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Lista documenti b:
Scarica il documento corrente in formato PDF Allegato al resoconto integrale n. 35 del 2011-05-04
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35.
SEDUTA DI MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2011
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
Indice
Comunicazioni ai sensi dell'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti)
Risoluzioni oggetti 1344 - 1352 - 1353 (da 220 a 222)
(Annuncio)
Interpellanza oggetto 1350 (65)
(Annuncio)
Interrogazioni oggetti 1338 - 1341 - 1342 - 1343 - 1345 - 1346 - 1347 - 1349 - 1351 (da 895 a 903)
(Annuncio)
Risposte scritte ad interrogazioni oggetti 1031 - 1037 - 1052 - 1053 - 1056 - 1058 - 1067 - 1085 - 1091 - 1094 - 1104 - 1113 - 1121 - 1123 - 1124 - 1125 - 1126 - 1129 - 1134 - 1135 - 1136 - 1137 - 1140 - 1141 - 1145 - 1148 - 1152 - 1161 - 1171 - 1172 - 1177 - 1179 - 1182 - 1185 - 1190 - 1194 - 1198 - 1201 - 1202 - 1208 - 1214 - 1216 - 1228 - 1231 - 1246 - 1249 - 1252 (685 - 690 - 699 - 700 - 703 - 705 - 711 - 724 - 728 - 731 - 738 - 746 - 748 - 749 - 750 - 751 - 752 - 754 - 758 - 759 - 760 - 761 - 763 - 764 - 766 - 768 - 772 - 780 - 783 - 784 - 788 - 790 - 792 - 795 - 798 - 800 - 801 - 804 - 805 - 810 - 812 - 814 - 822 - 825 - 833 - 835 - 836)
(Annuncio)
OGGETTO 1339
Comunicazione in ordine alla presa d'atto della sentenza della Corte d'Appello di Bologna prima sezione civile n. 483 del 15 aprile 2011 notificata alla Presidenza dell'Assemblea Legislativa il 27 aprile 2011
PRESIDENTE (Richetti)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
POLLASTRI (PDL)
OGGETTO 1117
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile»
(Testo Base) (13) (Continuazione discussione e approvazione)
OGGETTO 1078
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: «Norme per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni mafiosi, criminali, illegali e per la promozione dell'educazione alla legalità»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Richetti)
NALDI (SEL - Verdi)
MANFREDINI (Lega Nord)
MORI (PD)
MUMOLO (PD)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
DONINI (Fed. della Sinistra)
MONARI (PD)
CORRADI (Lega Nord)
LOMBARDI (PDL)
BONACCINI (PD)
NOÈ (UDC)
BARBATI (Italia dei Valori)
BARBIERI (PD)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazione elettronica
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Risoluzioni, interpellanza ed interrogazioni annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,43
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la trentacinquesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna gli assessori Lusenti e Melucci e la consigliera Montani.
Iniziamo con l’esecuzione dell’Inno di Mameli che accompagna tutte le sedute del 2011, anno del centocinquantenario dell'Unità d'Italia.
(L'Assemblea, in piedi, ascolta l'esecuzione dell'Inno di Mameli)
Comunicazioni ai sensi dell'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari è stato presentato il seguente progetto di legge:
1348 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Disciplina della partecipazione della Regione Emilia-Romagna ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno all'edilizia residenziale sociale" (delibera di Giunta n. 574 del 27 04 11).
Annuncio di risoluzioni, interpellanza, interrogazioni
e risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni
1344 - Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi e Meo per impegnare la Giunta regionale ad esprimere parere negativo nei confronti di tutte le richieste di ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi che prevedano l'uso di tecniche non convenzionali, quali l'utilizzo di esplosivi o l'iniezione di sostanze nel sottosuolo, o in aree colpite da subsidenza o dissesto idrogeologico. (220)
1352 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per invitare il Governo, il Parlamento e impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni e adottare provvedimenti in materia di riduzione del rischio sismico. (221)
1353 - Risoluzione proposta dalla consigliera Barbati per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte a prevenire e contrastare l'esercizio e l'insediamento nel territorio regionale del fenomeno criminoso del gioco d'azzardo. (222)
Interpellanza
1350 - Interpellanza del consigliere Filippi circa i contributi versati dalla Regione Emilia-Romagna all'Istituto Alcide Cervi di Reggio Emilia ed al relativo museo. (65)
Interrogazioni
1338 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la distribuzione di un farmaco utile come terapia per pazienti adulti affetti da diabete mellito. (895)
1341 - Interrogazione del consigliere Mumolo, a risposta scritta, circa l'accesso di associazioni di volontariato e tutela dei diritti nelle strutture sanitarie regionali. (896)
1342 - Interrogazione del consigliere Cavalli, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le conseguenze del conflitto libico sull'economia regionale e nell'utilizzazione di basi militari operanti sul territorio emiliano-romagnolo. (897)
1343 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione relativa alla viabilità nella via Tosarelli, nel Comune di Castenaso (BO). (898)
1345 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa patologie registrate tra migranti recentemente giunti a Piacenza. (899)
1346 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il collegamento viario tra la SS64 Porrettana e la frazione di Pioppe di Salvaro (BO). (900)
1347 - Interrogazione dei consiglieri Costi, Luciano Vecchi, Monari, Marani e Bonaccini, a risposta scritta, circa l'istituzione di nuove sezioni nei licei musicali di Modena e Bologna. (901)
1349 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la soppressione di corse nella tratta ferroviaria Piacenza-Cremona. (902)
1351 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il deterioramento del servizio pubblico ferroviario relativo alla stazione di Guastalla (RE). (903)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
1031 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la situazione relativa al servizio di neuro-radiologia dell'Ospedale di Parma. (685)
1037 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i tempi di pagamento delle imprese che sono intervenute per fronteggiare lo sversamento, nel fiume Lambro, di ingenti quantità di petrolio. (690)
1052 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa l'assunzione, da parte della Regione Emilia-Romagna, di un capo servizio. (699)
1053 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa le procedure relative all'iscrizione alla Graduatoria regionale dei medici disponibili per il servizio di Guardia medica. (700)
1056 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la semplificazione amministrativa riguardante le concessioni edilizie relative al settore agricolo. (703)
1058 - Interrogazione del consigliere Mandini, a risposta scritta, circa la realizzazione, e le relative procedure, del progetto "Mare d'inverno" a Ravenna. (705)
1067 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la chiusura del servizio di Guardia medica notturna presso il reparto di Medicina di base dell'Ospedale del Comune di Borgo Tossignano (BO). (711)
1085 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa iniziative relative al "Parco regionale della vena del gesso romagnola". (724)
1091 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa criticità verificatesi presso il nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Orsola di Bologna. (728)
1094 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'elezione per la nomina dei componenti del Comitato del Distretto di Salute mentale dell'ASL di Piacenza. (731)
1104 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la procedura di Valutazione di impatto ambientale riguardante la realizzazione di un impianto eolico nel Comune di San Benedetto Val di Sambro (BO). (738)
1113 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, circa dichiarazioni del Direttore dell'ARPA di Parma relative al funzionamento di un inceneritore. (746)
1121 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, su quanto avvenuto nella scuola elementare di Collecchio "G. Verdi" dove un'insegnante ha fatto suonare la campanella per fare osservare un minuto di silenzio al fine di protestare contro le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri che aveva denunziato la faziosità di docenti della scuola pubblica. (748)
1123 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, per sapere se la Giunta intenda anticipare lo stanziamento previsto dal Ministero della Politiche Agricole all'Associazione Provinciale Allevatori (APA) di Piacenza. (749)
1124 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa il modulo RSA (Residenza sanitaria assistenziale) previsto presso l'Ospedale San Camillo a Comacchio (FE). (750)
1125 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, in merito agli Istituti culturali regionali convenzionati con delibera di Giunta n. 874 del 2010 ed in particolare in merito alle attività e al bilancio dell'Istituto Storico Parri Emilia-Romagna. (751)
1126 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, in merito a notizie riportate da organi di informazione secondo le quali sarebbero state ritrovate dall'inizio dell'anno 4 o 5 carcasse di lupi sull'Appennino ravennate. (752)
1129 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la chiusura, nel giorni di sabato e domenica, del servizio di guardia medica notturna nella Valle del Santerno. (754)
1134 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i finanziamenti regionali relativi alla "Fondazione Scuola di Pace di Montesole". (758)
1135 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i finanziamenti relativi al Polo Tecnologico di Spilamberto (MO). (759)
1136 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le prestazioni erogate dal reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Imola (BO). (760)
1137 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la promozione del ricordo e della conoscenza del tenore piacentino Flaviano Labò. (761)
1140 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa l'inserimento della Malattia di Kimura nell'elenco-protocollo delle malattie rare. (763)
1141 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le modalità e le procedure di attivazione dei contratti per i medici e per i ruoli amministrativi di vertice nel campo sanitario, con particolare riferimento ad un caso relativo all'Ospedale S. Orsola di Bologna. (764)
1145 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione ed i tempi di attesa relativi al Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Orsola di Bologna. (766)
1148 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la tutela degli esercenti dei "negozi di vicinato" particolarmente colpiti dall'attuale scenario economico-sociale. (768)
1152 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa problematiche relative al centro diabetologico di Modena. (772)
1161 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa i contributi regionali relativi al sostegno allo start-up di nuove imprese - Asse 1 - del POR 2007-2013. (780)
1171 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa il progetto regionale denominato "Kidzdream - Una mappa del mondo attraverso i sogni dei bambini". (783)
1172 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti un pozzo relativo alle attività termali della società Terme di Porretta Terme (BO). (784)
1177 - Interrogazione del consigliere Ferrari, a risposta scritta, circa l'inserimento nell'albo regionale e nazionale delle malattie rare del morbo di Kimura. (788)
1179 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le pubblicazioni periodiche edite dalla Regione Emilia-Romagna. (790)
1182 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il rispetto delle indicazioni stabilite nella Conferenza dei Servizi relativa all'apertura di una grande struttura commerciale a Forlì. (792)
1185 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa le procedure relative alla graduatoria riguardante l'Asse 2 - Misura 2.1 Sottomisura 1 del programma FEP 2007/2013. (795)
1190 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa il progetto "Promozione e consolidamento del cooperativismo in Brasile per lo sviluppo economico locale". (798)
1194 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a seguito degli smottamenti e dei cedimenti che hanno interessato strade e terreni nel Comune di Montese (MO). (800)
1198 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, circa la documentazione e le procedure relative alla nomina del Presidente dell'Azienda regionale per il diritto agli studi superiori ER.GO. (801)
1201 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa studi sull'impatto degli impianti a biomassa. (804)
1202 - Interrogazione dei consiglieri Naldi, Meo, Sconciaforni e Donini, a risposta scritta, circa la presenza di Tunisini nel CIE di Bologna. (805)
1208 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la situazione relativa al poliambulatorio A dell'Ospedale Nuovo di Via Montericco, a Imola (BO). (810)
1214 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la situazione relativa all'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza. (812)
1216 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il rischio di esondazione del fiume Panaro nel Comune di Bastiglia (MO). (814)
1228 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa le procedure relative allo smaltimento delle scorie radioattive. (822)
1231 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, riguardo ai tempi di pagamento delle forniture biomedicali da parte della Regione, soprattutto in relazione al distretto biomedicale di Mirandola (MO). (825)
1246 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i tempi di pagamento delle imprese del biomedicale da parte delle strutture sanitarie pubbliche. (833)
1249 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il nuovo reparto di medicina presso l'Ospedale di Vignola (MO). (835)
1252 - Interrogazione dei consiglieri Aimi e Bartolini, a risposta scritta, circa il contributo della Regione alle giornate della laicità organizzate a Reggio Emilia. (836)
OGGETTO 1339
Comunicazione in ordine alla presa d'atto della sentenza della Corte d'Appello di Bologna prima sezione civile n. 483 del 15 aprile 2011 notificata alla Presidenza dell'Assemblea Legislativa il 27 aprile 2011
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che la Corte di appello di Bologna prima sezione civile con sentenza n. 483 del 15 aprile - comunicata dalla Cancelleria della stessa Corte alla Presidenza dell'Assemblea in data 27 aprile ed in pari data notificata ad istanza della parte vincitrice - ha rigettato l'appello proposto da Daniela Montani avverso la sentenza n. 22 del 17 settembre 2010 del Tribunale di Bologna sezione I civile.
Do pertanto lettura del dispositivo della sentenza del Tribunale di Bologna, Sezione I civile, confermata dalla sentenza della Corte di appello:
"Il Tribunale di Bologna, definitivamente decidendo nella causa di cui in epigrafe, ogni diversa eccezione, domanda ed istanza disattesa, in accoglimento del ricorso proposto dal signor Marco Barbieri,
1) Accerta la causa di ineleggibilità a consigliere regionale di Daniela Montani.
2) Dichiara, conseguentemente, la nullità della deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna del 3 giugno 2010 nella parte in cui ha convalidato l'elezione a consigliere regionale della dott.ssa Daniela Montani.
3) Dichiara il diritto del ricorrente dott. Marco Barbieri ad essere proclamato eletto in sostituzione della candidata Montani."
Visto il primo comma dell'articolo 84 del DPR n. 570/1960 che recita: "Il Tribunale, la Corte di Appello e la Corte di Cassazione, quando accolgono i ricorsi correggono il risultato delle elezioni e sostituiscono ai candidati illegalmente proclamati, coloro che hanno diritto di esserlo".
Visto il terzo comma dell'articolo 84 del DPR n. 570/1960 che recita: "L'esecuzione delle sentenze emesse dal tribunale civile resta sospesa in pendenza di ricorso alla Corte di Appello", che sospende pertanto l'efficacia delle sole sentenze di primo grado impugnate in appello.
Visto il primo comma dell'articolo 373 del Codice di Procedura Civile "Il ricorso per Cassazione non sospende l'esecuzione della sentenza. Tuttavia il Giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata può, su istanza di parte e qualora dall'esecuzione possa derivare grave e irreparabile danno, disporre con ordinanza non impugnabile che l'esecuzione sia sospesa o che sia prestata congrua cauzione".
Ritenuto di dover dare esecuzione alla sentenza della Corte di appello di Bologna I sezione civile n. 483 del 15 aprile 2011 e richiamato, per relationem il verbale dell'Ufficio di Presidenza n. 11 del 3 maggio 2011, viene pertanto proclamato eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, in sostituzione della signora Daniela Montani, il signor Marco Barbieri, dando atto che nel caso di eventuale prosieguo del procedimento giurisdizionale, l'Assemblea si riserva l'assunzione dei necessari provvedimenti conseguenti.
Invito il consigliere Barbieri, se è presente, ad entrare in Aula ed a prendere posto nei banchi dei consiglieri.
Rammento che, a termini dell'articolo 17, secondo comma della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), nessuna elezione può essere convalidata prima di quindici giorni dalla data della proclamazione.
(Entra il consigliere Marco Barbieri)
PRESIDENTE (Richetti): Diamo il benvenuto al consigliere Barbieri che prende posto tra i banchi.
Sulla comunicazione non c’è discussione, né votazione, né dibattito perché è una presa d’atto della sentenza.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Sono al corrente del fatto che non si può intervenire. Le chiedo, visto che lei invece ne ha la facoltà e visto che c'è un’elezione dichiarata illegale e una nota precedentemente emessa dall’Ufficio di Presidenza che sosteneva il contrario, di consentire il dibattito.
PRESIDENTE (Richetti): No, consigliere Favia, non è all’ordine del giorno e tra l’altro non c'è nessuna nota che sostiene il contrario. Tutti i documenti che fondano le decisioni assunte sono accessibili.
Se invece ci sono domande puntuali, potete utilizzare gli atti ispettivi ai quali come sempre avrete risposta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Dopo il suo chiarimento rinuncerò all'intervento e presenterò un’interrogazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
OGGETTO 1117
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile»
(Testo Base) (13) (Continuazione discussione e approvazione)
OGGETTO 1078
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: «Norme per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni mafiosi, criminali, illegali e per la promozione dell'educazione alla legalità»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Richetti): Passiamo agli oggetti 1117 (testo base) e 1078 abbinati.
Il testo è stato licenziato dalla Commissione “Bilancio Affari Generali ed Istituzionali” nella seduta del 19 aprile 2011 ed è composto da 18 articoli.
Il relatore è il consigliere Antonio Mumolo.
Ricordo che la discussione generale è stata iniziata nella seduta pomeridiana del 27 aprile 2011. L’intervento iniziale del relatore è già stato svolto e sono già intervenuti i consiglieri Lombardi, Favia, Donini e Pollastri. Prima della sospensione erano iscritti a parlare i consiglieri Naldi e Manfredini.
Ricordo a tutti che sull’oggetto insistono tre proposte di emendamento a firma Corradi, Manfredini, Cavalli e Bernardini; ventiquattro proposte, poi successivamente ritirate, a firma Barbati e Mandini (lo dico solo ai fini della distribuzione del materiale); una a firma della Vicepresidente Saliera; undici a firma del consigliere Favia e due a firma del consigliere Mumolo.
Riprendiamo la discussione generale. Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Vorrei premettere che sono soddisfatto perché la Conferenza dei capigruppo ha convenuto di riprendere la discussione su questo argomento in modo da poter terminare in tempi rapidi. Ritenevo che fosse opportuno concludere la nostra discussione su questo tema così importante e arrivare a formulare il progetto di legge.
Sono molto d’accordo con la relazione del collega Mumolo e volevo dare atto alla Vicepresidente Saliera della sensibilità dimostrata su questo argomento sia per quanto riguarda il merito delle proposte avanzate, sia per quanto riguarda il metodo che ha voluto seguire.
In un caso come questo trovo anche molto positivo che tutte le forze politiche presenti in Aula si siano dichiarate favorevoli ad adottare questo provvedimento. Credo che si segnali il fatto che c'è condivisione circa il pericolo concreto che stanno vivendo le nostre comunità e la nostra economia.
