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5.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 28 APRILE 2020

 

(POMERIDIANA)

(La seduta si svolge in modalità telematica con collegamento in videoconferenza)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 421

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la mancata riapertura dei servizi educativi per l’infanzia nell’ambito dei provvedimenti di lotta al Covid-19. A firma delle Consigliere: Bondavalli, Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 165

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l'intervento per la risoluzione delle problematiche legate all’imboccatura del Portocanale di Porto Garibaldi (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI (PD)

PRIOLO, assessore

FABBRI (PD)

 

OGGETTO 412

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli impegni necessari per modificare la qualità dell’aria nella nostra regione, in vista dell’imminente avvio della fase 2 di questa emergenza e nel processo diretto a definire una strategia ambientale e sanitaria. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

PRIOLO, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 417

Interrogazione di attualità a risposta immediata sulla possibilità di effettuare azioni urgenti per facilitare il controllo della fauna selvatica utilizzando a pieno il ruolo degli ATC. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Rancan, Liverani, Catellani, Delmonte, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Montevecchi, Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

MAMMI, assessore

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 418

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli eventi che hanno portato alla situazione dei decessi registrata nel cluster piacentino in merito all'emergenza Covid19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Occhi, Liverani, Catellani, Delmonte, Marchetti Daniele, Stragliati, Facci, Bargi, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Rainieri, Montevecchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

DONINI, assessore

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 428

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa l'importanza di garantire a imprese e lavoratori adeguati e sufficienti percorsi per accedere ai test sierologici. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 429

Interrogazione di attualità a risposta immediata sulla situazione attuale delle case di riposo per anziani e delle RSA, anche con riguardo alla disponibilità di Dispositivi di protezione individuale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Gruppo Misto)

DONINI, assessore

GIBERTONI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 430

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli interventi di infrastrutturazione della banda ultra larga nelle cosiddette “aree bianche” e nei territori montani nell'attuale situazione di emergenza sanitaria COVID-19. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

SALOMONI, assessore

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 400

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l'emergenza Covid-19: istituzione di un osservatorio regionale per il monitoraggio dei prezzi dei prodotti alimentari e sanitari per evitare speculazioni e rincari ingiustificati. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

CORSINI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 424

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la possibilità di concedere suolo demaniale in deroga per le attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar, chalet etc.), al fine di garantire lo spazio sufficiente allo svolgimento dell'attività e il rispetto delle distanze tra i clienti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FDI)

CORSINI, assessore

TAGLIAFERRI (FDI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 360

Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Raffaele Donini. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Giuseppe Paruolo. (11)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 369

Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Alessio Mammi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Roberta Mori. (12)

(Approvazione)

 

OGGETTO 373

Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale della signora Barbara Lori. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Matteo Daffadà. (13)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 307

Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, su: “Aggiornamento emergenza Coronavirus”

(Continuazione discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 380

Convalida dell'elezione dei consiglieri Amico Federico Alessandro, Bessi Gianni, Castaldini Valentina, Fabbri Marco, Mastacchi Marco e Pelloni Simone ai sensi dell'art. 17 della Legge n. 108 del 17 febbraio 1968, e successive modifiche o integrazioni. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 24 del 23 04 2020) (14)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,38

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 5 del giorno 28 aprile 2020.

Si riprende con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Ricordo che ci sono sei minuti complessivi per l’interrogante e tre per l’assessore.

Facciamo, però, prima l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro

  2. BARCAIUOLO Michele

  3. BARGI Stefano

  4. BERGAMINI Fabio

  5. BESSI Gianni

  6. BONDAVALLI Stefania

  7. BULBI Massimo

  8. CALIANDRO Stefano

  9. CASTALDINI Valentina

10. CATELLANI Maura

11. COSTA Andrea

12. COSTI Palma

13. DELMONTE Gabriele

14. DONINI Raffaele

15. FABBRI Marco

16. FACCI Michele

17. FELICORI Mauro

18. GIBERTONI Giulia

19. IOTTI Massimo

20. LISEI Marco

21. LIVERANI Andrea

22. LORI Barbara

23. MALETTI Francesca

24. MAMMI Alessio

25. MARCHETTI Daniele

26. MARCHETTI Francesca

27. MASTACCHI Marco

28. MONTALTI Lia

29. MONTEVECCHI Matteo

30. MUMOLO Antonio

31. OCCHI Emiliano

32. PELLONI Simone

33. PETITTI Emma

34. PICCININI Silvia

35. PIGONI Giulia

36. PILLATI Marilena

37. POMPIGNOLI Massimiliano

38. RAINIERI Fabio

39. RANCAN Matteo

40. RONTINI Manuela

41. ROSSI Nadia

42. SABATTINI Luca

43. SONCINI Ottavia

44. STRAGLIATI Valentina

45. TAGLIAFERRI Giancarlo

46. TARASCONI Katia

47. TARUFFI Igor

48. ZAMBONI Silvia

49. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 49 presenti e un assente.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

OGGETTO 421

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la mancata riapertura dei servizi educativi per l’infanzia nell’ambito dei provvedimenti di lotta al Covid-19. A firma delle Consigliere: Bondavalli, Pigoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo la seduta con le interrogazioni.

La prima interrogazione è la n. 421: interrogazione di attualità a risposta immediata circa la mancata riapertura dei servizi educativi per l’infanzia nell’ambito dei provvedimenti di lotta al Covid-19, a firma delle consigliere Bondavalli e Pigoni.

Passo la parola alla consigliera Bondavalli per l’illustrazione.

Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Gentile vicepresidente, il tema che vorrei porre all’attenzione sua e di quest’aula riguarda proprio la possibilità di forme di attivazione di centri educativi estivi per ragazzi disabili, anche in conseguenza della mancata riapertura in particolare dei servizi educativi per l’infanzia nell’ambito dei provvedimenti di lotta al Covid-19.

In questi giorni abbiamo letto che molti Paesi europei, ad esempio Germania, Francia e Spagna, hanno valutato un rientro graduale degli alunni in classe per assicurare ai ragazzi il diritto all’istruzione nella forma ordinaria e ai genitori la garanzia della tutela dei figli durante le ore in cui devono recarsi al lavoro. In Italia, invece, si è deciso di rinviare l’apertura dei servizi educativi per l’infanzia e del sistema scolastico in generale al mese di settembre.

Credo che, in conseguenza di questo provvedimento e dell’avvio della cosiddetta “fase due”, prevista per i primi giorni di maggio, nella quale si prevede la ripresa di almeno una parte dell’attività del sistema produttivo sino a oggi sospesa, occorra quanto prima prevedere e delineare azioni per evitare proprio che le famiglie si trovino in una condizione di incertezza in relazione ai prossimi mesi, dovendo affrontare il problema dei figli che, dopo il rientro dei genitori al lavoro, non devono correre il rischio di rimanere per periodi prolungati senza tutela.

Allora, è chiaro a tutti che parliamo di migliaia di famiglie che si troveranno presto di fronte a una serie di domande a cui, in tempi brevissimi, anche come Regione Emilia-Romagna, per quanto ovviamente di competenza, saremo chiamati a rispondere. In quali forme, dunque, si potrà pensare a un’apertura di servizi, anche inediti, che accompagnino il ritorno al lavoro dei genitori, garantendo al contempo opportunità formative e di crescita a bambini e ragazzi costituisce in questo frangente una questione dirimente.

Partendo dal presupposto che ritengo fondamentale adottare quanto prima una linea di proposta riguardo a quanto premesso, sono a chiedere, pur consapevole che spetta al Governo stabilire le linee guida generali entro cui operare, quali azioni la Regione Emilia-Romagna intende mettere in campo per concorrere a dare una risposta alle famiglie. E vi sono le condizioni per generare un modello di centri estivi educativi che garantiscano a bambini e ragazzi tutela e formazione? Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

La parola alla vicepresidente Schlein. Prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Volevo ringraziare le consigliere Bondavalli e Pigoni per la domanda. Dunque, sin dalla cabina di regia della settimana scorsa, il presidente Bonaccini ha portato sul tavolo del Governo la necessità che alla definizione di una strategia per la graduale riapertura delle attività si accompagnasse, in maniera imprescindibile, una adeguata strategia anche per il sostegno alle famiglie nella gestione dei bambini.

Le famiglie non possono e non devono essere lasciate sole. Questo per due ordini di ragioni: da un lato, la preoccupazione per le conseguenze di questa prolungata sospensione dei percorsi educativi e di socialità dei bambini; dall’altro, le difficoltà delle famiglie che non possono essere lasciate sole, appunto, anche perché non sarebbe accettabile, dal nostro punto di vista, alcun passo indietro sulla già difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in particolare delle donne.

La Regione ha avviato, già la settimana scorsa, con tutti i soggetti coinvolti in questo campo, Enti locali, Province, soggetti gestori, coordinamenti pedagogici territoriali, esperti e naturalmente la sanità pubblica, un ampio confronto, mettendo insieme le migliori competenze, che fortunatamente in questa regione abbiamo, per individuare soluzioni creative, responsabili e sicure per una graduale ripresa della vita sociale all’aria aperta dei bambini, nell’ottica di fornire un contributo propositivo anche al Governo perché, come dicono le consigliere, giustamente, questo passa necessariamente anche da decisioni a livello nazionale.

Si tratta di individuare il giusto bilanciamento tra il diritto all’educazione e alla socialità dei bambini e la tutela della salute degli stessi, delle famiglie, degli educatori e delle educatrici, seguendo delle linee guida chiare che facciano rispettare le norme di prevenzione.

A questo proposito, a seguito del confronto avviato la settimana scorsa, abbiamo già individuato alcune linee di indirizzo, che questa mattina ho potuto consegnare direttamente alle ministre Bonetti e Azzolina, in presenza anche dei ministri Catalfo e Spadafora, c’erano anche le Province e naturalmente l’ANCI, e abbiamo discusso alcune modalità possibili per svolgere in sicurezza i centri estivi.

Noi abbiamo suggerito, ad esempio, in brevissimo tempo l’organizzazione in piccoli gruppi, sempre con gli stessi educatori per la durata dell’intera attività del centro estivo, naturalmente con triage all’ingresso per l’individuazione dei sintomi, l’utilizzo dei dispositivi e una particolare attenzione all’igiene personale delle mani, ma anche alla sanificazione degli spazi, privilegiando naturalmente spazi aperti. Su questo abbiamo precisato anche al Governo che serviranno risorse aggiuntive per un maggior rapporto educativo, quindi un numero molto maggiore di educatori rispetto ai bambini. Su questo, le ministre avevano già parlato di 35 milioni, che speriamo arrivino, ma anche la Regione naturalmente sta cercando di individuare i modi per fare la nostra parte a sostegno degli Enti locali.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

La parola alla consigliera Bondavalli per la replica.

 

BONDAVALLI: Grazie, vicepresidente.

Mi ritengo soddisfatta. È un tema di grande attualità e dalle parole della vicepresidente Schlein, ma anche dalle parole di questi giorni del presidente Bonaccini si è capito proprio come per la Regione Emilia-Romagna questa sia una priorità per dare le risposte che le famiglie meritano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 165

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l'intervento per la risoluzione delle problematiche legate all’imboccatura del Porto-canale di Porto Garibaldi (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso riprendiamo l’ordine dei question time come da convocazione. Siamo partiti con il question time 421 perché, per impegni istituzionali, la vicepresidente ci ha chiesto questo anticipo.

Riprendiamo, quindi, dall’interrogazione 165: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’intervento per la risoluzione delle problematiche legate all’imboccatura del Porto-canale di Porto Garibaldi (Ferrara), a firma del consigliere Fabbri.

Passo la parola al consigliere Fabbri.

Prego, consigliere.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Buon pomeriggio a tutti.

Il tema è quello degli sbocchi a mare e degli insabbiamenti che periodicamente costituiscono un grave pericolo per la navigazione. Questi sbocchi a mare sono ovviamente localizzati sulla costa, sul territorio ferrarese, sono quattro in particolare: il Po di Volano, il Porto-canale di Porto Garibaldi, e il Canale Logonovo e il Canale Gobbino. Alcuni di questi, tra cui il Porto-canale di Porto Garibaldi, rappresenta anche un’infrastruttura marittima importante, perché è un collegamento anche idroviario o comunque in qualche modo dovrà diventarlo.

I problemi sono trasversali, perché vanno dalla sicurezza della navigazione, quindi sia per i pescherecci per le attività di pesca, ma anche turismo, enti porto, la salvaguardia della biodiversità perché questi canali, chiamiamoli così, adduttori sono anche quelli al servizio delle Valli di Comacchio con il suo scrigno di biodiversità che conosciamo bene e senza una corretta circolazione dell’acqua dovuta a questi insabbiamenti e dovuta queste isole naturali che si vengono a formare c’è un grosso problema anche di tutela proprio della biodiversità, ma non soltanto questo. L’economia ittica, la sicurezza, l’ho detto prima, dei pescatori, i pescatori sia della molluschicoltura che della pesca tradizionale. Oltre a questi, naturalmente, c’è tutta la cantieristica e i porti turistici che naturalmente hanno bisogno di quella porta che sia aperta, essenziale. In ultimo, ma non meno importante, c’è l’economia balneare, perché quella sabbia non deve stare lì, ma deve stare altrove, per esempio per i ripascimenti delle spiagge.

È un problema datato, è un problema che si è aggravato anche e sicuramente con i cambiamenti climatici e il moto ondoso. La provincia di Ferrara, per quanto riguarda il Porto-canale, ha realizzato questa opera provvisoria di chiusura del Porto-canale, e sottolineo “provvisoria” perché siamo in attesa di quella definitiva. L’accumulo di sabbia dovuto a quest’opera provvisoria ha causato e continua a causare periodicamente dei problemi molto importanti.

In data 5 febbraio il Comune di Comacchio e anche associazioni di categoria, tra cui la CNA di Ferrara, hanno indirizzato alla Regione una nota in cui hanno chiesto di intervenire immediatamente, stante il pericolo sull’area, e in data 14 febbraio è arrivato a mezzo stampa il riscontro del presidente Bonaccini, che ha tranquillizzato rispetto allo stanziamento di 400.000 euro per ripristinare la sicurezza della navigazione.

Considerate che la somma urgenza è un atto indifferibile e che oggi, anche se il Covid ha causato una sospensione di determinate attività, come per esempio quella del diporto, quindi del turismo, ma ci sono attività come quelle legate alla pesca, alla molluschicoltura, quindi alle vongole, i cozzari, c’è un problema serio.

Chiedevo se, rispetto a queste rassicurazioni e anche a questa richiesta fatta dall’associazione di categoria, dal Comune di Comacchio, dal territorio tutto, dato che ad oggi i lavori non sono ancora partiti, se questi sono già stati finanziati e affidati affinché possano essere conclusi entro l’inizio della stagione balneare, perché comunque ‒ ripeto ‒ il rischio legato alla navigazione è stato riconosciuto anche dagli stessi servizi, dalla Capitaneria di porto.

Auspicando un intervento definitivo, risolutivo, legato all’idrovia, e già l’assessore Corsini ha dato delle rassicurazioni rispetto alla sistemazione della bocca del porto con questa di difesa mare, nel mentre c’è questo problema immediato, contingibile e urgente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Passo la parola, per la risposta, all’assessore Priolo.

Prego, assessore.

 

PRIOLO, assessore: Intanto ringrazio il consigliere di questa domanda che ha rivolto, perché mi consente di fare un po’ il punto della situazione. Ha già ben delineato qual è il quadro complessivo e l’importanza dei lavori che stiamo per illustrare. Questo mi consente di raccontare a tutta l’Assemblea qual è la situazione attuale e di poter valorizzare il fatto che, nonostante siamo in un momento di emergenza, i nostri cantieri stanno ancora andando avanti. Lo ha evidenziato il presidente in un comunicato stampa di questa mattina, ma lo ha evidenziato anche nella relazione che vi ha fatto: tra i tanti cantieri ci sono anche questi cantieri.

