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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 6375

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché la regione si attivi da un lato effettuando una ricognizione precisa degli strumenti di pianificazione e di governo del verde (Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde) presenti nei Comuni, e dall'altro istituendo un gruppo di lavoro che abbia il compito di realizzare e di diffondere, con la collaborazione del Servizio Fitosanitario Regionale, linee guida per la realizzazione ex-novo, o per l'aggiornamento, degli strumenti stessi, fornendo supporto alle Amministrazioni Locali che lo richiedessero, con lo scopo di rendere uniforme in tutti i comuni, grandi e piccoli, confinanti o non confinanti, le attività di pianificazione, gestione, consultazione ed informazione del verde urbano. (12 04 18) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

Testo:

RISOLUZIONE

 

Visto

 

  • la Legge 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che rappresenta un punto di partenza per rilanciare il fondamentale ruolo svolto dagli spazi verdi urbani, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche socio-culturale. La Legge 10/2013 affronta infatti molteplici aspetti che vanno – tra le altre cose - dall’istituzione della Giornata nazionale degli alberi (Art. 1), che intende creare attenzione sull’importanza degli alberi, specie nei contesti urbanizzati; all’obbligo per il comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni neonato e adottato e di realizzare un bilancio arboreo a fine mandato (Art. 2); all’istituzione del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell’ambiente, intestandogli funzioni ad ampio raggio (Art. 3); alle disposizioni in ambito urbanistico e territoriale (Art. 4); alla sponsorizzazione di aree verdi (Art. 5); alla promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani nell’ottica del miglioramento ambientale e della sensibilizzazione della cittadinanza (Art. 6); alla tutela e salvaguardia degli alberi monumentali (Art. 7), veri “patriarchi verdi” di grande valore culturale oltre che ambientale ed estetico.;
  • le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” redatte dal Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico (CSVP) del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, uno strumento di consultazione ed informazione per tutti i comuni italiani, grandi e piccoli, utile per procedere correttamente e proficuamente nelle attività di pianificazione e gestione del verde urbano;

 

Premesso che

 

  • l’art. 3 “Monitoraggio sull'attuazione della legge 29 gennaio 1992, n. 113” della legge 14 gennaio 2013, n. 10 istituisce presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico (CSVP) il quale provvede a:

-          a) effettuare azioni di monitoraggio sull'attuazione delle disposizioni della legge 29 gennaio 1992, n. 113, e di tutte le vigenti disposizioni di legge con finalità di incremento del verde pubblico e privato;

-          b) promuovere l'attività degli enti locali interessati al fine di individuare i percorsi progettuali e le opere necessarie a garantire l'attuazione delle disposizioni di cui alla lettera a);

-          c) proporre un piano nazionale che, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, fissi criteri e linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade, per consentire un adeguamento dell'edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca la riqualificazione degli edifici, in coerenza con quanto previsto dagli articoli 5 e 6 della presente legge, anche attraverso il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari, la creazione di giardini e orti e il miglioramento degli spazi;

-          d) verificare le azioni poste in essere dagli enti locali a garanzia della sicurezza delle alberate stradali e dei singoli alberi posti a dimora in giardini e aree pubbliche e promuovere tali attività per migliorare la tutela dei cittadini;

-          e) predisporre una relazione, da trasmettere alle Camere entro il 30 maggio di ogni anno, recante i risultati del monitoraggio e la prospettazione degli interventi necessari a garantire la piena attuazione della normativa di settore;

-          f) monitorare l'attuazione delle azioni poste in essere dalle istituzioni scolastiche nella Giornata nazionale degli alberi di cui all'articolo 1, comma 1;

-          g) promuovere gli interventi volti a favorire i giardini storici.

  • la relazione di cui alla lettera e) dell’art. 3 della legge 14 gennaio 2013, n. 10, riguardante l’anno 2017 al capitolo 7.2 “Strumenti di pianificazione e programmazione locale” riporta che:

-          “Le amministrazioni comunali possono scegliere di dotarsi di una pluralità di strumenti di pianificazione e programmazione al fine di definire il quadro degli interventi che intendono attuare in un dato arco di tempo sul territorio di propria competenza. Benché il processo di formazione di tali strumenti sia talvolta molto lungo e complesso, l’epoca di approvazione è un buon indice dell’attenzione che le amministrazioni riservano alle relative tematiche, dal governo del territorio alle politiche ambientali.”

