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19.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 7 LUGLIO 2020

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

RANCAN (Lega)

LISEI (Fdl)

MONTALTI (PD)

RAINIERI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 524

Interpellanza per sapere se la Giunta intenda rivedere i propri convincimenti espressi nella delibera del 4 maggio 2020, n. 429 recante “Calendario venatorio regionale. Stagione 2020-2021” tenuto conto del possibile danno erariale, per la mancata esclusione di alcune specie. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (M5S)

MAMMI, assessore

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 673

Interpellanza circa le iniziative da assumere per contrastare il gioco d'azzardo e le conseguenti implicazioni di salute pubblica. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (M5S)

BARUFFI, sottosegretario

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 663

Interpellanza circa i possibili interventi per fronteggiare la crisi del settore wedding (matrimoni ed eventi correlati) tra i settori economici più colpiti dalla pandemia Coronavirus. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

PIGONI (BP)

COLLA, assessore

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 706

Interpellanza circa la pandemia da COVID-19 con particolare riguardo agli effetti su ambiente e inquinamento e sulle deroghe alle norme sui cantieri. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

SCHLEIN, vicepresidente Giunta

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 488

Risoluzione per richiedere sostegno a fondo perduto sia per le attività economiche degli Appennini, sia per le categorie maggiormente penalizzate dalla crisi economica da "Covid 19", quali bar, ristoranti, agriturismi, alberghi, ristorazione non in sede fissa, estetica e Istituti di bellezza, saloni di barbieri e parrucchiere, centri benessere, sale da ballo e discoteche, taxi e ncc, ecc. A firma dei Consiglieri: Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Catellani, Montevecchi, Bargi, Occhi, Bergamini, Rainieri, Rancan

(Continuazione discussione e reiezione)

 

OGGETTO 963

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare nelle azioni intraprese per sostenere l’attività delle imprese operanti nel settore del turismo estivo e invernale e dei servizi dell’area appenninica e nelle aree interne e ad accelerare le azioni previste nel Programma per la montagna. A firma dei Consiglieri: Costi, Daffada', Paruolo, Soncini, Zappaterra, Rossi, Costa, Mori, Bulbi, Caliandro, Rontini

(Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (Lega)

COSTI (PD)

LISEI (FdI)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamento all’oggetto 963

Comunicazione prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno

 

La seduta ha inizio alle ore 14,35

 

PRESIDENTE (Petitti): Buon pomeriggio.

Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 19 del giorno 7 luglio 2020.

Hanno giustificato la loro assenza il consigliere Iotti e l’assessora Lori.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

1.      AMICO Federico Alessandro

2.      BARCAIUOLO Michele

3.      BARGI Stefano.

4.      BERGAMINI Fabio

5.      BESSI Gianni

6.      BONACCINI Stefano

7.      BONDAVALLI Stefania

8.      BULBI Massimo

9.      CALIANDRO Stefano

10.  CASTALDINI Valentina

11.  CATELLANI Maura

12.  COSTA Andrea.

13.  COSTI Palma

14.  DAFFADA’ Matteo

15.  DELMONTE Gabriele

16.  FABBRI Marco

17.  FACCI Michele

18.  FELICORI Mauro

19.  GIBERTONI Giulia

20.  LISEI Marco

21.  LIVERANI Andrea

22.  MALETTI Francesca

23.  MARCHETTI Francesca

24.  MASTACCHI Marco

25.  MONTALTI Lia

26.  MONTEVECCHI Matteo

27.  MORI Roberta

28.  MUMOLO Antonio.

29.  OCCHI Emiliano

30.  PARUOLO Giuseppe

31.  PELLONI Simone

32.  PETITTI Emma

33.  PIGONI Giulia

34.  PILLATI Marilena

35.  POMPIGNOLI Massimiliano

36.  RANCAN Matteo

37.  RONTINI Manuela

38.  ROSSI Nadia

39.  SABATTINI Luca.

40.  STRAGLIATI Valentina

41.  TAGLIAFERRI Giancarlo

42.  TARASCONI Katia

43.  TARUFFI Igor

44.  ZAPPATERRA Marcella

 

Con 44 presenti, riprendiamo i nostri lavori d’aula dallo svolgimento delle interpellanze.

 

Sull'ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Amico, sull’ordine dei lavori?

 

AMICO: Sì, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego.

 

AMICO: Vi chiedo un attimo di tempo. Mi scuso per l’irritualità della situazione, ma la data lo richiama. Oggi, in questa seduta d’aula, 7 luglio, sono passati 60 anni dal tragico 7 luglio 1960, quando in tempo di pace le forze dell’ordine uccisero durante una...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, ho passato la parola al consigliere Amico. Dopo avete chiesto la parola e la passo anche voi.

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora, hanno chiesto la parola…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): In questa Assemblea tutti hanno il diritto di parlare. Ha chiesto la parola il consigliere Amico…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Lo sta spiegando. Se lo facciamo parlare…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliere Amico, vada avanti. Io chiedo ascolto nei confronti del consigliere Amico. Dopo chi chiede la parola potrà parlare. Prego.

 

AMICO: Sull’ordine dei lavori in quanto la data di oggi è una data importante per quanto riguarda l’Italia intera e non solamente la città di Reggio Emilia: sessant’anni dai fatti che successero e che videro…

 

(interruzioni)

 

AMICO: ...in cui le forze dell’ordine uccisero, durante una manifestazione sindacale, cinque reggiani partigiani e giovani operai, Lauro Farioli di ventidue anni, Ovidio Franchi di diciannove, Emilio Reverberi di trentanove, Marino Serri di quarantuno e Afro Tondelli di trentasei anni.

Alla strage di Reggio Emilia, con il suo tremendo tributo di sangue, seguirono l’immediato sciopero generale nazionale e le dimissioni del primo ministro Tambroni dodici giorni dopo.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Assolutamente non sto ignorando il Regolamento.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Voi non state facendo parlare un consigliere a cui ho dato la parola.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, questo non è un comportamento…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, è il vostro un atteggiamento antidemocratico.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Nessuna violazione del Regolamento.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, non esiste.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ma di cosa state parlando? Adesso facciamo parlare. Dopo parlate voi e io rispondo alle vostre…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, non funziona così in un’Assemblea democratica, dove tutti hanno il diritto di parlare, dove tutti hanno il diritto di parlare.

Prego, consigliere Amico.

 

(interruzioni)

 

AMICO: Il 7 luglio 1960 fu l’apice di un periodo di alta tensione che scosse tutto il Paese per molte settimane, causa scatenante fu la formazione del Governo Tambroni, nato con il determinante appoggio esterno del Movimento Sociale Italiano, ma anche il fatto che Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, fu scelta come sede del congresso del partito, di dichiarata ispirazione neofascista.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Io chiedo al consigliere Amico di proseguire.

 

AMICO: In ogni piazza si realizzò una spontanea saldatura tra la rivolta antifascista e le rivendicazioni economiche di tante categorie e le ansie disattese di molti giovani senza lavoro o prospettive di inserimento sociale.

La sera del 6 luglio, la Camera del lavoro di Reggio Emilia proclamò lo sciopero cittadino per il giorno successivo. Il comizio si sarebbe dovuto tenere nella Sala Verdi del Teatro Ariosto, che può accogliere fino a 200 persone, ma nel pomeriggio del 7 luglio una folla enorme invase la piazza. Alle 16,45 la manifestazione pacifica fu travolta da una carica di oltre 350 poliziotti e carabinieri.

Incalzati dalle camionette, dai getti d’acqua e dai lacrimogeni, i manifestanti cercarono rifugio e risposero alle cariche con un disperato lancio di oggetti. Fu allora che le forze dell’ordine impugnarono le armi e iniziarono a sparare ad altezza d’uomo. Decine di persone vennero ferite. In cinque restarono a terra senza vita…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Amico, la invito a concludere perché i tre minuti sono finiti.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Avete interrotto diciotto volte. La invito a concludere.

 

AMICO: Per l’ordine dei lavori io chiedo che all’interno di quest’aula siano ricordate le vittime di quei giorni e soprattutto le vorrei ricordare…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): La invito a concludere e poi rispondiamo.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Può finire l’intervento?

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego. Non impediamo a un collega di finire.

 

AMICO: Vorrei ricordare solo le parole che ci lascia uno dei fratelli delle vittime dell’eccidio, ovvero Silvano Franchi, il più giovane tra i cinque martiri: “Dobbiamo tenere viva la memoria nelle scuole”, per spiegare agli studenti i sacrifici dei caduti, le ragioni che li hanno portati a essere in piazza in quel giorno. I martiri meritano giustizia con la loro storia e la loro storia dovrebbe essere trascritta sui libri di testo. C’è un filo rosso, credo, che tiene insieme la memoria di quel tragico giorno e le piazze del nostro tempo. Le nuove generazioni di allora, di oggi, che anche ai tempi del Covid stanno soffrendo, dai ragazzi con le magliette a strisce del 1960 a quelli dei Black Lives Matter, dei Pride, dei Fridays For Future, delle Sardine fino ai recentissimi Stati popolari, ci chiedono una politica nuova che ponga al centro l’uguaglianza, i diritti e il contrasto a ogni forma di autoritarismo, intolleranza e odio.

Volevo chiedere un minuto di silenzio in ricordo…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Io pretendo che lui finisca l’intervento, poi decidiamo noi che cosa fare. Ha finito l’intervento. Grazie, consigliere Amico.

Adesso chi vuole intervenire?

Prima di passare la parola a chi ha chiesto di intervenire, mettiamo un po’ di ordine.

Il consigliere Amico ha fatto richiesta nella precedente settimana, quindi l’abbiamo analizzata...

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rancan, lei mi fa parlare, poi risponde. Lei non interviene ogni tre secondi, perché questa non è educazione. Grazie.

Ha chiesto alla Presidenza di affrontare, nell’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea di oggi, il punto. L’Ufficio di Presidenza ha detto che non era possibile inserirlo, non ha accettato di inserirlo nell’ordine del giorno dei lavori e ha dato la possibilità al consigliere Amico di intervenire oggi in aula come ordine dei lavori.

Adesso, siccome questa è un’Assemblea democratica che fa intervenire tutti, chi vuole parlare può prendere la parola e intervenire. Ricordo anche il Regolamento, in maniera molto chiara: l’ordine dei lavori rientra nella fattispecie del comma 6, articolo 74. Quindi, ci stiamo attenendo al Regolamento, dove tutti coloro che vogliono intervenire intervengono. Ovviamente, ci si attiene ai tre minuti e non si aprono dei dibattiti sugli argomenti in oggetto.

