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179.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 17 APRILE 2018

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5981

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti» (83)

(Continuazione esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordini del giorno 5981/1/2/3/4 oggetti 6400 - 6401 - 6402 - 6403 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BERTANI (M5S)

IOTTI (PD)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

BERTANI (M5S)

IOTTI (PD)

IOTTI (PD)

BERTANI (M5S)

PETTAZZONI (LN)

TAGLIAFERRI (FdI)

 

Inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 6316

Delibera: «Piano triennale dello sport 2018-2020, di cui alla L.R. n. 8/2017 art. 3.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 marzo 2018, n. 441) (144)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6316/1 oggetto 6404 - Presentazione e approvazione II parte)

(Ordine del giorno 6316/2 oggetto 6405 - Presentazione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALVANO (PD)

RANCAN (LN)

GIBERTONI (M5S)

BONACCINI, presidente della Giunta

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 6155

Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: «Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali» (84)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6155/1 oggetto 6406 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

POLI, relatore della Commissione

POMPIGNOLI, relatore di minoranza

TAGLIAFERRI (FdI)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (SI)

POLI (PD)

BERTANI (M5S)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (SI)

POLI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5981 - 6155 - 6406

Emendamenti oggetti 5981 - 6316 - 6155

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,29

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centosettantanovesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta Saliera, le consigliere Ravaioli, Soncini e gli assessori Caselli, Costi, Mezzetti e Venturi.

 

OGGETTO 5981

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti» (83)

(Continuazione esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordini del giorno 5981/1/2/3/4 oggetti 6400 - 6401 - 6402 - 6403 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con il progetto di legge oggetto 5981, siamo alla discussione dell’articolo 20, su cui insiste l’emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini.

Discussione generale.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Questo emendamento si inserisce nella discussione precedente riguardo a cosa fa la Giunta regionale al termine del procedimento di VIA e noi riteniamo che vada specificato in maniera più esaustiva che cosa deve contenere l’atto finale, in particolare facendo riferimento sempre all’articolo 25. Visto che in tutta la legge abbiamo fatto riferimento agli articoli del n. 152, stranamente al comma 3 dell’articolo 25 non ho trovato riferimenti, invece è particolarmente interessante quello che prevede il comma 3 dell’articolo 25, perché prescrive che «nella decisione dell’autorità competente vanno incluse le informazioni relative al processo di partecipazione pubblico, la sintesi dei risultati delle consultazioni e delle informazioni raccolte ai sensi dell’articolo 23, 24 e 24-bis – che riguardano anche l’inchiesta pubblica – nonché di come tali risultati siano stati integrati o altrimenti presi in considerazione». Quindi secondo noi questa parte va esplicitata. Immagino mi si risponderà è implicito che nel provvedimento unico siano contenuti tutti questi aspetti, ma in realtà, mentre abbiamo citato l’articolo 27-bis, comma 7, non viene mai citata questa parte qui (articolo 25, comma 3) che prevede che la Giunta deve decidere, e ritorno sul discorso decisione non solo tecnica, ma anche politico-amministrativa, e che questa decisione deve tenere conto anche di tutto il processo partecipativo del pubblico dandone anche una indicazione esplicita.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Il provvedimento autorizzatorio unico esce dalla Conferenza dei servizi (l’autorità competente adotta con atto di Giunta tale provvedimento), quindi non è nell’atto di Giunta che stanno tutte le informazioni, le considerazioni, ma stanno nel provvedimento licenziato dalla Conferenza dei servizi. Quindi formalmente, se c’è un’altra interpretazione non può che essere quella, perché quella è l’unica procedura che si può adottare applicando le leggi sovraordinate.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Mi permetto di fare una precisazione, perché al comma 2 dell’articolo 20 «l’autorità competente adotta il provvedimento autorizzatorio unico con atto di Giunta recante la determinazione motivata di conclusione della Conferenza dei servizi, il provvedimento autorizzatorio unico comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi necessari». Se voi volete far intendere che il provvedimento di VIA contiene anche tutto quello che dice l’articolo 25, comma 3, posso essere d’accordo, ma mi sembra una mancanza importante della legge non fare riferimento al fatto che nel provvedimento di VIA debbano esserci le motivazioni su cui si fonda la decisione, che includono le informazioni relative al processo partecipativo del pubblico, comprese le deduzioni e le controdeduzioni. Scritta in maniera così implicita, potrebbe sembrare che qualcuno si senta autorizzato a non inserire tutta quella parte che invece, secondo noi, è molto importante.

Ne approfitto anche per esprimere un concetto che prima mi è sfuggito riguardo alla pubblicazione dei documenti. Ci risulta che in alcuni casi accessi agli atti che abbiamo fatto ci hanno dimostrato che delle documentazioni (a proposito di trasparenza), che dovevano essere pubblicate sul sito della VIA, non erano state pubblicate, sono state reperite solo con accessi agli atti fatti dai consiglieri regionali. Quindi all’interno di tutto questo ribadisco che le informazioni relative al procedimento devono essere pubblicate tempestivamente e poi devono far parte comunque della decisione finale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Se non ci sono più interventi in discussione generale, dichiarazioni di voto.

Nessun intervento in dichiarazione di voto.

Su richiesta esplicita delle consigliere Marchetti Francesca e Rossi Nadia le nomino scrutatrici insieme alla consigliera Gibertoni.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Chiedo il voto elettronico solo su questo emendamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

34

Favorevoli

 

6

Contrari

 

23

Astenuti

 

5

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 11 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 20.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 20 è approvato.

Articolo 21. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 21 è approvato.

Articolo 22. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 22.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 22 è approvato.

Articolo 23. Su questo articolo insiste l’emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini.

Discussione generale.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Ne abbiamo già discusso in Commissione, però abbiamo ritenuto di ripresentare l’emendamento, perché ci sembra particolarmente importante. Nei casi in cui la VIA sia di competenza statale e quindi solitamente sono impianti con impatti particolari (depositi di gas sotterranei, oppure le prospezioni petrolifere) riteniamo che la Giunta regionale promuova, non «possa promuovere», quindi si faccia tutte le volte portavoce di promuovere le istruttorie pubbliche che servono ad informare i cittadini e a discutere insieme di quello che poi la Giunta dovrà deliberare. Altrimenti, come già successo in altri casi, ci ritroviamo su alcuni territori a “cadere dal pero” Amministrazione, cittadini e consiglieri, perché alcune attività sono passate senza che ci fosse un’adeguata informazione e un’adeguata partecipazione. Quindi riteniamo che, quando c’è una VIA di competenza statale, la Giunta debba promuovere delle istruttorie o comunque delle informative sui territori, dove ricadono quegli impianti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Voglio chiarire che nessuno preclude ai cittadini consultazioni o partecipazioni, parliamo di VIA di competenza statale, quindi non della Regione e non in cui la Regione è autorità competente e in questo caso il testo recita in maniera chiara che «la Giunta regionale può promuovere consultazioni di istruttorie pubbliche con associazioni e soggetti interessati», quindi nulla è precluso e la potenzialità di farlo naturalmente è legata al particolare rilievo. Quindi si ritiene il testo assolutamente risolutivo di tutti gli interessi pubblici in gioco.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, dichiarazioni di voto.

Nessun intervento in dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 12 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 23.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 23 è approvato.

Articolo 24. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 24.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 24 è approvato.

Articolo 25. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 25.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 25 è approvato.

Articolo 26. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 26.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 26 è approvato.

Articolo 27. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 27.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 27 è approvato.

Articolo 28. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 28.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 28 è approvato.

Articolo 29. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 29.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 29 è approvato.

Articolo 30. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 30.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 30 è approvato.

Articolo 31. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 31.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 31 è approvato.

Articolo 32. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 32.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 32 è approvato.

Abbiamo concluso la votazione dell’articolato, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sugli ordini del giorno e sulla legge. Cinque minuti per gruppo.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Credo che il testo finale della legge recepisca gli orientamenti sia delle volontà di mantenere in continuità alla legge regionale precedente, sia prendere atto dei provvedimenti nazionali. Io ringrazio tutti i consiglieri che, nelle quattro Commissioni in cui il provvedimento è andato in consultiva, hanno dato un contributo, il testo è stato migliorato in vari punti senza stravolgerne il contenuto, sono state anche tenute in considerazione tutte le osservazioni presentate nel corso dell’udienza conoscitiva e successivamente. Credo che alla fine la valutazione che possiamo fare è che il testo dà tutti gli elementi per una corretta applicazione. Lascio come indicazione alla Giunta quella di affrontare questa fase che non è semplice, perché la Regione Emilia-Romagna dovrà dotarsi di strutture anche superiori a quelle che precedentemente aveva, ricordo che le procedure di valutazione e di screening avranno un atto semplicemente dirigenziale, non semplicemente e dico responsabilmente un atto dirigenziale e questo significa che d’ora in poi tutto quel sistema che riguarda la capacità produttiva di questa regione, i rapporti con le imprese e con le aziende che producono, credo che sia un passaggio delicato e importante. La legge dà tutte queste opportunità, credo che alla fine abbiamo fatto un buon lavoro. Sicuramente il testo è sempre modificabile e migliorabile, ma credo che alla fine abbiamo davvero migliorato sia la proposta di base che le condizioni precedenti. Ricordo per inciso che oggi, dopo l’approvazione di questa legge, avremo dati certi e termini perentori per l’approvazione dei progetti e il provvedimento di approvazione conterrà tutte le autorizzazioni necessarie. Credo che questo sia un notevole passo avanti. In regione Emilia-Romagna in buona parte era già così, però credo che adesso con questa legge diamo uno strumento davvero opportuno a tutte le aziende, ma anche – sono convinto – tutti gli strumenti potenziali di partecipazione. Poi le sottolineature le capisco e le comprendo, credo però che alla fine abbiamo un testo che, a livello nazionale, pochi hanno. Quindi il parere è favorevole.

Sugli ordini del giorno – io sono molto sincero – sui contenuti possiamo anche discutere, non ho contrarietà di principio, mi sarei aspettato anche una disponibilità in termini di voto almeno di un’astensione da parte delle minoranze, mi riferisco in particolare al gruppo Cinquestelle. Lo ricordo, noi andiamo di fatto a recepire norme sovraordinate e a livello regionale abbiamo lasciato tutto quanto potenzialmente migliora il rapporto sia con le imprese, sia con chi chiede autorizzazioni private o pubbliche, sia con i cittadini e credo che questo poteva essere considerato.

Fatte queste precisazioni, possiamo tranquillamente convenire anche su quello, ma credo che alla fine il voto sarà naturalmente favorevole alla legge e contrario agli ordini del giorno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Io intanto ringrazio il relatore, con il quale il confronto è stato ampio e sempre disponibile e qualche cosa, seppure secondo noi in maniera insufficiente, ma questo non dipende dalla disponibilità del consigliere, ma dalla differenza di vedute, qualche aspetto (comunque ancora troppo poco) è stato accolto. Questo dipende secondo me da una differenza di visione che abbiamo, perché alcuni termini usati sia dall’assessore che dal consigliere fanno vedere la differenza di approccio che c’è e, in particolare, mi chiedo: se c’è tutta questa disponibilità al dialogo e tutta questa attenzione, da dove nascono tutti i conflitti che ci sono spesso riguardo ai processi di valutazione di impatto ambientale, quando ricadono sui territori. Vedo che si sottolinea che in questo procedimento di legge si assicura il dialogo con le imprese, si assicurano tempi perentori e certi, però ad esempio non si assicurano trasparenza e partecipazioni perentorie; si scrive che ci sono degli strumenti, che però non sono così definiti e perentori. Si aspettano eventualmente delle direttive, non si accolgono alcuni aspetti che secondo noi erano importanti rispetto alla Conferenza dei servizi e quindi ci sono sicuramente le fasi di dialogo con il mondo produttivo (bene che ci siano), ma ci sono molto meno le fasi di dialogo, di ascolto e di concertazione con i cittadini.

L’altro aspetto è quello di alcuni termini che anche qui hanno sfaccettature, sfumature diverse, ma che secondo me sono importanti. L’assessore parlava di “compatibilità della crescita”, la norma in realtà parla di «sviluppo sostenibile». Anche qui sfumature importanti, perché crescita e sviluppo sono due considerazioni diverse. La crescita è legata ancora ad un concetto di crescita del PIL, che vuol dire un certo tipo di crescita e di aggressione a risorse limitate quali sono l’aria, l’acqua, la salute. Invece sviluppo o comunque misurazione del benessere all’interno di una fascia di compatibilità, alcuni economisti la chiamano “economia della ciambella”, che dicono sotto un certo livello di benessere non si può scendere, ma sopra un certo livello di consumo delle risorse, di aggressione del clima e dell’aria non si può salire, queste sfumature ci fanno capire come spesso il rischio è che di questi temi non si abbia sempre abbastanza consapevolezza. Tanto che l’assessore citava come aspetto positivo l’aumento delle richieste di valutazione di impatto ambientale, è vero, vuol dire che c’è una proposizione di imprese, ma c’è anche un aspetto di cui dobbiamo tenere conto: gli impatti cumulativi, perché l’aumento di richieste di valutazioni di impatto ambientale vuol dire anche che c’è un aumento di rischio di impatto ambientale – e i cittadini di solito sono i più sensibili, ci sono anche imprese sensibili, però chi vive il territorio è più sensibile – su cui secondo noi andava e va fatto molto di più.

Chiudo sottolineando cosa chiedevamo noi nel nostro ordine del giorno riguardo all’inchiesta pubblica. Noi chiediamo, nella direttiva che poi la Giunta adotterà, speriamo entro sei mesi (l’emendamento non è passato, ma spero comunque in un’apertura): di favorire il coinvolgimento più largo possibile del pubblico, di mettere a disposizione tutta la documentazione; che l’inchiesta pubblica si svolga nei territori interessati, quindi se c’è un impianto che viene nel territorio di Piacenza o di Rimini, che l’inchiesta pubblica non si svolga a Bologna, ma si svolga sul territorio; di garantire che la gestione dell’inchiesta sia trasparente e imparziale e chi la gestisce sia terzo rispetto al proponente, ma anche alla Regione e sia tenuta magari anche da esperti in mediazione e in gestione del conflitto, perché spesso la gestione delle valutazioni di impatto ambientale generano conflitti e quindi servono anche esperti non solo nella tecnologia per valutare le migliori tecnologie utilizzate, ma anche di mediazione del conflitto; di assicurare che le conclusioni dell’inchiesta poi vengano recepite all’interno della valutazione di impatto ambientale, tanto che nel rapporto finale dell’inchiesta pubblica si seguano i punti dello studio di impatto ambientale, di modo che poi chi fa la VIA (la Conferenza dei servizi) possa rispondere puntualmente ai dubbi sollevati nelle inchieste pubbliche, quindi di garantire che nelle conclusioni dell’inchiesta queste vengano recepite dalla Conferenza dei servizi e da chi alla fine dovrà deliberare e decidere se quell’impianto è ambientalmente, socialmente e politicamente compatibile.

Detto tutto questo, ringrazio comunque per la disponibilità, ma la nostra posizione non può che essere contraria.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Anche da parte nostra un ringraziamento al relatore di maggioranza, consigliere Iotti, per il lavoro fatto in merito a questo progetto di legge e anche per la disponibilità che ci ha dato durante l’iter del provvedimento. Si tratta di un recepimento di provvedimenti nazionali sovraordinati a noi ovviamente, pertanto il margine di manovra si era notevolmente ridotto rispetto a quelle che potevano essere le modifiche da noi portate in quest’Aula.

