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Legislatura VIII- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1847

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Oggetto:
Testo presentato:
1847 - Risoluzione proposta dal consigliere Renzi per impegnare la Giunta a chiedere al Governo di rivedere le disposizioni normative del cosiddetto decreto Visco-Bersani sulle liberalizzazioni (documento in data 24 10 06).

Testo:

 RISOLUZIONE
L'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna,
preso atto
della Legge del 4 agosto 2006, n. 248 (Conversione
in legge, con modificazioni del decreto-legge 4
luglio 2006, n. 223 recante disposizioni urgenti
per il rilancio economico e sociale, per il
contenimento e la razionalizzazione della spesa
pubblica, nonché interventi in materia di entrate e
di contrasto all'evasione fiscale) cioè la
conversione in legge del cosiddetto decreto Visco -
Bersani sulle liberalizzazioni;
considerato
che la legge suddetta insieme al disegno di legge
per la Finanziaria 2007 sono la manifestazione di
un disegno politico dove il ceto medio viene visto
come una classe scomoda da criminalizzare in
quanto evasori fiscali e da impoverire perché
colpevoli di creare reddito e lavoro attraverso la
propria iniziativa e creatività personale e
attraverso la propria professionalità e
imprenditorialità;
considerato inoltre
che il Governo Prodi ha deciso con la Finanziaria
2007 e la conversione in legge del decreto Visco
Bersani di instaurare un vero e proprio stato di
polizia per tutti i detentori di partita IVA,
evidentemente considerati degli individui più
pericolosi dei veri criminali, i quali ancorché
abusivi e clandestini, sono stati invece premiati
con l'indulto;
evidenziato
che la Legge del 4 agosto 2006 di conversione del
Decreto Visco - Bersani sulle liberalizzazioni
prevede:
1) la dequalificazione delle attività professionali
e intellettuali, che senza alcun tipo di
concertazione da parte del Governo Prodi, sono
costrette a seguire e subire le seguenti
imposizioni (art. 2, comma 1, lettera a) e b)):
- l'eliminazione dell'obbligo di una tariffa
minima;
- l'abrogazione del divieto di pattuire i compensi
in proporzione al raggiungimento degli obiettivi
perseguiti, il cosiddetto patto quota - lite, che
prevede che all'avvocato vada una certa percentuale
della somma ricavata dal cliente;
- l'annullamento del divieto, anche parziale, di
svolgere pubblicità informativa per quanto riguarda
le caratteristiche del servizio offerto, il prezzo
e i costi complessivi delle prestazioni;
2) l'obbligo da parte delle persone fisiche che
esercitano arti o professioni e delle società o
associazioni fra artisti e professionisti, in
pratica tutti i lavoratori autonomi, di tenere uno
specifico conto corrente bancario o postale sul
quale incassare i compensi spettanti o pagare le
proprie spese , attraverso l'utilizzo di assegni,
bonifici, sistemi di pagamento elettronico o altre
forme di pagamento bancario o postale, tranne che
per le somme inferiori ai 1000 euro fino al 30
giugno 2007, 500 euro dal 1 luglio 2007 al 30
giugno 2008 e 100 euro dal 1 luglio 2008 (art. 35
comma 12 e 12 bis);
3) la reintroduzione dell'obbligo di presentazione
dell'elenco clienti e fornitori con i quali sono
stati intrattenuti rapporti, indicando per ciascun
di essi il codice fiscale e l'importo complessivo
delle operazioni effettuate nell'anno (art. 37
comma 8 e 9);
4) la generalizzata anticipazione dei termini per
la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e
per il versamento delle imposte (art. 37 comma 10 -
14);
5) l'obbligo di trasmettere, in via telematica
all'Agenzia delle Entrate, da parte dei
commercianti al minuto, gli ambulanti, i gestori di
pubblici esercizi, albergatori e soggetti
assimilati, l'ammontare complessivo dei
corrispettivi giornalieri dei beni venduti o delle
prestazioni effettuate - prima trasmissione a
partire dal 1 luglio 2007 comprendente i primi sei
mesi dell'anno con sanzioni amministrative previste
da 1000 a 4000 euro - (art. 37, comma 33 - 37). Chi
materialmente deve seguire queste trasmissioni,
tenuto conto che la maggioranza degli esercenti non
conosce pure l'uso del computer?;
6) l'obbligo del pagamento esclusivamente per via