Lui ha fatto un intervento. Se dall’altra parte qualcuno vuol fare un intervento, replica. Uno a favore e uno contro.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Facciamo un ripasso del Regolamento. Comma 6, articolo 74.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Eh, sì.

 

(voce: “È una pagliacciata!”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non è una pagliacciata. È il rispetto delle regole. È il rispetto delle regole di un’Assemblea democratica. Lo ripetiamo per tutti i membri dell’Assemblea.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): I richiami al Regolamento per questioni procedurali hanno la precedenza sulle discussioni principali. In questo caso, possono parlare, dopo il proponente, un oratore a favore e uno contro.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): L’Ufficio di Presidenza, dopo che ha analizzato la richiesta del consigliere, gli ha dato la possibilità di intervenire in aula. Questo ha deciso l’Ufficio di Presidenza.

Quindi, ci sono i membri dell’Ufficio...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): L’ho detto prima. L’ho detto prima, consigliere.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): C’è qualcuno che vuole intervenire?

 

(voce: “Non sappiamo su cosa! Qual è la richiesta del consigliere Amico?”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Se lo ascoltava... Ha fatto una richiesta. Ha ricordato una ricorrenza. Ha ricordato una ricorrenza.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ma di quale questione? Consigliere Rancan, lei ha diritto a parlare. Prego.

 

RANCAN: Ho diritto a parlare eccome! Anche perché quella che è stata posta dal consigliere Amico, come lei giustamente ha detto, in modo regolamentare non ha posto nessuna proposta. Qual è la proposta sulla quale noi dovremmo schierarci a favore o contro? A livello regolamentare lei ha detto che si può intervenire uno a favore e uno contro, ma su cosa? Nei fatti il consigliere Amico ha creato un precedente, un precedente secondo il quale sull’ordine dei lavori si può intervenire con comunicazioni. Quindi, noi da oggi interverremo su qualsiasi cosa ci piaccia utilizzando l’ordine dei lavori, non chiedendo niente, ma intervenendo. D’ora in poi tutti i consiglieri – sappiatelo – possono intervenire su qualsiasi argomento che gli passi per la testa, perché nei fatti questo non è ordine dei lavori, non è una questione procedurale. E non entro nel merito della vicenda, presidente, e non entro neanche nel merito di ciò che ha detto il consigliere Amico.

Detto questo, pongo una questione di metodo. Io ritengo che oggi questa Presidenza non si sia dimostrata imparziale perché ha lasciato parlare un consigliere su dei temi che nei fatti non stanno all’ordine dei lavori. Oggi non è possibile che all’interno di quest’aula sia stata commessa una grave scorrettezza regolamentare e una grave scorrettezza a livello di super partes da parte di questa Presidenza. Oltretutto è stato detto che era stato consentito al consigliere Amico di poter intervenire, ma da chi? In Capigruppo non se ne è parlato.

Detto questo, ribadendo che non intendo entrare nel merito della vicenda, creiamo oggi un precedente. Quindi, credo che la Presidenza voglia giustamente, siccome si erge a garante delle parti, consentire a ogni consigliere che si possa intervenire sull’ordine dei lavori su qualsiasi argomento. Questo penso che sia giusto e ne prendiamo atto oggi.

Oggi, però, io voglio ricordare, siccome possiamo intervenire, e fare un plauso a tutti i sanitari che oggi e nei mesi scorsi hanno lavorato per il Coronavirus, a tutte le forze dell’ordine che indistintamente hanno lavorato. Non parlo di passato, ma parlo di futuro. Quindi, ricordiamo i disoccupati, ricordiamo i cassintegrati che non hanno ricevuto la cassintegrazione, ricordiamo le persone di Medicina che sono state chiuse e che non avranno un riconoscimento da parte di determinate questioni che ben conosciamo, ricordiamo le nostre imprese.

Oggi nei nostri due minuti, al di là di confondere quello che è un ordine dei lavori da una questione politica, noi oggi ricordiamo tutte quelle categorie che sono in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus e che hanno bisogno di un supporto della Regione e del Governo e tutte quelle categorie che si trovano in grandissima difficoltà economica, sanitaria e sociale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene. L’intervento contro la richiesta del consigliere Amico c’è stato. Se qualcuno vuole intervenire a favore, sennò passiamo alle interpellanze.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): La richiesta di un minuto di silenzio, che non è stata…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Andiamo avanti con le interpellanze.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Anch’io credevo che, ai sensi dell’articolo 74, le questioni sull’ordine dei lavori fossero descritte meglio dal comma 1 e quindi che si potesse intervenire solo per questioni di tipo pregiudiziale sospensivo oppure di tipo sospensivo. Così non è. Voglio ricordare che oggi ricorre anche un altro anniversario importante, quello del 7 luglio del 1828 e ricorre l’anniversario della strage di Bosco, comune che appartiene al Parco Nazionale del Cilento, un comune particolarmente importante che partecipò attivamente ai moti del Cilento contro il regime borbonico; comune che venne bombardato addirittura dal generale Francesco Saverio del Cerreto perché si oppose a un regime borbonico che, a loro avviso, era un regime che opprimeva lo stato di libertà e di coscienza civile dei cittadini del comune di Bosco e in generale del Cilento.

Per questo si schierarono assieme a questi moti importanti. L’esercito borbonico, guidato dal generale Francesco Saverio del Cerreto, ritenne che per sopprimere questa rivolta si dovesse ricorrere all’uso legittimo della forza e quindi bombardò il Comune di Bosco. Non solo bombardò il comune di Bosco, diede fuoco al comune di Bosco, cosparsero del sale per rendere il terreno sterile e rendere impossibile per i cittadini coltivare quei campi. Fu un intervento feroce nei confronti di una cittadina italiana, di un comune italiano, il comune di Bosco, che, ovviamente, purtroppo, perse tanti cittadini ed ebbe molte vittime. Quindi, è una ricorrenza importante, che ricade proprio oggi, 7 luglio, lontano ormai dal 1828, ma che ci riporta alla memoria la necessità di garantire una libertà ai cittadini.

Chiedo, ovviamente, che anche rispetto a questo venga svolto un minuto di silenzio. Sono contento che in quest’aula si possa intervenire quando si vuole per chiedere minuti di silenzio, perché è un’occasione che sicuramente non ci faremo mancare per ogni ricorrenza che avverrà in ogni seduta, di ogni evento e di ogni fatto che accadrà tutte le volte in cui ci sarà una seduta. Non sapevo che l’articolo 74 del Regolamento consentisse questa possibilità, quella di intervenire anche su temi del tutto estranei all’ordine dei lavori e alle procedure dettate da quest’aula. Sono un consigliere nuovo. Oggi l’ho imparato.

Colgo la possibilità e chiedo ai colleghi se hanno voglia di svolgere un minuto di silenzio anche per i morti della strage di Bosco del 7 luglio 1828.

 

PRESIDENTE (Petitti): La parola alla consigliera Montalti per l’intervento a favore.

 

MONTALTI: Intanto voglio ribadire che la richiesta pervenuta dal consigliere Amico è stata discussa all’interno dell’Ufficio di Presidenza, che non ha accolto la richiesta del minuto di silenzio, ma, come da Regolamento, ha permesso al consigliere Amico di intervenire motivando la sua richiesta del minuto di silenzio. E così è stato. Forse non ve ne siete accorti perché, mentre il consigliere parlava, eravate troppo intenti ad urlare, però il consigliere ha rispettato perfettamente il Regolamento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Andiamo avanti con le interpellanze, perché abbiamo chiarito...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Lo ripetiamo. Lo ha precisato nuovamente anche la consigliera Montalti. La richiesta è stata presentata all’Ufficio di Presidenza. L’Ufficio di Presidenza ha discusso e deciso che avrebbe affidato...

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Petitti): Non abbiamo creato nessun precedente perché ne abbiamo parlato in Ufficio.

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Petitti): Lei deve stare un po’ calmo, consigliere Rancan. Glielo consiglio. Lo stile e il modo contano molto. Si rivolga diversamente. Si rivolga diversamente.

 

(interruzione del consigliere Rancan)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Io richiedo la convocazione dell’Ufficio di Presidenza urgente in questo momento per quello che è successo, al di là del Regolamento che discuteremo nelle sedi opportune. Non è possibile che, se anche qualcuno facesse una comunicazione, dà delle indicazioni all’aula che non riguardano quello che è il Regolamento, come prevede l’intervento sull’ordine dei lavori.

Detto questo, in Ufficio di Presidenza, soprattutto dopo le dichiarazioni della vicepresidente di Europa Verde Silvia Zamboni, che ha detto addirittura che quel comportamento era parificato alla dittatura cilena, noi ci eravamo espressi in modo molto chiaro dicendo che non avremmo mai dato il consenso a nessun tipo di intervento di questo genere. Qui ci sono i miei colleghi Bergamini e Tagliaferri che possono confermare quello che io sto dicendo.

Detto questo, chiedo e rinnovo l’invito per una sospensione dei lavori, una convocazione urgente dell’Ufficio di Presidenza, come prevede il Regolamento, su tre membri dell’Ufficio di Presidenza, per discutere della questione. Altrimenti, qui i lavori credo che non abbiano modo di continuare ad andare avanti in questa situazione, dove giustamente ai consiglieri che per Regolamento possono intervenire per tre minuti sull’ordine dei lavori in questo momento mi sembra che non sia stata data la possibilità di farlo. Quindi, o si accetta che tutti i consiglieri che vogliono intervenire sull’ordine dei lavori intervengano in funzione anche di quello che è stato fatto prima con il consigliere Amico… Non D’Amico. Dovrebbe saperlo la collega del PD. Dicevo, si possa dare, appunto, ai colleghi la possibilità di intervenire e tutti di esprimere il proprio pensiero, anche al di là, visto quello che è successo, del Regolamento.

Quindi ribadisco: chiedo la convocazione urgente di un Ufficio di Presidenza e/o la possibilità di continuare a far intervenire i colleghi. Dopodiché, alla fine degli interventi sull’ordine dei lavori, ci sarà comunque la mia richiesta, che adesso formalizzerò con la firma dei consiglieri dell’Ufficio di Presidenza, per discutere di questa situazione che si è venuta a creare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non serve formalizzare niente, perché adesso per capire come procedere rispetto ai lavori d’aula, vista la posizione della minoranza, convoco la Capigruppo e decidiamo come proseguire oggi pomeriggio, insieme all’Ufficio di Presidenza, i lavori d’aula. Poi, nell’Ufficio di Presidenza valuteremo gli altri aspetti. È già stato detto molto bene da altri membri dell’Ufficio di Presidenza quello che abbiamo affrontato rispetto alla richiesta del collega Amico. Adesso io convoco la Capigruppo nella sala qui a fianco, come abbiamo fatto l’altra volta.

