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30.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

(La seduta si svolge in modalità mista, telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1138

Interpellanza in merito alla realizzazione di un parco eolico offshore nel mare Adriatico antistante i comuni di Rimini, Riccione, Misano e Cattolica. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

COLLA, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 1145

Interpellanza in merito alle azioni intraprese per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

SALOMONI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 1170

Interpellanza sui lavori infrastrutturali alla linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere:

Bargi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

CORSINI, assessore

BARGI (Lega)

 

OGGETTO 1177

Interpellanza circa la modifica di destinazione di risorse dei fondi POR FSE 2014-2020 per 30 milioni di euro dall’Asse I “Occupazione”, in favore dell’Asse III “Formazione e istruzione”. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

COLLA, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 1178

Interpellanza in ordine allo stato di attuazione del POR FSE 2014-20, con particolare riferimento alla rendicontazione al 31.12.2019, nonché al documento “Informativa sulle attività di valutazione e sul seguito dato alle risultanze delle valutazioni”. A firma del Consigliere: Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

COLLA, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 1187

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di Economia e Finanza Regionale - DEFR 2021-2023". (27)

(Continuazione discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

RANCAN (Lega)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 1659

Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a sostenere la candidatura di medici, infermieri e personale sanitario italiano al Premio Nobel per la Pace. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati, Rainieri, Occhi, Delmonte, Catellani, Pelloni, Bargi, Marchetti Daniele, Facci, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Montevecchi

(Iscrizione all’ordine del giorno e ritiro)

OGGETTO 1674

Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a sostenere la candidatura di medici, infermieri e personale sanitario italiano al Premio Nobel per la Pace.  A firma dei Consiglieri: Rancan, Zappaterra, Pigoni, Mastacchi, Zamboni, Piccinini, Tarasconi, Barcaiuolo, Castaldini, Taruffi

(Presentazione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 781

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a valutare la possibilità di inserire il test genomico nel Nomenclatore tariffario regionale della Regione Emilia-Romagna, rendendolo così disponibile a tutte le pazienti idonee residenti nel territorio emiliano-romagnolo, offrendo contestualmente i migliori trattamenti oncologici ed assicurando ai sistemi assistenziali vantaggi economici ottenuti dall’utilizzo del test. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 1561

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l’utilità dell’impiego dei test genomici nei singoli ambiti della pratica clinica e a valutare l’inserimento di tali test, per il carcinoma mammario in stadio iniziale, nel Nomenclatore tariffario regionale. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Mori, Zappaterra, Caliandro

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

TARASCONI (PD)

MORI (PD)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Emendamenti all’oggetto 1187

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,02

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 30 del giorno 7 ottobre 2020.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Lori e Donini.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CASTALDINI Valentina
  10. CATELLANI Maura
  11. COSTA Andrea
  12. COSTI Palma
  13. DAFFADÀ Matteo
  14. DELMONTE Gabriele
  15. FABBRI Marco
  16. FACCI Michele
  17. FELICORI Mauro
  18. GIBERTONI Giulia
  19. IOTTI Massimo
  20. LISEI Marco
  21. MALETTI Francesca
  22. MARCHETTI Daniele
  23. MARCHETTI Francesca
  24. MASTACCHI Marco
  25. MONTALTI Lia
  26. MONTEVECCHI Matteo
  27. MORI Roberta
  28. MUMOLO Antonio
  29. OCCHI Emiliano
  30. PARUOLO Giuseppe
  31. PELLONI Simone
  32. PETITTI Emma
  33. PICCININI Silvia
  34. PIGONI Giulia
  35. PILLATI Marilena
  36. POMPIGNOLI Massimiliano
  37. RAINIERI Fabio
  38. RONTINI Manuela
  39. ROSSI Nadia
  40. SABATTINI Luca
  41. SONCINI Ottavia
  42. STRAGLIATI Valentina
  43. TAGLIAFERRI Giancarlo
  44. TARASCONI Katia
  45. TARUFFI Igor
  46. ZAMBONI Silvia
  47. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Con 47 presenti, riprendiamo i nostri lavori di ieri dallo svolgimento delle interpellanze.

 

Svolgimento di interpellanze

 

OGGETTO 1138

Interpellanza in merito alla realizzazione di un parco eolico offshore nel mare Adriatico antistante i comuni di Rimini, Riccione, Misano e Cattolica. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’interpellanza 1138: interpellanza in merito alla realizzazione di un parco eolico offshore nel mare Adriatico antistante i comuni di Rimini, Riccione, Misano e Cattolica, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

L’assessore è collegato, immagino.

 

PRESIDENTE (Petitti): È collegato l’assessore Colla.

 

CASTALDINI: Torniamo su una vicenda che è già stata trattata da alcuni colleghi della minoranza. Portiamo in aula un tema importante, soprattutto per fare chiarezza. Per quanto riguarda questo tema, cioè il parco eolico nel mar Adriatico, antistante i comuni di Rimini, Riccione, Misano e Cattolica, in questo momento, soprattutto rispetto agli articoli di stampa che sono usciti, cioè di una eventuale modifica del progetto, vorremmo capire i passi che sono stati fatti in questi mesi, le trattative che sono state fatte con l’azienda che ha presentato questo progetto. Vorremmo capire soprattutto il dialogo che c’è stato con i Comuni di Rimini e Cattolica, perché ‒ come abbiamo già ampiamente spiegato ‒ il parco eolico sarebbe ampiamente impattante. 59 pale eoliche alte 125 metri, con pale rotanti del raggio di 81 metri. Soprattutto ci sarà il problema delle miglia nautiche, della navigazione vicino a queste pale eoliche.

Oggi vorremmo la fine, capire e definire sempre di più quale sarà il progetto e se questa Giunta – quindi, dalla voce dell’assessore Colla – ha intenzione di proseguire con questo tipo di progetto e quale sarà l’effettivo impatto che avrà su questi tre Comuni citati.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Passo la parola all’assessore Colla per la risposta. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Grazie alla consigliera Castaldini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo se riusciamo ad alzare un po’ l’audio. Magari ci aiutano i nostri tecnici, perché sentiamo l’assessore un po’ basso.

 

COLLA, assessore: Sentite poco?

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso va bene, grazie.

Prego.

 

COLLA, assessore: Va bene, grazie.

Con la delibera della Giunta regionale n. 1956 del 2006 è stato approvato un protocollo d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e le Province di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, al fine di condividere i contenuti di uno studio sulla valorizzazione dell’energia eolica nelle aree marine prospicienti alla costa romagnola.

La Regione non ha dato seguito al citato protocollo. Entrando nel merito, la società ha presentato al Ministero delle infrastrutture e trasporti l’istanza per ottenere l’autorizzazione dell’impianto eolico nell’area antistante la costa di Rimini e Cattolica. La procedura è stata attivata dal decreto legislativo 387 del 2003. L’articolo 12, comma 3 stabilisce che per gli impianti offshore l’autorizzazione è rilasciata dal Ministero dei trasporti, sentito il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le modalità di cui all’articolo 4, comma 4, e previa concessione d’uso del demanio marittimo da parte della competente autorità marittima. Il procedimento è regolato dalla circolare del Ministero delle infrastrutture e trasporti n. 40 del 5 gennaio 2012.

Prima dell’avvio del procedimento autorizzativo vero e proprio, dovrà essere rilasciata alla società proponente la concessione demaniale dell’area interessata dal progetto stesso e dovrà essere esperita la procedura di valutazione di impatto ambientale, entrambe di competenza statale. Trattandosi di un impianto offshore, la competenza autorizzativa è esclusiva statale ed il rilascio dell’autorizzazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti. Inoltre, non è richiesta l’intesa regionale, fatto salvo, comunque, il coinvolgimento della Regione da parte del MIT.

Nell’ambito della procedura autorizzativa, la società ha trasmesso la documentazione progettuale lo scorso 16 giugno. Si evidenzia che siamo nella prima fase del procedimento finalizzato al rilascio della concessione demaniale la cui istruttoria è svolta dalla Capitaneria di porto. Solo successivamente potrà essere attivata la procedura di valutazione ambientale, che vede coinvolti sia la Regione che gli Enti territoriali, nello specifico i Comuni interessati. In quella sede verranno valutati tutti gli interessi ambientali coinvolti, tra cui la tutela del paesaggio, e con le competenze di cui disponiamo daremo un parere tecnico, con il coinvolgimento di tutte le autorità competenti.

Infine, l’economia del mare rappresenta per la nostra regione una grande possibilità di crescita industriale, di creazione di posti di lavoro, di visibilità scientifica internazionale, di leadership politica ed economica. Per questo, nella strategia di specializzazione intelligente regionale l’economia del mare è riconosciuta quale priorità trasversale all’interno della priorità strategica green e blue economy, cercando di fornire proprio una risposta a questa sfida ponendo un peso rilevante alla sostenibilità ambientale e alla preservazione del patrimonio naturale come asse principale per la crescita.

La blue economy e il relativo indotto includono tutte le attività che sono legate al mare, dalla pesca all’acquacoltura, dall’industria di trasformazione all’alimentare e alla cantieristica, dalle strutture ricettive del turismo costiero fino alle attività estrattive e di utilizzo di risorse viventi o minerali ed energetiche.

Per questo, dovremo avviare un lavoro di confronto con i portatori di interesse, le Istituzioni, gli enti di ricerca, le imprese, per valutare gli effetti in tutti i settori individuati, tenendo ben presente il valore dell’economia turistica per la nostra costa.

Per quanto riguarda la regolamentazione degli impianti offshore con riferimento alle altezze, dimensioni e limite degli stessi, si ribadisce che la competenza è attribuita allo Stato.

Per quanto ci riguarda, i passaggi che faremo avranno un coinvolgimento preventivo dell’Assemblea regionale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Castaldini, le restano sei minuti. Prego.

 

CASTALDINI: Nonostante l’assessore abbia dato indicazioni del fatto che questa è una partita esclusivamente statale, faccio presente che l’individuazione dell’area è stata più volte scritta in vari documenti proprio dalla Regione Emilia-Romagna, per cui della partita che si sta giocando noi abbiamo evidentemente individuato il campo di azione.

La domanda che ho voluto fare era il giudizio su un’ipotesi come questa e su effettuare un investimento così importante e così impattante. Mi sembra che le parole dell’assessore Colla vadano un po’ nella direzione dell’opposizione, ovvero molta cura e anche molta preoccupazione nei confronti di un investimento che, di fatto, impatta una zona che ha bisogno di investimenti, secondo me, evidentemente diversi rispetto a questo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 1145

Interpellanza in merito alle azioni intraprese per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interpellanza 1145, in merito alle azioni intraprese per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021, sempre a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie per questa occasione. Grazie della presenza dell’assessore Salomoni.

È chiaro ed evidente che all’interno di questa mia interpellanza c’erano preoccupazioni che erano state scritte all’inizio dell’anno scolastico. Oggi proviamo a tracciare nuove preoccupazioni che si sono aggiunte e ipotesi di risoluzione.

Assessore, le faccio subito una domanda, ovvero se c’è intenzione della Giunta e di questa Regione di provare a scrivere nuovi protocolli per la scuola. Le dico questo guardando l’esempio del Veneto, che ha fatto una conferenza stampa all’incirca cinque giorni fa. Hanno deciso di riscrivere protocolli e soprattutto di agire in maniera diversa all’interno delle scuole, ovvero di andare direttamente nelle scuole e di semplificare la vita di genitori e anche di medici di famiglia, e provare a mandare il personale sanitario per fare direttamente i tamponi dentro le scuole. Per cui, chiedo se almeno questa ipotesi è stata presa in considerazione dalla Regione Emilia-Romagna, ipotesi che io ritengo fondamentale.

L’altro aspetto contenuto nella mia interpellanza è di fare un attimo il quadro del trasporto pubblico. Ritengo che ad oggi pochi Comuni abbiano affrontato, all’interno del Comitato di ordine e sicurezza pubblico, questo tema, che è un tema a più responsabilità (Comuni, aziende di trasporti). Vorrei capire come stanno affrontando il vero problema, che è il problema dei controlli.

L’altro aspetto è questo. Visto che abbiamo parlato più e più volte di questi tamponi rapidi, che dovrebbero in un certo senso accorciare la quarantena e darci la possibilità di non mettere in quarantena preventiva un’intera classe, vorrei capire se i tamponi rapidi, al di là delle comunicazioni che sono state fatte alla stampa, sono di fatto arrivati. Se è vero che questa gara noi l’abbiamo compiuta con la Regione Veneto, cioè abbiamo acquistato test rapidi, tamponi rapidi insieme alla Regione Veneto, quello che un po’ mi sfugge è come mai la Regione Veneto ha già cominciato a farli e a noi, invece, non sono arrivati. Non credo sia un problema di corrieri tra il Veneto e l’Emilia-Romagna. Vorrei capire qual è il problema oppure se non c’è problema e siamo già pronti a testare in maniera più rapida i nostri studenti, gli insegnanti e tutto il personale all’interno della scuola.

Quindi, l’idea è quella di non fermarsi e di non fare una fotografia all’inizio dell’anno scolastico, ma provare a fare un passo in più e oggi, rispetto a classi in quarantena, a situazioni da gestire non dico drammatiche ma sicuramente critiche, la prevenzione e soprattutto che cosa avviene all’interno delle scuole credo che sia interesse di tutti, non solamente della sottoscritta.

Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessore: Grazie, consigliera. Grazie, presidente.

