Espandi Indice

 

 

 

8.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 26 MAGGIO 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 686

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la ripartenza dei servizi dedicati alla prima infanzia e per sapere come creare le condizioni anche per una loro possibile e parziale apertura estiva, a supporto dei bisogni di socializzazione dei più piccoli e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Zappaterra, Caliandro, Tarasconi

(Svolgimento)

OGGETTO 701

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le modalità e i tempi di riapertura dei centri estivi per i bambini di età fino a tre anni. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca (PD)

PICCININI (M5S)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

MARCHETTI Francesca (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 690

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità che il periodo di quarantena obbligatoria fiduciaria, a cui si deve sottoporre il dipendente di un’azienda privata e/o un privato cittadino positivo al Covid in attesa di effettuare il tampone, venga riconosciuto come malattia o assenza giustificata. A firma del Consigliere: Lisei

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FDI)

DONINI, assessore

LISEI (FDI)

 

OGGETTO 691

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Sassuolo che, oltre a punire le condotte di “accattonaggio molesto”, prevede sanzioni sia nei confronti di chi chiede semplicemente l’elemosina, sia di chi compie il gesto di donare danaro o generi di conforto. A firma delle Consigliere: Pigoni, Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PIGONI (BP)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 695

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando tutti i reparti, compreso il Pronto Soccorso, dell’Ospedale di Castel San Giovanni potranno tornare ad essere operativi, dedicando un’altra struttura della provincia al contrasto del virus e ad altra emergenza, ripristinando la piena operatività del nosocomio castellano. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

STRAGLIATI (Lega)

DONINI, assessore

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 698

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'eventuale adozione di uno specifico protocollo per il turismo nautico. A firma del Consigliere: Fabbri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FABBRI (PD)

CORSINI, assessore

FABBRI (PD)

 

OGGETTO 699

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le emissioni di campi elettromagnetici provocati dalla tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Gruppo Misto)

DONINI, assessore

GIBERTONI (Gruppo Misto)

 

OGGETTO 700

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le azioni che la Regione intende mettere in campo per salvaguardare la continuità occupazionale e le prospettive dello stabilimento della DEMM di Alto Reno Terme. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

COLLA, assessore

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 702

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le spese ammissibili nei bandi di finanziamento di eventi e progetti sportivi. A firma dei Consiglieri: Liverani, Rancan, Stragliati

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LIVERANI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

LIVERANI (Lega)

 

OGGETTO 703

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le risorse oggi a disposizione del Fondo d’Ambito di ATERSIR, previsto dalla Legge regionale 16 del 2015, per premiare i comuni virtuosi che promuovono la riduzione della produzione dei rifiuti siano sufficienti a coprire tutte le domande pervenute per l’annualità 2020 e istituire un cosiddetto fondo Covid-19. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PRIOLO, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 707

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa la banca del plasma dei guariti da Covid-19. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 678

Convalida dell'elezione dei consiglieri Matteo Daffadà, Roberta Mori, Giuseppe Paruolo ai sensi dell'art. 17 della Legge n. 108 del 17 febbraio 1968, e successive modifiche o integrazioni. (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 32 del 21 05 2020) (15)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 306

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: «Interventi destinati al sostegno finanziario delle imprese emiliano-romagnole». (1)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

(Ordini del giorno 306/1/2/3/4 oggetti 688 - 725 - 726 - 727 - Presentazione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTI, relatrice della Commissione

BARGI, relatore di minoranza

LISEI (FDI)

TAGLIAFERRI (FDI)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,56

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 8 del giorno 26 maggio 2020.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 28 febbraio, del 27 marzo, del 28 aprile e del 6 maggio 2020, le sedute nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7.

Se non vi sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Petitti): Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e, pertanto, le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo subito con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro

  2. BARCAIUOLO Michele

  3. BARGI Stefano

  4. BERGAMINI Fabio

  5. BESSI Gianni

  6. BONDAVALLI Stefania

  7. BULBI Massimo

  8. CALIANDRO Stefano

  9. CASTALDINI Valentina

10. CATELLANI Maura

11. COSTA Andrea

12. COSTI Palma

13. DAFFADA’ Matteo

14. DELMONTE Gabriele

15. FABBRI Marco

16. FACCI Michele

17. FELICORI Mauro

18. GIBERTONI Giulia

19. IOTTI Massimo

20. LISEI Marco

21. LIVERANI Andrea

22. MALETTI Francesca

23. MARCHETTI Daniele

24. MARCHETTI Francesca

25. MASTACCHI Marco

26. MONTALTI Lia

27. MONTEVECCHI Matteo

28. MORI Roberta

29. MUMOLO Antonio

30. OCCHI Emiliano

31. PARUOLO Giuseppe

32. PETITTI Emma

33. PICCININI Silvia

34. PIGONI Giulia

35. PILLATI Marilena

36. POMPIGNOLI Massimiliano

37. RANCAN Matteo

38. RONTINI Manuela

39. ROSSI Nadia

40. SABATTINI Luca

41. SONCINI Ottavia

42. STRAGLIATI Valentina

43. TAGLIAFERRI Giancarlo

44. TARASCONI Katia

45. TARUFFI Igor

46. ZAMBONI Silvia

47. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono presenti 47 consiglieri.

Per la Giunta, è presente il sottosegretario Baruffi, l’assessore Calvano e l’assessore Donini. Sono collegati gli assessori Colla, Corsini, Felicori, Lori e Schlein.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Ricordo che ogni consigliere ha sei minuti complessivi per l’illustrazione e la replica e la Giunta ha tre minuti.

 

OGGETTO 686

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la ripartenza dei servizi dedicati alla prima infanzia e per sapere come creare le condizioni anche per una loro possibile e parziale apertura estiva, a supporto dei bisogni di socializzazione dei più piccoli e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Zappaterra, Caliandro, Tarasconi

(Svolgimento)

OGGETTO 701

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le modalità e i tempi di riapertura dei centri estivi per i bambini di età fino a tre anni. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): La prima interrogazione è l’interrogazione 686: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la ripartenza dei servizi dedicati alla prima infanzia e per sapere come creare le condizioni anche per una loro possibile e parziale apertura estiva, a supporto dei bisogni di socializzazione dei più piccoli e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. È a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Zappaterra, Caliandro e Tarasconi.

Passo la parola alla consigliera Marchetti. Prego, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Buongiorno, presidente.

Questo question time nasce dall’esigenza che insieme ad altri colleghi abbiamo ritenuto porre all’attenzione della Giunta e riguarda ciò che è accaduto dopo la chiusura e la sospensione dei servizi educativi che, già a partire dal 22 febbraio, hanno visto nella nostra regione diversi bambini non trovarsi più nel proprio ambiente di socializzazione e nel proprio ambiente scolastico.

Sappiamo che i servizi educativi – in particolare questa mattina vorremmo fare il punto su quelli che riguardano la prima infanzia – rappresentano per i nostri piccoli il primo ambiente di relazioni multiple, che non significa solo socialità, ma anche vita di comunità, che accompagna lo sviluppo cognitivo che riteniamo fondamentale.

Sappiamo che i servizi educativi 0-3 e le scuole dell’infanzia non sono state ricomprese tra le attività per cui è possibile la riapertura, mentre per i centri estivi sappiamo, è già stato enunciato nelle ultime ore, con le linee guida regionali, che potrebbero ripartire già dall’8 giugno.

Resta comunque aperta la questione dei servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni dove ci rendiamo conto dell’importanza di garantire sicuramente la sicurezza in una fascia d’età che è caratterizzata dal contatto fisico costante, continuo, prezioso, importante, nel quale la prevenzione va programmata e va tutelata la sicurezza.

Crediamo che in Regione Emilia-Romagna la rete dei servizi dedicati all’infanzia costituisca una risorsa importante e rappresenti un’infrastruttura fondamentale anche per l’occupazione femminile e per il sostegno alla genitorialità rispetto al lavoro, all’inserimento lavorativo.

Crediamo, quindi, che per i bambini 0-3 occorra oggi essere più chiari nel capire in che direzione stiamo andando, nonostante le numerose e importanti misure che con l’attivazione dei centri estivi ritroviamo anche nel Decreto Rilancio per il terzo settore, l’investimento sulle scuole, l’estensione dei congedi parentali, ma su questo segmento, su questa fascia d’età, che è fondamentale per il nostro sistema educativo regionale, anche alla luce delle molteplici manifestazioni e mobilitazioni da parte dei genitori, dall’associazionismo di vario tipo, anche degli insegnanti abbiamo visto in molte piazze sabato 23 maggio, consapevoli dell’importanza di quanto questi servizi rappresentino inclusione, uguaglianza, possibilità di crescita e di quanto anche sia le organizzazioni dedicate all’infanzia che le riviste scientifiche stanno evidenziando i rischi che questa situazione di isolamento sta portando in termini di regressioni relazionali, di danni sul piano educativo, nonché la difficoltà soprattutto di inclusione per coloro che sono più a rischio di fragilità e vulnerabilità, riteniamo sia fondamentale anche per i gestori privati dei servizi privati e i loro lavoratori.

Ricordiamo che anche questi non sono stati destinatari di nessuna misura prevista nel Decreto Rilancio. In questo, vedono negare anche un lavoro di cura che impiega molte donne.

Interroghiamo la Giunta, visto che abbiamo già avuto dei segnali di un lavoro, di un dialogo all’interno del Governo, per sapere e rendere noto come si intende agire per ripartire. Per garantire, certo, la sicurezza, ma come far ripartire questi servizi dedicati alla prima infanzia, per creare tutte le condizioni anche per una possibile parziale apertura dei servizi estivi, perché ne va della socializzazione, degli aspetti che riguardano i più piccoli, ma anche della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie che hanno ripreso già la propria attività lavorativa. Vorremmo, su questo, sapere a che punto è la Giunta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Prima di passare la parola alla Giunta, ricordo che a questa interrogazione è collegata anche l’interrogazione 701, che ha il medesimo oggetto, a firma della consigliera Piccinini, a cui passo la parola.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti per la prima seduta in aula dopo il lockdown.

Oggi vogliamo portare un tema che stiamo seguendo da settimane, che riguarda la ripartenza in generale dei centri estivi e in particolare della prima infanzia, quindi 0-3 anni. È un tema sicuramente di attualità, certamente sentito e in questi giorni anche molto dibattuto, e ‒ aggiungo ‒ anche a ragion veduta.

Voglio partire dallo scenario che abbiamo conosciuto fino ad oggi e che conoscono bene le famiglie di questa regione e i nostri ragazzi. Parlo, ovviamente, di questo lockdown di tre mesi di socialità negata o, comunque, intermediata da uno schermo e da un computer, a cui si è associato un grande sforzo da parte dei genitori. Oggi siamo nella fase 2. Ci stiamo approcciando alla ripartenza. Sempre più persone stanno tornando a lavorare e chiedono servizi, chiedono di capire dove poter lasciare i propri figli. Quindi, deve essere una ripartenza necessariamente accompagnata dalla ripresa in sicurezza anche dell’offerta socio-educativa tradizionalmente conosciuta in questa regione.

Da qui il motivo di questa interrogazione. Sappiamo bene che dai tre anni in su sono uscite le linee guida nazionali. I Comuni si stanno pian piano attrezzando per la ripartenza, sentendo le necessità, naturalmente, delle loro comunità. In questa regione sono stati fatti protocolli per qualunque attività. Penso ai centri diurni, alle spiagge, ai luna park. Al momento c’è un vuoto preoccupante, invece, per quanto riguarda la ripartenza delle attività estive degli 0-3 anni. A fronte di una richiesta sempre più pressante delle mamme e dei papà, che chiedono risposte certe, chiare e concrete. Lo chiedo alla Regione. So che c’è un’interlocuzione comunque col Governo, ma lo chiedo in particolar modo alla Giunta, perché sappiamo che questo Ente ha una competenza anche diretta nello stabilire i requisiti dei centri estivi, requisiti di carattere strutturale, sanitario, funzionale e di personale.

Su questo vorrei sottolineare una richiesta, che voglio rivolgere alla Giunta, che riguarda proprio il personale. Credo che oggi ci troviamo in una situazione straordinaria e non si può procedere con gli stessi criteri con cui abbiamo proceduto negli anni scorsi, ovvero prevedendo che i centri estivi siano svolti da personale diplomato. Credo che questa estate si debba pretendere che siano gli educatori a far parte di questi centri estivi, che sono persone formate e che a loro volta hanno sofferto questo periodo di chiusura, lavorando a intermittenza, con stipendi forse neanche all’altezza dell’attività che hanno portato avanti, del supporto che hanno dato alle famiglie, spesso in condizioni di disparità con chi lavora invece nel settore pubblico. Quindi, credo che una decisione e una scelta da questo punto di vista vada fatta.

Chiediamo alla Giunta attraverso quali modalità e in quali tempi riapriranno i centri estivi e che si operi affinché il personale per i progetti messi in campo sia composto evidentemente, in via preferenziale, da educatori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola per le risposte alla vicepresidente Schlein. Prego, vicepresidente.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Buongiorno a lei, buongiorno alle consigliere e ai consiglieri presenti. In merito alle interrogazioni che sono appena state presentate, noi condividiamo l’assoluta importanza dei servizi educativi per l’infanzia, in particolare di quelli dedicati alla fascia 0-3, in una Regione che, ricordiamolo, ne ha segnato la storia.

Noi abbiamo una consolidata e ricca esperienza che esprimono i gestori pubblici e privati di questa regione. Insieme al presidente Bonaccini abbiamo più volte avuto modo di ribadire, nelle sedi istituzionali come fuori, che alla strategia di graduale ripresa delle attività lavorative dovesse necessariamente accompagnarsi una strategia di sostegno alle famiglie, e soprattutto ai bisogni dei bambini e dei ragazzi stessi, che hanno diritto ad una graduale ripresa della loro socialità e dei percorsi educativi, dopo questa lunga sospensione.

Il nostro obiettivo è anche non far mancare il necessario supporto alle famiglie per evitare dei passi indietro inaccettabili sulla difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro su cui, anzi, vanno rafforzati i nostri sforzi, con particolare riguardo alle donne. Come sapete, questa Regione ha molto a cuore il settore dei nidi, su cui siamo già intervenuti con la misura straordinaria “Al nido con la Regione” di 18 milioni e proprio in considerazione delle difficoltà causate dall’emergenza Covid abbiamo deciso eccezionalmente di mettere 5 milioni di risorse aggiuntive sul Fondo ordinario per i nidi, portandolo a 12,25 milioni per il 2020, per contribuire a far fronte anche alle mancate rette, dimodoché non dovessero versarle le famiglie a fronte di un servizio che purtroppo era sospeso.

Insieme all’assessora Salomoni abbiamo convocato, il 24 aprile, un ampio tavolo di confronto con Enti locali, esperti, enti gestori, coordinamenti pedagogici territoriali e sanità pubblica, e abbiamo elaborato, grazie a quel confronto e a ulteriori contributi pervenuti, un documento di proposte, già a fine aprile, sulle modalità alternative per consentire lo svolgimento in sicurezza delle attività estive dei minori, con l’intento dichiarato nello stesso documento di contribuire con esse anche alla graduale riapertura dei servizi educativi per l’infanzia e, in prospettiva, delle scuole, documento che abbiamo portato alle ministre Azzolina, Bonetti e Catalfo nel corso di due incontri organizzati sul tema. Questo documento – lo voglio precisare – riguardava già anche la fascia di età 0-3.

Il Governo ha poi assunto, con il DPCM del 17 maggio 2020, le linee guida nazionali, che riprendono ampiamente il documento che la Regione Emilia-Romagna aveva condiviso con il Governo. Questo fa piacere perché significa che siamo stati in grado di velocizzare le risposte e di mettere a disposizione di tutto il Paese le migliori esperienze e competenze di questa Regione. Nelle valutazioni svolte dal Governo, insieme al Comitato tecnico-scientifico, diversamente da quanto noi proponevamo, si è deciso di far partire le attività dei centri estivi per bambini e ragazzi dai tre anni in su, confermando nello stesso DPCM la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia. Per questo motivo, abbiamo chiesto al Governo di proseguire il confronto sulla fascia 0-3.

L’ultimo incontro c’è stato venerdì scorso, 22 maggio, in cui abbiamo chiesto di adattare le modalità di svolgimento delle attività in sicurezza e integrare le linee guida nazionali sui centri estivi anche alla fascia 0-3. A seguito dell’incontro è stata inviata una richiesta congiunta da parte di Ministeri, Regioni e Comuni al Comitato tecnico-scientifico affinché integrasse le linee guida e noi abbiamo anche chiesto di poter utilizzare gli spazi dei servizi educativi per l’infanzia, di nidi e materne, e le competenze, da non disperdere, di educatori ed educatrici del settore, quindi di personale formato per questi servizi. Abbiamo anche chiesto di non tenere per forza agganciati i tempi della graduale riapertura dei servizi educativi per l’infanzia a quelli di ripresa della scuola a settembre, in quanto si tratta di servizi molto diversi.

Il protocollo regionale, che specifica le linee guida nazionali, è già pronto. Noi siamo, anche sullo 0-3, pronti ad integrare sulla base del documento già inviato al Governo. Ci aspettavamo già ieri un esito dal Comitato tecnico-scientifico, che però si è preso qualche giorno di più. Noi, nel frattempo, abbiamo necessità di dare una prima risposta alle famiglie e quindi procederemo intanto con il protocollo regionale, che riattiva i centri estivi a partire dall’8 giugno sulla fascia dai tre anni in su, ma chiediamo al Governo in fretta, entro pochi giorni, di metterci in condizione di integrare queste linee anche con la fascia 0-3 su cui saremmo già pronti.

Abbiamo dato modo comunque ai Comuni gestori di procedere speditamente con la nuova organizzazione. Il 15 maggio ci siamo visti per dare in anticipo le buone notizie e chiedere di portarsi avanti con il lavoro. Tanti gestori stanno già procedendo, sulla base del documento regionale e del protocollo che stiamo costruendo, ad una riprogettazione delle attività. Non possiamo lasciare la fascia 0-3 sguarnita di risposte fino a settembre. Questo è il messaggio chiaro che abbiamo portato anche al Governo.

Chiudo cogliendo l’occasione per ringraziare in modo sentito le consigliere e i consiglieri regionali di questa costante collaborazione sul tema, su un obiettivo che ci sta molto a cuore, quello di non disperdere il prezioso capitale umano fatto di educatrici ed educatori, operatrici e operatori che con grande dedizione si impegnano a costruire il futuro, accompagnando i più piccoli nei loro primi passi fondamentali di apprendimento e di scambio con gli altri nell’ottica di una comunità regionale che cresce insieme. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente.

Passo la parola alle consigliere per la replica.

Consigliera Marchetti, le restano due minuti. Prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Ringrazio la Giunta, la vicepresidente Schlein. Mi considero soddisfatta rispetto a un protagonismo che ho colto che la nostra Regione sta mettendo in campo anche nell’interlocuzione politica di farsi carico dell’importanza di non lasciare i bambini e le famiglie anche del segmento 0-3 senza risposte.

Dobbiamo, però, accelerare sui tempi. È un’esigenza che hanno le nostre famiglie, è un’esigenza che hanno i nostri bambini ed è anche un’esigenza di mantenere alto quel sistema educativo che è nel DNA della nostra Regione e che ha fatto in modo che questa Regione riuscisse, anche in questa fase, a dare il contributo che la vicepresidente illustrava.

La richiesta è proprio quella di accelerare il più possibile, per quanto nelle nostre facoltà. Oltre alla fase estiva, serve una nuova progettazione di soluzioni anche per quella che sarà l’apertura di settembre, con un’analisi di dettaglio degli scenari necessari a valutare quelle aperture.

La questione che mi sta più a cuore sottolineare in questo momento sono le tempistiche, perché le nostre famiglie sono in sofferenza, rispetto a una gestione organizzativa. Si tratta ‒ lo ribadisco ‒ di mettere al centro i diritti dei bambini nella loro socialità in quella che è la ripresa di vivere in una comunità educante, dove le Istituzioni e la politica ne sono parte integrante. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola alla consigliera Piccinini. Le restano tre minuti. Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Sarò molto sintetica.

Mi ritrovo parzialmente nella narrazione fatta dall’assessora Schlein. Se vado a prendere la bozza, la proposta che è stata fatta in data 28 aprile da parte di questa Regione al Governo, al Ministero, in realtà per la parte 0-3 si chiede ‒ e leggo testualmente ‒ che “con il progressivo contenimento dell’epidemia già in corso possa consentire al Governo l’adozione di ulteriori provvedimenti volti a rendere possibile l’avvio di sperimentazione in tal senso. In questo ambito, la Regione Emilia-Romagna intende insistere e farsi trovare pronta”. Era il 28 aprile. Credo che un po’ di tempo sia passato da quel giorno. Credo anche che sia poco utile questo rimpallo tra Governo e Regione.

Credo, invece, che serva molta collaborazione e molta coesione, senza cercare di prendersi meriti, a volte, che forse non si hanno. Ritengo, però, utile il dialogo che si è instaurato, fermo restando ‒ e lo voglio lasciare agli atti ‒ che non mi sono piaciute le dichiarazioni fatte all’epoca delle linee guida dai tre anni in su nei confronti della ministra Azzolina. Questo lo dico perché non ritrovo lo stesso atteggiamento oggi. Per me è positivo ed era sbagliato allora.

Detto questo, credo che per quanto riguarda la ripartenza della prima infanzia serva partire subito in sicurezza, minimizzando il rischio, se non lo si può azzerare, e ‒ io aggiungo ‒ anche remunerando questo rischio che i nostri educatori, i nostri operatori si stanno accollando. Bisogna partire subito, altrimenti il rischio è che i nostri bambini siano affidati a quella che è per eccellenza la categoria fragile in questa emergenza, ovvero i nonni. Questa è l’ipotesi peggiore che possa realizzarsi.

Detto questo, sugli operatori ribadisco che noi insistiamo nel dire che serve mettere in campo persone formate, quindi credo che in qualche modo vada rivista quella delibera di tipo tecnico, che prevedeva i requisiti per l’ordinaria apertura dei centri estivi, per dare la possibilità a chi ha subito, a sua volta, la situazione di lockdown, di lavorare e supportare le famiglie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 690

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità che il periodo di quarantena obbligatoria fiduciaria, a cui si deve sottoporre il dipendente di un’azienda privata e/o un privato cittadino positivo al Covid in attesa di effettuare il tampone, venga riconosciuto come malattia o assenza giustificata. A firma del Consigliere: Lisei

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 690: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità che il periodo di quarantena obbligatoria fiduciaria, a cui si deve sottoporre il dipendente di un’azienda privata e/o un privato cittadino positivo al Covid in attesa di effettuare il tampone, venga riconosciuto come malattia o assenza giustificata. A firma del consigliere Lisei.

Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Abbiamo sempre sostenuto la necessità di svolgere il più possibile un campione sulla popolazione, quindi di favorire sia l’esecuzione dei tamponi, sia l’esecuzione dei test sierologici. Abbiamo auspicato che i testi sierologici venissero eseguiti liberamente.

Questa Giunta ha deciso legittimamente, per carità, di creare una selezione rispetto ai test sierologici che venivano immessi sul mercato, e si è data delle regole di ingaggio preciso, che non possiamo nasconderci hanno comunque rallentato la possibilità per i cittadini di effettuare i test sierologici, perché ovviamente c’è stato un percorso di selezione delle aziende che effettuavano i test, e hanno rallentato anche la possibilità per i cittadini di svolgerli, perché ovviamente, essendo meno aziende che possono eseguire i test sierologici, la possibilità di prenotarsi è più lunga e le liste di attesa sono più lunghe. Su questo abbiamo manifestato la nostra contrarietà.

Tuttavia, dopo questo lungo percorso ci saremmo aspettati quantomeno che si fosse favorita la possibilità di svolgere i test sierologici e si fossero create delle modalità. Visto che il test sierologico oggi è approvato, certificato, vidimato e cartabollato da questa Giunta, ci si aspettava che quantomeno avesse un valore legale. Oggi apprendiamo e abbiamo appreso dalle FAQ del Settore salute della Regione Emilia-Romagna come, se un cittadino privato esegue un test sierologico e risulta positivo o alle IgG o alle IgM oppure ad entrambe, deve ovviamente mettersi in quarantena volontaria, ma non può mettersi in malattia qualora sia lavoratore dipendente, e non può neanche mettersi in infortunio e deve aspettare, nel frattempo, che venga eseguito il tampone. È evidente che questo ha creato un problema grosso, come dicono anche alcune aziende del territorio, che ci hanno segnalato che molte persone hanno rinunciato a eseguire il test, perché il cittadino che esegue un test è completamente scoperto a livello lavorativo, perché non si può mettere in malattia e non si può mettere in infortunio, e deve prendersi delle ferie, se le ha, o non si sa in quale altro modo debba stare a casa, senza avere una copertura. Stessa cosa per alcune aziende che hanno rinunciato a eseguire i test sierologici ai propri dipendenti perché, non essendoci una copertura giuridica in caso di positività, rischiano di trovarsi a essere decimati, senza avere neanche il tampone immediatamente dopo, perché è inutile nascondersi che tra l’esecuzione del teste e il tampone non passa un giorno, anche se stando alle dichiarazioni di questa Giunta probabilmente avviene il giorno dopo. D’altro canto, avete dichiarato che eseguirete 10.000 tamponi giornalieri, ieri ne avete eseguiti 2.300, quindi a 10.000 c’è parecchia strada. Però, non è questo il tema.

Il tema è se questa Giunta intenda in qualche modo coprire i cittadini privati e le aziende e garantire che all’esecuzione di un test sierologico e in caso di positività o all’IgG o all’IgM quantomeno ci sia una copertura giuridica per i lavoratori dipendenti. Credo che sia giusto e che sia importante, importante sia per i diritti del lavoratore, perché stiamo parlando di diritti del lavoratore, sia per la salute dei cittadini, perché abbiamo la necessità di incentivare il più possibile l’esecuzione dei test sierologici, perché abbiamo la necessità di avere un campione più ampio possibile e individuare immediatamente casi di positività. Credo che sia importante.

Auspico e mi auguro che questa Giunta intervenga. Lo ripeto, non si tratta di un tema sovraordinato a questa Giunta, perché la validità del test sierologico è stata certificata dalle DGR n. 475 e n. 350 e da un lungo processo che ha portato soltanto alcune aziende a essere certificate. Sarebbe stato giustificato al massimo se fosse stato il contrario, se avesse autorizzato qualsiasi test. È chiaro che non ci sarebbe una validità certificata, allora magari potrebbe essere comprensibile non dare un valore al risultato di quel test sierologico. Ma in questo caso non è così. Ci aspettiamo che vengano tutelati i lavoratori.

