Espandi Indice

 

 

 

240.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 16 APRILE 2019

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 8197

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da assumere per migliorare la capacità di inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disturbi dello spettro autistico e valorizzare le associazioni che le sostengono. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

CALVANO (PD)

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

CALVANO (PD)

 

OGGETTO 8241

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti, in ambito agricolo, i pagamenti relativi all’irrigazione a scorrimento per immersione. A firma del Consigliere: Delmonte

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

DELMONTE (LN)

CASELLI, assessore

DELMONTE (LN)

 

OGGETTO 8245

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per definire un quadro complessivo di interventi volti ad invertire l’attuale trend demografico ed aiutare i giovani. A firma della Consigliera: Sensoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

SENSOLI (M5S)

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

SENSOLI (M5S)

 

OGGETTO 8247

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e problematiche riguardanti forme contrattuali a tempo determinato utilizzate per i medici chirurghi operanti nell’ambito dell’emergenza-urgenza. A firma del Consigliere: Galli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

GALLI (FI)

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

GALLI (FI)

 

OGGETTO 8248

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela e la salvaguardia dei lavoratori di Bologna-Fiere. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

TARUFFI (SI)

COSTI, assessore

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 8249

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se si preveda ancora che al 31/12/2020 al termovalorizzatore di Piacenza (PC) non saranno più inviati rifiuti urbani residui. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

TAGLIAFERRI (FdI)

GAZZOLO, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 8250

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” adottato dal Governo, con particolare riferimento alla salvaguardia delle attività agricole e degli allevamenti nelle zone appenniniche. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

FACCI (Gruppo Misto)

CASELLI, assessore

FACCI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 4316

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme di contrasto al nepotismo". A firma della Consigliera: Gibertoni

(Relazione e rinvio in Commissione)

(Risoluzione oggetto 8254 - Presentazione e rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Soncini)

GIBERTONI, relatrice

CALIANDRO (PD)

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 8082

Proposta recante: “Legge regionale n. 24/2001 e ss.mm.ii. – Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP". (Delibera Giunta n. 323 del 04 03 19) (200)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 8082/1 oggetto 8260 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

SABATTINI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

SENSOLI (M5S)

SABATTINI (PD)

BARGI (LN)

GALLI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

TAGLIAFERRI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

SABATTINI (PD)

BARGI (LN)

 

OGGETTO 8140

Parere di conformità, ai sensi dell'art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto sullo schema di Regolamento regionale per l'individuazione delle modalità di assegnazione dei beni e delle aree di proprietà del Demanio della Regione Emilia-Romagna nella disponibilità del gestore della rete ferroviaria di proprietà della Regione Emilia-Romagna. (Delibera Giunta regionale n. 389 del 18 03 19) (201)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 8108

Risoluzione per invitare la Giunta a predisporre azioni e misure per l'acquisto e la messa a disposizione, da parte della Regione, di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (pannelli solari, pompe di calore, ecc.) sulle coperture delle case dei cittadini, dando loro la possibilità di utilizzare gli impianti in comodato d'uso, con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà economica, ad accelerare la transizione energetica, cioè il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, obiettivo cardine del Piano Energetico Regionale e richiesto dall'Unione Europea, e diffondere la cultura delle energie rinnovabili sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

IOTTI (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

IOTTI (PD)

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 8158

Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre uno studio di fattibilità per l'ammodernamento della Strada statale n. 64, con particolare riferimento alla realizzazione di varianti che evitino l'attraversamento dei centri abitati di Vergato e Marzabotto, e per il raddoppio dei binari della ferrovia Porrettana nel tratto Bologna-Marzabotto. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Discussione)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SI)

PARUOLO (PD)

PICCININI (M5S)

FACCI (Gruppo Misto)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (SI)

PRESIDENTE (Saliera)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (SI)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti oggetti 8082 - 8260

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,55

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 240 del giorno 16 aprile 2019.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alla seduta antimeridiana e pomeridiana del 26 marzo e alla seduta antimeridiana del 29 marzo nn. 237, 238 e 239.

Se non vi sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, la consigliera Ravaioli.

Hanno giustificato la loro assenza gli assessori Bianchi, Gualmini, Petitti e Venturi.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono state già inviate a tutti i consiglieri, quindi, come sempre, le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Soncini): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in aula.

 

OGGETTO 8197

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da assumere per migliorare la capacità di inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disturbi dello spettro autistico e valorizzare le associazioni che le sostengono. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca

 

PRESIDENTE (Soncini): Iniziamo con l’oggetto 8197: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da assumere per migliorare la capacità di inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disturbi dello spettro autistico e valorizzare le associazioni che le sostengono, a firma dei consiglieri Calvano e Marchetti Francesca.

Risponderà, per la Giunta, il sottosegretario Manghi.

Do la parola al primo firmatario dell’interrogazione, consigliere Calvano. Prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Il 2 aprile è la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo istituita dall’ONU nel 2007. In Emilia-Romagna, stando ai dati del 2017, i minori affetti da disturbo dello spettro autistico presi in carico dai servizi sono 3.276, che poi alla maggiore età vengono presi a loro volta in carico dai servizi territoriali per disabili.

La Regione Emilia-Romagna è molto impegnata su questo aspetto. In particolare, negli ultimi anni ci sono stati interventi significativi su diagnosi precoce e presa in carico, secondo gli obiettivi che abbiamo sancito all’interno del PRIA. Il 2018 è stato, oltretutto, un anno importante perché ci sono stati investimenti per circa un milione di euro, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, sulle strutture residenziali e semiresidenziali per le persone affette da disturbo dello spettro autistico.

Il PRIA prevede anche impegni per la presa in carico delle persone che arrivano in età adulta con autismo. Solo una su dieci, purtroppo, di queste persone riesce a trovare un’occupazione. È chiaro che, affinché possano avere opportunità lavorative, serve la progettazione di percorsi orientativi, formativi e di accompagnamento verso il lavoro specifici e specialistici per dar vita ad una risposta mirata.

Ritengo quindi importante che la regione possa fare qualcosa per far sì che aumentino le opportunità di inserimento lavorativo per le persone affette da autismo. Per questo chiedo alla Giunta se e quali iniziative intenda assumere per migliorare la capacità di inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disturbi dello spettro autistico, e se ritenga opportuno promuovere adeguate attività formative per sostenere lo sforzo che le associazioni delle famiglie stanno compiendo da anni, in prima persona, finalizzato proprio all’inclusione sociale e lavorativa delle persone caratterizzate da tale sindrome.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

La parola al sottosegretario Manghi per la risposta. Prego.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In risposta al consigliere Calvano, la Giunta regionale garantisce un’offerta di misure orientative, formative e di politica attiva del lavoro finalizzate all’inclusione socio-lavorativa delle persone disabili nell’integrazione delle diverse risorse regionali e comunitarie, segnatamente delle risorse del Fondo sociale europeo e del Fondo regionale disabili.

La programmazione degli interventi è definita ogni anno nel confronto con le parti sociali e con le associazioni delle persone con disabilità. I documenti di programmazione regionale, ed in particolare il Programma operativo FSE, il Programma regionale delle politiche formative e i piani annuali di programmazione del Fondo regionale disabili, sottolineano l’importanza di una progettazione degli interventi improntata alla personalizzazione delle azioni.

Le normative regionali prevedono che le diverse associazioni delle persone con disabilità e le associazioni delle loro famiglie siano chiamate a concorrere alla programmazione e alla valutazione delle azioni regionali, in particolare attraverso la partecipazione alla Conferenza regionale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Tali associazioni possono inoltre concorrere a qualificare gli interventi formativi e per il lavoro, promuovendo attraverso l’integrazione delle opportunità e delle professionalità la costruzione di progetti per l’occupazione che generino progetti di vita e di autonomia.

La partecipazione delle associazioni si è dimostrata particolarmente efficace per mettere a punto modelli di apprendimento e prospettive di occupabilità delle persone autistiche.

Con deliberazione di Giunta regionale n. 426 del 25 marzo 2019 è stato approvato il Piano regionale fondo regionale disabili per l’anno 2019, finanziato per complessivi euro 15.723.000, di cui oltre 12 milioni per le azioni a sostegno dell’inclusione attiva.

Nella definizione delle procedure per dare attuazione a tale programma, tra le priorità per la selezione dell’offerta sarà indicata la valorizzazione della collaborazione con le associazioni. Inoltre, in via sperimentale sarà prevista l’opportunità di progettare interventi che per corrispondere alle diverse specificità dei processi di apprendimento, pur mantenendo la logica della personalizzazione sappiano valorizzare la dimensione formativa di gruppo per trasformare i progetti in opportunità lavorative. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, sottosegretario.

La parola al consigliere Calvano per la replica.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario e anche l’assessore Bianchi, che so ha costruito, insieme al sottosegretario, la risposta e ha preso un impegno importante, di cui ringrazio la Giunta, perché attraverso attività formative ad hoc credo che possiamo accrescere le opportunità di lavoro e di occupazione per le persone adulte affette da autismo, che credo sia assolutamente in linea con gli obiettivi dell’Emilia-Romagna, ossia fare in modo che nessuno, in questa regione, rimanga indietro. Credo che questa risposta sia in linea con questo obiettivo.

Sarà mia cura, in collaborazione con la Giunta, monitorare affinché le cose possano avere un iter spedito e in linea con quanto detto dal sottosegretario Manghi e anche dall’assessore Bianchi, che so, insieme al sottosegretario, aver lavorato alla cosa.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

 

OGGETTO 8241

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti, in ambito agricolo, i pagamenti relativi all’irrigazione a scorrimento per immersione. A firma del Consigliere: Delmonte

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora all’oggetto 8241: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa questioni riguardanti, in ambito agricolo, i pagamenti relativi all’irrigazione a scorrimento per immersione, a firma del consigliere Delmonte.

Risponderà, per la Giunta, l’assessore Caselli.

Do la parola al consigliere Delmonte per illustrare la sua interrogazione. Prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

La delibera della Regione n. 742/2017, che riguardava il regime dei prezzi incentivanti buone pratiche negli usi irrigui, ha stabilito che i Consorzi di bonifica operanti nella regione Emilia-Romagna dovessero provvedere ad aggiornare, entro due anni, il valore dei coefficienti attribuiti agli indici per la determinazione della quota variabile del contributo. Questo ha portato all’obbligo di una maggiorazione del 10 per cento per quelle irrigazioni ritenute appartenenti alla classe di efficienza B, ovvero di tipologia bassa.

Tra le tecniche a cui si fa riferimento nell’allegato alla delibera in discussione, si parla anche di quelle a scorrimento per immersione, che sono quelle attualmente utilizzate soprattutto per l’irrigazione dei prati stabili, che sappiamo essere già ormai molto carenti di una tipologia di erbe, che invece una volta erano molto superiori in numero e che hanno già visto un crollo, che sono necessarie alla produzione del Parmigiano Reggiano, che sappiamo essere una delle nostre peculiarità.

Considerato, tra l’altro, che questa tipologia di irrigazione permette un trattenimento del 25 per cento dell’acqua a scopo di irrigazione, mentre la restante acqua finisce direttamente in falda, oltretutto passando per un filtro naturale che queste tipologie di terreni e di coltivazioni offrono, quello che chiedevamo all’assessore e alla Giunta era il fatto che le associazioni di categoria hanno sollevato parecchie perplessità su questo tema. Quindi, volevamo chiedere all’assessore se ritenesse opportuno eventualmente modificare questa delibera per andare ad abbassare o a rettificare questo aumento del 10 per cento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Assessore Caselli, a lei la parola.

 

CASELLI, assessore: Voglio rassicurare subito il consigliere Delmonte che la questione è già stata risolta. Comunque, le do una risposta più completa, anche per capire la complessità del tema della gestione delle tariffe irrigue.

Il Regolamento comunitario n. 1306/2013, che stabilisce il quadro di programmazione della PAC 2014-2020, subordina l’erogazione dei finanziamenti al settore agricolo e al rispetto preventivo, che è definito condizionalità ex ante, delle norme e degli obiettivi comunitari in materia di politiche ambientali.

Tali regole di condizionalità ex ante sono state recepite nell’accordo di partenariato 2014-2020 e nel programma di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna per il medesimo periodo.

Per quanto riguarda l’uso delle risorse idriche, tra le regole obiettivo da rispettare, in ottemperanza alle linee guida nazionali e allo stesso PSR, ci sono la quantificazione dei volumi d’acqua usati dagli utenti finali per l’irrigazione e l’applicazione di prezzi incentivanti dell’acqua in funzione dei volumi utilizzati.

La Regione ha provveduto a recepire e applicare queste regole di condizionalità ex ante con una serie di atti di Giunta che hanno individuato i parametri per la quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo con la delibera n. 1415 del 2016 e ridefinito i criteri per la quantificazione dei costi dell’acqua in corso di approvvigionamento e di erogazione da parte dei Consorzi di bonifica.

Per quest’ultimo caso, la delibera n. 385 del 2014, si è stabilito che gli oneri per l’erogazione dell’acqua sono definiti dai Consorzi di bonifica in base a una quota fissa e a una quota variabile al variare dei volumi commisurati ai fabbisogni culturali e all’efficienza degli impianti di irrigazione.

Con la delibera che lei citava, la n. 747 del 2017, regime dei prezzi incentivanti e buone pratiche negli usi irrigui, oggetto del question time, si è provveduto a un aggiornamento del valore dei coefficienti per la determinazione della quota variabile stabilendo una riduzione di tale quota per chi utilizza tecniche di irrigazione ad alta efficienza e una maggiorazione del 10 da attuarsi in due anni per chi utilizza tecniche di irrigazione a bassa efficienza come l’irrigazione a scorrimento e a sommersione.

La delibera stabilisce altresì che la maggiorazione non si applica all’utilizzo di acqua per scopi ambientali non produttivi alla coltivazione del riso per il contributo che fornisce alla tutela della biodiversità e del paesaggio.

In quell’occasione non venne sollevata la questione dei prati stabili, che però ci è presente. Per cui, con la delibera n. 585/2019, che modifica e aggiorna la n. 747/2017, che abbiamo approvato ieri, l’esenzione della maggiorazione del 10 per cento è stata estesa anche ai prati stabili per l’importanza che hanno nella conservazione del paesaggio agrario, della biodiversità, del suolo e della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento all’accumulo di sostanza organica e al contenimento delle emissioni di gas serra.

La nuova delibera stabilisce, inoltre, che l’applicazione del regime dei prezzi incentivanti le buone pratiche di usi irrigui dovrà essere recepito nei Regolamenti consortili entro il 31.12.2019 ed essere applicato nella stagione irrigua 2020-2021.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Delmonte per la replica.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Non posso che ritenermi soddisfatto, ovviamente. Non ero a conoscenza della delibera di ieri, chiedo perdono, però mi piace anche pensare che l’iscrizione di questo ordine del giorno abbia in parte influito nella celerità dell’approvazione, se non altro.

Mi fa piacere che sia stato risolto questo problema, che però era stato creato, secondo me, da una mancanza di visione del territorio su una delibera che aveva tenuto in conto ‒ come lei giustamente ha ricordato ‒ le coltivazioni di riso e gli scopi ambientali non produttivi. Però si era completamente dimenticata di una delle nostre eccellenze, ovvero dei prati stabili e del parmigiano reggiano, di conseguenza.

Mi fa piacere che il problema sia stato risolto. Quindi, esprimo soddisfazione per la risposta. Credo di poter portare anche la soddisfazione di tutti gli operatori del settore.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 8245

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per definire un quadro complessivo di interventi volti ad invertire l’attuale trend demografico ed aiutare i giovani. A firma della Consigliera: Sensoli

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8245: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da attuare per definire un quadro complessivo di interventi volti ad invertire l’attuale trend demografico ed aiutare i giovani, a firma della consigliera Sensoli.

Risponderà, per la Giunta, il sottosegretario Manghi.

Prego, consigliera, illustri pure la sua interrogazione. Grazie.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione serve per capire se e come questa Giunta intende eventualmente cooperare con il Governo, che sta portando avanti alcune politiche importanti per mettere un argine all’invecchiamento della popolazione, un tema che ormai quotidianamente è alla cronaca. Comunque, se ne parla frequentemente. Si è anche parlato in questa Assemblea negli anni del problema dell’invecchiamento della popolazione, del calo demografico. Rischiamo, nel 2070, in Italia e, di conseguenza, anche all’interno della nostra regione, addirittura quasi di avere il doppio delle persone pensionate rispetto alle persone occupate.

Questo, naturalmente, comporta non solo un problema sociale e di invecchiamento di popolazione, ma anche un problema per chi governa e governerà ovviamente i nostri territori, visto che legato al tema dell’invecchiamento e del calo demografico c’è anche tutto un tema di politiche da affrontare per poter aiutare le persone che invecchiano, capire come invecchiano e di conseguenza anche affrontare i costi sociali.

Ovviamente, va messo un argine a questa situazione. Il Governo si sta già impegnando per cercare di incentivare nuovamente le famiglie e i giovani d’oggi a fare più figli; si sta parlando, all’interno del DEF, ad esempio, dell’inserimento del coefficiente familiare per quanto riguarda l’IRPEF, si sta parlando di agevolazioni per l’acquisto di pannolini, di riduzione – e qui veniamo a un tema che tocca molto l’ambito regionale – per quanto riguarda le rette degli asili nido.

Chiedo a questo punto alla Giunta come intende eventualmente aiutare il Governo ad attuare queste politiche. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera.

Sottosegretario Manghi, prego.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Sensoli.

In riferimento alla sua richiesta si evidenziano alcune attività realizzate e in corso di realizzazione dalla regione a sostegno della famiglia e della natalità.

L’azione principale della nostra regione è sviluppo della rete dei centri per le famiglie. Oggi sono attivi 33 centri, con l’obiettivo di promuovere la genitorialità e di sostenerla nelle diverse fasi evolutive, creazione della coppia, nascita e crescita di figli, e di accompagnarla nei momenti di transizione e nelle fasi critiche.

Per questo i centri svolgono attività di informazione alle famiglie, consulenze genitoriali, mediazione familiare e attività di gruppo per genitori e bambini. Per l’attività dei centri e per le famiglie sono stati stanziati, per ciascun anno di questa legislatura, 754.000 euro.  Inoltre, nel 2019 sono stati stanziati ulteriori 313.000 euro per l’apertura di nuovi centri per le famiglie nei territori sprovvisti.

Verranno pertanto aperti sette nuovi centri entro fine 2019, che porteranno ad una copertura complessiva di 37 ambiti distrettuali su 38, quindi, quasi completa. Per quanto riguarda le azioni specifiche di sostegno alla natalità, tra il 2018 e il 2019 sono stati stanziati e ripartiti sui centri per le famiglie ulteriori 410.000 euro per specifiche azioni di sostegno alla natalità. Questi fondi hanno prodotto e stanno producendo attività di supporto alla neo-genitorialità, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità, ad esempio, attraverso visite domiciliari alle neomamme, in collaborazione con ostetriche dei consultori, gruppi di sostegno per futuri neogenitori, affiancamento tra famiglie, consulenze su allattamento, massaggio infantile e molto altro, nell’ottica di incoraggiare la maternità e affiancare i neogenitori nei primi momenti.

Da maggio 2018 è attivo un tavolo di lavoro fra assessorato, ANCI, Forum delle associazioni familiari e Associazione delle famiglie numerose, che ha portato ad avviare alcune piste di lavoro. Con la collaborazione di UNIMORE e di alcuni Comuni che si sono detti disponibili a collaborare, abbiamo avviato uno studio di fattibilità per l’applicazione del fattore famiglia e un paio di servizi nidi e mensa scolastica. L’esito dello studio potrà portarci a definire un modello da suggerire e fornire ai Comuni intenzionati ad applicarlo.

Stiamo verificando la possibilità, i tempi e i modi per l’adesione, come Regione, alla diffusione sul territorio regionale della certificazione Family Audit, mutuata dall’esperienza della Provincia autonoma di Trento. Il Family Audit è uno strumento di certificazione che ha l’obiettivo di attivare un cambiamento culturale negli Enti pubblici e nelle imprese attraverso azioni innovative di work-life balance. Il presupposto è che la maggiore flessibilità nelle condizioni dei tempi e dei modi di lavoro incentivi e sostenga le donne e le famiglie nella conciliazione tra vita e lavoro e indirettamente favorisca la natalità e la numerosità delle famiglie.

Si precisa che per questi ultimi temi siamo in contatto con il Ministero e il Dipartimento delle famiglie per definire l’utilizzo dei fondi e dare continuità agli interventi realizzati sul territorio.

Nel tavolo di lavoro sopracitato è stata, inoltre, presentata una sintesi delle principali azioni attuate da questa Regione a sostegno della famiglia e della natalità: politiche a sostegno dei servizi 0-6 anni, con un finanziamento complessivo di circa 100 milioni a sostegno della gestione e della qualificazione dei servizi; politiche di conciliazione per il sostegno alla frequenza dei centri estivi, con un contributo dal Fondo sociale europeo di 13 milioni di euro per il biennio 2018-2019, destinato alle famiglie che iscrivono i propri figli ai centri estivi e ad aiutarle anche nel periodo in cui i servizi scolastici sono chiusi e i genitori sono al lavoro; abolizione dei ticket sanitari dal 1° gennaio 2019 per le due fasce comprese tra 36.000 e 100.000 euro (non si paga già al di sotto dei 36.000 euro) andando a interessare 900.000 cittadini. Rientra pienamente tra le misure a sostegno delle famiglie. Per coppie con due o più figli è abolito il pagamento dei ticket base da 23 euro sulle visite specialistiche prime, un beneficio per circa 330.000 famiglie emiliano-romagnole, pari a 1,5 milioni di residenti, di cui potranno avvalersi sia i genitori sia i figli. Il costo della manovra è di circa 30 milioni di euro.

