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Legislatura X - Progetto di legge (testo licenziato)

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Oggetto n. 1646
Licenziato in data: 15/12/2015
"Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018" (Delibera di Giunta n. 1799 del 12 11 15).

Relazione:

RELAZIONE DEL CONSIGLIERE ROBERTO POLI

RELATORE DELLA COMMISSIONE

 

 

Per dovere di sintesi affronterò gli oggetti in discussione e approvazione 1544, 1644, 1645 e 1646 in un’unica relazione, oggetti che poi naturalmente saranno sottoposti a singole votazioni.

 

Il lavoro di approfondimento ed esame si è svolto nelle singole Commissioni e concluso con l’espressione dei relativi pareri.

 

La Commissione referente ha chiuso i propri lavori con l’esame degli emendamenti e la votazione degli articolati nelle sedute del 15 dicembre. Indubbio, anche questa volta, l’apporto positivo dato alla discussione dalla comunità regionale, convocata in Udienza Conoscitiva l’1 dicembre scorso.

 

Un lavoro impegnativo che ha visto un protagonismo attivo di tutti i Commissari ed un’assoluta disponibilità degli Assessori e dei tecnici della nostra Regione, ai quali, nella convinzione di interpretare il pensiero dei colleghi Consiglieri, rivolgo un sentito ringraziamento.

 

In particolare, il lavoro emendativo ha permesso di ricalibrare alcune misure e dare risposte più articolate ad aspetti che l’iter di commissione ha ritenuto di volere valorizzare. Mi riferisco in particolare: all’aumento delle risorse sulla Legge 2 montagna da 3 a 6 milioni di euro, alla destinazione di 500 mila euro per l’abbattimento del bollo auto ibride di nuova immatricolazione a partire dal 1° gennaio 2016 per il triennio, a 150 mila euro destinati ad iniziative per supportare gli esercenti che dismettono l’utilizzo delle slot per contrastare il fenomeno della ludopatia, ai 200 mila euro destinati alla sicurezza per sistemi di controllo e videosorveglianza.

 

La nostra Regione, per ragioni economiche, ma anche sociali e culturali, ha sempre affermato con forza e convinzione la propria dimensione europea e internazionale. D’altra parte, il grande impegno del Presidente Bonaccini e della Giunta in questo primo anno di mandato, ne ha reso evidente testimonianza con le missioni in Cina, negli Stati Uniti e a Bruxelles; la dimensione e il ruolo dell’Emilia-Romagna sono state resi espliciti dai positivi esiti di Expo recentemente chiuso a Milano.

 

Allo stesso tempo, il sapere incrociare le nostre politiche alle politiche europee e a quelle nazionali, ci mette nelle condizioni di potere utilizzare nella loro massima disponibilità i fondi europei da un lato e di rafforzare le politiche di welfare, di difesa del territorio, di valorizzazione della cultura dall’altro.

 

Tutto questo non è affermazione di intenzioni, ma concretezza delle azioni che si traduce in più investimenti, più politiche di welfare, maggiore vicinanza ai bisogni delle nostre comunità: il tutto lasciando invariata la pressione fiscale.

 

Nella predisposizione del bilancio occorre poi dare applicazione alle norme previste per il nuovo sistema contabile armonizzato disciplinato dal D.Lgs 118/2011.

 

Si tratta di un cambiamento rilevante per le Amministrazioni Regionali e Locali.

 

Già con riferimento al bilancio preventivo 2015 la Giunta, contestualmente all’avvio del mandato, scelse di anticipare - anche se in modo sperimentale - la predisposizione del Documento di economia e finanza regionale (DEFR), perseguendo un obiettivo di trasparenza verso l’Assemblea legislativa, le Associazioni, le imprese, i cittadini della nostra Regione.

 

Così, già dal primo anno di Legislatura, è stato possibile declinare in obiettivi gli impegni politici previsti per il quinquennio e gettare le basi per l’esercizio del controllo strategico, cioè per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi stessi e delle ricadute sul territorio e sulle comunità.

 

Il DEFR 2016 è ulteriormente arricchito con diverse sezioni rispetto al testo del 2015, anche grazie alle osservazioni e alle proposte emerse durante il confronto istituzionale in Assemblea legislativa e con le parti sociali.

 

Le tre parti che compongono il DEFR sono:

 

La I parte, che analizza il contesto e gli scenari economici di riferimento internazionale, nazionale e regionale e tratteggia il quadro istituzionale in cui opera la Regione, con un focus sull’articolazione organizzativa ed il personale, sulle partecipate e gli strumenti di controllo, nonché sul patto di stabilità e sui vincoli per la finanza regionale.

