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116.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 17 GENNAIO 2017

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3847

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per contrastare i disagi gravanti sull'utenza e sui pendolari che utilizzano la tratta ferroviaria Faenza - Lugo - Lavezzola, con particolare riferimento alla tempestiva e adeguata comunicazione sulle modifiche e sui costi dei servizi erogati. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BAGNARI (PD)

DONINI, assessore

BAGNARI (PD)

 

OGGETTO 3849

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere in merito alla proroga delle concessioni, fino al 31 dicembre 2018, riguardanti il settore del commercio su aree pubbliche, ai sensi del D.L. 30/12/2016, n. 244. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

CORSINI, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 3863

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere problematiche riguardanti il recupero, il trasporto ed il primo soccorso relativi alla fauna selvatica ferita ed in difficoltà. A firma del Consigliere: Molinari

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

MOLINARI (PD)

CASELLI, assessore

MOLINARI (PD)

 

OGGETTO 3864

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per rendere equo per gli operatori e positiva per la fruizione dell'arenile e del litorale l'estensione del calendario della stagione balneare 2017. A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

CORSINI, assessore

SENSOLI (M5S)

 

Interrogazione oggetto 3865

(Decaduta)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 3866

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della DEEM S.p.A. di Alto Reno Terme, e le relative procedure. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

COSTI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 3867

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le procedure riguardanti l'aggregazione dell'Istituto Professionale "Solari" di Fidenza e dell'Istituto Statale di Istruzione superiore "Magnaghi" di Salsomaggiore, e la revoca dei relativi provvedimenti. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

BIANCHI, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 3862

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’occupazione abusiva in corso nell’edificio di proprietà privata sito in borgo San Domenico 12 e 14 a Parma.               A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

RAINIERI (LN)

GUALMINI, vicepresidente della Giunta

RAINIERI (LN)

 

OGGETTO 3486

Delibera: «Procedura e condizioni per il rilascio dell'autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinata alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici.» (Proposta della Giunta regionale in data 31 ottobre 2016, n. 1749) (106)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

SABATTINI (PD)

RAINIERI (LN)

SENSOLI (M5S)

TARUFFI (SEL)

PETTAZZONI (LN)

SABATTINI (PD)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 1826

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare una deliberazione che preveda che, nel caso di donatore di rene da vivente cittadino extracomunitario non residente in Italia, le prestazioni sanitarie inerenti la donazione gravino sul Fondo regionale trapianti, sollecitando inoltre il Governo a stipulare convenzioni sanitarie, qualora non esistenti, che consentano il trapianto ai pazienti che abbiano un possibile familiare donatore extracomunitario. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Calvano, Cardinali, Campedelli, Tarasconi, Lori, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Montalti, Rossi Nadia, Bessi, Boschini, Taruffi, Pruccoli, Sabattini, Zappaterra, Prodi, Mumolo, Mori, Molinari, Poli, Gibertoni, Sensoli, Soncini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

PARUOLO (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

CARDINALI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

PARUOLO (PD)

 

OGGETTO 3785

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Governo potenzi in Emilia-Romagna l’operazione “Strade sicure”. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Daniele Marchetti, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Bargi

(Discussione)

 

OGGETTO 3769

Risoluzione per impegnare la Giunta, al fine di tutelare la sicurezza quale bene pubblico, a porre in essere azioni volte a sostenere interventi di prevenzione ambientale, sociale e comunitaria, e a supportare le Amministrazioni locali favorendo le attività di prevenzione della criminalità e del disordine urbano e l'azione congiunta dei vari livelli di governo sul territorio. A firma dei Consiglieri: Montalti, Tarasconi, Molinari, Zappaterra, Caliandro, Soncini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Serri, Rontini, Calvano

(Discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

RAINIERI (LN)

MONTALTI (PD)

RAINIERI (LN)

SASSI (M5S)

AIMI (FI)

MONTALTI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetto 3486

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,06

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centosedicesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano Bonaccini, l’assessore Massimo Mezzetti e i consiglieri Piergiovanni Alleva, Andrea Bertani, Paolo Calvano, Antonio Mumolo e Marcella Zappaterra.

Le restanti informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 3847

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per contrastare i disagi gravanti sull’utenza e sui pendolari che utilizzano la tratta ferroviaria Faenza - Lugo - Lavezzola, con particolare riferimento alla tempestiva e adeguata comunicazione sulle modifiche e sui costi dei servizi erogati. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, con la prima, oggetto 3847, a firma dei consiglieri Bagnari e Rontini. Risponderà l’assessore Donini, che ha come oggetto: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da porre in essere per contrastare i disagi gravanti sull’utenza e sui pendolari che utilizzano la tratta ferroviaria Faenza - Lugo - Lavezzola, con particolare riferimento alla tempestiva e adeguata comunicazione sulle modifiche e sui costi dei servizi erogati.

La parola al consigliere Bagnari per illustrare l’interrogazione in oggetto, poi la parola all’assessore Donini per la risposta. Prego consigliere Bagnari.

 

BAGNARI: Grazie, presidente.

I disagi che abbiamo evidenziato nell’interrogazione rivolta all’assessore Donini, che abbiamo presentato io e la collega Manuela Rontini, hanno a che fare, come anticipava lei, con la linea ferroviaria Faenza-Lavezzola.

Si tratta di una linea molto frequentata da studenti e da lavoratori pendolari, ed è caratterizzata da corse di treni, integrate da quelle con autobus sostitutivi. La questione che si è verificata al rientro dopo la pausa natalizia, esattamente il 9 gennaio, è segnata da una serie di disagi e da una richiesta ad alcuni utenti di presentare abbonamenti aggiuntivi rispetto ai biglietti già previsti, senza che ci fosse stato alcun preavviso. Tra l’altro, tali richieste erano collegate, in alcuni casi, anche ad aumenti tariffari.

Pertanto, pur sapendo che quella linea era destinata a una riorganizzazione e a una maggiore integrazione del servizio di trasporto pubblico attraverso il coinvolgimento anche di altri soggetti, consapevoli che la Regione ha sempre mostrato grande attenzione a questa linea e ha anche manifestato la volontà, ribadita dallo stesso assessore Donini in occasione di una seduta di III Commissione, di realizzare una serie di interventi migliorativi dell’offerta verso gli utenti, ci siamo attivati per capire esattamente cosa è successo, se sono legittime le richieste di ulteriori abbonamenti e quali azioni la Giunta intende intraprendere per tutelare gli utenti da questi disagi che si sono verificati, per fare in modo che non se ne verifichino altri, soprattutto in questa fase di riorganizzazione del sistema gestionale, e soprattutto per garantire un’adeguata e più tempestiva informazione nei confronti degli utenti, che non è giusto e corretto che si ritrovino con queste brutte sorprese.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

La risposta all’assessore Donini, che ha tre minuti.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Bagnari.

Ciò che era stato anticipato, come lei giustamente ricorda nella sua interrogazione, nello scorso maggio in risposta alla consigliera Rontini ha trovato concreta e coerente applicazione a partire dallo scorso 9 gennaio, dopo un proficuo lavoro di tavolo e di confronto tra i soggetti interessati.

Da quella data, infatti, è stata attivata una riorganizzazione-integrazione del trasporto pubblico nell’area compresa tra Lavezzola, Lugo e Faenza. Il ritardo di alcune settimane nell’approvazione formale del piano, avvenuta prima di Natale, ha determinato alcuni disguidi nella tempestiva informazione al pubblico e agli addetti da parte delle imprese fornitrici dei servizi, a causa dei tempi ristretti e della complessità di alcuni aspetti dell’operazione.

Nello specifico del quesito posto, ci tengo a chiarire nuovamente che non vi è nessuna richiesta di un secondo abbonamento. Chi fino a dicembre abitualmente comprava l’abbonamento mensile presso Trenitalia lo comprerà presso Mete. Nonostante Trenitalia e Mete adottino un diverso metodo di calcolo delle tariffe a fasce chilometriche, Trenitalia a zone per Mete, per la maggior parte degli abbonati non vi sarà alcuna variazione di prezzo e vi sarà l’opportunità di utilizzare tutti i servizi bus e treno tra le località di partenza e arrivo, compreso il servizio urbano di Faenza. Per alcune decine di abbonati, invece, tale opportunità sarà accompagnata, sì, da un aumento del costo dell’abbonamento mensile di 9 euro, prevedendo però, come detto, la possibilità di prendere molti più mezzi a disposizione con lo stesso titolo di viaggio.

Per il mese di gennaio, il consorzio Mete ci ha assicurato che il controllo sui bus prevedrà solamente una comunicazione ai passeggeri riguardo alla necessità di dotarsi di abbonamento Mete. Per i mesi successivi, per chi avesse rinnovato il mensile da gennaio con Trenitalia e per chiunque sia in possesso di abbonamento mensile o annuale Trenitalia verrà fatto salire senza problemi, né sanzioni. Solo i pochi viaggiatori con abbonamento per un percorso che va oltre gli estremi di Lavezzola e Faenza, ad esempio Conselice e Imola, dovranno dotarsi di due distinti abbonamenti, uno Mete tra Conselice e Lugo e uno Trenitalia tra Lugo e Imola. Trattandosi, però, di casi singoli, la Regione è pronta a discutere con gli interessati eventuali modalità di rimborso, così come già sta facendo, ad esempio, con gli abbonati alla linea ad Alta Velocità Bologna-Firenze.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Bagnari, per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta, ha quattro minuti a disposizione. Prego.

 

BAGNARI: Ne userò molti meno.

Intanto ringrazio l’assessore Donini per l’attenzione che manifesta non solamente in questa occasione - ci tengo a sottolinearlo - ma anche in altri casi in cui vi è la necessità di una tempestiva informazione.

Queste sue dichiarazioni, assessore, sono certamente utili, rassicurano, forniscono una serie di chiarimenti ed evidenziano, credo, la volontà della Regione di non mettere in difficoltà gli utenti. Ovviamente, è bene che vi sia questa attenzione da parte del consorzio Mete a prevedere, come ribadiva prima l’assessore Donini, un mese di informazione preventiva prima di andare a colpire gli utenti. In particolare, invito la Regione, come peraltro sottolineato dall’assessore, a non disinteressarsi dei casi singoli di utenti che vedranno aumentarsi l’abbonamento ma, anzi, a prestare sempre massima attenzione a questa questione, magari anche nell’ambito di un tavolo di trattativa.

Mi preme infine sottolineare, a livello complessivo, che evidentemente le nostre segnalazioni mirano, da una parte, a evitare che si vadano a colpire gli utenti singoli e, dall’altra, a sollecitare nei confronti della Regione un’attenzione a favore degli utenti dei servizi di trasporto pubblico, se è vero che, attraverso l’adozione del prossimo PRIT, la Regione vuole imprimere un grande impulso all’utilizzo dei mezzi pubblici. Credo che mettere gli utenti nelle condizioni di poter usufruire dei servizi senza il patema d’animo di incorrere in sanzioni ingiuste e soprattutto di ritrovarsi con brutte sorprese sia un modo intelligente per incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico, che in definitiva è l’obiettivo che tutti intendiamo sostenere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bagnari.

 

OGGETTO 3849

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere in merito alla proroga delle concessioni, fino al 31 dicembre 2018, riguardanti il settore del commercio su aree pubbliche, ai sensi del D.L. 30/12/2016, n. 244. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3849, a firma del consigliere Bignami: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i provvedimenti da assumere in merito alla proroga delle concessioni, fino al 31 dicembre 2018, riguardanti il settore del commercio su aree pubbliche, ai sensi del D.L. 30/12/2016, n. 244.

La parola al consigliere Bignami, per illustrare l’interrogazione in oggetto.

Risponde l’assessore Corsini.

Prego consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Il tema che si pone all’attenzione e che, tramite questo intervento, sottopongo in particolare alla riflessione della Giunta e alla discussione dell’Aula attiene la recente approvazione da parte del Governo Gentiloni del decreto-legge n. 244/2016, mediante il quale si è intervenuti per concedere una proroga rispetto al commercio su aree pubbliche, oggetto di quella direttiva Bolkestein che in passato ha suscitato non poche problematiche e anche vicende abbastanza… Chiedo scusa, presidente, ma vorrei che dietro, in piccionaia, i lavoratori e gli amici facessero silenzio, perché in questo modo non riesco a intervenire…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Un po’ di silenzio dalla parte del pubblico e dei lavoratori.

 

BIGNAMI: Esatto. Chiedo scusa. Grazie.

Come dicevo, il tema che pongo all’attenzione della Giunta e dell’Assemblea attiene all’applicazione della direttiva Bolkestein per quanto riguarda l’ordinamento giuridico nazionale a seguito dell’approvazione da parte del Governo Gentiloni del decreto-legge n. 244, ratificato a fine anno, mediante il quale si realizza una proroga della concessione per la vendita su aree pubbliche, quello che comunemente chiamiamo il commercio ambulante, attraverso cui si dovrebbe realizzare una distensione di quei temi che erano, invece, stati suscitati dall’indizione da parte di diversi Comuni italiani di bandi finalizzati a realizzare un’applicazione sostanziale della direttiva medesima.

La questione presenta, tra l’altro, una particolarità giacché, tramite un progetto di legge alle Camere, l’oggetto 2867, che avevo sottoposto all’attenzione dell’Aula, chi parla aveva già chiesto di intervenire sul decreto legislativo n. 59/2010, la normativa che andava a toccare l’applicazione per il commercio su aree pubbliche, chiedendo di togliere dall’attuazione della Bolkestein quel tipo di intervento. Il ragionamento, francamente, è elementare: chi parla ritiene che le liberalizzazioni e le deregolamentazioni non dovrebbero iniziare dagli ambulanti e dal commercio su aree pubbliche, sapendo che esistono settori in cui vi è una vera e propria incrostazione di poteri economici – penso alle assicurazioni, alle banche e ad altri contesti – che a mio giudizio, quelli sì, dovrebbero essere aggrediti con maggior capacità da parte dell’Unione europea, che invece, come sempre, si dimostra forte con i deboli e deboli con i forti, come se la liberalizzazione del commercio per i cosiddetti ambulanti rappresentasse una svolta per la ripresa economica dei paesi dell’Unione europea.

Credo che questa particolare peculiarità trovi un consenso bipartisan, anche se, tuttavia, mentre la maggioranza di quest’Aula ritenne di bocciare quella proposta, il Governo Gentiloni, che certamente non è vicino a chi parla come coloritura politica, inserendo nel decreto-legge questa possibilità, ha ritenuto di rinviare al 31 dicembre 2018 l’applicazione della direttiva Bolkestein.

La cosa sembrava abbastanza chiara, se non fosse che la Regione Emilia-Romagna, con una lettera, non con una comunicazione, non con un atto di Giunta, non con una presa di posizione dell’Assemblea legislativa, ma con una lettera di un tecnico, tra l’altro da me stimato per le sue capacità, interviene ribadendo che è vero che diversi Comuni italiani hanno già indetto i bandi ma, trattandosi di un decreto-legge, potrebbe non essere convertito così come è stato emanato, per cui invita ad andare avanti, in attesa di vedere poi come andrà a finire la questione.

Ebbene, trovo che ciò sia assolutamente inconcepibile giacché, laddove vi è un provvedimento dello Stato, al di là delle intese, che tra l’altro sono già state sanzionate in sede di Autorità Garante della concorrenza e del mercato ritenendole incongrue rispetto alle finalità stesse che la direttiva intende conseguire, mediante una lettera di un tecnico, per quanto bravo, si possa arrivare addirittura a bloccare l’applicazione di un decreto-legge, che ha valore di legge. Il tema della conversione non può interessare perché, se ragionassimo con questa modalità, tutti i decreti-legge dovrebbero attendere di essere convertiti in legge prima di sviluppare i propri effetti. Ma così facendo perderebbero di valore i decreti-legge.

In tal senso, chi parla ha chiesto con forza che si adottasse un provvedimento chiaro di sospensione di tutti i bandi, magari anche in attesa della conversione, e poi di caducazione dei bandi medesimi, ritenendo inconcepibile che vi siano Regioni, come il Veneto, che hanno sospeso l’applicazione, territori, come Milano, che hanno sospeso l’indizione dei bandi e Comuni, anche in Emilia-Romagna, come Faenza e Fiorenzuola, che hanno sospeso i bandi, mentre ce ne sono altri, come Bologna, che ha ritenuto sorprendentemente di andare avanti. Ciò, tra l’altro, consente di introdurre la vera finalità che si intende realizzare mediante l’applicazione di questa circolare, tra l’altro stilata in data 2 gennaio, con una solerzia certamente encomiabile, ovvero passare sopra a dei mercati storici che evidentemente creano difficoltà a qualche sacca di potere, quella sì che andrebbe colpita, incisa e liberalizzata davvero, che trova un ostacolo nei propri profitti nelle persone e nelle famiglie che lavorano.

Credo, e qui rassegno le conclusioni all’assessore Corsini, che si dimentichi lo sfondo essenziale in cui ci troviamo a operare, ovvero decine e decine di famiglie che vivono dei proventi di queste attività, decine e decine di lavoratori che stanno cercando, comunque, di avere una fonte di reddito mediante il lavoro quotidiano, gente che si alza alle quattro o alle cinque di mattina e che si vede paralizzata da una lettera, non altro, vergata da un funzionario, che suggerisce di andare avanti e di disinteressarsi di un decreto-legge. Su questo interrogo la Giunta e attendo una risposta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola per la risposta all’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Ritengo doveroso fare una premessa, che poi credo affronteremo anche durante la discussione sulle risoluzioni.

La Direttiva servizi del Parlamento europeo, nota come direttiva Bolkestein, dispone che tutte le concessioni su aree pubbliche, comprese quindi anche quelle relative agli ambulanti, andassero a bando già dal 2006. Grazie al contributo delle Regioni, fra queste anche della nostra naturalmente, il decreto legislativo 26 marzo 2010, attraverso il quale lo Stato italiano ha dato attuazione alla Direttiva servizi, ha previsto per gli ambulanti una disposizione che consente di individuare una deroga attraverso la citata intesa in Conferenza Stato-Regioni.

Con questa intesa, approvata poi in Conferenza Unificata nel luglio 2012 e successivamente recepita e approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nel 2013, si sono individuati i criteri da applicare nelle procedure di selezione per l’assegnazione dei posteggi su aree pubbliche. Nell’ambito dei bandi che la Commissione europea richiede, è attribuito quindi un punteggio in relazione alla professionalità che garantisce agli ambulanti il posto di lavoro per i prossimi dodici anni e anche per i dodici anni successivi. Questi criteri, stabiliti in deroga, ai sensi della disposizione contenuta nel decreto del 2010, si applicano, come è noto, alle concessioni in scadenza nel 2017.

Successivamente, la Regione Emilia-Romagna ha recepito il documento del 3 agosto 2016, contenente le linee applicative dell’intesa, adottando tutti gli atti di propria competenza e fornendo ai Comuni e agli operatori tutta la documentazione, le modalità operative e la modulistica necessaria. Infine, ai primi di dicembre 2016, tutti i Comuni della regione avevano emanato o stavano emanando i bandi.

Giova, inoltre, ricordare che, come diceva il consigliere Bignami, nel decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 dicembre 2016 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2016, all’articolo 6 nello specifico si prevede che tutte le concessioni su aree pubbliche in essere alla data del decreto siano prorogate al 31 dicembre 2018.

Non vi è stata nessuna comunicazione da parte del Governo in merito alla decisione di apportare una modifica che incide su un iter disciplinato da norme oggetto d’intesa in sede di Conferenza Unificata. La disposizione di cui si tratta ricalca, sostanzialmente, la proroga automatica per le concessioni degli stabilimenti balneari, che ricordo è già stato oggetto di una pronuncia definitiva da parte della Corte di giustizia di Strasburgo, con la sentenza del 14 luglio 2016, che ha stabilito l’incompatibilità delle proroghe con l’ordinamento comunitario.

La Regione ha ritenuto, rispetto alla nota del 2 gennaio ricordata dal consigliere Bignami, di non dare ai Comuni indicazioni precise, ma di richiamare gli scenari giuridicamente possibili, lasciando naturalmente poi ai Comuni la facoltà di interrompere i bandi o di proseguire rispetto alle procedure avviate.

In conclusione, la Regione Emilia-Romagna ritiene - e credo che questa conclusione sia comune a tutte le Regioni, ma lo vedremo nei prossimi giorni - che la proroga al 31 dicembre 2018, disposta dal decreto Milleproroghe, sia un errore, in quanto l’intesa raggiunta tra Stato e Regioni nel 2012 sull’applicazione della direttiva Bolkestein rappresenta un punto di equilibrio avanzato e di certezza per tutto il settore del commercio ambulante, equilibrio e certezza che sono riconosciuti anche da alcune delle associazioni più rappresentative del settore.

La Regione, pertanto, si sta adoperando, in questi giorni e in queste settimane, nelle sedi competenti, insieme alle altre Regioni italiane, per correggere la modifica apportata dal decreto Milleproroghe, in quanto riteniamo che generi incertezza e indebolisca il lavoro proficuo compiuto in questi anni dal Governo, dalle Regioni, dai Comuni e dai rappresentanti delle associazioni di categoria.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Corsini.

La parola al consigliere Bignami, per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.

Ha un minuto. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

In realtà, in questa chiosa dell’assessore Corsini trovo un messaggio pericoloso. In poche parole, l’assessore afferma che il decreto-legge può essere modificato - e questo lo si sa – per cui non si intende applicare il decreto-legge in quanto si sta operando per modificarlo. Ed è proprio questo l’aspetto che trovo più inquietante, dal momento che una legge non può essere applicata solo quando vi è condivisione da parte di chi ne subisce l’applicazione. E lo dico sul presupposto che paradossalmente la Regione, ipotizzando in quella nota un bivio dicendo ai Comuni “o interrompete o andate avanti”, realizza un favore - grazie al cielo, aggiungo io - agli ambulanti, giacché la clausola migliore sarebbe stata quella di un’applicazione sostanziale di una stand still, cioè di un’applicazione in stand by dei bandi, che invece, così come prefigura la nostra stessa Regione, non si viene a realizzare.

