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230.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2019

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Sullo svolgimento di interpellanze

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 7927

Comunicazione della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, relativamente agli eventi calamitosi dovuti al maltempo nelle province di Bologna e Modena nei giorni 2 e 3 febbraio 2019

(Risoluzioni oggetti 7941 - 7943 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

(Risoluzione oggetto 7944 - Dichiarazioni di voto e approvazione I e II parte)

(Risoluzione oggetto 7525 - Dichiarazioni di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GALLI (FI)

IOTTI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALIANDRO (PD)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 7920

Richiesta di istituzione, proposta dalla Consigliera Piccinini, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d'inchiesta in merito agli eventi alluvionali del 2 febbraio 2019 determinati dall’esondazione del Reno, che hanno interessato un’area molto vasta a nord ovest di Bologna, e della rotta arginale in località Passo Pioppe.

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

PETTAZZONI (LN)

IOTTI (PD)

SASSI (Gruppo Misto)

PICCININI (M5S)

IOTTI (PD)

RONTINI (PD)

PETTAZZONI (LN)

SASSI (Gruppo Misto)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 7811

Proposta recante: "Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia. (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12)." (195)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Francesca (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

TAGLIAFERRI (FdI)

MARCHETTI Francesca (PD)

SENSOLI (M5S)

SENSOLI (M5S)

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 7465

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi di concerto con il Governo affinché anche nei territori montani della regione Emilia-Romagna si possa coniugare il diritto di nascere in montagna con il diritto di nascere in sicurezza, aggiornando i requisiti e gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza che i punti nascita con volumi di attività inferiori a 500 parti all’anno devono possedere, tenendo conto anche delle caratteristiche economiche, sociali e orografiche di alcuni territori, prendendo inoltre in considerazione le valutazioni che hanno portato alla riapertura del punto nascite di Cavalese e le segnalazioni da inserirsi in una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l’attività punto nascite di Pavullo nel Frignano. A firma del Consigliere: Galli

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 5775

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivolgere al Ministero della Salute istanza di riesame del parere consultivo, dallo stesso rilasciato in data 4/10/2017 alla Regione Emilia-Romagna per la richiesta di deroga per il Punto nascita di Pavullo nel Frignano, ad attivare azioni volte ad aumentare il tasso di fidelizzazione delle donne, dell’area del suddetto punto nascita, anche promuovendo innovativi servizi di ostetricia, ginecologia, neonatologia e pediatria autonomi, garantendo inoltre gli standard operativi, tecnologici e di sicurezza relativi al livello di assistenza ostetrica e pediatriconeonatologica definiti dall’accordo del 2010. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 7339

Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione le valutazioni che hanno portato il Comitato Percorso Nascita nazionale a dare parere favorevole alla riapertura del Punto nascite di Cavalese (Trento) al fine di ripresentare allo stesso Comitato una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l’attività dei Punti Nascite di Borgo Val di Taro (RE), Castelnovo ne’ Monti (PR) e Pavullo nel Frignano (MO). A firma dei Consiglieri: Delmonte, Bargi, Rainieri

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 7635

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare un’ulteriore richiesta di deroga al Comitato nazionale percorso nascite, motivata e supportata da impegni relativi ad investimenti che garantiscano standard operativi, tecnologici e di sicurezza, per la riapertura dei Punti Nascita di montagna di Castelnovo ne’ Monti (Re), Pavullo nel Frignano (Mo) e Borgo Val di Taro (Pr), dando inoltre corso ad una interlocuzione con il Ministero della Sanità per rivisitare i contenuti dell’accordo Stato Regioni del 2010, anche sulla base dei dati della denatalità sempre maggiore, affinché siano riaperti i punti nascita suddetti e per il futuro non ci sia il rischio di chiusura per altri. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli, Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 7874

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il confronto con il Ministero della salute per verificare la possibilità di rivedere l’accordo Stato-Regioni del 2010 al fine di contemperare le esigenze di assicurare punti nascita nei territori e nelle comunità più disagiate, nonché a mantenere informata la commissione assembleare competente sugli sviluppi del confronto. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Torri, Taruffi, Prodi, Mori, Campedelli, Serri, Boschini, Poli, Rontini, Molinari, Lori, Cardinali, Iotti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 7877

Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la riapertura di tutti i punti nascita soppressi sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Facci

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

GALLI (FI)

DELMONTE (LN)

SASSI (Gruppo Misto)

PRODI (Gruppo Misto)

SENSOLI (M5S)

PICCININI (M5S)

RANCAN (LN)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

SASSI (Gruppo Misto)

PETTAZZONI (LN)

TARUFFI (SI)

FACCI (Gruppo Misto)

TAGLIAFERRI (FdI)

ZOFFOLI (PD)

DELMONTE (LN)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 7920 - 7811 - 7465 - 5775 - 7339 - 7635 - 7874 - 7877

Emendamenti oggetti 7811 - 7874

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,24

 

PRESIDENTE (Rainieri): Hanno giustificato la loro assenza i consiglieri Cardinali, Fabbri e Ravaioli, il presidente della Giunta Bonaccini, gli assessori Bianchi, Caselli, Gualmini, Petitti e Venturi.

 

Sullo svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Rainieri): Non si svolgeranno le interpellanze oggi perché il consigliere Gibertoni e l’assessore Gazzolo hanno raggiunto un accordo per la consegna delle risposte scritte.

 

OGGETTO 7927

Comunicazione della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, relativamente agli eventi calamitosi dovuti al maltempo nelle province di Bologna e Modena nei giorni 2 e 3 febbraio 2019

(Risoluzioni oggetti 7941 - 7943 - Dichiarazioni di voto e reiezione)

(Risoluzione oggetto 7944 - Dichiarazioni di voto e approvazione I e II parte)

(Risoluzione oggetto 7525 - Dichiarazioni di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla comunicazione, oggetto 7927, e sulle risoluzioni abbinate 7941, 7943, 7944 e 7525.

Aveva chiesto di parlare il consigliere Galli. Prego.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Le varie risoluzioni collegate all’esposizione dell’assessore Gazzolo ci trovano, ovviamente, concordi sulle richieste del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord. L’istituzione di una Commissione d’inchiesta ci sembrava un passaggio naturale, anzi – vi dico la verità – ineludibile. Una Commissione d’inchiesta non serve solo a puntare il dito e dare delle colpe. Una Commissione d’inchiesta dovrebbe servire anche a stabilire quali sono state le cause o almeno le concause di quelle alluvioni che nella nostra regione, purtroppo, episodicamente accadono. “Episodicamente” vuol dire una volta all’anno. O a Modena, o a Bologna, o in autunno, o a inizio primavera capita un’alluvione. È successo a Modena nel 2014. È successo pochi giorni fa a Bologna sul fiume Reno.

Noi crediamo che questa Commissione d’inchiesta abbia un ruolo importante, se non altro per stabilire le responsabilità politiche. Badate bene: non sono colpe. Non vogliamo dare delle colpe. Vogliamo che, una volta per tutte, venga fatta chiarezza sulle responsabilità politiche che sono di qualcuno. Sono della Regione, sono dell’assessore, sono di qualcuno. Qualcuno sarà stato responsabile.

Il collega che in mattinata diceva che ci dimentichiamo troppo spesso di manutentare, di fare prevenzione, che dobbiamo sempre correre dietro ai danni una volta che si sono realizzati diceva il vero. Il collega Taruffi si era molto scaldato, ma se non si fanno le Commissioni e non si stabiliscono delle colpe bisogna arrivare alle conclusioni del Pubblico ministero di Modena, Mazzei, che ha richiesto l’archiviazione di quello che è successo nel 2014, l’esondazione del fiume Secchia, dicendo: “Non è colpa dei tecnici, non è colpa delle nutrie. La colpa è della politica”.

Se questo è servito per archiviare a Modena le responsabilità, qualcuno dovrà assumersi quelle responsabilità. Noi abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell’assessore, ma chiediamo che venga istituita la Commissione. Troveremmo molto strano che l’Amministrazione si nascondesse dietro una semplice maggioranza numerica che impedisca il raggiungimento della verità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: È solo per un chiarimento: a quale punto siamo? Lo chiedo perché ho sentito una dichiarazione di voto sull’istituzione della Commissione. Io avevo inteso che dovevamo ancora chiudere il punto precedente. Semmai, intervengo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Come ho detto nella presentazione appena dopo l’apertura dell’Aula, siamo nella fase delle dichiarazioni di voto della comunicazione. L’oggetto è il 7927, a cui sono state abbinate le risoluzioni 7941, 7943, 7944 e 7525. Quindi, siamo alla comunicazione relativa agli eventi calamitosi.

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, potendo metterei in votazione, ma mancando il numero legale sospendo l’Aula, sperando che i colleghi rientrino.

Sospendo l’Aula cinque minuti, in attesa del numero legale.

 

(La seduta è sospesa alle ore 14,28, è ripresa alle ore 14,29)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

Consigliere Caliandro, prego, sull’ordine dei lavori.

 

CALIANDRO: […]. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Partiamo con le votazioni.

Prima nomino gli scrutatori: Gibertoni, Iotti e Bagnari.

Mettiamo in votazione l’oggetto 7941, a firma Marchetti e Bargi, per alzata di mano. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È respinto l’oggetto 7941.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Mettiamo in votazione l’oggetto 7943, a firma Piccinini. Prego.

 

PICCININI: Chiedevo di intervenire sull’ordine dei lavori rispetto a una precisazione, visto che si sta votando la risoluzione. Una precisazione sul testo. Mi è stato detto che non è corretto scrivere che la determinazione a contrarre prevedeva una procedura negoziata. Lo dico sapendo benissimo che questo non sposta comunque il voto del Partito Democratico, ma siccome è stata detta una cosa non corretta nella determina a contrarre – lo dico al collega Caliandro, che forse non si è neanche letto i documenti – c’è proprio scritto di procedere all’affidamento dei lavori mediante procedura negoziata, senza pubblicazione di bando. Quindi, l’affermazione della risoluzione è corretta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: L’intervento è assolutamente non conforme al momento. Doveva richiamarla, presidente, la consigliera Piccinini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La consigliera Piccinini sull’ordine dei lavori ha chiesto di poter...

 

(interruzione)

 

Precisando alcune frasi dell’ordine del giorno.

 

VOCE: Non si può mica fare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Come “non si può mica fare”?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo.

Mettiamo in votazione la risoluzione 7943, a firma Piccinini. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È respinta.

 

Passiamo alla votazione della risoluzione 7944, a firma Caliandro, Boschini, Poli, Calvano, Francesca Marchetti, Bessi. Favorevoli?

 

(interruzione)

 

Chiedo scusa.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Nella mia dichiarazione di voto ho chiesto che questo documento potesse essere votato per parti separate.

Siccome è cambiata la presidenza, segnalavo solo...

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio.

Riprendiamo la votazione della 7944 per parti separate. La prima parte inizia con “impegna la Giunta” fino a “Piano integrato”, più la parte finale, l’ultimo capoverso che inizia “a richiedere” fino a “risarcimento”. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

La prima parte della risoluzione è approvata.

 

Passiamo alla seconda parte: “impegna la Giunta” terzo capoverso, a seguire, fino a “semplificazione delle procedure”. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

La seconda parte è approvata.

 

Passiamo, ora, alla votazione della risoluzione 7525, a firma Montalti, Rontini, Boschini, Campedelli, Zappaterra, Calvano, Caliandro, Lori, Rossi, Sabattini, Zoffoli, Bagnari, Tarasconi, Molinari, Soncini, Bessi. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 7920

Richiesta di istituzione, proposta dalla Consigliera Piccinini, ai sensi dell’art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa e dell’art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d’inchiesta in merito agli eventi alluvionali del 2 febbraio 2019 determinati dall’esondazione del Reno, che hanno interessato un’area molto vasta a nord ovest di Bologna, e della rotta arginale in località Passo Pioppe.

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, all’oggetto 7920: richiesta di istituzione, proposta dalla consigliera Piccinini, ai sensi dell’articolo 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e dell’articolo 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una Commissione assembleare d’inchiesta in merito agli eventi alluvionali del 2 febbraio 2019 determinati dall’esondazione del Reno, che hanno interessato un’area molto vasta a nord-ovest di Bologna e della rotta arginale in località Passo Pioppe. A firma della consigliera Piccinini.

Istituzione di una Commissione d’inchiesta (articolo 40, comma 1, e articolo 60, comma 1 e seguenti, del Regolamento interno). La richiesta di istituzione della Commissione d’inchiesta può essere formulata da ciascun consigliere regionale e presentata all’Ufficio di Presidenza ed è inserita all’ordine del giorno della prima seduta utile dell’Assemblea. L’Assemblea, con delibera a maggioranza assoluta dei suoi componenti, istituisce la Commissione d’inchiesta per lo svolgimento delle funzioni di cui all’articolo 40, comma 1, dello Statuto, determinando la durata e i poteri della Commissione in modo da assicurare l’efficacia dei suoi lavori, l’oggetto ed i limiti dell’inchiesta, nonché il numero dei componenti e la partecipazione numerica di ciascun Gruppo assembleare.

Apro la discussione generale. Dieci minuti.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Intanto in premessa, siccome il capogruppo del Partito Democratico ha detto che questa richiesta sostanzialmente è illegittima e che la sottoscritta si deve rivolgere alla Magistratura, faccio presente che abbiamo intanto un presidente in Regione che parla bene l’italiano e quando è ora di esercitarlo si fa di nebbia, ma abbiamo anche un capogruppo, grande conoscitore del latino, che però non è in grado probabilmente di capire o di leggere semplicemente lo Statuto di questa Regione.

Ricordo, infatti, che il Regolamento prevede la Commissione d’inchiesta fra le Commissioni speciali, che significa inchiesta, ovviamente, politico-amministrativa. Mi meraviglio che un avvocato non sappia la differenza tra la Commissione d’inchiesta regionale e le inchieste che fa la Magistratura. Tant’è che l’Assemblea può istituire, secondo le modalità stabilite dal Regolamento, Commissioni assembleari speciali con il compito di svolgere inchieste sull’attività amministrativa della Regione e degli enti e aziende da essa dipendenti, oppure su ogni altra questione di interesse regionale (articolo 40 dello Statuto). Questo in premessa.

È evidente che molti interrogativi ancora aleggiano intorno alla vicenda dell’esondazione del fiume Reno. Ovviamente, l’argomento non può esaurirsi con la relazione fatta oggi dall’assessora Gazzolo, che, ripeto, è una relazione comunque di parte, perché gli ex STB dovevano seguire la procedura amministrativa, ed è per questo che io chiedo l’istituzione di una Commissione d’inchiesta.

La richiesta di fare approfondimenti mi pare sia venuta da tutta l’aula, da tutte le forze politiche. Ci sono grandi interrogativi soprattutto rispetto alle tempistiche dell’intervento. Ricordo che la peculiarità di un accordo di programma è proprio quella di mettere nelle condizioni l’Ente competente di fare gli interventi in breve tempo. È la funzione di un accordo di programma. Qui in tre anni avete iniziato i lavori e non siete riusciti neanche a concluderli.

Credo che da questo punto di vista serva assolutamente fare questa Commissione d’inchiesta e approfondire le cause del perché c’è stata un’esondazione. Lo dico in funzione preventiva perché, come ho detto stamattina, non basta autoincensarsi ed elogiare l’operato della Protezione civile che, ci mancherebbe, in fase di emergenza ha fatto quello che doveva fare, ma siamo intervenuti sempre dopo. Invece, noi dovremmo intervenire in prevenzione, quello che questa Regione non ha fatto rispetto a questo episodio.

