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182.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 8 MAGGIO 2018

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Svolgimento di interpellanza

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 6304

Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti, in materia di viabilità, il corridoio E45/E55. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

DONINI, assessore

BERTANI (M5S)

 

Interpellanza oggetto 6269

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Ricordo del consigliere Maurizio Cevenini

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 6459

Delibera: «Elezione di un Consigliere regionale a componente dell’Ufficio di Presidenza, Questore dell’Assemblea legislativa.» (148)

(Discussione ed elezione del consigliere Giancarlo Tagliaferri)

PRESIDENTE (Saliera)

FABBRI (LN)

BERTANI (M5S)

CALIANDRO (PD)

BERTANI (M5S)

CALIANDRO (PD)

FABBRI (LN)

GIBERTONI (M5S)

GALLI (FI)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

CALVANO (PD)

RAINIERI (LN)

FACCI (Gruppo Misto)

TARUFFI (SI)

GIBERTONI (M5S)

BERTANI (M5S)

CALIANDRO (PD)

BERTANI (M5S)

FABBRI (LN)

BERTANI (M5S)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 6398

Delibera: «L.R. 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) - Approvazione del Programma per il miglioramento dell’accessibilità degli edifici pubblici.» (Proposta della Giunta regionale in data 16 aprile 2018, n. 516) (149)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6398/1 oggetto 6486 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

PRODI (Gruppo Misto)

PRESIDENTE (Saliera)

MONTALTI (PD)

DELMONTE (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

PETTAZZONI (LN)

PRODI (Gruppo Misto)

TAGLIAFERRI (FdI)

GUALMINI, vicepresidente della Giunta

PETTAZZONI (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 6362

Delibera: «Autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinati alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici in conto interessi: determinazioni in merito al calcolo forfettario e semplificato del contributo da restituire alla Regione.» (Proposta della Giunta regionale in data 9 aprile 2018, n. 489) (150)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

SABATTINI (PD)

TORRI (SI)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Saliera)

MARCHETTI Daniele (LN)

CALIANDRO (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 3928

Risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle Forze Armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione 2082/2004. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli, Tagliaferri

(Discussione)

 

OGGETTO 6408

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere alle Ferrovie dello Stato l’immediata soluzione dei problemi di natura logistica e strumentale che minano la sicurezza dei passeggeri, ad affrontare le tematiche specifiche sollevate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, nonché a sostenere le richieste del personale delle Forze dell’Ordine per il rafforzamento degli organici e dei mezzi in dotazione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione)

 

OGGETTO 6409

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché sia estesa la libera circolazione sui servizi di trasposto pubblico locale di competenza regionale agli Ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro presenti sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

GALLI (FI)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione per appello nominale oggetto 6459

Emendamenti oggetto 6398

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 14,18

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la centottantaduesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno giustificato la loro assenza i consiglieri Alleva, Bargi, Benati, Cardinali e Ravaioli e gli assessori Caselli e Venturi.

 

Svolgimento di interpellanza

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interpellanze appena arriva o la consigliera Gibertoni, così l’assessore Costi che è presente potrà svolgere la sua risposta, oppure l’assessore Donini che risponderà a Bertani che è presente, quindi sospendiamo, in attesa che o la consigliera o l’assessore siano presenti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 14,20, è ripresa alle ore 14,24)

 

OGGETTO 6304

Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti, in materia di viabilità, il corridoio E45/E55. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo i lavori dell’Assemblea nella seduta pomeridiana con l’oggetto 6304, interpellanza circa questioni e procedure riguardanti, in materia di viabilità, il corridoio E45/E55. La parola al consigliere Bertani.

Risponderà l’assessore Donini.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Appena passate le elezioni ho letto con qualche sorpresa una dichiarazione del ministro della cultura Dario Franceschini che diceva «la E55 non solo viene abbandonata dallo Stato ma, tramite l’ANAS, ne garantirà direttamente la realizzazione e il finanziamento dal punto di vista autostradale», nel senso che il ministro Franceschini dice di voler mantenere l’impegno preso in campagna elettorale, pur non avendo vinto e anche se non vuole partecipare a nessun nuovo tipo di governo e dice che la E55 sarà un’autostrada. Assessore, noi in Regione, al di là delle differenti visioni che abbiamo sul PRIT che ancora purtroppo è fermo da qualche parte, sul fatto che voi vogliate investire troppo in strade e noi vorremmo investire ancora di più sul ferro, quello che avete detto voi “la E55 diventa un secondo obiettivo e non è autostradale” oggi viene rimesso in discussione. Vorrei capire se magari è un’uscita post elettorale o se la nostra Regione sta pensando a questa soluzione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola all’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Con riferimento alla sua interpellanza, si conferma che, con delibera di Giunta regionale n. 1617/2015, è stato approvato il quadro complessivo delle opere infrastrutturali prioritarie per la Regione Emilia-Romagna; tale quadro discende dalle precise indicazioni del Ministero delle infrastrutture e trasporti contenute nell’allegato infrastrutture del DEF 2015, volte ad una rigorosa selezione degli interventi programmati negli anni passati. Nel quadro normativo di riferimento nell’anno 2015 era prevista la stipula di una nuova intesa generale quadro che recepisse questa revisione e quindi per la Regione Emilia-Romagna la citata delibera n. 1617/2015. Successivamente è entrato in vigore il nuovo codice appalti che, nell’abrogare la legge Obiettivo, ha introdotto un nuovo percorso per la programmazione delle opere strategiche che prevede la predisposizione da parte del Ministero di un documento pluriennale di programmazione tenuto conto delle proposte delle Regioni. Nel merito si conferma comunque che la proposta regionale di una soluzione alternativa alla nuova Romea autostradale consiste in una nuova infrastruttura di tipo extraurbano principale a carreggiate separate a due corsie per senso di marcia tra Ravenna e Ferrara Mare, di tipo extraurbano secondario ad una corsia per senso di marcia fino alla SP60. Quindi nessuna opera autostradale.

Ciò premesso, si è preso atto dell’informativa all’ordine del giorno della seduta del CIPE del 21 marzo 2018, che prevede il subentro di ANAS spa quale nuovo promotore dell’opera corridoio di viabilità autostradale dorsale Civitavecchia-Orte-Mestre lotto E45/E55 (delibera CIPE). A riguardo si evidenzia che l’opera è di competenza statale e che lo Stato, per il tramite di ANAS in forza del quadro normativo vigente all’epoca dell’avvio della procedura, aveva previsto la realizzazione dell’opera in regime di project financing da parte di un soggetto privato, la cui proposta progettuale era stata dichiarata dalla stessa ANAS di pubblico interesse. Avendo ANAS nel frattempo assunto il ruolo di concessionario dello Stato ed essendo mutate le condizioni economiche di contesto, nonché l’assetto societario della stessa a seguito della fusione con RFI, potrà essere valutata la sostenibilità tecnico-economica della proposta di subentro da parte sempre dello Stato. La Regione intende monitorare ovviamente con attenzione l’evolversi della vicenda avviando con il nuovo Governo che verrà (quando verrà) una immediata interlocuzione affinché siano garantite le esigenze del territorio interessato dall’opera nei confronti del quale sarà assicurato ovviamente il necessario coordinamento. Ma mi corre l’obbligo di rispondere direttamente alla sua sollecitazione: noi non abbiamo individuato il tratto della Orte-Mestre E55 come tratto prioritario, quindi è tra le opere che abbiamo stralciato come opera autostradale dall’intesa generale quadro con il Governo. La nostra priorità in realtà è il rapporto tra la SS16, in particolare il collegamento tra Ferrara e Ravenna, primo tratto che ANAS ha già progettato (il tratto fino a Alfonsine, tratto di Argenta) e il secondo lotto di Alfonsine. Quindi noi ovviamente prendiamo atto di ciò che il CIPE ha deliberato, la volontà politica poi ovviamente è libera, ma, per quello che ci riguarda, non abbiamo cambiato idea sul piano infrastrutturale che abbiamo presentato, quindi non è per noi prioritaria l’autostrada.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Bertani, che ha fino a sette minuti.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore Donini per le conferme che ci ha dato. L’invito è anche comunque di partecipare, di tenersi aggiornati sull’evoluzione di questo tavolo tecnico, preso atto che comunque il PRIT, che spero cominci a cambiare nome e integri anche il nome “mobilità”, cominci a prendere finalmente una struttura e si concentri soprattutto gli investimenti nelle infrastrutture ferroviaria, perché purtroppo all’interno di quella pianificazione ancora abbiamo bretelle, Cispadana, Passante di mezzo, abbiamo quel pezzo di TIBRE che finisce nel nulla, mentre invece avremmo urgenza di potenziare la TIBRE ferroviaria. Quindi per quanto riguarda la E45 bene queste conferme. Per quanto riguarda il PRIT mobilità bisogna che questa Giunta decida che cosa fare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

 

Interpellanza oggetto 6269

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Per l’oggetto 6269, per il quale l’assessore Costi è presente dalle ore 14,00, lo ritengo rinviato alla prossima seduta.

 

Ricordo del consigliere Maurizio Cevenini

 

PRESIDENTE (Saliera): Prima di procedere con l’oggetto 6459, vorrei dare semplicemente un ricordo.

Gentili colleghi consiglieri, gentili rappresentanti della Giunta, vi chiedo di alzarvi in piedi per un minuto di silenzio per ricordare il consigliere Maurizio Cevenini che per anni ha portato il suo contributo di lavoro, di passione politica e di umanità come componente di questa Assemblea nel sesto anniversario della morte.

 

(L’Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)

 

OGGETTO 6459

Delibera: «Elezione di un Consigliere regionale a componente dell’Ufficio di Presidenza, Questore dell’Assemblea legislativa.» (148)

(Discussione ed elezione del consigliere Giancarlo Tagliaferri)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6459, elezione di un Consigliere regionale a componente dell’Ufficio di Presidenza, Questore dell’Assemblea legislativa. Apro il dibattito generale per la proposta o le proposte e poi si procederà con la dichiarazione di voto e poi alla votazione.

