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Legislatura X - Progetto di legge (testo licenziato)

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Oggetto n. 4865
Licenziato in data: 18/07/2017
"Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019"

Relazione:

RELAZIONE DEL CONSIGLIERE GIUSEPPE BOSCHINI

RELATORE DELLA COMMISSIONE

 

1. Premessa – Significato e finalità della manovra di Assestamento

 

L’approvazione di un bilancio non è un atto tecnico. Anzi, è l’atto più politico che una amministrazione possa compiere.

 

Questa affermazione forse è più vera per il bilancio di previsione che per l’Assestamento: anch’esso rappresenta però l’occasione per svolgere una valutazione complessiva delle dinamiche delle risorse e delle spese, intervenute nella prima parte dell’anno, e per assumere decisioni che hanno un importante valore strategico e politico.

 

L’Assestamento prende le mosse dai valori accertati in sede di rendiconto generale.

 

Ma tiene conto altresì dell’andamento della gestione in corso d’anno e delle azioni poste in essere per il raggiungimento degli obiettivi di governo.

 

È dunque chiamato a svolgere una funzione ricognitiva delle tendenze in atto.

In base a queste, con l’Assestamento si possono effettuare e nel nostro caso si effettuano anche variazioni, ritenute necessarie o opportune, nel rispetto dei vincoli di equilibrio dovuti.

 

Infine, il decreto legislativo 118/2011 consente di abbinare all’assestamento un progetto di legge “collegato”, con cui sono disposte modifiche ed integrazioni a disposizioni legislative regionali aventi riflessi sul bilancio, per attuare il DEFR.

 

 

2. La situazione dell’economia regionale

 

Il Bilancio della Regione Emilia-Romagna sfiora da solo il 10% del valore del PIL nominale della nostra Regione. Dobbiamo riflettere con attenzione su questo dato, quando in questa aula approviamo le manovre finanziarie dell’Ente.

 

Significa che il Bilancio della Regione è un fondamentale strumento per la corretta gestione e l’equilibrio finanziario dell’ente, ma costituisce anche una delle principali leve di manovra per orientare, incentivare, rafforzare lo sviluppo del nostro territorio.

 

Non solo lo sviluppo economico, evidentemente, ma anche quello sociale.

 

Per questo è necessario soffermarsi brevemente sul contesto socio-economico regionale, con cui la nostra manovra è chiamata a interagire, e a cui può contribuire in modo decisivo.

 

Secondo il recentissimo rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia della Regione Emilia-Romagna (giugno 2017), in Emilia-Romagna nel 2016 e anche nei primi mesi del 2017 è proseguita la crescita, sostenuta non solo dalla domanda esterna ma -e questa è la notizia- dalla domanda interna, che quindi ritorna a crescere, grazie al recupero dei livelli occupazionali e dei salari.

 

A livello nazionale, secondo i dati ISTAT, il primo trimestre 2017 ha visto un incremento del Prodotto interno lordo nazionale dello +0,4%, pari a un +1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In crescita anche i consumi del +1,2%, e la spesa delle famiglie del +1,4%.

 

A livello regionale, le previsioni Prometeia per il 2017 indicano per la nostra regione una ulteriore crescita dell’1,3% del PIL, dopo il +1% già riconosciutoci da ISTAT per il 2016. Si tratta di una previsione di crescita leggermente superiore a quella di Veneto e Lombardia (previste a +1,2%). La ripresa dei consumi interni in Emilia-Romagna, pure in atto, ci riporta ora a livelli analoghi a quelli del 2011, ma -come osserva Unioncamere- probabilmente con livelli di diseguaglianze più elevate rispetto al allora.

 

Da qui l’importanza - anche con questa manovra di assestamento e variazione- di confermare la priorità del sostegno alle famiglie, in particolare attraverso la spesa sociale mirata sulle categorie di reddito meno elevate. Insieme, il sostegno all’impresa, per continuare e rafforzare il trend positivo, e consolidare soprattutto la ripresa occupazionale, fondamentale driver di eguaglianza sociale. Troveremo quindi nella manovra investimenti importanti sulla spesa sociale per la popolazione a basso reddito; il sostegno alle imprese -specie nei settori, come quello agricolo, dove l’andamento occupazionale è meno forte- con interventi anche per la qualità dei servizi all’impiego, il lavoro nella tutela del territorio, nella viabilità e nei servizi di trasporto pubblico, nel turismo: tutti fattori imprescindibili insomma non solo per fare sviluppo, ma per fare ancora occupazione e ripresa dei consumi interni.

L’export si è attestato nel 2016 per l’Emilia-Romagna ad una crescita dell’1,5%, superiore alla media nazionale (+1,2 per cento) ed anche a quella di regioni come la Lombardia (+0,8 per cento) e il Veneto (+1,3 per cento).

 

Il dato regionale 2016 è stato sostenuto soprattutto dalle esportazioni verso i paesi UE (+5,7%), mentre i dati delle nostre imprese verso i paesi extra-UE sono stati più contrastati (ISTAT, Le esportazioni delle Regioni italiane, IV trim.2016).

Nel primo trimestre di quest’anno l’avvio dell’export è stato ancora più positivo, con un +8,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, grazie anche alla ripresa dei mercati russi, americani e soprattutto cinesi.