Devo dire che era stata fatta un’udienza conoscitiva, peraltro molto partecipata, della quale in parte sono stati accolti gli spunti e già inseriti all’interno della legge per effetto degli emendamenti prodotti dal relatore di maggioranza. Ne rimane fuori una richiesta, pervenuta il giorno dell’udienza conoscitiva, di tentare di inserire norme a favore delle imprese certificate ISO ed EMAS, al fine di ridurre i tempi di conclusione dei procedimenti per queste aziende certificate, con anche la volontà di evitare un possibile risvolto negativo che, se chi è certificato non ha alcun beneficio, possa smettere di certificarsi, perché probabilmente non porterebbe a molto l’essere certificato rispetto a chi non lo è. Oltre che le certificazioni – sappiamo tutti – sono sempre molto importanti, perché garantiscono controlli e ovviamente anche maggiore legalità e un filo diretto anche con le pubbliche amministrazioni molto più funzionale.

In conclusione, ripeto, sono state valutate e accettate alcune modifiche proposte, pertanto non è sicuramente un testo quello che ne è emerso, al netto degli emendamenti approvati, da buttare, quindi il nostro voto sarà di astensione. Rinnovo i ringraziamenti, perché comunque il corso del progetto di legge è stato partecipato e abbiamo avuto la disponibilità da parte di tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Trattandosi principalmente di recepimento normativo e non avendo partecipato ai lavori di Commissione, poiché entrato oggi in Consiglio regionale, nel corso dei quali avremmo potuto suggerire eventuali proposte emendative, esprimo voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5981/1, oggetto 6400, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 5981/1, oggetto 6400, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5981/2, oggetto 6401, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 5981/2, oggetto 6401, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5981/3, oggetto 6402, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 5981/3, oggetto 6402, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 5981/4, oggetto 6403, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 5981/4, oggetto 6403, è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 5981, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

26

Contrari

 

5

Astenuti

 

7

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proclamo approvata la legge riguardante «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti».

 

Inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): È stata presentata una richiesta di inversione dell’ordine del giorno, a firma del presidente della Giunta Stefano Bonaccini, per trattare l’argomento 6316 (Piano triennale dello sport 2018-20, di cui alla legge regionale n. 8/2017, articolo 3 con delibera di Giunta n. 441 del 26 marzo 2018). La Commissione “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 aprile 2018 con la seguente votazione: trentadue voti a favore, nessun contrario e undici astenuti.

Si procede con la richiesta di inversione con un intervento a favore e uno contro.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La richiesta di inversione dell’ordine dei lavori è approvata.

 

OGGETTO 6316

Delibera: «Piano triennale dello sport 2018-2020, di cui alla L.R. n. 8/2017 art. 3.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 marzo 2018, n. 441) (144)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6316/1 oggetto 6404 - Presentazione e approvazione II parte)

(Ordine del giorno 6316/2 oggetto 6405 - Presentazione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi passiamo alla discussione generale sul provvedimento.

Consigliere Calvano, prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Il piano triennale che oggi ci apprestiamo ad approvare è il principale strumento di programmazione delle politiche sportive della nostra regione ed è il frutto di una previsione normativa che c’è nella legge n. 8/2017, legge attraverso la quale abbiamo creato in Emilia-Romagna un testo unico sullo sport, sul quale lo scorso anno direi che questo Consiglio si è ampiamente espresso e confrontato e che abbiamo approvato senza voti contrari. Io spero che anche nella fase di promozione di questo piano possa ripetersi analogo metodo, perché è un piano che ovviamente, avendo caratteristiche triennali e approvandolo nel corso del 2018, scavallerà questa legislatura ed è proiettato anche a quella successiva.

Rimanendo a questa legislatura, la centralità dello sport è – credo – un dato di fatto nelle scelte che il presidente Bonaccini ha fatto in termini di delega, trattenendo e avocando a sé questa delega per la prima volta nella storia di questa Regione, una delega gestita da lui insieme al sottosegretario Andrea Rossi. È un dato di fatto nelle scelte che sono state fatte in termini di politiche di bilancio. Dal 2015 al 2017 c’è stato un incremento di risorse pari al 46 per cento: si è partiti dal milione e 200 mila euro del 2015 (una cifra molto superiore a quella stanziata nella precedente legislatura) fino ad arrivare al milione e 750 mila euro del 2017, con un ulteriore incremento per quanto riguarda l’anno in corso fino ai 2,85 milioni di euro. Anche per gli anni successivi, se appare dal punto di vista contabile una contrazione rispetto al 2018, in realtà anche nel 2019 e nel 2020 ci troveremo con stanziamenti superiori a quelli del 2017 e comunque rappresentano indicazioni di bilancio che al momento sono meramente contabili, tant’è vero che poi, nel corso dell’approvazione del bilancio 2019, discuteremo dello stanziamento definitivo anche per il prossimo anno.

Ovviamente incrementare le risorse su una determinata politica ha un senso nella misura in cui questo determina dei risultati e anche su questo penso di poter dire che i dati siano inconfutabili. C’è un aumento costante dei progetti che sono stati presentati di anno in anno in Regione, con un conseguente aumento dei progetti finanziati su tutte le province e su tutto il territorio regionale. Ma qual è il dato che più di ogni altro evidenzia la bontà delle scelte sulle politiche sportive fatte in questi anni? È un dato molto significativo che ha a che fare con le persone, con i cittadini emiliano-romagnoli che praticano sport. Nel biennio 2015-16 c’è stato un aumento consistente (pari al 5,4 per cento) delle persone che si dedicano alla pratica sportiva. Complessivamente, tra chi lo fa abitualmente e chi saltuariamente, siamo ad una cifra ben superiore al dato nazionale (quasi dieci punti percentuali in più) e anche sotto il profilo della sedentarietà ci troviamo in presenza di una regione Emilia-Romagna meno sedentaria rispetto ad altre.

I progetti poi hanno ovviamente un senso, la progettualità messa in campo ha un senso nella misura in cui ci sono infrastrutture in grado di sostenere e di essere il luogo in cui realizzare questi progetti. In Emilia-Romagna ci sono infrastrutture naturali come possono essere i parchi pubblici, le piste ciclabili e altre realtà di carattere ambientale, ma ci sono anche tante infrastrutture nei paesi, da quelli più piccoli fino alle grandi città. Per queste infrastrutture, nel corso della legislatura, l’Emilia-Romagna arriverà ad investire 25 milioni di euro: 5 milioni hanno già trovato piena attuazione nel corso dei primi anni di legislatura, altri 20 milioni sono stati messi a bando proprio di recente e, a breve, determineranno nuovi investimenti sul territorio con un effetto moltiplicatore che rischia di raddoppiare l’investimento in infrastrutture a partire dai 20 milioni di cofinanziamento regionale. Soddisferemo in questo modo tutte le esigenze infrastrutturali dell’Emilia-Romagna? Certamente no, perché la dotazione infrastrutturale della nostra regione, dal punto di vista sportivo, è enorme, ma sicuramente diamo un’iniezione importante in termini di riqualificazione degli impianti su tutti i territori provinciali. È sicuramente una scelta di carattere straordinario fatta in Emilia-Romagna, di carattere straordinario anche tenendo conto del contesto nazionale.

Investire nell’infrastruttura è indispensabile per poter raggiungere uno degli obiettivi strategici, che è stato indicato in maniera molto chiara all’interno del piano triennale: quello della piena accessibilità alla pratica sportiva. Una piena accessibilità che deve essere di carattere sociale, di carattere economico e ovviamente anche di carattere infrastrutturale. Su questo il dialogo e il confronto aperto con il Comitato paralimpico nazionale è stato fruttuoso e ci ha consentito di qualificare ulteriormente il nostro programma triennale e la legge che lo sostiene. Un confronto quello con il CIP che è stato un confronto a trecentosessanta gradi con tutte le realtà sportive a partire dal CONI, passando dagli enti di promozione sportiva, fino ad arrivare ovviamente ai Comuni e al mondo della scuola, proprio perché accessibilità significa davvero accessibilità a trecentosessanta gradi, che tiene conto di chi è più disagiato, ma anche ovviamente del tema della pari opportunità di accesso alla pratica sportiva. Su questo dobbiamo avere la forza e la capacità di investire per una maggiore propensione allo sport anche da parte del mondo femminile, perché la partecipazione all’attività sportiva è più bassa rispetto a quella degli uomini, ma anche su questo ci sono segnali incoraggianti sui quali continuare ad investire.

Piena accessibilità è funzionale anche al fatto di consentire a tutti di poter fare sport e, al contempo, pensare alla propria salute. L’utilizzo della pratica sportiva con finalità sanitarie e anche di tutela della salute dei cittadini, in realtà è una pratica partita in questa Regione più di dieci anni fa. Le prime delibere, i primi provvedimenti in tal senso sono del 2004, ulteriormente aggiornati nel 2010 e poi ulteriormente aggiornati ancora nel 2016. Sono provvedimenti che hanno portato in questa Regione a prevedere la prescrizione della pratica motoria di fronte a determinati tipi di patologie o in una logica di prevenzione di determinati tipi di patologie. Su questo c’è un lavoro da fare, che non ha più una dimensione regionale, ma un lavoro da fare in termini di dimensione nazionale sia per quanto riguarda il riconoscimento dei laureati in scienze motorie e del loro ruolo, che nelle nostre delibere, nei nostri provvedimenti abbiamo già cominciato a fare da tempo, sia in termini anche di detrazione fiscale delle spese che un singolo cittadino sostiene nel momento in cui gli viene prescritta la pratica sportiva come modalità di cura. Oggi quella detrazione fiscale non è consentita, non lo possiamo fare ovviamente a livello regionale, perché ha a che fare con la tassazione generale e quindi con provvedimenti di carattere nazionale, però sarà mia cura nelle prossime settimane sottoporre all’attenzione del Consiglio anche un provvedimento in tal senso che sia di stimolo nei confronti del futuro Governo affinché si possa tenere conto di questa opportunità. Una opportunità che in Emilia-Romagna è perseguibile – e parlo dell’attività motoria a fini salutisti – anche grazie al fatto che abbiamo disciplinato le palestre cosiddette “sicure”, nelle quali poter svolgere questa attività e sono in corso di definizione i protocolli che potranno essere utilizzati. Ho fatto questa digressione, perché il ruolo dello sport è un ruolo che tocca la nostra società e la cittadinanza in modo trasversale e che attraversa moltissime politiche, comprese quelle di carattere sanitario.

Per quanto riguarda gli interventi previsti nel programma triennale, ovviamente saranno interventi che prevedono una progettualità da parte o dei Comuni o delle associazioni sportive o degli enti di promozione sportiva attraverso bandi; ce ne saranno sia per i grandi eventi e per gli eventi di carattere sovraregionale e regionale, sia per quanto riguarda la progettualità portata avanti da associazioni sportive o da enti locali o ovviamente dalle scuole. In merito ai grandi eventi, qui c’è un ulteriore elemento di trasversalità che ha a che fare con lo sport: la capacità dei grandi eventi di essere un momento che si sviluppa anche nel tempo per attrarre anche turismo e mobilità all’interno dei nostri territori. Il binomio turismo e sport sta crescendo, anche le scelte che l’Emilia-Romagna si appresta a fare in tal senso mi pare siano coerenti e vadano nella direzione di poter ulteriormente implementare questo binomio. Come del resto abbiamo fatto la scelta di puntare, sempre all’interno della programmazione triennale, sull’investimento della pratica motoria anche all’interno delle scuole. Su questo serve non solo un impegno di carattere regionale, ma di nuovo un impegno di carattere anche nazionale affinché ci sia una maggiore diffusione della pratica sportiva all’interno delle scuole dentro l’orario curricolare. L’Italia è fanalino di coda in tal senso, è prevista nelle scuole primarie una sola ora di attività fisica e ogni tanto non c’è neanche l’occasione di poterla fare o viene utilizzata per fare altro. Su questo abbiamo ritenuto opportuno all’interno della legge stimolare una maggiore sinergia tra le associazioni sportive sul territorio e le scuole, consentendo alle prime di entrare nelle scuole attraverso specifici accordi per poter sviluppare la pratica sportiva a partire dalla scuola primaria e cercando di stimolare ed educare alla pratica sportiva i bambini fin dalla più tenera età.

C’è tutto questo nel programma triennale. È un programma corposo che, per essere realizzato, ha bisogno delle risorse messe in campo in questi anni a partire dal 2015 fino ad arrivare al 2018 e con previsioni importanti per il triennio successivo.

Lo sport è un luogo in cui si formano le persone. Spesso viene detto che nello sport compaiono tante metafore di vita ed è assolutamente vero. È un luogo in cui si creano relazioni di comunità, che ci si porta dietro per tutta la vita. Lo sport è un modo per tenere vive le comunità, anche per creare sicurezza all’interno delle comunità, perché là dove c’è sport, c’è attività, ci sono tante persone in movimento che stanno insieme e che tengono vivi luoghi che, altrimenti, rischierebbero di ritrovarsi con la luce spenta. L’investimento deciso da parte della Regione Emilia-Romagna è un investimento importante, che qualifica la nostra Regione e che dà allo sport quella trasversalità che lo sport ha e che merita di avere all’interno delle politiche pubbliche.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Noi crediamo tutti e credo fermamente in questo dibattito, perché si è iniziato a parlare di questa materia in modo concreto e coerente in fase di approvazione della legge dello sport, come veniva citato anche prima, perché credo fortemente che innanzitutto lo sport sia uno stile di vita e che possa andare a migliorare le attitudini, le capacità future, e non solo durante la pratica, di tutti quei ragazzi che, partendo dalla tenera età, riescono ad approcciarsi al mondo dello sport e che possono avere poi riconosciute, sia a livello fisico che psicologico, determinate qualità importanti che possono aiutarli nel corso della loro vita. Per fare ciò serve un investimento importante e continuo e crediamo fortemente che intanto dare una impronta quale sport come mezzo di vita, come mezzo per salvaguardare anche la salute, perché ricordiamo sempre che ogni euro investito in attività sportiva sono 3 euro risparmiati in spese mediche e spese sanitarie, ma soprattutto abbiamo anche ben presente qual è il valore territoriale dello sport, perché nei nostri comuni e nelle nostre località, soprattutto in quelle più piccole, l’associazionismo derivato dall’associazione sportiva è forse e probabilmente l’unico o comunque uno dei pochi mezzi che hanno i giovani per fare gruppo, per trovare nuovi spazi fuori da quelli familiari, quindi per fare aggregazione e che possono dare una vera formazione alla persona. Qui entra in gioco il valore vero dell’associazionismo, che si lega al valore e alla preziosità che ha il volontariato nei nostri paesi e nelle nostre città. Noi crediamo che la vera attività sportiva e il vero cuore del motore sportivo sia quello del volontariato, perché, grazie a quelle persone che si impegnano sempre per salvaguardare la salute dei nostri ragazzi per far sì che questi possano partecipare ad attività sportive, passano anche quelle mancanze che, ahimè, le amministrazioni pubbliche, visto il periodo di crisi e di difficoltà, non riescono a sopperire. Quindi noi crediamo fortemente anche in questi due valori: sport legato all’associazionismo e al volontariato. Come è legato anche alla solidarietà e alla promozione delle disabilità. Su questo mi permetto di fare un piccolo inciso. Sui ragazzi disabili l’attenzione è sempre massima e la nostra attenzione sarà sempre massima, chiedo anche eventualmente, siccome parlavo prima della correlazione tra lo sport e le questioni sanitarie, a che punto sia relativamente al progetto di un centro paralimpico a Villanova sull’Arda, come si stia anche cercando di portare avanti questa interlocuzione che si era iniziata precedentemente, però poi vi sono un po’ di problematiche discordanti, vista la grande carenza che c’è stata con la perdita dell’unità spinale che sta migrando verso Fiorenzuola d’Arda, a che punto sia l’interlocuzione per quanto riguarda il centro su Villanova sull’Arda, se questo sta ancora andando avanti o meno.