L’auspicio, quindi, è che gli ambulanti presentino il prima possibile i ricorsi, con istanza sospensiva innanzi ai tribunali amministrativi, prima dei termini di conversione della decretazione stessa, in maniera tale da consentire al Governo - e chi parla non è sicuramente schierato con il Governo Gentiloni, ma qui non si tratta di un tema di destra o di sinistra, bensì di un tema di buonsenso e di correttezza a tutela dei lavoratori - di sospendere quel provvedimento nelle forme – e intendo la nota della Regione - indicate dal decreto stesso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 3863

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere problematiche riguardanti il recupero, il trasporto ed il primo soccorso relativi alla fauna selvatica ferita ed in difficoltà. A firma del Consigliere: Molinari

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3863, a firma del consigliere Molinari: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere problematiche riguardanti il recupero, il trasporto ed il primo soccorso relativi alla fauna selvatica ferita ed in difficoltà.

La parola al consigliere Molinari per illustrare l’interrogazione in oggetto. Risponderà l’assessore Caselli.

Prego consigliere Molinari.

 

MOLINARI: Grazie.

Tralascio tutti i riferimenti normativi. Di CRAS abbiamo iniziato a parlare a seguito dell’introduzione del decreto Delrio, quindi a seguito del passaggio dalla competenza provinciale alla competenza regionale. È un tema già affrontato con gli uffici e trattato anche all’interno di quest’Aula con una risoluzione. Siamo consci della complessità dell’argomento in relazione soprattutto alla tipologia dei soggetti preposti al recupero, alla gestione e al primo soccorso della fauna selvatica.

Alcuni episodi, che si sono verificati anche di recente a Piacenza, hanno evidenziato alcune problematiche relativamente all’applicazione e alla gestione delle prime convenzioni almeno sul territorio piacentino - non so di problemi in altri territori -, il che mi ha spinto ad avanzare alla Giunta la richiesta di capire le modalità, la quantificazione, seppur siano già state destinate risorse in tal senso nel bilancio 2017, e soprattutto, a corollario della richiesta stessa, quanto, rispetto alla risoluzione approvata all’interno di questa Assemblea, sia stato avviato in termini di collaborazione tra l’Assessorato all’Agricoltura e l’Assessorato alla Sanità per cercare di risolvere un problema che contempla aspetti sia legali che di gestione di una questione, la cui gravità si sta incrementando alla luce anche dell’aumento del numero di fauna selvatica e, di conseguenza, anche delle problematiche relative alla circolazione. Alla luce - ripeto - della riorganizzazione istituzionale che ha indubbiamente determinato in questa fase una sorta di confusione, che comunque deve essere gestita e che auspichiamo venga risolta al più presto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Molinari.

La parola per la risposta all’assessore Caselli.

 

CASELLI, assessore: Buongiorno.

Per inquadrare il problema sollevato dal consigliere Molinari occorre ricordare come il tema del recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà sia una delle materie approdate in Regione a seguito della riforma istituzionale introdotta con la legge Delrio.

Lo scorso anno si sono via via aggiunte, a conclusione, le convenzioni in essere tra le diverse Amministrazioni provinciali e i CRAS, dove esistenti, e la Regione si è adoperata per garantire uniformità a situazioni tra loro molto disparate, inquadrando il sostegno di tale attività nell’ambito delle leggi sul volontariato, in particolare la legge regionale n. 12/2005.

L’attività, resa volontariamente sul territorio dai CRAS, determina anche le forti differenze che si sono consolidate nel tempo. Ci sono CRAS che hanno scelto di curare solo avifauna, altri che hanno come oggetto solo i piccoli mammiferi, come i porcospini, altri che sono attivi su tutto il territorio provinciale sia come recupero sia come cura, altri che svolgono solo una delle due tipologie. In una provincia non c’è CRAS, in altre sono presenti più CRAS autorizzati.

Si specifica che, applicando la delibera 20 gennaio 2016, n. 32, dell’Autorità nazionale anticorruzione, relativa alla determinazione delle linee guida per l’affidamento dei servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali, che ci permette di derogare alla normativa sui contratti pubblici, dobbiamo necessariamente limitarci al rimborso delle spese strettamente connesse alle attività che possono essere oggetto di convenzione, quindi raccolta, trasporto e primo soccorso.

Con la prima delibera di Giunta regionale, la n. 1578/2016, adottata lo scorso anno, sono state sperimentate le modalità operative per una corretta gestione della fauna in difficoltà, nel quadro della legislazione suddetta e della normativa sugli appalti. Quattordici soggetti, nello specifico nove CRAS e cinque organizzazioni di volontariato, hanno manifestato l’interesse a collaborare con la Regione, hanno sottoscritto la convenzione ed entro la fine del mese di gennaio produrranno la rendicontazione prevista.

Sulla base di questa prima esperienza, fin dalla previsione del bilancio 2017 sono state allocate risorse per garantire continuità a questa attività, prevedendo lo stanziamento di 300.000 euro l’anno, per ciascuno degli anni dal 2017 al 2019.

Per il 2017 si intendono riproporre modalità operative in parte simili a quelle del 2016, cercando di superare alcune criticità emerse nel corso di questo primo anno di applicazione. Tra le criticità rilevate vi è quella di avere riferimenti univoci per territorio. Da qui, il proponimento di stipulare una convenzione per ciascun territorio provinciale, favorendo l’aggregazione dei soggetti che vi operano attraverso associazioni temporanee di scopo.

Rispetto alla deliberazione di Giunta del 2016 si intendono, pertanto, apportare le seguenti modifiche migliorative, alle quali gli uffici stanno attualmente lavorando: suddivisione delle risorse in base al territorio, prendendo come riferimento quello provinciale; ripartizione delle risorse in base alle caratteristiche morfologiche (montagna, collina, pianura) del territorio provinciale e in base all’incidenza degli animali raccolti e curati in ogni singolo territorio, che differiscono notevolmente; introduzione di un parziale riconoscimento delle spese generali, calcolate in misura percentuale sulle spese relative alle attività oggetto di convenzione; l’introduzione di una rendicontazione intermedia per poter eventualmente riequilibrare gli importi delle convenzioni, con il fine ultimo di utilizzare tutte le risorse disponibili; una durata annuale della convenzione (dodici mesi dalla stipula), con possibilità di rinnovo per ulteriori due anni.

Per quanto riguarda i tempi, si prevede di concludere la procedura di attivazione delle convenzioni entro la fine del mese di febbraio. Una volta definite le modifiche migliorative, con il concorso di tutti gli uffici competenti e il confronto con gli stessi CRAS, già invitati a una riunione, si procederà, infatti, all’approvazione della nuova delibera e alla pubblicazione dell’invito per la presentazione delle manifestazioni di interesse, fissandone i termini di scadenza. In seguito al ricevimento delle manifestazioni di interesse si procederà all’istruttoria e all’approvazione dell’atto di impegno, con il visto della Ragioneria. Solo dopo l’atto di impegno sarà possibile stipulare le nuove convenzioni provinciali con i CRAS e le organizzazioni di volontariato.

Questi tempi sono vincolati dalle procedure di evidenza pubblica e impegni di spesa, che non potevano essere avviati prima dell’approvazione della legge di bilancio, con il relativo stanziamento di risorse. Proprio per ovviare a questo problema e garantire per il futuro la continuità dell’attività di recupero e di primo soccorso, si sta lavorando, insieme alla Ragioneria, per fare in modo di stipulare convenzioni della durata di dodici mesi che possano andare a scavalco d’anno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

 

CASELLI: Nel testo del question time manca una questione che il consigliere Molinari ha, comunque, posto in Aula, alla quale rispondo volentieri.

 

PRESIDENTE (Saliera): No. Ha superato il tempo già di un minuto e mezzo.

 

CASELLI: Ci metto un secondo.

Relativamente al rapporto con gli altri Assessorati, con l’Assessorato all’Ambiente stiamo valutando la parte relativa agli animali esotici e con gli Assessorati ai Trasporti e alla Sanità stiamo collaborando per tutte le questioni di competenza. Per cui, mi aspetto anche qui un aggiornamento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

La parola al consigliere Molinari, per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta. Ha quattro minuti. Prego consigliere Molinari.

 

MOLINARI: Ringrazio l’assessore Caselli per aver risposto anche a una questione aggiuntiva che non era contenuta nel question time, che però è uno degli argomenti principali per riuscire a chiudere la partita.

Conoscendo la macchina burocratica generale, la tempistica di fine febbraio, rispetto a tutte le difficoltà incontrate, può essere anche definita soddisfacente, sulla quale ovviamente offriamo la nostra disponibilità per cercare di capire come possiamo essere d’aiuto non solo a giungere a una soluzione del problema a partire dal 1° marzo in avanti, ma anche eventualmente a gestire questa fase temporanea, in cui bisognerà comunque trovare delle soluzioni al buco non dico normativo bensì organizzativo venutosi a creare anche a seguito della rinuncia di alcuni soggetti che si occupavano di recupero.

Bene, quindi, procedere in questa direzione, ma sarà importante anche monitorare attentamente la gestione a livello provinciale, aspetto fondamentale perché l’attività di recupero necessita, ovviamente non parlando di multinazionali del recupero della fauna selvatica, ma anche a volte di piccole società o di CRAS che operano direttamente, anche di adeguate risorse finanziarie. Pertanto, auspichiamo che entro il 2017 si compia una verifica relativamente alle necessità economiche, mettendoci a disposizione anche per riuscire a far quadrare complessivamente il servizio ed evitare che si verifichino nuovamente problemi di questa natura. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Molinari.

 

OGGETTO 3864

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per rendere equo per gli operatori e positiva per la fruizione dell’arenile e del litorale l’estensione del calendario della stagione balneare 2017. A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3864: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per rendere equo per gli operatori e positiva per la fruizione dell’arenile e del litorale l’estensione del calendario della stagione balneare 2017, a firma della consigliera Sensoli.

La parola alla consigliera Sensoli, per illustrare l’interrogazione in oggetto.

Risponderà l’assessore Corsini.

Prego consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione nasce da notizie di stampa che annunciavano il prolungamento della stagione balneare già dal 2017. L’ordinanza balneare ancora non è arrivata, quindi, supponendo anche che probabilmente avrà effetto retroattivo, dato che alcune spiaggia nel Riminese si sono già attrezzate per fornire anche servizi invernali, vorremmo capire con quali modalità la Regione intenda rendere equa e fruibile l’offerta turistica anche fuori dalla classica stagione estiva e soprattutto conoscere, visto che si sono lette notizie anche di finanziamenti per circa 3 milioni di euro, quali sono le linee di indirizzo per garantire, appunto, un’offerta equa lungo tutto il litorale dell’Emilia-Romagna.

Contestualmente, e concludo, vorremmo comprendere a che punto siamo con la direttiva Bolkestein, dato che già alcune Regioni si sono mosse visto l’imbarazzante silenzio del Governo nazionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola per la risposta all’assessore Corsini.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

La Regione Emilia-Romagna, come ricordava la consigliera Sensoli, ha definito per ora una proposta di ordinanza balneare regionale per l’anno 2017, che verrà sottoposta, ai sensi della normativa vigente, agli Enti locali e alle associazioni di categoria il 26 gennaio prossimo.

La proposta di ordinanza prevede effettivamente, come è stato anticipato, che la stagione balneare sia compresa tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2017, segnando una novità rispetto al passato, naturalmente per le attività sportive, culturali, ludiche e di intrattenimento e per tutto quanto attiene alle rispettive licenze commerciali. Si ritiene, infatti, che questo tipo di modifica - l’intero anno solare, appunto - possa rappresentare un elemento di potenziamento dell’attrattività della costa romagnola, offrendo un’ulteriore opportunità agli operatori balneari.

È un primo passo di carattere politico, un’indicazione strategica che dà la Regione, che naturalmente da sola non è sufficiente per provare a sviluppare una destagionalizzazione rispetto all’offerta turistica balneare attuale. Bisognerà ragionare, naturalmente, con la Sovrintendenza per superare alcuni vincoli che oggi impediscono la realizzazione di strutture compatibili anche con le stagioni invernali.

Resta naturalmente inteso che i Comuni potranno motivatamente definire un periodo differenziato rispetto alle linee di indirizzo di apertura annuale indicate dalla Regione, determinando con proprie ordinanze integrative le modalità e gli orari di apertura delle attività economiche localizzate sulle aree demaniali.

Rispetto ai 3 milioni di euro, è stata fornita un’informazione errata, in quanto noi ci riferivamo al fatto che, come è noto, la Regione Emilia-Romagna ha da poco emanato i bandi per le attività ricettive commerciali dei pubblici esercizi attraverso i fondi POR-FESR e per il momento ha accantonato una parte di risorse, appunto circa 3 milioni di euro, attraverso cui vorremmo indire bandi specifici per gli operatori balneari, cosa che in questo momento non è possibile fare dal momento che le regole dei fondi strutturali dell’Unione europea prevedono che i titolari delle attività commerciali abbiano la disponibilità del bene per un certo numero di anni, ma stante l’incertezza della Bolkestein oggi gli operatori balneari non hanno la possibilità di dimostrare la disponibilità del bene per il numero degli anni previsti dai bandi europei.

Per quanto riguarda il riordino della disciplina delle concessioni demaniali in applicazione della Direttiva servizi (Bolkestein), la Regione Emilia-Romagna è pronta a intraprendere un percorso legislativo autonomo di carattere regionale nel caso in cui il Governo non procedesse all’emanazione della legge delega in tempi congrui, in quanto riteniamo che non sia più sostenibile lo stato di incertezza in cui versano gli operatori economici interessati alla Direttiva servizi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Corsini.

La parola alla consigliera Sensoli, per dichiararsi soddisfatta o meno della risposta. Ha a disposizione cinque minuti.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Posso ritenermi soddisfatta non della risposta, ma quantomeno della correttezza con cui anche l’assessore Corsini ha ammesso che effettivamente ci sono parecchie cose che non vanno.

Per quanto riguarda il percorso che avete intrapreso, a mio giudizio bisognava intervenire in maniera esattamente opposta, visto che anche l’ordinanza balneare stagionale permetteva ai singoli Comuni eventualmente di estendere le date oltre a quelle fissate in precedenza, che - se non ricordo male - andavano dalla fine di maggio alla fine di settembre. Quindi, ogni singolo Comune già eventualmente le poteva estendere. Abbiamo il timore che questo sia stato un po’ uno spot propagandistico a livello politico, più che una reale misura con ricadute pratiche, anche considerando il fatto che queste ordinanze si devono conciliare con i vari piani degli arenili redatti dai singoli Comuni. Quindi, sarebbe stato certamente opportuno concertare prima con i Comuni le revisioni dei piani degli arenili. Sappiamo che la situazione è in stallo per diversi motivi, per la direttiva Bolkestein, come abbiamo detto, e secondo noi è già troppo tardi da diverso tempo. Ricordo, ad esempio, che l’estate scorsa si sono tenuti degli incontri anche nel Riminese proprio con gli operatori del settore dove si parlava di fine settembre. Poi fine settembre è diventato fine ottobre; a novembre neanche a parlarne perché c’era il referendum; a dicembre ci siamo augurati buon Natale e buon anno. Pertanto, l’anno è iniziato e ancora non se ne sa nulla. E per noi è già troppo tardi. Ci saremmo aspettati, come hanno fatto altre Regioni, quantomeno una bozza da poter condividere e discutere per superare questa situazione di stallo.

Sarebbe stato, quindi, necessario creare inizialmente le condizioni primarie con la Sovrintendenza, con i piani degli arenili e con i singoli Comuni, considerando anche che la nostra costa non è omogenea dal punto di vista delle concessioni. Infatti, se nel Ravennate gli stabilimenti balneari hanno una certa conformazione e offrono una certa gamma di servizi, nel Riminese non si può dire altrettanto, dove ad esempio le concessioni sono molto più frazionate non solo per il numero di operatori balneari, ma anche per il tipo di concessione, e dove si trovano anche all’interno della stessa zona 3-4 concessioni diverse, con 3-4 licenze di attività diverse. Pertanto, prima di lanciare una sorta di propaganda annunciando ampliamenti della stagione e, quindi, una destagionalizzazione del turismo, occorreva quantomeno predisporre la base, il terreno fertile su cui poi intervenire. Questa almeno è la nostra opinione.

Ci auguriamo, quindi, visto che il Governo non si muove - ho letto che la legge arriverà entro fine gennaio, ma a questo punto ci credo poco, visto che è da luglio scorso che ne parliamo -, che perlomeno questa Regione si muova in tempi non celeri, di più, per cercare di offrire certezze a chi vuole investire nel settore turistico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

 

Interrogazione oggetto 3865

(Decaduta)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3865. Questo oggetto decade, in quanto il consigliere Alleva, che l’aveva sottoscritto, è assente. Il consigliere Alleva ha fatto pervenire una giustificazione per la sua assenza.

 

OGGETTO 3866

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della DEEM S.p.A. di Alto Reno Terme, e le relative procedure. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo, quindi, con l’oggetto 3866: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della DEEM S.p.A. di Alto Reno Terme, e le relative procedure, a firma del consigliere Taruffi. Risponde l’assessore Costi.

Prego, la parola al consigliere Taruffi per illustrare l’interrogazione in oggetto.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Torniamo a occuparci di una vicenda della quale ci siamo già interessati presentando altre interrogazioni in passato e sulla quale l’assessore Costi ha già avuto modo di intervenire e lavorare, una vicenda che conosce molto bene: la situazione dello stabilimento DEMM di Alto Reno Terme, storica industria dell’Appennino bolognese, che oggi fa parte del gruppo Paritel, che ha avuto notevoli problemi di carattere finanziario che hanno portato addirittura al commissariamento del gruppo. La DEMM Spa fa parte del gruppo Paritel insieme all’IMT di Casalecchio, le Officine Cevolani di San Lazzaro, per quanto riguarda l’area metropolitana di Bologna, e la Govoni di Cento, in Provincia di Ferrara. Quindi, si tratta di una realtà importante che dà occupazione e nella quale trovano occupazione quasi 700 lavoratori, complessivamente. Quindi, si tratta di un gruppo significativo che è stato travolto da una crisi finanziaria – non produttiva, ma finanziaria – molto significativa che, come dicevo, ha portato al commissariamento del gruppo stesso.

In particolar modo, la nostra attenzione, anche perché le vicende dei vari stabilimenti hanno avuto storie diverse, ritorna sulla vicenda della DEMM Spa, perché inserita in un contesto (quello dell’Appennino bolognese) che vive un momento – come sappiamo – molto difficoltoso. Penso alla vicenda della perdita del lavoro e, nonostante la durissima vertenza e tutto l’impegno messo dalle Istituzioni, ai 243 posti di lavoro persi nell’ambito dello stabilimento Philips Saeco e agli 82 posti di lavoro a Monghidoro della Stampi Group, che sappiamo essere molto in difficoltà. Alla DEMM di Alto Reno Terme trovano occupazione, oggi, 221 persone. Una realtà, quindi, altrettanto importante che – come dicevo – vive una situazione, una stagione di difficoltà da lungo periodo. Il commissario straordinario ha avviato le procedure per verificare se esistono manifestazioni di interesse per l’acquisizione dell’azienda dal fallimento.

Insomma, una stagione tormentata che, ovviamente, desta molta preoccupazione anche in relazione al contesto di quello stabilimento – che per quel territorio ha un’importanza storicamente determinata – in cui si aggiungono e si accumulano crisi industriali, produttive e che, più in generale, vede anche il comparto turistico termale in difficoltà. Quindi, posti di lavoro e occupazione sono ancora più a rischio.

Interroghiamo, quindi, la Giunta per conoscere esattamente lo stato dell’arte, visto che circolano informazioni, forse non del tutto precise, sui termini delle procedure e su quale potrà essere lo sviluppo. Chiediamo alla Giunta un nuovo intervento a chiarimento della situazione, soprattutto per dare qualche parola chiara ai lavoratori e alle lavoratrici impiegate che – come dicevo da tempo – soffrono e vivono una situazione di estrema difficoltà.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all’assessore Costi, per la risposta. Ha tre minuti.

 

COSTI, assessore: Ringrazio il consigliere Taruffi, sempre molto attento rispetto ad una situazione delicata. La situazione della DEMM si colloca, come diceva lui stesso, in un’area che ha subìto in questi anni elementi di depauperamento industriale.

Ricordo che la Regione Emilia-Romagna partecipa alla vertenza di tutto il gruppo Paritel, perché facciamo parte del tavolo ministeriale assieme al Comune di Casalecchio, al Comune dell’Alto Reno Terme e alla Città Metropolitana. Stiamo collaborando assieme proprio per favorire le soluzioni migliori, con tutti gli strumenti di cui possiamo disporre, per risolvere i problemi di tutto il gruppo, ma soprattutto della DEMM, che rappresenta un pezzo importante sia del sistema produttivo che del sistema occupazionale.

Il gruppo Paritel – come diceva lei, consigliere – comprende anche le aziende IMT, Cevolani e Govoni, che sono in una fase più avanzata nel procedimento di vendita rispetto alla situazione DEMM, ricompresa sempre nel gruppo Paritel. In particolare, la IMT ha già concluso la fase di gara ed è in corso la definizione del passaggio di proprietà con la Gringing Technology. È una trattativa in corso che si sta definendo in questi giorni. Dico questo perché l’esito di questa sarà importante anche per il prosieguo delle altre cessioni da parte della procedura del commissario straordinario.