Sono stati già segnalati molti casi nei quali sono intervenute anche le procure e le autorità che hanno compiti repressivi. Sono per molti versi episodi inquietanti perché dimostrano che c'è una rete di criminalità organizzata abbastanza diffusa in tutte le principali province della nostra Regione, a Reggio Emilia, a Modena, a Bologna ma anche a Rimini.
Sono fenomeni veramente gravi. È evidente che noi abbiamo il compito di cercare di rimediare e di contrastarli.
In effetti, nel corso di questa legislatura - io posso parlare di questa in particolar modo - è la seconda volta che torniamo su questo argomento. L’abbiamo fatto una prima volta per dotare questa Regione di una legge sugli appalti che si proponeva, a mio avviso con sufficiente efficacia, di contrastare il fenomeno dell’infiltrazione malavitosa nel settore degli appalti e più in generale la degenerazione legislativa alla fine della catena degli appalti.
Oggi affrontiamo questo problema da un punto di vista ancora più generale con l’obiettivo di dotare le comunità regionali di strumenti di educazione alla legalità per creare maggiori relazioni fra le istituzioni, le associazioni che si occupano in maniera molto felice di questo argomento e le forze dell’ordine che hanno compiti di tipo repressivo. Soltanto dalla collaborazione tra tutte queste forze può nascere la possibilità concreta di contrastare questi processi così invasivi.
Vorrei concludere dicendo che sono molto soddisfatto del lavoro che è stato compiuto e vorrei mettere in risalto in particolar modo il metodo che è stato seguito, un metodo di confronto con le istituzioni, con le associazioni, con il volontariato, con chi opera sul campo.
Non c'è dubbio che questo strumento ci può consentire di favorire anche la parte repressiva. Sicuramente, se si riescono a mettere in rete le informazioni, il controllo del territorio è decisivo per affrontare questo argomento.
Così come credo che sia molto importante il metodo di verifica dei risultati che proponiamo di adottare, cioè la clausola valutativa. È importante che queste misure vengano poi verificate nella loro concreta applicazione.
È altrettanto importante rendersi conto che una legge che si propone di intervenire in questo campo deve necessariamente tenere le maglie aperte per essere capace di adattarsi alle condizioni che si presenteranno. Siamo infatti di fronte a un fenomeno molto complesso e in continua mutazione che richiede anche da parte nostra una capacità continua di adattamento e intelligenza da parte di tutti coloro che sono sul campo per riuscire ad essere efficaci.
Fin da ora anticipo il mio voto a favore del provvedimento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Così come è stato in occasione del dibattito e dell’approvazione della legge regionale n. 11/2010 - quella, per intenderci, sulla legalità dell’edilizia pubblica e privata -, ci si vuol nascondere dietro a un dito quando la Giunta, nel motivare questo progetto di legge, continua a illudere che vi siano semplici preoccupazioni, rischi di infiltrazione, segnali e così via.
La realtà è ben più grave e la settimana scorsa abbiamo appreso che è stata sfregiata una mostra anticamorra a Modena, allestita addirittura nella chiesa di via Rangoni, un episodio gravissimo che impone di non piegarsi al potere mafioso.
Questo recente episodio conferma che l’Emilia-Romagna non è più un’isola felice nemmeno sotto questo profilo. E i fatti degli ultimi anni dimostrano che la situazione è grave e sicuramente sottovalutata per incapacità, se non per colpa, di chi ha governato la Regione in tutti questi decenni. Sfido chiunque a negare questa evidenza, le notizie, i dati diffusi e da ultimo le numerose e autorevoli testimonianze portate.
Nel corso delle audizioni che nelle scorse settimane si sono svolte in questa Assemblea Legislativa, Alberto Cisterna, procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, intervenuto qui il 12 aprile, ha presentato un quadro preciso di come la criminalità organizzata sceglie l’Emilia-Romagna per costruire e coltivare reti di relazioni e reti di potere. Proprio perché nella nostra Regione si costruiscono case anche quando non servono, vi è un terreno fertile per appalti pubblici e privati, habitat ideale per coltivare affari su cantieri, cave, calcestruzzo, trasporti di inerti, tutti settori in cui la criminalità organizzata attecchisce, prospera, controlla il territorio, la prostituzione, il traffico di droga e l’usura.
Ci ha spiegato bene il magistrato, che noi emiliano-romagnoli siamo rimasti indietro e ci stupiamo ancora quando la mafia non coincide con loschi individui dalla barba incolta, il cappello in testa e, magari, la lupara in spalla. È invece da tempo che la criminalità organizzata agisce con persone apparentemente insospettabili, appartenenti alle varie categorie professionali, accomodanti e che si sanno muovere.
Invito tutti i colleghi a leggere la rivista Narcomafie che recentemente ha fatto un quadro scioccante delle mafie in pianura. A Reggio Emilia, nell’Emilia rossa, le ‘ndrine calabresi operano da anni e, grazie alla cementificazione voluta dalla Regione, hanno trovato un business appetitoso, tanto che non si tiene più il conto delle imprese costruttrici e di trasporto scoperte ad avere legami con questo o quel clan.
Con l’indagine, gli arresti che risultano oggi e l’infiltrazione negli appalti pubblici, non può essere che ci si nasconda ancora dietro un dito. La politica di chi ha governato questa Regione, pur di far sempre bella figura, l’ha sempre sistematicamente sottovalutato. E molti enti pubblici hanno continuato a foraggiare, con appalti e persino con affidamenti diretti e trattative private, ditte a cui era stato revocato il certificato antimafia, ditte che, come risulta persino nel rapporto del 2008 stilato dalla Regione Emilia-Romagna, risultano vincitrici di appalti milionari.
La presenza delle cosche nei territori emiliani avrebbe dovuto risvegliare da tempo qualche attenzione e provvedimento, invece è stata gravemente sottovalutata ed ha scalato le gerarchie sociali, influenzando anche la politica e proponendo propri rappresentanti nel partito egemone da sessant’anni - prima DS e ora PD. E se al Sud si sparava e si uccideva, in Emilia-Romagna si facevano affari silenziosi, coinvolgendo con finezza gli imprenditori, i politici e, perché no, anche i medici.
A Montecatone, un medico della ASL, direttore sanitario dell’ospedale, direttore del Dipartimento di medicina riabilitativa e docente esterno dell’Università di Bologna, è accusato di aver rilasciato falsi certificati di invalidità a Silvio Balsamo - che affettuosamente chiamava “Silviuccio” -, pericoloso mafioso del clan catanese dei Ferone, con cui scambiava frequenti e-mail.
Certificava che fosse completamente paralizzato, mentre il mafioso guidava l’auto e ballava alle feste. In ospedale, secondo i testimoni, il paralitico di notte poteva incontrare e avere rapporti sessuali con donne, il tutto grazie al rapporto di fiducia tra il primario della sanità pubblica e il boss. Non solo, molti altri ospedali sapevano e tacevano, e la sanità di Errani svela meccanismi assai inquietanti che ancora una volta vengono sottovalutati dalla maggioranza. Il Comune di Imola gli aveva inoltre assegnato un alloggio pubblico e sussidi.
Il vice di Menarini, altro medico dirigente della ASL, ha cercato di intralciare la giustizia, ritenendo di dover controllare preventivamente le audizioni dei vari testimoni, medici e operatori sanitari di Montecatone. E siamo a due. E dato che non c'è due senza tre, succede che un terzo medico viene accusato di reticenza avendo risposto al PM con omertosi “non so”, “non ricordo”.
Faccio notare a voi tutti che Montecatone e Imola sono appena a trenta chilometri da qui, non sono in Sicilia. Eppure l’ospedale vive in un clima omertoso, il mafioso finisce morto, vittima di un sospetto caso di suicidio, e sempre dall’inchiesta sulle mafie di pianura leggo che “non si escludono nuove e spiacevoli sorprese per il mondo della sanità emiliana, dove non tutto è come sembra”.
Roberto Alfonso, capo della Procura della Repubblica di Bologna, dopo quindici anni trascorsi come sostituto alla Procura nazionale antimafia, dà l’allarme più volte durante eventi pubblici e sulla stampa. E non potrebbe essere altrimenti dato che a Rimini, in febbraio, ci sono stati dieci arresti di ‘ndrangheta, camorra, mafia siciliana o russa. Ormai poco importa, perché in Emilia-Romagna pare esserci spazio per tutti. Questo non lo dico io, ma la Pm Musti della Direzione distrettuale antimafia di Modena.
Gli arresti a Bologna e a Reggio Emilia sono solo gli ultimi in ordine cronologico e impongono alla società civile e politica dell’Emilia-Romagna di aprire finalmente gli occhi, se ancora non l’ha fatto.
Negli ultimi due anni le segnalazioni di operazioni sospette sono triplicate. Il Ministro Roberto Maroni sul fronte antimafia è uno dei migliori ministri dell’Interno di sempre. Non lo dico solo io, ma lo dichiara pubblicamente lo scrittore Roberto Saviano il 23 dicembre scorso che aggiunge: “Il centrosinistra ha responsabilità enormi nella collusione con le organizzazioni criminali. Le due Regioni con più Comuni sciolti per mafia sono Campania e Calabria e chi le amministrava negli ultimi dodici anni? Il centrosinistra.“
Maroni ha denunciato che l’infiltrazione delle mafie nelle Regioni del nord è una realtà purtroppo evidente e continua a condurre un enorme lavoro coordinato con le procure e le forze dell’ordine. I risultati conseguiti sono pubblicati sul sito del Ministero e continuamente aggiornati, e si commentano da soli. Dal 2008 al 31 gennaio di quest’anno, in soli tre anni, 7683 mafiosi arrestati, 424 latitanti tratti in arresto, di cui 29 di massima pericolosità, 709 operazioni di polizia giudiziaria, 39523 beni sottratti alla mafia per un valore di 18 miliardi di euro.
Proprio perché la Lega Nord è attiva e concreta nella lotta a tutte le forme di criminalità organizzata, intendiamo dare un contributo al progetto di legge della Giunta affinché non si nasconda dietro a un dito e prenda atto che problemi di mafia li ha anche in casa e che deve alzare fortemente il livello di guardia su appalti, dirigenti e sanità.
Il primo emendamento da noi proposto riguarda la considerazione del fenomeno della corruzione, pericoloso e diffuso tanto quanto il crimine organizzato e mafioso. Secondo noi del Gruppo regionale della Lega Nord questa situazione non va assolutamente sottovalutata.
Anzi, il secondo emendamento che proponiamo nasce dall’esperienza e dalla volontà di impegnare la Regione in un’operazione di trasparenza che è doverosa e richiesta da magistrati e forze dell’ordine. Occorre mettere in rete l’anagrafe dei dirigenti responsabili che gestiscono appalti, concessioni, cave e affari particolarmente appetibili per il crimine e per i poteri forti che agiscono e prosperano grazie ai poteri e alle risorse pubbliche.
Da ultimo, e per evitare altre reti di relazioni pericolose tra dirigenti pubblici e il “Silviuccio” mafioso del caso, chiediamo alla Giunta regionale di promuovere e incentivare la trasparenza delle procedure di selezione, di avanzamento delle carriere e la rotazione dei funzionari responsabili del procedimento che operano nei settori sensibili, sia che si tratti di appalti, sanità o altro.
Su queste proposte ci aspettiamo che tutti i colleghi non si nascondano dietro a un dito come è stato fatto nelle occasioni passate e che possa uscire da questa Aula una legge efficace e non solo di propaganda.
Le nostre proposte tendono a sottolineare e a rafforzare il principio che la legalità conviene. La corruzione deve essere prevenuta e combattuta e tutti, a partire dalle pubbliche amministrazioni emiliano-romagnole, devono fare la propria parte e mettere a disposizione tutti i dati e le informazioni potenzialmente utili per le forze dell’ordine che investigano. Altro che rilasciare certificati falsi a mafiosi o dichiarazioni omertose su cui, peraltro, la sanità regionale non ha ancora reso alcuna spiegazione, né intrapreso alcun provvedimento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Mori. Ne ha facoltà.
MORI: Grazie, presidente. Riconoscendomi totalmente nella relazione del collega Mumolo, volevo sottolineare alcuni aspetti.
Il primo riguarda il fatto che la Regione Emilia-Romagna con questa legge sta interpretando nel modo migliore il contributo che le Regioni dovrebbero dare al federalismo buono, quello che indica nelle Regioni il tassello di un mosaico molto più grande e complesso e che, anche attraverso questa legge, vogliamo rendere più forte.
La criminalità mafiosa è un cancro, un cancro metastatico che si irradia in tutta la nazione, ma non solo. Purtroppo, non è una questione locale, di piccolo cabotaggio. Le mafie sono mondiali e si innervano in tutte le nazioni in modo potente, costruendo sostanzialmente uno Stato parallelo, forte e garantista per i suoi componenti.
A questo punto, quindi, visto che le mafie sono così radicate in tutto il mondo, è chiaro che non possiamo pensare di combatterle con gli slogan. Dobbiamo applicare un metodo operativo quotidiano molto incisivo.
Primo, la questione culturale. La legge affronta il supporto culturale a uno stile di vita e ad una filosofia di società basati sulle regole, sulla convivenza civile, sul rispetto di ciascuno e non del più potente.
Secondo, è una questione di risorse, di intelligenza e di competenze. Va sostenuta la giustizia nei tribunali, va sostenuta l’azione della magistratura, va sostenuta l’azione di investigazione e vanno portate competenze nei luoghi preposti.
È chiaro che non si possono accettare lezioni da nessuno che mortifichi quotidianamente la giustizia e che pensi, con alcune operazioni investigative, di riscattare invece la mortificazione che sta avvenendo nel nostro Paese della giustizia, e in particolare di coloro che sono in prima fila per applicarla.
Inoltre, quella delle mafie è una questione che non può riguardare soltanto gli amministratori locali che nella regione Emilia-Romagna sono gli unici a costruire caserme dei Carabinieri, sostituendosi allo Stato, sono gli unici a stipulare convenzioni con i tribunali per fornire personale e sostenerne l’operatività negata dallo Stato.
Credo che la Regione Emilia-Romagna, per tutte queste azioni che i sindaci e i presidenti delle Province stanno compiendo insieme alla Regione, abbia la patente giusta per potersi mettere alla testa di un riscatto, ripeto, rispetto alla giustizia negata in questo Paese.
Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, il procuratore capo di Bologna, il dottor Alfonso, in un recente convegno di presentazione della legge ha detto una frase secondo me molto incisiva, che racchiude la situazione dell’Emilia-Romagna: “l’Emilia-Romagna non è una terra di mafia, è una terra di appetiti mafiosi. È ricca ed articolata e quindi è una terra fortemente attrattiva per gli appetiti mafiosi.”
Noi dobbiamo impedire un radicamento ed è per questo che la Regione Emilia-Romagna, con questa azione legislativa, profila un impegno in atto da tempo e che riparte da qui per essere ancora più incisivo.
Non pensiamo, però, che senza uno Stato che creda davvero nella lotta alle mafie queste azioni possano essere sufficienti. Chi è al Governo è il primo responsabile per evitare che questo accada.
Detto questo, gli slogan sono sempre molto usati perché fanno share.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Mori.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo per una replica del relatore alla discussione generale. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Vorrei ringraziare tutti coloro che sono intervenuti per l’attenzione dedicata a questa legge che reputiamo essere molto importante per questa Regione e, se possibile, vorrei dare qualche risposta, anche a proposito degli emendamenti (ne è stato presentato un altro questa mattina).
Il consigliere Favia ci ha detto che secondo lui è sbagliato dividere in due l’intervento legislativo. Abbiamo approvato una legge sugli appalti nell’edilizia e poi abbiamo presentato questa legge. Riteniamo che sia esattamente l’opposto. Riteniamo che se avessimo scritto una legge regionale comprendente tutti i provvedimenti che questa Regione può intraprendere per combattere la criminalità mafiosa avremmo costruito qualcosa di abnorme; avremmo dovuto scrivere una legge di duecento articoli che probabilmente sarebbe stata poco efficace.
È una visione diversa rispetto a quella del collega, ma abbiamo pensato di scrivere una legge snella, efficace, che si occupi sostanzialmente di prevenzione e di restituire nel più breve tempo possibile gli immobili confiscati alla cittadinanza per un utilizzo sociale in favore dei cittadini.
Dopodiché ci sono altri provvedimenti necessari e per questo ringrazio coloro che hanno presentato gli emendamenti, di cui parlerò dopo, perché sono tutte proposte utili. Si tratta però di provvedimenti settoriali che come Regione dobbiamo prendere nell’ambito delle nostre competenze, ma in determinati settori.
Abbiamo approvato una legge sugli appalti pubblici nell’edilizia. Stiamo discutendo di una legge che riguarda l’anagrafe pubblica degli eletti e dei dirigenti e stiamo già pensando ad un’altra legge specifica e settoriale sugli appalti nei servizi. Sono provvedimenti mirati che hanno la loro efficacia proprio in quanto destinati a un determinato settore.
Siamo d’accordo che la mafia si combatte a 360 gradi, ma perché questa lotta sia efficace dal nostro punto di vista sono necessari, oltre ai provvedimenti di carattere generale con scopi specifici come quello di cui discutiamo oggi, provvedimenti relativi a determinati settori.
Al consigliere Pollastri, che ringrazio e che è intervenuto per esprimere una perplessità sul fatto che in un articolo della legge si parla di convenzioni e in un altro di collaborazioni, vorrei dire che effettivamente sono due termini che abbiamo utilizzato. Parliamo di convenzioni quando si tratta di associazioni perché con le associazioni bisogna scrivere sostanzialmente dei contratti, mentre parliamo di accordi quando si tratta di enti pubblici e di pubblica amministrazione. Infatti, all’articolo 7, laddove si parla di accordi, si fa riferimento all’articolo 3 che riguarda proprio gli enti pubblici. Ci tenevo a dirlo perché la sua perplessità mi sembrava assolutamente legittima.
