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168.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 16 GENNAIO 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5904

Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, «Aggiornamento sul percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo della Costituzione»

(Discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

BONACCINI, presidente della Giunta

FABBRI (LN)

CALIANDRO (PD)

GIBERTONI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BIGNAMI (FI)

TARUFFI (SI)

POMPIGNOLI (LN)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

PICCININI (M5S)

GIBERTONI (M5S)

CALVANO (PD)

BONACCINI, presidente della Giunta

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,14

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centosessantottesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Comunico che sono assenti gli assessori Donini, Corsini, Costi e il sottosegretario Andrea Rossi.

Le altre informazioni prescritte dal Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

OGGETTO 5904

Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, «Aggiornamento sul percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo della Costituzione»

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): La convocazione della seduta odierna prevede la trattazione in via esclusiva dell’oggetto: Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, «Aggiornamento sul percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo della Costituzione». Ora avviamo il procedimento di discussione con la relazione del presidente Bonaccini, poi la discussione generale.

Il Regolamento prevederebbe dieci minuti a consigliere, valuteremo insieme la necessità della discussione, e l’eventuale replica del presidente Bonaccini e/o della Giunta.

Prego, presidente Bonaccini.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Ho chiesto questa seduta per illustrarvi a che punto del percorso ci ha portati il confronto con il Governo finalizzato a stipulare l’intesa della richiesta dell’autonomia differenziata, o di ulteriori forme di autonomia per la Regione Emilia-Romagna.

Noi siamo giunti, pur con un lavoro quotidiano, in progress, ad un buon livello di sviluppo e quindi è l’occasione per affrontare il tema in una prospettiva più ampia. È indubitabile infatti che, soprattutto l’iniziativa della nostra Regione, insieme a quelle di Lombardia e Veneto, ha avuto il pregio di riaprire il dibattito sul futuro del regionalismo in questo Paese.

Siamo in vista di consultazioni elettorali importanti: si rinnova il Parlamento italiano e poi vanno al voto le prime due regioni per popolazioni italiane (Lombardia e Lazio), quindi è un momento nel quale anche la discussione delle linee e dei programmi politici, istituzionali per le autonomie territoriali è abbastanza rilevante. Sono programmi che hanno bisogno di affrontare due profili: 1) la necessità di procedere ad una revisione delle modalità e delle forme della legislazione statale nelle materie che vedono il coinvolgimento delle Regioni; 2) la necessità di procedere ad un riordino delle leggi esistenti in queste stesse materie per ricondurre le istituzioni nell’alveo di quei principi, che valorizzano le autonomie pur sempre nella cornice, per noi sacra, dell’unità nazionale. Principi che abbiamo già ribadito più volte in questo percorso e che noi ribadimmo, anche quando dicemmo mai che avremmo chiesto la specialità come Regione. Penso però anche ad uno sforzo di attuazione di un federalismo vero, in un quadro ovviamente di rigorosa garanzia degli equilibri finanziari e di responsabilizzazione delle Regioni e degli enti locali, sia sul lato delle entrate che quello delle spese. Anche nell’ottica di costruire in Europa istituzioni politiche più forti e più sensibili ai bisogni dei cittadini. Questa può essere tutto sommato una vera e propria occasione sia per sperimentare (come noi vorremmo) un nuovo sistema di finanziamento delle funzioni territoriali, sia per rivedere i principi fondamentali per il coordinamento di tutto il sistema dei tributi. È proprio avendo a mente questa prospettiva più ampia, che abbiamo sviluppato fin dall’inizio la proposta dell’Emilia-Romagna: la centralità che tornano ad assumere i temi delle autonomie territoriali, efficacemente testimoniata dalla rapida diffusione di iniziative analoghe in altri contesti regionali. Ovviamente non mi riferisco solo alle iniziative delle due Regioni che, insieme a noi, hanno sviluppato questo percorso – peraltro, loro con importantissime consultazioni referendarie – ma anche a quelle recentissime sia di Liguria e di Piemonte che intendono, nell’annuncio dei loro presidenti Giovanni Toti e Sergio Chiamparino, affrontare il percorso per come l’ha affrontato la Regione Emilia-Romagna in prospettiva e che auspicano già un primo successo di questa prima fase per poter essere anche loro in corsa rispetto ad una primazia, che potesse metterli in condizioni di poter procedere più speditamente dopo il voto delle politiche.

Si tratta comunque di Regioni che, al di là delle diverse tradizioni politiche, esprimono con forza ed esprimiamo con forza l’esigenza di superare il disagio che le forme di centralismo statale prodotte nell’ultimo decennio, soprattutto dalla legislazione di crisi, hanno generato anche nei contesti regionali più virtuosi e nei relativi sistemi di autonomia territoriale.

Le iniziative promosse dall’Emilia-Romagna, quindi, così come dalle altre Regioni che ho descritto, nel ricercare un equilibrio tra peculiarità e specificità territoriali e valori unitari della Repubblica, intendono sviluppare una competizione positiva che renda le istituzioni capaci di innescare processi ancora più virtuosi se possibile, sperimentando soluzioni di governo innovative e funzionali che, a tempo debito, potranno dunque essere estese anche alle altre.

Sul percorso specifico finalizzato alla sottoscrizione dell’intesa, peraltro, vi è stato diramato del materiale, racchiuso in un documento analitico, che tocca anche, insieme alla descrizione sul percorso generale, la definizione delle materie attualmente oggetto di negoziato, perché l’intesa che abbiamo trovato insieme in particolare alla Regione Lombardia, ma poi si è aggiunta positivamente anche la Regione Veneto, è quella di aver selezionato una parte delle competenze che ogni Regione ha chiesto (dodici erano quelle dell’Emilia-Romagna, tutte e ventitré per Lombardia e Veneto) e almeno su alcune di queste, che sono tra le principali della discussione e nel governo (pensate ai temi della salute), due terzi o tre quarti dei bilanci regionali afferiscono ad una innovazione che sarebbe ovviamente storica, nel caso venisse concessa.

La seduta di oggi è dedicata all’aggiornamento sul percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme di autonomia, ai sensi dell’articolo 116 del comma terzo della Costituzione, e ad un aggiornamento sugli sviluppi che il negoziato con il Governo sta assumendo. Noi ovviamente vediamo come elemento virtuoso, ma anche storico, la possibilità di poter arrivare a sottoscrivere una preintesa entro la fine di febbraio con il Governo, affinché rimanga un “bandierone” piantato solidamente e profondamente nel terreno. Così il futuro Governo e il futuro Parlamento, di qualsiasi composizione politica siano, non possano chiudere gli occhi e non tenere conto di un processo che non solo è stato avviato, ho sempre detto che già questo sarebbe stato comunque un elemento importante, ma addirittura una preintesa sottoscritta tra Presidente del Consiglio di un Governo ancora in carica e i Governi in carica delle Regioni, seppur la Lombardia ad esempio sta andando al rinnovo dei suoi organi istituzionali. Quindi noi procediamo con l’iter che, in coerenza con il ruolo statutario di indirizzo politico dell’Assemblea legislativa, vide l’adozione in due fasi successive di pareri formali da parte delle Commissioni assembleari competenti e due formali risoluzioni da parte della stessa Assemblea. Questo lo dico, perché ho l’impressione che noi stiamo facendo, a differenza delle altre due Regioni, un percorso di costante aggiornamento dei documenti e anche di discussione tra di noi.

Quanto allo scenario più generale determinato dalle parallele iniziative delle due Regioni, è importante premettere che, se condiviso, in apertura del negoziato con il Governo un indirizzo comune tra Governo e Regioni suddette, quantomeno le prime tre proponenti di istanza di autonomia sulla cui base si procederà alla sottoscrizione, questo è l’auspicio e il lavoro determinato che sia io, Roberto Maroni, Luca Zaia (insieme ai loro esecutivi) tentano di proporre alle stesse Assemblee legislative per un’intesa preliminare prima dello scioglimento del Governo stesso.

È evidente quanto è delicato l’intreccio politico istituzionale di questa fase, nella quale peraltro una delle Regioni sta concludendo la sua legislatura. In questo scenario è maturata la proposta di far emergere e dare sostanza formale al negoziato tra Governo e Regioni, sia pure di carattere preliminare, il cui completamento spetterà ovviamente all’esecutivo che si insedierà con la nuova legislatura parlamentare. Proprio per una scelta che invece l’Emilia-Romagna ha fatto, come Assemblea legislativa, nella discussione, ma come esecutivo nella proposizione, noi in questa vicenda sapete che abbiamo coinvolto e fatto svolgere un ruolo molto importante anche a tutte le rappresentanze economiche e sociali che hanno firmato il Patto per il lavoro e che abbiamo incontrato anche pochi giorni fa e che abbiamo sempre tenuto coinvolte, a partire dal primo documento di elaborazione di proposta, alle quali le stesse parti sociali hanno voluto contribuire e diedero all’unanimità formalmente il via libera a questa Amministrazione di presentarsi al tavolo della trattativa con il Governo, dopo che l’Assemblea legislativa approvò il mandato al sottoscritto.

L’attuale Parlamento, con riferimento alle iniziative rispettivamente adottate dalle tre Regioni, ha svolto comunque un importante attività conoscitiva, perché io sono intervenuto, insieme ai miei colleghi, sia alla Commissione parlamentare bicamerale per il federalismo fiscale (ci siamo andati alternativamente tra l’8 e il 23 novembre) e poi alla Commissione parlamentare bicamerale per le questioni regionali, dove abbiamo svolto un’audizione tra il 21 novembre e il 21 dicembre. Fulcro di tali attività conoscitive sono state ovviamente le audizioni delle tre Regioni, nonché dei componenti delle Delegazioni trattanti e del Segretario agli affari regionali (coordinatore per l’esecutivo per il Governo nazionale delle iniziative). È stato un approfondimento di notevole valore politico, dai cui atti è emersa la diffusa convinzione circa la necessità del rilancio dei temi istituzionali del Governo anche da parte di Regioni, o di esponenti di Regioni, che ancora non si sono attivate e, oltre persino a Liguria e Piemonte, forse vorranno attivarsi in un futuro prossimo.

Il negoziato con il Governo che quotidianamente, soprattutto tra strutture ministeriali e degli Assessorati, è in corso e ci auguriamo si concluda davvero – e su questo insisteremo tanto – con la sottoscrizione di un’intesa preliminare. Proprio per questo, se saremo nelle condizioni, come io mi auguro, di avere tutta la documentazione nella trattativa che sta andando avanti sulle materie preliminari che abbiamo detto essere oggetto della possibile preintesa, se si troverà un accordo, il 30 e il 31 di questo mese, in cui è convocata l’Assemblea legislativa, io credo saremo nelle condizioni prima di tornare nelle Commissioni nei prossimi giorni sulle singole materie di competenza dell’oggetto e svolgere lì già una discussione come è stato fatto in questi mesi e poi tornare in Aula e, se saremo nelle condizioni, chiedervi il mandato per andare, eventualmente le condizioni lo ponessero insieme alle altre due Regioni, a sottoscrivere una preintesa con il Governo stesso. Questo proprio perché – e credo ce ne possiate dare atto – abbiamo detto (e lo stiamo praticando) di tenere coinvolti tutti gli organi istituzionali e anche ex istituzionali, con il tavolo del Patto per il lavoro, rispetto alla discussione di come sta andando e dove potesse arrivare.

Voi ricorderete che il primo passaggio istituzionale fu la sottoscrizione il 18 ottobre, dopo che il 3 ottobre quest’Aula mi diede il mandato di andare a sottoscrivere la dichiarazione di intenti in base alla quale Stato e Regione formalizzavano la volontà reciproca di avviare il percorso, che poi si è aperto dopo la celebrazione dei due referendum consultivi nelle due regioni e dopo che la Lombardia ci chiese di attenderla per iniziare formalmente il percorso di attivazione della discussione sulle competenze, che avevamo chiesto. Alla scelta comune ha corrisposto la scelta di concentrare, però, la prima fase del negoziato su una selezione iniziale di materie, che riguarda l’accordo per provare a procedere speditamente avendo poche settimane davanti a disposizione prima della fine del mandato, sia del Parlamento (che è già scaduto) e quella poi del Governo. Le aree sono quella dell’Istruzione, del Lavoro, dell’Ambiente e della Sanità come aree primarie, sulle quali concentrarci per una possibile preintesa e corrisponde altresì all’indirizzo comune la condivisione dei criteri finanziari connessi all’esercizio delle nuove e diverse funzioni nel quadro dell’articolo 119 della Costituzione, nonché delle norme a riguardo dettate dalla legge delega sul federalismo fiscale.

Il 9 novembre a Roma nella sede del Dipartimento per gli affari regionali si insediò il tavolo trilaterale di confronto con il Governo. In quell’occasione (c’eravamo solo noi e la Lombardia) si decise su quali aree (le ho descritte) aprire il negoziato. Ci fu un primo momento di incontro, che fu a Bologna il 17 novembre, un secondo momento a Milano il 21 novembre e quella prima fase ha demandato a sedi di approfondimento tecnico tra Ministeri competenti e Assessorati competenti le diverse richieste per tentare (è il percorso che sta andando a buon fine) di selezionare gli atti per una prima intesa. Il 30 novembre si è tenuto il primo confronto sulla materia dell’ambiente, il 5 e 6 dicembre quelle sul lavoro e l’istruzione, il 7 dicembre su quelle della salute, il 20 dicembre di nuovo sull’ambiente, il 28 dicembre di nuovo sul lavoro e istruzione e il 10 gennaio (l’ultima) di nuovo sulle materie della salute. Vedete, anche durante le feste sostanzialmente abbiamo lavorato. Nel frattempo il documento di aggiornamento che la Giunta approvò il 16 novembre, fu trasmesso il 22 all’Assemblea legislativa affinché venisse nuovamente esaminato dalle competenti Commissioni consiliari.

Quanto ai contenuti delle richieste di autonomia, è noto che noi, a partire dal primo documento di indirizzi, approvato il 28 agosto dello scorso anno, individuò quelle quattro aree strategiche, da cui noi facemmo discendere le dodici competenze che facevano parte del primo pacchetto di proposte da discutere con il Governo stesso. Quelle competenze sono state riconfermate nel processo di iter che abbiamo discusso sia in quest’Aula, nelle Commissioni, ma anche nella discussione fatta con il tavolo del Patto per il lavoro. Poi nella discussione che abbiamo fatto in Assemblea legislativa, ci fu l’inserimento tra le materie suscettibili di negoziato della protezione civile, che si agganciava al tema dell’ambiente e quella, su richiesta di una parte delle opposizioni, dell’organizzazione della Giustizia di pace, che quindi formalmente è diventata parte della trattativa e del negoziato con il Governo.

Noi poi negli aggiornamenti approvati il 16 novembre, anche rispetto ad alcune discussioni che erano state fatte in quest’Aula, abbiamo ampliato il novero in particolare con il tema dell’ordinamento sportivo e poi vi erano singole questioni, non come materia complessiva, riferite molto parzialmente alla cultura e molto parzialmente al tema dell’agricoltura, in particolare sul tema di AGEA.

Si è detto subito che, dopo le tre sedute politiche di insediamento del tavolo con il Governo, abbiamo avviato le sedi tecniche di confronto. Questo metodo ha consentito una più puntuale e precisa declinazione delle richieste, come ben evidenziato anche negli allegati che abbiamo dato ieri. Definito il contenuto tecnico e le proposizioni normative delle quattro materie richiamate oggetto del negoziato, è evidente che c’è un tema di principi generali e di criteri metodologici, sulla cui base potrà il negoziato ulteriormente svilupparsi. Potete immaginare la difficoltà nella discussione, anche laddove dai Ministeri ti arrivano risposte che magari non sono coincidenti alle domande che hai fatto, ed è per questo che nei prossimi giorni dovremmo avere la conclusione della materia della trattativa in oggetto, in modo da trasmetterla compiutamente alle Commissioni e poi alla discussione il 30 e 31 – mi auguro – in quest’Aula, vorrebbe dire che stiamo correndo ancora più velocemente. Potete immaginare il fatto di non avere una giurisprudenza passata, perché ci stiamo trovando di fronte, e in questo senso parlare di portata storica non è una pomposità o una celebrazione che vogliamo dare alla discussione, ma è proprio un elemento, perché è la prima volta che in questo Paese questo iter viene affrontato e discusso.

Nel testo dell’intesa preliminare a cui noi vorremmo arrivare e su cui con Roberto Maroni e Luca Zaia stiamo lavorando, saranno esplicitamente definiti i criteri tecnici per la definizione delle risorse finanziarie connesse all’esercizio delle ulteriori funzioni attribuite. Qui vi è un elemento specifico molto complicato e quella preintesa io immagino possa essere attivata rispetto alla definizione della cornice di tutte le competenze, o di una parte di competenze, sulle quali poi si sottoscriverebbe già la concessione di autonomia da far diventare poi legge nel futuro Parlamento, nella futura legislatura, alla quale immagino con il futuro Governo si tratterà poi di discutere nel merito le singole disponibilità finanziarie ed economiche, sulle quali poi fare tutta la discussione dentro una discussione complessiva sulla fiscalità generale. Quelle risorse che – sapete – non arrivano da Roma, ma verrebbero trattenute alla fonte per gestire quelle funzioni che non gestirebbe più lo Stato. È evidente che è una discussione, che ha bisogno di un approfondimento molto più robusto e quindi di ulteriori mesi davanti. Ma è chiaro che, se tu definisci, stabilisci e fai la preintesa sulle competenze specifiche, è una discussione che non potrà più essere elusa e dalla quale non si potrà ovviamente partire.

