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246.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 29 MAGGIO 2019

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Svolgimento di interpellanze

(Interpellanza oggetto 8218 - Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 8266

Interpellanza circa le azioni da attuare per monitorare e contrastare la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel Po e nei territori regionali. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (PD)

GAZZOLO, assessore

BERTANI (PD)

 

OGGETTO 7433

Risoluzione per impegnare la Giunta a proporre, previa concertazione con le Associazioni ed i Comuni, le modifiche alla LR 41/1997 necessarie ad improntare efficaci forme di incentivazione alle imprese del piccolo commercio, stanziando altresì adeguate risorse di bilancio. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Bagnari, Calvano, Zappaterra, Boschini, Lori, Rontini, Marchetti Francesca, Rossi, Caliandro, Sabattini, Campedelli, Cardinali, Serri, Zoffoli

(Discussione e approvazione I e II parte)

PRESIDENTE (Saliera)

TARASCONI (PD)

BERTANI (M5S)

SERRI (PD)

TORRI (SI)

FACCI (FdI)

TARUFFI (SI)

BERTANI (M5S)

TARASCONI (PD)

FACCI (FdI)

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 7593

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Ministero competente affinché, nel più breve tempo possibile, venga valorizzata la figura del laureato in scienze motorie attraverso un provvedimento legislativo finalizzato al riconoscimento di tale figura professionale, attivandosi inoltre nei confronti del Governo affinché i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria adattata possano essere fiscalmente detraibili al pari di altre spese mediche. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca, Caliandro, Lori, Boschini, Poli, Mumolo, Taruffi, Torri, Prodi, Rossi, Tarasconi, Rontini, Ravaioli, Bagnari, Cardinali, Iotti, Zappaterra, Zoffoli, Sabattini, Serri, Soncini, Mori

(Discussione e approvazione I e II parte)

PRESIDENTE (Saliera)

CALVANO (PD)

FACCI (FdI)

BERTANI (M5S)

CALVANO (PD)

CALVANO (PD)

 

OGGETTO 7558

Risoluzione per impegnare la Giunta ad aggiungere punti vendita TPER (anche a rotazione settimanale) nei principali bacini d'utenza e punti strategici, per agevolare quindi la fruibilità ed accessibilità al servizio di rilascio di nuovi abbonamenti (con tessera Mi muovo), anche ai pendolari più distanti dai punti vendita già esistenti. A firma del Consigliere: Pettazzoni

(Rinvio)

 

OGGETTO 8393

Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare la congruità dell’offerta di TPER relativamente agli sportelli presso cui attivare l’abbonamento del trasporto pubblico, valutando, laddove necessario, l’apertura di ulteriori punti vendita per agevolare la fruibilità e accessibilità al servizio anche ai pendolari più distanti. A firma del Consigliere: Paruolo

(Presentazione e rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 2464

Risoluzione per riservare un congruo numero di parcheggi ai malati oncologici durante i giorni di terapia o di visita presso le strutture sanitarie del territorio regionale e per promuovere opportune azioni tra le Aziende sanitarie, gli Enti locali ed i gestori dei parcheggi per uniformare i vari aspetti riguardanti la mobilità sostenibile di tali persone. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

ZOFFOLI (PD)

FACCI (FdI)

BERTANI (M5S)

FACCI (FdI)

BERTANI (M5S)

 

OGGETTO 8380

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché si possa giungere al più presto ad una piena attuazione della legge 3/2018 con il riconoscimento delle figure professionali di osteopata e chiropratico. A firma del Consigliere: Torri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 6153

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di assistenza a favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno famigliare, a sostenere il progetto "CoHousing Ragione Sociale" ponendo in essere, per quanto di propria competenza, gli atti necessari per favorirne la realizzazione, riservando inoltre, particolare attenzione alla promozione ed agevolazione di iniziative di carattere familiare o di piccole comunità. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

GALLI (FI)

SABATTINI (PD)

GALLI (FI)

 

OGGETTO 8307

Risoluzione per chiedere alla Giunta, in relazione alla propria normativa, se nel caso concreto, stante l'imminenza della stagione estiva le problematiche evidenziate in termini di divieto assoluto di gioco per i minori di anni 18, nonché per i previsti obblighi a carico dei gestori delle sale di intrattenimento che comporteranno evidenti ricadute economiche su centinaia di attività economiche, non intenda prevedere una sospensione di alcuni mesi dell'efficacia del provvedimento al fine di permettere un migliore approfondimento delle problematiche emerse, oltre che lo svolgimento della stagione estiva da parte di attività economiche di ampia rilevanza per la ricettività turistica di numerose località della regione. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

FACCI (FdI)

GALLI (FI)

RAVAIOLI (PD)

BERTANI (M5S)

FACCI (FdI)

GALLI (FI)

FACCI (FdI)

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 8231

Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire il tema del risparmio idrico in agricoltura tra le priorità di primo livello e, conseguentemente, ad adeguare, in aumento, i finanziamenti rivolti a tale finalità, anche richiedendo al Governo nazionale un analogo atteggiamento. A firma del Consigliere: Sassi

(Rinvio)

PRESIDENTE (Saliera)

SASSI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 7495

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere un Tavolo congiunto con la Regione Lombardia, Trenord, Trenitalia e le Associazioni di Pendolari per condividere informazioni e prospettive sulla situazione in atto ed elaborare congiuntamente soluzioni adeguate per quanto di comune interesse. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Calvano, Lori, Cardinali, Caliandro, Rontini, Poli, Iotti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

TARASCONI (PD)

 

Sull’ordine dei lavori

(Risoluzione oggetto 7558 - Rinvio)

(Progetto di legge oggetto 6268 - Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Saliera)

LIVERANI (LN)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 8307

Emendamenti oggetti 7433 - 7593 - 2464

Comunicazione prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 10

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 246 del giorno 29 maggio 2019.

Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini.

Sono assenti i consiglieri Rancan e Sensoli e gli assessori Bianchi, Costi, Petitti, Venturi e Corsini.

 

Svolgimento di interpellanze

(Interpellanza oggetto 8218 - Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Come concordato nella seduta antimeridiana di ieri, iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interpellanze.

Mi è stato appena comunicato che il consigliere Bertani, in accordo con l’assessore, ha concordato di rinviare la 8218.

 

OGGETTO 8266

Interpellanza circa le azioni da attuare per monitorare e contrastare la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel Po e nei territori regionali. A firma del Consigliere: Bertani

 

PRESIDENTE (Saliera): Svolgiamo la 8266: interpellanza circa le azioni da attuare per monitorare e contrastare la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel Po e nei territori regionali.

La parola al consigliere Bertani.

Risponde l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

La parola, in effetti, è complicata. I PFAS sono dei composti perfluoroalchilici, praticamente non biodegradabili, che sono usati da decenni come impermeabilizzanti o antimacchia per pellami, abiti e scarpe, ma anche come i famosi antiaderenti per le padelle, il teflon e le carte da forno. Questi composti sono saliti agli onori della cronaca già da qualche anno in Veneto e nella zona della Miteni a Trissino, dove questa azienda ha inquinato le falde acquifere e dove sono cominciate delle campagne di screening e si è, purtroppo, scoperto che molte persone hanno valori impressionanti di PFAS nel sangue, PFAS che rimane nel corpo, si accumula nell’organismo e dà problemi di natura sanitaria.

Da notizie di stampa abbiamo appreso che l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto ha fatto delle analisi, in particolare in località Corbola, ai confini tra Lombardia, Veneto e la nostra regione, sia a monte che a valle, e hanno riscontrato dei valori molto alti di un PFAS di nuova generazione, il C6O4.

È importante sapere se anche noi abbiamo fatto queste rilevazioni e se rileviamo anche noi questo problema, perché questo fa supporre che a monte, probabilmente, ci siano fonti di inquinamento importanti. Tra l’altro per noi il Po è fonte di approvvigionamento sia per quanto riguarda il potabilizzatore della Standiana, dalla quale, tramite un processo di potabilizzazione e purificazione otteniamo acqua da immettere poi per il consumo umano, e anche per il CER, per il Canale Emiliano Romagnolo che poi viene utilizzato per l’irrigazione, o anche, dopo appositi trattamenti, per il consumo umano.

Vorrei sapere quindi se la Giunta ha intenzione di attivare, o ha attivato un monitoraggio straordinario per identificare questo tipo di composto, se non ritiene che anche in regione Emilia-Romagna sia il caso di cominciare a fare un’indagine epidemiologica sulla popolazione nelle zone limitrofe, o comunque nelle zone che possono accedere a quel tipo di acqua, se abbiamo appunto fatto degli approfondimenti, cosa avete risposto, o se state rispondendo alla regione Veneto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola all’assessore Gazzolo, prego. Ha otto minuti.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente e consigliere Bertani.

Il composto identificato come C6O4, rilevato dalla regione Veneto e segnalato dall’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, è uno dei 4.730 composti poli e perfluoroalchilici che appartengono alla famiglia dei PFAS.

Tale composto, inizialmente rinvenuto nelle acque sotterranee del sito della Miteni di Trissino, nel quale veniva prodotto, è stato rilevato da ARPAV Veneto anche in tre stazioni di acque superficiali dell’Asta del Po, nelle quali, per ragioni idrogeologiche, tale presenza non è ascrivibile all’inquinamento generato dallo stabilimento Miteni, e fa supporre un apporto proveniente da altre fonti.

I PFAS, come diceva il consigliere, sono composti di sintesi persistenti, utilizzati dall’industria per l’impermeabilizzazione di superfici e sono entrati prepotentemente nella cronaca per i fatti rilevati in Veneto, dove gli scarichi dell’azienda Miteni hanno determinato un inquinamento diffuso, sia delle acque superficiali che delle acque di falda impiegate per uso idropotabile, con concentrazioni rilevate anche di tre-quattro ordini di grandezza superiori ai limiti di legge.

Vengono utilizzati dagli anni Cinquanta, nel trattamento dei tappeti, nella produzione di carta e cartone, per uso alimentare, per rivestire le padelle antiaderenti e nella produzione di abbigliamento tecnico, in particolare, per le loro caratteristiche oleo e idrorepellente, ossia di impermeabilizzazione.

La loro presenza nelle acque superficiali dipende sia da fonti puntuali, come l’azienda Miteni in Veneto e Solvay in Piemonte, che producono specificatamente il composto C6O4 e dipendono anche da fonti diffuse in quanto sono rilasciati nelle acque di lavaggio di utenze domestiche.

La normativa europea e la normativa italiana prevedono dei limiti ambientali per alcune di queste sostanze distinti per acque superficiali e acque sotterranee. Questi limiti sono molto bassi, dell’ordine di nanogrammi, e distinti per ciascuna sostanza normata e per l’insieme dei PFAS normati.

In Emilia-Romagna il monitoraggio di tutte le sostanze perfluoroalchiliche richieste dalla normativa ambientale vigente ha avuto avvio nel 2018, in ottemperanza alle normative di riferimento, in particolare il decreto legislativo n. 172 del 2015 per le acque superficiali e il DM del luglio 2016, in raccordo con il programma straordinario richiesto dal Ministero dell’ambiente e coordinato da ISPRA.

In particolare, nel 2018 sono stati analizzati sei campioni di acque superficiali e sei campioni di acque sotterranee. Trattandosi di analisi complesse, che richiedono strumentazione di alta specializzazione, stante le bassissime concentrazioni da determinare, appunto nanogrammi e frazioni di nanogrammi, ARPAE, la nostra agenzia ambientale, ha provveduto ad aggiornare strumenti e accessori analitici per poter far fronte a queste richieste.

Sulla base della campagna di misura del 2018 e per individuare meglio le situazioni ove porre attenzione con il monitoraggio è stata condotta l’analisi di rischio secondo lo schema concordato con ISPRA (disamina pratiche AIA e AUA, sorveglianza territoriale).

Nel 2019 ha avuto avvio il monitoraggio ordinario con previsione di 42 stazioni di acque superficiali fluviali e due stazioni di acque superficiali lacustri, con frequenza trimestrale, per un totale di 200 campioni, 168 fluviali e 32 lacustri, con diverse profondità di campionamento.

Le analisi eseguite nel 2018 sui campioni di acque sotterranee per la qualità ambientale hanno avuto esito negativo. Si precisa che per alcune di queste nuove sostanze, tra le quali rientra il composto C6O4 riportato nell’interpellanza, non esiste un metodo specificamente dedicato e neppure standard di riferimento per l’attività analitica. Sarà, quindi, necessario omogeneizzare e definire operativamente delle metodologie di analisi nell’ambito delle attività che il Servizio nazionale di protezione ambientale ha già attivato per le sostanze emergenti.

Tale composto non è attualmente normato, né a livello nazionale né europeo in termini di standard di qualità nelle acque superficiali o sotterranee.

Stante la complessità della tematica in questione, dovuta soprattutto agli aspetti di incertezza relativi alle metodiche di campionamento e analisi, nonché alla valutazione degli effetti sanitari di questi composti, la Regione Emilia-Romagna ha chiesto che questa tematica venga affrontata in modo coordinato tra le Regioni afferenti al distretto padano, con il diretto coinvolgimento dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, costituendo in tempi brevi un tavolo di lavoro interregionale per la condivisione e l’armonizzazione delle attività già in essere presso le Regioni padane.

Per valutare la situazione generale che si è creata e poter dare le opportune risposte tecnico-scientifiche ai cittadini allarmati, appare necessario mettere in atto prontamente alcune iniziative per definire le modalità di trattamento delle acque reflue e i limiti legali agli scarichi compatibili con i volumi d’acqua dei corpi ricettori.

Per questo motivo, il sistema nazionale per la protezione ambientale (Agenzie ambientali e ISPRA) si è già attivato affinché possa essere finanziato uno studio specifico, a livello nazionale, finalizzato a caratterizzare gli scarichi degli impianti di trattamento acque e fanghi maggiormente significativi, in modo da poter stabilire un limite allo scarico per ciascuna di queste sostanze. Un primo riferimento per l’individuazione delle tipologie è già presente nella ricognizione già effettuata dal Servizio nazionale di protezione ambientale e inviata al Ministero dell’ambiente nel dicembre 2018 e alla messa a punto di metodiche analitiche per la quantificazione delle nuove sostanze.

Inoltre, le Autorità di distretto, con il supporto di SNPA, avviino, dopo l’ottenimento degli standard e la definizione dei protocolli analitici, un programma di ricognizione sulle nuove sostanze perfluoroalchiliche, compreso il C6O4, ai fini della classificazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, e sulla base dei risultati si definiscano programmi di misura specifici nei piani di tutela delle acque.

Permane, pertanto, massima attenzione sulla qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei, prestando attenzione alla valutazione delle pressioni, che possono generare situazioni di contaminazione sia dei corpi idrici interni alla regione sia del loro contributo alla qualità delle acque del Po.

Con il supporto di ARPAE, viene pianificata la rete di monitoraggio e l’attività analitica sia per il controllo delle sostanze prioritarie sia per quello delle sostanze emergenti, nel rispetto degli standard operativi preposti dagli organi competenti, aggiornando i protocolli analitici sulla base di tali indicazioni.

Per quanto riguarda le acque destinate al consumo umano, i PFAS non sono compresi tra i parametri da sottoporre a controllo, ai sensi del decreto legislativo n. 31/2001, in attuazione della direttiva 98/83 della Comunità europea relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. Non è previsto un valore limite per queste sostanze né vengono menzionati dal successivo decreto ministeriale del 14 giugno 2017, che modifica gli allegati secondo e terzo del decreto legislativo n. 31/2001.

Infatti, non essendo a tutt’oggi delineato il loro profilo tossicologico, al momento non ci sono dati sufficienti per poter effettuare una valutazione di rischio per l’uomo. Sia l’Istituto superiore di sanità che la Regione Veneto hanno indicato dei limiti nelle acque potabili che sono da considerarsi precauzionali. Attualmente il Parlamento europeo sta rivedendo la direttiva 98/83 relativa alle acque destinate al consumo umano. L’Italia, nel corso dei lavori della nuova direttiva, ha più volte espresso la rilevanza che i PFAS rivestono per la qualità e la sicurezza d’uso delle acque, anche in considerazione del loro grande utilizzo e della persistenza nell’ambiente e, soprattutto, dell’elevata solubilità.

I monitoraggi condotti da ARPAE nel 2018 sulle acque destinate al consumo umano hanno confermato la buona qualità dell’acqua di falda. Per quanto riguarda le acque superficiali, i valori sono in massima parte entro i limiti obiettivo, quindi i limiti precauzionali individuati dalla Regione Veneto. Non si sono evidenziati particolari problemi anche per l’acqua potabile. Il monitoraggio è stato esteso anche al 2019. Anche i gestori acquedottistici hanno attivato il monitoraggio dei PFAS, con particolare riferimento ad alcuni sistemi acquedottistici che attingono acque superficiali dal fiume Po. I monitoraggi condotti sino ad ora non hanno evidenziato contaminazioni da PFAS nel territorio della regione Emilia-Romagna.

