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Documento storico: Testo Coordinato

LEGGE REGIONALE 4 settembre 1981, n. 29

INTERVENTI PER LO SVILUPPO DELL'ACQUACOLTURA

Testo coordinato con le modifiche apportate da:

L.R. 4 gennaio 1982 n. 1

INDICE

Art. 1 - Finalità
Art. 2 - Interventi per lo sviluppo dell'acquacoltura
Art. 3 - Contributi
Art. 4 - Destinatari dei contributi
Art. 5 - Deleghe di funzioni amministrative
Art. 6 - Presentazione delle domande
Art. 7 - Programmi degli interventi
Art. 8 - Ripartizione dei contributi
Art. 9 - Concessione dei contributi
Art. 10 - Vincoli di destinazione
Art. 11 - Modalità delle deleghe
Art. 12 - Acque salmastre
Art. 13 - Copertura finanziaria
Art. 14 - Variazione di bilancio
Art. 1
Finalità
La presente legge è volta ad incrementare la produzione ittica, al fine di assicurare una maggiore disponibilità di alimenti proteici animali di produzione nazionale.
L'esercizio di tale attività è svolto nel rispetto e nella salvaguardia degli ambienti naturali e della loro valorizzazione paesaggistica, secondo le norme vigenti. A tal fine il Consiglio regionale provvederà con un'apposita direttiva regolamentare, entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge regionale.
Art. 2
Interventi per lo sviluppo dell'acquacoltura
Le finalità della presente legge si attuano incrementando lo sviluppo dell'acquacoltura, mediante l'utilizzo degli ambienti di acqua dolce e salmastra, nonché dei terreni marginali, nei quali sussistono, anche potenzialmente, le condizioni ambientali e produttive necessarie al detto sviluppo.
Concorrono a promuovere e a favorire lo sviluppo dell'acquacoltura le attività di allevamento ittico, esercitate negli ambienti di cui al precedente comma, mediante l'adozione di tecniche razionali che consentano l'utilizzazione ottimale delle risorse proprie dell'ambiente e produzioni programmate per le esigenze di mercato.
Art. 3
Contributi
Per i fini della presente legge, la Regione è autorizzata a concedere contributi in conto capitale nella misura massima del 50% del costo delle seguenti iniziative:
- costruzione, ampliamento e miglioramento: degli impianti di acquacoltura; di impianti fissi o mobili di cattura, di alimentazione, di selezione, di ossigenazione, di depurazione e di stabulazione per allevamento; di impianti per la riproduzione delle specie ittiche di acqua dolce e salmastra; di impianti per la conservazione e la lavorazione del pescato;
- acquisto di mezzi di trasporto per la commercializzazione del prodotto ittico;
- acquisto, in casi eccezionali, di impianti di acquacoltura e semprechè rispondano a esigenze obiettive di riequilibrio e di sviluppo delle zone deboli.
Art. 4
Destinatari dei contributi
Possono beneficiare dei contributi:
- i produttori agricoli ed ittici, singoli o associati;
- le cooperative agricole o loro consorzi;
- gli Enti locali territoriali;
- Società, Enti pubblici, Enti privati.
Per beneficiare dei contributi occorre avere la disponibilità degli ambienti di cui al 1° comma dell'art. 2 e gli interessati devono svolgere o dimostrare che intendono svolgere l'acquacoltura realizzando una o più iniziative di cui al precedente articolo. I contributi per l'acquisto dei mezzi di trasporto per la commercializzazione del prodotto ittico possono essere concessi soltanto se l'iniziativa è assunta unitamente a qualcun'altra indicata nel precedente articolo.
Art. 5

(abrogato ultimo comma da articolo unico L.R. 4 gennaio 1982 n. 1)