Voi sapete che l’attribuzione alle Regioni di ulteriori spazi di autonomia è condizionata, proprio per la previsione dell’articolo 116, comma terzo, al rispetto dei principi di cui all’articolo 119 che richiamavo poc’anzi. Quest’ultimo garantisce – ecco perché la solidità dell’aggancio costituzionale – la corrispondenza necessaria tra funzioni e risorse, imponendo al contempo la salvaguardia dei principi perequativi e solidaristici. L’integrale copertura finanziaria delle risorse per lo svolgimento delle ulteriori funzioni è peraltro espressamente sancita dall’articolo 14 della legge n. 42/2009. A tale riguardo, l’intesa preliminare dovrebbe (io dico dovrà) individuare da un lato i meccanismi di finanziamento delle funzioni ulteriori attribuite alla Regione e, dall’altro, il metodo per la determinazione del costo di esercizio delle stesse funzioni. È la famosa discussione di un Paese che non ha ancora i costi standard a riferimento e che, quindi, su questo trova una qualche difficoltà nell’approccio tra centro e periferia.

Quanto al primo aspetto, e senza voler rivendicare la devoluzione dell’intero residuo fiscale regionale, la soluzione che noi auspichiamo è consentire alla Regione di compartecipare al gettito prodotto dai tributi erariali riferibili al proprio territorio. Ciò peraltro non dovrà generare ovviamente (lo dicemmo da subito) alcun aumento della pressione fiscale a carico di cittadini e imprese. Questo lo voglio sottolineare, perché è il mantra con il quale stiamo conducendo la discussione con i Ministeri e con il Governo.

Quanto al secondo aspetto, in piena coerenza con le recenti linee di sviluppo della legislazione in materia, sembra senz’altro preferibile procedere alla quantificazione dei costi di esercizio delle funzioni sulla base del criterio del costo standard, una volta individuato, in luogo dell’opposto criterio ancorato alla spesa storica. Pertanto, si auspica che l’intesa contenga (noi lavoriamo per questo insieme a Lombardia e Veneto) una prima condivisa definizione di criteri e metodologie a ciò strumentale cioè agganciate al tema della richiesta di costo.

Le richieste della Regione Emilia-Romagna volte a definire i contenuti dell’intesa con riguardo all’area strategica Territorio, Rigenerazione urbana, Ambiente e Infrastrutture, sono state oggetto di confronto e valutazione soprattutto per la parte relativa alla tutela dell’ambiente. Noi abbiamo proposto di lavorare per una stesura di un’intesa dettagliata, che potesse contenere già le singole forme e gli specifici oggetti di autonomia differenziata riconosciuti alla Regione. Il Ministero ha proposto di formulare la richiesta sotto forma di proposizione normativa e poi, nella Commissione competente, lo andrete a discutere nei prossimi giorni. Inoltre ha dato al testo un contenuto che, da un lato, è la bozza d’intesa presentata al Ministero, che ha il pregio di ripartire con precisione funzioni amministrative tra i due livelli di governo e dall’altro subordina, però, la funzione legislativa regionale al ruolo dell’esecutivo statale. La proposta vorrebbe subordinare l’efficacia delle nostre leggi, adottate in conseguenza dell’intesa, anche ad un controllo (è comprensibile che sia così) di natura preventiva da parte del Governo per consentirgli di indicare eventuali ragioni ostative fondate su esigenze di uniformità della disciplina o sulla tutela di interessi concernenti altre materie di competenza statale. Quindi su questo vi è uno degli aspetti che davvero è rilevante ai fini, almeno da parte nostra, del raggiungimento di un accordo in questa materia. Dopo di che, sul piano delle funzioni amministrative, la proposta è molto meno problematica, perché su questo noi, dal punto di vista del ruolo che dovranno svolgere le Agenzie ambientali di difesa del territorio, abbiamo un elemento da giocare che è quello di convincerli, che quelle sono funzionali ad una determinazione più propriamente territoriale del lavoro che noi vorremmo fare proprio dal punto di vista della concessione di autonomia. Quindi qui c’è una discussione che sta andando avanti, che nei prossimi giorni mi auguro troverà l’“intesa” definitiva per portarle alla discussione della Commissione e dell’Aula.

Sul tema del lavoro e dell’istruzione, anche qui siamo in una fase tutto sommato avanzata, sia sulla tutela della sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale e l’istruzione universitaria. Credo domani ci sarà un ulteriore incontro a cui l’assessore Bianchi parteciperà in sede di trattativa Regione-Ministero.

Sul tema della salute abbiamo portato avanti una discussione, mi permetto di dire, in fase molto più avanzata già dall’inizio da parte nostra, anche rispetto a Lombardia e Veneto, laddove su alcune questioni, poste anche dai sindacati, noi vediamo uno spiraglio per aprire novità che possono essere davvero importanti. Ma questo lo vedremo appena ritornerà il testo definitivo. Voi peraltro sapete che noi avevamo posto due questioni, che non erano mai state rese possibili dall’ordinamento costituzionale. Una era quella della modulazione dei ticket rispetto alle esigenze che un territorio potesse immaginare di determinare. E noi su questo ci giochiamo una delle parti più rilevanti, perché anche “simbolicamente” dimostrerebbe come, a fronte di una competenza che gestisci tu e non più lo Stato, determini verso i tuoi cittadini scelte – condivise o meno poi lo decideranno i cittadini stessi – ma che danno una libertà funzionale che non abbiamo mai avuto. La seconda, il tema degli interventi con la certezza di un fondo pluriannuale, non come è oggi che ogni volta è una trattativa estenuante rispetto a quante risorse per l’edilizia ospedaliera, sia nel nuovo che nella ristrutturazione o dal punto di vista tecnologico, tu devi andare a trattare con il Governo. Anche qui con un elemento che desse l’opportunità e l’autonomia alle Regioni o alla singola Regione di poter programmare lei rispetto alle esigenze del territorio in un Paese che ha territori molto differenti dal punto di vista non solo geomorfologico, ma anche dal punto di vista economico, sociale. Quindi che ci potesse dare una maggiore autonomia.

L’esito e il significato che vi vorrei dare. Stiamo facendo le cose davvero seriamente. Non sono banali, né semplici, perché ci troviamo davvero davanti ad una prima volta e ad un unicum, non è banale dirlo. Io sono molto fiducioso che si possa davvero nei prossimi giorni avere una definizione puntuale circa i testi d’intesa che stiamo, tra Ministero e Assessorati, svolgendo. Il percorso con la Lombardia sapete che è sempre proceduto parallelamente ed ogni scelta, anche dal punto di vista temporale, è stata accompagnata da una discussione comune. La Regione Veneto ha chiesto di allineare, avete visto le dichiarazioni pubbliche del presidente Zaia pochi giorni fa, una possibilità di preintesa a tre e, per quanto ci riguarda, nulla osta, perché il tema non è da dove si partiva, ma è come e dove possiamo arrivare. Rispetto alla possibilità di ulteriore discussione dal punto di vista delle rappresentanze istituzionali e da quelle sociali, noi immaginiamo, mi auguro – altrimenti chiederemo un’ulteriore seduta dell’Assemblea nei giorni successivi, ma se davvero fosse possibile poterla fare il 30 e il 31, vorrebbe dire che siamo già molto avanti – nelle prossime ore per quello che stiamo attendendo nella discussione con Roma e con il Governo centrale. Quindi se saranno possibili quelle date o qualche giorno successivo, non volendo noi stravolgere o cambiare il percorso dei lavori dell’Assemblea legislativa, io penso che potremmo fare una buona, definitiva discussione, perché l’obiettivo per cui ci stiamo battendo è di lavorare, e per questo io davvero devo ringraziare, a nome anche della Giunta, tutte le strutture di Direzione di questa Regione e dei suoi Assessorati, perché il livello tecnico è impegnativo, ma che ha visto una discussione che, se avrà buon frutto, sarà davvero un fatto per il quale possiamo dire ne sia valsa la pena anche nel lavoro che abbiamo fatto.

Da ultimo, farlo in così poche settimane io credo dimostri anche come le istituzioni, spesso vituperate e dileggiate, hanno dimostrato di saper provare, pur a fine di una legislatura parlamentare, con tutto quello che ne consegue, un lavoro di serietà e di definizione dello stesso, che io credo sia davvero da sottolineare con favore. Visto che anche le legittime asperità che ci sono state, rispetto alle diverse collocazioni politiche delle stesse Amministrazioni – avete visto, e spero ce ne darete atto – non hanno fatto velo di una volontà comune di guardare all’interesse certamente delle proprie comunità e dei propri territori, ma anche nell’interesse più generale di un rapporto con il Paese che non doveva avere bandiere di colore politico differente. Vi ringrazio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini.

Nel dare la parola al consigliere Fabbri per il primo intervento, volevo rassicurarla che la Conferenza dei capigruppo ha sempre dichiarato che per la discussione sulla riforma legata al 116 c’è la disponibilità a convocare in qualsiasi momento l’Assemblea.

Prego, consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Ho ascoltato con attenzione le parole del presidente Bonaccini e mi ricollego propria all’ultima frase che ha pronunciato, sul fatto che anche noi concordiamo che, quando si parla di federalismo e di autonomia, non si parli di una forza politica, ma si parli del bene di un territorio, della forza di un territorio e della volontà degli amministratori di questo territorio di cercare di garantire un’equità di carattere territoriale tra la nostra Regione e lo Stato centrale.

Ci fa piacere che sia stata accolta la richiesta dei capigruppo di ascoltare lo stato di avanzamento dei lavori su questo tema da parte del presidente Bonaccini e della sua Giunta. Credo sia stata un’azione molto corretta che va a rinforzare anche l’obiettivo, che penso abbiamo tutti, di raggiungere il più possibile come deleghe da portare a casa dal Governo centrale e quindi di maggiori risorse da amministrare da parte di questa Regione.

Mi permetta, presidente, soltanto una cosa che volevo sottolineare. L’11 gennaio decorre il centesimo anniversario della nascita di Gianfranco Miglio, a mio avviso uno dei più grandi statisti della storia della Repubblica italiana: convinto federalista e convinto autonomista. E se oggi parliamo noi tutti di questo tema in questa sede, credo che lo si debba anche a Gianfranco Miglio.

Detto questo, ho ascoltato con attenzione il suo intervento, credo che ci siano stati dei miglioramenti rispetto a quanto era stato detto qualche mese fa, quando siete partiti verso questo importante obiettivo. La Lega ovviamente rimane sulle sue posizioni per quello che riguarda la possibilità di ottenere il più possibile dal punto di vista del numero delle deleghe, così come previsto dalla Costituzione. Se fosse per noi, ovviamente non ci fermeremmo a quello che ha detto lei prima. Rimaniamo qui a controllare e a verificare se effettivamente questo patto con questo Governo (ormai agli sgoccioli) venga siglato nelle prossime settimane.

Non abbiamo visto – mi permetta di dirlo in tutta onestà – chiarezza sul tema delle risorse, che verranno affidate alla gestione di queste deleghe. Evidentemente questo passaggio verrà fatto più avanti con il futuro Governo, che andrà ad amministrare la nostra nazione.

Crediamo che questo sia un inizio importante per tutte queste tre regioni. Crediamo che, se vogliamo andare a riordinare in generale lo Stato, il passaggio attraverso un sincero autonomismo sia indispensabile e ci fa piacere che questa osservazione venga colta ovviamente anche dal Partito Democratico che amministra questa Regione, oltre ovviamente che dalla Regione Lombardia e dalla Regione Veneto. Probabilmente con visioni diverse anche da questo punto di vista, però credo sia un primo passo importante partire ovviamente da queste deleghe, che la Costituzione ci dà la possibilità di andare ad utilizzare. Credo anche che cercando di gestire al meglio, riordinando lo Stato, queste risorse, si riesca anche a far calare la spesa pubblica e si riesca ad arrivare ad un obiettivo per noi importante: quello di avvicinare il cittadino effettivamente alle scelte degli amministratori. Più le risorse vengono amministrate in basso, più la gente riesce a capire se effettivamente gli amministratori che ha eletto hanno fatto un buon lavoro oppure no. È questo il principio base, a nostro avviso, del federalismo e quindi anche di questa riforma che si lega all’autonomia, che la nostra Costituzione ci permette.

Credo anche e lancio non dico una provocazione, ma alcune riflessioni. Al netto di tutte queste deleghe, credo ci siano anche temi importanti. Prima parlavo di riordino istituzionale dello Stato, abbiamo visto il fallimento della legge Delrio per quello che riguarda il riordino delle Province; credo che questa sia l’occasione giusta, voi che ne avete la possibilità e lei, presidente, a maggior ragione, perché presiede anche la Conferenza Stato-Regioni, di capire effettivamente tutte quelle deleghe rimaste in capo alla Provincia (dalla manutenzione delle strade alla manutenzione degli istituti scolastici e tutto il resto), se possono essere inserite all’interno di una logica di autonomia regionale. Quindi chiedere se effettivamente cosa si vuol fare, da questo punto di vista, su delle infrastrutture importanti che oggi non hanno né madre, né padre, perché ovviamente la Provincia è stata svuotata oltre che dei propri poteri, anche delle proprie risorse. Quindi, anche in una logica di questo tipo, credo che una riflessione, chiedendo più risorse allo Stato, possa andare incontro alle esigenze dei cittadini.

Non mi dilungo più di tanto, abbiamo seguito nelle varie Commissioni le deleghe e i temi sviluppati in questi mesi. Attendiamo ovviamente di capire se effettivamente l’obiettivo che vi siete prefissati, verrà raggiunto. Faremo una opposizione, come nostra abitudine, corretta e diremo che le cose vanno bene, se effettivamente andranno bene e che le cose andranno male, se invece non troveranno la nostra complicità nel momento in cui magari tutto questo si trasforma in un nulla di fatto. Noi confidiamo, invece, nel fatto che questa regione meriti molto, che il lavoro fatto fino ad oggi sia proficuo, anche perché stiamo parlando di una regione che produce buona parte del PIL nazionale, produce un residuo fiscale tra i 15 e i 16 miliardi di euro in media all’anno, quindi credo che ci meritiamo non solo noi come consiglieri regionali o come Amministrazione regionale, ma noi come cittadini, qualcosa di più da parte dello Stato italiano.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto la parola il consigliere Caliandro. Prego.

 

CALIANDRO: Grazie, Presidente. Quello di oggi è un appuntamento che – come diceva prima il presidente Bonaccini – costituisce uno di quei passaggi che rappresentano innovazioni storiche, che abbiamo messo in campo, e ci sentiamo obbligati a tenere all’interno di un percorso condiviso ampiamente.

Numerosi sono stati gli appuntamenti e le occasioni istituzionali, che si sono avvicendate in questo tragitto. Ben quattordici appuntamenti istituzionali che hanno caratterizzato, fin dal mese di agosto, per impulso del Presidente della Giunta Stefano Bonaccini, l’avvio formale di un documento di indirizzi della Giunta. Ne è seguita successivamente una presa di consapevolezza e di impegno politico importante che questa Assise ha voluto indicare, il 3 ottobre, occasione nella quale la risoluzione n. 5321 ha dato avvio ad un procedimento finalizzato alla sottoscrizione dell’intesa con il Governo. In buona sostanza, questo Consiglio è stato reso partecipe e partecipa al percorso avviato dalla Giunta nel confronto tra istituzioni. È importante quella data, è importante il 3 ottobre, come è importante ricordare anche che l’obiettivo dei protocolli di intenti (le “preintese” le potremmo definire) per raggiungere quell’autonomia differenziata di cui parlava il presidente Bonaccini, sono state nel corso del tempo foriere di un cambio di clima nel Paese rispetto a questo tema. Vero è, infatti, che solo successivamente, a seguito anche degli interventi referendari delle Regioni Lombardia e Veneto, anche altre Regioni hanno cominciato ad aprire questo dibattito.

Si tratta in sostanza, nel momento della crisi delle istituzioni e della crisi delle maggioranze politiche parlamentari, di un grande gesto di responsabilità rispetto alle comunità che tutti quanti siamo chiamati a rappresentare. Maggioranza e minoranza, in sostanza, scelgono di interfacciarsi per il bene del Paese, anche partendo da punti di vista diversi. È fondamentale pensare che nelle dodici deleghe che abbiamo chiesto e sulle quali ci stiamo confrontando, abbiamo scelto di tenere al riparo i cittadini da una nuova pressione fiscale e chiediamo, con il nostro federalismo differenziato, la possibilità di avere una gestione locale di quello che fino ad oggi è stato uno strumento inutilizzato.

Se questo è vero, come è vero, la partita avviata nella Conferenza Stato-Regioni e con gli incontri con il Presidente Gentiloni, il Presidente Bonaccini ed altri presidenti stanno sviluppando, rappresenta, a mio giudizio, un incontro costruttivo e nodale in una fase come questa. Credo infatti che le prossime elezioni politiche consegneranno un nuovo impegno a questo Consiglio e a questa Giunta: quello di portare a compimento questo percorso. Sia perché intorno a questo percorso possiamo chiedere di andare avanti anche sulla risoluzione n. 5600 – che citavo prima – approvata all’unanimità; in cui si chiede che l’Emilia-Romagna, la Lombardia e le altre che ci staranno facciano un tratto di strada, come è stato fatto con la Conferenza e gli incontri che abbiamo voluto sviluppare coscientemente, indicando al presidente Bonaccini, l’assessore competente Petitti, ma anche il rappresentante del Consiglio.

