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38.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 24 NOVEMBRE 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2063

Interrogazione a risposta immediata in Aula sulla ripartenza della scuola in sicurezza, con particolare riguardo all'ambito trasporti, tracciamento dei contatti ed esecuzione di tamponi rapidi. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 2039

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’ordinanza regionale n. 216/2020 e la richiesta di ritiro o revisione della stessa. A firma del Consigliere: Lisei

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

LISEI (FdI)

 

OGGETTO 2044

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’Integrazione del bonus una tantum per le edicole, di cui all’art. 2 della Legge regionale n. 6 del 2020. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER))

CALVANO, assessore

MASTACCHI (RCPER))

 

OGGETTO 2051

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di rinviare il voto per i Consigli di Amministrazione dei Consorzi di Bonifica, causa l'emergenza pandemica in atto. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 2061

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione del comparto delle attività legate alla filiera logistica del mondo fieristico. A firma del Consigliere: Delmonte

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

DELMONTE (Lega)

COLLA, assessore

DELMONTE (Lega)

 

OGGETTO 2052

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche sulle scadenze e nuovi parametri di default bancario. A firma dei Consiglieri: Bessi, Iotti, Montalti, Zappaterra, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Pillati, Fabbri, Costi, Rossi, Bulbi, Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BESSI (PD)

COLLA, assessore

BESSI (PD)

 

OGGETTO 2060

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la cessione, da parte di BolognaFiere, di un ramo dell’azienda. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

COLLA, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 2062

Interrogazione a risposta immediata in Aula in merito al futuro di Villa Levi a Reggio Emilia.A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

FELICORI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 2064

Interrogazione a risposta immediata in Aula sulla possibilità di prevedere una deroga al divieto di installazione e funzionamento di impianti di climatizzazione invernale e/o estiva negli spazi comuni a più unità abitative. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (LEGA)

LORI, assessore

RAINIERI (LEGA)

LORI, assessore

 

OGGETTO 2065

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa l’interruzione dei servizi di interpretariato e segretariato sociale determinatasi all’Ente ENS. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Rontini, Zappaterra, Maletti, Montalti, Caliandro, Fabbri, Bulbi, Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARASCONI (PD)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

TARASCONI (PD)

 

OGGETTO 2078

Risoluzione per impegnare la Giunta e l’Assemblea legislativa a continuare a promuovere iniziative per il contrasto alla violenza sulle donne. A firma della Presidente Petitti

(Iscrizione e inversione dell’ordine del giorno, discussione e approvazione)

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

MORI (PD)

STRAGLIATI (Lega)

AMICO (ERCEP)

PICCININI (M5S)

PIGONI (BP)

ZAMBONI (EV)

CASTALDINI (FI)

MORI (PD)

MONTALTI (PD)

SABATTINI (PD)

DAFFADÀ (PD)

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 1863

Proposta recante: “Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019”. (31)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

COSTI (PD)

CALVANO, assessore

CATELLANI (Lega)

BESSI (PD)

CATELLANI (Lega)

PICCININI (M5S)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 20781863

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,47

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 38 del giorno 24 novembre 2020.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 10 novembre 2020. Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

Giustifico per l’assenza il presidente della Giunta Bonaccini e il consigliere Barcaiuolo. Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

Procediamo subito con l’appello nominale.

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BULBI Massimo
  6. CASTALDINI Valentina
  7. CATELLANI Maura
  8. COSTA Andrea
  9. COSTI Palma
  10. DAFFADÀ Matteo
  11. DELMONTE Gabriele
  12. FABBRI Marco
  13. FELICORI Mauro
  14. GIBERTONI Giulia
  15. IOTTI Massimo
  16. LISEI Marco
  17. LIVERANI Andrea
  18. MALETTI Francesca
  19. MARCHETTI Daniele
  20. MARCHETTI Francesca
  21. MASTACCHI Marco
  22. MONTALTI Lia
  23. MONTEVECCHI Matteo
  24. MORI Roberta
  25. MUMOLO Antonio
  26. OCCHI Emiliano
  27. PELLONI Simone
  28. PETITTI Emma
  29. PICCININI Silvia
  30. PIGONI Giulia
  31. PILLATI Marilena
  32. POMPIGNOLI Massimiliano
  33. RAINIERI Fabio
  34. RONTINI Manuela
  35. ROSSI Nadia
  36. SABATTINI Luca
  37. SONCINI Ottavia
  38. STRAGLIATI Valentina
  39. TAGLIAFERRI Giancarlo
  40. TARASCONI Katia
  41. ZAMBONI Silvia
  42. ZAPPATERRA Marcella

 

42 presenti.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con le interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 2063

Interrogazione a risposta immediata in Aula sulla ripartenza della scuola in sicurezza, con particolare riguardo all'ambito trasporti, tracciamento dei contatti ed esecuzione di tamponi rapidi. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’interrogazione 2063: interrogazione a risposta immediata in aula sulla ripartenza della scuola in sicurezza, con particolare riguardo all’ambito trasporti, tracciamento dei contatti ed esecuzione di tamponi rapidi, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Grazie, assessore. Mi scuso, non è che non voglio lei, ma oggi il tema e il titolo di questa mia interrogazione era “ripartenza della scuola a dicembre”. Per cui, speravo che la Giunta mi affidasse una risposta di un altro assessore. Già stresso abbondantemente l’assessore Donini sulla questione dei tamponi, ma oggi il tema non era i tamponi, non era la sanità, era provare a mettere in campo una discussione politica. Ho la sensazione che non solo l’opposizione, ma moltissimi dirigenti del PD locale, regionale, nazionale abbiano nell’animo l’esigenza di far ripartire le scuole il 3 dicembre. Poi non so se non hanno il coraggio di dirlo, ma sono molto coraggiose, ne conosco alcuni particolarmente coraggiosi. Non so se gli aspetti di Roma non aiutano e il Governo romano non aiuta, allora mi faccio portavoce anche di chi, continuando a vedere ragazzi in didattica a distanza, rimane un po’ sconvolto da quello che sta accadendo, perché io ho provato e provo tuttora a capire se qualcuno ha nell’animo il fatto che la scuola debba ripartire anche solo dal 3 dicembre, anche solo per 20 giorni, perché, scusate, a me interessano moltissimo i cenoni, i veglioni, quanto si starà fuori, quale grado di parentela si potrà vedere a Natale, è una discussione politica interessantissima, ma oggi l’agenda del Governo nazionale non parla della ripartenza della scuola il 3 dicembre, e questo mi preoccupa, perché racconta una storia: nessuno vuole parlare realmente dell’inizio della scuola, perché la scuola non comincerà, perché la scuola non comincerà.

Spero e faccio gli auguri di pronta guarigione al presidente Bonaccini affinché questa voce, la mia voce sia la sua voce e affinché in quei tavoli, dove nessuno ne parla, almeno lui possa ricominciare a parlarne, perché abbiamo bisogno di presidenti coraggiosi, abbiamo bisogno di politici coraggiosi.

Assessore, io avevo chiesto due dati. Il primo: puliamo il campo da ogni idea falsa. Ho chiesto quanti sono stati i positivi ai tamponi nella prima fascia scolastica, perché i dati ci dicono che la scuola è il posto più sicuro in assoluto e perché la vita che c’è fuori dalla scuola è una vita che non si controlla. La scuola si controlla. La scuola ha una regola. La scuola ha dei protocolli chiari e netti. Per cui, assessore, il primo dato che le chiedo è questo, e glielo chiedo insieme a qual è l’idea che abbiamo dal 3 dicembre, ovvero: seguiremo la strada del Veneto? Entreranno i tamponi nelle scuole? Cominceremo a fare uno screening con i ragazzi dal vivo, così da poter capire che cosa accade in quelle famiglie, se in quelle famiglie ci sono positivi? Abbiamo uno strumento, che è quello dei tamponi rapidi. Oltre che per le RSA, per le categorie che devono andare a lavorare, utilizziamolo anche per gli studenti.

Secondo aspetto: competenza esclusivamente regionale, esclusivamente non dell’assessore Donini, ma dell’assessore Salomoni. Abbiamo, per fortuna, un ottimo Ufficio scolastico regionale che ci spiega quali sono i dati di chi è pendolare. Sappiamo tutto. Abbiamo tutto. Oggi dobbiamo programmare la riapertura delle scuole. Questo è il grido mio, spero dell’opposizione, spero anche della maggioranza e della Giunta.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo.

 

DONINI, assessore: Ho ricevuto soltanto adesso il “via libera”.

Ho ascoltato l’appassionato question time che ha rivolto la consigliera Castaldini. Effettivamente non tutte le risposte possono essere esaudite dall’Assessorato alla sanità. Quello che posso dire è che, ovviamente, ci sono delle disposizioni nazionali che riguardano le varie fasce di rischio, per la fascia gialla, per la fascia arancione e per la fascia rossa.

Accanto a questo, c’è un discorso più trasversale, che penso che si possa e si debba fare, sulla sicurezza scolastica, auspicando appunto il ritorno dei ragazzi alla didattica non a distanza anche nelle scuole superiori, mentre per le medie e per le scuole primarie ricordo che la scuola è ancora in presenza. Questo anche perché un conto è la fascia di età in età scolastica che è oggetto di contagi da Coronavirus (e abbiamo visto che sono tanti), un conto i focolai che avvengano o sono stati certificati a scuola, che non sono in numero elevatissimo, anche perché la mascherina al banco, laddove appunto è rigorosamente applicata, e il distanziamento tra un banco e l’altro ovviamente inibiscono fortemente la possibilità di contagio.

Poi è chiaro che la popolazione in età scolastica all’uscita della scuola dovrebbe caratterizzarsi per lo stesso senso di responsabilità che si richiede all’interno della scuola, questo per evitare la circolazione del virus anche alle generazioni più anziane.

Comunque la distribuzione dei tamponi antigenici rapidi ai Dipartimenti di sanità pubblica è stata ultimata circa una settimana fa, e la settimana appena trascorsa è iniziata con l’utilizzo dei nuovi strumenti, con l’obiettivo di accelerare l’attività di screening in diversi contesti, tra cui appunto quello scolastico.

Le Aziende sanitarie stanno comunicando i primi dati sui tamponi rapidi effettuati in questi giorni e, appena definito il numero complessivo, sarà ovviamente nostra cura (credo già alla fine di questa settimana) darne aggiornamento a tutti.

Ricordo che è molto importante anche l’aggiornamento di quanti tamponi rapidi si fanno a scuola o comunque in generale, perché più tamponi rapidi si fanno più è facile che diminuisca il numero dei tamponi molecolari. È una situazione, per esempio, che riguarda sia noi che il Veneto, che ne stanno facendo anche loro, quindi può essere non più così indicativo, o comunque bisogna in qualche modo ponderarlo, il dato della percentuale tra positivi sui tamponi fatti.

L’ulteriore disponibilità di tamponi sarà destinata ovviamente agli aderenti al Patto per il lavoro nell’ambito ospedaliero e sociosanitario. Inoltre, l’accordo stipulato con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta permette un ulteriore presidio territoriale per attività di indagini epidemiologiche, individuando e isolando rapidamente i casi.

In questo senso, da parte dell’Assessorato alle politiche per la salute permane la richiesta che i risultati di questi tamponi siano considerati, se positivi, diagnosi per i pazienti coinvolti, senza la necessità di un ulteriore tampone molecolare per attestare la positività al Covid-19.

Nel contesto scolastico – torno lì – che coinvolge circa 600.000 studenti sono stati invece effettuati, nei primi due mesi di didattica, circa 76.000 test molecolari, cioè tamponi molecolari, 60.000 dei quali su studenti, in cui sono stati riscontrati meno di 4000 casi di positività confermati, tra cui circa 3000 studenti. Questi sono i dati ad oggi.

Altra cosa che chiedeva, mi pare, la consigliera Castaldini, è di andare nelle scuole a fare i tamponi rapidi. Questa è l’indicazione che si ha e sta già avvenendo, soprattutto per quei Comuni della seconda cintura che, come dire, hanno una situazione di maggiore difficoltà a raggiungere rapidamente i centri di screening e di tamponi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Castaldini, ha tre minuti. Prego.

 

CASTALDINI: La sua risposta, assessore… Ricordo alla Giunta che giustamente Donini non può rispondermi sulla questione dei trasporti, nostra competenza, so già però che la presidente della Commissione Marchetti prevederà delle Commissioni. Lo strumento delle interrogazioni in Consiglio lo ritengo un po’ importantino, non so, però penso che abbia un ruolo fondamentale per cui spero che la prossima volta ci possa essere una risposta anche sulla mia seconda domanda. Visto che i tempi in politica sono tutto, ritengo finalmente efficace, dopo la richiesta da parte mia avvenuta circa un mese e mezzo fa di utilizzare i tamponi all’interno delle scuole, sono molto felice che finalmente ho chiarezza su questo dato, però io vorrei ripetere in favore di tutti i consiglieri, della Giunta e delle persone che seguiranno online questo Consiglio, la risposta: “Nel contesto scolastico che coinvolge 600.000 studenti sono stati fatti 76.000 tamponi e di questi 76.000 tamponi 4.000 sono positivi”. Questa è la situazione della scuola prima della chiusura. Non esiste un dato così basso in qualsiasi contesto in tutta la Regione Emilia-Romagna.

Credo che su queste basi possa partire un vero dibattito politico sulla riapertura al 3 dicembre o almeno capire quando i nostri ragazzi usciranno dalla follia della didattica a distanza per tornare in presenza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2039

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’ordinanza regionale n. 216/2020 e la richiesta di ritiro o revisione della stessa. A firma del Consigliere: Lisei

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 2039: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’ordinanza regionale n. 216 del 2020 e la richiesta di ritiro o revisione della stessa, a firma del consigliere Lisei.

Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Ho trovato di grande buon senso la scelta del presidente di emanare un’ordinanza il 12 novembre, assieme ai presidenti Fedriga e Zaia, che ponesse alcune limitazioni volte a evitare che la nostra Regione fosse posta dal Governo nella zona arancione; una scelta opportuna e sinceramente ho guardato di buon grado il fatto che comunque questa scelta fosse stata concordata con il Ministero o comunque che il Ministero ne fosse informato. Ovviamente, siamo rimasti molto sorpresi quando, a distanza di appena 24 ore dall’emanazione di questa ordinanza, il Ministero, senza neanche aspettare che dispiegasse i propri effetti, ci ha collocato in zona arancione.

Ho ritenuto di buon senso quell’ordinanza in quel momento e l’ho ritenuta una scelta giusta e calibrata anche rispetto alle esigenze del nostro territorio, ma devo dire con altrettanta franchezza che trovo assolutamente inadeguato il fatto che quell’ordinanza sia stata mantenuta. Ad esempio, il presidente Fedriga, con l’inserimento nella zona arancione, ha ritirato quell’ordinanza per una ragione molto semplice perché noi abbiamo dei dati rispetto ai contagi che ci pongono al limite della zona arancione, siamo un arancione sbiadito, visto che ormai dobbiamo parlare in termini di Pantoni e di colori, ma abbiamo delle misure di limitazione sia della libertà personale, sia delle limitazioni delle attività commerciali che sono da zona arancione scuro, arancione plus, perché l’ordinanza di Bonaccini si somma al DPCM e all’ordinanza del Ministero della salute. Quindi, abbiamo delle limitazioni molto più severe rispetto a quelle che sono previste per le zone arancioni, ma abbiamo dei dati dei contagi che, per fortuna, sono abbastanza stabili negli ultimi sette giorni. Non ci sono aumenti esponenziali tali da giustificare limitazioni così stringenti.