Credo sia particolarmente utile andare ad approfondire le cause e, se ci sono state delle falle, capire dove sono state. Lo dico anche rispetto alla riorganizzazione dei servizi tecnici di bacino. Mi pongo questo quesito. Hanno un carico di lavoro che è troppo rispetto alla riorganizzazione che è stata fatta, che noi abbiamo osteggiato, perché erano evidenti le criticità che oggi, però, si esplicano in quello che è successo. Anche lì bisognerebbe andare a capire se, effettivamente, sono messi nelle condizioni di operare oppure no. Tra l’altro, io mi trovo delle dichiarazioni che sono quantomeno paradossali del capogruppo del Partito Democratico che ci chiede di non fare l’inchiesta regionale, ma di rivolgerci alla magistratura e poi mi trovo una dichiarazione del sindaco del Comune di Castel Maggiore che pochi minuti fa dichiara che è assolutamente inutile rivolgersi alla magistratura. Anzi, forse è meglio se il Movimento 5 Stelle non deposita nemmeno l’esposto, perché guai a indagare e capire che cosa è successo.

Credo, francamente, che siano delle dichiarazioni veramente allucinanti. È paradossale avere questa dicotomia per cui non possiamo fare la Commissione in Regione e addirittura ci viene chiesto di non procedere con l’esposto perché è inutile rivolgersi alla magistratura. Io, invece, credo che sia molto utile fare un approfondimento, perché l’obiettivo, se lo vogliamo allargare anche agli altri fiumi mi sta benissimo, deve essere per tutti quello che eventi di questo tipo non accadano mai più. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Credo che la richiesta del Movimento 5 Stelle possa essere un momento per approfondire e analizzare una serie di problematiche importantissime per il nostro territorio e che, come abbiamo visto, possono avere delle conseguenze devastanti e, nella peggiore delle ipotesi, anche tragiche, perché tutti ben sappiamo che quando un fiume rompe può portare a ben altre conseguenze rispetto a quelle che fortunatamente – mi limito a dire “fortunatamente” nel rispetto di chi ha subìto dei danni – ci sono state.

Personalmente – era novembre – avevo chiesto una Commissione apposita per trattare due argomenti. Il primo era il dragaggio sul volano; di scorta, parlare un po’ della situazione del fiume Reno. Come l’assessore sa, ho più volte riferito di sospetti (che non sono tanto sospetti, quanto certezze, e lo abbiamo visto) che l’alveo del fiume Reno, le sue sponde o, comunque sia, il corso del fiume in generale è compromesso da anni di mancate manutenzioni. Sosteniamo che all’interno dell’alveo del fiume ci sia una quantità di detriti, rifiuti, rami caduti che potrebbe davvero compromettere una grande quantità di capacità di portata d’acqua. Quindi, mancate manutenzioni negli anni hanno sicuramente eroso una parte di capacità di questo fiume.

Abbiamo chiesto più volte e a più riprese anche che fossero destinati fondi per lavorare sulle sponde, per capire i danni provocati anche dal lavoro delle nutrie, per capire la vegetazione se è compromessa o se è solida vicino al corso del fiume. Lo dico anche perché, ovviamente, quando un evento trascina rami e alberi all’interno del letto del fiume ne limita la capacità di portata, ma soprattutto rischia di portare ulteriori e successivi danni, come ad esempio tronchi che vanno a colpire ponti o infrastrutture che, a loro volta, necessiterebbero di un’enorme manutenzione.

Facevo riferimento a questo perché proprio in quell’occasione chiesi di parlare in Commissione del rischio che, ad esempio, una piena su un fiume compromesso, perché riteniamo – lo ripeto per la quarta volta – che ci siano limitazioni di portata, possa avere anche effetti sulle infrastrutture.

Rispetto a tutto questo e a quello che è successo da quell’evento alluvionale credo non si possa prescindere da un momento di approfondimento, come richiesto dal Movimento 5 Stelle. Se così non fosse, cosa che purtroppo presumo, ritengo che debba esserci un’attenzione particolare – questo lo diciamo tutti e da tanto tempo – rispetto alla situazione dei nostri corsi d’acqua. Del resto, tutti oggi abbiamo detto – credo sia trasversale – che gli eventi che una volta si sarebbero definiti occasionali, quasi al limite del credibile, oggi sono purtroppo la realtà dei fatti, e credo che una Regione come la nostra, che si ritiene all’avanguardia un po’ su tutto, dovrebbe essere come minimo all’avanguardia anche sulla prevenzione, prevenzione che necessita – al riguardo siamo tutti d’accordo – di una quantità di risorse notevole, risorse che in questi quattro anni di questa Amministrazione sicuramente non sono state allocate in maniera sufficiente. E scusate se faccio un passo indietro alle precedenti risoluzioni, ma vorrei aggiungere anche la mia voce: trovo sgradevole che continuamente si faccia riferimento a un Governo che si è insediato da poco, quando per anni si poteva fare meglio e non è stato fatto.

Credo, quindi, che occorra mettersi, con serietà e con trasversalità, a ragionare in maniera seria rispetto a questo tipo di problema. Come diceva prima il consigliere Galli, ogni anno si verificano episodi ed eventi di questo tipo, le nostre strutture non sono sufficientemente in grado di sopportare eventi come quelli che purtroppo succedono ordinariamente di questi tempi, pertanto una sana politica di investimenti e prevenzione credo che risolverebbe il problema, che invece dobbiamo andare a gestire ogni volta con interventi straordinari, che, se sommati, fanno una cifra sicuramente superiore a quella che si spenderebbe per delle manutenzioni puntuali. Ergo, ben venga questo momento di confronto.

Mi auguro che, se verrà detto di no alla Commissione d’inchiesta, possano comunque esserci numerosi altri appuntamenti in Commissione per parlare di questo importantissimo argomento. Mi auguro, altresì, che il tutto venga gestito con serietà, lasciando perdere, come non è stato stamattina, quello che è un po’ lo scaricabarile, frutto di una contemporaneità politica che vede i componenti di questa Regione scaricare un po’ troppo spesso le colpe sul Governo e magari nascondere le proprie responsabilità accumulate nel tempo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Grazie, presidente.

Intervengo per provare a stemperare un po’ le questioni e un po’ gli argomenti. Stiamo parlando di istituire una Commissione. Faccio rilevare semplicemente che, in passato, abbiamo già avuto eventi simili. Ricordo quanto accaduto nel piacentino, ma, più recentemente, e lo ricordo meglio di altri, quanto accaduto a Lentigione sul fiume Enza. In questi casi si è proceduto, nel pieno rispetto delle opinioni di tutti, ci mancherebbe altro, all’audizione, quindi alla verifica puntuale di tutte le parti in causa proprio nella III Commissione. Non credo che quello fosse uno sminuire l’importanza di quanto è stato fatto e di quanto è stato detto, anche perché in quella Commissione, lo ricordo, sono presenti tutti i Gruppi e con piena legittimità tutti possono intervenire.

La domanda che mi faccio è questa: la Commissione d’inchiesta cosa aggiunge rispetto ad una Commissione che c’è già ed è strettamente competente come la III. A Regolamento, nulla, perché il Regolamento dice esplicitamente che opera all’interno delle stesse norme (la Commissione d’inchiesta) delle Commissioni permanenti. Abbiamo detto, ma non voglio aprire di nuovo una polemica, che comunque un’attività di indagine, che non compete a noi, ma compete all’ambito della magistratura, come è successo in tutti gli altri casi, lo ricordo anche a Parma, è stata recentemente fatta una sentenza e ci sono fascicoli aperti, non credo che la magistratura, lo dico con molta umiltà, aspetti la nostra decisione per attivarsi. Sono canali che vanno in parallelo. Voglio, però, ricordare che l’oggetto di cui stiamo discutendo immediatamente non ci dà un’operatività di una Commissione d’indagine, perché da Regolamento bisognerebbe indicarne i componenti, darle un obiettivo, indicare i nominativi dei componenti stessi e, aggiungo, dovrebbe, con un aggravio anche burocratico, inserirsi in tutta la programmazione delle Commissioni.

Senza polemica, lo ripeto, noi abbiamo oggi ascoltato la prima comunicazione dell’assessore. Tutti abbiamo convenuto, per avere maggiori dettagli e ragguagli su quanto accaduto, che sarà necessario avere il report esplicito fatto dalla parte tecnica. Non appena avremo questo report, credo che – e lo chiedo sin d’ora alla presidente della III Commissione – saranno convocati, ma lo farà certamente, immediatamente i lavori. Saremo pienamente operativi in quel contesto.

Il titolo della Commissione credo sia del tutto irrilevante, anzi, saremo pienamente operativi per procedere. Quindi, lo ripeto, senza polemiche: non ci toglie nulla che immediatamente andremo a fare quello che abbiamo fatto in tutti gli altri contesti. Lo dico anche al collega Pettazzoni, anche qui senza polemica. I lavori della III Commissione hanno sempre accolto le richieste di discussione. Ricordo quella sul Po di Volano, che era stata fatta non sul Reno, perché non comprendeva quella richiesta, ma si è andati sempre ad una discussione che anche se non aveva il titolo di inchiesta, ha dato tutti i ragguagli.

Noi quindi dovremmo tornare in un’altra aula assembleare, nominare di nuovo i componenti della Commissione, perdere del tempo, renderla operativa con un nuovo presidente… Io credo, ripeto, che la Commissione III abbia le stesse prerogative di quanto viene chiesto. Quindi, secondo me, se vogliamo essere concreti, e lo siamo tutti, tutti ci siamo detti disponibili ad audire per approfondire, lo si fa nella Commissione competente e non perdiamo assolutamente nulla.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Io rilevo che è da inizio legislatura, ormai lo sappiamo, che le Commissioni speciali, le Commissioni d’inchiesta non sono molto gradite in Regione Emilia-Romagna. Ricordo la richiesta per la Commissione sulla legalità legata a quando scoppiò il caso del processo AEmilia: venne rifiutata anche quella.

Non mi stupisco, quindi, che oggi si sia contrari a una Commissione d’inchiesta amministrativa, non giudiziaria, non legale ma amministrativa. Continuare a fare paragoni con la magistratura non ha senso, se non quello, magari, di dare un appiglio a una motivazione di diniego. Cosa aggiunge una Commissione? Anch’io, senza polemica rispondo volentieri al consigliere Iotti. Aggiunge il fatto che sia assolutamente monotematica e non venga influenzata con un ordine del giorno di altri argomenti, quindi permette di concentrarsi su un argomento specifico. Questo senza polemica, lo dico in modo specifico. La Commissione, cioè, che si occupa di un singolo argomento in modo specifico, si concentra solo su quello e non viene, passatemi il termine improprio, disturbata da quelli che sono giustamente gli altri argomenti che la Commissione III giustamente deve affrontare, perché ha diverse competenze. Questo porta in più. Porta in più che ci si può concentrare su una tematica che, visto quello che è successo oggi, ma anche in passato, sta diventando, ahimè, non dico la norma, ma una brutta abitudine in questa regione. Questi eventi così importanti, che non voglio più chiamare eccezionali, stanno effettivamente creando problemi, per cui è il caso di fare un approfondimento. Ebbene, credo che una Commissione speciale, al di là di quelli che possono essere gli impegni della nomina di chi, come e quando, che interessa poco, anche perché se ci si mette d’accordo si fa presto a fare, non è quello che ci impegnerebbe le giornate, sia assolutamente opportuna, quasi necessaria. Naturalmente ciò dipende dalla visione che ognuno ha di ciò che è necessario e prioritario.

Mi fermo qui. Non c’era nessun intento polemico, ma semplicemente la volontà di fare una puntualizzazione, che ritengo doverosa perché è nei fatti che la Commissione speciale non abbia l’influenza di un ordine del giorno o di una serie di argomenti che possa andare a impegnarla. Quindi, ha la possibilità di concentrarsi in modo specializzato su un argomento specifico, e il dissesto idrogeologico in generale, ma questi casi e questi ambiti in modo particolare credo ne abbiano bisogno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Intervengo molto velocemente.

Condivido ciò che diceva il collega Sassi, cioè lo spirito è proprio quello di aprire una Commissione dedicata, quindi non fare audizioni tra un ordine del giorno e l’altro all’interno della III Commissione, ma avere uno spazio con tempi dedicati proprio all’approfondimento. Credo che questo lo dobbiamo sia ai cittadini alluvionati sia ai sindaci, che ancora oggi chiedono chiarimenti e risposte più concrete. Questo è il motivo per cui ho chiesto una Commissione d’inchiesta e non ho chiesto audizioni ad hoc nella III Commissione.

Credo che per rispetto di tutti, di chi chiede risposte e di chi ancora oggi si trova a che fare con il fango nelle case e nei propri esercizi, noi lo dobbiamo. Credo che sia un atto dovuto nei loro confronti cercare di capire, a livello anche amministrativo, che cosa è andato storto. Io credo che sia un atto di semplice buonsenso.

Mi dispiace che non venga accolto da questa maggioranza e in qualche modo venga osteggiato, quando in realtà le intenzioni sono le migliori possibili perché, lo ripeto, l’obiettivo di tutti dovrebbe essere quello di evitare che episodi del genere si ripetano.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Ho colto l’indicazione. Lancio la richiesta alla presidente della III Commissione di convocare l’audizione relativa al punto senza ulteriori punti in quella seduta, così avremo dato risposta alla preoccupazione della collega Piccinini e ce ne occuperemo in una seduta tematica senza alcun disturbo. Questo è un auspicio che faccio alla convocazione dei lavori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Bene. Prendiamo atto della sua richiesta, che gireremo alla presidente della III Commissione non appena avremo occasione di vederla.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Presidente, mi scuserà, ma se alza lo sguardo le volevo segnalare che mi può vedere anche qui in aula. Ho assistito alla discussione. Naturalmente colgo favorevolmente l’appello del collega Iotti. Del resto, in questi anni è sempre stato così. Quando si sono presentati casi di emergenza dovuti al maltempo nel territorio della Regione Emilia-Romagna abbiamo sempre dedicato in Commissione tutto il tempo necessario all’approfondimento e alla piena consapevolezza di quello che era successo, audendo i funzionari regionali, i gestori esterni dei servizi che hanno attinenza con le cause, con quello che le mareggiate, piuttosto che le esondazioni, piuttosto che la neve pesante hanno causato con ripercussioni sui cittadini e sulle imprese. Non ci siamo mai sottratti da quella che era un’assunzione di responsabilità nostra e non ci siamo sottratti dal chiedere che chi gestiva servizi primari per la comunità dell’Emilia-Romagna facesse lo stesso.

La disponibilità è piena. Noi abbiamo la seduta della Commissione, da calendario istituzionale, il giovedì pomeriggio. Nei prossimi giorni, non appena la relazione che è stata chiesta verrà depositata formalmente agli atti dell’Assemblea e trasmessa alla Commissione, ci sarà la massima disponibilità per approfondire. Invito tutti i colleghi a restare in Commissione fino alla fine dello svolgersi della seduta, perché la presidente solitamente lo fa dovendo presiedere.

È successo che talvolta, ad un orario tardo, le presenze in Commissione si diradassero. Anch’io lo faccio senza alcun tono polemico e con lo stesso spirito con cui lo ha fatto intervenendo il consigliere Sassi, dicendo cose di buon senso. Da parte mia c’è la massima collaborazione e disponibilità. Chiedo ai colleghi di fare lo stesso in quella sede.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto: cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

Nell’intervento precedente ho parlato anche di trasversalità e, qualora si fosse arrivati ad un voto contrario, anche di un approfondimento dedicato in Commissione. Mi pare che quello che ha detto il consigliere Iotti vada proprio in questa direzione.