Per quanto riguarda in particolare DEMM, dal mese di novembre scorso è aperta la Data Room, cioè la messa a disposizione di tutti gli atti dati per poter fare una valutazione e procedere, poi, ad un’offerta, messa a disposizione per tutti coloro che hanno espresso manifestazione di interesse per l’acquisizione. Su questo dato c’è il massimo della riservatezza. Per cui, non sono in grado di dire quanti e quali, ma l’apertura di questa procedura significa che c’è stato un interesse da parte di soggetti imprenditoriali.

La procedura si concluderà nel mese di gennaio. A seguito di questa procedura, il commissario attiverà la procedura di gara per la cessione che è preliminare per la presentazione delle offerte. È chiaro che ci si è data una scadenza molto importante rispetto a tutte queste procedure. La scadenza deve essere entro aprile, in quanto il 27 aprile è la data di scadenza della CIG ministeriale che, come sapete, è a tutela dei lavoratori.

Ricordo che tutti i lavoratori oggi sono tutelati con gli ammortizzatori sociali. Per noi è importante che sia mantenuta questa tempistica, chiaramente augurandoci che ci sia la partecipazione di soggetti imprenditoriali, perché questo permetterebbe, rimanendo all’interno della scadenza della CIG, di fare, poi, operazioni vere di salvaguardia dell’impresa, ma anche di salvaguardia dei lavoratori, sia per ricomprenderli all’interno di chi subentrerà, ma anche in termini di ammortizzatori sociali nel caso fosse necessario utilizzarli. Il soggetto acquirente può aver bisogno dei tempi necessari per la prosecuzione dell’attività.

La cosa che ci tengo a sottolineare è che noi queste vertenze le stiamo seguendo quotidianamente, ogni giorno, proprio perché per noi sono di fondamentale importanza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La parola al consigliere Taruffi per la replica, ha tre minuti.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Costi. Ovviamente, sapevamo e sappiamo che la situazione non consentiva e non consente, visto il momento in cui ci troviamo, di avere informazioni di dettaglio rispetto a chi eventualmente sta palesando manifestazioni d’interesse. Questo lo sapevamo. Ritenevamo opportuno risollevare e tornare ad accendere l’attenzione su questa vertenza, su questa vicenda perché – come dicevo – quel territorio soffre particolarmente il depauperamento industriale non solo del comparto industriale, ma anche del comparto turistico-termale. Ci sono posti di lavoro che si stanno perdendo con una frequenza molto preoccupante. Difendere ogni posto di lavoro diventa per noi fondamentale. Quindi, l’attenzione deve essere sempre massima.

Dalla risposta dell’assessore, il cui impegno devo comunque riconoscere sia su questa che su altre vertenze (in particolar modo, voglio ricordare per quel territorio Philippe Saeco e Stampi Group), per quel territorio questa vertenza è molto importante e molto significativa. Dalla risposta dell’assessore – dicevo – abbiamo conferma del fatto che esiste la data, quella di fine gennaio e la deadline del 27 aprile, per capire come si evolverà e come si potrà eventualmente uscire da questa situazione così complessa e così complicata.

Ovviamente, ci auguriamo che possano essere messe in campo tutte le iniziative e tutti gli incentivi per favorire gli eventuali imprenditori interessati a investire sul territorio della montagna. Di questo ci occuperemo anche in una successiva risoluzione, che oggi abbiamo depositato, proprio perché riteniamo che il territorio dell’Appennino, non solo quello bolognese, ma della montagna in generale della nostra regione, necessiti sempre di un’attenzione particolare, quindi anche di piani industriali straordinari, con incentivi e con misure ad hoc. Altrimenti, la montagna e l’Appennino rischiano davvero un depauperamento che non è, a quel punto, solo industriale, ma anche complessivo.

Va da sé che è impossibile pensare di difendere servizi pubblici in un territorio in cui si perdono posti di lavoro. Dove si perdono posti di lavoro, alla lunga, si perdono anche le persone che vivono, e dove non ci sono persone non ci possono essere servizi. Purtroppo, è un circolo vizioso che va interrotto. La nostra attenzione, da questo punto di vista, sarà sempre massima. Quindi, chiederemo sicuramente nuovamente l’intervento dell’assessore Palma Costi, che – ripeto – comunque è sempre stata molto puntuale.

Ci auguriamo, e concludo, che le iniziative che sono in campo possano dare i frutti sperati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 3867

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le procedure riguardanti l’aggregazione dell’Istituto Professionale “Solari” di Fidenza e dell’Istituto Statale di Istruzione superiore “Magnaghi” di Salsomaggiore, e la revoca dei relativi provvedimenti. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’argomento 3867, a firma del consigliere Foti: Interrogazione circa le procedure riguardanti l’aggregazione dell’Istituto Professionale “Solari” di Fidenza e dell’Istituto Statale di Istruzione superiore “Magnaghi” di Salsomaggiore, e la revoca dei relativi provvedimenti.

La parola al consigliere Foti, per illustrare l’interrogazione in oggetto.

Risponde l’assessore Bianchi.

Prego consigliere Foti.

 

FOTI: Assessore, cercherò di essere più diffuso nella replica. Io voglio solo conoscere l’opinione sua e della Giunta in ordine all’atteggiamento del presidente della Provincia di Parma. Anche accogliendo un’indicazione che era venuta da una delibera della Giunta regionale, il Consiglio provinciale di Parma ha chiesto la revoca dei precedenti atti riguardanti una fusione a due per creare quel polo agroalimentare, di cui si parla anche nella delibera della Giunta regionale, con una fusione – chiamiamola così; sono brutti i termini da utilizzare – e con un coordinamento operativo amministrativo a quattro.

In realtà, però, se tutte le procedure della cosiddetta “fusione a due” rimangono in piedi e, addirittura, si raccolgono le iscrizioni che promanano dalla fusione a due, è evidente che sia la delibera della Giunta regionale che l’atto del Consiglio provinciale, dove si chiede la revoca, vengono meno. A questo punto, bisogna capire se nell’ambito dell’autonomia conferita alla Provincia di Parma il presidente della Provincia possa disattendere l’impostazione della Regione e anche quella del Consiglio provinciale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola per la risposta all’assessore Bianchi. Prego.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, consigliere Foti.

Torniamo su questo tema, già trattato in quest’Aula con un intervento del collega Raineri, su cui abbiamo già discusso. La situazione è questa. Lei descrive molto bene, nella sua presentazione, i diversi step, che sono stati, sostanzialmente, una prima delibera presa dal Consiglio provinciale di Parma, poi la presa d’atto da parte della Conferenza regionale per l’istruzione e la formazione, che io presiedo, e la successiva presa d’atto da parte della Giunta, con una propria delibera.

Come lei ricorda, giustamente, noi ne abbiamo preso atto, essendo competenza della Provincia, però dando un chiaro invito, una raccomandazione a tenere conto che questa aggregazione fra i due istituti, prevista dalla delibera della Provincia, dovesse avvenire nell’ambito di una più ampia riaggregazione di tutto il polo. Sulla base di questo, l’Ufficio scolastico regionale, con il quale lavoriamo in strettissimo raccordo e che voglio ancora una volta ringraziare, di fatto dispone a sua volta una propria delibera, in cui si legge: “Con riferimento alla nota dell’Ufficio scolastico regionale – scrive il dirigente Bocedi – in attuazione della delibera della Conferenza regionale, nelle more di una verifica di fattibilità per l’anno scolastico 2017-2018 del nuovo polo agroalimentare comprendente le istituzioni scolastiche Galilei, Bocchialini, Solari e Magnaghi, si invitano gli istituti interessati ad aggiornare il modulo di iscrizione”, perché le iscrizioni o, meglio, le pre-iscrizioni partono fin da ora.

Rispetto a questo, io ho scritto immediatamente, alla ripresa, cioè il giorno 9, al presidente della Provincia una lettera per chiedere a che punto era lo stato di attuazione della delibera e per richiedere in che modo volesse tener conto dell’invito avanzato. Ho riscritto l’altro ieri. Rispetto alla mozione della quale lei parla, ho scritto prima e ho scritto dopo. Ho ricevuto questa lettera – comunque, le lascio un testo scritto in cui riporto tutto – in cui il presidente della Provincia mi scrive: “Gentile assessore, in merito alla sua richiesta di informazioni relativamente alla deliberazione del Consiglio provinciale n. 54 del 28.11, in specifico per la parte inerente all’aggregazione degli istituti Solari e Magnaghi, le segnalo che sono in corso soluzioni esecutive per la fase tecnico-attuativa del percorso, così come configurato negli atti dell’Ufficio scolastico. Nell’attuale situazione, stante l’avvenuta apertura delle iscrizioni nella modalità online, sulla base delle istruzioni tecniche dell’Ufficio scolastico provinciale, ritenendosi importante non ingenerare ulteriore incertezze nelle scelte di studenti e famiglie, si procederà nella direzione già legittimamente deliberata, lavorando in un tavolo tecnico perché le scuole possano continuare con accordi di rete e programmazioni congiunte”.

Io ho ricevuto questa lettera. Stante le nostre competenze effettive e le sue, io le posso garantire che non mancherò di continuare a insistere con la Provincia perché dia risposta continua e immediata a queste soluzioni esecutive a cui fa riferimento il presidente. Rispetto alla mozione della Provincia, ovviamente, io non intervengo sulla legittimità degli atti. Però, agendo sui poteri che effettivamente ho e sulla Conferenza che presiedo, le posso garantire che noi domanderemo costantemente risposta nel piano di effettiva convergenza dei quattro istituti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Bianchi.

La parola al consigliere Foti per la replica. Ha quattro minuti. Prego.

 

FOTI: Assessore Bianchi, la ringrazio per la risposta che, a mio avviso, è inequivoca, così come peraltro era abbastanza chiara la posizione in occasione dell’interrogazione del consigliere Rainieri. Il problema è che anche in quella lettera che lei ha citato c’è un inciso che fa riferimento all’atto del Consiglio provinciale, che è proprio quell’atto che il nuovo Consiglio provinciale ha richiesto di revocare.

Io posso comprendere che, essendo partite le pre-iscrizioni il 9 gennaio, ci possa essere anche un po’ di confusione, ma è una confusione che viene creata. Basterebbe semplicemente dare attuazione agli indirizzi della Regione e ai nuovi indirizzi del Consiglio provinciale e non vi sarebbero ragioni di preoccupazione. Mi pare che se ne stia facendo un problema di lana caprina o di testardaggine istituzionale, la qual cosa, peraltro, non certo dà fastidio a lei, assessore, o a me, ma si riverbera sui genitori e sugli studenti.

Io non penso che vi sia un problema politico-istituzionale. Penso che vi sia un atteggiamento che rasenta l’irresponsabilità nel momento in cui tutti gli organi deputati, ancorché collaterali o in termini di parere, dicono che non va bene una strada a due e si tenta, comunque, di forzare la mano, anche ricorrendo a questioni di emergenza temporale, perché nei fatti si attui quello che ha in testa il presidente della Provincia di Parma, ma che non ha in testa il Consiglio provinciale nuovamente eletto della Provincia di Parma, la Giunta regionale e persino l’Ufficio scolastico provinciale.

Mi sembra ci siano dei limiti oltre i quali l’arroganza dovrebbe lasciare il posto al buonsenso. Mi auguro che il presidente della Provincia di Parma si renda conto che questo atteggiamento non solo non gli dà solidarietà da parte dei sindaci dei territori, che – come lei sa – hanno scritto sia a lei che al presidente Bonaccini pronunciandosi nell’esatto contrario rispetto a quello che è il pensiero della Provincia di Parma, ma soprattutto perché abbiamo verificato che quanto da noi richiesto è in linea esattamente con le esigenze istituzionali e le esigenze professionali delle persone coinvolte.

La ringrazio, quindi, se vorrà continuare a monitorare una situazione che, diversamente, rischia di cadere quasi nel ridicolo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 3862

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’occupazione abusiva in corso nell’edificio di proprietà privata sito in borgo San Domenico 12 e 14 a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ultimo oggetto, 3862: Interrogazione a firma del consigliere Rainieri circa l’occupazione abusiva in corso nell’edificio di proprietà privata sito in borgo San Domenico 12 e 14 a Parma.

La parola al consigliere Rainieri, per illustrare l’interrogazione in oggetto.

Risponde la vicepresidente Gualmini.

Prego consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Sarò veloce nell’introduzione perché aspetto la risposta della vicepresidente Gualmini. Come premessa, vorrei ricordare che qualche giorno fa – esattamente il 16 dicembre, quindi siamo a un mese, ormai, da questa occupazione abusiva – è stato abusivamente occupato un immobile a Parma (non è il primo, purtroppo; ce ne sono tanti altri) da queste persone che, tra l’altro, vicepresidente, le ricordo che sono state più volte sgomberate (sempre le stesse, quindi sono recidive) in altre situazioni.

Le chiedo le sue intenzioni, anche in virtù delle dichiarazioni rilasciate da lei in quest’aula il 22 marzo 2016, dove – la sintetizzo – assolutamente condannava ogni forma di illegalità e ribadiva che all’emergenza si risponde, possibilmente, con altri mezzi. Queste sono sue parole, vicepresidente. Le chiedo, quindi, se non sia il caso, passato un mese (le suore consoline, le proprietarie, tra l’altro, non sono di Parma, ma di Verona), di utilizzare questo locale per fini comunque vicini a quelli per i quali oggi sono usati dagli occupanti, ma con la responsabilità, l’intenzione, la voglia, i tempi e i modi che stabiliranno le stesse proprietarie.

Chiedo a lei di capire quale intenzione ha in merito a questa occupazione. Dopo la sua risposta, le dirò che cosa è successo sabato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

La parola per la risposta alla Vicepresidente Gualmini, prego.

 

GUALMINI, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Rainieri.

Innanzitutto, indubbiamente la Giunta – e io stessa – valuta negativamente l’occupazione di un immobile, tra l’altro proprietà privata di una congregazione, in questo caso religiosa, una struttura che in precedenza era adibita ad una comunità che ospitava minori.

Confermo le parole che ho già pronunciato in una mia scorsa risposta al Consiglio. Anzi, la ringrazio per la precisione con cui lei le ha riportate. In quell’occasione dicevo che condannavo qualsiasi atto illegale, qualsiasi occupazione e che certamente quella non era la ricetta per poter risolvere il problema dell’emergenza abitativa, tanto più in questo caso in cui parliamo di “recidivi”, cioè di occupanti che avevano già occupato altri stabili e a cui, peraltro, risulta che siano state offerte soluzioni alternative, da questi rifiutate.

Come lei ben sa, la nostra legge regionale è molto chiara e molto rigorosa sul tema delle occupazioni. All’articolo 25, comma 2, stabilisce che, sostanzialmente, chi ha occupato un alloggio ERP – sottolineo “ERP” – non ha diritto in nessun modo a essere compreso nelle liste degli assegnatari, addirittura per i dieci anni successivi all’occupazione, norma che è stata anche ripresa a livello nazionale dal Piano casa, però con un periodo temporale inferiore. Lì si parla di cinque anni, mentre noi ribadiamo la durata dei dieci anni. Tra l’altro, ci accingiamo a costruire un percorso partecipato di intera revisione della legge regionale sulle politiche abitative, ma quella norma certamente non si cambierà di una virgola.

Purtuttavia, come lei ben sa, qui parliamo di un immobile privato. La Regione, quindi, nonostante condanni l’abuso di una proprietà privata, non ha le leve per incidere in questo modo su un immobile che non fa parte del patrimonio di alloggi pubblici. Parliamo di un problema di ordine pubblico, di un problema di cui l’Amministrazione comunale dovrebbe in qualche modo farsi carico e che, ovviamente, va denunciato dalla proprietà, come immagino sia stato fatto. Quindi, ci troviamo con le mani legate dal punto di vista di una proprietà privata, perché le nostre norme valgono con riferimento agli immobili pubblici.

In velocità, sul tema degli allacciamenti delle utenze e della residenza, tra l’altro, è vero che l’articolo 5 del Piano casa vieta l’allaccio delle utenze e anche la residenza a chi occupa. In questo caso, la norma vale sia per le proprietà pubbliche che per quelle private. Quindi, è una norma dello Stato che può assolutamente essere fatta valere. C’è una piccola cautela, nel senso che io non so – lei non lo scrive – se in quell’immobile ci sono minori, ci sono famiglie con bambini. Ci sono stati casi, come lei sa, non ultimo quello di Bologna, in cui il diritto di salvaguardia di salute pubblica e di salvaguardia dei minori ha, di fatto, indebolito il divieto all’allacciamento delle utenze dettato dalla norma statale. Con qualche cautela, quindi, confermiamo che quella norma del Piano casa, benché probabilmente un po’ punitiva qualora ci siano categorie fragili dentro agli immobili, deve valere sia per il settore pubblico che per gli immobili del settore privato.

Ci auguriamo che la situazione possa essere risolta. Eventualmente, personalmente, posso adoperarmi per un’attività di moral suasion sull’amministratore locale, sul sindaco perché la situazione trovi una giusta soluzione, ma la Regione non ha formalmente strumenti di intervento diretto su un immobile privato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, vicepresidente Gualmini.

La parola al consigliere Rainieri per la replica. Ha quattro minuti.

 

RAINIERI: Vicepresidente, la ringrazio per la risposta. So che la Regione ha, in qualche modo, le mani legate in questa situazione, però, in funzione anche di quello che lei disse e che io ho sinteticamente riportato prima, bisogna fare in modo che la Regione si attivi – come lei ha detto – anche nei confronti delle Amministrazioni che hanno potere su questa questione.

Prima ho fatto un riassunto per capire in che modo mi avrebbe risposto, ma adesso vorrei entrare un po’ più nel dettaglio. Sabato, tre giorni fa, una emissaria della proprietà è andata – chiamando prima; devo chiamare per andare a casa mia; siamo a questi livelli – per ritirare dei mobili che sono rimasti dentro. Quando hanno occupato non hanno guardato quello che c’era dentro e com’era allestita la struttura, ma si sono presi tutto tranquillamente. Non hanno fatto entrare questa persona, perché c’era la DIGOS lì davanti. Lei dice: “Io ho chiamato la DIGOS perché non so che cosa succede lì dentro”. Era una questione personale. Non l’hanno fatta entrare. Con il susseguirsi del dialogo tra l’uno e l’altro, lei è riuscita a entrare. Le dico che cosa ha visto. Questi hanno i bagni distrutti, fanno i bisogni in bacinelle che, poi, vanno in qualche modo (non so dove) a svuotare, sono allacciati alla corrente pubblica, quindi con dei fili naturalmente non autorizzati, ma neanche, tantomeno, a norma (perché ci sono allacci volanti), hanno rotto e cambiato tutte le serrature.

La domanda è la seguente: qualcuno starà pur dando loro una mano per fare tutto questo o, comunque, è a conoscenza della situazione? Mi viene anche un dubbio. L’assessore Rossi, assessore al welfare di Parma, due giorni fa...

Ho visto che il nostro sottosegretario ha alzato la testa, ma è solamente un caso di omonimia.

Dicevo, ieri ha dichiarato sui giornali che bisogna che la Chiesa dia una mano a queste persone. Benissimo. Oggi la Chiesa risponde dicendo: “Non sono affari tuoi, perché le proprietà sono nostre. Noi l’aiuto lo diamo, ma lo diamo nei modi e nei termini che riteniamo opportuni. Tu non devi difendere persone che sono abusivamente entrate in casa mia”.

Lei sa meglio di me che l’articolo 832 del Codice Civile non prevede che si possano occupare – come diceva lei – non solo le case pubbliche, ma anche quelle private. Il dramma è che qui tutto questo continua a succedere e nessuno fa nulla. È passato un mese. Le suore non sanno più a chi rivolgersi. Si sono rivolte alla polizia e hanno fatto tutto il possibile, però viene detto loro di fare attenzione: se forziamo la mano, questi rimangono ancora di più di quanto non siano i rapporti personali. Per carità, può essere anche una verità, ma ho la vaga sensazione che sia un modo per dare una mano a queste persone per rimanere lì.

Non so se all’interno ci siano dei minorenni, perché non è dato saperlo. Non ti fanno entrare. Quindi, non sappiamo chi sta occupando abusivamente questa proprietà. Il fatto è che le suore, in nome e per conto della madre superiora, che oggi è in Brasile, quindi non può nemmeno seguire questa vicenda direttamente, ma che alla fine del mese dovrebbe rientrare, dicono: “Noi siamo disponibili a dare una mano. Lo abbiamo già dichiarato”. Il problema è che a loro non gliene frega niente, perché è più comodo stare in quella situazione, dove il Comune di Parma fa finta di niente e ha dato loro l’allaccio, il riscaldamento e tutto il resto. Queste utenze chi le paga? Non vorremmo che, essendo la proprietà intestata a noi, arrivassero a noi anche le utenze da pagare. Se succedesse qualche cosa? Come le ho detto, ci sono fili volanti. Al di là dell’incendio, che sarebbe già grave, ma se si verificasse una questione, a livello personale, di corrente, di chi sarebbe la responsabilità di tutto questo?

Prima di dare le colpe – come abbiamo già visto fare altre volte – dopo che il fatto è successo... La mia richiesta non riguarda solo questo caso, ma tutte le occupazioni esistenti. Viste le dichiarazioni da lei rilasciate in quella data che prima ricordavo, chiedo a lei, a tutta la Giunta e al presidente di occuparsi anche di queste situazioni prima di dover piangere qualcuno e di dare colpe all’uno o all’altro, colpe che non lasciano nulla di buono, dal momento che il fatto, ormai, è accaduto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

 

OGGETTO 3486

Delibera: «Procedura e condizioni per il rilascio dell’autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinata alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici.» (Proposta della Giunta regionale in data 31 ottobre 2016, n. 1749) (106)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’ordine del giorno.

Primo atto amministrativo, oggetto 3486: Proposta recante “Procedure e condizioni per il rilascio dell’autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinata alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici”, delibera di Giunta n. 1749 del 2016.

La Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 15 dicembre 2016 con 28 voti a favore, nessun contrario e 10 astenuti, segnalando il seguente errore materiale: a pagina 19, al paragrafo “Disciplina regionale di riferimento per limiti di reddito e relative fasce”, all’inizio del punto 2, nella citazione della delibera della Giunta n. 1341 sostituire “2016” con “2006”.

Possiamo procedere con l’apertura della discussione generale sul provvedimento.

Su tale oggetto insistono tre proposte di emendamento: uno a firma dei consiglieri Rainieri, Bargi e Pettazzoni, uno a firma dei consiglieri Sabattini, Sensoli e Rainieri e uno a firma dei consiglieri Sabattini e Rainieri.

La discussione generale che adesso viene aperta è sul provvedimento. A seguire, la discussione generale sugli emendamenti. Dieci minuti per la prima discussione e al massimo dieci minuti sulla seconda, quella sugli emendamenti.

Il consigliere Sabattini ha la parola. Grazie.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Oggi completiamo un iter di discussione su un tema che ci ha visto riprendere da questa legislatura diverse volte. La delibera con la quale andiamo in approvazione oggi tratta il tema della proprietà indivisa. Per collocarlo, credo sia corretto fare qualche passo indietro e andare al cambio normativo che abbiamo compiuto nel corso dello scorso anno. Mi riferisco all’articolo 26 del “pidiellone”, quello approvato lo scorso anno, che andava a modificare l’articolo 4 della legge n. 24/2001.

Quello della proprietà indivisa è un tema che riguarda una nicchia di provvedimenti che, grossomodo, hanno visto la loro parte più florida nel periodo che va dalla fine degli anni Settanta all’inizio degli anni Duemila. È un tema tornato alla ribalta delle cronache soprattutto per diverse cooperative a proprietà indivisa che, nel corso degli ultimi anni, hanno avuto più di qualche difficoltà. È iniziato, quindi, questo percorso, che oggi si conclude con questa delibera, per riaffrontare un tema che per tanti anni è stato stabile. Infatti, non esiste neanche una grande giurisprudenza su questo tema. L’abbiamo riaffrontato andando a toccare i punti che risultavano un po’ più complicati.

Parto dalla modifica normativa, che abbiamo già compiuto, quindi con l’abbassamento al 50 per cento delle possibilità degli assegnatari, all’interno di uno stesso intervento, di chiedere la trasformazione da proprietà indivisa a proprietà divisa e l’introduzione, con quella modifica normativa, di un provvedimento assolutamente importantissimo, che ha anche trovato grande assenso da parte sia delle cooperative in bonis sia delle cooperative in procedura, che ha introdotto una strada dedicata a tutte quelle cooperative che oggi si trovano in procedure concorsuali (penso a fallimenti o a liquidazioni coatte), determinando un percorso che garantisce, da una parte, una maggiore flessibilità nel provvedimento di trasformazione da proprietà indivisa a proprietà divisa e, dall’altra, cosa più importante, la garanzia per tutti gli assegnatari oggi a locazione permanente di continuare ad avere il diritto garantito del proprio alloggio.

Arriviamo alla delibera. Questa delibera, che supera la delibera n. 35/2011, come richiamato nella modifica normativa che spiegavo prima, va a determinare le modalità di calcolo con le quali la cooperativa a proprietà indivisa deve restituire il contributo, assegnato nel momento in cui è avvenuto l’intervento, alla Regione. In senso generale, alla Regione, nel caso in cui venga richiesta la possibilità di trasformazione, deve essere restituita la differenza tra il contributo percepito e quello che la stessa cooperativa avrebbe percepito nel caso in cui l’intervento fosse già nato a proprietà indivisa.

Le tipologie con le quali sono stati dati negli anni i contributi sono di diversa natura. Possono essere contributi in conto interessi, in conto capitale o in anticipazione, il che significa, per quello che riguarda l’anticipazione, un contributo dato nel momento dell’intervento e poi restituito dal trentesimo anno per i successivi quindici alla Regione.

Nella delibera vengono specificate le modalità di calcolo, tenendo conto che la richiesta deve essere sempre fatta dal soggetto che ha fatto l’intervento, quindi la cooperativa nel suo insieme. Comunque, evidenzia anche la necessità che, per poter procedere alla trasformazione, vi sia l’accordo da parte degli enti locali sui quali insiste l’intervento.

Quali sono le modifiche rispetto alla precedente delibera n. 35? Oltre ad aver dato maggiore chiarezza all’iter da seguire, vi sono alcune modifiche assolutamente importanti. Una tra tutte è sicuramente il recepimento della modifica normativa che dicevo in premessa, con l’individuazione della fattispecie di che cosa succede quando la richiesta viene fatta da una cooperativa in liquidazione coatta o in procedura o in concordato preventivo.

Viene eliminata, rispetto al passato, l’imposizione degli interessi legali e viene rideterminato il tasso di rivalutazione che era precedentemente previsto al 100 per cento e che in delibera viene indicato al 75 per cento, cioè il limite massimo previsto dalla normativa e che con l’emendamento – così intanto provvedo anche all’illustrazione dell’emendamento – chiediamo di portare al 60 per cento.

Ulteriormente, sempre proseguendo nella presentazione degli emendamenti che ho sottoscritto, il secondo emendamento riguarda l’indicazione all’interno della delibera di quello che è già un dettame della 179 del 92, andando a richiamare quello che nell’articolo 18 della legge nazionale, al comma 4, prevede per gli interventi ante 1992, che consente la restituzione all’assegnatario che decide di andare a proprietà individuale dell’alloggio assegnato un contributo pari al 50 per cento del calcolato.

Ci tengo a precisare che questi interventi possono sembrare andare tutti nell’ottica di incentivare la trasformazione, ma questa non è la ragione e la natura di questa delibera. C’è da una parte la necessità di andare a chiarire meglio probabilmente un provvedimento che comunque, come dicevo in premessa, è sicuramente abbastanza complicato sia dal punto di vista del conteggio, ma anche e soprattutto dal punto di vista dei provvedimenti non particolarmente frequenti.

Ci teniamo, però, a sottolineare che non vi è nessun incentivo a voler fare in modo che le cooperative oggi in bonis, che funzionano benissimo, a proprietà indivisa, procedono a un depauperamento del proprio patrimonio. La volontà è proprio quella di andare a garantire una possibilità in modo migliore codificata per quelle cooperative che invece scelgono di procedere a una trasformazione, ma soprattutto guardando anche a quelle cooperative che oggi si trovano in grande difficoltà che hanno bisogno comunque di procedere alla liquidazione dell’attivo, del loro attivo, per pagare i propri creditori, che devono avere una strada chiara proprio per non mettere in difficoltà quelli che oggi sono gli assegnatari di detti alloggi.

Ci tengo, in conclusione, poi chiaramente vedremo come sarà il dibattito, a ringraziare in modo non scontato sia l’assessore Gualmini che gli uffici, in particolar modo il dottor Delmonte e il dottor Santangelo, che in questo anno e mezzo hanno con me fatto tante riunioni. Ho sollecitato tante volte la presa di coscienza di questo tema, che, nonostante non sia sicuramente da prime pagine dei giornali, riguarda comunque tante e tante famiglie emiliano-romagnole.

È stata una discussione anche in alcune fasi un po’ complicata, ma credo che oggi andiamo a concludere un percorso assolutamente importante e che dà stabilità a un altro pezzo delle nostre politiche abitative.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Non ho altri iscritti in discussione generale sul provvedimento.

Chiede di parlare il consigliere Rainieri. Prego ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Intervengo brevemente perché è già intervenuto il consigliere Sabattini, che ringrazio per l’ottimo rapporto che c’è stato su questo atto amministrativo. Intervengo semplicemente per dire che questa delibera che oggi noi andremo a votare va nella direzione di agevolare il più possibile le alienazioni degli alloggi delle cooperative.

Noi a Parma, purtroppo, abbiamo avuto un pessimo esempio di questa situazione, che si chiama Di Vittorio, che è una cooperativa di Fidenza che ha creato non pochi problemi agli acquirenti degli appartamenti in questo caso.

Questa delibera nello stesso tempo mantiene anche saldo il vincolo di godimento per gli assegnatari e quindi questo era fondamentale per noi, senza però fare una nota polemica su chi ha amministrato queste cooperative, perché una parte di responsabilità una certa parte politica ce l’ha nel fatto che queste cooperative siano lasciate in mano molto probabilmente a degli amministratori che non hanno le capacità per svolgere il loro ruolo.

Ringrazio di nuovo l’assessore Gualmini e il consigliere Sabattini con i quali abbiamo lavorato. A volte quando ci sono delle problematiche che riguardano il territorio non c’è un colore politico in questo caso. Quindi, insieme abbiamo cercato di risolvere una situazione molto grave che stava arrivando al capolinea in senso negativo. Con questa delibera in qualche modo mettiamo un pochettino di tranquillità.

Con l’emendamento che noi abbiamo chiesto si impedisce che questi fondi possano essere utilizzati aggirando i requisiti per l’accesso agli alloggi ERP. Quindi, i requisiti per avere un alloggio pubblico devono essere sempre rispettati, soprattutto quelli sulla residenzialità, che rappresentano una battaglia della Lega Nord.

Naturalmente voteremo a favore del nostro emendamento e dei due emendamenti che insieme abbiamo firmato con Sabattini e voteremo a favore anche del provvedimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

Passiamo alla discussione generale sui tre emendamenti.

Siamo in discussione generale sui tre emendamenti. Non ci sono iscritti.

Passiamo alle dichiarazioni di voto, cinque minuti per Gruppo.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli, prego

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Per annunciare anche il nostro voto favorevole a questo atto amministrativo. Una parte delle stesse argomentazioni che volevamo trattare noi le ha già trattate il consigliere Rainieri e riguardano soprattutto il concetto e il tipo di gestione che si è avuta nel passato riguardo il sistema della cooperazione. Torniamo sempre sullo stesso discorso parlando a volte di settori e ambiti diversi, ma purtroppo il risultato non cambia, che si tratti di vecchie cooperative edili, che si tratti di proprietà indivisa, il fallimento che ha messo in difficoltà tanti cittadini dell’Emilia-Romagna dimostra come lo stretto collegamento tra la politica e le direzioni, le gestioni di una parte del mondo cooperativo abbia fatto enormi danni.

Bene che si sia posto rimedio in questo momento a una situazione che gravava su tanti cittadini dell’Emilia-Romagna. Ci auguriamo che quanto meno questo serva da lezione per non ripetere in futuro gli stessi errori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola al consigliere Taruffi.

A seguire, la parola al consigliere Pettazzoni.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Per annunciare il nostro voto favorevole al provvedimento. Esprimo una veloce considerazione più generale rispetto a un tema che ha riguardato e riguarda purtroppo migliaia di cittadini in questa Regione, un tema molto significativo le cui conseguenze riguardano un numero molto significativo di persone; numero che per entità (e anche per problematicità, forse) non è inferiore a quelli che abbiamo conosciuto in altri settori come, ad esempio, la crisi del sistema bancario – anche se non sono equiparabili – che nella nostra Regione ha coinvolto, come sappiamo, Banca Carife in particolar modo, ma anche altri istituti.

Il numero di persone coinvolte, il numero di persone che hanno subìto le conseguenze di questa crisi non è inferiore, anzi. Quindi, l’attenzione deve essere da parte nostra massima. Credo che si stia andando nella direzione giusta, però penso anche che come abbiamo fatto un’apposita Commissione dedicando un’apposita seduta della Commissione competente ai riflessi e alle ricadute della crisi che ha coinvolto Carife nel nostro territorio, penso che allo stesso modo si potrebbe pensare a un’apposita Commissione per analizzare meglio o approfondire ulteriormente quella che è stata la crisi che ha riguardato la cooperazione, in particolar modo nel settore dell’edilizia, oltre alle ricadute che ha avuto, a cui noi oggi cerchiamo di dare una prima parziale risposta.

Voglio ringraziare, anche in questo caso per il lavoro svolto, il consigliere Sabattini, la Giunta e i funzionari. Penso, però, che sul tema sarebbe bene continuare a lavorare anche prevedendo un’apposita Commissione dedicata per capire e approfondire, anche dal punto di vista quantitativo, il numero di persone che sono state coinvolte.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Pettazzoni. Prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Telegraficamente, come anticipato anche dal collega Rainieri nel suo intervento, vista l’importanza del tema e vista la collaborazione che è stata posta in essere anche grazie al lavoro del collega Sabattini, il voto della Lega Nord sarà favorevole sia sugli emendamenti che sull’atto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto.

Ha chiesto la parola il consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Ovviamente il nostro sarà un voto favorevole sugli emendamenti presentati e anche sull’emendamento del collega Rainieri. Ci tengo a chiarire che la volontà dell’atto non era sicuramente quella di andare a saltare requisiti sui quali avevamo già discusso in precedenza, ma probabilmente la nuova formulazione è anche molto più chiara e quindi aiuta anche nell’applicazione. Grazie del contributo.

Ci tenevo solo a usare due minuti per chiarire un pochino meglio il contesto.

Eviterei la polemica in questo caso sul sistema cooperativo in senso generale, perché, come sapete, ci sono soggetti ben gestiti e soggetti che non sono stati ben gestiti come in tutte le fattispecie imprenditoriali. Non mi piace la catalogazione di una tipologia di impresa, che è quella della cooperazione, che non deve essere assegnata a nessuna parte politica, ma che, secondo me, porta con sé un valore in quanto tipologia imprenditoriale assolutamente importante.

Ci tengo a sottolineare che, proprio perché abbiamo richiamato più volte le cooperative che hanno avuto e si trovano oggi a essere sotto procedura concorsuale, la gran parte di questi interventi purtroppo non sono frutto né della forma cooperativa, né tanto meno degli interventi a proprietà indivisa.

La commistione delle due fattispecie spesso ha sbilanciato le cooperative a proprietà indivisa verso una non corretta gestione, anche perché sapete che a Bologna, e non solo a Bologna, ci sono cooperative a proprietà indivisa assolutamente ben gestite, che hanno una quantità di alloggi anche ben superiore rispetto a quelle che oggi sono in difficoltà e che meritano tutta la nostra attenzione e dall’altra parte il nostro sostegno nelle politiche abitative, perché fanno un servizio importante anche di sostegno alle politiche abitative complessivamente regionali, che permettono un canone permanente sicuramente più basso rispetto al mercato.

Per concludere, ci tengo ancora di più a sottolineare come con questo ultimo pezzo del compito che la Regione doveva fare su questo tema abbiamo tracciato una strada. Non tutte le problematiche che riguardano la proprietà indivisa sono complessivamente risolte, ma almeno sono risolte quelle di competenza della Regione.

Credo che insieme, anche in un confronto che c’è stato durante tutti questi mesi, abbiamo fatto un ottimo passo avanti sia per risolvere le situazioni più complesse, ma anche per chiarire meglio quello che potrà avvenire in futuro avendo individuato una strada assolutamente più chiara e più codificata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Presidente, mi atterrò all’invito del consigliere Sabattini di non aprire una discussione sul punto in esame rispetto all’andamento della cooperazione in generale. Debbo dire, peraltro, che non tutta la cooperazione è nelle condizioni di dover usufruire di alcune norme di garanzia e di salvataggio e quindi significa che anche tra i cooperatori – mi sembra anche giusto e doveroso farlo rilevare – c’è chi è stato avveduto e probabilmente chi è stato molto meno avveduto.

Probabilmente, vi sono state anche alcune volontà di allargarsi oltre certi confini, che non sempre hanno dato risultati positivi, perché sarà anche vero che non sempre piccolo è bello, ma è sicuramente vero che grande, a volte, si accompagna a danno.

Detto questo, mi permetto di fare una riflessione in ordine a un tema delicato, che è quello dell’emendamento numero 2. Lo dico per come è scritto, scusatemi, perché dobbiamo non dare chiarezza a noi, dobbiamo dare chiarezza agli assegnatari e soprattutto a chi deve rogitare.

È scritto: “stabilisce che gli assegnatari che ottengono la concessione in proprietà individuale degli alloggi debbono rimborsare il 50 per cento della differenza tra i contributi pubblici di cui abbiano beneficiato”. In realtà, però, non è che ne abbiano beneficiato gli assegnatari, ne ha beneficiato la cooperativa come soggetto. Quelli previsti – si dice – per le cooperative a proprietà individuale. Io ho capito che cosa si vuol dire, però, attenzione, perché noi dovremmo mettere tra i contributi pubblici quelli di cui abbiamo beneficiato pro-quota. Con l’aggiunta del “pro-quota”, secondo me, è evidente, perché su ogni immobile, se c’è stato un beneficio diretto all’assegnatario risulta dal rogito, se non è stato diretto all’assegnatario, ma alla cooperativa allora bisogna cambiare la norma.

È questo che mi lascia un dubbio. Attenzione, perché noi andiamo a fare un rogito sulla base di un precedente rogito. Mi dispiace che siamo in dichiarazione di voto, però se voi siete sicuri della norma io non pongo il problema.

 

(interruzione del consigliere Sabattini)

 

No, io non metto in dubbio che sia stato copiato perfettamente. Dico soltanto che dato che tra la norma e il fatto di saper far capire alla gente qual è la differenza c’è una leggera, a sua volta, con un gioco di parole, differenza: mi pare che uno dovrebbe esattamente pagare la differenza tra il contributo che ha avuto dalla Regione sul suo immobile, quindi sul suo appartamento…

 

(interruzione del consigliere Sabattini)

 

Sì, perché, scusatemi, i rogiti sono individuali. È questo il problema che, secondo me, si presenta. Il rogito è individuale. Quindi, nel momento in cui fa il passaggio, per non renderlo complice di ulteriori procedure, se uno non restituisce quanto deve restituire, potrebbe essere che un terzo agisca nei suoi confronti perché non ha esattamente restituito il contributo pubblico che avrebbe dovuto restituire.

Ho provato a leggerlo, tant’è vero che mi ero segnato su questa pratica soltanto un dubbio relativo alla pagina 15. L’autorizzazione e la cessione degli alloggi per gli operatori coinvolti in procedure concorsuali dice tutto, ma evita di dire che dopo l’autorizzazione che si è data a questi soggetti coinvolti in procedure concorsuali esattamente che cosa viene posto a carico di colui il quale acquista. Facciamola breve: se io ho avuto 1 milione di euro come cooperativa dalla Regione, devo restituire 600.000 euro e gli immobili sono 30. Teoricamente ogni affittuario dovrebbe restituire, se sono stati dati contributi in parti uguali, 20.000 euro – è questo che bisogna far capire – da cui andrebbe dedotto ciò che era stato invece ottenuto dalla cooperativa nell’altra situazione, secondo la norma.

Questi calcoli io dubito che li faccia un notaio. Il notaio non si mette con la calcolatrice a sviluppare i dati, vuole che qualcuno gli dica esattamente qual è la cifra. Se lo fa la Regione il problema è già risolto in partenza, ma io ho visto che, in realtà, vi è una modulistica da compilare in prima persona senza avere alcun supporto. Sarebbe molto più semplice che tutti i dati venissero forniti direttamente dalla Regione e uno compila un atto notorio, ma sulla base di che cosa? Di una richiesta. Caro collega Rainieri, se vuoi rogitare, ci devi dare indietro 27.000 euro.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Foti, ha superato di un minuto i cinque minuti previsti per la dichiarazione di voto.

 

FOTI: Chiudo.

Sono d’accordo sul provvedimento. Mi auguro che non ci siano problemi nella fase applicativa del medesimo, perché, torno a ripetere, non possiamo scaricare su terzi, cioè i notai, compiti che non sono dei notai.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Non ho più iscritti in dichiarazione di voto.

Prima di procedere al voto, nomino scrutatrici le consigliere Ravaioli, Rontini e Sensoli.

Procediamo al voto degli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dei consiglieri Sabattini e Rainieri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Rainieri, Bargi e Pettazzoni.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dei consiglieri Sabattini, Sensoli e Rainieri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 3486.

 

(L’Assemblea, all’unanimità dei presenti,

approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 1826

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare una deliberazione che preveda che, nel caso di donatore di rene da vivente cittadino extracomunitario non residente in Italia, le prestazioni sanitarie inerenti la donazione gravino sul Fondo regionale trapianti, sollecitando inoltre il Governo a stipulare convenzioni sanitarie, qualora non esistenti, che consentano il trapianto ai pazienti che abbiano un possibile familiare donatore extracomunitario. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Calvano, Cardinali, Campedelli, Tarasconi, Lori, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Montalti, Rossi Nadia, Bessi, Boschini, Taruffi, Pruccoli, Sabattini, Zappaterra, Prodi, Mumolo, Mori, Molinari, Poli, Gibertoni, Sensoli, Soncini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo procedere con gli atti di indirizzo.

Oggetto 1826: Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare una deliberazione che preveda che, nel caso di donatore di rene da vivente cittadino extracomunitario non residente in Italia, le prestazioni sanitarie inerenti la donazione gravino sul Fondo regionale trapianti, sollecitando inoltre il Governo a stipulare convenzioni sanitarie, qualora non esistenti, che consentano il trapianto ai pazienti che abbiano un possibile familiare donatore extracomunitario, a firma dei consiglieri Paruolo, Calvano, Cardinali, Campedelli, Tarasconi, Lori, Zoffoli, Ravaioli, Bagnari, Montalti, Rossi Nadia, Bessi, Boschini, Taruffi, Pruccoli, Sabattini, Zappaterra, Prodi, Mumolo, Mori, Molinari, Poli, Gibertoni, Sensoli, Soncini.

Apriamo la discussione generale sul documento, dieci minuti per ciascun consigliere.