Grazie.

 

(La seduta sospesa alle ore 15,08 è ripresa alle ore 16,30)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo dalle interpellanze.

 

OGGETTO 524

Interpellanza per sapere se la Giunta intenda rivedere i propri convincimenti espressi nella delibera del 4 maggio 2020, n. 429 recante “Calendario venatorio regionale. Stagione 2020-2021” tenuto conto del possibile danno erariale, per la mancata esclusione di alcune specie. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Interpellanza 524: interpellanza per sapere se la Giunta intenda rivedere i propri convincimenti espressi nella delibera del 4 maggio 2020, n. 429, recante il Calendario venatorio regionale, tenuto conto del possibile danno erariale, per la mancata esclusione di alcune specie, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Buongiorno.

Mi limito perché il quesito è molto chiaro. Poi c’è stato anche un confronto che abbiamo avuto in cui questi temi ho cercato di articolarli già in Commissione quando è passato l’oggetto relativo al calendario venatorio purtroppo. Quindi, sintetizzo citando dall’atto: “l’autorizzazione all’apprensione di fauna selvatica, in violazione delle disposizioni poste a sua tutela, può comportare un danno erariale, del quale possono essere riconosciuti responsabili sia gli estensori degli atti autorizzatori sia l’organo politico”, come è accaduto nel giudizio avanti la Corte dei conti che ha visto la condanna degli ex presidente e dirigente dell’Ufficio Caccia della Provincia autonoma di Bolzano con sentenza 2016/2018, perché la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, cioè di ciascun cittadino, sia egli cacciatore oppure no – ci mancherebbe – come stabilito dall’articolo 1 della legge 11 febbraio 1992, n. 157. La Corte dei conti, quindi, ha interpretato la disposizione nel senso che ciascun singolo animale appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato e, pertanto, oltre ad avere un valore in quanto parte di un ecosistema, che è il primo valore a cui pensiamo normalmente, a cui io penso, ha anche un preciso e determinabile valore economico come singolo esemplare. Da ciò ne deriva che l’abbattimento di ogni singolo animale in violazione di divieto è foriero di danno erariale di misura pari al valore dell’animale.

L’interpellanza, in particolare, fa riferimento a due specie su cui… Io ho cercato di articolare anche una serie di normative e anche di raccomandazioni dell’Unione europea, la direttiva “Uccelli” chiede di sospendere la caccia, anzi di non dare proprio nessuna possibilità di caccia, e sono il Moriglione e la Pavoncella, e su queste due specie di uccelli chiedo alla Giunta, chiedo all’assessore Mammi per quale motivo il calendario venatorio sembra non aver tenuto conto per nulla di una serie, secondo me, di ragguardevoli normative, che passano anche attraverso il Ministero, che chiedono all’Italia di sospendere il prelievo venatorio, quindi anche all’Emilia-Romagna, e che ci vengono ricordate anche l’anno scorso, a luglio 2019, dal Ministero dell’ambiente, che invia una comunicazione urgente agli Uffici Caccia di tutte le regioni.

Chiedo, quindi, all’assessore se ha tenuto presente entrambi i valori, sia quello dell’ecosistema sia quello del possibile danno erariale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, assessore Mammi.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Grazie anche alla consigliera Gibertoni per aver presentato questa interpellanza.

Ricordo che i periodi di caccia delle specie di uccelli inserite nel calendario venatorio regionale sono, ovviamente, coerenti con la direttiva europea n. 147/2009. Fanno, infatti, riferimento ai periodi di riproduzione, di migrazione prenuziale indicati nei Key Concepts, nonché alla guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n. 157/1992, così come modificata poi dalla legge comunitaria 2009, articolo 42, redatta da ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Nella definizione dei tempi di prelievo indicati dal calendario venatorio viene applicata la possibilità di slittamento dei termini di inizio e fine dei singoli periodi biologici di una decade, come suggerito anche dalla guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva n. 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici.

Vengono, ovviamente, rispettati i tempi di prelievo delle singole specie, indicati ai commi 1 dell’articolo 18 anche della legge nazionale, la n. 157 del 1992, che fanno riferimento all’ambito italiano.

Nel merito poi delle due specie, la pavoncella e il moriglione, va evidenziato che a differenza di quanto viene riportato nella interpellanza, i carnieri giornalieri e stagionali non sono rimasti identici all’anno scorso, quelli della precedente stagione venatoria, ma sono stati ridotti a 7 e 25 capi per la pavoncella e a 7 e 20 capi per il moriglione.

ISPRA nel proprio parere, citando la lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, riporta che la pressione venatoria su queste specie non è il fattore di maggiore criticità per la loro conservazione. Ciò che influisce più della caccia rispetto alla pavoncella e al moriglione è la perdita di habitat idonei alla riproduzione, alla nidificazione.

La pavoncella, inoltre, ha fatto anche registrare degli incrementi numerici durante recenti conteggi invernali, che siamo anche nelle condizioni di poter fornire ai consiglieri e ai membri della Commissione.

Sulla base anche di questi conteggi e di questi elementi, ISPRA ritiene che non sia necessaria la sospensione della caccia al moriglione e alla pavoncella, ma indica tuttavia, in modo non prescrittivo, dei massimali da applicare ai carnieri.

Il calendario venatorio noi pensiamo che sia andato in questa direzione, adottando carnieri inferiori a quelli della precedente stagione venatoria proprio per avvicinarsi progressivamente ai valori suggeriti da ISPRA.

Nel corrente anno 2020 è prevista anche la redazione di un Piano di gestione nazionale per questa specie, così ci è stato comunicato, anche se già in passato fu data questa comunicazione. Vedremo quali eventuali novità ci saranno, se ci saranno anche diverse misure da adottare quando questo Piano nazionale andrà avanti e al quale verrà dato, forse, corso.

Per quanto riguarda l’altra indicazione di ISPRA, cioè di far iniziare la caccia solo dal mese di ottobre, bisogna fare presente che il 95 per cento delle zone umide regionali, ambiti frequentati da pavoncella e moriglione, sono ricomprese all’interno dei siti Rete Natura 2000, nelle quali la caccia a queste e a tutte le specie di anatidi e limicoli, escluso il germano reale, inizia comunque il 1° ottobre.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Dichiaro la mia insoddisfazione rispetto a questa risposta. Credo che anche quando si parla di piani... In questo momento non esiste alcun piano di gestione valido per le specie menzionate. Lo dice lo stesso Ministero nella comunicazione resa pubblica agli Uffici Caccia. In ogni caso, se anche si stesse lavorando per avere un piano, così come richiesto dalla direttiva e così come richiesto o comandato dal Ministero, credo che sarebbe logico chiedere prima il piano, metterlo a terra e poi i carnieri, eventualmente. Questo credo che sarebbe il modo più serio di procedere, tenendo presente che, appunto, sono specie in forte sofferenza, anche se la loro eventuale scomparsa non è mai dovuta soltanto a un fattore, come l’assessore ricordava, ma è una scomparsa dovuta a più fattori, che in generale hanno a che fare con il degrado dell’ecosistema, di cui la pressione venatoria è un complice feroce. A questo degrado dell’ecosistema la politica non è estranea.

Quindi, al piano che riguarda effettivamente la sostenibilità di questo tipo di caccia andrebbe affiancato un piano generale, che in questo momento non c’è, perché stiamo parlando di questioni che tornano agli ordini del giorno delle Assemblee, delle interrogazioni, giorno per giorno. A fronte di un disinteresse generale rispetto alla sostenibilità ambientale, in particolare di queste specie, che sono a rischio estinzione, mettere avanti delle normative che consentono intanto di cacciarli e poi di vedere come va, di vedere come procede e, se ne sopravvivono a sufficienza, magari si metteranno in sicurezza più avanti, fa capire in ogni caso che le priorità non sono quelle dettate da una persuasione, da un convincimento che l’ambiente, che l’ecosistema sia una varietà complessa di esseri viventi e vada tenuta al primo posto, tra cui anche i nostri poveri moriglioni e pavoncella, che susciteranno qualche ironia, ma che invece sono, secondo me, indice di un principio e di una linea guida che non vorremmo, purtroppo, aver visto andare avanti con tale convinzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 673

Interpellanza circa le iniziative da assumere per contrastare il gioco d’azzardo e le conseguenti implicazioni di salute pubblica. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Oggetto 673: Interpellanza circa le iniziative da assumere per contrastare il gioco d’azzardo e le conseguenti implicazioni di salute pubblica, sempre a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Il gioco d’azzardo. Avrei voluto, ma purtroppo il Regolamento non lo imponeva, poter discutere questa interpellanza prima della riattivazione del gioco d’azzardo. Il tema mi pare abbastanza chiaro anche in questo caso e le domande in particolare a cui tengo sono quelle di poter trovare delle compensazioni, degli incentivi per poter disincentivare il gioco d’azzardo, però in modo da arrivare a una compensazione, in modo che i due piatti della bilancia raggiungano, per quello che è possibile, una sorta di equilibrio.

Io ritengo, infatti, che sul gioco d’azzardo non si possa procedere soltanto per divieti, anche perché non sono efficaci. Attenzione, c’è la legislazione regionale, ma è l’applicazione che manca. L’applicazione pratica della legislazione regionale non è sufficiente: non ci sono controlli sufficienti, ci sono troppe deroghe. Quindi, è necessario correggersi dando incentivi.

La proposta che faccio in questa interpellanza, quindi, è quella di adottare una maggiorazione dell’IRAP per gli esercizi che proseguono con il gioco d’azzardo lecito, per coprire poi quei contributi regionali che potrebbero essere ridestinati alla riconversione e alla copertura delle spese per coloro che, invece, esercizi pubblici, commerciali e circoli privati, cercano di smantellare le macchinette del gioco d’azzardo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Per quanto riguarda i primi due quesiti formulati dalla consigliera interrogante si ricorda che questa Giunta ha tra i propri obiettivi quello di contrastare i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e ridurre l’impatto e le ricadute sulla collettività in termini di costi, sicurezza e legalità.

A tale scopo la Giunta regionale ha adottato la deliberazione n. 1011 del 28 giugno del 2016, anche in attuazione dei princìpi introdotti dalla legge regionale n. 4 del 2013, n. 5, ricordata, diretta a riconoscere forme di premialità per gli esercenti che dismettano le slot machine ed espongano il marchio regionale “Slot free Emilia-Romagna”.

Con la citata delibera si prevedeva un bando diretto ai Comuni per la presentazione di proposte progettuali che individuassero azioni a livello locale in grado di contenere l’impatto e le ricadute del fenomeno sulla collettività in termini di costo, sicurezza e legalità.

