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169.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 30 GENNAIO 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5797

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi della sospensione dell’erogazione, a causa di eventi atmosferici, di servizi essenziali per la popolazione. A firma del consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

GAZZOLO, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 6045

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il conferimento di rifiuti provenienti dalla discarica Tre Monti di Imola al termovalorizzatore di Forlì. A firma del consigliere: Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

POMPIGNOLI (LN)

GAZZOLO, assessore

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 6046

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per superare le difficoltà di reperimento di cannabis medica da parte dei pazienti ai quali ne è stata prescritta l’utilizzazione. A firma della consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

VENTURI, assessore

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 6047

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere per far fronte alla difficoltà di reperimento, da parte di molti pazienti, di farmaci a base di cannabinoidi e di cannabis terapeutica. A firma della consigliera: Zappaterra

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

ZAPPATERRA (PD)

VENTURI, assessore

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 6048

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori della DEMM S.p.A. A firma del consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SI)

COSTI, assessore

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 3807

Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante: «Modifiche alla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)». A firma dei consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

(Relazione, discussione e reiezione)

 

OGGETTO 4846

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere in sede di Conferenza Stato-Regioni l’implementazione di campagne a sostegno dell’allattamento al seno, quale gesto naturale, salutare e privo di qualsiasi impudicizia, richiedendo inoltre al Parlamento l’adozione di una norma di rango legislativo che agevoli la creazione, in tutti i luoghi pubblici, di aree confortevoli e protette dove allattare e accudire i bambini e, in mancanza di tali spazi, non consenta di vietare, alle mamme che lo desiderano, di allattare al seno in qualsiasi luogo pubblico. A firma dei consiglieri: Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Mori, Rossi Nadia

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

MARCHETTI Daniele, relatore

ZOFFOLI (PD)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

MONTALTI (PD)

ZAPPATERRA (PD)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 1435

Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante: «Disposizioni finalizzate al riordino delle funzioni della Polizia provinciale». A firma dei consiglieri: Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi, Sensoli

(Relazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 1435/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

(Risoluzione oggetto 6052 - Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI, relatore

DELMONTE (LN)

TARUFFI (SI)

MOLINARI (PD)

BERTANI (M5S)

MOLINARI (PD)

MOLINARI (PD)

TARUFFI (SI)

BERTANI (M5S)

DELMONTE (LN)

 

OGGETTO 3189

Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante: «Informazione, pubblicizzazione e trasparenza delle attività della Regione». A firma della consigliera: Piccinini

(Relazione e discussione)

 

OGGETTO 4889

Risoluzione per chiedere al Parlamento di confermare l’ipotesi dell’apertura di una sede distaccata dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata in Emilia-Romagna. A firma dei consiglieri: Bagnari, Zoffoli, Calvano, Mumolo, Cardinali, Rontini, Serri, Campedelli, Pruccoli, Prodi, Caliandro, Mori

(Discussione)

(Risoluzioni oggetti 6053 e 6054 - Presentazione e discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI, relatrice

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 4846 - 3807 - 6052

Emendamenti oggetti 4846

Ordine del giorno “Non passaggio all’esame degli articoli” oggetto 1435/1

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,09

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centosessantanovesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 19 dicembre 2017 (n. 164);

pomeridiana  del 19 dicembre 2017 (n. 165);

antimeridiana del 21 dicembre 2017 (n. 166);

pomeridiana   del 21 dicembre 2017 (n. 167);

antimeridiana del 16 gennaio 2018 (n. 168);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini. Sono inoltre assenti i consiglieri Alleva, Cardinali, Torri, il sottosegretario Andrea Rossi e l’assessore Bianchi.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 5797

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi della sospensione dell’erogazione, a causa di eventi atmosferici, di servizi essenziali per la popolazione. A firma del consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo quindi i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata con l’oggetto 5797, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi della sospensione dell’erogazione, a causa di eventi atmosferici, di servizi essenziali per la popolazione. La parola al consigliere Bignami.

Risponderà l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie presidente. La vicenda è assolutamente nota all’assessore Gazzolo, rispetto alla quale abbiamo posto un quesito, un po’ per tenere viva l’attenzione rispetto a un fenomeno che purtroppo stiamo verificando ripetersi con una certa frequenza, in ordine alle conseguenze che nevicate assolutamente ordinarie stanno determinando sul territorio della nostra Regione. In particolar modo, con questo quesito intendo riferirmi a quanto avvenuto nella provincia di Bologna e Appennino bolognese dove, a seguito di un evento atmosferico, tutto sommato ordinario, si è registrata, con rapida sequenza, una situazione di grave disagio rispetto agli abitanti dell’Appennino. Credo che questo sia ancora più insopportabile, visto che si tratta di eventi che hanno colpito indiscriminatamente tutta la nostra realtà locale, in un contesto – anche questo, tutto sommato, stagionalmente compatibile con l’evento atmosferico realizzato – che ha imposto, anche e soprattutto da parte del sottoscritto, una richiesta di convocazione urgente dei principali gestori all’interno della nostra Commissione competente. Abbiamo ascoltato quello che è stato detto dai vari soggetti intervenuti (Terna, ENEL, HERA ed altri interlocutori), salvo poi, dopo pochissimo tempo, verificarsi quanto abbiamo registrato. La domanda che rivolgo all’assessore – e lo dico con molta franchezza – è una domanda che non sconta ulteriori eventi avvenuti, salvo una coda che ancora oggi si registra indifferentemente dai gestori sui servizi erogati nei confronti della cittadinanza, è un quesito che formulo, perché non vorrei che, come spesso capita in Italia, quando c’è l’evento tutti si accendono, salvo poi, quando le cose si quietano, dimenticarsi che cos’è avvenuto. Non è quindi ricorso un ulteriore evento atmosferico che abbia impattato in maniera così significativa sul territorio, ma credo sia giusto, da parte mia e so anche da parte sua, comunque attenta e sensibile a questi temi, importante mantenere una pressione rispetto ai gestori, affinché non si ritenga che il silenzio che magari scende sulla vicenda, legittimi eventuali assenze di iniziative, come invece sono state illustrate – e si vuole intraprendere – in Commissione. Un’attenzione che evidentemente confidiamo si trasformi in concretezza, anche rispetto alla scelta di difendere le posizioni dei cittadini con le istituzioni al loro fianco, con una scelta che credo importante di costituire anche la Regione come parte interessata per i danni subiti su tutto il nostro territorio interessato, la valle del Reno, Grizzana Morandi, Vado, Castiglione dei Pepoli, Vergato, Porretta, Castel d’Aiano, Sasso Marconi, con modalità che non sto a ripetere, perché già note.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola all’assessore Gazzolo. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie presidente. Io confermo al consigliere Bignami che la Regione intende concentrare la sua azione nel quadro della strategia di mitigazione e adattamento al mutamento climatico. In particolare, nel merito, su quattro aree di intervento: la sinergia tra i piani di protezione civile e i piani di emergenza dei gestori dei servizi pubblici; la comunicazione ai cittadini; la manutenzione e il potenziamento della manutenzione dei boschi; i piani di resilienza per gli investimenti sulle reti.

Per il primo punto, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha già sottoscritto protocolli che costituiscono una buona prassi da estendere e rendere strutturale, con la sottoscrizione di nuove intese. Sono operativi quelli con ENEL, Gruppo Ferrovie Italiane, ATERSIR, HERA e IREN Ireti e lo stesso schema è in fase di definizione con Terna e analoghe intese sono state avviate con i gestori della telefonia, in collaborazione con Lepida. Tali protocolli, complementari all’attività proprie delle authority nazionali sono finalizzate ad assicurare un ulteriore sviluppo alla collaborazione reciproca, per conseguire maggiore efficienza ed efficacia in caso di emergenza, con il coordinamento dei centri operativi e delle azioni necessarie a fronteggiare le emergenze stesse.

Le intese esistenti, così come quelle in via di definizione, potranno dare maggiore impulso anche alla definizione delle modalità di comunicazione reciproca delle informazioni in fase di evento ed è il secondo punto, quello della comunicazione ai cittadini. Su questo abbiamo anche a disposizione uno strumento unico in Italia e dalle grandissime potenzialità: il nuovo portale Allerta Meteo Emilia-Romagna, che vogliamo mettere a disposizione anche dei gestori dei servizi pubblici, promuovendone l’adesione con specifiche convenzioni. Sarà fondamentale per raggiungere subito e velocemente tutti i soggetti responsabili della sicurezza dei territori, ma anche i singoli cittadini, per un’informazione puntuale e tempestiva.

Terzo punto. Dall’analisi fornita da ENEL sulla natura dei guasti, risulta che la quasi totalità è stata causata da caduta di piante fuori fascia. Con il piano forestazione abbiamo finora investito oltre 13 milioni per interventi che riguardano anche la manutenzione dei boschi. Ora, però, ci aspetta un nuovo lavoro: rivalutare l’ampiezza della fascia di rispetto delle linee elettriche e le modalità di intervento al di fuori delle attuali fasce, superando le problematiche relative alle autorizzazioni, in particolare nelle aree protette e alla difficile individuazione delle proprietà dei terreni.

Con il Prefetto di Bologna ne ho già discusso ed è in corso un approfondimento normativo per individuare soluzioni atte a consentire ai gestori tagli selettivi di massima efficacia.

Quarto punto. È fondamentale che i gestori indirizzino gli investimenti verso la definizione di veri e propri piani di resilienza delle reti e che questi siano messi a disposizione dei sindaci e resi pubblici. Stiamo già calendarizzando una serie di incontri operativi per creare una reale integrazione fra le attività di manutenzione e investimento sulle infrastrutture dei vari soggetti (ENEL, HERA, gestori di telefonia, Terna). Anche se in quest’ultimo evento le linee di alta e altissima tensione non sono state interessate dai guasti (lo dico per correttezza verso gli stessi gestori). Quindi incontri operativi per creare esattamente questa reale integrazione, tenendo conto delle priorità dell’intero sistema e del carattere strategico di alcune utenze: impianti di sollevamento dell’acquedotto, ripetitori, ospedali, facendo tesoro dell’evento stesso e delle sue conseguenze.

Ci attende, dunque, un lavoro importante che la Regione intende svolgere, a partire dalla partecipazione ai vari tavoli territoriali che le Prefetture stanno attivando in varie Province. Proprio il 18 dicembre scorso – quando avremmo dovuto discutere questa interrogazione – si è riunito per la prima volta quello di Bologna, con lo scopo di concordare azioni concrete e condivise da tutto il sistema e definire un protocollo comune. Vogliamo quindi fare la nostra parte. Questo è un impegno che dichiaro anche in quest’Aula e costruire le condizioni perché il sistema, facendo ancora più rete, diventi sempre più resiliente, efficace ed efficiente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Bignami, che ha tre minuti.

 

BIGNAMI: Grazie presidente. La soddisfazione che esprimo nella risposta all’interrogazione non è tanto dovuta alle singole prese di posizione che compongono un quadro condivisibile e che, pertanto, nel punto di caduta fattuale, che ci auguriamo venga realizzarsi, connota una positività del suo intervento, assessore. Quanto per la determinazione e auspichiamo la pervicacia che confidiamo lei vorrà riservare all’attuazione di quello che ha detto. La conosciamo come persona che certamente mantiene quello che è stato detto. La conosciamo come persona che vorrà anche dare concretezza a ciò che è stato concordato. Mi permetto però, assessore, di rilevare e sottolineare come la pregressa situazione verificatasi a febbraio 2015 avesse generato un’aspettativa sul definitivo superamento di problemi, che invece si sono drammaticamente riproposti. In questo senso – e non vuole suonare come un avvertimento, o come una minaccia di natura politica – questo credito che ancora riconosciamo lei ha nei confronti, non solo nostri, ma del territorio per quanto fatto, se dovesse impattare nuovamente con una situazione grave e non ci fosse una censura intensa dell’operato dei gestori da parte dell’Assessorato, inevitabilmente ci porterebbe a rivalutare complessivamente un giudizio che ho appena finito di dire essere più che positivo, rispetto alla determinazione che assiste le sue prese di posizione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 6045

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il conferimento di rifiuti provenienti dalla discarica Tre Monti di Imola al termovalorizzatore di Forlì. A firma del consigliere: Pompignoli.

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 6045, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il conferimento di rifiuti provenienti dalla discarica Tre Monti di Imola, al termovalorizzatore di Forlì. A firma del consigliere Pompignoli, a cui do la parola.

Risponde l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie presidente. Grazie assessore. La questione è abbastanza nota e riguarda la gestione dei rifiuti che siamo venuti a conoscenza attraverso i giornali, da dichiarazioni da parte del sindaco del Comune di Forlì, che ha evidenziato il trasferimento dei rifiuti del termovalorizzatore, dalla discarica Tre Monti del Comune di Imola presso altre discariche, tra le quali quella di Coriano di Forlì. È chiaro che la situazione oggi è abbastanza fumosa; non è dato sapere quanti rifiuti effettivamente verranno portati da Imola a Forlì; non è dato sapere neppure il tempo entro il quale questi rifiuti dovranno essere portati a Forlì, perché dalle dichiarazioni dello stesso sindaco del Comune di Forlì si parla di dieci giorni.

Io ho guardato la storia di questa discarica e ho verificato che effettivamente, a seguito di una sentenza del TAR che ha annullato l’ampliamento della discarica Tre Monti, si è reso necessario dislocare in altre sedi, in altro termovalorizzatore i rifiuti. Il tempo necessario per riportare la situazione alla normalità appare a quanto lacunoso e fumoso, nel senso che la sentenza del TAR ha annullato ed è evidente che forse qualche provvedimento che ci dovrà essere nel corso di questo periodo, dovrà essere atteso e non sappiamo quali provvedimenti dovranno essere inseriti. A maggior ragione, c’è anche il discorso legato alla quantità dei rifiuti. Oggi non sappiamo quanti ne arriveranno dalla discarica Tre Monti, però abbiamo un dato certo: sappiamo che il termovalorizzatore di Coriano ha un limite massimo di portata di 120 mila tonnellate. Oggi siamo a 119.950. Chiaro è che l’entità e la quantità dei rifiuti che verranno trasferiti nella discarica di Coriano potrebbero necessariamente superare il limite massimo stabilito, perché se oggi siamo a 119.950 e il limite è 120 mila, è evidente che qualcosa non andrà effettivamente in funzione. Questa perplessità viene sollevata dai residenti di Coriano che ovviamente chiedono lumi sulla vicenda e tempi e quantità che arriveranno nel termovalorizzatore di Coriano.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie presidente. Rispondo volentieri a questa interrogazione. Com’è noto – riportato dal consigliere Pompignoli – la delibera di Giunta regionale n. 34/2018 prevede che i rifiuti urbani indifferenziati prodotti nel bacino faentino vengano conferiti per il tempo strettamente necessario al termovalorizzatore di Forlì (di Coriano, se volete che lo chiamiamo frazione di Coriano). Tutto questo, nelle more del riespletamento delle procedure amministrative, relative provvedimenti annullati con sentenza del TAR n. 16/2018 e, in particolare, della riattivazione dell’astrazione di trasferenza del TMB presente all’interno del sito di via Pediano. In questo caso, la scelta degli impianti di Forlì e di Granarolo è motivata dalla loro prossimità rispetto al bacino imolese che consente, fra l’altro, di limitare i costi dei Comuni. A tal riguardo, però, mi fa piacere precisare che con determina n. 423 del 26 gennaio 2018 (a seguito ovviamente della delibera che prima richiamavo), la struttura Autorizzazioni e Concessioni di Bologna di ARPAE ha rilasciato il provvedimento autorizzativo con il quale viene riattivata l’attività di trasbordo presso il TMB di Imola. Pertanto, in linea con quanto previsto, a partire da lunedì 29 gennaio, sono stati ristabiliti i flussi dei rifiuti dell’intero bacino imolese indicati nella DGR n. 1541/2017.

Mi preme sottolineare, perché è corretto dirlo, che l’impianto di Forlì fa parte di una rete regionale che garantisce al territorio regionale l’autosufficienza nello smaltimento. Il piano regionale dei rifiuti già prevede, per esempio, il reciproco soccorso, come nel caso di fermo impianti annuale per manutenzione, nel rispetto chiaramente dei quantitativi autorizzati. E per quanto concerne il rispetto del limite massimo dei rifiuti trattati nell’impianto di termovalorizzazione di Forlì è del tutto evidente, quindi, che il gestore opererà nel rispetto di quanto previsto nei provvedimenti autorizzativi nei limiti delle 120 mila tonnellate annuali. Siamo a inizio anno, ma rimarrà ovviamente fisso anche il limite dei 120 mila tonnellate, perché è quello autorizzato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Pompignoli, ha tre minuti.

 

POMPIGNOLI: Grazie presidente. Assessore, da quello che ho capito, rimane nell’ambito delle 120 mila tonnellate, questo sta a significare che se oggi siamo a 119.950, diciamo che arriveranno a 50 chilogrammi di rifiuti. Questi sono i dati che noi abbiamo nel termovalorizzatore di Coriano di Forlì. Non Coriano di Rimini, ovviamente. Quindi sulla base della sua risposta, non riesco francamente comprendere come da un lato c’è un procedimento di annullamento, attraverso la sentenza del TAR, che impedisce l’ampliamento della discarica a Tre Monti. Ovviamente, avverso questo provvedimento di annullamento, credo che si debba andare al Consiglio di Stato. I tempi e i modi entro i quali eventualmente si dovranno fare i ricorsi, non saranno limitati sicuramente a dieci giorni. Quando lei dice “il tempo strettamente necessario”, quanto è il tempo strettamente necessario? Il sindaco stabilisce dieci giorni. Sono dieci giorni? Sono venti giorni? Sono un mese? Sono due mesi? Non lo sappiamo esattamente, perché lei dice “il tempo strettamente necessario”. In più, per quanto riguarda anche la gestione dei rifiuti, va bene tutto, però capire e comprendere che oggi siamo già arrivati praticamente al limite nella discarica di Coriano, è evidente che sembra quasi un po’ una presa in giro oggi dire che rispetteremo il limite di 120 mila tonnellate. Adesso guardiamoci in faccia, non nascondiamoci dietro un dito, è evidente che 50 chili sono veramente risibili da quel punto di vista.

Quindi prendo atto della sua risposta. Verificheremo, nel corso di questo periodo, se effettivamente quanto lei sostiene corrisponde poi a verità nei fatti e soprattutto anche se quanto ha sostenuto il sindaco del Comune di Forlì corrisponde effettivamente alla realtà delle cose, perché è evidente – e questo è un elemento puramente oggettivo – che né verranno rispettati i tempi di dieci giorni, né verranno rispettati i limiti del quantitativo da trasportare, anche perché oggi non mi è stato riferito quanto effettivamente verrà trasportato, se c’è già una previsione di rifiuti indifferenziati che verranno trasportati nel termovalorizzatore di Coriano di Forlì.

