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Legislatura XI- Atto di indirizzo politico ogg. n. 415

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le attività economiche maggiormente colpite dall’emergenza epidemiologica facendo ricorso al credito d’imposta; a contributi in varie forme per dare sollievo alle attività che hanno un magazzino deperibile; all'estensione delle misure di azzeramento o riduzione dell’IRAP, attuate per le attività in montagna, anche alle imprese dei settori di commercio, ristorazione e turismo.(27 04 20) A firma dei Consiglieri: Bargi, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Pelloni, Bergamini, Liverani, Facci, Rancan, Catellani, Delmonte, Rainieri, Pompignoli, Montevecchi

Testo:

RISOLUZIONE

 

Il sottoscritto Consigliere Regionale Gruppo Lega Emilia Romagna

Stefano Bargi

 

Premesso che

 

A causa dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19, molte micro, piccole e medie imprese della nostra regione hanno dovuto sospendere completamente o comunque ridurre drasticamente la propria attività.

 

L’Agenzia delle Entrate ha individuato i codici ATECO delle attività economiche maggiormente colpite dall’emergenza, per le quali il Decreto n. 18/2020 ha disposto la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi.

 

I dati provenienti dalle associazioni di rappresentanza del mondo delle PMI sono allarmanti, manifestando una situazione di grave difficoltà soprattutto in termini di liquidità (un sondaggio di Confcommercio uscito sulla stampa lo scorso 7 aprile evidenzia che un imprenditore su due sarebbe pronto a chiudere nel caso questa situazione di blocco dovesse perdurare a lungo). In particolare è unanime la richiesta di intervenire in maniera più concreta superando il mero ricorso all’indebitamento e lo slittamento della fiscalità, strumenti ritenuti entrambi insufficienti ad affrontare l’attuale crisi.

 

Considerato che

 

Oltre ai danni derivanti dalla forzata chiusura per i mancati incassi, molte attività produttive hanno subito perdite ulteriori: basti pensare ai materiali e ai beni deperibili rimasti in magazzino e non più utilizzabili.

 

Le mancate entrate si scontrano con il maturare dei costi fissi (fitti passivi, spese amministrative, bollette …) anche in questi mesi di forzata chiusura, costringendo le imprese ad azzerare la propria liquidità e a ricorrere all’indebitamento per esigenze di cassa.

 

Altre attività in cui è estremamente difficile far rispettare la distanza minima ad evitare il contagio (ad esempio quelle di “cura della persona”, la ristorazione e il turismo), riapriranno con tempistiche più lunghe e con forti limitazioni.

 

L’attuale stato di incertezza sul “ritorno alla normalità” penalizza principalmente i piccoli esercenti che, non potendo contare su una piena mobilità della clientela, si ritroveranno ad affrontare un lungo periodo di perdita economica e di incertezza sul fronte delle entrate.

 

Le recenti dichiarazioni del Presidente Bonaccini (apparse sulla stampa a metà aprile) sulla riapertura di bar e ristoranti lasciano ancora più perplessi gli operatori del settore sui tempi di ripartenza, rendendo ancora più incerto il futuro di queste attività e, di conseguenza, ancora più necessario un intervento sostanzioso che consenta agli imprenditori coinvolti di attraversare al meglio questo periodo.

 

Le attività dei settori del commercio, ristorazione e turismo sono la parte terminale di filiere, spesso corte, che alimentano a ritroso cicli virtuosi della nostra economia interna. Si pensi in particolare ai settori enogastronomico e agroalimentare in grado di produrre eccellenze capaci di far conoscere la nostra regione a livello mondiale.

 

Un danno economico alle entrate in particolar modo di chi vende direttamente al consumatore finale può ritorcersi anche su chi sta a monte (distributori e produttori), ampliando gli effetti dell’attuale crisi.

 

Ritenuto che

 

I provvedimenti emanati dal Governo nazionale non siano assolutamente sufficienti ad ovviare alle pesanti perdite economiche subite da diversi settori della nostra regione, tra i quali commercio, turismo e ristorazione.

 

In particolare, le uniche misure adottate ad oggi prevedono la sospensione, e non l’azzeramento, dei tributi e il ricorso al debito. Due strumenti insoddisfacenti ad ovviare alla crisi di liquidità delle imprese e che - al contrario - ingesseranno gli investimenti nel prossimo futuro.

 

L’Assemblea Legislativa impegna la Giunta Regionale

 

Ad attivarsi autonomamente e sollecitando il Governo nazionale affinché per le attività economiche maggiormente colpite dall’emergenza epidemiologica siano adottate almeno le seguenti misure:

 

ricorso al credito d’imposta per l’abbattimento dei costi fissi cui fanno fronte gli esercenti;

 

contributi in varie forme per dare sollievo alle attività che hanno un magazzino deperibile;

 

estensione delle misure di azzeramento o riduzione dell’IRAP, attuate per le attività in montagna, anche alle imprese dei settori di commercio, ristorazione e turismo.

 

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