Diritto allo studio scolastico. Sui contributi ai testi scolastici, lo scorso anno 4.645.417 euro sono stati destinati agli studenti delle scuole secondarie, introducendo una doppia fascia ISEE per allargare ulteriormente la platea dei beneficiari. Complessivamente, nel periodo 2015-2018 sono stati stanziati oltre 42 milioni di euro per il diritto allo studio.

Diritto alla casa. In questa legislatura sono stati emanati due bandi a sostegno delle giovani coppie attraverso l’erogazione di contributi da 25.000 a 35.000 euro per alloggio. I destinatari sono giovani coppie in cui almeno uno dei due componenti non abbia compiuto quarant’anni, con un valore ISEE non superiore a 41.006 euro.

In tema di trasporti, infine, abbiamo rinnovato, fino al 2020, l’accordo per tariffe agevolate, tariffe per alcune categorie di popolazione, per l’acquisto di abbonamenti annuali. Tra queste categorie sono state incluse, per la prima volta, le famiglie numerose, con quattro o più figli, e con ISEE non superiore a 18.000 euro. Le tariffe variano da 147 euro (abbonamento urbano ed extraurbano) a 216 euro (abbonamento cumulativo). Oltre a questo, la Regione stanzia un contributo annuale di un milione di euro a favore dei Comuni per sostenere le spese di trasporto pubblico locale per le persone più svantaggiate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Per la replica, la parola alla consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

È una risposta parziale, nel senso che siamo a conoscenza, ovviamente, delle misure che ha già attuato. In realtà, la mia domanda era “cosa volete fare eventualmente in più”, anche perché dalle statistiche, dagli ultimi dati che abbiamo – non so se ce ne sono di più recenti – ci risulta che nel 2016 in Emilia-Romagna 3.600 donne hanno dovuto abbandonare il lavoro perché o non c’era posto all’interno degli asili nido oppure questi costavano troppo. È palese, è davanti agli occhi di tutti che i posti sono pochi, quei pochi che ci sono a volte costano tanto quanto nel privato, e le rette per tante famiglie emiliano-romagnole purtroppo sono difficili da sostenere.

Molto spesso la donna si trova a dover lasciare il lavoro e poi sappiamo benissimo che dopo due o tre anni che si è rimasti fuori dal mercato del lavoro non è così semplice reinserirsi. Faccio un appunto riguardo quanto stanziato per il diritto all’abitazione. In realtà, i beneficiari più che le giovani coppie sono state le cooperative edili proprietarie degli immobili. Questo era l’appunto che avevamo fatto in discussione generale all’epoca. In ogni caso, mi auguro che questa Giunta e comunque chi governerà la Regione prossimamente naturalmente dia pieno sostegno alle misure economiche che vanno a vantaggio poi della natalità e delle famiglie.

È lodevole – sono sincera, lo ammetto – l’attività che fanno i centri per le famiglie sul territorio. Li conosco e so che rendono un servizio utile. In questo momento, però, bisogna ammettere che il problema principale per quanto riguarda le giovani coppie, e anche un po’ i meno giovani, è quello che molto spesso ci si ritrova a non poter avere figli per mere questioni economiche. Più si va avanti, più posti negli asili nido, rette meno onerose e più servizi ovviamente che diano agevolazioni. È questo che ci auguriamo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

 

OGGETTO 8247

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e problematiche riguardanti forme contrattuali a tempo determinato utilizzate per i medici chirurghi operanti nell’ambito dell’emergenza-urgenza. A firma del Consigliere: Galli

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8247: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e problematiche riguardanti forme contrattuali a tempo determinato utilizzate per i medici chirurghi operanti nell’ambito dell’emergenza-urgenza. È a firma del consigliere Galli.

Risponderà, per la Giunta, il sottosegretario Manghi.

Consigliere Galli, a lei la parola.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Molto spesso noi parliamo della libera circolazione solamente di alcuni settori di lavoratori, tipo i lavoratori del calcio che, con la sentenza Bosman, erano stati autorizzati, svincolati dai contratti, ad accettare normalmente contratti in tutta Europa.

La stessa cosa avviene non solo per i calciatori, ma per tutte le qualifiche professionali. Tutte le qualifiche professionali possono girare all’interno dell’Europa. All’interno dell’Europa devono essere riconosciute le loro qualifiche. Queste qualifiche vanno costruite con il loro tirocinio, con la loro esperienza, con il loro lavoro.

Qual è il problema alla base di questa interrogazione? È che queste qualifiche vanno assunte ricoprendo il ruolo per cui queste persone si sono laureate, si sono diplomate alla fine di un corso di studio. Noi ci siamo accorti, da diverse segnalazioni, che questi diritti sono stati compressi nel tempo, compressi perché il tirocinio professionale, la formazione regolamentata e l’esperienza professionale, cioè l’insieme di attività che si assumono in un corso di lavoro corretto, vengono compresse perché molto spesso questi medici chirurghi vengono usati per l’emergenza strutturalmente. Cosa vuol dire “strutturalmente”? Vuol dire che non è un’occasione, un’emergenza o, comunque, un fattore transeunte nel tempo, ma un uso strutturale da parte dell’amministrazione ospedaliera di sfruttamento di queste capacità, di queste competenze, che non portano all’acquisto di maggiori capacità lavorative da parte del medico, comprimendo la loro capacità e la loro possibilità di crescere professionalmente.

Noi chiediamo all’amministrazione una domanda molto semplice: se questo risulta vero, se è politica dell’amministrazione regionale e ospedaliera usare le professionalità mediche sprecandole in questo modo. Su questa carenza si sono costruiti risparmi importanti, mancati concorsi, una serie di risparmi che portano certamente a un bilancio più facilmente gestibile, ma che certamente comprimono i diritti di questi medici.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Sottosegretario Manghi, prego.

 

MANGHI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In risposta al consigliere Galli, questa Regione ha sempre operato nell’alveo e nel rispetto della normativa e dell’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, anche in riferimento al conferimento degli incarichi a tempo determinato nel settore convenzionale dell’emergenza sanitaria territoriale.

In merito a questa tematica, il ministero della salute ha recentemente attivato dei tavoli nazionali allo scopo di dare migliore attuazione alla direttiva europea 2005/36/CE, che all’articolo 28 prevede la possibilità di ridurre fino a un massimo di dodici mesi la durata del corso di formazione specifica in medicina generale qualora detta formazione sia dispensata in un centro ospedaliero autorizzato dotato di attrezzature e servizi adeguati di medicina generale o in seno a un ambulatorio di medicina generale autorizzato o a un centro autorizzato i cui medici dispensino cure primarie nel periodo di frequenza della Facoltà di medicina e chirurgia.

Attualmente questa norma è recepita a livello nazionale dal decreto legislativo n. 368/1999, e prevede che le Università notifichino al ministero della salute lo svolgimento di detti periodi di formazione che, a sua volta, li comunica alle regioni ai fini del loro riconoscimento.

Ad oggi, nessuna comunicazione con tale finalità è pervenuta alle regioni ed alle pubbliche amministrazioni. Sempre all’articolo 28 la direttiva europea prevede la possibilità di tener conto della formazione complementare, dell’esperienza professionale acquisita dal richiedente in sostituzione della formazione prevista dal corso di formazione specifica in medicina generale.

La medesima norma prevede che ciascuno Stato membro stabilisca modalità e criteri per la valutazione della formazione, utile ai fini della riduzione, attualmente non normata dal nostro legislatore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, sottosegretario.

La replica al consigliere Galli.

 

GALLI: Mi dispiace, ma la sua risposta non mi trova per nulla soddisfatto, perché lei non risponde dicendo che questa cosa non esiste. Lei fa una serie di passaggi spiegando che quella compressione dei diritti dei lavoratori in effetti esiste, ma che cambiando le norme questa compressione non risulta più tale.

Da quello che ci viene segnalato, da quello che noi sappiamo e da quello che noi vediamo, il tirocinio professionale viene in questo modo a scadere; la formazione regolamentata non esiste più, perché lei non parla più di formazione all’interno di strutture ospedaliere, ma mi parla di una generica formazione all’interno di strutture ospedaliere organizzate, che vuol dire tutto e non vuol dire niente.

Io credo che la sua risposta in realtà continui a nascondere lo sfruttamento dei lavoratori in ospedali, strutturati, organizzati, come a lei piace chiamarli, ma che certamente non concorrono né alla crescita professionale di questi lavoratori, né a un miglioramento delle condizioni dei pazienti che hanno occasione di andare sotto le loro cure.

Credo che l’esperienza professionale si acquista in un tirocinio regolamentato, con professionisti in grado di trasmettere la propria esperienza, e non ricorrendo a dei medici che vengono impropriamente usati.

 

OGGETTO 8248

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela e la salvaguardia dei lavoratori di Bologna-Fiere. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Soncini) Passiamo all’oggetto 8248: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la tutela e la salvaguardia dei lavoratori di BolognaFiere, a firma del consigliere Taruffi.

Risponderà per la Giunta l’assessore Costi.

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Torniamo su un tema che ci ha visti impegnati in più occasioni con interrogazioni a più riprese, all’assessore Palma Costi. Riguarda ancora una volta i lavoratori di BolognaFiere, il rapporto tra organizzazioni sindacali e dirigenza rispetto alle trattative che sono in corso e che poi sono state interrotte in modo unilaterale dal direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone. Come è noto, nelle scorse settimane, nell’ambito delle trattative tra organizzazioni sindacali e Direzione generale di BolognaFiere, erano stati calendarizzati alcuni incontri per cercare di risolvere la situazione relativa agli esodi di un certo numero di lavoratori e di lavoratrici di BolognaFiere, che appunto l’azienda avrebbe voluto incentivare alla pensione, senza però poi ricoprire quei posti di lavoro.

Erano in corso, come dicevamo, delle trattative, che sono state interrotte unilateralmente a seguito di alcune prese di posizione di una piccola parte di lavoratori, che hanno inteso, con una lettera, esercitare il loro diritto di essere assunti a tempo indeterminato. Ovviamente, sappiamo che ci sono stati sviluppi anche ieri, quando noi avevamo già depositato, ovviamente in conformità al Regolamento d’aula, ieri mattina l’interrogazione, nel pomeriggio di ieri sono emersi degli sviluppi, abbiamo comunque inteso mantenere la nostra interrogazione per utilizzare questo spazio e questo momento per un ulteriore approfondimento sul tema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

La parola all’assessore Costi. Prego.

 

COSTI, assessore: Grazie.

Ringrazio il consigliere Taruffi. Ricordo, in effetti, che in questi anni uno dei temi che ci siamo posti è che ci fosse un confronto corretto tra azienda e organizzazioni sindacali e lavoratori, come succede in tutte le aziende, e questo è avvenuto. C’è stato il blocco a cui lei ha fatto cenno all’interno della sua interrogazione, i lavoratori hanno tenuto, giovedì scorso, un’assemblea e con una lettera hanno formalmente richiesto alla direzione di riaprire il tavolo di confronto proprio per poter discutere dei temi che sono sul piatto, dagli esodi incentivati dei lavoratori, con la definizione della pianta organica, ai passaggi da part time a full time, l’incremento dell’orario dei part time, i meccanismi di sostituzione dei tempi indeterminati, quindi tutti gli aspetti che riguardano proprio il tema dell’organizzazione della fiera e, chiaramente, dei lavoratori.

Seguo questa vicenda tramite, chiaramente, sia la parte dei lavoratori che dell’azienda. Avevo avuto certezza da parte dei vertici aziendali che avrebbero dato disponibilità a riprendere il confronto con le organizzazioni firmatarie della richiesta e ieri è arrivata, in effetti, la conferma, perché nella giornata di domani, 17 aprile, ci sarà la ripresa del tavolo.

Credo che questo sia un tema molto importante. Quello che io chiedo e continuo a chiedere è che il confronto può essere anche aspro e tutto quello che uno vuole, ma il confronto è assolutamente obbligatorio e necessario.

Credo che ci stiamo avviando nuovamente sul tema di una posizione positiva.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Intanto colgo l’occasione per ringraziare l’assessore Palma Costi per il lavoro puntuale che ha sempre svolto in questi anni e che le va riconosciuto non solo su questa vertenza, ma anche su altre. Anche quando abbiamo avuto opinioni divergenti, non posso non riconoscere la presenza attiva e fattiva dell’assessore Costi su tante vertenze che abbiamo seguito, alle volte anche insieme nel nostro territorio.

Per quanto riguarda BolognaFiere, è chiaro che il tema della organizzazione, della riorganizzazione aziendale e quindi anche dell’assetto dell’organico di lavoratrici e lavoratori è per noi un punto fondamentale. Lo abbiamo sempre sollevato in questi anni a partire dai momenti più difficili di quella che è stata la crisi e della vertenza di BolognaFiere di ormai due anni fa.

Seguiamo passo-passo ogni momento delle trattative. La nostra preoccupazione, quella che ci ha spinto a presentare l’interrogazione, il question time era appunto relativa al fatto che non avevamo notizie che sarebbero riprese a breve le trattative, cosa che poi, invece, fortunatamente è avvenuta.

Riteniamo positivo questo primo passaggio, perché ritornare al tavolo e proseguire la trattativa è sicuramente un passo positivo. Ci aspettiamo, però, dalla dirigenza un atteggiamento e soluzioni alternative rispetto a quelle che sono state per ora messe in campo, perché il tema dell’organizzazione, dell’organico, della struttura dell’organico di BolognaFiere è tema centrale e io credo dirà anche molto di quelle che sono le reali intenzioni dell’attuale gruppo dirigente rispetto al rilancio e alla prosecuzione del Piano industriale che ci è stato presentato e su cui tanto abbiamo discusso.

Noi saremo ancora qui e anche in futuro torneremo sicuramente a interrogare e a vigilare su quella che riteniamo una questione centrale non solo e non tanto per BolognaFiere, ma per la città di Bologna, per l’area metropolitana e, in definitiva, anche per la nostra regione, perché la centralità della Fiera e delle Fiere della nostra regione è un elemento sul quale, credo, possiamo e dobbiamo essere tutti d’accordo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

 

OGGETTO 8249

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se si preveda ancora che al 31/12/2020 al termovalorizzatore di Piacenza (PC) non saranno più inviati rifiuti urbani residui. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8249: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se si preveda ancora che al 31.12.2020 al termovalorizzatore di Piacenza non saranno più inviati rifiuti urbani residui, a firma del consigliere Tagliaferri.

Risponderà, per la Giunta, l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Tagliaferri, a lei la parola.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Presidente e assessore, a pagina 199 del Piano infraregionale di gestione dei rifiuti, approvato dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna con deliberazione n. 67 del 3 maggio 2016, pubblicata sul BURERT n. 140 del 13.05.2016, parte seconda, testualmente si legge: “Al 31.12.2020 si prevede che, sulla base dei criteri di cui al paragrafo 9.2.1, non saranno più inviati rifiuti urbani residui al termovalorizzatore di Piacenza. Tale scelta sarà verificata nel 2017 in sede di monitoraggio intermedio, in considerazione dell’attuazione dello scenario di piano. In particolare, il monitoraggio, anche attraverso l’LCA del polo di smaltimento, terrà conto anche delle valutazioni degli impatti conseguenti al trasporto dei rifiuti urbani del bacino ad altro impianto, al fine di confermare o meno tale scelta del piano”.

Come tutti ben sappiamo, il secondo e il terzo periodo dello stralcio che vi ho appena letto, ovvero la verifica in sede di monitoraggio e il riferimento all’LCA, sono due passaggi integrati in sede di approvazione del testo definitivo in III Commissione grazie alla proposizione di un emendamento condiviso dei colleghi Sabattini e Foti, che ricevette pressoché l’unanimità di voto in quella sede.

A quanto consta all’interrogante, in data 22 ottobre, con la delibera di Giunta regionale n. 1758/2018, si è proceduto allo svolgimento del monitoraggio intermedio, che ha evidenziato una sovrapproduzione di circa 132.000 tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato e di ben 395.000 tonnellate di rifiuti speciali, rispetto alle previsioni di piano per l’annualità 2018. Questi dati, peraltro prevedibilissimi e da noi annunciati all’epoca dell’approvazione del piano, vanno a confermare l’assoluta irrealizzabilità di uno strumento costruito sulla base di una visione ideologica della gestione dei rifiuti, anziché riferito alla realtà fattuale.

Se da un lato si assiste, infatti, alla diminuzione dei rifiuti conferiti in discarica e ad una diminuzione di 6 punti percentuali nella produzione rispetto all’anno precedente, nonché ad un aumento di 4 punti percentuali dei valori di raccolta indifferenziata, non sfugge come questa contrazione sia facilmente ascrivibile ad una diversa classificazione del rifiuto, con la conseguente lievitazione dei rifiuti speciali.

Tornando agli esiti dell’atto di monitoraggio, esso ha condotto ad un aumento del conferimento di rifiuti urbani indifferenziati ai termovalorizzatori di Modena, Bologna e Rimini, a fronte di una diminuzione dei rifiuti speciali conferiti ai medesimi impianti, cioè in regime di invarianza delle autorizzazioni già rilasciate, e ad un consistente aumento all’autorizzazione dell’impianto di termovalorizzazione di Parma.

La Giunta regionale ha potuto apportare queste modifiche grazie ad un codicillo contenuto nelle norme tecniche di attuazione senza bisogno di interpellare cittadini, associazioni e Assemblea legislativa. Così, nel silenzio generale, senza doversi neppure giustificare o scusare, con un atto di una quindicina di paginette che sostituisce alcune tabelle del piano originario, ha rideterminato i quantitativi dei rifiuti urbani differenziati e speciali, destinati ai vari impianti del territorio regionale, con buona pace degli impegni assunti pubblicamente.

Non è dato altrettanto di sapere se la Giunta, nel considerare le misure delineate, abbia poi tenuto conto dell’analisi dei flussi, e soprattutto della LCA, ovvero del processo che consente di valutare i carichi ambientali associati ai prodotti, identificando ed associando i consumi di materia ed energia e le emissioni nell’ambiente di un sistema di gestione integrato.

Sono quindi ad interrogarla per sapere se alla luce dei dati emersi dal monitoraggio intermedio attuato con la delibera di Giunta regionale 1758/2018, ed in particolar modo attraverso l’analisi LCA (se attuata) legata al flusso dei rifiuti urbani del bacino piacentino ad altro impianto, è confermata o meno la scelta di piano di non inviare più rifiuti urbani residui al termovalorizzatore di Piacenza, a far data dal 31 dicembre 2020. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie.

Presidente, consiglieri, consigliere, e consigliere Tagliaferri. Cerco di riposizionare correttamente le delibere, perché come è noto è con la deliberazione di Giunta regionale 2277/2018 (quindi di dicembre, non di ottobre) che si è avviata la fase di monitoraggio intermedio del Piano regionale di gestione dei rifiuti regionale, appunto, in ottemperanza a quanto previsto dalle sue norme tecniche di attuazione, oggetto peraltro di ampio confronto nella Commissione assembleare competente tenutasi il 24 gennaio 2019, a cui anche il consigliere ha partecipato.

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti prevede la verifica delle scelte concernenti l’impiantistica regionale di riferimento in sede di monitoraggio intermedio, non annuale, anche attraverso il supporto dell’analisi LCA dei relativi bacini gestionali, ciò in quanto la cessazione dei conferimenti dei rifiuti urbani presso gli impianti individuati dal Piano rifiuti è naturalmente correlata al raggiungimento dei suoi obiettivi in termini di produzione, raccolta differenziata e riciclo.

Nella delibera soprarichiamata – ometto, ovviamente, la riflessione fatta in Commissione sugli aspetti estremamente positivi del piano – si evidenzia uno scostamento del quantitativo di rifiuto urbano indifferenziato prodotto a livello regionale rispetto a quello pianificato, per le ragioni riportate dalla stessa delibera, che, come detto, sono state oggetto di ampio confronto in Commissione assembleare e che riassumo sinteticamente: uno, trasformazione dei modelli di raccolta dei rifiuti e introduzione di sistemi di misurazione puntuale, solo in parte allineate con la tempistica prevista dalla legge regionale n. 16/2015; due, avvio delle procedure di gara per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti; tre, ritardi nella realizzazione di parte dell’impiantistica prevista dal Piano rifiuti, in particolare discariche di Imola e Finale Emilia, per ricorsi giurisdizionali e procedimenti amministrativi; quattro, assenza di un’adeguata impiantistica a livello nazionale; cinque, chiusura dei mercati esteri, in particolare quello cinese, a partire dal 1° gennaio 2018.