Quindi è ovvio che questa risposta non è assolutamente soddisfacente rispetto al quesito posto oggi. Quindi verificheremo, controlleremo ed è chiaro che oggi informeremo i cittadini del termovalorizzatore di Coriano che effettivamente quella che oggi ci ha risposto, a mio avviso, non corrisponderà poi a quello che effettivamente nei fatti accadrà.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

 

OGGETTO 6046

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per superare le difficoltà di reperimento di cannabis medica da parte dei pazienti ai quali ne è stata prescritta l’utilizzazione. A firma della consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 6046, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per superare le difficoltà di reperimento di cannabis medica da parte dei pazienti ai quali ne è stata prescritta l’utilizzazione. A firma della consigliera Gibertoni.

Risponde l’assessore Venturi.

La parola alla consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie presidente. Assessore, il caso è noto ed è già stato oggetto di una nostra interrogazione già l’autunno scorso, in cui segnalavamo casi di carenza di cannabis terapeutica, cannabis per uso medico, per terapie, per continuità terapeutica, per pazienti con gravi patologie. Cannabis medica che aveva permesso a questi pazienti di tornare ad una vita quasi normale. Loro stessi parlavano – e penso ad alcuni casi specifici con cui abbiamo avuto un confronto – di essere tornati a poter lavorare, a poter guidare, a poter condurre una vita normale, da grosse difficoltà dovute alle loro patologie. Si sono ritrovati a tornare indietro, quindi a regredire rispetto alla condizione acquisita, perché i quantitativi di cannabis terapeutica non sono stati, a quanto pare, ben inquadrati e le scorte si sono esaurite troppo presto. Quindi già alla fine dell’anno scorso si segnala che molti pazienti restano senza scorte e sono costretti a vedere regredire le condizioni migliorative che l’utilizzo della cannabis aveva portato. I farmacisti stessi segnalano che gli approvvigionamenti non si trovano, che non arrivano, che non ci sono.

Ad una prima interrogazione lei, assessore, aveva risposto che ci sarebbe stato, di lì a poco, qualcosa che poteva sbloccare questa carenza, una nuova importazione, la revisione di questi quantitativi, però tuttora ci segnalano che effettivamente le condizioni stanno diventando gravi e che i pazienti non sanno più a chi rivolgersi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Risponde l’assessore Venturi, prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie presidente. Grazie consigliera. Ritorniamo su questo argomento. La ringrazio per il fatto che così possiamo trattarlo, anche per tutti coloro che magari non sanno a chi rivolgersi, in seguito questa carenza che si è manifestata. Ricordo che, sulla base del decreto del Ministero della salute del 9 novembre 2015 e dalla recentissima legge n. 172 del 4 dicembre 2017, nonché dalla normativa di riferimento in tema di importazione di farmaci stupefacenti dall’estero, l’ufficio centrale stupefacenti del Ministero della salute autorizza l’importazione di cannabis dall’Olanda per la distribuzione dei prodotti presso le farmacie convenzionate e per l’approvvigionamento diretto da parte di farmacie ospedaliere. Il limite all’importazione è pari a 250 chilogrammi per l’anno 2017; nel 2018 sarà di 350 chilogrammi, quindi più di un terzo. Autorizza la coltivazione di quote di cannabis in Italia. Al momento, peraltro, l’unico sito autorizzato è lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che produce circa 100 chilogrammi all’anno. Autorizza, infine, all’importazione di quote di cannabis da conferire allo stabilimento chimico farmaceutico di Firenze, ai fini della trasformazione e della distribuzione presso le farmacie. Nel 2018 l’importazione di cannabis estera da parte dello stabilimento riguarderà 100 chilogrammi.

Il Ministero della Difesa ha provveduto ad indire la gara per l’approvvigionamento, definendo, quale termine ultimo per la stipula del contratto, il 21 febbraio prossimo. Nel 2018, le citate fonti di approvvigionamento soddisferanno il fabbisogno nazionale di cannabis, che viene stimato di anno in anno; per quest’anno è stimato in circa 500 chilogrammi.

La delibera di Giunta regionale n. 1250/2016 ha definito il percorso di prescrizione e gestione dei preparati vegetali a base di cannabis, identificando le condizioni cliniche che prevedono la prescrizione a carico del servizio sanitario regionale, che sono: la riduzione del dolore associato a spasticità con resistenza alle terapie convenzionali o a intolleranza da altri cannabinoidi in pazienti affetti da sclerosi multipla e la riduzione del dolore nevropatico cronico in pazienti con resistenza a trattamenti convenzionali. Nella nostra regione, nel periodo compreso tra settembre 2016 e novembre 2017 – che è l’ultimo mese disponibile – sono stati complessivamente trattati 814 pazienti con cannabinoidi ad uso medico. Quindi un numero in significativo incremento.

Sulla base della programmazione delle quote di consumo di cannabis per l’anno 2018, l’Emilia-Romagna ha comunicato al Ministero della salute il fabbisogno per l’anno corrente pari a trentasette chili, quantitativo in significativo aumento, sia rispetto all’anno precedente, sia rispetto alle previsioni iniziali del mese.

L’Assessorato è comunque impegnato nel costante monitoraggio dei consumi e provvederà, se necessario, al tempestivo adeguamento del fabbisogno stimato, al fine di dare piena applicazione alla normativa nazionale e regionale.

La difficoltà di approvvigionamento dell’ultimo periodo del 2017 è attribuibile al superamento dei limiti annui di importazione di cannabis dall’Olanda. Inoltre, la progressiva richiesta di cannabis di produzione italiana da parte di Regioni differenti dall’Emilia-Romagna, che già da tempo aveva autorizzato la prescrizione del prodotto italiano in sostituzione dell’analogo prodotto olandese, ha determinato, nel dicembre scorso, uno stato di sofferenza nella distribuzione da parte dello stabilimento di Firenze. Il problema, legato alla riduzione della disponibilità di cannabis, si sta ora attenuando, in quanto da gennaio 2018, i termini e i limiti di importazione prodotti dall’Olanda si sono azzerati e quindi consentono la ripresa delle procedure di impostazione e la disponibilità di prodotti olandesi. Si ritiene che, a partire già da questa settimana, la cannabis ad uso medico potrà soddisfare le differenti necessità e garantire la continuità terapeutica.

A questo Assessorato sono stati finora segnalati limitati casi di carenza e pochi i casi di indisponibilità completa, che si è verificata nella seconda metà di dicembre, che è stata ad oggi – dicono i servizi dell’Assessorato – risolta. I servizi dell’Assessorato, unitamente alle aziende sanitarie – questa è una comunicazione che ritengo di servizio – anche i servizi dell’Assessorato sono comunque interessati a conoscere eventuali difficoltà di approvvigionamento e sono disponibili per cercare di risolvere le criticità che possono manifestarsi, in particolare nel periodo di prima applicazione delle disposizioni organizzative complesse, come quelle riferite all’erogazione di farmaci a base di cannabinoidi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola alla consigliera Gibertoni, che ha quattro minuti a disposizione.

 

GIBERTONI: Vogliamo essere convinti che il problema non venga sottovalutato, siamo convinti che non venga sottovalutato. Chiederemo all’assessore che ha dimostrato questa disponibilità, non soltanto un ragionamento sui quantitativi, perché ricordo che ci sono dei Paesi che sono molto popolosi dell’Italia, qui citavamo nel question time Canada e Israele in cui si dispensano tra le nove e le undici tonnellate l’anno di cannabis terapeutica, mentre da noi si è parlato di 400 chili a fronte dei 300 del 2017, che però non è detto che faranno fronte, se le richieste dovessero aumentare, quindi non è detto che non ci si ritrovi poi di nuovo con delle carenze. Però, io esorto la Giunta ad una pianificazione accorta, che certamente verrà messa a sistema, all’utilizzo di quelli che potrebbero essere i dati informatici che farebbero sì che non si arrivi alla lamentela giusta e diretta del paziente, che quindi ha la percezione di sentirsi abbandonato, o comunque essere lasciato a se stesso, ma che si possano quindi prevenire queste carenze, che si possa provvedere con i giusti aggiustamenti di tiro, rispetto alla richiesta. Proponiamo, l’abbiamo proposto anche tramite un’interrogazione, che si possa valutare anche una concessione di permessi di produzione locale, naturalmente previa intesa tra Regione e Ministero e previa adozione delle modifiche legislative necessarie, promuovendo un percorso che porti al riconoscimento formale come farmaco della cannabis terapeutica. Abbiamo chiesto anche la disponibilità dell’assessore per un incontro con alcuni rappresentanti di questi gruppi di pazienti, in modo che li si possa rassicurare, giustamente, per il fatto che adesso sono, forse, ancora temporaneamente in una situazione di oggettivo disagio, ma che le istituzioni ci sono, che non li stanno lasciando soli, che c’è una presa in carico, che stiamo provvedendo e che quindi quella solidarietà che hanno dimostrato di poter portare tra di loro, che è davvero qualcosa di toccante, nel senso che loro stessi hanno messo in circolazione tra di loro le loro scorte personali, per quei casi che tra di loro dimostravano di essere più fragili (bambini con epilessia e via dicendo), lo stesso riscontro si deve immediatamente trovare, la stessa solidarietà, la stessa presa in carico, anche presso le istituzioni. Quindi su questo massima collaborazione e anche massima attenzione da entrambe le parti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

OGGETTO 6047

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere per far fronte alla difficoltà di reperimento, da parte di molti pazienti, di farmaci a base di cannabinoidi e di cannabis terapeutica. A firma della consigliera: Zappaterra

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6047, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere per far fronte alla difficoltà di reperimento, da parte di molti pazienti, di farmaci a base di cannabinoidi e di cannabis terapeutica. A firma della consigliera Zappaterra.

Risponde l’assessore Venturi.

Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie presidente. Io non ritengo di dover illustrare di nuovo il tema del question time, visto che la collega Gibertoni centra la stessa questione con la sottolineatura di aspetti diversi da quelli della mia interrogazione. Credo che il fatto che abbiamo due question time oggi sul tema dimostri che per le conoscenze personali che ognuno di noi ha e il radicamento sul territorio, il problema esiste e uno dei temi rispetto ai quali vorrei un impegno anche dell’Assessorato è capire come possiamo raggruppare le segnalazioni, tenuto conto che noi abbiamo un feedback diverso da quello che l’assessore adesso diceva rispetto agli uffici. Poi, aspetto la risposta e mi riservo di reintervenire.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

Prego, assessore Venturi.

 

VENTURI, assessore: La risposta è la medesima, nel senso che non è che abbiamo fatto delle verifiche differenti attraverso gli uffici. Le verifiche degli uffici sono quelle che ho appena riferito, rispetto alla carenza e anche all’assenza di prodotti nelle farmacie e i dati che ho fornito li ripeto nel medesimo modo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie assessore Venturi.

Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Anch’io certamente apprezzo la sensibilità che viene dimostrata anche dagli uffici che si rendono disponibili a raccogliere ulteriori segnalazioni per monitorare meglio il problema. Certo, il dato che viene fuori, ma che emerge molto chiaramente anche guardando il sito e i numeri del Ministero della salute, viene indicata annualmente una quantità da importare che è certamente più bassa rispetto alla curva dei consumi. La curva dei consumi chi viene postata sul sito del Ministero della salute ci fa già pensare che i quantitativi programmati, come diceva l’assessore nella sua interrogazione, siano appena sufficienti a coprire il 2017 e non certo ad affrontare l’intera necessità del 2018.

Certamente lo sforzo c’è e si vede, perché nelle farmacie, almeno la farmacia di riferimento provinciale a Ferrara, scoperta fino alla settimana scorsa, ha ricevuto un certo quantitativo venerdì. Il feedback che ho io è che se non è quasi finita la disponibilità, finirà nei prossimi giorni. Quindi serve davvero l’impegno di tutti. Io accolgo la disponibilità anche degli uffici a raccogliere la segnalazione per fare un quadro preciso del problema, che non sia solo la sensibilità dei consiglieri che stanno sul territorio. È giusto che i servizi sappiano esattamente quant’è il bisogno e in che misura attualmente non viene soddisfatto. E poi credo davvero che sia necessario – e io confido nella disponibilità dell’Assessorato della mia Regione – per un ragionamento con il Ministero che consenta di programmare davvero quantità da importare che siano quelle che rispondono al bisogno, con tutti gli strumenti a disposizione del caso, prevedendo importazioni d’urgenza, o altri tipi di intervento che potremmo – se su questo intendiamo lavorare insieme – valutare anche insieme.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

 

OGGETTO 6048

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori della DEMM S.p.A. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 6048, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori della DEMM. A firma del consigliere Taruffi, a cui do la parola.

Risponderà l’assessore Costi.

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie presidente. Torniamo su una questione sulla quale siamo già intervenuti in diverse occasioni, ma che riteniamo meriti di essere affrontata nuovamente, perché è una vicenda annosa che si sta trascinando da molto tempo e che riguarda il futuro, il destino di duecento lavoratori e lavoratrici dell’Appennino bolognese, segnatamente a Porretta Terme. Territorio, quello dell’Appennino bolognese, già segnato da pesanti vertenze industriali, che hanno portato alla riduzione di posti di lavoro. Penso ovviamente alla vicenda Philips Saeco di tre anni fa. Territorio per il quale è necessario mantenere la massima attenzione, vista la fragilità che spesso richiamiamo dei territori montani. Ripercorro velocissimamente questa vicenda della DEMM che, almeno negli ultimi capitoli, dall’ottobre 2015, facendo parte del gruppo Paritel ha ceduto al commissariamento straordinario, insieme ad altre realtà che facevano parte del gruppo Paritel, mentre per le altre realtà industriali, dalla IMT di Casalecchio alle altre, sono state trovate soluzioni, quella della DEMM rimane una situazione che non ha ancora soluzioni. Quindi il commissariamento si è prorogato di anno in anno e ad oggi, al termine che conosciamo, l’appuntamento che si dovrebbe tenere verso la fine di febbraio, siamo in attesa di vedere se almeno in quell’occasione si determinerà una soluzione che dia, ovviamente, sbocco futuro e prospettiva occupazionale a chi lavora e anche una prospettiva più generale per il territorio. Conosciamo il lavoro che è stato fatto personalmente e conosciamo il lavoro che è stato fatto in questi mesi, sia dall’Assessorato, sia dall’assessore Palma Costi e da tutti quelli che hanno provato a dare un contributo, però purtroppo la situazione è ancora in stallo ed è ovviamente ancora maggiore la preoccupazione di chi lavora e di tutto un territorio che, negli ultimi anni, ha visto perdere decine e decine di posti di lavoro e per il quale la ripresa appare ancora molto lontana.

Quindi abbiamo ritenuto necessario risollevare nuovamente questo tema, per mantenere alta l’attenzione – al di là delle contingenze – dell’istituzione su questa vertenza e su una situazione che ormai diventa sempre più preoccupante.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all’assessore Costi.

 

COSTI, assessore: Grazie. Ringrazio il consigliere Taruffi, credo sia importante che l’Assemblea tenga sempre i fari accesi su questa situazione anche se, come lei stesso riconosce, da parte dell’Assessorato, quindi a nome della Giunta, noi stiamo ponendo la massima attenzione su questa vicenda, che stiamo seguendo da parecchio tempo. Chiaramente la stiamo seguendo assieme al commissario Tombari, che sta portando avanti questa vicenda per conto del Ministero dello sviluppo economico e siamo nella fase, certamente in tempi diversi rispetto alle altre parti della holding, per la cessione, o affitto, sempre in continuità della DEMM.

In questi mesi – e anche in questi giorni – stiamo prestando la massima attenzione, ci siamo attivati anche a livello locale, perché è chiaro che la situazione della DEMM ha creato e sta creando una situazione di disagio molto forte, non solo tra i lavoratori diretti, ma anche su tutta quell’area e da questo punto di vista io posso assicurare che quello che noi stiamo cercando di fare è quello proprio di favorire una soluzione che garantisca la continuità aziendale e che permetta il mantenimento dell’attuale occupazione. Quindi l’obiettivo è rimasto quello.

Nell’ultimo incontro che si è tenuto al MISE, c’è stata una richiesta da parte del commissario Tombari di poter slittare i termini per la presentazione delle offerte vincolanti, in quanto ha ricevuto formali richieste da parte di soggetti interessati, di poter accedere alla data room, dopo l’iniziale scadenza del 31 dicembre 2017. Credo sia stato importante accettare questa proposta, perché comunque sono quattro holding finanziarie straniere, ma detenute da partecipazioni industriali – e questo è un altro tema importante – che hanno presentato manifestazioni di interesse. Voi sapete che c’è stato un impegno, anche da parte di tutte le istituzioni, compreso l’Assessorato, proprio per cercare di capire se ci fossero delle soluzioni dal punto di vista di imprese del nostro territorio regionale. Questo, però, è il dato di fatto al 18 gennaio: il Ministero ha deciso, in accordo con il commissario, le parti sociali e anche alla Regione, di riconvocare le parti nel mese di febbraio, appena sarà terminata questa fase, proprio per capire l’esito della procedura. È chiaro che mentre siamo in attesa della procedura, quello che stiamo monitorando è che l’attività aziendale possa proseguire, grazie alla continuità degli ordinativi, perché questo era uno degli altri temi che abbiamo sempre tenuto ben presente e monitorato e qui continua, grazie ai principali clienti e soprattutto all’equilibrio economico-finanziario dell’azienda, che è una condizione essenziale per mantenere in essere l’amministrazione straordinaria dell’azienda. Quindi quello che noi stiamo facendo è cercare, con tutti gli strumenti che abbiamo, che sono quelli di cui può disporre un’Amministrazione regionale, ma assieme alle altre istituzioni, di poter portare a termine, in modo positivo questa vicenda che, capisco benissimo, delicata per tutto il nostro territorio, non solo l’Appennino, ma anche per la Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La parola al consigliere Taruffi, che ha a disposizione tre minuti.

 

TARUFFI: Grazie presidente. Non per rito, ma per convinzione, ringrazio l’assessore Costi, che è intervenuta più volte direttamente, anche a sedute del Consiglio comunale di quel Comune interessato da questa vicenda e che non ha mai fatto mancare il proprio interessamento e il proprio lavoro per questa complicata vicenda. Devo dire che altrettanto, forse, non si può forse dire per altre parti istituzionale che sono coinvolte, perché sicuramente è anche ora di dire che i tempi con cui la gestione commissariale si è mossa non sono stati forse di più congeniali, vista la delicatezza della situazione e anche su altri aspetti, forse ci sarebbe qualcosa da ridire. I tempi veramente sono impellenti, perché la gestione commissariale dovrebbe terminare alla fine di luglio. Siamo ormai alla fine di gennaio. Se non si individuerà una soluzione nelle prossime settimane, temo che destino possa essere segnato e quindi il grido che si alza è veramente di estrema preoccupazione per questa vicenda.