Io mi accingo a rispondere all’interpellanza così come è stata presentata e poi eventualmente concludere con un paio di considerazioni riguardo alle domande che la consigliera ha posto oggi.

Al fine di accompagnare il percorso necessario a garantire le condizioni per l’apertura delle scuole per l’anno scolastico 2020-2021 in sicurezza, la Regione Emilia-Romagna ha ritenuto opportuno attivare un luogo formale di confronto con le istituzioni coinvolte, nel rispetto delle competenze e dei ruoli di ciascuno. Questo luogo è intitolato “Tavolo interistituzionale per la scuola aperta” e vi partecipano l’Ufficio scolastico regionale, che come sapete ha un ruolo fondamentale nella gestione della scuola, i Comuni capoluogo e le Province.

Il tavolo si è insediato l’11 giugno. Al momento si è riunito dodici volte, incluso ovviamente durante i mesi di agosto, di luglio e di settembre, ed è convocato di nuovo per domani pomeriggio. Questo perché è stato approvato all’unanimità, da parte della Conferenza regionale per il sistema formativo che aveva il 5 giugno istituito il tavolo, il fatto che questo tavolo accompagni la riapertura e mantenga un ruolo di monitoraggio, per cui la stessa Conferenza, in data 23 settembre, ha concordato di mantenere il luogo di confronto e di considerarlo appunto uno spazio che accompagni la fase di avvio dell’anno scolastico, per lavorare anche in prospettiva su azioni che possono migliorare l’offerta formativa della scuola in Emilia-Romagna.

Il lavoro della Regione e delle Regioni in generale ha contribuito all’adozione, da parte del Ministero dell’istruzione, del cosiddetto “Piano scuola”, che è stato approvato il 26 giugno del 2020. Il documento pianifica le attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione e dà indicazioni specifiche riguardo agli studenti con disabilità e agli spazi, che sono due temi che erano citati nell’interpellanza. In particolare, stabilisce che, nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata venga pianificata in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità e alle risorse professionali specificamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza. Faccio notare che questa indicazione è stata seguita in Emilia-Romagna, per cui abbiamo, nei monitoraggi periodici che facciamo, contezza del fatto che effettivamente gli studenti con disabilità sono tutti inseriti in piena presenza e l’indicazione, nei limiti del possibile, è stata ovunque rispettata.

A partire da questo documento è stato costituito un ulteriore tavolo, che prevedeva il documento ministeriale, presso l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, un tavolo operativo per l’avvio dell’anno scolastico, che ha visto coinvolti, oltre alla sottoscritta, anche gli Assessorati ai trasporti e alla sanità, e la vicepresidente Schlein, con riferimento sia agli studenti con disabilità, da un lato, quindi a supporto alla disabilità, sia alla fascia 0-6.

Lo stesso documento apriva delle Conferenze di servizi provinciali che, tra l’altro, si sono occupate di trasporto scolastico, nelle quali è stato concordato tra le scuole e le agenzie il meccanismo di avvio e viene svolta anche un’azione di monitoraggio.

Rispetto sia ai temi del trasporto, sui quali ha risposto ieri il collega Corsini, sia ai temi legati alla sanità, sui quali ha risposto sempre ieri il collega Donini, io credo che eventuali ulteriori aggiornamenti possano essere chiesti alla Giunta, facendo riferimento agli Assessorati di competenza, qualora si verifichino ulteriori criticità in futuro che l’Assemblea decida di segnalare.

Per quanto riguarda i lavori del tavolo, l’altra azione che è stata fatta è stata quella di individuare delle linee guida regionali relativamente ai servizi. In particolare, abbiamo operato sui servizi di mensa e, più recentemente, sui servizi di pre e post scuola attraverso indicazioni fornite dalla Direzione generale della sanità, che hanno visto un’integrazione anche molto recente – è uscita ieri – anche se in realtà più che di un’integrazione si tratta di una nota esplicativa che ribadisce la possibilità di effettuare il servizio di pre e post scuola mantenendo una distanza di un metro, qualora però si riesca ad assicurare che i bambini utilizzino la mascherina per tutto il tempo in cui questa distanza è, appunto, di un metro; altrimenti, è necessario che la distanza tra i ragazzi che provengono da diversi gruppi classe sia allargata a due metri.

Riguardo allo 0-6, analogamente a quello che è successo per il Piano scuola, sono state emanate delle linee guida specifiche che, come sapete, forniscono indicazioni anche tenendo in considerazione il fatto che i bambini di quell’età non utilizzano la mascherina durante il tempo speso nei servizi educativi. Anche in questo caso, la Regione ha contribuito alla stesura delle linee guida attraverso l’attività della vicepresidente Schlein, la quale ha anche monitorato l’avvio dei lavori con il tavolo dello 0-6, quello convenzionale, che non è relativo alle operazioni Covid, ma esisteva anche in precedenza.

Rispetto allo stato delle cose, mi sento di aver concluso. Rispetto alle tematiche specifiche di competenza degli assessori che hanno relazionato ieri, credo che potrebbe eventualmente essere utile un aggiornamento più avanti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Assessore, grazie. È giusto rispondere all’interpellanza che avevo fatto. Le risposte sono la fotografia, giustamente, dell’inizio dell’anno.

Io faccio presente che i dati dei positivi nelle scuole emiliano-romagnole dovrebbero destare non dico preoccupazione, ma evidentemente la volontà politica di andare verso qualche nuova proposta politica. Le chiedo di poter affrontare il tema di un nuovo protocollo. Credo sia molto utile basarsi su quello fatto dalla Regione Veneto, la possibilità dei sanitari di entrare direttamente nella scuola per effettuare i test rapidi.

Faccio presente che è evidente che oggi ci troviamo di nuovo in una situazione profondamente mutata rispetto anche solo a un mese fa. Immaginare percorsi nuovi è il nostro compito.

Dopodiché, facciamo benissimo a continuare a vederci, che questo tavolo sia ancora attivo e che possa continuare per tutto l’anno scolastico. Bisogna vedersi, a mio modestissimo parere, con nuovi contenuti. Sono a disposizione. Ritengo che ci voglia un cambio di passo o sicuramente nuove politiche, soprattutto nell’ambito scolastico, non solo nel suo Assessorato di riferimento, ma credo anche in quello di riferimento dell’assessore Schlein, perché è evidente che oggi i genitori e il personale hanno bisogno già di nuove informazioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 1170

Interpellanza sui lavori infrastrutturali alla linea ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere: Bargi

 

PRESIDENTE (Petitti): Interpellanza 1170 sui lavori infrastrutturali della linea ferroviaria Modena- Sassuolo, a firma del consigliere Bargi.

Prego, consigliere.

 

BARGI: Grazie, presidente, e buongiorno.

In questa interpellanza riporto un tema già affrontato più volte in quest’Aula, nella passata legislatura e anche all’inizio della nuova, ovvero quello della tratta ferroviaria Modena-Sassuolo, da noi locali affettuosamente chiamata “Gigetto”.

In particolare con questa interrogazione vorrei chiedere delucidazioni non tanto per quanto riguarda l’argomento già discusso molte volte, ovvero quello dei disservizi legati alle corse saltate o ai ritardi e alle difficoltà dei servizi legati all’infrastruttura, ma – come da titolo – quelli che sono gli investimenti di carattere più strutturale per superare quella che è una criticità ormai ben più che annosa di questa infrastruttura, ovvero i passaggi a livello, se non altro per le difficoltà che creano ai cittadini che percorrono su gomma le strade del distretto ceramico e del Comune di Modena, che di sicuro non è uno dei nodi più leggeri dal punto di vista del traffico di questa regione.

In particolare, nel testo dell’interpellanza citiamo alcuni brevi passaggi degli ultimi interventi che abbiamo potuto apprendere a mezzo stampa, ma mi rifaccio anche a quanto ci siamo detti nella passata legislatura. Ricordo, soprattutto in Commissione III, l’ex assessore ai trasporti Raffaele Donini che ci illustrava quelle che erano alcune priorità e alcuni interventi fondamentali per la Regione. Penso in particolare ai passaggi a livello di via Panni e via Rosselli a Modena, e al passaggio a livello sulla strada Pedemontana, che è un asse fondamentale della nostra Regione. Pur avendo anche quella alcune criticità dovute a buchi sul tracciato, rimane comunque una delle infrastrutture fondamentali della nostra Regione per il traffico veicolare e in particolare in questo punto interseca la ferrovia proprio nel Comune di Sassuolo, appunto al centro del distretto ceramico e di quello che è il traffico anche pesante legato a quel distretto.

In quel punto era stato previsto un investimento per superare il passaggio a livello anche con un’opera ingente, praticamente sopraelevare la ferrovia, ma dopo gli annunci di circa un anno fa (siamo nell’autunno del 2019, con la campagna elettorale ormai già in parte iniziata o comunque alle porte) siamo rimasti fermi a quello. Sappiamo quelle che sono le risorse più che altro dei quattro investimenti, 17 milioni, quasi 18, i quattro interventi che erano previsti su Modena, non sappiamo se c’è l’intenzione di intervenire su Sassuolo, eravamo rimasti che la Regione doveva reperire queste risorse, o con risorse statali o magari europee.

Ad oggi, quindi, siamo rimasti a questo punto e chiediamo di capire intanto quali sono gli intendimenti della Regione rispetto a questi investimenti, se si intende portarli avanti, a compimento, per come ci eravamo lasciati sul finire della precedente legislatura, se ha trovato il modo di reperire le risorse o se ha trovato modi alternativi e se c’è l’intenzione di intervenire anche su un’altra parte critica del tracciato, che è il comune di Formigine, mai citato negli interventi o nelle discussioni precedenti, che di fatto viene tagliato in due dalla tratta ferroviaria e i cui cittadini più e più volte hanno manifestato questa criticità con cui devono in qualche modo convivere.

Queste sono le richieste, incentrate principalmente sugli investimenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Corsini. Prego, assessore.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Bargi.

Per reperire le risorse necessarie allo svolgimento dei lavori necessari per la soppressione dei passaggi a livello in comune di Modena e per altri numerosi interventi finalizzati al miglioramento delle infrastrutture ferroviarie di proprietà regionale, la Regione ha da tempo chiesto i necessari stanziamenti al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le domande, a tutt’oggi, non sono state ancora recepite dal Ministero.

Qualora non arrivassero i necessari finanziamenti, sarà necessario trovare le coperture attraverso il bilancio regionale. Anticipo che è intenzione della Giunta prevedere nel bilancio triennale uno stanziamento di 60 milioni di euro proprio per completare i processi di elettrificazione e di soppressione dei passaggi a livello nelle linee regionali, a partire dalla linea Modena-Sassuolo e dalle linee reggiane. Diciamo che sono ancora quelle che necessitano di un completamento dell’elettrificazione.

Per quanto riguarda i passaggi a livello presenti in comune di Formigine, a seguito di un accordo siglato nel 2016 con il medesimo Comune, negli scorsi anni è stato chiuso il passaggio a livello presente su Via Mosca e attualmente sono iniziati i lavori per la cosiddetta “Tangenziale Sud” di Formigine, che, oltre ad altri benefici relativamente alla viabilità stradale, avrà quello di eliminare l’attuale passaggio a livello presente sulla via per Sassuolo.

L’accordo sopraccitato ha permesso, inoltre, di migliorare l’intersezione tra Via Liandi e la linea ferroviaria tramite una viabilità stradale con corsie ad immissione e uscita tra Via Liandi e Via Giardini e con la protezione del passaggio a livello con tecnologie più evolute rispetto al precedente impianto. Ciò ha comportato un beneficio sia per la fluidità del traffico stradale sia per la sicurezza dell’esercizio ferroviario.

All’interno del medesimo accordo sono stati eseguiti anche i lavori per la costruzione della rotatoria stradale presente tra Via Giardini e Via Radici. L’intersezione prevede, come nel caso precedente, una corsia di immissione alla rotatoria, che permette una maggiore fluidità del traffico stradale e, di conseguenza, una maggiore sicurezza, sia lato strada che lato ferrovia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Intanto ringrazio l’assessore per la risposta in aula. Non è così scontata.

Diciamo che posso dichiararmi in parte soddisfatto, se non altro per aver recepito l’intendimento, ovvero: se non arriveranno le risorse nazionali, la Regione è pronta a utilizzare risorse proprie per superare criticità per troppo tempo trascurate. Assolutamente, da questo punto di vista, non posso che, chiaramente, vigilare, ma ritenermi soddisfatto, se non altro degli intendimenti.

Non ho, però, recepito risposta sul passaggio a livello sulla Via Pedemontana a Sassuolo, un’opera ben massiccia di cui si era parlato nell’autunno scorso e che ad oggi, a quanto pare, evidentemente è rimasta un po’ un proclama, dopo essere stata annunciata alla Giunta comunale. Di conseguenza, su questo punto, ho più difficoltà a dichiararmi soddisfatto. Chiaramente parliamo di una linea che, anche dagli ultimi dati reperiti tramite accesso agli atti, è sicuramente una delle più utilizzate a livello regionale, pur con tutte le sue difficoltà e le sue criticità. Quindi, sicuramente merita un’attenzione particolare. Però deve essere messa nelle condizioni di poter esistere senza creare disagio a chi attraversa il nostro territorio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 1177

Interpellanza circa la modifica di destinazione di risorse dei fondi POR FSE 2014-2020 per 30 milioni di euro dall’Asse I “Occupazione”, in favore dell’Asse III “Formazione e istruzione”. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interpellanza 1177: interpellanza circa la modifica di destinazione di risorse dei fondi POR Fondo Sociale Europeo 2014-2020 per 30 milioni di euro dall’Asse I “Occupazione”, in favore dell’Asse III “formazione e istruzione”, a firma del consigliere Facci.

Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Sostanzialmente questa interpellanza nasce dopo avere visionato, in qualità di componente del Comitato di controllo sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2004-2020, gli ultimi documenti. Allora, che cosa è emerso? Faccio una premessa generale.

La Regione ha a disposizione 786,2 milioni per il periodo 2014-2020 per il Programma Operativo Fondo Sociale Europeo. Gli Assi sono quattro: primo Asse, Occupazione; II, Inclusione sociale; III, Istruzione e formazione; IV, Capacità istituzionale e amministrativa (in realtà c’è anche l’assistenza tecnica).

Le dotazioni sono sostanzialmente queste. Le risorse per l’Asse Occupazione sono di 490 milioni e rotti; quelle per l’Istruzione e formazione 108 milioni. Non sto a precisare gli altri dati.

Ora, il casus belli – passatemi questo termine – è sostanzialmente la scelta della Regione, perché ha avuto la possibilità dal nuovo regolamento a livello europeo, di modificare queste destinazioni. Quindi, ha prelevato 30 milioni dall’Asse I, cioè dall’Asse Occupazione per destinarli all’Asse Istruzione e formazione. Con quale motivazione? Con la motivazione che l’emergenza Covid avesse reso necessario non solo mantenere ma rafforzare l’investimento sulle competenze delle persone, quindi un investimento sulle persone per uscire dalla crisi.

Rimango sorpreso. Alla data dell’interpellanza avevo indicato i dati drammatici della economia italiana a quella data. Li voglio aggiornare con i dati dell’Istat dell’altro giorno. Bene, abbiamo 841.000 occupati in meno rispetto all’anno precedente, con un calo dei dipendenti a termine. Questo per il secondo trimestre 2019, poi faremo i conti con il quarto trimestre 2019. Scusate, intendevo 2020, faremo i conti con l’ultimo periodo dell’anno.

Calano soprattutto i dipendenti a termine, meno 777.000, che è un 21,6 per cento, continuano a diminuire gli indipendenti, meno 219.000, per un meno 4,1 per cento, quasi la metà giovani under trentacinque.

I rapporti stabili sono salvaguardati dal blocco dei licenziamenti e dall’utilizzo massiccio della cassa integrazione, cioè misure precarie e temporanee. Quindi, non osiamo pensare quello che accadrà successivamente, quando – immagino – prima o poi verranno meno queste misure di tutela, quantomeno in questa misura.

Allora il punto qual è? Per quale motivo, nel momento in cui bisognerebbe mantenere, anzi rafforzare gli investimenti sull’occupazione, dal livello regionale addirittura si sottraggono risorse? Non solo non si rafforzano. Si potrebbe dire: non abbiamo risorse. Ma addirittura vengono sottratte rispetto a quello che già c’è: 30 milioni. Sono pochi, sono tanti, sono comunque una percentuale importante su un’azione progettuale che aveva a disposizione complessivamente 490 milioni, che quindi diventano 460.

A nostro avviso, è di fatto illogico, oltre che grave, perché non si sostiene come si dovrebbe sostenere l’occupazione, e soprattutto è in aperta contraddizione con le stesse motivazioni che avevano legittimato a livello europeo la possibilità di fare spostamenti all’interno dei vari assi. Ma noi ci saremmo aspettati che lo spostamento fosse stato a potenziare le risorse per l’occupazione, non a sottrarle. Da qui l’interpellanza, per la quale chiedo risposta all’assessore.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Rispetto all’osservazione fatta, si intende ribadire la posizione regionale esposta nel documento di programmazione che è stato approvato dal Comitato di sorveglianza dell’FSE per procedura scritta avviata in data 26/06/2020 e conclusa con comunicazione del 14/07/2020, nonché successivamente accettata dalla Commissione europea.

In particolare, si intendono sottolineare due aspetti. La Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del POR FSE, non intende arretrare nelle politiche a sostegno dell’inserimento lavorativo e occupazione, ma intende potenziare le misure per l’aumento delle competenze delle persone in un’ottica preventiva, al fine di ridurre il divario tra competenze possedute e competenze richieste dal mercato, nella logica che l’aumento delle competenze rappresenti una condizione per uno sviluppo coeso, quindi una misura di occupazione.

L’investimento regionale sulle competenze delle persone, giovani e adulte, va letto in un’ottica di contrasto all’esclusione e alla marginalità dal mercato del lavoro, in una prospettiva di sostegno alla ripresa economica. L’investimento nelle competenze delle persone risulta un fattore determinante per un’uscita dall’attuale crisi, in una traiettoria di sviluppo sostenibile. L’incremento delle competenze di tutte le persone è necessario per contrastare e prevenire l’uscita dal mercato del lavoro, per sostenere un inserimento e un reinserimento lavorativo qualificato, per garantire al sistema economico e produttivo le competenze necessarie per accompagnare i processi di cambiamento determinati e innescati dalle misure di contrasto al contagio epidemiologico.

Si rende necessario rafforzare, in un disegno unitario, le opportunità per permettere alle persone la permanenza, l’ingresso e le transizioni da un lavoro, che rappresentino strumenti per costruire percorsi di crescita professionale nelle imprese, nei sistemi, nelle filiere produttive e siano funzionali a sostenere e accompagnare le imprese e il sistema economico e produttivo all’uscita dalla crisi.

Occorre un rafforzato impegno per cogliere e rispondere alla domanda di competenza delle persone e delle imprese su due assi portanti. Il primo: competenze digitali per l’innovazione dei processi di progettazione, produzione e accesso ai mercati e per accompagnare i cambiamenti organizzativi e gestionali delle imprese di beni e servizi. Due: competenze per la sostenibilità, per una ripresa improntata al conseguimento degli obiettivi di Agenda 2030, quindi al cambio di tutto il sistema delle filiere manifatturiere. Tale scelta va vista all’interno di una programmazione unitaria dove, nella logica dell’ottimizzazione e della piena valorizzazione delle risorse, le misure a sostegno dell’inserimento lavorativo previste all’interno dell’Asse possano essere attuate anche utilizzando in modo complementare ulteriori fonti finanziarie. Le risorse comunitarie del programma Garanzia Giovani, i fondi interprofessionali rispetto all’opportunità di formazione continua per le imprese, le risorse nazionali di cui al decreto n. 74 del 28.06.2019, che ha approvato il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro per il triennio 2019-2021, con un investimento complessivo di oltre 100 milioni di euro finalizzato a sostenere il percorso di qualificazione dei servizi per il lavoro in atto, migliorando competenze, processi e strumenti per il Centro per l’impiego e consolidandone il sistema di governo. È un sistema che crea lavoro non su una verticalità, ma è il sistema integrato che è in grado di dare delle risposte. L’occupazione la trovi se hai competenze, saperi e conoscenze. Diversamente, il rischio di restare nella bolla di lavoro povero, dequalificato, senza diritti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Quanto tempo ho?

 

PRESIDENTE (Petitti): Tre minuti.

 

FACCI: Grazie.

Assessore, io non metto in dubbio che occorra investire sulle competenze, in un’ottica di programmazione e in un’ottica di lungimiranza. Sto riferendomi ai fondi che dovrebbero terminare nel 2020, cioè il periodo 2014-2020. Quando andremo a parlare di nuovi fondi per il sessennio successivo, andremo anche a valutare eventualmente ulteriori stanziamenti di risorse sull’asse Istruzione e formazione, che è assolutamente importante. Ma io evidenzio la contraddizione. Lei poi ha fatto riferimento al voto positivo che ha ricevuto questa relazione. Voglio ricordare, per quanto non conti il mio parere, anche se sono parte del Comitato di vigilanza, che io ho espresso il mio parere negativo, per quello che può valere. Perché? Perché ha evidenziato questa contraddizione: si sottraggono risorse – 30 milioni – adesso dai fondi di oggi, quelli che dovrebbero terminare nel 2020. Dopodiché, e c’è l’interpellanza successiva, andiamo a parlare dei numeri delle domande e degli accoglimenti.

I soldi sull’occupazione e sul lavoro servono oggi, servono adesso, servivano ieri, in realtà, nella logica di provare a tamponare un’emergenza che è sempre più drammatica (non ripeto i numeri che ho indicato prima). Allora, io dico che è assolutamente in contraddizione una scelta di sottrarre oggi 30 milioni dall’Asse Occupazione, quando si tratta di risorse che vanno a formare oggi il tesoretto destinato all’occupazione, per le risorse, per le domande e verosimilmente per i progetti che dovrebbero già essere sul tavolo. Sottrarli oggi, in corso d’opera, avvalendosi di questa possibilità… Ma, ripeto, in contraddizione, perché l’Asse Occupazione oggi avrebbe dovuto essere implementato, non depauperato.

Poi, ripeto, andremo a parlare di quella che sarà la prossima programmazione e ora sono d’accordo con lei che sono necessari investimenti sulle competenze, le nuove frontiere della digitalizzazione, il tecnologico e tutto quanto, ma voi ritengo che non abbiate ancora capito, come Regione, quella che è l’emergenza attuale, concreta, a partire da tutti i bandi che vedo, che parlano di risorse che arriveranno chissà quando. I denari servono oggi. Addirittura li andate a sottrarre. È una contraddizione pazzesca, che non possiamo che denunciare in maniera forte e in maniera precisa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 1178

Interpellanza in ordine allo stato di attuazione del POR FSE 2014-20, con particolare riferimento alla rendicontazione al 31.12.2019, nonché al documento “Informativa sulle attività di valutazione e sul seguito dato alle risultanze delle valutazioni”. A firma del Consigliere: Facci

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interpellanza, la 1178: interpellanza in ordine allo stato di attuazione del POR Fondo Sociale Europeo 2014-20, con particolare riferimento alla rendicontazione al 31/12/2019, nonché al documento “Informativa sulle attività di valutazione e sul seguito dato alle risultanze delle valutazioni”, sempre a firma del consigliere Facci.

Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie.

Questa è la seconda parte della mia osservazione della relazione e del rendiconto su questo Piano operativo del Fondo sociale europeo. A differenza di prima che mi sono soffermato su un aspetto, io vorrei capire come funziona o, meglio, l’interpellanza vuole evidenziare alcune criticità che sono emerse nella relazione che è stata presentata.

Parliamo di risorse importanti, parliamo di finalità importanti, parliamo di aspettative importanti, legate all’impiego corretto di queste risorse, nei settori che abbiamo detto, occupazione, inclusione sociale, contrasto alla povertà e alla discriminazione, istruzione, formazione eccetera. Allora, se ovviamente le azioni funzionano, è giustificato l’impiego dei soldi pubblici, è giustificato insistere su questa strada. Però, la relazione ci dice alcune cose che non vanno bene, la relazione di attuazione annuale al 31/12/2019, quando ci è stata sottoposta a giugno. Quello era la finestra temporale di riferimento.

Ebbene, a quella data non risultavano ancora avviate 484 operazioni su 4.643 approvate. Apro una parentesi: Fondi 2014-2020. Quindi, è una percentuale superiore al 10 per cento. Di almeno 1.527 non si conoscevano ancora gli esiti. Non era dato, inoltre, comprendere dalla relazione se queste 484 azioni non avviate avessero o meno ricevuto il relativo finanziamento.

Credo che l’aspetto più interessante di questa relazione sia il giudizio valutativo degli interessati, cioè delle persone a cui destiniamo le risorse. Oltre il 32 per cento delle persone interessate, la percentuale più alta, ha giudicato per nulla coerente con l’attività di formazione ricevuta il lavoro svolto sei mesi. Un altro 19 per cento l’ha ritenuta poco coerente. Quindi, 19 più 32 fa 51. Di fatto, una persona su due ha bocciato l’attività di formazione ricevuta rispetto alla successiva attività lavorativa svolta. Credo che questo sia degno di essere evidenziato.

Secondo aspetto nella valutazione. È emerso dal documento come circa il 25 per cento degli interessati ‒ quindi, uno su quattro ‒ abbia ritenuto poco o per nulla soddisfacente la durata della formazione, evidentemente giudicata insufficiente.

Terzo aspetto. La percentuale delle persone che hanno trovato occupazione attraverso un servizio pubblico per l’impiego, ovvero un centro di orientamento e formazione, rimane bassissima. Perché? Perché nella statistica solo l’1,5 per cento ha trovato lavoro tramite il centro di orientamento e formazione per giovani disoccupati e solo il 4 per cento attraverso un servizio pubblico per l’impiego. Il resto tramite altre modalità. Quindi, abbiamo ancora un servizio, un sistema pubblico di reperimento del lavoro che non funziona. Se i dati sono questi, c’è da vergognarsi. Sono dati di cui vergognarsi.

La mia domanda è questa. Chiedo di conoscere per quali motivi al 31.12.2019 vi fosse ancora una buona percentuale di operazioni non avviate, per quale motivo a quella data non si conoscessero ancora gli esiti di circa il 33 per cento delle operazioni approvate, quali siano, alla data del 30, quali fossero, a questo punto, alla data del 30 giugno le operazioni avviate, quelle concluse e quali gli esiti, se tutte le operazioni approvate abbiano ricevuto o meno relativo finanziamento, quale sia la valutazione dall’Amministrazione regionale circa il giudizio di ampia insufficienza manifestato dai destinatari delle azioni poste in essere in attuazione del Fondo Sociale Europeo, con particolare riferimento alla coerenza dell’attività di formazione col lavoro successivo e alla durata della formazione; quale giudizio infine venga dato in ordine alla oggettiva insufficienza dei canali pubblici per il reperimento dell’occupazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie presidente, grazie consigliere.