Tali informazioni sono da aggiornare in considerazione della presenza di C6O4 in acque destinate al consumo umano rilevata nella Regione Veneto. Su tale sostanza, che si differenzia chimicamente dai composti maggiormente investigati della famiglia dei PFAS, come dicevo, non ci sono a tutt’oggi numerosi dati sulla sua tossicità.

Alla luce di quanto sopra espresso, la direzione sanità intende proseguire i monitoraggi già avviati sui PFAS nelle aree potenzialmente coinvolte e attivare un monitoraggio conoscitivo per la ricerca del C6O4 non appena in possesso di quanto necessario.

Concludo dicendo che, per ottenere un quadro informativo globale sulla possibile contaminazione di tali sostanze nei territori delle regioni, a cui sono state inviate le segnalazioni dal Veneto, sono stati attivati i tavoli tecnici tra le agenzie ambientali atti a creare sinergia tra le strutture regionali, ambientali e sanitarie, potenzialmente coinvolte e competenti in materia. Parallelamente il ministero dell’ambiente, in una riunione a cui ho partecipato insieme ai colleghi del bacino padano, ha preso impegno per l’attivazione di un tavolo istituzionale a cui partecipano, con il ministero stesso, l’Istituto superiore di sanità, ISPRA, con il Sistema nazionale di protezione ambientale e la Regione Veneto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Gazzolo.

Prego, consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Sono parzialmente soddisfatto, nel senso che la disamina di tutto quello che sta facendo la regione ci dice che finalmente, almeno dal 2018 abbiamo cominciato a campionare anche noi i PFAS. Lo avevamo sollecitato anche noi durante la legislatura.

Sono un po’ preoccupato per le tempistiche, nel senso che se cominciamo a mettere in fila l’introduzione dei limiti allo scarico, rischiamo di arrivare quando i buoi sono già scappati, perché questi composti sono nuovi e la normativa ovviamente si aggiorna con tempi non rapidi.

Se dobbiamo aspettare che vengano definite, insieme a tutte le altre regioni, le metodiche analitiche, oppure che noi ci dotiamo di attrezzature specifiche, anche qui i tempi si allungano. La preoccupazione è essenzialmente questa, ad oggi: l’aspetto principale, secondo noi, è quello degli eventuali PFAS nelle acque potabili. I limiti precauzionali della regione Veneto, mi sembra di capire che oggi sono lo standard riconosciuto, perché non essendoci altro, ad oggi, avendo loro un’esperienza maggiore, sono i limiti precauzionali che hanno introdotto.

Io spero che la regione continui e faccia il monitoraggio su quei limiti precauzionali. Mi sembra di capire che non abbiamo problemi nelle acque di falda, ma sulle superficiali qualche problema potrebbe esserci, quindi il monitoraggio sulle acque superficiali, quindi sulla potabilizzazione, deve essere costante e rapido, anche aggiornandoci al C6O4.

Del resto, è vero che non ci sono dati sanitari, però i PFAS sono degli interferenti endocrini, che hanno tutta una serie di conseguenze.

L’invito quindi che io faccio alla regione è che tramite questi tavoli, la regione si attivi rapidamente, perché il monitoraggio deve essere continuo e costante e le informazioni anche chiare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

 

OGGETTO 7433

Risoluzione per impegnare la Giunta a proporre, previa concertazione con le Associazioni ed i Comuni, le modifiche alla LR 41/1997 necessarie ad improntare efficaci forme di incentivazione alle imprese del piccolo commercio, stanziando altresì adeguate risorse di bilancio. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Bagnari, Calvano, Zappaterra, Boschini, Lori, Rontini, Marchetti Francesca, Rossi, Caliandro, Sabattini, Campedelli, Cardinali, Serri, Zoffoli

(Discussione e approvazione I e II parte)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora procediamo con gli atti di indirizzo.

Oggetto 7433: Risoluzione per impegnare la Giunta a proporre, previa concertazione con le associazioni ed i Comuni, le modifiche alla legge regionale 41/97 necessarie ad improntare efficaci forme di incentivazione alle imprese del piccolo commercio, stanziando altresì adeguate risorse di bilancio, a firma dei consiglieri Tarasconi, Molinari, Bagnari, Calvano, Zappaterra, Boschini, Lori, Rontini, Marchetti Francesca, Rossi, Caliandro, Sabattini, Campedelli, Cardinali, Serri, Zoffoli.

Su tale oggetto insistono due proposte di emendamento a firma della consigliera Sensoli.

Apriamo il procedimento di discussione generale.

Discussione generale sul documento: dieci minuti per consigliere.

Chi chiede la parola?

 

(interruzione)

 

È la 7433, a firma dei consiglieri Tarasconi, Molinari, Bagnari. Sono le modifiche alla legge 41/97 necessarie per forme di incentivazione alle imprese del piccolo commercio. Ci siamo? Bene.

Chi chiede la parola?

La collega Tarasconi.

 

TARASCONI: Chiedo scusa, presidente. Grazie.

In realtà questa risoluzione era stata presentata un po’ di tempo fa e siamo già ben oltre, nel senso che è stato pubblicato un bando. Ringrazio la Giunta e l’assessore Corsini. Credo che il piccolo commercio sia la vitalità dei nostri centri storici. Ovviamente, per far fronte a quello che è stato l’avvento della grande distribuzione, l’unico modo che hanno i commercianti e quindi il piccolo commercio di cercare di migliorare le loro condizioni è quello di entrare nel mondo digitale.

La richiesta era quella di dare degli incentivi al piccolo commercio per potersi formare e per poter avere gli strumenti per combattere nel mondo attuale del commercio per quanto riguarda la digitalizzazione.

Come dicevo prima, il bando è stato pubblicato. Non so quali siano gli emendamenti della consigliera Sensoli. Magari li guardiamo insieme e poi vediamo.

Mi state guardando male. Perché?

 

(interruzione)

 

No, non li ho. Però, adesso li cerco. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ci sono altre richieste?

Consigliere Bertani, prego. In discussione generale, sempre.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

La risoluzione, di per sé, tratta un tema sul quale siamo d’accordo, temo però che trattiamo un tema, anche qui, come dicevo prima, quando i buoi sono scappati.

Abbiamo lasciato uccidere i piccoli centri commerciali, i piccoli esercizi, lasciando una liberalizzazione selvaggia dei grandi centri commerciali, quindi degli iper, superfici grandi e medie, in tutti i comuni della nostra regione. A quel punto, è ovvio che i piccoli esercizi commerciali e quelli di prossimità hanno subìto una concorrenza troppo pesante e troppo forte, che ha causato in tanti centri storici della nostra regione la chiusura di molti esercizi, ovviamente complice anche la crisi e il commercio elettronico. Ma questo è iniziato quando si è voluto pesantemente favorire le medie e le grandi superfici commerciali. Quindi, oggi intervenire per aiutare i piccoli commercianti va bene, ma purtroppo ritengo che sia un po’ tardi.

Riteniamo che nell’impegno (questo è l’emendamento della collega) sia importante attivare un confronto regionale che comprenda gli Enti locali, i rappresentanti dei consumatori, le confederazioni dei commercianti e le organizzazioni dei sindacati, perché insieme bisogna cercare di arginare queste criticità del settore commerciale, anche perché il tema sta avanzando con forza perché anche i grandi centri commerciali in questo momento sono in crisi. Se guardate le considerazioni nei bilanci, ad esempio, di Coop Alleanza 3.0, stanno rivedendo anche loro un metodo di commercio, un metodo di vendita che sta entrando in crisi. Pensate alla desertificazione dei grandi centri commerciali che si è avuta negli ultimi anni negli Stati Uniti. Questa onda sta arrivando anche da noi. Per questo va ripensata in maniera importante la dimensione dei centri commerciali. Quindi, aiutare a far ripartire i piccoli commercianti serve anche a recuperare il danno che è stato fatto loro, ma anche a prevenire e a rivedere quello che sta per succedere in futuro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Prego, consigliera Serri.

 

SERRI: Grazie, presidente.

Solo per rafforzare ciò che è scritto, la filosofia della risoluzione. È chiaro, il commercio è uno dei settori che più si è trasformato, che più ha subìto trasformazioni proprio a causa del cambiamento delle abitudini dei cittadini e dei consumatori. Quindi, la strada dell’innovazione, del sostegno alla digitalizzazione è la strada giusta, è la strada che questa Regione ha già percorso, perché abbiamo fuori un bando, proprio in questo momento, che incentiva questo settore.

Credo che ci sia, però, un tema anche di sensibilizzazione forte del settore commerciale. Ovviamente, l’innovazione passa attraverso anche elementi di carattere culturale. Tra l’altro, voglio citare non solo il bando della digitalizzazione, ma anche l’uscita, che dovrebbe essere imminente, del bando sui poli funzionali per le aree dove c’è difficoltà a mantenere le attività commerciali. “Attività commerciali” vuol dire tenere vivi dei luoghi e vuol dire anche socializzazione. Quindi, non è solo un servizio di tipo commerciale rivolto ai cittadini.

Su questo tema, la strada intrapresa in questo ultimo anno dalla Regione, che si sta realizzando attraverso anche azioni concrete con i bandi (uno già uscito e l’altro in uscita), credo sia la strada giusta. Bisogna continuare su questa strada, ovviamente, destinando risorse proprio nell’ottica di mantenere presenti attività anche di piccole entità commerciali, anche nei luoghi più decentrati che rischiano davvero di rimanere sforniti di ogni servizio commerciale, ma soprattutto, anche mantenendo una certa vivacità nei nostri centri, nelle nostre comunità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Serri.

La parola al consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Anche da parte mia, vorrei prima di tutto esprimere condivisione rispetto all’impegno che si chiede nel documento e al principio che sta alla base, ovvero, il sostegno del piccolo commercio e la proposta di azioni concrete, che consentano appunto di sostenerlo, di sostenerlo nella pratica e di sostenerlo con misure, come ad esempio quella della digitalizzazione, che sicuramente sono utili e di attualità.

Da una parte è vero, rispetto alla data in cui è stata presentata, come ricordava anche la consigliera Tarasconi, in parte la risoluzione è superata. Allo stesso modo, non ci si devono nascondere le criticità che il piccolo commercio nella nostra regione, ma non soltanto, sta vivendo. Questa come altre misure, credo però sia importante portarla avanti: atti di indirizzo e bandi, come quelli che venivano richiamati, tanto sulla digitalizzazione quanto sugli esercizi polifunzionali, proprio per riconoscere non soltanto il valore economico che il commercio, e nella fattispecie il piccolo commercio ha, ma anche il valore sociale che per le comunità hanno i piccoli esercizi che sono, soprattutto nelle periferie, ma in generale anche nei quartieri delle città, anche punti di ritrovo e punti di riferimento per la vita sociale.

Questo va riconosciuto con misure concrete e penso vada riconosciuto anche con una riflessione più ampia, che coinvolge appunto i modelli di consumo, la programmazione urbanistica e territoriale. Da questo punto di vista, penso che nella nostra regione, come in ambiti più larghi, in ambito nazionale, serva un ripensamento rispetto alle tendenze che si sono seguite fino ad ora, che hanno visto favorire la grande distribuzione e un certo modello di sviluppo.

Un ripensamento, come ricordava anche il collega Bertani, nei fatti è già in atto anche da parte dei soggetti più importanti di questa catena. Compete, però, prima che a loro alla politica, ripensare certi elementi e far seguire appunto a dei bandi che sono puntuali e che possono essere di aiuto, una riflessione che sia politica in senso alto, e che veda un sostegno effettivo anche nel lungo periodo a questo tipo di attività e, di conseguenza, a un modello sociale e di comunità che mostra diverse tensioni nella nostra Regione come altrove. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Non ho altri iscritti in discussione generale.

Facci Michele, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Ritengo doveroso intervenire su questa risoluzione perché è una risoluzione che non può passare inosservata, soprattutto nei confronti di chi, come noi, ha sempre cercato da questi banchi di avere un occhio di riguardo per le aziende familiari, per le attività con pochi dipendenti, per il cosiddetto “piccolo commercio” che è tanto importante soprattutto nelle realtà più periferiche, nelle realtà montane. Nelle grandi città le piccole attività sono spesso un presidio alla desertificazione dei quartieri, sono spesso un punto di riferimento per intere borgate.

Si tratta, però, di capire come siamo arrivati, perché siamo arrivati oggi a dover reclamare delle misure di attenzione, delle misure di supporto. Forse perché prima questa attenzione non c’era, forse perché prima l’attenzione era la grande distribuzione, forse perché una certa logica imprenditoriale delle cooperative, del mondo della cooperazione, portava a far crescere ipermercati come funghi, senza considerare le conseguenze che avrebbero avuto sulla tenuta del piccolo commercio, della rete locale di attività commerciali, nell’equilibrio con i negozi di vicinato.

Questa logica di favorire gli ipermercati, favorire la grande distribuzione, prevedendo anche, ovviamente, tutta una serie di infrastrutture dedicate perché, laddove venivano realizzati ipermercati, si modificavano le infrastrutture per poter migliorare l’accessibilità, mentre specie nelle piccole borgate o nelle piccole realtà montane o anche in certe realtà di quartiere le infrastrutture rimanevano sempre quelle, anzi spesso abbandonate o, comunque, trascurate.

Quindi, è chiaro che con una serie di politiche che la sinistra ha fatto, visto che è la sinistra che amministra questi territori, ha creato squilibri sul territorio, e oggi si cerca di correre ai ripari, dicendo che effettivamente bisogna prevedere forme di incentivazione, stanziando anche adeguate risorse di bilancio. Allora, vi dico: benvenuti, finalmente un po’ di sensibilità verso un mondo che reclama da tempo attenzione, reclama da tempo attenzione. Anzi, questa risoluzione ci sembra un po’ come il tentativo di tamponare con un dito la falla nella diga che perde e tracima acqua.

Non possiamo non essere d’accordo su questo, ma diciamo che ci sono delle cause, ci sono delle cause specifiche, che hanno precise forme di responsabilità, hanno precise scelte a monte. Se oggi penso che sono in continua espansione realtà come quella della grande distribuzione, dico che forse è il caso di rivedere tutto quanto, e non solo prevedere adeguate risorse in bilancio.

Oggi, peraltro, questa situazione è stata aggravata, inevitabilmente, dal commercio on-line, arrivando quindi, naturalmente, a uno squilibrio esagerato anche con la diffusione del commercio on-line, ma le motivazioni, le ragioni, il punto di partenza è proprio il fatto che per tanti anni sui territori, a partire dalla politica regionale, per arrivare alle politiche degli Enti intermedi, le Province prima, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni poi, è stata favorita la grande distribuzione, spesso a ridosso dei centri storici o addirittura dentro i centri storici. Basta guardare Bologna, e non dico altro. La polemica è antica sul fatto che una realtà che doveva avere una destinazione non commerciale è stata di punto in bianco, con un colpo di magia, trasformata in un ipermercato a tutti gli effetti nel cuore del centro storico di Bologna.

Queste sono scelte che, alla fine, vengono pagate dal piccolo commercio, che improvvisamente ‒ complici, ovviamente, tassazioni che non sono state modificate, complici tutta una serie di congiunture, anche esterne, di un certo tipo ‒ non riesce più a sopravvivere.

Il provvedimento è tardivo. Noi ci asterremo su questa risoluzione. Ci asterremo perché lo riteniamo un provvedimento tardivo, un provvedimento che in qualche modo vuole provare a mettere una pezza in uno strappo, in un buco che avete contribuito a fare con le vostre politiche, che non hanno tenuto in considerazione mai il piccolo commercio. Certo che siamo favorevoli al sostegno al piccolo commercio, che vi siano maggiori risorse a bilancio, ma che vi siano politiche a monte differenziate. Non basta prevedere maggiori risorse. Bisogna prevedere politiche concrete strutturali di lunga durata, non provvedimenti spot o palliativi.

Questo è il motivo per il quale questa risoluzione la condividiamo nella parte finale, quella di doverlo sostenere. Io dico che se oggi siamo arrivati a questo è perché non c’è stata da parte di questo ente, soprattutto come realtà, come soggetto istituzionale principale e, ovviamente, titolare di un potere di incidenza rilevante, non c’è stata ‒ dicevo ‒ la giusta attenzione. Quindi, è un provvedimento tardivo. È un provvedimento sicuramente necessario, ma ‒ ripeto ‒ è tardivo e non è certamente sufficiente. Occorrono politiche strutturali ben più serie per sostenere il piccolo commercio, specie nelle aree periferiche e nelle aree montane.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

La parola al consigliere Taruffi. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

L’impegno per il sostegno, la promozione e la tutela del commercio e delle strutture commerciali, specie nelle zone periferiche, come quelle di montagna, credo che sia una delle linee che hanno contraddistinto l’azione amministrativa di questa Giunta, di questa maggioranza.

