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247.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 11 GIUGNO 2019

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 8443

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere, anche nei confronti del Governo, per realizzare nuove casse di espansione ed opere idrauliche, con particolare riferimento ai fiumi Secchia e Tiepido. A firma del Consigliere: Campedelli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

CAMPEDELLI (PD)

GAZZOLO, assessore

CAMPEDELLI (PD)

 

OGGETTO 8444

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per garantire la continuità occupazionale alle figure professionali ed ai lavoratori assunti per dar corso alla ricostruzione post sisma. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Caliandro, Calvano, Sabattini, Campedelli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

BAGNARI (PD)

GAZZOLO, assessore

BAGNARI (PD)

 

OGGETTO 8447

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni o controlli siano stati promossi nei confronti degli organi direttivi della Fondazione San Filippo Neri, alla luce di quanto emerso dagli organi di stampa. A firma del Consigliere: Bargi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

BARGI (LN)

BIANCHI, assessore

BARGI (LN)

 

OGGETTO 8448

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per risolvere i disservizi e le problematiche causate dai nuovi orari ferroviari, con particolare riferimento alla tutela dei pendolari. A firma del Consigliere: Bertani

(Svolgimento)

 

OGGETTO 8450

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti l’estensione della validità delle convenzioni esistenti MiMuovo e Carta Plus ai nuovi treni FrecciaArgento. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

BERTANI (M5S)

DONINI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

DONINI, assessore

BERTANI (M5S)

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 8449

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per estendere urgentemente al territorio dell'Alto Appennino bolognese le misure straordinarie di sostegno economico già predisposte per i territori romagnoli interessati dalla chiusura della E45. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

TARUFFI (SI)

DONINI, assessore

TARUFFI (SI)

 

OGGETTO 8376

Proposta recante: «Approvazione del rendiconto dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2018». (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 27 del 16 05 19) (203)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

PRUCCOLI (PD)

TORRI (SI)

 

OGGETTO 8205

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Investimenti della Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale, Meteorologia e Cambiamento Climatico» (112)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 8205/1/2 oggetti 8464 e 8465 - Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

BENATI, relatore della Commissione

BERTANI, relatore di minoranza

PICCININI (M5S)

DELMONTE (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

PARUOLO (PD)

DELMONTE (LN)

BIANCHI, assessore

PRODI (Gruppo Misto)

BERTANI (M5S)

BENATI (PD)

PICCININI (M5S)

DELMONTE (LN)

BENATI (PD)

BENATI (PD)

BENATI (PD)

 

OGGETTO 6292

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modifica della Legge regionale 28 luglio 2004, n. 16 “Disciplina delle strutture ricettive dirette all'ospitalità”». A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Galli

(Relazione, discussione e reiezione)

(Ordine del giorno 6292/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” - Presentazione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

DELMONTE, relatore

BAGNARI (PD)

GALLI (FI)

BAGNARI (PD)

GALLI (FI)

DELMONTE (LN)

 

OGGETTO 8370

Proposta recante: «Approvazione del programma di iniziative per la partecipazione (art. 6, comma 5, LR 15/2018)». (Delibera di Giunta n. 804 del 20 05 19) (204)

(Discussione)

PRESIDENTE (Soncini)

TORRI (SI)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 8205

Emendamenti oggetto 8205

Ordine del giorno 6292/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,53

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 247 del giorno 11 giugno 2019.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 28 e 29 maggio.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, e hanno giustificato la loro assenza la presidente Saliera e gli assessori Costi, Corsini, Gualmini e Petitti.

Le informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri. Pertanto, le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 8443

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa azioni da porre in essere, anche nei confronti del Governo, per realizzare nuove casse di espansione ed opere idrauliche, con particolare riferimento ai fiumi Secchia e Tiepido. A firma del Consigliere: Campedelli

 

PRESIDENTE (Soncini): Iniziamo i nostri lavori, come sempre, con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in aula.

Iniziamo con l’oggetto 8443: interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere, anche nei confronti del Governo, per realizzare nuove casse di espansione ed opere idrauliche, con particolare riferimento ai fiumi Secchia e Tiepido, a firma del consigliere Campedelli.

Risponderà, per la Giunta, l’assessore Gazzolo.

Prego, consigliere, a lei la parola per illustrare l’interrogazione.

 

CAMPEDELLI: Grazie, presidente.

La sollecitazione a presentare questa interrogazione nasce alla fine di maggio, quando, per eventi climatici eccezionali, ci siamo trovati di fronte all’ennesima ondata di piena sull’asta del fiume Secchia.

È da tener presente che nelle ultime quattro settimane vi è stato il passaggio di sei piene. La preoccupazione rispetto alla tenuta degli argini, così duramente sollecitati, è un’ulteriore preoccupazione perché le previsioni del tempo davano situazioni meteorologiche abbastanza complesse, che poi non si sono verificate così come erano state previste.

In quei momenti, le comunità interessate erano parecchio in allarme. Io mi sono sentito con i sindaci interessati e ho avuto dei ritorni. Sono abbastanza preoccupati. Da un lato, il lavoro dei Comuni, della Protezione civile, della Regione e degli organi preposti ad affrontare l’emergenza; dall’altro, molta preoccupazione per la situazione, in occasione degli eventi climatici eccezionali che si ripetono sempre più numerosi, quindi necessitano di interventi sia globali, ambientali, ma anche strutturali.

In questo contesto non partiamo da zero. La Regione ha stanziato 128 milioni di euro sul nodo idraulico Secchia, Panaro, Naviglio e più di un centinaio di opere previste sono già state concluse. Tante altre sappiamo che sono in previsione nel 2019. Vi è anche il tema delle casse di espansione sui fiumi Secchia e Tiepido, nonché l’ampliamento o la costruzione di nuove casse di espansione, e la richiesta dei sindaci, che è uscita sulla stampa il 31 maggio scorso, è quella di cercare di velocizzare questi interventi e che Stato, Regione ed Enti preposti aprano al più presto i cantieri per questi interventi strutturali di cui c’è bisogno, quindi il completamento degli investimenti previsti.

In questo contesto, i sindaci sollecitavano e sollecitano la Regione a farsi portatrice di un’istanza al Governo per ottenere ulteriori fondi rispetto al tema delle casse di espansione e per ulteriori opere idrauliche, dato che, fra l’altro, la nostra Regione è tra quelle che hanno un alto reticolo di corsi d’acqua a livello nazionale, è tra quelle che ne hanno di più. Quindi, con l’interrogazione chiedo come ci si intende attivare rispetto a queste richieste e a che punto siamo rispetto alle opere, consapevole che non siamo all’anno zero, abbiamo iniziato da tempo importanti lavori di prevenzione, ma abbiamo bisogno forse di velocizzare un attimo perché si stanno susseguendo sempre più velocemente e sempre più incessantemente situazioni di emergenza, che prima non c’erano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

La parola all’assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Presidente, consigliere e consiglieri, desidero prima di tutto ringraziare il consigliere Campedelli, che con questa interrogazione a risposta immediata mi permette di fare il punto sul grande impegno speso dalla Regione, negli ultimi cinque anni e mezzo, per accrescere la sicurezza del nodo idraulico modenese, uno dei più importanti della regione, interessato dall’alluvione del 19 gennaio 2014.

Cito un primo dato importante per tracciare il bilancio dell’impegno anche finanziario messo in campo. Da allora sono stati programmati o realizzati cantieri per 128 milioni di euro e in tutto sono 118 i lavori conclusi da Regione e AIPO, per circa 40 milioni. Oltre alle opere urgenti, si tratta di lavori programmati seguendo le due direttrici che rappresentano i pilastri della strategia regionale per il nodo idraulico, in linea con la pianificazione di bacino: il rinforzo e il ringrosso delle arginature, il potenziamento delle casse di espansione.

Nel 2019 sono in corso al via nuovi cantieri per 43 milioni di euro, ben 30 milioni riguardano il sistema arginale, oltre 18 milioni l’adeguamento di quello del fiume Secchia, con i lavori già partiti, che si protrarranno fino al 2020, e 12 milioni le arginature di Panaro, con cantieri già aggiudicati e al via nelle prossime settimane. Altri 10,7 milioni di euro finanziano opere sui principali affluenti pedecollinari di Secchia e Panaro, nei tratti non arginati.

I lavori, già realizzati, hanno garantito evidenti benefici durante la gestione dei recenti eventi di maggio. Altri, in gara in questi giorni, sono determinanti perché riguardano le principali briglie dei due corsi d’acqua.

Anche per le casse di espansione sono in programma interventi importanti per quasi 22 milioni di euro. È ormai in fase di gara un secondo stralcio di opere per la prosecuzione della cassa del canale Naviglio e i prati di San Clemente, per circa 1,6 milioni di euro. Si aggiungeranno alla realizzazione degli argini di contenimento nord, est e ovest, già portata a conclusione nel 2018, con una spesa di 1,850 milioni di euro.

Per la cassa del fiume Secchia, sono in tutto disponibili 20,3 milioni di euro. Entro giugno sarà conclusa la progettazione definitiva di un primo pacchetto di interventi da circa 16 milioni, necessari per adattarla e accrescerne l’efficienza idraulica.

Altri 4,3 milioni già disponibili permetteranno l’ampliamento da circa 5 milioni di metri cubi in comune di Rubiera, la cui realizzazione è strettamente connessa all’attuazione del PAE di recente approvazione dell’Amministrazione municipale.

L’attuazione di questi primi interventi consentirà di ottimizzare la laminazione per piene con tempo di ritorno fino a cinquant’anni. AIPO sta procedendo inoltre alla progettazione definitiva dell’adeguamento complessivo dei manufatti già esistenti della cassa, come le opere di regolazione idraulica e le arginature perimetrali, nonché l’adeguamento del Canalazzo di Cittanova. L’ammontare totale è stimato in 18 milioni di euro, già candidati a finanziamento nazionale con il sistema RENDIS del ministero dell’ambiente.

I recenti avvenimenti hanno inoltre reso sempre più evidente l’esigenza di intervenire sulla confluenza tra il fiume Panaro e il torrente Tiepido, proprio a ridosso della città di Modena, in località Fossalta.

Nell’ambito delle risorse stanziate dal DL 74 del 2014, è già stato redatto ed approvato…

 

PRESIDENTE (Soncini): Mi scusi, assessora, le chiedo di avviarsi alla conclusione.

 

GAZZOLO, assessore: Ho quasi finito.

È approvato uno studio di fattibilità che ha evidenziato l’esigenza di diverse tipologie di interventi sul Tiepido, compresa la necessità di una cassa di espansione a monte nel territorio del comune di Modena.

Le esigenze di intervento sono state stimate complessivamente in 12 milioni di euro, di cui poco più di 6 destinati alla realizzazione dell’area di laminazione. Anche questo intervento è stato candidato a finanziamento nazionale attraverso la banca dati RENDIS.

È inoltre in completamento la progettazione di fattibilità tecnico-economica, per un intervento a valle della cassa del Panaro, nel tratto oggi privo di arginature, fino alla confluenza nel torrente Tiepido già finanziato per 6 milioni.

Alle strategie di interventi infrastrutturali si uniscono quelle legate alle attività di costante manutenzione e monitoraggio, dalla gestione della vegetazione alla periodica e puntuale ricognizione delle diverse criticità che possono interessare le opere idrauliche. Tra queste va sicuramente citato il piano di contenimento degli animali ad abitudine fossoria (istrici, tassi, volpi), unico in Italia che consente di gestire la presenza di questi animali allontanandoli secondo le modalità corrette per evitare il proliferare di tane che sono concausa di importanti criticità arginali.

È così disponibile un primo quadro complessivo delle opere necessarie che la Regione e AIPO stanno condividendo con tutti gli enti interessati. In totale, la Regione ha candidato a finanziamento nove interventi per continuare l’adeguamento delle arginature, delle casse di espansione e la sicurezza dei corsi d’acqua per 335 milioni di euro; una somma pari a quanto i Governi precedenti hanno messo a disposizione dopo l’alluvione consentendo un passo avanti importante nella messa in sicurezza del territorio.

A breve faremo il punto, e concludo, con tutti i sindaci del territorio per definire congiuntamente il prosieguo della strategia, anche alla luce degli eventi verificatisi nel mese di maggio e per reiterare le richieste di finanziamento al Governo. Ne va della sicurezza di un territorio importante, non solo per l’Emilia-Romagna, ma per tutto il Paese.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore. Vi ricordo che è possibile comunque lasciare la risposta scritta.

Consigliere Campedelli, per la replica.

 

CAMPEDELLI: Ringrazio l’assessore Gazzolo per l’ampia e documentata risposta. Mi dichiaro ampiamente soddisfatto della risposta. Avanti così. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 8444

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per garantire la continuità occupazionale alle figure professionali ed ai lavoratori assunti per dar corso alla ricostruzione post sisma. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Caliandro, Calvano, Sabattini, Campedelli

 

PRESIDENTE (Soncini): Siamo all’oggetto 8444: interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere per garantire la continuità occupazionale alle figure professionali ed ai lavoratori assunti per dar corso alla ricostruzione post sisma. È a firma dei consiglieri Bagnari, Caliandro, Calvano, Sabattini, Campedelli.

Risponderà per la Giunta l’assessore Gazzolo.

Do la parola al consigliere Bagnari per illustrare l’interrogazione. Grazie.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Abbiamo presentato questa interrogazione perché il tema che è in oggetto credo che sia di grande rilevanza da più punti di vista, sia da quello della tutela del nostro territorio, in particolare delle aree colpite dal sisma, ma anche dal punto di vista del lavoro, perché stiamo parlando di una vicenda che riguarda 135 professionisti che dal 2012 hanno lavorato sul tema della ricostruzione.

La cosa che, secondo me, fa un po’ specie è il fatto che sono professionisti che fanno riferimento e hanno lavorato sotto l’egida, diciamo così, di INVIM, che è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che è di proprietà del Ministero dell’economia. Quindi, non stiamo parlando di un soggetto privato o lontano dalle istituzioni.

Siccome in questi anni, per la tipologia di contratti con cui sono stati impiegati questi professionisti, c’è il rischio che alla fine di questo mese non ci sia più una prospettiva occupazionale per loro, noi ci siamo preoccupati, anche a seguito di quelle che sono state le loro giuste rimostranze, ma anche l’impegno che hanno messo i sindacati su questo tema, a capire che cosa possa fare e voglia fare la Giunta per fare in modo che ci sia continuità occupazionale per queste persone, ma anche ‒ collegato a questo ‒ il tema di poter dare continuità adeguata a un processo di ricostruzione che, per quanto ci sia stato il tentativo di denigrarlo e farlo passare come un processo gestito male, ha invece dimostrato di essere un percorso che ha saputo, dopo un sisma drammatico come quello che ha colpito la nostra regione nel 2012, dare invece un forte contributo alla ricostruzione per portarla avanti, in modo da arrivare alla scadenza del 31 dicembre 2020, con la fine dello stato di emergenza, con una situazione riportata alla normalità.

L’oggetto, la richiesta che noi facciamo alla Giunta è di capire quale sia l’impegno che intende mettere su questo fronte, soprattutto per fare in modo che il Governo a livello nazionale ‒ come ho detto prima, Invitalia non è un soggetto che dipende dalla Regione, ma dipende dal Governo ‒ metta in campo un provvedimento che garantisca la continuità occupazionale e la continuità nel processo di ricostruzione a cui questi professionisti hanno dato, come dicevo prima, un grande contributo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Assessore Gazzolo, prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie.

Rispondo io su indicazione della collega Costi, che oggi non può essere qui in aula, confermando al consigliere Bagnari che quanto specificato nell’interrogazione di cui ha trattato è da tempo all’attenzione del commissario e dell’assessore con delega alla ricostruzione.

Come è noto, il commissario è organo di derivazione statale e, per costruire la propria struttura, nonché per supportare gli enti coinvolti, ha potuto avvalersi di specifiche convenzioni previste per legge con società in house dello Stato, quali Invitalia, che forniscono il personale necessario. Proprio nella consapevolezza che l’apporto di tali risorse è di fondamentale importanza per tutto il processo di ricostruzione, negli anni si è sempre richiesto ed ottenuto la continuità delle strutture operanti, con l’inserimento di specifiche norme e proroghe nella legislazione nazionale.

Il personale di Invitalia operante nella ricostruzione del 2012 costituisce un consistente contingente di professionalità, che ha garantito fino ad oggi la prosecuzione delle attività in modo adeguato.

L’entrata in vigore delle nuove disposizioni normative, quali quelle contenute nel DL n. 87/2018, concepite allo scopo di contrastare l’abuso del ricorso al lavoro precario, mette però ora in forte difficoltà la continuità dell’operato delle strutture a supporto del commissario. Per questa ragione, attraverso un emendamento al DL n. 32/2019, era stato richiesto di estendere a questa fattispecie di lavoratori la disciplina già prevista nella legge di bilancio 2019 per il personale di Invitalia operante per il sisma del centro Italia, proposta respinta.

Subito dopo aver appreso che le norme richieste non avevano trovato accoglimento nell’iter parlamentare, è stata mandata una lettera al sottosegretario alla Presidenza dei ministri con delega alle calamità naturali, Vito Crimi, per una richiesta di incontro urgente, purtroppo mai riscontrata.

Ovviamente l’impegno nostro continua. In questi giorni si stanno svolgendo numerosi incontri con le rappresentanze sindacali e il datore di lavoro per trovare una soluzione che salvaguardi l’interesse pubblico di tornare per i cittadini e le imprese alle normali condizioni di vita di questi territori, così come prevede il DL n. 74/2012, qualora le norme non venissero modificate come richiesto.

L’opera di ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 2012 sta conseguendo ottimi risultati, come si può evincere anche dagli ultimi report pubblicati in occasione della ricorrenza dei sette anni sul sito della Regione, e il merito di tali risultati va in gran parte attribuito a tutto il personale straordinario che, a vario titolo, collabora con il commissario e gli Enti locali, tra cui il personale di Invitalia. La tutela di questi lavoratori e lavoratrici non può che essere un obiettivo primario del commissario.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Bagnari per la replica.

 

BAGNARI: Ringrazio l’assessore Gazzolo e la Giunta per la risposta, che dimostra che c’è stato e c’è un impegno da parte della nostra Regione in questa direzione, fatto questo che credo sia importante, perché non credo che noi possiamo lasciare al proprio destino o chiudere gli occhi rispetto alla situazione di questi lavoratori.

Tra l’altro, se dovessimo usare un vecchio adagio, mi verrebbe da dire che di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno soprattutto – e la caliamo nella realtà – quando non si sa governare, perché il problema o, perlomeno, un pezzo importante del problema credo sia questo. L’abbiamo già visto in altre situazioni, come quella dei danni causati dal maltempo o dalle gelate, dove non si riesce a capire o soprattutto non riesce a capire chi dovrebbe trovare la soluzione del problema, in questo caso il Ministero delle politiche agricole, visto che non si riesce a capire in quale provvedimento si deve infilare la soluzione di quel problema, qui vediamo che c’è una situazione simile. È stata respinta una proposta fatta dalla nostra Regione, tra l’altro riallacciandosi ad un precedente già visto a livello nazionale. Non si riesce a capire quali siano le prospettive. Soprattutto, quando parliamo di decreti dignità, bisognerebbe che la dignità la declinassimo nella realtà, invece che proclamarla solamente a parole o nei titoli dei decreti, perché credo che questo sia il tema: la dignità di questi lavoratori e la dignità di quei territori su cui i lavoratori hanno dato dimostrazione di essere importanti e necessari.

Credo quindi che noi dobbiamo continuare questa battaglia, come sta facendo la Giunta, per fare in modo che entro la fine di questo mese questo problema venga risolto perché davvero, ripeto, ne va della dignità di queste persone e di un territorio, e soprattutto, perché non si faccia strozzare con dei giochetti, o attaccandosi a qualche titolo di legge, pur di mettere in crisi la nostra regione.

Non ci staremo, come ho appreso bene dall’assessore Gazzolo. Bisogna andare avanti in questa direzione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

 

OGGETTO 8447

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni o controlli siano stati promossi nei confronti degli organi direttivi della Fondazione San Filippo Neri, alla luce di quanto emerso dagli organi di stampa. A firma del Consigliere: Bargi

 

PRESIDENTE (Soncini): Siamo all’oggetto 8447: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere quali azioni o controlli siano stati promossi nei confronti degli organi direttivi della Fondazione San Filippo Neri, alla luce di quanto emerso dagli organi di stampa, a firma del consigliere Bargi.

Risponderà per la Giunta l’assessore Bianchi.

La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente, buongiorno.

Credo che sul tema della Fondazione San Filippo Neri, ormai si siano dette tante cose, anche sulla stampa. Siamo intervenuti, anche in passato, in quest’aula. Ne avevamo parlato nel momento in cui era emersa la famosa lettera di dimissioni dell’ex presidente Mauro Tesauro, che si dimetteva dopo pochissimo tempo dalla sua nomina a presidente da parte della Provincia di Modena (era allora Presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli), proprio indicando quella che secondo lui, così scriveva nella lettera, era una gestione disinvolta dei fondi da parte della direzione della Fondazione.

Proprio verso la direttrice della Fondazione non venivano lesinate alcune considerazioni personali da parte dell’ex presidente, non proprio positive. In seguito abbiamo appreso, a mezzo stampa, del furto, così denunciato, del pc della direttrice, proprio a seguito di queste dimissioni: un altro evento – come si suol dire, a pensar male si fa peccato, però ogni tanto ci si prende – che sicuramente getta più ombre che luci sulla situazione.

Abbiamo proseguito con un esposto, firmato dal sottoscritto e presentato sia alla Corte dei conti che alla Guardia di Finanza. Anche nel testo di questa interrogazione andiamo brevemente a ripercorrere le criticità sollevate in quel documento.

Siamo arrivati a un elemento nuovo rispetto a questo percorso comunque seguito principalmente, ci tengo a precisarlo, sui mezzi di stampa, perché è lì che fondamentalmente abbiamo recuperato la maggior parte di informazioni, perché anche dal nostro precedente sollecito non abbiamo visto intraprendere alcun tipo di iniziativa da parte dell’Amministrazione regionale.