In questa interpellanza sono più domande, cerco di essere in sintesi e dare risposte. I dati, al 31.12.2019, rappresentano una fotografia dell’avanzamento del programma di tale data. L’attuazione del POR è in continua evoluzione dal momento che per tutta la durata della programmazione ci sono nuove approvazioni, operazioni che si avviano e operazioni che si concludono. Le operazioni approvate si avviano nel rispetto delle tempistiche indicate negli avvisi pubblici di riferimento e, nel caso di proroga, rispetto ai tempi queste devono essere autorizzate dall’Amministrazione. In ogni caso, l’Emilia-Romagna ha raggiunto gli obiettivi dell’“n+3” con largo anticipo e risulta la prima Regione per spesa certificata FSE. Questo si evidenzia con nettezza.

Rispetto alle operazioni non concluse al 31.12.2019, si deve tener conto che la Regione Emilia-Romagna finanzia interventi anche di lunga durata, sia annuali sia percorsi biennali, come percorsi di istruzione e formazione professionale, gli FP, piuttosto che percorsi di istruzione tecnica superiore, gli ITS. Quindi, è nella norma della programmazione che ci siano ancora interventi non conclusi, dal momento che la programmazione 2014-2020 è ancora in corso e i progetti potranno essere conclusi entro il 2023, anno di chiusura del programma.

Al 30 agosto 2020, ultimo dato del monitoraggio validato dal sistema nazionale, le operazioni approvate sono 5.278, le avviate 4.885 e le concluse 2.967. Mi permetta, vuol dire il fatto che i dati sono di una nettezza evidente.

Il consigliere nella sua informativa fa riferimento ai risultati di sintesi preliminare del tema 2, efficacia delle politiche formative e delle politiche attive del lavoro, per sostenere l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro, contrastando la disoccupazione di lunga durata, e non a tutta la platea dei destinatari delle operazioni finanziate con il Fondo Sociale Europeo.

Inoltre, si precisa che i risultati presentati al Comitato di sorveglianza si riferiscono ai 39.800 destinatari di sole tre tipologie di azioni, tirocini, formazione permanente e formazione per qualifica. Tale valutazione è stata condotta mediante interviste a un campione rappresentativo di 1.504 persone. Va sottolineata la quota consistente di disoccupati di lunga durata, il 27,8 per cento del totale oltre un anno di ricerca dell’occupazione e 15,4 per cento da oltre due anni. Si tratta di un dato che riflette la crescente incidenza dei disoccupati di lunga durata sul totale dei disoccupati in Emilia-Romagna e tale incidenza risulta in crescita dalla crisi del 2008, dal 26 per cento del 2008 al 39 per cento del 2019, ed evidenzia anche gli effetti di ristrutturazione tecnologica e organizzativa che si sono dispiegati nel corso degli anni.

Mettendo in relazione il tempo di ricerca del lavoro con il tipo di azione svolta dai destinatari, si nota che la formazione permanente caratterizzata da contenuti formativi di base e trasversale è rivolta ai destinatari con più difficoltà. Oltre il 29 per cento di essi cerca lavoro da oltre un anno, con il 26 per cento della formazione a qualifica e il 18,7 per cento di coloro i quali hanno svolto il tirocinio.

Tale distribuzione dei disoccupati di lunga durata risulta inversamente proporzionale al giudizio di coerenza espresso dai destinatari delle diverse azioni formative svolte. Inoltre, si evidenzia come il giudizio sulla coerenza tra formazione e attività lavorativa vari molto al variare del tipo di azione svolta. I partecipanti a un tirocinio occupato dai sei mesi danno un giudizio assai positivo, con il 71 per cento di essi che giudica molto e abbastanza coerenti i contenuti formativi delle attività di cui ha partecipato rispetto all’attività lavorativa. Questi sono dati certificati. Tale percentuale scende al 57,8 per cento tra i destinatari della formazione per qualifica e al 43 per cento tra i destinatari della formazione permanente. Conseguentemente è possibile affermare che i destinatari più svantaggiati siano anche quelli che manifestano una minore soddisfazione riguardo alla coerenza dell’attività formativa con il lavoro svolto.

Riteniamo, però, che sia molto importante e centrale l’azione regionale volta a innescare quel processo di partecipazione attiva al mercato del lavoro, che consentirà a tali profili più lontani dal lavoro di proseguire l’azione di ricerca, evitando l’effetto scoraggiamento e l’uscita dalla ricerca attiva.

È necessario ricordare che le azioni formative offerte nell’ambito del Fondo Sociale Europeo sono azioni volte a migliorare l’occupabilità delle persone e, quindi, agenti dal lato dell’offerta del lavoro, indipendentemente da quanto avviene sul lato della domanda di lavoro, che in questi ultimi anni ha registrato cambiamenti quantitativi come effetto della contrazione dell’attività economica e qualitativi come conseguenza dei mutamenti tecnologici.

Con riferimento alla domanda riguardante quale giudizio venga dato in ordine all’oggettiva insufficienza dei canali pubblici per il reperimento dell’occupazione, è una tendenza che accomuna tutte le Regioni italiane. I canali attraverso cui le persone cercano e trovano lavoro sono molteplici. Tuttavia, le iniziative personali e gli strumenti informali legati alle reti di relazione prevalgono sulle modalità formali, come ormai da tempo riconosciuto dalla letteratura.

In Emilia-Romagna l’azione di rafforzamento di una rete attiva, che coinvolge, come è noto, i centri per l’impiego, ma anche tutti i privati accreditati, è sicuramente un’azione che consente maggiore flessibilità e capillarità nell’offerta dei servizi, con oltre 400 punti di contatto che interessano l’intero territorio. È nota la qualità del nostro sistema di istruzione e formazione. Non sarà sfuggito al consigliere il blocco del lockdown l’impatto che ha avuto sul sistema dei nostri strumenti finalizzati all’occupazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliere Facci, ha tre minuti.

 

FACCI: Grazie.

Ringrazio l’assessore, sempre molto esaustivo nell’elencare i numeri. Però ci sono alcune cose che vorrei dire. Certo che non mi è sfuggito il lockdown, ma la relazione è al 31.12.2019, e chiaramente a quella data mai e poi mai ci saremmo potuti aspettare quello che sarebbe successo. Quindi, i dati fotografano una situazione che con il lockdown nulla c’entra. Le criticità emerse sono criticità che obiettivamente esistono.

Ovviamente, sui numeri successivi prendo atto di quelli che mi sono stati forniti. Due riflessioni, perché su questo la risposta è una risposta che, ovviamente, non mi può dare soddisfazione. Il giudizio di gradimento dell’utenza, a nostro avviso, è fondamentale. Lei sostiene che, fondamentalmente, vi sia in realtà una percentuale ampia di persone che hanno ricevuto il percorso formativo e che hanno manifestato soddisfazione. Questo nella relazione non c’è. Se la relazione è incompleta, prendo atto di quello che lei dice, ma ci vengono sottoposti documenti incompleti, e questo assume una rilevanza per un altro tipo di giudizio sulla bontà di queste relazioni. Se, invece, la relazione è completa, allora obiettivamente questo contrasta con la risposta che lei mi dà, quindi bisogna che, naturalmente, ci sia una punta di caduta e capire chi dice cose non perfettamente corrette.

Sulla questione legata all’insufficienza dei canali pubblici, però anche qua mettiamoci d’accordo. Lei ha voluto elencare il fatto che l’Emilia-Romagna è la prima in assoluto per l’utilizzo di questi fondi. Allora, quando le cose vanno bene si è primi, quando le cose vanno male “ma in realtà è così in tutte le altre Regioni”. Non può essere questo il metro. Allora, se c’è una oggettiva insufficienza nel rendimento di quelli che sono uffici pubblici, strutture pubbliche per la ricerca dell’occupazione, su questo bisogna intervenire, non dire che è così anche in tutte le altre Regioni. Perché, ripeto, non è un giudizio che può essere in alcun modo accettato.

Non sono soddisfatto per la complessiva risposta, pur ringraziando l’assessore per gli aggiornamenti numerici e statistici che ci ha fornito.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Sono concluse le interpellanze.

 

OGGETTO 1187

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di Economia e Finanza Regionale - DEFR 2021-2023”. (27)

(Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto ritorniamo all’atto amministrativo 1187, alla proposta di iniziativa della Giunta recante il Documento di economia e finanza regionale, il DEFR 2021-2023.

Ricordo che siamo in dichiarazioni di voto congiunte sul provvedimento e sulle proposte di emendamento, e che ci sono a disposizione cinque minuti per ogni consigliere di ogni Gruppo.

Sono già intervenuti a riguardo i consiglieri Bessi e Castaldini. Era iscritto a parlare il consigliere Barcaiuolo. Prego, consigliere.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Semplicemente per annunciare il voto contrario di Fratelli d’Italia a un documento che, per riprendere anche le parole del relatore di maggioranza che l’ha illustrato, fondamentalmente ha quattro architravi: la sostenibilità verde, la centralità della sanità pubblica, la formazione e l’innovazione. Noi crediamo che, soprattutto in questo momento, gli architravi dovrebbero essere differenti, dovrebbero essere altri, dovrebbero essere diversi.

Quindi, il nostro non è un voto contrario esclusivamente di maniera o di collocazione rispetto al gioco maggioranza-opposizione, ma perché crediamo convintamente che un documento di questo tipo si sarebbe dovuto e potuto scrivere in maniera sicuramente differente.

Noi crediamo che dobbiamo capire che il tempo in cui stiamo vivendo, post o ancora pandemico, a seconda di quale vuole essere la visione che si vuole dare alla problematica del Covid, si può affrontare soltanto aiutando il mondo produttivo, che è quello, al netto dell’emergenza sanitaria, che più di chiunque altro sta subendo in maniera indefessa questo tipo di tragedia. Soltanto se c’è chi produce ricchezza si potrà distribuire la stessa, invece non vediamo nel documento presentato e che oggi votiamo andare in questa direzione.

Abbiamo detto tanto altro sulla sicurezza, avremmo voluto implementare di più anche la parte turistica non solo rivierasca. Insomma, ci sono tantissime altre cose che sicuramente meritavano un’attenzione migliore in questo documento.

Rispetto all’assetto istituzionale, su cui si è discusso molto in sede di dibattito, anche con riferimento alla vicenda delle unioni e quant’altro, io credo che vada rimarcata una cosa fondamentale. Il problema principale delle unioni, al netto dei litigi interni al Partito Democratico in alcune unioni nella provincia di Bologna, al netto dell’implosione di alcune unioni, vedasi la Romagna, vedasi quelle dell’area nord nella provincia di Modena, il problema principale resta tuttora un altro, resta quello del vero e proprio deficit democratico, e ogni Ente di secondo livello lo è per natura. Tra poche settimane molte delle nostre Province voteranno per le elezioni del Consiglio provinciale, quello che tutti i cittadini italiani credono che sia abolito, invece lì c’è un’altra elezione di secondo livello, un altro deficit democratico.

Guardate, nelle unioni – parliamoci chiaro – fintanto che la Regione Emilia-Romagna, fino a qualche anno fa, era fondamentalmente governata da un monocolore della vostra parte politica, uno poteva anche, da un certo punto di vista, accettare, ma il deficit democratico diventa maggiormente lampante quando i cittadini di un determinato comune, magari anche grande, all’interno dell’unione votano per determinati tipi di politiche e poi vediamo che determinati tipi di politiche vengono conferiti all’unione, a un sindaco differente, con un posizionamento diverso.

Io credo, allora, che tutto il discorso delle unioni vada assolutamente ridiscusso proprio in virtù del principio democratico che ogni livello, dal Comune fino al Governo nazionale, dovrebbe rappresentare ovviamente ogni tipo di organo di rappresentanza. Così non è con le unioni, così a breve non sarà per le Province.

È chiaro che noi abbiamo una visione differente, e abbiamo una visione differente anche perché – richiudo sui quattro punti enunciati dal consigliere Sabattini – sostenibilità verde e innovazione è chiaro che sono cose belle da dire, ma è altrettanto chiaro che vanno avanti da per sé con l’innovazione tecnologica, con il progresso e sempre grazie a maggiori fondi che dovrebbero essere stanziati per la ricerca e per una serie di imprese che automaticamente producono questo.

Sulla centralità della sanità pubblica, noi abbiamo moltissime perplessità sulla strutturazione che in questa Regione è stata fatta anche rispetto alle Case della salute, su cui la perplessità della loro concezione resta forte. Io sono convinto che, tra pochi lustri, chiunque governerà questa Regione probabilmente dovrà rimettere in discussione quel tipo di impianto. Così come la formazione. Benissimo. Cerchiamo di formare e di dare competenze a tutti i nostri giovani, ma è ancora più prioritario e importante cercare di costruire posti di lavoro. Su questo crediamo che anche la burocrazia asfissiante che questa Regione, anche rispetto ad altre, ha non abbia fatto e non vi sia luce di passi indietro rispetto a questo tipo di scelta.

Nulla si dice sul problema atavico italiano, che quindi investe la nostra Regione, che evidentemente è quello della denatalità.