Questo tipo di limitazioni, purtroppo, oggi pone e mette in difficoltà tutta una serie di soggetti che compongono il tessuto economico. È chiaro che non è semplice dosare le limitazioni, ma è altrettanto evidente che oggi questa ordinanza crea situazioni difficilmente comprensibili per alcuni operatori, ma anche per i cittadini. Basti pensare che oggi la domenica, ad esempio, non si può comprare un mazzo di fiori dal proprio fioraio per deporlo sulla tomba di un proprio caro, che è il giorno principale nel quale, ad esempio, ci si reca nei cimiteri. O basti pensare alle difficoltà nelle quali versano molti ambulanti. Dall’altra parte, purtroppo, osserviamo in molte città fenomeni di assembramenti nelle aree pubbliche significativi, a volte dettati da manifestazioni, a volte dettati da altro.

Credo che con la stessa serietà con la quale, tutto sommato, questa Amministrazione ha governato, riconosco a questa Amministrazione una misura nel governare l’emergenza, in questo caso credo che queste misure, quella misura e quell’ordinanza debba e doveva essere revocata. Ho apprezzato che ci sia stato qualche miglioramento, nel senso che è stata emessa, poi, una successiva ordinanza, anche successiva alla presentazione di questa immediata, però oggi ci sono settori che sono colpiti. Noi dobbiamo pensare anche a quei settori. Credo che le misure attualmente adottate siano eccessivamente severe per alcuni settori commerciali che, tutto sommato, non credo che... Qualora venisse consentito loro di svolgere la propria attività, per loro farebbe la differenza se portare a casa la pagnotta o non portarla a casa. Non credo che il semplice asporto ‒ perché di questo si tratta per molte attività ‒ andrebbe ad incidere in maniera significativa sui contagi.

Quindi, chiedo se c’è la volontà di ritirare questa ordinanza e consentire ad alcuni settori importanti (pensiamo anche alle scuole di musica o altro) che oggi sono colpiti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente. L'ordinanza del presidente Bonaccini n. 216 del 2020, assunta d’intesa con il Ministero della salute il 12 dicembre scorso, aveva e ha l’obiettivo preciso di rallentare la diffusione del contagio da Covid-19 e contenere gli effetti da esso direttamente prodotti sui Servizi sanitari della nostra Regione.

I dati registrati nella settimana e nei giorni immediatamente precedenti l’ordinanza, infatti, erano tali su entrambi i fronti richiamati da indurre all’assunzione di un provvedimento teso a ridurre le occasioni di spostamento e assembramento delle persone.

Come ricordato dal consigliere interrogante, tale iniziativa è stata assunta di concerto con i presidenti delle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, anche al fine di uniformare i provvedimenti su un territorio, quello del quadrante nord-est della penisola, che presentava caratteristiche simili circa l’andamento della pandemia.

Si è inoltre ritenuto utile, come nei casi precedenti, valutare la situazione attraverso un confronto preventivo, oltre che con la sanità regionale naturalmente, anche con gli enti locali, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di provincia, ma anche ANCI e UPI, e con i prefetti della regione, ravvisando insieme, nei centri storici e nelle strutture commerciali più significative, i luoghi a maggior rischio di assembramento.

Nel contempo, tuttavia, proprio da questo confronto è emersa l’opportunità di intervenire su tutto il territorio regionale, al fine di non generare ulteriore frammentazione del quadro normativo e ordinatorio e non incentivare spostamenti dell’aggregazione tra luoghi e luoghi.

Nell’occasione si è valutata inoltre l’opportunità di introdurre ulteriori limitazioni alle attività, obblighi di protezione, raccomandazioni circa i comportamenti poi contenuti nell’ordinanza richiamata.

L’ordinanza assunta successivamente dal Ministro della salute il 13 novembre successivo, com’è noto, ha inserito il territorio dell’Emilia-Romagna nell’ambito delle restrizioni previste dall’articolo 2 del DPCM del 3 novembre, la cosiddetta “zona arancione”. Dette limitazioni appaiono in via generale complementari e non contraddittorie rispetto a quelle dell’ordinanza 216, se non per la parte relativa ai pubblici esercizi.

In ragione dell’andamento dell’epidemia e della percentuale di saturazione dei reparti acuti Covid e delle terapie semintensive e intensive, dopo attenta valutazione ancora con la sanità regionale e un approfondito confronto con gli Enti locali, sentite anche le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei settori coinvolti dalle limitazioni, con proprio decreto, quindi nella propria responsabilità, il presidente ha emanato una nuova ordinanza, la 231 del 20 novembre 2020, che rimodula talune misure e modifica il termine stesso del precedente provvedimento.

In particolare, da un lato si riducono talune restrizioni in materia di commercio per i giorni prefestivi e festivi, in ordine alle categorie merceologiche di cui è consentita la vendita, al fine di semplificare l’accesso ai beni essenziali da parte dei cittadini; dall’altro, si riallinea alla scadenza dell’ordinanza 216, che non è più il 3 di dicembre ma il 27 di novembre, cioè ai termini entro i quali il Ministro della salute, esaminati i dati settimanali, potrà assumere eventuali provvedimenti anche rispetto al nostro territorio. Alla luce di questi elementi, il presidente della Regione potrà poi a sua volta valutare la necessità di adottare o meno altre misure.

Per concludere pur comprendendo lo spirito della proposta avanzata dal consigliere interrogante presentata appunto in data 19 novembre, quindi precedente all’assunzione dell’ordinanza 231 cui ho fatto riferimento, alla luce del fatto che le maggiori limitazioni cui il consigliere Lisei fa riferimento si concentrano proprio nei giorni festivi e prefestivi e che l’ordinanza terminerà i propri effetti nella giornata di venerdì prossimo, si ritiene oggettivamente superata la ragione stessa dell’istanza o comunque accolta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario. Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Sottosegretario, quello che le chiedo io è di prestare maggiore attenzione alle esigenze delle attività piccole. Capisco le esigenze delle grandi strutture e di limitare le grandi strutture, ma un piccolo ambulante che vende determinati generi, un chiosco di fiori o altre attività di questo genere che oggi non sono state inserite nella successiva ordinanza, perché potevano essere considerate… non generano grandi assembramenti e non creano meno pericolo di tante altre attività. Quindi, mi dispiace che siano state escluse dalla modifica che è intervenuta successivamente anche a questa immediata determinate attività.

Quello che vi chiedo è grande attenzione verso i piccoli, che oggi sono in grande sofferenza e stare aperto la domenica o no può fare la differenza tra la sopravvivenza e la morte di una piccola azienda che è in grande sofferenza.

Questa attenzione, secondo me, in questa circostanza vi è mancata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Proseguiamo con le interrogazioni.

 

OGGETTO 2044

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’Integrazione del bonus una tantum per le edicole, di cui all’art. 2 della Legge regionale n. 6 del 2020. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Interrogazione numero 2044 di attualità a risposta immediata in aula circa l’integrazione del bonus una tantum per le edicole di cui all’articolo 2 della legge regionale n. 6 del 2020, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Buongiorno, presidente. Grazie. Parliamo della legge regionale n. 6 del 2020, che ha concesso un contributo integrativo alle edicole dell’Emilia-Romagna.

Durante la discussione della legge è stato detto più o meno in modo ripetitivo e continuamente il tema che il contributo sarebbe stato concesso automaticamente a tutti coloro che avevano già richiesto il bonus nazionale.

Il presidente della Regione ha dichiarato questo proprio in Assemblea. Emerge, invece, che per avere il bonus gli edicolanti devono reinserire una pratica nuovamente del sistema con l’applicativo SFINGE dal 18 novembre al 2 dicembre con tutte le complicazioni chiaramente che questa operazione implica.

Si chiede quindi alla Giunta se è intenzione della Giunta appunto agevolare le edicole erogando un contributo realmente integrativo a quello nazionale, senza la necessità di presentare alcuna nuova richiesta di contributo, così come è stato concordato in occasione dell’approvazione del progetto di legge.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Calvano.

Prego, assessore.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

La legge regionale n. 6/2020 “Interventi urgenti a favore dei gestori di edicole”, prevedendo un contributo integrativo fino a 1.000 euro ad ogni soggetto beneficiario del bonus una tantum edicole di cui all’articolo 189 del DL 34/2020, ha introdotto una modalità innovativa così come richiamato all’articolo 2, comma 3, della legge stessa, che consente di avvalersi dell’istruttoria effettuata dal Dipartimento dell’editoria e dell’informazione che, in base all’accordo con il Governo, trasmetterà l’elenco dei beneficiari del bonus statale alla Regione. Questo consentirà alla Regione di non dover procedere ad una propria istruttoria velocizzando notevolmente le fasi di concessione e liquidazione del contributo regionale a beneficio degli interessati.

Per semplificare ancora di più abbiamo addirittura lavorato per evitare ai soggetti beneficiari di ripresentare la domanda, ma non si sono riscontrate le condizioni affinché il Dipartimento dell’editoria e dell’informazione potesse erogare e liquidare ai beneficiari le risorse del contributo integrativo regionale trattandosi di un bonus disposto a livello statale rivolto a tutti i soggetti che esercitano l’attività di edicolante sul territorio nazionale.

Pertanto, il contributo integrativo regionale deve essere concesso e liquidato ai singoli beneficiari dalla Regione, previa inevitabile richiesta dell’agevolazione alla Regione stessa. Si è, quindi, provveduto, per facilitare, ovviamente, i richiedenti, a costruire un format semplificato per le domande online di contributo regionale, mediante la piattaforma Sfinge 2020, dove l’interessato dovrà dichiarare il minimo indispensabile, cioè di aver presentato la domanda di bonus statale ex articolo 189, DL n. 34/2020, avendone i requisiti, di esercitare l’attività per la rivendita di giornali e riviste in un punto esclusivo localizzato nel territorio regionale e il conto corrente a cui fare il bonifico. Il riscontro immediato di tale procedura semplificata è stato l’arrivo di oltre 100 domande in poche ore dall’apertura del format, domande in progressivo aumento che, ad oggi, a distanza di cinque o sei giorni, sono già oltre 300.

Con questa procedura è partito un percorso di innovazione amministrativa incrementale, che è volontà della Regione implementare ulteriormente a vantaggio di cittadini e imprese.

Aggiungo che la scelta di erogare un bonus alle edicole ha aperto un dibattito sul ruolo di queste edicole. Come Regione, abbiamo aperto un tavolo di confronto con ANCI, anche a seguito di una risoluzione approvata da quest’aula, per far sì che ovunque i Comuni, utilizzando la legge nazionale di riferimento, agevolino le edicole a diventare soggetti erogatori anche di servizi che si hanno dalle anagrafi comunali. C’è una legge nazionale che lo consente. Vorremmo che questa procedura, che ad esempio nella città di Modena, ma non solo, è stata attuata, si potesse attuare in tutta la regione. E su questo stiamo lavorando insieme ad ANCI.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Mastacchi, le restano quattro minuti. Prego.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto, chiaramente, per il fatto che è stata scelta la via della semplificazione nell’inserimento dei dati, quindi senza ulteriori documentazioni aggiuntive.

Chiaramente sarei stato completamente soddisfatto se si fosse rivelata reale la dichiarazione che abbiamo fatto in tante sedi, di erogare il contributo in modo automatico, senza ulteriori oneri a carico dei gestori, che sono sempre gravati di burocrazia. Alla fine, la parte agevolativa è ricaduta solo sulla parte regionale, che non deve, a sua volta, rivalutare tutte le pratiche, ma solamente fare fede su quelle erogate dallo Stato.

Per cui, mi dichiaro parzialmente soddisfatto. Grazie.

 

OGGETTO 2051

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di rinviare il voto per i Consigli di Amministrazione dei Consorzi di Bonifica, causa l'emergenza pandemica in atto. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Passiamo all’interrogazione 2051: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’opportunità di rinviare il voto per i Consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica, causa l’emergenza pandemica in atto, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

È noto, anche perché su questo tema sono già intervenuti altri consiglieri, che nel mese di dicembre sono previste le elezioni per il rinnovo dei Consigli di amministrazione di 1, 2, 3, 4, 5, 7 Consorzi di bonifica, che riguardano la nostra Regione.

I Consorzi di bonifica sono regolati da una legge regionale, precisamente la n. 42 del 1984, e sono costituiti con deliberazione del Consiglio regionale fra tutti i proprietari degli immobili censiti in Catasto che traggono beneficio dalla bonifica. Ricordiamo che i compiti che sono affidati ai Consorzi di bonifica per la tutela e la manutenzione del territorio sono compiti veramente che incidono in maniera profonda sull’assetto del territorio e anche sugli investimenti che vengono realizzati anche proprio grazie ai contributi di chi abita in edifici che sono appunto interessati da questi interventi.

Questa elezione, questo rinnovo dei Consigli di amministrazione cade in un periodo che è inutile definire e di emergenza (ormai ce lo diciamo tutti i giorni, più volte al giorno), ma questo fatto non può essere messo da parte per valutare la partecipazione al voto e soprattutto anche per valutare la possibilità reale che c’è stata di organizzare liste di candidati, di presentarle, di farle conoscere, perché appunto le disposizioni in materia di contrasto alla diffusione dell’epidemia fanno sì che siano fortemente limitati gli spostamenti da comune a comune, tra regioni, quindi c’è effettivamente una impossibilità ad organizzare sia il lavoro preelettorale di formazione delle liste, sia quello effettivo della votazione.

Il rischio, quindi, qual è? Che vengano presentate per il rinnovo dei Consigli di amministrazione solo le liste organizzate da chi già nei Consigli di amministrazione siede. Noi, quindi, con questa interrogazione abbiamo raccolto l’appello di numerose associazioni di rappresentanti di proprietari, associazioni ecologiste – ricordo Adiconsum, l’Associazione dei proprietari Casa Confedilizia, Assoutenti, Domus Consumatori eccetera, eccetera, Italia Nostra, Legambiente, il Sindacato della proprietà fondiaria – che nel mese di ottobre, in considerazione di queste difficoltà, nella provincia di Piacenza hanno esposto la necessità di rinviare le elezioni.

La considerazione del ruolo che i Consorzi svolgono nella manutenzione delle opere pubbliche di bonifica, nell’ambito della sicurezza idraulica, nella gestione delle acque destinate all’irrigazione, nella tutela del patrimonio ambientale e agricolo, quindi attività che incidono sugli interessi di un numero rilevante di cittadini ed imprese, di fronte a questo ruolo rilevante che hanno, pensiamo che sia necessario favorire la massima partecipazione al voto, in modo che gli aventi interesse in questi campi possano esprimere il proprio giudizio anche nell’opera di rinnovo o di riconferma dei Consigli di amministrazione.

