Espandi Indice

36.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando saranno disponibili i vaccini antinfluenzali gratuiti per tutte le fasce della popolazione stabilite dal Ministero della Salute. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

TAGLIAFERRI (FdI)

DONINI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 1936

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli strumenti messi in campo per velocizzare la copertura di rete nei territori montani e gli strumenti attivati a sostegno dei ragazzi e delle imprese. A firma dei Consiglieri: Montalti, Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

MONTALTI (PD)

SALOMONI, assessore

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 1938

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di svolgere attività scolastica in presenza a sostegno dell'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

BONDAVALLI (BP)

SALOMONI, assessore

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 1943

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il "bonus pc" (o connettività) di € 500 per le famiglie residenti nei Comuni montani. A firma dei Consiglieri: Facci, Rancan

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

FACCI (Lega)

SALOMONI, assessore

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 1941

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i casi di Covid-19 riscontrati negli allevamenti di visoni. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

DONINI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 1942

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti assunti in seguito alla positività al coronavirus di un alunno in una scuola del Parmense. A firma del Consigliere: Iotti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

IOTTI (PD)

DONINI, assessore

IOTTI (PD)

 

OGGETTO 1944

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) operative in regione e l'opportunità o meno di aumentarne il numero. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

DONINI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 1946

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la diagnosi SARS-CoV-2 tramite tamponi rapidi da parte di laboratori privati. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 1940

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito allo stato delle forniture dei tamponi rapidi per i familiari dei degenti delle CRA e delle RSA. A firma del Consigliere: Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

OCCHI (Lega)

DONINI, assessore

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 1945

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i diritti e le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici della Marelli di Crevalcore (BO). A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

COLLA, assessore

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 1708

Proposta recante: “Relazione per l'Assemblea legislativa sulla partecipazione nel territorio della regione Emilia-Romagna e il programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale. Art.6, comma 5, della L.R. n. 15/2018”. (30)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

CALVANO, assessore

ZAMBONI (EV)

CATELLANI (Lega)

LISEI (FdI)

COSTI (PD)

CALVANO, assessore

 

OGGETTO 1830

Risoluzione per impegnare la Giunta a condizionare la concessione dei finanziamenti pubblici alle società fieristiche della Regione alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

(Rinvio in Commissione)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 1444

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale alla definizione di una strategia ambientale, con particolare riguardo al sito di stoccaggio gas in Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

(Discussione e rinvio in commissione)

PRESIDENTE (Rainieri)

MASTACCHI (RCPER)

COSTA (PD)

ZAMBONI (EV)

PICCININI (M5S)

LISEI (FdI)

TARUFFI (ERCEP)

FACCI (Lega)

MASTACCHI (RCPER)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 170818301444

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,01

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 36 del giorno 10 novembre 2020.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiane e pomeridiane del 27 e 28 ottobre 2020, numeri 32, 33, 34 e 35.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(sono approvati)

 

A seguito dell’appello svolto dal Presidente Rainieri risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BERGAMINI Fabio
  3. BESSI Gianni
  4. BONDAVALLI Stefania
  5. BULBI Massimo
  6. CALIANDRO Stefano
  7. CASTALDINI Valentina
  8. CATELLANI Maura
  9. COSTA Andrea
  10. COSTI Palma
  11. DAFFADÀ Matteo
  12. DELMONTE Gabriele
  13. FABBRI Marco
  14. FACCI Michele
  15. FELICORI Mauro
  16. GIBERTONI Giulia
  17. IOTTI Massimo
  18. LISEI Marco
  19. LIVERANI Andrea
  20. MALETTI Francesca
  21. MARCHETTI Daniele
  22. MARCHETTI Francesca
  23. MASTACCHI Marco
  24. MONTALTI Lia
  25. MONTEVECCHI Matteo
  26. MORI Roberta
  27. MUMOLO Antonio
  28. OCCHI Emiliano
  29. PARUOLO Giuseppe
  30. PELLONI Simone
  31. PIGONI Giulia
  32. PILLATI Marilena
  33. RAINIERI Fabio
  34. RONTINI Manuela
  35. ROSSI Nadia
  36. SABATTINI Luca
  37. SONCINI Ottavia
  38. STRAGLIATI Valentina
  39. TAGLIAFERRI Giancarlo
  40. ZAMBONI Silvia
  41. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Rainieri): Diamo avvio ai lavori dell’aula.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Rainieri): Partiamo con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 1932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando saranno disponibili i vaccini antinfluenzali gratuiti per tutte le fasce della popolazione stabilite dal Ministero della Salute. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Rainieri): Oggetto 1932: interrogazione d’attualità a risposta immediata in aula per conoscere quando saranno disponibili i vaccini antinfluenzali gratuiti per tutte le fasce della popolazione stabilite dal Ministero della Salute, a firma del consigliere Tagliaferri a cui risponderà l’assessore Donini.

Consigliere Tagliaferri, a lei la parola.

 

TAGLIAFERRI: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego, consigliere, la sentiamo.

 

TAGLIAFERRI: Presidente e assessore, la campagna d’autunno contro la seconda ondata del Coronavirus andava preparata già la primavera scorsa e su questo penso che…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Tagliaferri, può alzare leggermente il volume, per favore?

 

TAGLIAFERRI: Mi sentite meglio?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ancora un po’.

 

TAGLIAFERRI: Mi sentite meglio?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Meglio così, ottimo. Grazie.

 

TAGLIAFERRI: Gentile presidente, gentile assessore, la campagna d’autunno contro la seconda ondata del Coronavirus andava preparata già la primavera scorsa. Ad aprile, infatti, era chiaro che le scuole non avrebbero riaperto e che tutto si sarebbe spostato a settembre. Invece che passare il mese di luglio a dire “vogliamo che le scuole riaprano il 14 settembre” bisognava, a mio parere, dire (e fare) “le scuole devono aprire in sicurezza e tutto l’indotto, ovvero i mezzi pubblici, devono essere in sicurezza”. Significava autobus con corse riservate agli studenti in modo da evitare quegli affollamenti sui mezzi pubblici che hanno fatto da trasporto al virus, che stava rafforzandosi tra una discoteca e un calcetto tra amici.

Questo quadro di prevenzione andava usato anche per i vaccini. Abbiamo assistito a dichiarazioni roboanti di numeri e successi. Oggi scopriamo che siamo nei guai, che per vaccinarsi bisogna aspettare che in farmacia arrivino le fantomatiche fialette. Da agosto ho presentato tre atti ispettivi per sapere quale fosse la situazione dei vaccini in Emilia-Romagna. Mi sembrava fosse anche un modo per aiutare la Regione a capire che c’erano dei problemi e che andavano risolti. Suggerivo anche come, con spirito collaborativo. Silenzio e aria di sufficienza. Come al solito, nessuna voglia di collaborare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sì, assessore. Benissimo. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio anche il consigliere Tagliaferri.

Effettivamente, il tema sulla prevenzione, sull’influenza stagionale, è stato considerato da tutte le Regioni, non solo dall’Emilia-Romagna, nella primavera scorsa. Ricordo che l’anno scorso l’Emilia-Romagna ha acquisito un milione di dosi vaccinali e ha effettuato 850.000 vaccinazioni alla popolazione. Quest’anno abbiamo attivato una gara per la fornitura di 1.200.000 dosi di vaccini, estendibili per un ulteriore 20 per cento, quindi arrivando a una popolazione vaccinata entro il periodo della vaccinazione, quindi entro la fine di dicembre, inizio di gennaio, di 1.400.000 dosi.

Ricordo che la vaccinazione per noi è prevalentemente orientata alla popolazione fragile, quindi alla popolazione con patologie, alla fascia di età superiore ai sessant’anni e anche alle categorie professionali più a rischio. Penso, per esempio, una su tutte, a quella sanitaria. Ma non solo.

Ad oggi sono state vaccinate oltre 600.000 persone. Già a metà novembre, quindi, siamo arrivati a vaccinare quasi quanto tutta la stagione vaccinale dell’anno scorso. Sono già nelle nostre disponibilità 1.200.000 dosi, che verranno consegnate nei prossimi giorni per questa seconda tranche di vaccinazione ai medici di medicina generale e ai dipartimenti della sanità pubblica.

Le farmacie – in tutta Italia, ovviamente – hanno avuto difficoltà a reperire dosi di vaccini nei mercati internazionali, e a livello nazionale si è deciso di conferire 1,5 per cento della complessiva dotazione di vaccini delle regioni alle farmacie per il libero mercato, per la popolazione "sana", quella che ovviamente può andare ad acquistare un vaccino in farmacia e farselo somministrare.

Noi abbiamo voluto, con la soddisfazione di tutte le associazioni dei farmacisti, arrivare al 3 per cento della nostra dotazione, quindi 36.000 dosi, che saranno disponibili ai farmacisti dal 16 di novembre.

Nel frattempo noi continueremo a vaccinare tutta la popolazione fragile, come le ho già detto, arrivando all’obiettivo di vaccinare praticamente un terzo della nostra popolazione, che è un obiettivo mai successo, storico.

Devo anche dirle, consigliere Tagliaferri, che su mia proposta è stata costituita una cabina di regia a livello nazionale, che guidiamo noi come Emilia-Romagna, con voto unanime di tutte le Regioni, affinché nessuna dose rimanga nel cassetto, né quelle dell’Emilia-Romagna, né tantomeno quelle delle altre Regioni.

A fine novembre faremo anche una valutazione su eventuali scorte che alcune Regioni possono avere in relazione alla domanda vaccinale e, in un atteggiamento di cooperazione e solidarietà fra Regioni, avere anche la possibilità di utilizzare tutti 17 milioni di dosi che sono arrivati in Italia per la vaccinazione antinfluenzale.

Come vede, quindi, l’Emilia-Romagna non solo ci ha pensato per tempo, non solo sta vaccinando molto più di altre Regioni ed è già arrivata, pur essendo il periodo ancora lungo, quasi al risultato dell’anno scorso, vaccineremo praticamente un terzo della popolazione, prevalentemente la popolazione fragile che deve difendersi dall’influenza. In più, vogliamo essere utili anche al Paese, affinché non rimangano dosi magari presso altre Regioni nel cassetto, che possano essere utilizzate o da noi, se avessimo ulteriore necessità, o da altre Regioni.

È successo un fatto importante, però, che il 20 per cento aggiuntivo a 1,2 milioni, cioè quelle 200.000 dosi, i fornitori non ce l’hanno consegnato. Questo evidentemente è un fatto grave che non riguarda solo noi, riguarda logiche di mercato molto cinico, nel senso che probabilmente adesso i vaccini costano molto di più, quindi non spaventano nemmeno le penali che siamo costretti ad applicare ai fornitori che non ci consegnano le dosi vaccinali.

Per questo abbiamo reperito da soli sul mercato internazionale l’equivalente, ovviamente a prezzi diversi, di dosi vaccinali, in modo da ripristinare la quota originariamente pattuita. Faremo causa ai fornitori, non solo applicando le penali, ma chiedendo loro anche di sborsare la differenza che insiste fra il prezzo di gara e quello che noi siamo stati costretti ad acquistare in fretta e furia a livello internazionale, nell’ambito dei mercati.

Come vede, non ha ragione di dubitare della tempestività, dell’efficacia e anche della capacità di coordinamento nazionale della sua Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore. Consigliere Tagliaferri, tre minuti.

 

TAGLIAFERRI: Sì, assessore, sono parzialmente soddisfatto della sua risposta. Gli intendimenti sono sicuramente ottimi, speriamo che siano mantenute anche le date prefissate e che si possa andare a soddisfare tutte le domande, che sono tuttora state inevase, delle persone che intendono e vogliono vaccinarsi per la propria incolumità. Grazie.

 

OGGETTO 1936

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli strumenti messi in campo per velocizzare la copertura di rete nei territori montani e gli strumenti attivati a sostegno dei ragazzi e delle imprese. A firma dei Consiglieri: Montalti, Caliandro

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Passiamo ora all’interrogazione n. 1936 circa gli strumenti messi in campo per velocizzare la copertura di rete nel territorio montani e gli strumenti attivi a sostegno dei ragazzi e delle imprese, a firma della consigliera Montalti, a cui risponderà l’assessore Salomoni.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente. Le misure che dal 3 novembre scorso il Governo ha messo in campo per contrastare la diffusione del Coronavirus hanno e stanno comportando un ritorno alla didattica a distanza soprattutto per i ragazzi delle scuole superiori e un incremento dello smart working.

Pochi giorni fa il sindaco del Comune di Sarsina e il vicesindaco del Comune di Mercato Saraceno hanno alzato un grido d’allarme, evidenziando come nelle aree montane la criticità relativa alle connessioni può rendere più complicata la possibilità di svolgere con tranquillità e normalità la didattica a distanza e lo smart working. Allora, oggi sono qui a chiedere alla Giunta e all’assessore Salomoni, che per competenza segue tutto il tema delle politiche digitali, quali azioni e quali strumenti la Regione stia mettendo in campo per poter supportare, soprattutto nei territori montani, didattica a distanza e smart working, che purtroppo probabilmente saranno una costante dei prossimi mesi, e quindi sulle quali bisogna avere massima attenzione, anche come Regione, in particolare per quei territori che sono più fragili, come i Comuni montani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessore: Gentilissima consigliera, in riferimento a questo quesito la Regione Emilia-Romagna si è attivata con diversi interventi, tutti mirati a ridurre le differenze territoriali che sono state acuite da questa fase di lockdown in atto.

In particolare, elenco le principali azioni, tra cui il Piano scuole. Con risorse nazionali, per un totale di 24 milioni circa, è in corso il collegamento in fibra ottica di tutti i plessi scolastici delle scuole secondarie di primo e secondo grado e delle scuole primarie che non siano già nella rete in banda ultra larga della Regione. Cinque scuole complessivamente nei Comuni di Mercato Saraceno e di Sarsina sono state connesse in fibra da Lepida, mentre le restanti sono state inserite nella pianificazione per essere connesse tra la fine del 2020 e il primo trimestre del 2021. Ricordo che i tempi sono dettati dal fatto che operiamo nel mercato delle telecomunicazioni.

Un secondo punto è quello del contrasto al divario digitale nella scuola, col piano da 5 milioni di euro della scorsa primavera, che è stato destinato all’acquisto di dispositivi da mettere a disposizione degli studenti. Per il distretto Cesena-Valle Savio complessivamente sono stati previsti 114.000 euro in questo piano.

Contemporaneamente Lepida su mandato di Regione mette a disposizione dei Comuni i computer dismessi per le proprie finalità e, in particolare, lo fa a beneficio delle scuole del territorio, quindi delle amministrazioni comunali. Un’ultima lettera è partita pochi giorni fa e metteva a disposizione altri 800 computer ai Comuni della regione.

Aree rurali e interventi complementari. Sono stati fatti interventi per implementare la connettività nelle zone montane. La Regione ha deliberato di utilizzare 2.800.000 euro a favore delle aree bianche e delle aree rurali.

È partito in questi giorni il Piano voucher per le famiglie che ha destinato i fondi CoBUL, che sono complessivamente 4,3 milioni di euro e verranno utilizzati per erogare 8.600 voucher, soltanto ai Comuni di montagna e quindi in entrambi i Comuni citati, Sarsina e Mercato Saraceno, rientrano all’interno del Piano. Per cui le famiglie potranno utilizzare i voucher messi a disposizione da Infratel. Infine, stiamo facendo un Piano di copertura cellulare attraverso l’installazione di tralicci di proprietà pubblica che vengono messi a disposizione degli operatori in modo da favorire la presenza di copertura cellulare nelle aree montane. Ovviamente, se ci fossero delle segnalazioni che arrivano dalla Valle del Savio, così come tutte le altre segnalazioni, le stiamo raccogliendo per fare un Piano di tipo incrementale.

Ovviamente, rispetto al territorio, se ci sono segnalazioni specifiche da fare possono esserci inviate comunicazioni in modo che ci sia consentito di intervenire o comunque attraverso Lepida capire quali sono le soluzioni attivabili.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera Montalti, ha quattro minuti.

 

MONTALTI: Ringrazio l’assessore Salomoni per aver descritto una serie di misure che la Regione sta mettendo in campo, perché siamo consapevoli del fatto che bisogna lavorare per cercare di accelerare sempre di più l’intervento sulla banda ultra larga per le aree montane, ma so che in questo l’assessore Salomoni e la Giunta sono impegnati non solo a monitorare, ma a cercare di sciogliere i nodi e spingere gli interventi infrastrutturali. Però, è importantissimo che in questa fase si mettano a disposizione vari strumenti per poter permettere di intervenire laddove ci sono delle criticità senza dover aspettare troppo tempo, proprio perché la didattica a distanza e lo smart working sono già in essere e quindi è fondamentale permettere agli studenti e ai lavoratori di non perdere tempo, ma di potersi garantire un servizio comunque accettabile e di buona qualità per poter svolgere a pieno il proprio lavoro.

Sarà mia premura confrontarmi con i sindaci del nostro territorio e riportare quelle che sono le varie misure messe in campo dalla Regione, ma anche cogliere questo invito a segnalare le criticità in maniera puntuale, in modo da poter risolvere anche i problemi specifici che sono in essere e che possono, appunto, creare disagio ai lavoratori e agli studenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 1938

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di svolgere attività scolastica in presenza a sostegno dell'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo, ora, all’interrogazione 1938, circa la possibilità di svolgere attività scolastica in presenza a sostegno dell’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, a firma della consigliera Bondavalli, a cui risponderà l’assessore Salomoni.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Questa è un’interrogazione che vuole proprio porre l’attenzione sulla situazione relativa agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali, ragazzi che nei mesi del lockdown, con la chiusura delle scuole, hanno sicuramente pagato un prezzo alto in termini di perdita di socialità, formazione, integrazione.

Con il DPCM del 3 novembre scorso si è stabilito che le scuole secondarie di secondo grado debbano svolgere il cento per cento delle attività a distanza, con la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni speciali da sempre costituisce un punto di forza della scuola italiana, che vuole essere una comunità accogliente, nella quale ogni bambino e ogni ragazzo, indistintamente, possa realizzare in modo compiuto un adeguato percorso formativo, obiettivi che la scuola dell’autonomia persegue attraverso un’intensa e articolata progettualità. È di fondamentale importanza, proprio per questi ragazzi, poter contare sulla scuola in presenza, anche per assicurare un solido sostegno alle loro famiglie.

Con questa interrogazione si chiede alla Giunta come valuta, dunque, quanto espresso nel DPCM del 3 novembre sulla possibilità di svolgere attività scolastiche in presenza, per sostenere l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali e, ricordandoci sempre che ogni istituto scolastico, chiaramente, dispone dell’autonomia, se ritiene di interagire con l’Ufficio Scolastico Regionale affinché possa essere conferito agli istituti scolastici stessi un indirizzo specifico perché si possano adoperare in ogni modo per attuare quanto previsto dal DPCM del 3 novembre scorso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Salomoni, a lei la parola.

 

SALOMONI, assessore: Gentilissima consigliera, in riferimento a questa interrogazione possiamo intanto riprendere il DPCM, che è molto chiaro rispetto al fatto che andrà garantita l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità, e specifica "attraverso l’attivazione di tutte le forme di raccordo e collaborazione possibili con gli altri Enti responsabili del loro successo formativo, sia in materia di assistenza scolastica che di trasporto scolastico, al fine di rendere un effettivo servizio di istruzione e realizzare in concreto il diritto previsto dalla Costituzione", quindi il DPCM era molto chiaro e anche preciso in qualche modo.