Aspetto, dunque, le risposte dell’assessore, che è persona di buonsenso, sperando che si aiutino i cittadini a eseguire questi test e a essere coperti anche giuridicamente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Passo la parola all’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Magari dopo deposito, consigliere Lisei, la risposta scritta. Tuttavia, visto che ha detto molte cose ragionevoli, ma qualche informazione le manca, volevo darle il senso della risposta.

Per quello che riguarda i tamponi, noi arriveremo dal 29 maggio – avevamo detto fine maggio, quindi siamo lì – ad avere la potenzialità per eseguirne circa 10.000 al giorno. Ovviamente, i tamponi non li facciamo a quelli che passano per strada, ma abbiamo dei criteri: le persone sintomatiche, i contatti anche non ristretti dei sintomatici, i conviventi delle persone positive, le CRA, gli ospedali in accesso e in uscita, tutti quelli che sono positivi agli anticorpi dei sierologici, quindi sicuramente arriveremo ad ampliare sensibilmente questa potenzialità, anche trasformandola in numeri veri.

Dopodiché, abbiamo anche l’altra parte dell’indagine, che riguarda i sierologici. Abbiamo il nostro piano. Il nostro piano prevede testare circa 100.000 persone per tre volte. Abbiamo già fatto il primo giro, stiamo completando il secondo e ne faremo un terzo. Sono tutti gli operatori sanitari, protezione civile, polizia locale, forze dell’ordine, polizia penitenziaria e via dicendo.

Abbiamo detto alle aziende che nell’ambito della loro responsabilità sociale volessero proporre il test sierologico ai loro dipendenti di avvalersi… Non abbiamo autorizzato le aziende, le aziende si autorizzano da sole, con una comunicazione, facendo riferimento al fatto che accedono ai laboratori che noi abbiamo validato come utilizzatori di protocolli assolutamente certificati.

Arriveremo probabilmente a testare tra il nostro piano, che tra l’altro comprende anche un piano randomizzato di test sierologici su Piacenza, Rimini e Medicina, un piano di ricostruzione dei contatti dei positivi di Piacenza, Rimini e Medicina, arriveremo a testare circa 200.000 persone oltre a quelle che testeranno le aziende e i privati cittadini con la ricetta bianca del medico.

Stiamo parlando di un’indagine sierologica che da qui a un mese potrebbe riguardare quasi il 10 per cento della popolazione dell’Emilia-Romagna, e queste sono informazioni reali.

Poi, c’è il tema che pone lei, che è un tema molto giusto, tant’è che il 22 maggio scorso abbiamo trasmesso al Ministero della salute e per conoscenza all’Istituto superiore di sanità uno specifico quesito in materia, dal momento che anche il protocollo metodologico dell’indagine di siero-prevalenza nazionale, quella proposta dal Ministero della salute e dall’ISTAT, che coinvolgerà 9.600 cittadini emiliano-romagnoli in più rispetto ai nostri, prevede che, in caso di positività al test sierologico, la persona esegua il tampone nasofaringeo ‒ come già facciamo noi ‒ e che venga posta dal competente Dipartimento di sanità pubblica al temporaneo isolamento domiciliare. Il protocollo prevede, inoltre, che l’isolamento domiciliare si interrompa o continui a seconda del risultato del tampone nasofaringeo, a seconda delle procedure in essere nelle regioni di competenza.

Abbiamo posto proprio questo quesito perché è un problema che ancora ci attendiamo venga assolutamente dipanato e che non ci esime dall’aver scritto, concordato un orientamento ‒ adesso faremo una circolare ‒ rispetto alle ASL affinché il tampone, e parlo soprattutto dei cittadini, ma anche delle imprese che si dovessero avvalere di laboratori pubblici o privati, venga fatto entro le 48 ore, in modo da accorciare al massimo il periodo di isolamento tra il ritrovamento degli anticorpi e il ritrovamento dell’eventuale positività al Covid.

In realtà, quello che pensavamo all’inizio, consigliere Lisei, era che il tampone nasofaringeo venisse fatto soltanto a coloro che erano positivi all’IgM e non anche all’IgG. In realtà, dai primi 100.000 casi sierologici, nelle indagini sierologiche che abbiamo svolto ci siamo accorti che la propensione ad avere per un 30-40 per cento di possibilità l’infezione attiva da Covid al ritrovamento di anticorpi era più o meno simile sia per quello che riguarda l’IgG sia per quello che riguarda l’IgM. Quindi, per precauzione, qualunque amministratore al ritrovamento degli anticorpi IgG e IgM fa comunque il tampone. Ci facciamo carico, soprattutto, dell’istanza proveniente dal mondo delle imprese non solo aspettando ‒ e spero che arrivi quanto prima ‒ una risposta chiara dal Ministero, ma anche cercando di dire che nel caso di ritrovamento di anticorpi il tampone venga fatto in tempi rapidissimi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Lisei, per la replica, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore. Non sono soddisfatto. Bene che questa Giunta si sia mossa e abbia posto il quesito al Ministero. Non ho potuto recepire un approfondimento giuridico, ma lo faremo eventualmente in un’altra sede. Credo che il risultato del test sierologico, soprattutto test sierologico, come dicevo in precedenza, che ha avuto un processo di legittimazione da parte della Regione Emilia-Romagna, test sierologici che hanno quindi una validità scientifica e che attestano in modo quasi inequivocabile – quanto un tampone, perché anche il tampone non è infallibile – una positività agli IgG o agli IGm, credo che dia intrinsecamente anche una validità giuridica, che può essere riconosciuta dallo stesso medico di base.

Quindi, attendere una valutazione e demandare una valutazione al Ministero capisco che, in termini precauzionali, possa essere utile a qualche dirigente, possa essere utile a qualcuno perché vuole sempre avere la certezza ed essere più certo di qualsiasi altro, ma io credo che avremmo potuto tranquillamente procedere, anche eventualmente consentendo la possibilità dei lavoratori di mettersi in malattia, partendo da un presupposto, che poi sulla malattia c’è un processo di riconoscimento anche a posteriori, quindi eventualmente lo stato di malattia a livello giuridico può essere anche validato, secondo me, dallo stesso medico di base.

Ad ogni buon conto, speriamo che questo problema si risolva nel più breve tempo possibile, perché le segnalo, e glielo ripeto, che molte persone hanno disdetto la richiesta di eseguire un test sierologico, e quindi molte persone ritengono non conveniente, purtroppo, per la collettività, in maniera probabilmente egoistica, ma stiamo parlando di lavoratori e di diritti dei lavoratori, non eseguire il test, e questo secondo me è molto grave. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 691

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Sassuolo che, oltre a punire le condotte di “accattonaggio molesto”, prevede sanzioni sia nei confronti di chi chiede semplicemente l’elemosina, sia di chi compie il gesto di donare danaro o generi di conforto. A firma delle Consigliere: Pigoni, Bondavalli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 691: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Sassuolo che, oltre a punire le condotte di “accattonaggio molesto”, prevede sanzioni sia nei confronti di chi chiede semplicemente l’elemosina, sia di chi compie il gesto di donare denaro o generi di conforto. A firma delle consigliere Pigoni e Bondavalli.

Passo la parola alla consigliera Pigoni. Prego, consigliera.

 

PIGONI: Grazie, presidente, e buongiorno a tutti.

Signora presidente del Consiglio, membri della Giunta, colleghi consiglieri, i valori della solidarietà, dell’umanità e dell’inclusione, a maggior ragione in questo momento difficile, segnato dalle conseguenze economiche della pandemia da Coronavirus, dovrebbero a mio avviso essere al centro dei pensieri di coloro che amministrano gli enti pubblici a tutti i livelli e che hanno a cuore la collettività. Si tratta di valori basilari, richiamati anche dalla Carta costituzionale, che hanno a che fare con la dignità delle persone, con i diritti umani basilari e irrinunciabili. Accade, invece, che l’Amministrazione di Sassuolo decida di punire, attraverso un nuovo regolamento di Polizia urbana, sia i bisognosi che domandano un aiuto chiedendo l’elemosina sia coloro che in autonomia decidono di donare qualcosa alle persone sofferenti, una multa, quindi, sia per chi riceve sia per chi fa l’elemosina. Come ho già affermato in Consiglio comunale a Sassuolo, trovo irragionevole, oltre che disumano, questo provvedimento, perché il bene della tranquillità pubblica non può ritenersi posto in pericolo da una semplice richiesta di aiuto, che la Giunta locale bolla genericamente come accattonaggio molesto.

Addirittura si è parlato persino della inaudita possibilità di dare vita ad un registro dove annotare chi fa l’elemosina, proposta che lede ogni diritto alla privacy e rende ancora più persecutorio il provvedimento comunale. Molte voci si sono subito levate contro questa decisione del Comune di Sassuolo, a cominciare dalla Caritas diocesana di Reggio Emilia e Guastalla, che ha stigmatizzato il provvedimento. Su Change.org è partita anche una raccolta di firme intitolata “PORCA MISERIA: la carità è un reato!”, che oggi conta già oltre 3.600 sostenitori. L’obiettivo della petizione on-line è chiedere l’immediata abrogazione del provvedimento, definito lesivo dei diritti inviolabili dell’uomo, richiamati anche dall’articolo 2 della Costituzione italiana.

A questo proposito vorrei citare anche la lettera che un gruppo di giovani modenesi impegnati in politica a vari livelli, in partiti, movimenti, liste civiche, ha inviato a due giovani loro coetanei, amministratori del centrodestra sassolese, per dire loro che la povertà non può essere oggetto di reato o di degrado urbano e per auspicare che le azioni di solidarietà e di aiuto ai più deboli si possano, invece, moltiplicare. “Punire chi chiede la carità – si legge nella lettera – a nostro avviso è un atto inaccettabile, che spinge ad una ulteriore emarginazione dei più fragili. La nostra meravigliosa Costituzione si fonda sui valori della solidarietà collettiva, dell’inclusione e dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Noi crediamo che la politica sia soprattutto questo, mettersi al servizio della propria comunità e a tutela di chi è più in difficoltà”. Questo affermano questi ragazzi.

Di certo, non è così che si combattono il racket e l’insicurezza, obiettivo dichiarato dall’Amministrazione sassolese. Se ne deve essere accorto persino il sindaco di Sassuolo Menani, che troppo tardi si è detto disponibile ad aggiustare leggermente il tiro. Ma perché – mi chiedo – non lo ha fatto in Consiglio comunale, quando se n’è discusso? Non lo ha fatto perché ci crede davvero e ha soltanto finto di cambiare idea quando è stato travolto dallo sdegno nazionale per uscire dall’angolo.

Anche Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha parlato della incredibile decisione di un Comune italiano di sanzionare, per combattere il racket dell’accattonaggio, anche chi tende la mano verso i poveri. In risposta a una sprezzante e scomposta lettera dell’assessore Corrado Ruini, Tarquinio ha aggiunto che a Sassuolo non è stata applicata una norma del cosiddetto Decreto Minniti, ma si è tentato di creare una pseudo norma: la punizione di chi fa la carità.

Conclude il direttore di Avvenire: “I politici non sono tutti uguali. I migliori, ovunque militino, sono quelli che sanno anche riconoscere e correggere gli sbagli”.

Abbiamo, quindi, deciso di interpellare la Giunta regionale per sapere se sia a conoscenza di provvedimenti analoghi posti in essere da altri Comuni del territorio regionale, quale sia la sua opinione sul provvedimento del Comune di Sassuolo e quali provvedimenti intende assumere, anche in raccordo con lo Stato e gli enti locali, affinché le persone meno abbienti possano trovare risposte alle primarie necessità e non essere colpite viceversa da provvedimenti illegittimi e discriminatori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In riferimento all’interrogazione a risposta immediata presentata dalle consigliere si fa presente quanto segue. Abbiamo avuto notizie, attraverso gli organi di stampa, del provvedimento di modifica dell’articolo 61 del Regolamento di polizia urbana adottato dal Comune di Sassuolo in data 7 aprile 2020 e abbiamo acquisito gli atti attraverso la sezione istituzionale del sito dell’ente.

La Regione Emilia-Romagna non è un tribunale amministrativo, ma si può senz’altro rilevare come il provvedimento appaia in contrasto con talune norme del nostro ordinamento, in particolare del codice penale; codice che nella sua stesura originaria prevedeva, all’articolo 670, che chiunque mendica in luogo pubblico o aperto al pubblico fosse punito con l’arresto. Questa disposizione in epoca repubblicana è risultata essere in contrasto con la Carta costituzionale e la Corte ha affrontato il tema in particolare in tre diverse sentenze: la n. 51 del 1959, la n. 102 del 1975, la n. 519 del 1995 dichiarando, infine, l’incompatibilità di dette previsioni con la nostra Carta fondamentale, portando alla definitiva abrogazione del citato articolo 670 con la legge n. 205 del 1999.

Tra le motivazioni della Corte viene rilevato come vi sarebbe lesione dei princìpi di solidarietà, di uguaglianza e della finalità rieducativa della pena contenuti rispettivamente negli articoli 2, 3 e 27, terzo comma, della Costituzione, assoggettando a sanzione penale coloro che versano in condizioni di indigenza non ascrivibile alla propria condotta dolosa o colposa che sia.

Nell’affrontare il tema dell’incostituzionalità dell’articolo 670 del codice penale, la Corte costituzionale richiamava poi l’articolo 38 della Costituzione che, all’ultimo comma, prevede espressamente che l’assistenza privata è libera. Quindi, è evidente come il comportamento di chi faccia l’elemosina appaia del tutto legittimo e non sanzionabile o punibile in alcun modo.

Ad ulteriore riprova, si noti come lo stesso legislatore nazionale nel corso del 2018, nell’approvare il decreto legge n. 113/2018, il cosiddetto “decreto Salvini”, non interveniva sanzionando i comportamenti compassionevoli, bensì si limitava a contrastare solamente l’esercizio molesto dell’accattonaggio (articolo 669-bis del Codice penale) e a sanzionare la condotta di chiunque organizzi l’altrui accattonaggio e se ne avvalga o comunque lo favorisca ai fini di profitto (articolo 600-octies del Codice penale).

A seguito della sospensione delle attività economiche ai fini del contenimento e del diffondersi della pandemia da Covid-19, molte cittadine e cittadini emiliano-romagnoli incontrano e incontreranno gravi difficoltà, fino a poco tempo fa inimmaginabili, anche per far fronte alle necessità basilari. Di fronte a queste situazioni di bisogno, il ricorso a misure repressive non appare una soluzione né rispetto al problema di fondo né rispetto all’obiettivo generale di mantenere un clima di solidarietà e coesione tra i cittadini. Si ritiene, invece, che la soluzione vada ricercata all’interno dei servizi preposti, attraverso misure sociali di sostegno a favore delle persone in difficoltà.

In questa logica si collocano gli strumenti attivati a livello nazionale, regionali e locali, quali, a titolo d’esempio, il reddito di cittadinanza, il reddito di emergenza previsto dal Decreto Rilancio, le risorse straordinarie della Protezione civile per i buoni pasto, il Fondo nazionale povertà, le risorse del Fondo sociale locale assegnate annualmente dalla Regione.

A questo si aggiunge quanto è stato attivato già nel mese di marzo dalla Regione Emilia-Romagna e dai Comuni per far fronte alle necessità di sostentamento dei nuclei maggiormente esposti, grazie alle collaborazioni con i soggetti del terzo settore presenti sul territorio e impegnati nella raccolta e distribuzione di beni alimentari da destinare alle persone indigenti. Tra queste iniziative si segnala, ad esempio, il potenziamento della rete composta da associazioni di volontariato, di Protezione civile e Empori solidali, che ha consentito e consente tuttora di far pervenire in breve tempo beni di prima necessità anche a persone e famiglie che precedentemente non accedevano a questo tipo di aiuto.

Nelle informazioni dell’Amministrazione regionale, non è a conoscenza nostra che vi siano altri provvedimenti quali quelli richiamati dalle consigliere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

La parola alla consigliera Pigoni. Le restano due minuti. Prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Sarò brevissima.

Voglio ringraziare il sottosegretario per questa risposta, di cui sono soddisfatta. È importante sapere che la Giunta regionale condivide il fatto che sia necessario un passo indietro rispetto a questo Regolamento di Polizia urbana da parte dell’Amministrazione di Sassuolo, anche perché, come diceva giustamente il sottosegretario, andiamo incontro a un periodo in cui la solidarietà tra i cittadini sarà sempre più necessaria e quindi, a maggior ragione, è importante che questo avvenga. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 695

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando tutti i reparti, compreso il Pronto Soccorso, dell’Ospedale di Castel San Giovanni potranno tornare ad essere operativi, dedicando un’altra struttura della provincia al contrasto del virus e ad altra emergenza, ripristinando la piena operatività del nosocomio castellano. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 695: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando tutti i reparti, compreso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Castel San Giovanni potranno tornare ad essere operativi, dedicando un’altra struttura della provincia al contrasto del virus e ad altra emergenza, ripristinando la piena operatività del nosocomio castellano. A firma dei consiglieri Stragliati e Rancan.

Passo la parola alla consigliera Stragliati. Prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. È una domanda per l’assessore Donini in merito all’ospedale di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza, ospedale che è stato il primo ospedale Covid d’Italia. Infatti, dal 29 febbraio questo nosocomio è stato dedicato esclusivamente alla cura e al trattamento e al ricovero dei pazienti Covid. Il pronto soccorso per motivi di sicurezza è stato immediatamente chiuso, tutti i reparti sono stati trasferiti presso l’ospedale del capoluogo, di Piacenza, l’ospedale Guglielmo da Saliceto, quindi è stata una struttura interamente dedicata ai pazienti Covid.

L’ospedale di Castel San Giovanni è un ospedale di vallata, si trova in Val Tidone, tant’è che è denominato “Ospedale unico della Val Tidone”. La Val Tidone ha un bacino di utenza di oltre 30.000 abitanti, in aggiunta ai numerosi lavoratori del polo logistico e del polo industriale – che lei, assessore Donini, conosce bene, avendo avuto la delega ai trasporti e alle infrastrutture durante la legislatura precedente, dunque si è recato in visita al polo logistico per l’annosa questione tangenziale – oltre a considerare anche i numerosi pazienti che afferiscono all’ospedale di Castel San Giovanni dai Comuni limitrofi lombardi, tant’è che questo ospedale, grazie alla professionalità e alle competenze degli specialisti che vi lavorano, gode di un’importante mobilità attiva.

Quindi, il fatto di aver riconvertito questo nosocomio in struttura Covid, di fatto ha provocato un sovraccarico del pronto soccorso di Piacenza, in quanto tutti i pazienti della Val Tidone devono necessariamente, dal 29 febbraio, rivolgersi al pronto soccorso di Piacenza, quindi è un pronto soccorso in affanno, anche perché, ricordiamo, anche il pronto soccorso di Fiorenzuola è chiuso, quindi tutti i pazienti della provincia devono afferire necessariamente al pronto soccorso di Piacenza.

Inoltre, i pazienti residenti in Val Tidone che devono recarsi a Piacenza devono percorrere distanze anche molto lunghe. Penso ai residenti dell’Alta Val Tidone che, per arrivare a Piacenza, devono percorrere anche oltre trenta chilometri, e sappiamo bene che in determinate fasi di acuzie il fattore timing è assolutamente fondamentale.

Desta non poca preoccupazione, assessore, la comunicazione che la Direzione generale dell’ASL di Piacenza ha fatto ai sindaci del territorio rispetto all’intenzione di mantenere questo ospedale, struttura Covid per la provincia di Piacenza, quindi di fatto non abbiamo le idee chiare sul futuro di questo nosocomio.

Noi, pertanto, interpelliamo la Giunta per sapere quando tutti i reparti, compreso il pronto soccorso dell’ospedale di Castel San Giovanni, potranno tornare a essere operativi, dedicando un’altra struttura della provincia di Piacenza al contrasto del virus e ripristinando così il nosocomio castellano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Siccome prima sono andato a braccio, adesso leggo, così mantengo il tempo.

Grazie, presidente. Grazie, consigliera.

L’azienda ASL ha comunicato effettivamente che il programma dell’organizzazione sanitaria provinciale relativa all’avvio della fase 2 è stato presentato e discusso nella seduta della Conferenza territoriale sociale e sanitaria del 21 maggio. L’organizzazione aziendale prevede che lo stabilimento ospedaliero di Castel San Giovanni continui, per le prossime settimane, ad accogliere in regime di ricovero i pazienti Covid, contando sulla completezza dell’offerta sanitaria, che va dall’acuzie alle terapie intensive, alle sub-intensive, alle post-intensive e anche respiratorie, alla riabilitazione respiratoria e motoria. La molteplicità delle discipline e dei professionisti presenti ne fanno un luogo completo e sicuro per tutto il percorso del paziente, in grado di affrontare le eventuali emergenze.

La programmazione non prevede, però, la destinazione del presidio esclusivamente a pazienti Covid. Infatti, sulla base del numero del contenuto per ora dei pazienti Covid ricoverati in questi giorni, verranno introdotte nell’area medica una sezione per pazienti intermedi e una sezione per pazienti Covid negativi. A partire dal 1° giugno, verrà progressivamente riavviata anche l’attività ambulatoriale polidisciplinare individuando un’area con percorsi dedicati e protetti.

Per quanto riguarda l’attività chirurgica, l’Azienda ritiene ancora necessario conservare la funzione di terapia intensiva e le sale operatorie dell’ospedale di San Giovanni, questo sia per ospitare i nuovi pazienti nell’eventualità di una riaccensione a breve termine di una patologia, cosa che ovviamente speriamo non accada, sia per permettere l’esecuzione in sicurezza dei lavori di adeguamento strutturale delle terapie intensive di Piacenza programmate per il periodo luglio-settembre prossimo.

L’azienda ha stimato come prima finestra utile per la ripresa delle attività chirurgiche l’inizio di agosto. Tenga conto che per noi luglio, agosto e settembre saranno mesi di recupero delle prestazioni non erogate. Dall’inizio del mese di aprile 2020 i casi di accesso in pronto soccorso per Covid hanno subito una consistente diminuzione anche a Piacenza, a fronte di una ripresa degli accessi per patologie non Covid correlate.

Tale inversione di tendenza ha costretto la rimodulazione dell’organizzazione degli accessi in pronto soccorso e la suddivisione dei pazienti in tre categorie sulla base dei criteri clinici epidemiologici ed ecografici: pazienti Covid, pazienti non Covid e pazienti con caratteristiche cliniche, epidemiologiche ed ecografiche non chiaramente identificabili e quindi reparti intermedi.

Quest’ultima frazione di pazienti è quella più problematica in quanto può rappresentare una rischiosa fonte di trasmissione del virus Covid-19. Per tale motivo l’azienda ha deciso di mantenere gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri centralizzati presso il pronto soccorso di Piacenza, in grado di attuare rapidamente procedure che minimizzino il rischio di disconoscimento di un’infezione da Covid in atto.

L’azienda ritiene, quindi, necessario tenere ancora chiuso il pronto soccorso di Castel San Giovanni, ma entro la metà di giugno l’azienda attiverà nel presidio ospedaliero di Castel San Giovanni un punto di primo intervento per erogare le prestazioni di minore impegno, evitando lo spostamento a Piacenza, che consentirà di erogare tutte quelle prestazioni non seguite da ricovero.

La direzione aziendale stima di poter assistere presso il punto di primo intervento circa il 50 per cento dell’utenza, il 50 per cento dell’utenza potenziale.

La programmazione aziendale prevede la riattivazione del pronto soccorso di Castel San Giovanni entro la metà di settembre, termine che potrà essere anticipato, e io chiedo che venga anticipato, ovviamente avendo riguardo all’andamento epidemico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Passo la parola alla consigliera Stragliati per la replica.

Le restano tre minuti. Prego, consigliera.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. La ringrazio, assessore, per la risposta e per l’impegno che si è assunto rispetto alle tempistiche di ritorno alla normalità soprattutto del pronto soccorso. Sinceramente non mi soddisfa questa attivazione da metà giugno del punto di primo intervento, punto di emergenza al posto del pronto soccorso in quanto la trovo una definizione generica, priva di contenuti sanitari, che, di fatto, obbligherà comunque molti residenti della Val Tidone e molti castellani ad afferire ancora al pronto soccorso di Piacenza.

Penso che presso questo punto di primo intervento potranno afferire pazienti con problematiche di lieve gravità, mentre un infartuato dovrà comunque essere condotto presso il pronto soccorso di Piacenza. Per la questione “distanza” di cui parlavo prima, è davvero una cosa insostenibile.

Noi insisteremo per far sì che il pronto soccorso dell’ospedale di Castel San Giovanni riapra il prima possibile. Anche la ripresa della normale attività dei reparti pre-emergenza deve riprendere quanto prima, proprio per la strategicità di questo presidio ospedaliero di cui accennavo prima.

Teniamo presente che un ospedale che di fatto adesso è chiuso, perché è solo dedicato agli ospedali Covid, più resta chiuso più rischia di non tornare alla normalità pre-emergenza. Ci tengo a sollecitare la Giunta affinché ponga attenzione rispetto a questo importante presidio ospedaliero e l’attività ordinaria riprenda quanto prima. Noi vigileremo, come Lega, rispetto a questa importante azione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

 

OGGETTO 698

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'eventuale adozione di uno specifico protocollo per il turismo nautico. A firma del Consigliere: Fabbri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 698: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’eventuale adozione di uno specifico protocollo per il turismo nautico, a firma del consigliere Fabbri.

Prego, consigliere.

 

FABBRI: Buongiorno, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.

Questa mia interrogazione porta a comprendere una situazione abbastanza anomala. Abbiamo visto il nuovo DPCM del 17 maggio e anche l’ordinanza del presidente Bonaccini 1082 del 17 maggio, con cui sono state aggiornate le misure di contenimento legate al Covid. Abbiamo visto che si è superata finalmente la logica dei codici ATECO e sono stati stilati una serie di appositi disciplinari e protocolli anche regionali. Si è citato prima quello per la somministrazione di alimenti e bevande, stabilimenti balneari, alberghi, diciamo le attività più a rischio.

Ci sono una serie di attività che sono ripartite in automatico, quindi con la normale riapertura, ma ce ne sono altre, invece, che necessitano in qualche modo di nulla osta, di vidimazioni, di documenti rilasciati dalle autorità competenti.