 

La II parte, che suddivide in cinque aree (istituzionale, economica, socio-sanitaria, culturale e territoriale) i 98 obiettivi strategici e organizzativi individuati per il quinquennio, articolandoli in missioni e programmi coordinati alle previsioni di entrata e di spesa del bilancio, in modo da verificarne la concreta realizzabilità.

 

La III parte, che riporta gli indirizzi strategici assegnati alle società controllate o partecipate e agli Enti strumentali della Regione affinché, ciascuno nel proprio ambito, concorra alla produzione ed erogazione di servizi funzionali allo sviluppo delle linee di Governo.

 

Il DEFR rappresenta quindi uno strumento di grandissima utilità per le informazioni in esso contenute, per gli obiettivi indicati, per l’indicazione dei risultati attesi; in esso si trovano le argomentazioni che esplicano le scelte della Giunta e della maggioranza che governano la nostra Regione.

 

Il quadro europeo ed internazionale entro cui inevitabilmente sono maturate le scelte di bilancio di una Regione che, come la nostra, persegue un profilo spiccatamente sovranazionale, non mostra sostanziali elementi di diversità rispetto a quelli che richiamavo nella relazione al bilancio preventivo 2015.

La crescita del PIL a livello mondiale è modesta e la ripresa del commercio mondiale e degli investimenti risulta inferiore ai livelli del recente passato: la Cina, nel secondo trimestre 2015, registra il valore più basso di crescita del Pil dal 2009 (+ 1.7%) con un netto calo della produzione industriale e delle esportazioni, tanto che la Banca Centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse e immesso liquidità con conseguente svalutazione della moneta.

 

Sorte simile è toccata anche al Giappone che, dopo tre trimestri di crescita consecutiva, nel secondo trimestre 2015 ha registrato una caduta del Pil dovuta a meno consumi e meno esportazioni.

 

Per l’Area Euro, nel secondo trimestre 2015 la variazione del Pil è risultata positiva (+ 0.4%), mentre nel primo trimestre era 0.5%. L’aumento è dovuto in larga parte all’andamento dei consumi privati e alle esportazioni nette, mentre resta ancora debole il capitolo degli investimenti fissi.

 

Un’eccezione positiva è rappresentata dagli Stati Uniti, che nel secondo semestre del 2015 hanno registrato un deciso incremento del Pil rispetto al periodo precedente ed una contestuale discesa della disoccupazione, passata dal 6,1% dell’agosto 2014 al 5.1%.

 

Il nostro Paese nel 2015, dopo anni davvero duri, è tornato a crescere.

 

Nei primi due trimestri dell’anno la variazione del Pil è stata pari allo 0.4% e allo 0.3%, facendo così registrare per il primo semestre una crescita pari allo 0.7%. Per il 2015 la crescita prevista si attesta allo 0.9% o, come alcune fonti prevedono, allo 0.8% e per il 2016 all’1.6%.

 

Sul fronte delle esportazioni il risultato è stato migliore delle previsioni (+ 5.2% rispetto al 3.7%); anche le importazioni nel primo semestre 2015 hanno segnato un incremento del 4.7%, in particolare dai Paesi dell’Unione Europea (+ 7.3%).

 

L’avanzo commerciale al netto della componente energetica è pari a circa 18.4 miliardi, migliorato per 1.4 miliardi sul primo semestre 2014.

 

Questi dati relativi all’economia hanno determinato ricadute positive sull’occupazione, anche se il tasso di disoccupazione registrato a livello nazionale nel primo semestre 2015 pari al 12.4% è ancora troppo alto.

 

Nel documento di economia e finanza regionale viene riportato il quadro della finanza pubblica che il Governo, con la nota di aggiornamento al DEF 2015 deliberata dal Consiglio dei Ministri il 18 settembre 2015, ha definito relativamente al piano di rientro verso il pareggio di bilancio in termini strutturali.

 

In questo contesto internazionale e nazionale vanno lette le dinamiche della nostra Regione.

 

Secondo le analisi e i dati della banca d’Italia, nel primo semestre del 2015 l’economia regionale è tornata a crescere a seguito della dinamica positiva delle esportazioni, a cui si è affiancata una ripresa della domanda interna sia per la componente dei consumi che per quella degli investimenti, che ha comportato un aumento della domanda di credito rispetto al semestre precedente.

