Espandi Indice

Legislatura X - Progetto di legge (testo presentato : concluso/decaduto)

Share
Oggetto n. 1646
Presentato in data: 19/11/2015
"Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018.)" (Delibera di Giunta n. 1799 del 12 11 15).

Presentatori:

Giunta

Relazione:

RELAZIONE

 

Premessa

 

Il progetto di legge di approvazione del bilancio di previsione 2016-2018 è stato costruito in coerenza con gli indirizzi indicati nella proposta del Documento di Economia e Finanza Regionale 2016, approvato dalla Giunta regionale il 29 ottobre 2015.

 

1. Situazione dell’economia regionale

Secondo quanto riportato dall’aggiornamento congiunturale sull’economia della Regione Emilia-Romagna della Banca d’Italia, nel primo semestre del 2015 si è registrata una ripresa rispetto all’anno precedente, dovuta sia al trend positivo delle esportazioni, sia ad un miglioramento della domanda interna, in termini di consumi e di investimenti. Come nei periodi precedenti, i risultati migliori nell’ambito dell’industria manifatturiera sono stati raggiunti da imprese di maggiori dimensioni e più orientate verso i mercati esteri. Nel settore edile è proseguita la riduzione delle imprese e degli addetti, ma sono emersi i primi timidi segnali di ripresa; nel settore immobiliare vi è stato un aumento delle compravendite. Nel commercio le vendite sono tornate a crescere per tutte le categorie merceologiche; anche nel settore turistico si è registrato un incremento delle presenze soprattutto di quelle italiane.

L’occupazione nella prima metà dell’anno è aumentata dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014.  Il tasso di occupazione si è attestato al 66,2 per cento, 3 decimi di punto in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita del numero di occupati ha interessato sia la componente maschile sia quella femminile. L’andamento occupazionale nei vari settori rimane tuttavia fortemente eterogeneo: c’è stato un forte incremento del numero di lavoratori nell’industria in senso stretto (5,7 per cento), mentre si sono avute diminuzioni nel terziario e, soprattutto, nelle costruzioni (-0,8 e -7,7, rispettivamente). Dopo i valori negativi degli ultimi tre anni, vi sono stati dati positivi per la situazione occupazionale anche per le classi di età più giovani. Nei primi 9 mesi di quest’anno le ore complessivamente autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono diminuite di circa il 26 per cento su base annua, ma nonostante la riduzione, la cig ordinaria continua a mantenersi su livelli ampiamente maggiori di quelli pre-crisi.

La domanda di credito ha ripreso ad aumentare sia da parte delle imprese soprattutto del settore manifatturiero per il rialzo della richiesta di finanziamenti per investimenti sia da parte delle famiglie per la contrazione di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni e di credito al consumo.

Secondo gli studi e le proiezioni effettuate da Banca d’Italia tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre, la ripresa economica dovrebbe rafforzarsi nell’ultimo trimestre del 2015 e nel primo del 2016, portando ad effetti positivi su investimenti, domanda di credito ed occupazione.

Nel Documento di Economia e Finanza Regionale è meglio illustrato il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di riferimento e illustrati i dati economici, a cui si rimanda per gli approfondimenti.

 

1.Rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo: manovre di finanza pubblica. Considerazioni sulla manovra finanziaria dello Stato per il 2016.

Le manovre statali approvate negli ultimi anni hanno inciso pesantemente sulle finanze regionali. La Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale ha calcolato i contributi di ciascun comparto della PA al risanamento della finanza pubblica. Dai dati resi noti nel rapporto inviato alla Conferenza permanente per la finanza pubblica il 23 gennaio 2014 emerge che la spesa primaria regionale è stata ridotta del 38,5% fra il 2009 e 2012 a fronte di un peso percentuale che si è progressivamente ridotto dal 5,3% al 4,5% nel 2012 sulla spesa primaria della Pubblica Amministrazione, mentre la riduzione della spesa primaria delle amministrazioni centrali, che incide sulla spesa primaria per il 24%, è stata del 12,2%. A questi dati vanno aggiunte le manovre del 2013 e del 2014.

La legge di stabilità per il 2015, per le regioni e gli enti locali, è risultata essere molto gravosa con una riduzione di trasferimenti previsti, per il solo 2015, di oltre 6.200 milioni di euro, di cui 4.000 milioni di euro per il solo comparto delle regioni suddiviso in 3.452 per quelle ordinarie e 548 milioni per quelle speciali. Il quadro finanziario delle Regioni è risultato ulteriormente peggiorato dalle norme che riducono la base imponibile dell'IRAP escludendo il costo del lavoro dal calcolo del valore della produzione in quanto le misure compensative su altri tributi o compartecipazioni valgono solamente per la quota destinata alla spesa sanitaria.

L'Intesa formalizzata il 26 febbraio 2015 ha permesso alle Regioni di raggiungere una posizione unitaria, evitando quindi che fosse lo Stato ad operare la riduzione delle risorse ad esse spettanti. Si tratta di un risultato positivo raggiunto per il forte senso di responsabilità delle Regioni, come ha sottolineato lo stesso rappresentante del Governo. Le Regioni hanno riaffermato l’impegno a proseguire nel percorso di efficientamento e razionalizzazione della spesa e a contribuire al processo di risanamento dei conti pubblici come dimostrato responsabilmente negli ultimi anni con il pieno rispetto del patto di stabilità che ha sempre  garantito a livello di comparto una performance ulteriore rispetto all’obiettivo fissato dal Governo. Il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica per l’anno 2015 è effettuato con le seguenti modalità:

  1. Contributo di cui all’articolo 16, comma 2, del DL 95/2012 mediante riduzione del Fondo per lo sviluppo e coesione per 1.050 milioni di euro;
  2. Contributo di cui all’articolo 46, comma 6, del DL 66/2014, come modificato dalla L. 190/2014 (legge di stabilità 2015) mediante:

a)      riduzione delle risorse destinate al finanziamento del settore sanitario per 2.000 milioni di euro (con riferimento alla quota di pertinenza delle Regioni a statuto ordinario) e 2.352 milioni di euro, incluse le autonomie speciali. Il fondo sanitario viene quindi confermato nella stessa entità prevista per il 2014 e la riduzione risulta pari all’incremento tendenziale previsto per il 2015. Governo, Regioni e Province Autonome, entro il 15 marzo 2015, con Intesa da sancire in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome, individueranno misure di razionalizzazione ed efficientamento della spesa del Servizio Sanitario Nazionale;

b)      utilizzo delle risorse per il patto verticale incentivato per 802,13 milioni di euro;

c)      riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione per 750 milioni di euro;

d)      riduzione dell’edilizia sanitaria, in termini di saldo netto da finanziare, per 285 milioni di euro;

e)      riduzione di 285 milioni di euro del limite previsto dall’articolo 1, comma 465, della legge n. 190/2014, in termini di indebitamento netto;

f)        ulteriori risorse per 364,87 milioni di euro da recuperare su indicazione delle Regioni.

Inoltre lo Stato, con il decreto-legge 78/2015 (convertito con modificazioni nella Legge 125/2015), ha previsto un contributo a compensazione degli effetti delle norme che hanno ridotto a base imponibile dell'IRAP previste dalla legge di stabilità per il 2015. 

Il disegno di legge di stabilità per il 2016 prevede per le regioni a statuto ordinario un contributo pari a 4,2 miliardi di euro (2 miliardi di euro dalla riduzione del Fondo Sanitario Nazionale e circa 2,2 miliardi di euro da trasferimenti statali). Il ddl stabilità prevede, ai fini della riduzione del debito regionale, un contributo, per il solo 2016, pari a 1,3 miliardi di euro che potrebbe aiutare a gestire la situazione di estrema complessità data dall’ammontare dei tagli previsti che altrimenti ridurrebbero se non addirittura azzererebbero le risorse relative a servizi estremamente sensibili (es. Fondo politiche sociali, fondo non autosufficienze, istruzione, ecc.) in quanto le regioni non hanno più trasferimenti dal bilancio statale.  

In attesa di un confronto, la Conferenza delle Regioni del 5 novembre ha deciso “di sospendere il parere sulla legge di Stabilità”, una scelta coerente con l'incontro del 4 novembre con il Presidente del Consiglio dei Ministri.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha poi presentato, oltre a quelli per il settore sanitario, alcuni emendamenti che non comportano oneri finanziari. In particolare:

  • la rimodulazione del contributo di finanza pubblica in base ai costi standard ed in maniera inversamente proporzionale alla spesa di funzionamento;
  • la valorizzazione delle le sinergie istituzionali fra Stato, Regioni e province autonome nella programmazione e gestione delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione al fine di accelerare la spesa di investimento, in particolare anche quelle per la realizzazione del programma 2014 – 2020;
  • lo spostamento al 1° gennaio 2016 degli effetti della modifica del soggetto passivo della tassa automobilistica apportati con il DL 78/2015;
  • lo sblocco degli investimenti impegnati in deroga agli equilibri di competenza nel 2015 attraverso l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato;
  • la possibilità, anche per il 2016, di contrarre mutui per investimenti solo per effettive esigenze di cassa;
  • l’esclusione dal calcolo dei saldi di cassa e di competenza delle risorse provenienti direttamente o indirettamente dall’Unione europea e per le relative spese di parte corrente e in conto capitale.

 

1.Il patto di stabilità interno e il pareggio di bilancio in costituzione

A seguito dell’appartenenza dell’Italia all’area dell’Euro, si è reso necessario affrontare e correggere gli squilibri strutturali che non consentirebbero al paese di sviluppare in pieno le proprie potenzialità di crescita nel nuovo contesto dell’Unione Economica e Monetaria. Il patto di stabilità interno costituisce lo strumento approvato dal legislatore per coinvolgere gli enti territoriali nella realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica conseguenti all'adesione all'analogo patto in sede europea e quindi ha il fine principale di responsabilizzare gli enti locali coinvolgendoli nelle misure di risanamento dei conti pubblici. Senza tali vincoli il sistema regionale ed il sistema degli enti locali potrebbero porre in essere politiche contrapposte o contraddittorie rispetto ai vincoli posti alla finanza pubblica nazionale.

Dal 2015, anticipando il principio di pareggio di bilancio previsto dalla Legge 243/2012 in applicazione della Legge Costituzionale che ha introdotto tale obbligo in Costituzione, le regioni a statuto ordinario sono assoggettate ad un nuovo sistema di vincoli del patto di stabilità interno. Sono state abrogate le precedenti norme basate sul solo controllo dei tetti di spesa per introdurre norme basate sull’equilibrio del bilancio.

Uno degli aspetti di maggiore criticità della nuova normativa consiste nel fatto che il pareggio di bilancio, così come previsto dalla L. 243/12, è misurato dalle entrate e dalle spese dell’anno senza tenere in considerazione il risultato finale dell’anno precedente né in termini di avanzo di amministrazione né in termini di fondo cassa. Questa criticità potrebbe mettere in seria difficoltà gli enti che, come le regioni e gli enti locali, hanno un sistema di raccordo tra un esercizio finanziario e l’altro che utilizza proprio l’avanzo di amministrazione e il fondo cassa.