Ovviamente, chi mi ha preceduto ha voluto, nel suo intervento, ricondurre tutto alle responsabilità della presenza di cooperative, o di scelte politiche di un certo tipo. Sappiamo che qualunque cosa accada, è sempre colpa o della sinistra, o della cooperazione, quindi qualunque sia il problema, la responsabilità si individua sempre lì.

Io so che il consigliere Facci è molto legato a Salvini. Adesso deve riorientarsi, perché fino a qualche tempo fa era Salvini premier, oggi siamo Meloni, quindi dovrà riorientarsi. Però, detto questo, io credo che il problema sia serio e che vada affrontato con provvedimenti strutturali, come abbiamo provato a fare in questi mesi, in questi anni. Voglio ricordare che non da ultimo, la riduzione dell’IRAP per le attività produttive in montagna non è che non si rivolga anche, per non dire soprattutto, ai piccoli esercizi commerciali. Sappiamo, visto che avevamo anche introdotto un limite, quello di 5.000 euro come soglia sotto la quale assegnare la riduzione, che sostanzialmente stiamo dicendo che le piccole attività produttive tra cui gli esercizi commerciali, i piccoli esercizi polifunzionali di montagna sono quelli che più di ogni altro beneficeranno di questa riduzione. Penso alla legge che abbiamo fatto sul sostegno agli esercizi commerciali polifunzionali, agli esercizi di vicinato, legge che potrà essere implementata dal punto di vista delle risorse di bilancio. Questa risoluzione io la leggo soprattutto in questa direzione: abbiamo bisogno, a partire anche forse già dalla variazione di bilancio che avremo occasione di approvare a luglio, e comunque nel prossimo bilancio, quando verrà fatto e per chi ci sarà, sarà necessario finanziare ulteriormente quella legge che però esiste. Senza la legge non sarebbe stato possibile reclamare più risorse. Abbiamo infatti la possibilità di chiedere più risorse proprio perché abbiamo fatto una legge, e grazie a quella legge oggi noi dobbiamo impegnarci per stanziare maggiori risorse.

La riduzione dell’IRAP è una misura che anche da questo punto di vista può essere e deve, dal mio punto di vista, essere non solo prorogata, ma deve diventare strutturale, proprio perché abbiamo bisogno di manovre, di misure di carattere strutturale.

Però, dalla ricostruzione che è stata fatta da chi mi ha preceduto non possiamo eludere un tema che è grande come una casa, che riguarda il fatto che il mondo è cambiato e che esistono modalità attraverso le quali i cittadini oggi acquistano merci che vent’anni fa non esistevano e purtroppo, ovviamente, tutto il tema della presenza delle vendite on line, con tutto quello che ci gira intorno, compresa la presenza e la modalità attraverso la quale si organizza la presenza di strutture come quella di Amazon e compagnia cantante, con le ricadute anche in termini di qualità del lavoro, per intenderci, è un tema molto significativo, che non può essere eluso e che colpisce, purtroppo, soprattutto le aree periferiche per tante ragioni, le cui ricadute colpiscono soprattutto le aree periferiche.

Purtroppo, da questo punto di vista, sarebbero necessarie – dico “purtroppo” perché non ho grande fiducia che questo avvenga – politiche di carattere generale, quindi anche nazionali. Sarebbero necessarie politiche nazionali che riuscissero in qualche modo a individuare differenze tra la presenza e l’attività commerciale in determinate aree del Paese o in altre come quelle periferiche, in particolar modo penso alla montagna, ma non solo perché non è un problema che riguarda solo la montagna.

È ovvio che tutti i provvedimenti rispetto a un problema così significativo e articolato possono essere tardivi o possono essere incompleti, però, se il problema è sempre un altro, e se il problema è sempre che bisognava farlo prima e che siamo sempre in ritardo, questo vale sempre su tutto per ogni argomento. Ogni tanto uno potrebbe anche provare a dire che in questi anni sono stati adottati provvedimenti precisi, mirati, che stanno dando degli effetti, che daranno degli effetti e questa risoluzione si inserisce in un percorso che è quello che ho provato a descrivere e che credo aggiunga forza all’azione di chi, all’interno di quest’aula, ha richiesto e richiederà una particolare attenzione per le leggi, per l’attuazione concreta delle leggi che abbiamo approvato e per la dotazione finanziaria che quelle leggi meritano.

Spero che questo testo venga approvato con la più larga maggioranza possibile. Mi dispiace che chi mi ha preceduto abbia annunciato un voto di astensione, però noi siamo convinti che questa possa e debba essere la strada giusta sulla quale insistere e credo che più forze politiche e maggiore è la trasversalità con la quale si portano avanti questi provvedimenti e meglio è.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

Ora procediamo, se non ci sono altri in discussione generale, con la discussione generale sugli emendamenti.

Le proposte di emendamento sono tre (se n’è aggiunta una): due a firma della consigliera Sensoli e una a firma della consigliera Tarasconi.

Chi chiede la parola in discussione generale sugli emendamenti?

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Ovviamente l’impegno per incentivare, concertando con le associazioni e i Comuni, forme di incentivazione del piccolo commercio ci trova concordi. Non possiamo essere concordi sulla premessa, nel senso che nella premessa va ricordato che c’è stata una storia dietro al depauperamento del piccolo commercio e quella storia va ricordata e riconosciuta. L’aver dato troppa forza alle medie e grandi superfici è parte in causa, è causa di quel depauperamento, come lo sono anche altre cause. Quindi, l’emendamento 1 vuole, in maniera forse anche un po’ polemica, ricordare quello che è successo. Invece, l’emendamento 2 è in linea con l’impegno proposto nella risoluzione. Infine, ho visto che l’emendamento della consigliera Tarasconi corregge leggermente a proseguire nel confronto, e su questo non c’è nessun problema.

Dico già, quindi, che sulle premesse della risoluzione ci asterremo e voteremo a favore solo dell’impegno. Quindi, chiedo già il voto per parti separate della risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bertani, le chiedo la cortesia di spiegare esattamente le parti separate.

Ha chiesto la parola la consigliera Tarasconi. Prego.

 

TARASCONI: Grazie.

Vorrei intanto dire che sono assolutamente d’accordo con le parole del consigliere Taruffi. Mi dispiace molto che il consigliere Facci dica: “Sono d’accordissimo, è necessario, ma è tardivo. Quindi, mi astengo”. Credo che questo sia uno dei grossi problemi della politica italiana in generale. Riconoscere quando vengono fatte delle cose che vanno nel senso giusto, credo che, da qualsiasi parte vengano fatte, sarebbe più utile per tutti.

Per quanto riguarda gli emendamenti, con il primo emendamento ‒ come dicevo prima al consigliere Bertani ‒ non sono assolutamente d’accordo. È abbastanza polemico. Infatti, dire che non basta invocare il potenziale di attrattività... La Regione non ha solo invocato, ma sono tanti anni che vengono messi a disposizione con la legge n. 41 i fondi. Sono stati fatti tantissimi interventi per quanto riguarda i centri storici. Secondo me, la direzione che è stata intrapresa dall’assessorato è la direzione corretta.

Dopodiché, come si diceva prima, ci sono stati eventi in questi anni, dai centri commerciali, ma soprattutto per quanto riguarda il commercio online, che fanno una sorta di concorrenza sleale ai piccoli commercianti. Quello che noi cerchiamo di fare con il finanziamento per l’innovazione tecnologica è proprio dare strumenti ai piccoli commercianti per mettersi in gioco in quella direzione.

Per quanto riguarda l’emendamento 2, come dicevo al consigliere Bertani, il subemendamento chiede di sostituire la parola “attivare” con “proseguire” perché, effettivamente, in questi anni di confronti regionali con gli amministratori locali, con le associazioni di categoria, con le associazioni dei consumatori ne sono stati fatti tanti, tanto è vero che il bando di 3 milioni di euro uscito per quanto riguarda l’innovazione tecnologica è frutto anche di un percorso condiviso con tutti i soggetti di cui parlavo.

Quindi, parere favorevole per quanto riguarda l’emendamento 2, ovviamente subemendato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

La parola al consigliere Facci. Prego.

 

FACCI: Grazie.

Questo emendamento presentato dalla collega Sensoli, a firma Sensoli e, mi pare, condiviso anche da altri consiglieri, laddove richiama nella premessa le problematiche legate alla grande distribuzione, non può che trovarmi favorevole, visto che nel mio intervento precedente ho richiamato una precisa responsabilità di scelte politiche che hanno contribuito a indebolire, se non completamente a oscurare, il piccolo commercio.

Voglio però ricordare chi mi ha preceduto, collega Tarasconi e anche per certi aspetti il collega Taruffi, che la mia posizione non riguarda soltanto la contrarietà a logiche e politiche che appunto a mio avviso hanno contribuito a creare questa situazione per la quale oggi la risoluzione vuole intervenire, adottando un provvedimento di supporto che, appunto, io continuo a ritenere tardivo. La mia motivazione di astensione è ampiamente coerente. Una cosa che non ho detto, infatti, e forse adesso magari dalla discussione riesco a meglio articolarla, è che le politiche che hanno indebolito, se non ucciso, il piccolo commercio, sono anche le politiche, per esempio, che nelle grandi città permettono la concorrenza sleale e l’abusivismo commerciale. Siamo a Bologna: vogliamo fare un giro il sabato pomeriggio, lungo le vie principali del centro storico? Vedere come viene tutelato il piccolo commercio dall’Amministrazione comunale, che ha la gestione della Polizia municipale e che dovrebbe intervenire sulle decine e decine di venditori abusivi di merce contraffatta?

È o non è questa, scelta di tollerare attività che penalizzano, quelle della concorrenza sleale, il piccolo commercio? Sono scelte politiche quelle di non intervenire, o di intervenire in maniera sporadica e appunto del tutto ininfluente.

Quando non si fanno piani per la mobilità che in qualche modo permettono gli accessi ai centri storici, prevedendo, ad esempio, parcheggi di una certa funzionalità a ridosso dei centri storici; quando questo non avviene, di fatto anche questo determina la chiusura progressiva delle attività commerciali, quando abbiamo, a pochi chilometri, grandi realtà commerciali, la grande distribuzione, alla quale vengono fatte le autostrade. Queste sono scelte politiche, strutturali, sono scelte precise che sono a monte di tutti questi processi. Poi arriva il commercio on line che sicuramente, per certi aspetti, è ingestibile.

Va da sé che se io già prima ho creato delle condizioni di impoverimento del tessuto commerciale, di non difesa del tessuto commerciale, questo altro non è se non la mazzata finale.

Il provvedimento che chiede maggiori risorse certo che mi trova d’accordo, ma è sbagliata la premessa, non ricorda le colpe, le responsabilità politiche di questo. Allora, dico che è ipocrita, non posso votare un provvedimento ipocrita, anche se porta 10 euro in più nelle tasche dei commercianti. Altrimenti, va tutto in cavalleria sempre, altrimenti la politica si autoassolve sempre. Bisogna dire quali sono le responsabilità, dove nascono i problemi e chi li ha causati. Ecco perché il voto di astensione è coerente. Voterei contro se non fossi d’accordo sulla misura finale. È coerente nella critica e nel giudizio politico che do del processo che ha portato a questa situazione, anche solo in termini di corresponsabilità, di grande corresponsabilità.

Soprattutto nelle zone montane, soprattutto nelle zone periferiche questo è ulteriormente aggravato e ulteriormente sentito.

Tornando sugli emendamenti, li condivido perfettamente e li voterò, fermo restando, ripeto, il voto finale sull’intera risoluzione per i motivi che ho già indicato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

Non ho altri iscritti in discussione generale sugli emendamenti.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamenti. C’è qualcuno che chiede la parola? Nessuna dichiarazione, anche perché credo che, di fatto, siano già avvenute in discussione generale.

Nomino scrutatori i consiglieri Campedelli, Cardinali e Gibertoni.

Prima di procedere alla votazione prima degli emendamenti e poi della risoluzione, chiedo il consenso ai diversi primi firmatari. Quindi, andando in ordine, sul primo emendamento, a firma della consigliera Tarasconi, chiedo se acconsente.

 

TARASCONI: Acconsento, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Mettiamo in votazione l’emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli.

Chi è a favore? Chi è contrario? Emendamento a firma Sensoli, chi è contrario? Chi si astiene?

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione il subemendamento 3, a firma Tarasconi.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione l’emendamento 2, a firma Sensoli.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Ora procediamo alla votazione della risoluzione, per alzata di mano, per parti separate. Quindi, mettiamo in votazione tutta la premessa della risoluzione, fino a prima di “impegna”.

Chi è a favore della prima parte? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvata.

 

(La prima parte della risoluzione oggetto 7433, con votazione per alzata di mano,

è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Ora mettiamo in votazione la seconda parte, da “impegna la Giunta” fino a “risorse di bilancio”.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvata.

 

(La seconda parte della risoluzione oggetto 7433, con votazione per alzata di mano,

è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Abbiamo concluso l’oggetto 7433.

 

OGGETTO 7593

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Ministero competente affinché, nel più breve tempo possibile, venga valorizzata la figura del laureato in scienze motorie attraverso un provvedimento legislativo finalizzato al riconoscimento di tale figura professionale, attivandosi inoltre nei confronti del Governo affinché i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria adattata possano essere fiscalmente detraibili al pari di altre spese mediche. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca, Caliandro, Lori, Boschini, Poli, Mumolo, Taruffi, Torri, Prodi, Rossi, Tarasconi, Rontini, Ravaioli, Bagnari, Cardinali, Iotti, Zappaterra, Zoffoli, Sabattini, Serri, Soncini, Mori

(Discussione e approvazione I e II parte)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 7593: risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del ministero competente affinché, nel più breve tempo possibile, venga valorizzata la figura del laureato in scienze motorie attraverso un provvedimento legislativo finalizzato al riconoscimento di tale figura professionale, attivandosi inoltre nei confronti del Governo affinché i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria adattata possano essere fiscalmente detraibili al pari di altre spese mediche, a firma dei consiglieri Calvano, Marchetti Francesca, Caliandro, Lori, Boschini, Poli, Mumolo, Taruffi, Torri, Prodi, Rossi, Tarasconi, Rontini, Ravaioli, Bagnari, Cardinali, Iotti, Zappaterra, Zoffoli, Sabattini, Serri, Soncini e Mori.

Su tale oggetto insistono sei proposte di emendamento: tre a firma del consigliere Calvano e tre a firma del consigliere Bertani.

Apriamo la discussione generale sul documento. Dieci minuti per ciascun consigliere.

Chi chiede la parola? La parola al consigliere Calvano. Prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Solo per illustrare il senso della risoluzione e di alcuni emendamenti che ho ritenuto opportuno proporre.

In Emilia-Romagna ormai da anni abbiamo previsto lo sviluppo di interventi per la promozione e la diffusione della pratica dell’esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione nei confronti di persone che hanno patologie croniche. Quindi, l’attività motoria è interpretata come strumento per prevenire le malattie e anche per poterle curare. Con diversi atti, l’Amministrazione regionale ha costruito un vero e proprio percorso, che è partito dalla costruzione della rete delle palestre che promuovono salute. È arrivata a collegare a queste reti anche la definizione di una serie di protocolli operativi sulla base dei quali intervenire sulle persone, sia quelle con patologie croniche sia per situazioni di prevenzione.

Questo tipo di impostazione, da parte della regione, ha consentito l’espansione della rete delle palestre che promuovono salute su tutto il territorio regionale, e obiettivamente l’attività fisica inizia sempre più a diffondersi come strumento attraverso il quale prevenire le malattie e anche intervenire nella fase di cura. Non siamo soli nel fare questo, pur essendo stata l’Emilia-Romagna tra le prime regioni che hanno messo in campo questo tipo di iniziativa.

Nel 2017, nel DPCM sui nuovi LEA, sono state introdotte la promozione dell’attività fisica e la tutela sanitaria dell’attività fisica mirata alla promozione di percorsi di attività fisica strutturate in gruppi a rischio. La figura che è preposta a questo tipo di attività è quella del laureato in scienze motorie, percorso di laurea definito con la sigla LM/67. Quella del laureato in scienze motorie è la figura che attraverso le sue competenze è in grado di valorizzare gli effetti positivi dell’attività fisica per la salute, declinandola in modo adeguato ai diversi contesti e alle diverse caratteristiche degli individui, offrendo un’importante attività di supporto agli operatori medici e agli altri operatori sanitari, ma anche agli insegnanti e ai dirigenti scolastici coinvolti nella promozione dell’attività fisica.

