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180.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 APRILE 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Aggiornamento della seduta

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 6172

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: “Schema di modifica del regolamento 3 aprile 2017 n. 1 di attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 25-quater della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26 e s.m. in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari”.» (145)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

POLI (PD)

SABATTINI (PD)

 

OGGETTO 6311

Delibera: «Modifica al Programma degli interventi per il triennio 2016-2018 in attuazione della L.R. n. 3/2016 “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 marzo 2018, n. 432) (146)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Francesca (PD)

RANCAN (LN)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 6118

Risoluzione per invitare la Giunta a sostenere e diffondere l’appello lanciato dalla Fondazione e dalla famiglia di Vassallo perché lo Stato, attraverso gli enti e gli organismi competenti, non rinunci alla ricerca della verità sull’omicidio di Angelo Vassallo. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Calvano, Campedelli, Lori, Rontini, Iotti, Caliandro, Zoffoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MUMOLO (PD)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 3928

Risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle Forze Armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione 2082/2004. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli, Tagliaferri

(Discussione e rinvio)

 

OGGETTO 6408

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere alla Ferrovie dello Stato l’immediata soluzione dei problemi di natura logistica e strumentale che minano la sicurezza dei passeggeri, ad affrontare le tematiche specifiche sollevate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, nonché a sostenere le richieste del personale delle Forze dell’Ordine per il rafforzamento degli organici e dei mezzi in dotazione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e rinvio)

 

OGGETTO 6409

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché sia estesa la libera circolazione sui servizi di trasposto pubblico locale di competenza regionale agli Ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro presenti sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 6367

Risoluzione per impegnare la Giunta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a rivalutare la circolare del Gabinetto del Ministero degli Interni del 28 luglio 2017, in tema di valutazione delle casistiche di rischio e di misure di prevenzione relative agli eventi pubblici, promuovendo inoltre, prima dell’estate, un’applicazione delle norme vigenti che faciliti e preservi lo svolgimento degli stessi. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Rossi, Sabattini, Serri, Marchetti Francesca, Mumolo

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PRODI (Gruppo Misto)

PRESIDENTE (Rainieri)

PRODI (Gruppo Misto)

FABBRI (LN)

TAGLIAFERRI (FdI)

TORRI (SI)

ROSSI (PD)

BAGNARI (PD)

TARUFFI (SI)

BERTANI (M5S)

PRODI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 5318

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Tagliaferri

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

SERRI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

SASSI (M5S)

TARUFFI (SI)

MOLINARI (PD)

RANCAN (LN)

SERRI (PD)

DELMONTE (LN)

TAGLIAFERRI (FdI)

SASSI (M5S)

RANCAN (LN)

TARUFFI (SI)

MOLINARI (PD)

GALLI (FI)

 

Ancora sugli oggetti 3928 - 6408 - 6409

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

GALLI (FI)

 

OGGETTO 6374

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso tutte le sedi competenti in materia di programmazione finanziaria europea per il post 2020 affinché per sostenere le nuove priorità delle politiche comunitarie e per coprire la quota di finanziamenti comunitari che verrà a mancare a causa della Brexit, siano trovate soluzioni alternative alla riduzione della PAC (Politica Agricola Comune) di modo che essa possa rimanere perlomeno inalterata nel suo ammontare complessivo e continuare ad essere considerata giustamente strategica e fondamentale nello sviluppo economico di tutta l’Unione europea. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6399

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per fare in modo che, nella prossima programmazione sui fondi strutturali e di investimenti europei, non vengano tagliate risorse alla politica di coesione e alla Politica Agricola Comune. A firma dei Consiglieri: Rontini, Montalti, Boschini, Bagnari, Zoffoli, Pruccoli, Campedelli, Bessi, Caliandro, Rossi, Francesca Marchetti, Serri, Mori, Molinari, Poli, Soncini, Iotti, Calvano, Cardinali, Paruolo, Zappaterra, Tarasconi, Lori

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

FABBRI (LN)

MONTALTI (PD)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 6375

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché la Regione si attivi da un lato effettuando una ricognizione precisa degli strumenti di pianificazione e di governo del verde (Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde) presenti nei Comuni, e dall’altro istituendo un gruppo di lavoro che abbia il compito di realizzare e di diffondere, con la collaborazione del Servizio Fitosanitario Regionale, linee guida per la realizzazione ex-novo, o per l’aggiornamento, degli strumenti stessi, fornendo supporto alle Amministrazioni Locali che lo richiedessero, con lo scopo di rendere uniforme in tutti i comuni, grandi e piccoli, confinanti o non confinanti, le attività di pianificazione, gestione, consultazione ed informazione del verde urbano. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

(Discussione e rinvio in commissione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BERTANI (M5S)

IOTTI (PD)

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 6127

Risoluzione per impegnare la Giunta a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo e ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione in contrasto con la Carta Costituzionale. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Prodi, Torri, Taruffi, Calvano, Boschini, Molinari, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari, Serri, Poli, Bessi, Rossi Nadia, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Zappaterra, Campedelli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

RONTINI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

POMPIGNOLI (LN)

BARGI (LN)

BERTANI (M5S)

RANCAN (LN)

GALLI (FI)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SI)

PRODI (Gruppo Misto)

CALIANDRO (PD)

TORRI (SI)

GALLI (FI)

RONTINI (PD)

RONTINI (PD)

DELMONTE (LN)

TAGLIAFERRI (FdI)

RONTINI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 6367 - 5318 - 6127

Emendamenti oggetti 6367 - 5318 - 6374 - 6127

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,19

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la centottantesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno giustificato la loro assenza i consiglieri Ravaioli, Sensoli, Soncini e Zappaterra e gli assessori Gualmini e Venturi.

 

Aggiornamento della seduta

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dovremmo riprendere i lavori della seduta con l’atto 6172, ma, visto che mancano parecchi colleghi, ci riaggiorniamo alle 10,30.

 

(La seduta, sospesa alle ore 10,20, è ripresa alle ore 10,47)

 

OGGETTO 6172

Delibera: «Parere di conformità, ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: “Schema di modifica del regolamento 3 aprile 2017 n. 1 di attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 25-quater della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26 e s.m. in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari”.» (145)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Apriamo la seduta.

Iniziamo i nostri lavori con l’oggetto 6172, parere di conformità, ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo: “Schema di modifica del regolamento 3 aprile 2017 n. 1 di attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 25-quater della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26 e s.m. in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari”.

Nominiamo gli scrutatori: Campedelli, Prodi e dell’opposizione mettiamo Piccinini.

Passiamo alla discussione generale.

Consigliere Poli, prego.

 

POLI: Se suona il campanello, perché magari qualcuno è in corridoio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Poli.

Lo abbiamo già suonato più volte, adesso proviamo a risuonarlo.

Intanto cominciamo con i lavori. Siamo in discussione generale sull’oggetto 6172.

Non ci sono interventi, quindi passiamo alla Giunta, se vuole intervenire. Assessore Costi? No.

Quindi passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: È una disposizione questa estremamente tecnica, è un aggiornamento del regolamento di funzionamento del CRITER. Come c’eravamo anche in quest’Aula detti nella delibera che aveva istituito sia il CRITER che il regolamento suddetto, essendo una fase sperimentale, l’avremmo poi aggiustato anche in funzione dell’operatività necessaria del Catasto degli impianti. Questo provvedimento, come in tutta la fase di discussione, di costruzione del CRITER è uno strumento assolutamente fondamentale, ce lo siamo detti più volte: con questo provvedimento andiamo ad aggiustare alcuni elementi pratici in accordo anche con le associazioni di rappresentanza degli operatori e degli impiantisti. Ritengo sia ancora uno strumento utile anche per programmare le politiche energetiche di controllo della Regione Emilia-Romagna ed è un provvedimento prettamente tecnico, quindi il nostro voto non può che essere assolutamente favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la deliberazione oggetto 6172.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La deliberazione oggetto 6172 è approvata.

 

OGGETTO 6311

Delibera: «Modifica al Programma degli interventi per il triennio 2016-2018 in attuazione della L.R. n. 3/2016 “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”.» (Proposta della Giunta regionale in data 26 marzo 2018, n. 432) (146)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 6311, modifica al Programma degli interventi per il triennio 2016-2018 in attuazione della L.R. n. 3/2016 “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”.

La Commissione “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 aprile 2018 con la seguente votazione: trentadue voti a favore, nessun contrario, due astenuti. Il gruppo Lega Nord non ha partecipato al voto.

Passiamo alla discussione generale. Non ci sono interventi in discussione generale, l’assessore chiede di intervenire? No.

Dichiarazioni di voto.

Consigliera Francesca Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente. Il gruppo del Partito Democratico è a favore di questa modifica che è una logica conseguenza di quanto già avvenuto in sede di modifica della legge della memoria con l’approvazione del bilancio di giugno e che va a ridefinire e a rideterminare, proprio nei programmi triennali così come approvati nel giugno 2016, la posizione dell’istituto “Parri” all’interno quindi, oltre che della legge, anche del programma triennale e va a riconsegnare quindi una funzione di coordinamento dei progetti in capo alla Regione. Quindi in sostanza, in termini di investimento riguardo alle attività non cambia nulla, ma si va a ridefinire come logica conseguenza di quanto fatto in sede di legge della memoria.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Francesca Marchetti.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Per specificare che questa proposta è una conseguenza di ciò che è stato votato in precedenza rispetto ad altre fasi, nelle quali fu modificata credo in fase di collegato al bilancio. Quello che noi segnaliamo, e per questo non parteciperemo alla votazione, era, al di là della questione politica, per la quale secondo noi l’istituto “Parri” non aveva i requisiti necessari e quindi non era idoneo a ricoprire quel ruolo che gli è stato dato durante l’approvazione e la stesura della legge della memoria, e anche perché, se prima era una partecipata, adesso non lo è più, vi è stata un po’ di confusione, noi pensiamo che non sia necessario e doveroso partecipare alla votazione, vista questa indecisione amministrativa. Crediamo che quindi sia stata gestita con poca lungimiranza la questione dell’istituto “Parri”.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 6311.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La delibera oggetto 6311 è approvata.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Sull’ordine dei lavori, chiedo un favore: siccome sulla discussione della risoluzione oggetto 5318 sono presenti degli emendamenti a firma del consigliere Sassi, la scorsa volta io purtroppo ero impegnato in questioni personali, non ero presente in Aula, chiedo se è possibile ridistribuire gli emendamenti per potergli dare un’occhiata eventualmente, perché adesso non ci sono più.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Sono già sui banchi, sono stati distribuiti. Comunque, se vuole, visto che il consigliere Sassi non c’è, possiamo posticipare la risoluzione più tardi. Se l’Aula è d’accordo, visto che manca il collega.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: So che il consigliere Sassi è incolonnato lungo i disturbi della circolazione, quindi è in arrivo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Va bene. Possiamo posticiparla, grazie. Quindi la risoluzione oggetto 5318 la posticipiamo.

 

OGGETTO 6118

Risoluzione per invitare la Giunta a sostenere e diffondere l’appello lanciato dalla Fondazione e dalla famiglia di Vassallo perché lo Stato, attraverso gli enti e gli organismi competenti, non rinunci alla ricerca della verità sull’omicidio di Angelo Vassallo. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Calvano, Campedelli, Lori, Rontini, Iotti, Caliandro, Zoffoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 6118, risoluzione per invitare la Giunta a sostenere e diffondere l’appello lanciato dalla Fondazione e dalla famiglia di Vassallo perché lo Stato, attraverso gli enti e gli organismi competenti, non rinunci alla ricerca della verità sull’omicidio di Angelo Vassallo. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Calvano, Campedelli, Lori, Rontini, Iotti, Caliandro, Zoffoli.

È aperta la discussione generale.

Consigliere Mumolo, prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Diceva Angelo Vassallo «quando hai passato buona parte della tua vita in mare non puoi aver paura di nulla e di nessuno sulla terra». Angelo Vassallo, noto come “sindaco pescatore” è stato sindaco di Pollica (Salerno) per tre mandati dal 1995 al 2010. Nel 2010 si era presentato per un quarto mandato. Unico candidato, era stato rieletto con il 100 per cento dei voti. Oltre alla carica di sindaco ricopriva anche quella di presidente della Comunità del parco, organo consultivo e propositivo dell’ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, secondo parco in Italia per dimensioni. Era un ambientalista convinto, era amato dai suoi concittadini, viene ricordato soprattutto per le sue azioni coraggiose a tutela del patrimonio naturale. Nel gennaio 2010 firma, ad esempio, un’ordinanza che prevede una multa fino a mille euro per chi viene sorpreso a gettare a terra mozziconi di sigarette. Il suo rigore nel rispetto della legge, i suoi modi severi e fermi hanno permesso di mantenere intatta la bellezza di uno dei comuni più caratteristici del Cilento. Le acque di Pollica sono state tra le più premiate negli anni con le cinque vele che è il massimo voto della bandiera blu di Legambiente e “Touring club”.

Scriveva Vassallo «lo Stato siamo noi, sono i paesi che fanno il Paese. La vera ricchezza è il luogo in cui si vive, la malattia della politica è proprio la lontananza dalla nostra comunità e dall’operosità delle nostre donne e dei nostri uomini». La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava alla guida della sua auto, Angelo Vassallo è stato barbaramente ucciso per mano di uno o più attentatori con nove colpi di pistola. I suoi assassini sono ancora ignoti, ma nessuno ha dubbi sulle ragioni che hanno spinto gli assassini a sparare. Oggi le indagini rischiano l’archiviazione. Vassallo si opponeva alle licenze edilizie, al prevalere del cemento in zone di bellezze naturalistiche incredibili. Come ha scritto Roberto Saviano «Angelo Vassallo rischia di morire per un giorno soltanto e di essere subito dimenticato», come se fosse normale, fisiologico per un sindaco del Meridione essere vittima dei clan, invece è uno scandalo della democrazia. Come Regione non siamo rimasti indifferenti. La Regione Emilia-Romagna è sempre stata in prima linea nell’impegno contro le mafie, come dimostrano le iniziative legislative di formazione, sensibilizzazione realizzate in questi anni, anche in collaborazione con associazioni, organizzazioni regionali e nazionali. Molti ragazzi, molte ragazze della nostra regione si sono avvicinati al percorso di impegno e di partecipazione civica, anche grazie alla storia di Angelo Vassallo. Il suo nome viene ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della memoria e dell’impegno di “Libera”, giornata che noi abbiamo istituito anche in regione Emilia-Romagna.

La Fondazione “Angelo Vassallo” e la famiglia di Angelo Vassallo, nonché tante istituzioni, associazioni in tutto il territorio nazionale hanno lanciato un appello per far sì che si arrivi a scoprire la verità, per evitare l’archiviazione dell’indagine sull’omicidio di un uomo avvenuto, mentre ricopriva il ruolo di sindaco. Con questa risoluzione, che mi auguro davvero venga votata all’unanimità, noi invitiamo la Giunta a sostenere e a diffondere l’appello lanciato dalla fondazione e dalla famiglia di Angelo Vassallo, perché lo Stato, attraverso gli enti e gli organismi competenti, non rinunci alla ricerca della verità su questo omicidio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Mumolo.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Per annunciare il voto favorevole del gruppo di Sinistra Italiana alla risoluzione in oggetto, condividendone lo spirito e i contenuti. Pensiamo che sia importante confrontarsi su questi temi anche nell’Assemblea regionale, prima di tutto per affermare la necessità che si arrivi per questa situazione, come per altre che purtroppo restano aperte nel nostro Paese, ad una verità definitiva, che sia storica e che sia giudiziaria, in modo da avere chiari i responsabili e i mandanti di un delitto che non può rimanere impunito. Non può rimanere impunito per la sua efferatezza e per la sua natura e non può rimanere impunito anche per il profilo di Angelo Vassallo, che veniva ricordato in precedenza dal consigliere Mumolo. Prima di tutto per l’impegno civico di questo sindaco per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e per quanto riguarda l’aver mantenuto la schiena dritta di fronte a certi modi di fare, certe pratiche illecite. Attività che gli sono costate la vita, ma prima di tutto sono valse un esempio, per quanto ci riguarda, di cittadinanza attiva e responsabile che dovrebbe essere vivo in tutte le assemblee elettive e di fronte a tutte le persone.

Tanti si sono avvicinati grazie a questo impegno all’attività amministrativa e a farlo raggruppandosi in associazioni e seguendo determinati principi, proprio anche in nome di questo coinvolgimento e di questa apertura pensiamo sia importante votare a favore di questo documento e che anche la Regione Emilia-Romagna si esprima una volta di più su questo tema proprio guardando alla situazione della nostra regione, dove un impegno forte è sempre stato messo per contrastare la mafia e dove però bisogna continuare ad avanzare, a non abbassare la guardia e, anzi, ad intensificare questo tipo di impegno proprio per tutte le problematiche che – sappiamo – sono presenti sul nostro territorio.

Questa, come tutte le altre attività e come quelle che ancora dovremo mettere in campo, aiuta a prevenire l’infiltrazione dei fenomeni mafiosi e a contrastare la malavita. In questo senso e apprezzando l’impegno anche di diversi Comuni che si stanno associando alla rete “Mafia free”, che fa parte di tutte quelle attività che vengono stimolate dall’esempio di Angelo Vassallo e dalla rete che si è costruita a suo nome, votiamo a favore e sosteniamo questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Dichiarazioni di voto. Nessun intervento.

Se nessun consigliere chiede di parlare in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6118.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6118 è accolta.

 

OGGETTO 3928

Risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle Forze Armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione 2082/2004. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli, Tagliaferri

(Discussione e rinvio)

 

OGGETTO 6408

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere alla Ferrovie dello Stato l’immediata soluzione dei problemi di natura logistica e strumentale che minano la sicurezza dei passeggeri, ad affrontare le tematiche specifiche sollevate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, nonché a sostenere le richieste del personale delle Forze dell’Ordine per il rafforzamento degli organici e dei mezzi in dotazione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e rinvio)

 

OGGETTO 6409

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché sia estesa la libera circolazione sui servizi di trasposto pubblico locale di competenza regionale agli Ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro presenti sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e rinvio)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 3928, risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle Forze Armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione 2082/2004, a firma dei consiglieri Bignami e Galli, alla quale è stata abbinata ed è in distribuzione la risoluzione oggetto 6408, a firma della consigliera Piccinini.

Eventualmente sospendo per cinque minuti intanto che distribuiscono la risoluzione. Facciamo l’altra?

Prego, consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Chiedo scusa, anche se non c’è il consigliere Bignami, la volete fare lo stesso questa qui?

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’ha firmata il consigliere Galli ed è stata abbinata…

 

CALIANDRO: Perfetto, allora andiamo avanti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

 

OGGETTO 6367

Risoluzione per impegnare la Giunta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a rivalutare la circolare del Gabinetto del Ministero degli Interni del 28 luglio 2017, in tema di valutazione delle casistiche di rischio e di misure di prevenzione relative agli eventi pubblici, promuovendo inoltre, prima dell’estate, un’applicazione delle norme vigenti che faciliti e preservi lo svolgimento degli stessi. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Rossi, Sabattini, Serri, Marchetti Francesca, Mumolo

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi passiamo alla risoluzione oggetto 6367, risoluzione per impegnare la Giunta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a rivalutare la circolare del Gabinetto del Ministero degli Interni del 28 luglio 2017, in tema di valutazione delle casistiche di rischio e di misure di prevenzione relative agli eventi pubblici, promuovendo inoltre, prima dell’estate, un’applicazione delle norme vigenti che faciliti e preservi lo svolgimento degli stessi. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Rossi.

È stato presentato l’emendamento 1, alla risoluzione oggetto 6367, a firma dei consiglieri Prodi, Rossi e Bagnari.