Con il disegno di legge di stabilità per il 2016 viene modificata l’attuale disciplina del pareggio di bilancio. A differenza della normativa attualmente in vigore per le Regioni, dovrà essere conseguito un solo saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali a consuntivo anziché 6 saldi (+6 saldi sulla sanità). Limitatamente all’anno 2016, nelle entrate e nelle spese finali in termini di competenza è considerato il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, al netto della quota rinveniente dal ricorso all’indebitamento. Quest’ultima limitazione costituisce una criticità in quanto rende inefficace lo sblocco degli investimenti impegnati in deroga agli equilibri di competenza nel 2015 attraverso la disposizione del DL 78/2015. Tanto più che la legge di stabilità 2015 (art.1, comma 464) aveva previsto a regime, dal 2016, che il fondo pluriennale vincolato fosse considerato totalmente in termini di entrata e di spesa.

3. Il bilancio regionale

I principi ispiratori della manovra di bilancio 2016-2018, in continuità con le scelte operate con il bilancio 2015, possono essere così sintetizzati: invarianza della pressione fiscale; contenimento delle spese di funzionamento; attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato fin dall’inizio della legislatura regionale.

Per il 2016 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria leva fiscale autonoma, quindi non aumenterà la pressione fiscale e non introdurrà ticket per la sanità, pur garantendo l’obiettivo prioritario di consolidare il livello dei servizi da assicurare alla comunità regionale.

Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina regionale si intende proseguire nelle azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e che vengono ulteriormente rafforzate, continuando nel lavoro dell’innalzamento dell’efficienza, concentrandosi sulla semplificazione amministrativa, sull’alleggerimento delle procedure burocratiche e sul costante miglioramento della governance.

Nel contesto definito dai principi ispiratori è possibile individuare cinque specifiche priorità di spesa:

  • consolidamento dei cofinanziamenti dei fondi strutturali per la nuova programmazione 2014-2020;
  • accompagnamento della fase di riordino istituzionale attualmente in corso;
  • consolidamento  e potenziamento degli interventi sullo stato sociale e le politiche di contenimento tariffario, attraverso il fondo per la non autosufficienza, il mantenimento dei fondi sulle politiche sociali finanziati già dal 2010 a fronte della riduzione delle risorse statali e con un nuovo intervento a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica;
  • strumenti utili a stimolare la ripresa economica, lavorando fianco a fianco con il sistema della rappresentanza istituzionale, economica e sociale anche attraverso misure per la competitività del sistema produttivo, finanziando interventi mirati in grado di ottimizzare l’effetto leva e valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri soggetti (sistema confidi, sistema bancario) con particolare attenzione alla green economy;
  • investimenti in particolare contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture viarie e per il trasporto pubblico locale.

 

Per quanto riguarda la Sanità regionale, vengono confermati per il triennio 2016-2018 gli stanziamenti previsti per l’esercizio 2015. Il livello di finanziamento del Fondo Sanitario regionale di parte corrente, inclusa la remunerazione stimata delle prestazioni di mobilità interregionale, viene previsto pertanto in 8.066 milioni di euro, in attesa che si completi il quadro finanziario nazionale di riferimento.

 

Il ddl di stabilità 2016 ridetermina in riduzione il fabbisogno sanitario nazionale standard per il 2016 di oltre 2 miliardi, fissandolo in 111.000 milioni di euro. Rispetto al livello del 2015 l’incremento è nell’ordine di 1,3 miliardi, ma sono previsti incrementi di spesa legati all’adeguamento delle prestazioni ai nuovi LEA (circa 800 milioni di euro annui), all’applicazione del nuovo piano vaccinale e all’avvio del rinnovo dei contratti per il personale.

 

Per quanto concerne le risorse regionali, prosegue nel 2016 l’impegno finanziario della Regione:

•nel ripiano dei disavanzi sanitari relativi ad esercizi pregressi: 5 milioni di euro è la quota stanziata per il 2016 e per gli esercizi successivi a copertura degli ammortamenti non sterilizzati relativi agli anni 2001-2011 delle Asl,

•nel ripiano dei debiti delle ex USL a carico delle cd. “gestioni liquidatorie”, prevedendo 4 milioni di euro nel 2016,

nell’assicurare copertura finanziaria agli oneri 2016 per indennizzi ex L. 210/1992 ai soggetti emotrasfusi, stanziando a tal fine 20 milioni di euro. Il ddl di stabilità 2016 non prevede, infatti, risorse per tale finalità, mentre le somme stanziate dalla L. 190/2014 (L. di stabilità 2015), ex DM 27 maggio 2015, dovranno essere destinate, per l’annualità 2016, a copertura degli arretrati per la rivalutazione dell’indennità integrativa speciale.

 

La Regione, inoltre, conferma, in continuità con gli esercizi precedenti, il finanziamento del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza con risorse aggiuntive proprie per un totale di 120 milioni di euro; in tal modo si procede nel consolidamento degli interventi su tutto il territorio regionale.

 

Per il triennio viene assicurato il finanziamento alla Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici Intercent-ER, soggetto aggregatore per gli acquisti in sanità, cui viene affidato, tra gli altri, un ruolo crescente in termini di razionalizzazione delle procedure di acquisto delle aziende sanitarie regionali.

 

Le principali politiche sugli investimenti in ambito sanitario riguardano la realizzazione, la riqualificazione, la messa a norma di strutture sanitarie e l’acquisizione di tecnologie biomediche ed informatiche per ammodernamento, sostituzione ed implementazione del patrimonio tecnologico. Per la realizzazione degli interventi la Regione nel prossimo triennio potrà contare sulla disponibilità già certa di circa 65,5 milioni di euro (circa 39 mil. euro fondi pay back; 26,5 fondi regionali) e su fondi statali per circa 80 milioni euro di cui si avrà disponibilità a seguito della sottoscrizione dell’Accordo di Programma con il Ministero della Salute previsto nel corso del 2016. Gli interventi principali riguarderanno l’area materno infantile con la realizzazione di nuove strutture: il  MIRE (Maternità ed Infanzia Reggio Emilia) per 25,0 milioni euro;  il padiglione Materno Infantile presso il policlinico di Modena per circa 28,3 milioni euro e l’adeguamento funzionale e strutturale dell’area materno infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna per circa 41 milioni euro. Il bilancio regionale assicura 4,5 milioni di euro corrispondenti al 5% a carico della Regione, per garantire la sottoscrizione dell’Accordo di Programma, nonché per la realizzazione di strutture intermedie per il superamento degli OPG.

Per le politiche di welfare la Regione attua uno sforzo importantissimo per mantenere lo stesso livello dei servizi destinati ai cittadini dando continuità alle azioni di welfare compiute in questi anni, individuando alcune priorità: innanzitutto la lotta alla povertà, poi una attenzione particolare per le giovani generazioni e per le famiglie. Vengono stanziate per la prima volta nuove ingenti risorse per realizzare una misura a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica. Tale misura, in coerenza con la prevista estensione della misura nazionale prevedrà l’integrazione con le politiche attive del lavoro, in particolare con quanto previsto dalla LR n. 14/2015: “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità.”

Il bilancio consolida inoltre la cifra stanziata per la programmazione territoriale realizzata dagli EE.LL. attraverso i Piani di Zona. A seguito della attribuzione delle funzioni sociali secondo quanto previsto dalla legge regionale di riordino sono stati azzerati i fondi alle Province, mentre è stato riformato il sistema di tariffe agevolate per il trasporto pubblico locale aggiornando le categorie di beneficiari, modificando la governance e ponendo in capo ai Comuni la possibilità di contribuzione sulla mobilità.

Per le politiche di welfare sono destinate risorse regionali pari a 34,8 milioni di euro per la continuità delle politiche sociali, a cui si aggiungono per la prima volta 15 milioni di euro per la misura di contrasto alla povertà. A queste risorse si aggiungeranno le risorse provenienti da fondi nazionali approvati in sede di legge di stabilità: verrà ripartito il finanziamento di 7,5 milioni di euro per i servizi 0-3 anni, è prevista la continuità pluriennale del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, verrà inoltre ripartito alle regioni un piccolo finanziamento triennale per le politiche famigliari. All’interno di questo quadro, sono state individuate alcune priorità in coerenza con il programma di mandato. Grazie alle risorse nazionali si consolida la quota destinata ai servizi 0-6 anni e si dà continuità ai servizi destinati ai cittadini, mantenendo inalterato lo stanziamento per la programmazione territoriale realizzata dagli EE.LL. attraverso i Piani di Zona. Si confermano sostanzialmente le risorse destinate alle politiche per le giovani generazioni, per il Servizio Civile e per le politiche famigliari, si mantiene la quota di finanziamento per il contrasto alla esclusione sociale. E’ inoltre stanziata la somma di 1milione euro per sostenere l’attuazione della LR n. 11/15 sull’inclusione della comunità Roma e Sinta in Emilia Romagna

Per le politiche abitative si è data continuità alle scelte effettuate per fronteggiare l’emergenza abitativa e porre le basi per una nuova strategia di interventi integrati per favorire il soddisfacimento della domanda inevasa di edilizia sociale in affitto. Le misure contenute nel Programma poliennale delle politiche abitative approvato nel 2015 troveranno attuazione con i finanziamenti programmati sulla base dei fabbisogni e delle priorità individuate, tra cui il sostegno alla domanda di casa da parte delle giovani coppie, il piano di recupero ed efficientamento del patrimonio erp e gli interventi di housing sociale. A questi programmi, che troveranno attuazione nel corso del 2016, si deve aggiungere un rinnovato impegno delle politiche di welfare per particolari forme di disagio abitativo:

  • continuazione della iniziativa della Regione di destinare risorse finanziarie proprie per migliorare la condizione abitativa delle persone che si trovano in condizioni di disabilità fisica, in supplenza dello Stato che dal 2002 non ha più rifinanziato il fondo per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati istituito ai sensi della L.13/89. Si ripropone un fondo di 2 milioni di euro nel 2016 per concedere contributi a fondo perduto ai disabili e alle loro famiglie per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati ad uso abitativo.
  • conferma dell’impegno (stesso importo dell’ultimo anno) per fronteggiare l’emergenza abitativa attraverso il finanziamento del “fondo regionale per l’affitto” al fine di sostenere le famiglie in difficoltà nel corrispondere, con regolarità, il canone di locazione.
  • mantenimento dell’impegno e dei finanziamenti nell’ambito delle politiche abitative per aiutare le famiglie colpite dalla crisi e soggette a sfratto per morosità, e per contribuire a risolvere il problema della casa per famiglie economicamente e socialmente più deboli che hanno difficoltà a reperire alloggi per uso abitativo primario a prezzi o a canoni accessibili.

Le risorse per il bilancio 2016 relative alle politiche per istruzione, formazione, università, ricerca e lavoro sono funzionali da una parte al cofinanziamento del Programma Operativo regionale Fondo Sociale Europeo 2014/2010 dall’altra a sostenere il diritto allo studio scolastico e universitario tramite l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori ERGO.

L’attuazione del Programma Operativo FSE è orientata, in coerenza con il Patto per il Lavoro, a rendere disponibili politiche attive volte a creare una nuova e qualificata occupazione, a strumentare la legge regionale n. 14 del 2015 per  l'inserimento lavorativo e l'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità attraverso l'integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari e a sostenere  le ricadute occupazionali derivanti da  nuovi investimenti produttivi  (legge regionale 14 del 18 luglio 2014).