La dotazione finanziaria per il biennio 2016-2017 ammontava a 150.000 euro e i Comuni hanno effettivamente presentato proposte progettuali concernenti azioni in grado di implementare la campagna regionale afferente a “Slot free E-R”.

Ad oggi non esistono strumenti normativi che ci consentano di soddisfare la richiesta della consigliera, stanziando fondi a favore della riconversione delle sale slot, ma non si esclude che in futuro si possano prevedere nuovamente forme di incentivo per la dismissione degli apparecchi per il gioco d’azzardo da parte degli esercizi commerciali.

Al momento, la Giunta non ha in previsione una maggiorazione IRAP per le attività nei cui locali siano presenti apparecchi per il gioco d’azzardo. Tale aumento, incidente peraltro sull’intera attività commerciale, non solo sulla parte riguardante il gioco d’azzardo, ad oggi comporterebbe addirittura un rischio di chiusura degli esercizi commerciali interessati, anche alla luce della crisi comportata dal lockdown.

L’Assessorato alle politiche per la salute ha affidato all’azienda ASL della Romagna, nell’ambito del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico, il mandato di realizzare uno studio epidemiologico sul fenomeno.

L’azienda ha così sottoscritto una convenzione con l’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, che effettua già un’analoga ricerca a livello nazionale per la, cito il titolo, “Realizzazione di studi epidemiologici sul gioco d’azzardo nella popolazione regionale dell’Emilia-Romagna” e per la, cito ancora, “Realizzazione di uno studio epidemiologico sui consumi di sostanze legali e illegali tra la popolazione studentesca regionale”.

L’obiettivo è quello di rilevare elementi e indicatori epidemiologici, tali da fornire maggiori informazioni sulla diffusione a livello regionale e provinciale e sulle principali caratteristiche del comportamento di gioco sia nella popolazione generale sia in quella studentesca.

Gli obiettivi specifici dello studio sono: acquisire un quadro conoscitivo della diffusione del fenomeno; analizzare le caratteristiche del comportamento di gioco; profilare giocatori sulla base del grado di potenziale problematicità associata al comportamento di gioco; analizzare l’associazione tra comportamento di gioco, stili di vita, caratteristiche individuali e ambientali.

A tal fine, il gruppo di ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica ha avviato due studi GAPS su un campione rappresentativo della popolazione di 18-84 anni e ha uno studio in corso, ESPAD Italia 2019, su un campione rappresentativo della popolazione studentesca 15-19 anni. Il report sarà disponibile entro il prossimo mese di luglio.

I dati relativi all’accesso delle aziende USL per problematiche legate al gioco d’azzardo dimostrano un incremento costante: 1.110 persone nel 2013, 1.382 nel 2016, 1.724 nel 2019. Lascerò una copia scritta della risposta, riportante anche la tabella dei dati suddivisa per provincia ed anno di riferimento, come richiesto.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Gibertoni, ha sei minuti e mezzo. Prego.

 

GIBERTONI: Rispondo all’assessore Corsini per tramite suo. Credo che il nodo sia quello che ho detto in apertura. Sapete meglio di me che non basta più dire, soprattutto quando si parla di dipendenze, che le leggi ci sono. Non avrei problemi ad ammettere che è così. Le leggi ci sono. E la legislazione regionale su questo punto c’è.

Io qualche proposta l’ho fatta, l’ho fatta anche con altri atti, la faccio oggi e ne farò ancora, ne farò regolarmente, sulla questione dell’azzardopatia e delle patologie del gioco d’azzardo e, in generale, sulle dipendenze, perché ritengo che una società permeabile alle dipendenze sia, ovviamente... Su questo dovremmo essere tutti un po’ più allarmati e azionarci di più nel cercare risposte e nel proporle, anche quando magari non sono esattamente in linea con le normative che abbiamo oggi. Le normative si possono cambiare, si possono proporre. Ci si interfaccia con il Governo, me lo insegnate voi, proprio per migliorarle o per chiederne dove ci sono angoli ciechi, dove ci sono toppe da mettere. Su questo credo che la Regione Emilia-Romagna possa anche vantarsi di poterlo fare in modo particolarmente incisivo.

Il punto è che non si fa abbastanza moral suasion da un lato. Dall’altro, la legislazione, come dicevo prima, non è applicata, non è sorvegliata. C’è, ma non si applica. Quindi, rischia di restare uno slogan, rischia di restare un manifesto di intenti, che però se non ha delle ricadute pratiche necessarie, a fronte del fatto che anche lei citava adesso dei dati che, purtroppo, vedono queste fragilità in crescita... In più entriamo in un periodo post pandemia, in cui purtroppo saranno tante le persone che vedranno in questo una possibile scorciatoia, che non farà che aggravare dolorosamente la loro situazione e nel medio periodo aggraverà i costi che dovrà sostenere la politica nel momento in cui la società si rende permeabile alle dipendenze, perché saranno costi sociosanitari e politici più grossi, che verranno affrontati più avanti, magari tra anni, di cui magari la stessa Regione dovrà farsi carico perché ci saranno magari più persone che soffriranno di dipendenza, più persone che dovranno chiudere le proprie attività economiche, più disagio sociale in generale. Quindi, bisogna essere pronti adesso e più attivi, secondo me, nel fare proposte o anche nel dire che queste non vanno bene, ma magari la Giunta sta lavorando ad altre o l’Assemblea porta in Commissione di più questo argomento. Mi sento di incitarlo a voce piena.

Va bene, abbiamo capito che gli intenti ci sono, la legislazione c’è, manca la parte della concretezza. Se c’è la fotografia del reale che il sottosegretario citava adesso, questa fotografia, secondo me, va tenuta presente giorno per giorno, perché questa è la società che noi tra poco incontreremo, prende forma oggi, prende forma in quei quadri che in questo momento sono esercizi magari sociologici, ma prende forma oggi, ed è quella che verrà affrontata e su cui saremo chiamati – io penso – a risolvere i problemi e sarà sempre più difficile farlo da oggi in poi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 663

Interpellanza circa i possibili interventi per fronteggiare la crisi del settore wedding (matrimoni ed eventi correlati) tra i settori economici più colpiti dalla pandemia Coronavirus. A firma delle Consigliere: Pigoni, Bondavalli

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interpellanza 663 circa i possibili interventi per fronteggiare la crisi del settore wedding (matrimoni ed eventi correlati) tra i settori economici più colpiti dalla pandemia Coronavirus, a firma delle consigliere Pigoni e Bondavalli, a cui risponderà poi l’assessore Colla.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Mi scuso per il ritardo, ma dopo la Capigruppo ho dovuto assentarmi un minuto.

Porto oggi all’attenzione della Giunta una tematica che credo sia importante, perché sappiamo che ci sono settori che, a causa del Coronavirus, hanno sentito ovviamente di più la crisi rispetto ad altri, e uno di questi, di cui si parla molto poco a livello nazionale, è proprio quello dei matrimoni e degli eventi correlati, che ogni anno fattura circa 40 miliardi di euro, ed è uno dei settori economici più colpiti dalla pandemia del Coronavirus, perché ha generato una paralisi totale, come sappiamo, nell’organizzazione degli eventi. Questa crisi penalizza un’ampia platea di figure professionali. Questi lavoratori in buona parte sono, in realtà, esclusi dagli aiuti e dagli ammortizzatori previsti dal Governo.

Il lockdown ha fermato, quindi, un intero settore nazionale, che organizza circa 195.000 matrimoni l’anno e che è tra i più penalizzati perché è stato uno dei primi a essere totalmente fermato da questo lockdown. È stato rilevato che circa il 90 per cento delle cerimonie è stato posticipato e rinviato al 2021, e ci tengo a sottolineare che questi non saranno in aggiunta a quelli del prossimo anno, quindi sostitutivi, per cui è un anno praticamente perso. Si parla, infatti, di perdite calcolate tra l’85 e il 100 per cento del fatturato rispetto allo scorso anno.

Chiedo, quindi, alla Giunta la sua opinione in merito; quali interventi si possano mettere in campo insieme allo Stato per fronteggiare la crisi di questo settore; se intende impegnarsi per la costituzione di un tavolo nazionale a sostegno di queste attività di concerto con le altre Regioni e con la regia dello Stato; se siano previsti strumenti per garantire tutele e sicurezza a questi professionisti; se siano previsti per il 2020 sgravi fiscali o contributi a fondo perduto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo la parola all’assessore Colla.

 

COLLA, assessore: Ringrazio la consigliera Pigoni.

È bene sottolineare che la Regione, sin dalle prime fasi causate dal Covid, ha adottato una serie di provvedimenti di sostegno a tutto il sistema imprenditoriale.

Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ascoltiamo. Prego.

 

COLLA, assessore: Bene.

Dicevo del lavoro che ha fatto la Regione sui contenuti anche della discussione sul DL Cura Italia, per poi arrivare al DL Rilancio.

In particolare, l’azione di questa Regione verso le imprese è stata mirata per tutte ovviamente le imprese, senza nulla togliere alle difficoltà in specifico di queste imprese, ad evitare crisi di liquidità con misure di sostegno.

Ad esempio, abbiamo preso diverse delibere di Giunta sulla moratoria dei mutui, delibere di Giunta sull’autorizzazione dei confidi di contributi, delibere di Giunta per il bando per la concessione di contributi finalizzati all’abbattimento di costi di accesso al credito, delibere di Giunta per l’approvazione dello schema di protocollo quadro tra la Regione Emilia-Romagna e Unioncamere, delibere di Giunta per l’istituzione di un fondo di garanzia di credito destinato al reintegro del capitale circolante, delibera di Giunta per il progetto di legge recante interventi destinati a sostegno finanziario. Tutto per consentire finanziamenti destinati a far reggere, a fare ponte rispetto alla situazione, soprattutto anche di queste imprese, e le misure che sono state date hanno permesso di fare ponte. È vero che sulla stagionalità abbiamo avuto problemi rispetto a discutere con il Governo per dare risposte rispetto agli ammortizzatori. Dovrebbero arrivare alcune risposte dal punto di vista del Governo. Al posto degli ammortizzatori, dare una risposta soprattutto ai professionisti che operano in questo settore. La Regione ha, tuttavia, previsto anche contributi prevalentemente a sostegno degli investimenti effettuati dalle imprese. I bandi usciti in questi mesi sono numerosi. Ne cito alcuni a titolo d’esempio: bandi per la sanificazione di alberghi, terme, campeggi; bando IRAP; bando sulla ricerca; bando a sostegno della ricettività alberghiera.