Per quanto riguarda gli emendamenti, vorrei sottolineare due questioni, una di metodo e una di merito. Per il metodo, discutiamo di questa legge da un anno, dietro c'è un anno di lavoro. Mentre discutevamo di una legge per il contrasto alle infiltrazioni mafiose, proprio perché pensiamo che i provvedimenti settoriali in alcuni casi possono essere più utili ed efficaci, abbiamo approvato la legge n. 11/2010 sugli appalti nell’edilizia.
Le Commissioni interessate si sono riunite varie volte. Abbiamo organizzato due audizioni nelle quali sono intervenuti diciotto soggetti diversi con proposte che hanno portato anche a modifiche della legge. Come sapete, la legge di cui discutiamo oggi contiene tre articoli in più, frutto sostanzialmente di emendamenti derivati dalle proposte che ci sono pervenute dalle associazioni e dai soggetti che hanno partecipato alle audizioni.
La volta scorsa ci siamo trovati con emendamenti in Aula. Io davvero ringrazio tutti coloro che hanno presentato proposte. Chi presenta emendamenti fa un lavoro che può essere utile per tutti quanti noi. È chiaro però che, se l’emendamento non si presenta in Commissione, ma in Aula - scelta assolutamente legittima -, c'è meno tempo per esaminarlo.
Quando si scrive una legge, poi bisogna vedere se è compatibile con le leggi nazionali esistenti, bisogna verificare se un determinato emendamento ha una compatibilità di bilancio. Se l’emendamento viene presentato in Aula c'è poco tempo per farlo, pur nella consapevolezza che è assolutamente legittimo presentare emendamenti in Aula. Ringrazio chi l’ha fatto, ma c'è stato poco tempo per esaminarli.
Avendo avuto questo rinvio, abbiamo guardato gli emendamenti e siamo dell’idea di respingerli, ma semplicemente per il discorso che ho fatto all’inizio. Alcuni emendamenti riguardano altri settori e leggi di cui stiamo già discutendo; altri li riteniamo sostanzialmente contenuti nell’articolato. Pensiamo quindi di respingere gli emendamenti, ringraziando comunque davvero coloro che li hanno scritti. Nel poco tempo a mia disposizione vorrei brevemente entrare nel merito e spiegare perché.
Per esempio, il primo emendamento presentato dalla Lega Nord chiede di aggiungere le parole “e della corruzione” dopo le parole “crimine organizzato e mafioso”. Posto che la corruzione è un reato gravissimo che va contrastato in tutti i modi possibili, se noi aggiungessimo “e della corruzione”, allargheremmo forse un po’ troppo il campo e ci si potrebbe chiedere perché non la concussione o altri reati, e ce ne sono tanti, in qualche maniera collegati all’infiltrazione mafiosa o ai reati di mafia. Dovremmo a quel punto fare l’elenco. Solo la corruzione sarebbe un po’ riduttivo. Respingiamo dunque questo emendamento solo per questo motivo, tenendo però presente che è un tema importantissimo che dobbiamo trattare perché rappresenta uno dei reati più pericolosi per una conduzione corretta dell’attività pubblica.
Per quanto riguarda l’altro emendamento della Lega Nord - che propone di aggiungere “istituire in collaborazione con enti pubblici un’anagrafe dei dirigenti” -, noi stiamo scrivendo e discutendo in Commissione una legge sull’anagrafe pubblica degli amministratori e dei dirigenti. Pertanto, riteniamo che sia un contributo assolutamente utile ma che, anche con le medesime parole, debba entrare nella discussione sull’altra legge relativa all’anagrafe pubblica degli eletti e dei dirigenti. Così anche per il terzo emendamento della Lega.
Per quanto riguarda invece gli emendamenti del Movimento Cinque stelle, partirei dal numero 29: “i dati confluiscono in un Osservatorio regionale”. È già previsto.
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere, le ricordo che comunque ci sarà discussione su ogni singolo emendamento.
MUMOLO: Volevo solo spiegare in sede di replica, se è possibile, mi dica lei presidente se ho tempo per farlo, il motivo per cui non siamo favorevoli.
Stessa cosa per l’emendamento 30, la parola “anche” allarga troppo: noi vogliamo che siano esattamente quelle associazioni, cioè quelle operanti nel settore dell’educazione al contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa.
Lo stesso per l’emendamento 31 che riteniamo in parte già previsto dalla legge regionale n. 24/2003 e in parte troppo specifico, e per l’emendamento 32, che tra l’altro riguarda gli appalti su cui intendiamo fare una legge specifica.
Lo stesso vale per l’emendamento 33, “iniziative utili ad anticipare i crediti ai fornitori”: noi pensiamo che forse ci sia bisogno di strumenti per diluire i tempi di pagamento e non per anticipare crediti, che tra l’altro presenta un problema di sostenibilità economica.
Quanto all’emendamento 34 sulla trasparenza, stessa cosa: stiamo discutendo una legge sulla trasparenza.
Quanto all’emendamento 35, “costituzione in giudizio”, l’abbiamo prevista nella legge in caso di reati di mafia.
Sull’emendamento 36, “istituzione della settimana regionale”, siamo favorevoli all’istituzione di una giornata, come abbiamo scritto nella legge.
Sull’emendamento 37, “consulta regionale sulla legalità”, riteniamo che sarebbe un ulteriore organismo che appesantirebbe la legge. La consulta, peraltro, si può fare tranquillamente tramite un accordo, non c'è bisogno di scrivere un articolo di legge.
Per l’ultimo emendamento, il 42, “rapporto negoziale tra privati e pubbliche amministrazioni”, riteniamo che non sia questa la legge in cui indicarlo.
Detto questo, ribadisco il mio massimo apprezzamento per coloro che hanno scritto e presentato gli emendamenti. È stato svolto un grande lavoro.
Vorrei terminare questa mia brevissima replica ribadendo che questa legge riafferma la cultura della legalità in questa Regione, così come è stato sottolineato in tutti gli interventi che mi hanno preceduto. Vogliamo che i proventi di attività illegali, di reati come la corruzione, l’usura, l’estorsione, la tratta e il riciclaggio si trasformino in un’occasione di perequazione sociale; si trasformino in lavoro per le cooperative sociali, come “Libera” e le altre che si occupano di questo tema; si trasformino in spazi per i cittadini e le associazioni che si occupano del bene comune per costruire una società migliore.
Sulla legalità, concludo con le parole di don Ciotti che ha scritto: “Legalità è la nostra Costituzione. È il nostro più formidabile testo antimafia. Le mafie e ciò che le alimenta - l’illegalità, la corruzione, gli abusi di potere - si sconfiggono solo costruendo una società più giusta”.
Lascio la parola all’Assemblea.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Do la parola all’assessore Saliera per la conclusione della discussione generale.
SALIERA, vicepresidente della Giunta: La discussione è stata ampia e approfondita non solo in questi due momenti di discussione dell’Assemblea, ma anche nelle Commissioni e nelle audizioni. La partecipazione di tutti è stata veramente forte, con i diversi distinguo e con i diversi apporti.
Sono assolutamente contenta del lavoro che è stato fatto e di tutti i contributi.
Voglio ringraziare in particolare le associazioni “Libera” e “Avviso pubblico” che mi hanno accompagnato dalla prima settimana di settembre, con grande pazienza al ritorno delle ferie, con il loro conforto, ma soprattutto con la loro esperienza e con i loro suggerimenti nella produzione di un testo che è stato sicuramente migliorato nell’ambito delle Commissioni, con le audizioni e con l’apporto di tutti i consiglieri.
Credo che questa esperienza legislativa sia stata, per quanto mi riguarda, sicuramente molto formativa. Auspico che ciò avvenga anche su altri argomenti. È stato un lavoro corale.
Il relatore, che ringrazio per la sua competenza e per la sua disponibilità, è entrato nel merito della discussione avvenuta sia stamattina che l’altro giorno. Vorrei solo ricordare l’apporto che potrà dare la Fondazione per le vittime dei reati. Nella nostra discussione non sempre se ne tiene conto o lo si ha presente. Oltre alle risorse che il bilancio ha destinato al sostegno di questa legge, ci potrà essere anche l’azione attiva della Fondazione. Questa fondazione è stata voluta dall’Assemblea sei anni fa e nei suoi sei anni di attività ha già assistito oltre cento casi di violenze e potrà essere vicina alle vittime di reati legati all’infiltrazione mafiosa. È un caso unico in Italia.
Come si è detto, questa discussione a 360 gradi all’interno delle Commissioni e con le audizioni ha creato un dibattito sul territorio assolutamente positivo. La legge in primo luogo vuole fare emergere uno spirito e vuole far sì che le reti tra pubblico, privato e associazioni sul territorio siano attive e possano incidere dal punto di vista culturale.
Questo è il primo punto fondamentale. Attraverso le reti, gli accordi e le convenzioni si potrà agire in tutti i settori citati dai diversi consiglieri.
Nel chiudere il mio intervento, vorrei solo menzionare due fatti recenti. Alla fine della settimana scorsa, in provincia di Modena, il sindaco di Bomporto ha espresso, attraverso un’iniziativa pubblica, la preoccupazione riguardo alla richiesta di un camorrista di scontare la pena del confino nel suo territorio. In quella zona ce ne sono già altri.
Vorrei leggere il messaggio che il sindaco ha inviato alla Giunta perché è attinente alla legge: «Gentilissima Vicepresidente Saliera, grazie del messaggio e del sostegno dopo l’evento di sabato scorso che ha visto una buona partecipazione delle istituzioni, ma scarsa della società civile. È necessario continuare a lavorare su questo tema perché la gente ancora tende a schivarlo o a non pensarci. Una situazione non semplice che meriterebbe forti investimenti in cultura partendo dai giovani sino agli adulti, in un momento difficile per le amministrazioni pubbliche alle prese con bilanci sempre più ingessati. Certo della collaborazione della Regione, la ringrazio ancora e spero ci possano essere momenti di confronto e incontro anche per venire a illustrare il nuovo progetto di legge regionale».
Un altro episodio che è stato già citato è quello accaduto venerdì scorso presso la chiesa della Beata Vergine Addolorata sempre a Modena. È stata danneggiata una mostra organizzata da un ragazzo di Scampia sul tema della camorra e sono giunte delle minacce. Don Paolo Boschini scrive: «Gentile Simonetta, il suo messaggio ci ha fatto veramente piacere. Grazie di cuore, soprattutto a nome della gente della parrocchia della Beata Vergine Addolorata e di Davide Cerullo (il ragazzo che ha curato la mostra). È bello sentire le istituzioni così vicine e attente specialmente quando ci si batte per espandere il respiro democratico della vita pubblica. Io e la mia comunità non siamo né eroi né titani. La fede e la razionalità ci spingono ogni giorno a credere negli uomini, maschi e femmine s'intende, e a condividere il valore dell’umanità con chi ci vive di fianco. Adesso che il problema è scoppiato occorre costruire nei fatti percorsi di educazione alla legalità rivolti specialmente ai ragazzi e ai giovani, e seminare intorno a noi la cultura dell’ospitalità. La rete che si sta creando si profila solida e resistente, contiamo anche sull’aiuto della Regione. Un caro saluto, Paolo Boschini».
Due situazioni diverse, ma tutte e due e tante altre ricomprese nell’atto che vi apprestate a votare.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, vicepresidente Saliera.
Passiamo all’esame dell’articolato. Procediamo con la nomina degli scrutatori, necessaria a questa fase della votazione: consigliera Costi e consiglieri Alessandrini e Filippi.
Procediamo con l’articolo 1, sul quale non insistono emendamenti.
È aperta la discussione generale sull’articolo 1.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.
(È approvato all’unanimità)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 1 è approvato.
Passiamo all’articolo 2.
Su tale articolo insiste l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Volevo ringraziare anche il relatore Mumolo per il bel giro di parole. In sostanza, i risultati che speravamo non ci sono stati.
Noi non abbiamo presentato emendamenti in Commissione, relatore, in quanto abbiamo letto e riletto la legge più di una volta. Le nostre proposte sono uscite dopo. Non si possono liquidare qui circa quaranta emendamenti, approvando solo i vostri.
Ha avuto una settimana di tempo, avrebbe potuto comunque interpellarmi anche con una chiamata - io ci sono da lunedì a venerdì - per poter sistemare le cose.
Abbiamo chiesto di inserire all’articolo 2, nella seconda riga, “e della corruzione”. Mi pareva più che sufficiente allargare il tiro a quei signori che non hanno un comportamento corretto. Se vuole aggiungere altre cose, faccia pure.
Questa modifica mi pare essenziale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di interviene il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Rileggo l’articolo 2 e rifletto sulle dichiarazioni dei colleghi della maggioranza. Articolo 2, lettera a): “per interventi di prevenzione primaria si intendono quelli diretti a prevenire i rischi di infiltrazione criminale nel territorio regionale sul piano economico e sociale”.
O all’inizio scriviamo esattamente che cosa vogliamo dalla legge, oppure, tutte le critiche, almeno su una buona parte degli emendamenti, forse non su tutti, con cui si sostiene che non sono attinenti alla legge, crollano.
Ci vuole più coerenza. A volte ci accusano, strumentalmente, di voler sventolare la bandierina, ma su questi temi non si deve ragionare come maggioranza e opposizione. Visto che il tempo c’è stato, quando mi viene bocciata una proposta per aumentare la lotta alla criminalità organizzata, voglio un’analisi, non solo per ogni articolo, ma anche sui singoli commi e sulle singole lettere. Voglio un’analisi puntuale e non politica altrimenti non ci sto e quest’Aula non fa assolutamente un buon servizio ai cittadini, ma sventola solo bandierine.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Chiudiamo la discussione generale su articolo ed emendamento.
Se nessun consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 2 è approvato.
Passiamo all’articolo 3. Su tale articolo insistono i seguenti emendamenti:
emendamento 29, a firma del consigliere Favia;
emendamento 2, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente.
Mi rivolgo anche alla Vicepresidente Saliera e, in particolar modo, al consigliere Mumolo che nella seduta precedente mi sono dimenticato di ringraziare, al di là delle posizioni divergenti, per l’impegno dimostrato.
Ritengo il nostro emendamento all’articolo 3 un emendamento fondamentale, proprio alla luce di ciò che è stato detto in questi mesi da chi, nella maggioranza, in Giunta e in Assemblea, si è impegnato per questa legge.
Alla lettera c) di questo articolo parliamo di accordi con gli enti pubblici; diciamo che la Regione promuove e stipula accordi di programma e altri accordi di collaborazione con enti pubblici, ivi comprese le amministrazioni statali eccetera eccetera. Si intende rafforzare la prevenzione primaria e secondaria, promuovere e diffondere la cultura della legalità e sostenere gli osservatori locali.
Dobbiamo capire che tipo di realtà vogliamo creare. Se vogliamo una realtà con tanti micro osservatori sganciati tra di loro, mi sembra che non stiamo facendo una cosa buona. Qualcuno mi deve spiegare perché il Partito Democratico e il resto della maggioranza dovrebbero votare contro un emendamento che prevede che tutti questi dati confluiscano in un unico osservatorio regionale.
Io devo capire perché questo non è attinente alla legge. Come ripeto, siamo alle votazioni di posizione. Noi stiamo chiedendo che tutti i dati di tutti i Comuni, dati fondamentali per poter prevenire il fenomeno, vengano fatti confluire in un unico osservatorio centrale regionale e siano messi a disposizione di tutti gli altri enti e organi dello Stato e della pubblica amministrazione che possano essere interessati a condividerli per aiutarci, proprio per un lavoro corale. La Regione, da sola, non può assolutamente contrastare questo fenomeno.
Qualcuno potrebbe dirmi che è ridondante, non mi interessa. Sicuramente non osta agli altri articoli della legge. È solo rafforzativo di un principio fondamentale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Evidentemente eravate un po’ distratti. Nel mio intervento ho detto: “foraggiare con appalti e perfino affidamenti diretti e trattative private ditte a cui era stato revocato il certificato antimafia”, “come risulta persino dal rapporto del 2008 stilato dalla Regione Emilia-Romagna”.
Noi abbiamo un cancro e non lo vogliamo curare. Questo emendamento cerca di curare questo cancro.
Grazie al relatore, grazie alla maggioranza! Continuate pure così, che andate bene! Con questa legge state proteggendo coloro che non rispettano la legge e che sicuramente non rispetteranno questa legge.
Mi verrebbe quasi voglia di votare contro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Intervengo sull’emendamento della Lega Nord, in particolare sul punto f), perché lo trovo particolarmente importante.
Non riesco a capire invece l’obiezione del relatore Mumolo quando ci dice che sarà oggetto di un’altra legge.
Credo che il fatto di regolamentare e rendere più trasparente tutto il comparto delle attività estrattive e in generale il movimento di rocce e terra sia particolarmente urgente. Anche stando alle recenti cronache per cui in ditte di cavatori si trovano personaggi legati alla mafia che invece dovrebbero essere agli arresti domiciliari, se è vero che da un lato la legge 17/1991 è da riformare, e ce lo dice lo stesso anno di nascita di questa legge, dall’altro è evidente che non possiamo aspettare la riforma di una legge per creare una maggiore trasparenza in questo settore.
È un settore indubbiamente molto sensibile come tutti gli altri che riguardano in generale il mondo dell’edilizia, ma questo lo è in particolare. L’attività di vigilanza della Regione e delle Province è decisamente insufficiente.