Aggiungo anche che rispetto alle manifestazioni di interesse ancora non vincolanti che sono pervenute, il fatto che siano di quattro finanziarie, ancorché compartecipate al proprio interno da gruppi industriali, non è un elemento che rasserena, anche se capisco che la situazione è molto complicata e molto delicata. Purtroppo, gli strumenti che abbiamo non sono infiniti, sono noti, sono quelli che la Regione ha, non sono infiniti. Sta di fatto che lì c’è una realtà industriale che rischia di non essere più tale. Questo è il problema che abbiamo di fronte. Io credo che alla Regione, più di quanto è stato fatto, non si possa chiedere, però credo che il Governo debba e non possa esimersi dall’assumere iniziative straordinarie, perché siamo di fronte ad una situazione straordinaria, di straordinaria gravità e io penso che il Governo non possa continuare a gestire questa vicenda come se fosse una normale amministrazione, perché, di questo passo, quel sito industriale rischia di non esserci più e per noi non è accettabile. Quindi il Governo deve assolutamente assumere iniziative che non possono essere quelle che abbiamo visto in questi anni, perché così non si va da nessuna parte. Quindi lo dico, consapevole del fatto che nemmeno il Governo ha la bacchetta magica, ma di fronte ai tempi che abbiamo avuto alle spalle, io penso che qualcosa di più di diverso dal Governo si poteva e ci si doveva aspettare. Anche perché, visto che pochi giorni fa il Sottosegretario allo sviluppo economico è passato dalle nostre zone, dall’Appennino bolognese, forse una parola anche su questo poteva spenderla, se no si rischia di fare solo delle passerelle.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 3807

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Modifiche alla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)». A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli

(Relazione, discussione e reiezione)

 

OGGETTO 4846

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere in sede di Conferenza Stato-Regioni l’implementazione di campagne a sostegno dell’allattamento al seno, quale gesto naturale, salutare e privo di qualsiasi impudicizia, richiedendo inoltre al Parlamento l’adozione di una norma di rango legislativo che agevoli la creazione, in tutti i luoghi pubblici, di aree confortevoli e protette dove allattare e accudire i bambini e, in mancanza di tali spazi, non consenta di vietare, alle mamme che lo desiderano, di allattare al seno in qualsiasi luogo pubblico. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Mori, Rossi Nadia

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Abbiamo esaurito le risposte interrogazioni a risposta immediata, quindi proseguiamo con l’ordine del giorno, con il progetto di legge oggetto 3807, d’iniziativa dei consiglieri recante: «Modifiche alla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)». A firma dei consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli. È una richiesta del consigliere relatore Daniele Marchetti ai sensi dell’articolo 32, comma 3 del regolamento dell’Assemblea legislativa.

In abbinamento con l’oggetto 4846, risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere in sede di Conferenza Stato-Regioni l’implementazione di campagne a sostegno dell’allattamento al seno, quale gesto naturale, salutare e privo di qualsiasi impudicizia, richiedendo inoltre al Parlamento l’adozione di una norma di rango legislativo che agevoli la creazione, in tutti i luoghi pubblici, di aree confortevoli e protette dove allattare e accudire i bambini e, in mancanza di tali spazi, non consenta di vietare, alle mamme che lo desiderano, di allattare al seno in qualsiasi luogo pubblico. A firma dei consiglieri: Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Mori, Rossi Nadia.

Ora darei la parola al relatore consigliere Daniele Marchetti, che ha a disposizione venti minuti.

Vi pregherei di fare un po’ di silenzio.

 

MARCHETTI Daniele, relatore: Grazie presidente. Con l’articolo 46 della legge regionale n. 2/2003, la Regione Emilia-Romagna ha istituito il fondo sociale regionale, con l’istituzione del quale la nostra Regione concorre al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità fissate dalla stessa normativa: rimuovere o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio derivanti magari da limitazioni personali, sociali, da condizioni di non autosufficienza e da difficoltà economiche. Un obiettivo, in fin dei conti, nobile e condivisibile. Chi si opporrebbe ad un’azione di aiuto nei confronti dei cittadini residenti in Emilia-Romagna e che si trovano in una situazione di difficoltà? Soltanto un folle si opporrebbe. Purtroppo, però, a nostro avviso, ci sono delle criticità, dei meccanismi di questo strumento, del fondo sociale regionale, da discutere, da valutare. Per farlo, è giusto entrare un po’ nel merito.

Il fondo sociale regionale è finanziato annualmente con risorse nazionali e risorse regionali. Proprio le risorse stanziate direttamente con fondi propri dalla Regione Emilia-Romagna (risorse che vanno ad alimentare e finanziare il fondo sociale regionale), ci basiamo su dei criteri di riparto ereditati dalla legislatura precedente, per la precisione mi riferisco ad una delibera assembleare che detta una serie di criteri che vanno poi a delineare il riparto di queste risorse sul territorio. Tra questi criteri, troviamo un capitolo che noi abbiamo contestato fin dal principio, tant’è che ne abbiamo discusso più di una volta anche in Commissione IV, ogni anno, quando c’è stata l’occasione di approvare il riparto di queste risorse e mi riferisco al cosiddetto “contesto pluriculturale”. Il contesto pluriculturale precisamente riserva il 10 per cento delle risorse regionali, che vanno ad alimentare il fondo sociale regionale, andando così a creare una sorta di discriminazione nei confronti dei cittadini emiliani e romagnoli. Questo lo dico, perché se è vero che un cittadino straniero può beneficiare del 100 per cento del fondo sociale regionale – perché può beneficiare delle risorse destinate al cosiddetto contesto pluriculturale, ma anche beneficiare delle altre risorse del fondo – è altrettanto vero però che un cittadino emiliano e romagnolo non può beneficiare di quel 10 per cento che viene riservato ai soli cittadini stranieri. Quindi si deve, in un certo senso, accontentare di sperare in un aiuto derivante dalla parte restante del fondo. Questa, a nostro avviso, è una vera e propria discriminazione nei confronti dei nostri cittadini, degli emiliani, dei romagnoli o, più in generale, di chi è residente da tantissimi anni nella nostra regione e che ha versato da più anni le tasse qui sul nostro territorio.

Con questo progetto di legge abbiamo deciso, come Lega Nord, di cercare di introdurre nella normativa che regolamenta e che definisce criteri di utilizzo del fondo sociale regionale, un criterio ben preciso, ovvero che i residenti in Emilia-Romagna da almeno dieci anni (abbiamo individuato un arco di tempo in modo da definire chi è residente storico nella nostra regione, perché altrimenti anche qui potremmo aprire un’altra discussione), non possono essere esclusi in alcun modo dal riparto delle risorse regionali che concorrono alla determinazione del fondo sociale regionale.

A noi sembra un criterio di buonsenso. Poi, magari, per voi è anche giusto riservare una parte di questo fondo sociale che dovrebbe andare ad aiutare cittadini in difficoltà, ai cittadini stranieri. Sono scelte politiche, però lo dovreste dire in maniera chiara, in modo da far sapere cittadini emiliani e romagnoli qual è la vostra opposizione a tal proposito.

Noi, in questi anni, in cui abbiamo sollevato più volte questi aspetti, abbiamo sentito tante promesse, tant’è che basta fare una piccola ricerca, ci sono dei comunicati della Giunta, dove si dice che la nostra contestazione è pretestuosa, perché già nel 2015 sarebbe stato l’ultimo anno di applicazione di questi criteri, a nostro avviso, discriminanti. Ma in realtà, da allora ad oggi, nulla è cambiato. Di fatti concreti non ne abbiamo visti assolutamente. Ci è stato detto in ultimo, qualche mese fa, che con l’approvazione dei nuovi piani di zona, che fanno riferimento al piano sociosanitario, questi criteri di riparto verranno archiviati e quindi non più applicati. Noi ce lo auguriamo, perché vorrebbe dire che almeno la battaglia che abbiamo portato avanti fin dal principio, avrebbe portato comunque un piccolo risultato a casa. Però, a questo punto, visto che, in ultimo, vi siete lasciati scappare anche questa promessa dicendo che con i nuovi piani di zona questi criteri non verranno più applicati, a maggior ragione, secondo noi, sarebbe opportuno mettere in legge il criterio contenuto in questo nostro progetto di legge.

Io direi che la relazione la posso concludere qui, anche perché il testo è abbastanza semplice. Il nostro obiettivo è soltanto quello di inserire questo criterio nel testo che regolamenta uno strumento importante per aiutare i cittadini in difficoltà residenti nella nostra regione. Ripeto, così come è stato ripartito fino ad oggi, a nostro avviso, è risultato discriminante nei confronti dei nostri cittadini e di coloro che versano le tasse da più tempo sul nostro territorio. Poi, è sempre una questione di scelte politiche, di priorità, però bisogna dirle chiaramente, tant’è che questo progetto di legge è stato anche un po’ snobbato, perché dalla nomina del relatore, del sottoscritto, non è più stato calendarizzato, evidentemente non si riteneva opportuno e importante affrontare questo argomento in Commissione. Proprio per questo, ho deciso di presentarlo qui in Assemblea oggi.

Questa è la nostra posizione chiara, semplice e a questo punto non ci resta che aspettare di sentire i consiglieri di maggioranza che posizione terranno su questa nostra proposta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

È aperta la discussione generale, sia sul progetto di legge, che sulla risoluzione 4846.

Consigliere Zoffoli, prego.

 

ZOFFOLI: Grazie presidente. Vorrei partire dalle ultime affermazioni del consigliere Marchetti. Nessuno ha snobbato niente. Il progetto di legge è stato presentato il 20 aprile 2017; il 6 giugno è stato nominato relatore, il consigliere Marchetti; da quel momento il relatore non ha fatto sapere più niente. Non ha chiesto né di calendarizzare, né di discutere in Commissione il progetto di legge, che ha un unico articolo che sistematicamente viene discusso tutte le volte che c’è una ripartizione dei fondi sociali in Commissione e tutte le volte la discussione viene fatta, ripetuta – e dopo ripeterò le motivazioni per le quali non può essere accolto – e credevo che, a questo punto, non ci fosse più interesse da parte del relatore di portare in Commissione la discussione. Tant’è vero che l’ultima volta che abbiamo deciso la ripartizione dei fondi sociali in Commissione IV, il Consigliere Marchetti Daniele ha chiesto che la decisione fosse determinata in Assemblea. Io gli ho detto che se avesse voluto discuterla in Commissione, l’avremmo fatto volentieri. Lui ha replicato dicendo che ne avremmo discusso direttamente in Assemblea. Quindi è sicuramente uno dei cavalli di battaglia della Lega, che continua a portare avanti questa discussione, prefigurando che la legge regionale n. 2 preveda esclusioni in relazione ad aventi diritto. Non è così. Lo sa bene. La legge regionale n. 2 non prevede esclusioni di specifiche categorie nell’ambito degli aventi diritto, men che meno dei residenti della Regione Emilia-Romagna da almeno dieci anni. Però, la legge prevede la possibilità di fare dei progetti finalizzati per affrontare delle problematiche ritenute importanti e ricordo di nuovo al consigliere Marchetti che questi criteri e queste ripartizioni, sono discusse sempre dalle cabine di regia e quindi da tutti coloro che, in qualche modo, hanno a che fare con questo fondo per cercare di valutare la congruità, la rispondenza ai bisogni che ci sono sul territorio da affrontare e sono determinati anche in base alla popolazione pesata, ai minori, agli anziani, a tutti coloro che in qualche modo sul territorio hanno bisogno di sostegno e per i quali sono costruiti dei percorsi, dei progetti specifici, coerenti con l’attuazione del piano sociale sanitario. A maggior ragione nel piano sociale sanitario abbiamo, ancora di più, specificato le potenzialità e quindi ancora di più la volontà di questo progetto di legge di pubblicizzare un determinato tipo di orientamento che non ci trova d’accordo, in quanto il fondo è specificamente fatto per aiutare chi ha bisogno su progetti e con criteri che sono continuamente confrontati con la cabina di regia e quindi con i Comuni.

Per cui, spero che con la votazione di questo progetto di legge si completi finalmente questa discussione e se c’è la volontà andremo senza problemi ad esaminare nel merito i criteri per la ripartizione di questo fondo sociale, in base alle direttive del piano sociosanitario, senza esclusioni né da una parte né dall’altra, perché riteniamo che i progetti debbano essere fatti per dare risposte e non per fare proclami. Quindi il nostro voto sarà sicuramente negativo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie presidente. Mi collego a quanto diceva il collega Zoffoli a proposito di proclami. Intervengo rispetto ad un abbinamento artificioso che è stato fatto di una risoluzione sull’allattamento al progetto di legge del collega. Intervengo anche relativamente ad un abbinamento che è stato fatto sul mio progetto di legge sulla trasparenza, rispetto ad una risoluzione che, tra l’altro, nelle richieste è anche superata, perché qui si chiede la conclusione di un iter di legge che è già concluso. Abbiamo tre articoli del nostro regolamento che intervengono sugli abbinamenti e il presupposto è quello che gli argomenti siano strettamente correlati. Chi prende questa decisione è la Capigruppo, dove si cerca di andare anche sulla fiducia, nel senso che non vengono esaminati gli atti nel merito, non vengono letti gli atti dall’inizio alla fine e quindi l’abbinamento si prende per buono, tenendo presente il presupposto che dicevamo prima. Questa cosa non è avvenuta, a mio avviso, e si sta facendo un uso artificioso e discriminatorio nei confronti delle opposizioni, perché così il Partito Democratico avrà a disposizione quattro risoluzioni, di cui due abbinate in modo artificioso.

Non entro nel merito delle risoluzioni, perché sono temi che ci interessano e che ci vedono favorevoli in entrambi i casi. Però, non è così che ci si comporta. All’interno dei Capigruppo noi andiamo sulla fiducia. Se così non deve essere e il rapporto di fiducia deve venire meno, d’ora in avanti metteremo la nostra opposizione a qualsiasi cosa da qui a fine legislatura. Però credo non sia un comportamento rispettoso nei confronti di tutti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Prego, consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Presidente, intervengo soltanto per una questione di metodo. Nel corso della Conferenza dei capigruppo, all’unanimità si è raccolta questa disponibilità sull’oggetto. Era presente anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, che evidentemente non viene riconosciuto tale, se viene disconosciuta in Aula questa modalità. È stato affrontato e illustrato, come avviene in tutte le Capigruppo, ve ne è prova a verbale e possono testimoniarlo sia gli altri capigruppo intervenuti, che la stessa registrazione dell’atto e quindi rimaniamo sorpresi da questo modo di intervenire, a disconoscimento di quanto è stato fatto. Non è la prima volta che viene disconosciuta l’attività del capogruppo 5 Stelle dai rappresentanti dello stesso movimento politico, credo che forse un chiarimento vada fatto all’interno di questo movimento articolato, che evidentemente dà una fiducia a termine ai propri capigruppo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Devo dire che il consigliere Caliandro forse non ha sentito bene quello che ho detto, o effettivamente non ha compreso bene. Ho detto che le decisioni prese all’interno della Capigruppo, soprattutto rispetto agli abbinamenti, vanno sulla fiducia, quindi noi sulla fiducia abbiamo votato a favore. Quindi la sua affermazione del non riconoscimento del capogruppo la respingo in toto ed è totalmente strumentale.

Noi abbiamo chiesto spiegazioni, abbiamo chiesto il disabbinamento di questi atti. Non abbiamo ricevuto risposta. Però, ribadisco il fatto che queste risoluzioni nulla c’entrano con i progetti di legge. Se vogliamo essere corretti, riconosciamo questa cosa e si fa un passo indietro. Altrimenti, noi prenderemo le misure di conseguenza e ci muoveremo di conseguenza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Su questo argomento, semplicemente due parole. Nella Conferenza dei capigruppo si decide, non sulla fiducia di uno con l’altro, si decide qual è l’ordine del giorno e gli oggetti che si mettono all’ordine del giorno. Si leggono e ogni capogruppo decide se votare sì o votare no e se fare opposizione. In questo senso esprime un dissenso, a seguito del quale, in seduta può aprire la discussione, nella seduta in Assemblea. Queste sono le modalità. Il resto, mi dispiace dirlo, non conta. Quando si è in Conferenza dei capigruppo si decide. Direi che con questo, l’argomento è chiuso. La risposta alla sua richiesta scritta le sta arrivando.

Siamo in dibattito generale.

Quindi nel merito aveva chiesto la parola la consigliera Montalti. Prego.

 

MONTALTI: Grazie presidente. Io interverrò sulla risoluzione abbinata al progetto di legge. La promozione dell’allattamento è una politica di salute importante, perché punta l’accento sul nutrimento e la cura del bambino fin dai primi giorni di vita, con l’obiettivo di sensibilizzare i genitori ad una sana crescita e ad un sano sviluppo del bambino. L’OMS afferma (in linea di principio, dando delle indicazioni generali) che l’allattamento è il modo normale di fornire ai bambini le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per la loro crescita e il loro sviluppo ed è raccomandato fino ai sei mesi di età. Poi, l’allattamento al seno è raccomandato anche in maniera continuata in complemento ad altri adeguati alimenti, fino anche i due anni di età. L’Organizzazione mondiale della sanità quindi raccomanda un allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino e, di conseguenza, un allattamento complementare di seguito. Se ogni neonato (questi sono sempre i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità) fosse allattato al seno entro un’ora dalla nascita e poi per i primi sei mesi di vita, potrebbero essere salvate ogni anno 800 mila vite di bambini. A livello globale, il dato importante, meno del 40 per cento dei bambini sotto i sei mesi di età sono allattati direttamente al seno dalla madre, per i tanti problemi che, soprattutto nei Paesi in cui questo tipo di politica e di promozione di un corretto accudimento dei bambini riescono ad essere portati avanti.

Quindi ci sono tutta una serie di aspetti positivi connessi all’allattamento materno, a partire dal rafforzamento e consolidamento del legame del neonato con la mamma, il cosiddetto “bonding”; il fornimento al neonato di un’alimentazione completa (quindi i benefici nutrizionali); altrettanto importante è la protezione del neonato dalle infezioni, anche grazie al ruolo svolto dal colostro, aiutando a prevenire tutta una serie di malattie che possono causare anche la morte tra i neonati. Infine, ci sono comprovati benefici alla salute della madre, in quanto l’allattamento riduce il rischio di cancro alle ovaie e al seno, che sono due delle principali cause di morte tra le donne. Al di là dei benefici immediati per i bambini, l’allattamento contribuisce ad una vita di buona salute dei futuri adulti.