Noi oggi abbiamo alberghi e ristoranti aperti con il vincolo dei protocolli che sono stati certificati anche a livello nazionale. Dico alla consigliera che siamo in contatto con le loro rappresentanze associative per dare anche una risposta nazionale, considerato anche l’impatto, sia alle imprese che agli operatori. Ovviamente, dove ci sono assembramenti il tema del protocollo di sicurezza va applicato con correttezza. Risulta anche a noi, ad esempio, rispetto alle cerimonie, che molte sono state rinviate nel 2021. Faccio un esempio, il tema sentimentale di un matrimonio: lo si vuol fare non tra pochi intimi, ma fare la cerimonia, così come è un po’ nella cultura del nostro Paese. Questo ha portato a una situazione che stiamo monitorando con le proprie rappresentanze associative, in rapporto anche con il Governo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Prego, consigliera Pigoni. Ha sei minuti.

 

PIGONI: Sarò brevissima, presidente. Grazie.

Innanzitutto ringrazio l’assessore. Mi dispiace non vederla, ma sono certa non mancherà occasione prossimamente. La ringrazio per la disponibilità. So il suo impegno in prima persona in questi mesi a sostegno delle imprese emiliano-romagnole. Lo abbiamo visto concretamente. E anche di questo la ringrazio.

È chiaro che, come diceva anche lei, questo è un settore particolarmente fragile in questo momento. Quindi, a maggior ragione occorrerà un occhio di riguardo e impegno. Sono contenta che ci sia un rapporto anche con le nuove figure associative, nate proprio in pandemia, riguardanti questo settore. Sapete che è stata fondata un’associazione ad hoc di questo settore. Sicuramente è iniziato un dialogo importante anche per chi tratta e opera in un settore che ancora, purtroppo, non è agli onori della cronaca, ma a cui a tante persone fanno riferimento nel momento della necessità e del desiderio.

Grazie per il suo impegno. Sono soddisfatta e sono sicura che, nelle prossime settimane, riaffronteremo insieme il tema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 706

Interpellanza circa la pandemia da COVID-19 con particolare riguardo agli effetti su ambiente e inquinamento e sulle deroghe alle norme sui cantieri. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interpellanza 706 circa la pandemia Covid-19 con particolare riguardo agli effetti su ambiente e inquinamento e sulle deroghe alle norme sui cantieri, a firma della consigliera Gibertoni. Interverrà poi il vicepresidente Schlein.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie.

Mi pare che le domande dell’interpellanza siano sufficientemente chiare, quindi io ascolterò la risposta dell’assessore Schlein.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera.

Vicepresidente Schlein, prego.

 

SCHLEIN, Vicepresidente Giunta: Perfetto. Grazie mille. Grazie alla consigliera Gibertoni.

Vorrei partire dall’impegno che la Regione si è presa per quanto riguarda l’attuazione e il contributo alla realizzazione dei diciassette obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, obiettivi attorno a cui in questi primi mesi difficili da quando ci siamo insediati abbiamo voluto costruire il programma di mandato, che richiama in ogni suo obiettivo i Sustainable Development Goals che quell’obiettivo tende a realizzare. Lo stesso lavoro abbiamo voluto fare anche per quanto riguarda il DEFR. Questo in prospettiva di una strategia regionale per lo sviluppo sostenibile e di attuazione dei diciassette obiettivi dell’Agenda che andremo a costruire entro la fine di quest’anno, proprio nello sforzo di allineare le politiche della Regione Emilia-Romagna a questi ambiziosi obiettivi.

Mai come questa volta, per questa nuova legislatura regionale che si è appena avviata, il paradigma della crescita sostenibile trova un puntuale e ambizioso impegno che dovrà concretizzare il nostro contributo all’Agenda 2030 nel nuovo Patto per il clima e per il lavoro, da costruire naturalmente con tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali del territorio. Forti dell’esperienza già compiuta nella precedente legislatura con il Patto per il lavoro, abbiamo ritenuto di valorizzare ulteriormente la concertazione quale strumento per condividere e per mobilitare tutte le energie e responsabilizzare tutti gli attori sociali. Questo in un momento in cui si predica e si pratica sistematicamente la disintermediazione, andando invece a frantumare la rappresentanza e il dialogo tra le parti.

Questa Regione ha scelto e vuole confermare la scelta di una via diversa, consapevoli che noi possiamo anche scrivere le migliori strategie, ma se risulteranno scritte sulla carta e calate dall’alto non saremo in grado di raggiungere questi ambiziosi obiettivi che ci siamo dati. Quindi, dovremo passare necessariamente dalla condivisione con tutte le parti economiche, sociali e istituzionali per la declinazione di questi obiettivi in puntuali strategie.

Come previsto già nel programma di mandato, la creazione del lavoro di qualità torna ad essere una priorità assoluta nel momento della ricostruzione dopo l’emergenza, ma la sfida ai cambiamenti climatici resta, invece, il banco di prova più importante della nostra generazione.

Abbiamo indicato nell’azzeramento delle emissioni climalteranti, il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 e il passaggio al 100 per cento di energie rinnovabili entro il 2035 i due macro obiettivi che questi strumenti, tanto la strategia sulla agenda 2030 quanto il Patto per il clima e per il lavoro dovranno puntare a realizzare. Questo è anche il modo in cui l’Emilia-Romagna vuole farsi attrice globale, fare la propria parte in Europa e nel mondo per questi obiettivi.

Il nuovo Patto per il clima e per il lavoro è anzitutto un metodo di lavoro, che passa quindi dalla definizione di queste strategie anche a livello settoriale per attuare questi obiettivi, capire quanto, settore per settore, bisognerà andare a ridurre le emissioni, lavorare sull’efficientamento energetico, sul passaggio alle rinnovabili, a partire dal lavoro fatto con gli enti locali, molti dei quali si stanno già muovendo in questa direzione, ma anche dal mondo produttivo e sindacale che si sta interrogando su queste sfide, dalle professioni, dal contributo del terzo settore, ma anche del mondo dell’università e della ricerca senza dimenticare di ascoltare la voce della società civile organizzata e anche delle associazioni che di ambiente si occupano con competenza in modo qualificato da anni.

Tra le molte azioni che abbiamo previsto, in parte già avviate, abbiamo voluto mettere alcuni primi passi fondamentali già in questa fase per dire che è chiaro che stiamo cercando di uscire da un’emergenza che ci ha travolti e che ha avuto un impatto drammatico sulla comunità regionale, ma intanto per dare il segno di una ripartenza che sia su basi nuove e diverse abbiamo cominciato già a finanziare il piano per la riforestazione per 4,5 milioni di alberi, con i primi 500.000 e con i primi 1,5 milioni in questa direzione. Abbiamo voluto già cominciare a finanziare il trasporto pubblico locale gratuito per i giovani, intanto fino ai quattrodici anni, ma progressivamente fino ai diciannove e ‒ perché no? ‒, se ci saranno le risorse, come speriamo, fino ai venticinque.

Per citare alcune delle questioni su cui la consigliera ci interrogava, c’è il tema della qualità dell’aria, che è uno di quelli centrali su cui lavorare. Per valutare sperimentalmente l’efficacia delle misure del lockdown sulla qualità dell’aria nel bacino padano, sapete che la Regione Emilia-Romagna ha avviato un’ampia ricerca nell’ambito del progetto europeo Life Prepair, del quale è capofila, che coinvolge, oltre alla Regione e ARPAE, anche altri 16 partner in questo importante progetto. I primi risultati sono stati presentati il 19 giugno scorso, ma lo studio servirà anche a mettere a punto nella fase 3 post Covid una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno naturalmente tenere anche conto di un contesto socio-economico completamente mutato. I dati e i risultati dello studio Prepair saranno, inoltre, resi disponibili per condurre studi epidemiologici in corso di definizione con il competente servizio della sanità e per valutare anche le eventuali relazioni tra pandemia e inquinamento atmosferico, con un approccio largo epidemiologico complesso, direi, non solo sugli aspetti ambientali, ma su tutta la popolazione esposta dai diversi punti di vista. Lo studio sarà esteso, quindi, coinvolgendo anche la Rete Italiana Ambiente e Salute e il Gruppo di lavoro regionale Ambiente e Salute, che unisce anche gli esperti di ARPAE, dei Dipartimenti di sanità pubblica e dei diversi servizi regionali.

Sul tema delle discariche si ricorda il dato che era già stato fornito in risposta a una sua precedente interrogazione del 15 aprile 2020, la n. 258, documentato nell’ultimo report rifiuti 2019 che Regione ed ARPAE pubblicano annualmente, dove si evidenzia che nel 2018 i rifiuti urbani smaltiti in discarica in regione sono stati pari al 2,79 per cento, a fronte di un obiettivo comunitario al 2035 del 10 per cento. Questo valore ci pone già a livelli alti, tra i primi cinque Stati in Europa in termini percentuali.

Si evidenzia che l’Emilia-Romagna è una regione in cui la drastica riduzione dei rifiuti a smaltimento è già una realtà avviata, documentata, ma l’obiettivo deve rimanere quello di un continuo miglioramento in questa direzione. Sugli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e di rigenerazione e recupero dell’esistente si è trovata, nella scorsa legislatura, una concretizzazione normativa nella legge n. 24/2017, una direzione di tutela ambientale che va pienamente attuata e governata con il concorso attivo degli enti locali, in linea con gli obiettivi posti sia dall’Agenda 2030 sia dall’Unione Europea. A tre anni dalla sua approvazione, serve una verifica e un ulteriore passo avanti per la piena attuazione di questa legge nel senso della tutela ambientale e della qualità della città.

Infine, con riferimento ai trasporti, in questa legislatura, come riportato nel programma di mandato, si procederà all’approvazione del nuovo Piano regionale riesaminando le osservazioni pervenute nella passata legislatura e formulando controdeduzioni coerenti con i più avanzati obiettivi di legislatura in materia di mobilità sostenibile e dolce e con i nuovi contenuti del Patto per il lavoro e per il clima, che la Regione intende promuovere e costruire nei prossimi mesi, entro la fine di quest’anno. Tra queste azioni, sono previsti anche il rafforzamento della rete e dell’intermodalità del trasporto pubblico, la promozione dell’uso del trasporto pubblico gratuito per i giovani e, naturalmente, il tema, come dicevo prima e sottolineavo, di valutare la fattibilità dell’estensione di questa misura ad ora prevista del trasporto pubblico locale gratuito fino ai quattordici anni, e abbiamo già messo in questo assestamento 8 milioni, se non sbaglio, puntare ai diciannove, ma progressivamente provare a puntare addirittura ai venticinque.