C’è una trattativa politica di responsabilità che ci pone, quindi, di fronte ad un nuovo e ridefinito impegno rispetto al rapporto che abbiamo con tutti gli enti locali territoriali. Credo quindi che i quattro argomenti oggetto di questa prima trattativa e oggetto di questo primo intervento, possano essere proficuamente sviluppati nel corso dei prossimi giorni ed arrivare al loro compimento con l’applicazione delle dodici deleghe. Questo sarebbe, se fatto nei tempi per cui si è impegnato il Presidente Bonaccini, un segnale politico-istituzionale molto innovativo. Però gli accordi si fanno in due, se no sarebbero atti unilaterali. Per questo motivo, colgo di buon grado le parole del capogruppo della Lega Nord Fabbri che ha responsabilmente, a mio giudizio, dato un segnale di apertura su questo tema, che peraltro rievoca gli impegni presi all’unanimità in questo Consiglio.

Occorre evidentemente, nel momento del massimo confronto politico e della massima dialettica politica, quella che è caratterizzata dalle campagne elettorali, un grande gesto di responsabilità e sono convinto, Presidente Bonaccini, che il percorso avviato nelle nostre Commissioni competenti sul finire del mese di dicembre (dal 14 al 20 dicembre) sia il percorso del documento di indirizzi e di impegni, con il quale noi continueremo a confrontarci. Di più non pare opportuno segnalare, se non il fatto che a Milano il secondo negoziato svolto il 21 novembre, ha dato maggiore evidenza dell’obiettivo che Regione Emilia-Romagna e Lombardia credono debba essere portato all’attenzione dell’esecutivo nazionale. Credo quindi che questa possibilità, questa fase intermedia che ci separa dalla preintesa e poi dall’intesa, sia un tempo molto proficuo dal punto di vista politico e che sia il tratto di uno stile con il quale si fa rappresentanza politica e rappresentanza istituzionale. Sono convinto, quindi, che il dibattito di questa mattina non solo sia stato utile (e pertanto accoglibile), ma sia stato anche necessario, perché occorre dare, all’interno della dialettica istituzionale, la consapevolezza che esiste una road map dell’impegno che non può mai essere data per scontata. Per questo, ringrazio la Giunta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Soltanto qualche riflessione su due punti molto circoscritti, a cui tengo in modo particolare: uno già citato dal presidente Bonaccini, che riguarda i ticket e la possibilità di rimodularli; l’altro riguarda la sicurezza complessivamente intesa, ma in particolare quella “sul lavoro” e non soltanto “del lavoro”. Noi concordiamo e vogliamo entrambi. Pensiamo, con chi afferma e porta avanti nella pratica, che ci sia e continui ad esserci in questa regione la sicurezza del lavoro, ma anche chi non sottovaluta, chi non sminuisce l’importanza che sia accompagnata da una sicurezza sul lavoro, perché ricordo che anche su questo non bisogna rinunciare a rivendicare una competenza esclusiva in materia di sicurezza. Ricordiamo che la regione Emilia-Romagna, fatte le proporzioni con il numero di abitanti, è purtroppo ai vertici a livello nazionale per il numero di vittime sul lavoro. Questo lo testimoniano diversi Osservatori. Io cito l’Osservatorio indipendente sulle vittime del lavoro di Bologna. Le istituzioni interessate al monitoraggio tendono a sminuire questo dato, però il calo in realtà non è condiviso da una serie di monitoraggi indipendenti (il calo delle vittime del lavoro), che ne documentano invece il fenomeno inverso. L’ultimo periodo, anzi, e questo l’abbiamo potuto verificare anche da contatti diretti con imprenditori, con piccole imprese che effettivamente investono di meno nella prevenzione, si sentono molto caricate di costi che a loro volta non ritengono sempre prioritari, quindi con sottovalutazione da una parte e dall’altra in chi poi deve controllare, in chi deve farsi carico di questo. Credo che questo abbia contribuito molto ad una ripresa negativa con un incremento significativo sui morti sul lavoro.

In molti sostengono che durante gli anni della crisi ci siano imprese, che si siano limitate ad organizzare corsi sulla sicurezza di scarsa utilità, perché quasi sempre astratti, svolti lontano dalle fabbriche, lontani dai cantieri. Noi questa scelta la riteniamo non condivisibile, perché la Regione di fatto afferma che sono sufficienti a garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in un’attuale competenza concorrente con lo Stato, ma pensiamo che invece si debbano progettare interventi diretti verso categorie di lavoratori non incluse dalla legge nell’assicurazione obbligatoria (oggi questo non viene fatto). Si sostiene che tali categorie sarebbero tutelate da leggi speciali, altra circostanza che non corrisponde totalmente al vero, visto che esistono lavori non tutelati all’interno dell’INAIL e per questo però non si possono definire “non rischiosi”. Ed esistono molti infortuni, anche di entità rilevante, che spesso non vengono neppure tracciati dall’INAIL, quindi non concorrono ad aggiornare quelle classifiche che invece vanno prese nella loro interezza, nella loro completezza.

Piccolissima parentesi già portata all’attenzione della Commissione. I vigili del fuoco che potevano contare sulla tutela dell’Opera nazionale di assistenza, disdetta dal Governo nel 2013, adesso non hanno ancora risolto questo problema. Quindi anche corpi che si occupano della nostra sicurezza (abbiamo parlato già di questioni che riguardano la polizia), non hanno ancora totalmente risolto il problema. Non chiediamo di sostituirci all’INAIL nel risarcire queste persone, ma vanno azionate una serie di attività volte alla riduzione del rischio per questo tipo di categorie e alla rilevazione dei dati oggettivi, effettivi, reali per quanto riguarda il problema.

Qualcosa si potrebbe fare da subito, e qui chiudo con la questione dei ticket. Intanto per evitare che i lavoratori dei corpi di Polizia e dei Vigili del fuoco paghino il ticket. Su questo, quando vanno ai pronto soccorso e viene loro richiesto di pagare il ticket, se riteniamo tutti che sia inconcepibile che chi si fa male per salvare e tutelare noi stessi, la nostra sicurezza, debba poi sostenere spese per curarsi, partiamo da lì e guardiamo come mai ancora ci sono queste questioni irrisolte. Sul tema dei ticket dobbiamo riconoscere che alcune cose sono state accolte, rispetto a quanto avevamo proposto e non possiamo non esserne soddisfatti. Non è stata accolta certo la richiesta nella sua interezza, che ribadiamo perché ci sembra una questione tuttora molto importante: l’abolizione dei super-ticket e una direzione che ci porti anche in modo graduale per passaggi, ad una piena competenza in tema di organizzazione sanitaria e gestione del Sistema sanitario regionale, svincolando la Regione dall’osservanza dei principi fondamentali della materia che, per alcune pronunce della Corte costituzionale, sono inderogabili da parte delle Regioni, in modo che si possa fissare in Regione tutto quanto è estraneo al rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni. La competenza in materia di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini. Chiedevamo di acquisire la facoltà di poter eliminare pienamente i super-ticket ed eventualmente anche i ticket, qualora la Regione disponga di risorse economiche sufficienti e, tramite i suoi bilanci in ordine, non abbia necessità di chiedere un’ulteriore compartecipazione ai cittadini alla spesa pubblica sanitaria. Quindi i cittadini non si trovino mai a dover pagare due volte, contribuendo già tramite la fiscalità generale alla spesa sanitaria pubblica, alla loro tutela sanitaria.

Due punti quindi circoscritti; uno su cui, a mio avviso, c’è molto da lavorare e che, nel momento in cui si smetterà di sottovalutarlo, credo che saremo sicuramente tutti allineati per lavorare anche in modo pienamente competente rispetto alle insufficienti misure governative. Diciamo che le misure governative sono insufficienti per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. L’altro una buona direzione, ma una direzione ancora da completare e da portare fino alle conseguenze coerenti con i bilanci della Regione Emilia-Romagna che, dal punto di vista della spesa sanitaria, credo non debbano chiedere ulteriori sacrifici ai suoi cittadini.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Prego, consigliere Boschini.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. L’argomento è interessante, quindi penso che alcuni si stiano tenendo un po’ di conserva, perché vogliono intervenire un po’ tirando le fila. Mentre capisco che c’è questa esigenza politica di dire “l’ultima parola”, a me invece piace intervenire nel merito, perché penso che quello che ci è stato presentato stamattina dal presidente Bonaccini, che ringrazio per la sua esposizione, abbia dentro tanto merito e che vale forse la pena anche sottolineare. Lui nella sua introduzione ce lo ha già presentato, ma credo che alcune sottolineature probabilmente meritino davvero per dimostrare che il lavoro fatto, come purtroppo a volte è stato detto, non è un lavoro di apparenza o di utilità politica, è un lavoro di merito, di sostanza e il documento che ci è stato distribuito, che è stato condiviso sui tavoli tecnici con le quattro aree fondamentali lo testimonia, perché è evidente a chi lo abbia letto che si è entrati nel merito e lo si è fatto in maniera approfondita da un punto di vista legislativo.

Io volevo spendere qualche minuto per un’area che mi è cara, in parte l’ha già toccata la collega Gibertoni, però con riferimento soprattutto alle politiche del lavoro in tema di sicurezza. Io invece volevo toccare complessivamente questo argomento che è nella seconda delle aree, che ci sono state distribuite con il materiale per la seduta di oggi. Volevo fare alcune sottolineature, perché lì dentro ci sono alcune cose non vorrei dire – ora non voglio esagerare con i termini – rivoluzionarie, ma che vanno a sanare anche dei conflitti storici fra il sistema dello Stato e quello delle autonomie regionali e che quindi, se effettivamente questo percorso si risolverà in maniera positiva, andranno a definire delle competenze su cui da molto tempo c’è discussione in Italia su quale sia il ruolo delle Regioni.

Per non farla troppo lunga, voglio entrare nel merito. Il primo è un tema che credo stia a cuore a tutti: il tema dei Centri per l’impiego. Ne abbiamo parlato tante volte anche in quest’Aula. Conosciamo la loro storia, venivano storicamente dal Ministero come uffici di collocamento, sono passati alla competenza delle Province e poi, con la legge Delrio e con la nostra legge n. 13, sono diventati “nostri” come Regione. Sappiamo le difficoltà organizzative che generano servizi così importanti. Sappiamo però anche che noi ci abbiamo puntato molto, tant’è vero che abbiamo affidato, insieme ai servizi sociali distrettuali, ai Centri per l’impiego almeno due politiche fondamentali di questa Regione, su cui anche economicamente abbiamo investito tanto: il reddito di solidarietà e la legge n. 14 per l’inserimento al lavoro delle persone fragili. Sono due leggi fondamentali di questa legislatura, su cui abbiamo messo diverse decine di milioni (parliamo mediamente di 50 e più milioni l’anno) e che noi centriamo anche sui Centri per l’impiego. Oggi sappiamo che c’è qualche difficoltà in questa realtà. Io credo che l’accordo che si sta preparando e che ci è stato illustrato stamattina, quindi i contenuti della preintesa che possiamo raggiungere, ci danno finalmente la possibilità di intervenire, sia in termini economici ma soprattutto in termini legislativi, come desideriamo sui Centri per l’impiego che oggi sono un po’ a mezza via fra il livello nazionale e quello regionale. Noi abbiamo la nostra Agenzia, poi l’Agenzia nazionale e ogni anno dobbiamo trovare l’accordo, trovare la quadra, vedere se arrivano le risorse. Cosa che non permette di programmare dei servizi così importanti, anche perché – l’abbiamo detto tante volte – il lavoro è la nostra preoccupazione principale.

Io penso che trovare scritto che a noi è attribuita l’autonomia legislativa e organizzativa in materia di politiche attive del lavoro, sia una conferma molto importante di un’autonomia, che in parte avevamo già per Costituzione, ma che così viene assolutamente chiarita ed estesa e soprattutto che sono attribuite risorse finanziarie stabili, integrative rispetto ai LEP (livelli essenziali delle prestazioni) che sono gli standard su cui viene finanziato questo tipo di servizio a livello nazionale. Quindi risorse aggiuntive stabili. Io penso che su questo forse varrebbe la pena di spendere una parola, perché non vorrei che passasse sotto silenzio come una cosa proforma. Si è fatta una cosa, dal punto di vista sostanziale, di enorme importanza.

Ci sono anche altre cose. Il fatto di coordinare meglio le politiche attive e passive. Per capirci, coordinare la formazione, le proposte che si possono fare alle persone nel momento in cui hanno una fase critica del loro lavoro, di mobilità, di disoccupazione, con i sussidi che sono di competenza statale. Noi facciamo la formazione e lo Stato dà i sussidi, attraverso l’INPS, per chi è in disoccupazione, in mobilità, eccetera. È evidente a tutti che coordinare questi passaggi è fondamentale e quindi mi sembra davvero importante trovare scritto che potremmo coordinare, soprattutto in termini di durata e quindi avere una competenza legislativa, le politiche passive (quelle di sussidio) con quelle attive (di ricerca del lavoro, di formazione, di riqualificazione dei lavoratori).

Sul tema della vigilanza è già stato detto, quindi non voglio entrare più di tanto, ma vorrei toccare un altro aspetto, che invece, secondo me, è fondamentale e lo sarà anche per la vita dei nostri concittadini. Su questo naturalmente chiudo. Forse qualcuno di noi ha memoria di come negli anni Duemila questa Regione fu protagonista di un forte braccio di ferro istituzionale fra l’allora ministro Moratti e l’allora assessore Bastico sul tema dell’istruzione professionale e ci fu anche un contenzioso importante, vinto dalla Regione Emilia-Romagna, perché l’allora riforma della scuola Moratti in qualche modo metteva i piedi abbastanza pesantemente sull’autonomia delle Regioni in materia di organizzazione della formazione e dell’istruzione professionale sul territorio. Ma noi sappiamo tutti, per esperienza, che nel nostro Paese c’è una ferita risalente agli anni Cinquanta, quando le Regioni avrebbero dovuto esserci per Costituzione ma non c’erano nella realtà, per cui lo Stato organizzò un suo sistema di istruzione professionale: gli istituti professionali di Stato che ognuno di noi conosce. Quelli dove a Riccione o a Rimini si formano i cuochi, quelli dove a Modena (“Corni” professionale) si forma gli operai meccanici, i tecnici, personale fondamentale per il turismo, per l’economia, per l’industria del nostro Paese e per l’artigianato. Per Costituzione, quello non sarebbe un “mestiere” dello Stato, lo Stato l’ha fatto per supplenza, perché fin dal 1948 era chiaro che l’istruzione e la formazione professionale erano materie regionali, quindi oggi noi ci troviamo a vivere con la formazione professionale insieme all’istruzione professionale di Stato. Spesso nel raggio di cinquecento metri c’è la stessa offerta delle stesse qualifiche fatta con i soldi dello Stato e con i soldi delle Regioni. Se noi riusciamo a mettere mano a questa cosa, abbiamo fatto una cosa importante. L’abbiamo fatta per i ragazzi, per la qualità dell’offerta, per evitare di fare doppioni da un lato e per fare meglio le cose insieme e per integrarle.

Ho voluto fare soltanto questi due accenni sui Centri per l’impiego e sul tema dell’istruzione e formazione professionale, ma davvero vorrei sottolineare che quello che stiamo facendo è molto importante nel merito e lo può essere per la vita di molte persone, lavoratori e studenti. Ho preso questi due esempi per dimostrare che non stiamo soltanto discutendo di politica politicante, di campagna elettorale e di cose del genere, ma stiamo davvero parlando della vita dei nostri concittadini.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

La parola al consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Non ce ne vorrà il presidente Bonaccini, se definiamo questa sua relazione, per la quale comunque lo ringraziamo e che abbiamo anche gradito, perché comunque costituisce un aggiornamento, però una relazione interlocutoria. Doverosamente e necessariamente così, non poteva essere diversamente, giacché, come già avevamo discusso a inizio ottobre, quando si è affacciato il tema del 116, avevamo prospettato il rischio che si realizzasse un percorso che poi si scontrava con l’interruzione delle Camere e conseguentemente l’esigenza di riprendere un lavoro di dialogo. Certo è che poter proseguire di pari passo con Regioni a guida centrodestra e non caratterizzate da una coloritura politica omogenea a quella di questo Governo ma, al contrario, con una coloritura politica omogenea al prossimo Governo, ci darà la speranza di poter pervenire ad una soluzione positiva per la quale continuiamo ad esprimere una valutazione positiva sul metodo e nel merito subordinata invece ad un effettivo raggiungimento di quegli stessi obiettivi fissati nell’atto di indirizzo nella comunicazione che abbiamo a suo tempo ascoltato, su cui quindi non possiamo che mantenere la loro stessa posizione: di attesa nella verifica dei contenuti che verranno traguardati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Devo dire che il clima in cui si svolge questo dibattito, è molto diverso da quello nel quale abbiamo avviato la discussione in Assemblea il 3 ottobre e anche nelle settimane precedenti il 3 ottobre. Mi piace ricordare, perché viviamo in un Paese in cui la memoria spesso, non solo sui fatti lontani ma anche su quelli più recenti, è un po’ labile, sbandierate, interventi molto di rottura nei confronti dell’avvio di questo procedimento, che veniva bollato come assolutamente poco credibile, con tutti gli epiteti che in quest’Aula sono stati utilizzati. Mentre si faceva riferimento al percorso che in altre Regioni veniva avviato, indicando quello come il percorso utile, importante e necessario. Ovviamente Lombardia e Veneto con la scelta di dare la possibilità di far partecipare i cittadini. Si avviò in quelle settimane, in quel giorno in particolare, un dibattito che trascendeva anche il merito stesso del provvedimento, ma aveva addirittura a che fare quasi con i cardini fondamentali della democrazia, la rappresentanza, chi deve decidere. Fu un dibattito molto significativo. Fa piacere ricordare che, a distanza di pochi mesi, il clima e i modi e i termini e il tenore degli interventi che ho sentito questa mattina, siano significativamente cambiati.