È chiaro che sul tavolo in questo momento ci troviamo una risoluzione che ci chiede se vogliamo attivare o meno una Commissione speciale d’inchiesta, specifica. A questa dico sì. Come Gruppo della Lega diciamo di sì perché la riteniamo un’occasione ed un momento perfetto. Faccio un copia e incolla di quello che ha detto poco fa il consigliere Sassi: trattare specificatamente, in una Commissione dedicata, questo argomento, sicuramente potrebbe portare a una concentrazione, a una gestione, a una capacità di ragionamento, e perché no, anche di proposte di interventi probabilmente migliore rispetto a quella di una normale Commissione ambiente.

Successivamente alle rassicurazioni e alla richiesta del consigliere Iotti ho avuto il piacere di sentire che anche la presidente Rontini è d’accordo sull’approfondire in maniera completa, utilizzando tutto il tempo necessario per sviscerare tutte le problematiche legate a questo problema, quindi siamo cautamente più tranquilli, pur rimanendo dell’idea che sicuramente una Commissione ad hoc sarebbe stata più efficace.

In questa Commissione credo che si sarebbe potuto ampliare un po’ anche il raggio del discorso, ovvero, analizzare una quantità di dati maggiori, andare ad analizzare una quantità anche di territorio maggiore, perché quello che succede a monte si ripercuote a valle, quindi probabilmente andare anche ad elaborare o pensare ad una serie di interventi, addirittura più capillari, più efficaci e completi.

Comunque sia, in dichiarazione di voto, ovviamente il voto del nostro Gruppo sarà favorevole alla richiesta del Movimento 5 Stelle. La raccomandazione, credo non ce ne sia bisogno, ma la faccio comunque, è che nel momento in cui verrà attivata la Commissione III ci sia quanta più partecipazione e quanto più spazio dedicato a tutto quello che può essere il lavoro per arrivare ad una serie di soluzioni per questo problema, che è importantissimo per il nostro territorio e che, come ho detto prima, deve essere risolto dal punto di vista strutturale e non deve essere più una rincorsa a un evento che normalmente era occasionale, ma che oramai è diventato un evento normale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Intanto ringrazio la Presidente della III Commissione della sua disponibilità, della quale non avevo dubbi, perché ha sempre dimostrato una certa sensibilità a dar spazio a situazioni e momenti di emergenza o a situazioni di questo tipo, dove è necessario fare approfondimenti, e giocoforza per quanto riguarda la gestione del territorio la III Commissione in questo senso è sempre molto attiva, perché è di sua competenza. Quindi, la ringrazio.

Concordo con il collega Pettazzoni, una Commissione speciale, una Commissione d’inchiesta poteva andare a indagare, lo ripeto, amministrativamente. Nessuno ha i poliziotti o i detective per andare a fare indagini sul territorio, assolutamente. Non si vogliono trovare delinquenti o meno. Si tratta semplicemente di approfondire in maniera puntuale e dettagliata i diversi aspetti dello stesso problema, che non sono solo magari che manutenzione è stata fatta, ma come e chi, cercare di capire se la normativa è corretta o va aggiustata, se l’ente è configurato e strutturato correttamente o va migliorato. Insomma, in una Commissione a 360 gradi si poteva approfondire un tema, che certamente non è semplice, anzi è sicuramente complesso, proprio perché è legato anche alle morfologie territoriali e a situazioni molto diversificate tra loro, e ha a che fare a volte con enti differenti, perché locali. Quindi, avendo tutti strutturazione differenti, è difficile andare a capire se si riescono ad uniformare almeno nelle modalità e nelle capacità di intervento.

Ho i miei dubbi sul fatto che in III Commissione possiamo approfondire a questo livello, pur apprezzando tantissimo il discorso di poterla affrontare in tempi celeri o comunque con la massima disponibilità della Commissione, ma è influenzata da molti altri argomenti, da ordini del giorno che vedono la necessità di essere affrontati.

Questo è normale, fisiologico in una Commissione che ha molti temi di sua competenza. Temo che anche questa Commissione d’inchiesta non vedrà la luce e questo mi dispiace un po’ perché sarebbe stata l’occasione, almeno in fase calante della legislatura, di fare un’operazione di squadra in maniera dedicata su un argomento specifico che, secondo me, avrebbe portato ottimi risultati e anche ottime proposte. Questa mattina si parlava di critiche e di proposte. Le proposte vengono quando insieme si possono elaborare. Concertarle insieme sarebbe stata anche una gran bella esperienza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione, con il dispositivo elettronico, l’oggetto 7920.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Votanti 38

Favorevoli 14

Contrari 24

Astenuti 0

 

L’oggetto 7920 è respinto.

 

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Volevo dire che pensavo di aver votato, invece no. Comunque, volevo votare favorevolmente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prendiamo atto del suo voto.

 

OGGETTO 7811

Proposta recante: “Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia. (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12).” (195)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 7811: proposta recante: “Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia (legge regionale 8 agosto 2001, n. 26 e legge regionale 30 giugno 2003 n. 12) (delibera di Giunta n. 50 del 21 gennaio 2019)”.

La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole nella seduta del 31 gennaio, con la seguente votazione: 23 voti a favore, nessun contrario e 10 astenuti.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Su tale oggetto insistono tre proposte di emendamento, a firma della consigliera Sensoli.

Apriamo la discussione generale: dieci minuti.

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Chiedevo una sospensione di tre minuti perché abbiamo dei subemendamenti da proporre alla collega Sensoli, che stanno arrivando. Le chiedo due minuti di sospensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sempre perché sono troppo buono, sono concessi. Prego.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,10, è ripresa alle ore 15,21)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dobbiamo ancora aspettare un attimo che li leggano. Benissimo. Altri due minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,10, è ripresa alle ore 15,21)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riapriamo i lavori.

Consigliera Marchetti, ha studiato? Ha fatto tutto quello che doveva fare? Benissimo.

Ricordo che siamo ancora in discussione generale sul provvedimento. Ci sono interventi in discussione generale? Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente, colleghi, non posso nascondere che di questo atto non condivido né la forma né la sostanza. La forma per i diciotto mesi dell’arco di vita dell’atto. La sostanza perché, di fatto, va semplicemente a prorogare quanto già contenuto nel precedente atto di indirizzo.

Se da un lato gli indirizzi precedentemente forniti dalla deliberazione dell’Assemblea legislativa 22 marzo 2016, n. 65, di approvazione degli indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia, aveva termine il 31 dicembre 2018, gli indirizzi in esso contenuti si sarebbero potuti tranquillamente prorogare per pochi mesi, onde poter procedere all’emanazione dei bandi relativi al presente anno. Non sarebbe stato certamente il primo atto di indirizzo a seguire questo percorso, e probabilmente neppure l’ultimo.

Diverso, invece, è fare un nuovo atto con un arco di vita di diciotto mesi. Una simile soluzione, infatti, non soltanto consente di emanare i bandi del presente anno, ma vede il proprio arco di vita andare ben oltre la fine del mandato, consentendo di bandire a primavera 2020 anche la programmazione relativa all’anno scolastico 2020-2021 sulla stessa base, ciò privando una nuova e diversa Giunta dalla possibilità di intervenire su una programmazione fortemente ideologica e divisiva come quella proposta da questo atto.  Tanto più questo è vero alla luce del fatto che al punto 2 del meccanismo deliberativo è, comunque, prevista la vigenza di codesto programma fino all’adozione di un nuovo atto di indirizzo regionale in materia.

Utilizzare da subito questa strada avrebbe comunque garantito, in caso di inerzia della nuova Giunta, di non lasciare spazi vuoti, ma al contempo avrebbe consentito di poter inserire una rinnovata programmazione.

Innanzitutto, vorrei fornire un paio di dati per inquadrare l’atto. In Regione sono presenti 1560 scuole dell’infanzia, il 47 per cento di queste sono statali, il 53 per cento sono, invece, paritarie. Venendo alle paritarie, vediamo come questo 53 per cento sia composto da un 35 per cento di paritarie private e da un 18 per cento di paritarie comunali. Le paritarie comunali, quindi, non raggiungono neppure il 20 per cento del totale. A Piacenza addirittura non sono presenti. Il 49,3 per cento dei bambini frequenta le statali, il 50,7 frequenta, invece, le paritarie private e le paritarie comunali.

In questo atto nulla è esplicitato in merito al contributo economico previsto per il 2019, in quanto secondo la previsione dell’articolo 7, comma 3, della legge regionale n. 26/2001 spetterà poi alla Giunta regionale ad approvare, in coerenza con gli indirizzi definiti nel piano che siamo chiamati oggi a votare, il riparto dei fondi a favore delle Province. Tuttavia, in Commissione è stato comunicato che la cifra complessiva stanziata sarà di 4.700.000 euro. Tale cifra è perfettamente in linea con lo stanziamento 2018 di 4.100.000 euro, cui sono poi stati aggiunti in sede di assestamento di bilancio ulteriori risorse per 600.000 euro. Dei 4.700.000 euro stanziati lo scorso anno 1.110.000 erano dedicati alla qualificazione, 3.195.000 erano, invece, dedicati al miglioramento.

La ripartizione tra Province e Area metropolitana di Bologna, invece, stando agli atti, è stata effettuata sulla base del numero totale delle sezioni delle scuole dell’infanzia e delle sezioni di servizi educativi per la prima infanzia aggregate alle stesse. Sono poi le Province e la Città metropolitana di Bologna che, sulla base di quanto contenuto nell’atto che oggi ci accingiamo a votare, assegneranno le risorse per i progetti di qualificazione e di miglioramento dell’offerta formativa.

Tra le indicazioni a cui le Province e la Città metropolitana dovranno attenersi per l’elaborazione dei programmi troviamo tematiche oggetto dei progetti di qualificazione introdotti con i precedenti indirizzi triennali, quali ad esempio l’educazione interculturale e, più in generale, l’educazione alle differenze.

Devo ammettere che ormai sono vecchio per queste cose, ma la curiosità ha preso il sopravvento e mi sono perso ad inseguirla. Trovo un interessante manuale dei servizi per l’infanzia in Emilia-Romagna contenente i contributi per la formazione degli educatori. Allora, mi perdo nella lettura per vedere come questi concetti si traducono poi in chi è chiamato con questi fondi a svolgere il ruolo di educatore.

Partiamo dalla multiculturalità, dove, perdonatemi l’espressione, trovo una sbrodolata circa la rinuncia a sé stessi. Cito: “Un educatore è quindi aperto al dialogo e, in particolare, è in grado di applicare quel relativismo culturale che riconosce dignità e valore alle culture diverse dalla propria e consente di fare esperienza dell’incertezza di sé e della propria immagine del mondo e che da esso parte per guadagnare la modestia e l’apertura necessaria ad ogni dialogo transculturale. La transcultura non può esaurirsi nel parlare dell’altro e nel rappresentarlo e neppure solo nel parlare all’altro. È piuttosto un movimento, un processo che tende al dialogo e alla reciprocità, all’interazione tra significati”.

Relativismo culturale. Mah! Se io ho la mia cultura ed essa è ben radicata, non ho difficoltà a confrontarmi con altre ed a rispettarle, perché soltanto una persona che è profondamente consapevole di sé, della propria cultura e della propria tradizione sa capirne l’importanza anche per l’altro. Se uno, invece, abdica a sé stesso, al proprio sentire, inteso come patrimonio di terra, credo e tradizione, mai potrà rispettare chi è diverso da lui, perché a questo punto il credo e la tradizione dell’interlocutore non varranno nulla, proprio come il vuoto che porta dentro di sé.

Un crogiuolo culturale si forma se vi è compenetrazione. Il vuoto, invece, si riempie per sostituzione. Il nulla cancella ogni cosa e ci lascia disarmati a fronte delle più pericolose suggestioni.

Cerco poi qualcosa sull’educazione alle differenze e qui mi si presenta innanzi un mondo: differenze di genere, decostruzione di stereotipi e pregiudizi, non solo di quelli semplici, ma pure di quelli sul doppio versante, passando per l’educare attraverso il giocare al femminile e al maschile. Io ho una sorella e ricordo bene che da bambini capitava tanto che lei giocasse insieme a me con i soldatini quando io insieme a lei con le bambole, quando addirittura mischiandoli.

Ho ancora i brividi a pensare a quando la bambola si trasformava in un gigante minaccioso che afferrava e calpestava i miei poveri soldatini. Non trovo nulla di strano in ciò. Infatti, i bambini lo fanno in continuazione. Quello, invece, che trovo aberrante è stato scoprire che le favole non sono più dedicate al principe azzurro o a Biancaneve, probabilmente incriminati per apologia, ma raccontano di una bambina con lo zainetto da Spiderman incuriosita dal fatto che due amiche di mamma debbano recarsi all’estero per sposarsi e finalmente la bambina capisce che quando sarà grande potrà avere un fidanzato oppure una fidanzata. Tutto chiaro, no? Se è una bambina e non le piacciono le bambole e i lustrini è perché probabilmente è lesbica.

La questione però non è troppo problematica se non fosse che l’Italia è arretrata, e che quindi è necessario andare all’estero per sposarsi con una persona del proprio sesso. Per il resto non ci sono problemi, ognuno è libero di scegliere, sempre e comunque indipendentemente dall’età. Questo è il messaggio che viene passato ai nostri bambini. Unico limite, ovviamente, il poter dire che l’utero in affitto è un’aberrazione. È la fine di ogni responsabilità educativa e di guida degli adulti nei confronti delle giovani generazioni, la vittoria del proibito proibir, di sessantottina memoria, il tutto condito e servito in salsa gender, con un pizzico di multiculturalità.

Tornando in conclusione ad argomenti sicuramente più seri, a poco serve, come riportato nel punto 5 del dispositivo deliberativo di Giunta, auspicare che così come già avviene in diversi territori, vengano definite dagli enti locali tariffe di frequenza per le scuole dell’infanzia paritarie comunali sulla base di criteri di equità, ricercando la massima armonizzazione a livello distrettuale. Già è mancato il coraggio, in sede di esame della legge sullo 0-3 di fissare tetti massimi alle rette; figuriamoci sui 3-6 anni.

Il piano, in questo ha perso una grossa occasione, perché avrebbe potuto costituire proprio un momento attraverso il quale viene premiata la virtuosità della retta. Mi spiego meglio: anziché concedere, sotto varie forme, finanziamenti a pioggia, che sono rivolti più che ai bambini a premiare un indotto associativo che attorno ad essi opera, le risorse concesse avrebbero potuto, a mio avviso, andare a premiare quelle strutture che sono riuscite a garantire un miglior contenimento delle rette a favore dell’utenza.

Non dobbiamo infatti nasconderci che generalmente le rette delle statali sono più contenute di quelle delle paritarie. Così come non possiamo nascondere che alcuni Comuni obbligano le paritarie private ad applicare rette non inferiori a quelle delle paritarie comunali, per evitare di avere una concorrenza diretta da parte di queste ultime.

Da una rapida ricognizione, sicuramente non esaustiva, ho infatti potuto verificare come in taluni casi la retta applicata in mancanza di documentazione ISEE da parte della famiglia, tra statali e paritarie, arrivi anche ad essere maggiorata di un terzo della paritaria. Il bello è che dal punto di vista concettuale, anzi, più che concettuale, ideologico, vi ponete quale obiettivo la più vasta scolarizzazione possibile, anche nelle fasce 0-3 e 3-6 anni, perché ritenete essenziale il ruolo giocato dal pubblico nel formare –  o meglio, traviare – una coscienza, fin dalla più giovane età, sostituendovi al primato educativo costituzionalmente garantito dalla famiglia, salvo poi volere che sia la famiglia stessa a sostenere i costi del vostro indottrinamento ideologico.