Vorrei solo aggiungere, se ho ancora qualche secondo, altrimenti mi fermerà la Presidenza, che in questi mesi abbiamo messo alcune prime basi, ma il lavoro è ancora tutto da costruire e condividere con le parti sociali, convincendo anche i più riluttanti che c’è una grande opportunità per creare occupazione di qualità mentre contribuiamo a salvare il pianeta, come ci chiedono le importanti mobilitazioni di questi mesi. L’ecobonus sarà utile in questa direzione ed è una bella dimostrazione di come produrre risparmio tanto per le tasche dei cittadini quanto per l’ambiente e la qualità dell’aria che respiriamo. Secondo Confartigianato, potrebbe portare complessivamente a valere 3 miliardi nella nostra regione, quindi è una via da esplorare tutta, insieme a quelle che ci renderà possibile l’Unione europea, che con risorse straordinarie ci sta dando l’indicazione chiara di muoverci verso la conversione ecologica e di fare questi passi che sono necessari anche rispetto alla responsabilità che abbiamo verso le future generazioni.

È una svolta che sappiamo non si fa in un giorno, anche per superare degli elementi di criticità che ci sono stati, ma su cui prendere, entro la fine dell’anno, impegni chiari e condivisi con tutte le parti economiche, sociali e istituzionali e la società civile organizzata, in modo da realizzarli insieme.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, vicepresidente.

Prego, consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Grazie, assessore, per la risposta articolata.

Io ritengo che la risposta non sia sufficiente e che non sia stato risposto, tra l’altro, a un punto molto importante di questa interpellanza, che è la questione del Codice degli appalti e del ruolo dei controlli. Non condivido per nulla nessun tipo di lode o anche di tentativo di far passare la legge urbanistica del 2017 come una legge che salva il suolo, perché è esattamente il contrario. Io non solo non ne chiederei piena attuazione, ma ne chiederei l’abrogazione se fosse per me.

Per quanto riguarda, invece, la svolta verde di cui si parla tanto e la non risposta sulla questione del Codice degli appalti, ricordo, come avevo già ricordato nella domanda a cui non è stata data risposta, che i segnali che giungono nel nostro Paese, parlo in generale, e anche soprattutto nella politica, sono di tutt’altra natura rispetto a una svolta verde. Anche l’applicazione del cosiddetto modello autorizzativo e realizzativo, detto “Genova”, e a tutte le grandi opere per il rilancio del Paese nell’annunciata fase 2 si accompagna la reiterata richiesta di chi, secondo me, in realtà, vuole di fatto una sospensione generalizzata del Codice degli appalti del 2016, Codice derivante dalla normativa comunitaria che consente la legalità e la trasparenza delle decisioni e degli iter autorizzativi pubblici nella tutela del mercato dei lavoratori nel caso specifico di cui parlava l’interpellanza nel settore dell’edilizia.

Secondo me, con la richiesta di duplicare e di moltiplicare il modello Genova al di fuori di una tragedia come quella, quindi qualcosa che, a mio avviso, non dovrebbe neppure costituire un modello, ma quello che ha semmai costituito è una risposta a una tragedia, a un dramma incommensurabile, una risposta che andava data velocemente, ma che non può rappresentare un modello di risposta ai problemi del Paese, rispetto alla stessa legge obiettivo di infausta memoria e completamente fallimentare nei risultati o al recente decreto Sblocca Cantieri, credo che sostanzialmente si rischi che la finalità sia solo di volere mano libera, senza regole, per qualsiasi intervento e dappertutto, non bastando più evidentemente le modifiche peggiorative al Codice degli appalti del 2016 relative proprio all’eccesso di potere delle figure commissariali, all’assegnazione degli appalti sulla base del minor prezzo e non del prezzo migliore, all’opacità della catena dei subappalti, all’appalto integrato.

Sono tutti meccanismi, come rilevato anche dall’Autorità nazionale anticorruzione, che non garantiscono l’indipendenza e l’autonomia della progettazione e che mettono a rischio la legalità e la trasparenza in un settore delicato come quello degli appalti pubblici e che ha visto nella Prima e nella Seconda Repubblica il susseguirsi di scandali e l’accertata infiltrazione della criminalità organizzata.

Nemmeno questo sembra passare più. Basti ricordare la fretta per una gara a proporre il rinvio sostanzialmente sine die – del resto, non abbiamo avuto poi più degli aggiornamenti – della plastic e della sugar tax, dei tentativi timidissimi di cambiamento in una giusta direzione quando si parla già appunto concretamente di sospensione o annacquamento delle procedure di valutazione ambientale, così come degli già scarsi poteri delle Sovrintendenze che già erano scarsi, ma erano soprattutto esercitati con mille timidezze.

Su questi due punti c’è una totale non condivisione delle valutazioni fatte dall’assessore Schlein rispetto alla legge urbanistica, che invece ha rappresentato, secondo me, un punto di non ritorno, e lo rappresenterà sempre di più nella piena attuazione che viene chiesta dall’assessore rispetto all’interesse pubblico contro interessi privati, un punto di non ritorno a favore degli interessi privati. Il fatto che non mi sia stato risposto in nessun modo su una questione cruciale, che certo è una questione nazionale, ma su cui una Regione come l’Emilia-Romagna deve misurarsi con una sua posizione e deve comunque esprimere... L’assessore avrebbe potuto, credo, esprimere almeno una sua posizione rispetto all’invocazione continua del modello Genova, per rispondere al problema degli appalti pubblici e in generale all’idea che si possa far ripartire l’economia e sconfiggere i rischi del post pandemia con una deregulation totale. Questa mancata risposta mi lascia molte perplessità.

Intravedo con sempre maggiori dubbi il fatto che, al di là di promesse che, purtroppo, saranno e sono sempre dislocate in un punto molto distante nel tempo, da qui a dieci anni, da qui a quindici anni, da qui a vent’anni, nell’immediato non cambierà assolutamente nulla se non ‒ speriamo di no ‒ in peggio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

È così conclusa la parte delle interpellanze.

 

OGGETTO 488

Risoluzione per richiedere sostegno a fondo perduto sia per le attività economiche degli Appennini, sia per le categorie maggiormente penalizzate dalla crisi economica da "Covid 19", quali bar, ristoranti, agriturismi, alberghi, ristorazione non in sede fissa, estetica e Istituti di bellezza, saloni di barbieri e parrucchiere, centri benessere, sale da ballo e discoteche, taxi e ncc, ecc. A firma dei Consiglieri: Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Catellani, Montevecchi, Bargi, Occhi, Bergamini, Rainieri, Rancan

(Continuazione, discussione e reiezione)

 

OGGETTO 963

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare nelle azioni intraprese per sostenere l’attività delle imprese operanti nel settore del turismo estivo e invernale e dei servizi dell’area appenninica e nelle aree interne e ad accelerare le azioni previste nel Programma per la montagna. A firma dei Consiglieri: Costi, Daffadà, Paruolo, Soncini, Zappaterra, Rossi, Costa, Mori, Caliandro, Rontini

(Continuazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo dall’oggetto 488, abbinato all’oggetto 963.

Siamo nella fase delle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sull’emendamento, lo ricordo, a firma della consigliera Piccinini. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliere Rancan, prego.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Siamo in dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sì, sull’emendamento e sulla risoluzione.

Consigliere Rancan, in dichiarazione di voto...

 

RANCAN: In difformità dal Gruppo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Okay.

 

RANCAN: Sull’emendamento Piccinini dichiaro il voto contrario.

Però vorrei far notare una cosa molto importante. Siccome ci siamo detti tante belle cose in quest’aula in questo momento, vorrei segnalare alla Presidenza, ed esulo un attimo da quello che è il tema, che è comparso un post su Facebook, che mi risulta essere di una dipendente di un Gruppo consiliare, comunque assunta dall’Assemblea legislativa, che cita testualmente: “Succede in Assemblea Legislativa Emilia-Romagna che si vogliano commemorare i martiri del 7 luglio. Succede che si palesino per quello che sono, cioè i soliti fasci merda”. Pongo la questione all’Ufficio di Presidenza e ai consiglieri e chiedo eventualmente se ci sono gli estremi per un provvedimento disciplinare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Prendo atto di quello che lei ha detto. Mi farò portavoce con la presidente e con l’Ufficio di Presidenza, che giovedì si riunirà e valuterà eventuali percorsi da seguire in merito a questa vicenda. Grazie.

Consigliera Palma Costi, prego.

 

COSTI: Cercherò di tornare all’oggetto, perché vi assicuro che è sempre molto complicato. Anche quest’ultimo intervento.

Io intervengo, chiaramente, rispetto alle due risoluzioni, lo ricordo, la 488 e quella che ho presentato a nome del Gruppo del Partito Democratico, così ritorniamo nel dibattito dell’Assemblea.

Io voglio dire solo alcune cose, perché credo nell’esplicitazione che ho fatto della nostra risoluzione di essere stata molto precisa e molto puntuale. Però, visto che nell’intervento del consigliere Facci, che rispetto, e poi dirò anche un tema che, secondo me, sarebbe importante che provassimo anche a continuare ad approfondire, visto che dice che nelle nostre proposte non c’è concretezza e non c’è realismo e visto che il confronto rispetto a questa risoluzione è stata fatta rispetto a una regione del Nord, che è il Piemonte, che è una regione che, per quanto riguarda la popolazione, abbiamo un po’ meno di 100.000 abitanti di differenza, vorrei ricordare che tutti i dati che sono stati raccolti nel 2019, quindi che sono il frutto delle politiche che le Regioni hanno fatto in questi ultimi cinque anni, quindi per ribadire anche la parte della premessa di entrambe le risoluzioni, voglio ricordare che a parità di popolazione come Regione Emilia-Romagna nel 2019 abbiamo 164 miliardi di PIL in euro correnti e il Piemonte 139 miliardi di PIL sempre chiaramente in euro correnti, noi rappresentiamo il 9,2 per cento della quota del PIL sull’Italia e il Piemonte il 7,8, il PIL per abitante, fatta l’Italia uguale a 100, è 124 per l’Emilia-Romagna e 107 per il Piemonte.

Lo dico perché, come ha giustamente sollevato e già esplicitato anche il consigliere Taruffi, il fatto di non avere speso delle risorse importanti come i fondi europei nel quinquennio o nel settennio precedente, che oggi vengono utilizzate rispetto a interventi che io rispetto e non mi permetto di criticare, dimostrano come, comunque, le due Regioni, avendo avuto politiche e soprattutto capacità di intervento e di spese, hanno avuto delle risposte diverse e chiaramente molto più positive dell’Emilia-Romagna rispetto allo stesso Piemonte. Questo vuol dire che quando le risorse ci sono e vengono spese nei momenti giusti e corretti e nei tempi dovuti è un elemento particolarmente importante.