Allora quando presi la parola, dissi che il referendum della Lombardia e del Veneto – ricordo che lessi anche il titolo di quel referendum – era inutile e pleonastico, perché si chiedeva ai cittadini di fare quello che la Costituzione già consentiva di fare alle Regioni. Mi pare di poter dire oggi che allora avevamo ragione, perché adesso nessuno l’ha detto, mi permetto di farlo io sollevando altri dall’essere politicamente scorretti, in questo clima di rinnovata galanteria istituzionale, quando dicemmo che quei referendum erano inutili, che si spendevano dei soldi inutili per chiedere ai cittadini di fare delle cose che si potevano comunque fare. I fatti lo stanno dimostrando, perché nel confronto con il Governo Lombardia e Veneto sono al tavolo, anzi la Lombardia dal primo minuto è al tavolo con la nostra Regione e addirittura il Veneto ha chiesto di poter accedere a quel tavolo, avendo rinunciato a tutte le parole d’ordine pronunciate in campagna elettorale. Tutte quelle parole che abbiamo sentito nell’autunno precedere il referendum del 22 ottobre di Lombardia e Veneto, che poi puntualmente dal 23 ottobre sono scomparse dall’orizzonte. Anzi, addirittura dopo una conferenza stampa che Zaia, forse un pochino inebriato dal successo, fece annunciando sfracelli che poi ovviamente si sono tradotti in un nulla di fatto.

Visto che siamo all’inizio di una campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento italiano, mi auguro che le cose che verranno dette da qui al 4 marzo, abbiano un tenore e una speranza, vana visto quello che sento sulla scena politica nazionale, quella di non ripetere i soliti errori: annunciare le cose più mirabolanti, sapendo poi che non potranno in alcun modo essere realizzate. Quindi lo dico con franchezza: su quel percorso, al quale abbiamo dato sin dal suo avvio – credo con responsabilità – credito noi ci siamo, vogliamo andare a vedere le carte e vogliamo discutere nel merito. Non è il nostro un atteggiamento aprioristico, quindi vogliamo discutere nel merito e se saremo convinti, diremo sì, altrimenti diremo no. Però è giusto ricordarci quello che è successo. Prendo atto che anche i toni, con cui il capogruppo della Lega Nord è intervenuto, sono cambiati. I toni e i modi sono cambiati, ne prendiamo atto. Ogni tanto riconoscere che si fanno delle correzioni è utile, fa parte dell’ecologia della politica che ogni tanto è salutare ricordare.

Sul metodo noi chiedemmo e abbiamo chiesto al presidente della Giunta di tenere informate, come doverosamente doveva essere, le Commissioni e l’Assemblea. Questo sta avvenendo, quindi sul metodo noi non possiamo non riconoscere la correttezza di questo percorso. Sul merito abbiamo puntualmente allora sottolineato alcuni aspetti e torniamo a farlo, ovviamente sapendo che in questa fase si discute di una parte delle competenze che andiamo a richiedere e che poi ci sarà anche un momento in cui discuteremo delle altre e che noi siamo interessati a capire il quadro nel suo complesso.

Ora cito alcuni elementi che a noi stanno particolarmente a cuore e parto da quello sul quale siamo intervenuti più volte anche in quest’Aula, anche recentemente: il tema della sicurezza sul lavoro. Ricordo nelle interrogazioni che abbiamo presentato – e mi riferisco ai vari casi che si sono determinati nella nostra regione non solo di morti sul lavoro, ma anche di situazioni che vanno ben oltre il limite consentito dalla legalità – l’assessore Bianchi risponderci che nel percorso di autonomia avremmo chiesto maggiore autonomia anche su questo ambito, perché fino ad oggi noi siamo quasi impotenti rispetto a quanto accade sotto i nostri occhi in tante realtà della nostra regione. È anche per questo che, quando abbiamo fatto la discussione, su proposta della consigliera Gibertoni, della costituzione della Commissione sulle cooperative spurie, abbiamo auspicato che quella Commissione fosse allargata non solo al tema delle cooperative spurie, ma al tema della condizione del lavoro in Emilia-Romagna, perché dalla logistica al distretto delle carni nel Modenese esistono realtà, che non possono più essere tollerate. Questo è un tema sul quale si concentra la nostra attenzione, come pure il tema più complessivo della governance istituzionale. Abbiamo assistito in questi anni ad iniziative governative, che poi sono rimaste puntualmente a metà del guado aumentando la confusione, nella quale siamo stati chiamati ad intervenire. Spesso e volentieri abbiamo dovuto legiferare per rimediare agli errori fatti dal Governo, perché le cose vanno chiamate con il loro nome da una parte come dall’altra. Quindi sul tema della governance istituzionale poniamo l’accento. Non è tra le materie di prima attuazione della preintesa, però sul tema della governance istituzionale vogliamo capire esattamente dove e come vogliamo portare avanti questa discussione, a partire dal fatto che dal nostro punto di vista un coinvolgimento vero, serio, concreto degli enti locali su questa partita è indispensabile anche per definire un diverso rapporto di fiducia istituzionale tra i vari livelli, che dalla Costituzione sono indicati come soggetti che hanno responsabilità di governo. Forse è giunto il momento di sospendere la guerra fra istituzioni, fra livelli istituzionali. Guerra che non ha prodotto grandi risultati, se non l’aumento di confusione, una maggiore difficoltà per chi è chiamato a dare risposte e soprattutto, per quanto riguarda i cittadini, sicuramente non un miglioramento nella qualità nell’erogazione dei servizi, che è poi l’oggetto verso il quale dovrebbe essere focalizzata l’attenzione di tutti noi, quando ci occupiamo di questi temi.

Gli ultimi due aspetti sui quali si concentrerà in particolar modo la nostra attenzione nelle prossime settimane e sicuramente nel momento in cui andremo ad esprimere il voto finale, che precederà la sottoscrizione anche della preintesa con il Governo, che quindi darà mandato al presidente Bonaccini di sottoscrivere quella preintesa, ecco che allora i temi che cito qui per ragioni di tempo come macroaree: ambiente e la parte urbanistica, rigenerazione e governo del territorio. Su quest’ultimo tema è di fresca memoria il dibattito che abbiamo sviluppato e la nostra posizione, soprattutto nel momento in cui andremo a chiedere maggiore autonomia e competenze, sarà di una attenzione molto alta e vorremo capire con assoluta precisione quello che andremo a chiedere ed eventualmente a ottenere. E come pensiamo di combinare i livelli di competenza e di autonomia, che andremo eventualmente a chiedere rispetto al percorso legislativo avviato e sul quale si è determinata la divisione con il nostro voto contrario. Allo stesso modo sull’ambiente, tema che ci ha visto porre posizioni e accenti diversi nel corso di questi anni. Anche su questo noi vorremo garanzie e guarderemo con molta attenzione a quello che si va a determinare, perché sono ambiti per noi molto sensibili.

Chiudo su quello che, dal punto di vista economico, impatta maggiormente sul bilancio della Regione: l’ambito sanitario. Anche da questo punto di vista, nonostante alcuni miei interventi critici su alcune scelte fatte, su alcuni ambiti e alcune direzioni assunte in questi anni, non si può non riconoscere come sia corretto proseguire con decisione nel confronto con il Governo, perché comunque la sanità della nostra regione storicamente è stata costruita ed è arrivata ad essere tra le più efficienti del nostro Paese. Quindi credo che avere maggiore autonomia su questi temi, pur in un quadro che è per noi fondamentale di unità nazionale e di un quadro complessivo di solidarietà nazionale, che non può mai mancare fra istituzioni, sia quanto mai opportuno e necessario e un approfondimento in questo senso vedrà il nostro interesse e il nostro favore.

Ovviamente tutto questo sta in un quadro che poi dovrà trovare nei documenti finali, che dovremo poi votare, un equilibrio sul quale ci esprimeremo solo nel momento in cui avremo nero su bianco nomi, numeri e competenze su cui discutere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Un piccolo intervento, perché nella sostanza il capogruppo Fabbri ha già evidenziato le posizioni della Lega.

Qualche breve considerazione in ordine alla dinamica e alla metodologia con cui si è arrivati oggi a parlare del 116. Io le riconosco, presidente, la capacità politica di aver colto l’attimo, in quanto si è agganciato ad un treno in corsa che era direzionato verso la posizione lombardo-veneta e di aver intuito che questo fosse il passaggio, che avrebbe creato una svolta nel nostro Paese. Lei lo ha definito un “unicum”, perché di fatto non c’è mai stato, se non tentato, un approccio ad un’autonomia regionale. Questo glielo riconosco. Ha individuato esattamente il principio cardine del movimento della Lega Nord in questi anni, si è agganciato a questo treno e tanto di cappello nei suoi confronti.

Da un punto di vista metodologico, ovviamente lei ben sa, perché l’abbiamo criticata nella fase iniziale, di aver iniziato questo percorso un po’ in autonomia senza coinvolgere i consiglieri regionali, che sono stati coinvolti in un secondo momento. Da lì è iniziata una fase di trattativa, di informative a livello regionale, di cui le riconosco anche qui il merito. Ma sempre grazie al lavoro di questa opposizione nel farle venire fuori le sue scelte a livello politico, che erano anche previste nel suo mandato elettorale.

È chiaro che però siamo di fronte non dico ad un bivio, siamo di fronte, oggi che lei ha individuato le competenze, le materie sulle quali andare a chiedere maggiore autonomia, una forma di capacità di dover andare a trattare anche il residuo: ovvero la trattenuta sul territorio emiliano-romagnolo.

Siamo partiti da un passaggio importante, avevamo la Lombardia e il Veneto che avevano le idee ben chiare, ben precise: la trattenuta da parte del Veneto dei nove decimi, l’abbiamo visto nel progetto di legge approvato; l’abbiamo visto anche nella Lombardia, dove si parla di un 75 per cento di trattenute del residuo fiscale; non abbiamo da lei mai avuto un’idea delle trattenute che lei intende richiedere al Governo relativamente al residuo fiscale. Nel suo documento lei oggi dice questo: «l’intesa preliminare dovrà individuare da un lato i meccanismi di finanziamento delle funzioni ulteriori attribuite alla Regione, dall’altro il metodo per la determinazione del costo di esercizio delle stesse funzioni». Io le faccio questa domanda, presidente, poi decida lei se rispondere o meno: nel momento in cui le vengono attribuite queste funzioni, nel momento in cui vengono determinati i costi che la Regione deve supportare per maggiori funzioni rispetto a quelle che oggi abbiamo e nel momento in cui il Governo le dice “questo è il costo, tieniti le funzioni”, le andrebbe bene tale circostanza o lei chiederebbe di più rispetto al costo della funzione? Io le vorrei sentir dire, dal punto di vista del residuo che lei intende trattenere in regione Emilia-Romagna, di che cifre stiamo parlando, di che percentuale. Abbiamo un’idea di quelle che sono in Veneto, abbiamo un’idea di quello che è in Lombardia, ma non abbiamo idea di quello che è in Emilia-Romagna. Ne ha già parlato il consigliere Fabbri, questa circostanza, questo punto, a nostro avviso fondamentale per poter andare a chiedere funzioni al Governo, è rimasto un po’ lacunoso. Ora mi piacerebbe sapere e capire qual è l’idea che si è fatta, perché abbiamo parlato sempre di grosse funzioni (dodici complessivamente, dalla sanità, all’istruzione, alla giustizia di pace) che per noi sono poche, però questa è la nostra idea, vorremmo capire effettivamente qual è la bilancia che dovremo andare poi a pesare nel momento in cui il Governo ci darà delle funzioni e, a quel punto, capire quanto possiamo investire, quanto può essere il residuo fiscale sulle funzioni che ci vengono attribuite e non credo solamente un costo rispetto alle funzioni attribuite e non un guadagno, un incasso da parte della Regione Emilia-Romagna. Questo per me deve essere la base di partenza di una trattativa e non un punto di arrivo. Lei l’ha sempre vista, invece, presidente, come un punto d’arrivo: intanto andiamo a trattare le funzioni e poi vediamo quella che può essere la trattenuta sul territorio. Come lei ben sa, il ragionamento è stato inverso nelle altre Regioni: noi chiediamo tutte le funzioni e chiediamo anche la trattenuta.

 

BONACCINI: Infatti si sta andando proprio nella direzione che ho proposto io.

 

POMPIGNOLI: Ma infatti le ho detto in premessa, presidente, che lei ha avuto un’intuizione geniale da questo punto di vista. Si è agganciato ad un treno in corsa. Lei oggi non mi può venire a dire che nel primo anno di mandato, quando lei ha presieduto quest’Aula, c’era l’idea di avere un’autonomia regionale. Da questo punto di vista, io le chiedo e le pongo questa domanda.

Poi tutti i vari ragionamenti sui percorsi da affrontare, sul nuovo Governo che dovrà prendere delle decisioni, si vedrà, è tutto un work in progress, perché di fatto arriveremo alla preintesa e poi sarà un nuovo Governo che la dovrà trattare. Chiaro che poi avremo la forza delle Regioni che andranno a chiedere, sulla base di quella preintesa, di quel preaccordo che viene fatto, quindi andare a trattare con un Governo con la forza delle Regioni che incalzano su questa autonomia, perché poi – come diceva lei bene – non siamo solo tre Regioni, ma si stanno accodando anche altre Regioni d’Italia. Quindi è evidente che sta cambiando un po’ il sistema. Il riordino a livello nazionale è cambiato, l’idea di un centralismo sta cambiando, è evidente che i cittadini vogliono vedere come vengono spesi i soldi e non arrivare solamente alla fine, quando il Governo centrale decide. Questa idea ormai è maturata in tutti e il percorso avviato spero vada a buon fine, in virtù del fatto che un po’ tutte le Regioni avvieranno questo tipo di percorso. Però quello che lamento – è la base in premessa che ho fatto – è che non abbiamo oggi un’idea da parte della Regione Emilia-Romagna di quella che può essere la trattenuta del residuo fiscale, quindi le chiedo se cortesemente oggi può dare questo tipo di risposta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Grazie, presidente. Io ringrazio del percorso che si sta seguendo di periodica informazione, ma debbo dire che sono più interessato al merito delle questioni che vengono qui trattate e quindi devo dire che, anche se è pervenuto soltanto ieri nel tardo pomeriggio un dossier per riuscire esattamente a comprendere su quali linee la Regione si stava muovendo, ritengo che vi siano delle osservazioni da fare soprattutto perché mi pare che, con molto rispetto per l’attività di tutti, ma l’arrivare ad una preintesa sia sicuramente un obiettivo minimale che nulla rileva rispetto alla campagna elettorale, ma è vero che è l’unico obiettivo che si riesce a raggiungere, perché c’è la campagna elettorale. E vorrei essere chiaro sul punto, dicendo che oltre al Governo, che indubbiamente oggi si trova in una posizione diversa rispetto a quella dei mesi scorsi, se non altro perché le Camere sono state sciolte, vi è anche ad esempio la Regione Lombardia che, essendo prossima al voto, congiuntamente alle elezioni politiche, ha evidentemente una possibilità di manovra molto più limitata rispetto a quello che sarebbe stato, se vi fosse stata una scelta di andare in un periodo non elettorale, o post-elettorale, che garantisse la conclusione dei procedimenti. Dico la conclusione, perché noi sappiamo che intese o preintese, da chiunque firmate e sottoscritte, hanno il limite invalicabile costituzionale dell’approvazione con maggioranza qualificata di quelle intese da parte del Parlamento. Un Parlamento che oggi rimane in carica solo per la conversione dei decreti-legge e che quindi si occuperà della materia, quando gliela passerà il prossimo Governo, se un Governo riuscirà ad essere costituito, probabilmente dal mese di giugno in poi.

A prescindere da questo, non so se mi consente il presidente Bonaccini, forse sono stato disattento, non ho capito se questo è il documento della Regione Emilia-Romagna o è il documento che accomuna le tre Regioni. In un paio di passaggi mi parrebbe di capire che almeno la Lombardia dovrebbe essere su questo documento, però avendo avuto diversi mandati da parte dei Consigli regionali e delle Assemblee legislative, può anche essere che vi siano obiettivi diversi da perseguire. In ogni caso, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, cioè la possibilità da parte nostra di pronunciarci su questo documento, io rilevo innanzitutto come sia abbastanza fumoso il riconoscimento in capo alle Regioni delle competenze amministrative attualmente esercitate a livello sovracomunale. Se con questa espressione si voleva intendere le deleghe attualmente date alle Province, vi è il limite invalicabile della legge Delrio finché rimane vigente. Se invece si voleva intendere, ad esempio, le Unioni di comuni, queste sono state realizzate esclusivamente per ragioni di riordino istituzionale e se oggi tutte le competenze dovessero tornare in capo alla Regione, non si vede perché siano state promosse le Unioni dei comuni. Lo dico sotto il profilo di come è scritto il passaggio.

Poi vi è il tema dell’ingresso dei rifiuti da altre regioni. Tema che abbiamo recentemente affrontato, almeno mediaticamente, sia da parte della Giunta che di questa Assemblea, perché sembrava che dovessero arrivare da un giorno all’altro i rifiuti del Lazio. Poi abbiamo capito che invece a Roma si preferisce far girare i maiali in città, anziché preoccuparsi di togliere il rusco. Al di là di questo, documentato peraltro da video ANSA, quindi non soggetto a dubbi di fake news (mi pare più che altro che qui siamo nel caso di “fake amministrazioni”), penso che quanto è scritto in questo documento, vada attentamente ponderato, perché qui si pensa ad una addizionale IRPEF progressiva e proporzionale ai quantitativi dei rifiuti ospitati. A prescindere dal fatto che, a legislazione vigente, non penso sia possibile aumentare l’addizionale IRPEF, per il semplice fatto che è bloccato in legge finanziaria, ma quand’anche dovesse andare a regime, sarebbe interessante capire chi la applica: se la Regione che i rifiuti esporta o la Regione che i rifiuti riceve. Sono due principi, anche sotto il profilo della progressività e dell’applicazione dell’imposta, che sarebbe forse opportuno chiarire.