Si rileva, inoltre, che anche per i rifiuti speciali si registra uno scostamento rispetto alle previsioni di piano e, quindi, la necessità di rispondere ad un ulteriore fabbisogno di trattamento, al fine di garantire l’obiettivo di autosufficienza regionale. Ricordo al consigliere che è attivo anche un tavolo permanente con le categorie economiche con servizi.

Il monitoraggio attualmente in corso è, di fatto, funzionale all’individuazione di eventuali misure correttive rispetto alle scelte di piano per assicurare la corretta gestione dei rifiuti su tutto il territorio regionale.

Ciò premesso, pertanto, con riferimento all’impianto di termovalorizzazione di Piacenza, preciso che solo ad esito del monitoraggio intermedio, che terrà conto anche dell’analisi LCA relativa ai diversi scenari possibili, trasporti compresi, sarà possibile assumere la decisione definitiva relativamente alla cessazione dei conferimenti dei rifiuti urbani indifferenziati.

Il monitoraggio si chiuderà entro giugno e le decisioni saranno assunte in accordo con l’Amministrazione comunale di Piacenza già incontrata per condividere le prime valutazioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Io mi dichiaro insoddisfatto perché il monitoraggio intermedio, proprio perché si chiama intermedio, va fatto a metà e non l’ultimo anno. Grazie.

 

OGGETTO 8250

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” adottato dal Governo, con particolare riferimento alla salvaguardia delle attività agricole e degli allevamenti nelle zone appenniniche. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8250: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia adottato dal Governo, con particolare riferimento alla salvaguardia delle attività agricole e degli allevamenti nelle zone appenniniche. È a firma del consigliere Facci.

Risponderà, per la Giunta, l’assessore Caselli.

Consigliere Facci, a lei la parola.

 

FACCI: Grazie.

Grazie, assessore. Torniamo a parlare di lupi, torniamo a parlare di una specie che è sempre più pericolosa, soprattutto nella sua forma ibrida o comunque in considerazione dell’impatto sul territorio. Sono sempre più frequenti le tracce del passaggio del lupo, le stragi di bestiame, i danni causati alle attività agricole, perché appunto vengono attaccati fondamentalmente gli allevamenti.

Per fortuna, non abbiamo ancora notizie di problemi per l’essere umano, ma il punto è che tutto fa pensare che questa evoluzione non possa che essere in senso negativo.

Sappiamo che il lupo è una specie protetta. Sgombriamo il campo naturalmente da ogni altra considerazione. C’è, però, un aspetto che va considerato. Come ho richiamato nell’interrogazione, c’è una direttiva habitat a livello comunitario che prevede sostanzialmente la possibilità di deroghe; deroghe che devono essere naturalmente richieste a livello nazionale, va da sé.

Il punto è che nell’ultimo, recentissimo, appena adottato, Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, che è stato appena adottato a livello centrale, vengono date, a mio avviso, delle misure e dei valori che evidenziano la crescita e la implementazione di questa specie sul territorio appenninico e ovviamente anche alpino. Stiamo, ovviamente, in casa nostra e stiamo in Appennino, e vanno delle percentuali, a mio avviso, significative.

Il punto è che, come ben noto a lei e al suo ufficio, di fatto, la richiesta che era stata fatta da più parti, di permettere la caccia di selezione, come avviene per l’altra fauna protetta, la restante parte della fauna protetta, è stata disattesa. Si parla di conservazione e gestione. Però è un piano che deve essere sottoposto al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Quindi, tenendo presente che voi avete perfettamente il polso della situazione rispetto ai danni che i lupi o ibridi di lupo ‒ chiamiamoli come vogliamo ‒ stanno sempre più causando sui territori, la mia richiesta è, sostanzialmente, che giudizio date di un piano nazionale che non prevede alcun tipo di selezione, che invece, in qualche modo, avrebbe potuto essere quantomeno introdotto come segnale di attenzione a questa problematica, e se non ritenete che questo nuovo piano, che evidentemente è il risultato di una mediazione con ambienti che condizionano sempre certe scelte in materia ambientale, se voi non ritenete ‒ dicevo ‒ che questo piano sia del tutto inadeguato per la tutela e la salvaguardia degli allevamenti e delle attività agricole nell’Appennino emiliano-romagnolo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Facci.

La parola all’assessore Caselli.

 

CASELLI, assessore: Grazie, consigliere Facci.

È di ieri il fatto che ormai anche l’Unione europea sta cominciando a valutare cosa fare sui grandi predatori carnivori rispetto alla direttiva habitat. Quindi, l’argomento è caldo ed è in forte discussione a vari livelli.

Venendo alla sua interrogazione, che riguarda il Piano Lupo proposto a livello nazionale, le rispondo nel merito anche con riferimento, soprattutto, alla questione delle deroghe, però aggiungendo una nota per me importante su quello che possiamo fare ora, qui, in questa Regione. Bisogna distinguere le cose di prospettiva lunga con quello che va fatto ora a difesa anche dei nostri allevatori e per evitare allarmi eccessivi tra la popolazione.

I contenuti del nuovo Piano di azione nazionale sulla conservazione del lupo, attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni ci trovano, in realtà, con un parere favorevole, considerato che sono state accolte le richieste che avevamo avanzato in sede istruttoria, con particolare riferimento a questi punti.

Intanto, il monitoraggio della popolazione ha i suoi costi: qualunque deroga non può prescindere dal fatto che esista prima un monitoraggio, attenzione. Io ho sempre detto che i costi del monitoraggio di una specie che si muove così velocemente non sono gestibili da parte di una regione. Oltretutto, il monitoraggio va fatto contemporaneamente, perché il lupo ovviamente non conosce i confini geografici.

Il fatto quindi che i costi per l’attività di monitoraggio della popolazione, obbligatori ai sensi della Direttiva habitat, preliminari a qualunque altra attività gestionale non debbano ricadere sui bilanci regionali, per noi è una buona notizia. Questo per due motivi: in primo luogo, considerata la grande mobilità della specie, non avrebbe alcun valore scientifico un monitoraggio effettuato a macchia di leopardo, qualora tutte le regioni non operassero contemporaneamente. Inoltre, aspetto ben più pregnante, le risorse regionali che da molti anni vengono destinate ai risarcimenti delle depredazioni ha ottimi risultati perché da noi chi ha utilizzato il nostro tecnico e ha fatto i programmi che sono da noi pagati, interamente, non ha poi più avuto predazioni.

Queste risorse quindi, che sono destinate alle forniture dei sistemi di prevenzione non possono essere utilizzate per altre attività a discapito dell’attività zootecnica. Noi quindi con quelle risorse non potremmo pagare il monitoraggio. Il fatto quindi che per questo piano l’impegno del ministro sia di pagare il monitoraggio, è un passo avanti indubbio.

Inoltre, l’eliminazione del paragrafo destinato all’applicazione delle deroghe e al regime di protezione è una possibilità già prevista in maniera sufficientemente dettagliata dalla Direttiva habitat. Per cui, la deroga in realtà è già in vigore. Tutto questo discorso intorno al fatto che non ci sia la deroga nel Piano Lupo non lo capisco molto, perché volendo la deroga c’è già. Però, nella formulazione adottata dal Piano avrebbe creato false aspettative del mondo agricolo, in quanto, contrariamente alla versione originaria, non si evidenziava che il prelievo di un così esiguo numero di soggetti rispetto alla popolazione rilevata a seguito del monitoraggio, non rappresenta certamente una soluzione per il problema degli attacchi agli allevamenti zootecnici.

È necessario infatti considerare che il prelievo potrebbe interessare un numero variabile, a seconda delle diverse versioni che ci sono state del piano, tra il 5 e il 10 per cento della popolazione monitorata, quindi, fatto salvo il numero stimato di lupi nel versante appenninico corrispondente a circa 1.500 animali, da 75 a 150 soggetti totali abbattibili distribuiti tra le diverse regioni.

Io ho sempre detto che alla fine di tutto questo, in Emilia-Romagna, probabilmente si potrebbero abbattere 20 lupi, che è una cosa che non ha nessun senso, secondo me. Tra l’altro, dal punto di vista dell’arrivarci, arrivarci vuol dire fare il monitoraggio, dimostrare che si è fatta tutta la prevenzione possibile, dimostrare che tutti i Comuni hanno fatto l’anti-randagismo, chiedere la deroga e farcela ad avere la deroga. Questo sarebbe il percorso, che è un percorso che io credo non sia corretto prospettare agli agricoltori perché non ci si arriverà mai stanti queste norme. Se poi cambiano la direttiva Habitat, è un altro discorso.

Ogni Regione, tra l’altro, dovrebbe abbattere i capi che le vengono assegnati nei comuni, dove la frequenza, su base annuale, degli attacchi dei lupi al bestiame è significativamente superiore ai dati regionali relativi a tutti i comuni in cui si è registrato almeno un danno.

A nostro avviso, tuttavia, il piano, così come abbiamo sostenuto a livello governativo, deve trattare in maniera esaustiva i seguenti due aspetti, che ancora non sono a posto. Il tema dei soggetti ibridi cane-lupo, affinché venga posta fine alla lacuna normativa e alle conseguenti incertezze applicative, chiarendo la natura giuridica degli ibridi lupo-cane e vengano previste le corrette modalità di trattamento dei soggetti appartenenti a questa categoria di fauna.

Due – questo è molto importante perché è una cosa nuova – la gestione dei lupi confidenti. La bibliografia scientifica di riferimento è concorde nel ritenere che il lupo in generale non rappresenti un pericolo diretto per l’uomo, tuttavia una serie di situazioni che si stanno registrando e che determinano un diffuso allarme sociale, quali ad esempio predazione di animali d’affezione, frequentazione di centri abitati anche in orari diurni, possono determinare ricadute pesanti per gli stessi obiettivi di conservazione. Su questo argomento ha fornito un autorevole contributo specialistico anche il Large Carnivore Initiative for Europe (LCIE), Specialist Group (SSC), indicando utili interventi non cruenti di approccio al problema.

Riguardo a quest’ultimo aspetto, è in corso di sottoscrizione una convenzione della nostra Regione con le Università di Bologna e Sassari, già esperte nel settore, con le quali, unitamente a ISPRA e al Ministero dell’ambiente, indipendentemente dall’approvazione del Piano d’azione nazionale, si procederà a individuare le modalità d’approccio per affrontare una questione problematica emergente attraverso la formazione di personale volontario qualificato in grado di valutare il grado di potenziale pericolosità dei lupi confidenti o problematici e di intervenire con i metodi più adeguati al caso specifico, al fine di ristabilire le distanze tra lupo e uomo, così come avviene in altri stati con tutti i grandi carnivori potenzialmente pericolosi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Facci, a lei la parola per la replica.

 

FACCI: Ringrazio l’assessore per la risposta articolata, che di fatto, seppure in maniera prudente (non potrebbe essere diversamente da parte sua), evidenzia la crescita esponenziale del fenomeno. Che poi lei dica che i numeri sono ancora insufficienti a poter prevedere e mettere in campo azioni sistematiche posso anche comprenderlo, però l’importante è che venga colto l’elemento della pericolosità e della crescita esponenziale di questa problematica. Forse in Conferenza Stato-Regioni, visto che dovrete dire qualcosa rispetto al Piano, credo che la parte critica che lei, appunto, in maniera molto prudente, comunque oggi ha evidenziato, dovrebbe avere un peso non dico superiore, ma quanto meno equivalente alla parte di soddisfazione che lei ha espresso all’inizio della risposta per questo Piano.

Credo che il problema non possa in alcun modo essere sottovalutato o tanto meno non possa essere accantonato per il semplice fatto che parleremmo di poche decine di esemplari in un contesto ampio come quello regionale.

Credo che da parte vostra e adesso anche da parte mia, da parte nostra ci saranno ovviamente sollecitazioni, però a parte le Regioni sulla materia credo occorra spendere qualche parola di più. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Abbiamo esaurito le interrogazioni a risposta immediata.

Passiamo ora ai progetti di legge.

 

OGGETTO 4316

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Norme di contrasto al nepotismo». A firma della Consigliera: Gibertoni

(Relazione e rinvio in Commissione)

(Risoluzione oggetto 8254 - Presentazione e rinvio in Commissione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Siamo all’oggetto 4316: progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante “Norme di contrasto al nepotismo”. È a firma della consigliera Gibertoni.

Il progetto di legge è composto da tre articoli. Vi ricordo quanto prescrive l’articolo 32, comma 3, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa.

Richiesta della consigliera relatrice Giulia Gibertoni. Trascorsi 180 giorni dalla nomina del relatore senza che la Commissione assembleare competente abbia esaurito l’esame in sede referente di un progetto di legge, questo può essere portato all’esame dell’Assemblea nel testo pubblicato sul supplemento del Bollettino Ufficiale su richiesta del relatore o di tanti commissari che rappresentano almeno un quinto dei voti assegnati.

Il relatore può svolgere una propria relazione in Assemblea.

A questo oggetto è stata abbinata in aula la risoluzione numero 8254: risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere il disegno di legge n. 638 di modifica al decreto legislativo Madia-Lorenzin, che prevede l’istituzione di un Albo nazionale dei commissari cui spetta il compito di indicare i direttori generali idonei alla nomina regionale a direttori sanitari, amministrativi e sociosanitari.

È a firma dei consiglieri Bertani e Sensoli.

Apro il procedimento di discussione.

Do la parola alla relatrice, consigliera Gibertoni. Prego, ha venti minuti.

 

GIBERTONI, relatrice: Grazie, presidente.

Ho iscritto questo progetto di legge, che avevo presentato due anni fa, per la discussione come primo punto durante questo Consiglio regionale perché, come è stato già ricordato, il progetto di legge ha cominciato l’iter in Commissione con la nomina del relatore di maggioranza, che sono io, ma poi l’iter si è interrotto. Dopo un lungo periodo, in cui la discussione generale non è praticamente neppure partita, credo che il tema sia davvero meritevole, ma soprattutto davvero urgente e possa permettere anche di costituire una novità nel panorama normativo e una novità concreta.

La finalità di questo progetto di legge era una proposta per dare concreta realizzazione a delle norme che potessero contribuire a fugare quei dubbi eventualmente presenti in personale e operatori sanitari, che a volte ritengono di essere stati sfavoriti per questioni di nepotismo.

Come dicevo, il progetto di legge non ha avuto il suo iter in Commissione. Ho colto una buona disponibilità da parte del Partito Democratico, in particolare da parte del Capogruppo Caliandro, per poter finalmente, seriamente e concretamente avviare l’iter e arrivare in tempi brevi, quindi in tempi efficaci (penso possa essere questione anche soltanto di settimane) ad un progetto di legge che possa essere approvato dall’Assemblea, quindi arrivare a esplicare le finalità, che erano quelle di questo, tra l’altro a cui siamo chiamati adesso non soltanto dal grande ritardo, dalla dimenticanza che la Commissione ha operato rispetto a questo progetto protocollato due anni fa, ma anche dai casi della cronaca che, per quanto richiamino la nostra attenzione al di fuori di questa Regione (penso alla Basilicata, penso al caso dell’Umbria), ci impongono di essere un esempio di altra qualità, di qualità diversa, un esempio di altra statura e di altra caratura.

Questa volta sono fiduciosa che il progetto non sarà dimenticato e verrà avviato, invece, finalmente per diventare una proposta concreta di nuova normativa che possa entrare nella nostra organizzazione ospedaliera e diventare anche un esempio, possibilmente fare scuola, anche rispetto ad altri territori. Chiedo che, finalmente, il progetto di legge possa rientrare in Commissione e avviare finalmente l’iter, completo di discussione generale. Quindi, chiedo alla Presidenza che venga messo al voto il rinvio in Commissione, finalmente, visto che non c’è stato il passaggio, del mio progetto di legge contro il nepotismo in sanità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Alla luce della richiesta di rinvio in Commissione del progetto di legge e, di conseguenza, anche della risoluzione abbinata, chiedo se ci sono interventi, uno a favore e uno contro il rinvio.

Si è prenotato il consigliere Caliandro, al quale do la parola.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Intervengo a favore. Credo che la richiesta avanzata dalla consigliera Gibertoni sia una richiesta di grande attenzione a un tema gravissimo, sul quale ci impegniamo formalmente a prendere posizione, a dare un contributo evidentemente importante, perché pensiamo che il tema sia tale che nessuno può rimanere silente, ovverosia, nepotismo, favoritismo, clientelismo e tutto ciò che accompagna le tristi pagine di questa vicenda che in questo Paese c’è stata.

In Emilia-Romagna no, ma noi pensiamo che giustamente si debbano mettere anche davanti dei progetti di legge regionali. Daremo quindi una mano in questa direzione a questa iniziativa meritoria, che ha preso la consigliera Gibertoni e votiamo a favore del rinvio, perché pensiamo tutti di doverci far carico di questo processo politico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie.

Era sull’ordine dei lavori, per chiedere una conferma. Noi avevamo depositato una risoluzione per sostenere il progetto di legge che è stato depositato in Senato. Proprio per evitare quello che è successo in Umbria, un sistema illecito che andava avanti da sempre.

Noi vorremmo avere certezze che questo sistema illecito che va avanti da sempre non si riproponga anche nella nostra regione. Per questo noi avevamo proposto una risoluzione che chiedeva di sostenere quel progetto di legge e di adottare anche nella nostra regione tutte le precauzioni e tutte le azioni volte ad evitare che anche da noi succedano fatti del genere.

Mi sembra poi che fosse arrivato anche un emendamento, rispetto all’elenco dei direttori generali che è stato depositato: le chiedevo, se non trattiamo oggi la risoluzione…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, viene rinviato integralmente l’argomento, quindi sia il progetto di legge che la risoluzione.

Alla risoluzione a firma Bertani e Sensoli, che ho letto, si aggiunge un emendamento appena depositato in presidenza, del consigliere Daniele Marchetti. Tutto questo viene rinviato alla discussione in Commissione, se viene approvato, ovviamente, il rinvio.

Tant’è che io adesso nomino gli scrutatori, Cardinali, Bessi e Sensoli e chiedo a voi.

Ci sono interventi contro? Io non ho iscritti, quindi ho proceduto.

A questo punto, chi è a favore del rinvio? Chi è contrario? Chi è astenuto?

 

(Il rinvio in Commissione è accolto a maggioranza dei presenti)

 

Il rinvio è approvato e l’argomento è integralmente rinviato.

 

OGGETTO 8082

Proposta recante: “Legge regionale n. 24/2001 e ss.mm.ii. – Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP”. (Delibera Giunta n. 323 del 04 03 19) (200)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 8082/1 oggetto 8260 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8082: proposta recante legge regionale n. 24 del 2001 – Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP.

La Commissione territorio, ambiente e mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 21 marzo 2019, con la seguente votazione: 30 voti a favore, nessun contrario, 5 astenuti.

Vi dico che su tale oggetto insiste una proposta di emendamento, a firma della consigliera Sensoli. È stato presentato anche un ordine del giorno (odg n. 1) che insiste sull’oggetto 8082, a firma della consigliera Sensoli.

A questo punto apro la discussione generale sul provvedimento.

Consigliere Sabattini Luca, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Come abbiamo affrontato in Commissione, mi permetto di dedicare qualche minuto all’illustrazione di questo atto. Con la delibera che è andata a modificare i criteri e i canoni all’interno degli alloggi ERP vi era un impegno, entro il 31/12/2018, di procedere a una verifica degli effetti della stessa delibera e, quindi, di attendere una relazione informativa sugli effetti dell’applicazione dei nuovi limiti di reddito e delle nuove metodologie di calcolo che avevamo introdotto e, come funziona sempre, nella fase di accountability delle scelte che si mettono in campo occorre trarre delle valutazioni in funzione degli effetti che queste novità hanno introdotto.

È una metodologia che ha, comunque, riscontrato alcuni tratti peculiari, tra i quali sicuramente il fatto che queste scelte hanno colpito maggiormente determinati nuclei familiari, con caratteristiche che hanno visto un aumento dei canoni, per come è concepita tutta la struttura dei canoni, nei nuclei familiari unipersonali, costituiti principalmente da anziani over65, hanno visto, invece, una diminuzione nei nuclei familiari con presenza di invalidi e minori, hanno avuto, quelli, principalmente un beneficio.

Proprio a seguito di questo monitoraggio, questa delibera fondamentalmente apre una facoltà prima non prevista, quella di far introdurre ai Comuni, se lo riterranno opportuno, un correttivo possibile del canone per i nuclei unipersonali, un correttivo che ha un limite del 10 per cento, ovviamente garantendo quello che è poi un principio anche di sostenibilità di tutto il sistema di gestione delle case popolari che non vada a intaccare, ovviamente, il canone minimo. Questo è un atto che fondamentalmente introduce questa facoltà per i Comuni.

Perché è una facoltà e ovviamente non un obbligo? Perché le differenze territoriali della nostra regione, che vengono anche da una storia di determinazione dei canoni di gestione delle agenzie per la casa, hanno fatto evidenziare queste particolarità non in maniera uniforme su tutto il territorio regionale, ma con delle specificità territoriali che richiedono un carotaggio puntuale, quindi una possibilità dei Comuni, registrando questa specificità sul proprio territorio, di poter eventualmente agire questa che è una facoltà che viene aperta alle gestioni comunali come elemento che si inserisce, ovviamente, nel cercare il più possibile di far sì che da una parte la sostenibilità della gestione delle case popolari e dall’altra il principio che abbiamo voluto introdurre in questa legislatura per cambiare anche un po’ la logica della gestione delle stesse, quindi cercando di far riappropriare il sistema delle case popolari come un aiuto temporaneo, cercando, con gli atti che negli anni abbiamo messo in campo, di aumentare la rotazione di questo beneficio sociale.

