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219.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 18 DICEMBRE 2018

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 7560

Delibera: «Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2019-2020-2021.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 22 novembre 2018, n. 106) (182)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 7560/1 oggetto 7674 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

PRUCCOLI (PD)

MUMOLO (PD)

GALLI (FI)

TORRI (SI)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Saliera)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

DELMONTE (LN)

 

OGGETTO 7437

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola» (99)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

ZAPPATERRA, relatrice della Commissione

POMPIGNOLI, relatore di minoranza

ROSSI (PD)

BERTANI (M5S)

GALLI (FI)

SASSI (Gruppo Misto)

POMPIGNOLI (LN)

CORSINI, assessore

BERTANI (M5S)

SENSOLI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

ZAPPATERRA (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

TARUFFI (SI)

SENSOLI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 6684

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni in materia di personale e organizzazione. Modifiche alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)» (100)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6684/1 oggetto 7675 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione)

(Ordine del giorno 6684/2 oggetto 7676 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

SABATTINI, relatore della Commissione

BARGI, relatore di minoranza

CALIANDRO (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

PETITTI, assessore

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

SABATTINI (PD)

PICCININI (M5S)

PICCININI (M5S)

SABATTINI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 7437 - 6684

Emendamenti oggetti 7437 - 6684

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10,25

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la duecentodiciannovesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa del giorno 18 dicembre 2018.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Alleva e l’assessore Costi.

 

OGGETTO 7560

Delibera: «Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2019-2020-2021.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 22 novembre 2018, n. 106) (182)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 7560/1 oggetto 7674 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Riprendiamo i nostri lavori della seduta pomeridiana di ieri con l’esame dell’oggetto 7560: «Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2019-2020-2021».

La Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 dicembre 2018 con la seguente votazione: 33 voti a favore, nessun contrario, 5 astenuti.

Il Collegio dei revisori ha dato parere favorevole.

Ora apriamo la discussione generale sul provvedimento: dieci minuti per ciascun consigliere.

La parola al questore Pruccoli.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente. Illustro brevemente, avendo fatto un’illustrazione molto più corposa e dettagliata in Commissione, quello che dovrebbe essere l’ultimo bilancio di previsione di questa Assemblea legislativa della legislatura in corso. Bilancio che prende in considerazione il triennio 2019-2020-2021, redatto secondo il nuovo sistema contabile, introdotto dal decreto legislativo n. 118/2011, entrato pienamente a regime a partire dall’annualità 2016. La struttura del bilancio è quella che abbiamo imparato a conoscere già da due/tre anni, per cui la parte entrata è suddivisa in titoli e la parte spesa è suddivisa in missioni e programmi. Anche questo bilancio ha natura autorizzatoria e, in funzione di ciò, gli stanziamenti costituiscono il limite all’assunzione degli impegni di spesa con esclusione di quelle riguardanti le partite di giro per conto terzi, perché evidentemente su questi non ci sono limiti alla gestione. In particolare, gli stanziamenti sono stati quantificati sulla base delle effettive necessità secondo i nuovi principi contabili che stabiliscono il divieto della quantificazione basata sul criterio della spesa storica su base incrementale, così come si era tutti quanti soliti fare in passato.

Veniamo al volume di questo bilancio riguardo alle tre annualità in discussione. Abbiamo un volume complessivo di 29.615.884 per l’annualità a seguire (2019) che sale nell’annualità 2020-2021 fino a 30.023.884; sale di 408 mila euro semplicemente per il fatto – perché la spesa resta stabile – che nell’annualità 2019 c’è uno stanziamento pari a zero per il funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, perché così ha deciso di fare il presidente della consulta stessa, visto che nel 2019 sarà possibile per loro utilizzare sui programmi l’avanzo di Amministrazione derivante degli esercizi precedenti. Continua – come è evidente dal volume complessivo del bilancio – l’opera di contenimento della spesa, quindi degli impegni che questa Assemblea legislativa richiede al bilancio complessivo regionale, anche in funzione del fatto che proseguono tutte le attività di razionalizzazione della spesa, di concerto con la Giunta per quello che riguarda gli spazi a disposizione e la razionalizzazione dei servizi, quindi il miglioramento dei contratti di servizio; mentre c’è un piccolo incremento per il ritorno della spesa legata ai vitalizi (2020 e 2021), perché termina il triennio previsto dalla legge del 2017 che introduceva il contributo di solidarietà per tutti gli ex consiglieri regionali ora in pensione e che evidentemente, nel momento in cui viene a cessare, torna ad essere una spesa necessaria.

Sul bilancio di previsione abbiamo già visto l’anno scorso che è possibile applicare l’avanzo di amministrazione per la parte vincolata, che somma 768.046,14 euro: 52 mila euro circa di trasferimenti dell’AGCOM per le funzioni delegate al CORECOM; 30.188,52 sono le quote di accantonamento relative alle somme accertate ed incassate nel corso del triennio 2015/2018; 666.503 sono invece il funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo; circa 20 mila invece sono fondi dell’Unione europea per l’attività del Centro Europe Direct. Il fondo pluriennale vincolato ha un impatto pari a 183 mila euro e riguarda unicamente le annualità 2019 e 2020. Questo fondo è stato utilizzato nell’esercizio 2020 per coprire parte delle spese correnti per i servizi informatici, visto il rinnovamento che avremo. Questa del 2018 è l’ultima Aula che affrontiamo con questa dotazione e con questa strumentazione tecnologica, perché a gennaio dovremmo avere la nuova strumentazione che, nel frattempo, è stata parzialmente trasferita all’interno della sala delle commissioni vicina. La parte di spese di funzionamento – perché ormai di mero funzionamento dell’Assemblea stiamo parlando – impatta sui 29 milioni di spesa complessiva che ho richiamato all’inizio per circa 17 milioni di euro sulle singole annualità, perché gli altri 12 milioni sono sostanzialmente la parte che virtualmente questa Assemblea legislativa genera di costo per il personale ma che – come sappiamo – non stanno all’interno del bilancio dell’Assemblea, perché sono ricompresi all’interno del bilancio complessivo (come tutto il personale della Regione Emilia-Romagna).

Da significare – e anche questa è una novità del bilancio 2019, in funzione di una modifica che abbiamo apportato recentemente al nostro ordinamento – che la quota destinata al funzionamento dell’Assemblea (17.240.884) comprendono i 20 mila euro che servono al funzionamento dell’Ufficio della Consigliera di parità, perché abbiamo modificato la legge n. 6/2014, con una delibera assembleare dell’ottobre 2018, e abbiamo stabilito che l’Ufficio della Consigliera di parità avesse sede presso l’Assemblea legislativa e potesse avvalersi delle strutture di supporto, degli istituti di garanzia e il costo dei rimborsi fosse ricadente su questa Assemblea. Un’altra cosa, per quanto minimale dal punto di vista della cifra, ma che credo vada segnalata perché è una novità, è che coerentemente, anche se a bilancio troviamo delle partite che stanno sotto i 1000 euro nel triennio, dovremmo molto presto avviare l’iter per fare in modo di accogliere la richiesta del nuovo Difensore civico, affinché le convenzioni con i Comuni non siano più onerose, ma gratuite. Quindi questa piccola cifra che ancora a bilancio residua, verrà poi cancellata attraverso le variazioni di bilancio.

Passo all’illustrazione della parte della spesa e credo sia significativo ricordare ancora una volta la delibera con cui l’Ufficio di Presidenza ha fissato il limite di spesa applicabile per le rappresentanze per manifestazioni e relazioni pubbliche e per le prestazioni professionali. Questi tetti di spesa con la delibera n. 46 sono stati attestati a 174.421,46 per le spese di rappresentanza (organizzazione di manifestazioni e convegni) e 107.775,93 per incarichi, studi e ricerche. Questi sono tetti di spesa che all’interno del bilancio sono stati contenuti molto più in basso.

La parte della spesa è divisa per missioni che sono tre: missione 1, missione 20, missione 99. È chiaro che la prima parte, quella dei servizi istituzionali e generali di gestione, è quella più cospicua, all’interno della quale c’è il trattamento economico dei consiglieri, le spese per gli assegni vitalizi, il trattamento economico missioni e rimborsi spese per il CORECOM, gli istituti di garanzia, Consulta di garanzia statutaria, la Consigliera di parità (da quest’anno). Questo volume è di circa 14 milioni per il 2019; scende a 13,7 milioni nel 2020, per attestarsi a circa 14 milioni nel 2021.

Mi piace richiamare che all’interno del programma 1 ci sono tutte le attività che l’Assemblea legislativa ha in convenzione con i vari istituti privati per quello che riguarda i viaggi verso i luoghi della memoria, quindi i viaggi per l’Europa (rivolti a favorire la conoscenza delle istituzioni europee a giovani e studenti). Ci sono anche i trasferimenti alle associazioni (privati, enti locali e università) per i progetti di cittadinanza attiva, per favorire il potenziamento dei processi partecipativi di cittadinanza attiva e di tutela dei diritti dei cittadini. Nel programma 3 troviamo tutti i canoni di locazione, tutte le spese di funzionamento, quindi utenze e canoni, le spese di trasporto e facchinaggio, spese di riproduzione, manutenzione e riparazione, cancelleria. Qui non c’è nulla di segnalare di novità rispetto alle annualità precedenti, se non una contrazione che continua nella logica del risparmio che abbiamo improntato e che ci ha portato in questi anni a diminuire il volume di spesa, o comunque l’impegno di questa Assemblea legislativa sul bilancio complessivo regionale di quasi il 25 per cento nel suo totale.

Si può andare velocemente verso la conclusione, richiamando il parere favorevole rilasciato dal nuovo Collegio dei revisori dei conti, il quale, leggo testualmente: «Attesta la corrispondenza della proposta di deliberazione relativa al bilancio di previsione 2019/21 alle norme di legge nazionali e regionali vigenti in materia; rileva la coerenza interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e ritiene di poter proporre l’approvazione del bilancio di previsione per gli esercizi 2019/2021 all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna».

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, questore Pruccoli.

La parola al consigliere Mumolo.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Intervengo per presentare brevemente un ordine del giorno collegato all’oggetto 7560, al bilancio. È un ordine del giorno dell’Assemblea legislativa con il quale semplicemente chiediamo di continuare a svolgere le attività che l’Assemblea legislativa già svolge in favore del popolo curdo, in favore di un popolo di 40 milioni di persone, diviso in quattro Stati, che subisce una repressione terribile semplicemente perché chiede un minimo di autonomia. Noi dobbiamo ricordare sempre che cosa accade in questi territori per coloro che sono di etnia curda. Ricordiamo, ad esempio, che una parlamentare che si chiama Leyla Zana è stata arrestata mentre, come parlamentare del Parlamento turco, esprimeva, utilizzando la lingua curda, la volontà di vivere in pace tra turchi e curdi; venne arrestata in Parlamento solamente per questo motivo. Un popolo che è stato martoriato. Un popolo però al quale si ricorre nel momento in cui invece si tratta di combattere, in particolare, contro l’Isis. Tutti sappiamo cosa è successo a Kobane; tutti sappiamo che è stato anche grazie all’eroica resistenza delle donne curde di Kobane che l’Isis è stato sconfitto in Siria.

Oggi io non vorrei parlare di armi, ma vorrei parlare solamente di un’arma che utilizziamo noi in questa Assemblea: l’arma della cultura, del libro, la cultura, la conoscenza, la consapevolezza. Cultura prima di tutto per costruire democrazia, che non si esporta con le bombe, mentre sono invece le dittature che bombardano le scuole. Dobbiamo utilizzare le armi della diplomazia nei confronti di questi Stati, per fare in modo che vengano rispettati i parametri minimi di democrazia per entrare in Europa (mi riferisco in questo caso alla Turchia). Dobbiamo utilizzare anche le armi dell’economia. Dobbiamo chiedere a livello internazionale che nei confronti degli Stati che reprimono delle persone semplicemente perché appartenenti ad una etnia diversa, ci siano delle sanzioni e non si facciano affari con questi Stati. Dobbiamo fare in modo di continuare la nostra attività politico-istituzionale anche in collaborazione con altre istituzioni, perché dobbiamo favorire la conoscenza di quanto sta accadendo nel Kurdistan, che è diviso in quattro Stati: la Siria, la Turchia, l’Iran e l’Iraq. Dobbiamo cercare di operare in ogni sede per far cessare la violazione dei diritti umani del popolo curdo.

Chiediamo che questo ordine del giorno venga diffuso e inviato a tutti i consiglieri regionali e chiediamo alla Presidenza dell’Assemblea legislativa di continuare a promuovere attività di studio e confronto, nonché a rafforzare i rapporti di collaborazione e solidarietà con il popolo curdo, con ogni attività lecita possibile concessa a questa Assemblea. Questa non è una questione che riguarda maggioranza e minoranza. Chiedo all’intera Aula, che fino adesso si è sempre dimostrata sensibile, tutti i consiglieri regionali si sono sempre dimostrati sensibili a questo problema e hanno partecipato alle varie iniziative che noi abbiamo portato avanti come Assemblea legislativa in favore del popolo curdo e chiedo che questo ordine del giorno venga votato all’unanimità, perché sarebbe un grandissimo segnale di amicizia, di solidarietà, di vicinanza della nostra Assemblea nei confronti dei curdi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Mumolo.

La parola al consigliere Galli.

 

GALLI: Credo che nessuno dei componenti di questa Assemblea e credo che la stragrande maggioranza del popolo italiano ha sempre avuto sentimenti di simpatia nei confronti del popolo curdo, perché è uno dei pochi popoli che è stato alla ribalta della storia da sempre e da sempre vessato. Raramente è capitato che un popolo abbia avuto una tradizione così lunga, senza avere una propria autonomia e una propria identità. Tutti noi conosciamo dei curdi, non solo perché sono un popolo numeroso, ma perché la diaspora curda ha raggiunto tutte le nostre città. Molto spesso, quando qualcuno di noi si ferma in qualche ristorante turco, o in qualche kebab, il gestore è un turco di montagna, che è uno dei termini che vengono usati dal Governo turco per non riconoscere legittimità ai curdi neppure nel nome. Circa un terzo della Turchia sarebbe parte del territorio curdo. Correggo il collega Mumolo, perché i curdi non sono sparpagliati su quattro nazioni, ma su cinque. Oltre la Siria, l’Iraq, l’Iran e ovviamente alla Turchia, una parte risiede anche in Russia. Quindi è un popolo che stranamente in una zona di confine che gli accidenti della storia ha diviso in cinque Paesi. Aggiungiamo che, oltre a questi connotati geografici, purtroppo, le riserve maggiori di greggio della Siria, dell’Iraq e dell’Iran sono proprio in quel territorio curdo. Quindi questi 40 milioni di curdi sono esuli legati alla storia, alla geografia e alle risorse economiche.