Ricordo che alla nomina del Questore si procede con voto palese per appello nominale, salvo che non venga richiesto il voto segreto da almeno un quinto dei consiglieri assegnati alla Regione. Risulta eletto il consigliere che ha riportato il maggior numero di voti. In caso di parità di voti risulta eletto il consigliere più anziano d’età. Intanto che aspetto che vi prenotiate per gli interventi, nomino scrutatori i consiglieri Bagnari, Zappaterra e Marchetti Daniele, che invito a prendere posto nel tavolo qui sotto. Invito allo stesso modo il consigliere Rancan qui a fianco.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. A nome della Lega e a nome di tutto il centrodestra qui presente, la proposta che facciamo è quella del consigliere Giancarlo Tagliaferri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ora la parola al consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Noi riteniamo che sia giunto il tempo che anche il Movimento 5 Stelle entri a far parte dell’Ufficio di Presidenza, perché all’interno degli equilibri delle minoranze un posto spetta anche al Movimento 5 Stelle, sono passati quattro anni, ormai quattro anni da quando ci fu l’elezione dell’Ufficio di Presidenza, oggi è un altro momento politico e quindi noi chiediamo alla minoranza della Lega di riflettere sul fatto che anche noi abbiamo diritto ad un posto nell’Ufficio di Presidenza e ovviamente a tutta l’Assemblea legislativa la richiesta è questa. Quindi la proposta del Movimento 5 Stelle per la posizione di Questore all’interno dell’Ufficio di Presidenza è la consigliera Piccinini.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. A nome del Gruppo del Partito Democratico tengo a precisare in questa sede che rispetteremo l’impegno che abbiamo preso con questa Assemblea ovvero, pur avendo le condizioni, non eleggeremo un nostro rappresentante né candideremo un nostro rappresentante per l’incarico di Questore, contrariamente a quanto avvenuto alcune settimane fa per l’elezione dei membri di Camera e Senato. Rispetteremo quindi i diritti delle minoranze. Come dalle parole del consigliere Bertani comprendiamo che il suo appello si rivolga alla Lega Nord e non indistintamente all’Assemblea. Ragione per la quale vogliamo che le minoranze tra di loro possano discutere su quella che è la proposta che più le unisce, non volendo evidentemente ingerire in questa riconosciuta possibilità che le minoranze possano raggiungere un percorso maturo nell’elezione del proprio rappresentante. Pertanto noi ci asterremo dal votare i consiglieri indicati come Questori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ha richiesto la parola il consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Ringrazio per l’intervento del consigliere Caliandro. Ci dispiace perché ovviamente la prima richiesta va fatta alle minoranze, però io questa mattina ho sentito una consigliera del PD che parlava di Europa e parlava della Lega e dell’atteggiamento che quest’ultima ha sostenuto rispetto al provvedimento di legge e diceva “non potete sedervi sulla riva del fosso e aspettare che passi o lanciare un sasso”, quindi io rinnovo l’invito all’Assemblea, perché è colei che elegge i suoi rappresentanti, a dare la possibilità (corretta) che anche il Movimento 5 Stelle sia rappresentato all’interno dell’Ufficio di Presidenza. Quindi non ci si può chiudere sull’Aventino dicendo “arrangiatevi voi”, cose che sono già successo a livello nazionale purtroppo e penso che queste scelte portino purtroppo sempre a conseguenze drammatiche e quindi lasciare di nuovo questa posizione nell’Ufficio di Presidenza ad una forza che ha preso l’1,92 per cento. Con questa scelta la Lega vuole costituire una coalizione che non esisteva. Quindi noi rinnoviamo la richiesta a tutta l’Assemblea di sostenere un membro del Movimento 5 Stelle. Il gruppo Movimento 5 Stelle propone la consigliera Piccinini, che ci sembra la figura più adeguata, essendo fra l’altro già componente della Prima commissione, nella quale abbiamo seguito comunque sempre il bilancio dell’Assemblea e il lavoro dei Questori.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Presidente, sono stato chiaro circa lo stile che il Partito Democratico vuole avere rispetto a queste modalità, mi preme sottolineare che nelle Istituzioni è bene che si parli “coram populo” in diretta anche streaming – come piace a molti definire – e non nei corridoi, quindi, la posizione ufficiale del partito è quella che viene rappresentata in quest’Aula. Noi vogliamo e chiediamo che risulti l’immagine e la sostanza delle cose che si fanno alla luce del sole. I cittadini ce lo chiedono, ci chiedono di essere trasparenti davanti a tutti. Noi siamo disponibili ad ascoltare, disponibili ad intervenire, ma sicuramente non avremo gesti di prepotenza come, ahimè, abbiamo assistito nel corso del tempo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola al consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Sono un po’ imbarazzato, perché qualcuno ha tirato fuori quello che è capitato tre o quattro anni fa, quando ci siamo insediati in questo consesso e credo sia opportuno anche ricordare il fatto che noi abbiamo cercato di trovare un accordo con il Movimento 5 Stelle, ovviamente un accordo presuppone la possibilità reciproca di avere una stima, di votare i nostri componenti che fino ad oggi, a nostro avviso, si sono comportati molto bene e purtroppo allora venne scelto l’isolamento politico da parte del Movimento 5 Stelle, perché non votò le proposte che noi facemmo allora.

Noi troviamo e ci ritroviamo nella figura del consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri perché, oltre che essere un alleato politico, è anche una persona che stimiamo, è un amministratore, è una persona di buon senso e confidiamo ovviamente, anche attraverso lui, di dare un contributo a tutta l’Assemblea che fino ad oggi c’è stato per cercare di portare avanti un organismo collegiale, rispettoso di tutto il Consiglio regionale e che vuole essere più istituzionale possibile. Quindi, prima di dire certe cose, cerchiamo di analizzare i fatti come sono capitati dal punto di vista anche cronologico e ovviamente credo che la nostra proposta possa essere non accolta, ma è rispettosa e coerente anche rispetto a quello che abbiamo fatto appena ci siamo insediati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Mi sembra di trovarmi in quei giorni in cui sollecitavamo già, sollecitavo un intervento del Partito Democratico perché non si lasciasse ad una sola opposizione, ad una sola minoranza tutto quello spazio che deve invece rendere conto della realtà, che adesso è ancora più importante: è una realtà concretamente tripolare. L’Ufficio di Presidenza deve rispecchiare quella realtà. Ci viene data l’occasione di restituire un’immagine di realtà ai cittadini e a coloro che dall’esterno affidano ai lavori dell’Assemblea legislativa, e quindi a quell’organismo che garantisce l’Assemblea legislativa, i loro auspici di un corretto trattamento e soprattutto di una paritaria distribuzione dei loro interessi.

Riteniamo che sia molto opportuno per il Movimento 5 Stelle entrare nell’Ufficio di Presidenza, questo è qualcosa che diciamo ormai da tre anni e qualche mese. Quando io mi rivolsi alla maggioranza all’epoca, feci un appello alla maggioranza che governa questa Regione proprio per chiedere un gesto di responsabilità anche a fronte di una scelta che all’epoca venne contestata dalla maggioranza, scelta del Movimento 5 Stelle che venne contestata. Rimanemmo fuori dall’Ufficio di Presidenza, ma oggi riteniamo molto opportuno – e ci viene confermato anche dal nazionale – che il Movimento 5 Stelle entri nell’Ufficio di Presidenza. Quindi io chiedo al Partito Democratico, anche in virtù di questa unione dei livelli istituzionali che chiede che anche in Emilia-Romagna i tre poli vengano rappresentati nell’organismo che garantisce l’Assemblea legislativa di una delle più importanti Regioni del nostro Paese, che riveda il proprio astensionismo e che apra l’interlocuzione, così come anche noi possiamo aprirlo, ribadendo un’importanza che ci unisce rispetto alla necessità di essere rappresentati nell’Ufficio di Presidenza e un’interlocuzione che possiamo aprire in questo senso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al consigliere Galli.

 

GALLI: Grazie, presidente. Non solo voterò convintamente l’amico e collega Tagliaferri, ma non possono stigmatizzare l’appello all’aiuto dello straniero da parte dei Cinquestelle. Non posso non notare che i Cinquestelle chiedono l’aiuto e il voto di chi, essendo maggioranza, è bene che non entri nelle dialettiche e nelle dinamiche della minoranza. Chiedere il voto del PD credo che sia una scorrettezza che in altre circostanze sarebbe stata sicuramente sottolineata. Noi non ci siamo prestati a questo gioco, noi rappresentiamo una minoranza che in questi anni ha portato avanti con Fratelli d’Italia il ruolo e continueremo a votare convintamente il collega di Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Vorrei esprimere una situazione di imbarazzo istituzionale in questo momento, perché pare di cogliere dalle voci del Movimento 5 Stelle una divergenza di strategia rispetto alle posizioni in campo. Chiederemmo evidentemente, se ci fossero le condizioni, di sospendere per dare la possibilità alle minoranze di stabilire se hanno delle possibilità di convergere su una figura istituzionale. Le vedo divise, vedo un Movimento 5 Stelle diviso. Rispetto a questa situazione siamo disponibili ad attendere che partoriate una proposta politica. Se invece la proposta politica non siete in grado di maturarla, ne prendiamo atto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intanto per rispondere al consigliere Galli. Noi l’appello l’abbiamo fatto all’Assemblea legislativa, perché quel posto che ci è stato precluso a inizio mandato credo che vada riconosciuto da entrambe le parti. Quindi l’appello alla responsabilità è relativamente all’Assemblea legislativa; tutte le forze sono chiamate a rispondere al nostro appello e a rappresentare all’interno dell’Ufficio di Presidenza il Movimento 5 Stelle, che ricordo essere la prima forza politica di questa Regione. Ci dispiace che la Lega abbia fatto una scelta secondo noi più che altro per mero calcolo politico, dall’altra parte non possiamo non evidenziare che il Partito Democratico rimane – come diceva il collega Bertani – sull’Aventino mantenendo sostanzialmente le posizioni mantenute anche a livello nazionale. Peccato che qui non siete all’opposizione, questa Regione la governate, la amministrate e avete i numeri per riportare la democrazia all’interno di un organismo che dovrebbe rappresentare tutte le forze politiche di questa Assemblea e che dovrebbe essere un organo di garanzia, quindi credo che il Partito Democratico non possa rimanere a guardare.

È stato fatto un nome, quello della sottoscritta, se ci sono particolari preclusioni non è un problema, mettiamo in campo anche una seconda ipotesi che è il nome di Andrea Bertani.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

La parola al consigliere Calvano.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Chiedo la parola perché penso umilmente di avere memoria storica di quello che successe poco meno di quattro anni fa, perché allora ero capogruppo, perché allora, nel cercare una composizione, avviammo un dialogo profondo con tutti, nessuno escluso; quel dialogo profondo era partito dal riconoscimento insieme, unanime di chi doveva guidare l’Assemblea che è l’attuale presidente Simonetta Saliera. A fronte di questo, affinché ci fosse una condivisione massima su quel nome, perché quel ruolo doveva essere di garanzia – e lo è, lo è stato, lo ha dimostrato e sono certo che lo dimostrerà di qui a fine legislatura – avevamo anche aggiunto una cosa: che siccome l’Ufficio di Presidenza era composto da sette persone, siccome noi avevamo tranquillamente i numeri per farne cinque lasciandone due alle opposizioni, affinché si raggiungesse l’unanimità sulla presidenza Saliera, dicemmo con le opposizioni quattro andranno a carico della maggioranza, tre li lasciamo nella disponibilità delle opposizioni affinché nel loro dialogo possano trovare una composizione congiunta. A fronte di questo, la risposta del Movimento 5 Stelle fu che loro erano disponibili ad entrare nell’Ufficio di Presidenza, ma non a votare la presidenza Saliera. Chi andò sull’Aventino allora: il PD o il Movimento 5 Stelle? È questa la domanda che bisogna fare oggi. E da allora possono essere cambiate delle cose, ma c’è un dato di fatto: che non abbiamo mai sentito il Movimento 5 Stelle riconoscere l’errore che fece allora, perché fu un errore. Non era una questione tra partiti, era una questione di rispetto delle istituzioni. Come del resto il Movimento 5 Stelle – e qui devo dirlo anche ai colleghi del centrodestra – hanno commesso un errore a Roma, quando hanno deciso di spartirsi le posizioni in Camera e Senato tra di loro. È stato un errore quello del Cinquestelle in Regione, a mio avviso è stato un errore quello del Cinquestelle e del centrodestra a Roma. Di fronte a questo oggi, con in campo tre candidature da parte dell’opposizione, si viene a chiedere al PD di risolvere i problemi che nel campo dell’opposizione ci sono. Eh no! Per quanto riguarda il Partito Democratico, se le opposizioni si fossero messe d’accordo sul nome del Movimento 5 Stelle, attraverso le relazioni che al loro interno creavano, non avremmo avuto nulla da ridire. Anzi! Come ha detto il mio capogruppo, se ci sono le condizioni per trovare quel tipo di mediazione, per noi va più che bene. Se non ci sono, per ragioni che voi conoscerete, voi renderete esplicite, non potete chiedere al Partito Democratico di risolvere un problema, perché il modo con il quale questo problema poteva essere risolto il Partito Democratico lo ha detto all’inizio legislatura e da allora ad oggi, mi dispiace per i colleghi del Cinquestelle, non è intervenuta in tal proposito nessuna novità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

La parola al consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Come membro dell’Ufficio di Presidenza mi sento offeso dalle parole della collega Piccinini e credo che lo siano anche gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza, ma gli stessi consiglieri. Non credo che in questo Ufficio di Presidenza non ci sia democrazia, non credo che in questo Ufficio di Presidenza non ci sia il controllo da parte degli organi della minoranza rispetto all’operato della maggioranza, non credo che ci siano tutte quelle parole negative espresse dalla consigliera Piccinini. Quindi ancora di più oggi siamo dell’idea che non siano in grado di poter entrare in un ufficio, dove l’imparzialità politica, prima ancora dell’imparzialità personale, serva in questo ruolo. Tanto più che il ruolo che andrebbe ricoprire la persona che deve entrare nell’Ufficio di Presidenza è quella di Questore, un ruolo importante, fondamentale, un ruolo che ha bisogno di essere ricoperto da una persona che non guardi il colore politico, che non guardi le questioni personali con uno e con l’altro, ma guardi al bene dell’Assemblea legislativa, quale è stato l’operato di quasi quattro anni di questo Ufficio di Presidenza.