Come è tanto importante anche l’investimento che deve essere fatto e deve essere sempre più incrementato sugli eventi sportivi non solo di rilevanza regionale o interregionale, se non nazionale, che vengono fatti in modo preciso da associazioni, piuttosto che da enti locali, perché ricordiamo che anche tanti enti locali partecipano alla promozione dell’attività sportiva e, oltre a quelli, possono ravvivare anche tutta una serie di questioni, perché un evento sportivo importante in un comune può creare anche dell’indotto che può aiutare non solo le prime questioni solo sportive, ma anche il commercio, piuttosto che tanto altro per quanto riguarda il paese.

Nelle realtà, quindi, non parlo di realtà grandi, dove però è importante comunque mantenere un livello elevato di sport e di pratica sportiva, soprattutto nei comuni anche il dialogo tra le associazioni sportive e gli istituti scolastici è fondamentale. Molte volte le associazioni sportive prendono parte all’ora di educazione fisica nelle scuole e questo deve essere importante, anche perché da qui, soprattutto nelle scuole primarie, quindi elementari, si può arrivare a far iniziare una pratica sportiva e quindi acquisire una passione da parte dei ragazzi, che magari non avrebbero l’opportunità di farlo in altre sedi.

Quello che apprendo favorevolmente è che vi sia stato un aumento delle domande negli ultimi anni. Mi aspettavo però – è già stato spiegato da Calvano prima – una spesa fino al 2020 inizialmente già costante che però viene a mancare e viene prospettato 1 milione di euro fondamentalmente in meno nel 2020 rispetto al 2018 e questa è una mancanza che mi sento di segnalare. Siccome vi è un aumento delle domande, mi sarebbe piaciuto anche avere almeno una linearità. Questo l’aveva già segnalato in Commissione e credo che questo sia un problema sicuramente da segnalare e risolvere.

Per quanto riguarda il resto, noi crediamo fortemente che l’attività sportiva sia fondamentale per la nostra società, per i nostri ragazzi, per chi vuole sviluppare una vita consapevole, seria, sia a livello fisico che psicologico, perché tanti problemi possono essere risolti con la pratica delle attività motorie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie. Intervengo su un documento che ci è stato proposto sinteticamente, che troviamo caratterizzato da un’analisi ampia di contesto. Complessivamente troviamo che il documento sia interessante, ma abbiamo qualche suggerimento da proporre. Innanzitutto i dati che forse sarà possibile avere anche più aggiornati, perché abbiamo visto che l’analisi di contesto si riferisce come dato più recente al 2016 e per molti altri dati ad annualità meno recenti, quindi io penso che, essendoci continue evoluzioni anche in questo settore, basa su dati che sono almeno di un biennio precedente, può avere una valenza non così completa, quindi dobbiamo metterci…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa ai colleghi.

C’è una vostra collega che sta parlando, se non altro un po’ di rispetto. Grazie.

 

GIBERTONI: dobbiamo metterci nelle condizioni di lavorare su dati non dico dell’anno in corso, però almeno sui dati dell’anno precedente. Detto questo, i tre punti su cui io mi sentirei di suggerire ulteriori approfondimenti (è un documento che comunque ha nel suo complesso un’analisi ampia) sono: la questione del genere, su cui ritorno sempre volentieri, quella del lavoro e quella della sanità. Si certifica infatti che rimane ancora alto il divario tra maschi e femmine, soprattutto nella fascia giovanile; si cita come fattore sottrattivo la mancanza di tempo libero ed è vero che questo è il fattore che incide maggiormente nella scelta di non praticare attività sportive (penso alle donne impegnate nel lavoro, nella famiglia, nell’accudienza agli anziani). Ridurre questo divario è compito delle istituzioni effettivamente, tra queste la Regione che può adottare specifiche misure che possano favorire un coinvolgimento e una partecipazione maggiore alle attività motorie e sportive anche della popolazione femminile, che però nella programmazione non sono specificamente individuate. Quindi si rinvia ad adeguate politiche di welfare.

Noi crediamo fermamente che il Piano dello sport debba essere una ramificazione, per quanto autonoma, del Piano sociosanitario e debba avere dei riferimenti ad azioni dettagliate che andrebbero meglio specificate, anche se ci sono numerosi rimandi a politiche generali al sistema generale, globale di interventi per la prevenzione e tutela della salute. Partire da questi rimandi generici per provare ad approfondirli e a calibrarli in un senso più specifico e più dettagliato.

La Regione poi ha presentato di recente una pubblicazione sul bilancio di genere e quindi anche su questo io chiedo una maggiore interdisciplinarietà tra le varie deleghe con riferimento in questo caso al genere e poi al lavoro, perché noi avremmo potuto individuare ancora meglio nel documento l’analisi di impatto sul genere delle politiche regionali sullo sport. Quindi anche qui ci ripetiamo, ma credo che non sia tempo perso, negli obiettivi generali e specifici definiti dal piano integrato della Regione e con la realizzazione delle pari opportunità di genere, secondo me, vanno individuate meglio le azioni da mettere a sistema che comprendano le politiche di impatto sulla parità, sull’equo accesso di genere e le politiche sportive. Questo ovviamente non lo dico per criticare, lo dico per sollecitare e porre attenzione sul tema, perché credo che siano due temi importanti su cui la Regione ha dato segnali molto positivi, vadano semplicemente integrati più concretamente.

L’altra criticità che vediamo nel piano è la disomogeneità nella distribuzione delle infrastrutture impiantistiche e il gap dato dalle condizioni economiche. Ci si stupisce infatti che ancora in un territorio così evoluto come il nostro sussiste – si dice – un certo livello di elitarismo nell’esercizio della pratica sportiva che è un ostacolo al raggiungimento della piena accessibilità. Anche qui ritroviamo nel piano il rimando ad un altro ambito, che è il piano del welfare. Quindi anche qui si rimanda al welfare come politica da implementare e da declinare nella politica sportiva per poter ovviare a disparità, a disequità di accesso e a condizioni impari per chi voglia o abbia possibilità o meno di applicarsi alla pratica sportiva. Mancano le indicazioni precise. Quindi benissimo il rinvio, ma speriamo e chiediamo un approfondimento di dettaglio su questo tema.

Nel verificare le azioni del Piano sociosanitario, si scopre che i rimandi al settore del welfare da parte di questo Piano per lo sport non vengono sempre colti, quindi ancora una volta manca una connessione maggiore tra queste deleghe (sanità, lavoro, parità, sport).

Un tema che credo andrebbe trattato congiuntamente alle azioni per lo sport, e dunque a questo piano, è quello dei lavoratori dello sport. Noi abbiamo adesso un contesto socioeconomico, che vede una ripresa economica che non coinvolge ancora tutta l’economia regionale, in questo quadro economico il fenomeno sportivo si inserisce in quelle attività che danno segnali positivi attraverso le manifestazioni e tutto l’indotto da esse creato, però ricordiamoci che, mentre lo sport origina un giro d’affari importante (si parla addirittura di 5 milioni di entrate annue), questo mondo dello sport denuncia a livello nazionale un sommerso e un sottopagato che sono ancora, anche a livello territoriale nostro, molto gravi. Quindi c’è una carenza di attenzione rispetto a questo punto. Nel nostro Paese ci sono quarantacinque Federazioni sportive nazionali, diciannove discipline sportive associate, quasi cinque milioni di tesserati ad associazioni sportive, sono decine di migliaia gli operatori inquadrati sia nelle imprese sportive che nel no profit che generano un notevole giro economico. Avevo forse già citato in Aula uno studio fatto dalla NIdiL CGIL, che tempo fa ha fatto uno studio interessante, in cui dichiara che le Federazioni sportive che oggi riconoscono il professionismo sono soltanto quattro (calcio, ciclismo, pallacanestro e golf). Tutte le altre Federazioni, associazioni, società sportive, discipline sportive associate (noi abbiamo contato in totale novantadue enti che organizzano la pratica sportiva in 72 mila associazioni) considerano l’attività sportiva puro dilettantismo o volontariato. Senza considerare – e torno per un attimo soltanto alla parità – che nessuna disciplina e nessuna Federazione riconosce lo status di professionista alle donne. Su quest’altro tema, su cui c’è effettivamente una grave disparità e una grave carenza, ricordo che il lavoro di chi aiuta gli altri a fare sport è caratterizzato spesso da un popolo di “invisibili”. Sono tantissime le onlus che se ne occupano e nelle palestre o nelle piscine, nei campetti, nei circoli sportivi che sono restie a regolarizzare posizioni lavorative, spesso queste persone, che pure sono lì per di fatto coadiuvare, implementare e incentivare l’accesso alla disciplina sportiva, quindi di fatto abbattere quella disparità di accesso e di condizioni che sussiste, non sanno neppure cosa sia un contratto. In occasione dell’approvazione del PdL dell’anno scorso sulle norme per la promozione delle attività motorie e sportive è stato approvato un mio ordine del giorno in questo senso che aveva l’obiettivo di fare in modo che ci facessimo carico, come Assemblea e come Regione, dell’esigenza della definizione di una disciplina legislativa organica su questo per l’attività sportiva professionistica, per quella del puro dilettantismo e volontariato, per risolvere la questione del precariato, quindi di quella precarietà strutturale persistente, per la regolamentazione delle modalità di assegnazione per la gestione degli impianti sportivi di proprietà pubblica, per riconoscere, nell’ambito delle discipline sportive, lo status di professioniste anche alle donne. Su questo credo che abbiamo il tempo e la possibilità di mettere in cantiere le azioni necessarie che possano derivare da quell’ordine del giorno che ci trovò tutti uniti in occasione dell’approvazione delle norme per lo sport e, tenendo presente una maggiore connessione da mettere a sistema con il lavoro, la lotta al precariato e la parità, io credo che sia ora la priorità da darsi per poter arrivare anche ad una disciplina sportiva pienamente inclusiva, pienamente moderna, pienamente da esempio anche per altri territori extraregionali.

In chiusura segnalo un argomento che presto affiorerà nei dibattiti, penso e spero anche interni all’Assemblea legislativa e alle nostre Commissioni sulla disciplina sportiva, che ci viene segnalata da tanti istruttori e da persone che frequentano, che dirigono, che si occupano di associazionismo sportivo: l’intersecarsi delle gravi questioni che riguardano il bullismo all’interno della disciplina sportiva. Per cui il bullismo nello sport sta diventando purtroppo qualcosa, su cui io chiedo l’attenzione dell’Assemblea, perché presto dovremo occuparcene. Anche lì bisogna evitare (siamo agli albori in quel caso) che si radichino comportamenti e atteggiamenti che, lungi dall’essere inclusivi, potrebbero far diventare la disciplina sportiva, i luoghi che dovrebbero essere quelli in cui più vale il merito, la parità, l’inclusione, il coinvolgimento e la partecipazione, i luoghi in cui ci si disabitui a questi principi che devono invece costituire un asse da non dimenticare e anche qui ci si abitui, invece, all’idea che anche nello sport il bullismo è qualcosa che non si può combattere e non si possa sradicare. In chiusura quindi chiedo massima attenzione su questo fenomeno che pare agli albori, ma che già fa preoccupare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Se non ci sono altri iscritti, chiudiamo la discussione generale con l’intervento del presidente della Giunta Bonaccini, prego.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie. Ringrazio soprattutto per l’inversione, perché domattina ho un dibattito sempre qui in Regione per il cinquantesimo di Confcooperative e non ero sicuro di poter partecipare alla discussione.

Volevo dire alcune cose, anche perché ho tenuto la delega – come sapete – e credo che sul tema dello sport, ringraziando comunque il lavoro ovviamente della Commissione, dei dirigenti, dei tecnici che si occupano di sport in Regione, nella struttura dell’istituzione, sentendo, così colgo anche dalle parole delle opposizioni che sono intervenute, un giudizio sostanzialmente positivo e vorrei provare in pochi minuti a dire perché, secondo me, possiamo e dobbiamo implementare, ma stiamo centrando quantomeno gli obiettivi che c’eravamo dati. Con un riconoscimento, credo lo sentiate anche voi in giro nei comuni, nei territori, nelle associazioni sportive, nel CONI, nel CIP, di avere messo lo sport di nuovo (o per la prima volta) al centro di politiche anche interassessorili che dobbiamo peraltro – come veniva chiesto – implementare ulteriormente.

La prima questione è stata quella di prendere il tema sport non soltanto come elemento e aspetto meramente agonistico o di competizione o persino di pratica sportiva, ma farlo diventare un elemento che tenesse insieme la socialità tra ragazzi, adulti e anche anziani perché sta crescendo in maniera incredibile – ho visto nell’ultimo rapporto in Italia e non solo in Emilia-Romagna – la pratica sportiva per le persone anziane ed è un fatto positivo ovviamente, ma diciamo che fin dalla prima infanzia il fatto di poter contare su opportunità di pratica sportiva in una regione che in questo sì, grazie ad una larga dotazione di impianti sportivi, a tantissimi volontari insieme ad una piccola porzione di professionisti che garantiscono da un lato la gestione di tanti impianti, dall’altro la vita di migliaia e migliaia di società che garantiscono una pluridisciplinarità e quindi una possibilità amplissima di scelta di pratica sportiva che, indipendentemente dai risultati e dalle “carriere” – chiamiamole – che potranno, coloro che le praticano, garantirsi o garantire, il fatto di passare, trascorrere gran parte del proprio tempo insieme ad altri, non davanti ad un social o ad una televisione io credo sia già fonte di qualità della vita.

Secondo, il tema del benessere, come dicevate (l’hanno detto tutti e tre gli intervenuti): il tema dei corretti e sani stili di vita. Dico sempre, si vedesse la curva di spesa sanitaria, anche pubblica, per quei Paesi, mediamente ovviamente benestanti, in cui l’obesità, soprattutto infantile, è presente in maniera rilevante e quale potrebbe essere il risparmio da una pratica sportiva e motoria più diffusa ed è per questo che il tema del rapporto con le Aziende sanitarie, con la medicina, con le istituzioni scolastiche – abbiamo detto – deve sempre più implementarsi.

Terzo, il tema del turismo. Il turismo del wellness insieme a quello culturale è quello che si muove di più in giro per il mondo. Turismo del wellness sia per quella parte di turisti, famiglie, coppie, single, comitive che, quando vanno in vacanza, rispetto anche a quelli della mia generazione, si muovono molto di più, cercano un’occasione per fare anche sport o muoversi ed è per quello che dobbiamo investire sulla parte anche dell’open air, oltre a quella degli impianti sportivi, di ciò che permette di muoversi. Io credo che entro pochi anni avere su tutti i treni regionali la certezza dei posti per le biciclette sarà un contributo anche quello ad aumentare il tema del “biking”. Oggi peraltro con la proposta che faremo di nomina della presidenza dell’APT di Davide Cassani, come avete letto, può persino ulteriormente il tema del wellness, dello sport, della bicicletta, ma soprattutto del wellness, garantirsi una sensibilità sempre maggiore come in gran parte dei Paesi nordeuropei da tempo avviene.