Credo che, come ho detto all’inizio, quello che noi abbiamo bisogno di fare… Perché nessuno di noi ha sottovalutato il Covid, anche questo non è assolutamente vero. Siamo perfettamente consapevoli di quello che sta succedendo, non c’è bisogno di ripeterlo ogni qualvolta e di riportare anche i dati, e questo è il motivo per cui abbiamo anche accorciato la risoluzione, credo che oggi, in accordo con le politiche che vengono fatte anche a livello nazionale, e credo che sia giusto accogliere, come ho già detto, anche l’emendamento che la consigliera Piccinini ha fatto, sia giusto concentrarsi su quelle parti che noi riteniamo oggi di dover sostenere e in modo particolare il tema della montagna, il tema dei servizi e il tema del turismo.

Abbiamo parlato e stiamo parlando di contributi a fondo perduto, quindi anche qui non è vero che non abbiamo esplicitato e specificato, ed è chiaro che l’impegno di questa componente politica e di questa parte politica, quindi non solo il Partito Democratico, ma credo di poter dire anche della maggioranza perché poi il consigliere Taruffi si è già espresso anche lui, è proprio quello di sostenere ulteriori interventi a fondo perduto. Interventi a fondo perduto sono già stati utilizzati, sono già stati fatti. Vorrei ricordare che l’IRAP non si può sempre dire “l’avete fatta, ma”, perché attualmente oggi è in funzione. Quindi, noi riteniamo fondamentale andare avanti con un’idea precisa di intervento su un territorio che ha assolutamente bisogno, ripeto, sia di questa parte sia di accelerare anche tutto il programma sulla montagna.

Votiamo chiaramente a favore della risoluzione della quale non mi ricordo il nome e votiamo contro la risoluzione…

 

PRESIDENTE (Rainieri): La 488 e la 963.

 

COSTI: La 963. Noi votiamo la 963 e votiamo contro alla risoluzione 488. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Ho cercato più volte di evidenziare in quest’aula come si debba guarire dalla sindrome della “annuncite”, quella per la quale si continuano ad annunciare provvedimenti, si continuano ad annunciare delle risorse, tra l’altro accompagnate da ordini del giorno nei quali ci si autoincensa, si sperticano le lodi di quello che è stato fatto, di quello che si fa, di quanto siamo belli, di quanto siamo bravi, salvo poi, perché questa è la realtà dei fatti, ad oggi, perché questa è la realtà di oggi, non si è visto un euro di fondi né per l’Appennino, né per la montagna, e purtroppo non si è visto un euro da nessuna parte.

Se vogliamo rimanere sul tema della montagna e se vogliamo rimanere sul tema dell’Appennino, dobbiamo dire le cose in maniera chiara. Non dobbiamo continuare a ciurlare nel manico come abbiamo fatto sino ad oggi, facendo anche dichiarazioni, anche in quest’aula, anche su questo ordine del giorno che non corrispondono alla realtà. Quando si dice che abbiamo votato un progetto di legge che ha subìto modifiche importanti, prevedendo finanziamenti espliciti per l’Appennino, con destinazione di risorse a fondo perduto, si dice qualcosa di non veritiero. Quel progetto di legge non prevedeva delle risorse specifiche e destinate all’Appennino a fondo perduto. Quel progetto di legge prevedeva risorse a fondo perduto genericamente assegnate alle imprese turistiche. Non c’era una sola parola, di quel progetto di legge, che richiamava la destinazione di risorse a fondo perduto specifiche per le zone montane e per l’Appennino.

Se vogliamo richiamare la discussione di quel progetto di legge, dobbiamo anche richiamare l’ordine del giorno che è stato depositato da uno dei Gruppi in quest’aula consiliare, nel quale si prevedeva e si chiedeva che venissero genericamente riservate delle risorse per l’Appennino, ma non modificava in alcun modo quel testo di legge. Genericamente si parlava di risorse, senza parlare specificatamente di risorse a fondo perduto. Questo è lo stimolo e l’impulso della risoluzione presentata in aula dal Gruppo della Lega, quello di destinare delle risorse a fondo perduto specifiche per la montagna e per l’Appennino, cosa che sino ad oggi non è stata fatta e che non è prevista in alcun progetto di legge e non è prevista da nessuna parte.

Se poi una parte delle risorse che saranno destinate in generale sul turismo arriveranno a fondo perduto anche nelle zone montane va da sé, ma non c’è niente di specifico per quello che riguarda le zone montane e l’Appennino, che invece richiedono risorse in maniera significativamente maggiore rispetto a molte altre situazioni. Non dobbiamo scordarci la situazione dell’Appennino nella nostra regione. Non dobbiamo scordarci la condizione della manutenzione delle strade dissestate, un colabrodo, e che i Comuni non hanno le risorse per mettere a posto le strade. Non dobbiamo scordarci che la banda larga è ancora un miraggio, non dobbiamo scordarci che c’è il problema dello spopolamento, non dobbiamo scordarci che ci sono i problemi dei trasporti, che i servizi sono stati spostati e accentrati, che spesso sui servizi sanitari ci sono state battaglie importanti e che anche lo stesso presidente ha fatto un dietrofront importante, ad esempio, sui punti nascita. Quindi, dobbiamo ricordarci che cosa è stato fatto, niente, e che cosa forse si farà.

Del resto, è vero che si può sempre fare di più, ma qua non si chiede di fare di più, qua noi chiediamo di fare qualcosa, perché quel qualcosa ancora non è stato fatto. Bene che, come ho visto accade di consueto in quest’aula, e anche questo oggettivamente fa un po’ tristezza, ci si ricordi dei problemi perché li solleva qualcun altro, quindi quando viene depositata una risoluzione da qualche Gruppo di minoranza, poi c’è sempre abbinata una risoluzione distante di quindici, venti o trenta giorni del Gruppo di maggioranza, perché almeno vi siamo utili a ricordarvi che ci sono dei problemi. Ci piacerebbe vedere il contrario, ci piacerebbe. Però, ci accontentiamo del fatto che vi solletichiamo e vi diamo impulso a presentare vostre risoluzioni su temi che sono cari alla nostra regione e ai cittadini emiliano-romagnoli.

Noi, allora, voteremo a favore dell’ordine del giorno presentato dalla Lega, bene la richiesta di votazione per parti separate perché, a differenza vostra, che voterete contro, come avete fatto sino ad oggi su tutti gli ordini del giorno presentati dalla minoranza, noi gli ordini del giorno li guardiamo con attenzione e li voteremo per parti separate perché gli ordini del giorno presentati e anche l’emendamento presentato hanno dei contenuti che evidentemente vanno in quella direzione, seppur non prevedono in maniera esplicita il fondo perduto, così come è stato richiesto in questa sede dall’ordine del giorno presentato dalla Lega e così come è stato richiesto quando è stato presentato quel progetto di legge.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, passiamo alla votazione degli oggetti 488 e 963.

Passiamo subito alla votazione dell’oggetto 488 a firma dei consiglieri Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Catellani, Montevecchi, Bargi, Occhi, Bergamini, Rainieri, Rancan.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

In presenza in aula, invece, sono 11 voti favorevoli, 8 contrari e 1 astenuto.

 

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, contrario; 2 BARCAIUOLO Michele, favorevole; 3 BARGI Stefano, favorevole; 4 BERGAMINI Fabio, favorevole; 5 BESSI Gianni, contrario; 6 BONDAVALLI Stefania, contraria; 7 BULBI Massimo, contrario; 8 CALIANDRO Stefano, contrario; 9 CATELLANI Maura, favorevole; 10 COSTI Palma, contraria; 11 DAFFADÀ Matteo, contrario; 12 DELMONTE Gabriele, favorevole; 13 FACCI Michele, favorevole; 14 LISEI Marco, favorevole; 15 MALETTI Francesca, contraria; 16 MARCHETTI Francesca, contraria; 17 MASTACCHI Marco, favorevole; 18 MONTALTI Lia, contraria; 19 MONTEVECCHI Matteo, favorevole; 20 MORI Roberta, contraria; 21 MUMOLO Antonio, contrario; 22 OCCHI Emiliano, favorevole; 23 PARUOLO Giuseppe, contrario; 24 PELLONI Simone, favorevole; 25 PICCININI Silvia, astenuta; 26 PIGONI Giulia, contraria; 27 PILLATI Marilena, contraria; 28 RANCAN Matteo, favorevole; 29 RONTINI Manuela, contraria; 30 ROSSI Nadia, contraria; 31 SONCINI Ottavia, contraria; 32 STRAGLIATI Valentina, favorevole; 33 TAGLIAFERRI Giancarlo, favorevole; 34 TARASCONI Katia, contraria; 35 TARUFFI Igor, favorevole; 36 ZAMBONI Silvia, contraria;  37 ZAPPATERRA Marcella, contraria.

 

Favorevoli 15

Contrari 21

Astenuti 1

 

È respinta.

 

(La risoluzione oggetto 488 è respinta, con voto palese,

in modalità telematica, a maggioranza dei presenti)

 

Passiamo, ora, all’oggetto 963, su cui insiste l’emendamento a firma Piccinini.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Finiamo la votazione. Abbiamo iniziato la votazione...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, stiamo facendo la votazione della risoluzione 963, abbinata alla risoluzione 488, su cui insiste un emendamento, il n. 1, a firma Piccinini.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1 a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

In aula: 11 favorevoli, 0 contrari, 9 astenuti.

Passiamo alla lettura del voto sull’emendamento n. 1 a firma Piccinini:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, astenuto; 3 BARGI Stefano, contrario; 4 BERGAMINI Fabio, astenuto; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, astenuta; 10 CATELLANI Maura, astenuta; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, astenuto; 14 FACCI Michele, astenuto; 15 FELICORI Mauro 16 MALETTI Francesca, favorevole; 17 MARCHETTI Francesca, favorevole; 18 MASTACCHI Marco, astenuto; 19 MONTALTI Lia, favorevole; 20 MONTEVECCHI Matteo, astenuto; 21 MORI Roberta, favorevole; 22 MUMOLO Antonio, favorevole; 23 OCCHI Emiliano, astenuto; 24 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 25 PELLONI Simone, astenuto; 26 PICCININI Silvia, favorevole; 27 PIGONI Giulia, favorevole; 28 PILLATI Marilena, favorevole; 29 RANCAN Matteo, astenuto; 30 RONTINI Manuela, favorevole; 31 ROSSI Nadia, favorevole; 32 SABATTINI Luca, favorevole; 33 SONCINI Ottavia, favorevole; 34 STRAGLIATI Valentina, astenuta; 35 TAGLIAFERRI Giancarlo, astenuto; 36 TARASCONI Katia, favorevole; 37 TARUFFI Igor, favorevole; 38 ZAMBONI Silvia, favorevole; 39 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 28

Contrari 1

Astenuti 13

 

È approvato.

