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115.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 21 DICEMBRE 2016

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3259

Risoluzione per impegnare la Giunta a reperire, nel proprio bilancio, i fondi necessari a sostenere i costi dei rimborsi, rimasti in sospeso dal 2012, riguardanti spese anticipate da cittadini per l'abbattimento di barriere architettoniche, stanziando inoltre un fondo regionale, rifinanziabile ogni anno, per l'eliminazione ed il superamento delle stesse negli edifici pubblici e privati. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

FABBRI (LN)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 3353

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di assumere iniziative volte a tutelare la produzione del grano ed i soggetti occupati nel settore, ad intensificare i controlli fitosanitari sulle importazioni dall'estero del grano e tutelare i consumatori italiani, rendendo inoltre obbligatoria l'indicazione della provenienza di tale prodotto nella realizzazione di pane e pasta. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 3450

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l'ammodernamento del settore cerealicolo, a favorire la sottoscrizione di accordi per lo sviluppo della relativa filiera, nonché a potenziare i controlli sulla qualità delle derrate anche attraverso l'introduzione in etichetta della provenienza delle materie prime. A firma dei Consiglieri: Serri, Bagnari, Poli, Zappaterra, Campedelli, Rossi Nadia, Montalti, Bessi, Mumolo, Prodi, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Taruffi, Boschini, Torri, Caliandro, Marchetti Francesca, Mori, Sabattini, Soncini, Rontini, Molinari, Iotti, Calvano, Tarasconi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3422

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali affinché si tutelino gli occupati del settore, le produzioni agricole regionali e la qualità del Made in Italy messi a rischio dal ribasso dei prezzi del grano e da prodotti stranieri di scarsa qualità, introducendo inoltre una puntuale etichettatura che indichi al consumatore la provenienza e la qualità dei prodotti. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SERRI (PD)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 2856

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere, all'interno delle attività dell'agenzia sanitaria e sociale regionale ed in collaborazione con tutte le AUSL regionali, un "Osservatorio Ambiente e Salute", anche al fine di attuare un sistema informatizzato ed integrato ambientale-sanitario georeferenziato su tutto il territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

(Discussione e ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

PARUOLO (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

SENSOLI (M5S)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 1784

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di agricoltura e biodiversità, a favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipi ancestrali regionali e del patrimonio culturale e colturale legato ai "frutti antichi e dimenticati". A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Serri, Cardinali, Lori, Zoffoli, Bessi, Bagnari, Poli, Caliandro, Mumolo, Boschini, Iotti, Pruccoli, Montalti, Ravaioli, Campedelli, Tarasconi, Zappaterra, Sabattini, Rontini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ROSSI Nadia (PD)

BERTANI (M5S)

RANCAN (LN)

BAGNARI (PD)

 

OGGETTO 3321

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché vengano rispettati e ribaditi i principi stabiliti dal Parlamento Europeo sull'universalità del servizio postale, che deve essere fornito nella misura massima e svolto per cinque giorni alla settimana, promuovendo a tal fine anche l'apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali ed economiche interessate. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3456

Risoluzione per impegnare la Giunta a riavviare il dialogo con Poste Italiane e a promuovere un'Intesa, condivisa con i Comuni, finalizzata a concordare la riapertura degli Uffici chiusi, anche con modalità di servizio flessibili. A firma dei Consiglieri: Molinari, Taruffi, Soncini, Boschini, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Montalti, Caliandro, Zoffoli, Torri, Bagnari, Campedelli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MONTALTI (PD)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetto 1784

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,17

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centoquindicesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare la presidente Saliera e i consiglieri Calvano, Lori, Molinari e Tarasconi.

 

OGGETTO 3259

Risoluzione per impegnare la Giunta a reperire, nel proprio bilancio, i fondi necessari a sostenere i costi dei rimborsi, rimasti in sospeso dal 2012, riguardanti spese anticipate da cittadini per l'abbattimento di barriere architettoniche, stanziando inoltre un fondo regionale, rifinanziabile ogni anno, per l'eliminazione ed il superamento delle stesse negli edifici pubblici e privati. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Cominciamo con l’esame dell’oggetto 3259, “Risoluzione per impegnare la Giunta a reperire, nel proprio bilancio, i fondi necessari a sostenere i costi dei rimborsi, rimasti in sospeso dal 2012, riguardanti spese anticipate da cittadini per l'abbattimento di barriere architettoniche, stanziando inoltre un fondo regionale, rifinanziabile ogni anno, per l'eliminazione ed il superamento delle stesse negli edifici pubblici e privati. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

È un tema ormai dibattuto più volte anche in Commissione. Ci sembrava opportuno presentare questo tipo di risoluzione per sollecitare l’Amministrazione regionale a risolvere un problema che sicuramente non viene dalla Regione, ma parte da più lontano, a livello anche centrale. Ci sembrava però opportuno, anche per dare risposte ai tanti cittadini che spettano una soluzione, da questo punto di vista, proporre questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

La parola alla consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Pur condividendo la sensibilità legata ai temi dei disabili e dell’accessibilità, che credo vengano recepiti in quasi tutte le politiche regionali, non siamo in condizioni di accogliere il documento proposto dalla Lega Nord semplicemente perché non è sostenibile per il bilancio regionale. Non sto a riepilogare l’impegno della Regione sul fondo che in alcuni anni ha coperto anche la carenza di risorse del livello nazionale.

Nel 2015, come Regione abbiamo stanziato 2 milioni, esaurendo la graduatoria, 1,6 milioni con l’ultima delibera. Certo, gli ultimi fondi sono partiti per rispondere alle nuove domande, e c’è un tema di liquidazione della graduatoria degli anni passati. Non è sostenibile perché, è inutile che ce lo neghiamo, non possiamo, come Regione, far fronte alle carenze del livello nazionale.

Su questo credo sia anche opportuno, alla luce di quello che è uscito sulla stampa, stare attenti a rifinanziare le vecchie domande. C’è stato un caso, nel ferrarese: è capitato, nel rifinanziamento da parte del Comune, di liquidare una vecchia domanda, ma purtroppo il richiedente era deceduto.

Quindi, liquidare le vecchie richieste comporta un lavoro che non solo non siamo in condizione di fare, ma che non è sostenibile per il nostro bilancio, che credo in questi anni abbia dato ampie risposte alle esigenze regionali, ma che certamente non può sostituirsi al Governo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Zappaterra.

Non avendo più nessun iscritto in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte. Non sono congiunte, è una sola, ma non ci sono nemmeno emendamenti, quindi solo dichiarazioni di voto: cinque minuti per Gruppo.

Nominiamo scrutatori i consiglieri Cardinali, Sabattini e Marchetti Daniele.

Passiamo alla votazione della risoluzione 3259, a prima firma del consigliere Fabbri.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3259, a prima firma del consigliere Fabbri.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3259 è respinta.

 

OGGETTO 3353

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di assumere iniziative volte a tutelare la produzione del grano ed i soggetti occupati nel settore, ad intensificare i controlli fitosanitari sulle importazioni dall'estero del grano e tutelare i consumatori italiani, rendendo inoltre obbligatoria l'indicazione della provenienza di tale prodotto nella realizzazione di pane e pasta. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 3450

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l'ammodernamento del settore cerealicolo, a favorire la sottoscrizione di accordi per lo sviluppo della relativa filiera, nonché a potenziare i controlli sulla qualità delle derrate anche attraverso l'introduzione in etichetta della provenienza delle materie prime. A firma dei Consiglieri: Serri, Bagnari, Poli, Zappaterra, Campedelli, Rossi Nadia, Montalti, Bessi, Mumolo, Prodi, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Taruffi, Boschini, Torri, Caliandro, Marchetti Francesca, Mori, Sabattini, Soncini, Rontini, Molinari, Iotti, Calvano, Tarasconi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3422

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali affinché si tutelino gli occupati del settore, le produzioni agricole regionali e la qualità del Made in Italy messi a rischio dal ribasso dei prezzi del grano e da prodotti stranieri di scarsa qualità, introducendo inoltre una puntuale etichettatura che indichi al consumatore la provenienza e la qualità dei prodotti. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione 3353, che impegna la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo, al fine di assumere iniziative volte a tutelare la produzione del grano ed i soggetti occupati nel settore, ad intensificare i controlli fitosanitari sulle importazioni dall'estero del grano e tutelare i consumatori italiani, rendendo inoltre obbligatoria l'indicazione della provenienza di tale prodotto nella realizzazione di pane e pasta, a firma del consigliere Foti.