 

Nell’industria manifatturiera è aumentato il fatturato; la crescita è più accentuata per le imprese esportatrici, sebbene il dato positivo interessi anche quelle maggiormente orientate al mercato interno. Le vendite estere sono aumentate soprattutto verso i mercati extra UE, con particolare riferimento agli Stati Uniti.

 

Nei servizi privati non finanziari il fatturato è aumentato tra i principali comparti; nel commercio le vendite sono tornate a crescere per tutte le categorie merceologiche e anche le presenze turistiche in riviera sono cresciute nonostante la flessione di quelle straniere.

 

L’occupazione nel primo trimestre ha segnato un incremento, soprattutto nel comparto industriale. Diminuisce anche il tasso di disoccupazione, inferiore alla media nazionale sebbene ancora troppo alto, ed aumentano le assunzioni a tempo indeterminato. Contestualmente si registra la diminuzione del ricorso alla cassa integrazione.

 

Secondo il sondaggio della banca d’Italia, condotto tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre, la ripresa dovrebbe rafforzarsi nel quarto trimestre del 2015 e nel primo del 2016, con riflessi positivi anche sull’occupazione. Per il 2016 le imprese industriali e dei servizi prevedono un nuovo incremento degli investimenti e, per la prima volta dopo la crisi pesantissima che ha colpito il settore, anche le imprese delle costruzioni anticipano un aumento del fatturato.

 

Nelle attese della banche, la domanda di credito dovrebbe continuare ad espandersi nella seconda metà del 2016.

 

Secondo Unioncamere, nel 2015 il Pil regionale aumenterà dell’1.2%, l’occupazione crescerà dell’1.5%, le esportazioni del 4.1%. Si confermerà la ripresa degli investimenti (+ 1.9%) e dei consumi (+ 1.3%), mentre il mercato del lavoro segnerà un risultato positivo che porterà il tasso di disoccupazione, pari al 2.9% nel 2007 e giunto all’8.4% nel 2013, a scendere al 7.8%.

 

Per un’analisi più dettagliata, per chi fosse interessato oltre ai contenuti del Documento di economia e finanza regionale, rimando alla lettura del documento della banca d’Italia “Economie regionali. L’economia dell’Emilia-Romagna - Aggiornamento congiunturale” di novembre 2015.

 

Dalle sintetiche valutazioni soprariportate, possiamo affermare che i segnali di ripresa ci sono e per la nostra regione poggiano su indicatori migliori della media nazionale.

 

E’ però evidente che, affinché il trend positivo si consolidi, esso deve riguardare l’intero Paese, permettendo così di lasciarsi definitivamente alle spalle quei fattori di rischio interni ed esterni che possono condizionare i risultati.

 

Continuare a rafforzarsi per meglio fronteggiare, anche dal punto di vista economico e sociale, un nuovo scenario in cui i rischi legati alle gravi tensioni internazionali ed al pericolo del terrorismo minano in profondità le traiettorie di sviluppo, ostacolando la libera circolazione delle persone e dei prodotti.

 

E’ questo lo scenario in cui sono maturate le scelte di bilancio della nostra regione, che puntano chiaramente a due obiettivi principali: consolidare la ripresa da un lato e proteggere e accompagnare le famiglie in condizioni di difficoltà al superamento delle stesse dall’altro.

 

Solo l’utilizzo pieno e coordinato delle risorse disponibili, derivanti dai fondi europei, da mezzi nazionali e regionali, può concretizzare gli obiettivi contenuti nel programma di mandato del Presidente, perseguiti dall’azione di governo della Giunta e condivisi dalla maggioranza che governa l’Emilia-Romagna.

 

Nel previsionale 2016 e, coerentemente, nella programmazione per il prossimo triennio, l’Emilia-Romagna si pone come motore per il futuro attraverso alcune scelte esplicite:

 

  • Nessun aumento delle tasse;
  • Riduzione dei costi di funzionamento e altre voci di spesa pari a - 35 milioni di euro;
  • Più risorse per le comunità, la difesa dell’ambiente, lo sviluppo economico.

 

E se è vero che l’Emilia-Romagna ha da sempre fatto del connubio fra sviluppo economico e coesione sociale, fra crescita e politiche di welfare, il fondamento della propria identità, con questo bilancio offriamo a tale prospettiva uno strumento ulteriore ed innovativo nel reddito di solidarietà che, a regime, potrà disporre di 75 milioni di euro su base annua, di cui metà saranno risorse regionali.