La novità sta nel fatto che qualche settimana fa c’è stata anche un’indagine da parte della Guardia di finanza all’interno della Fondazione.

Data la responsabilità in capo alla Giunta regionale per quanto riguarda l’individuazione delle modalità con cui si va a vigilare nelle Fondazioni, così come stabilito dall’articolo 7 della legge n. 31 del 2001, la legge regionale n. 31 del 2001, vorremmo capire (e qui arriva la domanda secca e precisa) se la Regione intende intraprendere misure di controllo e di vigilanza su quello che sta accadendo all’interno della Fondazione San Filippo Neri. Ci tengo a precisare che è un istituto che deriva addirittura dal precedente Ducato di Modena che è stato sviluppato in un’associazione prima pubblica e poi depubblicizzata nel 2008, quindi è un ente di fatto privato, ma sottoposto, comunque, come tutte le fondazioni, a un controllo da parte della nostra Regione.

Ci chiediamo se, vista la situazione, che sta diventando anche un po’ imbarazzante soprattutto nella cronaca modenese, si intenda proseguire e andare a fondo con gli strumenti messi a disposizione dalla normativa.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

La parola all’assessore Patrizio Bianchi.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, consigliere. Diversamente dalla mia abitudine, questa volta leggo precisamente il testo che mi è stato dato dall’Ufficio legale. 

Si precisa in primo luogo che la Fondazione San Filippo Neri non rientra nel novero degli enti di diritto privato controllati dalla Regione Emilia-Romagna e quindi alla stessa non possono essere applicate le disposizioni relative a questo tipo di soggetti.

La Fondazione in oggetto appartiene alla categoria delle persone giuridiche private che, unitamente alle associazioni, in base alla loro caratteristica strutturale ed ai requisiti posseduti, possono essere iscritte nel registro regionale delle persone giuridiche. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza su tali soggetti, la disciplina regionale vigente in materia, dettata ai sensi dell’articolo 25 del codice civile prevede che le persone giuridiche iscritte nel registro regionale, tra cui la Fondazione San Filippo Neri in esame, sono tenute, ex articolo 7, legge regionale 15 novembre 2001, all’invio annuale dei propri bilanci e delle proprie documentazioni di accompagnamento agli stessi, oltre che alla documentazione da iscrivere e da annotare obbligatoriamente nel registro stesso, ai sensi dell’articolo 5, cioè variazioni di cariche sociali, trasferimento della sede legale, istituzione di sedi secondarie, variazioni statutarie.

In base alla normativa regionale citata e ai relativi atti amministrativi per l’applicazione della stessa, in particolare il DGR n. 214/2004, tali funzioni hanno per oggetto la verifica formale del mantenimento da parte delle fondazioni di un patrimonio idoneo e congruo rispetto alle proprie finalità. Non comporta, pertanto, una verifica di tipo contenutistico sui singoli atti di gestione, bensì degli effetti della gestione amministrativa complessivamente intesa sulla consistenza del patrimonio degli enti, oltre che sulla coerenza ed attinenza delle attività svolte con le proprie finalità statutarie.

I poteri di vigilanza e controllo esercitati dall’autorità sulle fondazioni, come delineato dalla normativa civilistica sulla base della normativa applicabile e la natura del soggetto interessato, non si traducono in un controllo di legittimità degli atti dalle stesse adottati, ma consistono essenzialmente in una verifica della permanenza del patrimonio della fondazione nel tempo. Il patrimonio deve, infatti, sempre garantire la possibilità per l’ente di realizzare le finalità perseguite statutariamente, dando inoltre adeguata garanzia ai terzi per il soddisfacimento delle proprie obbligazioni. Gli esiti delle verifiche effettuate sulla situazione patrimoniale risultante dall’ultimo bilancio depositato dalla fondazione hanno evidenziato nel loro complesso l’adeguatezza attuale del patrimonio per il soddisfacimento delle finalità perseguite dallo stesso.

Questo glielo lascio.

Faccio alcune considerazioni a margine della nota, come lei vede, scritta dall’ufficio legale. La mia considerazione è molto semplice. Credo vi siano poteri di vigilanza, che vengono attribuiti a noi e che sono quelli descritti dal nostro ufficio legale, che non corrispondono a quelli che sono stati indicati da lei nella richiesta. Sulla base di questo, sono stati esercitati dalla Regione, in particolare dalla direzione generale di riferimento, tutti i poteri effettivamente attuabili.

Un commento sulla situazione attuale. La nuova presidente, con cui continuiamo a sentirci, ha cominciato a mettere mano a quelle che lei indica “situazioni imbarazzanti”. Oggi ci sarà un Consiglio di amministrazione in cui, a quanto inteso, dovrebbe essere sciolto il nodo della direzione. Rispetto a questo, tutte le responsabilità che saranno in capo agli organi di direzione verranno, ovviamente, prese anche sulla base degli esposti da lei avanzati.

In conclusione, i poteri che noi abbiamo esercitato sono quelli che potevamo esercitare, secondo la nuova presidente di un organo che, come lei dice giustamente, è ente strumentale della Provincia, ha assunto i pieni poteri, come lei sa, sostanzialmente a luglio dell’anno scorso, ha fatto diverse riunioni, e quella di oggi dovrebbe essere quella che va a risolvere il tema che è stato affrontato e, quindi, delle situazioni che lei ha indicato.

Questo è quello che io le posso rispondere, questo è quello che io le voglio rispondere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

Consigliere Bargi, per la replica.

 

BARGI: La ringrazio per la risposta, assessore, perché sicuramente fa ben sperare anche per quello che sarà il normalizzarsi di una situazione che definivo imbarazzante, ma è a dir poco imbarazzante. Può capire che una serie di vicissitudini che si sono susseguite a partire dall’estate scorsa è stata un po’ un concatenarsi di cose che hanno forse più ingarbugliato che sgarbugliato la matassa.

L’unica cosa che mi preme di sottolineare rispetto alla sua risposta è che il comma 3 del citato articolo 7 della legge n. 31/2001 parla di controlli inerenti alle funzioni di vigilanza, da effettuarsi a norma del comma 2, che sulla documentazione finanziaria sono svolti secondo modalità definite dalla Giunta regionale, quindi o questa legge ha alcune incongruenze, perché si parla di controlli sulla natura finanziaria non patrimoniale, il comma prima parla dei controlli e di tutto quello che le fondazioni devono mandare qui per quanto riguarda i controlli di natura patrimoniale, ma per la natura finanziaria il comma 3 dice che ci sono modalità di vigilanza che vengono stabilite dalla Giunta. Quindi, era più che altro su quello che mi chiedevo: non è che forse la Giunta doveva definire o potrebbe definire ancora eventualmente modalità di controllo maggiore per una situazione che è complicata?

Quindi non posso dichiararmi totalmente soddisfatto, se non altro perché, a mio avviso, il margine c’era. Quindi, i casi sono due: o questa normativa va in contrasto con altre normative nazionali e c’è un problema di normativa regionale, oppure se la normativa dice correttamente evidentemente queste modalità manca solo di definirle, però manca la volontà politica.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

 

OGGETTO 8448

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per risolvere i disservizi e le problematiche causate dai nuovi orari ferroviari, con particolare riferimento alla tutela dei pendolari. A firma del Consigliere: Bertani

 

OGGETTO 8450

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti l’estensione della validità delle convenzioni esistenti MiMuovo e Carta Plus ai nuovi treni Frecciargento. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 8448: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da porre in essere per risolvere i disservizi e le problematiche causate dai nuovi orari ferroviari, con particolare riferimento alla tutela dei pendolari. È a firma del consigliere Bertani.

Risponderà per la Giunta l’assessore Donini.

Prego, consigliere Bertani, a lei la parola.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Assessore, già con l’entrata in vigore dell’orario invernale, a dicembre dello scorso anno, ci furono grossi problemi sulla linea Bologna-Ravenna, e per quanto riguarda anche le fermate di Godo, di Lugo e di Classe che, si promise, sarebbero state risolte almeno in buona parte con l’introduzione dell’orario estivo.

In particolare, ci furono dei tavoli di confronto, anche in comune a Ravenna, a seguito delle proteste dei pendolari. Riscontriamo, però, che nell’introduzione dell’orario estivo, ancora permangono grosse criticità. Nella linea Bologna-Ravenna, quindi, a parte i ritardi che ancora si riscontrano nelle coincidenze che i pendolari sono costretti, loro malgrado, a dover fare con i cambi che si sono introdotti in vari punti delle linee, ci sono dei buchi orari nell’offerta: ad esempio, verso Godo e anche nel collegamento fra Godo e Lugo non sono state ancora recuperate le corse perse con l’orario di dicembre.

Ci sono ancora, come dicevo, dei buchi orari, e anche a Classe non sono state risolte le situazioni che si erano introdotte con l’orario di dicembre, tanto che fra l’altro inizia anche la stagione turistica, quindi non incentiviamo sicuramente i turisti ad utilizzare quelle linee, in particolare verso Classe, dove è stato aperto anche il museo.

Fra l’altro, a tutto questo si sovrappone la modifica dei treni Frecciabianca e Frecciargento. Quindi, lungo la linea adriatica Rimini-Piacenza, e anche nelle tratte Rimini-Bologna e Piacenza-Bologna, sono stati sostituiti alcuni Frecciabianca con dei Frecciargento. Cosa comporta questo? Intanto un aumento di costi, ovviamente non imputabile alla regione, ma che al momento pare, con il Mi Muovo, quindi per chi ha l’abbonamento, che vengano almeno per giugno assicurati che non ci sono aumenti (quanto a luglio, ancora non è chiaro).

A questo si aggiunge il fatto che i nuovi Frecciargento hanno molto meno spazio in seconda classe. Già in questi primi due giorni si rileva il fatto che abbiamo decine di persone che rimangono in piedi sul treno. Quei due Frecciabianca erano importanti per i pendolari, perché su quella tratta, almeno delle tratte più lunghe, quindi Rimini-Bologna, Cesena-Bologna o Faenza-Bologna, invece che prendere il treno regionale molti pendolari preferiscono pagare un piccolo sovrapprezzo nell’abbonamento e utilizzare quello come treno pendolari.

Ad oggi, venendo meno quella soluzione, quei pendolari che hanno disagio sul Frecciargento, sebbene io pensi che quel disagio durerà poco (perché non è possibile che tutte quelle persone stiano in piedi su un treno ad alta velocità) si riverseranno quindi anche sul trasporto regionale.

Voglio sapere, assessore, se avete in mente, in primo luogo, di risolvere questi disagi dei pendolari della linea Bologna-Ravenna e, in secondo luogo, se sulla linea adriatica avete in mente qualche soluzione perché questo problema già in un precedente question-time lo prevedevamo. Ad oggi c’è. Vorrei sapere se siete proattivi per risolverlo, perché è un problema che se non lo risolviamo sul Frecciargento ricade completamente sui treni regionali che, ad oggi, in alcuni periodi della settimana, già non sono adeguati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): La parola all’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Siccome ho due interrogazioni, due question-time che vertono più o meno sullo stesso argomento, quella del consigliere Bertani estende ad un altro argomento, a questa vorrei rispondere a braccio – l’altra è di Tagliaferri – e poi rimando a quell’altra. Poi consegno il testo a tutti e due.

Andiamo con ordine cercando di stare nei tre minuti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Assessore Donini, se lei vuole e se il consigliere Tagliaferri è d’accordo, possiamo fare un’illustrazione congiunta e quindi far illustrare la sua interrogazione al consigliere Tagliaferri e lei dà una risposta unica, una risposta congiunta. Sempre se il consigliere Tagliaferri è d’accordo.

Passiamo all’illustrazione anche dell’oggetto 8450: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa questioni e procedure riguardanti l’estensione della validità delle convenzioni esistenti MiMuovo e Carta Plus ai nuovi treni Frecciargento, a firma del consigliere Tagliaferri. Prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e colleghi, ancora una volta torno sul problema del trasporto ferroviario. Non me ne vorrà l’assessore Donini, ma dovete capire che in una città come Piacenza, situata in zona baricentrica tra Bologna e Milano, tanti sono i pendolari che giornalmente si recano, per motivi di studio e di lavoro, nei due capoluoghi di regione.

Attualmente, in virtù di una doppia convenzione di Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia con Trenitalia nazionale, i titolari di abbonamento regionale mensile o annuale possono accedere a condizioni esclusive di vantaggio ai treni Frecciabianca con le carte MiMuovo (titolo regionale dell’Emilia-Romagna da abbinare all’abbonamento regionale mensile e annuale) e Carta Plus (titolo emesso da Regione Lombardia per i sottoscrittori dell’abbonamento integrato Io Viaggio Ovunque in Lombardia, che dà diritto all’abbonamento combinato trasporto ferroviario e trasporto pubblico locale).

L’annuncio fatto da Trenitalia Spa, in concomitanza con l’uscita dell’orario estivo, di procedere, a partire dal 9 giugno 2019, alla sostituzione sulla linea adriatica Milano-Bologna-Ancona del vecchio materiale rotabile utilizzato per i Frecciabianca, con i più moderni convogli Frecciargento, ha destato parecchie preoccupazioni tra i pendolari.

Tale modifica apparentemente migliorativa del servizio pone, infatti, l’interrogativo sul perdurare delle convenzioni MiMuovo e Carta Plus stipulate con Trenitalia Spa, in quanto entrambe prevedono la possibilità di accedere soltanto a treni Intercity e Frecciabianca, ma non ai più moderni Frecciargento. In quest’ottica, soprattutto in considerazione del fatto che i treni Frecciargento percorreranno esattamente la linea tradizionale, come i Frecciabianca, nella tratta interessata, senza apportare alcun miglioramento in termini di tempi di percorrenza, la modifica apportata da Trenitalia Spa rischia di porsi come una radicale modifica delle condizioni di servizio in corso di contratto che, in carenza di una revisione delle attuali convenzioni, rischia di penalizzare fortemente l’utenza pendolare.

So che l’assessore Donini ha già preso pubblicamente posizione riguardo alla validità per tutto il mese di giugno della convenzione mensile MiMuovo Frecciabianca e Intercity e fino a naturale scadenza per le convenzioni annuali MiMuovo, ma al momento mancano indicazioni precise su cosa succederà da luglio, soprattutto in ordine al perdurare della validità delle attuali condizioni di vantaggio con l’inclusione dei Frecciargento oppure sul fatto che vi possano essere aumenti nei prezzi a carico dei pendolari.

Mancano, invece, al momento indicazioni riguardo la validità della convenzione Carta Plus abbinata al titolo di abbonamento Io Viaggio Ovunque in Lombardia. Solo a titolo meramente esemplificativo, in mancanza di accordi specifici tra Regione Emilia-Romagna, Regione Lombardia e Trenitalia Spa, il titolare di questa tipologia di abbonamento che da Piacenza si deve recare a Milano si troverebbe a dover pagare un’integrazione giornaliera di 15,80 euro.

Un’altra perplessità, non di secondaria importanza, riguarda la composizione dei treni Frecciargento, che nella loro configurazione tipo hanno un numero inferiore di carrozze standard, ovvero di seconda classe, rispetto agli attuali Frecciabianca. Si passerebbe dalle attuali sette a quattro o, nella migliore, delle ipotesi a cinque. Ad oggi, i titolari delle convenzioni MiMuovo e Carta Plus hanno diritto all’accesso, senza garanzia del posto a sedere, alla seconda classe dei Frecciabianca. Il passaggio ai Frecciargento, anche nell’eventualità di replicare le medesime condizioni di accesso dei Frecciabianca, porrebbe di fronte a una modifica peggiorativa del servizio, ovvero a una minor garanzia di poter usufruire di posti a sedere. In merito a ciò, Trenitalia sostiene che da un’analisi sui flussi medi nella tratta Rimini-Milano, andata e ritorno, non ci dovrebbero essere disagi. Ebbene, posso garantirvi che in particolari giorni (il lunedì all’andata verso Milano e il venerdì al ritorno verso Ancona) così non è. Già ci sono stati disagi ieri mattina a fronte di chi si è trovato a fare in piedi i quaranta minuti di percorrenza per Milano.

Incontri sembrano essere in corso fra Regione Emilia-Romagna, Regione Lombardia e Trenitalia Spa per giungere a una soluzione della situazione. Né è stato paventato uno per il giorno 18 giugno 2019, ma la situazione è ancora aperta. Ovviamente, quella sarà la sede dove approfondire, fra l’altro, la questione relativa all’accesso quantomeno ai posti della carrozza premium, se non delle business, nel caso i posti standard risultino esauriti.

In secondo luogo, il passaggio da Frecciabianca a Frecciargento poteva essere l’occasione storica per l’utilizzo, per fasce orarie specifiche, come l’Associazione pendolari di Piacenza da anni chiede, della linea Alta Velocità tra Piacenza e Milano, sfruttando gli interscambi con le linee storiche di San Rocco al Porto e Tavazzano, e invece nulla.

Evidentemente con questa interrogazione a risposta immediata, oltre a dar voce alle preoccupazioni dei tanti pendolari, l’obiettivo è di sollecitare una presa di posizione ben precisa della Giunta sulla questione, presa di posizione che va ben al di là della difesa degli abbonamenti già emessi e che riguarda l’estensione ai Frecciargento delle convenzioni stipulate, ovviamente a condizioni immutate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Tagliaferri.

La parola all’assessore Donini per una risposta congiunta alle due interrogazioni.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio i consiglieri Bertani e Tagliaferri perché mi danno l’opportunità di chiarire il quadro della situazione e l’atteggiamento proattivo dell’Amministrazione regionale rispetto ai problemi sollevati. Comincio dalla questione che ha posto il consigliere Bertani sul nuovo orario Bologna-Ravenna.

Consigliere Bertani, questa linea ha subìto un cambio orario nel dicembre scorso, che ha provocato, da un lato, positivamente un beneficio per circa 5.000 pendolari in termini di velocizzazione della percorrenza tra Bologna e Ravenna, dall’altro ha creato disagi a qualche centinaio di pendolari, che si sono visti sopprimere le fermate intermedie, in particolare a Godo, Russi e Classe.

Siccome abbiamo intenzione di incrementare la qualità del servizio e non di produrre questo momento qualitativo ai danni di qualcuno, perché per noi non esistono pendolari di serie A e pendolari di serie B, dal giorno dopo il cambio orario del dicembre scorso ci siamo messi a lavorare con Trenitalia, con i comitati e con tutti i sindaci interessati dalla tratta su due opzioni: o rinunciare al cambio orario, tornando all’orario precedente; oppure, mantenere il più possibile i benefici del nuovo orario, con gli aggiustamenti che progressivamente si potevano verificare fino a eliminare quasi totalmente i disagi.

Abbiamo scelto, con il consenso unanime, questa seconda possibilità. Tant’è che oggi noi abbiamo sostanzialmente su questa linea un aumento del 10 per cento di affluenza rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Vuol dire che il nuovo orario, così come è stato corretto da dicembre scorso ad oggi, ha funzionato in termini di ampliamento e qualità del servizio.

La nuova offerta ha trovato l’adesione di tutti i Sindaci e, per quello che riguarda il piano di reintroduzione progressiva, delle fermate di Godo da giugno a dicembre. Noi quindi ripristineremo tutte le fermate di Godo e anche le fermate di Classe.

Ovviamente non lo facciamo soltanto da giugno, che ne sono state ripristinate tre, ma da giugno a settembre-ottobre, fino a dicembre. Questo è stato comunicato e condiviso con i Sindaci ed è stato comunicato anche al Comitato pendolari. Cosa abbiamo fatto quindi? Non siamo tornati indietro – cosa che noi potevamo anche fare, visto che il nuovo orario ci costava 3 milioni di euro in più, quindi non era una razionalizzazione della spesa, ma era un ampliamento del servizio –, ma abbiamo scelto di tenere i benefici del nuovo orario e di gestire i problemi risolvendoli l’uno dopo l’altro, da marzo scorso fino al prossimo dicembre.

Questo ovviamente sta già funzionando, perché la linea, ripeto, rispetto all’anno scorso, sta crescendo del 10 per cento di passeggeri. Per quello che riguarda invece i servizi – domanda sia di Tagliaferri, sia di Bertani – della Milano-Piacenza-Bologna-Rimini Adriatica, sono servizi cosiddetti “a mercato”. Cioè, in pratica, non sono oggetto di contratto di servizio con la regione. Ciononostante, la regione intende continuare a sostenere gli abbonamenti, e gli abbonati che li usano, perché integrano l’offerta dei treni regionali.

Cosa succede? Oggi con il Mi Muovo Tutto Treno, un pendolare si reca in stazione e può prendere, fino a qualche giorno fa il Frecciabianca, oggi il Frecciargento, senza prenotazione. Salendoci sopra, si siede ovviamente dove c’è posto; nel caso arrivi il possessore del biglietto si deve alzare in piedi, ma questa “non prenotazione” è una garanzia per i pendolari, perché ovviamente possono prenderlo anche all’ultimo minuto e decidere quale treno prendere. Calcolate che questa misura a noi costa circa 2 milioni di euro all’anno e serve circa 2.500 cittadini.

La Regione Emilia-Romagna non è la sola a prevedere forme di sostegno agli abbonati per i servizi a mercato lungo la direttrice Milano-Piacenza-Bologna-Rimini adriatica. Anche la Lombardia e anche le Marche hanno convenzioni analoghe con Trenitalia per i rispettivi cittadini.

Con quest’ultima Regione, cioè le Marche, è già stato fissato un incontro nei prossimi giorni e altrettanto si sta organizzando con la Regione Lombardia in modo da muoverci in modo omogeneo, come ci siamo sempre mossi.

Dal 9 giugno, cioè da ieri l’altro, che cosa è cambiato? Frecciabianca e Frecciargento hanno la stessa offerta in termini di tracce, stessi orari, stesse fermate nelle località della nostra regione, stesse condizioni tariffarie favorevoli grazie alla convenzione in atto in base alla quale la Regione Emilia-Romagna riconosce agli abbonati una compensazione mettendoci a bilancio 2 milioni di euro.