Una novità importante è rappresentata dall’attuazione della legge regionale n. 13 del 2015 che assegna alla Regione oltre alla programmazione e attuazione amministrativa delle politiche attive anche la gestione dei servizi per il lavoro. Per garantirne  il funzionamento e la qualità delle prestazioni erogate la Regione acquisirà dallo Stato il finanziamento dei due terzi del costo dei servizi e in particolare del personale, facendo fronte ad un terzo della spesa grazie alle risorse del FSE.

Le politiche attive per il lavoro per le persone in condizione di disabilità sono  garantite dal Fondo regionale disabili di cui, per la prima vola, la Regione è responsabile della programmazione e dell’attuazione, fino ad ora in capo alle Province.  Ciò costituisce un’occasione per omogeneizzare su tutto il territorio regionale gli interventi e  le opportunità offerte alle persone con disabilità.

La conferma dei fondi per il diritto allo studio scolastico permette alla Regione di garantire a tutti gli idonei le borse di studio, nonché il sostegno al trasporto scolastico con particolare riferimento al trasporto degli studenti con disabilità.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, oltre all’attuazione del  Piano triennale dell’edilizia che già prevede la stipula di un  mutuo la Regione ha scelto di investire ulteriori risorse per interventi che garantiscano sicurezza e qualità di tutto il patrimonio di edilizia scolastica regionale.

È confermato  infine anche per l’anno 2016 il Fondo per il finanziamento di progetti di educazione musicale aventi carattere di inclusività, realizzati dalle scuole di musica accreditate dalla Regione e realizzati in collaborazione con le istituzioni  scolastiche regionali.

Prosegue l’attività relativa alla programmazione negoziata. Il metodo, portato a sintesi nelle sue peculiarità regionali nell’applicazione della legge regionale n. 30/96, è proseguito con l’attuazione della Programmazione del Documento Unico Programmazione (DUP) attraverso le intese per il coordinamento della programmazione territoriale nell’ambito del PAR FSC 2007 - 2013.  Oltre alla gestione delle risorse programmate si creano le condizioni per l’attivazione di nuovi programmi e l’accompagnamento, attraverso tale metodologia, della  Strategia Nazionale Aree Interne, della sistematizzazione degli interventi di Cooperazione Territoriale Europea.

Per quanto riguarda i Programmi d’area si intende assicurare l’accompagnamento gestionale in merito all’attuazione delle tre generazioni di programmi d’area attivati e in particolare alle Conferenze di programma e proseguire l’attività negoziale per l’ultimazione dei programmi storici e la piena attivazione di quanto recentemente attivato.

Continua nel 2016 il percorso avviato ad inizio legislatura di incremento delle risorse a disposizione del sistema culturale regionale. Quanto assegnato nel 2016 incrementa di 5 milioni di euro lo stanziamento 2015. Questo consente di consolidare e proseguire nella progressiva sostituzione ragionata dei finanziamenti provinciali ormai azzerati. Oltre a questo, le maggiori risorse consentiranno il consolidamento delle istituzioni partecipate, a partire dal Teatro Comunale di Bologna, quale strumento fondamentale per l’attuazione delle politiche di settore e la ripresa del sostegno alle istituzioni bibliotecarie, archivistiche e museali pubbliche e private, in particolare garantendo senza soluzione di continuità i servizi offerti ai cittadini della nostra regione. Nel 2016 si è anche aumentato lo stanziamento a favore della recente legge in materia di cinema e audiovisivo, che entrerà di fatto a regime nell’anno in corso. Con queste risorse, comprensive anche di quelle destinate all’avvio della nuova triennalità della LR n. 13/99 sullo spettacolo dal vivo e della prosecuzione della triennalità della legge in materia di cinema e audiovisivo, sarà possibile proseguire la strada del miglioramento dell’offerta culturale ai cittadini della nostra regione, sostenere il tessuto delle oltre 30 mila imprese culturali e creative che danno occupazione a circa 80 mila persone impiegate nel settore e creare nuove imprese e nuova occupazione.

Nel settore della promozione culturale, essendosi perfezionato il processo di riordino istituzionale che ha determinato il nuovo assetto delle Province, è in corso di predisposizione il nuovo programma di attuazione della Legge Regionale n. 37/1994, che entrerà in vigore nel 2016.

Come già avvenuto nel 2015, la Regione compenserà con proprie risorse e azioni mirate la forte criticità dovuta al processo di riassetto istituzionale in corso che ha già da tempo determinato negli ultimi anni un drastico calo delle risorse rese disponibili da parte delle amministrazioni provinciali, che oggi sono interamente azzerate.

Relativamente alle attività di livello regionale promosse da soggetti pubblici e privati, a fronte dell’aumentato stanziamento di risorse, si conferma e consolida il sostegno regionale allo sviluppo e alla prosecuzione dei programmi di attività promossi da Istituti e Associazioni Culturali.

Le maggiori risorse assegnate consentiranno anche, come già avvenuto nel 2015, la ripresa degli interventi a favore del sistema bibliotecario regionale, di quello archivistico e museale. Potrà così continuare l’opera di valorizzazione del patrimonio culturale regionale, rendendo anche disponibili tutte le informazioni catalografiche per il loro uso mirato a potenziare l’offerta di turismo culturale. Le risorse saranno anche utilizzate per il sostegno alle piattaforme informatiche di supporto alle istituzioni e ai beni culturali, continuando a fornire gratuitamente questa fondamentale infrastruttura di base a tutte le pubbliche amministrazioni del nostro territorio.

Il sistema regionale dello spettacolo dal vivo si conferma come il terzo polo italiano per numero di addetti, dopo Lombardia e Lazio. Il significativo incremento di finanziamenti regionali nel 2015 ha consentito innanzitutto di far fronte alla perdita dei finanziamenti provinciali e al forte calo dei finanziamenti dei Comuni e delle fondazioni bancarie. L’obiettivo per il 2016 rimane quello di consolidare il sistema nel suo complesso, invertendo la tendenza che dal 2009, anno di inizio della crisi finanziaria, ha visto il settore perdere in regione oltre mille addetti e quasi 100.000 giornate lavorate annue. L'ulteriore aumento delle risorse previsto nel 2016 è destinato in particolare all'attuazione del nuovo Programma regionale sullo spettacolo 2016-2018 ai sensi della LR n. 13/99, che affronta da un lato il riordino delle funzioni in materia culturale e, dall'altro lato, l'entrata in vigore delle norme che ridisegnano il sistema nazionale di sostegno (Decreto MiBACT 1 luglio 2014 sul FUS).

Le risorse saranno quindi mirate al sostegno delle attività di produzione e distribuzione di spettacoli di elevata qualità artistica e culturale degli enti partecipati e degli altri operatori, delle rassegne e dei festival più rilevanti per valore artistico; alla promozione di settori specifici dello spettacolo, a iniziative di comunicazione, informazione, formazione e ampliamento del pubblico nelle differenti forme di espressione artistica contemporanea e dell’attività creativa dei nuovi autori; saranno inoltre mirate ad iniziative che, integrando risorse e competenze di più soggetti, consentano l’operatività, nei centri medi e piccoli, di teatri, cinema-teatri e auditorium, riconoscendone il ruolo fondamentale per la crescita culturale e sociale della comunità. Proseguirà il sostegno della Regione al piano di risanamento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e la partecipazione della Regione al progetto interregionale sulle residenze artistiche e creative, cofinanziato dallo Stato. Infine, saranno sostenute azioni di razionalizzazione del sistema teatrale regionale di particolare rilievo, oltre allo sviluppo del nuovo circuito regionale di distribuzione multidisciplinare.

Il settore cinematografico e audiovisivo vedrà, nel corso del 2016, il consolidarsi delle azioni previste dalla L.R. n. 20/2014. Dopo l'approvazione del Programma attuativo triennale, avvenuta nel giugno 2015, e grazie all'incremento delle risorse disponibili, ci sono le condizioni per completare tutti gli interventi programmati: dalla promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, attraverso il sostegno a festival, rassegne ed altri progetti volti a diffondere e valorizzare le opere di autori regionali ed italiani nelle sale e nelle scuole, al sostegno degli esercizi cinematografici, con particolare riguardo a quelli collocati nelle aree più svantaggiate; dal consolidamento di una rete capillare di servizi e contatti su tutto il territorio regionale, in grado di supportare i bisogni dei produttori che scelgono il territorio emiliano-romagnolo come set per le riprese, al potenziamento del fondo per l'audiovisivo, strumento finanziario per il sostegno alla realizzazione di opere cinematografiche e audiovisive in regione che già nel corso del 2015 ha permesso di contribuire alla realizzazione di circa 30 progetti fra lungometraggi, serie televisive, documentari e cortometraggi. Importanza strategica avrà anche l'attività di promozione che, attraverso la partecipazione ai più importanti eventi nazionali ed internazionali del settore, consentirà di far conoscere ai produttori nazionali e stranieri le potenzialità offerte dal territorio e dai suoi attori.

Nel settore delle politiche giovanili vengono confermate le risorse regionali per attuare le azioni previste dalla L.R. 14/08, promuovendo una logica di sistema, supportando le realtà più deboli, con attenzione all'equilibrio territoriale. Gli obiettivi perseguiti sono lo sviluppo di attività realizzate negli spazi di aggregazione giovanile, riguardanti oltre che la partecipazione, la cittadinanza attiva e l'informazione, anche la valorizzazione di azioni di “Proworking”ovvero propedeutiche all'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro (co-working, fab-lab, sviluppo di competenze professionali e talenti giovanili, sensibilizzazione e orientamento al mercato del lavoro e all'attività d'impresa). Tali azioni saranno sostenute, oltre che da risorse regionali, anche da fondi nazionali. In caso di ulteriore assegnazione da parte dello Stato le azioni saranno ulteriormente implementate.

Attraverso il progetto di legge regionale sulla “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”, la Regione intende riconoscere la memoria dei fatti determinanti per l'assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana che hanno segnato la storia nazionale e locale nel corso del Novecento, quale elemento di rilevante valore sociale, educativo e formativo della comunità regionale, per la sua coesione sociale e la sua crescita culturale. Con la nuova legge ci si propone di promuovere e sostenere interventi mirati a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria dei fatti e degli avvenimenti per le generazioni attuali e future, favorendo il coordinamento degli interventi promossi dai diversi soggetti, pubblici e privati, che operano in tale ambito, con l’obiettivo di garantirne una maggiore efficacia e assicurare un utilizzo razionale delle risorse pubbliche e promuovendo la creazione e il rafforzamento di reti e di aggregazioni fra le associazioni, le fondazioni e gli istituti che operano nel campo della memoria e che garantiscono un ampio coinvolgimento dei soggetti interessati e un’efficace attuazione e diffusione degli interventi messi in atto.

Per quanto riguarda la tematica della legalità, lavori pubblici e sicurezza cantieri, nella predisposizione della proposta di Bilancio 2016 si propone continuità alle scelte effettuate.