Io ho segnalato diversi casi in materia di attività estrattive. Faccio notare che ci sono attività di cava che non hanno nemmeno l’autorizzazione paesaggistica, nonostante si svolgano in aree di tutela ambientale. Ci sono Comuni che da tre anni non trasmettono alla Regione le autorizzazioni paesaggistiche come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Ci sono Comuni che rifiutano a un consigliere regionale l’accesso proprio a quegli atti che questo emendamento vorrebbe fossero resi trasparenti su un sito internet, e cioè autorizzazioni e concessioni, perché a un consigliere regionale viene risposto che non ha interesse diretto e concreto nell’accesso a questi atti, accesso che si configurerebbe come un indiscriminato controllo dell’amministrazione pubblica. Siamo al livello di antichi Stati dell’Est Europa.
Gli appalti, nella maggior parte dei casi, non sono pubblici e non sono appalti, ma trattative private con i costruttori. In più, oltre all’attività estrattiva, ci sono gravi problematiche anche per quanto riguarda gli impianti di lavorazione. E qui entriamo nell’annoso argomento del movimento delle terre e in generale delle rocce di scavo, per le quali la Regione Emilia-Romagna non ha ancora individuato né principi di tracciabilità, né linee guida come invece hanno fatto molte altre Regioni.
Abbiamo impianti di lavorazione fantasma in cui confluiscono materiali lapidei che non sono nemmeno quantificati. Non parlo a vanvera: esistono risposte a interrogazioni comunali di Comuni dell’Emilia-Romagna governati dal PD in cui la quantificazione del materiale estrattivo è fatta a “camionate”, neanche a tonnellate.
In questo tipo di trasporti e di smaltimento, anche di materiale proveniente da demolizioni, c'è di tutto e noi non lo sappiamo perché la Regione non sa che cosa venga trasportato.
Vi leggo cosa scrisse nel 2007 il settore ambiente della provincia di Bologna relativamente a un impianto di lavorazione e stoccaggio tramite frantoi mobili di materiali litoidi nel Comune di Vergato: “In assenza di certificazioni autorizzative o concessorie sulla provenienza dei materiali litoidi, la trasformazione, selezione o comunque utilizzazione e commercializzazione dei materiali, come citato dall’articolo 3 della legge regionale, è da ritenersi abusiva e da sanzionare amministrativamente da parte del Comune. Resta fatta salva la possibile individuazione di situazioni di reato per violazione delle norme di polizia mineraria”.
Questa comunicazione, molto più lunga e anche molto più grave, è stata inviata nel novembre del 2007 al Comune di Vergato, alla Regione e al Corpo forestale. Da allora questo impianto continua a essere in attività, nessuno ha pensato di chiuderlo. Non sappiamo che cosa transiti in questi impianti e la Regione Emilia Romagna mi ha risposto che il Comune non ha ritenuto che siano necessarie autorizzazioni di alcun tipo. È solo un esempio perché sono certo che ve ne siano altri.
Questa è una materia estremamente delicata che necessita di controlli ulteriori, anche in virtù del fatto che questa continua delega ai Comuni e alle Province decisamente non sta raggiungendo gli effetti di controllo che una Regione dovrebbe applicare in materia.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente.
Conosco il consigliere Manfredini per le sue caratteristiche caratteriali e non mi stupisce il fatto che si appassioni e si accalori su questo tema.
Però mi sfugge il perché stia costruendo questa polemica sugli emendamenti all’impianto di una legge che, come ho valorizzato in discussione generale, abbiamo ampiamente condiviso e discusso in Commissione.
Non votare gli emendamenti non significa rifiutarne il merito. Si vuol far prevalere quel senso di appropriatezza che ci consente di recuperare il massimo possibile di efficacia.
Non è né “politicismo”, né un tentativo di edulcorare i contenuti dell’intervento del collega Mumolo che ha argomentato le ragioni di questa decisione.
Non abbiamo l’ambizione di fare un unico provvedimento esaustivo di tutto ciò che bisogna prevedere nei nostri quadri normativi dal momento che siamo all’interno di un processo nel quale vogliamo essere protagonisti non solo il giorno in cui in Aula si dibatte e si licenzia un provvedimento normativo, che ha anche una clausola valutativa.
Vogliamo costruire una sorta di permanente condizione di lavoro che ci permetta di individuare tutti gli ambiti e tutti i settori sensibili per prevenire, anticipando se è possibile le mosse del crimine organizzato, oppure più modestamente investire in un approfondimento che di volta in volta chiami in causa e responsabilizzi tutti gli attori e tutti i soggetti in campo.
Alcuni emendamenti sono già contenuti nella legge sugli appalti che abbiamo approvato a novembre. Abbiamo l’impegno di intervenire nella partita che riguarda non solo le costruzioni e l’edilizia, ma anche tutti gli appalti della pubblica amministrazione. Non voglio ripetere quanto ha detto il consigliere Mumolo, ma le questioni sono quelle.
Questo impianto di legge ha uno scopo e una valenza ed è per questo che per costruirlo abbiamo chiamato nelle audizioni quei soggetti, abbiamo costruito quella rete e richiamato il tipo di reti interistituzionali che vogliamo creare.
In merito all’emendamento 29 del consigliere Favia, devo dire che non lo capisco. Se si tratta di inserire all’articolo 3 ciò che è già previsto alla lettera b) dell’articolo 12, credo che sia pleonastico. L’istituzione e le competenze dell’osservatorio sono previste all’articolo 12, lettera b), dove si considera compito della Regione esattamente quello che l’emendamento del collega Favia vorrebbe collocare all’articolo 3.
In più sottolineo l’articolo 15, di cui io sono contenta perché conferisce un ruolo anche all’Assemblea Legislativa attraverso l’Ufficio di Presidenza e fissa l’istituzione di un centro studi che valorizza il lavoro fatto con il protocollo di intesa con Libera stampa e che ci consente di creare un raccordo sul fare con l’attività svolta dall’osservatorio in capo alla Giunta.
A mio avviso, l’articolo 12, lettera b) e l’articolo 15 fondano le ragioni per le quali non sono d’accordo con questo emendamento all’articolo 3. È una questione di scrittura della norma, per evitare di ribadire lo stesso concetto anche all’articolo 3. Non sono contraria all’osservatorio, ma c'è già, è previsto.
Rispetto alle osservazioni del collega Defranceschi, dobbiamo intenderci. Io sono contenta di questa Regione perché ha saputo costruire col decentramento, affidando responsabilità alle Province e ai Comuni, un modello abbastanza originale. Per me questo ha valore perché non sarei d'accordo con un centralismo regionale.
Il tema della partecipazione, del coinvolgimento, della cooperazione nell’affrontare questi problemi è fondante per questa Regione e credevo che anche per il Movimento Cinque Stelle fosse importante partire dal territorio.
Poi c'è il tema del controllo, del raccordo e delle risorse da mettere a disposizione e di questo la Regione si occupa non una volta per tutte, ma intervenendo, monitorando, coinvolgendo, approvando leggi e modificando altri impianti normativi. È un lavoro continuo. Una volta che si è scritta una legge di duecento articoli, dettagliata con regolamenti e strumenti normativi, non si ha finito. Io credo nella semplificazione legislativa e ritengo più utile avere strumenti comprensibili e la capacità di responsabilizzare un’intera società.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Non essendovi altri iscritti a parlare, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Insisto, sono un “mazucon”. Faccio un ultimo disperato tentativo, un appello.
Quale controllo? Noi stessi abbiamo detto che alcuni enti pubblici hanno affidato appalti milionari a persone a cui era stato revocato il certificato antimafia. L’avete scritto voi! Volete fare una legge che è sicuramente migliorativa rispetto ad altre, ma che ha maglie troppo larghe. “Capiv o no?”.
Faremo i controlli come abbiamo fatto fino adesso e poi scriveremo nel rapporto 2011 o 2012 che avremo concesso ancora appalti in questo modo. Si ripeterà la solita storia. Io non vi capisco.
Volete fare o no le cose in modo giusto e significativo? Come ripeto, questo è un emendamento necessario. Grazie a Dio abbiamo due avvocati che hanno letto e riletto la legge trenta volte. Non l’ho letta io che facevo l’ambulante, ma due avvocati che hanno dato lustro al nostro movimento.
Ma per voi va bene così.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Vorrei far notare alla consigliera Donini che evidentemente è andata fuori tema. Il tema non è il decentramento, né l’accentramento. E le è anche sfuggito che il Movimento Cinque Stelle è per l’abolizione delle Province.
Siamo assolutamente favorevoli a delegare agli enti locali, ma c'è un problema di controllo e di responsabilità. Nel momento in cui la informo che alcuni Comuni da tre anni non trasmettono quanto dovrebbero trasmettere in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio, che altri Comuni non hanno ancora separato la tutela ambientale dalla materia edilizia, anche se questo è previsto come obbligo nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, quando questo non viene rispettato da tempo, quando da quattro anni la Regione riceve in copia comunicazioni che chiedono la chiusura di un impianto e questo non viene chiuso, pur avendo la Regione letto la richiesta proveniente dal servizio tecnico di bacino Reno, non si mette in discussione il principio generale del decentramento. Si mette in testa il principio del controllo del territorio da parte della Regione, che è una responsabilità precisa.
Questo è il punto fondamentale. Dato che ci sono interessi molto forti in termini di cave e cavatori e che alcuni titolari di attività estrattive finanziano le campagne elettorali di molti, capisco che il problema è difficile da risolvere.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Non possiamo lavarci la coscienza scrivendo una legge a maglie troppo larghe e poi delegare agli enti locali. Noi abbiamo una responsabilità.
È facile continuare a conquistare i titoli sui giornali con leggi dai bellissimi intenti, ma che non funzionano sul territorio. Come diceva il collega Defranceschi, il problema non è il decentramento. Si tratta di assumersi delle responsabilità.
Per quanto riguarda la ridondanza, in molte leggi abbiamo ribadito alcuni concetti e questo è un concetto primario. L’abbiamo detto, è stato detto nelle audizioni: i dati devono essere messi insieme.
Io, consigliera Donini, ho presentato undici emendamenti; conosco molto bene il testo e conosco la lettera b) dell’articolo 12, ma penso che alla lettera c) dell’articolo 3, quindi all’inizio della legge, valga la pena aggiungere cinque parole per ribadire il concetto. Mi sembrava quantomeno utile, sicuramente non dannoso per la legge.
Cinque parole non appesantiscono la legge nel momento in cui si delineano le linee generali. E questa deve essere una linea generale. Quello che abbiamo stabilito nelle altre lettere di questo articolo lo ripetiamo negli articoli successivi.
(interruzioni della consigliera Donini)
Sì, è così. Si legga i commi a), b) e c). Queste cose le ripetiamo.
Si tratta solo di chiarire bene quali siano le linee guida. Accentrare i dati è sicuramente una linea guida che ha senso introdurre all’inizio della legge.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente.
Intervengo per sottolineare una frase che ho colto nell’intervento del collega Defranceschi. Siccome questa è l’Aula dell’Assemblea Legislativa, se il collega Defranceschi ha notizie o è in possesso di qualche elemento che lo metta nelle condizioni di rivolgersi alla Procura della Repubblica, ovviamente può farlo. È un’iniziativa valutabile, personale e soggettiva di cui si assumerà la responsabilità.
Ma in quest’Aula non si può alludere a questioni relative a sponsorizzazioni, al finanziamento, cito, delle campagne elettorali - peraltro nelle agenzie di stampa uscite ieri sono stati fatti anche nomi e cognomi. Bisogna rendersi conto che in quest’Aula non si può dire tutto, tanto meno con un linguaggio cifrato teso a far capire, tra le righe, questioni che non afferiscono al dibattito. A meno che non si voglia adottare il linguaggio “degli uomini d’onore”. Questo linguaggio a noi del Partito Democratico non appartiene.
Se ci sono questioni da denunciare lo si faccia chiaramente e ce ne si assuma la responsabilità, anche per il corretto svolgimento del dibattito dell’Aula e come sempre nel rispetto dei rapporti di correttezza e lealtà tra i consiglieri regionali a prescindere dallo schieramento e dalla formazione politica di appartenenza.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
DEFRANCESCHI: Signor presidente, chiedo di intervenire per fatto personale.
PRESIDENTE (Richetti): Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Ringrazio il consigliere Monari del complimento di “uomo d’onore”. Credo che in questo Paese vada molto rivalutata questa frase rubata da una certa criminalità che noi siamo i primi a voler combattere.
La definizione “uomo d’onore” a mio avviso ha ampiamente senso e significato, e tale mi ritengo. Nella mia vita non ho mai fatto riferimenti e allusioni di nessun tipo. Credo di essere l’ultimo a usare metafore.
Quanto ho dichiarato è riportato da notizie di stampa. Non ho assolutamente affermato che sia illegale che alcuni consiglieri regionali e comunali o alcuni parlamentari ricevano dei finanziamenti. Non l’ho detto.
Tutte le notizie in mio possesso su altri fatti sarà mia premura, in quanto pubblico ufficiale, trasmetterle alla Procura, non si preoccupi. Non ho mai detto però che sia illegale che determinati personaggi politici, che poi sono stati eletti, abbiano ricevuto dei finanziamenti. Appartiene a una legge che noi non condividiamo, ma è stato fatto assolutamente a norma di legge.
Torno a ripetere che è riportato dagli organi di stampa da molto tempo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto e pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 29, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 3 è approvato.
Passiamo all’articolo 4.
Su tale articolo insistono i seguenti emendamenti:
emendamento 30, a firma del consigliere Favia;
emendamento 40, a firma del consigliere Mumolo.
È aperta la discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Nell’intervento del relatore e anche in quello del Vicepresidente Saliera in Commissione mi sono sentito rispondere che si cerca di mettere meno paletti possibili per lasciare più libertà agli enti locali e spazio ad atti successivi, così da potersi muovere in maniera dinamica.
Noi abbiamo aggiunto la parola “anche”. Qui ci occupiamo di rapporti col mondo del volontariato. La congiunzione che introduciamo è volta a evitare di includere esclusivamente le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale operanti nel settore dell’educazione alla legalità e del contrasto alla criminalità organizzata.
Ci sembra che così l’articolo possa essere scritto meglio. Ci possono essere organizzazioni che operano sia in questo settore, sia in altri, oppure, Comuni che intendono collaborare con realtà del proprio territorio che si occupano anche di altri temi. Non vedo perché precludere questa possibilità. Starà poi all’ente locale scegliere.
Non vengono penalizzate le associazioni che si occupano lodevolmente e principalmente di questo tema, come “Libera”, associazione che noi sosteniamo, e “Avviso pubblico”, pertanto ritengo che questo piccolo emendamento possa migliorare il testo.
Spero che una sola parola non faccia paura e non venga presa come un attacco alla legge.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Come ho già detto nella mia breve replica, noi riteniamo che invece questo emendamento, questo “anche”, modifichi completamente il senso dell’articolo.
L’articolo 4 ci dice che per le finalità della presente legge la Regione promuove e stipula convenzioni con le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale operanti nel settore dell’educazione alla legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa.
Con questo articolo vogliamo stringere rapporti particolari e intensi con associazioni come Libera che si occupano specificatamente di questo tema, tant’è che al comma successivo - ne approfitto per illustrare anche il mio emendamento - specifichiamo che si tratta delle associazioni iscritte nei registri costituiti con le citate leggi regionali.
Con tutte le altre associazioni avremo un rapporto costante, l’abbiamo avuto in sede di audizioni e continueremo ad averlo. La legge prevede un rapporto costante con tutte le associazioni, però pensiamo di concedere contributi e stringere rapporti particolari con le associazioni che hanno come oggetto sociale il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e l’educazione alla legalità.
È proprio quello che vogliamo fare con questa legge. Ecco perché con quell’emendamento, invece, si stravolgerebbe il contenuto di questo articolo. A quel punto avremmo lo stesso identico rapporto con tutte le associazioni di volontariato che in qualche maniera, anche marginale, si occupano di educazione alla legalità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 30, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 40, a firma del consigliere Mumolo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4 così come emendato.
(È approvato all’unanimità)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 4 è approvato.
Passiamo all’articolo 5. Su tale articolo non insistono emendamenti.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Condividiamo l’articolo, presidente, però cade la maschera all’impianto della legge. Si è detto che nella legge non ci sono norme settoriali, mentre, mi sembra, questo articolo esca dalle linee generali trattando del contrasto in materia ambientale che dovrebbe essere molto più approfondito.
Comunque noi siamo d’accordo. Come ripeto, eravamo per il testo unico sin dall’inizio: cinquanta articoli da una parte e cinquanta dall’altra, sempre cento sono. Perciò voteremo a favore.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 5 è approvato.
Passiamo all’articolo 6.
Su tale articolo insistono i seguenti emendamenti:
emendamento 41, a firma del consigliere Mumolo;
emendamento 3, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Intervengo molto brevemente per quanto concerne l’emendamento che presentiamo.
Anche se abbiamo appreso dall’intervento del relatore la contrarietà ad affiancare all’oggetto di questo progetto di legge iniziative di contrasto al fenomeno della corruzione che purtroppo accompagna spesso le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio, come da tradizione accompagna le infiltrazioni mafiose anche là dove le mafie sono nate, l’obiettivo di questo emendamento è consentire di monitorare molto attentamente le carriere dei funzionari pubblici che operano nei settori sensibili, soprattutto nelle commissioni aggiudicatrici di appalti.
Mi auguro che l’attenzione a questo tema, che il relatore ha annunciato essere disponibile a considerare nell’ambito di un altro progetto di legge all’esame delle Commissioni, possa comunque trovare un primo forte richiamo nell’accoglimento di questo emendamento e nel suo inserimento nell’articolato della legge in discussione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Per dire, presidente, al consigliere Corradi che confermo quanto ho affermato. Nell’ambito della legge sull’anagrafe pubblica degli eletti e dei dirigenti che stiamo discutendo in VI Commissione faremo tesoro di questo emendamento proposto oggi, che ritengo anch’io molto importante.