 

Per il 2016 sono previsti 15 milioni di euro nel nostro bilancio, ai quali si aggiungeranno le risorse nazionali una volta approvata la Legge di Stabilità, per la nostra Regione circa l’8% del fondo nazionale di circa 600 milioni di euro per il 2016. La misura per la sua applicazione richiederà l’approvazione di una legge che pensiamo possa concludere l’iter nei prossimi mesi prima dell’estate, le risorse disponibili consentiranno di rispondere ai bisogni dall’entrata in vigore fino al 31 dicembre 2016.

 

Permangono e si rafforzano gli altri strumenti di welfare, legati soprattutto al sostegno delle categorie più deboli: dai Servizi alle persone a partire da quelli educativi e sociali, ai quali vengono destinati 50 milioni di euro, alle politiche abitative 16.2 milioni di euro, dall’abbattimento delle barriere architettoniche, che vale 2 milioni di euro, all’incremento del fondo nazionale per la non autosufficienza fino a 460 milioni di euro, grazie a 120 milioni di euro di risorse proprie.

 

Un secondo provvedimento innovativo riguarda la destinazione di 20 milioni di euro finalizzati all’azzeramento degli effetti dell’IRAP per le ASP, le Cooperative sociali e i soggetti accreditati per la gestione dei servizi alla persona.

 

E ancora, misure di sostegno al il lavoro e allo sviluppo:

 

  • 53 milioni di euro a cofinanziamento dei fondi europei;
  • 25 milioni di euro nel triennio per l’attrattività;
  • 10 milioni di euro sull’Internazionalizzazione;
  • 6.6 milioni di euro per Microcredito e Fondo di garanzia;
  • 15.5 milioni di euro al turismo (promo, commercializzazione e marketing).

 

Alla tutela dell’ambiente e del territorio, a fianco del piano nazionale che prevede fondi per 108 milioni di euro, destiniamo fondi regionali per 36 milioni di euro, per la montagna 7 milioni di euro, per la bonifica siti e contro l’amianto 4 milioni di euro, per la prevenzione del rischio sismico 12 milioni di euro.

 

Alla mobilità sostenibile destiniamo 393 milioni di euro, alla manutenzione delle strade e alla montagna 20 milioni di euro.

 

Alle città sulla costa 20 milioni di euro.

 

Poi c’è il “capitolo cultura” con la quale, come ho già avuto modo di sottolineare nella relazione al bilancio previsionale per il 2015, non solo non è vero che “non si mangia”, come alcuni soggetti poco lungimiranti sono ancora propensi a ritenere, ma che è invece motore di ogni comunità che voglia assicurarsi un futuro di benessere economico e sociale.

 

E dunque noi mettiamo a bilancio più cultura, più scuola, più formazione, quali fattori determinanti per la crescita del nostro Paese e per porre argine vero e duraturo ai fenomeni di disgregazione sociale, emarginazione e violenza, che ogni giorno trovano pericolose rappresentazioni.

 

Per questo dai 18 milioni del 2014 passiamo ai 33 milioni del 2016, con un incremento ulteriore di 5 milioni di euro sul 2015.

 

Sempre per questo ai 57 milioni dei Fondi statali BEI e ai 19.5 milioni per le scuole innovative stanziati dal Governo, aggiungiamo 20 milioni di euro per le scuole secondarie, 4 milioni di euro per gli impianti sportivi legati alle scuole, che si sommano ai 6.1 milioni di euro dello Stato per interventi di adeguamento sismico.

 

Chiudo con la sanità, che nella nostra regione vale 8 miliardi di euro, circa l’80% del bilancio regionale: il bilancio preventivo 2016 stanzia 75 milioni di euro per investimenti, di 4.4 milioni di competenza regionale.

 

L’approvazione del bilancio preventivo 2016 entro il 31/12/2015 ha un forte significato politico: mettere la nostra Regione nella condizione di accelerare l’attuazione delle proprie scelte, perché sappiamo che il cambiamento del quadro normativo, a partire dal previsto pareggio di bilancio in Costituzione, se da un lato renderà più chiara e definita l’azione amministrativa, dall’altro vincolerà in modo più forte le possibilità di manovra.

 

Un bilancio quindi evidentemente caratterizzato sul terreno dello sviluppo secondo quanto previsto dal Patto per il Lavoro, che accelera sugli investimenti, estende la rete delle protezioni sociali, punta su cultura, scuola, turismo, tutela dell’ambiente, bilancio che ha riscontrato il parere favorevole da parte dei Revisori dei Conti con proprio atto del 3 dicembre 2015.