Venendo all’argomento dei nuovi materiali rotabili che Trenitalia sta progressivamente immettendo per i servizi a mercato lungo la direttrice, ho preso atto, e qui voglio essere chiaro, con favore delle rassicurazioni dei massimi vertici di Trenitalia a seguito delle mie ripetute sollecitazioni di cui offro anche documentazione e lettere circa il mantenimento di tutte le corse che interessano la nostra regione nel tracciato abituale, che prevede il percorso sulla linea convenzionale per l’intero tracciato. Manca, però, tuttora un’espressione formale di Trenitalia e dopo l’incontro del 18 vogliamo ottenerla, peraltro da me ripetutamente sollecitata, circa la permanenza di queste condizioni anche dopo lo scadere della convenzione oggi in vigore, che ovviamente non può che trovare sede nella nuova convenzione che è ferma intenzione della Regione sottoscrivere. Noi garantiremo ai pendolari che da questo punto di vista nulla debba cambiare. Un problema c’è, però, ed è quello che mi sollevavate tutti e due, cioè si è reso evidente in questi primi giorni che è un problema di capienza.

Trenitalia ha sempre sostenuto che fosse adeguata. Oggi riscontriamo che molti nostri pendolari stanno in piedi. La rassicurazione che abbiamo avuto da Trenitalia si scontra in questi primi giorni con un dato di realtà, che è documentato ampiamente, almeno ai miei occhi, da tutte le immagini che mi arrivano dai comitati di pendolari.

Cercheremo, quindi, di affrontare in maniera congiunta questo aspetto per noi fondamentale. Non sarebbe, infatti, accettabile che, per una partizione dei posti a sedere di natura...

 

PRESIDENTE (Soncini): Assessore, le chiedo...

 

DONINI, assessore: Ho finito.

Non risultasse ‒ dicevo ‒ accessibile agli abbonati un numero di posti a sedere almeno uguale a quello che veniva garantito nella seconda classe dei materiali trainati ad uso per i Frecciabianca. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

La replica al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Mi consenta una battuta, assessore. Lei parla di “proattivo”. A me sembra che a dicembre siate caduti in parecchi dal pero, sia lato Regione sia lato sindaci del ravennate. Quel cambio di orari non era stato adeguatamente verificato e concordato. Tanti pendolari si sono trovati di fronte a quei disagi che hanno, poi, vissuto tutto l’inverno, soprattutto gli studenti. Bene che abbiamo velocizzato 5.000 pendolari. Io vorrei verificare. Da quello che mi risulta, quei quattordici minuti, in realtà, diventano sei, forse sette minuti, perché quei treni sono puntualmente in ritardo. Questo lo verificheremo. I dati ci saranno e li andremo a verificare.

Queste sono le segnalazioni che ci arrivano, anche sul numero di utenti che stanno aumentando. Quel 10 per cento in più vorrei capire come sono calcolati. Buona parte della linea Bologna-Ravenna passa anche da Faenza. In realtà, da Faenza passavano già dei treni, che erano Faenza-Bologna. Non vorrei che quei conti tenessero conto anche dei pendolari che, in realtà, c’erano già. Li abbiamo solo spostati nel calcolo su Ravenna. Prendiamo atto che promettete ancora di ripristinare un po’ alla volta le fermate. È una promessa che fate a noi e ai pendolari. Sono sicuro che di pendolari oggi ce ne sia qualcuno oggi pomeriggio per manifestare. È bene spiegarglielo. Questo ripristino un po’ lungo forse non accontenta tutti.

L’altro aspetto è il mercato, quindi parte Frecciabianca e Frecciargento. Anche qui, essere proattivi. Non ci voleva un genio per capire che passando da sette a quattro carrozze, che hanno anche meno posti di seconda classe, c’erano posti in meno. Era ovvio e si sapeva già. Quindi, sulla proattività dell’assessore Donini e della struttura regionale, purtroppo, a me qualche dubbio rimane. Bene, però, che voi ci dite che state per fare una nuova convenzione. In quella convenzione bisogna che rimanga il fatto che i pendolari possono salire su quei treni. Rimane il fatto, al quale oggi non sento risposta, che non ci saranno sufficienti posti. Se non ci sono sufficienti posti sul Frecciargento (non penso abbiamo il potere contrattuale purtroppo di chiedere a Trenitalia di aumentare le carrozze sui Frecciargento) bisogna fare almeno un ragionamento sulle carrozze dei treni regionali. D’altronde, visto che oggi parleremo di Big Data, è facilissimo, non serve neanche il supercomputer del CINECA per capire che abbiamo giornate in cui sui treni regionali non si sale e delle giornate in cui i treni regionali sono in ritardo perché non si chiudono le porte in stazione, perché c’è troppa gente. Quindi, su questo bisogna trovare una soluzione dinamica, nel senso che abbiamo periodi in cui ci sono fiere particolari o ricominciano le lezioni o ci sono le sessioni di esami o ci sono i turisti e in cui i treni regionali, più i treni a mercato, che pur convenzionati non bastano, quindi creiamo disagi e inefficienza della rete regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Per la replica, la parola al consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Ringrazio l’assessore Donini per la risposta, che giudico abbastanza soddisfacente. Mi auguro che, nella riunione del 18, arrivino rassicurazioni e qualcosa di più concreto che possa davvero consentirci di avere soluzioni in merito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Tagliaferri.

 

OGGETTO 8449

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per estendere urgentemente al territorio dell’Alto Appennino bolognese le misure straordinarie di sostegno economico già predisposte per i territori romagnoli interessati dalla chiusura della E45. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo ora all’oggetto 8449: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni da porre in essere per estendere urgentemente al territorio dell’Alto Appennino bolognese le misure straordinarie di sostegno economico già predisposte per i territori romagnoli interessati dalla chiusura della E45, a firma del consigliere Taruffi.

Risponderà per la Giunta l’assessore Donini.

Do la parola al consigliere Taruffi per l’illustrazione della sua interrogazione. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

L’interrogazione nasce dal fatto che, dallo scorso mese di febbraio, a causa di una frana, è interrotto il collegamento tra Pistoia e Alto Reno Terme, quindi la strada statale 64, che è interrotta all’altezza di Pavana, Comune di Sambuca Pistoiese, quindi provincia di Pistoia, in regione Toscana, ma i danni di questa chiusura, che si protrae, lo ripeto, da quattro mesi, su cui poi dirò due parole relativamente ai lavori, i danni si stanno protraendo e stanno colpendo anche, ovviamente, le attività commerciali e produttive anche dell’Alto Appennino bolognese, per non dire soprattutto dell’Alto Appennino bolognese, che nel versante tosco-emiliano è sicuramente l’area che presenta il maggior numero di attività commerciali e di attività produttive.

Dicevo, dal 4 febbraio la strada statale 64 è interrotta. ANAS, che è ovviamente il soggetto competente per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade statali ha tergiversato. Facciamo riferimento, in questo caso, all’area compartimentale della Toscana, ovviamente, che ha responsabilità di riferimento diverse rispetto a quelle dell’Emilia-Romagna.

ANAS, dicevo, ha tergiversato. Si è perso molto tempo. Per quattro mesi quella strada è rimasta interrotta. Ad oggi abbiamo un comunicato di ANAS che preannuncia l’inizio dei lavori per questi giorni, prevedendo un calendario per cui fra due mesi ci sarà la riapertura di un senso unico alternato; per la riapertura complessiva della strada passeranno altri otto mesi, a partire da oggi.

Arriveremo, quindi, sostanzialmente, alla primavera dell’anno prossimo per avere una situazione di normalità. Questo ovviamente risulta inaccettabile, perché non solo si è perso molto tempo, ma si continuerà a far soffrire una zona che già di problemi ne deve risolvere abbastanza. Soprattutto, anche in previsione del fatto che la linea ferroviaria, sempre tra Porretta e Pistoia, nel corso dell’estate sarà chiusa per lavori di manutenzione, di fatto, quella parte dell’Appennino toscano e dell’Appennino emiliano saranno impercorribili e irraggiungibili durante il periodo estivo.

Ragione per la quale, visto il protrarsi della situazione e i gravi danni – Confcommercio calcola che vi siano stati danni alle attività commerciali con un calo del fatturato fino al 40 per cento –, siamo a chiedere se la regione non ritenga necessario estendere al territorio dell’Alto Appennino bolognese i provvedimenti e le misure straordinarie di sostegno economico, già predisposte per i territori romagnoli interessati alla chiusura della E45.

Analogo provvedimento viene adottato in questi giorni dalla regione Toscana, che con atto del Consiglio regionale modificherà la legge con la quale si sono previsti sussidi e interventi economici a sostegno delle attività commerciali e produttive, anche in quel caso appunto danneggiate dalla E45, versante toscano. Chiediamo quindi un intervento, da parte della Giunta, in questa direzione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

La parola all’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Leggo, ovviamente, a nome della Giunta questa risposta.

Con deliberazione della Giunta regionale n. 124 del 28 gennaio 2019, è stato disposto il trasferimento all’Unione dei Comuni Valle del Savio il complessivo importo di 250.000 euro per l’attuazione delle prime misure di assistenza e sostegno alla popolazione e alle attività economiche e produttive danneggiate dalla situazione di crisi provocata dalla chiusura della E45 nella citata interrogazione.

Tale intervento, concesso per il tramite dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile, avveniva a seguito di una contemporanea interlocuzione con i Ministeri dello sviluppo economico, del lavoro, delle infrastrutture con gli enti locali del territorio della Valle del Savio e le altre regioni coinvolte (Umbria e Toscana) e a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza disposto con decreto del presidente della Giunta regionale n. 11 del 24 gennaio 2019.

Successivamente, con deliberazione della Giunta regionale n. 505 del 1° aprile 2019, nelle more di un intervento dello Stato, si provvedeva a stanziare un ulteriore importo di 250.000 euro per le medesime finalità.

Infine, con decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, venivano approvate specifiche misure di sostegno al reddito per chiusura della strada statale 3-bis Tiberina E45, alle quali dovrà dare attuazione apposito decreto ministeriale per il riparto dell’importo di 10 milioni di euro stanziati a favore delle tre regioni e dei territori individuati tanto per i lavoratori dipendenti quanto per i lavoratori autonomi.

La Giunta regionale è intenzionata, quindi, a verificare i presupposti necessari a fronteggiare i disagi rappresentati dall’interrogante. Non essendo stato emesso alcun decreto di stato di emergenza, risulta opportuno, per poter realizzare un intervento efficace, avviare un confronto con i Ministeri interessati, la Regione Toscana e gli enti locali coinvolti per verificare le azioni già intraprese e coordinare le eventuali misure che si rendessero necessarie.

In particolare, di primaria importanza è verificare puntualmente quali siano i territori direttamente colpiti e gli enti locali di riferimento per verificare le decisioni nel frattempo maturate in merito alle possibili agevolazioni per le imprese risultate danneggiate dalla chiusura della strada statale 64 Porrettana e per verificare la loro disponibilità, in analogia con quanto disposto in occasione della chiusura del ponte Puleto; a farsi parte attiva per gestire le eventuali risorse che la Regione dovesse mettere in campo.

Per queste ragioni si ritiene non immediatamente estendibile la misura prevista con le deliberazioni richiamate, ma, proprio nello spirito e con l’obiettivo indicato dal consigliere Taruffi, è intenzione della Giunta regionale dare corso con celerità alle interlocuzioni sopra indicate al fine di verificare i presupposti per realizzare un intervento, che, con modalità del tutto simili o diverse, sia comunque finalizzato a rispondere ai disagi rappresentati.

Si conferma, quindi, l’impegno della Giunta a dare corso alle richieste avanzate nell’interrogazione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore.

La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Ringrazio l’assessore Donini per la risposta e per l’impegno che ha espresso a nome della Giunta. Credo sia una risposta importante per un territorio che ‒ ribadisco ‒ in questo momento è pesantemente colpito da questo grave disservizio.

Voglio anche, come tutte le volte che posso, sottolineare le gravi lacune e l’imbarazzante silenzio del Governo su questa partita. Si sono svolti incontri sul territorio (più di uno), si sono svolti incontri con il prefetto di Pistoia che, per competenza territoriale, sta seguendo ovviamente la partita e sta cercando di mettere insieme tutti gli interlocutori necessari per dare corso a una soluzione quanto più rapida possibile. L’assenza del Governo e delle forze politiche che sono al Governo in questa partita è imbarazzante, e lo voglio denunciare in questa sede. ANAS ‒ ricordiamolo ‒ fa riferimento a società controllate, all’azienda controllata dal Ministero delle infrastrutture, dal quale non è arrivata una parola. Sui ritardi, sulle inadempienze e sulle inefficienze che hanno colpito quella parte del territorio dell’Appennino tosco-emiliano, il Governo Movimento 5 Stelle-Lega ha brillato per la propria assenza.

Sottolineo positivamente l’impegno che assume oggi la Giunta. Credo sia importante, perché ‒ lo ribadisco ‒ le attività commerciali, e non solo, anche le attività produttive che devono affrontare un’estate, quella di fronte a noi, avendo di fatto l’impossibilità di una comunicazione agevole con la Toscana, che per l’Appennino bolognese è un bacino di riferimento importante, rappresenta un problema molto significativo.

Bene l’impegno a estendere i benefici economici per le attività commerciali produttive dell’Alto Appennino bolognese. Ci auguriamo ‒ questo lo verificheremo ‒ che il calendario proposto da ANAS possa essere puntualmente rispettato. Non è più possibile sopportare prese in giro da parte di ANAS e ‒ lo ripeto ancora una volta ‒ da parte di un Governo che ha brillato per la sua totale assenza su questa partita, totale assenza di risposte da chi, per competenza e per responsabilità, dovrebbe essere il soggetto interlocutore principale per risolvere il problema.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Abbiamo finito le interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 8376

Proposta recante: «Approvazione del rendiconto dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2018». (Delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 27 del 16 05 19) (203)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo con l’ordine del giorno. Passiamo al rendiconto dell’Assemblea legislativa, oggetto 8376: proposta recante “Approvazione del rendiconto dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2018”.

La Commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 4 giugno 2019 con la seguente votazione: 25 voti a favore, nessuno contrario e 8 astenuti. 

Apro la discussione generale sul provvedimento.

Do la parola al consigliere Pruccoli. Prego.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente.

Siamo arrivati all’ultimo rendiconto di questa legislatura, quello sull’esercizio 2018 del bilancio dell’Assemblea legislativa, come ha ricordato, approvato recentemente in Commissione.

Andiamo a consolidare fondamentalmente, con quest’ultimo rendiconto, quelle che sono state le linee guida di questo mandato, che ha puntato a ridurre in maniera cospicua la spesa e a generare risparmi, da poter poi rimettere in circolo anche per le politiche attive di questa Regione, trasferendo ogni anno somme al bilancio della Giunta.

Anche questo rendiconto 2018 è stato redatto secondo i nuovi princìpi della riforma contabile, previsto per gli Enti territoriali, quindi sono allegati…

 

(interruzioni)

 

Non si sente?

 

PRESIDENTE (Soncini): Il microfono è acceso. È forse perché sta lontano?

 

PRUCCOLI: Io sono più afono del solito, però più di questo non posso fare.

 

PRESIDENTE (Soncini): Provi ad avvicinarsi, consigliere, perché in realtà il microfono è acceso.

 

PRUCCOLI: Va bene.

Dicevo, a questo rendiconto sono allegati gli schemi dello stato patrimoniale, del conto economico e dei costi per missione, in affiancamento alla contabilità finanziaria.

Il risultato dell’esercizio 2018, quindi riferito esclusivamente all’annualità, presenta un saldo negativo di 527.593,27 euro, che è dovuto all’utilizzo dell’avanzo libero, come ho già ricordato, e il patrimonio netto a fine esercizio ammonta a oltre 8.500.000 euro.

Con il rendiconto 2018 sono recepite le risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2018 e con questi si perviene alla determinazione del risultato di amministrazione.

È stato, come dicevamo, il bilancio di previsione approvato con deliberazione assembleare n. 129/2017 e prevedeva un totale stanziato di 23.034.704,81 euro. Per la prima volta – lo ricorderemo – nell’esercizio 2018 sono stati utilizzati in via anticipata le quote vincolate del risultato di amministrazione presunto, per un importo pari a euro 572.308,43.

In conseguenza di ciò, l’Ufficio di Presidenza, con deliberazione del 24 gennaio 2018, ha approvato l’aggiornamento del risultato di amministrazione che era presunto al 31/12/2017, ma già inserito dentro il bilancio preventivo, e lo ha approvato così come disposto dal comma 9 dell’articolo 42 del decreto legislativo n. 118/2011, che dal bilancio dell’anno scorso trova piena applicazione nelle nostre risultanze.

Con l’assestamento di bilancio di un anno fa è stata quindi applicata la restante quota del risultato di amministrazione, dopo le operazioni di accertamento e verifica del rendiconto 2017.

Sono intervenute alcune variazioni. Le più importanti, per quello che riguarda il conto capitale, per il rinnovo degli impianti dell’aula assembleare e delle altre sale di Commissione e dell’Assemblea legislativa, e per la sala polivalente, per una variazione complessiva di oltre un milione di euro.

Poi c’è una variazione netta in aumento di 6 milioni e oltre, a seguito della redistribuzione dell’avanzo di amministrazione accertato in sede di approvazione di rendiconto 2017, di cui 3 milioni circa quale avanzo libero, 911.500 euro quale avanzo vincolato e 2.925.497,82 quale quota accantonata.

Il saldo di cassa al 31.12.2018 si mantiene stabile rispetto all’anno precedente, più o meno, perché la bilancia tra riscossioni e pagamenti sta in sostanziale equilibrio. Per dare il dato preciso, il fondo di cassa al 31 dicembre 2018 ammonta a 9.129.140,50. Nella parte entrata del nostro bilancio di competenza, ovviamente rischio di ripetere rispetto agli anni precedenti, noi abbiamo sempre: trasferimenti della Giunta regionale per il funzionamento dell’Assemblea, sempre trasferimenti dalla Giunta per il funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, a seguito dell’inglobamento di questo servizio all’interno delle funzioni assembleari; dall’Agcom, per l’esercizio delle funzioni delegate al Corecom; dall’Unione europea per quello che riguarda il centro Europe Direct; dalle amministrazioni locali, per il servizio di difesa civico, per un totale complessivo di 18.126.195,91 euro.

La quota residua di 65.106 è costituita dalle entrate extratributarie, per interessi attivi, rimborsi di personale dell’Assemblea legislativa in comando presso altre amministrazioni ed altri piccoli rimborsi diversi minori.

A decorrere dal 2015, noi abbiamo la riduzione degli stanziamenti dovuta principalmente alla riforma del sistema contabile degli enti territoriali che vede le spese dell’Assemblea legislativa essere state completamente trasferite sul bilancio della Giunta regionale. Questo è anche il motivo per cui noi abbiamo avuto, nel 2015 (che è proprio l’anno di applicazione di questo passaggio) una riduzione del bilancio dell’Assemblea legislativa del 32 per cento. Ma mi preme sottolineare, come dato politico, che questa riduzione della spesa, nonostante l’avvenuto trasferimento del capitolo e della parte dei dipendenti regionali, ha continuato a scendere e si attesta su una ulteriore discesa del 13,01 per cento nel 2018 rapportato al 2017.

Sulla parte spesa, ancora una volta abbiamo, come contenimento maggiore, come una delle voci di spesa che ha consentito di risparmiare e di economizzare risorse, la piena applicazione della legge n. 7/2017, che proprio per la transitorietà che aveva dei tre anni, l’anno prossimo si sarebbe riverberata solo parzialmente sul bilancio di questa Assemblea, ma grazie alla legge che abbiamo approvato nella seduta precedente, di riforma dell’istituto del vitalizio, abbiamo standardizzato e stabilizzato risparmi che diventano perfino ulteriori rispetto alla legge n. 7.

La legge n. 7 e legge n. 1/2015 comunque continuano ad essere ancora gli elementi che ci consentono di abbassare progressivamente il bilancio di questa Assemblea.

È proseguito con coerenza il monitoraggio delle spese soggette alle limitazioni di cui alla legge n. 122 del 2010. Stiamo parlando di spese per consulenze e spese per le rappresentanze. Visto che la voce non mi sosterrà ancora a lungo, l’altro dato che voglio rappresentare all’Assemblea è che il costo pro capite di questa Assemblea legislativa, nonostante gli interventi straordinari che sono stati effettuati nel 2018 e che ho già ricordato, soprattutto quelli in conto capitale, si attesta in una discesa progressiva a 6,45 euro.

Quindi, per ogni cittadino emiliano-romagnolo questa Assemblea costa all’anno 6,45 euro nella sua interezza. C’è una leggera crescita rispetto ai 6,14 euro dell’anno scorso, ma è giustificata da ciò che ho detto. Tuttavia, credo che il dato di riferimento nostro possa essere preso per comprendere meglio ciò che è stato fatto, quello del 2011.

Nel 2011 la spesa pro capite di questa Assemblea legislativa era 8,14. Significa che, alla fine del mandato, noi, rispetto a otto anni fa, siamo davanti ad una riduzione di circa il 25 per cento.

L’esercizio 2018 si è chiuso con un avanzo pari a 5.355.195,31, di cui 1.773.569,82 sono la parte accantonata, e questa è relativa agli stanziamenti del fondo restituzione contributi versati dai consiglieri regionali e fondo dell’accantonamento per le assicurazioni; 899.000 quindi circa 900.000 euro sono la parte vincolata che serve a gestire i trasferimenti dell’AGCOM per il CORECOM, la quota trasferimenti dell’Unione europea per le attività Centro Europe Direct e la quota di trasferimenti della Giunta regionale per il funzionamento della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo; 2.682.000 è il dato fondamentalmente con cui dovremmo trovarci a fare i conti quando faremo l’assestamento di bilancio 2.682.494,81 invece è la parte disponibile che sarà ripartita ‒ come detto ‒ prossimamente, credo nella seduta consiliare di luglio.