Concludo annunciando fin d’ora il voto contrario del Gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Dopo questo excursus sulla letteratura dell’infanzia fatto dal collega Tagliaferri, mi deve permettere qualche riflessione. Vedo che ha dato un’interpretazione propria rispetto all’oggetto, all’atto che oggi andiamo ad approvare, dove all’interno dell’educazione alla differenza e alla diversità introduce quella che è una sua mania di persecuzione. Vorrei tranquillizzare il collega Tagliaferri. Quando si è parlato di educazione alla differenza e alla diversità ho sentito un taglio che, forse, anche per quello che andremo a discutere a breve nella prossima Commissione, si va a intersecare con una visione di Tagliaferri del tutto scorretta nell’obiettivo di questi piani.

Quando si è parlato di educazione alle differenze e alle diversità non ho sentito citare il tema dell’inclusione delle persone disabili. Caro Tagliaferri, oltre alle opinabili questioni che lei pone rispetto ai progetti che venivano citati da una sua libera interpretazione, ha dimenticato di riportare una questione fondamentale, che viene ribadita anche nell’atto che andremo ad approvare, ossia che tutto ciò deve essere concordato con i genitori.

Ne do lettura testuale, perché credo che manipolare la realtà in questo modo sia non propriamente corretto: “Tutte le azioni che riguardano l’inclusione e l’educazione alle differenze, con azioni rivolte al coinvolgimento dei genitori nel progetto educativo”. Quindi, state tranquilli che con questo piano non andremo a promuovere un’educazione che non sia concordata e non sia in un progetto educativo, cosa che, invece, esiste nel piano.

Al di là di questa opinabile e discutibile, a mio avviso, interpretazione che il collega dà dell’atto di oggi, inserisco, invece, il punto fondamentale che, in linea con il passato, gli indirizzi si propongono di ottenere, cioè promuovere la qualità dell’offerta formativa, creare un’interconnessione interistituzionale tra chi gestisce, tra gli enti locali e i gestori. Non mi è piaciuto molto il passaggio che ritiene che andiamo a finanziare un mondo associativo, perché lo ritengo riduttivo, ma soprattutto lo ritengo inappropriato per la storia della Regione Emilia-Romagna, che si fonda su un sistema integrato all’avanguardia, riconosciuto da tutti, rispetto alla collaborazione all’interno delle scuole dell’infanzia paritarie, comunali e statali. 

Aggiungo che all’interno della qualificazione della qualità dell’offerta formativa sicuramente in un nodo centrale si fa riferimento alla continuità. Sono elementi e presupposti pedagogici sui quali c’è stato un confronto serrato nella precedente programmazione che è stato condiviso con gli enti locali. Aggiungo che all’interno di questo un’attenzione particolare, oltre alle progettualità di valore regionale, è rivolta anche all’aggregazione delle scuole. Viene dato un valore fondamentale al fare insieme, ma soprattutto al garantire e dare il più possibile ai bambini nel segmento 0-3 e nel segmento 0-6.

Lontani, quindi, dalle strumentalizzazioni che qualcuno tende a mettere in atto rispetto a questo oggetto, credo che una Regione che si ponga come obiettivo il miglioramento dell’offerta educativa dei propri bambini e anche delle strutture che vengono ospitate, non possa essere banalizzata.

A questo aggiungo che, sempre all’interno dell’atto, viene specificato come nei diciotto mesi di approvazione si dia comunque l’opportunità alla nuova Giunta di approvare immediatamente nuovi indirizzi e nuovi atti. Non è obbligatorio il trascorrere di quel tempo che veniva messo in discussione. Credo che la giornata di oggi, in linea con le politiche che si è cercato di attuare a livello strategico sulle politiche dell’infanzia, vada sul prorogare e dare conferma a quelle risorse che già hanno portato, fino ad oggi, a grandi risultati.

Anticipo che per quanto riguarda gli emendamenti proposti dalla collega Sensoli con il subemendamento che dopo presenterò ci sentiamo di accogliere in particolare anche l’ultimo, perché riteniamo che una rendicontazione sulla qualità e sui progetti possa smascherare sicuramente anche quei retropensieri che il collega Tagliaferri sollevava.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Intervengo in merito agli emendamenti che abbiamo presentato. Parto dall’ultimo visto che è stato citato dalla consigliera Marchetti. Abbiamo ritenuto opportuno inserire all’interno delle indicazioni per l’elaborazione dei programmi delle Province e delle Città metropolitane anche le parole “dati ed informazioni”, in modo tale da avere delle relazioni annuali che siano valutabili in maniera oggettiva e non magari delle valutazioni dove si dice solamente, magari, quanto siamo stati bravi, ma si riportino dei dati oggettivi da poter valutare in maniera attenta.

Gli altri due emendamenti sono praticamente identici, ma perché intervengono su due punti dell’atto che riportavano le stesse parole. Intervengono sull’armonizzazione delle rette e delle tariffe. Ci siamo voluti soffermare sull’auspicio, visto che si parla di auspicio. È ovvio, magari sarebbe stata auspicabile qualche cosa di più, ma ci fermiamo per ora all’auspicio dell’armonizzazione delle rette, che speriamo avvenga anche per i gestori privati.

A proposito: accogliamo il subemendamento perché è naturale che ognuno agisca per le proprie competenze. Però, visto che soprattutto per quanto riguarda ad esempio i nidi d’infanzia c’è una situazione molto squilibrata tra offerta pubblica e offerta privata, e quindi molto spesso i genitori si trovano a dover rivolgersi ai nidi d’infanzia privati perché il pubblico da questo punto di vista è molto carente, l’auspicio è che anche tra i gestori privati si arrivi a delle tariffe elaborate secondo princìpi di equità. A volte, infatti, i genitori costretti a rivolgersi al privato sono anche costretti a sottostare alle leggi di mercato del privato e quindi magari a pagare delle rette che fanno fatica a sostenere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

(Il consigliere Caliandro chiede il voto mediante sistema elettronico)

 

Se non ci sono ulteriori interventi in discussione generale sul provvedimento, passiamo alla discussione generale sugli emendamenti, che ricordo, sono cinque: tre a firma della consigliera Sensoli e due a firma della consigliera Marchetti Francesca.

Consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Chiedo il voto elettronico anche sugli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Bene, ne prendiamo atto. Eventuale intervento della Giunta non mi sembra di vederne.

Passiamo quindi alle dichiarazioni di voto congiunte sul provvedimento e sugli emendamenti. Cinque minuti per Gruppo. Ci sono richieste di interventi in dichiarazione di voto? Marchetti Francesca, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Per ribadire il voto favorevole ai primi due emendamenti subemendati, come proposto, visto che la collega ha già anticipato che verranno accolti, e anche per sottolineare un elemento che nella discussione precedente è passato un po’ sottotono, ossia l’importanza del rafforzamento, con questo atto, che si dà ai coordinatori pedagogici, che è stato un elemento di discussione importante durante l’approvazione precedente dei programmi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi in dichiarazione di voto? Bene.

Mettiamo in votazione, con il dispositivo elettronico, il subemendamento n. 4, a firma Francesca Marchetti.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Votanti 39

Favorevoli 27

Contrari 1

Astenuti 11

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’emendamento n. 1, a firma Sensoli.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Votanti 38

Favorevoli 26

Contrari 1

Astenuti 11

 

È approvato.

 

L’emendamento n. 1, a firma Sensoli, è approvato.

Passiamo alla votazione del subemendamento n. 5, a firma Marchetti.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 36

Votanti 34

Favorevoli 24

Contrari 1

Astenuti 9

 

È approvato.

 

Il subemendamento n. 5 è approvato.

Passiamo, quindi, all’emendamento n. 2, a firma Sensoli.

La votazione è aperta. Prendiamo atto del voto favorevole del consigliere Boschini.

Ribadisco, la votazione è aperta per la votazione all’emendamento n. 2, a firma Sensoli. Prendiamo atto, sempre per le colleghe qua di fianco, del voto del consigliere Zoffoli, favorevole, presumo, nella votazione precedente. 

Anche il consigliere Paruolo alla seconda votazione è favorevole. Grazie.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

Presenti 39

Votanti 38

Favorevoli 28

Contrari 1

Astenuti 9

 

È approvato.

 

L’emendamento n. 2 a firma Sensoli è approvato.

Registriamo per favore il voto del consigliere Facci astenuto. Grazie.

 

Passiamo quindi, se non ci sono altri colleghi che hanno avuto problemi, alla votazione dell’emendamento n. 3, a firma Sensoli.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Votanti 37

Favorevoli 27

Contrari 1

Astenuti 9

 

È approvato.

 

L’emendamento n. 3 a firma Sensoli è approvato.

Passiamo alla votazione, sempre mediante dispositivo elettronico, dell’atto 7811.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Votanti 38

Favorevoli 22

Contrari 1

Astenuti 15

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, agli atti di indirizzo.

 

OGGETTO 7465

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi di concerto con il Governo affinché anche nei territori montani della regione Emilia-Romagna si possa coniugare il diritto di nascere in montagna con il diritto di nascere in sicurezza, aggiornando i requisiti e gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza che i punti nascita con volumi di attività inferiori a 500 parti all’anno devono possedere, tenendo conto anche delle caratteristiche economiche, sociali e orografiche di alcuni territori, prendendo inoltre in considerazione le valutazioni che hanno portato alla riapertura del punto nascite di Cavalese e le segnalazioni da inserirsi in una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l’attività punto nascite di Pavullo nel Frignano. A firma del Consigliere: Galli

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 5775

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivolgere al Ministero della Salute istanza di riesame del parere consultivo, dallo stesso rilasciato in data 4/10/2017 alla Regione Emilia-Romagna per la richiesta di deroga per il Punto nascita di Pavullo nel Frignano, ad attivare azioni volte ad aumentare il tasso di fidelizzazione delle donne, dell’area del suddetto punto nascita, anche promuovendo innovativi servizi di ostetricia, ginecologia, neonatologia e pediatria autonomi, garantendo inoltre gli standard operativi, tecnologici e di sicurezza relativi al livello di assistenza ostetrica e pediatriconeonatologica definiti dall’accordo del 2010. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 7339

Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione le valutazioni che hanno portato il Comitato Percorso Nascita nazionale a dare parere favorevole alla riapertura del Punto nascite di Cavalese (Trento) al fine di ripresentare allo stesso Comitato una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l’attività dei Punti Nascite di Borgo Val di Taro (RE), Castelnovo ne’ Monti (PR) e Pavullo nel Frignano (MO). A firma dei Consiglieri: Delmonte, Bargi, Rainieri

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 7635

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare un’ulteriore richiesta di deroga al Comitato nazionale percorso nascite, motivata e supportata da impegni relativi ad investimenti che garantiscano standard operativi, tecnologici e di sicurezza, per la riapertura dei Punti Nascita di montagna di Castelnovo ne’ Monti (Re), Pavullo nel Frignano (Mo) e Borgo Val di Taro (Pr), dando inoltre corso ad una interlocuzione con il Ministero della Sanità per rivisitare i contenuti dell’accordo Stato Regioni del 2010, anche sulla base dei dati della denatalità sempre maggiore, affinché siano riaperti i punti nascita suddetti e per il futuro non ci sia il rischio di chiusura per altri. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli, Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 7874

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il confronto con il Ministero della salute per verificare la possibilità di rivedere l’accordo Stato-Regioni del 2010 al fine di contemperare le esigenze di assicurare punti nascita nei territori e nelle comunità più disagiate, nonché a mantenere informata la commissione assembleare competente sugli sviluppi del confronto. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Torri, Taruffi, Prodi, Mori, Campedelli, Serri, Boschini, Poli, Rontini, Molinari, Lori, Cardinali, Iotti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 7877

Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la riapertura di tutti i punti nascita soppressi sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Facci

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risoluzione 7465, a firma Galli; risoluzione 5775, a firma Gibertoni e Piccinini; risoluzione 7339, a firma Delmonte, Bargi e Rainieri; risoluzione 7635, a firma Gibertoni, Sensoli e Piccinini; risoluzione 7874, a firma Zoffoli, Torri, Taruffi, Prodi, Mori, Campedelli, Serri, Boschini, Poli, Rontini, Molinari, Lori, Cardinali e Iotti.

Sull’oggetto 7874 insiste una proposta di emendamento a firma del consigliere Taruffi.

Risoluzione 7877, a firma Facci.

Nella seduta del 30 gennaio si è aperta la discussione generale congiunta.

Siamo ancora nella fase della discussione generale su tutte le risoluzioni.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: [...] delle due risoluzioni che ho presentato, che ho abbinato alla discussione generale. Intervengo in particolare sull’oggetto 5775, che è di fondamentale importanza.

Innanzitutto, non mi sembra vero di essere riuscita a discutere questo oggetto. Pensate che la richiesta è di fine 2017, iscritta in Commissione per la discussione. Quindi, dopo più di un anno, incredibilmente, riesco a presentare questa risoluzione e a farla votare.

Che cosa dice questa risoluzione? È un discorso che ritengo molto importante. Mi dispiace che, non per volontà mia, non sia potuto arrivare prima alla discussione dei colleghi dell’Assemblea legislativa, o in Commissione o qui in aula. Rispetto a quanto ci siamo detti e alle altre risoluzioni, che pure approvo, quelle che chiedono che si riaprano i punti nascite, essendo una competenza regionale e il parere – lo ricordiamo – dato dalla Commissione nazionale un parere consultivo, questa risoluzione ha un valore aggiuntivo, che con un anno di ritardo arriva finalmente all’attenzione dell’aula. 

Ci ricordiamo che, a luglio, anche su pressione, su domanda insistente del Movimento 5 Stelle, si avviano le procedure per la richiesta di deroga al competente Ministero. A luglio del 2017…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa alla collega Gibertoni. Chiedo se possiamo fare un po’ più di silenzio. Grazie.

 

GIBERTONI: A luglio del 2017, quindi, si avviano le procedure – i punti nascita non sono ancora chiusi (Pavullo, Castelnovo ne’ Monti e Borgo Val di Taro) – per chiedere la deroga alla Commissione nazionale, al Ministero della salute.

Il 4 ottobre dello stesso anno il Ministero della salute esprime un parere consultivo sfavorevole alla deroga. Io ho preso i dati che riguardano il punto nascite di Pavullo nel Frignano. Però, come ha ben evidenziato il Comitato Salviamo l’Ospedale di Pavullo, quella richiesta di deroga aveva molti errori formali. Era una richiesta di deroga che è stata presentata in modo inaccurato, con molte carenze, con dati incompleti, ma soprattutto con dati errati. Ecco che qui si apre un altro discorso che finora non ha mai potuto approdare alla discussione in aula, e non ho capito il perché, sinceramente, ci sono voluti un anno e due mesi per poter arrivare a dire questo in aula. Qui non si chiede soltanto di riaprire (eppur si chiede di farlo) perché la competenza è regionale, si chiede per quale motivo è stata inviata una richiesta di deroga errata, per quale motivo in un tema così sentito, così delicato, che a parole tutti quanti, anche la maggioranza, a parole dice “L’abbiamo fatto perché ci teniamo a tutelare la salute”, e ci mancherebbe altro, perché non mandare un documento perfettamente accurato con dati inoppugnabili con le distanze chilometriche corrette, anche solo le distanze chilometriche e quindi i relativi tempi di percorrenza. Ad esempio, i Comuni dell’Alto Frignano, i Comuni del Frignano, i presidi di primo e secondo livello hanno delle differenze anche di diverse decine di minuti a volte.

Stiamo parlando, tra l’altro, di situazioni di emergenza in cui anche cinque minuti possono fare una differenza tra la vita e la morte, e abbiamo scoperto, in realtà, più di un anno fa, che nella richiesta di deroga si indicano, penso alla distanza tra Pievepelago e Sassuolo, 66 chilometri invece che 76, quindi 10 chilometri di differenza, con un tempo di percorrenza di 80 invece di 97, che è il tempo di percorrenza reale. Tra Pievepelago e Modena, l’altro punto nascita raggiungibile e consigliato alle partorienti di Pievepelago: 70 chilometri invece di 78,5, con un tempo di percorrenza indicato di 93 anziché di 103. 