A questa risoluzione è abbinata la risoluzione 3450, che impegna la Giunta a sostenere l'ammodernamento del settore cerealicolo, a favorire la sottoscrizione di accordi per lo sviluppo della relativa filiera, nonché a potenziare i controlli sulla qualità delle derrate anche attraverso l'introduzione in etichetta della provenienza delle materie prime, a firma dei consiglieri Serri, Bagnari, Poli, Zappaterra, Campedelli, Rossi Nadia, Montalti, Bessi, Mumolo, Prodi, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Taruffi, Boschini, Torri, Caliandro, Marchetti Francesca, Mori, Sabattini, Soncini, Rontini, Molinari, Iotti, Calvano, Tarasconi. 

È abbinata anche la risoluzione 3422, che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali affinché si tutelino gli occupati del settore, le produzioni agricole regionali e la qualità del Made in Italy messi a rischio dal ribasso dei prezzi del grano e da prodotti stranieri di scarsa qualità, introducendo inoltre una puntuale etichettatura che indichi al consumatore la provenienza e la qualità dei prodotti, a firma dei consiglieri Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

La discussione generale è aperta. La parola alla consigliera Serri.

 

SERRI: Grazie, presidente.

Il tema posto da questa risoluzione parte da quello che è stato il crollo dei prezzi in questo anno 2016, dei grani sia teneri che duri, che hanno subìto veramente un tracollo: circa un meno 20 per cento il frumento tenero e circa un meno 40 per cento per quanto riguarda la granella e il grano duro.

C’è stato poi in una fase successiva un parziale recupero, però credo che possiamo ancora dire che ragioniamo di prezzi che non coprono nemmeno i costi di produzione. Tra l’altro, è un aspetto, quello dei grani, che interessa molto la nostra Regione, che possiamo considerare e classificare fra le Regioni che hanno vocazione cerealicola. Possiamo infatti ragionare di circa 20.000 imprese che coltivano grano, fra grano duro e grano tenero, e una superficie coltivata di circa 230.000 ettari.

Per quanto riguarda il grano duro, siamo fra le prime Regioni produttrici, a livello nazionale, e per quanto riguarda il grano tenero ci collochiamo fra il terzo e il quinto posto.

Va detto che il tema del mercato dei prezzi, ovviamente, oltre ad essere influenzato dalla domanda e dall’offerta, subisce dalle influenze dal mercato globale, a partire dalla consistenza degli stock mondiali, agli andamenti dei mercati finanziari, eccetera.

Per quanto riguarda il 2016, il crollo dei prezzi è stato influenzato senz’ombra di dubbio da un aumento consistente delle produzioni, un aumento delle superfici coltivate appunto a grano, un aumento della superficie che era stato probabilmente incentivato dal buon prezzo della stagione precedente e anche da una stagione che è stata favorevole a questa coltivazione e a questa produzione.

Un altro elemento importante che va tenuto in considerazione in questi ragionamenti è che l’Italia è strutturalmente deficitaria di produzione di grano tenero, mentre, per quanto riguarda i grani duri, va detto che la debolezza del nostro Paese è quella di essere deficitaria di elementi qualitativi del grano duro, in modo particolare di granella ad alta qualità tecnologica, che sono qualità indispensabili e fondamentali per l’industria di trasformazione.

L’impegno della Regione è partito da parecchi anni, da questo punto di vista, e cerca di fare perno su questi elementi che dicevo poc’anzi, quindi sia cercare di ridurre la volatilità dei prezzi, sia cercare di ridurre questo gap fra la domanda e l’offerta, avvicinando quindi l’offerta alle esigenze dalla filiera, dei produttori, delle aziende di trasformazione; dall’altra parte si cerca di lavorare sull’aumento della qualità del grano.

Ricordiamo, a questo proposito, quello che è previsto dalla legge n. 24 del 2000, ma in modo particolare, l’impegno della Regione a sostenere gli accordi di filiera, quindi accordi strutturali che comprendono tutti i pezzi della filiera, in modo, come dicevo prima, da recuperare valore a favore dei produttori.

Ricordiamo, a questo proposito, l’accordo, al suo decimo rinnovo, fra Barilla e aziende produttrici affiliate attraverso le loro associazioni.

Questo accordo fra Barilla e produttori dimostra di essere stato in grado, nel tempo, di aumentare, da una parte, la qualità del grano, del prodotto coltivato, quindi tenendo insieme obiettivi di questo tipo, ma dall’altra parte, nonostante abbiamo visto questa annata così complicata e così negativa dal punto di vista dei prezzi, i produttori che hanno fatto parte di questo accordo di filiera, hanno però meno sofferto rispetto ad altre entità.

Va inoltre ricordato che questi accordi danno la garanzia di aver già definito dei costi, per una quota parte della produzione, e soprattutto di avere degli incentivi, delle premialità rispetto ad elementi qualitativi, rispetto al raggiungimento di standard qualitativi che sono richiesti dall’industria pastaria.

A tutto questo tema è legato poi il tema dei controlli, che è un elemento di grande importanza, quindi il tema delle etichette. Su questo aspetto, la nostra Regione da sempre vede con favore percorsi che portino al massimo della trasparenza delle etichette, nell’ottica di rispondere in modo adeguato e di dare ai consumatori la possibilità di fare una lettura precisa della provenienza dei loro prodotti.

Anche il progetto sperimentale accolto dall’Unione Europea su lattiero-caseari, che la nostra Regione vede con grande positività, potrebbe essere uno degli elementi su cui lavorare anche in futuro.

Va inoltre sottolineato che il servizio sanitario, unitamente all’assessorato all’agricoltura e ai soggetti deputati ai controlli, hanno predisposto i piani di controllo, a partire proprio da prelievi di campioni sia di grandi che di farine, che provengono da Paesi esteri, paesi extra CE. Su questo aspetto, con la nostra risoluzione, sottolineiamo l’importanza di continuare ad incentivare questi controlli.

Il Ministero, poi, ha predisposto questo pacchetto, legato a questa fase di crisi, mettendo 10 milioni di euro a disposizione. In un certo senso percorre un po’ l’esperienza della nostra Regione, cercando di incentivare il rafforzamento della filiera e degli accordi di filiera, che comprendono tutti i soggetti interessati, nell’ottica di ridurre le fluttuazioni dei mercati e anche di incrementare l’elemento qualitativo.

C’è poi la questione del sostegno alla qualificazione dell’impresa, a partire ad esempio dalle strutture di stoccaggio, tutte finalizzate comunque a garantire una maggior qualità dei prodotti destinati al consumo.

Sempre per la stessa finalità, nel pacchetto del Ministero troviamo anche iniziative finalizzate a potenziare la ricerca, così come l’avvio, nel corso della campagna cerealicola futura, di uno strumento assicurativo per garantire ai produttori ricavi certi, in presenza di fluttuazioni eccessive.

Un altro aspetto previsto nel pacchetto del Ministero è quello dell’incremento finanziario per il premio accoppiato. Noi sappiamo che da sempre la nostra Regione è esclusa da questo premio, per quanto riguarda i reali. Noi quindi alla Giunta chiediamo un impegno per sostenere l’inserimento della nostra Regione all’interno di questo percorso. A livello ministeriale sono state incrementate le risorse da 60 a 66 milioni di euro per la prossima stagione.

L’impegno che noi quindi chiediamo alla Giunta è di continuare a sostenere questo settore così importante per la nostra Regione, sia per continuare ad avere il sostegno sugli accordi di filiera, sia dal punto di vista dei controlli, l’impegno sui controlli rispetto alle quantità di prodotto che arrivano alle frontiere, quindi dai Paesi esteri.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Serri.

La parola al consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Non dirò che la questione del grano è questione a me ben nota, anche in termini storici, ma dirò soltanto che evidentemente sono cambiati i tempi. Non avrei mai pensato, infatti, che il prezzo del grano oggi fosse quello di trent’anni fa.

Ho capito che tutti pensavate alla battaglia del grano, ma solo perché siete maliziosi.

 

(interruzioni del consigliere Boschini)

 

Beh, c’è chi aveva il fisico per farlo e c’è chi avrebbe al massimo fatto ridere: sono le differenze dei casi.

Io però mi limito a dire che secondo me il tema, a parte le battute, rimane un tema che effettivamente dovrebbe preoccuparci. E ci deve preoccupare soprattutto perché non è che dietro questo tema si nasconda la sorte di poche persone, ma si nascondono le sorti di decine di migliaia di aziende. Lo dico soprattutto per l’Emilia-Romagna, laddove la perdita, dall’anno scorso a quest’anno, in termini di fatturato, è esattamente il 10 per cento della perdita totale a livello nazionale, cioè, oltre 70 milioni di euro.