In qualche maniera, pur con le perplessità espresse all’inizio, questo emendamento lo accogliamo con l’emendamento 41. Abbiamo scritto che la Regione promuove iniziative di formazione volte a fornire ai pubblici dipendenti una specifica preparazione e noi aggiungiamo “a diffondere la cultura dell’etica pubblica e a fornire ai pubblici dipendenti una specifica preparazione, a far maturare una spiccata sensibilità” eccetera.
Sostanzialmente diciamo che è necessaria e cerchiamo di diffondere una diversa e migliore cultura dell’etica pubblica.
Per quanto riguarda l’emendamento proposto dal consigliere Corradi nello specifico, come ripeto faremo tesoro di quanto scritto in queste righe nell’ambito della discussione in VI Commissione della legge sulla trasparenza.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 41 a firma del consigliere Mumolo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dei consiglieri Manfredini, Corradi, Cavalli e Bernardini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 6 è approvato.
Passiamo all’articolo 7.
Su tale articolo non insistono emendamenti.
È aperta la discussione generale.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 7 è approvato.
È stato presentato l’emendamento 42 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
È aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Io penso che questo sia un punto molto importante di tutta la legge. Possiamo organizzarci con la burocrazia sostenendo la formazione, facendo dichiarazioni, però non possiamo chiudere gli occhi davanti a dei fatti che sono accaduti e che accadranno ancora, ovvero, rapporti tra emanazioni della pubblica amministrazione come le società a maggioranza pubblica e società che hanno i capitali coperti da segreto fiduciario, ovvero delle quali i soci sono occulti.
Dietro potrebbero esserci società offshore come prestanomi di mafia e ‘ndrangheta. Ricordiamo il clamore (successe di tutto per poi non cambiare niente) in merito all’affare Hera-Cosentino, quando, in seguito a una serie di appalti, di giri strani di centrali fatte nel sud Italia con permessi alquanto dubbi, ci accorgemmo che la Com Mediterranea, ovvero Hera, senza alcuna evidenza pubblica si prese come socio una società segreta, il cui rappresentante era il fratello del Sottosegretario Cosentino.
Sappiamo le procedure e cosa successe dal punto di vista giudiziario ai componenti di quella famiglia e allo stesso Cosentino, ma non voglio riaprire quella questione. Dico, al di là di quella singola questione, che non è possibile che noi mettiamo paletti, bandi, protocolli e poi permettiamo di dare soldi a società di cui non conosciamo i proprietari. Allora tutto questo lavoro a cosa serve?
Prevengo le critiche che nascono evidentemente da un non accurato studio della materia. I requisiti di partecipazione alle procedure di affidamento oggi sono disciplinati dall'articolo 34 del Codice dei contratti pubblici, in attuazione di quanto disposto dalla normativa comunitaria, sia per quanto concerne l'individuazione dei soggetti ammessi a partecipare alle gare, sia per quanto concerne i requisiti a monte della gara.
Tra i requisiti di ordine generale, la cui mancanza anche di uno solo determina l’esclusione della partecipazione alla gara, non viene espressamente previsto che il concorrente debba rendere edotta l'amministrazione del proprio assetto proprietario.
La legge n. 55 del 1990 in tema di prevenzione di delinquenza di tipo mafioso e altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale ha riconosciuto la partecipazione alle gare pubbliche da una parte delle società fiduciarie, a condizione che queste ultime su richiesta della stazione appaltante comunichino all'amministrazione interessata l'identità dei fiducianti.
Questo non avviene per tutti gli altri affidamenti diretti, ovvero, se c'è la gara, abbiamo una serie di paletti, se invece ci relazioniamo direttamente con una società il cui capitale è coperto da segreto fiduciario, non abbiamo alcun paletto.
È vero che quella concernente gli appalti non è direttamente materia di competenza dell'ente Regione, però, signori, se vogliamo risolvere questo problema, dobbiamo ingegnarci, cercare soluzioni, usare anche la fantasia e trovare delle vie d'uscita a norma di legge. Possiamo farlo andando a lavorare da un punto di vista civile, scrivendo che tutti gli accordi che vengono fatti con gli enti privati da parte delle pubbliche amministrazioni hanno come requisito base la dichiarazione della proprietà del capitale del soggetto privato.
Ho fatto chiedere anche una verifica legale. È attualmente a norma, perché andiamo a lavorare da un punto di vista civile e non cambiamo la normativa sugli appalti. Chiedo che questo emendamento, molto importante, venga preso attentamente in considerazione. Se c'è bisogno di cinque minuti in più, si prenderanno, ma non possiamo bocciarlo in questa maniera.
Per quanto riguarda il comma b) vogliamo inserire una clausola contenente l'obbligo, sempre in questi rapporti con i soggetti privati, di denuncia all'autorità giudiziaria e agli organi di polizia, effettuando segnalazione anche alla pubblica amministrazione in merito a ogni tentativo di estorsione o condizionamento. Chi non denuncia non può più collaborare con la pubblica amministrazione: è un principio che affermiamo, li teniamo fuori.
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Favia, sono previsti cinque minuti per gli emendamenti. Le chiedo di andare alle conclusioni, perché siamo già a sei. Grazie.
FAVIA: Vogliamo inserire anche la clausola sociale, che non consente a molti imprenditori di fare i furbetti pesando anche sulla collettività, perché una società che ha l’appalto per le pulizie si mette d'accordo con un prestanome, fallisce, subentra una nuova società, si riassorbono i lavoratori però prendendo i finanziamenti per il sostegno all'assorbimento dei lavoratori stessi.
Imponendo invece la clausola sociale per norma di legge chiunque subentra nell’appalto deve farsi carico anche dei lavoratori, quindi senza costi aggiuntivi. Avrei da esporre gli altri commi, ma mi pare di non avere la possibilità di continuare l’esposizione.
PRESIDENTE (Richetti): Può utilizzare il tempo delle dichiarazioni di voto, se intende, per dare ulteriori informazioni rispetto al punto.
Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, chiudiamo la discussione generale e passiamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento 42.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Poiché stiamo approvando una legge importante ed è stato riconosciuto il lavoro dei consiglieri che hanno presentato gli emendamenti, vorrei una risposta cioè vorrei capire se il Partito Democratico boccerà queste proposte e perché, lancio, quindi, questa sollecitazione.
Continuando nella mia esposizione vogliamo inserire un’altra clausola, perché questa legge è a difesa della legalità, contro le imprese furbe che con la concorrenza sleale compromettono il lavoro delle aziende sane. Ci sono quelli che fanno i furbetti, ma noi possiamo chiedere che le aziende che lavorano con la pubblica amministrazione applichino il contratto nazionale di riferimento.
Mi rivolgo anche ai colleghi di Sinistra, ecologia e libertà e della Federazione della sinistra, perché penso che chi non applica il contratto nazionale faccia concorrenza sleale nei confronti di chi invece rispetta gli accordi e i diritti dei lavoratori.
In questo caso dobbiamo andare sicuramente a penalizzare chi come il signor Marchionne fa il furbo.
Vogliamo anche introdurre, per collaborare con le pubbliche amministrazioni, l'obbligo di presentare la certificazione di rispetto per quanto riguarda le norme in tema di assunzioni di persone disabili. Anche questo non ci costa niente: se diciamo che le imprese sane vanno premiate a dispetto delle aziende furbe, anche questo è un termine da inserire. Posso chiederle, Presidente, quanto tempo mi rimane?
PRESIDENTE (Richetti): Rimangono tre minuti.
FAVIA: Vogliamo inserire la responsabilità solidale del committente ovvero vogliamo dare la responsabilità anche agli enti pubblici, non vogliamo deresponsabilizzare. Non può essere tutto in capo all'impresa: l’ente pubblico ha il dovere di controllare e, se non fa questi controlli, è corresponsabile.
Dobbiamo iniziare a responsabilizzarci: non basta scrivere delle belle leggi, se poi noi ci deresponsabilizziamo e non controlliamo. Quindi questa legge può essere fantastica, può essere formidabile, ma può essere anche a rilevanza nulla: dipende da come verrà applicata e da come si andrà avanti.
Avrei altri commi da esporre, ma è inutile, con un minuto e mezzo, continuare. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Devo ribadire quanto detto in apertura di seduta con la replica perché - lo dico al consigliere Favia - dopo un anno di discussione presentare un emendamento che diventa un altro articolo questa mattina, un articolo di due pagine significa rendere un po' più complicata la discussione. Semplicemente quello, ripeto: è assolutamente legittimo però un articolo di due pagine presentato questa mattina rende più difficile approfondire.
Così dopo aver letto ovviamente con tempi molto brevi quanto è scritto in queste due pagine mi viene da dire che quello che c'è scritto potrebbe essere in contrasto con la legge nazionale sugli appalti, perché la materia degli appalti è disciplinata dalla legge n.186 del 2010, come modificata dal decreto legge n. 187 del 2010 e dalla successiva legge n. 217 del 2010 che riguarda la tracciabilità.
Leggendo così questa mattina - se avessi avuto il tempo di approfondire, l'avrei approfondito meglio senz'altro - ho qualche dubbio sulla competenza della Regione Emilia-Romagna rispetto ad alcuni di questi articoli.
Dopodiché ci sono scritte delle cose sulle quali bisognerebbe ragionare. Per esempio la clausola contenente l'obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria o agli organi di polizia, effettuandone segnalazione anche alla pubblica amministrazione di ogni tentativo di estorsione o condizionamento siamo sicuri che sia in conformità con le leggi attuali?
L’obbligo di denuncia attualmente c'è soltanto per i pubblici ufficiali per quanto mi risulta e gli incaricati di pubblico servizio, e poi la segnalazione alla pubblica amministrazione non so se non sia in contrasto invece con la legge penale, che riguarda le denunce sui reati e le indagini preliminari sui reati denunciati.
Tra l'altro, questi sono reati perseguibili d'ufficio, quindi non so se si possa avvisare un soggetto terzo che c'è un'indagine in corso su altre persone per un reato perseguibile d'ufficio. Forse bisognerebbe ragionarci di più.
La clausola volta a obbligare le imprese italiane sia individuali che costituite in forma di società a fornire il certificato storico della CCA: dico al collega Favia che, siccome faccio l'avvocato ma è una cosa che può fare chiunque, è sufficiente abbonarsi - non andare a piedi in Camera di Commercio a chiedere il certificato storico - alla banca dati della Camera di Commercio e con un clic io posso far vedere adesso al consigliere Favia il certificato storico della CCA di qualsiasi azienda iscritta in Camera di Commercio.
Inserire in una legge una cosa che si può fare tranquillamente oggi non so fino a che punto possa servire, visto che la pubblica amministrazione può andarsi a guardare quel documento quando vuole.
Leggo: «clausola volta a introdurre la responsabilità solidale del committente». Collega, quella responsabilità solidale del committente c'è da quindici anni, tanto che i decreti ingiuntivi per recupero crediti si fanno direttamente nei confronti del committente anziché farli nei confronti dell'appaltatore, che magari in quel momento non ha la possibilità economica e sarebbe un'azione inutile dal punto di vista giuridico. Si può tranquillamente agire direttamente nei confronti del committente.
Sono quindi cose che esistono già e probabilmente bisognerebbe magari approfondire. Ringrazio il consigliere Favia di questo contributo. Tra l'altro, siccome ho già detto che stiamo pensando a una legge sugli appalti nei servizi, è comunque un contributo utile, che terremo presente e tra l'altro il consigliere Favia lo vedrà perché è Presidente della Commissione VI e discuteremo di questa legge anche in Commissione.
Penso però che oggi questo articolo aggiuntivo non sia approvabile perché ci sono diversi dubbi di legittimità e non mi sento di dare parere positivo a un articolo studiato e letto in meno di un’ora e non approfondito. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. In parte questo emendamento solleva un problema che avevo sollevato anch'io con un emendamento quando abbiamo affrontato il tema della legislazione sugli appalti.
Io pensavo e penso tuttora che i problemi sollevati riguardano non tanto le aziende che vincono l'appalto, ma la lunga catena dei subappalti, che molto spesso finisce anche con il lavoro nero. Quindi la mia proposta era quella di corresponsabilizzare le imprese che vincono gli appalti su tutta la catena dell'appalto prevedendo - cosa che a mio parere era possibile - una penale. Siccome si fa un contratto fra pubblico e privato, sul piano civile è possibile inserire una penale.
Quando ho presentato in quell'occasione questo emendamento mi fu risposto dall'assessore Muzzarelli con il contributo dei tecnici che comunque il mio emendamento correva il rischio di mettere la legge in una condizione di non applicazione, perché poteva essere impugnata in quanto era possibile che entrasse in conflitto con la legislazione nazionale.
Ora dico questo a Favia: buona parte delle cose proposte in questo emendamento interessano molto anche me e mi sarebbe piaciuto magari avere occasione di approfondirle prima di parlarne in questo ambito, perché magari potevamo verificare quale era la modalità che ci poteva consentire di superare le obiezioni che mi sono state fatte qualche mese fa.
A volte mi scappa detto in maniera un po' più polemica, oggi lo posso dire anche in maniera un po' più cauta: certo che se il Movimento 5 stelle pensa tutte le volte di metterci di fronte a degli atti compiuti e poi invoca in cinque minuti le nostre coerenze, io mi limito a dirgli che, se vogliamo fare le cose assieme, non è questo il modo con il quale si può procedere.
Se ne avessimo parlato con un po' più di calma, anche se questo non è il contesto più congruente perché non stiamo parlando della legge sugli appalti, però forse potevo essere interessato anch’io a cercare di recuperare una cosa che mi sta molto a cuore. Fra l'altro, ho contribuito a caratterizzare su questo punto la campagna elettorale di SEL a Bologna insieme a Frascaroli proprio per qualificarla su questo punto, quindi non avevo nessun problema da questo punto di vista.
Il problema è come ci si rapporta fra di noi, quindi io non voterò contro, però sinceramente non posso neanche condividere una modalità con la quale tutte le volte arriviamo in questa maniera ad affrontare degli argomenti molto seri.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 42 a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all’articolo 8.
Su questo articolo insiste l’emendamento 31 a firma del consigliere Favia.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Ne approfitto per rispondere, non avendone la possibilità per via del regolamento e non avendo risposto in discussione generale, alle repliche che arrivano in dichiarazione di voto e dopo non ci può essere un reale dibattito in quest'Aula, ahimè, già i tempi sono molto stretti per una materia così complicata e per emendamenti anche complessi.
Citavo il consigliere Naldi, che prego di seguirmi perché gli sto rispondendo: siamo più volte tirati in ballo da SEL che vuole conoscere le nostre posizioni, quindi ero curioso di conoscere la posizione di SEL, posizione che è vicina alla nostra, che comunque condivido e mi fa piacere che non ci sia un voto contrario.
Posso non condividere ma accetto il fatto che non si voti questo emendamento; non posso accettare il fatto che si voti contro per i princìpi che porta, per il fatto che assolutamente è compatibile con la legge. Quindi cosa vogliamo fare: un'altra legge?
All'inizio proponevamo un testo unico, adesso sono due leggi, ora scopriamo che ce ne sarà un'altra. Ci dite prima quante leggi volete fare su questo tema, così almeno ci organizziamo? Perché ogni volta quando arrivano gli emendamenti si dice no, faremo un'altra legge, così ci capiamo.
Noi abbiamo portato in Aula degli emendamenti, consigliere Naldi, che sono gli articoli della nostra legge che è protocollata da mesi, quindi su quelli l'opinione c’è. È vero che oggi abbiamo presentato un nuovo articolo e non ce ne può fare una colpa del fatto che abbiamo continuato a lavorare. Il rinvio dell’assemblea ci ha dato una settimana di tempo in più e abbiamo ritenuto che potessimo migliorare non solo la legge, ma anche il lavoro da noi già svolto.
Poi ci stanno non le critiche, ma le osservazioni, sul fatto che può essere complesso votare in un giorno, quelle portate dal consigliere Mumolo, che sono le uniche che mi sento di accettare, anche se penso che ci potevano essere i termini.
Anche il certificato penale la pubblica amministrazione può trovarlo con un clic, però comunque si fa richiesta. Tra l’altro, a proposito di quella norma sulle misure camerali anche noi siamo abbonati, quindi, sappiamo che si può essere abbonati, però era riferita sempre al fatto di scoprire i capitali coperti da segreto fiduciario: ogni soggetto che collabora con la pubblica amministrazione deve avere i propri soci, il proprio capitale scoperto, non può essere anonimo.
Per quanto riguarda l'articolo 8, l’ultimissima cosa, quando un emendamento può dare fastidio si dice sempre che abbiamo paura che poi la legge venga impugnata. Me lo sono sentito dire ormai cinque o sei volte in quest'anno di Consiglio, a volte mi sembra una scusa, ma dico anche che ci sono delle Regioni e a volte, su altri temi, anche l’Emilia-Romagna che hanno coraggio e che comunque cercano di andare avanti.
Noi lavoriamo qui a livello civile, facciamo un lavoro serio sul territorio, abbiamo delle responsabilità, non andiamo a cambiare la legge sugli appalti: semplicemente inseriamo dei paletti per quanto riguarda dei contratti sul piano civile.
Per quanto riguarda l'articolo 8, dopo questo, uno degli emendamenti più importanti, abbiamo detto più volte e lo dicemmo anche la volta scorsa che era fondamentale utilizzare una grande risorsa di questa Regione, quella della Polizia municipale, per contrastare le infiltrazioni mafiose, che ci volevano formazione, protocolli e via discorrendo.
Oggi questo c'è nella legge della Giunta, però è troppo generale. Andiamo a proporre e sono pubbliche da settimane delle direttive molto chiare. Si possono subemendare, se ne possono togliere alcune, però, ci deve essere una discussione puntuale.