Continuo con Fiumalbo, con Montecreto, con Riolunato, i Comuni dell’Alto Frignano, nel momento in cui gli si dice: non vi preoccupate, noi andiamo, chiediamo la deroga perché riconosciamo che la situazione è svantaggiata, che la condizione orografica è difficile. Salvo che poi la condizione orografica non viene riportata alla sede ministeriale nella forma corretta, ma con carenze enormi rispetto alle distanze chilometriche, e di conseguenza ai tempi di percorrenza.

Ricordo anche che all’epoca, quando io ho protocollato questa risoluzione basata anche sul lavoro ottimo e molto preciso del Comitato Salviamo l’Ospedale di Pavullo, l’infermiere del 118 H24 non c’era ancora. Non c’è neanche adesso, siamo chiari. Adesso c’è H12, ma non basta, quindi non è di questo che noi possiamo accontentarci. Abbiamo ambulanze in reperibilità la domenica, che a volte vengono attivate addirittura da Lama Mocogno. Chi conosce un po’ la provincia di Modena si farà un’idea di quali distanze stiamo parlando.

Che cos’è una condizione orografica difficile? Per quale motivo non riusciamo a intenderci sui termini, né prima di inviare una richiesta alla Commissione nascite nazionali, ma neanche dopo? Perché addirittura si fa passare irresponsabilmente più di un anno per arrivare almeno a discutere, secondo me, errori di rilievo come questi? Sarebbe stato diverso il parere che ricordo essere consultivo, ma un parere a cui però la maggioranza si è appigliata fortemente per chiudere quei punti nascita. Se i dati compilati all’interno di quella richiesta fossero stati accuratamente perfetti e inoppugnabili, il parere consultivo sarebbe stato di segno diverso? Magari si sarebbe detto: no, non vi permettiamo, non vi consigliamo di chiudere quei punti nascita, perché le condizioni orografiche sono evidentemente difficili, complicate e non gestibili in questo modo.

Non lo sappiamo, ma non possiamo certo escludere che con dati corretti, percorrenze corrette e tempi corretti, il parere sarebbe stato diverso. Ecco perché con questa risoluzione chiedo che si presenti un’istanza di riesame di quello stesso parere, ma stavolta, presentando una richiesta seria, accurata, con dati veri.

Poi, per quanto riguarda l’accordo Stato-Regioni, è stato già anticipato in aula che il nodo è un nodo di cui si discuterà. È bene rivederlo, quell’accordo Stato-Regioni, è bene che si riveda. Ma qui il tema di questa risoluzione, e invito l’aula a porre attenzione rispetto a questo, è che abbiamo basato chiusure di interi reparti, con svantaggi e disagi imposti a intere cittadinanze, sulla base di una richiesta con errori formali. Questo è qualcosa che non si può presentare con serietà ai cittadini, pretendendo anche di aver fatto bene il proprio dovere.

Che cos’è allora la condizione orografica difficile? Cerchiamo di intenderci sui termini e di stabilire qual è il parametro per cui noi consideriamo che un Comune, che un territorio, se è distante tanti chilometri dal punto di primo presidio che possa avere servizi all’altezza, è da considerare o meno in una condizione svantaggiata. Sessanta chilometri, ci dicono dal ministero. Cinquanta minuti di percorrenza. Sessanta chilometri. Qui parliamo di chilometraggi che li superano tutti abbondantemente, rasentando addirittura gli ottanta chilometri.

Nella decisione repentina e che, secondo me, ha davvero ignorato le esigenze dei nostri territori non ci siamo veramente intesi su cosa sono per noi le condizioni orografiche complicate. Qui ci sono tutti i parametri per definire questi Comuni in condizioni svantaggiate orografiche difficili, quindi meritevoli di una deroga. Quando si chiede la deroga, un parere consultivo da parte della Commissione nazionale, si manda una domanda che, però, è zeppa di errori formali.

Credo che il rischio del viaggio, se si compila la domanda correttamente, sia evidente e appaia evidente che, a fronte di carenze enormi, anche nell’emergenza-urgenza di quei territori, quindi nelle ambulanze, nei professionisti a disposizione, nel ginecologo (che tuttora manca, perché l’hanno tolto), sia evidente che alle condizioni orografiche complesse si aggiunge anche una carenza di servizi dal punto di vista dell’emergenza-urgenza.

Il più velocemente possibile, mi auguro che con l’approvazione di questa risoluzione oggi, che arriva con un ritardo, secondo me, imperdonabile al voto dell’Assemblea, si faccia un passo indietro, si compili una domanda seria, si vada dal ministero e si dica: “Abbiamo fatto errori formali. Ci siamo sbagliati sui chilometraggi, sui tempi di percorrenza”. Ricompiliamo la domanda e sentiamo adesso che cosa ci risponde, con il suo parere consultivo legittimo, il ministero e la Commissione nascite.

Ogni altro comportamento, ogni altro tentativo di sviare, di rimandare, di non rispondere concretamente nei fatti alle richieste dei cittadini è di totale irresponsabilità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Normalmente, quando si espone una risoluzione si parte dall’inizio, si fa un cappello, si spiega e, in fondo, si arriva all’impegno che si chiede che l’Amministrazione assuma. Qui, invece, voglio partire dal contrario, dall’impegno, prendendo in considerazione le valutazioni che hanno portato alla riapertura del punto nascite di Cavalese e le segnalazioni su esposte da inserirsi in una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l’attività al punto nascita di Pavullo nel Frignano.

Cosa vuol dire? Da quando sono qui credo sia stato l’argomento assolutamente più dibattuto. Ogni tre per due abbiamo visto questa Assemblea ritornare sempre sul punto e sullo stupore che molti cittadini hanno avuto e sui disagi che interi territori hanno avuto per la chiusura dei punti nascite in posizioni disagiate di montagna, parlo di Porretta, parlo di Pavullo, parlo di Castelnovo ne’ Monti. In questi territori già problematici più volte il governatore Bonaccini, anche recentemente a Pievepelago, ha richiamato l’esigenza di tutelare questi territori con degli sforzi maggiori (defiscalizzazione, maggiori aiuti), di trovare dei modi per rendere più agevoli e vivibili queste zone di montagna, che hanno già delle problematicità, che invece di essere risolte vengono aggravate non solo dal punto di vista sostanziale, non solo dal punto di vista della vivibilità del territorio, ma anche dal punto di vista di una sensazione di abbandono, che non possono non avere quelle famiglie che vogliono crearsi un futuro, crearsi una famiglia, crearsi una progenie.

Pochi giorni fa ho assistito alla presentazione di una serie di slide che facevano vedere che nella zona interessata, il Frignano, che è la montagna modenese, dove risiedono circa 40.000 abitanti e ci sono dieci comuni, tutti i paesi hanno un’età media molto alta, con una tendenza a non fare figli. Ebbene, in questa zona gli unici due comuni che hanno una propensione ad aumentare il numero di abitanti, che hanno una propensione ad aumentare le condizioni di vitalità dei loro comuni sono proprio Pavullo e Serramazzoni. Pavullo perché evidentemente è diventato un centro motore dell’area del Frignano, ma soprattutto perché offre una serie di servizi, tra cui un servizio importantissimo è proprio quello dell’ospedale di Pavullo.

In questi ultimi due anni abbiamo assistito a un depotenziamento di questo ospedale, partendo proprio dal punto nascite. In cosa consiste il depotenziamento del punto nascite? Nel far passare l’intero ospedale a un ospedale di secondo livello, dove alcuni servizi vengono tolti, delocalizzandoli in altri ospedali, tipo quello di Sassuolo.

Cosa non ci trova d’accordo su questa delocalizzazione del servizio? Che le condizioni orografiche, come richiamato dalla collega che mi ha preceduto, sono totalmente diverse da quelle di un ospedale di pianura. Non è solo un problema di distanze, non è solo un problema di distanze mal calcolate, ma è il problema che queste distanze non sono distanze agevolmente superabili di notte, con la nebbia, con la neve, con il gelo, con tratti di strada che a più di una certa velocità non si possono percorrere, dove ogni chilometro pesa come due in pianura. Quindi, quando si dice 80 chilometri, non si deve pensare di arrivare da Bologna a Reggio Emilia, non si deve pensare di arrivare da Modena a Mirandola, si deve pensare a 80 chilometri che richiedono una percorrenza molto lenta, soprattutto per un’ambulanza che deve portare un malato o deve portare una donna partoriente. Queste sono distanze problematiche, come abbiamo visto recentemente, anche nella zona di Pavullo quando in condizioni di una piccolissima nevicata si sono create lunghissime code.

Nella richiesta di deroga che è stata presentata e bocciata a suo tempo dall’Amministrazione regionale e dall’Amministrazione nazionale ci sono state delle incongruenze molto gravi.

Tra queste incongruenze certamente c’è la distanza, il non aver rapportato le condizioni di questi territori, ma in ultima analisi c’è la volontà dell’Amministrazione regionale e dell’Amministrazione nazionale di procedere a una razionalizzazione dei costi, chiudendo e tagliando non solo i posti letto, ma questi ospedali che chiamiamo decentrati, di periferia.

Oggi l’Amministrazione regionale si nasconde dietro all’Amministrazione nazionale, al Ministero della sanità: “Non siamo noi. È un Governo che non ci è vicino”. In realtà, fino a poco tempo fa il Governo era vicino a questa Amministrazione regionale e il ministro Lorenzin si è sempre rifiutato di esaminare di nuovo la posizione di Pavullo, la posizione del punto nascite di Pavullo, la posizione di questi ospedali di montagna.

Credo che l’Amministrazione regionale debba mettersi veramente una mano sulla coscienza, riconoscere i propri errori…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Galli, le chiedo scusa. Lei aveva già parlato l’altra volta e le sto dando qualche minuto in più rispetto al tempo che lei aveva ancora a disposizione. Le chiedo di finire il suo intervento.

 

GALLI: Grazie. Non mi ricordavo che andavo a debito già dalla volta scorsa. Credo che su questa posizione non ci sia modo di trattare. L’avvicinarsi delle elezioni regionali spingerà l’Amministrazione del governatore Bonaccini a fare dei mea culpa.

Fra i mea culpa c’è, probabilmente, proprio la chiusura di questi ospedali di Pavullo, Porretta e Castelnovo ne’ Monti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Presidente, in realtà…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lei ha due minuti.

 

DELMONTE: Esatto. Volevo solo chiedere quanto tempo resta e se poi verrà fatta una dichiarazione di voto unica su tutti gli oggetti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quanto tempo resta? A lei due minuti.

 

DELMONTE: Okay, grazie. Intervengo dopo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Grazie.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Ho ancora nella memoria l’intervento della precedente Assemblea su questo argomento del presidente Bonaccini: un’ottima performance teatrale anche in quel caso. Si vede che i testi anche a lui li scrive Povia. Convincente nel testo, poco nella performance. Ora si ritrova a essere novello cavaliere che combatte per l’apertura dei punti nascita, dovendo dialogare con questo Governo su quelle che erano le caratteristiche impostate nel 2010. Ottima cosa, a parte il fatto che col Governo precedente non se ne è neanche parlato, non ci si è neanche provato. Tutto era incentrato sulla sicurezza della donna, e questo argomento non era mai stato messo in discussione.

Ora viene messo in discussione, ma viene messo in discussione perché non hanno altri argomenti per riuscire a rimediare a una decisione fallimentare che è stata presa forse troppo in fretta, forse troppo superficialmente, come superficiale era la documentazione inviata per la richiesta di deroga al ministero e al percorso nascita nazionale.

Questo novello cavaliere che oggi spenderà questa sua battaglia, probabilmente è anche in campagna elettorale. Per cui tira in ballo questo argomento non a caso e non in modo pretestuoso, ma in modo scientifico. Il punto è che se domani la regione decidesse di riaprire i punti nascita, avremmo una serie di problemini da affrontare. Uno è il fatto che vanno ripristinati quei reparti che sono già stati smantellati, quindi ci sono i tempi per quanto riguarda le commesse. Poi bisogna comunque continuare il dialogo a livello nazionale, per trovare il modo di riaprirli nonostante i famosi 500 parti – questo dato ragionieristico assurdo, che neanche con gli animali.

Al di là di questo, in campagna elettorale succederà che partirà questo iter lungo, che ci porterà avanti un anno, forse di più, per poter riuscire a ripristinare i punti nascita, ammesso e non concesso che da domani si decida di riaprirli, perché ora che si decide di riaprirli, i tempi si allungano ancora di più.

Sul territorio, quindi, si andrà dicendo, potrei metterci la firma – depositerò il testo, così da avere il copyright –: noi siamo disponibili al dialogo per riaprire i punti nascita, ma dipende dal Governo. Questo sarà il mantra che è già iniziato in quest’aula: tutta colpa del Governo se non riaprono i punti nascita.

Peccato che in realtà tutta la responsabilità è in capo a questa Giunta. Si vuole sviare, distogliere l’attenzione da questa responsabilità puntando a questa cosiddetta battaglia del novello cavaliere Bonaccini che tenta, con questo Governo, col quale finalmente si può dialogare – ammissione sua: con questo Governo si può dialogare, con quello precedente evidentemente no – per poter modificare i parametri per tenere aperti i punti nascita.

Credo, ma ho qualche certezza, non è solo una credenza mia, che i territori non si facciano abbindolare da questa manovrina. È una manovrina perfetta dal punto di vista elettorale, perché si andrà sui territori con una spada di Damocle sulla testa dei cittadini e si dirà loro: “Se verremo rieletti, porteremo avanti questa battaglia”. Chissà se qualcun altro che verrà eletto al posto nostro la porterà avanti. Questo è il sotto-mantra. Oltre alla colpa del Governo, ci sarà anche questo.

Questo è il giochino che vedo davanti a me. Lo vedo guardando il calendario e conoscendo le tempistiche che normalmente si pongono in essere in queste situazioni. Ho sentito parlare di valorizzazione del territorio, della montagna. Ricordo quando il presidente Bonaccini venne a Castelnovo ne’ Monti a presentare il Piano speciale per la montagna. In quel caso, la novella cornucopia elargiva milioni alle zone montane. Bella cosa elargire milioni, ma se poi togli i servizi i milioni servono a poco e la gente non ci vive, tant’è che la tendenza dei territori montani sempre di più sta diventando la tendenza di un territorio di seconde case, di dormitori e di zone relax, non tanto zone dove si va a vivere e si produce. Quindi, se si vive sempre di meno, si nasce anche sempre di meno. È una conseguenza.

Questo è derivato da una scarsissima capacità di convincere, di progettare, di pianificare uno sviluppo montano che, invece, andava potenziato e utilizzato come prioritario nelle pianificazioni e negli investimenti, investimenti che ad oggi sembrano tantissimi. Sono tanti i milioni che vengono spesi, ma in realtà i milioni sono sempre gli stessi.

Il punto rimane questo, a mio avviso. È un punto politico, non tecnico. Al di là di quanto mi era stato detto in quest’aula, mi sono informato e ho scoperto che il percorso nascita non fa il proprio dossier, non fa la propria documentazione, ma ottiene la documentazione fornita dalla Regione. Non ha fatto alcuna verifica personalmente sul territorio né alcuna verifica dal punto di vista geografico e orografico. Quindi, non si ha una perfetta consapevolezza delle difficoltà. Come ha detto poc’anzi anche la collega Gibertoni, in questi territori vi sono assolutamente difficoltà. Problemi sulla conformazione orografica dei territori impediscono che la sicurezza venga rispettata. Lo abbiamo detto, in questo caso, anche in un question time in quest’aula con l’assessore Venturi. Lo ribadisco anche adesso.