Questa figura oggi non ha un profilo chiaro dal punto di vista legislativo. Rimane sempre sospesa tra l’ambito sanitario e quello sportivo, senza però avere un riconoscimento chiaro e preciso. Sappiamo che è stato aperto un tavolo di discussione, ed è stato fatto nel corso della passata legislatura. È un tavolo ancora aperto anche per volontà dell’attuale ministro Grillo, se non vado errato, quindi c’è una sensibilità anche trasversale rispetto a questo tema, una sensibilità cioè, che passa per il Partito democratico, certamente per il Movimento 5 Stelle, e spero anche per altre forze.

L’obiettivo della risoluzione è quello di spingere affinché avvengano tre cose, sostanzialmente: che da parte del ministero competente ci siano una valorizzazione e un riconoscimento della figura del laureato in scienze motorie; che si arrivi a sostenere in modo più forte la prescrizione dell’attività fisica come attività di prevenzione e di cura nei confronti delle malattie attraverso la previsione della detrazione delle spese che si sostengono per l’attività fisica, nel momento in cui questa è soggetta ad una prescrizione medica.

Infine, c’è un tema che ho voluto introdurre in particolare attraverso gli emendamenti, un emendamento in particolare, che è relativo al fatto che oggi il laureato in scienze motorie non possa entrare dentro strutture di carattere sanitario.

Questo ha determinato diversi escamotage o diverse situazioni ibride, non regolamentate, che mettono in difficoltà gli operatori, sia quelli sanitari che gli operatori non sanitari.

Per questo chiedo attraverso la risoluzione che la Regione istituisca un apposito tavolo tecnico che valuti l’opportunità di inserire tale figura in ambito sanitario e scolastico al fine di supportare gli operatori di tali settori.

Sono consapevole che il tema è molto delicato, ma proprio per questo, a mio avviso, necessita di un approfondimento tecnico che consenta, rimanendo dentro il contesto legislativo dato al momento, di poter valorizzare al meglio la figura del laureato in scienze motorie e migliorare, quindi, la qualità del servizio anche all’interno delle strutture più prettamente sanitarie.

Spero su questo che possa esserci una condivisione il più generale possibile, perché oggi la figura del laureato in scienze motorie interessa davvero moltissimi ragazzi e moltissime ragazze impegnate nei percorsi di studio o che sono uscite da poco dai percorsi di studio.

Dall’Emilia-Romagna sono già giunti dei segnali di valorizzazione di queste figure, sia con gli atti che dicevo in precedenza, sia nella legge sullo sport fatta un anno e mezzo fa, due anni fa. Questo percorso, a mio avviso, va proseguito dando merito a chi lo ha avviato, a partire dalle strutture della nostra Regione, dell’assessorato alla salute della nostra Regione, dando merito di tanti passi avanti fatti e consapevoli che se ne possono fare ancora altri.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Non ho altri in discussione generale.

Il consigliere Facci Michele si è iscritto. Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Sicuramente è condivisibile questa risoluzione laddove in qualche modo vuole porre chiarezza intorno alla figura del laureato in scienze motorie e in qualche modo lo si vuole valorizzare prevedendo questo riconoscimento giuridico, professionale.

Indubbiamente sono sempre di più le scelte professionali in tal senso, quindi è anche giusto, da parte delle Istituzioni, da parte di chi, appunto, ha la competenza, in questo caso il ministero, fare chiarezza in virtù di questa scelta di meglio orientare percorsi di studio e percorsi formativi. Quindi, ci trova indubbiamente d’accordo, consapevoli anche del fatto di quanto sia sempre più importante l’attività fisica o, comunque, tutto quello che è legato all’attività motoria della persona.

È degna quantomeno di attenzione la seconda parte della richiesta di questa risoluzione, che è quella di poter prevedere una detrazione fiscale dei costi sostenuti per l’attività fisica e motoria, laddove questa sia riconducibile a una prescrizione medica. Credo che, però, questo aspetto meriti un dovuto approfondimento, dal momento che c’è il rischio che si apra una zona grigia (chiamiamola così) in cui fondamentalmente lo scopo nobile della richiesta, che è quella di tutelare, prevedendo un beneficio fiscale, chi effettivamente ha la necessità di ricorrere alle terapie a seguito di un fatto che abbia una sua importanza patologica, il rischio che vi sia magari una zona di confusione (chiamiamola così) magari con altre situazioni, per le quali magari una tutela piena similare non sarebbe opportuna.

Quindi, la seconda parte di questo impegno, di questa attivazione, a mio avviso, dovrebbe essere meglio articolata. Bisognerebbe capire quali dovrebbero essere i criteri discrezionali, criteri che dovrebbero essere più che discrezionali sicuramente oggettivi o, comunque, criteri delimitativi delle singole fattispecie in cui una determinata situazione possa ricevere il beneficio. Quindi, è un campo molto difficile e anche molto complesso quello della detraibilità fiscale, soprattutto se in un campo come questo rischia di trovare una serie di riferimenti imprecisi, che potrebbero aprire il campo a valutazioni differenti o addirittura a situazioni non meritevoli di tutela che, invece, per un motivo esterno, in qualche modo la ricevono.

Chiedo che questa risoluzione, nella parte dispositiva, possa essere votata per parti separate, la parte dell’impegno: la prima parte, quella che riguarda la valorizzazione della figura del laureato, e la parte che riguarda l’aspetto fiscale. Giustamente, gli estensori hanno voluto unire tutto quello che in qualche modo poteva essere riferibile a questo aspetto più ampio, però parliamo, alla fine, di due cose differenti: da una parte, valorizzare una figura professionale; dall’altra, prevedere benefici fiscali.

Chiedo la votazione per parti separate, perché la valutazione finale, la scelta finale di voto in qualche modo dovrà essere, per quanto mi riguarda e ci riguarda come Gruppo, differenziata. Una piena adesione al riconoscimento della figura del laureato in scienze motorie e, invece, un voto di astensione proprio per la indeterminatezza e la non chiarezza della disposizione che riguarda i benefici fiscali che si vorrebbero introdurre, soprattutto negli aspetti applicativi, negli aspetti di valutazione, quindi di applicazione. Rispetto a quello, pur condividendo di massima la bontà della richiesta, quindi di poter effettivamente supportare i cittadini che sono costretti a terapie fisiche a causa di una situazione patologica, quindi dietro prescrizione medica, ripeto, l’indeterminatezza, l’imprecisione, la possibilità che si aprano delle maglie larghe in cui si possono infilare magari situazioni non meritevoli di tutela, ci portano prudenzialmente ad esprimere un voto di astensione.

Chiedo quindi la votazione per parti separate, come indicato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

Ci sono altri in discussione generale?

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Presidente, questo tema era già stato trattato quando approvammo il progetto di legge regionale “Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive”. In particolare, approvammo insieme un ordine del giorno a firma mia, del collega Calvano e di Raffaella Sensoli, che essenzialmente chiedeva già buona parte di questi impegni, ovviamente, al Governo e al Parlamento precedenti.

Noi quindi chiediamo essenzialmente, essendo concordi, visto che buona parte delle premesse e degli impegni ricalcano anche quell’ordine del giorno, di fare riferimento a quell’ordine del giorno che approvammo già all’epoca, riconoscendo ovviamente che questo è un altro degli emendamenti che da allora, anche con il Governo del Parlamento precedente, non avevano ancora prodotto dei risultati. L’attivazione ci sembra più corretta, quindi, nell’impegno, invece che col ministero – “attivarsi nei confronti del ministero competente”, come già scrivevamo allora – nei confronti del Governo e del Parlamento.

Per il resto, la risoluzione ci trova concordi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri iscritti in discussione generale.

Chiudiamo la discussione generale.

Apriamo la discussione sugli emendamenti. Nessun iscritto, quindi possiamo passare alla dichiarazione di voto congiunta sulla risoluzione e sugli emendamenti.

Ci sono richieste di dichiarazioni?

Consigliere Calvano Paolo, prego.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Ho già spiegato nell’intervento precedente il perché siamo a favore della risoluzione proposta. Gli emendamenti presentati a mia firma prevedono ulteriori impegni da parte della Giunta e del Parlamento. Ho visto gli emendamenti del Movimento 5 Stelle. Mi sono confrontato anche con l’estensore, che è il capogruppo Bertani. Propongo di accogliere l’emendamento n. 4 e l’emendamento n. 6 perché li ritengo assolutamente in linea con quanto detto da me in premessa e in linea con lo spirito della risoluzione.

Spero anche che una condivisione larga di questa risoluzione possa aiutarci nel percorso sia in Regione che nel rapporto con il Governo e il Parlamento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto.

Chiudo le dichiarazioni di voto e passiamo alla votazione.

Chiedo al primo firmatario, quindi al consigliere Calvano, l’assenso per la votazione degli emendamenti.

 

CALVANO: Do il mio assenso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

Iniziamo con la votazione degli emendamenti.

Emendamento n. 4, a firma Bertani.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 5, a firma Bertani.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È respinto.

 

Emendamento n. 1, a firma Calvano.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 2, a firma Calvano.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 3, a firma Calvano.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 6, a firma Bertani. Chi è a favore?

Ripeto perché non ho visto le mani. Emendamento n. 6, a firma Bertani.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Ora procediamo all’approvazione della risoluzione per parti separate. La prima parte va da “premesso che” fino a “tale figura professionale”, come richiesto dal consigliere Facci.

Chi è a favore? Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvata.

 

(La prima parte della risoluzione oggetto 7593, con votazione per alzata di mano,

è approvata all’unanimità dei presenti)

 

La seconda parte, che è l’ultima, va da “ad attivarsi nei confronti del Governo” fino a “altre spese mediche”.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvata.

 

(La seconda parte della risoluzione oggetto 7593, con votazione per alzata di mano,

è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Abbiamo svolto l’oggetto 7593.

 

OGGETTO 7558

Risoluzione per impegnare la Giunta ad aggiungere punti vendita TPER (anche a rotazione settimanale) nei principali bacini d’utenza e punti strategici, per agevolare quindi la fruibilità ed accessibilità al servizio di rilascio di nuovi abbonamenti (con tessera Mi muovo), anche ai pendolari più distanti dai punti vendita già esistenti. A firma del Consigliere: Pettazzoni

(Rinvio)

 

OGGETTO 8393

Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare la congruità dell’offerta di TPER relativamente agli sportelli presso cui attivare l’abbonamento del trasporto pubblico, valutando, laddove necessario, l’apertura di ulteriori punti vendita per agevolare la fruibilità e accessibilità al servizio anche ai pendolari più distanti. A firma del Consigliere: Paruolo

(Presentazione e rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo procedere con l’oggetto 7558: risoluzione per impegnare la Giunta ad aggiungere punti vendita TPER (anche a rotazione settimanale) nei principali bacini d’utenza e punti strategici, per agevolare quindi la fruibilità ed accessibilità al servizio di rilascio di nuovi abbonamenti (con tessera Mi muovo), anche ai pendolari più distanti dai punti vendita già esistenti, a firma del consigliere Pettazzoni.

A tale risoluzione è stata abbinata in aula la risoluzione numero 8393: risoluzione per impegnare la Giunta a verificare la congruità dell’offerta di TPER relativamente agli sportelli presso cui attivare l’abbonamento del trasporto pubblico, valutando, laddove necessario, l’apertura di ulteriori punti vendita per agevolare la fruibilità e accessibilità al servizio anche ai pendolari più distanti, a firma del consigliere Paruolo.

Apriamo la discussione generale congiunta sulle due risoluzioni. Chi chiede la parola? Consigliere Marchetti Daniele, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Intervengo più che altro sull’ordine dei lavori. La risoluzione 7558 è a firma Pettazzoni, che al momento purtroppo, per un altro impegno, non è presente, però ci raggiungerà sicuramente entro il pomeriggio. Quindi, chiedo la cortesia, se è possibile e se è d’accordo anche il collega che ha abbinato la risoluzione, di poter far slittare il documento. Ovviamente, se è possibile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Se non ci sono obiezioni, la metterei come ultima, quindi dopo la 8231, in ultima posizione. Bene.

 

OGGETTO 2464

Risoluzione per riservare un congruo numero di parcheggi ai malati oncologici durante i giorni di terapia o di visita presso le strutture sanitarie del territorio regionale e per promuovere opportune azioni tra le Aziende sanitarie, gli Enti locali ed i gestori dei parcheggi per uniformare i vari aspetti riguardanti la mobilità sostenibile di tali persone. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con la n. 2464: risoluzione per riservare un congruo numero di parcheggi ai malati oncologici durante i giorni di terapia o di visita presso le strutture sanitarie del territorio regionale e per promuovere opportune azioni tra le Aziende sanitarie, gli enti locali e i gestori dei parcheggi per uniformare i vari aspetti riguardanti la mobilità sostenibile di tali persone, a firma della consigliera Sensoli.

Su tale oggetto insistono cinque proposte di emendamento a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra.

La discussione generale sul documento è aperta.

Il consigliere Bertani ha chiesto la parola. Prego.

 

BERTANI: Sostituisco indegnamente la mia collega Sensoli su questo tema. Ne abbiamo parlato anche nel question time di ieri. Un problema che riguarda le nostre strutture sanitarie spesso è quello dei parcheggi, parcheggi spesso insufficienti e, soprattutto, parcheggi a pagamento.

Per alcune tipologie di pazienti, in particolare per i pazienti oncologici, che si recano presso le strutture sanitarie sarebbe importante avere a disposizione un parcheggio, in questo momento complicato e che reca in sé anche delle disabilità, effetti disabilitanti, anche per i pesanti effetti collaterali. Sarebbe importante avere a disposizione un numero di parcheggi adeguati e riservati. È ovvio che questa tipologia di pazienti può accedere a agevolazioni e benefici per quanto riguarda anche il riconoscimento dell’handicap, per avere eventualmente anche il tagliandino, ma i tempi per il riconoscimento sono lunghi. La tempistica non è rapida e poi non è detto che a tutti comunque venga riconosciuto.

Rimane il problema, però, che durante queste terapie ci sono effetti che consigliano il fatto di avere la disponibilità di un certo numero di parcheggi. Quello che essenzialmente chiede questa risoluzione è di riservare un numero congruo di posteggi ai malati durante i giorni di terapia o di visita nelle nostre strutture sanitarie regionali e in questo coinvolgere sicuramente le Aziende sanitarie, gli enti locali e i gestori dei parcheggi per avere poi comunque una gestione uniforme su tutto il territorio regionale di questa quota di riserva, o di aiuto, appunto, per quanto riguarda i parcheggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Zoffoli.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Tutti noi sappiamo che i parcheggi attorno agli ospedali sono una risorsa dove ci sono e un problema dove non ci sono. Il problema maggiore è per coloro che in qualche modo hanno disabilità tali che hanno bisogno di trovare un parcheggio comodo, da dove poter poi accedere alla struttura.

Già ieri, come diceva il consigliere Bertani, c’era un’interrogazione a cui l’assessore ha risposto, credo, in maniera esauriente, prendendosi anche degli impegni. Questi impegni noi vogliamo codificarli all’interno della risoluzione con i nostri emendamenti.

Intanto, con i primi emendamenti volevamo allargare la disponibilità relativa a queste possibilità di accedere a parcheggi riservati non solo ai malati oncologici, ma anche a tutti coloro che hanno patologie invalidanti, oppure ai dializzati, alle donne in gravidanza, e comunque complessivamente alle persone disabili.

I primi quattro emendamenti che proponiamo, quindi, sono proprio per allargare la disponibilità non solo agli oncologici, ma anche a quanti altri hanno malattie invalidanti. Ma la parte più importante degli emendamenti che proponiamo è proprio la prima, relativa all’impegno da chiedere alla Giunta. Leggo testualmente: “a compiere entro pochi mesi una puntuale ricognizione sulla situazione dei parcheggi presso ogni struttura ospedaliera pubblica o convenzionata della regione, per verificarne l’adeguatezza numerica, in termini assoluti, alla presenza di un numero sufficiente di parcheggi gratuiti riservato ai pazienti affetti da malattie invalidanti che debbono recarsi presso la struttura per le terapie, disponendo, in caso di insufficienza, azioni utili a risolvere tali criticità.” Quindi, è un impegno che chiediamo, anche importante. Per cui, la risoluzione così come è proposta, con i nostri emendamenti, noi la voteremo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

In discussione generale non ho altri iscritti. Invece sì, Facci Michele e poi Bertani.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente. Questa è una risoluzione sicuramente molto interessante. Trovo corretta l’impostazione che viene data dalla maggioranza, ritengo, tramite il consigliere Zoffoli, nella parte in cui non la vuole limitare a una pur grave patologia che merita tutta la nostra attenzione e sensibilità, oltre che rispetto, perché il problema dei parcheggi e della onerosità dei parcheggi presso le strutture ospedaliere non è nuovo.