Ci dispiace tra l’altro che non siano loro convinti di chi votare perché sono in quattro, anzi, sono in tre perché uno è sospeso, l’altra è in maternità e su tre persone votabili ci hanno fatto due nomi. Aspettiamo anche il terzo nome, così vediamo alla fine che cosa succederà nelle votazioni del loro membro dell’Ufficio di Presidenza.

Detto questo ribadisco che l’Ufficio di Presidenza – e mi sento di dirlo a voce alta e con nessuna paura di essere smentito – ha svolto il proprio ruolo all’interno di questa Assemblea e di questo mandato con tutta la democrazia, la correttezza, l’esperienza e anche l’onestà che si poteva avere da parte dei consiglieri. Quindi mi dispiace ma, a questo punto, semmai ci fosse stata una piccola possibilità di raggiungere un accordo, credo che questo abbia tagliato le gambe a qualsiasi tipo di discussione. E ricordo che noi siamo la maggioranza dell’opposizione e abbiamo il diritto di esprimere un nostro candidato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Rainieri.

La parola al consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente. Approfitto di questo intervento innanzitutto per salutare l’Assemblea, per salutare il presidente, tutti i consiglieri, tutto il personale amministrativo ed esprimere un ringraziamento per la correttezza istituzionale che è stata osservata in maniera imparziale, presidente Saliera, trasparente e corretta. E non potevo tacere su questo punto, visto che parliamo di una questione che mi ha riguardato direttamente.

Nel merito della questione per cui discutiamo nel merito di questo punto, non sono ovviamente esperto di quello che è successo tre anni fa, non conosco, ho letto, ne avete parlato oggi e non conosco i precedenti, ma tutte le volte in tutti i contesti istituzionali in cui ci sono da fare delle scelte di questo tipo c’è sempre stata una chiamiamola “prassi istituzionale” o quantomeno un gentleman agreement tra maggioranze e minoranze, per il quale le scelte della maggioranza mai dovevano interferire sulle scelte delle cosiddette “minoranze”. Ora che da parte del gruppo dei Cinquestelle venga invocato oggi un comportamento differente, lo trovo quantomeno inopportuno. Pertanto da parte della mia persona, così comunico ufficialmente, io sono subentrato per aver fatto le elezioni in quota a Forza Italia, io oggi non ho aderito ad alcun gruppo, quindi, come da Regolamento, sarà collocato nel gruppo Misto, rappresento il Movimento nazionale per la sovranità, esprimo in questa mia veste la preferenza e la condivisione della scelta che è stata indicata dai colleghi di centrodestra nella persona del consigliere Tagliaferri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. L’Ufficio di Presidenza è organo di garanzia e credo che non sia corretto scaricare su questo organo le tensioni politiche che evidentemente esistono qua dentro e anche probabilmente dalla derivazione nazionale, dalla difficile situazione che stiamo vivendo.

Io quando intervenni nel dicembre del 2014, all’atto dell’insediamento e dell’elezione dell’Ufficio di Presidenza, pur rimarcando con dispiacere la mancata partecipazione al voto della presidente Saliera da parte del Movimento 5 Stelle sottolineai comunque che, secondo me, secondo noi allora sarebbe stato comunque opportuno, considerando i risultati elettorali, tenere in debita considerazione la presenza del Movimento 5 Stelle all’interno dell’Ufficio di Presidenza, considerando però che allora si votava su un pacchetto unitario – qualcuno prima ha ricordato la composizione quattro di maggioranza e tre di minoranza – e allora noi partecipammo a quel voto esprimendo il voto all’interno di quell’accordo di maggioranza e quindi rimanemmo su quella posizione, sottolineando come non ci saremmo sentiti in quel contesto, in quel caso di intervenire diversamente tra le nomine spettanti alle opposizioni. Da quel giorno il contesto politico è molto cambiato, non solo qua dentro ma anche a livello nazionale e io credo che sia sempre opportuno, al di là delle appartenenze, al di là delle convenienze, al di là del fatto che in questo Paese si vive una perenne campagna elettorale che non fa bene a nessuno, provare come sempre a distinguere le situazioni e a valutarle di volta in volta “cum grano salis”. Lo dico perché ascoltando il dibattito che si è sviluppato qui, soprattutto tra Lega e Movimento 5 Stelle, devo dire che questo dibattito mi ha aiutato e mi ha convinto ancora di più dell’ipotesi che forse evitare il Governo tra Lega e Cinquestelle era una missione politica molto importante che andava forse verificata fino in fondo. Lo dico perché mi pare evidente che il primo elemento da cui partire sia questo, perché se oggi le due forze che, anche in quest’Aula, all’opposizione rappresentano i due maggiori gruppi avessero trovato un accordo, non saremmo qui a parlare. Detto questo, quindi come a livello nazionale anche a livello regionale la difficoltà di queste due forze di trovare un accordo che io valuto positivamente; vorrei che fosse chiaro che per me è un fatto positivo che questo connubio che tutti auspicavano o che in tanti auspicavano, davano per scontato in realtà vediamo che non trova le gambe su cui camminare.

Io, tenendo insieme le cose che ho provato a dire, mi sentirei, anche sulla base della considerazione che faceva il capogruppo del Partito Democratico Caliandro sulla necessità di una sospensiva, di chiedere un ripensamento complessivo, quindi tanto ai colleghi di minoranza quanto ai colleghi di maggioranza, perché non votando qui un pacchetto, ma votando un singolo Questore diventa difficile stabilire, dividere, così come abbiamo fatto a inizio mandato: la maggioranza vota i suoi e l’opposizione vota i propri. È un pochino più articolato, è un po’ difficile, perché qualunque scelta dovesse essere effettuata da parte di questa parte dell’Aula evidentemente si aprirebbe – per usare un’espressione molto in voga in questi tempi – un forno o l’altro forno. Per evitare di incanalare la discussione in questo modo, mi sento di raccogliere in parte l’invito che era arrivato e non trovo nulla di male se un gruppo politico, rivolgendosi all’Aula, perché lo facciamo tutti (quando candidiamo qualcuno e dobbiamo eleggerlo, non è che ci rivolgiamo a qualcuno e a qualcun altro no, noi ci rivolgiamo all’Aula perché riteniamo che gli organi di garanzia debbano essere tali), quindi nel gentleman agreement che può svilupparsi tra i gruppi politici presenti nell’Aula si dice quattro di maggioranza e tre di minoranza, ma non è un dato acquisito. Soprattutto quando si candidano le figure che fanno parte dell’Ufficio di Presidenza ci si rivolge evidentemente all’Aula, perché quelle figure sono rappresentative dell’Aula, a partire ovviamente dalla Presidenza. Quindi trovo normale che il consigliere Bertani, i colleghi Cinquestelle si siano rivolti all’Aula e trovo normale che quest’ultima valuti con attenzione le proposte. Siccome possiamo anche dirci ogni tanto la verità, al di là delle reciproche posizioni e al di là delle recite che ogni tanto siamo anche costretti a svolgere, si può anche dire che, siccome siamo arrivati in un periodo complicato ad eleggere questa figura, con tutti i problemi che abbiamo avuto e che conosciamo, riflettere dodici ore in più e magari trovare una soluzione più condivisa non è un reato. Noi domani stiamo qui, stiamo lavorando e lavoriamo anche domani. Non muore nessuno e, siccome siamo consiglieri regionali che sanno quando c’è il Consiglio regionale e sanno da che ora a che ora c’è il Consiglio regionale, essere qui oggi ed essere qui domani dalle 9,30 alle 14,00 è il nostro lavoro. Quindi non vedo perché non utilizzare un surplus di tempo per riflettere e per arrivare ad una soluzione che forse può essere più condivisa, meno lacerante e soprattutto tenere insieme lo spirito che ho provato qui a raccogliere.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Io ho sentito diverse osservazioni che sono corrette da parte di chi mi ha preceduto, parto dal fatto che l’Ufficio di Presidenza deve rappresentare le minoranze al plurale. Quando rimanemmo fuori da questo organismo all’inizio della legislatura abbiamo probabilmente sovrapposto un ruolo istituzionale con un ruolo di stretto conflitto politico, ma ora che l’organismo continua a non rispecchiare la realtà che resta fuori e urla tutta la sua concretezza, resta in piedi il fatto almeno chiediamoci se è meglio continuare a litigare o entrarci in quell’Ufficio di Presidenza e andarci per rappresentare le minoranze al plurale. In questo senso io continuo a chiedere alla maggioranza che governa questa Regione di ripensare il proprio silenzio, di consentire che l’Ufficio di Presidenza diventi un organismo di realtà, di comprendere che lo riteniamo un organismo istituzionale, in cui si svolge un ruolo istituzionale, si svolge un ruolo di garanzia e di rappresentanza di tutti i consiglieri della Regione Emilia-Romagna, di tutti i consiglieri dell’Assemblea legislativa e delle opposizioni al plurale. In questo senso credo che il Partito Democratico e la maggioranza debbano provvedere a riaprire l’interlocuzione, debbano farlo, sono passati tre anni e diversi mesi, e possono farlo. Se questo ci suggerisce un rinvio, come è stato chiesto da chi ha parlato prima di me, allora prendiamo in considerazione un rinvio di qualche ora, un rinvio di discussione e teniamo presente che il Movimento 5 Stelle è a disposizione, vuole, è opportuno – lo ha ritenuto a livello nazionale – che entri nell’Ufficio di Presidenza e per questo resta a disposizione per un’interlocuzione in questo senso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Io in qualche modo devo rispondere alle gravi affermazioni del consigliere Rainieri, che ha affermato che il Movimento 5 Stelle non è degno di entrare all’interno dell’Ufficio di Presidenza e questo mi sembra particolarmente grave. Non è degno perché noi abbiamo lo stigma degli inaffidabili e non siamo degni di entrare lì dentro. Queste parole sono gravi, perché l’indegnità di entrare all’interno dell’Ufficio di Presidenza va anche valutato a livello personale e ognuno pensa e ripensa alle proprie responsabilità. Il Movimento 5 Stelle è democraticamente rappresentato all’interno dell’Assemblea e l’Ufficio di Presidenza rappresenta e racchiude tutta la composizione dell’Assemblea legislativa.