 

Questa improvvisa fiammata nei primi mesi del 2017 ci conferma che il nostro export verso i paesi extra-UE può essere ancora più sostenuto ed essere meno legato al dato congiunturale, e più alla forza strutturale delle nostre imprese sui mercati più difficili e lontani. L’incremento 2017 del resto ha investito maggiormente le imprese di grandi dimensioni. Per questo, soprattutto per le PMI e le imprese artigiane, rimane fondamentale sostenere con le politiche regionali l’internazionalizzazione delle imprese: ecco perché troveremo in questa variazione di bilancio impegni specifici e rilevanti in questa direzione.

 

La ripresa si basa, poi, anche sul consolidamento della spesa per investimenti delle imprese. Gli investimenti industriali sono cresciuti nel 2016 (+3,2%), e soprattutto per il rafforzamento delle dotazioni tecnologiche digitali avanzate (investimenti per “industria 4.0”).

L’espansione dell’attività produttiva ha favorito l’aumento dell’occupazione, che ha superato per la prima volta i livelli pre-crisi.

 

Gli occupati in regione nel 2016 sono stati in media 1,97 milioni (+2,5% rispetto al 2015). L’incremento ha investito principalmente donne e lavoratori con almeno un diploma di istruzione secondaria superiore. Alla crescita ha contribuito positivamente anche l’occupazione indipendente ed è proseguita la fase espansiva del lavoro alle dipendenze.

 

Il tasso di occupazione ha raggiunto in Regione il 68,4% (11 punti percentuali in più rispetto alla media italiana). Il tasso di disoccupazione si è ridotto al 6,9% (5 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). In diminuzione anche il tasso di disoccupazione di lunga durata e quello giovanile.

 

L’analisi Prometeia-Unioncamere di aprile prevende anche per il 2017 un trend positivo con un ulteriore incremento dell’occupazione dello 0,8%. Il tasso di disoccupazione dovrebbe proseguire la sua discesa, anche se forse con numeri meno eclatanti: infatti molte persone escono dal numero dei cosiddetti “scoraggiati”, e rientreranno quindi in numero rilevante tra i cercatori attivi di lavoro, cioè tra i non occupati.

 

Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro si è riflesso positivamente anche sul potere di acquisto delle famiglie in regione. Nel 2015 (ultimo anno di disponibilità dei “Conti economici territoriali”), il reddito disponibile delle famiglie era aumentato dell’1% in termini reali, attestandosi intorno ai 21.500 euro pro capite. Sono tornati a crescere i mutui (+4 miliardi di euro nel 2016) e sul mercato regionale degli immobili residenziali sono aumentati gli scambi e si è arrestato il calo dei prezzi. Prometeia-Unioncamere prevede per il 2017 un ulteriore incremento dei consumi interni delle famiglie emiliano-romagnole per lo 0,8%.

 

Il principale contributo alla crescita dei consumi negli ultimi anni è arrivato dai redditi di lavoro dipendente, mentre è venuto meno l’apporto dei trasferimenti pubblici netti.

 

In effetti, come sappiamo, la spesa totale delle amministrazioni locali dell’Emilia-Romagna nel triennio 2013-2015 è diminuita dell’1,1%, attestandosi a 3.442 euro pro capite nella media del periodo.

 

Nel triennio 2013-2015 è fortemente diminuita anche la spesa pubblica per investimenti (media dell’11% all’anno), soprattutto per il rispetto dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità. Investimenti che sappiamo essere invece fondamentali per economia e occupazione.

 

Un particolare elemento di attenzione, infine, va dato al tema del credito, essenziale per la dinamicità e soprattutto la solidità della ripresa. Nel 2016 è proseguito il processo di riconfigurazione della rete territoriale delle banche in regione, con una diminuzione del numero di sportelli. A fronte di una riduzione della rete è aumentata la diffusione di canali alternativi di contatto fra banche e clientela (53,2% contratti home banking ogni 100 abitanti).

 

Soprattutto, nel corso del 2016 i prestiti bancari hanno ripreso a crescere (+0,5% a fine anno), riflettendo così il trend positivo della spesa delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli ed abitazioni, e delle imprese per investimenti.

 

Anche in questo campo si tratta quindi di impostare una manovra regionale che continui a incentivare l’investimento pubblico ma soprattutto a facilitare l’accesso al credito per quelle imprese che hanno maggiormente subito il credit crunch negli anni della crisi.

 

Vedremo quindi che la manovra di assestamento contiene interventi specifici sui fondi di garanzia al credito, confermando il principio che ribadivamo poco sopra: il bilancio regionale va fortemente contestualizzato ed è fortemente contestualizzato al contesto.

 

È la principale leva di intervento pubblico nel nostro sistema economico.

 

Per questo esso ha il dovere di accompagnare e potenziare le dinamiche che abbiamo sommariamente descritto e che, pur con molta gradualità, stanno consolidando la ripresa, mirando al meglio i punti critici e di debolezza che rimangono, specie sul fronte della diseguaglianza sociale, della marginalità di alcuni territori, del permanere di alcune sacche di disoccupazione: e a questo sono destinate alcune delle misure che ora presenteremo.