D’altra parte, è lo stesso articolo 16 che al comma 5 afferma che la Regione promuove la partecipazione al voto e la formazione di liste rappresentative della pluralità della contribuenza. Quindi, è la legge regionale che dà questo ruolo alla Regione: promuovere la partecipazione al voto, promuovere la formazione di liste rappresentative della cittadinanza. Questo contrasta, ovviamente, con questa fase di ridotta mobilità delle persone per le decisioni prese in materia di contrasto alla diffusione del Covid.

A questo si aggiunga che da anni si discute sulla necessità di introdurre la modalità di voto elettronico per il rinnovo dei Consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica; voto elettronico che oggi sarebbe quanto mai utile proprio come antidoto alla impossibilità a spostarsi.

Per tutte queste ragioni, con questa interrogazione il Gruppo Europa Verde chiede alla Giunta se non intenda dare indicazioni ai Consorzi di bonifica a favore di un rinvio del voto per il rinnovo dei componenti elettivi dei Consigli di amministrazione.

Cosa significa “dare indicazione”? È chiaro che sta nella potestà dei Consigli di amministrazione decidere o meno la data del voto, però la Regione, proprio perché questi Consigli svolgono il loro lavoro anche in base a una legge regionale, potrebbe svolgere una sorta di moral suasion, quindi indurli a farlo, approfittando del rinvio anche per provare a mettere in piedi questa modalità di voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Ascoltando la consigliera mi viene in mente che, generalmente, dà buoni consigli chi non può più dare il cattivo esempio, diceva il poeta. Per cui, provo a stare al merito delle questioni poste, che sono note alla Giunta e da tempo attenzionate, con particolare riferimento ai possibili riflessi che la pandemia può o potrà avere sullo svolgimento in sicurezza del rinnovo degli organi dei Consorzi di bonifica.

Va anzitutto precisato che la Regione svolge su questi Consorzi una funzione di sorveglianza e, come giustamente da lei detto, non ha dunque competenze dirette rispetto all’autonoma indizione e all’ordinario svolgimento delle procedure elettorali previste dalla legge. I profili che rilevano nel caso specifico attengono, viceversa, alla compatibilità del procedimento elettorale rispetto alle misure contenute nel DPCM del 3 novembre 2020.

Circa le limitazioni agli spostamenti delle persone, così come codificate all’articolo 2, comma 4, lettera e), del DPCM richiamato, oltre che dalle altre disposizioni dello stesso, questa Amministrazione si è fatta parte diligente, per il tramite della Prefettura di Bologna, presso il Ministero degli interni per verificare se la raccolta e il deposito delle firme o la partecipazione diretta al voto costituiscano o meno situazioni di necessità che legittimano gli spostamenti. Ogni ulteriore valutazione circa la compatibilità con lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo degli organi dei Consorzi o di altri enti potrà essere svolta dal Governo o, in subordine, dalla Regione o dai Comuni alla luce dell’andamento dell’epidemia.

Giova, infatti, ricordare che nella giornata di venerdì prossimo, 27 novembre, sarà possibile per il Ministero della salute e per la stessa Regione Emilia-Romagna esaminare le risultanze dei dati raccolti con cadenza settimanale e assumere eventuali disposizioni conseguenti, così come il Governo, anche attraverso un confronto con la Conferenza delle Regioni già avviato, sarà poi tenuto ad assumere nuovi provvedimenti in vista della scadenza del succitato DPCM, fissata per il 3 dicembre 2020.

Alla luce di quanto riportato e ferma restando ogni altra disposizione che le autorità sanitarie potranno assumere in relazione all’evoluzione dello stato di emergenza, ogni valutazione circa la necessità, la concreta possibilità, l’opportunità e la responsabilità naturalmente di svolgere e come le consultazioni richiamate, nel rispetto della legge, è rimessa agli Enti stessi.

Infine, è appena il caso di richiamare e concordare con la sollecitazione della consigliera interrogante circa la necessità che sia dato al più presto corso alle previsioni di possibilità di voto in modalità elettronica. La pandemia e i suoi effetti anche in questo caso hanno disvelato un’inerzia di sistema non più compatibile con le necessità e le opportunità ora presenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Zamboni, le resta un minuto, prego.

 

ZAMBONI: Se ho colto bene, quindi, c'è da parte della Giunta l’impegno ad avviare veramente l’introduzione del voto elettronico, quindi, se ho capito bene, mi dichiaro soddisfatta da questo punto di vista.

Spero che la Regione dia corso anche alla realizzazione e all’implementazione dell’articolo 16, comma 5, ossia "la Regione promuove la partecipazione al voto e la formazione di liste rappresentative della pluralità della contribuenza", quindi spero che ci sia impegno anche da questo punto di vista.

Sul mancato rinvio naturalmente non posso dirmi soddisfatta, perché ricordo solo che a Piacenza ci sono seggi in 7 Comuni su 55, per il Consorzio della bonifica Parmense ce ne sono 23 su 48 Comuni, per il Consorzio di bonifica Burana 20 Comuni su 53 eccetera, eccetera (non ho più tempo), quindi è chiaro che questa partecipazione a questo giro non sarà quella che è dovuta invece al rinnovo di cariche così importanti per la tutela e la gestione del territorio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 2061

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione del comparto delle attività legate alla filiera logistica del mondo fieristico. A firma del Consigliere: Delmonte

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo ora all’interrogazione 2061: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la situazione del comparto delle attività legate alla filiera logistica del mondo fieristico, a firma del consigliere Delmonte.

Prego, consigliere.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Intanto ringrazio i consiglieri Piccinini e Bessi per aver autorizzato un piccolo cambio dell’ordine dei lavori.

Parliamo del sistema delle fiere che, come è evidente a tutti, ha subìto un grande danno economico da questa pandemia, di fatto ha subìto in gran parte uno stop per tutto quello che riguarda il mondo delle fiere, dei congressi, dell’exhibit, quindi di tutto quello che è all’interno di padiglioni fieristici e non solo. Però, non ci sono solo i padiglioni e i poli fieristici in sé che stanno soffrendo, ma ci sono dietro 2 miliardi di euro di indotto e 120.000 addetti.

Nelle difficoltà dello stop, infatti, di fiere, congressi, exhibit, ci sono gli organizzatori, i disegnatori, i progettisti, gli artigiani, i montatori, gli operatori della logistica, gli allestitori, le agenzie di promoter, di hostess e di steward. Quindi, è evidente tutto quello che c’è dietro, e ce ne sono molti altri. In tutto sono più di 50 codice ATECO, perché se questa è la classificazione che questo Governo si ostina ad usare allora dobbiamo dircelo chiaramente, sono più di 50 codice ATECO che oggi sono in sofferenza, con perdite che vanno dal 90 al 98 per cento rispetto all’anno precedente. Però, c’è una caratteristica del mondo fieristico e lo dicono gli stessi operatori, le stesse associazioni di categoria: il mondo fieristico ripartirà. Nel 2021, speriamo, alla fine di questa pandemia, se mai finirà nel breve tempo, ci sarà, ovviamente, una ripartenza e questo produrrà per loro un grande gettito di lavoro, però bisogna arrivarci a quel momento, bisogna arrivarci ovviamente con l’attività in essere e con i lavoratori tutelati. Ed è per questo che c’è una grande protesta di questi ambienti che vedono riconosciute all’interno dei Decreti Ristoro emanati fino ad oggi solo il 14 per cento di questi codici ATECO che hanno diritto a dei ristori. Ripeto, il 14 per cento di un indotto di 2 miliardi di euro. Capite, quindi, che rimangono escluse tantissime aziende, tantissimi lavoratori, e tutto l’indotto che ne comporta.

È una situazione che, però, sembra essere ben chiara all’assessore Colla che ora risponderà, perché il 29 ottobre l’assessore Colla stesso, si può leggere sul sito anche della Regione Emilia-Romagna, ha dichiarato di essere ben consapevole di queste difficoltà e di cercare un dialogo con il Governo, facendosi anche portavoce presso il nostro presidente Bonaccini e la Conferenza Stato-Regioni per cercare di trovare una soluzione nei prossimi Decreti Ristoro. Così dichiarava il 29 ottobre l’assessore Colla. Però, è passato un mese, di fatto, ormai, e questi operatori sono ancora allo sbando, sono ancora senza risposte. È evidente come dietro questi operatori ci siano delle famiglie che invece di queste risposte ne hanno assolutamente bisogno. Allora, la domanda che noi poniamo all’assessore Colla è molto semplice: quali iniziative sta intraprendendo come Regione, quindi se ci sono iniziative messe in campo dalla Regione stessa con le proprie forze e con le proprie azioni, o in dialogo con il Governo per cercare di ottenere risposte invece a livello governativo, a livello ministeriale. Chiediamo se dal 29 ottobre, dalle sue parole del 29 ottobre ad oggi, qualcosa si è sbloccato e se prevede che qualcosa si sbloccherà nei prossimi giorni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Delmonte.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie. Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo bene.

 

COLLA, assessore: Grazie, consigliere. Grazie, presidente.

Intanto premettiamo che tutto quanto discusso e illustrato nei mesi scorsi e nei precedenti passaggi, anche istituzionali, sul tema “fiera regionale” deve essere aggiornato e rivisto alla luce del recentissimo DPCM del 24 ottobre, con il quale ‒ come è noto ‒ le attività dei quartieri fieristici sono state fortemente limitate, se non bloccate, incidendo ovviamente in maniera definitiva su quelle manifestazioni di cui gli enti fieristici stavano già predisponendo gli allestimenti.

Purtroppo, la ripresa della pandemia ha bruciato anche risorse impegnate nel nostro sistema. Ne cito alcuni: Skipass a Modena, con 250 espositori; il MECSPE a Parma, con 1.000 aziende, con gli stand pronti; l’Ecomondo a Rimini, con 700 aziende presenti. Quindi, oltre al tema già abbondantemente discusso, che vede importanti novità e prospettive, io penso, nell’integrazione delle società fieristiche regionali, con un focus particolare sulle società di Bologna e Rimini, diventa maggiormente urgente un tema di ristoro e di risposta delle perdite subite dai quartieri fieristici organizzatori di eventi della filiera tutta, compresi gli organizzatori.

Occorre, in definitiva, considerare le politiche in campo sul sistema Fiera, indirizzate indissolubilmente verso queste due grandi direttrici, con l’obiettivo primario di mettere in sicurezza i quartieri, le filiere e le migliaia di lavoratori coinvolti e, nello stesso tempo, consolidare e valorizzare il potenziale espresso da un sistema integrato delle Fiere di Bologna e Rimini.

Nei mesi scorsi questa Giunta ha lavorato con il Governo e Cassa depositi e prestiti per definire un progetto di sostegno delle nostre fiere regionali. Ricorderete che si è svolto in giugno un incontro molto importante, alla presenza di Bonaccini, del ministro Gualtieri, del presidente di Cassa depositi e prestiti Palermo, dell’amministratore delegato Gorno Tempini, dei presidenti dei nostri quartieri fieristici Calzolari, Cagnoni e Auricchio, perché il punto qui è prima di tutto salvare anche le fiere dal punto di vista dello scenario. In quel caso, abbiamo incassato un sostegno molto importante del Governo e di Cassa depositi e prestiti a sostenere la progettazione comune dei nostri enti fieristici.

Cassa depositi e prestiti, ovviamente, ha un ruolo fondamentale, anche rispetto al progetto, di dimensione, di prospettiva, di internazionalizzazione. Per parte nostra, come già annunciato, sarà una proposta di sistema, e sapete quant’è strategica per questa Giunta la promozione dei nostri sistemi produttivi nel mondo.

Secondo le stime di AEFI, che è l’associazione delle fiere, il sistema fieristico genera in Italia un volume d’affari pari a 60 miliardi di euro e genera il 50 per cento dell’export delle PMI italiane, quindi stiamo parlando di un fatto strategico nel Paese della discussione che stiamo facendo con il Governo in tale direzione.

Lo scorso mese di ottobre avrete senz’altro appreso di quanto annunciato dalla società BolognaFiere e Rimini circa la sottoscrizione di un accordo non vincolante che va nella direzione della fusione, per quanto mi risulta è un fatto importante su cui la direttrice sta andando nella giusta direzione, è un’operazione di fusione che cuba 275 milioni di fatturato, diventerebbe la più grande operazione di sistema regionale, quindi anche di indotto e di risposta anche di tenuta al sistema.

Come detto, di pari importanza oggi appare il tema del ristoro dei danni subiti ai quartieri fieristici e del sostegno dell’intera filiera dei lavoratori coinvolto.

Da questo punto di vista, dopo diverse sollecitazioni al Governo fatte anche nel passato a firma anche dei presidenti Bonaccini, Fontana e Zaia, abbiamo fatto un’operazione e continueremo a farla. Io ho incontrato personalmente anche gli allestitori e ovviamente conosco bene la loro sofferenza in questa fase, ma la prima domanda che mi hanno fatto è "bisogna salvare le fiere per salvare anche le imprese dell’indotto", quindi il tema dei ristori, pur importante, che dobbiamo fare deve essere un ponte, ma non è la soluzione, la soluzione è avere il ritorno delle nostre fiere.

Alcune risposte però sono state date, non sufficienti, ma i primi risultati di alcuni codici ATECO, che – mi permetta – sono 5 codici ATECO che fanno molto più del 5 per cento e sono dentro al Decreto Ristoro 137 del 2020, che sono fatti importanti, poi quando si è sul codice ATECO stiamo parlando di strumenti vecchi, che non sono molto probabilmente adeguati a tutti i sistemi della filiera del nostro Paese quando si utilizzano, ma è l’unico punto di appoggio dal punto di vista di un sistema.

Stiamo sollecitando non solo il Governo, ma stiamo emendando i Decreti Ristoro che hanno ancora il tempo di essere emendati, per inserire nuovi codici ATECO – permettetemi – in un sistema produttivo in cui tutti chiedono codici ATECO, quindi con l’attenzione e la forza di fare cose di significato sulle filiere.

Dall’altra parte c’è un fatto importante, che il Governo ha istituito un fondo di 260 milioni dove c’è il vincolo del de minimis, quindi impatta in forma non sufficiente sui quartieri delle fiere, ma 800.000 euro di de minimis impatta in modo importante, invece, sulla possibilità di dare soluzione al sistema. Questo, invece, è un fatto positivo.

Per quanto ci riguarda, continueremo nel rapporto con il Governo a emendare e a chiedere anche nel prossimo decreto, probabilmente ci sarà un Ristoro 4, i codici mancanti in relazione sempre a una discussione importante, leale e anche giusta che ho con gli allestitori e con le loro rappresentanze.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliere Delmonte, le restano tre minuti. Prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Grazie, assessore, per la risposta.

Intanto faccio una piccola correzione. Non ho mai detto che rappresentano il 5 per cento, ma ho detto il 14 per cento. In effetti, parliamo di cinque codici ATECO che, ovviamente, sono quelli più rappresentativi numericamente parlando, però non scordiamoci degli altri 45 e rotti che, invece, fanno parte sempre di quella filiera.

