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Legislatura X - Atto ispettivo ogg. n. 610

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Oggetto:
Testo presentato:
610 - Interpellanza in merito alle azioni di prevenzione e contrasto della dipendenza dal gioco d'azzardo previste dalla L.R. n. 5/2013. A firma del Consigliere: Bertani

Testo:

Interpellanza a risposta orale in Aula

 

visti

 

  • il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, (convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189), in particolare l’art. 5, comma 2, “si provvede ad aggiornare i livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (G.A.P.)”;
  • la legge regionale 4 luglio 2013 n. 5 “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”, in particolare, l’art. 2 “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico” che al comma 1, lettera d) prevede la promozione di: “attività di progettazione territoriale socio-sanitaria sul fenomeno del gioco d'azzardo, anche in collaborazione con Ausl ed enti locali”, l’art. 5 “Funzioni di Osservatorio regionale” per cui “la Regione esercita le funzioni di Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d'azzardo al fine di monitorarne gli effetti in tutte le sue componenti: culturali, legali, di pubblica sicurezza, commerciali, sanitarie ed epidemiologiche, sociali e socio-economiche” e l’art. 7 “Marchio regionale” che istituisce il marchio regionale “Slot freE-R”;
  • il verbale del Comitato di Distretto “Rubicone”, dell’Azienda USL della Romagna il verbale n. 13 della seduta del Consiglio Comunale di Savignano sul Rubicone (FC) relativo alla “Mozione avente ad oggetto: Interventi per combattere la ludopatia” da cui risulta come, nella seduta del 6 agosto 2014, del Comitato di Distretto “Rubicone” che comprende i comuni di Borghi, Cesenatico, Gambettola, Gatteo, Longiano, Roncofreddo, San Mauro Pascoli, Savignano e Sogliano sul Rubicone abbia deciso “a voti unanimi, di non aderire alle azioni previste dalla direttiva”, cioè dal Piano integrato previsto dall’art. 2 della L.R. 5/2013, in particolare quelle azioni collegate al rilascio del marchio “Slot freE-R” e, analogamente, nella seduta del 17 settembre 2014, lo stesso Comitato di Distretto “non ha espresso la volontà di dare seguito alle azioni proposte dall’ANCI”, cioè, il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che sollecitava il Parlamento ad approvare la proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da oltre 93 mila firme di cittadini in materia di orari e localizzazione delle sale da gioco;

 

premesso che

 

  • il fenomeno del gioco d’azzardo patologico è sempre più dilagante e sta diventando una vera piaga sociale nel nostro Paese;
  • è emblematico l’aumento di fatturato del gioco d’azzardo in contemporanea con gli anni della crisi, nel 2011 il fatturato del gioco in Italia è stato di 79,9 miliardi, cresciuti ad 86 miliardi nel 2012, inoltre, si stima che la spesa in gioco d’azzardo illegale ammonti a circa 15 miliardi, da aggiungere ai valori precedenti;
  • secondo i dati Eurispes nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati e ricerche sulle abitudini di gioco dimostrano che il gioco patologico è spesso associato all’essere di genere maschile, giovane e con un basso livello economico, basso livello di educazione scolastica ed in stato di disoccupazione;
  • con l’entrata in vigore della sopracitata L.R. n.5/2013, la Regione Emilia-Romagna, ha o avrebbe voluto dare un segnale forte nella direzione del contrasto, prevenzione e riduzione del rischio del gioco d’azzardo patologico;

 

considerato che

 

  • come riportato nel Piano Integrato, sopra citato, “Nella programmazione sociale e sanitaria di ambito distrettuale, e nello specifico nei programmi attuativi del Piano di zona per la salute e il benessere sociale, dovranno essere individuate azioni e interventi da realizzarsi congiuntamente tra servizi sociali e sanitari, attivando dove possibile collaborazioni con gli organismi del Terzo settore e le associazioni di rappresentanza, al fine di promuovere la sensibilizzazione e l’informazione sul territorio, nonché di attivare reti di sostegno per le famiglie. I tavoli della programmazione locale saranno quindi i luoghi nei quali sviluppare gli interventi e le azioni congiunte che dovranno richiamarsi ai principi contenuti nel Piano sociale e sanitario regionale, nel Piano regionale della prevenzione e nei progetti regionali avviati negli ultimi anni sugli stili di vita e la promozione della salute. L’obiettivo è di contribuire a creare nella popolazione una adeguata conoscenza del problema e con essa la consapevolezza necessaria a sviluppare forme di analisi critica e di “dissenso dal basso”;
  • appare certamente singolare che non un singolo comune ma più comuni e più volte rifiutino di aderire alle attività programmatorie regionali su un tema che ha visto lo scorso marzo 2014 l’approvazione all’unanimità del Piano triennale 2014-2016 di prevenzione e contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo;
  • l’attività degli Enti Locali ha un ruolo importante nelle azioni poste a fondamento della L.R. n.5/2013, come dimostra, tra l’altro, la scelta di delegare ad essi la gestione, applicazione ed implementazione del marchio “Slot freE-R”.

 

Interpella la Giunta regionale e l’assessore competente

per sapere:

 

  1. quale giudizio dia della vicenda sopra esposta e se non sia meritevole di un approfondimento al fine di comprenderne le ragioni;
  2. se non ritenga che la mancata adesione alle azioni previste dal Piano regionale, da parte del Comitato del Distretto, individuando lo stesso autonomamente percorsi alternativi di contrasto e prevenzione, possano essere dovute alla “genericità delle argomentazioni che sono esposte nel richiamato manifesto dei sindaci e sostanzialmente una stessa considerazione viene fatta sulla Legge regionale richiamata” e quali azioni intenda intraprendere per superare questa percezione da parte degli Enti Locali;
  3. se, oltre al caso sopra citato, quanti siano i Comuni, sul territorio regionale, che hanno scelto esplicitamente di non aderire alle azioni previste dalla L.R. n.5/2013 a partire Piano triennale 2014-2016 di prevenzione e contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo o che comunque non abbiano posto in essere nessuna azione tra quelle previste e coordinate dalla Regione;
  4. viceversa quanti siano i Comuni che abbiano fatto la scelta opposta, in particolare richiedendo il marchio “Slot freE-R” e predisponendo l’elenco degli esercizi pubblici che espongono questo marchio, come stabilito dall’art. 7 della L.R. n.5/2013;
  5. se non ritenga, benché non si possa ancora svolgere una compiuta analisi valutativa su un pieno triennio di applicazione della L.R. n.5/2013, di svolgere quanto meno un’informativa nella competente commissione assembleare che possa essere utilizzata sia come momento di conoscenza e parziale valutazione, sia come messa in campo di nuove proposte e modalità attuative.

 

Il Consigliere

Andrea Bertani

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