Si darà attuazione ad un sistema integrato di sicurezza territoriale e alla promozione della trasparenza e della semplificazione dell’attività amministrativa. L'obiettivo sarà perseguito con azioni di controllo e di segnalazione svolte tramite strumenti informatici che portino alla condivisione di banche dati anche individuando i soggetti da coinvolgere per le segnalazioni di casi di evidente alterazione del regolare svolgimento delle attività. Tra gli strumenti per svolgere la suddetta azione di controllo vi è l’Elenco di Merito delle Imprese, di cui all'art. 13 della L.R. n. 11/2010 (presupposto per eventuali ulteriori misure di premialità alle Imprese), da analizzare ai fini di una sua possibile ottimizzazione anche per conseguire una armonizzare con le White List già istituite presso le Prefetture anche nell'alveo del nuovo Protocollo d'intesa da siglare con le Prefetture dell'Emilia-Romagna. Le funzioni della Sezione Regionale dell’Osservatorio dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, in rapporto con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), coordinate e integrate con quelle dell'Osservatorio per la Legalità, saranno orientate, per l'intero panorama riferito a fornitura di beni e di servizi oltre che ai lavori pubblici, all'acquisizione delle informazioni e dei dati utili per consentire la trasparenza nella qualificazione degli operatori e dei criteri di scelta del contraente, operando per la diffusione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. E’ necessario continuare l’attività di promozione della legalità anche nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari, riconoscendone l'importanza strategica. Ci si attiverà in particolare su alcune linee di intervento quali azioni di contrasto, incisività di controllo, vigilanza e segnalazione agli Enti competenti, sottrazione di opportunità, non lasciando che organizzazioni malavitose occupino spazi vuoti, impedendo che l’imprenditoria sana trovi vantaggioso fare affari con associazioni malavitose

È necessario intervenire in modo organico sui bisogni strutturali afferenti l'incremento del livello di sicurezza nei cantieri edili, anche aumentando il coordinamento dell'attività amministrativa e l'esigenza di mirare la normativa tecnica ad aspetti specifici, mantenendo l'attenzione dovuta al tema della legalità, strettamente connesso a quello dei contratti pubblici e della sicurezza del lavoro e alla responsabilità sociale dell'impresa. Le azioni conseguenti da porre in essere si sostanziano nella condivisione e sottoscrizione di accordi tra lavoratori ed Imprese, di accordi amministrativi tra Enti e nella emanazione di specifici atti di indirizzo e coordinamento.

In tema di iniziative culturali di ricerca e di informazione sulla pace nella predisposizione della proposta di Bilancio 2016 si propone continuità alle scelte effettuate. La legge regionale 12/2002 all’art. 5 stabilisce che la Regione interviene nell'ambito delle proprie competenze promuovendo e sostenendo, anche mediante la concessione di contributi, coordinando o realizzando iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale ai temi della solidarietà internazionale, dell'interculturalità e della pace, iniziative culturali, di ricerca ed informazione sui temi della pace e della tutela dei diritti umani, volte a prevenire e combattere la discriminazione fondata in particolare sulla razza e l'origine etnica, la religione, le opinioni politiche o le condizioni personali e sociali;

"La Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole”, che rappresenta un’importante istituzione per mantenere la memoria dei tragici fatti che hanno interessato il nostro territorio nella seconda guerra mondiale, ha visto il rafforzamento delle attività rivolte ai progetti educativi sulla memoria, sulla cittadinanza, sull’educazione ai diritti umani e sulla non-violenza, campi di pace per i giovani, attività di sensibilizzazione rivolte ai giovani ed alle scuole dell’Emilia-Romagna. L’attività formativa sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’attività pedagogica svolta dalla scuola, in quanto completa l’attività di educazione attraverso l’indagine dei comportamenti che hanno portato allo svolgersi di tali fatti.

Per quanto attiene all’attuazione della L.R. n. 3/2011, volta all’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, verranno sostenuti – con la definizione di nuovi accordi di programma e protocolli di intesa con EE.LL., Università e centri di ricerca - interventi preventivi e culturali nelle città e nelle scuole, anche con il coinvolgimento delle associazioni ed organizzazioni di volontariato operanti sul territorio. Inoltre si intende sostenere gli osservatori locali, anche intercomunali, per il monitoraggio e l'analisi dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata di tipo mafioso Infine l’azione della Regione favorirà la puntuale mappatura e la promozione del riutilizzo, in funzione sociale, dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa.

Per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico e della viabilità, nel quadro dei tagli imposti dalla legge di stabilità, si sottolinea lo sforzo compiuto dalla Regione sia in termini di bilancio che di soluzioni organizzative, per la salvaguardia del livello e della qualità di offerta dei servizi di trasporto pubblico locale sia per il settore autofiloviario che ferroviario, assicurando 40,2 Milioni di euro dei 400 Milioni complessivi destinati al settore. Il settore ha visto un aumento delle risorse rispetto al Bilancio 2015 per circa 7,5 milioni di euro che ha permesso di assicurare la prosecuzione dei servizi ferroviari di collegamento da Parma a Milano con la previsione di risorse pari a 1,74 milioni di euro; l’adeguamento contrattuale complessivo. Sono state iscritte le risorse statali di spettanza della Regione Emilia-Romagna provenienti dal Fondo nazionale del trasporto pubblico locale pari a 363,36 Milioni.

Si sottolinea inoltre lo sforzo finanziario di previsione delle risorse pari a 800 mila euro per assicurare la terza annualità del finanziamento delle azioni di incremento del traffico ferroviario delle merci e la diversione modale, previste dalla LR n. 10/2014.

Sono state salvaguardate inoltre le risorse per l’Osservatorio della sicurezza stradale e per la navigazione interna.

A fronte della scarsità di risorse in conto capitale disponibili per la manovra di bilancio 2016, si evidenzia lo sforzo di assicurare ed incrementare le risorse per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria, delle strade di interesse regionale e viabilità comunale.

Per l’Agenda Digitale l’obiettivo è la creazione di un sistema digitale diffuso a supporto della crescita: a) infrastrutture materiali, come la fibra ottica, e b) infrastrutture immateriali, come le competenze tecniche necessarie ad utilizzare le tecnologie. Nel 2016 si concluderà il percorso formale di definizione della nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER) e di definizione del Programma Operativo 2016 dell’ADER, come previsto nella LR n. 11/2004. In particolare sono rilevanti le intersezioni tra la strategia di Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e le programmazioni sui fondi strutturali europei (FESR, FEASR e FSE). Hanno peraltro un ruolo rilevante in termini di competenze specifiche e specializzazioni le società in-house della Regione Emilia-Romagna. Lepida SpA, in particolare, ha la funzione di assicurare unitariamente le funzioni di servizio pubblico degli enti soci nella materia di sviluppo della Società dell'Informazione (Agenda Digitale), quale strumento esecutivo e servizio tecnico. Lepida SpA si focalizza sulla pianificazione, lo sviluppo e la gestione omogenea ed unitaria delle infrastrutture di telecomunicazione degli enti della regione, per garantire l’erogazione dei servizi informatici inclusi nell’architettura di rete e per una ordinata evoluzione verso le reti di nuova generazione. In riferimento al 2016, si interverrà sulla qualità dei servizi di connettività per la comunità degli Enti Locali della Regione, anche avanzando nella creazione e messa in opera dei Data Center regionali, diffondere la banda ultra larga nelle scuole e ampliare punti wi-fi pubblici.

Risultati attesi 2016:

  • concludere il percorso di definizione formale della la nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER) e favorire la definizione di Agende Digitali Locali in tutte le Unioni di Comuni;
  • definire il Programma Operativo 2016 della Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER);
  • attivare una iniziativa di institute for digital rights che monitori lo stato di esigibilità dei diritti di cittadinanza digitale;
  • 100 nuove connessioni per le scuole;
  • 10 nuove città abilitate alla banda ultra larga;
  • 50 nuove aziende abilitate alla banda ultra larga;
  • 100 nuovi punti di accesso pubblici wi-fi gratuiti alla rete Internet.

L’informatizzazione e l’innovazione tecnologica della pubblica amministrazione sono una risposta alla necessità di recuperare in efficienza complessiva del sistema e di sviluppare soluzioni e servizi innovativi per la collettività. Nella attuale fase storica la pubblica amministrazione si confronta con un’apparente contraddizione: da un lato, le parole d’ordine del risparmio e della razionalizzazione dei costi, dall’altro, l’agire un ruolo chiave di volano e impulso all’interno del c.d. Ecosistema Regionale dell’Innovazione.

Per rispondere alla dicotomia è necessario attribuire un ruolo chiave allo sviluppo dell’innovazione tecnologica e della telematica come agenti abilitanti per la crescita del tessuto socio-economico regionale, lo sviluppo delle imprese, la semplificazione dell’azione amministrativa e l’ottimizzazione della spesa pubblica. L’ICT quindi è sempre più leva strategica in quanto nervatura principale dell’azione amministrativa e volano di sviluppo del territorio.

In questo contesto che già comporta obiettivi molto sfidanti, si inserisce anche il riordino istituzionale previsto dalla LR n. 13/2015.

Per quanto riguarda la statistica, l’obiettivo principale è consolidare e rafforzare le attività statistiche pubbliche a sostegno delle politiche regionali e locali.

Lo strumento individuato è il Programma Statistico Regionale, la cui agenda si articola su tre livelli strategici:

  • il consolidamento delle attività statistiche dell'Ente Regione, con la realizzazione di una banca dati statistica territoriale e la progressiva integrazione di tutti i data warehouse settoriali; lo strumento di raccordo e di azione operativa è il Tavolo dei Referenti Statistici;
  • la progressiva integrazione tra Programma Statistico Regionale e Programma Statistico Nazionale attribuendo alla Regione, in accordo con il Sistema Statistico Regionale, la responsabilità di programmare le attività statistiche di rilievo non nazionale o di sperimentazione; il luogo istituzionale è rappresentato dalla commissione paritetica Istat-Regioni in materia statistica, presso la Conferenza Stato-Regioni, con l'istruttoria interregionale del Cisis;
  • la realizzazione dell'informazione statistica necessaria a sostenere le politiche regionali e locali in modo coordinato con il Sistema Statistico Regionale, in particolare con la Città Metropolitana di Bologna, le Province e i Comuni; tutte le azioni vengono coordinate dalla Regione, tramite il Comitato Statistico Regionale.

In continuità con le attività già impostate, l'informazione geografica si articola su quattro filoni di intervento.

  • La progettazione e l'aggiornamento della cartografia di base; per questa finalità, è prevista l'impostazione del rafforzamento dei sistemi geodetici, un forte impegno per la progettazione dei contenuti del data base topografico, DBTR, che rappresenta lo strumento di base per ogni sviluppo tematico, l'arricchimento degli strati tematici e l'aggiornamento cooperativo dello stesso in ambito CNER;
  • la fornitura agli utenti di sistemi di fruizione di dati geografici e, in particolare, il sistema di interscambio Sigmater e gli strumenti di visualizzazione tematica, Moka, già presenti sui Geoportale; sono attesi sviluppi, anche in ambito Cisis, per un ulteriore sviluppo di questi servizi;
  • la produzione di cartografia tematica, come quelle storiche o dell'uso del suolo, quest'ultima utile a dare sostegno a molte politiche territoriali e fortemente collegata con le attività statistiche dell'Ente;
  • diffusione e promozione dell'informazione geografica tramite: i contenuti del geoportale, l'archivio cartografico regionale, la realizzazione di iniziative seminariali e di formazione sugli strumenti Gis.