Sono state sempre sollevate delle critiche, delle prese di posizione rispetto al fatto che nelle principali strutture ospedaliere, io poi conosco ovviamente quelle della mia città, le lamentele principali di persone, parenti che si trovavano e si trovano a dover assistere per diverse ore i pazienti, i propri congiunti che sono sottoposti a terapie di una certa complessità e severità e dover quotidianamente sopportare spese di parcheggio che alla fine delle giornate, nei casi gravi parecchie giornate, diventano una vera e propria tassa.

È giusto che ci sia un’attenzione a queste problematiche, a questi pazienti e a queste persone ed è giusta la chiosa che viene fatta dai consiglieri che hanno presentato gli emendamenti, perché le malattie invalidanti non sono solo quelle che hanno una implicazione oncologica. È, quindi, corretto che vi sia una migliore comprensione, quindi allargare, sostanzialmente, la platea di riferimento.

Mi sembra che tutti gli emendamenti presentati dal Partito Democratico, in qualche modo, completino meglio il senso nobile di questa risoluzione, la finalità di voler includere e sostenere persone in evidente stato di difficoltà. Mi trova d’accordo questo discorso della ricognizione complessiva sull’adeguatezza dei parcheggi. Ovviamente, non tutti sono uguali. Mi trova d’accordo anche la parte che richiede, nel caso in cui la ricognizione evidenzi delle criticità, una insufficienza nel numero dei parcheggi, che siano compiute azioni per rimuoverle.

Trovo che, effettivamente, questi emendamenti vadano a segno nell’includere tutte le persone che, ahimè, ahinoi, potenzialmente si trovano in una situazione di grave difficoltà. È giusto che ci sia attenzione da parte nostra rispetto a questa situazione. Può sembrare poca cosa, ma non lo è, la gratuità dei parcheggi. Sappiamo, quantomeno per sentito dire, quantomeno per conoscenza indiretta, e anche per conoscenza diretta, che la questione di queste tariffe giornaliere che le persone si devono trovare a sopportare incide indubbiamente in maniera rilevante su una situazione personale già di per sé compromessa da uno stato di malattia.

Aderiamo, come Gruppo, a questa risoluzione come emendata. Voteremo, pertanto, gli emendamenti proposti. Naturalmente, auspichiamo che questo termine, che è stato volutamente lasciato libero “entro pochi mesi, per effettuare questa ricognizione”, non si trasformi, poi, da parte della Giunta in un tempo indeterminato, che quindi frustrerebbe la volontà di quest’aula, ma soprattutto andrebbe a nuocere particolarmente ai diretti destinatari che oggi noi con questa risoluzione vogliamo in qualche modo tutelare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fracci.

La parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Intervengo per dire che vanno bene gli emendamenti proposti dai consiglieri Zoffoli e Zappaterra, sui quali essenzialmente concordiamo. In pratica, la proposta è quella di allargare la risoluzione del problema dei parcheggi riservati anche ad altri pazienti che hanno problemi di mobilità.

Ci permettiamo di dire, perché ad una rilettura ci è sembrato corretto fare una puntualizzazione, che mentre è condivisibile che parte di questi parcheggi, oltre ai malati oncologici, ai dializzati e alle persone disabili a cui vanno riservati, vengano riservati anche, c’è la proposta, condivisibile anch’essa, alle donne in gravidanza.

Riconoscendo, però, che la gravidanza non è una patologia, ma una situazione particolare in cui possono esserci problemi di mobilità, noi nell’emendamento 1 proponiamo di eliminare “donne in gravidanza” dall’elenco di chi ha necessità di sottoporsi a cure, ma, appunto, preservando l’idea, che è buona. Nel “rilevato che”, questo è il secondo emendamento, si inserisce “comodo e gratuito utilizzo di parcheggi a donne in gravidanza e a tutti i pazienti che”, dimodoché, mi sembra corretto, non mischiamo le mele con le pere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti in discussione generale, che chiudo.

Passiamo alla discussione generale sugli emendamenti. Ricordo che ci sono sette proposte di emendamento, cinque a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra, due a firma del consigliere Bertani, che ha sottoscritto anche la risoluzione.

Ci sono richieste di intervento sugli emendamenti?

Nessuna, per cui possiamo...

 

(interruzione)

 

Sì, mi dica.

 

FACCI: Quanti sono in totale gli emendamenti?

 

PRESIDENTE (Saliera): Sono sette proposte di emendamento: cinque a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra…

 

FACCI: Mi mancano gli altri, allora.

 

PRESIDENTE (Saliera): Li stanno distribuendo.

 

FACCI: Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Vado lentamente, così intanto finiscono la distribuzione.

Sono cinque a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra e due a firma del consigliere Bertani.

Aprirei le dichiarazioni di voto congiunte su risoluzione ed emendamenti. Cinque minuti per Gruppo.

Nel frattempo chiedo se tutti hanno avuto gli emendamenti.

Credo che siano stati distribuiti a tutti gli ultimi due a firma Bertani.

Siamo in dichiarazione di voto. Ci sono dichiarazioni di voto? Nessuna dichiarazione di voto. Possiamo procedere al voto della risoluzione previa votazione degli emendamenti.

Gli scrutatori ci sono. Possiamo procedere.

Il firmatario Bertani acconsente? Me lo può dire al microfono?

 

BERTANI: Grazie, presidente. Do l’assenso agli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Possiamo procedere alla votazione degli emendamenti.

Partiamo dal n. 7, a firma Bertani.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Abbiamo l’emendamento n. 6, che è un sub, che insiste sull’emendamento 1, a firma Bertani.

Emendamento n. 6.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Abbiamo l’emendamento n. 1, a firma Zappaterra e Zoffoli. O viceversa.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 2, Zoffoli e Zappaterra.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 3, Zoffoli e Zappaterra.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 4, Zoffoli e Zappaterra.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Emendamento n. 5, Zoffoli e Zappaterra.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

Possiamo procedere alla votazione della risoluzione 2464, per alzata di mano.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 2464, con votazione per alzata di mano, è approvata all’unanimità dei presenti)

 

OGGETTO 8380

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché si possa giungere al più presto ad una piena attuazione della legge 3/2018 con il riconoscimento delle figure professionali di osteopata e chiropratico. A firma del Consigliere: Torri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con la risoluzione 8380, per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché si possa giungere al più presto ad una piena attuazione della legge n. 3/2018 con il riconoscimento delle figure professionali di osteopata e chiropratico, a firma del consigliere Torri.

Discussione generale sul documento.

La parola al consigliere Torri. Prego.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Il documento che presento e che ho sottoscritto riguarda la legge n. 3/2018, approvata quindi sul finire della precedente legislatura parlamentare, in particolare, appunto, a gennaio, che prevedeva in uno degli articoli il riconoscimento, di fatto, della figura di osteopata e chiropratico, definendo anche un percorso, perché questo riconoscimento fosse attuato con i relativi percorsi di studio e professionali, e di conseguenza, con la realizzazione delle relative categorie professionali.

Parte di questo percorso dovrà coinvolgere anche le regioni, in particolare la Conferenza Stato- Regioni, come spesso avviene in materia sanitaria. Al momento, però non ci sono, salvo l’articolo 7 della legge richiamata nel titolo della risoluzione, norme attuative al riguardo.

Del tema ci si è occupati in diverse occasioni, da quello che ho potuto leggere anche negli atti parlamentari, da diverse parti politiche. Sono stati fatti incontri che al momento non hanno portato a nessun tipo di conclusione, nonostante ci sia un riconoscimento pieno di queste figure professionali, che deve essere soltanto attuato.

Ho quindi ritenuto di presentare questo documento, a seguito di un’interrogazione che avevo presentato anche alla Giunta, alla quale mi è stato risposto che al momento la regione non è ancora stata coinvolta, quindi non si è ancora passati ad alcuno stadio attuativo, salvi gli incontri preliminari.

Ho pensato di presentare questo documento sostanzialmente per chiedere un impegno formale perché si possa giungere alla conclusione di questa vicenda prima di tutto guardando alle figure professionali, alle categorie che sono coinvolte, e che non hanno al momento un quadro chiaro nel quale svolgere la loro professione, chiaramente pensando anche ai cittadini/pazienti, che con un quadro normativo più chiaro potrebbero sicuramente avere più possibilità di ottenere cure.

Il tema, quindi, lo voglio sottolineare, è quello della chiarezza di un quadro, che al momento ha solo un pezzo dei tanti che si devono comporre. L’impegno è quello di dire, soprattutto a favore dei cittadini e delle categorie professionali, che il quadro venga composto per intero. Non vuole essere chiaramente una critica al Governo attuale, né a quello precedente, ma un documento politico che sostiene la chiarezza riguardo ad alcuni ordini professionali che questa chiarezza ancora non hanno ottenuto, e per rispetto dei cittadini che, soprattutto in materia sanitaria, hanno bisogno prima di tutto di norme chiare e trasparenti e non di provvedimenti lasciati a metà.

Non sfugge la complessità dell’argomento. Proprio per questo ho voluto fare questa sottolineatura alla fine, ovvero il fatto di sollecitare prima di tutto una risposta da dare alle categorie professionali e ai cittadini nel rispetto delle competenze di ognuno e delle necessità di approfondimento. Allo stesso tempo, però, in quanto Assemblea legislativa e in quanto Regione, penso che possiamo assumerci l’impegno di dire con chiarezza che è una legge che per diventare tale ha passato tutti gli approfondimenti che erano necessari e ora deve essere attuata. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Non ho altri iscritti in discussione generale sul documento. In discussione generale nessuno iscritto. Emendamenti non ce ne sono.

Dichiarazioni di voto. Nessuna dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione la risoluzione 8380, a firma del consigliere Torri, per alzata di mano.

Chi è a favore? Chi è a favore?

Vorrei vedere le mani perché sennò non ci riesco.

Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvata.

 

(La risoluzione oggetto 8380, con votazione per alzata di mano, è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 6153

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di assistenza a favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno famigliare, a sostenere il progetto “CoHousing Ragione Sociale” ponendo in essere, per quanto di propria competenza, gli atti necessari per favorirne la realizzazione, riservando inoltre, particolare attenzione alla promozione ed agevolazione di iniziative di carattere familiare o di piccole comunità. A firma dei Consiglieri: Bignami, Galli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 6153: risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di assistenza a favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, a sostenere il progetto “CoHousing Ragione Sociale” ponendo in essere, per quanto di propria competenza, gli atti necessari per favorirne la realizzazione riservando, inoltre, particolare attenzione alla promozione ed agevolazione di iniziative di carattere familiare o di piccole comunità, a firma dei consiglieri Bignami e Galli.

È aperta la discussione generale sul documento.

Ha chiesto la parola il consigliere Galli. Prego.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Questa, in realtà, è una risoluzione che vorrebbe illustrare un progetto e un problema che colpisce molti nuclei familiari, ovvero quello che succederà dopo di noi. Quelle famiglie che hanno al proprio interno persone con disabilità anche gravi, legate ovviamente non a un normale decorso di una malattia o alla senescenza, quindi disabilità gravi, certificate che preoccupano il nucleo familiare per quello che potrà succedere a queste persone nel momento in cui verrà a mancare l’assistenza familiare, di solito o i genitori o un fratello o un familiare stretto. Questo problema è sentito da migliaia e migliaia di famiglie ed è stato affrontato da una legge nazionale, la n. 112 del 22 giugno 2016, che cerca di disciplinare questo aspetto. Questo aspetto è stato anche integrato da una legge regionale e con fondi aggiunti.

Cosa chiediamo noi con questa risoluzione? Chiediamo che sia esaminata la possibilità di costruire condomini di housing sociale riservati a componenti, magari, della stessa famiglia con disabilità certificate oppure a persone che scelgano ‒ è importante il passaggio dello “scelgano” ‒ di vivere in una formazione che permetta a ognuno di loro di mantenere la propria identità, la propria autonomia, di collaborare nella gestione delle proprie disabilità con l’assistenza esterna di soggetti, le varie cooperative sociali o chi è incaricato dagli enti che di questo si occupano, ad esempio le varie Amministrazioni comunali, affinché siano in grado di mantenere non solo l’autonomia, non solo la dignità, ma un percorso positivo che possa tranquillizzare la famiglia di origine.

Cosa chiede questa risoluzione? Chiede che ci siano indirizzi chiari, in modo che alcuni problemi materiali, burocratici, tecnici vengano risolti. In particolare, la possibilità di vincolare gli immobili destinati a fondazioni che abbiano questo compito. Oggi la legge prevede che questo vincolo sia, in realtà, molto breve, ed è una cosa che mi ha lasciato molto perplesso. Prevedere che immobili con questa destinazione abbiano vantaggi immediati e un vincolo solo di dieci anni, onestamente, mi sembra un periodo troppo breve, che si presta probabilmente ‒ ed è brutto dirlo ‒ anche a speculazioni.

Andrebbe risolta la difficoltà di accesso ai bandi. Oggi questi bandi sono complessi da gestire, hanno bisogno di risorse finanziarie importanti e di una liquidità immediata. Quindi, studiare una formulazione che sia in grado di far accedere a questi bandi anche soggetti che abbiano voglia di dare i propri immobili in gestione, ma che non abbiano i mezzi per riconvertirli o, comunque, seguire una procedura evidentemente molto complessa.

I criteri valutativi di accesso a questi fondi devono essere chiariti. In particolare, a una Capigruppo di pochi mesi fa è stato presentato un progetto di co-housing sociale da parte di un privato che faceva l’esempio, con documenti allegati, di una propria palazzina di sei unità immobiliari che avrebbe voluto destinare a una fondazione in grado di gestire questo passaggio, che ‒ credetemi ‒ è assillante per molte famiglie. Io immagino questo signore, che non ho il piacere di conoscere, che ha però due figlie già in età adulta, con disabilità gravi; lui stesso è una persona con disabilità gravi; la moglie, madre di queste due ragazze non è più presente fra di noi, quindi, un futuro preoccupante per i propri figli.

Io chiedo a questa Amministrazione regionale di farsi carico, con questa risoluzione, di un progetto che permetta di ovviare e di superare tutte queste incertezze che, credetemi, non sono solo legate a problemi materiali, ma sono legate anche ad un’impostazione burocratica che andrebbe snellita e sveltita.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

Siamo in discussione generale. Non ho altri iscritti.

Consigliere Sabattini Luca, prego.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato l’intervento del consigliere Galli. Tantissime delle considerazioni da lui fatte tracciano la finalità, proprio, del co-housing sociale, la volontà del mantenimento, anche alla luce, per ognuno di noi, dell’allungamento della vita. È chiaro che questi sono provvedimenti che sempre di più sono inseriti all’interno delle strategie di un territorio che vuole provare a rispondere ai bisogni anche nuovi della nostra popolazione.

Abbiamo messo in campo un bando innovativo, che risponda e che provi anche a dare quell’elemento di stimolo, proprio in questa direzione, poche settimane fa: lo abbiamo discusso proprio in quest’aula.

Per quel che riguarda la risoluzione, quindi, ferme restando nel modo più assoluto sia le finalità, sia le considerazioni che il consigliere Galli faceva, sulla necessità, anche dal punto di vista strategico, di investire su provvedimenti di questo tipo, per quello che riguarda la risoluzione nello specifico, non riusciremo a dare il voto favorevole, non già per la finalità complessiva, ma per il fatto che la risoluzione così concepita va un po’ in contrasto con gli atti di programmazione e con l’utilizzo concreto che abbiamo provato a mettere in campo con il fondo del “Dopo di noi, durante noi”, che la Giunta regionale ha messo a disposizione. Abbiamo tracciato negli atti di programmazione una modalità che permette l’utilizzo prima dei 6,5 milioni di euro che sono stati poi richiesti anche da tutti i 38 comitati di distretto che hanno approvato nel proprio Piano distrettuale elementi per l’attuazione della legge n. 116 con tutta una serie di tipologie di intervento che vanno a rispondere a questa esigenze, che sono quelle sia della possibilità dei percorsi di uscita dalla famiglia e quindi di costruzione di una nuova autonomia sia interventi per sviluppare da una parte l’autonomia individuale e dall’altra anche la possibilità di compartecipare agli investimenti per adeguare gli immobili in questo senso.