 

 

3. Le direttrici politiche della manovra

Sostegno forte alla spesa sociale, specie quella destinata ai nuclei a minor reddito, su voci rilevanti nelle spese delle famiglie, come l’affitto, la non autosufficienza e il trasporto pubblico, per circa 17 milioni (di cui circa 8, da risorse regionali, per il TPL, che consideriamo un servizio a forte rilevanza sociale).

 

In più, accesso al credito, investimenti, sostegno alla internazionalizzazione per continuare a rafforzare l’innovazione delle imprese, anche in settori specifici come quello artigiano e delle imprese agricole, per circa 16 milioni.

 

Questi i due assi fondamentali della manovra nei suoi contenuti strategici di variazione.

 

Ad essi si aggiunge infine una attenzione alla tutela e valorizzazione del territorio, dando sostegno al turismo e all’impegno delle province e degli enti locali, in particolare per gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, che tutelano il paesaggio e al tempo stesso sono fondamentali per la viabilità e la raggiungibilità delle nostre zone interne. Su territorio e ambiente vanno complessivamente circa 10 milioni.

 

Dunque, sociale, impresa e territorio: in estrema sintesi sono queste le tre parole chiave della manovra, mentre manteniamo in costante equilibrio i conti dell’Ente, conteniamo l’indebitamento, contribuiamo in modo significativo agli obiettivi di risanamento della finanza pubblica sul piano nazionale.

 

 

4. Le norme finanziarie dello Stato per il 2017: le disposizioni di maggior rilievo per la finanza regionale

Dobbiamo infatti ricordare che questa manovra si muove all’interno di un quadro di finanza pubblica più definito rispetto a quello disponibile a dicembre 2016, quando approvammo il bilancio di previsione.

 

Il bilancio di previsione dell’esercizio 2017 fu naturalmente predisposto sulla base della legislazione vigente a tale data; l’Assestamento si fa carico degli accadimenti legislativi e finanziari intervenuti nei primi mesi del 2017.

 

In particolare, il 23 febbraio 2017 è stata sottoscritta, dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome, l’intesa in forza della quale il concorso delle Regioni agli obiettivi di finanza pubblica per l’anno 2017 è pari complessivamente a 2 miliardi e 691 milioni di euro. Obiettivi a cui la nostra Regione si è impegnata a contribuire -per quanto attiene all’equilibrio dei saldi- per circa 168 milioni di euro, controbilanciati del resto nello stesso accordo da 34 milioni per spese di investimento.

 

La manovra nasce quindi sotto il segno di impegni importanti di riequilibrio. Tuttavia, fattori connessi a maggiori entrate e a virtuosità interne consentono di assorbire tali fattori e avere a disposizione risorse per il dispiegamento di una manovra di impegno di mezzi regionali liberi per circa 44 milioni.

 

 

5. L’assestamento al bilancio regionale per l’esercizio 2017: i principali punti della manovra, gli emendamenti e il lavoro svolto in Commissione

Il progetto di legge di assestamento e variazione del bilancio per l’esercizio 2017-2019 conferma la rigorosa impostazione tenuta nella predisposizione del bilancio di previsione. Alla luce delle risultanze contabili dell’esercizio 2016, approvate con il rendiconto generale, si evidenziano i seguenti risultati positivi:

 

-          i residui attivi, e quindi in sostanza i crediti del nostro bilancio, diminuiscono di 1,6 miliardi di euro;

-          i residui passivi, che sono in sostanza debiti, diminuiscono di 1,7 miliardi di euro.

 

Per effetto delle variazioni illustrate, tenuto conto anche degli emendamenti presentati in Prima Commissione lo scorso 18 luglio, le previsioni dell’esercizio 2017 delle entrate e delle spese risultano aumentate di euro 193.525.340,51, per quanto riguarda la previsione di competenza.

 

Per quanto riguarda la previsione di cassa, le entrate crescono di euro 777.155.120,06, le spese di 597.905.821,62 euro.

 

Come richiamato, ammontano a quasi 44 milioni di euro le risorse da mezzi regionali liberi che, con l’Assestamento, destiniamo a ulteriori manovre per sociale, sviluppo, territorio e trasporti. Queste maggiori disponibilità sono dovute in parti quasi uguali a nuove entrate accertate e a minori spese.

 

Sul piano delle nuove entrate, infatti, iscriviamo a bilancio nuove assegnazioni a destinazione vincolata di provenienza statale, comunitaria o di altri soggetti, per le quali non si disponeva all’atto della predisposizione del bilancio di previsione della quantificazione, dei riparti o di altri elementi necessari per l’iscrizione stessa. Tra queste risorse, ricordiamo in particolare quelle per il sostegno dell'associazionismo dei comuni. Sono state inoltre aggiornate le previsioni delle entrate, sia di competenza che di cassa, in relazione all’andamento degli accertamenti e delle riscossioni e all’andamento economico regionale.

 

Sono state rimodulate nel triennio le risorse afferenti alla programmazione FESR, per corrispondere ai cronoprogrammi delle attività.

 

A seguito della rideterminazione del fondo nazionale trasporti è stato necessario adeguare gli stanziamenti previsti sia in entrata che in uscita per gli esercizi 2017-2019.