Per tutti questi motivi, oltre che perché, evidentemente, il carattere politico di questo documento è lampante, confermo il voto contrario di Fratelli d’Italia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

In conclusione, della discussione, quindi in dichiarazione di voto, mi permetto di fare due accenni brevissimi a qualcosa che, secondo noi, è importante e fondamentale, qualcosa che nei fatti, però, non ha ancora trovato una parola durante la discussione in quest’aula sul DEFR, che è quello dell’autonomia.

Nella discussione non ho ancora sentito parlare di autonomia. So che in questo momento la palla non è più in capo alla Regione, ma è da un’altra parte, che conosciamo bene. Ovviamente, però, noi ci appelliamo al presidente Bonaccini perché si possa accelerare il più possibile, perché si possa riconoscere alla Regione Emilia-Romagna quell’autonomia che serve a tutto il nostro tessuto sociale, tessuto imprenditoriale, per fare politiche imprenditoriali importanti e per far sì che, poi, anche il Governo, quindi, non si limiti a cancellare Decreti Sicurezza e pensare di abolire Quota 100, altrimenti ci troveremmo al paradosso per cui questo succede, ma non ci viene data l’autonomia. Sicuramente questo deve essere uno dei cardini dell’azione della nostra Regione per i prossimi anni, cioè raggiungere quell’autonomia che da tempo la nostra gente si aspetta.

Ovviamente, però, poi serve parlare, serve entrare nel merito di tante cose. Ho sentito parlare di MES, di Recovery Fund, di come queste cose sarebbero la soluzione a tutti i problemi, però, ricollegandomi anche un po’ alle parole dell’assessore Calvano di ieri, non dobbiamo aspettare che arrivino questi soldi per poter fare qualcosa di importante o anche ordinario. Noi dobbiamo cercare di mandare avanti la nostra Regione, per cercare di uscire da questa emergenza post-Covid in modo importante, anche perché a livello sanitario – noi lo diciamo da tempo, serve una sanità più territoriale – il frutto di ciò che abbiamo oggi lo abbiamo visto, perché vi sono state delle politiche sbagliate negli ultimi anni.

Nei fatti, ciò che succede oggi a livello sanitario, la centralità della sanità, è dovuto al fatto che è stata sbagliata la politica fino ad ora. Ad oggi, però, ancora abbiamo solo annunci. Ancora oggi nessuno ha la riprova che la sanità in Emilia-Romagna stia diventando più territoriale. Ed è fondamentale, per far ripartire il nostro sistema produttivo, investire sulle imprese, investire sull’export, perché sappiamo bene cosa succederà col blocco dei licenziamenti tra non molto tempo. L’unico modo per evitare che le persone vengano licenziate è investire in modo strutturale sulle imprese, altrimenti non ne veniamo fuori; con i contributi a pioggia, con l’assistenzialismo non andiamo da nessuna parte. Quindi, anche a livello istituzionale dobbiamo rivedere il nostro percorso. A livello istituzionale, quindi anche sulle fusioni dei Comuni, che praticamente sono fallite tutte, tranne una che era quella che voleva il centrodestra nella Provincia di Piacenza, che è quella, nei fatti, che è stata la più grande promessa che veniva fatta ai nostri amministratori solamente per avere in cambio dei soldi (fondetevi, così ci saranno più soldi per tutti). Poi, però, abbiamo visto quali sono state le ripercussioni.

Il tema delle infrastrutture è qualcosa di importante, che deve andare avanti, e su cui la maggioranza di questa Regione è profondamente divisa, perché sappiamo che vi sono delle logiche, solamente ideologie superambientaliste, iperambientaliste, che potrebbero bloccare le infrastrutture. Poi andiamo a parlare di PAIR, dopo aver visto cosa sta succedendo? Andiamo a parlare di PRIT, per capire come sarà poi la discussione su quel punto? Abbiamo visto come sta andando avanti. Le infrastrutture devono correre e sicuramente il clima e l’ambiente sono fondamentali per il rilancio della nostra Regione, ma non devono essere qualcosa che blocca le nostre imprese, la nostra produzione emiliano-romagnola. Quindi, dobbiamo rilanciare, anche utilizzando i nostri prodotti locali, anche rilanciando con politiche attive le nostre produzioni locali. A livello di imprese, di aziende, di agroalimentare, tutto quello che è il nostro tessuto imprenditoriale, sociale e agricolo emiliano-romagnolo va rilanciato.

Ecco, noi ci aspettavamo coraggio, in un documento che adesso a breve verrà aggiornato. Lì porteremo – ringrazio anche i relatori di maggioranza e in particolar modo il relatore di opposizione Maura Catellani per il grande lavoro che è stato fatto – delle proposte concrete sull’aggiornamento del DEFR, perché non si può continuare a parlare per massimi sistemi, quando in realtà quello che serve alla gente è qualcosa di più concreto, più terra terra, e servono soprattutto risposte veloci e puntuali per la ripresa emergenziale post Covid.

Con questo annuncio il voto contrario del Gruppo della Lega.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Io non sono intervenuta in discussione generale perché questo è un documento, oltre che corposo, quindi è anche abbastanza complicato intervenire in maniera complessiva, di prerogativa di questa Giunta e di questa maggioranza rispetto alle linee programmatiche. Però, devo dire che l’intervento del collega Facci mi ha stimolato qualche riflessione.

Intanto sono rimasta un po’ perplessa perché accusava questa maggioranza di essere troppo timida sui temi ambientali. Oggi sento il collega Rancan che, invece, accusa sempre la maggioranza di essere addirittura iper-ambientalista. Nello stesso discorso che faceva il collega, però, allo stesso tempo si diceva d’accordo con il posticipo dell’entrata in vigore del divieto della circolazione dei diesel Euro4. Quindi, poche idee, ma ben confuse. Tra l’altro, non mi pare che il colore verde del simbolo della Lega oggi rappresenti l’ambiente o l’azzurro del simbolo di Salvini la qualità dell’area. Non mi pare che la Lega sia particolarmente attenta ai temi ambientali.

Nel merito, è vero che questa pandemia ci ha messo di fronte a una realtà, ha evidenziato problemi che c’erano già e li ha evidenziati in maniera ancora più forte, parlo ovviamente dei problemi legati alla qualità dell’aria. Studi che sono stati fatti dimostrano quanto impattano anche le attività umane su questo. E vorrei collegarmi a quello che diceva l’assessore Calvano rispetto al filo rosso che lui vede come filo conduttore per questo documento: lui l’ha associato al Covid, io quello che chiedo, invece, per questo documento, ma non solo ovviamente, per tutti i provvedimenti da qui in avanti, è che il filo rosso sia quello della sostenibilità ambientale. Ce l’ha insegnato il Covid, che ha colpito le persone più fragili e più esposte, ce lo insegnano da sempre i cambiamenti climatici e le ripercussioni dirette anche sui nostri territori in termini di alluvioni, di dissesto, di danni all’agricoltura.

Anche sulla qualità dell’aria credo ci siano ampi margini di miglioramento. È vero che il Recovery Fund su questo certamente darà una mano, come è auspicabile che sia, come Regione, però, noi non dobbiamo dimenticarci che facciamo parte del bacino padano e che dobbiamo giocare un ruolo, come Regione. Anche noi su questo vogliamo intervenire. Non lo faremo su questo DEFR. Ripeto, è naturalmente prerogativa della Giunta e legittimamente sono state fatte delle scelte, però credo e mi auguro che all’interno del bilancio anche le istanze portate avanti dal Movimento 5 Stelle, in particolar modo sulla qualità dell’aria, possano trovare accoglimento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Abbiamo svolto una discussione ampia in questi giorni su un documento significativo come il DEFR. Vorrei tornare solo su alcuni aspetti. Ce n’è uno dal punto di vista numerico sul quale mi pare che i colleghi della Lega, sia ieri Pompignoli che questa mattina Rancan, vadano un po’ in confusione. Il tema delle fusioni. Dopo il preannunciato “6 a 0” di Salvini alle regionali, che poi si è tradotto in ben altri numeri, consiglierei un po’ più di prudenza quando si fanno le previsioni o addirittura quando si giudicano i risultati. Se guardiamo alle fusioni intercorse negli ultimi cinque anni, penso solo ad Alto Reno Terme, a Ventasso, Terre del Reno, Riva del Po, Montescudo e Monte Colombo, Sissa Trecasali, Sorbolo Mezzani, in realtà, ne abbiamo avute almeno otto-nove che sono andate in porto. Certo, negli ultimi due anni...

 

(interruzione)

 

TARUFFI: No. Ne dico solo una. Ad Alto Reno Terme avete fatto campagna elettorale con tutti i mezzi per dire di no. Pompignoli scrisse addirittura a tutti i cittadini per motivare il no.

A parte questo, era solo per dire che nove-dieci processi di fusione sono andati in porto e tre, quattro o cinque si sono fermati negli ultimi due anni, il che evidentemente impone una riflessione sullo strumento complessivo. Credo che sarà oggetto della revisione della legge a cui l’assessore Calvano lavorerà e al quale lavoreremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Il tema di come si articola, si mette sul territorio l’architettura, si riordina l’architettura istituzionale non è tema che si possa liquidare con battute di stampo tennistico, lo ribadisco ancora una volta, sulle quali inviterei a un pochino più di prudenza.

Serve rimetterci mano. Sicuramente bisogna cambiare qualcosa nel tema delle Unioni, delle fusioni, però i numeri non sono quelli che avete riportato.

Per quanto riguarda, invece, l’argomento che mi sta più a cuore, relativo alle politiche ambientali e al futuro delle politiche ambientali di questa Regione, rispetto alla discussione che abbiamo svolto in quest’aula, anche qui consiglierei un pochino più di prudenza e di attenzione, complessivamente. Il Patto per il clima e per il lavoro è in fase di elaborazione. Non l’abbiamo ancora discusso, non ci siamo ancora confrontati su quel Patto. Lo faremo, lo faremo in Commissione, lo faremo sicuramente anche in aula, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Soprattutto attraverso il bilancio – sul quale incominceremo la discussione nelle prossime settimane – per il 2021 e i bilanci successivi al 2021 vedremo se c’è stata o no una svolta da questo punto di vista. Lo ricordo, anche se sembrano essere passati molti anni, siamo stati eletti poco più di otto mesi fa, e in mezzo c’è stato quello che sappiamo. È difficile poter dare giudizi ed esprimere valutazioni sull’operato della Giunta e dell’Amministrazione, della maggioranza, su un tema che necessita evidentemente di un arco temporale di alcuni mesi e forse anche anni.

Al termine di questo mandato, al termine di questa legislatura potremo giudicare qual è stato o quale non è stato il lavoro, nel caso, sul tema delle politiche ambientali e della svolta che necessariamente va introdotta anche in questa regione. Penso – e lo dico chiaramente, come l’ho detto in questi mesi e negli anni precedenti – alle politiche urbanistiche, alle politiche trasportistiche. Dovremo discutere il Piano dei trasporti, dovremo discutere (ridiscutere, per quanto ci riguarda) la legge urbanistica; dovremo misurarci su alcuni piani strutturali, come il Piano sulla qualità dell’aria, come il Piano dei rifiuti. Non mancheranno le occasioni e al termine di questo percorso si potrà dare un giudizio compiuto sulle politiche ambientali di questa Regione.

Ripeto, il Patto per il clima e per il lavoro è in fase di elaborazione. Come si faccia a stabilire se è un piano ambizioso o meno, se ha un sostegno, se è credibile o meno, se pone obiettivi che effettivamente poi verranno raggiunti o meno, in assenza del quadro di riferimento a cui facevo cenno adesso, cioè il Patto per il clima e per il lavoro che si sostanzia nel Piano della qualità dell’aria, nel Piano dei rifiuti, nel Piano dei trasporti e anche nella modifica della legge urbanistica.

Questo è il pacchetto, insieme ovviamente alle misure di bilancio che nei prossimi anni andremo ad approvare, sul quale seriamente si potrà dare un giudizio sull’operato e sulle politiche ambientali di questa Regione. In assenza di questo, non si fa altro che continuare un dibattito di carattere propagandistico ed elettoralistico sul quale, e concludo, inviterei più prudenza, perché tutto sommato i risultati non è che proprio consiglino e confermino la bontà di una contesa tutta elettoralistica, i risultati regionali e i risultati alle amministrative. Quindi, calma e gesso, e guardiamo i risultati, quando sarà il caso di farlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Velocemente per annunciare il voto positivo a questo documento, chiaramente un documento di impostazione generale, come ho avuto modo di dire anche intervenendo ieri. Quindi, quello che veramente conterà sarà la definizione delle risorse a sostegno delle voci. I titoli, al momento, sono tutti condivisibili, vanno in direzione della svolta con matrice di sostenibilità, una parola che viene richiamata in molte parti di questo corposo documento. Quindi, difficile negarne l’impegno nella direzione che è quella che sostiene Europa Verde e che sostengono i Verdi dell’Emilia-Romagna da sempre.

La vera prova, pertanto, sarà la traduzione nei vari programmi tematici, quindi rifiuti, energia e Piano dei trasporti. Lì si peserà veramente qual è la direzione che viene impressa agli investimenti e sarà quella la cartina di tornasole che ci permetterà di valutare e soppesare la consistenza della svolta verde.