Per quello che riguarda gli altri atti strategici messi in campo, la Regione sta investendo in questa direzione. È chiaro che la risoluzione così concepita va un po’ in contrasto con gli atti di programmazione, ribadendo, ovviamente, la direzione strategica che ci siamo dati che con il consigliere Galli, come dal suo intervento, condividiamo appieno.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sabattini.

Siamo in discussione generale. Non ho altri iscritti.

Chiudiamo la discussione generale.

Dichiarazione di voto sull’oggetto 6153.

La parola al consigliere Galli. Prego.

 

GALLI: La dichiarazione di voto è immediata ed è ovviamente favorevole perché l’ho presentata io e ne sono assolutamente convinto. Pensate che non sono convinto sul tanto sbandierato in questi anni, da parte di tante Amministrazioni comunali, co-housing sociale fra nuclei familiari che non si conoscono.

Questo progetto, invece, mi sembra perfettamente condivisibile, perché ha finalità sociali come altri, ma soprattutto ha la capacità di risolvere dei problemi che oggi assillano tantissime famiglie.

Tuttavia, non voglio sottolineare questo aspetto, ma voglio sottolineare l’intervento del collega Sabattini che dice: “L’intervento del collega Galli va bene, condividiamo questo, condividiamo quello. Voterò contro”.

Leggo il dispositivo: impegna la Giunta regionale a sostenere il progetto co-housing Ragione sociale ponendo in essere, per quanto di propria competenza, lo sottolineo, gli atti necessari per favorirne la realizzazione, riservando particolare attenzione alle problematiche sopra evidenziate, al fine di promuovere e agevolare iniziative di carattere familiare o di piccole comunità.

Questo è il dispositivo che avrà il voto contrario da parte del Partito Democratico o di chi si vorrà aggiungere. Cosa posso notare? Che questo dispositivo è impossibile da non condividere, perché non solo è generico, ma tenta di sottolineare, di svegliare, di sviluppare un intervento della Regione che su questo punto, forse, potrebbe fare qualcosa di più. Oltre a questa cocciutaggine della maggioranza di votare contro qualsiasi provvedimento che venga, magari, a intaccare le loro posizioni, voglio auspicare, da parte mia, nei confronti del centrodestra, la speranza di vincere le amministrative alle prossime regionali, di avere un comportamento più serio di quello del Partito Democratico, che non capisce che votando sempre contro alle proposte che arrivano dalle minoranze prima o poi questo sistema gli si rivolta contro.

Se farò parte della prossima Assemblea regionale, vi garantisco che, se farò parte della maggioranza, avrò un comportamento opposto a quello del collega Sabattini. Se la minoranza, a cui auguro con tutto il cuore al collega Sabattini di appartenere, proporrà qualcosa di positivo, lo voterò senza distinzioni.

Ritengo questo comportamento infantile da parte della maggioranza.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

Non ho altre dichiarazioni di voto.

Procediamo alla votazione della risoluzione, per alzata di mano.

Un attimo, controllo gli scrutatori.

Procediamo alla votazione della risoluzione 6153, a firma Bignami e Galli.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È respinta.

 

(La risoluzione oggetto 6153, con votazione per alzata di mano, è respinta a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8307

Risoluzione per chiedere alla Giunta, in relazione alla propria normativa, se nel caso concreto, stante l’imminenza della stagione estiva le problematiche evidenziate in termini di divieto assoluto di gioco per i minori di anni 18, nonché per i previsti obblighi a carico dei gestori delle sale di intrattenimento che comporteranno evidenti ricadute economiche su centinaia di attività economiche, non intenda prevedere una sospensione di alcuni mesi dell’efficacia del provvedimento al fine di permettere un migliore approfondimento delle problematiche emerse, oltre che lo svolgimento della stagione estiva da parte di attività economiche di ampia rilevanza per la ricettività turistica di numerose località della regione. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con la risoluzione 8307: risoluzione per chiedere alla Giunta, in relazione alla propria normativa, se nel caso concreto, stante l’imminenza della stagione estiva, le problematiche evidenziate in termini di divieto assoluto di gioco per i minori di anni 18, nonché per i previsti obblighi a carico dei gestori delle sale di intrattenimento che comporteranno evidenti ricadute economiche su centinaia di attività economiche, non intenda prevedere una sospensione di alcuni mesi dell’efficacia del provvedimento, al fine di permettere un migliore approfondimento delle problematiche emerse, oltre che lo svolgimento della stagione estiva da parte di attività economiche di ampia rilevanza per la ricettività turistica di numerose località della regione, a firma dei consiglieri Tagliaferri e Facci.

Apriamo la discussione generale sul documento.

Chi chiede la parola?

Consigliere Facci, ha la parola. Prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione che io e il collega Tagliaferri abbiamo presentato, si inserisce in una materia abbastanza articolata, e se vogliamo complessa, che è stata oggetto di discussione in quest’aula in più momenti, anche per lungo tempo.

A nostro avviso, nella discussione di questa materia generale che riguarda fondamentalmente la lotta alla ludopatia, si sono create delle situazioni paradossali. La situazione paradossale è il fatto che si è arrivati fondamentalmente a confondere il gioco d’azzardo con le sale-gioco tipicamente diffuse nelle località estive della riviera romagnola, non solo, ma prevalentemente in quell’area territoriale.

Nel – giustamente – ricercare una regolamentazione delle attività di gioco d’azzardo, prevedendone dei divieti, prevedendone dei limiti, quindi prevedendo tutta una serie di misure volte a contrastare il gioco, quindi per combattere e prevenire la ludopatia, si è arrivati a considerare (e a vietare) anche l’utilizzo di apparecchi che sono all’interno delle sale-gioco di cui parlavo prima, che non danno alcun tipo di vincita in denaro, non erogano alcun tipo di premio in denaro, ma emettono dei biglietti che tecnicamente si chiamano ticket redemption. Queste macchinette con i biglietti permettono eventualmente la fruizione di un premio non in denaro, ma in oggetti.

Qual è l’elemento che oggi viene rilevato a pochi mesi dalla entrata in vigore del regolamento attuativo? Tutto nasce da regolamenti successivi a una delibera di Giunta regionale di pochi mesi fa. Il fatto è che oggi la maggior parte delle sale giochi si trova a dover impedire non solo al minore non accompagnato, ma anche al minore accompagnato.

Fondamentalmente abbiamo famiglie che hanno la responsabilità dei propri figli, dei propri bambini ai quali viene impedito l’utilizzo di determinati apparecchi perché sono vietati ai minori di anni diciotto.

Qui sta, a mio avviso, il paradosso. Si parte da un principio e da un aspetto corretto, giusto, nobile, quello di vietare il gioco d’azzardo, di limitare il gioco d’azzardo, perché poi il gioco d’azzardo non è vietato, il gioco d’azzardo è limitato a determinate aree, a una certa distanza, con determinati requisiti. Non è vietato. Anche il Gratta e vinci è un gioco d’azzardo e lo compra chiunque dal tabaccaio. Incassa lo Stato e va bene tutto. C’è anche una grande ipocrisia intorno a tutto ciò. Però, stiamo a quello che abbiamo fatto noi e possiamo fare noi. Si è limitato il gioco d’azzardo, giustamente.

Nel momento in cui si è fatto questo discorso generale, si è andati a penalizzare in maniera, a mio avviso, squilibrata quelle attività che non sono gioco d’azzardo, quelle attività che sono intrattenimento delle famiglie, prevalentemente delle famiglie, nei luoghi di vacanza dove abbiamo decine e decine di persone che portano i propri bambini e che sono loro stesse responsabili dei giochi dei loro bambini. Il fatto che si limiti, si imponga il divieto di utilizzo di queste macchinette ai minori di anni 18, di fatto, va a penalizzare la famiglia che porta il proprio bambino... Alla fine, a livello sostanziale, quello è il risultato. Si va a penalizzare una famiglia che porta il proprio bambino e dice: “Io sono responsabile. Sono io che so quanto devo giocare, indipendentemente dal numero di biglietti che mi può dare la macchinetta, se voglio vincere o no il pupazzo”. Quando porto le mie figlie ai giochi, perché la riviera offre questo, chiaramente sono responsabile del gioco. Quelli sono i gettoni e non ce ne sono più, indipendentemente dal numero di biglietti che mi vengono erogati. I genitori sono responsabili.

Il fatto che si voglia impedire ai minori di anni 18 questo tipo di macchinette, questo tipo di giochi, questo tipo di strumenti di intrattenimento lo trovo, obiettivamente, squilibrato e sproporzionato rispetto alla finalità che, in qualche modo, ha guidato l’intero provvedimento che quest’aula ha adottato.

Poi, se vogliamo guardare l’aspetto imprenditoriale, vi sono famiglie, vi sono tantissimi operatori del commercio e del turismo che, ovviamente, si ritrovano a dover imporre questi divieti, a impedire ai genitori di far giocare i propri figli perché non hanno 18 anni, nonostante i genitori abbiano, sostanzialmente, questo tipo di responsabilità che è naturale, che deriva dal rapporto di filiazione, prima ancora che dalle normative generali.

Questa è una materia che andrebbe rivista. La risoluzione, fondamentalmente, cosa chiede, cosa dice? Guardate, forse c’è stata una sopravvalutazione del problema, forse non vi sono neanche evidenze scientifiche che colleghino l’utilizzo di queste macchinette a una sorta di instradamento verso la ludopatia o verso forme che potrebbero sfociare in ludopatia, una sorta di invito a giocare in maniera molto più forte, in maniera molto più pesante, in maniera molto più pericolosa. Non ci sono evidenze scientifiche, quindi troviamo oggi questo provvedimento sproporzionato e appunto paradossale.

La richiesta di questa risoluzione è quella di prevedere una sorta di sospensione: sospendere per alcuni mesi l’efficacia di questo provvedimento, per fare che cosa, in questi mesi? Per valutare meglio la ricaduta, le conseguenze pratiche dal punto di vista dei minori, dal punto di vista delle famiglie, dal punto di vista degli operatori economici, dal punto di vista dell’osservazione politica- tecnica rispetto, effettivamente, alla bontà finale di questo provvedimento.

Noi riteniamo appunto che questo provvedimento sia di fatto errato nella parte in cui equipara questo tipo di gioco al gioco d’azzardo, perché così è, imponendo divieti che non hanno ragion d’essere, perché se il minore è con il genitore non può giocare nonostante vi sia il genitore, imponendo un onere di controllo e di vigilanza ai gestori, che non sempre possono assolverlo, e verosimilmente, limitando fortemente l’utilizzo, alla fine, di queste possibilità di gioco e di intrattenimento, di fatto a intere famiglie, che sono i principali fruitori di questo tipo di attività. È quindi dire: facciamo una riflessione, prendiamo alcuni mesi di valutazioni, permettiamo anche adesso ai gestori di fare la stagione. Un provvedimento che arriva adesso, praticamente a stagione, tempo permettendo, già iniziata, è indubbiamente un provvedimento che entra a gamba tesa con ricadute immaginabili.

Anche da questo punto di vista quindi andrebbe fatta una riflessione. Il provvedimento quindi non dice che la norma va abrogata. La risoluzione dice: prendiamo un attimo di riflessione, facciamo un ragionamento e un approfondimento con tutti i soggetti interessati.

Spero che sia colto questo senso diplomatico, anche, nell’approccio alla materia. Invito quindi soprattutto i consiglieri che conoscono bene questo tema per essere in qualche modo espressione di quei territori, che sicuramente conosceranno meglio di me le difficoltà che oggi sono registrate da parte degli operatori, ma anche delle famiglie e anche di chi vuole fruire e quindi auspico naturalmente un’adesione a queste motivazioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

Ci sono altri? La parola al consigliere Galli. Prego.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Ha fatto bene il collega Facci a sollevare questo problema e ha fatto bene a richiamare l’attenzione proprio ai colleghi espressione della Romagna.

Perché dico della Romagna? Perché tutti noi nelle nostre vacanze, soprattutto da giovani, abbiamo avuto giornate come la giornata di oggi di brutto tempo e dove siamo andati a finire? In un modo o nell’altro siamo proprio passati, in un modo o nell’altro, lo sottolineo, in una delle centinaia di attività di questo genere che nella giornata di oggi fanno attività di ricreazione onestamente senza fare particolari danni alla psiche né delle famiglie né dei ragazzi.

Oggi viviamo tutti in una lotta manichea del bene contro il male contro il gioco d’azzardo. Io appartengo a quelli che ritengono il gioco d’azzardo un male assoluto, ma in questa lotta si cerca di buttare via, si tenta, si corre il rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca, mettendo tutto il gioco in un calderone indistinto.

Oggi il gioco d’azzardo è sicuramente una delle piaghe sociali con i maggiori influssi sulla nostra società. Questa piaga è stata per molto tempo, per troppo tempo, sottovalutata dallo Stato e tutt’oggi la pubblicità al gioco d’azzardo in qualunque forma è presente sui nostri giornali, sui tabelloni pubblicitari, nelle nostre televisioni, per radio.

Migliaia di persone nella nostra regione sono vittime delle ludopatie. Per molto tempo il problema è stato sottovalutato, per molto tempo i comuni hanno fatto orecchie da mercante lasciando la proliferazione di queste maledette macchinette da gioco. In ogni angolo, in ogni bar, in ogni attività commerciale c’erano macchinette che, a qualunque ora del giorno, provvedevano nei confronti dei soggetti più deboli, più influenzabili a rovinare loro e le loro famiglie.

Oggi questa consapevolezza è stata raggiunta. Oggi molte Amministrazioni comunali hanno capito che quello che veniva per anni sostenuto da consiglieri comunali magari di minoranza, come ho fatto io, ad esempio, a Modena per molto tempo, era un problema da risolvere. Si è raggiunto un regolamento che ancora oggi è un po’ ballerino, che però stabilisce delle regole precise, delle distanze, cerca di ridurre queste macchinette e cerca soprattutto di confinarle in posti dove sia chiaro che la vecchietta che sta facendo la spesa non è necessario che dilapidi i soldi della propria spesa in queste macchinette. Questo buttare via il bambino con l’acqua sporca è quello che si cerca di evitare con la risoluzione presentata dai colleghi di Fratelli d’Italia.

Quelle centinaia di attività commerciali che noi abbiamo visto nella nostra Romagna non incentivano il gioco d’azzardo, non causano ludopatie. Sono il passatempo di bambini che si divertono, come tutti noi abbiamo fatto o abbiamo visto fare, con dei bracci meccanici più o meno regolari, più o meno divertenti, più o meno profittevoli, che davano, magari, una pallina, che danno questi ticket redemption, che sono la possibilità di vincere un piccolo premio, un pupazzetto, un peluche, un divertimento, ma che certamente sono molto meno preoccupanti del telefonino che tutti noi abbiamo qui in mano. Con questo telefonino io posso rovinare la mia famiglia perché posso, con questo telefonino, collegarmi a centrali del gioco d’azzardo a Malta, in Inghilterra o in qualunque altra parte del mondo. Noi non possiamo vietare questo telefonino, che ci può rovinare, e vogliamo, invece, vietare che delle sale da gioco in Romagna abbiano la possibilità, con dei giochi di abilità, di dare dei piccoli premi, che sono un incentivo, sono una scusa per passare qualche minuto in compagnia o di qualche amico o dei propri familiari.

Gli obiettivi che questa risoluzione cerca di raggiungere sono due: la salvaguardia, che va certamente sostenuta, delle attività commerciali, centinaia, che sono presenti nella nostra Romagna; segnalare che c’è differenza tra un ticket redemption e una macchinetta che ti porta via lo stipendio; segnalare la necessità di continuare la lotta alla ludopatia e al gioco d’azzardo e comprendere ‒ permettetemi ‒ la differenza tra una sciocchezza e una cosa grave. Se noi oggi voteremo contro questa risoluzione vorrà dire che non capiremo che un fiammifero è un fiammifero e l’incendio di un bosco è l’incendio di un bosco.

Credo che i colleghi della maggioranza avranno presente queste distinzioni, capiranno che non si possono rovinare a inizio stagione queste attività e che va ripensato, intanto con un provvedimento di sospensione di alcuni mesi, questo blocco ai ticket redemption. E poi mi auguro che ci sia la possibilità di mettere insieme qualche studio più serio, qualche studio completo, che faccia capire la distinzione tra il gioco d’azzardo e il braccio meccanico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

La parola alla consigliera Ravaioli. Prego.

 

RAVAIOLI: Grazie, presidente.