 

Molti indicatori testimoniano come la nostra Regione sia effettivamente al vertice delle regioni del nostro Paese ed anche nella dimensione europea:

 

  • Il reddito pro-capite è pari a 32.300 euro annui (21% in più rispetto alla media europea), il tasso di occupazione è pari al 70.6%, mentre in Italia siamo al 59.8%, il tasso di povertà è al 17.7%, contro la media nazionale del 29.9%.
  • Produciamo il 9.3% del Pil nazionale e destiniamo l’11.2% in ricerca e sviluppo, il 13% della nostra economia è fatta di Export.
  • L’indebitamento pro-capite è a pari a 356 euro contro gli 867 euro sul piano nazionale, tutto questo rispettando i parametri del Patto di stabilità.

 

Queste ragioni rappresentano per noi non un motivo di appagamento, ma un chiaro quadro di consapevolezza che, per raggiungere gli obiettivi che il Presidente, la Giunta, la maggioranza si sono dati, occorre andare forte e questo bilancio è la chiara testimonianza che è nostra intenzione farlo.

 

In conclusione solo un breve riferimento all’oggetto 1644 “Disposizioni collegate alla Legge regionale di Stabilità 2016”, composto da 17 articoli che non prevedono maggiori oneri a carico del bilancio regionale, gli articoli sono stati oggetto di approfondimento in Commissione, qualora si rendesse necessario affronteremo nel dibattito in Aula le necessarie valutazioni.

 

 


 

Testo:

Regione-Emilia-Romagna

 

 

 

 

Assemblea Legislativa

 

 

 

I Commissione Permanente

" Bilancio, Affari generali ed istituzionali "

 

 

 

 

 

1646 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018.)" (Delibera di Giunta n. 1799 del 12 11 15).

 

Pubblicato sul Supplemento speciale del Bollettino ufficiale n. 65 del 19/11/2015

 

 

(Relatore consigliere Roberto Poli

Relatore di minoranza consigliere Stefano Bargi)

 

 

Testo n. 31/2015 licenziato nella seduta del 15 dicembre 2015 con il titolo:

 

Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018


 


 

INDICE

 

Art. 1 Stati di previsione delle entrate e delle spese

Art. 2 Allegati al bilancio

Art. 3 Fondo di riserva del bilancio di cassa

Art. 4 Attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118 del 2011

Art. 5 Rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità

Art. 6 Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei mutui e prestiti già autorizzati negli anni precedenti

Art. 7 Autorizzazione all’indebitamento per il programma triennale degli investimenti

Art. 8 Disposizioni relative all'accensione di anticipazioni di cassa

Art. 9 Entrata in vigore

 

 


Art. 1

Stati di previsione delle entrate e delle spese

 

1. Per l’esercizio finanziario 2016 sono rispettivamente previste entrate di competenza per euro 17.228.812.467,84 e di cassa per euro 17.570.584.943,67 e autorizzati impegni di spesa per euro 17.228.812.467,84 e pagamenti per euro 17.169.775.656,07 in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

2. Per l’esercizio finanziario 2017 sono rispettivamente previste entrate di competenza per euro 10.243.100.557,57 e autorizzati impegni di spesa per euro 10.243.100.557,57 in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

3. Per l’esercizio finanziario 2018 sono rispettivamente previste entrate di competenza per euro 10.220.929.162,33 e autorizzati impegni di spesa per euro 10.220.929.162,33 in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

 

Art. 2

Allegati al bilancio

 

1. Sono approvati i seguenti allegati al bilancio:

 

a) il prospetto delle entrate di bilancio per titoli e tipologie (allegato 1);

 

b) il riepilogo generale delle entrate per titoli (allegato 2);

 

c) il prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli (allegato 3);

 

d) i prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni (allegato 4);

 

e) il quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

 

f) il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio (allegato 6);

 

g) il prospetto esplicativo del risultato presunto di amministrazione (allegato 7);

 

h) il prospetto concernente la composizione, per missioni e programmi, del fondo pluriennale vincolato per ciascuno degli anni considerati nel bilancio (allegato 8);

 

i) il prospetto concernente la composizione del fondo crediti di dubbia esigibilità per ciascuno degli anni considerati nel bilancio (allegato 9);

 

j) il prospetto dei limiti di indebitamento (allegato 10);

 

k) la nota integrativa (allegato 11) recante i riferimenti di cui agli allegati 14, 15 e 16;

 

l) l’elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie (allegato 12);

 

m) l’elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste (allegato 13);

 

n) l’elenco analitico delle quote vincolate e accantonate del risultato presunto di amministrazione (allegato 14);

 

o) la tabella dimostrativa del disavanzo derivante da debito autorizzato e non contratto (allegato 15);

 

p) l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati con il ricorso al debito e con le risorse disponibili (allegato 16);

 

q) l’elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016 - 2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale n. 40 del 2001 (allegato 17);

 

r) l’elenco delle spese del personale disaggregato su missioni e programmi (allegato 18).

