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33.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 27 OTTOBRE 2020

 

(POMERIDIANA)

 

(La seduta si svolge in modalità mista, telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1601

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole". (6)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 1601/1/2- oggetti 1858/1857 - Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

CALVANO, assessore

SABATTINI (PD)

MARCHETTI Francesca (PD)

DELMONTE (Lega)

 

OGGETTO 1029

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi per il potenziamento della linea ferroviaria Poggio Rusco-Bologna, ridefinendo insieme a TPER e Trenitalia, l’offerta delle corse. A firma dei Consiglieri: Costi, Caliandro, Fabbri, Paruolo, Sabattini, Zappaterra, Pillati, Rontini, Bulbi, Zamboni, Piccinini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 1070

Risoluzione che impegna la Giunta ad adottare iniziative rispetto ai disservizi relativi alla Porrettana. A firma del Consigliere: Facci, Taruffi.

(Discussione e approvazione I e III parte)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTI (PD)

FACCI (Lega)

PELLONI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

ZAMBONI (EV)

RONTINI (PD)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

COSTI (PD)

PELLONI (Lega)

LISEI (FdI)

 

OGGETTO 1037

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l’appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere oggetto di desecretazione e messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria. A firma dei Consiglieri: Facci, Barcaiuolo, Rancan, Pelloni, Lisei, Tagliaferri, Bergamini, Pompignoli, Liverani, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Montevecchi, Catellani, Occhi, Rainieri, Delmonte, Mastacchi, Castaldini, Gibertoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1675

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l’appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere desecretati. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Zappaterra, Pigoni, Taruffi, Zamboni, Piccinini, Caliandro, Rontini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

MALETTI (PD)

PARUOLO (PD)

ZAMBONI (EV)

LISEI (FDI)

ZAMBONI (EV)

TARUFFI (ERCEP)

FACCI (Lega)

PARUOLO (PD)

 

OGGETTO 1799

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a redigere, in coordinamento con le altre Regioni interessate, un nuovo Accordo che preveda un piano straordinario di azioni fortemente integrate, in grado di accelerare i risultati in materia di qualità dell’aria e attuando concretamente un modello di sviluppo green, capace di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Rossi, Mori, Tarasconi, Caliandro, Daffada', Bondavalli, Costi, Paruolo, Rontini, Fabbri, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini, Taruffi, Pigoni, Mumolo, Amico, Montalti, Pillati, Soncini, Zamboni

(Rinvio in Commissione)

 

OGGETTO 1864

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire la strada definita dall’accordo per il Bacino Padano per il 2017 e a prendere in esame l’adozione di nuove intese integrative per rendere più efficaci le misure, al fine di inserirle in un piano nazionale. A firma della Consigliera: Piccinini

(Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAPPATERRA (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 1645

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad adottare misure di sostegno per le strutture residenziali socio-sanitarie rientranti nella rete assistenziale pubblica ed in difficoltà economiche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Facci, Bargi, Rancan, Liverani, Montevecchi

(Discussione e approvazione II parte)

 

OGGETTO 1854

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo dalle strutture sociosanitarie e di proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario. A firma dei Consiglieri: Soncini, Tarasconi, Montalti, Maletti, Mori, Zappaterra, Costi, Zamboni, Rontini, Rossi, Taruffi, Amico, Bulbi, Caliandro, Fabbri, Bondavalli, Pigoni, Daffadà, Costa, Pillati, Sabattini.

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

OCCHI (Lega)

SONCINI (PD)

MALETTI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

PELLONI (Lega)

OCCHI (Lega)

MALETTI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri

 

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 16011858 - 1857 - 10291070103716751645 – 1854

 


PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,42

 

PRESIDENTE (Petitti): Buon pomeriggio. Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 33 del giorno 27 ottobre 2020.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Donini, Lori e il consigliere Barcaiuolo.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. BULBI Massimo
  7. CALIANDRO Stefano
  8. CASTALDINI Valentina
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DELMONTE Gabriele
  13. FABBRI Marco
  14. FACCI Michele
  15. GIBERTONI Giulia
  16. IOTTI Massimo
  17. LIVERANI Andrea
  18. MALETTI Francesca
  19. MARCHETTI Daniele
  20. MARCHETTI Francesca
  21. MASTACCHI Marco
  22. MONTALTI Lia
  23. MONTEVECCHI Matteo
  24. MORI Roberta
  25. MUMOLO Antonio
  26. OCCHI Emiliano
  27. PARUOLO Giuseppe
  28. PELLONI Simone
  29. PETITTI Emma
  30. PIGONI Giulia
  31. PILLATI Marilena
  32. RONTINI Manuela
  33. ROSSI Nadia
  34. SABATTINI Luca
  35. SONCINI Ottavia
  36. STRAGLIATI Valentina
  37. TAGLIAFERRI Giancarlo
  38. TARASCONI Katia
  39. TARUFFI Igor
  40. ZAMBONI Silvia
  41. ZAPPATERRA Marcella

 

40 presenti.

Sabattini è tra i presenti. 41.

 

OGGETTO 1601

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole". (6)

(Continuazione discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 1601/1/2 – oggetti 1857 e 1858 – Discussione e approvazione)

 

 

PRESIDENTE (Petitti): Si torna, quindi, dalla seduta antimeridiana, all’esame dell’oggetto 1601: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole”.

Ricordo che su questo oggetto insistono due proposte di ordini del giorno, il primo a firma dei consiglieri Bondavalli e altri e il secondo a firma delle consigliere Piccinini, Rontini e Bondavalli.

Siamo in discussione generale. Prima di passare la parola per le repliche ai relatori di maggioranza e di minoranza, chiedo se qualcun altro, qualche altro consigliere vuole intervenire in discussione generale.

Consigliere Rainieri, prego. Io non lo vedo.

Non ho altri che vogliono parlare.

A questo punto, passo la parola alla relatrice di maggioranza, consigliera Bondavalli. Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Solo per riprendere un po’ il discorso di questa mattina e per esprimere un generale apprezzamento, anche per il registro che ha caratterizzato i vari interventi che si sono succeduti nel dibattito, che di fatto riconoscono la bontà di questo provvedimento a sostegno di un ambito in difficoltà.

Però su alcune osservazioni vorrei soffermarmi, seppur brevemente. L’eccepimento che viene dai consiglieri Delmonte e Facci, che sintetizzo, riguarda la quantità di fatto di risorse messe in campo da questo progetto di legge. Vorrei ribadire che, in primo luogo, si tratta di un contributo inedito a fondo perduto, che non era previsto. Aggiungo che esso si somma, per scelta dell’Amministrazione regionale, ad analogo contributo disposto dallo Stato, e questo genera una sommatoria che consente di definire un’entità complessiva che, a mio parere, ha la sua dignità e la sua portata.

Poi non può sfuggire, come peraltro confermato dal dibattito delle ultime ore, che gli ambiti bisognosi di aiuto sono molteplici in questo momento, e ne deriva che la programmazione dell’utilizzo delle risorse a disposizione non può non tenerne conto, dovendosi rivolgere al numero più ampio di persone possibili.

Quanto all’intervento del consigliere Tagliaferri, l’ordine del giorno che ho presentato non costituisce, come invece lui ha sostenuto, una correzione della proposta di legge. Ciò è vero nella misura in cui, avendo scelto per ragioni di rapidità di erogazione di utilizzare le medesime condizioni previste – lo ricordo ancora – dall’istruttoria dello Stato, inserire nel testo condizioni aggiuntive ulteriori non sarebbe stato possibile e, comunque, avrebbe allungato i tempi, cosa che nessuno di noi vuole, perché ribadiamo servono risposte urgenti a bisogni reali.

L’ordine del giorno, allora, va ad arricchire quanto previsto dal progetto di legge, chiedendo di fatto alla Giunta un impegno, nella misura possibile, a sostegno delle edicole che si trovano nelle aree interne e montane e nelle zone svantaggiate, aree sulle quali colgo l’occasione di ricordare che la Giunta ha già disposto provvedimenti specifici a sostegno. Insomma, questo ordine del giorno si inserisce in un più ampio contesto di attenzione e volontà a sostenere le aree di cui stiamo parlando.

Un passaggio lo farei anche sul tema della comunicazione, che a mio parere, invece, è stata chiara e costantemente trasparente. Si è sempre riportato quello che prevede il testo di legge, ovvero che il contributo potrà essere fino a 1.000 euro. L’espressione “fino a” chiarisce in modo esplicito che si tratta di una possibilità.

Concludo soffermandomi sull’ordine del giorno della consigliera Piccinini, che peraltro ho anche sottoscritto, valutandolo positivamente, orientato ad ampliare le funzioni che le edicole possono assolvere nell’ambito di una comunità, che nei fatti rafforza il ruolo e l’essere punto di riferimento dei cittadini. Se esse, infatti, potessero configurarsi come punti di accesso anche ai servizi della pubblica amministrazione o, comunque, ad alcuni di essi, non solo aumenterebbero il proprio perimetro di attività, ma al contempo, credo, favorirebbero le persone nell’avere a disposizione spazi noti, spazi riconoscibili, nei quali evincere risposte alle proprie istanze di richiesta.

Anticipo naturalmente il voto favorevole per quello che riguarda il progetto di legge in esame e il voto favorevole per quello che riguarda i due ordini del giorno, ringraziando ancora una volta il lavoro che è stato fatto, il grande lavoro che è stato fatto dagli assessori, in particolare Calvano e Corsini, e dai loro collaboratori.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Consigliere Delmonte, prego. È a posto? Perfetto.

A questo punto, passo la parola all’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Vi ruberò pochissimi minuti innanzitutto per ringraziare del prezioso lavoro la relatrice Bondavalli e il relatore di minoranza Delmonte per il dialogo sempre costruttivo in questo progetto di legge. Queste sono, credo, precondizioni che ci aiutano a far sì che questo tema relativo alle edicole e al loro sostegno e a far sì che permangano sul territorio non sia un tema che si esaurisce oggi con l’approvazione del PdL, ma possa essere affrontato anche in altri passaggi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Di questo ringrazio i Consiglieri che hanno proposto e firmato i due ordini del giorno, perché da un lato sono ordini del giorno che aiutano e stimolano la Giunta a cercare ulteriori forme di sostegno nei confronti di queste preziose attività; stimolano anche in uno dei due ordini del giorno, in particolare quello a firma Piccinini, se non sbaglio, a far sì che le edicole possano anche evolvere, trovino elementi di evoluzione all’interno della loro attività, all’interno dei comuni e delle comunità locali, che può essere un modo, ovviamente, per far sì che queste attività abbiano ulteriori elementi di resistenza e di attività che consentano loro di sostenersi in modo migliore.

Il ragionamento fatto insieme credo che sia stato anche alla base, a mio avviso, del voto che mi pare sostanzialmente unanime da parte dell’Assemblea. Credo che sia un bel segnale che diamo verso l’esterno. Comprendo, ovviamente, i dubbi che possono essere stati sollevati, penso che anche gli ordini del giorno siano il frutto di un dibattito tra maggioranza e minoranza. Lo dico anche al collega Tagliaferri. Credo che il fatto che in alcuni atti e nelle parole espresse anche dalla maggioranza, le parole scritte negli ordini del giorno siano il frutto di una maggioranza, di una Giunta che ascolta e che quindi, a fronte di questo ascolto, prova a tradurlo anche in atti concreti.

La sollecitazione data affinché la cosa potesse avere il massimo della pubblicità è una sollecitazione che abbiamo raccolto, ma che in realtà era già nelle cose, perché il massimo della pubblicità l’abbiamo creata nel momento in cui abbiamo scritto, sostanzialmente, questa legge insieme alle organizzazioni che rappresentano il mondo delle edicole, in modo tale che non solo si condividesse la modalità, ma che ci fosse una diffusione massima di questa opportunità aggiuntiva rispetto all’opportunità che dà il Governo centrale, il quale è intervenuto sulle edicole anche con altri provvedimenti, oltre che con il bonus. Noi ci colleghiamo, appunto, al provvedimento del bonus creando le condizioni per rafforzare l’intervento governativo, quindi ampliarlo.

Il valore di questa legge, lo avete ben espresso voi negli interventi di tutti i consiglieri, sta nella tutela di un’importante attività sul territorio, il cui ruolo è stato ulteriormente evidenziato dalla fase di lockdown e della pandemia, un ruolo per il quale dobbiamo creare le condizioni affinché resista e permanga anche nei prossimi anni.

C’è, poi, l’altro aspetto di questa legge ‒ ringrazio chi lo ha messo in evidenza ‒ che è quello di avviare procedure semplificate affinché le imprese, in questo caso le edicole, possano avere finanziamenti o rapportarsi alla Pubblica amministrazione. È un primo atto di un processo di semplificazione amministrativa che vorremmo mettere in campo nel corso di tutta la legislatura. Non si fa semplificazione in un solo ente. Quindi, è evidente che ragionare sulla semplificazione implica la necessità di un dialogo con tutti gli altri enti, siano essi enti locali e agenzie, per cercare di far sì che l’atteggiamento della Pubblica amministrazione possa essere un atteggiamento che i cittadini percepiscono come di un alleato e non di una controparte.

C’è un lavoro da fare in questo senso, sia dal punto di vista legislativo che dal punto di vista degli strumenti. Questa legge sulle edicole, secondo me, è un primo esempio interessante. Ne valuteremo gli effetti, che spero essere davvero buoni, in termini di efficacia e di celerità, per eventualmente replicarli su altre situazioni. Purtroppo, credo che gli interventi che saremo chiamati a fare, di sostegno alle attività che in questo periodo in particolare stanno soffrendo, non si fermeranno qua. Avremo sicuramente la necessità di dover fare nuovi interventi, non tanto e non solo sulle edicole, ma anche su altri versanti. Quindi, spero che questo possa essere un esempio che ci accompagni anche per le prossime settimane e per i prossimi atti che dovremo prendere.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

A questo punto passiamo all’esame dell’articolato.

Partiamo con l’articolo 1.

Dibattito generale sull’articolo 1. Ricordo che ci sono cinque minuti per consigliere.

Dichiarazioni di voto sull’articolo 1.

A questo punto dichiaro aperta la votazione sull’articolo 1.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Proseguiamo con l’articolo 2.

Dibattito generale sull’articolo 2.

Dichiarazioni di voto sull’articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 2.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

Il consigliere Sabattini ha chiesto la parola.

Prego, consigliere. Purtroppo, però, abbiamo un problema con l’audio, come prima. Non la sentiamo, ma immagino voto favorevole per il consigliere Sabattini. Grazie.

Abbiamo approvato l’articolo 2.

Proseguiamo con l’esame dell’articolato.

Siamo arrivati all’articolo 3.

Discussione generale sull’articolo 3.

Dichiarazioni di voto sull’articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 3.

Dichiaro chiusa la votazione sull’articolo 3.

 

Votanti 41

Favorevoli 40

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 4.

Discussione generale sull’articolo 4.

Dichiarazioni di voto sull’articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 4.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 44

 

È approvato.

 

L’articolato nel suo complesso è stato approvato.

Adesso passiamo alla discussione generale congiunta sui due ordini del giorno.

Ricordo che l’ordine del giorno 1601 è a firma della consigliera Bondavalli ed altri, il secondo è a firma delle consigliere Piccinini, Rontini e Bondavalli.

Chi vuole intervenire sugli ordini del giorno? Consigliere Sabattini e consigliera Pillati. Forse volete intervenire sulla votazione legata all’articolo 4? Sempre voto favorevole.

 

SABATTINI: Esattamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Adesso l’abbiamo sentita bene.

Consigliera Pillati, anche lei voleva intervenire sul voto all’articolo 4? Voto favorevole. Perfetto. Grazie anche a lei.

Abbiamo registrato altri due voti favorevoli.

Consigliera Marchetti Francesca, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Anch’io volevo registrare il mio voto favorevole, anche sui primi due articoli, perché mi si era bloccato proprio il sistema.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Voto favorevole anche per la consigliera Marchetti. Grazie.

Ritorniamo ai due ordini del giorno.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Prego, consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Se ho capito bene, stiamo sugli ordini del giorno. È giusto? Perfetto.

Velocemente per dichiarare il voto favorevole, ovviamente, a quello in cui è posta anche la firma, che è il numero 1 a prima firma Bondavalli, e per annunciare anche il voto favorevole a quello della consigliera Piccinini e altri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Delmonte.

Altre dichiarazioni di voto?

A questo punto passiamo alle votazioni, votazioni separate per gli ordini del giorno.

