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176.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 28 MARZO 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6285

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i lavori di ristrutturazione del ponte sul Po che collega, attraverso la S.S. 16, i comuni di Ferrara e Occhiobello. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FABBRI (LN)

DONINI, assessore

FABBRI (LN)

 

OGGETTO 6293

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla ricollocazione dei lavoratori espulsi dal sito produttivo della Castelfrigo. A firma della Consigliera: Prodi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

PRODI (Gruppo Misto)

COSTI, assessore

PRODI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 6294

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti le strade del territorio metropolitano interessate da smottamenti e movimenti franosi, al fine di ripristinare la sicurezza e la percorribilità delle stesse. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

GAZZOLO, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 6299

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare le partorienti abitanti nelle zone montane e prive dei punti nascita, con particolare riferimento ai ritardi riguardanti, come avvenuto a Castelnovo ne’ Monti, l’elisoccorso. A firma del Consigliere: Torri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TORRI (SI)

VENTURI, assessore

TORRI (SI)

 

OGGETTO 6300

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti la manutenzione ed il dragaggio del Po di Volano. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

ZAPPATERRA (PD)

GAZZOLO, assessore

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 6301

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti la tutela della popolazione dalle emissioni di una azienda ceramica sita a Borgo Val di Taro. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

GAZZOLO, assessore

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 6302

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte ai danni causati a case, viabilità ed infrastrutture dalle piogge alluvionali del 14 settembre 2015, con particolare riferimento alle zone montane della Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

GAZZOLO, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 6303

Delibera: «Presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Andrea Rossi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Ivan Malavasi.» (140)

(Iscrizione all’ordine del giorno, inversione dell’ordine dei lavori, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 5558

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po» (82)

(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

IOTTI, relatore di maggioranza

FOTI, relatore di minoranza

PETTAZZONI (LN)

BERTANI (M5S)

IOTTI (PD)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 5998

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge 194/1978, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze, al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell'attività svolta dai Consultori, e anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa e per la tutela della vita del concepito. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

MORI (PD)

PRODI (Gruppo Misto)

BIGNAMI (FI)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 5558

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,11

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centosettantaseiesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:

 

antimeridiana del 13 marzo 2018 (n. 173);

pomeridiana del 13 marzo 2018 (n. 174);

antimeridiana del 14 marzo 2018 (n. 175);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata. Se non ci sono osservazioni, i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha comunicato di non partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Aimi, Boschini, Calvano, Delmonte, Rancan, Sensoli e gli assessori Caselli e Mezzetti.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 6285

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i lavori di ristrutturazione del ponte sul Po che collega, attraverso la S.S. 16, i comuni di Ferrara e Occhiobello. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6285, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i lavori di ristrutturazione del ponte sul Po che collega, attraverso la S.S. 16, i comuni di Ferrara e Occhiobello. A firma dei consiglieri Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

Risponderà l’assessore Donini.

La parola al consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Sarò breve anche perché lascerò parlare l’assessore Donini, ho sollevato questa questione con questo question time perché credo sia un tema importante e molto dibattuto all’interno della Provincia di Ferrara, non soltanto ovviamente sui comuni che citava lei prima. Ho fatto un question time all’assessore ai trasporti di questa Regione, a differenza di qualcun altro, che è seduto qui in quest’Aula, che ha mandato una lettera alla neo presidentessa del Senato perché è di origini rodigine, sinceramente non ne colgo né l’opportunità né la valenza di carattere politico nel momento in cui appunto si vogliono risolvere i problemi in maniera pratica e non fare soltanto della “mulinazza” per cercare un titolo sui giornali. Credo non sia una situazione semplice da affrontare, però serve chiarezza, cosa che ad oggi non c’è stata, perlomeno da parte dell’Amministrazione comunale di Ferrara (e quindi parlo dell’amministrazione Tagliani) e anche dell’amministrazione provinciale di Ferrara (e parlo sempre dell’amministrazione Tagliani), spero che, a fronte anche di questa sollecitazione, leggendo anche alcuni titoli di giornali locali, che l’assessore Donini faccia un po’ di chiarezza e si prenda responsabilmente il dovere di trovare una soluzione. Penso non soltanto alla Regione Emilia-Romagna, ma penso anche alla Regione del Veneto su una via di comunicazione così importante che potrebbe creare dei disagi molto gravi alle attività economiche e ai residenti delle nostre aree. Aspetto la risposta dell’assessore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Prego, assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Fabbri. Innanzitutto convengo con lei che questa situazione sia molto sentita dal territorio. Noi siamo stati sollecitati ad intervenire da subito, lo abbiamo fatto e che occorra, come diceva lei, affrontare il tema in modo chiaro, individuando anche precise assunzioni di responsabilità, noi per parte nostra e i soggetti interessati spero che lo facciano in una sede pubblica e in modo trasparente. Questo Assessorato si è immediatamente attivato in due direzioni: la prima è invitando ANAS ad accorciare i tempi del cantiere, che non è un dettaglio da poco perché un disagio che si può protrarre per quattro, cinque mesi, se si può accorciare questo periodo è un disagio che diminuisce di intensità, la seconda è richiedere alla direzione di vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e anche alla Società Autostrade per l’Italia l’esonero dal pagamento del pedaggio autostradale per tutti i mezzi che percorreranno il tratto compreso tra i caselli di Ferrara nord e Occhiobello al fine di alleviare, almeno in parte, gli indiscussi disagi, che gli utenti subiranno, a causa della chiusura della strada, quotidianamente percorsa da migliaia di veicoli. Noi chiediamo questa esenzione limitatamente al periodo dei lavori della ristrutturazione del ponte.

Da parte di ANAS ci è pervenuta una risposta incoraggiante, positiva nella quale ci è stato comunicato di avere provveduto a studiare un programma più ridotto di cantiere che, sfruttando il lavoro su più turni e prevedendo la chiusura totale del ponte, consentirebbe la riapertura del traffico dopo soli quattro mesi, anziché sei. Quindi un terzo del disagio si potrebbe ridurre così. Tale proposta è in fase di approfondimento con l’impresa che ha vinto l’appalto, così da potere esattamente definire le modalità operative del cantiere. Quindi Regione versus ANAS, ANAS ha dato una risposta positiva, di grande collaborazione. Vedremo se questo si riuscirà a tradurre in una effettiva riduzione del cantiere, che dovrebbe diminuire il disagio. Società Autostrade, dal canto suo, ha precisato, invece, che i casi di esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale sono specificamente individuati dalla vigente normativa (non sto a citare gli articoli, che comunque conoscevamo anche noi) nel cui ambito non trova l’applicazione la fattispecie in argomento. Però la Società Autostrade si rende comunque disponibile a concordare le modalità di agevolazioni per la riscossione del pedaggio relativamente alla tratta tra i caselli di Occhiobello e Ferrara nord in entrambe le direzioni.

Noi pensiamo che comunque questa sia una risposta interlocutoria, istituzionale e che debba essere definita e valutata in interlocuzione con noi, che abbiamo, invece, chiesto l’esenzione, non solo delle agevolazioni, in una riunione della competente direzione generale del Ministero che si provvederà ancora a sollecitare, ma che abbiamo già richiesto e formalizzato. Quindi in quella sede vedremo se la risposta di Autostrade possa essere ulteriormente positiva e attraverso la sollecitazione del Ministero arrivare alla piena soddisfazione delle nostre richieste. Siamo ancora in attesa di un incontro con la direzione generale del Ministero, ma fiduciosi che in questa sede si possano individuare le modalità più consone per soddisfare le legittime richieste provenienti dal territorio di cui noi ci siamo fatti interpreti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Fabbri. Ha quattro minuti.

 

FABBRI: Grazie, assessore. Le chiedo solo la cortesia, nei prossimi giorni, quando gli incontri daranno delle delucidazioni sull’agire di tutti gli enti preposti per andare a fare manutenzione al ponte, di tenere aggiornati anche noi consiglieri regionali di quel territorio in modo tale per avere anche le competenze per cercare (anche da parte nostra) di fare delle proposte. Credo sia un punto di partenza, attendiamo l’esito delle varie trattative.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

 

OGGETTO 6293

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla ricollocazione dei lavoratori espulsi dal sito produttivo della Castelfrigo. A firma della Consigliera: Prodi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo all’oggetto 6293, interrogazione di attualità a risposta immediata in merito alla ricollocazione dei lavoratori espulsi dal sito produttivo della Castelfrigo, a firma della consigliera Prodi.

Risponderà l’assessore Costi.

La parola alla consigliera Prodi.

 

PRODI: Grazie, presidente. Il tema lo conosciamo molto bene: comparto carni del distretto carni del modenese, nello specifico del comportamento antisindacale, anti diritti che è stato compiuto da quelle che sono state definite cooperative spurie. In Regione abbiamo diverse volte incontrato i rappresentanti sindacali e le forze sociali, sappiamo del sistema di un’evasione fiscale, contributiva cronici che hanno portato, quando i lavoratori hanno iniziato a rivendicare i loro diritti, ad un conflitto sindacale che ha portato poi all’entrata in sciopero di alcuni lavoratori, a partire dall’ottobre 2017 ed è confluito il 31 dicembre 2017 nel licenziamento di 127 lavoratori. Di questi però si è poi venuto a sapere che alcuni, grazie a contrattazioni parallele e non note prima, della CISL, sono tornati a lavorare attraverso un accordo con la somministrazione interinale che prevede un tempo determinato (interinale) sino al 30 giugno, di 52 lavoratori, mentre 75 lavoratori risultano completamente in assenza di lavoro. È una situazione totalmente inaccettabile sotto il profilo lavorativo, contributivo, fiscale. La Regione, attraverso l’attenzione, che è stata posta, si è interessata a questo sistema e ha promosso un incontro delle parti interessate con la firma di un verbale congiunto e con questo verbale ci si impegnava a creare un gruppo di lavoro, composto anche dal MISE e dal Ministero del lavoro con il compito di affrontare pragmaticamente la situazione del comparto della lavorazione carni, denunciato dalla lotta dei lavoratori. La mia richiesta è di sapere come sta andando sia l’aspetto di reintegrazione nel mondo del lavoro dei lavoratori, sia l’attività di questo gruppo di lavoro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

La parola all’assessore Costi.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente. Come ha ricordato anche la consigliera Prodi, l’Assessorato, in accordo con il collega Mezzetti, ha seguito direttamente questa vicenda con l’attivazione di salvaguardia occupazionale a seguito dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo di tutti i soci lavoratori della Coop Work Service e di Ilia, entrambe in appalto presso l’azienda Castelfrigo. L’esito di questa vertenza ha visto la Regione protagonista della proposta di sottoscrizione di un documento, che è stato siglato il 29 dicembre 2017, in cui tutte le parti datoriali e sindacali, insieme alle istituzioni, si sono impegnate, da un lato, a favorire un percorso di ricollocazione dei lavoratori licenziati per attutire l’impatto della perdita di lavoro e chiaramente le ricadute sociali sul territorio con riunioni periodiche dei firmatari. Parallelamente si sono impegnate alla costituzione di un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre ai firmatari, come ha detto la consigliera Prodi, anche il Ministero del lavoro e dello sviluppo economico. Quest’ultimo gruppo, che riguarda il comparto, si è riunito il 15 gennaio e ha condiviso un programma di lavoro, che è stato finalizzato ad affrontare pragmaticamente la situazione del comparto con l’obiettivo di costruire le condizioni per un modello produttivo che coniughi la qualità dei prodotti, insieme alla qualità del lavoro, che noi riteniamo l’unico modo per essere competitivi nel lungo periodo, rifiutando la scorciatoia rappresentata dalle false imprese. È un lavoro che vedrà impegnati tutti i soggetti, che sono già attivati e impegnati e il gruppo si riunirà nelle prossime settimane proprio per continuare l’agenda, che si è dato nel primo incontro. L’altro gruppo, invece, è stato quello che ha attivato il percorso per la ricollocazione dei lavoratori licenziati e uno degli ultimi incontri si è svolto proprio ieri pomeriggio.

Ad oggi la quasi totalità dei lavoratori ha fatto uno o più colloqui di lavoro, il cui esito vede ad oggi 43 lavoratori (dei 127 iniziali) ancora non ricollocati. I dati di ieri ci dicono che 3 lavoratori di questi 43 dovrebbero avviare un rapporto di lavoro dopo Pasqua. Risultano 18 proposte di ricollocazione, che non sono state accettate da parte dei lavoratori e oggi sono oggetto di approfondimento (l’abbiamo deciso ieri) al fine di comprendere meglio le ragioni e superare anche questi problemi (che a volte sono il tema della patente e la lingua italiana). Questi risultati sono stati conseguiti, condivisa al tavolo per la ricollocazione dei lavoratori, con l’azione diretta di alcune imprese che sono state sostenute sia dalle associazioni di categoria, sia dalle organizzazioni sindacali sia dalle istituzioni che sono impegnate con canali formali e informali per trovare la ricollocazione di tutti. Alcuni dei lavoratori (pochi) hanno trovato direttamente lavoro.

Per agevolare la ricollocazione dei lavoratori, ancora in cerca di occupazione, si è poi deciso con il sostegno delle istituzioni locali, il Comune e la Provincia, di attivare corsi di lingua italiana oltre ad offerte formative (concordate anche queste con le associazioni di categoria) per riconvertire le competenze di alcuni dei lavoratori, che ancora non sono occupati, quindi stiamo parlando dei 43, verso altri settori produttivi oggi in cerca di manodopera. Così come dopo pasqua sono previsti incontri con altre imprese del comparto sempre per la verifica di assunzioni. Noi teniamo questo tavolo di monitoraggio che, oltre ad incontrarsi, si sente in via informale in continuazione. Faremo il prossimo entro il mese di aprile perché l’impegno, che noi abbiamo preso e che abbiamo ribadito anche ieri pomeriggio è di conseguire il raggiungimento della ricollocazione di tutti i lavoratori che, ricordo, in questa fase sono in NASPI perché è un loro diritto e quindi hanno questa copertura per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Costi.

La consigliera Prodi può replicare. Ha tre minuti a disposizione, prego.

 

PRODI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore perché l’intento di questa interrogazione è di porre l’attenzione massima su questo fenomeno perché è indicatore di diversi procedimenti che non sono più tollerabili sia per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei lavoratori, ma anche di banali regole ad una visione corretta anche dei doveri di questi che si sono dimostrati imprenditori incapaci di rispettare le più elementari regole. Sono soddisfatta del fatto che ieri si sia riunito questo tavolo di lavoro, che questo processo vada avanti proprio perché è anche un tema molto forte di necessità di lavoro da parte di lavoratori che, pur non essendo di cittadinanza italiana, hanno egualmente diritto a poter lavorare e vivere un’esistenza dignitosa. Ringrazio l’assessore e auspico che ci sia un’incessante attenzione su questo tema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

 

OGGETTO 6294

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti le strade del territorio metropolitano interessate da smottamenti e movimenti franosi, al fine di ripristinare la sicurezza e la percorribilità delle stesse. A firma del Consigliere: Bignami

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6294, interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti le strade del territorio metropolitano interessate da smottamenti e movimenti franosi, al fine di ripristinare la sicurezza e la percorribilità delle stesse, a firma del Consigliere: Bignami.

Risponderà l’assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Bignami.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. L’interrogazione, che pongo all’attenzione della Giunta riguarda gli importanti fenomeni di dissesto idrogeologico che stanno interessando il territorio appenninico, in particolar modo con riguardo al territorio bolognese, che si sommano ad una situazione di difficoltà già determinata da una pluralità di disagi che i nostri territori stanno soffrendo e che potrei banalmente elencare nei disagi determinati dalle nevicate che a novembre e a dicembre hanno colpito le zone dell’Appennino, potrei anche rappresentare in ordine ai grossi problemi infrastrutturali che stanno vivendo quelle aree complessivamente intese, le difficoltà di crisi economica e aziendale, che stanno interessando numerose attività che hanno rappresentato in passato eccellenze, che erano supportate da una politica che evidentemente riteneva che quei territori dovessero essere valorizzati, potrei parlare dei disagi correlati all’agricoltura, anche oggi sulla stampa leggiamo dei problemi che la presenza incontrollata di ungulati sta determinando anche in ragione delle forti limitazioni che si pongono a carico dei coltivatori, delle zone che sarebbero nella nostra prospettiva i primi manutentori del territorio e proprio questo approdo del ragionamento mi permette di immaginare una riflessione in base alla quale anche il dissesto idrogeologico che in forma più o meno estesa e amplificata si sta registrando in questa sede è conseguenza di un processo di antropizzazione, conseguenza all’assenza di una prospettiva di azione politica e di presenza sul territorio che, nazionale, a volte porta a ritenere che qualcuno ritenga la presenza dell’uomo, delle attività e della sostenibilità sociale di quei territori una forma voluta di contrasto in una malintesa accezione ecologista che vorrebbe quei territori come uno stato di natura.