La simpatia che mi porta senza dubbio a votare quest’ordine del giorno è legata a questi fatti e ad una storia, perché basta ricordare alcuni grandi personaggi che hanno raggiunto la nostra storia anche cristiana: il feroce Saladino era curdo. A volte collegare un nome, un personaggio a un’epoca storica, serve a farci sentire più vicino proprio a quell’epoca storica e a questo popolo, che chiamarlo un popolo eroico è definirlo poco. Quindi ben venga questo ordine del giorno e ben venga qualsiasi tipo di sviluppo, di aiuto e di vicinanza a questo popolo e a quei martiri dei suoi componenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

In discussione generale non ho altri iscritti. Chiudiamo la discussione generale e procediamo con le dichiarazioni di voto congiunte, sia sull’ordine del giorno che sul provvedimento.

L’ordine del giorno è a firma dei consiglieri Mumolo, Lori, Caliandro, Benati, Taruffi, Prodi, Bagnari, Torri, Rossi, Zappaterra, Campedelli.

La parola al consigliere Torri.

 

TORRI: Grazie, presidente. Il voto dei consiglieri di sinistra riguardo il bilancio dell’Assemblea sarà favorevole. Nel dichiarare il voto favorevole, vorrei innanzitutto esprimere, oltre al consenso rispetto al lavoro che è stato fatto, anche un plauso al lavoro dei questori, innanzitutto, ma in generale, a fronte di un lavoro che riteniamo positivo, anche ai funzionari e al personale dell’Assemblea legislativa, che hanno reso possibile lo svolgimento di questo lavoro e lo stanno rendendo possibile nell’arco della legislatura. I dati che ha enunciato il consigliere questore Pruccoli dimostrano che restiamo una delle Assemblee che pesano meno (pro capite) sui cittadini emiliano-romagnoli, mantenendo degli standard di efficienza positivi, sia nel peso economico sia nelle risposte che si possono dare. Questo – così vado a sottolineare alcune delle questioni a cui tengo a fronte di un’efficienza complessiva – senza rinunciare a programmi legati alla partecipazione, alla cittadinanza attiva e rivolti agli studenti e ai giovani, come può essere “Concittadini”, come possono essere i viaggi della memoria, come saranno alcune delle attività legate alla nuova legge sulla partecipazione che abbiamo recentemente approvato, che consentono non soltanto di garantire un buon funzionamento interno, ma anche un costante dialogo con i cittadini e un’apertura dell’istituzione verso l’esterno, partendo dai più giovani e partendo da alcune questioni come memoria, diritti e legalità, che sono sempre state al centro di tante attività dell’Assemblea e lo restano anche in prospettiva.

Da questo punto di vista, nel sottolineare il continuo impegno su questi temi, vorrei anche confermare il voto favorevole all’ordine del giorno, condividendone i principi, le premesse e ricordando – come ha fatto il collega Mumolo – l’attività già svolta da questa Assemblea, sia nella votazione, sempre con ampio consenso di atti a favore del popolo curdo, sia in altre attività culturali che penso vadano sottolineate e meritino a loro volta un plauso. Proprio per quel senso di apertura che viene dato, proprio per quell’impegno verso i diritti umani, che deve caratterizzare un’Assemblea legislativa anche regionale, proprio perché riguardano un popolo, quello curdo, che ha una storia complessa e ha comunque mantenuto, nelle complessità e nelle tragedie di questa storia, una dignità nel portare avanti nella propria causa che deve essere riconosciuta nei consessi democratici ed elettivi. A fronte delle detenzioni che i parlamentari curdi stanno subendo in Turchia, a fronte del mancato riconoscimento dei confini del territorio curdo in altri Stati, mentre sappiamo che da un punto di vista storiografico questa vicenda è abbastanza chiara. Quindi condividiamo e sosteniamo anche l’ordine del giorno a favore del popolo curdo e, con questo, le attività che si possono mettere in campo prima di tutto come istituzione di Assemblea elettiva a favore di un riconoscimento, in questo caso, come può essere il caso differente del popolo Saharawi da un punto di vista del diritto internazionale, ma pur sempre di riconoscimento dei diritti e del valore che le istituzioni internazionali hanno nel dirimere le controversie senza arrivare – come, purtroppo, in certi casi succede – a metodi violenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto. Chiudiamo le dichiarazioni di voto.

Nomino scrutatori i consiglieri Bagnari, Nadia Rossi e Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 7560/1, a prima firma del consigliere Mumolo.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 7560/1, oggetto 7674, è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, il provvedimento 7560 «Bilancio di previsione finanziario dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per gli anni 2019-2020-2021».

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’oggetto 7560 è approvato.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con i progetti di legge.

Il capogruppo Caliandro ha chiesto la parola.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Abbiamo presentato la richiesta di inversione dell’ordine di trattazione. Il mio intervento è finalizzato anche a dare seguito all’impegno preso in occasione della Conferenza dei capigruppo, ovverosia l’iscrizione dell’atto amministrativo sul programma triennale, che non è stato calendarizzato. Di seguito, la richiesta sarebbe di affrontare subito il pdl oggetto 7437 sulla promozione e l’innovazione del prodotto turistico; in accordo con le minoranze, la trattazione dell’oggetto 7623 «Proposta di individuazione delle strutture per le quali avviare il percorso di costituzione di riconoscimento quale istituto di ricovero e cura a carattere scientifico» alle ore 14. Quindi gli IRCSS vanno alle 14; a seguire elezione CORECOM e iscrizione dell’atto amministrativo sulla programmazione triennale oggetto 7603, come convenuto in Conferenza dei capigruppo, ma non presente nell’ordine di trattazione. Sarebbe all’interno degli atti amministrativi con l’ordine naturale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Riepilogo. Ora, secondo la proposta del capogruppo Caliandro, apriamo i progetti di legge con l’oggetto 7437 subito e poi procediamo con i progetti di legge così come all’ordine del giorno. Nel pomeriggio, all’apertura della discussione, indipendentemente dalla discussione come è arrivata al mattino, si affronta l’oggetto 7623 che riguarda gli IRCSS. Poi, subito dopo, anche il CORECOM, perché avevamo deciso in Conferenza dei capigruppo nel pomeriggio anche il CORECOM. Poi viene inserito un nuovo oggetto, il 7603, che è un atto amministrativo e verrà posto alla fine degli atti amministrativi.

Chiedo se ci sono interventi, uno a favore e uno contro, sulla prima inversione sull’oggetto 7437.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Io sono abbastanza stupita da questo modo di procedere. Durante la capigruppo si sono manifestate delle difficoltà, per esempio da parte del presidente Bonaccini che, tramite il sottosegretario Manghi, ha fatto presente di non poter essere presente per impegni istituzionali per il bilancio e quindi l’abbiamo rimandato a mercoledì. Ora io faccio fatica a capire tutto questo stravolgimento dell’ordine del giorno e dell’ordine dei lavori. Altrimenti mi chiedo che cosa facciamo a fare le capigruppo, se poi la mattina si arriva qui chiedendo di spostare addirittura due o tre oggetti. Mi sembra francamente poco serio e poco corretto nei confronti delle minoranze. A noi piacerebbe che l’ordine del giorno oggi non venisse stravolto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Questo è l’intervento contro. Ora un intervento a favore dell’inversione dell’oggetto 7437.

Ha chiesto la parola il consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Presidente, trovo di dubbio gusto l’atteggiamento ora tenuto dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, che prima viene a chiedere di cogestire la trattazione degli argomenti e poi vota contro. Certo, stanno giocando a nascondino da ieri e continuano anche oggi. Ne prendiamo atto. Però, prima o poi nella vita le responsabilità si prendono.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

Gli interventi si sono svolti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’oggetto 7437.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta d’inversione è approvata.

Passiamo ora alla richiesta di inversione dell’ordine del giorno per trattare, come abbiamo detto, alle ore 14 di oggi pomeriggio, l’oggetto 7623 IRCSS (ho abbreviato).

Un intervento a favore e un intervento contro.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine del giorno in merito all’oggetto 7623, che verrà svolto, come discussione, all’apertura oggi alle ore 14.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta d’inversione dell’oggetto 7623 è approvata.

Ora la richiesta di iscrizione di nuovo argomento: l’oggetto 7603, che verrà trattato in ultimo, in aggiunta agli atti amministrativi: «Programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione».

Un intervento a favore e uno contro.

Ha chiesto la parola il consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Chiedo scusa, un chiarimento: questo quando verrebbe discusso, votando a favore di questa inversione?

 

PRESIDENTE (Saliera): Alla fine degli atti amministrativi, cioè viene aggiunto.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione del nuovo argomento oggetto 7603.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di iscrizione dell’oggetto 7603 è approvata.

 

OGGETTO 7437

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola» (99)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 7437: «Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola”».

Il testo n. 2/2018 è stato licenziato dalla Commissione Politiche economiche nella seduta del 12 dicembre 2018.

La relatrice della Commissione, la consigliera Marcella Zappaterra, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il relatore di minoranza è il consigliere Massimiliano Pompignoli, che ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il progetto di legge è composto da quattro articoli e su tale oggetto sono state presentate due proposte di emendamento a firma dei consiglieri Zappaterra, Rossi, Pruccoli, Calvano, Bagnari e Bessi.

La parola alla relatrice della Commissione, la consigliera Zappaterra, che ha fino a venti minuti.  

 

ZAPPATERRA, relatrice della Commissione: Grazie, presidente. Una legge tanto breve nel testo e nell’articolato, quanto importante ed attesa come completamento del lavoro dell’Amministrazione regionale in questi anni per il rilancio del settore turistico. Dopo gli anni della crisi economica che hanno avuto ripercussioni anche su questo settore, il turismo in regione per fortuna è tornato a crescere. I dati sui primi sette mesi dell’anno in corso – come avete tutti avuto occasione di verificare – confermano un trend positivo, sia in termini di arrivi che in termini di presenze, sia della componente italiana che di quella internazionale e ci confermano anche che abbiamo imboccato la strada giusta su tutti i settori, su tutti i prodotti turistici di questa regione, dall’Appennino alle città d’arte, passando per borghi e terme. Ovviamente la parte del leone la gioca ancora la riviera, che è una vera e propria industria turistica, che registra oltre 40 milioni di presenze annue e vale circa il 10 per cento del Pil regionale. Ma come ogni industria che non voglia diventare obsoleta, ha bisogno di innovarsi per andare incontro alle mutate e rinnovate esigenze e richieste dei turisti; ha bisogno di svecchiare la propria immagine e la propria offerta; ha bisogno di rivedere ed accrescere le proprie strategie di marketing e di vendere prodotti sempre più appetibili. Il sistema territoriale emiliano-romagnolo, come riconosce del resto anche questa legge, necessita proprio di continuare un percorso di sviluppo economico e di crescita sociale che porti ad innovare profondamente il proprio modello di sviluppo, coniugando competitività e sostenibilità ambientale.

Si tratta di una sfida difficile, che accettiamo, che cogliamo, che rilanciamo e che deve essere certamente intrapresa con forte sinergia dai diversi settori e sostenuta da politiche convergenti e da risorse importanti. Neanche il turismo può sfuggire a questa necessità di rinnovamento. Anzi, il settore turistico, se è possibile, sconta una duplice necessità, che è quella di rinnovarsi con un settore produttivo vero e proprio e vedere migliorati i propri contesti. Questa strettissima relazione tra prodotto e contesto, nell’analisi fatta in questi anni, è proprio data dall’evoluzione del turista in un cittadino temporaneo di un luogo. Il turista è oggi a tutti gli effetti una sorta di city-user, che richiede paesaggi e ambiti urbani di qualità, sostenuti da livelli di servizi adeguati. Quando dicevo che questa legge è il completamento di un percorso, anche normativo, fatto sia dalla Giunta che in questa Assemblea per il rilancio del settore turistico in questi anni, mi riferisco al fatto che un’altra legge importante, quella dell’istituzione delle destinazioni turistiche, la legge n. 25/2016, ha dato i risultati importanti e i territori, gli amministratori e gli operatori ce lo stanno confermando. Con la legge del 2016 la Regione Emilia-Romagna ha delineato un sistema turistico regionale assolutamente innovativo, disciplinando l’organizzazione turistica di questa Regione, l’attività della Regione e l’esercizio delle funzioni conferite agli Enti locali e agli altri organismi interessati allo sviluppo del turismo, proprio per perseguire lo sviluppo del sistema turistico regionale in un’ottica di innovazione, trasversalità e maggiore competitività del sistema stesso, sia sul mercato nazionale che sui mercati internazionali, promuovendo un più razionale ed efficiente utilizzo delle risorse stanziate dalla Regione, sia per quanto riguarda il software del sistema turistico (la promo commercializzazione), sia per l’hardware (le strutture di informazione e di accoglienza).

Le destinazioni turistiche ci stanno dando soddisfazioni e stanno confermando che è stata una sfida vinta, quella di ridisegnare il sistema turistico regionale con quella legge del 2016 e chiarendo meglio le competenze di ogni soggetto coinvolto nello sviluppo turistico regionale. Risulta però ora altrettanto importante sostenere queste innovazioni con processi robusti, di trasformazione urbana, recupero e rinnovo della qualità dell’ambiente, che diventino davvero leve per il turismo, così come, allo stesso tempo, il turismo può diventare leva per altri settori, dall’edilizia alla cultura, alle tecnologie legate ai servizi e all’ambiente. Si tratta quindi di avviare finalmente progetti di riqualificazione urbana e territoriale che possano costituire un effettivo volano per il rinnovamento del prodotto turistico, affinché vengano create le condizioni entro cui le imprese turistiche trovino davvero le occasioni per investire ed innovare anche attraverso nuovi concept di offerta, con ricadute occupazionali e con l’ambizione vera di incrementare la competitività sui mercati internazionali. Innovare il turismo significa quindi porsi l’obiettivo di promuovere la qualificazione dei nostri contesti urbani e territoriali, sostenendo finalmente quei processi di rigenerazione urbana, prospettati anche dalla nuova legge urbanistica regionale (legge n. 24/2017), in una convergenza – se posso definirla così – virtuosa tra politiche turistiche e governo del territorio.

In questo contesto generale si ravvisa in particolare l’esigenza di individuare e di mettere in campo specifici strumenti per consolidare e sviluppare la competitività del turismo balneare che costituisce indubbiamente un asset strategico di sviluppo per la nostra regione, così come è necessario accrescere l’attrattività delle aree costiere, dando concreta attuazione agli obiettivi che nel 2014 portarono all’istituzione del Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola. Fu il MiBAC, con decreto nel 2014, ad istituire il Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola a burocrazia zero. Con l’istituzione del Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola si è infatti reso operativo finalmente uno strumento giuridico di riferimento per attuare gli interventi volti a perseguire gli obiettivi di riqualificare e di rilanciare l’offerta turistica a livello nazionale ed internazionale e di accrescere lo sviluppo nelle aree e nei settori del distretto; di migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi; di assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con particolare riferimento alle opportunità di investimento, di semplificazione e di celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Come dicevo prima, l’obiettivo del Distretto Turistico Balneare era l’obiettivo della burocrazia zero.