La nostra è una Regione che da tempo ha recepito le indicazioni dell’OMS ed è impegnata con moltissime campagne, ma anche attivamente all’interno dei servizi sanitari, nei consultori, per promuovere sui nuovi genitori, sulle mamme, la pratica dell’allattamento al seno e anche agevolarle. Per permettere però davvero che l’allattamento venga diffuso e che quindi le madri possano provvedere al nutrimento dei bimbi, non solo tra le mura di casa, ma anche quando si trovano fuori casa, negli spazi e nei servizi pubblici, bisogna prevedere appositi luoghi sia per allattare che per accudire i bambini. Anche recentemente le cronache hanno riportato episodi di madri allontanate da luoghi pubblici, perché stavano allattando e questo ovviamente è un segnale negativo che non aiuta la promozione dell’allattamento e quindi l’implementazione di questa importante politica di cura dei bambini.

Il mio ragionamento però vuole essere più ampio. Bisogna riuscire ed è il motivo per cui ho pensato di proporre questa risoluzione all’Assemblea legislativa. Da un lato, infatti, l’importanza di avere degli spazi di cura dei bambini, non solo nel momento dell’allattamento, ma in generale, quando i bambini sono più piccoli e hanno dei bisogni più particolari, può essere promossa e agevolata se si prevedono, a partire dagli edifici pubblici, che possono essere Comuni, biblioteche, ospedali, qualsiasi spazio collegato a servizi pubblici, quindi all’interno degli edifici pubblici, se si prevedono degli spazi appositi di cura. Spesso vengono definiti “angoli delle coccole”, in cui non solo allattare il bambino, ma poterlo accudire. Quindi rivolgendosi non solo alla primissima infanzia, ai primi mesi di vita, ma anche ai bambini nei primi anni di vita. Questo in un’ottica di maggiore accoglienza, rispetto ai servizi pubblici e di accessibilità per le madri i bambini più piccoli. Parlando di accoglienza, voglio anche evidenziare come in una Regione come la nostra, che si pone sempre di più l’obiettivo di essere un punto di riferimento per l’accoglienza turistica, poter offrire servizi diffusi, relativi all’accudimento dei più piccoli, può divenire un fattore importante di attrattività, anche per chi decide di passare un periodo di vacanza nella nostra Regione. In tal senso, dunque, vanno sempre più sostenuti e promossi a livello locale i progetti che cercano di mettere in campo, in collaborazione con gli esercizi commerciali, una rete diffusa all’interno di negozi, bar, locali, hotel, ristoranti, che prevedano spazi dedicati all’allattamento e, più in generale, all’accudimento dei bambini. Da questo punto di vista, non siamo certo all’anno zero. Vorrei con piacere ricordare alcuni dei progetti che nei Comuni emiliano-romagnoli si stanno portando avanti e che sono progetti rivolti ai residenti, ma anche a chi visita i nostri territori. Per esempio, Ravenna già da tempo ha avviato il progetto “Amici dell’allattamento”, un progetto fortemente voluto dal Comune di Ravenna, dalla ASL e dalla rete in “Emilia-Romagna Mamma”, così come dalla “Lega per l’allattamento” e offre un servizio concreto per dare la possibilità di allattare e cambiare il bambino che fuori casa. Negli esercizi commerciali che hanno aderito al progetto, sono a disposizione fasciatoi, la poltrona per l’allattamento e gli “Amici dell’allattamento” espongono una vetrofania dove si legge in modo chiaro “Qui puoi entrare per allattare, cambiare il tuo bambino o la tua bambina”. Il Comune di Ravenna anche realizzato una App nel 2016, che consente la geolocalizzazione degli esercizi aderenti e degli altri spazi idonei per l’accudimento dei bambini; uno strumento importante anche per visitare e orientarsi in città, sapendo quali servizi vengono messi a disposizione. Sono trentadue i luoghi di Ravenna che finora hanno aderito, incluse le preesistenze “stanze delle coccole” promosse dal Comune. Lì i genitori possono trovare vari servizi: fasciatoio, scalda biberon e, in alcuni casi, la poltrona su cui sedersi e poter allattare. Anche nella provincia di Forlì-Cesena ci sono alcuni Comuni che sono particolarmente attivi e sensibili. Voglio ricordare il Comune di Forlimpopoli, dove già è stata attivata una rete di diciannove punti su tutto il Comune, dove poter accudire il bambino, di cui, tra l’altro, fa parte Casa Artusi, le farmacie, i centri e i negozi. Così come anche Castrocaro Terme, da qualche mese, ha attivato questo tipo di percorsi.

In generale, ci sono moltissimi punti che hanno aderito a livello regionale alla rete “Amici dell’allattamento”. È un progetto partito dal basso, perché è stato lanciato nel 2012 dal sito “romagnamamme.it”, un portale particolarmente utilizzato dai genitori dell’Emilia-Romagna per avere informazioni, notizie e riferimenti sui servizi messi in campo. La rete “Amici dell’allattamento” conta in tutta l’Emilia-Romagna novantasei adesioni ed è particolarmente radicato in Romagna dove, tra l’altro, anche altri Comuni, per esempio quelli del faentino (Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Conselice, Castel Bolognese) hanno attive della realtà che hanno aderito.

Ho fatto una lunga premessa e ho cercato di mettere in evidenza tutti i progetti già attivi nella nostra Regione. Io penso che in una fase in cui si parla molto del problema della natalità, del problema della conciliazione, è un segnale di grande civiltà e accoglienza riuscire a garantire tutti dei servizi minimi e basilari, per poter fare in modo davvero che anche i bambini più piccoli possano vivere all’interno della nostra comunità, non solo tra le mura domestiche, o magari un po’ nascosti quando si è fuori casa, ma poter avere dei servizi tranquillamente per profittare delle nostre città e le tante realtà che all’interno delle stesse si muovono. Così come, parlando di conciliazione, avere dei servizi di accudimento all’interno degli edifici pubblici, può essere un utile ausilio e supporto alle mamme che non sempre hanno la prossimità di appoggiarsi a nonni babysitter, ma poi devono anche poter avere tutta l’autonomia per andare in Comune, piuttosto che andare a fare la fila in uno sportello, piuttosto che accedere ad un seguito della Asl o al consultorio, sapendo di poter contare su uno spazio adeguato per poter accudire il bambino quando lo portano con sé. Credo che questa risoluzione sia soprattutto e prima di tutto una risoluzione di grande civiltà, che mette l’accento sul tema legato all’accoglienza e anche ad una certa apertura, connaturata nella nostra Regione, nel nostro spirito emiliano-romagnolo di accoglienza. Un’attenzione in più, che ci può rendere una Regione ancor più attrattiva rispetto anche a chi viene da fuori, perché in questo momento, quel tipo di servizi sono cercati e valorizzati. Quando si esce di casa, quando si sta in giro, si va a visitare un luogo, è bello e ci si sente ancora più accolti quando ci sono anche queste attenzioni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

La parola alla consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie presidente. La collega, sulla risoluzione per l’allattamento al seno, direi che è stata assolutamente esaustiva. Quindi io vorrei fare una rapida considerazione nel merito del Pdl che ci è stato proposto, che ci propone una modifica che personalmente non condivido, per alcuni motivi in particolare. L’articolo 46 della legge n. 2 già chiarisce che il fondo sociale finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di tutto il provvedimento normativo e l’articolo 4 definisce bene gli aventi diritto alle prestazioni previste. Non mi parrebbe molto corretto introdurre nella norma finanziaria specificazioni precise di merito. La legge, di per se, già non prevede esclusioni di specifiche categorie nell’ambito degli aventi diritto e, men che meno, l’esclusione di residenti in Emilia-Romagna da almeno dieci anni. Nel riparto del fondo per la programmazione territoriale, come diceva il collega Zoffoli prima, che tra l’altro viene condiviso in cabina di regia con i territori, con gli assessori e con i sindaci, si tiene conto della popolazione residente, pesandola in relazione all’età. Visto che la legge consente già la finalizzazione di una parte di fondi che vengono, di volta in volta, deliberati per progetti specifici, coerenti con l’attuazione del piano sociale sanitario, mi viene da dire che la proposta di modifica della norma potrebbe risultare incoerente con le finalità, o addirittura impedirne la realizzazione di taluni progetti. Un esempio per tutti: se si volesse realizzare un intervento per i minori, è evidente che i fondi dovranno andare alla popolazione minorile e non al cittadino anziano. La richiesta di modifica della legge apre a scenari, a mio parere, pericolosi, quindi io non la condivido.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

La parola alla consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie presidente. Prendo atto dell’attenzione da parte del Partito Democratico su questo tema, però io avrei qualche domanda. Nell’impegno della risoluzione si chiede, in sede di Conferenza Stato-Regioni, l’implementazione di campagne a sostegno dell’allattamento al seno. Di campagne per l’allattamento al seno ne sono state fatte nel 2010, nel 2011, nel 2012, nel 2013, nel 2014 si è passati alla campagna sulla salute riproduttiva, nel 2015 di nuovo allattamento al seno, nel 2016 la stessa cosa, nel 2017 si è passati ad una campagna sulla salute della donna. Qui si parla di implementazione. Io ho viste queste campagne e hanno anche dei punti veramente qualificanti. Volevo capire che cosa esattamente si vuole andare ad implementare, perché non mi è chiaro, dopo che abbiamo fatto una campagna all’anno, che cosa, nel merito, si voglia migliorare.

Rilevo anche che a febbraio 2017 è uscita la direttiva Madia che interveniva in questo senso, a seguito di un episodio pubblicizzato anche sulla stampa, di una donna che è stata invitata ad allattare non più al seno all’interno di un ufficio postale. In questa direttiva si chiedeva agli enti pubblici di prendere provvedimenti in questo senso. Quindi mi parrebbe più corretto chiedere che cosa non ha fatto la Regione in tutto questo tempo, perché evidentemente anche noi abbiamo la possibilità di intervenire, per esempio, negli ospedali ed evidentemente, da febbraio ad oggi non abbiamo fatto nulla. Quindi volevo capire anche qui il perché abbiamo aspettato così tanto per fare una risoluzione che chiede ciò che già dovevamo fare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ci sono altri iscritti, per cui do la parola al relatore per la replica.

Prego, consigliere Daniele Marchetti.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie presidente. Io ammetto che sono un po’ disorientato dalla discussione di oggi, perché – come ha spiegato prima la presidente dell’Assemblea – è vero che l’ordine del giorno viene approvato dalla Capigruppo, sede in cui è stata rispettata una richiesta pervenuta dal gruppo consiliare PD che ha richiesto l’abbinamento della risoluzione in discussione oggi insieme al mio progetto di legge, però è un po’ tirata. Poi è stata abbinata, ritenuta ammissibile, la Capigruppo ha deciso di rispettare questa richiesta e oggi siamo qui a parlare di un argomento altrettanto importante come la promozione dell’allattamento al seno in luoghi pubblici, però a mio avviso questa discussione andrebbe affrontata in maniera più attenta, più organica. Io non so se ci sia la disponibilità da parte vostra di rimandare la votazione di questo testo, perché secondo noi ci sarebbero da fare alcune valutazioni. Ad esempio, mi faceva notare il collega Pettazzoni poco fa anche su alcuni emendamenti, dove è riportato «a mettere in campo tutti gli strumenti possibili affinché gli edifici pubblici, a partire dai Comuni, biblioteche, ospedali, si dotino di spazi dedicati all’accudimento e all’allattamento dei bambini», bisogna anche valutare nel caso in cui queste strutture comunque non avessero la disponibilità di questi spazi. Ci sono una serie di condizioni che andrebbero valutate meglio. A me pare sinceramente che, così facendo, un tema sicuramente importante quale è quello dell’allattamento al seno, rischi di essere svilito con una discussione abbinata ad un argomento che non c’entra niente, perché stiamo parlando oggi di un progetto di legge che riguarda il Fondo sociale regionale. Quindi direi di riportare la discussione su questo tema e magari quello riguardante l’allattamento al seno di affrontarlo in separata sede con più tranquillità in maniera più attenta e organica.

Per quanto riguarda il progetto di legge, non mi aspettavo chissà che posizioni da parte del Partito Democratico. Non sono sorpreso da quanto ha detto il consigliere Zoffoli (presidente della Commissione IV). Io non ho richiesto un’ulteriore iscrizione all’ordine del giorno della Commissione referente per il semplice motivo che ero già stato nominato come relatore, ci sono state sedute di Commissione IV che sono durate trenta minuti e quindi, secondo me, se voleva, l’Ufficio di Presidenza della Commissione IV poteva inserire questo progetto di legge che è stato depositato da diversi mesi, tant’è che sono scaduti i termini. A quel punto, visto che c’eravamo sentiti dire per l’ennesima volta che i criteri finora applicati sarebbero stati messi da parte con l’attuazione del Piano sociosanitario e i relativi Piani di zona, abbiamo deciso di depositarlo, di farlo iscrivere in Assemblea per chiudere la discussione. Poi vedremo come evolveranno le cose nei prossimi mesi.

Io mi auguro che il riparto di questo fondo non risulterà discriminante nei confronti dei nostri cittadini, perché io non parlo tanto di progetti, come diceva la consigliera Zappaterra. Quello che mi preoccupa è che ci siano dei capitoli riservati ad una fascia di cittadini, in questo caso i cittadini immigrati, i cittadini stranieri. È questo che a noi non va assolutamente bene. Non ci possono essere dei capitoli riservati esclusivamente ad una fascia di cittadinanza, perché in questo modo noi andiamo a discriminare le persone che vivono da più tempo sul nostro territorio ed è un discorso che non c’entra niente con i singoli progetti, è una questione che noi solleviamo sul merito, sull’applicazione di questi capitoli molto selettivi. Quindi vedremo, a questo punto attenderemo l’applicazione dei nuovi Piani di zona e manterremo alta l’attenzione così come abbiamo fatto finora, perché ribadisco che il nostro obiettivo è quello di non escludere in alcun modo i cittadini emiliani e romagnoli e, in generale, coloro che versano le tasse da più tempo sul nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ora sulla risoluzione n. 4846 sono state presentate (e distribuite) due proposte di emendamento a firma della consigliera Montalti, su cui ora apro la discussione generale.

Se non ci sono richieste in discussione generale, chiudiamo la discussione generale e si procede alla dichiarazione di voto congiunta, sia sul progetto di legge, che sugli emendamenti, che sulla risoluzione. Il progetto di legge è di un unico articolo, quindi si procederà con un’unica votazione.

Non ci sono dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione degli emendamenti e della risoluzione e poi dell’articolo.

Nomino scrutatori i consiglieri Montalti, Zoffoli, Piccinini.

Procediamo con gli emendamenti sulla risoluzione oggetto 4846.

Emendamento 1, a firma della consigliera Montalti.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma della consigliera Montalti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

23

Contrari

 

--

Astenuti

 

14

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 2, a firma della consigliera Montalti, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

23

Contrari

 

--

Astenuti

 

15

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 4846, a firma dei consiglieri Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Mori, Rossi Nadia, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

27

Contrari

 

--

Astenuti

 

11

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 4846 è approvata.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 3807, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

11

Contrari

 

23

Astenuti

 

4

 

PRESIDENTE (Saliera): Il progetto di legge oggetto 3807 è respinto.

 

OGGETTO 1435

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Disposizioni finalizzate al riordino delle funzioni della Polizia provinciale». A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi, Sensoli

(Relazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 1435/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

(Risoluzione oggetto 6052 - Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con l’oggetto 1435, progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Disposizioni finalizzate al riordino delle funzioni della Polizia provinciale». A firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi, Sensoli.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 16 gennaio 2018 con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da due articoli.

Il relatore della Commissione è il consigliere Andrea Bertani che ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

È stato presentato un ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli, a firma del consigliere Roberto Poli.

È stata distribuita una risoluzione, oggetto 6052, abbinata a questo oggetto, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi.

Ora la parola al relatore della Commissione, consigliere Andrea Bertani.

Prego, consigliera Piccinini, sull’ordine dei lavori.

 

PICCININI: Grazie presidente. Ho chiesto di intervenire per informare i colleghi consiglieri che pochi minuti fa abbiamo depositato una richiesta di informativa urgente, approfitto anche della presenza dell’assessore Gazzolo, proprio sulla nota diramata ieri dalla Guardia di Finanza che interveniva in merito alla gestione dei servizi idrici di questa regione e quantificava in 8 milioni di euro i mancati introiti di riscossione dei canoni. Quindi abbiamo depositato una richiesta di informativa urgente, che chiediamo si possa svolgere preferibilmente nella seduta odierna.

 

PRESIDENTE (Saliera): Rispondo direttamente alla consigliera Silvia Piccinini. La richiesta del gruppo è stata protocollata e ovviamente verrà inviata alla Giunta, la quale, ai sensi dell’articolo 76, definirà quando rispondere alla vostra richiesta.

Proseguiamo con l’oggetto.

La parola al relatore della Commissione consigliere Andrea Bertani, prego. Le ricordo che ha venti minuti.

 

BERTANI, relatore: Grazie presidente. Questo progetto di legge è nato parecchio tempo fa, a quell’epoca ci stavamo occupando del disordine istituzionale portato avanti da alcuni tentativi di riforma a livello nazionale e poi applicate da noi nella legge n. 13/2015, poi è rimasto un po’ nel limbo in attesa che ci fossero dei passaggi o degli sviluppi su questo tema, che purtroppo ancora non ha trovato uno sblocco, quindi abbiamo deciso almeno di arrivare in Aula e di fargli assolvere almeno lo scopo di riportare nella discussione la situazione della Polizia provinciale e l’importanza che questa ha soprattutto nella vigilanza ittico-venatoria, visto che trova già – oltre al poco interesse – un ordine del giorno di non passaggio.

Il progetto di legge si proponeva di risolvere le gravi criticità derivanti dalla conversione in modificazione del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 («Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali»). All’epoca si prevedeva già (con la sfera di cristallo) che le Province sarebbero state abolite e quindi con largo anticipo si andavano a svuotare di tutte le loro competenze. La riforma costituzionale poi non è passata e quindi la lodevole intenzione di eliminare le Province dalla Costituzione non è passata, perché attaccata a questa era stato imbastito un castello di demolizione di parte della nostra Costituzione (se fosse stato fatto un progetto di riforma costituzionale individuando solo le Province, magari anche il CNEL, sarebbe passato con un ampio margine di consensi, ma questo non è stato fatto).

