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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 4672

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti dal Piano d'Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici allo scopo di fornire una necessaria e concreta risposta al preoccupante fenomeno del bracconaggio, ad attivarsi immediatamente per garantire la completa attuazione dell'Azione 1.2.2 del Piano d'Azione, rimuovendo pertanto gli ostacoli giuridici che impediscono la regionalizzazione dei Corpi/Servizi di Polizia Provinciale e Metropolitana competenti in materia di vigilanza ittico/venatoria. (23 05 17) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Alleva, Prodi

Testo:

RISOLUZIONE

 

l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

  • la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 30 marzo 2017 ha sancito l’Accordo sul Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici proposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in attuazione della Strategia nazionale per la biodiversità;
  • tale Piano d’Azione nasce con la finalità di contrastare le attività illecite nei confronti degli uccelli selvatici, comunemente indicate con il termine di “bracconaggio”, e si pone cinque obiettivi generali che riguardano 1) il potenziamento del contrasto diretto al bracconaggio, 2) il potenziamento del contrasto indiretto, 3) la prevenzione, 4) il monitoraggio dell’attuazione del piano e 5) l’istituzione di una cabina di regia nazionale;
  • l’Italia è chiamata ad arginare tale fenomeno sia per rispondere ad una procedura Pilot (5283/13/ENVI) su “Uccisione, cattura e commercio illegali di uccelli” avviata dalla Commissione Europea nel 2013, sia per onorare gli impegni internazionali assunti nell’ambito di accordi multilaterali quali, ad esempio, la Convenzione di Bonn sulle specie migratrici, l’Accordo AEWA sugli uccelli acquatici dell’Eurasia e dell’Africa e la Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica in Europa;

 

Considerato che

 

  • in Italia l’attività di contrasto degli illeciti contro la fauna selvatica viene svolta sostanzialmente da tre soggetti diversi: dal Corpo Forestale dello Stato, ora Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri (CUTFAAC), dai corpi di polizia provinciali e dalle guardie venatorie volontarie, oltre che dai Corpi forestali regionali nelle Regioni autonome;
  • secondo i dati più recenti forniti dall’ISTAT, i Corpi di Polizia Provinciale nel 2007 contavano 2.890 agenti, diversamente ripartiti tra le diverse province italiane. A oggi questo contingente è calato sensibilmente a seguito del blocco del turnover delle assunzioni disposto dalle leggi finanziarie. In base ad un censimento attuato dall’associazione di categoria (Associazione agenti e ufficiali di polizia provinciale - AIPP) nel 2013 risultavano 2.700 operatori, che al termine del 2015 registravano un’ulteriore emorragia di unità, a seguito del collocamento in mobilità di 744 operatori (in attuazione della legge 56/2014 e del comma 421 della legge di stabilità 190/2014) e al pensionamento di alcune centinaia di unità;
  • è ragionevole stimare che entro il 2018 la vigilanza venatoria provinciale risulterà dimezzata rispetto ai dati del 2013, a seguito del protrarsi del blocco delle assunzioni e al progressivo pensionamento di molti agenti, diminuendo più che proporzionalmente la capacità di intervento anche per la vigilanza ambientale, proprio quando sono state inasprite le sanzioni per gli illeciti ambientali prendendo atto della rafforzata sensibilità collettiva su questi temi, per i quali la capacità di intervento deve, viceversa, essere rafforzata anziché diminuita;

 

Considerato inoltre che

 

  • la legge regionale n. 13/2015 ha riordinato le funzioni amministrative in materia ambientale ed ittico-venatoria affidandole alla Regione;
  • la funzione di vigilanza faunistico-venatoria ed ittica, si esplica anche nel contrasto complessivo a tutti i fenomeni di bracconaggio, ed è oggi ancora più importante che il suo esercizio avvenga in maniera unitaria a livello regionale, proprio quando la Regione assume in proprio le competenze in materia di tutela della fauna selvatica ed ittica e di programmazione ambientale;
  • il Piano d’Azione è articolato in 32 azioni che Ministeri, Regioni, Organi di vigilanza, ISPRA e portatori d’interesse si impegnano ad attuare per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli selvatici e più in generale il patrimonio faunistico;
  • nell’ambito dell’obiettivo generale di contrasto diretto del bracconaggio, assume particolare rilevanza l’Azione 1.2.2 ad alta priorità a carico delle Regioni che, entro 12 mesi, prevede di “rimuovere gli ostacoli giuridici che impediscono la regionalizzazione dei Corpi/Servizi di Polizia Provinciale e Metropolitana competenti in materia di vigilanza ittico/venatoria, in modo da consentire, laddove necessario, ai dipendenti con funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza di transitare dalle Province alle Regioni mantenendo le stesse funzioni, e di prevedere che le Regioni possano conferire la qualifica di Autorità Giudiziaria o di P.S. anche agli operatori regionali di vigilanza ittico-venatoria, ovvero di mantenere le competenze allocate”;

 

Visto che

 

  • la legge regionale n. 24/2003 e s.m.i. all'art. 14 comma 3 affida alla polizia provinciale le seguenti attività: polizia ambientale ed ittico-venatoria; protezione civile e polizia amministrativa nelle materie di competenza provinciale;
  • la legge regionale n. 24/2003 non è stata abrogata e neanche modificata dalla legge regionale n. 13/2015;
  • la legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 e s.m.i. di riforma del sistema di governo regionale e locale prevede, all’art. 40, che le funzioni di vigilanza in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria e in materia di tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica restino confermate alle Province ed alla Città metropolitana di Bologna, assieme al relativo personale;
  • le funzioni amministrative e di vigilanza della Regione aumenterebbero di efficienza ed efficacia potendo disporre direttamente di un corpo di polizia regionale che si occupi   della vigilanza in materia ambientale, ittico-venatoria ed amministrativa tenendo conto delle necessarie direttive regionali;

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

Impegna la Giunta Regionale

 

a promuovere, per quanto di propria competenza, il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti dal Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici allo scopo di fornire una necessaria e concreta risposta al preoccupante fenomeno del bracconaggio;

 

ad attivarsi immediatamente per garantire la completa attuazione dell’Azione 1.2.2 del Piano d’Azione;

 

a rimuovere pertanto gli ostacoli giuridici che impediscono la regionalizzazione dei Corpi/Servizi di Polizia Provinciale e Metropolitana competenti in materia di vigilanza ittico/venatoria.

 

 

Taruffi Igor

Torri Yuri

Alleva Piergiovanni

Prodi Silvia

 

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