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Legislatura VIII- Atto di indirizzo politico ogg. n. 930

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Testo:

 RISOLUZIONE
L'Assemblea Legislativa della Regione Emilia -
Romagna,
premesso
che è ormai un dato assodato il fatto che l'Europa
versi in una grave crisi culturale, che indebolisce
la sua identità, mette in discussione le sue radici
morali e spirituali di matrice giudaico-cristiana e
contestualmente l'universalità dei valori e dei
principi da cui trae origine la sua civiltà
(libertà e primato della persona con i suoi diritti
inalienabili, irriducibilità della libertà
collegata alla verità, responsabilità e, di
conseguenza, democrazia, tolleranza, rispetto
reciproco, famiglia, educazione, ecc.);
posto
che il progressivo, devastante ed autolesionistico
indebolimento della identità comune europea trae
origine da correnti ideologiche e culturali come il
relativismo ed il nichilismo che affievoliscono le
nostre difese culturali , delegittimano i grandi
valori condivisi di una identità specifica
occidentale e rischiano di soffocare e
neutralizzare l'Europa come entità culturale e
politica, rendendo propensi i suoi popoli, ed in
particolare quelli dove tali correnti di pensiero
sono più potenti e più pericolosamente disgreganti,
ad avere timore del proprio passato e delle proprie
tradizioni, a perdere di conseguenza il senso
dell'identità, a considerare inesorabile la fine
della tenuta etica dello Stato, a porre qualsiasi
valore, della propria o delle altrui culture, sullo
stesso piano gerarchico (da cui: tutti valori,
nessun valore) e di conseguenza a non avere più né
il coraggio, né la forza di difendere questa
identità culturale e di pretenderne il rispetto;
evidenziato
che la vera e grande novità nel panorama della
cultura politica italiana ci viene dal
centro-destra dove si è aperta una profonda
discussione ed un proficuo confronto sulla
riaffermazione e sul rilancio delle radici storiche
e culturali, comuni a laici e credenti, della
nostra tradizione, in cui trova solide basi la
nostra identità e da dove scaturisce l'unica
possibilità di fronteggiare senza soccombere le
sfide che ci stanno di fronte, impreviste o
inesistenti fino a pochi anni fa;
constatato
che aspetti peculiari di questo movimento culturale
e politico sono: la difesa della vita umana in
tutti i suoi aspetti, la riaffermazione delle
radici spirituali e morali della nostra cultura, la
tutela della famiglia, il recupero delle
tradizioni, con particolare attenzione per quelle
manifestazioni anche riconducibili alla sfera
religiosa che, trasposte nella vita quotidiana,
laica, richiamano ai valori fondanti di una società
eticamente e moralmente forte. Tra questi, in
particolare, il Presepio, che oltre ad essere una
espressione religiosa profondamente radicata nella
popolazione e densa di significati, rappresenta
anche il simbolo di valori universali, e per questo
riconducibili anche alla sfera laica, che sono
peculiari della nostra civiltà e sui quali siamo
chiamati quotidianamente a riflettere ed a
riferirci: la famiglia nella sua unità, il ruolo
fondamentale della donna, l'accettazione gioiosa
della maternità, la valorizzazione degli individui
anche i più poveri ed umili, la natura come valore
da tutelare, il cambiamento di ottica sull'uomo che
dal cristianesimo viene valorizzato pienamente in
quanto tale, senza alcuna discriminazione;
valutato
che proprio queste constatazioni ci obbligano a
respingere e a superare:
- il relativismo culturale che cancella l'identità
ed uniforma i valori fino a trasformarsi
nell'illiberale dogmatismo laicista;
- il multiculturalismo esasperato che arriva ai
suoi estremi alla follia ideologica dell'odio per
la civiltà cristiana ed occidentale ed alla
negazione dei suoi valori;
considerato
che, al contrario, gran parte del centro-sinistra
italiano: si attarda in una visione conformista,
superficiale e ideologizzata di questi temi
dirimenti per la tenuta della nostra civiltà;
contrasta ogni azione finalizzata alla diffusione
della libertà e della democrazia, dell'uguaglianza
e dei diritti, dove essi siano conculcati,
diffusione che sta alla base della pace e dello
sviluppo globali; considera i valori peculiari
della civiltà occidentale, comuni a credenti e non
credenti, sullo stesso piano di altre istanze, che
non solo sono totalmente estranee ai valori
universali sopra citati, ma addirittura li
contrastano come disvalori; è ipocritamente
accondiscendente verso chi vilipende ed oltraggia
la nostra civiltà ed i suoi simboli, perfino quelli
religiosi ritenuti, evidentemente, meno degni di
rispetto di quelli altrui;
auspica
- che nei programmi scolastici venga dato
l'opportuno rilievo alle matrici culturali ed
ideali della civiltà occidentale, ai suoi valori
universali ed alle sue tradizioni;
- che venga ridimensionato all'angusto spazio del
pregiudizio ideologico quella concezione illiberale
che predica la delegittimazione di certi principi
in quanto cristiani e che considera i credenti
cittadini di serie B;
- che venga recuperata e rilanciata dalle
Istituzioni anche locali quel concetto di etica e
di cultura pubblica che, pur nel pluralismo delle
idee, confermi ed esalti i valori e le tradizioni
della nostra civiltà;
- che il Presepio, come altre espressioni facenti
parti della nostra tradizione fin dalle origini,
sia presente nelle Istituzioni scolastiche
regionali di ogni ordine e grado e sia motivo di
riflessione sui valori della vita e sia realizzato
in ogni Comune, con il patrocinio
dell'Amministrazione comunale.
Andrea Leoni
Luigi Francesconi
Ubaldo Salomoni
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