Nei circa trenta esempi, che noi riprendiamo di strade provinciali, interrotte o colpite da frane e dissesti, si individuano quelle situazioni specifiche che, con riguardo alla Città metropolitana di Bologna, corrono da Monterenzio, a Monghidoro, la Valle del Setta, la Valle del Reno e che hanno anche un impatto conseguente sulle attività di trasporto e di mobilità che correlano quelle aree con il capoluogo e che oggi trovano un forte disagio non solo nell’ambito mobilità privata ma anche nell’ambito di mobilità su ferro, come rappresento nelle interrogazioni. La richiesta, che formulo all’assessore, è di sapere banalmente (mi rendo conto che non è banale la risposta) con che tempi e con che modalità si intenda porre rimedio perché noi all’inizio di questo mandato sentimmo il Presidente Bonaccini dire che si sarebbe impegnato attivamente sul piano della montagna tanto da convocare una conferenza della montagna che si tenne a Castelnovo né Monti, ma che tuttavia non ha portato in termini concreti ad alcun tipo di risultato. Questo lo dico perché immaginare delle frane in montagna, delle nevicate in montagna in inverno, dei problemi infrastrutturali non costituisce un esercizio di fantasia o di preveggenza politica. Una nevicata nel periodo invernale in montagna, una frana a seguito di forti piogge o l’interruzione di una linea infrastrutturale rappresentano purtroppo la normalità e bisognerebbe essere posti immediatamente nelle condizioni di attivarsi e di reagire prontamente. Tutto ciò non si sta realizzando e questo suscita non solo lo sconcerto di chi parla, ma soprattutto in maniera più significativa il disagio importante di chi vive quei territori che evidentemente rimane in attesa di una pronta risoluzione di questi problemi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola all’assessore Gazzolo, prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Consigliere Bignami, starò al merito del quesito posto nel question time. Come ha detto il consigliere Bignami, oltre agli eventi del 2017, la Regione è stata interessata per circa 40 giorni ininterrotti da eventi atmosferici di particolare intensità. Si sono attivati e riattivati importanti dissesti idrogeologici che hanno interessato il sistema viario e ferroviario regionale, in alcuni casi hanno anche lambito abitazioni e occluso corsi d’acqua. Sul totale dei 114 milioni di danni, segnalati in tutta la Regione, da Comuni, Province, servizi regionali, consorzi di bonifica e gestori di servizi pubblici, quelli che interessano la Provincia di Bologna sono stimati in circa 18 milioni di euro. Tra le voci più consistenti si contano i 5,8 milioni di opere di somma urgenza, già eseguite o in corso per il ripristino dei servizi essenziali, la rimozione e il taglio di piante, il ripristino della viabilità interrotta e dell’officiosità idraulica e dei corsi d’acqua, i primi interventi sui corpi di frana per la salvaguardia delle abitazioni.

Per le opere urgenti, ancora da finanziare, si sistema la necessità di oltre 10 milioni, 15 mila euro sono serviti per spese di assistenza alla popolazione evacuata. Da subito la Regione ha assicurato un’iniziale e immediata risposta alle criticità aperte sul territorio con un primo stanziamento di 2,3 milioni di euro che serviranno per gli interventi più urgenti e per contribuire alle spese sostenute dagli enti locali per affrontare l’emergenza. Per il territorio della Città metropolitana sono stati destinati circa 400 mila euro al comune di Gaggio Montano dove ho svolto la scorsa settimana un sopralluogo che ha interessato anche Alto Reno Terme per lavori sulla frana di Marano, l’ex statale 74 Porrettana e il ripristino della viabilità di accesso alla frazione Pietracolora in località Campaccio, oltre che l’assistenza alla popolazione sfollata. A Camugnano è stato assegnato un finanziamento di 20 mila euro per il ripristino della transitabilità sul reticolo della viabilità comunale.

Come dicevo, si tratta di una prima risposta, sicuramente tempestiva, ma serve che anche il Governo faccia la sua parte. Gli esiti della ricognizione svolta nelle scorse settimane lo dimostrano con chiarezza e segnalo che il quadro della situazione è in costante aggiornamento perché molti dei fenomeni segnalati sono ancora in rapida evoluzione e l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile sta già predisponendo una relazione di evento integrativa rispetto alla prima, speditiva. Già il 20 marzo il presidente Stefano Bonaccini ha trasmesso al Governo la richiesta di stato di emergenza nazionale ai sensi dell’articolo 24 del nuovo Codice della Protezione Civile per l’eccezionale avversità atmosferiche: nevicate, piogge, gelicidio, mareggiate e i conseguenti gravi dissesti che si sono verificati tra febbraio e marzo 2018. Trovano applicazione per la prima volta in norme, che abbiamo presentato al sistema regionale di protezione civile nel corso di un convegno molto partecipato, che si è tenuto a Bologna lunedì scorso con la partecipazione del capo del dipartimento nazionale Angelo Borrelli e di Fabrizio Curcio, consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Contiamo, dunque, nella accelerazione dei tempi disposti dal nuovo Codice per arrivare al più presto a una prima e significativa assegnazione di fondi nazionali indispensabili per rispondere alle criticità idrogeologiche per il pieno ripristino della viabilità e il sostegno alle amministrazioni locali nelle spese straordinarie, causate da neve, gelicidi e piogge. Di tutto il resto non posso trattare in questi tre minuti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Bignami, che ha due minuti.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Pur comprendendo il fatto che ci sia una difficoltà di compendiare in tre minuti l’elenco, credo ci sia un problema di fondo determinato dal fatto che bisogna fissare le priorità di come la Regione intenda spendere i propri soldi. Questo lo dico perché vi sono delle priorità che, invece che privilegiare la risoluzione dei problemi che sul territorio si stanno ponendo soprattutto in una prospettiva di manutenzione del territorio, questa Regione sta privilegiando delle forme di sostegno, penso al reddito di cittadinanza (che abbiamo varato lo scorso anno e per il quale abbiamo impegnato 40 milioni di euro di cui larga parte non sono stati utilizzati), e che andrebbero messi sul territorio per dare risposte al territorio, invece che essere messi in disponibilità per soluzioni del tutto opinabili.

Bisognerebbe anche cambiare la filosofia: chi vive quei territori, chi coltiva quei territori, chi mantiene quei territori, chi contrasta una selvaggina e una fauna ormai del tutto fuori controllo, chi garantisce i presidi territoriali, chi pulisce i greppi, chi pulisce gli alvei dei fiumi non dovrebbero essere considerati dei nemici che contrastano una malintesa accezione ecologica con cui la Giunta purtroppo ha caratterizzato la propria azione. Andrebbero considerati alla stregua di eroi civici che dovrebbero essere valorizzati, tutelati e premiati. Invece continuiamo in un’accezione sbagliata in cui si inverte l’ordine dei fattori e, di fatto, si genera una induzione ad allontanarsi da quei territori che poi comporta che quei territori abbandonati reagiscano in questa maniera. Pertanto, nel dichiararmi purtroppo non soddisfatto della risposta, tradurremo questa interrogazione in risposta scritta per poter avere anche sulle singole e specifiche situazioni un dettaglio e una risposta puntuale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

 

OGGETTO 6299

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare le partorienti abitanti nelle zone montane e prive dei punti nascita, con particolare riferimento ai ritardi riguardanti, come avvenuto a Castelnovo ne’ Monti, l’elisoccorso. A firma del Consigliere: Torri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo ora all’oggetto 6299, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare le partorienti abitanti nelle zone montane e prive dei punti nascita, con particolare riferimento ai ritardi riguardanti, come avvenuto a Castelnovo ne’ Monti, l’elisoccorso, a firma del consigliere Torri.

Risponderà l’assessore Venturi.

La parola al consigliere Torri.

 

TORRI: Grazie, presidente. L’interrogazione, che risolviamo oggi, prende le mosse da un fatto accaduto a Castelnovo ne’ Monti nella notte tra sabato e domenica scorsi. È capitato ad una donna incinta, al sesto mese, di dover essere ricoverata a causa di dolori, si è ritenuto inizialmente di indirizzare l’ambulanza alla piazzola di sosta dell’elisoccorso di Castelnovo ne’ Monti perché la donna aveva residenza lì vicino. È stato allertato l’elisoccorso che però, dopo un’attesa dell’ambulanza sulla piazzola di sosta, non ha potuto rispondere alla chiamata e quindi prendere in carico la paziente, che a questo punto è stata di nuovo indirizzata all’ospedale di Reggio Emilia, a oltre quaranta chilometri di distanza, per essere ricoverata in ambulanza. Abbiamo quindi ritenuto di fare questa interrogazione affinché vengano chiarite o ad ottenere comunque un chiarimento riguardo le cause di questa mancata risposta e del grave disagio arrecato a questa persona e al clima di insicurezza che tutto ciò ha creato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

La parola all’assessore Venturi, prego.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere. Prima di leggere la risposta, consentitemi di precisare che le condizioni di salute della signora sono buone e la signora la mattina dopo è stata dimessa e rimandata al suo domicilio, così come voglio dire che capisco l’insicurezza e il sentimento. Ma stiamo parlando di una gravida di ventiquattro settimane, quindi nel sesto mese di gravidanza e fortunatamente non stiamo parlando di dramma, perché stiamo parlando di una cosa che non era né travaglio né minaccia di parto. Ma è giusto, per le cose dette dal consigliere, e non solo dal consigliere, fare chiarezza complessiva rispetto a quello che è avvenuto in quella serata.

La signora è al sesto mese di gravidanza, proviene da un’altra Regione e non è seguita dai servizi sanitari locali, il ricovero è stato disposto in questo caso in via cautelativa per eseguire gli accertamenti necessari per confermare il buono stato di salute della mamma e del feto. Ritornando ai fatti accaduti, si precisa che, a seguito della chiamata ricevuta dal servizio 118, sono state tempestivamente inviate al domicilio della signora l’automedica e l’ambulanza. Il medico, appena visitata la signora, ha verificato che non c’era alcun segno di travaglio in atto e tanto meno di parto imminente. Tuttavia, in considerazione della gravidanza in corso e in presenza di sintomatologia dolorosa addominale, è stato disposto il trasporto all’Arcispedale a Santa Maria Nuova. Il trasporto è avvenuto in ambulanza con l’assistenza del medico in sicurezza, in quanto la donna non era in condizioni gravi. In un primo momento era stato richiesto il trasporto in elicottero per contenere i tempi di trasferimento, trasporto che non è stato possibile per un problema tecnico al velivolo.

Sulle motivazioni, che hanno impedito l’utilizzo dell’elisoccorso, è stata chiesta una relazione alla società che gestisce l’elicottero da parte dell’azienda ASL di Bologna, titolare della convenzione anche al fine di non ripetersi tali situazioni. L’indisponibilità dell’elicottero è stata comunque una situazione eccezionale tant’è che nella serata di lunedì 26 si è ripresentata una situazione analoga risolta positivamente che ha riguardato una signora straniera al sesto mese di gravidanza, che è stata regolarmente trasportata in elicottero. Quanto ai tempi, in base alle tempistiche, registrate dalle centrali operative del 118 (e quindi accessibili e per le quali, se ci saranno richieste di acquisizione degli atti naturalmente saranno fornite), il problema tecnico al mezzo ha generato un’attesa nella piazzola di atterraggio (lo sottolineo) a Castelnovo Monti di cinque minuti e non di quaranta minuti, come riportato dalla stampa locale, trascorsi i quali l’ambulanza, avuta conferma dell’impossibilità di intervento dell’elisoccorso, ha trasportato la paziente a Reggio Emilia, dove è arrivata oltre una ventina di minuti oltre il tempo che avrebbe garantito l’elicottero.

Si evidenzia che, qualora la signora avesse avuto un travaglio in atto, non avrebbe comunque in alcun modo potuto partorire ed essere assistito nell’ospedale di Castelnovo Monti, stiamo parlando di una gravidanza alla ventiquattresima settimana, che significa che mediamente il peso del feto è intorno ai 500 grammi, poco meno, anche qualora non avrebbe potuto essere assistita dall’ospedale di Castelnovo, non fosse stata sospesa la funzione di assistenza al parto, in quanto si sarebbe trattato di un parto molto prematuro la cui effettuazione richiede la presenza della terapia intensiva neonatale. Analogamente, qualora la signora avesse presentato un fattore di rischio medio alto, legato alla gravidanza, sarebbe stata indirizzata verso strutture di riferimento specializzate, quali il punto nascita dell’arcispedale Santa Maria Nuova per garantire il diritto a un’assistenza qualificata e sicura per lei e per il neonato.

Attualmente la Regione è impegnata nell’estensione del servizio di elisoccorso. Come sapete, dopo l’individuazione delle prime diciassette basi attrezzate per l’elisoccorso, anche notturno, tra cui quelle di Castelnovo Monti, è in corso un piano di rafforzamento che prevede ulteriori 142 elisuperfici che saranno rese operative nel biennio 2018/19. In caso di impreviste avarie (questo è un altro punto importante, consigliere) o malfunzionamento dell’elicottero o interventi contemporanei, qualora vi sia comunque inderogabile necessità di trasporto con tale mezzo, cosa che è stata ritenuta non tale dai militi che sono accorsi, le centrali operative del 118 possono richiedere l’attivazione dell’elisoccorso delle Regioni confinanti a partire da quello situato presso la base di Brescia, attivazione che peraltro è garantita reciprocamente sia con Toscana sia con Lombardia. Nel caso in oggetto, l’attivazione non è stata ritenuta necessaria. Occorre, infatti, considerare che l’elisoccorso è un sistema che integra e non sostituisce le normali modalità di intervento a disposizione del sistema di emergenza e urgenza. La sospensione dell’attività di assistenza al parto nell’ospedale di Castelnovo Monti è stata disposta in seguito al parere del comitato percorso nascita nazionale, nonostante la richiesta di deroga avanzata dalla Regione al fine di garantire la sicurezza delle donne, dei neonati e dei professionisti coinvolti.

L’Azienda sanitaria ha contestualmente riorganizzato l’assistenza al percorso nascita, potenziando e integrando le attività territoriali e ospedaliere, in particolare sull’assistenza alla gravidanza, al puerperio e sulla continuità assistenziale al parto e alla dimissione. Il servizio salute donna del distretto di Castelnovo offre, inoltre, un percorso di assistenza durante la gravidanza e dopo la nascita nel periodo del puerperio e dell’allattamento. Il registro gravide della montagna raccoglie i dati necessari per consentire un intervento tempestivo da parte del 118 in caso di necessità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Torri, ha cinque minuti. Prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore per la risposta. Come è sempre stato quando ho cercato di affrontare temi relativi all’organizzazione della sanità sull’Appennino reggiano, abbiamo cercato di mettere l’accento (e anche questa volta lo facciamo) sulle questioni organizzative, di efficienza nelle risposte, che devono essere date dai servizi presenti in montagna e quindi anche dalla politica che questo servizio organizza e sostiene.

Nella mia introduzione ho sottolineato la questione della insicurezza, che si percepisce tra la popolazione dell’Appennino reggiano quando si parla di servizi legati alla nascita, così come nel reggiano, nelle altre zone dove certi servizi sono stati sospesi e disattivati. Questa è una questione strettamente politica che ha mosso questa interrogazione e buona parte dell’attività che ho svolto e che ha svolto il nostro gruppo. Si tratta di decisione (quella di chiudere il punto nascita che, come giustamente ricordava l’assessore, è arrivata dopo il parere negativo del comitato percorso nascita nazionale) che non ci ha mai trovato d’accordo (l’abbiamo detto diverse volte) e tuttora pensiamo debba essere in tutti i modi, con tutte le strade percorribili, rivista. Così come la conseguenza che questa decisione ha avuto di sospendere la guardia ginecologica sulle 24 ore che a Castelnovo Monti e con modalità (viste le proteste del Sindaco di Castelnovo Monti e di buona parte della popolazione) non sono state ben chiarite dall’ASL rispetto prima di tutto al Sindaco, che è il referente per questo tipo di problematiche.

Questi sono elementi che generano e hanno generato insicurezza e credo siano comprensibili dal mio punto di vista e credo siano il tema che ci dobbiamo porre noi come parte politica. Motivo per cui ho ritenuto di presentare in Aula questa interrogazione per ribadire la nostra contrarietà a certe scelte, la volontà di lavorare perché vengano riviste e perché l’altra parte deve essere il chiarimento da dare alla popolazione e l’efficienza nelle risposte alternative, che pure non coprono la mancanza di questi servizi, ma devono almeno essere efficienti. In questo caso un problema si è rivelato.