Ha fatto comunque seguito a questo DPCM una nota del Capo di Gabinetto, il dottor Bruschi, che ha richiamato di nuovo il principio fondamentale della garanzia di frequenza in presenza per gli alunni con disabilità e ha segnalato "la necessità che le attività in presenza realizzino un’inclusione scolastica effettiva e non solo formale, volta a mantenere una relazione educativa che realizzi un’effettiva inclusione scolastica", quindi la nota è stata ulteriormente specifica ed è ovviamente arrivata a tutte le Autonomie.

A seguito di queste due indicazioni molto chiare in sé, quindi che non rendevano necessario un ulteriore livello di dettaglio, abbiamo comunque contattato l’Ufficio Scolastico nella persona del dottor Versari, chiedendogli di fare un monitoraggio della situazione e di evidenziare le eventuali criticità, condividendole in qualche modo con Regione.

Ad oggi, non abbiamo evidenziato delle criticità specifiche, rimaniamo in ascolto anche rispetto al livello territoriale perché, qualora ci fossero dei problemi, è comunque innescata una relazione molto positiva, che ci consente di solito di arrivare a soluzione rapidamente.

Direi che è tutto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore. Consigliera Bondavalli, quattro minuti.

 

BONDAVALLI: Sì, grazie, presidente, grazie soprattutto all’assessore Salomoni. Mi ritengo soddisfatta della risposta, soprattutto per il lavoro che si sta conducendo su questo, ma naturalmente anche su altri punti oggi di stretta attualità.

La scuola in presenza per disabilità e bisogni educativi speciali lo abbiamo detto, è fondamentale, a maggior ragione anche a fronte della sospensione inerente la seconda parte dell’anno scolastico precedente a questo. Allora, magari, guardando anche avanti, è chiaro che sarà opportuno un monitoraggio costante della situazione anche in parallelo all’evolversi della parabola sanitaria, perché sappiamo naturalmente che i dati vengono aggiornati giorno dopo giorno e la situazione chiaramente va attentamente monitorata.

Credo possa essere utile un confronto (lo sottolineava anche poco fa l’assessore Salomoni) proprio in Commissione, per continuare a monitorare questa situazione e per la possibilità anche di interlocuzione rispetto a potenziali richieste che sul tema, attraverso famiglie, attraverso associazioni, possono proprio provenire dal territorio, ma questa disponibilità l'ho evidentemente colta anche nella risposta dell’assessore che mi ha fornito poco fa e che chiaramente ringrazio.

Grazie, presidente.

 

OGGETTO 1943

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il "bonus pc" (o connettività) di € 500 per le famiglie residenti nei Comuni montani. A firma dei Consiglieri: Facci, Rancan

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interrogazione 1943 circa il "bonus pc" (o connettività) di € 500 per le famiglie residenti nei Comuni montani, a firma dei consiglieri Facci e Rancan, a cui risponderà l’assessore Salomoni.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente. Questa interrogazione nasce perché ieri è partito il bonus connettività per le aree montane. Chiaramente ci si è resi conto della necessità di sostenere le realtà più fragili che ci dovranno fare i conti, speriamo ovviamente di no, ma sicuramente già oggi i corsi webinar, didattica a distanza, comunque sia anche se non imposta, cominciano ad avere una diffusione ovviamente importante.

Cosa ha fatto la Regione? La Regione ha deciso di stanziare 4 milioni e 300 e rotti mila euro per 8.600 famiglie residenti in tutti i 119 Comuni della Regione, ovviamente per sostenere soprattutto le categorie e le famiglie più in difficoltà. Quelle con un ISEE inferiore ai 20.000 euro potranno appunto chiedere un voucher da 500 euro, per fare che cosa? Per la connettività, quindi per fare un contratto di connessione, ma anche per poter acquistare un pc o un tablet.

Le dichiarazioni che hanno accompagnato questa misura da parte dell’assessore Salomoni e anche dell’assessore Lori sono state delle dichiarazioni importanti, vogliamo sostenere le realtà più fragili, i territori montani contro lo spopolamento dell’Appennino, una delle sfide più importanti di questa Giunta, colmare il divario digitale, una montagna ben connessa a internet è una montagna più attrattiva, eccetera, eccetera, eccetera.

Che cosa però è successo nella pratica? È successo che queste risorse importanti (abbiamo detto 4 milioni e rotti) non vengono date alle famiglie, vengono date agli operatori delle telecomunicazioni, quindi di fatto saranno gli operatori telefonici a gestire l’intero processo, a stabilire quali connessioni, quali prodotti offrire al consumatore, quali pc o tablet mettere ovviamente nel pacchetto, perché non si può acquistare con una libera scelta. Quindi, di fatto, nell’intento nobile di sostenere le categorie nelle famiglie più deboli – passatemi il termine – della nostra regione, si vanno di fatto a foraggiare i monopolisti, cioè le imprese, gli operatori delle telecomunicazioni che detteranno le condizioni. Quindi, si sostengono i contraenti forti di questo processo; i consumatori, che diventano appunto i consumatori, le famiglie delle realtà montane, saranno appunto di fatto i soggetti fragili.

Non è un caso che ci sia stata una levata di scudi da parte di associazioni di consumatori, ma anche delle categorie di coloro che ovviamente svolgono attività di rivendita, di commercio di prodotti tecnologici, che si vedono ovviamente bypassati, perché la Regione finanzia di fatto quello che diventa un contraente forte, a discapito anche della libera concorrenza per quanto riguarda il settore della vendita di prodotti tecnologici.

Quindi, la domanda, appunto per quale motivo è stata sostanzialmente compiuta questa operazione così vessatoria nei confronti di queste categorie che ho rappresentato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessore: Gentilissimi consiglieri, intanto vorrei specificare che si tratta di un fondo proveniente dal MISE per l’incentivo alla domanda di connettività, non per la distribuzione di device, costituito da una serie di interventi basati su voucher, di cui questo è il primo degli interventi ed è destinato ai nuclei familiari con ISEE inferiore ai 20.000 euro. Tutti questi voucher sono in realtà destinati a incrementare la disponibilità e l’utilizzo di connettività a banda larga.

La quota parte destinata ai device è da intendersi funzionale all’obiettivo primario di connettività. Gli operatori che possono entrare nel circuito sono accreditati dal Ministero dello sviluppo economico e per poter essere inseriti tra quelli accreditati devono garantire requisiti minimi sia per l’offerta di connettività sia per quanto riguarda i device tecnologici. Requisiti che sono specificati negli allegati A e B del decreto Piano voucher famiglie e connettività e che non limitano certamente rispetto alla dimensione dell’operatore di telecomunicazioni che può essere inserito in questo elenco.

Va chiarito che i beneficiari dei voucher, ossia le famiglie, acquistano alla fine la proprietà del device, però trascorsi i dodici mesi dall’attivazione del contratto di connettività, un po’ come accade quando si ottiene un telefono insieme all’abbonamento.

Riguardo alle scelte di Regione Emilia-Romagna, che sono legate al fatto di voler limitare l’utilizzo dei voucher alle famiglie residenti nei Comuni montani, questa è stata motivata dalla volontà di favorire le aree disagiate dal punto di vista della connettività, dando modo però anche ai piccoli operatori di telecomunicazioni che operano non nelle metropoli di attivare delle offerte compatibili con i requisiti minimi previsti dal decreto.

Questo ha sostanzialmente avuto come effetto collaterale di evitare che le risorse venissero utilizzate solo dai grandi operatori che sono quelli presenti nelle aree urbane della regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Facci, ha un minuto.

 

FACCI: Pensavo due.

Assessore, non metto in discussione l’intento nobile di sostenere le famiglie per la connettività nelle aree più deboli del nostro Appennino. Sa perfettamente qual è la mia posizione in merito. Il punto è il metodo, perché voi, di fatto, date le risorse agli operatori delle telecomunicazioni, che detteranno le condizioni, detteranno quali saranno i device da piazzare o non piazzare. In realtà, non c’è la libera scelta del consumatore. Quindi, se si voleva fare un’operazione veramente a supporto delle famiglie nelle realtà più disagiate si doveva dare il bonus direttamente in mano a loro, ovviamente con il controllo che venisse ovviamente speso per quell’obiettivo. In questo modo siete andati a ingrassare le compagnie di telecomunicazioni che detteranno le condizioni, anche le più piccole, quelle che hanno aderito, so perfettamente che non sono tre. A livello nazionale sono diverse, però saranno loro a dettare le condizioni nel mercato e il consumatore finale deve adeguarsi a quelle condizioni. A mio avviso, non è un’operazione corretta di supporto di persone, di famiglie e di realtà che hanno realmente delle difficoltà a interfacciarsi e connettersi.

Il metodo è assolutamente sbagliato. In più, non è certamente la critica principale, ma la faccio ugualmente, perché è collegata, si va a intervenire in una dinamica di mercato a favore di alcune categorie di imprenditori contro altre. Quindi, doppia criticità e doppia, a mio avviso, connotazione negativa di questa operazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 1941

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i casi di Covid-19 riscontrati negli allevamenti di visoni. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione 1941, circa i casi di Covid-19 contratti negli allevamenti di visoni, a firma della consigliera Piccinini, a cui risponderà l’assessore Donini.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questo question time è relativo ad una notizia che circola nei quotidiani in questi giorni e che crea preoccupazione nel nostro Paese, ma che riguarda direttamente anche la nostra Regione. La notizia ha a che fare con l’abbattimento obbligato di tutti gli oltre 15 milioni di visoni in Danimarca, perché è stata riscontrata una mutazione del Covid all’interno di alcuni allevamenti, molto probabilmente trasmessa agli animali da custodi o operatori risultati a loro volta affetti dal virus e trasmesso, poi, da questi animali nuovamente all’uomo. Parliamo di 101 allevamenti infetti in Danimarca, a cui si aggiungono i 63 dell’Olanda.

Il problema qual è? Ce lo spiega molto bene la LAV. Ad oggi, tra Danimarca e Olanda, sono documentati almeno 200 casi di persone malate di Covid che hanno lo stesso virus SARS-CoV2 isolato nei visoni. Ciò significa che, a seguito delle mutazioni avvenute proprio negli allevamenti di visoni, il virus è già presente in Europa con un genoma diverso dal virus originale. Quindi, anche l’efficacia del vaccino in via di sviluppo potrebbe essere a rischio.

Alle condizioni, quindi, di sofferenza, di privazione della libertà a cui sono sottoposti questi animali, che ricordiamo essere una specie semi-acquatica, obbligata, invece, dall’uomo a vivere in gabbie di pochi metri quadrati, in un ambiente innaturale, che porta a disfunzioni mentali, con animali che diventano aggressivi e si infliggono tra di loro gravi lesioni, prima di essere uccisi per soffocamento attraverso l’utilizzo di anidride carbonica o monossido di carbonio, e il tutto per la produzione di pellicce, una pratica crudele, barbara e incivile che già solo per i motivi di cui sopra andrebbe abolita, a tutto questo si aggiunge il rischio di diffusione di un virus mutato che potrebbe non rispondere più al vaccino che è in via di sperimentazione.

Stando a quanto dicono le autorità danesi e il Centro epidemiologico europeo, in questi allevamenti si sono verificate ben sette mutazioni del virus, e una di queste sarebbe particolarmente preoccupante. L’OMS fa sapere che c’è anche l’Italia tra i Paesi che hanno segnalato casi di positività negli allevamenti di visoni, dove attualmente vengono allevati circa 60.000 esemplari.

Veniamo a noi. In Emilia-Romagna si contano due allevamenti attivi in provincia di Ravenna e in provincia di Forlì-Cesena, oltre a quelli presenti nelle province di Brescia, Cremona, Padova, Venezia e L’Aquila. A Cremona sappiamo della positività riscontrata ad agosto di due visoni presenti in un allevamento che conta 26.000 animali.

Per questo, assessore, le chiedo qual è la situazione nella nostra regione rispetto agli allevamenti citati e presenti sul nostro territorio, quindi se ci sono casi di positività, e se in questo contesto non ritenga di dover operare per la chiusura di questi allevamenti e di farsi portavoce presso il Governo della medesima richiesta a livello nazionale, in considerazione, oltre che dei rischi legati alla mutazione del virus, delle oggettive condizioni di sofferenza a cui sono sottoposti i visoni, nonché delle finalità della produzione di pellicce, a cui ovviamente può essere fatto fronte con soluzioni che non comportino il ricorso all’uccisione di animali.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Assessore Donini, a lei la parola.

 

DONINI, assessore: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sì, assessore, benissimo.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente, grazie alla consigliera Piccinini. Al momento attuale non sono stati segnalati casi di Covid-19 nei due allevamenti di visoni presenti in Emilia-Romagna nei comuni di Galeata e di Ravenna.

Entrambi gli allevamenti sono sottoposti a sorveglianza da parte dei Servizi veterinari dell’Azienda ASL Romagna e hanno rilevato un buono stato sanitario degli animali e l’assenza di scostamenti dei livelli di mortalità rispetto agli anni precedenti, quindi da questo punto di vista la situazione dei due allevamenti è dal punto di vista virologico controllata.

Pur monitorando la situazione a livello regionale e ritenendola al momento sotto controllo, questo assessorato si farà però promotore a livello anche nazionale di un approfondimento di questa tematica nell’ambito dei gruppi di lavoro istituiti a livello ministeriale in materia di sanità e benessere degli animali.

La circolare ministeriale del 9 novembre va in questa direzione, segnalando le ulteriori raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per rafforzare le misure di biosicurezza negli allevamenti di animali. Ciò include misure di prevenzione e controllo delle infezioni per i lavoratori e per i visitatori degli allevamenti.

L’attuale chiusura degli allevamenti sul nostro territorio e su quello nazionale ovviamente, come lei sa, è di competenza del Ministero della salute, nell’ottica delle strategie di sorveglianza e prevenzione, ma, siccome io sottoscrivo alla lettera tutte le parole che lei ha detto nella sua presentazione di questa question time, per quel che compete la mia attività di assessore alla sanità nelle sedi opportune farò ovviamente rilevare come sia in qualche modo opportuno considerare la chiusura di questi allevamenti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera Piccinini, ha tre minuti.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Devo dire che sono piacevolmente sorpresa rispetto soprattutto alle ultime parole dell’assessore che riguardano la chiusura degli allevamenti.

Sono state utilizzate parole come "allevamenti controllati e monitorati", io so però che in realtà non viene fatto uno screening su questi allevamenti. I campanelli di allarme ci sono già stati e serve assolutamente prevenire scenari che oggi non voglio neanche immaginare. Quindi, è particolarmente importante tutelare la salute pubblica e per questo sarebbe opportuna ovviamente la chiusura di questi allevamenti e uno screening specifico. Penso per esempio all’Olanda, che ha decretato la definitiva chiusura di tutti gli allevamenti di visone a partire dal 2021. Credo che il nostro Paese dovrebbe allinearsi con questa decisione.

Naturalmente il problema è quello della mutazione del virus, che però si aggiunge alle condizioni di detenzione e di barbarie che al giorno d’oggi non sono più accettabili. Davvero io mi chiedo che cosa stiamo aspettando per chiudere questi allevamenti, ma in generale gli allevamenti intensivi, che come dicevamo sono sempre di più un rischio per la salute umana, oltre che esserlo per l’ambiente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 1942

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti assunti in seguito alla positività al coronavirus di un alunno in una scuola del Parmense. A firma del Consigliere: Iotti

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione 1942 circa i provvedimenti assunti in seguito alla positività al Coronavirus di un alunno in una scuola del parmense. A firma del consigliere Iotti, a cui risponderà l’assessore Donini.

Consigliere Iotti, a lei la parola.

 

IOTTI: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Buongiorno, prego.

 

IOTTI: Mi sente?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, prego.

 

IOTTI: Bene. Partirei da questo, darei per acquisito il fatto che sono stati predisposti protocolli e le Direzioni generali dei Dipartimenti di sanità pubblica hanno attuato tutte quelle che sono le organizzazioni specifiche e i protocolli attuativi relativi ai percorsi Covid individuati nelle scuole. Quindi, parliamo di casi di positività, all’interno appunto delle classi, di alunni che frequentano le scuole.

In provincia di Parma ci sono state due disposizioni di quarantena, una alla scuola d’infanzia di Noceto (recentemente sono stati due) e l’altra nell’Istituto comprensivo di Sorbolo. In particolare, sono stati posti alcuni quesiti, non certamente contestando quelle che sono le regole stabilite, ma per capire le procedure messe in atto e la logica che queste possono avere, sempre nella logica di prevenzione e di limitazione di quelli che sono gli effetti di una positività.

Il primo tema, per semplificare, che vorrei segnalare è che nel caso di una positività la frequenza degli alunni nella classe viene mantenuta senza problemi. Quindi, nel caso di una positività tutti gli alunni di quella classe rimangono a frequentare le lezioni. Questo naturalmente con l’astensione dalle lezioni del caso individuato.

Successivamente, viene disposta quindi la effettuazione del tampone molecolare a tutti, compresi gli insegnanti, e nel caso in cui avvenga una nuova positività viene riconosciuto in ogni caso il cosiddetto focolaio e viene disposta la quarantena. Quindi, la prima questione riguarda il fatto che nel primo accertamento, quindi in caso di una positività, tutti continuano a frequentare le lezioni e questo è un elemento che pone molti interrogativi, perché poi con l’effettuazione del tampone è evidente che in presenza di un ulteriore caso la quarantena è preceduta da una settimana di contatto potenziale, sempre tenendo conto, ma questo è un altro degli interrogativi che io riporto, del fatto che in ogni caso la scuola dovrebbe avere tutte le precauzioni applicando il protocollo per evitare il contatto e quindi dovrebbe essere un luogo di non contagio.

Nel caso specifico, come dicevo, il primo alunno è stato contagiato il 17 ottobre e da allora non ha più frequentato le lezioni. Il secondo alunno positivo era assente dalle lezioni dal 19 al 24. Ricordo che il 18 era domenica, quindi le scuole erano chiuse. Non può aver avuto contatti e quindi in quel periodo i due casi non possono essere venuti a contatto. Questo non è stato preso in considerazione, ma è stato comunque attivato burocraticamente il fatto di avere due casi nella classe quindi considerato in ogni caso dal secondo un focolaio, automaticamente. Quindi, tutta la classe è stata messa in quarantena anche se in tutti i casi eccetto uno appunto erano stati negativi. Cosa è successo, in pratica? Che per una settimana intera hanno frequentato le lezioni e anzi la preside ha invitato caldamente tutti a frequentare le lezioni. Dopo il tampone, per altri due giorni, in attesa dell’esito, non ci sono state astensioni dalla scuola perché la frequenza era stata imposta dalla preside e quindi, di fatto, poi ci si è sentiti dire, i genitori si sono sentiti dire che c’era stato un possibile contagio per una frequenza che la stessa preside aveva forzatamente portato a chi non era positivo, ma in realtà in possesso di un tampone negativo.