Come diceva giustamente il consigliere, il tema del Porto Garibaldi è molto importante. Leggo un po’ dal punto di vista anche tecnico quello che abbiamo fatto e qual è lo stato dell’arte sullo stanziamento sul progetto. Il problema è stato al centro di una videoconferenza tecnica che si è svolta il 25 marzo, in cui la Capitaneria di Porto di Porto Garibaldi, il Comune di Comacchio e la CNA, di cui parlava anche il consigliere, in rappresentanza delle aziende che operano nel porto, hanno evidenziato – come veniva sottolineato – la situazione e la denuncia di alcuni incidenti che sono accaduti per effetto dell’occlusione batimetrica di cui abbiamo parlato.

Preso atto di questo, il nostro dirigente, in considerazione anche della necessità di ripristinare la navigabilità del porto, con escavo del materiale in eccedenza, ha ritenuto che l’intervento per l’escavo e rifunzionalizzazione, ai fini della riduzione del rischio degli incidenti alla navigazione, dell’imboccatura a mare del porto canale in Comune di Comacchio e la Provincia di Ferrara, rivestisse un carattere di somma urgenza. Pertanto, in data 31 marzo del 2020, con un apposito protocollo è stata richiesta la disponibilità della copertura finanziaria all’Agenzia per la sicurezza del territorio e la protezione civile, per l’affidamento in regime di somma urgenza di 400.000 euro. In riferimento alla richiesta di autorizzazione e disponibilità di cui abbiamo parlato, è stato redatto il progetto definitivo e considerata anche la disponibilità finanziaria di copertura per l’intervento da parte del Comune di Comacchio, con cui si sta redigendo un’opportuna convenzione specifica tra enti per la progettazione ed esecuzione dei lavori, per poter così operare anche in nome e per conto del Comune stesso e utilizzare complessivamente un importo per il progetto di 870.000 euro.

È stato quindi discusso il progetto definitivo, in sede di riunione e tavolo tecnico, il 21 aprile, quindi la scansione temporale è questa, in questo periodo, perfezionando alcuni elementi di dettaglio a completamento del progetto stesso.

A seguito di tutto ciò, oggi – quindi, questa occasione per me è molto lieta – sarà trasmesso il progetto definitivo complessivo agli enti interessati e si precisa che alcuni degli enti hanno già dato seguito e comunicato parere favorevole all’interno di quelle che sono le procedure, quindi si attende in particolare il parere di ARPAE SAC di Ferrara, per quanto riguarda la ricollocazione di parte…

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Priolo, la invito a concludere.

 

PRIOLO, assessore: Sto andando troppo oltre? Ho concluso. Comunque, questo per dire che il progetto è andato avanti, noi abbiamo ottenuto la copertura finanziaria, lo stanziamento. Manderò al consigliere Fabbri anche la risposta tecnica redatta dal servizio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Passo la parola al consigliere Fabbri per la replica.

 

FABBRI: Grazie, assessore. Mi ritengo soddisfatto in quanto ormai, da quanto lei ha dichiarato, i lavori sono prossimi, se non di immediata esecuzione. La ringrazio per questo e le chiedo di tenere ben presente il fatto di raccordarsi tra Assessorati diversi, come quello dell’assessore Corsini per quanto riguarda lo sblocco dei fondi dell’idrovia, che sono circa 62 milioni di euro, perché quell’opera di difesa mare è assolutamente urgente e indispensabile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

 

OGGETTO 412

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli impegni necessari per modificare la qualità dell’aria nella nostra regione, in vista dell’imminente avvio della fase 2 di questa emergenza e nel processo diretto a definire una strategia ambientale e sanitaria. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 412: interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli impegni necessari per modificare la qualità dell’aria nella nostra regione, in vista dell’imminente avvio della fase due di questa emergenza e nel processo diretto a definire una strategia ambientale e sanitaria. È a firma della consigliera Piccinini.

Passo la parola alla consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Le tematiche che avrei potuto affrontare oggi effettivamente sono tante e questa emergenza ci sta tenendo impegnati su molteplici fronti, a partire da quello sanitario e economico, ma anche tanti altri, però è quello ambientale che, sinceramente, mi preoccupa di più in questa regione perché, come ci siamo detti con l’assessore anche in Commissione, a soli due mesi da inizio mandato purtroppo posso dire che, per quanto mi riguarda, siete già partiti con il piede sbagliato. Lo dico in relazione ad alcune affermazioni pubbliche fatte dall’assessore Priolo a legislatura appena iniziata, a venti giorni dall’insediamento, in cui la stessa commentava quello che per me, come peraltro per molti altri, era un dato rilevante da prendere in considerazione quanto prima, ovvero la possibile relazione tra inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione dell’epidemia da Covid-19, emersa dal Position Paper di SIMA (Società italiana di medicina ambientale) di cui fa parte un nostro ricercatore della nostra Università di Bologna, quindi dovrebbe essere un vanto.

È stata presa una posizione che trovo inspiegabile, un attacco immotivato, concordato peraltro a tavolino con l’omologo leghista della Lombardia, all’interno di un comunicato nel quale, sostanzialmente, si è cercato di mettere un bavaglio o, quantomeno, di censurare le risultanze di quel Position Paper, chiedendo di evitare di diffondere informazioni non sufficientemente verificate.

Posto che abbiamo già detto che quel Position Paper per sua natura era legittimo e doveroso che fosse divulgato, l’auspicio è che anche questa Istituzione lo prendesse in considerazione, posto che oggi alcuni studi hanno confermato questa relazione.

Trovo che l’atteggiamento assunto dall’assessora sia paradossale, perché mai come in questo periodo la politica cerca appoggio giustamente dalla scienza e invece noi in Emilia-Romagna, una delle regioni più colpite dal virus, ci permettiamo anche il lusso di “bacchettare” chi ci fornisce indicazioni scientifiche utili a orientare le politiche regionali.

Spero e mi auguro che questo sia stato, lo chiamo così, un abbaglio, anche perché la scienza non si ferma davanti alle in qualche occasione farneticanti parole della politica. Quindi, le chiedo, anche alla luce del fatto che viviamo nella zona più inquinata d’Europa, non solo di rivedere i propri convincimenti e il proprio approccio a questo studio, ma le chiedo, cosa più importante, se intende coinvolgere all’interno del gruppo dei saggi indicati dal presidente Bonaccini anche esperti in materia ambientale, in campo ambientale in genere ed in particolare gli estensori del position paper citato in premessa anche nella ridefinizione radicale delle strategie di sviluppo e di promozione della qualità dell’aria e del nostro ambiente, che siano coerenti con la più volte annunciata svolta green.

In questo senso chiedo se intende incentivare, in accordo ovviamente anche con l’assessorato competente, la mobilità e la micro mobilità elettrica. Penso, per esempio, ai monopattini elettrici che hanno anche il vantaggio, in questa fase, di garantire spostamenti in sicurezza, attraverso lo stanziamento di apposite risorse.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola all’assessore Priolo per la risposta.

Prego, assessore.

 

PRIOLO, assessore: Con la consigliera è già la terza volta che proviamo a discutere di questo argomento. Vorrei essere ancora più chiara e mi scuso se non lo sono stata fino a questo momento.

L’obiettivo che noi ci stiamo ponendo con lo studio che abbiamo affidato non è quello di indagare il ruolo delle PM-10 come carrier, quindi come vettore del Covid-19, come invece ha descritto il position paper della SIMA, di cui la consigliera parla. Lo scopo nostro è quello di verificare sperimentalmente la capacità di abbattimento della concentrazione di inquinanti per effetto delle misure di lockdown e quindi da questo punto di vista programmare la fase tre per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna in un’ottica di semplificazione e di misurazione delle nostre azioni, dell’efficacia delle nostre azioni.

L’altro scopo è quello di valutare l’aumento del rischio sanitario dovuto agli effetti dell’inquinamento atmosferico con riferimento, ovviamente, alla pandemia.

Da questo punto di vista, quindi, stiamo definendo e pianificando le attività da condurre. Ciò detto, l’aspetto epidemiologico che noi vogliamo fare ha due orizzonti temporali: un orizzonte a giugno 2020 per lo studio dell’effetto delle misure del lockdown e uno a dicembre 2020 per lo studio epidemiologico. In particolare, lo studio epidemiologico sarà finalizzato a valutare le ipotesi di esposizione di lungo periodo ad inquinamento atmosferico. Questo pensavo di averlo già specificato.

Da questo punto di vista, la consigliera mi dice se noi dobbiamo o meno coinvolgere SIMA all’interno del gruppo dei saggi. Noi abbiamo pensato di istituire un Comitato scientifico che ha il compito di effettuare una revisione tra pari del protocollo degli studi che noi faremo. Quindi, è un approccio proprio scientifico perché noi non vogliamo avere un approccio antiscientifico in questa fase.

Da questo punto di vista, fornirò alla consigliera ulteriori approfondimenti che sono arrivati rispetto al fatto che gli studi che la stessa cita sono, in questo momento, considerazioni di carattere preliminare. Nella stessa interrogazione che mi ha rivolto la consigliera vengono utilizzate parole come “potrebbe” e “sembra”. Questo per dire che, invece, noi stiamo facendo uno studio che ha una valenza probabilmente in sintonia con quella di SIMA, ma ha anche un altro scopo e un altro obiettivo, che per noi è molto importante. Quindi, anche il Comitato scientifico che noi pensiamo di comporre sarà composto da parti terze, che hanno l’oggetto della ricerca e della valutazione.

Ciò detto, alla consigliera fornirò una risposta più articolata, perché in tre minuti non si riesce a dare riscontro.

Per quanto riguarda il tema, invece, della mobilità sostenibile, sta per uscire un bando, che ho redatto insieme al collega Corsini, proprio per incentivare anche la micromobilità. Credo che sarà la prima volta che la Regione Emilia-Romagna darà l’opportunità, per il tramite dei Comuni, quindi per il tramite delle risorse stanziate, di poter acquistare anche i monopattini. Sono convinta, come la consigliera, che questo sia importante. Per cui, andremo in questa direzione. Ma non solo in questa direzione. Ci sarà un bando complessivo su tutti gli aspetti della fase due e della fase tre, in cui gli spostamenti casa-lavoro in bicicletta saranno molto importanti e incentivati.

Alla consigliera vorrei fornire della documentazione che la possa aiutare per comprendere che non c’è una contrapposizione, ma ci sono studi complementari che non hanno gli stessi obiettivi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Piccinini, per la replica. Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Io sono parzialmente soddisfatta. Condivido che non ci sia una contrapposizione, però la contrapposizione non la sto cercando io. L’avete cercata voi nel momento in cui siete usciti con quel comunicato. Io penso che quei due studi non siano in contrapposizione, assolutamente. Non ho francamente capito, alla fine, se al tavolo ci saranno anche esperti ambientali, che non devono essere per forza i ricercatori di SIE, ma può essere chiunque altro. Non ho capito se effettivamente allargherete il tavolo.

Sul position paper, mi permetto di dire che quella correlazione è stata alla fine dimostrata, quindi le mie frasi ipotetiche all’interno del question time precedevano alcuni articoli che sono usciti recentissimamente. Quindi, una soddisfazione a metà. Bene per il bando che deve uscire sulla micromobilità, però, a un mese di distanza da quello studio, dobbiamo anche dirci che l’RNA del SARS-CoV-2 sul particolato è stato trovato. Allora, questo che cosa può significare? Lo dico in maniera anche molto grossolana: ad alte concentrazioni di PM, le micro-goccioline infettanti si legano con il particolato, quindi aumentano la persistenza del virus nell’area e nell’atmosfera.

Questo apre intanto alla possibilità di testare la presenza del virus sul particolato nelle nostre città e può anche essere un indicatore per rilevare in anticipo le eventuali future possibili, purtroppo, recidive. Ma è anche dovere di chi amministra la nostra salute e il nostro ambiente mettere in campo tutte le misure possibili per mantenere basse le emissioni se non vogliamo appunto rischiare di favorire una nuova diffusione del virus, unito al fatto che io credo che, in via cautelativa, sia bene tenere le mascherine anche quando siamo all’aperto.

Quindi, serve un’assunzione di responsabilità; bisogna agire adesso. Davvero, non è consolante dire poi “vi era stato detto” o “ve l’avevamo detto”. Quando verrà dimostrato che il particolato ha avuto anche la funzione di velocizzare i contagi e, soprattutto quando entreremo davvero nella fase due, dovremo già noi, come istituzione, aver già adottato le contromisure, e purtroppo siamo già in ritardo.

Comunque, adesso attenderò anche i documenti per fare un approfondimento più preciso. Grazie comunque per la risposta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 417

Interrogazione di attualità a risposta immediata sulla possibilità di effettuare azioni urgenti per facilitare il controllo della fauna selvatica utilizzando a pieno il ruolo degli ATC. A firma dei Consiglieri: Occhi, Facci, Rancan, Liverani, Catellani, Delmonte, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Montevecchi, Rainieri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 417: interrogazione di attualità a risposta immediata sulla possibilità di effettuare azioni urgenti per facilitare il controllo della fauna selvatica utilizzando a pieno il ruolo degli ATC. È firmata da vari consiglieri.

Passo la parola al primo firmatario, consigliere Occhi.

Prego, consigliere.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione urgente nasce dalle richieste del mondo agricolo e del mondo venatorio, perché crediamo che sia necessario rispondere rapidamente ai danni causati dalla fauna selvatica, la quale anche in questi due mesi di lockdown ha sicuramente potuto proliferare anche a causa della chiusura delle attività venatorie. Adesso c’è stato finalmente il chiarimento che permette di riprendere i piani di controllo, coordinati dalle Province.

Conosciamo le difficoltà che contraddistinguono il contenimento della fauna selvatica, che al di fuori, per esempio, delle aree protette è lasciato agli ATC, ma in questo momento gli ATC vedono un calo fisiologico dei cacciatori nel tempo e purtroppo devo dire che, anche da notizie avute, questo virus ha portato via tanti e tanti altri cacciatori. Quindi, in questa fase anche l’agricoltura, oltre ai danni aggiunti da questa epidemia, rischia di avere anche i danni da fauna selvatica.

Sappiamo che gli ATC vengono valutate anche in base alla loro capacità di rispondere ai piani di controllo, quindi crediamo che in questa fase di stop forzato la responsabilità del proliferare della fauna selvatica non sia solo degli ATC e non possa ricadere solo sugli ATC. Inoltre, riteniamo che in questa fase servano indennizzi straordinari per l’agricoltura, quindi modificando probabilmente anche i metodi per il loro calcolo.

Chiediamo, quindi, alla Giunta se la Regione ha l’intenzione, vista l’impossibilità degli ATC di intervenire sul territorio durante il lockdown, di calcolare una percentuale di indennizzo danni in percentuale per i mesi di stop delle attività e di sospendere per almeno due stagioni il metodo della soglia danni del Piano faunistico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Risponde l’assessore Mammi.

Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Occhi per avere presentato questo tema importante, che rappresenta un problema ricorrente, un tema sul quale certamente torneremo e avremo modo di confrontarci altre volte nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Mi preme innanzitutto sottolineare che la sospensione della caccia di selezione al cinghiale non è stata, ovviamente, una disposizione regionale. Questa discende dai vari decreti del presidente del Consiglio dei ministri che si sono susseguiti dal 9 marzo in poi. La circolare che veniva richiamata nell’interrogazione è semplicemente un atto che serviva a dare dei chiarimenti, esplicitare e spiegare anche i limiti e l’impatto che questi decreti avevano sull’attività venatoria. Nessun atto regionale, naturalmente, ha sospeso la caccia di selezione.