È vero, la consigliera Piccinini non ha accusato i componenti dell’Ufficio di Presidenza di non essere democratici, anzi, io colgo l’occasione di ringraziare il consigliere Foti per il ruolo che ha rivestito, perché con noi del Movimento 5 Stelle in alcune occasioni si è confrontato rispetto ad alcuni temi, quindi ci ha anche rappresentati, ma è corretto che all’interno dell’Ufficio di Presidenza sia rappresentato anche il Movimento 5 Stelle a garanzia di tutti, non a garanzia del Movimento 5 Stelle o per garantire una poltrona al Movimento 5 Stelle, che fra l’altro – sapete bene – non è interessato, perché le indennità le restituisce, ma perché serve a garanzia di tutti. In quest’Aula sono rappresentate più forze: sono rappresentate forze di centrosinistra, forze di centrodestra e una forza che si dice essere né di centrosinistra né di centrodestra che è il Movimento 5 Stelle; avere fuori dall’Ufficio di Presidenza questa componente, che è una componente a sé stante, e invece concentrare tutto sulla coalizione di destra all’interno dell’Ufficio di Presidenza è un indebolimento del lavoro di tutta l’Assemblea legislativa. Quindi l’appello è in questo senso.

Per quanto riguarda la storia, da qui a quattro anni i tempi sono cambiati e, se qualcuno ritiene che non siamo affidabili, si riguardi tutto quello che abbiamo fatto e il lavoro che abbiamo fatto in questi tre anni e mezzo, quattro anni in Assemblea legislativa e diteci se non siamo stati affidabili perché, quando c’è stato il momento di discutere duramente, abbiamo discusso duramente, quando c’è stato il momento di fare proposte le abbiamo fatte, quando c’è stato il momento di condividere le scelte le abbiamo condivise. In quel momento in cui si eleggeva l’Ufficio di Presidenza e secondo noi c’era una richiesta forte di discontinuità, richiesta dagli elettori testimoniata dal fatto che tanta gente non andava a votare, quella scelta che ci fu proposta secondo noi non era una scelta di cambiamento. Nonostante questo noi non votammo contro per metterci assolutamente contro, ma per segnalare una necessità di rinnovamento. Detto questo, in questo periodo mi sembra che come Movimento 5 Stelle nulla abbiamo avuto da ridire sulla Presidenza, ancorché in alcune occasioni aver apprezzato alcune posizioni prese.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Caliandro come ultimo intervento. Non ho altre prenotazioni.

 

CALIANDRO: Auspicabilmente sì, stante la situazione di impasse di fronte alla quale ci troviamo a discutere. Intervengo solo per raccogliere questa richiesta di un surplus di riflessione che viene avanzata all’Assemblea da parte del Movimento 5 Stelle. Constato una divisione nel Movimento 5 Stelle rispetto all’indirizzo. In campo ha messo due candidature, tutte degnissime, di poter svolgere il ruolo di Questore. Mi domando però come voteranno i cinque consiglieri con due candidature in campo. Detto questo, non escludiamo che le minoranze possano arrivare ad una soluzione proficua entro i lavori, domani mattina. Quindi noi come Partito Democratico, per rispettare le volontà delle minoranze di poter avere una tribuna di discussione ulteriore, non abbiamo nulla contro, anzi chiediamo che venga rinviato a domani mattina il voto e speriamo che la notte porti consiglio, anche se mi pare che il sonno sarà molto travagliato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Ho altri due consiglieri iscritti. La parola subito al consigliere Bertani, poi il consigliere Fabbri.

 

BERTANI: Per rispondere al consigliere Caliandro: il Movimento 5 Stelle voterà la consigliera Piccinini, siccome abbiamo registrato nell’interlocuzione che forse c’era un problema riferito alla persona, però ribadisco essere un’impressione che abbiamo ricevuto, che ho ricevuto io e la stessa consigliera Piccinini, semplicemente il gruppo ha deciso che eventualmente poteva proporre un’altra persona. Ritengo che nelle dinamiche politiche (viste anche ad altri livelli) se c’è una preclusione su una persona, il gruppo possa proporre un altro nome. Sicuramente però deve esserci un’interlocuzione e sicuramente è il gruppo che decide e non sono altri che decidono e l’invito è a confrontarsi fra capigruppo per valutare diverse posizioni in campo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Alan Fabbri.

 

FABBRI: Ringrazio il consigliere Caliandro, ma noi non abbiamo bisogno di altro tempo per ragionare sul nome che proponiamo, lo riproponiamo convintamente e mi permetta, Caliandro, di fare una riflessione: o è una cosa delle opposizioni o il PD va dentro alla questione e si prende la responsabilità, perché dagli interventi che sono stati fatti prima mi sembra di aver capito che la palla rimaneva alle opposizioni, le opposizioni faranno le loro scelte, non abbiamo bisogno di altre interlocuzioni con altri soggetti che fanno parte della minoranza all’interno di quest’aula, ci faccia votare e noi siamo tutti tranquilli e contenti e l’UP parte. Sinceramente che uno chieda per nostro conto la possibilità di avere più tempo non è mai capitata. Neanche Mattarella fa una roba del genere!

Capisco che ci siano delle difficoltà all’interno del Movimento 5 Stelle sull’identificare una figura, però non è che possiamo passarli tutti adesso. Non è che facciamo quarantacinque nomi, finché non si trova quello giusto. Noi abbiamo indicato una persona, per noi correttezza e credo anche coerenza vuole che, se il Movimento 5 Stelle ha indicato la Piccinini, ha indicato la Piccinini e se il PD non interviene nei fatti della minoranza, non interviene nei fatti della minoranza, altrimenti è veramente imbarazzante. Dopo ognuno si prende le proprie responsabilità. Credo che abbiamo già dichiarato tutti quello che vogliamo, andiamo al voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Mi dispiace intervenire continuamente, ma mi sento in dovere di rimettere sempre bene al centro il pallino. Il Movimento 5 Stelle ha fatto un nome e il nome è quello, consigliere Fabbri. Questo momento di impasse e di stallo è inutile che lei dica “è colpa vostra”: è colpa della Lega che si è irrigidita in una posizione incomprensibile. Quindi io capisco anche il resto dell’Aula che si pone in una posizione di riflessione, perché la vostra posizione è stata fin dall’inizio incrollabile e inattaccabile: voi avete un patto di coalizione di centrodestra che volete mantenere, questo patto di coalizione di centrodestra mette in crisi la rappresentanza dell’Assemblea e quindi anche voi siete corresponsabili di questa situazione di impasse, perché su questo non vi mettete assolutamente in discussione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti, andiamo in votazione.

Prego, Taruffi.

 

TARUFFI: Io ho avanzato una proposta, se poi non frega niente a nessuno si dice “non ce ne frega niente, votiamo”, però io la proposta l’ho fatta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ai sensi degli articoli 33 dello Statuto e 3 del Regolamento interno, si procede quindi alla nomina del Questore, come ho già detto all’inizio, per appello nominale, voto palese.

Chiedo al consigliere-segretario Rancan di iniziare con il primo appello.

 

(interruzioni del consigliere Taruffi)

 

Io non avevo compreso, se così è, una richiesta formale, ma è a livello di consiglio politico. Mi pareva, e mi pare, che non ci sia nel campo del centrodestra o comunque dell’opposizione in generale la richiesta di andare a rinvio e abbiamo già iniziato le operazioni di voto.

Procediamo.

 

Il consigliere segretario Matteo Rancan effettua l’appello nominale dei consiglieri che così si esprimono:

 

ALLEVA Piergiovanni

(assente)

BAGNARI Mirco

astenuto

BARGI Stefano

(assente)

BENATI Fabrizio

(assente)

BERTANI Andrea

Piccinini

BESSI Gianni

astenuto

BONACCINI Stefano

astenuto

BOSCHINI Giuseppe

astenuto

CALIANDRO Stefano

astenuto

CALVANO Paolo

astenuto

CAMPEDELLI Enrico

astenuto

CARDINALI Alessandro

(assente)

DELMONTE Gabriele

Tagliaferri

FABBRI Alan

Tagliaferri

FACCI Michele

Tagliaferri

GALLI Andrea

Tagliaferri

GIBERTONI Giulia

(assente)

IOTTI Massimo

astenuto

LIVERANI Andrea

Tagliaferri

LORI Barbara

astenuta

MARCHETTI Daniele

Tagliaferri

MARCHETTI Francesca

astenuta

MOLINARI Gian Luigi

astenuto

MONTALTI Lia

astenuta

MORI Roberta

astenuta

MUMOLO Antonio

astenuto

PARUOLO Giuseppe

astenuto

PETTAZZONI Marco

Tagliaferri

PICCININI Silvia

Piccinini

POLI Roberto

astenuto

POMPIGNOLI Massimiliano

Tagliaferri

PRODI Silvia

Bertani

PRUCCOLI Giorgio

astenuto

RAINIERI Fabio

Tagliaferri

RANCAN Matteo

Tagliaferri

RAVAIOLI Valentina

(assente)

RONTINI Manuela

astenuta

ROSSI Nadia

astenuta

SABATTINI Luca

astenuto

SALIERA Simonetta

Non partecipa al voto

SASSI Gian Luca

Piccinini

SENSOLI Raffaella

(assente)

SERRI Luciana

astenuta

SONCINI Ottavia

(assente)

TAGLIAFERRI Giancarlo

astenuto

TARASCONI Katia

astenuta

TARUFFI Igor

Bertani

TORRI Yuri

Non partecipa al voto

ZAPPATERRA Marcella

astenuta

ZOFFOLI Paolo

astenuto

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

46

Assenti

4

Astenuti

25

Non votanti

2

Voti a favore del consigliere Giancarlo Tagliaferri

10

Voti a favore della consigliera Silvia Piccinini

2

Voti a favore del consigliere Andrea Bertani

2

Schede bianche

--

Schede nulle

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo pertanto eletto il consigliere Giancarlo Tagliaferri.

 

(brusio in Aula e pausa per verifica e controllo della votazione)

 

Per cortesia, gli scrutatori al tavolo insieme ai funzionari e al consigliere-segretario Rancan che ha fatto la chiama. Possiamo sederci, c’è il risultato delle correzioni sui presenti e naturalmente sulla Piccinini, ricontrollando i voti.

 

Presenti

42

Assenti

8

Astenuti

25

Non votanti

2

Voti a favore del consigliere Giancarlo Tagliaferri

10

Voti a favore della consigliera Silvia Piccinini

3

Voti a favore del consigliere Andrea Bertani

2

Schede bianche

--

Schede nulle

--

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro pertanto eletto Questore il consigliere Giancarlo Tagliaferri.

 

OGGETTO 6398

Delibera: «L.R. 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) - Approvazione del Programma per il miglioramento dell’accessibilità degli edifici pubblici.» (Proposta della Giunta regionale in data 16 aprile 2018, n. 516) (149)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6398/1 oggetto 6486 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Se vi accomodate, possiamo proseguire con l’ordine del giorno, oggetto 6398, proposta recante «Legge Regionale n. 24/2001 e s.m.i – Approvazione Programma per il miglioramento dell’accessibilità degli edifici pubblici» (delibera di Giunta n. 516 del 16/04/2018).

La Commissione “Territorio, Ambiente e Mobilità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 maggio 2018 con la seguente votazione: ventisei voti a favore, nessun contrario e tre astenuti. Su tale oggetto insistono due proposte di emendamento a firma del consigliere Tagliaferri.

Ora si apre la discussione. Siamo in discussione generale sul provvedimento, massimo dieci minuti per ciascun consigliere.

La consigliere Prodi ha chiesto la parola. Ne ha facoltà.

