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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 1667

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare la richiesta di deroga al Ministero per tutti i punti nascita che soddisfino le condizioni previste dal D.M. del 11/11/2015, al fine di aprire la possibilità di sperimentazione, in aree montane, di punti nascite con meno di 500 parti annui, valutando inoltre la riapertura di quello dell'Ospedale Costa di Porretta Terme. (23 11 15) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi

Testo:

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

  • con interrogazione a risposta scritta, annunciata nella seduta Pomeridiana del 05/05/2015, il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle aveva chiesto alla Giunta se non  ritenesse opportuno mantenere in funzione il punto nascite di Castelnovo ne’ Monti e sospendere ogni depotenziamento e/o modifica in atto nei presidi ospedalieri, premettendo che condizione necessaria per mantenere la popolazione in montagna è la presenza dei servizi essenziali e che la programmazione sanitaria delle aree montane non può prescindere da quel principio di sussidiarietà responsabile che tiene il più vicino possibile ai cittadini i servizi di base;
  • in tale atto si chiedeva inoltre alla Giunta regionale se non ritenga opportuno riaprire una trattativa presso la Conferenza Stato-Regioni in ordine all’Accordo sulla salute firmato del 2010, affinché la normativa in essere sia adeguata alle esigenze della popolazione, in particolare nei territori montani, in cui, ai fini del mantenimento dei punti nascita, bisognerebbe prendere in considerazione non il numero dei parti effettuati nella struttura, ma bensì il numero di parti effettuati dal personale che opera nella struttura e la sua esperienza professionale, che può essere mantenuta su valori elevati con vari sistemi che escludono la chiusura dei punti nascita per le realtà disagiate per ragioni orografiche, facendo una valutazione sulla base dei requisiti più ampi e che comprendano gli aspetti territoriali, dei livelli professionali, strutturali e tecnologici senza avere come discrimine essenziale il solo riferimento numerico dei parti annui;
  • sullo stesso tema il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha investito anche l’Assemblea legislativa con una apposita risoluzione depositata in pari data;
  • successivamente, venuti a conoscenza di dichiarazioni di stampa da cui si apprendeva che l'assessore alla Sanità della Regione, ospite della festa dell’Unità di Bologna, aveva annunciato particolari della futura riorganizzazione ospedaliera, in particolare si era soffermato sulle chiusure dei punti nascita in modalità critica rispetto alle richieste avanzate dal Movimento 5 Stella, il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle aveva presentato ulteriori atti (interrogazione n. 1257 e risoluzione n. 1258)  volti a sostenere la bontà delle proprie proposte in merito ai punti nascita, in particolare delle zone montane;
  • nella seduta della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, avente ad oggetto l’informativa dell’assessorato alla Salute sulla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale tenutasi in data 17/11/2015 è emerso che era in corso un ripensamento sulla chiusura annunciata di alcuni punti nascita;

 

considerato che

 

  • il Ministro della salute, on. Beatrice Lorenzin, ha firmato in data 11 novembre il decreto con il quale apre alla possibilità̀ di sperimentazione in aree montane di punti nascita inferiori ai 500 parti annui, a condizione che vengano mantenuti gli standard di qualità̀ e di sicurezza previsti dalla normativa;
  • il decreto recepisce le istanze portate avanti dal Movimento 5 Stelle nella Regione Emilia-Romagna, come emerge dagli atti richiamati nelle premesse, in deroga a quanto previsto dall'Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010;
  • le Regioni che vorranno far valere tale deroga dovranno essere avanzare richiesta al Ministero della Salute che tramite  il Comitato Percorso Nascita nazionale sarà̀ tenuto ad esprimere il proprio parere entro tre mesi dalla richiesta;
  • il decreto ministeriale è la pre-condizione per introdurre anche in Italia modelli sperimentali di erogazione del servizio di ostetricia già̀ esistenti in altre zone montane d'Europa, come Svizzera, Austria o Germania, nei quali - come aveva proposto il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle negli atti riportati nelle premesse - lo standard non è legato al numero dei parti per singolo plesso ospedaliero, ma è affidato alla formazione e alla elevata casistica delle equipe mediche ed infermieristiche che svolgono il servizio, consentendo in tal modo il contemperamento tra il diritto di nascere in montagna e il diritto di farlo in condizioni di assoluta qualità e sicurezza.

 

Impegna la Giunta regionale e l’Assessore competente

 

  • ad avviare da subito la richiesta di deroga al Ministero per tutti i punti nascita che ricorrono nelle condizioni di cui al decreto ministeriale di deroga emanato dal Ministero della Salute in data 11 novembre, con il quale si apre alla possibilità̀ di sperimentazione in aree montane di punti nascite inferiori ai 500 parti annui, a condizione che vengano mantenuti gli standard di qualità̀ e di sicurezza previsti dalla normativa,  tenuto conto che rispetto alla qualità nazionale dei punti nascita quelli presenti in Emilia-Romagna sono generalmente di qualità superiore, come emerge da tutti gli studi esistenti, grazie soprattutto grande professionalità degli operatori sanitari;
  • a valutare la riapertura del punto nascita dell'Ospedale Costa di Porretta Terme.

 

Raffaella Sensoli

Andrea Bertani

Giulia Gibertoni

Silvia Piccinini

Gian Luca Sassi

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