Ho apprezzato e ho preso appunti riguardo le puntualizzazioni che ha fatto l’assessore, credo che in un contesto così non siano ancora rassicuranti proprio per quella mancanza di chiarezza che c’è stata a monte nell’affrontare tutta questa fase. Ed è questo il tema politico, che vorrei sottolineare oggi, senza alzare i toni, ma con la necessaria nettezza perché questa insicurezza, che si percepisce riguardo questi servizi e che denuncio io oggi per quanto riguarda l’Appennino reggiano (ma è una cosa diffusa per quanto riguarda le aree interne, che siano di pianura o di montagna) e che necessita di risposte differenti rispetto a quelle date finora nei metodi e nei contenuti perché questo tipo di difficoltà, questo tipo di insicurezza sta alla base della rabbia che si percepisce in tanti strati della società italiana. Riguarda la diffusione dei servizi, riguarda la necessità di accedere per tutti a questi servizi, che siano servizi sanitari o di altro genere e riguarda soprattutto le aree periferiche di questo paese. Per questo motivo ho ritenuto di portare questa questione in Aula oggi, prendere le mosse da lì per continuare un lavoro e un percorso che, per quanto riguarda il nostro gruppo, è sempre stato coerente, ha sempre messo in discussione certe scelte prese finora e per dire ancora una volta che, nel rispondere a questo senso di insicurezza e a queste difficoltà, che soprattutto le aree periferiche registrano, servono risposte nette, concrete e radicalmente discontinue rispetto a quello che è stato fatto finora nei contenuti e nei modi, una radicale discontinuità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

 

OGGETTO 6300

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti la manutenzione ed il dragaggio del Po di Volano. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6300, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti la manutenzione ed il dragaggio del Po di Volano, a firma dei consiglieri Zappaterra e Calvano.

Risponderà l’assessore Gazzolo.

La parola alla consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Prenderò pochissimo tempo nell’illustrazione perché il tema è noto ai consiglieri del territorio, ma anche all’assessore Gazzolo. Ormai da un anno e mezzo, quasi due, insiste un problema sul tratto del Po di Volano in territorio del Comune di Codigoro rispetto al quale la banchina va rifatta ed è necessario il dragaggio di quel tratto. Ho ritenuto di porre il tema con question time e non con un’interrogazione perché ormai il problema riveste carattere d’urgenza. A breve, se non si interviene, la navigabilità in quel tratto rischia di essere seriamente compromessa, se non preclusa. Ci sono stati in questi mesi diversi incontri tra l’Agenzia regionale del territorio, il Comune di Codigoro, le aziende legate alla navigazione, i cittadini di Codigoro, adesso è necessario avere una risposta su come la Regione intenda intervenire sulla parte di competenza che riguarda il dragaggio. Mentre, invece, la banchina è di competenza del Comune di Goro.

Sono, pertanto, a chiedere all’assessore risposte in merito a questo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente e grazie ai consiglieri Zappaterra e Calvano. Il tema, come diceva la consigliera, sollevato dalla question time in discussione mi è noto e lo è agli uffici dell’Assessorato. L’abbiamo approfondito anche con una serie di incontri, come evidenziato nell’interrogazione stessa. Si tratta di una questione complessa, che interessa una pluralità di ambiti: dal turismo, alla pesca, alla sicurezza del litorale e per cui richiede un impegno condiviso per giungere a una soluzione efficace. Per le deleghe, mi occupo, legate alla difesa della costa, alla sicurezza idraulica, alla protezione civile, posso assicurare che finora è stato messo in campo il massimo impegno dal punto di vista tecnico per individuare il migliore intervento da attuare. Abbiamo dedicato particolare attenzione alla questione, sollevata da Enti locali, da cittadini e da operatori economici di Goro e Codigoro.

Nell’ottica di collaborazione sinergica tra enti e territori, che sempre contraddistingue l’operato della Regione, la prossima settimana presenteremo una proposta progettuale, da condividere con i comuni interessati e le realtà economiche locali. Si tratta di un progetto di dragaggio della foce del Volano, predisposto dal servizio Area Reno e Po di Volano, dell’agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Un’opera importante sia per il tessuto economico e produttivo della sacca di Goro, sia per la navigazione e la qualità ambientale. La progettazione chiara e definitiva degli interventi necessari è la precondizione per definire un adeguato quadro delle fonti di finanziamento al quale parteciperemo in base alle nostre competenze. Per quanto riguarda la banchina di Codigoro, si tratta di un’opera che ha principalmente finalità turistiche e produttive e anche in questo caso l’Agenzia regionale si è resa disponibile a redigere il progetto e, se necessario, a condurre la direzione dei lavori sulla base di un’apposita convenzione con l’Amministrazione comunale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola alla consigliera Zappaterra, che ha cinque minuti a disposizione.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Grazie anche all’assessore per la risposta, che in parte mi conforta, mi consenta di poter dire in questa sede di essere solo parzialmente soddisfatta perché la soddisfazione piena ci potrà essere solo quando l’intervento sarà stato realizzato e il problema definitivamente risolto. Che a distanza di così tanto tempo dalla segnalazione del problema, la progettazione non sia ancora disponibile (lo sarà, se ho capito dall’assessore, nei prossimi giorni) mi preoccupa rispetto ai tempi di realizzazione dell’intervento. Forse, non essendo io un tecnico, sarebbe stato utile approfittare anche della disponibilità in loco della draga del Comune di Goro che si era resa disponibile a fare l’intervento, ma consideriamo questo capitolo chiuso. Spero davvero che, dopo la presentazione del progetto, siano molto rapidi anche i tempi di realizzazione.

Ho molta fiducia nell’assessore, più in generale confido nell’impegno che questa Regione ha già dimostrato sulla navigabilità, a partire dal Po grande, abbiamo visto gli importanti interventi su Isola Serafini, quindi mi dichiaro parzialmente soddisfatta, confidando però nell’impegno e nella sensibilità di questa Regione a tenere conto anche del problema che attualmente insiste nel tratto del Comune di Codigoro proprio perché è un tratto piccolo, ma assolutamente importante per l’economia di quella zona, del territorio, delle imprese della nautica che lì lavorano oltre che, come diceva l’assessore, per il turismo e per la pesca, quindi spero davvero che i tempi siano brevi per arrivare alla soluzione del problema posto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zappaterra.

 

OGGETTO 6301

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti la tutela della popolazione dalle emissioni di una azienda ceramica sita a Borgo Val di Taro. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6301, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti la tutela della popolazione dalle emissioni di una azienda ceramica sita a Borgo Val di Taro, a firma della consigliera Gibertoni.

Risponderà l’assessore Gazzolo.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Assessore Gazzolo, ho rilevato già in modo positivo la sua disponibilità, manifestata quando io avevo richiesto che finalmente la Regione Emilia-Romagna si munisse di una normativa sulle emissioni odorigene, di un regolamento vero sulle emissioni odorigene e quindi c’è stata una disponibilità da parte dell’Assessorato. È un iter che mi pare sia stato avviato, su cui avremo presto (mi auguro) una informativa, però non posso neppure non dichiarare oggi che il caso di specie della Laminam di Borgotaro dimostri quanto sia urgente che la Regione intervenga e quanto sia un’emergenza ormai conclamata quella che vigono i cittadini di Borgotaro che si trovano a vivere quotidianamente in un’emergenza sanitaria continua. Il caso lo conosciamo. È saltato anche agli oneri, più che agli onori, della cronaca di nuovo, di recente e lì resterà se non si interviene per mettere una fine, per trovare tutti insieme una soluzione.

Si tratta di un’azienda che, dopo avere incrementato la sua produzione, sembra che abbia causato problemi di salute ai residenti. È un caso che desta molta preoccupazione tra i cittadini proprio perché i primi impattati sono dei cittadini deboli, sono i bambini, sono le fasce deboli della popolazione, sono quei bambini che si trovano ad andare in scuole vicine, in zone limitrofe all’azienda e i cittadini sono preoccupati perché stiamo parlando di una scelta di vita per molti di loro che rinunciano a quella moltitudine di servizi, che ha chi vive in pianura, però scelgono il valore ambientale, scelgono l’alto valore dell’attrattività del territorio, scelgono una qualità di vita migliore che poi si vedono negata. Non voglio leggere dichiarazioni di cittadini che mi hanno informato sulla rilevanza delle loro patologie, che prima dell’ampliamento non erano presenti. Però c’è di fatto un prima senza problemi e un dopo caratterizzato da problemi di salute.

Voi potrete oggi richiamare i vari atti, io non mi dilungo in tecnicismi, ribadisco che ci interessa la salvaguardia della salute dei cittadini. Credo che questo sia l’interesse di tutti i consiglieri regionali, come sono convinta che sia l’interesse anche della Giunta. Le chiedo, quindi, assessore, di intervenire su questo tema.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Prego, assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Innanzitutto rispondo al quesito, che è un po’ tecnico, ma mi sembra doveroso dare risposta al quesito del question time. Cercherò di essere rapida e poi di aggiungere alcune altre cose. Il progetto di modifica dell’impianto Laminam S.p.A. per la produzione di ceramica a Borgo Val di Taro, è datato 27 luglio 2016 e ha alle spalle una storia insediativa che parte dalla prima istanza di autorizzazione integrata e ambientale, presentata dall’allora Industrie Fincuoghi S.p.A. nel 2005. Sono seguite variazioni della proprietà fino al 2016 quando è stato attivato un procedimento di modifica sostanziale dell’AIA per l’ampliamento della capacità produttiva e l’introduzione di tecnologie green. Si tratta quindi di quella che è definita come una modifica di impianto esistente e, per legge regionale n. 9/99, deve essere sottoposta a procedura di verifica di assoggettabilità, screening, che è stata approvata dalla Giunta il 12 settembre 2016. L’attuazione dello screening non dipende quindi dall’applicazione dell’articolo 272, del decreto legislativo n. 152/2006, come affermato dalla consigliera interrogante, bensì dalle norme della nostra Regione e dalla seconda parte del Codice dell’Ambiente.

Tale procedura (lo sottolineo) contempla comunque il deposito di un progetto preliminare, di uno studio ambientale preliminare e di una relazione sulla conformità del progetto alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica e, sulla base della documentazione depositata da Laminam S.p.A. e di quanto dichiarato dall’azienda nel corso dell’istruttoria, sono stati presi in considerazione i seguenti parametri: caratteristiche del progetto, cumulo con altri progetti, utilizzazione di risorse naturali, rischio di incidenti, impatto sul patrimonio naturale e storico, inquinamento e disturbi ambientali, ubicazione del progetto, caratteristiche dell’impatto potenziale. Le modifiche all’articolo del codice dell’ambiente, introdotte con il decreto legislativo n. 104/2017 del 16 giugno 2017, prevedono inoltre la possibilità di un’eventuale riedizione e aggiornamento dello screening in funzione delle verifiche e dei risultati dei monitoraggi condotti e, a tale proposito, proprio a seguito dei monitoraggi, controlli e segnalazioni, sono stati imposti significativi aggiornamenti del proprio di AIA e introdotte le opportune misure correttive. Sono state, inoltre, intraprese azioni sanzionatorie, oltre che la sospensione dell’attività relativa alla cosiddetta seconda fase, l’ampliamento da 230 a 460 tonnellate/giorno o lo stralcio dell’ampliamento a 690 tonnellate/giorno, che sarebbe la terza fase.

Tuttora sono in corso approfondimenti e valutazioni di merito, pertanto, rispetto al quesito non corrono di legge le condizioni per provvedimenti interdittivi dell’attività dell’azienda, che potrebbero essere esaminati solo al termine degli attuali approfondimenti procedimentali. Questo per dare la risposta tecnica che la consigliera chiedeva dal punto di vista normativo. La correttezza però amministrativa delle procedure seguite, come dicevo, la limitazione degli impatti produttivi, compresa la sospensione dell’ampliamento, le attività di monitoraggio ambientali e sanitarie in corso, l’installazione stessa dei nuovi filtri a carbone attivi, in sintesi l’importante lavoro svolto in questo anno, non hanno però risolto le preoccupazioni dei cittadini.

Ho incontrato il 21 marzo il comitato dei cittadini l’Aria del Borgo e Legambiente con il Sindaco, l’Azienda sanitaria e ARPAE, i cittadini chiedono di stralciare la seconda fase, di avviare una VIA volontaria, nuovi strumenti a disposizione, chiedono, innanzitutto, di essere ascoltati e di partecipare alle decisioni e sono i primi a chiedere di riportare pace sociale. La nostra priorità, la priorità regionale è evidentemente la salute dei cittadini e, se c’è un problema di sostenibilità sociale, occorre prestare la massima attenzione. Abbiamo in quella sede fatto proposte, d’intesa con l’Azienda sanitaria, i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta del distretto Valli Taro e Ceno, si è deciso un percorso gratuito e dedicato per assicurare approfondimenti diagnostici per chi segnala reazioni di tipo irritativo, per perfezionare il monitoraggio delle degnazioni in corso e acquisire informazioni più approfondite e tempestive. Abbiamo, inoltre, proposto l’istituzione di un tavolo di garanzia, un tavolo tecnico partecipato, che riunisca le migliori professionalità disponibili, sia tra le istituzioni, sia in rappresentanza dei cittadini attraverso il quale ogni attività venga esaminata, decisa collegialmente e riportata alla cittadinanza in incontri pubblici periodici, di confronto e di ascolto.

La sanità ha già coinvolto l’Istituto Superiore di Sanità nella persona del direttore del dipartimento ambiente e salute Eugenia Dogliotti. La Giunta, inoltre, metterà a disposizione nuove risorse, 400 mila euro, per nuova strumentazione destinata agli odori a Borgotaro e alla strategia di cui lei citava in premessa. L’obiettivo della Giunta, insieme al Comune, è cambiare il rapporto tra istituzioni e cittadini a Borgotaro, superare i timori e ricostruire rapporti di fiducia. Per questo io credo che solo con la partecipazione e con la condivisione delle azioni giungeremo a coniugare certezza per la salute, rispetto per l’ambiente, salvaguardandone l’occupazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Consigliera Gibertoni, ha tre minuti.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Assessore, non posso dichiararmi soddisfatta della risposta, ne colgo le intenzioni, ma se noi arriviamo a parlare oggi di emergenza sanitaria, significa che anche le migliori intenzioni passano per tergiversare, passano per un’esitazione. Io credo che in questo momento, proprio perché lei ha giustamente parlato di pace sociale e ha giustamente parlato di ricostruire un rapporto di fiducia, alla pace sociale ci si ritorna e si costruisce un rapporto di fiducia trovando una soluzione perché il problema non è nato questa mattina, ma si trascina da tanto tempo, da anni e in questo momento l’unica cosa che può essere davvero il patto che ricostruisce la fiducia e dice: «Le istituzioni sono al mio fianco e non sono, invece, per fare l’interesse di qualcun altro» è proprio trovare una soluzione. Io credo che nascondersi dietro a dei tecnicismi, anche se possono essere fondati o per lo meno temporeggiare a causa di tecnicismi, non sia accettabile. Tutelare la salute è l’unica priorità in questo momento. Dovete agire al più presto per imporre una vera via, dovete agire al più presto per imporre una valutazione di impatto sanitario seria. Questa è l’unica possibilità.

Tutti noi siamo qui, e credo che dovremo lavorarci tutti insieme, per tornare a dire a quei cittadini che siamo lì per loro e che la pace sociale è la priorità, così come lo è la loro salute. È loro diritto vivere lì, è loro diritto vivere in condizioni normali perché qui c’è in gioco la salute di soggetti deboli. Prima dell’incremento produttivo, ci risulta che il problema non ci fosse. Serve anche la tutela economica dell’azienda, ma è una tutela non primaria, successiva, se ci diamo delle priorità, la prima tutela è la salute, poi certamente la tutela economica dell’azienda e dei posti di lavoro. Ricordiamo che il contesto è di alto valore ambientale e turistico e ci si sta perdendo anche sotto quell’aspetto, è sempre economia, anche il turismo è economia. Gli agriturismi, che lamentano perdita di clienti, perdita di possibilità, di opportunità, non sono tutelati e stiamo parlando di un settore economico. Io credo che siano stati fatti degli atti frettolosi. Un’AIA con tanti passaggi in un solo giorno non la ricordo. I servizi, che si portano su un territorio (parlo dell’incremento) devono essere rispettosi prima di tutto l’ambiente. Non devono arrivare, di chiunque sia la responsabilità, a spingere via la popolazione. Qui invece stiamo arrivando a gente, a cittadini che si chiedono: «Che cosa devo fare? Devo restare a vivere qui? Devo andarmene?». Noi parliamo di persone, che non si sentono più cittadini, di un luogo che sta perdendo anche attrattività perché si teme di rimetterci in salute. Stiamo perdendo il senso di cittadinanza, il senso di appartenenza. Ci sono una serie di ricadute da individuare immediatamente e di cui prendere coscienza che vanno frenate subito con una soluzione.

Assessore, l’unica cosa che noi ci sentiamo di incentivare è frenare un’emergenza sanitaria continua in cui questi cittadini si trovano a vivere e poi applicare quel principio di precauzione, che spesso viene citato, e a volte ci sembra inderogabile, ci sembra che si debba trovare il coraggio di applicarlo, invitare (lo ribadiamo) la stessa azienda a sottoporsi ad una via volontaria alla luce di criticità così pesanti, ma soprattutto la Regione trovi il coraggio di annullare i propri atti e ripartire, trovi il coraggio di coinvolgere l’azienda in una via volontaria che possa comprendere anche una serissima valutazione di impatto sanitario. La inviamo anche, assessore, al più presto per una informativa completa in Commissione perché credo che il tema sia talmente importante che tutti i commissari debbano occuparsene e debbano poter dire la loro. Il momento è quello della soluzione, il momento è quello di trovare un accordo che salvaguardi prima di tutto la salute, certamente anche la tutela dell’economia, ma è il momento di non tergiversare, di non esitare. Su questo incalzeremo la Giunta perché è prioritario far seguire i fatti alle parole: pace sociale. Troviamo una soluzione per poterla avere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

OGGETTO 6302

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte ai danni causati a case, viabilità ed infrastrutture dalle piogge alluvionali del 14 settembre 2015, con particolare riferimento alle zone montane della Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6302, interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte ai danni causati a case, viabilità ed infrastrutture dalle piogge alluvionali del 14 settembre 2015, con particolare riferimento alle zone montane della Provincia di Piacenza, a firma del consigliere Foti.