Deleghe di funzioni amministrative
Le funzioni amministrative concernenti l'attuazione della presente legge sono delegate alle Province, al Circondario amministrativo di Rimini(1)e alle Comunità montane.
A ristorno forfettario delle spese per la predisposizione dei programmi di cui all'art. 7, secondo comma, della presente legge e nell'ambito dell'esercizio della delega di cui al primo comma del presente articolo, gli enti delegati, ad esclusione del Circondario amministrativo di Rimini(1), sono autorizzati a trattenere a favore del proprio bilancio una quota pari allo 0,50% della assegnazione attribuita a ciascuno di essi, con riferimento alle partite di spesa effettivamente liquidate.
abrogato
Art. 6
Presentazione delle domande
Le domande di contributo, indirizzate al presidente della Comunità montana o al presidente del Circondario amministrativo di Rimini(1)o per il restante territorio al presidente della Provincia e, per conoscenza, alla Giunta regionale, devono essere corredate:
- dalla relazione descrittiva dell'iniziativa;
- dal piano economico, produttivo, finanziario;
- dal preventivo di spesa;
- dal progetto tecnico e computo metrico estimativo.
Qualora le domande siano presentate da Società legalmente costituite, dovrà essere anche allegato il certificato della Cancelleria del Tribunale presso cui la Società è iscritta, attestante le persone autorizzate a rappresentarla legalmente.
Qualora trattisi di Società, di fatto, la domanda dovrà essere sottoscritta da tutti i componenti.
Per le Società Cooperative ed Associazioni dei Produttori, la domanda dovrà essere corredata anche dallo Statuto e dall'elenco dei soci.
Le domande devono inoltre essere corredate dalla documentazione rilasciata dalle Amministrazioni competenti, in particolare in materia di urbanistica, di sanità, di salvaguardia e tutela ambientale, attestante la possibilità di effettuare le attività per le quali vengono richiesti i contributi.
Art. 7
Programmi degli interventi
La Giunta regionale ripartisce i fondi tra gli Enti delegati sulla base di programmi annuali presentati da dette Amministrazioni alla Giunta medesima. L'assegnazione dei fondi avviene, sentita la Commissione consiliare competente, in relazione alle singole iniziative da realizzare e secondo priorità territoriali e settoriali stabilite dalla Giunta regionale per ogni triennio di applicazione della legge.
Gli enti delegati, sentite le categorie interessate, predispongono i programmi degli interventi sulla base delle domande presentate e provvedono alla concessione dei contributi.
Art. 8
Ripartizione dei contributi
La Regione mette a disposizione degli enti delegati le somme corrispondenti ai contributi da erogare ai beneficiari operanti nelle rispettive circoscrizioni territoriali mediante aperture di credito in proporzione alla distribuzione dei relativi stanziamenti nei rispettivi esercizi finanziari.
Per il finanziamento di tali aperture di credito si applicano le norme di cui agli artt. 66 e seguenti della legge regionale 6 luglio 1977, n. 31, e del regolamento regionale per la disciplina della gestione contabile dei fondi accreditati ai funzionari delegati 9 dicembre 1978, n. 50.
Art. 9
Concessione dei contributi
I contributi sono concessi sulla base dei programmi di cui al precedente art. 7.
Nel caso in cui le iniziative ammesse a contributo non vengano avviate entro sei mesi dalla comunicazione della concessione del contributo all'interessato, l'ente delegato dispone la revoca della concessione stessa.
Il finanziamento e la liquidazione della spesa avvengono nel modo seguente:
- un primo acconto pari al 50% del contributo previa dimostrazione dell'inizio dei lavori;
- un ulteriore acconto pari al 40% del contributo previa dimostrazione, da parte dei beneficiari, di avere effettivamente pagato i due terzi del primo acconto;
- il 10% previo collaudo o certificazione di regolare esecuzione dei lavori resa da tecnici incaricati dall'ente delegato e dietro prova della corrispondenza dell'importo dei lavori eseguiti all'importo dei lavori ammessi a contributo.
Nel caso in cui i lavori risultino in chiusura di importo inferiore, il contributo regionale dovrà essere ridotto in proporzione.
Per gli acquisti, il contributo verrà erogato a presentazione della regolare documentazione di spesa.
Art. 10
Vincoli di destinazione
Gli ambienti nei quali è esercitata l'acquacoltura sono vincolati alla specifica destinazione per la quale è concesso il contributo per la durata di cinque anni dalla data di integrale liquidazione dello stesso. In tale periodo non è ammessa la vendita del bene o il cambiamento della sua destinazione, pena la revoca e la restituzione del contributo.
Art. 11
Modalità delle deleghe