La discussione generale è aperta.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Non so se prendere magari un minuto, visto che stanno fisicamente distribuendo in questo momento l’emendamento, giusto per dare modo proprio di leggerlo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se vuole, do lettura dell’emendamento. Allora sospendiamo cinque minuti, alle 11,10 riapriamo.

 

(La seduta, sospesa alle ore 11,08, è ripresa alle ore 11,17)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con la risoluzione oggetto 6367.

Su tale oggetto è stata consegnata una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Prodi, Rossi e Bagnari. Si è aggiunta anche la firma della collega Francesca Marchetti sull’emendamento 1, mentre sulla risoluzione si è aggiunta la firma dei consiglieri Francesca Marchetti e Mumolo.

Quindi siamo in discussione generale.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Grazie, presidente. Questa risoluzione nasce dalla volontà di sottolineare un problema che è emerso a seguito delle circolari emanate nell’estate dell’anno scorso, circolari che volevano in qualche modo prendere atto della valutazione del rischio a seguito degli incidenti avvenuti a Torino nel giugno 2017. Però quello che si vuole sottolineare è che queste circolari, più in particolare quella del 28 luglio, cosiddetta “circolare Gabrielli”, nella parametrazione del rischio ha poi normato lo svolgimento di eventi pubblici rendendo molto difficile per le amministrazioni poter adeguare gli eventi in modo da essere perfettamente collimanti con questa norma che, se applicata pedissequamente, rischia di creare più un deterrente allo svolgimento di eventi pubblici, perché comporta una serie di oneri che possono andare tutti a carico delle associazioni di volontariato, di quelli che possono essere promotori di un’attività sociale che, soprattutto a livello locale, soprattutto nel momento estivo, sono tradizionalmente il motore di una socialità positiva e anche un modo di vivere le esperienze comuni che, come Regione, ha senso tutelare, visto che siamo anche una Regione che si impegna molto in termini di promozione e anche finanziamento di eventi pubblici – io dico – con grande buonsenso. Quindi quello che mi preme sottolineare è anche la genesi di questa circolare, perché si introducono concetti di “safety” e “security”. La safety viene ad essere a carico delle amministrazioni, però come safety secondo me si dovrebbe considerare più che altro la compatibilità ambientale del luogo ad ospitare l’evento in relazione ad eventuali situazioni di rischio e come security, invece, la vera e propria valutazione e gestione in materia di ordine pubblico. Forse bisognerebbe avere sempre questo discrimine, nel senso di non andare a gravare sulle amministrazioni con competenze che magari non sono del tutto in capo a loro, perché competenze vogliono dire anche costi e questi costi le amministrazioni o non sono in grado ovviamente di sopportarli o comunque si scaricano su organizzazioni che normalmente fanno riferimento a volontariato e quindi non hanno magari sempre una finalità economica. Soprattutto questo viene rimarcato per piccoli eventi.

Nella circolare che citavo (del 28 luglio 2017) si fa uso di una parametrazione che viene da un documento, che fra l’altro era in via sperimentale, della Prefettura di Roma. Questo documento prende una tabella della Conferenza Stato-Regioni del 2014 in materia di organizzazione sanitaria e la usa pedissequamente, salvo stravolgere la valutazione del rischio per i partecipanti che, se prima c’era una soglia di 1 che partiva a cinquemila partecipanti, adesso la soglia è zero. Praticamente là dove c’era un rischio che aveva un punto 3 che partiva da centomila partecipanti ad un evento, adesso il punteggio è 10 per cinquemila o 7 per mille partecipanti, quindi si introduce più di un fattore 100 rispetto al numero dei partecipanti. Quindi questo fa generare una situazione, per cui non c’è nessun evento a basso rischio e questo è in palese contraddizione con quello che invece succede normalmente nei nostri paesi, quando si svolgono eventi molto tranquilli. Per cui questa risoluzione punta su due aspetti: 1. che in prospettiva la Conferenza Stato-Regioni si riappropri di una valutazione in concertazione con il Governo per definire una parametrazione del rischio sensata rispetto al tipo di eventi e quindi questo è l’aspetto di lungo periodo in cui si chiede che la Giunta, soprattutto il nostro presidente, si possa in qualche modo esprimere; 2. l’urgenza nel promuovere e nel far sì che comunque gli eventi possano svolgersi. Abbiamo una situazione totalmente frastagliata, dove tutti i Comuni stanno rispondendo autonomamente a queste esigenze: alcuni stanno organizzando percorsi molto virtuosi con associazioni, altri invece arrivano alla decisione drammatica e drastica di cancellare degli eventi proprio nell’impossibilità di gestire razionalmente queste richieste. Quindi si chiede come Regione di accompagnare i Comuni in un percorso che risolva questi problemi.

L’emendamento, che abbiamo concertato insieme ai colleghi, specifica meglio le funzioni in cui la Regione si può impegnare, ovvero promuovere una interazione fra Prefetture e Province che ha molto senso. Io rilevo che la Prefettura continua a rimanere un organo di controllo a valore provinciale, quindi è giusto anche che ci sia un’Amministrazione provinciale che possa interagire con questo organo, a cui altrimenti forse verrebbe data troppa discrezionalità nelle decisioni e quindi questi due enti si devono interfacciare e convocare anche le associazioni e i Comuni per dare loro degli strumenti, anche interpretativi, per renderli più informati e quindi per favorire lo svolgimento di questi eventi pubblici.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Sono d’accordo con la consigliera Prodi in merito ai temi che tratta questa risoluzione, volevo soltanto aggiungere una riflessione generale su quello che sto vedendo sul nostro territorio. Consideri, presidente, che addirittura nel Ferrarese, nel comune di Copparo, per una interpretazione a mio avviso troppo restrittiva della circolare Gabrielli, che – sottolineo – non è una legge dello Stato, anche il 25 aprile è stato sospeso. Quindi stiamo arrivando proprio al limite di una circolare che, se vuole cercare di fare ovviamente lotta a degli atti di terrorismo e a porre in sicurezza le manifestazioni, se viene interpretata in maniera troppo restrittiva (e questo dipende da funzionario a funzionario), si arriva a degli eccessi che limitano la possibilità di organizzare eventi a nome delle associazioni e a nome anche degli enti locali (Comuni e così via). Credo che sia da rivedere ovviamente questo tema e che il futuro Governo dovrà sicuramente approfondire questa questione, anche perché, se si continua ad applicare questa circolare in una maniera “estremista”, ovviamente si obbligano le associazioni, quindi i loro presidenti e i rappresentanti legali che hanno delle responsabilità nell’organizzazione delle manifestazioni, a non fare più nulla oppure ad immergersi nel mondo della burocrazia più becera cercando di ottenere il permesso e l’autorizzazione, spendendo ovviamente anche tante risorse.

Quindi noi ci allineiamo a quello che è, a nostro avviso, il buonsenso di questa risoluzione e spero che veramente anche la nostra Regione, nella figura del nostro presidente o dell’assessore preposto, a gran voce rivendichi il fatto che va bene mettere in sicurezza ovviamente le nostre manifestazioni e tutti gli eventi che vengono fatti sul territorio, ma ci vuole anche la consapevolezza che in molti casi si parla di manifestazioni piccole di piccoli paesi, piccoli borghi e andremmo ad annientare anche degli eventi importanti anche per l’assetto turistico dell’Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Io mi volevo unire al grido di dolore anche dei sindaci piacentini, dei quali faccio ancora per qualche settimana parte: davvero ci sta mettendo in grandissima difficoltà ma anche nelle cose più banali, anche nelle manifestazioni più semplici, anche in quelle dove il rischio è davvero ridotto al minimo. Occorre davvero superare delle barriere che paiono senza limiti a volte, anche contro proprio la logica e il buonsenso. Ora, se da una parte è giusto che coinvolgiamo comunque i volontari, la cittadinanza, le associazioni in questa ricerca di una sicurezza maggiore, quindi condivido perfettamente questa linea, dall’altra parte non è possibile ottemperare, soprattutto per i paesi più piccoli, quindi quelli con capacità economiche meno sostenute, è impossibile poter far fronte a questa esigenza di maggiore sicurezza con l’impiego di risorse professionali che sarebbero estremamente dispendiose. Non è possibile coinvolgere istituti di vigilanza (metronotte), come viene spesso consigliato dalle Prefetture, in maniera anche molto disinibita devo dire, nel senso che ho avuto modo di ascoltare anch’io: “ma i sindaci è ora che tirino fuori un po’ di soldi e paghino gli istituti di vigilanza privata”. Ovviamente la volontà di cavare gli occhi a chi l’ha detta è un’esigenza primaria e immediata.

Occorre quindi fare estrema attenzione a questo e sensibilizzare quindi che la Giunta, che il presidente stesso ponga una grande attenzione a questa problematica, perché è un’esigenza che i nostri sindaci, e a pioggia quindi la cittadinanza, sentono davvero moltissimo. Quindi direi che dovremo sicuramente, al di là di essere favorevoli e votare conseguentemente la risoluzione, tornare con più attenzione, magari cercando di formulare delle linee guida che possano aiutare i Comuni ad affrontare questo problema e non a ricevere, come sempre, il barile in questa operazione di scaricabarile che avviene dall’alto verso il basso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Ho firmato anch’io il documento in oggetto e lo sostengo in maniera convinta, perché credo – come è stato riconosciuto anche dagli interventi che mi hanno preceduto – prima di tutto che si faccia una richiesta che segue una logica e il buonsenso.

Penso sia giusto sottolineare, come ha fatto la collega Prodi all’inizio, l’origine del problema che andiamo ad affrontare, ovvero la circolare Gabrielli, che è stata emanata dopo un evento di grandi dimensioni, conclusosi in maniera drammatica e da lì è nata questa circolare che però non trova nella sua applicazione – credo – una corretta aderenza con tutte le realtà territoriali. Rimane legata ad un evento di determinate dimensioni e di determinati contorni e penso che questo sia un problema da sottolineare nel momento in cui si va ad affrontare questa tematica, perché non è in discussione il tema della sicurezza degli eventi, né tantomeno più in generale il tema della sicurezza in momenti complicati come quelli che stiamo attraversando. La questione su questo, come su altri temi, è un’altra e penso emerga bene dagli impegni che vengono richiesti alla Giunta e che abbiamo condiviso come consiglieri. Il primo è quello di tenere in considerazione la fattibilità degli eventi guardando soprattutto iniziative di dimensioni ridotte che coinvolgono realtà territoriali e ambiti territoriali limitati e il secondo di promuovere velocemente (prima dell’estate) incontri che coinvolgano Prefetture, tecnici, commissioni provinciali, in modo da facilitare un’applicazione coerente e rendere sia i Comuni che le realtà associative maggiormente consapevoli e informati per favorire lo svolgimento degli eventi.

Questo penso che sia un impegno essenziale che la Regione si deve assumere (lo abbiamo richiesto in tanti consiglieri ed è stato fatto in diverse occasioni a partire da quest’Aula) per fare in modo che ci sia quello scatto per cui la sicurezza venga tutelata realmente, in base alla realtà dei singoli territori, e si superi un’interpretazione solamente burocratica che di fatto diventa un impedimento allo svolgimento di attività che siano di aggregazione, come in questo caso, o, più in generale, altri tipi di attività.

È un ruolo che gli enti pubblici devono avere di vicinanza al territorio, che noi riaffermiamo in questo caso, ma che crediamo possa e debba essere un principio generale per questa, come per altre situazioni. In questo caso, al di là che si parli di eventi aggregativi, in una regione come la nostra che ha un forte tessuto associativo e realtà locali vitali in tutta la sua estensione, penso sia un dovere ancora maggiore quello di impegnarsi in questa direzione, proprio perché tante volte la Regione lo ha fatto e tante volte ci si fa vanto giustamente di questa fiorente realtà associativa, un vanto che può essere per la nostra Regione, ma che è originato dai cittadini che danno vita e animano queste situazioni, a maggior ragione noi dobbiamo stare vicini a questi cittadini in modo che non debbano rinunciare o vedere compresse le loro attività e la volontà di animare le loro comunità, ma piuttosto che sia più facile fare questo.

Al loro fianco sono già intervenute anche associazioni e realtà produttive di diversa estrazione. Se penso alla provincia di Reggio Emilia, andiamo dalla CNA all’ARCI. Per non parlare di Comuni che hanno annunciato la necessità di dover sospendere eventi dei più svariati, che siano attività principalmente aggregative o – come ricordava il collega Fabbri – anche attività istituzionali.

In questo contesto è un impegno urgente quello che si chiede alla Giunta, proprio per andare ad avvicinare, ad affiancare prima di tutto i cittadini e gli enti locali dei territori in attività che, al di là dell’aggregazione, che comunque è fondamentale, rappresentano un tratto caratteristico della nostra società. Nel fare questo si afferma un principio: quello che la Regione si debba avvicinare il più possibile ai territori per accompagnarli, per renderli più consapevoli e per semplificare l’applicazione di norme che tante volte, se restano calate dall’alto, diventano un ostacolo alle attività più semplici e più legate al territorio. In quest’ottica abbiamo sottoscritto la risoluzione e la sosteniamo convintamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Consigliera Nadia Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente. Devo dire che apprezzo molto gli interventi dei colleghi in merito a questa risoluzione a firma della consigliera Prodi, che ha spiegato in modo preciso precedentemente e credo che sia un segnale forte che quest’Aula oggi lancia alla Giunta regionale, alla Regione, un segnale che di fatto ognuno di noi raccoglie sui territori per le difficoltà che vivono per poter garantire quella che ha sempre caratterizzato la nostra regione: una rete di eventi macro e micro, comunque diffusi sul territorio e che hanno sempre spiccato anche come offerta turistica e come capacità di accoglienza.

Come è noto, come è stato spiegato, le normative introdotte in materia di salvaguardia e di sicurezza sono molto più restrittive e queste ovviamente richiedono spesso risorse maggiori in termini organizzativi, in termini economici. A volte anche la tempistica conta. A volte invece succede che si rinunci – come ha sottolineato il collega Fabbri – ad iniziative istituzionali come quella del 25 aprile. Quando ho citato questa casistica mi è venuto in mente l’evento che lo scorso anno, in piena estate, fu svolto da Modena al “Modena park” con il concerto di Vasco Rossi con migliaia di persone, che mi fa ancora di più capire che c’è anche una differenziazione dei territori a volte provinciali, ma a volte anche all’interno della stessa provincia: a seconda di come viene interpretata la norma e di come c’è anche disponibilità degli attori dei vari territori, succede che in una provincia, piuttosto che in un’altra, o in un comune, piuttosto che in un altro, alcune iniziative vengano organizzate, altre invece vengano annullate.

Io credo che in tutto e per tutto dobbiamo respingere quella logica della paura e del coprifuoco, della militarizzazione delle città, che è esattamente contraria allo spirito e alla vocazione identitaria della nostra terra. Dobbiamo promuovere invece la valorizzazione degli spazi urbani, per quanto ci è possibile. È fondamentale che la sicurezza non sia vissuta come un limite o anche un impedimento, ma deve essere sicuramente un’opportunità di crescita. Quindi questa è un’intenzione, un impegno forte che chiediamo alla Regione di essere coordinatrice, possibilmente prima dell’estate, anzi necessariamente prima dell’estate, perché, se penso a tutta la costa e quindi a tutti gli eventi turistici che devono essere messi in piedi e quindi anche garantiti nei vari territori, chiamare ad un tavolo i Comuni, le realtà associative e tutti gli attori utili per poter garantire questo tipo di percorso è responsabilità della Regione e se ne deve fare carico. Leggendo un po’ anche sulle buone pratiche che vengono adottate da altri territori, le migliori delle quali secondo me dovremmo trasferirle sui nostri, per esempio leggo di uno sportello eventi che è stato inserito nell’URP della questura di Brindisi e che è disponibile proprio per far sì che le materie in termini di sicurezza e salvaguardia possano essere affrontate con una collaborazione che deriva proprio dal nostro Ministero dell’interno. Un impegno e anche una collaborazione che deriva dal nostro Ministero dell’interno. Si tratta di coordinarsi, di affrontare senza paura ma con coraggio questo tipo di circolare, che ha spaventato veramente tutti quanti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rossi.

Consigliere Bagnari, prego.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Giusto una sottolineatura. Intanto volevo ringraziare la consigliera Prodi che ha promosso questa risoluzione e credo che – come hanno evidenziato i colleghi in precedenza – sia un tema questo che interessa tutti quanti i territori, su cui magari la Regione non ha una competenza diretta, ma vuole comunque dare un segnale politico importante, perché siamo convinti – come spiegava bene anche la consigliera Rossi – che tutto ciò che ha a che fare con eventi, soprattutto quelli promossi dal mondo associativo delle piccole associazioni, eccetera, siano dei momenti importanti di socialità e anche per animare i nostri territori. Per questo crediamo, ed è anche un po’ il senso dell’emendamento che abbiamo sottoscritto, che sia importante che si dia un segnale nel senso proprio di mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti, e sono parecchi, che si occupano di questa materia. Vengono citate le Prefetture, ma possiamo ricordare anche le commissioni provinciali di pubblico spettacolo, i Comuni, che hanno una voce su questo tema e che possono dire la loro, che sono chiamati a dire la loro con l’intenzione ovviamente non di calare l’attenzione sui temi della sicurezza, ma fare in modo che, in proporzione a quelle che sono le dimensioni e l’impatto che si ha sul territorio, non si vadano a penalizzare le realtà minori a prima vista, ma che invece sono dei momenti importanti di animazione e di vita dei nostri territori, nei quali c’è impegno, c’è la volontà non di trasgredire le regole, ma di voler continuare a fare quelle iniziative che potrebbero essere invece, se caricate eccessivamente di oneri, penalizzate o addirittura scoraggiate nel loro svolgimento. Quindi credo che sia importante che noi sosteniamo questa risoluzione e anche che si promuova il più rapidamente possibile (e qui è stata messa un’indicazione temporale precisa) questo incontro generale, in modo da cercare anche di avere una interpretazione il più possibile omogenea dell’applicazione di questa normativa, in modo che non ci siano delle situazioni a macchia di leopardo ma che, come Regione, si riesca a dare un segnale dal punto di vista del rispetto delle normative sulla sicurezza, ma anche politico, nei confronti delle associazioni e di chi vuole far vivere i nostri territori positivo e fattivo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bagnari.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie. Io condivido molte delle riflessioni che sono state fatte dalla consigliera Prodi, dal collega Torri che ha ben illustrato le ragioni per le quali abbiamo sottoscritto questa risoluzione. Volevo solo sottolineare un aspetto e soffermarmi su questo. Data per assodata la necessità di garantire la sicurezza in un periodo delicato come quello che viviamo, però esiste anche la necessità di garantire la sicurezza assicurando al tempo stesso la sostenibilità delle manifestazioni e delle iniziative, specie nelle realtà più periferiche, nelle realtà più piccole dove si organizzano spesso manifestazioni basate esclusivamente, o per la gran parte, dal volontariato, dalle associazioni che rappresentano – come diceva il consigliere Torri – una realtà molto importante della nostra regione. Quindi questa risoluzione ha proprio questo scopo: cercare di tenere insieme questi due elementi, che la circolare Gabrielli oggettivamente mette in discussione.

Su questo io volevo spendere due parole per sottolineare come in questo caso, come anche in altri, capita che molto spesso nell’applicazione di una circolare, di una legge o di un dispositivo legislativo, nella filiera istituzionale prevale la dinamica in virtù della quale i funzionari, in buona fede ovviamente, per evitare guai danno un’interpretazione il più restrittiva possibile, in modo tale da non dover essere chiamati a rispondere di eventuali problemi. Siccome questa dinamica si verifica in questo caso, come in altri, penso ad esempio – per fare un caso su tutti – quando vengono lanciati gli allerta meteo, per cui la filiera porta la responsabilità in capo all’ultimo ganglo della stessa, cioè all’Amministrazione comunale o al funzionario di turno che si trova poi a dover rispondere per aver assunto o meno determinati atti. Io credo che anche in questo un elemento di valutazione dovremo pure mettercelo nell’organizzazione complessiva di chi ha la responsabilità e a chi compete la responsabilità di assumere o non assumere determinate decisioni.