Ed ecco che entro nello specifico di un caso che è stato lamentato, di una criticità che è quella legata al turismo nautico, cioè tutte quelle attività legate al pescaturismo, all’escursionismo, al diporto, che in alcuni casi necessitano di documenti […] ai fini della navigazione, per i quali mi è stato segnalato un problema proprio nell’ottenimento degli stessi.

Dato che queste attività legate al turismo nautico prevedono, diciamo così, diverse sfumature, perché non tutti all’interno di una attività medesima o simile svolgono lo stesso servizio – sicuramente tutti fanno un trasporto passeggero, qualcuno fa ristorazione, altri, abbinati a queste due attività, fanno la pesca individuale – la mia interrogazione rivolta alla Giunta è proprio indirizzata a capire se, per queste attività che attualmente, ripeto, hanno delle problematiche per il rilascio di documenti ai fini della navigazione, si attende un protocollo specifico, e quindi – è anche un quesito più generale nel senso che io ho parlato del turismo nautico, ma parlo più in generale – se quelle attività per le quali non è stato redatto un protocollo specifico siano già esercitabili.

In questo caso, chiedevo se, nel caso del turismo nautico, per esempio, si possano applicare i princìpi ovviamente generali, ma anche protocolli più attinenti. Se penso alla ristorazione su una barca durante un’escursione nel delta del Po, per esempio, mi vien da dire che bisogna applicare lo stesso protocollo dei ristoranti, così come durante la navigazione le norme legate al DPCM, però il mio interrogativo è proprio questo: se è necessario un protocollo specifico per ogni singola attività o meno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Risponde l’assessore Corsini. Prego, assessore.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

La Giunta dell’Emilia-Romagna ha agito in linea con le richieste arrivate dal settore della nautica da diporto consentendo, fin dall’ordinanza del 22 aprile 2020, l’accesso alle imbarcazioni per l’attività di manutenzione e per gli interventi di carattere tecnico per consentire la ripresa dell’attività della nautica da diporto appena possibile.

La possibilità di praticare, come ricordava il consigliere Fabbri, le attività di pescaturismo e di escursionismo da diporto sono oggi regolamentate dalle linee guida riportate sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella sezione “Misure del MIT per il Covid-19” e a queste va fatto riferimento, nel senso che non tutte le attività hanno un proprio protocollo specifico, sarebbe quasi impossibile avere un protocollo specifico per ogni attività, ci sono una serie di attività che sono regolamentate a delle linee guida, non dei protocolli specifici, ma delle linee guida di carattere generale, a cui fare riferimento, e sono quelle appunto riportate sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

La stessa cosa vale, naturalmente, anche per l’attività di ristorazione all’interno delle imbarcazioni e delle motonavi. Si fa riferimento, per quanto riguarda l’attività di ristorazione stessa, alla scheda della ristorazione e, quindi, alle regole generali che riguardano, ad esempio, la ristorazione nei ristoranti e negli alberghi, con un unico protocollo di riferimento.

Ovviamente, l’esercizio delle attività deve essere fatto nel rispetto delle linee guida ministeriali, e cioè tenere conto delle limitazioni vigenti agli spostamenti interregionali e agli spostamenti fra gli stati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Passo la parola al consigliere Fabbri per la replica. Le restano tre minuti. Prego, consigliere.

 

FABBRI: Grazie.

Mi ritengo totalmente soddisfatto, perché comunque va a chiarire definitivamente un tema caro agli operatori di questo settore perché, lo ripeto, hanno avuto con le autorità competenti alcune difficoltà nel rilascio dei documenti, che credo sia stato finalmente e definitivamente chiarito.

Ne approfitto per complimentarmi con tutto l’assessorato e con tutti i tecnici, perché sono stati davvero molto celeri nella definizione di questo protocollo. In pochi giorni dalla presentazione da parte dell’associazione di categoria di questi protocolli il confronto è stato molto veloce, immediato. Congratulazioni a tutto l’assessorato dell’assessore Corsini e dei colleghi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 699

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le emissioni di campi elettromagnetici provocati dalla tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 699: interrogazione a risposta immediata in aula circa le emissioni di campi elettromagnetici provocati dalla tecnologia 5G, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Con questa interrogazione ho cercato di tracciare una lunga linea di studi che si sono già compiuti e alcuni sono in fase di svolgimento ancora rispetto alle ricadute della tecnologia 5G di cui non si sa molto.

Sono studi, ovviamente, particolarmente pionieristici, che hanno quindi una valenza importante, anche molto interessante. Ho citato anche una serie di atti politici - parto con il primo, quello del Consiglio d’Europa del 2011 – ma anche atti politici di Regioni italiane, come ad esempio uno della Basilicata.

Vi faccio una sintesi molto veloce, perché questo è un tema che è molto sentito, come sappiamo, al di fuori del palazzo regionale e vorrei che si aprisse una maggiore discussione anche all’interno dell’Assemblea. Ognuno – lo capisco – avrà le sue posizioni, ma quando si dice - quante volte lo si è detto rispetto alla pandemia, ad esempio – di affidarsi alla scienza mi pare che in questo momento non ci si stia affidando in nessun modo per quanto riguarda il 5G alla scienza, che ovviamente perché lo svolgimento del metodo scientifico abbia una seppur minima valenza e credibilità ha bisogno dei suoi tempi.

La risoluzione del Consiglio d’Europa del 2011 raccomanda che si applichi il principio “As Low As Reasonably Achievable” sugli effetti sia termici che biologici delle emissioni di radiazioni. Una valutazione scientifica dice che non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza quando la situazione è così (e mi pare che sia ora questa, nel senso che i dati non ci sono). E allora si dovrebbe applicare il noto quanto bistrattato e sottovalutato principio di precauzione.

Passo a un altro tema, un’altra questione che credo sia molto sentita al di fuori di qui. I distributori che sono tenuti a mettere sui loro apparecchi la marcatura CE non esauriscono, come sono convinta che l’assessore sappia, in nessun modo tutte le precauzioni possibili per la salute, perché questa marcatura CE non ci mette in tranquillità rispetto alla questione degli impatti sulla salute del 5G.

Cito uno studio, lo studio Moby Kids, in cui sono stati coinvolti 6.000 ragazzi tra i 10 e i 14 anni, di cui una parte sani e una parte purtroppo già malati. È uno studio molto costoso. È durato cinque anni, tra il 2010 e il 2015, ed è costato 6 milioni di euro. Ci hanno lavorato 57 autori. Per l’Italia Torino, il Besta di Milano, Firenze, anche il Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Alla fine riportiamo l’affermazione di una nota oncologa francese a un convegno internazionale, che chiedeva una moratoria nazionale sul 5G. Ha fatto presente questo, che mi inquieta come cittadino che ripetutamente ha richiesto di visionare i dati dello studio, non riuscendo a ottenere nulla, perché i dati sarebbero blindati dopo oltre tre anni. A questo punto, credo, assessore, che sia lecito domandarsi il perché uno studio condotto con soldi pubblici possa rendere noti i risultati solo dopo che sono stati pubblicati su una rivista scientifica peer review. Ciò lascia presumere un tentativo di rimandare la pubblicazione di qualche risultato scomodo.

Con la delibera della Giunta regionale della Basilicata del 2013 si riconosce la sindrome di elettro-sensibilità ai campi elettromagnetici, ricomprendendola nell’elenco delle malattie rare e indicando i provvedimenti da adottare per far fronte alla suddetta patologia.

Una questione importante, secondo me, e poi le lascio la parola, ascolterò con attenzione la sua risposta, è ciò che distingue il 5G rispetto a frequenze come quelle precedenti (il 3G, il 4G), di cui comunque non sappiamo quasi nulla. Nel 5G si farà ampio utilizzo del beamforming, ossia della tecnologia per direzionare, concentrare il segnale verso la posizione fisica dei dispositivi utenti. Questo nuovo approccio sarà caratterizzato non più da un’emissione costante di potenza in tutte le direzioni, ma da un’emissione adattiva in base al numero di utenze da servire, dalla loro posizione e dal tipo di servizio.

A fronte del fatto che le misurazioni con il Governo Monti ‒ assessore, lei avrà sicuramente approfondito questo tema ‒ cambiano completamente e diventano del tutto inaffidabili, al limite ci potrà spiegare anche per quale motivo su questo la Regione non può intervenire, per chiedere, invece, misurazioni che possano avere una validità scientifica, al di là della rassicurazione, che non interessa di per sé, ma interessa ovviamente che ci sia una verità scientifica. Chiedo che la Regione prenda una posizione o comunque chiedo quale sia l’approccio che la Giunta di questa Regione e l’assessore intende utilizzare nei confronti della tematica e in particolare se non ritenga necessario sollecitare i sindaci a porre con forza ‒ molti l’hanno fatto, in modo meritorio, a mio avviso ‒ o chiedere con forza una sospensione, nei territori di competenza, delle sperimentazioni relative al 5G, in attesa che la scienza possa avere i suoi tempi e i suoi modi e possa dare finalmente risultati certi su cui basare queste politiche. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliera Gibertoni.

In Italia, la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici e radiofrequenze è garantita dalla legge n. 36 del 2001 e dal DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra i 100 kHz e i 300 GHz”.

L’Italia ha adottato un approccio cautelativo, per cui i limiti di esposizione e i valori di attenzione applicati in Italia sono molto inferiori a quelli riportati nelle linee guida europee, e questo è risaputo anche da tutte le riviste internazionali.

Le procedure autorizzative sono definite dal Codice delle comunicazioni elettroniche e si distinguono in due casistiche: installazioni di nuovi impianti e modifiche ad impianti esistenti. In entrambi i casi ARPAE esegue una simulazione modellistica, per verificare il rispetto dei valori di riferimento normativo e, in caso di superamento, esprime parere negativo all’ente locale, che adotta i provvedimenti di propria competenza.

Relativamente all’attività di valutazione e monitoraggio svolta ex lege per i sistemi 5G con antenne a fascia variabile, le agenzie ambientali hanno elaborato un primo documento emesso nel luglio del 2019, successivamente aggiornato e deliberato nel febbraio 2020, il quale fornisce le prime indicazioni ai gestori sulla documentazione tecnica da allegare ai progetti in fase di presentazione delle istanze e alle agenzie sulle modalità di valutazione, modalità che potranno essere oggetto di ulteriori aggiornamenti, al fine di gestire l’evoluzione della tecnologia in esame.

Sul tema, l’Istituto superiore di sanità ha affermato che il 5G “come le attuali tecnologie di telefonia mobile di seconda, terza e quarta generazione, 2G, 3G e 4G, non richiede segnali elettromagnetici di intensità tale da indurre aumenti significativi della temperatura corporea dei soggetti esposti, per cui non è prevedibile alcun problema per quanto riguarda gli effetti noti dei campi elettromagnetici. Questo è vero anche in considerazione della natura particolarmente restrittiva della normativa italiana”. Stiamo parlando di quello che ha dichiarato l’Istituto superiore di sanità.

L’Istituto superiore di sanità ha concluso il suo studio scrivendo così: “I dati disponibili non fanno ipotizzare particolari problemi per la salute della popolazione connessa all’introduzione del 5G. Tuttavia, è importante che l’introduzione di questa tecnologia sia affiancata da un attento monitoraggio dei livelli di esposizione, come del resto avviene già attualmente per le attuali tecnologie di telefonia mobile, e che proseguano le ricerche sui possibili effetti a lungo termine”.

Resta, quindi, importante che il sistema tecnico-scientifico (Istituto superiore della sanità, servizio sanitario, Istituti universitari di ricerca) producano conoscenza e documenti tecnici che supportino i decisori politici. È evidente come, al di là delle definizioni giuridiche, l’applicazione del principio di precauzione richieda la capacità di valutare la qualità dei contenuti e delle fonti e di discutere e comprendere le esigenze dei diversi soggetti interessati, nonché di definire ruoli e responsabilità per consentire una governance del rischio efficace.

La Regione, in conclusione, considera prioritaria la tutela della salute dei cittadini, da attuarsi sulla base delle evidenze scientifiche, che sono innanzitutto definite dall’Istituto superiore della sanità. Ciò non toglie che il monitoraggio e gli studi devono proseguire con grande attenzione e prudenza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Gibertoni, per la replica. Le resta un minuto. Prego.

 

GIBERTONI: È totale, ovviamente, l’insoddisfazione rispetto a questa risposta dell’assessore Donini, che dimostra di non conoscere come si fanno le misurazioni sul 5G. A partire dal Governo Monti, per arrivare a dire che 6 volt/metro è effettivamente l’obiettivo del campo elettrico si fa una media delle ventiquattro ore, quando la misurazione corretta sarebbe applicata su sei minuti diurni, perché ovviamente la media sarebbe sfalsata tra i rilievi diurni e notturni quando di notte, ovviamente, la sottostima è facile, considerato che il traffico telefonico è molto meno elevato.

Ha parlato di monitoraggio a lungo termine, assessore, ma non vorrei, parafrasando una nota frase, che nel lungo termine i soggetti sensibili siano già tutti ammalati. Penso che un’Istituzione degna di questo nome e che è incaricata di tutelare la salute pubblica dovrebbe interrogarsi sul perché non prende posizione su un tema che è così importante, su un tema che impatta in modo molto chiaro.

In questo momento nessuno è in grado di sostenere con argomenti scientifici adeguati, neppure lei, assessore, che le esposizioni attuali siano innocue e ancor meno che lo saranno quelle aggiuntive, e non sostitutive, al nuovo network 5G, che vedrà connessi alla rete circa un milione di dispositivi per chilometro quadrato, con un incremento di esposizioni e mediante l’utilizzo di frequenze mai utilizzate prima su così larga scala.

Penso che riporterò il tema in aula.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 700

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le azioni che la Regione intende mettere in campo per salvaguardare la continuità occupazionale e le prospettive dello stabilimento della DEMM di Alto Reno Terme. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione numero 700: interrogazione a risposta immediata in aula circa le azioni che la Regione intende mettere in campo per salvaguardare la continuità occupazionale e le prospettive dello stabilimento della DEMM di Alto Reno Terme, a firma del consigliere Taruffi.

Prego, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Saluto tutte le consigliere e i consiglieri. Finalmente ci ritroviamo in aula. Credo sia un passo positivo. Ci ritroviamo in una legislatura nuova, ma purtroppo con problemi vecchi. Riprendiamo da dove ci eravamo per certi aspetti lasciati rispetto alla crisi e alla difficoltà di questo stabilimento, storico stabilimento metalmeccanico che ha fatto la storia dell’Appennino. Purtroppo, dal 2008 le proprietà che si sono succedute hanno fatto ampio ricorso alla cassa integrazione dal 2015. Continuativamente, dal 2015 al 2018 lo stabilimento è stato affidato alla gestione commissariale, che si è conclusa nel luglio del 2018 con l’acquisto da parte del gruppo Certina. Alla presenza dell’allora ministro dello sviluppo economico della Regione, della Città Metropolitana e della Amministrazione comunale di Alto Reno Terme è stato sottoscritto un accordo con le parti sindacali, accordo che prevedeva un piano industriale per la verità già deboluccio, diciamo così, però non si poteva fare diversamente allora. Soprattutto, nel corso di questi mesi quel piano è stato disatteso in più parti e soprattutto la preoccupazione deriva dal fatto che l’attuale gestione ha messo in discussione addirittura alcuni parti dello stabilimento come i trattamenti termici, mettendo in atto alcune scelte che stanno depotenziando ulteriormente lo stabilimento che vive, come ho cercato di descrivere, in una situazione di difficoltà già da diversi anni, fino ad arrivare alla crisi Covid, dove pure la cassa integrazione è stata gestita senza prevedere una corretta rotazione in modo abbastanza per certi aspetti pilatesco.

La preoccupazione è molta. Chiediamo, quindi, la convocazione immediata di un nuovo tavolo per chiedere alla proprietà una verifica sugli impegni presi che, dal nostro punto di vista, sono stati disattesi e soprattutto per garantire prospettive anche e soprattutto dal punto di vista occupazionale ai 134 tra lavoratrici e lavoratori che attualmente sono lì occupati, senza considerare che ce ne sono altri 40 che hanno firmato nel 2018 un accordo che nei due anni successivi li avrebbe dovuti portare sostanzialmente alla fuoriuscita dallo stabilimento, ma che con la crisi Covid e con il blocco di tutto quello che è successo non è nemmeno chiarissimo se questo accordo poi porterà alla soluzione che ho indicato oppure no.

Ci sono molte incognite, c’è molta preoccupazione. Abbiamo inteso riportare subito il tema all’attenzione della Giunta perché quello stabilimento, in un’area della quale più volte ci siamo occupati e continueremo a occuparci, quale è l’Appennino, ha una funzione strategica alla quale non possiamo in nessun modo rinunciare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

Prego, assessore. Proviamo a vedere se funziona. La vediamo. Proviamo a vedere se attiviamo anche il collegamento audio.

 

COLLA, assessore: Ce l’abbiamo fatta. Grazie, presidente.

Rispondo al consigliere Taruffi, che ringrazio per la sollecitazione, ma stiamo parlando di un’azienda molto importante nell’Alto Reno, che ha una storia che è un calvario dal punto di vista delle vicissitudini. Intanto, la richiesta dell’organizzazione sindacale di convocare l’incontro è arrivata ieri; oggi, massimo domani mattina, partirà la richiesta di incontro…

Non si sente?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo. Prego. Sentiamo benissimo.

 

COLLA, assessore: Perfetto. Oggi pomeriggio, al massimo domani mattina, parte la richiesta di convocazione sia dell’azienda che delle parti sociali e delle rappresentanze. Abbiamo bisogno di fare un punto perché la situazione è indecifrabile dal punto di vista dello scenario di prospettiva.

Stiamo parlando di un’azienda che è monocommittente. La stragrande maggioranza del suo fatturato lo fa con un unico soggetto, CNH, quindi abbiamo bisogno prima di tutto di non perdere quel soggetto dal punto di vista degli ordini, ma anche di non essere monocommittente, quindi abbiamo bisogno, in quell’azienda, ed è inutile girarci attorno, di trovare anche altre soluzioni, altre forniture, altre commesse.

È vero che la gestione degli ammortizzatori non ha funzionato così com’era stato previsto nell’accordo. Abbiamo 40 lavoratori bloccati, dovuto a una scelta anche di uscita volontaria, quindi l’incontro servirà anche per dare certezza a questi lavoratori che hanno fatto una scelta volontaria di uscita, però stiamo sempre parlando di 139 lavoratori che sono dentro quell’azienda, in quell’area. È come se fosse un moltiplicatore 3, lì se si perde il lavoro ovviamente non lo trovi più in un’altra realtà, quindi è molto importante, per quanto ci riguarda, l’attenzione che c’è già stata anche in precedenza da parte della Regione. Dobbiamo però avere certezza.

L’incontro lo faremo, così come richiesto dalle organizzazioni, entro metà giugno, anche perché contatteremo anche il Commissario, perché c’è anche il passaggio delicato dell’impegno d’acquisto di Certina dell’azienda a fine giugno, quindi abbiamo bisogno di chiarire anche questo passaggio. Ma soprattutto abbiamo bisogno di chiarire la finalità del rispetto di un piano industriale laddove, pur nella difficoltà Covid, oggi i lavoratori sono in ammortizzatori Covid, quindi anche dal punto di vista degli ammortizzatori abbiamo la possibilità di seguire periodi anche più lunghi. Il tema però non sono solo gli ammortizzatori, è capire la prospettiva di questa azienda dal punto di vista di avere nuovi clienti, di avere investimenti indispensabili per far fronte e avere la possibilità di avere nuovi clienti. Quindi, a quel tavolo che convocheremo al massimo domani vogliamo queste certezze, così come richiesto anche dalle parti sociali.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Per la replica, consigliere Taruffi. Le restano tre minuti. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Intanto ringrazio l’assessore Colla per la sollecitudine con cui ha dato seguito alla richiesta delle organizzazioni sindacali e alla nostra sollecitazione come è presente nell’interrogazione. Giustamente l’assessore Colla faceva riferimento alla necessità di trovare altre forniture, altre commesse per una situazione che ha ben descritto e ha ben centrato nella sua complessità e nella sua difficoltà.

Io mi permetto di aggiungere che, visto che gli ammortizzatori Covid consentiranno di “guadagnare” qualche settimana, l’accordo di giugno 2018 ci consente sostanzialmente di avere ancora qualche mese di fronte a noi più o meno coperto dal punto di vista degli ammortizzatori, chiaramente è necessario che si utilizzino i mesi che abbiamo di fronte per trovare un’altra proprietà, perché con questa attuale temo che il destino di quello stabilimento sarà segnato. Quindi, i mesi che abbiamo di fronte – lo dico con chiarezza – non possono che essere utilizzati per individuare un’altra soluzione, anche facendo forzature, trovando tutti gli strumenti necessari da mettere in campo perché, come ha detto giustamente l’assessore, quella realtà produttiva e occupazionale è troppo importante per quella parte dell’Appennino e sappiamo le difficoltà in cui si trovano spesso e volentieri nei territori dell’Appennino. Un posto di lavoro in quelle località vale giustamente, come è stato detto, doppio.

Quindi, tutto quello che è necessario fare va fatto per assicurare una nuova proprietà, perché con questa non andremo purtroppo da nessuna parte, anche per come il direttore dello stabilimento e i manager che stanno gestendo in questo momento quella realtà, anche per i rapporti che hanno determinato con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali. Quindi, bisogna trovare un’altra proprietà. L’appello che faccio, lo sforzo che dobbiamo fare è esattamente questo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 702

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le spese ammissibili nei bandi di finanziamento di eventi e progetti sportivi. A firma dei Consiglieri: Liverani, Rancan, Stragliati

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 702: Interrogazione a risposta immediata in aula circa le spese ammissibili nei bandi di finanziamento di eventi e progetti sportivi, a firma dei consiglieri Liverani, Rancan e Stragliati.

Prego, consigliere Liverani.

 

LIVERANI: Grazie, presidente. La Giunta regionale, con delibera numero 172 del marzo 2020, ha approvato i bandi per la concessione dei contributi per eventi sportivi. L’importo dei bandi è di 2 milioni di euro. Lo sport individuale e di squadra è sicuramente un elemento importante nella qualità della vita delle persone per i soggetti con disabilità. Inoltre, l’attività sportiva costituisce un’importante opportunità di riabilitazione, di rivalorizzazione personale, di integrazione sociale e di superamento dell’handicap, insostituibile momento di prevenzione, di rieducazione funzionale e di riabilitazione.

L’attività fisica, la salute e la qualità della vita sono, infatti, strettamente interconnesse. Considerato che nei bandi di cui sopra alla voce “tipologie di spesa non ammissibili” tra le altre vi sono le spese per l’acquisto di beni strumentali e durevoli, di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili e più in generale qualunque spesa di investimento, all’interno del territorio regionale sono innumerevoli le strutture sportive, soprattutto di piccole dimensioni di proprietà comunali e di gestione ad associazioni sportive, dilettantistiche o associazioni di promozione sociale, che necessitano regolarmente della manutenzione ordinaria e straordinaria nel tempo, ma le associazioni sempre più difficilmente riescono a far fronte alle relative spese. Medesimo discorso vale anche per i Comuni che trovano sempre meno risorse da allocare a questi tipi di investimenti.

Gli impianti sportivi e le strutture connesse, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, rappresentano un elemento importante per le società sportive. Le comunità e le realtà territoriali riconoscono nello sport dilettantistico un elemento di aggregazione sociale, fondamentale per il benessere psicofisico dei ragazzi, bambini, adulti e persone portatori di handicap.

Interrogo la Giunta regionale per sapere se intende provvedere ad una integrazione o modifica dei bandi in oggetto al fine di inserire fra le tipologie di spese ammissibili anche la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti sportivi e strutture connesse.

 

PRESIDENTE (Petitti): Risponde il sottosegretario Baruffi.

Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.

In riferimento all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Liverani e altri, circa la natura dei bandi e la possibilità attraverso questi di accedere anche al sostegno di spese in conto capitale, preciso quanto segue. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria rientrano classicamente nella tipologia di progetti di investimento, sui quali si interviene, quindi, con spesa in conto capitale, mentre gli interventi previsti dai due bandi citati dal consigliere interpellante sono realizzati per erogare contributi a interventi di promozione sportiva, eventi, manifestazioni, progetti di sensibilizzazione, pratica motoria, sportiva, eccetera, quindi sono finanziati con spesa corrente operativa, cioè spesa di parte corrente.

Questa distinzione è fondamentale non solo per la corretta gestione di bilancio. È determinata da specifiche norme, ma soprattutto è funzionale ai diversi obiettivi che si intendono perseguire di volta in volta. Ricordo, ad esempio, viceversa, che con un bando straordinario licenziato nel 2017 dall’Amministrazione precedente è stato possibile concedere contributi per quasi 40 milioni di euro per finanziare e realizzare 141 progetti di valorizzazione del patrimonio impiantistico regionale. Quindi, una [...] particolarmente significativa e inedita in quelle dimensioni, forse, nel panorama nazionale.

Peraltro, dall’ultimo monitoraggio effettuato è emerso che la maggior parte di questi progetti verrà realizzata e ultimata proprio in questo triennio, cioè tra il 2020 e il 2022, per un ammontare globale di investimenti stimati pari a circa 100 milioni di euro.

Infine, in ordine alla definizione delle priorità, segnalo come, anche dal confronto condotto in questi mesi, in queste settimane, per far fronte all’emergenza Covid, anche sul fronte dello sport, confronto condotto con il mondo sportivo, cioè con il CONI, con gli enti di promozione sportiva, con il Comitato Paralimpico Italiano, nonché naturalmente con gli enti locali, con gli assessori allo sport, i 3,5 milioni aggiuntivi ‒ questa è la dotazione straordinaria che è stata posta per far fronte alle necessità di quel settore ‒ sono stati destinati su base concertativa per, in qualche modo, far fronte alle necessità prioritarie che sono state segnalate dagli enti, quindi condivise anche da noi.

Mi pare che ci sia uno sforzo in campo sia sulla parte corrente che sulla parte di investimenti, per parte della Regione. In questa fase, dovendo mettere mano a risorse straordinarie aggiuntive, abbiamo inteso concordare direttamente con le rappresentanze del mondo dello sport quali fossero le priorità. Ciò non toglie che anche per il futuro sarà possibile programmare interventi anche in conto capitale per sostenere l’impiantistica e quindi accedere a spese quali quelle segnalate dai consiglieri interroganti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Per la replica, consigliere Liverani. Ha quattro minuti. Prego.