Più in generale, il tema però del wellness anche legato al turismo come elemento di promozione, marketing dei territori attraverso grandi eventi o eventi, alcuni visti in tutto il mondo, altri che possono invece riceverne un beneficio anche diretto al di là del marketing. Il prossimo anno si terrà la fase finale dei Campionati europei under 21 di calcio che avviene ogni quattro anni, fase finale oggi a dodici squadre; si prevede un indotto tra i 30 e i 70 milioni di euro, dipenderà anche dalle squadre che si qualificano e dal numero di tifosi, ma più che altro dall’impatto dei diritti televisivi, di chi la vedrà in televisione. Ma avendo noi quattro stadi sul territorio, includo anche San Marino, non per mettere a rischio la loro Repubblica né per invaderli, ma come elemento di un territorio che ha ricadute dirette sulla Romagna e, insieme a Cesena, a Bologna e a Reggio Emilia, un’opportunità straordinaria per noi. E lavoreremo e stiamo lavorando perché, a fianco di quell’avvenimento, vi possa essere uno sviluppo di attività collaterali legate al tema certo dello sport, ma anche della cultura, del turismo, della musica.

Poi c’è il tema, anche qui da garantire a fianco della pratica sportiva, della “cura della legalità”: tema delle palestre, della lotta all’uso del doping, l’acquisto di defibrillatori, tutto quello che nella modalità di conseguire una opportunità da un lato, lottare contro un rischio dall’altro, garantire la possibilità di cura se accadono fatti gravi dall’altro ancora, noi si possa investire sempre di più.

Chiudo con il sostegno all’impiantistica. Questo bando da 20 milioni di euro che segue i 5 già investiti, non so da quanto tempo, forse mai si era fatto un bando così rilevante, utilizzando peraltro i fondi di sviluppo e coesione, immaginando che è coesione sociale anche la presenza di un impianto in una comunità, in particolare nelle periferie o nei piccoli e medi comuni, ancora prima e ancora più che le grandi città, noi abbiamo avuto una mole di progetti che non riusciremo tutti quanti a finanziare, ma già il fatto di avere così tanti progetti significa che è passato velocemente il messaggio, l’idea che ovunque si potesse contribuire ad una diffusione ulteriore di qualità dell’impiantistica sportiva, dall’altra di accedere e partecipare ad un bando vedendo la Regione come un faro che si illumina e si accende per permetterti di avere una mano. Abbiamo sempre detto, ogni volta che si parla di interventi sul patrimonio pubblico da realizzare nuovo o da manutenere, stiamo parlando di cantieri che si aprono e ossigeno fresco per il mondo del lavoro e dell’impresa. Ma – posso dirlo e annunciarlo – prometto l’impegno, non la sua sicura realizzazione, ma lavoreremo per cercare nei prossimi mesi, per il prossimo anno ulteriori risorse da agganciare a quel bando, perché la graduatoria possa scorrersi, perché davvero vi è una mole di richieste impressionante, ma positiva dal mio punto di vista, per la volontà che i sindaci, di qualsiasi appartenenza politica, vogliono concorrere per migliorare la qualità degli impianti nel loro comune. Dall’altra però il fatto anche per gli impianti esistenti di provare noi, d’accordo con l’Ufficio scolastico regionale, con chi gestisce in particolare le scuole e i palazzetti, il fatto di estendere il più possibile l’orario di utilizzo oltre l’orario scolastico, oltre a orari di gestione di singole associazioni o società, perché abbiamo bisogno di fare in modo che quei luoghi rimangano vuoti il meno possibile, cioè si riempiano il più possibile.

Poi c’è il tema dell’opportunità, attraverso lo sport, di garantire migliori e sani corretti stili di vita. Da questo punto di vista si sta lavorando, c’è già il finanziamento di 10 milioni di euro sul tema di Villanova d’Arda, del progetto per l’ospedale o, meglio, quello che potrebbe diventare il centro non solo per l’Emilia-Romagna ma per tutto il Nord Italia, così con il Comitato paralimpico nazionale stavamo lavorando, sta lavorando l’Azienda sanitaria, ci sono già i finanziamenti, porteremo in Aula tra qualche settimana, entro qualche mese il punto della situazione, perché per noi deve ovviamente diventare non un’ipotesi ma la certezza per come abbiamo lavorato e ottenuto il finanziamento dal Ministero dello sport, perché crediamo che lì, anche e non solo simbolicamente, vi possa essere un contributo che parte poi dal dialogo quando andammo – ricorderete – tutti quanti dicemmo insieme, maggioranza e opposizioni, essere andati a Rio, avere contribuito, unica Regione, a “Casa Italia paralimpica” per garantirsi l’idea che in questa società sempre più coloro che hanno qualche difficoltà in più – non la voglio chiamare sfortuna – possano garantirsi di poter partecipare alla pratica sportiva esattamente come gli altri. Peraltro tutti quanti vediamo che tipo di protagonisti si alternano ogni volta che c’è un campionato anche solo locale, non dico nazionale o olimpico, e i nostri atleti si rendono sempre protagonisti di straordinari risultati, ma l’idea, quando dico che anche l’ultimo della fila possa tagliare il traguardo che non riguarda solo un fatto di necessità in un momento di difficoltà sociale, welfare, sanità, ma parlo anche dal punto di vista sportivo o culturale. Avete visto che abbiamo ottenuto, grazie al lavoro di Elisabetta, in questo caso con il ministro Delrio, questo finanziamento sbloccato dopo mi pare quattordici anni di addirittura 29 milioni di euro per il prossimo triennio sull’abbattimento delle barriere architettoniche per i privati, a cui noi affiancheremo la parte pubblica per gli interventi laddove servono, come i 4 milioni in due anni per mettere ascensori e montacarichi negli appartamenti privati dell’edilizia residenziale pubblica, perché anche lì, se la trascino e la trasbordo sul piano delle barriere architettoniche anche per tanti impianti sportivi, noi abbiamo bisogno, insieme ai Comuni e alle società sportive, di fare un patto anche di denuncia laddove non si sia visto bene cosa era utile fare, perché dobbiamo evitare che l’approdo alla pratica sportiva non trovi la contraddizione demenziale che addirittura viene messa in discussione dalla difficoltà a far accedere agli stessi impianti per coloro che li vogliano utilizzare. Ma anche lì credo si possa fare un grande e buon lavoro.

Per finire questo elemento del wellness e del turismo. Voi sapete che “Wellness Valley” dopo l’EXPO di Milano è diventato uno dei tre brand, insieme a “Motor Valley” e a “Food Valley”, che accompagnano questa regione e questa terra. Io penso che lì ci stia il tema di una filosofia anche di vita, penso alla presentazione all’ultimo meeting dell’Amicizia tra i popoli a Rimini, in cui abbiamo presentato i quattordici cammini religiosi o storici – chiamateli come volete – le vecchie vie di attraversamento che, avendo noi la fortuna di vivere nell’unica regione posta in orizzontale in questo Paese, ne vede il numero preponderante rispetto anche alla totalità dei cosiddetti “Cammini in Italia”, alcuni dei quali peraltro sono (pensiamo alla via Francigena in primis) attraversanti l’Europa stessa, sono una grande opportunità: la si vuole chiamare moda, la si vuol chiamare necessità di prendersi qualche momento di libertà individuale o collettiva, la vogliamo chiamare voglia di conoscere un significato storico, se non anche ancor prima religioso? Ma sta crescendo enormemente quel tipo di turismo ed è anche quello un turismo del wellness. A fianco a quello c’è tutta la parte degli eventi, che anche qui però non abbiamo voluto, attraverso bandi, finanziare soltanto per ciò che diventa la pratica sportiva che attira, certo, turisti o fa marketing territoriale e ne segnalo solo alcuni: c’è stata la più importante manifestazione al Corno alle Scale nazionale per, li chiamano “cuccioli” e lo chiamano “Criterium” per non chiamarlo già gara a quell’età, under 12 e under 11 di sciatori in miniatura che è il più grande appuntamento nazionale, così come il prossimo anno ci sarà il più grande appuntamento nazionale, assegnato all’ultimo appuntamento di Roccaraso poche settimane fa, in Emilia-Romagna, segnatamente al Cimone, rispetto ad un evento nazionale chiamiamolo “juniores” sempre nell’ambito sciistico. Così come avremo il Giro d’Italia under 23 che ripartirà dalle nostre terre, il Giro d’Italia professionistico, avremo assegnata proprio in questi giorni di nuovo al Sassuolo Calcio in collaborazione con noi la fase finale del Campionato Primavera di calcio prima dell’estate. C’è stata Italia-Belgio, qualificazione al Campionato mondiale dell’Italia femminile di calcio dopo vent’anni (facendo molto meglio in quel caso dei più acclamati e stipendiati maschi) a Ferrara. Ho detto quello che ci sarà il prossimo anno. Potremmo citare tanti altri eventi, penso al girone di volley a Modena, prima dell’estate, con le squadre che vanno per la maggiore in quella che si chiamava “World League” una volta di volley; potrei citare il triathlon portato un po’ all’estremo a Cervia con questa tappa mondiale per la prima volta, per tre anni più tre. Anche qui mi fermo per non tediarvi e annoiarvi, ma abbiamo una tale serie di opportunità che stanno tornando o per la prima volta vengono in Emilia-Romagna, che poi è un complesso collettivo anche di significato e di emulazione che porta le varie Federazioni sportive a chiedere sempre più una mano a noi per finanziarle, ma anche per realizzarle. Il CONI ad esempio ha già deciso (ed è già stato assegnato) che a settembre in Romagna ci sarà l’evento più importante cadetti del CONI a livello nazionale: saranno migliaia e migliaia di giovani atleti, ragazze e ragazzi che verranno nella nostra regione.

Questo è già tanto, ma non basta. È per quello che abbiamo cercato di ripristinare, dall’azzerato che era, quel fondo che ogni anno aumentiamo, che sta finanziando centinaia e centinaia di attività di piccole società, spesso in collaborazione con i Comuni, dove anche le poche migliaia di euro sono vitali per permettere di tenere quella manifestazione. Tutto avviene attraverso bando pubblico e sempre più implementeremo le risorse, perché lì le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, dove tra le attività statutarie vi sia la promozione della pratica motoria e sportiva possano essere protagonisti su quel territorio di giornate, o anche più giornate (interi weekend delle volte) di attività spesso anche peraltro insieme alle istituzioni scolastiche nel loro territorio.

Io penso che questo sia un lavoro che, tenendolo tutto insieme, ci faccia dire che attraverso lo sport teniamo insieme una pluridisciplinarità che va dalla sanità al tema della coesione sociale, al tema dell’edilizia, e quindi dell’impiantistica sportiva, al tema del turismo e della promozione dei nostri territori, al tema ovviamente della scuola. Da questo punto di vista, lo sviluppo dell’Osservatorio del sistema sportivo regionale, insieme agli enti locali, il CONI, il CIP, gli enti di promozione sportiva deve diventare un elemento sempre più qualificato e qualificante per cercare anche di capire come fare meglio, laddove non vediamo come si possa migliorare, essere d’aiuto nello stimolo e anche nel suggerimento di iniziative, visto che coinvolgiamo coloro che sono il cuore e la linfa vitale per permettere la pratica sportiva nei nostri territori e, in ogni caso, il tema di un lavoro che noi si possa sempre più qualificare, perché crediamo che tutto questo porti un beneficio all’Emilia-Romagna, ai suoi cittadini, in particolare soprattutto ai più giovani e che qualifichi lo sport non solo come elemento di competizione tra loro, ma anche come elemento di possibile qualità della vita rispetto alla spesa del proprio tempo libero.

Io vi ringrazio. Rispetto agli emendamenti non voglio suggerire o dire nulla nel dibattito che l’Aula vorrà fare, mi pare però che il lavoro che stiamo portando avanti sia – come dissi in Aula poche settimane dopo il nostro insediamento – avrebbe da parte nostra, come Giunta, cercato il massimo coinvolgimento immaginando che, al di là delle appartenenze politiche, stessimo parlando di un tema molto sentito e che poteva portare benefici a tutti i territori della regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente della Giunta Bonaccini.

Passiamo adesso alla discussione generale sull’emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Gibertoni e Piccinini.

Se non ci sono interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliere Calvano, prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Prima di arrivare alla dichiarazione di voto sull’atto finale, mi concentro un attimo sull’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle e sui due ordini del giorno. Per quanto riguarda l’emendamento, il voto del Partito Democratico è favorevole, in quanto la modifica proposta rafforza ulteriormente la correlazione tra gli investimenti fatti in Emilia-Romagna e l’incremento della propensione alla pratica sportiva da parte dei cittadini emiliano-romagnoli, quindi è assolutamente in linea con quanto proposto all’interno del piano. Per quanto riguarda i due ordini del giorno, partendo dall’ordine del giorno n. 1, se ci sarà una votazione – e questo lo chiedo alla Presidenza e ovviamente disponibilità anche al Movimento 5 Stelle – per parti separate, noi siamo pronti a votare il secondo impegna e non il primo. Spiego il perché. Il primo impegno è già ampiamente contenuto all’interno del piano, perché, andando a leggere il piano, sia nella parte degli obiettivi strategici che nella parte degli obiettivi prioritari, emerge come tutto il tema dell’accessibilità nei confronti delle persone più in difficoltà sia stato ampiamente trattato e ampiamente indicato come una delle priorità del piano e questo va letto in combinato disposto con quanto previsto nella redazione dei bandi che verranno fatti, tenendo conto di quegli obiettivi strategici e prioritari. Quindi a nostro avviso il primo impegna è ripetitivo e quindi non necessario. Invece, per quanto riguarda il secondo impegno, che è quello, se non sbaglio, di caratterizzare l’Osservatorio tenendo conto delle difficoltà di accesso degli impianti per poter intervenire sugli stessi, trova da parte nostra consenso. Sempre che sia consentita una…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi lei chiede di votare per parti separate l’ordine del giorno n. 1.

 

CALVANO: Esatto, che prevede due “impegna”.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Certo. Chiederemo poi ai presentatori se sono d’accordo, prego.

 

CALVANO: Certo. Per quanto riguarda invece il secondo ordine del giorno, capisco la volontà da parte del Movimento 5 Stelle e probabilmente ho accentuato eccessivamente il fatto che lo sport è una pratica trasversale, perché nell’ordine del giorno, se non vado errato, viene richiesta una particolare attenzione all’asfaltatura, alla pavimentazione delle strade che sono oggetto di pratica sportiva, io credo che le strade vadano manutenute a prescindere dal fatto che siano dedicate o meno ad eventi di carattere sportivo e credo che in tal senso, anche in fase di redazione del bilancio, con alcuni ordini del giorno presentati, credo anche in maniera trasversale, si sia chiesto di stanziare più risorse sulla manutenzione delle strade e proprio di recente il presidente Bonaccini e l’assessore Donini hanno annunciato e disposto nuovi investimenti a favore delle strade provinciali e di montagna. Mi sia permesso una battuta, di recente la Formula E è passata per Roma e le strade ovviamente necessitavano di un’adeguata manutenzione, non credo sia stato questo a stimolare la richiesta portata avanti dal Movimento. Tornando alla serietà, io credo che si possa essere tutti d’accordo sul fatto che le strade vadano manutenute a prescindere.

Detto questo, il voto del Partito Democratico, ovviamente tenendo conto dell’emendamento dei Cinquestelle, nei confronti del piano è assolutamente favorevole, perché è un piano coerente con la discussione che abbiamo fatto sulla legge e con le priorità che la legge stessa supporta e indica. È un piano che dà continuità alle cose fatte fin dall’avvio della legislatura e oltretutto incrementa lo sforzo economico e finanziario messo in campo fin dall’inizio della legislatura. Condivido con il collega Rancan il fatto che ci sia una necessità di prendersi cura delle nostre associazioni di volontariato e di tutte quelle forme di volontariato impegnate nell’associazionismo sportivo che ci consentono di tenere vivi i luoghi dello sport, che sono anche luoghi fondamentali di vita nei quartieri delle città, ma anche nei piccoli paesi. Su questo credo che servirà anche da parte del futuro Governo una attenzione su un tema non indifferente. Noi stiamo caricando le associazioni di volontariato di pratiche e adempimenti burocratici, che stanno determinando un lento e progressivo allontanamento delle persone dal fare volontariato di carattere sportivo e non solo. Credo che questo sia un tema – lo dico non per caricare la responsabilità su qualcuno, ma perché come Assemblea ci potremmo fare carico di questo – perché rischiamo di ammazzare e di caricare sulle spalle del volontariato un peso che lo stesso non è in grado di sostenere, che non significa venire meno alle regole, significa solo aiutarli a poterle rispettare meglio.