Da questo credo che, alla fine, l’interrogazione sia il giudizio che si esprime in merito a quanto sopra rilevato, se non è il caso di effettuare una verifica se queste procedure seguono correttamente quelli che sono i protocolli, se è il caso, come credo, di porre alcuni correttivi, anche perché l’ultima anomalia che non ha trovato alcuna motivazione è che la quarantena non ha visto coinvolti i professori. Se all’interno della classe ai professori è riconosciuta l’assoluta mancanza di contatto e potenziale contagio e agli alunni sì, credo che qualcosa vada rivisto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

In merito alle segnalazioni pervenute dal consigliere Iotti, riguardanti alcune classi della provincia parmense, acquisite le necessarie informazioni dall’ASL competente, si comunica che, al verificarsi di un caso di positività in una scuola, viene immediatamente effettuata l’indagine epidemiologica relativa alle misure di prevenzione messe in atto, senza procedere alla quarantena degli alunni o degli insegnanti della classe medesima, a meno che non siano considerati contatti stretti.

La valutazione di contatto stretto prende in considerazione numerosi fattori: rispetto della distanza interpersonale degli alunni in aula, svolgimento delle attività di didattica non in condivisione con le altre classi, impiego regolare della mascherina, organizzazione degli ingressi e delle uscite degli alunni in orari differenziati per ciascuna classe, rispetto delle indicazioni relative a pulizia e sanificazione delle aule e servizi igienici, periodica e adeguata areazione dei locali, presenza di dispositivi per l’igienizzazione delle mani. Se vengono soddisfatte queste condizioni, la classe è definita ambiente chiuso e sicuro e gli alunni e gli insegnanti non rientrano nella definizione di contatti stretti. Questo aspetto è necessario e sufficiente a non mettere in quarantena l’intera classe alla comparsa di un caso.

I Dipartimenti di sanità pubblica effettuano regolarmente valutazioni molto circostanziate a seconda che il caso sia da riferire ad un alunno o al corpo docenti, al fine di verificare, attraverso l’esecuzione di tamponi a tutti gli interessati, la presenza dell’eventuale focolaio in atto, quindi procedere con la quarantena o, in caso di negatività, consentire la frequenza scolastica.

Ricordo che dall’inizio dell’attività scolastica ad oggi il Dipartimento di Prevenzione dell’AUSL di Parma ha gestito 495 casi positivi in età scolare.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliere Iotti, per la replica, prego, un minuto.

 

IOTTI: Mi ritengo parzialmente soddisfatto, nel senso che prendo atto, ma nella classe sono state tutte applicate quelle che erano le procedure. La mia domanda era come mai intanto una differenziazione tra alunni insegnanti, e a questo non ho avuto risposta, perché, se il protocollo è applicato, credo che vadano a pari condizioni all’interno della classe insegnanti ed alunni.

Dall’altra, nel caso specifico non c’era stato il cosiddetto "contatto ristretto", perché appunto c’era stata l’astensione della frequenza alle scuole.

Quindi io rimango di una convinzione, ma credo sia stata espressa anche dall’assessore Donini in altre situazioni, cioè che, dopo la prima segnalazione, la classe vada posta in quarantena, altrimenti il primo tampone viene letteralmente reso inutile e se ne deve effettuare un secondo, dopo la quarantena. Se quindi dopo la quarantena comunque viene effettuato un tampone, credo che dovrebbe essere svolto immediatamente alla presenza della prima positività.

Questo per evitare anche che dall’intercorrere tra la segnalazione della positività e il primo tampone, cosa che passano normalmente dieci giorni, la classe non può essere in presenza, altrimenti ci viene detto che in quella settimana c’è un possibile contatto. Questa è una palese contraddizione, io credo che andrebbe corretto il protocollo, messi in quarantena dopo il primo caso di positività e, dopo un tampone effettuato, vengano isolati soltanto i casi di ulteriore positività aggiuntiva e non quelli negativi. Grazie.

 

OGGETTO 1944

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) operative in regione e l'opportunità o meno di aumentarne il numero. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Iotti. Passiamo all’interrogazione 1944 circa le Unità Speciali di Comunità Assistenziale (USCA) operative in regione e l'opportunità o meno di aumentarne il numero, a firma della consigliera Zamboni, a cui risponderà l’assessore Donini.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Effettivamente, come lei ha già anticipato leggendo il titolo di questa interrogazione, il tema è quello delle Unità speciali di continuità assistenziale, che sono state istituite, in base a un decreto-legge del 9 marzo 2020, per consentire ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta di svolgere al meglio le loro funzioni di assistenza individuale sul territorio.

Hanno però dimostrato di essere uno strumento molto efficace per consentire le cure domiciliari e per evitare quindi l’affollarsi di pazienti sospetti Covid nei pronto soccorso e negli ospedali. Quindi, uno strumento di medicina territoriale particolarmente efficace e particolarmente capillare che, insieme ai cosiddetti “Covid hotel”, dove si può fare la degenza appunto evitando di farla in ospedale… ecco, con questi due strumenti si alleggerisce la pressione che anche in questi giorni abbiamo visto aumentare presso le strutture ospedaliere, sia la pressione dei pronto soccorso, quindi per la prima diagnostica, sia nei reparti di degenza per le cure.

A quanto risultava, la scorsa primavera la Regione Emilia-Romagna aveva istituito 81 Unità speciali di continuità assistenziale, 81 USCA. Successivamente, rispondendo a due interrogazioni di consiglieri regionali, risultava che a inizio agosto queste unità erano scese a 57. Infine, ieri un articolo uscito sul Corriere della Sera nella rubrica che cura Milena Gabanelli parlava di una copertura percentuale delle USCA che deve mettere in piedi la Regione Emilia-Romagna in base al decreto, in particolare si dice una ogni 50.000 abitanti, ecco questa copertura risultava essere del 91 per cento rispetto al 100 per cento di legge.

Ma, al di là del 91 per cento o 100 per cento, di fronte a questo affluire di persone che cominciano a inondare i pronto soccorso… Ne sono stata testimone io stessa qualche settimana fa, e ho riferito anche in aula del fatto che il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola a Bologna già il 9 ottobre, quando io appunto mi sono recata per un esame ecografico specialistico, aveva cominciato a requisire ambulatori del reparto di radiografia e di ecografia del Padiglione 5 del Sant’Orsola. Quindi, c’è una pressione in aumento. Per questo, con l’interrogazione Europa Verde chiede… Aggiungo due elementi: domenica avevamo 2.360 nuovi contagi in regione, ieri 2.025. Quindi, c’è un tetto di nuovi contagiati piuttosto rilevante. Di fronte a questo aumento dell’epidemia anche nella nostra regione, che pure con il suo sistema sanitario finora ha retto più che bene, bisogna porsi l’interrogativo, ed è l’interrogativo che io rivolgo all’assessore alla sanità e alla Giunta regionale, se non sia il caso queste USCA non solo di portarle alla copertura di legge del 100 per cento, ma di aumentarle ulteriormente proprio per consentire agli ospedali di operare solo per i casi veramente da ospedalizzare e per alleggerire i pronto soccorso. Qual è oggi il rischio? Credo di non raccontare niente di nuovo o di sconosciuto che ho avuto confermato anche seguendo un interessante convegno dell’Ordine dei medici di Bologna di sabato mattina, che è stato concluso proprio dall’assessore Donini. Il fatto che gli ospedali, i pronto soccorso vengano quasi del tutto assorbiti dal far fronte all’epidemia Covid-19 ha portato, per esempio, a diminuire tutto il programma di diagnostica precoce nel settore oncologico. Questo cosa vuol dire? Che ci si aspettano più malati oncologici appunto perché gli screening per la diagnostica precoce vengono rimandati perché gli ospedali non riescono a far fronte a tutto.

Ecco perché chiediamo all’assessore se ci dice qual è il dato effettivo oggi delle USCA che sono attive e poi se come Giunta non si ritenga necessario doverle rafforzare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera Zamboni. La Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il sindacato maggiormente rappresentativo della medicina generale, ha messo a punto nello scorso marzo le linee di indirizzo per la costituzione delle USCA.

Le linee guida specificano che il numero e la dislocazione delle sedi vengono individuate, ovviamente, dalle aziende competenti, sulla base di una programmazione che tenga conto anche della casistica, ovvero del bisogno di assistenza domiciliare per le persone affette da Covid-19, che oggi ovviamente è un bisogno molto consistente. Per cui, in realtà, le USCA sono una delle tre risposte che noi diamo per la medicina territoriale. La seconda sono i Covid point, che possono non solo diagnosticare, ma anche avviare le prime terapie o comunque controllare, fare dei check rispetto ai parametri vitali a più persone. Il terzo asse è quello dei medici di medicina generale che, dopo l’accordo con il Governo, vedono nel loro contratto nazionale anche l’obbligo di prendersi in carico i pazienti, i loro assistiti ‒ diciamo così ‒ positivi.

Per cui, tutta la parte territoriale è comunque fondamentale per contrastare un’onda che ‒ ripeto ‒ è elevata, molto elevata, anche in Emilia-Romagna, e che, nonostante questo nostro sforzo, che credo sia unico a livello nazionale, vede comunque gli ospedali, oggi, in una situazione di grande criticità.

Ad oggi, a livello regionale, le USCA attive sono 60: 6 a Piacenza, 4 a Parma, 12 a Reggio Emilia, 7 a Modena, 5 a Bologna, 3 a Imola, 5 a Ferrara e 18 in Romagna. Sono sparsi per il territorio gli ambulatori specifici all’aperto Covid, ai quali è possibile accedere.

Ripeto: c’è la novità dell’accordo con i medici di medicina generale. Attualmente sono coinvolti 358 medici e 62 operatori sanitari, che hanno erogato complessivamente 86.438 prestazioni a domicilio. Tenuto conto del perdurare della fase emergenziale, l’Assessorato alle politiche per la salute ‒ quindi la mia risposta è sì a ciò che sollecitava la consigliera Zamboni ‒ ha sollecitato le aziende ASL ad investire ulteriormente sulle USCA, al fine di poter rispondere con più puntualità alle esigenze della comunità cittadina, con la possibilità di aumentarne il numero e le prestazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera Zamboni, ha un minuto.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente, e grazie all’assessore. Quindi si conferma che c’è stato un calo rispetto al tetto massimo, raggiunto a primavera, di 81 USCA, siamo arrivati a 60, quindi rispetto all’inizio di agosto, quando erano 57, sono state aumentate solo di 3, nonostante ci fosse ci fosse già ormai in corso un aggravamento dell’epidemia.

Quindi ringrazio l’assessore per la puntualità dei dati che mi ha fornito e mi dichiaro quindi soddisfatta per l’impegno che ha espresso a voler premere sulle AUSL perché appunto aumentino la dotazione delle USCA, però devo naturalmente rilevare con disappunto che c’è questo calo rispetto a una prima dotazione nella prima fase dell’epidemia, nonostante anche oggi l’epidemia crei enormi problemi di impatto su Pronto soccorso e Ospedale.

Comunque ringrazio l’assessore e spero che ci si possa sentire e restare in contatto per sapere di quanto aumenterà questa squadra delle USCA disponibili.

 

OGGETTO 1946

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la diagnosi SARS-CoV-2 tramite tamponi rapidi da parte di laboratori privati. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Passiamo ora all’interrogazione 1946 circa la diagnosi SARS-CoV-2 tramite tamponi rapidi da parte di laboratori privati, a firma della consigliera Castaldini, a cui risponderà l’assessore Donini.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente, grazie, assessore. Gentili consiglieri, oggi volevo parlare di molte cose, anzi sarebbe il caso di parlare di tante cose.

La prima su tutte è un caso, che ho cercato di trattare anche provando a prendere un po’ una ribalta nazionale, è che, mentre tutti in sanità chiedono medici in abbondanza, ricordo anche all’assessore (non è il tema di questa domanda che porrò oggi), ma ricordo a tutti e in particolare al nostro assessore alla sanità che ci sono 23.000 possibili specializzandi, cioè medici già pronti a lavorare, che per un ricorso al TAR oggi non fanno gli specializzandi.

Ecco, queste 23.000 persone sono pronte per entrare in tutti gli ospedali a fare USCA, perché sentivo che il tema sul fare in fretta è molto sentito anche dai consiglieri di maggioranza, così come è sentito un altro tema che io ritengo fondamentale, ovvero il compito, oltre a lei, assessore Donini, di provare a pensare che cosa accadrà dal 3 dicembre.

Abbiamo raccontato i trasporti che andavano male, mi aspetto che gli assessori di maggioranza facciano un grande lavoro in questo mese per trovare una realtà tutta modificata. Smettiamo di parlare del passato, parliamo del futuro.

In virtù di questo, assessore, nel mio cuore ho segnato una data, oltre alle tante date che contraddistinguono la mia vita, ma è una data importante, che è quella del 6 novembre, data in cui sia il presidente della nostra Regione che lei avete dichiarato che sarebbero finalmente arrivati i tamponi rapidi. Poi c’è stata una serie di comunicazioni, comunicazioni ufficiali del nostro presidente e anche sue, dove veniva spiegato a chi verranno rivolti in particolare i tamponi rapidi. Tante categorie: quelli che ancora oggi vanno a scuola, le persone che hanno il diritto e molte volte il dovere di prestare aiuto a chi è in ospedale non perché ammalato Covid ma perché ha altre patologie, e ha almeno il diritto di servire un pranzo o una cena al proprio caro noi lo dobbiamo, perché siamo una città – quella di Bologna – ma anche una Regione matura.

Assessore, noi oggi siamo vestiti di giallo, e lo dico con gioia. Per rimanere gialli, però, dobbiamo fare un lavoro serio e un lavoro veloce, perché, come ben lei sa, da passare a zona gialla ad arancione o rossa basta pochissimo, bastano anche pochi giorni. Allora, quello che io le chiedo perché all’interno… anzi, quello che cambia nel diventare zona gialla o zona arancione è anche la possibilità di fare tamponi, di farli come? Assessore, c’è una determina che ci dice che finalmente i centri privati – già lo facevano – possono fare i test rapidi, i tamponi rapidi e possono farlo per aiutarci a stanare il virus.

La domanda che le pongo è perché non arriviamo fino alla fine del percorso, ovvero perché una volta una persona può entrare in un laboratorio privato, andare a fare un test, capire se è positivo o negativo, e poi quella stessa persona non può recarsi nel test privato per dire è finito il tuo percorso, è finita la tua quarantena, il tuo isolamento. Questo, in Regione Emilia-Romagna, non è ancora possibile. Questa è una possibilità che si può dare, che si deve dare solamente a una condizione, che è l’altra domanda che io le faccio. Ovvero: perché le farmacie possono accedere al sistema sole, cioè caricare i dati di chi va in farmacia e fa un test sierologico, e questo non è possibile per i test privati? Questo aiuta la sanità pubblica.

Lavorare in questo modo e dare la possibilità al privato di seguire tutto il percorso dà la possibilità: primo, di uscire da casi molto impegnativi, che ci dicono sostanzialmente che una persona va dal dottore, scopre di aver sintomi, ci mette 7-10 giorni prima di avere la fine e capire se è positivo o no e quindi cominciare l’isolamento.

Assessore, è il momento, per rimanere gialli bisogna fare in fretta, fare bene e ascoltare – anche oggi la maggioranza ha dato spunti importanti – la voce di tutti, anche di chi da tanti mesi racconta sempre la stessa storia.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ovviamente, la consigliera Castaldini ha parlato di tante cose. Io rimango un po’ ancorato al nocciolo della presentazione scritta del question time. Ricordo, come credo facesse riferimento la consigliera Castaldini, che nella determina 19.468 del 5 novembre sono state fornite le indicazioni operative e tecniche con le quali i laboratori privati, autorizzati preventivamente, possono effettuare i test antigenici e procedere, implementando le specifiche tecniche allegate alla stessa determina, all’invio del referto alla rete SOLE per la comunicazione dell’esito del test.

Sempre in quella determina si è specificato che i privati cittadini possono sottoporsi a test molecolari e antigenici rapidi presso i laboratori autorizzati, quindi ripeto sia i test molecolari che antigenici rapidi, effettuandoli a proprio carico ovviamente previa prescrizione da parte del medico di fiducia che ne valuta l’appropriatezza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera Castaldini, ha un minuto.

 

CASTALDINI: Scusate, sorrido perché sono un po’ perplesso di questa risposta, perché non è così. Capisco che la determina è di 158 pagine ed è stata impegnativa. Abbiamo fatto uno studio abbastanza complicato. Non è così. Ad oggi non è stata data questa possibilità. Abbiamo chiesto a tre laboratori diffusi su tutta la regione. Sono soddisfatta? Assolutamente no. Sono soddisfatta delle intenzioni future e probabili dell’assessore? Decisamente sì. Però, purtroppo, sulle intenzioni non si fa la storia e non si fa neanche la politica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 1940

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito allo stato delle forniture dei tamponi rapidi per i familiari dei degenti delle CRA e delle RSA. A firma del Consigliere: Occhi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’interrogazione numero 1940, in merito allo stato delle forniture dei tamponi rapidi per i familiari dei degenti delle CRA e delle RSA, a firma del consigliere Occhi e cui risponderà l’assessore Donini.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Premesso che è notizia del 23 ottobre di quest’anno che entro la prima decade di novembre sarebbero stati inviati alle CRA e alle RSA i tamponi rapidi da effettuare ai parenti dei degenti per poter così consentire l’accesso e per poter far visita ai propri cari isolati a seguito del perdurare della pandemia da Covid-19.

Considerato che diversi studi medici hanno lanciato l’allarme in merito a un aggravamento delle condizioni mediche e mentali dei degenti ricoverati nelle CRA e nelle RSA, proprio per l’isolamento dai loro familiari, che si trovano a soffrire di solitudine e, per questo motivo, si rischia di far peggiorare ulteriormente le patologie pregresse.

Rilevato che l’emergenza sanitaria, che perdura da marzo e che ha avuto una breve tregua solo nei mesi estivi, ha fin da subito isolato per tutelare il più possibile i degenti delle CRA e delle RSA. Tuttavia, il perdurare della stessa ora necessita di una risposta diversa per quanto riguarda le visite dei parenti.

Per questo motivo, sono a interrogare la Giunta per sapere a che punto sia la fornitura dei tamponi rapidi per le CRA e per le RSA e se il termine della prima decade di novembre sarà rispettato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Occhi.

I tamponi rapidi destinati all’Emilia-Romagna sono in totale quasi 2 milioni. Circa 45.000 sono, poi, forniti anche in aggiunta dalla struttura commissariale nazionale, Arcuri, di cui 19.000 sono già arrivati e ulteriori 25.000 sono in arrivo, distribuiti, ovviamente, in maniera omogenea tra le otto aziende sanitarie.

Dei restanti quasi 2 milioni di tamponi rapidi ‒ che poi sono estendibili, incrementabili ‒ acquistati tramite la gara indetta insieme alla Regione Veneto è attualmente in distribuzione la prima quantità. Sono circa 720.000 le dosi di tamponi rapidi che saranno destinati, e sono destinati in questi giorni, alle aziende ASL, tenendo conto della popolazione residente e dei diversi fabbisogni, e 250.000 destinati allo screening di massa per le realtà produttive che aderiscono al Patto per il lavoro.

Dei 720.000 tamponi, circa 200.000 sono destinati ai medici di famiglia e i restanti saranno utilizzati per gli screening presso le CRA, la cui organizzazione è ovviamente in capo alle Aziende Sanitarie, alle scuole e alle indagini epidemiologiche.