 

LIVERANI: Grazie, assessore. Non sono soddisfatto, anche perché, con il problema che c’è stato per il Covid, ci sono tanti impianti che necessitano di manutenzione, quindi era necessario andare a fondo su questa situazione. Pertanto, non mi ritengo soddisfatto. Grazie.

 

OGGETTO 703

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le risorse oggi a disposizione del Fondo d’Ambito di ATERSIR, previsto dalla Legge regionale 16 del 2015, per premiare i comuni virtuosi che promuovono la riduzione della produzione dei rifiuti siano sufficienti a coprire tutte le domande pervenute per l’annualità 2020 e istituire un cosiddetto fondo Covid-19. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 703: interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le risorse oggi a disposizione del Fondo d’Ambito di ATERSIR, previsto dalla legge regionale 16 del 2015, per premiare i comuni virtuosi che promuovono la riduzione della produzione dei rifiuti siano sufficienti a coprire tutte le domande pervenute per l’annualità al 2020 e istituire un cosiddetto fondo Covid-19. A firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Tolgo la museruola. Buongiorno a tutte e tutti.

Questa interrogazione fa riferimento alla legge regionale n. 16 del 5 ottobre del 2015 sull’economia circolare. Una legge molto avanzata per la gestione dei rifiuti, talmente avanzata da aver previsto un Fondo d’Ambito che serve per premiare i Comuni che incentivano, che promuovono azioni di riduzione della produzione dei rifiuti. Quindi, una visione pienamente coerente con la gerarchia dei rifiuti europea, che prevede appunto, in cima a questa gerarchia come priorità assoluta, la riduzione a monte della produzione dei rifiuti.

Il Fondo d’Ambito viene gestito da ATERSIR, un’agenzia regionale della quale devono far parte obbligatoriamente Comuni e Province. ATERSIR, rispetto a questo Fondo d’Ambito, di recente ha dato due comunicazioni che a noi sembrano in contraddizione, per cui l’interrogazione vuole fare chiarezza su queste affermazioni di ATERSIR.

In data 4 aprile scriveva che erano arrivate molte domande per accedere a questo fondo, quindi parlava di un numero molto elevato di richieste pervenute, oltre 220 domande di contributo, considerato che si presume che saranno numerosi progetti esclusi dalla graduatoria dei beneficiari. Quindi, il 4 aprile ci dice “molti sono i Comuni che hanno chiesto di poter accedere a questo fondo premiante”, al punto che addirittura chiedeva di valutare l’opportunità di recedere dalle richieste presentate.

Successivamente, invece, in data 27 aprile, durante un Consiglio d’Ambito, sempre ATERSIR ha elaborato un documento con cui suggeriva di utilizzare parte di questo fondo per creare un Fondo regionale Covid-19 che possa essere utilizzato a riduzione dei piani economici finanziari, per sostenere i Comuni nell’abbattimento della TARI. Allora, delle due l’una: o questi fondi non sono sufficienti, al punto che si chiede ai Comuni di recedere, o questi fondi sono sufficienti, tanto che si pensa di distoglierne una parte per un’altra utilizzazione.

L’obiettivo di promuovere, lo ripeto, la produzione dei rifiuti è un obiettivo sacrosanto, così come è giustamente ribadito nella legge regionale, che è stata una legge pioniere in Italia. Addirittura è arrivata prima delle corrispondenti direttive europee. Quindi, questo obiettivo, secondo noi, deve essere salvaguardato. Ma al di là di questo, l’interrogazione vuole chiedere chiarezza su quanto dichiarato in fasi diverse da ATERSIR: sono sufficienti i fondi o non lo sono? Se non lo sono, la Giunta ritiene giusto e coerente con i propri obiettivi distoglierne una parte per costituire il Fondo regionale Covid-19? Mi rendo conto che siamo in una fase drammatica, per i Comuni sono diminuite le entrate da TARI e tutto quanto, però non vorremmo che la ripresa, l’aiuto economico ai soggetti in difficoltà fosse improntato a una riduzione degli obiettivi ambientali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessora Priolo. Prego, assessora.

 

PRIOLO, assessore: Buongiorno.

Ringrazio la consigliera Zamboni per questa domanda che mi consente di proseguire la discussione che abbiamo avviato in Commissione, per la verità la settimana scorsa, e di rappresentare come, in coerenza con quello che avete chiesto anche con una risoluzione che è stata approvata all’unanimità, la Regione stia procedendo nella direzione, comunque, della costituzione di un fondo e, quindi, con un provvedimento successivo. Comunque, vengo a specificare quanto da lei richiesto.

La legge regionale n. 16/2015 prevede che ogni anno l’alimentazione del fondo d’ambito mediante risorse prelevate dai PEF rifiuti da parte di ATERSIR e di una quota da parte del bilancio della Regione è utilizzata ed è a cura di ATERSIR. Inoltre, è stato definito che, all’interno di apposito regolamento di gestione del fondo assunto dall’Agenzia, previo parere della Commissione tecnica indipendente, sia ATERSIR a decidere la ripartizione.

La ripartizione delle risorse per ciascun anno viene decisa con una deliberazione, in conformità alle indicazioni della legge di cui lei parlava, e vengono dapprima definite le risorse destinate al fondo per i centri comunali, per il riuso dei progetti comunali di prevenzione alla riduzione, e i restanti invece suddivisi tra premi per i Comuni virtuosi e incentivi per la trasformazione dei servizi di raccolta e quindi per il passaggio alla tariffa puntuale.

Con la deliberazione del Consiglio d’ambito n. 64 del 2019, di ottobre, in previsione di un 2020 che era immaginato, ovviamente, in maniera ordinaria e non come è poi dopo avvenuto, ATERSIR aveva stabilito in euro 1,1 milioni le risorse da mettere a disposizione per le iniziative comunali per la riduzione della produzione dei rifiuti e la realizzazione dei centri di riuso gestiti tramite bandi.

Sulla base di questa disponibilità ATERSIR ha pubblicato un bando, quindi a novembre del 2019, con cui si mettevano a disposizione risorse previste per 820.000 euro per progetti comunali di prevenzione e 280.000 euro destinati ai centri comunali di riuso.

Il bando, per iniziative di riduzione della produzione dei rifiuti, prevede che i progetti beneficiari siano conclusi al 31.12.2020. Tutto questo naturalmente in uno scenario che era normale a novembre del 2019. L’alimentazione del fondo è fatta da parte anche di un prelievo dei PEF comunali. Il comunicato di ATERSIR del 6 aprile 2020, pubblicato a conclusione della presentazione delle domande di contributo per i progetti comunali ed emergenza Covid era relativo alla interruzione del procedimento di valutazione delle domande pervenute conseguentemente al decreto n. 18 del 2020, che comportava lo slittamento dei tempi, per il fatto che il termine per la conclusione dei progetti previsti al 31.12.2020 non poteva essere modificato con quel provvedimento.

In più, sottolineava sempre con questa lettera ATERSIR che la numerosità dei progetti presentati, cioè oltre 200, per la prima volta era non compatibile con le risorse che erano state previste, che erano 820.000 euro. I Comuni sapevano che c’erano a disposizione 820.000 euro, ma sono state presentate domande per complessivamente 3,1 milioni di euro, perché facevano riferimento comunque al fondo del 2019.

Nella proposta emersa invece nella seduta del Consiglio d’ambito del 27 aprile non viene messo in discussione il bando in questione, ma si chiede alla Regione di rendere possibile ad ATERSIR una gestione emergenziale del fondo del 2020, evitando di chiedere ai Comuni di contribuire con la quota che alimenta i PEF, e di consentire quindi l’utilizzo di risorse derivanti dall’avanzo della gestione disponibile nel bilancio dell’Agenzia ai fini delle risorse Covid. Quindi, il fondo di ATERSIR più le risorse (i 5 milioni) già messe a disposizione dalla Regione per garantire comunque la premialità ai Comuni virtuosi definiti sulla base dei dati 2019 e per garantire il finanziamento della linea dei progetti di riduzione, come da programmi, quindi per poter determinare la quota del Fondo Covid. Questo per spiegare che le due lettere di ATERSIR non sono in contraddizione, ma sono coerenti con uno scenario che si è modificato. La Regione ha dato indicazione chiara di conservare la premialità per i Comuni virtuosi, però i Comuni hanno presentato comunque progetti che erano extra-fondo rispetto alla delibera che loro stessi avevano approvato.

Mi rendo comunque disponibile con la consigliera, quando ci sono cose, come queste, da approfondire, per approfondirle anche separatamente e per dimostrare che, rispetto a quello che abbiamo discusso in Commissione una settimana fa, rispetto alle richieste di ATERSIR, rispetto alla virtuosità che noi con la legge vogliamo continuare a garantire, anche l’istituzione del Fondo Covid garantisce comunque la premialità dei Comuni virtuosi.

Ciononostante va evidenziato come le previsioni del 2020 fatte a ottobre del 2019 oggi, ovviamente, non siano più coerenti con il panorama che si è determinato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Zamboni, per la replica. Ha due minuti.

 

ZAMBONI: Ringrazio l’assessora per la puntualizzazione. Leggerò bene il testo. Spero di poterlo ricevere in forma scritta. Non sono convintissima, sinceramente, che non ci fosse contraddizione in quanto affermato da ATERSIR nelle due occasioni distinte. Mi resta il dubbio, ma mi sembra che le parole dell’assessore lo confermino, che sono arrivate tante domande. È chiaro che non si poteva prevedere l’emergenza Covid, ma che ci sia un numero superiore di domande rispetto a quelle aspettate e rispetto ai fondi disponibili mi sembra confermato, se ho capito bene.

Ringrazio ancora l’assessora. La ringrazio anche per la disponibilità ad approfondire individualmente questioni del genere, che possono sorgere in futuro. Mi riservo di leggere la sua risposta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 707

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa la banca del plasma dei guariti da Covid-19. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, la n. 707: interrogazione a risposta immediata in aula circa la banca del plasma dei guariti da Covid-19, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Buongiorno. Grazie presidente, membri della Giunta, colleghi consiglieri, mi permetto di rubare un minuto di questo tempo prezioso per fissare questo momento, perché non credo che questo momento possa passare così inosservato oppure salutato da alcuni. È un momento importante: si torna a far politica, si torna a far politica sul serio, in presenza, come abbiamo chiesto da subito per provare, nella maniera più sicura, a ritornare ad avere un ruolo fondamentale, che è quello di ricominciare a parlare, di avere relazioni, di fare quello a cui noi siamo chiamati, cioè mediare, trovare soluzioni e provare a ricominciare a immaginare un futuro, che non sarà più come prima, perché nulla sarà più come prima.

Credo che ci sarà per sempre un pre-Coronavirus e un post-Coronavirus. Non sarà sfuggita a questa nuova prospettiva, che coinvolge tutti, maggioranza e opposizione, un’intervista molto importante che ieri ha rilasciato il nostro presidente, il presidente Bonaccini. Per la prima volta traccia una linea nuova – lo dico al di là della mia rappresentanza politica, che è quella di opposizione – ma racconta una storia che fino a tre mesi fa non sarebbe neanche stata immaginabile in questa Regione. Una storia fatta di valorizzazione di quello che fa anche l’opposizione e di avere una prospettiva. Ecco, io credo di essere chiamata qui, oggi, per immaginare questa prospettiva, per immaginare anche – mi si permetta – un’utopia, un’utopia che possa incidere sull’azione politica. Forse non realizzabile, ma questo ce lo dobbiamo dire e ce lo dobbiamo dire con forza. Per la prima volta, un presidente di una Regione di una parte guarda l’operato di una Regione come quella di Zaia e prova a guardare gli aspetti positivi, a prenderli.

Ecco, nei miei tanti anni di politica, c’è una cosa che non ho mai capito, perché l’ideologia dovesse fermare il costruire insieme una casa comune, il bene comune o una risposta per i cittadini. Per questo, oggi, assessore, le faccio questa domanda. Le faccio questa domanda perché in questo momento, come lei ben sa, immagino, Zaia ha dichiarato di voler avviare una campagna di sensibilizzazione per chiedere alle persone guarite dal Covid-19, chiaramente nell’attesa di una valutazione scientifica – che non compete a me, perché non ho la competenza per poterlo fare, ma compete alla comunità scientifica – di donare emoderivati da tenere in riserva per le future emergenze. Ecco, io credo che questo sia un bell’esempio di politica e credo che si possa guardare con speranza a quello che giustamente stanno tentando di fare altre Regioni virtuose. Tante si sono dimostrate non all’altezza, ma in questo caso alcune si sono aiutate e hanno collaborato per dare una risposta politica a tutti, ebbene chiedo se c’è un percorso rispetto a questo e chiedo se c’è la volontà di creare una banca del plasma dei guariti Covid-19, credo utile soprattutto nel caso in cui si tornasse a riparlare di questo virus, cosa che noi tutti speriamo non accada.

Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Sottoscrivo totalmente l’impronta del ragionamento che faceva adesso la consigliera Castaldini, e cioè il fatto che questa pandemia non deve rappresentare un ulteriore elemento di competizione e di divisione fra le Regioni.

Il presidente Bonaccini, in modo encomiabile, e io nel mio piccolo, per quello che mi riguarda, non abbiamo mai rilasciato una dichiarazione critica nei confronti dei provvedimenti assunti da altre Regioni. Anzi, ricordo che nei primi giorni dell’epidemia abbiamo dato anche la nostra disponibilità ad altre Regioni per dare un aiuto, per lavorare insieme. La informo che io e i miei colleghi delle Regioni Veneto e Lombardia ci sentiamo pressoché quotidianamente, ci raffrontiamo su quelli che sono i problemi e le soluzioni, e credo che questo sia l’atteggiamento giusto.

La nostra Regione è fortemente impegnata nei progetti di ricerca per contrastare il Covid-19, tant’è che, consigliera, cinque protocolli di ricerca nazionale approvati su trenta sono coordinati da ricercatori emiliano-romagnoli e coinvolgono diverse Aziende sanitarie. Un ulteriore studio ha già ricevuto parere positivo da AIFA ed è in attesa del parere del Comitato etico nazionale, che credo arriverà in questi giorni.

Tutti questi progetti, quindi, quasi uno su cinque di quelli nazionali, sono caratterizzati da un approccio multidisciplinare che sta dando ottimi risultati, a partire dalle ricerche dell’Emilia-Romagna. Ma come dico spesso a chi si affeziona a un tipo di protocollo rispetto a un altro, l’Emilia-Romagna non è un’isoletta del Pacifico. Tutto ciò che noi produciamo in termini di ricerca che possa essere utile alle altre regioni, all’Italia e al mondo è a disposizione delle altre regioni, dell’Italia e del mondo. Tutto ciò che si produce in termini di ricerca scientifica nel mondo, in Italia e nelle altre regioni deve essere messo a disposizione anche nostra.

La Regione è anche impegnata nella ricerca che riguarda la terapia con il plasma iperimmune. Il Centro regionale sangue e l’agenzia sociale sanitaria regionale hanno predisposto un protocollo di studio per valutare la fattibilità di un percorso di produzione di plasma da pazienti che hanno contratto l’infezione Covid-19. Non le sarà sfuggito nella Commissione di ieri che anche io ho dato la mia disponibilità nel caso in cui fosse utile alla ricerca. Anche questo studio sarà realizzato attraverso team aziendali, multiprofessionali e multispecialistici su due distinti gruppi di popolazione già individuati come arruolabili.

Per quanto concerne il versante di studio clinico, la Regione ha poi aderito allo studio nazionale denominato TSUNAMI sull’efficacia della terapia con plasma dei pazienti guariti promosso dall’Agenzia italiana del farmaco e dall’Istituto superiore di sanità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Castaldini, per la replica, ha tre minuti. Prego.

 

CASTALDINI: Grazie, assessore. Sono parzialmente soddisfatta. Sono soddisfatta dell’apprezzamento che c’è stato nell’introduzione di questo mio intervento perché credo che questo debba essere il nostro modo, almeno il mio, di operare nei prossimi cinque anni.

Ho ascoltato con grandissima attenzione, tra l’altro credo molto utile per tutti, la Commissione che ha avuto luogo e sull’aspetto “ricerca” io sono fiera delle Università – sono bolognese - dell’Università degli studi di Bologna, dei nostri ospedali nei quali sono stata sempre trattata in maniera eccezionale. Da qui il mio ringraziamento.

C’è secondo me oggi l’opportunità di guardare nel dettaglio lo studio che sta facendo il Veneto e l’impostazione veneta. Secondo me, la possibilità di avere una nostra banca del plasma è qualcosa che ritengo molto utile e spero che questo percorso si concretizzi sempre di più. Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Abbiamo concluso le interrogazioni. Proseguiremo con le prossime interrogazioni nel primo pomeriggio.

 

OGGETTO 678

Convalida dell’elezione dei consiglieri Matteo Daffadà, Roberta Mori, Giuseppe Paruolo ai sensi dell’art. 17 della Legge n. 108 del 17 febbraio 1968, e successive modifiche o integrazioni. (Delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 32 del 21 05 2020) (15)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso andiamo avanti con l’oggetto 678: convalida dell’elezione dei consiglieri Matteo Daffadà, Roberta Mori, Giuseppe Paruolo ai sensi dell’articolo 17 della legge n. 108 del 17 febbraio 1968 e successive modifiche o integrazioni.

Apro il dibattito generale.

Ricordo che ciascun consigliere può intervenire per un tempo massimo di dieci minuti, se lo ritiene.

Ci sono dichiarazioni di voto?

Partiamo con la votazione palese, quindi tramite chat e dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione. Prego.

Chi è presente in aula vota con il dispositivo. Chi è collegato da casa con la chat, come abbiamo fatto le altre volte, favorevole o contrario. Parliamo della convalida.

Chiudiamo la votazione.

Diamo lettura del voto.

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BARGI Stefano, favorevole; 4 BERGAMINI Fabio, favorevole; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, favorevole; 10 CATELLANI Maura, favorevole; 11 COSTA Andrea, favorevole; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, favorevole; 14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FELICORI Mauro, favorevole; 16 GIBERTONI Giulia, favorevole; 17 LISEI Marco, favorevole; 18 MALETTI Francesca, favorevole; 19 MARCHETTI Daniele, favorevole; 20 MARCHETTI Francesca, favorevole; 21 MONTALTI Lia, favorevole; 22 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 23 MORI Roberta, favorevole; 24 MUMOLO Antonio, favorevole; 25 OCCHI Emiliano, favorevole; 26 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 27 PELLONI Simone, favorevole; 28 PETITTI Emma, favorevole; 29 PICCININI Silvia, favorevole; 30 PIGONI Giulia, favorevole; 31 POMPIGNOLI Massimiliano, favorevole; 32 RONTINI Manuela, favorevole; 33 ROSSI Nadia, favorevole; 34 SABATTINI Luca, favorevole; 35 SONCINI Ottavia, favorevole; 36 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 37 TARASCONI Katia, favorevole; 38 ZAMBONI Silvia, favorevole; 39 ZAPPATERRA Marcella, favorevole;

 

Presenti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

(L’oggetto 678 è approvato, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei presenti)

 

OGGETTO 306

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: «Interventi destinati al sostegno finanziario delle imprese emiliano-romagnole». (1)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

(Ordini del giorno 306/1/2/3/4 oggetti 688 - 725 - 726 - 727 - Presentazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 306: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante gli interventi destinati al sostegno finanziario delle imprese emiliano-romagnole.

 

(interruzione del consigliere Taruffi)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, sull’ordine dei lavori?

 

(interruzione del consigliere Taruffi)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Vorrei semplicemente aggiungere il mio voto perché, durante la chiama, ero alla toilette.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Procediamo con l’oggetto 306: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante gli interventi destinati al sostegno finanziario delle imprese emiliano-romagnole.

Il testo n. 1/2020 è stato licenziato dalla Commissione Politiche economiche nella seduta del 21 maggio 2020.

Il progetto è composto da nove articoli.

La relatrice della Commissione, consigliera Palma Costi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Sono state presentate quattordici proposte di emendamento: cinque a firma del consigliere Bargi; nove a firma della consigliera Piccinini.

Risultano, inoltre, presentati quattro ordini del giorno: l’ordine del giorno n. 306/1, a firma dei consiglieri Bargi, Bergamini, Catellani, Delmonte, Facci, Liverani, Daniele Marchetti, Montevecchi, Occhi, Pelloni, Pompignoli, Rainieri, Rancan, Stragliati; l’ordine del giorno 306/2, a firma dei consiglieri Taruffi, Amico, Costi, Zappaterra, Caliandro, Fabbri, e su questo documento insiste anche una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Fabbri e Zappaterra; l’ordine del giorno 306/3, a firma della consigliera Zamboni; l’ordine del giorno 306/4 a firma della consigliera Piccinini.

Apriamo la discussione e passo la parola alla relatrice della Commissione, la consigliera Palma Costi. Prego, consigliera.

 

COSTI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

Gentilissimi colleghi, sono passati circa tre mesi dall’inizio della pandemia causata dal Coronavirus e sono più di due mesi dalla difficile decisione per ogni amministratore e per ogni livello amministrativo di indire misure di contenimento straordinarie come la chiusura di interi settori economici di portata strategica per la nostra Regione per dare la priorità assoluta alla salute e alla tutela della popolazione una soluzione non solo nostra adottata da altri Paesi a livello europeo e a livello mondiale.

Ci troviamo ora nella fase di una ripartenza responsabile e la affrontiamo con la consapevolezza che è un puzzle complicato da rimettere insieme, dove non esistono delle bacchette magiche, ma consapevoli che occorre cercare di non disperdere i tasselli della forza produttiva, forti di quel capitale umano e sociale costruito e ricostruito negli anni passati, e ricordo la crisi del 2008 e il grande sisma dell’Emilia.

Non mi stancherò mai di ricordare quanto importanti siano state le scelte operate in ambito sanitario dal presidente, dal commissario Venturi e dalla Giunta, forti di un’organizzazione sanitaria regionale strutturata, efficiente ed adattabile anche nella calamità e quanto dobbiamo al personale sanitario e socioassistenziale tutto e a tutti coloro che pur nel momento più tragico hanno continuato a lavorare con noi. Noi abbiamo avuto delle imprese, abbiamo avuto dei lavoratori, dei liberi professionisti, abbiamo avuto i volontari, abbiamo avuto il terzo settore che hanno continuato a lavorare rischiando in prima persona.

Lo sforzo fatto dalla Regione per far ripartire le attività in accordo con le altre Regioni e il Governo è sotto gli occhi di tutti. Il tavolo per il lavoro, quindi un metodo di condivisione con le rappresentanze, ci ha permesso di anticipare dei protocolli che poi spesso sono diventati nazionali ed adeguamenti necessari per la ripartenza scaglionata, ma anticipata dal 27 di aprile in poi, tenendo sempre sotto controllo l’andamento del contagio. In questo solco, sono state chieste misure speciali al Governo, che ha predisposto con due manovre da 25 miliardi e, l’ultima, da 55 miliardi.

Tralascio i problemi attuativi delle varie misure, su cui il Governo sta cercando di intervenire, ma ribadisco ‒ come già fatto anche in Assemblea nei precedenti momenti che abbiamo avuto ‒ che in emergenza non si costruisce nulla di nuovo. Se abbiamo un Paese con norme e procedure barocche, per essere una signora gentile, la responsabilità è dell’intero arco costituzionale, nessuno escluso.

In questo quadro, ogni livello istituzionale è chiamato a fare la sua parte, sia per corrispondere alle diverse esigenze che la società ci pone (penso ai lavoratori, quindi alla cassa integrazione, a chi è senza reddito, alle imprese, agli autonomi) sia per adeguare gli strumenti tradizionali di cui la Regione dispone, in primis le leggi, ad una fase straordinaria ed eccezionale che mai avremmo pensato di dover vivere.

Anche qui, dopo, quando i fatti sono accaduti, sono tutti maestri. Questo è veramente uno sport che bisognerebbe che imparassimo ad evitare. Per questo crediamo, come maggioranza, che bene abbia fatto la Giunta a porsi il tema di agire con modifiche di urgenza su norme già in essere, in alcuni casi dotate di risorse, al fine di accelerare, ove possibile, gli accessi al credito per la liquidità, per le attività economiche e sociali e introdurre la possibilità, dove questo non fosse possibile, di dare contributi a fondo perduto a settori che tutti abbiamo riconosciuto tra i più colpiti, al fine di una loro più agevole ripartenza, agendo con tempi veloci e offrendo ulteriori opportunità rispetto allo stato attuale.

Risolutivo? No. Lo abbiamo detto tutti. Tanto è stato fatto. Occorrerà fare altro. Importante? Sì. Fondamentale, perché è un altro tassello di quel puzzle di cui parlavo all’inizio. Con questa iniziativa legislativa proposta dalla Giunta, discussa e redatta con i nove articoli che abbiamo consegnato come Commissione all’Assemblea, oggi siamo chiamati a modificare le leggi di settore già in essere che ora possono sostenere l’accesso al credito solo per gli investimenti.

Con le modifiche proposte si permette alle piccole e medie imprese del commercio e del turismo di accedere al credito per la liquidità con garanzie tramite consorzi fidi e abbattimenti dei tassi di interesse. Già oggi sono disponibili fondi specifici da cui attingere per queste due azioni. La stessa modalità viene estesa all’utilizzo del fondo Foncooper per gli interventi per la liquidità a favore delle cooperative, senza limiti dimensionali e permettendo, per esempio, in questo modo di sostenere l’anticipo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori, come hanno sottolineato le Centrali cooperative in audizione. Un fondo, anche qui, a cui si accede tramite Consorzi fidi.

Nello stesso tempo, si introduce la possibilità per rilanciare e promuovere il turismo, semplificando le procedure di concessione dei contributi a fondo perduto e allargando le finalità della legge per riqualificare e adeguare le strutture, innovare e potenziare i servizi.

Infine, il progetto di legge interviene in via straordinaria anche su altri temi riguardanti il commercio e il turismo. Dà la possibilità per tutto il 2020 di fare vendite promozionali nel periodo antecedente ai saldi estivi. Vengono prorogati al 31 dicembre del 2020 gli organi di governo delle destinazioni turistiche e sempre alla stessa data l’entrata in vigore del codice identificativo di riferimento delle attività extralberghiere, e ci riferiamo agli agriturismi, ai bed and breakfast eccetera.