Detto questo, ribadisco il voto positivo del Partito Democratico al piano triennale dello sport.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Consigliere Taruffi, sentivamo la sua mancanza oggi, prego.

 

TARUFFI: Lo so, presidente, quindi mi sono dato da fare per intervenire. Diciamo che il piano che oggi siamo ad esaminare rispecchia l’impegno che la Giunta ha proposto e che l’Assemblea si è assunta, a partire dall’insediamento di questa legislatura. Abbiamo segnalato come lo sport e credo che la scelta, che ha ricordato il collega Calvano, del presidente di mantenere per sé la delega allo sport sia stata sin da subito un’indicazione del fatto che non si vedeva quella delega come qualcosa di posticcio da aggiungere ad altri Assessorati, ma come elemento importante da valorizzare per tanti aspetti che sono stati ricordati durante il dibattito e sui quali noi concordiamo.

Io volevo segnalare solo due aspetti importanti, perché, come sempre, all’interno di provvedimenti generali ci sono anche le ricadute specifiche sui territori e, quando ci apprestiamo ad approvare atti come quello di oggi, credo sia giusto ricordarli. Innanzitutto il fatto che comunque l’incremento significativo di risorse che si è realizzato in questi anni, che trova conferma in questo piano, consente e consentirà probabilmente – ci auguriamo, sicuramente sarà così – la realizzazione e la riqualificazione anche di impianti sportivi, specie in aree che in questo momento non sono dotate di strutture sportive atte a dare un servizio adeguato e questo è un elemento secondo noi molto importante, molto significativo, perché la qualità della vita delle nostre comunità dipende anche, e soprattutto, dalla nostra capacità di fornire risposte ai servizi di aggregazione, capaci di promuovere aggregazione. Lo dico in modo esplicito, perché lo sport e chi lo ha praticato – dico lo sport in generale – forse gli sport di squadra ancora di più, ma in generale lo sport ha una capacità aggregativa e quindi ha un valore sociale molto importante. Non mi perderò nel sottolineare anche il valore educativo che ha lo sport, che hanno certi sport forse anche più di altri, al di là di quello che spesso si ritiene e quindi non c’è dubbio che potenziare le nostre comunità, dare la possibilità alle nostre comunità di vivere una stagione di potenziamento, da questo punto di vista, sia un aspetto oltremodo importante che cogliamo con grande soddisfazione.

Durante il dibattito unanimemente è stato sottolineato il rapporto tra sport e benessere e, anche dal punto di vista promozionale, del nostro territorio e delle nostre comunità, io credo che questo sia sicuramente importante, ma lo è ancora di più, specie in un momento delicato quale quello che stiamo vivendo, sottolineare come lo sport possa essere elemento di unione, di valorizzazione sociale che possa facilitare incontri tra realtà, anche culturali, diverse. Lo dico perché in un momento come questo non è scontato sottolineare come alcuni interventi portino in sé elementi fondamentali, che hanno e che possono avere ricadute sociali fondamentali e che apparentemente non vengono sottolineati. Io credo che nel valorizzare, nel promuovere le attività sportive ci sia anche e soprattutto tutto questo ed è quello sul quale puntiamo maggiormente l’attenzione. Quindi il nostro voto sarà favorevole su questo atto.

Ci sono due ordini del giorno. Sul primo, a firma Sensoli, esprimiamo un voto favorevole, sul secondo, a firma Bertani, relativo alle strade ci asterremo, non perché non sia importante la richiesta, ma perché forse sarebbe più opportuno non collegarla direttamente al tema di cui stiamo discutendo oggi.

Chiudo con una considerazione rispetto all’ultimo passaggio che faceva il consigliere Calvano, rispetto alla possibilità per le associazioni, alla necessità che hanno le associazioni di essere sgravate da una serie di impegni burocratici che alle volte rischiano di impedire alle associazioni di fare volontariato, di promuovere la loro attività, che ha poi le ricadute sociali che dicevo. All’ordine del giorno troviamo una risoluzione che discuteremo domani, o comunque nei prossimi Consigli, che ha a che fare con la circolare Gabrielli, io credo che già un primo segnale che possiamo dare al Governo che verrà, quando verrà, se verrà (speriamo che prima o poi che accada) da questa Assemblea è innanzitutto è quello di…

Chiudo, presidente. Siccome si è lamentato che non ero ancora intervenuto, adesso mi consentirà di chiudere…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ma io non volevo toglierle la parola, il mio segno era un po’ più drastico.

 

TARUFFI: Però, siccome mi ha fatto perdere ulteriori dieci secondi, adesso concludo dicendo che un primo segnale concreto che possiamo dare è approvare quella risoluzione, chiedendo quindi al Governo di intervenire da questo punto di vista. La ringrazio, presidente, per la gentilezza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei, consigliere Taruffi, per il suo intervento.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Gibertoni, Bertani e Piccinini.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è accolto.

Passiamo ora alla votazione, per alzata di mano, della I parte dell’ordine del giorno 6316/1, oggetto 6404, come richiesto dal consigliere Calvano, fino a «impegna la Giunta regionale» prima del «premesso inoltre che», quindi al primo impegno.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 6316/1, oggetto 6404, è respinto per la prima parte.

Metto in votazione, per alzata di mano, la seconda parte dell’ordine del giorno 6316/1, oggetto 6404, che inizia da «premesso inoltre che» fino a «impegna la Giunta regionale».

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La seconda parte dell’ordine del giorno 6316/1, oggetto 6404, è accolta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 6316/2, oggetto 6405, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Gibertoni e Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 6316/2, oggetto 6405, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 6316.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il provvedimento oggetto 6316 è approvato.

 

OGGETTO 6155

Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: «Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali» (84)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6155/1 oggetto 6406 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora al progetto di legge oggetto 6155: «Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali», delibera di Giunta n. 227 del 19 febbraio 2018.

Il testo n. 4/2018 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 10 aprile 2018.

Il progetto di legge è composto da nove articoli.

Il relatore della Commissione, il consigliere Roberto Poli, ha preannunciato di svolgere la relazione orale. Il relatore di minoranza, consigliere Massimiliano Pompignoli, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Passiamo quindi la parola al consigliere relatore Poli per il suo intervento. Prego.

 

POLI, relatore della Commissione: Grazie, presidente. La I Commissione ha concluso i propri lavori su questo progetto di legge – come diceva anche lei – nella seduta del 10 aprile con la votazione degli emendamenti e dell’articolato. Ringrazio ovviamente in premessa i tecnici che hanno collaborato con noi allo stesso modo, ringrazio anche il presidente della Commissione, il collega Pompignoli, che è anche relatore di minoranza.

L’idea di fondo parte da una attenzione verso i territori, alle loro dinamiche economiche e sociali per dare risposte più veloci attraverso lo strumento della programmazione negoziata in Ambiti territoriali ottimali, così come definiti dalla legge n. 21/2012, senza precludere la possibilità anche ai Comuni singoli, qualora ne manifestassero l’interesse. La programmazione sovracomunale negoziale d’altra parte, rappresentata attraverso le Unioni, trova esplicito riconoscimento anche nell’articolo 8, comma 3, della legge regionale n. 13 del 30 luglio 2015, avente per oggetto la riforma del sistema di governo regionale locale. La programmazione negoziata non è una novità per molti di noi, da ormai vent’anni è praticata con importanti risultati nell’ambito dello sviluppo territoriale. Mi riferisco espressamente agli effetti della legge regionale n. 30/96, della quale con questo PdL si propone l’abrogazione, ma secondo quanto previsto dall’articolo 9 del PdL stesso (in esame oggi) si salvaguardano, come è giusto, attraverso la disposizione transitoria i procedimenti ancora in corso, per i quali continueranno a valere i principi stabiliti dalla legge stessa.

Ci dotiamo quindi di uno strumento nuovo per le politiche territoriali con una funzione anche di possibile riequilibrio verso quei territori, che hanno vissuto disomogeneità anche su livelli competitivi e verso i quali c’è bisogno di una maggiore azione che rafforzi la tenuta della coesione sociale. Vogliamo definire il profilo di questa legge come uno strumento utile a recuperare il divario territoriale oppure, mettendola in positivo, a sostenere più forti condizioni di crescita anche in virtù dei principi alla base del Patto per il lavoro. Noi pensiamo istituzioni territoriali (Comuni e Unioni dei comuni) espressione di una nuova e più avanzata autonomia e quindi maggiore capacità progettuale. In questo senso la legge stimola i territori ad operare in modo omogeneo e le pubbliche amministrazioni possono essere ancora oggi (io penso a maggior ragione oggi) fattore di sviluppo. Da questo consegue l’integrazione con le altre politiche della Regione e dello Stato, che puntano a ridurre i divari competitivi. D’altra parte la Regione, dando attuazione all’articolo 24 dello Statuto, persegue l’integrazione tra i livelli di governo e questo PdL si colloca dentro questa scelta strategica.

La collaborazione tra la Regione e gli enti locali è condizione essenziale per accompagnare e rafforzare i processi di riordino istituzionale, per razionalizzare e qualificare le istituzioni di governo del territorio superando, laddove si manifestano, la frammentazione e la sovrapposizione delle competenze e inoltre l’incremento dei livelli di efficienza e di efficacia dell’azione amministrativa sono, assieme alla concertazione istituzionale, i temi sui quali peraltro la Regione mantiene il ruolo di indirizzo, di pianificazione e di controllo.

Chi, come me, ha avuto l’opportunità di governare da sindaco nel territorio conosce bene il valore dei Programmi speciali d’area previsti dalla legge regionale n. 30/96; molti investimenti sono stati possibili, ma allo stesso tempo ne ha misurato la complessità attuativa e spesso dilatava i tempi anche nei processi istituzionali richiamati per la realizzazione degli accordi. Oggi occorrono risposte rapide in grado di accorciare, nel pieno rispetto delle norme sulla trasparenza, i tempi tra la decisione assunta e la realizzazione delle scelte compiute. Questo non è solo necessario per rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese, ma anche per rafforzare la credibilità delle istituzioni, per riaffermare il ruolo centrale nel rapporto con le comunità e questo a prescindere dalla natura politica del governo locale e quindi la flessibilità d’azione attraverso la programmazione negoziata, gli accordi che definiscono gli impegni, l’ambito giuridico, i dettagli nella scelta dell’intervento pubblico avendo espletato le azioni sulla trasparenza e sul partenariato e la consultazione tra Regione ed enti locali, come è previsto dall’articolo 1 che definisce le finalità della legge. L’articolato della legge rappresenta in modo netto i principi ispiratori che ho provato molto sinteticamente a delineare.

In relazione alla fase attuativa della legge vorrei sottolineare l’importanza della funzione dell’Assemblea legislativa, che viene definita dall’articolo 3. Infatti discuteremo e approveremo l’atto di indirizzo attraverso il quale saranno definiti gli obiettivi dell’azione della Regione per i programmi speciali relativi agli Ambiti locali. Quelle linee di indirizzo saranno la base e le fondamenta su cui la Giunta regionale, attraverso la richiesta di manifestazioni di interesse, promuoverà la presentazione delle istanze territoriali. Sulla base delle istanze ricevute la Giunta individuerà i progetti da trasformare in proposte di PSAL da sottoporre a negoziazione. Le linee di indirizzo di competenza dell’Assemblea legislativa saranno quindi, per usare una metafora sportiva, i confini del campo entro cui giocare la partita.

Il progetto di legge è composto da nove articoli, dell’articolo 3 e dell’articolo 9 ho già detto. L’articolo 1 definisce le finalità della legge stessa, anche esse già descritte; l’articolo 2 descrive la natura e la metodologia dei Programmi speciali per gli Ambiti locali, nonché le fonti di finanziamento; l’articolo 4 definisce le istanze locali, i soggetti istituzionali che possono sottoporre alla Regione manifestazioni di interesse e progetti, motivazioni, costi degli interventi, cronoprogramma di attuazione; l’articolo 5 descrive e regola il processo di negoziazione e al comma 4 richiama anche l’eventualità che la proposta di PSAL preveda il coinvolgimento di soggetti privati oltre a quelli pubblici. In Commissione abbiamo ad esempio, con la collega Piccinini, discusso su questo aspetto come su altri. È stata una discussione abbastanza vivace. L’articolo 6 definisce la procedura degli accordi di Programma speciale per gli Ambiti locali. L’articolo 7 richiama i contenuti dell’accordo di programma. Con l’accordo di programma tra l’altro i soggetti partecipanti si obbligano, ognuno per la propria parte, a destinare le risorse finanziarie occorrenti oltre che ad assumere le iniziative necessarie per l’acquisizione di eventuali fondi nazionali o comunitari.

Naturalmente, come sempre, sarà l’applicazione della legge, peraltro molto snella, saranno le manifestazioni di interesse inoltrate dalle Unioni dei comuni e dalle singole amministrazioni locali i progetti presentati, quelli approvati e realizzati, saranno i tempi di realizzazione, sarà il livello di cooperazione istituzionale a dimostrare l’efficacia e l’utilità di questo provvedimento. Naturalmente anche il lavoro di ognuno di noi nel rapporto con i territori sarà importante. Certamente gli obiettivi sono chiari, un nuovo protagonismo delle comunità locali, una rinnovata e rafforzata attenzione e disponibilità della nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Poli.

La parola al consigliere Pompignoli, relatore di minoranza, prego.

 

POMPIGNOLI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Ci apprestiamo ad approvare una legge che dà un po’ di respiro ai Comuni interessati da questo provvedimento.

Non sto a ripercorrere, come egregiamente ha fatto il collega Poli, tutto l’articolato, perché è una legge particolarmente snella, l’iter di negoziazione, come già evidenziato, è rapido e veloce ed è quello che, a mio avviso, serve per portare avanti gli obiettivi incentrati di questa legge. Legge che riguarda interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli Ambiti locali. Legge voluta, anche attraverso una richiesta che facemmo tempo fa in Consiglio regionale, affinché si potesse dare un po’ di respiro a quei Comuni che oggi sono soggetti a delle ristrettezze economiche, in virtù anche del Patto di stabilità.

È chiaro che questa legge non è rivolta solamente ai Comuni, ma anche alle Unioni dei comuni. Come si è detto, viene suddivisa per Ambiti territoriali ottimali e, sulla base di questi provvedimenti, io credo che sia opportuno oggi evidenziare lo strumento per il quale questo progetto di legge è stato strutturato, è stato costruito dalla Giunta regionale e sul quale ovviamente il nostro parere sarà sicuramente positivo nella misura in cui abbiamo costruito la legge, che posso definire una legge-quadro, dove devono essere riempiti ancora i contenuti attraverso le linee di indirizzo che verranno poi sviluppate in un secondo momento. Dall’altro lato il finanziamento, quindi come finanziare questa legge attraverso le linee di indirizzo che verranno strutturate in un secondo momento, noi auspichiamo ovviamente che i fondi che metterà a disposizione la Regione Emilia-Romagna su questi progetti, che dovranno comunque intervenire tramite le Unioni dei comuni e tramite i Comuni, siano finanziamenti abbastanza consistenti, tali da poter cercare di accontentare (purtroppo dobbiamo parlare in questi termini, perché ovviamente non sarà una legge dove verranno stanziati milioni di euro) più Comuni possibili o più Unioni dei comuni possibili per individuare quei progetti, che poi andranno scelti da parte della Giunta regionale.