Per il momento, accolgo con molto favore le affermazioni in difesa di un ambientalismo più sostenuto. Più questi consensi si allargano all’interno dell’Assemblea e, quindi, non sono presidiati solo da qualche forza, da qualche consigliere, più queste politiche potranno veramente decollare, questo per il bene della Regione, ma per il bene anche di tutte le politiche nazionali.

Come ho fatto ieri, ricordo che, mentre noi stiamo discutendo questo documento, al Parlamento europeo si vota la legge sul clima. Quindi, dall’Europa ci vengono indicazioni molto chiare, che impongono anche alla Regione Emilia-Romagna, oltre che all’Italia, di alzare l’asticella dei propri obiettivi. L’ambizione degli obiettivi europei deve trovare una risposta adeguata negli obiettivi della Regione Emilia-Romagna, anche perché, se vogliamo beneficiare delle risorse straordinarie del Green Deal, della New Generation European Union... Il Fondo SURE, molto importante, viene spesso trascurato, ma è quel fondo che deve sostenere anche socialmente la transizione ecologica ed energetica, andando quindi a dare risorse a chi perderà il posto di lavoro, attraverso questo percorso di transizione. L’obiettivo nostro deve essere di tutelare i lavoratori, con l’accettazione che alcuni posti di lavoro... Soprattutto quelli legati all’uso massiccio dei combustibili fossili, che vanno espunti dal sistema energetico se vogliamo arrivare agli obiettivi degli accordi di Parigi del 2015.

È un processo che va letto come transizione, che non deve fare paura. La disponibilità anche dei fondi straordinari messi dall’Unione europea sosterrà questo processo, in modo che nessuno resti indietro, ma che tutta la società e il sistema economico possa procedere verso l’azzeramento delle emissioni, che sono all’origine dell’emergenza climatica.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io non ho altri iscritti a parlare.

Qualcun altro in dichiarazione di voto?

A questo punto, procediamo con le votazioni degli emendamenti.

Ricordo che si vota con voto palese, con l’App.

Iniziamo con l’emendamento 1, a firma dell’assessore Calvano.

Dichiaro aperta la votazione.

Diamo qualche secondo in più, quindi senza tempo. Votate con calma, oltre i sessanta secondi canonici.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 20

Daffadà Matteo; Zamboni Silvia; Taruffi Igor; Maletti Francesca; Amico Federico Alessandro; Tarasconi Katia; Bondavalli Stefania; Soncini Ottavia; Pigoni Giulia; Costa Andrea; Bulbi Massimo; Mori Roberta; Iotti Massimo; Caliandro Stefano; Petitti Emma; Pillati Marilena; Costi Palma; Rontini Manuela; Felicori Mauro; Sabattini Luca.

 

Contrari 4

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo; Castaldini Valentina; Lisei Marco.

 

Astenuti 11

Bergamini Fabio; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Mastacchi Marco; Marchetti Daniele; Rainieri Fabio; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Bargi Stefano; Montevecchi Matteo.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla votazione con voto palese…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Bessi, al microfono, grazie.

 

BESSI: Non avendo caricato la App, volevo dare il mio voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Dichiaro aperta la votazione per il secondo emendamento.

La votazione è ancora aperta. Non ho chiuso. Riprovate. Se non riuscite, prendete…

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, la votazione non è terminata.

Prendete la parola e dichiarate il voto.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): State calmi, però.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Io invito sempre alla calma.

Rifacciamo la votazione per il secondo emendamento. Togliamo il tempo, come abbiamo fatto per il primo, quindi diamo qualche secondo in più per dare la possibilità a tutti di votare.

Dichiaro aperta la votazione per il secondo emendamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 27

Paruolo Giuseppe; Daffadà Matteo; Montalti Lia; Bondavalli Stefania; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Iotti Massimo; Costi Palma; Amico Federico Alessandro; Bulbi Massimo; Soncini Ottavia; Caliandro Stefano; Mori Roberta; Maletti Francesca; Fabbri Marco; Marchetti Francesca; Costa Andrea; Rossi Nadia; Pillati Marilena; Pigoni Giulia; Mumolo Antonio; Tarasconi Katia; Bessi Gianni; Sabattini Luca; Rontini Manuela; Petitti Emma.

 

Astenuti 10

Rainieri Fabio; Facci Michele; Mastacchi Marco; Liverani Andrea; Delmonte Gabriele; Pompignoli Massimiliano; Bergamini Fabio; Rancan Matteo; Occhi Emiliano; Montevecchi Matteo.

 

Contrari 4

Castaldini Valentina; Lisei Marco; Tagliaferri Giancarlo; Barcaiuolo Michele.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo all’emendamento 3.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 28

Bulbi Massimo; Pigoni Giulia; Tarasconi Katia; Daffadà Matteo; Taruffi Igor; Soncini Ottavia; Costi Palma; Paruolo Giuseppe; Zappaterra Marcella; Iotti Massimo; Zamboni Silvia; Bondavalli Stefania; Mumolo Antonio; Amico Federico Alessandro; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Fabbri Marco; Costa Andrea; Pillati Marilena; Petitti Emma; Maletti Francesca; Sabattini Luca; Mori Roberta; Marchetti Francesca; Caliandro Stefano; Bessi Gianni; Montalti Lia; Felicori Mauro.

 

Contrari 16

Rainieri Fabio; Lisei Marco; Facci Michele; Bargi Stefano; Mastacchi Marco; Barcaiuolo Michele; Stragliati Valentina; Pompignoli Massimiliano; Castaldini Valentina; Occhi Emiliano; Bergamini Fabio; Montevecchi Matteo; Marchetti Daniele; Tagliaferri Giancarlo; Rancan Matteo; Delmonte Gabriele.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Ho problemi di connessione e volevo dire il mio voto contrario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Aggiungiamo un voto contrario.

Ora passiamo all’emendamento 4.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 26

Pigoni Giulia; Taruffi Igor; Daffadà Matteo; Bondavalli Stefania; Amico Federico Alessandro; Zamboni Silvia; Soncini Ottavia; Zappaterra Marcella; Costi Palma; Iotti Massimo; Fabbri Marco; Montalti Lia; Felicori Mauro; Rossi Nadia; Bulbi Massimo; Rontini Manuela; Maletti Francesca; Mumolo Antonio; Mori Roberta; Petitti Emma; Pillati Marilena; Caliandro Stefano; Bessi Gianni; Paruolo Giuseppe; Costa Andrea; Tarasconi Katia.

 

Contrari 18

Bergamini Fabio; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Facci Michele; Montevecchi Matteo; Delmonte Gabriele; Rancan Matteo; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Lisei Marco; Barcaiuolo Michele; Marchetti Daniele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Liverani Andrea; Tagliaferri Giancarlo; Bargi Stefano.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’emendamento 5.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 28

Daffadà Matteo; Bondavalli Stefania; Amico Federico Alessandro; Soncini Ottavia; Petitti Emma; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Pigoni Giulia; Fabbri Marco; Zamboni Silvia; Felicori Mauro; Costa Andrea; Iotti Massimo; Montalti Lia; Maletti Francesca; Rossi Nadia; Marchetti Francesca; Costi Palma; Paruolo Giuseppe; Caliandro Stefano; Mori Roberta; Bulbi Massimo; Tarasconi Katia; Pillati Marilena; Bessi Gianni; Taruffi Igor; Sabattini Luca; Rontini Manuela

 

Contrari 18

Facci Michele; Mastacchi Marco; Pelloni Simone; Catellani Maura; Bergamini Fabio; Montevecchi Matteo; Barcaiuolo Michele; Pompignoli Massimiliano; Delmonte Gabriele; Rainieri Fabio; Liverani Andrea; Lisei Marco; Castaldini Valentina; Marchetti Daniele; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Bargi Stefano; Occhi Emiliano

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ha chiesto la parola il consigliere Pelloni. Prego, consigliere. Non la sentiamo. Non la sentiamo. O mi aiutate tecnicamente dalla regia, oppure provi ad alzare un po’ il volume, per favore.

 

PELLONI: Mi sentite adesso?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì.

 

PELLONI: Non sono riuscito a votare prima. L’ultimo voto me l’ha registrato, non so se è recuperabile, se si può mettere a verbale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Assolutamente sì, è recuperabile. Lo mettiamo a verbale: voto contrario.

 

PELLONI: Grazie mille.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Passiamo ora all’emendamento 6.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 27

Daffadà Matteo; Amico Federico Alessandro; Soncini Ottavia; Zamboni Silvia; Mumolo Antonio; Iotti Massimo; Marchetti Francesca; Petitti Emma; Rontini Manuela; Bondavalli Stefania; Maletti Francesca; Zappaterra Marcella; Pigoni Giulia; Costa Andrea; Pillati Marilena; Mori Roberta; Fabbri Marco; Paruolo Giuseppe; Costi Palma; Felicori Mauro; Bulbi Massimo; Bessi Gianni; Rossi Nadia; Montalti Lia; Caliandro Stefano; Tarasconi Katia; Sabattini Luca.

 

Contrari 18

Stragliati Valentina; Castaldini Valentina; Barcaiuolo Michele; Catellani Maura; Liverani Andrea; Delmonte Gabriele; Bergamini Fabio; Mastacchi Marco; Bargi Stefano; Pelloni Simone; Lisei Marco; Rainieri Fabio; Facci Michele; Rancan Matteo; Occhi Emiliano; Marchetti Daniele; Pompignoli Massimiliano; Montevecchi Matteo.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo ora all’emendamento 7.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 26

Daffadà Matteo; Amico Federico Alessandro; Pigoni Giulia; Zamboni Silvia; Rontini Manuela; Fabbri Marco; Soncini Ottavia; Bulbi Massimo; Petitti Emma; Iotti Massimo; Rossi Nadia; Bondavalli Stefania; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca; Pillati Marilena; Sabattini Luca; Marchetti Francesca; Costi Palma; Paruolo Giuseppe; Bessi Gianni; Mori Roberta; Tarasconi Katia; Montalti Lia; Costa Andrea; Caliandro Stefano.

 

Contrari 18

Rancan Matteo; Catellani Maura; Mastacchi Marco; Stragliati Valentina; Occhi Emiliano; Montevecchi Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Bargi Stefano; Barcaiuolo Michele; Lisei Marco; Pelloni Simone; Marchetti Daniele; Facci Michele; Delmonte Gabriele; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Liverani Andrea; Bergamini Fabio.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Chiedo di aggiungere il mio voto contrario. Mi scusi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. È aggiunto.

Passiamo, ora, alla votazione sull’emendamento 8.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 26

Daffadà Matteo; Zamboni Silvia; Amico Federico Alessandro; Pigoni Giulia; Maletti Francesca; Caliandro Stefano; Soncini Ottavia; Zappaterra Marcella; Bondavalli Stefania; Marchetti Francesca; Iotti Massimo; Mumolo Antonio; Sabattini Luca; Rontini Manuela; Costi Palma; Fabbri Marco; Mori Roberta; Bulbi Massimo; Rossi Nadia; Paruolo Giuseppe; Tarasconi Katia; Montalti Lia; Costa Andrea; Bessi Gianni; Pillati Marilena; Felicori Mauro.

 

Contrari 18

Bergamini Fabio; Liverani Andrea; Barcaiuolo Michele; Mastacchi Marco; Catellani Maura; Occhi Emiliano; Stragliati Valentina; Castaldini Valentina; Lisei Marco; Bargi Stefano; Facci Michele; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Marchetti Daniele; Pompignoli Massimiliano; Delmonte Gabriele; Tagliaferri Giancarlo; Rancan Matteo.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’emendamento 9.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 26

Daffadà Matteo; Pigoni Giulia; Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Iotti Massimo; Mumolo Antonio; Costi Palma; Soncini Ottavia; Felicori Mauro; Zappaterra Marcella; Rontini Manuela; Caliandro Stefano; Sabattini Luca; Paruolo Giuseppe; Zamboni Silvia; Costa Andrea; Fabbri Marco; Mori Roberta; Bulbi Massimo; Rossi Nadia; Marchetti Francesca; Bessi Gianni; Tarasconi Katia; Maletti Francesca; Montalti Lia; Pillati Marilena.

 

Contrari 18

Catellani Maura; Facci Michele; Liverani Andrea; Pelloni Simone; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Bergamini Fabio; Barcaiuolo Michele; Stragliati Valentina; Montevecchi Matteo; Castaldini Valentina; Rainieri Fabio; Occhi Emiliano; Marchetti Daniele; Tagliaferri Giancarlo; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Delmonte Gabriele.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultimo emendamento, l’emendamento 10.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 25

Daffadà Matteo; Bondavalli Stefania; Zamboni Silvia; Rontini Manuela; Pigoni Giulia; Soncini Ottavia; Iotti Massimo; Amico Federico Alessandro; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Bulbi Massimo; Maletti Francesca; Costa Andrea; Paruolo Giuseppe; Fabbri Marco; Mori Roberta; Sabattini Luca; Montalti Lia; Caliandro Stefano; Marchetti Francesca; Costi Palma; Rossi Nadia; Bessi Gianni; Tarasconi Katia; Pillati Marilena.

 

Contrari 17

Rainieri Fabio; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Delmonte Gabriele; Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Occhi Emiliano; Stragliati Valentina; Liverani Andrea; Catellani Maura; Facci Michele; Bargi Stefano; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo; Marchetti Daniele; Rancan Matteo.