 

Passiamo ora alla votazione per parti separate della risoluzione.

Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Ci sono due collegati che da due votazioni hanno alzato la manina per intervenire in quanto non riescono a votare in chat. L’ho detto io adesso perché…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chi sono?

 

ZAPPATERRA: Andrea Costa e Marco Fabbri. Se gli dà la parola magari possono…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo al consigliere Fabbri se può prendere la parola. Consigliere Fabbri, prego, se può esprimere il suo voto. Non la sentiamo. Consigliere Fabbri, non la sentiamo. Non riesce a scriverlo sulla chat? Consigliere Fabbri, se può, mandi una comunicazione, così la mettiamo agli atti perché non riusciamo a farla votare.

Consigliere Costa, riesce a collegarsi e a dirci il suo voto? Consigliere Costa, non la sentiamo. Probabilmente il rumore di fondo della macchina è più forte della sua voce. Se poi riesce a mandare una comunicazione all’Ufficio di Presidenza del suo voto. Grazie.

Andiamo avanti con il voto per parti separate della risoluzione 963. Ricordo che sono tre le votazioni. La prima da “premesso che” fino alla parola “produttive” del “considerato che”.

Apriamo la votazione.

La votazione è chiusa.

In aula: 11 voti favorevoli, 0 contrari e 9 astenuti.

La prima parte della risoluzione 963 vede i seguenti voti:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, astenuto; 3 BARGI Stefano, astenuto; 4 BERGAMINI Fabio, astenuto; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, astenuta; 10 CATELLANI Maura, astenuta; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, astenuto; 14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FACCI Michele, astenuto; 16 FELICORI Mauro, favorevole; 17 MALETTI Francesca, favorevole; 18 MARCHETTI Francesca, favorevole; 19 MASTACCHI Marco, astenuto; 20 MONTALTI Lia, favorevole; 21 MONTEVECCHI Matteo, astenuto; 22 MUMOLO Antonio, favorevole; 23 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 24 PELLONI Simone, astenuto; 25 PICCININI Silvia, favorevole; 26 PIGONI Giulia, favorevole; 27 PILLATI Marilena, favorevole; 28 RANCAN Matteo, astenuto; 29 RONTINI Manuela, favorevole; 30 SABATTINI Luca, favorevole; 31 TAGLIAFERRI Giancarlo, astenuto; 32 TARASCONI Katia, favorevole; 33 TARUFFI Igor, favorevole; 34 ZAMBONI Silvia, favorevole; 35 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 23

Contrari 0

Astenuti 12

 

È approvata.

 

Passiamo alla votazione della seconda parte, che inizia da “considerato quindi che” e finisce a “volti alle imprese”.

È aperta la votazione.

La votazione è chiusa.

In aula: 9 a favore, 8 contrari, 0 astenuti.

 

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, contrario; 3 BARGI Stefano, contrario; 4 BERGAMINI Fabio, contrario; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONACCINI Stefano;7 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 8 BULBI Massimo, favorevole; 9 CALIANDRO Stefano, favorevole; 10 CASTALDINI Valentina, contraria; 11 CATELLANI Maura, contraria; 12 COSTI Palma, favorevole; 13 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 14 DELMONTE Gabriele, contrario; 15 FABBRI Marco, favorevole; 16 FACCI Michele, contrario; 17 FELICORI Mauro, favorevole; 18 MALETTI Francesca, favorevole; 19 MARCHETTI Francesca, favorevole; 20 MASTACCHI Marco, contrario; 21 MONTALTI Lia, favorevole; 22 MORI Roberta, favorevole; 23 MUMOLO Antonio, favorevole; 24 OCCHI Emiliano, contrario; 25 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 26 PELLONI Simone, contrario; 27 PIGONI Giulia, favorevole; 28 PILLATI Marilena, favorevole; 29 RANCAN Matteo, contrario; 30 RONTINI Manuela, favorevole; 31 ROSSI Nadia, favorevole; 32 SABATTINI Luca, favorevole; 33 SONCINI Ottavia, favorevole; 34 STRAGLIATI Valentina, contraria; 35 TAGLIAFERRI Giancarlo, contrario; 36 TARASCONI Katia, favorevole; 37 ZAMBONI Silvia, favorevole; 38 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Chiedo scusa, ma non ha registrato il mio voto, che era favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Registriamo il voto favorevole del consigliere Taruffi.

Consigliere Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Il consigliere Bulbi mi dice che ha dei problemi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Il consigliere Bulbi ha votato e l’abbiamo anche detto. Ha votato favorevole. L’abbiamo chiamato, ma probabilmente non ha sentito.

Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Molto brevemente, per far registrare il mio voto contrario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Costa, prego. Continuiamo a non sentirla. La sua macchina è troppo schermata, evidentemente.

Passiamo alla lettura del voto:

 

Favorevoli 25

Contrari 15

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Passiamo ora all’ultima parte, che inizia da “rilevato che” e finisce con “a sostegno delle attività produttive”.

Apriamo la votazione.

La votazione è chiusa.

In aula: favorevoli 10, astenuti 9, contrari 0.

 

Do lettura del voto:

 

1 AMICO Federico Alessandro, favorevole; 2 BARCAIUOLO Michele, astenuto; 3 BARGI Stefano, astenuto; 4 BERGAMINI Fabio, astenuto; 5 BESSI Gianni, favorevole; 6 BONDAVALLI Stefania, favorevole; 7 BULBI Massimo, favorevole; 8 CALIANDRO Stefano, favorevole; 9 CASTALDINI Valentina, astenuta; 10 CATELLANI Maura, astenuta; 11 COSTI Palma, favorevole; 12 DAFFADÀ Matteo, favorevole; 13 DELMONTE Gabriele, astenuto; 14 FABBRI Marco, favorevole; 15 FACCI Michele, astenuto; 16 FELICORI Mauro, favorevole; 17 MARCHETTI Francesca, favorevole;18 MASTACCHI Marco, astenuto; 19 MONTALTI Lia, favorevole; 20 MONTEVECCHI Matteo, astenuto; 21 MORI Roberta, favorevole; 22 MUMOLO Antonio, favorevole; 23 OCCHI Emiliano, astenuto; 24 PARUOLO Giuseppe, favorevole; 25 PELLONI Simone, astenuto; 26 PICCININI Silvia, favorevole; 27 PIGONI Giulia, favorevole; 28 PILLATI Marilena, favorevole; 29 RANCAN Matteo, astenuto; 30 RONTINI Manuela, favorevole; 31 ROSSI Nadia, favorevole; 32 SABATTINI Luca, favorevole; 33 SONCINI Ottavia, favorevole; 34 STRAGLIATI Valentina, astenuta; 35 TAGLIAFERRI Giancarlo, astenuto; 36 TARASCONI Katia, favorevole; 37 TARUFFI Igor, favorevole; 38 ZAMBONI Silvia, favorevole; 39 ZAPPATERRA Marcella, favorevole.

 

Favorevoli 25

Contrari 0

Astenuti 14

 

È approvata.

 

È approvata, quindi, la risoluzione 963.

Come da accordi intercorsi nella Capigruppo, concludiamo i lavori.

Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,52

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Massimo IOTTI e gli assessori Barbara LORI e Irene PRIOLO.

 

Emendamento

 

 

OGGETTO 963

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare nelle azioni intraprese per sostenere l’attività delle imprese operanti nel settore del turismo estivo e invernale e dei servizi dell’area appenninica e nelle aree interne e ad accelerare le azioni previste nel Programma per la montagna. A firma dei Consiglieri: Costi, Daffada', Paruolo, Soncini, Zappaterra, Rossi, Costa, Mori, Bulbi, Caliandro, Rontini

 

Emendamento 1, a firma della Consigliera Silvia Piccinini

«Al termine della sezione introdotta da “Impegna la Giunta” è aggiunto il seguente periodo:

“Per il superamento di situazioni di particolare crisi generalizzata e”

“- a definire, attraverso il confronto con il Governo, gli Enti Locali, APT servizi, le Destinazioni turistiche, le associazioni imprenditoriali del settore, forme di promozione di strumenti quali il bonus turismo, al fine di sostenerne l’impiego verso l’estensione delle stagioni e verso prodotti turistici meno maturi e conosciuti quali quelli delle aree interne”».

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

1061 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di degrado in viale Gramsci a Modena.

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

1062 - Interrogazione a risposta scritta circa il tavolo permanente regionale con gli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. A firma della Consigliera: Gibertoni

1063 - Interrogazione a risposta scritta circa il numero e la diffusione territoriale dei contagi da Covid-19 in ambiente sanitario. A firma della Consigliera: Gibertoni

1064 - Interrogazione a risposta scritta circa i Centri di Recupero per gli Animali Selvatici (C.R.A.S.) e azioni a tutela degli animali selvatici. A firma della Consigliera: Gibertoni

1065 - Interrogazione a risposta scritta circa la rilevazione di dati inerenti la fauna selvatica e la tutela della stessa anche tramite apposite infrastrutture. A firma della Consigliera: Gibertoni

1066 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla richiesta di ulteriore ampliamento della discarica del Comune di Castel Maggiore (BO). A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

1067 -Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di disagio e difficoltà in cui operano gli agenti di Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale di Bologna (c.d. “Dozza”) a seguito della rivolta dei detenuti di marzo 2020. A firma del Consigliere: Lisei

1068 - Interrogazione a risposta scritta circa l’adozione di Criteri Ambientali Minimi (CAM) nel settore del trattamento delle acque reflue. A firma della Consigliera: Rontini

1069 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione di un’unica “Holding regionale” del trasporto pubblico con particolare riguardo alle corrispondenti modalità di realizzazione e alle ricadute sul personale coinvolto.               A firma dei Consiglieri: Facci, Bargi, Pelloni, Bergamini, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Catellani, Montevecchi, Rancan, Rainieri, Delmonte, Liverani, Pompignoli

1072 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla Casa della Salute Pediatrica a Formigine (Mo).

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

1073 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura del CUP di Formigine (Mo).

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

1074 - Interrogazione a risposta scritta circa l'importanza delle nuove tecnologie per il ripopolamento dei borghi rurali. A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

Risoluzione

 

1070 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare ogni iniziativa ed azione di propria competenza al fine di superare le problematiche e i disservizi relativi alla Ferrovia Porrettana. A firma del Consigliere: Facci.

 

(Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 7 prot. NP/2020/1764 del 08/07/2020)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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