Probabilmente c’è un ultimo decreto, quello del 26 aprile 2020, che farà ripartire determinate attività individuali, tra le quali, io auspico, ovviamente, ci sia anche la caccia di selezione che, nel nostro caso, visto che avremo già in attuazione il calendario venatorio che ieri ho presentato in Commissione, riguarderebbe la caccia di selezione al cinghiale.

Fatta questa premessa, è importante ribadire, come abbiamo già detto in diverse occasioni, anche formalmente, con delle circolari, che è alla Polizia provinciale che compete la materia di vigilanza e di controllo in materia faunistico-venatoria ed è alla stessa Polizia provinciale che compete la diretta responsabilità per quanto attiene l’attuazione dei piani e dei coordinamenti dei coadiutori. Non compete agli ATC l’esecuzione dei piani di controllo stessi. Cosa, però, più importante è che abbiamo anche tra l’altro ribadito in più di un’occasione, abbiamo anche scritto alle Province, che nessun decreto del presidente del Consiglio dei ministri, quelli che sono intervenuti a seguito del Covid, ha mai sospeso i piani di controllo che, invece, sono sempre andati avanti perché sono un servizio pubblico, sono un servizio di pubblica utilità. Se è vero, quindi, che il fermo della caccia di selezione derivante dai provvedimenti anti-Covid adottati dal Governo ha comportato un’inevitabile riduzione del contenimento della presenza della fauna selvatica dannosa per l’agricoltura, cui non è stato possibile praticarla, questa massiccia presenza dei grandi ungulati, come viene scritto nell’interpellanza, che io condivido essere un problema reale, è probabilmente addebitato anche al mancato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della soglia in particolar modo in alcuni territori e quindi non solo per il breve periodo di sospensione di questa attività, ma ci sono situazioni che certamente approfondiremo territorio per territorio nelle prossime settimane.

Il prelievo di selezione del cinghiale si è dovuto interrompere di circa venti giorni rispetto al termine del 31 marzo indicato dal calendario venatorio regionale, ma la regione Emilia-Romagna prevede per tale tipologia di caccia uno dei periodi tra i più estesi tra tutte le regioni. 

Nella scorsa stagione venatoria, per esempio, i cacciatori hanno avuto a disposizione dal 15 di aprile del 2018 al 10 marzo 2019 per prelevare i cinghiali. Purtroppo, in alcuni territori, soprattutto quelli che storicamente sono più critici, non abbiamo registrato miglioramenti significativi auspicati per i quali e sui quali, ovviamente, faremo approfondimenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): La invito a concludere, perché abbiamo sforato sul tempo. Grazie.

 

MAMMI, assessore: Credo che bisognerà approfondire la situazione. L’impegno della Giunta è anche quello di attivare un piano regionale di controllo di ungulati, al quale si sta lavorando.

Sugli indennizzi, ultimo minuto, la nostra legge regionale fissa i criteri di riparto delle responsabilità per danni tra la Regione, ATC e altri enti. Tale criterio non è modificabile, se non per legge. Gli ATC, a ogni buon conto, già rispondono dei danni sulla base del valore del danno accertato di volta in volta e nei limiti di capienza del fondo dagli stessi approntato nel proprio bilancio. Pertanto, gli stessi possono già limitarsi a un indennizzo, comunque compatibile con la capienza dei rispettivi fondi, e altrettanto fa la Regione per i danni di propria competenza. Stiamo proprio in questi giorni finanziando i danni del 2019 per 790.000 euro, rispondendo al cento per cento delle richieste che ci sono pervenute.

Grazie. Mi scuso se sono stato più lungo. Avrei avuto altre cose da dire, ma devo prendere le misure sui question time. Sarò più bravo dalla prossima volta. Resto a disposizione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore. Va benissimo.

Passo la parola al consigliere Occhi, per la replica.

 

OCCHI: Grazie, assessore. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta.

Rimane il tema, secondo me, di dover lavorare a un nuovo paradigma della difesa dell’agricoltura, di cui anche la Regione deve farsi carico nei confronti delle leggi, anche nazionali. Il proliferare della fauna selvatica, in effetti, è un problema che ha contraddistinto e contraddistinguerà i prossimi periodi. Questo perché, come dicevo prima, è in continua diminuzione il numero dei cacciatori. Qualcuno forse sarà contento. Noi non lo siamo, perché li riteniamo un presidio territoriale importante. Quindi, anche su questo dovrebbe essere aperta una riflessione.

Non è più possibile riversare in particolare sugli ATC ‒ questo è un problema che sollevano molto anche loro ‒ il contenimento della fauna e la messa in opera dei piani di controllo. Allo stesso modo, è necessario lavorare per elaborare nuovi metodi di calcolo per questi indennizzi, e qui tutta la Regione dovrebbe farsi carico nei confronti dei Governi, in un momento in cui sembra proprio che il proliferare della fauna selvatica sia un po’ scappato di mano e nel momento in cui anche l’agricoltura affronta una fase di sofferenza e che alcune aree rurali si sommano anche alle difficoltà, come sappiamo, strutturali.

Per questo serve, dicevo, una nuova fase di collaborazione tra i diversi attori del mondo rurale, senza pregiudizi se non vogliamo, poi, che le difficoltà dell’agricoltura si aggravino e aggravino anche lo spopolamento delle campagne, delle colline e delle montagne. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 418

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli eventi che hanno portato alla situazione dei decessi registrata nel cluster piacentino in merito all’emergenza Covid19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Occhi, Liverani, Catellani, Delmonte, Marchetti Daniele, Stragliati, Facci, Bargi, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Rainieri, Montevecchi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 418: interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli eventi che hanno portato alla situazione dei decessi registrata nel cluster piacentino in merito all’emergenza Covid19. È a firma di vari consiglieri.

Passo la parola al primo firmatario, consigliere Rancan.

Prego, consigliere.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente, anche perché la domanda è specificata abbastanza bene nell’interrogazione immediata. Ovviamente Piacenza vive, ha vissuto e sta vivendo, e probabilmente purtroppo vivrà ancora, dei momenti molto difficili per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus, anche perché vi è una percentuale di contagi e di decessi molto alta. Soprattutto, anche a livello nazionale, abbiamo una triste percentuale, un triste primato. Quindi, effettivamente c’è qualcosa che non ha funzionato.

Secondo me, qualcosa non è andato e vorremmo capire dalla Giunta cosa non ha funzionato, ma soprattutto perché, a parer nostro, c’è stata una sottovalutazione del problema.

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene.

Passo la parola all’assessore Donini.

Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Buongiorno, presidente, buongiorno anche al consigliere Rancan. In questi giorni sono stati diffusi, da diverse fonti istituzionali o accademiche, dati sulla mortalità durante la prima fase della diffusione di Covid 19. In particolare, l’Istat ha reso pubblici sul proprio sito i dati della mortalità totale osservata nel periodo 1 gennaio-4 aprile 2020, in confronto ai decessi di uno dei cinque anni precedenti. Secondo me, insomma secondo noi, sono dati su cui siamo disponibili – lo diceva il presidente anche stamattina – a valle dell’emergenza, ovviamente, a sviluppare una discussione ponderata, ragionata, al fine di comprendere meglio quanto sia successo in questi mesi nel Paese e anche, ovviamente, nel territorio della regione Emilia-Romagna.

Per poter operare, invece, un confronto, che compariva nel question time, con quanto avvenuto nella regione Lombardia è necessario fare riferimento ai dati Istat sull’eccesso di mortalità nel periodo tra l’1 gennaio e il 4 aprile 2020, un confronto che si deve basare su questi dati. Ebbene, da questi dati si evince che l’eccesso di mortalità per tutte le cause nel comune di Piacenza, nel periodo di diffusione massima di Covid-19, confronto tra i decessi dei primi tre mesi del 2020 e i primi del 2009, è sicuramente rilevante. L’aumento è pari al 124 per cento, al 120 per cento nelle persone con più di 75 anni. È un tributo davvero importante, sconfortante direi, pagato alla pandemia da Covid-19.

Nell’analizzare questi dati è, però, necessario tenere conto di alcune questioni. Tutti questi comuni, sia lombardi che piacentini, sono stati tra i primi interessati dall’epidemia, insieme a Codogno e Cremona. Se si stratificano i comuni lombardi ed emiliano-romagnoli per il momento nel quale è iniziato l’aumento della mortalità, si vede che la mortalità in eccesso è maggiore in tutti i comuni interessati per primi dall’epidemia, quindi Codogno, Bergamo, Piacenza e Cremona. Di conseguenza, se l’eccesso di mortalità nel comune di Piacenza viene confrontato non con tutti i comuni - il confronto con Milano che compare nel question time non ha alcun senso - ma con le aree lombarde nelle quali la diffusione dell’infezione è avvenuta nello stesso periodo di tempo, si vede che nei comuni lombardi l’eccesso osservato è paragonabile, anzi è superiore a quello di Piacenza, Codogno del 157 per cento, Bergamo del 147 per cento, Cremona del 119 per cento.

Presidente, io sono un po’ in imbarazzo a dare questa risposta perché, per me, adesso non è il momento di quantificare il rapporto fra province così provate da questa epidemia. Io credo che un discorso più compiuto, più ragionato, più ponderato per chi si è trovato di fronte per primo a subire l’impatto violento di questa pandemia vada fatto a epidemia conclusa o, comunque, tenuta abbondantemente sotto controllo.

Per quello che riguarda l’ASL di Piacenza, si è trovata ad affrontare la diffusione dell’infezione da Covid-19 all’inizio dell’epidemia in Italia, come ho detto, e ciò ha comportato che ha dovuto attivare, tra le prime, misure di contenimento del virus, misure che si sono successivamente affinate e meglio dettagliate nel corso del mese di febbraio e marzo.

Non si può in alcun modo quindi, secondo me, ad oggi, attribuire all’ASL di Piacenza una sottovalutazione iniziale del fenomeno, in quanto fin dai primi giorni sono state messe in campo…

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Donini, la invito a concludere.

 

DONINI, assessore: Ho chiuso.

Dicevo di una sottovalutazione iniziale del fenomeno, in quanto fin dai primi giorni sono state messe in campo tutte le misure indicate per il contenimento del virus, ovviamente affinandole e potenziandole in ragione delle nuove conoscenze generali raccolte sull’epidemia in corso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Rancan, per la replica, prego. 

 

RANCAN: Fondamentalmente ho capito che per la Giunta non è stato sottovalutato nulla. Capisco che l’assessore sotto un certo punto di vista si senta in imbarazzo nel dover rispondere a un question-time, ma io mi sento molto più in imbarazzo, obiettivamente, sentendo queste risposte, perché non si può dire che non ci sia stata una sottovalutazione del problema. Per quanto riguarda i tamponi dei quali tante volte abbiamo parlato noi abbiamo segnalazioni costanti giornaliere di gente a casa malata a cui non è stato fatto il tampone, di familiari di positivi a cui non è stato fatto il tampone e questi positivi molte volte erano persone che lavoravano all’interno degli ospedali, quindi sanitari anche a cui non è stato fatto il tampone, volontari ai quali non è stato fatto il tampone.

Poi c’è anche il grosso problema della zona rossa, perché quando la ministra De Micheli venne a Piacenza in piena emergenza sanitaria di Coronavirus disse, probabilmente adesso non mi ricordo se c’era anche lei, assessore, “No alla zona rossa, perché a Piacenza non vi sono casi autoctoni”. Il problema è che poi i casi autoctoni probabilmente c’erano o comunque c’è stata una grossa sottovalutazione anche da parte del Governo di questo. È una domanda che noi facciamo in modo ricorrente e oggi speriamo, siccome c’è il presidente Conte a Piacenza, che possa dare una risposta. Noi l’abbiamo chiesta a mezzo stampa, perché anche lì in Prefettura ha fatto una visita, ovviamente, chiusa a chi ha deciso lui.

Per quanto riguarda l’ASL, adesso però faccio notare due cose: il direttore generale dice che a Piacenza la mortalità è molto alta e, cito testualmente, “perché la popolazione è molto anziana rispetto ad altre province dell’Emilia-Romagna”. Peccato che non è che bisogna guardare solo a determinati dati, ma vanno presi i dati con il valore assoluto di tutta la popolazione anziana, perché altrimenti si rischia di fare un po’ di confusione. Ce le ricordiamo anche tutte le dichiarazioni e anche tutte le segnalazioni che ci facevano vari medici, operatori sanitari, farmacisti all’interno dell’AUSL di Piacenza, ai quali veniva consigliato di non utilizzare le mascherine e i Dispositivi di protezione individuale per non agitare i pazienti o per non agitare le persone e gli utenti dell’ospedale. Questo è molto grave.

Ovviamente, poi, c’è anche il problema della comunicazione. Il Commissario Venturi oggi dice ‒ e cito sempre testualmente ‒ che a Piacenza siamo a contagi zero, vicino a contagi zero. Questo diverse settimane fa. Poi, però, la situazione torna a essere drammatica. Adesso c’è il problema dei sierologici. Tanti volevano farli. Tanti studi privati si sono anche prodigati per farlo. Ma sono state bloccate queste questioni. È stato detto che bisognava aumentare i tamponi. I tamponi non sono aumentati. Anche perché, e ne parleremo dopo, nella discussione sul coronavirus, sono stati promessi 5.000 tamponi al giorno. Ieri siamo arrivati a 1.800.

Qual è il problema? Che Piacenza è stata dimenticata, e questo bisogna dirlo. Tanti piacentini si chiedono: “Perché di noi non parlano? Perché siamo tenuti sotto questa calotta?”. Questo è un grosso problema. A Piacenza c’è stata una grossa epidemia. Anche nei primi tavoli in Prefettura, quando sono stati convocati e quando venivamo convocati anche noi come consiglieri regionali, veniva detto che il primo punto dove c’era il virus era all’interno dell’ospedale. Quindi, la ASL avrebbe dovuto subito attivarsi per poter fare dei controlli maggiori oppure avere una strategia. A noi non risulta che ci sia stata una strategia specifica dell’ASL per il contagio del coronavirus. Questa è stata una grossa, grossa falla nel sistema, che ha portato probabilmente, anche sotto certi punti di vista, a far sì che Piacenza sia a livello nazionale quella, purtroppo, con i dati peggiori rispetto ad altri.

L’invito che voglio fare alla Giunta è: mi raccomando, tenete in considerazione la situazione di Piacenza perché è importante. So che ci sono tante Istituzioni che stanno lavorando. Piacenza non deve essere dimenticata. È già stata dimenticata tante volte. Speriamo che su questa cosa ci possa essere un’attenzione maggiore, attenzione che noi ci aspettavamo già durante l’emergenza e non solo dopo l’emergenza.

Presidente, chiudo. Faccio un invito all’assessore e alla Giunta. Va bene venire davanti all’ospedale di Piacenza ad applaudire i medici. È sacrosanto, perché hanno fatto e stanno facendo un lavoro importantissimo. Però Piacenza non serve solo per gli applausi. Serve, deve servire e ha bisogno soprattutto di misure concrete.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 428

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa l’importanza di garantire a imprese e lavoratori adeguati e sufficienti percorsi per accedere ai test sierologici. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione n. 428: interrogazione di attualità a risposta immediata circa l’importanza di garantire a imprese e lavoratori adeguati e sufficienti percorsi per accedere ai test sierologici, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Non porterò via molto tempo. La richiesta è chiara ed è arrivata perché durante la Capigruppo, quindi non a mezzo stampa, abbiamo scoperto un dato che, per quanto riguarda Forza Italia, è molto preoccupante. Se è vero che si sta pensando a una fase due, e per seguire le dichiarazioni che oggi Bonaccini credo in buona parte ha fatto anche per risolvere le tante storture che ha prodotto il presidente Conte a Roma, riteniamo che sia molto importante una campagna capillare sui test sierologici.