La parola al consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Ritengo quest’atto di particolare interesse e mi piacerebbe illustrarlo come se stessimo parlando di una bella storia, perché non sempre ci sono le condizioni per tenere insieme un atto positivo, un allargamento della sfera dei diritti, che di solito confligge con il problema delle risorse, con la necessità di considerare una serie di altre questioni. Però, ci sono situazioni (e credo che questa sia una di quelle) nelle quali davvero basta allontanarsi un attimo dal problema e guardarlo con occhi diversi per capire che c’è una soluzione, che davvero è una soluzione, che serve a fare dei passi in avanti, ed è positiva sotto tutti i punti di vista. Il tema qual è? Il tema è il trapianto da vivente, una pratica che stiamo cercando di promuovere attraverso il nostro Sistema sanitario regionale, sicuramente per quel che riguarda il trapianto di rene, che è quello più conosciuto, anche se adesso ci sono sperimentazioni anche relative al trapianto di una parte del fegato. Tuttavia, per semplicità, stiamo sul tema del rene. Ognuno di noi ha due reni. Si è scoperto da tempo, dal punto di vista scientifico, che si può vivere tranquillamente con un rene solo. In alcuni casi ci sono persone che hanno un bisogno evidente, perché non possono più disporre dei propri reni per una serie di problemi di tipo patologico. Accanto alla possibilità della donazione da un donatore cadavere, i cui organi possono andare a persone compatibili, per quel che riguarda il rene c’è anche la possibilità di un familiare che, per cercare di aiutare un congiunto (spesso è così), avendo riscontrato una buona compatibilità degli organi, cosa che è più probabile fra persone consanguinee, fa questo dono. Quindi, ci sono casi di mamme che hanno donato il proprio rene al proprio figlio o comunque diversi casi in cui la donazione avviene fra donatori viventi.

È un atto generoso, però è un atto che non mette a rischio la salute del donatore in quanto il donatore poi continua a essere seguito e si è dimostrato ed è dimostrabile che la sua salute non viene messa a repentaglio dall’aver fatto questo dono.

Questo è il motivo per cui, da diverso tempo, nell’ambito delle campagne di promozione della donazione che riguardano evidentemente anche il tema dei trapianti di organi, stiamo tutti cercando di incentivare questa pratica, spiegando che non ci sono rischi, spiegando che è possibile farlo, spiegando che questo ci aiuta a superare le difficoltà della persona che riceve l’organo, che quindi può uscire dalla fase precedente.

La fase precedente alla donazione dell’organo è una fase di una insufficienza renale ormai molto avanzata, che è diventata cronica, che comporta la dialisi.

La dialisi è una pratica che consiste nel mantenere in vita le persone in queste condizioni, ma è una pratica estremamente onerosa per la persona che è costretta a sottoporvisi ed è una pratica estremamente onerosa anche per il Sistema sanitario regionale, che deve tenere macchinari e centri ad hoc per poter supportare queste persone. Quindi, riuscire a fare il passaggio da una persona in dialisi a una persona che riesce a essere trapiantata e quindi riprende una vita che ovviamente, con una serie di accorgimenti dal punto di vista sanitario, può tornare a essere normale e libera dalla costrizione del dover essere sottoposta alla dialisi, è davvero di grande rilevanza.

Quando questo avviene per una donazione da una persona che morendo lascia i suoi organi a disposizione, o direttamente o attraverso i familiari, è certamente un atto di generosità che deve meritare il plauso di tutti, ma naturalmente anche quando avviene che un familiare si presti a donare. Il fatto che un donatore vivente sia disposto a donare il rene a una persona non va a beneficio soltanto di quella persona, ma va a beneficio anche di tutti gli altri pazienti in attesa di un organo che sono in lista d’attesa, perché in questo modo si smaltisce una parte della lista d’attesa…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vorrei un po’ di silenzio in aula. Sento il consigliere Paruolo che fa un po’ fatica a farsi sentire.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Il fatto di poter accorciare le liste d’attesa è un tema, perché in questo momento noi siamo in una situazione – è inutile far finta che non sia così – in cui, nonostante un grande sforzo venga fatto per incentivare questa pratica, sono ancora più le persone in attesa di un organo, delle possibilità che siamo in grado di fornire loro per poter riprendere a vivere. Questa situazione, oltre a penalizzare queste persone, grava anche sulle finanze della Regione, perché vuol dire avere più persone in dialisi, vuol dire dover sostenere dei costi ingenti per poter mantenere più persone in dialisi. Ecco, quindi, che qualunque azione volta a incentivare la pratica della donazione, in questo caso specifico di questa risoluzione da donatore vivente, è una cosa che va a beneficio di tutti.

Il punto su cui questa risoluzione insiste è che in alcuni casi ci sono dei cittadini che hanno diritto al trattamento sanitario a cui abbiamo diritto tutti noi. Quindi, ci possono essere cittadini italiani o cittadini che hanno una residenza sul territorio italiano pur non essendo italiani, che hanno diritto alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale, i quali sono in attesa di un rene per un trapianto ed hanno un congiunto che è disposto a donare loro quest’organo. Ma siccome questo congiunto non è residente nel territorio italiano e non è magari residente in un Paese straniero che ha una convenzione attiva con il territorio italiano che prevede questo scambio, per un motivo di tipo burocratico è negata questa possibilità. Ci sono dei casi concreti. Qui, per esempio, rilevo che nel report dell’anno 2014 viene citato, relativamente alla provincia di Modena, che erano stati individuati almeno quattro emodializzati, che avevano un possibile familiare donatore consenziente residente all’estero in Paesi che, però, non avevano convenzioni sanitarie con l’Italia e che quindi non è stato possibile procedere a questa possibilità, al trapianto da donatore vivente.

La risoluzione dice che in questi casi ha molto più senso che ci facciamo noi carico delle spese sanitarie relative al congiunto, anche se vivente all’estero, perché in questo modo diamo una risposta più efficace e più economica alla persona che è in lista d’attesa e che ha diritto a ricevere, prima o poi, quando arriverà il suo turno nel meccanismo di attesa che regola i trapianti, il rene. Oltre che dare una risposta a lui, aiutiamo anche quelli che sono dietro di lui a fare in modo che un altro che gli è avanti in lista d’attesa riesca ad avere una risposta alla sua problematica e possa alleggerirsi la lista.

Se, invece, dovesse prevalere un atteggiamento burocratico per cui si dice che non si può pagare, dobbiamo renderci conto che noi lasciamo la situazione così com’è, nel senso che la persona che è in attesa di trapianto rimane in attesa di trapianto e quindi sta lì in lista d’attesa e non risolve il suo problema, allunga la lista d’attesa a danno di tutti quelli che sono dietro di lui e noi non risparmiamo niente, perché comunque mantenere questa persona in dialisi ci costa di più di quanto ci costerebbe pagare le spese sanitarie al congiunto.

Naturalmente, nell’attuazione pratica, si tratta di capire e di verificare che si tratti effettivamente di un congiunto, si tratta di capire quali sono le condizioni, si tratta di sollecitare anche il livello nazionale, che è una delle due parti della risoluzione, a fare le convenzioni dove mancano. Teniamo presente che nel discutere di questa cosa c’è una collega fra noi, di cui non voglio fare il nome, che è una cittadina italiana a tutti gli effetti, che però ha dei congiunti di livello molto stretto che sono cittadini extracomunitari. Per questa collega questa novità potrebbe fare la differenza.

Essere extracomunitari non vuol dire necessariamente essere immigrati in una situazione di difficoltà, ma vuol dire semplicemente essere cittadini di una nazione straniera che non ha una convenzione attiva con l’Italia da questo punto di vista. Questa risoluzione dà un suggerimento importante a livello regionale per iniziare questo percorso e offre un suggerimento a livello nazionale per sollecitarlo ad intervenire. 

Una risposta burocratica negativa a questa questione è una risposta che lascia tutti più poveri e tutti più indietro, perché il paziente che ha diritto al rene rimane con il diritto al rene, ma rimane in lista d’attesa. Quelli dietro di lui avranno una lista d’attesa più lunga e invece di risparmiare spendiamo più soldi, quando, invece, ci sarebbero le condizioni per avere delle persone che sono in grado e hanno la possibilità e la volontà di fare un dono di uno dei propri organi, ovviamente nel contesto – questo lo sottolineo perché nessuno abbia a dubitarne – di tutte le regole che sono vigenti in Italia, e cioè che non si fa commercio di organi, che il dono deve essere un dono vero.

Peraltro, il fatto che debba essere un congiunto a donare è una cosa fondamentale per la compatibilità dell’organo. Pertanto, non può arrivare un soggetto che, con la scusa dell’organo, ottiene un trattamento sanitario in Italia, perché se non è un congiunto molto probabilmente non sarà nemmeno nelle condizioni di poter essere un donatore rispetto alla persona che deve ricevere l’organo.

Io non vedo nessuna controindicazione. Vedo, invece, molti elementi positivi per cui ho ritenuto di raccogliere questa sollecitazione che mi è arrivata dalle associazioni dei trapiantati d’organo, che sono ovviamente sensibili a questa problematica. La risoluzione è stata già sottoscritta da venticinque colleghi, quindi un numero importante di consiglieri, e spero che possa essere votata in modo largo anche da questa Assemblea in questa nostra seduta, dando quindi una speranza e una indicazione, raccontando una bella storia che possiamo contribuire a scrivere attraverso questo nostro voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

La parola al consigliere Daniele Marchetti. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Ho come l’impressione che, per l’ennesima volta, come Assemblea legislativa regionale, vogliamo fare il passo più lungo della gamba. Sappiamo benissimo che quando si cerca di fare il passo più lungo della gamba il rischio è quello di inciampare e di sbattere la testa.

Con questa risoluzione, secondo me, il rischio c’è tutto di incappare in un inconveniente di questo genere. Cercherò di spiegarmi meglio, perché comunque è un tema delicato e riconosco comunque i princìpi contenuti all’interno di questa risoluzione, che comunque sono importanti.

Le normative nazionali vigenti sono effettivamente molto rigide in materia e, a mio parere, è giusto così, perché talvolta dietro un apparente gesto nobile, qual è la donazione di un organo, purtroppo si possono nascondere anche altri traffici.

Mi riferisco, ad esempio, al business del traffico d’organi, che è una piaga a livello internazionale che esiste e con cui dobbiamo fare i conti. Andare ad allargare le maglie di queste normative vigenti, secondo me, è abbastanza rischioso, proprio perché si potrebbero aprire degli spiragli per questi traffici non proprio leciti.

Ho letto il testo, comprendo quel che ha detto il consigliere Paruolo in merito, però io mi domando, nel momento in cui ci sarà una persona residente in un Paese extracomunitario, che comunque darà la sua disponibilità a donare un organo ad un parente che risiede qui nel nostro Paese, in che modo effettivamente potremo controllare che legame esiste?

La normativa vigente, la 458/67, dice che la donazione di un rene tra viventi è consentita ai genitori, ai figli, ai fratelli del paziente e nel caso in cui il paziente non abbia consanguineo o nessuno di essi sia idoneo o disponibile è consentita anche ad altri parenti o addirittura a donatori estranei. Quindi, in tal caso, se un richiedente chiede comunque di avere una donazione da una persona estranea che cosa facciamo nel momento in cui la legge nazionale comunque lo prevede? Diciamo di no? In tal caso come funzionerebbe?

Ci sono tanti aspetti da valutare. Dobbiamo fare i conti con una normativa nazionale complessa e complicata, che ci porterebbe comunque a correre un rischio non da poco.

Ha parlato di una bella storia il consigliere Paruolo. So benissimo che a parlare di queste cose si fa bella figura, mentre ad andarle a criticare si fa la parte del cattivo, però dobbiamo fare i conti con la realtà.

Tutte le volte che noi proponiamo delle iniziative di questo genere, secondo me, andrebbero approfondite meglio ed è un tema questo che meriterebbe assolutamente un approfondimento. Non lo nego, però banalizzarla così con un testo senza discussione e senza approfondire quali potrebbero essere i pro e i contro credo che sia un po’ limitativo, anche perché voi portate l’esempio dei costi, che sicuramente il trapianto è più conveniente dal punto di vista economico che mantenere una persona in dialisi, però nel momento in cui una persona dona un organo entra in un percorso di controlli. Non è che una volta che è stato effettuato il trapianto questa persona poi viene abbandonata e rispedita al Paese di origine. Se qualcosa va storto, come andrebbe a finire dal momento che comunque la legge nazionale non contempla il caso di un familiare donatore che non sia residente nel nostro Paese ed iscritto nel servizio sanitario regionale? Sono queste le tematiche su cui noi nutriamo parecchie perplessità ed è per questo che, a nostro avviso, rischiamo di fare il passo più lungo della gamba.

Magari se ne poteva discutere meglio, si poteva portare l’argomento in Commissione anche se non credo sia possibile anche perché è una risoluzione abbastanza datata. Penso che se ci fosse stata questa volontà lo si sarebbe fatto.

Credo che il consigliere Paruolo – poi magari dopo ce lo dirà – voglia portarla comunque in votazione oggi. Nutriamo parecchie perplessità per via delle normative vigenti che comunque non contemplano la donazione di una persona che non sia residente nel nostro Paese e iscritta nel servizio sanitario nazionale e che quindi andando ad aprire le porte a questa opportunità tramite i nostri fondi regionali potremmo andare a creare degli scontri tra normative, tra leggi e tra regolamenti che potrebbero portarci in situazioni poco piacevoli.

Come Lega Nord comprendiamo il principio di questo documento, però, a nostro avviso, si tratta di un argomento da approfondire meglio e non discutere solo qui in Assemblea con una risoluzione. Meritava, a nostro avviso, qualche seduta e qualche discussione in più.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto la parola il consigliere Cardinali, ne ha facoltà.

 

CARDINALI: Grazie, presidente.

Faccio volentieri alcune considerazioni su un tema che ho provato sulla mia pelle, ma che non voglio portare come esempio, avendo fatto il trapianto di rene ormai cinque anni fa. Mi fa piacere poter raccontare, anche rispetto alle valutazioni che il consigliere Marchetti faceva, alcune considerazioni che bisogna strategicamente fare quando si tratta di temi che vanno in questa direzione. Intanto la risoluzione dice di fare prima la convenzione e sollecitare il Governo a fare convenzione con i Paesi, quindi non raccoglieremmo qualsiasi situazione familiare che, non convenzionata anticipatamente, si potrebbe fare.

Secondo tema: le tematiche che il consigliere Paruolo sollecitava sono tematiche nel nostro Paese da leggere molto attentamente. Penso ai costi della dialisi, che sono notevoli, e penso anche a tutta la gestione complessiva che non solo ha un trapiantato, perché un trapiantato se ha un iter positivo va a visite che pian piano si dilatano per arrivare una volta all’anno, un dializzato fa tre dialisi alla settimana e quindi ha visite mediche che sono almeno di una volta alla settimana. Quindi, se riportiamo il problema al tema del costo è un dato che noi non possiamo assolutamente paragonare, ma sarebbe anche un vantaggio economico se lo vogliamo mettere sotto questo profilo.

Terzo dato importante. In Italia si è donatori nel momento in cui ci si iscrive alle donazioni. In altri Paesi europei, penso alla Spagna per fare un esempio, c’è il silenzio-assenso sulle donazioni. Vuol dire che i trapianti in Spagna hanno una media trapianto, parlo di quello di rene in particolare, che arriva sì e no all’anno e mezzo. In Italia abbiamo situazioni di attese che vanno oltre i cinque, sei, sette, otto e anche più anni. Poi c’è anche la fortuna di chi in quattro o sei mesi viene chiamato, visto che da cadavere è una lotteria, perché in maniera perfetta, sempre di più, vengono messi a confronto i due reni con i filtri renali che ti mettono in condizione di dire che per dare una massima durata a chi verrà trapiantato si cerca di mettere un rene che sia altamente compatibile sia ai fini medici, ma anche ai fini della risposta.

Noi abbiamo liste d’attesa ancora lunghe, con tempistiche ancora lunghe. Il fatto di agevolare la possibilità che convenzionandoci con Stati noi possiamo dare risposte che ci servono anche a diminuire le liste d’attesa è un aspetto interessante.

Proprio ieri l’altro a Parma è stato presentato uno studio, perché Parma è centro regionale, ma anche centro del nord Italia, dove si sta sempre di più sperimentando l’idea di far fare le donazioni tra viventi. Proprio per cercare di diminuire il numero delle liste d’attesa si cerca sempre di più, con trattamenti anche specifici, sul sangue di chi deve fare la donazione, e con percorsi di pulizia del sangue anticipati di alcuni mesi, di trovare questa opportunità.

Questa è una risoluzione, non è un’azione legislativa che andrebbe messa in campo, che può essere molto più approfondita dal punto di vista della normativa che all’assessorato potremmo fare, ma anche la richiesta a livello nazionale dell’accordo in convenzione sarebbe utile in questo campo.

Vi posso garantire che potremmo dare un contributo importante, perché sono in lista d’attesa anche molte persone che in questa situazione potrebbero esercitare questo tipo di ruolo; persone che magari vengono da realtà e da Paesi dove la familiarità gli permetterebbe di avere non solo i genitori, ma anche fratelli o sorelle che sarebbero in grado di garantire questa forte compatibilità.

Vi invito quantomeno a una riflessione, affinché, su un tema di questa delicatezza, si provi a fare una riflessione che non metta in discussione subito valori di altro livello, ma che tenga invece molto presenti i valori sanitari.

Badate bene, e la chiudo qua, vi posso garantire che sono esperienze di vita dure e complicate; quando le puoi risolvere, riparte la tua vita, in maniera di nuovo automatica.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Cardinali.

Prego consigliere Daniele Marchetti. Ha tre minuti a disposizione.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Vorrei soltanto fare alcune precisazioni, dopo aver ascoltato l’intervento del consigliere Cardinali. Noi come Lega Nord non siamo contrari. Stavo soltanto dicendo che abbiamo alcune perplessità per il metodo con cui è stata portata avanti questa proposta, perché a nostro avviso meriterebbe un approfondimento maggiore.

Visto, come ho detto prima, che la normativa nazionale non contempla la donazione da parte di un familiare che non sia residente qui nel nostro Paese ed iscritto al Servizio sanitario nazionale, si potrebbero aprire più fronti che ci potrebbero far incappare in delle situazioni poco piacevoli.

A mio avviso, quindi, sarebbe importante mettere in chiaro queste cose e comprendere bene tutti questi meccanismi. Pertanto, ripeto: non siamo contrari, come Lega Nord opteremo per un voto di astensione perché ne condividiamo i princìpi, l’ho detto fin dall’inizio, aprendo il mio intervento.

Comprendo bene il contenuto della proposta a prima firma del consigliere Paruolo, però ci sono alcuni aspetti poco chiari che per noi andavano approfonditi meglio.

Vorrei quindi ben chiarire che come Lega Nord non siamo contrari ad un’iniziativa di questo genere, ma siamo soltanto perplessi sul metodo con cui è stata portata avanti, crediamo che si poteva approfondire meglio il tema, che è comunque complesso. Non è un tema semplice perché entrano in campo diversi fattori: come dicevo prima, c’è anche il rischio di un traffico illecito alle spalle, quindi non è semplicissimo e non è nemmeno un argomento su cui scherzare o fare una sterile polemica a livello politico. Credo che nessuno abbia questa intenzione. Era soltanto per confrontarci, perché ad ogni modo ci sono degli aspetti che vanno assolutamente chiariti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Non ho altri in discussione generale. Procediamo con le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Approfitto della dichiarazione di voto, che naturalmente è favorevole, per ringraziare i colleghi che sono intervenuti nel dibattito per il confronto che c’è stato. Quanto al voto di astensione della Lega Nord, io lo voglio vedere come un gesto positivo e di dialogo.

Parlavo un attimo fa col collega Zoffoli, Presidente della Commissione Sanità, di quello che potremmo fare. Siccome questa è una risoluzione che sostanzialmente impegna la Giunta a intraprendere un percorso, trascorso il tempo necessario per valutare le questioni tecniche, potremmo trovarci in Commissione Sanità ad ascoltare l’Assessorato sulle modalità, per tradurre in pratica quello che la risoluzione prevede. Quello potrà essere un momento per rispondere ad alcuni dei dubbi o delle problematicità che sono emerse, perché ovviamente non c’è nessuno di noi che voglia aprire a un modo surrettizio che lasci spazio, per esempio, al traffico di organi o ad altre pratiche. Qui si tratta semplicemente di cercare di non perdere delle occasioni: dove c’è un congiunto che può essere, appunto, un fratello, una mamma che è disponibile a donare un organo, perdere questa possibilità oggi vuol dire perdere una possibilità per quella persona, perdere una possibilità per tutte le persone che sono dietro di lei in lista d’attesa, e spendere soldi “inutili” in una dialisi costosa, quando ci sarebbe la soluzione disponibile, grazie appunto a un atto generoso che potremmo perseguire.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

In dichiarazione di voto non ho altri iscritti. Possiamo procedere direttamente alla votazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1826.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 1826 è approvata.

 

OGGETTO 3785

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Governo potenzi in Emilia-Romagna l’operazione “Strade sicure”. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Daniele Marchetti, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Bargi

(Discussione)

 

OGGETTO 3769

Risoluzione per impegnare la Giunta, al fine di tutelare la sicurezza quale bene pubblico, a porre in essere azioni volte a sostenere interventi di prevenzione ambientale, sociale e comunitaria, e a supportare le Amministrazioni locali favorendo le attività di prevenzione della criminalità e del disordine urbano e l’azione congiunta dei vari livelli di governo sul territorio. A firma dei Consiglieri: Montalti, Tarasconi, Molinari, Zappaterra, Caliandro, Soncini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Serri, Rontini, Calvano

(Presentazione e discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’oggetto 2785 è una Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Governo potenzi in Emilia-Romagna l’operazione “Strade sicure”, a firma dei consiglieri Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Daniele Marchetti, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli e Bargi; in abbinamento, l’oggetto 3769, presentato in Aula stamattina: Risoluzione per impegnare la Giunta al fine di tutelare la sicurezza quale bene pubblico, a porre in essere azioni volte a sostenere interventi di prevenzione ambientale, sociale e comunitaria e a supportare le amministrazioni locali, favorendo le attività di prevenzione della criminalità e del disordine urbano, l’azione congiunta dei vari livelli di governo sul territorio. A firma dei consiglieri Montalti, Tarasconi, Molinari, Zappaterra, Caliandro, Soncini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Serri, Rontini Calvano, Paruolo.