Lei ricordava molto bene, consigliere Occhi, che noi abbiamo quindi messo a disposizione questi tamponi rapidi non solo per le indagini epidemiologiche, ma anche nel caso in cui i gestori e le aziende ASL insieme delle CRA valutassero compatibile con la situazione epidemiologica in corso la possibilità di effettuare tamponi rapidi, magari organizzando visite di familiari programmate e contingentate ovviamente.

Questa però (ripeto: i tamponi rapidi sono ormai nelle disponibilità delle Aziende), questa scelta è una scelta che devono necessariamente valutare i gestori delle CRA, unitamente all'Azienda Sanitaria Locale competente, in ragione di una situazione epidemiologica che, come lei ricordava, è molto peggiorata nelle ultime due settimane.

Quindi, da questo punto di vista non abbiamo ancora una risposta significativa rispetto a quella che era una nostra disponibilità per conciliare la salute, il diritto alla salute dei degenti, con anche il loro diritto di vedere i familiari in maniera programmata, contingentata e il più possibile sicura attraverso l’esecuzione preventiva di un tampone rapido.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore. Consigliere Occhi, cinque minuti.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Grazie, assessore per la risposta, mi dichiaro parzialmente soddisfatto nella misura in cui ancora oggi non risulta che vengano effettuate le riunioni che erano state promesse anche alle dirigenze delle Case di riposo e delle residenze per anziani proprio per verificare come utilizzare questi tamponi rapidi e come eventualmente utilizzarli, proprio perché siamo in una fase in cui giorno per giorno ormai si può dire che navighiamo a vista.

È chiaro che, se si dovesse profilare un ulteriore lockdown generale come tutti non vorrebbero, questi anziani sarebbero ancora per altri mesi completamente isolati dai loro familiari. Ovviamente questa prospettiva di avere tamponi rapidi era stata vista all’inizio come una panacea per riuscire a risolvere una determinata situazione, che comunque perdurava da diversi mesi e che non era stata ancora comunque risolta, ma vediamo che il quantitativo di dosi è ancora abbastanza limitato. Ad oggi mi risulta che non siano ancora arrivati, almeno nelle strutture che ho contattato direttamente. Questa era la settimana decisiva. Ci aspettiamo che entro breve tempo, il più breve tempo possibile, arrivino questi tamponi rapidi e si riesca anche a organizzare rapidamente le riunioni, così come promesso dalle ASL, per riuscire a capire come utilizzarli al meglio e come permettere finalmente ai degenti una più rapida visita da parte dei loro familiari.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 1945

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i diritti e le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici della Marelli di Crevalcore (BO). A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interrogazione 1945, circa i diritti e le tutele dei lavoratori e lavoratrici della Marelli di Crevalcore del consigliere Taruffi. Risponderà l’assessore Colla.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Siamo a riportare all’attenzione della Giunta e di quest’aula un fatto avvenuto nelle ultime settimane sul quale è giusto, doveroso e necessario fare piena luce. Riguarda un fatto anche salito alla ribalta della cronaca, purtroppo, rispetto a quanto avvenuto all’interno di quella che era la Magneti Marelli di Crevalcore, azienda che, come sappiamo, nel corso del 2018 è stata venduta da FCA. È stata ceduta ad un gruppo, la Calsonic Kansei; operazione sulla quale ancora ci sono incertezze rispetto ai Piani industriali e rispetto a quelle che sono le reali intenzioni del nuovo gruppo anche e soprattutto in relazione allo stabilimento di Crevalcore, nel quale, però, e questo è l’oggetto della nostra interrogazione, sarebbe avvenuto un fatto che, se accertato da chi dovrà verificare in altra sede il reale accadimento,  se quanto emerge fosse effettivamente acclarato saremmo di fronte a un fatto inaccettabile. Lo dico subito, parliamo di una lavoratrice che si è infortunata seriamente sul luogo di lavoro e che è stata invitata, diciamo così, utilizziamo questa espressione eufemistica, a non denunciare il fatto e anzi a dire che l’infortunio non era avvenuto all’interno del luogo di lavoro, ma a casa, insomma non collegato alla propria attività lavorativa. Questo per tutelare l’immagine dell’azienda, per tutelare il buon nome dello stabilimento, della realtà produttiva.

Ora, ovviamente, l’attenzione su fatti come questo non può che essere altissima da parte nostra, da parte della Regione. Attivarsi in tutte le sedi necessarie per denunciare, per stroncare sul nascere e per fare quanto è in nostro potere per evitare che fatti del genere, che ‒ ripeto ‒ devono essere acclarati in tutte le sedi... I contorni della vicenda comunque sono inquietanti. Credo sia fondamentale, anche alla luce del fatto che veniamo da cinque anni in cui abbiamo sottoscritto, come Regione, il Patto per il lavoro, che dovrà essere ora rinnovato, ovviamente, attraverso anche l’introduzione della parte relativa al clima, quindi il Patto per il lavoro e per il clima... Sta di fatto che nel nostro territorio, in Italia e in nessun’altra parte del mondo, ma sicuramente men che meno in Emilia-Romagna, possono essere tollerati fatti del genere.

Quindi, portiamo all’attenzione della Giunta questo increscioso fatto di cronaca e chiediamo all’assessore di farsi carico per quanto riguarda quest’ente, di appurare fino in fondo la verità e di intraprendere tutte le azioni necessarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di quello stabilimento e, più in generale, del comparto, che negli ultimi anni è stato molto spesso oggetto di attacchi, anche dal punto di vista politico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Colla, prego.

Prego, assessore.

No, assessore, non la sentiamo.

Non la sentiamo.

 

COLLA, assessore: Mi sente?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Adesso sì. Se può abbassare leggermente.

 

COLLA, assessore: Abbassare il volume?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ottimo. Se parla così va benissimo. Grazie.

 

COLLA, assessore: Ottimo. Grazie, presidente.

Intanto stiamo parlando del gruppo Magneti Marelli, che ha sede a Bologna e a Crevalcore. Oggi il controllo è del gruppo giapponese Kansei. Ovviamente è un fatto che, se fosse vero, come ho già dichiarato, sarebbe molto grave.

Provo a ricostruire un po’ lo scenario. Intanto c’è stato un comunicato dei Carabinieri di Crevalcore, quindi un fatto, ovviamente, di grande nettezza. Ci risulta che sia in essere un’indagine coordinata dalla Procura di Bologna dopo che una lavoratrice si è rivolta ai Carabinieri per fare denuncia sul fatto che le era accaduto, un grave infortunio. Quindi, la denuncia è stata portata… di infortunio sul lavoro. Immagino che sia avvenuto e che si sia aperta per un’operazione di malattia in precedenza, dichiarazione di un infortunio avvenuto in casa; alcuni dicono addirittura che abbia denunciato mentre scolava la pasta, quindi abbiamo dei livelli di pressioni, se fosse acclarato questo fatto, di pressioni notevolissime.

Immagino che, di fronte a uno scenario di superare il periodo di comporto rischi il licenziamento, come sappiamo. Immagino si sia aperto un infortunio retroattivo, che comporta, per farlo reggere, una denuncia ai Carabinieri, e da lì a oggi gravi rischi di imputazione per i responsabili. Si parla ovviamente di lesioni personali colpose, estorsione, normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, quindi siamo nella sfera del penale. Mi risulta, mi sembra che sia stata anche fatta una verifica all’interno degli stabilimenti per verificare sia i macchinari, se erano regolari o no, ovviamente dal Nucleo ispettivo dei Carabinieri, e se fossero confermate le accuse di convincere l’operaio a non denunciare è ovvio che in quello scenario a fine indagine partirebbero anche, immagino, gli avvisi di garanzia. Ma questo spetta al ruolo della magistratura.

Quindi, per quanto ci riguarda, come ho già dichiarato, se i fatti fossero veri sono gravissimi, ma essendoci un’indagine della magistratura penso che tutti ci dobbiamo attenere a quel percorso. Ovviamente, per quanto ci riguarda, le aziende sono molto importanti, hanno molti lavoratori, le stiamo monitorando anche dal punto di vista dell’aspetto industriale. Ad esempio, a Crevalcore si fanno prodotti endotermici; so che c’è un incontro il 17 con le organizzazioni sindacali, ma so che si stanno anche predisponendo interpellanze parlamentari, perché ovviamente un caso di questa portata in una grande multinazionale, se fosse vero, non può avere paternità, anche per la leale e responsabile collaborazione che c’è tra le parti sociali in questa Regione. Quindi, questi fatti vanno isolati dal punto di vista della responsabilità personale e anche dei comportamenti aziendali.

Per quanto mi riguarda sto predisponendo una segnalazione al Ministero del lavoro al fine di verificare il merito per far sì che abbia anche lei funzione di verifica in merito al fatto che la legge sulla sicurezza del lavoro dà ruolo anche al Ministero del lavoro.

È evidente che questo fatto comporta ancora di più la discussione per rafforzare il ruolo del lavoro delle donne che va messo sempre in garanzia su tanti aspetti dal punto di vista del rischio di intimidazioni, dal punto di vista di pressioni. Quindi, insieme a tutte le associazioni sindacali e imprenditoriali, dentro al patto vogliamo fare un’operazione che ovviamente evita che ci siano casi di questa portata.

Se fossero veri questi fatti sarebbero veramente inaccettabili. Non devono avere paternità, nel senso civico, responsabile della nostra Regione. Non solo vanno puniti i responsabili che rischierebbero moltissimo, ma ovviamente c’è un tratto anche di responsabilità di un gruppo. Se addirittura fosse vero che ci sono premi per i responsabili che arrivano a infortuni zero se infortuni zero vuol dire pressioni tante diventerebbe anche accettabile il modello. Per quanto ci riguarda grande attenzione, ma ci atteniamo ovviamente al percorso della magistratura.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliere Taruffi, ha tre minuti. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Ringrazio anche l’assessore Colla. Ovviamente io credo, e lo dico con nettezza, che questo fatto debba essere portato all’attenzione, giustamente, anche del Governo nazionale, perché è un fatto che per la dinamica e per il contesto nel quale si svolge, se venissero, ripeto, ancora una volta acclarati i fatti per come stanno emergendo, sarebbe di una gravità inaudita.

Credo anche che sia doveroso da parte nostra in tutte le sedi riportare e tenere le condizioni del mondo del lavoro, le condizioni reali e concrete del mondo del lavoro al centro della nostra attenzione anche e soprattutto in un momento di crisi generale sanitaria, economica e sociale come quella in cui stiamo vivendo, perché fatti come questo sono emblematici di quella che è la condizione del lavoro oggi. In particolar modo, forse non è un caso, l’ha detto anche l’assessore Colla, ma lo voglio sottolineare anch’io, che sia una lavoratrice a essere oggetto di queste pressioni, a essere vittima di questa situazione.

Non è un caso, quindi, che il mondo del lavoro e le lavoratrici all’interno in particolar modo del mondo del lavoro siano quelle che debbono sopportare e portare il carico maggiore anche all’interno di questa situazione di crisi dovuta alla pandemia, ma più in generale veniamo da troppi anni in cui il mondo del lavoro è oggetto di un attacco che ha ridotto tutela, ha ridotto sicurezza e ha consentito, di fatto, che si potessero impiantare modelli fondati sulle pressioni, sul superamento di diritti acquisiti che in questo Paese pensavamo di aver affermato una volta e per sempre. Purtroppo, non è così e ce ne rendiamo conto giorno dopo giorno. Il ruolo delle multinazionali nel nostro Paese meriterebbe una discussione ampia e approfondita che non possiamo fare in questa situazione, però io credo che quanto avvenuto debba essere denunciato con tutta la nettezza e la forza possibile e chiedo, quindi, anche alla Regione, alla Giunta, all’assessore Colla di portare – lo faremo anche noi attraverso altri canali - all’attenzione del Governo quanto sta avvenendo alla Magneti Marelli di Crevalcore, perché è davvero inaccettabile che nell’area metropolitana del capoluogo della nostra regione, in un territorio produttivo che ha una storia alle spalle molto importante in termini anche di relazioni industriali e sindacali, avvenga quanto sta avvenendo e quanto sta emergendo. È assolutamente inaccettabile, inaudito e deve essere condannato con tutte le nostre forze.

Chiudo con un auspicio. Il Patto per il lavoro e per il clima non può non partire anche e soprattutto dal provare a mettere rimedio a situazioni come queste, perché il contesto in cui nascono non è un contesto che ci può rimanere alieno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

È così conclusa la fase delle interrogazioni urgenti.

 

OGGETTO 1708

Proposta recante: “Relazione per l’Assemblea legislativa sulla partecipazione nel territorio della regione Emilia-Romagna e il programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale. Art.6, comma 5, della L.R. n. 15/2018”. (30)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora, invece, all’ordine del giorno che prevede l’oggetto 1708: relazione per l’Assemblea legislativa sulla partecipazione nel territorio della regione Emilia-Romagna e il programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale, articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 15 del 2018 con delibera di Giunta numero 1338 del 12 ottobre del 2020.

La Commissione Statuto e Regolamento ha espresso parere favorevole nella seduta del 29 ottobre del 2020 con la seguente votazione: 29 a favore, nessun contrario, 14 astenuti, con segnalazione di errore materiale.

Procediamo all’illustrazione dell’assessore Calvano.

Prego, assessore.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Cercherò di essere breve, anche perché abbiamo trattato ampiamente il tema in sede di Commissione Statuto.

Come sapete, sulla partecipazione la Regione Emilia-Romagna è anni che investe, un percorso partito nove anni fa, che tiene insieme Giunta e Assemblea legislativa, quindi un progetto condiviso tra i due soggetti che, insieme, da nove anni viene portato avanti. Il ruolo della partecipazione in questa Regione è stato sancito non solo con la prassi, ma addirittura con la predisposizione di una vera e propria legge, nella quale sono stati inseriti anche una serie di strumenti innovativi, quali, ad esempio, l’Osservatorio della partecipazione.

Questa legge, così come tutto il processo partecipativo, cosa prevede? Prevede che la Regione si metta a disposizione di enti locali, di altri soggetti pubblici o anche di soggetti privati, in accordo comunque con altri soggetti pubblici, per finanziare e promuovere iniziative di partecipazione dei cittadini alle scelte delle comunità locali.

Questi progetti, come potete leggere all’interno della relazione, sono stati molti in questi anni. In particolare, nel biennio 2018-2019 sono state finanziate 77 iniziative, tra enti locali, altre istituzioni pubbliche e soggetti privati, iniziative che hanno avuto un buon ritorno, sia in termini di partecipazione da parte dei cittadini che dei risultati. Anche nei momenti più difficili del Covid, questi processi sono andati avanti. Nel corso del 2020, proprio per evitare che si fermassero progettualità che erano già partite, è stato messo in campo il progetto “Ripartecipiamo” proprio per ridare forza e vigore a questi processi, che stanno ‒ ripeto ‒ attualmente proseguendo.

Sulla base, quindi, della relazione che in un certo qual modo ci dà il quadro di quello che è successo in questi ultimi anni, vengono anche predisposte le linee di indirizzo per il 2021, linee di indirizzo che troveranno sostanza all’interno del prossimo bando, che uscirà nel corso del mese di novembre, direi già a partire dalla prossima settimana. Verrà finanziato con 529.000 euro. Prevede un lasso di tempo nel quale i diversi soggetti beneficiari possono fare domanda. Poi ci sarà la valutazione di queste domande e l’avvio dei progetti, con un contributo complessivo che si aggirerà intorno ai 15.000 euro a progetto. Ovviamente, verranno individuate delle3 priorità sulla progettualità, priorità che saranno collegate a quelle che sono le linee di mandato costituite dalla Giunta, nonché agli strumenti di carattere europeo che sono in fase di predisposizione, programmazione 2021-2027 e Recovery Plan. Infatti, potrete trovare sia all’interno della relazione che all’interno dei bandi alcune premialità che sono direttamente collegate ad alcune politiche e missioni previste in questi strumenti. In particolare, ci saranno premialità molto rilevanti, coerenti con le cose che abbiamo scritto nel DEFR, relativamente alle politiche per lo sviluppo sostenibile e ai progetti per sostenere la trasformazione e la transizione digitale. Ci sarà, inoltre, un bonus che verrà riconosciuto per i progetti che sviluppano azioni per il target giovani.

Riteniamo fondamentale, a maggior ragione in un momento difficile come questo, che tali processi possano proseguire e avere tutto il sostegno necessario da parte degli enti locali.

Ci sono strumenti tradizionali di partecipazione alla vita pubblica che oggi soffrono anche una propria credibilità, una propria difficoltà a tenere insieme i cittadini. Credo che le Istituzioni si debbano far carico di questa difficoltà attraverso progetti che richiamino i cittadini a poter dire la loro su ciò che avviene nel proprio territorio. Io stesso nelle settimane scorse ‒ e lo farò anche nelle prossime settimane ‒ ho chiesto di partecipare ad alcuni di questi progetti per vedere come si sviluppano. È recente una mia partecipazione ad un incontro tra i diversi gruppi di lavoro che stanno lavorando al recupero di una piazza in uno dei Comuni che ha ottenuto il finanziamento.

Sono processi che possono aiutare il decisore pubblico e, al contempo, consentire alle persone di sentirsi protagoniste di questi percorsi di cambiamento della propria comunità. Noi dobbiamo creare le condizioni affinché le persone si sentano legate al proprio territorio il più possibile, e anche ai beni pubblici di quel territorio. Renderle protagoniste della trasformazione e dell’evoluzione di quei beni pubblici credo possa essere una delle strade per riavvicinare, per creare sintonia tra le persone e la propria comunità e per ridare credibilità alle Istituzioni. È per questo che il nostro impegno ‒ e lo vedrete anche nella predisposizione del bilancio 2021 su questo punto ‒ continuerà ad essere all’altezza di quanto fatto negli ultimi anni. Credo che i risultati, che potete leggere nella relazione e che si possono vedere da quanto scritto all’interno dell’Osservatorio, così come dall’evoluzione del processo della comunità di pratiche, ci dimostrino che è giusto continuare ad investire su questo aspetto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Ha chiesto la parola la consigliera Zamboni. Prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente e grazie, assessore.

Intervengo perché nell’Ufficio di Presidenza ho la delega alla partecipazione, appunto a conferma del fatto che questa è una tematica che viene condotta di concerto tra Assemblea legislativa e Giunta. Ma intervengo, come già avevo fatto in Commissione, per valorizzare questo provvedimento. Un provvedimento che è davvero importante, davvero cruciale. Non va considerato come una questione da liquidare in fretta, perché laddove un organo come quello della Regione Emilia-Romagna, sia col suo organo deliberativo sia col suo organo legislativo, si mette in campo per mettere a disposizione dei cittadini strumenti di partecipazione, è chiaro che bisogna prestare il massimo di attenzione e anche di rispetto per questo tipo di provvedimento.

Siamo in una fase conclamata non solo di epidemia, ma di una sorta di disaffezione alle Istituzioni, quindi è chiaro che lo strumento che può aiutare in questo senso è proprio quello di attivare dei processi partecipativi. Chi, come me e altri che sono presenti in questo Consiglio, ha ricoperto dei ruoli decisionali, deliberativi nelle Giunte sa come a volte prevalga la voglia di chiudere i processi decisionali e agire. Però – l’ho sperimentato per esempio nel caso del passaggio dell’Alta Velocità a Bologna – condurre dei processi partecipativi aiuta a risolvere all’origine dei problemi che poi non si ripresentano quando si va in esecuzione.

