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37.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2020

 

(POMERIDIANA)

 

(La seduta si svolge in modalità mista, telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI


INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1314

Interpellanza circa il bando per la distribuzione gratuita di piante forestali. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

PRIOLO, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 1515

Interpellanza per sapere quali sono gli intendimenti della Giunta regionale circa la discarica che andrebbe ad interessare il territorio di Savignano sul Panaro. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 1359

Interpellanza circa le problematiche relative al progetto FICO (Fabbrica Italiana Contadina) di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

GIBERTONI (Misto)

CALVANO, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

Ancora sull’oggetto 1515

PRESIDENTE (Zamboni)

PELLONI (Lega)

PRIOLO, assessore

PELLONI (Lega)

 

OGGETTO 1472

Interpellanza circa la iniziativa “Gratuità del trasporto pubblico locale under 14”. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

GIBERTONI (Misto)

BARUFFI, sottosegretario

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 1485

Interpellanza circa modalità e tempi della sperimentazione dell’utilizzo di plasma iperimmune di soggetti guariti dal virus Covid-19.  A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Pelloni, Liverani, Montevecchi, Bergamini, Rainieri, Facci, Delmonte, Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

RANCAN (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

RANCAN (Lega)

 

OGGETTO 1585

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere il settore dei viaggi di istruzione e delle guide turistiche. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e rinvio in commissione)

PRESIDENTE (Zamboni)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Zamboni)

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 1774

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad operare per il rilancio della competitività e sostenibilità del distretto ceramico. A firma dei Consiglieri: Costi, Pigoni, Mori, Caliandro, Fabbri, Pillati, Montalti, Rossi, Zappaterra, Daffadà, Rontini, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

RONTINI (PD)

COSTI (PD)

DELMONTE (Lega)

BARGI (Lega)

BERGAMINI (Lega)

PIGONI (BP)

COSTI (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

COSTI (PD)

RANCAN (Lega)

RAINIERI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

ZAPPATERRA (PD)

TARASCONI (PD)

RAINIERI (Lega)

DELMONTE (Lega)

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 1102

Risoluzione per impegnare la Giunta Regionale a recuperare gli alloggi sfitti e non fruibili di proprietà di ACER ad uso dell’edilizia residenziale pubblica. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci, Liverani, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Bergamini, Pompignoli, Bargi, Delmonte, Montevecchi, Rainieri, Rancan

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1953

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attuare politiche volte al recupero dell’edilizia pubblica e per la ripresa del settore edile ed immobiliare in generale. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Rontini, Mori, Caliandro, Sabattini, Daffadà

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

PELLONI (Lega)

MUMOLO (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

RONTINI (PD)

PELLONI (Lega)

MUMOLO (PD)

 

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 1585177411021953

Emendamenti oggetto 1774

Comunicazioni prescritte dall’art. 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,18

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 37 del 10 novembre 2020.

Hanno giustificato l’assenza la presidente Emma Petitti, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini e il consigliere Michele Barcaiuolo, al quale facciamo di nuovo gli auguri di pronta ripresa.

Procediamo subito con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Zamboni risultano presenti i consiglieri:

 

1.      AMICO Federico Alessandro

2.      BARGI Stefano

3.      BERGAMINI Fabio

4.      BESSI Gianni

5.      BONDAVALLI Stefania

6.      BULBI Massimo

7.      CALIANDRO Stefano

8.      CATELLANI Maura

9.      COSTA Andrea

10.  COSTI Palma

11.  DAFFADÀ Matteo

12.  FABBRI Marco

13.  GIBERTONI Giulia

14.  LISEI Marco

15.  MALETTI Francesca

16.  MONTALTI Lia

17.  MORI Roberta

18.  MUMOLO Antonio

19.  PARUOLO Giuseppe

20.  PICCININI Silvia

21.  PIGONI Giulia

22.  PILLATI Marilena

23.  RONTINI Manuela

24.  ROSSI Nadia

25.  SABATTINI Luca

26.  SONCINI Ottavia

27.  STRAGLIATI Valentina

28.  TARASCONI Katia

29.  TARUFFI Igor

30.  ZAMBONI Silvia

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo i lavori con lo svolgimento delle interpellanze.

Ricordo che un consigliere ha otto minuti complessivi a disposizione per l’illustrazione e la replica. Per la risposta della Giunta otto minuti. Ovviamente, sono rinviate le interpellanze presentate dal consigliere Barcaiuolo, al quale rifacciamo gli auguri di pronta ripresa.

 

OGGETTO 1314

Interpellanza circa il bando per la distribuzione gratuita di piante forestali. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Zamboni): Cominciamo con l’interpellanza circa il bando per la distribuzione gratuita di piante forestali a firma della consigliera Piccinini. Risponderà l’assessora Priolo.

La parola alla consigliera Piccinini. 

 

PICCININI: Grazie, presidente. Questa è un’interpellanza che risale ad agosto, quindi è datata, ma è valida dal mio punto di vista comunque rispetto alle criticità sollevate.

Parliamo dell’iniziativa 4 milioni e mezzo di alberi in Emilia-Romagna o come è stata ribattezzata, con poca fantasia, peraltro, Radici per il futuro, in quanto è del tutto simile ad Alberi per il futuro che il Movimento 5 Stelle porta avanti dal 2015, quindi da almeno cinque anni ormai, che riguarda la piantumazione di nuovi alberi.

L’iniziativa – qui dentro spero la conosciamo tutti ormai – si pone come obiettivo di piantumare 500.000 piante entro il 2020, 4 milioni e mezzo entro fine legislatura, a parole, poi vedremo che probabilmente non è esattamente così, attraverso la distribuzione dei vivai che hanno potuto accreditarsi, e vedremo come.

Le finalità del progetto sono sicuramente lodevoli, ma dal mio punto di vista vengono depotenziate sin da subito, perché nella delibera sono state poste delle condizionalità, volutamente o no non lo sappiamo, che rischiano di inficiarne l’efficacia e che fanno già capire, purtroppo, con quanta poca convinzione, al di là delle frasi ad effetto e dei convegni ad hoc, purtroppo la si stia portando avanti.

Ancora prima che l’iniziativa si concretizzi, infatti, già dite che verrà riproposta nel 2021 e negli anni a seguire solo e soltanto se si realizzano entrambe queste condizioni: 1) se c’è un interesse dei beneficiari finali, quindi se i vivai accreditati decidono di non proseguire nella distribuzione perché nessuno richiede le piante la cosa non prosegue; 2) se ci sono i soldi. La cosa di per sé lascia abbastanza interdetti perché queste due condizioni dipendono in larga parte dalla volontà politica di assessore e della Giunta.

Le risorse sicuramente, ma così come la richiesta di piante che dipende da se e come viene pubblicizzata la possibilità di richiedere alberi gratuitamente. Da quello che posso capire, sono stati stanziati 89.000 euro che per il momento mi pare siano stati spesi solo per la giornata di Bobbio, bella e interessante, ma leggermente autoreferenziale e forse poco utile allo scopo di cui sopra.

Il bando poi non ha visto dal mio punto di vista una risposta adeguata. Sono stati accreditati 22 vivai in tutto, con storture evidenti – a Parma è disponibile solamente un vivaio che ha ottenuto un finanziamento di 500.000 euro, che corrispondono a 200-250 piante circa – e con una procedura complicata che prevedeva la manifestazione di interesse attraverso l’applicativo SPID, che non tutti hanno e che non è immediato da fare, e con il Covid ancora meno, la PEC, quattordici prescrizioni da rispettare, la conferma di interesse, la rendicontazione, poi forse il vivaio riceverà il pagamento delle sole piante effettivamente distribuite, per un bando che è rimasto aperto neanche due settimane, dal 22 giugno al 3 luglio, poi fortunatamente prorogato fino al 15 luglio.

L’impressione è che l’iniziativa, che doveva essere destinata principalmente ai cittadini e alle associazioni, ed è descritto in maniera molto chiara anche nella delibera, dove parlate di progetto ad elevato contenuto innovativo in quanto, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, si sviluppa un modello di cooperazione pubblico-privata che li vede attori protagonisti del miglioramento delle condizioni ambientali della qualità della vita delle principali aree urbane eccetera, eccetera, sia stata troppo istituzionalizzata, ovvero si siano coinvolti in via quasi esclusiva gli Enti locali, non portando di fatto nulla di innovativo in questo senso, per la semplice ragione che la possibilità per gli Enti locali di richiedere gratuitamente le piante esiste solo – si fa per dire – dal lontano 2008, dalla DGR n. 391 di marzo 2008.

Quindi, assessore, io le chiedo se intenda adottare correttivi in questo senso, prevedendo in particolare l’estensione della rete dei soggetti accreditati, tenendo aperto il bando per l’intera durata dell’operazione, programmando una campagna di informazione sui punti di distribuzione delle piante e sulla loro gratuità e individuando soluzioni economiche tali da rendere più interessante per le aziende distributrici l’iniziativa diretta alla distribuzione di alberi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera.

Per la risposta, la parola all’assessora Priolo.

 

PRIOLO, assessore: Eccomi, scusate. Faccio sempre un po’ fatica. Buongiorno a tutti. Consigliera, buongiorno. Mi viene da dire che, se la campagna comunicativa del Movimento 5 Stelle si avvicina a quella della Regione, almeno qualcosa che ci unisce lo abbiamo. Quindi, questa cosa mi rende felice.

Le do alcuni dati per aggiornarla e per darle l’opportunità di capire come, in realtà, le azioni che stiamo mettendo in campo probabilmente stanno raggiungendo gli obiettivi che ci siamo dati, ancorché sfidanti, perché nell’arco di sei mesi abbiamo messo in piedi un’iniziativa importante, che dovrà diventare nel mandato strutturale.

Ad oggi, rispetto ai ventuno vivai accreditati, perché dei ventitré che avevano aderito due sono stati esclusi, hanno già aderito e, quindi, hanno già ritirato piante 13.500 cittadini. Oltre ai 13.500 cittadini, si sono rivolte ai nostri vivai 153 associazioni. Oltre alle associazioni, si sono rivolti ai vivai 287 enti pubblici. Attualmente sono già state ritirate 180.000 piante, a significare che in un mese di apertura del bando già il 36 per cento sono state distribuite. Ovviamente, il percorso non è concluso. Noi andiamo avanti. Il bando prevedeva la possibilità di ritirare le piante fino a dicembre. Diciamo anche che non vogliamo rimanere insensibili rispetto alle difficoltà che il Covid potrebbe causare in questo periodo. Per cui, alla fine del mese di novembre vedremo se dare l’opportunità ai cittadini anche di estendere nei primi mesi della primavera prossima l’adesione a questo stesso bando.

In questo momento il percorso sta funzionando bene, la campagna comunicativa, in realtà, sta avendo un buon successo, i nostri uffici hanno ricevuto più di 400 mail, stiamo preparando la campagna comunicativa per il prossimo 21 novembre, che è la giornata internazionale dell’albero, e proprio intorno a questa iniziativa stiamo provando a costruire un’ulteriore adesione da parte non soltanto dei cittadini, ma anche delle associazioni e degli enti pubblici. Ricordiamo che il nostro progetto ha lo scopo di intervenire sulla forestazione urbana delle città. Da questo punto di vista, bene che i cittadini ritirino le piante, ma è molto importante che anche gli enti locali lo facciano.

Stiamo predisponendo, come sa la consigliera, il bilancio di previsione triennale. Insieme alla Giunta, al presidente e al collega Calvano abbiamo già stanziato la disponibilità economica per dare riscontro ‒ nell’iter amministrativo lo vedrete anche voi ‒ a quello che chiedeva. Così come stiamo pensando, rispetto all’adesione dei vivai, quindi a un potenziamento e un ampliamento della portata di questo progetto, di fare un bando che abbia caratteristiche triennali. Ovviamente quest’anno, lo sappiamo tutti, siamo arrivati in corsa, abbiamo trovato le risorse velocemente e siamo dovuti intervenire in questo modo. Il prossimo anno vogliamo lavorare in maniera più strutturale, con un bando triennale, sia per i vivai che per quanto riguarda i progetti che noi dobbiamo e vogliamo mettere in campo.

Invito la consigliera anche a lavorare insieme a noi. Penso che l’obiettivo che questo progetto si pone sia il medesimo, che è quello di raggiungere un miglioramento della qualità dell’aria, che sta a cuore ad entrambe le parti politiche. Se, comunque, nel confronto con i vivai il prossimo bando dovesse avere dei miglioramenti, lo faremo. A tutt’oggi stiamo avendo comunque un buon riscontro, perché 13.000 cittadini che hanno già ritirato le piante è veramente un buon dato, considerato il contesto nel quale in questo momento oggettivamente ci stiamo muovendo.

Sarà mia cura tenere aggiornata l’Assemblea su come prosegue l’iniziativa e su come dopo anche la giornata del 21 di novembre si avvicineranno ulteriori realtà, associazioni, enti o cittadini. Però, dobbiamo tutti fare in modo che questa iniziativa trovi non lo scontro, ma l’unione degli intenti perché stiamo andando nella direzione giusta e in questo momento dai numeri che le ho riportato la sensibilità è molto buona, perché noi siamo usciti soltanto da un mese con questa disponibilità da parte dei vivai. Consigliera, spero che queste informazioni le possano essere utili. Comunque, la terrò aggiornata e lavoreremo insieme, se vuole, anche attraverso un confronto con gli uffici per il prossimo bando e per le prossime attività del triennio.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore Priolo.

Per la replica alla consigliera Piccinini restano quattro minuti.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Alcune considerazioni rispetto a quanto detto dall’assessora Priolo. Bene la disponibilità per il prossimo bando. Arriviamo un po’ in ritardo, nel senso che rispetto a un’iniziativa che ci doveva vedere tutti concordi, non solo Movimento 5 Stelle, ma anche altre forze politiche all’interno di questa Assemblea, devo sottolineare, purtroppo, che questo coinvolgimento non c’è stato. A memoria, che io ricordi, non c’è stato nemmeno un passaggio in Commissione, proprio per sensibilizzare anche i consiglieri rispetto a un’iniziativa che ci deve vedere uniti.

Io la ringrazio per i numeri dati. La ringrazio un po’ meno per averli dati prima alle agenzie. È notizia di qualche minuto fa che l’agenzia su questi numeri sia uscita. Quindi, è anche forse poco rispettoso visto che avevamo il question time proprio in questo momento. Rispetto all’ampliamento dei bandi per tre anni, bene. È evidente che le criticità sollevate erano fondate e quindi anche la risposta di oggi sembra non essere sufficiente rispetto agli obiettivi che il bando si è dato. Però, come Movimento 5 Stelle noi la nostra parte la vogliamo fare. Su questo ci siamo, però, davvero, assessora, mi sembra che fino adesso ci si sia mossi un po’ in modo autoreferenziale. Citavo prima il fatto che l’Assemblea è stata esclusa. Credo che se vogliamo andare tutti nella stessa direzione serva una maggiore collaborazione sia per gli aspetti comunicativi sia per il prossimo bando sia per tutto ciò che riguarda questa iniziativa, perché è vero che la qualità dell’aria di questa regione è un tema che interessa tutti, è vero che non riguarda solo questa iniziativa, quindi la collaborazione io l’allargherei anche ad altri aspetti, però bisogna considerare che c’è anche un’Assemblea e dei Gruppi assembleari che vorrebbero essere coinvolti e che forse, prima di emanare il bando o anche subito dopo, avrebbero voluto fare delle considerazioni in proposito e magari correggere quelle criticità con cui oggi ci troviamo a fare i conti.

Grazie.

 

OGGETTO 1515

Interpellanza per sapere quali sono gli intendimenti della Giunta regionale circa la discarica che andrebbe ad interessare il territorio di Savignano sul Panaro. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci

 

PRESIDENTE (Zamboni): Su richiesta dell’assessore Priolo, proseguiamo con un’altra interpellanza che la riguarda. Il suo ufficio è sottoposto a una sanificazione urgente dei locali, quindi ci chiede di anticipare.

Passiamo, quindi, all’interpellanza 1515, a firma dei consiglieri Pelloni e Facci, interpellanza per sapere quali sono gli intendimenti della Giunta regionale circa la discarica che andrebbe ad interessare il territorio di Savignano sul Panaro.

Do, quindi, la parola al consigliere Pelloni.

Il consigliere Facci, nel caso, può intervenire su questa interpellanza? Se non ci sono né il consigliere Pelloni né il consigliere Facci, ci scusiamo con l’assessore Priolo e riprendiamo l’ordine dei lavori che è stato distribuito.

 

OGGETTO 1359

Interpellanza circa le problematiche relative al progetto FICO (Fabbrica Italiana Contadina) di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Zamboni): Torniamo all’interpellanza 1359: interpellanza circa le problematiche relative al progetto FICO (Fabbrica Italiana Contadina) di Bologna, a firma della consigliera Gibertoni.