Questi obiettivi del Distretto Turistico, una prima attuazione, una prima realizzazione l’hanno già vista, attraverso le semplificazioni normative e procedurali che hanno riguardato gli aspetti di competenza legislativa della Regione, a partire dal Demanio marittimo e dagli stabilimenti balneari, alla quale abbiamo portato modifiche con la legge n. 21/2017. Adesso la sfida vera, concreta, che stiamo lanciando è quella di completare il quadro, promuovendo gli interventi volti ad accrescere la competitività dell’intero sistema costiero regionale, attraverso la riqualificazione delle località.

È opportuno, con il progetto di legge in esame proprio promuovere ed incentivare, attraverso l’erogazione di specifici contributi – questo è l’obiettivo – l’attuazione da parte dei Comuni aderenti al Distretto Turistico, progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana delle zone costiere della regione, volte a consolidare e a sviluppare la competitività del turismo di quelle zone. Il progetto di legge, che ha proprio come titolo “Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana del Distretto Turistico Balneare della Costa”, si compone di quattro articoli, non brevissimi, ma molto specifici e molto ricchi.

Nel primo articolo si enunciano le finalità, l’oggetto della legge e al comma 1 soprattutto si riconoscono, nei progetti di riqualificazione e di rigenerazione urbana, lo strumento vero attraverso cui la Regione Emilia-Romagna sostiene l’innovazione del prodotto turistico nel Distretto della costa. Al secondo comma si definiscono in modo molto dettagliato le finalità dei sopraccitati progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana, con particolare riferimento alla qualità architettonica e ambientale dello spazio urbano, alla rimozione di eventuali elementi di degrado, al miglioramento dei servizi turistici, all’accessibilità e alla fruibilità da parte di persone con disabilità, alla riduzione degli impatti ambientali con soluzioni attente al tema della sostenibilità; alla promozione della mobilità sostenibile; allo sviluppo della vocazione turistica e del Distretto costiero anche in riferimento alla Wellness Valley. L’articolo 2, infine, definisce i criteri di ammissibilità e di assegnazione dei contributi. In particolare, nell’articolo 2, vengono identificati i Comuni ricadenti nel Distretto Turistico Balneare, che non sto qui a citare, che sappiamo perfettamente comprendono il territorio che va da Goro a Cattolica. L’articolo 3 contiene le disposizioni finanziari e l’articolo 4 la clausola valutativa.

Chiudo, per essere ancora più specifica nel merito, sul fatto che questa legge sarà quella che finalmente darà origine ad un bando triennale, sostenuto da 20 milioni di euro, che verrà pubblicato prima dell’estate e che consentirà ai Comuni di candidare i progetti di riqualificazione dei quali si faceva menzione prima; 6 milioni di queste risorse verranno già attivate con il bilancio che approveremo tra domani e giovedì; 1 milione per l’attivazione tecnica, più 5 milioni – come abbiamo già avuto modo di parlare in Commissione – di finanziamento già sul 2019. Il bando sarà triennale. Questa legge, insieme al bando che ne deriverà, consentirà davvero a questa Regione di fare il salto di qualità al sistema turistico regionale e soprattutto consentirà di fare il salto di qualità nel considerare il Distretto Turistico della Costa alla stregua di un distretto industriale con tutti i vantaggi e i benefici che ne potranno derivare da tutti i soggetti che decideranno di raccogliere con noi questa sfida.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

La parola al relatore di minoranza, consigliere Massimiliano Pompignoli.

 

POMPIGNOLI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Ci apprestiamo a votare questo progetto di legge. Permettetemi, prima di introdurre l’argomento su questo progetto di legge, di fare un applauso al ministro Centinaio per avere raggiunto l’accordo sulla direttiva Bolkestein. È chiaro che sto parlando delle attività balneari, che sono correlate al Distretto Turistico dove sostanzialmente si è raggiunta l’intesa che consente di escludere la direttiva Bolkestein per quindici anni per il Distretto Balneare. Questo è un grande successo portato avanti dal ministro della Lega. Per cui, su questo noi consideriamo l’operato fatto, visto che era diverso tempo che si parlava di questa direttiva, un ottimo lavoro. Preso atto di questa circostanza che – come detto in apertura – è di stretta correlazione a quello che la Giunta va oggi a proporre, cioè il Distretto Turistico, in particolar modo la riqualificazione e la rigenerazione urbana attraverso questo progetto di legge. Per come era partito inizialmente in commissione io avevo definito questo progetto di legge come una legge manifesto. Nel corso della discussione in commissione, sono stati apportati dei correttivi importanti che hanno determinato un miglioramento del testo medesimo. In particolar modo, alcuni correttivi che io ho sottolineato, sin dal primo intervento in commissione, che riguardavano i finanziamenti. Come avete potuto leggere e ascoltare da parte del relatore di maggioranza, questa legge viene finanziata per 1 milione di euro. Questo milione di euro, siamo quasi a fine dicembre, quindi sarà inutilizzato e nelle pieghe del bilancio ci eravamo accorti che erano stati introdotti i 20 milioni solamente dal 2020 e 2021, zero per il 2019.

Sono stati apportati dei correttivi, perché sono stati presentati degli emendamenti al bilancio che andremo ad approvare domani per i quali – come ha già anticipato la consigliera Zappaterra – verranno previsti 5 milioni per il 2019; il bando sarà unico, quindi sarà un bando triennale da 20 milioni di euro. Questo dà un senso a quello che si voleva prefiggere con questa legge. Non sto poi a descrivere l’articolato, che ha ben già illustrato la consigliera relatrice di maggioranza. Restano alcuni dubbi, che vedremo poi di fugare quando andremo a verificare esattamente i contenuti e i criteri del bando medesimo. È ovvio che oggi non sappiamo qual è l’importo del cofinanziamento che viene previsto all’interno del bando. Non sappiamo esattamente quello che si andrà poi a strutturare all’interno del bando medesimo, per cui rimaniamo con quelle che sono le finalità e le premesse, che sono giuste. Ritengo sia opportuno introdurre questo progetto di legge in relazione proprio al sollevamento e riammodernamento del comparto turistico balneare della nostra costa che va da Goro a Cattolica.

Restano questi piccoli dubbi, che andremo poi a verificare, perché sono passati degli emendamenti, per i quali il bando dovrà avere un parere da parte della Commissione, quindi entreremo nel merito del bando quando arriverà nella Commissione competente. Lì andremo a verificare esattamente quali sono i criteri inseriti. Per cui, allo stato attuale credo che la finalità e il principio sia assolutamente condivisibile, ovviamente con questi piccoli criteri che dovremo andare bene a studiarci nel momento in cui verrà apprestato il bando. È ovvio che questo progetto di legge è stato migliorato, anche nel corso dell’udienza conoscitiva che abbiamo fatto due settimane fa, in cui sono emerse alcune perplessità: non andare a finanziare la buca nella strada, piuttosto che il resto. È ovvio che queste sono tutte finalità che non incidono e non devono incidere su questo progetto di legge, ma – come dicevo – è il bando medesimo che va a delineare tutti i criteri di assegnazione e i tipi di riqualificazione che devono essere strutturati.

Alla luce della discussione che è stata affrontata inizialmente in commissione, che mi portava a votare contro questo progetto di legge, per come era strutturato e per come era stato presentato, si è raggiunto un passo assolutamente diverso, condivisibile, per cui questo movimento – poi lo dirò nella dichiarazione di voto – non può che certamente astenersi dal votare contro al provvedimento medesimo, in relazione ai miglioramenti che sono stati effettuati nel corso della legge che abbiamo fatto in Assemblea.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Apriamo la discussione generale: venti minuti a disposizione per ogni consigliere.

La parola alla consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente. Cercherò di essere breve perché mi sembra che almeno su questo tema l’Aula, nel suo insieme, sia assolutamente d’accordo e credo che lo sia perché, ancora una volta, la Regione Emilia-Romagna si conferma – anche con questo provvedimento – all’avanguardia. È un esempio per il Paese di come la necessità di cambiamento si possa e si debba tradurre in opportunità per lo sviluppo e per la crescita. Oggi, di fatto, con questo intervento a sostegno del settore turistico costiero, non ci limitiamo ad iniettare risorse ad un settore che, per essere competitivo, deve essere costantemente innovato, ma andiamo proprio a consolidare una politica industriale rispetto ad un settore strategico su cui però da sempre è mancato un reale approccio manageriale. Non si può nascondere quello che da sempre è un grande vulnus e contraddizione del nostro Paese, forse uno dei più ricchi di storia, di patrimonio artistico, culturale e di bellezze naturalistiche, eppure così incapace di valorizzarlo o ristrutturarlo.

Troppe mancanze a livello di politiche del turismo. Penso, ad esempio, anche al fatto che le funzioni in materia siano state trasferite con l’ultimo Governo al Ministero delle politiche agricole, invece che essere state messe al centro di un vero e proprio percorso di consolidamento, che si traducono in incertezze e una su tutte, ovviamente lo vorrei riprendere, visto che consigliere Pompignoli ha aperto il suo intervento volendo fare un plauso al ministro Centinaio per un emendamento che pare verrà presentato durante questa manovra finanziaria, ma che, per quel che mi riguarda, non risponde esattamente alle parole e all’impegno speso dal ministro Centinaio all’ultimo incontro ufficiale che si è svolto a Rimini durante il TTG, dove lui stesso aveva preso l’impegno di interloquire con l’Europa e di presentare un progetto di legge per sistemare l’annosa questione della Bolkestein che riguarda il nostro sistema turistico.

Questo, al momento, è un annuncio. Vedremo quali saranno le evoluzioni. Se devo pensare ai suoi commenti, anche in Commissione lo ha ammesso anche lei, ci siamo battibeccati più volte, proprio perché ha esordito spesso dicendo che questa era una legge manifesto, una legge per la campagna elettorale. Non saprei come raccogliere l’annuncio che ha fatto lei oggi. Non penso sia meno manifesto sinceramente e non credo che la nostra non sia un’azione concreta che la Giunta e che questa Assemblea si appresta a votare, si appresta a definire, un percorso che tra l’altro era stato già ampiamente speso, ampiamente condiviso con tutti i territori della costa e oggi finalmente si vede la conclusione. Quindi un vero e proprio percorso di consolidamento che si traduce in incertezza – la parentesi della Bolkestein era riferita a questo – e che rischiano di far perdere all’Italia un’opportunità importante di sviluppo e occupazione; tradotto: centinaia di milioni di euro di ricadute economiche e migliaia di posti di lavoro, a fronte di una miniera di materie prime naturalistiche e artistiche che il mondo ci invidia. La nostra Regione in questo senso, con la riforma sulla promo commercializzazione prima e con questo intervento a favore dell’innovazione del prodotto ora, segna un vero e proprio cambio di passo rispetto al peso specifico di un settore che rappresenta da sempre uno dei pilastri importanti e lo abbiamo visto anche nei dati emersi ieri dal rapporto sull’economia dell’Emilia-Romagna: il turismo nella nostra regione ha compiuto un ulteriore balzo del più 4 per cento. Quindi segna un cambio di passo rispetto al peso specifico di un settore che rappresenta da sempre uno dei pilastri della nostra economia e che lo sarà sempre più negli anni a venire. I numeri ci dicono che i viaggiatori a livello mondiale hanno superato il tetto di 1,3 miliardi.

Il mercato turistico che abbiamo il dovere di intercettare, di attirare e di conquistare, il dato positivo che ci ha riconsegnato anche la stagione 2018, che vede la nostra regione sempre più una meta privilegiata per turisti italiani e stranieri e i numeri delle presenze annuali per il Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola però non devono farci sedere sugli allori. Al contrario, forti della leadership che ci è riconosciuta a livello internazionale, come testimonia anche il primo posto nella graduatoria delle dieci migliori destinazioni turistiche europee, ottenendo dalla guida Lonely Planet il titolo di “Best in Europe” nel 2018. Ma penso anche a una classifica che è emersa ieri e che vede cinque province della nostra regione nella top 20 della classifica nazionale, cioè cinque province sono tra le migliori in Italia – e appartengono alla nostra regione – per qualità della vita. Abbiamo quindi il dovere di essere i primi e certamente i più convinti nell’investire sulla modernizzazione del prodotto turistico, passando da una riqualificazione ordinaria ad una logica di cambiamento infrastrutturale, che ha come pilastri: la sostenibilità ambientale (ed è stato detto anche dalla relatrice Marcella Zappaterra, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto); la qualità urbana; i servizi sempre più mirati e sempre più diversificati e che passi da una stretta sinergia tra pubblico e privato, chiamati entrambi a stringere un patto e, se si vuole avere il fisico, deve essere un patto che si affronta insieme per quanto riguarda le sfide del futuro.

Per questo, credo sia miope e anche evidentemente strumentale, forse proprio ai fini della sola difesa della casacca politica, non riconoscere il valore dell’intervento a sostegno del settore turistico costiero di cui parliamo oggi. Riconosco al consigliere Pompignoli – che in questo momento è in Aula – che ha cambiato versione e io per questo mi compiaccio ovviamente. Mi auguro che il suo voto a questo provvedimento sarà positivo. Non posso però non ricordare che c’è chi agisce, come noi, investendo risorse che possano generare crescita e sviluppo e dando opportunità ai territori per rinnovare e chi invece, anche qui critica, ma non solo qui, anche al Governo centrale a Roma, taglia e smonta, con quell’approccio della tabula rasa a tutti i costi, che serve solo a mostrare i muscoli, ma che di fatto è del tutto distruttivo e non costruttivo. Questo lo dico perché la Regione, in modo operativo, interviene investendo sulla riqualificazione della costa con 20 milioni di euro, con un bando che verrà emesso i primi mesi del prossimo anno.