 

PRODI: Grazie. Chiedo cinque minuti di sospensione, perché abbiamo un ordine del giorno che sto per consegnare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Se sono cinque minuti per una questione tecnica, mi sento, senza mettere al voto, di concedere la sospensione. Quindi la seduta è sospesa.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,41, è ripresa alle ore 15,55)

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo i lavori dell’Assemblea, siamo all’oggetto 6398. Alle due proposte di emendamento a firma del consigliere Tagliaferri si è aggiunto un ordine del giorno a firma: Prodi, Taruffi, Sabattini, Torri, Bagnari, Montalti, Caliandro, Serri, Rontini e Boschini.

Apriamo la discussione generale sul provvedimento.

La parola alla consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente. Prima di entrare nel merito del provvedimento, vorrei dare qualche numero sul patrimonio ERP dell’Emilia-Romagna, anche per capire l’importanza del provvedimento in discussione oggi. Parliamo di 6.100 fabbricati che comprendono 59 mila appartamenti (un patrimonio enorme), di questi quasi il 40 per cento risale a prima del 1960, quindi è un patrimonio che è obsoleto, per cui necessita di interventi. Sicuramente uno degli interventi prioritari è quello relativo all’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti sia all’interno degli alloggi sia per quello che riguarda l’abbattimento delle barriere rispetto all’accessibilità delle parti comuni. Questo non solo per rendere gli edifici adeguati ai requisiti previsti dalla normativa vigente, ma soprattutto – questo è l’elemento che sicuramente ci sta più a cuore – per garantire agli assegnatari ERP, in particolare a quelli più fragili (anziani e le persone che hanno delle disabilità), un utilizzo il più possibile comodo e funzionale degli alloggi anche al fine di fare in modo che queste persone possano godere di autonomia e libertà di movimento, che è un elemento fondamentale per assicurare una buona qualità. Va rilevato anche che circa il 30 per cento dei nuclei assegnatari di questi edifici sono anziani con un’età superiore ai sessantacinque anni, per cui gli interventi relativi all’accessibilità diventano ancor più importanti e urgenti.

Proprio partendo da questi presupposti, la Giunta ha scelto di promuovere un programma per il miglioramento dell’accessibilità degli edifici ERP attraverso cui la Regione si propone di valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni attraverso interventi volti a migliorare l’accessibilità degli alloggi, degli spazi comuni e anche quindi a migliorare la qualità degli alloggi pubblici per gli utenti. È previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro, quindi ci sono già delle risorse che verranno destinate al programma.

Qualche elemento in più di dettaglio rispetto alla delibera che andiamo a discutere. Le risorse saranno ripartite per ambito provinciale e questo al fine di garantire un’equilibrata allocazione delle risorse stesse, cercando di stare vicino a tutti i territori, verranno ovviamente ripartite anche sulla base della distribuzione territoriale del patrimonio ERP e anche valutando quella che è la condizione degli alloggi del patrimonio in questione. Va anche detto che una quota non inferiore all’80 per cento di quello che sarà lo stanziamento regionale dovrà essere destinata ad opere per il miglioramento dell’accessibilità orizzontale e verticale dell’edificio e questo proprio per garantire la piena accessibilità degli alloggi in esso presenti. In tal senso saranno ammessi interventi sia di realizzazione di nuovi sistemi di risalita (ascensori e montascale) sia interventi di miglioramento e di efficientamento dei sistemi già esistenti. Quindi non solo il nuovo, ma andremo anche a riqualificare l’esistente. La quota rimanente del contributo regionale potrà riguardare anche altre opere complementari, sempre con l’obiettivo del miglioramento dell’accessibilità complessiva attraverso interventi sugli spazi esterni e interni e quindi cercando di fare in modo che le barriere architettoniche vengano eliminate.

Io vorrei anche cogliere l’occasione per ricordare che l’impegno della Regione sul tema dell’accessibilità e sul tema dell’abbattimento delle barriere non nasce certo oggi. Intanto c’è un provvedimento importante ovvero il rifinanziamento da parte dello Stato, dopo quasi quattordici anni, del fondo nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche; quasi un sesto dei finanziamenti nazionali, con risorse pari a 29 milioni di euro, sono state destinate alla nostra Regione e questo permetterà di finanziare quelle che sono le domande di contributo presenti nelle graduatorie comunali e quindi riusciremo a dare risposta a circa 8.600 persone che hanno chiesto un contributo proprio per migliorare l’accessibilità alla propria casa, quindi qui parliamo di edifici privati. Ma ci tengo anche a ricordare che negli ultimi anni la Regione ha creato un fondo regionale assegnando a Comuni e Unioni 5,5 milioni in tre anni per finanziare gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Infine abbiamo nel 2017, attraverso uno specifico bando, un finanziamento di 2 milioni di euro provenienti dal fondo regionale a cui facevo riferimento per l’intervento sulle barriere architettoniche domestiche e questo ha permesso di finanziare 633 contributi a famiglie che ne avevano fatto domanda.

Ho dato atto di una serie di finanziamenti che sono finanziamenti importanti, che forse in termini aggregati ci tengono distanti da quello che è un tema che in realtà riguarda la quotidianità e l’elemento più vicino alle persone, perché riguarda rendere le proprie case vivibili e accessibili. Quindi quello che discutiamo oggi è un ulteriore passo e un ulteriore segnale di vicinanza agli utenti fragili dell’ERP, alle persone fragili della nostra regione e anche il segnale di una Regione che continua a guardare con grande attenzione a temi che sono fondamentali per garantire che la qualità della vita di tutti i cittadini emiliano-romagnoli, al di là di quelle che possono essere le barriere da affrontare possa essere in qualche modo migliorato anche attraverso degli interventi che possono sembrare piccoli come un montascale, ma che in realtà possono cambiare notevolmente la qualità della vita privata, ma anche l’appartenenza ad una comunità di una persona.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Montalti.

Ha chiesto la parola il consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. In realtà è sull’ordine dei lavori: chiedo la verifica del numero legale perché c’è l’Aula praticamente vuota. Per proseguire i lavori, visto che avremmo un intervento da fare, ci piacerebbe avere almeno la maggioranza dei presenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Delmonte.

Siamo in dibattito, quindi prima del voto facciamo la verifica. Intanto verifichiamo comunque: ci vuole poco.

Intanto continuiamo con il dibattito.

Il consigliere Pettazzoni ha chiesto la parola. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Diciamo che questo programma si poggia su un caposaldo che è l’articolo 1 della legge regionale n. 24 dell’8 agosto 2011 che, proprio all’articolo 1, recita che «le finalità della programmazione degli interventi di edilizia residenziale sociale sono volti tra l’altro a favorire gli interventi di manutenzione, recupero, sostituzione del patrimonio edilizio esistente per renderlo adeguato ai requisiti di risparmio energetico, di resistenza al sisma, di sicurezza e di accessibilità stabiliti dalle norme vigenti in materia», quindi l’accessibilità che si va ad invocare con questo programma è una parte di tanti interventi complessi che dovranno essere effettuati prima o poi su tutti questi fabbricati, che nella relazione fatta anche da chi mi ha preceduto è stato stabilito che hanno un problema certamente di vetustà, che prima o poi andrà affrontata. Quindi partiamo da forse uno degli interventi, tra quelli elencati in questa legge, meno onerosi, benché fondamentali – ci tengo a sottolinearlo – sull’abbattimento delle barriere architettoniche e l’accessibilità ai fabbricati. Nella pagina successiva (3) lo dice proprio, c’è un focus dove si dichiara che «una percentuale elevata di tali alloggi o edifici necessita in particolare di interventi diretti all’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti all’interno delle alloggi o il superamento delle barriere o all’accessibilità delle parti comuni non solo per renderli adeguati ai requisiti previsti in materia dalla normativa vigente, ma soprattutto per garantire agli assegnatari ERP più deboli – quindi anziani e persone con disabilità motorie – un utilizzo il più possibile comodo e funzionale degli alloggi, anche al fine di garantire a queste persone la più ampia e autonoma libertà di movimento». Anche questa parte è assolutamente condivisibile.

Si va poi a girare pagina ancora e, nonostante abbiamo avuto sia in Commissione che poco fa dalla consigliera Montalti che ci ha preceduto, una cifra indicativa di 2 milioni, si va comunque a deliberare un qualche cosa in cui non ci sono cifre scritte e stabilite: si parla di 2 milioni e, visto anche che la quantità di alloggi su cui intervenire sono oltre cinquantamila, capite bene che è una quantità di risorse che potrà significare ben poco in termini di manutenzione e di abbattimento di barriere architettoniche che sono purtroppo ad oggi ancora tante. Sui parametri all’articolo 2 del programma «verrà tenuto conto sia della distribuzione territoriale del patrimonio e della vetustà del patrimonio ERP e quindi assegnato al primo parametro ci sarà un peso del 70 per cento ed al secondo un peso pari al 30 per cento», andrebbe secondo me, prima di dare un parametro così rigido, fatta magari una verifica rispetto alla situazione sul territorio, perché mettiamo caso che – dico città a caso – a Piacenza sia tutto okay, non c’è bisogno di investire a Piacenza, magari a Rimini c’è più necessità di interventi e quindi dare una prevalenza per l’assegnazione ad una distribuzione territoriale, probabilmente, a meno che non ci sia una ricerca che ce lo certifica, potrebbe essere un parametro discutibile.

Giro ancora pagina, vado al punto 4 (Tipologia dell’intervento), dove troviamo che «una quota non inferiore all’80 per cento va destinata per il miglioramento dell’accessibilità. Il restante 20 per cento del contributo potrà riguardare altre opere complementari sempre dirette al miglioramento e all’accessibilità complessiva attraverso interventi sugli spazi esterni ed interni dall’eliminazione delle barriere architettoniche», questo lo cito perché quando al punto 7 (Criteri di esclusione di priorità) «saranno considerati prioritari gli interventi localizzati nei Comuni capoluogo di provincia», anche questa è una piccola limitazione che andrei sinceramente a rivedere, ma quanto più al successivo punto: «priorità agli interventi che prevedono la realizzazione di interventi che garantiscono piena accessibilità orizzontale e verticale fino all’alloggio», dove questo «fino» ha un significato assolutamente rilevante e importante, perché, per far sì che l’accessibilità sia garantita fino all’alloggio, occorre anche guardare a monte se ci sono barriere architettoniche ad esempio nelle parti comuni o nelle parti esterne al fabbricato. Quindi sono tutte puntualizzazioni che, secondo noi, vanno sottolineate.

Concludo dicendo una cosa che in parte ho già detto, che questi 2 milioni sono una cifra sicuramente importante come punto di inizio, ma di certo non sufficiente a dare un significativo contributo a tutto quello che è il monte fabbricati inidoneo al momento attuale; ci saremmo aspettati da questa maggioranza più energia per ottenere qualche fondo in più rispetto a questi 2 milioni. Sarà sicuramente un punto di partenza, però è una cifra con cui si fa poco, specie se poi saranno distribuiti a pioggia come i criteri che ho poc’anzi menzionato saranno mantenuti tali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha la parola la consigliera Prodi.

 

PRODI: Grazie, presidente. Prima di tutto volevo annunciare il sostegno ovviamente all’oggetto in votazione, perché ogni azione che sia volta a rendere più vivibile l’edilizia residenziale pubblica va perseguita, quindi senz’altro siamo in un percorso virtuoso che condividiamo.