Il progetto di legge introduce anche modifiche normative, a cui sono destinate risorse specifiche, per favorire l’accesso al credito per il terzo settore e l’associazionismo sportivo dilettantistico, nonché gli enti religiosi civilmente riconosciuti che svolgono attività di interesse generale. Si tratta di una ulteriore possibilità, oltre ai provvedimenti nazionali, per un settore di straordinaria importanza per la coesione sociale dei nostri territori, che comunque anche qui hanno posti di lavoro, di cui fanno parte enti che non sempre possono definirsi imprese e che pertanto non accedono alle misure anche straordinarie che la Regione ha attivato per fronteggiare la crisi di liquidità rispetto agli strumenti ordinari di accesso al credito.

Infine, si interviene sul fronte dell’editoria, anche qua per sostenere la capillarità, la pluralità dell’informazione sul territorio regionale, che rimane fondamentale per la vita democratica. Certamente è un settore che soffre già da parecchio tempo.

Si tratta di misure sollecitate e attese dal sistema economico-sociale dell’Emilia-Romagna, che potranno contare su cospicui stanziamenti già impegnati o in via di imminente impegno. Misure, dicevo, molto attese, come abbiamo avuto occasione di verificare nell’intenso ed efficace iter del progetto di legge in Commissione Politiche economiche, nel corso del quale si è svolta anche un’audizione dei rappresentanti degli stakeholder regionali. Un’audizione pubblica, a norma di Statuto, a cui hanno partecipato, ovviamente in via telematica, le rappresentanze delle organizzazioni economiche, sociali, sindacali, dove abbiamo registrato dalle varie voci intervenute un unanime apprezzamento per l’intervento legislativo.

Alcuni rappresentanti di associazioni di categoria hanno anche sottolineato l’importanza di continuare con azioni di sostegno, anche con contributi a fondo perduto, su cui la Giunta – vorrei ricordare – ha già lavorato e sta lavorando in continuo raccordo con le rappresentanze economiche e sindacali sia nel tavolo per il lavoro che nei tavoli di concertazione, che voi sapete sono previsti per legge.

A questa audizione è seguito l’esame e l’approvazione dei nuovi emendamenti nella seduta ordinaria della Commissione di giovedì scorso, che ha permesso di licenziare il provvedimento in tempi brevi e di essere proposto oggi in aula per l’approvazione.

Siamo consapevoli che, per dare sostegno alla ripartenza, i tempi sono sostanza. Così come sappiamo essere necessario mettere a disposizione di queste realtà più strumenti possibili, anche diversificati, in tempi rapidi, per evitare proprio che si inneschi il rischio di crisi a catena.

L’iter procedurale e normativo è stato rispettato e garantito, nonostante le difficoltà e le modalità miste di lavoro, sia in presenza che telematiche. Per questo, voglio ringraziare per il lavoro fatto da tutta la Commissione, voglio ringraziare la presidente Rontini, compito non facile viste le condizioni, voglio ringraziare tantissimo il mio correlatore, il relatore di minoranza, consigliere Stefano Bargi, con cui ci siamo sentiti in questi giorni e ci siamo anche confrontati, fino ai servizi di supporto legislativo e amministrativo della Commissione, che hanno svolto anche un lavoro importante di coordinamento del testo per l’aula, e tutti i tecnici che ci hanno assistito nell’interlocuzione da remoto, affinché potessimo espletare al meglio il nostro compito, essere al servizio dei cittadini, essere al servizio del nostro territorio, della democrazia, in particolar modo in questo momento di grande difficoltà e di grande preoccupazione per la situazione economica e sociale del Paese. Un grazie all’assessore Corsini e agli altri assessori, a tutto lo staff tecnico della Giunta.

Questo è il primo intervento legislativo di aula, non sarà certamente l’ultimo perché questo è il nostro compito, ma fa parte – lo ribadisco – di un insieme di altri interventi molto corposi che la Regione ha messo in campo per il sostegno e il rilancio di tutti i settori economici, compresi quelli a valenza sociale, compresi gli ammortizzatori, i contributi a fondo perduto e altre risorse che sono state messe a disposizione per gli investimenti.

Tutti – credo – sentiamo la responsabilità di rappresentare una regione che, assieme a Lombardia e Veneto, genera la quota più consistente del PIL dell’intero Paese, che nella nostra regione è in grado di generare benessere per i nostri cittadini. Ma siamo anche, nello stesso tempo, consapevoli di essere in uno scenario europeo e mondiale di recessione. Lo shock del Covid-19 ha provocato un contesto dove domanda e offerta vengono colpite simultaneamente e diversi settori produttivi dovranno confrontarsi con una crisi economica senza precedenti ad ogni latitudine.

La reazione immediata deve essere quella, come abbiamo cercato di sviluppare in questa Regione e anche a livello nazionale, di supportare l’economia reale con delle risorse, risorse ingenti, e questo necessita, chiaramente, di un ruolo importante, fondamentale dall’Europa perché nessuno si salva da solo, neanche la nostra Regione e dove occorre un’Europa autorevole e in grado di mettere in campo provvedimenti e risorse.

Le condizioni a contorno, penso in particolare alle misure della Banca centrale europea, che ha deciso un nuovo programma da 750 miliardi che si aggiunge al quantitative easing già in corso di 240 miliardi, a quello deciso il 12 marzo di altri 120 miliardi aggiuntivi, la proposta della recente recovery found, sembrano supportare un tipo di intervento completamente diverso rispetto a come fu affrontata la crisi finanziaria del 2009 che fu affrontata solo con il rigore dei conti.

Siamo una Regione europea e abbiamo bisogno di lavorare assieme al Governo perché questa sia la nuova Europa. Dobbiamo essere consapevoli che anche noi come Regione siamo in questo scenario, ma con una caratteristica. Permettetemi di finire con questa parte che mi tocca non solo come amministratore, ma mi tocca anche come persona e come cittadino.

Si tratta di una caratteristica che abbiamo dimostrato nel 2012 a fronte dell’altra drammatica emergenza, che è stata quella del terremoto, di cui voi sapete ricorre proprio in questi giorni l’ottavo anniversario. La nostra caratteristica è avere chiaro il progetto per la ripartenza, gli obiettivi, gli strumenti, le risorse, la capacità di fare squadra, ad iniziare dai livelli istituzionali, di non dividerci nei momenti cruciali delle difficoltà, di tenere botta, di tirarci su le maniche accettando le sfide del cambiamento e di poter dire, come facciamo sul sisma a otto anni di distanza e nei giorni che precedettero la seconda disastrosa e dolorosa scossa, che quei territori oggi sono più forti e resistenti di prima.

Ricordo che una parte di quanto è stato costruito dal punto di vista dell’intervento sanitario viene da quei territori, da quei settori grazie a quelle imprese, a quei lavoratori e a quegli strumenti di ricerca che questa Regione ha messo in campo.

Così come allora, in una situazione certamente diversa, completamente inedita, sconvolgente e ben più ampia di quella che abbiamo conosciuto con il sisma, vogliamo operare per non lasciare nessuno da solo e, ora come allora, lavoro e imprese rappresentano l’impegno prioritario e anche questo progetto di legge ne è una dimostrazione. 

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Adesso passo la parola al relatore di minoranza, consigliere Bargi.

Le ricordo che ha venti minuti a disposizione. Prego, consigliere.

 

BARGI, relatore di minoranza: Grazie, presidente, e buongiorno.

Questo è il primo progetto di legge che affrontiamo in questa nuova legislatura. È un progetto di legge che, devo dirlo, ha avuto un inizio un po’ travagliato, di fronte a quello che era il testo base presentato dalla Giunta e che ha raggiunto direi pressoché immediatamente il quasi totale supporto da parte dell’Assemblea, o se non altro da parte del Gruppo della Lega, per quelli che erano i due articoli originari, ovvero quelli che oggi in questo testo che andiamo a porre in votazione sono l’articolo 1 e l’articolo 2, cioè quelli che vanno a normare, come veniva citato nell’intervento precedente da parte della relatrice Costi, il tema delle garanzie per le imprese e per le cooperative al fine di consentire di introdurre non soltanto le richieste di finanziamento per investimenti, ma anche per la liquidità, dando così la possibilità, in un momento storico in cui questo progetto di legge avanza, alle imprese di poter accedere a ciò di cui oggi hanno più bisogno, ovvero risorse di cassa necessarie a far fronte alle chiusure forzate per le misure per contrastare la diffusione del Covid-19.

Su questi due articolati, lo abbiamo detto più volte, sicuramente la misura dell’accesso al credito può essere una misura fondamentale, può essere una misura di grande aiuto per un’impresa che è riuscita ad affrontare bene la situazione della chiusura, un’impresa solida, un’impresa che non ha dovuto chiudere perché magari può approfittare (chiaramente si intende in senso positivo) di questa situazione per poter accedere a dei finanziamenti più facili o, come da risorse messe a disposizione dalla Regione, finanziamenti a costo ridotto per poter magari fare degli investimenti. Per quelle attività che, invece, hanno dovuto sopportare la chiusura e che necessitano di liquidità immediata, la misura del ricorso al debito non ci sembra – lo abbiamo segnalato più volte quando il Governo ventilava solo questa ipotesi – una misura sufficiente. Quindi, laddove sicuramente essa è utile per chi magari può approfittare della situazione per poter accedere a finanziamenti importanti a costi minori, non è sicuramente una misura che mette le imprese nelle condizioni di avere quella liquidità immediata necessaria per fare fronte ai bisogni della cassa più semplice, anticipare il FIS, pagare i fornitori che magari sono rimasti aperti durante questo periodo, rifarsi un magazzino. L’altra volta presentammo una risoluzione, che sarà in discussione dopo, non è ancora stata votata, quindi probabilmente riprenderemo dove abbiamo lasciato l’altra volta. Qualcuno disse “non sappiamo cos’è un magazzino deperibile”. Insomma, in una regione che fa del settore agroalimentare una delle sue forze più importanti credo che ci arriviamo tutti a capire che cosa si intenda con “magazzino deperibile”. Ma penso anche ai tanti negozi del settore del vestiario che oggi hanno riaperto, chi ha voluto riaprire, chi ha potuto riaprire, e basta fare un giro nelle nostre città per vedere che riaprono con i cappotti perché, giustamente, avevano all’interno un magazzino per una stagione, che non è quella attuale, quindi dovranno farlo cercando di vendere con sconti e saldi quello che rimane in magazzino. Quindi, è una misura, quella del finanziamento, che non può essere correttiva di questa situazione. Però, è comunque una strada importante, che noi ci sentiamo di avallare.

Ci saremmo sentiti anche di accogliere, come è stata richiesta, l’urgenza su quel progetto di legge, però ci siamo trovati alla prima Commissione in cui abbiamo discusso il pdl con una serie di emendamenti che di fatto ne vanno a variare la natura, spostandolo verso altre tematiche, sulle quali a nostro avviso l’Assemblea legislativa avrebbe dovuto, nel suo ruolo di legislatore, spendere qualche tempo in più e magari – perché no? – stilare un testo di legge diverso, che non fosse un qualcosa – passatemi il termine – che appare anche fatto frettolosamente, come ci siamo detti in Commissione.

Anch’io ringrazio – non l’ho fatto in Commissione perché non ho preso poi la parola per la replica – sicuramente la relatrice, la consigliera Costi, e l’Ufficio di Presidenza della Commissione, che si è messo a disposizione, anche per averci dato la possibilità di fare quei correttivi anche al testo, perché effettivamente tutti, penso, abbiamo percepito quella che è stata un po’ la fretta di correre. Penso, ad esempio, a quello che oggi è l’articolo 3, ovvero l’emendamento che ha introdotto il tema del terzo settore. Su questo articolo abbiamo posto in Commissione qualche perplessità, che ripongo anche qui, su due dimensioni, una è di opportunità politica. Questo progetto di legge apre sul fronte dei finanziamenti, ma ancora ha dei grandi esclusi, ovvero il mondo che citavo prima, il piccolo negozio, il locale, tutto quello che è il commerciale e l’artigianale, che non rientrano nel settore turistico. Infatti, analogamente a quelle che sono le nostre richieste, e parlo chiaramente di fondo perduto e, quindi, di contributi diretti, dove oggi anche lo Stato è arrivato con il Decreto Rilancio a questa soluzione, potremmo aprire un dibattito: hanno preso solo il mese di aprile, non hanno preso marzo, però sicuramente hanno il merito di aver introdotto un criterio, cioè quello del calo di fatturato su cui agganciare l’intervento.

Secondo noi, quella è una strada positiva e magari la Regione potrebbe proprio incardinarsi laddove il Governo ha preso a riferimento solo aprile, magari con le disponibilità e le capacità del bilancio regionale. Potrebbe incardinarsi per dare una copertura di marzo. Insieme a Regione e Governo potrebbero arrivare a sfiorare quei 15.000 euro che si sono trovati le imprese tedesche sul loro conto. Non dico che si arriverà a quello, però se non altro si può alleviare, magari in misura percentuale alle sofferenze, quella che è oggi la carenza di liquidità delle aziende. Ad alcuni potrebbe bastare questo, senza bisogno di indebitarsi. Qualcun altro potrebbe chiedere debiti più bassi ed evitare di irrigidire troppo i bilanci per i prossimi anni e quindi evitare investimenti.

Sul tema specifico del terzo settore poniamo due questioni. Una è di opportunità politica: laddove non abbiamo fatto uno sforzo in più per il mondo delle imprese, per il mondo produttivo, il mondo che con le sue tasse mantiene in piedi anche il terzo settore e la capacità di fare servizi sociali degli enti pubblici, credo che forse avremmo dovuto prendere i provvedimenti del terzo settore pur positivi e affrontare un discorso ben specifico.

Pongo anche una questione di metodo: portare al terzo settore la possibilità di andare… Qui fondamentalmente diamo la possibilità di concedere sempre risorse per abbattere i costi, per le garanzie che farebbe sempre il sistema Confidi, quindi si parla sempre di debito. Sul terzo settore lo strumento del debito, non lo dice solo Bargi, ma lo ha detto anche l’unico intervenuto in udienza conoscitiva che ha parlato su questo tema, perché anche lì c’è una anomalia, l’udienza conoscitiva era sul testo originale, quindi abbiamo sentito le categorie esprimersi sul tema “garanzie e Confidi” attuale articolo 1 e articolo 2 in maniera sicuramente positiva, è stato ben accolto pur sottolineando tutti la mancanza del fondo perduto, però, di fatto, non abbiamo sentito né le parti sociali né le categorie sul resto della struttura di questo progetto di legge.

Solo un intervento è andato – passatemi il termine – un po’ fuori argomento citando quello che, di fatto, è uno degli emendamenti che era in discussione, cioè quello del terzo settore, ed è stato detto chiaramente: “Vi ringraziamo di questa apertura, però, attenzione, perché il terzo settore è composto da una serie di realtà non propriamente imprese che difficilmente possono presentarsi in banca, accedere al credito e poi avere la forza di coprire i piani di ammortamento, la forza di avere una entrata, il cash flow, per coprire un piano di ammortamento”. Allora, poniamo anche un’altra questione. Noi abbiamo chiesto quali risorse, come le mettiamo a disposizione. Ci è stato detto che non verranno toccate le risorse destinate ad oggi per le imprese, quindi saranno risorse nuove, ci ha detto il vicepresidente Schlein in Commissione. Però non abbiamo capito, all’atto pratico, esattamente quante e che misure vanno messe qui.

Ci è stato anche detto che ci sono alcune attività del terzo settore che hanno anche delle economie dietro. A me sfugge un attimo il pensiero e vado a quando, ogni tanto, la Guardia di finanza faceva una retatina dentro il circolo, che si spaccia come circolo, ma fa il bar o fa la discoteca. Attività che, laddove viene svolta in maniera legale, è comunque – e qua si va comunque a parlare di normativa nazionale – una forma di concorrenza a chi invece paga le tasse piene e deve mettere a regola i dipendenti pienamente. È un dibattito che negli anni è stato fatto.

Abbiamo un po’ questo dubbio. Su questo tema, pur facendo noi un’apertura di credito – visto che va di moda – alla Giunta, ci sentiamo di non esprimere un parere favorevole. Ci asterremo, prendendoci comunque la briga di seguire quello che è questo strumento, vederne l’applicazione e capire veramente la portata che ha, perché non rimanga solo una sorta di manifesto di apertura al terzo settore o non sia più che altro indirizzato a uno specifico ramo del terzo settore.

Venendo all’articolo 4, quello sul turismo, in questa formula ovviamente ci trova, penso, tutti d’accordo, però sarebbe come puntare la luna e non guardare il dito, ma l’avambraccio, perché di fatto questo articolo è stato introdotto da un emendamento che inizialmente, nella sua forma come depositata in Commissione, prevedeva degli aiuti a fondo perduto esclusivamente per gli stabilimenti balneari, che sono sicuramente un settore che ha pagato forse inizialmente meno, perché non era la stagione, ma pagherà per tutta l’estate molto care queste misure di contenimento e il mancato flusso del turismo. In particolare penso a quello straniero, sperando che quello italiano, quello nostrano possa se non altro dare un po’ di respiro a questa attività.

Però era stato centrato solo su quello, creando a nostro avviso una disparità di trattamento rispetto a chi fa l’operatore turistico anche nell’entroterra. Penso, in particolare, alle nostre montagne, ma anche ai castelli, ai musei che abbiamo anche nell’entroterra. Sarà interessante capire l’applicazione, perché andare a definire cos’è turistico, ad esempio se il bar di fianco al castello è turistico perché attrae, oppure è da considerare fuori dal sistema turistico? Sarebbe interessante capire se rientreranno dentro anche le attività che fanno promozione turistica, le agenzie di viaggi in particolare, perché non abbiamo capito se su questa categoria si riesce a intervenire, perché so che sono particolarmente in sofferenza e lo hanno segnalato.

Sicuramente in questa nuova riformulazione che è stata richiesta da più parti, ovvero di andare incontro almeno a tutto il settore turistico, tra l’altro ricordo il subemendamento del Gruppo Fratelli d’Italia che poi non si è potuto votare, perché la Giunta ha di fatto ritirato e riscritto gli emendamenti presentandoli al fotofinish e, quindi, rendendo anche molto più complicato per la parte legislativa poter intervenire su quegli strumenti, però visto che diamo più peso alla sostanza che alla forma, riteniamo positiva questa nuova inclinazione dell’articolato ed è sicuramente da sostenere.

L’articolo 5 è stato introdotto con l’emendamento che ha creato forse più perplessità, anche perché anche questo è arrivato al fotofinish. Infatti, ci scusiamo di averlo presentato, avevamo detto che saremmo stati nei tempi, abbiamo presentato gli emendamenti per l’aula, perché non avremmo avuto altro modo di presentarli, ovvero parlo dell’articolo che va a incidere sull’editoria, presentato un po’ all’ultimo, discusso immediatamente in Commissione, ci siamo presi un attimo di tempo per valutarlo. È sicuramente un articolo che ha creato qualche perplessità, perché per come è scritto sembra che passi in legge una sorta di “ricattino”, cioè o il destinatario delle risorse, il giornalino, il giornale, la testata on-line, ci passa la nostra campagna informativa o noi non gli diamo il contributo. Quindi, nel contributo straordinario per la campagna informativa ci è venuto da dire subito: ma tanto vale pagargli la campagna informativa così gli diamo le risorse.

Capiamo il principio di superare, per questi contributi straordinari, la programmazione, perché altrimenti non sarebbero contributi straordinari, per rendere il tutto più agevole, chiediamo però di rivedere il testo in un’inclinazione che vada a dare un sostegno all’editoria. Noi inseriremmo, anche qui, il criterio del fatturato, in modo da fare distinzione tra chi è in sofferenza e chi no. L’altra volta, se non sbaglio il sottosegretario Baruffi, sempre in riferimento alle risoluzioni di cui dopo, disse chiaramente: non è che dobbiamo aiutare tutti, perché c’è anche chi non ha magari sofferto o chi ha un tipo di attività che non ha avuto particolari contrattazioni. Invero, c’è anche chi ha guadagnato di più, detta come va detta. È vero. Credo, dunque, che una discriminante possa essere quella di dimostrare il crollo dovuto al periodo di fatturato. Quindi, sicuramente, introdurre questo e introdurre soprattutto il riferimento non tanto alle crisi generalizzate, ma al Covid, come del resto tutto il testo di questa legge, quindi di fatto andare a normalizzarla con il resto della legge, ma anche ad attualizzarla ad oggi e non renderla una misura magari permanente, credo siano tutti passaggi fondamentali.

Abbiamo introdotto un articolo in più che, secondo noi – ci perdonerete – è un correttivo. Ne abbiamo approfittato, perché, se non altro, abbiamo aperto il tema “editoria”; un correttivo sulla legge dell’editoria votata nel 2017, se non ricordo male, nel precedente mandato, che va a correggere un po’ il tiro sulla possibilità di accedere agli aiuti per le testate online, solo quelle che hanno due giornalisti professionisti dipendenti.

Noi correggeremo mettendone uno, perché ci sembra veramente limitativo anche perché per le tv e per le radio è previsto uno solo. Non so se era stata fatta per cercare magari di limitare la platea di soggetti, ma credo che si possano identificare criteri diversi che siano un po’ meno limitativi.

Introdurremo questa modifica. Ci perdonerete se abbiamo approfittato della legge, ma ci sembrava il caso, finché era aperto il tema “editoria”.

Sul resto dell’articolato mi sono espresso più volte. C’è stato da rivedere l’articolo sui saldi. Con la relatrice Costi abbiamo trovato l’intesa subito nel riformulare un attimino il testo. Sia per i saldi, sia per i CIR per gli extra alberghieri, che per le destinazioni turistiche sono tutti passaggi normativi burocratici che in questa fase snelliscono un po’ la vita alle attività coinvolte e quindi sicuramente ci trovano favorevoli.

Per concludere, nel complesso è un progetto di legge che sicuramente poteva osare qualcosa di più. Noi lo citiamo anche nell’ordine del giorno che abbiamo collegato. C’è un’indagine della CGIA di Mestre che dimostra come, soprattutto le piccole imprese, fanno fatica a rivolgersi allo strumento del debito per poter far fronte alla loro criticità immediata, ma chiedono a gran voce un fondo perduto, un sostegno per superare questa fase per poi rimettersi in carreggiata senza essere strozzati per i prossimi cinque o sei anni dal piano di ammortamento dei finanziamenti. Secondo noi, era necessario, dal momento in cui si è voluto aprire a tante categorie, anche fare uno sforzo in più rivolto a questi soggetti.

È un progetto di legge che sicuramente ha degli elementi positivi, l’abbiamo detto più volte, e non mancheremo di votare l’articolato, ma complessivamente ci lascia qualche perplessità. Facciamo questa apertura di credito alla Giunta, ma vogliamo prenderci qualche tempo per valutarne l’impatto e soprattutto valutare se seguiranno altre misure più sostanziose. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

Apriamo il dibattito in discussione generale.

Abbiamo il consigliere Lisei. Ricordo che avete venti minuti per consigliere.

Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Saluto anche il presidente, che nel frattempo è arrivato in aula, e lo ringrazio per la presenza. Ringrazio la presidente Rontini per i lavori della Commissione.

Come ricordava chi mi ha preceduto, questo progetto di legge nasce su una richiesta formulata dalla Giunta alle minoranze di portare in Aula con urgenza un progetto di legge in sostegno delle imprese. Credo che, molto responsabilmente, tutte le minoranze abbiano acconsentito a questa urgenza, perché nessuno di noi si vuole sottrarre dal provare ad aiutare in qualche maniera le tante imprese della nostra regione e, purtroppo, non solo della nostra regione ormai piegate e in ginocchio a causa dell’emergenza. Imprese che stanno affrontando una crisi senza precedenti, in particolare ovviamente le imprese piccole e medie, che oggi, per adeguarsi alle nuove normative, sono costrette a sostenere dei costi esorbitanti, in periodi nei quali non hanno incassato per diversi mesi. Sono costrette ad adeguarsi per aprire delle attività e sperare in qualche maniera di fare una “patta”, come si potrebbe dire, nel senso sperare di contenere il più possibile i danni, anche perché ci sono alcune imprese che hanno scelto di non riaprire, proprio perché i costi dell’apertura molte volte sono superiori agli introiti. Quindi, era ovvio che nel momento in cui questa Giunta faceva un appello su un provvedimento che doveva andare in aiuto alle imprese, non ci sottraessimo a questo.

Purtroppo, sì, è stato giustamente ricordato che il percorso di questo progetto di legge ha subito diversi step, se vogliamo così chiamarli, nel senso che ci siamo trovati, da un progetto iniziale che prevedeva soltanto due articoli, con un progetto di legge che ha avuto delle evoluzioni e dei cambiamenti abbastanza repentini, anche all’interno delle Commissioni, con la presentazione di molteplici emendamenti anche da parte della Giunta. E quindi approdiamo oggi in aula non senza difficoltà, senza ovviamente voler dare alcuna responsabilità ad alcuno. È chiaro che i margini e le possibilità di intervenire sono stati in parte ridotti e in parte compromessi.

Per noi questo provvedimento, a differenza della valutazione che ha fatto la relatrice Palma Costi, che ringrazio, è utile, ma non fondamentale, a differenza di quanto sostenuto dalla relatrice. È utile perché è evidente che si dà alle imprese una possibilità, che è appunto quella di contrarre del debito, si aiuta e si dà alle imprese una possibilità, che è quella di avvalersi di un sistema, che è quello dei consorzi fidi, che funziona già da tempo all’interno del nostro territorio e che aiuta innanzitutto dal punto di vista delle garanzie che offre, quindi aiuta a superare gli scogli che purtroppo il sistema bancario impone alle imprese. E non scopriamo nulla di nuovo. Giusto il Governo nazionale non si era accorto che passare per le banche per le imprese sarebbe stato un calvario. Inoltre, consente alle imprese di abbattere magari quegli interessi antipatici nella contrazione del debito. Quindi, va in una direzione sicuramente utile, ma non fondamentale perché, come si ricordava e come abbiamo ricordato in diverse occasioni all’interno della Commissione, è ovvio che l’aspettativa per imprese che sono completamente in ginocchio era complessivamente il fondo perduto. Fondo perduto che, invece, si concede e si concentra all’interno di questo articolato sulle imprese turistiche.