È aperta la discussione generale congiunta sui documenti.

Ha chiesto la parola il consigliere Rainieri. Prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Noi riproponiamo, perché il termine giusto è questo, un impegno da sottoporre a questa Giunta, che vedo assente in questo momento, anche se possiamo continuare i lavori. Se non sbaglio però qualcuno della Giunta dovrebbe esserci mentre si svolgono i lavori, ma evidentemente sono tutti impegnati a fare altro.

Presidente, continuo? A chi parlo, però. se è un atto che impegna la Giunta e non c’è nessuno della Giunta? Il mio collega Foti mi insegna che in Parlamento se non c’è il Governo non si parla. In questo caso faremmo…

 

PRESIDENTE (Saliera): Vicepresidente Rainieri, fra un po’, appena entra qualcuno della Giunta, gliela farò ripetere. Intanto illustri a noi.

 

RAINIERI: Non volevo mancare di rispetto alla Presidenza dell’Aula, ma credo che sia doveroso per la Giunta essere presente in questi momenti.

La Risoluzione che noi andiamo a proporre – dicevo – è una Risoluzione sulla sicurezza delle nostre strade, delle nostra città, che si ispira all’operazione “Strade sicure” iniziata nel 2008, e che metteva a disposizione dei Prefetti le forze armate per mettere in campo, in aree metropolitane, in città, o comunque in luoghi ritenuti sensibili, con l’ausilio del personale dell’esercito, un aiuto per la prevenzione della criminalità, qualunque essa fosse, microcriminalità, oppure reati ben più importanti – ringrazio la Giunta per essere entrata nel frattempo.

Questa risoluzione, vista l’operazione “Strade sicure”, che ha avuto un grande successo, come riconosciuto anche dal Ministero della difesa Pinotti, dal Sindaco di Milano Sala – ha richiesto anche lui sul suo territorio l’ausilio dell’esercito –, non vuole essere polemica in nessuno dei suoi passaggi, ma chiede alla Giunta che si attivi affinché il Governo potenzi la possibilità di ricorrere sul territorio all’esercito.

Sappiamo che in alcune realtà, ad esempio Parma, l’esercito viene utilizzato oggi per presidiare luoghi sensibili, vedi l’EFSA o altre situazioni. Quello che però noi chiediamo, e che chiedono anche i Sindaci, non solo della Lega ma anche del PD, è la possibilità di disporne non solo nelle città ma anche nei paesi limitrofi. Oggi infatti con i tagli del Governo sulla sicurezza e sulle forze dell’ordine, e con le difficoltà in cui gli amministratori si trovano a dover gestire i bilanci dei vari Comuni, non c’è più la possibilità di gestire, di garantire una sicurezza ai vari cittadini. I vari Sindaci hanno quindi anche scritto al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni, perché siano sensibilizzati a questo tipo di utilizzo dell’esercito.

Abbiamo anche una cosa che viene a nostro favore. Finito il Giubileo, c’erano 8.000 soldati utilizzati per questa operazione, soldati che a detta di qualcuno non hanno la specificità, la competenza, ma non è vero perché sono soldati addestrati a fare questo tipo di servizio. Questi 8.000 soldati quindi oggi potrebbero essere impiegati sul territorio, suddivisi nelle varie città e nei vari Comuni che ne facciano richiesta, per dare una mano alle polizie locali e alle polizie che oggi versano in gravi condizioni di mancanza non solo di uomini ma anche di mezzi e di tecnologie.

Noi quindi chiediamo che la Giunta si impegni a fare in modo che l’operazione “Strade sicure” venga riportata ai suoi albori. Un’operazione, ribadisco, con meriti riconosciuti anche dal Ministro Pinotti del PD, dal Presidente della Giunta regionale e dal Sindaco di Milano, che ha avuto tanto successo.

Noi siamo quindi a chiedere ai colleghi consiglieri regionali e alla Giunta di votare questa risoluzione, affinché si dia una mano agli amministratori locali a risolvere uno, se non il più importante dei problemi sentiti sul territorio, anche in virtù di quanto accaduto con l’arrivo degli stranieri sul territorio. Abbiamo purtroppo assistito, e questo è successo in provincia di Parma la settimana scorsa, all’allontanamento volontario di persone che dovevano essere ospitate in strutture, e che invece di rimanervi, o comunque di rientrarvi, si sono dileguate e ancora oggi non sappiamo dove siano finite.

In funzione, quindi, anche dell’arrivo di altri immigrati richiedenti asilo (o clandestini, come sarebbe meglio definirli), l’aiuto di queste forze dell’ordine potrebbe essere un grande e collaborativo supporto ai Sindaci. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

La parola alla consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Al netto del fatto che difficilmente possiamo concordare su alcune delle ultime valutazioni che ha espresso il collega della Lega, c’è da evidenziare come l’operazione “Strade sicure” nasca per un motivo ben preciso e con degli obiettivi ben precisi.

Come ha anche evidenziato il Capo della Polizia, Gabrielli, i militari all’interno dell’operazione “Strade sicure” possono svolgere una funzione di presidio di alcune strutture, in particolare di quelle a rischio terrorismo, al fine di liberare da tali incombenze gli operatori delle altre forze dell’ordine.

Un conto però sono situazioni eccezionali, o situazioni puntuali legate per esempio al rischio terrorismo, un conto è quello che riguarda il controllo del territorio, che attiene alle forze di polizia a ciò preposte. Questo perché la sorveglianza del territorio implica formazione, competenze e know how, diverse da quelle che riguardano il semplice presidio, così come appunto previsto all’interno di “Strade sicure”.

Va poi evidenziato come “Strade sicure” e quindi l’utilizzo dei militari per attività di sicurezza, vada attivato in situazioni di grave emergenza. Come dice anche il Codice europeo di etica della polizia, il ricorso all’esercito per finalità di sicurezza urbana deve essere utilizzato come extrema ratio. Ci sono poi una serie di situazioni puntuali, collegate all’attività dei militari, che come ricaduta hanno in realtà un impiego delle altre forze dell’ordine, in affiancamento. Penso per esempio al fatto che i militari non hanno il potere di arrestare direttamente persone reputate responsabili di reato, ma possono semplicemente segnalare tali individui alle Forze dell’Ordine.

Fatta questa premessa, come si è svolta in questi anni l’operazione “Strade sicure”? Sono state create pattuglie miste, anche con agenti di polizia e carabinieri, al fianco dei militari. Questa convivenza oggettiva, per essere più efficaci nell’intervento, ha fatto sì che oltre ai militari fosse impiegato anche personale delle forze dell’ordine.

Rispetto al tema che viene evidenziato all’interno della risoluzione della Lega, della carenza degli organici nelle forze dell’ordine, si fa presente come gli apparati del Ministero dell’Interno sollevino con ancor più forza il problema dell’invecchiamento degli agenti di polizia. Noi quindi pensiamo che a livello nazionale occorrerebbe avviare un ripensamento complessivo dei presidi di polizia uscendo dalla logica del singolo presidio collegato alla singola forza dell’ordine.

Per poter quindi dare un’efficace risposta sul tema della sicurezza anche urbana, è necessario mettere in campo un mix di azioni, a partire da una sempre maggiore integrazione e da un maggior coordinamento delle forze dell’ordine e dei livelli istituzionali che intervengono sul tema. Qui mi aggancio alla risoluzione che abbiamo presentato come Partito Democratico, dove vogliamo mettere in luce come, per quanto attiene la sfera di competenza della Regione Emilia-Romagna e del sistema degli enti locali, ovvero il pezzo che riguarda la prevenzione, va confermata secondo noi l’utilità di investire in azioni locali di prevenzione, che siano situazionali, comunitarie e sociali, nonché in interventi di prevenzione ambientale, attraverso la riqualificazione urbana, e soprattutto puntando alla sempre maggiore qualificazione delle polizie locali.

Oltre alla necessaria attività di contrasto della criminalità operata dalle forze di polizia, è anche grazie a questo lavoro di prevenzione continuo, mirato e diffuso che si possono produrre risultati veramente apprezzabili sul territorio.

A tal fine, la nostra Regione, con la legge regionale n. 3 del 99 è stata la prima Regione italiana a legiferare in materia di sicurezza urbana. Questo lo vorrei evidenziare perché spesso quando si parla di sicurezza sembra che la nostra Regione non abbia avviato i percorsi che può avviare rispetto alle proprie competenze. Siamo stati quindi la prima Regione in Italia a legiferare su questo tema, e con la legge n. 4 del 2003, l’Emilia-Romagna si è fatta promotrice e sostenitrice di un sistema integrato di sicurezza urbana a livello regionale.

Non ci siamo fermati qui: siamo stati capofila, avviando nel 1994 il progetto “Città sicure”, andando ad investire in progetti di sicurezza urbana e di prevenzione dei fenomeni criminali. Entrando nel merito di quello che si sta svolgendo in questa legislatura, negli ultimi due anni sono stati realizzati ventisei accordi di programma in materia di sicurezza urbana, in attuazione appunto della legge regionale n. 24 del 2003. Tali accordi hanno interessato Amministrazioni comunali e Unioni, con uno stanziamento complessivo di quasi 1,4 milioni di euro. Sono stati anche sottoscritti quarantotto accordi di programma in attuazione della legge n. 3 del 2011, con trentaquattro Amministrazioni comunali coinvolte, sei Unioni e istituti scolastici e Università per quasi un milione di euro stanziati per il territorio. Inoltre, ricordiamo anche l’approvazione del Testo Unico della legalità, che aumenta le politiche di sicurezza, e l’aumento, nel bilancio 2017, delle risorse previste sul tema.

Ho voluto ricordare alcuni dei passaggi e delle azioni messe in atto dalla nostra Regione, su cui la nostra Regione si è attivamente impegnata, per dare evidenza del fatto che c’è un percorso già attivo, e direi anche maturo, sulle politiche di sicurezza regionale. Dobbiamo però darci un obiettivo, ovvero, quello di continuare a lavorare su delle politiche di sicurezza integrate, che mettano al centro il benessere della comunità e dei cittadini. Tale obiettivo va perseguito con azioni integrate e trasversali, da quelle sociosanitarie a quelle urbanistiche, intervenendo sul pezzo della formazione, come si diceva, delle polizie locali, e anche lavorando su tutta la parte che riguarda l’assistenza alla persona.

Riteniamo però, e questo è il senso della risoluzione del PD, che proprio dall’esperienza maturata si debba rilanciare, continuando da un lato a lavorare in sinergia con gli enti locali, le forze di polizia e con tutte le istituzioni preposte; dall’altro, e questo secondo me è molto importante, continuando ad analizzare e a confrontarsi sull’evoluzione dei fenomeni e degli strumenti legati alla sicurezza. Solo in questa maniera riusciamo a mettere in campo progettualità efficaci.

Concludo dicendo che non è con gli interventi spot e con la militarizzazione del territorio che possiamo rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini, ma rendendoci sempre più parti attive e incoraggiando l’azione congiunta dei vari livelli di governo, tramite iniziative strutturate, l’integrazione dei sistemi informativi e una visione trasversale ed intersettoriale delle politiche di sicurezza. Solo in questa maniera possiamo riuscire a garantire l’efficacia delle politiche degli interventi messi in atto per il territorio e vicini ai cittadini.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

La parola al consigliere Rainieri.

A seguire, per la discussione generale, la parola al consigliere Sassi.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Non capisco la collega Montalti, che parla, nel suo intervento, di dare una mano al territorio, alla cittadinanza, eccetera. Noi che chiediamo qualcosa di concreto, per nulla polemico, veniamo additati come quelli che fanno gli interventi-spot. Gli spot si fanno in televisione per fare la campagna elettorale o per far vendere un prodotto. Noi non vogliamo vendere nessun tipo di prodotto ma vogliamo tutelare eventualmente la proprietà privata e le persone che hanno in questo periodo ancora di più la sensazione che manchi la sicurezza.

Ora, va bene tutto quello che lei ha detto, però è innegabile che in questi ultimi anni il Governo – i vari Governi che si sono succeduti – abbia tagliato più volte fondi e risorse per le forze dell’ordine. È innegabile che i Comuni oggi non riescano più a far fronte al loro ruolo di tutela anche del patrimonio e delle persone con le polizie comunali, perché non hanno più la possibilità di farlo e non hanno i soldi per farlo. Quindi, dove sta l’intervento-spot? Non ci sono campagne elettorali, in questo momento, almeno che mi risulti, se non in alcune amministrazioni. Ma noi l’abbiamo già chiesta tempo fa, questa cosa: la chiedono i Sindaci, non la chiede il consigliere della Lega, Rainieri, o il Gruppo della Lega in Consiglio regionale. Lo chiedono i Sindaci perché non sanno più come fare a gestire e lo chiedono i Sindaci della vostra parte politica, perché Giuseppe Sala, se non sbaglio, non è stato eletto dalla Lega, e il Ministro Pinotti non è un Ministro della Lega.

Ed è altrettanto vero che se questa operazione, come lei ha detto, e l’ho messo in premessa anch’io, serve per tutelare alcune importanti e sensibili situazioni, si può allargare anche per dare una mano al cittadino.

Io non so in quale città vive lei, ma nella città di Parma, se lei dovesse girare alla sera, nemmeno tanto tardi, anche solo all’imbrunire, si accorgerebbe che le persone hanno paura quando si muovono. Sapere semplicemente che ci sono dei militari che girano per la strada facendo un servizio d’ordine, servirebbe soprattutto alle persone più indifese, ad avere un minimo di tranquillità, di serenità in più. Quindi, collega, capisco gli ordini di partito, ma la invito prima di tutto a pensare come cittadino di questo Paese e di valutare quello che la gente sente quando si muove nelle nostre città.

Io sono stato oggetto del furto di un automezzo, la settimana scorsa, nella mia azienda agricola – per fortuna poi l’abbiamo ritrovato. Le garantisco che dal giorno prima del furto al giorno dopo è cambiato l’atteggiamento che abbiamo nell’azienda, soprattutto da parte di mia madre, una signora anziana, la tranquillità che aveva prima del furto rispetto a quella che aveva dopo. Se si avesse la possibilità di veder girare non solo, come dicevo, nelle città, ma anche dei Comuni piccoli, una macchina con all’interno dei militari, di qualunque ordine o grado, e di qualunque corpo dello Stato possano far parte, le garantisco che sarebbe una sicurezza, o almeno darebbe una sensazione di sicurezza in più. Non credo che questo sia la soluzione, come ha detto anche lei, ma credo che sia un aiuto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Rainieri, la debbo richiamare perché ha finito il suo tempo.

 

RAINIERI: Chiudo subito.

Credo che sia un aiuto, e noi abbiamo anche questo compito: cercare di aiutare il più possibile le persone che ci fanno richiesta in questo senso. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Io capisco perfettamente lo spirito con cui la Lega ha presentato questa risoluzione. Non è la prima che gira in aula, di questo tenore.

Quello che a me fa pensare è che se dal 2008, quando nasce questa iniziativa, “Strade sicure”, ad oggi non abbiamo risolto il problema della sicurezza, o quanto meno non abbiamo rafforzato la capacità di dare la percezione della sicurezza dei territori – non solo percezione, ma anche una sicurezza concreta –, abbiamo un problema grosso. Un problema che certamente non potremo riuscire a risolvere completamente noi Regione, ma è un problema di caratura ovviamente nazionale.

Diceva, il consigliere Rainieri, dei continui tagli alla sicurezza che ci sono stati a livello governativo. Io sono per cominciare a sollecitare lo Stato a tornare un po’ sui suoi passi, e in questo senso: abbiamo bisogno di più forze dell’ordine in modo capillare, piuttosto che utilizzare – uso non so se propriamente o meno il termine “spot” – l’esercito, laddove ci siano situazioni di emergenza. Ove le situazioni di emergenza siano perfettamente identificate e identificabili, allora ha un senso. Altrimenti, farlo in modo quasi sistemico diventa una cosa abbastanza problematica, anche da gestire come risorsa, a mio parere.

Ovviamente ho letto anche la risoluzione del Partito Democratico abbinata: ho notato un enorme divario tra la concretezza e le buone intenzioni, da questo punto di vista. Noi siamo, quando è possibile, per fare delle proposte concrete, quindi apprezzo comunque la concretezza della risoluzione della Lega. Ho letto l’impegno nella risoluzione del PD, che è una lista di buone intenzioni, ma che propone di fatto poco o nulla.

Io capisco che ci sia da affrontare un problema reale, per gli amministratori che non hanno fondi e non hanno risorse. A me viene in mente per esempio la polizia locale che è sotto organico quasi ovunque, e non ci sono i fondi per assumere. Il presidio del territorio è quindi ridotto al minimo anche nelle ore diurne, figuriamoci in quelle notturne, dove abbiamo carenza di forze dell’ordine locali. Immagino i carabinieri, che sono più capillarmente distribuiti sul territorio attraverso le caserme, che sono anche lì al lumicino, come organico.

Dal mio punto di vista quindi sarebbe bene investire su un sistema sicurezza che veda le forze dell’ordine in primo piano, con gli strumenti e con una formazione adeguata, come ha sempre dimostrato in molti casi comunque di avere, almeno per quanto riguarda la formazione. Sugli strumenti, a parte fornirgli l’attrezzatura scaduta, per il resto cercano di fare del loro meglio.

Io non sono propriamente favorevole all’uso dei militari, che dovrebbero avere un altro compito. Capisco l’emergenza e capisco anche che dall’oggi al domani non si possano assumere tutte le persone che si dovrebbero assumere e fornire i territori di una rete di sicurezza già operante, quindi si cerca di sopperire a un momento contingente. Ma il momento contingente a mio avviso va meglio declinato, perché posto così, sinceramente sembra più generalista e più sistemico che non caratterizzato per delle situazioni specifiche.

Detto questo, capisco l’esigenza sollevata dalla Lega; vorrei informare il Partito Democratico che ove proposti nei vari Comuni i progetti di controllo di vicinato per aiutare, in collaborazione con le polizie locali, molti amministratori del PD li hanno bocciati. Fatevi una telefonata e mettetevi d’accordo su cosa sia prioritario portare avanti, se la bandiera o il risultato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

La parola al consigliere Aimi. Prego.

A seguire, la parola ai consiglieri Montalti e Foti.

 

AIMI: La ringrazio, presidente.

Solo per annunciare il voto favorevole al provvedimento della Lega, non solamente per ragioni di fedeltà ad un’alleanza, ma anche per ragioni contenutistiche. Credo che la situazione sia chiara ed evidente, e soprattutto in questi ultimi tempi è sotto gli occhi di tutti, se siamo in buonafede. Lo stesso Sassi ha riconosciuto, nella premessa al suo intervento, che la situazione è una situazione evidentemente grave.

Peccato però che non tragga le conseguenze di questa gravità criticando l’operazione, quasi si trattasse semplicemente di qualche cosa che avviene per controllare il territorio in questa fase, messa – come potremmo dire? – in difficoltà da una presenza eccessiva di stranieri. Ovviamente è una questione di numeri.

L’errore di fondo, gentili colleghi, è dovuto essenzialmente a un punto: che qui l’immigrazione ormai è finita fuori controllo. Noi cioè abbiamo in Italia l’approdo, l’arrivo, attraverso l’Operazione Eunavfor Med di decine e decine di migliaia di immigrati richiedenti asilo: solo nell’anno che è appena passato, 2016, circa 181.000 si vanno ad aggiungere a quelli già presenti in Italia. La presenza dei militari è dovuta essenzialmente a questo. Do semplicemente un dato alla collega del Partito Democratico, alla quale forse è sfuggito, quasi si trattasse di un’operazione nella quale i militari hanno compiti di secondaria importanza: i militari hanno condotto 14.635 arresti, ad oggi; sono state elevate da parte loro 9.973 denunce; hanno effettuato 7.794 fermi; hanno controllato 2 milioni di persone; sono stati passati al setaccio 12.000 veicoli; e soprattutto, hanno portato al sequestro di 661 armi che circolavano liberamente sul nostro territorio.

Ora, io capisco che leggendo il giornale qualche tempo fa sembrava di essere nel far west, nel lontano west. Oggi siamo nel wild west, nel selvaggio west. Se noi prendiamo le notizie che continuano a ripetersi, quasi un mantra, in ogni provincia della nostra Regione, ci rendiamo conto che siamo sotto assedio, che qualche cosa è sfuggito al controllo. Non è solamente il reato che ricordava oggi il collega della Lega, ma gli assalti sono agli studi dentistici, agli studi professionali, all’interno delle abitazioni. C’è una situazione di degrado tale, per cui dovremmo fare grande attenzione e occuparci anche di quello che avviene all’interno dei centri di accoglienza, perché non più tardi di qualche giorno fa, un operatore a Modena ha raccontato che lo spaccio è a man salva. Dice, testuali parole “nascondono la droga dappertutto”, addirittura con situazioni igieniche incredibili, difficilmente ripetibili, ne dico una solamente: dormono addirittura nei loro escrementi.

Io chiedo questo: noi vogliamo veramente occuparci con umanità, con rispetto della persona, di coloro che arrivano? Allora la prima cosa che dobbiamo fare è un’autentica distinzione tra coloro che ce la vengono a raccontare perché sono migranti di natura economica e coloro che, al contrario, vengono qui per ragioni di necessità, che vengono qui perché fuggono da una guerra: è questo il punto centrale.