 

Le minori spese derivano invece principalmente dalla riduzione delle previsioni per interessi passivi sull’anticipazione di cassa (mai attivata negli ultimi anni e presumibilmente da non attivare, stante la disponibilità dell’ente) e all'aggiornamento delle risorse destinate alla copertura degli oneri di ammortamento. Si liberano quindi risorse in conseguenza della mancata contrazione di mutui e prestiti, a fronte di spese di investimento autorizzate negli esercizi precedenti e finanziate con risparmio pubblico.

 

Per effetto di maggiori entrate e delle rimodulazioni di spese appena richiamate, è stato quindi possibile finanziare ulteriori interventi. I principali -compresi quelli disposti dagli ultimi emendamenti di Giunta- riguardano:

 

1. Misure sociali di sostegno alle famiglie meno abbienti e alla disabilità, in una ottica di lotta alla diseguaglianza:

-          3,96 milioni di euro per integrare il fondo regionale per la non autosufficienza: si tratta -lo ricordiamo- di risorse aggiuntive;

-          2 milioni di euro per trasferimenti ai comuni per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati;

-          Grazie anche al contributo per 1 milione da risparmi funzionali dell’Assemblea, 3,5 milioni di euro per il fondo regionale per l’accesso alle abitazioni in locazione, che può quindi tornare ad operare nel 2017 con fondi esclusivamente regionali; queste risorse consentiranno ai Comuni di concedere ai nuclei familiari con reddito ISEE inferiore ai 17.500 euro da 3 a 6 mensilità di affitto, in modo da ridurre la pressione del canone sul reddito del nucleo;

-          8,3 milioni di euro per contributi per il trasporto pubblico locale, per compensare gli effetti della rimodulazione statale del fondo nazionale trasporti, misura che consideriamo di grande rilevanza sociale e che ci consentirà di non effettuare tagli al trasporto pubblico o manovre tariffarie impreviste.

 

2. Misure per il sostegno alla ripresa e all’occupazione, anche attraverso l’accesso al credito e gli investimenti per l’innovazione:

-          6,8 milioni di euro per favorire l’accesso al credito delle imprese del territorio regionale, attraverso l’accantonamento in vista dell’istituzione di un Fondo destinato alla garanzia dei crediti concessi alle imprese;

-          Circa 1,7 milioni per contributi alla promozione internazionale del sistema produttivo regionale e alla internazionalizzazione del sistema fieristico;

-          2 milioni di euro per il settore agricoltura, di cui 1 milione per favorire l’accesso al credito delle imprese agricole e 1 milione per aiuti di stato integrativi sui programmi di ristrutturazione e ammodernamento aziendale; ulteriori risorse andranno allo sviluppo dell’agricoltura biologica grazie ad economie su trascorse programmazioni affidate a AGREA;

-          370mila euro nel triennio per il cofinanziamento di attività di ricerca e sviluppo delle imprese, a valere sul fondo per la crescita sostenibile;

-          Sul fronte dei servizi all’Impiego e quindi sempre del sostegno all’occupazione, potenziamento per 400mila euro del Fondo di funzionamento dell’Agenzia regionale per il lavoro, con ulteriori risorse sul bilancio 2019 allo scopo di assicurare la piena possibilità di una programmazione triennale delle politiche per il lavoro.

 

3. Misure a sostegno del territorio e dell’ambiente, in particolare per la qualificazione della viabilità, la difesa del suolo e la qualificazione delle aree interne

-          6,95 milioni di euro nel triennio 2017-2019, 3,7 nel solo 2017, per la manutenzione straordinaria e la riqualificazione e ammodernamento della rete viaria di interesse regionale;

-          3,7 milioni di euro per lo sviluppo e la valorizzazione del turismo, di cui 1,7 per l’avvio effettivo delle Destinazioni turistiche, per la qualificazione delle stazioni invernali e la riqualificazione del sistema portuale;

-          Circa 3,8 milioni al sistema di Protezione Civile e ai fondi per interventi di emergenza (di cui 1 milione di provenienza dalle economie rese disponibili dal Bilancio dell’Assemblea), per interventi a fronte di recenti eventi critici sul territorio, per gli aiuti al centro Italia, per completare e sostenere il sistema dei Centri Unificati Provinciali e soprattutto per accrescere gli interventi indifferibili e urgenti ai sensi dell’art.10 della LR 1/2005, che ci consentiranno di dare alcune risposte su dissesti idrogeologici localizzati, alcuni dei quali attesi da tempo nei vari territori.