Salto il comma 1, quindi leggo: «la Giunta regionale per conseguire l'obiettivo di cui al comma 1 definisce protocolli di intesa istituzionali con lo Stato, protocolli d'intesa con le Questure, i Comuni e le Province volti a valorizzare, costruire e rendere operativi tavoli interforze che riuniscono gli organismi di vigilanza e controllo dell'ordine pubblico, per analisi congiunte delle segnalazioni che pervengono dai cittadini e la scelta delle relative risposte - quindi corali, insieme - operative da fornire da parte di ciascun organismo istituzionale cercando di coniugare attività, conoscenze e metodologie investigative - questo è fondamentale: la frammentazione fa male -, forme di raccordo, con gli organismi europei, volte alla lotta alla criminalità, accordi locali per attuare scambi informativi e per la realizzazione di sistemi informativi integrati per l'interconnessione con un'interfaccia locale di tutte le sale operative a qualsiasi livello operanti e per il coordinamento tra attività di polizia locale e di prevenzione della criminalità anche attraverso specifici piani di intervento. Protocolli con le associazioni di categoria per il controllo di automezzi di trasporto merci ad opera delle polizie municipali, azioni volte a rompere il muro di silenzio quali l'istituzione di infopoint, di numeri verdi, di caselle postali sulla legalità, che acquisiscano dati utili alla conoscenza di eventuali fenomeni di infiltrazioni mafiose nella società…
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere, abbiamo già superato il tempo, se può avviarsi alle conclusioni…
FAVIA: Concludo, presidente. «Infiltrazioni mafiose nella società anche in forma anonima per il successivo vaglio da parte delle autorità competenti».
Ultimo punto e chiudo: «la Regione promuove, avvalendosi della Fondazione scuola interregionale di polizia locale, tutte le azioni necessarie per portare avanti i commi precedenti». Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 31 a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 8 è approvato.
È stato presentato l’emendamento 32 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
È aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Ho dimenticato un appunto prima quando ci veniva detto che la richiesta di esclusione per i soggetti privati che non denunciano chi chiede il pizzo, consigliere Mumolo, l'abbiamo presa dalla proposta dell’Associazione antiracket e antiusura italiana presentata al tavolo che doveva portare a una nuova legge, nella Regione Sicilia, per il contrasto alle infiltrazioni mafiose, che poi non è diventata legge e per il momento è lettera morta, a cui ha lavorato il dottor Vigna. Era sua la stesura di quell'articolo che noi abbiamo preso pari pari, ovviamente, analizzandola.
Veniamo a un altro punto molto importante, l’articolo 8 bis “Tracciabilità dei flussi finanziari e istituzione del conto corrente unico per gli appalti”. La norma sulla tracciabilità introdotta con questo emendamento recepisce quanto previsto dal Piano straordinario antimafia, esattamente la legge 135 del 13 agosto 2010.
Il sistema che si introduce è volto a dare un vantaggio immediato a quegli imprenditori che svolgono la propria attività in modo trasparente nel rispetto delle regole, oggi costretti a subire una vasta e illegittima concorrenza da parte dei soggetti che agiscono fuori dalle regole. Per l'autorità inquirente sarà sufficiente richiedere al sistema bancario tutta la documentazione associata a quel conto corrente per avere la radiografia precisa di tutti i movimenti di denaro che riguardano l'esecuzione di un appalto.
Con l'introduzione della piena tracciabilità degli appalti sarà più difficile per le organizzazioni mafiose riciclare denaro.
Il Partito Democratico in Lombardia ha votato a favore della stessa norma, quindi, nel caso di voto contrario, si registra un comportamento ondivago anche come linea politica del PD.
Quando si è forza di maggioranza e quando di opposizione. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, passiamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Quello che io volevo cercare di evitare nel lavoro di un anno che c'è voluto per fare questa legge era proprio quello che si sta avverando adesso. Mi dispiace dirglielo, consigliere Favia, perché abbiamo lavorato insieme e lavoriamo insieme, però questa è una legge seria, stiamo parlando di cose serie e metterla in questa maniera, girarla a polemica politica è un insulto a chi invece di questa legge dovrà usufruire, e noi speriamo siano tanti cittadini, siano tante associazioni che usufruiranno dei vantaggi che questa legge porterà.
Allora non la metterei così: a me il fatto che una norma sia stata prevista da un’altra parte non mi dice niente, una norma precedente. Ho detto semplicemente che presentare un articolo di due pagine a venti minuti della discussione di quell'articolo è assurdo e non qualifica chi lo fa. Adesso glielo ridico: non qualifica chi lo fa, perché oggettivamente qualche dubbio verrà in una materia così delicata e come si fa ad andare all'Ufficio legislativo e verificare in pochissimo tempo?
Allora o chi presenta quella norma sa già che non verrà approvata e ne fa qualcosa di bandiera e quindi non è in buona fede (voglio sperare che non sia il suo caso) oppure c'è quantomeno una scarsa comprensione delle modalità con cui si lavora in quest'Aula e in tutte le Aule. Se avesse presentato prima quella norma, l'avremmo verificata, e io avrei verificato i dubbi di legittimità che ho espresso, dubbi per carità: tutto l'articolato può essere perfettamente legittimo.
Anche in questo caso, guardi, consigliere, a me quello che ha approvato il Partito Democratico in Lombardia interessa relativamente, non perché su questa linea non ci siamo, ma le ho già spiegato che la norma che stiamo approvando sarebbe una legge mostro, se comprendesse tutto quello che umanamente una Regione può fare per il contrasto all'infiltrazione mafiosa, avremmo dovuto fare una legge di duecento articoli: per lei magari va bene, ma per noi no.
Abbiamo pensato invece che una macchina più snella può essere più efficace. Non so chi sbaglia e certamente non ho la verità in tasca, però abbiamo pensato questo e l’abbiamo detto onestamente e lealmente all'inizio. Ecco perché riteniamo di non dover approvare questa norma: non perché il merito non ci convinca.
Noi faremo una legge sugli appalti nei servizi così come l'abbiamo fatta sugli appalti nell'edilizia e faremo tesoro di quello che è scritto qui, ma in questo momento riteniamo di non approvare questa norma perché altrimenti dovremmo metterci tutto nella legge e, siccome questo non è possibile e tra l’altro penso davvero che la macchina troppo carica faccia più fatica a muoversi, riteniamo - ripeto: è la nostra idea - che questa legge debba essere snella e raggiungere quegli obiettivi che si è prefissa.
Tutti gli altri emendamenti sono tutte cose per me utili (l'ho detto all'inizio), sono cose che poi dobbiamo discutere; in Commissione VI stiamo discutendo della legge sulla trasparenza e anagrafe pubblica degli eletti e dei dirigenti, abbiamo intenzione di fare un’altra legge sugli appalti.
In quelle sedi, che sono le sedi per me più opportune in quanto i collegi saranno efficaci perché puntano diretti verso un obiettivo, non verso cinquanta obiettivi, discuteremo e probabilmente approveremo questo emendamento che probabilmente farà parte direttamente della legge e non sarà un emendamento. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Consigliere Mumolo, io ho rispetto del suo lavoro, mi dispiace che lei ritenga che la mia attività mi qualifichi, però, mi tocca riprenderla perché stiamo discutendo.
(interruzioni)
È inutile che sbuffiate: questa si chiama discussione, abbiate rispetto della discussione, rispettate il regolamento e fatemi parlare senza il brusio, senza violenza, grazie…
PRESIDENTE (Richetti): Prego, consigliere Favia, prosegua nel suo intervento. Colleghi, vi prego di mantenere il silenzio.
FAVIA: Devo riprendere il consigliere Mumolo, ma sicuramente è un refuso perché l'articolo 8 di cui stiamo parlando è presente e lei ce l’ha da settimane, non l’ho presentato oggi: oggi ho presentato un subemendamento.
(interruzioni del consigliere Mumolo)
L’aveva già detto, quindi chiedo di essere puntuale sull'articolo di cui parliamo. In questo caso la motivazione non può essere quella, appunto perché l'articolo è conosciuto. Poi, per quanto riguarda la questione del Consiglio regionale della Lombardia, io mi permetto un appunto politico: ci mancherebbe che in quest'Aula adesso dovessimo farci le carezzine e non potessimo permetterci un dibattito anche duro.
Io rilevo quella che secondo me è una contraddizione, poi accetto la sua risposta, non la condivido ma ci sta, ma certo non posso accettare lo scandalo perché mi permetto un'osservazione politica peraltro documentata e puntuale.
Mi fa molto piacere che faremo una legge sugli appalti e sui servizi, ma quella sugli appalti nell’edilizia siamo riusciti a farla a otto mesi dall'insediamento, questa arriva dopo un anno: quando arriverà la legge sugli appalti? Iniziamo a darci dei tempi perché il tema è urgente: non parliamo più di infiltrazioni mafiose, ma oggi parliamo di una presenza endemica. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 32 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all'articolo 9.
Su questo articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 9 è approvato.
È stato presentato l’emendamento 33 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
È aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. La norma è volta a tutelare, in questa fase di crisi economica e finanziaria, le società e le ditte individuali che vantano un credito certo ed esigibile nei confronti delle amministrazioni pubbliche regionali e a tutelare la stessa Regione dalle sanzioni previste dall'ultima direttiva della Comunità Europea in materia (interessi all'8 per cento).
Leggo velocemente l’articolo 9 bis, Iniziative utili ad anticipare i crediti per i fornitori: «La Regione, a dimostrazione di una particolare sensibilità per la salute finanziaria dei propri fornitori e dei fornitori delle amministrazioni pubbliche della regione, non comprese nell'articolo 117 comma 2 lettera g) della Costituzione, e per le norme del Parlamento europeo volte a limitare i ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni nei confronti dei fornitori, per evitare esposizioni finanziarie che possono favorire infiltrazioni malavitose attraverso lo strumento del credito proveniente da riciclaggio di denaro, promuove appositi accordi con gli istituti di credito e con aziende e società di intermediazione finanziaria, per favorire le anticipazioni dei crediti dei fornitori con sistemi volti a ridurre i costi prodotti dalle anticipazioni, rendendo obbligatoria la certificazione del debito».
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 33 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all'articolo 10.
Su questo articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 10 è approvato.
Passiamo all'articolo 11.
Su questo articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 11 è approvato.
Passiamo all'articolo 12.
Su questo articolo insiste l’emendamento 28 a firma della vicepresidente Saliera.
È aperta la discussione generale congiunta su articolo ed emendamento. Non essendovi iscritti, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Era soltanto per specificare l’emendamento relativo alla prima stesura della legge, dove gli articoli 5 e 6 prima erano 4 bis e 4 ter, quindi si riferisce solamente a una modifica tecnica necessaria.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 28 a firma della vicepresidente Saliera.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 12 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 12 è approvato.
È stato presentato l’emendamento 34 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. L’articolo si occupa della trasparenza nel settore degli appalti pubblici, assicurando la trasparenza necessaria a consentire a qualsiasi offerente interessato e cittadino, in genere, di essere ragionevolmente informato attraverso la pubblicazione dei dati relativi in merito agli appalti pubblici e alle forniture di servizi.
In particolare, con questi emendamenti prevediamo maggiore trasparenza nelle aggiudicazioni, tempi certi nelle procedure di aggiudicazione e trasparenza - un tema che è sicuramente molto importante - e nelle designazioni in seno alle Commissioni aggiudicatrici. Questo, penso, sia l'elemento più importante dell’emendamento.
L’attenzione è incentrata a monitorare quei settori dell'economia dove la criminalità organizzata si trova generalmente a giocare un ruolo di primo piano nel controllo del territorio, settori di economia illegale nei quali appare particolarmente forte l'inserimento della criminalità organizzata, quali movimenti terra, movimenti materiali da cava, di rifiuti e rifiuti speciali.
Noi possiamo scrivere - ripeto - quel che vogliamo nella legge, nelle nostre intenzioni, ma se poi non facciamo degli atti amministrativi, non mettiamo dei paletti più rigidi specie in questi tre settori movimenti terra, movimenti materiali cava, di rifiuti e soprattutto di rifiuti speciali, non serve a niente quello che facciamo.
Abbiamo visto che è successo a Modena con la Eco-Ge, ma sta succedendo in più occasioni che scopriamo aziende sospette occuparsi del tema dei rifiuti speciali. Che fine fanno poi questi rifiuti non lo può sapere nessuno.
Penso quindi che sia un focus, un punto da tenere al centro questo dei movimenti terra, movimenti rifiuti e rifiuti speciali, e sia importante mettere dei paletti perché, altrimenti, noi scriviamo delle bellissime regole che sono però troppo generali, troppo a maglie larghe. Questa legge per funzionare deve avere delle maglie molto strette. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 34 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all'articolo 13.
Su questo articolo insiste l’emendamento 35 a firma del consigliere Favia.
È aperta la discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Intendiamo sostituire l'articolo omologo, del testo proposto dalla Giunta in merito alla costituzione in giudizio, perché non ci piace come è formulato.
Intendiamo dare certezza della costituzione della Regione come parte civile in tutti i processi penali relativi a reati di mafia afferenti il proprio territorio e per i processi in cui siano contestati reati connessi a quelli di tipo mafioso, dei quali siano imputati amministratori e dipendenti regionali.
Ciò che non ci piace in questo articolo è la discrezionalità che lasciamo alla Giunta. Anche qui la lettera va scritta non come norma di principio ma come regola: deve essere una regola automatica.
Leggo testualmente: «La Giunta regionale nell'ambito delle attività ad essa spettanti, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, lettera i) dello Statuto regionale, valuta l'adozione di misure legali volte alla tutela dei diritti e degli interessi lesi dalla criminalità organizzata e mafiosa, e si costituisce parte civile in tutti i processi penali relativi a reati di mafia afferenti il proprio territorio e dei processi in cui sono contestati reati connessi a quelli di tipo mafioso dei quali siano imputati amministratori e dipendenti regionali».
Comma 2: «eventuali risarcimenti derivanti dai procedimenti di cui al comma 1 vengono destinati a finanziare le misure previste dall'articolo 10».
Ho grandissimo rispetto del lavoro della Giunta, degli assessori e del Presidente Errani però non amo in quanto consigliere dell’Assemblea il fatto di lasciare nelle leggi deleghe in bianco alla Giunta o eccessiva discrezionalità. Sicuramente chi governa ha bisogno di spazi per muoversi rapidamente ed autonomamente, ma in una materia come questa, dove andiamo invece a decidere delle regole, mi interessa che le regole siano regole, regole sempre uguali per tutti e non che a volte si proceda come è successo in passato alla sospensione di dipendenti pubblici che si sono contraddistinti per comportamenti che non fanno onore o che non dovrebbero fare onore a questa Regione come la non collaborazione con altre istituzioni come la magistratura dello Stato - poi magari torneremo a parlare di sanità - e di altri no: alcuni sì, altri no.
Questo non ci può essere: l’Assemblea Legislativa decide una regola ed essa è tale. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 35 a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'articolo 13.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 13 è approvato.
Passiamo all’articolo 14.
Su tale articolo insiste l’emendamento 36 a firma del consigliere Favia.
È aperta la discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Anche qui un articolo che sostituisce l'articolo proposto dalla Giunta. Mi rivolgo in particolar modo alla Vicepresidente della Regione, assessore Saliera, in quanto noi intendiamo dare maggiore impulso alla promozione alla legalità, dedicando un arco temporale idoneo.
Tra l'altro è molto divertente perché noi presentammo - ve lo ricordate - 26 emendamenti qualche mese fa sulla legge contro le infiltrazioni mafiose, gli appalti, la semplificazione e via discorrendo, e ci venne detto come oggi che si sarebbe fatta un'altra legge.
Condividiamo buona parte degli articoli della legge che ci avete presentato e li stiamo votando tutti perché sono similari a quelli che noi presentammo negli emendamenti, però abbiamo visto dei cambi di sintassi o di vocaboli. La Settimana della legalità che noi presentammo l'avete fatta diventare il Giorno della legalità.
La cosa divertente, Vicepresidente, è che noi constatiamo comunque con piacere che, anche se nei fatti voi cambiate l'articolo, sul suo portale web personale, www.Simonetta Saliera.it, si parla di una settimana dedicata al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio e in generale alla diffusione della cultura della legalità.
Pensando che sarebbe bello dedicare una settimana con più appuntamenti, anche se capisco che questo non è come gli altri un emendamento determinante, però cerchiamo di portare il nostro contributo a rendere la legge più giusta e più completa, noi riteniamo che sia più corretto dare più importanza a questa ricorrenza perché le iniziative sono di diverso tipo e quindi proponiamo la Settimana della legalità. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 36 a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione, per alzata, di mano l'articolo 14.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 14 è approvato.
È stato presentato l’emendamento 37 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
È aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Presidente, ci è stato già detto nella replica al dibattito generale da parte del relatore che questa Consulta che noi proponiamo è un ulteriore appesantimento.
Io sono andato sempre indietro con la memoria perché è importante avere memoria e ricordo quando, mi pare l'assessore Peri (non ne sono sicuro), noi proponemmo l'Osservatorio nei 26 famosi emendamenti e ridendo, non dico ridicolizzandoci, ma quasi, ci venne detto dai banchi della Giunta «un altro Osservatorio, un'altra struttura ad appesantire», quando io ho come, metaforicamente e scherzosamente, mio Vangelo, ”Il nostro impegno per l'Emilia-Romagna” di Vasco Errani, dove si parla proprio (all'epoca lo citammo) della costituzione di un Osservatorio.
Questo per dire che, anche in questo caso, si attacca, non si va nel merito della proposta dicendo che appesantirà quando, invece, lo stesso Presidente ha richiamato più volte che la Regione vuole valorizzare lo strumento della concertazione, quindi noi seguiamo le linee guida che sono della Giunta di questa Regione.
Così come è avvenuto, tra parentesi, per la legge in cui abbiamo promosso la legalità nel settore edile, la 11 del 2010: lì la Consulta ci stava e qui non ci sta. Qui non possiamo portare le associazioni di volontariato a un tavolo che non ha costi e si parla di partecipazione e lavoro corale: in quella legge potevamo e in questa non possiamo.