Tutte le attività sono fortemente correlate ai Sistemi Informativi e, sia come “committenza informativa” si in veste di collaborazione interpretativa, con il settore della pianificazione territoriale ed urbanistica.

Gli sviluppi strategici riguardano fondamentalmente tre temi: il raccordo con il livello nazionale per l'adozione di standard comuni, l'intensificazione dell'aggiornamento del DBTR in forma cooperativa e il rafforzamento di alcuni tematismi, come i numeri civici.

Per queste finalità è previsto lo sviluppo di strumenti di fruizione dei dati a livello tridimensionale e finalizzati ad un utilizzo da mobile.

Nella predisposizione della proposta di Bilancio 2016 per la riqualificazione urbana si è scelto di indirizzare le risorse disponibili  a dare continuità ai programmi in essere e a promuovere le iniziative orientate alla rigenerazione urbana in coerenza con le finalità della riforma della legge regionale in materia di governo del territorio. Queste le linee di finanziamento:

  • Riproposizione di una linea di finanziamento a sostegno delle spese per lo svolgimento dei “Concorsi di architettura” previsti dall’art. 4 bis della Legge regionale n. 19/98 per selezionare, nell’ambito dei programmi di riqualificazione urbana, progetti di qualità ambientale e architettonica con cui affrontare situazioni urbane e spazi pubblici da rivitalizzare.
  • proseguimento dell'attuazione dei programmi di riqualificazione urbana cofinanziati con risorse regionali in base alla L.R. n. 19/98 e con risorse statali e afferenti a: L. 21/2001 “Contratti di Quartiere II”; Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile (Pruacs); Programma integrato di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana (Pipers) di cui al DPCM 16 luglio 2009, e all’Accordo integrativo sottoscritto con il Ministero Infrastrutture e Trasporti il 12/09/2014.
  • programmazione di interventi di rigenerazione urbana negli ambiti individuati dai Comuni in cui è prioritario promuovere, anche in partnership pubblico privato, accordi di programma finalizzati al contrasto al consumo di suolo, alla riqualificazione dello spazio pubblico e alla rigenerazione del patrimonio edificato e programmi d’area, quale il programma  in approvazione “Rigenerazione e rivitalizzazione dei centri storici colpiti dal sisma – attuazione dei piani organici”.

Nella predisposizione della proposta di Bilancio 2016, per la programmazione territoriale si conferma l’impegno a destinare risorse finanziarie:

  • per proseguire le attività ordinarie di attuazione e monitoraggio del PTR, si intende contribuire al processo di riforma della LR n. 20/2000 sulla disciplina regionale in materia di tutela e uso del territorio, con particolare riferimento alla pianificazione territoriale di area vasta e alla pianificazione urbanistica.
  • per ottemperare all’obbligo di adeguamento al Codice dei beni culturali e del paesaggio del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) e della legge regionale n. 23/2009 "Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio" .

Per il 2016, lo stanziamento più rilevante del settore Agricoltura riguarda il cofinanziamento del  Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014 – 2020 per complessivi 29 milioni di euro destinati:

  • al rafforzamento delle capacità competitive e di sostenibilità economica dell'impresa agricola e delle imprese agroalimentari, alla promozione della diversificazione dell'attività agricola ed al rafforzamento delle filiere, al sostegno ed all'incremento del ricambio generazionale nel settore agricolo;
  • allo sviluppo di una agricoltura sostenibile, in grado di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente naturale delle attività agricole, contrastare i cambiamenti climatici e di preservare la biodiversità agricola e nella rete natura 2000;
  • alla qualificazione delle aree montane per contrastarne l'abbandono, a promuovere interventi per l'accessibilità alla banda larga e l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali; a promuovere lo sviluppo locale partecipativo con una programmazione specifica attraverso l’operato dei GAL;
  • al trasferimento della conoscenza, al trasferimento tecnologico partendo dalle necessità d'innovazione delle imprese per applicare le migliori pratiche e tecnologie.

Per quanto concerne i sistemi informativi agricoli regionali, ivi compreso quello dell'Organismo pagatore AGREA, la previsione di bilancio 2016 tiene conto della predisposizione degli applicativi per i bandi del PSR 2014-2020 e degli adeguamenti che sarà necessario apportare per la gestione e pagamento della Politica Agricola Comune (PAC); è prevista una spesa complessiva di 1,9 milioni di euro.

Il settore Fitosanitario rappresenta un punto di forza della regione senza il quale sarebbero messi a rischio l’import e soprattutto l’export di molte produzioni regionali. Le attività di controllo e contenimento delle nuove malattie e il supporto tecnico necessario per soddisfare i protocolli di importazione ed esportazione al di fuori dell’Unione Europea vengono svolti in applicazione delle normative comunitarie e nazionali. Le risorse destinate a questa attività ammontano a 757 mila euro.

L'Emilia – Romagna è la Regione più rappresentativa, a livello nazionale ed europeo, per le produzioni agroalimentari di qualità, sia come numero di denominazioni che come valore, visto che il 46% del valore dei primi dieci prodotti certificati DOP e IGP italiani è determinato da produzioni emiliano – romagnole. La Regione deve quindi proseguire il proprio impegno su due linee di azione convergenti connesse alla diffusione della conoscenza, in Italia e all'estero, dei prodotti agroalimentari regionali di qualità, ottenuti con tecniche rispettose della salute dell'uomo e dell'ambiente, dalla diffusione della propria cultura enogastronomica. EXPO 2015 ha rappresentato una importante vetrina per mettere in rilievo queste peculiarità. Il complesso di relazioni istituzionali e private nate durante la manifestazione di Milano rappresentano un portafoglio di opportunità su cui proseguire l’azione di promozione e spingere le imprese emiliano-romagnole ad affacciarsi sempre più sui mercati esteri, tali iniziative contano su complessivi 1,180 milioni di euro.

L'attività della Regione Emilia – Romagna in materia faunistico – venatoria è da sempre orientata al conseguimento dell'obiettivo generale di ripristinare il necessario equilibrio tra fauna selvatica ed attività agricola e forestale attraverso una efficace gestione venatoria e lo svolgimento delle attività di prelievo in controllo e di prevenzione. Il 2016 vedrà una gestione diretta da parte della Regione conseguente al riordino istituzionale e lo stanziamento tiene conto oltre che dell’indennizzo dei danni anche delle spese dirette di gestione del settore. Per il conseguimento di questi obiettivi, le risorse ammontano a complessivi 2,26 milioni di euro.

Per quanto riguarda il settore della pesca il 2016 vedrà la partenza del nuovo Fondo Europeo per la pesca FEAMP. Come nelle precedenti programmazioni, Autorità di gestione del fondo è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, mentre alla Regione è riservato il ruolo di soggetto intermedio. Il programma è stato inviato alla Commissione europea per la sua approvazione il 30 settembre 2015 e la sua adozione è prevista entro dicembre 2015. Le principali linee di azione sono rivolte a:

  • Promuovere e favorire un’acquacoltura e una pesca sostenibili sotto il profilo ambientale, efficienti in termini di risorse, innovative, competitive e basate sulle conoscenze.
  • Promuovere l’attuazione della Politica Comune della Pesca.
  • Aumentare l’occupazione e la coesione territoriale.
  • Favorire la commercializzazione e la trasformazione.
  • Favorire l’attuazione della Politica Marittima Integrata (PMI).

Il riparto delle risorse tra le azioni che in fase attuativa verranno condotte a livello centrale e quelle delegate a livello regionale sarà oggetto di uno specifico accordo Stato Regioni da stipulare dopo l’approvazione del programma.

Le risorse destinate al settore della pesca per complessivi 1,946 milioni di euro sono quindi riservate in via prioritaria al cofinanziamento del FEAMP e alla gestione della pesca nelle acque interne dove nel 2016 è previsto un intervento diretto della regione a seguito del riordino istituzionale della legge regionale n. 13/2015.

Per la promozione delle pari opportunità di genere si intendono seguire tre principali direttrici di lavoro:

  • il mainstreaming di genere, al fine di integrare la dimensione di genere in tutte le politiche regionali;
  • la diffusione di una cultura attenta alle differenze, con particolare riguardo al contrasto agli stereotipi sessisti;
  • il contrasto alla violenza di genere.

In questo percorso si darà inoltre priorità all’attuazione alla L.R. n. 6/2014.

Al fine di rafforzare un’azione di integrazione e coordinamento per lo sviluppo delle politiche di pari opportunità di genere e per l’adozione del principio di mainstreaming di genere nella programmazione delle attività sviluppate dall’Amministrazione regionale, si intende proseguire il lavoro dell’Area di integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali, affrontando le politiche di genere in modo integrato e globale.

Si proseguirà inoltre nelle attività di presidio e valutazione delle attività regionali in materia di pari opportunità previste dal Piano interno integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità di genere, che rappresenta uno strumento di lettura organica e sistematizzata delle politiche che la Regione Emilia-Romagna sviluppa e intende sviluppare per promuovere le pari opportunità di genere.

Si intende inoltre consolidare l’azione di diffusione di una cultura di genere, con particolare attenzione alle giovani generazioni e al contrasto agli stereotipi, coinvolgendo anche attori del nostro territorio, istituzionali e non, valorizzando la ricchezza del territorio regionale per rafforzare la rete dei soggetti impegnati nello sviluppo delle politiche di pari opportunità e per un radicamento sistematico di queste tematiche nella nostra Regione.

Per queste azioni sono previsti 200 mila euro nel bilancio 2016 che verranno integrate dai fondi statali per la lotta alla violenza sulle donne.

Per le politiche di messa in sicurezza del territorio, protezione civile,  prevenzione e tutela ambientale e montagna la manovra di Bilancio 2016 complessivamente mette a disposizione per investimenti 42 Milioni di risorse regionali.

All’interno di quest’importo la parte più significativa  è relativa alle  risorse da destinare ad interventi di difesa del suolo, della costa e di sostegno al sistema della protezione civile, che complessivamente  ammontano a 31 milioni di euro per spese di investimento. All’interno di quest’importo 11 milioni di euro sono relativi a risorse da destinare ad interventi di difesa del suolo, di consolidamento e sistemazione versanti, di difesa della costa e manutenzione della rete idrografica superficiale, in particolare 2 milioni di euro saranno destinati al ripristino della sicurezza idraulica nelle aree interessate dall’alluvione in provincia di Piacenza del 13 e 14 settembre 2015 .Per fronteggiare situazioni di grave pericolo ed effettuare i necessari interventi di urgenza e somma urgenza sono stanziati 5 milioni per spese in gestione diretta da parte della Regione.

Il sistema della Protezione Civile Regionale e l’esigenza di rendere diffuse ed omogenee le condizioni di operatività ed intervento efficace ed efficiente, attraverso il potenziamento del coordinamento e del presidio territoriale sia con le istituzioni che con il mondo del volontariato e dell’associazionismo risultano elementi strategici e fondamentali per affrontare eventuali condizioni di emergenza sul territorio. A tal fine si intende proseguire l’azione e il sostegno che la Regione Emilia-Romagna da alcuni anni sta profondendo in questa direzione. Complessivamente vengono previsti 15 milioni di euro, di cui 12 milioni di euro per gli enti competenti all’esecuzione di interventi indifferibili ed urgenti e 3 milioni di euro finalizzati a interventi per potenziare la capacità operativa e l’aggiornamento tecnologico dei mezzi e delle attrezzature a disposizione del sistema regionale di protezione civile delle strutture sia centrali che territoriali.