 

È approvato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mettiamo in votazione l’intero provvedimento, così emendato, sempre con voto palese.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Presenti 46

 

Favorevoli 25

Daffadà Matteo; Maletti Francesca; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Zamboni Silvia; Montalti Lia; Zappaterra Marcella; Soncini Ottavia; Amico Federico Alessandro; Mumolo Antonio; Rossi Nadia; Bulbi Massimo; Costa Andrea; Sabattini Luca; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Paruolo Giuseppe; Costi Palma; Pigoni Giulia; Fabbri Marco; Tarasconi Katia; Bessi Gianni; Pillati Marilena.

 

Contrari 20

Tagliaferri Giancarlo; Lisei Marco; Gibertoni Giulia; Bergamini Fabio; Montevecchi Matteo; Liverani Andrea; Rancan Matteo; Barcaiuolo Michele; Mastacchi Marco; Stragliati Valentina; Piccinini Silvia; Occhi Emiliano; Delmonte Gabriele; Castaldini Valentina; Marchetti Daniele; Facci Michele; Rainieri Fabio; Pompignoli Massimiliano; Bargi Stefano; Pelloni Simone.

 

È approvato.

 

(La proposta, oggetto 1187, è approvata, con voto palese, in modalità telematica, a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 1659

Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a sostenere la candidatura di medici, infermieri e personale sanitario italiano al Premio Nobel per la Pace. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati, Rainieri, Occhi, Delmonte, Catellani, Pelloni, Bargi, Marchetti Daniele, Facci, Liverani, Pompignoli, Bergamini, Montevecchi

(Iscrizione all’ordine del giorno e ritiro)

 

OGGETTO 1674

Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a sostenere la candidatura di medici, infermieri e personale sanitario italiano al Premio Nobel per la Pace. A firma dei Consiglieri: Rancan, Zappaterra, Pigoni, Mastacchi, Zamboni, Piccinini, Tarasconi, Barcaiuolo, Castaldini, Taruffi

(Presentazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso do comunicazione che è pervenuta una richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine del giorno per trattare il seguente oggetto (la richiesta è pervenuta dal consigliere Rancan): risoluzione 1659, che impegna il presidente e la Giunta regionale a sostenere la candidatura di medici, infermieri e personale sanitario italiano al Premio Nobel per la Pace, a firma di vari consiglieri, Rancan e altri.

A questo punto, chiedo chi vuole intervenire. Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Telegraficamente. Ho presentato e richiesto l’iscrizione di questo argomento all’ordine del giorno, con la possibile inversione. È una risoluzione che serve per impegnare il presidente della Giunta e la Giunta stessa a portare avanti e sostenere la candidatura di tutti i sanitari al Premio Nobel per la Pace.

Chiedo l’iscrizione all’ordine del giorno e anche l’inversione della stessa, percorso che parte dalla provincia di Piacenza, che adesso stiamo cercando di condividere.

Adesso vedremo come andrà il voto. Se questo voto, però, dovesse essere favorevole sia per l’iscrizione che per l’inversione, chiedo dieci minuti di tempo successivo perché stiamo cercando di lavorare a un documento comune. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Per un intervento a favore o contro? Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Ci siamo parlati prima. Se potessimo avere dieci minuti per rivederci come Capigruppo e sistemare il testo, perché durante la votazione ci era impossibile, per noi andrebbe bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto prendiamo dieci minuti per questa verifica.

 

(La seduta, sospesa alle ore 12,09, è ripresa alle ore 12,37)

 

PRESIDENTE (Petitti): [...] la risoluzione a firma Rancan e altri.

Nel frattempo si è abbinato un altro oggetto, la risoluzione che tratta il medesimo oggetto, a firma dei consiglieri Rancan, Zappaterra, Pigoni, Mastacchi, Zamboni, Piccinini, Taruffi, Tarasconi, Barcaiuolo e Castaldini.

A questo punto, votiamo l’iscrizione di entrambi i documenti, di entrambe le risoluzioni.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 40

Bondavalli Stefania; Rossi Nadia; Castaldini Valentina; Maletti Francesca; Costi Palma; Costa Andrea; Bergamini Fabio; Zappaterra Marcella; Paruolo Giuseppe; Amico Federico Alessandro; Soncini Ottavia; Barcaiuolo Michele; Rancan Matteo; Petitti Emma; Mumolo Antonio; Bargi Stefano; Daffadà Matteo; Occhi Emiliano; Mastacchi Marco; Tagliaferri Giancarlo; Marchetti Daniele; Fabbri Marco; Caliandro Stefano; Mori Roberta; Bessi Gianni; Pelloni Simone; Tarasconi Katia; Marchetti Francesca; Facci Michele; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Bulbi Massimo; Liverani Andrea; Zamboni Silvia; Felicori Mauro; Taruffi Igor; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Rontini Manuela.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, è iscritto.

Votiamo, adesso, l’inversione dell’ordine del giorno, per trattare, ovviamente, gli oggetti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 43

Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bondavalli Stefania; Daffadà Matteo; Mumolo Antonio; Mastacchi Marco; Marchetti Daniele; Costi Palma; Occhi Emiliano; Soncini Ottavia; Amico Federico Alessandro; Pelloni Simone; Bergamini Fabio; Zamboni Silvia; Felicori Mauro; Rossi Nadia; Montevecchi Matteo; Maletti Francesca; Liverani Andrea; Rancan Matteo; Piccinini Silvia; Castaldini Valentina; Fabbri Marco; Pigoni Giulia; Marchetti Francesca; Facci Michele; Mori Roberta; Rainieri Fabio; Barcaiuolo Michele; Costa Andrea; Bulbi Massimo; Rontini Manuela; Pompignoli Massimiliano; Tarasconi Katia; Tagliaferri Giancarlo; Bessi Gianni; Paruolo Giuseppe; Delmonte Gabriele; Sabattini Luca; Caliandro Stefano; Pillati Marilena; Petitti Emma; Bargi Stefano.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto, abbiamo votato anche l’inversione dell’ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Apriamo, a questo punto, il dibattito congiunto sui due documenti.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente, perché la risoluzione la conosciamo tutti, per ritirare la prima risoluzione che era iscritta all’ordine del giorno, che viene nei fatti sostituita dalla risoluzione che abbiamo fatto tutti insieme e sulla quale si è trovato un accordo politico con tutti i Gruppi, che ringrazio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto? Non ho iscritti neanche in dichiarazione di voto.

A questo punto mettiamo in votazione i due documenti. Un documento è stato ritirato. Quindi, votiamo la risoluzione che è stata presentata poco fa, a firma dei consiglieri Rancan, Zappaterra, Pigoni, Mastacchi, Zamboni, Piccinini, Taruffi, Tarasconi, Barcaiuolo e Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 45

Bondavalli Stefania; Piccinini Silvia; Daffadà Matteo; Soncini Ottavia; Amico Federico Alessandro; Mastacchi Marco; Marchetti Daniele; Costi Palma; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Taruffi Igor; Montevecchi Matteo; Castaldini Valentina; Rossi Nadia; Pillati Marilena; Petitti Emma; Bergamini Fabio; Barcaiuolo Michele; Tarasconi Katia; Marchetti Francesca; Bessi Gianni; Costa Andrea; Fabbri Marco; Maletti Francesca; Pelloni Simone; Mori Roberta; Occhi Emiliano; Tagliaferri Giancarlo; Rancan Matteo; Delmonte Gabriele; Bargi Stefano; Zamboni Silvia; Pigoni Giulia; Facci Michele; Bulbi Massimo; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Liverani Andrea; Paruolo Giuseppe; Caliandro Stefano; Felicori Mauro; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca, Stragliati Valentina, Catellani Maura, Felicori Mauro.

 

È approvata.

 

(La risoluzione, oggetto 1674, è approvata, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei votanti)

 

PRESIDENTE (Petitti): Andiamo avanti con l’ordine del giorno.

 

OGGETTO 781

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a valutare la possibilità di inserire il test genomico nel Nomenclatore tariffario regionale della Regione Emilia-Romagna, rendendolo così disponibile a tutte le pazienti idonee residenti nel territorio emiliano-romagnolo, offrendo contestualmente i migliori trattamenti oncologici ed assicurando ai sistemi assistenziali vantaggi economici ottenuti dall’utilizzo del test. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 1561

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l’utilità dell’impiego dei test genomici nei singoli ambiti della pratica clinica e a valutare l’inserimento di tali test, per il carcinoma mammario in stadio iniziale, nel Nomenclatore tariffario regionale. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Mori, Zappaterra, Caliandro

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Risoluzione 781, che impegna la Giunta regionale a valutare la possibilità di inserire il test genomico nel Nomenclatore tariffario regionale della Regione Emilia-Romagna, rendendolo così disponibile a tutte le pazienti idonee residenti nel territorio emiliano-romagnolo, offrendo contestualmente migliori trattamenti oncologici ed assicurando ai sistemi assistenziali vantaggi economici ottenuti dall’utilizzo del test, a firma del consigliere Tagliaferri.

C’è un’altra risoluzione congiunta, con lo stesso oggetto, la 1561, che impegna la Giunta a valutare l’utilità dell’impiego dei test genomici nei singoli ambiti della pratica clinica e a valutare l’inserimento di tali test, per il carcinoma mammario in stadio iniziale, nel Nomenclatore tariffario regionale, a firma delle consigliere e dei consiglieri Tarasconi, Mori, Zappaterra e Caliandro.

Dibattito generale congiunto.

Prego, consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Velocissimo, signora Presidente.

Gentili colleghe e colleghi, signori rappresentanti della Giunta, la salute ovviamente viene prima di tutto, la prevenzione è alla base della salute, e riteniamo che compito delle Istituzioni sia lavorare per garantire la salute delle persone prima di tutto. È con questo spirito che abbiamo presentato questa risoluzione, l’abbiamo fatto e lo facciamo con spirito di servizio.

Siamo felici che si arrivi al voto incrociato della nostra risoluzione e quella del Partito Democratico. Non vi nascondo che avremmo preferito un testo unitario, ma non si può sempre avere tutto dalla vita. La soluzione a cui si è arrivati ci pare se non ottima, almeno ottimale.

Questa Assemblea, grazie al confronto tra le persone, è riuscita ad arrivare a una sintesi nell’interesse dei cittadini, per i motivi che andrò brevemente a illustrare. Vogliamo rendere disponibile il test genomico a tutte le pazienti con tumore al seno idonee residenti in Emilia-Romagna per garantire i migliori trattamenti oncologici e assicurare sistemi assistenziali e vantaggi economici.

Il test genomico è un test diagnostico personalizzato che permette di effettuare una stima delle probabilità di recidiva per pazienti con carcinoma mammario in stadio precoce, valutando in anticipo il vantaggio dell’aggiunta o meno della chemioterapia alla terapia ormonale. Il medico, con questo test, potrebbe più facilmente capire se è necessaria la somministrazione di chemioterapia ed evitarla a persone che, invece, non ne hanno bisogno. Questo vuol dire migliorare la qualità della vita di tutte quelle donne con diagnosi di carcinoma mammario con un’azione di carattere preventivo rispetto a un’azione invasiva e, a volte, anche invalidante per gli effetti tossici e collaterali della chemioterapia. Non solo, il test porterebbe anche a un considerevole risparmio economico per il sistema sanitario grazie al minor ricorso alla chemioterapia e alla riduzione del costo di farmaci e impiego delle risorse economiche.

Attualmente le donne possono ricorrere al test genomico pagando oltre 3.000 euro, salvo la possibilità di provvedere tramite polizze sanitarie private. Al contrario, in molti Paesi, come Regno Unito, Germania, Svizzera, Irlanda Grecia e Spagna, il test viene rimborsato. In Italia, invece, l’unica Regione che garantisce il rimborso è la Lombardia, grazie alla delibera del 1° settembre 2019, in cui viene disposto che il test sia inserito nel Nomenclatore tariffario regionale, rendendolo così fruibile a tutte le pazienti idonee residenti in regione.

Anche la Provincia di Bolzano e alcuni ospedali, come ad esempio quello di Chieti e Civitavecchia, forniscono gratuitamente alle loro pazienti questa possibilità, facendosi carico dei costi.

Da qui la mia richiesta di inserire il test genomico nel Nomenclatore tariffario regionale dell’Emilia-Romagna per renderlo fruibile a tutte le donne idonee residenti. Chiedo anche di promuovere l’accessibilità al test, garantendo parità di trattamento e completa omogeneizzazione sul territorio regionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Tarasconi, prego.

 

TARASCONI: Grazie, presidente.

Con il consigliere Tagliaferri c’è stato un bel confronto. Entrambi, anche con la consigliera Mori e la consigliera Zappaterra, abbiamo pensato che la cosa migliore era non dividerci su un tema così importante per tutte le donne.

Dalle principali società scientifiche, nazionali e internazionali, ormai è stata riconosciuta l’opportunità dell’offerta dei test genomici, di personalizzare al meglio le terapie. Che cosa significa? Significa che, come diceva il consigliere Tagliaferri, possono esserci casi in cui fare la chemioterapia non porta... O meglio, si può evitare di fare la chemioterapia su determinati tumori. Tenendo conto che una donna su otto soffre di tumore al seno nel nostro Paese, che è il principale carcinoma per quanto riguarda le donne, abbiamo pensato che fosse importante anche per la Regione Emilia-Romagna tentare di andare in questa direzione.

Dico che anche la Regione Toscana da luglio offre questa possibilità, Lombardia e Toscana, però credo che su una cosa così importante diventerebbe brutto dire che se vivi in regione Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna hai questa opportunità, ma se vivi in Molise, Lazio o in un’altra regione da donna non ce l’hai.