telematica, dal 1 ottobre 2006 per i contribuenti
Ires (srl e s.p.a) e dal 1 gennaio 2007 , anche
tramite intermediari, dei versamenti fiscali,
contributivi e previdenziali per tutti i titolari
di partite IVA, al posto del più pratico versamento
col modello F24 cartaceo presso qualsiasi sportello
bancario o postale (art. 37, comma 49);
7) l'aumento dell'imposizione fiscale nel settore
immobiliare:
- ogni locazione diventa esente da IVA, inoltre
viene introdotta l'imposta di registro del 1% del
canone annuale in più rispetto all'imposizione
precedente per gli immobili affittati per uso
commerciale (art. 35, comma 8);
- eliminazione dell'IVA per chi effettua
compravendite immobiliari e applicazione
dell'imposta di registro 8% e delle imposte
ipocatastali in misura proporzionale al 3% per la
vendita di beni immobili (art. 35, comma 10 e 10
bis);
impegna la Giunta
a chiedere al Governo Prodi di aprire una
concertazione con i rappresentati degli Ordini e
Collegi professionali per modificare l'art. 2 della
legge del 4 agosto 2006 e varare un'apposita legge
delega sull'argomento, per evitare che la
legislazione statale non entri in aperto contrasto
con i codici deontologici degli Ordini suddetti,
per evitare che in alcune professioni venga svilita
la qualità del servizio a causa dell'eliminazione
della tariffa minima e dell'introduzione della
possibilità di effettuare pubblicità con
l'inserimento dei prezzi delle prestazioni,
innescando forme di concorrenza al ribasso, e per
evitare che con l'eliminazione del cosiddetto patto
quota - lite, l'avvocato da soggetto neutrale entri
ad essere parte in causa dei procedimenti legali,
soprattutto per quanto riguarda le controversie con
le assicurazioni;
a chiedere al Governo Prodi di stralciare i comma
12 e 12bis dell' articolo 35 della legge suddetta,
perché l'evasione fiscale non si combatte
introducendo un vero e proprio stato di polizia
dove qualsiasi operazione finanziaria sopra i 100
euro, legata a un lavoratore autonomo o libero
professionista, debba obbligatoriamente transitare
nel conto corrente bancario del beneficiario, non
tutti i consumatori sono in grado di poter
effettuare pagamenti utilizzando esclusivamente
sistemi bancari o elettronici, (vedi le persone
anziane, le persone meno abbienti e gli immigrati),
ma introducendo il cosiddetto contrasto di
interessi, in base al quale il contribuente può
dedurre, anche in parte, dal proprio reddito le
spese sostenute;
a chiedere al Governo Prodi di stralciare i comma 8
e 9 dell'articolo 37 della legge suddetta, che
prevedono la reintroduzione dell'elenco dei clienti
e fornitori con l'aggiunta del codice fiscale per
ogni soggetto, e cioè un vero aggravio di
burocrazia per i commercianti, gli artigiani e i
professionisti;
a chiedere al Governo Prodi di stralciare i commi
dal 33 al 37 dell'articolo 37 della suddetta legge,
nei quali si prevede la trasmissione telematica dei
corrispettivi giornalieri dell'ammontare delle
vendite di beni o delle prestazioni effettuate , da
parte dei commercianti, ambulanti, esercenti di
pubblici esercizi, ecc., e cioè un appesantimento
assurdo degli adempimenti amministrativi che
impegnerà i titolari di azienda e gli studi dei
commercialisti o delle associazioni di categoria,
in inutili invii telematici di migliaia di dati per
inutili perdite di tempo e di produttività;
a chiedere al Governo Prodi di stralciare il comma
49 dell'articolo 37 della suddetta legge, per
evitare il pagamento dei versamenti fiscali e
contributivi esclusivamente per via telematica, da
parte di tutti i titolari di partite IVA, e di
conseguenza inutili aggravi di lavoro non
necessari, per gli studi professionali o delle
associazioni di categoria, che creeranno solamente
nuovi costi e maggiori complicazioni a chi
onestamente produce ogni giorno reddito e lavoro e
contribuisce alla crescita del sistema Italia;
a chiedere al Governo Prodi di rivedere le
disposizioni normative della suddetta legge
riguardante la nuova riforma fiscale del settore
immobiliare, per evitare un generale aggravio della
tassazione che si ripercuoterà sui costi degli
immobili e degli affitti già adesso elevati.
Gioenzo Renzi
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