Fare un calcolo di distanza in pianura e farlo in montagna sono due cose totalmente diverse. Se poi le distanze si calcolano da ospedale a ospedale, è falsato, perché tutto il territorio servito dall’ospedale non viene considerato, con una viabilità ancora peggiore. Consideriamo tutto questo nella stagione invernale, con il ghiaccio e con la neve, e ci ripetiamo le stesse cose. Io non intendo più ripeterle perché le abbiamo già dette e stradette, ma ovviamente, piuttosto che cogliere l’occasione di dire “ci siamo sbagliati”, perché fate un po’ come Fonzie, fate fatica a dire “ho sbagliato”, si fa qualcos’altro, si fa l’operazione di distrazione dell’obiettivo e si va sul nazionale, come detto in precedenza. Questo è il punto.

Temo – spero di sbagliarmi – che prima che questa legislatura finisca questi punti nascite non verranno aperti. Forse accadrà nella prossima legislatura, forse, ma certamente non con questa Amministrazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Prodi, prego.

 

PRODI: Grazie.

Approfitto di questo intervento per anticipare già il voto favorevole a tutte le risoluzioni in merito quest’oggi.

Personalmente sono sempre stata contraria alla chiusura del punto nascite, in particolare di quello del nostro territorio, di Castelnovo ne’ Monti, perché è un provvedimento che non è stato attuato nemmeno con un percorso indicato, ma soprattutto è un provvedimento che ha, di fatto, diminuito il diritto delle donne che abitano nelle zone di montagna a poter partorire anche in prossimità, che è uno dei requisiti che, comunque, viene elencato dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Per me, però, il passaggio fondamentale è superare i criteri del 2010, cioè raggiungere un quadro che sia chiaro per tutte le zone disagiate che non ci siano politiche a spot, strumentali rispetto a eventi contingenti, come invece vediamo in altre Regioni, che però delineano profili largamente incerti rispetto a responsabilità. Pertanto, auspico che ci sia un ragionamento molto più profondo rispetto a quello che deve essere il diritto delle donne di partorire in sicurezza, anche quando non abitano in città.

Vorrei fare, inoltre, un’analisi comparata dei diritti delle donne: una donna di città può partorire in casa, una donna di montagna non può partorire in ospedale. Bisogna un attimo ragionare rispetto a questa situazione. In Emilia-Romagna nel 2007 ci sono stati 34.155 parti. Ebbene, di questi 72 sono a domicilio, 32 in casa maternità. Sono veramente un numero esiguo di parti a cui, però, si è data una grande attenzione, perché, comunque, sono molto onerosi in termini di personale coinvolto, giustamente, perché comunque si vuole mantenere una certa sicurezza.

Sono, invece, 43 i casi di parti non programmati e casuali.

L’ordine di grandezza è più o meno lo stesso. Se ci occupiamo e poi ognuno può avere le proprie opinioni. Personalmente rispetto al parto a domicilio io ho delle riserve, però, se lo manteniamo come diritto della donna cittadina a partorire nelle condizioni a lei più favorevoli, allo stesso modo dobbiamo avere un’attenzione maggiore rispetto alle donne che con coraggio scelgono di restare nelle comunità montane.

Non mi sfugge neanche che è un tema di personale. Bisogna veramente fare un grosso lavoro meno demagogico di quello che si è fatto sino ad oggi, per arrivare a un sistema, ripeto, che compara i diritti delle donne rispetto a dove abitano in modo più bilanciato, sapendo, però, che c’è anche un tema grosso di personale di integrazione e di organizzazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Di parole ne sono state spese forse fin troppe. Io partirò dal refrain che è sempre stato utilizzato in questi mesi, direi ormai in questi anni, perché è da inizio legislatura che si parla di punti nascita. Partirò dal concetto dei 500 parti/anno, che è poi quella che è stata utilizzata come motivazione principale.

Prima, però, vorrei leggere delle dichiarazioni che fece l’assessore Venturi il 17 ottobre del 2017. Sono virgolettate, quindi ritengo siano parole dell’assessore visto che sono state riportate dalla Gazzetta di Parma. “C’è solo una parola che ci ha condotto a questa decisione: sicurezza. Lo ribadiamo ancora una volta perché su questo deve esserci la massima chiarezza e non accettiamo strumentalizzazioni. Non c’è alcuna motivazione economica e amministrativa alla base di questa decisione, ma solo e soltanto la valutazione fatta sulla salvaguardia delle donne, dei neonati e dei professionisti coinvolti. Il nostro unico obiettivo è tutelare la sicurezza di donne e bambini e fra qualche anno ce lo riconoscerete”. Riconoscerete che avevamo ragione.

Poi, arriva il 4 marzo, la baldanza della Giunta viene smorzata dai risultati elettorali. Per la prima volta in questa regione forse anche le poltrone della Giunta traballano un po’ e non si è più così sicuri di ritrovarsi qui, fra qualche mese, ed avere ancora in questa regione lo stesso colore a governare.

E all’improvviso, i 500 parti all’anno che dovevano essere il parametro assoluto di sicurezza per le partorienti e per i nascituri, diventa un parametro meramente amministrativo, da rivedere in accordo Stato-Regioni. Quindi, dacché si parlava di sicurezza delle donne, si è iniziato a parlare di rispetto delle norme: sono parole del presidente Bonaccini. Quindi, innanzitutto mettetevi d’accordo con voi stessi: o parliamo di sicurezza, o parliamo di rispetto delle norme.

Ora, sempre sui 500 parti/anno, oltretutto, si è detto e ridetto che erano sia derogabili che ovviabili. Sulla richiesta di deroga direi che ci siamo ampiamente espressi. Sul fatto che fosse ovviabile il parametro dei 500 parti/anno, c’è una nostra proposta, mai ascoltata, che riguardava la turnazione del personale.

Ma oltre a questo parametro, rivedibile, non rivedibile, il ministro si è già reso disponibile. Oltretutto, il ministro pochi giorni fa ha anche specificato che non è sua competenza decidere o no la riapertura dei punti nascita nelle varie regioni, perché purtroppo è un argomento di cui si discute in parecchie regioni in Italia. Ci sono altri parametri che riguardano la sicurezza, visto che ci vogliamo concentrare sulla sicurezza delle partorienti e dei bambini che dovranno nascere.

Altri parametri riguardano ad esempio la presenza o meno di un pronto soccorso all’interno della struttura, la presenza o meno di un adeguato numero di operatori all’interno della struttura sanitaria, di un adeguato numero di medici, di pediatri, di ginecologi, di ostetriche, di infermieri. Tutta una serie di parametri che globalmente vanno a definire quello che è lo standard di sicurezza di quella struttura sanitaria. Tutti i parametri di sicurezza che riguardano l’organizzazione sanitaria che, salvo errori, è una competenza della regione. Organizzazione sanitaria, riorganizzazione ospedaliera che noi abbiamo contestato dal primo giorno in cui ci siamo seduti su queste poltrone, e che oggi ha portato anche a questo risultato, perché una volta che ci siamo ritrovati ad avere dei pronto soccorso che sono diventati dei punti di primo intervento, quindi declassati. Nel momento in cui ci troviamo i bandi deserti perché – ammettiamolo – finalmente in Italia i professionisti nell’ambito sanitario vengono pagati troppo poco, e i dati sull’emigrazione dei nostri laureati lo dicono chiaro e tondo, nel momento in cui ci ritroviamo pochi infermieri, poche ostetriche, pochi operatori all’interno degli ospedali, la via più breve quale è stata? Quella di chiudere i punti nascita con la scusa dei cinquecento parti, con la scusa di appellarsi al DM n. 70, all’accordo Stato-Regioni, al ministro Grillo. Adesso il ministro Grillo è colpevole. Prima la Lorenzin, invece, era responsabile. Iniziamo a dire le cose come stanno.

La vostra via più breve è stata quella di chiudere i punti nascita di montagna per colpa di una riorganizzazione sanitaria completamente errata. Questo è quello che ci troviamo ad affrontare oggi.

Auspichiamo che finalmente si riveda questo accordo Stato-Regioni. A marzo se ne dovrebbe parlare. Auspichiamo che finalmente questa Giunta faccia quello che ha detto. Per carità di Dio, gli errori ammessi sono sempre i benvenuti, però non solo a parole, anche nei fatti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

In premessa una cosa la vorrei dire. Intanto, trovo abbastanza scorretto l’atteggiamento del presidente Bonaccini, che l’ultima volta si è intromesso, è intervenuto in una discussione ancora aperta. Oggi ci troviamo nella situazione in cui, per volere, in qualche modo...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, non...

 

PICCININI: Finisco.

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, la interrompo perché la Giunta, il presidente in questo caso, può intervenire in qualsiasi momento della discussione generale. Questo lo dico per chiarezza.

Prego.

 

PICCININI: La scelta di intervenire a metà della discussione è facoltà, ovviamente, della Giunta. Trovo che sia quantomeno scorretto, perché l’atteggiamento responsabile credo sia quello di ascoltare tutti gli interventi e, eventualmente, replicare. Tant’è che oggi ci troviamo nella situazione in cui io vorrei replicare a quanto detto dal presidente Bonaccini, che oggi non è qui. Questo volevo rimarcare.

Perché lo dico? Sono state fatte determinate affermazioni. La strategia è quella di scaricare. Come al solito, lo abbiamo visto benissimo stamattina con l’assessore Gazzolo, ormai la moda è quella di scaricare tutto sul Governo. C’è da dire, invece, che il presidente Bonaccini è stato, in qualche modo, fulminato sulla via di Damasco. Perché? Perché la scelta di chiudere i punti nascita è stata orgogliosamente rivendicata da voi e dall’assessore Venturi. Nel momento in cui avete scelto di chiudere i punti nascita, il presidente che oggi si fa portatore di una nuova visione e di una nuova battaglia e ha cambiato completamente opinione non ha avuto, nel momento in cui l’assessore portava avanti la scelta di chiudere i punti nascita, nessun moto di contrarietà. Invece, oggi lo vediamo in prima linea a battersi per questa tematica. È chiaro, siamo a un anno dalle elezioni e il tentativo mi sembra abbastanza palese. Ed è qui che sta l’ipocrisia del Partito Democratico, ed è qui che sta la speculazione politica. Lo capisce anche un bambino. Spero che gli italiani e gli emiliano-romagnoli non abbiano l’anello al naso.

Allora, siccome la richiesta di deroga…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusatemi, colleghi. Capisco che la discussione sia molto interessante e vogliate tutti farne parte, però sta parlando la collega Piccinini, lasciamo che finisca il suo intervento. Grazie.

 

PICCININI: Siccome si è già detto più e più volte che alcune richieste di deroga erano in qualche modo incomplete e deficitarie degli elementi fondamentali per permettere che i punti nascita rimanessero aperti, quello che io dico è che il presidente Bonaccini deve far pace con sé stesso. Prenda uno specchio, si guardi dentro e si metta d’accordo su quello che vuole fare. L’unica cosa da fare per riaprire in breve tempo i punti nascita - è facoltà della Giunta farlo e non è responsabilità del Governo - è quella di rivedere la richiesta di deroga, completarla con tutti gli elementi in modo corretto, mettere gli ospedali nelle condizioni di poter continuare a operare e mandare questa richiesta di deroga al Governo. Lo può fare oggi, oggi! Invece, qui si sta prendendo tempo, perché ovviamente la strategia è quella di passare indenne le elezioni. Questo ormai è chiaro a tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi in discussione generale?

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Fondamentalmente ho seguito con interesse il dibattito che si è sviluppato anche negli scorsi mesi e nelle scorse settimane, non sono intervenuto sul punto, ma mi piaceva fare una considerazione nel merito. Per quanto riguarda queste zone di montagna, siccome noi del piacentino non siamo interessati direttamente da questo provvedimento, però lo è una parte della regione molto ampia, sappiamo e comprendiamo, anche a livello di consiglieri, quale possa essere effettivamente il ruolo della Regione su questo punto. Noi pensiamo che…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa, consigliere Rancan.

Consigliere Facci, la invito a mettersi la giacca o a togliersi la maglietta e a mettersi la giacca lo stesso. Il mio è un doppio invito.

 

(Sulla maglietta del consigliere Facci si legge: “Rivogliamo il punto nascita a Porretta”)

 

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Nei fatti quello che si vuole e bisogna rimarcare è un’attenzione che ci deve essere a quelli che sono dei territori più svantaggiati. Ovviamente, anche con vari colleghi di tante forze politiche, abbiamo partecipato in questi mesi a incontri e abbiamo cercato di dare risposte e una vicinanza concreta a questi territori. Troppe volte anche su questo punto purtroppo queste persone vengono considerate in modo marginale, ma questo è sbagliato.

Ci è stato raccontato tanto. Ci è stato raccontato della sicurezza della donna, ci è stato raccontato della sicurezza del bambino. Sono tante le cose che sono venute fuori. Quello che noi però abbiamo come criterio fondamentale è che ci deve essere prima di tutto un impegno per salvaguardare quelle zone che sono zone svantaggiate e che sicuramente devono essere delle zone tutelate.

Vogliamo far sì che la gente di montagna venga tutelata. Se qualcuno vuole nascere in quei posti deve sicuramente avere la possibilità di farlo. Sappiamo che poi ci possono essere altre misure che vengono, o a volte non vengono, poste in essere, ma noi pensiamo che la Regione debba dare sicuramente più importanza e più incisività alla situazione della montagna.

Noi speriamo e speravamo in più incisività. Poi, quando vi sono stati gli accordi di programma, quando vi sono stati i piani di riorganizzazione sanitaria anche per quanto riguarda varie province, anche la provincia di Reggio piuttosto che la provincia di Parma, la provincia di Bologna…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusatemi. Non è corretto. Adesso facciamo finire l’intervento al consigliere.

 

RANCAN: Non ho capito cosa è successo.

 

CALIANDRO: Per venirle incontro con il suo imbarazzo, c’era questa situazione di imbarazzo di tutti i consiglieri rispetto al fatto che si inquadrasse palesemente la faccia non del consigliere Rancan, bensì la maglietta…  

Siccome ricordo che il consigliere Sassi fu allontanato dall’aula per un caso analogo, quando si tolse la giacca e mise la maglietta, pensavo che avrebbe fatto lo stesso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io ho fatto la stessa cosa che feci con il consigliere Sassi.

 

CALIANDRO: Ma Rancan ha cambiato postazione, presidente, lei non se ne è accorto? Ha cambiato postazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): È tutto il giorno che Rancan è lì, se non se ne è accorto lei.

Io le rispondo perché ho notato anch’io che ha cambiato posto, ma ha votato anche alle votazioni precedenti, e da tutto il giorno, mancando il nostro Capogruppo, che si è messo in quella postazione.

Le rispondo anche sulla questione Sassi. Fu allontanato da me perché il consigliere Sassi si rifiutò di mettersi la giacca. In questo caso, al primo richiamo, come feci anche con Sassi, richiamandolo più volte, ma lui non ascoltò i miei richiami, fui costretto a mandarlo fuori. Invece, il consigliere Facci si è rimesso la giacca.

Dopodiché, invito il consigliere Facci a non mostrarci il suo petto, che in questo caso non è un petto villoso, ma è coperto da scritte, che in questo momento possono dare fastidio a qualcuno. Dopodiché, l’inquadratura della telecamera non la decidiamo noi, è un’inquadratura che è fatta così, quindi si vedono anche le parti dietro.

Guardi che se Rancan si fosse messo al suo posto si sarebbe visto ancora meglio, perché è ancora più in direzione della telecamera. Invito quindi il consigliere Facci a chiudersi leggermente la giacca, sperando che il bottone riesca ad arrivarci. In questo caso è educato accogliere la mia indicazione. Dopodiché, chiedo al consigliere Rancan di continuare la discussione.

Dopo le do la parola, consigliere Sassi.