La parola alla consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Ritorno, dopo aver presentato già all’inizio della scorsa legislatura diversi atti, sul tema FICO e lo faccio per chiedere all’assessore quale sia lo stato del progetto, gli esiti, temporanei o meno, e il futuro di quell’area. Questo è quello che in particolare mi preme.

Credo che l’interpellanza sia molto chiara…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, consigliera, può avvicinare meglio il microfono, perché si sente veramente male. Grazie.

 

GIBERTONI: Dicevo, credo che l’interpellanza sia di suo abbastanza chiara, nel senso che ho cercato di tenere insieme una serie di argomenti che avevo a cuore rispetto alle scelte, secondo me, ma credo non solo secondo me, clamorosamente sbagliate della Regione, da molto tempo, rispetto a un progetto che faceva capire già da diversi anni che era un progetto che riposava su radici completamente sbagliate, su fondamenta sbagliate. Adesso, purtroppo, i fatti hanno dato ragione proprio a quegli atti. Io ricordo uno dei primi question time che ho fatto nel primo anno della scorsa legislatura, in cui l’assessore, all’epoca l’assessore Donini, che era referente per la materia... L’ho citato nell’interpellanza perché, ovviamente, non è stata una consolazione che il fatto abbia dato ragione alla mia interpellanza, ai miei question time dell’epoca. Non è di nessuna consolazione.

Devo dire che è preoccupante, come cittadino, che questo, che sta diventando un caso di specie importante, non costituisca ad oggi ancora una ammissione di responsabilità, una ammissione di un errore grave, a partire da quel momento in cui l’assessore mi rispondeva che, a differenza sua, cioè mia, questa Amministrazione ritiene il progetto FICO non solo come un importante luogo di valorizzazione della cultura enogastronomica del nostro Paese, ma una vera e propria occasione strategica per aumentare l’attrattività turistica di Bologna. Anche precedentemente, sempre nei primi mesi della scorsa legislatura, ribadiva l’assessore, FICO rappresenta un’opportunità importante e fondamentale per il territorio della Città Metropolitana di Bologna, ma di tutta la Regione.

Dato che credo che lo svolgimento sia chiaro e il quesito altrettanto, lascerei intanto la parola all’assessore, in modo che possa esprimere la sua risposta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera.

La parola all’assessore Calvano per la risposta.

 

CALVANO, assessore: Nell’interpellanza della consigliera Gibertoni si chiede alla Giunta di sapere se nella scelta di recedere dalla dismissione delle partecipazioni nelle società CAL, CAAB e Centro Agro Alimentare Riminese abbiano influito le vicende del progetto FICO.

Nella risposta, che poi darò nella versione scritta alla consigliera Gibertoni, sono partito proprio da qua, cioè dal senso e dal perché la Regione abbia rinunciato a dismettere le proprie quote all’interno del CAAB. Come sapete, la Regione dispone di una rete di Centri Agroalimentari e di mercati all’ingrosso diffusa su tutto il territorio. Abbiamo delle partecipazioni in alcuni di questi centri e, come sapete, sulle proprie società partecipate la Regione ormai da anni ha avviato un processo di razionalizzazione.

Quel processo di razionalizzazione prevedeva anche l’opportunità di uscita da alcune società ed era stato avviato il percorso anche per l’uscita dal CAAB.

Una serie di delibere della Giunta regionale susseguitesi nella passata legislatura hanno portato poi ad una modifica relativa alla decisione di dismissioni delle quote nei mercati agroalimentari e quindi anche nel CAAB.

In particolare, sono emersi elementi nuovi su questo tema dei centri agroalimentari e peculiarità del settore delle singole realtà meritevoli di un’attenta valutazione dell’interesse pubblico regionale. In particolare, i Comuni hanno inserito nei rispettivi piani di revisione straordinaria la partecipazione nei centri agroalimentari tra quelli da mantenere nel rispetto del principio di perseguimento delle finalità istituzionali e della produzione di un servizio di interesse generale. I Comuni non hanno inoltre manifestato l’interesse a subentrare nella partecipazione della Regione.

Il quadro giuridico settoriale qualifica l’attività dei centri come servizi pubblici locali. La prospettiva della collocazione sul mercato delle società avrebbe dunque imposto necessariamente una revisione normativa in tal senso, in particolar modo con riferimento alla condizione di partecipazione maggioritaria di capitale pubblico di cui all’articolo 5, comma 1, della legge sulla partecipazione.

Si sottolineava altresì come sussistesse un rischio fondato che nella prospettiva dell’applicazione dell’articolo 24 del decreto legislativo n. 175 del 2016 le società potessero vedere pregiudicata la continuazione della propria attività in assenza di riserve distribuibili per l’acquisto delle azioni degli enti pubblici che hanno inserito tali partecipazioni nell’elenco tra quelle da dismettere.

I centri agroalimentari avevano inoltre manifestato l’interesse ad approfondire processi di aggregazione aventi l’obiettivo di migliorare l’efficienza economico-gestionale e di sviluppare la loro attività.

Di conseguenza, la Regione ha inteso assolvere al suo compito di tutela dei mercati agroalimentari evitando di porre in essere operazioni che anche indirettamente potessero danneggiare o minacciare la continuità del servizio pubblico locale, così come definito nella propria legge regionale n. 1 del 1998, svolto dalle società di gestione dei centri sospendendo dunque la procedura di dismissione inizialmente prevista.

Questa è una delle ragioni che ha portato a rinunciare alla dismissione di quelle quote e ad avviare un percorso di integrazione tra i diversi centri agroalimentari, che è tuttora in corso. Infatti, il piano industriale comune dei centri agroalimentari è attualmente all’esame dei soci pubblici e costituirà la base principale per i soci pubblici in vista dell’adozione dei rispettivi atti volti alla realizzazione del progetto innovativo di aggregazione, che ho richiamato in precedenza.

Quindi, la somma delle regioni sovraesposte, una parte delle quali la consigliera troverà anche nella formulazione scritta della risposta perché è molto articolata, ha portato alla sospensione della procedura di dismissione delle partecipazioni al capitale sociale delle società citate in interpellanza, e nulla c’entra su questo il progetto FICO, il cui assetto urbanistico è stato definito nell’accordo di programma in variante alla pianificazione territoriale urbanistica tra la Regione Emilia-Romagna, la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Bologna, CAAB Scpa e Prelios SGR Spa, e sottoscritto dai partecipanti e repertoriato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2016 e approvato con decreto del presidente della Regione sempre nel 2016.

Inoltre, il progetto FICO, rispetto alla questione urbanistica, è stato attuato attraverso i conseguenti strumenti urbanistici, per la Città metropolitana il PTCP e il POIC, per il Comune il PSC, il POC, il PIP e il RUE parte grafica e il PIP vigente dell’area CAM, con esclusione della porzione di comparto ove ha sede il Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna, che non è interessato dalle varianti urbanistiche, e conseguente implementazione della tipologia degli insediamenti commerciali insediabili.

Pertanto, concludendo, in merito a eventuali oggi non previste future possibilità di trasformazione dell’ambito del progetto FICO, laddove dovesse esserci la necessità di definire gli assetti urbanistici del quadrante nord-est di Bologna, la Regione sarà disponibile a valutare sotto il profilo tecnico gli approfondimenti che si renderanno necessari nell’ottica della sostenibilità ambientale e della mobilità e nell’ottica dell’interesse generale, e non di interessi particolari.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore.

La parola per la replica alla consigliera Gibertoni. Le restano cinque minuti.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato la risposta e prosegue purtroppo l’insoddisfazione, ma soprattutto la difficoltà a comprendere perché davanti a un errore così clamoroso non si adotti semplicemente il senso di realtà.

Si è sbagliato, si è sbagliato clamorosamente. Si è affidato, vorrei dire si è delegato completamente un progetto probabilmente a interlocutori sbagliati, e lo si è fatto – lo ricordo – anche senza una vera procedura concorsuale, senza evidenza pubblica, lo si è fatto con agevolazioni importanti. Lo diceva anche Ernst & Young in quel famoso rapporto, che io citavo nel primo question time, già diversi anni fa in cui effettivamente si diceva in modo abbastanza esplicito che Comune e Regione mettevano i loro asset, ma mettevano anche le loro relazioni istituzionali nel progetto, le loro approvazioni. Quindi, la certezza che quel progetto in quella forma sarebbe andato avanti così blindato.

Nel frattempo il progetto, però... Assessore, lei ha evitato di esprimere giudizi su una storia che mi pare già finita abbastanza male e che non era appropriata: non era appropriata per il luogo, non era appropriata per l’evoluzione del mercato. Già all’epoca era abbastanza lampante che, a livello di mercato, per esempio, all’ingrosso, nasceva malato di gigantismo quel progetto. Ma anche a livello di visite al dettaglio. Sono anni che anche la grande distribuzione non parla più di grandi, di mega, di iper superfici di vendita, ma cerca di rinnovare l’offerta, perché vede che sono gli stessi consumatori che chiedono altro.

Ho detto della scelta del general contractor, un affidamento, vorrei dire un abbandono cieco e clamorosamente sbagliato, che meriterebbe oggi, come minimo, un’ammissione di errore, un’ammissione di responsabilità.

Detto questo, io su quel futuro non ho delle grandi certezze, non ho un grande ottimismo, viste le premesse durate anni. Mi è dispiaciuto molto della situazione in cui si sono trovati i lavoratori. Elementi negativi sono stati rilevati da tutti i lavoratori. Ho letto di recente anche una tesi di laurea fatta da una persona che lì lavorava, che poi ha fatto la tesi sulla propria esperienza, e parlava anche di una gerarchia e di una mancanza di comunicazione molto alte, molto negative, che però io credo potessero derivare, forse in parte, dal fatto che non si sapeva bene che cosa fosse quel progetto. Nessuno sapeva esattamente, forse, cosa doveva fare, dove andava a parare, quale era la destinazione finale di quello che tutti potevano fare se fosse stato chiaro e non un progetto, invece, giustapposto, un progetto non appropriato. Quindi, per la mancanza di appropriatezza e per la mancanza di correttezza di quel progetto, il progetto nasce artificiale. Io temo e credo che ormai la strada sia, finché non verrà ammesso un errore clamoroso... Tenete presente che all’epoca, lo ricordo, si parlava di 10 milioni, di un’aspettativa di 10 milioni di turisti annui. Non si è mai neppure avvicinata la cifra. Senza contare anche i bus e le gare per gli autobus dedicati, messi a disposizione [...] e del tragitto, che contavano una media di sei passeggeri a tratta, quando ne potevano, invece, ospitare centocinquanta a pieno carico.

Si è fatto di tutto per mantenere in vita quel progetto, per tenere davanti al progetto un cartonato sorridente che potesse far credere che andava tutto bene. Non è mai andato tutto bene, perché il progetto è nato in un modo sbagliato. Credo che, purtroppo, se si persegue questa linea, quando una cosa nasce in modo artificioso giustapposto e non appropriato, lo ripeto, si continuerà in un accanimento con espedienti che sono altrettanto giustapposti artificiosi per dare a quell’idea, a quell’inizio di progetto già zoppicante un seguito altrettanto artificioso.

Bologna non merita questo, non è quella la Disney World che voi avevate annunciato negli anni dei protocolli, dei primi protocolli. Neanche c’era bisogno forse di […] in quel modo e di dire che c’era necessità di una Disney World. È un progetto alieno rispetto alla stessa città, che purtroppo ha fatto soltanto danni. Questa ammissione però di colpa, ma anche una ammissione semplicemente di saper leggere la realtà non c’è ancora oggi e davanti a questo io non posso che alzare le mani e continuare a essere molto preoccupata, perché vuol dire che non c’è stata una maturazione politica in questo senso.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

Ancora sull’oggetto 1515

 

PRESIDENTE (Zamboni): Torniamo alla interpellanza 1515, a firma dei consiglieri Pelloni e Facci, interpellanza per sapere quali sono gli intendimenti della Giunta regionale circa la discarica che andrebbe ad interessare il territorio di Savignano sul Panaro.

La illustra il consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente. L’assessora Priolo è collegata?

 

PRESIDENTE (Zamboni): L’assessora Priolo è collegata.

 

PELLONI: Perfetto, grazie mille.

Premesso che l’autorità competente Provincia di Bologna o Città Metropolitana ha pubblicato lo scorso 6 marzo la deliberazione relativa alla procedura di VIA, fase di scoping, concernente il progetto di discarica controllata per rifiuti solidi urbani del Comune di Castello di Serravalle. Il progetto è stato presentato da Rio d’Orzo Srl ed è localizzato nel Comune di Castello di Serravalle ora comune di Valsamoggia, località Rio Vulpazza, ma interessa anche il territorio del Comune di Savignano, provincia di Modena, e il resto della provincia di Bologna. Avendo approvato sulla base delle conclusioni della Conferenza dei servizi il piano di lavoro previsto per la definizione dei contenuti del SIA e degli altri elaborati progettuali concernenti il progetto per la realizzazione della discarica controllata per rifiuti solidi urbani del Comune di Casale Serravalle, presentato dal proponente Rio d’Orzo Srl, la Provincia di Bologna ha trasmesso a tutte le Amministrazioni convocate i citati risultati della Conferenza di servizi del 7 marzo 2003 ai sensi e agli effetti dell’articolo 14 ter, comma 7, legge n. 241/90 e successive modifiche e integrazioni, pubblicato in deliberazione sul BUR.

Il Comune di Savignano sul Panaro copre la salita dalla pianura ai primi Appennini, spaziando dai 50 ai 350 metri d’altitudine. Questo rende il suo territorio molto importante dal punto di vista enogastronomico, poiché piatti di montagna, come crescentine e borlenghi, si mischiano alle tradizioni delle aree pianeggianti, come aceto balsamico, nocino e frutteti soprattutto cerasicoli del settore della ciliegia IGP di Vignola. Tra questi ultimi, Savignano si distingue in modo particolare per la coltivazione del caco, e non vado oltre nell’illustrazione di tutte quelle che sono le IGP e le DOP e della bellezza delle nostre prime colline.

La discarica accoglierebbe per decenni i vari tipi di rifiuti urbani, compreso un materiale come l’amianto, e indurrebbe un traffico di mezzi pesanti che attraverserebbero il territorio di Savignano, con evidenti ripercussioni sulla sicurezza della zona, sulla qualità dell’aria e sulla promozione del territorio.

Il presidente Stefano Bonaccini, in un discorso tenuto alla Festa dell’Unità di Savignano sul Panaro, in data 27/08/2019, ha pubblicamente dichiarato (ho messo il virgolettato perché abbiamo la registrazione) “la discarica non si farà, non si farà mai, ed è inutile che stiamo a discutere”, sottolineando evidentemente la contrarietà dell’Amministrazione locale interessata. C’è stata anche un’uscita giornalistica più recente dell’assessore Priolo.

Quindi, si interpella la Giunta regionale per sapere quali siano gli intendimenti o, più che altro, le azioni del presidente della Giunta regionale e della sua Giunta in relazione al progetto della discarica controllata per rifiuti solidi urbani presentata da Rio d'Orzo Srl e approvata dalla provincia di Bologna e se lo ritenga dannoso per il territorio di Savignano sul Panaro e di Valsamoggia.

Aggiungo una considerazione, perché questa è un’interpellanza depositata il 16 settembre 2020. Nel frattempo, come l’assessore certamente saprà e avrà sicuramente letto meglio di me, il 23 luglio è stata depositata da parte di Rio d’Orzo Srl la pratica per il cosiddetto polo tecnologico. Successivamente, in data 6 ottobre, ha depositato altra documentazione, che non è altro che l’ottemperanza alle prescrizioni che le erano state date. Quindi, oggi siamo alla Conferenza di servizi. La paura è che oggi... Lo dico al presidente e all’assessore. Ormai il diritto acquisito da parte di questa società ci pare importante.

Oggi penso che alla politica questo tema sia sfuggito, sia nelle mani della Conferenza dei servizi, che ha delle norme chiare. Almeno per come le ho potute leggere. La legge regionale lascia una finestra aperta per lo smaltimento e l’inertizzazione per alcuni rifiuti speciali. La pianificazione territoriale del Comune di Valsamoggia lascia non “aperto”, ma spalancato il portone rispetto al tipo di usi consentiti in quel sito, quindi lascia colpevolmente aperto un portone rispetto al tipo di insediamento. Se nel 2017 o a seguito di queste dichiarazioni non si farà mai... Se il giorno dopo il presidente della Regione, in carica allora e nei pieni poteri (non era ancora negli ultimi mesi vicini alla campagna elettorale), modificava la legge regionale chiudendo anche quella piccola porticina che era aperta e si modificava la pianificazione urbanistica del Comune di Valsamoggia, ridestinando quelle aree a quelle che sono, area verde, area agricola, area anche boschiva, per la verità, oggi non saremmo qua a parlarne, a perdere tempo tutti e ad avere paura di rovinare un intero territorio.