Di questa risposta non posso ritenermi completamente soddisfatto perché ho notato come c’è stato un 90 per cento della risposta che si concentra sempre e comunque sul polo fieristico, che sicuramente è il punto cardine, perché se sparisce il polo fieristico e l’ente fieristico è evidente che poi la filiera va a scomparire anch’essa, però vorrei un po’ più di attenzione su tutta la ramificazione che c’è intorno a questo polo fieristico.

C’è la stessa poca attenzione che ho visto dal punto di vista governativo, perché, di fatto, questi codici ATECO sono stati completamente dimenticati. E lo dicono gli stessi allestitori in piazza ormai praticamente son stati davanti al polo fieristico di Parma nelle settimane scorse, sono stati in Piazza Montecitorio, sono stati praticamente ovunque per far sentire la propria voce che, invece, viene completamente inascoltata. Da questa risposta dell’assessore Colla capisco come ci sia un impegno a sollecitare e a emendare le azioni governative, e di questo ne prendo atto e ne sono molto soddisfatto, così come si capisce da questa risposta che, invece, non vi è nessuna intenzione di farsi carico a livello regionale di alcune problematiche. Quindi, se stiamo cercando di dialogare con il Governo come Regione, come presidenti di alcune Regioni, è stato ricordato anche il presidente Zaia, per sollecitare, è evidente come il presidente Bonaccini e questa Giunta non si vogliano invece accollare degli oneri, come stanno facendo su altri settori, per poter intervenire direttamente a salvare queste aziende. Prendiamo atto che non c’è questa volontà e che, invece, c’è quella di continuare a sollecitare il Governo.

Speriamo che i tempi in cui state sollecitando e in cui poi il Governo risponderà eventualmente a queste sollecitazioni possano essere sufficientemente rapidi per salvare quella filiera, quelle persone e quelle famiglie che oggi sono in difficoltà per uno stop assoluto alla propria attività, con perdita di fatturato, lo ricordo, del 98 per cento, completamente dimenticate dal Governo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2052

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche sulle scadenze e nuovi parametri di default bancario. A firma dei Consiglieri: Bessi, Iotti, Montalti, Zappaterra, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Pillati, Fabbri, Costi, Rossi, Bulbi, Daffadà

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 2052: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le problematiche sulle scadenze e nuovi parametri di default bancario, a firma del consigliere Bessi e altri.

Prego, consigliere Bessi.

 

BESSI: Presidente, colleghe e colleghi, il titolo dell’oggetto mi sembra chiaro, del quesito, dell’interrogazione presentata. Darò anche per letti, chiaramente, i riferimenti dei Regolamenti dell’Unione europea, che indicano e specificano le disposizioni sul default di un debitore, fissano le soglie, le nuove soglie di rilevanza a cui si dovranno attenere le autorità di vigilanza. Questo, chiaramente, nel contesto di cui ci siamo occupati come Regione, sul tema importante delle misure prese durante questo periodo così difficile, misure urgenti per la ripresa dell’attività economica e sociale, con la scorsa legge dello scorso maggio, con la legge regionale n. 1, che dispone misure a favore della liquidità delle piccole e medie imprese. Questo lo conosciamo tutti, in quanto siamo stati noi gli estensori.

La premessa d’obbligo è che dal 1° gennaio 2021 saranno applicate nuove regole europee determinate, chiaramente, in materia di classificazione delle controparti inadempienti, meglio conosciuti come “default”, e i criteri, le modalità più restrittive in materia di classificazione a default rispetto a quelli finora adottati ‒ chiaramente questi Regolamenti sono stati definiti tra il 2013 e il 2018 ‒ con l’obiettivo di armonizzare la regolamentazione tra i diversi Paesi europei.

Salto tutta la parte della disciplina che definisce tutti i vari criteri, che sono, credo, ben spiegati in sintesi nell’interrogazione. Credo che la considerazione o, meglio, la preoccupazione, che l’entrata in vigore della suddetta disciplina nella situazione gravissima e assolutamente straordinaria e inedita come quella che stiamo vivendo potrebbe rappresentare un ulteriore problema per il mondo imprenditoriale, ma anche per i privati cittadini.

Solo alcuni numeri. Oltre 450.000 imprese registrate, 390.000 attive al 30 settembre sul territorio regionale, più del 50 per cento opera con il sistema di liquidità a breve, con il sistema bancario, circostanza che con la nuova, suddetta disciplina, alla luce del lockdown e delle situazioni in cui stiamo vivendo, pone queste imprese chiaramente nelle difficoltà di cui ci siamo occupati anche come Regione Emilia-Romagna, che è intervenuta già nella prima fase dell’emergenza pandemica con i provvedimenti che sono stati previsti dalla legge regionale n. 1 del 2020, quella che citavo prima.

Ci sono vari appelli su questo argomento dal mondo chiaramente delle imprese e altro o delle associazioni, non ultimo quello del presidente dell’ABI nazionale, Antonio Patuelli, che ha più volte rimarcato chiaramente l’argomento.

Con questa interrogazione vogliamo quindi sottolineare questa urgenza e soprattutto sapere quali iniziative intenda attivare la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, viste queste scadenze. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bessi.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente, grazie, consigliere Bessi.

Qui stiamo parlando in realtà di un sistema finanziario bancario, ebbene colgo anche l’occasione per darci tra di noi con lealtà una dimensione di cosa abbiamo e in che contesto si colloca quel provvedimento.

Non sono dati miei, ma sono del sistema bancario: noi in questo Paese oggi abbiamo più di 300 miliardi di moratorie sui mutui, più di 100 miliardi di prestiti garantiti dal Mediocredito e dal Fondo di garanzia, più di 100 miliardi di interventi sociali ponte su moratorie varie, tassazioni. A questi si aggiungono quasi 100 miliardi in operazioni finanziarie di tenuta delle Eegioni e degli Enti locali. Stiamo parlando del fatto che in nove mesi sono stati posizionati quasi 500 miliardi, mai vista nella storia un’operazione finanziaria di tale portata (è bene avere la lealtà di cos’è avvenuto e di cosa stiamo discutendo).

Tra l’altro, penso che sia un’operazione, quella finanziaria messa in campo, indispensabile nella fase per la tenuta sociale ed economica, io dico per evitare uno smottamento anche sociale. Poi il tutto è criticabile nei suoi meandri, nelle normative, nel posizionamento, ma della portata ne parleranno veramente i libri di storia dal punto di vista della dimensione. In nove mesi 500 miliardi.

Ora, il rischio, io penso, di questo provvedimento è di vanificare tutto con un vincolo europeo fuori dall’attuale storia. Guardate, quel provvedimento in essere è nato con il Fiscal Compact, con quella cultura da una parte mercatista e dall’altra rigorista, niente a che fare con il nuovo mondo, come potrebbe dire Morelli. Va assolutamente cambiato quel provvedimento e va spiegato bene da chi se ne intende. Ce l’ha spiegato bene il presidente di ABI Patuelli, ho dialogato anche con lui per capire meglio le possibilità. Siamo dentro uno scenario per cui quel provvedimento classifica debitori in default chi dal primo gennaio ha arretrati di pagamento per oltre 90 giorni, ma dell’importo di 100 euro e per le imprese di 500 euro, costringendo tra l’altro le banche – ed è il sistema vincolante – a dichiarare questi soggetti in default. Sarebbe un precipizio per tante famiglie e imprese dal primo gennaio. Penso che debba avere una priorità politica e istituzionale a fare una discussione per cambiare assolutamente quel provvedimento, altrimenti tutto il lavoro che abbiamo fatto e che vi ho detto è alle spalle avrebbe un precipizio ingestibile dal primo gennaio 2021.

Io penso che se guardo soltanto al ruolo della nostra economia – ha fatto bene il consigliere Bessi – abbiamo 390 imprese attive, le imprese di questa Regione, guardate che più del 50 per cento opera con il sistema di liquidità a breve. Guardate, anche prima del Covid, il meccanismo della liquidità… Noi abbiamo un sistema di piccole imprese, molto spesso sottocapitalizzate, che anche per poter lavorare vanno nel sistema bancario, nei prestiti bancari. Va evitato l’effetto domino nella nostra economia, un provvedimento ingestibile, se restasse così, sul piano sociale ed economico. Pertanto, come Regione, in data 18 novembre abbiamo formalizzato al Ministro Gualtieri – consegnerò alla Presidenza il testo – di alzare le soglie economiche, di allungare i tempi delle moratorie, di fare un’operazione con l’Europa, di fare un’operazione ponte, di fare sì che questo provvedimento sia cambiato, a prescindere, guardate, anche dal Covid, ma che sia in grado di poter dare una risposta molto più contemporanea ai temi di rilancio dell’economia e la tenuta delle famiglie del nostro Paese. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliere Bessi, le restano due minuti. Prego.

 

BESSI: Grazie, assessore. Ci dichiariamo soddisfatti. Siamo d’accordo sul porre questo argomento al centro, se non proprio sotto i riflettori di un’azione politica nazionale, a livello europeo, in modo puntuale come ci è stato presentato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2060

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la cessione, da parte di BolognaFiere, di un ramo dell’azienda. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 2060: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la cessione, da parte di BolognaFiere, di un ramo di azienda, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questo è un tema che come Movimento 5 Stelle seguiamo da anni ormai e che riguarda le vicissitudini dei lavoratori di BolognaFiere da giugno del 2016 quando hanno iniziato a lottare per il proprio posto di lavoro, da quando cioè fu prevista una procedura di licenziamento per esubero ingiustificato e i fatti, e i bilanci soprattutto, lo hanno dimostrato per 123 di loro.

Scampato quel pericolo, grazie anche alle continue sollecitazioni del Movimento 5 Stelle, e ci sono più e più atti a dimostrarlo, i lavoratori si trovano oggi di nuovo ad avere a che fare con scelte incomprensibili che stanno venendo avanti.

Pochi giorni fa, infatti, il 12 novembre, BolognaFiere ha comunicato con una lettera alle organizzazioni sindacali la decisione di cedere a BF Servizi il ramo di azienda che gestisce le attività connesse alle manifestazioni, come allestimenti degli stand e organizzazione dei padiglioni. Quindi, si tratta di una esternalizzazione, di fatto, di servizi e personale. È una scelta già di per sé paradossale, stante il progetto di fusione in essere con la Fiera di Rimini che dovrebbe, invece, portare a valorizzare questo capitale umano, che diventa una vera e propria beffa nel momento in cui viene effettuata in un momento come quello che stiamo vivendo, quello della pandemia con tutte le conseguenze che si porta dietro anche per questo settore e che riguardano certamente anche la Fiera di Bologna, che, però, per quanto ci riguarda, ha ancora la fortuna di vedere la maggioranza delle quote in mano pubblica, aspetto non rilevante rispetto anche al tema che stiamo trattando.

È immorale anche solo pensare, e vorrei poterlo escludere e su questo, assessore, chiederei due parole in qualche modo di smentita, che siano proprio Comune e Regione ad essere parte attiva in una manovra che sembra proprio messa in piedi per aggirare il blocco dei licenziamenti del Covid, il tutto per poi esternalizzare quasi un centinaio di lavoratori che non saranno più dipendenti, ma fornitori esterni. Si tratta di cento lavoratori che sono in cassa integrazione da nove mesi, a cui due mesi fa esatti è stato disdettato il contratto integrativo e che oggi si trovano a dover subire ancora questa tegola che è caduta ancora una volta sulle loro teste. Il passaggio si chiude in 24 giorni e lei, assessore, lo sa sicuramente meglio di me cosa implica un’esternalizzazione. Non importa che glielo ricordi.

Le chiedo quali siano le ragioni che hanno portato BolognaFiere, ente di cui la Regione è socia e di cui i soci pubblici detengono la maggioranza delle quote, ad inviare, proprio in questa fase pandemica, la comunicazione di procedere alla cessione di ramo d’azienda, con il passaggio dei lavoratori a BF Servizi, precisando le implicazioni rispetto al processo di fusione e ‒ cosa importante ‒ se intende intervenire nelle sedi opportune affinché questa decisione venga ritirata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio la consigliera. Intanto siamo sempre dentro quello scenario fiere, cui prosegue il progetto, ovviamente, di fusione e di definizione del progetto industriale, iniziando anche a progettare, a delineare un sistema dentro un 2020, anno orribile nella storia delle fiere del mondo, non soltanto di Bologna e di Rimini.

Non penso ci sia dietro niente. Non deve esserci dietro niente. A me sembra un’operazione che sta nella discussione dell’autonomia di un CdA e nell’autonomia dei lavoratori che, tramite le loro rappresentanze, ne danno la valutazione. BolognaFiere Servizi è proprietà al 100 per cento di BolognaFiere. Anzi, è una società che, a sua volta, è un gruppo, nel senso che detiene altre partecipazioni al suo interno. Si occupa prevalentemente di servizi di allestimento, fornitura di servizi, nonché beni immobili e attrezzature per fiere, mostre, convegni e manifestazioni di qualsivoglia genere, ivi inclusi festival, concerti, eventi sportivi e culturali, eccetera, nonché proposta al coordinamento delle attività legate all’Information Technology per l’intero gruppo societario.

Nel 2019 ha fatturato per questi servizi 50 milioni. Quest’anno, a causa della pandemia, il fatturato si chiuderà a 15 milioni. Di questi 15, solo 3 sono per allestimenti fieristici, dato che le fiere sono state perlopiù ferme. Non ho bisogno di elencarne le chiusure. I restanti 12 sono su allestimenti esterni al quartiere fieristico, quindi derivanti da una diversificazione dell’attività stimolata dalla pandemia. L’operazione realizzerà in questo senso, cioè in un periodo di pandemia, anche una migliore allocazione delle risorse verso attività che si possono svolgere. In realtà, è un’operazione di potenziamento che sta a mercato, non solo sulle fiere, proprio per dare una risposta anche alla tenuta occupazionale e alla garanzia di quei lavoratori.

Le ragioni della cessione risiedono esclusivamente in una scelta organizzativa dettata da logiche industriali, anche al fine di rispondere alle problematiche legate al drammatico calo delle attività fieristiche a seguito dell’emergenza sanitaria in corso.

L’operazione consentirà di concentrare in un unico polo tutte le attività connesse alla gestione delle sedi fieristiche, quali la gestione dei servizi dedicati agli espositori, la safety and security, la vendita dei servizi agli espositori e il coordinamento delle attività nel quartiere, concentrazione che non solo risulterà vantaggiosa per l’intero gruppo societario, posto che consentirà di ottimizzare il livello dei servizi resi, di accrescere la capacità di pianificazione e controllo delle attività e di generare sinergie tra le sedi del gruppo, ma soprattutto permetterà di sviluppare nuove opportunità di business e quindi di garanzia dei livelli occupazionali in un momento così difficile per la società.

BolognaFiere Servizi sarà quindi in grado di fornire autonomamente tutti i servizi inerenti alla gestione di un evento sia in favore delle società del gruppo, sia in favore di soggetti terzi, nonché in relazione ad eventi in settori diversi da quello delle manifestazioni fieristiche.