Lo dico perché chiaramente, nel momento in cui Gabrielli emette una circolare in cui sostanzialmente (e questo sta accadendo) per evitare guai il risultato è che molte amministrazioni si vedono costrette a rinunciare all’organizzazione di manifestazioni, evidentemente c’è qualcosa che non funziona in quella circolare e nell’interpretazione complessiva della filiera istituzionale, perché mi viene da dire, lo dico con una battuta un po’ tranchant – e non vorrei essere frainteso – però, se si risolve sempre tutto dall’alto scaricando le responsabilità su quelli che sono in prima linea cioè la responsabilità di assumere o meno decisioni, secondo me è un pochino troppo semplice. O, meglio, è un pochino troppo semplice scaricare responsabilità su chi è in prima fila. Credo quindi che l’occasione che stiamo chiedendo di ridiscutere quella circolare e che quindi chiediamo alla Giunta e al presidente di farsi interprete di questa richiesta nella Conferenza Stato-Regioni, possa essere anche l’occasione per rivedere un pochino più in generale alcune dinamiche che riguardano la filiera istituzionale e i rapporti decisionali, le responsabilità in capo alle varie filiere istituzionali.

Lo dico perché, avendo, come tanti qua dentro, fatto un’esperienza da amministratore in un piccolo Comune, so che alla fine ad esempio la commissione che deve rilasciare il parere per organizzare o meno una manifestazione è presieduta dal sindaco o da un suo delegato, il quale spesso e volentieri si trova a dover firmare, assumendosi quindi la responsabilità in proprio, o a non firmare la liberatoria per far partire l’organizzazione assumendo su di sé la responsabilità di una scelta piuttosto che un’altra. Io credo che in tutto ciò ci sia qualcosa e c’è una discrezionalità troppo ampia. Quando il sistema istituzionale prevede che alla fine della fiera ci sia uno (che sia il sindaco, sia un funzionario o un assessore) che si deve assumere per tutti la responsabilità di dire un sì o un no ad una manifestazione – e questo purtroppo accade – esiste una dinamica molto differenziata da territorio a territorio, che non può essere secondo me incentivata. Quindi colgo l’occasione per aggiungere questo spunto di riflessione.

Prima ho fatto l’esempio dell’allerta meteo, sarà capitato a tutti nei vari territori che, di fronte all’allerta meteo lanciata dalla protezione civile che prevedeva maltempo, un aggravarsi della situazione meteorologica, nello stesso territorio, magari a distanza di tre chilometri un sindaco, per essere sicuro di non sbagliare, firma l’ordinanza e chiude le scuole e un altro sindaco invece le scuole le tiene aperte, producendo una dinamica che non è a macchia di leopardo, è ben peggio: è di fatto la disgregazione minima dell’articolazione istituzionale per cui si ingenerano solo problemi. Parlo di questo, collegato alla circolare Gabrielli, perché poi il rischio è che, come avviene per l’allerta meteo, avvenga anche per le manifestazioni. Quindi magari c’è un Comune un sindaco o un funzionario che si assume la responsabilità e chiude un occhio e prova ad andare avanti e invece qualcuno che non lo fa, ingenerando un meccanismo di frammentazione amministrativa assolutamente da evitare e che andrebbe evitato risolvendo alla radice determinati problemi e assumendo quindi la responsabilità di queste scelte non in capo al singolo amministratore o al singolo funzionario, ma con un’altra dinamica. Quindi credo che questa possa essere l’occasione per affrontare anche quella discussione, perché poi, se si continua così, è fin troppo facile per ciascuno dei pezzi della filiera istituzionale interpretare in modo restrittivo e rassicurante, per sé e per le proprie eventuali responsabilità, le proprie funzioni, il risultato che si produce è che poi le manifestazioni non si fanno, il territorio si impoverisce di realtà che invece vanno incentivate e sostenute e rischiamo di non garantire né sicurezza né attività, promozione e soprattutto coesione sociale, perché buona parte delle manifestazioni che sono oggetto di questa circolare e che rischiano di saltare, riguardano realtà territoriali che invece proprio di queste manifestazioni hanno bisogno per mantenere un senso di comunità, un senso di coesione che è forse il miglior presidio sociale che possiamo organizzare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Passiamo alla discussione sull’emendamento. Ricordo che è a firma dei consiglieri Prodi, Rossi, Bagnari e Marchetti Francesca.

Se non ci sono interventi sull’emendamento, facciamo la dichiarazione di voto congiunta su risoluzione ed emendamento.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Per annunciare il voto favorevole anche del nostro gruppo alla risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Chiedo il voto elettronico sulla risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Benissimo. Passiamo alla votazione per alzata di mano dell’emendamento 1, a firma dei consiglieri Prodi, Rossi, Bagnari e Francesca Marchetti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è accolto.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 6367, a firma della consigliera Prodi e altri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

33

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

(Il consigliere Calvano dichiara voto favorevole)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6367 è approvata.

 

OGGETTO 5318

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Tagliaferri

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla risoluzione oggetto 5318, risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Tagliaferri.

Approvata la questione sospensiva nella seduta antimeridiana del 14 marzo.

Su questo documento insistono tre proposte di emendamento a firma del consigliere Sassi.

È aperta la discussione generale. Questa è la risoluzione a firma del consigliere Rancan e altri che abbiamo sospeso prima perché mancava il consigliere Sassi.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. La questione è già stata dibattuta in ampi contesti ed è un punto sul quale noi cerchiamo sempre di porre un’attenzione importante, che è l’attività di tutto il corpo di Polizia locale rispetto alle attività che loro svolgono, i compiti che esercitano, le tutele che devono avere e i ruoli soprattutto che devono essere impostati e come vengono definiti al proprio interno.

Sappiamo benissimo che queste forze di polizia sono importantissime, che tutti i giorni, tramite il loro ruolo, tramite il loro impegno sul territorio, nei nostri comuni, grazie anche ad una sinergia con le amministrazioni locali e soprattutto con quelle amministrazioni locali che utilizzano la Polizia locale per fare sicurezza, hanno un ruolo fondamentale di tutela del territorio con tanto di lotta al degrado, di lotta all’abusivismo, di lotta all’insicurezza, di presidio del territorio e di cura anche di tutti quelli che sono i beni municipali, i beni collettivi dei nostri Comuni e delle nostre amministrazioni pubbliche in generale. Quindi, partendo dal presupposto che c’è sempre in campo o comunque vi è la parvenza che ci sia una legge ad hoc sulla Polizia locale che deve essere discussa, della quale abbiamo già sentito parlare tante volte, ma che concretamente però non sappiamo né a che punto sia, né come si stia sviluppando e né come venga fatta, né chi la stia stilando e soprattutto le questioni relative alle parti sindacali, quindi quando si parla di tutela dei lavoratori, di sicurezza stessa, perché vi sono anche dei dispositivi di protezione individuale che devono essere utilizzati e che devono essere dati in dotazione anche a queste forze di polizia, come vengono dati ad altre forze di polizia, chiediamo due cose in questa risoluzione che devono essere fondamentali: 1. che vi sia il requisito obbligatorio di appartenenza al corpo della Polizia municipale (o Polizia locale) per chi ricopre l’incarico di comandante, che credo sia fondamentale per garantire una reale competenza che non sia solo una competenza burocratica e formale, ma che sia una competenza reale e di campo di chi tutti i giorni è in squadra sul territorio; 2. che sia data una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del corpo di Polizia locale. Questi agenti, che, secondo noi dovrebbero essere equiparati e trattati alla stessa maniera delle altre forze di polizia, devono avere questi due importanti riconoscimenti: che il comandante sia parte del corpo di polizia e che vi sia una tutela legale per gli agenti, perché troppe volte, troppo spesso, anche in fatti recenti che sono accaduti, queste persone vengono aggredite e comunque sono in situazioni di pericolo. La nostra risoluzione va in questa direzione, perché crediamo sia importante dare un segnale a quel corpo, per rispetto di quel corpo e di tutela sempre maggiore per chi, insieme a tutti i Comuni, insieme a tutte le amministrazioni locali e a quei sindaci, vuole fare sicurezza con la Polizia municipale (o Polizia locale), possa avere sempre di più una tutela maggiore, perché in questo modo, tutelando chi ci tutela, tuteliamo anche i nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliera Serri, prego.

 

SERRI: Grazie, presidente. Quanto richiesto nella risoluzione, in modo particolare rispetto a questo tema di utilizzare comunque solo personale già adibito ai corpi di Polizia municipale per la scelta, la definizione dei comandanti, confligge con la normativa statale. Va detto che la nostra Regione sta revisionando, sta lavorando in modo importante anche con un lavoro di concertazione, di partecipazione comunque a tavoli istituzionali che vedono la partecipazione di tutte le rappresentanze sindacali, quindi dei lavoratori del comparto, ad una profonda revisione della propria legge e questi sono temi che vengono trattati stando dentro a quelle che sono le competenze e agli ambiti in cui può intervenire una legge regionale. Per quanto riguarda questo aspetto, va detto che, proprio per venire incontro ad un principio condiviso, che è quello di avere i comandanti che rispondono, anche in termini di preparazione e di competenze, agli obiettivi e ai compiti di questo ruolo, sempre stando nell’ambito di quello che può essere normato dalla Regione, nelle proposte di modifica che sono al momento comunque in discussione, oggetto di confronto viene proprio riportato «preferibilmente». Si utilizza questa terminologia: «il personale può essere preferibilmente reclutato all’interno del personale già presente nei corpi».

Va anche detto che la previsione di costituzione di questi elenchi dei comandanti, di possibili aspiranti comandanti che possano essere iscritti in questo elenco di aspiranti solo dopo aver sostenuto un percorso di formazione e di preparazione, è un altro elemento messo in campo dalle proposte della Regione che va proprio nell’ottica di formare personale, persone che abbiano le competenze e la preparazione adeguata a questo ruolo delicato e importante. Quindi ciò che viene chiesto nella risoluzione non può essere accolto, proprio perché va oltre le competenze in cui può entrare la legislazione di carattere regionale.

Anche per l’altro aspetto (quello di prevedere forme assicurative) diciamo che è già prevista la possibilità per gli enti locali di destinare parte dei proventi, che arrivano dalle sanzioni del codice della strada, all’iscrizione a fondi per i propri dipendenti per polizze previdenziali integrative o di assicurazione. Quindi la possibilità per gli enti locali, per le Unioni dei comuni che hanno i corpi di Polizia municipale di dare risposte a questa richiesta è già in essere ed è quella che la normativa statale, che può normare questo aspetto, già prevede. Quindi, per quanto riguarda le richieste della risoluzione, non possono essere da noi accolte e votate per queste motivazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Serri.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Su questa importante questione io credo che la legge regionale debba, da parte nostra, essere arricchita e non si debba avere paura di portare avanti una risoluzione con queste motivazioni che ritengo essere fondamentali, poiché la preparazione e la competenza di chi ha praticato e ha sperimentato e ha pagato anche con a volte importanti tributi in termini di tempo, di sforzo, in termini di applicazione lavorativa, in termini di rischio, che quindi ha contribuito già dalla base a fare sicurezza e quindi ha già fatto un’esperienza personale così importante, io credo che debbano essere esperienze che vadano necessariamente a diventare dei requisiti per poter esplicare poi questi incarichi più ampi. Io non ho mai visto questori che non abbiano avuto delle esperienze e comunque un’attività lavorativa che fosse stata al di fuori del settore. Io credo che in Italia ci siano già anche troppe persone che svolgono dei ruoli senza esserne all’altezza. Conseguentemente non dobbiamo avere timore di andare un po’ controcorrente rispetto a quelle che sono a volte delle prassi, che sicuramente non sono accettabili.

Non sono più accettabili in una realtà come la nostra, dove fare sicurezza, oggi più che mai, diventa una priorità assoluta e il ruolo al quale è chiamata oggi la Polizia municipale (per “oggi” intendo da qualche mese a questa parte, da qualche anno a questa parte) è un ruolo sempre più alto e sempre più impegnativo e che richiede sempre più competenze specifiche rispetto anche a quelle che sono oggi le criticità che le forze dell’ordine, tradizionalmente intese, riescono ad esplicare sul territorio. Quindi le difficoltà anche in ordine alla carenza di personale e quant’altro. Quindi la Polizia municipale, perlomeno parlo per esperienza anche riguardo alla sinergia che vedo estremamente attiva nelle realtà che caratterizzano la mia esperienza attuale, è fondamentale. Quindi io mi permetto di insistere su questo punto, quindi di raccomandare un accoglimento della risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente. Non è la prima volta che dibattiamo su argomenti riguardo alle dotazioni, alle strutture o comunque alla tutela delle forze dell’ordine in questa sala di vario grado, a vario titolo.

Su questa risoluzione siamo perfettamente concordi sul fatto che le forze dell’ordine, a tutti i livelli, vadano tutelate, perché questo – come diceva anche il collega Rancan – tutela il cittadino stesso, questo mi trova perfettamente d’accordo. Le dotazioni devono essere adeguate, abbiamo già detto in altri momenti che non sempre è così, non sempre sono all’altezza del lavoro che gli addetti devono svolgere e questo è importante che lo si dica, lo si definisca e lo si sistemi e si trovi una soluzione corretta.

Per quanto riguarda la scelta del comandante, noi abbiamo proposto un emendamento che andava a fare una modifica, a nostro avviso, di buonsenso: quella di lavorare in modo che il comandante fosse scelto prioritariamente all’interno del corpo con le adeguate caratteristiche necessarie e in extrema ratio, solo se ci fossero le condizioni per cui all’interno del corpo non era possibile trovare un soggetto adatto, si poteva scegliere esternamente. Per noi è una scelta di buonsenso. Dall’interlocuzione con il primo firmatario temo che questa proposta non verrà accolta e questo mi dispiace, ma comunque apprezzo che una risoluzione di questo tipo vada ad agire là dove ci sono ancora delle difficoltà assolutamente conclamate.

Chiudo semplicemente pensando che il consigliere primo firmatario di questa risoluzione, quando parlava di assicurazioni, non pensava al fatto che dovessero essere coperte con le multe, perché tutelare persone che fanno un mestiere difficile vanno a tutelate a prescindere da quante multe facciano, a prescindere dal fatto che il Comune abbia in cassa i soldi di quelle multe per poter pagare le quote assicurative di queste persone, di questi addetti. Questo tipo di logica mi trova assolutamente contrario, assolutamente fuori da ogni logica di buonsenso, di giustizia anche, perché si dice agli addetti della Polizia locale, della Polizia municipale “se volete l’assicurazione fate più multe”. Questo è il messaggio che viene dal Partito Democratico, messaggio che non mi trova assolutamente concorde. Credo che un’amministrazione seria debba dire che è assolutamente prioritario e necessario fornire una copertura assicurativa a queste persone, che sono in strada continuamente e che hanno un rischio professionale abbastanza elevato e conclamato, a prescindere dalle multe che faranno, che devono essere giuste, devono essere fatte quando è giusto farle, ma che non devono essere poi stimolate per potersi garantire la copertura assicurativa per essere protetti. Questo è quanto.

Sulla dichiarazione di voto mi esprimo dopo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Per economia di tempo cercherò di stringere, anche perché forse così riusciamo a fare il resto e dico brevemente che noi accogliamo e condividiamo le richieste contenute nella risoluzione illustrata dal consigliere Rancan, riteniamo che il problema esista e sia corretto provare a darne una declinazione anche provando a muovere, dando un segnale da questa Assemblea. Esistono però dei limiti (che sono stati ricordati) nella disponibilità della nostra manovra, però, siccome vogliamo dare un segnale di attenzione rispetto a questo tema, di cui condividiamo l’impianto, non voteremo contro e diamo una astensione che è un incoraggiamento in qualche modo ad andare avanti sul tema, magari affrontandolo nuovamente in Commissione, provando a superare gli elementi di criticità dal punto di vista amministrativo che comunque esistono. Comunque sul tema noi siamo interessati e pronti a collaborare anche in futuro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Non so se è l’ultimo intervento, ma per cercare di stringere. Abbiamo colto lo spirito della risoluzione. Perché si era chiesto anche informalmente di attendere un attimo e cercare, anche per la discussione che è emersa, di seguire direttamente insieme il processo anche di riforma della legge n. 24? Perché, pur specificando – e qui è già stata chiara la collega Serri – il fatto che, in termini di divieti e di imposizioni, è la legge nazionale che, in tema di pubblico impiego, interviene, noi, attraverso già quelli che sono gli strumenti della legge n. 24, ma anche una modifica ulteriore, andremo a specificare ulteriormente la raccomandazione senza trasformarla in un obbligo che sta anche nell’obiettivo della risoluzione stessa, perché questo non è possibile dal punto di vista della legislazione regionale.

Detto questo, mi sento anche di dire una cosa. Dal punto di vista delle amministrazioni locali credo che esistano casi in cui il personale non deriva necessariamente alla Polizia locale. Credo che comunque siano valutazioni che vengono fatte tramite un’assunzione di responsabilità da parte anche delle amministrazioni locali, in cui la nostra stessa filosofia sarebbe quella di andare in direzione di personale proveniente dalle Polizie locali. Però con un lavoro corale, come cogliamo anche l’astensione – da quello che ho capito – annunciata da Taruffi, sulla riforma del n. 24 possiamo cercare di mettere alcuni paletti e alcune raccomandazioni senza magari, da qui alla riforma della n. 24, arrivare con dieci risoluzioni diverse, se dobbiamo lavorare anche sugli strumenti, dei quali non si discute all’interno della risoluzione sulle dotazioni, arriviamoci. Però da qui a quel momento il cercare di costruire un gruppo di lavoro, in cui si cerca di cogliere le azioni fattibili e sostenibili, anche dal punto di vista della legge, credo che sia auspicabile, evitando di arrivare ad avere in ogni seduta una risoluzione divergente che anticipi magari i contenuti che saranno già definiti all’interno della n. 24. Quindi con le riforme e le modifiche già poste in essere, che vi sono state anche già state illustrate, ci avviciniamo fortemente, pur non rendendolo un obbligo, a quelle che sono le richieste. Quindi in parte noi riteniamo di avere già affrontato il problema. Se da qui al momento dell’approvazione delle modifiche della n. 24 vogliamo confrontarci un attimo, molto volentieri, perché è un tema che sta a cuore tanto a noi quanto a voi e questa non è indubbiamente l’unica soluzione, l’unica problematica legata anche a questo tema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Consigliere Rancan, cinque minuti, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. A me non piacciono le posizioni attendiste, nel senso che fondamentalmente io sono uno abbastanza pragmatico e che cerca di dare una risposta quando il problema c’è, la discussione sulla legge io però non la vedo: dov’è? Questa legge dov’è? A che punto è? Chi ne sta parlando? Perché a noi non è data notizia. Anche se più volte stimolata la Giunta con atti, non è data notizia di questa cosa. Quindi noi obiettivamente non sappiamo a che punto è questa legge che sta venendo avanti. Quindi, se qualcuno sa qualcosa più di noi, forse a) non è corretto dal punto di vista istituzionale, b) politicamente stiamo sbagliando tutto, perché oggi ad una mia risoluzione che abbiamo comunque rimandato per un paio di Aule congiuntamente, perché vi erano dei problemi di altro tipo e anche perché politicamente si voleva comunque discutere, diciamo che però la posizione è rimasta sempre quella e noi non possiamo neanche stare qui degli anni in attesa che questa legge ci venga calata dall’alto, come se fosse una manna divina, perché noi questa legge non la vediamo.