Su questo tema mi preme dire qualche cosa, perché l’originario articolo aveva riguardo unicamente per le imprese balneari. Da lì è nato il deposito di un emendamento che, invece, voleva aprire a tutte le imprese turistiche, perché fondamentalmente la nostra regione offre un panorama turistico molto variegato, che quindi non riguarda soltanto le imprese balneari, anche se ovviamente nel periodo estivo le imprese balneari si spera la facciano un po’ da padrone, però la nostra regione offre un turismo molto diversificato, come anche la legislazione di questa Regione ricorda, quindi non si poteva non guardare anche alle imprese turistiche dell’Appennino, montane, termali, a tutta l’offerta turistica che siamo in grado di offrire. Quindi, l’emendamento che avevamo depositato andava nella direzione di aprire tutte le imprese turistiche, sul fondo perduto.

Lo abbiamo ritirato perché, di fatto, la Giunta ha presentato un emendamento copia, che ha modificato il proprio articolato e quindi lo riteniamo recepito. È chiaro che ci avrebbe fatto piacere se avessero recepito il nostro emendamento, perché avrebbe “dato atto” di una proposta di buon senso della minoranza. In ogni caso, è stato recepito nella sostanza. Abbiamo ritirato il nostro emendamento e quindi è andato in una direzione, secondo me, utile.

Non nella medesima direzione è andato, secondo me, l’emendamento che chiedeva un passaggio in Commissione prima che la Giunta definisse i beneficiari e i criteri per gli interventi ammessi al finanziamento a fondo perduto.

Crediamo che nella potestà della Giunta, che è quella ovviamente di decidere, sulle modalità e i criteri un passaggio all’interno della Commissione competente, anche di semplice informativa, senza nulla voler togliere e sottrarre alla potestà legislativa e di determinazione di questa Giunta, un passaggio anche informativo all’interno della Commissione sarebbe stato dovuto. Sarebbe stato dovuto e sarà dovuto sia in questo caso, ma anche nei casi successivi. Vi chiediamo di venirci ad informare prima che decidiate cose che poi dopo apprenderemo magari sui giornali o apprenderemo in altre sedi.

Capisco che noi siamo povere opposizioni, ma magari, come è stato sull’emendamento che invece di parlare solo di stabilimenti balneari apriva al turismo in generale, magari prima che prendiate provvedimenti vi diamo qualche consiglio utile e buono che poi potete recepire o non recepire. Il fatto di non aver accolto l’emendamento di passare in Commissione sul fondo perduto a me dispiace molto.

Mi dispiace molto perché, secondo me, era un segno di una possibilità di collaborazione con tutta l’aula e non soltanto dell’opposizione, perché poi, all’interno della Commissione, partecipa tutta l’aula.

L’emendamento non è stato recepito. Mi fa piacere che alcuni colleghi lo abbiano riprodotto anche in aula. Anzi, li ringrazio perché mi hanno evitato questo lavoro. Visto che c’è la possibilità di votarli, spero che l’aula raccolga questa possibilità e voti a favore di questi emendamenti, perché, ripeto, ne va della collaborazione istituzionale tra la Giunta e l’aula. 

Dico, e mi dispiace davvero tanto, che all’interno di un articolato nel quale ci era stata chiesta e ci è stata chiesta l’urgenza, è stato comprensibilmente introdotto il terzo settore, è stato comprensibilmente introdotto il tema delle vendite promozionali, è stata comprensibilmente introdotta la moratoria per gli organi di destinazione turistica. Ma, ecco, sull’articolo 5, sostegno all’editoria, davvero faccio fatica ad esprimermi. Faccio fatica ad esprimermi perché non si tratta di un sostegno all’editoria, ma si tratta dell’acquisto di spazi all’editoria.

Non possiamo dire che per superare le situazioni di particolare emergenza, della crisi, diamo dei contributi straordinari, se però ci danno degli spazi come Giunta, per promuoverci. Non è un sostegno erga omnes all’editoria. La Giunta si vuole comprare degli spazi di comunicazione istituzionale all’interno delle testate editoriali. Legittimo, per carità, però non dite che è un sostegno all’editoria. Proprio proprio, avrei paradossalmente più accettato che questo acquisto di spazi invece che fosse stato finalizzato alla promozione delle politiche, degli interventi e dei servizi regionali, fosse stato un acquisto destinato alla promozione turistica dei nostri territori, delle imprese balneari, delle imprese turistiche e quant’altro. Avrebbe forse avuto più un senso, almeno acquistavamo degli spazi che erano destinati ad incentivare e promuovere il turismo all’interno della nostra regione e facevamo qualcosa che era “in coerenza” e coerente con un provvedimento che è nato da lì, che è nato dall’aiuto alle imprese, alle destinazioni turistiche e al turismo sul territorio, il fondo perduto. Questo sarebbe stato, secondo me, accettabile, coerente.

Questo acquisto di spazi per campagne di comunicazione istituzionale non mi convince per nulla, anche perché la comunicazione istituzionale non è detto che sia condivisa. È una delega in bianco che vi lasciamo, perché cosa volete comunicare rispetto a provvedimenti sui quali può anche essere che non tutti siano d’accordo, come è capitato? Credo che non si stia a dire nulla all’interno di questo progetto di legge, e oggettivamente mi dispiace molto che ci sia finito e che ci sia finito in queste modalità. Anche perché, se vogliamo dirla tutta, la Giunta nel suo complesso e il presidente hanno ampissimi spazi di comunicazione istituzionale sui mass media, sulle testate giornalistiche, sulle testate televisive, e non parliamo di un Ente povero di spazi e che ha difficoltà a trovare spazi. Ad ogni buon conto, questo articolo non lo condividiamo in alcun modo.

L’insieme delle perplessità che abbiamo manifestato ci porta a quello che sarà il nostro voto complessivo sul documento, che sarà un voto di astensione, voto di astensione perché ho detto che per molti versi è un provvedimento utile, utile proprio perché si dà qualche possibilità alle imprese, utile, ma appunto non fondamentale.

Abbiamo visto il deposito da parte dei colleghi di una serie di emendamenti, sui quali eventualmente mi esprimerò in dichiarazione di voto, e complessivamente non possono trovarci contrari gli emendamenti che aprono la platea dei possibili beneficiari di aiuti. Ho visto che c’è un ordine del giorno presentato dal Gruppo Emilia-Romagna Coraggiosa che apre gli aiuti alla montagna, e assolutamente condividiamo il senso dell’ordine del giorno. Condividiamo meno il senso dell’emendamento presentato dal Partito Democratico, perché di fatto annacqua completamente il senso di quell’ordine del giorno, sono completamente in antitesi a nostro avviso, quindi il nostro voto non sarà uniforme sull’ordine del giorno e sull’emendamento.

Ma crediamo che, oggi, la Regione debba porsi nella prospettiva di implementare il più possibile quelli che sono gli aiuti, e questo nell’ottica di cui in più occasioni abbiamo parlato. Purtroppo dobbiamo chiudere definitivamente la fase degli annunci e passare alla fase degli aiuti, veri, concreti, che arrivano nelle tasche delle imprese. Oggi le imprese hanno aperto, gli aiuti ancora non sono arrivati, ci sono ancora tanti annunci, per cui noi speriamo che quanto meno un piccolo capitolo della fase degli annunci si chiuda e davvero inizi ad arrivare qualche cosa nelle tasche delle imprese emiliano-romagnole e delle imprese turistiche.

In questo senso sarà poi fondamentale e saranno fondamentali i provvedimenti che questa Giunta adotterà per rendere attuativi i fondi a titolo perduto di cui all’articolo 4.

Le tempistiche saranno decisive. Vedremo se nelle tempistiche e nelle modalità con cui si intende attuare questo pdl davvero i soldi arriveranno alle imprese e ci sarà una boccata d’ossigeno per le imprese.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei. Si è iscritto a parlare il consigliere Tagliaferri. Sono le 12,56. Ha quattro minuti prima della pausa, poi riprendiamo con l’intervento, come vuole lei.

 

TAGLIAFERRI: Ho bisogno di una decina di minuti circa. Se lo finisco, quindi se sforiamo di cinque o sei minuti, lo faccio. Altrimenti, lo faccio all’inizio della ripresa. Quello che volete voi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Dieci minuti. Prego.

 

TAGLIAFERRI: Dieci o undici, non di più.

Presidente, colleghi, viene da pensare a tanto rumore per nulla. È un progetto di legge pot-pourri, ovvero un miscuglio di soggetti eterogenei messi dentro per non scontentare nessuno, interventi a pioggia, che verranno distribuiti con grande fanfara mediatica e propagandistica, ma che risolvono ben poco. È un provvedimento, quindi, che consideriamo inadeguato soprattutto qualitativamente, ma anche quantitativamente, perché, nei fatti, darà ben poco sollievo a quella fascia di imprese su cui si dovrebbe concentrare lo sforzo per incentivare la prosecuzione dell’attività. Quindi, no agli interventi a pioggia, ma ampliare le risorse a fondo perduto per chi è stato davvero colpito da questa crisi e che, invece, si dovranno accontentare di una sorta di mancia.

Il 21 maggio Repubblica ha pubblicato un articolo dove si evidenziava, secondo le stime di Fipe e Confcommercio, che 90.000 tra gli oltre 333.000 bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie hanno deciso di non riaprire per il momento. Nonostante tutte queste critiche pretestuose sulla movida non c’è certo l’assalto dei clienti. Fatto 100 l’afflusso normale, secondo un’indagine di Confcommercio, l’affluenza è del 30 per cento per i negozi non alimentari. Forse non vi rendete conto che lo scenario è quello di un fine estate e inizio autunno incandescente, ma non certo per il caldo. A metà agosto scadranno i cinque mesi durante i quali le aziende non hanno potuto licenziare per l’emergenza Covid. Il 16 settembre scatta l’emergenza fiscale, ovvero le imprese saranno chiamate a pagare in un colpo solo tutte le scadenze fiscali rinviate da marzo, e non si sa bene con quale liquidità potranno farvi fronte.

Non c’è da stupirsi se questi due fattori, uniti ai previsti scarsi ricavi dei mesi estivi, produrranno un numero consistente di licenziamenti e fallimenti. Credo che in primis né le manovre nazionali, così come concepite, né quella regionale, che ne è una copia, saranno sufficienti alla ripartenza se non c’è un’idea contestuale di un progetto di rilancio strutturale.

A queste condizioni, non potete sperare, o meglio spingere a sperare una repentina e miracolosa ripresa dell’attività economica privata. Non so se vi siete accorti che sta montando una rabbia sociale che da tempo non si vedeva. Forse qui in Emilia e Romagna si respira meno, ma in autunno non so prevedere cosa accadrà. Gli italiani hanno capito di essere stati illusi, umiliati e ingannati dal Governo Conte. Gli inaccettabili ritardi delle misure economiche, a partire dalla cassa integrazione, i ripetuti tradimenti alle partite IVA, i provvedimenti scritti male, pasticciati, incomprensibili, sanciscono un fallimento a 360 gradi del Governo Conte. Provvedimenti propagandati come immediatamente esecutivi e veloci dispensatori di centinaia di miliardi.

Avrebbe dovuto spaventare l’uso spregiudicato dei tempi al futuro: faremo, destineremo, metteremo, sarà allo studio, finanzieremo, aiuteremo. Ma quando? Ormai non ci crede più nessuno. Mesi di promesse e cifre buttate lì e mai arrivate.

L’economia, caro presidente Bonaccini, non si nutre di promesse ma di fatti, e io di fatti ne vedo pochi, anche in questa Regione. Anche lei, come Conte, non da oggi, non solo in questi mesi, ma da sempre, usa in modo sovrabbondante i verbi al futuro, e forse non è un caso.

La fase 1 è stata densa di errori. Quando potremo parlarne a mente fredda e con dati effettivamente ragionati lo sapremo per certo. Ma anche la fase 2 non è gestita al meglio e questa gestione poco affidabile, poco lungimirante e poco intelligente non si giustifica solo con il fatto che usciamo da un’emergenza sanitaria non comparabile ad altre situazioni analoghe negli ultimi anni. Vorrei ricordare che nel ‘57 ci fu un’epidemia influenzale in Italia denominata “asiatica”, con circa 30.000 morti, che si ripresentò anche successivamente con altri nomi, ma sempre dall’Asia. Ma non ci fu alcun lockdown, le attività continuarono. Quindi, un’emergenza sanitaria sì, ma non un fatto eccezionale.

Quindi, le ragioni di una pessima gestione anche della fase due è certamente imputabile all’attuale classe dirigente al potere, che ha operato scelte con implicazioni politiche, economiche e culturali gravi, senza forse capire quali ne sarebbero state le conseguenze in fatto di povertà e distruzione del tessuto sociale esistente. Ma è anche vero che questa emergenza si è intersecata con una crisi dell’attuale sistema istituzionale e una crisi economica, politica, culturale, sociale e valoriale che non può essere imputata solo al virus.

I conti li faremo alla fine, signor presidente, e li dovremo fare anche in rapporto alla distruzione di ricchezza e alle ricadute sul tessuto sociale. Capiremo anche se un lockdown così lungo e severo imposto all’Italia avrà penalizzato il nostro Paese rispetto ad altri che hanno operato altre scelte e che nella fase 2 potranno contare su una struttura economico-finanziaria e logistico-produttiva simile a quella di prima.

Certamente non si può oggi, senza dati oggettivi e certi, criticare aprioristicamente certe scelte. Si possono, invece, criticare la scarsa lungimiranza, la distribuzione a pioggia di mancette con finalità politiche, l’incapacità di capire i bisogni del Paese, la burocrazia che sta uccidendo il Paese e che anche in questa regione è sovrana. Altro che riforma della PA! E già tremiamo di fronte al piano anti-burocrazia che dovrebbe arrivare con il cosiddetto “Decreto Semplificazione”, senza contorni e obiettivi chiari.

Signor presidente, la situazione è tutt’altro che rosea. Il timore fondato è che questo progetto di legge valga come il pannicello caldo per un malato grave. Nel primo trimestre 2020 l’Emilia-Romagna ha registrato un saldo negativo di 1.250 imprese artigiane, un trend negativo che prende avvio negli ultimi anni, ma che sembra accelerare. Nei primi tre mesi di quest’anno il numero complessivo delle imprese artigiane presenti in Italia è sceso di 10.902 unità. Il peggio, tuttavia, secondo Confartigianato, dovrebbe purtroppo sopraggiungere nei prossimi mesi, quando l’effetto economico negativo del Covid si farà sentire con maggiore intensità.

Cito due esortazioni da Confartigianato Mestre. Non tutti ce la faranno a sopravvivere e non è da escludere che, entro la fine dell’anno, lo stock complessivo delle imprese artigiane presenti nel Paese si riduca di quasi 100.000 unità, con una perdita di almeno 300.000 posti di lavoro. L’artigianato ha bisogno di sostegno, perché è elemento di coesione sociale del nostro sistema produttivo. Se spariscono le microimprese, rischiamo di abbassare notevolmente la qualità del nostro made in Italy. Ci troveremo di fronte misure ancora insufficienti a colmare la rovinosa caduta del fatturato registrato in questi ultimi mesi da tantissime piccole realtà. Troppi provvedimenti che rischiano di disperdere in tanti rivoli le risorse messe a disposizione, che invece dovrebbero essere convogliate solo su tre voci: famiglia, indennizzi diretti alle imprese, taglio delle tasse. Un dato altrettanto grave sono i consumi delle famiglie in calo di 75 miliardi. Secondo il DEF 2020, infatti, la caduta sarà pari al 7,2 per cento in termini assoluti. Il crollo degli acquisti rispetto al 2019 sarà di circa 75 miliardi. A farne le spese saranno soprattutto gli artigiani, i piccoli commercianti, i lavoratori autonomi che vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie. Insomma, i fatturati di queste piccole attività sono destinati a cadere rovinosamente, trascinando verso la chiusura definitiva tantissimi negozi di vicinato.

Tutto questo comporterà un problema occupazionale non di poco conto, ma anche un forte abbassamento della qualità della vita. Quando chiudono le botteghe e i piccoli negozi le aree urbane si impoveriscono e diventano terreno fertile per la diffusione del degrado, dell’abbandono e della microcriminalità.

Poi, c’è la grande incognita del turismo. La crisi del settore si abbatterà anche in Emilia-Romagna e non sono certe ricette che la Regione ha dato che potranno invertire la tendenza.

Innovazione, sicurezza sanitaria, salubrità e sostenibilità ambientale sono state le parole chiave dell’assessore Corsini a metà di aprile.

Siamo sicuri che si […] o cercano di nascondere una verità amara? Crollo verticale del fatturato per il settore turismo. L’emergenza sanitaria ha provocato la paralisi dell’intera filiera che genera circa il 12 per cento del PIL italiano.

Secondo le stime elaborate da CNA nel primo semestre del 2020 i ricavi del turismo subiranno una contrazione del 73 per cento. Il giro d’affari atteso è di appena 16 miliardi di euro rispetto ai 57 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Compromessa anche la stagione estiva.

La CNA prevede che tra luglio e settembre mancheranno all’appello circa 25 milioni di stranieri. Il consuntivo del primo trimestre mostra una flessione del fatturato di 15,6 miliardi, mentre per il secondo trimestre CNA prevede una contrazione di oltre 25 miliardi anche tenendo conto di un allentamento delle misure restrittive.

Il turismo è una risorsa preziosa per l’Italia, ma le misure di contenimento del Coronavirus lo hanno messo in ginocchio. Nel 2019 le strutture ricettive del nostro Paese avevano registrato oltre 130 milioni di arrivi di cui quasi la metà erano provenienti dall’estero; cifre che avevano messo l’Italia al secondo posto in Europa per visitatori stranieri dietro alla sola Spagna.

Quest’anno, però, la situazione è ben diversa. I mesi primaverili, che di norma portano circa un quinto degli arrivi, sono stati azzerati. Il fatturato complessivo del primo semestre, calcola la CNA, sarà ridotto del 73 per cento.

Ci sono dati che dicono che il 55,2 per cento degli italiani non partirà per le ferie, il 43 per cento circa per ristrettezze economiche, il 28 per cento per la paura sanitaria.

Gli operatori sono delusi e preoccupati di fronte ai provvedimenti governativi e temono milioni di posti di lavoro a rischio. Servirebbe un piano straordinario di sostegno al settore, non provvedimenti a macchia di leopardo, ma né il Governo, e tantomeno la Regione con questo progetto di legge, agiscono per supportare un piano di tenuta delle aziende per quest’anno e tantomeno per un loro rilancio. E dire che il turismo vale il 13 per cento del PIL! Perché, allora, tanta disattenzione e tanto attendismo?

Ribadisco, per spiegare perché questo testo non ci convince è utile ripercorrere l’iter di approdo qui in aula. Siamo partiti in Commissione con un testo esile, di soli due articoli, proposto dalla Giunta, per arrivare ad un articolato di nove: da un semplice sostegno al credito per le imprese del commercio e del turismo a un più esteso articolato con indefiniti contributi a fondo perduto per generiche imprese turistiche e un creativo sostegno alle imprese editoriali. Mentre per il terzo settore si sono aggiunti solo aiuti per abbattere i costi di accesso al credito.

Un provvedimento timido della Giunta che prende corpo nel lavoro in Commissione, ma a nostro avviso è ancora poco. Ecco perché daremo un voto di astensione a questa prima legge della nuova legislatura. Un provvedimento piccolo, che difetta di una visione e dimostra quello che abbiamo appena detto in Ufficio di Presidenza, quando abbiamo evidenziato che il presidente Bonaccini non è ancora venuto in aula per riferirci sul programma di mandato. Al questore ho chiesto il rispetto del nostro Regolamento assembleare e qui in aula ripeto l’appello, come rappresentante dell’opposizione, per chiedere il rispetto del nostro ruolo di consiglieri. Sì, perché, cari colleghi della maggioranza, è anche nel vostro interesse e di tutti i cittadini emiliano-romagnoli pretendere di sapere come questa nostra Regione affronterà i prossimi cinque anni. Quali le priorità in campo, specie ora che si delineano tutte le criticità della fase post-emergenziale? Qual è la visione del presidente della Giunta e come si intende lavorare?

Noi siamo pronti e non è con il metodo del mettere la pezza sul buco che pensiamo di poter costruire un quadro nitido del futuro di questa Regione. Bisognava avere il coraggio di dire basta ai fondi a pioggia e di dare contributi mirati alla ripresa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene. Chiudiamo la seduta.

Riprendiamo alle 14,30 con le interpellanze. A seguire l’ordinaria.

 

La seduta ha termine alle ore 13,10

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADA’, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

Il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Elena Ethel SCHLEIN.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

È stato presentati il seguente progetto di legge:

 

583 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni per la valorizzazione e il potenziamento del Soccorso Alpino dell’Emilia-Romagna". (14 05 20) A firma dei Consiglieri: Rancan, Delmonte, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Montevecchi, Bergamini, Pelloni, Catellani, Pompignoli, Bargi, Facci, Rainieri, Liverani

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

509 - Interrogazione a risposta scritta circa la riconversione e il riutilizzo per il sistema sanitario di edifici abbandonati di proprietà di Ausl e Regione, con particolare riguardo alla provincia di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

510 - Interrogazione a risposta scritta sulle ragioni per le quali Piacenza non sia stata identificata dalla Regione Emilia-Romagna da subito, in mancanza di un provvedimento nazionale, come “zona rossa” al pari della vicinissima Codogno. A firma della Consigliera: Gibertoni

511 - Interrogazione a risposta scritta circa l'eventuale ripresa del monitoraggio della Variante di valico, per la sicurezza delle persone e la salvaguardia del patrimonio. A firma della Consigliera: Gibertoni

512 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di fornire ai cittadini dell’area nord della provincia di Modena una risposta che entri nel merito dei problemi sui collegamenti ferroviari, anche senza attendere la ripresa del confronto politico sul futuro Prit. A firma della Consigliera: Gibertoni

513 - Interrogazione a risposta scritta per sapere i criteri e la programmazione dei test sierologici e quali saranno i comuni, oltre quello di Medicina, interessati dallo screening. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

515 - Interrogazione a risposta scritta sul sovraccarico di lavoro per tamponi di covid-19 nel laboratorio dell'Istituto di Igiene e sanità pubblica dell'Università di Parma, sui ritardi nell'esecuzione dei tamponi a Parma, sul mancato coinvolgimento nelle attività di analisi di tamponi e test sierologici del laboratorio di virologia dell'AOU di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

516 - Interrogazione a risposta scritta circa il metodo di riparto delle premialità riconosciute al personale sanitario con riguardo ai dubbi sulla reale premialità per chi era in prima linea nelle corsie Covid-19 rispetto a chi legittimamente ha svolto la propria attività in smart working. A firma della Consigliera: Gibertoni

519 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda avanzare nel tavolo di confronto Governo-Regioni la richiesta di inserire canali prioritari per il riconoscimento del bonus da 600 euro, varato dal Decreto "Cura Italia". A firma del Consigliere: Barcaiuolo

520 - Interrogazione a risposta scritta circa segnalazioni dalle quali emergerebbe che all’interno dei mezzi di trasporto pubblici di Modena e provincia non venga effettuata un’adeguata sanificazione, in particolare per quanto concerne il posto guida. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

521 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di maggiore flessibilità nei confronti dello smart working per i lavoratori con figli minori di 14 anni e la previsione di incentivi per le famiglie non in grado di sostenere la spesa informatica o di consumo necessaria all'attività lavorativa da remoto. A firma del Consigliere: Tagliaferri

523 - Interrogazione a risposta scritta per sapere per quale motivo la AUSL di Bologna non abbia ancora disposto la ripartenza di tutte le prestazioni sanitarie, sia programmabili che non. A firma del Consigliere: Lisei

526 - Interrogazione a risposta scritta sulla tardiva copertura totale del territorio regionale con le Unità speciali di continuità assistenziale anticovid e sullo scarso uso della telemedicina nella gestione della pandemia. A firma della Consigliera: Gibertoni

528 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se si ritenga opportuno agire per promuovere anche sulla rete stradale del territorio regionale esistente e non solo su quelle di nuova progettazione, corridoi per gli animali selvatici per evitare danni agli animali stessi e alle persone. A firma della Consigliera: Gibertoni

530 - Interrogazione a risposta scritta sul Reparto speciale post acuti Covid-19 allestito presso l'Ospedale di Castel San Pietro Terme. A firma del Consigliere: Lisei

531 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda aumentare gli incentivi previsti dal “Bando Montagna 2020”, estendendoli anche ai comuni di Gemmano, Mondaino, Saludecio, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo-Montecolombo. A firma del Consigliere: Montevecchi

533 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se si sta valutando l'utilizzo del test rapido per la presenza del Covid-19, messo a punto dall'Università dell'Insubria a Varese. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Bergamini, Pelloni

534 - Interrogazione a risposta scritta sulla gestione dei rifiuti portuali. A firma del Consigliere: Fabbri

535 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di variante che interessa il comune di Argenta, con particolare riguardo ad un aggiornamento del tracciato al fine di ridurre l'impatto sul territorio. A firma del Consigliere: Bergamini

536 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione di condizioni di sicurezza del trasporto pubblico locale, nel rispetto dell'ambiente e della qualità dell'aria. A firma del Consigliere: Tagliaferri

538 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se c'è l'intenzione di effettuare tamponi anche ai soggetti asintomatici, in considerazione del fatto che proprio tali soggetti potrebbero essere responsabili di una seconda ondata di contagi. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

540 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se vi sia una reale volontà di avviare la sperimentazione sul plasma iperimmune e in caso positivo conoscere la tempistica prevista ed i motivi per i quali vi sia stata una prima fase di contrarietà alla suddetta sperimentazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

541 - Interrogazione a risposta scritta sull'opportunità di chiedere al Governo un ulteriore rinvio dell’apertura di tutte le attività̀ di gioco lecito e per sapere se la Giunta intenda, nell’ambito delle proprie competenze, emettere tutti gli atti necessari a prevedere la sospensione per tutti gli esercizi commerciali del gioco legato alle slot machine, gratta e vinci e simili e, più in generale, qualsiasi forma di gioco d’azzardo lecito. A firma della Consigliera: Gibertoni

542 - Interrogazione a risposta scritta sulla ripresa dell'attività ordinaria della sanità pubblica, sospesa a causa dell'emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

544 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di continuare con la decontaminazione delle tute degli operatori del 118 di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

545 - Interrogazione a risposta scritta circa la dotazione di nuove divise per gli operatori 118 dell'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

546 - Interrogazione a risposta scritta circa il bando per l'acquisto o la ristrutturazione prima casa nei comuni appenninici e per sapere quali altri interventi strutturali si intendano adottare per il ripopolamento della montagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

