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Legislatura X- Atto di indirizzo politico ogg. n. 8191

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere il progetto di legge contenente "Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie", presentata il 10 aprile 2018, alla Camera dei Deputati; a prevedere tramite un'attività congiunta con gli Ordini dei medici provinciali, l'obbligo per i medici di indicare all'interno dei propri studi tutti i rapporti con le aziende farmaceutiche, esponendo appositi cartelli volti ad informare i pazienti circa i legami con le multinazionali dei farmaci; a rendere obbligatoria per tutte aziende sanitarie ed ospedaliere la trasmissione e la compilazione della modulistica sulla dichiarazione pubblica di interessi, che AGENAS dal 2016 ha messo a disposizione dei Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT). (01 04 19) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

Testo:

Risoluzione

 

 

Premesso che

 

  • una nota dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali sul "Monitoraggio conflitto di interesse, misura centrale per la prevenzione dei fenomeni corruttivi" mette in evidenza che avere cognizione dell’esistenza di possibili situazioni di conflitto di interesse all’interno delle aziende sanitarie è tra le principali misure di una strategia di prevenzione dell’anticorruzione;
  • in questa ottica, AGENAS dal 2016 ha messo a disposizione dei Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) la modulistica sulla dichiarazione pubblica di interessi, uno strumento che consente di individuare la presenza di comportamenti a rischio da tenere sotto osservazione, quali ad esempio i legami con aziende farmaceutiche o produttrici di dispositivi medici, che escono dall’ordinarietà;
  • nella nota si riportano le dichiarazioni del Direttore Generale di AGENAS, in occasione del convegno “Sanità e malaffare: la corruzione si può combattere” promosso da Pier Paolo Sileri, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica;
  • dichiarazioni da cui emerge la piena consapevolezza dell’importanza di questo strumento diagnostico, avvalorata dal numero crescente di professionisti sanitari che, dal 2016, a decine di migliaia hanno scelto volontariamente di compilare la modulistica. Nello stesso periodo le aziende sanitarie che si sono registrate sono passate dall’1,8% del 2016 al 36,5% del 2018;
  • inoltre, nel suddetto convegno è emerso che non è certo un caso che i fenomeni corruttivi e di mala gestio più eclatanti, avvenuti nell’ultimo biennio, si siano verificati in strutture che all’epoca dei fatti non avevano aderito a questa misura di trasparenza;

 

rilevato che

 

  • la legge di Stabilità 2019, grazie all’intuizione del Presidente Sileri, affida all’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali l’attività di analisi e monitoraggio di tutte le performance sanitarie, compresa la dimensione della trasparenza, rafforza ulteriormente dall’impegno contro sprechi, inefficienze e malaffare in sanità;
  • il conflitto di interessi in sanità è un problema da risolvere. Se un medico opera con interessi diversi dall'unico fine che deve muovere la sua azione, ovvero la salute del paziente, il suo operato può risentirne e, naturalmente, anche l'esito della cura. Un medico se sceglie una protesi invece di un'altra perché ha legami con l'azienda produttrice è un problema. In sanità tutto questo non dovrebbe esistere, come ha ben evidenziato Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato;
  • secondo i dati Ocse, un quinto dei soldi spesi in sanità in Europa finisce in sprechi, abusi o comportamenti illeciti. In Italia, per quest'anno, nella legge di Bilancio sono stati stanziati 115 miliardi per la sanità, quindi questo significa che nel nostro paese oltre 20 miliardi di euro l'anno costituiscono una mangiatoia per attività che dovrebbero essere estranee alla sanità, come ben ha evidenziato nel convegno suddetto il Presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra;

 

rilevato inoltre che

 

  • la trasparenza consiste nella possibilità di accedere a dati e documenti di interesse collettivo, allo scopo di tutelare la legalità e i diritti ad essa connessi, di promuovere una sana partecipazione e di difendere i princìpi della meritocrazia e nell’accesso ai posti di lavoro e nella progressione delle carriere, secondo le qualità di ciascuna persona. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive nonché dell’esercizio, effettivo in quanto informato, dei diritti civili, politici e sociali;
  • gli elenchi che permetteranno ai cittadini, che si rivolgono ad un medico e ricevono ricette per l’acquisto di farmaci, di conoscere i rapporti esistenti tra lo stesso professionista e le aziende che producono i medicinali da lui prescritti dovrebbero essere pubblici;
  • la Regione, tramite attività congiunte con gli Ordini dei medici provinciali, potrebbe disporre l’obbligo per i medici di indicare all’interno dei propri studi tutti i rapporti con le aziende farmaceutiche, esponendo appositi cartelli volti ad informare i pazienti circa i legami con le multinazionali dei farmaci, in attesa che il Parlamento approvi al più preso il Sunshine Act, finalizzato a dare un segnale importantissimo ai pazienti sulla trasparenza e sicurezza dei farmaci che assumono e dei dispositivi medici impiantato

 

evidenziato che

 