Votiamo l’ordine del giorno 1601/1 a firma dei consiglieri Bondavalli ed altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Ora passiamo alla votazione del secondo ordine del giorno, 1601/2.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

A questo punto, passiamo alla votazione dell’intero progetto di legge.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 44

 

È approvato.

 

Io ho il consigliere Bessi, che mi aveva chiesto la parola, immagino sull’ordine del giorno precedente. Va bene. Voto favorevole. Okay. Registriamo il voto favorevole del consigliere Bessi, che prima non era riuscito a votare. Perfetto.

A questo punto, procediamo con l’ordine del giorno. Atti di indirizzo. Siamo alle risoluzioni.

 

OGGETTO 1029

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi per il potenziamento della linea ferroviaria Poggio Rusco-Bologna, ridefinendo insieme a TPER e Trenitalia, l’offerta delle corse. A firma dei Consiglieri: Costi, Caliandro, Fabbri, Paruolo, Sabattini, Zappaterra, Pillati, Rontini, Bulbi, Zamboni, Piccinini.

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 1070

Risoluzione che impegna la Giunta ad adottare iniziative rispetto ai disservizi relativi alla Porrettana. A firma del Consigliere: Facci, Taruffi.

(Discussione e approvazione I e III parte)

 

PRESIDENTE (Petitti): La prima risoluzione è la risoluzione 1029: risoluzione che impegna la Giunta ad adoperarsi per il potenziamento della linea ferroviaria Poggio Rusco-Bologna, ridefinendo insieme a TPER e Trenitalia l’offerta delle corse, a firma dei consiglieri Costi ed altri.

Dichiaro aperta la discussione.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

È una risoluzione che ho presentato assieme ai colleghi parecchio tempo fa. Riguarda la linea ferroviaria Bologna-Verona-Poggio Rusco, perché è la fermata più vicina al territorio di cui parlo. Ricordo che è un importante snodo per collegare l’area nord della Provincia di Modena e l’area nord di Bologna con la città di Bologna.

È un tratto ferroviario che, dopo il raddoppio degli ultimi anni, ha visto aumentare in modo considerevole la propria utenza, anche grazie ad un impegno molto forte della nostra Regione. In questo bacino, però, oggi c’è un notevole numero di persone che richiede l’utilizzo di questo mezzo, a maggior ragione, credo, ora, con la ripresa anche delle attività scolastiche, dove si sta tornando anche ad un utilizzo particolarmente importante dei treni, anche se sappiamo benissimo che siamo in un momento, anche qui, di transizione.

La necessità in questo momento di rispettare anche le misure del distanziamento rende ancora più urgente la richiesta oggetto di questa risoluzione, assieme al collega Caliandro, cioè quella di rendere questa tratta ferroviaria un vero e proprio servizio metropolitano, ridefinendo l’offerta insieme a TPER e Trenitalia.

L’esigenza che noi chiediamo è quella di garantire nei giorni feriali, sabato compreso, un aumento delle corse, corse in andata e ritorno, ogni 30 minuti nella fascia oraria dalle 6 alle 22, eliminando anche i vuoti in alcune fasce orarie attualmente presenti nei giorni festivi, con particolare attenzione a garantire i ritorni serali oltre le ore 22. Questa è una esigenza molto sentita dai pendolari, dai cittadini e dai sindaci dei territori interessati al tratto ferroviario, tanto che mi piace ricordare che i Giovani Democratici della Bassa Modenese hanno lanciato proprio questa richiesta attraverso una petizione pubblica su una piattaforma informatica.

Su questa linea, inoltre, già ben prima dell’emergenza Covid, sono segnalate diverse problematiche da parte di pendolari e/o utenti rispetto al fatto che non tutte le stazioni dei comuni lungo la tratta risultano servite con la stessa regolarità, la durata della corsa non è sempre rispettata. Quindi, chiediamo che i treni abbiano gli accessi facilitati per le persone invalide e per i ciclisti e che le stazioni siano dotate di servizi che siano efficienti, il servizio del parcheggio, le biglietterie automatiche, l’informazione visiva e sonora attendibile, la sorveglianza, e sia garantito anche il collegamento urbano.

Noi siamo consapevoli che una parte di queste esigenze non può essere soddisfatta solo dal lavoro della Regione, ma occorre un impegno molto puntuale e molto preciso dei Comuni, per la mia area soprattutto del Comune di Mirandola, per quanto riguarda il tema del collegamento tra il trasporto ferroviario e la città di Mirandola.

Il rafforzamento della tratta Bologna-Poggio Rusco è un modo per dare risposta anche a quelle aree che si sentono oggi più periferia rispetto ad altre aree, dare una risposta rispetto a un mezzo, che è il treno, che chiaramente è sostenibile. Questa iniziativa si affianca a un lavoro che la Giunta ha fatto in questi anni, un impegno concreto proprio per sviluppare il trasporto pubblico sia su ferro che su gomma, e noi crediamo che questa nostra proposta possa arricchire ulteriormente il trasporto pubblico, che è uno degli impegni contenuti nel nostro programma di legislatura presentato e approvato in questa Assemblea.

Mi auguro, quindi, che sia condivisa l’esigenza di implementare queste azioni, con il rilancio e il potenziamento delle linee di collegamento ferroviario, in particolar modo di quelle che svolgono questo servizio, che è un servizio di fatto metropolitano, ottimizzando l’interazione con gli altri servizi di trasporto pubblico, per rendere il servizio ferroviario realmente attrattivo ed efficace, realizzando così quegli obiettivi di sostenibilità che abbiamo tutti a cuore, ma che oggi riteniamo ancora più improcrastinabili.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo oggetto è stato abbinato anche un altro oggetto, la risoluzione 1070 che impegna la Giunta ad adottare iniziative rispetto ai disservizi relativi alla Porrettana, a firma del consigliere Facci. Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente.

La risoluzione 1029 giustamente prende in considerazione una problematica che riguarda la tratta ferroviaria Poggio Rusco-Bologna. La risoluzione ne evidenzia nella premessa l’importanza. Essa riguarda naturalmente un territorio che è particolarmente interessato da un movimento di studenti e di lavoratori, quindi si evidenzia, in questa risoluzione, una serie di criticità che hanno determinato i comitati dei pendolari, comunque i portatori di interesse, a sollevare una serie di doglianze, chiedendo appunto che questa linea possa essere potenziata con una serie di accorgimenti e correttivi.

È una problematica, questa, che ci tocca e ovviamente ci trova d’accordo. Infatti, è stata abbinata la risoluzione 1070, già depositata nel mese di luglio, che riguarda un’altra tratta in continua e costante sofferenza sul territorio regionale, che è la tratta ferroviaria Porretta-Bologna.  Oggetto di interventi, atti ispettivi da questo Consiglio ormai nel corso degli anni, se vogliamo la risoluzione 1070, nel prendere lo spunto dalle criticità che si erano verificate in quel momento, che avevano appunto determinato la risoluzione, non è più in un qualche modo aggiornata, perché purtroppo, anche nelle ultime settimane, si è verificata una serie di disservizi, soppressioni, cancellazioni che continuano a essere improvvise, che mettono a dura prova lo spirito di sopportazione che, comunque, nei territori montani è uno spirito che ha una media indubbiamente superiore, ha un livello superiore alla media, ma è un livello certamente non infinito.

Ovviamente, c’è un comune denominatore in queste due risoluzioni, che è quello di sostenere i pendolari che, quotidianamente, utilizzano le ferrovie regionali, le tratte ferroviarie per raggiungere i posti di studio e di lavoro.

Sappiamo che il trasporto pubblico e in particolare il trasporto pubblico ferroviario è nelle azioni dell’Amministrazione regionale.

L’Amministrazione regionale più volte, con più atti, ha inteso sostenere il trasporto pubblico, nel nome della mobilità sostenibile, nel nome di una politica ambientale, anche sull’onda di questo Green New Deal che oggi questa Amministrazione, a più voci, vuole portare avanti e vuole rivendicare come una finalità da raggiungere, un obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile, anche in linea con le politiche europee.

È ovvio, però, che tutto questo è condivisibile ed è accettabile nel momento in cui il trasporto pubblico funziona. Nel momento in cui il trasporto pubblico ferroviario, che vorrebbe essere al primo posto nelle logiche della mobilità regionale, mobilità sostenibile, nelle nuove logiche del PAIR che andremo ad approvare che ovviamente dovrà essere ancora implementato, si vuole scoraggiare l’utilizzo dell’auto privata. Insomma, il trasporto pubblico è al centro, però il trasporto pubblico deve essere puntuale, deve funzionare, deve essere utilizzabile.

Purtroppo questo non avviene. È chiaro che occorre un intervento strutturale a livello di trasporto ferroviario in genere, partendo da quelle che sono le linee che hanno le criticità maggiori. Quindi, sicuramente gli oggetti delle risoluzioni di oggi non risolvono e non esauriscono le problematiche che vi sono a livello regionale. Vi sono una serie di altre tratte sul territorio regionale che sono maggiormente utilizzate e maggiormente coinvolte in questo tipo di problematica, proprio perché trasportano quotidianamente centinaia e centinaia di persone.

È chiaro, però, che queste due risoluzioni di oggi mettono a fuoco una contraddizione: da una parte l’azione dell’Amministrazione regionale che vuole elevare il trasporto pubblico, soprattutto ferroviario, non solo, ma prevalentemente ferroviario, vista la mole di cittadini e di persone che coinvolge, lo vuole elevare a punto centrale della propria azione, della propria mission per quanto riguarda la mobilità sostenibile; dall’altra, la realtà tragica, spesso tragica, perché chiaramente quando vi sono scolari o alunni o comunque studenti che non riescono a raggiungere regolarmente il posto di studio, lavoratori che non riescono a raggiungere regolarmente il posto di lavoro e che hanno delle penalizzazioni per questo, quando la realtà è questa c’è il contrasto, il drammatico contrasto tra il volere, la volontà e la rappresentazione concreta, invece, dei fatti.

Quindi, bisogna che ci sia un intervento da parte della Regione immediato. Che cosa si vuole fare per evitare i disservizi su tutte le tratte? Noi abbiamo fatto recentemente una nuova gara. Siamo stati l’unica Regione, insieme alla Valle d’Aosta, che ha fatto una gara per la gestione del trasporto ferroviario. Sono stati previsti investimenti sul rinnovo del materiale rotabile, sull’elettrificazione, sul superamento dei passaggi a livelli. Sono stati fatti certamente dei passi in avanti, ma non sono sufficienti.

Oggi, prima ancora di fare la guerra al trasporto privato o di fare i manifesti sulla svolta verde della Regione Emilia-Romagna, credo che occorra fare i conti con la realtà. E la realtà è che dobbiamo intervenire sulle situazioni che oggi vi sono, che sono critiche e che sono le tratte ferroviarie maggiormente utilizzate dai pendolari, che spesso scontano un’infrastruttura vetusta, a volte un’infrastruttura che viaggia su un unico binario. Capiamo perfettamente che sono infrastrutture che al minimo disservizio condizionano il traffico per molte ore sulla linea, perché è una linea unica.

Certamente possono essere previsti dei raddoppi di linea. Da più parti si è parlato di raddoppiare la linea ferroviaria, per esempio, sulla Porrettana quantomeno fino a Marzabotto. Per onor di cronaca, ricordo che il collega Taruffi questa questione l’aveva sollevata da questi banchi. Io voglio ricordare che la questione del raddoppio della tratta ferroviaria Porrettana io la sollevavo in Città Metropolitana quando si chiamava “Provincia” e quando dalla parte della maggioranza c’era, per esempio, l’attuale assessore Donini. Queste richieste erano perennemente disattese e respinte. Non è che noi veniamo da Marte e non conosciamo né i problemi, né la genesi dei problemi, né di come si è comportata l’Amministrazione di centrosinistra in tutti i territori da decenni a questa parte. Poi oggi queste sono le problematiche e ci rendiamo conto che le infrastrutture hanno delle criticità, che le strutture non sono sufficienti a garantire un servizio di trasporto pubblico, in questo caso ferroviario, puntuale ed efficiente.

Quindi, le due risoluzioni, ovviamente voterò anche la risoluzione della maggioranza, vanno in questa direzione, però dico anche alla maggioranza: mettetevi d’accordo con i vostri amministratori, mettetevi d’accordo con gli assessori, con la Giunta. D’altronde, da una parte c’è il territorio che piange, dall’altra c’è un’azione amministrativa che non è consequenziale, che non è adeguata, che deve essere maggiormente implementata nella direzione di creare veramente – e concludo – un trasporto pubblico locale degno di questo nome, che convinca le persone che il treno in questo caso, piuttosto ovviamente che i mezzi su gomma extraurbani o, comunque, quelli urbani sono realmente efficienti e, quindi, possono essere sostitutivi del mezzo privato. Però, occorre che vi siano, da parte dell’Amministrazione regionale, delle azioni consequenziali adeguate e puntuali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri interventi? La parola al consigliere Pelloni.

Poi interverrà la consigliera Zappaterra.

Prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Riprendo dalle ultime parole del mio collega Facci, quelle proprio dell’azione amministrativa. Ovviamente, quando arriva una proposta, una risoluzione da parte della maggioranza, c’è da verificare quella che è la narrazione, quella che vorrei definire la politica del raccontare, che è molto diversa dalla politica del fare. Del resto, qua oggi con una risoluzione si chiede quello che dovrebbe essere l’ordinario, e faccio un esempio: al penultimo punto si chiede alla Giunta che devono essere garantite le corse programmate e il rispetto della durata delle stesse. Allora dico: ma ci mancherebbe altro!

Sicuramente ci trova d’accordo sul fatto che quello che si programma e quello che si propone deve essere assolutamente rispettato, per chiarezza, non solo per riuscire ad incentivare. Quindi, se l’obiettivo è quello più volte dichiarato di aumentare il trasporto su ferro per una mobilità sostenibile, come condiviso in premessa, allora il tema è che dobbiamo riuscire a dare attuazione a quanto già anche programmato. Però, senza voler allargare troppo il discorso, perché gli ordini del giorno da allegare a questa risoluzione sarebbero stati tanti da fare, potrei farlo sulla linea Modena-Sassuolo, anch’essa bisognosa forse di una metropolitana di superficie, sulla Vignola-Bologna, per migliorare i tempi di percorrenza. Il ferro, la tratta del trasporto pubblico su ferro, deve essere competitivo, deve essere attrattivo rispetto al trasporto pubblico privato. Il problema è che se non è attrattivo non è competitivo, perché le corse programmate non vengono rispettate, i tempi di percorrenza non vengono rispettati, alcuni giorni ci sono delle corse, altri ce ne sono altre, e chiaramente le persone si organizzano in modo diverso, con buona pace della sostenibilità e anche degli investimenti importanti che sono stati fatti. Non neghiamo che degli investimenti sono stati fatti e, appunto, per mettere a frutto questi investimenti, che siano un moltiplicatore importante, che portino a delle politiche serie e sostenibili dal punto di vista ambientale, oggi ci sarebbe da dire molto, ma tra il raccontare e il fare c’è una distanza assolutamente importante.

Alla presentatrice, alla prima firmataria, ma a tutti quelli che hanno presentato la risoluzione, dico che non ho trovato niente su Change.org, quindi c’è un piccolo errore, forse sarà un’altra piattaforma. Alcuni miei collaboratori mi hanno detto che è una petizione, non ha avuto molto successo, nel senso che mi hanno parlato di 120 firme, che per un bacino d’utenza come quello cui si è accennato effettivamente c’è qualcosa che non va o nella proposta o nella comunicazione o effettivamente nella comunicazione in forza di questa petizione o delle reali necessità. Può anche essere che non è così sentito, quindi forse c’è da capire esattamente da quelle comunità locali, più che con una risoluzione, effettivamente come le si invita, in buona parte capire dai sindaci di quel territorio, di quei territori, capire bene effettivamente le esigenze, perché faccio un esempio senza voler divagare. Chiedere che praticamente su ogni Comune ci sia una stazione ben servita vuole dire che tutte le tratte devono fare “scalo” in ogni Comune.

Se fosse così rischio c’è il rischio che i tempi di percorrenza diventino assolutamente importanti. È una delle cose che sa bene l’assessore Donini perché ci siamo trovati tante volte a parlare della Bologna-Vignola. Avere su tutti i comuni anche più stazioni sugli stessi comuni allunga i tempi di percorrenza a discapito di quella attrattività che si diceva prima. Quindi, anche qua non è semplice con una risoluzione riuscire a inquadrare bene il problema e dare un indirizzo giusto, importante e condiviso tra tutti i territori, tra l’Assemblea alla Giunta.