Si incastra anche questo nel cercare di rendere più performanti le risposte sui singoli territori, cercando di raccoglierne appunto le specificità.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Ci sono altri in discussione generale?

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e colleghi, la vicepresidente Gualmini in sede di Commissione ha sostanzialmente detto che l’atto unico, così come ogni altro provvedimento, va monitorato attentamente in sede applicativa per poterne cogliere a pieno gli effetti ed eventualmente applicare gli opportuni correttivi.

Questo atto deliberativo in quell’ottica ci è stato presentato come un opportuno correttivo che va a riallineare un ipotetico squilibrio, cui nessuno ha saputo dire di no, anche perché colpire con i rincari del canone i nuclei unipersonali significa colpire in primo luogo i pensionati.

Per poter dare una lettura politica della revisione dei canoni ERP operata dalla Giunta, a cui oggi si vuole mettere una parziale pezza, bisogna esaminare in maniera approfondita lo studio elaborato da ERVET, in collaborazione con l’Osservatorio sulla casa, sulla base di un campione di 34.000 famiglie per trarne le dovute chiavi di lettura. Innanzitutto, se viene messo giustamente in evidenza il dato per il quale risultano particolarmente colpiti gli over 65, che, pur rappresentando appena un 45,3 per cento del campione, sostengono il 68,9 per cento delle spese derivanti dall’aumento dei canoni, viene completamente taciuto il dato relativo agli stranieri. Ebbene, non posso esimermi dall’evidenziare che i cittadini stranieri, comunitari e non, che nella costruzione del campione rappresentano complessivamente il 15,4 per cento degli assegnatari sottoposti a monitoraggio, sostengono soltanto il 4,2 per cento dei rincari. L’84,6 per cento degli assegnatari, che sono cittadini italiani, sostengono, invece, il 95,8 per cento della spesa complessiva dovuta ai rincari.

Scusate la franchezza, ma ritengo questi dati del tutto inaccettabili. Il 4,2 per cento contro il 95,8 per cento è un dato che grida vendetta. Questo dato è ancora più grave se rapportato al campione prescelto. Va, infatti, evidenziato come la percentuale di stranieri sia fortemente sottostimata e, al contrario, quella dei cittadini italiani sia di gran lunga inferiore. Nel costruire il campione, infatti, si è assunto un dato di assegnazione agli stranieri pari a quella che dovrebbe essere la sua incidenza percentuale nell’assegnazione degli alloggi ERP in proporzione alla popolazione regionale, ma il dato reale è di gran lunga diverso se si pensa che solo il 64 per cento degli assegnatari a livello regionale sono cittadini italiani, mentre gli stranieri, stando ai dati contenuti nella clausola valutativa della legge regionale n. 24/2001, ammontavano ben al 36 per cento, dei quali il 4 per cento comunitari più 32 per cento extracomunitari.

Ciò significa che sull’intera platea il carico dei rincari per i cittadini non italiani sarà potenzialmente ancora più basso. Fermo restando che ritengo corretto il principio per il quale l’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare non sia a vita, ovvero sia legato all’effettivo stato di necessità del nucleo che lo occupa, va prima evidenziato il sistema messo in opera dalla Giunta regionale per consentire una rotazione degli alloggi, con la fuoriuscita. Se la vicepresidente ci ha detto che il turnover è passato dallo 0,1 degli alloggi ad un più ragionevole 2,9 per cento degli assegnatari sarei curioso di sapere quanti dei 1.485 provvedimenti di decadenza riguardino italiani e quante delle riassegnazioni effettuate riguardino cittadini stranieri.

Sarei inoltre curioso di sapere a cosa si riferiscono i 322 casi irrisolti citati nella relazione. Se poi nella slide successiva, riferita al turnover del 2017, si parla di 1.969 assegnazioni, mi piacerebbe sapere quante di queste nuove assegnazioni (che fra parentesi superano di gran lunga quelle riferibili al turnover) sono state fatte a cittadini italiani e quante a stranieri.

Il giochino del turnover ha infatti innescato un ulteriore meccanismo di squilibrio fra italiani e stranieri, inserendo attraverso l’atto unico per l’edilizia popolare una serie di verifiche sull’ISEE e sul patrimonio del richiedente, eseguibile a carico dei cittadini italiani, ma del tutto inattuabili nei confronti dei cittadini stranieri.

L’aberrazione insita in questo sistema sta appunto nel fatto che il dato dell’impossidenza di immobili ovunque ubicati, quindi, in questo caso nel Paese di origine, dovrebbe essere dimostrato dallo straniero richiedente. Invece, su ciò si sorvola. Ricordo infatti che l’articolo 3 del DPR 445/2000 prevede che i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione, regolarmente soggiornanti in Italia, possano utilizzare le dichiarazioni sostitutive, limitatamente agli Stati e ai fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani. Ovvero, nei casi in cui la produzione delle stesse avvenga in applicazione di convenzioni internazionali fra l’Italia ed i Paesi di provenienza del dichiarante.

Dello stesso tenore il DPR n. 394/1999, che detta le norme di attuazione del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, che all’articolo 2 stabilisce che i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia possano utilizzare le dichiarazioni sostitutive limitatamente agli stati, fatti e qualità personali, certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici o privati italiani.

Il comma 2 stabilisce che gli stati e i fatti diversi da quelli precedentemente indicati, ovvero nel caso di specie, l’impossidenza di un alloggio, devono essere documentati mediante certificati o attestazioni rilasciate dalla competente Autorità dello Stato estero, legalizzati dalle Autorità consolari italiane, e corredati di traduzione in lingua italiana, di cui l’Autorità consolare italiana attesta la conformità all’originale, non altro.

A poco o nulla vale asserire che resta nella facoltà dei Comuni disporre eventuali altre forme di controllo. In quest’ottica il turnover, che nel caso fosse equo riterrei più che apprezzabile, diventa un metodo di sostituzione etnica di italiani, a cui l’alloggio viene sottratto perché superano la soglia, in favore di stranieri, per i quali si accetta una semplice autocertificazione, perché diviene impossibile ai Comuni verificarne il reale patrimonio all’estero. Un sistema di questo genere a doppio binario non funziona.

Le soluzioni sarebbero semplici, basta avere la volontà politica di attuarle, cosa che questa Giunta evidentemente non ha. O gli stranieri dimostrano di avere i requisiti, compreso quello dell’impossidenza, per l’accesso con certificazioni rilasciate dalle proprie sedi diplomatiche, oppure perdono il diritto di alloggio ERP.

A quanti ora vorranno gridare scandalizzati al fatto che, così facendo, si preclude a questi poveri disgraziati la possibilità di accedere agli alloggi ERP perché provengono da Paesi dove neanche esiste un’autorità costituita vorrei ricordare che, stando ai dati da voi forniti nella fatidica clausola valutativa, oltre la metà di detti stranieri proviene da Romania, Marocco, Albania e Tunisia, tutti Paesi non certo privi di un’Amministrazione centrale e periferica dello Stato più che affidabile.

Purtroppo nel monitoraggio effettuato da ERVET, a parte l’evidenziazione delle variazioni del canone in base alle variabili sociodemografiche, nulla ho trovato in ordine ai dati riferiti alle morosità, che sarebbe interessante valutare proprio alla luce della definizione dei nuovi canoni.

Tornando all’atto deliberativo in esame, anche se non si volesse toccare la questione inerente agli squilibri tra cittadini italiani e stranieri, esso provoca comunque grosse perplessità. Del resto, se è vero che questo atto interviene prevedendo la possibilità di ridurre del 10 per cento il canone ai nuclei unifamiliari, lascia poi che siano i Comuni, a loro discrezione, ad operare tale riduzione.

Condividendo la necessità di alleggerire il rincaro del canone per i nuclei unipersonali, maggiormente colpiti dall’utilizzo dell’ISEE in quanto mancanti di familiari a carico, soprattutto nel caso degli anziani, ovvero degli over 65, ho formulato una proposta emendativa al primo punto del dispositivo, tesa ad applicare una diminuzione del 10 per cento del canone nei confronti dei nuclei unipersonali over 65, lasciando poi la facoltà ai Comuni di estendere il medesimo beneficio agli altri nuclei unipersonali che si trovano nelle medesime situazioni.

Sono, infatti, pienamente convinto del fatto che, se l’Assemblea ritiene di aver sopravvalutato il calcolo costituito dal nuovo canone, sia l’Assemblea stessa a dover rimediare direttamente, non certo demandando questa possibilità all’autonomia dei singoli regolamenti comunali, almeno per quanto riguarda la situazione che riteniamo emergenziale, cioè gli anziani.

In questo senso ho presentato un primo emendamento, teso a prevedere una riduzione del 10 per cento rispetto al canone calcolato in base alla metodologia vigente per i nuclei unipersonali collocati in fasce di protezione e in fasce di accesso nel caso il soggetto abbia un’anzianità uguale o superiore ai 65 anni, lasciando ai Comuni la facoltà di estendere tale previsione anche agli altri nuclei unipersonali che si trovano nelle medesime condizioni di fascia.

Se a queste questioni irrisolte relative ai criteri di assegnazione ed alla quantificazione dei nuovi canoni si vanno ad aggiungere la mancanza cronica di finanziamenti ai Comuni per la manutenzione straordinaria degli alloggi, soprattutto per il patrimonio all’epoca conferito ai piccoli Comuni, il fatto che molti alloggi andrebbero ridimensionati per far fronte all’esigenza di un’utenza sempre più composta da nuclei unipersonali di età avanzata, al fatto che ACER presenti tempi di intervento biblici per gli interventi di manutenzione ordinaria per quanto attiene all’edilizia residenziale pubblica esterna ai capoluoghi di provincia o i Comuni ad alta densità abitativa, si dovrà inevitabilmente condurre ad una profonda revisione dell’intero impianto legislativo in materia per superare la visione ideologica con la quale si continua a trattare l’edilizia pubblica della nostra Regione e che oggi sta dimostrando sempre più tutti i suoi limiti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Consigliera Sensoli, prego.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare brevemente l’emendamento e l’ordine del giorno che abbiamo proposto. L’emendamento è molto semplice, chiede, come è già stato fatto ad esempio in Lombardia, di esentare per tre anni dal pagamento del canone ERP gli ultrasettantenni che hanno un ISEE inferiore ai 9.000 euro.

Visto che anche all’interno della delibera è riportato proprio il fatto che molto spesso i nuclei unifamiliari sono composti da persone anziane, riteniamo che le persone anziane che in più hanno particolari difficoltà economiche debbano essere aiutate dando loro respiro per tre anni e sollevandole dal pagamento del canone. Ripeto, è una misura che è già stata adottata anche in altre Regioni, quindi ci sembra corretto venga applicata anche qui da noi.

L’ordine del giorno, invece, interviene sui beneficiari del reddito di cittadinanza, che possono essere anche gli stessi beneficiari, gli stessi inquilini degli alloggi ERP.

Il reddito di cittadinanza, come ormai abbiamo ripetuto in svariate occasioni, è un programma di reinserimento all’interno del mondo lavorativo, ma anche di inclusione sociale.

A tal proposito viene chiesto ai beneficiari del reddito di cittadinanza di partecipare a progetti avviati dai Comuni di riferimento. Dato che ACER è a titolarità dei Comuni e delle Province e che ha anche il compito di occuparsi della gestione del patrimonio immobiliare, della fornitura dei servizi tecnici e anche dei servizi agli inquilini degli alloggi stessi, riteniamo che questa Regione debba promuovere, aiutare e coordinare tutti quei Comuni che vogliano inserire dei progetti di riferimento agli alloggi ERP rivolti agli inquilini stessi, beneficiari anche del reddito di cittadinanza, inseriti all’interno del programma di reddito di cittadinanza, in modo tale che le due manovre sociali si possano integrare a favore della inclusione sociale e dell’utilità sociale nei confronti dei propri concittadini.

Mi permetto di fare un appunto per quanto riguarda la delibera in generale e il comportamento che stiamo notando da parte di questa Giunta e della maggioranza negli ultimi mesi. Vediamo che le proposte di buonsenso stanno arrivando tutte adesso, guarda caso in una fase di campagna elettorale, a pochi mesi anche dalle elezioni regionali. Ricordo al consigliere Sabattini che la proposta di modificare i parametri di permanenza è una proposta fatta dal Movimento 5 Stelle, depositata il 20 gennaio 2015, proposta mai discussa, quindi ufficialmente mai approvata, ma ufficiosamente applicata dalla Giunta poco dopo. Quindi, il brutto vizio di intestarvi delle idee che non sono vostre, purtroppo, l’avete mantenuto in questi anni. Però, a prescindere da questo, che può essere molto relativo e limitato solo al dibattito politico e alla propaganda elettorale, quello che dispiace vedere è che questa idea, questa proposta, questa riduzione poteva benissimo essere fatta molto tempo fa. La vera domanda è quanti soldi avete fatto spendere in questi anni in più a quei cittadini che non se lo possono permettere per potervi tenere le buone idee tutte in fase di campagna elettorale.

 

PRESIDENTE (Soncini): Ci sono altri in discussione generale?

Consigliere Sabattini Luca, prego.

 

SABATTINI: Visto che siamo probabilmente tutti in campagna elettorale, ma non qua, almeno non qua, proviamo a stare nel merito della discussione. Senza polemica, non risponderò al consigliere Tagliaferri che, purtroppo, è affetto da questa assoluta fobia nel cercare, anche attraverso un atto come questo, di giocare per forza in un campo che, probabilmente, è quello assolutamente a lui più congeniale. È chiaro che non si può giocare su qualunque argomento sempre soltanto a uno spot. Si può anche tentare… Credo di provare a stare un pochettino più nel merito di questo provvedimento.

Io credo che le azioni messe in campo sulle politiche abitative non si siano limitate soltanto all’elemento della revisione dei canoni o della permanenza negli stessi. Associate a questo occorre bensì prevedere tutte le azioni di investimento, sia per quello che riguarda i fondi destinati al recupero e al mantenimento dell’edilizia popolare, sia per la rimessa in funzione, sia per l’implementazione, per l’adeguamento energetico ed il superamento delle barriere architettoniche all’interno della nostra edilizia popolare.

Credo però che noi non ci dobbiamo dimenticare che queste cose sono possibili se il sistema di gestione dell’edilizia popolare si regge e sta in equilibrio. Provo quindi a dare qualche risposta in merito alle sollecitazioni che sono venute anche dagli emendamenti.

È chiaro che è difficile raccogliere l’emendamento del Movimento 5 Stelle, che fissa in modo empirico dei criteri ulteriori, che fondamentalmente abbraccerebbero il 50 per cento all’incirca degli utenti delle nostre strutture, fondamentalmente portando al superamento del principio che abbiamo mantenuto, quello del canone minimo. Ovviamente, elementi di questa delicatezza, anche perché impattano su tutta la gestione, non possono essere valutati, con l’applicazione di un criterio sia di età che di reddito, senza uno studio approfondito, anche di impatto complessivo. Tuttavia, viste le cose che dicevo poc’anzi, ovviamente per noi diventa difficile perché, con l’approvazione di un emendamento di questo tipo, si scardinerebbe tutto il sistema di gestione e di atti conseguenti che abbiamo portato in campo in questi anni.

Per quanto riguarda l’emendamento di Fratelli d’Italia, è già inclusa la facoltà per tutti i Comuni di agire su una possibilità di riduzione del 10 per cento, che poi è anche la ragione dell’atto che mettiamo in campo. È chiaro che l’impatto nei nuclei unipersonali composti da anziani porta il reddito a essere molto più vicino, ovviamente, al quoziente ISEE, che è la determinante per la determinazione del canone.

La scelta politica di spostare le sensibilità e, quindi, anche una parte degli investimenti su quelli che sono i nuclei con maggiore carico familiare era una decisione che stava all’interno della strategia complessiva e dell’equilibrio complessivo che avevamo trovato e avevamo tracciato. È chiaro che, anche da questo punto di vista, non si può sfilare un pezzettino alla volta. Questo sì, come quello di prima, credo che si avvicini molto di più a una campagna elettorale.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Sensoli, credo che sia un argomento e un approccio assolutamente condivisibile. A lei chiedo, visto e considerato che ci sono alcuni riferimenti che riguardano, da una parte, i centri per l’impiego, che ovviamente anche per la spiegazione che lei…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, mi scusi, le ricordo che poi c’è il tempo anche per la discussione generale sugli emendamenti.

 

SABATTINI: Mi scusi, vado molto velocemente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

 

SABATTINI: Quindi, le motivazioni magari le dico in un altro momento.

Chiederei soltanto alla consigliera Sensoli se è nella sua disponibilità poter modificare l’impegno per renderlo più conforme al possibile impegno che può prendersi la Giunta regionale, eventualmente affrontando e riportandolo nella prima data utile in Commissione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Mi scuso con il collega Sabattini, perché ci ho messo dieci minuti a ricordarmi come si fa a prenotare. Volevo intervenire prima di lui perché non vedo l’assessore Gualmini che magari poteva rispondere alla domanda che sto per porre, perché è una domanda che abbiamo posto in Commissione.

Io ho avuto qualche difficoltà a rimanere connesso con l’Assemblea visto che sono stato privato, per cause di forza maggiore, degli strumenti informatici in dotazione ai consiglieri e quindi non ho potuto controllare meglio. Ho avuto un weekend un po’ turbolento.

La mia domanda – l’avevo posta anche in Commissione e mi era stato detto che ci sarebbe stata una riflessione – riguarda il punto in cui è stata introdotta l’impossibilità di accedere agli alloggi ERP se si è in possesso di un immobile atto all’abitazione. Poi ci sono una serie di deroghe per gli immobili – lo posso anche capire – che sono inagibili o comunque inutilizzabili per vivere. Chiaramente, se una persona è in difficoltà economica e non riesce a ristrutturare magari un immobile che oggi è nelle condizioni di non poter ospitare la vita ordinaria delle persone giustamente può ricorrere a questo aiuto. Però, se uno è in possesso di un immobile – è stato introdotto questo principio che noi condividiamo – non ha diritto ad accedere agli alloggi. Però, ci chiedevamo come mai questo principio così come è stato scritto, questo atto amministrativo riguarda esclusivamente il territorio regionale. Almeno in Commissione era così. Poi, ripeto, sono stato un po’ preso da altro e non ho seguito se è stato introdotto, perché l’assessore Gualmini disse “le lascio sottolineato che secondo noi era un limite porlo solo sul territorio regionale”. Non è che se io possiedo un immobile appena di là dal confine toscano o veneto allora può essere non considerato ai fini dell’accesso agli alloggi ERP.

Bisognerebbe estenderlo perlomeno a tutto il territorio nazionale, se non anche oltre, perché se io possiedo un immobile comunque anche all’estero è chiaro che una persona prima di andare in condizione di non avere le risorse per poter vivere, per poter mantenere il proprio alloggio, se possiede altri beni immobili, magari procede all’affitto o alla vendita di quei beni.

Chiedevamo di estendere il principio perlomeno al territorio nazionale. Ci era stato detto che si sarebbe fatta una riflessione. Poi non abbiamo più saputo nulla. Volevo capire se questo principio ‒ se può rispondere un collega di maggioranza o qualcuno della Giunta ‒ è stato inserito oppure se questo principio è rimasto esattamente come nella formulazione arrivata in Commissione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

La parola al Consigliere Galli.

 

GALLI: Grazie, presidente.

In realtà, il quesito sollevato dal collega Bargi e precedentemente illustrato dal collega Tagliaferri non è di lana caprina. È un argomento che gira nei vari Consigli comunali, provinciali e regionali. È un dibattito a livello nazionale. Diventa molto curioso domandarsi perché non si possa partecipare a dei bandi per l’assegnazione di alloggi pubblici per la presenza di alloggi di propria proprietà in qualche parte d’Italia. Certi alloggi sono ben lontani dal territorio regionale di riferimento. La proprietà di una casa, magari colonica, in disuso in Puglia, quindi non utilizzabile per una persona che, magari, abita a Bologna, Modena o nelle nostre province, diventa un requisito ostativo per la concessione di un alloggio pubblico.

Noi oggi qui parliamo di una diminuzione, di una riduzione del canone del 10 per cento e poi ci dimentichiamo questo prerequisito che impedisce a molti di partecipare a queste assegnazioni di bandi. Credo che quello sollevato dal collega Tagliaferri sia un quesito legittimo, un quesito che dovrebbe essere al centro dell’attenzione di tutti noi, al di là del colore politico, invece vedo sempre un preconcetto ideologico che dice: no, chi viene dall’estero non deve dichiarare gli appartamenti o i beni immobili che ha a disposizione. Io la trovo una stortura che grida vendetta, permettetemi. Come si può dire “non puoi partecipare perché hai una casa, magari poco ben messa in Calabria, in Sicilia, in qualche regione lontana, e magari hai una villa a disposizione in Albania o in Romania, e quelle ville non possono essere considerate”. Personalmente conosco più persone che hanno all’estero beni di valore e che, malgrado questi beni di valore, partecipano a dei bandi pubblici.