Quello che non si è detto è che Rio d’Orzo... Ci sono i confluenti del Panaro, tra cui Rio d’Orzo. Il paradosso è che il nome della società... Rio d’Orzo Srl prende il nome da un rio. Il percolato che uscirà da questa discarica ‒ perché chiamarlo “polo tecnologico” è come chiamare “termovalorizzatore” un inceneritore ‒ andrà nel Panaro. Dal Panaro prendiamo l’acqua per i ceraseti di Vignola, ma di tutta la Valle del Panaro. Credo che sia uno dei prodotti, seppur di nicchia, estremamente... Forse i più riconosciuti in Europa e nel mondo. Non si riesce a riprodurre la ciliegia di Vignola con gli stessi risultati in altri territori.

Credo che oggi, da parte della Regione e di quelle Amministrazioni interessate, quindi Città Metropolitana di Bologna e Comune di Valsamoggia, non sia più il tempo delle parole, ma sia il tempo di fare quelle azioni necessarie per scongiurare il fatto che si apra un nuovo sito, una nuova discarica in un territorio che non lo merita, perché il nostro territorio ha già una discarica a Roncobotto, frazione di Zocca. Quindi è un territorio che ha già dato e sta ancora dando, perché riceve i rifiuti speciali di Napoli, i rifiuti di Roma, i rifiuti del terremoto. Non è che quel territorio da cui provengo non ha già dato. Ha già dato. Oggi attendiamo non solo delle uscite giornalistiche, ma delle risposte concrete perché questa cosa non si faccia mai, ma veramente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere Pelloni.

Risponde l’assessora Priolo.

 

PRIOLO, assessore: Consigliere, mi occorre darle delle precisazioni dal punto di vista tecnico, perché evidentemente non è puntualmente aggiornato. Non si parla in nessun caso in questa pratica di una discarica per rifiuti urbani. Lo dico perché non stiamo in questo ambito, stiamo in un altro profilo, perché se fossimo nell’ambito della discarica per rifiuti urbani rientrerebbe nella pianificazione regionale, e così non è.

L’azienda ha presentato un progetto e questo l’ha fatto con i tempi che ha detto lei e quindi, da questo punto di vista, l’iter deve essere completato. Per essere completato, deve passare dalla chiusura della conferenza dei servizi come ha sottolineato e successivamente dalla valutazione di impatto ambientale, ma le caratteristiche che nel comunicato stampa io ho ribadito non sono assolutamente modificate per il fatto che oggi siamo all’interno di una procedura di carattere amministrativo. Le ribadisco quello che ho detto, questo impianto non rientra nella pianificazione regionale.

Il fatto che sia stato presentato un progetto non implica minimamente che il medesimo potrà essere poi dopo autorizzato e realizzato. Evidentemente, siccome l’azienda ha una proprietà, ha provato a presentare un progetto. È nella sua legittimità, ma da questo punto di vista l’iter che è appena partito vedrà un esame molto approfondito, coinvolgendo tutte le Istituzioni, ma, come ho sottolineato, ci sono alcune caratteristiche che non sono assolutamente ottimali rispetto alla identificazione di quell’impianto. Parlo del Piano dei collegamenti, che è una delle caratteristiche che anche lei ha sottolineato e non è confacente per quanto riguarda, per esempio, il Comune di Savignano, perché la discarica insiste in Valsamoggia, ma ha un peso dal punto di vista della mobilità che si scarica sul Comune di Savignano.

Mi sembra anche di poter sottolineare che l’azienda non sia riuscita in questa fase a creare il presupposto o le caratteristiche appropriate di condivisione con gli enti territoriali, i quali hanno pubblicamente dichiarato che, concluso l’iter della valutazione di impatto ambientale, è nell’intenzione di entrambi i Comuni togliere dalla pianificazione urbanistica la destinazione a discarica. Quindi, c’è un iter amministrativo che sta andando avanti e si deve concludere. Non è che, se io oggi dico “non voglio fare la discarica”, schiaccio un bottone e finisce la valutazione di impatto ambientale. L’iter sta andando avanti dal punto di vista dell’analisi di tutte le criticità. L’azienda ha dovuto presentare le integrazioni, perché c’erano delle prescrizioni, c’erano delle osservazioni che sono state fatte. Dopodiché, una volta chiuso tutto l’iter, quando il pacchetto sarà concluso, a quel punto anche i Comuni saranno messi nella facoltà di poter agire dal loro punto di vista amministrativo.

Mi sembra che ci sia, in questo caso, una condivisione di intenti sul piano istituzionale. Non siamo – lo ribadisco – nel piano della pianificazione dei rifiuti urbani, per cui non rientrano in una decisione della Regione su dove collocare una discarica, ma siamo nell’ambito dei rifiuti speciali, che, come lei ben sa, sono rifiuti a mercato. Per cui, proprio per questo l’azienda era nella facoltà di andare avanti e di presentare questo progetto, perché non risiedeva nella facoltà della Regione dire “presentalo o non presentalo”. È evidente che anche un’azienda, rispetto a quella che può essere una sua pianificazione di carattere industriale, prima di decidere se individuare un altro sito, deve comprendere, anche dal punto di vista formale, che un percorso si chiude, per poi aprirne un altro. In questo caso si chiuderà il percorso qui in Valsamoggia, poi l’azienda, nell’ambito di quelle che possono essere le sue politiche di mercato, eventualmente prenderà le decisioni che le spettano.

Siamo coerenti con quello che abbiamo detto e da questo punto di vista ci stiamo comportando in maniera coerente. Ma non è la politica che sta facendo il percorso della valutazione di impatto ambientale, perché è un percorso di carattere tecnico, che si deve svolgere. Abbiamo due ruoli distinti che stiamo esercitando e li stiamo esercitando in maniera coerente.

Concludo così, consigliere, perché da questo punto di vista oramai credo che sia o la terza o la quarta risposta che do rispetto a questo argomento: metteremo la parola fine quando sarà chiusa la valutazione di impatto ambientale.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore Priolo.

Al consigliere Pelloni restano, in realtà, pochi secondi, quindi per dichiararsi soddisfatto o non soddisfatto. Ha esaurito gli otto minuti prima. Però, le do qualche secondo per dire se è soddisfatto o meno della risposta.

 

PELLONI: Non sono assolutamente soddisfatto, perché certamente nessuno ha la possibilità di schiacciare un bottone e fermare un iter amministrativo. Prevenire è meglio che curare. Se il Comune di Valsamoggia avesse tolto dalla pianificazione urbanistica quei tipi di usi consentiti, oggi staremmo a parlare di niente...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, consigliere Pelloni, deve chiudere. Mi scusi.

 

PELLONI: Chiudo.

Sono insoddisfatto perché dalle parole della politica non sono seguiti i fatti, né prima né ora.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie.

 

OGGETTO 1472

Interpellanza circa la iniziativa “Gratuità del trasporto pubblico locale under 14”. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo, allora, all’interpellanza 1472, circa l’iniziativa “Gratuità del trasporto pubblico locale under 14”, a firma della consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Ho già trattato questo argomento precedentemente. Era legato, l’assessore se lo ricorderà...

 

PRESIDENTE (Zamboni): È collegata la consigliera Gibertoni, che nessuno sta ascoltando, anche perché la sua voce ci arriva flebile, quasi impercettibile. Se può avvicinare il microfono...

 

GIBERTONI: È già vicino. Posso tentare di attivare tutti i microfoni che vedo al massimo, anche se mi sembrava già che fossero... Ecco, adesso sono veramente al massimo. Cosa ne dite? Si sente?

 

PRESIDENTE (Zamboni): Adesso benissimo. Perfetto. Grazie.

 

GIBERTONI: Procedo così. Grazie, presidente.

Dicevo, questo argomento ho avuto occasione di trattarlo marginalmente in un’altra interpellanza di recente, un’interpellanza che riguardava un disservizio, non capisco il perché, causato quasi solo in Emilia-Romagna, rispetto a una possibilità di sconto sui biglietti di Trenitalia. A questo legavo anche il tema del trasporto pubblico gratuito per under 14.

Il nodo qual è? Questa interpellanza non vuole essere necessariamente polemica, ma semplicemente invitare ad ampliare l’offerta. Tanti cittadini, tante famiglie l’hanno compresa in un modo diverso da quello che è nella sostanza. Si aspettavano la possibilità che i propri figli o comunque i propri alunni, per esempio, potessero usufruire del TPL gratuito sempre o, in ogni caso, anche per il tempo libero, non soltanto per il tragitto casa-scuola. Forse la comunicazione è stata un po’ trionfalistica, quindi si sono ingenerate aspettative che poi non sono state soddisfatte. Forse c’è stata una mal comprensione. Però questa potrebbe essere l’occasione per realizzare qualcosa di effettivamente più ampio.

Ricordo ‒ l’ho messo anche nell’interpellanza ‒ che è un’occasione molto importante e preziosa per fare in modo che chi si abitua, chi trova comodo prendere il trasporto pubblico in questa età poi, magari, proseguirà e diventerà un cittadino che vedrà con favore questa possibilità del trasporto pubblico, magari anche preferendolo a quello privato una volta che abbia la patente e quindi magari sovrapponendo la possibilità del trasporto pubblico alla stessa automobile. Aspetto intanto la risposta. Grazie. Poi, eventualmente, mi spiegherò ancora meglio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente. In merito a quanto sollevato dalla consigliera Gibertoni relativamente alle iniziative di agevolazione del trasporto pubblico in Emilia-Romagna “Grande. Gratuità under 14” si precisa quanto segue: l’iniziativa, finalizzata da un lato ad incentivare un maggiore uso del trasporto pubblico e dall’altro a sostenere con un aiuto economico le famiglie, è stata avviata dal 1° settembre a favore degli studenti nati nel periodo 2007-2014 e sarà estesa da settembre 2021 anche agli studenti under 19 che rappresentano la maggioranza degli utilizzatori circa il 50 per cento dei servizi su bus e ferroviari della nostra regione. Mi preme sottolineare che l’abbonamento gratuito è stato pensato per consentire anzitutto lo spostamento necessario al percorso casa-scuola, il più frequente vista la fascia di età coinvolta, ma è utilizzabile anche nel tempo libero nell’ambito della tratta scelta.

Questa modalità di utilizzo è stata comunicata con molta chiarezza attraverso diversi canali e mezzi di informazione che sono stati utilizzati per diffondere le informazioni necessarie. Le modalità organizzative messe in campo dalla Regione e dalle aziende di trasporto sono state differenti in considerazione della complessità legata al raggiungimento dei diversi beneficiari.

I residenti nei Comuni sede dei servizi urbani sono stati raggiunti direttamente con lettere inviate a casa dalle aziende grazie alla collaborazione dei Comuni che hanno potuto fornire, previo approfondimento naturalmente sulla normativa della privacy, le anagrafiche dei residenti nel proprio territorio. Mentre per i residenti negli altri comuni del territorio regionale, che per effettuare i propri spostamenti possono utilizzare sia i servizi extraurbani su bus che quelli ferroviari, è previsto che debbano farne richiesta all’azienda operante nel proprio territorio.

È stata inoltre prevista una modalità di supporto dell’abbonamento in formato digitale attraverso una app scaricabile direttamente sul proprio cellulare. Le lettere inviate dalle aziende direttamente ai ragazzi beneficiari residenti nei comuni sedi di servizio urbano indicano chiaramente le modalità di validità e utilizzo dell’abbonamento annuale gratuito, così come la comunicazione attraverso i diversi canali e mezzi informativi utilizzati. Il messaggio che la Regione ha voluto diffondere con un’ulteriore e precisa misura di sostegno che coinvolge nel territorio regionale oltre 330.000 piccoli cittadini (questa è la platea potenziale) risulta piuttosto apprezzato e si affianca a quello già in vigore dal 2018 “Mi Muovo anche in Città”, che permette ad oltre 60.000 utenti ferroviari di accedere gratuitamente ai servizi urbani delle tredici città con popolazione superiore ai 50.000 abitanti della nostra regione.

Il bilancio regionale, per queste iniziative, prevede oltre 12 milioni di euro all’anno, a cui si aggiungeranno ulteriori risorse per l’avvio, da settembre 2021, dell’estensione della gratuità del trasporto pubblico anche, come ricordavo, agli studenti under 19, iniziativa che sta già impegnando la struttura nella definizione delle modalità attuative.

Aggiungo una considerazione finale, per non sfuggire alla sollecitazione della consigliera. Si tratta di una prima tappa, quella che abbiamo compiuto nell’anno scolastico corrente, a cui vogliamo farne seguire immediatamente un’altra nella direzione indicata nel programma di mandato, quindi, come dicevo, estensiva fino ai 19 anni. Il fatto che si possa rafforzare ulteriormente la libertà di movimento di questi ragazzi anche fuori dalle tratte identificate in particolare nel percorso scuola-casa e casa-scuola penso che rappresenti un’utile suggestione, che raccoglieremo. Naturalmente, stiamo procedendo per gradi anche sulla base delle disponibilità finanziarie. Ma sarà certamente presa in considerazione come ulteriore possibilità di sviluppo di questa opportunità che diamo ai più giovani della nostra regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, sottosegretario.

La parola alla consigliera Gibertoni, alla quale restano cinque minuti per la replica.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario.

Se questo è una tappa di un percorso, credo che sia la direzione giusta. Infatti, il tema della mia interpellanza è proprio la possibilità di avere altre direzioni, altri punti cardinali, altre tratte rispetto a quella casa-scuola. Il nodo è quello. Anche a fronte del fatto che ci sono territori regionali, che ci sono anche altre regioni, tra l’altro anche a noi limitrofe, che già permettono a questa fascia di età di utilizzare il trasporto pubblico gratuito sempre, praticamente sempre, per il tragitto casa-scuola, per il tempo libero, eventualmente allargandolo anche al sabato e alla domenica. Quindi, c’è veramente una politica di trasporto, una politica anche di cultura che dovrebbe essere, secondo me, assolutamente incentivata, perché sono effettivamente semi virtuosi quelli che si piantano in questa direzione.

Quindi, se questo è un modo per andare per gradi, che capisco, e intanto magari sperimentare e diffondere questa possibilità, per poi ampliarla sempre e costantemente, senza fare passi indietro, ribadisco che questa è la direzione giusta. In quel caso, allora, chiedo al sottosegretario di aggiornarci regolarmente, man mano che l’offerta si amplia, rispetto alla possibilità per questa fascia di età di usufruire, e di farlo, magari, prioritariamente, anche quando la scelta fosse più ampia, ma davanti al ventaglio di scelta dire: mi fido del nostro trasporto pubblico, scelgo quello, e magari faccio anche una scelta che rispetta l’ambiente.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 1485

Interpellanza circa modalità e tempi della sperimentazione dell’utilizzo di plasma iperimmune di soggetti guariti dal virus Covid-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Pelloni, Liverani, Montevecchi, Bergamini, Rainieri, Facci, Delmonte, Pompignoli

 

PRESIDENTE (Zamboni): Arriviamo all’ultima interpellanza, la 1485: interpellanza circa modalità e tempi della sperimentazione dell’utilizzo di plasma iperimmune di soggetti guariti dal virus Covid-19.

La illustra il consigliere Rancan.

L’interpellanza è a firma dei consiglieri Rancan, Marchetti, Stragliati, Catellani, Occhi, Pelloni, Liverani, Montevecchi, Bergamini, Rainieri, Facci, Delmonte e Pompignoli.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

L’illustrazione è molto breve. Nei fatti, il tema è già molto conosciuto e molto dibattuto. Questa è una terapia che viene utilizzata da ampie parti. Il professor De Donno, che abbiamo già citato in tante sedi e tante volte, ormai da diversi mesi ha portato avanti presso il suo ospedale, presso il suo reparto... Faccio presente che questa interrogazione è stata presentata il 26 agosto 2020 e noi è da maggio, quindi da tanti mesi, che stiamo cercando di porre l’attenzione su questa terapia o comunque che si possa partire il prima possibile anche in Emilia-Romagna per sperimentare il prima possibile la cura dei pazienti Covid attraverso il plasma iperimmune.

Ovviamente, dei ritardi che noi abbiamo visto da parte di questa Regione ci sono. Con questa interrogazione chiediamo tempistiche certe, quali saranno, quindi, le tempistiche, e soprattutto come si dovrà svolgere tutto il reclutamento di volontari per la raccolta delle sacche necessarie e anche come si intende accelerare il processo. Sappiamo che tante Regioni hanno già fatto una banca del plasma, mentre noi siamo ancora fermi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere.

Risponde il sottosegretario Baruffi.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

In risposta al consigliere, confermo che in seguito all’approvazione da parte della Direzione generale Cura della persona, salute e welfare e del protocollo “Raccolta di plasma iperimmune da soggetti risultati positivi agli anticorpi SARS-CoV2, studi di fattibilità”, le Aziende sanitarie regionali hanno attivato le azioni necessarie all’avvio del protocollo.

A fine agosto 2020 è stata aggiudicata la procedura regionale per l’acquisizione di strumentazioni dedicate all’inattivazione dei patogeni, come previsto dalla normativa nazionale ed europea, a garanzia della massima sicurezza trasfusionale delle unità di plasma iperimmune prodotte.