Risponde l’assessore Gazzolo.

La parola all’assessore Foti.

 

FOTI: Grazie, presidente. La ringrazio per avermi dato la parola, segno che legittimamente sedo ancora in quest’Aula, nonostante le agenzie interessate e non smentite. Assessore Gazzolo, mi sono permesso di fare un’interrogazione soltanto per un motivo. Dato che un consigliere della vecchia maggioranza del centrosinistra in Provincia di Piacenza, che lei conosce molto bene, un consigliere provinciale si è lamentato nei giorni scorsi sul giornale locale per non avere mai ricevuto risposta alla nota che dice di avere inviato, citando anche la raccomandata con ricevuta di ritorno a lei e al presidente Bonaccini su una vicenda specifica che interessa una porzione del territorio della Provincia di Piacenza, atteso che è persona garbata l’ex consigliere e unanimemente riconosciuta come una persona di equilibrio, ho pensato fosse giusto, visto che non è ancora neppure stata data risposta, potesse avere una risposta ufficiale alle sue legittime (non so se fondate) lamentele.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Foti, rispondo volentieri a questo question time che penso sia dettato anche dall’urgenza che mi vedrà dispiaciuta di non poter più comunicare direttamente in quest’Aula, ma questa interrogazione...

 

(interruzione del consigliere Foti)

 

Stavo solo dicendo che è un piacere rispondere. Questa interrogazione a risposta immediata mi offre l’occasione per ribadire, cifre alla mano, l’impegno messo in campo dalla Regione per affrontare le tragiche conseguenze dell’alluvione del piacentino del 14 settembre 2015. La sicurezza e la difesa del territorio, colpiti da quella grave, gravissima calamità naturale, hanno rappresentato una delle priorità di questo mandato e nei primi due anni dall’alluvione sono stati destinati al piacentino oltre 31 milioni di euro, per 238 cantieri di messa in sicurezza: difesa idraulica, sistemazione dei versanti e dei bacini fluviali. E ad oggi risulta già investito o in corso di investimento più dell’80 per cento dei fondi disponibili; con uno stanziamento di 800 mila euro la Regione ha anche sostenuto la ricostruzione di cinque centri sportivi, danneggiati o distrutti (Travo, Marsaglia, Ponte dell’Olio e Bettola). Tutti gli interventi sono sempre stati condivisi con le amministrazioni competenti, compreso il comune di Ferriere e insieme abbiamo individuato la scala delle priorità nell’assegnazione delle risorse disponibili. Ferriere, in particolare, ha beneficiato di circa 4,2 milioni di euro, pari al 13,5 per cento delle risorse disponibili.

Mi limito a segnalare le attribuzioni di fondi più significative, a partire dai 2.110.000 euro al Comune per opere di difesa del suolo, sicurezza idraulica, tra cui lavori a protezione dell’abitato di Salsominore, ripristino delle stradi comunali, Curletti e Cattaragna, Casale Salsominore, Ferriere e Pomarolo e Ferriere Centenaro e la realizzazione della difesa spondale a protezione della strada comunale di Caserarso. Oltre un milione è stato assegnato alla Provincia per la viabilità di sua competenza, il servizio area affluenti Po dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha curato direttamente i cantieri per 820 mila euro che hanno riguardato le difese spondali su Grondana, Nure e rii minori, Aveto e rii minori, rio dei Boschi, rio della Croce, rio Riccò e i suoi affluenti. Tutte le segnalazioni, giunte dai territori, sono state prese in considerazione, nessuna esclusa. Lo stesso vale per quella del signor Brigi, al centro di uno specifico sopralluogo, svolto il 20 aprile 2016 dai funzionari e dai tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. In alcuni casi, come quello della casa interpoderale dei castagneti, si tratta di un’arteria viabilistica privata, in altri casi, come la strada per i Mulini, non si è rilevata la priorità nel quadro generale dei danni. Per i tre Mulini citati, inoltre, non è stata presentata richiesta di contributo per la ricostruzione nell’ambito della procedura riservata agli indennizzi per le conseguenze del maltempo a privati e a imprese, limitata, come sa il consigliere, a prime case e imprese attive. Alle risorse citate si uniscono circa i 800 mila euro, attribuiti al territorio di Ferriere con i tre bandi, finora conclusi, dal Piano forestazione a valere sulle risorse del PSR, di questi, 400 mila euro sono stati assegnati per preservare le aree boschive da incendi, dissesto idrogeologico e diffusione di patologie fitosanitarie e, proprio con l’ultima graduatoria, approvata il 20 marzo, si sono unite ulteriori risorse di circa 250 mila euro per nuove opere sulla viabilità a Salsominore e a Cattaragna oltre che per la sicurezza idraulica degli affluenti del Rio Ruffinati, del Rio Orsera e del Rio Grande. Di fatto, proprio l’ultima graduatoria ha destinato al territorio di Ferriere il 15 per cento delle risorse messe a bando.

Tanto è stato fatto, dunque, la Regione, con il supporto dei Governi Renzi e Gentiloni, ha messo in campo finanziamenti significativi che hanno anche consentito il risarcimento dei danni a Ferriere, 12 privati hanno ottenuto 135.819 euro e, nelle prossime settimane, arriveranno anche gli indennizzi alle imprese il cui iter è ormai in fase di chiusura. L’impegno assunto a livello nazionale era però quello di stanziare ulteriori risorse per altri fini pubblici e privati, relativamente a immobili diversi da quelli citati dal consigliere fino alla sistemazione delle criticità ancora aperte. Si tratta di fondi indispensabili per supplire a risorse, che non possono essere rintracciate nei bandi regionali e secondo le modalità ordinarie.

Noi chiederemo al nuovo Governo il rispetto di questi impegni e mi auguro che il consigliere Foti possa portare il suo contributo dal Parlamento, al fianco della Regione, per assicurare al territorio di Piacenza i risultati che ancora attende.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per la replica. Ha cinque minuti a disposizione.

 

FOTI: Grazie, presidente. Cercherò di essere più sintetico. Assessore Gazzolo, innanzitutto le voglio dire che di questo quesito di mio c’è solo la copiatura della nota dell’ex consigliere Brigi che, come è noto, ha sostenuto la Giunta di cui lei era assessore. Debbo dire che la risposta, che è stata resa, conferma che per la strada, che interessava al consigliere Brigi, non c’è nulla perché, se leggo testualmente la risposta, si legge: «In altri casi, come la strada per i Mulini, non si è rilevata la priorità nel quadro generale dei danni», «Per i tre Mulini citati, inoltre, non è stata presentata richiesta di contributo per la ricostruzione nell’ambito della procedura riservata agli indennizzi per le conseguenze del maltempo a privati e imprese, limitata a prime case e imprese attive»; bastava dirglielo e penso che sarebbe stato contento. Nessuno gli ha risposto, penso che non sia stato contento. Al di là del fatto che la Regione con il supporto dei Governi Renzi e Gentiloni ha messo in campo tanto, forse non sono stati neanche molto contenti gli elettori di Ferriere perché, se non sbaglio, penso che la coalizione di centrosinistra sia stata al 22,85 alla Camera e al 22,99 al Senato, quindi non mi pare che abbia avuto, rispetto al 37 per cento del centrodestra e a circa il 32, il 32,5 per cento dei 5 Stelle, un particolare voto di favore in relazione a quello che è stato fatto.

Quindi mi permettevo soltanto di dire che forse, quando si scrive e i cittadini scrivono, se si rispondesse non dopo tre anni per un’interrogazione, ma magari in trenta giorni, nonostante l’interrogazione, non ci sarebbe ragione perché un elettore del centrosinistra si dovesse pubblicamente lamentare in un modo significativo ritenersi del tutto abbandonato da quella che era la sua naturale coalizione politica. Per il resto, ognuno fa le proprie scelte come ritiene e io penso che il giudizio sulle scelte l’abbiano già fatto gli elettori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Abbiamo terminato le interrogazioni. Procediamo.

 

OGGETTO 6303

Delibera: «Presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Andrea Rossi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Ivan Malavasi.» (140)

(Iscrizione all’ordine del giorno, inversione dell’ordine dei lavori, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): È pervenuta una richiesta da parte del consigliere Pruccoli di iscrizione e poi di inversione dell’ordine dei lavori per trattare prioritariamente l’oggetto 6303 recante la presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Andrea Rossi e la proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Ivan Malavasi.

Chiedo se c’è un intervento a favore e uno contro la proposta di iscrizione, prima di passare al voto per alzata di mano.

Consigliere Foti, ha la parola.

 

FOTI: Presidente, la ringrazio, perché lei ha ammesso la richiesta ai sensi dell’articolo 75 del Regolamento. Debbo dire che, per mia ignoranza, grassa ed evidente però, non ho trovato disciplinato nel nostro regolamento, ma sono certo che gli uffici mi sapranno dire qual è la norma, oltre all’articolo mi pare 100, che disciplina gli atti, oggetto di decadenza nel caso in cui si sia preso atto delle dimissioni del consigliere, non ho trovato dove sia disciplinata la normativa della presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale. Se gentilmente gli uffici mi possono dire qual è l’articolo, sarei lieto, nulla avendo in contrario sull’inversione dell’ordine del giorno, però per invertire una delibera ci vuole il presupposto giuridico per poterla presentare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

L’ufficio le risponderà, ma intanto possiamo procedere. Non ci sono altri consiglieri che chiedono di intervenire.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione all’ordine del giorno dell’oggetto 6303.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di iscrizione all’ordine del giorno è approvata.

Nomino scrutatori i consiglieri Zoffoli, Serri e Bargi.

Ora chiedo un intervento a favore e uno contro per l’inversione dell’ordine dei lavori in modo da affrontarla subito.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Approvata l’inversione dell’ordine dei lavori.

Il consigliere Andrea Rossi (con lettera datata e pervenuta il 27 marzo 2018) ha presentato formali dimissioni dall’Assemblea legislativa.

Invito l’Assemblea a prendere atto delle predette dimissioni, di cui do lettura: «Gentile presidente, con la presente le trasmetto con l’avvio della XVIII Legislatura, avvenuta nella giornata di venerdì 23 marzo, le mie dimissioni da consigliere regionale. Sono stati anni, all’indomani dell’esperienza da sindaco, che mi hanno consentito di entrare in contatto con un Ente che svolge una funzione di importanza straordinaria nella vita quotidiana nelle nostre belle comunità. Quella di consigliere è stata un’esperienza intensa e significativa che ha migliorato il mio background di conoscenze amministrative, che cercherò di portare con me nel nuovo e difficile ruolo che mi spetta. Grazie per la gentile collaborazione su cui ho potuto contare in questi anni, è uno spirito di reciproca lealtà che da parte mia non verrà meno, qualora sarò interessato anche in futuro alle problematiche che potranno riguardare l’Assemblea. Auguro a lei e a tutti gli altri colleghi il più sincero buon lavoro nel nuovo e rinnovato impegno per il bene della nostra amata Regione. Nel ringraziare per l’attenzione e nell’esprimervi la mia stima, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti»

Invito l’Assemblea a prendere atto delle predette dimissioni, con votazione per alzata di mano.

La parola al consigliere Foti.

 

FOTI: Signora presidente, come è noto, la presa d’atto o è specificamente disciplinata dall’organo che ne deve prendere atto, non dalla legge in generale, o diventa difficile dire se deve essere sottoposta a votazione o meno perché in questo caso noi votiamo una presa d’atto che, per assurdo, se l’Assemblea dovesse respingere, va contro la volontà del consigliere Rossi. La parola “presa d’atto” non è sintomatica del fatto che si debba votare o meno. Occorre una norma che disciplina perché viene posta al voto perché o è un automatismo o non è un automatismo. Se è un automatismo, non serve il voto. Se non è un automatismo, serve che ci sia la norma che prevede che cosa succede nel caso l’Assemblea lo respinga. Su questo punto è noto che la Camera dei Deputati è solita respingere in prima istanza le dimissioni del parlamentare per uso, consuetudine e tradizione e accettarle la seconda volta, se e in quanto ripresentate però. Allora io penso che questo discorso non deve essere trattato con fretta perché l’articolo 100, comma 1, l’unico in cui si parla della presa d’atto, dice che «decadono gli atti del consigliere nel momento in cui l’Assemblea ne prende atto», ma ne prende atto come comunicazione o come votazione? Perché il problema è che lei sta ponendo in votazione la presa d’atto, così come, a differenza della decadenza, perché la decadenza, non essendo riservata ad altro organo che non all’Assemblea, presuppone un voto. Quindi chiedevo soltanto che mi si dicesse ai sensi di quale articolo del regolamento dobbiamo porre in votazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Lei ha citato l’articolo 101 ed è l’articolo cui si fa riferimento. L’Assemblea regionale, da quando è nata, ha sempre proceduto, intendendo per presa d’atto che il segnale che l’Assemblea in qualche modo prende atto è attraverso la votazione anche perché non c’è scritto “senza votazione”, come so che in altri regolamenti c’è scritto “senza votazione”. E comunque fino ad oggi si è fatto così. Il consigliere Foti ha ragione ma non ho nessuno che mi abbia detto: «Cambiamo modalità». Il consigliere Rossi si è dimesso, vi ho letto le dimissioni, come mi manifestate che prendete atto delle dimissioni? È una forma di garanzia, per esempio in Ufficio di Presidenza ne abbiamo discusso sul prendere atto e ci siamo dati una modalità consapevole, anche su suoi suggerimenti, soprattutto sui suoi suggerimenti.

Consigliere Foti le do la parola, poi al consigliere Taruffi.

 

FOTI: Presidente, non c’è dubbio che io abbia positivamente collaborato in Ufficio di Presidenza, tant’è vero che l’unica volta, che ero assente, avete chiesto un parere alla Camera che si è dichiarata incompetente a rispondervi, soprattutto nella parte degli uffici. Basterebbe leggere la nota che evidentemente alle agenzie è stata trasmessa come velina e non come nota, ma questo è un altro paio di maniche perché che non rispondessero gli uffici ma la Giunta delle elezioni, basta leggere il regolamento della Giunta delle elezioni per saperlo. Io mi sono permesso di sollevare il caso per una questione opposta alla sua, cioè dato che non è disciplinato purtroppo, cosa capita se l’Assemblea dovesse respingere la presa d’atto? È una facoltà dell’Assemblea, come lei sa, salvo che nelle caserme, nelle chiese, nelle libere assemblee elettive, ognuno esprime come vuole il proprio parere. Io non entro nell’ordine della discussione se sia giusto o non giusto porre in votazione, lei dice che in altri regolamenti c’è scritto “senza votazione”, non so chi l’abbia partorita quest’idea, ma è abbastanza divertente perché, in genere, si dice quando ci vuole la votazione, non quando non ci vuole la votazione.

Nelle prese d’atto si dice quando ci vuole la votazione, non quando non ci vuole la votazione. Non so se si dimette un assessore, se la Giunta ne prenda atto o il presidente della Giunta nomini soltanto il successore, ma questo è un altro argomento. Mi limito a dire che probabilmente sarebbe stata e sarebbe opportuna una revisione del nostro regolamento alla luce anche di un evolversi della legislazione che, fatta a spizzichi e bocconi, rischia di essere incongruente per esempio tra causa di decadenza, causa di rinuncia al mandato, che è cosa diversa dalle dimissioni, causa di dimissioni per incompatibilità, che è altro caso perché questo dovrebbe essere il caso, ma il consigliere Rossi non ne fa menzione perché nel caso in cui uno voglia togliere un’incompatibilità, non la si vota di certo. È lui che vuole togliere l’incompatibilità che dice esistere e noi cosa dobbiamo dire? «Non esiste l’incompatibilità», mi parrebbe abbastanza evidente. Se il caso è quello della incompatibilità, che è cosa diversa rispetto alle dimissioni dal mandato, io dubito che possa essere sottoposto a votazione. Fino ad oggi debbo dire che abbiamo affrontato sia in Ufficio di Presidenza che in tutta la Legislatura questioni che non attenevano alla incompatibilità. Se mi dimetto perché dico «Mi dimetto», voi potete dire: «Facciamo la votazione», ma se mi dimetto per incompatibilità, potete mettere ai voti e, per assurdo, l’Assemblea legislativa tenermi in questa sede e farmi decadere dalla carica di parlamentare?