Credo che l’irrisione che ha fatto il collega Sabattini sulle perplessità del collega Tagliaferri siano assolutamente mal riposte. Credo che la maggioranza di questa Regione dovrebbe porsi questo problema prima di discutere di diminuzioni del 10 per cento o di cifre che, tutto sommato, non cambiano l’assetto o il problema.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Tagliaferri, lei ha finito il tempo in dibattito generale. Può farlo sugli emendamenti, però prima devo chiedere se in dibattito generale c’è qualcun altro. Non c’è nessun intervento in dibattito generale dei colleghi. La Giunta non ha chiesto di intervenire.

Passiamo alla discussione generale sugli emendamenti. Cinque minuti.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Volevo anche dare una risposta al collega Sabattini. Volevo rassicurarlo sul fatto che sono quasi astemio, quindi non bevo lambrusco, né faccio uso di sostanze stupefacenti.

Sono ben lucido quando vengo in aula, e do lettura anche dei documenti.

Scusa Sabattini, ti stavo rispondendo…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Tagliaferri, lei parli alla presidenza. Poi, se il suo collega la vuole ascoltare, la ascolta. Se non la vuole ascoltare, se ne faccia una ragione, ma lei continui a parlare alla presidenza.

 

TAGLIAFERRI: Me ne faccio una ragione e cercherò di non affogare il dispiacere nell’alcol, ma volevo appunto dire che probabilmente quando si parla di fobia riferita ad altri che invece fanno interventi come quello che ho fatto io, completamente pertinenti e in tema, non ci si deve permettere di utilizzare parole tipo “fobia”. Mi sembra che qualcuno abbia la fobia, qua dentro, o che sia affetto della sindrome, della piccola fiammiferaia. Poi la spiegherò magari prossimamente.

A pagina 26 del documento che ci avete dato voi, perché io li leggo, i documenti, sono riportati questi dati. Ce li avete dati voi, probabilmente non li avete letti tutti. Quindi, i dati del 4 per cento e del 95 per cento sono riportati a pagina 26.

Eventualmente di questo le faccio dono, nel caso non l’avesse letto con attenzione, e comunque potrà prendere magari riferimento e considerare anche che i temi che ho utilizzato sono estremamente pertinenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi in discussione generale sugli emendamenti?

È stato consegnato un emendamento all’ordine del giorno, da parte dei consiglieri Sensoli e Sabattini. Sospendo cinque minuti per dar modo di distribuire l’emendamento e per valutarlo.

 

(La seduta, sospesa alle ore 11,37, è ripresa alle ore 11,43)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Riprendiamo i nostri lavori.

Apro la dichiarazione di voto congiunta sul provvedimento, sugli emendamenti al provvedimento, sull’emendamento all’ordine del giorno e sull’ordine del giorno. Sono cinque minuti per gruppo.

Qualcuno intende intervenire?

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Sugli emendamenti ho già detto prima. Abbiamo, insieme alla collega Sensoli, riscritto l’impegno dell’ordine del giorno, di cui do lettura per il semplice fatto che è scritto a mano: “Impegna la Giunta a promuovere iniziative nei Comuni diretti a valorizzare le opportunità aperte dal reddito di cittadinanza, in particolare qualora i beneficiari siano anche destinatari di alloggi ERP, attraverso forme di collaborazione, in accordo con le ACER, rivolte a qualificare il patrimonio gestito dalle ACER e le condizioni socio-abitative in esse presenti”.

La logica è quella di impegnare la Giunta a far conoscere e a stimolare i Comuni per cogliere quella che è un’opportunità data dal reddito di cittadinanza, perché anche i beneficiari possano, ovviamente in accordo con le agenzie di gestione, mettere a disposizione quel patrimonio delle sedici ore (se non ricordo male) nel caso in cui ne abbiano le competenze, anche per qualificare il patrimonio gestito.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sabattini.

Ci sono altre dichiarazioni di voto?

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente.

La risposta alla mia domanda non è giunta. Sul principio dell’eventuale possesso di immobili sul territorio regionale avevamo chiesto di estendere perlomeno a livello nazionale. Mi pare di capire che non sia stata presa in considerazione, dopo che in Commissione ci è stato detto che perlomeno si sarebbe fatta una riflessione. A me pare di capire che sia un po’ come è successo qualche anno fa sul tema della residenza storica: introduciamo il principio, però lo teniamo un pochino schiacciato, poco applicato. Il principio ci serve, magari, per far vedere che noi abbiamo pensato di volerlo introdurre, però non lo applichiamo perché non lo condividiamo fino in fondo.

L’idea per me è un po’ questa qua. Prima veniva detto “immigrati qui, immigrati là”. Io ho fatto un esempio. Se io possiedo una villa a Forte dei Marmi, fuori regione, posso tranquillamente beneficiare dell’ERP in regione Emilia-Romagna, però ho una villa appena al di là del confine. Il tema che ponevo era questo. Non è una questione di immigrati qui e immigrati là. Qui il tema è una questione anche nostra.

La casistica è comunque rara. Penso che se una persona sta andando in condizioni di indigenza, la prima cosa che fa è mettere mano anche a quello che magari va oltre il patrimonio di godimento, piuttosto che un patrimonio di sussistenza, per vivere.

È una condizione rara, però secondo me, se si decide, tutte le volte che si parla di princìpi, di introdurre il principio, va applicato in una certa maniera. In queste condizioni il nostro voto sarà di astensione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Ci sono altri in dichiarazione di voto? Consigliere, è già intervenuto.

Ci sono altri? Se non ci sono altri in dichiarazione di voto, controlliamo la presenza degli scrutatori: consigliera Sensoli, consigliere Benati e consigliere Bagnari.

Procediamo con la votazione. La prima cosa che metto in votazione, per alzata di mano, sono gli emendamenti al provvedimento. Cominciamo dall’emendamento n. 2, a firma del consigliere Tagliaferri, che insiste sul provvedimento.

 

(brusio in Aula)

 

Consiglieri, scusate, siamo in fase di votazione.

Emendamento 2, del consigliere Tagliaferri, che insiste sul provvedimento.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È respinto.

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli, che insiste sul provvedimento.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È respinto.

 

Metto in votazione l’emendamento che insiste sull’ordine del giorno, a firma Sabattini e Sensoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Metto ora in votazione l’ordine del giorno a firma Sensoli.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 8082/1, oggetto 8260, è approvato a maggioranza dei presenti)

 

Metto in votazione per alzata di mano il provvedimento 8082.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(La delibera oggetto 8082 è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8140

Parere di conformità, ai sensi dell’art. 28, comma 4, lettera n) dello Statuto, sullo schema di Regolamento regionale per l’individuazione delle modalità di assegnazione dei beni e delle aree di proprietà del Demanio della Regione Emilia-Romagna nella disponibilità del gestore della rete ferroviaria di proprietà della Regione Emilia-Romagna. (Delibera Giunta regionale n. 389 del 18 03 19) (201)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora all’oggetto 8140: parere di conformità, ai sensi dell’articolo 28, comma 4, lettera n) dello Statuto, sullo schema di Regolamento regionale per l’individuazione delle modalità di assegnazione dei beni e delle aree di proprietà del Demanio della Regione Emilia-Romagna nella disponibilità del gestore della rete ferroviaria di proprietà della Regione Emilia-Romagna.

La Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 4 aprile 2019, con la seguente votazione (ve la ricordo): 29 voti a favore, nessun contrario e 4 astenuti.

Apro, come sempre, il procedimento di discussione. In particolare, siamo alla discussione generale sul provvedimento, con dieci minuti per ciascun consigliere.

Chi intende intervenire? Se nessun consigliere intende intervenire e se non ho interventi da parte della Giunta, passo alla dichiarazione di voto sul provvedimento.

Non avendo iscritti in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione, alla presenza degli scrutatori Sensoli, Benati e Bagnari.

Metto in votazione l’oggetto 8140.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(La delibera oggetto 8140, con votazione per alzata di mano, è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8108

Risoluzione per invitare la Giunta a predisporre azioni e misure per l’acquisto e la messa a disposizione, da parte della Regione, di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (pannelli solari, pompe di calore, ecc.) sulle coperture delle case dei cittadini, dando loro la possibilità di utilizzare gli impianti in comodato d’uso, con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà economica, ad accelerare la transizione energetica, cioè il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, obiettivo cardine del Piano Energetico Regionale e richiesto dall’Unione Europea, e diffondere la cultura delle energie rinnovabili sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora agli atti di indirizzo.

Siamo all’oggetto 8108: risoluzione per invitare la Giunta a predisporre azioni e misure per l’acquisto e la messa a disposizione, da parte della Regione, di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sulle coperture delle case dei cittadini, dando loro la possibilità di utilizzare gli impianti in comodato d’uso, con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà economica ad accelerare la transizione energetica, cioè il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, obiettivo cardine del Piano energetico regionale e richiesto dall’Unione europea, e diffondere la cultura delle energie rinnovabili sul territorio regionale. La risoluzione è a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani.

Vi ricordo che, nel corso della seduta pomeridiana del 26 marzo 2019, si è già aperto il dibattito generale. Sono intervenuti, ve lo ricordo, i consiglieri Bertani per cinque minuti e il consigliere Mumolo per quattro minuti.

Riprendiamo dalla discussione generale. Sono dieci minuti per ciascun consigliere. Non ci sono emendamenti.

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Attendevo l’illustrazione, ma...

 

(interruzione)

 

Sì, chiedevo solo se veniva ripreso il punto.

Avevo delle domande, collega Bertani, se è possibile, per cercare di capire il punto. Il richiamo alla norma del Comune di Porto Torres, che è fatto nella risoluzione, porta, di fatto, ad una considerazione particolare. Intanto il Comune non è la Regione, ma volevo capire quali potevano essere i meccanismi, anche perché il Comune di Porto Torres, nella selezione dei beneficiari, parla esplicitamente di privati che sono in possesso dell’abitazione, e non è un caso, nel senso che esiste un elemento molto particolare per cui effettivamente la procedura richiede una titolarità.

La proposta che viene fatta è di acquisto e di messa in comodato d’uso. Io non voglio richiamare note che sono state affrontate, anche il Consiglio nazionale del Notariato è entrato nel merito, ma è evidente che l’installazione di impianti fotovoltaici implica un’autorizzazione ed implica la possibilità di un richiedente di poterlo utilizzare proprio perché ritenuta una pertinenza legata all’immobile.

Da questo punto di vista vorrei capire come funziona il meccanismo, anche perché, al di là delle presentazioni per cui pare che il provvedimento sia rivolto a situazioni di indigenza, vorrei capire anche tecnicamente cos’è l’indigenza e cos’è la povertà, perché ormai andiamo nei termini, ma non capisco dove li andiamo a inquadrare. Forse la povertà doveva essere anche eliminata del tutto e non so se rimane l’indigenza.

Al di là di questo, è evidente ‒ bisogna dirlo per chiarezza ‒ che esiste anche un PdL depositato che è stato annunciato, quindi sarebbe stato bene uniformare la discussione.

Al di là di questo, la mia domanda è: la Regione acquista e installa dove? Al cittadino indigente proprietario dell’abitazione. Installa dove? I condomini possono fare richiesta, ma se non viene data l’autorizzazione cosa succede? Questa è una prima domanda. Soprattutto, la questione dell’indigenza. Nello stesso PdL depositato si dice chiaramente: “clienti finali in unità abitative indipendenti”. Quindi, parliamo di soggetti ‒ se non ho capito male ‒ privilegiati che hanno un’abitazione individuale di proprietà. Questo perché? La Regione dovrebbe acquistare e dovrebbe installare. Se la Regione non è proprietaria dell’immobile, vorrei capire come fa ad andare presso un’abitazione e installare una struttura del genere, che è una pertinenza per la quale occorre una titolarità. Non posso andare a casa di qualcuno, magari in affitto, e installare un impianto del genere, che ha un costo. Se vuole le do la nota: anche il Consiglio nazionale del notariato ha evidenziato il fatto che consiste in una pertinenza, quindi un elemento che è parte, alla fine, indivisibile di un bene immobile.

Fatta questa considerazione, chiedevo anche di capire effettivamente come si procede. Va bene il comodato, ma il comodato previsto dal GSE è la stessa cosa che riferivo prima: un proprietario concede in comodato d’uso ad un affittuario proprio perché è legato a quell’utenza. In questo caso non capisco, ma chiedo un chiarimento, come faccia la Regione ad acquistare, rimanere proprietaria, ma dare in comodato una installazione su una proprietà che non è sua. Questo volevo capirlo, perché obiettivamente mi pare sia difficile. Anche perché se la Regione dovesse acquistare ed installare migliaia di queste situazioni dovrebbe procedere con migliaia di autorizzazioni, proprio perché, comunque sia, è una pratica che chi ha titolarità di quel tetto va ad utilizzare.

L’ultima richiesta che faccio di chiarimento, proprio per cercare di entrare nel merito, è quella relativa all’articolo 5 del PdL. So che non è oggetto oggi della domanda, ma è strettamente connesso, almeno per capire che cosa si vuole fare. Si dice che la Regione in ogni caso chiede un corrispondente assenso all’uso del lastrico solare. Ora, fermo restando che il lastrico solare non è il tetto – non è puntiglio ma è il codice civile – io volevo capire alla fine come si può procedere.

Dopodiché, sulla possibilità che l’indigente resti indigente per venticinque anni, io chiedo di capire se questo stato che dà una priorità nell’attribuzione del punteggio possa permanere per venticinque anni. Avendo sentito che comunque i provvedimenti del reddito di cittadinanza tendono a superare questa situazione, volevo capire come possa realmente funzionare. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere.

Siamo in discussione generale. Chi ha chiesto la parola?

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie.

Volevo chiedere quanto tempo è rimasto, siccome ero intervenuto già la volta scorsa.

 

SONCINI: Cinque minuti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Cinque minuti.

 

BERTANI: Grazie. Mi ha risposto la vicepresidente in uscita. Grazie.

Intanto ringrazio il consigliere Iotti, che ha già cominciato a studiare il nostro progetto di legge, che poi discuteremo in Commissione.

La risoluzione di oggi, in realtà, non parte solo da quel progetto di legge, ma parte da una considerazione su quello che è successo a Rimini nelle settimane scorse. C’è stata una grande polemica sul costo del gas e su quanto i cittadini si sono accorti di pagare, al di là di quale sia il merito del conteggio, del consumo esagerato, o delle tariffe, partendo da quella situazione, riconoscendo che c’è una necessità, sia dal punto di vista tariffario per chi si trova in difficoltà, ma anche dal punto di vista ambientale, perché abbiamo delle scelte importanti e non rimandabili.

Sappiamo che abbiamo dodici anni di tempo per invertire il climate change, e tutte le azioni disponibili vanno messe in campo. Una delle azioni disponibili che sta già funzionando è quella proposta al comune di Porto Torres. Non è un’iniziativa balzana, quella del comune di Porto Torres, ma è un’iniziativa sostenuta anche dal GSE. Quindi, esiste una convenzione fra GSE e comune di Porto Torres, che stabilisce come tecnicamente funziona questa modalità.

Oggi noi però non chiediamo di entrare nei tecnicismi di quella convenzione, ma chiediamo semplicemente alla Regione di prendere atto che c’è un tema di sostegno a chi è in difficoltà a pagare le bollette e c’è un tema di lotta ai cambiamenti climatici, e questi due temi possono essere messi insieme per risolvere entrambi i problemi. Ovviamente, non è la soluzione di tutti i problemi né della povertà né del cambiamento climatico, ma è un’azione semplice, già concreta e già attuata che anche noi, come Regione, potremmo mettere in campo.

Oggi non dico alla Regione di istituire il fondo, come chiedo nel progetto di legge, chiedo alla Regione di cominciare ad approfondire queste soluzioni, perché potrebbe essere anche una soluzione intermedia che la Regione sostiene i Comuni che intendono applicare questo metodo, ad esempio, perché effettivamente il primo caso ad oggi è quello di un Comune che ha già attuato e già stipulato una convenzione con GSE. Quindi, una soluzione potrebbe essere anche quella non di approvare il nostro progetto di legge, che discuteremo in Commissione, ma di sostenere i Comuni che, ad esempio, vogliono percorrere quella strada.

La richiesta, oggi, è quella di mettere insieme un’esperienza che già esiste, un prendere atto che il cambiamento climatico c’è e va combattuto e che, quindi, il cambiamento climatico, con le nostre piccole azioni, che sono anche scritte nel nostro Piano energetico, sono riconvertire l’utilizzo dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili, quindi pompe di calore, perché la pompa di calore è ritenuta fonte rinnovabile, pannelli fotovoltaici o pannelli solari termici. Ovviamente, questo è l’inizio di un percorso e oggi noi chiediamo questo. Poi volentieri, penso a breve, ne discuteremo tecnicamente in Commissione. Comunque, ricordo al consigliere Iotti che, se va sul sito di GSE, trova già pubblicata la convenzione tipo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Siamo in discussione generale. Non ho altri iscritti.

Se non ci sono altri iscritti, passiamo alle dichiarazioni di voto. Chi chiede la parola?

Consigliere Iotti, prego.

 

IOTTI: Ho dei minuti residui in dibattito?

 

PRESIDENTE (Saliera): In dichiarazione di voto ha i suoi cinque minuti.

 

IOTTI: Non so se farla.

 

PRESIDENTE (Saliera): Prego.

 

IOTTI: Utilizzo la dichiarazione di voto, sentito il collega.

Io ribadisco la piena disponibilità a discutere l’argomento così come presentato dal collega Bertani, ma sulle indicazioni di massima in tema energetico, che sono state evidenziate poco fa, ricordo al collega che in sede di approvazione del Piano energetico regionale sono state approvate due risoluzioni, una all’unanimità, proposta dalla vostra collega Gibertoni, e una, la n. 191, approvata e proposta da Montalti, Iotti e Rontini, nella quale i temi generali e le finalità relative agli obiettivi in materia di rinnovabili e di energie sono stati esplicitati in maniera molto chiara e molto precisa.

Qui andiamo a indicare una cosa molto diversa. Io non entro nel merito della vertenza gas di Rimini, però ho letto sull’argomento quello che la rete e l’online danno. Credo che alla fine lì non è che si sia trattato di situazioni di difficoltà. Si è trattato di qualcuno che ha trovato una bolletta maggiore del solito e poi quale sia stata la colpa maggiori consumi, aumento non lo so, ma non credo che possa essere oggetto di un’approvazione in risoluzione la questione della trattazione di bollette private e individuali.

Per quello che riguarda il tema, ho fatto domande e non ho avuto alcuna risposta nel merito, alcuna. Voglio precisare che – lo leggo testualmente dai documenti del Comune di Porto Torres – “Nel Comune di Porto Torres la gratuita installazione e connessione degli impianti voltaici viene attribuita a clienti finali proprietari o titolari di diritti reali di usufrutto, uso o abitazione”.

Tutto questo non c’è né nella risoluzione né nel PdL. Collega, tutta la disponibilità, ma siamo lontani dall’avere un testo compiuto e che regga anche alla prova dei fatti della normativa. Senza nessuna contrarietà, le chiedo se è disponibile a ritirare la risoluzione e a discutere assieme il pdl in Commissione e cominciare assieme a capire se la cosa è praticabile. Sinceramente, però, senza chiarire esattamente quali sono i beneficiari, vorrei capire quello che è. Poi, mi deve spiegare questi indigenti a cui verrà data una bolletta elettrica a consumo illimitato gratuito, proprietari di un’abitazione, a che categoria appartengono. Se non è questa, c’è la possibilità anche per i condomini di acquisirla. Chiedo, si sommano gli ISEE di tutti i proprietari del condominio? Cosa facciamo?

Ripeto, il tema c’è, è interessante, si può fare. Non credo che ad oggi, con la documentazione presentata, con la risoluzione che mette insieme gas, pannelli fotovoltaici, un po’ di tutto e un pdl da discutere, siamo nelle condizioni di andare a un voto.

Il nostro è un parere negativo. Allo stato delle cose, chiedo se è possibile ridiscuterlo e metterlo a punto, perché adesso a punto non è.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Iotti.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Ovviamente, noi voteremo a favore della risoluzione che mettiamo al voto oggi. Già la volta scorsa ci era stato chiesto di ritirare la risoluzione per discuterne. Mi sembra che abbiamo avuto più di quindici giorni. Le interlocuzioni non si sono attivate. Quindi, bene che il riconoscimento del tema ci sia. Noi proponiamo soluzioni, che possono sicuramente essere affinate.

Oggi si trattava solo di prendere un indirizzo e di dare un indirizzo. Non lo si vuole fare. Ne prendiamo atto. Per quanto riguarda i dettagli tecnici, sicuramente ne discuteremo volentieri in Commissione. Ribadisco: quell’esperienza esiste già e tecnicamente è già applicata, checché ne dica il notariato, checché ne dica il consigliere Iotti. Quindi, è un fatto che esiste e che si può fare. Poi, se noi lo vogliamo implementare in altro modo o se noi vogliamo trovare altre difficoltà, ne discuteremo in Commissione.