 

All’interno degli emendamenti di Giunta, in parte definiti anche a seguito del lavoro di approfondimento e confronto svolto nelle commissioni competenti e con il contributo fondamentale dei colleghi consiglieri, si possono individuare ulteriori elementi caratterizzanti la manovra, che si inseriscono con piena coerenza nelle priorità sopra esposte. Ne ricordiamo alcuni:

 

-          Per il territorio, oltre alle integrazioni già richiamate alle risorse per la protezione civile per circa 2 milioni,

-          ulteriori 100mila euro alle Pro-loco, nel quadro della legge approvata lo scorso anno da questa Assemblea (LR 5/2016) per sostenere le attività di tali soggetti associativi impegnati nella valorizzazione e promozione dei territori;

-          500 mila euro tesi alla valorizzazione o riqualificazione anche commerciale di vie, aree o piazze dei borghi e dei centri storici, ai sensi della LR 41/97;

-          150 mila euro per potenziare il riequilibrio faunistico-ambientale, il controllo e la gestione della pesca nelle acque interne, anche tramite convenzioni con le associazioni piscatorie;

-          150 mila euro per il sistema dei parchi, in particolare per la Romagna;

-          200 mila euro per progetti di sicurezza urbana principalmente attraverso la dotazione di impianti di videosorveglianza; investimenti ulteriori sul sistema dei parchi regionali.

 

-          Per il sistema imprenditoriale un impegno ulteriore di 200 mila euro per sostenere il sistema artigiano e delle PMI.

Altri temi toccati dagli emendamenti riguardano un ulteriore stanziamento di 100mila euro a sostegno della recente legge a favore dell’Editoria locale; e altri 200 mila euro per completare il programma di assistenza legale agli obbligazionisti emiliano-romagnoli danneggiati dalle recenti crisi bancarie: soldi che vanno ai risparmiatori -ribadisco- non alle banche, e che completano un emendamento al bilancio 2016 firmato dai consiglieri regionali ferraresi della Lega Nord e del Partito Democratico.

 

Con il provvedimento di assestamento è prevista infine l’istituzione di un fondo regionale di solidarietà per 250 mila euro, destinato alle famiglie di persone decedute a causa degli eventi sismici che hanno interessato la nostra regione nel 2012, al fine di contribuire alle spese legali sostenute per indennizzi e risarcimenti.

 

 

6. Il collegato all’Assestamento

Nel Collegato alla legge di Assestamento, come di consueto, troviamo disposizioni finalizzate a rendere più efficace l’azione amministrativa, ma senza impatto economico, nel conseguimento degli obiettivi fissati dal Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR 2017).

 

Esso interviene su varie materie, tra cui trasporti, tributi, ERP, agricoltura, fiere e sulla gestione del personale.

 

Tra le innovazioni più rilevanti:

-          disposizioni tese a semplificare l’accesso dei veicoli a basso impatto ambientale nelle zone a traffico limitato ZTL.

-          Norme in materia di tributi renderanno più semplice e sicuro e soprattutto più capillare sul territorio il sistema di incasso della tassa automobilistica regionale, con un ulteriore coinvolgimento di esercizi commerciali, bar, edicole, tabaccherie.

-          Sarà più semplice per i Comuni gestire la fase di rilascio degli alloggi ERP, con la possibilità di applicare a tutti gli inquilini in uscita -successivamente alla dichiarazione di decadenza- il canone di locazione maggiorato stabilito dal Comune stesso.

-          Aderiamo alla Global Alliance for Climate-Smart Agriculture (GACSA) della FAO per rafforzare il partenariato internazionale finalizzato allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.

-          Sul sistema fieristico, adeguiamo alcuni passaggi della normativa regionale vigente a sentenze giurisprudenziali europee al recente articolo 4, comma 7, del Decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” (Decreto Madia): ribadiamo tra l’altro che gli esercenti l’attività fieristica sono operatori di mercato, ma confermiamo del pari -anche con un Ordine del Giorno che sarà sottoposto all’Assemblea- la scelta della partecipazione pubblica strategica alle società fieristiche regionali.

-          Infine, si riporta a normativa unitaria la disciplina del trasferimento del personale regionale a seguito di conferimento di funzioni ad enti diversi, intervento che si rende necessario sulla scorta del recente riordino istituzionale e delle diverse norme intervenute in materia negli ultimi tempi.

 

 

7. Sintesi politica e conclusioni

In conclusione e in estrema sintesi: sappiamo in quali condizioni, da molti anni e per eredità anche molto lontane, la finanza pubblica del nostro paese; e a quali vincoli di stabilità si è impegnata.

 

La legge di bilancio 2017, come le precedenti del resto, è impostata a partire da questo quadro di difficoltà nazionale e di impegno al contenimento della spesa pubblica.

 

L’assestamento e la variazione 2017 non fanno eccezione, quanto al quadro di partenza: ma grazie ad elementi interni di qualità della gestione del bilancio regionale (e qui un ringraziamento va alle tante persone che quotidianamente operano nelle nostre strutture amministrative, e in particolare a quelle del Servizio Bilancio e Finanze), riusciamo in parte ad assorbire queste difficoltà.

 

Di più: anche grazie ad un positivo andamento della ripresa nel territorio e quindi delle entrate, unitamente a un governo adeguato dell’indebitamento, dei mutui e delle disponibilità di cassa, si creano le condizioni per una ulteriore disponibilità di spesa, che abbiamo indirizzato completamente

-          al sociale -per supportare chi nella ripresa ancora resta indietro-,

-          al sistema produttivo e del lavoro -per continuare a sviluppare l’export e sostenere accesso al credito e all’innovazione, e quindi l’occupazione-

-          e infine alla cura e qualità al territorio.