Per quanto riguarda l’istituzione del fondo per la bonifica dei siti contaminati, siamo in presenza del decreto legislativo n. 152 che già conferiva ai Comuni i poteri di surroga al privato inadempiente e in subordine alla Regione. Il fatto di costituire un fondo regionale, può avere un suo senso (era previsto anche dal n. 152, anche se con risorse proprie della Regione), ma di fatto se le risorse arrivano dallo Stato, è evidente che non vi sarà più alcun Comune interessato ad esercitare questa facoltà, lasciando direttamente in capo alla Regione la materia.

Debbo dire che anche sotto il profilo del risanamento o della riqualificazione dell’aria, mi pare che la misura qui introdotta, almeno una delle misure qui introdotte e paventate, siano meritorie di qualche riflessione, perché il pensare di legare il costo del bollo auto alle potenzialità emissive del mezzo mi pare una delle tante tasse sulla povertà. A prescindere dal fatto che quando parliamo di emissioni, dovremmo capire, forse comprendere e sarebbe interessante avere una risposta su come ci si intende comportare rispetto alla rete autostradale, perché è evidente che sulla rete autostradale uno potrebbe anche circolare con delle emissioni superiori a quelle previste dalla Regione, ma se esce dal casello, dovrebbe aver pagato un bollo che gli consente di circolare nel territorio regionale. È una strana forma di federalismo fiscale. Suggerirei qualche lettura in materia di federalismo fiscale, prima di andare a fare questi balzelli di tipo doganale che sono tutt’altra materia e tutt’altro argomento. Ma dicevo, con una scelta talmente inopinata che suggerisce il rischio di immatricolazioni degli automezzi in altre regioni. Questa misura ha senso, se vale sul territorio nazionale. Se io ho un’auto immatricolata a San Rocco al Porto, esattamente a due chilometri da Piacenza, ho già ovviato al problema di questa norma.

Altro argomento che mi sembra politicamente rilevante, se non altro perché c’è stato un referendum, è quello sui servizi pubblici locali. Viene presentata una soluzione che, secondo me, almeno sotto due profili merita qualche riflessione aggiuntiva. «La Regione individua caratteristiche dimensionali degli Ambiti gestionali». Sotto questo profilo, anche se avevamo capito che i famosi ATO erano venuti meno, è un linguaggio che ci riporta agli ATO. Ma ciò che mi lascia molto perplesso, che siano le Regioni a stabilire la durata degli affidamenti dei servizi, soprattutto dopo il parere ANAC riferito a HERA che dice tutt’altro. Non ho capito se il problema oggi delle Regioni è diventato quello di tutelare i grandi gruppi del settore rifiuti, che hanno formalmente una partecipazione pubblica, anche se sono nel contempo quotati in Borsa e di cui gli enti locali stanno dismettendo rilevanti quote di partecipazione pubblica.

Anche sotto il profilo della semplificazione che è stato, ed è, un argomento serio qui introdotto in più ambiti, rilevo una abbastanza preoccupante contraddizione in questa attività di semplificazione nel momento in cui ci si preoccupa di introdurre e disciplinare misure complementari di controllo in materia di politiche del lavoro. In realtà, qui la materia era quella di chiedere allo Stato, segnatamente al Governo, che cosa voleva fare in materia di cooperative spurie. Noi possiamo fare i controlli che vogliamo, ma se la normativa attuale consente la proliferazione di cooperative che non hanno più nessuna affinità non solo con il modello cooperativo, ma con la ragione istitutiva delle cooperative medesime, ma di che cosa stiamo parlando?

Infine, scusatemi se mi tolgo l’ultimo sassolino di questa lista, ma io ho assistito nei giorni scorsi al processo fatto agli Uffici di Presidenza della Camera e del Senato, perché avrebbero commesso il grosso reato di non limitare sotto i 240 mila euro la previsione legislativa per quanto riguarda gli incarichi dei cosiddetti “manager”. Debbo rilevare che o c’è poca sintonia con queste “grida manzoniane”, oppure ci si accoda a questa decisione di Camera e Senato, però forse sarebbe opportuno anche indicare che cosa si vuole fare esattamente, perché quando si dice «superamento dei vincoli e dei limiti di spesa definiti in materia di compenso delle figure apicali del Servizio sanitario regionale», si dice una cosa ben precisa in termini di aumento della cosiddetta “spesa pubblica”, ma non se ne fissano i limiti.

Ecco quindi che conclusivamente ritengo che, al di là che il documento qui presentato che contiene anche indubbiamente delle soluzioni o delle proposte che possono essere migliorative rispetto all’attuale assetto, io mi permetto di suggerire al presidente Bonaccini una rimeditazione su alcuni dei punti sottolineati, non certo perché gli stessi siano cancellati o eliminati, ma perché gli stessi siano chiariti, posto che i tempi tecnici per la sottoscrizione dell’intesa non sono imminenti e quindi vi è, a mio avviso, la possibilità anche di un approfondimento giuridico legislativo migliore, che consenta, una volta in cui poi questa intesa sarà raggiunta, di poter avere un Parlamento che – mi permetto di dirlo con brutta parola che non mi piace – ratifichi le intese e non che invece interpreti le stesse magari sovvertendone significato, volontà e obiettivi. Con questo spirito, che mi pare da una parte critico, ma dall’altra anche costruttivo, io non ho alcuna difficoltà nel dire che, se il percorso anche della preintesa va avanti, ben volentieri ci occuperemo del testo definitivo sotto il profilo della preintesa per avere – io penso – reciprocamente un’altra occasione di confronto che non è perdita di tempo ma, a mio avviso, è arricchimento per tutti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ho in lista il consigliere Bertani e la consigliera Piccinini.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Diciamo che noi su questa questione ci siamo approcciati in due modi. In primo luogo sul metodo che abbiamo messo in discussione fin dall’inizio, perché sembrava (e ancora oggi potrebbe sembrare) che dietro ci fosse soprattutto una finalità politica, quella di smontare i referendum lombardo e veneto e che oggi rischia di diventare un argomento importante, ma che finisce dentro la campagna elettorale. Quindi più che di una preintesa, rischiamo di fare una campagna preelettorale. Questo è un rischio che secondo me si è corso fin dall’inizio con il metodo utilizzato per ragionare su questo argomento. Mentre sul merito siamo sempre stati disposti a discuterne e a collaborare. Tanto che anche in Commissione abbiamo portato delle proposte che, sebbene non approvate, oggi in qualche modo ritroviamo anche all’interno del documento.

Sul metodo abbiamo avuto anche da ridire su come l’Assemblea sia stata coinvolta, anche perché anche oggi nella relazione che ci troviamo a discutere, secondo me, si fa una forzatura interpretativa rispetto a quanto l’Assemblea abbia partecipato alla costruzione di questo documento, perché si fa riferimento alla famosa seconda risoluzione, in cui si dice che questa Assemblea ha chiesto alla Giunta di inserire ulteriori competenze, che alla fine si sono rivelate ulteriori quattro, senza che mai l’Assemblea, né le Commissioni si siano espresse su quelle quattro ulteriori competenze. Tanto che questa Giunta non ha un mandato su quelle quattro ulteriori competenze. Sono state inserite, poi ci sono state, per fortuna – e ringrazio – illustrate a dicembre. Ma su quelle ulteriori quattro competenze che comunque oggi nel documento non ci sono, la Giunta non ha mai avuto un mandato per andare a trattare.

Anche sul coinvolgimento dell’Assemblea abbiamo avuto da ridire e anche qui nel documento se ne dà atto, perché l’attore principale del confronto sono state le parti sociali, secondo il presidente Bonaccini. Tanto che lui ha cominciato ad agosto ad incontrarle, tanto che noi, per capire che cosa si erano detti, abbiamo dovuto fare un accesso agli atti e i documenti più o meno li abbiamo avuti a fine novembre. Questo per quanto riguarda il coinvolgimento dell’Assemblea.

Bene comunque che oggi, come è stato fatto a dicembre in Commissione, ci rendete edotti su come sta andando avanti questo discorso. Però anche qui bisogna riconoscere che gli annunci roboanti fatti da inizio agosto e poi al rientro dalle ferie estive, in cui si lasciava intendere addirittura che ci potesse essere, nonostante il Governo arrivasse a scadenza naturale a primavera, la possibilità di arrivare ad una legge. Poi siamo arrivati all’intesa – speriamo – a fine gennaio, poi siamo arrivati – speriamo – nella preintesa a fine febbraio. A noi va bene che un bagno di realtà sia stato fatto e quindi siamo arrivati finalmente a confrontarci sui tempi per arrivare alla fine ad un qualcosa che, secondo me, si fermerà ad un interessante lavoro istruttorio. Il risultato di tutta questa discussione, secondo me, è un interessante lavoro istruttorio che, dal punto di vista politico, purtroppo non porterà a più di tanto. Il lavoro istruttorio, però, ha sicuramente, grazie anche al referendum di Lombardia e Veneto, portato a spostare l’asse della discussione da una visione (del referendum di dicembre) in cui le competenze alle Regioni calavano, ad una in cui invece su alcune competenze le Regioni possono tornare a discutere.

Veniamo al merito. Sul merito – diceva Boschini – sembra un’Assemblea un po’ strana, perché nessuno vuole intervenire. Sul merito purtroppo è un po’ difficile intervenire su un documento consegnatoci ieri alle 16,50. Quindi do merito al consigliere Foti, che ha fatto un corso di lettura veloce e quindi è riuscito a fare una disamina su alcuni punti, sui quali – anche ad una lettura veloce – anche noi qualche dubbio ce l’abbiamo. Il primo che sollevo non è nel documento di dettaglio, ma è nel documento principale, ed è il punto n. 4 (Principi e criteri in ordine alle relazioni finanziarie fra Governo e Regione). Qui purtroppo, e questo è uno dei punti fondamentali, rimaniamo ancora sulle grandi linee e grandi vedute. Non entriamo nel dettaglio di come saranno definiti quei costi standard e su che cosa arriverà o, meglio, rimarrà in Regione rispetto a quello che arriva o rimane già oggi in Regione. La maggior parte delle cose richieste nell’allegato, invece, sono spesso potestà legislative in più. Quando si parla di istituire un fondo ad esempio per le bonifiche o di istituire un fondo per altre attività, non è ben chiaro se alla fine in Regione Emilia-Romagna rimangono più fondi e fondi certi. È quello che alla fine importerà in quell’accordo, o in quel preaccordo, che si riesce ad ottenere. Su questo purtroppo, dati anche i tempi, si rimane ancora sul vago e temo che, visto che il Governo sta chiudendo l’uscio, questo può fare, abbia poca forza e poco potere di fare concessioni. Al massimo si potrà dire – e su questo concordo – definiamo alcuni costi standard. Però di quello che sicuramente in più rimarrà in Regione, temo che sia difficile da definire.

Sul merito del documento alcune cose a noi spaventano quando si parla di ambiente, perché sembra che la Regione Emilia-Romagna stia chiedendo maggiore potestà su alcuni aspetti che, secondo noi, sono critici. Chiediamo che, se finalmente il Governo farà un decreto sull’assimilazione, chiediamo che la Regione Emilia-Romagna vi possa derogare, perché questo va a rovinare i numeri del nostro Piano rifiuti. Come tutti ormai sappiamo, l’assimilazione permette alla Regione Emilia-Romagna di dire che la percentuale di raccolta differenziata è maggiore, ma l’assimilazione – e questo ce lo segnala anche l’ANAC – dà troppo potere ad alcuni operatori di mercato. La parte dei rifiuti prodotti dalle aziende dovrebbe andare a mercato, invece con una assegnazione forzata finisce nel ciclo dei rifiuti urbani. Questo, secondo noi, è un aspetto preoccupante e io spero che in Commissione ne parliamo e non solo oggi in Assemblea, dove possiamo fare un volo un po’ generale.

Si parla di sottoprodotti, ma a me sembra che i sottoprodotti li stiamo già normando. Quindi non capisco che cosa chiediamo in più – e anche qui spero che in Commissione ne discutiamo – rispetto a quello che stiamo già facendo. Si dice che vogliamo avere più potestà sui servizi pubblici ambientali. Anche qui a me risuonano subito nelle orecchie le riserve che ANAC ha indicato sulla Regione Emilia-Romagna. Noi chiediamo al Governo di tenerla ferma, che a noi dà fastidio. Su questo probabilmente è meglio che non chiediamo troppa autonomia, o vorrei almeno capire di che cosa stiamo parlando.

Sul bollo non concordo con Foti, perché era una delle tante e troppe proposte che avevamo fatto nella nostra risoluzione in Commissione, che invece io vedo con piacere che è stata accolta ed è stata inserita. E su questo – ma ne parleremo in Commissione – io difendo l’assessore e rispondo a Foti dicendo che probabilmente applicando questa norma sulle Regioni della Pianura Padana, visto che c’è anche la Lombardia che chiede queste cose (spero che le chieda anche lei), se c’è un coordinamento, quel giochino che lui dice è meno possibile.

Sulle autostrade, invece, noi avevamo chiesto maggiori competenze proprio per eventualmente usare anche lì la leva di incentivo e disincentivo di certi tipi di trasporti.

Infine sulla sicurezza del lavoro si dice di utilizzare gli Ispettorati che però, poveretti, oggi sono già privi di tutto. Anche qui vorrei capire di cosa ci avvaliamo, se lì non hanno fondi e se da qualche parte si capisce se lì lo Stato ci metterà più dei fondi o se ce li dobbiamo mettere noi, come già stiamo facendo per l’Agenzia del lavoro, in cui utilizziamo i fondi FSE, che potremmo utilizzare in altro modo. Quindi anche qui mi piacerebbe chiarire. Idem, noto che sulla sanità qualcosa di alcune proposte sono state inserite, ma anche qui bisogna che in Commissione approfondiamo. E anche qui noto che sui vaccini dal documento iniziale, in cui parlavate di aumento del numero di vaccini, riferiti alla necessità, siete arrivati a revisione del numero di vaccini. Quindi anche qui spero che in Commissione se ne parli, vuol dire che la Regione chiede anche eventualmente se ritiene di ridurre il numero di vaccini in base a quello che sta succedendo dal punto di vista epidemiologico, dal punto di vista della percentuale di vaccinati? Anche questo in Commissione sarebbe importante chiarircelo.

Quindi, ribadisco, sul metodo ancora criticità, sul fatto che arriviamo ad un qualcosa di concreto io ci spero, ma purtroppo i dubbi che avevamo sollevato all’inizio di questo percorso, secondo me in parte si confermano, nel senso che arriveremo ad un risultato che è ben diverso da quel che si auspicava. Comunque un risultato che io vedo in maniera positiva, perché ha aperto una discussione. Bisogna però che entriamo veramente nel merito e io quindi spero che prima della prossima Assemblea, in cui eventualmente ci sarà un qualcosa da votare, si sia discusso.

Altro dubbio che mi piacerebbe fosse chiarito, è se la preintesa deve passare dagli enti locali. Perché l’intesa passa dagli enti locali, ma la preintesa che non è prevista da nessuna parte all’interno dei percorsi previsti a livello costituzionale, passa…

 

BONACCINI: Per capire, lei vorrebbe che noi andassimo a chiedere a tutti i Comuni…

 

BERTANI: Quando parlavamo d’intesa, io chiedevo – l’ho già chiesto nella scorsa Assemblea – che si passasse dai trecento e rotti Comuni e non solo il CAL. Ne avevamo già parlato in un’Assemblea precedente. La nostra proposta era: se gli enti locali devono ratificare l’intesa, secondo noi il CAL è troppo poco. Poi, che siano tutti trecentocinquanta o qualcos’altro, ne parliamo.

Il dubbio si pone ulteriormente sulla preintesa, perché almeno il CAL lo volete sentire? Qui non è polemica, voglio capire che cos’è la preintesa rispetto all’intesa.

 

BONACCINI: ANCI e UPI solo al tavolo…

 

BERTANI: Va bene, ma io pongo il tema. Grazie, ho finito, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intanto volevo ringraziare il collega Bertani e il collega Foti, perché, dopo tanta retorica, si inizia a parlare di contenuti.

Intervengo limitatamente alla questione delle bonifiche citata dal consigliere Foti, solo per porre una questione. Intanto mi fa piacere questa presa d’atto che, dopo tanta insistenza da parte nostra, si riconosce il problema di andare a risolvere una situazione di siti inquinati, che non sono pochi in questa regione. Ho ricordato diverse volte il Catasto di ARPA, che prevede trecento siti in procedura aperta. Ora anche come Regione abbiamo iniziato a fare anche noi il nostro elenco di siti inquinati, che spero ci porti presto al Piano delle bonifiche.

L’articolo 250 che voi inserite nell’allegato che ci avete mandato ieri pomeriggio, è un articolo che in questa sede, ogni volta che si parlava di bonifiche, penso di averlo esplicitato e tirato fuori, perché pone in capo alla Regione delle responsabilità. Vero che in prima istanza devono intervenire i Comuni, ma in seconda istanza, se non lo fanno loro, tocca alla Regione. Io lo so bene, perché a San Giovanni Persiceto c’è la questione della Razzaboni che, a quanto mi risulta, ancora non è stata chiusa rispetto al finanziamento che doveva arrivare dal Ministero. I Comuni non intervengono, proprio perché non hanno le spalle coperte da questo punto di vista e hanno delle responsabilità. Quindi noi sostenevamo che, come Regione, dovessimo andare in aiuto ai Sindaci che devono occuparsi di temi di questo tipo, perché non hanno la forza per farlo. Ora voi ci dite che chiederete l’istituzione di un fondo finanziato dallo Stato. Il mio dubbio è il seguente: posto che tutto questo percorso sull’autonomia è un percorso lungo, che necessita di una legge dello Stato approvata da entrambe le Camere, se tutto questo percorso non verrà portato a compimento, cosa facciamo, non rifinanziamo le bonifiche? Il tema è importante, va affrontato e va prevista anche questa possibilità ed è quello che noi vi chiediamo da inizio mandato, proprio perché anche per la Razzaboni si è visto che i tempi sono allargati di anni (dieci o quindici anni).