Questo è il cuore della discussione, l’operazione di cessione del ramo di azienda infragruppo è stata approvata all’unanimità dal CdA, che ha attivato la procedura ai sensi di legge. Prima dell’entrata in efficacia dell’operazione è stata fatta la comunicazione alle organizzazioni sindacali, per effetto della comunicazione questo mercoledì si tiene la prima seduta con i sindacati, per arrivare entro dieci giorni a un possibile accordo.

Ovviamente l’intera operazione si svolge in un quadro di assoluta garanzia per i lavoratori interessati, che non subiranno nessuna modifica della propria retribuzione, manterranno il monte ore complessivo (1.000 ore) indipendentemente dalle ore effettivamente lavorate, e tutti i restanti diritti quali ad esempio i 37,5 giorni di ferie all’anno.

Pertanto, ai fini della trattativa, le garanzie date ai lavoratori sono sinteticamente le seguenti: 1) nessuna riduzione degli organici; 2) nessuna riduzione delle retribuzioni; 3) garanzia di riassunzione in BolognaFiere in caso di fallimento di Bologna Servizi, pur essendo una società al 100 per cento di BolognaFiere.

C’è ovviamente l’aspettativa di raggiungere un accordo, ovviamente siamo rispettosi (penso che dobbiamo esserlo tutti) dell’autonomia delle parti nello svolgere il confronto previsto sulla scelta di politica industriale del gruppo, e – permettetemi – vi devo dare una preoccupazione, la mia preoccupazione non sta intanto in questo confronto e in questa soluzione, ma sta più nella delicata soluzione della tenuta delle tante piccole imprese e di quei lavoratori che stanno sul sistema della filiera così come prima abbiamo accennato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Non sono assolutamente soddisfatta della risposta. Non saprei neanche da che parte cominciare a rispondere, nel senso che, assessore, sembra una decisione presa da lei e dalla Giunta. Ha difeso a spada tratta quello che BolognaFiere sta facendo, e mi dispiace. Ha parlato di logiche industriali, quindi i lavoratori sono vittime di logiche industriali. Certo che la Fiera se ne avvantaggerà, non avevamo dubbi su questo, non importava neanche ricordarcelo. E non credo ci si possa nascondere dietro inglesismi vari, cioè non ci sono giustificazioni a quello che si sta facendo, come dicevo, a maggior ragione visto che si sta andando verso la fusione con Rimini. Quindi, è totalmente incomprensibile soprattutto se fatta, questa operazione, in un momento come questo, quello della pandemia, con tutto quello che hanno già subìto questi lavoratori.

Trovo allucinante anche dire che adesso li spostiamo a BF Servizi, poi, se per caso dovesse fallire, allora li riportiamo dentro la Fiera. Teniamoli dentro la Fiera e basta! Altrimenti, davvero, le ragioni dal mio punto di vista sono molto chiare del perché si sta facendo questa operazione. Mi stupisco sinceramente che sia una manovra difesa con così tanto calore. Quello che a me sembra, invece, è che si stiano portando avanti le intenzioni che erano già in essere dal 2016. Lo si fa attraverso altri modi, ma si va sempre lì, cioè i lavoratori sono considerati una zavorra. Questo ce lo dobbiamo dire, sono una palla al piede di cui bisogna liberarsi.

Allora, ieri vi hanno anche inviato una lettera in cui vi chiedono quale sia il modello di lavoro che volete portare avanti. Lo dico perché la Fiera – torno a ribadire – è in mano a soci pubblici e come Regione io credo che abbiate il dovere di far pesare il fatto che abbiate un ruolo non indifferente all’interno della società di BolognaFiere. Purtroppo, però, da quanto capisco, e mi sembra molto chiaro, non volete esercitare alcun ruolo in questo senso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Continuiamo con le interrogazioni.

 

OGGETTO 2062

Interrogazione a risposta immediata in Aula in merito al futuro di Villa Levi a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla 2062: interrogazione a risposta immediata in aula in merito al futuro di Villa Levi a Reggio Emilia, a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Villa Levi è una delle residenze storiche più significative presenti sul territorio del Comune di Reggio Emilia. È circondata da 20 ettari di parco e sorge a pochi chilometri dal centro della città. Per secoli è appartenuta a diverse famiglie illustri.

Oggi Villa Levi è proprietà dell’Università di Bologna, che otto anni fa ha deciso di chiudere la sede distaccata di Coviolo che fino al 2019 è stata messa a disposizione dell’Associazione dei cittadini Comitato “Coviolo in festa”, che per molti anni hanno organizzato, all’interno del parco, diverse iniziative culturali.

L’associazione recentemente ha iscritto Villa Levi alla campagna “I luoghi del cuore” promossa dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, per destinare all’edificio eventuali contributi economici. Dalla chiusura del 2011, tuttavia, il complesso è stato messo in vendita senza suscitare interesse alcuno. Da allora la Villa è stata progressivamente abbandonata e la situazione dell’immobile è progressivamente peggiorata.

Gli interventi realizzati dall’Università per la messa in sicurezza, tra i quali l’incremento nella sorveglianza notturna, non sono bastati a impedire i danneggiamenti e le intrusioni. La Villa ha subito furti e atti vandalici. La recinzione è stata sfondata, la porta d’ingresso divelta e tutti i vetri sono stati infranti. Ci sono tracce di bivacchi all’interno dell’edificio dove sono stati accesi dei fuochi. Si registra una forte preoccupazione da parte degli abitanti del quartiere sia per lo stato di abbandono in cui versa la Villa sia per la sicurezza della zona. E così chiediamo, per non lasciare solo esclusivamente alla buona volontà di coloro che vorranno sottoscrivere l’appello al FAI da parte dell’associazione, quali azioni intende intraprendere la Regione per salvaguardare un’emergenza architettonica e un bene a cui il territorio reggiano è profondamente affezionato come Villa Levi, in concertazione con l’Università degli Studi di Bologna e il Comune di Reggio Emilia; se in virtù della sua storia, del suo valore culturale riconosca la potenzialità di Villa Levi come sede istituzionale per attività di ricerca e progetti di sviluppo di interesse regionale legati ai temi dell’agroalimentare, della sostenibilità ambientale; se sia disponibile a convocare un incontro urgente con l’amministrazione dell’Università di Bologna e il Comune di Reggio Emilia al fine di individuare eventuali soluzioni di tutela del bene in fase transitoria e valutare la possibilità di svolgere attività di animazione culturale per contrastare il completo abbandono. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Risponde l’assessore Felicori.

Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Mi fa piacere rispondere, perché intanto ho preso visione di un problema, di un caso che non conoscevo, invece io vorrei avere un panorama pieno di tutti i beni culturali che non hanno al momento un uso, quindi rischiano il degrado.

Dalla situazione descritta bene dal consigliere emerge che finora non si sono trovate le condizioni per un contratto. Quindi, finché non si trovano queste condizioni, il rischio c’è che questa realtà si prolunghi e diventi un onere sempre più grande per l’Università di Bologna, che è proprietaria del bene, e una mancata opportunità per il territorio.

Perché si abbia una soluzione a questo problema occorre che la comunità reggiana esprima un progetto di uso di quel bene. Quel bene ha bisogno di un uso sostenibile, che legittimi gli investimenti da fare e legittimi l’eventuale spesa corrente da sostenere nel corso degli anni. C’è bisogno che l’Università proprietaria del bene non faccia un astratto discorso di mercato, sulla base di valori astratti, ma capisca le grandi difficoltà di un uso sostenibile di un bene così speciale e particolare, oltretutto di recente vincolato, quindi capisca che il valore di mercato di quel bene è molto legato alle condizioni reali. Non può essere definito in astratto.

L’Università che abbiamo interpellato ci ha prontamente fornito una scheda completa. In questa scheda completa si ravvisa che c’è stato di recente un ulteriore incontro con il Comune di Reggio Emilia e che il Comune di Reggio Emilia si è impegnato, credo anche mettendo in movimento un po’ tutta la comunità reggiana, a presentare un progetto di uso. L’Università, in questo testo che ci ha mandato, si dichiara disponibile a tener conto della reale fattibilità di questo progetto.

Dunque, al momento ci sono le condizioni perché le due volontà si incontrino e si faccia quel contratto, senza il quale il bene non viene valorizzato e l’Università continua a perdere valore. Se i due partner del discorso riterranno che la Regione possa svolgere un ruolo, noi lo svolgeremo volentieri.

In ogni caso, è mia intenzione prendere contatto con ambedue le realtà, segnalare che c’è un interesse della Regione per questo bene culturale, così come per tutti i beni culturali, segnalare che c’è anche un interesse ad un uso culturale sociale, sul quale la Regione al momento non ha idee, ma certamente le avrà la comunità reggiana, quindi dichiarando disponibili a svolgere o un ruolo di facilitatori o un ruolo di suggerimento di idee, di proposte.

Al momento, direi che, nonostante sia trascorso tempo dall’ultimo uso e che comunque l’ultimo uso fosse un ultimo uso di un processo di abbandono che era durato molto, al momento dai dati che ho lo vedo ancora come un problema complesso, ma certamente, se la comunità reggiana, che è una comunità forte e piena di idee, entra in campo, e se troverà nell’università un ascolto adeguato, penso che sia uno dei problemi da risolvere nei prossimi anni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente, grazie, assessore. Sì, sono parzialmente soddisfatto. Mi fa piacere di aver potuto accendere una luce sulla situazione di Villa Levi e capire che la Regione voglia impegnarsi per facilitare l’incontro a tra la comunità reggiana e l’Università di Bologna.

Lo leggo anche come un accenno a ciò che andremo a discutere poi successivamente con l’approvazione della legge sulla nuova funzione, sulle nuove funzioni dell'IBC, che sarà in discussione in quest’Aula, quindi, oltre che ad osservare, l’invito che faccio è quello effettivamente a promuovere un incontro anche da parte della Regione magari appunto con l’IBC rinnovato, perché si possano identificare delle funzioni da collocare all’interno di questa sede e stimolare una discussione che non rimanga solo ed esclusivamente ancorata alla buona volontà dei cittadini che intenderanno sottoscrivere la petizione promossa anche dal Fondo ambiente italiano, ma che trovi una fattività, per consentire di recuperare in piena funzione non solo da un punto di vista di patrimonializzazione architettonica, ma anche funzionale per quanto riguarda lo sviluppo delle attività universitarie sul territorio di Reggio Emilia, una sede così prestigiosa, a cui i residenti appunto sono particolarmente affezionati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 2064

Interrogazione a risposta immediata in Aula sulla possibilità di prevedere una deroga al divieto di installazione e funzionamento di impianti di climatizzazione invernale e/o estiva negli spazi comuni a più unità abitative. A firma del Consigliere: Rainieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso passiamo all’interrogazione 2064: interrogazione a risposta immediata in aula sulla possibilità di prevedere una deroga al divieto di installazione e funzionamento di impianti di climatizzazione invernale e/o estiva negli spazi comuni a più unità abitative, a firma del consigliere Rainieri.

Prego, consigliere.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Stiamo parlando del decreto-legge n. 34 del 2020, sostanzialmente la legge sul bonus del 110 per cento per quel che riguarda l’installazione di ricariche per i veicoli elettrici, serramenti, infissi e altre situazioni che possono togliere della CO2 immessa nell’ambiente e valorizzare le abitazioni e appunto risparmio energetico soprattutto.

Questa legge ha però, per gli emiliano-romagnoli, un piccolo difetto, chiamiamolo così. Nel PAIR del 2020, all’articolo 24 è inserita una norma che prevede il divieto di installazione e di utilizzo degli impianti per la climatizzazione invernale e/o estiva in spazi di pertinenza dell’organismo edilizio e in spazi di circolazione e collegamento comuni. Tutto questo potrebbe creare grosse difficoltà per le famiglie o per i condomìni che vorrebbero inserirsi all’interno di questa legge, appunto il 110 per cento.

Molti tecnici hanno contattato me, ma anche so all’interno della maggioranza, perché questo creerebbe problemi di revoca dei finanziamenti in base alla legge che prevede il bonus sul 110, quindi creerebbe delle grosse problematiche.

Quindi, noi chiediamo se intanto la Regione Emilia-Romagna è d’accordo, attraverso anche modifiche della legge regionale del PAIR del 2020, sul modificare appunto questa norma, l’articolo 24, e cosa intende fare perché la Regione Emilia-Romagna o meglio i cittadini della Regione Emilia-Romagna che vogliono intraprendere questa strada non si trovino eventualmente in una situazione di difficoltà in caso di verifiche. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessora Lori. Prego, assessora.

 

LORI, assessore: Grazie, presidente.

Devo dire che questa valutazione sollecitata dal consigliere Rainieri in merito alla problematica relativa all’utilizzo delle parti comuni non dotate di impianti di climatizzazione è stato affrontato ed è un tema che è stato affrontato nella fase di discussione e di confronto, in particolare durante la fase di elaborazione di una proposta di legge che è stata recentemente approvata dalla Giunta e che sta per iniziare il proprio iter. Quindi, non solo è stata affrontata e anche superata la problematica sollecitata dal consigliere Rainieri, ma si è cercato di fare anche qualche ulteriore passo in avanti.

Dico questo perché in quel progetto di legge approvato il 16 novembre scorso abbiamo inserito una serie di norme, in parte in recepimento della legge di conversione del Decreto Rilancio e in parte più legate alle leggi edilizie della Regione, in particolare la legge regionale n. 15, proprio finalizzata ad agevolare la fruizione del superbonus 110 per cento, renderlo più accessibile, perché davvero riteniamo che questa sia una misura che potrà dare una grande opportunità per interventi di riqualificazione e rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista della sicurezza sismica.

Quindi, per rispondere in modo specifico al quesito, il 2 novembre, con la delibera di Giunta n. 1523 (Disposizioni in materia di pianificazione sulla tutela della qualità dell’aria), la Giunta regionale ha proprio dato attuazione a quanto sollevato, relativamente all’articolo 24, comma 1, lettera a), delle Norme tecniche di attuazione del PAER 2020, superando le problematiche che sono state sollecitate. Successivamente, come dicevo, il 16 novembre è stato approvato questo progetto di legge, che discuteremo nelle prossime settimane e che auspichiamo possa essere approvato quanto prima, proprio per riuscire ad agevolare il lavoro di tanti professionisti, ma soprattutto la fruizione del superbonus da parte di tanti cittadini, che potranno, con qualche percorso semplificato, istruire le pratiche relative alle proprie abitazioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Consigliere Rainieri, ha quattro minuti. Prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore Lori e la Giunta per questa importante modifica. Non ho capito bene se la legge, o meglio, è stato votato in Giunta a favore, è entrato in una legge che è stata in Giunta proposta il 16 di novembre, quindi arriverà in aula?

 

LORI, assessore: È iscritta ai lavori della Commissione per il prossimo giovedì. È nell’ordine del giorno. Inizia l’iter giovedì.