Certamente è condivisibile la risoluzione proposta. Mi fa piacere che anche da parte della maggioranza ci sia la richiesta alla Giunta di ottemperare a quelli che sono gli impegni presi e a quanto si è proposto.

Chiudo chiedendo una cosa perché già ci stiamo guardando come Gruppo consiliare e faccio un invito anche a tutti i miei colleghi dell’Assemblea. Mi risulta che c’è un Piano dei trasporti adottato, ma non approvato. Più che andare avanti con risoluzioni spot, una volta la Porrettana, una volta Gigetto, una volta l’area nord, perché il problema principale è proprio tra la mobilità nord-sud, più che per la est-ovest che è ben servita. Quindi, è un’esigenza che tocca un po’ tutti i territori. Abbiamo bisogno di una pianificazione seria, reale, concreta, organica per riuscire a programmare bene quelle risorse che almeno nel Piano pluriennale ho visto che dovrebbero esserci. Se ci sono, dobbiamo finalizzarle bene, cantierarle in tempi certi e riuscire a dare quelle risposte a questi territori, perché questa probabilmente è l’ennesima richiesta che i territori di provincia chiedono soprattutto alla Regione, chiedono soprattutto ai territori del centro, che si sentono completamente scollegati e chiedono di avere le stesse possibilità degli altri dal punto di vista logistico.

Non mi dilungo oltre. Il tema è quello che dobbiamo ‒ come Assemblea, intendo ‒ rivedere un piano complessivo della mobilità, soprattutto di quella mobilità sostenibile, perché non bisogna andare a pezzi e bocconi, ma bisogna andare, ovviamente, con una proposta organica. E poi rispettare la proposta con delle azioni concrete e non con della propaganda, che continuamente vediamo, con delle uscite giornalistiche, con della propaganda ben oltre quelli che sono, invece, gli atti concreti e formali che passano da questa Assemblea o che passano dalle delibere di Giunta.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Per una questione di metodo. Io non contesto gli abbinamenti, anche se nella prossima Conferenza dei Capigruppo dovremmo metterci d’accordo meglio su un metodo. Contesto i tempi dell’abbinamento. La mail è arrivata, con la risoluzione del collega Facci abbinata alla risoluzione della collega Palma Costi, alle 15,37. La collega Palma Costi aveva già presentato la sua. Non abbiamo ancora avuto il tempo di leggerla. Quindi, chiedo la sospensione di cinque minuti almeno per avere la possibilità e avere la certezza che i colleghi da casa la vedano e si possa assumere una decisione.

Ripeto: non contesto l’abbinamento. Anche noi abbiniamo le risoluzioni, ma certamente con tempi molto più congrui, onesti e non facendo il blitz all’ultimo minuto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene.

Cinque minuti per leggere la risoluzione. Dopo riprendiamo con la parola a lei, consigliera Zamboni.

 

(La seduta sospesa alle ore 15,50 è ripresa alle ore15,57)

 

PRESIDENTE (Petitti): La parola alla consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo annunciando il voto favorevole di Europa Verde a entrambe le risoluzioni che sono in discussione. Ho sentito parole positive da parte della minoranza sull’importanza del trasporto su ferro. Spero che questo punto di vista venga mantenuto in ogni sede e in ogni occasione, e non solo oggi. Quindi, non posso che dirmi soddisfatta di questa convergenza di supporto tra maggioranza e minoranza sulla crucialità e sulla strategicità del trasporto pubblico, tanto più se su ferro.

Le problematiche rilevate nella risoluzione che ha come primo firmatario il consigliere Facci sono conosciute. Non a caso, il consigliere Taruffi aveva fatto un’interrogazione di recente proprio sui disguidi, sui disservizi che si erano verificati su quella linea. Trovo magari eccessivo definire, come nella frase citata dal Comitato dei pendolari, le infrastrutture “fatiscenti”, perché secondo me qualche miglioramento in realtà c’è stato.

Condivido l’impegno in entrambe, infatti quella del PD l’ho anche sottoscritta, perché ritengo che la Regione, per dare coerenza alla priorità che ha dato alla lotta all’inquinamento atmosferico e al trasporto pubblico, debba investire su quello su ferro, garantendo qualità del servizio, che a volte per quanto riguarda la non qualità dipende da Trenitalia, puntualità eccetera. Per questo è importante anche quello che viene scritto nella risoluzione avente come prima firmataria la consigliera Palma Costi, ossia che le stazioni devono essere luoghi accoglienti, dotati di tutti i servizi. Non possono essere dei posti abbandonati a sé stessi. Io, non avendo l’auto, ho fatto la campagna elettorale in treno e, quindi, mi sono trovata a volte di sera in stazioni abbandonate, dove veramente il senso della sicurezza mancava.

Spero che la convergenza di minoranza e maggioranza su queste due risoluzioni, che prendono in considerazione due linee particolari, ma la convergenza sul tema dell’importanza di investire sul trasporto pubblico su rotaia sia una convergenza che vedrà proseguire queste forme di interventi e di sollecitazioni per fare in modo che la rete del trasporto pubblico della nostra regione, su ferro in particolare, sia all’altezza della necessità di fornire un servizio di qualità e di contribuire al disinquinamento dell’aria.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Non avevo pensato di intervenire su questa risoluzione che era già stata ben illustrata da colei che l’aveva scritta, che è la prima firmataria, la collega Palma Costi. Non avevo pensato di farlo, neanche se nella scorsa legislatura, insieme a tanti colleghi di tutte le forze politiche, abbiamo cercato di fare un passo avanti sul tema del trasporto, sul tema del trasporto ferroviario, anche attraverso il PRIT, il Piano regionale integrato dei trasporti, che attendiamo a breve in Aula per l’approvazione finale.

Mi fa piacere sapere che nella pausa, durante il momento richiesto dalla capogruppo Zappaterra, si sia trovata la quadra, la convergenza delle diverse forze politiche, come riportava anche adesso la collega Zamboni, su temi che stanno a cuore e devono stare a cuore a tutti noi.

Intervengo a seguito dell’intervento del collega Pelloni, che mi ha stupito, forse anche un po’ infastidito, perché prima di sapere che anche loro voteranno questo testo, così come noi voteremo quello del collega Michele Facci, lo ha tacciato di demagogia, ha detto che tocca alla minoranza leggere sempre i nostri atti per capire di cosa li infarciamo. Ci ha accusati di essere quelli delle narrazioni e non quelli della concretezza e della politica del fare.

Ecco io vorrei invitarci tutti, a partire da me stessa, qui dentro, a cercare di entrare nel merito delle diverse proposte, a seconda di quello che è il loro contenuto. In questo caso sono proposte puntuali contenute in questa risoluzione, che parlano del potenziamento della linea ferroviaria Poggio Rusco-Bologna, che parlano dei giorni festivi, dei giorni feriali, che fanno proposte specifiche rispetto alle corse in andata e in ritorno, che chiedono che il servizio venga svolto con regolarità in tutte le stazioni dei Comuni lungo la tratta, citando ad esempio il Comune di Camposanto, dove sono stati rilevati alcuni aspetti da migliorare. Proposte puntuali, concretezza, su cui anche – e mi spiace doverlo ricordare – i cittadini elettori dell’Emilia-Romagna, prima, alle scorse elezioni regionali e da ultimo alle elezioni amministrative che hanno riguardato il mio Comune, Faenza, così come Imola, Vignola, hanno riposto l’attenzione e la credibilità ad una politica del fare, della concretezza, rispetto alla quale questa Regione, questo ente, ha sempre cercato di portare il massimo impegno.

Ho ritenuto offensive le parole del collega, ho ritenuto di intervenire e spero che, di qui in avanti, prima di intervenire, leggeremo gli elementi, gli atti che abbiamo di fronte, su cui dobbiamo esprimerci, e del resto il voto favorevole che faranno lo dimostra, qui non c’è nessun elemento in questa risoluzione, così come in quella del collega Facci, che non vada nella direzione di lavorare insieme per potenziare il trasporto ferroviario e dare delle risposte concrete sapendole poi narrare nella giusta maniera ai nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Altri sempre in dibattito generale?

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Ho posto il problema di metodo prima, sul quale mi sono anche già chiarita con il collega Facci, ma per gli atti che andiamo ad approvare c’è bisogno di approfondirli e non possiamo dargli solo un’occhiata. Proprio per questo noi abbiamo la sensibilità, anche per raccogliere le osservazioni e la parte di impegno della risoluzione del collega Facci, non avendo avuto il tempo materiale per proporre emendamenti o per fare una discussione più ampia, comunico che siamo disponibili a votarla per parti separate e voteremo no ai tre paragrafi che riguardano il “rilevato che”.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

In dibattito generale io non ho altri.

Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Brevemente, per quanto riguarda le due risoluzioni che sono state abbinate – sugli abbinamenti poi magari faremo un focus nella prima occasione utile nella prossima Capigruppo - sono due risoluzioni che segnano e segnalano la necessità del potenziamento delle linee ferroviarie, in particolar modo parliamo oggi della Poggio Rusco-Bologna da un lato e della Porrettana dall’altro. Voglio dirlo in modo chiaro: credo che nei prossimi mesi avremo l’occasione di fare una discussione non solo dal punto di vista della programmazione, ma anche da un punto di vista concreto, attraverso le risorse che anche arriveranno dall’Unione Europea. Penso, ovviamente, al tema del Recovery Fund, ai fondi strutturali.

Credo che questa volta avremo la possibilità concretamente di dare una svolta rispetto agli investimenti sulle infrastrutture e segnatamente, per quanto ci riguarda, potenziando il trasporto pubblico, quindi anche e soprattutto le linee ferroviarie della nostra regione, che hanno bisogno di essere ulteriormente implementate dal punto di vista degli investimenti, hanno bisogno di risorse. Il lavoro che è stato avviato in questi anni è stato un lavoro importante. Negli ultimi cinque anni ‒ non dimentichiamo ‒ sono state investite decine di milioni di euro sulle linee della nostra regione, sia sulle infrastrutture, per il potenziamento delle infrastrutture che del materiale rotabile. Però sappiamo che c’è ancora molto da fare, e su questo credo che concretamente si misurerà ‒ come dicevo prima ‒ la capacità concreta di dare risposte da parte di questa Regione e anche del Governo, con l’occasione storica di incrociare, per quanto ci riguarda, le risorse che arriveranno sul Recovery Fund e sui fondi strutturali europei.

Da questo punto di vista, credo anche che possa essere questa l’occasione per dare risposte ad alcuni problemi, alcuni nodi infrastrutturali. Ad esempio, penso all’area metropolitana di Bologna, al servizio ferroviario metropolitano, che ‒ come ricordava qualcuno prima di me ‒ è un oggetto del quale si discute da almeno vent’anni. Credo sia finalmente arrivato il momento di dare seguito alle parole e alle intenzioni mettendo risorse e finanziando progetti, che devono essere innanzitutto da un punto di vista tecnico per misurare la fattibilità concreta di alcuni interventi, misurarne la capacità e l’effetto. Penso, ad esempio, al raddoppio, di cui si parla da tempo, della ferrovia Porrettana. Mi riallaccio alla risoluzione a prima firma del consigliere Facci, sulla quale siamo intervenuti spesso e sulla quale continueremo a intervenire proprio perché credo che quella soluzione, cioè il raddoppio da Bologna a Sasso Marconi, quantomeno, sia un pezzo del problema che ci tiriamo dietro da tanti anni. Il mancato raddoppio di quel pezzo è una parte del problema che causa i disservizi che oggi, purtroppo, falcidiano quella linea, specie negli orari di punta, perché va da sé che l’impossibilità di effettuare scambi, quindi per lunghi tratti il binario unico, comporta problemi legati al fatto che, se un treno o un locomotore ha un problema, quella linea va in tilt. Cosa che purtroppo abbiamo misurato anche con i nuovi mezzi che sono stati messi a disposizione grazie agli interventi della Regione, che però su quella tratta hanno registrato non pochi problemi, tanto che il Comitato dei pendolari addirittura per certi aspetti chiede il ripristino dei treni precedenti. Questo per dire che, anche quando si interviene e anche quando si investono milioni di euro, alle volte le soluzioni non immediatamente arrivano.

Detto questo, siccome abbiamo sempre dimostrato, da parte nostra, la volontà di collaborare quando c’è un tema e un oggetto chiaro, preciso e soprattutto condiviso, non ci tiriamo indietro. Io ho anche sottoscritto la risoluzione del consigliere Facci, al quale però voglio anche dire due cose. La prima, al di là del metodo della risoluzione arrivata all’ultimo secondo, è che gli investimenti che dovranno arrivare su quella linea fanno parte di una discussione che riguarda le infrastrutture di quel territorio, che non sono solo infrastruttura ferroviaria, ma c’è anche la strada statale 64, che necessita di ammodernamento e di intervento, chiedo al consigliere Facci, come da questo punto di vista troviamo convergenza nel dire “potenziamo la ferrovia e impegniamo la Giunta e chiediamo a RFI di fare gli interventi necessari, magari chiediamo alla Giunta di fare studi di fattibilità per vedere di chiedere a RFI interventi cogenti e puntuali, siccome da questa parte c’è disponibilità a ragionare da questo punto di vista, così chiedo altrettanta disponibilità a ragionare sul potenziamento, quando ci sarà da discuterlo, e lo discuteremo a breve, immagino, della strada statale 64, chiedo la stessa disponibilità, magari lasciando da parte e superando alcune posizioni che ci hanno contraddistinto in questi lunghi anni che abbiamo alle spalle e che ci hanno visto su posizioni differenti, proviamo insieme a spingere su una soluzione, che è quella del potenziamento dell’attuale tracciato della strada statale 64, con le migliorie che sono necessarie e che richiede quel territorio, facciamolo insieme. Come oggi stiamo dicendo insieme finalmente “potenziamo la ferrovia Porrettana”, cosa che da anni chiediamo, sulla quale ci stiamo battendo e sulla quale sono sicuro che le risorse del Recovery Fund e i piani strutturali, come dicevo, daranno una parte di risposta, facciamo anche sulla strada statale 64, magari lasciando da parte vecchi progetti che non sono realizzabili, che non sono perseguibili e che non fanno altro che tenere fermo quel territorio che, invece, ha bisogno di unità, ha bisogno di collaborazione, ha bisogno di risposte, tanto sulla linea ferroviaria quanto sulla strada statale 64.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Io non ho altri in dibattito generale.

A questo punto chiedo chi vuole intervenire per dichiarazioni di voto congiunte.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie.

Sono anch’io soddisfatta del confronto, perché credo che, nonostante l’inghippo e un po’ la sorpresa per l’abbinamento, comunque questa Assemblea stia convenendo che il tema del trasporto su ferro per le persone sia un elemento strategico per questa regione, un elemento che, nel programma di legislatura di questa Giunta, è stato inserito sapendo benissimo che le tratte ferroviarie hanno più soggetti che sono interessati, quindi è un percorso che necessita chiaramente di essere seguito anche con l’attenzione sia rispetto alle tematiche generali ma anche rispetto alle tematiche specifiche.

Io vorrei tranquillizzare il collega Pelloni, usavo la tratta Bologna-Verona esattamente nel ’76, ho seguito tutta l’evoluzione di questa tratta. Parliamo di una ferrovia di straordinaria importanza perché è la Brennero, quindi la Bologna-Brennero. In questi anni, grazie al lavoro che è stato fatto in decine di anni dalle Istituzioni, Regione e Comuni, si sono finalmente ottenuti alcuni risultati fondamentali, il primo il raddoppio, anche se lei sa bene che è costato la vita a 17 persone. Siamo riusciti a ottenere una linea ferroviaria che non ha più interferenze, non ci sono passaggi a livello, è stato risolto tutto questo problema.

Dal punto di vista gestionale ci sono stati gli accordi non solo tra la Regione e Trenitalia, che chiaramente è il soggetto proprietario o comunque depositario della linea, ma anche con la parte di Poggio Rusco, con la parte di là dal Po, perché comunque le due regioni hanno una tratta che condividono. Devo dire che in questi anni tutta la nostra area ha avuto un miglioramento rispetto al trasporto ferroviario che ci ha permesso di aumentare moltissimo, per le opere che sono state fatte, anche in parte dai Comuni, anche per quello che ha investito la Regione in questi anni soprattutto rispetto al tema treni e anche contratti di servizio. Ci ha portato a dei risultati molto, molto positivi.

È vero, però, che rimangono ancora oggi dei problemi aperti. Questa è una linea che oggi, essendo raddoppiata, avendo i punti di scambio, non avendo le interferenze, può ospitare una maggiore possibilità rispetto ai pendolari, perché stiamo parlando dei pendolari, rispetto a tempi e anni passati.