Esistono, consigliere Molinari, dei comandanti che non sono parte della Polizia municipale ed è proprio questo che noi non vogliamo. Se esistono ad oggi, quello che noi non vogliamo che si verifichi più è che continuino ad esistere, perché noi dobbiamo far sì che chi ha competenze in quel ruolo debba ricoprire quella determinata carica. Non possiamo permettere che il burocrate di turno ics, ipsilon – faccio dei nomi a caso – da Piacenza arrivi il comandante di Roma che magari è un burocrate, preso per chissà quale concorso solamente perché aveva ics, ipsilon valutazioni o il curriculum in un determinato modo, che poi alla fine, quando arriva, stravolge tutto e distrugge sia all’interno del comando, quindi all’interno del Comune, che poi in strada quelle che sono le esigenze dei cittadini che può essere realmente un problema. Questo assolutamente noi non vogliamo. Però chiediamo concretamente e abbinato a questo che vi sia una copertura legale e assicurativa a prescindere da quello che è stato fatto fino ad ora, perché gli agenti devono essere tutelati ancor prima di quanto succede sul territorio. Questo è quello che noi chiediamo: tutela legale e assicurativa a prescindere e che il comandante venga preso all’interno del corpo di Polizia locale, perché poi le figure ci sono e ci saranno, perché è così. Quindi fondamentalmente noi vogliamo tre cose: competenza, serietà, tutela legale. Queste sono le cose che noi chiediamo per far sì che si riesca a portare a casa un risultato che possa realmente aiutare chi lavora in quel settore, ma anche i nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliera Serri, prego.

 

SERRI: Grazie, presidente. Proprio partendo da queste considerazioni e da come si è sviluppata la discussione, io chiedevo e facevo la proposta di spostare in Commissione questa discussione, partendo proprio da un aggiornamento dell’iter di revisione della legge n. 24 e quindi quali sono le proposte in campo. Proprio perché mi sembra di capire che, al di là degli interventi che possono essere fatti dalla Regione, quindi quelle che sono le competenze su cui può intervenire la Regione, rispetto al principio che è quello di garantire percorsi che portano ad avere competenze ed esperienze adeguate per questo ruolo, che è particolare e anche molto delicato, credo che siamo tutti d’accordo e probabilmente è necessario avere un momento di discussione che ci metta tutti nelle condizioni anche di capire il lavoro fatto, di concertazione e di confronto, sulla revisione di questa legge, quindi a che punto siamo, quali sono le proposte in campo. Credo che possano in buona parte rispondere alle richieste fatte anche nella risoluzione, ovviamente stando dentro gli ambiti di intervento che possono essere fatti dalla Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Serri.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Noi a riportarla in Commissione non ci stiamo e cerco di chiarire il perché. Più volte abbiamo portato all’interno della Commissione I delle risoluzioni che riguardavano il corpo di Polizia locale e il collega Molinari lo sa benissimo, perché ne abbiamo discusso e alcune le abbiamo addirittura votate insieme, ne abbiamo ragionato per quello che era possibile fare in ambito regionale, il tutto con un’ottica di arrivare finalmente alla modifica della legge n. 24. Legge n. 24 che ha già un suo testo di modifica in bozza, girato già al corpo di Polizia locale credo ormai due anni fa più o meno (la prima volta in cui l’ho visto), bozza ovviamente contestata da tutti i sindacati di Polizia locale e da tutti gli agenti che l’hanno semplicemente vista e che poi è stata bloccata e mai più portata avanti.

Ci sono tante risoluzioni sparse sulla Polizia locale, però non è che le facciamo perché non ci siano problemi, le facciamo perché è evidente che ci sono delle problematiche che andrebbero risolte. Così come sono evidenti, quando ci troviamo qui davanti delle proteste, ci troviamo delle graduatorie vuote, delle dotazioni non uniformi su tutto il territorio, ci troviamo dei Corpi che rischiano di sparire perché non hanno i numeri sufficienti per poter andare avanti, ci troviamo i corpi di polizia semplicemente denigrati sostituendo il loro logo con un tortellino su Facebook. Ci troviamo delle situazioni paradossali, tutto perché non andiamo a gestire un problema. Non ci prendiamo la responsabilità di portare in Commissione una modifica di una legge che ormai è superata, è vecchia (è una legge del 2003), è una legge che va modificata, anche se poi modificata nel tempo. Va modificata strutturalmente perché non risponde più alle necessità di un corpo, che è un corpo di polizia ed è ora che cominciamo a riconoscerlo come tale, perché non sono i vigili urbani come venivano chiamati una volta, sono un corpo di polizia che fa tutto, perché dentro gli stadi ci sono loro, lungo le strade, quando ci sono le manifestazioni pubbliche a rischio, ci sono loro, sono ovunque. Chi fa cenno di no con la testa sugli stadi evidentemente non conosce la realtà. Già il fatto che li chiami vigili, vuol dire che non ha ben presente le cose e dentro gli stadi posso garantire che ci sono. Se vuole, ne parliamo dopo. Sono ovunque. In tutte le manifestazioni a rischio, quando ci sono queste famose circolari che per le manifestazioni pubbliche dobbiamo garantire la sicurezza, chi si chiama? La Polizia locale. E mettono sullo stesso piano la loro vita rispetto ad altri corpi di polizia che invece sono tutelati, sono strutturati con le dotazioni (giustamente) e quindi si chiede solo di andarli ad equiparare, perché poi noi qui diciamo che assolutamente non devono avere certe dotazioni, poi invece il Ministero decide che Reggio Emilia ad esempio è a livello sperimentale per utilizzare certe dotazioni punitive a livello di Polizia statale. Allora decidiamoci, perché evidentemente ci sono due pesi e due misure su due forze di polizia, che invece molto spesso si trovano a fare le stesse cose.

Va bene aspettare, va bene cercare di mettere mano strutturalmente alla legge, però, se noi non vediamo dalla parte della maggioranza o da parte della Giunta una decisione per mettere davvero mano alla legge n. 24 e rivoluzionarla in modo da poter rispondere alle esigenze, noi continueremo a fare delle risoluzioni per cercare di mettere delle pezze. Non vi lamentate se poi ci troviamo qui a votarle, prendetevi la responsabilità di votarle, di emendarle se c’è bisogno, perché qua semplicemente si poteva ragionare su un emendamento che magari portava un vincolo allo Stato di modificare una normativa, nel caso questa fosse bloccante. Invece non c’è stata nessuna intenzione da parte vostra di provare a modificare la nostra e a cercare di ragionarci, nonostante – come ha detto il mio collega Rancan – l’abbiamo rinviato due volte nelle Aule. Quindi non ci venite a proporre un’altra modifica, un altro slittamento in Commissione, perché non ci sta. Votiamola e ognuno poi si prenderà le proprie responsabilità davanti ad un corpo che tutti i giorni ci mette la faccia e il rischio della propria vita sulle strade per proteggerci.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Volevo testimoniare che nelle manifestazioni pubbliche non i vigili, ma i corpi delle Polizie municipali sono impegnati, eccome. Sono impegnati svolgendo talvolta anche dei ruoli estremamente a rischio o comunque prendendosi delle responsabilità che altri non si prendono.

Detto questo, credo che occorra – e uso una parola forte, ma penso che sia una parola abbastanza scontata – avere il coraggio di prendere queste risoluzioni e, se si sostengono delle posizioni o si vota contro una risoluzione di buonsenso come questa, credo che poi bisogna anche renderne conto a coloro che la richiedono, che non sono tanto questi membri della minoranza, quanto gli agenti stessi, quanto i sindacati di Polizia municipale stessi. Questi sono loro la base, il popolo, le persone che tutti i giorni mettono a repentaglio la loro vita o comunque svolgono attività a rischio, che chiedono questo. Diciamo loro di no. Si assuma la propria responsabilità chi dice loro di no ad un’esigenza, che è primariamente stata richiesta da loro e che noi umilmente portiamo all’attenzione di tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Non avendo più iscritti in discussione generale, passiamo alla discussione degli emendamenti. Ricordo che ci sono tre emendamenti a firma del consigliere Sassi.

Nessun intervento in discussione sugli emendamenti, dichiarazioni di voto sulla risoluzione e sugli emendamenti.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente. Come accennavo prima, questa risoluzione ovviamente introduce delle questioni che – come detto anche da altri colleghi – cercano di mettere una pezza ad un problema concreto e reale ed è sicuramente di buonsenso. Tra gli emendamenti che noi abbiamo proposto c’era anche il discorso della scelta del comandante: delle modalità, delle caratteristiche con cui si sceglie il comandante, per noi questo è un punto cardine legato al dispositivo di questa risoluzione e, avendo già avuto la notizia che questa verrà accolta, per noi sarà un voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sassi.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Ovviamente per annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord alla risoluzione. Ringrazio anche il collega Tagliaferri che ha sottoscritto la risoluzione con noi.

Sugli emendamenti del Movimento 5 Stelle il voto sarà contrario non tanto per quanto riguarda le dotazioni, per le quali ho già spiegato anche al collega Sassi, però ci sarebbe un indebolimento del nostro dispositivo, perché con questi emendamenti si andrebbe a dire che, se per il comandante della Polizia municipale non ci fosse una figura idonea all’interno del Corpo locale, si andrebbe a selezionare all’esterno, però sapete benissimo che è una cosa molto ridondante e chi amministra sa benissimo che in tutta Italia poi le figure si trovano e si possono trovare. Quindi noi crediamo che questo sia un indebolimento del nostro dispositivo e per questo non accoglieremo gli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Per ribadire quanto detto anche dal consigliere Rancan in questi secondi, noi i temi posti li condividiamo, riteniamo che il problema esista. Per chi conosce le dinamiche del corpo di Polizia municipale sa che i temi posti sono reali e vanno affrontati. La discussione sulla legge – l’abbiamo già detto in altre occasioni – sarà una discussione sulla quale anche noi vogliamo avere un quadro chiaro, sul quale poterci confrontare e chiediamo che non venga affrontato in modo precipitoso. Sappiamo che esistono da mesi valutazioni, contatti che la Giunta sta portando avanti in varie sedi, però a noi, né in Aula né in Commissione, è mai arrivato un testo né una proposta né uno schema generale sul quale lavorare. Chiediamo che quella discussione, dal momento in cui verremo coinvolti, non sia precipitosa, perché vogliamo avere tempo e modo per intervenire e correggere eventualmente quello che è da correggere, partendo dalle considerazioni che ho fatto di merito sulla risoluzione presentata dal collega Rancan che, come gruppo di Sinistra Italiana, MDP, parlo anche in questo momento per tutta l’area della sinistra, condividiamo le problematiche poste, sulle quali vogliamo che si diano risposte in termini concreti nell’approvazione del testo della legge. A quello rimandiamo per superare gli elementi di criticità, che comunque esistono dal punto di vista amministrativo, ed è questa l’unica ragione per la quale oggi proponiamo il nostro voto di astensione, ma con la volontà di poter andare a discutere in modo puntuale sul testo di legge.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, Taruffi.

Consigliere Molinari, prego.

 

MOLINARI: Io francamente faccio fatica a seguire gli stereotipi di chi è a favore delle forze dell’ordine e chi è contro, perché non mi appartiene. Io credo che ci siano e l’importanza assegnata dal 90 per cento (adesso un po’ meno) delle città capoluogo di questa regione ai corpi di Polizia locale, alla valorizzazione di questi, al rafforzamento e al riconoscimento anche del loro ruolo che, non solo per la minoranza, ma anche per noi sono determinanti, sia un tema e se oggi questo ci prendiamo l’incarico di farlo anche noi come maggioranza, che vada necessariamente affrontato insieme, anche per cercare di capire se queste sono posizioni uniformi di una parte della Polizia municipale, di tutte, perché ogni tanto la rappresentazione di esigenze complessive viene un po’ forzata, per cercare di arrivare se non alla condivisione totale, quantomeno – e sono d’accordo anche con Delmonte – acceleriamo il confronto della n. 24. Vale per la minoranza, ma vale anche per la maggioranza, perché non solo sfugge a voi ogni tanto il percorso di qualche legge, ma ogni tanto sfugge anche a noi. Quindi chiediamo, lo faremo formalmente come maggioranza, l’avvio rapido di un confronto su questi temi, su cui non posso garantire che ci sarà unanimità, ma quantomeno ci sarà confronto sui singoli temi, cercando di arrivare ad affrontare il tema nella condivisione del fatto che anche noi, tanto quanto voi come minoranza, sia centrodestra che Movimento 5 Stelle, ha a cuore un tema che, per quanto riguarda il controllo del territorio, il controllo della normativa riguardante le Polizia locale per noi è determinante e anche per questa Regione è importante, anche attraverso alcuni interventi dal punto di vista del sostegno economico, dal punto di vista normativo. Quindi noi possiamo aprire questo dibattito e lo facciamo anche in modo spontaneo e ci crediamo in questo.

Per quanto detto in precedenza, voteremo contro alla risoluzione e agli emendamenti che intervengono su una risoluzione che tratta diversi elementi, cerchiamo di trovare una sintesi (almeno ci proviamo) nel confronto che chiederemo a giorni e nel quale cercheremo anche di vedere quale sarà la risposta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Abbiamo finito le dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione degli emendamenti.

Chiedo l’assenso al consigliere Rancan. Bene.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Sassi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 3 è respinto.

Passiamo alla votazione della risoluzione, oggetto 5318, a firma dei consiglieri Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli e Tagliaferri, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

8

Contrari

 

21

Astenuti

 

7

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 5318 è respinta.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Chiedo la modifica del voto, perché mi sono sbagliato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi da favorevole a contrario o…

 

GALLI: Favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Galli.

 

Ancora sugli oggetti 3928 - 6408 - 6409

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ritorniamo alla risoluzione oggetto 3928, risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle Forze Armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione 2082/2004. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli, Tagliaferri.

A tale risoluzione è stata abbinata la risoluzione oggetto 6408, a firma della consigliera Piccinini e la risoluzione oggetto 6409, a firma della consigliera Gibertoni.

Discussione generale congiunta aperta.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. La risoluzione abbinata nasce da una serie di atti e di richieste che sono state fatte non soltanto in Commissione, ma se ne parlò anche in Aula, quando si è parlato delle difficoltà da parte degli ispettori del lavoro a poter circolare liberamente per mancanza di fondi a volte sulla nostra rete regionale ferroviaria. Quindi io ho colto l’occasione della discussione di questa risoluzione per riportare questo tema in Aula, che ci preme anche alla luce dei lavori della nuova Commissione speciale, in cui l’importanza dell’Ispettorato del lavoro ci preme farlo partecipe e protagonista di questi lavori. Chiediamo quindi di attivarsi perché sia estesa la libera circolazione sui servizi del TPL di competenza regionale anche agli ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato territoriale del lavoro presenti sul territorio regionale, in qualità di ufficiali di Polizia giudiziaria, nell’esercizio delle loro funzioni, senza che ciò comporti alcun esborso maggiore alle casse regionali, ma riconosca però quel medesimo trattamento riservato agli appartenenti alle forze dell’ordine nell’accesso ai servizi di trasporto pubblico locale. Quindi pari condizioni per ufficiali di Polizia giudiziaria che in questo momento diventano, e devono diventare, protagonisti e ritornare ad essere sostenuti, incentivati, a partire anche da condizioni di accesso di questo tipo, per svolgere la loro funzione pienamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto la parola il consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente. Chiedo il rinvio alla prossima seduta, in quanto l’assessore Donini, non presente, ha dato disponibilità a discutere sulla sostanza dell’atto di indirizzo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Galli.

Quindi uno a favore e uno contro al rinvio alla prossima seduta.

Nessuno a favore, nessuno contro.

Metto in votazione, per alzata di mano, la proposta del consigliere Galli di rinviare alla prossima seduta la risoluzione oggetto 3928, con gli oggetti 6408 e 6409 abbinati.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La proposta di rinvio è approvata e la risoluzione è rinviata.

 

OGGETTO 6374

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso tutte le sedi competenti in materia di programmazione finanziaria europea per il post 2020 affinché per sostenere le nuove priorità delle politiche comunitarie e per coprire la quota di finanziamenti comunitari che verrà a mancare a causa della Brexit, siano trovate soluzioni alternative alla riduzione della PAC (Politica Agricola Comune) di modo che essa possa rimanere perlomeno inalterata nel suo ammontare complessivo e continuare ad essere considerata giustamente strategica e fondamentale nello sviluppo economico di tutta l’Unione europea. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 6399

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per fare in modo che, nella prossima programmazione sui fondi strutturali e di investimenti europei, non vengano tagliate risorse alla politica di coesione e alla Politica Agricola Comune. A firma dei Consiglieri: Rontini, Montalti, Boschini, Bagnari, Zoffoli, Pruccoli, Campedelli, Bessi, Caliandro, Rossi, Francesca Marchetti, Serri, Mori, Molinari, Poli, Soncini, Iotti, Calvano, Cardinali, Paruolo, Zappaterra, Tarasconi, Lori

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 6374, risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso tutte le sedi competenti in materia di programmazione finanziaria europea per il post 2020 affinché per sostenere le nuove priorità delle politiche comunitarie e per coprire la quota di finanziamenti comunitari che verrà a mancare a causa della Brexit, siano trovate soluzioni alternative alla riduzione della PAC (Politica Agricola Comune) di modo che essa possa rimanere perlomeno inalterata nel suo ammontare complessivo e continuare ad essere considerata giustamente strategica e fondamentale nello sviluppo economico di tutta l’Unione europea, a firma dei consiglieri Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi, su cui insiste una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Rontini e Rainieri ed è stata abbinata la risoluzione oggetto 6399, a firma dei consiglieri Rontini, Montalti, Boschini, Bagnari, Zoffoli, Pruccoli, Campedelli, Bessi, Caliandro, Rossi, Francesca Marchetti, Serri, Mori, Molinari, Poli, Soncini, Iotti, Calvano, Cardinali, Paruolo, Zappaterra, Tarasconi e Lori.

La discussione è aperta.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Provo ad illustrare una questione che è stata sollevata più volte sull’argomento dell’agricoltura. Credo sia indispensabile che in una regione come la nostra (un territorio a forte vocazione agricola) ci sia un intervento deciso da parte dell’Amministrazione regionale e non si può accettare supinamente il fatto che i contributi della PAC vengano tagliati. Chiediamo quindi un supporto, a nome di tutto il gruppo, al presidente e alla sua Giunta per farsi portavoce per ottenere questo risultato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: La nostra è una delle Regioni a livello europeo più attiva dal punto di vista delle politiche di coesione, è una Regione che, in maniera virtuosa, gestisce i fondi strutturali e quindi gestisce i fondi europei e le politiche agricole comunitarie (i PSR) e questo ce lo dice anche perché a metà di questo periodo di programmazione quasi l’80 per cento delle risorse previste per la nostra Regione sono state messe a bando. Ovviamente siamo estremamente preoccupati per l’evoluzione della discussione, aperta a livello europeo, sul futuro delle politiche di coesione. Emerge infatti la possibilità di una drastica riduzione delle risorse messe a disposizione degli Stati e dei territori e delle Regioni, ma emerge anche come ci sia un tentativo di depotenziare il ruolo che le Regioni in questi anni hanno avuto, dal punto di vista dell’implementazione delle politiche di coesione, dal punto di vista anche della realizzazione, della programmazione dei fondi e di tutte quelle azioni che poi hanno un impatto diretto sul territorio. Di fronte a questo tipo di scenario la nostra Regione sta sostenendo un ruolo attivo di interlocutore. Ricordo una serie di passaggi che proprio negli ultimi mesi sono stati portati avanti: da un lato l’adesione e la promozione di una alleanza per la coesione, che è stata firmata da diverse Regioni europee, tra cui la nostra, che prende una posizione decisa nell’ambito anche del Comitato delle regioni per dire cambiamo rotta, non togliamo risorse alle politiche di coesione e cerchiamo di dare peso alla voce delle Regioni che sono la voce diretta dei territori. Quindi continuiamo e rafforziamo l’approccio territoriale e la governance multilivello dando peso ad una programmazione vicina al territorio e quindi vicina ai cittadini e alle imprese.