Io sono esperto nel studiarli questi casi, mi diverto molto a giocare al gatto e al topo, soprattutto quando ritengo che altri stiano giocando al gatto e al topo. Lo dico perché, se uno si dimette per incompatibilità, dovrebbe essere risolto il problema ab initio, non ha bisogno di un voto confermativo perché è lui che dichiara l’incompatibilità. Mentre se uno dice: «Mi dimetto perché non vado più d’accordo con il mio gruppo politico», potrebbe essere che il gruppo politico, per assurdo, ritenendo di poter ricucire i rapporti con questa persona o che l’abbia fatto in un momento di particolare tensione, dice: «Le respingiamo» perché, se le dimissioni sono immediatamente operative e, quando si dice “presa d’atto” che non è accettazione, si dovrebbe ritenere che sono immediatamente operative, Testo unico della legge comunale e provinciale, decreto legislativo 267 per esempio, mi pare qui venga tenuta in vigore la n. 154 solo per i casi dei consiglieri comunali, provinciali, di quartiere e regionali, non a caso prevede che il consigliere, che si dimette, con una procedura di dimissioni, a seconda dei regolamenti, decada immediatamente dalle funzioni. Io non ho dubbi sulla surroga, noi dobbiamo fare una valutazione in relazione alle eventuali cause di incompatibilità e di altro, ho il dubbio che si debba votare quando si tratta (questo penso sia un caso che non so quante volte si sia verificato) di dimissioni dove sussistono le ragioni dichiarate di incompatibilità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Siccome credo questo sia l’antipasto di quello che vivremo probabilmente tra un paio di mesi, il mio consiglio, considerando che oggi non penso che possiamo fare nulla di diverso dal prendere atto e quindi di votare, rispettando le volontà del consigliere che, per sua scelta, ha deciso di dimettersi ovviamente perché chiamato a svolgere un incarico in Parlamento non compatibile con la sua presenza qui, mi permetto solo di consigliare (consiglio non richiesto): prima di arrivare in Aula per eventualmente espletare altre pratiche amministrative, prima di questo punto, consiglierei di verificare tutte le strade possibili e immaginabili, fare tutti i passaggi da fare, formali e informali, per evitare di arrivare a dover votare in quest’Aula perché credo che quel giorno sarebbe, nel caso, un giorno molto lungo e quindi consiglio di evitare di arrivare in quella condizione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Per chiarire, forse per dare degli elementi, il nostro Regolamento non fa distinzione tra le diverse tipologie, a differenza del regolamento della Camera, a cui forse il consigliere Foti fa riferimento, quando è Onorevole. Infatti il regolamento della Camera prevede che il presidente comunica all’Assemblea, che ne prende atto (delle dimissioni) senza procedere a votazione. Lo scrive. Le dimissioni del mandato parlamentare motivate in relazione alla volontà di optare per una carica o per un ufficio con esso incompatibile. Noi non abbiamo queste distinzioni, si prende atto e tutti coloro che si sono seduti fino ad oggi su questi banchi, in caso di dimissioni (come per esempio le dimissioni di Costi e Richetti), la procedura è sempre stata questa. È ovvio che, se uno alza la mano contro, si prenderà la responsabilità personale.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la presa d’atto delle dimissioni del consigliere Andrea Rossi.

 

(Con votazione per alzata di mano, a maggioranza dei presenti, l’Assemblea prende atto delle dimissioni da Consigliere regionale rassegnate dal signor Andrea Rossi).

 

PRESIDENTE (Saliera): È doveroso, ora, procedere alla proclamazione del consigliere subentrante e, pertanto, richiamo alcune delle disposizioni contenute nell’articolo 14, comma 1 (Surroghe) della legge regionale 23 luglio 2014, n. 21 (Norme per l’elezione dell’Assemblea legislativa e del presidente della Giunta regionale). “1. Se in corso di legislatura, per qualunque causa anche sopravvenuta, si rende vacante un seggio dell’Assemblea legislativa, questo è attribuito al candidato che, nella graduatoria delle cifre individuali della medesima lista circoscrizionale cui il seggio era stato assegnato, segue immediatamente l’ultimo eletto”.

Do atto che, dal verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Emilia, relativo alla elezione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna - anno 2014 - risulta primo dei candidati non eletti nella lista di quella circoscrizione avente il contrassegno PD - Partito Democratico e per il quale fu eletto il consigliere Andrea Rossi, il signor Ivan Malavasi.

Proclamo, dunque, Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, in sostituzione del dimissionario consigliere Andrea Rossi, il signor Ivan Malavasi.

L’abbiamo sentito, non poteva essere presente. Avremo occasione.

Rammento che, a termini dell’articolo 17 - secondo comma, della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per l’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale) cui fa rimando la citata legge regionale elettorale n. 21 del 2014, nessuna elezione può essere convalidata prima di quindici giorni dalla data della proclamazione. I Consiglieri regionali divengono titolari dei diritti, dei doveri e delle prerogative inerenti la loro funzione secondo le leggi e lo Statuto regionale (articolo 1 del Regolamento interno).

Abbiamo concluso questa parte. Procediamo con l’ordine del giorno.

 

OGGETTO 5558

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po» (82)

(Relazione di maggioranza, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 5558, progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po».

Il testo è il n. 2/2018, licenziato dalla Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 15 marzo 2018.

Il progetto di legge è composto da tre articoli.

Il relatore della Commissione è il consigliere Massimo Iotti che ha preannunciato di svolgere la relazione orale, il relatore di minoranza è il consigliere Tommaso Foti, che anch’esso ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Do la parola al relatore della commissione, consigliere Iotti, ricordando che ha un massimo di venti minuti. Prego.

 

IOTTI, relatore di maggioranza: Grazie, presidente. L’argomento del progetto di legge riguarda il fiume Po, in particolare la gestione del suo patrimonio ittico. Già nel 2013 un progetto, finanziato dall’Unione Europea, denominato “Life Con.Flu.Po”, riferito al programma Life europeo, riguardava appunto un progetto sulla connettività delle rotte migratorie ittiche. Da qui l’iniziativa, già contenuta nelle finalità del progetto, delle quattro Regioni interessate dal bacino fluviale, di promuovere una gestione condivisa del fiume Po con l’obiettivo di armonizzare le norme, che regolano la pesca e coordinare le azioni inerenti la tutela della fauna ittica e il contrasto al bracconaggio. Come detto, questo programma Life Con.Flu.Po costituisce un atto preordinato di programmazione con la contestuale approvazione della convezione di partenariato, che riguardava la Regione Lombardia, allora capofila, tuttora capofila, la Regione Emilia-Romagna, le province di Piacenza e Rovigo, l’AIPO, l’autorità di bacino e il Parco Ticino. Tale progetto (lo ricordo anche per dare senso all’iniziativa) ha comportato oltre 7 milioni di euro di risorse, in particolare circa il 50 per cento con finanziamento dell’Unione Europea. Da questo ne deriva, come detto, questo protocollo d’intesa che vede in aggiunta al programma Life le Regioni Piemonte e Veneto che sono interessate alla gestione del protocollo. Lo scopo è un impegno alla cooperazione per promuovere una gestione sostenibile, soprattutto unitaria, di tutta la pesca professionale e anche sportiva e della tutela del patrimonio.

Richiamo l’articolo 2 del protocollo dove nelle azioni significative, che dovranno essere messe in atto: la semplificazione e l’armonizzazione delle normative regionali che tuttora, pur con un processo di unificazione, comportano delle differenze, la vigilanza e il controllo delle attività abusive, pratica assolutamente importante e strategica, e con questo anche la promozione delle attività conseguenti di natura faunistica, il controllo e il contenimento delle specie alloctone invasive, la tutela e il ripopolamento, il miglioramento ambientale del corridoio fluviale e una cabina di regia complessiva di tutti i soggetti interessati. Preciso sin d’ora che l’articolo 2 della proposta di legge, che abbiamo in oggetto, chiarisce in maniera evidentemente che la ratifica del protocollo d’intesa, già firmata in via preliminare, ha efficacia reale ed effettiva dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Il fiume Po rappresenta per la nostra Regione un asse strategico fondamentale, oggetto di molti progetti e attività di settore, di pianificazione per la connessione degli habitat ambientali e dei corridoi di spostamento della fauna ittica migratoria nell’intero bacino. È già stato oggetto e sede di discussione in quest’Aula: il progressivo aumento di specie aliene invasive, l’attività di una pesca abusiva per le quali tutti si sono detti assolutamente convinti della necessità di intervenire con grande decisione per bloccare queste attività. L’oggetto dell’accordo punta a superare innanzitutto la frammentazione amministrativa del fiume Po che rischia di rendere vani anche gli sforzi prodotti dalle singole Amministrazioni e quindi un piano unitario alla scala di bacino del fiume per armonizzare prescrizioni, vigilanza e controlli.

Ritorno al citato progetto Life Con.Flu.Po, in particolare riprendendo l’intervento prioritario che ha riguardato l’ambito dell’isola Serafini, zona nel Comune di Monticelli d’Ongina, in Provincia di Piacenza, negli anni Sessanta, proprio in quella zona, venne costruita una diga fluviale per lo sfruttamento delle acque ad uso idroelettrico, tuttora esiste un impianto. Nel corso del 2017, proprio facendo seguito a quella progettazione, è stata ripristinata la continuità ambientale, da intendersi fluviale e per la migrazione ittica, con la riapertura della via migratoria, in particolare questo consente ad una specie di rilievo europeo, come lo storione cobice e ad altre dieci specie di avere una continuità a livello ambientale per le rotte di riproduzione con una soluzione ingegneristica del tutto innovativa, anche perché consente non solo il monitoraggio ma la selezione delle specie. Tale progetto consentirà non solo l’intera percorribilità fluviale, ma sia un collegamento che dal delta del Po collegherà non solo il Lago Maggiore attraverso il fiume Ticino, sia il Lago di Lugano in territorio svizzero, dando continuità a tutti i progetti relativi alla riserva di biosfera del delta del Po e del riconoscimento come patrimonio dell’Unesco. Un progetto di grande interesse, che può riguardare anche ricadute a fini turistici, a fini di pesca sportiva.

Queste sono le premesse reali e significative per la promozione di questa proposta, di questo protocollo d’intesa, che avrà (come potete leggere dai brevi articoli del PdL) la costituzione di un comitato di coordinamento tra tutti gli Enti che potrà effettivamente dare le condizioni per applicare tutte le azioni utili e necessarie. Concludo, un atto sicuramente di rilievo, di importanza strategica e che conferma la buona pratica di un coordinamento territoriale che in questo caso vede non solo quattro Regioni, ma tutti gli enti interessati nel più ampio bacino idrografico nazionale. Credo che da questo punto di vista tutta l’operazione non faccia altro che rendere ancora più efficace tutte le azioni che possiamo pensare a livello ambientale e per quello che riguarda l’attività di un fiume che nella nostra Regione ha importanza strategica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

La parola al relatore di minoranza, consigliere Foti.

 

FOTI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Come avevo cercato di illustrare nel corso della commissione, a mio avviso vi sono solo degli elementi procedurali sulla questione in esame perché noi abbiamo delle norme chiare, che disciplinano la materia delle intese. Queste norme, nel caso di specie, sono state disattese sotto il profilo della procedura perché l’assessore all’agricoltura ha sottoscritto il preliminare di protocollo d’intesa “in oggetto”, dice la delibera e aggiunge: «Dato atto, inoltre, che a seguito della sottoscrizione del suddetto preliminare di protocollo di intesa, si intende necessario procedere alla ratifica del medesimo da parte dell’Assemblea legislativa», se questo è contenuto normativo in esame, la disciplina della materia è data dall’articolo 21 della legge n. 16 del 28 luglio 2008 che, al comma 3, trattando delle intese con le Regioni, prevede che il presidente della Regione o l’assessore da lui delegato sottoscrive l’intesa, previo parere della commissione assembleare competente per materia. Basterebbe esaminare il protocollo, che è allegato, la sottoscrizione è avvenuta in assenza del parere preventivo della commissione in esame; non solo, andando a verificare, occorre anche dire che la ratifica, che viene qui intesa, sempre dall’articolo 21, comma 4, della legge n. 16/2008, questa ratifica ha una procedura molto particolare perché si dice: «Una volta conclusa l’intesa e comunque non oltre quindici giorni dalla sua stipulazione, il presidente della Regione trasmette all’Assemblea legislativa il testo ai fini della ratifica di cui all’articolo 117, comma 8 della Costituzione nell’ambito della competenza legislativa regionale».

È vero che noi ultimamente conosciamo della Costituzione solo l’articolo 122, comma 2, ma probabilmente c’è anche l’articolo 117, comma 8, che disciplina qualcosa. E nella fattispecie, avendo la stessa Assemblea predeterminato un limite invalicabile, che è quello di quindici giorni entro i quali doveva essere sottoposto all’Assemblea legislativa il testo, debbo rilevare che il testo in esame è stato sottoposto con molto ritardo rispetto ai termini di legge. Io non so se gli uffici abbiano rilevato o meno questo o abbiano reso autorevoli pareri, come sono soliti rendere, anche su materie non di loro competenza, ma nel caso di specie sarebbe opportuno (e l’avevo chiesto in commissione, come ricorderà anche il collega Iotti) che si desse una risposta che fosse non una risposta di ordine politico, ma una risposta di ordine tecnico a quesiti di ordine tecnico. Dato che noi approviamo (anche questa è una similitudine rispetto ai trattati internazionali) con legge la ratifica di un accordo e di un’intesa. Proprio perché siamo in sede di ratifica, io ritengo che sarebbe stato opportuno scandagliare se questa ratifica un domani non possa essere impugnata davanti al Giudice ordinario, sollevando l’eccezione di incostituzionalità della norma e dell’intesa medesima perché assunta secondo il principio dello sviamento dei poteri per eccesso di potere da parte dell’organo deliberante. Aggiungo anche (anche questa è notizia abbastanza curiosa) che sul sito del fiume Po, autorità di bacino distrettuale del fiume medesimo, si apprende che nasce la consulta per la gestione della pesca e del patrimonio ittico e si dice che si sono incontrati il 15 giugno 2017 a Milano gli assessori per la sottoscrizione del protocollo d’intesa per l’istituzione di una consulta interregionale per la gestione sostenibile e unitaria della pesca e della tutela del patrimonio ittico e, anche in questo caso, non mi pare che siano state previste e rispettate le procedure di legge, che qui mi sono permesso di richiamare e che tuttora richiamo, tenuto presente che stiamo parlando di un’intesa che risulta sottoscritta il 25 febbraio 2016 a Parma.

Il 25 febbraio 2016 la commissione competente per materia era stata notiziata, e neppure investita, dell’indispensabile parere richiesto alla stessa ex lege regionale né tanto meno, dopo la sottoscrizione di questo atto e cioè entro il 12 di marzo, se vale il principio “dies a quo non computatur”, questo atto avrebbe dovuto essere trasmesso all’Assemblea perché l’Assemblea medesima si pronunciasse secondo i termini indicati di legge, che sono termini che peraltro vengono strettamente indicati perché si ritiene che solo indicando questi termini si dia una corretta applicazione della Costituzione, che prima ho citato, segnatamente dell’articolo 117, comma 8 della stessa. Mi permetto come relatore di evidenziare in questa sede queste questioni perché ritengo, per gli aspetti procedurali sotto il profilo delle intese, dei trattati e di quanto altro un organo legislativo abbia come delega da un organo superiore, o meglio, da una norma di rango invalicabile qual è la Costituzione, rispettare le procedure che ci si è dati in attuazione di una norma costituzionale sia il minimo sindacabile per un’Assemblea elettiva qual è la nostra.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Pettazzoni.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Come detto dal relatore di maggioranza, è un protocollo d’intesa che noi intendiamo come un punto di partenza. Spiegherò il perché. Oltre alle quattro Regioni, che abbiamo già citato, fa parte dell’accordo anche l’autorità di bacino che ha redatto nel 2009 un piano di gestione del distretto idrografico del bacino padano e che ora sta effettuando l’aggiornamento, questo piano prevede quattro punti fondamentali, ovvero il monitoraggio dell’ittiofauna, inteso come contenimento delle specie invasive, ripopolamento di fauna ittica, riqualificazione ambientale dei corsi d’acqua e, soprattutto, l’armonizzazione delle norme relative alla pesca e alla tutela della fauna e al contrasto al bracconaggio. Credo di poter dire che su quest’ultimo argomento (il contrasto al bracconaggio) chi vi parla (non del sottoscritto in particolare, ma del partito di cui faccio parte) si sia speso particolarmente. Un protocollo d’intesa, peraltro sottoscritto da altre Regioni, che va in questa direzione (tutela e contrasto al bracconaggio) troverà sicuramente favore da parte del nostro gruppo. Inoltre, si parla di un protocollo di pesca sostenibile su tre livelli: dal punto di vista ambientale, quindi la conversazione e la riqualificazione dell’habitat, sociale, quindi la condivisione dei regolamenti regionali e attività unitarie di contrasto al bracconaggio, ed economica, ovvero utilizzare nuove risorse pubbliche e trovare metodi per la creazione di nuovi introiti.