Io avrei finito, presidente. Credo sia doveroso, ma anche sentito da parte mia un ringraziamento a tutti i funzionari dell’Assemblea legislativa che in questi anni hanno lavorato, anche alternandosi in successione, alla redazione di questi corposi documenti del bilancio, sia dei bilanci preventivi sia degli assestamenti sia dei rendiconti finali. Credo sia stato fatto un lavoro egregio, anche di consulenza rispetto a noi questori, che abbiamo seguito la parte più politica e che, comunque, l’abbiamo indirizzato politicamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere questore Pruccoli.

Ci sono altri? Ci sono altri interventi in discussione generale sul provvedimento? Non avendo iscritti, passo alle dichiarazioni di voto ‒ non congiunte, perché non abbiamo emendamenti ‒ sul provvedimento.

Ci sono dichiarazioni di voto?

Consigliere Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Per annunciare il voto positivo dei consiglieri della sinistra al provvedimento in discussione. I numeri che sono stati richiamati nella relazione del consigliere questore Pruccoli dimostrano, comunque, una ormai consolidata tendenza alla efficienza nella definizione del bilancio dell’Assemblea legislativa e delle proprie azioni, una tendenza consolidata che è merito di una gestione ed è merito certamente del personale e delle strutture che consentono questa gestione.

Il dato che prenderei a parametro è quello della spesa pro capite di 6,45 euro, che è inferiore allo standard che viene indicato anche a livello europeo come lo standard idealmente ritenuto efficiente. Questo è consentito da diverse misure, che sono state richiamate, a partire dalla ridefinizione dei vitalizi, misure corrette, che abbiamo condiviso, ma anche in generale tante misure ordinarie che hanno richiesto uno sforzo da parte delle strutture che, però, ha dato un risultato che giova a tutti i cittadini della regione, questo senza rinunciare a una proiezione verso l’esterno delle azioni che ha fatto la nostra Assemblea, in particolare a un coinvolgimento dei cittadini e degli studenti. Vorrei sottolineare alcune attività, quali conCittadini, Viaggi della Memoria, Viaggi in Europa, che sono state sostenute dall’Assemblea all’interno della cornice che veniva richiamata prima di un bilancio solido, che hanno consentito di coinvolgere diverse migliaia di studenti della nostra regione sia in attività didattiche nei loro istituti e all’interno della sede dell’Assemblea legislativa sia in viaggi che hanno coinvolto aspetti quali la storia, la memoria del Novecento, i diritti e la legalità.

Sono elementi che contraddistinguono e dovrebbero contraddistinguere l’azione di un’Assemblea legislativa nel momento in cui non soltanto si svolge l’attività più strettamente politica e amministrativa, ma soprattutto si cerca di stimolare e coinvolgere un territorio e le sue forze principali sui temi della cittadinanza attiva, che sono, prima di tutto, gli studenti e i più giovani.

Penso, allora, sia giusto sottolineare anche questa proiezione, come del resto anche l’attività legata alla legalità e della biblioteca, sia in quanto centro di documentazione a disposizione dei consiglieri e della cittadinanza, sia in quanto centro di documentazione per quanto riguarda l’antimafia e la legalità come punto di riferimento a livello nazionale.

In tutto questo mi unisco, anch’io, ai ringraziamenti che ha fatto il consigliere questore Pruccoli riguardo al personale che sostiene l’attività di questa Assemblea e che consente quella che abbiamo delineato, e confermo il nostro voto positivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Siamo in dichiarazione di voto, sono cinque minuti per Gruppo sul provvedimento relativo al rendiconto dell’Assemblea legislativa.

Se non ci sono iscritti, a questo punto nomino scrutatori i consiglieri Ravaioli, Cardinali e Daniele Marchetti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’oggetto 8376.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(La delibera oggetto 8376, con votazione per alzata di mano, è approvata a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8205

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: «Investimenti della Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale, Meteorologia e Cambiamento Climatico» (112)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 8205/1/2 oggetti 8464 e 8465 - Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo al progetto di legge 8205: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Investimenti della Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale, Meteorologia e Cambiamento Climatico”.

Il testo n. 3/2019 è stato licenziato dalla Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 30 maggio 2019.

Il progetto di legge è composto da 13 articoli.

Il relatore della Commissione, consigliere Fabrizio Benati, ha preannunciato di svolgere la relazione orale. 

Il relatore di minoranza, consigliere Andrea Bertani, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Apro il procedimento di discussione.

Do la parola al relatore della Commissione, consigliere Benati. Prego, consigliere.

 

BENATI, relatore della Commissione: Buongiorno a tutti.

Questo progetto di legge si inserisce nel solco della legge n. 7 del 2013, della legge n. 14 del 2007 e della legge n. 27 del 2007, cioè, parla di tecnopoli – rientriamo nella rete dei tecnopoli – e del Centro Meteo Europeo di medio termine, oltre che del Centro Meteo Nazionale.

Questa legge, ad una serie di leggi che davano un valore di rigenerazione urbana a un pezzo del territorio bolognese, oltre che ai vari territori della nostra regione, aggiunge anche un livello strategico ed operativo. Sostanzialmente, dà testa e gambe in particolare al Tecnopolo di Bologna, creando le condizioni necessarie per gli insediamenti negli spazi da parte di differenti istituti di ricerca e dei meccanismi di attrattività dei talenti.

Per insediamenti intendiamo insediamenti hardware di vario genere e natura. Forse non tutti sanno che già ora INFN, CINECA ed ENEA hanno una serie di computer e di server molto potenti che vengono utilizzati per attività di ricerca, che sono oggetto di rinnovamento. Hanno fondi loro per il rinnovo, ed è notizia recente, annunciata ieri dal nostro Governo, del conseguimento di un finanziamento di 120 milioni di euro per un computer ad alta potenza, uno dei tre Pre-exascale che verranno installati in Europa. Verrà fatto proprio qua a Bologna.

Quindi, sostanzialmente, si dà la possibilità di insediare, attraverso questa legge, all’interno del Tecnopolo, uno dei computer più potenti d’Europa, uno dei cinque computer più potenti al mondo.

Già molti di voi avranno visto di recente l’immagine del buco nero, o meglio, quell’immagine che rappresentava il buco nero, che metteva insieme le elaborazioni dati di molti telescopi a livello mondiale. Pochi di voi sanno che questa elaborazione è avvenuta proprio qua a Bologna, nei computer di INFN, che ora noi andiamo a potenziare, grazie a questo finanziamento europeo e finanziamenti propri, per farlo progredire e fargli fare un salto di scala.

Quanto a questa attività di insediamento, quindi, gli spazi del Tecnopolo, attraverso questa legge, saranno assegnati in diritto di superficie ai vari istituti di ricerca, in maniera tale che possano insediare i loro computer. Una parte di questi spazi sarà assegnata al Centro Meteo, in maniera tale che possa anch’egli installare il proprio computer in uscita da Reading in Inghilterra per arrivare qui a Bologna.

In aggiunta a questo, la legge prevede anche l’istituzione di una fondazione di partecipazione, una fondazione che ha lo scopo di mettere insieme i differenti studi di ricerca di Bologna per poter far fare loro un salto di scala non soltanto dal punto di vista della potenza di calcolo, ma anche dal punto di vista della capacità di elaborare progetti di ricerca e quindi di guardare al futuro.

Questa legge, articolata in diversi articoli, prevede che, per esempio, all’articolo 2 vengano messe a disposizione del Centro Meteo parti degli spazi che si trovano all’interno del Tecnopolo ex Manifattura Tabacchi di Bologna.

All’articolo 3 facciamo spazio al computer finanziato dalla Comunità europea, il Pre-exascale. 

All’articolo 4 diamo azione ad una serie di attività e di collaborazione a vocazione internazionale.

All’articolo 5 sostanzialmente verrà finanziata la costituzione della Fondazione di partecipazione for Big Data and Human Development.

All’articolo 6 verranno definiti gli organi di funzionamento della Fondazione.

All’articolo 7 verranno definite le risorse assegnate alla Fondazione, che sono quantificabili in 500.000 euro ripetibili sulla base delle esigenze di bilancio per i prossimi tre anni.

All’articolo 8 viene data l’adesione alla rete internazionale NEREUS sull’utilizzo dei dati satellitari. Quindi, diamo la possibilità alla Regione di accedere a una serie di informazioni riguardo i dati satellitari per poter fare attività di ricerca.

All’articolo 9 viene legittimata la Giunta a reperire ulteriori finanziamenti per portare i Big Data anche negli altri Tecnopoli perché questo vuole essere il primo insediamento, ma in realtà altre attività possono essere svolte in tutti gli altri Tecnopoli della nostra regione.

All’articolo 10 ci saranno le misure per attrarre dei talenti anche attraverso l’utilizzo di Ergo.

L’articolo 11 regolamenta l’utilizzo dei dati nel rispetto della privacy già in possesso della Regione all’interno di questi super calcolatori. Dopodiché seguiranno le norme finanziarie.

Credo che questa sia un’occasione importantissima per la Regione Emilia-Romagna per dare uno sguardo di medio periodo sopra quello che è il mondo della ricerca e in particolare su un settore in forte sviluppo come quello che è il mondo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale.

Per fare questa legge ho avuto l’opportunità di lavorare e di confrontarmi con un certo numero di persone, tra cui i colleghi del Movimento 5 Stelle, che ringrazio per i contributi dati al testo di legge.

Credo non ci sia molto altro da aggiungere. Vi ringrazio tutti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Benati.

Siamo in attesa della prenotazione del consigliere. Si è prenotato?

Relatore di minoranza, consigliere Bertani, a lei la parola. Prego.

 

BERTANI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Questo progetto di legge ci ha interessato fin da subito. Il tema dei Big Data, dell’Intelligenza Artificiale e di come, a livello nazionale e anche a livello regionale, ci possiamo porre rispetto a questi temi e possiamo essere catalizzatori rispetto allo sviluppo di questi temi per noi è particolarmente importante.

Il progetto di legge, essenzialmente, si muove su quattro filoni principali. Uno è quello di rafforzare e specificare il ruolo di Centro Meteo Europeo, al quale si affianca il Centro Meteo Italiano. L’altro è quello di dare a CINECA la possibilità di essere ospitati con i computer ad alta capacità, la High Performance Computing, intanto che loro vanno avanti, ma le notizie sono positive, con i bandi e la possibilità di avere questo filone di ricerca, dando loro la possibilità di avere uno spazio dove sviluppare questo importante aspetto. L’altro è quello di entrare nell’associazione che si occupa di studi e di dati spaziali. Infine, quello di istituire e farsi promotore di una fondazione che riguarda i Big Data.

Il progetto di legge, secondo noi, è interessante, ma forse ha corso un pochino troppo. Ci siamo trovati a discuterlo durante il fine campagna elettorale, dove molti consiglieri erano presi dalla campagna elettorale. In Commissione forse si poteva fare un approfondimento in più, approfondimento che c’è stato comunque, come disponibilità, da parte dell’assessore e del relatore di maggioranza. In questa corsa, ci siamo sentiti di intervenire e di porre dei suggerimenti per alcune criticità, alcuni miglioramenti. Per quanto riguarda i miglioramenti, abbiamo ritenuto di inserire il riferimento anche alle scienze sociali e alle scienze umanistiche. Il tema dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale non è un tema prettamente scientifico, ma ha un impatto e può ricevere contributi e sviluppi anche innovativi dal mondo umanistico e delle scienze sociali, quindi secondo noi è importante che all’interno della legge, tant’è che abbiamo fatto alcuni riferimenti in alcuni punti del progetto di legge, ci sia il riferimento e ci sia il coinvolgimento dei settori umanistici e delle scienze sociali.

L’altro aspetto è quello del contributo che la Regione Emilia-Romagna darà alla fondazione. Ebbene, noi riteniamo che, visto che la Regione sarà un finanziatore importante, si parla di mezzo milione di euro all’anno per far partire la fondazione, la Regione debba avere un ruolo di verifica e controllo su come quei soldi vengono spesi e impiegati. Quindi, nella formulazione dell’articolo 7, dove si fa riferimento alla parte dei finanziamenti, abbiamo ritenuto importante fare riferimento agli articoli 5 e 6, che sono quelli che definiscono gli obiettivi della fondazione e come la fondazione si autogovernerà in particolare riguardo anche al board scientifico che darà un po’ gli indirizzi, quindi la Regione concede finanziamenti e se quella fondazione rispetta quegli obiettivi, che sono anche obiettivi che riprendono, e anche qui ci siamo sentiti di inserire l’articolo 9 della Costituzione riguardo allo sviluppo della ricerca scientifica e lo Statuto della Regione Emilia-Romagna quando parla di sviluppo della ricerca scientifica, ma anche dello sviluppo della conoscenza e degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, quindi quando la Regione concede questo finanziamento la fondazione deve rispettare quei requisiti.

L’altro aspetto è quello del controllo, che assieme al relatore di maggioranza abbiamo cercato di sviluppare nella clausola valutativa. Quindi, clausola valutativa e coinvolgimento delle Commissioni e dell’Assemblea sono i due punti in cui abbiamo cercato di porre almeno dei check di controllo, visto che questa fondazione, che dovrà essere libera di svilupparsi a livello scientifico, senza dover “rispondere alla politica”, in qualche modo dovrà rispondere a dei criteri visto che i finanziamenti sono pubblici. Quindi, ci siamo sentiti di inserire dei punti di controllo, quindi relazione alle Commissioni per quanto riguarda il programma di iniziative e come è stato svolto il programma di iniziative, e infine la clausola valutativa, come la clausola valutativa dovrà rendere conto all’Assemblea e alla regione delle attività svolte.

Stiamo poi depositando, o abbiamo depositato un ordine del giorno sul lavoro di questa Fondazione che riguarda i Big Data e l’Intelligenza Artificiale. Anche qui abbiamo inserito come tema principale, affianco a quello dei Big Data, che l’associazione stava già sviluppando, anche quello dell’Intelligenza Artificiale, perché un filone di ricerca e di sviluppo legato all’analisi dei Big Data ad oggi è sicuramente l’Intelligenza Artificiale. Quindi, quella capacità di calcolo, quelle menti che verranno raccolte intorno al Tecnopolo, ex Manifattura Tabacchi, dovranno anche occuparsi di Intelligenza Artificiale, tanto, appunto, che c’è una strategia europea sull’Intelligenza Artificiale. In questo senso si sta sviluppando la strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale e i Big Data. Per il MISE stanno già lavorando trenta esperti chiamati dal mondo dell’industria, della ricerca e dell’università, che stanno sviluppando la policy nazionale sull’Intelligenza Artificiale. All’interno di questa policy alcuni aspetti sono importanti rispetto a quello che noi discutiamo oggi, e sono appunto l’analisi e l’utilizzo dei Big Data e l’attrarre menti e persone, anche italiane dall’estero, per venire a lavorare su questi temi.

Nell’ordine del giorno quindi chiediamo che l’attività che noi pensiamo all’interno del Tecnopolo e per la Fondazione siano in coerenza con la strategia europea e con la strategia nazionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Apro la discussione generale sul provvedimento.

Consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intanto, in premessa, tengo a ringraziare il collega Benati per aver tenuto un atteggiamento collaborativo, cosa che non capita molto spesso di vedere in quest’aula, sebbene questo sia un progetto di legge che ha già dei confini e dei contenuti anche fisici abbastanza definiti, essendo frutto di un lavoro antecedente, anche di concertazione con più di un interlocutore da parte dell’assessore Bianchi.

Assessore, l’ultima volta che ci confrontammo in quest’aula, fu sulle risorse date a fondo perduto sulla Fondazione per le scienze religiose. Fu una scelta che le contestammo duramente allora e che ricontesterei oggi. Ma con la stessa onestà intellettuale oggi le riconosco che quello che ci viene presentato in questa giornata è un atto, uno dei rari atti di Giunta, che finalmente allarga e guarda al futuro, andando anche oltre l’orizzonte di mandato avendo in sé anche una visione.

Con questo progetto di legge mettiamo le basi per qualcosa che oggi forse non verrà compreso dai più, ma un domani potrebbe avere ricadute dirette importantissime sulla collettività e sul nostro ambiente, a partire dalle risposte che potranno arrivare alla lotta sui cambiamenti climatici.

In prospettiva, questo polo del supercalcolo, finanziato anche con risorse del MIUR e del nuovo Governo, che nascerà proprio qui a Bologna, dove venne istituita, nel 1986, la prima cattedra di Intelligenza Artificiale, in un territorio tra l’altro che offre un ecosistema unico di aziende interessate a questo tema e che ospiterà nel 2022 la più grande Conferenza scientifica mondiale sull’Intelligenza Artificiale, questo polo del supercalcolo potrebbe diventare un incubatore meraviglioso di sinergie oppure l’ennesimo inutile carrozzone.

L’auspicio è che tutto, invece, possa tenersi insieme, quindi tutte le realtà, tutti i soggetti che troveranno spazio all’interno del Tecnopolo, e che questo luogo possa essere un centro di attrazione, come si diceva prima, anche di cervelli italiani che sono andati all’estero e possa diventare davvero un grande laboratorio che nasce sul nostro territorio, ma che porta conoscenza e sviluppo in tutto il mondo, avendo sempre come faro, come via da seguire, da perseguire, il bene comune, quindi la collettività e la crescita legata a uno sviluppo sostenibile come declinato anche dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Infine, c’è un aspetto, tra gli altri, su cui abbiamo voluto porre l’attenzione, perché sappiamo che i due grandi settori che vedranno un forte sviluppo nei prossimi anni sono proprio l’Intelligenza Artificiale, ma anche la blockchain.

Credo che non si possa parlare di Big Data, di machine learning, di Intelligenza Artificiale e in generale di moderne tecnologie senza parlare appunto anche di blockchain, della qualità e della proprietà dei dati e del loro corretto utilizzo.

Sappiamo che i Big Data sono il vero oro nero della nostra epoca, ma non possiamo non porci domande, per esempio, su chi controlla questi giacimenti e sul rischio che l’industria dei dati possa in qualche modo accrescere invece le diseguaglianze.

Può essere anche un’opportunità, per esempio, per far crescere anche la pubblica amministrazione, ed è il motivo per cui abbiamo presentato sia un emendamento che un ordine del giorno che inserisce all’interno di questo…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): Consiglieri, vi chiedo di fare silenzio.

 

PICCININI: Dicevo, è il motivo per cui abbiamo presentato sia un emendamento che un ordine del giorno che inserisca all’interno di questa visione contenuta nel progetto di legge anche questo aspetto, che ritengo imprescindibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Piccinini.

Ci sono altri in discussione generale sul provvedimento? Ci sono iscritti in discussione generale? Consigliere Delmonte, prego. Scusate. Stiamo distribuendo gli emendamenti.

 

DELMONTE: Volevo intervenire in dichiarazione di voto come unico intervento, però effettivamente mi mancano alcuni emendamenti...

 

PRESIDENTE (Soncini): Infatti, consigliere, stiamo distribuendo gli emendamenti.

 

DELMONTE: Volevo capire se aspettavamo un attimo a chiudere la discussione generale, in attesa della distribuzione degli emendamenti.

Tutto qui.

 

PRESIDENTE (Soncini): Come sapete, potete intervenire anche durante l’articolato e alla fine, in dichiarazione generale. Però, effettivamente, stanno distribuendo gli emendamenti. Se ritenete di sospendere cinque minuti...

 

(interruzione)

 

Va bene. Sospendiamo cinque minuti per consentirvi di vedere e leggere gli emendamenti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 11,30, è ripresa alle ore 11,39)

 

PRESIDENTE (Soncini): Consiglieri, riprendiamo i nostri lavori.

Siamo alla discussione generale sul provvedimento. Gli emendamenti sono stati distribuiti. Chiedo se qualche consigliere intende intervenire in discussione generale.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Volevo semplicemente comunicare ai colleghi qui in aula, come ho già fatto in Commissione, che siccome questo progetto di legge riguarda anche il datore di lavoro da cui formalmente tuttora dipendo, cioè il consorzio CINECA, avendo vinto io un concorso 32 anni fa ed essendo tuttora dipendente in aspettativa di tale consorzio, mi vedo costretto a comunicare che non prenderò parte alla discussione e non parteciperò al voto a garanzia e tutela del fatto che non c’è nessun conflitto d’interesse.

Preferisco adottare una linea del tutto cautelativa e quindi astenermi dal partecipare alla discussione e alla votazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere. Ovviamente, resterà a verbale. Ci sono altri interventi in discussione generale?

Mi stanno comunicando che è arrivato un subemendamento.

Andiamo avanti. Poi, se non arriva entro il momento in cui siamo alla votazione, magari lo comunichiamo.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: A questo punto intervengo ora, così temporeggio un attimo.

La legge in discussione riguarda un tema, in realtà, molto attuale, oltre che essere un’importante occasione per quello che riguarda il territorio emiliano-romagnolo e chi in questo territorio cerca di portare avanti tecnologie che sono, effettivamente, tra le più attuali e le più rilevanti dal punto di vista dello sviluppo di altre nuove tecnologie. I Big Data sono la base per creare nuove altre tecnologie, per creare nuovi sviluppi possibili all’interno di nuove aziende, nuove start-up e nuove ricerche all’interno degli atenei dell’Emilia.

Quello che la legge si pone di fare, secondo il nostro parere, è comunque rilevante ed è importante come lo fa. Parliamo di un polo che riceverà ‒ o in parte ha già assegnato e in parte riceverà ‒ quattro grandi strutture, tra cui il Data Center Europeo per le previsioni meteorologiche, ItaliaMeteo, il supercalcolatore, così come il centro per la competenza dell’Industria 4.0. Parliamo di un luogo che effettivamente potrà essere un volano per chi su questi temi vuole fare sia delle ricerche che, eventualmente, dei business che possano far progredire tecnologicamente molti dei mestieri della nostra regione.