Mi chiedo per quale motivo. Noi pensiamo che invece la concertazione e il dialogo siano uno strumento utile e l'abbiamo inserito con un emendamento. Ribadisco: la Consulta non costituisce oneri economici a carico della Regione, se non il caffè magari da offrire ai partecipanti al tavolo. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, passiamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Semplicemente per ribadire molto velocemente quello che ho già detto nella mia replica: questo organismo rappresenta un ulteriore organismo rispetto a tutto quello che è già previsto dalla legge, ecco perché probabilmente diventa qualcosa di inutile, che appesantisce l'attività amministrativa.
Noi abbiamo previsto un Osservatorio all’articolo 12, abbiamo previsto un Centro di documentazione all'articolo 15, ma a leggere tutto l'articolo 12 si dice: «la struttura regionale competente per iniziative sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso assicura la valorizzazione, il costante monitoraggio e l'attuazione coerente e coordinata delle iniziative di cui alla presente legge, esercita le funzioni di Osservatorio - ha fatto presente questo comma b) la consigliera Donini quando si parla dell’Osservatorio -, mantiene un rapporto di costante consultazione con le principali associazioni di cui all'articolo 4 della presente legge, anche al fine di acquisire indicazioni propositive sulle migliori pratiche, consulta le associazioni e i soggetti rappresentativi di cui agli articoli 5 e 6, comma 1) della presente legge…».
Abbiamo un Osservatorio, un Centro di documentazione e un articolo di legge che ci impone di consultare tutte le associazioni: istituire un ulteriore organismo ci sembra un appesantimento non utile.
Poi è questione di punti di vista e comunque apprezzo la volontà propositiva, però è per quello che voteremo contro questo emendamento, solo per quello.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mumolo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 37 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
È stato presentato l’emendamento 38 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
È aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. L’articolo è volto a dettare le funzioni dell'Osservatorio già presente in modo generico all'articolo 12. È lo stesso articolo, Presidente, che presentavamo in modifica dell'articolo 8 in merito alla Polizia municipale: volevamo delle proposte più dettagliate e più stringenti.
La richiesta di tale strumento nei lavori che hanno portato all'approvazione della legge relativa al settore edile è stata caratterizzata dalla poca attenzione per tale strumento da parte dell’assessore competente, nonostante lo strumento fosse già presente, come dicevo prima, nel programma di mandato.
Leggo velocemente l'articolo: «la Regione, al fine di esercitare le funzioni di Osservatorio di cui all'articolo 12, comma 2, lettera b) e di coordinare e razionalizzare il lavoro delle amministrazioni pubbliche regionali competenti, in materia di raccolta dati e informazioni inerenti agli appalti pubblici, servizi e forniture materiali, di trasparenza e prevenzione di forme di illecito nella pubblica amministrazione, istituisce l'Osservatorio regionale della legalità presso l'assessorato competente per le politiche della sicurezza.
L’Osservatorio si occupa di analisi e studi concernenti la legalità nelle amministrazioni pubbliche regionali, con particolare attenzione al fenomeno dell'infiltrazione delle mafie nel tessuto economico, produttivo e occupazionale regionale, compiere analisi e studi scientifici sui settori degli appalti, dell'edilizia e nella sanità, emanare linee guida per le amministrazioni pubbliche regionali sul tema della legalità, monitorare le procedure di spesa e i tempi di pagamento, creare e gestire il Repository Unico regionale», il famoso contenitore unico in formato digitale dei dati raccolti dagli Osservatori degli enti locali e da altri servizi e amministrazioni pubbliche regionali.
Lo dico perché fare questo Centro di documentazione e questo Osservatorio è molto importante, e noi potremmo già inserire qua, che tipo di database fare, perché può essere una ciofeca - scusi il termine, Presidente - come uno strumento straordinario, allora non ci costa niente cercare di dare già delle linee guida, non fare il classico centro di documentazione ma fare una cosa più snella, on line, digitale, consultabile immediatamente.
«Monitorare procedure di spesa e tempi di pagamento, in particolare centrali appaltanti sugli appalti e sugli affidamenti, in modo da farli emergere e renderli disponibili nella Sezione Trasparenza del portale regionale». Quindi chiediamo più trasparenza. Non va in conflitto con il Centro di documentazione e Osservatorio che, comunque, consigliere, non sono la stessa cosa di una Consulta regionale.
Non ho fatto in tempo a risponderle prima perché eravamo già in dichiarazioni di voto, però lei diceva parere condivisibile, accettabile, punti di vista, mentre, invece, ritengo che - ed è questa la grande differenza tra ciò che noi proponiamo e la legge di Giunta - ciò che viene definito come linee guida in maniera generica debba essere istituzionalizzato in un tavolo, però, ripeto, possono essere opinioni politiche diverse e punti di vista diversi. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 38 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all’articolo 15. Su tale articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 15.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 15 è approvato.
Passiamo all’articolo 16. Su tale articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 16.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 16 è approvato.
È stato presentato l'emendamento 39 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
È aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. È l'istituzione di un nuovo articolo, quindi non rientra nella clausola valutativa che non abbiamo emendato, e con tale articolo vogliamo rendere effettiva e, anche qui, puntuale la partecipazione dei cittadini alle scelte della Regione.
Vogliamo quindi stimolare la cittadinanza responsabile e non vogliamo che resti com'è nel progetto di legge di Giunta una mera locuzione lessicale e non trovi nella legge una forma attiva di coinvolgimento. Le leggi si possono scrivere con criteri più generali ma, a noi, nessuno vieta di mettere dei paletti più stringenti.
L’architettura del dispositivo è presa dalla tecnica legislativa della Giunta stessa, quindi anticipo chi mi dirà che non si mette l'istituzione di conferenze biennali in una legge perché io, signori, ho seguito lo stesso impianto legislativo della legge n. 17 del 2005, “Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”. All'articolo 18 si parla di partecipazione e di una conferenza biennale.
Magari in dichiarazione di voto potrò analizzarlo puntualmente. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Se nessun altro chiede di intervenire, nemmeno in dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 39 a firma del consigliere Favia istitutivo di un nuovo articolo.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all’articolo 17.
Su tale articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 17.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 17 è approvato.
Passiamo all’articolo 18.
Su tale articolo non insistono emendamenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 18.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 18 è approvato.
Abbiamo terminato l'esame dell'articolato. Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero progetto di legge.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. L’occasione della dichiarazione di voto mi offre l’opportunità di precisare il comportamento che noi abbiamo avuto rispetto a questo provvedimento di legge, che avevamo già preannunciato all'inizio della sua trattazione e che in questo momento invece intendo ribadire, cioè un atteggiamento favorevole al progetto di legge.
Lo dico perché abbiamo avuto anche la dimostrazione plastica di come ci si possa occupare di un provvedimento così importante. Noi abbiamo deciso come Gruppo di soprassedere a tutte le questioni che si potevano porre sia per i vari distinguo che si potevano fare sugli articoli, sia per avere un po' di pubblicità in più presentando magari molti emendamenti pleonastici.
Abbiamo anche deciso di non stigmatizzare alcuni atteggiamenti che la legge poteva lasciare intendere dal punto di vista della legge manifesto, e abbiamo privilegiato il contenuto e soprattutto il momento che stiamo vivendo. In diverse occasioni abbiamo verificato come il pericolo delle infiltrazioni mafiose e malavitose nella nostra regione sia presente, abbiamo tutti segnalato la pericolosità per il tessuto sociale e per il tessuto economico di questa Regione: non possiamo, non potevamo e non l'abbiamo fatto, dare la sensazione di volerci semplicemente dividere o guadagnare qualche titolo in più o qualche visibilità in più rispetto a questo provvedimento di legge.
Il nostro Partito, il nostro Gruppo è un Gruppo responsabile: di fronte a leggi di questo tipo privilegiamo il suo inquadramento totale e per questo siamo favorevoli.
Non voglio polemizzare con il collega Favia, a cui abbiamo dimostrato con l'astensione la nostra attenzione nei confronti dei suoi numerosi emendamenti, però credo che questa sia anche l'occasione per chiarire come ci vogliamo atteggiare in quest'Aula perché, se è vero che ognuno di noi volendo aveva avuto il tempo (parliamo di ore o di giorni) per verificare gli emendamenti, è anche vero che il collega Favia ha presentato un progetto di legge alcuni mesi fa, suppongo anzi sono certo perché li ho guardati che gli emendamenti facciano riferimento a quel progetto di legge: c'erano altri dieci occasioni per presentare questi emendamenti, per valutarli in maniera molto più approfondita e magari per ottenere anche un risultato positivo.
Certo ci sarebbero stati meno giornalisti, certo ci sarebbero state meno televisioni, certo ci sarebbero stati meno interventi su internet, però io non sono sicuro che questo tipo di atteggiamento sia utile allo svolgimento dei lavori di quest'Aula e anche al miglioramento del provvedimento di legge, perché, se ognuno di noi tenesse un atteggiamento di questo tipo, probabilmente creeremmo un meccanismo che assomiglierebbe molto all'ostruzionismo, che, abbiamo visto in altre occasioni, non manda avanti dei provvedimenti di legge così importanti come questo.
Il nostro atteggiamento quindi non è stato certamente un atteggiamento di scarsa attenzione nei confronti di questo provvedimento, ma proprio per dimostrare tutta la nostra condivisione sulla strategia che un'istituzione importante come la Regione deve avere su questi temi abbiamo seguito in maniera approfondita i lavori - non tanto io che ne avevo il dovere come Presidente della Commissione, ma i colleghi Filippi e Pollastri che per noi partecipano a questa Commissione -, abbiamo partecipato attivamente ai lavori, abbiamo dato laddove era utile alcuni contributi di merito, ma ci siamo semplicemente attenuti al segno di una condivisione di un messaggio importante che vogliamo dare all'esterno: questa Regione nel suo complesso è contro ogni infiltrazione mafiosa e si deve sapere che metteremo in campo e faremo la nostra parte per mettere in campo tutti quei provvedimenti che possono ostacolare infiltrazioni di questo tipo, per cui il nostro voto sarà favorevole.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Lombardi.
Vi ricordo che sono previsti cinque minuti per la dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, presidente. Per annunciare a nome del Gruppo un voto di astensione rispetto al testo di legge così come si accinge a licenziare l'Aula, esprimendo un sostanziale rammarico per il mancato accoglimento degli emendamenti presentati dal nostro Gruppo (peraltro erano 3 e poi 2 i più significativi a nostro giudizio).
Abbiamo apprezzato il commento del relatore, che tutto sommato apre uno spiraglio per le nostre proposte sia pure in un diverso percorso legislativo incardinato davanti alla competente Commissione, ma lo esclude da questa legge.
I nostri emendamenti - ed è il motivo per cui esprimiamo un voto di astensione - avevano l'obiettivo di rendere più incisivo e più cogente il contenuto della disposizione normativa, accogliendo anche in particolare alcuni richiami a tematiche importanti che erano state evidenziate in sede di audizione da parte del magistrato intervenuto per conto della DIA.
Proprio in questa direzione gli emendamenti avevano l'obiettivo di costruire un'anagrafe dei dirigenti e dei procedimenti degli appalti pubblici con la pubblicazione delle retribuzioni, delle Commissioni a cui partecipano, una rotazione degli stessi, un monitoraggio attento sul tema degli appalti pubblici con particolare riferimento alle cave e alle concessioni estrattive, proprio temi sottolineati dal magistrato che abbiamo ascoltato in audizione, il quale ha puntualizzato come questi aspetti siano elementi chiave della penetrazione mafiosa nei vari territori.
Mi auguro che appunto in un diverso percorso legislativo ci sia la possibilità di recuperare le indicazioni che abbiamo prospettato come Lega Nord. Abbiamo seguito con attenzione tutta l'evoluzione del progetto di legge, siamo anche noi fortemente preoccupati non più dei segnali ma ahimè della constatazione che anche la nostra Regione è sempre più permeabile alle infiltrazioni, andando a scontare purtroppo scelte di Governi del passato (non dico di Governi regionali, ma parlo di Governi nazionali), che purtroppo anni fa hanno fatto di questa Regione il luogo dove venivano trasferiti personaggi poco commendevoli, che nelle loro località d'origine avevano frequentato assiduamente combriccole mafiose di vario tipo, con il risultato ahimè di trapiantare in questa Regione la mala pianta delle mafie.
Oggi andiamo a scontare in diverse realtà del territorio queste situazioni, e mi auguro che con questa legge si vada un po' nella direzione giusta. Avremmo voluto una legge più forte, più incisiva, una legge che mettesse risorse e soprattutto spalancasse le porte alla trasparenza, in particolare negli appalti.
Sotto questi aspetti il respingimento dei nostri emendamenti ahimè rende questa legge un po' meno incisiva. Riteniamo che comunque non si tratti meramente di una legge bandierina, ma di una legge che ha dei contenuti che noi apprezziamo.
Il nostro voto di astensione quindi non è una critica all'impostazione, ma il fatto che purtroppo credo che sia mancata la volontà di inserire norme più cogenti come noi auspicavamo. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Il nostro sarà un voto favorevole alla legge in maniera convinta: questa legge è comunque un passo avanti. Avremmo preferito un articolato differente, ma questa legge è comunque un passo avanti e io ringrazio il relatore Mumolo e la Vicepresidente Saliera, che pur con visioni diverse si sono impegnati su questo tema.
Ovviamente ho avuto la possibilità di avere un dialogo solo con il Partito Democratico - questo, pur su posizioni diverse, è comunque una cosa onorevole per quest'Aula - sui temi, con il relatore e con altri consiglieri ho avuto la possibilità di confrontarmi.
Non ho nemmeno pensato di parlare di lotta alla criminalità organizzata con invece quella che, si definisce in quest'Aula, opposizione, che di contributi invece ne ha portati ben pochi, e mi vien da sorridere quando qualcuno parla di giornalisti, che poi non so al di là dei Gruppi consiliari nelle strutture, quanti giornalisti ci siano e quanto venga seguito questo Consiglio, e di televisioni presenti, perché mi viene detto da esponenti di un partito il cui leader è l'omino dell'audience, è quello che fa solo dei monologhi in televisione, è l'omino della pubblicità.
(interruzioni)
E vengono a dire a noi, che non abbiamo un soldo, che viviamo all'interno delle istituzioni pubbliche, che cerchiamo solo pubblicità, e noi non abbiamo Segretari nazionali: siamo autodeterminati con liste sul territorio, non dipendiamo da nessuno, caro consigliere.
Il motivo per cui gli emendamenti non sono stati presentati in Commissione è stato detto in Commissione e io lo posso ribadire: avevo annunciato che gli articoli del testo nostro sarebbero arrivati in Consiglio e chiunque poteva parlare. Ricordo che noi abbiamo una proposta di legge depositata prima di quella della Giunta, che nel momento in cui viene scelto come testo base quello della Giunta (e io non ho condiviso ciò) sparisce.
Io non accetto questo atteggiamento di far finta che non esista, non accetto che in Commissione le riunioni siano a porte chiuse, non lo posso accettare, mi sembra scorretto, non me ne frega nulla se c'è la coscienza sporca di fare comizi davanti ai giornalisti: io questa coscienza sporca non ce l’ho e faccio il mio dovere, e chi dice queste cose, allora, ha la coscienza sporca, perché pensare che in Commissione non facciamo seriamente il nostro lavoro perché ci guardano i giornalisti vuol dire, colleghi, che non siamo per nulla persone serie.
Ringrazio comunque la Lega per aver presentato degli emendamenti, per aver fatto un lavoro, ringrazio il Partito Democratico per essersi confrontato, non ringrazio il PdL che, evidentemente, non ha contributi da portare, giusti o sbagliati che siano, su questa legge. Ringrazio, perché non voglio generalizzare, il consigliere Pollastri, che invece, oltre ad essersi dichiarato in Commissione interessato alle nostre proposte, ha sempre lavorato seriamente sul tema. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bonaccini. Ne ha facoltà.
BONACCINI: Io penso che oggi sia una giornata molto importante per il Consiglio regionale e per le istituzioni, nel senso che noi approviamo una legge che abbiamo fortemente voluto, che fortemente ha voluto la Giunta, che intende proseguire nel non tenere la testa sotto la sabbia.
Sappiamo perfettamente quanto l'attenzione della criminalità organizzata si sia spostata in questi decenni e in particolare negli ultimi anni verso le regioni più ricche del Paese. È un fatto che ci preoccupa e che dovrebbe preoccupare tutti quanti sono a capo delle istituzioni, indipendentemente se le governino o siano all'opposizione.
Io credo che, come rilevava il consigliere Mumolo, sia stato fatto un ottimo lavoro. La cosa che più mi piace rilevare è che questo lavoro non è stato peraltro fatto solo dalla politica. Una delle cose che mi piace rilevare di più, forse quella principale, è che c'è stato un coinvolgimento pieno delle forze sociali, economiche, sindacali, dell'associazionismo. Voglio ricordare in particolare e ringraziare l'Associazione Libera, che in questo Paese prima tra tutte sta dando un contributo da tanto tempo determinante anche dal punto di vista di contributi che vanno nella direzione di migliorare o contribuire a fare delle leggi migliori di quelle che c'erano.
Quindi un lavoro mi pare molto importante, che permette oggi a questa Regione di varare una legge che è la prima legge in Italia sulla quale si è deciso di fare poi una Commissione valutativa e dunque procedere a step, perché sappiamo che le leggi, anche le migliori, scritte sulla carta bisogna che trovino un'applicazione reale e concreta.