Noi stiamo chiedendo questo, non lo stanno chiedendo semplicemente i giovani democratici. È un tema che è stato posto dalle Amministrazioni comunali, discusso, anche perché, come ho detto nella presentazione, c’è un pezzo che non riguarda solo la Regione.

Il collegamento con il sistema delle stazioni, il tema dei parcheggi, questa parte riguarda chiaramente le comunità locali e riguarda in modo particolare i Comuni. Anche il collegamento con altri mezzi di trasporto sono temi che riguardano l’organizzazione del trasporto pubblico in questi territori.

Oggi come oggi noi riteniamo che in questa tratta, che ha avuto dei miglioramenti, ripeto, eccezionali oggi occorra assolutamente… La richiesta è cresciuta, c’è stata un’offerta superiore, maggiore rispetto al passato. Oggi c’è una richiesta molto forte non solo per i pendolari come lavoratori o come studenti, ma anche per un utilizzo di questa tratta in un modo comodo, veloce rispetto a Bologna, e mi fermo a Bologna, perché abbiamo anche il tratto verso Verona. Voi sapete che l’area nord è collocata in una zona baricentrica, quindi anche verso la zona del Veneto. Per cui, quello che noi oggi stiamo chiedendo è proprio l’ultimo miglio, quell’ultimo miglio che ci può portare, come area, ad essere, sia la parte del modenese, ma anche la parte di Bologna nord, dei comuni a nord di Bologna, ad essere collegati in un modo veloce, continuativo, possibilmente anche con la certezza dei mezzi e degli orari alla città di Bologna, togliendo quell’idea anche di periferia che molto spesso in questi territori ci sono.

Credo che non basti chiaramente una risoluzione. La risoluzione credo che sia un atto molto importante. È chiaro che continueremo, con i territori, con le Amministrazioni locali e con tutti i soggetti che si occupano di queste tematiche, il nostro lavoro perché le richieste che sono state inserite in questa nostra risoluzione siano attuate.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Lo avevo già accennato prima. Credo a maggior ragione che abbiamo detto e condiviso che c’è bisogno di un potenziamento in generale dell’asse nord-sud. Magari avere collegamenti sud verso il centro, come ci sono dal nord verso il centro, nel senso che nella parte sud di Modena come nella parte sud di Bologna, come nell’ordine del giorno presentato dal consigliere Facci, non abbiamo gli stessi livelli di trasporto che ci sono nella risoluzione ad oggetto oggi.

Consigliera Rontini, io vorrei capire una cosa. Lei l’ha sottoscritto, ma se leggo bene tre dei punti su sei della parte dispositiva della risoluzione sono di fatto disservizi. Quindi, tra quello che si propone di quella che è la realtà di oggi c’è una distanza. Ne prendiamo atto, senza dover richiamare tutte le volte le elezioni di nove mesi fa. Ci sta il voler richiamare quelle di un mese fa, ma sempre quelle di nove mesi fa... Sono passate. C’è un programma di mandato da ottemperare, e dopo, tra quattro anni, quando saremo richiamati al voto per l’Assemblea legislativa, ci si confronterà, probabilmente, sulle cose che sono state fatte e le cose che non sono state fatte. Quella mi sembra polemica politica.

Io sono entrato esclusivamente tra delle criticità e ho forse rimarcato delle criticità che oggi avete scritto voi in questa risoluzione, ma di disservizi concreti, reali. Anche quando si scrive che deve essere ulteriormente incentivato, con una maggiore affidabilità delle corse... Tra parentesi: oggi troppo frequentemente è improvvisa la cancellazione dei treni e incerta la durata delle corse a causa del... Sono disservizi.

Benissimo tutto, ma più di dire che condividiamo... Però rimane una criticità verso un organo esecutivo, che qualche volta esagera nella narrazione, esagera nelle prestazioni ed esagera nelle proposte. La realtà dei fatti è che ci sono e permangono dei disservizi. È giusto segnalarlo? Penso di sì. È giusto rimarcarlo? Penso ancora di sì. Quindi, se ancora è possibile anche in questa sede esercitare qualche volta un diritto di critica, lo faremo, e lo faremo nel limite delle nostre possibilità, rimarcando che c’è stata una proposta concreta della parte bolognese. La parte modenese, come sapete, ad esempio la Modena-Vignola è stata cancellata. Si parla oggi – prima lo accennavo –, e più volte ne abbiamo parlato, della Modena-Sassuolo, anch’essa, come dicevo prima, e sarò ridondante, di trasformarla in una metropolitana di superficie ed eventualmente valutare dei potenziamenti. Questo lo potremmo fare con uno strumento che è dell’Assemblea. Quindi, qua non mi sembrava di essere stato polemico, mi sembrava di essere stato propositivo circa il fatto che ben vengano le risoluzioni, ben vengano con una visione più organica, e c’è uno strumento, e lo strumento è quello che è stato adottato nella passata legislatura, non ancora approvato, che quanto prima, come Assemblea, ne discuteremo e ne potremo ovviamente emendare, fare proposte eccetera, quanto prima daremo mandato alla Giunta, ovviamente, di fare una programmazione puntuale sulla base delle esigenze.

Chiudo dicendo che non è stato semplice votare tutto nel suo complesso, perché ovviamente prima della parte dispositiva, dove è scritto “atteso che la ripresa delle attività, ad iniziare dalle scuole, dovrà coniugarsi con il rispetto delle misure di distanziamento spaziale nei treni”, questo obiettivo non è raggiunto. Mi spiace, ma qua è stata fatta un’interrogazione anche questa mattina, ne sono state fatte diverse all’assessore Corsini, e se si è corsi ai ripari anche con mezzi di trasporto pubblico o privati nell’ultima settimana, dieci giorni, è perché ovviamente ci sono state diverse problematiche. Ieri i lavoratori di SETA hanno indetto uno sciopero generale perché le distanze sul trasporto pubblico non vengono rispettate. Poi c’è un DPCM, di domenica, che ha di fatto bocciato almeno per la scuola superiore, per cui il 75 per cento ritorna alla didattica a distanza, perché rimanevano problemi prevalentemente nel trasporto. Anche questa è una critica, ma è stato certificato da un provvedimento del Governo, che ha detto: visto che non riusciamo a garantire il distanziamento per i trasporti, chiudiamo per il 75 per cento le scuole superiori.

Quindi, voteremo a favore della risoluzione.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri.

A questo punto passiamo alla votazione delle due risoluzioni.

Partiamo dalla prima risoluzione, la risoluzione 1029 a firma dei consiglieri Costi e altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvata.

 

Non ho nessuno che chiede la parola. Volevo accertarmene.

Ora passiamo alla risoluzione 1070 a firma del consigliere Facci, Taruffi e altri, che votiamo in tre parti separate.

La prima parte inizia da “premesso che” fino a “le azioni indicate dalla Giunta regionale dovranno quindi costituire parte integrante del nuovo Patto per il lavoro e per il clima”.

Apriamo la votazione sulla prima parte di questa risoluzione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

La prima parte della risoluzione è approvata.

Ora votiamo la seconda parte, che parte da “rilevato che” fino a “con l’utenza del TPL”.

Dichiaro aperta la votazione sulla seconda parte della risoluzione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 19

Contrari 24

 

È respinta.

 

La seconda parte della risoluzione è respinta.

Adesso apriamo la votazione sulla terza parte, quella che va da “rilevato che” fino alla fine della risoluzione, sull’impegno alla Giunta.

Consigliere Lisei, mi scusi, non l’avevo vista. Prima di votare, prego.

 

LISEI: Le chiedo se può aggiungere il mio voto favorevole alla seconda parte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Un voto in più.

Adesso apriamo, invece, la votazione sulla terza parte.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 43

 

È approvata.

 

L’ultima parte della risoluzione 1070 è approvata.

Proseguiamo con i lavori.

 

OGGETTO 1037

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l’appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere oggetto di desecretazione e messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria. A firma dei Consiglieri: Facci, Barcaiuolo, Rancan, Pelloni, Lisei, Tagliaferri, Bergamini, Pompignoli, Liverani, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Montevecchi, Catellani, Occhi, Rainieri, Delmonte, Mastacchi, Castaldini, Gibertoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1675

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l’appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere desecretati. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Zappaterra, Pigoni, Taruffi, Zamboni, Piccinini, Caliandro, Rontini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 1037: risoluzione che impegna la Giunta a sostenere l’appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere oggetto di desecretazione e messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria, a firma dei consiglieri Facci e altri.

Ricordo che a questa risoluzione è abbinata un’altra risoluzione, la 1675, che impegna la Giunta a sostenere l’appello dei presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica possano essere desecretati, a firma del consigliere Paruolo ed altri.

A questo punto apro il dibattito generale congiunto.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione, che vorrei ricordare è stata sottoscritta non solo da tutti i Gruppi di minoranza, ma è stata sottoscritta anche dalla collega Gibertoni, risale al mese di luglio, vale a dire all’indomani del quarantesimo anniversario della strage di Ustica e alla vigilia del quarantesimo anniversario della strage di Bologna, perché Ustica e Bologna, al di là di quelle che sono state le verità giudiziarie, sicuramente sono unite da una serie di dubbi e da una serie di zone d’ombra, in cui da più parti, parti anche trasversali alla politica e ai contesti politici, si chiede di indagare, di approfondire.

Questa risoluzione partiva da un fatto oggettivo: la presenza di un segreto di Stato su una serie di avvenimenti, in particolare su una serie di relazioni di intelligence, certamente, tra il Medio Oriente e Roma o, comunque, l’Italia che vedevano coinvolti i nostri servizi segreti. Deviati o non deviati non lo sappiamo, ma comunque i servizi segreti. Queste relazioni sono state oggetto di segreto per tantissimi anni. L’ultimo segreto fu posto dal Governo nel 1984 con il Presidente del Consiglio di allora, Bettino Craxi. Che cosa si chiedeva, cioè quali erano le attività che in un qualche modo volevano essere tenute secretate? Quello che erano le relazioni tra Medioriente e l’Italia, in particolare i documenti del Sismi che provenivano da Beirut, periodo 1973-1982.

Succede che il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che vede la presenza di tutte le forze politiche, lo scorso 4 giugno si sia fatto cassa di risonanza di un appello già in precedenza effettuato dai Presidenti di Senato e Camera per arrivare a concludere questo percorso di desecretazione dei documenti relativi agli attentati e agli atti terroristici che hanno insanguinato il nostro Paese negli ultimi decenni. Si faceva anche riferimento a un fatto particolarmente grave, che era la sparizione in Libano di due giornalisti, che erano nello specifico (adesso mi sfuggono i nomi) i giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo, perché questi – appunto, il periodo è sempre quello del 1980 – indagavano su traffici di armi, indagavano sugli ambienti terroristici palestinesi.

Il punto è molto semplice. Noi diamo atto che la Regione Emilia-Romagna abbia in un qualche modo cercato di fare chiarezza sulle questioni più spinose, i famosi enigmi della Prima Repubblica. Nel momento in cui ci sono appelli istituzionali, il Presidente Mattarella, la Presidente Casellati, il Presidente Fico, lo stesso Presidente del Consiglio Conte dice “L’impegno del Governo e delle Istituzioni nella ricerca della verità non deve conoscere sosta”. Lo dichiara il 27 giugno del 2020, in merito alla strage di Ustica.

Chiedevamo con questa risoluzione che ci unissimo come importante Amministrazione regionale a questo appello, alla desecretazione di questi atti. Che cosa, però, è successo?

È un fatto che rende questa risoluzione, di fatto, inutile. Succede che il presidente del Consiglio, lo stesso Giuseppe Conte che il 27 giugno, alla vigilia del quarantesimo anniversario di Ustica, invoca la verità, come riporta il quotidiano La Stampa lo scorso 22 di agosto, di fatto, proroga il segreto per altri otto anni. Con quale motivazione? La motivazione la apprendiamo, ovviamente, dagli organi di stampa, e che nessuno ha mai smentito. Anzi, se vogliamo, è stata scarsamente amplificata, se ne è parlato poco, per evidenti interessi, per evidente ragion di Stato. Facciamo fatica a comprenderlo, però è un’intuizione. Dice: “La verità farebbe male all’Italia. Rendere pubbliche le carte arrecherebbe un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”.

La risoluzione dovrebbe essere modificata, ma, ovviamente, eventualmente ci torneremo, non mi piace parlare di politica internazionale in questa sede. Era l’occasione in quel momento di unirci a un appello da parte delle più alte Istituzioni nazionali. Ritengo che questa Istituzione sia egualmente autorevole e che questa Istituzione avesse la piena potestà di inserirsi in questo coro di richieste di verità e di trasparenza.

Ebbene, il presidente Conte, che è andato a Palazzo Chigi invocando la trasparenza e il cambiamento insieme a quelli che dovevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno e poi sono diventati il tonno, ha dimostrato, in realtà, che la trasparenza e la verità non sono più nei propri obiettivi. Ha dimostrato che, in realtà, c’è ancora qualcosa da tenere segreto, alla faccia della verità, alla faccia di chi chiede giustizia, alla faccia di chi ancora invoca una stagione diversa, una piena conoscenza di quello che è successo in quel periodo. C’è chi ancora invoca, come i poveri familiari dei poveri giornalisti. Nemmeno il ritrovamento dei cadaveri dei propri congiunti è stato permesso. È calato l’oblio.

Noi vorremmo chiedere, se potessimo avere, ovviamente, un interlocutore che ha posto il segreto per altri otto anni, che cosa intende per “grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”. Evidentemente gli interessi della Repubblica, però, non sono quelli della verità, della trasparenza, della chiarezza, della giustizia. Non sono questi.

Oggi questa risoluzione, purtroppo, diventa drammaticamente inutile, perché abbiamo un Presidente del Consiglio che si è sconfessato o, meglio, che ha rivelato la sua vera natura, di essere una persona che forse, magari, andato anche, posso anche riconoscere questo, con le migliori intenzioni, ma che in realtà, poi, è stato risucchiato da quel sistema che lui e i suoi accoliti intendevano a parole combattere, ma in realtà è diventato egli stesso parte integrante di quel sistema, sistema delle omissioni, sistema delle menzogne, sistema delle zone d’ombra.

Questa risoluzione obiettivamente oggi, che noi portiamo, diventa per certi aspetti inutile. La risoluzione collegata è una risoluzione che purtroppo vuole allargare lo spettro di indagine in una zona che, se la dovessimo indagare, metterebbe in luce, a mio avviso, altre problematiche. Ci perderemmo forse molto tempo. Non sarebbe neanche, credo, la sede, questa, l’aula, per approfondire questioni che meriterebbero approfondimenti molto, molto più articolati, ed è anche il motivo per il quale non abbiamo ritenuto che quel periodo che il Partito Democratico voleva inserire in questa risoluzione affinché la risoluzione originaria fosse condivisa e votata unanimemente... Apriremmo un altro fronte. Non lo vogliamo aprire. Se, naturalmente, intendete portarla avanti, allora ci sarà motivo anche di evidenziare una serie di problematiche, di omissioni e anche di situazioni poco piacevoli che sono accadute anche in questa regione.

Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ha chiesto la parola la consigliera Maletti. Consigliera Maletti? Niente. Intanto passiamo la parola al consigliere Paruolo… No, la vedo collegata. Prego, consigliera Maletti.

 

MALETTI: Presidente, grazie.

Volevo dichiarare il mio voto favorevole sulla risoluzione 1029.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quella di prima, okay. Lo registriamo.

 

MALETTI: Esatto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Buongiorno, presidente. Spero mi sentiate in aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La sentiamo benissimo. Prego, consigliere.

 

PARUOLO: Intervengo sulla risoluzione che ha appena illustrato il consigliere Michele Facci e su cui, in effetti, c’erano stati alcuni scambi che avevo condotto io per conto della maggioranza e del mio Gruppo a proposito di questa risoluzione, che ovviamente arriva in aula un po’ dopo al momento in cui era stata presentata. Però, l’idea che avevo già rappresentato al consigliere Facci privatamente e che adesso ripeto pubblicamente in quest’aula è che noi sosteniamo un percorso verso la desecretazione degli atti e siamo vicini alle associazioni dei familiari delle vittime che, da anni, chiedono appunto che a questi atti venga tolto il segreto di Stato.