Io credo che sia necessario da questo punto di vista che noi, come Regione, quel fondo lo andiamo a finanziare, perché altrimenti i tempi si dilatano, i siti inquinati sono tanti (è una possibilità che già la legge prevede) senza aspettare i finanziamenti dello Stato. Ma la cosa che mi interessa soprattutto capire: visto che su questa materia siamo già parecchio in ritardo, se tutto questo percorso dell’autonomia non verrà portato a compimento, i soldi per le bonifiche chi ce li mette? Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Tre minuti alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Una considerazione che riguarda un tema già anticipato durante la Commissione II dedicata alle cooperative spurie, in particolare al caso “Castelfrigo”. È una considerazione che partì da una discussione sul nostro agroalimentare e va nella direzione della tutela del consumatore, che non rientra nella competenza della Regione, ma dello Stato (del diritto civile). In quell’occasione abbiamo parlato di che cosa può essere il “made in Emilia-Romagna” e io avevo proposto che potesse essere anche una garanzia di valori. Quindi non soltanto una garanzia di buon lavoro, ma una garanzia che (in quel caso si parlava di prodotti agroalimentari, ma non ci sono certamente solo quelli) quei prodotti agroalimentari usciti da una filiera garantita, secondo i valori del lavoro buono, del lavoro giusto, del lavoro garantito, potesse avere un valore aggiunto con delle ricadute positive in realtà anche sullo Stato centrale. Ho visto che, pur non essendoci un marchio specifico, ma questo lo pongo all’attenzione e poi potrà avere eventualmente un ulteriore dibattito o anche diverse articolazioni, ma lo pongo all’attenzione simbolicamente, quando si parla di “made in Emilia-Romagna”, come ho riferito in quella Commissione, perché ho visto che l’Emilia-Romagna è la prima regione in Europa per numero di prodotti DOP e IGP (marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta) attribuiti dall’Unione europea. In più, anche dal punto di vista della registrazione per i marchi è ai primi posti in Europa. Se uniamo a questo il fatto che abbiamo una filiera effettivamente molto efficace, di eccellenza e molto forte nell’export, in cui la ricerca e l’innovazione si uniscono ad una base già forte e quindi diciamo che la costruzione di un tessuto unico di supporto di cose che ci sono già, ma forse non ancora sufficientemente a sistema, che riporti un’etichetta che le unisca e che si faccia però garante a monte che tutta la filiera rispetta quei valori che hanno fatto grande quella tradizione, questo secondo me potrebbe rappresentare un risultato spendibile a molti livelli, di cui può beneficiare – penso all’IVA, ma non soltanto – ovviamente non soltanto l’Emilia-Romagna ma lo Stato centrale e tutti noi.

Rispetto sia al tema della tutela del consumatore, sia alla possibilità di essere competitivi e di riconoscere che grande parte dell’eccellenza del “made in Italy” ormai è “made in Emilia-Romagna” e quindi molti di quei prodotti che fanno grande il “made in Italy” sono localizzati qui, sono localizzati nei nostri territori, quindi per quale motivo non provare ad affrontare il dibattito e vedere, anche nell’ambito della richiesta di maggiore autonomia, perché so che normalmente sono passaggi che competono allo Stato, se non valorizzare ancora di più qualcosa che già è nella realtà un fatto. Quindi così come c’è una qualità e un valore del lavoro degli emiliano-romagnoli, pur adesso con delle derive di non poco conto che vanno per forza arginate e su cui normative e controlli vanno trovati; so che tavoli sono nati e partirà presto – sono convinta – anche la Commissione da me proposta sulla cooperazione spuria, però non essendoci una denominazione di questo tipo, ma essendoci invece filiere che si incrociano con eccellenze, con tessuti imprenditoriali, tradizioni artigianali e alimentari di alto livello con business ormai globali, perché non dare un nome a tutto questo? Questa è la proposta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al consigliere Calvano.

Io chiuderei qui la parte del dibattito (non ho più iscritti), in modo da lasciare al presidente il tempo della replica, per poi chiudere.

Prego, consigliere Calvano.

 

CALVANO: Grazie, presidente. C’è un bellissimo romanzo scritto dal collettivo bolognese “Luther Blissett” che si chiama «Q». Il motto del protagonista è «Quello che devo fare». Io credo che in Emilia-Romagna stiamo facendo quello che dobbiamo fare. Lo stiamo facendo nel metodo, lo stiamo facendo nel merito.

Lo stiamo facendo nel metodo, perché nella partenza di questo dibattito in cui siamo apparsi obiettivamente gli uni contro gli altri armati, oggi siamo tutti dentro un percorso in cui ognuno di noi, ognuna delle parti che noi rappresentiamo, credo stia dando un contributo positivo e utile alla discussione. Lo sta facendo il Partito Democratico, lo stanno facendo le forze con le quali il Partito Democratico è alleato, lo stanno facendo le opposizioni. Io non so alla fine tutto ciò come si tradurrà, però nel metodo è bene che sia così, perché noi stiamo facendo una cosa rispetto alla quale non si tornerà indietro. È vero, presidente, stiamo facendo obiettivamente una cosa epocale proprio per questa ragione. Cosa significa non si torna indietro? Significa che segniamo un punto rispetto al quale si potrà decidere di andare avanti in un modo o in un altro, ma rispetto al quale si andrà avanti, non si tornerà indietro. Lo dico anche rispetto alle forze politiche, che oggi o domani diranno che bisognava chiedere ben altro, che bisognava fare ben altro. Ve lo dico, perché nel momento in cui noi abbiamo segnato questo punto, e dico noi tutti, ciò che succederà guardando avanti, poi sarà nelle disponibilità degli elettori e di noi che saremo dentro le istituzioni. Non farei questo discorso, se avessi sentito da parte di quest’Aula qualcuno dire: siamo contrari al processo di autonomia richiesto dall’Emilia-Romagna. Nessuno l’ha detto o perlomeno io non ho percepito questo. Credo che questa sia una cosa che valorizza quest’Aula, che valorizza il dibattito che abbiamo messo in atto e la dimostrazione ne è l’attenzione che ognuno di noi sta ponendo su questo tema. Stiamo obiettivamente facendo, a mio avviso – possiamo dircelo da soli – davvero i legislatori che possono segnare questa legislatura.

So che dire queste cose e auspicare un clima che prosegua con questa dialettica in una fase preelettorale, sia un po’ avventato. La ragione porterebbe ad essere pessimisti, ma io credo che bisogna metterci, in un passaggio come questo, un po’ di “ottimismo della volontà” per far sì che questo possa essere superiore al “pessimismo della ragione”.

Vado nel merito. Non troppo, perché chi mi ha preceduto ha già detto varie cose, a partire dal collega Boschini, fino ad arrivare agli interventi anche da parte delle opposizioni. Nel merito stiamo facendo quello che dobbiamo fare, perché ribadisco un concetto che, a mio avviso, è fondante del modo in cui l’Emilia-Romagna ha chiesto autonomia: noi abbiamo chiesto autonomia non per avere materialmente più soldi, ma per poter fare ancora più riforme rispetto a quelle che, con i poteri che abbiamo ad oggi, abbiamo deciso di fare. Poi la valutazione se siano fatte bene o male, competerà ad altri. Noi abbiamo una visione, altri ne avranno certamente un’altra, però il punto è che la spinta riformista dell’Emilia-Romagna, che è un patrimonio di tutti gli emiliano-romagnoli, di tutti noi, è una spinta che può avere un ulteriore rafforzamento dall’avvio del percorso di autonomia, perché ci può consentire di fare cose che in altre Regioni allo stato attuale probabilmente non si possono fare; ci può consentire di immaginare un’organizzazione della sanità ancora più avanzata; ci può consentire di immaginare politiche sui temi del lavoro, delle politiche attive del lavoro, dell’innovazione delle imprese che possono farci fare un ulteriore passo avanti e così vale per i temi legati alla gestione del territorio.

Io non sono preoccupato del tema “risorse” – e lo dico ai colleghi della Lega – perché siamo garantiti dalla Costituzione. Il tema “risorse” va collegato a quello che ci dice l’articolo 119, e non si può non leggere in combinato disposto i due articoli (116 e 119), secondo il quale nel momento in cui abbiamo autonomia, ci verranno date le risorse per poter gestire quell’autonomia. Una cosa straordinaria che sta avvenendo con il percorso dell’autonomia, che la Regione Emilia-Romagna ha avviato e sulla quale non stiamo ponendo, a mio avviso, la giusta attenzione è il fatto che abbiamo aperto la discussione sui costi standard. Ma quante volte in campagna elettorale ognuno di voi si è sentito dire: perché in Emilia-Romagna la famosa siringa costa ics e in qualche altra regione costa dieci volte ics? Perché non c’è un sistema di costi standard. Invece nel momento in cui noi chiediamo autonomia e il Governo deve decidere quante risorse ci deve dare, è obbligato a definire quanto quel servizio, quell’azione costa e quanto costa per l’Emilia-Romagna così come per tutte le altre Regioni. Potremmo essere da guida anche per gli altri. Le Regioni più avanzate che sono guidate dal PD, ma anche da altri partiti (non è questo il punto) potranno essere da guida per le Regioni più in difficoltà. Anche questa è una cosa enorme che stiamo facendo in Emilia-Romagna, di cui possiamo essere orgogliosi tutti. Non solo una parte di noi.

Noi stiamo facendo quello che dobbiamo fare; la palla ad un certo punto passerà al Parlamento, che spero faccia quello che deve fare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Darei la parola per la replica al presidente della Giunta Bonaccini.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Intanto grazie a tutti, mi pare evidente che il clima è molto diverso da quello da cui partimmo e mi pare che oggi nessuno abbia messo in discussione la bontà di questo percorso. Poi ho capito che la consigliera Piccinini ritiene che tutti quelli che hanno parlato prima di Foti, abbiano solo fatto retorica e quindi anche la sua collega Gibertoni. Io ho sentito parole risuonare, invece, nel merito di questioni rilevanti, perché la stessa Gibertoni aveva posto il tema dei ticket sanitari, per lei è retorica, per me significa la vita materiale delle persone, oppure quella della sicurezza non solo del lavoro ma sul lavoro, come ha richiamato anche il collega Foti, oppure Taruffi, il tema dell’ambiente inteso rispetto anche alla discussione robusta e aspra che abbiamo avuto sulla legge urbanistica, oppure il collega Boschini in merito ad un tema, questo sì per me straordinariamente importante, che è il tema dei Centri per l’impiego riferiti ad un dibattito e una discussione che portammo nella direzione che chiedemmo noi anche al governo Renzi, quando si immaginavano le Agenzie nazionali per il lavoro e non quelle regionali, che invece abbiamo ottenuto. E informo il consigliere Boschini che convocheremo una Conferenza delle Regioni straordinaria, e poi unificata Stato-Regioni, il 24 di questo mese per il riparto dei fondi dei Centri per l’impiego, perché abbiamo ottenuto all’unanimità delle Regioni la richiesta che abbiamo posto al Governo del riparto dei fondi, delle risorse per tutti i lavoratori a tempo indeterminato e anche per i fondi per i lavoratori a tempo determinato qua e là in giro per l’Italia.

Potrei citare altri interventi, ma volevo dire che stiamo facendo una cosa molto seria, per nulla banale, che tutti quanti, a partire da me, indicammo come complicata e nessuno poteva dire che sarebbe andata a buon fine, ma che se stiamo al merito delle discussioni che stiamo trattando, c’è il merito di dirci che stiamo parlando del cuore stesso dei governi delle Regioni e delle loro competenze. Quando parliamo di salute, di ambiente e territorio, di politiche del lavoro, economiche, della formazione professionale, della sicurezza del e sul lavoro. A me pare che, in realtà, noi abbiamo in poco tempo coinvolto e discusso di merito, perché dico al consigliere Bertani che non so quanto coinvolgimento abbia avuto il referendum, in quanto tale, dal punto di vista del merito, visto che chiedeva più autonomia, senza aver specificato prima su cosa e per cosa rispetto a parti sociali, ad esempio, che invece rappresentano il tessuto sociale produttivo, di tutela, di difesa dei diritti dei lavoratori, del volontariato, dell’associazionismo, degli enti locali che abbiamo sì coinvolto – e lo rivendico con orgoglio – anche nella stesura dei testi e nella discussione del merito di quello che stiamo facendo. E voi che rappresentate il cosiddetto “popolo”, visto che vi hanno eletti tutti direttamente, avevamo cambiato la legge anche appositamente perché tutti i cinquanta consiglieri regionali fossero eletti direttamente dai cittadini, scrivendone il cognome, mi pare che avete tutto il tempo e la disponibilità di entrare nel merito delle questioni anche nelle prossime Commissioni.

Dopo di che io oggi qui non voglio aprire nessuna disputa su percorsi passati, ognuno aveva le proprie idee, giudicheranno i cittadini, sapete che ho preferito utilizzare i 20 milioni di euro, che avremmo speso, in maniera molto diversa. Verrebbe da dire, consigliere Pompignoli, però che forse qualche domanda dovrebbe farla lei a qualcun altro più vicino a lei, rispetto ad alcune proposte avanzate. Ad esempio, la richiesta di Regioni a Statuto speciale che oggi non trova più posto nella definizione della preintesa, che – mi auguro – andremo a sottoscrivere e nemmeno nelle proposte dei nove decimi del totale del residuo fiscale, perché o non ho colto io le discussioni che sto facendo con i miei colleghi, oppure mi pare che sul tavolo della discussione stiamo discutendo di qualcosa che ancora non è afferente alla singola questione di competenze e io ribadisco qui quello che dissi. A me pare che in un Paese serio, se chiedo una competenza che gestisce qualcun altro e chiedo di gestirla io, immaginando – qui ci troviamo certamente d’accordo – di poterla qui, in Lombardia, in Veneto gestire bene e probabilmente anche meglio, se le risorse le decidiamo noi in autonomia. Ma io credo sia giusto quantificare (ed è qui complicato andare a trovare la cifra precisa) il tema di quel costo, perché se lo gestisco io, è giusto che io possa trattenere le risorse nella compartecipazione al gettito fiscale e vedremo come e dove. Lo stiamo discutendo, lo si discuterà con il futuro Governo. Ho sempre pensato, ma anche questo magari è motivo per me di poter essere smentito in futuro, se ci sarà il centrodestra da solo al governo del Paese – cosa che non mi auguro, al contrario di voi – che i nove decimi e peraltro in una discussione qualche settimana fa anche nella composizione del centrodestra qui in Regione non mi pare aveste tutti la stessa idea, nessun Governo li concederebbe, perché l’ho sempre definita “eventuale secessione fiscale”. Ma questo si discuterà, si vedrà. Quello che io dico è che pretendo di non avere un euro in meno di quello che serve a gestire una competenza. Altrimenti questa sì sarebbe una presa in giro. Perché se a fronte di più competenze che chiedo, non mi è consentito di gestire le risorse almeno pari a quelle che devono essere gestite, io credo che sarebbe un elemento per il quale abbiamo fatto una discussione solo pleonastica, anzi che persino andrebbe in una direzione opposta a quella che crediamo. Vedremo la discussione quale sarà, perché lì il tema è quello di poter gestire le competenze rispetto ad un costo presunto (io dico reale) che avevano e avere la certezza che quelle risorse rimangono in capo a me.

Vi è tutta una discussione, però, che ho indicato che riguarda il tema della compartecipazione fiscale e di una ridiscussione in un nuovo federalismo. Anche qui mi verrebbe facile dire: tutto sommato, prendiamoci la responsabilità insieme. Ci sono stati Governi che si sono alternati in passato di diverso segno politico e tutto sommato nemmeno quelli del centrodestra, con la Lega molto presente, hanno consegnato grande autonomia ai territori. Tant’è che stiamo facendo una discussione, che dice è la prima volta che questa si andrà a realizzare.

In ogni caso, non mi interessa la discussione oggi se ho rincorso, se siamo stati davanti. In genere, le locomotive (noi questo oggi siamo nel Paese) hanno bisogno che si agganciano i binari per andare via tutti insieme, ma è una battuta che rimane nel novero delle battute. Per me l’importante è provare ad ottenere, come lo definiva anche Calvano, un risultato storico perché è evidente, per questo dissi «porto io i pullman con i cittadini dell’Emilia-Romagna a Roma, se non ci verrà concessa dal futuro Parlamento, stante una preintesa, l’autonomia che chiediamo», perché vorrebbe dire non tenere conto, dal punto di vista di chi come lei, come Bertani ed altri legittimamente preferivano o hanno preferito il referendum (un riconoscimento popolare), al di là di quanti hanno partecipato, perché sono comunque milioni. Anche in Lombardia. Dal nostro punto di vista, l’idea che rappresentando una volontà che avevamo la certezza avrebbe detto sì a più autonomia, ma andandola a definire nel merito, per questo il coinvolgimento dell’Assemblea legislativa. Su questo, chiedete voi ai vostri colleghi veneti e lombardi quante discussioni stanno facendo, perché se sono più delle nostre, acceleriamo ulteriormente. Io ho l’impressione che questo coinvolgimento qui lo si stia facendo in maniera un pochino più robusta che dalle altre parti. Ma può darsi che in questo io mi sbagli. Certamente il collega Roberto Maroni a Piacenza in un’assemblea organizzata dalle due CNA territoriali, lombarde ed emiliano-romagnole, mi ha ringraziato pubblicamente, perché abbiamo accolto la richiesta di aspettarli per partire insieme. Ho visto che il collega Zaia recentemente ha chiesto di poter essere, secondo me giustamente, al tavolo della trattativa.