Lo dico per un settore dove, come sa meglio di me sicuramente il nostro presidente Bonaccini, i margini di guadagno si sono fortemente ristretti, in questi anni. Molto spesso, non dico la testardaggine, ma la volontà di resistere, è stata superiore all’interesse annuo a continuare a resistere. Vi sono stati anni in cui le aziende agricole registravano degli utili di grande soddisfazione, ma vi sono stati anche anni, come quelli recenti, dove soltanto una volontà, direi pioneristica, ha portato a resistere e anche a consentire, e questo è bene non dimenticarlo, ad un settore strategico per l’Italia, ancorché molto spesso dimenticato, di poter continuare a primeggiare in Europa.

È pur vero che qualcuno pensava che i problemi glieli avrebbe risolti il referendum, a partire dal Direttore generale della Coldiretti, mister 2 milioni di euro l’anno, che era convinto, dicendo che la sua associazione in modo granitico avrebbe sostenuto il referendum, fosse determinante per quella vittoria. Purtroppo per lui, coloro i quali gli pagavano e gli pagano lo stipendio l’hanno pensata esattamente diversamente da lui nel segreto dell’urna –  dico purtroppo per lui, non per voi.

Io penso che i sindacati di categoria avrebbero fatto meglio, invece di occuparsi dei grandi temi delle riforme istituzionali, a preoccuparsi di aiutare sì il Governo ad avere più forza in Europa per pretendere alcune decisioni da parte dell’Europa, a partire dalla tracciabilità. È evidente, infatti, che se noi mettiamo sul mercato prodotti trattati in un modo e prodotti trattati in un altro modo, la differenza dei costi è significativa, ma anche la qualità del prodotto è significativa. E se non introduciamo queste differenziazioni, purtroppo noi avremo una situazione nella quale gli uguali saranno i disuguali, che sarà anche un concetto di un egualitarismo che io non condivido, ma nella realtà realizza una disparità di trattamento che è sotto gli occhi di tutti.

Al di là del taglio che si è dato a queste risoluzioni, un taglio che evidentemente nasce anche da alcune valutazioni successive – io sono partito con la prima risoluzione, ma se ne sono aggiunte altre – a mio avviso, sarebbe significativo che l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna comunque le approvasse tutte per dimostrare che vi è un comune sentire su un tema che non è di nostro diretto compito risolvere, perché evidentemente non abbiamo questi poteri, ma che è di nostro diretto compito partecipare in modo significativo dando anche al Governo il necessario appoggio per affrontare, una volta per tutte, anche in Europa e nel WTO, come lo chiamano molto forbitamente coloro i quali non vogliono dire quella che è la tradizione in italiano, una posizione alla nostra agricoltura, perché anche sotto questo profilo ormai sono anni che una nazione vocata alla coltura, che poi è anche cultura del pomodoro, deve far conto con un mercato cinese che la invade con un prodotto di tutt’altra qualità e con tutt’altre caratteristiche.

Dobbiamo considerare una competizione non solo mediterranea dell’Europa che fa precipitare il prezzo del grano solo perché non si sa esattamente come si possa chiamare grano ciò che noi chiamiamo grano, perché sono cose totalmente differenti.

Non è che io voglia alzare una bandiera di un nazionalismo stupido, però debbo dire che in altri Paesi con vocazione agricola o vitivinicola le battaglie sono state fatte in un altro modo. Il fatto di dimostrare che le Regioni sono a fianco del Governo su un tema che oggi è ineludibile non è agitare la bandierina tricolore per dire che abbiamo difeso un po’ del nazionalismo. A mio avviso abbiamo difeso anche un po’ della qualità del prodotto e del consumatore, perché il consumatore non deve essere tratto in inganno, perché la politica dei prezzi bassi molto spesso favorisce una bassissima qualità.

Ritengo, e forse sbaglio, ma sarei grato di potermi rivedere in questa mia posizione con argomentazioni di principio, che da parte nostra l’Italia non ha nulla di cui poter temere nel confronto con le altre agricolture europee evolute.

Noi abbiamo il problema di dover competere con chi bara sulle regole del gioco e chi bara non merita di essere ignorato, merita di essere contrastato. Il significato di queste nostre risoluzioni deve essere questo.

Vogliamo una politica agricola alla luce del sole e non una politica agricola che sistematicamente pensa di penalizzare coloro i quali sono migliori perché sono i più capaci.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

La parola al consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per fare un’annotazione sul fatto che ci sono due risoluzioni che il consigliere Foti invita ad approvare entrambe che, però, almeno in una parte differiscono in maniera non piccola, che è quella dell’indicazione in etichetta della provenienza del grano.

Mentre il consigliere Foti, e io su questo mi sento vicino alla sua proposizione, chiede che sia obbligatoria l’indicazione in etichetta della provenienza geografica del grano, la risoluzione del PD è sempre molto più morbida e chiede di valutare, previa attenta verifica, l’impatto economico organizzativo delle industrie di trasformazione.

È proprio in questi giorni che il nostro Governo, ex o nuovo, tanto è sempre quello, cambia poco, ha presentato all’Unione europea il nuovo regolamento che indica la provenienza del grano della pasta e quindi ci sarà, probabilmente, la pasta di grano italiano, quella di Paesi dell’UE o extra UE eccetera, ci sono alcune regole. Invece, le associazioni, soprattutto Barilla, hanno su questo rilevato che in questo modo l’indicazione non è corretta.

Ritengo che vadano preservati l’interesse dell’azienda e la concorrenza, soprattutto dalle aziende estere, ma vadano preservati principalmente i consumatori. Quindi, l’indicazione della provenienza di grano è importante e penso che sottolinearlo in un modo o nell’altro abbia il suo peso.

Volevamo solo sottolineare questo aspetto. Sicuramente tutte e due le risoluzioni sono meritevoli, però le sfumature contano. Grazie.

 

FOTI: Sono tre le risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Sì, sono tre le risoluzioni. È stato un lapsus.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passerei alle dichiarazioni di voto.

Non essendoci nessun prenotato in dichiarazione di voto, mettiamo ai voti la risoluzione 3353, a firma del consigliere Foti.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3353.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3353 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3450, a prima firma Serri.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3450 è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3422, a prima firma Fabbri.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3422 è respinta.

 

OGGETTO 2856

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere, all'interno delle attività dell'agenzia sanitaria e sociale regionale ed in collaborazione con tutte le AUSL regionali, un "Osservatorio Ambiente e Salute", anche al fine di attuare un sistema informatizzato ed integrato ambientale-sanitario georeferenziato su tutto il territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

(Discussione e ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 2856: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere, all'interno delle attività dell'agenzia sanitaria e sociale regionale ed in collaborazione con tutte le AUSL regionali, un “Osservatorio Ambiente e Salute”, anche al fine di attuare un sistema informatizzato ed integrato ambientale-sanitario georeferenziato su tutto il territorio regionale, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

L’argomento che ci propongono i colleghi con questo ordine del giorno è un argomento interessante, però è anche un argomento di una certa delicatezza, perché nel momento in cui andiamo a parlare di un Osservatorio che abbia una valenza anche epidemiologica ci sono diversi aspetti che sono da considerare e soprattutto è un argomento su cui la Regione ha già investito in passato facendo tutta una serie di attività.

La proposta che io mi sentirei di fare ai colleghi che hanno firmato questo ordine del giorno è, piuttosto che andare a una discussione magari frettolosa oggi in aula, che si risolverebbe con una votazione che comunque non ci consente di riuscire a calibrare bene quali possono essere eventualmente proposte migliorative rispetto a quello che ha già messo in campo l’assessorato regionale, di valutare l’opportunità di prevedere un passaggio in Commissione dove potremmo approfondire l’argomento – ne ho già parlato anche con il presidente Zoffoli della IV Commissione – magari anche chiamando i membri dell’assessorato che si sono occupati di questi argomenti per farci raccontare esattamente che cosa è stato fatto e che cosa è in campo fino ad adesso, in modo da ragionare insieme su che cosa si possa dire di migliorativo rispetto alla situazione attuale.

Piuttosto che una proposta che valutata così rischia di essere giudicata come una potenziale duplicazione di quanto già è stato messo in campo dalla Regione, se ci fosse disponibilità da parte dei colleghi, credo che un passaggio in Commissione e un approfondimento sarebbe nell’interesse di tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Paruolo.

Consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Condivido anch’io la richiesta del consigliere Paruolo e l’avrei richiesto anch’io successivamente dal momento che il tema è condivisibile e bisogna assolutamente trattarlo con attenzione. Proprio in questi giorni stavo guardando che sulla questione tumori c’è l’attività dei registri regionali che da quel che ci risulta hanno qualche problema nello svolgere la loro attività. Ci sono problemi legislativi non tanto regionali, bensì nazionali. Quindi, sarebbe opportuno allargare un po’ la discussione a tutto quel che riguarda gli studi che vengono portati avanti a livello regionale sui tumori, in modo da mettere in piedi una discussione concreta e costruttiva.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La parola alla consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Ci fa piacere aver comunque sollevato un tema di interesse trasversale. Chiaramente se abbiamo presentato un atto del genere è perché riteniamo che, ad oggi, le misure già adottate dall’assessorato non siano sufficienti.

Quella che proponiamo noi può essere una sorta di mappatura ambivalente sia da un punto di vista epidemiologico, ma anche da un punto di vista ambientale proprio per cercare di capire eventualmente, con degli studi appropriati, quali possono essere le incidenze ambientali sullo stato di salute dei nostri cittadini.

Naturalmente, visto l’interesse ad approfondire l’argomento, ci rendiamo disponibili a riportare la nostra risoluzione in Commissione proprio per avere informazioni più dettagliate da parte dell’assessorato e anche eventualmente per apportare quei migliorativi che possano rendere più efficace possibile e condivisa da più parti la nostra proposta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola alla consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Mi riallaccio velocemente a quello che diceva il consigliere Marchetti per quanto riguarda il registro dei tumori. È una questione che noi abbiamo già preso in carico da diversi mesi presentando una risoluzione, perché sappiamo benissimo che ci sono problemi soprattutto per quanto riguarda il registro tumori di Bologna.

A questo proposito la nostra risoluzione eventualmente vedremo di abbinarla in Commissione quando ci sarà la discussione dedicata di questo oggetto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

La consigliera Sensoli e anche il consigliere Sassi come secondo firmatario ritirano formalmente l’atto. La discussione è terminata su questa risoluzione. Riprenderà in Commissione.

 

OGGETTO 1784

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di agricoltura e biodiversità, a favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipi ancestrali regionali e del patrimonio culturale e colturale legato ai "frutti antichi e dimenticati". A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Serri, Cardinali, Lori, Zoffoli, Bessi, Bagnari, Poli, Caliandro, Mumolo, Boschini, Iotti, Pruccoli, Montalti, Ravaioli, Campedelli, Tarasconi, Zappaterra, Sabattini, Rontini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 1784: Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di agricoltura e biodiversità, a favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipi ancestrali regionali e del patrimonio culturale e colturale legato ai "frutti antichi e dimenticati", a firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Serri, Cardinali, Lori, Zoffoli, Bessi, Bagnari, Poli, Caliandro, Mumolo, Boschini, Iotti, Pruccoli, Montalti, Ravaioli, Campedelli, Tarasconi, Zappaterra, Sabattini, Rontini.

Su questa risoluzione insiste un emendamento, a firma dei consiglieri Rossi Nadia e Bagnari, un subemendamento a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan e un subemendamento a firma del consigliere Bertani.

Sono ritirati, invece, due emendamenti, a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan.

È aperta la discussione generale.

La parola alla consigliera Nadia Rossi, prego.

 

ROSSI Nadia: Grazie, presidente.

Questa risoluzione è importante, a nostro avviso, perché nell’ambiente agricolo vi è un patrimonio che ha un valore notevole che, tuttavia, è spesso trascurato ed anche purtroppo sconosciuto. Ci riferiamo ai cosiddetti frutti antichi e dimenticati, vale a dire quei prodotti che un tempo erano coltivati normalmente e che avevano anche particolari caratteristiche, che potevano essere caratteristiche elementari oppure medicamentali.

Purtroppo le regole del profitto esagerato stanno minacciando seriamente la biodiversità, perché, ad esempio, i gestori del mercato spesso preferiscono un prodotto accattivante alla vista, quindi di facile stoccaggio, magari anche adatto a lunghi spostamenti anche se completamente insapore, a quello ricco di vitamine e di gusto.

Gli alimenti che consumiamo…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi, vi chiedo di chiacchierare in silenzio. Grazie.

Prego, consigliera Nadia Rossi.

 

ROSSI Nadia: Sottovoce.

Gli alimenti che consumiamo sono sempre più spesso di origine industriale e perciò sempre meno naturali perché ovviamente le scelte alimentari sono solitamente anche pilotate dall’industria attraverso il marketing oppure la pubblicità.

Le regioni italiane, però, sono ricche di biodiversità, diversa da luogo a luogo.

La sua preghiera, presidente, non credo sia stata accolta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se la deve prendere con il suo Capogruppo.

 

ROSSI Nadia: Le regioni italiane sono ricche di biodiversità, una biodiversità che ovviamente è diversa da luogo a luogo. È anche per questo che la nostra ricchezza enogastronomica italiana è così riconosciuta, proprio perché è legata anche a una solida cultura alimentare e anche agricola. L’obiettivo è quello di far conoscere e di raccontare i frutti e le varietà dimenticate in quanto legati ad aziende agricole tradizionali che hanno in questo momento sempre di più un futuro davvero incerto.

Diventa, quindi, secondo noi necessario far raccontare e conoscere i frutti dimenticati dando una prospettiva concreta alle piccole aziende agricole tradizionali che li coltivano. Occorre, pertanto, supportare l’attività odierna degli anziani agricoltori, spesso sono anziani agricoltori, che portano avanti questa produzione di nicchia, così come è fondamentale pensare alla trasmissione delle conoscenze e delle competenze dei giovani che sempre più con molta difficoltà si avvicinano a questo settore agricolo per fare in modo che in futuro questa ricchezza non vada perduta e soprattutto con essa non vada perduta la memoria, ovvero quel capitale di esperienze, di manualità, di tradizioni alimentari che sono il risultato di secoli di lavoro.

Con questa risoluzione noi chiediamo alla Giunta di adoperarsi in tutte le sedi opportune per favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipici ancestrali di cui la nostra Regione è ricca, e del patrimonio culturale e colturale ad essi legato.

In particolare:

a promuovere progetti di sviluppo e specifiche iniziative di formazione e di informazione a salvaguardia della biodiversità di interesse agrario strettamente legate ai territori;

a tenere in considerazione l’importanza delle collezioni ex situ di piante da frutto e delle banche dei semi per conservare la biodiversità agraria che si sta sempre più purtroppo assottigliando, individuando modalità di riduzione del rischio di scomparsa del materiale genetico presente presso le collezioni in vivo individuate con la determinazione del 2012;

a mantenere aggiornato e ampliare, perché no, il repertorio regionale istituito con la legge n. 1 del 2008;

a mettere in opera un registro delle risorse a rischio di estinzione attraverso la raccolta e la sistematizzazione delle segnalazioni provenienti dal territorio;

ad attivare nell’attuale programmazione 2014-2020 del PSR i bandi sulla conservazione della biodiversità agraria sia vegetale che animale;

a promuovere la costituzione di una banca regionale dei semi di riferimento, formalmente riconosciuta e utile per conservare e salvaguardare il patrimonio ambientale e agricolo sopravvissuto fino a oggi, quindi promuovendo un’azione di raccolta di germoplasma su sua conservazione ex situ in banca semi a caratterizzazione al fine di arrivare ad una iscrizione nel repertorio regionale e quindi anche al registro nazionale delle varietà da conservazione e sostenere il mantenimento di alcune collezioni in vivo presso privati;

a favorire lo studio finalizzato all’iscrizione di varietà interessanti nel registro delle varietà da conservazione o dei materiali di scarso valore intrinseco, al fine di favorire la produzione e il commercio delle sementi particolarmente richieste dal settore dell’agricoltura biologica;

ad agevolare il coinvolgimento di piccole aziende sementiere e vivaistiche nella produzione di materiali di moltiplicazione adeguati e a favorire lo sviluppo di aziende specializzate nella produzione di sementi, in particolare nell’ambito delle varietà recuperate e tutelate incluse nel repertorio regionale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Nadia Rossi.

La parola al consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Solo per spiegare il nostro emendamento e sollevare una leggera irritazione. Chiedo se è possibile, la prossima volta, avere tutta la risoluzione prima. Avere all’ultimo minuto un emendamento che la stravolge completamente, lasciando intatte alcune simpatiche considerazioni riguardo ai sostantivi femminili, come la conservazione, che probabilmente non erano essenziali alla risoluzione... Ad ogni modo, all’interno della risoluzione vengono inseriti dei “tenuto che” e dei “rilevato che” importanti e molto corposi, sui quali, probabilmente, si potevano aprire o suscitare alcune riflessioni. Evidentemente, la prima versione non era sufficientemente concordata con gli assessorati.

