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Legislatura VIII- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1578

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Testo:

 RISOLUZIONE
L'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna,
visto
il decreto legge Disposizioni urgenti per il
rilancio economico e sociale, per il contenimento e
la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché
interventi in materia di entrate e contrasto
all'evasione fiscale approvato dal Governo
dell'Unione il 30 giugno scorso e rinominato dai
media decreto Bersani sulle liberalizzazioni , in
modo erroneo visto che le supposte liberalizzazioni
sono solo espedienti di facciata, fa emergere
chiaramente le contraddizioni della coalizione
prodiana che dice una cosa e ne fa un'altra, in
linea per altro con la cultura comunista che la
predomina, e che, in questo caso, ha inteso
abbattere, senza per altro riuscirvi vista la
clamorosa marcia indietro degli ultimi giorni,
pretesi privilegi di categorie avvantaggiate ,
guardandosi bene dall'andare ad intaccare i veri
privilegi dei monopoli, dei sindacati e delle
cooperative e di settori chiave come quelli delle
municipalizzate, vale a dire di tutte quelle
strutture corporative che detengono il potere nei
campi più strategici e redditizi;
posto
che questi provvedimenti parziali messi in campo
estemporaneamente dal Governo Prodi hanno
giustamente sollevato l'allarme sociale di alcune
delle categorie prese di mira che si sono sentite
penalizzate e punite rispetto ad altri settori
minimamente sfiorati dal decreto perché funzionali
agli interessi del centro-sinistra e, di
conseguenza, al mantenimento del potere così a
fatica raggiunto;
considerato
che questa operazione non solo non rappresenta, per
le ragioni dette sopra, un attacco alle vere
lobbies che soffocano la competitività in questo
Paese, ma non rappresenta neppure una salvaguardia
per i consumatori, come avrebbero voluto far
credere la propaganda messa in campo dalle
sinistre, dalle sue articolazioni nella società e
dai media ad esse organici;
osservato
che dietro alla falsa e selvaggia liberalizzazione
a discapito di alcune categorie e al supposto
incremento della competitività si celerebbe invece,
come ha detto qualcuno, l'intervento del potere
pubblico, dello Stato che cerca di influenzare lo
sviluppo economico della società con il controllo
sociale di chi ha occupato i gangli
dell'amministrazione pubblica , una sorta di
estensione al Paese del modello emiliano, dove le
cooperative diventano lo strumento di controllo
politico del mercato interamente subalterno alle
decisioni della classe dirigente politica e della
burocrazia statale ;
verificato
che questo provvedimento e quello cosiddetto
antievasione di Vincenzo Visco si configurerebbero
quindi come una pericolosa strategia illiberale ai
danni di tutti i contribuenti, complicando le
procedure, penalizzando le attività economiche ed
istituendo ingiustificati controlli propri di una
società poliziesca, dove il Governo delle sinistre
prepara la strada per colpire indiscriminatamente
ogni contribuente ed ogni risparmiatore,
controllandone la vita privata e l'attività
lavorativa, senza per altro contrastare la vera
evasione;
evidenziato
che gli annunci ed i primi effetti del decreto
Bersani hanno avuto immediate conseguenze
devastanti sull'economia e sul risparmio e che se
il Governo Prodi persevererà su questa strada
potrebbe configurarsi uno scenario tragico per
l'immediato futuro di questo paese;
constatato
ormai platealmente che la finanza pubblica
ereditata dall'attuale Governo non è in condizioni
disastrose , come la propaganda messa in
prontamente in campo dai ministri unionisti voleva
far credere, e che il Governo Berlusconi aveva
messo in moto tutta una serie di misure di rilancio
che a tutt'oggi stanno dando riscontri molto
positivi, ma che si bloccheranno forzatamente se
continuerà a governare questo esecutivo;
esprime
il massimo sconcerto di fronte ad iniziative
estemporanee e pericolose come quelle assunte dal
trio Bersani-Visco-Prodi e ne chiede una
revisione profonda sia per quanto riguarda le
misure punitive nei confronti di certe categorie,
sia dal punto di vista della tutela della libertà
dei cittadini come contribuenti e risparmiatori e
come lavoratori ed imprenditori;
auspica
che il Governo Prodi non persegua questa strada che
può connotarsi in una sorta di vendetta sociale
contro certe categorie, contro il risparmio e
contro la proprietà, senza intaccare minimamente le
oligarchie e le lobbies del vero potere
economico/politico/finanziario in Italia.
Andrea Leoni
Fabio Filippi
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