  • gli strumenti a cui si fa riferimento al punto 7.2 della relazione del CSVP sono: Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde:

-          Il censimento del verde si pone come strumento conoscitivo irrinunciabile per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, la corretta pianificazione di nuove aree verdi, la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, nonché per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde. Redatto da professionisti abilitati ed eventuali esperti delle discipline tecnico-scientifiche, il censimento del verde rappresenta la base fondamentale per la costituzione di una banca dati di conoscenze e informazioni (preferibilmente georeferenziate), utili alla predisposizione dei diversi strumenti di pianificazione e gestione del verde urbano e costituisce premessa indispensabile anche per il “Piano di monitoraggio e gestione”;

-          Il Sistema Informativo del Verde (SIV), o in termini più generali un Sistema Informativo Geografico (GIS), è uno strumento di supporto alle decisioni che permette la verifica di interrelazioni fra verde e costruito e consente di conoscere costantemente lo stato di manutenzione delle piante, collegato alle variabili ambientali, e programmare gli interventi;

-          Il Regolamento del Verde (RdV), nell'ambito dei principi dell'ordinamento delle autonomie locali, contiene prescrizioni specifiche ed indicazioni tecniche e procedurali da rispettare per le corrette progettazione, manutenzione, tutela e fruizione della vegetazione in ambito pubblico e privato. Finalità del RdV è garantire, in un’ottica di sostenibilità e di miglioramento dei servizi ecosistemici, efficacia funzionale alle singole piante e alle aree verdi pubbliche e private, sia nelle aree costruite sia in quelle rurali, riconoscendone il rilievo ambientale, paesaggistico, storico, culturale, sanitario e ricreativo, anche in riferimento al dettato della L. n. 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. Redatto da professionista abilitato, con il necessario supporto di esperti delle discipline coinvolte, ed approvato con Delibera di Consiglio Comunale, il RdV si applica a tutto il territorio comunale urbano e periurbano, articolandosi in sezioni specifiche riguardanti il verde urbano, le formazioni arboree e arbustive lineari, la rete ecologica territoriale che unisce i suddetti e altri ambiti naturali presenti (come le aree fluviali con vegetazione), la rete ecologica territoriale, le reti ecologiche specie specifiche e le connessioni tra il sistema urbano ed il sistema rurale. E’ uno strumento di lavoro sia per la Commissione Edilizia, sia per la Commissione del Paesaggio e più in generale per tutte le istituzioni che si occupano di “capitale naturale” e “capitale culturale” interconnessi fra loro e fornisce indicazioni ai professionisti incaricati dall’Amministrazione Comunale, alle imprese, ai cittadini.

  • al capitolo 7.2.1. “Gli strumenti di pianificazione e di governo del verde (attuazione e/o approvazione)”si può osservare la seguente tabella:

dalla quale è possibile vedere che:

a)      L’approvazione del Piano del verde, fino al 2015, è stato approvato (o almeno adottato) in meno di un capoluogo su dieci, senza grandi progressi rispetto agli anni precedenti, con una prevalenza tra i comuni del Nord;

b)      il Regolamento del verde è stato approvato in sole 52 città (nel 2015 si è aggiunta solo Reggio di Calabria). In quasi il 20% dei casi il regolamento non riguarda il verde di proprietà privata. Al Nord si riscontra la quota più alta delle città che dispongono di un regolamento per il proprio patrimonio verde (53,2%), mentre al Centro e nel Mezzogiorno lo redige circa un terzo delle amministrazioni;

c)      Il Censimento del verde urbano è lo strumento maggiormente utilizzato dalle amministrazioni comunali sia per conoscere, valorizzare e tutelare le dotazioni di verde urbano pubblico, sia per quantificare e descrivere la qualità del loro patrimonio. Alla fine del 2015 sono 89 le amministrazioni che hanno effettuato il Censimento del verde (circa 3 su 4). 29 lo hanno aggiornato nell’ultimo anno e Bergamo, Pistoia e Reggio di Calabria lo hanno effettuato per la prima volta. A livello ripartizionale le quote più elevate di comuni che si avvalgono dello strumento si registrano al Nord e al Centro (rispettivamente 85,1 e 86,4%), mentre nel Mezzogiorno la quota scende al 63,8% (Figura 7.5). Tra i capoluoghi che hanno effettuato il censimento, poco più della metà (47 comuni) lo hanno predisposto per l’intero patrimonio verde comunale e, tra questi, 35 dispongono anche di una mappatura georeferenziata del bene. Altri 42 comuni hanno effettuato il censimento solo di parte del loro patrimonio e, tra questi, 25 con mappatura georeferenziata. In particolare 42 capoluoghi hanno censito tutte o almeno parte delle nuove piantumazioni effettuate in applicazione della legge 10/2013 (Figura 5);