Tra gli impegni, che sono emersi da questo protocollo d’intesa, è creare una cabina di regia coordinata tra le quattro Regioni. Debbo dire che ritengo che questa cabina di regia possa essere migliorabile perché questa cabina di regia sarà composta da un componente di ognuno dei soggetti firmatari del protocollo e sarà coordinata dall’autorità di bacino del fiume Po. Se posso fare una proposta, chiederei che possa essere valutata all’interno della nostra Regione la creazione di un tavolo a cui partecipino le associazioni pescatorie e altri attori che si occupano di temi ambientali e di pesca. È fondamentale avere individuato un protocollo comune. Faccio un esempio, immaginiamo di essere in barca al centro del fiume Po, quindi sulla linea di confine, se si pescava in un certo modo da una parte della barca, si soggiaceva alla legislazione del Veneto, per esempio, se si pescava nello stesso modo dall’altra parte, si rischiava di essere in contrasto con le norme della Regione Emilia-Romagna, quindi avere ottenuto una legislazione unica è sicuramente (lo dicevo in apertura) un punto di partenza. Un punto di partenza su cui basare altre intese, per esempio quella sulla navigabilità del fiume Po, l’Unione Europea ha già finanziato parte di un progetto per il miglioramento del sistema idroviario del nord Italia e tanti altri ambiti che, partendo da qui, potrebbero essere messi in atto.

C’è comunque un cambio di passo, che ritengo necessario: uno di questi è la concessione di tratti di fiume ad associazioni. Questo permetterebbe un ulteriore beneficio perché queste ultime si potrebbero occupare, avendo un tratto di fiume da gestire, del ripopolamento, della lotta al bracconaggio, della cura dei tratti a loro individuati e, a tal proposito, è già stato depositato il PdL n. 6268, primo firmatario Fabbri, che abbiamo condiviso e che, partendo da questo protocollo d’intesa, potrebbe essere successivamente accolto. Ribadisco il favore rispetto a questa ratifica, augurandoci che sia inteso solo come un punto di partenza positivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Al di là degli aspetti procedurali che sono importanti e quindi effettivamente votare un protocollo d’intesa siglato nel 2016, ratificarlo nel 2018 è un po’ tardi. Gli aspetti positivi di questo protocollo d’intesa sicuramente ci sono perché si va a concordare con le altre Regioni un programma di azioni particolarmente importanti, in particolare io sottolineo l’armonizzazione delle normative regionali in materia di pesca e le operazioni di vigilanza e controllo volte a contrastare il bracconaggio. Il bracconaggio, che sulla nostra sponda del Po, ma anche su quella veneta, è un problema molto importante. Il coordinamento tra Regioni è un’opportunità che nasce e che va colta proprio perché tra le due sponde del Po ci sono state e ci sono azioni e attività differenti. Il bracconaggio colpisce sia da una parte che dall’altra del Po, l’impressione è che dall’altra parte del Po in Veneto si siano sviluppate azioni di coordinamento per esempio delle Forze dell’Ordine, quindi Carabinieri, Polizia forestale, Polizia provinciale, ASL e Guardia di Finanza che hanno condotto delle operazioni che hanno portato a colpire le bande criminali che operano il bracconaggio, cosa che da questa parte del Po ancora non si è riusciti ad effettuare, forse anche per la differenza numerica dei corpi di Polizia provinciale. Polizia provinciale che ricordo noi avevamo proposto e continuiamo a proporre che la Regione porti all’interno dei propri servizi per riuscire ad avere in prospettiva un aumento di personale, visto che al momento giacciono ancora in un limbo e poi per dare la possibilità di avere un migliore coordinamento a livello regionale.

Altri aspetti che ci differenziano per esempio dal Veneto sono i costi delle licenze di pesca. Ci sono proposte che vengono da buona parte delle associazioni di pesca sportiva che propongono un aumento della tassa del tesserino che ci porterebbe in linea con quella del Veneto. È stata fatta questa proposta perché una delle attività, che viene fatta in tema di bracconaggio, sono i sequestri del pescato che comportano dei costi per lo smaltimento. Al momento, non prevedendo costi per lo smaltimento, sembra che i sequestri di pesce, preso da bracconaggio, stiano calando proprio perché poi probabilmente non si sa bene come andare a smaltire questo pesce. Questi fondi potrebbero essere anche utilizzati per aumentare la vigilanza volontaria.

Altro aspetto sono i fermi pesca. È stato proposto da varie associazioni di istituire dei fermi pesca, fermi pesca notturna o professionali, proprio per poter aumentare la possibilità di ripopolamento, visto che il bracconaggio sta diminuendo in maniera importante la fauna ittica, dall’altra parte per permettere alle Forze dell’Ordine di poter agire in maniera più puntuale in questi momenti di fermo pesca visto che i bracconieri comunque in quel periodo opererebbero e sarebbe più semplice e più facile identificarli e fermarli. Ciò che chiediamo alla Regione è che, con la partenza di questa cabina di regia e con il programma di azioni (che non so se sia in fase di redazione o ci sia già), in questo programma di azioni e di coordinamento i diversi approcci vengano finalmente coordinati in modo che anche da questa parte del Po riusciremo ad incidere con più forza sul bracconaggio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti in discussione generale. Chiedo ai relatori, sia di maggioranza che di minoranza, se vogliono intervenire.

La parola al consigliere Iotti.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Prendo atto della condivisione sostanziale dei contenuti della proposta di legge, restando rigorosamente al tema oggetto di votazione e quindi l’oggetto dell’intesa, naturalmente è un punto di partenza e non può che essere tale, ma è l’elemento di partenza necessario e condizione necessaria per poter garantire che poi tutte le azioni e tutte le decisioni da prendere possano essere condivise e gestite in forma unitaria. Quindi non posso che rimandare poi all’azione degli assessorati per portare avanti tutto ciò che è necessario in termini di attuazione. Per ciò che riguarda gli elementi procedurali, io non vado certamente a negare quanto il collega Foti ha elencato, non entro nel merito perché non è mia prerogativa. Posso solo ricordare che in ambito di commissione le risposte di ordine politico sono state date dall’assessore Caselli, nel senso che la ratifica è stata fatta per trovare anche un momento comune non gli altri assessori, questo era doveroso. Posso solo ribadire che la natura di quella sottoscrizione era del tutto preliminare in quanto, come ho detto nell’illustrazione, l’articolo 2 del nostro PdL dice chiaramente che l’efficacia dell’intesa decorre per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna dall’approvazione della proposta di legge. Anche l’assessore ha detto che certamente c’è stato un passaggio mancato, ma posso garantire che non sono state messe in discussione le prerogative di questa Assemblea in quanto è il voto di oggi che dà reale efficacia alla proposta di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

Non ho altri iscritti, per cui possiamo procedere alla discussione degli articoli della legge.

Articolo 1.

Dibattito generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessuno iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 1 è approvato.

Articolo 2.

Dibattito generale. Nessuno iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessuno iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 2 è approvato.

Articolo 3.

Dibattito generale. Nessuno iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessuno iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 3 è approvato.

Ora le dichiarazioni di voto sull’intero progetto di legge, cinque minuti per gruppo.

La parola al consigliere Torri.

 

TORRI: Grazie, presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Sinistra Italiana a fronte del lavoro svolto in commissione su questo progetto di legge, condividendone anche l’intento, che è quello, nel rapportarsi con le altre Regioni, di mettere ordine e dare chiarezza ai cittadini, ai fruitori, a chi svolge questo tipo di attività. Lo condividiamo come principio e, in generale, per tutta una serie di ambiti, nel raccordarsi con altri Enti, si prova a dare razionalità e un quadro più chiaro ai cittadini. Dovrebbe essere un principio da proseguire e da applicare in tanti ambiti, quindi riconosciamo lo sforzo della Giunta in questo senso per cui votiamo favorevolmente. Aggiungo una considerazione riguardo a questo tipo di attività e di raccordo e la volontà di fare chiarezza, su questo come su altri ambiti l’importanza non solo di raccordarsi con gli altri Enti dello stesso livello o superiori, ma anche quelli più bassi, quindi con gli Enti locali in modo da avvicinare di più le persone al processo decisionale. Pensiamo che si vada in questo senso con quest’atto, di conseguenza il voto è favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 5558, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

32

Contrari

 

--

Astenuti

 

1

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po».

Procediamo con gli atti di indirizzo.

 

OGGETTO 5998

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge 194/1978, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze, al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell'attività svolta dai Consultori, e anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa e per la tutela della vita del concepito. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Passiamo all’oggetto 5998, risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere complessivamente le modalità di applicazione della legge 194/1978, incentrando la propria azione sulla promozione della vita e della famiglia, operare per un sempre più costante e significativo calo delle interruzioni volontarie delle gravidanze, al fine di consentire la prosecuzione delle stesse, coinvolgendo nell'attività svolta dai Consultori, e anche attraverso eventuali contributi, quelle formazioni di base e associazioni di volontariato che operano per il sostegno alle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa e per la tutela della vita del concepito, a firma del consigliere: Bignami.

È un atto di indirizzo, era stata approvata questione sospensiva nella seduta antimeridiana del 14 marzo 2018.

Su tale oggetto insiste una proposta di emendamento, a firma del consigliere Bagnari. Non vedo in Aula il proponente, il consigliere Bignami. Non posso sospenderla nuovamente, perché è già stata sospesa.

Con la presenza del proponente, il consigliere Bignami, procediamo con la discussione generale sul documento, dieci minuti per ciascun consigliere. Prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Mi scuso con i colleghi per il ritardo e con la Presidenza. La risoluzione, che mi permetto di sottoporre all’attenzione dell’Aula, attiene un fenomeno che credo essere estremamente importante e che tocca direttamente il tema delle politiche demografiche che la nostra Regione da tempo, nell’esercizio delle proprie competenze, esercita, in particolar modo riguarda uno dei segmenti più significativi e importanti, quello sulle modalità di applicazione della legge n. 194, inerente la tutela della natalità e dello svolgimento dell’attività da parte di uno dei momenti più significativi che è l’attività consultoriale di supporto alla natalità. Ho cercato di esprimere in maniera generica ed oggettiva questo tipo di illustrazione in fase preliminare perché credo sia necessario porre in mezzo a questo tipo di discussione una riflessione di carattere generale, che attiene le scelte di politica demografica che la Regione sta dispiegando. Parto con dei numeri che, nella loro rudezza e brutalità, credo rappresentino in maniera significativa ciò che in concreto sto affrontando. Dal ’92 ad oggi sono stati praticati circa 250 mila aborti nella nostra Regione. Solo nell’ultimo biennio abbiamo registrato sessantamila interruzioni volontarie di gravidanza. Abbiamo perciò dei numeri che dimostrano come se soltanto anche la nostra Regione volesse affrontare non con un sostegno all’IVG ma con una opposizione, compiuta nell’ambito di ciò che è legalmente disciplinato, all’esercizio dell’IVG, si potrebbero risolvere tanti problemi collegati al calo demografico, che portano alcuni addirittura a ritenere che questo possa essere, invece, surrogato dall’importazione da paesi stranieri di persone, uso il termine “importazione” non a caso perché spesso e volentieri questo tipo di traffici si risolve per essere (uso l’espressione di un operatore che ha riservato queste parole con me) un vero e proprio mercato di esseri umani. Questo nella sola Regione Emilia-Romagna, quindi possiamo immaginare con che cosa abbiamo a che fare nel momento in cui dobbiamo affrontare il problema a livello nazionale, nella solo Emilia-Romagna dal ’92 ad oggi 250 mila aborti, nella nostra Regione abbiamo registrato sessantamila aborti nell’ultimo biennio, io credo che, prima di andare a parlare di risoluzione del problema demografico, magari sfruttando dei flussi migratori irregolari e illegali, avremmo il dovere di favorire e di incentivare le nascite nel nostro territorio con politiche di sostegno alla famiglia de i supporto alla natalità che, invece, oggi vanno esattamente nella direzione opposta.

Credo sia emblematico il caso (torno ad un tema affrontato nelle domande di attualità da alcuni colleghi) della chiusura del centro nascite di Pavullo in cui, se non è più possibile nascere, è possibile praticare l’aborto e credo che questo sia paradigmatico di come la nostra Regione affronta il tema perché incentiva la morte e disincentiva la nascita. Parlo espressamente di morte perché, a giudizio di chi parla, la tutela giuridica che va approntata nei confronti della vita, che una donna porta in grembo, non è stabilita o stabilibile sulla base del trascorrere di novanta giorni piuttosto che di quaranta giorni piuttosto che di sessanta giorni. È vita nel momento in cui c’è il concepimento ed è nel momento stesso in cui c’è concepimento i genitori e lo Stato, in sussidiarietà, dovrebbero essere i primi soggetti attivi nella tutela di quella vita.

Trovo quanto meno singolare che lo Stato si preoccupi di tutelare tutto e tutti, ma si dimentichi di tutelare quella forma di vita che è particolarmente debole, fragile, abbisognevole di tutela. In questo contesto complessivo si inserisce la risoluzione, una risoluzione che affronta un tema scomodo, abbiamo presentato un progetto di legge, che si è ritenuto di non passare all’esame dell’Aula, abbiamo manifestato in più occasioni con accesso agli atti e interrogazioni una netta contrarietà rispetto a questo tipo di pratiche abortive, e crediamo che il solo parlare del tema non sia sufficiente, ma crediamo sia necessario dare corso ad una revisione profonda e sistematica di queste politiche che parta da tre assunti di base, che ho illustrato e che voglio sintetizzare: la vita si ha al momento del concepimento, la tutela della vita in una concezione sacrale della stessa deve essere la priorità dello Stato, qualsiasi forma di assenza di tutela nei confronti della vita in quel momento è una sconfitta dello Stato che ipocritamente pretende di tutelare soggetti nati, ma rinuncia a tutelare soggetti concepiti. La risoluzione (ed è il terzo punto) delle problematiche correlate alla demografia e al calo democratico non trova risposta nella accettazione di flussi migratori incontrollati e illegali, ma trova risposta in un’azione di promozione e tutela della natalità qual è quella che le Regioni, nell’esercizio delle proprie funzioni, possono dispiegare. Questo è il contesto complessivo e valoriale in cui ho presentato la risoluzione, che rassegno all’attenzione dei colleghi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola alla consigliera Mori.

 

MORI: Grazie, presidente. Come dice il collega Bignami, è senza dubbio un tema impegnativo, delicato, che ci interroga tutti e tutte, ma che assolutamente la Regione Emilia-Romagna ha affrontato, intende affrontare e affronterà in tutte le sedi per la sua importanza e per i ragionamenti e le riflessioni conseguenti. Gli elementi di modifica, che attengono al Parlamento, ci penserà il collega Bignami eventualmente a proporli nelle sedi opportune. Dico questo perché in realtà la commissione parità ha già avuto modo di approfondire i numeri e le relazioni in collaborazione con l’assenso del presidente Zoffoli approfondirà ulteriormente in una commissione congiunta i dati della relazione e anche l’aggiornamento sui nuovi indirizzi assunti dalla Giunta in merito alla contraccezione in modo tale da fare un ragionamento e un dibattito certo sui dati e sui numeri, ma anche di riflessione a 360 gradi perché la risoluzione sia per il merito che per l’approccio ideale o valoriale, forse anche ideologico, che la ammanta non ci può vedere favorevoli. Quando le posizioni sono chiare e certe nella loro rispettabilità, ma anche contrapposizione, si è anche più lucidi nella analisi dei dati.

Dico questo perché i dati che può vantare l’Emilia-Romagna sono dati di un calo ulteriore, il 33/35 per cento dell’interruzione volontaria di gravidanza, e quindi il ricorso alle interruzioni, perché è obiettivo di tutti e di tutte della Regione Emilia-Romagna, fare sì che questo evento traumatico, questo evento molto spiacevole per la donna sia ridotto al lumicino perché ciò vorrebbe dire maggiore consapevolezza, prevenzione, approfondimento dei temi e consapevolezza individuale, oltre che collettiva. Un conto però è essere opposti all’interruzione volontaria di gravidanza, come la n. 194 ci consegna come obiettivo, un conto è essere oppositori delle donne che sono indotte alla scelta. In questo senso, quindi, la costante diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza in Regione e anche e soprattutto nelle cittadine straniere, che erano le più esposte in questo senso, credo che sia un elemento di valore, da mettere in valore perché significa che l’impegno costante di prevenzione, non soltanto dei consultori familiari il cui ruolo viene enfatizzato nella risoluzione, ma che noi enfatizziamo da sempre perché i consultori sono un presidio assolutamente importante su cui anche il Piano sociale sanitario investirà in rafforzamento e per la prevenzione, ma questa enfasi non può essere un’enfasi che diventi ostativa alla attuazione della n. 194, che la Regione si impegna a rendere sempre più adeguata agli obiettivi di diminuzione dell’interruzione volontaria di gravidanza e di promozione di una salute, un benessere femminile e della sua popolazione giovanile con azioni che oggettivamente sono riscontrabili.