Quello su cui, in realtà, volevo solo soffermarmi per chiedere un impegno non formale, ma che dovrebbe essere, secondo noi, importante, è che non rimanga chiuso all’interno del Tecnopolo di Bologna, che sia un motivo di contaminazione della rete dei Tecnopoli, della rete degli atenei, della rete delle strutture che girano e gravitano intorno allo sviluppo tecnologico. Da questo punto di vista, credo che l’articolo 9, pur essendo in parte molto aperto e vago in questo momento, sia in realtà molto importante, ovvero quello che prevede la possibilità di ulteriori investimenti per la rete dei Tecnopoli, anche nell’ambito di queste tecnologie. Se noi facciamo tutto su Bologna e su Bologna blindiamo questa tecnologia, non ha alcun senso. Sappiamo che chi porta avanti, molto spesso, la ricerca magari è un universitario, magari sono giovani appassionati che non hanno possibilità di muoversi liberamente, ma che hanno strutture importanti, come i Tecnopoli, già esistenti nelle proprie zone, nelle proprie province e che, quindi, devono poterle sfruttare.

Io, che ho vissuto in parte alcuni Tecnopoli, devo dire che a volte accade un po’ questa cosa che entri all’interno della struttura, ma poi non hai, in realtà, molto a disposizione perché si lavora un po’ a camere stagne. Questo è un difetto, secondo me, di poca maturità. Ci sta. I Tecnopoli sono una cosa “recente”. Soprattutto la loro grande espansione è molto recente. Quindi, è chiaro che deve ancora strutturarsi. Riuscirsi a contaminare tra loro non è facile, ma è un processo che sta avanzando. Per questo l’articolo 9, che prevedrà ulteriori finanziamenti, lo ritengo rilevante.

La tecnologia è importante, quella dei Big Data, ma soprattutto quella dell’Intelligenza Artificiale, che è un enorme sviluppo a livello mondiale, per cui non possiamo permetterci di restare indietro da questo punto di vista.

Ho visto adesso gli emendamenti – ringrazio per la sospensione, come ringrazio il relatore di maggioranza per l’illustrazione, è stato molto disponibile – e l’unico che mi lascia un po’ perplesso, che poi vedo surrogato in un ordine del giorno, è quello che va un po’ a mischiare i temi sulla blockchain, che, a mio modesto parere, c’entra poco con quello che stiamo trattando. Poi ho visto che è stato inserito all’interno di un ordine del giorno in maniera un po’ più vaga giustamente, che forse è la direzione più giusta rispetto, invece, all’emendamento 16, proposta che non ci vedrà favorevoli proprio per non andare a mischiare, a blindare in una tecnologia quello che, invece, in realtà è più un concetto nel senso di sviluppo rispetto a una tecnologia fine a sé stessa.

Il nostro voto – faccio già adesso la dichiarazione di voto, a questo punto – sarà favorevole alla norma, perché crediamo che sia un importante rilancio per questo sviluppo e per questa tecnologia, che davvero sarà la base per il futuro della tecnologia di tutta la regione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Interventi? Non ho interventi in discussione generale.

A questo punto, se non vi sono repliche da parte dei relatori Benati e Bertani, la Giunta intende intervenire? Adesso è il momento giusto per la conclusione da parte della Giunta, se intende intervenire.

Assessore Bianchi, a lei la parola per le conclusioni da parte della Giunta.

 

BIANCHI, assessore: Il mio intervento è un intervento di ringraziamento. Voglio ringraziare tutti voi per aver colto lo spirito di quello che stiamo facendo.

Vedete, a volte ci si sente un po’ come i costruttori di cattedrali. Qui stiamo facendo una cosa che è molto più grande di noi e che durerà molto più di noi, però dobbiamo farla, dobbiamo essere messi in condizione anche di avere grandi ambizioni, e la grande ambizione è quella di vedere un luogo che permetta al nostro Paese, tutto, di essere in condizione di giocare un grande ruolo in quello che sarà lo sviluppo del mondo, ristabilendo al centro di questo l’idea del bene comune.

Tre riflessioni solo. Il Tecnopolo di Bologna deve essere l’hub di un sistema regionale che si espande il più possibile.

Il grosso della ricerca sull’Intelligenza Artificiale oggi è molto più incentrato su Modena che su Bologna. E a Parma hai molte più attenzioni sull’applicazione di Big Data e sugli alimenti. A Ferrara ce n’è molta di più, ad esempio, sul tema della salute. Ma questo è un enorme corpo che si mette assieme, così come dentro al CNR hai una grandissima attenzione per la gestione del mare. Per questo abbiamo pensato alla Fondazione, perché non è solo un problema di macchine.

L’innovazione non viene fatta dai robot, viene fatta dalle persone. E più è aperta, indipendente e, fatemelo dire, non internazionale, ma transnazionale, più questa cosa fa bene a tutti. Però, questo deve essere parte, lo dico al relatore di minoranza, non solo di piena coerenza con il Piano nazionale, ma anche con il Piano europeo. Questo testimonia che su questa attività confluiscono risorse che sono venute dal livello europeo, dal livello nazionale e anche dal nostro. Abbiamo fatto cioè un gioco di squadra. E quando si fa un gioco di squadra per cose che hanno una dimensione di questo tipo, questo è anche il modo per pensare che sfuggiamo alla tentazione di fare quattro mura: non stiamo facendo quattro mura, ma stiamo dando una casa ad una materia che è molto più grande di noi.

Ultima riflessione: non è una roba per scienziati. È giusto, questo. Guarda che la cosa peggiore sarebbe pensare che Big Data e Intelligenza Artificiale siano una cosa di cui si devono occupare gli scienziati dei dati o gli scienziati dei robot. No. La cosa che deve essere importante è questa: noi facciamo una cosa che interessa i nostri cittadini, perché gestendo questi dati, come ha detto lei, dobbiamo rendere la vita dei nostri cittadini migliore, dobbiamo renderla non solo più lunga, ma anche vissuta meglio.

Noi dobbiamo fare una cosa che io definirei una cosa complicata per un quotidiano semplice; che siano i nostri cittadini a pensare che stiamo oggi facendo un investimento tutti assieme perché la vita loro e dei loro figli sia migliore. Quindi, semplicemente grazie a tutti. Credo che stiamo facendo qualche cosa che, come stiamo dimostrando in quest’aula, quando si fanno pensieri lunghi e in grande penso che ci siamo tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Bianchi.

A questo punto procediamo con le votazioni. Passiamo alla nomina degli scrutatori, quindi confermo i consiglieri Ravaioli, Cardinali e Daniele Marchetti.

Siamo all’articolo 1, sul quale insiste un emendamento a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Benati. Questo è l’emendamento 1 sull’articolo 1.

Discussione generale congiunta. Chi intende intervenire?

Dichiarazione di voto congiunta su articolo ed emendamento.

A questo punto metto in votazione l’emendamento 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 2. Sull’articolo 2 insiste l’emendamento 2, a firma Bertani e Benati.

Discussione generale congiunta. Dichiarazione di voto congiunta.

Metto in votazione l’emendamento 2, a firma Bertani e Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Sull’articolo 3 insistono due emendamenti: l’emendamento 3, a firma Bertani e Benati, e l’emendamento 4, a firma Benati e Bertani.

Discussione generale congiunta. Dichiarazione di voto congiunta.

Metto in votazione l’emendamento 3, a firma Bertani e Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 4, a firma Benati e Bertani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 3, votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Sull’articolo 4 insiste l’emendamento numero 5, Bertani e Benati.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Emendamento 5, Bertani e Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Sull’articolo 5 insistono sette emendamenti: il n. 6, Bertani e Benati; il n. 7, Bertani, Benati e Piccinini; il n. 8, Piccinini, Bertani e Benati; il n. 9, Bertani e Benati; il n. 16, Piccinini e Bertani; il n. 17, che è il subemendamento Prodi, Torri, Taruffi; il n. 10, Bertani e Benati.

Discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti.

Dichiarazione di voto congiunta su articolo ed emendamenti.

Consigliera Prodi, prego. Sono dieci minuti.

 

PRODI: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Scusate, cinque.

 

PRODI: Anche meno. Vorrei illustrare brevemente il nostro subemendamento perché troviamo positivo l’emendamento 10 che inserisce la Regione nella stesura dello Statuto, degli atti costitutivi, ma diciamo che il ruolo della Regione deve essere appunto tale da assicurare trasparenza e coerenza con gli obiettivi proprio per avere a monte la sicurezza che gli investimenti cospicui che la Regione sta attuando verso questa attività e questa fondazione abbiano radici condivise e certe. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Ci sono altre dichiarazioni di voto? Sono sempre cinque minuti, perché siamo in dichiarazione di voto e non in discussione generale.

Consigliere Bertani, prego.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Siccome il subemendamento agisce sull’emendamento 10, intanto do l’assenso al subemendamento, anche perché siamo perfettamente d’accordo e in linea su quanto proposto dalla consigliera Prodi. Tra l’altro, lo stesso tema ci siamo sentiti di riproporlo nell’emendamento 11 che riguarda l’articolo 7. Quando noi eroghiamo dei fondi alla fondazione o, comunque, partecipiamo in qualche modo alla fondazione, dobbiamo far presente sempre che gli obiettivi sono quelli enunciati nell’articolo 5.

Gli altri emendamenti, in particolare il 6 e il 7, hanno avuto l’obiettivo di affiancare al tema Big Data quello dell’Artificial Intelligence For Human Development, dando come suggerimento alla fondazione che i temi Big Data e Artificial Intelligence sono strettamente connessi, come pure i richiami ‒ come dicevo prima ‒ all’articolo 9 della Costituzione e all’attuazione dello Statuto della Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Consigliere Benati, prego.

 

BENATI: Volevo soltanto aggiungere che voteremo a favore di tutti gli emendamenti proposti, con l’eccezione di quello sulla blockchain, perché ci pare non corretto identificare una specifica tecnologia all’interno di una norma, quindi lasciare libertà di scelta da parte degli istituti di ricerca sulle tecnologie da utilizzare sopra queste macchine. Al contempo, però, troviamo favorevole l’utilizzo nella Pubblica amministrazione della tecnologia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Benati.

Consigliera Piccinini, siamo in dichiarazione di voto. È intervenuto il consigliere Bertani.

 

PICCININI: Chiedo di intervenire per fatto personale. È una forzatura.

 

PRESIDENTE (Soncini): Okay, in modo ironico.

 

PICCININI: Il tema è venuto fuori anche in precedenza rispetto alla blockchain. Semplicemente per spiegare il motivo per cui è stato inserito questo emendamento. Tra le finalità della fondazione c’è anche quella della trasformazione digitale della Pubblica amministrazione. Questo era il motivo per cui ritenevamo fondamentale l’utilizzo della blockchain.

 

PRESIDENTE (Soncini): Lo considero un chiarimento. Quando dico “discussione generale” magari prenotatevi presto, così riuscite a intervenire tutti. Grazie. 

Se non ci sono altri in dichiarazione di voto di altri Gruppi, procediamo alla votazione.

Siamo all’emendamento 6, a firma Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 7, a firma Bertani, Benati, Piccinini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 8, a firma Piccinini, Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 9, a firma Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 16, a firma Piccinini, Bertani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È respinto.

 

Subemendamento 17, a firma Prodi, Torri, Taruffi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 10, a firma Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

A questo punto siamo all’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 6.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Metto in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 7.

Abbiamo due emendamenti, l’emendamento 11, a firma Bertani, Benati, e l’emendamento 12, a firma Bertani, Benati.

Discussione generale congiunta. Dichiarazione di voto congiunta.

Emendamento 11 in votazione, a firma Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 12, a firma Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 7.

Metto in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 8.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Articolo 8 in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 9.

Abbiamo l’emendamento 13, a firma Bertani, Benati.

Discussione generale congiunta. Dichiarazione di voto congiunta.

Emendamento 13, a firma Bertani, Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 9, così come emendato.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 10.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Articolo 10 in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 11.

Discussione generale.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie.

Volevo intervenire sull’articolo 11, perché in realtà noi proponiamo di portare avanti questa tecnologia e questa opportunità dei Big Data, però poi, all’articolo 11, in realtà, come regione, ci riserviamo di “centellinare” i nostri dati. Capisco la motivazione che c’è dietro, e che ovviamente la regione, soprattutto in ambito sanitario, detiene dati particolarmente sensibili e sottoposti a privacy. Però, in realtà, all’interno di questo articolo noi non parliamo di un ambito specifico, ma parliamo del fatto che alla fine dell’attuazione di questa legge, la regione adotterà specifici provvedimenti per liberare i propri dati, quelli che già non sono open allo stato attuale.

Dico che questo riguarda però ogni cosa, scritta così, nel senso che riguarda la sanità, è vero, ma riguarda i trasporti, riguarda la cultura, ovvero la scuola. Per qualsiasi informazione che noi abbiamo, cioè, in realtà dobbiamo fare uno specifico provvedimento per liberarla. Quindi, diciamo a tutti: belli i Big Data, ma i nostri vediamo se darveli e come.

Capisco, ripeto, la motivazione che c’è dietro questo articolo. Mi sarebbe piaciuta almeno una specificazione, nel senso almeno di parlare di quali temi erano più sensibili, magari di fornirli in forma aggregata e anonimizzata, cercando cioè di andare in una direzione un po’ più specifica, perché così effettivamente noi approviamo questa legge, ma di dati liberi in più per la regione ne abbiamo zero.

Era solo quindi per dare un input diverso. Secondo me questo articolo, e chiedo scusa se effettivamente magari non lo ho emendato, se non ho fatto proposte di questo tipo, poteva essere fatto in maniera più aperta, perlomeno perché già si facesse capire da parte vostra qual è la direzione di cosa liberare e almeno per far capire a chi lavorerà per questo settore che la regione vuole liberare la maggior parte dei suoi dati, quello ovviamente che si può fare con le normative della GDPR e così via. Questo era l’impulso. Per cui, noi ci asterremo, su questo articolo, solo come segnale per dire che secondo noi andava fatta qualcosa in più in termini di propositività.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Siamo in discussione generale sull’articolo 11. Ci sono altri interventi? Dichiarazioni sull’articolo 11?

Metto in votazione l’articolo 11.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Articolo 12.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’articolo 12.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Siamo all’emendamento 14, che istituisce un nuovo articolo, a firma di Benati e Bertani. Discussione generale sull’emendamento 14. 

Consigliere Benati, prego.

 

BENATI: Questo è sostanzialmente un emendamento tecnico. È stato introdotto all’ultimo minuto per via di un accordo integrativo che è stato fatto tra la Regione Emilia-Romagna, il Governo e il Centro Meteo Europeo, che prevede l’assegnazione, per poter essere ospitato, oltre che di spazi, anche di beni mobili. Sostanzialmente sono cose tipo i generatori di corrente necessari per far funzionare i computer. Niente di particolare. Semplicemente è una di quelle cose che dobbiamo assolutamente recepire al fine di rendere funzionante il Centro Meteo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Ci sono altri in dibattito generale sull’emendamento 14, a firma Benati e Bertani? Non ci sono iscritti.

Dichiarazione di voto sull’emendamento 14. Non ci sono iscritti.

Metto in votazione l’emendamento 14, istitutivo di nuovo articolo, a firma Benati e Bertani.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Emendamento 15, sempre istitutivo di nuovo articolo, a firma Benati, Bertani e Piccinini.

Dibattito generale.

Consigliere Benati, prego.

 

BENATI: Questo articolo aggiunge sostanza a questa legge. Molti degli emendamenti che abbiamo approvato quest’oggi erano emendamenti fondamentalmente di correzione, di drafting come, per esempio, specificare l’ex Manifattura Tabacchi, e quindi specificare il diritto di superficie su quale dei Tecnopoli di Bologna sarebbe andato. Questo, invece, mette sostanza all’interno della legge attraverso una clausola valutativa.

L’Assemblea verificherà l’effettivo funzionamento di questa legge attraverso una clausola valutativa andando a vedere, appunto, l’attuazione dei singoli articoli che sono presenti all’interno della legge. È un articolo particolarmente importante, che è stato anche oggetto di discussione, che mette un controllo da parte della Regione in un veicolo all’interno del quale la Regione non parteciperà, ma che è lancia alle attività di ricerca. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Ci sono altri in dibattito generale sull’emendamento 15? Non ho iscritti.

Dichiarazione di voto sull’emendamento 15.

Metto in votazione l’emendamento 15 a firma Benati, Bertani e Piccinini.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

Siamo all’articolo 13.

Discussione generale. Dichiarazione di voto.

Articolo 13.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

A questo punto dichiarazione di voto congiunta sull’intero progetto di legge e sugli ordini del giorno. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Benati, prego.

 

BENATI: Chiedevo semplicemente la votazione elettronica sull’intera legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Sul progetto di legge è previsto. Lei, forse, intende anche sugli ordini del giorno. O no? No. Sul progetto di legge è in automatico il voto elettronico. Perfetto. Grazie, consigliere.

Ci sono iscritti in dichiarazione di voto? Mi pare di no.

A questo punto, passiamo alla votazione.

Ordine del giorno 1, a firma Piccinini e Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 8205/1, oggetto 8464, con votazione per alzata di mano,

è approvato a maggioranza dei presenti)

 

Ordine del giorno 2, a firma Bertani e Benati.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 8205/2, oggetto 8465, con votazione per alzata di mano,

è approvato a maggioranza dei presenti)

 

A questo punto, metto in votazione il progetto di legge con dispositivo elettronico.

Potete votare.

 

(Si procede alla votazione con dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con registrazione dei nomi)

 

Presenti al voto 36

Votanti 35

Favorevoli 35

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

OGGETTO 6292

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Modifica della Legge regionale 28 luglio 2004, n. 16 “Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità”». A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Galli

(Relazione e reiezione)

(Ordine del giorno 6292/1 “Non passaggio all’esame degli articoli” – Presentazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): A questo punto, passiamo al progetto di legge 6292 d’iniziativa dei consiglieri recante: “Modifica della legge regionale 28 luglio 2004, n. 16 ‘Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità’”, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi, Galli.

Il testo n. 5/2019 è stato licenziato dalla Commissione Politiche economiche nella seduta del 5 giugno 2019 con parere contrario.

Il progetto di legge è composto da un articolo.

Il relatore della Commissione, consigliere Gabriele Delmonte, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

La parola al relatore della Commissione, consigliere Delmonte.

 

DELMONTE, relatore: Grazie, presidente.

Faccio intanto una richiesta formale: chi ha firmato il non passaggio all’articolato? Non mi è comprensibile.

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha firmato la presidente consigliera Serri.

 

DELMONTE, relatore: Okay. Grazie. Chiedo scusa, ma non riuscivo a capire la firma.

Il progetto di legge, che in realtà era a firma Bignami, Aimi, due consiglieri che non sono più presenti, ma che con piacere ho portato avanti, nel senso che ne condivido pienamente lo spirito e l’intento, va a specificare meglio a livello normativo la gestione degli appartamenti ad uso turistico sul nostro territorio.

Ovviamente, in realtà si tratta di una presa d’atto di una situazione che esiste, che già di fatto è gestita, come il nostro progetto di legge in parte prevede, che è quella di considerare questo business come una fetta importante dell’attività ricettiva extralberghiera della nostra regione. Ovviamente, è innegabile il fatto che questa contribuisca all’ampliamento di un’offerta turistica che effettivamente c’è e che, a volte, senza di essa si farebbe fatica ad accogliere, in certi territori, il numero di turisti che fortunatamente vanno a popolare certe zone. Però, bisogna andare a regolamentare e a chiarire alcuni punti, che secondo noi in realtà andavano in parte a restringere o, comunque, a blindare in una certa norma alcuni comportamenti e alcuni vincoli che deve avere una struttura per essere definita appartamento ad uso turistico, che quindi andava a specificare in un articolo molto semplice il fatto che l’applicazione della TARI dovesse essere quella ad uso domestico, il fatto che tali attività dovessero avere come servizio principale quello dell’accoglienza e non offrire servizi ulteriori, come potrebbe fare, invece, ovviamente un hotel, una struttura alberghiera, che come tale può essere definita, e che va a indicare quali sono le condizioni minime che devono essere assicurate per ospitare turisti all’interno di tali appartamenti.

Ricordo che, attualmente, questi appartamenti sono, comunque, soggetti a una dichiarazione di chi vi soggiorna, come da legge regionale.

Una delibera regionale, appunto del 2005, molto datata rispetto a quelle che sono ovviamente le tecnologie moderne di promozione di questi appartamenti e di questi locali, prevedeva, e prevede, attualmente, che sia esclusa da parte del locatore la fornitura di servizi complementari o aggiuntivi, così come da noi detto, diversi da quelli minimi, nonché la pubblicità dell’attività. Però, dice, non è considerata pubblicità la normale attività informativa anche tramite siti internet privati. Di fatto, è quello che già accade. Il problema che poi viene specificato è che deve essere fuori da ogni circuito di prenotazione e commercializzazione con caratteristiche che travalichino la semplice informazione.

Attualmente, chiunque di voi abbia mai prenotato o visto, perlomeno, su web, la disponibilità di questi appartamenti, sa che è assolutamente possibile prenotarli. È una situazione di fatto, che ovviamente la regione non può modificare: di fatto così è, così è in tutte le regioni, e così è in tutte le nazioni del mondo, mi vien da dire. Quindi, in realtà, andava semplicemente normata, perché va gestita.

Se noi ci rifiutiamo di gestire qualcosa che già c’è, è ovviamente mettersi il prosciutto sugli occhi e ignorare un business che c’è, che porta lavoro a persone, che in realtà non toglie nulla a nessun altro, anzi, va ad ampliare un’offerta turistica che ne giova nel suo complesso. Questo è quello che già c’è: è quello che andava normato, è quello che chiedevamo di portare avanti con coraggio, senza blindarsi dietro ovviamente degli interessi di parte che non fanno bene a nessuno, né ad una parte, né all’altra, senza blindarsi dietro a un attacco, nel senso di dire: voi volete farlo perché avete dei fini elettorali.

Mi fa anche piacere che sia arrivata dopo le votazioni, così non c’è nessun problema di questo tipo, perché effettivamente non è assolutamente vero, anzi, probabilmente stiamo portando avanti delle istanze che più sono lontane dal nostro partito, ma sono istanze di buonsenso, che ha senso portare avanti.