Nel mese di settembre 2020 è stato formalmente rilasciato, con parere positivo dei comitati etici di area vasta, il documento completo approvato dal Centro nazionale sangue con tutti i relativi allegati. Inoltre, il 6 luglio 2020 è stato avviato lo studio epidemiologico regionale per valutare la sieroprevalenza dell’infezione da Sars CoV-2 nella popolazione dei donatori di sangue ed emocomponenti e degli aspiranti donatori in Emilia-Romagna, promossa dalla Regione Emilia-Romagna e dal Centro regionale sangue in collaborazione con AVIS, FIDAS e ADMO regionale.

Al 25 ottobre sono stati sottoposti al test più di 59.000 donatori. I donatori risultati positivi agli anticorpi anti Sars CoV-2, con titolo adeguato, saranno arruolati nello studio di fattibilità insieme ai pazienti che hanno sviluppato recentissima infezione precedentemente ospedalizzati o in quarantena fiduciaria a domicilio e che ora sono guariti. Pertanto, il sistema sangue regionale ha completato il percorso operativo necessario all’avvio del protocollo e sarà data specifica informazione da parte dell’Assessorato politiche per la salute.

Per il versante pazienti guariti le singole realtà si stanno organizzando all’interno delle Covid Unit. Relativamente alla popolazione di donatori, in collaborazione con associazioni e federazioni di donatori, tutti i SIMT regionali hanno iniziato a chiamare i donatori con IGG positive. Dal 25 ottobre sono circa 1.300 ad effettuare gli esami propedeutici all’idoneità alla donazione di plasma immune.

Come citato nel percorso operativo, raccolta di plasma iperimmune da soggetti risultati positivi agli anticorpi Sars Cov-2, ciascun servizio trasfusionale o unità di raccolta si occupa dell’invio fisico di due provette all’Unità operativa di microbiologia di Pievesestina che si occupa della titolazione dei campioni. Il laboratorio di riferimento ha già iniziato la processazione di circa 150 campioni. I primi risultati dovrebbero essere disponibili entro metà novembre. Entro fine novembre 2020 le aziende sanitarie regionali procederanno alla raccolta di unità di plasma iperimmune con stoccaggio presso i singoli centri trasfusionali o presso i centri di lavorazione di area vasta.

Le unità di plasma stoccate saranno rese disponibili per le eventuali necessità terapeutiche dell’azienda sanitaria regionale anche in considerazione dell’evoluzione epidemiologica dell’infezione da Sars CoV-2.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, signor sottosegretario.

La parola al consigliere Rancan, al quale restano sei minuti.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Molto brevemente per mettere un accenno su quella che era anche la nostra interrogazione. Sul plasma iperimmune sappiamo com’è andata. Sappiamo che da tempo noi portiamo avanti la possibilità e l’invito a questa Regione di accelerare sulla raccolta di plasma iperimmune per fare quella che tante regioni stanno facendo, che è una banca del plasma, ma all’inizio c’era stato detto in Commissione che quella terapia non sarebbe servita a nulla. Poi però – fatemelo citare – arriva un bel “contrordine, compagni” che nei fatti ha fatto cambiare linea alla Regione. Bene. Io dico bene. Però, attenzione. Attenzione perché nell’interrogazione, che – lo ripeto – è stata protocollata ad agosto, dicevamo che, siccome si parla tanto della seconda ondata della pandemia anche nel nostro Paese, c’era da accelerare il più possibile. Ebbene, oggi siamo in mezzo alla seconda ondata della pandemia e oggi il plasma in Emilia-Romagna non è utilizzabile per poter curare i pazienti Covid. Questa è la realtà. Quindi, siamo in estremo ritardo. Ecco perché bisogna continuare a lavorare, perché la terapia col plasma, i protocolli e le banche del plasma dovevano essere pronti due mesi fa per poter portare a termine una terapia concreta che potesse fare una sola cosa, salvare vite, perché con quella terapia si salvano vite.

Come si salvano vite – permettetemi di fare una piccola digressione – utilizzando anche l’idrossiclorochina, come dicono tanti medici che curano a casa i pazienti, che hanno curato a casa i pazienti durante la prima ondata, e sono stati sui giornali anche nazionali in tutti questi giorni. Bisogna cambiare prospettiva rispetto al virus, perché abbiamo visto che in tanti pazienti, soprattutto riguardando anche la terapia a base di idrossiclorochina, se somministrata precocemente evita il ricovero, evita la malattia seria, evita la morte di certe persone.

Sul plasma abbiamo dormito, secondo noi? Sì. Sull’idrossiclorochina stiamo dormendo? Molto probabilmente sì. Ecco perché dobbiamo cercare di portare avanti una politica che non sia incentrata solamente su determinate questioni, ma che possa prendere in considerazione delle terapie sperimentalmente innovative, terapie innovative che possono salvare la vita della gente. Noi ci siamo e noi ci siamo da tempo, ma da questo un invito anche alla Giunta, un invito alla responsabilità, ma soprattutto un invito ad accelerare il più possibile, perché stare fermi, stare troppo fermi o, comunque, essere tentennanti in questo momento non serve.

Noi sappiamo che, in questa fase, gli ospedali devono mantenere un regime territoriale importante, bisogna garantire anche tutte quelle cure a quei pazienti gravi che non sono malati di Covid, penso a quei pazienti malati di tumore, penso a quei pazienti cardiopatici, penso a tutti quei pazienti che hanno bisogno di cure per patologie croniche che hanno da tempo, magari, e che purtroppo, per paura o a causa del Covid, non possono curare in modo adeguato.

Noi dobbiamo lavorare perché il nostro sistema sanitario lavori a prescindere dal Coronavirus e insieme, in questo momento, al Coronavirus. Per far questo, a livello sanitario, le strade per noi sono tre: sanità territoriale, che va mantenuta, quindi senza chiudere, come già sta succedendo in qualche parte della nostra regione, i pronto soccorso, ma aumentando la possibilità di una sanità più territoriale; plasma iperimmune e utilizzo dell’idrossiclorochina per curare a casa i pazienti. Con queste semplicissime tre cose si può davvero salvare la vita a tanta gente, e oggi ce n’è bisogno più che mai.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 1585

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere il settore dei viaggi di istruzione e delle guide turistiche. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e rinvio in Commissione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo l’analisi degli atti di indirizzo con la risoluzione 1585: risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere il settore dei viaggi di istruzione e delle guide turistiche, a firma della consigliera Piccinini.

La illustra la consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione riguarda un settore, le guide turistiche, che sta subendo da mesi gli effetti negativi del Covid. Diciamo che sono parte integrante e fondamentale del nostro turismo, della nostra economia. È chiaro che, a questo punto, senza un sostegno, anche con forme innovative, di questo settore, il settore rischia di morire.

Non mi dilungherò con l’illustrazione perché so che ci sono delle richieste per approfondire questo argomento, anche da parte di altre forze politiche. Quindi, se c’è la volontà, piuttosto che andare a un voto oggi che può essere negativo, da parte mia c’è tutta la disponibilità, eventualmente, a rinviare questa risoluzione in Commissione per cercare di capire e, magari con la presenza degli assessori, analizzare quali sono le possibilità di sostegno, ripeto, anche innovative, per aiutare questo settore fondamentale anche per l’economia di questa Regione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Piccinini, se la sua è una proposta formale di rinvio in Commissione, chiedo se c’è un intervento a favore e uno contrario.

Se non ci sono, votiamo subito questa proposta di rinvio in Commissione della risoluzione 1585.

È partita la votazione.

La consigliera Rontini risulta iscritta adesso, però era già partita la votazione. Vuole intervenire comunque?

 

RONTINI: Presidente, sarò velocissima, nel senso che…

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Rontini, pare che siamo in fase di votazione già partita e quindi non si può intervenire. Mi scuso, ma è…

 

RONTINI: Chiedo che la Presidenza sia più attenta, diciamo così, nel verificare i tempi perché io sia con l’applicazione che con il collaborate l’ho chiesto in tempo utile, prima che la votazione partisse.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Rontini, sicuramente io sono alla prima esperienza e quindi sono in difficoltà. Però, ci sono anche dei problemi di collegamento digitale telematico rispetto ai quali io non posso fare nulla. Mi dispiace.

Torniamo in votazione.

Chiudiamo la votazione.

Risultato della votazione.

 

Votanti 33

Favorevoli 33

 

Il dirottamento in Commissione è approvato.

Per quanto riguarda l’incidente precedente, mi dicono i tecnici qui alla Presidenza che si consiglia ai consiglieri di prenotarsi per tempo, perché tra la prenotazione e l’apparizione della prenotazione intercorrono dei secondi, che non possono essere gestiti diversamente.

 

OGGETTO 1774

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad operare per il rilancio della competitività e sostenibilità del distretto ceramico. A firma dei Consiglieri: Costi, Pigoni, Mori, Caliandro, Fabbri, Pillati, Montalti, Rossi, Zappaterra, Daffadà, Rontini, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Riprendiamo con la risoluzione 1774: risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad operare per il rilancio della competitività e sostenibilità del distretto ceramico, a firma dei consiglieri Costi, Pigoni, Mori, Caliandro, Fabbri, Pillati, Montalti, Rossi, Zappaterra, Daffadà, Rontini, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini.

Su questo oggetto insistono due proposte di emendamento a firma del consigliere Bargi.

Ricordo che ciascun consigliere può intervenire per un tempo massimo di dieci minuti nel corso del dibattito generale.

È prenotata la consigliera Rontini, che ha la parola.

 

RONTINI: Grazie.

Io intervengo sull’ordine dei lavori, perché va bene prenotarsi prima, però bisogna che la Presidenza non svolga tutto l’oggetto in pochissimi secondi, altrimenti non si riesce a prenotarsi prima.

Io ci sto al suggerimento, anche se ribadisco che, per la mia prenotazione, ho cliccato sulla richiesta di parola nel momento in cui lei chiedeva se c’era qualcuno che voleva intervenire, quindi quando ancora la votazione non era stata aperta, e l’ho fatto con entrambi i due strumenti che abbiamo a disposizione. Sicché, possiamo certamente anticipare, però bisogna che anche la Presidenza si prenda qualche secondo in più prima di far partire le votazioni. Qui non è responsabilità né mia né sua, vicepresidente, ma se vogliamo far “lavorare” i tempi dell’informatica, del web e delle connessioni, bisogna anche che chi presiede abbia questa accortezza.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, consigliera Rontini, mi sa che questa polemica lei la stia portando oltre un limite non del tutto accettabile. Io ho riferito di problemi che ci sono nella gestione della telematica che mi sono stati fatti presente dalle persone che collaborano con la Presidenza. La prego, quindi, di portare rispetto a chi sta lavorando, alla Presidenza. Del resto ne possiamo parlare anche fuori sessione. Grazie.

È iscritta, per discutere dell’oggetto, la consigliera Costi...

 

RONTINI: Lei, vicepresidente, ha assolutamente frainteso qual è lo spirito del mio intervento, forse anche mal suggerita...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Rontini, mi scusi, sono nuova del mestiere, ma le ricordo che non ha la parola.

Ho dato la parola alla consigliera Costi, che è iscritta per discutere dell’oggetto in discussione.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Torno al merito della risoluzione che abbiamo presentato in parecchi consiglieri del Partito Democratico e della maggioranza. È un tema che abbiamo presentato già parecchio tempo fa, ma che riteniamo particolarmente importante, anche proprio alla luce di quanto sta accadendo. Emergenza e ripresa credo debbano avere uno stesso pensiero e non avere due tempi separati.

Con questa risoluzione vogliamo rimettere al centro la produzione, il manifatturiero, oltre, chiaramente, al tema della salute, che viene sempre prima. Vogliamo rimettere al centro anche il tema del sapere e della conoscenza. Oggi è molto attuale dedicare attenzione ai nostri distretti produttivi, ad iniziare dai settori, quale quello del ceramico, che fa parte di una filiera, quella delle costruzioni e dell’edilizia, che sappiamo quanto sia necessaria per il rilancio e la ripresa del nostro Paese e della nostra regione. Parliamo di un distretto che si concentra per il 90 per cento di tutta la ceramica nazionale in Emilia-Romagna, che impiega 18.000 lavoratori in modo diretto e altrettanti in modo indiretto, più un indotto che è fatto dai servizi, dove anche qui vengono svolti lavori importanti. È un distretto che compete in mercati internazionali e che ogni anno, a livello nazionale, produce oltre 5,3 miliardi di euro di fatturato. 5 miliardi sono prodotti nel nostro territorio regionale.

Perché è importante questo distretto? È importante perché ha saputo, in questi anni, investire in ricerca e innovazione, in raccordo con la nostra rete dell’alta tecnologia, e in formazione, puntando ad alcuni concetti che oggi ci sono molto cari, ci erano cari anche ieri, ma che stanno diventando sempre più importanti: la qualità, la salubrità, la sostenibilità del prodotto e del processo oltre al tema della bellezza che è tipico del nostro made in Italy. Le imprese hanno investito tantissimo in questi anni, circa il 10 per cento del loro giro d’affari annuo, in tecnologie e soprattutto in processi green, rendendo l’industria ceramica italiana più efficiente e circolare. Hanno investito circa mezzo miliardo di euro in questi anni. Oggi economia circolare, riduzione delle emissioni sono una realtà misurabile. Si riutilizza il 100 per cento delle acque reflue, il 99,5 per cento degli scarti di produzione e questo permette di coprire, con materiali di recupero, l’8,5 per cento delle materie prime di produzione.

Il settore ceramico ha attivato, inoltre, il meccanismo regionale dei sottoprodotti, grazie anche alla nostra legge regionale, e lo stesso vale per le missioni, frutto di un lavoro che è durato tantissimi anni. Vorrei ricordare che questo è un lavoro fatto con gli enti locali e con tutte le Amministrazioni, compreso anche il comparto sanitario, la Regione, oggi l’ARPAE, che è partito da metà degli anni Novanta.

Oggi l’analisi condotta da ARPAE sulla qualità dell’aria ha certificato che le concentrazioni medie annue di inquinanti rilevate dalle centraline del distretto sono simili e in molti casi inferiori a quanto misurato nelle zone urbane adiacenti. Crediamo che questa sia la giusta direzione se vogliamo parlare di sostenibilità in tutte le sue accezioni. In questo caso parliamo di sostenibilità ambientale, ma anche di sostenibilità sociale, vista la quali-quantità di posti di lavoro che sono presenti in questo nostro distretto. Questo è un comparto che deve essere sostenuto come Regione, come Paese e crediamo che debba essere preso anche a riferimento per le nuove risorse che verranno messe a disposizione dall’Europa.

Questo è un comparto, come dicevamo, che ha investito tantissimo in questi ultimi anni e che chiaramente si trova a dover rientrare oggi da questi forti investimenti soprattutto rispetto al tema della salubrità e del green in un periodo dove si vede, come in altri comparti, chiaramente, una riduzione della produzione e soprattutto una difficoltà sui mercati internazionali.

La risoluzione proprio nasce da questa consapevolezza, che il lavoro e l’occupazione diretta ed indiretta dipendono proprio dalla capacità di continuare su questa strada. Qui si fanno dei prodotti e dei processi unici al mondo. Hanno un altissimo contenuto di conoscenza, sono sempre più ambientalmente sostenibili e salubri. Oggi si stanno studiando anche materiali antivirus e siamo anche consapevoli dello straordinario primato del distretto di essere leader nel mondo anche della produzione delle macchine per ceramiche.

Per questo è fondamentale che questa svolta green del distretto non si arresti, ma che sia ulteriormente sostenuta, come previsto anche dalle politiche europee. Inoltre, sostenere questo settore in questo sforzo per confermare quelle posizioni che ha acquisito sui mercati è anche il modo migliore per dare un futuro ai nostri territori e contribuire a quel benessere che fa parte del progetto, del programma che ci siamo dati come Amministrazione regionale.

È un sostegno che noi riteniamo importante, che deve vedere impegnati la Giunta e l’Assemblea su più fronti, che riguardano in primo luogo il tema della ricerca e dell’innovazione. C’è bisogno ancora di investire molto. Chiediamo alle imprese uno sforzo continuo rispetto a questo tema. Chiediamo anche, però, un approccio che continui a essere, come quello che hanno avuto le imprese fino ad oggi, di attenzione alla sostenibilità, quindi di apertura rispetto alle conoscenze da dare e di ritorno alle proprie comunità e ai propri cittadini. È uno sforzo che deve continuare anche sul piano della formazione che le imprese ceramiche hanno fatto in questi anni, ma che devono assolutamente continuare a fare.