Introduco brevemente anche i contenuti dell’ordine del giorno, per cui ringrazio anche il collega Sabattini per la scrittura e gli altri colleghi per la firma e anche l’Assessorato per la disponibilità anche ad affrontare questi temi, perché, a fronte delle politiche rispetto all’edilizia residenziale pubblica che sono molte sempre a garantire comunque un parco vivibile e anche ad intraprendere azioni che facciano sì che chi occupa queste case sia a pieno titolo corrispondente ai requisiti, però ci sono due considerazioni che è bene fare e sono tratte dalla clausola valutativa della legge n. 24/2001, che fra gli alloggi non assegnati vi sono anche alloggi vuoti perché necessitano di manutenzione o ristrutturazione, che rappresentano oltre il 50 per cento degli alloggi presenti ma non assegnati. Poi c’è un altro dato che è il dato delle domande rispetto agli alloggi disponibili: se c’è una media del 55,9 ci sono comuni, soprattutto non capoluogo, dove questo invece è un dato molto elevato e in alcuni comuni si va oltre anche il 200 per cento delle domande rispetto al parco disponibile. Quindi questo ordine del giorno inizia a porre anche il tema o, perlomeno, ripropone il tema, perché è un tema sempre presente, di come fare ad aumentare anche l’offerta del parco degli alloggi. Quindi individua due azioni: una abbastanza immediata, di affiancare i Comuni per implementare azioni che aumentino la disponibilità del parco alloggi attraverso il recupero nell’efficienza della manutenzione, quindi possibilmente riducendo i tempi di indisponibilità degli alloggi, quindi chiamiamo ad alloggi fermi; l’altro invece iniziare a pensare, ovviamente nella disponibilità di future risorse, ad un’integrazione del Piano casa che aumenti il numero di unità di alloggi destinati all’edilizia residenziale pubblica, però ovviamente con certi criteri (riqualificazione e rigenerazione) puntando alla sostenibilità energetica e soprattutto alla qualità e vivibilità degli interventi che creino contesti socio-abitativi che contemplino più realtà e non contribuiscano né alla ghettizzazione né alla gentrificazione. Si vuole iniziare o perlomeno continuare a pensare anche ad un’espansione dell’offerta verso queste categorie che in certi comuni creano una vera e propria emergenza abitativa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Prodi.

Ricordo che siamo in discussione generale.

Consigliere Talgiaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente. Nell’affrontare il tema dell’accessibilità all’edilizia residenziale pubblica è necessario partire da una rapida analisi dei dati contenuti nella relazione in ordine alla clausola valutativa della legge regionale n. 24/2001 sulla disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo, recentemente sottoposta all’esame della Terza commissione. Nell’analisi non si può prescindere da tre fattori: 1. i dati demografici relativi all’utenza; 2. la vetustà del patrimonio immobiliare; 3. l’insieme degli interventi programmati per non andare a sovrapporsi ad essi con il nuovo bando. La distribuzione degli utenti ERP per classi di età evidenzia una cospicua presenza di ultrasessantacinquenni, infatti quasi un quarto degli utenti ERP ha oltre sessantacinque anni di età, il 10 per cento ha un’età compresa fra i settantacinque e gli ottantaquattro anni e il 4 per cento ha oltre gli ottantacinque anni. Tali percentuali confermano una loro sostanziale staticità nell’arco dell’ultimo quinquennio, ma comunque saranno destinati gradatamente a innalzarsi con l’invecchiare dell’utenza.

Venendo al patrimonio immobiliare, da una rapida ricognizione dei dati forniti possiamo constatare che il 58,1 per cento dei circa 6.500 fabbricati facenti parte del patrimonio ERP dell’Emilia-Romagna è stato edificato anteriormente agli anni Settanta e il 29,9 per cento è antecedente agli anni Novanta. Quasi l’88 per cento del patrimonio immobiliare ERP dell’Emilia-Romagna è stato quindi edificato prima dell’entrata in vigore della legge 9 gennaio 1989, n. 13 che fra l’altro prevede, in occasione della costruzione di nuovi edifici ovvero nella ristrutturazione di interi edifici, compresi quelli edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, che sia prevista l’installazione di un ascensore per ogni scala principale raggiungibile mediante rampe prive di gradini, nel caso di immobili con più di tre livelli fuori terra. Questi dati, se incrociati con quelli relativi all’anzianità dell’utenza, possono far sorgere dubbi più che legittimi in ordine ad una forzosa segregazione domiciliare di molti utenti anziani con problemi di deambulazione. Purtroppo nella relazione redatta in occasione della clausola valutativa della legge n. 24/2001 nessun dato viene riportato in ordine allo stato dell’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del patrimonio immobiliare pubblico né tantomeno in ordine all’applicazione delle norme nazionali relative alla presenza o meno di ascensori all’interno degli edifici di proprietà ERP. Comunque, anche in carenza di dati statistici accurati, che forse l’assessore avrà la compiacenza di fornire in sede di replica, il semplice accostamento dei dati rinvenibili in ordine alla vetustà degli immobili con quelli relativi all’età degli utenti fa facilmente intuire l’ordine del problema. È quindi benvenuto questo bando, anche se i miseri 2 milioni annunciati in Commissione sono come una goccia nel mare, sempre che a questi non venga affiancato, anche in un secondo tempo, un adeguato intervento attuato dalla Regione ricorrendo a fondi propri. Mi sembra di capire che i 2 milioni messi a disposizione fanno parte di una riassegnazione di un residuo vincolato che deve essere impegnato entro metà luglio e che, per la tipologia di vincolo relativo al finanziamento in oggetto, la proprietà degli immobili oggetto di intervento debba forzatamente essere integralmente pubblica.

Per l’esiguità delle risorse e per la natura del finanziamento non sto quindi ad insistere sul fatto che il bando, una volta perfezionato, venga nuovamente sottoposto alla competente Commissione, ma mi limiterò a suggerire un paio di emendamenti che ritengo migliorativi del testo e che qui illustrerò per economicità di tempi. Il primo emendamento prevede la soppressione del criterio finalizzato a premiare gli interventi localizzati nei comuni capoluogo di provincia. Infatti capita spesso di dimenticare la presenza territorialmente diffusa e capillare del patrimonio ERP che in Emilia-Romagna, ben lungi dal concentrarsi nei soli capoluoghi, copre il 90 per cento dei comuni del territorio regionale. Nell’ultimo decennio poi sono intervenuti due programmi statali: uno nel 2008, in via di conclusione, denominato “Nessun alloggio pubblico sfitto” e l’altro nel 2015 cosiddetto “Piano casa”. A questi due piani si è aggiunto un ulteriore intervento regionale rivolto alle aree urbane di maggiori dimensioni individuate nei comuni capoluogo di provincia e in quelli con almeno cinquantamila abitanti. Detti interventi si sono rivolti principalmente ai capoluoghi ed essendo destinati a ristrutturazioni integrali dovrebbero anche avere risolto il problema delle barriere architettoniche negli edifici coinvolti. Ora è quindi opportuno dare la possibilità anche alle altre realtà territoriali di poter partecipare paritariamente ad un bando che, già per la propria natura di cofinanziare l’intervento all’80 per cento, può dissuadere piccole realtà dal presentare i progetti. Va poi considerato che gli edifici dove ci sono solo alloggi ERP sono poco più della metà (circa il 52,4 per cento), gli altri (la maggioranza di quelli presenti nei piccoli comuni) presentano situazioni molto diversificate. Si pensi soltanto al fatto che vi è un 9 per cento dei fabbricati, dove le relative ACER gestiscono un solo alloggio ERP in fabbricati che ne hanno più di tre e fino a trenta, quaranta. Il secondo emendamento si propone invece di introdurre criteri di premialità basata sul numero di unità immobiliari che l’intervento finanziato riuscirà a rendere fruibili anche a utenti a bassa mobilità grazie alla rimozione delle barriere architettoniche.

Infine posso capire e accettare l’accelerazione per non perdere i 2 milioni di euro di finanziamenti statali utilizzati per questo bando, ma ritengo che sia doveroso che la Giunta assuma su questo tema ben altri tipi di impegni finanziari. Stando infatti ai dati contenuti nella relazione in ordine alla clausola valutativa della legge regionale n. 24/2001, fra le voci principali che determinano la non assegnazione degli alloggi a chi è in graduatoria vi è la presenza del nucleo familiare di persone con problemi di disabilità o scarsa mobilità, che rendono non idonei gli alloggi che via via si rendono disponibili. E questo avviene tanto nel capoluogo quanto in provincia.

Infine occorre ricordare che, a seguito dei piani di vendita degli alloggi ERP, sono aumentati i cosiddetti “condomini misti” nei quali spesso la proprietà pubblica possiede quote condominiali di minoranza ai quali il presente bando non sarà applicabile. La legge di bilancio sarà il tavolo di sfida su questo tema e lì vedremo se saprete mettere somme adeguate su un secondo bando che, uscendo dalla risposta spot, sappia fornire risposte concrete alle tante famiglie in attesa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Non abbiamo altri, per cui darei la parola alla vicepresidente della Giunta Gualmini.

 

GUALMINI, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Molto brevemente per integrare gli interventi che sono stati molto esaustivi e anche molto precisi, quindi ringrazio sia la consigliera di maggioranza che i consiglieri di minoranza per avere approfondito e letto in maniera molto seria e lucida i documenti. Ci tengo però a ribadire alcune cose anche in connessione con la clausola valutativa, che proprio la scorsa settimana ho presentato in Commissione sulla legge n. 24/2001, modificata nel 2013. È vero che 2 milioni non sono certamente una cifra esorbitante, questo è assolutamente sotto gli occhi di tutti e quindi è da considerarsi questo come un inizio di un processo che speriamo diventi strutturale e che possa continuare almeno fino a che questa Giunta sarà insediata. Pur tuttavia non bisogna perdere di vista la complessità e il quadro d’insieme degli interventi che sono stati fatti, perché non solo questi 2 milioni andranno – come si è detto – per vincoli tecnici esclusivamente al patrimonio pubblico, perché non è possibile destinarli a soggetti privati, ma questi 2 milioni si affiancano di fatto all’altro canale di finanziamento proprio degli interventi contro le barriere architettoniche che questa Giunta ha di fatto rivitalizzato a partire dal 2015. Quindi esisteva un fondo regionale per le barriere architettoniche che è stato un po’ ballerino anche dentro questa istituzione negli anni passati, dal 2015 è stato ripristinato, nel giro di tre anni abbiamo finanziato tutte le domande, tutte quelle arrivate dai Comuni con un impegno finanziario che, se non ricordo male, supera i 6 milioni di euro. C’è poi una terza filiera di finanziamento (più cospicua ancora) che è quella delle domande di soggetti privati per interventi a favore dell’accessibilità chiesti al Governo statale secondo la legge n. 13/89. Qui abbiamo moltissime famiglie dell’Emilia-Romagna in attesa del rimborso di opere fatte in passato, il fondo era fermo dal 2004 e devo dire che, anche grazie allo sforzo che l’Emilia-Romagna ha fatto, in particolare il mio Assessorato, siamo riusciti finalmente ad ottenere che questo fondo venisse ripristinato e quindi a breve arriveranno 29 milioni in prima battuta per coprire quei 35 milioni che rappresentano il fabbisogno delle richieste dei cittadini dell’Emilia-Romagna, con la speranza che il prossimo anno si vadano a coprire tutte le richieste. Quindi abbiamo già tre canali (uno sul pubblico, due sul privato) con cifre complessive sicuramente maggiori rispetto ai 2 milioni.