All’epoca il rischio che si stava correndo, quando presentammo questo progetto di legge e anche degli ordini del giorno, era che il patrimonio e le competenze e le risorse umane della Polizia provinciale andasse disperso. La Polizia provinciale esercita, ed esercitava, soprattutto funzioni di tutela dell’ambiente e di controllo sulle attività ittico-venatorie. Queste funzioni della Polizia provinciale rientravano nella legge Delrio fra le non fondamentali e quindi dovevano essere ricollocate. La Regione decise nella legge n. 13/2015 di assumersi la competenza della gestione e programmazione delle attività ittico-venatorie e per la Polizia provinciale si trovò una soluzione transitoria: quella (per fortuna) di non disperdere quel patrimonio e quindi di lasciare la Polizia provinciale all’interno delle Province. Il rischio era che tutti questi dipendenti finissero nelle Polizie locali dei Comuni e che quindi si disperdesse quel minimo di unitarietà che c’era.

Quella situazione della legge Delrio e la soluzione transitoria si trova oggi in un quadro radicalmente modificato, proprio perché la riforma costituzionale è stata bocciata il 4 dicembre, quindi oggi abbiamo ancora le Province mezze abolite, ma che sono ancora lì. Quindi abbiamo enti costretti a vivere con pochissime risorse disponibili e importanti competenze che sono ancora affidate alla Provincia, che vanno avanti con enorme difficoltà (pensiamo alle strade provinciali, alle scuole superiori e alle stesse funzioni date alla Polizia provinciale). Quindi quella riforma è stata fatta ancora a metà. Quindi oggi, a maggior ragione, dopo il tramonto della cosiddetta “riforma Boschi”, appare indispensabile tornare sulla materia affrontata dal nostro progetto di legge e ritornare su quell’obiettivo fondamentale: che la Polizia provinciale rimanga un corpo unitario, che non vengano disperse le sue competenze e che sia messa in grado di funzionare. Quindi quella soluzione transitoria ha permesso che i corpi della Polizia provinciale non venissero smembrati e quindi venissero perse quelle competenze, ma non ha risolto il problema delle risorse, problema che fu affrontato in una legge successiva nel 2016, che prevedeva di assegnare alle Province risorse per gestire questo servizio che la Polizia provinciale fa alla Regione di controllo e delle sanzioni sulle tematiche ittico-venatorie. Quindi si fece una delibera che copriva per due terzi i costi del personale che fa servizio di polizia provinciale. Anche quella è una “toppa” messa temporaneamente per tentare di tenere su questa impalcatura, ma anche qui ci sono delle distorsioni che andrebbero affrontate, perché non tutte le Polizie provinciali fanno attività di contrasto agli illeciti ittico-venatori, ma fanno magari molto sulle strade e noi, come Regione, stiamo finanziando attività che invece non riguardano le competenze regionali.

Con il nostro progetto di legge proponiamo che il corpo di Polizia provinciale venga regionalizzato e quindi rientrino come personale della Regione. Ci sono in effetti alcuni ostacoli giuridici che andrebbero chiariti e superati, perché la Polizia provinciale svolge anche il compito di Polizia giudiziaria e questo va a mischiarsi nelle competenze Stato-Regioni. Per questo noi presentiamo una risoluzione, perché il tema diventa importante. Le Regioni hanno approvato a marzo 2017 un accordo sul Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici, all’interno di quel piano si ribadisce l’importanza della Polizia provinciale al contrasto di questi illeciti, ma – cosa più importante – la nostra Regione (assieme ad altre Regioni) ha sottoscritto degli importanti impegni. I due obiettivi principali di questo piano sono il potenziamento e la riorganizzazione dei corpi provinciali di vigilanza venatoria. Questo programma prevede che si debba garantire il mantenimento delle attività svolte dai corpi di Polizia provinciale. Vengono riportati nella nostra risoluzione dei dati molto preoccupanti, secondo i quali dal 2007 al 2018 rischiamo che il numero di persone che lavorano all’interno dei corpi della Polizia provinciale venga dimezzato, perché con questa soluzione transitoria la Polizia provinciale non viene più rinnovata. La teniamo in piedi con quel po’ di “scotch” che abbiamo messo, stabilendo che Polizia provinciale non venga assegnata ai Municipi e facendo quella delibera di rimborso dei due terzi dei costi sostenuti dalle Province, ma in realtà manteniamo la situazione che purtroppo lascia la Polizia provinciale in un limbo e la porta lentamente a non essere più efficace ed efficiente e probabilmente a sparire. Quindi questo piano prevede che entro ventiquattro mesi le Amministrazioni regionali e le Province si adoperino per evitare il calo del personale messo a disposizione. Il secondo punto è quello che, entro dodici mesi, le Amministrazioni regionali si impegnino a rimuovere gli ostacoli giuridici, che impediscono la regionalizzazione dei corpi e dei servizi di Polizia provinciale. E anche la nostra Regione ha preso questo impegno. Siccome non è immediato regionalizzare il corpo di Polizia provinciale, però le Regioni nell’intesa Stato-Regioni hanno preso questo impegno. Visto che è in discussione anche l’articolo 116, comma 3 della Costituzione, noi chiediamo nella nostra risoluzione, visto che ancora non sappiamo se questa trattativa è conclusa (se dovesse essere conclusa, probabilmente proseguirà anche dopo), che anche il tema della Polizia provinciale (già affrontato in Conferenza Stato-Regioni) venga risolto su quel tavolo e che comunque la Regione continui ad impegnarsi per ottemperare a quei due obiettivi.

L’altro aspetto importante è di mantenere e rafforzare il ruolo della Polizia provinciale nel contrasto al bracconaggio e ai crimini commessi nell’attività ittico-venatoria. Sappiamo che le Polizie provinciali sono particolarmente impegnate, ma se non diamo loro le risorse, perché noi ad oggi paghiamo i due terzi del personale, ma le risorse (le auto, i costi della benzina, eccetera) non vengono rimborsate, rischiamo il depotenziamento della Polizia provinciale e anche del Corpo forestale dello Stato.

In questo accordo si parla anche del CUTFAA: riforma che il Governo del PD ha approvato per semplificare il Corpo forestale dello Stato, che è stato fatto rientrare nell’Arma dei Carabinieri. Per cui oggi, visto che vogliamo semplificare, abbiamo trovato un acronimo di sei lettere che non fa capire più che cosa fa, arrecando danni alla vigilanza. Quindi depotenziamento della Polizia provinciale, depotenziamento del Corpo forestale dello Stato, questo ci ha portato il Governo PD in questi anni.

Il nostro progetto di legge chiede (oggi verrà respinto) con la risoluzione almeno un impegno a che le Polizie provinciali diventino regionali. Ovviamente dislocate sul territorio, perché è lì che si svolge il loro impegno, è lì che sono preziose, dislocate sul territorio ma regionalizzate, in modo anche che la Regione possa fare un’attività programmatoria di coordinamento. Purtroppo così rischiamo che i cacciatori illeciti (quelli che non vogliono rispettare le regole) agiscano indisturbati.

L’altro aspetto che chiediamo nella nostra risoluzione è che, visto che la Giunta ha “in pancia” già da tempo un progetto di riforma della legge regionale n. 24/2003 relativa alla disciplina della Polizia locale, si affronti anche il tema della Polizia provinciale per non lasciare questo corpo nel limbo fino a che il problema si risolva da sé, ossia fino a spegnersi e a perdere questa capacità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Molto brevemente, perché condivido appieno le parole dette dal collega Bertani, soprattutto in merito a quest’ultima risoluzione portata in abbinamento al progetto di legge che verrà bloccato dall’ordine del giorno di non passaggio al voto, che ovviamente vedrà la nostra contrarietà, perché credo che sia giusto votare tutti progetti di legge e discuterli nel merito.

Proprio nel merito volevo anch’io soffermarmi sul ruolo della Polizia provinciale, soprattutto dopo l’accorpamento della Polizia forestale all’interno dei Carabinieri, con almeno gli iniziali problemi che ancora sussistono da questo passaggio. La Polizia provinciale ha un ruolo di prima linea contro il bracconaggio sia della fauna ittica, che di quella dei volatili, come di tutte le altre tipologie di bracconaggio sugli ungulati, ruolo che però non riesce più a ricoprire, perché sono a forze ridotte, sono senza un coordinamento funzionante e soprattutto molto spesso sono utilizzate anche per la viabilità stradale, in compiti che non dovrebbero essere di loro stretta competenza. Da questo punto di vista, una direzione va presa: o la Polizia provinciale resta provinciale e si va nuovamente a rinforzare all’interno delle Province che sappiamo esistere ancora, oppure siamo d’accordo che diventi un corpo regionale ovviamente con i propri distaccamenti provinciali, ma che venga finanziato e dotato di tutte le attrezzature, sia finanziarie che logistiche di cui necessita. Da questo punto di vista, faccio anch’io un richiamo forte al caos creato dalla legge Delrio, che ha creato, anticipando i tempi, immaginando un esito diverso della consultazione referendaria sulla modifica costituzionale, anticipando delle manovre che poi si sono ritrovate a metà creando un caos completo soprattutto sul tema della Polizia provinciale, che ha visto poi un’emorragia di risorse, un’emorragia di personale secondo me molto preoccupante.

Qui entrano in gioco gli ultimi due punti della risoluzione, che condivido appieno, ovvero di andare a ragionare sulla contrattazione sull’articolo 116 per l’autonomia e quindi cercare di diventare maggiormente competenti da questo punto di vista, essere più forti, anche se sappiamo che è già potere della Regione creare il proprio corpo regionale. Si tratta più di volontà politica che di competenza. Ma soprattutto di andare finalmente a modificare questa legge n. 24/2003, che ha tante lacune, sia dal punto di vista dei corpi di Polizia municipale che da quello della Polizia provinciale, che sappiamo essere anche in fase di bozza e sappiamo anche essere molto discussa dai sindacati, che assolutamente non ne condividono i principi, almeno per il momento, scritti all’interno della bozza. Quindi è una discussione che dal 2003 aspetta di essere fatta. Credo che sia ormai importante iniziare questo argomento, in modo da trovare una soluzione per un corpo che, nel caso andasse a sparire (come sta effettivamente avvenendo), creerebbe tantissimi danni sia all’ambiente, perché è anche una tutela ambientale, sia soprattutto dal punto di vista del controllo venatorio e del bracconaggio, che è quanto mai necessario in questo periodo soprattutto per la fauna ittica in certe zone dell’Emilia-Romagna.

Noi voteremo a favore della risoluzione, come voteremo contrari al non passaggio dell’articolato, che crediamo invece sia un tema importante che andrebbe discusso in quest’Aula.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie presidente. Sul tema ci siamo espressi sin dal momento in cui abbiamo approvato, nel luglio 2015, la legge di riordino istituzionale regionale che – come dissi in quella circostanza e come poi abbiamo purtroppo avuto conferma nel corso dei mesi successivi – è stato anche il tentativo di correggere gli errori commessi a livello nazionale. Primo fra tutti il pensare che si potessero preordinare interventi di riordino istituzionale, dando per scontato che la riforma (il punto di arrivo di tutto un percorso istituzionale) costituzionale fosse tranquillamente approvata dalla maggioranza dei cittadini italiani. Cosa che, dal nostro punto di vista, per fortuna non è avvenuta e che però ha prodotto una serie di conseguenze e di confusione a livello istituzionale, che paghiamo soprattutto a livello territoriale. Tutte le volte che abbiamo avuto modo di intervenire su questo punto, non abbiamo mancato di sottolineare come la confusione prodotta con le manovre volute in particolar modo dal Governo Renzi a livello nazionale, si sono poi tramutate in difficoltà, in elementi problematici a cui dovevano però dare risposta le Regioni (in particolar modo penso alla nostra) e i livelli istituzionali territoriali tipo Province e anche Comuni e Unioni. Il disegno complessivo è stato sicuramente molto farraginoso, inadeguato rispetto alle necessità del nostro Paese. Lo dico con chiarezza, perché penso che, al di là di tutto, sia bene chiamare le cose con il proprio nome e credo che uno dei fallimenti principali dell’attività governativa di questi anni sia proprio misurabile nel percorso di riforma istituzionale, che ha avuto gli inciampi che conosciamo e che però – ribadisco – ha prodotto una serie di conseguenze a cui siamo stati chiamati a provare a porre rimedio.

Sin da luglio 2015 noi – e lo ricorderete, perché ne discutemmo a lungo – presentammo emendamenti (non solo il nostro gruppo) proprio sul tema della Polizia provinciale, del suo destino e del suo futuro. Ricordo ancora l’articolo 41 di quella legge che discutemmo e sul quale presentammo numerosi emendamenti. La tesi che sostenevamo era che, nel momento in cui si vanno a riordinare i vari livelli, ci sono alcuni servizi (tipo quello erogato dalla Polizia provinciale) che non possono rimanere nel limbo, perché alla fine produciamo solo della confusione e soprattutto abbiamo incertezza su chi deve fare cosa. E non c’è cosa peggiore, a livello istituzionale, che mettere enti, servizi e istituzioni in una condizione di incertezza e di indeterminazione. Puntualmente questo è un avvenuto e da allora ad oggi noi abbiamo continuato a chiedere una cosa, l’abbiamo fatto con delle risoluzioni, lo abbiamo fatto con delle proposte in Aula, l’abbiamo fatto in Commissione con una risoluzione del tutto simile a quella che oggi viene riproposta dai colleghi Cinquestelle, che avevamo a nostra volta portato in Aula e che, sulla base di un gentleman agreement, ci era stato chiesto di portare in Commissione per poi lavorarci al fine di una approvazione, che ovviamente poi non è arrivata e la nostra risoluzione è stata respinta. Quindi sulla base di queste considerazioni, sulla base del percorso che ho cercato qui di richiamare, è chiaro che nella fattispecie, rispetto ai provvedimenti che siamo chiamati a votare oggi, il nostro sarà un voto a favore sia della modifica proposta dal punto di vista legislativo che della risoluzione. Non foss’altro per coerenza con quanto abbiamo detto, scritto e sostenuto in questi mesi. Dopo di che, nel frattempo, sono avvenute anche altre cose, che non hanno migliorato la condizione concreta, nella quale sono chiamati ad intervenire quelli che continuiamo a chiamare corpi di Polizia provinciale, perché nel frattempo sono successe anche altre soppressioni di corpi, altre riorganizzazioni che al termine di questa filiera producono che sul territorio, in particolar modo penso alle zone periferiche di montagna, il personale è diminuito, le competenze sono in alcuni casi in un limbo di indeterminatezza, il risultato è che la presenza concreta dello Stato e delle sue articolazioni sul territorio viene meno ed è venuta meno. Quindi nel momento in cui si fa una valutazione rispetto alla tutela dell’ambiente, la valorizzazione del territorio, eccetera, è chiaro che chi deve svolgere funzioni di controllo e di tutela del territorio deve avere i mezzi, le funzioni e le strutture per poter esercitare il proprio ruolo, altrimenti quel ruolo diventa solo fittizio, cartaceo, scritto su un foglio, ma non produce concreti risultati nella realtà.

La situazione ci pare molto più preoccupante oggi di quanto non fosse tre o quattro anni fa e quindi noi continuiamo a chiedere, in ultima analisi, che si possa prevedere una definitiva regionalizzazione dei corpi di Polizia provinciale, proprio perché, siccome quelle competenze in buona parte le abbiamo tenute (ed è quello che noi diciamo dal primo giorno, in cui discutiamo di questa vicenda) in capo alla Regione, non si capisce perché le competenze rimangano qua e le funzioni da un’altra parte. È un principio che non riusciamo a comprendere, che non condividiamo e che in tutte le occasioni in cui possiamo sostenere di porre rimedio a questo contesto che si è determinato, lo facciamo. Quindi lo faremo anche oggi, consapevoli del fatto che, prima o poi, se non sarà in questa legislatura sarà nella prossima, a questo si arriverà, perché giocoforza alla fine la realtà è un pochino più dura delle pretese di riorganizzazione che qualcuno da Roma, con una bacchetta magica, pensa di poter trasferire automaticamente sui territori. Per fortuna, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma la democrazia sì, quella ha un peso e quindi il voto del 4 dicembre qualcosa ha voluto dire.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

Prego, consigliere Molinari.

 

MOLINARI: Grazie. Vuoi vedere che sulla Polizia provinciale si fanno le prove di larghe intese: Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali. Questo potrebbe essere un primo indicatore.

Per quanto riguarda il discorso del PDL, noi procederemo con il non passaggio al voto e procederemo, dal punto di vista legislativo in fatto di competenze – su cui non approfondisco, lo ha già fatto il collega Bertani – per quanto riguarda l’insostenibilità odierna della proposta.

La discussione però è più ampia, è una discussione che riguarda le funzioni e anche il compito delicato che stanno svolgendo le Polizie provinciali. Non dimentichiamoci che, rispetto alla legge Delrio, la riforma posta in atto, quindi anche l’applicazione da parte della Regione, è stata un’applicazione che con sforzi enormi non solo nel sistema della Polizia provinciale, anche sui Centri per l’impiego, anche su quegli interventi che la nostra Regione si è fatta carico di risolvere e di affrontare operativamente (questioni aperte e delicate), l’ha fatto non lasciando i territori scoperti dalle competenze. Oggi la discussione che può avvenire, per quanto riguarda anche in confronto all’Amministrazione provinciale, è soprattutto sulla questione delle risorse.

Oggi abbiamo un sistema indubbiamente perfettibile, però di competenze precise e di azioni che le Polizie provinciali devono mettere in atto. Come abbiamo già detto, l’abbiamo già detto in Commissione e lo ripetiamo per lo sviluppo anche della discussione, le competenze che oggi le Polizie provinciali svolgono sono competenze suddivise e non esclusive rispetto al tema della vigilanza ittica, della vigilanza faunistica, ma sono competenze che riguardano anche il controllo e quindi le sanzioni legate al traffico, alla vigilanza sulle strade provinciali. Proprio il mantenere, questa è una filosofia che deve stare alla base anche del cercare di tutelare il sistema attuale delle Polizie provinciali, in modo organico il corpo di Polizia provinciale, che in questo modo per chiunque abbia un minimo anche di conoscenza di come sul territorio questi operatori agiscono, tra l’altro anche con molta disponibilità e competenze allargate non solo al settore specifico, nel momento in cui i picchi di lavoro massimi sono sulla vigilanza venatoria e ittica, la maggior parte del corpo di Polizia provinciale lavora su queste competenze. Nel momento in cui c’è necessità di un controllo sulle strade, la Polizia provinciale agisce sull’esigenza specifica, cosa che, con la suddivisione o la regionalizzazione del corpo di Polizia provinciale, non sarebbe possibile.