Venturi ha in un certo senso dato la linea dicendo dell’importanza, della centralità della Regione Emilia-Romagna nel controllo dei testi sierologici. Il punto, assessore Donini, è che io mi rivolgo a lei perché il dato non ci conforta affatto. Infatti, ad oggi le richieste che sono state fatte alla Regione Emilia-Romagna per accedere ai test sierologici, per poter garantire, quindi, alle imprese e ai lavoratori, sono solo – almeno, questo è il dato che noi abbiamo fino a domenica – queste: sette domande sono state presentate dai laboratori privati e dodici dai datori di lavoro.

È un dato bassissimo, inimmaginabile nella riapertura delle varie attività e della socialità dei nostri cittadini. Chiedo a lei di puntualizzare a che punto è lo stato dei lavori sui testi sierologici, se in questi giorni chiaramente c’è stato, come noi abbondantemente speriamo, un’impennata di richieste, e come intendono la Regione e il suo Assessorato dare una maggiore informazione rispetto a questo strumento fondamentale per la sicurezza di tutti i cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola all’assessore Donini per la risposta.

Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: La deliberazione della Giunta regionale a cui fa riferimento la consigliera stabilisce l’attuazione del percorso di screening regionale garantendo ovviamente la tracciabilità dei test eseguiti, a partire da quelli sierologici, con la finalità di poter tempestivamente adottare le conseguenti iniziative di tutela della salute pubblica.

L’atto prevede il divieto di procedere all’effettuazione dei test sierologici al di fuori del percorso di screening regionale, tanto è il rischio che l’inidonea validazione dei test, l’incompletezza dei percorsi diagnostici e la mancata informazione sulla corretta interpretazione dei risultati possano creare false aspettative e comportamenti potenzialmente rischiosi. Per tale motivo, i singoli laboratori possono richiedere anche l’autorizzazione all’effettuazione di test sierologici nell’ambito, però, di un percorso di screening regionale, fornendo le informazioni necessarie per valutare le caratteristiche dei test eseguiti. Le richieste saranno, quindi, valutate dalla Direzione generale dell’Assessorato, che si avvarrà delle specifiche competenze del professor Vittorio Sambri in qualità di coordinatore regionale per questa tematica. Ad oggi, hanno fatto richiesta oltre cento datori di lavoro e circa settanta laboratori.

Riteniamo che la possibilità di questo percorso sia stata adeguatamente pubblicizzata, ma sicuramente lo faremo ancora, utilizzando i numerosi canali di informazione. È nostra intenzione, quindi, proseguire nella corretta diffusione dell’informazione in merito a questa tematica, ad esempio facendola menzionare negli incontri con i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Passo la parola alla consigliera Castaldini per la replica.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, assessore. Sono soddisfatta della modifica sostanziale del numero di richieste che ci sono state fatte. Su questo, non le nascondo la mia soddisfazione, perché il dato che avevamo fino a domenica era molto preoccupante.

Ritengo che sia fondamentale dare l’informazione più capillare possibile. Questo è uno strumento fondamentale per la riapertura della nostra regione e di tutto quello che implica una nuova socialità.

Assessore, avete fatto una scelta importante, quella di centralizzare tutto, per cui chi governa oggi non può dire che la burocrazia va eliminata, ma deve dare risposte immediate, perché la burocrazia la crea chi governa, tendenzialmente.

Riepilogando, quindi, bene l’aumento di richieste, altrettanto bene la sua apertura a dare un’informazione capillare. Se si centralizza, si deve dare la possibilità di accedere in tempi certi e che le risposte siano in tempi altrettanto certi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 429

Interrogazione di attualità a risposta immediata sulla situazione attuale delle case di riposo per anziani e delle RSA, anche con riguardo alla disponibilità di Dispositivi di protezione individuale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 429: interrogazione di attualità a risposta immediata sulla situazione attuale delle case di riposo per anziani e delle RSA, anche con riguardo alla disponibilità di dispositivi di protezione individuale, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Comincio dai dati che sono stati riportati dall’Istituto superiore di sanità, che hanno dato una fotografia della drammatica situazione all’interno delle RSA nella nostra Regione, purtroppo, con un dato assoluto, il più alto di morti nelle RSA da Coronavirus.

L’Emilia-Romagna figurava in quel rendiconto con il 57,7 per cento davanti alla Lombardia che aveva il 53,4 per cento ed era la seconda nella graduatoria di mortalità per cento residenti nelle RSA con un tasso percentuale del 4.

Sono dati che poi sono stati diffusi anche dalla stampa e quindi hanno, ovviamente, aumentato molto la preoccupazione, che già però c’era, nel senso che la situazione era disperante ed era drammatica da settimane.

Quando sono arrivati questi dati sono sembrati un po’ come una sorta di conferma. I dati dimostravano in un certo senso che l’Emilia-Romagna si colloca al primo posto in termini di percentuale di decessi nelle case di riposo. La provincia di Reggio Emilia in particolare figurava come la seconda a livello nazionale dopo quella di Bergamo per tasso di mortalità nelle RSA. Il dato veramente drammatico resta quello per cui non si conoscono i numeri reali e l’impatto e riguarda anche quanto sta accadendo nei servizi domiciliari per anziani, per persone con disabilità, nonché in quelli dedicati alla psichiatria e alle tossicodipendenze. Sono ambiti di grande fragilità.

Già il Coronavirus si accanisce su fasce di popolazione più fragili e già con patologie pregresse delle volte, in ogni caso fasce di popolazione a rischio, molto spesso. Però, è evidente, a parte questo, che qualcosa in molte RSA non soltanto non ha funzionato a dovere, come di solito si dice, ma ha addirittura scatenato un effetto controproducente.

Chi era all’interno delle RSA, perché era lì, era residente lì e in più ha anche rispettato le regole, di fatto è come se fosse stato chiuso dentro una prigione che ha scatenato una polveriera, una sorta di carneficina. Questa credo sia stata la percezione esterna, questa credo sia anche la verità, la realtà delle cose. Non soltanto amareggiante, ma stringe il cuore e grida vendetta.

È successo qualcosa che non credo dimenticheremo mai e che si è portato via le persone più innocenti, che dovevano essere più protette. E stavano, infatti, all’interno di strutture che avrebbero dovuto mettere al primo posto la loro salvaguardia, la loro salute.

È venuta fuori, a mio avviso, in tutta la sua drammaticità ‒ e questo è l’oggetto di questa interrogazione immediata ‒ l’impreparazione della Regione a fronteggiare i focolai emergenti in queste strutture, al punto tale che, come ho detto, in rapporto alla popolazione regionale, la nostra regione è tra le più colpite in termini di decessi. Di fatto, sembrerebbe anche che la Regione si sia come sottratta alle proprie responsabilità, non dotandosi di un piano operativo per cercare di bloccare un’evoluzione, senza porre adeguate misure di contrasto, senza un piano in grado di garantire a tutte le RSA presenti sul territorio regionale la risposta medica appropriata e gli eventuali accertamenti virologici in tempi ragionevoli, oltre che un’adeguata protezione del personale, dando priorità a quelle strutture residenziali nelle liste di fornitura dei DPI, in particolare per le chirurgiche e le FFP2, un piano che avrebbe potuto ‒ se c’era da subito ‒ prevedere misure economiche volte anche a favorire la realizzazione di turni di servizio degli operatori presso un’unica struttura ed evitare gli spostamenti degli stessi da una struttura all’altra, senza tornare sul fatto, ormai acclarato, che addirittura operatori sanitari e anche operatori delle RSA e delle case di riposo non avevano neppure fatto il tampone, erano probabilmente positivi e venivano addirittura, in alcuni casi, invitati a non portare i DPI per non spaventare i residenti.

Sono cose che io personalmente, anche da altri, segnalo da settimane e settimane, dall’inizio del mese di marzo. Visto che sappiamo quanto è importante il ruolo svolto dalle case di riposo sul territorio, dopo mesi dalla dichiarazione di pandemia e dopo la segnalazione da parte delle opposizioni, soprattutto, delle volte, dei parenti dei residenti e delle volte addirittura dei residenti stessi, oltre che da qualche operatore sanitario, è scandaloso che non ci sia stata la piena copertura per molto tempo in termini di Dispositivi di protezione individuale per chi era all’interno delle RSA.

Chiedo una cosa con questa interrogazione a risposta immediata. Attenzione: siamo tutti molto ansiosi che la fase due funzioni nel modo più pieno possibile e si vada velocemente verso la fase tre, ma questo non ci esime dal porre sul tavolo queste questioni oggi e lungamente, finché non ci sarà piena chiarezza, al di là dei proclami. Quando, poi, arriveranno i fatti e li avremo acclarati, mi auguro che vengano fuori anche le responsabilità.

Questo è un primo question time. Ascolto l’assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Passo la parola all’assessore Donini.

Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: L’ordinanza del 23 febbraio 2020 del Ministero della salute, d’intesa con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, aveva già definito le prime misure per evitare la diffusione del Covid-19 e ha fornito indicazioni anche per le strutture residenziali con persone non autosufficienti. Ovviamente, attesa quella che è la responsabilità giuridica dei soggetti, che non è certamente l’oggetto del suo question time, che attiene ai soggetti gestori, l’Assessorato alle politiche per la salute, tramite l’attività delle ASL territoriali, ha costantemente supportato l’attività degli enti gestori delle strutture residenziali per anziani e persone con disabilità.

Alle Direzioni delle aziende sanitarie, ai sindaci, ai direttori di distretto e agli enti gestori delle strutture sono stati trasmessi documenti e indicazioni regionali volti all’adozione di comportamenti operativi omogenei e uniformi per la gestione di emergenza che, per brevità, non posso leggere, ma allego poi nella risposta.

La Giunta ha adottato un piano di contrasto alla diffusione del Covid-19 all’interno delle strutture residenziali per anziani e disabili, che intende non solo rafforzare gli interventi già indicati, in particolare relativamente alle misure di isolamento e cohorting e la tempestività della diagnosi, ma anche orientare le scelte di collocazione dei residenti, qualora l’isolamento interno non possa essere adeguatamente garantito.

Il piano prevede azioni tempestive affinché possano essere avviate precocemente le terapie che consentono oggi di ridurre la carica virale e possa essere evitato il contagio in comunità. Il coordinamento delle attività di verifica, supporto e progettazione delle soluzioni specifiche sarà assicurato nell’ambito di una task force interistituzionale istituita presso ciascuna Conferenza territoriale sociale e sanitaria.

Relativamente alla sorveglianza sanitaria del personale, la Regione ha fornito indicazioni alle aziende sanitarie per l’utilizzo dei nuovi test sierologici oggi disponibili, assegnando elevato livello di priorità al setting assistenziale delle case residenze anziani. Le aziende ASL stanno procedendo, e ormai ultimando, questi test.

Fin dal primo momento, la fornitura dei dispositivi di protezione individuale è stata presa in carico dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, a cui è stato poi affiancato il Commissario Arcuri. Le consegne si sono rivelate inizialmente insufficienti, incostanti e incerte, per poi migliorare, fino ad arrivare a forniture più costanti e regolari. Questo ci ha messo nelle condizioni di dotare stabilmente di dispositivi il personale sanitario, il personale socioassistenziale, il personale convenzionato e i volontari.

Viste le difficoltà di reperimento dei dispositivi, peraltro comune a tutte le regioni, è stata organizzata una gestione centralizzata delle disponibilità che ha sempre tenuto conto dei fabbisogni espressi dalle strutture sanitarie e socioassistenziali, dalle Aziende dei servizi alla persona, dai medici convenzionati. Sono anche stati avviati dei contatti con le imprese disponibili ad attivare delle produzioni locali, che sono state supportate dalla Regione in sede di produzione e di acquisizione delle necessarie certificazioni.

Ricordo infine che, con l’accordo con la sanità privata e accreditata AIOP, si stanno trasferendo molti degenti delle CRA alla sanità privata e accreditata, dove non è possibile l’isolamento interno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Passo la parola, per la replica, alla consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera. Ha un minuto.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Spero di rimanere in questo minuto.

Alcune sigle sindacali, con cui io concordo, hanno messo in evidenza come le responsabilità politiche siano in capo in primis alla Regione - su questo credo che si possa concordare - che per settimane ha ignorato i servizi sociosanitari non rifornendoli di DPI in numero adeguato.

Sono d’accordo che, all’inizio, le forniture centrali erano non soltanto, come ha detto lei, insufficienti e incerte, ma erano anche di qualità insufficiente e impresentabile. Però, se la Regione si fosse dotata per tempo di forniture in proprio e avesse provvisto di avere uno stock sufficiente, non staremmo a fare lo scaricabarile. Inoltre, non ha eseguito i tamponi e ci sono anche le responsabilità amministrative e gestionali, che sono in capo alla dirigenza delle strutture, quali la scelta di tenere gli operatori in servizio senza attendere l’esito dei tamponi, la disposizione di riciclare le mascherine, la mancanza di procedure e protocolli operativi consegnati direttamente agli operatori e il fatto che barelle con pazienti Covid conclamati o sospetti siano state fatte passare nei corridoi nelle zone bianche.

Nella disorganizzazione generale non ci sono scusanti, secondo me, che tengano, quindi la risposta è di totale insoddisfazione, ma non per la risposta di per sé, bensì per la realtà che è intorno a noi, che parla da sola.

La Regione si è mossa con tempi pachidermici e insufficienti e non mi sento neanche di dire che abbia imparato dai propri errori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

OGGETTO 430

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli interventi di infrastrutturazione della banda ultra larga nelle cosiddette “aree bianche” e nei territori montani nell’attuale situazione di emergenza sanitaria COVID-19. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 430: interrogazione di attualità a risposta immediata circa gli interventi di infrastrutturazione della banda ultra larga nelle cosiddette “aree bianche” e nei territori montani nell’attuale situazione di emergenza sanitaria Covid-19. È a firma del consigliere Taruffi.

Prego, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Abbiamo inteso ritornare su questo tema, che abbiamo sollevato già in altre occasioni, sul quale probabilmente saremo costretti a tornare, perché riteniamo che ovviamente in questo momento di particolare difficoltà, in cui tanti settori sono stati colpiti, uno degli elementi che ci preoccupa di più è il divario digitale che sappiamo essere presente, purtroppo, nel nostro territorio, non solo ovviamente in Emilia-Romagna, ma in questo momento parliamo di questo, in particolar modo per la cosiddetta “fase due” che dovremo affrontare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, perché sappiamo che la crisi sanitaria non è assolutamente alle spalle e dopo ne potremo parlare nel seguito del dibattito sull’informativa del presidente.

Comunque, sappiamo che avremo davanti settimane e mesi molto complicati. Da questo punto di vista, per incentivare da un lato lo smart working e dall’altro per assicurare effettivamente a tutti gli studenti la possibilità di partecipare alla scuola e alle lezioni in forma telematica è necessario assolutamente superare quel gap che purtroppo ancora oggi divide alcune aree della nostra regione.

Sappiamo essere in campo investimenti che la nostra Amministrazione ha finanziato, anche nel bilancio dello scorso anno e in particolar modo ci riferiamo, ovviamente, al tema dell’Agenda digitale, al Piano 2015-2019, in cui già abbiamo interrogato nei mesi passati, anche nella precedente legislatura, stimolando l’azione della Giunta, perché purtroppo in alcune aree quel Piano è in ritardo, in particolar modo per quanto riguarda le aree purtroppo dell’Appennino.

Con la presente interrogazione siamo chiedere all’assessora Salomoni a che punto siamo e quali sono gli interventi e le azioni che la Giunta intende mettere in campo per colmare questo divario che rischia di essere ancora più penalizzante nelle prossime…

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Passo la parola all’assessore Salomoni.

 

SALOMONI, assessore: Buongiorno, presidente. Buongiorno anche al consigliere Taruffi.