Poi nessuno ha citato, se non il consigliere Tagliaferri, che ringrazio, il Piano casa. In verità l’articolo 1 della legge n. 24, citata dal consigliere Pettazzoni, si riferisce ad interventi molto complessi di manutenzione, miglioramento, riqualificazione che certamente non possono essere affrontati con i 2 milioni di euro, però, come si descrive bene nella clausola valutativa, in verità dal 2015 è stato messo in piedi il Piano casa Lupi-Delrio che ha significato per la Regione Emilia-Romagna la messa a disposizione di oltre 40 milioni. Tra l’altro ancora alcuni interventi, quelli più grossi di taglia superiore (cosiddetta “linea B” fino a 50 mila euro) sono in corso, perché dureranno fino al 2024 e parliamo di centinaia e centinaia di alloggi che sono stati di fatto per fortuna rimessi a posto, tanto che negli ultimissimi tempi il tasso di assegnazione degli appartamenti è leggermente migliorato. Quindi non dimentichiamo che questi 40 milioni e oltre, perché probabilmente ci saranno ulteriori risorse, di fatto arrivano dopo decenni di silenzio proprio dal punto di vista della manutenzione degli alloggi ERP.

Detto questo riconosciamo l’importanza del tema, non c’è dubbio che ci sono persone anziane davvero segregate in casa, perché strumenti come gli ascensori o le possibilità di accessibilità significano tutto per la qualità della vita, per la possibilità di avere relazioni, per la possibilità di vivere nella propria comunità. Abbiamo ascoltato con attenzione anche le campagne organizzate dal terzo settore, penso AUSER ma anche altre associazioni. Quindi questo è un primo avvio di un’iniziativa ad hoc proprio sulla mobilità verticale che però – ci tengo a sottolineare – si inserisce dentro ad un quadro più sistemico e più ampio, per fortuna, di interventi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, vicepresidente della Giunta Gualmini.

Abbiamo concluso la discussione generale, apriamo la discussione generale sugli emendamenti. Cinque minuti per consigliere.

Non ci sono iscritti, procediamo con le dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti, ordini del giorno e sul provvedimento. Cinque minuti per gruppo.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Sull’ordine del giorno della collega Prodi devo dire che sono stati forse fatti un po’ troppi voli pindarici nel presentare questo testo, probabilmente era sufficiente scrivere che nel dispositivo si voleva intervenire nel recupero di alloggi indisponibili sicuramente con recupero di efficienza, con manutenzioni al passo con i tempi. Lo avrei scritto in maniera un po’ più semplice. Anche il secondo dispositivo mi sembra – non voglio ovviamente usare aggettivi a sproposito – veramente il modo per complicare una richiesta legittima e semplicissima dove, senza andare a scomodare la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Corte costituzionale, si poteva semplicemente dire che, visto che sono di più le richieste rispetto a quelle che sono le unità abitative disponibili, sarebbe il caso di riqualificare quelli che sono oggi costruiti ma non disponibili, ovviamente con i crismi della moderna edilizia, e anche andare a riqualificare quartieri in cui oggi ci sono fenomeni di ghettizzazione, senza arrivare alla gentrificazione. Detto questo, il voto sull’ordine del giorno sarà di astensione, sugli emendamenti proposti dal questore Tagliaferri il voto sarà favorevole, sul programma in generale, stante anche le perplessità che sia il sottoscritto che il collega Tagliaferri abbiamo esposto prima, il voto sarà di astensione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Non ci sono altre richieste per dichiarazione di voto, prima di procedere al voto, su richiesta del consigliere Delmonte, dobbiamo fare la verifica del numero legale.

Chiedo al consigliere-segretario Torri di venire qui al tavolo per fare la chiamata.

 

Il consigliere-segretario Yuri Torri effettua l’appello nominale dei consiglieri:

 

ALLEVA Piergiovanni

(assente)

BAGNARI Mirco

presente

BARGI Stefano

(assente)

BENATI Fabrizio

(assente)

BERTANI Andrea

(assente)

BESSI Gianni

presente

BONACCINI Stefano

(assente)

BOSCHINI Giuseppe

(assente)

CALIANDRO Stefano

presente

CALVANO Paolo

presente

CAMPEDELLI Enrico

presente

CARDINALI Alessandro

(assente)

DELMONTE Gabriele

presente

FABBRI Alan

(assente)

FACCI Michele

presente

GALLI Andrea

presente

GIBERTONI Giulia

(assente)

IOTTI Massimo

presente

LIVERANI Andrea

presente

LORI Barbara

(assente)

MARCHETTI Daniele

(assente)

MARCHETTI Francesca

(assente)

MOLINARI Gian Luigi

presente

MONTALTI Lia

presente

MORI Roberta

presente

MUMOLO Antonio

presente

PARUOLO Giuseppe

presente

PETTAZZONI Marco

presente

PICCININI Silvia

presente

POLI Roberto

(assente)

POMPIGNOLI Massimiliano

presente

PRODI Silvia

presente

PRUCCOLI Giorgio

presente

RAINIERI Fabio

(assente)

RANCAN Matteo

(assente)

RAVAIOLI Valentina

(assente)

RONTINI Manuela

presente

ROSSI Nadia

presente

SABATTINI Luca

presente

SALIERA Simonetta

presente

SASSI Gian Luca

presente

SENSOLI Raffaella

(assente)

SERRI Luciana

(assente)

SONCINI Ottavia

(assente)

TAGLIAFERRI Giancarlo

presente

TARASCONI Katia

presente

TARUFFI Igor

presente

TORRI Yuri

presente

ZAPPATERRA Marcella

presente

ZOFFOLI Paolo

presente

 

PRESIDENTE (Saliera): Si può procedere con la votazione, in quanto ci sono trenta presenti.

Procediamo per alzata di mano con la votazione degli emendamenti: emendamento 1, a firma del consigliere Tagliaferri.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Tagliaferri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Tagliaferri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 6398/1 (oggetto 6486), a firma della consigliera Prodi ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Approvato l’ordine del giorno 6398/1 (oggetto 6486), a firma della consigliera Prodi ed altri.

Metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 6398.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Approvato il provvedimento oggetto 6398.

 

OGGETTO 6362

Delibera: «Autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinati alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici in conto interessi: determinazioni in merito al calcolo forfettario e semplificato del contributo da restituire alla Regione.» (Proposta della Giunta regionale in data 9 aprile 2018, n. 489) (150)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 6362, proposta recante: «Autorizzazione alla cessione in proprietà degli alloggi destinati alla locazione permanente realizzati con contributi pubblici in conto interessi: determinazioni in merito al calcolo forfettario e semplificato del contributo da restituire alla Regione» (delibera di Giunta n. 489 del 09/04/2018).

La Commissione “Territorio, Ambiente e Mobilità” ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 maggio 2018 con la seguente votazione: ventisette voti a favore, nessun contrario e sei astenuti.

Discussione generale. Dieci minuti a consigliere.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente. La delibera che andiamo a discutere adesso chiude il cerchio su tutta quella tematica, di cui abbiamo discusso varie volte soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, che riguarda la possibilità di trasformazione in diritto di proprietà di quegli interventi, soprattutto quelli risalenti nel tempo, relativi alla costruzione di un percorso di politiche abitative che soprattutto vedeva la sua formazione all’interno di politiche che grossomodo risalgono più recentemente all’inizio degli anni duemila, che è il tema della proprietà indivisa. Abbiamo compiuto modifiche normative, abbiamo riaggiornato le delibere proprio per consentire, soprattutto in casi specifici e per la volontà di questi soggetti, di procedere ad una trasformazione, quindi agli assegnatari dare la possibilità di trasformare questa loro proprietà indivisa in proprietà individuale.

Questa delibera serve per cogliere uno di quegli elementi che era stato lasciato indietro, una fattispecie specifica che è quella riguardante gli interventi fatti con il contributo in conto interessi, che sono interventi molto risalenti nel tempo (oltre trentennali), dove spesso si è verificato in alcune fattispecie l’impossibilità di produrre la documentazione da parte dei soggetti interessati (i soggetti che hanno fatto questo intervento) necessaria per procedere alla quantificazione del contributo di restituzione alla Regione per fare questi interventi. Questa delibera va a chiudere questo cerchio individuando un sistema forfettario posto ad una percentuale che garantisce ovviamente il diritto della Regione alla restituzione di questo contributo. Io credo che questo sia l’ultimo atto di un percorso che comunque è lungo e ci tenevo anche a ringraziare l’Assessorato, l’assessore Gualmini e tutti gli uffici che si sono occupati di una tematica che era rimasta probabilmente in giacenza per tanti anni in passato e siamo riusciti, con questo atto che completiamo, a dare una risposta a tanti assegnatari di proprietà indivisa che esistono sul nostro territorio, fornendo loro anche la possibilità, nel caso in cui si trovino in questa fattispecie specifica che prevede l’indisponibilità di produrre quei documenti per contributi e per interventi molto risalenti nel tempo – parliamo di trenta, quaranta anni precedenti – di completare, nel caso fosse necessaria, la trasformazione. Quindi rimandiamo alla disponibilità dei soggetti a proprietà indivisa che hanno fatto questi interventi la facoltà di poter trasformare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Non ho altri iscritti in discussione generale, per cui procediamo con le dichiarazioni di voto. Cinque minuti per gruppo.

Ha la parola il consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo Sinistra Italiana alla delibera. Anche noi esprimiamo apprezzamento per l’assunzione di questo atto che dà una risposta per situazioni di particolare difficoltà che riguardano, da un lato, la questione abitativa e quindi una delle questioni fondamentali per quanto riguarda le persone e in particolare – come ricordava il collega Sabattini – le abitazioni e gli alloggi di cooperativa a proprietà indivisa. Pensiamo sia un atto importante, perché va a semplificare e chiarire una normativa complessa e quindi a risolvere delle situazioni molto delicate per gruppi di persone dando delle risposte, mettendo dei punti fermi. Al di là del tema che meritava questo tipo di risposta, in generale pensiamo sia un atto positivo proprio anche per la tipologia e cioè per il fatto di riuscire, da parte della Regione, a mettere dei punti fermi su argomenti così importanti. Una risposta che viene richiesta su tanti temi, che in questo caso noi crediamo venga data con efficacia. È chiaro che è un aspetto che va a fissare dei punti per una casistica particolare in un tema complesso, che è stato affrontato da parte dell’Assessorato e da parte di diversi consiglieri nella sua complessità per lungo tempo, che merita tuttora una attenzione particolare proprio per la delicatezza del tema abitativo e per l’altrettanta delicatezza del fatto che si parla di realtà cooperative dove, come è, al di là della questione abitativa, anche per altri settori, sono interessati non solo aspetti strettamente economici, ma anche personali nel momento in cui la cooperazione coinvolge le persone anche da un punto di vista di comunione di intenti e di intervento diretto. Per questo pensiamo sia apprezzabile questo tipo di atto e l’attenzione che è stata dedicata fin qua dal nostro gruppo e da tutti i consiglieri, Assessorato in testa, a questa tematica. Pensiamo che si debba continuare su questa strada da un punto di vista non soltanto normativo, ma anche proprio di attenzione verso le persone, perché è quello che va fatto in questi casi ed è quello che dovrebbe fare un ente pubblico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la delibera oggetto 6362.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Approvata la delibera oggetto 6362.

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Saliera): Prima di procedere con gli atti di indirizzo, vi informo che è stata presentata una richiesta di iscrizione urgente del seguente oggetto 5707, da parte del consigliere Daniele Marchetti: «Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti della società dell’aeroporto “Marconi” di Bologna affinché il prima possibile regolarizzi la propria posizione inserendo all’interno del proprio PSSA almeno un medico presente h24», a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Pompignoli, Rainieri, Rancan e Bargi.

Se approvata, la risoluzione sarà iscritta in coda agli altri atti di indirizzo.