Noi di assemblee ne facemmo veramente tantissime. Abbiamo terrorizzato i tecnici di Italfer, i tecnici del gruppo delle Ferrovie dello Stato, che però ci hanno ringraziati, perché mentre noi a Bologna chiudemmo tutto il percorso, decidemmo dove sarebbe stata la stazione dell’Alta Velocità, a Firenze ancora non si sa dove andare a parare. Ecco l’importanza di questi strumenti, strumenti che portano un metodo di governo  partecipativo che supera il classico percorso, come si dice, top-down, cioè quello  cosiddetto DAD, Decide-Announce-Defend, decidi, annunci cosa hai deciso e poi difendi la decisione che hai preso, che è in controtendenza appunto con il co-decidere, trovare insieme le soluzioni migliori che sono tanto più fondamentali quando si parla, per esempio, di assetto del territorio, quando si parla di trasporti, cioè quando si entra più che mai nel vivo della vita quotidiana delle persone e nella definizione dei territori in cui viviamo.

La Regione Emilia-Romagna ha preso questo impegno con i propri cittadini. È una delle quattro Regioni in Italia che dispone di una legge sulla partecipazione. Le altre tre sono la Toscana, che è stata l’apripista in questo caso, Marche e Puglia.

Questo è anche il motivo per cui quando si parla di semplificazione bisogna tirare su le antenne. Un conto è la semplificazione burocratica, un conto è il semplificare il rapporto che c’è con chi è destinatario delle decisioni che si prendono. In questo caso non conviene semplificare, ma conviene invece approfondire.

Ha già richiamato l’assessore Calvano l’Osservatorio sulla partecipazione, che è uno straordinario archivio di pratiche partecipative, che può essere utilizzato perché non è sempre necessario cominciare da zero, ma facendo leva sul patrimonio di conoscenze e di pratiche che già esistono si può arrivare ad attivare dei processi interessanti.

Questo Osservatorio sulla partecipazione è già un utile strumento e un archivio di pratiche di eccellenza.

In conclusione, vorrei citare un altro strumento che la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione, che è il libro “La partecipazione dei cittadini: un manuale. Metodi partecipativi: protagonisti, opportunità e limiti”. È un libro di cui è autrice Patrizia Nanz insieme a Miriam Fritsche. È un libro che ho avuto il piacere di tradurre dal tedesco per l’Assemblea, che è disponibile gratuitamente online e che offre una panoramica dei vari metodi partecipativi che si possono adottare, perché ogni destinazione di questi modelli di partecipazione è tagliata su misura per il tipo di decisione che si deve prendere. Quindi, una strumentazione molto varia, che offre modalità più o meno capillari di intervento, ma tutte orientate allo stesso obiettivo: permettere ai cittadini destinatari delle decisioni che prendono organi deliberativi o legislativi, come siamo noi, permettere ai cittadini ‒ dicevo ‒ di far sentire la propria voce, non come una concessione dall’alto, ma come l’accoglimento di un co-protagonismo in queste decisioni che si devono prendere.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio la collega Zamboni e l’assessore per l’intervento precedente.

Parto da un assunto. La democrazia deliberativa, se fondata sul principio dell’inclusione e della polifonia dei bisogni, è in grado di trasformare i problemi in soluzioni, visioni, mediazioni comuni e condivise. L’appuntamento con questa sessione è importante, perché rappresenta, per la Giunta e per tutti quelli che sono gli attori coinvolti, un momento per riflettere su quelli che sono stati, chiaramente, i successi, ma anche per interrogarsi su ciò che può essere un impulso a migliorarsi, una crescita culturale e civica che metta al centro il dialogo e la democrazia partecipativa. Ecco perché anche noi possiamo dirci a favore di ciò che è partecipazione, soprattutto ‒ come diceva l’assessore Calvano ‒ in un momento difficile come questo.

Tuttavia, abbiamo analizzato la legge n. 15/2018 in quelli che sono i princìpi cardine secondo i quali la Giunta dovrebbe presentare una relazione di analisi e valutazione sulle esperienze di partecipazioni svoltesi nel territorio regionale e anche declinate sulle singole leggi specifiche, un programma di iniziativa della Giunta e gli indirizzi per la concessione dei contributi regionali da assegnare. Mentre ci si può ritenere soddisfatti, abbastanza soddisfatti, per quanto riguarda il punto b), quindi il programma, sul punto a), quindi sulla relazione, sull’analisi e valutazione e sugli indirizzi, invece, la soddisfazione non c’è, o non è forse quella che ci aspettavamo. Analisi e valutazioni sono fondamentali, soprattutto quando si vanno a destinare fondi pubblici. In questo caso, si parla di importi di oltre mezzo milione di euro. Una valutazione costi-benefici rispetto a quelli che sono i progetti che vengono premiati sarebbe necessaria.

Faccio un’analisi brevissima su due di questi progetti. Uno mi tocca da vicino, perché è legato alla provincia di Reggio Emilia. Si chiama “Reggio Emilia, come va?”. Un’esperienza interessantissima del Comune di Reggio Emilia lancia il progetto “Reggio Emilia, come va?”, capofila di una serie di esperienze simili basata sulla somministrazione di un questionario rivolto alla cittadinanza per capire come hanno vissuto e affrontato soprattutto il periodo del lockdown.

Manca però un’analisi degli esiti di quest’ultimo questionario, perché basta scorrere l'abstract illustrativo della restituzione dei risultati, dal quale si evince che probabilmente il dato peggiore, il giudizio peggiore che i cittadini hanno dato (a pag. 11) riguarda proprio le iniziative di partecipazione.

Quindi è abbastanza singolare (e sorrido), perché, nell’ambito di un progetto certificato sui processi partecipativi, la gente ha restituito il giudizio più negativo proprio sul processo di partecipazione dell’amministrazione.

L’altro progetto è quello della legge regionale 16/2008 dell’anno scorso, che si prefiggeva come obiettivo primario quello di aumentare il numero degli stakeholders che partecipavano alla sessione europea, evidentemente perché si riteneva che la partecipazione fosse abbastanza leggera, light, e quindi occorresse aumentarla.

Il numero dei partecipanti stimati nel progetto ammontava a circa 500 soggetti, consisteva nella costituzione di una rete europea regionale. Ora, io sono arrivata da poco, quindi non ho la misura rispetto agli anni precedenti, ma senza ombra di dubbio nella sessione europea di quest’anno non siamo neanche andati verosimilmente vicini a questo numero, quindi francamente l’osservazione corre immediata, cioè, piuttosto che una rete europea regionale, forse sarebbe meglio creare un documento attrattivo nei confronti dei terzi e molto concreto, che gli permetta di essere interessati a portare quelle che sono le loro idee e il loro apporto effettivo, piuttosto che magari creare delle reti europee regionali, che poi non funzionano come dovrebbero.

Sotto il tema della premialità, la proposta di premialità del bando 2020 cita, al punto 1, una premialità soft per le policy indicate sulla materia sociale, sanitaria, ambientale; una premialità più pesante per alcune policy prioritarie rispetto al DEFR, e poi c’è il bonus cumulabile per i progetti dei giovani.

Orbene, è chiaro che poi i criteri dovranno essere declinati in maniera specifica dalla Giunta, è evidente, perché tocca alla Giunta, però su dei criteri di premialità sentir utilizzare termini come "soft" o "più pesante", signori, dire laconico è veramente un regalo.

Sulle tempistiche e sul cronoprogramma, anche noi speriamo veramente che venga rispettato, anche perché siamo al 10 novembre e a pag. 36 del documento vediamo che già per metà novembre è prevista l’apertura del bando, per metà dicembre la predisposizione delle graduatorie, metà gennaio l’erogazione dei contributi, quindi speriamo, confidiamo sul fatto che questo timing venga rispettato.

Ultima considerazione sugli open data, perché abbiamo anche fatto una verifica degli open data. Purtroppo molti dei link ai quali ci rimandate e veniamo rimandati non sono raggiungibili, e questo è un problema sicuramente per i consiglieri, ma soprattutto per i cittadini che intendono invece partecipare attivamente a questo. Questo lo segnaliamo.

I processi partecipativi descritti nella sezione open data relativa alla partecipazione ci raccontano come i progetti storicamente presentati ammontino complessivamente a 1.555, ma soltanto un terzo di questi è riferito a percorsi partecipati certificati. Di questi ultimi, soltanto 198 sono stati finanziati e quindi poco meno di circa due quinti.

Questi dati danno chiaramente adito a tanti interrogativi. È pur vero che questo trend è cambiato, come è anche vero, però, che per contro la percentuale di finanziamento regionale ai singoli progetti è passata da una media superiore al 40 per cento nell’anno 2015, e parlo ancora chiaramente della Giunta Bonaccini, fino ad un 30 per cento nel 2020. Quindi, sarebbe d’uopo anche in questo caso un’analisi, una riflessione che ci faccia capire il perché di questi dati, il perché molti progetti alla fine non sono certificati, forse perché magari la progettualità non era giusta o forse perché magari i fondi non erano sufficienti oppure la scelta del passare dal 40 al 30 per cento, perché magari si preferisce anziché premiare la particolarità del progetto, dare a pioggia per far sì che più persone possano partecipare.

Sono valutazioni che possono sembrare irrisorie o non rilevanti, ma che in realtà lo sono parecchio. A motivo di ciò e anche di tutto quanto è stato detto durante la seduta presso la Commissione Statuto la settimana scorsa, il nostro voto è chiaramente, lo ribadisco, un voto di astensione. Siamo favorevoli senza ombra di dubbio all’istituto e al principio della partecipazione necessario ed indispensabile, soprattutto in questo momento, quindi nel merito siamo concordi, ma ci dobbiamo astenere perché è il metodo che ancora, purtroppo, per noi lascia un po’ a desiderare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Secondo me, quando parliamo di partecipazione, assessore, dobbiamo intenderci su che cosa sia la partecipazione, perché, purtroppo, questo è un termine di cui soprattutto negli ultimi anni se ne sta facendo un po’ un abuso. La partecipazione è fondamentale nel momento in cui la partecipazione avviene concretamente ed è effettiva da parte dei cittadini. Lo dico perché spesso viene utilizzata la partecipazione per legittimare delle scelte che sono già state effettuate a monte dall’Amministrazione. Io effettuo una scelta e poi avvio un percorso partecipativo nel quale, in realtà, i cittadini hanno possibilità di incidere rispetto a quella scelta in maniera del tutto limitata, se non addirittura irrisoria.

In realtà, il processo di partecipazione, quindi, diventa un processo di legittimazione della scelta effettuata a monte o eventualmente un processo di risoluzione di eventuali conflitti che possono generarsi da quella scelta, che diventa ancora più antipatico. In realtà, i conflitti si inaspriscono ulteriormente, perché il cittadino non si sente partecipe della scelta dell’Amministrazione, ma si sente coinvolto solo a posteriori. Qualcuno qui ha citato alcuni esempi. Potrei citare l’esempio del processo che c’è stato sul passante di mezzo a Bologna, scelta effettuata dalle Amministrazioni. Poi è stato avviato un percorso, che è stato un percorso molto conflittuale. Ma non era un percorso di partecipazione. Era un percorso di problem solving, per cercare di far capire ai cittadini perché si era fatta quella scelta. Invece la partecipazione, come ha richiamato anche qualche collega prima di me, deve essere partecipazione dall’inizio del percorso, perché le Pubbliche amministrazioni hanno la possibilità di raccogliere le informazioni utili per poi fare delle scelte. È chiaro che la politica ha l’onere di fare delle scelte, ma queste scelte possono essere esercitate in maniera migliore se prima si ascoltano i cittadini.

L’altro problema legato alla partecipazione è che per favorire una partecipazione e affinché il cittadino partecipi deve essere a conoscenza che c’è qualcuno che vuole ascoltarlo. Non è un problema banale. Noi ci avvitiamo su termini tecnici, inglesismi e quant’altro, ma prima di tutto dobbiamo partire da un presupposto: la partecipazione non può essere solo virtuale, online. È bene che le Amministrazioni si spostino su canali anche virtuali e online, ma ci sono una serie di soggetti che sono estranei a questi canali. Soprattutto, la partecipazione non è soltanto spingere un tasto, fare un questionario e spedirlo dall’altra parte al destinatario.

La partecipazione, ovviamente, quando anche la pandemia ce lo consentirà, deve essere una partecipazione attiva, fisica, in presenza. Lo dico perché in alcune scelte di alcune Amministrazioni, ad esempio, la partecipazione è stata effettuata unicamente online: vota questo progetto piuttosto che quest’altro progetto. Dopodiché, si è detto: questo è stato il progetto migliore, più votato dai cittadini. Anche questa non è partecipazione, perché la scelta di un progetto piuttosto che un altro diventa una specie di gara. Nel senso, non c’è una partecipazione effettiva da parte dei cittadini.

L’altro presupposto è quello della conoscenza. Per partecipare io devo sapere che un’Amministrazione sta avviando un progetto partecipativo. Attenzione: la conoscenza è fondamentale, a meno che noi non vogliamo che a determinati processi partecipativi partecipino soltanto soggetti che portino un certo tipo di idea.

Anche qua, lo dico perché in alcuni processi partecipati partecipa soltanto una serie di soggetti, che magari sono stakeholder, magari sono rappresentativi di mondi associativi, perché magari sono più attivi o perché magari sono più informati o perché magari sono stati informati di più rispetto ad altri soggetti, ma la partecipazione deve dare uno spaccato di quella che è l’opinione della collettività.

Per me è un po' come quando si fanno dei sondaggi. Quando si fanno i sondaggi e quando le società di sondaggio chiedono determinate cose, non è che prendono soggetti a caso: individuano all’interno di una serie di soggetti delle caratteristiche anche differenti, per capire e per avere un risultato che sia effettivo rispetto a quello che è il sentimento della popolazione.

Questo vale anche, secondo me, per la partecipazione. Noi dobbiamo cercare e le Amministrazioni devono cercare di favorire una partecipazione reale, effettiva, concreta, e non una partecipazione funzionale a legittimare delle scelte amministrative già compiute a monte, perché, se c’è qualcosa di peggio di decidere e difendere, c’è il decidere e poi far partecipare, perché diventa davvero una presa in giro.

Allora, perché ho fatto questa premessa? Perché secondo me la Regione, che assieme ad altre Regioni si è dotata di uno strumento importante e significativo, secondo me deve avere un ruolo di guida non soltanto nella realizzazione di bandi e nel favorire delle progettualità anche mediante ovviamente un finanziamento, ma anche in quella parte, che viene giustamente citata, che è appunto quella dell’Osservatorio alla partecipazione.

Mi spingo oltre, nel senso che a mio modo di vedere la Regione dovrebbe essere centrale anche nel garantire, in alcuni processi partecipativi che comportano poi la realizzazione di scelte e di investimenti di denaro pubblico, la Regione dovrebbe avere un ruolo di guida e di garante rispetto ad alcuni processi partecipativi effettuati anche dalle pubbliche amministrazioni.

Su questo, sulla partecipazione credo che ci giochiamo davvero il futuro della politica, della credibilità della politica, perché se la partecipazione non è reale, effettiva meglio decidere e difendere, perché la pubblica amministrazione si assume la responsabilità delle proprie scelte di fronte alla collettività e non adotta un processo che, invece, è semplicemente per scrollarsi di dosso la responsabilità di effettuare determinate scelte.

Questa è una posizione dell’Amministrazione che è peggio di quella di decidere e difendere. Mi auguro che la Regione voglia implementare questa attività di osservazione e controllo rispetto ai processi partecipativi effettuati sul territorio. Per queste ragioni alla delibera il nostro voto sarà di astensione con l’auspicio che la Regione possa essere garante e guida rispetto non soltanto all’attività che fa “in proprio”, ma anche rispetto all’attività che viene svolta sul territorio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente. Grazie all’assessore Calvano…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Costi, può abbassare un po’ il volume?

 

COSTI: Così va bene?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Un pochettino meglio.

 

COSTI: Aspetti, abbasso ancora.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Così va bene. Grazie.

 

COSTI: Presidente, ho una voce potente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Lo sappiamo, lo sappiamo.

 

COSTI: Ringrazio sia lei che l’assessore Calvano. Credo che questo anno segnato dalla pandemia, quindi un anno difficile, la sessione di partecipazione acquisisca un valore straordinario. Credo che tutti noi ci stiamo rendendo conto di quanto sia fondamentale una partecipazione attiva e responsabile perché condivisa e consapevole delle nostre comunità locali e dei nostri cittadini e rispetto ad una lotta ancora in corso, dove i comportamenti individuali e relazionali, oltre alle politiche e agli indirizzi che vengono dati dalle Istituzioni, possono fare la differenza. Allora, parlare oggi di partecipazione come uno strumento volto ad aumentare la qualità della nostra democrazia e la qualità delle politiche pubbliche per creare delle comunità resilienti può essere ed è per me di straordinaria attualità.

Mi piace anche ricordare che il tema della partecipazione è un tema che è stato assunto dalla Regione Emilia-Romagna in un modo molto responsabile. Non è stata certamente la prima Regione a legiferare, è stata la Toscana, ma la Regione Emilia-Romagna ha legiferato immediatamente dopo. Soprattutto, credo che abbia costruito modalità e strumenti fondamentali proprio per rendere possibile e credibile un processo di partecipazione. Credo, però, anche per interloquire con i colleghi, perché credo che il tema sia davvero importante, che questa funzione di assumere il tema della partecipazione... Non è un tema che può essere semplicemente addossato alla Regione. È un tema che tutti gli enti locali, di qualsiasi colore politico, tutte le Istituzioni dovrebbero avere a cuore, indipendentemente anche da linee o da contributi che vengono erogati.

Dicevo prima che la Regione Emilia-Romagna certamente è quella che ha maggiormente operato per costruire modalità, per costruire strumenti, per formare delle persone in grado di creare reti di informazione e di consultazione, di ascolto, di coinvolgimento dei diversi attori nei territori. Quindi, per favorire ‒ quello che si diceva anche prima ‒ un processo di cittadinanza attiva che permetta di partecipare veramente, concretamente alle politiche pubbliche.

La nostra Regione ha fatto anche uno sforzo molto largo. Ci stiamo lavorando dal 2010. Permettetemi di dire “ci stiamo” perché è dal 2010 che ci lavoro. Ho lavorato anche come presidente dell’Assemblea. Scelte di politiche pubbliche di diverse dimensioni. Ricordo che i processi partecipativi che noi promuoviamo come Regione hanno delle valenze particolarmente importanti, soprattutto adesso. Quelli previsti, per esempio, nel 2020-2021 sono dei percorsi di partecipazione che riguardano anche la nuova programmazione europea e regionale. Prima si parlava di questo. Bene. Questo è uno dei punti che è stato inserito. Oltretutto possiamo utilizzare anche una piattaforma importante (guardate, io non amo semplicemente il digitale, ma ne riconosco l’importanza fondamentale), la piattaforma EROI, una piattaforma che abbiamo costruito nella precedente legislatura, che riguarda proprio l’Open Innovation e che già coinvolge parecchi soggetti.

Mi piace ricordare anche il progetto che, come Assemblea, abbiamo previsto, che è quello “Maestri come Alberto Manzi”. Voi sapete che siamo i depositari dell’archivio di questo grande formatore, dove si cercherà di raccogliere le esperienze di buone pratiche educative nell’emergenza Covid.