Il secondo punto riguarda il tema delle infrastrutture e della mobilità. È necessario completare tutta la parte infrastrutturale, oltre a completare una realizzazione importantissima anche per quel tema di sostenibilità che dicevamo prima, che è il collegamento ferroviario tra lo scalo merci di Dinazzano e quello di Marzaglia, creando quindi una linea merci di interconnessione tra le due piattaforme e prevedendo anche degli incentivi per rendere competitivo il mezzo ferroviario per i trasporti di materie prime, che sappiamo avere grandi volumi, tra i poli ceramici regionali e il polo di Ravenna. Questo anche sulla scia di quel rafforzamento che è stato fatto proprio in questi ultimi mesi – ringrazio l’assessore Corsini per averne dato informazione poco tempo fa – del trasporto merci ceramico tra Piacenza e Dinazzano.

Il terzo punto riguarda l’internazionalizzazione, aspetto fondamentale per un settore che è leader nel mondo, esporta il 95 per cento del proprio prodotto. Qui c’è un tema fondamentale, che è quello delle fiere. Sapete che ospitiamo a Bologna la più importante fiera internazionale del settore, che quest’anno non si è potuta svolgere. Noi sosteniamo il lavoro che sta svolgendo oggi l’assessore Colla, assieme al nostro presidente Bonaccini, rispetto al tema delle fiere. Sappiamo benissimo che è impegnato sia in un’operazione di costruzione di un’unica società, ma anche ad un impegno del Governo proprio per sostenere questo settore, quello fieristico, che è uno dei settori fondamentali per l’internazionalizzazione delle nostre imprese. Il settore ceramico è certamente tra le prime.

Sull’internazionalizzazione c’è anche bisogno di lavorare per quanto riguarda la possibilità di entrare all’interno del mercato americano, adottando dei sistemi che possano essere accettati dagli Stati Uniti proprio per importare le nostre merci. Noi sappiamo che a volte ci sono dei meccanismi protezionistici ‒ chiamiamoli così ‒ su tematiche che possono essere tranquillamente superate.

L’altro punto importante che poniamo è quello di intervenire anche su alcune scelte europee che oggi rischiano, per come sono state declinate, di penalizzare quei comparti, come il settore ceramico, che hanno investito fortemente su delle nuove tecnologie proprio per le produzioni sostenibili, che oggi non hanno la possibilità di essere sostenute e sostituite nell’immediato con tecnologie ancora più avanzate. Noi oggi abbiamo le tecnologie più avanzate, proprio in termini di sostenibilità.

Quindi, riteniamo che con questa risoluzione si possa sostenere veramente quel tema che decliniamo sotto tutti gli aspetti di sostenibilità, che tutti stiamo auspicando e ricercando. Oltretutto una sostenibilità che è misurata, misurata per i parametri ambientali e misurata anche per i parametri sociali. Ripeto, qui si produce lavoro, con ricadute molto, molto importanti.

Noi crediamo che questo distretto possa essere uno di quei distretti in grado di transitarci verso un futuro sempre più sostenibile e sempre più ‒ ripeto ‒ vocato, sia per i processi che per le produzioni, a quel benessere che tutti noi auspichiamo per i nostri territori, declinato da tutti i punti di vista.

Siamo una Regione che ha distretti come questi, ripeto, che hanno una valenza mondiale, non semplicemente una valenza regionale. Credo che l’attenzione debba essere assolutamente massima, come lo è sempre stata in questi anni e come, devo dire, è sempre stata anche in questi ultimi mesi, anche nei periodi del lockdown.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera Costi.

Collega Delmonte, ha la parola.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Intervengo sull’ordine dei lavori intanto per chiedere ai tecnici per favore di togliere magari la telecamera nei suoi confronti perché abbiamo dato uno spettacolo fuori da qui non proprio bellissimo. Eravamo in diretta con uno scontro verbale all’interno della Presidenza che è andato su tutti i monitor e credo non sia stato un bello spettacolo. Inoltre, vorrei far notare come nel momento delle risoluzioni, che sono il momento più importante in cui la minoranza può far passare delle proprie linee, il Partito Democratico non ha nessuno all’interno dell’aula. Nella votazione precedente i voti sono stati 33 favorevoli, di cui 9 delle minoranze, quindi senza quelli non vi era nemmeno la possibilità di raggiungere il numero legale. Crediamo che in questo momento, visto che i vostri progetti di legge non ci sono e che gli atti amministrativi sono già stati superati, ci sia un po’ un calo di attenzione da parte della maggioranza che esprime solo il Gruppo Bonaccini Presidente all’interno dell’aula e anche nelle votazioni elettroniche da casa, dall’ufficio, da dove sono, non sta esprimendo la maggioranza credo sia un po’ una mancanza di rispetto nei confronti delle minoranze che vi chiediamo di risolvere gentilmente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, il suo intervento richiede la verifica del numero legale? Vuole che rifacciamo l’appello?

 

DELMONTE: No, era solo un’osservazione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono altri interventi sulla risoluzione in discussione? Prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Grazie, consigliere Delmonte per aver interrotto. Mi ha anticipato.

Su questa risoluzione difficilmente possiamo dare un parere negativo perché, ovviamente, quando si è di fronte a una risoluzione che tende a fare un po’ il ruolo di manifesto di una realtà così importante com’è il distretto ceramico per il territorio della nostra regione… Io vengo dal Comune di Sassuolo, quindi vengo dal cuore del distretto ceramico nazionale che poi, di fatto, per quanto riguarda la componente della piastrella è quella che fa la parte più preponderante sia in termini di occupazione, che di indotto, che di fatturato. 

La consigliera Costi, che ringrazio per questa introduzione così dettagliata e precisa, ha presentato molto bene lo spaccato di una realtà che sta ottenendo importanti risultati sia sul fronte della conversione green, sia sul fronte dell’investimento nell’innovazione, sia sul fronte occupazionale, che oggi mantiene i suoi presìdi locali sul nostro territorio e ci garantisce di essere un’eccellenza a livello mondiale.

Sicuramente tutto questo è positivo, sicuramente nella risoluzione ci sono elementi importanti, penso alla citata direttiva ETC, che vede escluse dalla contribuzione le aziende del mondo delle piastrelle, e qui si chiede un sollecito sia presso il Governo che presso l’Unione europea per intervenire, che trova sicuramente il nostro responso favorevole.

Apro una parentesi. Abbiamo da poco terminato la discussione sulla Sessione europea, diciamo che, se il dialogo è così proficuo con l’Unione europea come veniva descritto in quella fase, sarebbe stato bello magari segnalare più le criticità e cosa non va, piuttosto che dire, come spesso accade nei manifesti, cosa ci piace, perché sono molto meno utili di evidenziare quelle che sono le problematiche del territorio, cercando di dirottare le azioni politiche anche di un organo come l’Unione europea, sovraordinato alle nostre nazioni, e di portare la voce di un territorio che, altrimenti, tende a perdersi e a non arrivare.

Sicuramente è importante il tema delle infrastrutture. Non lancio più un’occhiata all’assessore Calavano, perché non c’è più, allora la lancio al sottosegretario Baruffi – l’ho visto poco fa, quindi mi è venuto naturale, ma non c’è più – perché quando si richiama il tema delle infrastrutture è vero, pensiamo subito alla bretella Modena-Sassuolo, che è un’infrastruttura attesa ormai da forse cinquant’anni, io di certo non ero nato quando se ne parlava, e ancora oggi siamo sempre in continui rimandi, i cantieri aprono, stiamo aspettando, vediamo. Sicuramente è un’opera attesa, ma siamo arrivati al punto in cui ormai dovrebbe essere realizzata. Faccio, però, una sottolineatura su un’altra infrastruttura, che abbiamo già affrontato in quest’aula prima, in Commissione poi, che divide a metà il distretto modenese e quello reggiano, che è il Ponte della Veggia. Può sembrare meno significativa, ma di fatto è una criticità del territorio molto importante e impattante, per i motivi che abbiamo già presentato e citato, per cui non mi ripeto in questa sede. Comunque, ne approfitto per ricordare che, quando si parla di infrastrutture, è importante concentrarsi anche su quelle che magari sono un po’ più forse di forte impatto, come può essere l’autostrada, ma che tendono a creare criticità molto forti su un territorio, finanche a spaccarlo in due.

Sicuramente ci sono elementi importanti che ci portano a sostenere questa risoluzione. Sicuramente ci sono tanti richiami a continuare cose fatte, a valutare opportunità, che tendono a rimanere, come sempre, un manifesto, però che in quest’aula è importante presentare su un settore di così grande rilevanza per il nostro territorio.

Abbiamo presentato due emendamenti. Comunico già alla Presidenza che il primo lo ritiriamo, come da accordi con la proponente, la prima firmataria, la consigliera Palma Costi. Questi due emendamenti che cosa hanno come scopo? Quello di introdurre in questa risoluzione un tema, che secondo noi non può essere lasciato indietro, che è quello dell’edilizia e delle costruzioni. È evidente che il distretto va se va il settore verso il quale può andare a vendere ciò che produce, cioè fondamentalmente le costruzioni.

Inutile citare il fatto che è un settore in grave difficoltà, soprattutto sul mercato interno. Veniva detto anche nell’intervento della consigliera Costi quanto è importante la vendita internazionale che traina il settore e che, però, vede una grave lacuna, una grave difficoltà. Viene ricordato a Cersaie fondamentalmente, sul fronte del mercato interno. In questo può fare qualcosa l’Emilia-Romagna nel suo piccolo. Può farsi portavoce presso il Governo per cercare di stimolare, con incentivi e sburocratizzazione, il rilancio del settore a livello nazionale, che è fondamentale, e noi ci sentiamo di non slegare... Abbiamo anche votato in passato altre risoluzioni su questo tema, ma ci sentiamo di non slegare totalmente il tema della ceramica, in particolare della piastrella, e dell’edilizia.

Con i due emendamenti cosa introducevano? Con il primo, nella parte di presentazione della risoluzione, il tema della crisi che sta vivendo il settore edile. Chiaramente, siccome siamo in Emilia-Romagna (a volte sembra che parliamo di tutto il globo, ma siamo in Emilia-Romagna), avevamo presentato i dati ISTAT del primo trimestre di quest’anno dell’Emilia-Romagna, con un calo di oltre il 10 per cento nelle costruzioni. Tra l’altro, primo trimestre, potremmo dire, ancora non del tutto influenzato dal lockdown. Quindi, si andava a segnalare una situazione già critica a prescindere dalle chiusure, dalle misure di restrizione dovute al Covid-19.

Di fatto, andavamo a presentare uno spaccato del nostro territorio. Chiaramente ci è stato detto che, per una questione di stile, stonerebbe con il tono più sontuosamente internazionale della risoluzione e quindi avrebbe poco senso inserirlo. Non è un problema, lo ritiriamo, anche perché ci preme di più il secondo emendamento perché va ad agire sulla parte dispositiva, quindi c’è l’impegno a riconoscere anche questo tema.

Concludo, tanto direi che è abbastanza chiara la nostra posizione a favore del documento, ribadendo l’importanza di dare un segnale forte di sostegno e di supporto anche laddove ci sono criticità come quella segnalata della direttiva ETS, quindi di affiancamento al mondo della ceramica, perché rimane per la nostra Regione e per il nostro Paese in generale sicuramente un’eccellenza importante. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere.

Ha chiesto la parola il consigliere Bergamini.

 

BERGAMINI: Buongiorno, colleghi. Buongiorno, presidente. Non ribadirò i dati che sono già stati illustrati nelle interrogazioni in discussione e nell’intervento che mi ha preceduto per non dilungarmi. Ci tengo in ogni caso a ricordare alcuni fatti. Secondo la fonte del Ceramic World Web nel 2018, in uno scenario assai diverso da quello attuale, la produzione mondiale delle piastrelle ha registrato una flessione del 3,6 per cento, a 13.099 milioni di metri cubi. Stesso calo percentuale anche per il consumo mondiale, naturalmente, 12.818 milioni di metri cubi. Lo scorso anno, peraltro, viene segnalata una flessione anche della produzione italiana di macchine per ceramiche pari quasi al 20 per cento; un dato veramente impattante.

Nello scorso mese di giugno a Stoccolma le major mondiali del settore hanno tracciato la situazione, drammatica già dopo la prima ondata di Covid, come si diceva, per quanto riguarda i mercati europei. A differenza di altri competitor internazionali, che già avevano agito efficacemente nel settore dell’edilizia, la previsione è quella di un rimbalzo nella produzione per il 2021, secondo i più ottimisti attorno al 6 per cento in alcuni Paesi già dal prossimo anno ed attorno al 3 per cento nel 2022. Occorre naturalmente che il nostro Paese e la nostra Regione, in cui si concentrano gran parte delle attività del comparto ceramico, si facciano trovare pronti all’appuntamento. Certamente uno dei volani attraverso il quale sostenere questo comparto rimane, come diceva prima il consigliere Bargi, il settore edilizio. Le nuove costruzioni e le ristrutturazioni di immobili sono due leve sulle quali agire. Occorre che la Regione Emilia-Romagna concentri la sua azione in tale direzione da qui in avanti valorizzando le proprie deleghe che riguardano proprio le norme sulla costruzione di nuovi edifici coibentati e rispettosi dei parametri ambientali e di risparmio energetico, avviando al contempo anche una politica di ammodernamento degli edifici esistenti.

Il CRESME, alla luce della pandemia in atto, mette in guardia sul fatto di una crisi che potrebbe causare una flessione dell’edilizia tra il 15 e il 23 per cento. È davvero enorme. Riteniamo, tuttavia, che in assenza di politiche efficaci di sostegno, non soltanto i promessi ristori, anche l’attesa ripresa per il 2021, stimata intorno al 10 per cento, possa essere messa in discussione.

Occorrono, come dicevamo prima, misure di incentivo sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione edilizia. Il suggerimento è quello di partire proprio dagli edifici pubblici, per migliorare l’efficienza e la fruibilità da parte dei cittadini, come in tanti casi è stato fatto purtroppo a causa del terremoto.

Le situazioni difficili che abbiamo di fronte anche nei prossimi mesi impone scelte coraggiose e strategiche per sostenere un settore che rimane una nostra eccellenza e permette la creazione di nuovi posti di lavoro in futuro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono altri interventi? Prego, consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Senza dubbio il comparto ceramico è uno dei motori dell’economia regionale. Lo sappiamo tutti e i numeri senz’altro lo certificano, sia in termini di fatturato e di export, sia in termini di addetti impiegati e di indotto. Il settore è decisivo sul fronte economico e occupazionale. Ma questa leadership mondiale di prodotto e anche di processo – ricordiamo che, oltre a piastrelle e ceramiche, esportiamo in tutto il mondo anche macchine e tecnologie di produzione – è messa in discussione in questo periodo da una serie di difficoltà e intralci, che impongono una riflessione seria.

Mentre i competitori internazionali sono sempre più agguerriti e in tanti Paesi del mondo l’edilizia ristagna, il lockdown di primavera ha inciso parecchio nel livello di competitività del nostro distretto produttivo, che orbita intorno a Sassuolo, anche in virtù del fatto che molti competitor internazionali si sono fermati per un periodo di tempo molto più breve o, addirittura, non hanno mai fermato la produzione.

Oggi, quindi, è quanto mai urgente e necessario che le Istituzioni pubbliche e il mondo imprenditoriale dialoghino insieme per il bene della collettività, che significa saper coniugare lavoro ed efficienza, quindi competitività delle aziende con l’attenzione all’ambiente. In questo senso, le aziende ceramiche e il distretto di Sassuolo hanno dimostrato sempre più consapevolezza e attenzione, dedicando molte risorse a tutti gli aspetti legati alla sostenibilità, limitando le emissioni e l’uso di inquinanti.

Ho sottoscritto con convinzione questa risoluzione a sostegno delle aziende ceramiche e del sistema fieristico regionale, proprio per contribuire a tutelare occupazione e ambiente e accrescere la competitività internazionale del distretto ceramico.

La risoluzione intende, infatti, impegnare la Giunta regionale ad operare affinché gli adempimenti ambientali vengano calibrati alle effettive performance registrate dalle imprese, che hanno intrapreso da anni un percorso virtuoso, premiando comportamenti virtuosi ed investimenti.

Visti i dati positivi relativi alle performance ambientali delle aziende emiliane, ritengo che vada attuata ogni possibile attenzione nei confronti di Governo e Unione europea, per valutare l’efficacia del sistema ETS per il settore ceramico, verificando l’esclusione del settore dalle compensazioni e dai costi indiretti ETS. Se è vero che le vendite di piastrelle all’estero, soprattutto verso i mercati ricchi e maturi, come gli Stati Uniti, sono e dovranno essere il focus principale delle nostre aziende ceramiche, è fondamentale per noi sostenere le attività di qualificazione e certificazione dell’export regionale.

Il contributo della Regione dovrà riguardare anche la riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, il sostegno all’accesso alle tecnologie abilitanti necessarie alla transizione low carbon dei processi, un’idonea dotazione infrastrutturale. Proprio le infrastrutture sono fondamentali. Per questo invitiamo la Giunta ad adoperarsi nei confronti dei diversi interlocutori per il completamento di una rete adeguata allo sviluppo del territorio.