Dal punto di vista della politica agricola comune c’è un impegno preciso, un posizionamento forte della Regione Emilia-Romagna che, attraverso anche l’assessore Caselli, si è fatta promotrice all’interno delle reti, delle associazioni delle Regioni europee di cui è parte, come l’AREFLH che è l’associazione delle Regioni dei produttori di ortofrutta, che tra l’altro in questo momento è presieduta dall’assessore Caselli, l’AREPO (associazione delle Regioni dei prodotti DOP e IGP). Dicevo di una posizione comune contro i tagli ai bilanci dell’agricoltura e a difesa del fondamentale ruolo delle Regioni nell’attuazione e nella gestione della PAC. Di questo tra l’altro l’assessore Caselli ci ha parlato durante la discussione portata all’interno della Commissione assembleare competente e quindi con la risoluzione che è stata presentata dal gruppo PD, noi chiediamo alla Giunta di proseguire in questo lavoro fatto di un posizionamento forte e di una richiesta forte di non delegittimare le Regioni, di mantenere risorse importanti per la politica di coesione e per la PAC, proseguire su questo percorso, farlo in rete (come sta facendo) con le altre Regioni, perché la politica di coesione e la PAC sono strumenti fondamentali per le politiche di sviluppo a livello regionale. Non ci possiamo permettere di perdere questo tipo di strumenti, non ci possiamo permettere di depotenziare i fondi che vengono utilizzati nella nostra regione, anche in maniera virtuosa, a sostegno dell’impresa, a sostegno dell’agricoltura e delle politiche agricole. Non ce lo possiamo permettere, soprattutto laddove parliamo di settori, come quello dell’agricoltura, che sono uno dei pilastri portanti della nostra economia. Quindi noi sosteniamo pienamente l’attività che la nostra Giunta, i nostri Assessorati stanno portando avanti, siamo pronti come consiglieri, e quindi lo chiederemo anche all’Assemblea legislativa, a schierarci in maniera anche più forte per poter sostenere la richiesta di mantenere e di aumentare le risorse a favore della PAC e delle politiche di coesione e chiediamo a tutti i gruppi di dare un segnale insieme in questa direzione, perché davvero in queste settimane si stanno prendendo decisioni importantissime a Bruxelles ed è fondamentale che le Assemblee legislative delle Regioni facciano sentire la propria voce.

Non possiamo depotenziare una politica centrale fondamentale anche nella visione che noi abbiamo dell’Europa, che deve essere l’Europa delle Regioni, un’Europa che guarda ai territori, un’Europa vicina ai territori, quindi ha bisogno di strumenti forti (e i fondi strutturali, la politica agricola sono strumenti forti) e ha bisogno che questi strumenti forti vengano potenziati e non depotenziati. Quindi vengano mantenuti, vengano incrementati ed implementati soprattutto laddove ci sono territori, Regioni che questi strumenti cercano di usarli e li usano al meglio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Montalti.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alla discussione generale sull’emendamento.

Nessun intervento in discussione generale sull’emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto sulle due risoluzioni e sull’emendamento.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Per annunciare il voto favorevole all’emendamento e alle due risoluzioni specificando da una parte la necessità, che condividiamo anche con gli altri gruppi, di mantenere alta l’attenzione sulla politica agricola europea e sugli effetti che può avere per l’agricoltura nella nostra regione, si tratta di un settore molto importante e per questo crediamo debba essere sempre al centro delle politiche regionali e in questo che la Giunta riesca a fare da collegamento, come sta facendo, nella destinazione anche dei fondi europei. Fondi europei che non devono, per quanto ci riguarda, calare su questo settore. Di conseguenza, voteremo a favore dei due documenti.

C’è un passaggio nel documento della Lega Nord che non condividiamo, non è tra gli impegni e quindi voteremo a favore della risoluzione, tuttavia la parte in cui si dice che «si concorda nel ritenere imprescindibile il maggiore sostegno finanziario da parte dell’Unione europea al rafforzamento sia dei controlli alle frontiere per arginare l’immigrazione clandestina, sia della sicurezza soprattutto interna» non ci trova concordi, ritengo di esplicitarlo nella dichiarazione di voto, visto che non si tratta degli impegni chiesti alla Giunta. Però, per il ruolo che vediamo dell’Unione europea su questi temi e per le politiche che crediamo debbano essere sostenute, questa parte non ci trova concordi. Dicendolo esplicitamente, ritengo sia sufficiente per chiarire la nostra posizione in merito all’agricoltura e non ad altri temi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Passiamo quindi alla votazione dell’emendamento 1, a prima firma della consigliera Rontini, a cui chiedo l’assenso. Grazie.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini e Rainieri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6374, a prima firma del consigliere Rainieri.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6374 è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 6399, a prima firma della consigliera Rontini.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6399 è approvata.

 

OGGETTO 6375

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché la Regione si attivi da un lato effettuando una ricognizione precisa degli strumenti di pianificazione e di governo del verde (Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde) presenti nei Comuni, e dall’altro istituendo un gruppo di lavoro che abbia il compito di realizzare e di diffondere, con la collaborazione del Servizio Fitosanitario Regionale, linee guida per la realizzazione ex novo, o per l’aggiornamento, degli strumenti stessi, fornendo supporto alle amministrazioni locali che lo richiedessero, con lo scopo di rendere uniforme in tutti i comuni, grandi e piccoli, confinanti o non confinanti, le attività di pianificazione, gestione, consultazione ed informazione del verde urbano. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

(Discussione e rinvio in commissione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 6375, risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché la Regione si attivi da un lato effettuando una ricognizione precisa degli strumenti di pianificazione e di governo del verde (Piano del verde; Individuazione di una Rete Ecologica; Regolamento del verde; Censimento del verde) presenti nei Comuni, e dall’altro istituendo un gruppo di lavoro che abbia il compito di realizzare e di diffondere, con la collaborazione del Servizio Fitosanitario Regionale, linee guida per la realizzazione ex novo, o per l’aggiornamento, degli strumenti stessi, fornendo supporto alle amministrazioni locali che lo richiedessero, con lo scopo di rendere uniforme in tutti i comuni, grandi e piccoli, confinanti o non confinanti, le attività di pianificazione, gestione, consultazione ed informazione del verde urbano. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli.

È aperta la discussione generale.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Partiamo dal particolare per poi giungere al generale. Il particolare sono le segnalazioni che, nel corso della legislatura, nel corso della mia attività da consigliere ho ricevuto e queste segnalazioni riguardano spesso gestione sbagliata del verde pubblico, quindi capitozzature, taglio di alberi che non vengono poi sostituiti. Un caso particolare l’ho vissuto nel territorio nel quale risiedo, in cui al confine fra due comuni non era ben chiaro chi dovesse gestire particolari alberature, alberature che sono state capitozzate, la capitozzatura è un tipo di trattamento del verde sbagliato, perché riduce in maniera drastica i rami degli alberi, rendendoli particolarmente nudi e quindi sembra un risparmio, in realtà gli alberi nel tempo soffrono, si ammalano e si peggiora la situazione. Da questo tema particolare si evince che il problema spesso è la mancanza di regolamenti del verde pubblico all’interno del Comune, la mancanza di chiarezza di chi è la responsabilità e di come si agisce sul verde pubblico. In realtà ai Comuni è demandata una parte importante di questa gestione, soprattutto dalla legge n. 10/2013 («Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani»), che prevedeva diversi interventi, in particolare: la Giornata nazionale dell’albero, un albero per ogni nato (i Comuni sopra una certa soglia devono piantumare nuovi alberi uno per ogni nato), ma soprattutto i Comuni devono costituire e istituire un bilancio arboreo, quindi nel corso della legislatura un sindaco deve fare un rendiconto di come è andata la gestione del verde pubblico. C’è la tutela degli alberi monumentali che già la nostra Regione segue e c’è l’adozione di strumenti che servono a gestire e a tutelare il verde pubblico. All’interno di questa legge fra l’altro viene istituito un comitato (il comitato per lo sviluppo del verde pubblico), che monitora anche l’applicazione di quella legge: nel monitoraggio di quella legge si è rilevato che purtroppo in molti Comuni il regolamento del verde urbano, il censimento del verde urbano e il piano del verde urbano non sono stati realizzati. Solo in alcuni Comuni (quelli più grandi) si è fatto qualcosa e questa situazione si rileva che nella nostra regione. Quindi anche nella nostra regione sono pochi purtroppo i Comuni che si sono dotati di un piano del verde, ancora meno quelli dotati di un regolamento del verde e del censimento del verde. Questo produce quei casi che vi avevo citato: capitozzatura, taglio di alberi, cittadini che non sanno a chi rivolgersi per la gestione del verde, ma anche ad esempio – e qui entriamo in parte nelle competenze della Regione – una mancata applicazione di quello che abbiamo chiesto nel piano forestale, quindi la creazione ad esempio dei boschi urbani. Spesso la gestione degli spazi verdi è pensata come un bel prato verde da rasare con costi notevoli tante volte all’anno, magari lasciato con un po’ di incuria e magari non si mettono nei regolamenti del verde il fatto che le aree verdi vadano gestite anche come piccole aree boschive. E addirittura nei regolamenti del verde non viene magari specificato il fatto (ne abbiamo parlato nel piano forestale) che all’interno delle città ci sono alcune specie che andrebbero utilizzate maggiormente, perché magari favoriscono l’abbattimento delle polveri sottili, alcune specie ci aiutano ad abbattere le isole di calore. La piantumazione degli alberi in città è importante, perché riducono anche di svariati gradi d’estate la temperatura nelle aree circostanti. Mancando questi regolamenti del verde e non essendoci un coordinamento di questi regolamenti, ci troviamo di fronte a queste situazioni che vi accennavo in precedenza.

Quindi cosa può fare la Regione? Ovviamente la Regione, al di la del censimento degli alberi monumentali, non ha una competenza diretta, perché questa competenza sicuramente è dei Comuni, ma la Regione, come ad esempio abbiamo chiesto prima per l’applicazione della circolare Gabrielli, può svolgere un ruolo di coordinamento. Ad esempio noi abbiamo un Servizio fitosanitario che ha emanato delle indicazioni che riguardano il trattamento del verde pubblico all’interno dei Comuni, dando delle specifiche e un aiuto agli stessi per come utilizzare e aggredire problemi fitosanitari sul verde pubblico. La stessa cosa la Regione, secondo noi, potrebbe farla fungendo da coordinamento per i regolamenti del verde pubblico dei nostri Comuni, perché qualche Comune ce l’ha già, qualche Comune ha un tipo di regolamento, il Comune confinante ce l’ha diverso e questi a volte confliggono, quindi il coordinamento della Regione in questo caso sarebbe importante. Quello che suggeriamo noi, visto che ha già fatto un lavoro interessante, sarebbe quello di coinvolgere il Servizio fitosanitario regionale. Quindi la proposta è essenzialmente questa: la Regione si faccia carico di coordinare i Comuni, di dare un supporto ai Comuni, perché le capacità comunque all’interno della Regione le abbiamo di modo che, a livello regionale, riusciamo a far crescere il numero di Comuni che regolano in maniera positiva il verde pubblico e cresca il patrimonio verde in regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Questa è una risoluzione che quasi interamente è una precedente interrogazione poi tradotta. C’è dentro un po’ di tutto. Proverei a mettere in fila le cose. Avevo proposto al collega Bertani, vista anche la complessità più che altro di scrittura della risoluzione, di cercare di renderlo uno strumento e quindi di valutarlo in altra sede, ma sento che non ha fatto questa proposta.

Entro nel merito anch’io. È stato detto che i piani del verde non hanno alcun obbligo di essere approvati, non esiste alcuna normativa che vincoli questo passaggio...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Iotti, scusi. Se non ho capito male…

 

(interruzione del consigliere Bertani)

 

Se c’è una richiesta di rinvio…

 

IOTTI: Proseguo l’intervento, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego, volevo solo capire dove andavamo a finire. Prego.

 

IOTTI: I regolamenti edilizi prevedono, come parte dello stesso regolamento che invece va approvato, anche se la nuova legge urbanistica si è espressa in altri termini, ma non mi dilungo nell’andare in altre direzioni, il tema è questo. Al di là che non possiamo entrare nel merito dell’intervento specifico sulle capitozzature di Cesena o meno, non so cosa è stato fatto, adesso non credo che possiamo occuparci anche dei singoli interventi, ma se il tema diventa cosa fa la Regione in merito ad una procedura non obbligatoria, io mi sento di dire che i Comuni sono autonomie locali, hanno la potenzialità di farlo, non credo sia un caso che solo grandi Comuni sono passati ad un piano del verde, ma non per disimpegno, ma perché non è certamente un documento semplice da approvare. Quindi io non ne faccio una colpa ai Comuni, soprattutto perché non hanno obblighi specifici.

Cosa poter fare. Io ricordo che la Regione comunque sul tema ha, in diverse sue proposte e attività, lavorato sul tema non solo con la citata guida fitosanitaria, che anche nei Comuni ha lasciato qualche perplessità – ma lasciamo stare – esiste però un percorso formativo, per esempio ricordo quello di REBUS, dove ha lavorato anche su una guida interdisciplinare sulle infrastrutture verdi, cioè esiste tutta una serie di documentazioni che la Regione, a livello promozionale, fa rispetto ai Comuni per cercare di sensibilizzare il tema. Io non accetto che venga associata l’idea di un disimpegno, di una scarsa conoscenza sul territorio. Ci possono essere casi specifici, ma credo che da parte dei Comuni ci sia grande sensibilità, invece, a mantenere il proprio patrimonio arboreo. Naturalmente con le risorse che ci sono e con le potenzialità che ci sono per poterlo esercitare. Quindi io sinceramente non riesco a capire «la Regione – qui si dice – dovrebbe essere un coordinatore per le politiche di verde pubblico», si può coordinare un’attività obbligatoria o un’attività che comunque si è tenuti a fare, ma il ruolo della Regione in questo caso è promozionale. Poi dico anch’io che, se la tecnica della capitozzatura è da evitare od altro, credo che gli uffici competenti – io non lo sono, lo dico subito – farebbero bene a dire che la pratica non va utilizzata, ma non credo che possa essere così in tutti i casi. Dall’altra, però, io avevo suggerito di poter lavorare sul tema, di coinvolgere maggiormente gli uffici e di cercare in qualche modo di trovare una risoluzione utile ad un lavoro positivo che non diventasse un obbligo per i Comuni e, dall’altra, che la Regione non si assuma oneri di coordinamento di lavori che sono impropri, trattandosi di una materia non vincolante obbligatoria. Quindi, se c’è la volontà di riparlarne e di andare ad un testo (lo dico senza critica) un po’ più stringato e cercando di essere operativo, c’è condivisione. Da questo punto di vista, poi, decide il proponente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. La risoluzione è estesa, proprio perché voleva far capire che dal particolare al generale c’è un quadro che, secondo noi, va sostenuto. Non ci sono attacchi particolari ad incapacità di Comuni o sul fatto che non tutti i Comuni abbiano adottato i regolamenti, ma vogliamo rilevare che un problema c’è e che quindi questo problema può essere sostenuto dalla Regione semplicemente con un gruppo di lavoro, come è stato fatto, a quanto mi risulta, per il fitosanitario.

Io registro comunque la volontà di arrivare ad una soluzione, che può essere, vediamo a quale livello, di sostegno e di impegno della Regione può esserci. A questo punto anche sul fatto che la risoluzione possa essere asciugata, concentrata non c’è problema, qui si fa riferimento a tutta la normativa, probabilmente non n’è bisogno (neanche a casi specifici), quindi, registrando questa volontà e, visto che comunque un po’ di discussione tecnica a riguardo può essere necessaria, chiedo di rinviare la discussione in commissione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Uno a favore e uno contro. Nessuno.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio in Commissione della risoluzione oggetto 6375.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6375 è rinviata in Commissione.

 

OGGETTO 6127

Risoluzione per impegnare la Giunta a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo e ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione in contrasto con la Carta Costituzionale. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Prodi, Torri, Taruffi, Calvano, Boschini, Molinari, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari, Serri, Poli, Bessi, Rossi Nadia, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Zappaterra, Campedelli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alla risoluzione oggetto 6127, Risoluzione per impegnare la Giunta a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo e ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione in contrasto con la Carta costituzionale, a firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Prodi, Torri, Taruffi, Calvano, Boschini, Molinari, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari, Serri, Poli, Bessi, Rossi Nadia, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Zappaterra, Campedelli, sulla quale insistono sei emendamenti a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini, di cui tre risultano ritirati.

Discussione generale aperta.

Consigliera Rontini, prego

 

RONTINI: Grazie, presidente. Questa risoluzione nasce dall’amara presa d’atto e dall’allarmante constatazione che anche nei nostri territori, anche nella nostra regione nei mesi e nelle settimane scorse sono tornate a diffondersi iniziative di stampo nazifascista, iniziative cioè che apertamente si richiamano al fascismo usandone simboli e lessico, promuovendo idee e atteggiamenti che furono alla base del fascismo storico e che quindi contrastano con i valori fondanti della nostra democrazia e con l’ordinamento vigente. Oltre alla crescita e alla diffusione di movimenti dichiaratamente neofascisti, stiamo assistendo, anche qui sempre più frequentemente, ad episodi di razzismo nello sport, ma non solo, e a ripetuti atti vandalici contro monumenti, cippi e simboli della memoria antifascista.

L’obiettivo di questo testo che oggi portiamo all’attenzione dell’Aula e che già ha trovato consenso, un consenso largo, capace di andare al di là delle forze e degli schieramenti politici anche in diversi Consigli comunali dell’Emilia-Romagna, è quello di ribadire la necessità di tenere sempre viva l’attualità dei valori della Resistenza, della Costituzione antifascista da parte delle istituzioni tutte quale patrimonio comune a garanzia della convivenza democratica e delle libertà dei cittadini.

Aggiungo che mi fa piacere che il testo arrivi in Aula proprio oggi, questa mattina abbiamo infatti approvato un atto relativo al programma di interventi per il triennio 2016/18 in attuazione della nostra legge regionale n. 3/2016 recante «Memoria del Novecento, promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna», che è proprio lo strumento che ci siamo dati per mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria degli avvenimenti, delle persone, dei luoghi, dei processi storici e delle transizioni affinché dalla storia si possano trarre insegnamenti per le generazioni attuali e future e sviluppare cittadinanza attiva e senso civico. Ed è il motivo per cui – lo dichiaro fin da ora – daremo voto favorevole anche agli emendamenti presentati dai colleghi del Movimento 5 Stelle.

Il gruppo del Partito Democratico, pertanto, ricordando che la Regione Emilia-Romagna si fonda, come richiamato nel preambolo del nostro Statuto, sui valori della Resistenza al nazifascismo e sugli ideali di libertà e unità nazionale del Risorgimento, ribadisce la condanna di ogni manifestazione lesiva del carattere democratico della Repubblica e comportamenti volti ad alterare la memoria storica delle vicende che hanno portato alla liberazione del nostro Paese. Tra l’altro ci stiamo avvicinando al 25 aprile. Impegna altresì il presidente della Giunta e la Giunta regionale a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione (ogni genere di discriminazione) in contrasto con la Carta costituzionale. Così come ci impegna a non concedere spazi, patrocini e contributi di qualsiasi natura a coloro che non garantiscano di rispettare i valori della Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti, continuando invece a portare avanti ognuno di noi il lavoro educativo volto a rafforzare nella società quella cultura che ha consentito per decenni alla nostra Repubblica di respingere, sia a livello culturale che politico e sociale, ogni rigurgito neofascista e ogni tentazione antidemocratica.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Devo osservare che i recenti risultati elettorali hanno dimostrato che non vi ha portato molto bene insistere su strumentalizzazioni, che rischiano talvolta di cadere nel grottesco.