Un intervento a favore per l’iscrizione, un intervento contro l’iscrizione: tre minuti ciascuno.

Ha la parola il consigliere Daniele Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Ovviamente il mio sarà un intervento a favore l’iscrizione dell’oggetto all’ordine del giorno del Consiglio. È un documento datato, infatti è del novembre 2017, ma credo che la questione dell’assenza di un medico h24 presso l’aeroporto di Bologna sia tornato alla ribalta un po’ per via di un fatto di cronaca, visto che c’è stato un altro decesso pochi giorni fa presso lo scalo aeroportuale di Bologna. Ora, senza volere strumentalizzare il decesso di una persona che non è il caso, credo che sia giunto il momento di affrontare il problema. Visto che c’è già stata l’apertura anche da parte del Comune di Bologna a fare un ragionamento di questo tipo, credo che sia arrivato il momento anche per quanto riguarda la Regione, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna di prendere una posizione e risolvere questo problema: la mancanza di un medico fisso presso l’aeroporto “Marconi” di Bologna.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Daniele Marchetti.

Un intervento contro l’iscrizione?

Prego, consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Presidente, da quello che si apprende dai giornali di oggi, pare che la cosa sia stata già risolta dal Comune di Bologna e quindi pare alquanto pretestuosa la richiesta del consigliere Marchetti. Dice di non voler speculare, ma presenta una risoluzione già datata. Forse la sede più opportuna quando le cose si hanno a cuore e fanno riferimento all’anno 2017, quando l’anno in corso è il 2018, sarebbe stata l’iscrizione legittima, sì, ma nella Commissione competente.

Consigliere Marchetti, la presenti in Commissione e la discuteremo quanto prima.

 

PRESIDENTE (Saliera): Non sono previste repliche... Consigliere Daniele Marchetti, un minuto per fatto personale, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Io non sto speculando sul decesso di una persona, ci mancherebbe altro. Il fatto che la risoluzione è rimasta iscritta all’ordine del giorno generale per diversi mesi è perché abbiamo già letto un’apertura da parte del neoassessore comunale alla sanità Barigazzi mesi fa, quindi ho aspettato per vedere se la situazione comunque poteva avere degli sviluppi ulteriori. Visto che ad oggi non si è mosso un dito e si è tornati di nuovo sui giornali a dire che si ha l’intenzione di risolvere il problema, credo sia giunto il momento anche da parte nostra di prendere una posizione. Tutto qua. Se ho aspettato – ripeto – è perché volevo vedere se, dopo la prima apertura letta sui giornali mesi fa, ci potessero essere comunque degli ulteriori sviluppi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): Respinta l’iscrizione dell’oggetto 5707.

 

OGGETTO 3928

Risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle Forze Armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione 2082/2004. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli, Tagliaferri

(Discussione)

 

OGGETTO 6408

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere alle Ferrovie dello Stato l’immediata soluzione dei problemi di natura logistica e strumentale che minano la sicurezza dei passeggeri, ad affrontare le tematiche specifiche sollevate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, nonché a sostenere le richieste del personale delle Forze dell’Ordine per il rafforzamento degli organici e dei mezzi in dotazione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione)

 

OGGETTO 6409

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché sia estesa la libera circolazione sui servizi di trasposto pubblico locale di competenza regionale agli Ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro presenti sul territorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con la discussione sugli oggetti 3928, 6408 e 6409 in modo congiunto, il primo è a firma dei consiglieri Galli e Tagliaferri: «Risoluzione per impegnare la Giunta a modificare la normativa regionale al fine di estendere l’accesso gratuito al servizio ferroviario anche al personale delle forze armate nel loro complesso, secondo le modalità già previste per l’elenco di ufficiali ed agenti contenuto nella deliberazione n. 2082/2004». Approvata questione sospensiva nella seduta antimeridiana del 18 aprile 2018.

L’oggetto 6408: «Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere alle Ferrovie dello Stato l’immediata soluzione dei problemi di natura logistica e strumentale che minano la sicurezza dei passeggeri, ad affrontare le tematiche specifiche sollevate dalle organizzazioni sindacali della Polizia, nonché a sostenere le richieste del personale delle forze dell’ordine per il rafforzamento degli organici e dei mezzi in dotazione», a firma della consigliera Piccinini.

Oggetto 6409: «Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché sia estesa la libera circolazione sui servizi di trasposto pubblico locale di competenza regionale agli ispettori del lavoro assegnati alle sedi dell’Ispettorato territoriale del lavoro presenti sul territorio regionale», a firma della consigliera Gibertoni.

Apriamo la discussione generale sui documenti, dieci minuti per ciascun consigliere. Abbiamo circa dieci minuti, poi chiuderemo la seduta e proseguiremo domani mattina.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente. Questa risoluzione nasce da una precedente interrogazione con risposta immediata del consigliere Bignami, che chiedeva, a proposito di una farraginosa regolamentazione che riguardava l’accesso alle ferrovie da parte degli appartenenti alle forze dell’ordine, una modifica che sarebbe stata poi accordata, parola dell’assessore Donini. Ricordo che l’interrogazione era del 22 novembre 2016, quindi è datata, da allora ci dovrebbero essere stati degli sviluppi che avrei avuto piacere di sentire in corso di dibattito dall’assessore Donini, che però non vedo presente. In questa risoluzione noi chiediamo l’equiparazione delle forze dell’ordine che avevano già avuto una modifica del regolamento, con cui potevano accedere ai treni, allargandola agli appartenenti alle forze armate.

Qual è la motivazione alla base di questa estensione di un trattamento di favore? È palese, è evidente: è notizia di ieri sui giornali di un fatto accaduto in Lombardia, l’estensione di questo trattamento di favore dovrebbe portare una maggiore sicurezza sui treni. Sappiamo che molto spesso i controlli sono vittime di aggressioni, sono vittime di aggressioni violente – la notizia che riportavo poco fa – in Lombardia si parla addirittura di un poliziotto che è stato gravemente ferito nel momento in cui dava man forte al controllore che si era limitato a svolgere il proprio lavoro chiedendo il titolo di viaggio. Quindi noi chiediamo che sopra le ferrovie aumentino il numero delle persone che possono essere incentivate ad usare il treno e, con questo loro maggior utilizzo, portino una maggiore sicurezza sulle ferrovie stesse. Ricordo che nell’interrogazione precedente c’era stata una modifica del titolo di viaggio, perché l’appartenente alle forze dell’ordine poteva viaggiare gratuitamente, ma doveva comunicare la propria presenza all’inizio del viaggio al controllore, il quale doveva prendere nota della presenza sul treno del poliziotto, del carabiniere o del finanziere e alla fine del viaggio cancellare la richiesta del passeggero del trattamento di favore. Come potete capire, era un iter abbastanza farraginoso, complicato (immaginate la presenza di più appartenenti alle forze dell’ordine che sul treno cominciavano a girare cercando i controllori per poter segnalare la propria presenza), quindi per questo trattamento di favore, che però comportava un aggravio del lavoro per il controllore stesso, l’assessore Donini si era impegnato ad arrivare ad una soluzione. Nel caso che sia arrivata questa soluzione, vorremmo che questo trattamento fosse esteso a tutti gli appartenenti alle forze armate dall’elenco come riportato. Non so se avremo la risposta nel corso di questa seduta o domattina, comunque il sunto della nostra risoluzione è questo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo sulla risoluzione 6408, perché il tema della presenza delle forze dell’ordine sui treni ha a che fare anche inevitabilmente con questioni legate alla sicurezza non solo sui treni ma anche nelle stazioni. È la situazione della stazione centrale di Bologna a preoccuparci, che è uno dei principali snodi ferroviari del nostro Paese ed è luogo di transito di pendolari e passeggeri, oltre che naturalmente luogo di lavoro anche del personale della Polizia ferroviaria. Come MoVimento 5 Stelle noi abbiamo chiesto un incontro con il personale della Polfer, anche attraverso le loro rappresentanze sindacali; ci siamo recati prego sul luogo di lavoro e ci siamo resi conto delle criticità e delle condizioni inidonee in cui queste persone devono lavorare. Le criticità che ci sono state sottoposte riguardano per esempio questioni di igiene: diversi sono stati gli episodi che sono anche balzati agli onori della cronaca per quanto riguarda episodi di zecche nella cella dei fermati o nella cosiddetta “camera di sicurezza”, spazi che sono inadeguati: c’è una piccola stanza unica per i fermati, quindi i minori fermati dalla Polfer devono necessariamente, obbligatoriamente convivere con potenziali delinquenti, tanto che questi ultimi ogni volta vengono parcheggiati negli uffici vicini, dove lavora proprio la Polfer che dovrebbe fare altro piuttosto che accudire i minori. Si parla anche di servizi igienici e docce che puntualmente sono inutilizzabili; problemi di comunicazione con l’Alta Velocità e poi ci sono i classici problemi che riguardano i rom e gli abusivi e le misure di deterrenza che sono inefficaci, fino alla cronica carenza di personale che annulla quell’effetto di deterrenza rispetto alla presenza di abusivi e criminali.

Con questa risoluzione noi chiediamo alla Giunta di attivarsi in qualche modo e a richiedere alle Ferrovie dello Stato una soluzione per quanto riguarda i problemi di natura logistica; chiediamo di affrontare tematiche, sollevate anche da alcune organizzazioni sindacali di Polizia, come per esempio l’installazione dei varchi di accesso ai binari o alla presenza di scanner per i bagagli o gli orari di apertura della sala d’attesa; a sostenere anche le giuste richieste del personale delle forze dell’ordine del reale rafforzamento degli organici, perché sappiamo che Bologna nel potenziamento delle forze dell’ordine ha ricevuto, se non sbaglio, venti unità in più, quindi una misura oggettivamente ridicola rispetto alle reali necessità che la nostra stazione ha.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Chiudiamo la discussione, la riprendiamo domani mattina sempre su questi oggetti in forma congiunta. È stata presentata anche una risoluzione, a firma del consigliere Caliandro ed altri, attinente allo stesso argomento e che domattina vi verrà illustrata.

Buona serata a tutti.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 16,59

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Simona CASELLI, Sergio VENTURI e i consiglieri Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Alessandro CARDINALI, Valentina RAVAIOLI e Raffaella SENSOLI.

 

Votazione per appello nominale

 

OGGETTO 6459 “Delibera: «Elezione di un Consigliere regionale a componente dell’Ufficio di Presidenza, Questore dell’Assemblea legislativa.»” (148)

 

Presenti: 42

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Valentina RAVAIOLI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Astenuti: 25

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 2

Simonetta SALIERA, Yuri TORRI.

 

Voti a favore del consigliere Giancarlo Tagliaferri: 10

Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Voti a favore della consigliera Silvia Piccinini: 3

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI.

 

Voti a favore del consigliere Andrea Bertani: 2

Silvia PRODI, Igor TARUFFI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 6398 “Delibera: «L.R. 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) - Approvazione del Programma per il miglioramento dell’accessibilità degli edifici pubblici.» (Proposta della Giunta regionale in data 16 aprile 2018, n. 516)” (149)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Tagliaferri:

«A pagina 8 di 12, al “Punto 7 - CRITERI DI ESCLUSIONE E DI PRIORITÀ” le parole “localizzati nei comuni capoluogo di provincia;” sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Tagliaferri:

«A pagina 8 di 12, al termine del “Punto 7 - CRITERI DI ESCLUSIONE E DI PRIORITÀ” dopo le parole “risalita esistenti” sono integrate le parole “- in caso di parità di punteggio assegnato, prevale il progetto che prevede miglioramenti all’accessibilità del maggior numero di alloggi”.»

(Approvato)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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