Oltre all’annosa questione, come ricordava prima il consigliere Bargi, della bretella Campogalliano-Sassuolo, penso anche alla realizzazione del collegamento ferroviario tra lo scalo di Dinazzano e quello di Marzaglia, per ottenere una interconnessione tra le due piattaforme in grado di offrire soluzioni logistiche per le merci, che siano al tempo stesso funzionali ed ambientalmente sostenibili.

Infine, bene anche un’azione a sostegno del sistema fieristico regionale, volano della promozione internazionale delle aziende ceramiche e quest’anno fermo al palo per l’emergenza pandemica. Quest’anno la pandemia ha costretto il Cersaie, ma anche Tecnargilla, a rinviare l’abituale appuntamento con i clienti internazionali in presenza. Un danno grave per il sistema industriale, ma anche per gli enti fieristici e per tutto l’indotto bolognese e riminese.

Occorre non lasciare solo nessuno di questi soggetti in questa fase delicata e occorre riprogrammare e ripensare in sicurezza, nel prossimo futuro, un efficace sistema fieristico di promozione delle eccellenze regionali, sostenendo gli incoming dall’estero e le iniziative per progettisti ed operatori del contact internazionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera Pigoni.

Dunque, c’è un’altra grana telematica: risulta una prenotazione della consigliera Costi, che però avrebbe già esaurito il suo tempo, e mi dicono che le prenotazioni, purtroppo, non si cancellano. Quindi, chiedo conferma se è il vecchio intervento o un nuovo intervento.

Dal silenzio direi che non era un nuovo intervento.

Ci sono altri iscritti…

 

COSTI: I tempi sono lunghi, cioè voi parlate però…

Allora, io non ho chiesto la parola adesso in dibattito generale e quindi probabilmente era rimasta segnata da prima, ma io non l’avevo prenotata sulla mia… Non ce l’ho sulla mia app. Ve lo segnalo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera Costi. Risultava qui al terminale alla Presidenza.

Se non ci sono altre richieste di intervento in dibattito generale, aprirei il dibattito sull’emendamento, quello che è rimasto dopo il ritiro dell’altro presentato dal consigliere Bargi. Ci sono richieste di intervento su questo emendamento? Abbiamo di nuovo la consigliera. Risulta di nuovo la consigliera Costi prenotata per il dibattito sull’emendamento.

 

COSTI: È vero, ho chiesto la parola. Consigliere Bargi, la ringrazio per avere ritirato il primo emendamento, perché lo ritengo poco significativo rispetto alla risoluzione, ma soprattutto alla dimensione di questo distretto produttivo.

Confermo l’accoglimento dell’emendamento per quanto riguarda il tema della filiera dell’edilizia e delle costruzioni in Italia.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non risultano al momento altre richieste né in aula né online.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione e sugli emendamenti. Cinque minuti a disposizione, un consigliere per Gruppo.

Consigliera Costi, dichiarazione di voto congiunta su risoluzione ed emendamenti.

 

COSTI: Grazie, presidente.

I colleghi mi scuseranno se intervengo così tante volte, ma ritengo che questa risoluzione sia particolarmente importante. Credo che sia anche molto importante che abbia trovato l’unanimità – mi pare di aver capito – o che, comunque, una parte del centrodestra ritenga di votarla. Credo che questo sia un impegno particolarmente importante.

Io mi soffermo solo su un tema. Sono d’accordissimo – l’ho appena dichiarato su quell’emendamento – con l’accoglimento del tema che riguarda il rilancio del settore delle costruzioni. È un tema importante per l’economia, e non solo per l’economia, anche per la sostenibilità del nostro Paese, ma io vorrei sempre ricordare che il comparto ceramico della nostra regione per la maggior parte è certamente su Modena e Reggio, comunque vorrei ricordare che nella stessa Romagna abbiamo un comparto molto importante, che oltretutto esprime anche il presidente della Confindustria nazionale ceramica. Diciamo che è un comparto che ha bisogno soprattutto di interventi per continuare un processo di internazionalizzazione altissimo.

Potremmo certamente intervenire rispetto a dei pezzi che riguardano le filiere della costruzione dell’Italia, ma il tema vero è che questo è un comparto che ha la possibilità, anzi ha avuto il mondo come mercato. Quindi, io credo che questa parte sia un pezzo importante e interessante, ma per il rilancio economico di questo comparto credo che siano molto più importanti le azioni che noi abbiamo inserito complessivamente all’interno della nostra risoluzione.

Termino – mi scusi, presidente – con un pezzettino che non vuole né sollevare polemiche né nient’altro. Non so se sono io, ma ogniqualvolta presento una risoluzione c’è sempre qualcosa che all’inizio della mia risoluzione crea qualche problema. Io ho ascoltato con attenzione le parole del consigliere Delmonte, che però non ho assolutamente apprezzato. Non le ho apprezzate perché, consigliere Delmonte, io sto cercando, come lei e come tutti gli altri, che siamo da remoto, perché siamo in una situazione grave... Continuo a dire che siamo in una situazione delicata, perché questo virus sta ancora circolando, e sta circolando in modo molto pressante. Anche da remoto stiamo facendo il nostro lavoro, esattamente come lo sta facendo lei essendo in aula.

Lo rinvio al mittente. Non accetto neanche queste valutazioni. Mi sono sentita... Guardi, consigliere, glielo dico con molta onestà: mi è sembrata nuovamente una di quelle operazioni proprio di dimostrazione di forza, di muscoli (“io sono in aula”, eccetera), di cui nessuno di noi in questo momento sta sentendo la necessità.

Mi piacerebbe che provassimo a ritrovare una tranquillità di ragionamento, di dialogo. Stiamo sul merito dei temi. Il tema oggi era la risoluzione per un distretto per noi fondamentale dal punto di vista economico, perché ci lavorano migliaia di lavoratori. Evitiamo di intraprendere delle strade che in questo momento rischiano di alzare semplicemente la tensione, di cui nessuno di noi sente assolutamente la necessità. Lavorare in remoto è permesso, anzi auspicato. Siamo stati invitati il più possibile ad evitare assembramenti, ovunque. Credo che sia un atto di responsabilità, anche se è difficile, consigliere Delmonte, per me parlare da remoto. Io non sono una digitale. Io avrei preferito essere lì, guardare negli occhi lei e guardare negli occhi tutti gli altri. Questo anche per me è un sacrificio. Il mio sacrificio permette a lei, comunque, di essere in aula. Quindi, rispettiamoci e stiamo sul pezzo importante, ossia come vivono i nostri cittadini.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Rancan, ha la parola.

Mi scuso anch’io se ho contribuito ad accendere gli animi. Queste sono le mie scuse personali verso l’Assemblea. È chiaro che lavorare con queste strumentazioni telematiche porta del disagio.

Consigliere Rancan, ha la parola.

 

RANCAN: Sull’ordine dei lavori. Io delle scuse non me ne faccio niente. Non me ne faccio niente perché lei ha l’obbligo di far rispettare il Regolamento. La parte finale dell’intervento della consigliera Palma Costi era un intervento sull’ordine dei lavori, non un intervento nel merito della risoluzione.

Se ci vogliamo prendere in giro basta dirselo, ma io mai mi sognerei di prendere in giro la Presidenza e soprattutto mai mi permetterei di rivolgermi ai consiglieri come ha fatto adesso la consigliera Costi. Non lo farei mai perché ha dato l’impressione, l’idea che chi è qui in aula è qui perché è un negazionista, mentre chi è a casa, invece, è il santo che salva la popolazione. Io, però, ricordo che queste regole che ci siamo dati oggi, con le quali stiamo lavorando oggi, sono state stabilite in modo unanime dalla Capigruppo.

La Capogruppo della consigliera Palma Costi era presente quando sono state date le regole del gioco. Era presente. Quindi, prima di parlare, bisogna collegare il cervello.

Seconda cosa e poi mi taccio. La consigliera che ha fatto intendere cose non buone dei consiglieri che sono in aula deve ricordarsi anche che il Partito Democratico per due ore questo pomeriggio ha tenuto il numero legale senza essere presente neanche una persona all’interno dell’aula. Avete tenuto il numero legale solamente stando in remoto. Non era presente nessuno, nessuno, nessuno. Se questa è la correttezza istituzionale del Partito Democratico io mi vergogno e mi vergogno anche, mi permetta, presidente, di avere una Presidenza che non riesce a garantire i lavori dell’aula come da Regolamento.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Credo che nel suo comportamento non ci sia nulla di grave se non nel fatto che quando le è stato chiesto di chiedere alla consigliera Costi, che sa benissimo come funziona, perché ricordo a tutti che la consigliera Costi è stata presidente del Consiglio di questa Assemblea dieci anni fa, e quindi sa benissimo come funzionano le cose. La consigliera Costi ha sbagliato e credo che anche lei, presidente, abbia sbagliato nel momento in cui le ha dato la possibilità di continuare nel discorso che ha fatto la consigliera Costi parlando di una cosa che non c’entra niente con quello che era l’argomento di cui si stava trattando.

Il consigliere Delmonte quando è intervenuto è intervenuto seguendo il Regolamento, quindi parlando sull’ordine dei lavori. Se la consigliera Costi aveva qualcosa da dire in merito al comportamento o alle parole del consigliere Delmonte su altre questioni doveva intervenire, come prevede il Regolamento, sull’ordine dei lavori, perché qui stiamo facendo confusione tra quelle che sono le modalità di lavoro legittimate dall’aula, e cioè le risoluzioni con la discussione generale, le dichiarazioni di voto e le votazioni, e quelli che sono gli ordini dei lavori o i fatti personali, che ci stanno e ognuno di noi può intervenire, come da Regolamento, però non durante una discussione, perché svia l’argomento e quindi uno, che è interessato a seguire i termini della risoluzione rischia di fare confusione. Alla consigliera Palma Costi nessuno vieta di venire in aula. La consigliera Palma Costi è tranquillamente a casa sua, nel suo studio, mentre noi ci siamo presi su da Parma, da Piacenza e dalle altre province della regione e siamo venuti qui. Lei può fare come facciamo noi. Questa è un’organizzazione dei Gruppi, perché c’è l’obbligo di presenza dei Capigruppo e dell’Ufficio di Presidenza, e i Consiglieri…

 

(interruzione)

 

RAINIERI: Non c’è l’obbligo. Abbiamo fatto una discussione, dove abbiamo detto che…

 

(interruzione)

 

RAINIERI: Sì, mi dispiace per te, ma quello che ha detto Matteo è la pura verità. Avevamo detto…

 

(interruzione)

 

RAINIERI: Se tu guardi i messaggi che arrivano dall’Ufficio di Presidenza, arrivano decidendo il numero totale degli intervenuti in aula, e non c’è un obbligo, ma l’Ufficio di Presidenza deve essere presente, perché io devo sostituire, tu devi fare il questore…

 

(interruzione)

 

RAINIERI: Ma, infatti, se mi fai finire ti spiego.

Se i Gruppi decidono di far scendere alcune persone rispetto ad altre, è una decisione dei Gruppi. Questa è una discussione che è già stata fatta sia in Ufficio di Presidenza che in Capigruppo. Io credo che le persone dovrebbero essere, per educazione nei confronti degli elettori, presenti in Assemblea, nel Palazzo della Regione, dato che possono collegarsi dall’ufficio, e non da casa. Come facciamo noi nel momento in cui un consigliere si occupa di un determinato argomento, la consigliera Palma Costi potrebbe scendere, parlare del suo argomento e poi ritornare nel suo ufficio. Ma chi si collega da casa credo che sia una grandissima presa per i fondelli nei confronti degli elettori di questa regione che a tutti noi sta cara.

Quindi, presidente, la invito gentilmente, senza fare polemiche, a mantenere quello che è un ruolo istituzionale di questa Assemblea e alle persone che vogliono intervenire si studino il Regolamento, perché mi sembra che la consigliera Palma Costi, avendo fatto la Presidente, o si è dimenticata di quello che è il Regolamento, oppure ha voluto fare la furba, come si dice in gergo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto la parola il consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Temo che il dibattito nel pomeriggio abbia assunto dei contorni un po’ stravaganti. Intanto fra di noi ci siamo dati delle regole d’ingaggio molto chiare: la convocazione è in presenza e da remoto. Quindi, il fatto che il numero legale sia garantito attraverso la presenza dei colleghi da remoto è, dal punto di vista sostanziale e formale, assolutamente non solo corretto, ma è esattamente nelle regole del gioco che ci siamo dati e che abbiamo condiviso. Ci siamo...

 

(interruzione del consigliere Delmonte)

 

TARUFFI: No, consigliere Delmonte.

Capisco che ci sia la tendenza a fare sempre prove muscolari, però l’esercizio delle Istituzioni dovrebbe prescindere dai muscoli, se non quello cerebrale. Quindi, noi dovremmo tutti quanti avere consapevolezza che, rispetto alle regole che ci siamo dati... Cioè che si può essere presenti in un numero, tra l’altro massimo, non superiore a quello corrispondente a un rappresentante per Gruppo, più l’Ufficio di Presidenza. Ci siamo detti questo. L’ho sollevato io. Presiedeva la Capigruppo in quel momento il presidente Rainieri. Io ho fatto esplicita domanda e la risposta è stata: sì, è così, con ovviamente la tolleranza data dal fatto che se c’è un collega che deve intervenire perché tratta un argomento... Con un minimo di flessibilità, però le regole che ci siamo dati sono queste. Punto primo.

Quindi, il fatto che i colleghi di un Gruppo siano presenti o meno è del tutto irrilevante, perché ci siamo detti che la convocazione, così come ci è stata consegnata, è in presenza fisica e da remoto. Punto.

Secondo. Rispetto alla conduzione del pomeriggio, mi duole rilevare che c’è stato un atteggiamento, un po’ generale, poco propenso a facilitare la condotta della Presidenza, cosa che mi auguro sia circoscritta al pomeriggio di oggi, visto che non c’era tutta questa straordinaria importanza dell’ordine del giorno, cosa che io ho rilevato anche nella Capigruppo e che ribadisco oggi. Mi auguro che sia circoscritto al pomeriggio di oggi, che non sia una prassi comune, consolidata, altrimenti i lavori di quest’aula sarebbero molto complicati.

Detto questo, e concludo, faccio un invito a tutti a mettere da parte un attimo le questioni burocratiche e procedurali, che possiamo discutere nella Capigruppo che abbiamo già fissato per giovedì, in cui ci sarà anche da discutere, probabilmente, di altro, sempre legato ai temi procedurali, e proseguire con i lavori della giornata, che credo siano la cosa per la quale in fondo ci siamo convocati.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola la consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Sono d’accordo con il collega Taruffi, salvo rispetto all’invito a continuare serenamente i lavori senza una precisazione.

Credo che la presidente rispetto all’ordine dei lavori si sia già scusata e credo davvero sia difficilmente tollerabile il livello dei toni che ha preso la discussione da parte dei colleghi di minoranza. Non capisco perché. Avranno le loro motivazioni, che non condivido, ma non accetto neanche che si dicano cose sbagliate rispetto alle decisioni assunte dalla Conferenza dei Capigruppo. Questa credo sia una parte che qui deve essere chiarita di fronte a tutti i colleghi. È la parte che non condivido di quanto ha detto il collega Taruffi che ha detto “la rivediamo in Conferenza dei Capigruppo”. No, qui tutti devono sapere che in Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso esattamente quello che è appena stato detto, non quello che ha detto il vicepresidente Rainieri, che proprio per averlo detto nella sua qualità di vicepresidente mi obbliga a precisarlo. In Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso di proseguire sulla modalità mista. La modalità mista non obbliga nessuno alla presenza in aula. C’è il numero contingentato. Ogni Gruppo decide come utilizzarlo, ma non si è detto da nessuna parte che è obbligatorio che l’Ufficio di Presidenza e i Capigruppo ci siano. Diciamocelo, perché altrimenti ci costringiamo a fare i verbali della Capigruppo ogni volta da mettere a disposizione di tutti.

Siccome io per prima nella precedente seduta di Conferenza dei Capigruppo, alla luce dei recenti contagi, anche dei funzionari e del personale dell’aula, che esponiamo continuamente a rischio così come esponiamo noi stessi in un momento difficile come questo continuando a venire in aula, nella seduta dei Capigruppo ho detto che mi sarei collegata dall’ufficio. L’ho detto l’altra volta. Non ho nessun obbligo di venire giù, non avete nessun obbligo di espormi ad un rischio personale, così come io non sono obbligata a venire in aula, perché non abbiamo deciso che i Capigruppo sono obbligati. Mi sento offesa dalle parole del collega Rancan rispetto alla Capogruppo della consigliera Costi. Nessuno deve essere discriminato, né chi sta in aula, né chi sta a casa. Per quanto mi riguarda, chi ha deciso di andare in aula deve essere assolutamente rispettato, così come coloro che hanno deciso per l’opportunità che è stata data dalla modalità mista di collegarsi da casa. Credo che stiamo lavorando bene, ognuno dalla propria postazione. La polemica del consigliere Delmonte che si riferiva alla mancata presenza in aula, e non certo all’ordine dei lavori, era assolutamente fuori luogo. Cerchiamo di essere coerenti con quanto ci diciamo in Capigruppo. Non diamo a chi non è presente alla Conferenza dei Capigruppo un messaggio sbagliato, altrimenti dovremo organizzarci per lavorare diversamente anche in Conferenza dei Capigruppo.