Oggi semplicemente si trattava di dire che c’è un tema, quello di sostenere dei cittadini che ‒ uno ‒ magari sono in difficoltà e ‒ due ‒ devono capire che la transizione energetica è fondamentale. Quindi, noi li sosteniamo dal punto di vista informativo, ma anche dal punto di vista realizzativo. Bisogna capire che chi oggi ha un vecchio impianto a gas è bene che cominci a pensare di risanare e mettere, dal punto di vista del risparmio energetico, a norma il suo appartamento (i risparmi sono sicuramente importanti) e, due, che cominci a utilizzare fonti alternative, quali possono essere le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici. Questo era un inizio e un sostegno al percorso che, in parte, la nostra Regione continua.

Dispiace che oggi non si voglia aggiungere un pezzettino in più. Sicuramente, comunque, accolgo la disponibilità a discuterne e ad approfondire in Commissione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto.

Nessun iscritto in dichiarazione di voto, per cui si procede con la votazione della risoluzione 8108.

Non vedo il consigliere Benati, che è scrutatore. Quindi, viene sostituito con il consigliere Mumolo.

Ora procediamo con la votazione della risoluzione 8108.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È respinta.

 

(La risoluzione oggetto 8108, con votazione per alzata di mano, è respinta a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8158

Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre uno studio di fattibilità per l’ammodernamento della Strada statale n. 64, con particolare riferimento alla realizzazione di varianti che evitino l’attraversamento dei centri abitati di Vergato e Marzabotto, e per il raddoppio dei binari della ferrovia Porrettana nel tratto Bologna-Marzabotto. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con la risoluzione 8158: risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre uno studio di fattibilità per l’ammodernamento della strada statale 64, con particolare riferimento alla realizzazione di varianti che evitino l’attraversamento dei centri abitati di Vergato e Marzabotto, e per il raddoppio dei binari della ferrovia Porrettana nel tratto Bologna-Marzabotto, a firma dei consiglieri Taruffi e Torri.

Discussione generale. Chi chiede la parola?

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Torniamo a discutere di un tema che abbiamo già affrontato in altre occasioni, che riguarda le infrastrutture di una parte del territorio bolognese, in particolar modo quello dell’Appennino bolognese.

Con la risoluzione chiediamo infatti la predisposizione, da parte della Giunta, da parte della regione, di uno studio di fattibilità per l’ammodernamento della strada statale 64. Sappiamo essere, la Porrettana, la principale arteria di collegamento, l’unica arteria di collegamento da Bologna fino al territorio dell’Appennino bolognese.

Presidente…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Saliera): Vi chiedo un po’ di silenzio.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Non vorrei sbagliare.

Allo stesso modo, chiediamo, con la previsione, in particolar modo, dello studio di fattibilità, la previsione di varianti che evitino l’attraversamento dei centri di Vergato e Marzabotto, che rappresentano due snodi e due elementi di rallentamento della viabilità di quella infrastruttura, che inevitabilmente comportano anche un significativo allungamento dei tempi di percorrenza.

Allo stesso modo chiediamo anche, sempre sul tema dell’infrastruttura di quella parte del territorio dell’area metropolitana bolognese, di procedere, sempre con uno studio di fattibilità, a quello che in parte è già previsto dai Piani di mobilità provinciale, già anche datati, e cioè il raddoppio dei binari della ferrovia Porrettana nel tratto Bologna-Marzabotto, che, lo ripeto, è già previsto dai Piani di mobilità provinciali.

Perché queste due richieste così puntuali e così precise? Intanto perché nei prossimi mesi, entro la fine della legislatura, quantomeno adotteremo il Piano regionale intermodale dei trasporti e, quindi, all’interno di quella discussione credo sia utile e importante portare anche le necessità di una parte del territorio bolognese che aspetta risposte sul tema infrastrutturale ormai da diversi anni, e poi perché la necessità di questi interventi è legittimata e viene chiarita anche da alcuni dati, che voglio qui riportare, che descrivono bene la situazione di quel territorio anche dal punto di vista della presenza di un tessuto industriale molto significativo, considerato che parliamo, per tutto il territorio della montagna bolognese, di oltre 5.000 imprese, che occupano più di 11.000 addetti, 500 sono imprese manifatturiere, che assorbono il 39 per cento di addetti rispetto al totale della zona. In particolar modo, le aziende iscritte alla Confederazione nazionale dell’artigianato (CNA) supera il numero di 400 imprese, tra piccole e medie imprese, nella sola zona che da Vergato arriva all’Alto Reno.

Esistono realtà turistiche importanti, e ne cito due solo per dovere di descrizione, ma potrei citarne altre, ovviamente mi riferisco alle Terme di Porretta, anche se ultimamente vivono una situazione di difficoltà, e al Corno alle Scale, sulla cui stazione sciistica siamo pure impegnati con un piano di finanziamento significativo per la riqualificazione dell’impianto stesso.

Vi è, quindi, il tessuto industriale da una parte, la necessità di rilanciare e valorizzare una presenza turistica, che comunque può contare su eccellenze riconosciute, dall’altra. Quindi, sia dal punto di vista dell’impresa che dal punto di vista del turismo, non c’è dubbio che le infrastrutture sulle quali puntiamo l’attenzione necessitano di interventi significativi, perché oggi sappiamo che i tempi di percorrenza da e per la città di Bologna, quindi verso l’aeroporto e l’interporto, sia dal punto di vista industriale che dal punto di vista turistico, risultano fondamentali nella competitività di un territorio, e non solo. Dal punto di vista sempre delle necessità di quell’area, ricordo che la ferrovia Porrettana è la ferrovia regionale che comporta il maggior numero di presenze di pendolari giornalieri. Parliamo di oltre 10.000 presenze e salite. Anche da questo punto di vista il numero di pendolari, studenti e lavoratori che utilizza quell’infrastruttura ci legittima e credo che in qualche modo ci debba impegnare a dare una risposta.

La proposta che avanziamo è proprio quella di completare quello che era previsto nel Piano del servizio ferroviario metropolitano, consentendo quindi la previsione anche di corse veloci che dall’Alto Reno possono raggiungere Bologna in tempi, anche in questo caso, ridotti, senza gravare sulle fermate intermedie che sappiamo essere stata un’annosa vicenda e un’annosa questione sulla quale molto si è dibattuto, sia in sedi provinciali che anche regionali negli anni passati.

La richiesta che ho formulato all’inizio, dalla quale siamo partiti, trae le mosse anche dalla necessità che quel territorio, come dicevo, ha espresso in più occasioni e anche in anni ormai lontani, che è appunto la risoluzione di un nodo sulla viabilità importante. Ha avanzato anche altre soluzioni sulle quali importanti realtà del territorio si sono spese chiedendo, ad esempio, l’allacciamento della statale 64 con l’autostrada A14, e quindi la realizzazione di una bretella autostradale come risoluzione del nodo viabilistico del territorio.

Voglio dire una parola chiara su questo, perché altrimenti sfuggirei a un dibattito che sul territorio è molto sentito e che anche autorevoli rappresentanti hanno fatto proprio.

Da parte nostra non c’è una preconcetta ostilità a quel progetto, c’è una presa d’atto della realtà e dei numeri con i quali, purtroppo, tutti dobbiamo fare i conti.

Quella bretella autostradale comporterebbe, dagli studi fatti peraltro dalla Regione Emilia-Romagna in tempi non troppo lontani, un investimento da parte di Autostrade per l’Italia di circa 400 milioni di euro. Parliamo di un tratto che equivale a circa 8 chilometri, per un intervento di circa otto chilometri. Anche prevedendo un pedaggio, che addirittura era stato stimato anche a 1,80 euro, per dire il livello di dettaglio al quale si era arrivati, pur prevedendo appunto un pedaggio per solo quegli otto chilometri di collegamento tra la statale 64 l’autostrada A14, considerando i volumi di traffico stimati l’investimento di 400 milioni sarebbe recuperato in circa cinquant’anni.

Va da sé che quella tipologia di intervento, dati alla mano, numeri alla mano, non può rappresentare una realistica alternativa per quel territorio. Ahimè, temo che, facendo i conti con la realtà, difficilmente un concessionario privato potrebbe mai investire una cifra di questo tipo con un piano di recupero ‒ ribadisco ‒ di cinquant’anni.

Penso che continuare a parlare di quella soluzione vorrebbe dire continuare a condannare quel territorio a non avere nessuna soluzione. Invece, con un certo grado di pragmatismo e con la volontà di contribuire a dare risposte a quel territorio su un tema così importante, come quello delle infrastrutture, penso sia giunto il momento di dire finalmente in modo unitario, coeso e compatto: proviamo a investire innanzitutto dal punto di vista della progettualità, della progettazione, investire la Regione, investire ANAS della necessità di trovare soluzioni alternative. Noi ne indichiamo una: l’ammodernamento della Statale 64, prevedendo ‒ come abbiamo detto ‒ soluzioni, varianti che evitino gli attraversamenti di Vergato e di Marzabotto. Proviamo, con uno studio di fattibilità, che deve essere commissionato e realizzato in tempi brevi, a indicare una soluzione reale, percorribile, concreta, che faccia i conti con la realtà e con la sostenibilità delle risorse a cui possiamo attingere. Dai primi conti che abbiamo potuto verificare, l’intervento a cui facciamo riferimento potrebbe costare un quarto di quello preventivato per il collegamento autostradale cui facevo riferimento prima.

Si tratta di fare una scelta politica, di fare una scelta di direzione che risolva un nodo infrastrutturale così sentito, così importante per quel territorio, su cui la Regione e ANAS devono e possono intervenire, offrendo ‒ come chiedo ‒ soluzioni per quel territorio, che le aspetta da tanto tempo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola al consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Voteremo a favore di questa risoluzione presentata dai consiglieri Taruffi e Torri e che ha illustrato poc’anzi il collega Taruffi. Siamo talmente d’accordo che la Giunta ha già iniziato a lavorare nella direzione auspicata da questa risoluzione.

Mi permetto, per non lasciare la frase semplicemente sospesa in modo apodittico, di sostanziare l’impegno che già va nella direzione auspicata. In particolare, per l’ammodernamento della Statale 64 Porrettana fra Sasso Marconi e Vergato, la Regione ha già avviato una interlocuzione con ANAS per inserire questo ammodernamento nel programma 2016-2020, nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, oppure nel suo prossimo aggiornamento.

È stato predisposto, insieme con la Città Metropolitana di Bologna, un progetto di fattibilità tecnico-economico dell’opera che attualmente prevede un costo di circa 18 milioni di euro. L’intervento riguarda il tratto compreso fra una rotatoria del comune di Sasso Marconi e l’innesto alla variante a Carboncina di Vergato. Ci saranno opere sia di razionalizzazione degli incroci, del tipo rotatorie, in prossimità dei centri abitati, o in sostituzione dei semafori, la realizzazione di contro-strade, nelle zone fortemente urbanizzate, con aree produttive e artigianali, interventi volti alla razionalizzazione degli accessi privati che sono posti direttamente sulla via Porrettana e un allargamento, dove è possibile, di alcuni tratti del tracciato, in modo tale che possano esservi due corsie per consentire il sorpasso, nelle due direzioni, dei mezzi pesanti.

L’intervento interessa una lunghezza complessiva di circa 24 chilometri, di cui 16 chilometri e rotti all’interno del comune di Vergato e 7 in quello di Marzabotto; invece, viene solo lambito il comune di Sasso Marconi.

Oltre a questo, l’altra cosa che viene sollecitata è che nell’ambito del PRIT, che è in corso di adozione, sia indicato di valutare la fattibilità tecnico-economica del raddoppio della linea ferroviaria Porrettana nella tratta Casalecchio-Sasso Marconi, un intervento che consentirebbe di velocizzare e stabilizzare i servizi, in particolare quelli che si attestano sulle relazioni più lunghe che si originano a Porretta.

Mantenendosi quindi nell’ambito delle iniziative possibili e fattibili, credo che ci sia già un impegno in questo senso. Valuto che la risoluzione proposta dai colleghi Taruffi ed altri possa essere un ulteriore incentivo a lavorare, magari cercando di moltiplicare gli sforzi. In questo senso credo che sia uno sforzo positivo che vada salvaguardato. Lo diciamo perché il consigliere Taruffi è autoctono, è originario della montagna. C’è chi non lo è, ma è amante della montagna, e in ogni caso siamo tutti chiamati a cercare di fare uno sforzo per migliorare quelle che sono un’accessibilità e una viabilità, sia stradale che ferroviaria, che interessa tanti cittadini che risiedono in un territorio e che abbiamo l’interesse, non soltanto loro che vi risiedono, a far sì che sia presidiato, proprio perché soltanto una montagna in salute può consentire anche a chi abita a valle e in pianura di godere di tutta una serie di benefici, che sono indotti proprio dal fatto di riuscire a presidiare per intero il nostro territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

La parola alla consigliera Piccinini. Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questa è una risoluzione di buonsenso, che ci vede favorevoli. La Porrettana è un’arteria vitale per il nostro Appennino, per i nostri pendolari, non solo quelli dei comuni citati, ma penso, per esempio, anche a quelli dei comuni limitrofi, come Grizzana Morandi. Tiene insieme sia l’ammodernamento della Porrettana stessa, ma anche il raddoppio della ferrovia, quindi strada-ferro.

A tal proposito, faccio già la dichiarazione di voto: questa risoluzione la voteremo. Abbiamo proposto un emendamento, su cui mi pare ci sia la disponibilità da parte del proponente della risoluzione, ci sia una certa apertura, che verificheremo, rispetto a un tema che è collaterale alla richiesta di evitare l’attraversamento dei centri di Vergato e Marzabotto, perché questo potrebbe incidere sulle attività commerciali di questi centri storici. Quindi, la richiesta è di prevedere un’attenzione anche a questo aspetto, e lo facciamo presentando questo emendamento. Chiedo scusa se l’abbiamo presentato all’ultimo minuto, però, se ci fosse la disponibilità a discuterlo, sarebbe apprezzato.

 

PRESIDENTE (Saliera): La consigliera Piccinini ha presentato, nell’ambito della discussione generale, l’emendamento, che credo abbiate sui vostri tavoli.

La parola al consigliere Facci. Prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Questa è una risoluzione che non può che trovare una piena adesione da parte mia, perché fa una richiesta di assoluta importanza e soprattutto parte da premesse che sono assolutamente condivisibili, quelle di evidenziare le criticità, le difficoltà e anche le prospettive di crescita di un territorio che troppo spesso è stato dimenticato dalle Istituzioni che in qualche modo avevano e hanno la possibilità di intervenire in maniera concreta, in maniera efficace. Questa risoluzione certamente avrà il mio voto favorevole. C’è un “però”. Il “però”, secondo me, è legato al fatto che dobbiamo, per correttezza, per trasparenza, anche per un po’ di onestà fra di noi, ricordare come la politica di questa Regione, come la politica della Provincia, prima ancora che della Città Metropolitana, avesse ampiamente promesso ai territori appenninici, alla fascia di territorio a cui si fa riferimento in questa risoluzione quelli ammodernamenti che oggi con questa risoluzione ci troviamo ad invocare. Sembra, altrimenti, che così, improvvisamente, ci accorgiamo di una necessità, la facciamo propria e in qualche modo invitiamo l’Amministrazione regionale a intervenire.

Quando si chiede il raddoppio dei binari nel tratto Bologna-Marzabotto bisogna a questo punto tornare alla genesi del servizio ferroviario metropolitano, a quali erano le posizioni dell’allora Giunta provinciale sull’implementazione del servizio ferroviario metropolitano, a come votavano i consiglieri provinciali che magari oggi sono assessori in quest’aula, in questa Amministrazione o sono sindaci del Comune di Vergato. Facendo questa operazione completezza, ricostruzione storica, facciamo appunto un’operazione verità, perché quando si parlava di implementare il servizio ferroviario metropolitano, del non trascurare la più importante… Ha ragione il firmatario e proponente Taruffi, la ferrovia Porrettana è la più importante in termini numerici quanto al trasporto giornaliero di pendolari. Non lo è da oggi. Lo è sempre stato. Quando allora, quindici anni fa, forse vent’anni fa, si parlava in provincia...

 

(interruzione)

 

Quindici anni fa. Erano gli anni tra il 2006, il 2007 e il 2008. Si parlava di implementazione del servizio ferroviario metropolitano, nel privilegiare le zone che più di altre necessitavano di infrastrutture moderne, ripeto, andiamo a vedere come votava allora il sindaco di Vergato, come votava l’assessore Donini. Andiamo a vedere quale era l’orientamento.

Ricordo, per esempio, che fallì miseramente il progetto di supporto della filiera delle cartiere. Giustamente si è ricordato nella risoluzione quelle che sono le realtà oggi operative, oggi presenti, che danno lavoro, che danno speranze, ma dobbiamo anche ricordare come furono purtroppo chiuse, si trovarono a dover chiudere realtà produttive importanti perché non furono sostenute dalla politica. Tre cartiere lungo la valle del Reno. Tre cartiere. Il famoso progetto spot dell’assessore provinciale Pamela Meier, fallito miseramente perché era uno spot. Quando la politica fa spot e non realizza opere sul territorio, chiaramente, chiudono le aziende, chiudono le fabbriche e la gente se ne va.

Le Terme di Porretta. Certo, non è un problema. La crisi del settore termale è una crisi diversa, ha origini diverse, più complesse. Due fallimenti nell’arco di dieci anni, anzi tre fallimenti nell’arco di dieci anni sono un fatto che avrebbe dovuto porre alla politica dei problemi, degli interrogativi e, soprattutto, avrebbe dovuto indurre la politica a dare risposte più immediate, soprattutto per il fatto che se tu i territori li isoli, non crei i collegamenti, non crei le condizioni di mobilità che oggi occorrono, quei territori li impoverisci, necessariamente, li desertifichi.

Tutto quello che riguarda l’ammodernamento certamente va perseguito. Io dico che non è sufficiente questo studio di fattibilità, ma certamente c’è. Io non so ovviamente quanto materialmente si potrà investire sul territorio, quindi quante risorse vi saranno a disposizione. Dovrà essere necessariamente fatta una scelta di priorità.

Taruffi ha parlato della bretella. È oggetto di una risoluzione successiva, torneremo a parlare di questo. Ritengo che quella sia un’opera necessaria, quanto sicuramente sono necessari tutti gli interventi straordinari sulla mobilità. Ci sono però ovviamente delle differenziazioni da fare. Non possiamo paragonare il collegamento autostradale fra due vallate a due tangenziali che riguarderebbero due centri abitati, seppur, ripeto, comunque importanti.

Le tangenziali che bypassano la frazione di Riola e Marano, e la tangenziale, che allora fu fatta per Porretta Terme, sicuramente hanno velocizzato e migliorato il traffico. Ma non sono comunque delle soluzioni strategiche. Strategico è un collegamento fra una rete autostradale e una rete importante, un asse, un’importantissima infrastruttura qual è appunto la Porrettana. Quindi, che non passi il messaggio che con questa risoluzione, che poi è un impegno a svolgere uno studio di fattibilità, ci si dimentichi e si voglia mettere nel cassetto un’opera che allora in realtà venne comunque considerata importante – la regione finanziò lo studio di fattibilità, la Città Metropolitana l’ha inserita nelle linee guida, nel programma di mandato di due anni fa, quindi è attuale –: quella appunto del collegamento fra le valli. Ma ne parleremo dopo.

Voglio ricordare, però, a Paruolo, che parla di questo progetto di fattibilità di massima, che riguarda il tratto fra Sasso Marconi e la zona della Carbona, che stiamo parlando di un investimento che non può certamente essere considerato di straordinaria manutenzione, ma parliamo di messa in sicurezza di alcuni punti, con la previsione di alcune rotonde, parliamo di riallineamento di alcuni tratti, che sicuramente, anche questo, è necessario. Tutto quello che riguarda la messa in sicurezza di strade non può che essere utile, ma non è questa l’opera strategica di cui il territorio ha necessità.

Il territorio ha la necessità di avere treni che arrivino in orario, treni che siano funzionali, strade che siano percorribili, per potere mantenere sul territorio imprese, aziende, famiglie, studenti, che vanno in città e tornano indietro.

La questione per la quale ci dibattiamo, per esempio, sulla banda larga, anche questa denota una certa fatica a portare la banda larga. Avremo pure l’Agenda digitale e tutti i programmi regionali finanziati, ma ci sono alcuni punti dove non arriva nulla. Altro che banda larga!

È chiaro che, se si vuole dedicare attenzione a un territorio quale quello appenninico, bisogna considerare tutto quanto. Investiamo quanti milioni sul Corno alle Scale? Con l’assessore Corsini, che è qua presente, abbiamo ampiamente dibattuto su questo progetto, su cui la Regione investe certamente, ma se poi non abbiamo le infrastrutture non facciamo nulla. E non è un caso che una frana nel territorio appena confinante della regione Toscana…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Facci…

 

FACCI: Termino.

Sta mettendo in ginocchio…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Facci, ha superato da tempo…

 

FACCI: Termino, presidente.

Sta mettendo in ginocchio l’intera economia.

Questa risoluzione…

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha superato, come può vedere lei stesso, di gran lunga il tempo.

 

FACCI: Presidente, sto concludendo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Allora concluda, per cortesia.

Siamo in discussione generale. Poi segue la discussione generale sull’emendamento.

Altri interventi in discussione generale?