Nel frattempo, il nostro territorio soffre e ha sofferto per la mancanza e per il taglio dei fondi per la riqualificazione delle periferie, che sono milioni di euro, oltre 100 milioni di euro che riguardano le periferie di tutta la nostra regione e che questo Governo ha deciso di spostare, di togliere, ancora non si è ben capito, non è ben chiaro quale sarà il percorso; ha deciso di interrompere i rapporti con questa Regione per quanto riguarda il tema delle infrastrutture, che è un altro nodo nevralgico e strategico, anche e soprattutto per il turismo della Regione Emilia-Romagna, ma non solo, sappiamo benissimo che il nodo di Bologna è un nodo strategico per la viabilità di tutto il Paese. Faccio un richiamo alla lettera che il presidente Bonaccini ha voluto inviare al presidente Conte, proprio per richiamare l’attenzione su queste questioni e richiamare l’attenzione sul rispetto istituzionale, considerato che non si può decidere da Roma che cosa dovrà accadere in Emilia-Romagna, senza interloquire con la Regione e con le istituzioni che la rappresentano. Io credo che queste siano due situazioni per le quali noi dovremmo continuare a batterci tutti insieme, che riguardano il nostro territorio e che hanno delle ricadute pesanti e importanti che non possiamo assolutamente lasciare in secondo piano e che non debbano essere portate o enfatizzate per questione di colori politici, perché la ricaduta è sui cittadini, sui turisti, su tutti coloro che attraversano l’Italia e devono passare per Bologna e indubbiamente anche sui lavoratori e su tutte le attività economiche.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Rossi.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Non parlerò degli ombrelloni sul Passante, perché non penso sia il tema di questo progetto di legge. Questo progetto di legge intende rispondere a un problema reale e diffuso, segnalato anche da noi da anni e che invece negli anni e nei mesi passati noi riteniamo sia stato ignorato e dimenticato da questa Giunta: il tema dell’aggravarsi sulla Costa emiliano-romagnola di criticità reali sul piano ambientale, sul piano della qualità dei servizi e della mobilità, sulla qualità delle strutture turistiche e sul peso insostenibile di urbanizzazioni, tali da snaturare il territorio e da ipotecare le strategie future di difesa del litorale, degli ambienti e degli insediamenti che lo caratterizzano. Ma siccome non è mai troppo tardi riconoscere i propri limiti e modificare alla radice le politiche sbagliate e miopi, riconosciamo comunque che è bene che si metta mano finalmente a rispondere a queste necessità, che consentono di cambiare e di invertire la rotta per quanto riguarda la gestione del territorio e del turismo lungo la costa. Quello che crediamo è che però ci voglia meno cemento - zero cemento - mobilità sostenibile e accessibile, riqualificazione del territorio, non riqualificazione con una nuova cementificazione, ma qualificazione delle condizioni strutturali attraverso le quali si presenta l’offerta turistica. Quindi, ad esempio, stop all’apertura di nuovi centri commerciali o di aziende incompatibili e impattanti lungo la costa; inversione della suddivisione del territorio fra zone di serie A e zone di serie B. Le zone di serie A sono da sempre destinatarie di attenzioni di alcune Amministrazioni, mentre altre zone del litorale vengono considerate zone di serie B e vengono abbandonate a sé stesse. Questo noi pensiamo sia quello che servirebbe e che ci piacerebbe venisse promosso con questo progetto di legge.

Ci vogliamo sperare, pur sapendo che le ragioni di questo progetto di legge sono e poggiano sull’effimero, perché il progetto di legge proposto ora, dopo anni di inattività su questo fronte esiste perché, noi riteniamo, le elezioni sono vicine, sia quelle comunali, in alcuni Comuni della riviera, sia quelle regionali. Quindi è la scelta del momento, la scelta dello strumento. Lo strumento è un progetto di legge autonomo destinato a morire appena fatto il bando, perché già voi nell’articolato parlato di UN bando approvato. Noi abbiamo presentato in commissione e anche oggi mettiamo un emendamento “bandi approvati”, perché riteniamo che se volete creare uno strumento che serva alla promozione dello sviluppo del litorale è un progetto che rimane lì e poi può essere a disposizione di finanziamenti negli anni a venire, altrimenti che senso ha fare una legge manifesto che si apre con un bando finanziato per una volta e poi la legge muore. Quindi è già pronto per il prossimo refit questo progetto di legge? A questo punto bastava, se non si vuole fare una seria programmazione, inserire un articolo nel bilancio regionale in cui si diceva: «Destiniamo lì 20 milioni di euro» inserendo lì un paio di criteri. Questa probabilmente poteva essere un’alternativa e questo è quello che ci fa capire un po’ qual è l’impostazione; probabilmente un’operazione di promo-commercializzazione della Giunta o di qualche suo componente o di qualche consigliere della riviera.

Malgrado questo, comunque ribadisco che apprezziamo l’intento di voler intervenire e ci accontentiamo di questo intervento piuttosto che del nulla. Però, facciamo alcune proposte, perché riteniamo che servano a rendere più efficace e a limitare alcune possibilità negative. Intanto chiediamo – ne avevamo parlato in Commissione e abbiamo cercato di rifinire un attimo, anche grazie ai suggerimenti della maggioranza – che questi progetti che verranno presentati vengano premiati anche in base alla partecipazione che c’è stata nella loro preparazione, nella loro redazione. Abbiamo approvato da poco una legge sulla partecipazione. Un aspetto della legge sulla partecipazione verteva proprio sulla progettazione partecipata e sulla valutazione dei progetti che impattano dal punto di vista territoriale e ambientale. Quindi progetti che parteciperanno a questo bando, che hanno seguito questo percorso, secondo la vecchia legge e secondo la nuova legge, secondo noi sono progetti che vanno premiati, anche perché questo garantisce il fatto che non siano progetti calati dall’alto, ma siano concordati con tutti gli stakeholder.

Inoltre, chiediamo che i contributi siano rivolti in particolare alla rimozione e al superamento di situazioni ed elementi di degrado. Come dicevo prima, sulla nostra riviera ci sono ancora zone che sono state da sempre considerate di serie B e non sono mai state adeguatamente sviluppate. Chiediamo anche che vengano premiati i progetti di legge che lavorano contro un aspetto importante: quello dell’erosione della costa. Con i cambiamenti climatici - in questi giorni mi sembra che ci sarà anche l’atto amministrativo sulla prevenzione dei cambiamenti climatici e degli effetti dei cambiamenti climatici e l’erosione della costa è uno di questi - ci sono proiezioni che dimostrano che nei prossimi cinquant’anni parte della nostra costa sarà erosa. Bisogna essere proattivi e quindi i progetti che tenderanno ad essere proattivi su questo aspetto secondo noi vanno premiati. Quali sono questi progetti? Sicuramente sono progetti che nella riqualificazione prevedono, ad esempio, il rafforzamento delle dune costiere, il rimboschimento, perché questi sono tutti aspetti che prevengono l’erosione costiera ed eventualmente anche la diminuzione dell’irrigidimento della linea di costa, cioè spostare edificazioni più indietro o non favorirne delle altre.

Gli altri due aspetti che secondo noi sono importanti sono quelli che questi finanziamenti non devono andare a tappare i buchi di programmazioni precedenti, che magari sono state sovradimensionate, che magari sono state avanzate per lotti e poi sono state abbandonate lì, in attesa di una mano amica. Noi riteniamo che quella non sia vera pianificazione. Infine, premiare quelli che vanno a riqualificare le zone che sono state finora più abbandonate. Sicuramente noi cercheremo di vigilare sull’emanazione dei bandi. Tra l’altro, un nostro emendamento, approvato in Commissione, richiede che all’emanazione del bando sia previsto un passaggio in Commissione, proprio per accogliere alcune valutazioni e alcuni pareri anche della Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Vorrei sapere se ci sono altri che vogliono iscriversi in dibattito generale, perché altrimenti do la parola per la replica al consigliere Pompignoli, che è relatore di minoranza e poi anche all’assessore in ultimo. Adesso si è iscritto il consigliere Galli. Intanto iscrivetevi.

La parola al consigliere Galli.

 

GALLI: L’intervento del collega Bertani ha avuto uno spunto che forse non ha tenuto presente l’entità delle cifre che sono state stanziate, perché pensare con 20 milioni di affrontare il degrado dell’ambiente, l’erosione della costa, il rimboschimento e tutto quanto, probabilmente non basterebbero 20 milioni, ma 20 miliardi di euro. Quindi dobbiamo tornare all’impostato di cui si sta parlando in questo disegno di legge. Certamente, è un disegno di legge che non può non far pensare che si avvicina una scadenza elettorale, perché questo in realtà è un preavviso di bando. Non contiene né misure che spiegano come verranno stanziati questi fondi, rimandando i criteri a un bando successivo che verrà promulgato in seguito; conteneva la stortura – corretta in Commissione – di un buco nello stanziamento negli anni a seguire. Insomma, conteneva alcune cose che facevano capire che la parte attuativa dovrà attendere un secondo momento. Questo non toglie che è un’impostazione che ci trova favorevoli, perché a partire dalla probabile abrogazione della Bolkestein, che avrebbe comportato un ritardo negli investimenti dei privati, avrebbe comportato certamente un allungamento dei tempi di rinnovo delle attrezzature a disposizione dei privati, questa legge cerca di entrare in un ragionamento di coordinamento sul territorio della costa, che non ci può che trovare favorevole. Però, le storture sono diverse e mi permetto di sottolinearle.

Quando si parla di promuovere la qualità architettonica e ambientale dello spazio urbano e contemporaneamente si porta avanti, nella zona di Comacchio, una devastazione ambientale in un’area protetta, come il caso che in queste settimane sta travolgendo l’opinione pubblica di Comacchio e in zone collegate (e mi riferisco all’ex Cercom), non si può pensare che con una mano si promuova lo sviluppo ambientale, la tutela del paesaggio e nello stesso tempo, in una zona di pregio ambientale, si proceda ad una costruzione di cui certamente non si sentiva la mancanza. Prevedere la riduzione di impatti ambientali con delle soluzioni attente al tema della sostenibilità ambientale, a mio avviso non può prescindere da una programmazione rapida della rete infrastrutturale per quanto riguarda la viabilità. Non risolvere un problema che si trascina già da anni, quello della ferrovia sulla costa, avere la Strada Romea che continua ad essere la strada principale, con infiniti attraversamenti urbani, tutta una serie di congestioni sulla viabilità, che hanno portato probabilmente ad un mancato sviluppo della zona della costiera romagnola, che si poteva certamente provvedere per tempo e non con questo bando. Ma io mi permetto di sottolineare la cosa che trovo mancante: si fa riferimento solamente ai comuni della zona della riviera e questo ha un senso; ma come mai non si fa un ragionamento su impegnare quei 40 milioni di turisti che all’anno frequentano la nostra riviera, proponendogli qualcosa di diverso dal mare e spiaggia? Nell’immediato retroterra ci sono città d’arte importantissime. La città di Ravenna dista pochi chilometri da qualunque comune della riviera romagnola. Io mi stupisco che non si sia provveduto in questi anni a sviluppare delle attrattive sulle città d’arte.

La stessa Bologna, Modena, Parma, rientrano in un raggio d’azione che certamente potrebbe coinvolgere molti dei turisti che frequentano le nostre spiagge, proponendo un turismo culturale di maggiore livello e non c’è nessun riferimento reale in questo bando. Non si può non pensare che i collegamenti con il resto della regione non siano importanti. Il tema dell’erosione della costa richiamato è sicuramente un tema importante, ma sfugge un pochino, sia dall’importo stanziato, perché il ripascimento della spiaggia di un solo comune costa molte centinaia di migliaia di euro e ha una durata limitata nel tempo, perché il ripascimento delle coste va fatto periodicamente e per ogni spiaggia. Quindi la cifra di 20 milioni di euro certamente non è sufficiente. A mio avviso ci sono diversi punti di intervento che non sono stati esaminati.

Noi daremo un voto di astensione. Non so se esiste la formula dell’astensione benevola, ma ci aspettiamo che nel bando che verrà promulgato queste emergenze e queste criticità vengano in qualche maniera esaminate: la viabilità, il degrado ambientale e i collegamenti con il resto della regione, in particolare le città d’arte.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

La parola al consigliere Sassi.

 

SASSI: Grazie, presidente. Effettivamente la sensazione che si sente odore di elezioni c’è, rispetto a questa legge. Io mi aspettavo di vedere abbinato un progetto di legge turistico del Distretto Turistico di montagna, del Distretto Turistico del piacentino, che è fanalino di coda come affluenza turistica in regione, quindi un progetto di legge legato al turismo che fosse più di ampio respiro, considerando che – e qui effettivamente concordo con il consigliere Galli – ci sono molte eccellenze, al di là dell’ombrellone e della spiaggia, che necessitano di essere valorizzate e che associazioni di categoria stanno tentando di valorizzare e che le destinazioni turistiche stanno completamente ignorando. Mi riferisco a un’iniziativa nel reggiano, che non sto neanche a citare chi la fa, ma chi è titolare della Destinazione Turistica Emilia sarebbe bene si cominciasse a interessare realmente delle iniziative concrete che sul territorio ci si sta sforzando di fare per sollevare l’attenzione turistica sul territorio dell’entroterra. Capisco che si ha la necessità di fare manutenzione in quella che, a livello regionale, è la macchina del turismo per eccellenza, che è la parte balneare, ma – come faceva notare il collega Galli – con 20 milioni, forse i cordoli delle strade andiamo a riparare, non facciamo certamente grandi opere per fare una manutenzione massiccia e concreta. Da questo punto di vista, sinceramente la sensazione è che si senta più odore di periodo elettorale che non di concretezza, rispetto agli atti da porre in essere, è forte. Mi aspetto di vedere iniziative legate al turismo per quanto riguarda i territori emiliani, perché la Romagna è una grande macchina che va manutenuta ovviamente, ma per fare valorizzazione del territorio emiliano-romagnolo bisogna investire pesantemente in quelle zone che oggi non hanno prettamente una vocazione turistica, ma ne hanno le concrete potenzialità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Non ho altri iscritti in discussione generale.

La parola al relatore di minoranza, consigliere Pompignoli, per la replica.

 

POMPIGNOLI: La consigliera Rossi proprio non ce la fa. Io oggi ho teso la mano in virtù del percorso che è stato fatto in Commissione, sulle richieste che noi abbiamo fatto per finanziare questo progetto di legge, che era partito con 1 milione di euro, per poi arrivare a 20 milioni e 5 anche nel 2019, dove era previsto zero. Però non ce la fa, perché è vero anche questo, da un certo punto di vista la maggioranza si sta comportando da opposizione, si sta preparando per il 2019 ad essere opposizione a questa Regione e, giustamente, sta facendo opposizione al Governo nazionale. Però, qualcosa bisogna anche dirlo nei fatti. Sul bando Periferie mi sembra che i soldi siano arrivati. Sulla Bolkestein, per cinque anni di Governo di centrosinistra non si era mai deciso nulla, e oggi si è arrivati a un’intesa che rimanda di quindici anni il problema. È un problema che ci sarà lo stesso, ma intanto lo spostiamo di quindici anni, cosa che allo stato attuale non mi sembra che il PD abbia fatto molto in questi anni sul sistema della Bolkestein. Per cui, bisogna raccontare le cose come stanno, consigliera Rossi.

Ho detto anche che il percorso e la finalità di questa legge è condivisibile, con i correttivi che sono stati posti in essere nel corso di questo mese, da come si era partiti a come si è arrivati. Restano dei nodi, come la percentuale di cofinanziamento, rispetto invece a che cosa ci sarà scritto nel bando, di qui l’emendamento proposto dai Cinquestelle è accolto di portarlo in Commissione. È evidente che tutto quello che si sta facendo va a vantaggio della costa. Però, non mi si venga a dire che questa legge non sia un po’ – e lo hanno accennato Galli e Sassi – mirata proprio per le elezioni regionali. Però, io accolgo con piacere le vostre opposizioni. Vi state preparando. Siete bravi, da questo punto di vista, a fare opposizione. Lo fate al Governo. Lo farete fra un anno alla Regione Emilia-Romagna. Per cui, diciamo che il percorso è ancora lungo e vi state adoperando in senso costruttivo. Come oppositori siete bravi, però ovviamente rimanete oppositori, oggi al Governo e domani a questa Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Non posso dare la parola alla consigliera Nadia Rossi, perché avevamo già chiuso la discussione generale. Quindi la discussione generale è chiusa. Sento se la consigliera Zappaterra intende replicare come relatrice. Altrimenti do la parola all’assessore. E poi avete la possibilità, nelle fasi successive della discussione, per chi vuole iscriversi.

