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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 7877

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la riapertura di tutti i punti nascita soppressi sul territorio regionale. (30 01 19) A firma del Consigliere: Facci

Testo:

RISOLUZIONE

 

 

Il sottoscritto Consigliere Michele Facci

 

premesso che:

  • il Decreto Ministeriale n. 70 del 02.04.2015, al punto 9.2.2. dell’Allegato 1 (“Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate”) contempla la previsione di presidi ospedalieri di base per aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili e disagiate, tipicamente in ambienti montani o premontani, con collegamenti di rete viaria complessi;
  • il D.M. 11.11.2015 (“Decreto Lorenzin”) prevede invece la possibilità del mantenimento in attività dei Punti nascita nelle aree montane e/o disagiate, anche al di sotto del tetto dei 500 parti annui stabiliti nell’Accordo Stato/Regioni del 2010, a condizione che siano garantiti gli standard di qualità e di sicurezza previsti dalla normativa; in tal caso, le Regioni possono avanzare al Ministero della Salute la richiesta di apposita deroga;

 

considerato che

  • Negli ultimi tempi, la Regione Emilia – Romagna ha provveduto alla chiusura di diversi punti nascita in Ospedali di montagna, sulla base del tetto minimo di 500 parti annui come condizione minima richiesta;
  • Da più parti, anche a livello governativo, sono state espresse perplessità circa l’opportunità di mantenimento del limite dei 500 parti per anno, in strutture sanitarie situate in zone disagiate e/o montane, vista l’evidente ricaduta negativa per l’utenza, improvvisamente privata di un presidio socio-sanitario di basilare importanza, ad una considerevole distanza – temporale e spaziale – dai centri cittadini;

 

rilevato che

  • La Regione Emilia-Romagna ha precisato la propria disponibilità ad un confronto, da sviluppare tramite la Conferenza unificata, qualora il Ministero della Salute proponga una ridiscussione dell’Accordo Stato-Regioni del 2010, concernente la promozione ed il miglioramento della sicurezza e dell’appropriatezza del percorso nascita;
  • La Regione ha altresì precisato che “un’eventuale modifica dell’Accordo del 2010 deve comunque garantire che la nascita si svolga in condizioni di sicurezza con tutti gli elementi strutturali, organizzativi e tecnico professionali previsti dagli esperti”, affinchè tutti i Punti nascita offrano un’assistenza di qualità, rispettosa “degli standard di sicurezza che devono essere garantiti a tutte le partorienti”;
  • Nei giorni scorsi, una gestante residente a Gaggio Montano (BO) ha partorito in ambulanza lungo la strada Porrettana, nel viaggio verso il reparto nascite dell’Ospedale Maggiore di Bologna;

 

rilevato pertanto che

  • il parto delle gestanti lungo il tragitto verso l’Ospedale più vicino, a seguito della chiusura dei punti nascita nelle aree periferiche e montane della Regione, non garantisce affatto quei livelli di sicurezza e qualità di cui invece necessita ogni partoriente;
  • l’assenza dei punti nascita nei territori appenninici, pertanto, nonostante i protocolli alternativi di presa in carico delle gestanti, è idonea a mettere a serio rischio la salute delle stesse, oltre che del nascituro, e rende necessaria una nuova riflessione circa il rischio sanitario gravante sui diretti interessati, ivi ricompreso il personale medico ed infermieristico;

 

evidenziato infine che:

  • proprio negli ultimi giorni, il Presidente Bonaccini e l’Assessore Venturi hanno avuto un incontro a livello Istituzionale con il Ministro della Salute, nel quale è stato valutato un impegno condiviso a ridiscutere l’Accordo Stato – Regioni del 2010, per garantire il mantenimento dei punti nascite negli Ospedali di montagna;

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

IMPEGNA

 

la Giunta regionale:

 

  • a considerare, nel confronto appena avviato con il Ministero per la revisione dei criteri stabiliti per il mantenimento dei Punti Nascita ospedalieri nelle aree montane e/o disagiate della Regione, anche la riapertura di tutti i Punti nascita soppressi sul territorio regionale.

 

 

Il Consigliere

(Michele Facci)

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