Credo che la cosa più importante di tutte sia quella di portare avanti insieme... E qui davvero auspico che ci sia un voto unanime su entrambe le risoluzioni di tutta l’aula. La richiesta deve essere quella di inserire all’interno dei LEA questa opportunità per tutte le donne, su tutto il territorio nazionale. È ovvio che, qualora non si riuscisse in questo intento, si parla di Nomenclatore regionale e di qualche cosa di diverso. Però, da donna mi piace pensare che questa opportunità sia offerta a tutte le donne del territorio nazionale e non soltanto a quelle di una regione piuttosto che di un’altra, perché ognuno di noi nasce in una regione, c’è chi è più fortunato e nasce in alcune e chi, invece, nasce in altre. Anche perché in periodo Covid tutto ciò che è chemioterapia, ovviamente, crea immunodepressione negli individui, quindi laddove è possibile diminuire il fatto di dover subire la chemioterapia… Del resto, non è solo una questione di sistema immunitario, ma anche psicologica, perché la chemioterapia ha effetti devastanti sul corpo e sappiamo bene che cosa questo significa. Quindi, laddove è possibile, visto che ormai è scientificamente provato che questi test sono efficaci, spero che si possa arrivare presto ad averli inseriti nei livelli essenziali di assistenza, quindi a livello nazionale, e qualora questo non fosse possibile a livello regionale.

Ci tengo a dire ancora una cosa che ritengo sia importante: questa opportunità venga data alle donne in modo consapevole e informato, perché è sempre importante che chi si sottopone a una scelta piuttosto che a un’altra sappia che cosa sta facendo, come ovviamente già avviene per tutto il resto, ma che ci sia un percorso che accompagni le donne e spieghi loro esattamente cosa sono i test genomici e che cosa significa prendere una strada piuttosto che un’altra. Quindi, libertà ovviamente sempre di decidere come affrontare il tumore, quando purtroppo succede.

Ribadisco, e non interverrò più, spero davvero che l’aula voti in modo favorevole entrambe le risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliera Mori.

 

MORI: Grazie, presidente.

Solo qualche riflessione, in assoluta condivisione con quelle già svolte dai colleghi. Tra l’altro, la discussione odierna è nell’ambito di un mese importante, particolare e anche simbolico, perché nelle notti di ottobre molti luoghi si tingono di rosa, e non come espediente scenografico, ovviamente, ma con la volontà di richiamare l’attenzione di tutte le donne, ma anche delle comunità, alla necessità della prevenzione per sconfiggere il tumore al seno.

Quest’anno ‒ come ha anche ricordato il ministro Speranza ‒ la campagna risulta ancora più importante perché, come diceva la collega Tarasconi, dopo il lockdown da pandemia e dopo tanti controlli rinviati, è fondamentale recuperare l’abitudine agli screening, per i quali la nostra Regione ottiene percentuali tra le più alte d’Italia. Secondo i dati della LILT, che ha promosso la campagna denominata “Nastro rosa”, a cui hanno aderito moltissimi Comuni, per favorire la consapevolezza rispetto alla prevenzione, una consistente quota dei carcinomi maligni diagnosticati alle donne, ossia il 30 per cento, è rappresentata dai tumori mammari. Quindi, la pratica della prevenzione è importantissima, ma anche la pratica della cura personalizzata è altrettanto importante. Ecco perché questa risoluzione, che decliniamo con un inusuale dettaglio, la richiesta di impegno. Chiediamo che in fase adiuvante, per una valutazione accurata dei rischi e dei benefici all’interno del processo decisionale per il tumore mammario, in qualche modo si cerchi di ridurre il rischio di ricadute nelle pazienti operate, ma soprattutto il rischio di recidiva, con cure appropriate.

Le cure appropriate, l’appropriatezza e la personalizzazione della cura sono elementi, sono percorsi ribaditi nel Piano sociale sanitario della Regione Emilia-Romagna da tanto tempo. Con i test genomici si può aiutare questo. Su 100 donne operate radicalmente e potenzialmente guarite, ma a rischio di recidiva circa 20 hanno una prognosi incerta, perché, assieme a fattori clinici favorevoli, presentano fattori prognostici davvero negativi. In quest’ambito, l’uso dei test multigenici davvero può essere sviluppato per migliorare quell’accuratezza della stima del rischio individuale delle pazienti, quindi davvero rendere più appropriata ed efficace la soluzione prognostica.

Questa stima è l’esito di un percorso, nel senso che la Regione Emilia-Romagna nel 2011 già aveva valutato dei test, ma ancora non eravamo pronti e maturi negli esiti e nell’efficacia dei test per poterli assumere. Non è che non si sia prodotto un approfondimento scientifico. Ora il tempo è maturo, quindi siamo pronti per questo aumento di qualità anche delle offerte, delle opportunità per le donne malate di tumore al seno che, sia per la malattia che per il momento molto difficile, necessitano della massima qualità, della massima efficacia e, quindi, anche della massima appropriatezza della cura e di un sistema che le accolga.

In questo senso aderisco alla richiesta dei colleghi che si possa convergere con la massima unanimità su questa risoluzione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Altri in dibattito generale congiunto?

Dichiarazioni di voto? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto passiamo alla votazione palese per ciascun documento.

Votiamo la risoluzione 781, a firma del consigliere Tagliaferri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 40

Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Castaldini Valentina; Pelloni Simone; Daffadà Matteo; Mastacchi Marco; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Occhi Emiliano; Bessi Gianni; Costa Andrea; Zamboni Silvia; Soncini Ottavia; Bondavalli Stefania; Marchetti Francesca; Bulbi Massimo; Bargi Stefano; Mori Roberta; Rainieri Fabio; Caliandro Stefano; Tagliaferri Giancarlo; Paruolo Giuseppe; Costi Palma; Facci Michele; Maletti Francesca; Rancan Matteo; Fabbri Marco; Sabattini Luca; Rossi Nadia; Mumolo Antonio; Barcaiuolo Michele; Liverani Andrea; Pigoni Giulia; Montevecchi Matteo; Rontini Manuela; Pompignoli Massimiliano; Catellani Maura, Stragliati Valentina.

 

Astenuti 2

Amico Federico Alessandro; Taruffi Igor.

 

È approvata.

 

(La risoluzione, oggetto 781, è approvata, con voto palese, in modalità telematica, a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso votiamo la risoluzione 1561, a firma della consigliera Tarasconi ed altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Do lettura del voto:

 

Favorevoli 43

Rainieri Fabio; Daffadà Matteo; Piccinini Silvia; Amico Federico Alessandro; Pigoni Giulia; Zamboni Silvia; Soncini Ottavia; Taruffi Igor; Bondavalli Stefania; Facci Michele; Mastacchi Marco; Rossi Nadia; Mumolo Antonio; Montevecchi Matteo; Rontini Manuela; Pelloni Simone; Caliandro Stefano; Barcaiuolo Michele; Occhi Emiliano; Marchetti Daniele; Tarasconi Katia; Maletti Francesca; Paruolo Giuseppe; Costa Andrea; Bulbi Massimo; Zappaterra Marcella; Liverani Andrea; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo; Marchetti Francesca; Bergamini Fabio; Pompignoli Massimiliano; Castaldini Valentina; Fabbri Marco; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Sabattini Luca; Bargi Stefano; Mori Roberta; Bessi Gianni; Montalti Lia; Stragliati Valentina; Catellani Maura

 

È approvata.

 

(La risoluzione, oggetto 1561, è approvata, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono le ore 13,05. Facciamo una pausa e ci ritroviamo alle ore 14,30.

Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 13,05

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADA’, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA. Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Paola SALOMONI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Raffaele DONINI e Barbara LORI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 1187

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di Economia e Finanza Regionale - DEFR 2021-2023". (27)

 

Emendamento 1, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 267, eliminare fra gli obiettivi strategici dell'Assessore Felicori, il 2°ìntìtolato "Giovani protagonisti delle scelte per il futuro".

Questo obiettivo, presente per la Vicepresidente Schlein, è stato erroneamente attributo anche all'Assessore Felicori. L'emendamento comporta:

- la ri-numerazione degli obiettivi dell'Assessore Felicori {per tenere conto di quello eliminato);

- l'aggiornamento dell'indice;

- la correzione nella presentazione dell'Assessore Calvano nella parte che inizia con: "La seconda Parte comprende 93 obiettivi strategici organizzati per deleghe politiche." che occorre sostituire con: "'La seconda Parte comprende 92 obiettivi strategici organizzati per deleghe politiche.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 36 nella parte che inizia con "Al 31 marzo 2020 le imprese attive in Emilia-Romagna risultano 396.581, con una diminuzione dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che accentua il trend negativo in atto dal 2019 (con la sola eccezione del 2011).” sostituire con "Al 31 marzo 2020 le imprese attive in Emilia-Romagna risultano 396.581, con una diminuzione dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che accentua il trend negativo in atto dal 2009 (con la sola eccezione del 2011).»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 365 della sezione titolata "Obiettivi di cambiamento 2020 in corrispondenza dell'Assessorato Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, dell'obiettivo strategico "Attrattività, competitività, internazionalizzazione e crescita delle imprese e delle filiere" e dell'obiettivo di cambiamento "Promuovere lo sviluppo di imprese competitive, globali e sostenibili” sostituire l'indicatore: "Sottoscrizione degli accordi per l'avvio del progetto per la Space Economy'' con “Sottoscrizione dell'accordo per l'avvio del progetto per la Space Economy e adesione alla rete Nereus'.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 365 della sezione titolata "Obiettivi di cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, dell’obiettivo strategico "Lavoro, competenze e formazione" e dell'obiettivo di cambiamento "Qualificare lavoro, formazione specialistica e competenze a supporto dell'occupazione e del sistema produttivo" sostituire l'indicatore: "Azioni per la riduzione delle disparità dì accesso all'istruzione e alla FP determinate dal digitai divide" con "Azioni per la formazione di competenze tecniche, tecnologiche e professionali adeguate a sostenere i processi di innovazione digitale del sistema economico e produttivo»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 365 della sezione titolata "Obiettivi di cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, dell'obiettivo strategico "Misure per il rilancio dell'economia" e dell'obiettivo di cambiamento "Garantire la ripresa delle attività ed il rilancio dell'economia regionale" sostituire l'indicatore "N. imprese finanziabili in attuazione strumenti per la garanzia alle imprese" con "N. imprese finanziabili in attuazione degli strumenti finanziari a favore e a garanzia delle imprese" e sostituire il valore ≥ 150 con ≥ 600.»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 366 della sezione titolata "Obiettivi di cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Cultura e Paesaggio, dell'obiettivo strategico "Emilia-Romagna, grande polo della creatività in Italia" e dell'obiettivo di cambiamento "Interventi in materia di promozione delle case editrici regionali" sostituire l’indicatore "Approvazione progetto di legge sul sostegno all'editoria "con 'Predisposizione progetto di legge sul sostegno all'editoria.»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 366 della sezione titolata "Obiettivi di cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Cultura e Paesaggio, dell'obiettivo strategico ;,Riordino della legislazione e delle agenzie regionali" e dell'obiettivo di cambiamento "Ridefinizione dell'assetto normativo-istituzionale e nuova programmazione pluriennale nel settore dei beni e degli istituti culturali" sostituire l'indicatore "Approvazione legge sul riordino istituzionale e delle funzioni in materia di beni culturali" con “Predisposizione legge sul riordino istituzionale e delle funzioni in materia di beni culturali.»

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 367 della sezione titolata "Obiettivi di cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, dell'obiettivo strategico “Territorio rurale e vitalità delle economie locali e nuove imprese" si integra l'obiettivo di cambiamento "Riduzione del digital divide territoriale e completamento delle infrastrutture di rete per la copertura totale a banda larga e banda ultra larga" con la seguente dicitura: “il valore atteso è subordinato alla revisione della convenzione operativa per lo sviluppo della banda ultra larga (BUL) nel territorio regionale tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Emilia-Romagna (deliberazione 1061 del 24 giugno 2019) relativamente alla messa a disposizione regionale delle risorse della quota IVA, su cui pende contenzioso tra governo nazionale e Commissione Europea.»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 368 della sezione titolata "Obiettivi dì cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Scuola, università, ricerca, agenda digitale, dell'obiettivo strategico  “Istruzione diritto allo studio e edilizia scolastica" e dell'obiettivo di cambiamento "Processi per la diminuzione del digitai divide e accesso ai percorsi dì istruzione e formazione" sostituire l'indicatore "Predisposizione degli atti per ampliare la disponibilità di banda larga delle scuole e per concedere strumentazioni informatiche per gli studenti" con "Predisposizione degli atti per concedere strumentazioni informatiche per gli studenti.»

(Approvato)

 

Emendamento 10, a firma dell’Assessore Calvano:

«A pag. 367 della sezione titolata "Obiettivi dì cambiamento 2020", in corrispondenza dell'Assessorato Montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità, dell'obiettivo strategico "Ridurre gli squilibri territoriali interni alla Regione" e dell'obiettivo di cambiamento "Estendere i servizi di cittadinanza nelle aree interne/fragili" sostituire l'indicatore "% dì popolazione delle aree interne/fragili beneficiaria di nuovi servizi e/o incentivi entro il 2020" con "% dì interventi avviati per il rafforzamento dei servizi dì cittadinanza nelle 4 aree interne regionali presenti in APQ" sostituire il valore atteso 7% con valore atteso 10%.»

(Approvato)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini-Montalti

 

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