La parola all’assessore Corsini.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio tutti i consiglieri regionali che sono intervenuti, sia in commissione che in Aula, in particolare i relatori di maggioranza e di minoranza. Credo che l’approvazione di questa norma rappresenti un fatto politico rilevante per la nostra Regione, per una delle industrie più importanti del nostro territorio che in questi anni – come veniva ricordato dalla consigliera Zappaterra – ha fatto registrare tassi di crescita rilevanti, impetuosi. Nel 2018 probabilmente supereremo il record storico di presenze turistiche raggiunto nel 2017. E, se tanto mi dà tanto, arriveremo vicino alle 60 milioni di presenze turistiche. Credo che, proprio quando le cose vanno bene, come stanno andando bene nell’industria turistica regionale, sia però necessario introdurre dei forti elementi di innovazione per mantenere, anzi per aumentare la competitività del nostro sistema turistico. Questa legge va in questa direzione.

Non è vero che si poteva fare un emendamento prevedendo le risorse e fare poi i bandi. È un’altra cosa. Fare una legge significa certificare dal punto di vista politico che esiste un Distretto Turistico, con delle caratteristiche industriali, come quello della Costa, che riprende una legge nazionale, che riconosce il Distretto della Costa come uno dei 13 Distretti Turistici nazionali e approvare una legge che sancisce la nascita formale di questo distretto, rappresenta un fatto politico, dal mio punto di vista, assolutamente rilevante per una regione a forte vocazione turistica come la nostra. Poi permettetemi di dire: lo facciamo per le elezioni? Francamente, mi pare una polemica paradossale, perché a questo punto potremmo anche evitare di approvare il bilancio, perché mancano 10 mesi, 11 o 12, non so quanti ne mancano alla data delle elezioni e dovremmo sospendere l’attività della Giunta e dell’Assemblea legislativa, se tutti gli atti che facciamo vengono letti in questa chiave. Però, comprendo che ci possa essere anche questo riferimento polemico che, dal mio punto di vista, ovviamente, non trova nessun tipo di riscontro oggettivo.

Mi attengo ai fatti. L’Aula si appresta ad approvare un provvedimento molto importante. Naturalmente, nulla vieta, nei prossimi anni, proprio avendo una legge di riferimento – e questo è il motivo per cui si approva una legge sul Distretto Turistico – vengono, compatibilmente con la disponibilità del bilancio, fatti nuovi bandi, una volta approvata una legge di riferimento e una volta reperite le risorse, naturalmente si potrà dare ulteriore corso a questa prima iniziativa, a questo primo bando da 20 milioni di euro, un unico bando da 20 milioni di euro, che consentirà ai Comuni virtuosi, ai Comuni che hanno o avranno la capacità progettuale di mettere in campo progetti strategici, coerenti con le linee di indirizzo sulla programmazione territoriale della Regione, di avvalersi di importanti risorse per riqualificare ambiti pubblici, dove insistono imprese della filiera turistica, progettando e realizzando interventi che vanno nella direzione – come viene chiarito bene nella norma, poi sarà chiarito meglio naturalmente quando andremo ad approvare i criteri attraverso i quali emanare il bando – di rigenerare porzioni di territorio fortemente antropizzato, con una chiave di lettura in particolare finalizzata alla sostenibilità ambientale, alla mobilità sostenibile, che non sono solo parole di cui oggi molto spesso ci si riempie la bocca, ma sono obiettivi concreti che vanno anche nella direzione di aumentare la competitività del sistema turistico, oltre che naturalmente di dare un contributo importante alla sostenibilità delle nostre città e in particolare delle città della costa. Quando andremo a declinare questi principi, queste linee guida nei criteri, ovviamente entreremo di più nel merito dei criteri stessi, come è stato giustamente ricordato da qualche consigliere durante il proprio intervento.

Mi permetto di fare una semplice e breve considerazione rispetto al tema della Bolkestein che ha ricordato il consigliere Pompignoli, che c’entra e non c’entra con questo provvedimento. Io penso che c’entri, perché noi stiamo parlando di processi di riqualificazione e di rigenerazione urbana, di innovazione di prodotto che dovranno coinvolgere anche gli operatori privati. Stiamo parlando dei lungomare, delle cartoline delle nostre città della costa, quindi evidente che il tema della Bolkestein e delle concessioni demaniali è un tema, anche se non direttamente collegato a questa norma, ha un’importanza determinante per la competitività del nostro sistema turistico balneare e per dare certezze ai nostri operatori di spiaggia. Poi, ne parleremo nelle prossime settimane o nei prossimi mesi. Noi siamo favorevoli alla proroga delle concessioni demaniali. Credo che lo strumento che il Governo pare – lo vedremo nei prossimi giorni – adotti (quello dell’emendamento), sia uno strumento sbagliato, perché affrontare questo argomento con un emendamento senza collocarlo all’interno di una norma organica, che affronti non solo il tema della proroga, o del periodo transitorio, ma anche di altre questioni determinanti per le imprese balneari, penso ad esempio al valore commerciale delle imprese; penso agli assurdi canoni pertinenziali che vengono pagati da molte imprese balneari; penso alla rideterminazione del calcolo attraverso il quale viene determinata l’entità dei canoni demaniali. Affrontare il tema delle concessioni demaniali non in una legge organica, che riformi tutta la materia, ma attraverso un emendamento, non solo non ci consente di dare una certezza definitiva rispetto a questa questione che da troppi anni si sta protraendo nel nostro Paese, ma mette il nostro Paese di fronte a un rischio reale, che io mi auguro non possa succedere, ma che purtroppo temo succederà, che è quello di una procedura di infrazione che l’Unione Europea aprirà nei confronti del nostro Paese, costringendo il governo a pagare delle multe, delle penali salatissime, che saranno a carico di tutti i cittadini italiani e di tutti i contribuenti italiani. Questa è la mia preoccupazione. Dopodiché, noi siamo favorevoli – e l’abbiamo già detto al ministro Centinaio a più riprese – a trovare una soluzione che consenta di dare certezza alle nostre imprese balneari, rispetto non solo al tema della competitività ma anche a quello dei tanti lavoratori che sono impegnati annualmente all’interno di queste aziende, di queste imprese. Quindi mi auguro che questo emendamento, questa proroga generalizzata, venga approvata (anche i parlamentari del PD hanno sottoscritto l’emendamento), ma poi nei primi mesi del 2019 si metta mano a una riforma organica che consenta al settore turistico balneare di avere finalmente quelle certezze che da troppo tempo sta aspettando.

Queste sono le brevi considerazioni che volevo fare, chiudendo e ringraziando nuovamente tutti i gruppi consiliari che hanno dato un contributo importante alla discussione, migliorando, anche durante l’iter in Commissione, il testo di legge che, rispetto anche agli emendamenti che verranno presentati, potrà assumere una connotazione ancora più significativa, in grado quindi di far partire quei necessari processi di innovazione che il nostro Sistema Turistico Balneare ha bisogno di introdurre anche in una fase molto espansiva e particolarmente positiva dal punto di vista della crescita, quale quella che stiamo attraversando in questi anni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Corsini.

Su tale oggetto sono state presentate otto proposte di emendamento: due a firma dei consiglieri Zappaterra, Rossi, Pruccoli, Calvano, Bagnari, Bessi e Rontini; tre a firma del consigliere Bertani; due a firma della consigliera Sensoli; una a firma dei consiglieri Bertani e Zappaterra.

Iniziamo con l’esame dell’articolato.

Articolo 1.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 1 è approvato.

Articolo 2.

Su questo articolo insistono l’emendamento 3 a firma del consigliere Bertani, l’emendamento 1 a firma della consigliera Zappaterra e altri, l’emendamento 8 a firma dei consiglieri Bertani e Zappaterra, l’emendamento 4 a firma del consigliere Bertani, l’emendamento 2 a firma della consigliera Zappaterra e altri, l’emendamento 5 a firma del consigliere Bertani, l’emendamento 6 a firma della consigliera Sensoli, l’emendamento 7 a firma della consigliera Sensoli.

Discussione generale congiunta sull’articolo e sugli emendamenti.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Presento i miei emendamenti. Emendamento 3: noi riteniamo sia opportuno scrivere “bandi approvati” invece che “un bando approvato”, proprio perché altrimenti questa legge rischia di scadere dopo che è stato fatto il primo bando. Giustamente, il primo bando è bene che contenga tutti i 20 milioni di euro, anche se poi in realtà verranno venduti come 20 milioni di euro, ma sono scaglionati in più anni, perché altrimenti è una legge che si autodistrugge e io non penso che abbia senso fare una legge del genere. L’emendamento 4 lo ritiro, perché l’emendamento 8 è una sorta di riscrittura condivisa e l’obiettivo è quello di premiare anche l’integrazione con le strategie regionali in materia di partecipazione e di democrazia partecipata. Quindi ritiro l’emendamento 4, perché poi puntiamo sull’8.

L’emendamento 5 è quella cui accennavo prima: il fatto che vanno premiati progetti che pensano anche alla prevenzione dell’erosione costiera, quindi riduzione ed irrigidimento del carico urbanistico del frontemare; rafforzamento delle difese costiere naturali, come il ripristino e la riqualificazione delle dune costiere, l’arretramento degli edifici e il rimboschimento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

L’emendamento 4 è ritirato.

Sostituisco la scrutatrice Piccinini con la consigliera Sensoli.

La parola alla consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Io intervengo sui due emendamenti a mia firma perché, secondo noi, sono indispensabili due modifiche a questo progetto di legge, che diano innanzitutto priorità nel futuro bando o, speriamo, nei futuri bandi, proprio perché questa legge non diventi una legge che, terminato il bando, vada ad autodistruggersi, perché altrimenti, assessore Corsini, la si poteva benissimo inserire all’interno della legge di bilancio, anche per questo diciamo che potrebbe essere semplicemente uno spot elettorale, perché si tratta di una legge una tantum, allora tanto vale inserirla nella manovra finanziaria di quest’anno. Secondo noi va data priorità alle zone che presentano delle situazioni di degrado lungo la nostra costa, perché non sono assenti. Sappiamo benissimo che anche all’interno delle stesse città esistono zone che necessitano di interventi più urgenti rispetto ad altre e su quest’onda presentiamo anche l’altro emendamento, con il quale chiediamo che non vengano finanziate delle opere già in corso, per il semplice motivo che se sono stati aperti dei cantieri, presumo che un buon amministratore sappia già dove andare a prendere i soldi, ad esempio, in un cantiere aperto nel 2016 e che terminerà nel 2019, o 2020, o 2021, perché un buon amministratore dovrebbe dire: «Io ad oggi non ho i soldi, apro questi cantiere, mi ci vogliono cinque anni» e dubito che i sindaci dell’epoca sapessero che poi nel 2019 sarebbe stata emanata dalla Regione una legge del genere. Quindi una buona programmazione dovrebbe tener conto anche di queste cose. Quindi secondo noi ad oggi non ha senso, tanto più se i milioni saranno “solo” 20 da stanziare, andare a tappare buchi, magari per una sbagliata programmazione delle Amministrazioni locali. Quindi le priorità per noi sono queste due: innanzitutto intervenire in situazioni di degrado e che questa non diventi una legge tappabuchi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola alla consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Molto velocemente, per presentare i due emendamenti che ho firmato insieme ai colleghi. Due emendamenti che ribadiscono un paio di concetti, se vogliamo scontati, ma che, nell’obiettivo di migliorare il testo del pdl, a nostro parere sono assolutamente opportuni. Il primo emendamento aggiunge all’articolo 2, nel comma 3, alla lettera A, dopo le parole “con riferimento al settore del turismo balneare” la formulazione “e di promuoverne la destagionalizzazione”. Non è una novità che questa Regione lavori al rilancio del turismo proprio facendone un elemento di volano economico durante tutto l’anno e anche sul distretto balneare l’obiettivo è che gli operatori lavorino tutto l’anno e il turismo sia competitivo sul mercato nazionale ed internazionale non solo nei mesi estivi ma durante tutto l’arco dell’anno. Però, ribadirlo in legge ci pare opportuno. Così come, sempre nell’articolo 2, inseriamo un emendamento che prevede il miglioramento del sistema ambientale con particolare attenzione all’adozione di soluzioni ecocompatibili ed attente al tema della sostenibilità ambientale, alla salvaguardia e alla riqualificazione di aree di pregio naturalistico e al benessere della qualità della vita delle persone, alla mobilità sostenibile e agli spazi pubblici. Ovviamente, in questa Regione non si fanno interventi dove ci sono zone vincolate, ma anche in questa legge che ha una fortissima integrazione con la legge urbanistica per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione urbana, ci pare opportuno ribadire la sensibilità verso la salvaguardia delle aree di pregio naturalistico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

Non ho altri iscritti in discussione generale sull’articolo 2 e sugli emendamenti. Procediamo con le dichiarazioni di voto congiunte sull’articolo 2 e sui relativi emendamenti. Se nessun consigliere chiede di intervenire, pongo in votazione i singoli emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Bertani.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma della consigliera Zappaterra ed altri.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 8, a firma dei consiglieri Bertani e Zappaterra.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 8 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma della consigliera Zappaterra ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma del consigliere Bertani.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma della consigliera Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma della consigliera Sensoli.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 2 è approvato.

Articolo 3.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto. 

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 3 è approvato.

Articolo 4.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto. 

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 4 è approvato.

Procediamo con le dichiarazioni di voto sull’intero progetto di legge.

La parola alla consigliera Zappaterra per dichiarazione di voto.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Ovviamente, per ribadire il voto favorevole a un progetto di legge non tanto con funzioni elettorali, quanto a completamento di un lavoro che in questi anni è stato fatto, dall’approvazione della legge sulle destinazioni turistiche agli altri provvedimenti che ho citato prima nella relazione introduttiva. Poi, consentitemi, questo tema delle elezioni comincia a diventare ricorrente e mi fa anche un po’ sorridere, perché dal primo anno che ci siamo insediati, ogni provvedimento veniva letto in chiave elettorale, tenuto conto che in questo Paese si vota quasi tutti gli anni, o per elezioni comunali sfasate dalle tornate più grosse, o per elezioni europee, piuttosto che per elezioni politiche, ogni volta che c’è una tornata, per ogni provvedimento si adduce la motivazione elettorale, ma rischia di essere ormai un po’ abusata e mi fa un po’ sorridere, tenuto conto che la Regione sarà proprio l’ultima della tornata fra un anno. Se partiamo così, la discussione su ogni atto in chiave elettorale, rischia di banalizzare le scelte che queste qui dentro si fanno.