Poi i processi partecipativi che sono stati costruiti con gli Enti pubblici, allargati sempre di più alla società civile, quindi quello che si è costruito in questo tempo credo che sia qualcosa di molto largo e di evidentemente anche unico rispetto anche al panorama nazionale e regionale.

Mi piace anche ricordare che la nostra legge 15 ha influenzato delle altre leggi, la legge 24, quella sull’urbanistica, che prevede i processi partecipativi soprattutto per alcune procedimenti urbanistici come il tema della rigenerazione urbana, definendo anche il Garante dell’informazione e della comunicazione, strumenti fondamentali perché possono incidere rispetto alle tematiche proprio di come si ricostruisce e si rigenera una città, e di come i cittadini la possano sentire propria.

Mi piace anche ricordare che forse precursori di questa scelta della legge 24 sono stati i progetti di partecipazione costruiti nelle aree del sisma. Se non sbaglio, sono stati 14, 13 finanziati, e hanno rappresentato un’altra grande buona pratica di come i cittadini e le comunità hanno partecipato non semplicemente alla fase di emergenza, ma soprattutto alla fase anche della ricostruzione.

Io credo che è uno dei temi importanti che la Regione ha elaborato proprio sul tema del processo partecipativo è stato questo tema della formazione. La partecipazione non si può improvvisare, la partecipazione ha bisogno di figure, ha bisogno di persone preparate a tutti i livelli, su questo abbiamo lavorato moltissimo come Regione, credo anche con dei risultati molto buoni, credo che questo debba essere tema di ulteriore lavoro.

L'Osservatorio per la partecipazione è secondo me invece importantissimo, perché racchiude le buone pratiche, che sono più di 1.300, sono quelle che si sono sviluppate in questa Regione sia con finanziamenti che senza finanziamenti. Ripeto: il tema della partecipazione è un tema che deve essere assunto dalla politica, indipendentemente – credo – dalle risorse specifiche che devono essere invece dedicate proprio a progetti che siano particolarmente innovativi e particolarmente prototipali rispetto alla riproduzione anche su altri territori.

Credo che anche la capacità che ha avuto in questo anno la Regione con #RiPartecipiamo  di provare a non fermarsi, ma di provare a capire come anche in un momento di difficoltà le tecnologie possano allargare la partecipazione dei cittadini, credo sia stata un’altra scelta veramente importante, che dà merito non solo alla Regione, ma a tutti quegli enti pubblici o anche associazioni e quant’altro che hanno partecipato a questo progetto particolarmente importante.

Proprio perché do per conto del mio Gruppo un giudizio positivo sia alla relazione che è stata svolta e anche al programma di iniziative per la partecipazione della Giunta, e mi permetto di ringraziare i due staff che si occupano di partecipazione perché fanno durante l’anno un lavoro straordinario e veramente eccezionale, voglio però consegnarci alcune riflessioni.

Credo che l’uscita e la ripartenza da questo periodo difficile abbia bisogno davvero di una cittadinanza attiva al quadrato. Il nostro compito credo che debba essere proprio quello di allargare sempre di più i processi partecipativi con l’assessore Calvano, come tutti noi stiamo auspicando.

Faccio quattro considerazioni. La prima, bisogna che facciamo buon uso dell’esperienza “Ripartiamo” e delle potenzialità della digitalizzazione. Io non sono una amante del digitale, ma credo che questo possa allargare le potenzialità di partecipazione di cittadini che fino ad oggi non si erano avvicinati.

Bisogna continuare ad investire moltissimo sul tema della formazione sia per gli operatori della pubblica amministrazione e non solo, però credo anche che abbiamo un compito importante, la Giunta e l’Assemblea se lo sono già posti, che è quello di lavorare sempre di più sulla sostanza del rapporto partecipativo, che riguarda come la partecipazione incide sulle scelte concrete e come si restituisce ai cittadini il frutto del loro lavoro per poterlo continuare. Questo è il tema più complicato. Credo anche però che sia il tema sul quale dobbiamo assolutamente concentrarci.

Finisco con un tema più generale e complessivo. La partecipazione, come tutte le cose, non è neutra. È fatta di cittadini ed è fatta anche di cittadine. Credo che anche sul tema della partecipazione, anche guardando i dati, ho visto quelli sulla formazione, la stragrande maggioranza di chi partecipa è donna, la partecipazione ai processi formativi e partecipativi delle donne può cambiare perché vedono il mondo in un modo diverso, lo vivono in un modo diverso, può cambiare anche il risultato finale.

Oggi è stato dato il bonus per quanto riguarda il tema dei giovani. Condivido le scelte che sono state fatte. Credo che sempre più dovremo parlare di giovani e di giovani donne. Auspico che all’interno di questo bando ci sia la possibilità anche di considerare questo aspetto, ma credo anche che occorra sempre di più, anche nei processi partecipativi, cercare di capire come incentivare la partecipazione delle donne alla costruzione, all’analisi, alla condivisione e alla costruzione delle politiche pubbliche. Credo che questo sia l’altro aspetto che può cambiare davvero il risultato finale dei processi partecipativi e di conseguenza anche la bontà delle politiche pubbliche.

Grazie mille.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Grazie a lei.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, chiudiamo la fase della discussione generale e diamo la parola all’assessore Calvano per la replica.

Prego, assessore.

 

CALVANO, assessore: Grazie a tutti per il dibattito, perché credo che aiuti a migliorare i percorsi che in questo caso Giunta e Assemblea insieme hanno avviato e proseguito in questi anni. Ripeto, alcuni spunti, da assessore competente in materia, li ho raccolti e certamente li useremo per migliorare ancora sulle politiche della partecipazione.

Vorrei dare alcune risposte, innanzitutto al consigliere Lisei. Sono totalmente d’accordo con le cose che ha detto il consigliere Lisei nel momento in cui dice che in alcuni momenti non sempre dai livelli, dagli enti locali vengono avviati percorsi di partecipazione adeguati alle aspettative dei cittadini. Però, è proprio per questo che noi come Regione Emilia-Romagna proviamo a stimolare e promuovere questi percorsi finanziandoli e spingendo i Comuni a far sì che possano arricchire la propria attività di pratiche di carattere partecipativo. Quindi, è proprio il senso dell’operazione che come Regione facciamo attraverso questi bandi e che come Regione stiamo facendo da nove anni a questa parte.

La stessa idea della comunità di pratiche dell’Osservatorio è funzionale a far sì che Comuni che magari non hanno mai sperimentato percorsi partecipativi possano in qualche modo prendere esempio da altri Comuni che, invece, quei percorsi li hanno sperimentati.

Non tutti i Comuni si rivolgono alla Regione quando avviano dei percorsi partecipativi, quindi su alcuni di questi non arriva nessun elemento di certificazione perché non la chiedono neanche. Altri percorsi, non essendo finanziati, non sottostanno ad alcune verifiche o analisi che può fare la Regione.

Lo stesso progetto che ha ricordato la consigliera Catellani, quello di Reggio Emilia, è un progetto che è stato preso in esame durante la fase del #RiPartecipiamo, però non è uno dei progetti finanziati dalla Regione, è un progetto che è andato per la sua strada in modo autonomo, il che non significa che non è un buon progetto, ma che esula da quelli che sono i percorsi che la Regione ha messo in campo, perché obiettivamente da parte degli Enti c’è autonomia e quell'autonomia va preservata.

Se però nell’ambito di quell’autonomia ci sono Enti, Comuni che cercano da parte della Regione un appoggio, questo è lo strumento, il bando che andiamo a mettere in campo e la politica della partecipazione che mettiamo in campo di anno in anno è lo strumento del quale avvalersi non solo in una logica di condivisione di politiche con la Regione, ma anche in una logica di cofinanziamento.

Ed è proprio sulla tempistica, altra osservazione che è stata fatta, che ci tengo a sottolineare una cosa: questi sono progetti del 2021, facciamo uscire il bando a metà novembre, faremo la graduatoria durante il mese di dicembre, quindi anche nel bel mezzo di quella che è la sosta natalizia, proprio perché non vogliamo assolutamente che questo processo possa subire dei rallentamenti o non sia nelle condizioni di partire nei tempi previsti.

Di questo, guardate, ringrazio anche i nostri uffici, perché devo dire la verità, su politiche e su processi come questi è fondamentale che i dirigenti funzionari che seguono queste politiche ne abbiamo anche una grande passione, perché altrimenti queste sono cose che rischiano di non avere l’adeguato sviluppo e di ricadere in una logica di adempimento, che invece per progetti di questo genere purtroppo sarebbe molto negativa.

Invece la passione e la costanza che è stata messa in campo dagli uffici della Giunta, dell’Assemblea credo (e ringrazio per questo tutte le persone che lavorano costantemente a questi progetti) che abbia aiutato a far crescere queste politiche e questi percorsi.

Per questo, come Regione, confermeremo l’impegno quest’anno e nei prossimi anni e confidiamo davvero che la pratica partecipativa possa diffondersi il più possibile, anche magari rispetto a questioni nuove, anche, ad esempio, lo dico qui, mescolando questa delega con quella al riordino istituzionale, rispetto ai percorsi di riordino istituzionale. Credo, ad esempio, che percorsi di fusione tra i Comuni debbano avere una grande fase partecipativa. Quando vengono vissuti come imposti dall’alto è il momento in cui quei processi non si realizzano. Se, invece, c’è una partecipazione dal basso, quei progetti, così come tanti altri, vengono vissuti dai cittadini come progetti propri, della comunità.

Ringrazio nuovamente per il lavoro che è stato fatto. Ringrazio anche l’Assemblea per il dibattito. Ringrazio chi darà un voto favorevole e consentirà a questo percorso di andare avanti, ma anche chi, mi pare di capire, dà un’apertura di credito rispetto a questi percorsi, che credo vada raccolta. Tutti quei suggerimenti che sono emersi meritano, da parte dell’Assessorato e dell’Assemblea tutta, un’adeguata attenzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Passiamo, ora, alle dichiarazioni di voto. Ricordo che sono cinque minuti per ogni Gruppo consiliare.

Ci sono richieste di interventi in dichiarazione di voto? No.

Passiamo alla votazione tramite l’app dell’oggetto 1708.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 47

Votanti 46

Favorevoli 27

Astenuti 19

 

È approvato.

 

OGGETTO 1830

Risoluzione per impegnare la Giunta a condizionare la concessione dei finanziamenti pubblici alle società fieristiche della Regione alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

(Rinvio in commissione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora agli atti di indirizzo: risoluzione 1830 per impegnare la Giunta a condizionare la concessione dei finanziamenti pubblici a società fieristiche della Regione alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, a firma dei consiglieri Taruffi e Amico.

Consigliere Taruffi, a lei la parola.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Poiché l’assessore Colla non riusciva a partecipare al dibattito, però ci teneva a intervenire, vista anche la cogenza e l’importanza del tema trattato, siamo rimasti d’accordo che avrei chiesto il rinvio in Commissione per dare la possibilità anche all’assessore di partecipare. Quindi, formulo questa richiesta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Vista la richiesta del consigliere Taruffi, chiedo di esprimersi eventualmente uno a favore e uno contro, per poi mettere in votazione la proposta di rinvio.

Se non ci sono interventi a favore o contro, mettiamo in votazione, sempre con la app, la richiesta del consigliere Taruffi di rinviare in Commissione la risoluzione 1830.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 39

Favorevoli 38

Contrari 1

 

È approvata.

 

La richiesta del consigliere Taruffi è accolta.

 

OGGETTO 1444

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale alla definizione di una strategia ambientale, con particolare riguardo al sito di stoccaggio gas in Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

(Discussione e rinvio in commissione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione 1444 impegna la Giunta regionale alla definizione di una strategia ambientale, con particolare riguardo al sito di stoccaggio gas in Minerbio (BO), a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Sì, grazie, presidente. Si tratta di un argomento, di un tema ambientale, stiamo parlando della centrale di stoccaggio di Minerbio, che stocca più di 5 miliardi di metri cubi di gas, è gestita da Stogit, che è una società partecipata al 100 per cento da Snam.

È stato oggetto anche recentemente di polemiche politiche, anche di procedimenti amministrativi per l’autorizzazione, per autorizzare la sovrapressione del 107 per cento che, anche a parere dell’ARPA, classifica questo stabilimento come stabilimento a rischio di incidente rilevante di livello superiore. Infatti, pare che la sovrapressione possa causare problematiche sismiche. Mi sfuggiva il termine.

L’argomento di oggi è principalmente legato al tema ambientale, quindi alle emissioni. Noi parliamo molto spesso, in varie sedi, in questa Regione, di ambiente. Molto spesso lo facciamo in chiave ideologica, quindi parliamo, magari, di mezzi elettrici senza mai preoccuparci da dove deriva l’energia elettrica prodotta. Credo che nei prossimi giorni ci sarà una nuova occasione, perché si parlerà di dighe. Quando si parla di dighe si parla di un argomento ambientale a tutto tondo, ma in particolare legato al fatto della produzione di energia elettrica veramente pulita. Credo che quella idroelettrica sia veramente l’energia elettrica più pulita in assoluto.

Nello specifico dell’argomento di oggi, stiamo parlando di turbocompressori endotermici, che negli anni passati hanno emesso più di 740 tonnellate l’anno dei cosiddetti “NOx”, ed è stato classificato, questo sito, come uno dei più grandi emettitori d’Europa. Sappiamo anche che c’è una connessione tra il tema di questi NOx con le polveri sottili PM10 e PM2.5. Sappiamo anche ‒ questo è stato certificato ormai dall’Università di Bologna, che è intervenuta qualche giorno fa in Commissione ‒ che c’è anche una connessione con il trasporto sulle polveri sottili del Coronavirus. Per cui, è un oggetto sicuramente di preoccupazione importante.

Nella mia precedente interrogazione, che avevo presentato qualche tempo fa, avevo fatto notare che la società ha già “accantonato”, ha già stanziato importanti somme per finanziare la trasformazione di questi motori da endotermici ad elettrici. Si parla di un aumento di impegno di circa 700 milioni di euro, per cui un impegno consistente.

L’oggetto della risoluzione di oggi è il seguente: si chiede alla Regione di impegnare il presidente e la Giunta ad attivarsi verso politiche energetiche regionali maggiormente indirizzate all’introduzione crescente di fonti energetiche rinnovabili e a piani di risparmio ed efficienza energetica, anziché allo sfruttamento in sovrapressione degli stabilimenti di stoccaggio del gas che, oltre a presentare elevati livelli di rischio incidono comunque fortemente sull’inquinamento ambientale.

Il secondo punto dice “a definire una rapida e generalizzata strategia ambientale per modificare alla radice la qualità dell’aria nella regione, anche promuovendo l’elettrificazione di centrali a spinta e stoccaggio (era il tema che toccavo prima  delle emissioni); a condividere con l’Assemblea legislativa la risposta del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare alla reiterata richiesta della Regione di espletare la procedura di valutazione di impatto ambientale anche per l’esecuzione delle prove di iniezione”.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Ricordo che siamo in discussione generale sulla risoluzione 1444. Non ho al momento nessun iscritto.

Consigliere Costa, prego. Proviamo più tardi.

Diamo la parola alla consigliera Zamboni. Intanto vediamo se riusciamo a recuperare…

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Posso aspettare, presidente, se volete dare la precedenza al consigliere Costa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Si è collegato adesso. La parola al consigliere Costa. Prego.

 

COSTA: Ci tenevo solo a dire che io ero qui pronto. Aspettavo che dalla regia mi dessero l’opportunità di collegarmi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Gliel’abbiamo data prontamente, consigliere. A lei la parola.

 

COSTA: Non la Presidenza, la cabina di regia. Grazie.

Abbiamo superato anche i problemi tecnici. La ringrazio, come ringrazio il collega per la risoluzione che ha voluto presentare.

Dico in premessa che presenta questo testo alcune imprecisioni ed è il motivo che ci porta a non sostenerlo, però riguarda un oggetto delicato anche e soprattutto per quanto attiene il dialogo con le comunità locali che credo meriti un approfondimento successivo in qualsiasi momento il collega voglia in Commissione.

Vado rapido sulle imprecisioni che stanno dentro al testo presentato e da cui poi muove il nostro mancato sostegno.

Dice il consigliere Mastacchi che i turbocompressori che sono nell’impianto di Minerbio hanno emesso 740 tonnellate di ossido di azoto l’anno.

Proprio perché è importante, vista la delicatezza del tema, essere estremamente puntuali nell’informazione nei confronti anche dei cittadini che ci stanno ascoltando o che potrebbero aver accesso a questo dibattito nel momento in cui volessero approfondire una tematica, dare un’informazione corretta, l’emissione complessiva delle 740 tonnellate all’anno non si è mai verificata, è un valore che è stato determinato dal fatto che tali emissioni siano state autorizzate per poter funzionare teoricamente ogni giorno dell’anno per 24 ore, e non solo nella situazione particolare in cui viene gestito l’impianto di Minerbio.

Infatti, dai report annuali, che sono andato a controllare proprio perché mi interessa il tema, si evidenzia che l’utilizzo normale di turbogas è complessivamente tra le 8 e le 9.000 ore, a fronte delle 35.000 ore che sarebbero necessarie per raggiungere quel livello di emissioni che è citato nella risoluzione a firma del collega Mastacchi.

La modalità di utilizzo degli impianti che si è conosciuta in questi anni ha prodotto un’emissione di ossido di azoto, NOx, mai superiore alle 200 tonnellate l’anno, in diminuzione a partire dal 2012. Anche questo è un aspetto importante da ricordare. Perché dal 2012 in poi? Perché sono gli anni in cui si è assistito alla progressiva sostituzione dei turbogas. Con quelli di nuova generazione, che sono a bassa emissione, il cui cambio è stato completato nel 2019, le vecchie turbine non sono più utilizzate e il valore registrato di monitoraggio in continuo ha mostrato una riduzione del 90 per cento rispetto al 2018 delle emissioni, mostrando appunto un’emissione complessiva di 10 tonnellate di ossido di azoto nel 2019, a fronte delle 120 del 2018.

La tematica del superamento dell’utilizzo del gas e quindi la necessità di stoccaggio, altro tema che ci sta e mi sta particolarmente a cuore, ma come sta a cuore a tutto il Gruppo del Partito Democratico, ed è per questo che insisto nel dire troviamoci anche in Commissione e dialoghiamo sul tema, però ricordando che c’è una programmazione nazionale, da cui discendono anche alcune scelte che si devono compiere a livello regionale.

Gli stabilimenti di stoccaggio di gas e l’utilizzo del gas naturale a fini energetici sta dentro il Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima, che, come sappiamo, prevede una fase di transizione per liberarci quanto prima possibile dall’utilizzo ad esempio del carbone, ma che, proprio in funzione di questa transizione, individua una serie di fonti alternative di alimentazione, tra cui anche il gas, che sono assolutamente necessarie a sostenere questa fase di transizione. Quindi, fintanto che noi abbiamo bisogno di fonti alternative per liberarci ‒ uso questo termine anche se è un po’ forte ‒ da un utilizzo del carbone, dobbiamo per forza di cose appoggiarci su fonti alternative, tra cui anche il gas. Di conseguenza, c’è necessità anche di impianti di stoccaggio. Questo non significa, e in questo concordo molto, l’utilizzo indiscriminato, scriteriato o “dare il la” a situazioni di eccessivo stress degli impianti. Ci mancherebbe altro.