Quindi quello che succederà in futuro per quanto riguarda alcuni degli scenari contenuti anche all’interno della risoluzione che, come al solito, mischia diversi argomenti: da un lato – come legittimamente è uscito anche all’interno della discussione nella Commissione – riprende il discorso del 116 e quindi della richiesta al Governo, cosa su cui noi abbiamo già detto, pur non avendola seguita direttamente, almeno personalmente, non inserisce questa materia per quanto riguarda le possibilità ad oggi fornite dal 116 stesso. All’interno dell’accordo – citato giustamente anche da Bertani – c’è una sorta di lavoro e di auspicio, lavoro che si sta avviando e di cui si sta cercando di verificare la fattibilità, circa la rimozione dei potenziali limiti. Oggi i limiti esistono e, di conseguenza, i limiti che esistono oggi sono quelli che ci portano alla non approvazione del progetto di legge, il non passaggio al voto (è già stato bocciato in Commissione) e anche a questo punto alla bocciatura della risoluzione, perché anche la riorganizzazione della Polizia locale deve essere effettuata una volta che sarà chiaro il quadro, semmai ci saranno evoluzioni, perché cambiano i Governi, cambiano le Regioni, cambiano gli obiettivi, adesso vedremo che cosa succederà nei prossimi mesi, però nel momento in cui sarà chiara la riorganizzazione complessiva, a questo punto anche noi inizieremo, ovviamente cercando di marcare le differenti competenze ed evitare le sovrapposizioni tra Polizia locale e Polizia provinciale (o regionale) che il prossimo Governo, quindi anche la Conferenza Stato-Regioni, andrà a determinare. Però fino a quel momento le forzature poste in essere, per quanto riguarda una riforma sostanziale, una proposta anche di riforma sostanziale, non vanno nella logica di una riforma organica. Pertanto in questa fase, poste anche quelle che sono le condizioni attuali, il nostro sarà un voto negativo tanto sul progetto di legge quanto sulla risoluzione che, se da un lato contiene un auspicio al percorso anche dell’accordo in essere della Conferenza Stato-Regioni, che ovviamente è sempre legittimo, ma è quasi scontato nel momento in cui è stata sottoscritta e portata avanti anche dalla nostra Regione. Per quanto riguarda i due punti successivi, da un lato non è accoglibile e dall’altro quasi scontato, ma alla luce degli esiti di una discussione che comunque probabilmente comporterà diverso tempo per partorire anche risultati concreti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Molinari.

La parola al consigliere Bertani. Se non ci sono più interventi, lo considererei conclusivo della discussione generale, anche come sua replica. Prego.

 

BERTANI: Grazie presidente. Lo intendevo proprio così. Mi sembra che la conclusione finale, la tagliola sia arrivata da Molinari. Fra l’altro non mi aspettavo questa cosa sulla risoluzione, perché essenzialmente la risoluzione prevede che la Regione attui velocemente quello che ha deciso. La Regione ha deciso e ha riscontrato che c’è questo problema: che le Polizie provinciali vanno mantenute, anzi, potenziate e per mantenere e potenziare le Polizie provinciali bisogna superare il problema, gli ostacoli giuridici alla regionalizzazione dei corpi provinciali di vigilanza venatoria. Non capisco che cosa ci trovi di negativo su questo il PD. Ma tant’è, si vede che vuole continuare su questa strada dissennata che ha già percorso, quando ha ridisegnato, riconfigurato il disordine istituzionale. E prendere l’impegno che nel progetto di riforma di legge si tenga conto anche della Polizia provinciale, non mi sembra nulla di strano, anche perché io so già che la Giunta ha avuto già incontri con le Polizie provinciali. Nel percorso di preparazione di quel progetto di legge la Giunta ha già incontrato i sindacati di Polizia ed è stato affrontato il tema della Polizia provinciale e mi pare che esista o ci sia l’intento di creare anche un gruppo di lavoro specifico sulla Polizia provinciale. Quindi perché non prendere questo impegno? Forse perché l’abbiamo proposto noi, perché forse è d’accordo la Lega, forse perché è d’accordo Taruffi e allora è meglio non sbilanciarsi troppo, visto che siamo in campagna elettorale.

Faccio anch’io campagna letterale e ribadisco che questo è il risultato delle politiche governative del PD a livello nazionale e a livello regionale. Noi le proposte ve le diamo, vi diamo la possibilità anche di avere una gradazione che, se non vi va bene il progetto di legge, almeno prendiamo insieme un impegno, una dichiarazione d’intenti. Ma neanche su quello ci state, va bene. Poi so che a Molinari in cuor suo il depotenziamento della Polizia provinciale piace anche, perché magari quegli obblighi li assegna agli ATC e non più alla Polizia provinciale. Ma so che quelle sono sue posizioni personali e non quelle del PD.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Ora procediamo con le dichiarazioni di voto, dichiarazioni congiunte, sia sull’ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato, sia sulla risoluzione. Cinque minuti per gruppo.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Non so come funziona, mi è proprio sfuggito l’ultimo passaggio di Bertani, non so se posso chiedere che ripeta quello che ha detto, perché non ho sentito l’ultimo passaggio del suo intervento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Molinari.

Se il consigliere Bertani vuole, gli concedo la parola.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: La fobia per il votare atti nostri o atti degli altri non è assolutamente mia, credo che appartenga per principio (rispettabile) più al vostro gruppo, perché l’essere contro penso che faccia parte dell’impostazione di base del movimento e ci sta.

Dal punto di vista delle azioni che la Regione ha messo in atto e di quello che è il funzionamento delle stesse, io non posso che rilevare che ad oggi la Regione, con il proprio intervento, ha dato garanzia di continuità di un servizio. Questo lo sottolineo, perché troppo spesso ce ne dimentichiamo.

Per quanto riguarda la risoluzione, quindi il votare contro a qualcosa, come al solito il mischiare all’interno della risoluzione parti votabili, parti non votabili, presentazione all’ultimo porta necessariamente alla bocciatura. È quasi comico che venga sottolineato il fatto che noi, votando contro alla risoluzione, di fatto neghiamo il percorso effettuato e lanciato dall’accordo nazionale. L’accordo nazionale lo porta avanti la Conferenza Stato-Regioni ed è un accordo a cui la nostra Regione sta credendo. Il fatto che oggi all’interno dell’Assemblea non si vada a votare una risoluzione che mischia diversi temi: riprende i temi dell’accordo, mischia la questione del 116 e la riorganizzazione della Polizia locale, è perché questa è una risoluzione costruita per essere bocciata. Come al solito, con parti che dovrebbero stravolgere la parte iniziale, le considerazioni e le conclusioni finali.

La nostra linea mi sembra sia abbastanza chiara, il percorso a livello nazionale di confronto governativo andrà avanti. Nel momento in cui quel percorso, che comunque ha un suo iter, ci darà delle risposte chiare, noi arriveremo a cercare di capire, come singola Regione (e probabilmente anche altre Regioni si muoveranno), come si possa affrontare la questione da un punto di vista organico a livello nazionale.

Visto che non ho capito bene l’intervento o comunque la battuta finale, però ho colto due parole «ATC» e «personale», io lo dico sempre per cercare di capire il clima, il livello e la dignità che teniamo all’interno di quest’Aula, invito proprio il collega Bertani riconoscendogli, almeno fino a prova contraria, una certa dignità e una levatura personale, di evitare battute un po’ dozzinali su questo argomento. Io sono tipo che notoriamente ha il sorriso e la disponibilità a scherzare costantemente, però quando vengono fatte allusioni, a volte poi si rischia anche di perderlo quel sorriso e di rispondere in modo duro. Nel momento in cui si va a parlare dell’organizzazione, qui parlando di ATC, quindi siamo sul settore faunistico, ricordiamoci che non ci sono solamente dei “buffoni” a gestire il territorio. In questa semplificazione che viene fatta, i buffoni sono gli stessi che, nel momento in cui esistono i problemi, sono chiamati ad intervenire e a risolverli. C’è gente che mette a disposizione del proprio tempo libero. Questo non solo dal punto di vista faunistico, perché quando si attacca il sistema degli ATC, si attacca un sistema un po’ più articolato. Non solo il sistema del mondo venatorio, ma anche il sistema del mondo agricolo e il sistema del mondo ambientale, che negli ATC – per vostra informazione – sono contenuti.

Non riesco a ricostruire perfettamente l’intervento di Bertani, ho colto solo queste ultime due parole, visto che non è stato ripetuto l’intervento e, nel clima cordiale e civile dell’Aula, si poteva anche fare per permettermi di capire e non perché fossi distratto, ma proprio non ho sentito, un difetto forse uditivo, invito a cercare di non banalizzare nessun settore, perché nessun settore, con tutta la complessità che esiste, merita di essere banalizzato. Solo questo. Poi alle battute – lo sa benissimo Bertani – io ci sto sempre, perché mi piacciono, ogni tanto le faccio anch’io con lui, però ricondurre sempre a questa piccata o maliziosa frase alcuni argomenti, che magari meritano approfondimenti maggiori, non lo considero particolarmente costruttivo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Molinari.

La parola al consigliere Taruffi per la dichiarazione di voto.

 

TARUFFI: Primo per ribadire il voto a favore della risoluzione, per il passaggio al voto del progetto di legge e poi, bonariamente per consigliare – se posso – al collega Molinari di non avventurarsi in definizioni sulle larghe intese, perché capisco essere lui vicino al segretario del PD, quindi professionista del mestiere, però lascerei perdere, perché altrimenti rischiamo di fare troppa confusione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliere Bertani, prego, per dichiarazione di voto.

 

BERTANI: Grazie. Ovviamente voteremo contro il non passaggio e a favore della risoluzione.

Come Molinari ama fare battute, siccome lui ha fatto la battuta sulle larghe intese, io ho fatto una battuta sugli ATC e semplicemente la battuta era riferita al fatto che, depotenziando i controlli della Polizia provinciale, la scelta politica poi diventa quella di demandare i controlli agli ATC. Io personalmente preferisco che i controlli vengano fatti, e quindi sia rafforzata, dalla Polizia provinciale. Tutto qui. So che lui ama molto gli ATC e quindi sapevo che lui non sarebbe stato d’accordo con la mia visione politica.

Per quanto riguarda la risoluzione, ribadisco tutta la premessa della risoluzione, a parte l’impegno, è estratto da quell’accordo Stato-Regioni sul Piano d’azione nazionale per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli selvatici. Quindi non capisco perché lui abbia detto, forse effettivamente l’ha letta frettolosamente, che quelle premesse sono fuorvianti. Quello fa parte dell’accordo Stato-Regioni e quindi la nostra Regione lo sostiene. Alla fine non mi sembra ci sia nulla di incoerente, perché chiediamo tre impegni, sui quali magari uno poteva non essere d’accordo, poteva forse votarlo per parti separate, come si è fatto altre volte e poteva anche emendarlo. Questa puntualizzazione non va a spostare l’importanza che tutti riconosciamo alla Polizia provinciale, però dispiace che su questo non si trovi una convergenza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Sono d’accordo con il consigliere Molinari di non banalizzare il tema e di non mischiare temi che forse non c’entrano molto l’uno con l’altro e per questo cerco di restare invece nel merito. Mi permetto una battuta: noi una coalizione ce l’abbiamo già, ce l’abbiamo anche abbastanza strutturata e quindi non credo ci sia bisogno di larghe intese dopo. Quelle che lasciamo a voi, che siete molto bravi.

Le idee chiare ce le avete – Molinari – sul voto di oggi. Su come gestire la Polizia provinciale le idee chiare avete dimostrato di non averle assolutamente come partito, perché avete fatto e disfatto tutto voi. Quindi è evidente che oggi, se la Polizia provinciale è nella situazione attuale, è per una mancata gestione, o una gestione pessima, normativa da parte del partito che lei rappresenta. Quindi credo che, da questo punto di vista, le idee chiare le avete solo sul voto contrario di oggi. Noi invece le abbiamo ben chiare su tutto, sia sul ruolo che deve avere la Polizia provinciale che deve essere sempre più presente nel territorio, magari passando proprio da una gestione regionale, così come ce l’abbiamo chiara sul voto di oggi che – ribadisco – è favorevole sulla risoluzione e contrario sul non passaggio al voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 6052, a firma dei consiglieri Bertani e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

16

Contrari

 

23

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 6052 è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 1435/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” a firma del consigliere Poli.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno oggetto 1435/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” è approvato.

 

OGGETTO 3189

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Informazione, pubblicizzazione e trasparenza delle attività della Regione». A firma della Consigliera: Piccinini

(Relazione e discussione)

 

OGGETTO 4889

Risoluzione per chiedere al Parlamento di confermare l’ipotesi dell’apertura di una sede distaccata dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata in Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Zoffoli, Calvano, Mumolo, Cardinali, Rontini, Serri, Campedelli, Pruccoli, Prodi, Caliandro, Mori

(Discussione)

(Risoluzioni oggetti 6053 e 6054 - Presentazione e discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 3189, progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Informazione, pubblicizzazione e trasparenza delle attività della Regione». A firma della consigliera Piccinini.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 16 gennaio 2018 con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da due articoli.

La relatrice della Commissione è la consigliera Silvia Piccinini, che ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Sul progetto di legge è stato presentato un ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli a firma del consigliere Roberto Poli.

In abbinamento abbiamo alcune risoluzioni: la 4889 per chiedere al Parlamento di confermare l’ipotesi dell’apertura di una sede distaccata dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata in Emilia-Romagna. A firma dei consiglieri Bagnari, Zoffoli, Calvano, Mumolo, Cardinali, Rontini, Serri, Campedelli, Pruccoli, Prodi, Caliandro, Mori. Su questa risoluzione è stata presentata una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Bagnari, Rontini, Ravaioli, Zoffoli, Montalti, Prodi, Poli, Campedelli, Tarasconi, Zappaterra, Taruffi, Caliandro, Pruccoli, Mori, Mumolo, Nadia Rossi, Calvano, Sabattini.

In Aula sono state presentate altre due risoluzioni. La risoluzione oggetto 6053 per impegnare la Giunta ad operare affinché la Regione assicuri la pubblicazione sul sito istituzionale dei provvedimenti, per i quali non sussistano divieti e che sono stati adottati in date antecedenti a quelle a partire dalle quali tali atti risultano disponibili, non che ad operare affinché siano pubblicati provvedimenti assunti dagli organi di indirizzo politico e dalla dirigenza delle società in house e affinché vengano promossi standard di trasparenza anche nelle società partecipate. A firma dei consiglieri Piccinini, Sensoli, Sassi e Bertani. La risoluzione oggetto 6054 per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo per la modifica della legge n. 161/2017, al fine di introdurre la possibilità di creare strutture articolate sul territorio nazionale dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati, ad avviare un confronto per definire un protocollo per un più efficace riutilizzo dei beni confiscati nel territorio emiliano-romagnolo, nonché a valorizzare il protocollo d’intesa promosso dal Tribunale ordinario di Bologna per la realizzazione di un tavolo tecnico istituzionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati: A firma dei consiglieri Piccinini, Sensoli, Sassi.

Ora la parola al relatore della Commissione consigliera Piccinini, che ha a disposizione venti minuti. Prego.

 

PICCININI, relatrice: Grazie presidente. Questo progetto di legge ormai ha superato l’anno di età ed effettivamente nel frattempo qualcosina è stata recepita. Però ancora troppo poco rispetto a quello che possiamo fare come ente e alle possibilità che abbiamo di intervento rispetto all’ente Regione, ma anche a tutte quelle società, chiamiamole “satellite”, sulle quali abbiamo effettivo e diretto potere di intervenire. Prendiamo come articolo fondamentale l’articolo 14 del nostro Statuto regionale, che prevede che «l’attività della Regione si ispira al principio di massima trasparenza e circolazione delle informazioni, anche al fine di garantire ai cittadini e ai residenti una effettiva partecipazione».

Riprendiamo questo articolo che evidentemente era molto più avanti a parole rispetto a quello che è stato fatto effettivamente nella nostra Regione all’interno del nostro progetto di legge, che consta sostanzialmente di due punti fondamentali. Il primo, chiediamo sostanzialmente la pubblicazione di tutte le delibere e le determine, quindi anche degli atti dei dirigenti, regionali. Dico “tutte” non a caso, perché, anche a seguito delle nostre sollecitazioni, le delibere sono state pubblicate da agosto 2016 (ci era stato detto in Commissione che sarebbero state pubblicate da giugno, ma fa lo stesso), le determine hanno seguito un anno dopo e hanno iniziato ad essere pubblicate ad agosto 2017. Manca ancora tutto il pregresso che chiediamo, all’interno di una risoluzione collegata a questo progetto di legge, di colmare. Poi stabiliamo i termini entro i quali questi atti vanno pubblicati, ovvero due giorni, salvo ritardi motivati.

Lo stesso standard di trasparenza lo vogliamo applicare a quelli che abbiamo chiamato “enti satelliti” che sono le agenzie, le aziende regionali, gli enti strumentali e le società controllate. Faccio presente che il nostro bilancio regionale per il 70/80 per cento è sanità e non avere dei siti delle ASL completamente trasparenti non è un dettaglio trascurabile. Chiediamo anche alla Regione di attivarsi presso le società partecipate, dove non abbiamo quote di maggioranza.

Abbiamo voluto presentare questo progetto di legge, pur in presenza di una normativa di trasparenza, perché vogliamo che questa normativa venga superata, perché la legislazione nazionale non funziona, è troppo complicata, non permette un accesso facile alle informazioni della pubblica amministrazione. Faccio riferimento al decreto legislativo n. 33/2013, che non funziona o funziona male. Chi di voi ha avuto modo di consultare la sezione “trasparenza” dei siti della pubblica amministrazione (e anche quello della nostra Regione) si sarà reso conto che, per andare a consultare le determine, è impresa quasi impossibile. Primo, perché vengono pubblicate in blocchi di sei mesi in sei mesi, quindi c’è un gap di sei mesi. Secondo, non c’è un campo oggetto, quindi per esempio per la Regione io devo sfogliare solamente centocinquanta pagine una per una. Evidentemente non è uno strumento efficace. Ma già questa legge prevedeva la possibilità di andare oltre gli obblighi normativi.