In una parte di questa risoluzione parliamo di registri anagrafici regionali di tutela delle razze e di specie zootecniche, che non c’entra nulla con i frutti antichi e che, probabilmente, è argomento che andrebbe trattato in una risoluzione a sé.

Solo per annotare questo.

Riteniamo che il tema sia importante. Per quanto riguarda la biodiversità e la conservazione delle specie dei semi antichi, chiediamo di valutare e, eventualmente, di inserire nell’impegno il sostegno a quelle reti che stanno crescendo non solo fra gli agricoltori, ma anche fra gli hobbisti. Mi riferisco alle iniziative di scambio semi e ai custodi di semi, i cosiddetti “seed savers”. Queste realtà possono aiutare a raggiungere l’obiettivo che la risoluzione si pone. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Non avendo più nessun iscritto in discussione generale, passerei alle dichiarazioni di voto.

La parola al consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto rapidamente. Attorno a questa risoluzione vi è stato un lavoro che vuole porre l’accento su una materia che è importante e che deve continuare ad esserlo, anche ponendo alcuni accenti.

Noi sicuramente voteremo a favore della proposta del Partito Democratico. Abbiamo presentato un subemendamento per porre l’accento anche sull’agevolazione delle visite didattiche, per quanto riguarda questa materia, perché crediamo possa essere un motivo di accrescimento, di valorizzazione maggiore per far conoscere ai nostri ragazzi, ai nostri studenti un mondo che ancora non è conosciuto.

Voteremo favorevolmente anche al subemendamento presentato dai colleghi del Movimento 5 Stelle perché pensiamo che possa essere aggiuntivo delle proposte fatte fino ad ora.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

La parola al consigliere Bagnari, prego.

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

Solo una breve puntualizzazione e una dichiarazione di voto. La risoluzione è stata integrata, al di là delle considerazioni che ho sentito prima, per fornire una serie di puntualizzazioni che riteniamo importanti, anche dal punto di vista normativo.

Come Gruppo, abbiamo deciso di integrarlo. Riteniamo che il tema sia importante. Il tema della biodiversità in agricoltura ha più sfaccettature positive che hanno a che fare non solo con un valore testimoniale, ma anche con delle opportunità, anche dal punto di vista economico, per piccole aziende biologiche, per aziende che possono lavorare nel settore sementiero e per creare una filiera positiva, da questo punto di vista. Vi è anche un altro aspetto, che ha a che fare con l’ambiente e con i cambiamenti climatici. Ci sono alcuni elementi che hanno a che fare con la conservazione di alcune varietà che hanno caratteristiche che consentono loro di essere meglio reattive ai cambiamenti climatici in atto. Quindi, c’è anche questo aspetto da considerare.

Nella risoluzione ricordiamo quello che ha già fatto la Regione, ma, come illustrava prima la consigliera Rossi, nel dispositivo diamo una serie di input ulteriori per lo sviluppo delle azioni della Regione in questo senso. Abbiamo visualizzato e considerato gli emendamenti. Sarà consentito, penso, anche a noi a volte presentare alcune integrazioni, per quanto corpose, anche all’ultimo minuto, non solamente agli altri.

Ad ogni modo, riteniamo che gli emendamenti presentati dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle siano positivi e accoglibili.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bagnari.

Non avendo più nessuno iscritto in dichiarazione di voto, passiamo all’esame degli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 4, a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan, che insiste sull’emendamento 3, a firma dei consiglieri Rossi Nadia e Bagnari.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il subemendamento 4 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma del consigliere Bertani.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 5 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dei consiglieri Rossi Nadia e Bagnari.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 3 è accolto.

L’emendamento 3 era sostitutivo della risoluzione 1784.

 

OGGETTO 3321

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché vengano rispettati e ribaditi i principi stabiliti dal Parlamento Europeo sull’universalità del servizio postale, che deve essere fornito nella misura massima e svolto per cinque giorni alla settimana, promuovendo a tal fine anche l’apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali ed economiche interessate. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3456

Risoluzione per impegnare la Giunta a riavviare il dialogo con Poste Italiane e a promuovere un’Intesa, condivisa con i Comuni, finalizzata a concordare la riapertura degli Uffici chiusi, anche con modalità di servizio flessibili. A firma dei Consiglieri: Molinari, Taruffi, Soncini, Boschini, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Montalti, Caliandro, Zoffoli, Torri, Bagnari, Campedelli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, quindi, alle risoluzioni 3321 e 3456.

La 3221 impegna la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché vengano rispettati e ribaditi i principi stabiliti dal Parlamento Europeo sull’universalità del servizio postale, che deve essere fornito nella misura massima e svolto per cinque giorni alla settimana, promuovendo a tal fine anche l’apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali ed economiche interessate, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

È stata abbinata anche la risoluzione 3456 che impegna la Giunta a riavviare il dialogo con Poste Italiane e a promuovere un’intesa, condivisa con i Comuni, finalizzata a concordare la riapertura degli Uffici chiusi, anche con modalità di servizio flessibili, a firma dei consiglieri Molinari, Taruffi, Soncini, Boschini, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Montalti Caliandro, Zoffoli, Torri Bagnari e Campedelli.

Apro la discussione generale congiunta sui documenti. Non avendo nessun iscritto...

 

(interruzioni)

 

Non va? Abbiamo dei problemi.

Se per caso, dalla regia, possono dare...

 

(interruzioni)

 

La consigliera Montalti potrebbe spostarsi? Grazie mille.

Do la parola alla consigliera Montalti. Prego.

 

MONTALTI: In questi mesi abbiamo denunciato più volte il disagio che i Comuni, sia piccoli che grandi, collocati nei territori sia montani che periferici, anche quelli capoluogo, hanno subìto dalla riorganizzazione del servizio postale, con tutta una serie di inefficienze che si sono riscontrate. Mi riferisco sia alla distribuzione a giorni alterni, che in realtà a giorni alterni spesso non si è dimostrata, lasciando scoperti Comuni anche per più giorni, sia a una serie di criticità riscontrate con la chiusura, soprattutto nei territori montani, nei Comuni più piccoli, dei servizi postali e dei punti postali.

Quello postale, come è evidente, è uno dei servizi basilari e fondamentali, che nei Comuni più piccoli rappresenta anche un punto di riferimento importante per la comunità, soprattutto per le fette di popolazione che hanno più disagio a muoversi, a spostarsi. Penso, per esempio, agli anziani. È interessante anche una risoluzione, votata dal Parlamento europeo il 15 settembre scorso, che indica come la Posta sia un servizio universale e fondamentale e che dà come indicazione quella di avere almeno cinque giorni a settimana di consegna e di raccolta, come standard di riferimento per il servizio postale per tutti i cittadini europei.

Alla luce di questo, la risoluzione depositata dal PD chiedeva di continuare con l’impegno che la Giunta ha già avviato. Esiste un tavolo regionale attivato dalla Giunta, al quale è presente anche ANCI, che si sta confrontando con Poste Italiane. Quindi, si chiede di continuare questo impegno garantendo non solo la non chiusura degli uffici postali nei Comuni più piccoli, ma anche la reintegrazione degli uffici postali, laddove siano stati chiusi, e garantendo una modifica e una revisione del servizio di consegna a giorni alterni, che sta creando moltissimi disagi nei territori.

Noi chiediamo di continuare a lavorare su questo fronte, proprio perché il servizio postale è fondamentale per i cittadini e per la comunità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Montalti.

La parola al consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Anche noi abbiamo firmato questa risoluzione, proprio perché riteniamo fondamentali i servizi postali, in particolar modo nei Comuni più piccoli e in quelli periferici, che hanno subìto ristrutturazioni e tagli in questi ultimi periodi, sollevando non poche problematiche.

In quest’aula abbiamo più volte sollevato il tema, proprio perché è necessario e fondamentale che questi processi vengano, in qualche modo, interrotti. Spesso parliamo delle politiche per la montagna, per l’Appennino. Lo voglio ricordare anche oggi. Ci dilunghiamo in tanti dibattiti, però ricordo che, alla fine, per il mantenimento delle persone nei territori, in particolar modo nell’Appennino, le cose che contano sono fondamentalmente due: il lavoro e i servizi. Quando mancano i posti di lavoro, quindi l’occupazione, e i servizi le persone si spostano e vanno ad abitare in altre parti, spopolando la montagna e aumentando i problemi di difesa e tutela del territorio, con tutto ciò che questo comporta.