Credo che questa sia una legge – come peraltro è stato già riconosciuto dai colleghi – che serve al distretto balneare, che serve a far fare il salto di qualità al nostro sistema turistico balneare. Credo sia stata una legge che ha visto importanti contributi che sono stati raccolti in udienza conoscitiva; che sia stata ampiamente concertata, perché non si è fatto solo un percorso di consultazione degli enti locali, ma credo si possa dire si è fatta una vera e propria concertazione con i Comuni. Credo che anche il lavoro dei gruppi dell’Assemblea legislativa sia stato un lavoro importante. Abbiamo dimostrato, come maggioranza di fare scelte di merito, mai ideologiche, mai pregiudiziali. Abbiamo dimostrato di aver voglia di lavorare insieme per migliorare il testo, proprio con l’obiettivo che sia utile al territorio, insieme ai colleghi di minoranza, senza pregiudizi, accogliendo alcuni emendamenti in commissione e anche in quest’Aula, proprio con l’unico obiettivo di fare il testo migliore possibile al servizio dei Comuni, degli operatori e del territorio. Penso di poter dire che ci siamo riusciti e sono convinta che anche i prossimi passaggi, a partire dalla valutazione del bando che verrà in commissione per il parere, non appena sarà pronto, se affrontati con questo atteggiamento pragmatico e di disponibilità, non possono che far bene agli obiettivi che ci siamo dati.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Zappaterra.

La parola al consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente. L’assegnazione sul progetto di legge “Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola” di 1 milione per il 2018, 5 per il 2019 e 20 in totale nel triennio, appare un’operazione che a mio avviso si può definire fumosa nei contenuti e negli obiettivi. Fumosa per molto fumo e poco arrosto, considerando che per assaggiare la gran parte dell’arrosto occorre arrivare al 2020, con il rischio che i cuochi cambino; fumoso, perché tocca contesti ambiziosi, dalla promozione turistica, alla riqualificazione urbana. Ma non entro nel merito delle questioni storiche dei problemi più importanti, come l’erosione della costa, le problematiche dei porti, la logistica portuale, la viabilità di connessione delle principali località turistiche e via dicendo. Tant’è che la collega ha inserito solo ora un emendamento nel merito. Sulle eventuali modifiche dei piani urbanistici, peraltro, occorrerebbero, per essere efficaci, programmazioni con tempi lunghi, per concordare interventi mirati nell’ambito dei piani strutturali comunali o dei piani operativi comunali. Nel merito poi della riqualificazione sulla mobilità, si dovrebbe prestare innanzitutto una particolare attenzione a quella pubblica, con tratti di superficie che diventino finalmente quelle linee metropolitane necessarie a scopo turistico, come ad esempio servirebbe tra Rimini e Ravenna. Resta il problema anche della manutenzione delle arterie provinciali in cui si interviene sempre in emergenza, quando occorrerebbe un investimento strutturale importante per la manutenzione ordinaria e non straordinaria.

In sintesi, penso che da questo progetto di legge, pur se dovesse arrivare la fetta consistente del 2020, non arriveranno particolari stravolgimenti migliorativi per il Distretto Turistico Balneare, su cui continuano a gravare annosi problemi di natura ambientale, di logistica, di sicurezza stradale, con un’arteria come la Romea che continua ad essere tra le strade più pericolose d’Europa, anche dal punto di vista sanitario, per i tempi di pronto soccorso, che non hanno corsie preferenziali di accesso. Ad ogni modo preannuncio un voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Tagliaferri.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Solo due brevi annotazioni. Io credo che se ogni provvedimento che viene portato in quest’Aula viene tacciato di provvedimento di carattere elettorale, questo vale evidentemente per tutti e quindi o vale per tutti o non vale per nessuno. Siccome manca almeno un anno alle elezioni, continuare a questo tipo di rimpallo credo non sia particolarmente utile per nessuno. Se invece stiamo sul merito, parto da alcune considerazioni di carattere più generale che riguardano – come ha introdotto anche il consigliere Pompignoli – il passaggio relativo alla direttiva Bolkestein del 2006, che da allora contestiamo da sinistra e anche al Parlamento europeo da sempre, il gruppo della Sinistra europea ha contestato quella direttiva per tante ragioni; direttiva che ha tanti ambiti di applicazione, compresa una più complessiva liberalizzazione dei servizi, che ci ha sempre visto contrari, in particolar modo anche sul tema dell’applicazione rispetto agli stabilimenti balneari, quindi il fatto che si lavori e si cerchi – come abbiamo sempre auspicato – una soluzione diversa e ci ritroviamo anche nelle parole dell’assessore, credo che questo sia un passaggio positivo. Resta tutto il resto dell’applicazione di quella direttiva, ma non è qui la sede in cui trattare, su cui esprimiamo comunque un giudizio negativo.

Per quanto riguarda il progetto di legge specifico, riteniamo – al contrario di altri – che sia un progetto di legge positivo, importante, non fosse altro perché mette risorse vere, fresche, in un settore che è strategico per l’Emilia-Romagna, strategico anche da un punto di vista soggettivo. Riteniamo, infatti, che il turismo possa essere un asset in cui creare nuova e buona occupazione. Quindi questo tipo di intervento non può che vederci concordi e lo accogliamo con favore. In particolar modo, sottolineo anche l’attenzione verso la riqualificazione energetica del bando che verrà poi emanato; su questa parte credo sia necessario richiamare l’attenzione di tutti, perché è poi attraverso queste misure concrete che si innestano anche politiche di cambiamento, favorendo un certo tipo di investimenti, perché forse è bene ricordarlo, o forse è superfluo ricordarlo, ma lo voglio fare, visto che una delle leve che abbiamo per far ripartire l’economia a livello generale, anche quella degli investimenti pubblici, se riusciamo ad orientarli verso un determinato tipo di settore, quale anche quello della riqualificazione energetica, io credo che facciamo bene due volte; facciamo bene perché investiamo su un settore importante e facciamo bene perché cerchiamo di dare un indirizzo anche in questo contesto, che è quello relativo alla riqualificazione energetica.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola alla consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Come abbiamo già annunciato, ci asterremo su questo progetto di legge per un semplice motivo. Ovviamente, non possiamo dire di no nel momento in cui vengono stanziati dei fondi per la Costa, per il Distretto Turistico, ma allo stesso tempo abbiamo manifestato dei dubbi su questo progetto di legge e, prima di dire che siamo riusciti nella innovazione e riqualificazione urbana del Distretto Turistico Balneare della Costa – come è riportato dal testo di legge – a questo punto vogliamo aspettare di vedere il bando. Ci aspettiamo che nel bando si metta un freno alla costruzione di nuovi centri commerciali, come sta avvenendo, ad esempio, nella zona di Misano Adriatico; ci aspettiamo di vedere che nel bando venga data priorità alla riqualificazione di zone in stato di degrado, come abbiamo proposto ed è stato bocciato. Aspettiamo di vedere che ci sia una vera riqualificazione e un vero e nuovo slancio per la costa, perché è vero che la nostra regione ha necessità di avere un rilancio a livello turistico anche per le zone all’interno, non solo per quanto riguarda la costa, però sono due turismi diversi. Mi permetto di sottolineare questo, anche avendo ascoltato gli interventi precedenti. Normalmente, chi va in visita in una città d’arte, poi non particolarmente desidera andare al mare e viceversa; confusione che è stata fatta molto spesso negli anni. Quindi nel momento in cui c’è un intervento specifico per il turismo balneare, noi sottolineiamo nuovamente che c’è la necessità di andare a risollevare tutte quelle zone all’interno delle nostre varie province, anche all’interno delle stesse città, che hanno necessità di interventi, per non trovarci zone in cui le Amministrazioni si concentrano e rivolgono tutta la loro attenzione e zone che magari una volta erano un gioiello per le famiglie che venivano in vacanza e ad oggi a ritrovarci queste zone degradate, tant’è che io ricorderò, penso per parecchi anni, le dichiarazioni che fece il consigliere Pruccoli quando, parlando del TRC disse: «Va beh, poi cosa c’è di bello in quelle zone?». Credo che rimarranno a imperitura memoria per le prossime legislature. Anche per questo abbiamo proposto gli emendamenti di cui parlavamo, per risollevare tutte quelle parti della nostra costa che ne hanno veramente necessità e per non far sì che questo bando diventi un rimedio per quei lavori avviati e ad oggi in affanno. Comunque, non possiamo dirci contrari tout court a questo progetto di legge. Ci riserviamo poi di analizzare attentamente il bando quando arriverà in Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

La parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Non ritorno più sul discorso legato al progetto di legge. Ho già illustrato le peculiarità di questo progetto di legge e le preoccupazioni. Abbiamo condiviso i principi, abbiamo condiviso le finalità, si è costruito l’involucro, ora dobbiamo verificare il contenuto, inserito all’interno del bando. Vedremo, in questo bando, come verranno sviluppati i percorsi di riqualificazione, i percorsi legati ai cofinanziamenti. È ovvio che ad oggi il nostro voto sarà di astensione, in attesa di verificare il contenuto di questa legge.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, ritengo chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e metto in votazione dell’intero testo di legge, oggetto 7437, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

14

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante «Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel distretto turistico balneare della costa emiliano-romagnola.»

 

OGGETTO 6684

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni in materia di personale e organizzazione. Modifiche alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)» (100)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 6684/1 oggetto 7675 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione)

(Ordine del giorno 6684/2 oggetto 7676 - Presentazione, dichiarazioni di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 6684: «Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Disposizioni in materia di personale e organizzazione. Modifiche alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43” (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)”».

Il testo 28/2018 è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 10 dicembre 2018.

Il relatore della Commissione è il consigliere Luca Sabattini che ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il relatore di minoranza è il consigliere Stefano Bargi che ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Il testo di legge si compone di 12 articoli.

Su tale oggetto sono state presentate sei proposte di emendamento: tre a firma della consigliera Piccinini, una a firma del consigliere Tagliaferri, una a firma del consigliere Sabattini, una a firma dei consiglieri Piccinini e Sabattini. Insistono altresì due ordini del giorno: il 6684/1 a firma della consigliera Piccinini e il 6684/2 a firma dei consiglieri Caliandro, Calvano, Sabattini.

La parola al relatore della Commissione, consigliere Sabattini.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Grazie, presidente. Questo è un progetto di legge estremamente tecnico, composto di pochi articoli. Nella gran parte sono aggiornamenti normativi e rifiniture della normativa. Riguarda il tema del personale e ha nel suo cuore – ed è la ragione di tutto il pdl – nell’articolo 6, che riguarda il recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna della osservazione fatta all’interno del giudizio di parifica sul bilancio dello scorso anno che, seppur il giudizio di parifica è stato eccellente ed estremamente positivo, aveva una prescrizione, tra le quali questa (che oggi portiamo a completamento) che riguarda l’inserimento all’interno del conteggio complessivo della pianta organica dei direttori generali. Non so se ricordate quando abbiamo discusso tutto il pezzo della nuova organizzazione, sia con la costituzione delle agenzie, che la nuova organizzazione delle direzioni generali. I direttori generali e i direttori di agenzia erano considerati completamente extra dotazione; il giudizio di parifica ci chiede di reinserirli all’interno e di rimetterli all’interno del conteggio dei vari indici di rapporto, previsti dalla normativa nazionale del 165. Questa è la ragione principale, come da impegni dell’Amministrazione con la Corte dei Conti, il recepimento di questa prescrizione. Si è poi colta l’opportunità di questo progetto di legge per andare a cogliere qualche altro elemento di uniformità all’interno della normativa che riguarda principalmente la legge n. 43.

Approfitto anche per ringraziare, con questa relazione, la collaborazione avuta anche dai commissari, prima di tutto sicuramente il commissario Tagliaferri, con il quale abbiamo lavorato per un emendamento all’articolo 2, cogliendo l’opportunità, con questo progetto di legge, di andare a uniformare, per quello che riguarda i trattamenti all’interno delle strutture speciali, l’uniformità con la normativa che riguarda l’Assemblea e la normativa che riguardava la trattazione delle strutture speciali all’interno della Giunta. È stato un lavoro, credo, importante che chiarifica, ovviamente fatti salvi i contratti in essere, con la trattazione all’interno delle strutture speciali, introducendo, anche per la Giunta, il tema che riguarda l’inquadramento, cosa che noi già, per le strutture speciali dell’Assemblea, avevamo. Credo che sia un buon passo avanti, soprattutto per l’uniformità di tutte le strutture speciali all’interno della Regione. Ovviamente, all’interno delle norme transitorie si fanno salvi i contratti in essere. Con il lavoro in Commissione abbiamo aggiunto altri elementi, soprattutto per quel che riguarda l’uniformità della possibilità di delega da parte dei dirigenti alle posizioni organizzative. Non è sicuramente un pdl che scalda il cuore, che cambia le sorti della Regione Emilia-Romagna, ma fa parte della giusta uniformità, anche dal punto di vista organizzativo e normativo, un tema importante come quello del personale, che con questo pdl, oltre a rispondere all’osservazione della Corte dei Conti con il giudizio di parifica, andiamo a uniformare e a rifilare alcune norme su questo argomento, dove era effettivamente necessario.

Chiarisco la presentazione di un paio di emendamenti che sono soltanto ed esclusivamente tecnici, sempre nell’ottica dell’uniformità, anche a seguito delle modifiche che abbiamo portato in Commissione. Mi scuso con il relatore di minoranza e con i gruppi che non sono riuscito a sentire al volo stamattina, per non avere anticipato questi emendamenti portati in Aula, ma sono solo ed esclusivamente di chiarimenti tecnici, frutto del recepimento di quelli che abbiamo presentato in Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

La parola al relatore di minoranza, consigliere Bargi.

 

BARGI, relatore di minoranza: Grazie, presidente. Effettivamente il progetto di legge arriva per un adeguamento richiesto dalla Corte dei Conti alla normativa nazionale. Mi scuso per essere stato un po’ assente dalle Commissioni, ma purtroppo o per fortuna, anche il lavoro non solo politico ogni tanto chiede il suo prezzo. Nondimeno abbiamo anche con i nostri uffici cercato di guardare questo progetto di legge da ogni angolatura possibile e non siamo stati in grado di trovare effettivamente una componente politica sulla quale andare a intervenire, se non nella sua natura tecnica, tra l’altro già di fatto esaminata dal collega Sabattini.

Quindi non ravvisiamo delle perplessità, se non quella che magari può essere leggermente più rigida la conformazione dei ruoli dirigenziali e dei direttori generali, sul termine di una legislatura e con l’inizio di una nuova legislatura, che potrebbe vedere una diversa componente al governo della Regione e che, di conseguenza, si troverà a dover fare i conti con questo adeguamento che fino al 2022/2023 si protrae in avanti. Di fatto, come ho detto più volte – lo dissi anche dopo aver dato una prima letta al collega Sabattini, il quale gentilmente ha risposto anche ad alcuni nostri dubbi e si è sempre reso disponibile a darci i chiarimenti dovuti – non avrei nemmeno io pensato ad un percorso diverso, per poter rientrare in un adeguamento tecnico. Ecco perché non aggiungo altro ad un provvedimento che sicuramente incontra anche il nostro favore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bargi.

È aperta la discussione generale.