 

RAINIERI: Quindi inizia l’iter giovedì di questo progetto di legge della Giunta, che poi all’interno prevede appunto questa modifica.

 

LORI, assessore: Per essere più chiari, la modifica specifica rispetto al PAIR è stata introdotta con la delibera di Giunta del 2 novembre. Oltre a questo e per agevolare la fruizione dei superbonus, c’è una norma di semplificazione.

 

RAINIERI: Intanto grazie per l’inusualità di questo question time, però era doveroso avere chiarimenti, perché su questa questione c’è molta attenzione, quindi ringrazio ancora l’assessore e la giunta per la risposta.

Quindi, già il passaggio in Giunta come delibera di Giunta, per avere tolto quel fardello all’interno dell’articolo 24, è un passo notevole, vedremo e valuteremo all’interno della legge che inizierà appunto giovedì in Commissione quali saranno le ulteriori modifiche, sperando che siano in linea con quelli che sono i presupposti della legge sul superbonus del 110 per cento, per aiutare i cittadini dell’Emilia-Romagna, se non a migliorare rispetto agli altri, se non altro ad essere messi al pari delle altre Regioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

 

OGGETTO 2065

Interrogazione a risposta immediata in Aula circa l'interruzione dei servizi di interpretariato e segretariato sociale determinatasi all'Ente ENS. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Rontini, Zappaterra, Maletti, Montalti, Caliandro, Fabbri, Bulbi, Daffadà

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’ultima interrogazione, la 2065: interrogazione a risposta immediata in aula circa l’interruzione dei servizi di interpretariato e segretariato sociale determinatasi all’Ente ENS, a firma della consigliera Tarasconi e altre.

Prego, consigliera.

 

TARASCONI: Grazie, presidente.

Nella consapevolezza che questo bando è uscito praticamente a fine dicembre 2019 e che quindi si è chiuso a febbraio 2020, in concomitanza ovviamente con l’insorgere del problema del Covid, e quindi ovviamente c'è stata tutta una serie di problematiche, però vorremmo quantomeno sapere quando si pensa di riuscire a dare le graduatorie per quanto riguarda i finanziamenti che sono stati previsti da questo bando, in quanto la disabilità di coloro che sono sordi è altamente invalidante e quindi hanno veramente bisogno dell’interpretariato.

Sono passati un po’ di mesi e, ripeto, nella consapevolezza del fatto che abbiamo vissuto un periodo molto particolare di pandemia e quindi anche di lavoro per quanto riguarda gli uffici, però, riteniamo che sia altamente importante riuscire, nel più breve tempo possibile, a dare una risposta all’Ente Nazionale Sordi affinché possano avere i fondi necessari per l’interpretariato, che è assolutamente fondamentale.

Sappiamo bene perché abbiamo in quest’aula nella scorsa legislatura approvato una legge quanto la sordità sia un qualcosa che non si vede, perché agli occhi non è visibile e quindi a volte ci scappa…

È una disabilità un po’ più invisibile di tante altre.

Grazie, presidente. Sono sicura che la vicepresidente ci darà un periodo certo su quanto questi fondi potranno arrivare a destinazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario. Cè un problema con il microfono del sottosegretario Baruffi.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

In riferimento all’interrogazione in oggetto riguardante il finanziamento di progetti a favore delle persone sorde in attuazione della legge regionale n. 9 del 2019, si sottolinea in primo luogo che l’istruttoria tecnica dei progetti pervenuti nell’ambito del bando di cui alla DGR 2.330 del 2019 è terminata che l’atto di approvazione e finanziamento dei progetti risultati ammissibili è in corso di controllo contabile e amministrativo ed è dunque in fase finale di approvazione.

Va ricordato che il bando regionale è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 27 dicembre 2019 ed ha previsto come termine per la presentazione dei progetti il 10 febbraio del 2020. Le attività di valutazione e approvazione dei progetti hanno avuto un ritardo a causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente sospensione di molte attività durante la cosiddetta fase 1 dell’emergenza.

Nella fase 2 dell’emergenza, prima dell’estate, il gruppo tecnico, incaricato della valutazione dei progetti, ha ripreso le attività di valutazione degli stessi e in fase di istruttoria il responsabile del procedimento ha provveduto a chiedere alle associazioni e organizzazioni proponenti integrazioni sui progetti presentati, riformulare il cronoprogramma e il Piano economico già presentato in Regione, tenendo conto della sospensione delle attività nella fase 1 dell’emergenza e delle limitazioni dei protocolli di sicurezza da assicurare anche nel prosieguo dell’emergenza sanitaria.

L’istruttoria dei progetti è stata, dunque, assicurata con non poche difficoltà, pur nell’ambito della situazione di emergenza, che vede attualmente impegnati gli uffici regionali su molte attività e urgenze. A tale proposito, va in ogni caso ricordato che in questi mesi gli uffici regionali hanno comunque mantenuto un rapporto costante di collaborazione e comunicazione con le associazioni e le organizzazioni regionali delle persone sorde. Dal mese di settembre, in particolare, molte ore di attività sono state dedicate alla definizione di un progetto che la Regione ha presentato all’Ufficio Disabili della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito di un bando nazionale, proprio in collaborazione con le associazioni e organizzazioni delle persone sorde, di cui si attendono gli esiti.

In merito alle preoccupazioni espresse sul fatto che le persone sorde non abbiano ricevuto in questi mesi adeguata assistenza, è bene precisare che il bando regionale non finanzia i Livelli essenziali di assistenza, che rimangono in capo a enti locali e aziende ASL. Esso prevede, infatti, il sostegno ad iniziative di carattere sperimentale, promosse da associazioni e organizzazioni regionali, che sono integrative rispetto ai sostegni che devono essere comunque garantiti dagli enti pubblici in ambito sanitario, sociale, scolastico e lavorativo.

Va, inoltre, aggiunto che a fine 2019, con la DGR n. 2218 del 22 novembre 2019, era già stato assegnato alle associazioni e organizzazioni regionali delle persone sorde un finanziamento che ha consentito la realizzazione di varie iniziative a favore delle persone sorde, in attesa del nuovo bando regionale di cui all’oggetto. Va, inoltre, ricordato che il bando regionale di cui alla medesima DGR n. 2330/2019 riconosce le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2020. Quindi, le associazioni e organizzazioni regionali delle persone sorde hanno avuto la possibilità di presentare le spese sostenute in attesa dell’approvazione del bando, sostenute anche durante il periodo di emergenza.

Dopo un controllo fatto per le vie brevi, confermo, consigliera, che le pratiche sono in lavorazione ed è questione di giorni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Tarasconi, prego.

 

TARASCONI: Grazie, sottosegretario, di tutte le cose che ci ha detto. La parte finale è quella che mi soddisfa più di ogni altra.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene, sono concluse le interrogazioni.

 

OGGETTO 2078

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale e l'Assemblea legislativa a continuare a promuovere iniziative per il contrasto alla violenza sulle donne. (A firma della Presidente Petitti)

(Iscrizione e inversione dell’ordine del giorno, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È stata presentata una richiesta, ai sensi dell’articolo 75 del Regolamento interno, di iscrizione di nuovo oggetto e inversione dell’ordine del giorno a firma della consigliera Zappaterra. Sappiamo tutti che domani è il 25 novembre, la Giornata internazionale del contrasto alla violenza sulle donne. Mi sento, dopo un lavoro operoso che è stato fatto tra i Gruppi di maggioranza e di minoranza di questa Assemblea, di presentare una risoluzione a mia firma, che impegna tutti noi a fare la nostra parte per portare avanti azioni che vanno nella direzione della prevenzione e del contrasto alla violenza sulle donne, con la risoluzione 2078.

Per un tema di economia di tempi vi chiedo se in un’unica votazione votiamo l’iscrizione e l’inversione, quindi chiedo se c’è un intervento a favore e uno contro.

Prego, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Un'unica votazione, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri Gruppi d’accordo. Perfetto, quindi procediamo con un’unica votazione.

Dichiaro aperta la votazione. Essendo un’unica votazione la rendiamo un po’ più...

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 30.

 

È approvata.

 

Con 30 voti a favore la risoluzione 2078 è stata iscritta.

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto apro il dibattito generale sulla risoluzione che impegna la Giunta e l’Assemblea legislativa a continuare a promuovere iniziative per il contrasto alla violenza sulle donne avvalendosi dei soggetti e degli strumenti previsti dalla legge regionale n. 6 del 2014 e in particolare dei Centri antiviolenza.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente. Gentili colleghi e colleghe, siamo qui oggi in occasione e in vista del 25 di novembre, come la presidente ha anticipato, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per un impegno che non è né rituale né formale. Mentre stiamo parlando, infatti, milioni di donne nel mondo sono fatte oggetto di possesso, di schiavitù, di sopraffazioni, di abusi. Non è retorica, è la realtà. Mentre parliamo, infatti, in tutto il mondo, in Europa e nel nostro Paese, vi sono donne che stanno soffrendo violenza in quanto donne. Una delle prime cause di morte delle donne tra i 16 e i 44 anni è il femminicidio, vale a dire l’uccisione, ma anche la tentata uccisione per odio e non accettazione dell’autodeterminazione femminile compiuto in massima parte da mariti, compagni, partner o ex partner. Mentre parliamo, dunque, ci sono donne che non riescono a parlare, non riescono a chiedere aiuto per liberarsi da condizioni opprimenti, soffocanti, neutralizzati. Ecco perché siamo qui, per dare loro voce con impegni concreti.

Le rilevazioni disponibili ci consegnano una realtà trasversale di violenze fisiche, psicologiche, economiche sino alla brutalità estrema del femminicidio, che è resa ancora più drammatica in questo lungo tempo della pandemia da Coronavirus dove le limitazioni sanitarie portano inevitabilmente a restringersi le mura domestiche e possono diventare gabbie.

La violenza, quindi, si consuma nei confronti delle donne per l’82 per cento dei casi tra le pareti domestiche. A subirla, ovviamente, sono anche minori, bambini e bambine, per la violenza assistita, che rischiano di rimanere segnati per sempre da queste esperienze. Si dice anche da queste rilevazioni che solo il 12-14 per cento delle violenze viene in media denunciato.

Ecco dunque che noi siamo qui quindi oggi, ma sempre, 365 giorni l’anno, per cercare di fare la nostra parte contro la violenza di genere, stando dalla parte delle donne, che significa, né più né meno, che stare dalla parte dell’umanità.

La violenza contro le donne è riconosciuta dal diritto internazionale come una grave violazione dei diritti umani. Questo è un elemento che spesso sfugge nella narrazione anche cronachistica ed è definita dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, Convenzione di Istanbul, una violenza assolutamente da sconfiggere e da contrastare in modo trasversale. L’Agenda 2030 dell’ONU pone all’Obiettivo 5, l’uguaglianza di genere, i diritti paritari democratici, civili e sociali delle bambine, delle ragazze e delle donne quali presupposto allo sviluppo sostenibile del pianeta, con la consapevolezza, dunque, che non vi può essere progresso sino a quando questa vera e propria piaga sociale non sarà almeno in parte superata, liberando milioni di donne da questa peculiare e insostenibile forma di violenza. Noi abbiamo l’obbligo, il dovere di un impegno forte e, speriamo, unitario di massima convergenza su questo Obiettivo.

La risoluzione riporta alcuni dati che rappresentano il fenomeno nella sua dimensione. Avremmo potuto anche citarne altri. Ne potremmo citare altri. Ma ciò che preme sottolineare è che la violenza contro le donne è in aumento. È in aumento costante, anche ben prima della pandemia. Quella dei numeri non è una questione da sottovalutare. Anzi. Chi ha responsabilità decisorie pubbliche deve poter basare le politiche di contrasto e prevenzione alla violenza di genere su dati certi, tempestivi, organici, confrontabili e sufficientemente dettagliati per corrispondere con interventi efficaci, con tutele e opportunità il più possibile personalizzate. In Italia, però, non disponiamo di un sistema di monitoraggio e statistico che risponda a queste esigenze. Le fonti ci sono, anche autorevoli, ma non portate a sistema.

La Regione Emilia-Romagna devo dire che in questo senso è in controtendenza, perché, in attuazione della legge quadro per la parità e contro la discriminazione di genere, si è dotata di un sistema e di un approccio sistemico integrato. Mette in campo princìpi, politiche, interventi, strumenti in ogni ambito, volti a tutelare le disuguaglianze e le disparità che alimentano la violenza. Siamo a posto così, dunque? Ci mancherebbe. Non esiste. Non possiamo. Fino a quando una sola donna nel mondo subirà violenze noi dovremo essere qui per tutte a fare la nostra parte.

In Emilia-Romagna, grazie all’impegno consapevole di una rete numerosa di associazioni femminili, della rete dei Centri antiviolenza, del Coordinamento dei Centri antiviolenza, l’istituzione dell’Osservatorio dedicato a raccogliere dati e a interpretarli in modo quali-quantitativo nel modo più adeguato, questo è un ulteriore strumento che ci può far leggere il fenomeno in modo autentico, in modo preciso. Nell’atto si chiede ‒ e non possiamo che essere d’accordo, in linea con quanto richiesto nelle Commissioni parlamentari bilaterali d’inchiesta sul femminicidio, istituite e attive dalla scorsa legislatura ‒ che la nostra Regione sostenga sul piano nazionale la necessità di istituire un Osservatorio e un sistema di monitoraggio sulla violenza di genere, concertato con i Centri antiviolenza, che sia in grado di fornire una lettura corretta e tempestiva dei dati riguardanti questa complessa e radicata forma di violenza.

In Emilia-Romagna, in virtù della legge quadro è anche attiva una pianificazione triennale dedicata ai progetti contro la violenza di genere, sui quali l’assessorato sta già lavorando, e, oltre all’Osservatorio, sono attivi strumenti quali la Conferenza delle elette, promossa e convocata dal presidente Amico lunedì scorso, il bilancio di genere e il Tavolo integrato delle politiche di genere, a dire che la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne in Regione Emilia-Romagna cerca di dare strutturalità, coerenza e integrazione.

Ovviamente siamo in cammino, siamo in cammino per migliorare questi strumenti, ma il cantiere è aperto, partecipato, composto da tanti protagonismi territoriali e istituzionali, compresi gli Enti locali che sono sul fronte quotidiano, quindi non ci stancheremo mai di affermare che, senza la creazione di un quadro organico di interventi volti alla prevenzione e all’emersione dei casi, alla protezione delle vittime e alla perseguibilità dei reati, non si può vincere questa battaglia.

Non supereremo per le generazioni che verranno la vergogna di questa inciviltà se non lo faremo insieme e con tutti gli strumenti possibili.

La risoluzione sottolinea i diversi provvedimenti legislativi che lo Stato italiano ha emanato. Pensiamo non solo alla ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa, ma anche allo stalking, alla legge che ha istituito il codice rosso, il reato di revenge porn. Nel primo Rapporto, pubblicato nel 2020, sull’attuazione in Europa della Convenzione di Istanbul, il Gruppo di esperti preposto (GREVIO) apprezza i provvedimenti legislativi adottati in Italia sia per specifico contrasto alla violenza di genere, ma anche antidiscriminatori della rappresentanza politica e sociale.

