Testo:
INTERPELLANZA
Il sottoscritto Galeazzo Bignami, Consigliere Regionale di Forza Italia e Presidente del Gruppo di Forza Italia,
Considerato
- Che con legge regionale 6 del 24 marzo 2004 è stato istituito l’ente Nuovo Circondario Imolese definito come da art.23 della stessa legge una “forma speciale di cooperazione, finalizzata all’esercizio associato di funzioni comunali e al decentramento di funzioni comunali”;
- Che all’art. 23 comma 2 della suddetta legge il NCI è configurato come ente pubblico con personalità giuridica, dotato di autonomia organizzativa e funzionale, di autonomia normativa in relazioni alle funzioni ad esso conferite, di autonomia contabile e di bilancio nell’ambito delle risorse ad esso attribuite dai Comuni, dalla Provincia e dalla Regione;
- Che, in questi anni, fatte salve le funzioni direttamente trasferite dai Comuni, nessuna funzione è stata trasferita in toto dall’ente Provincia e dall’ente Regione al NCI, ma nella realtà dei fatti si sono concretizzate solo generiche intese e/o convenzioni e/o accordi di programma su tematiche specifiche;
- Che all’ente NCI si applicano già per analogia le norme relative alle Unioni comunali come disciplinate dal Decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 (Testo Unico Enti Locali);
Rilevato
- Che a seguito del superamento del Circondario Empolese-Valdelsa, divenuto Unione dei Comuni del Circondario dell’Empolese-Valdelsa con Legge regionale 68/2011 della Regione Toscana, il Nuovo Circondario Imolese è rimasto un ente unico in Italia;
- Che l’articolo 2 dello Statuto del NCI, mai sottoposto a revisione, che disciplina l’obbligo per i Comuni di rimanere all’interno dell’ente di secondo grado senza possibilità di recedere, ancora oggi solleva forti dubbi sotto il profilo della legittimità giuridica di un tale obbligo;
- Che la legge 6 del 2004 della Regione Emilia Romagna, istitutiva dell’ente NCI, appare anacronistica in riferimento al trasferimento di funzioni al NCI da parte della Provincia, essendo la Provincia di Bologna un ente ormai superato in favore della Città metropolitana di Bologna;
- Che l’equiparazione dell’ex Provincia alla Città metropolitana di Bologna non è affatto automatica, configurandosi la Città metropolitana come ente di secondo grado, ed è quindi indubbio che si è di fronte a due istituti giuridici completamente diversi che non possono tra loro essere equiparati se non nei confini geografici, e che dunque sarebbe necessario procedere almeno a una modifica della legge 6 del 2004;
Preso atto:
- Che, a oggi, il NCI funziona come una normale Unione di Comuni e dunque non è dato ravvisare alcuna necessità nel continuare a tenere in piedi un istituto giuridico ad hoc;
- Che, tuttavia, non è stato possibile attribuire all’ente NCI il codice ISTAT collegato al SIOPE, Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici che costituisce la principale fonte informativa sui conti pubblici, in quanto l’ente Circondario non è riconosciuto ufficialmente quale Unione di Comuni;
INTERPELLA
la Giunta per sapere:
- Se è a conoscenza della situazione esposta e quale giudizio se ne dia;
- Se la giunta regionale ritiene ancora indispensabile e politicamente opportuno legittimare un ente quale il Nuovo Circondario Imolese, nato con legge regionale ad hoc e di fatto ente unico in Italia;
- Quale giudizio si dia sullo Statuto del NCI e del suo articolo 2 che impedisce il recesso dei Comuni da tale ente di secondo grado;
- Se la circostanza che il NCI non sia riconosciuto quale Unione di Comuni a livello nazionale può creare problemi di legittimità giuridica;
- Quali sono le motivazioni politiche per le quali la Regione Emilia Romagna continua a mantenere un istituto giuridico ad hoc di fatto assimilabile, in tutto e per tutto, a una Unione di Comuni, ente territoriale che invece trova fondamento giuridico nel Testo Unico enti locali.
Galeazzo Bignami