La parola al consigliere Caliandro.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Ho voluto presentare un ordine del giorno, insieme a dei colleghi, relativo all’inquadramento professionale dei giornalisti che lavorano presso le strutture speciali del nostro Ente. Infatti, dallo scorso 21 maggio è possibile applicare – ancora però non è del tutto applicabile – nelle strutture pubbliche la figura specialistica dei rapporti con i media e il giornalista pubblico. Quindi questo ordine del giorno impegna la Giunta, l’Assemblea e il presidente della Giunta, a fare in modo che, al momento in cui sarà finalmente applicato l’accordo con ARAN, questa figura del giornalista pubblico possa essere introdotta in tutte le strutture. D’altro canto, coloro i quali già lavorano con le nostre strutture nella Regione a vario titolo, hanno avuto inquadramenti diversi nel corso di questi anni, che non erano compatibili con la loro qualifica professionale. Pensiamo che, sempre salvaguardando chiaramente i diritti del lavoratore, possa essere utile che anche questa specificità di qualifica professionale possa essere riconosciuta dalla nostra Assemblea e da una nostra legislazione in materia. Quindi l’obiettivo sostanzialmente è quello di difendere la qualità del lavoro che si presta, compatibilmente con le leggi e con i contratti collettivi nazionali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Caliandro.

La parola al consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Questo progetto di legge trae principalmente la sua ragion d’essere dall’adeguamento della nostra legge regionale sul personale al pronunciamento con il quale la Corte Costituzionale, con sentenza n. 257 del 5 ottobre 2016, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge regionale della Regione Molise, nella parte nella quale prevedeva che una serie di posti corrispondenti a figure funzionali dell’alta dirigenza regionale non fossero ricomprese nelle dotazioni organiche della Regione. Già da due anni la Corte dei Conti invitava la Regione Emilia-Romagna a prendere atto di tale sentenza, modificando la propria legislazione, onde ricomprendere le figure dirigenziali apicali all’interno della pianta organica. Facendo propria suddetta posizione, già lo scorso anno Fratelli d’Italia aveva presentato una proposta emendativa in tal senso. Purtroppo, tale proposta fu poi respinta dalla maggioranza, forse impegnata a chiudere qualche contratto prima della inevitabile stretta imposta da questa norma. Non stupirà quindi che, seppure inspiegabilmente tardiva, riteniamo condivisibile questa proposta di progetto di legge, perché proprio nel suo tratto essenziale riprende una posizione da noi sostenuta. Fin qui ciò che riteniamo condivisibile nel principio. Ora la parte dolente, ovvero il ritardo con il quale si mette mano a questa norma quasi nel doloso. Se questo provvedimento fosse stato adottato quando la Corte dei Conti ha sollevato la cosa, si sarebbe arrivati a fine legislatura sistemando sostanzialmente le cose. Ma così non è stato. Si sono attesi due anni per scaricarne gli effetti sulla prossima legislatura. L’articolo 10, comma 1, è fin troppo chiaro in ciò. Basta, peraltro, scorrerne brevemente il testo per trovare nero su bianco: «Al fine del progressivo adeguamento, detto limite, nelle more del suo raggiungimento, non possono essere conferiti altri incarichi ai sensi del citato articolo 18 (ovvero incarichi dirigenziali esterni) rispetto a quelli in essere e a quelli per i quali siano già state bandite, alla data di entrata in vigore della presente legge, le relative procedure selettive, ad eccezione che per la copertura dei suindicati posti di direttore generale e direttore di agenzia regionale».

Per capire la portata temporale di questa norma transitoria, basta leggere la relazione che testualmente recita: «Il nuovo sistema diviene efficace a decorrere dalla cessazione della totalità dei contratti dirigenziali a tempo determinato in essere alla data di entrata in vigore della presente legge». La definizione di un periodo transitorio, che si concluderà improrogabilmente alla data del 28 febbraio 2023, data di scadenza dell’ultimo contratto dirigenziale a tempo determinato in essere. In caso fra un anno questa Regione abbia a cambiare il colore politico, nessuno si stupirà quindi se una modifica a questa norma sarà uno dei primi provvedimenti adottati. Questo non per essere facili profeti, ma perché sia chiaro a tutti fin d’ora che sappiamo, così come lo sapete voi, che dietro questa formulazione si nasconde una precisa volontà di rendere impossibile ad una nuova maggioranza il reclutamento di nuovi dirigenti fino al marzo del 2023. E a quanti nel caso si diranno scandalizzati, ricordo che la questione di costituzionalità potrà essere sollevata soltanto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, o da un voto espresso in tal senso dalla maggioranza di questa Assemblea, esattamente come voi ci avete insegnato nel momento nel quale, con la legge n. 13/2015, vi siete apprestati a cancellare enti locali previsti dalla Costituzione, sostituendoli con enti intermedi fai-da-te, sulla base del semplice annuncio dell’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi della vostra “magnifica” riforma costituzionale. Il presente progetto di legge però non si ferma a questo, ma va ad affrontare altri temi, primo fra i quali il recepimento della Madia.

Per quanto riguarda il personale assunto con contratto a tempo determinato dalle strutture speciali dell’Assemblea legislativa e della Giunta. Inutile ricordare come già in precedenza il gruppo di Fratelli d’Italia avesse votato favorevolmente rispetto alla legge regionale n. 1/2015, la prima legge con la quale, ad inizio legislatura, si è andati ad apportare gli opportuni correttivi alla legge regionale in materia di personale. Già in sede di discussione in Commissione abbiamo formulato alcune proposte e abbiamo cofirmato, assieme al collega relatore, ben tre emendamenti; questo a testimoniare, ancora una volta, di come il collega Sabattini sia riuscito ad ottenere un testo fortemente condiviso. Il primo emendamento proposto congiuntamente al relatore andava a toccare lo status del personale delle strutture politiche di Giunta, delle strutture speciali e dei gruppi assembleari, completando con coraggio quanto già iniziato con la legge n. 1/2015. In particolare, si è finalmente giunti a dare una disciplina univoca sia per quanto attiene al personale dell’Assemblea, che per quello della Giunta. Anche in questo caso attuando quanto da noi richiesto fin dall’inizio della legislatura, divenendo omogeneo l’ordinamento relativo all’inquadramento in relazione al possesso del requisito del titolo di studio per i dipendenti a chiamata diretta presenti in entrambe le strutture, pur mantenendo in modo di riconoscerne, le particolari funzioni svolte. Il secondo emendamento, ormai entrato anch’esso nel testo che oggi ci troviamo ad affrontare qui in Aula, è ovviamente collegato al precedente, è teso, ottenuta l’equiparazione, a tutelare i contratti in essere fino a loro termine naturale. Il terzo emendamento, anch’esso recepito, era invece teso ad eliminare l’obbligo di trasmissione alla I commissione assembleare di ogni singolo atto di incarico relativo alle prestazioni professionali attribuite da Giunta e da Assemblea legislativa. Ormai tale obbligo, un tempo essenziale per permettere in particolare alle opposizioni di avere un quadro preciso rispetto alle prestazioni professionali attribuite, risultava del tutto desueto ed andava semplicemente ad appesantire il lavoro delle segreterie, alla luce dell’obbligo di pubblicazione di tutti gli incarichi assegnati sul portale della trasparenza, cui non solo i singoli consiglieri, ma tutti cittadini possono liberamente accedere dalla rete.

Venendo poi ai temi secondari toccati da questo progetto di legge, l’articolo 3 si occupa di comporto e ne adegua il trattamento ad una modifica normativa intervenuta. Gli articoli dal 4 al 6 si occupano di adeguamento in ordine alla possibilità di delega di funzioni dirigenziali a funzionari titolari di posizione organizzativa e di responsabilità da parte dei direttori generali delle agenzie regionali, del conferimento di incarichi di responsabilità di livello dirigenziale e non, all’interno della rispettiva agenzia. L’articolo 7, anch’esso inserito in sede di Commissione, introduce un nuovo tema, ovvero quello degli organi interni di valutazione (OIV), sul quale tornerò nel corso del mio intervento. Le modifiche introdotte sono sostanzialmente tese a consentire che l’ammontare del compenso sia determinato con provvedimento amministrativo, cosicché a fronte di eventuali modifiche ed integrazioni della disciplina statale non sia necessario ogni volta procedere alla conseguente modifica del regolamento regionale.

Per quanto riguarda un altro tema tutt’altro che secondario, quello legato al tema dell’agenzia per il lavoro, di cui all’articolo 8, ritengo che l’eliminazione di quelle due paroline “per legge”, attuata con l’emendamento dal relatore in sede di Commissione, abbia avvicinato (e di molto) il testo alla sensibilità della maggior parte dei componenti di questa assise, rendendone ulteriormente votabile il testo finale. L’articolo 9 prevede un semplice adeguamento normativo sulla base del quale la Regione può sostenere le attività le attività sociali, culturali e ricreative, realizzate all’interno dell’Ente dalle organizzazioni dei lavoratori, attraverso la stipulazione di apposite convenzioni, tese all’uso di spazi e attrezzature.

Tornando ora per un momento al tema degli organi interni di valutazione, come precedentemente detto, inserito in sede di Commissione, ritengo che apportare un’ulteriore modifica a questo articolo, in particolare al comma 3, lettera A, ci permetterebbe di cogliere un utile suggerimento avanzato dalla Corte dei Conti. Nella relazione annessa alla decisione di parifica del rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2017, infatti, la Sezione di controllo aveva formulato sul tema la seguente raccomandazione: «Per quanto riguarda i requisiti per il conferimento dell’incarico di componente dell’OIV si richiama l’attenzione della Regione a valutare l’introduzione, nel rispetto della propria autonomia, dei requisiti professionali e di esperienza maturata, previsti per le altre pubbliche amministrazioni dal decreto del ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 2 dicembre 2016. Già so che a breve, penso addirittura entro fine anno, la Giunta andrà a modificare il regolamento relativo agli OIV e che sia opinione diffusa, nella maggioranza, che quella potrebbe essere la sede nella quale recepire tale suggerimento. Tuttavia, visto che oggi ci troviamo ad affrontare una modifica proprio all’articolo 49 della legge n. 43/2001, istitutivo delle OIV, ritengo utile riproporre il tema. Senza nulla voler togliere all’autonomia della Giunta, penso però che se dei paletti vengono posti a livello nazionale, all’interno di quelli debba esercitarsi l’autonomia di una Giunta, che abbiamo troppo spesso visto brillare per fantasia creativa, quasi come se per osmosi l’illusione di qualcuno di essere “er mejo” avesse contagiato tutta la sua corte. I paletti, perché siano tali, debbono infatti essere fissati direttamente all’interno dell’impianto della legge e non possono essere declassati a previsione regolamentare, assunta dalla Giunta, sentito l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea. Per questa ragione presentato un emendamento teso a fissare per legge ciò che la Sezione di controllo della Corte dei Conti ci ha invitato a fare. Non farò certamente le barricate su tale emendamento, ma prenderò semplicemente atto di un voto che per l’autorevolezza della fonte mi auguro positivo.

Concludendo, intendo ringraziare ancora una volta il collega Sabattini che ha svolto con pazienza e solerzia davvero encomiabili il ruolo di relatore del provvedimento, riuscendo, grazie ad una difficile opera di mediazione, ad elidere quelle asperità che non ci avrebbero consentito di votare questo progetto di legge, nonostante almeno due dei temi portanti fossero stati da noi precedentemente sollevati. Ciò detto, sono confermare in sede d’Aula il voto favorevole già espresso dal gruppo di Fratelli d’Italia in sede di Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Non avendo altri iscritti, chiudo la discussione generale e chiedo ai relatori se vogliono replicare. Non ho richieste.

Chiedo all’assessore Petitti se, come Giunta, vuole intervenire.

La parola all’assessore Petitti.

 

PETITTI, assessore: Grazie, presidente. Mi associo anch’io ai ringraziamenti al relatore Sabattini. Credo che in Commissione abbiamo avuto modo di approfondire adeguatamente il senso di questa legge: un ammodernamento della legge regionale n. 43. Vorrei sottolineare in quale direzione è andato il lavoro, perché fondamentalmente con questa legge, come veniva ricordato dagli interventi dell’Aula, noi siamo riusciti a semplificare un processo che riguarda il tema del personale della nostra Regione, eliminando alcuni doppi adempimenti e ci siamo standardizzati con l’Assemblea, quindi con le regole che riguardano il personale sia della Regione che dell’Assemblea. Inoltre, abbiamo risolto il tema legato ai direttori fuori dotazione organica; un tema ancora aperto che con questa legge siamo riusciti ad affrontare. Tutto questo è stato concordato in un percorso approfondito e chiaro con la Corte dei Conti. Quindi credo che questi adeguamenti, questo ammodernamento della legge sia un passo successivo per quel processo legato al nostro personale della Regione e a tutte le scelte che abbiamo fatto in questi anni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Petitti.

Procediamo con la discussione congiunta di articoli ed emendamenti. Procediamo con l’articolato.

Articolo 1.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 1 è approvato.

Articolo 2. Sull’articolo 2 insiste l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Piccinini e Sabattini. Discussione generale sull’articolo e sull’emendamento.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Questo articolo 2 sappiamo che è stato emendato in Commissione con un intervento molto tecnico e sicuramente articolato. Conteneva però un passaggio, a mio avviso di non poco conto, su una pratica attuata da questa Giunta che ha cercato di giustificare in tutti i modi possibili e immaginabili, prima con una delibera di Giunta, poi, quando evidentemente avete capito che eravate poco coperti dal punto di vista giuridico, avete inserito in legge, quindi avete fatto valere anche per questo Ente, una fattispecie che però interessa prettamente gli enti locali, tant’è che avete citato il decreto 267/2000 che riguarda gli enti locali. Si tratta di un modus operandi che noi abbiamo condannato sin dall’inizio di questa legislatura, che è quello di assumere persone esterne, scelte direttamente per le segreterie degli assessori e del presidente di questa Regione, pagate come dirigenti, senza che questi avessero i titoli necessari per quell’inquadramento e quella retribuzione. Una pratica che, come abbiamo già avuto modo di dire più volte, non vale per tutto il resto dei dipendenti della Regione Emilia-Romagna, ma che avete fatto valere per i vostri collaboratori personali. Vostri, inteso della Giunta perché, come tutti sappiamo, per i gruppi, giustamente, vale la regola generale. Devo dire che finalmente si mette mano a questo famoso comma 12-bis, che è stato emendato. Adesso, con grande ritardo, si parifica il trattamento della Giunta e dell’Assemblea.

Io ho voluto presentare un emendamento che è stato condiviso sulla base di un lavoro fatto con il relatore di maggioranza, che ringrazio, in cui siamo andati a chiarire meglio questo aspetto che per noi è di fondamentale importanza. Fino ad oggi avevamo dubbi su questa formulazione, però vorrei rimarcare, a fronte di questo che per me è un passo indietro, ma è un passo positivo, quello che però mi vede contraria – e lo dico adesso, ma comunque ci arriveremo all’articolo delle disposizioni transitorie – è che la specificazione che fate rispetto agli inquadramenti contenuti in questo articolo, diciamo che vale non per la situazione attuale, cioè dalla prossima legislatura. Quindi chi oggi già gode di questo privilegio non avrà nulla da temere. Questo, secondo noi, è un articolo censurabile perché sarebbe, a nostro avviso, opportuno che la regola che oggi vogliamo inserire in legge valga sin da ora.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ho altri iscritti in discussione generale sull’articolo 2, quindi chiudo la discussione generale.