D’ora in poi sarà bene votare sempre con voto elettronico, altrimenti, votando per alzata di mano, non vorrei mai si rischiasse di incorrere in un atteggiamento che rischierebbe di farci incorrere nel reato di apologia. E che dire dell’incauto turista che torna in patria con un ricordino del Lincoln Memorial o di una cartolina dell’aula del Congresso americano o ancora con un simbolo della Quarta Repubblica francese o ad un gadget della Rivoluzione francese stessa? E perché questo? Perché ciascuno degli elementi citati contiene il vituperato fascio littorio. Anche il nostro primo tricolore, celebrato ogni anno a Reggio Emilia dalle massime cariche dello Stato, contiene al proprio interno un simbolo che, approvata questa risoluzione, dovrebbe essere sbianchettato.

Condivido ovviamente l’essere contro ad ogni tipo di estremismo violento od eversivo, vorrei però esortare ad avere più attenzione ad altri fenomeni ben più tragici e ben più delittuosi: per esempio al fenomeno del fondamentalismo islamico oppure a situazioni analoghe. Credo che concentrarci su questi pericoli per la nostra democrazia, ben più importanti, sia meglio che continuare a ritornare su temi e su situazioni che davvero hanno ben poco da allarmarci in alcuni casi. Ovviamente escludendo tutto quanto riguarda l’eversione o comunque comportamenti violenti che sono il primo ovviamente a biasimare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Il consigliere Tagliaferri è stato molto diplomatico nelle sue dichiarazioni, forse perché ancora non si è abituato all’Aula e al tema che affrontiamo di anno in anno. Partiamo dal 2016 con una risoluzione, votata e presentata dalla consigliera Rossi e da tutto il Partito Democratico, sul vietare la diffusione di beni e gadget fascisti, arriviamo nel 2017 a parlare della legge Fiano, arriviamo nel 2018 alla presentazione di questa risoluzione da parte sempre del Partito Democratico.

Come detto dal consigliere Tagliaferri, stiamo cadendo un po’ – credo – nel ridicolo, anche perché tutta questa avanzata fascista nel corso di questi ultimi mesi, di questi ultimi anni io personalmente non l’ho vista. Stiamo stigmatizzando dei comportamenti avvenuti settimane fa, mesi fa, di cui la consigliera Rontini non ha fatto menzione, ma oggi dobbiamo concentrarci su una risoluzione che di fatto non dice altro che quanto la legge prevede già. Quindi votiamo un qualcosa di inutile.

Partiamo dalla Costituzione, le disposizioni transitorie vietano la ricostituzione del Partito Fascista, poi nel ‘52 con la legge Scelba che dà attuazione alle disposizioni transitorie introducendo il reato di apologia del fascismo; parliamo nel 1993 della legge Mancino che interviene ancora su questo argomento e poi si arriva a queste risoluzioni fuori tempo massimo direi. Mi sarei aspettato oggi una risoluzione che vietasse agli editori di storia di scrivere qualcosa sul ventennio fascista. Stiamo uccidendo nuovamente il ventennio fascista. È un capitolo di storia aperto nella nostra Italia, è un capitolo di storia che deve essere studiato, nel bene o nel male, l’introduzione di questi elementi: i gadget, piuttosto che i segni, piuttosto che i simboli non possono cancellare quello che è stato. Ricordo, nel bene o nel male. Oggi andare a votare una risoluzione che non dice nulla, perché c’è già qualcosa che va a condannare quelle azioni o la ricostituzione di qualsiasi partito che possa riprendere le origini del Partito Fascista. Con questa risoluzione noi andiamo a votare un qualcosa che vieta tutto, ma in senso molto generico.

L’avanzata della destra in Europa forse fa paura al Partito Democratico, ma – come si ricordava prima – bisogna avere paura di qualcos’altro. Non è oggi il vietare la ricostituzione del Partito Fascista un qualcosa che possiamo temere, se non invece temere atti e comportamenti da parte di partiti islamici che vengono in Italia (o in Europa) a commettere reati. Quindi oggi, presidente, io vorrei chiedere alla consigliera Rontini di ritirare questa risoluzione perché priva di senso, immagino che non lo farà, quindi è evidente che ci apprestiamo ad un voto che non potrà essere di certo favorevole a questa risoluzione, pur condividendo da un lato tutti quegli atti che vanno contro le persone, che siano violenti, ma non condivido personalmente questa risoluzione in ragione del fatto che quanto scritto è già previsto in legge. Per cui è un qualcosa di più che ci porta via discussioni inutili in quest’Aula, forse dobbiamo fare ben altro rispetto a questa discussione sulla risoluzione presentata dal Partito Democratico e rendersi conto che effettivamente ormai è passato un secolo dall’inizio del ventennio fascista, ormai credo che sia inutile affrontare discussioni su un qualcosa che è storico e che quindi è evidente che nulla ha a che vedere con la condizione, la situazione attuale della nostra nazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Giusto un commento, visto che sono perfettamente d’accordo con l’intervento appena concluso dal collega Pompignoli per quanto riguarda l’utilità di queste continue proposte di voler in qualche modo andare ad impedire manifestazioni, di cui vorrei vedere anche dove sono, quando nel nostro Paese ci sono addirittura leggi che impediscono la ricostituzione del fu Partito Fascista. Quindi esiste già una normativa, non capiamo con un atto di indirizzo di quest’Aula, che più volte ci ha tenuti bloccati in discussioni, ricordo che quella dei gadget addirittura la affrontammo in tre Aule successive, perché ogni volta si andava avanti con interventi, discussioni e quant’altro, bloccando di fatto i lavori su temi che non hanno nulla di attinente.

Però mi ha solleticato un po’ la discussione, mi è venuto in mente – leggevo oggi sui giornali – la notizia della scomparsa di Otello Montanari, partigiano, ricordato soprattutto per la famosa frase «chi sa parli». Non che sia riferita a questo contesto, ma ad un altro sicuramente molto interessante, visto che stiamo parlando di storia del Novecento, spesso un pochino magari taciuto, forse anche volontariamente quando si va a parlare di quel periodo da una certa parte politica, che sarebbe molto interessante invece andare ad analizzare in qualche incontro. Parlo ovviamente della cosiddetta “guerra civile” del dopoguerra, quindi delle stragi commesse da parte dei partigiani. Sarebbe interessante, ma lo dico proprio a livello di storia, io non sto qui di certo a tenere le parti né dell’uno né dell’altro, anche perché sono nato nel 1989, purtroppo (o per fortuna, forse) molto lontano da quei tempi, quindi di certo non sono io che li ho vissuti e non sto a tenere parti che non mi appartengono cronologicamente. Ma mi viene in mente «chi sa parli», perché se qualcuno qui ha visto e ha presente atti intimidatori durante le elezioni, manifestazioni di squadristi che girano con il manganello in mano o situazioni di questo tipo che deve denunciare, le denunci, perché le leggi ci sono e, se stiamo vivendo una fase antidemocratica, bisogna che in qualche modo andiamo ad intervenire con quello e non di certo con risoluzioni qui dentro. Se non c’è nulla di tutto questo, mi viene da dire che qui si sta fomentando un certo tipo di reazioni, io vedo quello che succede a Modena: se apre un circolo che si dichiara di voler promuovere valori magari associati, anche in maniera distorta a mio avviso, perché non credo che la valorizzazione dell’identità o della cultura di un Paese possano essere considerati fascisti, se quelli vengono accostati in maniera distorta al fascismo, vedo che bruciano il circolo. Quello è atto che secondo me è intimidatorio e di certo non viene dal presunto ricostituito Partito Fascista, ma mi pare venga da questo voler fomentare una sorta di odio trasversale tra parti, che oggi non sono nemmeno più cronologicamente presenti sul nostro territorio, ma che in qualche modo si vuole continuare questa guerra interna e portarla avanti e si traduce così.

Poi mi viene da citare, perché io ho evitato ogni commento, ma su quanto accaduto all’ex ministro e deputato Cecil Kyenge che faccio fatica anche a commentare, ho evitato di uscire sulla stampa, perché mi hanno sempre insegnato che la miseria si commenta da sola.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie. Un po’ per illustrare i nostri emendamenti, un po’ per illustrare la nostra posizione. Io ritengo che il tema del fascismo o degli episodi di razzismo o di fascismo, anche nello sport, sia un tema che c’è. Il tema che rilevo – e su questo in parte condivido alcune osservazioni fatte dai colleghi della Lega – è che questo tema purtroppo spesso viene utilizzato in maniera divisiva, per creare degli schieramenti: noi siamo gli antifascisti e figli di antifascisti, voi siete i figli di fascisti o siete filofascisti, tanto che spesso il Movimento 5 Stelle in qualche contesto viene criticato per essere fascista, poi qualcuno ci dà dei comunisti. Il tema quindi ritengo che ci sia, ma secondo me non va affrontato in termini di chi è più antifascista di te o meno antifascista di te. Va affrontato in termini culturali e in questo si inseriscono i nostri emendamenti. I nostri emendamenti riconoscono che un problema c’è e che questo problema va affrontato (anche qui facciamo riferimento alla legge sulla memoria, sulla quale su tutti gli aspetti non eravamo concordi, ma che almeno fa qualcosa) riconoscendo gli errori del passato e condividendo la memoria e tenendo viva quella memoria. Quindi anche qui cultura, coinvolgere le scuole, fare eventi pubblici che ricordino la memoria e che aiutino comunque a rivivere la memoria in maniera unitaria e non divisiva.

L’altro aspetto che proponiamo è anche questo: non solo eventi culturali, ma anche cittadinanza attiva. Come si combattono i fascismi, gli estremismi di tutti i tipi? Si combattono mantenendo una cittadinanza attiva, l’impegno dei cittadini a vivere la propria comunità. Quando il cittadino si ritira dalle proprie responsabilità, quando il cittadino non è invogliato a vivere la politica, quegli spazi vengono occupati da altri. Vengono occupati dagli estremismi. Anche qui quindi il coinvolgimento e la vita attiva dei cittadini della propria comunità, quindi anche riducendo lo “schifo” verso la politica che a volte è stato suscitato da certi comportamenti, anche questo aiuta a prevenire queste problematiche.

Infine ricordiamoci che il problema del fascismo si declina oggi spesso con comportamenti che sono violenti, sono discriminanti, sono razzisti, sono omofobi e quindi secondo me è importante ribadire che i comportamenti discriminanti vanno inseriti in questo ragionamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente. A me sinceramente questa discussione non entusiasma particolarmente, ma mi hanno entusiasmato particolarmente certi interventi che ho sentito e che sento che la consigliera Nadia Rossi continua a fare fuori microfono.

 

(interruzioni della consigliera Rossi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusate, non è un dialogo tra voi due.

Se la consigliera Rossi, la cui voce noi ascoltiamo sempre molto volentieri, vuole intervenire, si prenota, sa come si fa e ascoltiamo le sue parole.

 

RANCAN: A me fa molto sorridere quando si parla di antifascismo, anticomunismo: siamo su un altro pianeta! Queste discussioni sono anacronistiche. Noi non possiamo pensare nel 2018 di venire qui in Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna a dover dire “attenzione, perché quello è fascista”... ragazzi, ma dove viviamo? Io vi dico solo prendete pure le parti degli antifascisti, degli anticomunisti, però attenzione perché gli antifascisti sono quelli che hanno picchiato il carabiniere a Piacenza qualche mese fa. Sono quelli che si professano antidittatori, però invece vogliono farlo loro e si divertono a fare i piccoli dittatori in giro, tra i quali ricordo che in quella manifestazione era presente anche un ex consigliere comunale di una determinata parte politica.

C’è chi dice “attenzione perché loro fomentano il fascismo”, ma attenzione a fomentare anche l’antifascismo e l’anticomunismo, se questi portano a questi livelli, perché è un problema. Se le cose vogliamo discuterle nel merito, discutiamole, ma non generalizziamo, perché poi va a finire che tutto diventa un casino tremendo, perché non che allora si fa la gara a chi è più antifascista, perché poi a fare la gara a chi è più antifascista, si va a finire come a Piacenza.

Ricordiamo anche, per chi vuole ricordare solamente una parte della storia, che – come citava giustamente il consigliere Bargi – nel “triangolo rosso” dell’Emilia-Romagna i cari partigiani hanno fatto tutto quello che hanno voluto: preti, seminaristi, chi voleva bolscevizzare l’Italia. E ricominciamo con questi discorsi. È inutile che sbuffate! Ma sapete perché sbuffate? Sbuffate su una vostra risoluzione, perché ancora ci fate parlare di cose che sono completamente fuori dai tempi: antifascismo, anticomunismo. Siamo ancora lì bloccati e non riusciamo a risolvere le questioni. Questa risoluzione – come diceva benissimo il collega Pompignoli – è di una inutilità estrema, anche perché vi è una legge a livello nazionale che supporta queste cose.

Andatelo a dire fuori che oggi abbiamo parlato di combattere il fascismo e antifascismo, quando fuori ci sono i problemi reali delle persone. E mi spiace che oggi non abbiamo risolto in questo momento nessun problema di disoccupazione, immigrazione, sicurezza, pensioni, giovani, commercio, lavoro. Tagliaferri: vada a chiedere se i suoi cittadini sono contenti che qua si è perso del tempo a parlare, perché voi avete iscritto questa risoluzione, quando ci sono delle opere come tangenziale di San Polo importantissima, strade sul nostro territorio che devono essere asfaltate, ambiente, agricoltura, caccia, e noi perdiamo tempo sull’antifascismo. Penso che sia una cosa fondamentale che dà lavoro a tantissima gente questa discussione. Quindi i nostri giovani oggi sicuramente hanno più lavoro e sicuramente si saranno arricchite le nostre aziende, avranno trovato da fare impresa i nostri imprenditori, perché oggi abbiamo parlato di antifascismo. Questa è una discussione inutile e questa vostra inutilità rimarrà nella storia di questa Regione, ahimè.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente. È il primo intervento che faccio in quest’Aula e mi sembra di essere in un film che fate girare più volte, perché poche settimane fa in Consiglio comunale a Modena è passata una risoluzione tipo questa. Si vede che era passato un ordine di scuderia e l’avete presentata in tutta Italia, ottenendo in tutta Italia un pessimo risultato. Le elezioni del 4 marzo hanno fatto capire credo a tutta Italia che qua in Italia, qui a Bologna, qui a Modena, qui nei tanti Comuni o nelle Regioni dove l’avete presentato, si perde tempo. Non solo si perde tempo, ma si suscita un clima di odio di cui non c’è nessuna necessità. Non più tardi di domenica scorsa ho assistito ad un gesto bellissimo a Sassuolo di Modena, quando la figlia di uno degli assassini di Rolando Rivi, uno dei seminaristi che sono stati ricordati, uccisi nel “triangolo rosso”, ha ricordato quanto successo chiedendo il perdono a nome del padre, quindi un percorso di maturazione e di consapevolezza immagino molto sofferto, davanti ad una folla di fedeli venuti non solo per seguire la funzione, la messa della domenica, ma per assistere a questo gesto commovente e positivo: riconciliazione.

È evidente che questo documento è invece l’opposto: dove non c’è odio, si cerca di crearlo. C’è un proverbio che dice che quando Dio vuole sconfiggere qualcuno, per prima cosa gli fa perdere la ragione, è evidente che voi la ragione l’avete persa da molto tempo se fate perdere tempo a noi, anche agli ultimi arrivati, proprio quelli che proprio oggi vengono qui in punta di piedi, cercando di non sbagliare, chiedendo scusa delle tante cose che non sanno e invece si trovano a dover tirare per le orecchie della gente che perde tempo e fa perdere tempo? Io credo che un documento così fuori da ogni grazia divina era un bel po’, degli anni o forse io ho sopravvalutato questo Consiglio regionale. Se un domani vado in qualche altra assemblea a questo livello, forse trovo altra gente che perde tempo in queste faccende.

A Modena questo clima di odio ha portato ad uno scontro frontale con quelli che magari avevano qualcosa di diverso da pensare e da dire. A Modena nel giro di poco tempo hanno bruciato una sede politica, la sede di un movimento culturale, hanno bruciato due automobili di appartenenti all’opposizione politica, un camper di chi vi sta parlando. È evidente che questo clima di odio che è stato suscitato qualcuno lo raccoglie. Il collega di Piacenza non molto tempo fa ha assistito da vicino ad una aggressione che abbiamo visto tutti, in streaming o in televisione, è stato riportato sui giornali di delinquenti, di teppisti – e utilizzo i termini “delinquenti” e “teppisti”, perché mi sembrano le parole più civili che si possano usare – di gente che crede che si possa ricreare un clima di cui non si sente la mancanza.

È stata ricordata dal collega Bargi quella ridicola, farsesca vicenda accaduta pochi giorni fa, quando un vostro parlamentare ha ritenuto opportuno di gridare al ladro al ladro, al delinquente al delinquente, al razzista al razzista: forse perché ha bisogno di un po’ di pubblicità non avendo motivi concreti, solidi, proposte politiche vere, aveva probabilmente bisogno di far parlare di sé e del suo essere vittima del razzismo. Io credo che il popolo italiano il 4 marzo vi abbia spiegato che ha bisogno di fatti concreti, non di perdere tempo, lui e noi, con queste vicende.

Io ho presentato, adesso non so se sono regolari, sette emendamenti, quindi, se abbiamo tempo da perdere, io per primo seguo questo andazzo che non credevo di trovare, che hanno un senso, perché chiedo che a questo documento, che io sarei disposto anche a firmare, voi aggiungiate…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Galli, mi scusi, se parla degli emendamenti, le chiedo di farlo in discussione generale sugli emendamenti, così intanto gli uffici li distribuiscono ai colleghi. Le lascio continuare il suo intervento, le dico solo che poi verranno distribuiti, quindi lei potrà reintervenire illustrandoli.

 

GALLI: Si fa molto presto a capire, perché sono identici. Sono emendamenti in cui io chiedo che alla parola «fascismo» che a voi fa tanta paura, si vede che quel morto ve lo sognate di notte (un’ideologia morta è morta, non c’è bisogno di riportarla in vita con delle azioni da negromanti), voi aggiungiate la parola «comunismo» e «nazismo»: tre ideologie che sono state sconfitte dalla storia. Due sono state sconfitte dalla storia (la guerra) l’altra, ancora peggio, sconfitta dai loro popoli che, con molta fatica, se ne sono liberati.

Forse qualcuno qui dentro crede che sia ancora tempo di parlare di fascismo e di comunismo, qui c’è il problema di dire come si amministra una città, una provincia, una regione o un Governo nazionale.

Io questi sette emendamenti li ho presentati, sono l’aggiunta della parola «comunismo». Credo che portino via del tempo a questa Assemblea, quindi sarei disponibilissimo a non presentarli, a non dover perdere chissà quanto tempo a discutere emendamento per emendamento, basta che venga ritirato questo farsesco documento. E dico farsesco perché sono educato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Galli.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Intanto sarebbe utile, magari partendo dalle cose semplici, quando si firmano gli emendamenti farlo in modo leggibile, così da dare a tutti la possibilità di capire quello che c’è scritto, perché magari l’italiano è una lingua che tutti facciamo finta di conoscere, però poi, quando scriviamo, non tutti hanno la stessa intelligibilità. Quindi se si firma e si firma anche scrivendo il proprio nome e cognome in modo leggibile, si dà un aiuto a tutti dell’Aula.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Taruffi, mi scusi, lei sa che gli emendamenti in questa Regione con il Regolamento si possono presentare anche all’ultimo secondo e più volte sono stati presentati scritti a mano anche da altri colleghi. Io non voglio difendere il consigliere Galli…

 

TARUFFI: Allora non lo faccia e mi lasci parlare, perché siccome ho detto un’altra cosa…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io le tolgo la parola allora. Vuole vedere che io le tolgo la parola? Perché lei a me questo qua non lo dice! Le tolgo la parola. Mi dispiace, ma lei non parla.

 

TARUFFI: Lei non mi toglie la parola, presidente!