Tutte le volte che parliamo della chiusura di un servizio, di qualunque tipo e natura esso sia, dobbiamo sapere bene che quando si chiude il servizio in un piccolo Comune di montagna si sta facendo un ulteriore passo per produrre lo spopolamento di quei territori. Per recuperare la strada perduta, quindi, si fa sempre più fatica.

La nostra attenzione è massima. Riteniamo che l’impegno della Giunta in questa direzione sia fondamentale e importante. Con l’assessore Petitti ce ne siamo già occupati diverse volte. Ricordo, ad esempio, recentemente, non per gli uffici postali, ma per gli uffici dell’Agenzia delle entrate. In quel caso, il Comune era quello di Vergato. Se l’insieme dei servizi pubblici dismette il proprio ruolo, quindi abbandona i territori periferici di montagna, è inutile parlare di rilancio del territorio di montagna o pensare a tanti investimenti e a tanti dibattiti, perché la realtà è che quei territori progressivamente si spopolano.

Ogni pezzettino, ogni tassello è fondamentale e importante. Per questo, noi abbiamo firmato e sosteniamo convintamente questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se non ci sono dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3321, a prima firma consigliere Bignami.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3321 è accolta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 3456, a prima firma consigliere Molinari.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 3456 è accolta.

È così concluso il programma giornaliero della seduta.

Vi saluto e rivolgo i migliori auguri di buon Natale e buon anno, da parte mia e della Giunta, a voi tutti consiglieri e ai vostri familiari.

Ci rivediamo l’anno prossimo, ancora in quest’Aula.

Grazie. Buona serata.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 16,13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA e i consiglieri Paolo CALVANO, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Katia TARASCONI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 1784 “Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di agricoltura e biodiversità, a favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipi ancestrali regionali e del patrimonio culturale e colturale legato ai "frutti antichi e dimenticati". A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Serri, Cardinali, Lori, Zoffoli, Bessi, Bagnari, Poli, Caliandro, Mumolo, Boschini, Iotti, Pruccoli, Montalti, Ravaioli, Campedelli, Tarasconi, Zappaterra, Sabattini, Rontini”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rainieri, Rancan, Liverani e Pettazzoni:

«Dopo il periodo che inizia con “Valutato” e termina con “lavoro” aggiungere i seguenti periodi:

“Ricordato che in Emilia e in Romagna sono presenti, grazie alla creatività e all’impegno quotidiano di privati e istituzioni locali, diverse attività museali, alcune delle quali sono state censite e illustrate dall’Assessorato regionale all’Agricoltura nelle pubblicazioni delle guide ai Musei del Gusto ed ai Musei del Mondo rurale, che hanno nell’ambito della più generale funzione di tramandare la tradizione enogastronomica e contadina delle varie realtà di questa Regione, anche quella specifica di preservare le biodiversità dimenticate.

Osservato che sarebbe sicuramente molto utile, al fine di preservare e tramandare la conoscenza dei “frutti antichi e dimenticati” e di tutto quell’insieme di valori e saperi legati alle loro coltivazioni e utilizzi, sostenere la valenza soprattutto didattica dei Musei del Gusto e del Mondo Rurale e più in generale di quelli che come essi si occupano di tradizioni contadine ed enogastronomiche avendo riguardo della valorizzazione delle biodiversità dimenticate, rendendoli maggiormente fruibili per le giovani generazioni e in particolare per gli studenti di ogni ordine e grado”.»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Rainieri, Rancan, Liverani e Pettazzoni:

«Al termine dell’ultimo punto degli impegni che termina con “assottigliando” aggiungere il seguente punto:

“- A sostenere l’istituzione di un circuito didattico regionale dei musei che si occupano di conservare la memoria contadina e di valorizzare le biodiversità dimenticate e le tradizioni enogastronomiche delle diverse realtà territoriali dell’Emilia-Romagna al fine di poterne favorire la loro principale funzione di istruzione rendendo in particolare gratuite le visite didattiche per gli studenti emiliani e romagnoli”.»

(Ritirato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Nadia Rossi e Bagnari:

«Il testo della risoluzione è così sostituito:

 

“L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

Conservazione è un sostantivo femminile e al femminile è stata per millenni l’opera di difendere e conservare l’albero da frutta, il cibo, la terra, la pace. Ora i ruoli sociali sono meno netti e donne e uomini capiscono, forse con estremo ritardo, che è dovere di tutti conservare. Conservare ciò che esiste in tutte le sue forme perché la sopravvivenza e la naturale evoluzione di tutti noi si basa proprio su questa ricchezza.

 

Purtroppo le regole del profitto esagerato stanno minacciando seriamente la biodiversità perché, ad esempio, i gestori del mercato spesso preferiscono il prodotto accattivante alla vista, di facile stoccaggio e adatto a lunghi spostamenti, anche se completamente insapore, a quello ricco di vitamine e di gusto. Gli alimenti che consumiamo sono sempre più spesso di origine industriale e perciò sempre meno naturali perché le scelte alimentari sono solitamente pilotate dall’industria attraverso la pubblicità.

 

Nell’ambiente agricolo vi è un patrimonio antico, di notevole valore, che tuttavia è spesso trascurato ed anche poco conosciuto. Ci riferiamo ai cosiddetti “frutti antichi e dimenticati”, vale a dire a quei prodotti che un tempo erano coltivati normalmente e che avevano particolari caratteristiche: alimentari oppure medicamentali.

 

Nei nostri tempi, le nuove esigenze dei mercati hanno reso queste piante scarsamente commerciabili, perché hanno un frutto piccolo e sono facilmente deperibili; tuttavia esse presentano dei valori intrinseci, come i loro caratteri genetici, che ne fanno piante resistenti alle malattie e adattabili alle più diverse situazioni ambientali. Di conseguenza si è perduta l’abitudine a coltivarle e a propagarle.

 

Considerato che

 

Gli alimenti che consumiamo sono sempre più vicini all’industria che li elabora e sempre più lontani dall’origine naturale ed agricola della materia prima costituente e le scelte alimentari sono spesso pilotate dall’industria attraverso la pubblicità. Il nostro considerare un cibo “buono” è spesso legato alla presenza di aromi artificiali, non alla qualità delle materie prime.

 

È evidente che i modelli di consumo hanno bisogno di cambiamenti radicali che considerino prioritarie sia la qualità di ciò che si mangia sia la salute del consumatore. Nondimeno, sono necessarie modifiche dei modelli di produzione per poter fornire prodotti sani e ricchi di sapore senza alterare l’ambiente rurale.

 

Tenuto conto che

 

La Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), ratificata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992 durante la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo (resa esecutiva in Italia con legge 14 febbraio 1994, n. 124), e sottoscritta da 193 Parti, è un trattato internazionale giuridicamente vincolante con tre principali obiettivi, cioè la conservazione della biodiversità, l’uso sostenibile della biodiversità e una giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. L’organo di governo della CBD è la Conferenza delle Parti (COP) che ha istituito 7 programmi di lavoro tematici, (tra cui uno specifico dedicato alla Biodiversità Agricola) e che in occasione del sesto incontro tenutosi in Olanda nel 2002, ha adottato la Decisione VI/6 sul Trattato Internazionale, riconoscendone l’importanza del ruolo, in armonia con gli obiettivi della CBD, per la conservazione e l’utilizzo sostenibile della diversità biologica agricola, per facilitare l’accesso alle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura e per una corretta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione.

Il 3 novembre 2001 è stato adottato a Roma il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, (recepito in Italia con legge 6 aprile 2004, n. 101) tra i cui obiettivi vi è quello di riconoscere l’enorme contributo degli agricoltori nella conservazione delle colture che alimentano il pianeta e di stabilire un sistema globale che consenta agli agricoltori, ai selezionatori di materiale vegetale e ai ricercatori di accedere facilmente e gratuitamente al materiale genetico vegetale. L’articolo 9 di tale Trattato dispone in particolare che spetta ai governi la responsabilità dei diritti degli agricoltori per quanto riguarda le risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura. In funzione dei suoi bisogni e priorità ciascuna Parte dovrebbe, fatta salva la legislazione nazionale, prendere provvedimenti per tutelare e promuovere i diritti degli agricoltori, ivi compreso:

a) la tutela delle sconoscenze tradizionali che presentano interesse per le risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura;

b) il diritto di partecipare equamente alla ripartizione dei vantaggi derivanti dall’uso delle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura;

c) il diritto di partecipare al processo decisionale a livello nazionale, sulle questioni relative alla conservazione ed all’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura.