In questa risoluzione i colleghi hanno più volte sottolineato la rilevanza, sotto il profilo economico e occupazionale, dell’industria del gioco, specie nei territori della nostra riviera, nelle aree turistiche. Naturalmente, si tratta di un dato di fatto evidente, che non sfugge alla Regione Emilia-Romagna oggi e non sfuggiva alla Regione Emilia-Romagna nel 2013, quando tra le primissime Regioni approvò la legge n. 5, proprio finalizzata al contrasto, alla prevenzione e alla riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo e delle patologie correlate.

La legge, come sappiamo, nel tempo ha previsto tutta una serie di interventi, quindi azioni di contrasto alle dipendenze, realizzate in rete con le istituzioni scolastiche, con gli enti locali, con le aziende sanitarie, insieme al Terzo settore. Si è prevista la formazione obbligatoria per i gestori di locale e per il personale sanitario dedicato; il sostegno agli esercizi commerciali slot free, attraverso il rilascio del marchio Slot free Emilia-Romagna e degli appositi contributi. E poi, un controllo più rigoroso da parte delle amministrazioni comunali per il rilascio delle licenze per l’apertura delle sale da gioco e per il rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità.

È stato previsto il divieto per il patrocinio alle manifestazioni che ospitino o pubblicizzino attività che favoriscano o inducano in qualche modo la dipendenza dall’azzardo; e poi, col tempo, a queste misure se ne sono aggiunte altre che sono andate a rafforzare l’impianto della legge e a dare in qualche modo più sostanza a questa legge. La distanza minima dei 500 metri è obbligatoria per le sale da gioco e per le macchinette slot dai luoghi sensibili, quindi scuole, ospedali, centri giovanili, luoghi di culto, affidando ai Comuni il compito di mappare queste strutture, di comunicare ai titolari degli esercenti la necessità di delocalizzare, con un tempo congruo, necessario a conciliare la tutela della salute con quella della continuità economica e occupazionale; e poi, il divieto per i minori, appunto oggetto di questa risoluzione, di utilizzo di ticket redemption, che ricordiamolo, sono apparecchi attivabili con moneta, gettoni o altri strumenti elettronici a pagamento, che distribuiscono tagliandi direttamente o immediatamente dopo la partita, consentendo, attraverso l’accumulo di questi ticket, di ottenere premi che talvolta sono anche di discreto valore.

La pericolosità di queste macchinette, che non sono immediatamente riconducibili a quelle che la legge individua per il gioco di azzardo, risiede nel fatto che secondo numerose testimonianze del mondo scientifico e sociosanitario della psicologia, della pedagogia, come ci è stato riferito, anche in Commissione sanità, alla luce anche di relazioni elaborate dalle Aziende sanitarie della nostra regione, non presupponendo la stragrande maggioranza di questa tipologia di macchinette alcun criterio di abilità e incentivando a non interrompere il gioco attraverso quello che, con termini psicologici e comportamentali, potremmo indicare come il rinforzo intermittente casuale del condizionamento operante, ovvero le vincite casuali appunto, si va a simulare il meccanismo del gioco d’azzardo, provocando le stesse sensazioni che sono alla base della dipendenza degli adulti pur in assenza di vincite di denaro, così come alcune diffuse tipologie di videopoker che negli anni Novanta, pur costituendo vere e proprie slot machine, non rientravano nella normativa del gioco d’azzardo poiché il premio non si presentava in denaro, ma attraverso dei ticket con i quali era possibile ottenere consumazioni o altro.

Ormai l’allarme di chi si occupa di rischio di dipendenza rispetto agli effetti dell’esposizione dei bambini e degli adolescenti a giochi di azzardo o a giochi che, come in questo caso, ne simulino i meccanismi, sono forti e chiari.

Cito le parole di Maurizio Fiasco, sociologo, insignito dal presidente Mattarella dell’onorificenza al merito della Repubblica per il suo impegno nel contrasto del gioco d’azzardo, nel contrasto all’usura che, purtroppo, è un fenomeno conseguenza di queste dipendenze, che, in maniera un po’ provocatoria, ma molto chiara, dice: “Cari bambini, ora allenatevi con i ticket. Quando sarete grandi potrete vincere denaro sonante come gli adulti. È un problema di cultura del gioco d’azzardo che negli ultimi anni ha portato l’azzardopatia ad essere una delle forme di dipendenza più gravi in Italia, con costi sociali enormi a carico delle Amministrazioni comunali”.

Oppure, per dirla con le parole di Matteo Iori, referente per l’Osservatorio nazionale sulle azzardopatie “Ci sono parecchi giochi che la legge non considera azzardo, ma che iniziano i giovani ad un cambiamento culturale pericoloso. Sono le ticket redemption, macchine nelle quali si spende denaro in giochi pensati per vincere un premio”.

Per tutte queste ragioni, in una realtà come l’Emilia-Romagna, che tra le prime si è posta in lotta alle dipendenze dall’azzardo, si è scelto di normare questo ambito così delicato, puntando proprio sulla prevenzione verso i giovani e i giovanissimi, andando a stanziare non solo più di 7 milioni per il Fondo dell’azzardo 2018-2019, andando a raddoppiare i fondi per gli esercizi slot free, ma disciplinando con un atto di Giunta questo divieto dopo un confronto che ha coinvolto, tra gli altri, anche gli esercenti e che fa ricadere, ovviamente, la responsabilità dell’utilizzo di questi ticket su chi esercita la potestà genitoriale, ma coinvolge nell’applicazione del divieto anche gli stessi esercenti, con l’obbligo di affiggere la locandina in cui si menziona il divieto, l’obbligo di affiggere l’avviso di questo divieto sulle macchine e l’obbligo di accertarsi dell’età del cliente sia quando viene acquistato il gettone sia quando viene ritirato il premio.

Si tratta di una strada che non percorriamo per primi. È stata già percorsa da altre Regioni (il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta). Si sta lavorando in questa direzione in Piemonte e in Liguria, con atti già approvati dalle Assemblee legislative. Queste macchine sono vietate da tempo in Francia. Va ricordato anche un segnale importante che su questo fronte è stato dato dalla Disney, che in Florida, presso la struttura di Disney World, ha deciso di eliminare tutti i cosiddetti “redemption games”.

È venuto il momento di essere operativi anche sul nostro territorio. Siamo già in ritardo rispetto all’applicazione di questo divieto. Credo che alla politica spetti il compito coraggioso, anche se difficile, di tracciare delle strade, nell’ottica della salute pubblica e del bene comune, prima ancora che dell’economia. Per questo il nostro voto alla risoluzione è contrario.

Dopodiché, naturalmente, siamo convinti che gli obiettivi in tema di prevenzione non si ottengano solo attraverso i divieti, ma anche e soprattutto attraverso percorsi di tipo culturale ed educativo, che coinvolgano innanzitutto le famiglie, gli operatori e i bambini stessi. La Regione si sta impegnando in rete con i territori proprio al fine di contrastare questa idea del vincere facile, che sta imperversando, che imperversa continuamente anche sui mezzi di comunicazione, e favorire finalmente una cultura del gioco vera, capace di far maturare reali competenze nei giovani, competenze intellettuali, competenze cognitive, competenze relazionali.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Ravaioli.

La parola al consigliere Bertani. Prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Il problema della prevenzione del gioco d’azzardo è sicuramente multidimensionale, come le patologie legate al gioco d’azzardo sono multidimensionali. La prevenzione e la cura richiedono e hanno necessità di curare tanti aspetti. Uno degli aspetti che abbiamo sempre proposto è quello di agire su vari fronti. Nel 2015 presentammo un progetto di legge che cercava di tenere conto di tutte le azioni che andavano messe in campo, come la formazione e l’informazione e l’introduzione del distanziometro e anche il divieto di utilizzo di ticket redemption da parte dei minori. Questo perché? Perché quando parliamo di prevenzione, la prevenzione va fatta su tutti i campi. Va fatta sui maggiorenni, su chi è esposto e può accedere alle slot machine o ai locali dotati di VLT. Quindi, è bene che ci siano delle distanze dai luoghi maggiormente frequentati, e anche maggiormente frequentati dai giovani, e per questo abbiamo chiesto e abbiamo sostenuto l’introduzione del distanziometro, anche se su questo poi siamo stati critici e lo siamo ancora, perché l’applicazione ha subìto dei ritardi, ha subìto delle proroghe per noi inaccettabili, l’interpretazione che è stata data sul rinnovo dei contratti delle slot all’interno dei bar secondo noi è estremamente scorretta rispetto a quello che fra l’altro sta facendo la regione Lombardia. Su questo però siamo concordi che bisogna agire su tanti aspetti. Uno di questi è anche quello della tutela dei minori, perché le macchinette di ticket redemption hanno degli aspetti molto critici. Perché? Due aspetti: uno, insegnano che se tu giochi tante volte, ottieni tanti ticket e con quelli puoi avere un premio. Quel premio ovviamente non è in denaro, ma spesso è un premio che non è solo il pupazzetto, ma può essere anche un tablet, può essere anche un cellulare, quindi un premio non solo di modesta entità.

Il gioco, la maggior parte delle volte, è un gioco non di abilità, ma un gioco di fortuna. Di fortuna che abbina anche la compulsività, perché più volte inserisci il gettone, più velocemente esce il risultato legato non all’abilità, ma alla fortuna, o alla probabilità. A quel punto, l’associazione fra velocità del gioco, luci che ammiccano e obiettivo di ottenere quanti più ticket possibili senza coinvolgere l’abilità, esce completamente dall’intrattenimento e ci fa entrare in una pericolosa vicinanza con quello che poi sarà il gioco d’azzardo.

Io penso quindi che come consiglieri regionali dobbiamo porci questo tema. È vero che di fronte ad un’attività economica bisogna tutelare anche l’attività economica, ma quando l’attività economica ha anche ricadute in campo sociale e sanitario, ce lo dice anche la Costituzione, l’attività economica non può andare a detrimento della salute e del sociale. In questo caso l’equilibrio va trovato, e l’equilibrio che è stato trovato è stato quello di introdurre il divieto. Divieto che fra l’altro era già stato introdotto da diverso tempo nella nostra regione, anche su nostro stimolo. Quel divieto fu “abolito” temporaneamente, quindi è da diversi anni che ne stiamo discutendo. Quel divieto fu abolito temporaneamente perché si inserì in legge il fatto che prima di emanare un regolamento bisognava fare un tavolo di concertazione. Quindi, fu inserito il divieto. Il divieto successivamente fu ritardato nella sua introduzione. Il tavolo di lavoro è durato per svariati mesi, se non addirittura un anno, prima di produrre la delibera. La delibera è arrivata con enorme ritardo. È stata frutto di una concertazione, concertazione sulla quale anche noi abbiamo alcuni aspetti sui quali non concordiamo perché viene interpretata come potestà del divieto in capo ai genitori invece che agli esercenti, anche se gli esercenti hanno alcune attività da compiere, ma, al di là di queste differenze di veduta, oggi chiedere un’ulteriore proroga di quell’applicazione sulla quale noi abbiamo comunque dei distinguo, secondo noi, non è accettabile, proprio perché se dobbiamo trovare un equilibrio fra attività economiche e tutela della salute, prima viene la tutela della salute.

Impedire ai minori di 18 anni di utilizzare quelle macchinette è prevenzione, si chiama prevenzione. La prevenzione la dobbiamo fare.

Gli esercenti, che si devono occupare di offrire intrattenimento, intrattenimento puro, vanno aiutati e sostenuti a offrire quel tipo di intrattenimento, non dei giochi che implicano compulsività e non giochi di abilità.

Tutti gli altri giochi di abilità, anche tradizionali, che ci sono e ci sono da sempre, vanno conservati e anzi vanno aiutati gli esercenti, e ce ne sono anche sulla Riviera, che si sono concentrati, invece, solo sull’intrattenimento e l’abilità.

Quelli sono giochi sani che vanno mantenuti e tutelati.

Questo tipo di giochi non sono solo in Riviera, sono anche nei grandi ipermercati e sono in tutta la regione. Non dobbiamo pensare solo al tema Riviera.

Ribadisco, non facciamo confusione. Non sono giochi di abilità e quindi non bisogna ritardare l’applicazione. Poi, che sia un problema multidimensionale, che ci sia il problema del gioco on line al quale sono esposti anche i minori anche su questo bisogna agire e si sta agendo, che ci sia la pubblicità è un fatto, ma su questo, a livello nazionale, siamo già intervenuti.

Il Decreto Dignità ha già introdotto il divieto di pubblicità, che sarà pienamente operativo da luglio di quest’anno. I fronti sui quali bisogna agire sono tanti e su questo dobbiamo essere tutti concordi. Introdurre deroghe e proroghe indebolisce questa azione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri iscritti in discussione generale. Chiudiamo la discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Il consigliere Facci Michele ha chiesto la parola.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Credo che su questa materia, a giudicare dagli interventi della collega di maggioranza e anche del consigliere Bertani, ci sia ancora molta confusione. Capisco la volontà di perseguire la giusta lotta alla ludopatia, ma proibire alle famiglie, con bambini al seguito, di utilizzare macchinette, giochi che non sono di pura fortuna, perché ci sono anche giochi di abilità che emettono i ticket... Forse voi non li frequentate abbastanza. Io porto sempre le mie figlie a questi giochi. Non potrò, ovviamente, più portarle, se non forse per fare il cavallino, ma hanno già superato anche quell’età.

Rispetto a questo, non è vero che vi sono pareri scientifici univoci. Sicuramente si è persa l’occasione, a mio avviso, con questa di fatto anticipata bocciatura della risoluzione, di aprire una riflessione rispetto a questo limitato settore del gioco. Ticket redemption non è gioco d’azzardo. Ticket redemption non è gioco d’azzardo. Il ticket redemption vietato in questo modo... L’aspetto che mi riguarda è che nei vostri interventi ho visto soffermarsi sull’aspetto della tutela del tessuto imprenditoriale. Sicuramente è presente, sicuramente esiste un problema per una serie di attività che oggi si trovano in qualche modo a dover fare i conti con una normativa eccessivamente severa, ma io mi pongo anche l’aspetto dell’assenza, alla fine, della possibilità di avere un servizio, quello del divertimento per i più piccoli, che faceva contente o faceva passare qualche ora a intere famiglie nel periodo delle vacanze. Questo è l’aspetto oggi sicuramente più impattante.

Il fatto che non vi sia neanche una deroga rispetto al minore accompagnato la dice lunga. Si priva, sostanzialmente, il genitore della propria capacità di controllo, della propria capacità genitoriale, della propria responsabilità che in qualche modo egli viene ad avere sui propri figli nel momento in cui li accompagna alle sale-gioco.

A mio avviso si è persa un’occasione per aprire una riflessione su questa materia. Ribadisco che mi sorprende che questo in qualche modo riceva il consenso dalle persone, dai consiglieri che provengono da quei territori e che forse, anzi, sicuramente, senza forse, meglio di me, conoscono le dinamiche di questi giochi, le dinamiche di queste attività, che conoscono, e credo intimamente riconoscano, l’eccessiva severità di queste disposizioni, proprio perché essi stessi riconoscono, sono convinto, la differenza profonda fra questo tipo di gioco e il gioco d’azzardo.

Si è persa evidentemente un’occasione. Abbiamo provato, in qualche modo, ad aprire una riflessione in merito, mediante una semplice richiesta di moratoria, chiamiamola come volete, di sospensione temporanea, il tempo necessario per poter in qualche modo meglio approfondire la problematica. Prendiamo atto che questa volontà da parte vostra non c’è; prendiamo atto naturalmente che se vi saranno ricadute pratiche sul territorio, saranno poi anche frutto di una vostra eccessiva chiusura nel non voler affrontare questo particolare e unico aspetto di una materia certamente complessa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Facci.

In dichiarazione di voto non ho altri iscritti.

Consigliere Galli, prego.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Ovviamente, voteremo a favore nel solco delle parole che abbiamo pronunciato poco fa. Prendiamo atto con stupore di questa chiusura, non solo a un rinvio, ma a un ripensamento di un meccanismo che è molto parziale, e comunque molto ideologico.

Credere che vietando il ticket redemption si limitino le ludopatie, è una pretesa che non si basa su nessun fondamento scientifico. Matteo Iori della Giovanni XXIII, che segue tutte le ludopatie e tutte queste dipendenze, non credo che pensi che il braccio meccanico o altri giochi del genere possano indurre a una ludopatia. Dire che la Walt Disney vieta questi giochi a Orlando o nelle sue sedi in giro per il mondo credo non c’entri assolutamente nulla, così come il parallelo con altre Regioni, come la Valle d’Aosta. In Valle d’Aosta credo che di queste sale giochi ce ne sia, forse, una per città, quindi dieci in tutta la Valle d’Aosta. In Romagna queste sale giochi, che sono un passatempo per le famiglie e per i bambini, sono centinaia sul corso di ogni strada principale. Lo riteniamo un danno per le città, lo riteniamo un danno per le attività economiche, lo riteniamo un depauperamento dell’offerta di svago per i turisti della nostra Romagna, lo riteniamo assolutamente inutile.