Sulla base di queste premesse è evidente che questo progetto di legge, inizialmente voluto anche da questa opposizione, è un progetto di legge di ampio respiro. Valuteremo in sede di linee di indirizzo quali saranno i presupposti attraverso cui accedere a questi finanziamenti, che poi in realtà sono cofinanziamenti, quindi anche le percentuali di cofinanziamento che la Regione Emilia-Romagna metterà a disposizione su questi progetti di legge, tanto poi da capire se effettivamente il risultato che si auspica avere su questa legge porterà benefici effettivi ai Comuni interessati in regione Emilia-Romagna. Quindi, sulla base di queste premesse, do per letto e già spiegato l’articolato del progetto di legge, io credo e spero che si faccia più che altro un ottimo lavoro a livello di indicazione degli indirizzi su cui applicare questa legge e quindi ovviamente questo partirà dalla base del presupposto di coinvolgere tutte le parti in causa, non solo maggioranza ma anche opposizione, per definire le linee maggiori su cui i Comuni interessati dovranno poi effettuare queste manifestazioni di interesse.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Passiamo alla discussione generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente. Se da un lato questo progetto di legge va a semplificare e rendere più flessibile la procedura tramite la quale erano definiti dalla legge regionale 19 agosto 1996, n. 30 i Programmi speciali d’area, dall’altra parte presenta alcune criticità.

Entrando nel merito del provvedimento, va in primo luogo sottolineato come venga alleggerito il ruolo dell’Assemblea legislativa chiamata dalla legge regionale n. 30, articolo 9, comma 2, ad approvare non soltanto i Programmi speciali d’area, ma anche il loro piano finanziario e oggi relegata con questo progetto di legge ad un mero ruolo di formulazione di indirizzi in ordine alle priorità con le quali i futuri Programmi speciali per gli Ambiti locali saranno selezionati. Mi dicono che questa sia la tendenza che ha preso piede in Regione negli ultimi anni, o quantomeno dall’inizio di questa legislatura, tendenza che certamente non mi può vedere favorevole.

Da consigliere provinciale, ormai agli sgoccioli, devo poi constatare come anche in questo provvedimento sparisca ogni riferimento alla Provincia, il cui coinvolgimento era precedentemente previsto dall’articolo 1, comma 2 della legge n. 30/1996. Capisco che ciò sia la logica conseguenza della corsa in avanti attuata dalla Regione alla vigilia del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, ma corre l’obbligo sottolineare come, ad un anno e mezzo di distanza, sarebbe opportuno prendere finalmente atto dell’esito referendario rivedendo una legge come la n. 13/2015, nata per colmare lo spazio lasciato libero dalla soppressione delle Province, che però poi, per plebiscito popolare, non sono state soppresse. A tal fine ricordo che il dettato costituzionale all’articolo 117, comma 2, lettera p), prevede la competenza esclusiva dello Stato in ordine agli organi di governo e alle funzioni fondamentali della Provincia. Auspico che il nuovo Parlamento provveda al più presto a portare ordine nella materia evitando il perdurare di un periodo di pericoloso fai-da-te nel quale, in barba all’articolo 132, secondo comma della Costituzione, la Regione ha tentato di ridisegnare i propri confini interni.

Scusate la breve digressione, ma a questo tema tengo molto, tema sul quale ritengo avremo modo di tornare a soffermarci in maniera adeguata.

Come dicevo, non mi soffermerò a citare ciò che del progetto di legge ritengo condivisibile, ma concentrerò la mia attenzione su ciò che ritengo migliorabile. Sono conscio del fatto che l’essere subentrato nella giornata odierna mi ha precluso la possibilità di partecipare al lavoro istruttorio di Commissione, ragione per la quale mi asterrò dal proporre emendamenti, limitandomi a lanciare qualche tema di discussione che spero sarà ripreso dall’Aula in sede di dibattito generale o che quantomeno possa restare a futura memoria per il momento nel quale l’Assemblea sarà chiamata, a norma dell’articolo 3, comma 1, ad approvare un atto di indirizzo mediante il quale definisce gli obiettivi generali dell’azione territoriale della Regione per i Programmi speciali per gli Ambiti locali. In primo luogo va constatato come il presente progetto di legge, per quanto attiene alla copertura finanziaria, non prevede uno stanziamento diretto che consenta di valutarne appieno l’efficacia, soprattutto alla luce del fatto che l’Assemblea non sarà successivamente chiamata ad esprimersi sulla congruità fra i progetti approvati e i relativi stanziamenti, come invece mi sembra di capire accadesse in passato. A quanto sembra, lo stanziamento parrebbe essere di 1 milione di euro sul triennio, cifra assolutamente inadeguata a soddisfare le esigenze del territorio in considerazione del più elevato numero di Unioni rispetto ai distretti. Ad esempio, ipotizzando 30 mila euro per ogni distretto, nel distretto del mio comune, essendovi quattro Unioni, vi sarebbero 7.500 euro a disposizione per ogni Unione ogni tre anni. In secondo luogo è facile constatare come il progetto di legge lasci indefinite le tempistiche dei bandi. Mi spiego meglio. Se è chiaramente definito che l’Assemblea sia chiamata ad approvare linee di indirizzo triennali aggiornabili annualmente, non viene precisato se la cadenza dei bandi sia annuale, biennale, triennale, eccetera. Se non in legge, almeno in sede di definizione delle linee questo tema andrà affrontato. Personalmente ritengo che il termine annuale rischi di fare di questa legge una semplice “legge-spot” con risorse inadeguate, mentre il non porre limiti temporali ai bandi rischierebbe di trasformarla in una “legge-farsa”, la cui graduatoria rischierebbe di estendersi in maniera indefinita nel tempo finanziando anche ciò che normalmente non lo sarebbe, semplicemente perché in graduatoria. Personalmente propenderei per una soluzione biennale, che riterrei congrua sia per quanto riguarda le eventuali risorse finanziarie che per consentire l’accoglimento di un numero minimo di progetti.

Altri due spunti di riflessione che vorrei sottoporre all’Aula in sede di discussione generale riguardano segnatamente il quarto comma dell’articolo 3 e il terzo comma dell’articolo 4. L’articolo 3 del presente progetto di legge, come già accennato, dettaglia e fissa l’iter seguito per la predisposizione e approvazione dei programmi speciali per gli Ambiti locali. In particolare il comma 4 stabilisce che la Giunta regionale, sulla base delle istanze locali pervenute, valuti la loro congruità con la programmazione regionale prima di definire quali siano le proposte di PSAL da sottoporre a negoziazione. In questa fase del procedimento istruttorio è specificato che la Giunta regionale debba tenere in debita considerazione la disponibilità delle risorse finanziarie delle amministrazioni locali. Proprio su questo punto volevo incentrare la mia prima riflessione. Se da un lato è giusto considerare le risorse finanziarie messe a disposizione dalle amministrazioni locali coinvolte, dall’altro lato andrebbe inserita qualche forma di premialità anche per la capacità da parte di una pubblica amministrazione di attivare o attrarre risorse da parte del privato o di altri soggetti pubblici su un progetto condiviso. Apprezzo che all’interno dell’articolo 5, ultimo comma, sia previsto il coinvolgimento nella fase negoziale dei cosiddetti “cointeressati” pubblici e privati, ma ritengo riduttivo limitare il loro apporto a questa singola fase. Per un ente locale – e qui è l’amministratore locale che vi parla – il poter dimostrare di coinvolgere attivamente su una propria proposta anche il privato, soprattutto quando ciò si traduce nell’indurlo ad investire accanto al pubblico per cofinanziare un progetto, costituisce un valore aggiunto che deve essere adeguatamente tenuto in considerazione dalla Giunta regionale nel momento nel quale si appresta a definire quali proposte di PSAL debbano essere sottoposte a negoziazione.

Vengo ora al secondo punto che vi ho preannunciato, soffermandomi sull’articolo 4 che definisce la natura dell’istanza locale e le modalità con le quali quest’ultimo viene preso in considerazione dalla Regione. Mentre la legge n. 30/1996 operava sul territorio di uno o più comuni della regione, anche appartenenti a province diverse, il presente progetto di legge agisce su dimensioni territoriali minime non inferiori agli Ambiti territoriali ottimali. Il comma terzo dell’articolo 4 prevede che, qualora pervengano più istanze dal medesimo Ambito territoriale ottimale, queste debbano essere rimandate in quella sede per essere riformulate congiuntamente. Da sindaco sono stato anche presidente dell’Unione Valnure e Valchero e devo dire, forse anche per i rapporti che in quella sede ho saputo instaurare con gli altri sindaci, al di là dell’appartenenza politica, che personalmente considero valida l’esperienza delle Unioni. Concorderei quindi con una simile dizione dell’articolato, se questo obbligo alla ripresentazione fosse limitato ai soli Comuni appartenenti alla stessa Unione. Mi sembra invece particolarmente dispersivo estenderlo all’intero Ambito territoriale ottimale. A tal fine bisogna infatti considerare che l’estensione degli Ambiti territoriali ottimali, concepiti sulla base dei distretti sanitari, così come previsto dalla legge regionale n. 21/2012, non è omogenea. Per la provincia di Piacenza, esclusa la città, i distretti sono due per quarantacinque comuni: realtà che vanno dal fiume Po all’Appennino, troppo vaste per trovare efficaci mediazioni di interessi, estremamente facili invece, se ricondotte sulla base di realtà attigue abituate a lavorare assieme. Alla stessa stregua, la nuova legge, accantonando per un attimo i desiderata, dovrebbe riconoscere ciò che oggi c’è: le Unioni, al di là della loro estensione per poi giungere solo in un secondo tempo ad un loro dimensionamento ideale. Non scordiamoci che in Emilia-Romagna a gennaio di quest’anno delle quarantatré Unioni costituite, soltanto diciannove coincidono con i distretti sociosanitari e che vi ricorre il 18 per cento dei Comuni non appartenenti ad alcuna Unione, senza citare le Unioni esistenti solo su carta, o i segnali di ripensamento che sorgono nei confronti delle Unioni anche da parte di Comuni che ormai da anni hanno sposato questa esperienza. Prima di pensare agli Ambiti territoriali ottimali forse bisognerebbe dare un segnale di rafforzamento del ruolo delle Unioni dei comuni. Mi sembra l’ennesima occasione persa. Vi ringrazio per l’attenzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Devo dire che qualche appunto sollevato dal collega lo condividiamo in pieno e l’abbiamo fatto presente anche in Commissione.

Non siamo aprioristicamente contrari alla revisione della vecchia legge, l’intento ci pare condivisibile, perché sicuramente i tempi dei Programmi d’area erano veramente troppo lunghi in base alla vecchia legge. Però diciamo che, nel produrre un nuovo progetto di legge, ci sono diverse criticità. Intanto – come si diceva anche prima – credo che vi sia scappata un po’ la mano verso la Giunta, per cui l’Assemblea, secondo questo progetto di legge, si limiterà adesso a vedere, a votare solamente per intervenire sulle linee guida generali, mentre in precedenza i singoli progetti presentati dai Comuni passavano per le Commissioni e i commissari potevano anche produrre le proprie considerazioni. Ora l’Assemblea è stata completamente tagliata fuori.

C’è un’altra aberrazione che riguarda gli Ambiti territoriali. Si fa tanto parlare di aree vaste, però le iniziative possono essere portate avanti esclusivamente dai Comuni appartenenti al medesimo Ambito territoriale, salvo per i punti b) e c), se non ricordo male, delle finalità. Noi a questo proposito abbiamo presentato anche in Commissione degli emendamenti per andare in un altro senso, ovvero per permettere ad ogni iniziativa di ogni Comune, anche se non appartenente alla stessa ATO, di poter portare avanti le proprie proposte. Emendamenti bocciati. Questa impostazione voluta dal Partito Democratico a noi non piace. Faccio anche presente che questa impostazione, che noi vorremmo rivedere in questo progetto di legge, era prevista nella vecchia legge n. 30. Anche qui non capiamo il perché di questo volersi incaponire su questa linea. Non solo, all’interno della stessa ATO – come si diceva prima – tutte le Amministrazioni sono obbligate a partecipare, io la realtà che conosco è quella dell’Ambito delle Terre d’acqua e lì abbiamo non solo il PD che discute con i sindaci delle liste civiche di quei Comuni appartenenti alle Terre d’acqua, ma abbiamo il PD che discute con se stesso. Quindi mi sembra che in questo modo si precluda la possibilità di avere risorse per quei territori, dove ci sono delle difficoltà ad andare avanti insieme. Addirittura viene chiesto di formulare un’istanza unica all’interno per esempio di ATO dove ci sono Comuni montani e Comuni di pianura. Penso all’Ambito imolese, dove Medicina avrà delle esigenze, Borgo Tossignano ne avrà delle altre, quindi non si capisce perché dobbiamo costringerli ad andare avanti per forza insieme.

Oggi noi ripresentiamo parte di quegli emendamenti che avevamo presentato in Commissione, per ridare le prerogative all’Assemblea legislativa, per richiedere ancora una volta che i progetti possano andare avanti, anche se i Comuni non sono delle stesse ATO e un piccolo appunto che non vuole essere un punzecchiamento che riguarda il Circondario imolese: nel momento in cui viene specificato in un emendamento (che abbiamo presentato) che il Circondario imolese è compreso all’interno delle Unioni, ma già il Circondario imolese è già una Unione di montagna, quindi non si capisce perché debba essere in qualche modo sottolineato ancora una volta in legge. Credo che questo sia proprio un errore formale, che anche qui noi chiediamo venga corretto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io volevo partire da una considerazione più generale, che riguarda il metodo con cui si è portato avanti questo progetto di legge e il lavoro svolto dal relatore di maggioranza, che credo sia stato positivo e importante. Sicuramente lo è stato nei nostri confronti in un colloquio, in una interlocuzione che non è mai mancata. Non so se ha capito anche il consigliere Paruolo. Siccome altre volte ha fatto lui il relatore di maggioranza, volevo ricordargli come si fa il relatore di maggioranza.