 

Sociale, ripresa e territorio: tre priorità del programma di mandato ben ribadite da questa manovra, e che ci permettono di presentarla con misurata, ma motivata soddisfazione alla approvazione di questa Assemblea e -cosa ancora più importante- alla valutazione dei cittadini di questa Regione.

 


 

Testo:

 

 

 

 

 

 

 

Regione Emilia-Romagna

 

 

 

 

Assemblea Legislativa

 

 

 

I Commissione Permanente

" Bilancio, Affari generali ed istituzionali "

 

 

 

4865 -Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019" (Delibera di Giunta n. 876 del 16 06 17)

 

Pubblicato sul Supplemento speciale del Bollettino Ufficiale n. 178 del 26/06/2017

 

(Relatore consigliere Giuseppe Boschini

Relatore di minoranza consigliere Stefano Bargi)

 

 

Testo n. 14/2017 licenziato nella seduta del 18 luglio 2017 con il titolo:

 

Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019

 



 

 

 


 

INDICE

 

 

TITOLO I OGGETTO DELLA LEGGE REGIONALE

Art. 1 Oggetto e finalità

 

TITOLO II CURA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

Capo I Trasporti

Art. 2 Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 30 del 1992

Art. 3 Modifiche all’articolo 30 della legge regionale n. 30 del 1998

Capo II Settore abitativo

Art.  4 Modifiche all’articolo 30 della legge regionale n. 24 del 2001

Capo III Norme in materia di espropri

Art.  5 Modifiche all’articolo 13 della legge regionale n. 37 del 2002

Art.  6 Disposizioni in materia di reiterazione dei vincoli espropriativi decaduti

Art.  7 Abrogazione dell’articolo 30 della legge regionale n. 9 del 2016

 

TITOLO III SVILUPPO ECONOMICO

Capo I Agricoltura

Art.  8 Adesione a GACSA

Capo II Fiere

Art.  9 Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 12 del 2000

Art. 10 Modifiche agli articoli 7 e 8 della legge regionale n. 12 del 2000

 

TITOLO IV SANITA’

Capo I Settore farmaceutico

Art. 11 Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 2 del 2016

Art. 12 Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 2 del 2016

 

TITOLO V ULTERIORI DISPOSIZIONI

Capo I Tributi

Art. 13 Modifiche all’articolo 16 della legge regionale n. 9 del 2012

Capo II Personale

Art. 14 Norma transitoria in attuazione dell’articolo 6 della legge regionale n. 5 del 2001

Capo III Beni affidati e attribuiti alle Agenzie regionali

Art. 15 Affidamento e attribuzione alle Agenzie regionali dei beni funzionali alle loro attività

 

TITOLO VI DISPOSIZIONI FINALI

Art. 16 Entrata in vigore

 

 


 

TITOLO I

OGGETTO DELLA LEGGE REGIONALE

 

Art. 1

Oggetto e finalità

 

1. In coerenza con il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) la presente legge detta disposizioni finalizzate a rendere più efficace l’azione amministrativa nel conseguimento degli obiettivi fissati dal Documento di economia e finanza regionale (DEFR 2017) in collegamento con la legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019.

 

 

TITOLO II

CURA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

 

Capo I

Trasporti

 

Art. 2

Modifiche all'articolo 6 della legge regionale n. 30 del 1992

 

1. Il comma 4 dell’articolo 6 della legge regionale 20 luglio 1992, n. 30 (Programma di intervento per la sicurezza dei trasporti) è sostituito dal seguente:

 

“4. Ai componenti dell’Osservatorio sono riconosciute esclusivamente le spese di trasferta sostenute per l’attività svolta per l’Osservatorio medesimo, con le modalità previste dalla normativa vigente per il personale regionale, secondo la categoria o qualifica di appartenenza. Ai presidenti è riconosciuto il rimborso delle spese di trasferta, nei limiti e secondo le modalità vigenti per i dirigenti regionali.”.

 

2. Il comma 7 dell’articolo 6 della legge regionale n. 30 del 1992 è sostituito dal seguente:

 

“7. L’Osservatorio predispone con la direzione competente in materia di trasporti, d’intesa con le direzioni generali competenti in materia di politiche per la salute, cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità, il programma annuale delle attività e lo sottopone alla Giunta regionale per l’approvazione, previa informativa alle competenti Commissioni assembleari.”.

 

3. Dopo iI comma 7 dell’articolo 6 della legge regionale n. 30 del 1992 è inserito il seguente:

 

“7 bis. Annualmente la Giunta, unitamente all’Osservatorio, presenta alla Commissione assembleare competente una relazione sull’attività svolta e sull’attuazione del programma.”.

 

 

Art. 3

Modifiche all’articolo 30 della legge regionale n. 30 del 1998

 

1. Dopo la lettera c ter) del comma 1 dell’articolo 30 della legge regionale 2 ottobre 1998, n. 30 (Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale) è inserita la seguente:

 

“c quater) la promozione dell’accessibilità dei veicoli a vario titolo autorizzati al transito in tutte le zone a traffico limitato (ZTL) istituite nei Comuni del territorio regionale dotati di sistemi di controllo elettronico degli accessi, sulla base di appositi accordi tra Comuni interessati e la Regione per la comunicazione dei dati relativi ai veicoli;”.