Relativamente alle spese correnti sono previsti stanziamenti per quasi 10 milioni. All’interno di quest’importo si segnala la gestione del servizio idro-meteo-clima, il servizio di piena, indagini geognostiche e rilievi finalizzati alla predisposizioni di progetti esecutivi, l’aggiornamento della carta geologica, pedologica e dei rischi, per funzionamento e l'espletamento dei compiti assegnati all'Agenzia Regionale di protezione civile e accantonamenti per la partecipazione a bandi per progetti europei. Per quanto attiene la parte relativa alle attività di studio e conoscenza del territorio, fondamentali per impostare le politiche di prevenzione e sicurezza vengono confermate risorse per proseguire il sostegno agli studi di micro-zonazione sismica con l’obiettivo di arrivare alla copertura totale del territorio regionale in 3 anni.  Si prevede inoltre di effettuare studi sugli effetti al suolo e sul reticolo idrografico di eventi piovosi intensi e frequenti, unitamente ad una evoluzione nella previsione degli scenari di rischio per eventi meteoclimatici intensi, dell’intero territorio, compresa la costa. Verrà effettuato l’aggiornamento della cartografia e del Sistema informativo regionale dei suoli con particolare riferimento al  progetto “Carta pedo-geochimica”, all’elaborazione dati sul suolo per la  Programmazione agricola regionale (PSR 2014-2020), unitamente alla stima del valore delle diverse funzioni strategiche del suolo.

Per quanto riguarda le politiche ambientali, l’attività più significativa riguarderà l’approvazione definitiva di importanti strumenti di pianificazione regionale, a partire dal Piano regionale per la gestione dei Rifiuti, unitamente all’implementazione della legge n.16/2015 sull’Economia Circolare in materia di prevenzione e recupero dei rifiuti.

Le risorse destinate agli investimenti ammontano a 8 milioni, evidenziando un sostanziale raddoppio rispetto al 2015. Si  prevede di destinare 4 milioni per la definizione di un Piano Speciale di interventi per Bonifiche siti inquinati, ivi compresa la rimozione dell’amianto,  3,5 milioni per incrementare le risorse a disposizione dell’implementazione e accompagnamento dei nuovi piani regionali a partire dal nuovo Piano Integrato della Qualità dell’Aria e il resto in buona parte destinato a investimenti nel settore informativo- informatico ambientale.

Nel corso del 2016 dovrà essere articolato il Piano di Azione Ambientale per uno sviluppo Sostenibile, quale strumento di coordinamento dei piani in materia di aria, acqua, suolo, biodiversità, clima, rifiuti che, anche alla luce dei nuovi piani di settore delle principali matrici ambientali in corso di definitiva approvazione, ne coordinerà il recepimento dalla pianificazione territoriale generale e settoriale, in uno scenario complessivo di politiche integrate per la sostenibilità, con l’obiettivo inoltre di perseguire la Strategia Europa 2020, che rappresenta il quadro di programmazione della politica ambientale per l’UE fino al 2020.

Si confermano gli importanti e fondamentali contributi per la gestione di Arpa, la cui attività nel corso del 2016 vedrà l’implementazione della LR n. 13 del 2015 di riforma del sistema regionale e locale per quanto riguarda la modifica di competenze e dei procedimenti nel campo delle autorizzazioni ambientali.

Prosegue l’attività di sostegno al funzionamento degli Enti di gestione delle Macro Aree Protette, con l’importante novità della promozione dei Parchi e dei territori contermini che hanno conseguito il riconoscimento UNESCO di Riserve della Biosfera (Man and Biosphere - MAB). Sono stati effettuati alcuni accantonamenti finalizzati a garantire il cofinanziamento di importanti progetti comunitari cui la Regione sta concorrendo, a partire dalla candidatura assieme ad altre Regioni, al Progetto per la gestione Integrata dell’Aria nel Bacino padano PREPAIR. Sul versante dei progetti europei, proseguirà l’importante attività della Macro Regione Adriatico-Ionica finalizzata al potenziamento del coordinamento delle politiche nell’ambito territoriale di riferimento.

Nell’ambito delle politiche per la montagna si conferma dell’impegno della Regione di destinare risorse finanziarie al Fondo regionale per la montagna per le Unioni di Comuni montani per 3 milioni.  Nel corso del 2016 si svolgerà la Conferenza regionale per la Montagna e verrà approvato il nuovo Programma Regionale per la Montagna (ex art. 3 bis L.R. n. 2/2004), che costituirà la cornice per l’integrazione delle politiche e dei programmi d’intervento a favore delle aree montane della regione.

Nel settore della politiche di promozione della sicurezza urbana, vengono confermate le risorse regionali per attuare gli obiettivi previsti dalla L.R. n. 24/2003, in particolare attraverso lo sviluppo di misure di prevenzione istituzionale, sociale e comunitaria, combinate con azioni di riqualificazione ed animazione degli spazi pubblici, l’estensione delle misure di controllo del territorio, il potenziamento di sistemi integrati di videosorveglianza e la diffusione di conoscenze qualificate sulla percezione di sicurezza e le vittime di reato. In questo senso verranno privilegiati strumenti di lavoro bilaterali sulla sicurezza e la prevenzione della criminalità e del disordine urbano diffuso, come accordi di programma e protocolli di intesa con Enti locali, Università e Centri di ricerca.

Con riferimento al tema delle Polizie locali, prosegue il percorso indicato dalle LR. n. 24/2003 e n. 21/2012 verso lo sviluppo di strutture ancora più efficienti e moderne. In particolare le risorse regionali saranno finalizzate a sostenere ed agevolare le aggregazione e la modernizzazione dei corpi di polizia locale, stimolando la nascita di nuovi Corpi intercomunali e promuovendo lo sviluppo di progetti innovativi sia sotto il profilo tecnologico che organizzativo, attraverso il cofinanziamento di progetti presentati a seguito di bando o frutto di appositi accordi di programma. Le strutture di polizia locale saranno quindi incentivate a raggiungere dimensioni in linea con quanto previsto dalla normativa regionale sugli ambiti territoriali ottimali previsti, nonché puntare su modernizzazione delle attività, miglioramento dell'efficienza ed orientamento ai bisogni dei cittadini.

Nel settore della promozione pratica motoria e sportiva la Regione:

  • promuove la realizzazione di progetti di rilievo regionale finalizzati alla promozione della salute e del benessere dei cittadini attraverso lo sport con il sostegno finanziario ai soggetti attuatori. Per tale scopo si approverà un nuovo Avviso pubblico finalizzato alla concessione di incentivi per favorire l’incremento del numero delle persone che praticano l’attività motoria e sportiva, con particolare riguardo ai ragazzi, attraverso interventi intersettoriali da realizzare con gli Enti locali, le Associazioni che operano senza fini di lucro e gli altri Operatori del settore;
  • promuove e sostiene la realizzazione di manifestazioni sportive di rilievo regionale, nazionale e internazionale. Verrà approvato un nuovo Avviso pubblico finalizzato alla concessione di incentivi a favore delle manifestazioni sportive più importanti e prestigiose del territorio regionale che siano contestualmente interessanti per lo sviluppo e la tutela del territorio e per il benessere dei cittadini;
  • sviluppa ulteriori forme di collaborazione e accordi con l’Associazionismo sportivo regionale maggiormente attivo sul territorio per la realizzazione di obiettivi comuni di promozione della cultura dello sport. Si proporrà la sottoscrizione di nuove Convenzioni per l’attivazione di progetti finalizzati al miglioramento del benessere dei cittadini attraverso l’attività motoria e sportiva e all’ampliamento della conoscenza del sistema sportivo regionale;
  • promuove le attività per l’aggiornamento e divulgazione delle informazioni relative all’impiantistica e alla organizzazione sportiva della regione al fine di approfondire la conoscenza del sistema sportivo regionale. Per svolgimento di tale attività saranno proposte specifici Accordi con gli Enti locali e le Organizzazioni sportive del territorio;
  • sostiene il Collegio regionale dei maestri di sci dell’Emilia-Romagna per la realizzazione delle attività istituzionali dello stesso;
  • sostiene gli interventi per la qualificazione dell’impiantistica sportiva di proprietà pubblica del territorio in attuazione del programma regionale di interventi approvato con delibera 34/2015 dell’Assemblea legislativa. Si approva un nuovo Avviso pubblico finalizzato alla concessione di contributi per il potenziamento e la qualificazione di strutture e spazi sportivi del territorio con particolare riferimento a impianti di base aperti al pubblico e disponibili anche per lo svolgimento delle attività sportive della scuola primaria e secondaria. Saranno concessi contributi in conto capitale per gli impianti e spazi di proprietà pubblica. Si intende, inoltre, incentivare l'accesso al credito per gli impianti, gli spazi e le attrezzature sportive da parte dei soggetti operanti nel settore dello sport, anche attraverso la futura attivazione di apposite convenzioni con gli Istituti di credito per l’utilizzo di strumenti finanziari idonei.

Per permettere al nostro turismo di mantenere l’attuale market share e farcene conquistare di nuovo servono risorse dedicate all’innovazione di prodotto ed alla promo-commercializzazione con l'obiettivo  strategico di  ampliare  il marketing territoriale. Turismo e Marketing territoriale devono essere un unicum concettuale prima ancora che di prodotto. Occorre invertire la tendenza che vede nella riduzione della permanenza media uno dei principali elementi critici di tutti i territori turistici nazionali e occorre anche far sì che il fattore meteo non sia la discriminante tra il soggiorno ed il non-soggiorno.

Per fare ciò servono progettazione ed innovazione. Fondamentale è promuovere l'innovazione del prodotto turistico ma anche la qualificazione dei contesti territoriali in cui il turismo si sviluppa.

La Regione intende porre una attenzione straordinaria a tali fattori con una serie di interventi strategici che saranno sviluppati  sia con risorse proprie che con risorse dei fondi strutturali.

Con risorse proprie la Regione, a partire dal 2016, avvia un intervento straordinario per la qualificazione delle località in cui il turismo si concentra.

Si parte dal Distretto turistico della costa con un intervento  di 20 milioni di euro che saranno messi  a disposizione dei Comuni per migliorare e rendere più belle ed attraenti le nostre città turistiche.

Con le risorse dei fondi strutturali,  pari a 38 milioni di euro, verranno  avviati gli interventi degli Enti locali   per la valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali .

Dovranno essere   interventi   di rilevanza strategica tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo .

Le aree in cui si concentreranno tali risorse  sono   l' Appennino, il Delta del Po e il Distretto della costa per gli interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio ambientale  e  le Città d’Arte, le Aree del sisma del 2012  e il Distretto turistico della Costa per gli interventi sul  patrimonio culturale.