Come in qualche modo introdotto dal consigliere, il Piano nazionale strategico della banda ultra larga, quello che avevamo usato come strumento per ottenere banda ultra larga nelle zone bianche della nostra regione, ha accumulato ad oggi un ritardo che possiamo stimare come superiore ai 18 mesi. Il contratto con il concessionario prevedeva di completare gli interventi entro il 2020, ma se guardiamo lo stato dell’infrastruttura in questo momento non possiamo che prendere atto del fatto che questa è molto lontana dal suo completamento.

Per intervenire su questa attività, che è gestita direttamente dal Governo e dal MISE, la nostra Regione ha agito nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e ha richiamato più volte l’attenzione sul fatto che fosse necessario avviare degli interventi adatti al recupero dei ritardi e disporre anche di una pianificazione credibile, precisa, in modo che fosse possibile aggiornare rispetto alla situazione e dare tempi certi agli enti locali, ai cittadini e alle imprese.

Recentemente, il 12 marzo, anche a seguito dell’evidenza che il divide digitale aveva aumentato il proprio impatto a causa delle misure del Covid, la Conferenza delle Regioni, in particolare attraverso una lettera del presidente Bonaccini, ha interagito con il Presidente Conte e ha chiesto, a nome di tutte le Regioni, in modo compatto, che ci fossero accelerazioni del progetto, da un lato, e una tempistica più chiara, dall’altro.

Questa breve introduzione per riferire rispetto allo stato della banda ultra larga, che in qualche modo il consigliere Taruffi aveva dato come punto di partenza.

Rispetto a questa attività a guida ministeriale, su cui abbiamo agito con tutte le possibili leve, la Regione Emilia-Romagna ha contemporaneamente eseguito interventi attraverso la propria in house, cioè Lepida, orientati prioritariamente a collegare le aree industriali della regione. Ne sono state collegate ad oggi oltre 200. Le scuole. Ad oggi sono oltre 1.000 i plessi scolastici collegati in fibra e gli spazi pubblici attraverso una rete Wi-Fi libera e gratuita, che si chiama “Emilia Romagna Wi-Fi”, che ad oggi conta più di 9.000 punti attivi, di cui molti sono all’interno delle strutture sanitarie regionali.

Questo è lo stato ad oggi. Guardando verso il futuro, sono attivi ulteriori tavoli tecnici con cui abbiamo cercato di definire soluzioni di tipo complementare al progetto banda ultra larga, cioè di intervenire là dove il ritardo del progetto banda ultra larga aveva lasciato delle situazioni particolarmente complesse. Nello specifico ci sono almeno due azioni che voglio citare, che sono in atto. La prima dovrebbe vedere una decisione del Governo, sempre attraverso il Ministero dello sviluppo economico, entro le prossime settimane – la scadenza iniziale era aprile, ma direi che probabilmente sarà la prima settimana di maggio – per cui, attraverso un sistema di voucher per famiglie ed imprese, il MISE farà un’azione di incentivo alla domanda che in parte arriverà anche sul territorio regionale.

Inoltre, stiamo concertando con il MISE che una parte dei finanziamenti…

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore, la invito a concludere.

 

SALOMONI, assessore: Arrivo subito.

Che una parte dei finanziamenti residui del bando suddetto della banda ultra larga, dicevo, possa tornare alla nostra concessionaria, in modo da coprire completamente i plessi scolastici, ma anche fare azioni destinate ad aree produttive e non solo aree produttive, attraverso la concessionaria Lepida.

Per concludere il discorso rispetto al consigliere Taruffi, è chiaro che, dal mio punto di vista e da quello di tutta la Giunta, le aree montane e le aree interne sono centrali, perché sono certamente quelle che soffrono di più di questa situazione. Pertanto, tutte le azioni della Giunta sono rivolte in modo non esclusivo ma prioritario a questo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Taruffi, per la replica. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore Salomoni.

Non posso dichiararmi completamente soddisfatto, perché nelle stesse parole dell’assessore, purtroppo, abbiamo ravvisato quelle che erano le nostre preoccupazioni rispetto al ritardo con cui si sta procedendo in merito al tema del completamento dell’Agenda digitale nella nostra Regione. In particolar modo, ovviamente, ma non solo mi riferivo alle aree dell’Appennino, alle aree interne. Ovviamente questa situazione rischia di essere ancora più problematica nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, come dicevo prima.

Bene l’impegno con il Governo. Siamo a conoscenza degli investimenti che sono stati fatti soprattutto grazie a Lepida, però evidentemente non è una situazione che può essere definita soddisfacente o sufficiente. Quindi, l’invito che facciamo è quello, sin dal prossimo bilancio evidentemente, a stanziare ulteriori risorse. Oggi abbiamo visto che il presidente Bonaccini ha annunciato, ricordandolo anche stamattina in aula, 18,5 milioni sull’Agenda digitale. Ci aspettiamo, insomma, che queste risorse siano finalizzate e destinate a colmare quel divario che, altrimenti, corre il rischio di segnare un ulteriore elemento di disparità all’interno di una crisi nella quale non tutti i territori e non tutti i settori sono entrati nello stesso modo e dalla quale purtroppo non tutti i territori e non tutti i settori corrono il rischio di uscire allo stesso modo.

Da questo punto di vista il nostro pungolo, il nostro intervento e la nostra attenzione sarà massima anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 400

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’emergenza Covid-19: istituzione di un osservatorio regionale per il monitoraggio dei prezzi dei prodotti alimentari e sanitari per evitare speculazioni e rincari ingiustificati. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 400: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’emergenza Covid-19: istituzione di un osservatorio regionale per il monitoraggio dei prezzi dei prodotti alimentari e sanitari per evitare speculazioni e rincari ingiustificati. È a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Direi che è già tutto sintetizzato nel titolo dell’interrogazione. È un tema sul quale sono già tornata più volte e insisto, perché penso che adesso, con l’avvio della nuova fase, il rischio di speculazioni sui prezzi su materiali tipo disinfettanti e mascherine potrebbe ampliarsi, anziché ridursi.

Per questo, anche raccogliendo alcune sollecitazioni da parte di associazioni di consumatori, ho ritenuto opportuno chiedere alla Giunta se non intenda istituire un osservatorio regionale sui prezzi che funga da organismo di controllo, che tra l’altro potrebbe anche controllare le tipologie di alcuni prodotti ormai notoriamente taroccati che vengono distribuiti con il massimo disprezzo dell’onestà, e quindi coinvolgere in questa azione le associazioni dei consumatori e i rappresentanti delle associazioni del commercio e dei sindacati, perché tra i commercianti la maggioranza fa il suo mestiere in maniera seria, quindi vanno anche loro protetti da produttori che mi vengono segnalati si presentano, per esempio, nelle erboristerie proponendo di tutto e di più.

Questo Osservatorio potrebbe essere uno strumento utile, tanto più che adesso, con l’allentamento delle misure di restrizione domiciliare, ci sarà ancora più bisogno di questi prodotti e quindi la tentazione di speculare o di imbrogliare potrebbe accentuarsi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Passo la parola all’assessore Corsini.

Prego, assessore.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Come è noto, il prezzo dei beni e dei prodotti viene liberamente determinato sul mercato sulla base dell’incontro tra la domanda e l’offerta. La dinamica, così come il controllo dei prezzi, afferiscono prevalentemente a materie della concorrenza e dei consumatori che hanno una competenza di livello statale. A questo riguardo si possono segnalare anche diverse specifiche che il Garante per la sorveglianza dei prezzi, che ha una funzione di controllo e verifica, ha appunto effettuato per arginare fenomeni speculativi.

Inoltre, il Ministero dello sviluppo economico ha messo a disposizione del consumatore l’Osservatorio dei prezzi, che è un servizio di informazione, di trasparenza e di orientamento degli utenti per tutti gli operatori economici molto utile per documentarsi sull’andamento dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo.

Noi in Emilia-Romagna abbiamo attivato da tempo un rapporto anche di carattere legislativo con una cornice adeguata per relazioni, ma anche per provvedimenti di carattere legislativo, che hanno dato sostegno in questi anni e le associazioni dei consumatori. Dicevo di una relazione positiva, proficua e collaborativa con tutte le associazioni dei consumatori regionali che siedono nel CRCU, che è appunto il Comitato regionale degli utenti dei consumatori, che abbiamo incontrato anche recentemente e che incontreremo anche nelle prossime settimane per aggiornarci su una serie di questioni che ci hanno posto, fra cui appunto anche quella della verifica e del controllo sui prezzi dei beni alimentari, ma anche dei dispositivi di protezione individuale.

Peraltro, rispetto al tema del consumo alimentare, noi abbiamo un progetto importante che sosteniamo come Regione Emilia-Romagna, che è quello del recupero alimentare e della lotta contro lo spreco alimentare, il progetto “Last minute market”, che dal punto di vista del sostegno, di azioni a sostegno alla lotta contro lo spreco e il recupero alimentare ci ha messo sicuramente ai primi posti a livello nazionale per queste buone pratiche.

Devo anche dire che abbiamo aperto un tavolo con la grande distribuzione organizzata e le associazioni di categoria per sensibilizzare sia la grande distribuzione che il commercio al dettaglio al tema dei rincari dei prezzi. Ad oggi, anche grazie alle azioni della GDO e delle associazioni di categoria, non abbiamo riscontrato particolari anomalie e problematiche di questo tipo.

Inoltre, come sappiamo, abbiamo da tempo avviato un’azione di pungolo nei confronti del Governo rispetto al tema della reperibilità e dei prezzi dei Dispositivi di protezione individuale. Rispetto all’Osservatorio regionale, stante che non è competenza della nostra Regione istituire Osservatori regionali, perché è una competenza eminentemente di carattere statale, possiamo valutare questa proposta della consigliera e capire se possiamo attivare strumenti ulteriori, rispetto a quelli già attivati nei tavoli che ho detto precedentemente, tenendo conto, però, che naturalmente istituire un vero e proprio Osservatorio ha, anche dal punto di vista delle implicazioni di carattere economico, un certo rilievo, perché occorrerebbe, ovviamente, mettere in campo professionalità e metodologie, che al momento non sono ‒ diciamo così ‒ nella dotazione ordinaria della Regione Emilia-Romagna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Prego, consigliera Zamboni, per la replica.

 

ZAMBONI: Mi dichiaro soddisfatta. Ho appreso di questi incontri che ci sono già stati con i rappresentanti dei consumatori e altre categorie e che comunque non si esclude l’idea di rinforzare questi strumenti di controllo.

Preciso che a me personalmente è capitato di acquistare cinque mascherine a 4 euro in un supermercato e due giorni prima dieci a 17,50 in una farmacia. E mi hanno pure detto che mi avevano fatto un buon prezzo. Queste disparità sul mercato ci sono, vanno monitorate e vanno, ove possibile, anche fermate.

Rispetto alla questione economica dell’istituzione di un Osservatorio, avevo già precisato nell’interrogazione “senza oneri per il bilancio regionale”, perché mi rendo ben conto che, tra l’altro, non sarebbe neanche il momento. Però mi fa piacere sapere che, anche in assenza di questo strumento, che da quello che ho capito non viene del tutto scartato, ci sia comunque già in campo un’azione di controllo. Sullo spreco è lodevolissimo quello che fa la Regione, ma non era oggetto della mia interrogazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 424

Interrogazione di attualità a risposta immediata circa la possibilità di concedere suolo demaniale in deroga per le attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar, chalet etc.), al fine di garantire lo spazio sufficiente allo svolgimento dell'attività e il rispetto delle distanze tra i clienti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’ultima interrogazione: interrogazione di attualità a risposta immediata circa la possibilità di concedere suolo demaniale in deroga per le attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar) al fine di garantire lo spazio sufficiente allo svolgimento delle attività e al rispetto delle distanze tra i clienti. È a firma del consigliere Tagliaferri.

Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Gentile assessore, lo sappiamo, quello del turismo è un settore strategico per l’economia della nostra Regione. Certo, non dobbiamo ripeterlo in quest’Aula, ma forse vale la pena di ribadire che le soluzioni che ci chiedono gli operatori in questo momento sono urgenti, e l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio non tocca proprio il tema.

Lungi dall’essere strumentale, la mia osservazione è ben suffragata da quella del sindaco di Rimini, che certo non è un facinoroso esponente dell’opposizione. Ebbene, cosa ha detto Gnassi? Che prima di tutto occorre darsi una svegliata seria e non folkloristica. Se lo dice lui!

Ora, senza aver bisogno di citare altri, chiedo al presidente Bonaccini, che siede nella cabina di regia nazionale, di attivarsi e di fare presto affinché le misure adottate siano efficaci e pronte per far ripartire il turismo in questa regione, proprio tenendo conto delle incertezze che gravano sulle previsioni degli arrivi e delle presenze di vacanzieri nei prossimi mesi.

Un sistema del turismo che – lo voglio sottolineare – non è solo la costa, non è solo la Romagna. Abbiamo sentito proporre steward da spiaggia, si è aperto il dibattito tra i fautori e i detrattori del plexiglas tra gli ombrelloni. Molte ipotesi sono al vaglio; alcune, è sicuro, giornalisticamente più suggestive di altre. Il dato certo con il quale il settore dei pubblici esercizi dell’accoglienza e della ristorazione farà i conti sarà quello del distanziamento sociale e dell’attuazione delle misure di sicurezza che ancora saranno necessarie. Tra le misure attuabili, con la collaborazione dello Stato e degli enti locali, ci sarebbe la concessione del suolo demaniale ad uso gratuito, in deroga alle norme vigenti, per garantire maggior spazio ai gestori di attività di somministrazione di alimenti e bevande e di servizi (stabilimenti, chioschi, campeggi). Stesso discorso si potrebbe fare per l’occupazione di suolo pubblico nei comuni, che potrebbero sospendere questa tassa e consentire un allargamento gestito degli spazi all’aperto.

Chiedo, pertanto, se la Giunta ritenga opportuno porre in essere ogni azione utile presso le autorità competenti al fine di concedere il suolo demaniale in deroga, in accordo con i Comuni e la Soprintendenza, per tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar, chalet e via dicendo).

Al fine di uniformare le misure sul territorio regionale, chiedo se sia previsto un intervento normativo in tal senso o se si intenda sollecitare una misura legislativa a livello nazionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Corsini.

Prego, assessore.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

In funzione della progressiva e graduale riapertura delle attività, in una fase in cui l’epidemia sarà ancora in atto, quindi una fase che richiederà grande attenzione, abbiamo ritenuto opportuno approfondire per tempo la modalità di riapertura di diverse attività economiche costituendo tre gruppi di lavoro tematici, a cui ne seguiranno altri nei prossimi giorni, per approfondire ed elaborare una proposta rispetto al tema delle misure precauzionali e organizzative delle diverse attività.

Abbiamo avviato, nello specifico, rispetto ai temi che poneva il consigliere Tagliaferri, un gruppo di lavoro su commercio e pubblici esercizi con la rappresentanza delle associazioni di categoria, dei sindacati e, ovviamente, dei Comuni. Dando per scontato che il distanziamento interpersonale sarà una misura necessaria durante la fase di transizione e accompagnamento con il virus, questa fase comporterà inevitabilmente l’esigenza di posizionare i tavoli per la ristorazione a distanze maggiori rispetto a quelle ordinarie. Fra le proposte che sono emerse c’è quella di definire un protocollo fra Regione, Enti locali e associazioni di categoria per consentire l’allargamento verso l’esterno del plateatico, quindi dello spazio a disposizione delle attività di pubblico esercizio e di ristorazione per compensare, almeno parzialmente, quanto può essere perso, in particolare i locali che hanno spazi chiusi piccoli, all’interno dei locali stessi.