Detto questo, procedendo oltre e tornando sull’oggetto in questione, credo che sia un provvedimento importante e positivo che noi abbiamo sostenuto e sosteniamo, perché chi ha fatto l’amministratore, chi ha avuto la possibilità di amministrare, credo che quella dell’amministratore sia un’esperienza importante e positiva che può essere molto utile, quando poi si è chiamati a svolgere altre funzioni, come quella che stiamo svolgendo qui noi in Assemblea legislativa, sa che i Programmi speciali d’area sono stati molto importanti e molto utili – come è stato ricordato – per dare risposte concrete di interventi, investimenti sul territorio che credo abbiano riguardato un po’ tutte le nostre comunità o comunque molte comunità. Chi ha fatto l’amministratore sa che quella è stata un’esperienza importante e positiva, però ne ha misurato anche, per certi aspetti, i limiti dal punto di vista delle procedure amministrative e burocratiche. Credo che ovviamente bisogna essere onesti e bisogna essere sinceri, quella stagione, soprattutto per gli importi che ha comportato, credo saranno ben difficilmente ripetibili, però chi ha vissuto quella stagione e ha misurato le difficoltà che, anche dal punto di vista amministrativo, si sono dovute risolvere, non può oggi non riconoscere come questo progetto di legge invece rappresenti un passo avanti positivo, crediamo importante che non avrà l’entità economica che hanno avuto i Programmi speciali d’area, ma sulla quale – e qui volevo interloquire anche con il collega Tagliaferri – noi oggi ci dotiamo di uno strumento, di un quadro normativo che poi dovremo riempire dal punto di vista contenutistico e cioè con risorse adeguate al momento e delle variazioni di bilancio e dell’approvazione del bilancio del prossimo anno. Credo però che la necessità di corrispondere in maniera più efficace e più puntuale le tante necessità dei nostri territori e delle amministrazioni degli enti locali dei nostri territori sia un’esigenza importante, alla quale cerchiamo di corrispondere con questo progetto di legge, che non è esente da elementi critici (alcuni ne sono stati ricordati), ma che – come spesso diciamo, quando ci troviamo ad approvare progetti di legge di questo tipo – nulla vieta potranno essere corretti in corso d’opera. Nessuno nasce con la bacchetta magica e sappiamo che progetti di legge come questi, nel momento in cui si depositano concretamente sul piano amministrativo della realtà amministrativa, se necessiteranno di correzioni o di parziali modifiche, saremo pronti credo a farle. Così come abbiamo fatto con altri progetti di legge, che in qualche modo innovavano o rinnovavano il corpo legislativo regionale. Per cui le risorse che andremo a destinare su questo progetto di legge, all’atto dell’approvazione del bilancio, dimostreranno la vera tenuta, la vera utilità del progetto stesso, fermo restando che non possiamo negare come il tentativo di velocizzare, di semplificare e di dotarsi di uno strumento un po’ più flessibile per corrispondere alle necessità degli enti locali sia un elemento positivo importante che, almeno nella mia esperienza, è stato sollecitato e ci è stato sollecitato svariate volte. Credo che, come è successo a me, sarà successo a tutti i colleghi consiglieri regionali delle diverse province. Quindi in qualche modo oggi ci mettiamo nella condizione di poter corrispondere a delle esigenze territoriali significative e ci mettiamo anche nella condizione di poter riprendere un’intuizione positiva, importante, quale è stato il Programma speciale d’area.

Chiaramente non pensiamo che con questa iniziativa si potranno risolvere tutti i problemi che abbiamo di fronte, perché diremmo qualcosa che non corrisponde al vero e quindi non lo diciamo. Una osservazione però la voglio fare. Siccome è stato richiamato anche nell’intervento della consigliera Piccinini, nel progetto di legge si fa riferimento alle Unioni ai comuni e ai Comuni, io vorrei che ad un certo punto dicessimo anche liberamente, con un po’ di serenità che, visto che le aree vaste non esistono come elemento amministrativo, ma esistono comunque ancora le Province, provassimo in qualche modo a risolvere questa ambiguità e questo equivoco che ci trascinano da un po’ di tempo, assumendo una direzione e provando a portare avanti quella, perché effettivamente altrimenti continuando a legiferare, a produrre quindi testi legislativi, nei quali permane l’equivoco e la non risolta questione tra aree vaste, Province, livelli istituzionali e amministrativi, sui quali poi appoggiamo iniziative e responsabilità amministrative, io credo che continueremmo a fare un errore che a questo punto è effettivamente doloso. Quindi io inviterei, invito la Giunta e tutti noi a risolvere in qualche modo più prima che poi questo aspetto, in modo da non doverci più trovare nella condizione di non dover citare alcuni enti o citarne altri o comunque produrre una legislazione ambigua, equivoca, che non ci aiuta.

Siccome abbiamo dovuto mettere mano a diverse leggi regionali per rimediare agli errori prodotti in questi anni dai governi che si sono succeduti e che, sul profilo della riforma istituzionale, io credo abbiano misurato uno degli elementi più critici di maggiore difficoltà e anche di maggiore sconfitta dal punto di vista del consenso, Governi nazionali che hanno però prodotto delle leggi e dei testi con i quali noi ci siamo dovuti confrontare e sui quali siamo dovuti intervenire per cercare di limitare i danni, visto che quella stagione si è conclusa e non sta a me giudicare come, ma si è conclusa, io inviterei lungo un percorso, che quantomeno ci accompagnerà da qui alla fine della legislatura, proviamo a risolverlo almeno da questa Assemblea, almeno fra di noi, proviamo a sciogliere quell’equivoco e credo che da questo punto di vista riusciremmo a dare un contributo positivo e un quadro chiaro alle amministrazioni e agli amministratori che ci chiedono di lavorare in un quadro chiaro, perché i problemi che abbiamo di fronte sono tanti e non possiamo più permetterci ambiguità e indecisioni, che invece alimentano un quadro di confusione per nulla utile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Non avendo più nessuno iscritto in discussione generale, chiedo al relatore di maggioranza se vuole replicare.

Consigliere Poli, prego.

 

POLI: Grazie, presidente. Molto rapidamente per ringraziare il collega Tagliaferri, al quale dico che sarà al debutto, ma mi pare che abbia avuto argomentazioni di merito, che ovviamente possono essere non condivisibili, ma sicuramente attinenti all’oggetto che qui discutevamo. Peraltro questo è uno strumento, non è la risoluzione delle politiche anche relative agli assetti istituzionali del Paese e della nostra regione per i prossimi anni, è uno strumento che pensiamo possa essere utile a velocizzare il rapporto tra la Regione e gli enti locali. Su aspetti più specifici a cui lei si richiamava, come il tema del rapporto, della partecipazione dei privati, la legge prevede in un articolo, qualora questi privati, in accordo con gli enti locali territoriali, siano disponibili e interessati a stare dentro i percorsi di programmazione negoziata e quindi progetti, lo possono fare e saranno convocati al tavolo di confronto con la Giunta regionale. Chiaro che lo snellimento della procedura produce anche uno snellimento nei vari passaggi. In ogni caso, temi su cui potremo tranquillamente tornare a discutere nel prosieguo del nostro lavoro.

Vorrei ringraziare anche la collega Piccinini per un altro motivo, lo faccio forse per la prima volta in tre anni e mezzo, perché ha detto una cosa politicamente rilevante: che il PD discute. Io penso che delle volte discutiamo anche un po’ troppo. Fate prima voi che obbedite. Noi discutiamo.

Detto questo, sugli emendamenti, siccome ci ha messo un po’ di politica, mi fa piacere tra l’altro che si sia ricordata del nuovo Circondario imolese che, quando abbiamo finito i lavori della Commissione, nelle chiacchiere che si fanno a fine discussione mi sono ricordato di aver scordato il nuovo Circondario imolese. Consolo la collega Piccinini, dicendole che bocceremo anche l’emendamento sul nuovo Circondario imolese votando contro. Le ragioni stanno in una discussione che abbiamo fatto enne volte anche in Assemblea legislativa e che ovviamente oggi non intendo riprendere.

È uno strumento, noi pensiamo che sia uno strumento utile nel rapporto tra le realtà territoriali e la Regione. Tra l’altro è chiaro che quella che ad esempio i colleghi del Movimento 5 Stelle provano a descrivere, anche con gli emendamenti presentati in Commissione, credo in parte ripresentati in Aula uguali a quelli respinti in Commissione, come un’idea a geometria variabile degli assetti istituzionali, la Regione ha scelto un indirizzo preciso e ci atteniamo coerentemente, con gli strumenti a nostra disposizione legislativi già approvati, anche con i passaggi successivi. Non tocca alla Regione, non è coerente con l’impostazione della Regione aprire alle geometrie variabili a prescindere. Naturalmente la legge non impedisce ad una singola amministrazione di presentare i progetti, non impedisce nulla, però dà un indirizzo chiaro: gli Ambiti territoriali ottimali, le Unioni dei comuni senza precludere il fatto che singole amministrazioni possano presentare e partecipare al percorso.

L’ultima questione la dico sulla partecipazione, su cui c’è anche un ordine del giorno, su cui anche in Commissione abbiamo respinto gli emendamenti. Questa non è una legge il cui cuore è il tema della partecipazione. Questa è una legge il cui cuore è il tema della programmazione negoziata. Dopo di che i Comuni, le Unioni dei comuni, il nuovo Circondario imolese hanno, anche nell’ambito di quanto previsto nei loro statuti, tutti gli strumenti di partecipazione praticabile possibili. Io ho fatto il sindaco dieci anni, nessuno mi ha mai impedito di costruire la progettazione attraverso una partecipazione e un confronto con i cittadini e nessuno mi ha mai impedito di convocare il Consiglio comunale per farmi dare il mandato a fare una cosa piuttosto che a non farla. Ma un conto è questo, un altro è avere una sorta di imposizione, perché delle due l’una: da una parte, quando discutiamo di fusione dei Comuni, si dice “ognuno faccia quello che gli pare. Se nell’ambito di un progetto di fusione due dicono sì e due dicono no, vadano avanti i due che hanno detto sì”; dall’altro invece si torna a dire “uno si mette di qua e l’altro di là”. Una linea che unisce una politica, anche nel rapporto dell’azione legislativa della Regione, noi ce l’abbiamo. Può essere non condivisibile, ma la perseguiamo. Per questo, sia per quanto riguarda il tema della partecipazione che non è impedita ai Comuni praticarla, ai sindaci, ai Consigli comunali e alle Giunte praticarla nel rapporto con i cittadini, il nostro voto sugli emendamenti e sugli ordini del giorno sarà negativo.

Dico un’ultima cosa alla consigliera Piccinini, ma non è una critica, è una valutazione: arrivare in Aula e l’ordine del giorno vederlo all’ultimo minuto…

 

(interruzioni dei consiglieri Bertani e Piccinini)

 

Collega Piccinini, lei stamattina, quando io l’ho avvicinata in Assemblea per dirle cosa intendeva fare, mi ha detto “ci sono gli emendamenti che avevamo già presentato in Aula. C’è un ordine del giorno, però, mi perdoni, collega, non l’ho letto ancora neanche io”. Devo leggerlo io? Facciamo una cosa per uno. Casomai sentiamoci e poi, visto che adesso a livello nazionale chiudete un forno e ne aprite un altro, speriamo che la pizza venga buona.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Poli.

È così conclusa la discussione generale, passiamo alla votazione degli articoli.

Sostituiamo, tra gli scrutatori, la consigliera Rossi con la collega Lori.

Cominciamo con l’articolo 1, su cui insistono due emendamenti: l’1 a firma del consigliere Bertani e il 2 a firma della consigliera Piccinini.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Semplicemente per illustrare l’emendamento e rispiegarlo eventualmente al consigliere Poli, nel senso che il discorso degli Ambiti territoriali ottimali, sia qui che poi ripreso in altri punti della legge con i nostri emendamenti, non è per andare a smontare quello che la Regione ha scelto per trattare i territori, è per riconoscere che comunque delle difficoltà esistono, perché non tutti gli Ambiti territoriali ottimali sono “ottimali”. Io non mi stanco di riproporre esempi che ho portato anche in Commissione, io penso al mio territorio dove sicuramente una Unione dei comuni che si chiama Rubicone Mare, che va da Sogliano che è prettamente un comune collinare a Cesenatico che è un comune marittimo, farà fatica a creare degli interventi che mettano d’accordo tutta quell’Unione. Come pure è strano che il comune di Cesenatico e il comune di Cervia che sono in due Ambiti territoriali differenti, ma sono comuni confinanti e hanno una stessa orografia, una stessa attività economica legata al turismo, non potranno accedere a questi strumenti, perché neghiamo il fatto che si possano superare gli Ambiti territoriali ottimali. Quindi non mi sembra che il Movimento 5 Stelle venga qua con le idee balzane. Proponiamo degli emendamenti di buonsenso che si basano su alcuni problemi che i territori rilevano. Se poi voi dalla vostra posizione non vi volete schiodare, non ci sono problemi. Registro che il consigliere Poli, quando il Movimento 5 Stelle fa delle proposte, si diverte sempre a punzecchiare, ma non c’è problema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Rispetto all’emendamento 1 devo notare che in ogni caso ancora non ci sono state spiegate le motivazioni per cui due Comuni di due diversi ATO non possono unirsi e portare avanti un progetto comune. Non ci è stato proprio spiegato il motivo, quindi noi continuiamo a ritenerla una scelta sbagliata e che era prevista nella vecchia legge. Quindi prima era previsto, oggi non è più previsto. Almeno una spiegazione sarebbe dovuta.

Rispetto all’emendamento 2 ribadisco quanto detto prima e quanto detto in Commissione: quando voi scrivete «rispetto al consolidamento delle Unioni dei comuni compreso il Circondario imolese», perché non scrivere “compresa l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese”? Non si capisce questa sottolineatura. Faccio presente che il nuovo Circondario imolese è ricompreso tra le Unioni dei comuni montani, secondo la legge n. 21/2012. È scritto formalmente male e andrebbe corretto.

Ultima digressione che mi permetto rispetto all’ordine del giorno, visto che non sono intervenuta in discussione generale. Non è che la sottoscritta non l’ha letto, era semplicemente la riproposizione di un emendamento votato e bocciato in Commissione. Quindi è inutile che io stia qui fuori dalla discussione a spiegare a lei che cos’era, perché era già stato presentato in Commissione ed era già stato bocciato e ugualmente tornerete a bocciarlo qui, perché dei processi partecipativi, nonostante questa Regione abbia una legge delicata, non ve ne frega assolutamente nulla. Quindi continuate pure a bocciare i nostri emendamenti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Piccinini.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 1 è approvato.

Articolo 2, sul quale insiste l’emendamento 3, a firma del consigliere Bertani.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 2 è approvato.

Articolo 3, sul quale insistono quattro emendamenti: il 4 a firma del consigliere Bertani, il 5 a firma della consigliera Piccinini, il 6 a firma della consigliera Piccinini e il 7 a firma della consigliera Piccinini. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 3 è approvato.

Articolo 4. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 4 è approvato.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Chiedo il voto elettronico su tutto, grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Passiamo all’articolo 5, su cui insiste l’emendamento 8, a firma della consigliera Piccinini.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, si proceda alla votazione dell’emendamento 8, a firma della consigliera Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

6

Contrari

 

23

Astenuti

 

5

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 8 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’articolo 5, con l’uso del dispositivo procedimento elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

35

Assenti

 

15

Votanti

 

34

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

4

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 5 è approvato.

Articolo 6, sul quale insiste l’emendamento 9, a firma della consigliera Piccinini.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 9, a firma della consigliera Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

35

Favorevoli

 

6

Contrari

 

23

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 9 è respinto.

Si proceda alla votazione dell’articolo 6, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

27

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 6 è approvato.

Articolo 7. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione dell’articolo 7, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 7 è approvato.

Articolo 8. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione dell’articolo 8, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 8 è approvato.

Articolo 9. Nessun emendamento.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione dell’articolo 9, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’articolo 9 è approvato.

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sul progetto di legge e sull’ordine del giorno. Cinque minuti per gruppo.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Rispetto all’ordine del giorno ci tenevo a precisare che in questo odg noi chiediamo che vengano valorizzate le iniziative che provengono da processi partecipati, non crediamo che sia nessuna forzatura, ma che sia invece un valore aggiunto a cui dare una premialità, come ben spiegato anche in Commissione. Ribadisco che l’ordine del giorno di oggi è ripresentato sotto una forma diversa, ma era lo stesso emendamento presentato anche in Commissione. Non ho capito se il problema è la forma, ma rassicuro il consigliere Poli, che ovviamente boccerà anche questo ordine del giorno, che la sostanza è la medesima.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Solo per ribadire il nostro voto favorevole al progetto di legge e anche all’ordine del giorno e mi consentono i colleghi Piccinini e Poli: visto che da qui a qualche settimana le cose politicamente potrebbero anche cambiare, mi permetterei di suggerire un po’ più di tranquillità. Anche alla consigliera Piccinini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Pensavo ci fosse un continuo nel suo intervento, quindi era solo questo, benissimo.

Consigliere Poli, prego.

