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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 60

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Oggetto:
Testo presentato:
60 - Interpellanza per sapere se la Giunta ritenga opportuno prevedere, compatibilmente con le risorse disponibili nel Bilancio regionale, misure dirette straordinarie di sostegno nei confronti di tutte le categorie economiche, in particolare per la micro/piccola e media impresa e per liberi professionisti, colpite dai provvedimenti restrittivi dovuti alla diffusione del Coronavirus, e se ritenga opportuno farsi carico presso il Governo nazionale affinché quest’ultimo si faccia promotore di una serie di azioni necessarie a sostenere le attività imprenditoriali, economiche e lavorative in genere che risultano penalizzate dall’attuale emergenza sanitaria. A firma della Consigliera: Gibertoni

Testo:

INTERPELLANZA

 

premesso che

 

 

  • il contagio da “Coronavirus” sta determinando da alcune settimane una situazione di grave emergenza sanitaria nella nostra Regione e va estendendosi, dalla provincia di Piacenza, particolarmente colpita, anche alle altre province del territorio regionale, seppur con gradi differenti di contagio;
  • i soccorsi sanitari sono stati attivati con la massima tempestività dal momento dell’allarme e sono stati, da ultimo, predisposti misure atte a contenere il contagio attraverso misure di isolamento di alcune zone delle Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, sono attivi controlli sanitari mirati alle persone entrate in contatto con persone contagiate e che manifestano sintomi sospetti di tipo influenzale o di insufficienza respiratoria;
  • la Regione ha emanato un provvedimento con il quale la popolazione viene invitata a ridurre al minimo le relazioni sociali, sospendendo eventi che possano favorire il diffondersi del contagio;
  • tutte le attività messe in campo in questi giorni sono coordinate e condivise con il Ministero della Salute, con la Protezione civile e le autorità nazionali, regionali e territoriali competenti, al fine di attuare tutte le forme di precauzione e di difesa possibili per la salvaguardia della salute dei cittadini, compreso il personale sanitario particolarmente sotto pressione da diversi giorni;
  • le informazioni provenienti dalle nostre istituzioni e le prime misure messe in atto in particolare nelle Province suddette lasciano prevedere che per almeno i prossimi giorni le attività lavorative potranno subire un notevole rallentamento, sempre in funzione del contenimento della diffusione del virus;
  • tale circostanza inevitabilmente è destinata a provocare ingenti danni anche di natura economica, a oggi impossibili da stimare, ma sicuramente molto elevati;
  • la prevedibile forte riduzione delle attività lavorative comporterà per i mesi a venire la necessità per numerose imprese, nei diversi settori produttivi, di provvedere con misure straordinarie alla corresponsione di stipendi, imposte, pagamento fornitori e approvvigionamento di materie prime, affrontando un periodo di gravi difficoltà economiche prevedibili sul medio e lungo periodo, inoltre, il blocco delle scuole comporta per molte famiglie disagi lavorativi ed economici proporzionali alla durata della sospensione delle attività scolastiche;
  • l’attuale contagio da Coronavirus è destinato a produrre ulteriori e non facilmente quantificabili danni economici nel tempo, sia per quanto riguarda le attività produttive in generale, sia per i settori dei servizi e del turismo;

 

considerato che

 

  • le suddette misure straordinarie di contenimento della diffusione della malattia non possono non includere, per essere efficaci, limitazioni alla vita sociale e pubblica dei cittadini, in modo tale da diminuire le possibilità di contagio;
  • le limitazioni alla vita sociale impongono la chiusura anticipata e una generale riduzione degli orari di lavoro per numerose categorie imprenditoriali;

 

evidenziato che

 