Nulla dovrà comunque essere interpretato nel senso di limitare i diritti che possono avere gli agricoltori di conservare, utilizzare, scambiare e vendere sementi di aziende agricole o materiale di moltiplicazione, fatte salve le disposizioni legislative nazionali.

 

A livello nazionale, oltre al Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo elaborato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (14 febbraio 2008) operano le Linee guida nazionali per la conservazione in situ, on farm ed ex situ della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario, adottate con Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 6 luglio 2012 (G.U. n. 171/2012).

 

Le citate linee guida ricordano le caratteristiche dei sistemi di conservazione ex situ ed in situ/on farm.

La prima, cioè la conservazione ex situ, è la “Conservazione delle specie e delle popolazioni al di fuori del loro habitat naturale (nelle banche del germoplasma, nei campi collezione, negli orti botanici). Essa, in generale, si configura come un sistema “statico” di conservazione”. L’in situ è la conservazione di ecosistemi e di habitat naturali e il mantenimento e recupero di popolazioni specifiche, vitali, nel loro ambiente naturale o, nel caso di specie addomesticate o coltivate, nell’ambiente in cui esse hanno sviluppato le loro caratteristiche distintive. Si tratta di un sistema “dinamico” di conservazione, perché sottoposto alla pressione selettiva ambientale, determinata da fattori biotici (uomo incluso) e abiotici.

 

La conservazione in situ delle forme coltivate è definita generalmente on farm. Infatti, a partire dall’introduzione in strumenti normativi relativi alle varietà da conservazione come la L. n. 1096/1971, recante la disciplina sull’attività sementiera, modificata dal D.L. n. 10/200/ (articolo 2-bis, che ha modificato l’articolo 19-bis della legge n. 1096), il termine conservazione “in situ” è chiaramente riferito anche alle varietà da conservazione, cioè alle varietà erbacee coltivate anziché spontanee.

Ciò appare confermato anche successivamente nel D. Lgs. N. 149/2009 (attuativo della direttiva 2008/62/UE sulle deroghe per l’ammissione di ecotipi e varietà agricole naturalmente adattate alle condizioni locali e regionali e minacciate di erosione genetica, nonché per la commercializzazione di sementi e di tuberi di patata a semina di tali ecotipi e varietà). I due sistemi - ex situ e in situ/on farm - non devono essere visti come alternativi, ma come possibili azioni complementari di salvaguardia della diversità.

 

In assenza di un contesto normativo organico nazionale, le regioni sono intervenute, adottando misure per la tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale. Le misure regionali in questione sono - nella gran parte dei casi - analoghe, poiché la gran parte delle leggi regionali sulla materia hanno provveduto all’istituzione di organi di tutela e conservazione del patrimonio genetico autoctono.

 

Rilevato che

 

La Regione Emilia-Romagna ha adottato la L.R. 29 gennaio 2008 n. 1 di Tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario del territorio emiliano-romagnolo. Tale legge disciplina anch’essa l’istituzione del Repertorio volontario regionale, suddiviso in sezione animale e vegetale, al quale sono iscritti razze, varietà, popolazioni, ecotipi e cloni di interesse regionale e definisce la figura di Agricoltore custode come colui che provvede alla conservazione in situ o on farm delle varietà e razze locali a rischio di estinzione iscritte nel Repertorio. Al contempo, prevede la possibilità di istituire anche Registri anagrafici regionali per tutelare le razze e le specie zootecniche iscritte nel Repertorio e non disciplinate dalla normativa comunitaria o nazionale.

 

La programmazione 2007-2013 del PSR ha destinato fondi pari a € 483.334,00, IVA esclusa (così ripartiti: Lotto 1 (vite) € 190.000,00; Lotto 2 (fruttiferi) € 110.000,00; Lotto 3 (animali) € 150.000,00, IVA esclusa; Lotto 4 (divulgazione) € 33.334,00) per avviare un lavoro di supporto alla Legge sulla biodiversità (Asse 2, Misura 214, Azione 7), che ha consentito di caratterizzare un certo numero di varietà agrarie di coltivazione tradizionale locale (spesso a rischio di estinzione) offrendo alla nuova programmazione 2014-2020 un Repertorio regionale di riferimento per i bandi sulla “conservazione” della biodiversità agraria (sia Vegetale che Animale).

 

La determinazione n. 8396 del 21/06/2012 del Servizio ricerca, innovazione e promozione del sistema agroalimentare, direzione generale agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatoria della Regione Emilia-Romagna, avente ad oggetto “L.R. 1/2008. Attuazione determinazione n. 16199/2011. Approvazione dell’elenco dei soggetti ritenuti idonei alla conservazione ex situ delle risorse genetiche indigene agrarie iscritte nel repertorio volontario regionale in esito all’avviso pubblico regionale di cui alla determinazione n. 16199/2011.”

 

Con la legge n. 194/2015, recante Disposizioni per la tutela della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, è stato istituito il sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, e i repertori locali dovrebbero entrare in una rete nazionale.

 

La Normativa Europea e quella italiana di recepimento delle cosiddette “Varietà da Conservazione”, comportano l’iscrizione ad un registro nazionale MIPAAF speciale per le varietà tradizionali locali; ciò ha determinato il fatto che le “varietà da conservazione” iscritte a questo registro possono essere legalmente commercializzate in ambito sementiero nazionale, in particolare:

- La Direttiva 2009/145/CE e il Decreto Legislativo 30 dicembre 2010, n. 267 - Attuazione della direttiva 2009/145/CE, recante talune deroghe per l’ammissione di ecotipi e varietà orticole tradizionalmente coltivate in particolari località e regioni e minacciate da erosione genetica, nonché di varietà orticole prive di valore intrinseco per la produzione a fini commerciali ma sviluppate per la coltivazione in condizioni particolari per la commercializzazione di sementi di tali ecotipi e varietà;

- Il Decreto MIPAAF 18/09/2012 - Disposizioni applicative del D.Lgs. 30/12/2010 n. 267, per ciò che concerne le modalità per l’ammissione al Registro Nazionale delle varietà di specie ortive da conservazione e delle varietà di specie di ortive prive di valore intrinseco e sviluppate per la coltivazione in condizioni particolari;

- il Decreto Legislativo 29 ottobre 2009, n. 149 - Attuazione della direttiva 2008/62/CE concernente deroghe per l’ammissione di ecotipi e varietà agricole naturalmente adattate alle condizioni locali e regionali e minacciate di erosione genetica, nonché per la commercializzazione di sementi e di tuberi di patata a semina di tali ecotipi e varietà.

 

Evidenziato che

 

Le Regioni italiane sono ricche di biodiversità che, a sua volta, è diversa da luogo a luogo. Ed è proprio questo alla base della ricchezza gastronomica italiana, e perché no, alla nostra solida cultura alimentare. L’obiettivo è quello di far conoscere e di raccontare i frutti e le varietà dimenticati in quanto legati ad aziende agricole tradizionali che hanno un futuro davvero incerto. Fino a quanto resisteranno gli agricoltori anziani anche questa varietà potranno sopravvivere, ma quando loro non ci saranno più questa ricchezza andrà perduta e con il germoplasma si perderà anche la memoria, cioè quel capitale di esperienze, di manualità, di tradizioni alimentari risultato di anni di lavoro.

 

Si tratta di piante generalmente poco produttive, poco conservabili, a maturazione e raccolta scalare e dunque poco appetibili alle esigenze dei mercati agroalimentari del nostro tempo. Tuttavia esse presentano valori intrinseci che vanno ben oltre il loro reimpiego tal quale, come ad esempio i loro geni, che le rendono piante più resistenti alle malattie e più adattabili alle diverse situazioni ambientali. Di conseguenza perdere l’abitudine a coltivarle e a propagarle significa perdere valori colturali e culturali importanti.

 

Nella nostra Regione le collezioni ex situ al momento non sono monitorate e dal 2018 i proprietari, in teoria, potrebbero decidere di abbandonarle. La conservazione ex situ, invece, è importante per conservare la variabilità genetica che potrebbe tornare utile a seguito di cambiamenti climatici/ambientali.

 

Moltissime delle antiche varietà locali, abbandonate da tempo, soffrono di un vuoto di conoscenza che rende difficile la possibilità di essere reintrodotte in coltivazione. L’attività di studio e trasferimento dell’informazione è fondamentale per agevolarne la messa a coltura e la valorizzazione. Una “banca delle varietà e della memoria”, inoltre, potrebbe essere un modo per conservare parte del patrimonio culturale orale che sta dietro la biodiversità e che rischia di sparire insieme agli attuali depositari.