Se noi facciamo questa confusione e lasciamo le cose rebus sic stantibus, cioè se non interveniamo per fare in modo che in tempi rapidi si realizzino le espulsioni, noi facciamo innanzitutto un torto a coloro che meriterebbero davvero un atteggiamento di accoglienza seria, di rispetto alla persona, che noi dovremmo garantire, perché a questo siamo. Siamo anche in una situazione carceraria, nella Regione Emilia-Romagna, nota e conosciuta da parte di tutti, con una prevalenza assoluta di cittadini stranieri. Ormai siamo in una situazione davvero di emergenza. Ecco perché l’operazione “Strade sicure” deve essere assolutamente intensificata, non abbandonata. Queste sono le ragioni, in sintesi, per le quali io credo che noi faremmo bene a votare questo provvedimento, facendo anche attenzione, ed è l’ultima cosa che voglio dire, alla politica estera che il nostro Governo sta conducendo.

Oggi non vedo il Presidente dell’Assemblea, ma è l’unico che ha l’autorevolezza per dire queste cose. Noi lo possiamo fare eventualmente con dei comunicati, ma anche la politica che stiamo conducendo in Libia è una politica internazionale piuttosto preoccupante, non foss’altro perché stiamo sostenendo il governo di al Sarraj, che è vicino alle milizie islamiste, anziché sostituire quello del generale Haftar, laico, che sta combattendo in questo momento l’Isis. Abbiamo quindi anche questa situazione di difficoltà a livello internazionale.

Dico un’ultima cosa: non più tardi di due mesi fa presentai un’interrogazione, a mio modo di vedere molto importante, e spero che anche qualche collega della maggioranza, magari attento a questo tema, possa farne tesoro. Noi dobbiamo dare delle risposte. Sentito in Commissione difesa, l’ammiraglio Credendino, responsabile dell’operazione Eunavfor Med, ebbe a dire che nel Mediterraneo i gommoni che noi vediamo transitare, carichi di disperazione, provengono dalla Cina, dalla Repubblica popolare cinese. Voi li vedete, li avete visti nelle immagini, sono quelli di colore grigio. Una nota di colore: possono funzionare per poche miglia, e poi magari riescono a fare un percorso molto contenuto, dopodiché entrano in difficoltà.

Siccome sappiamo che provengono dalla Cina, e qui lo denuncio apertamente, sono gommoni cinesi, finiscono sulle coste libiche. Siccome nell’operazione Eunavfor Med, le regole di ingaggio consentono anche di controllare nel Mediterraneo i cargo in transito, posto che noi non abbiamo la sovranità per andare in quei Paesi a bucare i barconi o a prevenire le partenze, sarebbe importantissimo, anche per fermare questo esodo, che l’operazione si rivolgesse certamente all’accoglimento dei profughi, di coloro che scappano dalla guerra, ma fosse anche di prevenzione, per intercettare i cargo.

Io la lascio in quest’Aula, affinché anche il Presidente della Regione ne possa fare tesoro, per fare in modo che si incominci ad affrontare il problema, con soluzioni all’altezza della drammaticità dei fatti che stanno attanagliando la Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Aimi.

La parola alla consigliera Montalti per la replica, prego. Ha ancora due minuti a disposizione.

 

MONTALTI: Io penso che il tema della sicurezza vada affrontato con un approccio molto più trasversale e globale. Non credo che portando l’esercito sulle nostre strade per fare attività quotidiane di contrasto al crimine e di presidio si risolva il problema della sicurezza e si dia una risposta veramente efficace ai cittadini. Non lo credo perché è evidente che l’utilizzo dell’esercito per motivi di sicurezza nasce con obiettivi specifici, per cui, ben venga per esempio utilizzare l’esercito attraverso l’operazione “Strade sicure” e altre operazioni per il contrasto al terrorismo.

Vivendo le nostre città, parlando con i Sindaci e parlando con i cittadini, vedo invece che un mix di altre azioni, tra l’altro spesso anche già messe in atto all’interno dei nostri Comuni, può dare una risposta molto più efficace al problema della sicurezza, o comunque alla percezione di insicurezza. Penso per esempio al tema di dare più forza, più organico alle forze di polizia, però superando i limiti dello spacchettamento, quindi cercando di far lavorare il più possibile in sinergia le forze dell’ordine e le Istituzioni. Vedo interventi anche concreti sul territorio, come quello della videosorveglianza.

Tra gli ottanta progetti regionali che sono stati finanziati, ci sono anche diversi progetti di videosorveglianza da attivare nei Comuni. Vedo tutto il tema della rigenerazione degli spazi urbani e di costruire degli spazi più vivibili, perché non è facendo stare sulle strade l’esercito che i cittadini si sentono più sicuri, ma è permettendogli di vivere meglio la città, più in tranquillità che si riesce a dare una risposta, e anche a fare quel presidio naturale di comunità che è la vera risposta, il vero antidoto all’insicurezza.

Vedo anche, in tutta una serie di politiche di prevenzione del disagio e di accompagnamento delle fasce deboli ad una situazione migliore, uno degli elementi che possono aiutarci ad intervenire su quei target che poi possono creare criminalità o insicurezza.

Mi chiedeva il collega prima da quale che città io provenga: vengo da Cesena. E penso che uno dei progetti migliori che nella mia città è stato fatto, proprio per contrastare l’insicurezza, sia stata la rigenerazione di un parcheggio vicino alla stazione, uno di quei classici parcheggi vicino alle stazioni, dove c’erano uno spazio e delle situazioni che creavano insicurezza. In questo parcheggio è stato realizzato, rigenerando un vecchio teatro all’aperto, un ristorante. Oggi è uno spazio che viene vissuto, anche fino a tarda ora, con un bel giro di clienti legati all’attività di ristorazione.

Io penso che siano questi i progetti a cui noi dobbiamo tendere. È ovvio che in casi di gravità, di eccezionalità va bene anche l’esercito, ma noi dobbiamo guardare più in alto e guardare al tema della sicurezza, a 360 gradi. Per questo, collega Sassi, nella nostra risoluzione noi cerchiamo di mettere in fila tante cose da fare e tante soluzioni da approntare, o comunque progetti da mettere in campo. Non ci vogliamo fermare a un approccio alla sicurezza di tipo ideologico, chiudendoci in degli slogan facili o delle soluzioni semplici, perché l’esercito portato sulle strade è una soluzione semplice ad un problema complesso, che poi non è detto che lo risolva. Abbiamo cercato di mettere in fila tante proposte, in modo da poter affrontare il tema a 360 gradi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Chiederei al consigliere Foti di proseguire nel pomeriggio.

Chiudiamo la seduta della mattina. Ci vediamo alle ore 15.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI, l’assessore Massimo MEZZETTI e i consiglieri Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Paolo CALVANO, Antonio MUMOLO e Marcella ZAPPATERRA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3486 “Delibera: «Procedura e condizioni per il rilascio dell'autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinata alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici.» (Proposta della Giunta regionale in data 31 ottobre 2016, n. 1749)” (106)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rainieri, Bargi e Pettazzoni:

«Nel secondo periodo del punto 7 dell’Allegato 1 eliminare le parole “non potendo accedere all’Erp, per mancanza dei requisiti o per la indisponibilità di alloggi”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Sabattini, Sensoli e Rainieri:

«All’allegato 1, paragrafo 9, della proposta di deliberazione è aggiunto, in fine, il seguente capoverso:

“Si sottolinea altresì che la medesima delibera n. 868 del 1998, nell’osservanza di quanto stabilito dal comma 3 dell’articolo 18 della L. n. 179 del 1992, stabilisce che gli assegnatari che ottengono la concessione in proprietà individuale degli alloggi devono rimborsare il 50 per cento della differenza tra i contributi pubblici di cui abbiano beneficiato e quelli previsti per le cooperative a proprietà individuale.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Sabattini e Rainieri:

«Le parole “75% dell’indice ISTAT” sono sostituite dalle parole “60% dell’indice ISTAT” nei seguenti capoversi degli allegati della deliberazione:

Allegato 1,

- Paragrafo 5, lettera A) punto 2;

- Paragrafo 5, lettera B), secondo capoverso;

- Paragrafo 5, lettera C);

- Paragrafo 5, lettera D), primo capoverso;

 

Allegato 2,

- Lettera A), paragrafo “Importo concesso a fondo perduto”, ultimo trattino;

- Lettera B), paragrafo “Procedimento”, secondo capoverso;

- Lettera C), paragrafo “Procedimento”, terzo capoverso;

- Lettera D), paragrafo “Procedimento”, quarto capoverso.»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

3795 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'Associazione 'Vanguard Initiative for new growth through smart specialization'". (Delibera di Giunta n. 2398 del 28 12 16)

3807 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)". (04 01 17) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

3845 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per la liberalizzazione delle vendite straordinarie". (11 01 17) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Piccinini, Gibertoni, Sassi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

3770 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per salvaguardare e promuovere il patrimonio storico, culturale e letterario di Tito Maccio Plauto, nato a Sarsina. A firma della Consigliera: Montalti

3771 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le Case della Salute, con particolare riferimento anche al ruolo degli operatori che prestano servizio in tali strutture. A firma del Consigliere: Bignami

3772 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti, a Faenza, l'individuazione della sede della Protezione Civile e dell'Associazione Nazionale Alpini. A firma del Consigliere: Liverani

3773 - Interrogazione a risposta scritta circa il malfunzionamento, presso la stazione ferroviaria di San Felice sul Panaro, delle attrezzature destinate alle persone disabili. A firma del Consigliere: Bargi

3775 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per l'allestimento di velivoli e l'utilizzo di personale addetto ai servizi di elisoccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. A firma della Consigliera: Gibertoni

3776 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti l'istituzione, da parte della Regione Emilia-Romagna, della figura professionale denominata "Operatore all'assistenza veterinaria". A firma della Consigliera: Gibertoni

3777 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare, nelle scuole, temperature troppo basse e monitorare la situazione esistente. A firma della Consigliera: Sensoli

3778 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per mettere in sicurezza la strada SP610 "Montanara" che collega Imola a Firenze. A firma del Consigliere: Bignami

3779 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione della società START ROMAGNA, in relazione alla tutela del trasporto pubblico locale e dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Pompignoli

3780 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e problematiche riguardanti la situazione relativa alla discarica di rifiuti di Finale Emilia. A firma della Consigliera: Gibertoni

3781 - Interrogazione a risposta scritta sull’esito del referendum del 16 ottobre 2016 sulle fusioni dei comuni e circa ulteriori nuove ipotesi di fusione di Comuni. A firma del Consigliere: Bignami

3782 - Interrogazione a risposta scritta circa l’accesso alle prestazioni sociali, in particolare sull’autocertificazione mediante DSU della condizione reddituale e patrimoniale, anche con riferimento a redditi e patrimoni esteri. A firma del Consigliere: Foti

3783 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità per i macelli autorizzati di trattare selvaggina e per sapere se siano state stanziate adeguate risorse economiche volte a compensare gli agricoltori della Valle Reno e Setta dai danni subiti dagli ungulati. A firma del Consigliere: Foti

3784 - Interrogazione a risposta scritta circa la vendita illecita di bevande e alcolici nel territorio bolognese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3786 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse finanziarie disponibili per lo sviluppo dell’edilizia residenziale del patrimonio pubblico e i progetti futuri della Regione in termini di politiche abitative. A firma del Consigliere: Bignami

3788 - Interrogazione a risposta scritta circa la deliberazione della Giunta regionale riguardante le “Case della salute”. A firma della Consigliera: Gibertoni

3789 - Interrogazione a risposta scritta circa una procedura selettiva indetta nel mese di ottobre 2015 da ARPAE per la copertura di una posizione dirigenziale. A firma della Consigliera: Piccinini

3790 - Interrogazione a risposta scritta circa l’istituzione da parte della Commissione europea del “Corpo europeo di solidarietà”, progetto rivolto ai giovani che vogliono dare il proprio contributo alla società in tutta l’Unione europea. A firma della Consigliera: Gibertoni

3791 - Interrogazione a risposta scritta circa le attese registratesi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna lo scorso 26 dicembre 2016. A firma del Consigliere: Bignami

3792 - Interrogazione a risposta scritta circa il funzionamento dei Centri per l’impiego e il relativo personale. A firma della Consigliera: Gibertoni

3793 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione economica in cui versa Terme di Salsomaggiore e Tabiano spa. A firma del Consigliere: Foti

3794 - Interrogazione a risposta scritta in merito agli effetti dei voucher, strumento concorrenziale con qualsiasi altra forma di contratto, nel mercato del lavoro. A firma della Consigliera: Sensoli

3796 - Interrogazione a risposta scritta circa l'inserimento, in bandi per l'assunzione di personale nella Pubblica Amministrazione, di clausole riguardanti l'idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni professionali. A firma della Consigliera: Gibertoni

3797 - Interrogazione a risposta scritta circa i requisiti e le modalità di reclutamento del personale medico ed infermieristico operante nel servizio di elisoccorso regionale, con particolare riferimento alla postazione con sede a Pavullo (MO). A firma del Consigliere: Bignami

3798 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione dei voucher, con particolare riferimento ad un caso riguardante una catena di ristorazione operante a Modena. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

3799 - Interrogazione a risposta scritta circa la riqualificazione delle linee ferroviarie ove si registrano i disagi maggiori per l'utenza, con particolare riferimento a quella tra Modena e Sassuolo. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Sassi

3800 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la crisi bancaria relativa a Carife, con particolare riferimento alla tutela dei lavoratori ed alla loro ricollocazione a fronte di esuberi. A firma della Consigliera: Piccinini

3801 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a fronte del blocco provvisorio del sistema applicativo SARE, riguardante la gestione delle comunicazioni relative all'assunzione di personale da parte dei datori di lavoro. A firma della Consigliera: Gibertoni

3802 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti trasferimenti relativi alle AUSL di Parma e di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

3803 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla fruizione di alloggi di edilizia residenziale pubblica ed alle modalità di calcolo dei relativi canoni, con particolare riferimento alla tutela dei cittadini italiani. A firma del Consigliere: Bignami

3804 - Interrogazione a risposta scritta circa la documentazione contabile riguardante le spese relative al programma di attività realizzato dal Comitato regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto. A firma del Consigliere: Bignami

3805 - Interrogazione a risposta scritta circa i dati riguardanti il finanziamento delle domande relative al Piano di sviluppo rurale, e le azioni da attuare per migliorare l'attuale situazione. A firma del Consigliere: Foti

3806 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'aggiornamento dei dati relativi al Programma Operativo Fse 2014-2020. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3808 - Interrogazione a risposta scritta circa il trasferimento, presso il centro HUB di Bologna ed in altre strutture emiliano-romagnole, di migranti precedentemente ospitati nel Centro di prima accoglienza di Cona. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3809 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche conseguenti alla conversione dell'Ospedale di Bobbio (PC) in Ospedale di Comunità ed alla trasformazione delle relative Unità Operative. A firma del Consigliere: Foti

3810 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi programmati per le finalità del Patto per l'occupazione, le relative funzioni affidate all'Agenzia regionale per il lavoro, ed il riordino dei Centri e degli Sportelli operanti in tale settore. A firma del Consigliere: Bignami

3811 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l'esercizio in forma abusiva della professione di odontoiatra e per assicurare a tutti i cittadini le relative cure. A firma della Consigliera: Gibertoni

3812 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare l'epidemia di meningite, con particolare riferimento al territorio regionale ed alla presenza di richiedenti asilo affetti da tale patologia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3813 - Interrogazione a risposta scritta circa il trasferimento in Emilia-Romagna di migranti provenienti dal centro di prima accoglienza di Cona, i procedimenti ed i provvedimenti conseguenti alla rivolta avvenuta in tale sede, ed i luoghi ed i costi connessi a detta ospitalità sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

3814 - Interrogazione a risposta scritta circa il motivo per cui attività orarie di specialistica, presso l’Ausl di Reggio Emilia, non siano state pubblicate secondo l'ACN per i Medici Specialisti Ambulatoriali Interni alla branca di pediatria. A firma della Consigliera: Gibertoni

3815 - Interrogazione a risposta scritta circa l’emergenza del fenomeno dell’immigrazione sul territorio regionale e la revisione dei contenuti dell’Intesa fra Governo, Regioni ed Enti locali per governare tale fenomeno sul piano nazionale. A firma del Consigliere: Foti

3816 - Interrogazione a risposta scritta circa l’aumento delle risorse finanziarie da destinare all’agricoltura e in particolare ai settori in crisi. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3817 - Interrogazione a risposta scritta circa il finanziamento e il numero di risorse umane necessarie per il Registro regionale di impiantologia protesica ortopedica (RIPO) attivato dall’Istituto Ortopedico Rizzoli e inoltre il costo della collaborazione stipulata con il CINECA. A firma del Consigliere: Bignami

3819 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mantenere, a Sant'Arcangelo di Romagna, la struttura sanitaria dedicata alla senologia, anche alla luce della ingente quantità di firme in merito raccolte. A firma del Consigliere: Foti

3820 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa il ruolo della Regione Emilia-Romagna nell'accoglienza di migranti in ambito nazionale e la loro distribuzione sul territorio regionale, con particolare riferimento a quelli trasferiti da Cona ed alla situazione esistente a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

3821 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di ottenere, a favore dei produttori regionali di pomodori, il pagamento di quanto loro dovuto relativamente alla produzione del 2016. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3822 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a fronte dei mancati pagamenti, da parte di industrie e cooperative, di quanto dovuto alle aziende agricole regionali produttrici di pomodori. A firma del Consigliere: Foti

3823 - Interrogazione a risposta scritta circa l'acquisizione del consenso informato completo e preventivo da parte dei genitori per la partecipazione degli studenti ad uno spettacolo ispirato alla "teoria gender". A firma del Consigliere: Foti

3824 - Interrogazione a risposta scritta circa modificazioni da apportare alla delibera della Giunta regionale n. 353/2012 in materia di calendari scolastici. A firma del Consigliere: Delmonte

3825 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione degli indirizzi contenuti nella "Risoluzione comunitaria 2616" approvata dall'Assemblea legislativa regionale in data 19 maggio 2016, con particolare riferimento al settore turistico ed alle concessioni demaniali. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

3826 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzo delle risorse previste nell'intesa, siglata tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana, riguardante l'offerta turistica delle proprie montagne. A firma del Consigliere: Bignami

3829 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere in merito a molteplici problematiche riguardanti la sanità ed i relativi dipendenti, con particolare riferimento alla situazione esistente a Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3830 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere al fine di evitare la chiusura della biglietteria presso la stazione ferroviaria di Fiorenzuola d'Arda e per far fronte ai disagi dei pendolari piacentini. A firma del Consigliere: Foti

3831 - Interrogazione a risposta scritta circa provvedimenti e procedimenti riguardanti la disapplicazione di norme in materia di proroga di concessioni per l'assegnazione di posteggi su aree pubbliche e per l'esercizio del commercio in tali aree. A firma del Consigliere: Bignami

3834 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per valorizzare la linea ferroviaria che collega Faenza, Lugo e Lavezzola, e risolvere le problematiche che gravano sulla relativa utenza e sui pendolari. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Sassi

3835 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere i disagi gravanti sull'utenza ed i pendolari della linea ferroviaria Bologna-Verona. A firma della Consigliera: Piccinini

3836 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire la lotta allo spreco alimentare, anche in analogia alla realizzazione della "borsa anti-spreco" e delle "eco-vaschette". A firma del Consigliere: Pettazzoni

3837 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare fenomeni di radicalizzazione, con particolare riferimento a quello religioso, alla predicazione in lingua araba nelle carceri ed al rimpatrio dei detenuti stranieri. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

3838 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la società Acer Bologna. A firma del Consigliere: Paruolo

3839 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'assegnazione in gestione di fondi finalizzati a forme di ingegneria finanziaria a soggetti iscritti nell'elenco degli intermediari finanziari vigilati. A firma del Consigliere: Bargi

3840 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione del batterio della legionella nel comprensorio cesenate. A firma del Consigliere: Pompignoli

3841 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la convocazione dell'assemblea dell'ATC RE4 "Montagna". A firma del Consigliere: Delmonte

3842 - Interrogazione a risposta scritta circa la revisione delle modalità di accesso alle risorse previste dal Piano aria integrato regionale (PAIR 2020), con particolare attenzione per le micro imprese. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri

3843 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni, patrocini, contributi, e le informazioni preventive alle famiglie relativi ad uno spettacolo teatrale rivolto agli studenti e riguardante un "gender creative child". A firma del Consigliere: Bignami

3844 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare la diffusione dei casi di meningite, anche tramite la relativa vaccinazione, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena. A firma del Consigliere: Aimi

3846 - Interrogazione a risposta scritta circa valutazioni e questioni riguardanti la cosiddetta "agricoltura conservativa" e le risorse ad essa destinate. A firma del Consigliere: Paruolo

3847 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per contrastare i disagi gravanti sull'utenza e sui pendolari che utilizzano la tratta ferroviaria Faenza - Lugo - Lavezzola, con particolare riferimento alla tempestiva e adeguata comunicazione sulle modifiche e sui costi dei servizi erogati. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini

3848 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevedere, nel Decreto "Milleproroghe", quella relativa al pagamento dell'IMU, nelle zone della Regione colpite dal sisma, relativamente agli edifici lesionati ed inagibili. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

3849 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere in merito alla proroga delle concessioni, fino al 31 dicembre 2018, riguardanti il settore del commercio su aree pubbliche, ai sensi del D.L. 30/12/2016, n. 244. A firma del Consigliere: Bignami

3851 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere affinché vengano stanziati i fondi necessari per risolvere i problemi di degrado della struttura che ospita il Commissariato di Polizia di Imola.               A firma del Consigliere: Bignami

3852 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti l'attività estrattiva nel Polo n. 12 "California" sito nel Comune di Castelfranco Emilia e questioni riguardanti le tariffe di cava e la revisione della normativa del settore. A firma della Consigliera: Gibertoni