Adesso posso anche associarmi alla richiesta del collega Taruffi di proseguire serenamente i lavori, se vogliamo proseguirli. Diversamente, continueremo su una polemica che è infondata e credo anche poco rispettosa delle modalità di lavoro che tutti ci siamo dati.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera Zappaterra.

Ha chiesto la parola la consigliera Tarasconi.

 

TARASCONI: Mi scusi, presidente, solo perché quando il consigliere Raineri, giustamente, con toni che apprezzo, a differenza di quelli precedentemente utilizzati dal collega Rancan, perché noi ci siamo dati un limite massimo per questa sala, ma non ci siamo mai detti che c’era un obbligo di presenza. Ci siamo detti chi era opportuno che potesse stare in aula. Però, non ci siamo dati un obbligo. Anche la sottoscritta, quando il collega Delmonte ha fatto la sottolineatura, che, se non sbaglio, ha fatto durante il suo intervento e non sull’ordine dei lavori…

 

(interruzione)

 

TARASCONI: Questo è quello che mi è sembrato.

Quando il collega l’ha fatto, io ero attentissima perché ero collegata, ero semplicemente nel mio ufficio perché sono stata qui tutta la mattina e scusatemi se effettivamente stare chiusa in quest’aula tutto il giorno qualche preoccupazione me la dà. Quindi, oggi pomeriggio ho pensato di stare collegata dall’ufficio qui sopra. Sono scesa immediatamente. Però, non c’è bisogno di toni come quelli che ha utilizzato il consigliere Rancan, che ha persino detto che bisogna collegare il cervello, perché credo che qui dentro il cervello collegato ce l’abbiamo tutti. Quindi, non c’è bisogno di essere offensivi nei confronti di nessuno, non c’è bisogno di urlare. Si possono dire esattamente le stesse cose senza essere sgradevoli o spiacevoli, utilizzando dei toni completamente diversi, che penso possano essere anche un pelino più pungenti. Quindi, “vergognarsi” mi sembra un attimino fuori luogo. Siamo tutti qui, i colleghi sono tutti negli uffici di sopra, abbiamo parlato svariate volte di questo tema, del fatto dell’obbligo di essere in aula. Non abbiamo mai detto che c’era un obbligo di presenza, ma che c’era un numero massimo di coloro che potevano stare qui, come ha detto la capogruppo Marcella Zappaterra.

Mi sembra una cosa abbastanza surreale che il Gruppo del Partito Democratico venga ripreso, quando è praticamente tutto nello stabile, semplicemente negli uffici. Onestamente, mi sembra che questa sia una polemica fuori luogo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Io non mi sento frustrato, come ha detto la presidente del Gruppo del PD. Se vogliamo mantenere i toni bassi, se sono stati criticati i toni di Matteo Rancan, anche i toni della presidente del Gruppo del PD, allora, consigliera questore Katia Tarasconi, dovrebbe farlo.

Dopodiché, capisco che ci siano già movimenti di successione a qualche posto interno all’Assemblea. Posso capire che tutti oggi vogliano far vedere di essere presenti, non solo fisicamente, però lei ha detto anche che quelli del PD sono tutti presenti nello stabile. Mi sembra esattamente di no. Non mi sembra che l’ufficio della consigliera Palma Costi sia di ordinanza della Regione Emilia-Romagna. Almeno il mio non è fatto così. Non ho tutti quei libri.

Detto questo, per lo svolgimento corretto dell’aula, lei dovrebbe sapere che i questori sono essenziali, come sono essenziali i vicepresidenti nel momento in cui la presidente avesse qualche bisogno, di qualsiasi genere, e i segretari per fare gli scrutini o per fare altre operazioni d’aula.

Detto questo, le ribadisco che i miei toni non sono stati non solo polemici o fuori luogo. Sono stati termini per cercare di chiarire le posizioni. Ci siamo detti più volte che, al di là del giusto numero massimo di presenti in aula che ci è stato dato (non ce lo siamo inventati noi, ma ci è stato dato dall’Istituto della Medicina di Bologna; adesso non ricordo esattamente la sigla; se me lo suggerisce mi fa piacere), c’è anche un modus operandi.

Abbiamo un problema con alcuni consiglieri. Vedi anche la consigliera Palma Costi, che ha un microfono e una voce importante, imponente: si sente malissimo. Se la consigliera Palma Costi, come tanti altri, fosse nella situazione di essere presente nel palazzo, visto che in questo momento in aula siamo otto consiglieri, ci sarebbe anche tranquillamente la possibilità per la consigliera Palma Costi di scendere e discutere molto meglio in presenza che non da remoto, cosa che è prevista dal Regolamento. Benissimo, ce lo siamo detti tutti. A volte bisogna anche dare l’impressione che si sia anche attaccati al posto di lavoro e non soltanto attaccati a qualcosa d’altro.

Consigliera Tarasconi, lei sa che le voglio un gran bene, la rispetto e la considero una bravissima consigliera, che magari potrebbe pensare anche di fare il sindaco a Piacenza o di fare qualche cosa d’altro. Detto questo, però, adesso atteniamoci a quelli che sono i lavori dell’aula e alle buone maniere tra consiglieri.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto la parola il consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Per fatto personale, presidente.

L’attentissima e collegatissima consigliera Tarasconi, dall’ufficio, era stata molto attenta, non si è accorta che io, appena ho preso la parola, ho detto che era per fatto personale, e la Presidenza lo può confermare. Quindi, sono intervenuto, tant’è che il contatore del tempo era quello del fatto personale e non dell’intervento, e su quello sono intervenuto e mi sono attenuto.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Aveva detto “ordine dei lavori”, correttamente.

 

DELMONTE: Esatto.

La consigliera Palma Costi, invece, è intervenuta nel merito della discussione generale intervenendo sull’ordine dei lavori, violando lei il Regolamento. Mi dispiace quello che sento dire dalla consigliera Zappaterra nei miei confronti e anche dalla consigliera Palma Costi sul fatto che io sono intervenuto discriminando il fatto che non foste presenti in aula. No, quello l’ho fatto notare facendo però notare altresì, ed era quello il fulcro importante su cui invece avete soprasseduto perché era quello che vi metteva più in difficoltà a mio parere, che il numero legale della votazione l’abbiamo mantenuto noi. Su 33 voti 9 erano di questa parte politica, di questa parte dell’aula. Quindi, senza il nostro apporto mancava il numero legale. Non importa se in presenza o in remoto. Mancava il numero legale sulle risoluzioni, ed è quello che ho fatto notare: la mancanza di attenzione della maggioranza sulle risoluzioni della minoranza. Era questo il tema politico. Se poi vi volete soffermare su chi è in aula e su chi è in ufficio è perché volete, evidentemente, spostare l’attenzione su altro.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non ci sono iscritti. No, forse la consigliera Pigoni vuole intervenire.

 

PIGONI: Presidente, volevo capire se siamo in dichiarazione di voto o a che punto siamo per ritornare al momento della discussione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Torniamo alle dichiarazioni di voto.

 

PIGONI: Allora, se posso, tengo la parola.

Grazie, presidente. Credo sia utile per tutti tornare effettivamente all’operatività dell’Assemblea.

Come lista del Presidente Bonaccini, se abbiamo capito bene, quindi è stato ritirato l’emendamento numero 1 del consigliere Bargi, quindi voteremo sia l’emendamento ultimo rimasto della Lega che ovviamente la risoluzione che abbiamo firmato.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono altre dichiarazioni di voto? Nessuna.

Votiamo prima l’emendamento numero 2 a firma Bargi.

È aperta la sessione di voto sull’emendamento 2. 

Consigliere Pelloni, se non riesce, lo registriamo comunque.

 

Favorevoli 36

Astenuti 2

 

L’emendamento è approvato.

Votiamo adesso il documento emendato.

Apro la votazione.

Chiudiamo la votazione.

 

Favorevoli 39

 

La risoluzione è approvata.

 

(La risoluzione, oggetto 1774 è approvata, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 1102

Risoluzione per impegnare la Giunta Regionale a recuperare gli alloggi sfitti e non fruibili di proprietà di ACER ad uso dell’edilizia residenziale pubblica. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci, Liverani, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Bergamini, Pompignoli, Bargi, Delmonte, Montevecchi, Rainieri, Rancan

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1953

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attuare politiche volte al recupero dell’edilizia pubblica e per la ripresa del settore edile ed immobiliare in generale. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Rontini, Mori, Caliandro, Sabattini, Daffadà

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo alla risoluzione 1102: risoluzione per impegnare la Giunta regionale a recuperare gli alloggi sfitti e non fruibili di proprietà di ACER ad uso dell’edilizia residenziale pubblica, a firma dei consiglieri Pelloni, Facci, Liverani, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Bergamini, Pompignoli, Bargi, Delmonte, Montevecchi, Rainieri e Rancan.

A questo oggetto è abbinata un’altra risoluzione, la 1953: risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attuare politiche volte al recupero dell’edilizia pubblica e per la ripresa del settore edile ed immobiliare in generale, a firma dei consiglieri Mumolo, Rontini, Mori, Caliandro, Sabattini e Daffadà.

Apro il dibattito generale congiunto. Dieci minuti al massimo per ogni consigliere iscritto.

Ha chiesto la parola il consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

La risoluzione è stata protocollata il 10 luglio, quindi è passato un po’ di tempo. C’è stata anche una discussione ampia e, a mio avviso, anche proficua, per certi aspetti, perché si sono riusciti ad approfondire alcuni temi che riguardavano gli alloggi popolari, quindi gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che hanno visto la discussione che verteva sul programma straordinario 2020-2022.

Questa risoluzione era stata pensata prima che intervenisse il programma straordinario da parte della Giunta, passato prima in Commissione e poi in questa sede. Quindi, per certi aspetti, è anche stato superato, però l’ho lasciato agli atti. Vedo che è intervenuta una risoluzione da associare da parte del Partito Democratico. Allora, quando fu presentata, non era chiaro se effettivamente nel Decreto Rilancio 2020, che mi pare di maggio, fosse stata confermata... Era il periodo in cui c’era la legge in discussione in Parlamento come legge di conversione del decreto-legge Rilancio 2020. Quindi, non era ancora certo se effettivamente si potesse beneficiare dei cosiddetti contributi, del cosiddetto superbonus del 110 per cento anche per quanto riguarda l’edilizia pubblica o per il pubblico più in generale.

Sappiamo che gli ultimi decreti attuativi hanno visto anche nelle scorse settimane o nell’ultimo mese un completamento finale e pare che si riesca a poter rientrare. Certo è che oggi comunque non è semplice – è una cosa che dobbiamo rilevare – accedere al bonus del 110 per cento, perché comunque, soprattutto nel caso di palazzine e quindi condomini e quant’altro, per poter accedere per fare una valutazione iniziale se si può rientrare o non si può rientrare nel bonus del 110 per cento, il rischio è che le persone, i cittadini devono inizialmente spendere dei soldi in consulenze per avere l’esito e dire “posso rientrare, posso accedere” o “non posso rientrare”.

La richiesta di poter accedere dal punto di vista degli edifici pubblici in generale, in astratto c’è, ma poi, ovviamente, c’è una valutazione caso per caso da dover fare. Questo sicuramente non aiuta. Rimane fermo il primo punto, che è quello in cui si chiede alla Giunta un maggiore impegno rispetto anche a quello che è stato, al programma 2020-2022, perché è stato definito straordinario e ahinoi non è straordinario, perché serve per recuperare gli alloggi sfitti e non fruibili di proprietà di ACER ad uso edilizia residenziale pubblica così da ridare slancio al settore delle ristrutturazioni e aumentare il numero di case popolari affittabili nella regione Emilia-Romagna. Questo rimane fermo. Anzi, vedo una risoluzione che è stata presentata dal consigliere Mumolo che più o meno chiede la stessa strada, di continuare quanto intrapreso in buona sostanza, di mettere credo il maggior numero nella disponibilità che oggi sappiamo essere di circa 6.000 appartamenti sfitti, non utilizzati. Adesso è importante avere un monitoraggio di quello che è stato detto a luglio, se effettivamente il bando è partito, che esiti ha, eccetera. Sarà magari mia cura fare un accesso agli atti o eventualmente un’interrogazione per capire lo stato d’avanzamento della situazione, a meno che non voglia l’assessore e vicepresidente venire in Commissione a spiegarcelo, però quello che oggi manca è il programma del 2021 e del 2022. Oggi ci sono dei soldi stanziati per il 2020, quindi rimane ancora concreto l’impegno che si vuole chiedere alla Giunta di recuperare quanti più alloggi sfitti, perché oggi, appunto, dei 6.000 che dicevamo che ci sono stati detti sfitti, al più con il bando straordinario che è stato messo in pratica, se ne recuperavano 500-600, forse 700 se erano tutti importi di lieve e bassa entità dal punto di vista economico.

Oggi, quindi, ribadisco la critica che facevo maggiormente a quel cosiddetto programma straordinario, vale a dire che non era un programma, era un’operazione una tantum, che è un bene, è un primo passo, ma per chiamarlo programma ci deve essere, appunto, il programma pluriennale, ci devono essere risorse garantite per più anni e deve avere come obiettivo, che non dico che deve essere in un anno, in due anni o in tre anni, ma la prospettiva deve tendere a questo, quello di non avere degli alloggi pubblici sfitti e non fruiti. Ecco, questo è l’obiettivo che ci dobbiamo dare. Su come arrivarci ne abbiamo parlato a lungo.

Dobbiamo passare anche, come ci siamo detti, a mio avviso, dalla modifica di una legge che inizia ad avere qualche anno, quindi sicuramente delle migliorie gliele possiamo assolutamente portare. Quindi, credo che il tema sia assolutamente rilevante. L’ho lasciato in argomento in maniera tale che si possa avere ancora una discussione su questo tema, che a mio avviso, a nostro avviso, ma credo per tutta l’Assemblea, è assolutamente rilevante, a maggior ragione in un momento di criticità sia pandemica, quindi sanitaria, sia dal punto di vista economico, perché stiamo affrontando la crisi economica più importante dal secondo dopoguerra. Quindi, oggi a maggior ragione dobbiamo, come Istituzioni, farci trovare pronti soprattutto per coloro che da questa crisi ne usciranno sicuramente peggio di come l’hanno iniziata dal punto di vista economico, dal punto di vista abitativo e anche sul discorso della dignità, perché ovviamente avere la possibilità di avere una casa è anche una questione di dignità per alcune famiglie.

Non mi dilungo oltre, anche se avrei ancora tempo per dire che su questo tema, ovviamente, molti Comuni che hanno tanto patrimonio edilizio, se li lasciamo da soli, certamente non ce la possono fare. Quindi, la Regione in questo caso deve mettere un tempo.

Chiudo, presidente, dicendo che ho fatto un accesso agli atti in questi mesi. La discussione che c’è stata per me era stata proficua, ma dopo devono seguire delle azioni. Ho fatto un accesso agli atti. Ho chiesto agli uffici se è stata fatta, prima della programmazione straordinaria 2020-2022, una ricognizione dello status in generale degli alloggi popolari, sia sfitti che non sfitti, per capire il fabbisogno che abbiamo davanti. Avendo avuto la fortuna, l’onore di aver fatto l’amministratore locale, per fare un programma e definire un programma devo partire dallo stato dell’arte, da quello che è lo stato di fatto, capire i bisogni, preparare una progettazione. Allora ho un programma e so di quante risorse avrò bisogno e con che tempi, a seconda delle risorse, dello stato di avanzamento della progettazione. Allora lo posso chiamare “programma”. Altrimenti faremo, forse, nel 2021 un’altra operazione spot, che si metteranno lì... Oppure nel prossimo bilancio previsionale un’altra operazione spot, in cui metteremo un po’ di risorse. Chi prima arriva, meglio alloggia. Chi prima ha dei progetti pronti, magari a macchia di leopardo, riuscirà a ottenere qualche finanziamento regionale e a mettere a posto i propri alloggi, e magari tanti altri, invece, rimarranno comunque fermi al palo e sfitti e addirittura, in tanti casi, magari occupati, quindi non solo non usati, ma in situazione di degrado e di illegalità.

Ringrazio. Mi riservo un intervento successivo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola il consigliere Mumolo.

 

MUMOLO: Grazie, presidente.

Ho presentato la risoluzione...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, consigliere Mumolo, può provare ad alzare il volume?

 

MUMOLO: Sì. Così si sente?

 

PRESIDENTE (Zamboni): Meglio. Grazie.