Un altro elemento che è utile chiarire rispetto al testo della risoluzione è che la richiesta a cui fa riferimento il collega Mastacchi non riguarda l’impianto di stoccaggio di Minerbio. Si riferisce piuttosto alla richiesta di rivedere la decisione assunta dal Ministero dell’ambiente circa l’esclusione dalla procedura di VIA delle prove di iniezione per lo stoccaggio di San Potito-Cotignola. Ad oggi non è stata data, tra l’altro, alcuna risposta in merito alla Regione rispetto a questa richiesta da parte del Ministero.

Per entrambi gli stoccaggi della Regione Emilia-Romagna, che sono, appunto, quello di Minerbio, oggetto della risoluzione presentata dal collega Mastacchi, e l’altro è quello di San Potito-Cotignola, l’Emilia-Romagna il 17 maggio 2019 ‒ vado a memoria, scusate ‒ ha chiesto di conoscere la posizione al Ministero dello sviluppo economico in merito alla strategicità dell’esercizio di sovrapressione di questi due censimenti (Minerbio, ricordo, e San Potito-Cotignola), subordinando l’espressione dell’intesa regionale all’acquisizione della posizione del Ministero. Questo penso sia già un elemento che manifesta l’attenzione a un dibattito, in questo concordo molto con il collega, che ha interessato i livelli locali, i territori, le comunità che insistono nelle zone interessate da questo impianto.

Anche a me sta assolutamente a cuore che ci sia dialogo con quei territori, che ci si faccia carico delle istanze che da quei territori arrivano e che nessuna scelta venga calata dall’alto, senza un percorso trasparente, chiaro, di costante partecipazione, di informazione puntuale, per arrivare, poi, alle scelte, che devono per forza di cose essere condivise. Oppure sono scelte che non funzionano. Lo dico con la mia esperienza di sindaco alle spalle.

Sui tre punti, infine, rispetto ai quali la risoluzione chiede l’impegno della Regione, ci tengo a dire questo: le politiche energetiche della Regione non si basano e non si sono mai basate sullo sfruttamento in sovrapressione degli stoccaggi di gas, ma riguardano le azioni per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Anche in questo prendo spunto dalla – scusatemi se lo faccio spesso, ma è ancora tanto recente – mia decennale esperienza di sindaco. Se in un Comune medio-piccolo come il mio, 9.400 abitanti, siamo riusciti a conseguire gli obiettivi ad esempio dell’Agenda 2020 in termini di riduzione delle emissioni, di incremento della raccolta differenziata e di riqualificazione energetica degli edifici è perché siamo stati dentro a un meccanismo favorito dalla nostra Regione di accesso ai finanziamenti, di opportunità di studio, di realizzazione di progetti tecnici, che altrimenti non avremmo avuto la forza di poter compiere con la struttura tecnica che può stare in capo a un Comune di medie-piccole dimensioni. Questa è la storia di questa Regione, quindi è corretto darne conto.

Le elettrificazioni delle centrali di spinta di stoccaggio possono essere richieste all’interno della procedura di VIA ministeriale, non è possibile imporle a livello regionale. Da ultimo, lo dicevo prima, chiedeva di condividere l’esito della valutazione del Ministero, ma quella valutazione non c’è e quindi al momento non vi è nulla da condividere. Ecco i motivi oggettivi e di sostanza rispetto alla risoluzione che ci portano a non poterla sostenere, che è molto diverso dal dire che non sosteniamo l’attenzione che il consigliere ha voluto porre a questa Assemblea rispetto al tema in oggetto, né sottovalutiamo l’esigenza di un dialogo con i territori, con i suoi amministratori e con i cittadini che vi insistono.

Ecco perché rinnovo, concludendo, un invito in qualsiasi momento ad approfondire la tematica anche attraverso la presentazione di altri testi in Commissione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

La risoluzione che ha presentato il consigliere Mastacchi copre una serie di tematiche e di obiettivi che Europa Verde non può che condividere. Ovviamente, si parla quindi di produzione di energia da fonti rinnovabili, si parla di risparmio energetico, di efficienza energetica ed è importante anche questo passaggio sull’impianto di Minerbio. Proprio perché una situazione simile riguarda un impianto analogo di Bagnacavallo – immagino che fosse quello a cui faceva riferimento anche il consigliere Costa quando citava la località di Cotignola – dove è in progetto uno stesso processo di sovrapressurizzazione con la stessa pericolosità e gli stessi rischi rappresentati dall’impianto di Minerbio, proprio perché ritengo necessario approfondire e unire alla riflessione anche quanto sta o potrebbe succedere sull’impianto di Bagnacavallo, nel condividere lo spirito della risoluzione del consigliere Mastacchi anch’io mi associo alla richiesta che ha fatto il consigliere Costa.

Anche perché, se oggi il PD non vota, questa risoluzione non passa, quindi sarebbe invece importante approfondirla in Commissione perché poi venga approvata, magari con questa integrazione che dicevo, relativa all’impianto di Bagnacavallo, che sta subendo una sorte analoga a quella di Minerbio. Siccome come Verdi abbiamo fatto manifestazioni davanti all’impianto di Bagnacavallo, non posso che associarmi alle osservazioni della risoluzione del consigliere Mastacchi sulla pericolosità di questo tipo di sovrapressurizzazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusate, cerco di mettere un po’ di ordine, perché sia il collega Costa che la consigliera, collega Zamboni hanno chiesto un rinvio e una discussione in Commissione, allora se la risoluzione va avanti e non viene chiesto formalmente da parte di qualcuno al presentatore, quindi al consigliere Mastacchi, una proposta di rinvio in Commissione, è chiaro che questa risoluzione ha il suo percorso e quindi arriva alla votazione. Se invece qualcuno vuole, come ho ascoltato e ho provato a capire io dagli interventi che sono stati fatti, se c’è una richiesta di approfondire.

Quindi ditemi cosa devo fare, in questo momento andiamo avanti con la discussione generale, però, se non viene formalizzata una richiesta al consigliere Mastacchi e alla presidenza di spostare questa discussione in Commissione, si va avanti e poi c’è la votazione definitiva, quindi chi volesse riprenderla deve presentare degli altri atti eventualmente in Commissione.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Molto brevemente, rispetto alla necessità manifestata di formalizzare la richiesta, io mi associo, quindi, se c'è bisogno, la formalizzo io, perché questo è un tema che come Movimento 5 Stelle abbiamo trattato anche nella scorsa legislatura e allo stesso modo in questa, è una questione che seguiamo da tempo, ovviamente la sovrapressione ci preoccupa molto a Minerbio. Nella risoluzione vengono trattati i temi degli sforamenti dei NOx, per esempio. Anche questa è una questione annosa che riguarda la nostra Regione. Tra l’altro, oggi, sempre in tema di qualità dell’aria, è stata palesata l’infrazione per il nostro Paese alle PM10 da parte della Corte di giustizia europea. Quindi, è chiaro che in qualche modo bisogna agire, anche in maniera urgente.

Nella risoluzione, tra l’altro, altro passaggio positivo è il fatto che venga citato lo studio della SIMA, che mette in correlazione l’inquinamento dell’aria con il Covid. Anche questo è un aspetto legato al tema della qualità dell’aria che ci ha da sempre interessato.

Per quanto riguarda l’impianto di Minerbio, la partita non è chiusa. La Regione ha la competenza di esprimere l’intesa. Credo che l’occasione sia utile per fare un approfondimento in Commissione, visto l’interesse collegiale che c’è su questa partita, e non ridurlo a un dibattito o a un voto qui in aula, perché mi pare di capire che la volontà di fare degli approfondimenti provenga da più parti. Mi aggrego e mi aggiungo alla richiesta di rimandare questa risoluzione in Commissione. Rivolgo io stessa questa richiesta al collega Mastacchi, perché c’è interesse da più parti ad approfondire l’argomento ed eventualmente a trovare una quadra con altre forze politiche.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi Lisei e Taruffi, non so per quale motivo voi vogliate intervenire, ma nella richiesta appena pervenuta da parte della consigliera Piccinini... Io dovrei formalizzare la richiesta della consigliera Piccinini e far votare uno a favore e uno contro per il rinvio in Commissione, far parlare uno a favore e uno contro per il rinvio in Commissione. Se mi dite qual è l’argomento, se è in merito alla richiesta di rinvio in Commissione... Alla richiesta di rinvio in Commissione.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Mi ero prenotato prima che la collega formalizzasse la richiesta, perché era una richiesta che era anche mia intenzione formulare e formalizzare ufficialmente. Lo dico anche alla luce degli interventi che mi hanno preceduto e della condivisione rispetto alla necessità di intervenire in maniera unanime, o quanto più possibile unanime, su un tema che è, ovviamente, molto d’attualità rispetto alle preoccupazioni dei cittadini, che sono forti, molto forti sul territorio, e sul quale secondo me era importante, ed è importante, trovare un’intesa, dare un segnale di unità rispetto a queste preoccupazioni e fornire alcune rassicurazioni.

Quindi, mi unisco alla richiesta formulata dai colleghi, auspicando che si possa, nelle more, elaborare, magari, un’unica risoluzione che trovi la massima condivisione possibile da parte dell’aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Anch’io mi ero prenotato, poiché è un tema sul quale siamo intervenuti anche nella precedente legislatura. Ripercorrendo e sollevando anche in parte le preoccupazioni e le tematiche espresse dalla risoluzione a prima firma Mastacchi, anch’io chiedevo la disponibilità, da parte del consigliere Mastacchi, di tornare in Commissione, fermo restando che, ovviamente, l’iniziativa sul tema è un’iniziativa politica che è stata da lui assunta. Credo sia bene e giusto che, anche sulla base di una discussione più ampia, venga riconosciuta comunque al consigliere Mastacchi la prima firma. Però credo che ci siano le condizioni per fare un approfondimento in Commissione, visto e considerato che, almeno per quanto ci riguarda, sul tema abbiamo espresso non poche perplessità e preoccupazioni già negli anni passati, nella precedente legislatura, e siamo comunque sempre dell’avviso relativo agli interventi fatti, critici, nella precedente legislatura.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Presidente, approfitto di questa convergenza di opinioni sulla richiesta al collega Mastacchi di portare l’argomento in Commissione. Quindi, certamente mi unisco. L’argomento è un argomento che abbiamo affrontato anche nei mesi scorsi, nella passata legislatura, quindi non ci è nuovo.

Io, però, faccio un’osservazione. In Commissione, più che trovare un testo da condividere, in genere è sempre quello il motivo per il quale si rimanda la discussione dall’aula alla Commissione, credo ci sia la necessità, da parte degli uffici, di ricevere le risposte puntuali ai legittimi e corretti interrogativi che la risoluzione pone, cioè che in Commissione, più che un confronto tra le forze di maggioranza e di opposizione, siano approfondite le questioni tecniche sollevate, perché le criticità legate e, a mio avviso, gli aspetti negativi del progetto di sovrapressione non hanno ricevuto risposte puntuali e rassicuranti non solo alla popolazione, ma a tutti quelli che in qualche modo si sono interessati di questa materia negli ultimi tempi. Non ci sono state.

Lo stesso Comune di Minerbio aveva commissionato uno studio che doveva durare appunto 24 mesi, che dovrebbe essere terminato non da molto. Ci sono una serie di dati che mancano, per poter avere quelle risposte che la risoluzione giustamente chiedeva. Quindi, benissimo in Commissione, benissimo trovarci, ma non deve essere trovata un’intesa politica. Dobbiamo avere delle risposte tecniche precise e puntuali su argomenti che sono stati sollevati, sui quali poi, ovviamente, fare delle considerazioni politiche, ma quello che oggi manca è la chiarezza da parte dei soggetti interessati, dagli enti ai vari organismi che sono a ciò preposti, per dare le informazioni che oggi mancano e che soprattutto possano, in maniera definitiva, sgombrare il campo da qualsivoglia ipotesi di rischio, perché questo oggi è quello di cui si discute.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Intanto prendo atto positivamente della convergenza sull’argomento, anche se ci sarebbe un po’ da discutere in merito alle varie puntualizzazioni che sono state fatte sulle quantità di emissioni, 35.000 ore, anche perché 35.000 ore in un anno mi risulta che non ci stiano. Mi risulta che ce ne siano poco meno di 9.000. Però, al netto di questo, non credo che sia questa la sede per scendere in discussioni di questo tipo. Prendo però atto della disponibilità trasversale, mi pare di capire, di più o meno tutti i Gruppi ad affrontare l’argomento in modo un pochino più condiviso. Penso anche che si sarebbe potuto discutere il documento, magari emendarlo e votarlo direttamente qui oggi. Però, vedo che è una richiesta abbastanza trasversale, per cui ne prendo atto.

Diceva prima il collega del PD che il suo intervento era legato al fatto che derivava da un’esperienza di sindaco decennale. Faccio presente che anch’io ho fatto il sindaco per dieci anni e anch’io ho avuto un’esperienza molto importante rispetto al tema ambientale. Infatti, nel Comune che io ho amministrato ho fatto delle attività di riduzione dei consumi e di produzione di energia per la quota restante in grande percentuale rispetto a quella che si consumava. Per cui, fatto 1.500 il consumo annuale, l’abbiamo portata sotto ai 500, di quei 500 in gran parte energia autoprodotta, per cui, quando parlo di questi argomenti, faccio presente che un pochino so di cosa parlo anch’io.

L’altra cosa che ci tengo a sottolineare e che vi preannuncio che utilizzerò per torturarvi in tutte le sedi possibili e immaginabili è proprio il tema (se ne è parlato anche, se non sbaglio, un paio di giorni fa, quando si parlava di pale eoliche in mare a Rimini) che è legato proprio all’approccio normativo nazionale rispetto a questi grandi impianti che sono sui territori. Ve lo dico perché pale eoliche, centrali a biomasse, in questo caso stoccaggio di gas, parliamo di regole che vengono calate dall’alto e i sindaci normalmente hanno sempre pochissimi strumenti da utilizzare, e io credo che questa sia una grandissima stortura, perché purtroppo i territori non riescono mai, cioè subiscono passivamente, i sindaci diventano un po’ dei parafulmini che non riescono mai ad interagire e anche a spiegare ai cittadini, perché poi il cittadino ha ancora la percezione che il sindaco abbia un potere molto più grande rispetto a quello che ha.

Per cui credo che sia anche una questione di principio che vada approfondita, però mi rendo conto che quando si fanno gli interventi e si dice "siamo d’accordo, però" (a me, quando facevo i corsi qualche anno fa, insegnavano che "però" vuol dire "no"), in questo caso dovremmo trasformare questi "però" in "sì". Per cui io dò la mia disponibilità, quindi prendetelo già come intervento a favore del ritiro della risoluzione, purché...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Del rinvio, non del ritiro.

 

MASTACCHI: Sì, del rinvio in Commissione, chiedo scusa, per una discussione più ampia e, come ha detto il consigliere Taruffi, purché rimanga "a prima firma mia" chiaramente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. La prima firma rimarrà sicuramente la sua, perché è un rinvio, non è un ritiro, quindi verrà discussa in Commissione nei termini e nei modi in cui è stata presentata da lei.

Metto in votazione il rinvio in Commissione della risoluzione 1444.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Votanti 38

Favorevoli 38

 

È approvato.

 

La risoluzione è rinviata in Commissione.

Chiudiamo i lavori della mattinata, che riprenderanno alle ore 14.

Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 12,59

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Paola SALOMONI.

 

Hanno giustificato l’assenza il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI, la Presidente dell’Assemblea Emma PETITTI, l’assessore Irene PRIOLO ed il consigliere Michele BARCAIUOLO.

 

VOTAZIONI ELETTRONICHE

 

OGGETTO 1708

Proposta recante: “Relazione per l'Assemblea legislativa sulla partecipazione nel territorio della regione Emilia-Romagna e il programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale. Art.6, comma 5, della L.R. n. 15/2018”. (30)

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 27

Daffadà Matteo; Soncini Ottavia; Amico Federico Alessandro; Costi Palma; Maletti Francesca; Rossi Nadia; Costa Andrea; Montalti Lia; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca; Pillati Marilena; Tarasconi Katia; Sabattini Luca; Paruolo Giuseppe; Bessi Gianni; Mori Roberta; Caliandro Stefano; Felicori Mauro; Fabbri Marco; Zamboni Silvia; Iotti Massimo; Pigoni Giulia; Mumolo Antonio; Taruffi Igor; Rontini Manuela

 

Astenuti: 19

Bargi Stefano; Facci Michele; Occhi Emiliano; Mastacchi Marco; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Delmonte Gabriele; Rancan Matteo; Castaldini Valentina; Marchetti Daniele; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina; Lisei Marco; Montevecchi Matteo; Bergamini Fabio; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti: 1

Rainieri Fabio

 

Assenti 3

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Petitti Emma.

 

OGGETTO 1830

Risoluzione per impegnare la Giunta a condizionare la concessione dei finanziamenti pubblici alle società fieristiche della Regione alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

Votazione rinvio in Commissione

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 38

Occhi Emiliano; Zamboni Silvia; Daffadà Matteo; Bergamini Fabio; Pigoni Giulia; Castaldini Valentina; Marchetti Daniele; Tarasconi Katia; Soncini Ottavia; Piccinini Silvia; Amico Federico Alessandro; Caliandro Stefano; Felicori Mauro; Mastacchi Marco; Taruffi Igor; Pelloni Simone; Lisei Marco; Liverani Andrea; Bargi Stefano; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Sabattini Luca; Rontini Manuela; Pillati Marilena; Facci Michele; Montalti Lia; Costa Andrea; Delmonte Gabriele; Iotti Massimo; Pompignoli Massimiliano; Catellani Maura; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Bondavalli Stefania; Paruolo Giuseppe; Rossi Nadia; Montevecchi Matteo; Maletti Francesca

 

Contrari: 1

Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti: 2

Rainieri Fabio; Bulbi Massimo

 

Assenti: 9

Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Costi Palma; Fabbri Marco; Gibertoni Giulia; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Petitti Emma

 

OGGETTO 1444

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale alla definizione di una strategia ambientale, con particolare riguardo al sito di stoccaggio gas in Minerbio (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

Votazione rinvio in Commissione

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Soncini Ottavia; Rossi Nadia; Piccinini Silvia; Facci Michele; Montevecchi Matteo; Pillati Marilena; Stragliati Valentina; Costa Andrea; Mastacchi Marco; Paruolo Giuseppe; Maletti Francesca; Iotti Massimo; Fabbri Marco; Mumolo Antonio; Tarasconi Katia; Daffadà Matteo; Costi Palma; Zappaterra Marcella; Rontini Manuela; Occhi Emiliano; Tagliaferri Giancarlo; Mori Roberta; Felicori Mauro; Bondavalli Stefania; Pigoni Giulia; Lisei Marco; Bulbi Massimo; Castaldini Valentina; Pelloni Simone; Marchetti Daniele; Caliandro Stefano; Montalti Lia; Liverani Andrea; Zamboni Silvia; Bergamini Fabio; Taruffi Igor

 

Non votanti: 1

Rainieri Fabio

 

Assenti: 11

Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Francesca; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Petitti Emma

 

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

1869 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Disposizioni in materia di assegnazione di concessioni di grande derivazione ad uso idroelettrico”. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

1905 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disciplina delle assegnazioni delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e determinazione dei relativi canoni".