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Io ringrazio i colleghi del Partito Democratico perché mi pensano così politicamente intelligente, ma obiettivamente vedere questa cosa…

Io sono qua da stamattina, quindi quello sicuramente non è un problema. Quanto a quello che accade dietro di me, difatti non me ne ero neanche accorto: ho solo visto che tutti sono esplosi a ridere.

 

VOCE: Perché c’era Taruffi.

 

RANCAN: Ah, perché c’era Taruffi.

Comunque, a parte questo, quello che fondamentalmente stavo dicendo, per riprendere il filo del discorso, è che quando si è parlato di tutte le organizzazioni sanitarie, vi sono entrati dentro vari argomenti. Certo che questo è un punto che obiettivamente deve essere considerato e deve essere portato avanti.

Noi speravamo quindi in più incisività.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Però adesso non siamo al bar, stiamo facendo una cosa seria, quindi invito tutti i colleghi a evitare di commentare, perché più commentiamo, più la questione prende un’altra piega.

Ritorno a sollecitare il consigliere Facci a mantenere una…

 

(interruzione)

 

No, non voglio che lei cambi posto. Quello è il suo posto. Se si mette lì è ancora peggio, consigliere Facci. Rimanga dov’era, per favore. Accosti la giacca. Grazie, consigliere Facci. Gentilissimo.

 

RANCAN: Per concludere, in definitiva, il mio intervento, anche se è stato molto dibattuto, nei fatti quello che voglio dire è questo: più incisività, che è quello che ci aspettavamo per tutta questa discussione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Per chiarire la situazione, visto che sono stato citato. Mi preme chiarirla. Io venni espulso, come giustamente lei ha detto, perché non mi ero rimesso la giacca, anche se il Regolamento non lo preveda. Io allora non feci alcuna polemica, perché ho rispettato la decisione del presidente dell’Assemblea, però non c’è un Regolamento che imponga l’espulsione se uno non si mette la giacca. Questo è chiaro. Io ho rispettato e non ho fatto polemica, però voglio che venga messo agli atti che quella non fu una decisione da Regolamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Fu una decisione fatta per il decoro dell’aula. Come ho fatto con il consigliere Facci, lo rifarei anche la volta successiva con tutti i consiglieri che facessero la sua stessa operazione. Dopodiché, lei fu espulso non perché non si era rimesso la giacca, ma per altre questioni. Chiusa la questione.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Presidente, il consigliere Sassi doveva intervenire sull’ordine dei lavori prima.

 

(interruzione)

 

Per fatto personale.

Riprendo dopo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Sassi, prego.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Quello che lei ha detto non trova riscontro nella realtà, mi scusi. Io non sono stato espulso per altre questioni, generalizzato così. Io sono stato espulso perché non mi sono rimesso la giacca. Non ho bloccato i lavori d’aula. Non ho fatto casino. Mi sono tolto la giacca.

In una Assemblea successiva la presidenza per lo stesso motivo non mi ha espulso. Quindi, c’è una governance...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lo stesso presidente?

 

SASSI: Io guardo la presidenza, guardo le Istituzioni. Se qui dobbiamo fare...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Io rispondo delle mie azioni.

 

SASSI: Certo, ma io mi rivolgo alla Presidenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. La ringrazio. Andiamo avanti, così magari...

 

SASSI: È bene sapere che non è vero...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Poi la cosa la chiariremo...

 

SASSI: Io sono stato espulso perché non mi sono messo la giacca, al di fuori del Regolamento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ottimo.

Consigliere Pettazzoni, prego.

 

PETTAZZONI: Presidente, guardando anche l’orario, credo sia meglio rinunciare a ulteriori interventi e procedere direttamente con la votazione, qualora non ci siano altri colleghi che debbano intervenire.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio per avermi indicato qual è la strada da seguire.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale sulle risoluzioni, passiamo alla discussione generale sull’emendamento. Cinque minuti per consigliere.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Soprattutto ringrazio il consigliere Pettazzoni che ci ha consentito di andare avanti, uscendo da una situazione un po’ così.

L’emendamento di cui sono firmatario è sull’oggetto 7874, quindi la risoluzione a prima firma Zoffoli, che abbiamo sottoscritto anch’io e i colleghi Torri, Prodi e tanti altri del Partito Democratico, e mira ad aggiungere nel dispositivo finale, quello che impegna la Giunta sostanzialmente, la richiesta alla Giunta di verificare la possibilità di rivedere l’accordo Stato-Regioni del 2010, quello che ricordo a beneficio di tutti ha stabilito la soglia al di sotto della quale chiudere i punti nascita, quindi quelli che non raggiungevano un determinato numero di parti l’anno, cioè 500, rivedere quell’accordo, in seno ovviamente alla Conferenza Stato-Regioni, tenendo conto delle esigenze delle comunità che vivono nei territori più marginali, in particolar modo ovviamente quelli della montagna, salvaguardando ovviamente la sicurezza delle madri e dei nascituri, con l’obiettivo - questo è il punto centrale - di “assicurare punti nascita - leggo testualmente - nelle zone disagiate, con particolare riferimento a quelle di montagna, i cui punti nascita sono stati chiusi a partire dal 2014 ad oggi”.

Credo che con questa integrazione il dispositivo sia un dispositivo molto chiaro, che sgombra qualsiasi dubbio da parte di qualsivoglia interpretazione che non sia quella testuale e letterale che abbiamo posto nero su bianco (come si dice in questi casi) con termini molto precisi e molto chiari. Quindi l’emendamento, che ritengo sia un emendamento importante e che completa un testo che è altrettanto chiaro, del quale voglio ringraziare tutti i colleghi, a partire ovviamente dal primo firmatario e da tutti i colleghi che lo hanno sottoscritto, perché credo che sia un punto importante e molto chiaro nel dibattito che ci ha accompagnato in questi mesi e in questi anni. Colgo anche l’occasione, presidente, per chiedere il voto tramite dispositivo elettronico sia dell’emendamento che della risoluzione, primo firmatario Zoffoli.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere.

Non ci sono più interventi in discussione generale sugli emendamenti. Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sull’emendamento. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente. Sicuramente il tentativo che oggi il Partito Democratico tramite il consigliere Taruffi compie per rappezzare l’incidente in cui si è infilato obiettivamente è abbastanza anomalo, però vorrei fare un attimo un riassunto della puntata precedente per poi arrivare a indicare le modalità del mio voto.

Io ricordo che il Partito Democratico aveva sottoposto una proposta di risoluzione alla quale stavo per aderire. Era interessante perché era molto chiara. Parlava di riattivazione dei punti nascita nelle zone geograficamente disagiate della Regione ed erano indicati Porretta Terme, Pavullo nel Frignano, Castelnovo ne’ Monti, Borgo Val di Taro.

Questo particolare riferimento è stato poi espunto e questo ha determinato che la risoluzione del PD fosse mancante di questa importante parte. C’è stata una discussione. Non entriamo nei particolari. Andiamo a vederci la registrazione dell’altra volta.

Il fatto che oggi il collega Taruffi porti questo emendamento aggiungendo il riferimento ai punti nascita chiusi dal 2014 ad oggi mi trova certamente favorevole, non può che trovarmi favorevole nel fatto in cui, ricordando che il primo presidio ospedaliero, il primo punto nascita a essere chiuso è stato Porretta Terme esattamente cinque anni fa. Il 14 febbraio ricorre il quinquennio.

Il fatto che ci sia questo richiamo certamente è un tentativo lodevole da parte del consigliere Taruffi, che sottoscrivo. Questo emendamento lo voterò. Non parteciperò al voto sulla risoluzione del Partito Democratico. Perché non parteciperò al voto? Perché è evidentemente una finzione. Evidentemente, con il fatto che fin da subito è stato espunto un chiaro riferimento alla riattivazione (verbo “riattivare”), è stato espunto quel passaggio ed è stato fatto riferimento in particolare ai quattro presìdi ospedalieri chiusi dal 2014 ad oggi, l’eliminazione di quel passaggio tradisce il pensiero di fondo di questa maggioranza, del presidente Bonaccini e, evidentemente, anche dell’assessore Venturi. Nonostante i proclami che sono stati fatti da Bonaccini e da Venturi proprio nei giorni scorsi, nelle settimane scorse, non c’è sicuramente questa volontà.

L’emendamento, non me ne voglia il collega Taruffi, non restituisce quella chiarezza nella impostazione originaria, quella chiarezza che parlava di riattivazione di punti nascita che vi erano stati e mantenimento nelle zone disagiate.

Forse ha ragione il collega Sassi quando dice che questa Amministrazione non concluderà un percorso di riapertura. Ci vuole una volontà politica differente. In particolare, ci vuole una volontà politica che comprenda – non mi sembra che questa Giunta lo abbia compreso – che nelle realtà periferiche ci sono problemi che non sono stati superati con i meccanismi alternativi del trasporto piuttosto che dei protocolli vari che sono stati messi in campo dopo l’intervenuta chiusura. O si capisce che occorre restituire nelle realtà periferiche più penalizzate tutti i servizi, o si capisce questo, oppure dovremo ogni volta lottare, contestare per portare a casa quelle che, a mio avviso, devono essere condizioni essenziali di vita nei territori di montagna e nei territori periferici.

Voterò le varie risoluzioni presentate dalle minoranze. Ripeto: la non partecipazione al voto sulla risoluzione del Partito Democratico è proprio dovuta al fatto che mi sembra un manifesto, ma fatto male, raffazzonato, del tutto elettorale, per coprire le evidenti difficoltà in cui su questa partita si è infilata la Giunta del presidente Bonaccini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

La necessità di contrastare lo spopolamento delle aree montane è assodata e largamente condivisa per una serie di fattori di carattere ambientale, la tutela del territorio, occupazionale e di garanzia per le aziende insistenti, e a salvaguardia di un patrimonio italiano in termini di flora, fauna e risorse di prodotti della terra unici al mondo. In questa prospettiva è stata approvata la legge regionale sulla montagna n. 2/2004.

Negli ultimi tempi nella nostra regione sono stati chiusi diversi punti nascita in ospedale di montagna in relazione al tetto minimo dei 500 parti all’anno, stabiliti dall’accordo Stato-Regioni del 2010, certamente in contrasto con la concreta possibilità di combattere lo spopolamento e la desertificazione di quelle zone.

Dato che il decreto Lorenzin n. 70/2015, nel merito dei presìdi ospedalieri in zone particolarmente disagiate, prevede la possibilità del mantenimento in attività di punti nascita anche al di sotto del tetto dei 500 parti all’anno, a condizione che siano garantiti gli standard di qualità e sicurezza previsti dalla normativa, credo siano certamente condivisibili quelle risoluzioni, che sostanzialmente chiedono di prodigarsi in tal senso, e quindi le voterò convintamente, compreso l’emendamento del consigliere Taruffi, mentre mi asterrò su quella del PD. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Prego, consigliere Zoffoli.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Prendo atto, nella dichiarazione di voto, che quando parliamo dei punti nascita diventiamo tutti dei tecnici di montagna, di strade, di orografia. Così come prendo atto del fatto che siete tutti scienziati, in grado di dare lezioni a coloro che in qualche modo hanno indirizzato il nostro percorso. Spesso la politica interferisce con quelli che sono i percorsi scientifici e credo che, in tal caso, non faccia bene il suo lavoro. Se ci sono stati degli errori di valutazione nella presentazione delle domande, sono i tecnici che devono verificarlo. Credo che non possa essere una risoluzione a determinare una verifica, che, se c’è, va puntualizzata in qualche modo dal punto di vista tecnico e non di indirizzo politico. Così come voglio puntualizzare il fatto che il nostro percorso sui punti nascita è stato sempre molto lineare. Abbiamo sempre, con la massima trasparenza, fatto tutti i percorsi, decisi assieme in Commissione.

Sono venuti a relazionarci nella Commissione regionale. Abbiamo chiesto tutti assieme di richiedere la deroga con le caratteristiche proprie della deroga. Quando sono arrivati i responsi delle deroghe noi abbiamo chiuso quello che ci dicevano di chiudere e abbiamo tenuto aperto quello che si diceva di tenere aperto. Oggi c’è stata un’apertura di discussione fra le Regioni, il presidente Bonaccini e il Ministero per cercare di rivedere gli accordi Stato-Regione. Vediamo la nostra Regione in prima persona trattare, assieme al Governo, la variazione di questo accordo. Per cui, aspettiamo, anche perché a marzo dovrebbero arrivare le disposizioni nuove.

Prendiamo l’impegno di monitorare costantemente in Commissione i percorsi e di relazionare sistematicamente su quelle che sono le evoluzioni della discussione.

Mi lasci dire per l’ultima volta una cosa al consigliere Facci. Se si vuole fare polemica, si fa polemica, ma le nostre volontà sono espresse chiaramente e, quindi, voteremo con convinzione perché eravamo convinti anche l’altra volta l’emendamento del consigliere Taruffi.

Siccome riteniamo che la nostra risoluzione sia quella che in qualche modo compendia un po’ tutte le problematiche, voteremo sì alla nostra e no a tutte le altre.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, per favore. Consigliere Facci, lei ha fatto il suo intervento. Ha finito il suo tempo.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. In realtà, intervengo solo per una breve dichiarazione di voto e un’osservazione. In merito al voto, noi ovviamente voteremo favorevolmente tutte le risoluzioni che comprendono un qualcosa di concreto, quindi non quella del Partito Democratico su cui, invece, ci asterremo.

Pur condividendo in parte anche l’emendamento presentato dal consigliere Taruffi, che, giustamente, va a reintrodurre come argomento quello che, in realtà, in alcune risoluzioni è stato dimenticato, ovvero il punto nascite di Porretta, perché a quello si fa riferimento quando si parla della data “dal 2014 in poi”. Quindi, ci asterremo sull’emendamento solo perché ci asterremo, poi, sulla risoluzione, perché effettivamente non fa nulla di concreto.

Quella risoluzione, così come l’atteggiamento del Partito Democratico, che durante la discussione generale di tutte queste risoluzioni non è intervenuto una volta, dimostra esattamente l’interesse che avete nella riapertura del punto nascite e quanto, invece, la presentazione di una risoluzione sia stata fatta solamente per accodarsi e giustificare un voto contrario a tutte le altre. Come al solito, qualcosa di concreto non lo volete fare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

(interruzione)

 

Prima ho chiesto al consigliere Facci di non interrompere. Lo chiedo anche a lei, collega.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ho sentito con un certo dispiacere le dichiarazioni di voto che sono state rese fino a questo momento, se non altro per una ragione molto semplice. Se effettivamente quello che abbiamo a cuore è dare una risoluzione ai problemi, ai temi di cui tanto quest’aula si è occupata, non sempre stando precisamente sul merito, il segnale che oggi quest’aula doveva dare era quello di votare in modo unanime una risoluzione. Faccio riferimento a quella che ha come primo firmatario Zoffoli, che – ribadisco – abbiamo anche sottoscritto.

Preciso al consigliere Facci che quando firmo un documento lo faccio non per il tramite di qualcuno. Anche se non rappresento una forza politica molto significativa, comunque ha la propria dignità. D’altra parte, non sono io che faccio le campagne elettorali inneggiando al segretario premier di un altro partito. Ognuno, poi, risponde per sé. Questo ci tenevo a puntualizzarlo.

