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Legislatura VIII - Atto ispettivo ogg. n. 1530

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Testo:


 Interrogazione a risposta scritta
I sottoscritti Maurizio Parma, Mauro Manfredini e
Roberto Corradi Consiglieri Regionali Lega Nord
Padania Emilia e Romagna
Premesso che:
$ dal 1994, vige nella Regione Campania la gestione
commissariale del ciclo dei rifiuti, che ha
comportato una spesa complessiva a carico dello
Stato corrispondente a circa 1.800 miliardi di
lire;
$ nell'ambito della gestione commissariale, sono
stati assunti circa 2.300 dipendenti a tempo
indeterminato, definiti altamente specializzati
nel settore della raccolta differenziata , la cui
retribuzione netta mensile oscilla tra 1.200 e
1.600 euro;
$ la gestione commissariale ha prodotto un
peggioramento della situazione, infatti, a
tutt'oggi il Commissario preposto vanta un credito,
nei confronti dei Comuni campani di oltre 232
milioni di euro, per lo smaltimento dei rifiuti;
$ la raccolta differenziata stenta a raggiungere il
10% (mentre l'Europa prevedeva per il 2003 una
soglia minima non inferiore al 35%);
$ sul territorio campano giacciono a tutt'oggi 3
milioni di ecoballe , cioè 5.600.000 metri cubi di
rifiuti imballati, per il cui trasporto dei quali
occorrerebbero più di 220.000 autotreni;
Rilevato che:
$ con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n°
23 del 28/01/06, è entrata in vigore la legge n.
21/2006 misure straordinarie per fronteggiare
l'emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione
Campania ;
$ la sopra citata legge, da una parte rescinde i
contratti stipulati dal Commissario delegato con le
due società affidatarie, dall'altra attribuisce
alle stesse società affidatarie la prosecuzione
dello smaltimento sino alla scadenza dello stato di
emergenza;
$ la legge n. 21/2006 non fa chiarezza sullo
smaltimento dei rifiuti accumulati; né contiene
alcuna indicazione precisa sulla redazione del
nuovo piano regionale di ampliamento rifiuti;
Considerato che:
$ l'emergenza rifiuti trova la sua origine nelle
responsabilità delle istituzioni locali, le quali
appaiono del tutto impreparate a recepire le novità
che verranno introdotte nel settore dalla delega
ambientale; inoltre, la legge n. 21/06, sembra
finalizzata a coprire le responsabilità di coloro
che non hanno applicato la legislazione vigente,
scaricando i costi della loro incapacità sullo
stato;
$ nella Regione Emilia-Romagna, la produzione
pro-capite di rifiuti si attesta nell'ordine di
Kg/abitante pari 661,2 (media nazionale 522,6):
a) oltre 1/4 dei Comuni ha raggiunto gli obiettivi
di raccolta differenziata fissati dal Decreto
Ronchi;
b) 87 Comuni su 341 superano il 35%, mentre 91 sono
tra il 25 ed il 35% per un media complessiva del
30.3%;
$ in Emilia-Romagna l'aumento della raccolta
differenziata è riuscita ad incidere in minima
parte sulla quantità del rifiuto indifferenziato da
inviare allo smaltimento finale;
$ i motivi vanno ricercati nelle scelte
politico-programmatiche in materia di sistema di
raccolta, e di gestione delle società multiservizi;
$ le società multiservizi, ai sensi del Decreto
Legge 387/03 (che assegna incentivi ai gestori di
impianti per la vendita di energia elettrica
prodotta in cogenerazione), hanno la necessità di
poter disporre di termovalorizzatori di ampie
dimensioni, in ragione dei costi sostenuti per gli
investimenti e per le diverse operazioni societarie
poste in essere recentemente (acquisizioni,
fusioni, joint-ventures, ecc.), ed altresì in
ragione dei costi di smaltimento delle scorie;
$ tale impostazione politica, che a differenza
della filiera della RD di qualità (che necessita di
una economia partecipata diffusa, ad alta intensità
di lavoro e di concorrenza), difficilmente produrrà
benefici tariffari per gli utenti;
$ l'attuale capacità di incenerimento e/o
termovalorizzazione in Emilia-Romagna, corrisponde
approssimativamente a 1.025.000 ton./anno e, per
effetto dei piani industriali delle società
multiservizi, aumenterà di ulteriori 747.000
ton./anno, sovradimensionando il sistema;
$ tale situazione politico-industriale potrebbe
favorire l'accoglimento ed il conseguente
smaltimento dei rifiuti di origine extraregionale,
specie di quelle realtà come la Campania in perenne
stato di emergenza;
Interroga la Giunta Regionale per sapere:
$ se,quanto sopra scritto corrisponde al vero, la
Regione Emilia-Romagna intende favorire una
politica di gestione rifiuti incentrata
sull'autonomia delle singole Province emiliane e
romagnole; basata sulla riduzione nella produzione
dei rifiuti e sul potenziamento della raccolta
differenziata secondo il sistema domiciliare
(cosiddetto Porta a porta ), come anche propugnato
dal programma elettorale di Romano Prodi (pag. 151
- 152), evitando conseguentemente la costruzione di
grandi impianti d'incenerimento;
$ se intende consentire sul proprio territorio lo
smaltimento dei rifiuti di altre regioni, ed in
particolare dei rifiuti dei comuni campani.
Parma Maurizio
Mauro Manfredini
Roberto Corradi
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