 

 

Art. 3

Fondo di riserva del bilancio di cassa

 

1. Il fondo di riserva di cassa destinato a far fronte al maggiore fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell'esercizio 2016 è determinato per l'esercizio medesimo in euro 670.000.000,00.

 

 

Art. 4

Attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118 del 2011

 

1. Per l’attuazione del titolo II del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, per l’esercizio 2016, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, con proprio atto, le variazioni inerenti la gestione sanitaria per l’iscrizione delle entrate, nonché delle relative spese.

 

 

Art. 5

Rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre la rinuncia ai crediti che la Regione vanta in materia di entrate di natura non tributaria, quando il costo delle operazioni di accertamento, riscossione e versamento sia valutato eccessivo rispetto all'ammontare delle singole partite di credito, ed a condizione che queste ultime non superino singolarmente la somma di euro 12,00, a norma di quanto disposto dall'articolo 44 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 (Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna. Abrogazione delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4).

 

 

Art. 6

Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei mutui e prestiti già autorizzati negli anni precedenti

 

1. Sono rinnovate per l’esercizio 2016 le autorizzazioni alla contrazione di mutui o prestiti obbligazionari per l’importo di euro 1.900.707.362,39 già autorizzati dall’articolo 16 della legge regionale 30 aprile 2015, n. 4 (Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017), come modificato dall’articolo 6 della legge regionale 21 ottobre 2015, n. 18 (Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017), a seguito della mancata stipulazione degli stessi entro la chiusura dell’esercizio 2015.

 

2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 5,5 per cento annuo, oneri fiscali esclusi, e per la durata massima dell'ammortamento di trenta anni.

 

3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2016.

 

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'assunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dalla presente legge.

 

5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di interessi dei mutui è garantito dalla Regione mediante l’iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per l’effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare in carico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.

 

6. L’onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo trova la copertura nel bilancio di previsione, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50 Debito pubblico, Programma 1 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari e Programma 2 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari.

 

7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2018 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.

 

8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 risultino meno onerose di quanto previsto al comma 6, o che le operazioni stesse in tutto o in parte debbano essere dilazionate nel tempo, o avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sull’entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.

 

9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rientrano fra le spese classificate obbligatorie.

 

 

Art. 7

Autorizzazione all’indebitamento per il programma triennale degli investimenti

 

1. Nel rispetto di quanto previsto dalle leggi vigenti in materia di ricorso al debito, nel triennio 2016 - 2018 sono autorizzati la contrazione di mutui o l’emissione di prestiti obbligazionari per l’importo complessivo di euro 194.000.000,00 di cui euro 100.000.000,00 nel 2016, euro 47.000.000,00 nel 2017 ed euro 47.000.000,00 nel 2018 per l’attuazione del programma regionale degli investimenti.

 

2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 5,5 per cento annuo e per la durata non superiore alla vita utile dell’investimento.

 

3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione 2016 - 2018.

 

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'assunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dal presente articolo.

 

5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di interessi dei mutui è garantito dalla Regione mediante l’iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per l’effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare in carico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.

 

6. L'onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo trova la copertura nel bilancio di previsione 2016 - 2018, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50 Debito pubblico, Programma 1 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari e Programma 2 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare al bilancio di previsione 2016 - 2018 le necessarie variazioni di bilancio compensative per l’attribuzione degli oneri relativi alle rate di ammortamento dei mutui alle missioni e programmi specifici.

 

7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2018 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.

 

8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 risultino meno onerose di quanto previsto al presente articolo, o che le operazioni stesse in tutto o in parte debbano essere dilazionate nel tempo, o avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sull’entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.

 

9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rientrano fra le spese classificate obbligatorie.

 

 

Art. 8

Disposizioni relative all'accensione di anticipazioni di cassa

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre con proprio atto l'accensione di anticipazioni di cassa per fronteggiare temporanee deficienze di cassa, disponendo nello stesso atto le conseguenti variazioni di bilancio.

 

 

Art. 9

Entrata in vigore

 

1. La presente legge entra in vigore l’1 gennaio 2016.

 

 

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