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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 320

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Oggetto:
Testo presentato:
320 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stanziamento a sostegno dell'editoria locale, quali Carta stampata, radio e tv locali, siti web. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

Il sottoscritto Michele Barcaiuolo, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni,

 

Premesso che

  • La Regione Emilia-Romagna ha varato un piano straordinario per affrontare l’emergenza causata dal Coronavirus e pensare già ora alla possibile fase di ripartenza. L’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, in data 16 aprile 2020, in Commissione Bilancio, ha illustrato il pacchetto di interventi ai consiglieri regionali
  • Tra queste misure straordinarie lo stanziamento di 500 mila euro a sostegno delle edicole e 1 milione di euro a favore dell’editoria locale, quali carta stampata, radio e tv locali, siti web.

 

Considerato che

  • Già nel 2018 la Giunta regionale con la deliberazione n. 1293 del 02/08/2018 avente ad oggetto “Legge Regionale 23 giugno 2017, n. 11, recante: Sostegno all'editoria locale. Approvazione del programma degli interventi delle imprese dell'informazione operanti a livello locale da finanziare per l'anno 2018” aveva valutato l’opportunità di sostenere l’editoria locale, attraverso lo stanziamento di fondi. In particolare si leggeva: “... I contributi previsti nel presente programma sono erogati a fondo perduto e riconosciuti a fronte di nuove assunzioni di personale giornalistico iscritto all'albo di cui all'articolo 26 della legge n. 69 del 1963 presso le unità locali delle imprese localizzate nel territorio dell’Emilia Romagna. 2. I suddetti contributi sono riconosciuti a fronte di assunzioni a tempo indeterminato, effettuate dopo la presentazione delle relative domande, secondo la percentuale e modalità di seguito indicata: - contributo a fondo perduto fino al 50% della retribuzione annua lorda imponibile a fini previdenziali, per i primi 12 mesi successivi alla data di sottoscrizione del contratto di lavoro, per ogni assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato; è stabilito che la misura del contributo è aumentata del 30% nel caso in cui le assunzioni riguardino: persone di età inferiore a 35 anni; OPPURE persone svantaggiate, così come definite dal Decreto Ministeriale del 17 ottobre 2017; OPPURE lavoratori disabili, come definiti ai sensi della legge n.68 del 1999”
  • La finalità di quel contributo non ha probabilmente centrato l’obiettivo poiché a fonte di uno stanziamento previsto di 600.000 euro, le risorse effettivamente erogate sono stati poco più di 200.000 euro (suddivise tra 7 società editoriali).
  • Gli editori digitali sono molto spesso rappresentati da piccole società nelle quali i soci sono gli stessi giornalisti che lavorano al giornale. Realtà facilmente riscontrabile  negli organigramma di molte  piccole società editoriali della Regione, ma non solo. Difficilmente si trovano presso le piccole redazioni on line del territorio giornalisti assunti a tempo pieno e indeterminato attraverso l’applicazione del CCNL, troppo oneroso. Le collaborazioni, quando previste, vengono pagate nelle modalità che la normativa consente.

 

Rilevato che

  • Nel 2018, dati ultimi di riferimento, prosegue il trend decrescente della diffusione cartacea in Italia  che, con una diminuzione nell’ultimo anno di circa 240 mila copie al giorno, si è attestata a 2,5 milioni di copie (-8,6% sul 2017 e -32,3% sul 2014). Nel 2018 sono state invece diffuse giornalmente circa 380 mila copie digitali (13% del totale), in aumento del 13% rispetto al 2017
  • L’ “Indagine conoscitiva sull’informazione locale” presentata dall’Autorità garante per le Comunicazioni, che ha analizzato caratteristiche e dinamiche di domanda e offerta di informazione in Italia, con focus sull’ambito locale, ammette i cali di vendite tra 25-50% nella stampa locale, con un incremento della consultazione delle pagine web
  • In termini di legge, la stampa on-line è equiparata a quella cartacea, quando possiede i medesimi tratti caratterizzanti del giornale o periodico tradizionale su supporto cartaceo, ovvero caratterizzato da una testata, diffuso od aggiornato con regolarità, organizzato in una struttura con direttore responsabile, una redazione ed un editore registrato presso il registro degli operatori della comunicazione.
  • I giornali on line “puri” non beneficino di contributi come invece alcuni quotidiani cartacei, ad eccezione delle versioni on-line che però affiancano lo stesso quotidiano di carta grazie al cosiddetto “bonus pubblicità”, un credito di imposta per chi acquista spazi pubblicitari sugli investimenti incrementali.

 

Ritenuto che

  • L’informazione libera e puntuale, senza grossi gruppi editoriali alle spalle, ha necessità di essere sostenuta attraverso finanziamenti a fondo perduto. Ancora di più in questo momento di emergenza e di scarsa liquidità per le imprese, anche quelle editoriali. Un settore già in debito di ossigeno ma che, nonostante tutti i problemi, ha tenuto in piedi la filiera garantendo ai cittadini (in Emilia Romagna come nel resto d’Italia) il diritto a una buona informazione durante uno dei periodi più duri della storia recente del Paese.

 

INTERROGA

La Giunta Regionale per sapere

 

  • Se è al corrente di quanto sopra riportato;
  • Se la Regione ritenga di subordinare, come già nel 2018, lo stanziamento dei bonus a fondo perduto a requisiti essenziali quali assunzioni a tempo indeterminato;
  • Se ritenga che una selezione debba essere fatta ma secondo parametri differenti come: l’iscrizione presso il Tribunale di competenza con la nomina di un direttore responsabile, l’iscrizione al Corecom, la presenza di una redazione ed un editore registrato presso il registro degli operatori della comunicazione, un numero di pubblicazioni mensili che, per un quotidiano on line, non può essere inferiore ai 150-160 articoli;
  • Se intenda, attraverso i contributi, rivolgersi prevalentemente agli on line ‘puri’ (non alternative digital di testate cartacee) che rimangono i più svantaggiati;
  • Se ritenga che al posto di un contributo una tantum, sebbene apprezzato ma che difficilmente può cambiare l’organizzazione di queste imprese, non sarebbe migliore garantire la possibilità di stanziare contributi per almeno tre anni consecutivi.
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