Sinceramente ho apprezzato l'intervento del consigliere Lombardi, perché mi pare abbia voluto evitare - e questa era la nostra intenzione - che su un tema come quello del contrasto alla criminalità organizzata la politica si divida per ragioni di parte o per un 1 o 2 per cento in più, anzi mi verrebbe da dire che i cittadini e gli imprenditori sani e onesti, che sono la stragrande maggioranza in queste terre, l’associazionismo, i lavoratori, i sindacati si aspettino che la politica si unisca perché questa è una delle grandi sfide di questi anni: provare dentro un quadro di lacerazione del tessuto morale e civile di questo Paese…
Qui potrei aprire una polemica ma non lo voglio fare oggi, cioè il fatto che l'aver per troppi anni consentito di derogare alle regole esistenti e alle leggi vigenti ha portato i cittadini o parte di essi a pensare che oltre ai diritti non ci dovrebbero essere doveri o che c'è qualcuno che non debba rispettarli.
In ogni caso ho apprezzato l'intervento perché è andato nella direzione di contribuire a fare dell'unità di intenti quello che per noi voleva essere ciò che stava alla base di questa legge. Mi dispiace l'astensione della Lega perché a mio parere è stata fatta un po' di confusione sui ruoli istituzionali e chi deve intervenire rispetto a quali competenze. Lo dico perché ad esempio il tema delle leggi sugli appalti è un tema che non compete direttamente e soltanto a certi livelli istituzionali.
Questa mattina sulla stampa nazionale - lo dico all'amico Manfredini - ad esempio c'è scritto che il Governo sta lavorando per modificare una parte della legge sugli appalti e inserire una norma che dice di alzare fino a 1 milione di euro da 500.000 euro come era possibile oggi per le istituzioni il fatto di non procedere a gara, ma invitare (in realtà è una gara anche quella: vengono chiamate volgarmente «a cottimo») fino a 10 ditte.
Guardate, se presa per come la interpreto io che ho fatto per tanti anni l’assessore ai lavori pubblici, è una buona legge, perché…
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere, ha un minuto.
BONACCINI: Perché vorrebbe dire chiamare coloro che sono sul territorio e saldare un patto rispetto alla serietà.
Se però non sarà così e dunque dovremo vedere ma è allargare le maglie delle regole, allora saremmo preoccupati. Voglio dire che mi pare che la Regione abbia fatto tutto ciò che era in suo potere per migliorare tutto quello che ha a che fare con il sistema di controllo. Peraltro - lo ha citato il consigliere Mumolo - secondo me è stata fatta un'ottima legge a novembre o dicembre: quella che è intervenuta direttamente sul tema degli appalti in edilizia pubblica e anche in edilizia privata, che è il vero problema che oggi esiste.
Finisco per dire al consigliere Favia che apprezzo che si voti a favore: vuol dire che allora governare e prendersi le responsabilità poi alla fine è un fatto importante. Siete un partito anche voi, è inutile che ci giriamo intorno: quando ti presenti alle elezioni entri in politica e lo dice la stessa Costituzione che i i partiti sono associazioni libere di uomini e donne come siete voi.
Dunque io credo che sia importante acclarare e accettare che ciò che oggi si vota in questa istituzione porta a casa un risultato che, indipendentemente dal numero di coloro che alzeranno la mano a favore, ha dimostrato come la politica possa essere buona politica quando si dà un obiettivo, e, siccome ci sarà la consultazione valutativa, noi siamo i primi a pretendere e ad essere interessati che di tanto in tanto si vada poi a fare le verifiche perché vogliamo che la legge di oggi non sia solo una buona legge, come siamo convinti, sulla carta, ma possa dare strumenti per contrastare uno dei veri problemi di oggi, cioè la presenza dell'illegalità diffusa nella parte più ricca del Paese.
Noi, che qui abbiamo conosciuto un dopoguerra nel quale delle regole si è fatto uno dei capisaldi del convivere civile, vogliamo che questo venga rinsaldato anche in futuro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bonaccini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Personalmente io oggi sono molto soddisfatta di vedere che quest'Aula approverà un progetto di legge che comunque è frutto della collaborazione di tutte le parti, di tutti i Gruppi che rappresentano quest'Aula.
Anche a me dispiace che, come diceva prima il collega Bonaccini, uno dei nostri Gruppi si esprima con un'astensione, però sono contenta che sul tema della legalità e sul contrasto alle infiltrazioni mafiose la Regione abbia cercato di dare un contributo nella direzione massima di tutto quello che poteva fare.
A prescindere da quelli che sono stati gli interventi e i contributi sotto forma di emendamenti, è importante che oggi comunque quest'Aula dia un segnale di grande unitarietà all'esterno, ed è per questa ragione che anch'io confermo quindi il mio voto positivo e desidero ringraziare in primis il relatore Mumolo, che secondo me ha fatto un buon lavoro, ma non mi sottraggo dall’apprezzare anche il contributo che ha voluto portare il collega Favia, che su questo tema comunque è stato il primo fra tutti noi (compresa la Giunta) a voler sollecitare una discussione in merito, cosa che non voglio negare.
Mi fa piacere se tutto ciò può aver rappresentato uno stimolo e mi fa molto piacere al di là di alcune considerazioni, al di là del fatto se una persona può avere più o meno partecipato e io forse sono la prima ad ammettere che a questa discussione non ho partecipato con emendamenti, ma perché già dall'inizio mi sono ritrovata profondamente soddisfatta nel vedere che su questo tema profondamente prioritario c'era già un approccio condiviso.
Per me era quasi sufficiente e forse analogamente alle ragioni che prima illustrava il collega Lombardi mi sento di dire che questo ci deve esimere ogni tanto dal fare osservazioni tra di noi su questi comportamenti, perché ogni tanto dietro un silenzio assenso c'è comunque la volontà di contribuire. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Grazie, presidente. Molto velocemente, solo per ribadire che oggi votiamo una legge secondo me estremamente importante, che di certo non finisce un percorso che questa Regione ha iniziato, ma fissa un altro dei punti a favore contro la lotta alla criminalità in genere, perché dopo il voto che abbiamo dato sugli appalti e sui subappalti evidentemente anche questo è un altro tassello contro quella situazione che noi conosciamo e che dà grossi problemi in questo momento anche all'Emilia-Romagna.
È quindi importante senz'altro la collaborazione che tutti i Gruppi (compreso il nostro) hanno dato soprattutto sul tema dell'etica pubblica, che è importante perché credo che tornare a parlare di etica e di etica pubblica credo sia un segnale che dobbiamo dare ai cittadini ma anche alla classe politica in genere e a chi lavora nel pubblico, perché forse in qualche momento ce lo siamo dimenticati o ce lo stiamo dimenticando.
Ringrazio comunque anche la maggioranza per avere dato attenzione alle nostre proposte e mi dispiace ovviamente che non esca da questa Regione un testo votato da tutti i consiglieri. Dispiace perché, fosse anche un testo carente, è comunque un grande passo avanti. Diversificarsi in questo momento per il Gruppo consiliare della Lega di sicuro non serve a togliere quei dubbi che comunque nella popolazione restano anche in merito a infiltrazioni mafiose nel nord Italia e in Lombardia. Credo che su un testo così importante davvero ci dovesse essere il voto di tutti. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Vorrei dire innanzitutto alla consigliera Barbati che credo che è un'opinione del signor Saviano, un'opinione che è sua. Ho consegnato alla collega prima un rapporto recente e chiaro, per quanto ci riguarda.
Vedete, mi sono arrabbiato perché al mattino il pescatore decide quale pesce può pigliare, e, se vuol pigliare anche quelli piccoli, mette su una rete con la maglia piccola. Se invece vuol pigliare solo quelli grandi, mette su la rete con la maglia grande. Questo è il ragionamento di uno che va a pescare (ci vado anch’io) con la canna e che, se vuole pescare tutto, mette un amo piccolino, se vuol pescare quello grosso, mette un amo più grosso.
Questo ragionamento perché con questa rete non pigliamo tutti i pesci e i piccoli diventano grandi, presidente. E siccome abbiamo un tumore all'interno delle istituzioni dichiarato nel vostro rapporto, la legge che citava il collega Bonaccini non dice che è revocato il certificato antimafia: lo devono consegnare.
Nel momento in cui noi abbiamo dei funzionari, persone che fanno iniziative private e sono a conoscenza che gli è stato revocato il certificato antimafia, io credo che come corruzione, caro Presidente, se mi permette, una parolina… È lì che mi sono proprio arrabbiato perché non ha senso: noi i pesci dobbiamo prenderli tutti. Avranno le punizioni che meritano, però quello piccolo diventa grande, e, se togli quello grande, quello piccolo diventa grande ancora più in fretta e si attrezza.
ERRANI: Dipende anche dalla specie. Un pesciolino rosso non diventa una balena. È una battuta.
MANFREDINI: Sì, dalla specie, comunque non è un buon discorso: io sto parlando seriamente. Ci sono pesciolini che poi diventano grandi così, però, se voglio prendere quelli piccoli, ci metto una maglia ancora più piccola in cui non possono passare.
Allora ecco il discorso che abbiamo fatto, e quindi dire “non avete presentato emendamenti”, caro relatore, innanzitutto la ringrazio perché lei ha fatto un ottimo lavoro, ma anche la minoranza ha fatto un lavoro buono che non è stato apprezzato per niente.
Lei ha portato i suoi emendamenti nell’ultima seduta di Commissione e mancava il tempo utile per analizzarli. Abbiamo avuto una settimana di tempo e, se c’era la volontà non dico di chiamare la Lega ma anche coloro che si sono impegnati per una legge veramente rispettosa, che vada verso quell'obiettivo che noi tutti speriamo, cosa che non avete fatto, ecco perché la corruzione… e qua mi viene veramente da pensare male e non aggiungo altro.
Poi faremo i nostri comunicati stampa, voi dite quello che volete: noi spiegheremo le nostre ragioni alla gente, il perché e il come. Avete voluto lasciar fuori con una scusa banale la corruzione.
Ha fatto bene il nostro collega Corradi facendo la nostra dichiarazione di voto, questa è un'astensione e non ci mortifichiamo perché abbiamo tutte le ragioni.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Ognuno poi renderà conto delle proprie posizioni. Anche a me dispiace che non ci sia una presa di posizione unanime di quest'Aula: l’ho detto e ribadito anche nel momento della discussione generale.
Peraltro le ragioni credo che siano legittime e comprensibili ma sono state di fatto argomentate, e un contributo vero a proseguire lungo questo percorso io credo che sia importante e lo riconosco come qualificante da parte dei Gruppi che qui sono intervenuti e hanno proposto emendamenti.
Per cui come ringrazio anch’io il consigliere Mumolo per come in questo percorso di attuazione del nostro nuovo modo di essere ha esercitato il suo ruolo di relatore con competenza e anche con correttezza, sono grata anche delle sollecitazioni dei colleghi Favia, Manfredini e degli altri che hanno dato il loro contributo e partecipato a questo dibattito.
Il risultato è quello che abbiamo: un impianto che riguarda un tema, che riguarda più prettamente il percorso culturale attraverso una relazione forte con le altre istituzioni, con il mondo della scuola, che recupera una riflessione, consigliera Noè, che avevamo iniziato a fare da tempi non sospetti.
Quando abbiamo cercato di capire in che modo e con quale efficacia in alcuni settori le Regioni potevano puntualmente intervenire per contrastare davvero il fenomeno delle organizzazioni criminali presentammo sette anni fa una legge regionale contro l'usura, che modificammo per poter inserire norme relative alla confisca e al riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, percorsi che abbiamo abbozzato e che abbiamo il demerito di non aver portato a termine.
È però una riflessione che è nata da tempo, sollecitata per fortuna non solo dalla capacità più o meno piccola o grande di noi che qui rappresentiamo il sistema della politica, ma per fortuna da una società che ci stimola, che ci interroga, che in qualche maniera ci impone di fermarci a rapportarci con loro e non voglio mettere in fila le qualificanti esperienze di protagonismo sociale, che in questo territorio continuano ad esistere e che vanno con questa legge ulteriormente riconosciute e sostenute.
È una tappa di un percorso - lo diceva la collega Barbati -, non abbiamo l'ambizione di essere capaci di fare in un'unica soluzione tutto quello che c’è da fare. Dimostriamo qui come in altri ambiti (io spero) un approccio un po' nuovo nella relazione tra politiche e territorio, che è quello di chi si interroga e chiede continuamente a se stesso “cosa posso fare io per migliorare, per rendermi utile, per fare un ulteriore salto di qualità, per progredire dal punto di vista della cultura, dei comportamenti, di una civiltà e di un'idea di comunità che vogliamo condividere a partire anche dalla condivisione di ciò che si può condividere?”
Apprezzo quindi la possibilità di votare questa norma ben oltre la maggioranza a cui appartengo. Sono convinta che qui abbiamo tutti condiviso che c'è un'agenda di lavoro sulla quale proseguire la nostra riflessione, di doverci occupare con cognizione di causa e con capacità di approfondimento dei settori chiave che interessano l'intero sistema economico e istituzionale del nostro territorio, di proseguire con le nuove regole sugli appalti per quel che riguarda i beni e i servizi, così come abbiamo fatto sull'edilizia, di aggiungere tasselli a questi elementi, di rivedere, se riteniamo, approfondendo o discutendo la legge 24 sulla sicurezza, se serve qualificare ulteriormente alcuni aspetti più relativi alle questioni che sono in capo alle situazioni afferenti all'ordine pubblico.
Sono pervenute varie sollecitazioni a riflettere sul modo con il quale si lavora, a rivedere le compatibilità con la legge 5 del 2005 sul lavoro quando si tratta di collegare una riflessione che incentivi qualità del lavoro, a partire dall'investimento su forme di lavoro stabile. Sono tutte riflessioni che si fanno e in più abbiamo le novità che cerchiamo di mettere nel sistema.
Io faccio fatica a vivere per parti separate e credo che ciò che abbiamo scritto nel DUP, ciò che è sottoscritto dalle tante realtà del mondo delle associazioni di imprese in questo caso, parti sociali, enti locali e istituzioni…
PRESIDENTE (Richetti): Consigliera, ha esaurito il suo tempo.
DONINI: Di far vivere per esempio la relazione con i tecnopoli e di connettere ricerca e lavoro, ricerca e innovazione tecnologica, nuovo modello per concepire l'economia anche nel nostro territorio, dovrà inserire anche questa ulteriore riflessione, perché non c'è un ambito separato: c'è la complessità come sfida e il tenere tutto insieme.
Ecco perché bisogna secondo me accompagnare con appropriatezza e quindi con leggi precise il percorso che è difficile stabilire quando avrà fine.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie. Per esprimere il nostro voto favorevole a questa legge. Condividiamo anche noi che sia un passo molto importante che si sia arrivati a questa definizione e condividiamo il dispiacere espresso per il fatto che la Lega intenda votare l'astensione. Non ci piace entrare nelle questioni degli altri: ognuno a casa sua fa come crede.
Rassicuro invece il consigliere Bonaccini che a noi la politica piace moltissimo: una politica a tempo come servizio civile che si esaurisca e che soprattutto ci piace la vera politica quando ha a cuore gli interessi dei cittadini, gli interessi comuni e non quelli della casta, per cui nessun problema a partecipare a questa discussione.
Ho apprezzato il riferimento alle associazioni, in particolare a Libera. Credo che altre associazioni anche di categoria e di categorie professionali vadano ringraziate per il loro contributo e vadano ringraziate anche persone singole come a Bologna Ivan Cicconi e in generale la Casa della legalità, che stanno conducendo importanti battaglie e con cui abbiamo personalmente avuto un dialogo a livello di questa legge.
Un ultimo pensiero credo che vada rivolto a tutti quei giornalisti e a tutti quei pubblicisti, spesso ragazzi giovani, spesso purtroppo al Sud che combattono la mafia, che la denunciano tutti i giorni dalle pagine del loro giornale, che rischiano davvero la vita e per i quali questo Stato non ha a disposizione una scorta che ha invece per Belpietro o per Emilio Fede. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Io sono intervenuto questa mattina e già nel mio intervento avevo fatto anche la dichiarazione di voto a favore. Naturalmente, anche per le cose che ho detto penso che siamo di fronte a un'ottima legge ottenuta attraverso un metodo molto positivo di coinvolgimento, di cui tutti hanno parlato.
Per mio costume sono molto più sobrio nei ringraziamenti, anche perché penso che siamo qui per fare queste cose, quindi non trovo particolarmente opportuno un eccesso di ringraziamenti reciproci, però effettivamente do atto che abbiamo lavorato con passione e intelligenza direi quasi sempre. D’altra parte è difficile essere sempre intelligenti, quindi abbiamo fatto quello che si doveva fare.
A questo punto mi vorrei limitare a dire: la possiamo finalmente votare questa legge? Stiamo andando molto avanti: la vogliamo finalmente votare? Io sono qui per votarla. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’oggetto 1117, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Aggiorniamo la nomina degli scrutatori perché non vedo in Aula il consigliere Filippi, che sostituisco con il consigliere Alberto Vecchi. Confermiamo la consigliera Costi e il consigliere Alessandrini quali scrutatori.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, comunico il seguente risultato:
Presenti
42
Assenti
8
Favorevoli
39
Contrari
--
Astenuti
3
Proclamo approvata la legge riguardante "Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile".
Diamo la parola al consigliere Barbieri perché forse c'è stato un problema nell'aggiornamento della strumentazione.
BARBIERI: Esprimo voto favorevole.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Barbieri.
Mettiamo a verbale il voto favorevole del consigliere Barbieri.
La seduta è conclusa.
È convocata per le ore 15, puntualmente cominceremo con i progetti di legge come primo punto, quindi raccomando la presenza puntuale. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12,54
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Carlo LUSENTI e Maurizio MELUCCI.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Simonetta SALIERA.
Votazione elettronica
OGGETTO 1117Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile"” (13)
Presenti: 43
Favorevoli: 40
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 3
Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Mauro MANFREDINI.
Assenti: 7
Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Mauro MALAGUTI, Luigi Giuseppe VILLANI.
IL PRESIDENTE
I SEGRETARI
Richetti
Cevenini - Corradi
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