Avremmo volentieri votato una risoluzione con un paio di emendamenti, che sono sostanzialmente quelli che poi abbiamo integrato in una risoluzione da presentare a parte nel momento in cui il consigliere Facci mi ha rappresentato la non accettazione da parte sua e dei firmatari della risoluzione dei due emendamenti che andavano a fare. In uno dei due emendamenti, l’emendamento principale, quello a cui ha fatto riferimento adesso, intervenendo, il consigliere Facci, non si intendeva allargare il discorso, ma si intendeva solo ricordare che la Regione non è che semplicemente si mette nell’ottica di aderire a un appello verso la desecretazione degli atti, ma fa ben di più. In particolare, la Regione ha varato una legge, la n. 3 del 2016, quella relativa al tema della memoria del Novecento, nella quale viene assicurato in particolare “il sostegno a quegli enti e associazioni che per proprio statuto concorrono a perseguire, tra gli altri, l’obiettivo della conoscenza e dello studio dei documenti relativi allo stragismo”. Sto leggendo testualmente il pezzo che è stato inserito, che è quello che trovate subito prima del dispositivo, come secondo paragrafo del “rilevato che”. Per il resto, la risoluzione semplicemente riprende, copia e incolla la risoluzione originaria. Nell’impossibilità di poter emendare quella del consigliere Facci abbiamo presentato un testo nuovo.

Attraverso questa legge vengono sostenuti quegli enti e quelle associazioni che si occupano dello studio dei documenti. Dal 2016 a oggi gli interventi regionali in attuazione della legge hanno contribuito in particolare al lavoro di digitalizzazione dei documenti desecretati, depositati presso il Tribunale di Bologna, oltre a sostenere il lavoro di ricerca storica e di archivio di tali materiali. Quindi, non c’era assolutamente l’intenzione di parlare d’altro, ma c’era la sottolineatura che la Regione sta già facendo e ha già fatto delle cose, nell’ottica appunto di sostenere il lavoro svolto dalle associazioni e dagli studiosi che stanno lavorando per mettere a disposizione di tutti gli atti che erano precedentemente coperti dal segreto di Stato.

In questo senso, abbiamo un’altra piccola modifica che credo sia corretto illustrare. Noi concludiamo l’appello, l’ultima riga del dispositivo, chiedendo che gli atti relativi al sequestro e all’omicidio di Aldo Moro e alla strage di Bologna e a quella di Ustica – quindi, come vedete, non stiamo assolutamente allargando l’obiettivo originale della risoluzione – possano essere desecretati. Qui abbiamo tolto il riferimento al tema dell’autorità giudiziaria perché, in effetti, l’autorità giudiziaria ha già avuto accesso agli atti e quindi non c’è motivo di fare sì che questo appello possa in qualche modo preludere al fatto che ci sono degli atti che sono attualmente coperti da segreto di Stato che non siano stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’autorità giudiziaria ha avuto accesso e ha pronunciato le sue sentenze. Queste erano le due, mi sembra proprio minimali, modifiche che avremmo voluto inserire sulla risoluzione a prima firma Facci e che avrebbero portato al nostro voto favorevole, pur appunto in questo momento in cui veniamo a discutere questa risoluzione, certamente in un momento che è cambiato, ma l’ottica è stata tutt’altra rispetto al fatto di volerla riscrivere. Se l’avessimo voluta scrivere probabilmente l’avremmo riscritta anche in modo diverso. Abbiamo semplicemente preso il testo che il consigliere Facci ci aveva sottoposto e abbiamo fatto alcune modifiche. Se lui avesse accettato gli emendamenti, avremmo votato a favore della risoluzione a sua prima firma. Non avendoli accettati, ci vediamo costretti a presentare un documento alternativo, che voteremo, invece di quello originale del consigliere Facci.

Grazie. 

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere.

Non avendo nessun altro iscritto in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Volevo solo ricordare, visto che è stato sottolineato il ruolo avuto dalla Regione Emilia-Romagna nel portare alla luce il più possibile, nel coadiuvare le indagini che ci porteranno finalmente ad avere una verità completa in particolar modo sulla strage della stazione, che proprio grazie al lavoro della Regione Emilia-Romagna, come ho avuto conferma dal presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, la Regione Emilia-Romagna ha contribuito moltissimo a questo riavvio delle indagini in corso che ha già messo in luce particolari, come tra l’altro il tracciamento dei denari pagati da Licio Gelli.

Questo è avvenuto, ripeto, anche grazie al fatto che la Regione Emilia-Romagna, in particolar modo l’Assemblea, ha consentito di digitalizzare i documenti processuali che avevano in qualche modo riferimento a elementi coinvolti nelle indagini e quindi ha permesso di collegare i documenti processuali anche di sedute di tribunale e indagini della magistratura che si sono svolte in più luoghi. Ed è proprio attraverso questo incrocio che sono emersi nuovi elementi di verità.

Questo l’ha riconosciuto, ripeto, il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna. Questo è stato ricordato nelle cerimonie che si sono tenute quest’anno in occasione dell’anniversario della strage del 2 agosto, alle quali ho partecipato in rappresentanza dell’Assemblea legislativa. Quindi, voglio condividere con tutta l’Assemblea i ringraziamenti di Paolo Bolognesi per questo lavoro che noi abbiamo consentito, in accordo anche con i volontari dell’Auser. L’Assemblea ha messo a disposizione un tipo di risorse, alle quali si è aggiunto, però, il lavoro dei volontari dell’Auser, che hanno contribuito alla digitalizzazione di questi atti processuali.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Noi voteremo, ovviamente, a favore dell’ordine del giorno che abbiamo sottoscritto, già presentato dal collega Facci. Voteremo contro l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza perché riteniamo che i due punti, che giustamente il collega Facci ha ritenuto di non accogliere come emendamenti, non ci trovano fondamentalmente d’accordo.

Comprendo la volontà, che spesso viene espressa all’interno dei documenti da questa Assemblea, della maggioranza, di autocelebrare le gesta di questa Regione, però, ciò detto, bisogna che capiamo, e ovviamente abbiamo visioni probabilmente diverse sia su quella che è la ricerca della verità... E in questo ci distinguiamo, e lo dico molto chiaramente, anche con il presidente dell’associazione, che ha cercato una verità. Per noi la ricerca della verità è un’altra cosa. Molti atteggiamenti di ostilità anche sulle indagini che venivano svolte dalla Procura della Repubblica, anche in direzioni differenti da quella che il presidente dell’associazione ha deciso essere la verità, che è una questione un po’ differente... Ovviamente ci sono anche delle sentenze, per carità, che sono un dato di fatto, e quella è una verità giuridica emersa allo stato degli atti attuale. Però nel corso del tempo sono stati avviati anche dei procedimenti dalla Procura della Repubblica per vagliare possibili piste differenti.

Tuttora, visto che parliamo di desecretazione degli atti, possiamo dire che la richiesta di desecretazione di una serie di atti che riguardano la pista palestinese e il lodo Moro ancora non è stata compiuta. Diciamo che noi abbiamo una visione un pochettino differente da quella che è la ricerca della verità in termini assoluti.

La verità oggi è cristallizzata all’interno delle sentenze che sono state emesse, sono state l’esito dei procedimenti, sentenze che sono inoppugnabili, inteso, ovviamente, in termini giuridici, perché sappiamo che esiste una verità giuridica e una verità reale, che non sempre corrispondono. Dovrebbero corrispondere sempre e l’auspicio è che corrispondano sempre, ma la verità giuridica non è detto che sia uguale alla verità reale. Questo lo potremo appurare soltanto se effettivamente ci sarà una desecretazione completa di tutta una serie di atti.

Quello che dico, però, a prescindere da questo tema, che riguarda in realtà un altro procedimento, è che ritengo che il problema principale anche della risoluzione della maggioranza sia proprio aver introdotto all’interno di un documento che riguardava uno specifico procedimento, ovvero il tema Ustica, aver allargato il ventaglio su un’altra purtroppo terribile stagione e drammatico fatto, che ha avuto ad oggetto la nostra regione, ma sulla quale bisognerebbe approfondire e parlare ulteriormente a sé stante. Seppur ci sia un collegamento temporale e ci possano essere dei collegamenti, secondo me sono due vicende che vanno trattate in maniera nettamente distinta, perché sono due storie nettamente distinte, seppur con alcune possibili similitudini, che sono sulla secretazione di una parte di documentazione, che ancora oggi, nonostante tutti si spellino le mani per chiederla, di fatto non è avvenuta. Neanche chi oggi è al Governo, che si fa bello e ha fatto vanto della volontà di desecretare ogni cosa, oggi ha avuto l’occasione di farlo e pare non l’abbia ulteriormente fatto.

Per questo voteremo a favore della risoluzione che abbiamo firmato e sottoscritto, ma voteremo contro la risoluzione presentata dalla maggioranza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Prego, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: […] ha rettificato. La verità a cui fa riferimento Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage della stazione, è la verità processuale, non è la verità di Paolo Bolognesi. Del resto, poi si è corretto, il consigliere, nella sua esposizione. Quindi, io ero intervenuta quando ho sentito parlare di una verità sembrava fatta in tasca, mentre è quella degli atti processuali.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Bene. Pace fatta.

Consigliere Facci?

 

FACCI: Siamo in dichiarazione di voto, Presidente?

 

PRESIDENTE (Rainieri): No, siamo ancora in discussione generale. Però, adesso la chiudo perché non ho altri interventi. Quindi, se vuole intervenire… C’è il consigliere Taruffi. Non ho visto la sua prenotazione. È arrivata adesso.

Consigliere Taruffi, prego. Lei interviene in discussione generale. Ha dieci minuti a disposizione.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Avevo chiesto la parola attraverso il portale. Comunque, utilizzerò molto meno dei dieci minuti, solo perché credo che in tutte le sedi sottolineare la necessità della desecretazione di tutti gli atti che riguardano le numerose stragi che sono state compiute nel nostro Paese in quei terribili decenni che vanno dalla metà, dalla fine degli anni Sessanta alla metà degli anni Ottanta, credo sia un atto dovuto, indispensabile per fare piena chiarezza su quelle vicende.

Detto questo, in alcune di quelle terribili vicende un pezzo della verità l’abbiamo trovata; non ci sono tante verità, c’è quella che è stata acclarata dalla giustizia italiana, che ha trovato dei colpevoli e ha individuato dei responsabili, che sappiamo essere di un determinato orientamento, con un determinato percorso politico, per quanto riguarda la strage di Bologna, ovviamente. Dopodiché, è utile, indispensabile, fondamentale continuare a cercare, perché dobbiamo fare chiarezza su chi siano stati i mandanti, su quali siano state le ragioni profonde che hanno portato a quelle stragi, quindi la desecretazione degli atti è un elemento per noi sempre indispensabile.

Detto questo, però, visto che siamo in una sede istituzionale, credo sia il minimo puntualizzare rispetto ad alcuni passaggi, quindi ci tenevo, come anche ha fatto la consigliera Zamboni, a ricordare che per quanto riguarda la strage di Bologna la giustizia italiana – che è quello che conta, al di là del presidente Paolo Bolognesi, al di là di quello che possiamo dire noi, al di là di quello che possono dire tutti, nell’espressione libera e democratica del pensiero di ciascuno e ciascuna – ha stabilito che a Bologna è stata messa una bomba da Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, in quel contesto che ben conosciamo che ha a che fare anche con il neofascismo italiano.

Questa è la verità che è emersa dal processo e dai processi che sono stati svolti. Dopodiché non è sufficiente, bisogna continuare, e la desecretazione degli atti, tutti gli atti che riguardano quella strage e anche le altre stragi, è un passaggio che a tanti anni di distanza credo che sia il minimo indispensabile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri iscritti in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie.

Prima di esprimere il voto sulle due risoluzioni, vorrei fare un ulteriore chiarimento, perché l’ultimo intervento ha dimostrato che non si è colto il senso di questa risoluzione, né della risoluzione né di quello che è successo nei mesi scorsi e che io ho riferito nel mio intervento iniziale.

Stiamo parlando di una desecretazione di atti del nostro servizio di Intelligence che riguardano un periodo storico preciso, 1973-1982, e riguardano tutta un’attività collegata al terrorismo palestinese o mediorientale, chiamiamolo in modo un po’ più generale, mediorientale, con un profondo e principale riferimento territoriale nel Libano.

Il concetto ruota attorno al cosiddetto “lodo Moro”. Qui non si parla di volere discutere quello che è emerso in sede giudiziaria. Si vuole chiedere che venga fatta chiarezza su un periodo oscuro, ancora oscuro, che evidentemente delle precise volontà, politiche quantomeno, intendono mantenere ancora oscuro, a partire dal presidente del Consiglio, con una motivazione drammaticamente preoccupante, che è quella che ci sarebbe un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica.

Forse queste parole sono sfuggite a chi oggi ha parlato in questa sede dall’altra parte dell’Aula. Sono sfuggite, perché questo aspetto ci deve far riflettere che c’è ancora qualcosa che non vuole essere rivelato, c’è ancora qualcuno che ha interesse affinché la verità non emerga, non sia resa pubblica.

Dovremo noi preoccuparci? Sicuramente questa non è la sede, non tocca a noi, ma nel momento in cui vi era un corale a livello istituzionale, a livello di autorevoli esponenti delle nostre massime Istituzioni, vi era un appello, tra l’altro che andava dal presidente Fico, al presidente Mattarella, finanche al presidente Conte, salvo poi smentirsi come ho detto. Sulla scia di quell’appello generale ritenevamo fosse così quanto meno autorevole, fosse dignitoso partecipare a quell’appello collettivo. Quello era il senso della risoluzione.

Nel momento in cui ci dicono che non se ne parla più, allora dobbiamo, ovviamente, mettere in discussione la buona fede del presidente del Consiglio, va da sé, è immediata, e dovremmo dire per quale motivo non c’è ancora questa volontà. Quello è l’interrogativo che continua a rimanere pendente nonostante il voto che verrà dato a queste risoluzioni. A quell’interrogativo non c’è risposta ancora, indipendentemente dalle sentenze che vi sono state in tutte le aule del nostro territorio nazionale. A quell’interrogativo non c’è ancora risposta. Quella è la discussione che eventualmente dovremo continuare a fare.

Concludo con la dichiarazione. Ovviamente voto favorevole alla risoluzione, ahimè, superata per i motivi che ho esposto. Andrebbe eventualmente... Ma ci sembrava obiettivamente inutile emendarla con una richiesta al Presidente del Consiglio di riferire, anche perché non può, ovviamente... Non abbiamo la possibilità, la potestà di invitarlo a riferire qui, ma dovrebbe riferire agli italiani il senso di quelle parole.

Voteremo contro la risoluzione del Partito Democratico per i motivi che ha egregiamente illustrato il collega Lisei, al quale rimando integralmente, perché ‒ come avevo anticipato nel mio intervento ‒ vi sarebbe tutta una serie di questioni complesse, articolate, che metterebbero in luce anche fatti spiacevoli, anche delle istituzioni democratiche di questa Regione. Lasciamo stare e limitiamoci a un voto contrario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Eccomi qua, presidente.

Non sto a reillustrare le cose che ho già detto in sede di intervento, spiegando come è andata, il motivo per cui abbiamo presentato una versione della risoluzione Facci ed altri emendata con alcuni nostri emendamenti. Voglio risottolineare che non c’era assolutamente l’intenzione di allargare o sviarci dal punto. Anzi. Noi diciamo chiaramente che restiamo a favore della desecretazione degli atti coperti dal segreto di Stato riguardanti le stragi di Aldo Moro, di Ustica e della stazione di Bologna, che sono quelle citate esplicitamente nel dispositivo.

Aver citato la legge sulla memoria, che è una legge evidentemente più ampia, non toglie il fatto che il motivo della citazione della legge della memoria era puntuale, riferito al fatto che la legge sulla memoria, in un contesto evidentemente ampio... Perché la memoria occupa tutto il Novecento e nel Novecento sono compresi anche i periodi in cui queste stragi oggetto di questa risoluzione sono avvenute, e su questo noi ci schieriamo nitidamente per la desecretazione degli atti e vogliamo citare anche a supporto del fatto che il nostro non è un impegno a parole, ma nell’ambito delle nostre possibilità è un impegno concreto, perché infatti la legge che abbiamo varato ha già permesso di fare delle cose proprio da questo punto di vista.

Quindi, per motivi simmetrici rispetto a quelli appena illustrati dal consigliere Facci, noi voteremo a favore della risoluzione modificata nel senso che ho illustrato e contro la versione originale presentata dal consigliere Facci.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono altri iscritti.

Passiamo alla votazione delle due risoluzioni.

Votiamo la risoluzione 1037, a prima firma Facci.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Consigliera Tarasconi, prendiamo atto del suo voto contrario, immagino.

 

Contrari 26

Favorevoli 15

Astenuti 0

 

È respinta.