 

Valutato che

 

È necessario far conoscere e raccontare i frutti dimenticati dando una prospettiva concreta alle piccole aziende agricole tradizionali che li coltivano. Occorre, dunque, supportare l’attività odierna degli anziani agricoltori che portano avanti questa produzione di nicchia, così come è fondamentale pensare alla trasmissione delle conoscenze e delle competenze ai giovani agricoltori, perché in futuro questa ricchezza non vada perduta e con essa la memoria, cioè quel capitale di esperienze, di manualità, di tradizioni alimentari risultato di secoli di lavoro.

 

Impegna la Giunta

 

Ad adoperarsi in tutte le sedi opportune per favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipi ancestrali di cui la nostra regione è ricca e del patrimonio culturale e colturale ad essi legato.

 

In particolare:

 

A promuovere progetti di sviluppo e specifiche iniziative di formazione e di informazione a salvaguardia della biodiversità d’interesse agrario strettamente legati ai territori;

 

A tenere in considerazione l’importanza delle collezioni ex situ di piante da frutto e delle banche dei semi per conservare la biodiversità agraria che si sta sempre più assottigliando, individuando modalità di riduzione del rischio di scomparsa del materiale genetico presente presso le collezioni in vivo individuate con Determinazione n. 8396 del 21/06/2012;

 

A mantenere aggiornato ed ampliare il repertorio regionale istituito con la Legge n. 1/2008 nonché a mettere in opera un registro delle risorse a rischio di estinzione attraverso la raccolta e la sistematizzazione delle segnalazioni provenienti dal territorio;

 

Ad attivare nella attuale programmazione 2014-2020 del PSR i bandi sulla “conservazione” della biodiversità agraria sia Vegetale che Animale;

 

A promuovere la costituzione di una “banca regionale dei semi di riferimento” formalmente riconosciuta e utile per conservare e salvaguardare il patrimonio ambientale e agricolo sopravvissuto fino ad oggi, promuovendo un’azione di raccolta di germoplasma, sua conservazione ex situ in banca semi e caratterizzazione, al fine di arrivare ad una iscrizione al repertorio regionale e quindi anche al registro nazionale delle varietà da conservazione e sostenere il mantenimento di alcune collezioni in vivo presso privati;

 

A favorire lo studio finalizzato all’iscrizione di varietà interessanti nel registro delle “varietà da conservazione” o dei materiali “di scarso valore intrinseco”, al fine di favorire la produzione e il commercio delle sementi, particolarmente richieste dal settore dell’agricoltura biologica, ad agevolare il coinvolgimento di piccole aziende sementiere/vivaistiche nella produzione di materiali di moltiplicazione adeguati e a favorire uno sviluppo di aziende specializzate nella produzione di sementi in particolare nell’ambito delle varietà recuperate e tutelate incluse nel repertorio regionale.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Rainieri e Rancan:

«Dopo le parole “secoli di lavoro.” aggiungere le parole:

“Ricordato che in Emilia e in Romagna sono presenti, grazie alla creatività e all’impegno quotidiano di privati e istituzioni locali, diverse attività museali, alcune delle quali sono state censite e illustrate dall’Assessorato regionale all’Agricoltura nelle pubblicazioni delle guide ai Musei del Gusto ed ai Musei del Mondo rurale, che hanno nell’ambito della più generale funzione di tramandare la tradizione enogastronomica e contadina delle varie realtà di questa Regione, anche quella specifica di preservare le biodiversità dimenticate.

Osservato che sarebbe sicuramente molto utile, al fine di preservare e tramandare la conoscenza dei “frutti antichi e dimenticati” e di tutto quell’insieme di valori e saperi legati alle loro coltivazioni e utilizzi, sostenere la valenza soprattutto didattica dei Musei del Gusto e del Mondo Rurale e più in generale di quelli che come essi si occupano di tradizioni contadine ed enogastronomiche avendo riguardo della valorizzazione delle biodiversità dimenticate, rendendoli maggiormente fruibili per le giovani generazioni e in particolare per gli studenti di ogni ordine e grado”.

Dopo le parole “repertorio regionale.” aggiungere le parole:

“- A sostenere l’istituzione di un circuito didattico regionale dei musei che si occupano di conservare la memoria contadina e di valorizzare le biodiversità dimenticate e le tradizioni enogastronomiche delle diverse realtà territoriali dell’Emilia-Romagna al fine di poterne favorire la loro principale funzione di istruzione anche agevolando le visite didattiche per gli studenti emiliani e romagnoli”.»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Bertani:

«Aggiungere all’Impegna: A sostenere le reti e le iniziative di “scambio semi” e “custodi dei semi” (o seedsavers).»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

3730 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'iniziativa "Islam, uno sguardo sull'Emilia-Romagna". A firma del Consigliere: Bignami

3731 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa procedure riguardanti l'ampliamento della discarica di rifiuti "Tre Monti" di Imola. A firma della Consigliera: Gibertoni

3732 - Interrogazione a risposta scritta circa la partecipazione dei cittadini e degli utenti al controllo della qualità dei servizi, con particolare riferimento alla sanità pubblica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3733 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per istituire un tavolo di confronto nel Comune di Bondeno in merito al completamento della circonvallazione fino a via Belfiore. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

3734 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere problematiche di natura igienico-sanitaria riguardanti un fosso poderale sito in via Ronchi, in località Cà de Fabbri, nel comune di Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3735 - Interrogazione a risposta scritta circa il rinvio di interventi chirurgici già programmati presso l'Ospedale di Bentivoglio. A firma del Consigliere: Bignami

3736 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire l'attivazione delle procedure riguardanti la realizzazione di tirocini rivolti all'inclusione lavorativa dei cittadini extracomunitari. A firma della Consigliera: Ravaioli

3737 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per prevedere la fermata dei treni "Frecciargento" nella stazione di Carpi e per risolvere i disservizi che gravano sull'utenza della linea Modena-Carpi-Mantova, con particolare riferimento alla situazione verificatasi in data 12 dicembre 2016. A firma del Consigliere: Torri

3738 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi e le modalità riguardanti l'attivazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, di convenzioni per il servizio di recupero e smaltimento delle carcasse di animali della fauna selvatica. A firma del Consigliere: Aimi

3739 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi a tutela degli impianti idraulici del Canal Torbido e del Mulino di Mezzo. A firma del Consigliere: Foti

3740 - Interrogazione a risposta scritta circa la modificazione di norme statutarie riguardanti Bologna Fiere S.p.A. A firma del Consigliere: Alleva

3741 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Snatt Logistica di Campegine (RE). A firma del Consigliere: Torri

3742 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la pubblicazione "I tumori in Emilia-Romagna 2015". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3744 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche connesse all'occupazione senza titolo di alloggi popolari. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

Risoluzioni

 

3743 - Risoluzione per impegnare la Giunta, in merito al progetto di ampliamento della discarica "Tre Monti" di Imola, a chiudere la procedura di VIA del progetto in questione con parere negativo oppure a valutare, nel caso fosse già stato espresso il parere di VIA, la possibilità di agire in autotutela, annullando la decisione assunta. (20 12 16) A firma della Consigliera: Gibertoni

3767 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare, in collaborazione con le Aziende sanitarie regionali, un osservatorio Ambiente e Salute volto allo sviluppo di una rete epidemiologica regionale e che, realizzi inoltre un sistema informatizzato e integrato ambientale-sanitario georeferenziato di tutto il territorio regionale. (21 12 16) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

3768 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere gli emendamenti, non accolti nella Legge di Stabilità 2017, riguardanti iniziative positive rivolte alla popolazione ed ai territori colpiti dal sisma del 2012, approntando ogni azione efficace per sostenerne l'attuazione e sollecitando a tal fine anche il Commissario straordinario per la ricostruzione. (21 12 16) A firma del Consigliere: Alleva

3769 - Risoluzione per impegnare la Giunta, al fine di tutelare la sicurezza quale bene pubblico, a porre in essere azioni volte a sostenere interventi di prevenzione ambientale, sociale e comunitaria, e a supportare le Amministrazioni locali favorendo le attività di prevenzione della criminalità e del disordine urbano e l'azione congiunta dei vari livelli di governo sul territorio. (21 12 16) A firma dei Consiglieri: Montalti, Tarasconi, Molinari, Zappaterra, Caliandro, Soncini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Serri, Rontini, Calvano

(Comunicazione n. 41 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2016/2899 del 22/12/2016)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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