  • oltre alla tutela della salute, occorre salvaguardare i cittadini dalle altre possibili conseguenze negative della malattia, ovvero dai danni collaterali che si ripercuotono sulla nostra economia;
  • la mancanza di forme di salvaguardia economica potrebbe portare a una contrazione che causerebbe danni sociali enormi, da un aumento della disoccupazione all’impoverimento urbano dovuto alla chiusura di attività e quindi alla conseguente “desertificazione”, con problemi sociali annessi, di intere aree delle nostre città;
  • da diverse fonti si apprende che l’impatto economico potrà essere molto gravoso, infatti: “la caduta del PIL dipenderà in larga misura dal protrarsi di questa situazione, oltre che dall’andamento del commercio internazionale: potrebbero essere non frazioni (lo 0,2 per cento di cui ha parlato il governatore Visco), ma punti percentuali”;
  • per quanto riguarda il peso del mondo produttivo settentrionale sul resto del Paese, secondo l’ISTAT, il PIL dell’Italia nel 2017 - ultimo anno per cui ci sono i dati ripartiti per regioni - è stato pari a 1.725 miliardi circa di euro e l’Emilia-Romagna ha contribuito per circa 157,2 miliardi, il Veneto per 162,5 miliardi, la Lombardia ha contribuito per 383,2 miliardi, dunque, sommando i dati delle tre regioni, risulta un contributo al PIL nazionale pari a circa 703 miliardi di euro, in percentuale rispetto al PIL si tratta del 40,1 per cento prospettando dunque ripercussioni a dir poco preoccupanti;

 

Interpella la Giunta regionale per sapere

 

  • a se non ritenga opportuno prevedere, compatibilmente con le risorse disponibili nel Bilancio regionale, misure dirette di sostegno straordinarie – contributi e/o finanziamenti agevolati – nei confronti di tutte le categorie economiche, in particolare MPMI (micro/piccola e media impresa) e liberi professionisti, colpite dai provvedimenti restrittivi dovuti alla diffusione del Coronavirus, su tutto il territorio regionale, a partire dalle province con maggiori limiti, cioè le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini;
  • se non ritenga opportuno farsi carico presso il Governo nazionale affinché quest’ultimo si faccia promotore di una serie di azioni necessarie a sostenere le attività imprenditoriali, economiche e lavorative in genere che risultano penalizzate dall’attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, tra le quali:

-          l’istituzione di un Fondo nazionale di solidarietà a favore delle attività economiche, delle famiglie e degli enti locali che sia operativo il prima possibile;

-          l’esenzione temporanea del versamento dei tributi e degli altri adempimenti fiscali e burocratici, nonché del pagamento delle utenze, per attività commerciali, artigiani, liberi professionisti e categorie produttive colpiti dalle ordinanze restrittive, con priorità per le zone con maggiori restrizioni;

-          la verifica della dilazione dei termini di pagamento delle rate dei mutui attraverso l’apertura di un tavolo ufficiale con le banche e gli istituti finanziari;

-          il sostegno ai lavoratori, in caso di perdita, anche temporanea, del posto di lavoro, attraverso politiche attive e la previsione di un fondo per casse integrazioni straordinarie;

-          il sostegno alle istituzioni, alle attività e agli operatori del settore culturale e artistico (es.: musei, cinema, teatri, circhi, spettacoli viaggianti itineranti etc.), oggetto delle azioni restrittive, in particolar modo con la rifusione da parte dello Stato dei minori introiti dovuti alle chiusure per motivi emergenziali sanitari;

-          il prevedere in via transitoria la possibilità per i dipendenti che accusassero sintomi influenzali o simili di comunicare al medico il loro stato di salute, al fine di provvedere a una certificazione dello stesso senza doversi recare fisicamente dal medico;

-          il sostegno agli esercenti che operano nei settori della somministrazione di cibi e bevande e nell’intrattenimento, attraverso l’esenzione da tributi e la creazione di un fondo risarcitorio ad hoc;

-          il prevedere risarcimenti e agevolazioni alle imprese operanti nel settore delle agenzie di viaggi, delle aziende di trasporto di persone, delle attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere e del turismo, in generale, per le ripercussioni economiche derivanti dalle conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

 

 

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