Per l' innovazione del prodotto vengono attivati i bandi per le imprese  nell'ambito dell'Asse 3 del POR FESR con 18 ml. di euro riservati esclusivamente alle imprese del commercio e del turismo. Viene  poi mantenuto un forte impegno per sostenere l’accesso al credito: bisogna agevolare, con il sostegno e la razionalizzazione  del sistema dei consorzi fidi e delle cooperative di garanzia, l’accesso, da parte delle aziende,al credito bancario. Per la promo commercializzazione  occorre rafforzare l’APT, con compiti di supporto internazionale, di ricerca ed innovazione.

Il commercio rappresenta un fattore fondamentale di crescita economica, di animazione sociale e di qualificazione urbana. Le città e i centri storici sono un valore così come i mercati su aree pubbliche e tutto ciò che abbina distribuzione commerciale e socialità.

Per il settore commercio,  per il 2016  si intendono   attivare  progetti pilota che coinvolgano  i comuni maggiori della Regione per la promozione e valorizzazione dei centri storici e dei centri commerciali naturali.  Viene inoltre mantenuto il contributo regionale per i consorzi fidi che rappresentano un importante sostegno alle imprese nella fase di accesso al credito. Vengono poi attivati i bandi per la qualificazione e l'innovazione delle imprese del commercio  nell'ambito dell'Asse 3 del POR FESR.

 

Per quanto riguarda il settore delle attività produttive, EXPO ha  rappresentato uno  strumento straordinario   per attuare il patto per il lavoro, cioè il ritorno alla piena e buona occupazione. Solo rafforzando le nostre imprese eccellenti, sostenendo la nascita di altre imprese e attraendo investimenti su fasce ad  alto valore aggiunto di produzione si mantengono e costruiscono posti di lavoro necessari al buon lavoro per tutti e per tutte. Il tutto nella consapevolezza della sostenibilità dei processi produttivi e della scelta sulla salvaguardia dell' ambiente e sulla  rigenerabilita' delle risorse naturali (aria, acqua, terra). EXPO è la vetrina a cui abbiamo fortemente voluto partecipare per fare conoscere cosa è l'Emilia-Romagna, non solo nel food, ma nel suo eccellente manifatturiero, nella sua eccezionale tradizione di ospitalità turistica, nei suoi servizi,  nelle sue bellezze storiche, architettoniche ambientali, nella sua armonia del buon vivere. Abbiamo prodotti e modalità di produzione unici al mondo, frutto di tradizione, ricerca ed innovazione; abbiamo stili di vita e benessere diffuso, frutto di una cultura consapevole che  il benessere del singolo e' il risultato del  benessere sociale; che le sfide si vincono assieme.  Diritti individuali e diritti sociali, una concezione diffusa del valore dei " beni comuni "(e non solo privati): e' il grande patrimonio valoriale che oggi abbiamo esplicitato  con il patto per il lavoro. Un patto di sistema, tra tutti coloro che hanno un ruolo nella società regionale  consapevoli della ulteriore grande sfida che ci attende: la sostenibilità ambientale come salvaguardia delle risorse naturali per le future generazioni.   E la nostra partecipazione ad EXPO sta rappresentando al meglio questa capacità di fare sistema per obiettivi comuni, compresa la grande sfida della alimentazione, per tutti, sana  ed ambientalmente sostenibile. Far conoscere chi siamo, come viviamo, quale e' la nostra storia, la nostra cultura e come produciamo è il miglior sevizio che possiamo fare per la nostra società regionale e per le grandi sfide che tutti i paesi oggi vivono. Essere nel mondo e farci conoscere  con le nostre unicità è la sfida che abbiamo lanciato ad EXPO e che continuerà nei prossimi anni.

Per questo nel prossimo anno ci concentreremo su alcuni obiettivi  e attueremo politiche ed azioni conseguenti:

  • Internazionalizzazione e Attrazione

Rafforzamento del processo di internazionalizzazione  delle imprese ma sempre più integrato con il sistema istituzionale e territoriale. Lo faremo con una strategia di medio periodo (2016/2020) che sarà focalizzata non sulla scelta del paese, ma sul supporto alle strategie imprenditoriali, rafforzando la massa critica su base di filiera: Cluster go global.

L’attenzione sarà rivolta ai tre grandi assi su cui oggi si concentra il commercio mondiale: il Pacifico, l’Atlantico, la Cina. Cinque  i cluster della strategia regionale S3: Meccanica , energia , auto motive/ Agro- industria /Scienze della vita/Abitare costruire restauro /Creatività fashion moda.

Obiettivi: accrescere ulteriormente il commercio con l'estero della regione in termini di valore aggiunto(oggi 52 miliardi di valore e 25.000 imprese esportatrici), quantità e quote di mercato; posizionare il nostro sistema produttivo sulla fascia alta del mercato, con prodotti e processi di eccellenza, spesso unici e rappresentativi di un sistema regione che. oltre ad esportare. attrae investimenti e persone rafforzando ulteriormente l’industria del turismo. Obiettivo nostro e' quello di fare crescere tutta la filiera di produzione del valore, rafforzando così anche il sistema di imprese che lavora sul mercato interno, che oggi soffre maggiormente. A tal fine attiveremo le azioni previste dalla  legge 14, per rafforzare le filiere fondamentali con attrazione di imprese ad alto contenuto di ricerca ed innovazione.

Fondamentale la seconda edizione del Woord food research & innovation forum che avrà a maggio 2016, a Parma , in occasione di Cibus , l’evento annuale dove continuare il lavoro iniziato ad EXPO sulla filiera agro alimentare.

Un ruolo fondamentale nel disegno della internazionalizzazione lo avrà il sistema fieristico. Si rafforzerà il lavoro per facilitare processi di aggregazione e di maggior internazionalizzazione del sistema fieristico regionale , come da  programma di legislatura.

Così come la nostra strategia sarà raccordata con Unioncamere regionale, come previsto dal protocollo siglato.

Per continuare il lavoro di sistema iniziato con EXPO si prevederanno bandi per attivare risorse per la partecipazione ad eventi nazionali (ma con valenza internazionale) o internazionali (modello partecipazione alla piazzetta della regione o altre iniziative simili) o per azioni di incaming (modello già sperimentato ).

Per questo si rende necessari una riorganizzazione che abbia una unica regia per un processo di internazionalizzazione  integrato (fare un servizio unico dei due oggi presenti).

  • Ricerca e sviluppo

Il posizionamento delle nostre imprese e del nostro sistema territoriale in un commercio mondiale sempre più aggressivo  può avvenire solo rafforzando gli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo , in processi di trasferimento tecnologico, in processi di  innovazione. Per questo proseguirà il lavoro dedicato ai processi di innovazione delle piccole e medie imprese (bandi prossima uscita) e proseguirà il lavoro di rafforzamento del sistema pubblico della ricerca, forti degli investimenti  fatti nel passato e dei risultati del primo bando ad essi dedicati.

Obiettivo nostro è creare lavoro strutturato nelle imprese per i ricercatori industriali. Per questo è necessario far  evolvere la rete alta tecnologia, con maggiori aggregazioni e collaborazioni nella rete regionale, ma anche con reti transnazionali per accedere alle risorse europee e di network mondiali per essere pronti a sviluppare la domanda di ricerca che oggi le imprese pongono o propongono. Per questo il rapporto strutturato e continuativo con le imprese di piccola o media dimensione tramite i centri per l’innovazione e il trasferimento tecnologico sarà ulteriormente rafforzato. A loro volta i centri per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico dovranno trovare modalità di aggregazione o. dove possibile. fusione al fine di essere loro stessi sostenibili nel tempo, in grado di far emergere la domanda di ricerca soprattutto nelle piccole o medie imprese, soprattutto con soluzioni di rete, ed offrire una ampia gamma di servizi.  L’obiettivo di raggiungere nel 2020 il 2 % del pil regionale investito in ricerca e sviluppo sarà inoltre  rafforzato dalla azione prevista dalla legge 14 e dalla scelta di investire nei prossimi due anni 20 milioni di euro per attrarre imprese che abbiano forte contenuti di ricerca e forti ricadute occupazionali , oltre ad avere costruito un sistema tramite ERVET,  di ricerca ed accompagno a chi , nella  fascia alta di creazione del valore vuole investire in Emilia Romagna . Così come fondamentale sarà l organizzazione ed il supporto della rete alta tecnologia dedicata all ' agroalimentare , coordinata da Aster, per implementare il positivo lavoro avviato con il Woord food forum ad EXPO. Vogliamo rafforzare   le azioni volte al sostegno delle start UP innovative , che rappresentano già oggi un patrimonio importantissimo per l innovazione del sistema produttivo e dei servizi : dai fondi rotativi ai bandi per contributi a fondo perduto , ai servizi offerti tramite il portale dedicato a cura di Aster, a spazi per incubare e accelerare .

Nello stesso tempo lavoriamo perché chi vuole fare impresa, in qualsiasi settore,  possa trovare le opportunità e le risposte idonee e comunque un ambiente favorevole.

  • Economia verde e sostenibile

Sarà la sfida  dei prossimi anni cui parteciperemo da protagonisti assieme alla società regionale nel suo insieme, ad iniziare dai comuni e dalle città. Forti del lavoro già sviluppato in questi anni concentreremo la nostra azione su tre tematismi e, in modo coordinato e collaborativo tra i diversi settori (sviluppo economico ed energia, agricoltura, ambiente ed difesa del suolo, mobilita e trasporti, pianificazione territoriale ed edilizia): 

  • Efficienza energetica e Low carbon economy
  • Capita naturale ed economia circolare (già approvata la legge in materia di rifiuti e di circolarità della economia)
  • Eco imprese, competitività ed attrattività.

Il nostro obiettivo è di superare nella legislatura gli obiettivi della strategia europea 20 20 20 e allinearci con i nuovi obiettivi di Parigi sui cambiamenti climatici, per contenere il surriscaldamento della terra.

Quindi una strategia regionale a 360 gradi volta a ridurre fortemente l emissione dei gas serra attraverso  il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (mobilità elettrica e ad idrogeno sul fronte mobilita; rigenerazione urbana ed edilizia) la ricerca e l’innovazione per ridisegnare il nostro sistema produttivo nell ottica del risparmio delle risorse naturali e nella creazione di prodotti alternativi  sostenibili (chimica verde, agricoltura di precisione) la messa in sicurezza del territorio e la valorizzazione delle risorse naturali.

Abbiamo dato il via agli Stati Generali della economia verde a cui seguiranno atti programmatori nel corso del 2016. Primo tra tutti il Piano Energetico Regionale, che avrà valenza decennale (legge regionale 26/2004) e il piano triennale di attuazione.

L’economia verde e sostenibile sarà  promossa  valorizzando e  promuovendo  la  responsabilità sociale delle imprese e degli enti territoriali, al fine di rendere consapevoli e partecipi tutti gli attori principali di un processo di cambiamento che riguarda tutti e soprattutto il futuro delle nuove  generazioni.

  • Credito

Gli strumenti a sostegno del credito sono definite dal Por Fesr e ulteriori orientamenti  affinate dallo studio di valutazione ex ante degli strumenti possibili. 

Pertanto tre saranno gli strumenti utilizzati nei prossimi anni:

  • Fondo di garanzia (tramite consorzi fidi)
  • Fondi rotativi (per start UP, per l’efficienza energetica per le imprese)
  • Fondo di micro credito (con risorse proprie).