La consigliera Piccinini chiede la parola.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Chiedevo semplicemente un minuto per sostituire l’emendamento depositato. Siccome c’è una riformulazione che è condivisa anche dal primo firmatario della risoluzione, vorremmo un minuto per buttarla giù. Un secondo e siamo già pronti per depositarla.

 

PRESIDENTE (Saliera): Invece che sospendere farei parlare chi è iscritto, il consigliere Taruffi. Prego, ha la parola.

 

TARUFFI: Era solo per confermare alla consigliera Piccinini la disponibilità rispetto alla riformulazione dell’emendamento che credo abbia adesso preparato e che magari prima di consegnare mi fa anche firmare, consigliera Piccinini. Grazie.

Si tratta della riformulazione dell’emendamento che sostituisce quello che la consigliera Piccinini ha depositato e che firmiamo insieme.

 

PRESIDENTE (Saliera): Collega Taruffi, ha finito? Bene. 

Siamo in discussione generale. Non ho altri iscritti. Sospendiamo un minuto la seduta o il tempo necessario. Mi pare, però, che sia breve.

Riprendiamo una volta che avete sul tavolo il nuovo testo, perché è modificato. Ho verificato e quindi è necessario che lo abbiate.

 

(La seduta, sospesa alle ore 12,42, è ripresa alle ore 12,49)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo riprendere. È stato distribuito l’emendamento.

Riprendiamo con la discussione generale sull’emendamento. Chi chiede la parola?

Consigliera Piccinini Silvia, prego, ha la parola.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

La ratio dell’emendamento l’ho spiegata prima, in ogni caso ribadisco che l’aspetto che ci interessa è tener conto dell’impatto che la variante potrebbe avere sulle imprese locali. Che lo si faccia dentro o fuori dello studio di fattibilità, l’importante è che si tenga in ogni caso presente questo aspetto. Quindi, la riformulazione condivisa è a valutare, all’interno dello studio di fattibilità, gli effetti sul tessuto economico dei centri interessati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Non ho altri iscritti in discussione generale sull’emendamento. Quindi, chiudiamo a questo punto.

Passiamo alla dichiarazione di voto congiunta sulla risoluzione e sull’emendamento. Cinque minuti per Gruppo. Non ho richieste?

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come ho anticipato prima, avendo controfirmato l’emendamento della consigliera Piccinini, lo condividiamo, anche perché l’abbiamo scritto insieme. Quindi, va bene, è utile, credo sia anche un elemento che rafforza l’impostazione complessiva che abbiamo dato a questa discussione, farsi carico anche di quelli che possono essere gli effetti sul tessuto economico dei centri interessati di Vergato e Marzabotto, perché sappiamo che anche questa è una discussione sentita sul territorio.

Passando, invece, alla risoluzione nel suo insieme, ho accolto con favore gli interventi dei colleghi che sono intervenuti. Credo sia importante dare, anche in questo caso, un elemento unitario e, quindi, dare maggiore forza alla risoluzione che stiamo per votare.

Mi piace sottolineare che, anche solo pochi giorni fa, si è svolta una discussione su quel territorio, che ha coinvolto diversi attori di questa Regione, a partire dal presidente, che ha avuto nel tema infrastrutturale e nella necessità di dare risposte alle infrastrutture e, quindi, allo sviluppo delle infrastrutture di quel territorio un elemento centrale di quella discussione. Mi fa piacere che già oggi siamo qui a discutere in modo unitario. Dagli interventi che ho raccolto credo che il voto sarà unanime su questa risoluzione, e questo ci fa molto piacere.

Pensiamo che finalmente dalle parole si possa e si debba passare ai fatti, perché su quel territorio, ripeto, le necessità sono diverse.

Rispetto a quello che ha detto il consigliere Facci, non si può dire che quel territorio sia stato abbandonato, dimenticato perché un giorno potremmo fare l’elenco degli interventi e delle risorse che negli anni, non solo in questi cinque, ma negli ultimi venti o trent’anni sono state investite dalla Regione in quel territorio, a partire dalla realizzazione dei plessi ospedalieri, parliamo di decine di milioni di euro. L’elenco sarebbe lungo. Credo, però, che sia importante, sia decisivo, anzi, insieme alle infrastrutture materiali, dare una risposta anche al tema delle infrastrutture immateriali, perché è chiaro che oggi nel XXI secolo le merci e soprattutto le idee, più che le merci, girano anche e soprattutto attraverso la rete. La copertura, la banda larga, la fibra ottica, la stesura di queste infrastrutture immateriali sono altrettanto importanti come quelle dell’infrastrutturazione classica. Però, ci devono essere tutte e due. Credo che il segnale di oggi sia un segnale positivo e importante per tutto il territorio e soprattutto indica una direzione alla quale finalmente, insieme, e lo dico sottolineandolo con sincero apprezzamento, insieme, possiamo dare una risposta concreta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto la parola, in dichiarazione di voto, Marchetti Daniele. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Sarò molto veloce in questa mia dichiarazione di voto, anche perché è già stato detto tanto dai colleghi che mi hanno preceduto e che magari conoscono anche meglio quelle realtà.

È chiaro che quando si parla di montagna i fattori che entrano in ballo entrano in gioco sono diversi. È ovvio che la discussione tendenzialmente si va ad ampliare a tanti altri aspetti quali lo sviluppo economico, lo spopolamento delle aree appenniniche. È quindi ovvio che proposte di questo tipo, che vanno nella direzione di sviluppare, investire o comunque rivedere il sistema delle infrastrutture a livello territoriale, non può che vedere il voto favorevole della Lega.

È chiaro, però, che è giusto anche ricordare quello che è stato fatto negli anni o meglio, mi correggo, quello che non è stato fatto negli anni. Chi mi ha preceduto, in particolar modo il consigliere Facci, ha ripercorso un po’ tutte le discussioni che sono state fatte negli ultimi decenni proprio su quelle aree, sulle infrastrutture che potevano sviluppare ulteriormente quel territorio, rendendolo anche maggiormente attrattivo. Purtroppo, abbiamo affrontato più volte questioni che riguardavano quell’area, crisi aziendali che hanno messo in difficoltà quei territori e la popolazione. Ovviamente, poi si finisce a parlare di spopolamento. Quando non c’è lavoro, quando non ci sono servizi, è chiaro che i cittadini iniziano a guardare in altre direzioni, con le conseguenze che tutti quanti noi conosciamo.

La risoluzione che stiamo discutendo è assolutamente condivisibile. Credo sia assolutamente necessario predisporre perlomeno uno studio di fattibilità sia sulla Porrettana che sul tratto ferroviario. Lasciatemi dire, però, che è comodo arrivare al fotofinish con questa apertura, chiamiamola così, quando per tutto il mandato tante volte l’aspetto delle infrastrutture a livello di Appennino bolognese è stato un po’ trascurato. La nostra condivisione, il nostro voto favorevole c’è, però ci si poteva guardare anche un po’ prima.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Marchetti.

Abbiamo ancora due iscritti in dichiarazione di voto. Per cui, darei la parola nel pomeriggio sia a Facci che a Paruolo, perché possano parlare per i loro cinque minuti.

Riprendiamo nel pomeriggio. Chiudiamo questa seduta.

Per i componenti dell’UP ricordo che abbiamo la seduta ora, al settimo piano. Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 12,58

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, secondo comma del Regolamento interno, la consigliera Valentina RAVAIOLI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI e gli assessori Patrizio BIANCHI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 8082

Proposta recante: “Legge regionale n. 24/2001 e ss.mm.ii. – Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP". (Delibera Giunta n. 323 del 04 03 19) (200)

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli:

«Nel dispositivo dopo il secondo punto è inserito il seguente:

di stabilire che per gli ultra 70enni che hanno un reddito ISEE inferiore ai 9.000 euro, saranno esentati per 3 anni dal pagamento del canone ERP.»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Tagliaferri:

«Il punto 1 del dispositivo è così integralmente modificato:

“1. Di prevedere una misura correttiva al canone che viene corrisposto dai nuclei unipersonali anziani (over 65) in fascia di protezione e in fascia di accesso, consistente nell’applicazione di una riduzione del 10% rispetto al canone calcolato in base alla metodologia vigente (D.A.L. n. 154 del 2018 e regolamenti comunali), lasciando ai Comuni, nei propri regolamenti, la facoltà di estendere tale riduzione anche ai restanti nuclei unipersonali che si trovino nelle medesime condizioni.”»

(Respinto)

 

OGGETTO 8260

Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 8082 Proposta recante: “Legge regionale n. 24/2001 e ss.mm.ii. – Correttivo alla modalità di calcolo del canone ERP". A firma della Consigliera: Sensoli

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sabattini e Sensoli:

«Sostituire l’impegno con la seguente formulazione:

“Impegna la Giunta

a promuovere iniziative dei Comuni dirette a valorizzare le opportunità aperte dal reddito di cittadinanza, in particolare qualora i beneficiari siano anche destinatari di alloggi ERP attraverso forme di collaborazione, in accordo con le ACER, rivolte a qualificare il patrimonio gestito dalle ACER e le condizioni socio abitative in esse presenti.”»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

8204 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Adesione della Regione Emilia-Romagna alla Fondazione Accademia Nazionale dell’Agricoltura”. (Delibera di Giunta n. 506 del 01 04 19)

8205 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Investimenti della Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale, Meteorologia e Cambiamento Climatico”. (Delibera di Giunta n. 507 del 01 04 19)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

8181 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da attuare per garantire la piena fruizione del trasporto pubblico su rotaia ai disabili con particolare riferimento ai dislivelli, presenti in alcune stazioni, tra i treni ed i marciapiedi di accesso agli stessi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8183 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti organizzazioni sindacali autonome. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi

8184 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare i rischi di intossicazione alimentare presso gli istituti scolastici. A firma del Consigliere: Rancan

8185 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estinzione, tramite fusione per incorporazione, di CUP 2000 S.c.p.A., ed il soggetto che attualmente svolge le relative funzioni. A firma del Consigliere: Galli

8186 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per supportare e valorizzare gli uffici tecnici dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile (STPC) dell’Emilia-Romagna, con particolare riferimento al territorio modenese. A firma del Consigliere: Bargi

8187 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire soluzioni alternative nei casi in cui non siano agibili fermate del trasporto pubblico accessibili alle persone disabili. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

8188 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un bando regionale relativo all’innovazione, alla digitalizzazione ed alla informatizzazione delle attività professionali a supporto del sistema economico regionale. A firma del Consigliere: Galli

8189 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la valorizzazione del patrimonio culturale ed i relativi bandi. A firma del Consigliere: Galli

8190 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici e i soggetti che operano nel settore della salute e delle organizzazioni sanitarie. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

8192 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le cooperative che lavorano in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale. A firma del Consigliere: Galli

8193 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la patologia denominata fruttosemia e tutelare i soggetti che ne sono affetti. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

8194 - Interrogazione a risposta scritta circa i risparmi riguardanti l’avvio di collaborazioni tra le varie centrali d’acquisto delle Regioni, con particolare riferimento alla situazione relativa all’Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8195 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare ed aggiornare le funzioni e le strutture operanti nel settore dell'allergologia. A firma del Consigliere: Taruffi

8196 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare la diffusione della patologia denominata West Nile Virus. A firma del Consigliere: Galli

8197 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da assumere per migliorare la capacità di inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disturbi dello spettro autistico e valorizzare le associazioni che le sostengono. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca

8198 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire un punto di accesso sanitario adeguato alle esigenze dei cittadini di Malborghetto di Boaria (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

8199 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l'individuazione precoce dei tumori tra le persone che sono state esposte all'amianto. A firma della Consigliera: Gibertoni

8201 - Interrogazione a risposta scritta circa i provvedimenti, i crediti formativi e le buone pratiche conseguenti all'art. 6 della L.R. 2/2014, in materia di riconoscimento delle competenze maturate dai caregiver. A firma del Consigliere: Campedelli

8202 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli riguardanti il rispetto del divieto di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa. A firma della Consigliera: Piccinini

8203 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la figura dell'infermiere a chiamata, con particolare riferimento alle relative indagini dell'ispettorato del lavoro. A firma della Consigliera: Gibertoni

8206 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la diffusione sul web di brani di un rapper. A firma del Consigliere: Rainieri

8207 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Magneti Marelli. A firma del Consigliere: Taruffi

8208 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per individuare fondi appositi finalizzati a specifiche coperture assicurative per gli operatori sanitari degli Istituti penitenziari regionali e eventuali indennità di rischio da inserire nei loro termini contrattuali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8210 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il licenziamento di un dipendente della Italcuscinetti S.p.A. A firma del Consigliere: Torri

8211 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di erogazione, da parte dell'AUSL di Parma, delle prestazioni sanitarie, con particolare riferimento ai relativi ritardi e criticità. A firma del Consigliere: Rainieri

8212 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti richieste di modifica del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del Comune di Castel San Pietro Terme (BO). A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Alleva

8213 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di un funzionario regionale al tavolo tecnico, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, riguardante l'azienda metalmeccanica DEMM. A firma del Consigliere: Galli

8214 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie, con particolare riferimento ai "lavoratori atipici". A firma del Consigliere: Facci

8215 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un bando per l'affidamento del servizio di trasporto scolastico, con particolare riferimento ai comuni dell'Unione Tresinaro-Secchia. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi

8216 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a seguito di notizie riguardanti la pericolosità delle protesi mammarie "testurizzate". A firma della Consigliera: Sensoli

8217 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per introdurre maggiori controlli sanitari sull’utilizzo di antiparassitari e fitofarmaci da parte dei produttori di prodotti ortofrutticoli. A firma del Consigliere: Bargi

8221 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti, in ambito sanitario, i turni e le relative indennità. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8222 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a tutela del patrimonio culturale diffuso, con particolare riferimento alla ricostruzione post sisma. A firma del Consigliere: Sassi

8225 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare forme di lavoro irregolari presso le strutture sanitarie, con particolare riferimento alla situazione esistente a Bologna. A firma del Consigliere: Galli

8226 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare le famiglie monogenitoriali, con particolare riferimento ad immagini utilizzare da TPER. A firma della Consigliera: Piccinini

8227 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Shernon Holding, con particolare riferimento ai dipendenti della sede di Rubiera (RE). A firma del Consigliere: Torri

8228 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure selettive riguardanti l'attribuzione dell'incarico di Direttore U.O. Diagnostica Ematochimica presso il Dipartimento diagnostico dell'AUSL di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

8230 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare la dispersione d’acqua dalle reti idriche regionali. A firma del Consigliere: Sassi

8233 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il Patto per la mobilità, con particolare riferimento a problematiche riguardanti FER e RFI. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi

8234 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da prevedere affinché le società multiutility contribuiscano alle azioni di miglioramento della gestione delle acque, specie a fronte di periodi di siccità. A firma del Consigliere: Rainieri

8235 - Interrogazione a risposta scritta circa l’inserimento di un determinato libro di testo all’interno del programma di un esame universitario. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8236 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’utilizzazione, protratta nel tempo, di forme contrattuali a tempo determinato per i medici chirurghi operanti nel settore dell’emergenza-urgenza. A firma del Consigliere: Galli

8237 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sostenere e diffondere i percorsi scolastici ad indirizzo musicale. A firma della Consigliera: Montalti

8240 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assoggettamento all’IVA dei tributi sui rifiuti. A firma del Consigliere: Fabbri

8241 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni riguardanti, in ambito agricolo, i pagamenti relativi all’irrigazione a scorrimento per immersione. A firma del Consigliere: Delmonte

8243 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per porre rimedio ai disagi gravanti sugli utenti del servizio ferroviario della Val D’Arda, con particolare riferimento ai pendolari. A firma del Consigliere: Rancan

8244 - Interrogazione a risposta scritta circa i compiti spettanti ai Vigili del Fuoco che accedono gratuitamente al servizio di trasporto pubblico ferroviario. A firma del Consigliere: Pruccoli

8245 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per definire un quadro complessivo di interventi volti ad invertire l’attuale trend demografico ed aiutare i giovani. A firma della Consigliera: Sensoli

8247 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e problematiche riguardanti forme contrattuali a tempo determinato utilizzate per i medici chirurghi operanti nell’ambito dell’emergenza-urgenza. A firma del Consigliere: Galli

8248 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la tutela e la salvaguardia dei lavoratori di Bologna-Fiere. A firma del Consigliere: Taruffi

8249 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se si preveda ancora che al 31/12/2020 al termovalorizzatore di Piacenza (PC) non saranno più inviati rifiuti urbani residui. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8250 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” adottato dal Governo, con particolare riferimento alla salvaguardia delle attività agricole e degli allevamenti nelle zone appenniniche. A firma del Consigliere: Facci

 

Interpellanze

 

8218 - Interpellanza circa questioni e procedure riguardanti le vasche di decantazione dell’ex zuccherificio di Comacchio. A firma del Consigliere: Bertani

8223 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere per valorizzare, nei bandi per il reclutamento del personale regionale, il titolo di studio di dottore di ricerca. A firma del Consigliere: Gibertoni

 

Risoluzioni

 

8179 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per realizzare l'interconnessione informatica relativa ai veicoli elettrici su scala regionale, che consenta il libero spostamento di tali veicoli tra i Comuni della Regione senza dover presentare apposita e distinta richiesta per ogni Comune, semplificando le procedure di accesso nelle ZTL per i veicoli elettrici anche sulla base dell'analogo processo in corso relativo ai "contrassegni invalidi". (27 03 19) A firma dei Consiglieri: Paruolo, Campedelli, Zoffoli, Cardinali, Tarasconi, Montalti, Caliandro, Soncini, Iotti, Poli, Rontini, Taruffi, Ravaioli, Serri, Boschini

8180 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché la Legge 104/92, riguardante l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate, venga aggiornata consentendo che l'agevolazione Iva al 4% sia applicata anche all'acquisto delle auto elettriche. (27 03 19) A firma della Consigliera: Piccinini

8191 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere il progetto di legge contenente "Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie", presentata il 10 aprile 2018, alla Camera dei Deputati; a prevedere tramite un'attività congiunta con gli Ordini dei medici provinciali, l'obbligo per i medici di indicare all'interno dei propri studi tutti i rapporti con le aziende farmaceutiche, esponendo appositi cartelli volti ad informare i pazienti circa i legami con le multinazionali dei farmaci; a rendere obbligatoria per tutte aziende sanitarie ed ospedaliere la trasmissione e la compilazione della modulistica sulla dichiarazione pubblica di interessi, che AGENAS dal 2016 ha messo a disposizione dei Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT). (01 04 19) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

8200 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere e promuovere, per quanto di propria competenza, la riduzione del consumo di alimenti poco o per nulla sostenibili, come azione imprescindibile per salvaguardare la salute dei cittadini e ridurre l'impatto ambientale, indirizzando le scelte alimentari della comunità verso modelli culturali, economici e sociali più responsabili; ad incentivare l'utilizzo dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile; a garantire, in tutte le mense pubbliche o convenzionate, comprese quelle scolastiche, menù ricchi di verdure, legumi e frutta, che offrano anche un'ampia varietà di cereali e prediligano alimenti freschi, non trasformati e non conservati; garantendo inoltre attività di informazione e sensibilizzazione e sul territorio, anche attraverso l'organizzazione di eventi con buone pratiche di alimentazione sostenibile. (03 04 19) A firma della Consigliera: Gibertoni

8209 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere pubblicamente, e nelle opportune sedi istituzionali sino all'ONU, la totale condanna della legge della Sharia, e ogni azione possibile di richiesta al Sultanato del Brunei di revoca della legge stessa, nel rispetto degli obblighi internazionali in materia di diritti dell'uomo; ad invitare a boicottare tutti i rapporti commerciali e le proprietà del sultanato come gli alberghi di lusso negli stati europei; sostenendo inoltre corsi di educazione civica, presso le nostre istituzioni scolastiche, che informino gli studenti sulla legge islamica della Sharia per una sua ferma condanna nel rispetto della nostra stessa Costituzione. (04 04 19) A firma del Consigliere: Tagliaferri

8219 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in esame l’ipotesi di definizione di figure professionali e di qualifiche formative specifica per l’attività di mugnaio, anche in relazione alla gestione di impianti storici ed alla valorizzazione dei mulini oggetto della convenzione fra IBACN ed AIAMS. (08 04 19) A firma della Consigliera: Sensoli

8220 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare la possibilità di dare corso ad un progetto, come quello che ha coinvolto le Regioni Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige, che porti i nostri boschi alla certificazione internazionale per i servizi naturali del Forest Stewardship Council (Fsc), con lo scopo di migliorare la gestione e la valorizzazione del bosco, contrastando il pericolo dell'attenuazione della capacità di assorbimento della C02, aumentare e tutelare la biodiversità, aumentare la consapevolezza sugli impatti positivi dei boschi nella nostra vita e attrarre risorse e investitori. (08 04 19) A firma del Consigliere: Bertani

8224 - Risoluzione per impegnare la Giunta, con particolare riferimento al dottorato di ricerca, e data la centralità del ruolo del personale nella realizzazione delle politiche e dei servizi erogati dall'amministrazione pubblica, a valutare tutte le azioni in grado di sostenere l'ingresso di personale altamente specializzato e qualificato che, proprio in virtù del proprio percorso di studi, possa contribuire a migliorare la qualità della dotazione organica della Regione Emilia-Romagna e degli Enti da essa derivanti o partecipati. (08 04 19) A firma della Consigliera: Gibertoni