 

POLI: Accolgo l’invito del collega Taruffi, ma, avendo bocciato l’emendamento, bocciamo anche l’ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Poli.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare in dichiarazione di voto, si proceda alla votazione dell’ordine del giorno 6155/1, oggetto 6406, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

7

Contrari

 

23

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ordine del giorno 6155/1, oggetto 6406, è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 6155, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

30

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Rainieri): Proclamo approvata la legge riguardante «Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali».

Si concludono così i lavori della sessione pomeridiana, che riprenderanno domani mattina alle ore 9,30.

Grazie e buonasera.

 

La seduta ha termine alle ore 17,13

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

gli assessori: Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Palma COSTI, Massimo MEZZETTI, la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA e le consigliere Valentina RAVAIOLI e Ottavia SONCINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5981 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti»” (83)

 

Votazione emendamento 11 a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 5

Stefano BARGI, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI.

 

Non votanti: 2

Fabio RAINIERI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione progetto di legge oggetto 5981

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 7

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Giancarlo TAGLIAFERRI,

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTI 6155 “Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: «Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali»” (84)

 

Votazione emendamento 8 a firma della consigliera Piccinini

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 5

Stefano BARGI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione articolo 5

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 4

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione emendamento 9 a firma della consigliera Piccinini

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 6

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Stefano BARGI, Andrea GALLI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione articolo 6

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione articolo 7

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione articolo 8

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione articolo 9

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Votazione progetto di legge oggetto 6155

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 30

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Andrea BERTANI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 6406 “Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 6155 Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: “Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali”. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Bertani”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Stefano BARGI, Andrea GALLI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5981 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti»” (83)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Pettazzoni:

«All’articolo 6, recante “Verifica preliminare ed esclusioni”, si propone di inserire il seguente comma 3:

“3. La procedura di cui al comma 1, non si applica in presenza di modifiche, estensioni o adeguamenti tecnici inequivocabilmente finalizzati a migliorare il rendimento e le prestazioni energetico ambientali dei progetti di impianti in autorizzazione integrata ambientale o in autorizzazione unica ambientale. A tale fine la Giunta Regionale mediante una delibera di indirizzo individua le casistiche più diffuse di modifiche prive di impatti negativi e significativi per l’ambiente.”»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Al comma 3 dell’articolo 1 “Finalità” dopo la parola “negativi” vengono aggiunte le parole:

“e per monitorare gli eventuali impatti negativi residui”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Gibertoni, Bertani e Piccinini:

«Dopo l’art. 6 è introdotto l’art. 6 bis

Art. 6 bis

Valutazione d’Impatto sulla Salute (VIS)

1. La Regione nell'esercizio della sua potestà concorrente in materia di tutela della salute, tenuto conto che le trasformazioni del territorio e l’ambiente nel quale viviamo e lavoriamo sono fondamentali determinanti di salute, include la Valutazione di Impatto sulla Salute umana, quale strumento a supporto delle decisioni, da svolgere nell'ambito del procedimento di VIA, di cui alla presente legge.

 

2. La Giunta regionale con apposita deliberazione individua, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, gli indirizzi regionali per la Valutazione d’Impatto sulla Salute (VIS), dettandone altresì la procedimentalizzazione nell’ambito delle procedure valutative, di cui alla presente legge.»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«All’articolo 16 “Pubblicizzazione” dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti commi:

2. Effettuata la pubblicazione dell’avviso al pubblico di cui al punto precedente, l’Autorità competente provvede alla pubblicazione sul proprio sito web, entro 10 giorni dalla data di arrivo al protocollo, di ogni tipo di documento (atti, comunicazioni, verbali, informazioni, ecc.) che verranno prodotti durante tutto l’iter autorizzativo, sia per le procedure di Via che per le procedure di Verifica Assoggettabilità VIA (Screening).

3. Il sito web sul quale verranno caricati e pubblicati i documenti/informazioni di cui ai punti 1 e 2 dovranno essere dotati di sistemi capaci di informare in tempo reale e in grado di essere facilmente integrati nei più comuni mezzi di comunicazione quali i social web, i blog e i portali.»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Bertani:

«All’articolo 17 “Partecipazione” il comma 4:

“4. Ai sensi dell'articolo 27 bis, comma 6, del decreto legislativo n. 152 del 2006, l'autorità competente può disporre che la consultazione del pubblico si svolga nelle forme dell'inchiesta pubblica.”

è così sostituito:

“4. Qualora siano state presentate osservazioni da parte del pubblico, la struttura regionale competente in materia di valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell'articolo 27 bis, comma 6, del decreto legislativo n. 152 del 2006, fissa un termine non superiore a trenta giorni per lo svolgimento di un’inchiesta pubblica, informandone i cittadini interessati e i Comuni territorialmente competenti, che ne danno notizia sul proprio sito internet.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«All’articolo 17 “Partecipazione” al comma 6 dopo le parole:

“anche su richiesta del proponente”

vengono inserite le seguenti parole:

“o del pubblico interessato”.»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«All’articolo 17 “Partecipazione” al comma 6 dopo il punto finale viene inserito il seguente periodo:

“Con direttiva di Giunta regionale, da adottare entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentita la commissione assembleare competente, sono disciplinate le modalità di svolgimento del contraddittorio.”»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani:

«All’articolo 19 “Conferenza di servizi” il comma 2:

2. L'autorità competente convoca, entro 10 giorni dalla scadenza del termine di consultazione del pubblico di cui all'articolo 17, comma 1 ovvero dalla data di ricevimento delle eventuali integrazioni documentali di cui all'articolo 18, una conferenza di servizi decisoria alla quale partecipano tutte le amministrazioni competenti o comunque potenzialmente interessate per il rilascio del provvedimento di V.I.A. e dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio del progetto ed è invitato il proponente. La conferenza di servizi è convocata in modalità sincrona e si svolge ai sensi dell'articolo 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241. La conferenza di servizi provvede congiuntamente all'esame del progetto e del SIA. Dell'indizione della conferenza di servizi è data tempestiva comunicazione alla Regione.

è così sostituito:

2. L'autorità competente convoca, entro 10 giorni dalla scadenza del termine di consultazione del pubblico di cui all'articolo 17, comma 1 ovvero dalla data di ricevimento delle eventuali integrazioni documentali di cui all'articolo 18, una conferenza di servizi decisoria alla quale partecipano tutte le amministrazioni competenti, o comunque potenzialmente interessate per il rilascio del provvedimento di V.I.A. e dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio del progetto ed è invitato il proponente, inoltre, possono sempre partecipare come uditori tutti gli altri portatori di interesse. La conferenza di servizi è convocata in modalità sincrona e si svolge ai sensi dell'articolo 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241. La conferenza di servizi provvede congiuntamente all'esame del progetto e del SIA. Dell'indizione della conferenza di servizi e delle relative sedute è data tempestiva comunicazione alla Regione ed al pubblico.»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani:

«All’articolo 19 “Conferenza di servizi” il comma 3:

3. Le attività tecnico-istruttorie sono svolte dalla struttura organizzativa competente, che acquisisce e valuta tutta la documentazione e le osservazioni presentate e predispone la proposta di verbale conclusivo della conferenza di servizi. Nella proposta di verbale conclusivo sono, in particolare riportate le posizioni espresse, ai sensi dell'articolo 14-ter, comma 3, della legge n. 241 del 1990, in modo univoco e vincolante dai rappresentanti delle amministrazioni competenti per la V.I.A. e per i titoli abilitativi necessari alla realizzazione ed esercizio del progetto. In tale proposta sono, inoltre, descritte le fasi amministrative del procedimento, le informazioni relative al processo di partecipazione, la sintesi dei risultati della consultazione e l'indicazione di come tali risultati siano stati presi in considerazione ai sensi degli articoli 15, 16, 17, 18 ed eventualmente all'articolo 22. Tale proposta di verbale conclusivo è inviata alle amministrazioni convocate in conferenza di servizi. Essa è, altresì, inviata al proponente, che può fornire le proprie controdeduzioni.

è così sostituito:

3. Le attività tecnico-istruttorie sono svolte dalla struttura organizzativa competente, che acquisisce e valuta tutta la documentazione e le osservazioni presentate. Per ogni riunione della conferenza di servizi verrà prodotto un resoconto pubblico utile alla predisposizione della proposta di verbale conclusivo della conferenza di servizi. I resoconti possono eventualmente consistere nella registrazione audio o video delle riunioni. Nella proposta di verbale conclusivo sono, in particolare riportate le posizioni espresse, ai sensi dell'articolo 14-ter, comma 3, della legge n. 241 del 1990, in modo univoco e vincolante dai rappresentanti delle amministrazioni competenti per la V.I.A. e per i titoli abilitativi necessari alla realizzazione ed esercizio del progetto. Nei resoconti e nella proposta di verbale conclusivo sono, inoltre, descritte le fasi amministrative del procedimento, le informazioni relative al processo di partecipazione, la sintesi dei risultati della consultazione e l'indicazione di come tali risultati siano stati presi in considerazione ai sensi degli articoli 15, 16, 17, 18 ed eventualmente all'articolo 22. I resoconti e la proposta di verbale conclusivo sono inviati alle amministrazioni convocate in conferenza di servizi, al proponente, che può fornire le proprie controdeduzioni, e pubblicate di volta in volta sul sito web regionale secondo le tempistiche e le modalità di cui all’art.16, comma 2.»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«All’articolo 19 “Conferenza di servizi” il comma 5:

“5. Sulla base della conclusione motivata della conferenza di servizi, la Giunta formalizza le

determinazioni della conferenza di servizi in merito alla VIA e adotta la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi che costituisce il provvedimento autorizzatorio unico ai sensi dell’articolo 20”.

è così sostituito:

“5. Sulla base della conclusione motivata della conferenza di servizi, la Giunta formalizza le determinazioni della conferenza di servizi in merito alla VIA e decide riguardo la concessione dei titoli abilitativi. La deliberazione positiva costituisce il provvedimento autorizzatorio unico ai sensi dell’articolo 20”.»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«All’articolo 20 “Provvedimento autorizzatorio unico e provvedimento di VIA” il comma 2:

“2. L'autorità competente adotta il provvedimento autorizzatorio unico, con atto di Giunta, recante la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi. Il provvedimento autorizzatorio unico comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto rilasciati dalle amministrazioni che hanno partecipato alla conferenza di servizi, recandone indicazione esplicita.”.

È così sostituito:

“2. L'autorità competente adotta con atto di Giunta il provvedimento autorizzatorio unico, contenente: la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi; le motivazioni e le considerazioni su cui si fonda la decisione dell’autorità competente stessa, incluse le informazioni relative al processo di partecipazione del pubblico; la sintesi dei risultati delle consultazioni e delle informazioni raccolte ai sensi degli articoli 23, 24 e 24-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, e, ove applicabile, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo n. 152 del 2006; nonché l’indicazione di come tali risultati siano stati integrati o altrimenti presi in considerazione. Il provvedimento autorizzatorio unico comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto rilasciati dalle amministrazioni che hanno partecipato alla conferenza di servizi, recandone indicazione esplicita.”.»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«All’articolo 23 “Partecipazione della Regione alla procedura di V.I.A. di competenza statale” il comma 3:

3. La Giunta regionale può promuovere consultazioni ed istruttorie pubbliche con le amministrazioni, le associazioni ed i soggetti interessati.

È così sostituito:

3. La Giunta regionale promuove, nei casi di particolare rilievo, anche su richiesta di un’amministrazione interessata o del pubblico interessato, un’istruttoria pubblica con le amministrazioni, le associazioni ed il pubblico per fornire una completa informazione e per acquisire elementi di conoscenza e di giudizio in funzione della VIA. All’istruttoria è data adeguata pubblicità e deve essere invitato il proponente.»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 17 “Partecipazione” al comma 4 dopo le parole:

“Con direttiva di Giunta regionale,”

Vengono inserite le seguenti parole:

“da adottare entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Iotti, Rontini e Caliandro:

«Al comma 3 dell’articolo 1, dopo le parole “l’impatto ambientale” sono aggiunte le parole “e l’impatto sulla salute della popolazione” e dopo le parole “impatti negativi” sono aggiunte le parole “nonché di indicare le misure per il monitoraggio degli impatti ambientali”.»

(Approvato)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Iotti, Rontini e Caliandro:

«Al termine dell’art. 6 comma 1 sono aggiunte le seguenti parole:

“A tal fine la Giunta regionale adotta specifica direttiva ai sensi del successivo art. 9.”»

(Approvato)

 

OGGETTI 6155 “Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: «Norme in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali»” (84)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bertani:

«All’articolo 1, il comma 4 è sostituito secondo la seguente formulazione:

“4. La programmazione negoziata si svolge sulla base di ambiti di riferimento costituiti in via prioritaria dagli ambiti territoriali ottimali di cui alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 21 (Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza) tra la Regione, i Comuni, le loro Unioni ed altri soggetti pubblici. Essa è tesa a promuovere le condizioni per lo sviluppo locale sostenibile, mediante la partecipazione alla formazione delle scelte ed ai procedimenti di attuazione. La programmazione negoziata può essere tra la Regione ed Enti locali appartenenti ad ambiti territoriali ottimali diversi, a fronte di specifiche motivazioni o finalità individuate nell’atto di indirizzo di cui all’articolo 3, comma 1, e precisate nelle istanze dell’articolo 4.”»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 1, nella lettera e) del comma 6 sono eliminate le parole:

“, compreso il Circondario imolese,”»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Bertani:

«All’articolo 2, al termine del comma 2 è aggiunto il testo seguente:

“Qualora gli PSAL siano relativi ad Enti Locali appartenenti a più ambiti territoriali ottimali, la negoziazione avviene in tutti questi ultimi.”»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Bertani:

«All’articolo 3, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

“1-bis. L’atto di indirizzo del comma 1 definisce altresì le specifiche motivazioni o finalità che possono consentire la presentazione di istanza diretti alla definizione di PSAL da che interessino più ambiti territoriali ottimali.”»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 3, nel comma 3, dopo la parola “dispone” è aggiunto il seguente:

“, previo parere da parte della Commissione assembleare competente,”»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 3, nel comma 4 sono cancellate le parole:

“e valutate la loro congruità con la programmazione regionale, ed anche con la disponibilità di risorse finanziarie delle Amministrazioni locali”.»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 3, nel comma 4, dopo la parola: “definisce”

sono aggiunte le seguenti:

“, previo parere da parte delle Commissioni assembleari competenti,”»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 5, nel comma 3 il periodo:

“Esse devono esprimere il proprio parere positivo o far pervenire le proprie osservazioni alla Regione ed alle altre Amministrazioni nel termine di 30 giorni dall’invio della comunicazione di cui al comma 1.”

è sostituito dal seguente:

“Esse devono esprimere, tramite atto delle proprie Assemblee elettive, il proprio parere positivo o far pervenire le proprie osservazioni alla Regione ed alle altre Amministrazioni nel termine di 60 giorni dall’invio della comunicazione di cui al comma 1.”»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 6, il comma 2 è sostituito secondo la seguente formulazione:

“2. Lo schema di Accordo di programma è approvato dall’Assemblea legislativa regionale con propria deliberazione e dagli organi di analogo ruolo deli Enti locali interessati alla sottoscrizione dell’accordo.”»

(Respinto)

 

OGGETTO 6316 “Delibera: «Piano triennale dello sport 2018-2020, di cui alla L.R. 8/2017 art. 3.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 marzo 2018, n. 441) (144)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Gibertoni, Bertani e Piccinini:

«Alla sezione “La pratica sportiva in Emilia-Romagna”, nel primo paragrafo successivo alla Figura 16 le parole

“può ragionevolmente essere messo in relazione all’aumento”

sono sostituite da:

“può essere messo in relazione anche all’aumento”.»

(Approvato)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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