 

 

Capo II

Settore abitativo

 

Art. 4

Modifiche all’articolo 30 della legge regionale n. 24 del 2001

 

1. Il comma 3 dell’articolo 30 della legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo) è sostituito dal seguente:

 

“3. La dichiarazione di decadenza comporta il pagamento del canone di locazione maggiorato, determinato ai sensi dell’articolo 35, comma 2.”.

 

 

Capo III

Norme in materia di espropri

 

Art. 5

Modifiche all’articolo 13 della legge regionale n. 37 del 2002

 

1. Dopo il comma 3 dell’articolo 13 della legge regionale 19 dicembre 2002, n. 37 (Disposizioni regionali in materia di espropri) sono aggiunti i seguenti:

 

“3 bis. Il divieto di reiterare più di una volta il vincolo espropriativo decaduto non trova applicazione per il completamento di opere pubbliche o di interesse pubblico lineari la cui progettazione preveda la realizzazione per lotti o stralci funzionali, secondo la normativa vigente, fermo restando l'obbligo di puntuale motivazione del provvedimento che dispone la reiterazione del vincolo, nonché la corresponsione al proprietario dell'indennità di cui all'articolo 39 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità (Testo A)).

 

3 ter. Resta salva la possibilità di una nuova programmazione che assicuri il completamento delle opere di cui al comma 3 bis.”.

 

 

Art. 6

Disposizioni in materia di reiterazione dei vincoli espropriativi decaduti

 

1. Il comma 3 bis dell’articolo 13 della legge regionale n. 37 del 2002 trova immediata applicazione ai procedimenti espropriativi non ancora definiti alla data di entrata in vigore della presente legge.

 

 

Art. 7

Abrogazione dell’articolo 30 della legge regionale n. 9 del 2016

 

1. L’articolo 30 della legge regionale 30 maggio 2016, n. 9 (Legge comunitaria regionale per il 2016) è abrogato.

 

 

TITOLO III

SVILUPPO ECONOMICO

 

Capo I

Agricoltura

 

Art. 8

Adesione a GACSA

 

1. La Regione Emilia-Romagna, al fine di promuovere lo sviluppo di tecniche, politiche e investimenti per un’agricoltura sostenibile, per la sicurezza alimentare e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, è autorizzata ad aderire a GACSA (Global Alliance for Climate Smart Agriculture), una rete internazionale di istituzioni pubbliche e private che sostiene le predette finalità, coordinata dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations).

 

2. Il presidente della Giunta regionale o un suo delegato è autorizzato a compiere tutti gli atti necessari al fine di perfezionare la partecipazione della Regione Emilia-Romagna a GACSA.

 

3. L’adesione non comporta oneri per la Regione Emilia-Romagna.

 

 

Capo II

Fiere

 

Art. 9

Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 12 del 2000

 

1. Alla fine del comma 2 dell’articolo 1 della legge regionale 25 febbraio 2000, n. 12 (Ordinamento del sistema fieristico regionale) è aggiunto il seguente periodo: “Gli esercenti l’attività fieristica sono operatori di mercato sottoposti alle regole di concorrenza.”.

 

 

Art. 10

Modifiche agli articoli 7 e 8 della legge regionale n. 12 del 2000

 

1. La lettera a) del comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale n. 12 del 2000 è abrogata.

 

2. La lettera b) del comma 3 dell’articolo 8 della legge regionale n. 12 del 2000 è abrogata.

 

3. Alla lettera d) del comma 3 dell’articolo 8 della legge regionale n. 12 del 2000 sono soppresse le seguenti parole: “, e necessariamente dei soci di parte pubblica”.

 

4. Al comma 4 bis dell’articolo 8 della legge regionale n. 12 del 2000 le parole “Le lettere b) e d) del comma 3 non si applicano” sono sostituite dalle seguenti: “La lettera d) del comma 3 non si applica”.

 

 

TITOLO IV

SANITA’

 

Capo I

Settore farmaceutico

 

Art. 11

Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 2 del 2016

 

1. Dopo il comma 1 dell’articolo 5 della legge regionale 3 marzo 2016, n. 2 (Norme regionali in materia di organizzazione degli esercizi farmaceutici e di prenotazioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali) è aggiunto il seguente:

 

“1 bis. In mancanza di una graduatoria valida attraverso la quale poter assegnare la sede farmaceutica per il privato esercizio, il termine di cui al comma 1 è prorogato fino all’approvazione della prima graduatoria utile.”.

 

 

Art. 12

Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 2 del 2016

 

1. Il comma 1 dell’articolo 6 della legge regionale n. 2 del 2016 è sostituito dal seguente:

 

“1. Il conferimento delle sedi farmaceutiche vacanti e di nuova istituzione ha luogo mediante concorso indetto ed espletato ogni quattro anni dalla Regione per l'intero territorio regionale.”.

 

 

TITOLO V

ULTERIORI DISPOSIZIONI

 

Capo I

Tributi

 

Art. 13

Modifiche all’articolo 16 della legge regionale n. 9 del 2012

 

1. La rubrica dell’articolo 16 della legge regionale 26 luglio 2012, n. 9 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014. Primo provvedimento generale di variazione) è sostituita dalla seguente: “Riscossione delle tasse automobilistiche da parte delle banche e di altri soggetti autorizzati”.