È intervenuto il FOIA che come aspetto positivo ha avuto quello di togliere l’interesse qualificato del cittadino, dovrebbe garantire l’accessibilità, non garantisce sicuramente il libero accesso. È un meccanismo farraginoso. Le richieste dei cittadini possono essere negate anche illegittimamente, prevedono un tempo di risposta di trenta giorni entro i quali l’ente dovrebbe rispondere, alle volte non lo fa e il cittadino ha la possibilità di rivolgersi al responsabile della trasparenza che può prendersi altri venti giorni (quindi trenta più venti), al Difensore civico (altri trenta giorni ancora) o addirittura al giudice amministrativo per avere magari semplicemente un singolo atto. Che il FOIA non funzioni ce lo dice anche un’associazione «Diritto di sapere» che su cento richieste che ha presentato alla pubblica amministrazione, nel 73 per cento dei casi ha sforato i termini e nel 17 per cento dei casi le risposte non sono state soddisfacenti. Ma io voglio ricordare anche un evento che si è tenuto in questa Regione alla sala Fanti, la “giornata della trasparenza” voluta dal Difensore civico, alla quale giornata ho voluto partecipare e ascoltare ciò che veniva detto e anche in questa sede si rimarcava il fatto che questa Regione non è pienamente trasparente proprio per quello che dicevamo prima. Voglio riportare un inciso detto in quella sede, che ritengo molto importante, per cui l’informazione è una risorsa scarsa, che è un bene dei cittadini e che a loro deve tornare. L’Amministrazione è solo un custode e che quelle informazioni le deve far tornare ai loro legittimi proprietari.

Con questo progetto di legge vogliamo raggiungere anche alcuni obiettivi, primo fra tutti un vero e pieno controllo civico anche su come vengono utilizzate le risorse pubbliche, avvicinare i cittadini alla politica, tema quanto mai attuale, visto che siamo in fase di elezioni. Poi c’è tutta la questione del proliferare delle fake news, che chiaramente necessitano del cosiddetto “Fact checking” immediato. In ultimo, vogliamo garantire la legalità e prevenire fenomeni di corruzione. Questo è uno degli strumenti a nostra disposizione. Quello che vogliamo fare con questo progetto di legge è portare la trasparenza come un valore e non soltanto come un mero adempimento normativo.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Piccinini.

Passiamo quindi alla discussione generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Io sono del tutto convinto che la consigliera Piccinini abbia fatto bene a presentare questa proposta di legge e ci aggiungo anche qualcos’altro a proposito della trasparenza, perché sarebbe già opportuno capire la ragione per la quale, se il consigliere Delmonte fa l’intervento che sto svolgendo io, verrà ripreso dall’ufficio stampa della Regione; se lo faccio io no, perché risulto candidato. Lo dico anche perché mi auguro che valga anche per la Giunta, dal momento che ho visto dichiarazioni che escono dall’ufficio stampa della Giunta. Mi pare che in questa sede si stia svolgendo un ruolo istituzionale e non mi pare che la legge dica altre cose sui ruoli istituzionali. Quindi sotto questo profilo io chiedo la convocazione urgente dell’Ufficio di Presidenza, perché, fino a prova contraria, è l’Ufficio di Presidenza l’editore dell’ufficio stampa, non è l’ufficio stampa l’editore dell’Assemblea legislativa.

Fatta questa premessa dico anche che ha ragione il progetto di legge presentato dai consiglieri Cinquestelle, perché la trasparenza noi non l’abbiamo neanche in termini di comunicazione. Ieri è uscita un’agenzia che informa di una vicenda di canoni idrici non riscossi per sette anni con un’ipotesi di danno erariale di 7,5 milioni di euro con un’implicazione, supposta dalla Guardia di Finanza, di ben cinque dirigenti e di ventisei dipendenti regionali e di tutto questo neppure l’Assemblea legislativa è stata informata. Ora io non penso che si debba andare sul sito di questo o quell’assessore per conoscere la risposta politica a questa vicenda. Se è vero che quello della Guardia di Finanza è un rapporto e ognuno di noi sa la differenza tra quello che è un rapporto e quella che è una decisione che l’organo contabile può assumere dopo aver aperto formale istruttoria, contestazione degli addebiti, sentiti gli interessati e quindi deciso o meno il rinvio degli interessati avanti la Corte dei conti medesima. Per cui io mi chiedo quale trasparenza ci sia su queste vicende, che non sono le prime che si sono verificate, perché dobbiamo mettere in ordine la vicenda che ha coinvolto un’importante istituzione di questa Regione a proposito dei “furbetti del cartellino”; una vicenda che ha riguardato l’istituto Parri, anche questa trattata solo perché si è richiesto, da parte dell’opposizione, un’audizione a termini di Regolamento. Se non vi è trasparenza all’interno dei rapporti tra organo esecutivo e organo legislativo, qualcuno mi spiega che tipo di trasparenza ci può essere tra questi due organi, nella differenza delle loro funzioni, e i cittadini?

Diceva prima la consigliera Piccinini delle difficoltà di ricercare gli atti. Aggiungo anche che noi siamo l’unica Assemblea legislativa, che non comunica gli ordini del giorno della Giunta ai suoi consiglieri. Lo fanno persino nei Consigli comunali. Anche quelli dei Comuni di poche decine o centinaia di abitanti. Abbiamo una comunicazione delle delibere adottate dalla Giunta che, quando va bene, arriva un mese, un mese e mezzo dopo l’adozione delle delibere stesse. E se il tempo si è accorciato, è solo perché qualcuno che siede in Ufficio di Presidenza ha fatto presente, che non era accettabile che fossero prima consultabili le delibere di quando fossero comunicati ai consiglieri gli atti prodromici alla loro approvazione. Io non penso che si possa continuare in questo modo, che sicuramente non rende questa Assemblea legislativa e gli organi che con essa dovrebbero cooperare una casa di vetro. Vi è una “inpar condicio”, altro che par condicio! Nei fatti e nei comportamenti. Quindi io posso prendere atto che, tanto per cambiare, si utilizzi lo strumento del non passaggio all’esame dell’articolato per censurare anche questa proposta, ma è altrettanto vero che, al di là del rispetto della legge formale, oggi gli strumenti per poter accedere alla comunicazione diretta e alla consultazione degli atti, dovrebbero favorire la ricerca da parte anche di quei cittadini che sono consiglieri degli atti. È vero che vi è una legge sulla privacy, ma forse qualcuno dimentica che il consigliere regionale, nell’esercizio delle sue funzioni, non ha soltanto dei diritti, ha anche degli obblighi. Tra questi, vi è ovviamente quello di avere acquisito un atto, anche di dati sensibili, e non rilevarlo. Non vi è, invece, il divieto della consultazione o la difficoltà di consultazione dell’atto sensibile. Anche perché poi vorrei capire una cosa: quando l’atto sensibile riguarda un terzo, va bene; se riguarda un consigliere non va più bene? Lo dico a proposito delle “lenzuolate” che ci sono state in questa Regione su atti non coperti dalla privacy. Era peggio, erano coperti da segreto istruttorio, che mi pare sia un elemento leggermente più grave di quello della privacy. Quindi, a mio avviso, da una parte vi è una “caccia all’untore” quando serve, cioè quando si tratta di denigrare chi ricopre un ruolo istituzionale. Dall’altro vi è un impedimento voluto di poter esercitare fino in fondo il proprio mandato, il mandato che anche il nostro Statuto prevede senza vincoli del consigliere regionale. Ovviamente senza vincoli, salvo quelli che la legge pone, perché non è che qui vi sia il principio del “legibus solutus”. Quindi io mi permetto di dire utilizzate pure gli strumenti della mannaia del regolamento per non discutere del tema, ma non illudetevi che, non discutendo questo tema, si attivino le questioni che allo stesso sono sottese.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Vista l’ora e vista l’impossibilità di dare il tempo necessario al collega Bagnari per l’intervento, sospendo i lavori che riprenderanno alle ore 14 con le interpellanze e poi con il prosieguo della discussione.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’art. 65, comma 2, del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI, l’assessore Patrizio BIANCHI e i consiglieri Piergiovanni ALLEVA, Alessandro CARDINALI, Ottavia SONCINI e Yuri TORRI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 4846 “Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, in sede di Conferenza Stato-Regioni l'implementazione di campagne a sostegno dell'allattamento al seno, quale gesto naturale, salutare e privo di qualsiasi impudicizia, richiedendo inoltre al Parlamento l'adozione di una norma di rango legislativo che agevoli la creazione, in tutti i luoghi pubblici, di aree confortevoli e protette dove allattare e accudire i bambini e, in mancanza di tali spazi, non consenta di vietare, alle mamme che lo desiderano, di allattare al seno in qualsiasi luogo pubblico. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Mori, Rossi Nadia”

 

Votazione emendamento 1 a firma della consigliera Montalti

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 14

Enrico AIMI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI.

 

Votazione emendamento 2, a firma della consigliera Montalti

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 15

Enrico AIMI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI.

 

Votazione risoluzione oggetto 4846

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 11

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI.

 

OGGETTO 3807 “Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Delmonte, Rancan, Liverani, Rainieri, Bargi, Pettazzoni, Pompignoli”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 11

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 4

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI.

 

OGGETTO 6052

“Risoluzione per impegnare la Giunta a dar corso all’”Accordo sul Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici” sancito nella conferenza Stato-Regioni, a inserire la competenza relativa all’organizzazione della polizia provinciale fra le materie oggetto di confronto nell’ambito del negoziato con il Governo riguardante le ulteriori forme di autonomia di cui all’articolo 116 della Costituzione, nonché ad avviare il percorso di riforma della legge regionale n. 24 del 2003. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 16

Enrico AIMI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Yuri TORRI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 4846 “Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, in sede di Conferenza Stato-Regioni l'implementazione di campagne a sostegno dell'allattamento al seno, quale gesto naturale, salutare e privo di qualsiasi impudicizia, richiedendo inoltre al Parlamento l'adozione di una norma di rango legislativo che agevoli la creazione, in tutti i luoghi pubblici, di aree confortevoli e protette dove allattare e accudire i bambini e, in mancanza di tali spazi, non consenta di vietare, alle mamme che lo desiderano, di allattare al seno in qualsiasi luogo pubblico. A firma dei Consiglieri: Montalti, Zappaterra, Tarasconi, Rontini, Pruccoli, Marchetti Francesca, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Mori, Rossi Nadia”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Montalti:

«Al termine del periodo introdotto da “Premesso che” è inserito il seguente capoverso:

“La Regione Emilia-Romagna è sempre più una meta turistica attrattiva, il turismo rappresenta infatti uno dei traini principali della crescita regionale, come rimarcano i dati dei primi dieci mesi del 2017 che registrano quasi 54 milioni di presenze turistiche. Ed è inoltre meta prediletta per le famiglie, soprattutto la riviera emiliano-romagnola, dove negli ultimi anni molti stabilimenti balneari hanno allestito zone nursery, per l’allattamento e l’accudimento dei bambini. Questi spazi non sarebbero quindi funzionali solo agli abitanti ma anche ai visitatori, e si aggiungerebbe in questo modo un ulteriore elemento di qualità, oltre al fattore accoglienza, al nostro comparto turistico.”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Montalti:

«Nel dispositivo di impegno alla Giunta sono aggiunti i seguenti capoversi:

“A mettere in campo tutti gli strumenti possibili affinché gli edifici pubblici (a partire dai Comuni, biblioteche, ospedali, etc.) si dotino di spazi dedicati all’accudimento e all’allattamento dei bambini.

A sostenere i progetti degli enti locali per la diffusione e la promozione di spazi per l’allattamento (“aree coccole”) a livello locale.”»

(Approvato)

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 1435/1 “Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli del progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Disposizioni finalizzate al riordino delle funzioni della Polizia provinciale». A firma del Consigliere: Poli”

 

«L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto il progetto di legge di cui all’oggetto;

 

Considerato il parere contrario espresso in sede referente dalla Commissione assembleare “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”;

 

Ritenuto di condividere le argomentazioni che hanno portato al parere contrario della Commissione assembleare;

 

Ai sensi dell’art. 92 del Regolamento

 

delibera

 

il non passaggio all’esame degli articoli.»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

5981 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti”. (Delibera di Giunta n. 27 del 15 01 18)

6034 - Progetto di legge d’iniziativa consiglieri recante: “Modifica della Legge Regionale 08 agosto 2001, n. 24 - "Disciplina Generale dell'Intervento Pubblico nel Settore Abitativo." (25 01 18) A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Petizione

 

6027 - Petizione popolare per chiedere che l’inizio delle lezioni sia anticipato il prima possibile. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 7 del 24 01 18)

 

Interrogazioni

 

5977 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare lavoratori e utenti di TPER da disagi e situazioni di pericolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

5978 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti uno storico locale che sorge in zona Lungofiume nel Comune di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

5980 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti i Nuclei di Valutazione relativi ai dirigenti scolastici. A firma del Consigliere: Bignami

5982 - Interrogazione a risposta scritta circa i progetti di ampliamento di discariche, con particolare riferimento ai procedimenti riguardanti la discarica Tre Monti di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

5983 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento alla discarica Tre Monti di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5984 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le Case della Salute, con particolare riferimento al coinvolgimento delle categorie interessate nell’ambito di tale settore della sanità. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Fabbri, Delmonte, Rancan, Pompignoli, Rainieri, Bargi, Pettazzoni

5985 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per includere la pubblica illuminazione in percorsi virtuosi di efficientamento energetico, di sostenibilità ambientale e di risparmio economico. A firma della Consigliera: Rontini

5986 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere relativamente al servizio di raccolta ed il trasporto di fauna selvatica ferita e in difficoltà, con particolare riferimento alla situazione esistente nel territorio della Provincia di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

5987 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche connesse alla diffusione della popolazione di lupi sul territorio regionale, con particolare riferimento alla predazione di cani domestici. A firma del Consigliere: Bargi

5988 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di svolgimento e la presenza di personale dell’AUSL di Imola ad un incontro pubblico promosso da una lista civica. A firma del Consigliere: Bignami

5989 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le casse di espansione del fiume Enza site nel Comune di Montecchio dell’Emilia. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi

5990 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l’assegnazione di diritti edificatori ed il cambio di classe urbanistica relativi al Comune di Ferrara. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

5991 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di punti nascita, con particolare riferimento a quelli di Borgotaro, Pavullo, Castelnuovo ne’ Monti. A firma del Consigliere: Foti

5992 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione dei fondi regionali riguardanti il finanziamento forfettario per le risorse umane necessarie a svolgere le funzioni trasferite agli enti locali. A firma del Consigliere: Foti

5993 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, anche in ambito europeo, per sostenere e finanziare la partecipazione di cittadini disoccupati ai corsi di formazione per la qualifica di operatore socio sanitario. A firma del Consigliere: Foti

5994 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per monitorare l'esecuzione dei decreti di espulsione e rendere più celere il relativo procedimento, con particolare riferimento alla situazione esistente a Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5995 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare le mafie ed evitare la percezione di vicinanza tra le stesse e le istituzioni. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli

5996 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere i disagi per l’utenza del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla situazione esistente a Santarcangelo. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Sassi

5997 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare le funzioni della Polizia Municipale, con particolare riferimento alla istituzione del corpo unico di Polizia Municipale dei Comuni di Casalecchio, Zola Predosa e Monte San Pietro. A firma del Consigliere: Bignami

5999 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi riguardanti l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6000 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi di manutenzione riguardanti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti organici attivabili tramite tessere, ed i relativi malfunzionamenti, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6001 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a sostegno dei cittadini affetti da celiachia. A firma della Consigliera: Rontini

6003 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la piena fruibilità delle stazioni ferroviarie da parte di soggetti in situazione di ridotta mobilità, con particolare riferimento a quella di Castel San Pietro. A firma del Consigliere: Bignami

6004 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare la rete idroviaria del nord Italia, con particolare riferimento alla regimazione del fiume Po. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

6005 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rendere gli edifici scolastici conformi alle varie normative in tema di sicurezza, con particolare riferimento a quella antincendio. A firma del Consigliere: Bignami

6006 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti la realizzazione dell’Ospedale di Cona (FE). A firma della Consigliera: Sensoli

6008 - Interrogazione a risposta scritta circa i contributi erogati dalla Regione Emilia-Romagna alla Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Rancan, Pettazzoni

6010 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere al fine di garantire il servizio di erogazione dei pasti all’interno delle sedi decentrate dei Vigili del Fuoco della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

6011 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e finanziamenti riguardanti i lavori di riqualificazione dell’edificio “Ex Martignoni”, nel Comune di Zola Predosa. A firma della Consigliera: Piccinini

6012 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevenire il rischio di incendi boschivi. A firma del Consigliere: Rancan

6013 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la situazione di criticità riguardante il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, anche tramite un nuovo piano di assunzioni che garantisca il diritto alla salute e qualità delle prestazioni assistenziali. A firma del Consigliere: Bignami

6015 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante il comparto idroelettrico dell’Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Bignami

6016 - Interrogazione a risposta scritta circa la composizione dei reparti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, ed il riequilibrio delle dotazioni organiche degli stessi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6017 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la decisione di autorizzazione all’ampliamento della discarica ASA di Castel Maggiore. A firma del Consigliere: Bignami

6018 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare la popolazione dalle emissioni derivanti da un impianto di lavorazione di scarti di macellazione sito a Roncocesi (RE). A firma del Consigliere: Torri

6019 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare oneri economici a carico di persone affette da diabete, con particolare riferimento alle calzature destinate ai pazienti con piedi diabetici neuropatici. A firma del Consigliere: Fabbri

6020 - Interrogazione a risposta scritta circa i servizi che opereranno nella nuova “Casa della Salute Navile” e quelli che verranno mantenuti operativi presso il poliambulatorio Tiarini. A firma del Consigliere: Bignami

6021 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi riguardanti l’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6022 - Interrogazione a risposta scritta circa nomine e procedure riguardanti l’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6023 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assegnazione di posizioni organizzative presso lo IOR (Istituto Ortopedico Rizzoli). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6024 - Interrogazione a risposta scritta circa l’elezione degli organi amministrativi dei Consorzi di bonifica. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli

6025 - Interrogazione a risposta scritta circa il provvedimento governativo in esame per cancellare la figura dell’erborista. A firma della Consigliera: Gibertoni

6026 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e questioni riguardanti il quantitativo di rifiuti destinati all’inceneritore di Forlì. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

6028 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a sostegno del Conservatorio Martini di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

6030 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti il trasporto gratuito dei pazienti che si sottopongono a dialisi con particolare riferimento alla situazione esistente nell’USL unica della Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

6031 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al ripristino ambientale dell’ex discarica di Poiatica sita nel comune di Carpineti (RE). A firma del Consigliere: Torri

6032 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per prevedere modificazioni al bando relativo agli interventi ammissibili a contributi previsti a favore delle persone affette da disabilità e prive del sostegno familiare. A firma della Consigliera: Zappaterra

6035 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un dipartimento ortopedico riabilitativo attivato dall’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bagheria. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6036 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la Variante di Valico, con particolare riferimento alle soluzioni volte a ridurne l'impatto acustico. A firma del Consigliere: Bignami

6037 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e costi riguardanti i tirocini, nel Comune di Modena, relativi alla L.R. n. 17/2005. A firma del Consigliere: Aimi