Dichiarazione di voto sull’articolo 2 e relativo emendamento.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Piccinini e Sabattini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 6 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 2 è approvato.

Articolo 3.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 3 è approvato.

Articolo 4.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 4 è approvato.

Articolo 5.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 5 è approvato.

Articolo 6.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 6 è approvato.

Articolo 7.

Su questo articolo è stato presentato l’emendamento 4, a firma del consigliere Tagliaferri.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma del consigliere Tagliaferri.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 7 è approvato.

Ora mettiamo in discussione generale e poi in votazione l’emendamento 1 a firma della consigliera Piccinini, istitutivo di un nuovo articolo.

Discussione generale.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Questo è un emendamento che avevamo presentato anche i Commissione, che riguarda la revoca anticipata degli incarichi dirigenziali. Semplicemente chiediamo di disciplinare una casistica che può capitare, quindi con questo emendamento precisiamo che la revoca anticipata può essere operata, fermo restando quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro, per motivate ragioni organizzative e produttive. È una norma che esiste anche in altre Regioni e viene applicata tuttora nella Regione Lazio e quindi chiediamo che venga introdotta anche nella nostra legislazione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

La parola al consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Come espresso in Commissione, l’emendamento non è accoglibile per la ragione che la revoca dirigenziale è normata dal 165 all’articolo 19, dove sono specificati puntualmente quali sono le condizioni e le modalità con le quali possono essere fatte le revoche dei contratti in essere. Per questa ragione il nostro voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Non ho altri iscritti in discussione generale, procediamo con le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 istitutivo di un nuovo articolo, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Articolo 8.

Discussione generale.

La parola alla consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Questo è l’articolo che riguarda i centri per l’impiego. Intervengo per dire semplicemente che è una formulazione che tecnicamente è critica, però se è per rispondere a un’esigenza, a una paura di privatizzazione che da parte nostra non sussiste, lo voteremo, anche se forse lo strumento più corretto sarebbe stato un ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ho altri iscritti in discussione generale. Dichiarazione di voto.

Siamo sull’articolo 8 e non ci sono emendamenti.

Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 8 è approvato.

Articolo 9.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 9 è approvato.

Articolo 10.

Su questo articolo insistono due emendamenti: il 2 a firma della consigliera Piccinini e il 3 a firma della consigliera Piccinini.

Discussione generale congiunta, emendamenti e articolo. Nessun iscritto.

Dichiarazione di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 10 è approvato.

Articolo 11.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 11 è approvato.

Articolo 12.

Su questo articolo insiste l’emendamento 5, a firma del consigliere Sabattini.

Discussione generale. Nessun iscritto.

Dichiarazioni di voto. Nessun iscritto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma del consigliere Sabattini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 5 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’articolo 12 è approvato.

Dichiarazioni di voto sull’intero progetto di legge e sugli ordini del giorno.

Insistono due ordini del giorno.

La parola alla consigliera Piccinini per dichiarazione di voto.

 

PICCININI: Intervengo sull’ordine del giorno che ho presentato, che riguarda i processi selettivi per personale con qualifica dirigenziale. Tradotto: i concorsi per dirigenti a tempo indeterminato, che riguardano in particolar modo quelle posizioni che sono oggi coperte dai tempi determinati di nomina diretta, prorogati, riprorogati e riprorogati ancora. Se si vuole premiare l’esperienza pregressa in questi nuovi concorsi, chiediamo che questa premialità la si faccia valere per tutti, non solo per chi ha lavorato dentro queste quattro mura, perché il rischio è che quel punteggio diventi in qualche modo una discriminante per chi proviene da altre Regioni, con la conseguenza di sistemare, in qualche modo, a vita, quei dirigenti che sono stati scelti in passato intuitu personae, cioè nominati senza passare da alcuna selezione, che sono già avvantaggiati da un punteggio di favore nelle ultime selezioni, in virtù dell’esperienza maturata, grazie proprio agli incarichi diretti prorogati per dieci, venti, trent’anni. La fortuna ha voluto che fossero proprio i vincitori di quelle selezioni.

Quindi chiediamo un impegno da parte della Giunta affinché per i futuri concorsi – lo chiediamo oggi perché la Giunta è questa – questi punteggi premianti non valgano solo per i dirigenti della nostra Regione, ma siccome si parla di posizione a tempo determinato, questi punteggi siano veramente premianti per tutti e non solo per i dirigenti di questa Regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

La parola al consigliere Sabattini per dichiarazione di voto.

 

SABATTINI: Il capogruppo Caliandro ha già illustrato l’altro ordine del giorno. Solo una battuta su quest’ordine del giorno presentato dalla collega Piccinini. Ricordo, soltanto perché siamo in un’Aula istituzionale e le cose che vengono registrate, quindi è anche opportuno che usiamo i termini giusti, ricordo a tutti come funzionano le selezioni anche degli incarichi esterni dei dirigenti: viene fatta una selezione, non sono incarichi politici. Poi capisco – e me lo permetterà – che probabilmente il sentimento inebriante che si sta avendo frequentando i Ministeri, probabilmente dove non si era mai stati, si pensi che si possa manovrare la cosa pubblica in questa maniera, ma non funziona così. Alla stessa stregua, ma non è questa la ragione per la quale non voteremo questo ordine del giorno, non perché non vi sia un’osservazione del fatto che le esperienze fatte in Regione Emilia-Romagna, come in altre Regioni, non abbiano parità di valore – e ci mancherebbe –, la cosa che non ci sembra corretta è che l’introduzione di questa specifica per una parte solo ed esclusiva della compagine dei collaboratori della nostra Regione, della classifica dei suoi dirigenti, non facendo lo stesso discorso per il comparto e di queste cose ne abbiamo parlato varie volte, anche della necessità di dare un elemento di premialità all’esperienza fatta in altri ambiti della Regione Emilia-Romagna, questo elemento distonico non ci sembra corretto.

Chiudo ricordando – a me stesso prima di tutto e anche tutti voi – che questi elementi fanno parte delle competenze gestionali. La 165 ha introdotto una chiara separazione tra quello che è elemento politico di scelta strategica ed elemento gestionale. Noi, ai nostri collaboratori, ai funzionari della nostra Regione, dobbiamo chiedere il raggiungimento degli obiettivi, nel rispetto delle norme e nella trasparenza delle stesse. Non spetta a noi, né con il provvedimento normativo e neanche con l’ordine del giorno, entrare nelle scelte strettamente gestionali che competono alla struttura gestionale.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Siamo in dichiarazione di voto. Non ho altri iscritti. Chiudiamo le dichiarazioni di voto.

Procediamo con la votazione degli ordini del giorno per alzata di mano.

Metto in votazione l’ordine del giorno 6684/1, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 6684/1, oggetto 7675, è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno 6684/2, a firma del consigliere Caliandro ed altri.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’ordine del giorno 6684/2, oggetto 7676, è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, oggetto 6684, con l’uso del dispositivo elettronico.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese,

con registrazione dei nomi)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

37

Contrari

 

--

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Saliera): Proclamo approvata la legge riguardante: «Disposizioni in materia di personale e organizzazione. Modifiche alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)».

Riprendiamo alle ore 14 con l’oggetto 7623 sugli IRCSS e, a seguire, la votazione sulla sostituzione del CORECOM.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,14

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Palma COSTI e i consiglieri Massimo IOTTI e Fabio RAINIERI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 7437 “Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola»” (99)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 29

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 14

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.,

 

Assenti: 6

Stefano BONACCINI, Alan FABBRI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI.

 

OGGETTO 6684 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni in materia di personale e organizzazione. Modifiche alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)»” (100)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 37

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 6

Stefano BONACCINI, Massimo IOTTI, Daniele MARCHETTI, Lia MONTALTI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 7437 “Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Promozione dell’innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola»” (99)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Zappaterra, Rossi, Pruccoli, Calvano, Bagnari e Bessi:

«Nell’articolo 2 al comma 3 la lett. a) dopo le parole “con riferimento al settore del turismo balneare” è integrata come segue: “e di promuoverne la destagionalizzazione”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Zappaterra, Rossi, Pruccoli, Calvano, Bagnari e Bessi:

«Nell’articolo 2 al comma 3 la lett. e) è sostituita come segue:

“e) il miglioramento del sistema ambientale, con particolare attenzione all’adozione di soluzioni ecocompatibili ed attente al tema della sostenibilità ambientale, alla salvaguardia e riqualificazione delle aree di pregio naturalistico, al benessere e alla qualità della vita delle persone, alla mobilità sostenibile e agli spazi pubblici;”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Bertani:

«Nel comma 2 dell’articolo 2 le parole “un bando, approvato” sono sostituite con “bandi, approvati”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Bertani:

«Nell’articolo 2, al comma 3, dopo la lettera b) è inserita la seguente:

“b bis) il livello di integrazione con le strategie regionali in materia di “partecipazione all’elaborazione delle politiche pubbliche” realizzato tramite processi partecipativi che garantiscano informazione preventiva e forme di partecipazione in merito ad opere, progetti o interventi che assumono una particolare rilevanza per la comunità locale in materia territoriale, urbanistica e paesaggistica, al fine anche di verificarne la qualità progettuale”.»

(Ritirato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Bertani:

«Nell’articolo 2, al comma 3, dopo la lettera f) è aggiunta la seguente:

“f bis) la prevenzione dell’erosione costiera con la riduzione dell’irrigidimento e del carico urbanistico del fronte mare e il rafforzamento delle difese costiere naturali, mediante azioni quali il ripristino o la riqualificazione delle dune costiere, l’arretramento degli edifici, il rimboschimento.”»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’articolo 2, dopo il comma 3 è inserito il seguente:

“3 bis. Per l’assegnazione dei contributi costituisce condizione di priorità la capacità dei progetti di rimuovere e superare situazioni o elementi di degrado. A tale fine i bandi del comma 2 definiscono criteri specifici per la valutazione dell’impatto dei progetti rispetto a contesti degradati.”»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani:

«Nell’articolo 2, dopo il comma 3 è inserito il seguente:

“3 ter. Fermo restando quanto previsto al comma 3, lettera b) in ordine all’integrazione con le politiche e le pianificazioni regionali e comunali e con programmi e progetti già adottati e approvati dai Comuni, i contributi della presente legge sono riservati a interventi o lotti autoconsistenti e non possono essere destinati ad interventi o lotti già in corso di realizzazione.”»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Bertani e Zappaterra:

«All’articolo 2, al termine della lettera b) dopo le parole “i Comuni” si aggiunge:

“nonché l’integrazione con le strategie regionali in materia di democrazia partecipata, attraverso percorsi di partecipazione, consultazione e concertazione”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 6684 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Disposizioni in materia di personale e organizzazione. Modifiche alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna)»” (100)

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini:

«Dopo l’articolo 7 è inserito il seguente:

“Art. 7 bis

Modifiche all’articolo 50 della legge regionale n. 43 del 2001

1. All’articolo 50 della legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna) sono apportate le seguenti modifiche:

a) prima del comma 1 è inserito il comma I-1 così formulato:

“I-1. La revoca anticipata degli incarichi dirigenziali può avvenire, fermo restando quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro, per motivate ragioni organizzative e produttive. L’amministrazione può anticipatamente revocare l’incarico rispetto al termine di scadenza qualora esigenze connesse all’assetto complessivo dell’ente, dovute a processi di riorganizzazione, ovvero, a nuove attribuzioni o delega di funzioni, comportino la soppressione della struttura o della posizione dirigenziale.”

b) nel comma 1 le parole “ed eccezionali” sono cancellate.

c) al termine del comma 1 è aggiunto il testo seguente:

“La revoca anticipata comporta:

a)      Per i dirigenti di altre pubbliche amministrazioni, in posizione di aspettativa o fuori ruolo, la risoluzione del contratto e il rientro nell’amministrazione di appartenenza;

b)      Per gli esterni all’amministrazione pubblica, la risoluzione del contratto con un preavviso di sessanta giorni. In tale fattispecie, il soggetto cessa immediatamente dal lavoro a decorrere dalla data di risoluzione del contratto, ma allo stesso viene corrisposta la retribuzione relativa al preavviso di sessanta giorni, il relativo rateo di tredicesima, nonché il corrispettivo economico delle ferie eventualmente maturate nel periodo e non godute.”»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 10 dopo il comma 1 è inserito il seguente:

“1-bis. Al fine di consentire l’acquisizione di personale dirigenziale, le graduatorie di cui all’articolo 1, comma 1148, lettera a) della legge 27 dicembre 2017, n. 205 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” relative all’assunzione a tempo indeterminato di personale di qualifica dirigenziale, sono prorogate fino al 31 dicembre 2018, ovvero fino alla data di proroga definita da legge dello Stato, qualora tale data sia successiva al 31 dicembre 2018. Il piano del fabbisogno prevede l’utilizzo delle graduatorie del presente comma nel periodo di validità.”»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Piccinini:

«All’articolo 10 dopo il comma 1 è inserito il seguente:

“1-ter. L’indizione di nuovi concorsi per l’assunzione di dirigenti a tempo indeterminato è subordinata alla conclusione della legislatura regionale in corso alla data di entrata in vigore della presente legge.”»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Tagliaferri:

«All’articolo 7, comma 1, del presente progetto di legge, dopo la lettera a), è integrata la seguente lettera:

a bis) al comma 3, lettera a), dopo le parole “i requisiti di professionalità dei componenti,” sono integrate le parole “nel rispetto dei criteri fissati per le pubbliche amministrazioni dal decreto del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 2 dicembre 2016,”.»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Sabattini:

«All’articolo 12, dopo il comma 6, è aggiunto il seguente comma:

“6 bis. All’articolo 20 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea) il secondo periodo del comma 7 e il comma 8 sono soppressi.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Piccinini e Sabattini:

«All’articolo 2, il 8 è sostituito dal seguente:

“8. Il comma 12 bis dell’articolo 9 della legge regionale n. 43 del 2001 è sostituito dal seguente:

“12 bis. Il personale reclutato mediante contratto di lavoro subordinato a tempo determinato ai sensi dell’articolo 63 dello Statuto, ai fini dell’inquadramento, nonché il personale di ruolo assegnato alle strutture di cui al presente articolo, ai fini dell’incarico, deve essere in possesso dei seguenti titoli di studio:

a) per l’accesso alla categoria B, profilo di posizione economica iniziale B3: scuola dell’obbligo ed eventuale requisito professionale;

b) per l’accesso alla categoria C: diploma di maturità;

c) per l’accesso alla categoria D: diploma universitario di primo livello o laurea di primo livello o laurea specialistica; eventuale abilitazione professionale.”.»

(Approvato)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Saliera

Rancan - Torri

 

 

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