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

1870 - Interrogazione a risposta scritta circa la attuale situazione del reparto di Rianimazione dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza anche alla luce dei disagi rappresentati dei medici anestesisti e rianimatori. A firma del Consigliere: Rancan

 

1872 - Interrogazione a risposta scritta circa l’incremento del personale delle forze dell’ordine nel Comune di Castel San Giovanni (PC). A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

1874 - Interrogazione a risposta scritta circa misure urgenti per il contrasto all'epidemia Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1875 - Interrogazione a risposta scritta circa i transiti sulle sommità arginali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1877 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'attuazione della risoluzione 1686 relativa all'estensione degli screening sierologici. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1878 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il ritardo nella fornitura di tamponi rapidi antigenici. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1879 - Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali iniziative ed azioni concrete la Giunta intenda assumere per il potenziamento della linea ferroviaria Porrettana, a seguito della risoluzione approvata dall'Assemblea legislativa in data 27 ottobre 2020. A firma del Consigliere: Facci

 

1880 - Interrogazione a risposta scritta circa le persone con disturbi dello spettro autistico e la chiusura delle piscine a seguito della emergenza Covid. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1881 - Interrogazione a risposta scritta circa la Politica Agricola Comune (PAC) post 2020. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1882 - Interrogazione a risposta scritta circa i beni confiscati alle mafie. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1883 - Interrogazione a risposta scritta circa il fondo “Buon viaggio” ed altre provvidenze a favore degli esercenti servizi di piazza (taxi, noleggio con conducente). A firma del Consigliere: Lisei

 

1884 - Interrogazione a risposta scritta circa gli accordi diretti al rilancio e alla tutela della continuità occupazionale degli impianti Officine Grandi Riparazioni (OGR) con sede a Bologna e Officina Manutenzione Ciclica Locomotive (OMCL) con sede a Rimini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Caliandro

 

1885 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di un ospedale di comunità a Molinella (BO). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

1886 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione dell’uso off-label dei farmaci ormonali anche a coloro che intendono realizzare il cambio anagrafico di sesso senza ricorrere ad alcun intervento chirurgico. A firma del Consigliere: Paruolo

 

1888 - Interrogazione a risposta scritta circa un programma di messa in sicurezza delle persone fragili contro la diffusione del Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1889 - Interrogazione a risposta scritta circa l’adeguatezza delle dotazioni strumentali e della connessione internet negli istituti scolastici della Regione nonché circa eventuali azioni necessarie al loro miglioramento. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Marchetti Daniele, Occhi, Stragliati, Catellani, Pompignoli, Bergamini, Bargi, Facci, Pelloni, Liverani, Rainieri, Delmonte, Rancan

 

1892 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura alle ore 13, anche nei giorni feriali, del Servizio informativo presente all’interno del Padiglione n. 5 del Policlinico Sant'Orsola (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

 

1893 - Interrogazione a risposta scritta circa i danni provocati alle attività di fiorista dalla pandemia in atto. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1894 - Interrogazione a risposta scritta circa responsabilità e ritardi nel progetto Cispadana nonché circa lo stanziamento di ulteriori risorse. A firma del Consigliere: Bargi

 

1895 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi relativi a ripascimenti oppure a nuove barriere di difesa del litorale ferrarese. A firma del Consigliere: Fabbri

 

1898 - Interrogazione a risposta orale in Commissione riguardante la situazione dei malati oncologici durante il lockdown avvenuto nella prima parte dell'anno ed ora durante questa nuova ondata di Covid - 19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Occhi, Rainieri, Bergamini, Pompignoli, Facci, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Delmonte, Liverani, Montevecchi

 

1901 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di vetustà della rete idrica presente sul territorio Ferrarese con particolare riguardo alla direttrice Monestirolo-Argenta. A firma del Consigliere: Bergamini

 

1902 - Interrogazione a risposta scritta circa l’edizione 2020 della borsa regionale del turismo (Buy Emilia-Romagna), l’organizzazione di ulteriori eventi analoghi e provvidenze per il settore turistico. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Bargi, Pelloni, Montevecchi, Bergamini, Rancan, Occhi, Stragliati, Marchetti Daniele, Facci, Delmonte, Catellani, Pompignoli, Liverani

 

1903 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura notturna dei pronto soccorso di Fiorenzuola e Castelsangiovanni (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1904 - Interrogazione a risposta scritta circa il sorgere di nuovi focolai all'interno di alcune CRA della provincia di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

1906 - Interrogazione a risposta scritta circa la prevista carenza di medici di base a Massa Finalese nel comune di Finale Emilia (MO) e conseguenti rimedi. A firma della Consigliera: Costi

 

1907 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il personale addetto al contact tracing per il rilevamento dei contagi da COVID-19. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1908 - Interrogazione a risposta scritta circa le evenienze in cui si procede ad effettuare i tamponi agli alunni ed al personale scolastico considerati “contatto stretto” e disporre la quarantena, con riferimento agli istituti scolastici della provincia di Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

1909 - Interrogazione a risposta scritta circa l’opportunità di rinviare le elezioni consortili indette per il dicembre 2020 dal Consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1910 - Interrogazione a risposta scritta circa il passaggio alla didattica a distanza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1911 - Interrogazione a risposta scritta circa la ricostruzione del ponte di via Macerato nel comune di Casalfiumanese (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

 

1912 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'istituzione, in collaborazione con la Regione Veneto, del Parco Unico del Delta del Po. A firma della Consigliera: Zamboni

 

1913 - Interrogazione a risposta scritta circa i danni causati dalla fauna selvatica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1914 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura dei Pronto soccorso di Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni (Piacenza) nelle ore notturne. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

1916 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa gli accordi intrapresi per l’utilizzo dei test rapidi per il rilevamento dei contagi da COVID-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Bergamini

 

1918 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la sospensione dei pagamenti del bollo auto, stante il perdurare dello stato di emergenza nazionale da pandemia virale.              A firma del Consigliere: Pompignoli

 

1923 - Interrogazione a risposta scritta circa gli approvvigionamenti dei vaccini antinfluenzali. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini

 

1924 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto delle misure anti Covid-19 in occasione delle votazioni per le elezioni presidenziali della Repubblica di Moldavia presso il seggio allestito in Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

 

1926 - Interrogazione a risposta scritta circa la nuova tempistica dei lavori sulla linea ferroviaria Direttissima Prato Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

 

1927 - Interrogazione a risposta scritta circa gli approvvigionamenti e la disponibilità dei vaccini antinfluenzali. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Bergamini, Pelloni

 

1928 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi a sostegno delle zone di confine con la Lombardia a seguito delle restrizioni volte al contenimento della pandemia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1929 - Interrogazione a risposta scritta circa incentivi volti a favorire la mobilità del personale infermieristico. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1930 - Interrogazione a risposta orale in commissione sui tempi che intercorrono tra sospetta positività, effettuazione del prelievo nasofaringeo e diagnosi di positività da SARS-CoV-2. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1931 - Interrogazione a risposta orale in commissione sulle campagne di comunicazione istituzionale della Regione su temi inerenti al Covid 19 come previsto da bando regionale (delibera 785/2020).              A firma della Consigliera: Zamboni

 

1932 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere quando saranno disponibili i vaccini antinfluenzali gratuiti per tutte le fasce della popolazione stabilite dal Ministero della Salute. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1933 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di inserire nella rete di trasporto pubblico regionale (TPL) il collegamento rivolto agli studenti del plesso superiore “Remo Brindisi” di Lido Estensi e provenienti dalla Provincia di Ravenna. A firma del Consigliere: Fabbri

 

1934 - Interrogazione a risposta scritta circa i ritardi nelle comunicazioni di quarantena. A firma del Consigliere: Lisei

 

1935 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le prospettive occupazionali dell'azienda CEFLA con sede a Imola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1936 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli strumenti messi in campo per velocizzare la copertura di rete nei territori montani e gli strumenti attivati a sostegno dei ragazzi e delle imprese.               A firma della Consigliera: Montalti

 

1937 - Interrogazione a risposta orale in Commissione in merito alla quantificazione delle risorse economiche da destinare agli ambiti della piccola e grande ristorazione. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

1938 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di svolgere attività scolastica in presenza a sostegno dell'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

1939 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il comprensorio sciistico di Verghereto (FC). A firma del Consigliere: Pompignoli

 

1940 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito allo stato delle forniture dei tamponi rapidi per i familiari dei degenti delle CRA e delle RSA. A firma del Consigliere: Occhi

 

1941 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i casi di Covid-19 riscontrati negli allevamenti di visoni. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1942 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i provvedimenti assunti in seguito alla positività al coronavirus di un alunno in una scuola del Parmense. A firma del Consigliere: Iotti

 

1943 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il "bonus pc" (o connettività) di € 500 per le famiglie residenti nei Comuni montani. A firma dei Consiglieri: Facci, Rancan

 

1944 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) operative in regione e l'opportunità o meno di aumentarne il numero. A firma della Consigliera: Zamboni

 

1945 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i diritti e le tutele dei lavoratori e lavoratrici della Marelli di Crevalcore (BO). A firma del Consigliere: Taruffi

 

1946 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la diagnosi SARS-CoV-2 tramite tamponi rapidi da parte di laboratori privati. A firma della Consigliera: Castaldini

 

INTERPELLANZA

 

1919 - Interpellanza circa l'esclusione dei servizi di traduzione e di interpretariato dal c.d. “bonus cultura”. A firma dei Consiglieri: Catellani, Rainieri, Delmonte, Pelloni, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Occhi, Bergamini, Montevecchi, Liverani, Rancan, Facci

 

RISOLUZIONI

 

1871 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale alla adozione di interventi volti a garantire la eliminazione di tre passaggi a livello nel comune di Villanova sull'Arda (PC). A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

1873 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad agevolare l'apertura degli impianti sciistici. A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

1887 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prorogare di ulteriori sei mesi le scadenze per effettuare i controlli obbligatori di efficienza energetica e gli eventuali interventi di messa a norma richiesti. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni, Facci, Bergamini, Marchetti Daniele, Occhi, Rancan, Stragliati, Montevecchi, Pompignoli, Rainieri, Delmonte, Liverani, Catellani

 

1891 - Risoluzione sull’utilizzo di tamponi rapidi di ricerca SARS-CoV-2 a scuola. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1896 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prevedere l’effettuazione immediata di test di ricerca antigenica nel caso di un soggetto con sintomi riconducibili a COVID-19 all’interno di un’istituzione scolastica. (02 11 20). A firma della Consigliera: Castaldini

 

1897 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a prevedere la possibilità per i centri privati, privati convenzionati, laboratori analisi e centri prelievi a svolgere i tamponi di ricerca antigenica per la diagnosi di positività al virus SARS-CoV-2. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1900 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere controlli sull’allevamento e commercio abusivo di animali di affezione anche con il coinvolgimento dei servizi competenti delle Aziende USL. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Costi, Costa, Caliandro, Paruolo, Montalti, Fabbri, Rontini, Bulbi

 

1915 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad unirsi alla richiesta di quelle Regioni che vorrebbero consentire dei protocolli sperimentali per la terapia domiciliare a base di idrossiclorochina. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Bargi, Bergamini, Pompignoli, Catellani, Rancan, Rainieri, Facci, Liverani, Pelloni, Montevecchi, Delmonte

 

1917 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a porre in essere uno stanziamento specifico, mediante una procedura semplificata, finalizzato a rifondere, con risorse a fondo perduto, i costi sostenuti dalle attività produttive che hanno subito una sospensione totale o parziale a seguito del DPCM del 24 ottobre o di provvedimenti precedenti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1920 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a proseguire verso una “ripartenza” indirizzata all’avvio della conversione ecologica della nostra Regione, per un rilancio economico e sociale, all’insegna della sostenibilità ambientale e all’impiego delle fonti di energia rinnovabili quali appunto l’energia idroelettrica. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

1921 - Risoluzione in ordine alla riorganizzazione del trasporto pubblico locale nell'attesa della ripresa scolastica in presenza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1922 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad introdurre nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima azioni puntuali di contrasto alle discriminazioni di genere sul lavoro, di rafforzamento della qualità dell’occupazione femminile, di potenziamento delle infrastrutture sociali per la conciliazione, per l’autonomia e per l’inserimento lavorativo delle donne con differenti abilità.               A firma dei Consiglieri: Amico, Mori, Taruffi, Costa, Zappaterra, Montalti, Caliandro, Zamboni, Rossi, Pillati, Soncini, Costi, Fabbri

 

1925 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il processo di elettrificazione della linea Parma-Suzzara e ad accelerare i collegamenti fra l’area di Mantova e la stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia oltre che con lo scalo di Dinazzano.              A firma della Consigliera: Piccinini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

1298 - Interrogazione a risposta scritta circa l’imposta regionale sulle emissioni sonore (IRESA) relativa all’aeroporto Marconi di Bologna. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Paruolo

 

1303 - Interrogazione a risposta scritta circa l’incendio in riva all’Enza nel comune di Montecchio Emilia (RE) e l’attività di vigilanza fluviale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1305 - Interrogazione a risposta scritta circa i mezzi in dotazione all’ex Corpo Forestale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1349 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ampliamento della discarica Tre Monti nel Comune di Imola (BO). A firma del Consigliere: Lisei

 

1375 - Interrogazione a risposta scritta circa la manutenzione e ottimizzazione dei tracciati dell'E45 e programmazione infrastrutturale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1385 - Interrogazione a risposta scritta circa la richiesta al Governo di interventi relativi alla strada statale E45 e al sistema stradale collegato. A firma dei Consiglieri: Montalti, Caliandro, Rossi

 

1427 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia dei maceri, con particolare riguardo a quello nel comune di San Giorgio di Piano (BO). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1574 - Interrogazione a risposta scritta circa la concessione dei posteggi del mercato “la Piazzola” di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1580 - Interrogazione a risposta circa la consultazione elettorale in forma telematica presso il Consorzio di Bonifica di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1582 - Interrogazione a risposta circa il Reddito di Cittadinanza, la mappatura dei percettori ed il controllo dei requisiti. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1586 - Interrogazione a risposta scritta circa il sistema fieristico regionale, con particolare riguardo alla situazione di Bolognafiere. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1587 - Interrogazione a risposta scritta circa il Piano di prelievo del daino per la stagione venatoria 2020-2021 con particolare riguardo al nucleo di daini della “Pineta di Classe” (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1590 - Interrogazione a risposta scritta circa l’applicazione della Circolare dell’INPS n°104 del 18/09/2020 ed i relativi benefici economici. A firma del Consigliere: Lisei

 

1592 - Interrogazione a risposta scritta circa l’erogazione del trattamento di cassa integrazione guadagni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1594 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione delle Motorizzazioni civili dell’Emilia-Romagna in merito alla congestione di richieste per la revisione dei veicoli, post Covid19. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Fabbri, Montalti, Bulbi, Zappaterra

 

1599 - Interrogazione a risposta scritta circa il mezzo risultato privo di copertura assicurativa ed adibito al trasporto scolastico per conto del Comune di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1607 - Interrogazione a risposta scritta sul quadro degli interventi di manutenzione indifferibile nelle scuole della regione, con particolare riguardo alla situazione del comune di Monterenzio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1610 - Interrogazione a risposta scritta sulla messa in sicurezza e il ripristino del ponte sul Rio Vezzano, nel comune di Grizzana Morandi. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1611 - Interrogazione a risposta scritta circa possibili iniziative in ordine alla previsione della riapertura dei termini per la presentazione delle domande per il bonus baby-sitting fino al 31 dicembre 2020. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1614 - Interrogazione a risposta scritta circa un incidente mortale nel Comune di Pianoro (BO) nonché circa la messa in sicurezza della SP65. A firma del Consigliere: Lisei

 

1619 - Interrogazione a risposta scritta circa iniziative a sostegno del comparto ortofrutticolo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1621 - Interrogazione a risposta scritta circa l’adozione da parte del Nuovo Circondario Imolese di un bando per la realizzazione di servizi di accoglienza, integrazione e tutela per titolari di protezione internazionale. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

1623 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di erogazione dei fondi per il settore ortofrutticolo nonché circa altre eventuali provvidenze a favore del settore. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1631 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di pagamento della cassa integrazione ai lavoratori del settore dell'artigianato.               A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1635 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia occupazionale nella vertenza per i lavoratori della Cefla di Imola (BO). A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

1636 - Interrogazione a risposta scritta circa l'uscita dei Comuni di Budrio e Castenaso dall'Unione Terre di Pianura. A firma del Consigliere: Lisei

 

1648 - Interrogazione a risposta scritta circa la attivazione di interventi di supporto e informazione sulla applicazione della legge n. 3 del 2012 (Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento). A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

1665 - Interrogazione a risposta scritta circa la decontribuzione dei primi sei mesi del 2020 per le filiere agroalimentari.               A firma della Consigliera: Castaldini

 

1705 - Interrogazione a risposta scritta sulla tutela dei daini presenti nelle pinete ravennati. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1711 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni volte a garantire la continuità delle attività didattiche in un istituto scolastico sito nel Comune di Monterenzio.              A firma della Consigliera: Piccinini

 

1727 - Interrogazione a risposta scritta circa la pratica dell'attività venatoria nei comuni di Medicina e Castel Guelfo (BO).A firma della Consigliera: Piccinini

 

1838 - Interrogazione a risposta scritta sul Nodo di Rastignano (BO). A firma del Consigliere: Lisei

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere all’interrogazione e all’interpellanza sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

1693 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela degli orsi, patrimonio indisponibile dello Stato. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1737 - Interpellanza circa le conseguenze di una violazione del codice della strada da parte del Sindaco di Massa Lombarda (RA), contestata dalla Polizia Municipale della medesima località. A firma del Consigliere: Liverani

 

In data 3 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Politiche economiche, alle interrogazioni oggetti nn. 1617 – 1653 – 1756 – 1823:

 

1617 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il progetto di fusione tra le Fiere di Bologna e di Rimini. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1653 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibile delocalizzazione dello stabilimento della Ondulati Maranello S.p.a. (Mo). A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei

 

1756 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la crisi aziendale della società Me.Mo. srl in Gaggio Montano (BO).               A firma del Consigliere: Facci

 

1823 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la situazione lavorativa dei dipendenti di Me.Mo srl di Gaggio Montano (BO), le prospettive produttive dell’azienda e le azioni regionali per la salvaguardia dei livelli occupazionali. A firma del Consigliere: Taruffi

 

In data 4 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, alle interrogazioni oggetti nn. 1649 – 1652 – 1736

 

1649 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il rimborso degli interessi passivi a seguito degli eventi sismici 2012 ed alluvionali 2014. A firma del Consigliere: Castaldini

 

1652 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la cancellazione di corse, in orario scolastico, sulla tratta ferroviaria Fidenza - Cremona. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi, Rancan

 

1736 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa i disservizi sulla linea ferroviaria Porrettana. A firma del Consigliere: Taruffi

 

In data 4 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali, alla interrogazione oggetto n. 1681

 

1681 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il nuovo piano di riordino territoriale (PRT) in relazione agli abbandoni ad opera di alcuni Comuni delle relative Unioni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 12 prot. NP/2020/3063 del 09/11/2020)

 

IL PRESIDENTE

I SEGRETARI

Rainieri

Bergamini – Montalti

 

 

Espandi Indice