8229 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con il massimo impegno e la massima premura per sollecitare ANAS e gli  organi Nazionali a finanziare il completamento della SS12, circonvallazione di Mirandola, circonvallazione di S. Prospero, circonvallazione di Sorbara, rotatoria all'intersezione col ramo in direzione Carpi della SPI in località Sorbara, variante di Montale Rangone, rotatoria all'intersezione con la SP3, rettifica curve "Carrai" e "Acquabona" a Pavullo, variante di Pavullo, variante Lama Mocogno, variante di Pievepelago fino all'Abetone. (09 04 19) A firma del Consigliere: Galli

8231 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire il tema del risparmio idrico in agricoltura tra le priorità di primo livello e, conseguentemente, ad adeguare, in aumento, i finanziamenti rivolti a tale finalità, anche richiedendo al Governo nazionale un analogo atteggiamento. (09 04 19) A firma del Consigliere: Sassi

8232 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire il tema del risparmio idrico, in particolare delle acque potabili, tra le proprie priorità di primo livello, avviando un programma che, in tempi certi, raggiunga un completo rinnovamento della rete distributiva e, conseguentemente, ad adeguare, in aumento, i finanziamenti rivolti a tale finalità, anche richiedendo al Governo nazionale un analogo atteggiamento. (09 04 19) A firma del Consigliere: Sassi

8238 - Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre un percorso partecipato con gli stakeholders regionali, che porti a individuare le strategie migliori di individuazione, riconoscimento e sviluppo delle potenzialità dei bambini e ragazzi PD e-APC, a verificare fin d'ora, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, la possibilità di prevedere PDP per gli alunni e gli studenti già riconosciuti come PD e APC e corsi di formazione obbligatori per i referenti BES e per i loro docenti, portando inoltre l'attenzione sul tema in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinché si giunga ad un percorso condiviso su questa tematica e alle modifiche normative necessarie. (10 04 19) A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Cardinali, Montalti, Tarasconi

8239 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo Nazionale per consentire la prosecuzione della trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari da parte di Radio Radicale mediante la proroga del vigente regime convenzionale con il Centro di produzione S.p.a. e il ripristino dei tagli effettuati dal Governo. (11 04 19) A firma dei Consiglieri: Rossi, Bessi, Serri, Caliandro, Calvano, Zoffoli, Montalti, Campedelli, Torri, Poli, Rontini, Lori, Prodi, Marchetti Francesca, Ravaioli

8242 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel proprio impegno di sostegno economico e logistico al Corpo dei Vigili del Fuoco attraverso le Convenzioni fra l'Agenzia Regionale di Protezione civile e la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, volto anche a consentire ai Comandi Provinciali di garantire il soccorso tecnico urgente con rapidità ed efficacia; dando inoltre corso ad ogni azione utile nei confronti del Ministero dell'Interno affinché con urgenza metta a disposizione risorse economiche, umane e logistiche per consentire ai Vigili del Fuoco e ai loro Comandi Provinciali di operare a favore delle comunità locali, continuando a fornire un servizio indispensabile che garantisce l'incolumità e la sicurezza dei cittadini. (12 04 19) A firma dei Consiglieri: Molinari, Tarasconi, Cardinali, Calvano, Zappaterra, Lori, Poli, Marchetti Francesca, Rontini, Bagnari, Zoffoli

8246 - Risoluzione per invitare la Giunta in occasione del rinnovo del Programma triennale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali a promuovere la consapevolezza del valore della messa in rete del patrimonio museale/culturale e dei memoriali quale sistema utile a sviluppare e qualificare le numerose potenzialità presenti sul territorio. (15 04 19) A firma dei Consiglieri: Serri, Lori, Torri, Tarasconi, Prodi, Zappaterra, Taruffi, Poli, Caliandro, Rontini, Marchetti Francesca, Bessi, Campedelli, Rossi, Calvano, Montalti, Zoffoli

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

7723 - Interrogazione a risposta scritta circa lo spostamento di un insediamento produttivo riguardante il Comune di Calderara. A firma del Consigliere: Galli

7729 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle problematiche insorte a seguito dell’entrata in vigore delle modifiche tariffarie al superticket sanitario. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7730 - Interrogazione a risposta scritta in merito al contenimento dei tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, con particolare riferimento all’Ospedale Ramazzini di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Galli

7735 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la presenza dei punti nascita nelle zone montane e tutelare la salute delle madri e dei nascituri. A firma del Consigliere: Galli

7736 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare i furti di attrezzature diagnostiche presso strutture sanitarie pubbliche. A firma del Consigliere: Sassi

7739 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti i lavoratori delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, con particolare riferimento al Teatro Comunale di Bologna ed al relativo personale. A firma del Consigliere: Galli

7743 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la proroga del conferimento di rifiuti urbani all’impianto sito a Ravenna. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani

7749 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per rendere attuabile il voto in forma telematica durante le elezioni del Consorzio di Bonifica di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

7751 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i disagi che affliggono gli utenti ed i pendolari che utilizzano la linea Porretta Terme-Bologna. A firma del Consigliere: Taruffi

7754 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedimenti riguardanti l’istituzione del nuovo IRCCS bolognese, con particolare riferimento all’apertura di una discussione in merito presso l’Assemblea legislativa regionale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7757 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare i disagi per l’utenza causati dall’introduzione di nuovi orari ferroviari e dalla chiusura della biglietteria presso la stazione di Fiorenzuola d’Arda. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7759 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante il progetto di integrazione, a Bologna, delle Unità Operative di Chirurgia Toracica. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7764 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare il ripetersi di incidenti, anche mortali, causati dalla presenza di cinghiali nelle strade. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7781 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione dell’attivazione della discarica di rifiuti di Finale Emilia (MO). A firma del Consigliere: Alleva

7786 - Interrogazione a risposta scritta circa gli effetti della pratica sportiva in ambienti altamente inquinati. A firma del Consigliere: Galli

7790 - Interrogazione a risposta scritta circa l’operatività del Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale – Con. AMI, che interessa 23 comuni dislocati tra Emilia-Romagna e Toscana. A firma dei Consiglieri: Rontini, Marchetti Francesca, Poli, Bagnari

7791 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi riportarti dai pendolari e viaggiatori della tratta ferroviaria Parma-Brescia. A firma della Consigliera: Gibertoni

7792 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione, da parte di HERA spa, di una stazione ecologica nell’area urbana di Bologna. A firma del Consigliere: Facci

7794 - Interrogazione a risposta scritta circa le indagini dei Carabinieri di Bologna che hanno consentito di smantellare due cartelli di imprese di pompe funebri che controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali cittadini. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7796 - Interrogazione a risposta scritta circa il sequestro di strumenti e apparecchiature informatiche presso gli uffici di due veterinari dell’AUSL di Romagna. A firma del Consigliere: Galli

7797 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità nella connessione ad Internet per le piccole aziende commerciali e artigianali dell’Alto Appenino bolognese, con particolare riferimento alla situazione presente nella frazione di Marano di Gaggio Montano (BO). A firma del Consigliere: Galli

7798 - Interrogazione a risposta scritta circa la corresponsione dell’indennità turno notturna al personale infermieristico operante presso il servizio dialisi del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7800 - Interrogazione a risposta scritta circa i mancati controlli della Regione Emilia-Romagna sui servizi funebri secondo quanto previsto dalla l.r. n. 19/2004 che disciplina la materia. A firma del Consigliere: Facci

7801 - Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni di lavoro degli operatori dell’ASP di Parma. A firma della Consigliera: Gibertoni

7803 - Interrogazione a risposta scritta circa la prevenzione e il contrasto di possibili forme di collusione tra operatori sanitari delle aziende sanitarie e ospedaliere e dipendenti e vertici delle imprese che operano nel settore dei servizi funerari. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Bertani, Sensoli

7805 - Interrogazione a risposta scritta circa l’indagine “Venduti ai minori” promossa dal Moige (Movimento italiano genitori) dalla quale emerge la necessità di garantire più efficacia nei controlli a tutela dei minori per i rischi derivanti dal precoce consumo di alcool, tabacco, cannabis light e gioco d’azzardo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7806 - Interrogazione a risposta circa la crisi del settore del pomodoro da industria in Emilia-Romagna, e le iniziative che intende intraprendere la Regione Emilia-Romagna a tutela del settore. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Rancan

7807 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle disposizioni emanate dalla Direzione generale dell’ASL di Imola circa le dichiarazioni di assenza di conflitti d’interessi dei suoi dirigenti a qualsiasi livello. A firma del Consigliere: Galli

7809 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle scelte adottate dalla Regione Emilia-Romagna sull’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola (MO). A firma del Consigliere: Bargi

7810 - Interrogazione a risposta scritta circa l’Operazione “Mondo sepolto” con la quale i Carabinieri di Bologna hanno smantellato due cartelli di imprese di pompe funebri e in particolare per verificare l’opera di vigilanza dell’Azienda USL. A firma del Consigliere: Galli

7813 - Interrogazione a risposta scritta circa il depauperamento di professionalità presso l’Ospedale di Fiorenzuola d’Arda. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7818 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi arrecati ai pendolari, in attesa alla stazione di Faenza, dal treno Frecciabianca 8804 Ancona-Milano. A firma dei Consiglieri: Rontini, Ravaioli, Bagnari

7826 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità relative all’ampliamento della discarica in località Canaletto nel comune di Finale Emilia (MO). A firma del Consigliere: Galli

7831 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato manutentivo del materiale rotabile e i guasti che hanno interessato la linea ferroviaria Milano-Rimini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7838 - Interrogazione a risposta scritta circa gli sforamenti di alcuni inquinanti, come il fluoro, nel sito che ospitava la vecchia discarica di Baricella. A firma del Consigliere: Galli

7841 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di lanciare una massiccia campagna informativa sulle infezioni più pericolose in età pediatrica, a seguito del decesso di un bimbo di soli due anni, nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 2019, presso l’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Facci

7843 - Interrogazione a risposta scritta circa l’aiuto economico rivolto alle persone disabili in situazione di totale non autosufficienza. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7845 - Interrogazione a risposta scritta circa la negazione di diritto d’accesso atti inerente i lavori che coinvolgeranno i reparti di Chirurgia Senologica e OS.CO dell’Ospedale Franchini di Santarcangelo di Romagna (RN). A firma del Consigliere: Galli

7848 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura dei punti nascita, con particolare riferimento per quelli presenti nell’area appenninica. A firma del Consigliere: Galli

7849 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interdizione della circolazione sul ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore. A firma del Consigliere: Rainieri

7854 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per superare criticità riguardanti il sistema informatico per la gestione delle forniture dell'AUSL di Imola e dell'Ospedale Rizzoli di Bologna. A firma del Consigliere: Galli

7856 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per facilitare alle persone disabili, anziane e che non abbiano dimestichezza con l'informatica le procedure di pagamento di prestazioni sanitarie. A firma della Consigliera: Piccinini

7857 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla progettazione del processo di integrazione dell'area chirurgica degli Ospedali dell'area Sud della Provincia di Modena. A firma della Consigliera: Serri

7858 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione ed il potenziamento degli Ospedali dell'Unione dei Comuni Modenesi Area Nord, con particolare riferimento a quello di Mirandola. A firma della Consigliera: Gibertoni

7860 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante lo stato delle trattative relative all'Accordo Mercosur, specie in relazione al settore agroalimentare regionale. A firma del Consigliere: Sassi

7863 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l’erogazione delle prestazioni sanitarie e la tutela della popolazione durante i lavori di ristrutturazione del comparto operatorio dell’Ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

7866 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare all’utenza del servizio ferroviario i disagi causati dal nuovo orario ferroviario, con particolare riferimento ai pendolari che si recano a Bologna. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

7869 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza, in località Cavone nel comune di Lizzano in Belvedere, di individui vestiti da truppe da montagna delle Waffen-SS. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri, Prodi, Marchetti Francesca, Caliandro

7870 - Interrogazione a risposta scritta circa le responsabilità connesse all’inondazione causata, nella Bassa modenese, dal fiume Secchia, e le azioni da attuare per evitare che tale evento si ripeta. A firma del Consigliere: Galli

7871 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare le emissioni odorigene presenti a Borgo Val di Taro. A firma della Consigliera: Gibertoni

7872 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti l’acquisto da parte dell’AUSL della Romagna di ambulanze e di automedicalizzate. A firma del Consigliere: Bertani

7875 - Interrogazione risposta scritta circa procedure concorsuali per l’assunzione di Operatori Socio Sanitari (OSS) destinati a strutture sanitarie di Bologna, Ferrara e Imola. A firma del Consigliere: Fabbri

7882 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere problematiche riguardanti la manutenzione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7883 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per facilitare il rifornimento di carburante per i mezzi sanitari utilizzati dal sistema sanitario regionale ed evitare le attuali criticità. A firma della Consigliera: Sensoli

7886 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti il diritto all'assistenza delle persone disabili ed il pagamento per i servizi in situazioni di ISEE pari a zero o particolarmente basso. A firma del Consigliere: Galli

7891 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per fronteggiare la situazione di emergenza ed i danni causati dall'esondazione del fiume Reno, con particolare riferimento al cantiere nell'argine di Castel Maggiore. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7892 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della Strada Provinciale 91 ed il consolidamento dell'abitato della frazione di Vaglie, nel Comune di Ventasso (RE). A firma del Consigliere: Torri

7899 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte alla situazione di sovraffollamento dei Pronto Soccorso e per alleviare il carico di lavoro gravante sui relativi operatori. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7900 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di pagamento presso l'AUSL di Bologna delle ore di straordinario effettuare dai dipendenti. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7906 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti problematiche relative al ricordo dei Martiri delle foibe ed all'esodo giuliano-dalmata. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7908 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare, anche tramite incentivi e ulteriori fondi, l’incremento degli infortuni sul lavoro, con particolare attenzione al settore agricolo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7911 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di persone, probabilmente senzatetto, che soggiornano negli spazi dell’Ospedale S. Maria della Scaletta di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7914 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare il depotenziamento dell’Ospedale di Mirandola, con particolare riferimento al reparto di Ortopedia. A firma del Consigliere: Galli

7916 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti le procedure di selezione per il conferimento degli incarichi di direttore generale delle Aziende e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

7921 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare condizioni di visita adeguate per i pazienti che devono effettuare una risonanza magnetica all’Ospedale di Baggiovara. A firma del Consigliere: Bargi

7928 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti la diffusione dei cinghiali ed il risarcimento dei relativi danni. A firma dei Consiglieri: Rontini, Molinari

7931 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’evento Foibe e Fascismo organizzato a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

7939 - Interrogazione a riposta scritta circa le azioni da attuare per garantire l’illuminazione notturna nei parcheggi pubblici, con particolare riferimento a quello dell’Ospedale Maggiore di Parma sito in via Volturno. A firma del Consigliere: Rainieri

7947 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni, funzioni e procedure riguardanti la Banca delle Cornee. A firma del Consigliere: Galli

7949 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti progetti di tracimazione controllata del fiume Po, con particolare riferimento alle esondazioni di ritorno. A firma dei Consiglieri: Torri, Prodi

7950 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a fronte della scoperta, nel territorio collinare di Imola, di una scuola materna priva delle necessarie autorizzazioni all’apertura. A firma del Consigliere: Galli

7953 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti la realizzazione di interventi di integrazione sociale tramite la metodologia dell’autocostruzione totale in campo abitativo, con particolare riferimento alla situazione esistente a Filetto (RA). A firma del Consigliere: Bertani

7954 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’operatività del Comitato permanente sottoprodotti. A firma della Consigliera: Rontini

7966 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per l’attivazione, presso l’Aeroporto Marconi di Bologna, di un presidio medico stabile. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

7968 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare il fenomeno del ritiro sociale volontario, denominato “Hikikomori”, con particolare riferimento ai giovani ed al mondo della scuola. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

7974 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a fronte di maltrattamenti perpetrati nei confronti di anziani ospiti in una struttura, con particolare riferimento alla costituzione quale parte civile della Regione Emilia-Romagna nel relativo procedimento. A firma del Consigliere: Tagliaferri

7975 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e procedure riguardanti l’assunzione dei “navigator”, relativi ai centri per l’impiego, nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Galli

7976 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni, i controlli e le normative da porre in essere per evitare ulteriori casi di maltrattamenti di anziani non autosufficienti e minori ospitati in strutture, con particolare riferimento alla situazione esistente a San Benedetto Val di Sambro. A firma del Consigliere: Galli

7977 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rendere obbligatoria la presenza di un defibrillatore in ogni istituto scolastico. A firma del Consigliere: Galli

7980 - Interrogazione risposta scritta circa le azioni da attuare a seguito del rifiuto all’iscrizione di un ragazzo con disabilità presso un istituto scolastico di Sassuolo. A firma del Consigliere: Sassi

7981 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare i maltrattamenti di anziani ospiti di strutture e per istituire delle "Comunità Alloggio Sociale per Anziani autosufficienti" che offrano residenzialità di tipo sociale. A firma della Consigliera: Gibertoni

7982 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'hub piacentino di GLS, il rispetto del principio di legalità e la salvaguardia dell'economia regionale. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi

7985 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante i lavoratori del comparto sanità esposti a radiazioni ionizzanti. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8029 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a seguito dei procedimenti relativi all’uso di sostanze nocive nell’ambito di lavori di asfaltatura di strade. A firma della Consigliera: Gibertoni

8031 - Interrogazione risposta scritta circa la situazione riguardante i lavori di asfaltatura di strade realizzati con l’uso di sostanze nocive per la salute. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8037 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per individuare le cause e le responsabilità relative alla rottura dell’argine del fiume Reno. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8050 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori della azienda SELTA S.p.A. A firma del Consigliere: Rancan

8051 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare i disservizi ed i disagi per l’utenza della linea ferroviaria Ravenna-Bologna. A firma della Consigliera: Rontini

8053 - Interrogazione risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell’istituto bancario B.P.E.R. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8062 - Interrogazione a risposta scritta circa l’applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale riguardante l’obbligo di pubblicazione, per tutti i dirigenti pubblici, dei dati sul reddito e sul patrimonio. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8067 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per monitorare l’attività delle cooperative in appalto nel settore della distribuzione nel territorio di Bologna, con particolare riferimento alla situazione riguardante Zara. A firma del Consigliere: Taruffi

8083 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attivazione di una sezione a indirizzo sportivo sperimentale per gli sport invernali presso la sede associata di Pievepelago dell’Istituto Cavazzi di Pavullo nel Frignano. A firma della Consigliera: Serri

8084 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

8090 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per velocizzare i tempi di completamento delle procedure per la ricostruzione post sisma, con particolare riferimento alle richieste non ancora evase. A firma del Consigliere: Galli

8091 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare il commercio abusivo di fiori e piante. A firma della Consigliera: Rontini

8096 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per giungere alla costituzione, sul territorio regionale, di case-famiglia protette da destinare alle madri carcerate ed ai loro figli. A firma del Consigliere: Bertani

8109 - Interrogazione a risposta scritta circa segnalazioni di criticità riguardanti il ponte sul fiume Reno, a Sasso Marconi. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8115 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire livelli adeguati di sicurezza alle reti ferroviarie regionali meno interconnesse. A firma del Consigliere: Pettazzoni

 

In data 2 aprile 2019 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”, alla interrogazione oggetto n. 8066:

8066 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa questioni e procedure riguardanti una associazione che gestisce un centro culturale islamico, a Forlì. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

In data 10 aprile 2019 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche economiche”, alla interrogazione oggetto n. 8132:

8132 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le azioni da porre in essere per valorizzare la presenza sul territorio del Centro ENEA del Brasimone. A firma del Consigliere: Facci

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

8127 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti il blocco dell’indicizzazione delle pensioni. A firma del Consigliere: Galli

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno:

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Politiche economiche”, nella seduta del 10 aprile 2019, ha esaminato la petizione oggetto n. 7315

 

7315 - Petizione popolare per chiedere di far cessare le inserzioni pubblicitarie sonore in spiaggia. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 95 dell’11 10 18)

 

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 22/03/2019 all’11/04/2019

 

DPGR n. 31 del 22/03/2019

Sostituzione di un componente del Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse di cui all’art. 15 della L.R. n.23 del 2011.

DPGR n. 33 del 26/03/2019

Modifica integrazione della composizione del Nucleo regionale Conti Pubblici Territoriali (CPT) dell'Emilia-Romagna.

DPGR n. 34 del 27/03/2019

Procedimento di estinzione per inerzia dell'IPAB "Fondazione Guadagnini" di Palanzano (PR) - Nomina Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.

DPGR n. 37 del 01/04/2019

Modifica della composizione della Conferenza Regionale dei Comuni aventi sede universitaria, istituita con decreto del Presidente G.R. n. 243/07, ai sensi dell'art. 5 della L.R. 15/07 e ss.mm.ii.

DPGR n. 44 del 11/04/2019

Modifica della composizione della Consulta regionale degli studenti istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/2008, ai sensi della L.R. n. 15/2007 e s.m.i.

(Comunicazioni n. 82 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2019/905 del 15/04/2019)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

 

Espandi Indice