 

MUMOLO: Posso alzarlo ancora un po’. Va bene così?

 

PRESIDENTE (Zamboni): Okay.

 

MUMOLO: Presidente, io ho presentato la mia risoluzione su questo tema per due motivi. Intanto perché è un tema, e concordo con il consigliere Pelloni […] in cui la povertà aumenta e c’è sempre più necessità di alloggi pubblici per persone che non hanno la possibilità economica di andare sul mercato.

Il secondo motivo è che la risoluzione presentata dal consigliere Pelloni, ma insomma l’ha detto lui stesso, è una risoluzione […] in generale è condivisibile, però è anche datata. È stata presentata a luglio e le due richieste le ritengo in questo momento superate. Perché? In parte l’ha detto anche il consigliere […].

In quella risoluzione ci sono sostanzialmente […]. La prima è quella di […] la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ad agire per recuperare gli alloggi sfitti e non fruibili di proprietà delle ACER e la seconda è attivarsi, in sede di Conferenza Stato-Regioni, per richiedere che sostanzialmente anche […] pubblica si possa applicare il bonus del 110 per cento.

Sul primo punto ha già detto il consigliere Pelloni e abbiamo approvato un programma straordinario 2020 […] per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica […]. È stato approvato il […] e la Regione sostiene il recupero di alloggi di edilizia residenziale pubblica proprio con la finalità di minimizzare il numero di alloggi non assegnabili in quanto necessitati di interventi di recupero per la loro utilizzabilità, in questa maniera sostenendo anche indirettamente il mercato dell’edilizia. Proprio in attuazione di questa delibera assembleare è stato fatto un bando […]. Nel mese di settembre sono già stati concessi ai Comuni beneficiari contributi per il ripristino degli alloggi da assegnare ai nuovi nuclei familiari, ovviamente quelli inseriti in graduatoria. Sul primo punto la Regione si è già attivata, insieme ci siamo già attivati. Mentre sul secondo punto, effettivamente, come anche ha ricordato il consigliere Pelloni, le ACER possono beneficiare dell’agevolazione del 110 per cento prevista dalla normativa vigente. Quindi, approvare una risoluzione con queste due richieste… Parzialmente non potrebbe essere approvata una risoluzione con queste due richieste perché sono oggettivamente superate, ma questo dipende dal fatto che la risoluzione è stata presentata a luglio.

Per questo motivo ho presentato, insieme ad altri colleghi, una risoluzione che mantiene gli obiettivi, che – lo ripeto – sono condivisibili, la risoluzione presentata dal consigliere Pelloni, che impegna la Giunta, però, a continuare sulla strada intrapresa nell’attuare politiche volte al recupero dell’edilizia pubblica anche quale volano per la ripresa del settore edile e immobiliare in generale. Inoltre, impegna la Giunta a monitorare lo stato di attuazione del programma straordinario 2020-2022. Anche qui, sono d’accordo con il consigliere che mi ha preceduto: noi dobbiamo fare in modo di realizzare l’attuazione del programma; se verifichiamo che questo programma non viene completamente attuato e c’è necessita di inserire dei correttivi, dobbiamo essere in grado di inserirli.

Per questo motivo mi piacerebbe molto che l’intera aula votasse questa risoluzione. Il voto del Partito Democratico rispetto alla risoluzione del consigliere Pelloni sarà negativo, ma semplicemente perché – lo ripeto ancora una volta – ciò che si chiede nel dispositivo è già stato attuato. Quindi, sarebbe ultroneo votare quella risoluzione e sarebbe anche in contrasto con la normativa vigente in materia di bonus del 110 per cento.

Grazie, presidente. Mi fermo qui.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere Mumolo.

Preciso che il sottosegretario Baruffi si è dovuto allontanare, ma è collegata l’assessore Priolo.

Ci sono altre richieste di intervento in dibattito? La consigliera Rontini segnala sull’app che ha problemi a collegarsi. Se vuole la parola, faremo in modo di dargliela, ovviamente. Ecco, è collegata.

Consigliera Rontini, ha la parola.

 

RONTINI: Ho solo segnalato il mio voto favorevole alla risoluzione sul distretto ceramico, perché in quel momento non mi funzionava l’app. Ma io sono collegata qua e sto seguendo i lavori dal mio ufficio.

Buon proseguimento dei lavori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Bene. Abbiamo registrato il suo voto favorevole.

Proseguiamo, invece, con il dibattito. Ha chiesto la parola il consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Solo per dire che, sia nella parte delle premesse che nella parte dispositiva, mi sembrano molto, molto simili. Ribadisco che fu presentato prima che la Giunta presentasse a noi il cosiddetto “programma”, quindi era assolutamente... La prima parte la lascerei. Quindi “a recuperare gli alloggi sfitti non fruibili” la lascerei. Chiedo, invece, alla Presidenza di cancellare la seconda, che è stata superata: “ad attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni”. La lascerei comunque al voto. Si dice: “a voler continuare la strada intrapresa”, eccetera. A mio avviso, la strada intrapresa non solo è un piccolo passo, ma dobbiamo maggiormente impegnarci perché ci sia un vero programma di recupero.

A mio avviso “a recuperare gli alloggi sfitti” serve ancora. Quindi, la prima parte è in parte superata, non completamente.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere Pelloni.

Chiediamo conferma anche al consigliere Mumolo, se aderisce a questo modo di procedere.

Se preferite, per migliorare il collegamento, possiamo anche sospendere brevemente la seduta e decidete come riorganizzare la risoluzione.

 

MUMOLO: No, presidente, perché sono due le risoluzioni. Se il consigliere Pelloni ritiene di modificare, emendare una parte della sua risoluzione, è una sua richiesta. Io mantengo comunque la risoluzione che ho presentato.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Perfetto.

Nessun altro si iscrive nel dibattito generale.

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Per la dichiarazione di voto si è iscritto il consigliere Mumolo.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Semplicemente...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Mi scusi, può avvicinare di più il microfono? Grazie.

 

MUMOLO: Grazie, presidente.

Intervengo per ribadire quanto già dichiarato precedentemente nell’illustrazione della risoluzione che mi vede come firmatario.

Il Partito Democratico voterà a favore di questa risoluzione e non voterà a favore della risoluzione presentata dal consigliere Pelloni, e lo ripeto un’altra volta, non perché non sia condivisibile l’obiettivo, ma semplicemente perché è stata presentata prima che venisse approvato il Piano e di conseguenza la riteniamo datata come risoluzione.

Solamente per questo motivo non voteremo la sua risoluzione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere.

Mettiamo in votazione le due risoluzioni. Lasciamo come sono. Quindi, prima la 1102 e poi la 1953.

Mettiamo in votazione la risoluzione 1102, primo firmatario il consigliere Pelloni.

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 15

Contrari 26

 

È respinta.

 

Mettiamo adesso in votazione la 1953, primo firmatario il consigliere Mumolo.

È aperta la votazione.

Chiudiamo la votazione.

 

Favorevoli 40

 

È approvata.

 

(La risoluzione, oggetto 1953, è approvata, con voto palese, in modalità telematica, all’unanimità dei votanti)

 

(interruzione del consigliere Rainieri)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Aggiungiamo il voto del consigliere Raineri. Quindi, i favorevoli sono 41. Nessun contrario. Nessun astenuto.

Grazie a tutti.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,10

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI; l’assessore Barbara LORI; la presidente dell’Assemblea Emma PETITTI; il consigliere BARCAIUOLO.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1585

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere il settore dei viaggi di istruzione e delle guide turistiche. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Votazione rinvio in commissione

Presenti 35

 

Favorevoli 34

Bulbi Massimo; Rossi Nadia; Paruolo Giuseppe; Occhi Emiliano; Iotti Massimo; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Costi Palma; Amico Federico Alessandro; Felicori Mauro; Mastacchi Marco; Pigoni Giulia; Bergamini Fabio; Fabbri Marco; Mumolo Antonio; Zappaterra Marcella; Rontini Manuela; Delmonte Gabriele; Tarasconi Katia; Liverani Andrea; Soncini Ottavia; Pelloni Simone; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Taruffi Igor; Maletti Francesca; Bargi Stefano; Caliandro Stefano; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Bessi Gianni; Pillati Marilena; Bondavalli Stefania; Maura Catellani.

 

Non votante 1

Silvia Zamboni

 

Assenti 15

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mori Roberta; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo.

 

 

OGGETTO 1774

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad operare per il rilancio della competitività e sostenibilità del distretto ceramico. A firma dei Consiglieri: Costi, Pigoni, Mori, Caliandro, Fabbri, Pillati, Montalti, Rossi, Zappaterra, Daffadà, Rontini, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bargi

 

Presenti 39

 

Favorevoli 36

Bergamini Fabio; Pigoni Giulia; Mastacchi Marco; Rancan Matteo; Occhi Emiliano; Bargi Stefano; Rainieri Fabio; Castaldini Valentina; Costi Palma; Tarasconi Katia; Mori Roberta; Stragliati Valentina; Rontini Manuela; Mumolo Antonio; Delmonte Gabriele; Soncini Ottavia; Fabbri Marco; Bessi Gianni; Caliandro Stefano; Bondavalli Stefania; Marchetti Francesca; Paruolo Giuseppe; Iotti Massimo; Daffadà Matteo; Montevecchi Matteo; Zappaterra Marcella; Rossi Nadia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Catellani Maura; Montalti Lia; Costa Andrea; Facci Michele; Liverani Andrea; Sabattini Luca; Pelloni Simone.

 

Astenuti 2

Amico Federico Alessandro; Taruffi Igor.

 

Non votante 1

Silvia Zamboni

 

Assenti 11

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Bulbi Massimo; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo.

 

RISOLUZIONE 1774

 

Presenti 42

 

Favorevoli 40

Pelloni Simone; Liverani Andrea; Paruolo Giuseppe; Pillati Marilena; Bergamini Fabio; Pigoni Giulia; Costi Palma; Marchetti Francesca; Mumolo Antonio; Rancan Matteo; Bondavalli Stefania; Tarasconi Katia; Fabbri Marco; Taruffi Igor; Stragliati Valentina; Iotti Massimo; Costa Andrea; Amico Federico Alessandro; Castaldini Valentina; Mori Roberta; Bulbi Massimo; Delmonte Gabriele; Sabattini Luca; Rossi Nadia; Rainieri Fabio; Lisei Marco; Caliandro Stefano; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Bessi Gianni; Bargi Stefano; Soncini Ottavia; Occhi Emiliano; Maletti Francesca; Catellani Maura; Facci Michele; Marchetti Daniele; Daffadà Matteo; Montalti Lia; Manuela Rontini.

 

Non votanti 2

Silvia Zamboni; Marcella Zappaterra.

 

Assenti 8

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo.

 

 

OGGETTO 1102

Risoluzione per impegnare la Giunta Regionale a recuperare gli alloggi sfitti e non fruibili di proprietà di ACER ad uso dell’edilizia residenziale pubblica. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Facci, Liverani, Marchetti Daniele, Stragliati, Catellani, Occhi, Bergamini, Pompignoli, Bargi, Delmonte, Montevecchi, Rainieri, Rancan

 

Presenti 42

 

Favorevoli 15

Mastacchi Marco; Lisei Marco; Montevecchi Matteo; Rainieri Fabio; Facci Michele; Rancan Matteo; Bergamini Fabio; Stragliati Valentina; Bargi Stefano; Occhi Emiliano; Catellani Maura; Marchetti Daniele; Castaldini Valentina; Pelloni Simone; Delmonte Gabriele.

 

Contrari 26

Montalti Lia; Amico Federico Alessandro; Iotti Massimo; Costi Palma; Bulbi Massimo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Soncini Ottavia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Fabbri Marco; Costa Andrea; Zappaterra Marcella; Mori Roberta; Maletti Francesca; Daffadà Matteo; Marchetti Francesca; Pillati Marilena; Bessi Gianni; Pigoni Giulia; Sabattini Luca; Bondavalli Stefania; Paruolo Giuseppe; Mumolo Antonio; Felicori Mauro; Caliandro Stefano.

 

Non votante 1

Silvia Zamboni.

 

Assenti 8

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo.

 

 

OGGETTO 1953

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attuare politiche volte al recupero dell’edilizia pubblica e per la ripresa del settore edile ed immobiliare in generale. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Rontini, Mori, Caliandro, Sabattini, Daffadà

 

Presenti 42

 

Favorevoli 41

Bargi Stefano; Pelloni Simone; Maletti Francesca; Amico Federico Alessandro; Costi Palma; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Mastacchi Marco; Fabbri Marco; Zappaterra Marcella; Tarasconi Katia; Rossi Nadia; Taruffi Igor; Rancan Matteo; Montalti Lia; Costa Andrea; Caliandro Stefano; Stragliati Valentina; Facci Michele; Castaldini Valentina; Bondavalli Stefania; Marchetti Francesca; Soncini Ottavia; Pigoni Giulia; Bessi Gianni; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Mori Roberta; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Rontini Manuela; Daffadà Matteo; Marchetti Daniele; Bulbi Massimo; Pillati Marilena; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Catellani Maura; Bergamini Fabio; Liverani Andrea, Fabio Rainieri.

 

Non votante 1

Silvia Zamboni.

 

Assenti 8

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo.

 

 

Emendamenti

 

OGGETTO 1774

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad operare per il rilancio della competitività e sostenibilità del distretto ceramico. A firma dei Consiglieri: Costi, Pigoni, Mori, Caliandro, Fabbri, Pillati, Montalti, Rossi, Zappaterra, Daffadà, Rontini, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bargi:

«Alla fine di "Premesso che" dopo le parole "ben più severi." aggiungere il periodo: "Stando ai dati riportati dall'ISTAT nel giugno 2020, nel primo trimestre 2020 vi è stata una caduta senza precedenti nel settore delle costruzioni in Emilia Romagna, con un volume di affari calato del 10,5% e una notevole contrazione di piccole e medie imprese".»

(Ritirato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bargi:

«Alla fine di "Impegna la Giunta" dopo le parole "capacità di attrazione di nuove iniziative economiche" aggiungere il periodo: "- Ad attivarsi, sia direttamente che stimolando il Governo, per rilanciare il settore edile e delle costruzioni con incentivi economici e misure di snellimento degli adempimenti burocratici".»

(Approvato)

 

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

1947 - Interrogazione a risposta scritta circa la trasmissione delle domande nella prima finestra prevista dal bando per progetti di promozione dell’export e partecipazione a eventi fieristici virtuali nonché circa la seconda finestra programmata per giugno 2021. A firma del Consigliere: Bargi

 

1948 - Interrogazione a risposta scritta circa la nuova Casa della Salute di Fiorenzuola d'Arda (PC). A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

1949 - Interrogazione a risposta scritta circa la Casa della Salute di Bettola (PC). A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

1950 - Interrogazione a risposta scritta circa provvidenze per il settore degli agriturismi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1955 - Interrogazione a risposta scritta circa le comunicazioni tra cittadini ed organi preposti alla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

1956 - Interrogazione a risposta scritta circa la app dAPPERtutto. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1957 - Interrogazione a risposta scritta circa la connessione digitale delle scuole. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1958 - Interrogazione a risposta scritta circa le elezioni dei Consigli di Amministrazione dei Consorzi di bonifica con particolare riguardo al Consorzio di Bonifica di Piacenza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1959 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto del fumetto Acerman per il contrasto delle tensioni e del disagio sociale all’interno delle case popolari. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

1960 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione delle Case Residenza per Anziani (CRA) a fronte della ripresa del contagio da Covid-19. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1961 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure esecutive immobiliari conseguenti alla crisi economica da pandemia. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1962 - Interrogazione a risposta scritta circa il relitto della Berkan B.  A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1963 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure per lo svolgimento in sicurezza dei test c.d. sierologici presso le farmacie. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

1964 - Interrogazione a risposta scritta circa il ritardo della refertazione dei tamponi ad alunni delle scuole medie nel territorio faentino.  A firma del Consigliere: Liverani

 

1965 - Interrogazione a risposta scritta circa gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1966 - Interrogazione a risposta scritta circa criticità della Unione "Terre d'Acqua". A firma del Consigliere: Lisei

 

1967 - Interrogazione a risposta scritta circa ritardi nella assunzione di operatori di Contact Tracing per il contrasto della diffusione della pandemia.  A firma del Consigliere: Lisei

 

1968 - Interrogazione a risposta scritta circa lo svolgimento del Gran Premio di Formula Uno a Imola (BO). A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

RISOLUZIONI

 

1952 - Risoluzione in ordine al sistema regionale "dighe" e all’impiego delle fonti di energia rinnovabili quali l’energia idroelettrica (09 11 20). A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Rainieri

 

1953 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attuare politiche volte al recupero dell’edilizia pubblica e per la ripresa del settore edile ed immobiliare in generale. (09 11 20) A firma dei Consiglieri: Mumolo, Rontini, Mori, Caliandro, Sabattini, Daffadà

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 12 prot. NP/2020/3099 dell’11/11/2020)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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