 

Mettiamo in votazione la risoluzione 1675 a prima firma Paruolo.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 40

Favorevoli 26

Contrari 13

 

È approvata.

 

OGGETTO 1799

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a redigere, in coordinamento con le altre Regioni interessate, un nuovo Accordo che preveda un piano straordinario di azioni fortemente integrate, in grado di accelerare i risultati in materia di qualità dell’aria e attuando concretamente un modello di sviluppo green, capace di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Rossi, Mori, Tarasconi, Caliandro, Daffada', Bondavalli, Costi, Paruolo, Rontini, Fabbri, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini, Taruffi, Pigoni, Mumolo, Amico, Montalti, Pillati, Soncini, Zamboni

(Rinvio in Commissione)

 

OGGETTO 1864

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire la strada definita dall’accordo per il Bacino Padano per il 2017 e a prendere in esame l’adozione di nuove intese integrative per rendere più efficaci le misure, al fine di inserirle in un piano nazionale. A firma della Consigliera: Piccinini

(Rinvio in Commissione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alle risoluzioni 1799 e 1799/1 (oggetto 1864).

Ha chiesto la parola la consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Semplicemente per dire che alla luce della disponibilità che mi è stata chiesta dai Gruppi di minoranza di fare un approfondimento sul tema della qualità dell’aria del bacino padano, accolgo la loro richiesta di rimandare la risoluzione in Commissione. Lo dico, però, con l’auspicio che abbia senso mandarla in Commissione, per fare un approfondimento vero e per votarla all’unanimità.

So che non c’è la garanzia, ma mi sento di accogliere questa richiesta con questo spirito.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Quindi, uno a favore e uno contro alla richiesta della consigliera Zappaterra di rinviare in Commissione le due risoluzioni.

Nessuno a favore? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Facendo parte di uno di quei Gruppi che hanno chiesto di tornare in Commissione, naturalmente mi esprimo a favore. Questo è un tema di nostro interesse sin dall’inizio della legislatura e quindi se c’è la possibilità e i margini per trovare una quadra insieme alle forze politiche di maggioranza e chi vorrà aggregarsi delle altre forze di opposizione, ben venga.

C’è, quindi, la massima disponibilità da parte mia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Contro? Nessuno.

Mettiamo in votazione la richiesta della consigliera Zappaterra di rinviare in Commissione la risoluzione 1799 e l’abbinata risoluzione 1799/1 (oggetto 1864), a firma Zappaterra e Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 38

 

Le due risoluzioni sono state rinviate in Commissione.

 

OGGETTO 1645

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad adottare misure di sostegno per le strutture residenziali socio-sanitarie rientranti nella rete assistenziale pubblica ed in difficoltà economiche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. (05 10 20) A firma dei Consiglieri: Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Facci, Bargi, Rancan, Liverani, Montevecchi

(Discussione e approvazione II parte)

 

OGGETTO 1854

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo dalle strutture sociosanitarie e di proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario. A firma dei Consiglieri: Soncini, Tarasconi, Montalti, Maletti, Mori, Zappaterra, Costi, Zamboni, Rontini, Rossi, Taruffi, Amico, Bulbi, Caliandro, Fabbri, Bondavalli, Pigoni, Daffadà, Costa, Pillati, Sabattini

(Discussione e approvazione)

 

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, alla risoluzione 1645, che impegna la Giunta regionale ad adottare misure di sostegno per le strutture residenziali sociosanitarie rientranti nella rete assistenziale pubblica e in difficoltà economiche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, a firma Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Facci, Bargi, Rancan, Liverani e Montevecchi, a cui è stata abbinata la risoluzione 1854, che impegna la Giunta a confermare le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo dalle strutture sociosanitarie e di proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario, a firma dei consiglieri Soncini, Tarasconi, Montalti, Maletti, Mori, Zappaterra, Costi, Zamboni, Rontini, Rossi, Taruffi, Amico, Bulbi, Caliandro, Fabbri, Bondavalli, Pigoni e Daffadà.

La discussione generale è aperta.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Con l’aggiunta della firma dei consiglieri Costa e Pillati alla risoluzione 1854.

Consigliere Occhi, prego.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sì. Okay. Abbiamo registrato. Grazie, consigliera Pigoni.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione nasce, ovviamente, dalle richieste del mondo delle CRA, delle RSA, che è stato pesantemente ‒ come sappiamo tutti ‒ colpito dalla pandemia del Covid-19, e anche degli stessi familiari, dei degenti, degli ospiti di queste strutture, che hanno avuto pesanti ripercussioni nella vita, anche familiare, nella vita giornaliera di tutti coloro che sono ospiti di queste strutture.

Questo ha messo in luce quelle che erano delle difficoltà del sistema, che tra l’altro sono poi state anche enunciate, ribadite dall’allora Commissario Venturi durante l’emergenza. Sicuramente è un sentiero, questo, che dovremo affrontare nel corso della legislatura di riforma di tutto il sistema delle case di riposo, il loro finanziamento, l’accreditamento. Ma quello che oggi viene in maniera più peculiare da trattare è sostanzialmente il fatto che molte di queste strutture, anzi gran parte, hanno dovuto sostenere costi, costi aggiuntivi, sicuramente per far fronte a quella che è stata l’emergenza, al fatto di dover trattare tante persone che entravano e uscivano anche da queste strutture, andavano negli ospedali, ritornavano. Sono stati, nel frattempo, approvati dei protocolli che prevedevano anche la realizzazione di zone rosse all’interno delle strutture. È stato necessario acquistare tantissimi DPI, cose che non erano previste e non erano neanche nei budget di queste strutture. Quindi, hanno sicuramente avuto dei problemi anche proprio nel bilancio. Queste strutture hanno avuto grossi problemi anche di bilancio. Tra l’altro, c’è stato un periodo in cui non era possibile accogliere nuovi ospiti, quindi ancora una volta si ripercuoteva su queste strutture la difficoltà di entrate economiche che potessero compensare le uscite.

Ci sono stati anche diversi atti e interrogazioni anche da parte della Lega e anche di altri partiti per sollecitare la Giunta ad agire. Qualcosa è stato fatto, ma ovviamente il problema ancora rimane. Purtroppo c’è stato recentemente, successivamente alla presentazione di questa risoluzione, un aggravamento delle condizioni, una recrudescenza della pandemia, proprio negli ultimi 10-15 giorni, quindi ancora ancora una volta si sta pensando di portare avanti misure restrittive sia nei confronti degli ospiti che nei confronti delle loro famiglie, e ancora una volta queste strutture saranno pesantemente colpite.

Da qui la necessità della presentazione di questa risoluzione per impegnare la Giunta a reperire al più presto le risorse per sostenere queste strutture residenziali sociosanitarie che rientrano nella rete assistenziale pubblica, che sono in difficoltà economiche a causa di questa emergenza di epidemia da Covid-19, che non è ancora finita, non si sa per quanto perdurerà. È necessario anche dare una prospettiva a queste strutture e ai loro gestori anche per potere dare una continuità nel servizio e per poter dare sempre un’offerta maggiore ai loro ospiti anche in tema sanitario, posto tutto il discorso che si diceva all’inizio di una organizzazione dell’intero sistema, a cui penso che bisognerà lavorare in questa legislatura.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Soncini, prego.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Se il collega ha giustamente posto l’accento in questo momento su un tema legato alle risorse, noi abbiamo provato, nella risoluzione che abbiamo presentato firmata appunto dall’intera maggioranza, a porre anche il tema a livello di programmazione. Credo che noi dobbiamo cercare di riempire questo momento difficile di futuro, sapendo che ci sarà un futuro e che assomiglierà molto ai nostri progetti e ai nostri pensieri di oggi.

Perché lo dico? Perché io credo che innanzitutto ci sia da porsi alcune domande, quando parliamo di questi temi. La prima domanda è: c’è ancora bisogno di residenzialità? Allora, pur condividendo l’orientamento assunto dalla maggioranza dei Paesi europei e dalla Regione Emilia-Romagna di puntare sui servizi di assistenza domiciliare quale asse strategico per le politiche per la non autosufficienza rivolte alla popolazione anziana al fine di evitare l’istituzionalizzazione – sottolineo, evitare l’istituzionalizzazione – e garantire una migliore qualità di vita, penso che sarebbe utopistico affermare di poter fare a meno dei servizi residenziali. Per ora di residenzialità, anche se residuale rispetto ai servizi domiciliari, c’è ancora bisogno, da un lato per il calo demografico, dall’altro lato per la caratteristica della popolazione anziana, con bisogni assistenziali e sociosanitari sempre più elevati, e per la composizione e la struttura delle famiglie.

I dati confermano questo. Pensate che, anche considerando le regioni italiane con la copertura più ampia di posti letto rispetto alla popolazione anziana, c’è una distanza rispetto agli altri Paesi europei, ed è notevole. I dati OCSE dicono che il tasso di copertura risulta nel nostro Paese circa la metà – parlo di Paese Italia – rispetto alla Spagna, un terzo di quello tedesco, quasi un quarto rispetto alla Svezia e all’Olanda.

Seconda domanda che mi pongo, che secondo me dovremmo porci: quali residenze? Devono essere dei luoghi di cure e di vita, quindi l’altra importante riflessione riguarda la tipologia e la caratteristica delle residenze. È evidente che i cittadini che usufruiscono oggi delle case sono grandi anziani, più di ottant’anni, con bisogni sanitari e assistenziali molto elevati, che hanno esigenze sanitarie simili alla lungodegenza. Le residenze devono essere però luoghi di vita e devono mantenere la dimensione sociale, anzi dovrebbero essere luoghi aperti sempre, vissuti dalle comunità, non isolati rispetto al contesto sociale, rispetto alle altre generazioni. E questo richiede alcune scelte, probabilmente alcune modifiche. Su questo ci dovremo interrogare per capire come agire e come migliorare, interrogarci sugli aspetti quantitativi, tecnologici, strutturali, di dimensione, di professionalità.

Credo che il dovere civico della società sia quello di offrire qualcosa che sia il più possibile vicino alla famiglia.

La terza domanda, gli anziani delle prossime generazioni. Le prossime generazioni di anziani penso saranno preparate ad avere meno aiuti da familiari e figli. Pensate ai figli lontani per il lavoro, alle famiglie che hanno modificato la loro composizione. Prima, a fronte di pochi anziani, c’erano tanti figli che li sostenevano. Oggi è l’inverso. A fronte di tanti anziani abbiamo pochi, sempre meno, nati.

Avranno sicuramente, i futuri anziani, una maggiore istruzione, penso a un titolo di studio medio-superiore, saranno più avvezzi all’uso delle nuove tecnologie, saranno quindi più disponibili, culturalmente, anche a forme leggere di residenzialità, agli appartamenti protetti, al cohousing, le case in comune, le convivenze, la domiciliarità, le case e i condomini protetti, accessibili con spazi comuni e possibilità di articolare diversi livelli di intensità assistenziale.

Credo che il modello di assistenza per gli anziani debba essere un modello che punti sulla prevenzione, sul concetto di salute a trecentosessanta gradi, sull’idea di un ruolo sociale degli anziani che siano una risorsa vera per la comunità e per la collettività pensando a una visione di città accessibile, servizi flessibili e diversificati.

È per questo che nel testo che abbiamo presentato poniamo l’accento sul fatto che le realtà sono molto diverse attualmente ci sono CRA a gestione ASP, comunali, di cooperative sociali, privati, enti religiosi, fondazioni e chiediamo, ovviamente, alla Giunta di proseguire e di implementare le azioni già messe in campo, ma sulle quali bisogna continuare ad agire. Quindi, impegniamo la Giunta a confermare tutte le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo nelle strutture sociosanitarie, a proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario già messe in atto, quali, ad esempio, il sostegno alle spese ovviamente in più che ci sono state in questi mesi per l’acquisto di DPI e dei costi di sanificazione, alla remunerazione sia per i gestori pubblici che privati della quota sanitaria per i posti vuoti, posti non occupabili accreditati. In questo caso, prima parlavamo di maggiori spese, qui parliamo di mancato introito.

Chiediamo di valutare di aumentare le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza anche se è già tra i più alti a livello nazionale per consolidare i servizi esistenti, adeguandoli ai maggiori livelli di sicurezza richiesti, sviluppare nuovi servizi a sostegno della domiciliarità dell’abitare protetto, del vivere in famiglia, sostenendo anche gli interventi di adattamento domestico, che va nella direzione di quello che dicevo poc’anzi, rendere i servizi accreditati e ricompresi nei livelli essenziali di assistenza più flessibili ed efficaci nelle risposte alle esigenze e ai bisogni degli utenti.

È per questo che vorrei sottolineare l’importanza delle risorse che ha messo in campo l’Unione europea, di mettere finalmente a disposizione ingenti risorse per il rilancio dei Paesi colpiti nell’economia, e penso al Recovery fund, penso al MES.

Occorre inserire tutto questo in progetti con obiettivi chiari e verificabili destinandoli in modo significativo al welfare sociosanitario. La priorità assoluta deve essere il potenziamento e la ristrutturazione dell’assistenza integrata sociosanitaria territoriale, avendo ben presente che la risorsa principale ‒ come si è visto ‒ è quella del personale e che c’è un diritto che va riconosciuto: mi viene da dire il diritto alla felicità. Come sarebbe bello che esistesse e fosse riconosciuto, l’aspirazione di ogni persona a vivere e curarsi nel proprio contesto di vita, con un sostegno dei servizi domiciliari e territoriali.

Il modello deve essere quello di una salute di comunità e dentro la comunità, per contrastare anche le malattie, come dicevo prima, in un’ottica anche che guardi alla prevenzione e alla promozione della salute. Questo è il senso del nostro atto di indirizzo, che speriamo in qualche modo veda la convergenza di tante persone che siedono oggi in Assemblea legislativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ha chiesto la parola la consigliera Piccinini, che è sparita.

Consigliere Tagliaferri, prego.

Consigliere Tagliaferri.

Prego, consigliere. Non la sentiamo.

Non la sentiamo.

Non la sentiamo.

Abbiamo degli splendidi ascensori che sono tornati a funzionare. La invito, magari, a venire giù, così avremo modo anche di sentirla.

Proviamo a passare la parola alla consigliera Maletti. Vediamo di riprenderla più tardi, se riesce a sistemare il suo microfono.

 

MALETTI: Mi sente?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Nella nostra società emiliano-romagnola abbiamo sempre più presenza di persone che sono anziane, da un lato perché aumenta l’aspettativa di vita, dall’altro perché abbiamo una forte denatalità. Anche in numero assoluto, il numero di persone anziane aumenta. Questo vuol dire che sono una risorsa, una risorsa importante per le famiglie, per la situazione di precariato, e anche per tante altre attività. Però, purtroppo aumentano anche le persone che sono fragili e anche non autosufficienti.

Questo vuol dire che c’è bisogno di strutture, c’è bisogno, come diceva la presidente Soncini, di lavorare rispetto a dare delle risposte relative al territorio, con diverse intensità di risposte, ma occorre anche implementare le strutture legate alle non autosufficienze. Oggi, come definito da norme regionali, deve esserci un numero di posti letto pari al 3 per cento della popolazione residente over-settantacinquenne, il che vuol dire che è una risposta molto importante alle persone non autosufficienti, soprattutto con bisogni sanitari sempre più rilevanti.

Vediamo oggi che nelle CRA ci sono persone che anni fa sarebbero state accudite nelle lungodegenze. Per cui, questo vuol dire anche fare tutto un lavoro rispetto anche alle risposte ai bisogni sanitari molto più strutturato di anni fa.

Come diceva la presidente Soncini, noi abbiamo delle modalità gestionali che sono molto eterogenee. Abbiamo CRA a gestione comunale e CRA a gestione diretta, ASP gestite da cooperative sociali, gestite da privati, gestite da fondazioni, gestite anche da enti religiosi. Questo vuol dire che ognuna di queste strutture ha determinate specificità, che riguardano i contratti relativi al personale dipendente, che riguardano, ad esempio, anche degli aspetti legati all’IRAP, per quell’imposizione fiscale. Tutte queste strutture sono autorizzate in base a delibere regionali, alcune di queste sono accreditate. Ciò vuol dire che, in parte o in maniera totale, hanno i posti a disposizione della rete pubblica, cioè vi sono inserite persone in base a graduatorie definite dai comitati di distretto o dalle singole realtà comunali.