Al fine di rendere efficaci ed efficienti le nostre politiche a favore dell' accesso al credito da parte di piccole e medie imprese si rende necessario garantire una quota di provvisione pubblica per i fondi rotativi non inferiore al 70%, creare le condizioni affinché si accelerino processi di aggregazione dei consorzi fidi, vigilati da Banca d’Italia, al fine di avere strutture solide e sicure  in grado di predisporre prodotti creditizi idonei a basso prezzo e di interagire con altri soggetti nazionali ed europei.

Con il nuovo fondo del micro credito si vuole garantire l'accesso veloce e poco burocratico delle micro imprese a risorse necessarie per la loro attività (modello utilizzato nella area del sisma).

Continuerà il confronto con il sistema bancario regionale al fine di condividere le strategie necessarie per sostenere il nostro sistema imprenditoriale. Anche al fine di continuare processi assolutamente necessari  di capitalizzazione delle imprese e di sostegno alla crescita dimensionale. Importante sarà sperimentare anche in regione crediti bancari  sulla base di Reting di filiera (alcuni istituti hanno già iniziato e mi pare  con beneficio anche delle piccole imprese).

Continueremo il confronto con il governo relativamente alle politiche di garanzia del fondo centrale ed altre iniziative in essere relativamente al credito.In modo particolare la creazione con Cassa Depositi e Prestiti di un fondo di investimento.

Per quanto riguarda la ricostruzione post-sisma, si tratta di perseguire con il massimo impegno il processo di ricostruzione dei territori danneggiati dal sisma del 2012, dall’alluvione e dalla tromba d’aria mantenendo l’orizzonte del 2020, completando entro il 2017 la ricostruzione del sistema produttivo, entro il 2018 quella residenziale ed entro il 2020 la gran parte dei beni pubblici danneggiati.

Già da oggi parte dei Comuni individuati come aree del sisma dalle norme primarie hanno completato il lavoro di ricostruzione e pertanto, nel 2016, si procederà alla revisione del perimetro del cratere.

Dopo aver ottenuto importanti disposizioni come la proroga dello stato di emergenza al 31/12/2016 e l’istituzione delle Zone Franche Urbane l’impegno proseguirà per ottenere le altre norme primarie, necessarie ad accompagnare tutta la fase della ricostruzione, come la proroga dello stato di emergenza, attenzione alla finanza locale dei comuni per quanto attiene minori entrate, esclusione dal patto di stabilità e dalla spending review, proroga dei mutui Cassa depositi e prestiti, sblocco della spesa del personale e assunzione di personale interinale, proroga per i comuni con meno di 5.000 abitanti dell’obbligo di gestione dei servizi fondamentali in modalità associata, esenzione IMU per i fabbricati inagibili ed altri provvedimenti già condivisi con i Comuni.

Nel merito puntuale delle attività vanno create le condizioni per accelerare la presentazione dei progetti per la ricostruzione residenziale e  degli edifici ad uso produttivo al fine di assicurare liquidità al sistema e piena ripresa produttiva delle imprese colpite; si tratta inoltre, in analogia con quella residenziale, di procedere con ulteriori standardizzazioni e semplificazioni delle procedure amministrative.

Occorre prestare grande attenzione alla questione della sicurezza sismica nei luoghi di lavoro, chiedendo al Governo un’estensione dei soggetti ammessi a contributo con le risorse INAIL già in possesso del Commissario (imprese senza addetti e imprese agricole). E’ poi necessario accompagnare con contributi finalizzati le piccole imprese che continuano ad operare nei centri storici e quelle che intendono rientrare con le loro attività, al fine di compensare i minori ricavi determinati dallo spopolamento che ancora caratterizza i centri storici e dalla presenza di innumerevoli cantieri che rendono difficile l’operatività.

È in piena fase attuativa lo sviluppo del Programma di ricostruzione delle Opere pubbliche e dei Beni Culturali attraverso l’esecuzione dei Piani attuativi con i quali è stata avviata a pieno regime la ricostruzione del patrimonio pubblico, storico testimoniale e religioso.

Fondamentale pertanto sarà il proseguimento dell’attività congiunta attraverso le commissioni con il MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) per velocizzare l’emissione dei pareri preventivi ed il lavoro fianco a fianco tra i Comuni e la struttura tecnica commissariale per risolvere in tempo reale le criticità che via via sorgono nel corso della ricostruzione, esempio operativo di semplificazione e cooperazione interistituzionale.

Centrale è il tema della legalità. In tale direzione una grande operazione trasparenza è già stata compiuta con la pubblicazione di tutti i dati relativi alla ricostruzione in formato aperto e si continuerà a sviluppare ulteriormente la già proficua collaborazione con Prefetture, Gruppo interforze ricostruzione Emilia-Romagna (GIRER) e gli altri organi dello Stato, realizzando ulteriori supporti informativi, ottimizzando l’interoperabilità delle banche dati, con politiche di rafforzamento e formazione del personale dedicato.

Lo sviluppo regionale riceverà nuovo impulso dal completamento del processo di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma nel maggio 2012; un processo ben avviato che deve vedere anche nella ricostruzione l’occasione per una svolta nella qualità del costruito residenziale, produttivo e pubblico dal punto di vista delle prestazioni antisismiche, delle tecnologie energetiche, dei nuovi materiali e dell’incremento della capacità produttiva delle imprese introducendo innovazioni tanto nelle tecnologie edilizie che in quelle produttive.E”)

 


 

Testo:

 

BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2016-2018

 


Art. 1

Stati di previsione delle entrate e delle spese

 

1. Per l’esercizio finanziario 2016 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 16.263.805.690,25 euro e di cassa per 17.542.824.085,06 euro e autorizzati impegni di spesa per 16.263.805.690,25 euro e pagamenti per 17.194.610.372,32 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

2. Per l’esercizio finanziario 2017 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 10.238.729.935,88 euro e autorizzati impegni di spesa per 10.238.729.935,88 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

3. Per l’esercizio finanziario 2018 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 10.216.366.516,70 euro e autorizzati impegni di spesa per 10.216.366.516,70 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge

 

 

Art. 2

Allegati al bilancio

 

1. Sono approvati i seguenti allegati al bilancio:

a)      il prospetto delle entrate di bilancio per titoli e tipologie per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 1);

b)      il riepilogo generale delle entrate per titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 2);

c)      il prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 3);

d)      i prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 4);

e)      il quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

f)        il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 6);

a)      il prospetto esplicativo del risultato presunto di amministrazione (allegato 7);

b)      il prospetto concernente la composizione, per missioni e programmi, del fondo pluriennale vincolato (allegato 8);

c)      il prospetto concernente la composizione del fondo crediti di dubbia esigibilità per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 9);

d)      il prospetto dei limiti di indebitamento (allegato 10)

e)      la nota integrativa (allegato 11) recante i riferimenti di cui ai successivi allegati 14, 15 e 16;

f)        l’elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie (allegato 12);

g)      l’elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste (allegato 13);

h)      l’elenco analitico delle quote vincolate del risultato presunto di amministrazione (allegato 14);

i)        la tabella dimostrativa del disavanzo derivante da debito autorizzato e non contratto (allegato 15);

j)        l’elenco dei programmi per spese di investimento finanziati con il ricorso al debito e con le risorse disponibili (allegato 16);

k)      l’elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2016 - 2018 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio ai sensi della legge regionale 40 del 2001 (allegato 17);

l)        l’elenco delle spese del personale disaggregato su missioni e programmi (allegato 18);

 

 

Art. 3

Fondo di riserva del bilancio di cassa

 

1. Il fondo di riserva di cassa destinato a far fronte al maggiore fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell'esercizio 2016 è determinato per l'esercizio medesimo in euro 670.000.000,00.

 

 

Art.4

Attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118 del 2011

 

1. Per l’attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118/2011, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, per l’esercizio 2016, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, con proprio atto, le variazioni inerenti la gestione sanitaria per l’iscrizione delle entrate, nonché delle relative spese.

 

 

Art. 5

Rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre la rinuncia ai crediti che la Regione vanta in materia di entrate di natura non tributaria, quando il costo delle operazioni di accertamento, riscossione e versamento sia valutato eccessivo rispetto all'ammontare delle singole partite di credito, ed a condizione che queste ultime non superino singolarmente la somma di Euro 12,00, a norma di quanto disposto dall'art. 44 della legge regionale n. 40 del 2001.

 

 

Art. 6

Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei

mutui e prestiti già autorizzati negli anni precedenti

 

1. Sono rinnovate per l’esercizio 2016 le autorizzazioni alla contrazione di mutui o prestiti obbligazionari per l’importo di Euro 1.900.707.362,39 già autorizzati dall’art. 16 della legge regionale 30 aprile 2015, n. 4 (Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2016 e bilancio pluriennale 2016-2018) come modificato dall’art. 6 della legge regionale 21 ottobre 2015, n. 18, a seguito della mancata stipulazione degli stessi entro la chiusura dell’esercizio 2015.

2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 5,5 per cento annuo, oneri fiscali esclusi, e per la durata massi­ma dell'ammortamento di trenta anni.

3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2016.

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'as­sunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dalla presente legge.

5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di inte­ressi dei mutui è garantito dalla Regione mediante la iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per la effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare incarico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.

6. L’onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo, comprensivo dei corrispondenti oneri fiscali, trova la copertura nel bilancio di previsione, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50,  Programmi 1 e 2.

7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2018 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.

8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 del presente articolo risultino meno onerose di quanto previsto al comma 6, o che le operazioni stesse in tutto od in parte debbano essere dilazionate nel tempo, od avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sulla entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.

9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rien­trano fra le spese classificate obbligatorie

 

 

Art. 7

Autorizzazione all’indebitamento

per il programma triennale degli investimenti

 

1. Nel triennio 2016 - 2018 è autorizzata la contrazione di mutui o l’emissione di prestiti obbligazionari per l’importo complessivo di euro 191.000.000,00 di cui euro 97.000.000,00 nel 2016, euro 47.000.000,00 nel 2017 ed euro 47.000.000,00 nel 2018 per l’attuazione del programma triennale degli investimenti.

2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 5,5 per cento annuo, oneri fiscali esclusi, e per la durata massima dell'ammortamento di trenta anni.

3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione 2016-2018.

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'as­sunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dalla presente legge.

5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di inte­ressi dei mutui è garantito dalla Regione mediante la iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per la effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare incarico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.

6. L’onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo, comprensivo dei corrispondenti oneri fiscali, trova la copertura nel bilancio di previsione, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50, Programmi 1 e 2.

7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2018 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.

8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 del presente articolo risultino meno onerose di quanto previsto al comma 6, o che le operazioni stesse in tutto od in parte debbano essere dilazionate nel tempo, od avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sulla entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.

9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rien­trano fra le spese classificate obbligatorie

 

 

Art. 8

Disposizioni relative all'accensione

di anticipazioni di cassa

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre con proprio atto l'accensione di anticipazioni di cassa per fronteggiare temporanee deficienze di cassa, disponendo nello stesso atto le conseguenti variazioni di bilancio.

 

 

Art. 9

Entrata in vigore

 

1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2016.

Espandi Indice