Nello stesso rapporto si sottolinea che la causa dell’uguaglianza di genere incontra ancora molte resistenze nel nostro Paese ed è carente proprio sotto il profilo della prevenzione. Ecco perché l’impegno del protagonismo della Regione all’interno dei propri confini noi chiediamo appunto che diventi un impegno e un protagonismo, come lo è sempre stato, anche sui tavoli nazionali, per migliorare e rafforzare il quadro di prevenzione e contrasto sia normativo che di strumenti che finanziario.

Credo che approvando quest’atto ci impegniamo a non lasciare nulla di intentato, a promuovere iniziative concrete, strategiche, volte al contrasto alla violenza sulle donne, ma più in generale volte al progresso della società. Ci impegniamo a implementare tutti gli strumenti con un protagonismo dell’Esecutivo, ci saranno risorse europee che potranno essere impegnate in questo senso, ma anche dell’Assemblea legislativa. Ci impegniamo a coinvolgere e a sostenere anche gli Enti locali, dicevo, per il rilancio della propria strategia contro la violenza di genere perché questa opportunità, questa piattaforma di protezione sociale deve essere un’opportunità per tutti, anche per i piccolissimi Comuni e le piccolissime comunità, che semmai sono più lontani, come dire, dai centri organizzati.

Ci impegniamo, quindi, a collaborare in questo senso e a collaborare in un tempo molto difficile, nel tempo del Coronavirus, del Covid-19, della pandemia, in un tempo in cui la fatica quotidiana delle donne per l’accudimento del pianeta delle persone è ancora più importante e impegnativa.

Ci impegniamo a cogliere l’occasione del Patto per il lavoro e per il clima, del bilancio di previsione, del nuovo piano appunto contro la violenza per fare la nostra parte per prevenire e contrastare le discriminazioni di genere e le violenze.

Tutto ciò per stare insieme dalla parte giusta. Grazie, presidente, grazie ai colleghi e alle colleghe.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Domani è il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quindi come Gruppo Lega abbiamo ritenuto doveroso dedicare un momento di riflessione e condivisione in Assemblea rispetto a questa tematica. C’è stato un confronto anche in Commissione con i colleghi e proprio noi abbiamo lanciato la proposta di approvare una risoluzione in tal senso.

Il lavoro e l’impegno per prevenire e contrastare questo odioso fenomeno deve essere corale, deve essere di tutti. Purtroppo il trend è in crescita, ce lo dicono i numeri. I numeri ci dicono che se vi è stata una flessione, nei primi sei mesi del 2020, degli omicidi volontari del 19 per cento, i femminicidi hanno subìto un incremento del 5 per cento, sono passati da 56 del 2019 a 59. Questi dati, e anche i dati che ha citato la collega Mori, sono dati allarmanti che ci restituiscono una realtà purtroppo sempre più preoccupante. Questo fenomeno, il fenomeno della violenza contro le donne, di certo non sta diminuendo anche durante l’emergenza sanitaria, anche e soprattutto durante l’emergenza sanitaria. Anzi, le restrizioni legate all’emergenza, dovute alla pandemia da Covid-19, hanno acuito i conflitti intra-familiari e i maltrattamenti. Tutto ciò è dovuto alla convivenza forzata, all’inevitabile riduzione delle relazioni interpersonali e quindi tante donne si sono trovate a vivere a stretto contatto con i maltrattanti, con coloro che sono i propri aguzzini. C’è ancora tanto da fare, dobbiamo essere tutti protagonisti di una rivoluzione culturale che deve essere affrontata da più fronti. È doveroso agire in maniera concreta.

Le intenzioni e gli impegni che sono citati in questa risoluzione sono assolutamente condivisibili. Ripeto, siamo stati proprio noi a proporre una risoluzione in tal senso, ma bisogna agire concretamente. Non dobbiamo lasciarci prendere solo dai princìpi generali delle leggi, ma dobbiamo agire con concretezza, determinazione e soprattutto con celerità, perché, come abbiamo visto, il fenomeno è in crescita, non sta diminuendo.

Per cui questo fenomeno va aggredito da più fronti, su più aspetti. È fondamentale la presa in carico e l’assistenza delle donne vittime di violenza. Consentitemi, vorrei rivolgere un grande ringraziamento alle forze dell’ordine, che svolgono un lavoro straordinario quotidianamente, ai sindaci, che sono il primo contatto a cui i cittadini si rivolgono, sono il primo tassello del mondo politico con cui i cittadini si relazionano, i Centri antiviolenza, che stanno svolgendo un ottimo lavoro, tutte le associazioni che si occupano di prevenire e contrastare la violenza di genere.

Fortunatamente ci sono tanti soggetti che, a vario titolo, lavorano quotidianamente in questa direzione. È importante, quindi, supportare le donne. È importante aiutarle ad uscire dal circuito della violenza. Come si fa? Devono assolutamente, quindi, nei casi più gravi, essere allontanate dai maltrattanti, quindi è giusto assegnare loro un luogo sicuro dove poter vivere. Spesso ricordiamo che queste donne sono madri, hanno figli a carico e quindi si apre tutta la tematica della violenza assistita di cui si parlava prima. Ci sono minori che, loro malgrado, assistono a scene di violenza. Questo è un aspetto assolutamente da non trascurare.

È importante, quindi, sostenere i Centri antiviolenza dal punto di vista economico. È molto importante agire anche per creare nuovi luoghi, nuove case rifugio dove queste donne possano trovare un luogo sicuro e possano vivere spesso con i propri figli. È importante supportarle dal punto di vista dell’occupazione, sostenere le donne nella fase di reinserimento lavorativo qualora avessero perso il lavoro oppure nel primo ingresso nel mondo del lavoro. Non dimentichiamo che le donne maltrattate sono donne vessate nell’animo, sono donne a cui i maltrattanti non hanno mai consentito di rendersi autonome dal punto di vista economico. Già in Commissione Parità, durante la recente Commissione, io ho chiesto all’assessore Lori un impegno, anche con l’assessore Colla, al fine di mettere in campo iniziative finalizzate a tutelare le donne vittime di violenza per cui viene attivato un codice rosso nella fase di reinserimento del lavoro. Ritengo che per queste donne debbano essere individuati percorsi particolari, speciali, con una particolare sensibilità per il reinserimento nel mondo del lavoro.

È importante, poi, in fase emergenziale. La pandemia spesso crea emergenze nelle emergenze. Ho chiesto all’assessore Lori se fossero attivi protocolli con le ASL, le varie ASL territoriali, al fine di individuare luoghi adeguati per far effettuare la quarantena a donne che devono essere allontanate dal proprio domicilio per questioni di violenza domestica, risultate positive al Covid. Perché succede anche questo. E spesso anche i figli sono positivi al Covid. Quindi, si creano davvero problematiche perché non vi sono luoghi idonei per far svolgere la quarantena a queste donne e ai propri figli in fase emergenziale. Io ho apprezzato l’apertura e la disponibilità dell’assessore Lori in tal senso.

Queste sono le proposte concrete, a mio avviso, su cui dobbiamo lavorare di concerto.

È importantissimo l’aspetto repressivo nei confronti dei maltrattanti. Ritengo che l’approvazione della legge n. 69/2019 denominata “Codice rosso” sia un’importante conquista, una legge che di fatto ha inasprito le pene nei confronti degli autori di reato, dei maltrattanti, come ha inasprito le pene per quanto riguarda lo stupro, la violenza di gruppo, per quanto riguarda l’induzione al matrimonio. Ha introdotto nuove fattispecie di reato, come il revenge porn. Devo dire che è una grande conquista. Ma c’è ancora da fare. Dobbiamo ancora ottenere importanti risultati. Certo, è una legge che è un ottimo punto di partenza, voluta fortemente dalla Lega. Ritengo davvero sia un’importante conquista da cui partire e su cui continuare a lavorare, un importante tassello, un importante segno rispetto all’importanza della dignità della donna.

Oltre a questo aspetto, è fondamentale l’aspetto di prevenzione del fenomeno e del contrasto alla violenza di genere. Qui dobbiamo partire dalle nuove generazioni, è importantissimo entrare nelle scuole, fare progetti, diffondere la cultura del rispetto, quindi è importante anche stanziare risorse in favore di queste progettualità finalizzate a sensibilizzare i giovani rispetto alla violenza di genere.

Ci sarebbe tanto da dire, io ritengo che questo dispositivo sia lodevole. gli impegni sicuramente sono condivisibili, quindi io anticipo il voto favorevole del nostro Gruppo. Penso che sia anche apprezzabile da parte nostra questa apertura alla collaborazione con la maggioranza, c’è stata una sinergia un confronto anche con la collega, la consigliera Mori, e con altri colleghi anche dell’opposizione, a dimostrazione che come minoranze noi siamo aperti al confronto, siamo disponibili a collaborare per il raggiungimento di importanti obiettivi nell’interesse degli emiliano-romagnoli.

Non siamo qui a fare opposizione, a fare polemica sterile, ma, come vedete, c’è un’apertura, c'è voglia di collaborare e di raggiungere risultati importanti. Questo penso che sia molto positivo e quindi anticipo il voto favorevole.

Sicuramente questo è un punto di partenza, poi altre proposte verranno declinate in Commissione parità, dove i lavori continuano, non ci fermeremo qui, continueremo – ripeto – a fare proposte anche concrete (tengo molto alla concretezza, mi piace parlare di cose che possono risolvere i problemi e che possono davvero andare nell’interesse dei nostri cittadini).

Ringrazio tutti e rivolgo un invito a tutti i colleghi e al presidente dell’Assemblea a rivolgere un pensiero a tutte le donne vittime di violenza, alle vittime di femminicidio, e – mi sia consentito – vorrei ricordare oggi una ragazza bellissima di 32 anni che ha perso la vita per mano di un uomo a Piacenza l’anno scorso, una bellissima ragazza dagli occhi verdi, Elisa Pomarelli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente. Come già mi hanno preceduto le due colleghe consigliere, ricordo anch’io che domani è il 25 novembre ed è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. I dati sono stati illustrati a lungo anche da chi mi ha preceduto, vorrei anche però ricordare che nel corso del momento più critico del lockdown noi abbiamo rilevato, attraverso i centri antiviolenza, una riduzione dei contatti di nuove donne, di nuove persone che si potevano rivolgere ai centri antiviolenza. Lì c’è stata una flessione – lo ricordava adesso la consigliera Stragliati – legata a persone costrette alla convivenza forzata all’interno degli stessi immobili, e quindi anche costrette a non potersi affacciare all’esterno, avere un supporto, una consulenza, nonostante fossero istituite diverse opportunità, come quella del numero verde 1522, già precedentemente al lockdown.

Allora, questo significa che, al di là della fredda cronaca che rileva cali o incrementi di violenza, il problema c’è, rimane ed è particolarmente grave e lontano dall’essere completamente debellato. Questo lo abbiamo affrontato anche nella seduta di ieri mattina della Conferenza delle elette, che abbiamo voluto tenere con la presidente Petitti, l’assessora Lori e la consigliera di parità Sonia Alvisi, comunque anche in questa fase di restrizione in via telematica, perché crediamo che non solo in occasione della ricorrenza del 25 novembre sia necessario tenere accesa l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, ma in generale sulla condizione femminile nel nostro Paese. Una condizione che, spesso e volentieri, anche di recente – l’abbiamo dissezionato un po’ a lungo nel corso della Conferenza di ieri, ed è stato ripreso da una risoluzione che verrà discussa anche successivamente – è una condizione femminile che viene rappresentata in una maniera molto, molto sminuente.

Chi ha violentato una diciottenne qualche settimana fa è stato descritto sui giornali come un vulcano di idee che al momento è stato spento, al momento dell’arresto. Sappiamo che il racconto da parte della stampa, dei media in generale, tende… Anche oggi su un quotidiano nuovamente si ritorna sulla vicenda dell’imprenditore arrestato dicendo che, comunque, sarebbe stata responsabilità della ragazza violentata l’assunzione di sostanze, quindi insomma se l’è andata a cercare. Questo tipo di racconto continua a essere molto presente, rappresentato, ed è particolarmente grave, credo, che si continui in questo senso.

Durante le sessioni della Commissione Parità abbiamo più volte incontrato l’assessora Lori con la quale ci siamo confrontati sulle misure che la Regione può mettere e ha messo in campo negli ultimi mesi, sia durante il lockdown sia nella fase successiva, sia per quanto riguarda il finanziamento ai Centri antiviolenza, che rappresentano, assieme ai Comuni, un punto di riferimento imprescindibile per tutte le donne che subiscono violenza, maltrattamenti, aggressioni, che sono stati sostenuti dalla Regione nel corso del lockdown che a oggi vedono anche una determinazione della stessa Regione a sostenerli nell’accompagnamento dei percorsi che portano alla autonomizzazione delle donne vittime di violenza che non sono semplicemente maltrattate dal punto di vista fisico, ma hanno delle condizioni per le quali uscire non è semplice e devono essere in qualche maniera accompagnate. L’abbiamo fatto nella Commissione riunitasi giovedì scorso.

La Conferenza delle elette, come dicevo, ci abbiamo tenuto a tenerla comunque anche in forma telematica, perché questo tema della violenza e questo tema delle politiche di genere nel complesso è un tema che deve trovare l’intreccio e la ricomposizione di tutte le Istituzioni, sia quelle regionali che quelle comunali che quelle nazionali, e deve trovare un intreccio che abbia la capacità di muovere anche sul territorio attraverso i Centri antiviolenza, attraverso quella rete e quel coordinamento che è particolarmente presente in Emilia-Romagna, che tradizionalmente è una caratteristica del nostro territorio, un’ulteriore infrastrutturazione.

Le sfide non mancano, anche perché la violenza sulle donne sta trasformandosi, lo abbiamo detto anche ieri, non solo attraverso i fenomeni codificati dal revenge porn e dalla legge Codice Rosso.

Abbiamo letto tutti dell’episodio della maestra torinese allontanata prima e licenziata perché il suo compagno ha diffuso nella chat del calcetto le fotografie intime che li riguardavano e come questo abbia avuto delle ripercussioni non tanto nei confronti di chi ha commesso il reato di diffondere le foto, bensì direttamente sull’insegnante.

La tecnologia è un elemento importante che c’entra molto oggi nella violenza sulle donne, nella modalità attraverso la quale questa si manifesta e che ha bisogno di essere in una qualche maniera non solo esclusivamente contrastata, ma anche resa comprensibile. Conseguentemente anche un impegno rispetto alle giovani generazioni che di questa tecnologia fanno un uso molto intenso e magari non conoscono fino in fondo quali possono essere le ripercussioni di un gesto di “inoltra immagine”, semplice da un punto di vista del gesto fisico, importante dal punto di vista delle ripercussioni che questo determina deve essere in qualche modo accompagnato, ci deve essere uno sforzo dal punto di vista della formazione nei confronti dei ragazzi e anche degli adulti su che cosa comporta utilizzare questi strumenti.