Dicevo però che ridurre il tema della demografia al calo delle interruzioni volontarie di gravidanza mi sembra oggettivamente (e non soggettivamente) un elemento un po’ riduttivo rispetto alla sfida dell’aumento demografico anche perché noi sappiamo, nel merito delle motivazioni che sono state sondate da una ricerca in Regione, che spesso le motivazioni sono di salute individuale, di sostenibilità e di certezze della donna, che vanno ben oltre il tema e che necessitano un’intera società che sia protesa al sostegno di un percorso di affermazione e di emancipazione femminile. E ciò significa maggiore sicurezza sociale e maggiore predisposizione ad investire sul futuro e quindi sulla maternità che a noi interessa come investimento sociale, culturale, ma non ideologico in sé perché la responsabilità delle prospettive del futuro non può stare solo sulle donne in quanto corpo agendi.

Questo lo vorrei dire in termini molto chiari. Dicevo, il Piano sociale sanitario, che abbiamo avuto modo recentemente di approfondire, mette in grande luce questo tema come investimento, le collaborazioni con le associazioni, con il territorio sono già in atto, ripeto però che non può diventare un elemento di colpevolizzazione o regressione di un diritto che è sancito dalla legge e che mira al benessere e alla salute della donna in particolare. Ovviamente il tema della genitorialità entra prepotentemente a livello culturale in questo percorso e anche su questo la nostra Regione sta investendo e sta impegnando molte delle sue forze per cui dal punto di vista valoriale e di principi attuativi della legge la Regione Emilia-Romagna può vantare non soltanto investimenti certi e chiari, che poi andremo a dettagliare nelle commissioni congiunte anche per avere un migliore livello di valutazione dei dati che sono messi in chiaro, ma questo investimento è anche un investimento culturale oggettivamente riscontrabile. Quello che non è possibile avvallare è un sovvertimento di responsabilità, indirizzi e sostanza che è ovviamente rispettabile nelle posizioni, ma non ci vede favorevoli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

La parola alla consigliera Prodi.

 

PRODI: Grazie, presidente. Per pronunciare un voto assolutamente contrario alla risoluzione, come la collega Mori diceva precedentemente le interruzioni volontarie di gravidanza in questa Regione sono in diminuzione costantemente. Quello che ho trovato inaccettabile nell’esposizione del collega Bignami è l’argomento autoctono, sul fatto che dovremo stare attenti all’applicazione della 194 perché altrimenti si insinuano altre popolazioni che non invece la prestigiosa razza emiliano-romagnola. Non so se lui sa che in termini assoluti più del 40 per cento sono effettuate da donne straniere e che hanno un’incidenza del 16,8 per mille rispetto alla popolazione, rispetto alle italiane che sono 5,2 per mille. Quindi trovo questo un argomento insidioso e abbastanza insopportabile. L’ipocrisia della sacralità della vita vorrei che fosse spesa anche quando parliamo di Afrin o dei rifugiati, dei richiedenti asilo, di coloro che sono vivi e vivono in condizioni disumane grazie a tutta una serie di politiche che vengono disconosciute nei loro effetti.

Per quanto riguarda la legge n. 194, io dico che è un compromesso raggiunto con grande sofferenza, aggiungo anche in anni e secoli di dolore delle donne. Bisogna avere molto rispetto quando si parla di questi argomenti perché avvengono spesso sul corpo delle donne. Vi invito a guardare una fotografia di una tavola rotonda, che si è svolta di recente in Polonia, una nazione che sta svolgendo lo sguardo verso un inasprimento delle regole, dove sono tutti rigorosamente uomini a parlare di questo processo. Per cui bisogna fare un passo indietro e, per quanto riguarda la gravidanza, senza la donna non c’è nemmeno il figlio e quindi metto davanti il benessere fisico e psichico della donna prima di ogni cosa, con tutti i diritti che le donne devono vedere rispettati. Apro e chiudo la parentesi sugli obiettori e sul fatto che in molte strutture pubbliche le donne non possono avere un diritto che è loro riconosciuto dalla legge. C’è solo una parola per cui sono d’accordo con la risoluzione del consigliere Bignami, cioè “i consultori asettici”. Sono d’accordo, i consultori non dovrebbero ospitare le associazioni che non sono d’accordo con la piena applicazione della legge n. 194. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

Consigliere Bignami, prego.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Ringrazio le colleghe che sono intervenute e che, pur da prospettive differenti, hanno comunque valutato la mia risoluzione. Mi permetto tre osservazioni. La prima, quando ho citato dei numeri, non sono stato a guardare se parliamo di prestigiosa razza emiliano-romagnola o di altro. Per me un bambino è un bambino, non mi interessa il colore, la provenienza, la razza, nei numeri, che ho citato, sono volutamente ricompresi gli aborti praticati anche da donne straniere proprio perché credo che parliamo di una cosa che va al di là del tema affrontato maldestramente dalla collega Prodi, che però è molto chiara quando dice che per lei viene prima di ogni cosa la tutela della donna, e quindi prima anche dei diritti del nascituro. Su questo è stata molto chiara e penso che sia molto onesto da parte sua averlo riconosciuto.

Mi piacerebbe che, quando lei afferma che non c’è evento di nascita in assenza di una donna, lo tenesse presente anche quando si parla di forme come utero in affitto, di stepchild adoption o di altre situazioni in cui abbiamo visto due padri avere dei figli con modalità che mi auguro riceveranno la stessa considerazione da parte della collega Prodi, che so che non riserverà perché purtroppo, tra le tante cose che mi può insegnare, c’è anche il livello di ipocrisia che la ispira in questi interventi. Per quanto riguarda invece la n. 194, mi permetto di rilevare che l’articolo 5, non a caso richiamato nella risoluzione, afferma che il consultorio ha come scopo quello di aiutare le cause che porterebbero all’interruzione volontaria della gravidanza. Non ha altri scopi.

Nelle precedenti versioni delle relazioni su IVG, si elogiavano anche i tempi ristretti con cui si riscontrava positivamente la richiesta di IVG, proprio nella direzione opposta e, proprio a seguito dell’intervento del sottoscritto, si decise di eliminare questo riferimento in ordine ai tempi di riscontro perché la legge non dice questo, la legge dice che bisogna rimuovere le cause che portano all’aborto perché per noi viene prima il concepito (è un ribaltamento valoriale). Quella è la tutela che deve essere approntata. Esistono forme di sostegno: le adozioni. La Regione Emilia-Romagna si è lungamente vantata di avere ripristinato nell’Ospedale Maggiore la ruota perché è giusto che una donna possa rifiutare anche un figlio, credo che non sia giusto uccidere quel figlio, così l’ho detto con chiarezza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Ascoltando le parole del consigliere Bignami in questo intervento, come in quello di questa mattina, io traggo la conclusione che, visto il suo ruolo anche di deputato della Repubblica, è a conoscenza di informazioni di dettaglio di quante non ne possediamo noi, l’onorevole Bignami considera che presto torneremo a votare perché i toni, che sta utilizzando questa mattina, sono da piena campagna elettorale. Avendo frequentato e frequentando le aule romane, ha tratto la conclusione in questi giorni che non si farà nessun Governo e si tornerà presto a votare. Non mi spiego altrimenti i toni da comizio, da campagna elettorale, che ha utilizzato in questo intervento, permettendosi di etichettare interventi della collega Prodi con parole “maldestro intervento” o addirittura accusandola di ipocrisia. Invece io condivido dalla A alla Z l’intervento della consigliera Prodi, non ho che da aggiungere questa considerazione a quanto detto dalla collega Prodi.

Visto che quest’Aula prima o poi dovrà esaminare la situazione non solo del consigliere Rossi, ma anche di altri colleghi, mi auguro che questa condizione di campagna elettorale possa risolversi in un modo o nell’altro perché un anno, un anno e mezzo in questa condizione sarebbe difficilmente sopportabile quanto meno perché quelli che sono qui difficilmente potrebbero votare, almeno da questa parte dell’Aula, mi auguro, consigliere Bignami, che legittimamente può fare campagna elettorale, ma sarebbe utile che non utilizzasse questa sede per il prossimo anno e mezzo per continuare a fare campagna elettorale perché correremo il rischio di stancarci, di appesantire il dibattito che invece dovrebbe essere di altro tipo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ho altri in discussione generale.

Dichiarazioni di voto. Nessuno iscritto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5998, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione oggetto 5998 è respinta.

Oggetto 5318, ho guardato l’orologio: lo affrontiamo o nel pomeriggio alle 14? Capigruppo?

Bene, ci vediamo alle 14 dopo le interpellanze.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,53

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano BONACCINI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Simona CASELLI, Massimo MEZZETTI e i consiglieri Enrico AIMI, Giuseppe BOSCHINI, Gabriele DELMONTE, Matteo RANCAN e Raffaella SENSOLI.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 5558 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Ratifica del Protocollo di Intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Veneto per una gestione sostenibile e unitaria della pesca e per la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po".” (82)

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 32

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 1

Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 16

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Ivan MALAVASI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

6244 - Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: “Disposizioni in materia di tirocini. Modifiche alla Legge regionale 1 agosto 2005, n. 17 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro)”. (delibera di Giunta n. 356 12 03 18)

6253 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla Legge Regionale 28 luglio 2008, n. 16 (Norme sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto comunitario, sulle attività di rilievo internazionale della Regione e sui suoi rapporti interregionali. Attuazione degli articoli 12, 13 e 25 dello Statuto regionale)". (15 03 18) A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Prodi, Calvano, Poli, Zappaterra, Tarasconi, Cardinali, Bagnari, Zoffoli, Molinari, Taruffi, Caliandro, Soncini, Boschini, Ravaioli, Paruolo, Campedelli, Sabattini, Lori, Rossi Nadia, Marchetti Francesca, Serri

6268 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: ''Modifica della Legge Regionale 07 novembre 2012, n. 11 (Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dell'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne)”. (20 03 18) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Liverani, Rancan, Pettazzoni

6275 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Tutela della privacy e dignità sul luogo di lavoro. Modifica alla Legge regionale 1 agosto 2005, n. 17 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro)". (21 03 18) A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

6292 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifica della Legge regionale 28 luglio 2004, n. 16 "Disciplina delle strutture ricettive dirette all'ospitalità". (26 03 18) A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

6239 - Interrogazione a risposta scritta circa pareri e istanze riguardanti problematiche relative alla legge urbanistica regionale n. 24, approvata dalla Regione Emilia-Romagna nel 2017. A firma del Consigliere: Bargi

6240 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti un impianto natatorio sito nel Comune di Monterenzio. A firma del Consigliere: Bignami

6241 - Interrogazione a risposta scritta circa le sanzioni, e le relative procedure, irrogate dalla Regione Emilia-Romagna relativamente alle campagne lattiere 2012-2013 e 2013-2014. A firma del Consigliere: Fabbri

6242 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare la sicurezza di autisti ed utenti del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alla situazione relativa a SETA ed a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Torri

6243 - Interrogazione a risposta scritta circa l’aggiornamento della L.R. n. 13/2015 alla luce del referendum del 4/12/2016 che ha mantenuto in vita le Province, ma depauperandole di risorse umane e finanziarie, e la revisione della disciplina regionale in materia di fusioni ed unioni di Comuni e di promozione dei relativi percorsi associativi. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Rontini, Tarasconi, Zoffoli, Montalti, Zappaterra, Molinari, Paruolo, Cardinali, Rossi Nadia, Foti, Boschini

6245 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche causate al trasporto pubblico, specie ferroviario, dalla riattivazione della frana storica della Maranina nel Comune di Gaggio Montano. A firma del Consigliere: Taruffi

6246 - Interrogazione a risposta scritta circa l’implementazione, in ambito sanitario, di un sistema RIS/PACS unico a livello regionale. A firma del Consigliere: Paruolo

6247 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare la popolazione relativamente ad emissioni prodotte da una azienda produttrice di ceramiche sita nel Comune di Borgo Val di Taro (PR). A firma del Consigliere: Bignami

6250 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i gravi disagi per l’utenza della linea ferroviaria Mantova-Carpi-Modena. A firma del Consigliere: Campedelli

6251 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alle criticità causate dal maltempo nelle aree di alta collina e montagna della Provincia di Forlì-Cesena, ripristinando inoltre la relativa viabilità. A firma del Consigliere: Pompignoli

6252 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare i disagi per l’utenza della linea ferroviaria Modena-Carpi-Mantova. A firma del Consigliere: Torri

6254 - Interrogazione a risposta scritta circa notizie riguardanti il trasferimento degli uffici e del personale del Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca di Parma (STACP). A firma della Consigliera: Gibertoni

6255 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la sede e la bandiera di un collettivo bolognese, recante un messaggio di ostilità nei confronti della Polizia. A firma del Consigliere: Bignami

6256 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità che l’ANAS ponga in essere un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria della strada SS 12, specie nel tratto che attraversa la Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Serri

6259 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il non aggiornamento degli oneri di urbanizzazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

6260 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per svolgere un censimento regionale dei precari presenti nelle strutture sanitarie pubbliche, e la relativa stabilizzazione. A firma della Consigliera: Sensoli

6261 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per accertare la corretta destinazione dei fondi pubblici per la ricostruzione post sisma. A firma del Consigliere: Bignami

6262 - Interrogazione a risposta scritta circa proposte integrative, riguardanti il risarcimento di beni mobili di attività economiche, relative al Dipartimento della Protezione Civile. A firma del Consigliere: Foti

6264 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alla situazione di dissesto idrogeologico delle zone dell’Appennino con particolare riferimento alla Provincia di Reggio Emilia ed al Comune di Ventasso. A firma del Consigliere: Torri

6265 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità ed i criteri di selezione riguardanti la partecipazione agli eventi riguardanti “Art City Bologna” e “Art City White Night”. A firma del Consigliere: Bignami

6266 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza urbana, con particolare riferimento allo stato di degrado e di insicurezza esistente nel piazzale Alberto Dalla Chiesa a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

6267 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare l’incremento del carico fiscale sui contribuenti con particolare riferimento alle bollette per l’energia elettrica. A firma del Consigliere: Bignami

6270 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte ai danni subiti dal territorio dell'Appennino bolognese a causa dell'ondata di maltempo che lo ha colpito. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6271 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per evitare distorsioni nell'utilizzo del "Bonus cultura" destinato agli studenti. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

6272 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la sicurezza e la manutenzione delle strade provinciali nel territorio metropolitano ed appenninico di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

6274 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare le emissioni odorigene connesse all’industria ceramica. A firma della Consigliera: Gibertoni

6276 - Interrogazione a risposta scritta circa la riorganizzazione del sistema scolastico locale sul modello degli Istituti comprensivi, con particolare riferimento alla situazione relativa a Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

6277 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere questioni riguardanti il trasporto pubblico locale di Modena, Reggio nell'Emilia e Piacenza, con particolare riferimento a SETA. A firma del Consigliere: Foti

6278 - Interrogazione a risposta scritta circa incarichi e questioni riguardanti l'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Bignami

6279 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la realizzazione di una centrale a biomasse nel Comune di Villa Minozzo (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

6280 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere la situazione di carenza di organico del Corpo dei Vigili del Fuoco di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

6281 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte ai ritardi nel rilascio dei rinnovi delle nomine delle Guardie Ecologiche Volontarie nella Provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Calvano

6282 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per consentire l’assunzione dei candidati idonei esterni al concorso per 400 vice ispettori dell’ex Corpo Forestale dello Stato. A firma della Consigliera: Piccinini

6283 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la realizzazione di un edificio residenziale, secondo i principi di cohousing, nel Comune di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

6284 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti lo spostamento degli Uffici del Centro per l'Impiego di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

6285 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i lavori di ristrutturazione del ponte sul Po che collega, attraverso la S.S. 16, i comuni di Ferrara e Occhiobello. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

6286 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i disagi per i pendolari e l’utenza della linea ferroviaria Porrettana causati da una frana verificatasi nella zona di Marano. A firma del Consigliere: Bignami

6287 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte ai disagi, causati dalla frana di Marano a Gaggio Montano, per gli utenti della linea ferroviaria Porrettana, con particolare riferimento alla tutela dei pendolari. A firma del Consigliere: Caliandro

6288 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti l’impianto di incenerimento di rifiuti di Piacenza. A firma del Consigliere: Bertani

6289 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare l’utenza ed i pendolari della tratta ferroviaria Modena-Carpi-Mantova ed eliminare i relativi disservizi. A firma della Consigliera: Gibertoni

6290 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare le zone di spiaggia libere, con particolare riferimento alla situazione esistente a Rimini. A firma delle Consigliere: Gibertoni, Sensoli

6291 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per valorizzare i Centri per l’Impiego e le relative funzioni. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

6293 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in merito alla ricollocazione dei lavoratori espulsi dal sito produttivo della Castelfrigo. A firma della Consigliera: Prodi

6294 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti le strade del territorio metropolitano interessate da smottamenti e movimenti franosi, al fine di ripristinare la sicurezza e la percorribilità delle stesse. A firma del Consigliere: Bignami

6295 - Interrogazione a risposta scritta le azioni da porre in essere per garantire la sicurezza degli utenti del trasporto ferroviario e far fronte ai disagi per gli operatori della Polizia di Stato. A firma della Consigliera: Piccinini

6297 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la concessione dell’utilizzo temporaneo di una parte di spiaggia libera, a Rimini. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