È stato detto dal consigliere Bagnari, in Commissione, che questo progetto di legge va in parte a tutelare o ad avvallare silenziosamente una certa fetta di abusivismo. Io credo che sia una dichiarazione abbastanza grave, soprattutto perché si dice che chi lo fa a livello sporadico è un abusivo, chi invece lo fa con tutte le licenze, non lo è. Quando ho sentito questa dichiarazione, sono scoppiato a ridere e ho detto: cavoli, siamo tornati alla discussione sugli hobbisti, però al contrario. Cioè, quello che noi dicevamo sugli hobbisti, che era ovviamente una questione che andava regolamentata tutta, perché sennò si andava a discapito di certe fette che in realtà pagavano tutte le licenze, che pagano le tasse in maniera regolare, qua invece, una situazione in parte completamente diversa, è stato portato avanti da voi lo stesso principio che noi dicevamo all’epoca, mentre voi, invece, avevate portato avanti, in principio, che chi lo fa a livello sporadico e non come business principale ha diritto di farlo con delle tutele regionali, con regolamenti e leggi ad hoc.

Scegliete da che parte stare. Se c’è un dato di fatto, un business che esiste, che è sporadico e che va, in realtà, molto spesso a sopperire a delle perdite possibili, nel senso che non conosco nessuno che si sia arricchito tramite l’affitto con le piattaforme on line di piccoli locali, che, però, in realtà, va a sopperire magari a quello che un appartamento sfitto poteva portare come costo.

Questa è un’opportunità che viene data e che esiste. Non possiamo noi bloccarla qui oggi, non la bloccherete voi prendendo le parti, per forza, di strutture alberghiere che in realtà, ripeto, spesso giovano, invece, di un ecosistema complessivo e che voi rifiutate di andare a regolamentare di fatto, come molte altre Regioni, invece, hanno fatto trovando l’accordo di tutti.

Voi credo non vi siate mai nemmeno seduti a un tavolo per cercare di regolamentare questo tema.

Ci ritroviamo oggi nella situazione paradossale di un non passaggio all’articolato in cui facciamo una votazione per il non passaggio all’articolato quando l’articolo era uno e bastava prendersi le proprie responsabilità e dire di votare contrari a un articolo. Il tempo era lo stesso. Non capisco il motivo di questo ordine del giorno di non passaggio, perché, in realtà, perdiamo forse più tempo a discutere su questo che della legge in sé, ma è solo perché probabilmente volete sottrarvi alla responsabilità di normare un qualcosa che esiste, che è a tutela di tutti quei cittadini che hanno degli appartamenti sfitti e che vogliono con questi andare a colmare i propri costi e dare un’offerta turistica sul nostro territorio.

Questa è una grande occasione persa, che tutte le altre Regioni hanno colto e che, invece, voi ignorate bellamente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Apro la discussione generale sul provvedimento e do la parola al consigliere Bagnari che si è iscritto a intervenire.

Prego, consigliere Bagnari.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Non vorrei ripetere la stessa discussione che abbiamo fatto in Commissione. Comunque, il consigliere Delmonte ha fatto bene anche riprendere alcuni punti.

Vorrei sviluppare meglio un concetto, così ci capiamo bene e non ci sono dei fraintendimenti. È ovvio che se mi sono spiegato male in Commissione, soprattutto nei confronti del consigliere Delmonte, che stimo, mi scuso e vorrei che si concentrasse anche la critica che ho fatto sul concetto in sé, cioè quello di normare in una maniera insufficiente in modo tale da creare delle aree grigie in cui ci sguazza o ci può sguazzare l’abusivismo. Questo l’ho detto non per dire che questo tipo di strutture sono per definizione abusive, ma vuol dire creare le condizioni per cui noi distinguiamo fra quelle che sono delle strutture imprenditoriali, delle attività imprenditoriali e quelle che imprenditoriali non sono.  Credo che su questo tema dobbiamo essere molto chiari. È per questo che ho parlato di abusivismo e ‒ ripeto ‒ ho spiegato meglio il concetto e fin dove volevo spingermi nel criticare una possibile presa di posizione, tant’è che, secondo me, sentire parlare per questo tipo di attività di business è proprio quello che dimostra che probabilmente non la vediamo nella stessa maniera; facendo parte, questa tipologia di strutture, non di quelle che sono considerate attività imprenditoriali commettiamo, secondo me, un errore. Magari anche in buona fede, ma commettiamo un errore.

Noi dobbiamo fare attenzione. Io dico che qui ci vuole coraggio per dire “favoriamo tutte le tipologie di accoglienza possibili”. Per carità, normate e controllate, ma dovremo mettere una distinzione tra chi lo fa in maniera imprenditoriale e, quindi, si assume un rischio di impresa, lavora in ambito imprenditoriale, e chi lo fa in maniera diversa.

Secondo noi, questo unico articolo, questa proposta di legge che verte su un unico articolo, non è che il fatto che sia di uno o di venti articoli cambi, ma è sbagliato concettualmente da questo punto di vista. Provo a scendere un attimo più nel dettaglio e di riprendere alcuni punti. Credo che, alla fine, il tema sia non per la proliferazione di leggi, ma per avere qualcosa di più chiaro e eventualmente legiferare in maniera più chiara, ma in maniera più complessiva e non andare a concentrarsi su un unico articolo, tanto più che ci sono alcuni elementi che, dal nostro punto di vista... Per quanto sia vero che la normativa è risalente al 2005 e ovviamente ha un po’ di anni sulle spalle, però non è del tutto sbagliata e del tutto superata. Assolutamente no.

Ha citato il consigliere Delmonte uno degli elementi che avevo portato come obiezione, ma io lo riprendo. Quando parliamo di pubblicità o di informazione ‒ mettiamola in questo modo ‒ via web, quella delibera non dice la stessa cosa che dice questo progetto di legge. Si parla di una promozione via web che è diversa, che esclude l’utilizzo di piattaforme su cui si fanno delle prenotazioni, eccetera. Di piattaforme stiamo parlando, non semplicemente dell’informazione via web. Semplicemente dire “guardate che la situazione, di fatto, è questa e bisogna prenderne atto” non è che a me convinca o convinca noi. Probabilmente bisogna dire dove vogliamo andare, e secondo noi non è quella la situazione di fatto accettabile, su cui, invece, eventualmente bisogna intervenire in maniera diversa per regolamentare meglio, non in questo modo.

Il tema della fornitura di servizi aggiuntivi che sono elencati in maniera generica o, meglio, sono citati in maniera generica, ma non elencati, e questo è un altro elemento che, secondo noi, non va bene, perché bisogna distinguere quella che è l’attività fornita ad attività alberghiere e di accoglienza imprenditoriali e altre forme, che dovrebbero lasciare, invece, senza particolari servizi le forme di accoglienza, altrimenti ricadiamo in quella che è un’attività alberghiera ed imprenditoriale.

Vi è, inoltre, un ultimo aspetto, che secondo noi non è secondario: se interveniamo su questa materia per questa tipologia di accoglienza, non possiamo dire che diamo una serie di aperture e non cominciamo a parlare anche di aspetti fiscali perché, se è un’attività imprenditoriale di fatto, dobbiamo prenderne atto e c’è qualcuno che, però, ricade in un’attività imprenditoriale e paga tutta una serie di tasse, mentre altre no, quindi hanno maggiori vantaggi, secondo noi non è corretto per tutte le motivazioni di cui sopra.

Per questo, il nostro giudizio è stato negativo in Commissione e viene ribadito anche qui in aula.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

La parola al consigliere Galli.

 

GALLI: Grazie, presidente.

Il collega Delmonte ha illustrato bene questa proposta che abbiamo fatto, agevolato anche dalla relazione del collega Bignami, ma si è dimenticato che anch’io ero uno dei sottoscrittori, quindi mi permetto di integrare l’intervento con alcuni passaggi che il collega Bagnari ha dimenticato di menzionare.

Mi sembra che il collega Bagnari appartenga a quella categoria di persone che cercano di mettere le mutande alle statue, cioè corrono dietro magari ai particolari, dimenticandosi l’impianto generale. Non più tardi di ieri sera, se avesse avuto l’occasione di guardare Report, si sarebbe accorto che le grandi centrali di pubblicità per i servizi alberghieri, compresi anche i servizi di bed and breakfast o di Airbnb, che sarebbe l’oggetto di cui stiamo parlando, evadono bellamente alcuni miliardi all’anno di imposte, non pagandole all’erario, con trucchi grossolani, che potrebbero facilmente essere soggetti a visite e a controlli da parte degli organi preposti.

Booking ed Expedia possono fare quello che vogliono, e il collega Bagnari non si solleva, mentre le persone che hanno un numero limite – questo è un passaggio importante – di tre unità, quindi vuol dire non persone che vivono di questo, non persone che lo fanno a scopo imprenditoriale, ma semplicemente persone che magari si trovano un appartamento sfitto per più tempo, perché magari aspettano che un figlio si sposi, persone che magari hanno un appartamento sfitto perché si sono separate, si sono divorziate, quei passaggi della vita che spesso capitano, queste persone non possono fare impresa perché forse qualcuno evade le tasse.

Il collega Bagnari non vede l’elefante e corre dietro al moscerino, perché forse quel moscerino potrebbe anche dare fastidio. 

In realtà, io vedo questa proposta estremamente positiva, complementare a quella che abbiamo discusso poco tempo fa sui condhotel in quest’aula: proposte che prendono in esame una diversa costruzione dell’offerta turistica, ma una diversa costruzione, come ha ricordato il collega Delmonte, è evidente, palese, già esistente. Non vederla vuol dire coprirsi gli occhi con il prosciutto poco fa citato; non vederla vuol dire partire in malafede col presupposto che il privato sia per forza un evasore.

Mi consenta: lei non è mai andato su questi siti di e-booking, dove vede che questi appartamenti sono a disposizione con quei servizi minimi che oggi noi richiamiamo? Servizi minimi vuol dire che deve essere data la corrente, che deve essere data l’acqua, che deve essere dato un servizio minimo di biancheria, che deve essere data una piccola colazione al mattino: un tipo di servizio, cioè, totalmente diverso da quello di un albergo.

Oggi l’offerta turistica è estremamente frammentata e composita. Se noi restiamo all’offerta turistica degli anni Cinquanta e Sessanta della pensione Mariuccia, o dell’hotel a cinque stelle, oggi queste offerte sono diventate strette, insufficienti, mancanti. Quando vedremo magari la maggioranza che voterà contro questo provvedimento, io vedrò una volta in più un’occasione che avrete perso per conoscere un dato di fatto. Nella nostra riviera – noi citiamo spesso la nostra riviera, ma questa offerta vale probabilmente per tutte le nostre città, vale per Bologna, vale per le montagne dell’Appennino, vale per tutta la nostra regione –, questi appartamenti vengono già oggi affittati. Ma perché non volete accettare una regolamentazione molto semplice, una modifica molto semplice che cerca semplicemente di dare un quadro legislativo chiaro a un fatto che già avviene?

È molto strano che tutte le volte che qualcuno vi propone qualcosa, e però, questa proposta che starebbe in piedi, sarebbe di buonsenso, sarebbe ben costruita, voi la rifiutiate perché viene dalla minoranza. Fate pure. Tra pochi mesi, quando magari cambieranno le condizioni, vedremo se vi piacerà la cura che avete imposto alle minoranze per tanti anni. Lo riterrei sbagliato, perché a volte una proposta di legge può essere esaminata con un po’ di buonsenso, con un po’ di riconoscenza su un fatto che già avviene, su un fatto che già normalmente avviene. Lo sottolineo: un fatto che già normalmente avviene.

Noi voteremo ovviamente a favore, non solo perché c’è la mia firma su questa proposta, ma voteremo a favore perché per noi la verità dei fatti vale più di una posizione ideologica preconcetta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Ci sono altri in discussione generale sul provvedimento?

Consigliere Bagnari.

 

BAGNARI: Grazie, presidente, solo per qualche precisazione, perché ho l’impressione che forse di problemi di vista ne abbiamo un po’ tutti, o qualcuno in particolare. Il problema non è parlare alle statue o non vedere quello che succede, è rendersi conto che ci sono delle rivoluzioni in atto e non è che le rivoluzioni le gestiamo o governiamo dicendo che le cose stanno così, pazienza, prendiamone atto.

Non credo che sia questo il ruolo che deve avere un ente come la Regione e nemmeno l’Assemblea legislativa. Mi preoccupa, perché sono legittime tutte le aspettative politiche future, ma se dovesse governare qualcuno qui che dice “prendiamo atto di quello che succede nella società, punto e basta” non credo che dimostriamo di saper fare bene il nostro lavoro.

Non bisogna sicuramente neanche ostacolare i movimenti che sono in atto, per carità, però io credo che si possa, ma soprattutto si debba affrontare questa rivoluzione come altre non semplicemente con un articolo che dice “apriamo le briglie per una tipologia particolare”.

Io non vorrei neanche che ci mettessimo qui a fare la guerra a questa tipologia, perché, l’ho detto prima, non è che diamo per scontato che quelli che danno questo tipo di ospitalità o ricettività sono dei farabutti, ci mancherebbe altro, ma credo che vadano fatte delle opportune differenziazioni.

Sul tema della pubblicità via web, eccetera, mi sono già diffuso prima, non sto ad essere ripetitivo e basta. Dico semplicemente che questo provvedimento, come dicevo prima, magari partendo anche da elementi di buona fede, non va nella direzione giusta dal nostro punto di vista, ovviamente.

Ultimo appunto che faccio, visto che nella legge si parla anche di aprire, di dare una possibilità in più a questo tipo di recettività, se si va oltre i tre appartamenti ci si muove tramite agenzie immobiliari, è la dimostrazione che stiamo parlando di un’attività che vuole essere o perlomeno qui viene regolamentata in una maniera tale che si dà la possibilità di svolgere un’attività imprenditoriale sotto mentite spoglie.

Ripeto, è buona fede, è legittimo proporlo, ma secondo noi non è questa la direzione giusta con cui si governa una rivoluzione come quella sul turismo in atto non solo nella nostra regione, ma nel mondo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

La parola al consigliere Galli.

 

GALLI: Mi permetto di intervenire a pochi secondi dall’altro mio intervento, ma onestamente trovo risibile, con rispetto parlando, il collega Bagnari che probabilmente ha letto male la proposta. L’ha letta male in due punti: il limite delle tre unità immobiliari, di cui al comma 1, non opera nel caso in cui gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico siano proposti al pubblico da agenzie immobiliari mediante mandato a titolo oneroso.

Credo che questo comma secondo sia molto chiaro. Non dice che uno che ha cento appartamenti può fare questo. Dice semplicemente che le agenzie che gestiscono più clienti certamente, sicuramente, ridondo il termine in modo che sia più chiaro, hanno più di tre unità da affittare. Se Andrea Galli ha tre unità da affittare è diverso dall’agenzia immobiliare o turistica o di servizi, che ha una serie di appartamenti, quindi esce per forza dal numero delle tre unità immobiliari.

È molto chiaro, collega Bagnari. Lei ha un preconcetto nei confronti del privato e ogni parola e ogni concetto che lei esprime lo deturpa, lo piega, lo gira per riportarlo a un preconcetto ideologico che, onestamente, in questa proposta non c’è. Si dice che questo è un tentativo di regolamentare un settore che già c’è e lei controbatte dicendo che non si può prendere atto di una situazione esistente nella società dicendo “c’è, quindi dobbiamo accettarla”. Bravo, collega. Non più tardi di qualche mese fa, il suo partito politico in questa Assemblea avrà fatto dieci interventi, cento interventi, mille interventi sulla omotransnegatività dicendo: “È una situazione di fatto, la società è cambiata, quindi noi dobbiamo accettare questo stravolgimento della società perché è un dato di fatto”. No, collega Bagnari. Se la società cambia, cambia in tutti i sensi. Per me la situazione, di fatto, non sempre va regolamentata e va spiegata, ma lei usa il criterio opposto. A seconda della sua convenienza è bianco o è nero, a seconda se il suo partito o la sua ideologia le dice una cosa o le dice l’altra.

Noi diamo delle scadenze in questa proposta e diciamo: chi nelle località estive vuole affittare questi appartamenti deve darne comunicazione all’Amministrazione comunale entro il 31 marzo e se è una località turistica invernale entro il 31 ottobre o entro il 31 gennaio negli altri casi, tipo Bologna o una città non di mare e non di montagna. Mi sembrano tentativi credibili di regolamentare, in modo lecito, semplice e fattibile, un settore che già c’è. Ben lontano da quello che lei ha detto poco fa, dicendo che non si può prendere atto di una cosa che va contro le regole, contro le leggi, altrimenti dobbiamo accettare tutto. Mi permetta, collega. Se lei usa questo criterio, lo deve usare sempre. Non lo può usare quando le fa comodo e quando, invece, non le piace usa l’opposto.

Noi crediamo che questa proposta sia perfettamente accettabile, aiuti il turismo, aiuti a mantenere ‒ mi permetta anche questo passaggio ‒ bassi i costi. Quando si hanno costi bassi si può anche proporre un turismo accettabile. Appartamenti in affitto di alto livello si trovano, magari anche a un costo accettabile, quando quei costi vengono contenuti fin dalla partenza. Infatti, la TARI viene parametrata alla civile abitazione, non c’è un aumento dei costi di energia elettrica, non c’è un aumento dei costi generali che farebbero alzare il prezzo di questo tipo di offerta di locazione.

Noi crediamo che questa modifica sia complementare a tante altre offerte del turismo e crediamo che votare contro voglia dire non riconoscere uno stato di fatto, ne prenderemo atto con dispiacere.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

Ci sono altri in discussione generale? Non ho iscritti in discussione generale.

C’è la replica del relatore?

Prego, consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Grazie.

Intanto chiedo scusa al collega Galli, ma avevo la stampa vecchia che riportava solo i due vecchi nomi e mi ero dimenticato della firma.

Quello che è emerso, secondo me, dalla discussione è una grandissima contraddizione, nel senso che, quando si dice che in questo modo non si va a distinguere, in realtà era proprio lo scopo che ci eravamo dati. Infatti, in questo articolo, che è l’unico e solo articolo, diciamo chiaramente quali sono i parametri che distinguono l’attività alberghiera da chi, invece, lo fa in affitto ad uso turistico, ovvero il numero massimo di appartamenti, quali servizi possono essere dati all’interno e soprattutto, ovviamente, qual era la parte fiscale, che in realtà esiste già, nel senso che ogni reddito che prendo da un appartamento di questo tipo deve essere dichiarato ed è tassato. Questo è così già adesso, come per qualunque altro affitto di qualunque altro tipo. Ed è ovvio che può essere fatto solo in un numero minimo, perché diversamente sì che diventerebbe attività imprenditoriale, e allora subentrerebbe il ragionamento giusto e logico del consigliere Bagnari.

Ma quando mi si dice “è un dato di fatto, non dobbiamo per forza normarlo male, ovvero normare in maniera insufficiente, crea abusivismo” (queste sono le parole esattamente dette dal consigliere Bagnari) io dico allora: perché non lo normate? Normatelo! Siete qui da cinque anni, lei oltretutto è vicepresidente della Commissione Politiche economiche, è consigliere di una zona che subisce molto questo fenomeno che lei ritiene grave e da normare, e dice che non è accettabile questa situazione di fatto. Ma combattiamola! Gestitela! Normatela! Fate quello che volete, ma prendete una posizione! Capisco che è scomodo nei confronti di una certa categoria di albergatori che in particolare vi sostiene, ma è normale sostenere quella che è una situazione di fatto cercando di normarla, in qualunque direzione.

Avevate l’opportunità di parlare di questo tema e potevate affrontarlo. Potevate emendare, potevate proporre voi un vostro progetto di legge da fare come primo testo. Potevate fare qualunque cosa. Siete anni che siete al governo di questa Regione, dal 2005 esiste questa delibera, da ben prima di questa legislatura esisteva questo fenomeno, esistevano le piattaforme web che vanno ad affittare questi locali, e voi non avete mai preso in considerazione il fatto di normare questo fenomeno. Allora, dite che non volete farlo, che non volete assumervi responsabilità e non attaccatevi al fatto che è solo un articolo, quindi è normato male ed è meglio non normarlo che normarlo con un solo articolo, in particolare, come diceva il consigliere Galli, se arriva dall’opposizione.

Se non vi volete prendere la vostra responsabilità, così come non ve la prendete oggi nemmeno votando il nostro articolo, perché vi rifiutate di votare il nostro articolo – perché questa è la situazione di fatto con un ordine del giorno di non passaggio al voto dell’articolato, che è incredibile –, se quindi non volete prendervi la responsabilità, non ve la prendete. Non l’avete fatto neppure in altre regioni… Non è vero, in altre regioni lo avete fatto, forse il coraggio manca qui.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie.

A questo punto siamo alle dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato, a firma della consigliera Serri.

Ci sono iscritti in dichiarazione di voto? Non avendo iscritti, metto in votazione l’ordine del giorno di non passaggio all’esame dell’articolato, per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

 

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 6292/1 “Non passaggio all’esame degli articoli”,

con votazione per alzata di mano, è approvato a maggioranza dei presenti.

Il progetto di legge si intende respinto)

 

La discussione pertanto si ferma qui.

 

OGGETTO 8370

Proposta recante: «Approvazione del programma di iniziative per la partecipazione (art. 6, comma 5, LR 15/2018)». (Delibera di Giunta n. 804 del 20 05 19) (204)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo con l’ordine del giorno. Siamo all’oggetto 8370: proposta recante “Approvazione del programma di iniziative per la partecipazione”.

La Commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 4 giugno 2019, con la seguente votazione: 25 voti a favore, nessun contrario, 11 astenuti.

Apro il procedimento di discussione generale sul provvedimento. Come ricorderete, sono dieci minuti per ciascun consigliere.

Consigliere Yuri Torri, prego.

 

TORRI: Grazie, presidente.