Ebbene, tutte queste strutture, nei mesi scorsi, proprio per dinamiche legate alla pandemia, sono andate in difficoltà, da un lato per l’aumento dei costi gestionali, l’acquisto dei DPI, le sanificazioni, ma anche grande difficoltà a reperire personale formato. Abbiamo visto che giustamente le aziende USL hanno fatto dei concorsi perché avevano bisogno di infermieri, ma questo vuol dire che nelle varie realtà, soprattutto le CRA, oggi si è in difficoltà perché ci sono pochi infermieri, perché ci sono pochi operatori socioassistenziali e anche, in alcune realtà, difficoltà a reperire anche personale, come ad esempio la […].

Noi abbiamo un numero rilevante di posti non occupati perché da un lato sono stati bloccati gli accessi a queste strutture, dall’altro perché occorreva tenere maggiori distanziamenti per gestire anche situazioni di non contatto. Ecco, questo ha determinato un conseguente calo di entrate, sia per le rette che vengono pagate dai privati ma anche per la parte pubblica, cioè quella parte sanitaria o sociale che viene comunque pagata a queste strutture dai Comitati di distretto.

Allora, mentre noi abbiamo avuto la chiusura dei centri diurni, e questo ha determinato un utilizzo soprattutto di cassa integrazione per tutti quei soggetti del mondo privato, mentre quelle a gestione comunale o le ASL non hanno potuto attivare questi […], e anche cassa integrazione in quelle RSA legate alle residenze dove c’è stato il calo delle persone che erano ospiti.

Ecco, su questo noi non possiamo prevedere un aumento delle rette, come ad esempio viene indicato dalla risoluzione firmata dal consigliere Occhi, per il semplice fatto che mentre quelle che sono accreditate l’aumento della copartecipazione da parte della persona ospite o dei familiari viene definito da delle normative che vengono votate dai Consigli comunali e dai Comitati di distretto, questo vorrebbe dire che solo una parte potrebbe ricadere solo rispetto ai posti che sono gestiti privatamente, oppure questo metterebbe ancora più in difficoltà le gestioni di queste strutture, perché avrebbero un disavanzo […]. Per questo io ho sottoscritto anche la risoluzione 1854, proprio perché c’è bisogno di riconfermare tutte le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo […] sociosanitarie, ma, come diceva anche la presidente Soncini, la volontà di aumentare le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza anche se questo è tra i più alti a livello nazionale. Non dimentichiamoci che la nostra Regione è stata tra le prime, con un accordo tra l’Assemblea regionale e tutte le parti sociali e gli enti locali, ad istituire questo Fondo della non autosufficienza, che dà la possibilità di garantire un insieme di servizi alle famiglie che, altrimenti, non sarebbero in grado di pagare il costo delle rette se fosse veramente ad una percentuale molto più alta.

Bisogna fare anche un ragionamento rispetto a questa rete dei servizi che chiama noi consiglieri regionali, insieme agli enti locali, insieme ai soggetti gestori e soprattutto ai dirigenti degli Assessorati competenti, per definire una nuova struttura di servizi per questa popolazione che è fragile da un lato, ma dall’altro è una grande risorsa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Presidente, mi sentite ora?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, grazie.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e colleghi, mai come ora la risoluzione proposta dai colleghi della Lega e l’interesse che ha suscitato anche stimolando l’azione della maggioranza merita attenzione e sostegno. Mai come ora, perché queste sono ore drammatiche. Il Coronavirus ha ricominciato a mietere vittime, a creare contagi e non guarda in faccia nessuno, mentendo la propaganda di molti giornali. Non esiste un virus degli anziani, un virus che muore con il caldo, una seconda ondata che sarà meno pericolosa della prima e tante altre bugie del genere. Ahimè, ce ne siamo accorti.

Il Coronavirus è una malattia che miete vittime dove le trova. Non sono un medico, ma mi pare di aver capito che i virus sono come i predatori, mangiano vittime finché ne trovano e smettono di essere letali quando non trovano più di che cibarsi. Se per i lupi le vittime sono gli agnelli, nel caso del Covid le vittime siamo noi esseri umani.

A marzo autorevoli commentatori di autorevoli corazzate giornalistiche nazionali ci dicevano che muoiono solo gli anziani con un certo tono di indifferenza. Sarà che ne conosco tanti di anziani, che li rispetto, ma mi ha sempre infastidito questa frase stupida. Se anche fosse morto un solo centenario, sarebbe ugualmente una tragedia.

Signori, fin da marzo è mancato rispetto nella comunicazione nazionale per le persone anziane. Dire “Muoiono solo gli anziani” è come dire “Tanto sono vecchi, chi se ne frega se muoiono”. È come dire “Sono un peso per la società, non è così grave se tolgono il disturbo”.

È questo freddo approccio che ha lasciato le case di riposo abbandonate a se stesse, con le conseguenze che abbiamo visto e che ancora vediamo. Sì, perché assistiamo allo stesso film proiettato in seconda visione a pochi mesi di distanza.

Perché ho voluto dire queste cose anche se c’entrano solo di striscio con la risoluzione in oggetto? Perché le penso e perché sono convinto che servano scuse collettive alle categorie dei cosiddetti “anziani”, che poi sono donne e uomini in carne ed ossa. Quanto hanno sofferto nel sentir dire “tanto muoiono solo gli anziani”? Ce lo siamo chiesti? Io sì. E so che hanno sofferto tanto. Per questo, è arrivato il momento di chiedergli scusa e di dirgli che siamo loro vicini.

Il dramma degli anziani è andato di pari passo con quello delle strutture accreditate che li ospitano. Per molte di loro il Covid è stata una mazzata economica. Parlo solo delle spese vive che hanno dovuto sopportare per sanificazione, adeguamento di locali, gestione dei malati e via dicendo. Parlo del fatto che il Covid sta ristrutturando tutta la nostra economia. I locali chiudono. Ma molti negozi nelle zone più popolose della città hanno visto aumentare le proprie aspettative economiche, perché i lavoratori in lavoro da remoto hanno cambiato abitudini: hanno abbandonato i tradizionali luoghi di ristoro di mezzogiorno, per riscoprire la spesa sotto casa e senza la fila.

La stessa ristrutturazione la sta vivendo il sistema di accoglienza della terza età. Si ha paura di mettere il genitore anziano in una struttura protetta perché si ha paura che si ammali e che, nonostante i tanti sforzi della dirigenza di queste residenze, il Covid possa impossessarsi di loro. Si preferisce tenere, ove possibile, ma sempre più di prima, il proprio caro a casa, magari con assistenza di badantato o sanitaria domiciliare. Spesso, quando possibile, poi l’anziano torna a far parte del nucleo familiare dei propri figli. Una pensione in più e spese in meno sono utili a famiglie stremate da due grandi crisi avvenute a meno di dieci anni di distanza l’una dall’altra. E chi paga il conto? Quegli imprenditori della sanità e dell’assistenza che dovranno fare i conti con camere vuote e pazienti in fuga. Più spese durante il Covid, meno entrate dopo il Covid.

Abbiamo un settore in ginocchio, a cui è giusto che la Regione fornisca risorse nell’immediato e anche una mano per gestire la riconversione della ripartenza. Si tratta di sostenere chi ha lavorato per il benessere dei nostri anziani e che rischia di essere vittima del Coronavirus.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Inizio da una puntualizzazione, dopo essermi confrontato anche con il consigliere primo firmatario, il consigliere Occhi. Nella parte del “considerato” è scritto – lo leggo testualmente – come segue: “considerato che la maggior parte di queste strutture stanno accumulando pesanti deficit di bilancio, che, senza un sostegno straordinario, potranno essere recuperati unicamente e solo in parte attraverso l’aumento delle rette da far ricadere sugli assistiti e le loro famiglie”. Quindi, potranno, se non li aiutiamo… Perché la parte dispositiva, l’impegno non è quello che si vada nella direzione di aumentare le rette, ci mancherebbe altro, va esattamente nella direzione opposta la ratio di questa risoluzione presentata dalla Lega, proprio quella di andare a sostenere quelle strutture socio-residenziali, sociosanitarie, perché non chiudano e perché continuino a offrire un preziosissimo servizio, che è imprescindibile.

Anche negli interventi precedenti, che condivido in larghissima parte, soprattutto perché è intervenuta sia la presidente che la vicepresidente della Commissione Sanità, dove di questi temi abbiamo parlato più volte… Oggi però mi rivolgo alla Presidenza dell’Assemblea, perché anche nell’assestato abbiamo approvato all’unanimità un ordine del giorno, anzi un emendamento al bilancio molto simile che a questo punto vuol dire che se oggi c’è una risoluzione della Lega e collegata un’altra risoluzione del Partito Democratico che in buona sostanza vanno a chiedere le stesse cose, vanno a chiedere che la Regione aiuti tutti, pubblico e privato accreditato, allora vuol dire che l’emendamento al bilancio proposto, laddove anche lì si parlava come nella parte dispositiva della risoluzione del PD, dove si dice “a valutare, approvare”… Oggi non è più il momento del provare, del valutare, anzi l’indirizzo credo che sia stato dato alla Giunta forte e chiaro da parte di questa Assemblea, quindi mi rivolgo alla Presidenza perché si ottemperi a quanto già approvato, perché credo che da parte di chiunque è intervenuto nell’Assemblea su questi temi e anche in Commissione dubbi non ce ne siano.

Quindi, ad oggi manca la parte esecutiva, la parte per cui appunto o li aiutiamo oppure effettivamente ci sono delle strutture che arriveranno a chiudere i battenti. Tenuto conto che ho presentato anche da poco un’interrogazione che chiede qual è l’andamento delle liste d’attesa, perché oggi per il bisogno di strutture socio-residenziali permanenti e semipermanenti, quindi anche dei centri diurni, le liste d’attesa sono in aumento, ma sono in aumento in maniera forte, perché è una fortuna che sia aumentata la longevità, però, d’altra parte, purtroppo, aumentando la longevità, le persone che vengono prese in carico da queste strutture sono sempre più avanti di età e sempre meno autosufficienti. Essendo sempre meno autosufficienti, le famiglie, per come è stato già anche detto negli interventi precedenti, arrivano all’estrema soluzione. Benissimo il potenziamento dell’assistenza domiciliare che è stato reintrodotto dopo il Governo Monti che aveva quasi azzerato o comunque aveva reso ai minimi termini il Fondo nazionale per la non autosufficienza. È stato solo reintrodotto nell’anno 2018, quando il Fondo della non autosufficienza è ritornato ai livelli 2009.

Credo che la Regione Emilia-Romagna, come è stato ben scritto, sia tra le prime, però non basta. Oggi non basta più. Voglio ricordare in questa sede, l’ho già fatto altre volte, che l’assessore Venturi, che è l’ex assessore alla sanità, il commissario Venturi, aveva detto che dovevamo riformare questo intero settore. Ad oggi, bene questa risoluzione, perché dobbiamo dare assolutamente un sostegno concreto, immediato, a breve termine per non far fallire queste strutture, perché continui a essere erogato il servizio, ma dobbiamo fare un ragionamento di più lungo respiro perché la fascia della popolazione purtroppo vede la piramide rovesciata e quindi ci sarà sempre più bisogno. Quindi, con le stesse risorse dobbiamo riuscire a garantire maggiore servizio. Questa è la vera sfida. Oggi questa è veramente la sfida.

Si è aggiunto anche il Covid. Purtroppo, i focolai all’interno delle CRA in Emilia-Romagna sono ripartiti. In Commissione con l’assessore Donini martedì scorso proposi di fare i test, di non chiudere quelle CRA che non hanno focolai e iniziare a fare i test per continuare e proseguire le visite dei familiari dove non ci sono focolai.

Mi pare sia uscita una nota della Vicepresidenza che accoglieva questa richiesta. Bene. Non dobbiamo far morire di Covid i residenti nelle strutture delle CRA, ma non dobbiamo neanche farli morire di solitudine.

Speriamo che vengano, da parte mia almeno sì, accolte entrambe le risoluzioni presentate qui oggi. Mi rivolgo a dei banchi vuoti, mi rivolgo all’unico presente che rappresenta l’Esecutivo, il sottosegretario, chiediamo che venga data piena attuazione a un indirizzo politico che è ben chiaro. Oggi non è più il momento degli indirizzi, ma è il momento degli aiuti concreti perché, altrimenti, a questa seconda ondata il rischio è che alcune strutture, sia pubbliche che private, tutte quelle convenzionate accreditate, non sopravvivano.

La consigliera Maletti conosce bene la realtà di Modena come me, sappiamo che ci sono alcune ASP dove gli amministratori hanno garantito anche con il proprio patrimonio personale, purché ci fosse un ripiano delle perdite. Quindi, aiutiamoli prima che sia troppo tardi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

La consigliera Piccinini non so se ha chiesto la parola o meno. Ce l’ho prenotata, ma non la vedo più collegata con noi.

Ci sono altri interventi in discussione generale?

Chiedo se ci sono interventi in dichiarazione di voto.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Noi voteremo a favore a entrambe le risoluzioni. Credo che il tema delle case di riposo, il tema sociale che coinvolge gli anziani sia troppo importante per dividersi. Gli impegni sono praticamente identici, l’impegno principale è quello di aiutare queste strutture, aiutare i nostri anziani, avere comunque una qualità della vita migliore anche in questa fase delicata.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Il Partito Democratico chiede il voto per parti separate della risoluzione 1645, da una parte la premessa e dall’altra l’impegno. Voteremo a favore della risoluzione 1854…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Maletti, le chiedo scusa un attimo, devo prendere la risoluzione, perché non ho il testo davanti. Le chiedo gentilmente di ripetere.

 

MALETTI: Chiediamo il voto per parti separate della risoluzione 1645…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sì, okay.

 

MALETTI: …dove voteremo a favore dell’impegno e contro le premesse.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Quindi, la prima parte, dalle premesse fino agli impegni, e poi l’impegno da solo.

 

MALETTI: Esatto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

MALETTI: Voteremo a favore della risoluzione 1854.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Grazie mille.

Ci sono altri interventi in dichiarazione di voto? Benissimo.

Mettiamo in votazione, allora, la risoluzione 1645, a prima firma Occhi, come richiesto dalla consigliera Maletti, quindi la prima parte, che inizia con “premesse” e finisce con “circa il 50 per cento di quelle complessive”.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 14

Contrari 25

 

È respinta.

 

Passiamo ora alla votazione della seconda parte della risoluzione 1645, che inizia con le parole “a reperire” fino alle parole “l’epidemia di Covid-19”.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvata.

 

Passiamo ora alla votazione della risoluzione 1854, a prima firma Soncini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 40

Favorevoli 40

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Come da accordi presi in sede di Capigruppo, sono le ore 18, quindi concludiamo i lavori.

Ricordo ai colleghi che, come da Capigruppo che si è svolta stamattina, domani mattina, invece delle ore 10, l’inizio dell’aula sarà alle ore 9,30.

Grazie e buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 18,00

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo Colla, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Barbara Lori e l’assessore Raffaele Donini.

Ha inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Michele Barcaiuolo.