6298 - Interrogazione a risposta scritta circa ritardi riguardanti l’attività di elisoccorso, con particolare riferimento alla situazione esistente nella Provincia di Reggio Emilia ed alla tutela delle zone montane. A firma della Consigliera: Mori

6299 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per tutelare le partorienti abitanti nelle zone montane e prive dei punti nascita, con particolare riferimento ai ritardi riguardanti, come avvenuto a Castelnovo né Monti, l’elisoccorso. A firma del Consigliere: Torri

6300 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte alle problematiche riguardanti la manutenzione ed il dragaggio del Po di Volano. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

6301 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti la tutela della popolazione dalle emissioni di una azienda ceramica sita a Borgo Val di Taro. A firma della Consigliera: Gibertoni

6302 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per far fronte ai danni causati a case, viabilità ed infrastrutture dalle piogge alluvionali del 14 settembre 2015, con particolare riferimento alle zone montane della Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

6305 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sanare la situazione di pericolo e di dissesto causata dal crollo di una scarpata, avvenuto nel Comune di Marzabotto. A firma del Consigliere: Bignami

 

Interpellanze

 

6269 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere per favorire la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica connessi ad impianti fotovoltaici per le utenze domestiche. A firma della Consigliera: Gibertoni

6304 - Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti, in materia di viabilità, il corridoio E45/E55. A firma del Consigliere: Bertani

 

Risoluzioni

 

6248 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni in ambito istituzionale, parlamentare e governativo al fine di tutelare la dignità ed i diritti di tutti i docenti coinvolti nelle questioni riguardanti l’efficacia abilitante del Diploma Magistrale e l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei soggetti interessati. (15 03 18) A firma dei Consiglieri: Rancan, Bargi, Fabbri, Rainieri, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

6257 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi opportune, nazionali e diplomatiche, perché ottengano una risposta rapida e positiva quanti, da più parti, chiedono che venga fatta chiarezza sui mandanti e responsabili dell'omicidio, avvenuto a Rio de Janeiro, di Marielle Franco, attiva nella promozione dei diritti umani e civili delle minoranze, della popolazione femminile e degli abitanti delle favelas. (16 03 18) A firma del Consigliere: Torri

6258 - Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi promotrice presso il Governo al fine di sottoscrivere uno o più specifici accordi per la promozione della sicurezza integrata sul territorio della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'articolo 3 del decreto-legge n. 14 del 2017; attivandosi inoltre presso il Ministero dell'Interno per avviare sperimentazioni volte a favorire l'interconnessione tra le amministrazioni locali dell'Emilia-Romagna e le relative strutture di polizia con il sistema di controllo targhe del Servizio Nazionale Controllo Targhe e Transiti attestato presso il CEN della Polizia di Stato di Napoli, anche al fine di favorire interrogazioni massive sulle targhe rilevate dalle polizie locali e consentire di conseguenza la verifica di eventuali auto rubate. (16 03 18) A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Rontini, Caliandro, Bagnari, Mori, Zappaterra, Lori, Rossi Nadia, Ravaioli, Calvano, Sabattini, Poli, Boschini, Cardinali, Paruolo, Montalti, Iotti, Campedelli, Marchetti Francesca, Serri, Zoffoli, Mumolo, Bessi, Soncini

6263 - Risoluzione per impegnare la Giunta a dare piena attuazione al Registro regionale tumori previsto legge regionale 1 giugno 2017, n.9, disponendo il recupero dei dati pregressi per i territori sprovvisti del registro provinciale tumori, con particolare riferimento alla provincia di Bologna, rapportandosi inoltre con il Garante per la protezione dei dati personali per adottare il regolamento regionale previsto dall'art 6 comma 3 della legge regionale 1 giugno 2017, n.9, che individui i tipi di dati sensibili, le operazioni eseguibili, le specifiche finalità perseguite da ciascun registro, il titolare del trattamento del singolo registro, i soggetti che possono avervi accesso, i dati che possono conoscere e le misure per la custodia e la sicurezza dei dati stessi, affinché possa avvenire la strutturazione di un Registro tumori regionale unico. (19 03 18) A firma della Consigliera: Piccinini

6296 - Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere alle ferrovie dello Stato italiane la soluzione dei problemi logistici e strumentali che minano la sicurezza dei passeggeri a terra e che comportano incomprensibili disagi per gli operatori della Polizia di Stato, ad affrontare tematiche specifiche affrontate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, in riferimento ai servizi di Polfer, come quelli legati alla installazione dei varchi di accesso ai binari ed alla presenza di scanner per i bagagli o gli orari di apertura della sala d'attesa, a verificare il rispetto degli impegni previsti nel contratto di servizio fra CTI (Trenitalia e Tper) e Regione, a sostenere le giuste richieste del personale delle forze dell'Ordine dirette ad ottenere un reale rafforzamento degli organici ed a migliorare i mezzi, le sedi e gli strumenti con cui opera, sul nostro territorio, anche nell’ambito della ricollocazione degli agenti. (26 03 18) A firma della Consigliera: Piccinini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

5869 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare affinché l’AUSL Romagna garantisca un’adeguata assistenza ai malati di SLA con percorsi strutturati. A firma dei Consiglieri: Prodi, Rontini

5870 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti gli obblighi di pubblicazione di informazioni sulla situazione patrimoniale dei dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. A firma del Consigliere: Bignami

5872 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire il mantenimento del servizio di consulenza pediatrica diurna nel Pronto Soccorso dell’Ospedale del Delta di Lagosanto. A firma del Consigliere: Fabbri

5873 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e problematiche riguardanti i criteri stabiliti per i protocolli operativi e le linee guida relativi agli interventi, in ambito sanitario, di emergenza ed urgenza. A firma del Consigliere: Bignami

5874 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la registrazione dei farmaci. A firma del Consigliere: Delmonte

5875 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti, a Modena, enti operanti nel settore sociale e del sostegno a persone in situazioni di difficoltà. A firma del Consigliere: Bargi

5877 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la restrizione al solo Telepass delle modalità di pagamento del pedaggio presso il casello autostradale di Sasso Marconi Nord. A firma del Consigliere: Bignami

5878 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire una adeguata formazione professionale dei medici e far fronte al relativo turn over. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Zappaterra, Molinari

5879 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attivazione, secondo notizie di stampa, di una pronta attività obbligatoria per tutto il personale infermieristico presso il Pronto Soccorso e Medicina d'Urgenza dell’Azienda Ospedaliera Sant'Orsola-Malpighi per fronteggiare il probabile iperafflusso nel periodo invernale. A firma del Consigliere: Bignami

5881 - Interrogazione a risposta scritta circa l’ipotesi di "fusione" o “integrazione” delle Cardiologie degli Ospedali Sant'Orsola e Maggiore. A firma del Consigliere: Bignami

5882 - Interrogazione a risposta scritta circa la cosiddetta “tassa sulla salma” che, secondo notizie di stampa, sarà introdotta a partire dal 2018 in base a una delibera dell'ASL Unica della Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

5885 - Interrogazione a risposta scritta circa la procedura selettiva per la progressione economica orizzontale seguita negli ospedali e nell’AUSL della provincia di Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

5887 - Interrogazione a risposta scritta circa le donazioni a favore della sanità bolognese e il processo di unificazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna, con conseguente cambio di denominazione e logo. A firma del Consigliere: Bignami

5890 - Interrogazione a risposta scritta circa la cosiddetta “tassa sulla salma” che sarà introdotta a partire dal 2018 in base a una delibera dell'ASL Unica della Romagna. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

5893 - Interrogazione a risposta scritta circa i dati pubblicati dalla stampa relativi ai giorni di ferie residui e alle ore di straordinario dei dipendenti del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi e dell'Azienda Ausl di Bologna e quali siano quelli riguardanti l'Ausl di Imola e l'Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Bignami

5895 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura o riduzione di servizi informazione e di biglietteria nella provincia di Modena da parte della società di trasporto pubblico locale Seta. A firma della Consigliera: Gibertoni

5896 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancanza, in molte strutture tecniche competenti in materia sismica della regione, di figure apicali con competenze specialistiche. A firma della Consigliera: Piccinini

5900 - Interrogazione a risposta scritta in merito ad una notizia, riportata dalla stampa locale, relativa ad un bando di concorso indetto dalla Ausl di Imola e giudicato illegittimo dal TAR che ha accolto il ricorso di una candidata. A firma del Consigliere: Bignami

5905 - Interrogazione a risposta scritta circa il rapporto assistenziale ed il carico complessivo di lavoro presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5906 - Interrogazione a risposta scritta circa i processi di confronto con i vertici militari al fine di promuovere nuove collaborazioni a vantaggio e tutela della cittadinanza e del territorio. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5909 - Interrogazione a risposta scritta circa la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’introduzione, in particolare nella preparazione dei pasti destinati alle mense scolastiche, di misure utili a eliminare o ridurre il rischio di soffocamento. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5910 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi nel comune di Baricella (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

5913 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di assegnazione di incarichi da parte dell’Ausl di Bologna e in particolare sul ricorso all’art. 15 septies del D.Lgs. 502/1992. A firma del Consigliere: Bignami

5914 - Interrogazione a risposta scritta circa il Fondo sanitario regionale e in particolare quali progetti per l’innovazione e la realizzazione delle politiche sanitarie vengano finanziati, in quali Ausl e a quanto ammontino le cifre investite. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5915 - Interrogazione a risposta scritta circa i progetti di educazione alla salute e i corsi di formazione dell’Ausl di Bologna rivolti a enti, scuole e associazioni. A firma del Consigliere: Bignami

5918 - Interrogazione a risposta scritta circa le ragioni del blackout informatico che ha colpito, a partire dal gennaio 2018, l’AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

5921 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e pareri riguardanti il progetto di ampliamento di una discarica, con particolare riferimento alla situazione esistente a Baricella. A firma del Consigliere: Bignami

5922 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l’attività di medici di medicina generale e pediatri presso la Casa della Salute di Podenzano. A firma del Consigliere: Foti

5923 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti le richieste di mobilità di nuclei familiari con morosità, assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5924 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per potenziare il personale operante nei Pronto Soccorso, anche in relazione all’aggressione subita da una infermiera a Rimini. A firma della Consigliera: Piccinini

5926 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti e questioni riguardanti le spese sostenute dalla AUSL di Bologna per la manutenzione e l'assistenza di software e hardware in uso presso la stessa. A firma del Consigliere: Bignami

5927 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’allontanamento dei bambini dai relativi nuclei familiari. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi

5929 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire ai Vigili del Fuoco un equo trattamento salariale e migliori condizioni di lavoro. A firma del Consigliere: Bignami

5931 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la capitozzatura di alberature presenti sul ciglio stradale di via Missiroli, tra Longiano e Cesena, e la regolamentazione del verde comunale. A firma del Consigliere: Bertani

5933 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le visite mediche preventive da parte delle AUSL, relative al personale medico convenzionato. A firma del Consigliere: Bignami

5934 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti i residui e le ceneri prodotti a seguito di incenerimento o termovalorizzazione di rifiuti. A firma del Consigliere: Bignami

5935 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare il pieno funzionamento della Casa della Salute di Podenzano ed evitare l’abbandono, da parte di medici, del Pronto Soccorso di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

5936 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di una pista ciclabile nel tratto della strada provinciale che collega Sant’Ilario d’Enza con Montecchio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

5939 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti disparità di trattamento tra i medici specializzandi ed i corsisti di Medicina Generale. A firma del Consigliere: Bignami

5942 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la chiusura del passaggio a livello n. 33, sito in via Aldo Moro, a Budrio. A firma del Consigliere: Bignami

5944 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l’AUSL di Piacenza e le azioni da porre in essere per farvi fronte. A firma del Consigliere: Foti

5945 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i problemi di sicurezza esistenti nell’Ospedale Maggiore, con particolare riferimento al relativo parcheggio. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5947 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte ai casi di abusi, maltrattamenti e violenze rilevati dalle strutture sanitarie dell’ASL Unica della Romagna. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Marchetti Daniele

5948 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alla carenza di personale medico e specialistico all’interno delle strutture ospedaliere regionali. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

5950 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la copertura del territorio regionale da parte delle reti telefoniche ed internet, con particolare riferimento alla situazione esistente a Reda, nel Comune di Faenza. A firma del Consigliere: Liverani

5951 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la prevenzione degli incidenti sul lavoro, con particolare riferimento alla situazione esistente a Modena. A firma della Consigliera: Gibertoni

5952 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare la memoria di Guglielmo Marconi e dei luoghi allo stesso dedicati. A firma del Consigliere: Bignami

5953 - Interrogazione a risposta scritta circa i casi di violenze sulle donne riguardanti il territorio imolese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5955 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli da porre in essere in merito alla situazione igienico-sanitaria in cui versano i bagni pubblici dislocati sul territorio del Comune di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5956 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche ed i costi riguardanti le buste ed i sacchetti biodegradabili e compostabili utilizzati nelle farmacie. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

5958 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assunzione di personale ostetrico, medico e di operatori sanitari presso il punto nascita dell’Ospedale di Bentivoglio. A firma del Consigliere: Bignami

5959 - Interrogazione a risposta scritta circa fondi ed interventi volti a prevenire la rottura degli argini del fiume Secchia, e la conseguente alluvione. A firma del Consigliere: Foti

5966 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti, ad Imola, uno storico locale sito nel Lungofiume. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

5967 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per favorire lo sviluppo del trasporto pubblico locale a favore delle persone disabili o con ridotte capacità motorie. A firma del Consigliere: Bignami

5968 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti i reparti di ostetricia, con particolare riferimento alla situazione esistente a Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

5971 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare le emissioni odorigene causate dalla produzione di ceramiche a Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

5973 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per migliorare la qualità dell’aria, con particolare riferimento alla situazione relativa al Comune di Rimini. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

5974 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare al fine di giungere al rinnovo del parco mezzi utilizzati da TPER ed evitare pericoli e disagi per l’utenza. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

5975 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l’arrivo di minori albanesi non accompagnati, e le relative truffe ai danni dello Stato. A firma del Consigliere: Bignami

5977 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare lavoratori e utenti di TPER da disagi e situazioni di pericolo. A firma della Consigliera: Gibertoni

5978 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti uno storico locale che sorge in zona Lungofiume nel Comune di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

5985 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per includere la pubblica illuminazione in percorsi virtuosi di efficientamento energetico, di sostenibilità ambientale e di risparmio economico. A firma della Consigliera: Rontini

6000 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi di manutenzione riguardanti i cassonetti per la raccolta dei rifiuti organici attivabili tramite tessere, ed i relativi malfunzionamenti, con particolare riferimento alla situazione esistente a Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6015 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante il comparto idroelettrico dell’Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Bignami

6018 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare la popolazione dalle emissioni derivanti da un impianto di lavorazione di scarti di macellazione sito a Roncocesi (RE). A firma del Consigliere: Torri

6024 - Interrogazione a risposta scritta circa l’elezione degli organi amministrativi dei Consorzi di bonifica. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli

6031 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al ripristino ambientale dell’ex discarica di Poiatica sita nel comune di Carpineti (RE). A firma del Consigliere: Torri

6040 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti discariche di rifiuti nel Comune di Baricella. A firma della Consigliera: Piccinini

6072 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per gli interventi di installazione del Sistema Controllo Marcia Treno (SCMT) nelle tratte ferroviarie di Ferrara e Provincia. A firma del Consigliere: Calvano

6074 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni volte alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Linea Gotica. A firma dei Consiglieri: Serri, Campedelli, Bagnari, Rontini

6075 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e finanziamenti riguardanti il turismo enogastronomico, con particolare riferimento alla situazione relativa al territorio della Città Metropolitana di Bologna e della Provincia di Modena. A firma della Consigliera: Piccinini

6079 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la Strada dei vini e dei sapori “Città castelli ciliegi”, sita a Zola Predosa. A firma del Consigliere: Bignami

6093 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la diffusone di foreign fighters sul territorio regionale e la radicalizzazione islamica all’interno delle carceri. A firma del Consigliere: Bignami

6125 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare una politica, in materia di commercio, diretta a favorire gli insediamenti di grandi ipermercati e le strutture della grande distribuzione. A firma della Consigliera: Sensoli

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno:

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche per la salute e politiche sociali”, nella seduta del 20 marzo 2018, ha esaminato la petizione oggetto n:

5299 - Petizione popolare che fa richiesta che il fascicolo sanitario elettronico possa contenere anche la dichiarazione anticipata di trattamento (DAT) e la dichiarazione anticipata di volontà (DAV) dei cittadini. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di parziale ammissibilità n. 70 del 20 09 17)

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”, nella seduta del 12 marzo 2018, ha esaminato la petizione oggetto:

5300 - Petizione popolare che chiede il divieto di indossare caschi o altri mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento delle persone nei luoghi pubblici. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di parziale ammissibilità n. 72 del 20 09 17)

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 08/03/2018 al 21/03/2018

DPGR n. 28 del 14/03/2018

Costituzione del Consiglio di Amministrazione dell'IPAB "Opera pia don Domenico Muratori", di Spilamberto (MO)

(Comunicazioni n. 63 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2018/654 del 27/03/2018)

 

 

LA PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Saliera

Torri

 

 

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