  • nel settore sanitario della nostra Regione non sono mancati scandali clamorosi connessi a rapporti poco chiari tra medici ospedalieri e case farmaceutiche;
  • grazie al Sunshine Act, dal 1° agosto 2013 negli Stati Uniti d’America le transazioni in denaro o in natura intercorrenti tra professionisti della salute e produttori di farmaci o altri prodotti sanitari, con valore unitario superiore a 10 dollari o un valore cumulativo superiore a 100 dollari, sono soggette all’obbligo di notifica e di iscrizione nell’apposito registro pubblico che dal 1° settembre 2014 è fruibile da parte di chiunque voglia conoscere eventuali legami finanziari esistenti tra professionisti della salute e produttori di farmaci o altri prodotti sanitari. L’attuazione del Sunshine Act ha reso quindi obbligatoria la trasparenza delle erogazioni effettuate in favore dei medici;
  • nell’Unione europea non esiste ancora uno specifico impianto normativo che disciplini questi rapporti, sebbene oltre cento parlamentari dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa abbiano firmato le raccomandazioni sui conflitti di interessi nel settore sanitario, facendo anche esplicito riferimento alla necessità di un Sunshine Act europeo;
  • in Italia, dal 30 giugno 2016, numerose imprese farmaceutiche italiane si sono conformate al codice adottato nel 2013 dall’EFPIA sulla trasparenza dei trasferimenti di valore tra aziende farmaceutiche, professionisti della salute e organizzazioni sanitarie;
  • Il codice stabilisce che i membri dell’EFPIA pubblichino nei rispettivi siti internet, previo consenso da parte del soggetto interessato, tutti i « trasferimenti di valore » (Transfers of Values: ToV) compiuti, sia direttamente che indirettamente, a beneficio dei professionisti della salute o di organizzazioni sanitarie. In caso di diniego del consenso, i dati saranno pubblicati in forma aggregata con l’indicazione del numero complessivo degli operatori sanitari che hanno negato il consenso e del corrispondente importo totale annuo relativo a ciascuna categoria di attività (consulenze congressi ed eventi eccetera). Per ogni professionista della salute consenziente saranno invece visibili l’importo ricevuto, il nome della struttura a cui afferisce e la categoria in cui rientra il contributo. I dati potranno sommarsi a quelli relativi alle sovvenzioni per ricerca e sviluppo, pubblicati in forma aggregata, come stabilito da norme già esistenti;
  • in Italia si è compiuto un passo avanti con l’emanazione del cosiddetto « decreto trasparenza », ossia il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, successivamente modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, che ricalca il metodo anglosassone per l’accesso agli atti (noto come Freedom of Information Act). Grazie a questo istituto, i cittadini possono chiedere alle pubbliche amministrazioni, senza obbligo di giustificare la richiesta, dati e documenti che esse non sono obbligate a pubblicare, con limiti espressamente indicati e relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti;
  • il decreto legislativo n. 97 del 2016 ha introdotto, nel decreto legislativo n. 33 del 2013 l’articolo 9-bis, concernente la pubblicazione delle banche di dati delle pubbliche amministrazioni, che assorbe l’obbligo di pubblicazione previsto dalle norme previgenti;
  • l’introduzione di disposizioni analoghe a quelle del Sunshine Act aiuterebbe i professionisti della salute a migliorare le loro prassi di comportamento e a comprendere meglio gli effetti delle loro relazioni con l’industria;
  • rendere pubbliche tutte le transazioni finanziarie e le relazioni d’interesse sortirebbe effetti positivi molteplici per tutti gli attori: i medici sarebbero più coscienti dei rischi, prendendo quindi decisioni più sagge, mentre i cittadini potrebbero conoscere l’entità dei legami finanziari tra talune case farmaceutiche e i professionisti della salute e sarebbero così in grado fare scelte più consapevoli;

 

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

 

  • a sostenere la Proposta di legge d’iniziativa dei deputati Massimo Enrico Baroni, D’uva, Bologna, Chiazzese, D’arrando, Lapia, Leda Volpi, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Trizzino, Troiano, Di Lauro, Ianaro, Tuzi, contenente “Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie”, presentata il 10 aprile 2018, alla Camera dei Deputati;
  • in attesa che il Parlamento approvi al più preso il suddetto Progetto di Legge sul Sunshine Act, finalizzato a dare un segnale importantissimo ai pazienti sulla trasparenza e sicurezza dei farmaci che assumono e dei dispositivi medici impiantati avviare, a disporre, tramite un’attività congiunta con gli Ordini dei medici provinciali, l’obbligo per i medici di indicare all’interno dei propri studi tutti i rapporti con le aziende farmaceutiche, esponendo appositi cartelli volti ad informare i pazienti circa i legami con le multinazionali dei farmaci;
  • a rendere obbligatoria per tutte aziende sanitarie ed ospedaliere la trasmissione e la compilazione della modulistica sulla dichiarazione pubblica di interessi, che AGENAS dal 2016 ha messo a disposizione dei Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), uno strumento che consente di individuare la presenza di comportamenti a rischio da tenere sotto osservazione, quali ad esempio i legami con aziende farmaceutiche o produttrici di dispositivi medici, che escono dall’ordinarietà.

 

 

I Consiglieri

Andrea Bertani

Raffaella Sensoli

 

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