547 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa i meccanismi premiali del bando “Montagna 2020” e l’aumento dei fondi disponibili per le finalità del bando per poter permettere l’accoglimento di un maggior numero di domande. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

550 - Interrogazione a risposta scritta circa l’apertura dei centri estivi, le modalità di erogazione del servizio e l’impiego dei numerosi lavoratori del Terzo Settore per la fornitura del servizio. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

553 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino delle corse sulla linea Bologna-Verona. A firma della Consigliera: Piccinini

554 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino nei confini originari dell’Oasi di Torriana Montebello, evitando i ripopolamenti di fauna precedentemente inserita nell’Oasi. A firma della Consigliera: Piccinini

555 - Interrogazione a risposta scritta sulla presenza di avifauna nidificante, lungo tutta la zona costiera del territorio regionale, fuori dai tradizionali ambiti in cui la presenza umana la confinava negli anni scorsi. A firma della Consigliera: Gibertoni

556 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di comprendere in tempi celeri eventuali effetti associati all'epidemia di Covid19, quali l'inquinamento atmosferico. A firma della Consigliera: Gibertoni

557 - Interrogazione a risposta scritta sul ritardo nell’attuazione del piano BUL e sull'urgenza di ridurre fino ad azzerarlo il digital divide in Emilia-Romagna, con particolare riguardo al territorio di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

558 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione dei lavoratori costretti all'isolamento domiciliare ai quali non è riconosciuto lo stato di malattia. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Bergamini, Bargi, Pompignoli, Rancan, Facci, Rainieri, Catellani, Delmonte, Liverani, Montevecchi

559 - Interrogazione a risposta scritta circa i disservizi registrati nel servizio di TPL gestito da SETA, nonostante il servizio ridotto per l'emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

562 - Interrogazione a risposta scritta circa la riattivazione delle attività culturali e nello specifico delle scuole di formazione teatrale sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Amico, Costa, Bondavalli

564 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la richiesta di incrementi delle rette nelle residenze per anziani, motivati dai gestori facendo riferimento alle misure anti Covid19, sia legittima e compatibile con le procedure regionali di accreditamento. A firma della Consigliera: Piccinini

566 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse necessarie per rimborsare alle associazioni di Protezione Civile le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e la possibilità di autorizzare i volontari a procedere ad attività di sanificazione base per esterni per aiutare i sindaci che richiedano questa attività. A firma del Consigliere: Tagliaferri

567 - Interrogazione a risposta scritta sul ritardo nell'approvazione della graduatoria per le domande del bando di Atersir 2020 per contributi agli enti locali finalizzati alla riduzione dei rifiuti e sulla previsione di non posticipare il termine per la presentazione dei progetti. A firma del Consigliere: Rainieri

569 - Interrogazione a risposta scritta circa gli effetti sulla salute delle onde elettromagnetiche con particolare riguardo, per la telefonia mobile, alla sperimentazione del 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

570 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di spostare il traffico merci dalla gomma al trasporto su rotaia e quale sia lo stato attuale del traffico merci sulla tratta Poggio Rusco - Ferrara - Ravenna - Porto di Ravenna. A firma della Consigliera: Gibertoni

572 - Interrogazione a risposta scritta sulle modifiche all'orario della linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

573 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda destinare contributi a fondo perduto sia agli ambulanti alimentari, sia agli ambulanti non alimentari, duramente colpiti dall'emergenza Covid-19. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Pelloni, Occhi, Bergamini, Stragliati, Delmonte, Marchetti Daniele, Liverani, Facci, Catellani, Bargi, Rainieri, Rancan, Pompignoli

575 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se e come la Giunta intenda coinvolgere nella programmazione e nella riorganizzazione sanitaria post Covid-19 il terzo settore. A firma della Consigliera: Castaldini

576 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità, con il regredire della pandemia, di riaprire i reparti traferiti degli ospedali, potenziandoli in termini di servizi resi con apparecchiature nuove e personale, con particolare riguardo all'Ospedale di Mirandola. A firma della Consigliera: Gibertoni

577 - Interrogazione a risposta scritta circa gli accordi sottoscritti in Area Metropolitana Bolognese e presso l'Ausl di Imola per il riconoscimento a medici, infermieri e operatori socio-sanitari, del premio per il lavoro che stanno svolgendo nel contrasto al Covid-19. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

578 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di considerare gli uffici che svolgono i controlli di merito e le verifiche in loco presso gli enti del territorio nell’ambito della formazione professionale come articolazioni locali di un sistema sinergico a rete, il cui referente unico, l'Autorità di Gestione della Regione, ne disciplina e controlla in toto il funzionamento. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

579 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di aprire un dialogo con le associazioni di categoria e con gli operatori del settore commerciale degli ambulanti con particolare attenzione allo Street Food al fine di giungere a definire reali sostegni al settore. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

580 - Interrogazione a risposta scritta circa i problemi emersi con l’espandersi della pandemia da Covid-19 per tutti i cittadini affetti da Sclerosi Multipla (SM). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

582 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come la Giunta intenda attivarsi per dotare gli operatori sanitari piacentini dei camici barriera in numero sufficiente a coprire tutti i turni lavorativi, evitando il riutilizzo di DPI già indossati. A firma dei Consiglieri: Rancan, Liverani, Pelloni, Catellani, Bargi, Occhi, Stragliati, Marchetti Daniele, Pompignoli, Delmonte, Montevecchi, Bergamini, Facci, Rainieri

584 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono i tempi, vista l’imminenza della data del 18 maggio, previsti per la pubblicazione delle linee guida con specifico riferimento ai mercati. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Lisei, Barcaiuolo

585 - Interrogazione a risposta scritta sul forte rischio di infiltrazione mafiosa e delle organizzazioni criminali a seguito del disagio economico sociale causato dalla crisi post COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

586 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda estendere il “protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo” a tutte le associazioni religiose, riconosciute, presenti nella Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

587 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione, imposta dall'emergenza COVID, di tutti i tirocini curriculari ed extracurriculari ed ogni altra attività legata alle politiche attive per il lavoro. A firma del Consigliere: Tagliaferri

588 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione delle corse sulla linea ferroviaria Sassuolo-Modena e per sapere se sia previsto il rimborso degli abbonamenti pagati e non usufruiti a causa delle modifiche d'orario. A firma del Consigliere: Bargi

589 - Interrogazione a risposta scritta circa la concessione di contributi per il pagamento dei maggiori interessi maturati entro il 31 dicembre 2019, in conseguenza della sospensione delle rate di mutui e finanziamenti a seguito del sisma del 2012 e dell'alluvione del 2014. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

590 - Interrogazione a risposta scritta circa l’opportunità di concedere la riapertura il 18 maggio ad acconciatori ed estetisti, prevedendo la redazione di un protocollo condiviso che disciplini nel dettaglio gli adempimenti da porre in essere per lavorare in completa sicurezza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

591 - Interrogazione a risposta scritta circa i criteri alla base della scelta dei laboratori autorizzati all'effettuazione dei test sierologici. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

592 - Interrogazione a risposta scritta circa le motivazioni che hanno portato l’Azienda Ospedaliera universitaria di Bologna - Policlinico S. Orsola all’allocazione temporanea di prestazioni ambulatoriali e di chirurgia all’esterno, in particolare, presso strutture private. A firma della Consigliera: Gibertoni

594 - Interrogazione a risposta scritta sul mantenimento, sia in territorio parmense che in territorio reggiano, delle due oasi relative alle "Casse d'espansione dell'Enza, vista l’importanza naturalistica della zona. A firma della Consigliera: Gibertoni

596 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta regionale ha intenzione di attivare, di concerto con l’AUSL di Piacenza e l’amministrazione locale, un piano che preveda la riapertura del Pronto Soccorso di Fiorenzuola d’Arda. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

597 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta regionale ha intenzione di attivare, di concerto con l’AUSL di Piacenza e l’amministrazione locale, un piano che preveda la riapertura del Pronto Soccorso di Castel San Giovanni (PC). A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

598 - Interrogazione a risposta scritta circa le contromisure necessarie per evitare le secche dei fiumi nel periodo estivo, con particolare riguardo al Secchia e al Panaro. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

599 - Interrogazione a risposta scritta circa l'aggravamento della situazione relativa all'aumento del numero dei contagiati da Covid-19 presso l'Ospedale di Budrio (BO). A firma del Consigliere: Lisei

600 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivarsi presso ATERSIR e presso i comuni, in particolare quello di Parma, affinché si attengano alle direttive dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) in materia di riduzione della TARI, a causa dell'emergenza di covid-19. A firma del Consigliere: Rainieri

601 - Interrogazione a risposta scritta circa misure per il controllo di legittimità degli appalti e dei finanziamenti pubblici con carattere di emergenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

602 - Interrogazione a risposta scritta circa la verifica dell'applicazione da parte di Tper delle disposizioni di sicurezza disposte per la Fase 2 dell'emergenza Covid-19. A firma della Consigliera: Piccinini

603 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta sia a conoscenza della possibile chiusura delle filiali di Bosco Mesola, Berra e Ferrara del Gruppo Banco Popolare dell’Emilia-Romagna (BPER) e come intenda attivarsi per chiedere alla direzione dell’Istituto di credito di riconsiderare tale scelta organizzativa. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

604 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga necessario intervenire con misure concrete a sostegno di tutto il settore immobiliare, fortemente penalizzato dalla situazione emergenziale creatasi. A firma del Consigliere: Lisei

605 - Interrogazione a risposta scritta sul tema della prevenzione e dell'antibiotico-resistenza, rilanciando e potenziando le iniziative a sostegno del contrasto alle infezioni correlate all'assistenza e sull'eventuale correlazione tra Covid e infezioni nosocomiali. A firma della Consigliera: Gibertoni

606 - Interrogazione a risposta scritta sulle misure di controllo previste a Budrio, visto l'aumento dei contagi registrati nel suo Ospedale. A firma della Consigliera: Piccinini

607 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda istituire, a partire dall’anno 2021, un meccanismo perequativo consistente in un fondo di solidarietà regionale per i rifiuti cd. “spiaggiati”, in modo da “socializzare” tali costi tra tutti i Comuni della Regione. A firma del Consigliere: Fabbri

608 - Interrogazione a risposta scritta sul documento di indirizzo approvato da Atersir relativamente alle risorse del Fondo d'Ambito di incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti (LR 16/2015) e sull'aggiornamento delle azioni della strategia #Plastic-freER. A firma della Consigliera: Zamboni

609 - Interrogazione a risposta scritta sulle modalità con cui la Giunta regionale ha predisposto la realizzazione della nuova analisi costi benefici del progetto di Autostrada regionale Cispadana, annunciata a novembre scorso, e in particolare se essa coinvolga anche gli aspetti complessivi trattati nello Studio d'impatto ambientale. A firma della Consigliera: Zamboni

610 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto esecutivo del raccordo autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma della Consigliera: Zamboni

611 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità che Budrio, per l'aumento del contagio registrato nel locale Ospedale, possa diventare zona rossa. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

612 - Interrogazione a risposta scritta sulla predisposizione di un piano regionale di rilancio del turismo che eviti il tracollo del comparto e in tal senso possano essere inoltre apportate modifiche al calendario venatorio regionale appena emanato che prevedano la cancellazione dei sabati e delle domeniche. A firma della Consigliera: Gibertoni

613 - Interrogazione a risposta scritta circa la grave condizione occupazionale e reddituale in cui versano i lavoratori impiegati nei servizi di ristorazione gestiti dalla Camst, nell'area Fiera. A firma della Consigliera: Piccinini

614 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di allentare i vincoli degli spostamenti tra una Regione e l'altra per chi risiede in Comuni limitrofi. A firma della Consigliera: Rontini

615 - Interrogazione a risposta scritta circa la conclusione dei lavori e la realizzazione virtuale dell’anfiteatro romano di Imola presso i Musei Civici. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

616 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto da parte di Trenitalia Tper Scarl delle disposizioni previste per la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus. A firma del Consigliere: Bargi

617 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione di un tavolo istituzionale di concertazione sul tema dell’accesso al credito per raccogliere necessità e fabbisogni del tessuto economico e produttivo regionale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

618 - Interrogazione a risposta scritta per inserire i comuni della provincia di Parma nel fondo per i territori maggiormente interessati dall'epidemia da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

619 - Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di valutare una proroga dei termini PUG di cui alla L.R. 24/2017 "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio", visti gli effetti economici causati dalla pandemia. A firma del Consigliere: Mastacchi

620 - Interrogazione a risposta scritta circa la costruzione di un deposito di liquami a Lama Mocogno. A firma del Consigliere: Pelloni

622 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta quali azioni intenda intraprendere per scongiurare la chiusura dell'unico sportello bancario rimasto a Tarsogno (PR). A firma del Consigliere: Occhi

623 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di aggiungere la Provincia di Rimini alla lista dei territori beneficiari del fondo di cui all'art. 121 della bozza del Decreto Rilancio. A firma del Consigliere: Montevecchi

624 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative si vogliano assumere per potenziare il nosocomio "Santa Maria Bianca" di Mirandola. A firma della Consigliera: Gibertoni

625 - Interrogazione a risposta scritta sulla gestione della caccia al cinghiale. A firma della Consigliera: Gibertoni

626 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere i tempi di liquidazione dell’anticipo Pac 2020 alle aziende agricole e per sapere a che punto è, nel dettaglio, la liquidazione del saldo PAC 2019 relativamente agli adempimenti a carico della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

628 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative, nei limiti delle proprie competenze, la Giunta intenda assumere al fine di favorire l’avvio della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradale e autostradali (ANSFISA). A firma della Consigliera: Gibertoni

629 - Interrogazione a risposta scritta circa la programmazione degli interventi di sostegno economico e di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel settore degli stabilimenti balneari. A firma del Consigliere: Gibertoni

630 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di rendere disponibili protocolli e linee guida per la regolamentazione delle attività dei centri estivi rivolti a bambini di età fra 0 e 3 anni. A firma della Consigliera: Piccinini

631 - Interrogazione a risposta scritta circa l'effettuazione di test sierologici tra i lavoratori delle aziende emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini

632 - Interrogazione a risposta scritta in riferimento ai possibili stanziamenti per le aziende delle aree collinari svantaggiate. A firma del Consigliere: Tagliaferri

633 - Interrogazione a risposta scritta circa la fattibilità di un modello tecnico-scientifico di attuazione “ciclica” di test diagnostici, molecolari e/o eventualmente sierologici sul personale impegnato nell’assistenza ai disabili, con particolare riguardo alle strutture aggregative, residenziali e semiresidenziali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

635 - Interrogazione a risposta scritta circa la crisi di Acqua Minerale Spa e dei suoi due stabilimenti nell'appennino parmense di Masanti e Tarsogno. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

637 - Interrogazione a risposta scritta circa l'effettuazione di test sierologici tra i lavoratori delle aziende emiliano-romagnole, con particolare riguardo alle tempistiche negli esami per evitare blocchi alle produzioni. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini

638 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzo delle donazioni versate alla Regione per il contrasto all’emergenza COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

639 - Interrogazione a risposta scritta sulla crisi, determinata dall’emergenza sanitaria, del settore edilizio, che ha determinato uno stato di sofferenza delle imprese e dei professionisti (ingegneri, architetti, geometri, periti, ecc). A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

641 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla convocazione di un tavolo di lavoro con la società SETA e i sindacati sull'integrazione salariale da riconoscere ai dipendenti. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

642 - Interrogazione a risposta scritta sulle tempistiche di accesso al credito previsto dal DL Liquidità. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

643 - Interrogazione a risposta scritta circa lo sblocco dei pagamenti a favore della società AhRCOS che ha ultimato lavori di riparazione e miglioramento sismico nel comune di Novi di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

644 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al contagio da Covid-19 all’interno della Cra San Domenico di Budrio. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

645 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda prendere in esame forme di sostegno al settore del trasporto ferroviario regionale, a partire da FER, gestore dell’infrastruttura, come misure dirette a garantire sia la valorizzazione del patrimonio regionale sia una reale e tempestiva scelta in favore della mobilità sostenibile. A firma della Consigliera: Piccinini

647 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga, in considerazione dell’importanza economica, per il nostro territorio regionale, del settore agricolo, di trasformazione e di quello di qualità e biologico, oltre che per tutelare la salute pubblica, arrivare a studi indipendenti e scientificamente fondati sull'incidenza del multiresiduo sulla salute. A firma della Consigliera: Gibertoni

648 - Interrogazione a risposta scritta circa i ritardi registrati nei pagamenti della cassa integrazione in deroga, misura necessaria per attutire le difficoltà economiche causate dall'emergenza sanitaria. A firma della Consigliera: Gibertoni

649 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione e il sostegno dei grandi eventi sportivi di interesse regionale per l'anno 2020 con riferimento all'emergenza sanitaria. A firma della Consigliera: Gibertoni

652 - Interrogazione a risposta scritta sulle possibili misure di sostegno economico per le scuole paritarie e per le famiglie, aumentando significativamente la dotazione finanziaria delle misure di sostegno alla libertà scolastica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

653 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'eventuale rifinanziamento del bando rigenerazione urbana 2018 per consentire ai comuni rimasti esclusi di ottenere fondi destinati alla realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche o di pubblica utilità come scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi e spazi pubblici. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Rancan, Stragliati, Occhi, Liverani, Marchetti Daniele, Facci, Delmonte, Montevecchi, Catellani, Pompignoli, Bargi, Bergamini, Rainieri

654 - Interrogazione a risposta scritta circa il completamento dei corsi professionali per il commercio e la somministrazione di alimenti e bevande, e lo svolgimento della relativa prova di verifica finale, bloccati da settimane a causa dell’emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Rontini

655 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di destinare specifiche risorse alla categoria dei tassisti al fine di salvaguardare uno dei settori più fortemente colpiti dalla crisi economica innescata dall’emergenza coronavirus, anche in virtù dell’importante servizio pubblico offerto alla collettività. A firma del Consigliere: Lisei

656 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta regionale ha intenzione di prevedere, all'interno di pronto soccorso, tende triage, aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, l’utilizzo dei nuovi kit diagnostici che permettono la diagnosi del Covid-19 in venti minuti. A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Occhi, Bargi, Pompignoli, Catellani, Liverani, Delmonte, Montevecchi, Bergamini, Facci, Rainieri

658 - Interrogazione a risposta scritta circa l'eventuale protocollo regionale per i centri estivi dedicati alla fascia 0-3 anni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

659 - Interrogazione a risposta scritta sulle difficoltà di ricezione del digitale terrestre nel territorio della Valle del Savio. A firma del Consigliere: Montalti

660 - Interrogazione a risposta scritta circa le possibili modifiche al fine di rendere più chiare le modalità di selezione e di accesso, oltre che di uscita, dei contratti di formazione finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dalle singole Ausl. A firma dei Consiglieri: Montalti, Soncini, Tarasconi, Bulbi

661 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di ampliare gli orari, utilizzando la fascia serale e anche le giornate di sabato e la domenica, per l’esecuzione delle attività di specialistica ambulatoriale e di diagnostica, affinché siano effettuati tutti gli esami e le visite specialistiche che sono state cancellate a causa dell’emergenza COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

664 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai fondi da stanziare al fine di elargire un riconoscimento anche ai lavoratori della sanità (personale socio-sanitario e amministrativo) assunti con contratto di somministrazione. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

665 - Interrogazione a risposta scritta circa le diverse tempistiche di erogazione dei pagamenti delle AUSL regionali, in ambito ortopedico, e l'assenza di dati al riguardo da parte dell'AUSL Romagna. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri

666 - Interrogazione a risposta scritta circa la cancellazione delle prenotazioni degli esami diagnostici e delle visite specialistiche ambulatoriali, e i tempi di recupero delle stesse. A firma del Consigliere: Tagliaferri

667 - Interrogazione a risposta scritta circa la promozione e valorizzazione dei Progetti Utili alla Collettività (PUC) nei Comuni emiliano-romagnoli, con particolare attenzione a quelli attinenti all'emergenza Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

668 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dei lavori sul ponte della SP513 a Castelnovo ne' Monti (RE). A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

669 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative a sostegno dei lavoratori delle società di servizi che operano all'interno delle Fiere. A firma del Consigliere: Lisei

670 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi causati dalla frana sulla strada provinciale SP 325 alla popolazione abitante nella frazione di Gardeletta, nel Comune di Marzabotto. A firma del Consigliere: Mastacchi

671 - Interrogazione a risposta scritta sul protocollo da seguire per i tamponi sui guariti da coronavirus. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

674 - Interrogazione a risposta scritta circa i corsi di formazione per gli interventi di disostruzione pediatrica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

675 - Interrogazione a risposta scritta sull'aggiunta del Fiduciario Supplente alla Banca Dati Nazionale per le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT). A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

676 - Interrogazione a risposta scritta circa la carenza di termoscanner ai check point delle Case della Salute in provincia di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Rancan

677 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se per la diagnosi di Covid-19 sono state avviate procedure di screening con ecografo e se è previsto un utilizzo dell’esame con ecografo al posto di quello dei tamponi. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Rancan

679 - Interrogazione a risposta scritta sulla necessità, alla luce delle criticità da COVID 19, di procedere alla semplificazione dell’iter di prescrizione, autorizzazione e fornitura dei dispositivi protesici, considerando come tutto l’iter dell’assistenza protesica, dal momento prescrittivo alla fornitura finale dei dispositivi dovrebbe essere inserito nei compiti svolti dai Dipartimenti di Riabilitazione. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

680 - Interrogazione a risposta scritta sulle modalità di riapertura dei luoghi dedicati alla cultura, nel pieno rispetto delle regole di contrasto al Covid-19. A firma della Consigliera: Montalti

681 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di istituire un’assistenza veterinaria di base gratuita per la cura degli animali d’affezione, i cui proprietari rientrino in una fascia economica di svantaggio economico. A firma della Consigliera: Gibertoni

683 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sono previsti incentivi per mantenere i livelli di pulizia dei fiumi e dei corsi d'acqua determinati dal lockdown, con particolare riferimento alla provincia di Forlì Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

684 - Interrogazione a risposta scritta circa la creazione o riqualificazione degli spazi verdi attigui alle strutture ospedaliere regionali. A firma della Consigliera: Gibertoni

685 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da assumere per superare le criticità nell'organizzazione del sistema sanitario, determinate dalla pandemia da COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

686 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la ripartenza dei servizi dedicati alla prima infanzia e per sapere come creare le condizioni anche per una loro possibile e parziale apertura estiva, a supporto dei bisogni di socializzazione dei più piccoli e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Zappaterra, Caliandro, Tarasconi

687 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di dare assistenza ai cittadini della nostra Regione bloccati all’estero, a causa dei limiti imposti per contenere il contagio da Covid–19. A firma della Consigliera: Gibertoni

689 - Interrogazione a risposta scritta circa l'intenzione di posticipare la data di inizio saldi al 1 agosto 2020, valutando l’ipotesi di limitare la durata dei saldi a trenta giorni anziché sessanta. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Tagliaferri, Lisei

690 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità che il periodo di quarantena obbligatoria fiduciaria, a cui si deve sottoporre il dipendente di un’azienda privata e/o un privato cittadino positivo al Covid in attesa di effettuare il tampone, venga riconosciuto come malattia o assenza giustificata. A firma del Consigliere: Lisei

691 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Sassuolo che, oltre a punire le condotte di “accattonaggio molesto”, prevede sanzioni sia nei confronti di chi chiede semplicemente l’elemosina, sia di chi compie il gesto di donare danaro o generi di conforto. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Bondavalli

692 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato attuale, sul territorio dell'Emilia-Romagna, del livello di copertura della connessione della banda ultra larga nelle istituzioni scolastiche, anche in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico. A firma della Consigliera: Bondavalli

695 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando tutti i reparti, compreso il Pronto Soccorso, dell’Ospedale di Castel San Giovanni potranno tornare ad essere operativi, dedicando un’altra struttura della provincia al contrasto del virus e ad altra emergenza, ripristinando la piena operatività del nosocomio castellano. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

696 - Interrogazione a risposta scritta circa l’abbattimento di 32 tigli in via Andrea Costa a Molinella (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

697 - Interrogazione a risposta scritta sulle incongruenze lamentate dai medici durante il periodo dell'emergenza Covid-19 in riferimento a stipendi inferiori allo stesso periodo dell'anno precedente. A firma del Consigliere: Tagliaferri

698 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'eventuale adozione di uno specifico protocollo per il turismo nautico. A firma del Consigliere: Fabbri

699 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le emissioni di campi elettromagnetici provocati dalla tecnologia 5G. A firma della Consigliera: Gibertoni

700 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le azioni che la Regione intende mettere in campo per salvaguardare la continuità occupazionale e le prospettive dello stabilimento della DEMM di Alto Reno Terme. A firma del Consigliere: Taruffi

701 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le modalità e i tempi di riapertura dei centri estivi per i bambini di età fino a tre anni. A firma della Consigliera: Piccinini

702 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa le spese ammissibili nei bandi di finanziamento di eventi e progetti sportivi. A firma dei Consiglieri: Liverani, Rancan, Stragliati

703 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se le risorse oggi a disposizione del Fondo d’Ambito di ATERSIR, previsto dalla Legge regionale 16 del 2015, per premiare i comuni virtuosi che promuovono la riduzione della produzione dei rifiuti siano sufficienti a coprire tutte le domande pervenute per l’annualità 2020 e istituire un cosiddetto fondo Covid-19. A firma della Consigliera: Zamboni

704 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento del divieto di abbruciamenti controllati del materiale vegetale di risulta dei lavori forestali e agricoli, previsto dall’Atto del Presidente - Decreto 43 del 20 marzo 2020. A firma dei Consiglieri: Facci, Occhi, Marchetti Daniele

707 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa la banca del plasma dei guariti da Covid-19. A firma della Consigliera: Castaldini

 

Interpellanze

 

524 - Interpellanza per sapere se la Giunta intenda rivedere i propri convincimenti espressi nella delibera del 4 maggio 2020, n. 429 recante “Calendario venatorio regionale. Stagione 2020-2021” tenuto conto del possibile danno erariale, per la mancata esclusione di alcune specie. A firma della Consigliera: Gibertoni

593 - Interpellanza per sapere se si intenda istituire un Tavolo permanente regionale con gli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, come già avvenuto con gli Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche, per affrontare congiuntamente le tematiche di maggiore rilevanza nel settore sanitario. A firma della Consigliera: Gibertoni