Abbiamo colto un sentimento che c’era? Sì. È come per la discussione sui vitalizi, se stai in giro sul territorio (e io ci sto molto) cogli quello che, giusto o sbagliato che sia, percepiscono i cittadini e anche per chi come noi ha sempre detto no alla specialità, sacra l’unità nazionale, se nel 2017 e nel 2018 non si coglie che è il tempo che questo Paese premi le realtà virtuose, o che dimostrano di esserlo, vuol dire che non avremmo capito come le istituzioni, anche rispetto ad una avversità, che spesso per colpa loro ricevono dai cittadini, non coglierebbero un aspetto a mio parere, invece, importante che deve arrivare. Da questo punto di vista, però, e voi sapete qual è la lealtà, spero almeno questa mi venga riconosciuta, istituzionale che io assegno indipendentemente dall’appartenenza politica, perché ho sempre detto che se guidi un’istituzione la rappresenti non per la tua parte ma per il tutto, ed è per quello che, nonostante Sassi sorrida, abbiamo detto sì quando la compartecipata al 100 per cento del Comune di Roma AMA ha chiesto espressamente alla Regione Lazio di fare l’accordo con la Regione Emilia-Romagna, sentiti gli enti gestori. E se legittimamente l’Amministrazione di Roma ha deciso che è meglio che quei rifiuti vadano o a Latina o in Abruzzo, come andranno, posto che su questo potremmo aprire una bella discussione sui TMB rispetto alla chiusura del ciclo dei rifiuti, perché ho l’impressione che quei rifiuti non si fermeranno nemmeno lì e andranno da qualche altra parte. A proposito di autonomia, su questo secondo me ci potremmo trovare d’accordo anche con il Movimento 5 Stelle, sul fatto che – come noi chiediamo – si possa avere diritto di dire stop a quello che oggi è un mercato libero rispetto al tema del giro che fanno i rifiuti urbani. O no? Perché vorrei poter dire la mia rispetto a chi propaganda scelte che, non riuscendo a realizzare, chiedono ad altri di risolvere problemi di incapacità. E non è un problema attuale, perché non mi sono mai permesso di dire che la responsabilità di ciò che oggi c’è nella regione Lazio è ascrivibile soltanto a chi sta governando, ci mancherebbe altro! Soltanto uno sciocco o uno che solo ideologicamente vive la politica e le istituzioni, potrebbe addossare l’intera responsabilità a chi è lì da poco tempo. Ma la responsabilità istituzionale mi interessa rispetto al fatto che io ho ascoltato e preso appunti rispetto alle questioni che avete detto, mi auguro che nelle Commissioni nei prossimi giorni si possano svolgere e discuterle una a una, come peraltro avete potuto fare in quelle che avete svolto, e mi auguro che si possa trovare il massimo di condivisibilità (sono state poste questioni mica banali da parte di tutti) che possano vedere – mi auguro – un giudizio che, nel caso si arrivi a fare, come io credo si arriverà, alla preintesa, si possa trovare non dico una totale soddisfazione da parte di tutti, peraltro avete visto, abbiamo acconsentito come tre presidenti, a nome delle nostre Regioni, di andare, proprio per i tempi ristretti a definire non tutte le competenze e una parte di materie e in questo rivendico che dentro a quelle che abbiamo scelto, ci sono pressoché quasi tutte le dodici, ce ne sono molte meno ovviamente delle ventitré. Ma io ho colto lo spirito – e li ringrazio – che gli stessi presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto hanno voluto porre in essere una questione, che è quella che da lì – come veniva detto da molti di voi – vedrete che non si tornerà più indietro. O, meglio, si potrà anche tornare indietro, perché la storia di questo Paese è fatta di momenti in cui si era convinti di essere ad un passo dall’ottenimento di qualcosa che si riteneva pressoché indispensabile, che poi è andato bocciato. Questo lo dirà la storia, lo diranno i prossimi anni, i prossimi mesi.

Per concludere, io penso che abbiamo bisogno di provare a fare in queste settimane il meglio che si possa fare per ottenere il più possibile e io penso che, se questo avverrà, non troverete mai in me chi pensa di poter sbandierare l’idea che abbiamo né fatto tutto da soli, né che il merito sia ascrivibile solo a chi sta governando. Altrimenti non avremmo messo il nostro tempo a disposizione di una discussione, in un periodo in cui di cose da fare ce ne sono tante, a raccogliere qualsiasi sollecitazione che possa arrivare. Alcune peraltro dette persino dalle opposizioni oggi che, con soddisfazione, vengono viste come recepite addirittura negli stessi testi.

Io penso che noi siamo di fronte ad un percorso, che nessuno ci aveva ordinato, non era nei programmi elettorali e peraltro chi, come me, auspicava e ha dovuto prendere atto del voto del referendum del 4 dicembre 2016, ha preso atto che una parte di riforme, che per me sono ancora indispensabili e mi auguro che qualcun altro in futuro o noi stessi le si possa attuare, o almeno una parte di esse, se sto alla discussione dei costi della politica, mi viene da dire che quell’esempio virtuoso che noi e voi insieme abbiamo attivato come prima legge, ricordo bene quando qualcuno diceva “vedrete che seguiranno tutte”, ho l’impressione che se andiamo a vedere nel merito, abbiano seguito ben poche. Quindi ci sono riforme, a proposito di come irrobustire le istituzioni, delle quali io credo quel referendum poneva accenti che andrebbero ripresi, ma siccome si deve prendere atto della decisione e delle scelte dei cittadini e, proprio perché alcune di quelle proposte non sono entrate in una competenza che tornava ad essere più statale che regionale e per coerenza sapete che noi, a partire dalle politiche energetiche, o della promozione del turismo all’estero non le abbiamo volute inserire in questa discussione, io comunque sono convinto che noi abbiamo fatto bene a prendere la strada di una piena attuazione dell’autonomia differenziata, che peraltro – questo va ricordato agli onori della storia – fu introdotto dal centrosinistra nel 2001 e che però mai nessuno effettivamente ha mai voluto percorrere.

Io vi ringrazio della discussione, vi chiedo la disponibilità, seppur con un tempo breve che avremo davanti, se non altro perché scade la legislatura, a provarci ad arrivare fino in fondo. Quindi nei prossimi giorni nelle Commissioni mi auguro, presidente Saliera, il 30 o il 31 o, come ha detto lei – e la ringrazio per la disponibilità dell’Assemblea e dell’Ufficio di Presidenza – eventualmente a convocarla, pur all’interno dei tempi previsti dai regolamenti, anche nei giorni successivi, non ci fossero i Ministeri pronti con tutti i documenti, io vi richiedo un grande sforzo, perché davvero noi possiamo arrivare a fare questo primo passo, che a mio parere sarebbe un passo tutto sommato decisivo, perché il futuro Parlamento e il futuro Governo possano poi procedere ad individuare tutte le risorse che servono e a fare le leggi, stante una per Regione. E, come diceva Foti, ci si deve augurare che non vengano corrette, perché l’autonomia andrebbe garantita davvero per l’intesa che nei territori è stata trovata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, presidente Bonaccini.

Concludiamo così i nostri lavori, ci vediamo il 30 in Assemblea.

Chiedo all’Ufficio di Presidenza, visto che siamo convocati, di riunirci subito.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,42

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI, gli assessori Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI e la consigliera Ottavia SONCINI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

É stato presentato il seguente progetto di legge:

 

5916 - Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante: “Modifica alla Legge regionale 27 giugno 2014, n. 6 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere””. (05 01 18) A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Petizione

 

5932 - Petizione popolare circa le modalità di calcolo del ticket su alcuni farmaci e su alcuni esami in alternativa, a seconda della maggiore convenienza per l'assistito, in base al reddito familiare fiscale lordo annuo ovvero in base all'indicatore ISEE. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 97 del 14 12 17)

 

Interrogazioni

 

5869 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare affinché l’AUSL Romagna garantisca un’adeguata assistenza ai malati di SLA con percorsi strutturati. A firma dei Consiglieri: Prodi, Rontini

5870 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti gli obblighi di pubblicazione di informazioni sulla situazione patrimoniale dei dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. A firma del Consigliere: Bignami

5871 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per assicurare la completa attribuzione di tutte le borse di studio previste negli Atenei regionali. A firma del Consigliere: Bignami

5872 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire il mantenimento del servizio di consulenza pediatrica diurna nel Pronto Soccorso dell’Ospedale del Delta di Lagosanto. A firma del Consigliere: Fabbri

5873 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e problematiche riguardanti i criteri stabiliti per i protocolli operativi e le linee guida relativi agli interventi, in ambito sanitario, di emergenza ed urgenza. A firma del Consigliere: Bignami

5874 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la registrazione dei farmaci. A firma del Consigliere: Delmonte

5875 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti, a Modena, enti operanti nel settore sociale e del sostegno a persone in situazioni di difficoltà. A firma del Consigliere: Bargi

5876 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la concessione di immobili pubblici, con particolare riferimento alla situazione relativa a Castel Maggiore (BO). A firma del Consigliere: Bignami

5877 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la restrizione al solo Telepass delle modalità di pagamento del pedaggio presso il casello autostradale di Sasso Marconi Nord. A firma del Consigliere: Bignami

5878 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire una adeguata formazione professionale dei medici e far fronte al relativo turn over. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Zappaterra, Molinari

5879 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attivazione, secondo notizie di stampa, di una pronta attività obbligatoria per tutto il personale infermieristico presso il Pronto Soccorso e Medicina d'Urgenza dell’Azienda Ospedaliera Sant'Orsola-Malpighi per fronteggiare il probabile iperafflusso nel periodo invernale. A firma del Consigliere: Bignami

5881 - Interrogazione a risposta scritta circa l’ipotesi di "fusione" o “integrazione” delle Cardiologie degli Ospedali Sant'Orsola e Maggiore. A firma del Consigliere: Bignami

5882 - Interrogazione a risposta scritta circa la cosiddetta “tassa sulla salma” che, secondo notizie di stampa, sarà introdotta a partire dal 2018 in base a una delibera dell'ASL Unica della Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

5884 - Interrogazione a risposta scritta circa i compiti degli accertatori dell’edilizia residenziale pubblica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Fabbri, Bargi, Delmonte, Pettazzoni, Rainieri, Liverani, Rancan

5885 - Interrogazione a risposta scritta circa la procedura selettiva per la progressione economica orizzontale seguita negli ospedali e nell’AUSL della provincia di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

5886 - Interrogazione a risposta scritta circa la richiesta, secondo notizie stampa, del Difensore civico regionale al Comune di Bomporto per garantire la parità di genere nella Giunta comunale come stabilito dalla legge 7 aprile 2014, n. 56. A firma della Consigliera: Gibertoni

5887 - Interrogazione a risposta scritta circa le donazioni a favore della sanità bolognese e il processo di unificazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna, con conseguente cambio di denominazione e logo. A firma del Consigliere: Bignami

5889 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi per garantire maggiore fruibilità turistica alla Camera di San Paolo di Parma senza ridurre quella del Castello di Torrechiara (PR). A firma del Consigliere: Rainieri

5890 - Interrogazione a risposta scritta circa la cosiddetta “tassa sulla salma” che sarà introdotta a partire dal 2018 in base a una delibera dell'ASL Unica della Romagna. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

5893 - Interrogazione a risposta scritta circa i dati pubblicati dalla stampa relativi ai giorni di ferie residui e alle ore di straordinario dei dipendenti del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi e dell'Azienda Ausl di Bologna e quali siano quelli riguardanti l'Ausl di Imola e l'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Bignami

5894 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi di sostegno alla pastorizia di transumanza nella regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Torri

5895 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura o riduzione di servizi informazione e di biglietteria nella provincia di Modena da parte della società di trasporto pubblico locale Seta. A firma della Consigliera: Gibertoni

5896 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancanza, in molte strutture tecniche competenti in materia sismica della regione, di figure apicali con competenze specialistiche. A firma della Consigliera: Piccinini

5897 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se, e con quali modalità, la Giunta intenda intervenire affinché l’Unione Terre d’Acqua adegui l’organico della Polizia Municipale per garantire un presidio al territorio dei comuni di Anzola dell’Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

5899 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda valutare la possibilità di presentare richiesta alla Sovrintendenza affinché lo studio del pittore Tonino Dal Re venga dichiarato di interesse culturale ai sensi degli articoli 14 e 51 del Codice medesimo. A firma del Consigliere: Bignami

5900 - Interrogazione a risposta scritta in merito ad una notizia, riportata dalla stampa locale, relativa ad un bando di concorso indetto dalla Ausl di Imola e giudicato illegittimo dal TAR che ha accolto il ricorso di una candidata. A firma del Consigliere: Bignami

5901 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle iniziative che si intendono intraprendere per effettuare una ricostruzione virtuale dell’anfiteatro di epoca romana sito ad Imola e quanti contributi sono previsti annualmente dalla legge regionale n.18 del 2000 per tale progetto. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5902 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per garantire agli abitanti di Savigno di avere le stesse opportunità, in termini di servizi all’interno del proprio territorio, che avevano prima di essere ricompresi nel Comune di Valsamoggia. A firma del Consigliere: Bignami

5905 - Interrogazione a risposta scritta circa il rapporto assistenziale ed il carico complessivo di lavoro presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5906 - Interrogazione a risposta scritta circa i processi di confronto con i vertici militari al fine di promuovere nuove collaborazioni a vantaggio e tutela della cittadinanza e del territorio. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5907 - Interrogazione a risposta scritta circa i fenomeni di lavoro irregolare ed evasione fiscale. A firma della Consigliera: Piccinini

5908 - Interrogazione a risposta scritta circa l’individuazione dei rappresentanti del Comune di Lizzano in Belvedere (BO) all’interno dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

5909 - Interrogazione a risposta scritta circa la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’introduzione, in particolare nella preparazione dei pasti destinati alle mense scolastiche, di misure utili a eliminare o ridurre il rischio di soffocamento. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5910 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi nel comune di Baricella (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

5911 - Interrogazione a risposta scritta circa lo spazio internet della Regione che vede tra i suoi contenuti anche le relazioni della Giunta che seguono l’approvazione delle risoluzioni. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5912 - Interrogazione a risposta scritta circa l’Istituto per la storia e la memoria del Novecento “Ferruccio Parri”, con particolare riguardo agli aspetti relativi al bilancio e al rinnovamento dell’attività dell’Istituto. A firma del Consigliere: Bignami

5913 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di assegnazione di incarichi da parte dell’Ausl di Bologna e in particolare sul ricorso all’art. 15 septies del D.Lgs. 502/1992. A firma del Consigliere: Bignami

5914 - Interrogazione a risposta scritta circa il Fondo sanitario regionale e in particolare quali progetti per l’innovazione e la realizzazione delle politiche sanitarie vengano finanziati, in quali Ausl e a quanto ammontino le cifre investite. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5915 - Interrogazione a risposta scritta circa i progetti di educazione alla salute e i corsi di formazione dell’Ausl di Bologna rivolti a enti, scuole e associazioni. A firma del Consigliere: Bignami

5917 - Interrogazione a risposta scritta circa ritardi riguardanti la ripartizione fra i Comuni delle agevolazioni derivanti dal fondo idrocarburi. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Bertani

5918 - Interrogazione a risposta scritta circa le ragioni del blackout informatico che ha colpito, a partire dal gennaio 2018, l’AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

5919 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire il mantenimento dei vigenti criteri di attribuzione delle competenze in materia fallimentare ai Tribunali esistenti. A firma del Consigliere: Foti

5920 - Interrogazione a risposta scritta circa i motivi dei ritardi nell’erogazione dei bonus 2017 relativi al fondo idrocarburi, e le relative tempistiche. A firma del Consigliere: Bignami

5921 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e pareri riguardanti il progetto di ampliamento di una discarica, con particolare riferimento alla situazione esistente a Baricella. A firma del Consigliere: Bignami

5922 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l’attività di medici di medicina generale e pediatri presso la Casa della Salute di Podenzano. A firma del Consigliere: Foti

5923 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti le richieste di mobilità di nuclei familiari con morosità, assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5924 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per potenziare il personale operante nei Pronto Soccorso, anche in relazione all’aggressione subita da una infermiera a Rimini. A firma della Consigliera: Piccinini

5925 - Interrogazione a risposta scritta circa la soluzione di problematiche e danni causati da guasti alla linea Enel riguardanti una abitazione sita a Monzuno (BO). A firma del Consigliere: Bignami

5926 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti e questioni riguardanti le spese sostenute dalla AUSL di Bologna per la manutenzione e l'assistenza di software e hardware in uso presso la stessa. A firma del Consigliere: Bignami

5927 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’allontanamento dei bambini dai relativi nuclei familiari. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi

5928 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere problematiche e ritardi riguardanti la consegna della posta e dei pacchi nella provincia di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

5929 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire ai Vigili del Fuoco un equo trattamento salariale e migliori condizioni di lavoro. A firma del Consigliere: Bignami

5930 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti gli edifici destinati alla residenza popolare sita in via Puccini a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5931 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la capitozzatura di alberature presenti sul ciglio stradale di via Missiroli, tra Longiano e Cesena, e la regolamentazione del verde comunale. A firma del Consigliere: Bertani