 

2. Dopo il comma 1 dell’articolo 16 della legge regionale n. 9 del 2012 è inserito il seguente:

 

“1 bis. Oltre ai soggetti previsti al comma 1, la riscossione delle tasse automobilistiche è consentita altresì ai soggetti autorizzati a prestare i servizi di pagamento di cui all’articolo 1, comma 2, lettera f), n. 4) del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), a condizione che siano a ciò autorizzati, ai sensi dell’articolo 114-novies, comma 4, del medesimo decreto legislativo n. 385 del 1993, ed iscritti al relativo albo.”.

 

3. Al comma 3 dell’articolo 16 della legge regionale 26 luglio 2012, n. 9 dopo le parole “di cui al comma 1” sono inserite le seguenti: “e al comma 1 bis”.

 

 

Capo II

Personale

 

Art. 14

Norma transitoria in attuazione dell’articolo 6 della legge regionale n. 5 del 2001

 

1. Nelle more del riassetto complessivo dei finanziamenti disposti dalla Regione a favore degli enti locali, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 22 febbraio 2001, n. 5 (Disciplina dei trasferimenti di personale regionale a seguito di conferimento di funzioni), al fine di garantire il mantenimento delle funzioni, restano fermi per l’anno 2017 gli impegni dedotti dalle intese relative all’anno 2016, in attesa di una revisione da effettuarsi entro il 31 dicembre 2017.

 

 

Capo III

Beni affidati e attribuiti alle Agenzie regionali

 

Art. 15

Affidamento e attribuzione alle Agenzie regionali dei beni funzionali alle loro attività

 

1. Il presente articolo disciplina il completamento dell’affidamento da parte della Regione Emilia-Romagna dei beni mobili ed immobili ai seguenti enti sub-regionali, che sono tutti dotati di autonomia patrimoniale:

 

a) Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile;

 

b) Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (AGREA);

 

c) Istituto per i beni artistici culturali e naturali (IBACN);

 

d) Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici (Intercent-Er);

 

e) Agenzia regionale per il lavoro (ARL);

 

f) Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (ARPAE).

 

2. Alle Agenzie di cui al comma 1 è affidata, con le modalità ed i tempi di cui al presente articolo, la gestione dei beni immobili appartenenti al demanio e patrimonio disponibile e indisponibile regionale, insistenti sul territorio, funzionali allo svolgimento delle attività proprie.

 

3. I beni immobili di proprietà regionale sono affidati in gestione alle Agenzie regionali di cui al comma 1, con vincolo di destinazione all'esercizio delle proprie funzioni, nello stato di fatto, di diritto, conservazione e consistenza in cui attualmente si trovano, sulla base di apposita convenzione a titolo gratuito, nella quale sono specificati i vincoli gravanti sui beni stessi ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137). Nella convenzione sono altresì specificati gli impegni delle parti in merito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, agli adeguamenti alle normative edilizie e di sicurezza, al pagamento delle imposte, contributi e tasse a carico della proprietà, attuali o di futura istituzione. All'atto della presa in consegna dei beni immobili da parte delle Agenzie regionali di cui al comma 1, le parti procedono in contraddittorio alla redazione di un verbale di consegna, comprendente l'elenco puntuale degli immobili assegnati.

 

4. Per i beni immobili, utilizzati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ed affidati ad organizzazioni di volontariato di protezione civile convenzionate con la Regione, nonché per i beni rientranti nella gestione del demanio idrico statale ed assegnati all’Agenzia stessa ai fini della difesa del suolo e della costa, sarà cura dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile effettuare la presa in carico degli stessi compreso il subentro e la regolarizzazione dei rapporti d’uso.

 

5. I mezzi di trasporto e le attrezzature di proprietà della Regione Emilia-Romagna, attualmente in uso all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, per l'esercizio delle proprie funzioni, vengono ceduti, a titolo gratuito, nello stato di fatto, di diritto, conservazione e consistenza in cui attualmente si trovano, dalla Regione all’Agenzia stessa, previa individuazione dei singoli beni, distinti per categorie, con specifica determinazione del dirigente regionale competente, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge regionale 25 febbraio 2000, n. 10 (Disciplina dei beni regionali - Abrogazione della legge regionale 10 aprile 1989, n. 11).

 

6. I beni mobili e i beni mobili registrati, utilizzati per l’esercizio delle funzioni di gestione previste dall’articolo 14, comma 1, lettere h), i), l) ed m) della legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 (Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni) di proprietà delle Province sono trasferiti direttamente in proprietà a titolo gratuito all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

 

7. Entro il 31 dicembre 2017 la Giunta regionale provvede alla revisione dei rapporti convenzionali in essere con le Agenzie regionali di cui al comma 1 ed alla definizione di nuovi rapporti, anche ai fini della riparametrazione del fondo annuale spettante alle singole Agenzie. La Regione Emilia-Romagna provvederà esclusivamente alla fornitura di beni e servizi e ad eventuali locazioni di immobili previste nell’ambito di tali convenzioni.

 

 

TITOLO VI

DISPOSIZIONI FINALI

 

Art. 16

Entrata in vigore

 

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT).

 

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