Ovviamente, questo protocollo, che dovrà essere condiviso e mi pare ci siano tutte le condizioni per poterlo fare, con Comuni e associazioni di categoria, dovrà trovare rispetto al tema della gratuità una condivisione da parte dei Comuni, cioè degli enti che hanno la titolarità rispetto alla riscossione della tassa di occupazione di suolo pubblico, ma dai primi incontri che abbiamo fatto mi pare ci possa essere una condivisione generalizzata da parte dei Comuni di andare incontro a questo tipo di richiesta che diventa oggi anche una necessità da parte dei ristoranti e dei pubblici esercizi e io dico, perché no, anche di alcune attività commerciali.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Tagliaferri, per la replica, prego.

 

TAGLIAFERRI: Ringrazio l’assessore per la risposta. Sono certo che sarà estremamente positivo, anche per la Giunta stessa, accogliere le cose che ho rappresentato. Sono certo che i Comuni saranno ben felici di poter contribuire alla ripresa economica di una categoria che davvero sta soffrendo tantissimo per questa epidemia, per questa emergenza.

La ringrazio per la risposta. Sappiamo, assessore, che oggi alle 12 lei ha presentato alla stampa le campagne di promozione delle bellezze turistiche regionali. Siamo assolutamente d’accordo con questa promozione, ma ci farebbe altrettanto piacere apprendere di misure operative sul campo affinché la promozione non rischi di rimanere una scatola vuota e i nostri imprenditori turistici rimangano con le mani in mano.

Non possiamo assolutamente permetterlo, ma penso che su questo concordiamo tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Sono concluse le interrogazioni.

Adesso, prima di tornare al dibattito sull’emergenza Covid-19, sospendiamo un attimo l’aula telematica. I consiglieri possono rimanere collegati per qualche minuto.

Io convoco la Capigruppo per fare il punto sulla situazione, visto che i punti all’ordine del giorno sono ancora numerosi e i tempi ‒ sono le 16,31 ‒ non ci permetteranno oggi di affrontare tutto.

Ci vediamo tra poco con l’aula telematica, con i consiglieri. Adesso con i Capigruppo svolgiamo un incontro urgente. Grazie.

 

(La seduta, sospesa alle ore 16,32, è ripresa alle ore 16,58)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo l’aula.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): Come deciso nella Capigruppo, passo la parola alla consigliera Zappaterra per la proposta sull’ordine dei lavori.

Prego, consigliera.

 

ZAPPATERRA: Grazie.

Come risultanza della Capigruppo velocissima che abbiamo appena fatto, siamo tutti concordi a chiedere di invertire i punti all’ordine del giorno, anticipando il punto sulle surroghe e quello sulle convalide perché ci pare corretto nei confronti dei colleghi e anche nei confronti degli assessori che si sono dimessi almeno oggi fare gli atti.

Poi abbiamo trovato l’accordo per proseguire sul dibattito fino alle 18 e anche sui lavori delle prossime settimane. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

A questo punto procediamo con le delibere.

 

OGGETTO 360

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Raffaele Donini. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Giuseppe Paruolo (11)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Oggetto 360: presa d’atto delle dimissioni da consigliere regionale del signor Raffaele Donini. Proclamazione dell’elezione a consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Giuseppe Paruolo.

Il consigliere Donini ha presentato formali dimissioni dall’Assemblea legislativa con nota protocollata 6354 in data 21 aprile 2020, di cui do lettura: “Io sottoscritto Raffaele Donini sono con la presente a comunicare la rinuncia alla carica di consigliere regionale dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna”.

È doveroso ora procedere alla proclamazione del consigliere subentrante e pertanto richiamo alcune delle disposizioni contenute nell’articolo 14, comma 1, della legge regionale 23 luglio 2014, n. 21.

Se in corso di legislatura, per qualunque causa, anche sopravvenuta, si rende vacante un seggio dell’Assemblea legislativa questo è attribuito al candidato che nella graduatoria delle cifre individuali della medesima lista circoscrizionale cui il seggio era stato assegnato segue immediatamente l’ultimo eletto.

Do atto che dal verbale dell’Ufficio circoscrizionale presso il Tribunale di Bologna relativo all’elezione del Presidente della Giunta regionale dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna anno 2020 risulta primo dei candidati non proclamati eletti nella lista n. 9 di quella circoscrizione avente il contrassegno Partito Democratico e per il quale fu eletto il consigliere Raffaele Donini il signor Giuseppe Paruolo.

Ci sono interventi per la discussione generale? Per la dichiarazione di voto?

Invito, pertanto, i consiglieri a prendere atto dimissioni da consigliere regionale di Raffaele Donini e della relativa surroga, con votazione per appello nominale.

 

La Presidente procede all’appello nominale dei consiglieri che così si esprimono

 

  1. AMICO Federico Alessandro - Favorevole;

  2. BARCAIUOLO Michele - Favorevole;

  3. BARGI Stefano - Favorevole;

  4. BERGAMINI Fabio - Favorevole;

  5. BESSI Gianni - Favorevole;

  6. BONACCINI Stefano - assente;

  7. BONDAVALLI Stefania - Favorevole;

  8. BULBI Massimo - Favorevole;

  9. CALIANDRO Stefano - Favorevole;

10. CASTALDINI Valentina - Favorevole;

11. CATELLANI Maura - Favorevole;

12. COSTA Andrea - Favorevole;

13. COSTI Palma - Favorevole;

14. DELMONTE Gabriele - Favorevole;

15. DONINI Raffaele - assente;

16. FABBRI Marco - Favorevole;

17. FACCI Michele - Favorevole;

18. FELICORI Mauro - Favorevole;

19. GIBERTONI Giulia - Favorevole;

20. IOTTI Massimo - Favorevole;

21. LISEI Marco - Favorevole;

22. LIVERANI Andrea - Favorevole;

23. LORI Barbara - Favorevole;

24. MALETTI Francesca - Favorevole;

25. MAMMI Alessio - Favorevole;

26. MARCHETTI Daniele - Favorevole;

27. MARCHETTI Francesca - Favorevole;

28. MASTACCHI Marco - Favorevole;

29. MONTALTI Lia - Favorevole;

30. MONTEVECCHI Matteo - Favorevole;

31. MUMOLO Antonio - Favorevole;

32. OCCHI Emiliano - Favorevole;

33. PELLONI Simone - Favorevole;

34. PETITTI Emma - Favorevole;

35. PICCININI Silvia - Favorevole;

36. PIGONI Giulia - Favorevole;

37. PILLATI Marilena - Favorevole;

38. POMPIGNOLI Massimiliano - Favorevole;

39. RAINIERI Fabio - Favorevole;

40. RANCAN Matteo - Favorevole;

41. RONTINI Manuela - Favorevole;

42. ROSSI Nadia - Favorevole;

43. SABATTINI Luca - Favorevole;

44. SONCINI Ottavia - Favorevole;

45. STRAGLIATI Valentina - Favorevole;

46. TAGLIAFERRI Giancarlo - Favorevole;

47. TARASCONI Katia - Favorevole;

48. TARUFFI Igor - Favorevole;

49. ZAMBONI Silvia - Favorevole;

50. ZAPPATERRA Marcella - Favorevole.

 

Do l’esito della votazione:

 

Favorevoli 48

Contrari 0

Astenuti 0

 

Proclamo, dunque, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, in sostituzione del dimissionario consigliere Raffaele Donini, Giuseppe Paruolo e lo invito a collegarsi in via telematica con l’Assemblea. Gli diamo il benvenuto.

 

(Il consigliere Paruolo si collega in via telematica)

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): Ha chiesto di parlare, sull’ordine dei lavori, Fabio Rainieri.

Lascio la parola al consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Faccio una proposta. Visto che lo abbiamo fatto per le Commissioni, dove c’era un accordo tra i Capigruppo, ma anche su questo c’è sostanzialmente un accordo, se siete disponibili, io farei un’unica votazione per le surroghe, così guadagniamo anche un po’ di tempo. Sennò, va a finire che non c’è più tempo per la discussione. Noi della Lega non abbiamo ancora parlato, almeno ci venga data la possibilità di fare qualche intervento.

Potremmo mettere insieme tutte le votazioni, facendo come avviene per le votazioni in Commissioni, così evitiamo di perdere ulteriore tempo per tutte le votazioni e andiamo avanti con la discussione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Se non ci sono obiezioni, se siete tutti d’accordo, se nessuno vuole intervenire in maniera contraria, io procederei con questa proposta.

 

OGGETTO 369

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Alessio Mammi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Roberta Mori (12)

(Approvazione)

 

OGGETTO 373

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliere regionale della signora Barbara Lori. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Matteo Daffadà (13)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ci sono due prese d’atto di dimissioni, una da parte del consigliere Alessio Mammi, l’altra da parte della consigliera Barbara Lori. Pertanto, a questo punto procediamo con entrambe le prese d’atto di proclamazione dell’elezione a consigliere regionale, per surrogazione, della signora Roberta Mori e di proclamazione a consigliere regionale del signor Matteo Daffadà. A questo punto chiedo il voto palese in chat per entrambe le surroghe.

È aperta la votazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Approfitto al volo per salutarla, presidente, e per salutare tutti i colleghi. Io devo votare, immagino, anche per le surroghe successive?

 

PRESIDENTE (Petitti): Certo.

 

PARUOLO: Io ho scritto “favorevole” sulla chat.

 

PRESIDENTE (Petitti): Certo, perché lei è già stato proclamato consigliere, quindi deve votare.

 

PARUOLO: Il mio voto è favorevole. Approfitto per salutare lei, i vecchi e i nuovi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Do l’esito del voto sull’oggetto 369 “Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale del signor Alessio Mammi. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, della signora Roberta Mori”.

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BARGI Stefano, favorevole; 4 BERGAMINI Fabio, favorevole; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, favorevole; 10 CATELLANI Maura, favorevole; 11 COSTA Andrea, favorevole; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, favorevole; 14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FACCI Michele, favorevole; 16 FELICORI Mauro, favorevole; 17 GIBERTONI Giulia, favorevole; 18 IOTTI Massimo, favorevole; 19 LISEI Marco, favorevole; 20 LIVERANI Andrea, favorevole; 21 MALETTI Francesca, favorevole; 22 MARCHETTI Daniele, favorevole; 23 MARCHETTI Francesca, favorevole; 24 MASTACCHI Marco, favorevole; 25 MONTALTI Lia, favorevole; 26 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 27 MUMOLO Antonio, favorevole; 28 OCCHI Emiliano, favorevole; 29 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 30 PELLONI Simone, favorevole; 31 PETITTI Emma, favorevole; 32 PICCININI Silvia, favorevole; 33 PIGONI Giulia, favorevole; 34 PILLATI Marilena, favorevole; 35 POMPIGNOLI Massimiliano, favorevole; 36 RAINIERI Fabio, favorevole; 37 RANCAN Matteo, favorevole; 38 RONTINI Manuela, favorevole; 39 ROSSI Nadia, favorevole; 40 SABATTINI Luca, favorevole; 41 SONCINI Ottavia, favorevole; 42 STRAGLIATI Valentina, favorevole; 43 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 44 TARASCONI Katia, favorevole; 45 TARUFFI Igor, favorevole; 46 ZAMBONI Silvia, favorevole; 47 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Do l’esito della votazione:

 

Favorevoli 47

Contrari 0

Astenuti 0

 

(L’Assemblea, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei presenti, prende atto delle dimissioni da consigliere regionale del sig. Alessio Mammi e della relativa surroga)

 

Proclamo, quindi, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, in sostituzione del dimissionario consigliere Alessio Mammi, Roberta Mori e la invito a collegarsi in via telematica con l’Assemblea. Benvenuta, Roberta Mori.

 

(La consigliera Mori si collega in via telematica)

 

PRESIDENTE (Petitti): Do l’esito del voto sull’oggetto 373 “Presa d'atto delle dimissioni da Consigliere regionale della signora Barbara Lori. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, per surrogazione, della signor Matteo Daffadà”.

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BARGI Stefano, favorevole; 4 BERGAMINI Fabio, favorevole; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, favorevole; 10 CATELLANI Maura, favorevole; 11 COSTA Andrea, favorevole; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, favorevole; 14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FACCI Michele, favorevole; 16 FELICORI Mauro, favorevole; 17 GIBERTONI Giulia, favorevole; 18 IOTTI Massimo, favorevole; 19 LISEI Marco, favorevole; 20 LIVERANI Andrea, favorevole; 21 MALETTI Francesca, favorevole; 22 MARCHETTI Daniele, favorevole; 23 MARCHETTI Francesca, favorevole; 24 MASTACCHI Marco, favorevole; 25 MONTALTI Lia, favorevole; 26 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 27 MORI Roberta, favorevole; 28 MUMOLO Antonio, favorevole; 29 OCCHI Emiliano, favorevole; 30 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 31 PELLONI Simone, favorevole; 32 PETITTI Emma, favorevole; 33 PICCININI Silvia, favorevole; 34 PIGONI Giulia, favorevole; 35 PILLATI Marilena, favorevole; 36 POMPIGNOLI Massimiliano, favorevole; 37 RAINIERI Fabio, favorevole; 38 RANCAN Matteo, favorevole; 39 RONTINI Manuela, favorevole; 40 ROSSI Nadia, favorevole; 41 SABATTINI Luca, favorevole; 42 SONCINI Ottavia, favorevole; 43 STRAGLIATI Valentina, favorevole; 44 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 45 TARASCONI Katia, favorevole; 46 TARUFFI Igor, favorevole; 47 ZAMBONI Silvia, favorevole; 48 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Do l’esito della votazione:

 

Favorevoli 48

Contrari 0

Astenuti 0

 

(L’Assemblea, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei presenti, prende atto delle dimissioni da consigliere regionale della signora Barbara Lori e della relativa surroga)

 

A questo punto proclamo il signor Matteo Daffadà, in sostituzione della consigliera Barbara Lori, consigliere della Regione Emilia-Romagna e lo invito a collegarsi in via telematica all’Assemblea. Benvenuto anche a Matteo Daffadà.

 

(Il consigliere Daffadà si collega in via telematica)

 

OGGETTO 307

Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell’art. 76 del Regolamento dell’Assemblea, su: “Aggiornamento emergenza Coronavirus”

(Continuazione discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo i lavori con il dibattito sul Covid-19, con gli interventi che avevamo già previsto questa mattina.

Sono iscritti a parlare - lo dico, così lo sapete tutti - i consiglieri Rancan, Taruffi, Zappaterra, Tagliaferri, Pigoni, Rossi e Gibertoni.

A questo punto passo la parola al consigliere Matteo Rancan.

Prego, consigliere.

 

RANCAN: Mi sarebbe piaciuto dire “buongiorno” e invece devo dire “buonasera” perché intervengo ormai alla chiusura del dibattito. Mi spiace molto intervenire così tardi, perché mi sarebbe piaciuto intervenire subito, all’inizio del dibattito o comunque dopo il presidente Bonaccini, ma un po’ di problematiche tecniche dovute alla videoconferenza e un po’ anche al susseguirsi di discussioni politiche mi ha fatto arrivare a questo punto.

Ovviamente, grazie. Grazie della possibilità di parlare e soprattutto grazie all’Ufficio di Presidenza che ha accolto la richiesta della Lega di poter effettuare un’altra aula sull’informativa del Coronavirus, perché l’abbiamo chiesta qualche settimana fa è stata accolta e per fortuna oggi siamo qui ancora a parlare di Coronavirus grazie alla nostra sollecitazione, come sono partite le Commissioni assembleari grazie la nostra sollecitazione e come sta partendo un po’ tutto l’iter che abbiamo chiesto con grande forza e questo pensiamo che sia fondamentale per il coinvolgimento dei consiglieri.

Parlo di coinvolgimento perché stamattina il presidente Bonaccini, e parto dalle sue parole per poter poi andare avanti con il discorso, parlo di coinvolgimento perché Bonaccini ha detto che si sta facendo un percorso condiviso.