6038 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la Polizia Municipale di Castelfranco Emilia. A firma dei Consiglieri: Bargi, Delmonte

6039 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per rendere sicure le strade dell'Alto Appennino Reggiano, con particolare riferimento ai rischi causati dalla presenza di ghiaccio. A firma del Consigliere: Delmonte

6040 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti discariche di rifiuti nel Comune di Baricella. A firma della Consigliera: Piccinini

6041 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l'impianto natatorio di Monterenzio. A firma del Consigliere: Bignami

6042 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità del trattamento di depurazione delle acque reflue del Comune di Vernasca (PC) e la relativa imposizione a carico della cittadinanza. A firma del Consigliere: Rancan

6043 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il procedimento autorizzativo di coltivazione di idrocarburi nel tratto di mare antistante la Regione Marche e la Regione Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

6044 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il "progetto di miglioramento dell'attività ortopedico-traumatologica in ambito metropolitano" e la relativa attuazione. A firma del Consigliere: Bignami

6045 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il conferimento di rifiuti provenienti dalla discarica Tre Monti di Imola, al termovalorizzatore di Forlì. A firma del Consigliere: Pompignoli

6046 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per superare le difficoltà di reperimento di cannabis medica da parte dei pazienti ai quali ne è stata prescritta l’utilizzazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

6047 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti da assumere per far fronte alla difficoltà di reperimento, da parte di molti pazienti, di farmaci a base di cannabinoidi e di cannabis terapeutica. A firma della Consigliera: Zappaterra

6048 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela dei lavoratori della DEMM S.p.A. A firma del Consigliere: Taruffi

 

Risoluzioni

 

5998 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge 194/1978, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze, al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell'attività svolta dai Consultori, e anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa e per la tutela della vita del concepito. (19 01 18) A firma del Consigliere: Bignami

6007 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di porre in essere una revisione della normativa ad oggi vigente in materia di regolamentazione dell'attività di Informazione Scientifica in chiave di valorizzazione dell'attività stessa attraverso un riconoscimento fondato sul requisito essenziale della qualità professionale e sulla trasparenza, favorendo altresì il confronto e la collaborazione tra Pubblico e Privato. (22 01 18) A firma del Consigliere: Bignami

6014 - Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo ed il Parlamento, anche tramite la Conferenza delle Regioni, al fine di apportare modifiche al testo del Decreto legislativo in materia di foreste in corso di esame, con particolare riferimento all’equiparazione delle cooperative forestali alle imprese agricole. (23 01 18) A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi

6033 - Risoluzione per impegnare la Giunta, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, ad esprimere la necessità che venga rivista la normativa attuativa della L. 154/2016 riguardante la disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali, al fine di garantire il mantenimento della professionalità dei relativi operatori, stabilita quale requisito necessario già quasi un secolo fa. (25 01 18) A firma dei Consiglieri: Bagnari, Zappaterra, Lori, Campedelli, Montalti, Poli, Pruccoli, Caliandro, Marchetti Francesca, Serri, Bessi, Rontini, Zoffoli

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

5465 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte all'inquinamento acustico relativo all'aeroporto Marconi di Bologna, con particolare riferimento alla tutela della cittadinanza, delle scuole e delle imprese situate in detta zona. A firma del Consigliere: Bignami

5480 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per fronteggiare l'inquinamento atmosferico. A firma della Consigliera: Gibertoni

5483 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione della nuova discarica di Baricella, finanziata anche dalla società Hera. A firma del Consigliere: Bignami

5484 - Interrogazione a risposta scritta circa la segnalazione riguardante la mancanza di indicazioni che dovevano essere fornite ai medici sull’esposizione professionale ad agenti infettivi. A firma della Consigliera: Gibertoni

5487 - Interrogazione a risposta scritta circa l’inquinamento ambientale e il previsto aumento del traffico veicolare a Russi causato dalla centrale a biomasse. A firma del Consigliere: Liverani

5493 - Interrogazione a risposta scritta circa l’esclusione dei rifiuti degli sfalci e delle potature prevista dal c.d. collegato 41 della legge 154/2016 e sull’impatto di tale esclusione negli impianti di compostaggio. A firma della Consigliera: Piccinini

5494 - Interrogazione a risposta scritta circa l’avvio del corso - approvato con delibera di Giunta n. 1258/2017 - per il conseguimento dell’idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza sanitaria territoriale. A firma del Consigliere: Bignami

5495 - Interrogazione a risposta scritta circa l’accesso ai contributi regionali previsti dalla legge regionale 10 dicembre 1997, n. 41, anche da parte dei centri di assistenza istituiti ad iniziativa di organizzazioni non solo commerciali. A firma del Consigliere: Foti

5502 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disagi per i pendolari che utilizzano la stazione ferroviaria di Fiorenzuola d'Arda. A firma del Consigliere: Rancan

5504 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni urbanistiche riguardanti il comune di Sestola. A firma della Consigliera: Gibertoni

5507 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare disagi agli utenti a causa di lavori riguardanti la linea ferroviaria "Direttissima" Prato-Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5531 - Interrogazione a risposta scritta circa la sicurezza idraulica dell’edificio ove aprire il nuovo CAS di Calestano, e questioni connesse alla già rilevante presenza di migranti in tale territorio. A firma del Consigliere: Rainieri

5545 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'ampliamento della discarica di rifiuti di Castel Maggiore. A firma del Consigliere: Bignami

5549 - Interrogazione a risposta scritta circa l’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti nel bacino della montagna bolognese alla società in house dei Comuni. A firma del Consigliere: Taruffi

5550 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la fonte di approvvigionamento idrico del comune di Cervia. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli

5552 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il trattamento economico ed indennità relative ai medici ex condotti. A firma del Consigliere: Foti

5553 - Interrogazione a risposta scritta circa un incendio sviluppatosi presso una azienda a Pragatto di Crespellano. A firma del Consigliere: Bignami

5561 - Interrogazione a risposta scritta circa incendi di materiali organici avvenuti nel deposito di biomasse sito a Crespellano, in via Bargellina. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5573 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la segnaletica stradale relativa a tipicità storiche, artistiche, paesaggistiche e culinarie. A firma del Consigliere: Bignami

5574 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti il traffico aeroportuale dell’aeroporto Marconi di Bologna e le azioni da attuare per ridurre i disagi della popolazione abitante nei pressi dello stesso. A firma del Consigliere: Paruolo

5577 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare il ripetersi degli allagamenti e dei danni causati da una perturbazione atmosferica che ha colpito Ravenna nei giorni 6 e 7 novembre 2017. A firma dei Consiglieri: Liverani, Marchetti Daniele

5586 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per attivare la piattaforma di interconnessione riguardante le cartelle cliniche degli assistiti dai medici di medicina generale. A firma della Consigliera: Gibertoni

5596 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento del numero di fermate di convogli ferroviari, nella tratta Voghera-Piacenza, presso la stazione di San Nicolò di Rottofreno. A firma del Consigliere: Rancan

5601 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare l’interruzione della fornitura di energia elettrica a seguito di eventi atmosferici, con particolare riferimento alle zone appenniniche bolognesi. A firma del Consigliere: Bignami

5602 - Interrogazione a risposta scritta circa l’eliminazione di infiltrazioni di acqua nelle pensiline e nei corridoi interni e sotterranei della stazione ferroviaria di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5603 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare l’interruzione di servizi essenziali alla popolazione delle aree montane in occasione di eventi atmosferici. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

5604 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare disagi per la cittadinanza a causa di eventi atmosferici, specie se previsti come la nevicata del 13 novembre 2017. A firma dei Consiglieri: Rontini, Poli, Marchetti Francesca, Bagnari

5608 - Interrogazione a risposta scritta circa i posti letto presenti nel reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa dell'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5618 - Interrogazione a risposta scritta circa le competenze e le procedure riguardanti la vigilanza ed il controllo sull’abitabilità e sull’igienicità degli alloggi, con particolare riferimento all’AUSL di Imola e ad ACER. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5620 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare l’interruzione del Servizio Vaccinale della Casa della Salute di Busseto, Fontanellato e Salsomaggiore. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

5621 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per proseguire l'azione di contrasto nei confronti dello spreco alimentare, anche di natura domestica. A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Tarasconi, Pruccoli, Zoffoli, Paruolo

5622 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare il ripetersi di disservizi a seguito di eventi atmosferici, peraltro previsti, con particolare riferimento alla fornitura di acqua potabile ed energia elettrica nelle zone appenniniche. A firma del Consigliere: Foti

5623 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare disservizi, presso l'AUSL di Area Vasta Emilia Centrale e Romagna, riguardanti l'approvvigionamento e la distribuzione di ausili sanitari. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Fabbri, Delmonte, Rancan, Pompignoli, Rainieri, Bargi, Pettazzoni

5625 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interruzione della linea telefonica e della erogazione della corrente elettrica presso il distretto sanitario di Borgo Tossignano (Imola), a causa di eventi atmosferici. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5627 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per porre rimedio ai disservizi e ai problemi di sicurezza verificatisi sulla linea ferroviaria Parma-Suzzara. A firma del Consigliere: Foti

5628 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da assumere circa i disservizi che si verificano nella tratta ferroviaria Mantova-Modena. A firma del Consigliere: Foti

5631 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte allo stato di abbandono in cui versa un immobile dell’AUSL di Ravenna, in via dei Fossi, precedentemente sede del servizio SERT. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5635 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l’attività di uno stabilimento per la produzione di ceramiche sito a Borgo Val di Taro (PR). A firma del Consigliere: Rainieri

5640 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e rimborsi riguardanti cartelle esecutive emesse dai Consorzi di Bonifica. A firma della Consigliera: Gibertoni

5642 - Interrogazione a risposta scritta circa l’individuazione del percorso educativo e di addestramento dei cani di assistenza alle persone con disabilità. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5643 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per uniformare l’assistenza per i malati diabetici in tutta la Romagna, con particolare riferimento alla presenza, a Rimini, di un retinografo presso il reparto di diabetologia. A firma della Consigliera: Sensoli

5644 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le criticità, segnalate dal Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani dell'Emilia-Romagna, riguardanti le carenze di medici operanti nel settore dell'emergenza-urgenza. A firma della Consigliera: Sensoli

5647 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la diffusione delle infezioni negli ospedali, con particolare riferimento alla esternalizzazione dei servizi di pulizia. A firma del Consigliere: Bignami

5652 - Interrogazione a risposta scritta circa l'aggiornamento delle linee guida riguardanti le indicazioni tecniche per l'esercizio delle attività di tatuaggio e piercing. A firma della Consigliera: Piccinini

5656 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione del servizio di trasporto, tramite pulmini, che accompagnava i pazienti oncologici agli ospedali di Ravenna e Forlì ed all'Irst di Meldola, al fine di usufruire di terapie intensive non disponibili presso l'ospedale Bufalini di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

5658 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere, a seguito della nevicata del 13 novembre 2017 e dei relativi disagi per la cittadinanza, per evitare blocchi della circolazione stradale, come avvenuto a Pavullo e nelle zone limitrofe del Modenese. A firma della Consigliera: Serri

5661 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per limitare l'esodo di pazienti con problemi odontoiatrici verso mete low cost, operanti all'estero. A firma del Consigliere: Pettazzoni

5670 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i disservizi per gli utenti del servizio di trasporto locale gestito da SETA S.p.A. A firma del Consigliere: Torri

5672 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per separare, nei sistemi di emergenza sanitaria, i momenti di intervento territoriale da quelli ospedalieri di Pronto Soccorso. A firma della Consigliera: Gibertoni

5673 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per migliorare i livelli di sicurezza all'interno dei Pronto Soccorso, anche alla luce dell'episodio avvenuto presso quello di Bazzano. A firma del Consigliere: Bignami

5682 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli operati dai gestori dei servizi di trasporto pubblico e sull’effettivo pagamento delle multe comminate. A firma della Consigliera: Sensoli

5683 - Interrogazione a risposta scritta circa la notizia di stampa secondo cui l'ASL di Ferrara avrebbe richiesto all'Azienda Ospedaliera di Cona di traferire dei pazienti lungodegenti dall'Ospedale alle strutture accreditate del territorio, in particolare alla Casa di Cura "Quisisana". A firma del Consigliere: Taruffi

5685 - Interrogazione a risposta scritta circa le autorizzazioni all'esercizio di impianti di acquacoltura in mare per tutta la costa della regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Bertani

5686 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di ultimazione del nuovo Polo pediatrico di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

5695 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli relativi ai soggetti che effettivamente alloggiano nelle Cooperative sociali onlus che operano nei piani di accoglienza. A firma del Consigliere: Bignami

5696 - Interrogazione a risposta scritta circa gli spostamenti dei lavoratori fruitori dei benefici previsti dalla L. 104/92 posti in essere dalla Direzione Generale dell'AUSL di Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

5697 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la massima visibilità a tutte le domande di mobilità, graduatorie e trasferimenti relativi al personale delle AUSL e delle Aziende Ospedaliere. A firma della Consigliera: Gibertoni

5698 - Interrogazione a risposta scritta circa la dotazione di barelle adeguate allo svolgimento di esami medici da parte di soggetti disabili presso le Case di cura private accreditate di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

5701 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda modenese Fritz-Hansberg. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi

5702 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rendere gli immobili condominiali luoghi cardio-protetti, per tutelare la salute dei cittadini. A firma della Consigliera: Gibertoni

5705 - Interrogazione a risposta scritta circa il ritrovamento di rifiuti accanto ad uno dei padiglioni del parco alimentare di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5708 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli riguardanti associazioni di volontariato e Onlus operanti presso le AUSL tramite convenzioni. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5716 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento, presso la sede distaccata dei Vigili del Fuoco di Castelnovo ne' Monti, dell'attuale orario di lavoro. A firma del Consigliere: Torri

5717 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mantenere, presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castelnovo ne' Monti, l'attuale orario di servizio. A firma del Consigliere: Delmonte

5724 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di biglietterie presso stazioni ferroviarie regionali, con particolare riferimento a quelle di Borgo Val di Taro, Fiorenzuola D'Arda e Casalecchio di Reno. A firma del Consigliere: Foti

5727 - Interrogazione a risposta scritta circa strumenti o percorsi per evitare disagi all'utenza derivanti dal servizio per la Dichiarazione immediata di disponibilità al lavoro (DID ON LINE). A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Boschini, Rontini

5730 - Interrogazione a risposta scritta circa l’effettuazione della caccia al cinghiale e i corsi per l’abilitazione a “Conduttore Cane Limiere”. A firma del Consigliere: Foti

5741 - Interrogazione a risposta scritta circa azioni per affrontare le criticità in merito alla gestione della pesca sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Rancan

5744 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di implementare le risorse per la riqualificazione degli istituti scolastici e per sapere se risultino in essere fondi regionali destinati all’istituto scolastico della frazione di Sesto Imolese. A firma del Consigliere: Bignami

5747 - Interrogazione a risposta scritta circa la valutazione delle varianti riguardanti il nuovo Policlinico di Ferrara a Cona. A firma della Consigliera: Sensoli

5752 - Interrogazione a risposta scritta circa la graduatoria dei progetti da ammettere a contributo per la concessione di contributi per eventi e progetti sportivi di cui alla delibera di Giunta n. 1846/2017. A firma del Consigliere: Liverani

5753 - Interrogazione a risposta scritta circa il sostegno alla richiesta dei lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) per carenza di personale, risorse, mezzi e strumenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

5760 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza il viadotto situato lungo lo svincolo “Canili-Balze” situato sulla strada statale “Tiberina” E45. A firma della Consigliera: Montalti

5763 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere affinché cessino i continui ritardi e le situazioni di sovraffollamento gravanti sulla linea ferroviaria Porrettana. A firma del Consigliere: Taruffi

5769 - Interrogazione a risposta scritta circa le opere infrastrutturali da attuare per migliorare la viabilità sulla Strada Statale 12 “Nuova Estense” adiacente al polo produttivo di Sant’Antonio a Pavullo (MO). A firma del Consigliere: Bargi

5774 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di Fiorenzuola d’Arda. A firma del Consigliere: Rancan

5776 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Ceramiche ASCOT S.p.A. di Solignano di Castelvetro (MO). A firma del Consigliere: Torri

5777 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti i finanziamenti relativi alla politica agricola comune (PAC) in ambito europeo. A firma dei Consiglieri: Bessi, Caliandro

5778 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per dotare la stazione di Sasso Marconi degli impianti necessari per garantire, ai cittadini diversamente abili, la fruizione del servizio ferroviario. A firma del Consigliere: Bignami

5781 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura della biglietteria della stazione di Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

5787 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire il sollecito riallacciamento dei contatori del gas, spostati per lavori di adeguamento sismico, utilizzati da famiglie ed imprese di Bondeno (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

5791 - Interrogazione a risposta scritta circa il riconoscimento dello stato di emergenza, in relazione alle abbondanti precipitazioni ed al successivo “gelicidio”, per la Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

5793 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il Piano Urbanistico Generale del Comune di Misano, con particolare riferimento alle aree commerciali. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

5804 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere il settore della pesca, con particolare riferimento alla liquidazione dei contributi relativi al 2016 ed alla retribuzione dei relativi operatori. A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Zappaterra, Rontini, Bagnari, Calvano, Bessi, Montalti

5806 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e contributi riguardanti l’”Istituto per la storia e la memoria del 900 Parri Emilia-Romagna". A firma del Consigliere: Foti

5809 - Interrogazione a risposta scritta circa l’interruzione del servizio svolto dalla rete telematica italiana dedicata all’Istruzione ed alla Ricerca (GARR-X). A firma della Consigliera: Prodi

5829 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti l’utilizzo della “idrorasca” per la raccolta delle vongole veraci. A firma della Consigliera: Zappaterra

5838 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della segnaletica orizzontale sulla Strada Provinciale numero 60 Collegamento Gran Linea Copparo-Iolanda di Savoia S.S. 309 Romea. A firma del Consigliere: Fabbri

5841 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un convegno organizzato dal Comune di San Lazzaro in merito alla figura del tutore volontario per minori non accompagnati. A firma del Consigliere: Bignami

5842 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità e l’utilizzazione di defibrillatori negli impianti sportivi, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera m) dell’art. 68:

 

La Programmazione dei lavori dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’art. 16, del Regolamento interno, per il periodo febbraio-aprile 2018, è stata approvata nella riunione dei Capigruppo allargata ai Presidenti delle Commissioni assembleari svoltasi in data 24 gennaio 2018.

(Comunicazioni n. 60 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2018/219 del 29/01/2018)

 

 

I PRESIDENTI

IL SEGRETARIO

Rainieri - Saliera

Rancan

 

 

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