3857 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione dei criteri di ripartizione degli immigrati sul territorio regionale, con particolare riferimento alla situazione esistente a Castello d'Argile. A firma del Consigliere: Bignami

3858 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per consentire alle strutture di Pronto Soccorso di garantire la dignità dei malati ed il loro diritto ad essere curati, con particolare riferimento ad un caso verificatosi presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3860 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per fronteggiare l'allerta meteo della Protezione Civile del 12/01/2017 ed i conseguenti accessi alle strutture di Pronto Soccorso ed ai servizi del 118. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3861 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi verificatisi nella circolazione a seguito del ghiaccio che si è formato nella notte del 12 gennaio 2016. A firma del Consigliere: Bargi

3862 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’occupazione abusiva in corso nell’edificio di proprietà privata sito in borgo San Domenico 12 e 14 a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

3863 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per risolvere problematiche riguardanti il recupero, il trasporto ed il primo soccorso relativi alla fauna selvatica ferita ed in difficoltà. A firma del Consigliere: Molinari

3864 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per rendere equo per gli operatori e positiva per la fruizione dell'arenile e del litorale l'estensione del calendario della stagione balneare 2017. A firma del Consigliere: Sensoli

3865 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per salvaguardare i lavoratori e gli attuali livelli occupazionali dello stabilimento, con sede a Cento, della VM Motori. A firma del Consigliere: Alleva

3866 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della DEEM S.p.A. di Alto Reno Terme, e le relative procedure. A firma del Consigliere: Taruffi

3867 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le procedure riguardanti l'aggregazione dell'Istituto Professionale "Solari" di Fidenza e dell'Istituto Statale di Istruzione superiore "Magnaghi" di Salsomaggiore, e la revoca dei relativi provvedimenti. A firma del Consigliere: Foti

 

Interpellanza

 

3787 - Interpellanza circa i buoni lavoro, voucher, utilizzati in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Alleva

 

Risoluzioni

 

3785 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché il Governo potenzi in Emilia-Romagna l’operazione “Strade sicure”. (29 12 16) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Daniele Marchetti, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Bargi

3818 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare, tramite le ASL, la vaccinazione anti-meningococco per i poliziotti e per gli operatori delle forze dell'ordine che ne facciano richiesta. (05 01 17) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

3827 - Risoluzione per impegnare la Giunta a comunicare all'Assemblea legislativa i dati e le prospettive di medio e lungo periodo relativamente al settore turistico invernale, agli sport sciistici ed all'impatto economico, occupazionale, turistico ed ambientale conseguente ai finanziamenti pubblici disponibili, considerando inoltre l'opportunità di investire le risorse stanziate dalla Presidenza del Consiglio e dalla Regione Emilia-Romagna su un turismo di montagna "tutto l'anno", anziché destinato agli impianti di risalita delle piste nelle località sciistiche della montagna tosco-emiliano romagnola ed agli  impianti di innevamento artificiale. (09 01 17) A firma del Consigliere: Bignami

3828 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad assumere tutte le azioni e le iniziative opportune affinché i Comuni provvedano a sospendere la pubblicazione dei bandi e l'attuazione delle procedure relative al rilascio/rinnovo delle concessioni delle aree e dei posteggi per l'esercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche, in attesa che le Camere si esprimano sulla conversione in legge del Decreto n. 244 del 30 dicembre 2016 definito "Milleproroghe". (09 01 17) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Marchetti Daniele, Bargi, Rainieri, Delmonte, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

3832 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rettificare il contenuto di una nota del servizio Turismo e Commercio della Regione Emilia-Romagna riguardante la disapplicazione del D.L. 30/12/2016, n. 244, in materia di concessioni di aree pubbliche a scopo commerciale, ad invitare i Comuni ad applicare la norma vigente circa la proroga delle stesse fino al 31/12/2018, ponendo inoltre in essere iniziative volte ad escludere il commercio su aree pubbliche dai servizi assoggettati all'applicazione della direttiva Bolkestein.  (10 01 17) A firma del Consigliere: Bignami

3833 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad assumere, in attesa che si perfezioni l'iter di conversione del D.L. 30 dicembre 2016, n. 244 denominato "Milleproroghe", tutte le iniziative opportune affinché i Comuni provvedano a sospendere la pubblicazione dei bandi e l'attuazione delle procedure relative al rilascio/rinnovo delle concessioni di posteggi per l'esercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche, rinviando ogni possibile valutazione di merito al momento in cui verrà definito un quadro normativo più chiaro e univoco. (10 01 17) A firma della Consigliera: Gibertoni

3850 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiamare i Comuni, che non abbiano ancora provveduto, a recepire la normativa edilizia riguardante l’installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli, ad informare il Consiglio regionale sul raggiungimento degli obiettivi previsti dal relativo Piano Nazionale infrastrutturale (PNire), dando inoltre corso alla attuazione di un monitoraggio sui veicoli elettrici e sui relativi impianti di ricarica. (12 01 17) A firma del Consigliere: Foti

3853 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rappresentare presso le opportune sedi di confronto istituzionale a livello nazionale ed europeo osservazioni al riguardo del nuovo quadro Europass (Proposta di Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche Europass e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE,COM(2016) 625 final). (12 01 17) A firma del Consigliere: Foti

3854 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire presso le sedi competenti affinché si dia risoluzione definitiva ai problemi che da tempo interessano la struttura che ospita la sede del Commissariato di Imola. (12 01 17) A firma del Consigliere: Bignami

3855 - Risoluzione per impegnare la Giunta a ricercare, congiuntamente con le società che gestiscono i servizi di trasporto ferroviario ad Alta Velocita, soluzioni dirette ad armonizzarne il traffico con quello dei terni regionali, a prendere in esame soluzioni dirette a riaprire o a realizzare sale d'attesa, fornite di servizi di riscaldamento e di condizionamento, nelle stazioni emiliano-romagnole poste lungo la linea Bologna-Verona, nonché ad affrontare le altre criticità sollevate dai Comitati dei pendolari, a valutare l'adozione di forme di rimborso connesse non solo ai ritardi, ma alle condizioni disagevoli che devono affrontare i passeggeri nelle fasi di attesa. (12 01 17) A firma della Consigliera: Gibertoni

3856 - Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di concessioni per il commercio su aree pubbliche e delle relative proroghe ai sensi del D.L. 30/12/2016, n. 244, ad evidenziare ai Comuni l'opportunità di provvedere alla sospensione dei relativi bandi, qualora pubblicati, ponendo inoltre in essere azioni nelle sedi nazionali ed europee affinché vengano attivati gli strumenti idonei ad escludere dai dettami della "direttiva Bolkestein" gli operatori ambulanti e le micro imprese operanti nel settore in esame. (12 01 17) A firma del Consigliere: Foti

3859 - Risoluzione per impegnare la Giunta, alla luce delle continue lamentele relative alla carenza di personale medico e infermieristico, affinché intervenga perché i Pronto Soccorso possano svolgere il loro lavoro potendo contare su un numero maggiore di medici e infermieri così da garantire la dignità del malato e il suo diritto alle cure. (13 01 17) A firma del Consigliere: Bignami

 

É stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

3368 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sistemare l'argine del canale parallelo alla strada Provinciale 54 a Codigoro (FE) e rifare il relativo manto stradale. A firma del Consigliere: Fabbri

3374 - Interrogazione a risposta scritta circa il rilascio delle concessioni estrattive per il progetto di ricerca di idrocarburi "LA STEFANINA". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

3377 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato degli interventi da porre in essere per evitare nuove alluvioni, a Parma, causate dal torrente Baganza. A firma del Consigliere: Rainieri

3403 - Interrogazione a risposta scritta circa l'incremento della quantità di rifiuti trattati nel termovalorizzatore sito a Uguzzolo. A firma del Consigliere: Rainieri

3408 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e questioni riguardanti l'ampliamento della discarica "Tre Monti" di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3410 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare i problemi causati da infiltrazioni nelle grotte del centro storico di Santarcangelo di Romagna. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

3423 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi e le azioni posti in essere circa problematiche riguardanti la sicurezza degli abitanti di un immobile gestito da Acer nel Comune di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3425 - Interrogazione a risposta scritta circa la Convenzione per la polizza assicurativa sanitaria stipulata tra l’Agenzia regionale Intercent-ER e Unisalute S.p.A., rivolta ai dipendenti regionali assunti con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato. A firma delle Consigliere: Gibertoni, Sensoli

3426 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche inerenti gli alloggi gestiti dall’Azienda Casa Emilia-Romagna (ACER) di Reggio Emila. A firma del Consigliere: Delmonte

3438 - Interrogazione a risposta scritta circa il risarcimento da corrispondere ai soggetti forzosamente allontanati a seguito del recupero e della riqualificazione del complesso edilizio "Garibaldi 2" di Calderara di Reno. A firma dei Consiglieri: Alleva, Piccinini

3444 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e questioni riguardanti il personale dei Centri per l'impiego. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

3446 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l'ampliamento della discarica Tre Monti di Imola e la chiusura del sito di via Pediano. A firma del Consigliere: Bignami

3461 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la regolare attività e l'efficienza dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) "Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna (ISNB)" e la continuità lavorativa dei relativi professionisti sanitari impiegati tramite co.co.co. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3462 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda Philips Saeco e le azioni da attuare per supportare il sistema produttivo operante nel territorio appenninico. A firma del Consigliere: Bignami

3463 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di effettuazione delle votazioni riguardanti i Consorzi di Bonifica. A firma della Consigliera: Prodi

3466 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione della cimice asiatica e le azioni da attuare per contrastarla al fine di tutelare le colture frutticole. A firma della Consigliera: Rontini

3469 - Interrogazione a risposta scritta circa l’acquisizione di risorse per la realizzazione dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza della E45, della SS309 e della SS16. A firma del Consigliere: Bertani

3470 - Interrogazione a risposta scritta circa la partecipazione del Comune di Carpi (MO) al "Bando 2016 per l'erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi di partecipazione". A firma del Consigliere: Bargi

3474 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e le spese riguardanti la messa in sicurezza di un immobile di proprietà regionale, denominato "Palazzo Montalto", sito a Sarsina, in località Badia di Montalto. A firma del Consigliere: Foti

3475 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, anche presso il Governo, in materia di norme che tutelino la legalità e la concorrenza nel settore della sharing economy. A firma del Consigliere: Foti

3477 - Interrogazione a risposta scritta circa strutture private requisite dalle Prefetture per ospitare immigrati, e le relative procedure ed indennità, anche in riferimento a quanto accaduto a Gorino.A firma del Consigliere: Bignami

3478 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza e svolgere la manutenzione straordinaria del ponte sul Po che collega Pieve Porto Morone (Pavia) a Pievetta di Castel San Giovanni (Piacenza), e che insiste sull'ex strada statale 412 di Val Tidone. A firma del Consigliere: Foti

3479 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere a disposizione delle strutture sanitarie pubbliche spazi idonei ad accogliere dignitosamente i pazienti in attesa di prestazioni sanitarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

3481 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della mobilità per gli assegnatari di alloggi ERP per motivazioni di disagio, cura ed assistenza e lavoro, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3482 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza il viadotto “Giuseppe Verdi” che collega Parma a Cremona, con particolare riferimento al tratto compreso tra Ragazzola e Isola Pescaroli. A firma del Consigliere: Foti

3483 - Interrogazione a risposta scritta circa l’applicazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate di Parma e di altri uffici tecnici erariali, delle procedure riguardanti l’esenzione dal pagamento dei redditi dominicale ed agrario a fronte della perdita del prodotto del fondo rustico. A firma del Consigliere: Rainieri

3491 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la costituzione, da parte del Comune di Correggio, di una società pubblica operante nel settore della produzione e distribuzione energetica, con particolare riferimento ai relativi contributi regionali. A firma del Consigliere: Foti

3494 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura della sede dei Monopoli di Stato di Forlì e l'accorpamento della stessa alla sede doganale di Cesena. A firma del Consigliere: Foti

3496 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far riprendere i lavori riguardanti opere pubbliche incompiute o bloccate. A firma del Consigliere: Foti

3500 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il punto nascita e il Pronto Soccorso di Pavullo, e le U.O. di chirurgia degli ospedali di Vignola e Sassuolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

3501 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della agenzia di lavoro in affitto Trenkwalder. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

3505 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per garantire al Tribunale per i minorenni di Bologna organici adeguati alle funzioni assegnate ai relativi uffici. A firma del Consigliere: Foti

3506 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al personale operante, sul territorio regionale, nei Centri per l'impiego con particolare riferimento a quelli operanti a Forlì-Cesena.A firma del Consigliere: Foti

3511 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'edilizia scolastica nella provincia di Forlì-Cesena, con particolare riferimento al liceo linguistico "Ilaria Alpi". A firma del Consigliere: Pompignoli

3514 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi ed i finanziamenti da porre in essere per mettere in sicurezza la Strada Provinciale 587, che collega Piacenza al Comune di Cortemaggiore. A firma dei Consiglieri: Rancan, Foti

3517 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per incentivare il turismo sul territorio regionale e monitorare tale settore produttivo. A firma del Consigliere: Bignami

3518 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per dotare di strutture adeguate l'Unità Operativa dell'AUSL di Piacenza preposta all'attività di cura fisioterapica dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson. A firma del Consigliere: Foti

3519 - Interrogazione a risposta scritta circa le cause dell'odore sgradevole avvertito in molte zone della Romagna, le azioni per contrastare tale fenomeno e le connesse responsabilità. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

3521 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per verificare e ripristinare le strutture del ponte "Giuseppe Verdi", che unisce le province di Parma e Cremona. A firma del Consigliere: Bignami

3530 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l'esenzione dal ticket per gli agenti di polizia che, a causa del proprio servizio, usufruiscano di prestazioni sanitarie presso i Pronto soccorso non seguite da ricovero in ospedale.A firma del Consigliere: Bignami

3534 - Interrogazione a risposta scritta circa la revisione dei limiti ISEE previsti per la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica. A firma del Consigliere: Alleva

3538 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza e manutenere il viadotto “Kennedy” di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

3542 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere sul territorio regionale per la realizzazione di interventi di contenimento ed abbattimento del rumore generato da linee ferroviarie, con particolare riferimento alla situazione esistente nel Comune di Cadeo. A firma del Consigliere: Foti

3544 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare casi di declassamento nel settore della Polizia Municipale, con particolare riferimento al Corpo di Polizia Municipale dell'Unione Val d'Enza. A firma del Consigliere: Delmonte

3550 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la competenza della Regione Emilia-Romagna in ordine alle associazioni di promozione sociale e di volontariato iscritte nel registro regionale, con particolare riferimento alla situazione riguardante PiacenzA firma del Consigliere: Foti

3551 - Interrogazione a risposta scritta circa i tirocini curriculari degli studenti universitari in relazione alle mansioni effettivamente svolte in esecuzione di crediti formativi. A firma del Consigliere: Foti

3555 - Interrogazione a risposta scritta circa la rimodulazione dell'orario scolastico presso un istituto comprensivo sito a Campogalliano. A firma della Consigliera: Gibertoni

3559 - Interrogazione a risposta scritta circa l'approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Fidenza di atti volti all'aggregazione degli Istituti scolastici "IPSAR S.Solari" di Fidenza e I.S. "G. Magnaghi" di Salsomaggiore Terme. A firma del Consigliere: Rainieri

3564 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di ricerca di idrocarburi denominato Reno Centese. A firma del Consigliere: Bargi

3568 - Interrogazione a risposta scritta circa il depotenziamento dell'area cardiovascolare e del reparto di chirurgia toracica dell'ospedale Ceccarini di Riccione. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

3570 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle problematiche riguardanti gli incidenti stradali causati da animali selvatici. A firma del Consigliere: Torri

3572 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di impianto a biomasse alimentato con olio di palma da attivare nella Vallata del Santerno. A firma della Consigliera: Piccinini

3582 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda "O. Cuoghi Sas" di Modena. A firma del Consigliere: Aimi

3583 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento della presenza dei militari nei quartieri delle aree urbane al fine di contrastare la criminalità, potenziando l'operazione "Strade sicure". A firma del Consigliere: Rainieri

3598 - Interrogazione a risposta scritta circa il piano di ristrutturazione del Gruppo Ferroli e la tutela dei relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra

3599 - Interrogazione a risposta scritta circa le attività di sostegno rivolte agli ex lavoratori in mobilità della Philips-Saeco di Gaggio Montano. A firma del Consigliere: Bignami

3601 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per mettere in sicurezza, dal punto di vista sismico, la scuola Rodari di Cavriago (RE). A firma del Consigliere: Foti

3604 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per incrementare la sicurezza, a fronte del ripetersi di reati predatori, con particolare riferimento alla situazione esistente nel Comune di Mirandola. A firma della Consigliera: Gibertoni

3625 - Interrogazione a risposta scritta circa la determinazione delle soglie ISEE in relazione al ricalcolo delle tariffe del trasporto pubblico, con particolare riferimento alla necessità di tutelare categorie di invalidi o soggetti con grave disabilità motoria. A firma del Consigliere: Bignami

3626 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Officine Maraldi di Bertinoro (FC). A firma del Consigliere: Alleva

3629 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse e le azioni da porre in essere per completare il restauro della Rocca dei Conti Guidi di Dovadola (FC). A firma del Consigliere: Pompignoli

3638 - Interrogazione a risposta scritta circa la contrarietà all'invio di ulteriori immigrati nella frazione di Borello, nel comune di Cesena. A firma del Consigliere: Foti

3641 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante i proprietari di unità immobiliari poste nello stabile denominato "Garibaldi 2" sito nel comune di Calderara di Reno, sottoposti a sgombero forzoso. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3642 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'utilizzo della piattaforma informatica Suaper da parte dei gestori di Bed and breakfast. A firma del Consigliere: Pompignoli

3649 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni procedimentali riguardanti la nuova aggregazione tra gli istituti scolastici "Solari" di Fidenza e "Magnaghi" di Salsomaggiore Terme. A firma del Consigliere: Rainieri

3652 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di effettuazione dei lavori di demolizione e ricostruzione, a seguito del sisma, del fabbricato ERP sito in via Amendola, nel comune di Castel Maggiore (BO). A firma del Consigliere: Bignami

3657 - Interrogazione a risposta scritta circa la proposta di aggregazione tra l'Istituto "Solari" di Fidenza e l'Istituto "Magnaghi" di Salsomaggiore Terme, e le relative procedure. A firma del Consigliere: Bignami

3660 - Interrogazione a risposta scritta circa le strade ed i tratti provinciali ai quali saranno destinati i fondi messi a disposizione dal Governo e dalla Provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

3665 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per incrementare i controlli riguardanti il flusso di migranti in arrivo sul territorio regionale, le relative strutture di accoglienza ed i fondi ad esse destinati. A firma del Consigliere: Bignami

3670 - Interrogazione a risposta scritta in merito a segnalazioni circa le modalità di inserimento e registrazione dei dati relativi ai candidati in cerca di occupazione effettuate dagli operatori del Centro per l’impiego di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

3672 - Interrogazione a risposta scritta circa l’avvio di un percorso volto ad aprire il Servizio Civile Nazionale Volontario ai profughi e ai richiedenti asilo. A firma del Consigliere: Bignami

3675 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese tecniche finanziate ed i successivi costi effettivi degli interventi riguardanti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

3679 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione della discrezionalità dei Comuni nel recupero di somme derivanti da situazioni di morosità relative al pagamento dei canoni di locazione di immobili di edilizia residenziale pubblica. A firma del Consigliere: Foti

3682 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'approvazione dei piani di organizzazione della rete scolastica, con particolare riferimento all'aggregazione dell'Istituto "Magnaghi" di Salsomaggiore Terme con l'Istituto "Solari" di Fidenza. A firma del Consigliere: Rainieri

3683 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la realizzazione del progetto denominato Passante di Mezzo, con particolare riferimento al Passante Sud. A firma del Consigliere: Bignami

3690 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'iniziativa relativa alla mappatura del fenomeno ISLAM in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

3693 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per giungere all'apertura di un casello autostradale sulla A15 fra Medesano e Collecchio. A firma della Consigliera: Lori

3696 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi riguardanti la Strada Statale 16 e la relativa variante tra Ravenna e Ferrara. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Calvano, Zappaterra, Bessi, Rontini

3710 - Interrogazione a risposta scritta circa risorse e procedure riguardanti la redistribuzione in microaree pubbliche delle famiglie Sinti che ora risiedono a Rimini, nel campo sito in via Islanda. A firma del Consigliere: Pompignoli

3713 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti una battuta di caccia al cinghiale svoltasi, in data 5 dicembre 2016, nella Zona Addestramento Cani Ca' del Monte Baiso (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera e) dell’art. 68 del Regolamento interno:

 

In data 12 gennaio 2017 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio Ambiente Mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 3637:

3637 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa le azioni da attuare per eliminare i passaggi a livello ferroviari, con particolare riferimento alla situazione relativa alla provincia di Piacenza ed a quella di Villanova sull'Arda. A firma del Consigliere: Foti

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 118, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea:

 

3725 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il Consiglio comunale di Cesena. A firma del Consigliere: Bertani

 

Il sottosegretario Andrea Rossi con nota del 22 dicembre 2016, prot. 59229, ha comunicato che la Giunta regionale non intende rispondere ritenendo che il contenuto sia estraneo ai propri compiti di istituto.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa la nomina effettuata dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 15 12 16 all’11 01 17.

 

DPGR n. 243 del 16/12/2016

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Nomina Direttore generale

DPGR n. 244 del 16/12/2016

IRCCS "Istituto Ortopedico Rizzoli" di Bologna - Nomina Direttore generale

DPGR n. 245 del 16/12/2016

Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia - Nomina Direttore generale

DPGR n. 2 del 11/01/2017

Sostituzione di un consigliere nella Camera di Commercio di Ferrara nel settore agricoltura

(Comunicazione n. 42 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2017/85 del 16/01/2017)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

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