La sessione di partecipazione di quest’anno, quella che affrontiamo in questo momento, arriva in un momento, per quanto riguarda la legislazione sulla partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche in Emilia-Romagna, che potremmo definire da un certo punto di vista di transizione per quanto riguarda la realizzazione e l’attuazione dei progetti, in quanto veniamo dalla recente approvazione della nuova legge, la legge n. 15 del 2018, che ha già visto emanare i primi bandi e che appunto hanno sostenuto diversi progetti che sono ancora in via di svolgimento. Il primo bando è stato emanato sul finire del 2018, il secondo ad inizio 2019. Hanno riscontrato una buona adesione, stante anche le nuove modalità con cui i Comuni e gli altri soggetti erano chiamati a partecipare a questi bandi.

È chiaro che le attività di monitoraggio relative a questi progetti, per la complessità dei progetti stessi e per le tempistiche sono ancora in essere.

D’altra parte abbiamo, come sono state definite anche in Commissione, molti elementi relativi all’attività precedente; elementi che sono penso positivi, che dimostrano una buona vitalità del sistema dei nostri enti locali e della capacità di questo sistema, a partire dalla Regione, di saper coinvolgere, in maniera sempre crescente, i cittadini nella definizione delle politiche pubbliche. Era l’obiettivo della legge n. 3 ed è l’obiettivo ancora più accentuato della legge n. 15.

La legge n. 15 stessa è stata approvata a seguito di un processo partecipativo che ha coinvolto non soltanto l’Assemblea legislativa, ma molti enti locali e cittadini sui territori tramite strumenti telematici e con questionari.

Da lì sono stati inseriti alcuni nuovi elementi che stanno già dando in alcuni casi frutti e che servono a potenziare sia la conoscenza della legge sia la sua applicabilità.

Da questo punto di vista i risultati se non altro di adesione ai bandi che sono stati emanati, sia nel senso che diceva la legge sia nel senso che dicevano gli ordini del giorno ad essa collegati e condivisi con il relatore di minoranza, sono il primo dato, nel senso che sono pervenuti diversi progetti e hanno ricevuto un buon livello di finanziamento.

L’altro elemento legato alla legge che rende importante il passaggio di questa mattina è riferito alla Giornata della Partecipazione. Le nuove modalità di condivisione dei risultati della legge e della sessione di partecipazione estendono la discussione e la ricollegano direttamente alla Giornata della Partecipazione che abbiamo istituito e che quest’anno si terrà il 18 di settembre come riferito in Commissione dall’assessore e come confermiamo qua oggi.

Allo stesso modo riprendo un altro elemento che l’assessore ha annunciato in Commissione e che segue le raccomandazioni che l’Assemblea approvò insieme alla legge. Ci sarà un ulteriore bando entro luglio in modo da consentire di nuovo la possibilità di finanziare un numero maggiore di progetti, nonostante i due bandi che citavo prima esaurissero le previsioni degli ordini del giorno e abbiano ricevuto una buona adesione, così da mantenere alto il sostegno a questa linea politica e amministrativa, e allo stesso modo consentire una più ampia partecipazione a enti locali, associazioni e a tutti i soggetti indicati dalla legge che ‒ ricordo ‒ sono maggiori, come titolarità, rispetto alla legge precedente.

Penso che questi dati ci consegnino un quadro positivo. Ci consegnano anche un quadro in divenire. La relazione del tecnico di partecipazione per la prima volta è stata presentata a tutti i consiglieri. Si è ritenuto quest’anno di farlo inviando una mail a ogni singolo consigliere, proprio in virtù degli elementi che dicevo prima, cioè del fatto che si sta facendo un monitoraggio su molti progetti in corso. La Giornata della Partecipazione, in base alla scansione che ci eravamo dati anche con gli ordini del giorno, sarà differita rispetto alla sessione, proprio perché abbiamo una legge che sta trovando in questi mesi la sua prima applicazione. Tutti elementi che entreranno a regime ‒ come avevamo annunciato anche in sede di approvazione della legge stessa ‒ nel 2020. Questo, però, penso che abbia anche un lato positivo, cioè consenta un maggiore approfondimento, un maggiore confronto anche tra i consiglieri stessi e tra tutti i soggetti interessati da questa legge, che ci porterà a crescere in vista della Giornata della Partecipazione e in vista dei prossimi sviluppi che la legge n. 15 potrà avere.

È una legge nata con un percorso partecipato e di per sé, come abbiamo rimarcato più volte, è una legge che si sviluppa nel tempo, ma che ha questa caratteristica proprio perché si basa su un sistema di enti locali e sull’idea di provare a tenere assieme, a partire dalla Regione, gli enti locali e i cittadini in un percorso trasparente di co-decisione che può portare a un risultato positivo o negativo, ma che sempre porta alla motivazione, da parte degli enti rispetto ai cittadini, delle loro scelte, nel caso queste siano negative; nel caso siano positive, all’impegno di delegare al processo partecipativo una parte della decisione amministrativa, che sarebbe l’obiettivo principale.

Anche in questo caso, i dati che ci vengono consegnati sono positivi. Questo non significa ‒ lo sottolineo nuovamente ‒ che ci si fermi qui o che vada tutto bene. Al contrario, tanti processi che sono in divenire sono anche in divenire perché devono portarci ad una crescita, ad un maggiore allargamento di queste procedure, tenendo sempre presente, da un lato, la co-decisione e, dall’altro lato, la volontà di tenere tutti assieme nell’intero percorso, e non soltanto in alcune sue fasi. 

Questo è quello che ci ha stimolato ad approvare la legge n. 15, questo è quello che cerchiamo di fare e che si continuerà a fare nel solco di quella legge, questo è quello che ci consentirà anche di modificare alcune politiche, però sempre con l’accordo e con lo stimolo dei cittadini, degli Enti locali e delle associazioni, che in parte hanno materialmente anche scritto la legge.

In quest’ottica, quindi, la discussione che qui oggi iniziamo e che concluderà questa parte della sessione di partecipazione è un chiaro rimando anche alla giornata di settembre, è un modo per coinvolgere l’Assemblea legislativa, com’era stato fatto anche in fase di approvazione della legge, ed è un modo anche per suggellare questa fase, aprire quella che porterà al nuovo bando e condividere alcuni elementi, proprio perché è un lavoro continuo che, al di là dei singoli dati che sono contenuti nella relazione e che sono stati illustrati in Commissione, ci deve portare a mettere a punto sempre meglio tutti gli elementi di coinvolgimento dei cittadini, in un’ottica di sistema, in un’ottica di coesione sociale, in un’ottica di confronto e di condivisione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Ci sono altri iscritti in discussione generale sul provvedimento? Non vedo altri iscritti in discussione generale. Il consigliere Boschini? Mi sembrava che qualcuno stesse cercando di iscriversi.

Prego, consigliere Boschini, a lei la parola.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Intervengo soltanto per aggiungere qualche parola. Trovo assolutamente condivisibile l’intervento che ha già fatto il collega Torri, perché penso che, comunque, sia un tema di democrazia quello che stiamo affrontando oggi parlando di partecipazione, e tutte le volte che parliamo di democrazia sarebbe importante la nostra attenzione e porre un certo carico di importanza al tema che stiamo affrontando.

Certo, la relazione sulla partecipazione e il programma delle attività della Giunta in materia di partecipazione possono sembrare un rendiconto abbastanza tecnico, carico di numeri eccetera, in realtà, come è già stato richiamato, penso che ne vada colto il senso di cittadinanza, di apertura ad una certa visione di Istituzione, che sa aprirsi per quel che riguarda i propri processi decisionali. Qui, per esempio, vengono elencati i processi su cui la Giunta sta seriamente prendendo in considerazione o già attuando dei percorsi di apertura alla partecipazione, per esempio su temi come la mobilità, eccetera, dove sappiamo che il parere dei cittadini è fondamentale, anche in qualità di utenti. Ma soprattutto, anche per la capacità di sostenere questa partecipazione ai diversi livelli del nostro territorio, in particolare da parte degli enti locali, che sono i destinatari della gran parte dei finanziamenti e delle nostre politiche. Ricordiamo che dal 2012 ad oggi più di 2 milioni sono stati spesi dalla regione per sostenere i percorsi partecipativi. Un po’ meno – un pochino dispiace e il rapporto lo richiama – la possibilità di utilizzare questi percorsi partecipativi per altre tipologie di organizzazioni, tipicamente, per esempio, per il privato sociale. Ricordiamoci che le nostre norme, prima la legge n. 3 e oggi la legge regionale n. 15 del 2018, di cui fu relatore appunto il collega Torri, consentirebbero e consentono anche questo tipo di apertura, soprattutto al mondo del privato sociale, che ugualmente genera partecipazione, genera inclusione sociale, genera rilevanti processi.

Quella che abbiamo davanti quindi è una relazione che ci dice tutta una serie di cose: il fatto che sono stati svolti in questi anni centinaia di percorsi, che progressivamente anche la loro certificazione da parte della regione, tecnico di garanzia, sta percentualmente crescendo, a riprova che la capacità di controllo e anche la qualità delle proposte stanno continuando a migliorare. Esistono anche importanti proposte che rimangono extra bando: significa che c’è molta volontà di partecipazione, che c’è capacità di generare progetti anche quando non c’è un bando regionale con le risorse a sostenerlo. Certo, sappiamo che di queste 381 esperienze che appunto nascono extra bando, molte non riescono a realizzarsi perché evidentemente la partecipazione ha un suo costo. Non ci deve spaventare dire questa cosa, cioè che la partecipazione in qualche modo costa, perché qualsiasi processo democratico costa. È un costo, però, legittimo, anzi, dobbiamo riaffermarlo con forza, anche rispetto magari ad una fase passata in cui i costi della democrazia sembravano qualcosa di cui vergognarsi. La democrazia ha un suo costo economico, che va sostenuto dentro alle Istituzioni, che va sostenuto anche attraverso i processi partecipativi. Per cui, credo che sia davvero importante anche la cifra, la richiamavo prima, di 2,3 milioni che dal 2012 ad oggi con una cadenza di alcune centinaia di migliaia di euro all’anno ha sostenuto nella realtà questi processi partecipativi. 

Chiudo con un richiamo che in quest’aula abbiamo fatto diverse volte. Poi non so se altri colleghi vorranno su questo interagire o meno, ma a me interessa sempre dirlo: la partecipazione non è, come qualche volta ci siamo detti, un esercizio di stile o una specie di etichetta provvisoria che viene apposta sopra ad un altro tipo di processo decisionale, che è quello della democrazia rappresentativa, e il fatto che permanga anche la democrazia rappresentativa al fianco del percorso partecipativo è in qualche modo una diminutio della partecipazione dei cittadini. Io non penso che sia così. Penso, invece, che il processo partecipativo, in stretta connessione con quella che è poi la decisione che viene presa dai Consigli comunali, dalle Giunte, dalle Giunte comunali, dalle Giunte regionali, sia un elemento di arricchimento, di rafforzamento.

Certo, non possiamo pretendere che ne diventi un sostituto. Questo dibattito lo abbiamo già fatto altre volte, insomma. La partecipazione non è valida soltanto quando si esprime nella forma della decisione diretta, in qualche modo della democrazia diretta. Si esprime in maniera forte, puntuale, credibile anche quando esprime una codecisione, anche quando esprime una partecipazione informata dei cittadini ai processi decisionali, anche quando realizza una forma di empowerment del cittadino.

Ricordiamo che le nostre leggi parlano anche di questo, non soltanto in una decisione diretta o di una codecisione, ma anche della possibilità di informare, di coinvolgere e, per tradurre dall’inglese la parola “empowerment” di potenziare, di far crescere la consapevolezza dei cittadini nei percorsi decisionali o nelle questioni sistemiche che le nostre comunità affrontano. Questo credo che sia un tema molto importante.

Il mondo sta diventando sempre più complesso e lo sono sempre di più anche le decisioni. Quello che i nostri sindaci magari quarant’anni fa decidevano con un’alzata di mano in un Consiglio comunale oggi è frutto di percorsi amministrativi sempre più complessi perché sempre più di garanzia e quindi da questo punto di vista non è un disvalore che siano complessi, però è chiaro che per i cittadini comprendere certe complessità in un percorso urbanistico, in un percorso decisionale, capire questa complessità è sempre più difficile.

Ecco perché, allora, nella partecipazione c’è anche questo grande valore di educazione alla cittadinanza, appunto di empowerment. Vorrei che venisse registrato anche questo. Quando nella relazione ci viene detto che alcuni percorsi in questi anni hanno avuto questa finalità e magari non sono serviti a una codecisione immediata, non sminuiamoli perché anche questo è un grande valore.

Davvero spero che saremo tutti d’accordo nel riconoscere il valore della partecipazione anche quando non ne tiriamo le caratteristiche fino alla auspicata ‒ da qualcuno ‒ democrazia diretta. Non è un venir meno rispetto alla dignità e all’importanza della cittadinanza e del cittadino. Anzi, mi sembra davvero – e sarebbe bello riconoscerlo insieme ‒ il lavoro che ci presenta questa relazione una grande valorizzazione del ruolo dei cittadini dell’Emilia-Romagna all’interno dei percorsi decisionali politici e amministrativi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Boschini.

Siamo in discussione generale.

Do la parola al consigliere Bertani.

 

BERTANI: Grazie, presidente.

Ovviamente, mi permetto di dissentire in parte dalla visione forse un po’ troppo positiva che emerge dall’applicazione della legge e dalle attività che vengono svolte come partecipazione. Questo nasce anche da una differente visione, di cui abbiamo discusso in sede di discussione sulla nuova legge della partecipazione.

È ovvio che siamo concordi sull’empowerment, sul fatto che la partecipazione rafforza la democrazia in sé, rafforza l’istituzione in sé. Se la politica o le decisioni vengono rinchiuse in un recinto ristretto dove il cittadino viene chiamato solo una volta ogni cinque anni o in altri momenti a scegliere un rappresentante al quale vengono delegate tutte le decisioni, ovviamente la democrazia rappresentativa, che è certamente una base della nostra democrazia, viene di per sé indebolita.

Noi abbiamo sempre detto che secondo noi la democrazia rappresentativa si rafforza quando chi viene eletto codecide, in diversi ambiti e in diverse occasioni, con chi rappresenta. Di questo in tante piccole e grandi decisioni ci sarebbero tante occasioni. Penso ai Consigli comunali, quando, ad esempio, si decide di scegliere insieme ai cittadini come destinare una parte del bilancio comunale. Porto l’esempio del Comune di Roma, che in questi giorni lancia un bilancio partecipativo veramente importante, in cui decide insieme ai cittadini come spendere 20 milioni di euro per il decoro urbano. Un processo partecipativo che non è solo di mero ascolto, quindi non solo di mero recepimento del parere dei cittadini, ma che coinvolge tavoli di discussione che, poi, arrivano a una decisione presa insieme, che si concretizza, in quel caso, anche con una votazione dei cittadini. Quindi, la democrazia rappresentativa decide in un ambito limitato, ma importante, di recedere una parte della propria potestà e di codecidere. Ecco, secondo noi, questo è uno dei tanti metodi – anche nella Regione Emilia-Romagna i bilanci partecipativi si attuano – che rafforzano la democrazia, perché portano a una codecisione. Rimanere solo nell’ambito dell’informazione oppure nella raccolta del parere del cittadino spesso indebolisce la democrazia in generale, ma anche i processi partecipativi.

Di questo abbiamo avuto modo di discutere: c’è una scala della partecipazione, dove il primo livello è quello informativo corretto, in cui do un’informazione obiettiva, e non, siccome sono Istituzione, do un’informazione volta solo a dare l’informazione istituzionale che mette in buona luce solo l’Istituzione, ma do un’informazione obiettiva e, quindi, aperta anche alla discussione. Poi ci sono i passi successivi, che sono sicuramente quello dell’ascolto, ma poi quello della discussione tecnica e quello della codecisione.

Se noi ci fermiamo sempre e solo ai primi due livelli, come purtroppo, secondo noi, succede con la vecchia legge e in parte ancora con quella nuova, non permettiamo che la forza della partecipazione si esplichi in maniera completa. Questo lo vediamo in parte nei processi partecipativi che abbiamo in Regione. È vero che li finanziamo, è vero che investiamo delle risorse, è vero che c’è un numero non basso di processi partecipativi, ma difficilmente – secondo me, è su questo che bisogna concentrarsi – capiamo qual è la qualità di quei processi partecipativi e quali sono gli esiti di quei processi partecipativi perché, limitandoci sempre a dire “ascoltiamo o informiamo”. rimaniamo a un livello basso, e quel livello basso non porta a una crescita anche rispetto alle Istituzioni e a come lavorano con i cittadini, e rimaniamo anche a un livello basso di coinvolgimento. Del resto, se diciamo sempre che il processo partecipativo esiste solo se è preso in carico da un Ente pubblico e quando esiste non è detto che debba esserci un esito condiviso di quel processo partecipativo, allora quei processi li indeboliamo e vediamo che la partecipazione dei cittadini spesso rimane bassa. Anche i processi partecipativi promossi dalla Giunta regionale sulla piattaforma, ad esempio, “Io partecipo”, rimangono processi lanciati lì, ma che in realtà poi sono vuoti di partecipazione come numero e vuoti, a volte, anche di contenuti.

Quindi ribadisco che, se vogliamo migliorare la partecipazione, è vero che non partiamo da zero, anche rispetto ad altre regioni, però se noi vogliamo essere pionieri e trainanti su questo aspetto, i passi che dobbiamo fare sono quelli che annunciavo poco fa.

Il programma e l’esito dei processi partecipativi fino ad oggi, noi quindi li guardiamo con quest’occhio critico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

Consigliere Boschini, prego.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente.

Giusto per spendere, a questo punto, allora, il minuto che magari mi resta, e solo per fare una constatazione, anche in risposta alle osservazioni che gentilmente ha mosso anche sul mio intervento adesso il collega Bertani.

Nel tempo, a forza di confrontarci, fra me e Bertani che abbiamo spesso, lungo l’asse di questa gradinata, discusso su democrazia diretta e partecipazione, mi sembra che un po’ alla volta ci capiamo meglio, pur rimanendo su idee abbastanza diverse. Un po’ alla volta però ci capiamo meglio, questo a dimostrazione che anche il confronto della democrazia rappresentativa produce dei risultati, se mi è consentita una battuta.

Il punto su cui mi sembra davvero di poter concordare è questo: non c’è dubbio che ogni volta che arriviamo a coinvolgere i cittadini in termini di codecisione, facciamo una bella cosa, e sicuramente diamo ai cittadini, nei percorsi partecipativi, il senso di una partecipazione più pregnante, più forte. L’importante è che ci chiariamo una volta per tutte nel dire che un percorso decisionale dell’Istituzione rappresentativa partecipato è un valore aggiunto, codeciso è un valore aggiunto, ma anche laddove non avviene la codecisione o non avviene la partecipazione, perché tecnicamente non è stato possibile o perché quel tipo di complessità non lo consente, la decisione del percorso rappresentativo istituzionale non ha nulla di cui vergognarsi. Ha forse qualcosa in meno, ma non gli manca un briciolo di illegittimità.

Se ci capiamo su questo, abbiamo davvero usato in modo utile il tempo, in questi cinque anni, ogni volta che abbiamo discusso di democrazia e di partecipazione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere.

A questo punto, chiudiamo qui i lavori della mattinata. Riprendiamo alle 14.

Grazie, a dopo.

 

La seduta ha termine alle ore 13,02

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Michele FACCI, Andrea GALLI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Giammaria MANGHI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Sergio VENTURI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, secondo comma del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta Elisabetta GUALMINI, gli assessori Andrea CORSINI, Palma COSTI, Emma PETITTI e la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 8205 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Investimenti della Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale, Meteorologia e Cambiamento Climatico»” (112)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 35

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Fabrizio BENATI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Andrea GALLI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Giuseppe PARUOLO.

 

Assenti: 14

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Alan FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 8205 “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: «Investimenti della Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data e Intelligenza Artificiale, Meteorologia e Cambiamento Climatico»” (112)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Benati:

«All’articolo 1, nel comma 3, le parole “sopra individuati” sono sostituite da “di cui ai commi 1 e 2”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«All’articolo 2 il comma 1 è sostituito dal seguente:

“1. A seguito della decisione dello European Centre for Medium-range Weather Forecasting di stabilire a Bologna il suo Centro Dati, decisione assunta con accordo internazionale firmato dal Governo italiano e ratificato con legge 27 novembre 2017, n. 170 (Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine concernente i locali del Centro situati in Italia, con Allegati, firmato a Reading il 22 giugno 2017) ed alla luce della costituzione, ai sensi dell’articolo 1, comma 551 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020), dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia denominata “ItaliaMeteo” con sede centrale a Bologna, la Regione mette a disposizione di quest’ultima, anche a titolo gratuito appositi spazi nell’area del Tecnopolo di Bologna “ex Manifattura Tabacchi”, da individuarsi mediante appositi accordi, che ne definiranno le modalità ed i termini, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 22 gennaio del 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137)”.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«Nell’articolo 3, al comma 1, le parole “un immobile” sono sostituite da “uno o più immobili” e dopo le parole “Tecnopolo di Bologna” sono inserite le seguenti: “ex Manifattura Tabacchi”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Benati e Bertani:

«All’articolo 3, il comma 2 è così sostituito:

“A seguito della assegnazione da parte della Commissione europea dell’infrastruttura denominata High Performing Computing a INFN e Cineca la Regione metterà a disposizione, anche a titolo gratuito, gli spazi necessari mediante costituzione di un diritto di superficie o altra forma giuridica idonea, per un periodo non inferiore a venticinque anni definendone modalità e termini, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo n. 42 del 2004”.»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«Nell’articolo 4, al comma 2, le parole “Tecnopolo Manifattura Tabacchi” sono sostituite da “Tecnopolo di Bologna ex Manifattura Tabacchi”.»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«La rubrica dell’articolo 5 è sostituita secondo la seguente formulazione: “Promozione e sostegno all’istituzione di una Fondazione su Big Data and Artificial Intelligence for Human Development”.»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Bertani, Benati e Piccinini:

«All’articolo 5, il comma 1 è così sostituito:

“La Regione Emilia-Romagna, in armonia con l’articolo 9 della Costituzione, nell’esercizio delle proprie competenze in materia di ricerca scientifica e tecnologica e sostegno dell’innovazione per i settori produttivi, previste dall’articolo 117, comma terzo, della Costituzione, in attuazione dello Statuto della Regione Emilia-Romagna (legge regionale 31 maggio 2005, n. 13), in particolare dell’articolo 5, comma 1, lettera d) e dell’articolo 6, comma 1, lettera g) e coerentemente con le finalità di cui alla legge regionale 14 maggio 2002, n. 7 (Promozione del sistema regionale delle attività di ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico) promuove e sostiene l’istituzione di una Fondazione incentrata su “Big Data and artificial intelligence for Human Development”.”»