C’è da dire che per quanto io possa ringraziare il dottor Magni per quello che sta facendo, per le informative che ci fa due volte a settimana, come ho specificato anche nella seduta dei Capigruppo dell’altro giorno, queste sono puramente informative. Noi non siamo coinvolti nel processo. Probabilmente, se c’è qualche termine da cambiare è meglio che Bonaccini vada a vedere un attimo sul vocabolario, perché “condiviso” è molto diverso da “informato”.

Purtroppo devo dire anche certe cose, perché noi proponiamo, proponiamo e proponiamo e poi molte volte, anzi diverse volte, a dir la verità, la Giunta e la Presidenza hanno recepito le nostre proposte. Facendo così, cercando di mettere da parte un po’ il nostro orgoglio, hanno recepito le nostre proposte. Però, se noi tutte le volte cerchiamo di incalzare la Giunta perché siccome non c’è coinvolgimento la incalziamo sui giornali non possiamo essere etichettati come polemici, perché allora questo vorrebbe dire mancanza di democrazia.

Questo è stato fatto da diversi assessori. Tutte le volte che la Lega propone qualcosa o magari dice che qualcosa è sbagliato e non è sufficiente veniamo etichettati come polemici. Questo è completamente sbagliato. Ora, però, entrerei un po’ nel dettaglio di tutte quelle che sono state anche le proposte che abbiamo fatto, ma soprattutto quelle che vorremmo fare, perché da Bonaccini oggi abbiamo sentito grandi numeri. Abbiamo sentito 14 miliardi. Poi, permettetemi un piccolo inciso. Capisco bene che Bonaccini alle 13,20 avesse una diretta Facebook per lanciare gli annuncioni dei suoi miliardi di euro. A parte che non c’è stato definito quando verranno spesi, come verranno spesi, a chi verranno dati, ma ovviamente qua si continua con la politica degli annunci e basta. Ovviamente speravamo che almeno il presidente potesse ascoltare il nostro intervento, essendo comunque la forza politica di minoranza più corposa, quindi rappresentiamo tanti consiglieri, rappresentiamo tanti cittadini emiliano-romagnoli e, ovviamente, siamo un partito importante in questa Regione. Però, da questo punto di vista, Bonaccini ha preferito andare a fare la diretta di Facebook.

Passiamo subito direttamente ai temi. Al di là della politica, noi vogliamo parlare di temi, tematiche e portare avanti le questioni per il bene dei nostri cittadini.

Sulla sanità vi segnalo, siccome viene detto che le mascherine vengono date a tutti, che questo non è assolutamente vero. Sono state date grazie anche ‒ lo ribadisco ‒ alla proposta della Lega di distribuire mascherine ai cittadini, però il problema è che sui Dispositivi di protezione individuale abbiamo dei grossi problemi. Per esempio, ieri nell’ASL di Piacenza sono arrivati dei camici che sembravano degli impermeabili. È assolutamente imbarazzante poter dire che queste cose siano dei camici. Ovviamente, quando c’è la questione dei Dispositivi di protezione individuale, dobbiamo essere bravi, ma soprattutto attenti che vengano forniti in modo adeguato e vengano forniti Dispositivi di protezione individuale che possano proteggere realmente i nostri medici.

Qui segnalo, come ho fatto nel question time prima, che non è possibile che in alcune ASL i direttori generali abbiano in qualche tempo invitato i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i farmacisti degli ospedali a non utilizzare le mascherine e i Dispositivi di protezione individuale perché altrimenti si spaventavano i pazienti. Questa è pura e completa follia. Ovviamente, noi non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo far sì che si possa avere massima attenzione, soprattutto per la fornitura di queste mascherine.

Attenzione. In Regione Lazio è successo qualcosa di scandaloso con la fornitura delle mascherine da parte di Ecotech, che in tanti purtroppo conosciamo grazie alle vicende di cronaca che ci sono state. Da quello che sembra, perché noi abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti, abbiamo chiesto direttamente alla Giunta, ma non ci sono state date delle determine dirigenziali, sembra, dicevo, perché lo abbiamo appreso dalla stampa, che anche la Regione Emilia-Romagna abbia preso delle mascherine dalla Ecotech. Se questo fosse, sarebbe problematico nel senso che non vorremmo che si verificasse un “Lazio-bis”. Sicuramente sulle mascherine dobbiamo essere performanti.

Poi c’è la questione dei tamponi. Tamponi, tamponi, tamponi. Noi lo abbiamo chiesto in quest’aula, anche perché volevamo fare una sorta di rendiconto di quello che è stato fatto dalla Giunta. Giustamente, la Giunta ci dice (questo un mese fa): “Vogliamo fare più tamponi”. Bonaccini ‒ boom! ‒ l’ha sparata: 5.000 tamponi al giorno. 5.000 tamponi al giorno penso, se non erro, che si siano raggiunti una volta, massimo due. Per tutto il resto siamo rimasti sotto. Ieri siamo arrivati a ben 1.849 tamponi. Quindi, sui tamponi siamo bassissimi. Come possiamo permettere che ci sia una mappatura reale se sui tamponi rimaniamo così bassi. Oltretutto, la questione dei tamponi va di pari passo con la questione dei test sierologici. A parte il fatto che quando si tratta del commissario Venturi, che, a quanto pare, molte volte fa l’assessore e non fa il commissario, forse bisogna ricordargli che era assessore nella legislatura prima, oppure forse qualcuno vorrebbe farlo di nuovo assessore, questo non lo so, vietare la possibilità di fare i test sierologici ai laboratori privati questo è un grande, un enorme problema. Anche perché abbiamo tante aziende - qui passo subito la palla sulle aziende - perché le aziende hanno una priorità, che è quella di aprire, e ovviamente dopo il 4 maggio si potrà riaprire, ovviamente tanti potranno riaprire, però loro chiedono la possibilità di fare test sierologici anche pagando. Noi dobbiamo far sì che queste aziende possano farlo. Servono anche dei criteri per i laboratori che vogliono fare questi test sierologi e farli fare per accreditarsi, altrimenti rimaniamo indietro. E questo è molto pericoloso. Ma soprattutto io dico: un cittadino, secondo noi, deve avere la possibilità di andare a vedere con il suo test sierologico quali valori ha all’interno del suo corpo, giustamente, perché questo fa parte della libertà dell’individuo. Noi dobbiamo far sì che l’individuo possa esercitare la sua libertà.

Per ritornare sui tamponi, siccome c’è stata una lentezza e c’è ancora oggi una lentezza, sappiamo che c’è un problema di reagenti. Quindi, perché noi non proponiamo in modo massiccio e importante la produzione locale di componenti, per esempio anche i reagenti, come la Regione Veneto? Questo è importante. Noi dobbiamo far sì che la nostra regione possa lavorare in autonomia su queste cose.

Poi c’è una domanda che voglio fare, e diverse volte è successo che è stato chiesto questo. È stato detto dal commissario Venturi che ci sono 200 aziende che possono produrre i test sierologi e ne sono state, sempre detto dal commissario Venturi, individuate 5. Vorrei capire con quali criteri e per quale motivo sono state individuate queste 5, e magari non altre.

Poi c’è la problematica delle farmacie. Qui la Giunta ha preso una linea ben chiara, ben importante, che noi assolutamente non condividiamo, quella di poter far sì che le farmacie possano distribuire per conto e gratuitamente i farmaci delle farmacie dell’ospedale. Questo è un problema perché tanti farmacisti erano pronti a dare questo importante servizio, invece la questione è stata completamente cambiata e viene fatto in altro modo. Noi non mettiamo in dubbio che per la maggioranza sia meglio fare così, ma secondo me questa è una misura completamente sbagliata.

C’è anche il tema dei contributi. Noi abbiamo capito che i contributi sociali e statali non bastano, ma soprattutto perché dobbiamo individuare quelle nuove categorie di persone che hanno bisogno di contributi a livello sanitario, ma anche a livello sociale. Quindi, io spero che la Regione possa concretamente mettere in atto misure per quelle nuove persone che potranno essere in crisi dopo questa emergenza e non solamente basandosi su vecchi sistemi assistenzialistici derivanti da fondi precedenti, da annualità precedenti.

Abbiamo dei decessi alti, molto alti. L’Emilia-Romagna forse qualcuno ha cercato di farla passare come la regione perfetta, però, ovviamente, sappiamo che è una pandemia che ha colpito tutti e quindi anche la regione Emilia-Romagna è molto in difficoltà, è stata molto in difficoltà e il suo sistema sanitario è stato molto messo alla prova e molto stressato.

Come abbiamo fatto già varie volte in varie sedi il mio grande abbraccio, il mio grande grazie va a tutti i medici, infermieri, operatori sanitari, a tutti coloro che stanno lavorando in questo momento, volontari, forze dell’ordine. Tutti quanti stanno lavorando per garantire la nostra sicurezza, la nostra salute in questo momento.

Però, il virus è purtroppo qualcosa che noi non conoscevamo. Sono partiti molti pazienti curati a casa. Adesso poi non si capisce bene quale sia stata la linea delle ASL, perché da quello che si capisce non c’è stata una linea chiara che è stata data alle ASL su come trattare, cosa trattare e come fare.

C’è stato un medico che è partito, che è stato il dottor Cavanna di Piacenza, che ha iniziato a fare anche visite a domicilio. Però, secondo me, ci voleva un po’ più di velocità, un po’ più di ancoraggio per cercare di arrivare a delle risoluzioni importanti. Quello che però io chiedo anche in questo momento, perché è molto sentito come tema, soprattutto concreto, è di non scaricare tutto sui medici di medicina generale che molte volte non hanno linee guida, che molte volte si sono sentiti da soli, che molte volte ci chiamavano e ci dicevano “come possiamo fare”, che molte volte non avevano i dispositivi di protezione individuale.

Mi raccomando, cerchiamo di mandare avanti il più possibile la possibilità di curare con l’eparina, partita sempre in questa regione, partita sempre da Castel San Giovanni. L’eparina può davvero migliorare tantissimo le condizioni dei pazienti e in certi casi ne salva la vita.

Permettetemi, dopo alcune proposte che ho fatto, di fare una piccola polemica, una piccola nota politica, nel senso che Bonaccini oggi dice, adesso non ricordo le parole precise, che dovremmo avere una sanità più territoriale. Fino a tre mesi fa, nella scorsa legislatura, abbiamo fatto un dibattito completamente all’opposto, un dibattito dove Bonaccini ci diceva “Bisogna cercare di accorpare, bisogna cercare di accentrare”. Difatti, in tante province ha chiuso tanti punti ospedalieri, ha eliminato dei posti letto. Per sua stessa ammissione, ha chiuso i punti nascita, perché oggi dice: “i punti nascita che avevamo chiuso li riapriremo”.

Bene se riapre i punti nascita, però facciamo sì che non rimanga solo un annuncio. Già tanto è aver ammesso la colpa di averli chiusi.

Ovviamente, dopo le questioni sanitarie ci sono anche un po’ di questioni economiche. Partiamo dal presupposto che, secondo noi, e secondo anche tanti Gruppi con i quali ci siamo confrontati in queste settimane, il silenzio-assenso che è stato dato alle Prefetture è stato un grosso problema. Obiettivamente, tante aziende hanno potuto riaprire per questo silenzio-assenso.

Adesso dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo avere prospettiva. Le aziende ci chiedono tanto. Se vogliamo parlare, possiamo parlare con le categorie, con gli imprenditori. Tutti i giorni abbiamo questo contatto diretto con il territorio, anche se in videoconferenza o, comunque, per telefono. Cosa bisogna fare? Bisogna arrivare, secondo noi, a una sburocratizzazione totale del nostro sistema. Noi dobbiamo far sì che ci siano procedure veloci e rapide, burocrazia zero e velocità totale per le procedure per l’accesso a tutte quelle che sono le solite burocrazie che la macchina amministrativa consente, ma con delle tempistiche lunghissime. Questo è sicuramente sbagliato. Noi dobbiamo certamente arrivare a sburocratizzare tantissimo.

Liquidità. Liquidità a fondo perduto per quanto riguarda le partite IVA, piccoli imprenditori, ma soprattutto per quanto riguarda i costi fissi. Questa è una crisi di liquidità. Quindi, continuare a chiedere alle aziende di indebitarsi crea un problema, crea un problema che tante volte viene ad accumularsi con altri debiti precedenti per mandare avanti l’attività, per comprare materiale. Questo può essere identificato da tante attività. Ovviamente, serve liquidità, liquidità, liquidità.

C’è il problema dei bar e dei ristoranti. Il 1° giugno è lontano, è molto lontano. Quindi, per poter aprire queste attività il 1° giugno o ci sono contributi reali per far sì che questi possano aprire così tardi oppure bisogna prevedere misure diverse. Altrimenti tantissimi chiuderanno. Basta, quindi, far indebitare le aziende. Serve molta liquidità.

Soprattutto, non continuiamo sempre con l’assistenzialismo. Noi dobbiamo investire soldi per le imprese. Ad oggi i soldi per le imprese che investe la Regione Emilia-Romagna sono molto pochi. Abbiamo guardato un po’ i dati, quelli che riusciamo a vedere, perché molte delle delibere non vengono pubblicate e non ci vengono date. Quindi, cerchiamo di fare il nostro lavoro e il nostro dovere il più possibile. Ci sono, secondo noi, troppe poche risorse per quanto riguarda la ripartenza delle imprese. La Lombardia sta facendo per le imprese una politica per un ritorno economico di un miliardo. Qui, invece, si parlava di un ritorno economico di 100 milioni. Fondamentalmente, si sta facendo veramente molto poco. Secondo noi, per far ripartire il sistema devono ripartire le aziende, devono ripartire i piccoli e i medi imprenditori, devono ripartire le partite IVA, però bisogna dare misure concrete e importanti.

Anche per le parrucchiere e le estetiste, che venivano citate stamattina, ovviamente bisogna avere misure. Altrimenti, qual è il tema? Si potrebbe ‒ e questo detto da tanti del settore ‒ dare adito all’abusivismo, e assolutamente noi non possiamo permetterci che possa andare avanti l’abusivismo.

Come già proposto altre volte, chiediamo non lo slittamento, perché lo slittamento delle tasse, ovviamente, è un problema, ma chiediamo un azzeramento delle tasse con una no tax zone importante per i territori più colpiti. Chiediamo l’abbattimento e l’azzeramento dell’IRAP, dell’IRPEF e del bollo auto, anche perché sappiamo bene - qui parlo di questo tema - che in questo momento ci sono delle zone che sono più chiuse di altre. Qui, però, si crea una concorrenza problematica e anche sleale sotto certi punti di vista. Del resto, se noi abbiamo una provincia - cito in questo caso, per esempio, la provincia di Piacenza - dove alcune cose non sono consentite, ma nella vicina provincia di Parma sì, sapete bene che soprattutto chi è sul confine è completamente e totalmente discriminato. Però, questo è un altro tipo di discorso.

Mi raccomando al ricorso al credito d’imposta per l’abbattimento dei costi fissi per gli esercenti, ma soprattutto anche per chi aveva un magazzino deperibile e che magari ha dovuto chiudere. Quindi, i contributi anche per i magazzini deperibili.

Poi c’è un settore di cui molte volte purtroppo si parla in secondo piano, ma secondo me molto importante, che è il turismo, insieme alla cultura, perché vanno insieme. Sulla cultura mi permetto di citare le parole di Luca Salsi, che non so se sapete che è un cantante lirico molto importante, originario della nostra regione, e lui dice che molti sono stati lasciati soli del settore. Quindi, noi dobbiamo cercare di far ripartire quel settore, insieme al settore della cultura, con i nostri borghi, i nostri percorsi turistici, i nostri turismi in montagna, il nostro turismo in generale, i nostri circuiti turistici, ma soprattutto le associazioni di promozione sociale.