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lei o chiede scusa alla Presidenza o io le tolgo la parola.

Consigliere Taruffi, non dica cosa devo fare, perché so ancora fare il mio mestiere di presidente. Adesso la parola gliela do e lei chiede scusa a questa Presidenza e può continuare il suo intervento, altrimenti le tolgo la parola.

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Chiedo scusa alla Presidenza, ma la Presidenza chiede scusa a me, perché non ha ascoltato quello che ho detto, perché io ho detto che queste cose sono scritte in un modo non leggibile. Quando si scrive a mano – e lo facciamo tutti – si scrive in modo leggibile. Se qualcuno capisce quale firma c’è qua e che cosa c’è scritto qua è bravo. Io non l’ho compreso. Primo.

Secondo. Siccome è appena arrivato, spieghiamo al consigliere Galli che quando parlano gli altri, si tace. Magari nel Consiglio comunale dove era presente, interveniva a spot, così qua non funziona. Dopo di che vorrei svolgere il mio intervento...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io le lascio il suo tempo, anche ricominciando da capo, le do le risposte.

 

(interruzioni del consigliere Pompignoli)

 

Primo, se lei avesse lasciato finire questo Presidente di parlare, avrebbe anche detto che più volte è successo che altri consiglieri hanno scritto a mano gli emendamenti, che in questo caso di fretta e inesperienza il consigliere lo ha fatto, li abbiamo accettati a questo banco per dare la possibilità a tutti di discutere questa questione. È chiaro che molte parole non si leggono e anche al presidente risulta difficile la lettura, è una cosa che però possiamo discutere senza accusare l’uno o l’altro di non saper fare il proprio mestiere.

Alla seconda sua domanda le dico che io non devo chiederle scusa, perché non l’ho offesa, a differenza di quello che sta facendo lei. E comunque le ribadisco che negli interventi precedenti al suo, quando parlavano i consiglieri di opposizione, qualcun altro ha fatto in modo che ci fosse un bisbiglio continuo – lo dico così – mentre intervenivano e questa è una cosa che succede spesso in quest’Aula. Molto spesso si è anche lasciato correre. Per cui non venga a fare la morale.

Le do la parola e le ridò tutto il tempo, perché siamo tutti interessati al suo intervento.

 

TARUFFI: Dopo di che, siccome non utilizzerò tutto il tempo, volevo solo segnalare che la mia irritazione nasce dal fatto che ho ascoltato tutti e ho sentito termini provenire dalla parte opposta alla mia di quest’Aula rispetto alla presentazione di questa risoluzione decisamente biasimevoli, perché questo è il mio punto di vista e voglio esprimerlo con chiarezza. Se il consigliere Galli ritiene farsesca la discussione, io posso ritenere farsesco questo foglietto illeggibile.

Detto questo, proseguo. Volevo cercare di stare tranquillo e non cadere nelle provocazioni che per tutto il corso della discussione sono arrivate da quella parte dell’Aula e lo farò, quindi farò un intervento molto pacato dicendo due cose molto semplici. La prima, semplicissima: queste discussioni si fanno, e si continuano a fare, perché tutte le volte che si discute di questo tema c’è un’ambiguità di fondo che arriva da una parte dell’Aula (sempre la stessa), non solo in quest’Aula ma da tutte le parti, perché si fa fatica a dire una cosa molto semplice, cioè che la Costituzione è nata dalla lotta di Resistenza che celebriamo con il 25 aprile e che tutto quello che ha a che fare con quell’ideologia che noi qui cerchiamo di stigmatizzare e da cui si fa fatica a prenderne le distanze in modo inequivocabile. Punto primo.

Punto secondo, alcuni consiglieri, a partire da alcuni interventi della Lega, hanno fatto interventi che sono stati monumenti al populismo e quindi evitiamo di accusare altre forze politiche di populismo, perché fino adesso, se ho sentito un intervento che ha avuto uno spirito secondo me costruttivo e positivo è stato quello del consigliere Bertani. Quindi evitiamo di accusare altri di populismo, perché ho sentito interventi che sono stati monumenti al populismo.

Detto questo, siccome anch’io non ritengo che si debba stare a discutere molto a lungo di queste cose, perché abbiamo un testo che è una presa d’atto di una cosa sulla quale nessuno non si può non riconoscere. Tutti si devono riconoscere in questo testo, quindi io, che non ho particolare bisogno di manifestare il mio antifascismo, da che parte stiamo, tutte queste cose di cui non abbiamo bisogno perché la storia parla per noi, la storia che tutti quanti dobbiamo conoscere e dobbiamo riconoscere, per cui chiudo con i miei tre minuti di intervento, al di là del siparietto iniziale, chiedendo che si proceda il più celermente possibile alla votazione e magari, questo sì, quando presentiamo queste discussioni e queste risoluzioni, che pure ho firmato, dovremmo avere il coraggio di dirci – l’ho già detto più e più volte – che forse sarebbe bene approvare una modifica al Regolamento e dire che le risoluzioni le approviamo solo in Commissione. Se le risoluzioni le approvassimo solo in Commissione e quest’Aula si occupasse di leggi e di produrre leggi, forse eviteremmo tutti discussioni molto accalorate e forse da quella parte dell’Aula tutte le volte che si discute di questi temi si eviterebbero queste sceneggiate, di cui siete protagonisti, siete stati protagonisti più e più volte (ricordo ancora le bandiere della Catalogna sventolate in Aula sull’autonomia per poi votarla l’autonomia, ma tanto qui va tutto bene madama la marchesa) e forse faremmo un pochino meglio il nostro mestiere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Grazie, presidente. Molto brevemente perché quanto detto dalle forze di destra mi trova in totale disaccordo, soprattutto è un tema abbastanza insopportabile ritenere inutile la discussione in Aula. Ogni discussione è utile, perché inutile è chi non ha principi. Inutile è chi non ha ideali, mi dispiace doverlo dire. Mi sembrava ovvio. Così come dice che rossi e neri sono uguali, il classico in “Ecce bombo” dove l’unica risposta è che «non siamo in un film di Alberto Sordi».

Dopo di che io ringrazio molto la collega Rontini, perché l’attenzione deve essere mantenuta alta. Quando Forza Nuova dice che Mussolini è il loro ispiratore reale, quando a Macerata i fascisti inneggiano a quello che è successo, quando si rivive l’esperienza fascista e la si trasporta nel contemporaneo, con i fenomeni di razzismo e di xenofobia ha senso parlarne, perché tutte le volte che progettiamo politicamente abbiamo in mente un asintoto, un ideale a cui ci ispiriamo, anche quando facciamo infrastrutture, quando progettiamo servizi sociali. Voi potete fare tutte le risoluzioni, giustamente le fate, però nulla ha senso se non abbiamo degli ideali a cui rifarci. Questo è il mio semplicissimo pensiero. Quindi, per quanto mi riguarda, l’ideale fondante della mia azione politica e io ringrazio la collega del PD e di tutte le forze che oggi voteranno a favore, rimane e rimarrà l’antifascismo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Prodi.

Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Per manifestare tutto l’interesse rispetto alla risoluzione che il Partito Democratico ha voluto rappresentare con la consigliera Rontini e il dibattito che ha animato quest’oggi suona veramente sterile rispetto ai tempi che viviamo.

È stato pure ricordato che i problemi della gente sono diversi e, rispetto a questi, effettivamente abbiamo tutti il dovere di avere un atteggiamento di serietà. Travalicare nel qualunquismo penso che sia un’offesa alle istituzioni che vogliamo rappresentare, però. Nel pieno rispetto delle libertà degli altri, anche delle ricostruzioni dei propri ideali e dei propri punti di riferimento, penso che ci siano fatti politici che non possano essere negati. Il sindaco di Bologna, come si apprende anche dai giornali di oggi, ha denunciato recenti avvenimenti svoltisi a Bologna con l’apologia del fascismo ed altri atteggiamenti, eppure è stato ricordato che manifestazioni violente da controparte hanno rappresentato atteggiamenti squadristi e fascisti. La parola «fascista» è entrata nel vocabolario italiano non soltanto per raccontare il ventennio e gli effetti che questo ha prodotto sulla libertà delle persone, ma per riprodurre un modo di approcciare le cose. Su quel modo e su quelle modalità occorre interrogarsi tutte le volte in cui si decide di non ascoltare le idee degli altri. Tutte le volte in cui si pensa di reprimere con la forza le idee degli altri. Quello è un atteggiamento fascista, quello è un atteggiamento squadrista. Il senso delle parole, il senso dell’impegno politico, il senso di una regione liberata dalla Resistenza nel mese di aprile prende tutto un altro colore. Il 21 aprile infatti si celebrerà a Bologna il giorno della liberazione di Bologna e successivamente, il 25, con i ricordi dell’eccidio di Marzabotto. Chi siede in questa Regione ha il dovere di ricordare. Chi siede in questa Regione, che promuove la Scuola di pace di Monte Sole, ha il dovere sempre di avere istituzionalmente un atteggiamento antagonista e non qualunquista come dire non ci sono più. Ci sono delle modalità, ci sono dei modi di fare le cose che portano indelebilmente quello stile e quella cosa che noi vogliamo negare. Pensare che le strade, le rotonde sono importanti è un dovere amministrativo. Fare finta, però, che le strade e le rotonde si possano fare senza la politica e soltanto con gli atteggiamenti di superficialità, mi pare veramente velleitario. E siccome – lo dico ad alcuni colleghi di cui ho anche simpatia umana, ma evidentemente non sono mai usciti dall’isola che non c’è, bisogna diventare adulti quando si fa politica – noi non costruiremo né strade né ponti né dighe, se non avremo la democrazia in questo Paese e, se tutte le volte in cui la vediamo messa a rischio in tutte le forme, anche quando vengono picchiati i poliziotti che sono – come diceva Pasolini – la parte più debole di quella contestazione, noi non perderemo mai l’occasione di capire che la democrazia si combatte e si difende per mantenerla tutti i giorni non “con tutte le forze” come dicono alcuni, ma con la forza del dialogo. E di sicuro il dialogo non sta nel qualunquismo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Ho riflettuto abbastanza se intervenire o meno, dopo di che – come ho detto più volte in questa Assemblea – non ritenendo nessuno dei nostri interventi, nessuno dei nostri cinquanta interventi una perdita di tempo ho pensato di intervenire anch’io. Mi spiace se prolungo ancora questa seduta, ma penso sia giusto comunque aggiungere una voce a questo dibattito. Una voce che vale come tutte le altre che si sono espresse prima.

È chiaramente una voce a sostegno di questo documento che ho firmato con convinzione e che voterò, una voce che vuole dire non tanto che stiamo perdendo tempo, come ha detto qualcuno, ma che negli ultimi quaranta minuti abbiamo perso un’occasione, perché non credo sia inappropriato, non credo sia ripetitivo presentare documenti come questi e penso che tutti si debbano confrontare esprimendo un voto che può essere favorevole o negativo a questo documento o a tutti gli altri che abbiamo presentato e non credo che questo documento abbia meno valore di quello relativo alla politica agricola comune, di quello relativo alla pulizia delle caldaie, di quello relativo all’accesso alla pratica sportiva o alle disposizioni di VIA. Tutti elementi che abbiamo discusso in questi due giorni, che hanno una portata pratica uguale. Da questo punto di vista io credo abbiamo perso un’occasione in questi quaranta minuti, perché potevamo affrontare questa discussione in maniera differente e approfondire alcune situazioni, che io credo siano uscite a sproposito e che invece potevano essere appropriate a questo confronto, a partire da quella di Otello Montanari che credo sia giusto ricordare oggi in quest’Aula nella maniera più alta possibile per quello che ha rappresentato la sua figura, per il messaggio che ha mandato e per le difficoltà che ha avuto nel mandare quel messaggio e nel sostenerlo con coerenza, in una posizione che alcuni hanno definito “eretica” e che è un’eresia che rappresenta forse l’essenza dell’antifascismo. Antifascismo non inteso – e questo è motivo di autocritica anche per la sinistra – come un qualcosa di immutabile, ma come quel principio che sta a fondamento del tricolore e del simbolo che c’è dietro la Presidenza e che è il rispetto di tutte le idee, anche quelle differenti, purché democratiche, che è il confronto con queste idee.

Quello che abbiamo rifiutato alzando i toni e definendo ridicolo e una perdita di tempo questo documento. Il dibattito qua dentro non lo è mai e può essere diverso: può essere diversa la posizione, può essere acceso il confronto, ma mai, se rappresentiamo un’istituzione e se parliamo dei fondamenti di quell’istituzione, possiamo pensare che il nostro contributo possa essere una perdita di tempo. Può essere limitato come è il mio, io ammetto tutti i miei limiti: sono qui da quattro anni e credo di non aver ancora imparato appieno come starci, però siamo qui per rappresentare dei contenuti e dei contributi e confrontarci su quello e non è mai una perdita di tempo. In questo senso non abbiamo perso tempo, ma abbiamo perso un’occasione e la mia riflessione sarebbe stata anche di autocritica, perché alcuni spunti è giusto considerarli, ovvero che l’antifascismo non può essere una questione elettorale, come non può essere un principio immutabile, è un principio fondamentale che ricomprende il valore della diversità, il fatto di non avere paura delle idee degli altri, purché siano democratiche, il fatto che non si ha paura perché le si rispettano, ci si confronta, ma devono essere idee fondate e deve essere un confronto che viene da tutte le parti. Non può essere urlato e non può essere affrontato con superficialità. Tanto più da cinquanta rappresentanti delle istituzioni. Questo mi sentivo di dire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Non avendo più nessuno iscritto in discussione generale, passiamo alla discussione sugli emendamenti.

Se non ci sono iscritti nella discussione sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti e sulla risoluzione oggetto 6127.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Non mi capita spesso di chiedere scusa, però comincio chiedendo scusa al collega che giustamente ha fatto un’osservazione di forma e sostanza. Di solito i due termini vengono tenuti distinti, ma a volte la forma è sostanza. Sono arrivato ieri, molte cose non le ho ancora imparate, ci metterò del tempo ad impararle, certamente presentare un documento contenente sette emendamenti, scritto così con una scrittura un po’ cuneiforme – direbbero – oppure ancora da interpretare, non sempre rende piacevole o gradevole la lettura degli emendamenti stessi. In realtà io sono partito dicendo che posso essere anche d’accordo a votare questo documento, dire che è pretestuoso oppure dire che non è argomento da campagna elettorale e uno, andando a vedere la data di presentazione, legge 18 febbraio, due settimane prima delle votazioni, certo qualche domanda se la pone. Avevate quattro anni di tempo a disposizione, il fascismo è nato nel 1919, avete avuto alcune decine di anni di tempo, o almeno gli ultimi quattro anni di questa legislatura e l’avete presentato due settimane prima delle votazioni, è evidente che su questo tema qualche vostro “spin doctor” vi aveva spiegato che potevate costruire una campagna elettorale e portare a casa un risultato. In realtà è un tema che agli italiani assolutamente non interessa. Ma non perché il tema del fascismo sia un tema che è stato ritenuto superato, in quanto sono tutti fascisti; è stato ritenuto superato, perché è stato consegnato alla storia. E per fortuna!

Qualche minuto fa ricordavo che domenica sono andato alla celebrazione di Orlando Rivi, ho applaudito io come hanno applaudito tutti i presenti e abbiamo applaudito perché quelle sono operazioni di riconciliazione. Io ho applaudito e ho chiesto perdono, nel mio piccolo, come la signora Meris Corghi, per i delitti commessi da suo padre, partigiano comunista. Ma se io applaudo e accetto che quel partigiano comunista venga perdonato, ma voi dovete andare avanti ancora per molto tempo con queste stupidaggini? Uso il termine “stupidaggini” non in senso offensivo, perché i valori della Costituzione sono valori sacri e fondanti per tutti, io a suo tempo ho giurato fedeltà alla Costituzione e quel giuramento lo mantengo in ogni sua parola, in ogni sua riga, ma voi usate quella Costituzione in modo pretestuoso se a due settimane dalle elezioni presentate questo documento, pretendendo che noi lo votiamo come delle pecore al macello che non capiscono quello che voi volete costruire, il clima di odio che voi volete costruire. Ma io voglio darvi credito, voglio credere che l’abbiate fatti in buona fede e ho aggiunto il termine «comunista» nei sette commi che ho presentato non perché creda che voi capirete il senso – e non voglio offendere certamente nessuno, perché questa è una valutazione politica e non culturale o personale – ma perché credo che le tre ideologie sconfitte del Novecento siano tutte e tre sullo stesso piano. Se io dico “chi è nazista in quest’Aula alzi la mano”, spero che nessuno alzi la mano, ma se io dovessi dire “chi è comunista qua dentro alzi la mano”, non conoscendovi, non sono sicuro che qualcuno non si azzardi ad alzare la mano e dire “io sono comunista!”. È un’ideologia sanguinosa e sconfitta ed è ora che la consegniamo all’immondezzaio della storia.

Se qualcuno qua dentro crede di essere comunista come lo era anni fa, vuol dire che non ha capito cos’è successo in questi decenni: non ha capito che è crollato il muro di Berlino, non ha capito che è ora di costruire. Il collega poco fa ricordava che non si possono costruire le rotonde senza dietro un bagaglio culturale, politico, ideologico: è evidente, qui c’è una destra, c’è un centro, c’è una sinistra, l’ideologia è alla base delle nostre valutazioni, anche sulla costruzione di una rotonda, ma le ideologie devono essere moderne, costruzioni moderne, guardare al futuro o almeno al presente. Se voi costruite una campagna elettorale dicendo che a Fermo un fascista ha ammazzato un povero nero che passava per strada e poi, dopo alcune settimane di mistificazione, si scopre che la realtà era diversa, se voi scoprite che un europarlamentare grida “al lupo al lupo” dicendo mi hanno distrutto la casa, è successo un pandemonio, hanno sporcato, imbrattato e poi si scopre che era tutta un’altra storia, oggi le locandine de “Il Resto del Carlino” di Modena, che ho visto mentre passavo, dicevano che il marito (non un vicino, non un nemico, non un avversario, non Andrea Galli) della Kyenge chiedeva scusa, perché si era fatta prendere la mano. Ma mentre questa signora prendeva su il telefono e chiamava la DIGOS o i Carabinieri o le forze dell’ordine o chissà quale gruppo di pronto intervento, non si rendeva conto che faceva brutta figura, lei e la sua parte politica? E oggi voi volete portare questo documento: nazismo, fascismo, razzismo? Ma non siete stanchi? Io sono già stanco adesso e sono qua da ieri. Non è possibile che voi continuate su questa vicenda.

Quell’applauso a Orlando Rivi voi dovreste imparare a farlo. Io che sono l’ultimo arrivato ho imparato ad applaudire la riconciliazione. Non questi documenti. I sette emendamenti non sono sicuro che faranno una buona fine, ma io li voterò convintamente, perché quelle tre ideologie vanno studiate, imparate, per quello che si può imparare, ma lasciate dove sono. Nella migliore delle ipotesi in un ripostiglio nascosto in cantina. Nella peggiore delle ipotesi, devono essere riconsegnate alla spazzatura della storia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Galli.

Consigliera Rontini, le chiedo l’assenso alla votazione degli emendamenti, quelli dei Cinquestelle già presentati prima e gli otto depositati dal consigliere Galli.

 

RONTINI: Sì, anche se mi verrebbe di facilitare il collega Galli, che ha dichiarato più volte che è tutta una discussione inutile, che è già stanco, è stanchissimo, è arrivato ieri ma è stanco e di non accoglierli, ma noi siamo democratici di nome e di fatto, quindi li ammetto alla votazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Partiamo quindi con la votazione degli emendamenti.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Non sapevo se aveva chiuso le dichiarazioni di voto, perché, non avendolo detto, quindi mi riservavo di fare…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non avendo nessun iscritto l’avevo chiusa, ma, se lei si vuole iscrivere, giustamente le passo la parola.