5933 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le visite mediche preventive da parte delle AUSL, relative al personale medico convenzionato. A firma del Consigliere: Bignami

5934 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti i residui e le ceneri prodotti a seguito di incenerimento o termovalorizzazione di rifiuti. A firma del Consigliere: Bignami

5935 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare il pieno funzionamento della Casa della Salute di Podenzano ed evitare l’abbandono, da parte di medici, del Pronto Soccorso di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

5936 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di una pista ciclabile nel tratto della strada provinciale che collega Sant’Ilario d’Enza con Montecchio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

5937 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di presentazione della relazione triennale sull’attuazione delle politiche abitative e della gestione del patrimonio ERP. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Fabbri, Delmonte, Rancan, Pompignoli, Rainieri, Bargi, Pettazzoni

5938 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per aprire un tavolo regionale permanente di monitoraggio e coordinamento sui temi dell’antifascismo, con particolare riferimento ad una manifestazione, svoltasi a Fossoli, nei pressi di un immobile che ospita i rifugiati. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

5939 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti disparità di trattamento tra i medici specializzandi ed i corsisti di Medicina Generale. A firma del Consigliere: Bignami

5940 - Interrogazione a risposta scritta circa la connessione tra gioco d’azzardo e le attività criminali di tipo organizzato, e la valorizzazione delle funzioni affidate alla Consulta regionale per la legalità. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

5941 - Interrogazione a risposta scritta circa la manutenzione e la messa in sicurezza della Strada Provinciale 142 "Mandrioli". A firma della Consigliera: Montalti

5942 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la chiusura del passaggio a livello n. 33, sito in via Aldo Moro, a Budrio. A firma del Consigliere: Bignami

5944 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’AUSL di Piacenza e le azioni da porre in essere per farvi fronte. A firma del Consigliere: Foti

5945 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i problemi di sicurezza esistenti nell’Ospedale Maggiore, con particolare riferimento al relativo parcheggio. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5946 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la quantità di alunni immigrati presenti nelle classi. A firma del Consigliere: Bignami

5947 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte ai casi di abusi, maltrattamenti e violenze rilevati dalle strutture sanitarie dell’ASL Unica della Romagna. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Marchetti Daniele

5948 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alla carenza di personale medico e specialistico all’interno delle strutture ospedaliere regionali. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

5949 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche riguardanti i campi nomadi esistenti a Faenza (RA). A firma del Consigliere: Liverani

5950 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la copertura del territorio regionale da parte delle reti telefoniche ed internet, con particolare riferimento alla situazione esistente a Reda, nel Comune di Faenza. A firma del Consigliere: Liverani

5951 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la prevenzione degli incidenti sul lavoro, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

5952 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare la memoria di Guglielmo Marconi e dei luoghi allo stesso dedicati. A firma del Consigliere: Bignami

5953 - Interrogazione a risposta scritta circa i casi di violenze sulle donne riguardanti il territorio imolese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5955 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli da porre in essere in merito alla situazione igienico-sanitaria in cui versano i bagni pubblici dislocati sul territorio del Comune di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5956 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche ed i costi riguardanti le buste ed i sacchetti biodegradabili e compostabili utilizzati nelle farmacie. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

5957 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione delle baby gang e della relativa criminalità in Emilia-Romagna, e le azioni da attuare per contrastare tale fenomeno. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi

5958 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assunzione di personale ostetrico, medico e di operatori sanitari presso il punto nascita dell’Ospedale di Bentivoglio. A firma del Consigliere: Bignami

 

Interpellanza

 

5892 - Interpellanza circa la pubblicazione del bando da parte di Enac per la riapertura e il rilancio dello scalo aeroportuale Luigi Ridolfi di Forlì. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

Risoluzioni

 

5880 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prendere le distanze e a condannare senza riserve quanto affermato da un rappresentante dell'ANPI e consigliere comunale di Crevalcore. (27 12 17) A firma del Consigliere: Bignami

5883 - Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a valutare, in sede di revisione della legge regionale 24/2001 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo), l'inserimento di clausole che diano la possibilità al singolo Comune di applicare le procedure previste dal comma 4 dell'articolo 3 del DPR 445/2000. (28 12 17) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pompignoli, Fabbri, Bargi, Delmonte, Pettazzoni, Rainieri, Liverani, Rancan

5888 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere e supportare le richieste del Consiglio metropolitano contenute nell'ordine del giorno, approvato il 13 dicembre 2017, riguardante interventi manutentivi e investimenti finalizzati a contrastare le continue interruzioni dell'energia elettrica nell'Appennino bolognese. (29 12 17) A firma dei Consiglieri: Bignami, Foti

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

5453 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti un bando di selezione per la U.O. ostetricia e ginecologia presso l'ospedale Bufalini di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

5456 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire la diffusione della tubercolosi, con particolare riferimento agli istituti scolastici. A firma del Consigliere: Bignami

5459 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della azienda Vapor Europe di Sassuolo. A firma della Consigliera: Piccinini

5460 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire la diffusione e la disponibilità di defibrillatori sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Bignami

5461 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di casi di scabbia nel territorio imolese, con particolare riferimento alla situazione riguardante gli istituti scolastici. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5466 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti procedure relative al Pronto Soccorso di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5473 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'affidamento di incarichi dirigenziali riguardanti l'AUSL di Modena e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri

5474 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità, qualora non permanessero attivi i punti nascita di Castelnovo ne' Monti, Pavullo nel Frignano e Borgo Val di Taro, di avviare un progetto pilota regionale sulla gestione a basso rischio della gravidanza in dette località. A firma dei Consiglieri: Sassi, Gibertoni, Sensoli

5478 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare i disagi per gli utenti e gli operatori dei punti vaccinali nei Distretti sanitari di Parma e di Fidenza. A firma del Consigliere: Rainieri

5482 - Interrogazione a risposta scritta circa la manifestazione "Oltre il Velo" in programma a Santarcangelo di Romagna dal 23 al 28 ottobre 2017. A firma del Consigliere: Pompignoli

5498 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale procedura sia prevista per informare il genitore non residente con i figli sull’eventuale inadempienza dell’altro nel rispetto dell’obbligo vaccinale. A firma della Consigliera: Rontini

5501 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sono allo studio altre collaborazioni tra diversi Soggetti Aggregatori, oltre a quella inerente il servizio di raccolta, lavorazione del plasma e distribuzione di emoderivati. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni

5503 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in relazione all'assunzione di integratori alimentari a base di riso rosso fermentato, con effetti paragonabili alle statine. A firma della Consigliera: Sensoli

5506 - Interrogazione a risposta scritta circa la Conferenza interistituzionale prevista dall'art. 10 della L.R. n. 13/2015 ad oggetto "Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, province, comuni e loro unioni". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Fabbri, Delmonte, Rancan, Pompignoli, Rainieri, Bargi, Pettazzoni

5511 - Interrogazione a risposta scritta circa la vicenda riguardante il decesso di un neonato presso l'Ospedale di Sassuolo, e le azioni da attuare per evitare il ripetersi di simili episodi. A firma del Consigliere: Bargi

5515 - Interrogazione a risposta scritta circa criticità riguardanti servizi igienici presso l'Ospedale di Ravenna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5517 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese per prestazioni sanitarie riguardanti immigrati ospiti di strutture di accoglienza del territorio romagnolo. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

5519 - Interrogazione a risposta scritta circa la spesa sanitaria pro capite nei territori della regione Emilia-Romagna, e le relative eventuali differenziazioni. A firma del Consigliere: Bessi

5520 - Interrogazione a risposta scritta circa il sistema di emergenza-urgenza riguardante le donne in stato di gravidanza che non possono più usufruire del punto nascite di Pavullo, a seguito della chiusura di tale struttura. A firma dei Consiglieri: Aimi, Bignami

5525 - Interrogazione a risposta scritta circa l’investimento non ancora stanziato dalla Regione sul blocco A dell’Ospedale di Fiorenzuola d’Arda. A firma del Consigliere: Foti

5527 - Interrogazione a risposta scritta circa la sicurezza per gli utenti all’interno degli ospedali di Ravenna e Faenza. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani

5528 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda intervenire per evitare la vendita del centro visite di Pontelagoscuro e scongiurare la successiva chiusura del Giardino delle Capinere che si tradurrebbero in un danno ambientale per la provincia di Ferrara. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

5529 - Interrogazione a risposta scritta circa l’opportunità di realizzare campagne di informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e di valorizzare l’attività dei Centri Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST). A firma della Consigliera: Sensoli

5532 - Interrogazione a risposta scritta circa la sicurezza sanitaria e la tutela della cittadinanza, con particolare riferimento alla diffusione della tubercolosi ed ai centri di accoglienza. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5536 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare disagi e tutelare le donne visitate per problematiche connesse all’inizio delle contrazioni presso il Pronto Soccorso Ostetrico dell’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5540 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Rexnord Flattop Europe di Correggio (RE). A firma del Consigliere: Torri

5541 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la dotazione di personale presso l'Ospedale di Vaio, con particolare riferimento alla U.O. di chirurgia. A firma del Consigliere: Bignami

5542 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'accesso alle visite chirurgiche vascolari presso l'AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5555 - Interrogazione a risposta scritta circa la riorganizzazione territoriale ed ospedaliera dell'Appennino bolognese, con particolare riferimento ai reparti ed alle specializzazioni sanitarie nei singoli nosocomi. A firma del Consigliere: Bignami

5563 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sostenere lo studio dell’Istituto Ramazzini sugli effetti sulla salute connessi all’utilizzo del Glifosato. A firma della Consigliera: Gibertoni

5566 - Interrogazione a risposta scritta circa l’indagine denominata “Malacarne”, riguardante la fornitura di carne avariata ad enti pubblici, mense ospedaliere, scolastiche e militari. A firma del Consigliere: Bignami

5567 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’utilizzazione del fascicolo sanitario elettronico. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5570 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la patologia genetica denominata Fenilchetonuria. A firma della Consigliera: Piccinini

5575 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare casi di duplicazione di esami e di accertamenti sanitari. A firma del Consigliere: Bignami

5578 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a seguito di infiltrazioni d’acqua piovana verificatesi negli ospedali di Ravenna e di Lugo. A firma dei Consiglieri: Liverani, Marchetti Daniele

5592 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il whistleblowing presso la Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Bertani

5594 - Interrogazione a risposta scritta circa l’accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale nel territorio imolese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5606 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato delle procedure riguardanti la progettazione e la realizzazione della quarta corsia nel tratto autostradale Modena Nord-Piacenza Sud (A1 Milano-Napoli). A firma del Consigliere: Foti

5607 - Interrogazione a risposta scritta circa l'iter procedimentale riguardante il recupero della caserma dei Carabinieri sita in via Carducci, nel Comune di Concordia (MO). A firma del Consigliere: Aimi

5609 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la tutela della Villa Lonardi di San Donnino (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

5624 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche di sicurezza e manutenzione dell'archivio cartaceo dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5636 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche riguardanti l’accensione di una torcia dell’impianto di stoccaggio di gas naturale sito a San Potito, a Cotignola (RA). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5639 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di degrado della Montagnola di Bologna, con particolare riferimento allo spaccio di droga ed ai reati posti in essere da stranieri. A firma del Consigliere: Bignami

5651 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere progetti di abbellimento delle strutture stradali, ferroviarie e delle reti di comunicazione. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Sassi

5657 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare la sicurezza all'interno ed all'esterno dell'HUB di Via Mattei, a Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5662 - Interrogazione a risposta scritta circa la previsione, anche tramite provvedimenti di natura legislativa, di contributi volti a favorire la partecipazione ai corsi per l'acquisizione della qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS). A firma del Consigliere: Foti

5664 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l’attribuzione di servizi interni di un liceo di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

5665 - Interrogazione a risposta scritta circa l’applicazione della L.R. n.5/2001 in riferimento all’erogazione del servizio di formazione professionale. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami

5669 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura dell’Ufficio Tecnico di Savigno. A firma del Consigliere: Bignami

5677 - Interrogazione a risposta scritta circa la risoluzione delle problematiche in essere tra la società Amazon ed i relativi dipendenti che sciopereranno in occasione del “Black Friday”. A firma del Consigliere: Rancan

5681 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripetersi di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti a Copparo (FE) ad opera di richiedenti asilo ospitati presso la cooperativa Camelot. A firma del Consigliere: Fabbri

5694 - Interrogazione a risposta scritta circa gli incarichi di patrocinio legale affidati all'Avvocatura interna della Regione Emilia-Romagna ed a professionisti esterni, ed i relativi costi. A firma del Consigliere: Foti

5709 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle criticità ed alle situazioni di degrado di appartamenti ACER situati a Ravenna, in via Lanciani. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5715 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per accogliere le richieste avanzate dal Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio. A firma del Consigliere: Bignami

5726 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte ai danni causati dalla neve agli agricoltori, ai castanicoltori e al patrimonio boschivo, con particolare riferimento all'Appennino romagnolo. A firma dei Consiglieri: Rontini, Poli

5731 - Interrogazione a risposta scritta circa le verifiche relative ai soggetti accreditati nell’ambito della formazione professionale. A firma del Consigliere: Foti

5743 - Interrogazione a risposta scritta circa l’introduzione da parte del Comune di Bologna della “tariffa di frequenza” nelle scuole materne comunali. A firma della Consigliera: Piccinini

5751 - Interrogazione a risposta scritta circa i frequenti episodi di sgombero di edifici dismessi e occupati e per sapere quali iniziative la Giunta intenda intraprendere per riconoscere ai giovani spazi di sperimentazione e autogestione. A firma del Consigliere: Alleva

5756 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere la Stazione turistica di Prato Spilla ed il comprensorio montano dei Comuni della Val d’Enza e Val Cedra. A firma del Consigliere: Rainieri

5764 - Interrogazione a risposta scritta circa le motivazioni della mancata chiusura della struttura, dedicata all'accoglimento di richiedenti asilo, sita nel Comune di Ozzano. A firma del Consigliere: Bignami

5773 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti una azienda faunistico venatoria. A firma del Consigliere: Bignami

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, comma 1, lettera d):

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, preso atto della nota prot. n. 8831 in data 19 dicembre 2017, con cui il Presidente del Gruppo assembleare “Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale” Tommaso Foti comunica la variazione di denominazione del proprio gruppo in “Fratelli d’Italia”, ha adottato la deliberazione n. 100 del 21 dicembre 2017, ad oggetto:

 

“Accertamento e dichiarazione della costituzione dei Gruppi assembleari della X legislatura e presa d'atto della loro consistenza numerica (art. 36 Statuto, art. 6 Regolamento interno, art. 17, comma 3, L.R. 11/2013 e ss.mm.ii.) modifica alla Deliberazione UP n. 22 del 28 marzo 2017”.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 15/12/2017 al 10/01/2018

 

DPGR n. 206 del 15/12/2017

Rinnovo dei componenti della Consulta regionale del settore edile e delle costruzioni ex art. 29 della L.R. n.18/20016

DPGR n. 218 del 29/12/2017

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. 15/07

(Comunicazioni n. 59 prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2018/68 del 15/01/2018)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso della seduta sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5959 - Interrogazione a risposta scritta circa fondi ed interventi volti a prevenire la rottura degli argini del fiume Secchia, e la conseguente alluvione. A firma del Consigliere: Foti

5960 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sostenere il conferimento della Medaglia d’oro al Valore Civile a Giuseppe Oberdan Salvioli, perito nel tentativo di portare in salvo dall’alluvione alcuni cittadini di Bastiglia. A firma del Consigliere: Foti

5961 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni conseguenti alla Sentenza dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato n. 11, depositata in data 20 dicembre 2017, riguardante le assunzioni a tempo determinato di maestri in possesso del diploma di istituto magistrale e diplomati prima del 2001/2002. A firma del Consigliere: Bignami

5962 - Interrogazione a risposta scritta circa ritardi nella emissione di attestati riguardanti i corsi per la qualifica di operatore socio sanitario. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5963 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la gestione in forma associata delle funzioni di polizia locale, con particolare riferimento ai comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Pietro e Zola Predosa. A firma della Consigliera: Piccinini

5964 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la criminalità connessa allo spaccio di droga e garantire la sicurezza urbana. A firma della Consigliera: Gibertoni

5965 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere la produzione italiana di autobus. A firma del Consigliere: Alleva

5966 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti, ad Imola, uno storico locale sito nel Lungofiume. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5967 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per favorire lo sviluppo del trasporto pubblico locale a favore delle persone disabili o con ridotte capacità motorie. A firma del Consigliere: Bignami

5968 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti i reparti di ostetricia, con particolare riferimento alla situazione esistente a Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

5970 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per mettere in sicurezza la Strada Statale Romea. A firma dei Consiglieri: Calvano, Zappaterra, Rontini, Bessi

5971 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare le emissioni odorigene causate dalla produzione di ceramiche a Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

5972 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riferimento all’adeguamento sismico degli stessi. A firma del Consigliere: Torri

5973 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per migliorare la qualità dell’aria, con particolare riferimento alla situazione relativa al Comune di Rimini. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

5974 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di giungere al rinnovo del parco mezzi utilizzati da TPER ed evitare pericoli e disagi per l’utenza. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

5975 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l’arrivo di minori albanesi non accompagnati, e le relative truffe ai danni dello Stato. A firma del Consigliere: Bignami

5976 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare le emittenti locali ed i relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Bignami

 

Interpellanza

 

5969 - Interpellanza circa questioni e problematiche riguardanti il Centro fibrosi cistica della Romagna, con particolare riferimento alla situazione esistente a Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

(Comunicazione n. 59 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2018/91 del 16/01/2018)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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