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani e Benati:

«All’articolo 5, il comma 2 è così sostituito:

“La Fondazione, nell’ambito di una complessiva finalità orientata al bene comune, persegue gli obiettivi di consolidamento, valorizzazione e promozione della ricerca scientifica e delle sue implicazioni interdisciplinari, anche nell’ambito delle scienze sociali e delle discipline umanistiche, con particolare riferimento a Big Data ed Intelligenza artificiale, alla costruzione di scenari relativamente alla trasformazione del sistema economico e sociale, alla definizione di politiche pubbliche, in relazione ai temi del Cambiamento Climatico, dello Sviluppo Umano, promuovendo a livello internazionale il sistema scientifico dell’Emilia-Romagna e il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo fissati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.”»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«Nell’articolo 5, al comma 3, lettera b), dopo la parola “scientifici” sono aggiunte le seguenti: “e umanistici”.»

(Approvato)

 

Emendamento 10, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«Nell’articolo 5, dopo il comma 6 è inserito il seguente:

“6-bis. La Regione promuove e sostiene l’istituzione della Fondazione anche partecipando all’elaborazione dello Statuo e dei suoi atti costitutivi.”»

(Approvato)

 

Emendamento 11, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«Nell’articolo 7, al comma 1, dopo le parole: “di cui all’articolo 1,” sono inserite le seguenti: “e in coerenza con gli obiettivi e gli altri requisiti e condizioni degli articoli 5 e 6”.»

(Approvato)

 

Emendamento 12, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«All’articolo 7 il comma 2 è sostituito dalla seguente formulazione:

“2. La Giunta regionale, previa informazione alle competenti Commissioni assembleari: stabilisce le modalità per l’erogazione del contributo annuale da concedere a fronte della presentazione di un programma di iniziative, verificando il rispetto della disciplina dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione; riferisce in merito all’attività svolta dalla Fondazione nell’esercizio precedente; si assicura che la Fondazione metta a disposizione della Regione stessa, attraverso iniziative pubbliche, i principali risultati raggiunti nell’ambito della propria attività. La Fondazione è tenuta a trasmettere alla Regione, entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di competenza, una relazione illustrativa che attesti la realizzazione del programma svolto, contenente tutti gli elementi utili per la valutazione delle attività realizzate.”»

(Approvato)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Bertani e Benati:

«Nell’articolo 9, dopo le parole: “contesto economico-produttivo” sono aggiunte le seguenti: “, culturale e sociale”.»

(Approvato)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Benati e Bertani:

«Di seguito all’art. 12 è inserito il seguente:

“Art. 12 bis - Disciplina dei beni mobili da cedere al Centro Meteo

1. In adempimento degli obblighi assunti con l’articolo 9 del “Supplementary Agreement between the Government of the Italian Republic and Regione Emilia-Romagna on the one hand and the European center for medium range weather forecast, on the other hand, concerning the premises of the center located in Italy” stipulato a Reading il 22 giugno 2017, la Regione è autorizzata a cedere in proprietà a titolo gratuito al Centro Meteo i beni mobili indicati nel richiamato articolo 9, da individuarsi con atto amministrativo del Dirigente regionale competente previo accordo con il Centro Meteo.”»

(Approvato)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Benati, Bertani e Piccinini:

«Di seguito all’art. 12 è inserito il seguente:

“Art. 12 ter - Clausola valutativa

1. L’Assemblea legislativa esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine, con cadenza triennale, la Giunta regionale presenta alle commissioni assembleari competenti una relazione su:

a) attuazione degli accordi di cui agli articoli 2 e 3 per la concessione di aree e beni del Tecnopolo “Ex Manifattura Tabacchi” di Bologna;

b) collaborazioni nazionali e internazionali di cui all’articolo 4;

c) effetti delle attività di promozione e supporto alla costituzione della Fondazione di cui all’articolo 5;

d) attività complessiva della Fondazione ed effetti regionali delle iniziative svolte attraverso i contributi di cui all’articolo 7;

e) risultati della partecipazione alla rete Europea Nereus dell’articolo 8;

f) attuazione e risultati degli interventi di cui agli articoli 9 e 10.

2. La relazione di cui al comma 1 deve evidenziare la congruità delle politiche realizzate rispetto alle finalità della presente legge e i benefici conseguiti per la comunità regionale.

3. Le competenti strutture dell’Assemblea legislativa e della Giunta si raccordano per la migliore valutazione della presente legge.”»

(Approvato)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Piccinini e Bertani:

«Nell’articolo 5, al comma 3, dopo la lettera b) è inserita la seguente:

“b-bis) azioni di approfondimento sulla qualità dei dati e sulle possibilità applicative di nuove tecnologie, quali la tecnologia Blockchain, sia nella Pubblica Amministrazione sia a supporto della tutela, della qualificazione e della promozione delle produzioni emiliano-romagnole, con particolare riferimento alla loro tracciabilità”.»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma dei consiglieri Prodi, Torri e Taruffi:

«Subemendamento all’emendamento 10

Nell’articolo 5, dopo il comma 6 è inserito il seguente:

“6-bis. La Regione promuove e sostiene l’istituzione della Fondazione anche partecipando all’elaborazione dello Statuto e dei suoi atti costitutivi, per assicurare trasparenza e coerenza con gli obiettivi di cui all’articolo 5.”»

(Approvato)

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 6292/1 “Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli del progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: «Modifica della Legge regionale 28 luglio 2004, n. 16 “Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità”». A firma della Consigliera: Serri”

 

«L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

 

Visto il progetto di legge di cui all’oggetto;

 

Considerato il parere contrario espresso in sede referente dalla Commissione assembleare “Politiche economiche”;

 

Ritenuto di condividere le argomentazioni che hanno portato al parere contrario della Commissione assembleare;

 

Ai sensi dell’art. 92 del Regolamento

 

delibera

 

il non passaggio all’esame degli articoli.»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

8397 - Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni a favore dell'inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche e con disabilità uditiva". (29 05 19) A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Boschini, Poli, Calvano, Caliandro, Soncini, Taruffi, Torri, Serri, Rontini, Pruccoli, Mori, Sabattini, Rossi, Prodi, Mumolo, Bessi, Zappaterra, Bagnari, Cardinali, Paruolo, Lori, Campedelli, Tarasconi, Ravaioli, Benati, Molinari, Montalti

8405 - Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: "Promozione di attività commerciali di vendita di prodotti sfusi e alla spina". (30 05 19) A firma della Consigliera: Gibertoni

8412 - Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 24 marzo 2004, n. 6 (Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l'università)". (31 05 19) A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8435 - Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante: "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna quale socio alla Fondazione di partecipazione "ATER Fondazione"". (Delibera di Giunta n. 915 del 05 06 19)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

8396 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori appartenenti alla rete commerciale Mercatone Uno. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi

8398 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare le criticità gravanti sui lavoratori del settore infermieristico, con particolare riferimento ai reparti di Medicina dell’Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8399 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di disboscamento del Bosco del Macinaio di Montecreto (MO), e la tutela dei relativi valori storico-culturali. A firma del Consigliere: Galli

8400 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di “santini elettorali” presso un tavolo dedicato alle prenotazioni riguardanti la campagna di prevenzione cardiologica gratuita dedicata, a Modena, alla comunità filippina. A firma del Consigliere: Galli

8401 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti gli impianti da pesca “a capanno” con particolare riferimento alla situazione esistente a Ravenna. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli

8402 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per prevedere strumenti ed incentivi da mettere a disposizione delle imprese agricole danneggiate dal maltempo. A firma dei Consiglieri: Montalti, Bagnari, Rontini

8403 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risarcire i privati danneggiati dallo straripamento del rio Scalia, nel Comune di Langhirano. A firma del Consigliere: Rainieri

8404 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare, anche tramite gli ammortizzatori sociali, i lavoratori di Mercatone Uno. A firma del Consigliere: Alleva

8406 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per eliminare la pericolosità del tratto stradale sulla S.P. 28 in località La Fratta. A firma del Consigliere: Delmonte

8407 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ripristinare le condizioni di sicurezza nelle strade dell’Appennino reggiano colpite dal dissesto idrogeologico. A firma del Consigliere: Torri

8408 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte ai danni causati dal maltempo, con particolare riferimento all’Appennino modenese e reggiano. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci

8409 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per superare criticità e potenziare il modello organizzativo del Centro Trapianti. A firma del Consigliere: Galli

8410 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rimuovere un veicolo presente nel letto del torrente Rossena, e ripristinare il relativo assetto idrogeologico. A firma del Consigliere: Galli

8411 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti la condotta assunta da un conducente di bus. A firma del Consigliere: Paruolo

8413 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per far fronte ai danni causati dal maltempo nella fascia pedemontana della Provincia di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

8415 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ridurre la quantità di plastica bruciata nel termovalorizzatore di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

8416 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e problematiche riguardanti l’attività venatoria, le relative misure di sicurezza ed il controllo della fauna selvatica. A firma del Consigliere: Galli

8417 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la gestione degli impianti sportivi coperti a Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

8418 - Interrogazione a risposta scritta circa il programma degli interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, ed i relativi finanziamenti. A firma del Consigliere: Galli

8419 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disservizi, a carico dei dipendenti regionali, a seguito della nuova convenzione relativa ai buoni pasto. A firma dei Consiglieri: Facci, Tagliaferri

8421 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi, nelle tratte urbane ed extraurbane, riguardanti il trasporto pubblico bolognese. A firma del Consigliere: Paruolo

8422 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni e procedure riguardanti la copertura di posti vacanti presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8423 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il lavoro straordinario presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8424 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti incarichi presso l’AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8425 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il servizio di Pronta Disponibilità presso L’AOSP di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8426 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la diversità della composizione degli equipaggi delle automediche nella Provincia di Ravenna rispetto a Forlì, Cesena e Rimini. A firma del Consigliere: Liverani

8427 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per dare applicazione alla sentenza della Corte di Cassazione riguardante la commercializzazione dei prodotti derivati dalla cannabis. A firma del Consigliere: Galli

8428 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per consentire la stessa utilizzazione dei precedenti buoni pasto a quelli ora distribuiti. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Caliandro, Serri, Campedelli, Calvano, Poli, Torri, Paruolo, Cardinali, Mumolo

8429 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di apertura della nuova farmacia ospedaliera presso l’Ospedale Sant’Anna di Ferrara. A firma della Consigliera: Zappaterra

8431 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il decesso di una signora ospitata in una residenza per anziani a Modena. A firma del Consigliere: Bargi

8432 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ripristinare i percorsi escursionistici danneggiati dal maltempo. A firma dei Consiglieri: Serri, Rontini, Poli, Lori, Zoffoli, Tarasconi

8440 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per favorire la massima conoscenza delle norme sulla prevenzione e sulla lotta alla violenza contro le donne, con particolare riferimento agli immigrati. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Facci

8443 - Interrogazione di attualità a risposta immediata circa le azioni da porre in essere, anche nei confronti del Governo, per realizzare nuove casse di espansione ed opere idrauliche, con particolare riferimento ai fiumi Secchia e Tiepido. A firma del Consigliere: Campedelli

8344 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per promuovere studi sull'impatto ambientale della discarica Tre Monti di Imola ed impedire l'ampliamento della stessa. A firma del Consigliere: Galli

8446 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire l’igiene e la sicurezza nei tunnel sotterranei che collegano i padiglioni del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8447 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quali azioni o controlli siano stati promossi nei confronti degli organi direttivi della Fondazione San Filippo Neri, alla luce di quanto emerso dagli organi di stampa. A firma del Consigliere: Bargi

8448 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per risolvere i disservizi e le problematiche causate dai nuovi orari ferroviari, con particolare riferimento alla tutela dei pendolari. A firma del Consigliere: Bertani

8449 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da porre in essere per estendere urgentemente al territorio dell'Alto Appennino bolognese le misure straordinarie di sostegno economico già predisposte per i territori romagnoli interessati dalla chiusura della E45. A firma del Consigliere: Taruffi

8450 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa questioni e procedure riguardanti l’estensione della validità delle convenzioni esistenti MiMuovo e Carta Plus ai nuovi treni FrecciaArgento. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

Interpellanze

 

8438 - Interpellanza circa questioni e problematiche riguardanti la comunità di daini presenti nella pineta di Classe ed i relativi piani di controllo e prelievo. A firma della Consigliera: Gibertoni

8439 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere per fermare la pratica della caccia alla volpe in tana. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Risoluzioni

 

8414 - Risoluzione per impegnare la Giunta a impiegare parte del riparto derivante dal recupero delle risorse finanziarie connesse alle procedure di ripiano della spesa farmaceutica per gli anni 2013-2017 per incrementare le esenzioni da pagamento del ticket sanitari a favore dei cittadini delle fasce economiche più deboli della popolazione, impiegando inoltre parte del riparto derivante dal recupero delle risorse finanziarie connesse alle procedure di ripiano della spesa farmaceutica per gli anni 2013-2017 per l'abbattimento dei tempi di attesa come previsto dal PNGLA e dai successivi PRLG e piani aziendali. (03 06 19) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

8430 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad emanare indirizzi per le aziende sanitarie ed ospedaliere e per l’Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici della Regione Emilia-Romagna, affinché i futuri bandi per l’acquisizione e fornitura di strumenti e materiali per tali aziende rispettino l’obiettivo dell’eliminazione di tutti gli articoli in plastica monouso non compatibili con l’iniziativa “plastic free”, rafforzando la sostenibilità ambientale; a tracciare un cronoprogramma al fine di ridurne al minimo l’utilizzo sino alla completa eliminazione della plastica all’interno delle sedi dell’amministrazione regionale e degli enti strumentali di competenza, in particolare nei servizi di ristorazione delle aziende ospedaliere, riformulando gradualmente i rapporti contrattuali in essere e promuovendo inoltre campagne di informazione su tali finalità. A firma della Consigliera: Piccinini

8433 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni per implementare azioni coerenti con l'articolo 8 della legge 242/2016, in particolare sollecitando la definizione della norma che definisca i massimi residui di THC negli alimenti come previsto all'articolo 5, garantendo inoltre la continuità e coerenza normativa della filiera del prodotto, dalla coltivazione alla produzione alla commercializzazione, affinché non si producano contrasti giurisprudenziali il cui uso strumentale vada a detrimento di un comparto in rapida ascesa con forti prospettive occupazionali ed ambientali. (06 06 19) A firma dei Consiglieri: Prodi, Torri, Taruffi

8434 - Risoluzione per impegnare la Giunta, a seguito del fallimento della Shernon Holding proprietaria del marchio Mercatone Uno, a tenere aperti i tavoli di confronto con sindacati, istituzioni, fornitori; a proseguire la sua sollecitazione assieme alle 00.SS. nei confronti del Governo affinché intervenga immediatamente per tutelare i lavoratori mediante l'attivazione degli ammortizzatori sociali e per aprire spiragli che consentano la riapertura dei punti vendita del Mercatone; a chiedere al Governo di accelerare le procedure con INPS per liquidare il TFR degli oltre 1800 lavoratori di Mercatone Uno, almeno della parte precedente all'ultima gestione della Shernon Holding, in modo da dare un primo urgente sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie; a verificare tutto quanto possibile a garanzia delle aziende fornitrici e dei clienti coinvolti. (06 05 19) A firma dei Consiglieri: Caliandro, Calvano, Rossi, Marchetti Francesca, Bagnari, Prodi, Taruffi, Campedelli, Serri, Rontini, Tarasconi, Zappaterra, Montalti, Torri, Soncini, Zoffoli, Pruccoli

8436 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per conoscere criteri e parametri che determinano l'assegnazione degli appalti postali e di quello piacentino in particolare, anche al fine di poterne constatare la sostenibilità economica e poter verificare "l'adeguatezza" dei soggetti appaltatori; ad intervenire presso Poste italiane affinché garantisca il rispetto dei diritti dei lavoratori e il regolare svolgimento del servizio di recapito della corrispondenza postale, assicurandosi di affidare gli appalti a ditte in grado di dimostrare il rispetto dei diritti dei propri lavoratori e affinché mostri il massimo impegno nel prevenire la formazione di zone d'ombra e sacche illegalità nello svolgimento di servizio essenziale come il recapito della posta; avviando inoltre un confronto con Poste, Ministero, Ispettorato del lavoro, Sindacati e tutti i soggetti istituzionali coinvolti per affrontare le anomalie segnalate nell'affidamento degli appalti postali e sulle conseguenze che queste hanno sui lavoratori e sull'intera comunità. (06 06 19) A firma dei Consiglieri: Molinari, Sabattini, Poli, Tarasconi, Cardinali, Rontini, Calvano, Serri

8437 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad accogliere gli inviti lanciati da molte associazioni ambientalistiche, fermando con immediatezza la pratica della caccia alla volpe in tana. (06 05 19) A firma della Consigliera: Gibertoni

8441 - Risoluzione per impegnare la Giunta a modificare l'attuale meccanismo di determinazione del contingente di immatricolazioni presso le facoltà di medicina del territorio regionale per renderlo maggiormente aderente alle necessità attuali e prospettiche del sistema sanitario regionale e nazionale. (06 05 19) A firma della Consigliera: Sensoli

8442 - Risoluzione per impegnare la Giunta, con riferimento al nuovo Piano faunistico-venatorio regionale, ad individuare una soluzione condivisa che permetta alle squadre di caccia dell'Alto appennino bolognese la conservazione del proprio ruolo di centralità nella gestione del territorio, fermi restando gli obiettivi di ridurre, quando non eliminare, i danni causati dai cinghiali alle attività antropiche nei territori di competenza, con particolare riferimento alle attività connesse all'agricoltura. (06 05 19) A firma dei Consiglieri: Facci, Tagliaferri

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

8119 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti gli infermieri ed i conducenti operanti a bordo delle ambulanze. A firma della Consigliera: Piccinini

8125 - Interrogazione a risposta scritta circa atti e procedure riguardanti la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8128 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare la Stazione Mediopadana dell’Alta Velocità e connetterla con il centro di Reggio-Emilia e con l’area vasta circostante. A firma del Consigliere: Galli

8129 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare al più presto la linea ferroviaria Reggio-Ciano, danneggiata presso un sottopassaggio sito a Cavriago. A firma del Consigliere: Delmonte

8130 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare i lavoratori operanti nella sanità privata, e favorire il rinnovo del relativo contratto collettivo nazionale di lavoro. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Rontini, Zoffoli

8134 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti, presso l’Istituto Rizzoli di Bologna, lo svolgimento delle assemblee dei lavoratori e la relativa regolamentazione. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8135 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire, nelle Case della Salute, la continuità assistenziale dopo le ore 20.00 e la tutela delle categorie più deboli, quali i bambini e gli anziani. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8138 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure di selezione del personale presso una struttura sanitaria operante a Sassuolo. A firma del Consigliere: Galli

8141 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare e garantire l’autonomia dell’AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8147 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le criticità relative al personale infermieristico nel reparto di Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Sant’Anna di Cona. A firma del Consigliere: Galli

8148 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino, a seguito di una frana, della circolazione sulla Strada Statale n. 64 “Porrettana” tra Pavana e Ponte della Venturina. A firma del Consigliere: Taruffi

8149 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attuazione dell’art. 17 della L.R. 19/2018 in materia di tutela dei prodotti alimentari, con particolare riferimento alla valorizzazione del servizio veterinario. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

8152 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la regolarità dei servizi di assistenza ai degenti, con particolare riferimento alla presenza di badanti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

8153 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti un centro culturale islamico, sito a Fabbrico (RE). A firma del Consigliere: Galli

8157 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attribuzione di un codice verde ad una paziente affetta da “sospetta appendicopatia acuta”, e le azioni da porre in essere a tutela dei soggetti che si rivolgono ai Pronto Soccorso. A firma del Consigliere: Galli

8161 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere le problematiche riguardanti i ritardi nella corresponsione dei rimborsi destinati ai pazienti dializzati, con particolare riferimento alla situazione riguardante l’ospedale di Cona. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8162 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di selezione ed assunzione degli autisti, con particolare riferimento al trasporto pubblico ed alla tutela dei soggetti che ne usufruiscono. A firma del Consigliere: Galli

8167 - Interrogazione a risposta scritta circa l’aumento dei canoni per le concessioni di derivazione di acqua pubblica destinate ad uso irrigazione agricola. A firma del Consigliere: Rainieri

8172 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare e prevenire la circoncisione clandestina. A firma del Consigliere: Sassi

8173 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione presso gli istituti scolastici del progetto “W l’Amore”, ideato e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, e la relativa promozione ed informazione. A firma dei Consiglieri: Prodi, Torri, Taruffi

8177 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per bonificare le aree in cui è presente guano depositato da piccioni, con particolare riferimento alla zona circostante l’Ospedale SS. Annunziata di Cento. A firma del Consigliere: Pettazzoni

8294 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per tutelare i soci ed i collaboratori di Coop Alleanza 3.0. A firma del Consigliere: Delmonte

8296 - Interrogazione a risposta scritta circa l’opportunità di agire in particolare sull’ambiente scolastico, al fine di dare risposte adeguate ai fenomeni che evidenziano problematicità socio-educative che interessano una fascia sempre più ampia di adolescenti. A firma del Consigliere: Sassi

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 24/05/2019 allo 06/06/2019:

 

DPGR n. 79 del 28/05/2019

Costituzione del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB “Fondazione Pinazzi Caracciolo”, con sede a Piacenza (PC)

(Comunicazioni n. 84 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2019/1279 del 10/06/2019)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Soncini

Rancan - Torri

 

 

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