Il paragone che ha fatto il collega Bertani, dicendo che si possono vincere anche premi di grosso valore sommando i vari ticket redemption, va contro l’evidenza dei fatti. Sarebbe come se uno che va ai baracconi, alla fiera, al luna park, vedendo lo stand di questi giochi d’abilità, vedendo dei premi importanti potesse pensare veramente che, sparando con il fucile a pallini, può portare a casa il premio principale. Credo che nella storia di queste sale giochi o di questi stand del luna park nessuno abbia vinto un premio più grande di qualche pupazzetto. Sono premi che nessuno pensa realmente siano in lizza. Nessuno pensa veramente di poterli vincere. Fanno parte di quel gioco, di quel colore collegato a queste sale giochi e a questi luna park. La vostra chiusura su questo aspetto credo sia pura demagogia, un contentino da dare alla vostra ideologia e non serva assolutamente a nulla.

Noi voteremo convintamente per la risoluzione dei colleghi di Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Galli.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Chiedo, cortesemente, il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ho capito.

Con voto elettronico, procediamo alla votazione della risoluzione 8307.

Stiamo votando con voto elettronico l’oggetto 8307, a firma Tagliaferri e Facci.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

Presenti 38

Votanti 38

Favorevoli 6

Contrari 32

 

MONTALTI: Ho fatto un errore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Un attimo. L’oggetto 8307 è respinto.

Prego. Chiede una correzione di voto?

 

MONTALTI: Il mio voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Saliera): D’accordo.

 

MONTALTI: Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): E comunque, come ho già detto, l’oggetto 8307 è stato respinto.

 

OGGETTO 8231

Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire il tema del risparmio idrico in agricoltura tra le priorità di primo livello e, conseguentemente, ad adeguare, in aumento, i finanziamenti rivolti a tale finalità, anche richiedendo al Governo nazionale un analogo atteggiamento. A firma del Consigliere: Sassi

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 8231: Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire il tema del risparmio idrico in agricoltura tra le priorità di primo livello, e conseguentemente ad adeguare in aumento i finanziamenti rivolti a tale finalità anche richiedendo al Governo nazionale un analogo atteggiamento, a firma del consigliere Sassi.

Il consigliere Sassi ha chiesto la parola. Prego.

 

SASSI: Presidente, volevo chiedere di poter rinviare l’oggetto alla prossima seduta.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Procediamo, come prevede il Regolamento, con un intervento a favore e uno contro, e poi il voto. Chi chiede la parola a favore del rinvio? Chi chiede la parola contro? Nessuno.

Passiamo al voto.

Chi è favorevole al rinvio dell’oggetto 8231 alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?

 

(La richiesta di rinvio è accolta a maggioranza dei presenti)

 

L’oggetto 8231 è rinviato alla prossima seduta.

 

OGGETTO 7495

Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere un Tavolo congiunto con la Regione Lombardia, Trenord, Trenitalia e le Associazioni di Pendolari per condividere informazioni e prospettive sulla situazione in atto ed elaborare congiuntamente soluzioni adeguate per quanto di comune interesse. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Calvano, Lori, Cardinali, Caliandro, Rontini, Poli, Iotti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Oggetto 7495: risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere un tavolo congiunto con la Regione Lombardia, Trenord, Trenitalia e le Associazioni di pendolari per condividere informazioni e prospettive sulla situazione in atto ed elaborare congiuntamente soluzioni adeguate per quanto di comune interesse, a firma dei consiglieri Tarasconi, Molinari, Calvano, Lori, Cardinali, Caliandro, Rontini, Poli, Iotti.

Discussione generale sul documento.

Chi chiede la parola?

Prego, consigliera Tarasconi.

 

TARASCONI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione, che è di novembre 2018, in realtà viene dopo una serie di incontri che sono stati fatti con l’assessore Donini, dai quali si evince che, purtroppo, molto spesso, per quanto riguarda il problema della quotidianità dei pendolari, c’è un rimbalzo di colpe tra chi fa parte del percorso: abbiamo Trenitalia, abbiamo Trenord, la Regione Lombardia, i pendolari, la Regione Emilia-Romagna.

Il problema principale che vivono i pendolari di Piacenza, ormai da anni, per quanto riguarda l’andare e tornare da Milano, luogo in cui lavorano, è sostanzialmente quello del ritardo dei treni, del sovraffollamento dei treni e il tema anche, ovviamente, dei treni che hanno un po’ di anni di vita.

Su alcune di queste tematiche abbiamo fatto tanto. Su altre, secondo me, c’è da lavorare ancora molto, soprattutto perché, se andiamo ad analizzare in modo puntiglioso le tracce per quanto riguarda la tratta tra Piacenza, che poi non origina a Piacenza, ma tra Piacenza e Milano, e viceversa, dopo l’avvento del Passante a Lodi, i nostri pendolari, i pendolari piacentini subiscono regolarmente una serie di ritardi.

Non entro nel merito tecnico di quello che succede sui binari a Lodi, per cui noi abbiamo questi ritardi, però chiedo davvero che l’assessore Donini chieda questo tavolo, al quale dobbiamo essere tutti presenti, proprio al fine di evitare che ogni volta su un particolare problema qualcuno dica “non è colpa mia; è colpa di qualcun altro”. Questo perché la situazione per i pendolari effettivamente è leggermente migliorata, ma esistono ancora tantissimi problemi. Quindi, se fosse possibile chiedere questo tavolo, poi sarebbe opportuno che diventasse stabile, soprattutto perché i nostri pendolari purtroppo spesso subiscono decisioni che vengono prese e neanche comunicate. Se quindi fosse possibile avere questo incontro e rendere stabile questo tavolo, io credo che ne gioverebbero tutti e avremmo la possibilità quantomeno di far vedere che cosa compete alla regione Emilia-Romagna, quali sono gli sforzi che si stanno facendo e quali sono le soluzioni che noi possiamo proporre.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Tarasconi.

In discussione generale non ho altri iscritti.

Apriamo le dichiarazioni di voto. Non ci sono iscritti, al momento, sull’oggetto 7495.

Mettiamo al voto l’oggetto 7495.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

È approvato.

 

(La risoluzione oggetto 7495, con votazione per alzata di mano, è approvata a maggioranza dei presenti)

 

Sull’ordine dei lavori

(Risoluzione oggetto 7558 - Rinvio)

(Progetto di legge oggetto 6268 - Rinvio in Commissione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ora abbiamo ancora una risoluzione, a firma del consigliere Pettazzoni.

Prego, mi ha chiesto la parola il consigliere Liverani. Chiede il rinvio, quindi lo dobbiamo votare. Poi rimane la legge sull’ittica.

 

LIVERANI: …in Commissione V.

 

PRESIDENTE (Saliera): Okay.

A questo punto, facciamo un voto generale, sia per la risoluzione 7558 alla prossima seduta; invece, per l’oggetto che riguarda la legge sull’ittica, è rinviata in Commissione.

Chi è a favore? Chi è contrario? Chi si astiene?

 

(La richiesta di rinvio alla prossima tornata assembleare dell’oggetto 7558

e la richiesta di rinvio in commissione dell’oggetto 6268 sono accolte,

con votazione per alzata di mano, a maggioranza dei presenti)

 

Vuol dire che sia l’oggetto 7558 che la legge 6268 vengono rinviate, la legge in Commissione e l’altra alla prossima seduta.

Ringrazio tutti. Buon pranzo.

Chi fa parte dell’Intergruppo, per dieci minuti, può salire al settimo piano. L’Intergruppo Saharawi.

 

La seduta ha termine alle ore 12,55

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno il presidente della Giunta Stefano BONACCINI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI e i consiglieri Matteo RANCAN e Raffaella SENSOLI.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 8307 “Risoluzione per chiedere alla Giunta, in relazione alla propria normativa, se nel caso concreto, stante l'imminenza della stagione estiva le problematiche evidenziate in termini di divieto assoluto di gioco per i minori di anni 18, nonché per i previsti obblighi a carico dei gestori delle sale di intrattenimento che comporteranno evidenti ricadute economiche su centinaia di attività economiche, non intenda prevedere una sospensione di alcuni mesi dell'efficacia del provvedimento al fine di permettere un migliore approfondimento delle problematiche emerse, oltre che lo svolgimento della stagione estiva da parte di attività economiche di ampia rilevanza per la ricettività turistica di numerose località della regione. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 5

Michele FACCI, Andrea GALLI, Andrea LIVERANI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giancarlo TAGLIAFERRI.

 

Contrari: 33

Mirco BAGNARI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 7433 “Risoluzione per impegnare la Giunta a proporre, previa concertazione con le Associazioni ed i Comuni, le modifiche alla LR 41/1997 necessarie ad improntare efficaci forme di incentivazione alle imprese del piccolo commercio, stanziando altresì adeguate risorse di bilancio. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Bagnari, Calvano, Zappaterra, Boschini, Lori, Rontini, Marchetti Francesca, Rossi, Caliandro, Sabattini, Campedelli, Cardinali, Serri, Zoffoli”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli:

«Nel secondo capoverso della sezione introdotta da “Premesso che” le parole “tanto che” sono sostituite dal testo seguente:

rispetto al quale non basta invocare il potenziale di attrattività dei cd. “centri commerciali naturali”, come dimostrano le tante vetrine chiuse e i locali vuoti proprio nei centri storici, esito determinato anche dalla grande diffusione di un’offerta commerciale costituita da ipermercati, supermercati e grandi centri commerciali riconducibili, peraltro, spesso, segnatamente in Emilia-Romagna, al medesimo marcio o alla medesima titolarità;

le stesse misure di deregolazione operate negli anni, in particolare a partire dal Governo Monti, fanno parti eguali fra diseguali – per riprendere una celebre frase di Don Milani – obbligando piccoli esercenti ad un’esposizione alla concorrenza non sostenibile, che oggi uccide loro a vantaggio dell’Iper di turno, limita i diritti dei lavoratori, ne mina le relazioni private e sindacali, e domani ucciderà la possibilità di scelta del consumatore;”»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Sensoli:

«Al termine della sezione introdotta da “Impegna la Giunta” è aggiunto il seguente capoverso:

“ad attivare un confronto regionale che comprenda gli enti locali, i rappresentanti dei consumatori, le confederazioni dei commercianti, le organizzazioni sindacali, al fine di predisporre misure condivise per arginare le criticità del settore commerciale e favorire il commercio di prossimità e vicinato ed in particolare favorire la rinascita delle botteghe nei centri storici, l’identità urbana di questi luoghi, la riqualificazione, la promozione delle filiere del commercio legato alle produzioni tipiche e l’incentivazione di progetti integrati tra commercio e turismo;”»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Tarasconi:

«Emendamento all’emendamento 2 a firma della consigliera Sensoli

All’inizio dell’emendamento, sostituire le parole “ad attivare un confronto” con le parole “a proseguire nel confronto”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 7593 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Ministero competente affinché, nel più breve tempo possibile, venga valorizzata la figura del laureato in scienze motorie attraverso un provvedimento legislativo finalizzato al riconoscimento di tale figura professionale, attivandosi inoltre nei confronti del Governo affinché i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria adattata possano essere fiscalmente detraibili al pari di altre spese mediche. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca, Caliandro, Lori, Boschini, Poli, Mumolo, Taruffi, Torri, Prodi, Rossi, Tarasconi, Rontini, Ravaioli, Bagnari, Cardinali, Iotti, Zappaterra, Zoffoli, Sabattini, Serri, Soncini, Mori”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Calvano:

«Nell’ultimo punto del dispositivo introdotto da “Premesso che” le parole “opportunamente formati con la supervisione di un fisioterapista” sono soppresse.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Calvano:

«Nel dispositivo introdotto da “Preso atto che”, come primo punto è aggiunto il seguente:

“Il laureato in scienze motorie è la figura che, attraverso le sue specifiche competenze, è in grado di valorizzare gli effetti positivi dell’attività fisica per la salute, declinandola in modo adeguato ai diversi contesti e alle diverse caratteristiche degli individui, offrendo un importante supporto agli operatori medici e ad altri operatori sanitari, agli insegnanti, e ai dirigenti scolastici, coinvolti nella promozione dell’attività fisica”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Calvano:

«Nel dispositivo di Impegno, come primo punto è aggiunto il seguente:

“A proseguire il lavoro intrapreso di valorizzazione della figura del Laureato in Scienze Motorie, istituendo a tale scopo un tavolo tecnico che valuti la possibilità dell’inserimento di tale figura in ambito sanitario e scolastico al fine di supportare gli operatori di tali settori”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Bertani:

«All’inizio della sezione introdotta da “Premesso che” è aggiunto il testo seguente:

“in occasione dell’approvazione della legge regionale n. 8 del 2017 “Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive” veniva approvato l’ordine del giorno n. 8, a firma dei consiglieri Andrea Bertani, Paolo Calvano e Raffaella Sensoli, che si concludeva impegnando la Giunta e l’Assemblea, per quanto di competenza,

-          a richiedere al Governo ed al Parlamento l’inserimento della laurea magistrale, di durata quinquennale (classe L67) in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate fra i titoli necessari per l’esercizio della professione nelle équipe sanitarie;

-          a porre all’attenzione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni il tema dell’esercizio della professione, attraverso un’intesa in Conferenza Stato-Regioni, da parte dei laureati in scienze motorie nelle équipe sanitarie”.»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Bertani:

«Nella sezione introdotta da “Preso atto che” al termine del terzo capoverso è aggiunto il testo seguente:

“senza che tuttavia i risultati attesi, quali quelli richiesti dal richiamato ordine del giorno n. 8 abbinato al progetto di legge regionale divenuta la legge regionale n. 8 del 2017;”»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Bertani:

«Nella sezione introdotta da “Impegna la Giunta” sono apportate le seguenti modifiche:

-          nel primo punto elenco le parole “Ministero competente” sono sostituite da “Governo e Parlamento”;

-          nel secondo punto elenco, dopo le parole “del Governo” sono inserite le parole “e del Parlamento”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 2464 “Risoluzione per riservare un congruo numero di parcheggi ai malati oncologici durante i giorni di terapia o di visita presso le strutture sanitarie del territorio regionale e per promuovere opportune azioni tra le Aziende sanitarie, gli Enti locali ed i gestori dei parcheggi per uniformare i vari aspetti riguardanti la mobilità sostenibile di tali persone. A firma della Consigliera: Sensoli”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra:

«Nel primo punto del dispositivo introdotto da “Rilevato che” le parole “sottoposti a cure chemioterapiche presso le strutture sanitarie di Oncologia presenti sul territorio regionale” sono sostituite con le parole “a ridotta capacità motoria che necessitano di sottoporsi a cure, come ad esempio malati oncologici, dializzati, donne in gravidanza, persone disabili”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra:

«Nel secondo punto del dispositivo introdotto da “Rilevato che” la parola “oncologico” è eliminata.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra:

«Nel primo punto del dispositivo introdotto da “Preso atto che” la parola “oncologica” è sostituita con “invalidante”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra:

«Nell’ultimo punto del dispositivo introdotto da “Preso atto che” la parola “oncologici” è sostituita con “con problemi di mobilità”.»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Zoffoli e Zappaterra:

«Il primo punto dell’impegno finale è sostituito col seguente:

“a compiere entro pochi mesi una puntuale ricognizione sulla situazione dei parcheggi presso ogni struttura ospedaliera pubblica o convenzionata della Regione, per verificarne l’adeguatezza numerica in termini assoluti e la presenza di un numero sufficiente di parcheggi gratuiti riservati ai pazienti affetti da malattie invalidanti che debbano recarsi presso la struttura per le terapie, disponendo, in caso di insufficienza, azioni utili a risolvere tali criticità”.»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Bertani:

«Emendamento all’emendamento 1, eliminare le parole “donne in gravidanza”.»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Bertani:

«Nel “Rilevato che” inserire dopo “parcheggi” le parole “a donne in gravidanza e”.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

8392 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori dell'azienda Italpizza con sede a San Donnino (MO). A firma del Consigliere: Alleva

8394 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di nomina dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza presso l’AOSP di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

Risoluzione

 

8393 - Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare la congruità dell’offerta di TPER relativamente agli sportelli presso cui attivare l’abbonamento del trasporto pubblico, valutando, laddove necessario, l’apertura di ulteriori punti vendita per agevolare la fruibilità e accessibilità al servizio anche ai pendolari più distanti. A firma del Consigliere: Paruolo

(Comunicazione n. 83 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2019/1204 del 29/05/2019)

 

 

LA PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Saliera

Torri

 

 

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