Nell'esercizio delle funzioni amministrative gli enti delegati sono tenuti ad osservare, in quanto applicabili, le disposizioni dettate dagli artt. 59 e 60 dello Statuto regionale.
Nel corso del rapporto di delega, il Consiglio e la Giunta regionale possono emanare direttive riguardanti le funzioni regionali delegate.
Le direttive della Giunta possono contenere indicazioni vincolanti nei soli casi in cui siano conformi al parere espresso dalla competente Commissione consiliare e siano sentiti gli enti delegati.
Le direttive di carattere vincolante sono pubblicate nel Bollettino Ufficiale della Regione.
In caso di inerzia dell'ente delegato, la Giunta regionale può invitarlo a provvedere entro un congruo termine, decorso il quale, al compimento del singolo atto, provvede direttamente la Giunta.
La revoca delle funzioni delegate è ammessa per legge, di norma, nei confronti di tutti i soggetti delegati.
La revoca nei confronti del singolo delegato è ammessa, sempre per legge, nei soli casi di persistente e grave violazione delle leggi e delle direttive regionali.
Gli enti delegati debbono, nell'emanazione degli atti concernenti le funzioni delegate, fare espressa menzione della delega di cui sono destinatari. Gli atti emanati nell'esercizio delle funzioni delegate hanno carattere definitivo.
La Regione e gli enti delegati sono tenuti a fornire reciprocamente, a richiesta, informazioni, dati statistici ed ogni elemento utile allo svolgimento delle rispettive funzioni.
Art. 12
Acque salmastre
Ai fini della presente legge non si applicano nelle acque salmastre le disposizioni di cui agli artt. 37 e 80 - ultimo comma della legge regionale del 6 agosto 1979, n. 25.
Art. 13
Copertura finanziaria
Per l'attuazione degli interventi previsti dalla presente legge e per la sottoscrizione dell'aumento del capitale sociale della SpA S.I.VAL.CO., volta al conseguimento degli scopi di cui al precedente art. 1, è disposta un'autorizzazione di spesa complessiva di L.7.252.000.000 per il triennio 1981-1983, di cui L.6.752.000.000 per la concessione di contributi nell'ambito del programma regionale coordinato nazionalmente per l'acquacoltura, in ragione di L.1.300.000.000, a carico dell'esercizio finanziario 1981, e di L.500.000.000 per la sottoscrizione dell'aumento di capitale sociale della S.I.VAL.CO. SpA in ragione di L.200.000.000 a carico dell'esercizio 1981.
Le quote di autorizzazione di spesa relative al biennio 1982-1983 saranno determinate dalla legge di bilancio di ciascun esercizio a norma dell'art. 12, comma 1, della legge regionale 6 luglio 1977, n. 31.
La copertura finanziaria della intera spesa autorizzata dalla presente legge è assicurata dall'assegnazione di pari importo spettante alla Regione Emilia-Romagna sulla legge 24 dicembre 1977, n. 984 Sito esterno "Quadrifoglio", in corrispondenza del progetto "Acquacoltura" coordinato dal Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, autorizzato dal C.I.P.A.A. con decisione del 21 dicembre 1979.
La spesa complessiva di L.7.252.000.000 trova allocazione nell'ambito del programma 11 "Acquacoltura e sviluppo delle attività collegate alla pesca" Settore 03 "Industria, Cooperazione, Artigianato e Problemi del Lavoro" - Sezione 3ª "Attività produttive", al Capitolo 24060 "Attuazione del Programma regionale coordinato nazionalmente per l'acquacoltura" del bilancio di previsione per l'esercizio 1981 e del bilancio pluriennale 1981-1983, dal quale è autorizzato lo storno per l'importo complessivo di L.500.000.000, di cui L.200.000.000 a carico dell'esercizio 1981, a favore di un apposito capitolo di spesa n. 24055 "Partecipazione della Regione alla S.I.VAL.CO. SpA per lo sviluppo e la valorizzazione dell'itticoltura nelle acque interne lagunari" che verrà istituito sul bilancio di previsione a partire dall'esercizio 1981.
Art. 14
Variazione di bilancio
Al bilancio di previsione per l'esercizio 1981 sono apportate le seguenti variazioni:
a) Variazioni in aumento
Cap. 24055 "Partecipazione della Regione alla S.I.VAL.CO. SpA per lo sviluppo e la valorizzazione dell'itticoltura nelle acque interne lagunari" (c.n.i.) (Parte 1ª, Sezione 3ª, Settore 03, Programma 11, Rubrica 1ª, "Interventi per l'acquacoltura") (Classif. I.S.T.A.T.: 02 - Funz. di sviluppo; 01 Funz. propria; 02 Titolo 2 ; 10 Classif. funz.; 40 Classif. econ.; 14 Classif. per settori d'intervento; 30 Classif. econ. di 2° grado).
Competenza L.200.000.000
Cassa L.200.000.000
b) Variazioni in diminuzione
Cap. 24060 "Attuazione del programma regionale coordinato nazionalmente per l'acquacoltura".
Competenza L.200.000.000
Cassa L.200.000.000

Note del Redattore:

Vedi ora il D.Lgs 6 marzo 1992, n. 252 Sito esterno "Istituzione della Provincia di Rimini".

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