Parliamo fuori dai denti: ci sono tanti appuntamenti anche durante l’estate che creano un indotto importante, ma le associazioni di promozione sociale hanno bisogno di sostentamento per creare e continuare a creare quell’indotto che eventualmente potevano fare all’epoca. Noi crediamo che sia importante dare un contributo a tutto il settore del turismo, partendo ovviamente da chi lavora e investe, per arrivare poi anche alle associazioni di promozione sociale per quell’indotto che creavano.

Gli ambulanti hanno bisogno di essere tutelati, ma ricordo anche che esistono degli ambulanti che fanno i mercati, e sono quegli ambulanti che fanno le fiere, fiere che sono cancellate, fiere aperte, quindi anche primaverili ed estive, che si trovano completamente a piedi.

Poi c’è la questione dell’agricoltura. I lavoratori stagionali il prima possibile, questo lo sappiamo. Ma noi vi avevamo chiesto una cosa importante subito, insieme alle categorie, vale a dire che chi percepisce il reddito di cittadinanza deve essere impiegato a lavorare in agricoltura. È stato fatto l’annuncio da parte del presidente Bonaccini, ma a che punto siamo? Che cosa stiamo facendo? Stiamo facendo qualcosa? E in che termini? Questo a noi non è stato detto. È sembrata una sorta di sparata. Poi soprattutto perché in agricoltura c’è il problema dei lavoratori stagionali, che ci viene segnalato da tante parti, e anche questo è importante.

Bisogna, inoltre, far uscire le graduatorie del PSR, anche perché il mondo agricolo è uno dei pochi mondi che non si è fermato in questa emergenza del Coronavirus, e giustamente perché comunque era una situazione di necessità. Quindi, dobbiamo far partire e anche far uscire le graduatorie del PSR.

Mi permetto anche di segnalare che c’è un problema, come dicevamo questa settimana in Commissione, sulle cartelle delle quote latte. Equitalia continua a chiedere e a controllare gli agricoltori. Questo è un problema, questo è un grosso problema, perché altrimenti qua si va a vessare su un settore che ovviamente è già in difficoltà. Poi, lascio perdere le dichiarazioni che sono state fatte su RaiTre da coloro che vogliono screditare sempre gli allevatori. Noi, ovviamente, certe cose le lasciamo perdere, però chiediamo che la Giunta si esprima in modo chiaro e netto a difesa dei propri allevatori.

I nostri giovani in questo momento si sentono spaesati. Già si sentivano spaesati prima, perché c’era una crisi importante. Ovviamente, però, dobbiamo cercare di aiutare gli stagisti giovani perché nelle attività che ricominciano non è possibile fare lo stage. Ovviamente, dobbiamo aiutare anche loro.

Per tornare un momento sul punto precedente, l’agricoltura, perché mi sono dimenticato di dire una cosa, il nostro territorio è stato segnato da una parte dalle [audio incomprensibile] e dall’altra parte dalla siccità.

Servono contributi importanti anche per quello, per cercare di eliminare questo divario importante.

Welfare. Sul welfare avremmo tanto, parecchio da dire, perché soprattutto sulle scuole, sui bambini c’è chi al Governo se n’è dimenticato, con buona pace del presidente Bonaccini che ha fatto una dichiarazione. C’è da dire che la sera prima ha detto che il presidente Conte era stato bravissimo perché aveva preso le linee della Regione e poi la mattina dopo dice “No, scuola e famiglie non ci sono”. Comunque, va bene. Conte è riuscito a mandare nel pallone anche Bonaccini, vediamola così.

Devono esserci degli aiuti alle famiglie che, purtroppo, sapete bene, come veniva detto da altri, che se riaprono le aziende, ma i bambini sono in casa abbiamo un grosso problema, le nostre famiglie hanno grossi problemi.

I nostri bambini sono una delle parti da accudire di più. Ovviamente, dobbiamo cercare di dare loro tutti quelli strumenti alle famiglie per poter fare una vita buona a tutti i nostri bambini.

Servono fondi importanti per gli istituti paritari, perché gli annunci non ci appartengono. Ovviamente, noi vogliamo risorse concrete per istituti paritari perché di quelli un terzo, secondo statistiche, rischia di non riaprire. Poi, ovviamente, noi chiediamo che ci siano – abbiamo presentato anche una risoluzione – bonus per le famiglie per l’acquisto di un tablet tra i 6 e i 16 anni, contributo per le spese alle famiglie con più figli, contributo e azzeramento (questo è importante per i tanti giovani che fanno l’università) della terza rata della tassa universitaria. Quindi, chiediamo che la Regione possa dare un contributo agli Atenei per far sì che si possa azzerare la terza rata.

Poi, ci sono i centri estivi. Sui centri estivi mi piacerebbe che si potesse guardare anche a qualche Amministrazione locale che magari sta agendo in modo importante. Questi sono una misura fondamentale per i nostri bambini. Come dicevo prima, hanno delle necessità molto diverse dagli adulti. Gli adulti andranno a lavorare e noi dovremo assolutamente tutelarli. Quello che mi sento di dire anche, però, parlando di questioni un po’ più politiche è anche sulla questione delle RSA.

Ovviamente, come RSA siamo la regione, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, che è stata la più colpita, la più colpita d’Italia.

Quindi, qualcosa nel sistema non ha funzionato. Qualcosa nel sistema ha avuto dei problemi. Ovviamente, c’è chi vuol dire che l’Emilia-Romagna ha un sistema perfetto, quindi magari dicendo che la Lombardia ha un sistema meno perfetto o addirittura da commissariare, ma forse chi dice queste cose dovrebbe prima guardare un attimo in casa sua. Sono sicuro che all’interno di questa maggioranza c’è qualcuno che ha gridato al commissariamento della Lombardia.

Potrei citare tante RSA. Potrei citare a Piacenza la Madonna della Bomba. Potrei citare Villa Matilde di Parma. Potrei citare a Montecchio, Emilia, la Casa della carità, San Giuseppe. Potrei citare a Modena la Casa della speranza di Montefiorino. Potrei citare a Bologna l’Istituto Sant’Anna e Santa Caterina. Potrei citare in Romagna il Baccarini di Russi. Potrei citare la Beneficenza Manica di Argenta, Ferrara. Ma io cosa dico? Dico che il problema vero è stato di un sistema che si voleva far credere perfetto, ma che perfetto non è.

Su questo, al di là di tutto, noi abbiamo chiesto in modo importante che ci fosse, però, un’azione molto forte e non solo annunci neanche su questi temi. Il sistema Emilia-Romagna su questo non si può dire che sia stato perfetto. Se qualcuno pensa di vendere l’Emilia-Romagna come la terra dei sogni ha sbagliato completamente. Noi, ovviamente, siamo qui per cercare di migliorare questo sistema, però non vogliamo che vengano raccontate cose sbagliate oppure non completamente veritiere. Noi vogliamo dire la verità, perché è quello che ci chiede la nostra gente.

Ovviamente chiediamo ancora, ripetutamente, di essere coinvolti in un tavolo. Il presidente Bonaccini oggi ha annunciato un certo tavolo che si costruirà sui fondi 2021-2027, però noi chiediamo un tavolo con un commissario economico per la ripartenza. Soprattutto noi dobbiamo capire che anche il nostro sistema sanitario, il nostro sistema economico ha bisogno di attenzione. Non possiamo permetterci di essere lasciati in balia di un Governo e di un’Europa. Nell’altra seduta qualcuno si è scoperto europeista. Questa volta un pochino meno. Magari la prossima volta non più. Però dobbiamo ricordarci che questo è un sistema europeo che ci sta completamente lasciando soli. Permettetemi di dire questa cosa. Poi non si capisce cosa fanno in Europa. Prima fanno una cosa, poi ne fanno un’altra.

Quello che dico io è: attenzione, perché in questo momento servirebbe umiltà, ma soprattutto compattezza. Noi ci siamo. Se eventualmente c’è da fare qualcosa insieme, ci siamo. Abbiamo fatto tante proposte e anche qualche critica, però, sperando che possa essere costruttiva.

Mi raccomando e chiedo una cosa, però. Al di là degli annunci di Bonaccini, che dice “le elezioni le ha già vinte”, anche dimostrando una scarsa umiltà, sinceramente, e in questo momento non serve fare i gradassi, perché è assolutamente sbagliato, al di là di chi ha vinto e chi ha perso le elezioni, penso che ai cittadini in questo momento serva che si remi tutti in una direzione. Però, se c’è poco coinvolgimento, se c’è chi si loda, se si continua ad andare avanti in questo modo, facciamo fatica a collaborare se poi non veniamo coinvolti.

Noi non siamo qui da spettatori, come ho già detto altre volte, noi vogliamo partecipare, per cui non fateci fare gli spettatori, perché altrimenti poi saremo liberi di dire quello che vogliamo, e non per fare polemica, saremo liberi di dire quello che vogliamo perché non siamo coinvolti in un processo. Quindi, se non possiamo far sì che le nostre proposte possano diventare concrete, ovviamente vuol dire che una fetta di cittadini della nostra regione viene lasciata da parte.

Ci vengono dette tante cose, per esempio, anche sullo sport. Noi abbiamo chiesto fondi per poter cercare di tornare a fare attività fisica… Insomma, se si può tornare a lavorare e a fare tutte le attività che facevamo in modo concreto e importante, ovviamente con tutti i mezzi di sicurezza necessari, secondo noi questo si può fare.

Attenzione, e mi rivolgo al presidente Bonaccini, anche se non mi sta ascoltando, anche se è andato via questa mattina: mi raccomando non lodiamoci da soli. Ciò che è successo in Emilia-Romagna è che qua ci si dice sempre: siamo i migliori del mondo, siamo i più bravi, l’indice sale, l’occupazione sale perché noi siamo stati bravi, il Patto per il lavoro, la sanità è bellissima. Signori, in questo momento il sistema sanitario ha dimostrato una cosa: purtroppo anche in Emilia-Romagna ci sono stati dei problemi. Se vogliamo migliorarli insieme per il dopo, noi ci siamo, ma non da spettatori. Però, anche qui non bisogna lodarsi perché, come troppo spesso è successo e come sta succedendo anche adesso, alle elementari mi hanno insegnato che chi si loda alla fine si imbroda. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

Il dibattito, come da accordi della Capigruppo, proseguirà nell’Assemblea di mercoledì.

 

OGGETTO 380

Convalida dell’elezione dei consiglieri Amico Federico Alessandro, Bessi Gianni, Castaldini Valentina, Fabbri Marco, Mastacchi Marco e Pelloni Simone ai sensi dell’art. 17 della Legge n. 108 del 17 febbraio 1968, e successive modifiche o integrazioni. (Delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 24 del 23 04 2020) (14)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prima di chiudere la seduta di oggi, proseguiamo i nostri lavori trattando l’ultimo punto all’ordine del giorno, il punto 380: Convalida dell’elezione dei consiglieri Amico Federico Alessandro, Bessi Gianni, Castaldini Valentina, Fabbri Marco, Mastacchi Marco e Pelloni Simone.

Facciamo una votazione attraverso la chat. Prima, però, chiedo se ci sono interventi o dichiarazioni di voto.

Apro la votazione attraverso la chat. Prego.

La votazione è aperta.

Do lettura del voto dell’esito del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BARGI Stefano, favorevole; 4 BERGAMINI Fabio, favorevole; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, favorevole; 10 CATELLANI Maura, favorevole; 11 COSTA Andrea, favorevole; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DAFFADA’ Matteo, favorevole; 14 DELMONTE Gabriele, favorevole; 15 FABBRI Marco, favorevole; 16 FACCI Michele, favorevole; 17 FELICORI Mauro, favorevole; 18 IOTTI Massimo, favorevole; 19 LIVERANI Andrea, favorevole; 20 MALETTI Francesca, favorevole; 21 MARCHETTI Daniele, favorevole; 22 MARCHETTI Francesca, favorevole; 23 MASTACCHI Marco, favorevole; 24 MONTALTI Lia, favorevole; 25 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 26 MORI Roberta, favorevole; 27 MUMOLO Antonio, favorevole; 28 OCCHI Emiliano, favorevole; 29 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 30 PELLONI Simone, favorevole; 31 PETITTI Emma, favorevole; 32 PIGONI Giulia, favorevole; 33 PILLATI Marilena, favorevole; 34 POMPIGNOLI Massimiliano, favorevole; 35 RAINIERI Fabio, favorevole; 36 RANCAN Matteo, favorevole; 37 RONTINI Manuela, favorevole; 38 ROSSI Nadia, favorevole; 39 SABATTINI Luca, favorevole; 40 SONCINI Ottavia, favorevole; 41 STRAGLIATI Valentina, favorevole; 42 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 43 TARASCONI Katia, favorevole; 44 TARUFFI Igor, favorevole; 45 ZAMBONI Silvia, favorevole; 46 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 46

Contrari 0

Astenuti 0

 

(L’oggetto 380 è approvato, con voto palese, in modalità telematica,

all’unanimità dei presenti)

 

È approvato.

 

C’è l’unanimità. Il punto 380 è stato approvato.

Sono le 18,01. Dichiaro chiusa la seduta.

Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 18,01

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADA’, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Mauro FELICORI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, SCHLEIN Elena Ethel.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

435 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sono stati inviati protocolli alle strutture ospedaliere (pubbliche, private e convenzionate) circa le procedure da adottare in questo particolare momento di emergenza COVID-19, in caso di interventi, ambulatori e terapie da somministrare nei reparti non COVID-19, come ad esempio ai pazienti oncologici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

436 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure che è possibile adottare per sostenere nella fase 2 dell'emergenza Covid le attività di ristorazione e bar. A firma della Consigliera: Gibertoni

437 - Interrogazione a risposta scritta circa l'avviso di Selezione per il conferimento dell’incarico di responsabile della struttura Complessa denominata "Affari Legali e Generali" dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

439 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di consentire le uscite di casa regolamentate per la coltivazione degli orti e dei piccoli appezzamenti di terreno situati non in prossimità delle abitazioni. A firma della Consigliera: Rontini

440 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni per sostenere il florovivaismo regionale, settore duramente colpito dalle misure adottate per la necessità di gestire la pandemia da Covid-19. A firma della Consigliera: Rontini

441 - Interrogazione a risposta scritta circa la lista di attesa per cistoscopia presso l'Ausl di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

443 - Interrogazione a risposta scritta per sapere i dati su positivi, deceduti e tamponi alla Casa di Riposo per Anziani "Oasi San Francesco" di Cereggio, nel Comune di Ventasso. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

445 - Interrogazione a risposta scritta circa i test sierologici per gli operatori delle ambulanze della città di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

Risoluzioni

 

438 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad introdurre modifiche allo schema di delibera sul Calendario venatorio 2020-2021. (28 04 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

442 - Risoluzione a sostegno di un pacchetto di misure per la promozione della mobilità ciclistica come modalità strategica di trasporto nella cosiddetta fase 2 dell'epidemia Covid 19 e anche successivamente. (28 04 20) A firma della Consigliera: Zamboni

444 - Risoluzione in merito alla possibilità di concedere a palestre o associazioni sportive l'utilizzo di parchi pubblici comunali, per avviare progetti di attività fisica all'aria aperta. (28 04 20) A firma dei Consiglieri: Liverani, Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Montevecchi, Catellani, Rainieri, Facci, Bargi, Pelloni, Pompignoli, Delmonte, Rancan

446 - Risoluzione per impegnare la Giunta a dare corso alla richiesta al Governo di modificare i contenuti del DPCM del 26 aprile 2020, in modo da dedicare una particolare attenzione al settore turistico e ad attivarsi nei confronti del Ministero competente per consentire l’apertura della stagione turistica il 15 maggio 2020. (28 04 20) A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Stragliati, Pelloni, Liverani, Delmonte, Rancan, Facci, Catellani, Occhi, Marchetti Daniele, Montevecchi, Rainieri, Pompignoli

(Comunicazione n. 2 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2020/996 del 29/04/2020)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

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