 

 

VOTAZIONI ELETTRONICHE

 

OGGETTO 1601

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole". (6)

 

Articolo 1

 

Presenti 41

 

Favorevoli 40

Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Amico Federico Alessandro; Fabbri Marco; Bargi Stefano; Facci Michele; Iotti Massimo; Tagliaferri Giancarlo; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Mumolo Antonio; Mori Roberta; Zappaterra Marcella; Caliandro Stefano; Mastacchi Marco; Costa Andrea; Maletti Francesca; Rancan Matteo; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Paruolo Giuseppe; Montalti Lia; Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Rossi Nadia; Bulbi Massimo; Delmonte Gabriele; Montevecchi Matteo; Pigoni Giulia; Pelloni Simone; Castaldini Valentina; Soncini Ottavia; Bessi Gianni; Pillati Marilena; Catellani Maura; Tarasconi Katia; Costi Palma; Daffadà Matteo

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio; Sabattini Luca; Stragliati Valentina

 

 

Articolo 2

 

Presenti 43

 

Favorevoli 42

Amico Federico Alessandro; Mastacchi Marco; Costa Andrea; Taruffi Igor; Pelloni Simone; Bondavalli Stefania; Pigoni Giulia; Zamboni Silvia; Castaldini Valentina; Caliandro Stefano; Montevecchi Matteo; Marchetti Daniele; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Soncini Ottavia; Zappaterra Marcella; Paruolo Giuseppe; Rossi Nadia; Iotti Massimo; Tarasconi Katia; Rontini Manuela; Tagliaferri Giancarlo; Mumolo Antonio; Fabbri Marco; Mori Roberta; Occhi Emiliano; Bargi Stefano; Delmonte Gabriele; Pompignoli Massimiliano; Montalti Lia; Facci Michele; Felicori Mauro; Rancan Matteo; Bulbi Massimo; Daffadà Matteo; Catellani Maura; Piccinini Silvia; Bessi Gianni; Pillati Marilena; Bergamini Fabio; Maletti Francesca; Sabattini Luca

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 7

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio; Stragliati Valentina

 

 

Articolo 3

 

Presenti 42

 

Favorevoli 41

Costi Palma; Amico Federico Alessandro; Facci Michele; Catellani Maura; Zamboni Silvia; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Daffadà Matteo; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Zappaterra Marcella; Taruffi Igor; Costa Andrea; Castaldini Valentina; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Soncini Ottavia; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Fabbri Marco; Marchetti Francesca; Bessi Gianni; Rossi Nadia; Mumolo Antonio; Mori Roberta; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Delmonte Gabriele; Piccinini Silvia; Montalti Lia; Bargi Stefano; Mastacchi Marco; Marchetti Daniele; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Caliandro Stefano; Maletti Francesca; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Pillati Marilena

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 8

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Liverani Andrea; Rainieri Fabio; Sabattini Luca; Stragliati Valentina

 

 

Articolo 4

 

Presenti 46

 

Favorevoli 45

Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Facci Michele; Felicori Mauro; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Bergamini Fabio; Mastacchi Marco; Bondavalli Stefania; Costi Palma; Rainieri Fabio; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Castaldini Valentina; Zappaterra Marcella; Piccinini Silvia; Tarasconi Katia; Rossi Nadia; Amico Federico Alessandro; Soncini Ottavia; Daffadà Matteo; Bulbi Massimo; Montalti Lia; Bargi Stefano; Rontini Manuela; Stragliati Valentina; Fabbri Marco; Occhi Emiliano; Iotti Massimo; Costa Andrea; Bessi Gianni; Delmonte Gabriele; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Catellani Maura; Rancan Matteo; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Pelloni Simone; Caliandro Stefano; Maletti Francesca; Pillati Marilena; Sabattini Luca

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 4

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Liverani Andrea

 

 

Votazione finale progetto di legge 1601

 

Presenti 45

 

Favorevoli 44

Pigoni Giulia; Mastacchi Marco; Bondavalli Stefania; Tarasconi Katia; Amico Federico Alessandro; Zamboni Silvia; Rossi Nadia; Felicori Mauro; Facci Michele; Soncini Ottavia; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Iotti Massimo; Zappaterra Marcella; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Montalti Lia; Paruolo Giuseppe; Stragliati Valentina; Rontini Manuela; Bulbi Massimo; Fabbri Marco; Bergamini Fabio; Mumolo Antonio; Marchetti Francesca; Castaldini Valentina; Occhi Emiliano; Taruffi Igor; Costi Palma; Pelloni Simone; Caliandro Stefano; Bessi Gianni; Mori Roberta; Sabattini Luca; Delmonte Gabriele; Maletti Francesca; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Marchetti Daniele; Pompignoli Massimiliano; Pillati Marilena; Catellani Maura; Bargi Stefano

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 5

 

OGGETTO 1858 (1601/1)

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 1601 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole". A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Sabattini, Taruffi, Pigoni, Costi, Rontini, Piccinini, Delmonte

 

Presenti 43

 

Favorevoli 41:

Tarasconi Katia; Costi Palma; Amico Federico Alessandro; Tagliaferri Giancarlo; Bessi Gianni; Zamboni Silvia; Bulbi Massimo; Piccinini Silvia; Bondavalli Stefania; Rossi Nadia; Iotti Massimo; Sabattini Luca; Montevecchi Matteo; Maletti Francesca; Mumolo Antonio; Bergamini Fabio; Rontini Manuela; Zappaterra Marcella; Facci Michele; Soncini Ottavia; Daffadà Matteo; Occhi Emiliano; Castaldini Valentina; Mori Roberta; Montalti Lia; Costa Andrea; Felicori Mauro; Stragliati Valentina; Mastacchi Marco; Delmonte Gabriele; Pigoni Giulia; Caliandro Stefano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Bargi Stefano; Paruolo Giuseppe; Fabbri Marco; Marchetti Daniele; Pompignoli Massimiliano; Pillati Marilena; Catellani Maura

 

Non votanti 2

Petitti Emma; Taruffi Igor

 

Assenti 7

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio

 

 

OGGETTO 1857 (1601/2)

Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto “Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole"". A firma delle Consigliere: Piccinini, Rontini, Bondavalli

 

Presenti 43

 

Favorevoli 42:

Piccinini Silvia; Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Pigoni Giulia; Facci Michele; Costi Palma; Zamboni Silvia; Montevecchi Matteo; Mastacchi Marco; Taruffi Igor; Soncini Ottavia; Iotti Massimo; Rossi Nadia; Felicori Mauro; Occhi Emiliano; Montalti Lia; Tarasconi Katia; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Rontini Manuela; Mori Roberta; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo; Delmonte Gabriele; Marchetti Daniele; Caliandro Stefano; Pelloni Simone; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Bargi Stefano; Fabbri Marco; Pompignoli Massimiliano; Catellani Maura; Bulbi Massimo; Marchetti Francesca

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 7

Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Rainieri Fabio

 

 

OGGETTO 1029

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi per il potenziamento della linea ferroviaria Poggio Rusco-Bologna, ridefinendo insieme a TPER e Trenitalia, l’offerta delle corse. A firma dei Consiglieri: Costi, Caliandro, Fabbri, Paruolo, Sabattini, Zappaterra, Pillati, Rontini, Bulbi, Zamboni, Piccinini

 

Presenti 41

 

Favorevole 40

Paruolo Giuseppe; Costa Andrea; Zamboni Silvia; Tarasconi Katia; Piccinini Silvia; Amico Federico Alessandro; Mori Roberta; Mastacchi Marco; Rossi Nadia; Rancan Matteo; Bulbi Massimo; Soncini Ottavia; Bondavalli Stefania; Daffadà Matteo; Taruffi Igor; Mumolo Antonio; Bargi Stefano; Caliandro Stefano; Pelloni Simone; Marchetti Francesca; Castaldini Valentina; Montalti Lia; Iotti Massimo; Marchetti Daniele; Bergamini Fabio; Zappaterra Marcella; Stragliati Valentina; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Costi Palma; Felicori Mauro; Montevecchi Matteo; Lisei Marco; Facci Michele; Fabbri Marco; Delmonte Gabriele; Pigoni Giulia; Sabattini Luca; Bessi Gianni; Rainieri Fabio

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

 

OGGETTO 1070

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare ogni iniziativa ed azione di propria competenza al fine di superare le problematiche e i disservizi relativi alla Ferrovia Porrettana. A firma del Consigliere: Facci, Taruffi

 

I PARTE

 

Presenti 41

 

Favorevoli 40

Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Costi Palma; Zamboni Silvia; Tarasconi Katia; Felicori Mauro; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Amico Federico Alessandro; Taruffi Igor; Daffadà Matteo; Bondavalli Stefania; Costa Andrea; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Facci Michele; Rancan Matteo; Paruolo Giuseppe; Stragliati Valentina; Lisei Marco; Montalti Lia; Marchetti Francesca; Marchetti Daniele; Bulbi Massimo; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Caliandro Stefano; Montevecchi Matteo; Castaldini Valentina; Maletti Francesca; Sabattini Luca; Mastacchi Marco; Pigoni Giulia; Bessi Gianni; Fabbri Marco; Pillati Marilena; Pelloni Simone; Rontini Manuela; Catellani Maura

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Occhi Emiliano; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

II PARTE

 

Presenti 45

 

Favorevoli 20

Rainieri Fabio; Piccinini Silvia; Taruffi Igor; Facci Michele; Pelloni Simone; Amico Federico Alessandro; Zamboni Silvia; Castaldini Valentina; Mastacchi Marco; Catellani Maura; Bergamini Fabio; Bargi Stefano; Delmonte Gabriele; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Stragliati Valentina; Rancan Matteo; Occhi Emiliano; Tagliaferri Giancarlo; Lisei Marco

 

Contrari 24

Tarasconi Katia; Soncini Ottavia; Costi Palma; Zappaterra Marcella; Daffadà Matteo; Felicori Mauro; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rossi Nadia; Montalti Lia; Fabbri Marco; Rontini Manuela; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Sabattini Luca; Costa Andrea; Bulbi Massimo; Iotti Massimo; Bessi Gianni; Pillati Marilena

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 5

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Pompignoli Massimiliano

 

III PARTE

 

Presenti 44

 

Favorevoli 43

Delmonte Gabriele; Taruffi Igor; Catellani Maura; Costi Palma; Lisei Marco; Amico Federico Alessandro; Zappaterra Marcella; Zamboni Silvia; Pigoni Giulia; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Facci Michele; Occhi Emiliano; Castaldini Valentina; Rossi Nadia; Rainieri Fabio; Tarasconi Katia; Bondavalli Stefania; Daffadà Matteo; Costa Andrea; Maletti Francesca; Bulbi Massimo; Soncini Ottavia; Bargi Stefano; Rontini Manuela; Montalti Lia; Fabbri Marco; Tagliaferri Giancarlo; Marchetti Daniele; Sabattini Luca; Mori Roberta; Felicori Mauro; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Pillati Marilena; Montevecchi Matteo; Caliandro Stefano; Bessi Gianni; Mumolo Antonio; Stragliati Valentina; Bergamini Fabio; Piccinini Silvia; Rancan Matteo

 

Non votanti 1

Petitti Emma

 

Assenti 6

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Pompignoli Massimiliano

 

 

OGGETTO 1037

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l'appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all'omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere oggetto di desecretazione e messi a disposizione dell'Autorità giudiziaria. A firma dei Consiglieri: Facci, Barcaiuolo, Rancan, Pelloni, Lisei, Tagliaferri, Bergamini, Pompignoli, Liverani, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Montevecchi, Catellani, Occhi, Rainieri, Delmonte, Mastacchi, Castaldini, Gibertoni

 

Presenti 42

 

Favorevoli 15

Montevecchi Matteo; Gibertoni Giulia; Tagliaferri Giancarlo; Occhi Emiliano; Lisei Marco; Bargi Stefano; Rainieri Fabio; Pelloni Simone; Facci Michele; Bergamini Fabio; Stragliati Valentina; Catellani Maura; Castaldini Valentina; Mastacchi Marco; Marchetti Daniele

 

Contrari 27

Amico Federico Alessandro; Paruolo Giuseppe; Soncini Ottavia; Rontini Manuela; Daffadà Matteo; Mumolo Antonio; Mori Roberta; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Rossi Nadia; Bondavalli Stefania; Zamboni Silvia; Taruffi Igor; Costi Palma; Bessi Gianni; Montalti Lia; Iotti Massimo; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Bulbi Massimo; Costa Andrea; Pillati Marilena; Sabattini Luca; Caliandro Stefano; Fabbri Marco; Maletti Francesca; Tarasconi Katia

 

Assenti 8

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 1675

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l'appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all'omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere desecretati. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Zappaterra, Pigoni, Taruffi, Zamboni, Piccinini, Caliandro, Rontini

 

Presenti 41

 

Favorevoli 27

Amico Federico Alessandro; Paruolo Giuseppe; Zamboni Silvia; Rossi Nadia; Piccinini Silvia; Maletti Francesca; Costi Palma; Taruffi Igor; Bondavalli Stefania; Tarasconi Katia; Montalti Lia; Marchetti Francesca; Iotti Massimo; Soncini Ottavia; Rontini Manuela; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Mumolo Antonio; Mori Roberta; Sabattini Luca; Caliandro Stefano; Bessi Gianni; Pillati Marilena; Zappaterra Marcella; Bulbi Massimo; Costa Andrea; Pigoni Giulia

 

Contrari 13

Occhi Emiliano; Bergamini Fabio; Lisei Marco; Castaldini Valentina; Mastacchi Marco; Facci Michele; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Bargi Stefano; Tagliaferri Giancarlo; Pelloni Simone; Catellani Maura; Stragliati Valentina

 

Non votanti 1

Rainieri Fabio

 

Assenti 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

 

Rinvio dell’argomento in commissione - oggetti 1799 e 1799/1 (1864)

 

Presenti 39

 

Favorevoli 38

Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Mastacchi Marco; Amico Federico Alessandro; Soncini Ottavia; Pelloni Simone; Occhi Emiliano; Felicori Mauro; Bondavalli Stefania; Maletti Francesca; Zappaterra Marcella; Daffadà Matteo; Stragliati Valentina; Fabbri Marco; Bulbi Massimo; Rossi Nadia; Montevecchi Matteo; Iotti Massimo; Bergamini Fabio; Paruolo Giuseppe; Mori Roberta; Sabattini Luca; Mumolo Antonio; Bargi Stefano; Rontini Manuela; Castaldini Valentina; Piccinini Silvia; Marchetti Francesca; Taruffi Igor; Pigoni Giulia; Costa Andrea; Bessi Gianni; Montalti Lia; Lisei Marco; Caliandro Stefano; Marchetti Daniele; Facci Michele; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti 1

Rainieri Fabio

 

Assenti 11

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Petitti Emma; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 1645

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad adottare misure di sostegno per le strutture residenziali socio-sanitarie rientranti nella rete assistenziale pubblica ed in difficoltà economiche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Delmonte, Catellani, Facci, Bargi, Rancan, Liverani, Montevecchi

 

I PARTE

 

Presenti 40

 

Favorevoli 14

Occhi Emiliano; Catellani Maura; Marchetti Daniele; Bergamini Fabio; Facci Michele; Tagliaferri Giancarlo; Pelloni Simone; Bargi Stefano; Montevecchi Matteo; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Stragliati Valentina; Rancan Matteo; Delmonte Gabriele

 

Contrari 25

Taruffi Igor; Tarasconi Katia; Pigoni Giulia; Paruolo Giuseppe; Bondavalli Stefania; Costi Palma; Rossi Nadia; Zappaterra Marcella; Costa Andrea; Amico Federico Alessandro; Soncini Ottavia; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Marchetti Francesca; Pillati Marilena; Bessi Gianni; Mumolo Antonio; Daffadà Matteo; Rontini Manuela; Caliandro Stefano; Zamboni Silvia; Fabbri Marco; Sabattini Luca; Iotti Massimo

 

Non votanti 1

Rainieri Fabio

 

Assenti 10

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Bulbi Massimo; Castaldini Valentina; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano

 

 

II PARTE

 

Presenti 41

 

Favorevoli 40

Stragliati Valentina; Catellani Maura; Paruolo Giuseppe; Occhi Emiliano; Tarasconi Katia; Facci Michele; Taruffi Igor; Soncini Ottavia; Pelloni Simone; Zamboni Silvia; Bondavalli Stefania; Costi Palma; Zappaterra Marcella; Pigoni Giulia; Amico Federico Alessandro; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Rontini Manuela; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Mori Roberta; Sabattini Luca; Mumolo Antonio; Montalti Lia; Marchetti Daniele; Fabbri Marco; Bergamini Fabio; Pillati Marilena; Maletti Francesca; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Rancan Matteo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Rossi Nadia; Marchetti Francesca; Tagliaferri Giancarlo; Felicori Mauro; Bulbi Massimo; Iotti Massimo

 

Non votanti 1

Rainieri Fabio

 

Assenti 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano

 

OGGETTO 1854

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo nelle strutture socio-sanitarie e proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario. A firma dei Consiglieri: Soncini, Tarasconi, Montalti, Maletti, Mori, Zappaterra, Costi, Zamboni, Rontini, Rossi, Taruffi, Amico, Bulbi, Caliandro, Fabbri, Bondavalli, Pigoni, Daffada', Costa, Pillati, Sabattini

 

Presenti 41

 

Favorevoli 40

Tarasconi Katia; Pelloni Simone; Amico Federico Alessandro; Pigoni Giulia; Costi Palma; Bondavalli Stefania; Soncini Ottavia; Marchetti Daniele; Taruffi Igor; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Facci Michele; Zappaterra Marcella; Felicori Mauro; Paruolo Giuseppe; Zamboni Silvia; Bergamini Fabio; Iotti Massimo; Mumolo Antonio; Rancan Matteo; Daffadà Matteo; Costa Andrea; Mori Roberta; Maletti Francesca; Lisei Marco; Delmonte Gabriele; Bessi Gianni; Marchetti Francesca; Rossi Nadia; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Bargi Stefano; Fabbri Marco; Montalti Lia; Stragliati Valentina; Pillati Marilena; Catellani Maura; Tagliaferri Giancarlo; Rontini Manuela; Montevecchi Matteo

 

Non votanti 1

Rainieri Fabio

 

Assenti 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca

 

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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