663 - Interpellanza circa i possibili interventi per fronteggiare la crisi del settore wedding (matrimoni ed eventi correlati) tra i settori economici più colpiti dalla pandemia Coronavirus. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Bondavalli

673 - Interpellanza circa le iniziative da assumere per contrastare il gioco d'azzardo e le conseguenti implicazioni di salute pubblica. A firma della Consigliera: Gibertoni

706 - Interpellanza circa la pandemia da COVID-19 con particolare riguardo agli effetti su ambiente e inquinamento e sulle deroghe alle norme sui cantieri. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

Risoluzioni

 

508 - Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi promotrice presso il Governo affinché sia previsto l’inserimento di ulteriori misure di sostegno economico, commisurate al protrarsi dell’imposizione della chiusura, a specifica tutela delle attività che, a causa dell’emergenza sanitaria, non hanno riaperto il 4 maggio e ad istituire un tavolo di confronto con le attività economiche la cui data di riapertura non sia stata stabilita. (07 05 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

514 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per rendere gratuiti i parcheggi limitrofi agli ospedali della Regione. (07 05 20) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Pelloni, Facci, Pompignoli, Rancan, Montevecchi, Catellani, Bergamini, Liverani, Occhi, Delmonte, Rainieri

517 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel dialogo con il Governo per attivare quanto prima la ripartenza dei cantieri pubblici e privati, delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni e a proseguire nel percorso di revisione degli strumenti normativi, affinché si arrivi ad un concreto snellimento delle procedure e al superamento delle problematiche del lavoro nero e non regolare, garantendo una sostanziale lotta alle infiltrazioni criminali. (07 05 20) A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Costi, Pigoni, Bondavalli, Fabbri, Costa, Bulbi, Caliandro, Daffada', Rontini

518 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare la possibilità di istituire un fondo di sostegno straordinario in favore di conduttori di alloggi per sostenere in parte il pagamento dei canoni di locazione su alloggi di proprietà sia privata sia pubblica per tre mensilità dell’anno 2020, in considerazione della perdita di reddito complessivo familiare causata dall'emergenza epidemiologica da Covid-19. (07 05 20) A firma del Consigliere: Barcaiuolo

522 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo tutti gli strumenti legislativi e le risorse necessarie ad istituire, nell’ambito del Sistema Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna, la figura di: “Infermiere di Comunità”. (08 05 20) A firma dei Consiglieri: Bergamini, Marchetti Daniele, Pelloni, Occhi, Stragliati, Bargi, Facci, Rainieri, Rancan, Liverani, Delmonte, Pompignoli, Montevecchi, Catellani

525 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere bonus per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, nonché monopattini ed altri veicoli rientranti nell’ambito della micro-mobilità elettrica, destinandoli ai residenti nei territori non coperti dai provvedimenti statali in fase di elaborazione, determinando così condizioni omogenee di accesso in tutta la regione. (08 05 20) A firma della Consigliera: Piccinini

527 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivare la sperimentazione della terapia di cura per l'infezione da Covid-19 basata sulla tecnica del plasma convalescente, alla luce delle esperienze positive che sembrano emergere in altre realtà regionali. (08 05 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

529 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi verso il Governo al fine di apportare gli opportuni correttivi al Decreto “Cura Italia”, affinché possano usufruire dei benefici economici anche i lavoratori stagionali che non sono stati ricompresi nel precitato decreto. (08 05 20) A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati, Occhi, Delmonte, Marchetti Daniele, Facci, Montevecchi, Bergamini, Bargi, Liverani, Pelloni, Catellani, Pompignoli, Rainieri

532 - Risoluzione per segnalare, di fronte alla battuta d'arresto delle adozioni di cani e gatti a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria da Coronavirus, la necessità di permettere la mobilità in tutto il territorio nazionale per tutte le attività correlate alle adozioni di cani e gatti. (11 05 20) A firma dei Consiglieri: Occhi, Stragliati, Marchetti Daniele, Bergamini, Pelloni

537 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto tutte le azioni possibili per un riconoscimento economico alternativo, quale ad esempio il pagamento della retta universitaria, al personale medico delle scuole di specializzazione, tuttora in prima linea nell'attività di contrasto all'emergenza Covid-19, in possesso della sola borsa di studio ministeriale. (11 05 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

539 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad acquistare macchinari in grado di esaminare più tamponi al giorno e a valutare con le strutture del Servizio Sanitario Regionale la possibilità di raggiungere una maggior autosufficienza grazie alla produzione locale di componenti utili all’effettuazione di tamponi laringo-faringei. (11 05 20) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

543 - Risoluzione sui principi per una corretta ripresa delle attività ordinarie in campo sanitario regionale. (11 05 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

548 - Risoluzione per impegnare la Giunta affinché tutti i Comuni del territorio emiliano-romagnolo possano attivare servizi internet alle famiglie in difficoltà, per consentire il diritto allo studio per tutta la durata del periodo di sospensione delle attività scolastiche di ogni ordine e grado. (11 05 20) A firma del Consigliere: Barcaiuolo

549 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere lo smart working nelle aziende, nel caso di dipendenti, con figli minori di quattordici anni, a prevedere maggiore flessibilità per il congedo parentale per i genitori di minori di quattordici anni e a stanziare un incentivo per le famiglie non in grado di sostenere la spesa informatica o di consumo necessaria all’attività lavorativa da remoto. (11 05 20) A firma del Consigliere: Barcaiuolo

551 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad anticipare l'apertura della stagione turistica in Regione. (12 05 20) A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Occhi, Pelloni, Catellani, Facci, Rancan, Marchetti Daniele, Stragliati, Delmonte, Liverani, Montevecchi, Pompignoli, Rainieri

552 - Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo un ulteriore rinvio dell’apertura di tutte le attività di gioco lecito e a mettere in campo tutte le azioni possibili volte ad aiutare la riconversione delle attività operanti nel settore del gioco d’azzardo lecito in altre attività. (12 05 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

560 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere un cronoprogramma di riaperture per le attività di pubblico spettacolo e risorse a fondo perduto per le attività di spettacolo dal vivo e per i tanti lavoratori che gravitano nel comparto. (12 05 20) A firma del Consigliere: Pompignoli

561 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sensibilizzare il Governo per consentire che determinate attività della ristorazione possano decidere autonomamente se riaprire subito, nonostante il nullaosta delle istituzioni, sulla base di una propria valutazione economica. (12 05 20) A firma del Consigliere: Barcaiuolo

563 - Risoluzione circa la prosecuzione nel negoziato con il Governo per l'ottenimento di ulteriori forme di autonomia, come previsto dall'art. 116 della Costituzione. (13 05 20) A firma dei Consiglieri: Rancan, Occhi, Marchetti Daniele, Liverani, Stragliati, Bergamini, Montevecchi, Pelloni, Pompignoli, Bargi, Delmonte, Facci, Rainieri, Catellani

568 - Risoluzione per impegnare la Giunta a lanciare una campagna informativa sui rischi dell'uso inappropriato del cellulare e a sollecitare i Sindaci alla sospensione della sperimentazione o diffusione del 5G, in attesa di risultanze scientifiche certe in merito agli effetti della nuova tecnologia. (13 05 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

571 - Risoluzione per impegnare la Giunta a incentivare la creazione di soggetti privati e/o pubblici aventi la finalità di offrire servizi di sostituzione in ambito agricolo e zootecnico, andando in direzione quindi del Regolamento n. 950/97 della Comunità Europea. (13 05 20) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rainieri

574 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valorizzare la fruibilità delle spiagge libere nei comuni del territorio regionale rendendole sicure anche rispetto alle esigenze sanitarie anticontagio. (13 05 20) A firma della Consigliera: Piccinini

581 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere un piano straordinario per la definizione delle domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità e sordità civili, di disabilità e di handicap, rimaste in sospeso per l'emergenza sanitaria da Covid-19. (13 05 20) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

595 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire un Tavolo permanente regionale con gli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del territorio regionale, come già avvenuto con gli Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche, per affrontare congiuntamente le tematiche di maggiore rilevanza nel settore sanitario. (14 05 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

621 - Risoluzione per impegnare la Giunta a ripristinare tutti i reparti dell’Ospedale di Castel San Giovanni, trasferiti presso l’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza durante l’emergenza sanitaria, e a riaprire il Pronto Soccorso. (18 05 20) A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

627 - Risoluzione per impegnare la Giunta a favorire, in collaborazione con i Comuni di Imola, Dozza, Bagnara di Romagna, Riolo Terme e IF – Imola Faenza Tourism Company HUB Turistico, la creazione di un sistema che metta in rete le realtà territoriali coinvolte, promuovendo i luoghi di interesse culturale e tutto ciò che è legato all’enogastronomia. (18 05 20) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani

634 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere incontri tra amministrazioni comunali e competenti rappresentanti degli istituti bancari al fine di concertare scenari di reciproca soddisfazione e impedire il continuo depauperamento dei servizi bancari di prossimità sul territorio regionale. (18 05 20) A firma dei Consiglieri: Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Montevecchi, Pelloni, Facci, Bargi, Pompignoli, Liverani, Catellani, Bergamini, Rancan, Rainieri, Delmonte

640 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, congiuntamente alla Provincia di Reggio Emilia, al fine di avviare i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del ponte sul fiume Enza, in località Montedello (comune di Ventasso) e installare opportune segnalazioni di pericolo e di transito. (19 05 20) A firma del Consigliere: Delmonte

646 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in esame l’adozione di misure regionali dirette a sostenere, sotto forma di incentivi o di sgravi, le locazioni a fini residenziali di famiglie o di studenti e lavoratori fuori sede, anche come misura solidale a supporto della ripartenza. (19 05 20) A firma della Consigliera: Piccinini

650 - Risoluzione per impegnare la Giunta a farsi portavoce presso il Governo, e in tutte le sedi istituzionali opportune, della necessità di un aggiornamento del Piano Pandemico Nazionale e, conseguentemente, procedere ad aggiornare il Piano pandemico Regionale. (20 05 20) A firma dei Consiglieri: Soncini, Costa, Tarasconi, Costi, Pillati, Mori, Rossi, Caliandro, Zappaterra, Rontini, Bondavalli, Sabattini, Zamboni, Daffada', Bulbi, Fabbri, Pigoni, Montalti

651 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l’équipe dell’ospedale di Castel San Giovanni nell’ultimazione dello studio sull’utilizzo dell’eparina nei pazienti Covid e a sostenere il ripristino di tutti i reparti dell’Ospedale di Castel San Giovanni, una volta terminata la fase dell’emergenza sanitaria. (20 05 20) A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Soncini, Costa, Rontini, Pillati, Mori, Caliandro, Sabattini, Daffada', Fabbri, Zappaterra, Bulbi, Montalti

657 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il programma di screening regionale per il tracciamento del Covid-19 anche tramite test sierologici, monitorando e informando sull’andamento dei dati, continuando il confronto con le associazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale e verificando la presenza capillare su tutto il territorio regionale di laboratori privati autorizzati, per garantire la possibilità di svolgere il test a tutti i cittadini. (20 05 20) A firma dei Consiglieri: Montalti, Costi, Pillati, Mori, Rossi, Zappaterra, Rontini, Bondavalli, Caliandro, Tarasconi, Costa, Soncini, Soncini, Sabattini, Daffada', Bulbi, Fabbri, Pigoni

662 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere lo strumento di consultazione introdotto con il collegato del bilancio di previsione 2016, al fine di elaborare una rimodulazione delle risorse messe a disposizione dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, per garantire la piena operatività in sicurezza di tutti i servizi socio-sanitari. (20 05 20) A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

672 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a costituire un tavolo istituzionale di concertazione sul tema dell’accesso al credito tra gli assessorati competenti, le rappresentanze di categoria, i gruppi di maggioranza e minoranza del Consiglio regionale e iniziative per il rafforzamento degli strumenti regionali di accesso al credito e di sostegno alle imprese e alle partite IVA. (21 05 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

682 - Risoluzione per impegnare la Giunta a istituire un’assistenza veterinaria di base gratuita per la cura degli animali d’affezione, i cui proprietari rientrino in una fascia economica di svantaggio economico, e a favorire l'adozione di animali d’affezione dai canili o gattili del territorio regionale. (22 05 20) A firma della Consigliera: Gibertoni

693 - Risoluzione per impegnare la Giunta a riservare voucher da centocinquanta euro ai ragazzi e alle ragazze dai sei ai sedici anni che decidono di dedicarsi ad un’attività culturale, sostenendo le famiglie che spesso devono affrontare costi ingenti, come l’acquisto di uno strumento musicale. (22 05 20) A firma dei Consiglieri: Rancan, Facci, Pelloni, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Bergamini, Rainieri, Pompignoli, Montevecchi, Delmonte, Catellani, Liverani

694 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a riservare un voucher da centocinquanta euro per ogni figlio e ogni figlia, dai sei ai sedici anni, che decida di praticare uno sport, in modo da agevolare concretamente le famiglie. (22 05 20) A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Daniele, Occhi, Stragliati, Bergamini, Rainieri, Pompignoli, Pelloni, Facci, Bargi, Montevecchi, Delmonte, Catellani, Liverani

705 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere l’adozione di precisi interventi di riorganizzazione in ambito sociosanitario tali da pianificare un’adeguata assistenza primaria e restituire centralità alla medicina pubblica territoriale e a valutare il mantenimento in funzione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale anche una volta cessato lo stato di emergenza epidemiologica da COVID-19. (25 05 20) A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

3 - Interrogazione a risposta scritta circa l’emergenza coronavirus con riferimento all'attività dei cosiddetti “centri massaggi”, presenti sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

4 - Interrogazione a risposta scritta circa la problematica relativa alla disponibilità di posti letti in terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza coronavirus. A firma dei Consiglieri: Borgonzoni, Marchetti Daniele, Facci

6 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità di dispositivi di protezione individuale per gli operatori del settore sanitario. A firma della Consigliera: Gibertoni

7 - Interrogazione a risposta scritta riguardante società operanti nel settore ospedaliero. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

29 - Interrogazione a risposta scritta circa gli aggiornamenti sul ponte Carseggio sito nel Comune di Casalfiumanese. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

36 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione del Coronavirus nel Pronto soccorso dell'Ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

40 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi sugli ambienti del Nuovo Ospedale di Imola, al fine di soddisfare i requisiti strutturali e tecnologici delle camere di degenza da individuarsi come locali adibiti all'isolamento. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

47 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante l'apertura di Case Famiglia, Appartamenti Protetti e Gruppi Appartamento per Anziani. A firma del Consigliere: Tagliaferri

49 - Interrogazione a risposta scritta relativa ai dispositivi di sicurezza individuale, in dotazione agli operatori sanitari, per fronteggiare il contagio da coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

51 - Interrogazione a risposta scritta circa la riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale di Reggio Emilia, con particolare riguardo ai pronto soccorso degli ospedali di Correggio e Scandiano e al punto nascite dell’ospedale di Scandiano. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

52 - Interrogazione a risposta scritta circa il diritto di ciascun dipendente della Regione a percepire alla fine del rapporto lavorativo una congrua liquidazione, con particolare riguardo al caso di un dipendente transitato dall’Ente Delta Padano alla Regione. A firma del Consigliere: Lisei

57 - Interrogazione a risposta scritta in merito al sistema dedicato all’assistenza socio-sanitaria agli anziani, considerati gli indici di invecchiamento della popolazione dell’Emilia-Romagna, che sono superiori agli indici della media nazionale, e considerate altresì le patologie correlate all’età. A firma del Consigliere: Tagliaferri

58 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno sollecitare il Direttore generale dell'Ausl di Modena a rivedere la circolare del 2 marzo 2020, inviata ai medici responsabili di presidi sanitari e ospedalieri della provincia di Modena e con la quale si chiede “di non fornire qualunque comunicazione che non corrisponda a verità”, al fine di non ledere il diritto di manifestare il proprio pensiero in merito all’epidemia in corso, senza sconfinare in violazioni quali, ad esempio, la privacy. A firma della Consigliera: Gibertoni

64 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per fare fronte alle carenze del personale sanitario alla luce delle necessità emerse con l'emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

65 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione per cui il ruolo di Commissario straordinario dell’Asl di Bologna e quello di direttore generale dell’AOSP sono attribuiti alla stessa persona. A firma del Consigliere: Lisei

66 - Interrogazione a risposta scritta sul furto di mascherine e altri presidi sanitari nell'azienda ospedaliero universitaria di Parma da parte di dipendenti durante l'emergenza coronavirus. A firma del Consigliere: Rainieri

67 - Interrogazione relativa alle misure da adottare per contrastare i furti di dispositivi di protezione personale e per l'implementazione dei suddetti dispositivi tramite l'importazione dalla Cina. A firma della Consigliera: Gibertoni

70 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per la salute dei lavoratori nell'ambito dell'emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

72 - Interrogazione a risposta scritta circa la facoltà per le farmacie di operare a battenti chiusi, vista l'emergenza COVID-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci, Delmonte, Stragliati

73 - Interrogazione a risposta scritta circa la carenza di Dispositivi di Protezione Individuale idonei all'assistenza di pazienti COVID-19 presso l'AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

76 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per la salvaguardia del personale sanitario dal contagio da coronavirus e la possibilità di corrispondere al suddetto personale una specifica indennità di rischio biologico. A firma della Consigliera: Gibertoni

83 - Interrogazione a risposta scritta circa il doppio incarico di Presidente del CUG e di direttore dell'Unità Operativa Infermieristica e Tecnica nell'AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

84 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità nella gestione dell’emergenza coronavirus espresse dagli ordini provinciali dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della regione. A firma della Consigliera: Gibertoni

87 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione della Casa di Cura Sant'Antonino (PC), durante l'emergenza Coronavirus. A firma del Consigliere: Tagliaferri

88 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione della Casa di cura Piacenza (PC), dedicata esclusivamente alla cura del Covid-19. A firma del Consigliere: Rancan

89 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quanti operatori sanitari dell'Istituto Ortopedico Rizzoli, dell'Ausl Bologna, AOSP Bologna e AUSL Imola siano positivi al Covid-19 o siano in quarantena o isolamento. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

91 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di ulteriori misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

93 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di invitare i comuni ad adottare trattamenti di sanificazione delle strade che potrebbero essere utili al contenimento del COVID-19. A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo

95 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di allestire un ospedale da campo all'interno dell'ex deposito dell'Aeronautica militare di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

98 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di incentivare durante l'emergenza Coronavirus la Distribuzione per Conto dei farmaci. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

102 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di effettuare il tampone a tutti gli operatori delle Case di Riposo e delle RSA e a tutto il personale che presta servizio all'interno degli ospedali. A firma della Consigliera: Gibertoni

103 - Interrogazione a risposta scritta circa il numero degli operatori sanitari positivi al Covid-19 per l'AUSL Romagna e in particolare per sapere se i casi positivi siano da ricondurre all'assenza di DPI. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Liverani, Montevecchi, Pompignoli

104 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia del reparto di Cardiologia dell'Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, individuando altre soluzioni per creare nuovi posti letto necessari ad affrontare l'emergenza Coronavirus. A firma della Consigliera: Gibertoni

105 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla presunta lettera inviata da un dirigente ai dipendenti dell'Asl Romagna a proposito di eventuali esternazioni sui social collegate all'emergenza Covid-19. A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli, Montevecchi

114 - Interrogazione a risposta scritta circa la Casa Residenza Anziani di Medicina, con riguardo alla gestione sanitaria Covid-19. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

115 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e le tempistiche necessarie per ottenere le certificazioni per le mascherine protettive, utili ad affrontare l'emergenza Coronavirus. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

116 - Interrogazione a risposta scritta riguardo il sequestro di 5 ventilatori polmonari a un'azienda del Parmense. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

118 - Interrogazione a risposta scritta sulla tempistica del rilascio di parere tecnico in merito ai Progetti di Restauro e Valorizzazione Ambientale (PREVAM) relativi ai lotti 6 e 7 della Variante di valico. A firma del Consigliere: Lisei

123 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione in cui versano le strutture per anziani nell'emergenza Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Borgonzoni, Facci

125 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di monitorare i pazienti a domicilio tramite l'utilizzo del saturimetro e ulteriori misure di coordinamento tra sistema sanitario territoriale e ospedaliero. A firma della Consigliera: Gibertoni

128 - Interrogazione a risposta scritta circa la procedura selettiva per “l’affidamento della gestione di servizi integrati di supporto alla persona presso l’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna, Policlinico Sant’Orsola Malpighi”. A firma del Consigliere: Lisei

129 - Interrogazione a risposta scritta circa i casi di positività al Coronavirus registrati al Montecatone Rehabilitation Institute (MRI) di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

136 - Interrogazione a risposta scritta circa le scorte di sostanze reagenti impiegate dal laboratorio analisi cliniche per i test su Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

137 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai decessi, tra casi sospetti e positività accertate (Covid-19), nelle strutture protette per anziani della regione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

143 - Interrogazione a risposta scritta per sapere perché non sia stata accolta l’offerta di Federfarma e Assofarm di contribuire professionalmente e gratis a coprire necessità di distribuzione di farmaci, eventualmente anche al domicilio dei pazienti gravi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

144 - Interrogazione a risposta scritta sul trasferimento di reparti dall’Ospedale di Mirandola a quello di Carpi a causa dell'emergenza Covid-19. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

172 - Interrogazione a risposta scritta relativa all'emergenza Coronavirus e alla possibilità di utilizzo di strutture collettive di assistenza per alcune categorie di pazienti. A firma della Consigliera: Gibertoni

177 - Interrogazione a risposta scritta circa il programma di completamento delle opere civili per l’estensione della banda ultra larga e fibra ottica sui territori appenninici della Regione. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Liverani, Stragliati, Marchetti Daniele, Bargi, Bergamini, Delmonte, Catellani, Rainieri, Montevecchi, Facci, Occhi, Pompignoli

184 - Interrogazione a risposta scritta circa le Linee Guida necessarie all’introduzione regolata degli antagonisti naturali dei parassiti e di alcuni patogeni che minacciano la sopravvivenza delle colture e inoltre per sapere quali misure si intendano mettere in atto per assicurare al comparto agricolo la reperibilità di manodopera necessaria, data l’imminente stagione di raccolta. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pelloni, Bargi, Occhi, Facci, Pompignoli, Stragliati, Liverani, Delmonte

189 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'inserimento, alla diffusione e alla riproduzione della Vespa Samurai. A firma dei Consiglieri: Liverani, Rancan, Occhi, Bargi, Facci, Bergamini, Stragliati, Marchetti Daniele, Pompignoli, Rainieri, Montevecchi, Pelloni, Delmonte, Catellani

192 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come si intenda sopperire agli allacciamenti nelle cosiddette “aree bianche” di Pavullo nel Frignano (MO) per raggiungere la copertura prevista dall’Agenda Digitale entro l’anno. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

198 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla valutazione delle criticità e delle cause del mancato avvio dell'infrastruttura di collegamento tra la stazione ferroviaria di Bologna e l’Aeroporto G. Marconi (c.d."People Mover"). A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

209 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda, una volta terminata l’emergenza Covid-19, continuare nella programmazione ed esecuzione di ulteriori interventi urgenti di messa in sicurezza dei successivi lotti inerenti la Strada Provinciale Santagatese. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Pompignoli

221 - Interrogazione a risposta scritta circa la risoluzione delle problematiche legate all’imboccatura del Portocanale di Porto Garibaldi (Fe). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

260 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se e quali iniziative la Giunta intenda intraprendere nei confronti delle Aziende di trasporto pubblico regionale, per consentire il rimborso degli abbonamenti di bus e treni, sia per gli studenti che per i lavoratori per la mancata fruizione del servizio. A firma del Consigliere: Montevecchi

264 - Interrogazione a risposta scritta riguardante l’appalto per il Trasporto Pubblico Locale (TPL) di Parma. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

273 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da adottare nei confronti di SETA affinché venga integrato il salario fino al 100% della retribuzione, a fronte della riduzione dei servizi di trasporto pubblico stante l'emergenza Covid-19. A firma dei Consiglieri: Bargi, Catellani, Delmonte, Rancan, Facci

288 - Interrogazione a risposta scritta sulle iniziative che è necessario adottare per risolvere le problematiche relative alla didattica a distanza e per facilitare la necessaria connessione internet nei comuni modenesi area nord e in particolare nelle zone periferiche di Mirandola. A firma del Consigliere: Bargi

310 - Interrogazione a risposta scritta circa i contributi previsti dal bando per la prevenzione dei danni da cimice asiatica e alla possibilità di utilizzare, nelle procedure per lo stesso bando, le semplificazioni previste per il settore agricolo dalle disposizioni straordinarie attualmente in vigore per l’emergenza covid-19. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pelloni, Liverani, Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Pompignoli, Montevecchi, Facci, Bergamini, Bargi, Delmonte, Rancan

312 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di garantire il servizio postale e quello in particolare di bancoposta in tutti i territori, a favore delle fasce di popolazione più deboli. A firma del Consigliere: Tagliaferri

333 - Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l'acqua piovana che va perduta e la distribuiscano nei periodi di siccità. A firma del Consigliere: Tagliaferri

389 - Interrogazione a risposta scritta circa il rimborso degli abbonamenti per gli studenti e i lavoratori pendolari. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

401 - Interrogazione a risposta scritta circa misure di contrasto agli effetti della diffusione della cimice asiatica sulle colture agricole. A firma della Consigliera: Gibertoni

439 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di consentire le uscite di casa regolamentate per la coltivazione degli orti e dei piccoli appezzamenti di terreno situati non in prossimità delle abitazioni. A firma della Consigliera: Rontini

440 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni per sostenere il florovivaismo regionale, settore duramente colpito dalle misure adottate per la necessità di gestire la pandemia da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Costa

485 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura delle autoscuole. A firma del Consigliere: Lisei

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

449 - Interrogazione a risposta scritta circa le restrizioni per le funzioni religiose imposte dalle misure anticontagio. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Lisei, Barcaiuolo

 

Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera m) dell’art. 68:

 

La Programmazione dei lavori dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell’art. 16, del Regolamento interno, per il periodo maggio-luglio 2020, è stata approvata nella riunione dei Capigruppo allargata ai Presidenti delle Commissioni assembleari svoltasi in data 14 maggio 2020.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 01/05/2020 al 21/05/2020

 

DPGR n. 78 del 12/05/2020

Sostituzione di un consigliere nella Camera di Commercio di Modena nel settore artigianato

(Comunicazioni n. 4 prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - prot. NP/2020/1220 del 25/05/2020)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

Espandi Indice