Immaginavo e speravo che la risoluzione potesse ottenere un voto positivo e unanime da parte di questa Assemblea. Per quanto ci riguarda, come ho detto nell’altra discussione, quella dell’ultima seduta, noi voteremo a favore di tutte le risoluzioni proprio perché sul punto abbiamo sempre tenuto questo atteggiamento. Per una volta mi sarebbe piaciuto che anche dall’altra parte si valorizzasse l’aspetto positivo. Possiamo accapigliarci finché vogliamo, possiamo scaricare finché vogliamo, però due cose sono chiare, al di là di ogni ragionevole dubbio, come si potrebbe e si dovrebbe dire. Primo: i punti nascita riapriranno nella misura in cui l’accordo Stato-Regioni viene cambiato. Quindi, bisogna cambiare l’accordo Stato-Regioni. Punto due: la Regione deve fare domanda per andare in deroga, eventualmente, anche rispetto all’accordo. Tre, la Commissione punto nascite del Ministero deve dire se quelle deroghe sono motivate o no. Lo ha detto anche la ministra Grillo in un video che ho visto circolare su Facebook, ha detto esattamente questo. Ovviamente ha provato a girarla esattamente dall’altra parte, ma la sostanza è questa. Invito tutti a guardare quel video, perché per una volta la ministra Grillo dice che la Commissione punto nascite nazionale (non il ministro, ma la Commissione nascite) valuterà e si esprimerà. Quindi, l’ha detto la più autorevole fonte in materia, e credo che su quelle parole tutti ci dovremmo riconoscere.

Questi tre punti sono chiarissimi. Nella risoluzione che ha come primo firmatario il consigliere Zoffoli, che abbiamo sottoscritto, questi tre punti sono presenti. Con l’emendamento che ho sottoscritto si va a chiarire, anche dal punto di vista temporale, una dinamica che riguarda i punti nascita che in questa regione sono stati chiusi negli ultimi cinque anni, in questa legislatura e nella precedente legislatura, quando io non ero, insieme a tanti di voi, consigliere regionale, però ero sul territorio a difendere e a rivendicare la necessità che in quel territorio rimanesse il punto nascita, a differenza di tanti di coloro che sono seduti qui, che pure sono stati eletti nel collegio della provincia di Bologna. Del resto, non è necessario essere consiglieri regionali per fare le battaglie politiche sul territorio, se si ha veramente a cuore il territorio e la battaglia politica a cui si fa riferimento.

Mi dispiace, quindi, aver sentito nelle dichiarazioni di voto di diversi Gruppi che non si è colta questa opportunità. Oggi io sono convinto che si apra una pagina nuova, che scriviamo in modo chiaro (per una volta). Mi sia consentita una battuta in chiusura: vedo che va di moda indossare magliette e divise, alle volte un po’ a casaccio, io penso che noi siamo quelli che devono provare a dare soluzione ai problemi, lo facciamo attraverso gli atti che scriviamo, votiamo, firmiamo e presentiamo, quindi tra l’indossare le magliette e provare a risolvere i problemi diciamo che lascio agli altri la possibilità di indossare le magliette.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non avendo nessun iscritto in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione delle varie risoluzioni.

Consigliere Delmonte, prego.

 

(Delmonte: Chiedo il voto elettronico su tutte le risoluzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, quindi, alla votazione elettronica della risoluzione 7465, a firma del consigliere Galli.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 38

Votanti 37

Favorevoli 15

Contrari 22

Astenuti 0

 

(La risoluzione ogg. 7465 è respinta).

 

Registriamo il voto dei consiglieri Facci e Tagliaferri favorevoli alla risoluzione 7465.

Passiamo ora alla risoluzione 5775, a firma Gibertoni e Piccinini.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 38

Favorevoli 16

Contrari 22

Astenuti 0

 

La risoluzione ogg. 5775 è respinta.

 

Consigliera Serri? Contrario.

Consigliere Pettazzoni? Favorevole.

A posto.

Passiamo alla votazione della risoluzione 7339, a firma Delmonte, Bargi e Rainieri.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 40

Favorevoli 17

Contrari 23

Astenuti 0

 

La risoluzione ogg. 7339 è respinta.

 

Consigliere Sassi, il suo voto? Favorevole.

Quindi, 18 favorevoli, 23 contrari e astenuti 0.

Passiamo alla votazione della risoluzione 7635, a firma Gibertoni, Sensoli e Piccinini.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 39

 

(interruzione del consigliere Tagliaferri)

 

Consigliere Tagliaferri?

 

(interruzione del consigliere Tagliaferri)

 

Quindi, con il voto del consigliere Tagliaferri favorevoli 17, contrari 23, astenuti 0.

 

La risoluzione ogg. 7635 è respinta.

 

Passiamo ora alla votazione dell’emendamento n. 1, a firma del consigliere Taruffi.

Chiedo al consigliere Zoffoli il consenso.

 

(Il consigliere Zoffoli acconsente)

 

Consente.

Passiamo alla votazione elettronica dell’emendamento n. 1, a firma del consigliere Taruffi, che insiste sulla risoluzione 7874, a prima firma del consigliere Zoffoli.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 40

Favorevoli 32

Contrari 0

Astenuti 8

 

L’emendamento n. 1, a firma Taruffi, è approvato.

 

Passiamo alla votazione della risoluzione 7874, a firma dei consiglieri Zoffoli, Torri, Taruffi, Prodi, Mori, Campedelli, Serri, Boschini, Poli, Rontini, Molinari, Lori, Cardinali e Iotti.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 37

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 12

 

La risoluzione ogg. 7874 è approvata.

La consigliera Marchetti è favorevole.

 

Favorevoli 26

Astenuti 12

Contrari 0

 

Il collega Sassi è astenuto.

 

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 13

 

Chiudo la votazione.

Passiamo alla votazione della risoluzione 7877, a firma Facci.

La votazione è aperta.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Votanti 40

Favorevoli 16

Contrari 24

Astenuti 0

 

La risoluzione ogg. 7877 è respinta.

Come da accordi della Capigruppo, si interrompono i lavori.

Arrivederci. Buona serata.

 

La seduta ha termine alle ore 17,10

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI, la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI, gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e i consiglieri Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI e Valentina RAVAIOLI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 7920 “Richiesta di istituzione, proposta dalla Consigliera Piccinini, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d'inchiesta in merito agli eventi alluvionali del 2 febbraio 2019 determinati dall’esondazione del Reno, che hanno interessato un’area molto vasta a nord ovest di Bologna, e della rotta arginale in località Passo Pioppe. A firma della Consigliera: Piccinini”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 15

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 7811 “Proposta recante: "Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia. (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12)." (Delibera di Giunta n. 50 del 21 01 19)”

 

Votazione subemendamento 4, a firma della consigliera Francesca Marchetti

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Astenuti: 11

Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Silvia PICCININI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Astenuti: 11

Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Silvia PICCININI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione subemendamento 5, a firma della consigliera Marchetti Francesca

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Astenuti: 9

Michele FACCI, Andrea GALLI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 2

Andrea LIVERANI, Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Barbara LORI, Silvia PICCININI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Astenuti: 10

Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Silvia PICCININI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 3, a firma della consigliera Sensoli

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 27

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Astenuti: 9

Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI.

 

Votazione delibera oggetto 7811

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 22

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Astenuti: 15

Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Silvia PICCININI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 7465 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi di concerto con il Governo affinché anche nei territori montani della regione Emilia-Romagna si possa coniugare il diritto di nascere in montagna con il diritto di nascere in sicurezza, aggiornando i requisiti e gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza che i punti nascita con volumi di attività inferiori a 500 parti all'anno devono possedere, tenendo conto anche delle caratteristiche economiche, sociali e orografiche di alcuni territori, prendendo inoltre in considerazione le valutazioni che hanno portato alla riapertura del punto nascite di Cavalese e le segnalazioni da inserirsi in una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l’attività punto nascite di Pavullo nel Frignano. A firma del Consigliere: Galli”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 17

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 22

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 5775 “Risoluzione per impegnare la Giunta a rivolgere al Ministero della Salute istanza di riesame del parere consultivo, dallo stesso rilasciato in data 4/10/2017 alla Regione Emilia-Romagna per la richiesta di deroga per il Punto nascita di Pavullo nel Frignano, ad attivare azioni volte ad aumentare il tasso di fidelizzazione delle donne, dell'area del suddetto punto nascita, anche promuovendo innovativi servizi di ostetricia, ginecologia, neonatologia e pediatria autonomi, garantendo inoltre gli standard operativi, tecnologici e di sicurezza relativi al livello di assistenza ostetrica e pediatrico-neonatologica definiti dall'accordo del 2010.               A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 17

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 7339 “Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione le valutazioni che hanno portato il Comitato Percorso Nascita nazionale a dare parere favorevole alla riapertura del Punto nascite di Cavalese (Trento) al fine di ripresentare allo stesso Comitato una nuova richiesta di deroga finalizzata a far riprendere l'attività dei Punti Nascite di Borgo Val di Taro (RE), Castelnovo ne' Monti (PR) e Pavullo nel Frignano (MO). A firma dei Consiglieri: Delmonte, Bargi, Rainieri”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 18

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 7635 “Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare un'ulteriore richiesta di deroga al Comitato nazionale percorso nascite, motivata e supportata da impegni relativi ad investimenti che garantiscano standard operativi, tecnologici e di sicurezza, per la riapertura dei Punti Nascita di montagna di Castelnovo ne' Monti (Re), Pavullo nel Frignano (Mo) e Borgo Val di Taro (Pr), dando inoltre corso ad una interlocuzione con il Ministero della Sanità per rivisitare i contenuti dell'accordo Stato Regioni del 2010, anche sulla base dei dati della denatalità sempre maggiore, affinché siano riaperti i punti nascita suddetti e per il futuro non ci sia il rischio di chiusura per altri. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli, Piccinini”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 17

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 7874 “Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il confronto con il Ministero della salute per verificare la possibilità di rivedere l’accordo Stato-Regioni del 2010 al fine di contemperare le esigenze di assicurare punti nascita nei territori e nelle comunità più disagiate, nonché a mantenere informata la commissione assembleare competente sugli sviluppi del confronto. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Torri, Taruffi, Prodi, Mori, Campedelli, Serri, Boschini, Poli, Rontini, Molinari, Lori, Cardinali, Iotti”

 

Votazione emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 32

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione risoluzione oggetto 7874

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Non votanti: 2

Michele FACCI, Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 7877 “Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la riapertura di tutti i punti nascita soppressi sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Facci”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 16

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 7811 “Proposta recante: "Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia. (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12)." (Delibera di Giunta n. 50 del 21 01 19)”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli:

«Nella premessa della proposta di deliberazione, al secondo alinea successivo a “Ritenuto opportuno”, le parole:

“dagli Enti locali tariffe di frequenza per le scuole dell’infanzia paritarie comunali”

sono sostituite da:

“dagli Enti locali e dai soggetti gestori privati tariffe di frequenza per le scuole dell’infanzia paritarie”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli:

«Nel punto 4) del dispositivo della proposta di deliberazione le parole:

“dagli Enti locali tariffe di frequenza per le scuole dell’infanzia paritarie comunali”

sono sostituite da:

“dagli Enti locali e dai soggetti gestori privati tariffe di frequenza per le scuole dell’infanzia paritarie”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Sensoli:

«Nell’allegato A, recante “Indirizzi per gli interventi di qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali nonché per le azioni di miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto e per gli interventi di rilevanza regionale”, nel paragrafo intitolato “Indicazioni per l’elaborazione dei programmi delle Province e della Città metropolitana”, all’ultimo capoverso, le parole:

“relazione annuale circa il raggiungimento degli obiettivi della programmazione”

sono sostituite dalle seguenti:

“relazione annuale che comprenda dati e informazioni al fine della valutazione del raggiungimento degli obiettivi della programmazione”.»

(Approvato)

 

Subemendamento 4, a firma della consigliera Francesca Marchetti:

«All’emendamento 1

Nel periodo che si propone in sostituzione, dopo la parola “privati”, sono inserite le parole “ciascuno per propria competenza”.»

(Approvato)

 

Subemendamento 5, a firma della consigliera Francesca Marchetti:

«All’emendamento 2

Nel periodo che si propone in sostituzione, dopo la parola “privati”, sono inserite le parole “ciascuno per propria competenza”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 7874 “Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il confronto con il Ministero della salute per verificare la possibilità di rivedere l’accordo Stato-Regioni del 2010 al fine di contemperare le esigenze di assicurare punti nascita nei territori e nelle comunità più disagiate, nonché a mantenere informata la commissione assembleare competente sugli sviluppi del confronto. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Torri, Taruffi, Prodi, Mori, Campedelli, Serri, Boschini, Poli, Rontini, Molinari, Lori, Cardinali, Iotti”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi:

«Alla fine del primo punto del dispositivo finale che impegna la Giunta, dopo le parole “con particolare riferimento a quelle di montagna” si aggiungono le parole “i cui punti nascita sono stati chiusi a partire dal 2014 ad oggi”.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

7937 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ridurre i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso presso l’AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7938 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la selezione dei candidati per incarichi di Direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Galli

7939 - Interrogazione a riposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l’illuminazione notturna nei parcheggi pubblici, con particolare riferimento a quello dell’Ospedale Maggiore di Parma sito in via Volturno. A firma del Consigliere: Rainieri

7940 - Interrogazione a riposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare il servizio telefonico, mobile e ADSL, presso Castelluccio, nel Comune di Alto Reno Terme, e risarcire l’utenza dai danni subiti. A firma del Consigliere: Taruffi

7946 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per assicurare il servizio di trasporto extraurbano nella tratta Parma-Fidenza-San Donato Milanese e tutelare i pendolari che la utilizzano. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri

7947 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni, funzioni e procedure riguardanti la Banca delle Cornee. A firma del Consigliere: Galli

 

Risoluzioni

 

7941 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad effettuare una ricognizione ed una eventuale rivalutazione del rischio idrogeologico e sul rischio idraulico dei corsi d’acqua che hanno presentato criticità durante gli ultimi eventi alluvionali. (12 02 19) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bargi

7942 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nella propria opera di sostegno economico e logistico al Corpo regionale dei Vigili del fuoco, nonché a ribadire al Ministero competente l’urgenza della messa a disposizione di risorse umane, economiche e logistiche adeguate a coprire le esigenze di un corpo che garantisce servizi fondamentali ed irrinunciabili per i cittadini. (12 02 19) A firma dei Consiglieri: Bagnari, Caliandro, Cardinali, Montalti, Campedelli, Tarasconi, Rontini, Calvano, Boschini, Sabattini, Mori, Soncini, Lori, Rossi

7943 - Risoluzione per impegnare la Giunta a fare chiarezza su quanto accaduta a seguito degli eventi alluvionali al fine di definire procedure organizzative ed amministrative tali da evitare il ripresentarsi di rotture arginali quali quella del 2 febbraio 2019. (12 02 19) A firma della Consigliera: Piccinini

7944 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare al Governo la messa a disposizione delle risorse per avviare nuovi cantieri finalizzati alla prevenzione idrogeologica, a farsi promotrice affinché siano stanziati i necessari finanziamenti per il territorio della bassa bolognese e di tutto il bacino del Reno, nonché a proseguire l’azione intrapresa per ottenere maggiore autonomia regionale a i sensi dell’articolo 116 della Costituzione, specie per la competenza in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. (12 02 19) A firma dei Consiglieri: Caliandro, Boschini, Rontini, Poli, Calvano, Marchetti Francesca, Bessi

7945 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare la massima collaborazione possibile alle eventuali indagini della Magistratura tese ad appurare le responsabilità dell'esondazione del fiume Reno a seguito della rottura arginale in località Passo Pioppe, ad avviare, in ogni caso, un'analisi di quanto accaduto dal punto di vista amministrativo e tecnico al fine di evitare il replicarsi di simili circostanze, avviando inoltre una analisi sulla normativa esistente, in particolare quella introdotta con la legge regionale n. 13 del 2015 relativamente agli ex Servizi Tecnici di Bacino e valutando in particolare le conclusioni dell'ex Responsabile del Servizio Tecnico "Bacino Reno". (12 02 19) A firma del Consigliere: Sassi

(Comunicazione n. 78 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2019/409 del 13/02/2019)

 

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Rancan - Torri

 

 

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