  • se si considerano le città presenti sul territorio regionale emerge una situazione molto simile alla fotografia scattata nella relazione per l’anno 2017 dal CSVP, ossia molte città, anche di grandi dimensioni, non si sono dotate dei suddetti strumenti di pianificazione e di governo del verde (Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde) oppure se ne sono dotati in maniera parziale e poco approfondita;
  • a conferma di quanto enunciato al punto precedente basta rammentare, perché recentissimo, il caso della selvaggia capitozzatura degli alberi di un viale ubicato in via Case Missiroli in Comune di Cesena (per l’esattezza un lato del viale è in Comune di Cesena e un lato è in Comune di Longiano), notizia comparsa su molti giornali locali, e da noi oggetto di interrogazione, (oggetto n. 5931), la cui risposta ha evidenziato infatti che i due Comuni coinvolti, i quali condividono appunto una strada e le sue alberature, presentano strumenti di pianificazione e di governo del verde molto differenti, come si può facilmente comprendere leggendo le informazioni che ci hanno fornito e che riportiamo brevemente di seguito:
  1. le capitozzature, sebbene le alberature fossero sul territorio del Comune di Cesena, sono state gestite dal Servizio Tecnico Infrastrutture, Trasporti e Pianificazione Territoriale della Provincia di Forlì-Cesena, il quale ha chiesto autorizzazione all’Unione dei Comuni Valle Savio (tra i cui Comuni c’è Cesena) ai sensi dell’art. 3 delle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (P.M.P.F.);
  2. il Comune di Cesena non era a conoscenza delle potature in via Case Missiroli;
  3. il Comune di Cesena non ha un regolamento del verde ma ha un censimento degli alberi comunali (non degli alberi privati) ma non di quelli (comunali) dati in gestione alla Provincia;
  4. il Comune di Longiano, anch’esso oggetto della interrogazione (perché confinante a via Case Missiroli) afferma di avere una sorta di regolamento del verde privato incluso nel Regolamento edilizio, mentre “la manutenzione di ogni genere sul verde pubblico è affidata al settore tecnico, servizio lavori pubblici, che interviene a seguito di puntuale valutazione, approfondimento e verifica di ogni singolo caso” (non si sa bene tuttavia su cosa si basi la valutazione e di che tipologia siano gli approfondimenti);
  5. il Comune di Longiano afferma comunque che “la potatura delle robinie segnalate è avvenuta sul lato di via Case Missiroli in territorio del Comune di Cesena” e che “il Comune di Longiano non è stato interpellato in nessun modo”;

 

Evidenziato che

 

  • appare evidente come la presenza di strumenti di pianificazione e di governo del verde in un Comune e la loro assenza o diversità nel Comune adiacente porti spesso e volentieri a differenti interventi sulle dotazioni verde condivise (come l’esempio di via Case Missiroli a Cesena), con conseguenti danni sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista paesaggistico;

 

Evidenziato altresì che

 

  • la buona funzionalità e il corretto uso delle aree verdi pubbliche richiedono il supporto di strumenti di governo specifici e univoci, in grado di guidare gli amministratori nelle scelte di pianificazione, programmazione e gestione, ma anche di fornire ai cittadini elementi di conoscenza e di rispetto verso questo importante bene comune;
  • per contrastare l’eterogeneità (o l’assenza) degli strumenti di pianificazione urbanistico-territoriale presenti sul territorio regionale, bisogna compiere lo sforzo di diffondere in maniera coordinata gli strumenti indicati e raccomandati nelle “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” redatte dal CSVP (Censimento del verde, Regolamento del verde e Piano del verde) i quali sono strumenti non alternativi ma complementari e di supporto l’uno all’altro, che l’amministrazione comunale deve adottare per il governo dei propri sistemi verdi urbani e periurbani;

 

Evidenziato infine che

 

  • la vegetazione, quale componente fondamentale del paesaggio, valore tutelato dall’art. 9 della Costituzione della Repubblica, dalla Legge 431/1985 e dal D. Lgs. n°42 del 22 gennaio 2004, nonché dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), riveste un ruolo di vitale importanza per l'ambiente, l'igiene e la qualità della vita, in quanto esplica funzioni di: depurazione delle acque e dell'aria, costituzione e miglioramento del suolo, regimazione delle acque, assorbimento dell'anidride carbonica, rifugio per la vita animale e miglioramento della varietà biologica del territorio. Tali funzioni vengono esaltate dai diversi contesti in cui si inserisce la vegetazione ed assumono particolare rilievo quando sono svolte in condizioni di convivenza con infrastrutture ed attività umane;

 

Impegna la Giunta Regionale:

 

  1. ad adoperarsi affinché la regione si attivi da un lato effettuando una ricognizione precisa degli strumenti di pianificazione e di governo del verde (Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde) presenti nei Comuni, e dall’altro istituendo un gruppo di lavoro che abbia il compito di realizzare e di diffondere, con la collaborazione del Servizio Fitosanitario Regionale, linee guida per la realizzazione ex-novo, o per l’aggiornamento, degli strumenti stessi, fornendo supporto alle Amministrazioni Locali che lo richiedessero, con lo scopo di rendere uniforme in tutti i comuni, grandi e piccoli, confinanti o non confinanti, le attività di pianificazione, gestione, consultazione ed informazione del verde urbano.

 

 

I Consiglieri

Bertani Andrea

Sensoli Raffaella

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