Prego, consigliera Rontini.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Velocemente perché io penso che sui temi dell’antifascismo non sono e non siamo disponibili a raccogliere polemiche politiche ed esortazioni. L’antifascismo senza ambiguità, come diceva qualche collega, è, e dovrebbe essere, patrimonio comune di tutti i cittadini e di tutte le forze politiche. Quindi deluderò i colleghi nel non raccogliere le loro provocazioni mandando a vuoto i loro tentativi.

Non ho però capito una cosa, perché si è detto nella stessa discussione che questa risoluzione da una parte è ridondante e inutile, dal momento che mette per iscritto cose già ampiamente previste dalla legge, dall’altra è totalmente priva di senso. Uso delle parole non mie, quindi non mi è chiaro tra le due qual è il giudizio finale, ma lo vedremo a breve andando in votazione.

Voglio solo ribadire che non ritengo e non riteniamo di essere mai né fuori tempo massimo né fuori dai tempi quando si tratta di rafforzare, come dicevo nell’intervento iniziale, nella società quella cultura che ha consentito per decenni alla nostra Repubblica, alla nostra Regione di respingere, sia a livello culturale che politico, ogni rigurgito, ogni tentazione neofascista e antidemocratica. Una attenzione che è un auspicio per il futuro, che dovrebbe trovare concordi tutti noi e tutte le persone che siedono in quest’Aula indipendentemente dalla collocazione politica.

Infine una sottolineatura riprendendo alcune parole del collega Pompignoli, che voglio tranquillizzare, perché l’auspicio è che gli storici continuino a scrivere su quello che è stato il ventennio fascista, continuino ad approfondire quegli anni ed è un lavoro ancora più utile perché le giovani generazioni, che fortunatamente non li hanno vissuti, non hanno vissuto quel periodo, solo grazie alla storia, alla cultura, alla memoria e al ricordo potranno capire quello che è stato, soprattutto oggi che gli ultimi testimoni anche delle tragiche violenze nei lager, per ragioni anagrafiche, stanno venendo a mancare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Chiudo brevemente con una dichiarazione di voto per il nostro gruppo, che ritiene questo documento, al di là che tecnicamente è di difficile applicazione perché «impegnare il presidente e la Giunta regionale a stigmatizzare» non so poi in cosa si concretizzi, nel senso che non so, quando ci sarà un evento che andrà stigmatizzato, quale sarà l’atto della Giunta per stigmatizzare. Quindi credo che questo sia solo un tentativo di pitturare di rosso la “balena bianca” che è in voi, ma in sostanza credo che la parte renziana con questo documento ci provi a dichiararsi di sinistra, ma così fa fatica a farlo e quindi decidiamo che i nostri valori fondanti, a differenza di quelli della consigliera Prodi, che dichiara che il valore fondante della sua vita è “anti” qualcosa, i nostri valori fondanti credo che siano un po’ più “pro”, un po’ più positivi, sono: la famiglia, l’amicizia e non l’antifascismo. Quindi noi per questo, che non siamo “anti-tutto” cerchiamo di bocciare questo documento e tutti gli emendamenti, perché crediamo che non vadano ad aggiungere nulla, se non ad un impegno inutile a stigmatizzare che nulla ha di concreto e nulla ha di utile per questa Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Ho sentito citare la Costituzione più volte, devo osservare, mi corre l’obbligo di osservare che i padri costituenti del Partito Comunista Italiano nemmeno si posero il problema di vietare il fascismo nella prima stesura della dodicesima disposizione transitoria, ci si occupava esclusivamente delle tempistiche per le quali i gerarchi fascisti erano inibiti a poter godere del diritto di elettorato passivo. Fu poi il socialista Mancini nella seduta del 25 settembre 1946 della Prima sottocommissione della Commissione dei settantacinque, che sollevò la questione introducendo il tema di vietare la ricostituzione del Partito Fascista all’articolo 18 della Costituzione. Proposta che poi in quella sede fu ricondotta alla dodicesima transitoria che venne così ampliata.

Volevo però osservare, ma anche per stemperare un attimino il clima che si è creato, che la legge per la memoria del Novecento, citata prima dalla collega Rontini, mi dicono che era stata approvata anche con il nostro voto, perché partiva proprio da un presupposto completamente contrario a quello contenuto in questa risoluzione: dalla volontà di cercare di costruire finalmente una memoria condivisa, anche partendo da esperienze molto lontane. Quindi parlare di provocazione o di altro credo sia completamente inutile. Credo che queste risoluzioni non aiutano sicuramente in quel processo di pacificazione, che dovrebbe – credo – finalmente essere completato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Non ho più interventi, quindi passiamo alla votazione degli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 8 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 9, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 9 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 10, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 10 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 4 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 12, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 12 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 5 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 13 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 6 è accolto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 14, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 14 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 11, a firma del consigliere Galli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 11 è respinto.

Passiamo quindi alla votazione della risoluzione oggetto 6127.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Chiedo il voto con dispositivo elettronico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini

Passiamo quindi alla votazione della risoluzione, oggetto 6127, a firma dei consiglieri Rontini, Caliandro, Prodi, Torri, Taruffi, Calvano, Boschini, Molinari, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari, Serri, Poli, Bessi, Rossi Nadia, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Zappaterra e Campedelli, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

26

Contrari

 

7

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 6127 è approvata.

 

(interruzioni dall’Aula)

 

Prendiamo atto della richiesta dei due capigruppo della maggioranza e la seduta è tolta.

Buona giornata a tutti.

 

La seduta è tolta.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

 

La seduta ha termine alle ore 14,08

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI, la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI, gli assessori Simona Caselli, Sergio VENTURI e i consiglieri Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Raffaella SENSOLI e Ottavia SONCINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 6367 “Risoluzione per impegnare la Giunta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a rivalutare la circolare del Gabinetto del Ministero degli Interni del 28 luglio 2017, in tema di valutazione delle casistiche di rischio e di misure di prevenzione relative agli eventi pubblici, promuovendo inoltre, prima dell’estate, un’applicazione delle norme vigenti che faciliti e preservi lo svolgimento degli stessi. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Rossi”

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 34

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

OGGETTO 5318 “Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia Locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 9

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Contrari: 20

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI.

 

Astenuti: 7

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Daniele MARCHETTI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 6127 “Risoluzione per impegnare la Giunta a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo e ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione in contrasto con la Carta Costituzionale. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Prodi, Torri, Taruffi, Calvano, Boschini, Molinari, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari, Serri, Poli, Bessi, Rossi Nadia, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Zappaterra, Campedelli”

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Contrari: 7

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 16

Piergiovanni ALLEVA, Fabrizio BENATI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Paolo ZOFFOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 6367 “Risoluzione per impegnare la Giunta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a rivalutare la circolare del Gabinetto del Ministero degli Interni del 28 luglio 2017, in tema di valutazione delle casistiche di rischio e di misure di prevenzione relative agli eventi pubblici, promuovendo inoltre, prima dell’estate, un’applicazione delle norme vigenti che faciliti e preservi lo svolgimento degli stessi. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Rossi”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Prodi, Rossi e Bagnari:

«L’ultimo capoverso del dispositivo è così sostituito:

“Promuovere prima dell’estate un incontro, coinvolgendo Prefetture, tecnici e commissioni provinciali competenti, col fine di ottenere un’applicazione coerente sul territorio delle normative vigenti e facilitarne l’applicazione, rendere Comuni e realtà associative maggiormente consapevoli e informati e favorire lo svolgimento di eventi nel rispetto delle norme vigenti.”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 5318 “Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere nel nuovo ordinamento della Polizia Locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricoprono l’incarico di Comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per tutti gli agenti facenti parte del suddetto Corpo di Polizia. A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Fabbri, Rainieri, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Sassi:

«Nella risoluzione oggetto assembleare n. 5318, dopo la sezione introdotta da “Ritenuto che” è inserito il testo seguente:

“considerato inoltre che

la Giunta regionale che ha definito standard essenziali e standard raccomandati di servizio delle strutture di polizia locale individuazione, con il sistema delle Autonomie Locali, di un regolamento base di polizia municipale ad uso di tutti gli enti locali del territorio regionale”;

tale Regolamento è stato individuato attraverso un ordine del giorno approvato dalla Conferenza Regione Autonomie locali nella seduta di lunedì 24 gennaio 2005 che “fa propria la proposta … relativa all’adozione del regolamento allegato quale testo di riferimento per l’adeguamento dei regolamenti dei Corpi di polizia municipale alle disposizioni della legge 24/2003; invita i Comuni ad adottare quanto prima i nuovi regolamenti dei Corpi e di trasmetterli alla Regione … propone di procedere in tempi brevi, sulla base dell’istruttoria in corso, alla definizione di analoghi regolamenti di riferimento per i Corpi intercomunali di polizia municipale e per i Corpi di polizia provinciale;

il Regolamento allegato all’ordine del giorno dedica il Titolo IV a “Armi e strumenti in dotazione” nel quale si trovano gli articoli 49 - Strumenti di Autotutela, 50 - Formazione ed addestramento all’uso, 51 - Caratteristiche degli strumenti di autotutela;

in particolare:

- l’articolo 49 precisa che “per strumenti di autotutela, che hanno scopi e natura esclusivamente difensiva, si intendono lo spray irritante e il bastone estensibile. Con riferimento a quest’ultimo, il porto dello stesso è disposto dal Comandante per specifici servizi che lo facciano ritenere necessario”;

- l’articolo 50 stabilisce che “l’assegnazione degli strumenti di autotutela … può avvenire solo ed esclusivamente dopo l’effettuazione di un apposito corso che preveda, oltre all’addestramento all’uso, anche una adeguata formazione relativamente ai presupposti normativi che ne legittimino l’eventuale utilizzo”;

il Regolamento richiamato è del 2005; da allora sono passati 11 anni e mezzo, nel corso dei quali sono profondamente cambiate le condizioni complessive di sicurezza e la loro percezione, anche da parte degli stessi operatori;

è necessario consentire ai lavoratori della polizia locale di esercitare in piena sicurezza il loro difficile ed importantissimo compito è un dovere delle pubbliche amministrazioni”.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Sassi:

«Nella risoluzione oggetto n. 5318, nel punto successivo a “impegna il presidente della Regione Emilia-Romagna e la Giunta regionale” le parole

“della Polizia Locale il requisito obbligatorio di appartenenza alla medesima per coloro che ricopriranno l’incarico di Comandante”

sono sostituite dalle seguenti:

“richiamato in premessa che per l’incarico di Comandante venga obbligatoriamente riconosciuta priorità, o parità di valutazione complessiva, a quanti siano già appartenenti alla Polizia Locale”;

“A verificare quale sia il quadro della diffusione, su base regionale, dell’impiego degli strumenti di autotutela di cui agli articoli 49, 50, 51 del citato regolamento, la realizzazione dei corsi previsti o l’adozione di strumenti quali i giubbotti antiproiettile; ed a promuovere l’uso qualora in particolare laddove sia richiesto dai al fine di consentire ai lavoratori della Polizia Locale di esercitare in piena sicurezza il loro difficile ed importantissimo compito”.»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Sassi:

«Nella risoluzione oggetto n. 5318, nel punto successivo a “impegna il presidente della Regione Emilia-Romagna e la Giunta regionale” è inserito il testo seguente:

“A verificare quale sia il quadro della diffusione, su base regionale, dell’impiego degli strumenti di autotutela di cui agli articoli 49, 50, 51 del citato regolamento, la realizzazione dei corsi previsti o l’adozione di strumenti quali i giubbotti antiproiettile; ed a promuovere l’uso qualora in particolare laddove sia richiesto dai al fine di consentire ai lavoratori della Polizia Locale di esercitare in piena sicurezza il loro difficile ed importantissimo compito”.»

(Respinto)

 

OGGETTO 6374 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso tutte le sedi competenti in materia di programmazione finanziaria europea per il post 2020 affinché per sostenere le nuove priorità delle politiche comunitarie e per coprire la quota di finanziamenti comunitari che verrà a mancare a causa della Brexit, siano trovate soluzioni alternative alla riduzione della PAC (Politica Agricola Comune) di modo che essa possa rimanere perlomeno inalterata nel suo ammontare complessivo e continuare ad essere considerata giustamente strategica e fondamentale nello sviluppo economico di tutta l’Unione europea. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Rontini e Rainieri:

«Al termine del periodo introdotto da “Valutato che” è inserito il seguente capoverso:

“Ricordato che la Regione Emilia-Romagna, anche allo scopo di far proseguire una politica di distribuzione dei finanziamenti PAC che ha storicamente conseguito effetti positivi sul settore agricolo regionale, è già specificamente impegnata a difesa del proprio patrimonio ortofrutticolo e di eccellenze alimentari e si è battuta nell’ambito delle associazioni di regione europee di cui fa parte, come AREFLH, associazione delle regioni e dei produttori di ortofrutta presieduta dall’Assessore regionale Caselli, e AREPO, associazione delle regioni e dei produttori di DOP e IGP, per promuovere una posizione comune a livello europeo contro i tagli al bilancio dell’agricoltura e a difesa del fondamentale ruolo delle Regioni nell’attuazione e gestione, a scala territoriale, della PAC”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 6127 “Risoluzione per impegnare la Giunta a stigmatizzare atti e comportamenti che si richiamano in varie forme al fascismo e ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia o che promuovano forme di discriminazione in contrasto con la Carta Costituzionale. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Prodi, Torri, Taruffi, Calvano, Boschini, Molinari, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari, Serri, Poli, Bessi, Rossi Nadia, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Sabattini, Iotti, Tarasconi, Zappaterra, Campedelli”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Dopo la sezione introdotta da “ribadisce” è inserito il testo seguente:

“considerato che

bisognerebbe incentivare la promozione di iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione affinché sia mantenuta la memoria storica; iniziative che consentano di portare all’attenzione della popolazione il problema dei nuovi fascismi ed in modo particolare dei soggetti più giovani e vulnerabili;”»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Dopo il primo alinea della sezione introdotta da “Impegna il Presidente e la Giunta regionale” è inserito il testo seguente:

“a tenere vivi ed attualizzare i valori di libertà, tolleranza, solidarietà che stanno alla base della nostra Costituzione e che costituiscono l’atto fondativo della convivenza democratica attraverso la riattivazione del ruolo insostituibile e fondamentale del cittadino che solo con l’impegno civico e prendendo parte in maniera attiva alla vita della sua Comunità può inverare il dettato costituzionale; questo mediante l’organizzazione di incontri pubblici, attività rivolte ai giovani da portarsi avanti anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche e percorsi relativi alla valorizzazione della memoria e delle celebrazioni degli anniversari della nostra Costituzione e Repubblica;”»

(Ritirato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Nel secondo alinea della sezione introdotta da “Impegna il Presidente e la Giunta regionale”, dopo le parole:

“professando o praticando comportamenti fascisti”

è inserito il testo seguente:

“, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti”»

(Ritirato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Dopo la sezione introdotta da “ribadisce” è inserito il testo seguente:

“considerato che

è necessario continuare a incentivare la promozione di iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione affinché, come prevede anche la legge regionale 3 marzo 2016, n. 3 (Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna), sia mantenuta la memoria storica; iniziative che consentano di portare all’attenzione della popolazione il problema dei nuovi fascismi in particolare modo rivolte alle persone più giovani e “vulnerabili””;»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Dopo il primo alinea della sezione introdotta da “Impegna il Presidente e la Giunta regionale” è inserito il testo seguente:

“a tenere vivi ed attualizzare i valori di libertà, tolleranza, solidarietà che stanno alla base della nostra Costituzione e che costituiscono l’atto fondativo della convivenza democratica anche promuovendo l’impegno civico dei cittadini che svolgono un ruolo insostituibile e fondamentale nella vita attiva delle nostre Comunità, coerentemente con il dettato costituzionale; questo mediante l’organizzazione di incontri pubblici, attività rivolte ai giovani da portarsi avanti anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche e percorsi relativi alla valorizzazione della memoria e delle celebrazioni degli anniversari della nostra Costituzione e Repubblica, così come previsto anche dalla citata legge regionale n. 3 del 2016;”»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani e Piccinini:

«Nel secondo alinea della sezione introdotta da “Impegna il Presidente e la Giunta regionale”, dopo le parole:

“professando o praticando comportamenti fascisti”

è inserito il testo seguente:

“, discriminatori di ogni genere”»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Galli:

«Primo comma, dopo “sui valori della Resistenza, al nazismo e al fascismo” aggiungere “al comunismo”;»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma del consigliere Galli:

«Secondo comma, dopo: “Si richiamano al fascismo” aggiungere “al comunismo”»

(Respinto)

 

Emendamento 9, a firma del consigliere Galli:

«Dopo “che furono alla base del fascismo storico” aggiungere “al comunismo storico”»

(Respinto)

 

Emendamento 10, a firma del consigliere Galli:

«Terzo comma, dopo “di tipo nazifascista” aggiungere “di tipo fascista e comunista”»

(Respinto)

 

Emendamento 11, a firma del consigliere Galli:

«Quarto comma “dopo Costituzione antifascista” aggiungere “e antidemocratica come è stata l’ideologia comunista”»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Galli:

«Nel dispositivo, primo comma, dopo “in varie forme al fascismo” aggiungere “al comunismo”»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma del consigliere Galli:

«Nel dispositivo, secondo comma, dopo “comportamenti fascisti” aggiungere “e comunisti”»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma del consigliere Galli:

«Nel dispositivo, terzo comma, dopo “ogni rigurgito neofascista” aggiungere “comunista”»

(Respinto)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

6390 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire un efficiente controllo sanitario in tutti i luoghi di accoglienza di profughi e di immigrati, con particolare riferimento al territorio regionale. A firma del Consigliere: Bignami

6392 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'utilizzazione, presso l'AUSL di Modena, del nuovo portale "WHRTIME", con particolare riferimento al personale della stessa. A firma del Consigliere: Sabattini

6394 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti il potenziamento del sito di stoccaggio di gas di Minerbio. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

6396 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni e le opere da porre in essere per mettere in sicurezza il fiume Setta, con particolare riferimento al territorio del Comune di Grizzana Morandi. A firma del Consigliere: Bignami

6397 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio e l'espulsione di soggetti richiedenti asilo che compiono gesti criminali. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

6407 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le problematiche riguardanti le dotazioni organiche dei Pronto Soccorso. A firma del Consigliere: Calvano

 

Risoluzioni

 

6393 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché i principi contenuti nella Carta dei diritti possano essere estesi a tutto il territorio regionale emiliano-romagnolo per garantire la parità di trattamento e le giuste tutele anche ai lavoratori impiegati in nuove attività economiche, tra le quali il settore del food-delivery. (16 04 18) A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Alleva, Prodi

6399 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per fare in modo che, nella prossima programmazione riguardante i fondi strutturali e gli investimenti europei, non vengano tagliate risorse alla politica di coesione e alla Politica Agricola Comune. (18 04 18) A firma dei Consiglieri: Rontini, Montalti, Boschini, Bagnari, Zoffoli, Pruccoli, Campedelli, Bessi, Caliandro, Rossi, Marchetti Francesca, Serri, Mori, Molinari, Poli, Soncini, Iotti, Calvano, Cardinali, Paruolo, Zappaterra, Tarasconi, Lori

6408 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere alle Ferrovie dello Stato l’immediata soluzione dei problemi di natura logistica e strumentale che minano la sicurezza dei passeggeri, ad affrontare le tematiche specifiche sollevate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, nonché a sostenere le richieste del personale delle Forze dell’Ordine per il rafforzamento degli organici e dei mezzi in dotazione. (18 04 18) A firma del Consigliere: Piccinini

6409 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché sia estesa la libera circolazione sui servizi di trasposto pubblico locale di competenza regionale agli Ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro presenti sul territorio regionale. (18 04 18) A firma della Consigliera: Gibertoni

(Comunicazione n. 64 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2018/895 del 19/04/2018)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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