Abbiamo bisogno di proseguire secondo le indicazioni che questa risoluzione dà per gli impegni di Giunta, abbiamo bisogno di continuare a promuovere un’educazione alla differenza di genere, un’educazione al rispetto delle persone, sapendo che tutte le questioni che hanno a che fare con l’universo femminile non riguardano solo esclusivamente l’universo femminile. Nel momento stesso in cui noi lasciamo questa discussione solo esclusivamente nel recinto giusto e anche sacrosanto che coinvolge le colleghe di questa Assemblea, se non la assumiamo anche noi componente maschile di questa Assemblea, credo che questa sia una vittoria a metà, e dobbiamo invece completamente farci carico tutti, indistintamente sia dal colore politico sia dal genere di appartenenza.

Questo credo che sia un passaggio centrale per riuscire a promuovere una cultura che rimuova i presupposti per cui questa violenza è ancora oggi possibile. I presupposti sono di origine culturale, sono di origine di trascuratezza, e io credo che se facciamo questo assunto complessivo insieme potremo riuscire a superare anche questo momento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Sarò breve perché molto è già stato detto. I dati di questo fenomeno parlano chiaro. A marzo del 2019 ci sono state 88 violenze sulle donne al giorno, una ogni 15 minuti. È un fenomeno drammatico, che si consuma per lo più all’interno delle mura domestiche, dal quale spesso e volentieri le donne fanno fatica a divincolarsi anche per la dipendenza economica dal partner e per la sensazione di non potercela fare da sole. Serve, quindi, un supporto a tutto tondo, anche per questi aspetti.

Durante il lockdown, è stato detto, il numero delle violenze domestiche è più che duplicato.  Un fenomeno in aumento ma fortunatamente dall’altra parte sempre più donne trovano il coraggio di contattare il numero verde antiviolenza e anti stalking, sempre più donne trovano il coraggio di chiedere aiuto ai Centri antiviolenza, numeri in lento aumento che però sono anche segno di un’emersione del fenomeno.

A livello nazionale abbiamo voluto con forza il Codice rosso, presentato dal Ministro Bonafede ed entrato in vigore ad agosto del 2019, che contiene una serie di misure che aumentano l’efficacia e la tempestività dell’azione degli organi di Polizia giudiziaria. Grazie a quel provvedimento, chi subisce violenze domestiche adesso dispone di un canale preferenziale per combattere reati di questo tipo, le indagini sono più veloci e ci sono pene più severe soprattutto in caso di presenza o danni a carico del figlio.

Nasce finalmente il reato di revenge porn, una battaglia a cui teniamo e per cui abbiamo combattuto con forza, perché chi rovina la vita di una persona diffondendo nel web le sue immagini intime non deve rimanere impunito. La deformazione del volto con l’acido o qualsiasi altro sfregio permanente poi vengono puniti con il carcere da 8 a 14 anni. Una legge che ha lanciato un messaggio molto chiaro, che invita le donne a denunciare, perché lo Stato è dalla loro parte.

Non possiamo però oggi accontentarci. Serve, come dicevo, intervenire a tutto tondo e investire sulla prevenzione, che significa anche sradicare modelli culturali sbagliati, significa intervenire nelle scuole con la formazione, con campagne di sensibilizzazione.

Anche in questa occasione, quindi, sottoscrivendo questa risoluzione (ringrazio tutti i colleghi che voteranno favorevolmente), vogliamo fare la nostra parte sostenendo ogni azione utile e concreta per affrontare questo terribile fenomeno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Parto da quella che dovrebbe essere un’ovvietà: la violenza di genere è violenza, non esistono giustificazioni, spiegazioni, casi particolari, atteggiamenti provocatori o eccezioni.

Non ne faccio solo una questione di numeri, che pure l’Istat ci indica addirittura in crescita dopo il lockdown di primavera, ma rivolgo il mio pensiero ad ognuna delle storie che macchiano la vita di tante donne e a quanta sofferenza questo fenomeno si porta dietro, con strascichi e ferite mai totalmente rimarginabili.

I tipi di violenza che possiamo ritrovarci a subire sono diversi e ugualmente odiosi, ovviamente quella fisica, ma anche quella psicologica e la violenza economica generano tutte sofferenza, insicurezza, ingiustizia sociale.

Ricordavamo prima i dati in Italia: il 31,5 delle per cento delle donne dai 16 ai 70 anni subisce nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale, il 5,4 per cento conosce una delle forme più gravi della violenza sessuale, lo stupro. Non parliamo quindi di casi isolati e lontani dalla nostra quotidianità, di poche mele marce. Ci dice la statistica che anche in quest’aula alcune di noi hanno vissuto la violenza sulla propria pelle o hanno un’amica stretta, una parente, una collega di lavoro che ci è passata. In più, quasi come beffa che si aggiunge al danno, c’è un crescente victim blaming, che rende la donna vittima due volte. Per questo, in ogni sede occorre ribadirlo con fermezza: chi subisce violenza non ha colpa, non ha mai colpa, non se l’è cercata, non c’entra come era vestita, se ha bevuto, se scherzava, se ballava in modo provocatorio, così dicono, provocante. Non deve accusarsi per quei commenti volgari che le hanno rivolto per strada, non deve chiudere un occhio in modo indulgente se il suo ex la “stalkera”, se il marito non perde occasione per insultarla, limitarla, inibirla, umiliarla. Non è normale se il capo in ufficio fa complimenti inopportuni. Niente di tutto questo è normale e soprattutto niente di tutto questo è più tollerabile. Niente è così perché tanto è sempre stato così. Credo sia necessario ribadirlo con forza anche dentro le Istituzioni, come in qualunque altro momento pubblico. Davvero basta.

Per fermare questa vera persecuzione serve, però, una rivoluzione culturale, che passa certamente dall’educazione, dalla cultura, dai comportamenti di ognuno, dagli esempi costruttivi e anche dal linguaggio. Sì, perché anche la parola ha un peso e un’influenza pesante sulle nostre azioni e sulla percezione di ciò che ci circonda, perché una donna che ha successo o ha coraggio, scusatemi, non “ha le palle”, perché non esistono lavori da donna, perché prende meno di me, ma è donna e poi al massimo la manterrà suo marito, perché chissà quella com’è riuscita a fare carriera e via i sorrisetti maliziosi e i colleghi che si danno di gomito.

Sono solo scherzi bonari, battutone? No, questo è l’humus della disuguaglianza, della proclamata presunta inferiorità delle donne, del pregiudizio perpetrato, dello sberleffo che smette molto presto di essere divertente e che concima un terreno molto pericoloso che può generare violenza e soprusi.

La violenza di genere non riguarda solo alcune classi sociali. È diffusa a ogni livello e latitudine, perché è alimentata da un sessismo che è dappertutto e le cui radici sono spesso difficili da estirpare. C’è, sì, un sessismo ostile, fatto di disprezzo esplicito per le donne, ma c’è anche un sessismo benevolo e strisciante, che considera le donne esseri fragili, bisognose di protezione, apprezzate, ma solo se restano in secondo piano. C’è, poi, un’altra caratteristica del sessismo: negare che esista la discriminazione contro le donne. Viviamo ancora in una società di stampo maschilista che permea a volte noi donne stesse, i nostri pensieri, i nostri giudizi.

Nemmeno la pandemia può, quindi, interrompere l’impegno e la lotta di tutti, donne e uomini, per combattere la violenza contro le donne. C’è bisogno, oggi più che mai, di far sentire la nostra voce e di concretizzare azioni di contrasto ai comportamenti violenti e promuovere azioni di sostegno alle vittime. Anche la Regione deve giocare un ruolo da protagonista in questo ambito. Lo fa già e dovrà farlo ancora, con più convinzione, con più risorse, con più attenzione. La disuguaglianza e la violenza non sono, infatti, nemici invincibili. Dobbiamo innanzitutto mettere le donne al sicuro, nelle condizioni di potersi rendere conto di ciò che stanno subendo, di poter denunciare, anche se spesso è psicologicamente o materialmente complicato, anche quando sembra che non ci possa essere altra scelta se non continuare a subire. Dobbiamo assicurarci, invece, che ci sia sempre una via d’uscita. Va, quindi, costantemente rafforzata la rete di accoglienza dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio e anche dei Centri per il trattamento di uomini autori di violenza. Effettivamente la nostra Regione si è impegnata moltissimo, anche nella passata legislatura, per promuovere una cultura di contrasto alla violenza di genere e per supportare e accogliere chi abbia avuto necessità.

È stato fatto uno sforzo davvero importante per avere in tutto il territorio regionale strutture che offrono rifugio alle donne, perché il più delle volte, lo sappiamo bene, è proprio tra le mura di casa che, purtroppo, si consuma la violenza.

Proseguiamo con decisione sulla strada tracciata, senza mai abbassare la guardia, continuando ad investire anche in prevenzione, finanziando progetti di sensibilizzazione e di educazione. Ho apprezzato anche il progetto di prevenzione e intermediazione elaborato dalla rete delle Consigliere di Parità regionali con l’Ispettorato del lavoro del nordest, contro le molestie e le discriminazioni sul luogo di lavoro, finalizzato a tutelare, per esempio, chi è stata licenziata per ingiusta causa o perché è andata in maternità o chi è stata discriminata dalla sua azienda o dal datore di lavoro. Le discriminazioni sono soprattutto in tema di avanzamento di carriera, nel gender pay gap e nel periodo della maternità.

Il rispetto, la giustizia sociale, l’uguaglianza e la valorizzazione del lavoro femminile fanno parte integrante di quel processo culturale e sociale che deve tracciare la strada verso un definitivo superamento di tutte quelle condizioni e situazioni che possono sfociare in episodi di violenza e discriminazione.

Non lasciamo sole le donne mai, agiamo in maniera decisa contro ogni forma di violenza e di discriminazione. La libertà, la realizzazione di ogni individuo e il progresso civile della nostra società passano necessariamente dall’uguaglianza di genere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Pigoni.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Sono già stati trattati anche dal punto di vista dell’approfondimento culturale molti temi, quindi io posso essere più sintetica.

Ovviamente sono assolutamente d’accordo su ogni sillaba di questa risoluzione, noi siamo di fronte alla necessità di prevenire la violenza, ridurne il danno a violenza avvenuta, quindi abbiamo bisogno di interventi di natura culturale che coinvolgano il genere maschile, abbiamo bisogno di case rifugio da offrire alle donne vittime di violenza o che cercano di sfuggire alla violenza, abbiamo bisogno del supporto psicologico per sostenerle nel percorso sia di separazione dal maltrattante, sia a violenza subita, e abbiamo bisogno di mettere in campo anche percorsi di autonomia economica per queste donne, che spesso restano insieme all’uomo maltrattante perché non hanno altre forme di sostentamento economico.

Dobbiamo fare questo anche per mettere in sicurezza i figli di queste coppie, che vivono situazioni di lacerazione, con il rischio che da grandi le riproducano, se sono donne subendo, se sono maschi maltrattando.

È chiaro che siamo di fronte quindi a forme di sessismo culturale e a forme di sessismo fisico, che sono quelle che si manifestano con la violenza fisica vera e propria. La violenza psicologica non fa però danni inferiori, non ferisce la carne, ma ferisce in modo devastante la psiche delle donne che la subiscono, quindi sono molto d’accordo sullo spirito anche concreto di questa risoluzione, perché richiede la messa in campo di risorse.

Ci vuole sicuramente il percorso culturale, la presa d’atto di quello che succede, ma ci vogliono anche degli strumenti. La Regione-Romagna uno strumento ce l’ha, è l’Osservatorio, che permette di seguire l’andamento delle violenze, di capirne la fonte, di capirne la presenza. Giustamente è stato ricordato che la violenza sulle donne è un dato interclassista, quindi non c’è uno strato sociale più esposto di altri a queste forme di prevaricazione.

È giusto, quindi, che anche il nostro Paese si doti di uno strumento analogo a un Osservatorio sulla violenza di caratura nazionale. Trovo, quindi, importanti tutti i punti nel dispositivo di impegno della Giunta e quindi il fatto che si continuino a promuovere iniziative integrate, coordinate e strategiche volte al contrasto della violenza sulle donne e ai femminicidi. Trovo che altrettanto ha ragion d’essere il fatto che si aiutino gli enti locali a rilanciare le strategie contro la violenza di genere, sia per quanto riguarda le azioni di sensibilizzazione della cittadinanza, quindi interventi di tipo culturale e di valorizzazione del protagonismo femminile, sia per quanto riguarda la realizzazione di progetti e di servizi.

È importante mantenere uno stretto contatto e quindi un sostegno esplicito continuato in modo che sia tale da garantire la programmazione delle attività con i Centri sul territorio, i Centri antiviolenza, perché, come è stato ricordato anche ieri nell’interessante seduta che ha promosso il presidente della Commissione Parità, è stato ricordato, per esempio, dalla dottoressa Angela Romanin, che è un punto di riferimento del Coordinamento dei vari Centri antiviolenza che i Centri antiviolenza non forniscono solo servizi, ma fanno cultura. Fanno cultura e sono un tramite essenziale per inquadrare meglio l’andamento della violenza, i fattori che la alimentano e anche ci danno la possibilità di individuare le soluzioni migliori per contrastarla. È giusto anche che si impegni la Giunta a cogliere nella stesura del Patto per il lavoro e per il clima una sede in cui portare le tematiche del contrasto alla prevenzione della violenza e anche alla valorizzazione professionale delle donne, al di là degli stereotipi di genere. Si è visto anche in questa pandemia che le donne sono state le più colpite in termini di diffusione del contagio, perché svolgono quel tipo di servizio alla persona che più le espone. Quindi, sono state più colpite sui due livelli, sia della maggiore contagiosità sia della perdita, poi, del posto di lavoro.

È importante anche che sia interpellata, come fa l’ultimo paragrafo della risoluzione, anche la Conferenza delle Regioni, la Conferenza Stato-Regioni sulla necessità di pianificare e di dotare di finanziamenti adeguati la sfida alla violenza contro le donne, avvalendosi anche delle risorse europee. Infatti, anche a livello europeo, del Parlamento, tra l’altro con un notevole sostegno da parte del Gruppo dei Verdi Europei, si è parlato di Women New Deal, quindi cogliere nel passaggio, nell’allocazione di risorse e nella definizione degli obiettivi anche quello del superamento del gap di genere, gap che riguarda il fatto, ad esempio, che a parità di lavoro le donne sono pagate meno. C’è un unico Paese, a quanto mi risulta, che è riuscito a superare questo gap retributivo a parità di lavoro, che è l’Islanda, che si è dotata... L’ha fatto per legge, stabilendo che prima dovevano essere le Istituzioni pubbliche, quindi quelle di diretto controllo del Governo, le Istituzioni pubbliche ‒ dicevo ‒ a superare questa disparità di trattamento economico a parità di lavoro, dando tempo al settore privato di fare la stessa cosa entro il 2025.

Penso che questo sia un altro dei temi, insieme a quello del superamento... Sarà sicuramente più impegnativo riuscire a vincere la battaglia culturale e psicologica del maltrattamento, della violenza, dei femminicidi, che fa tutt’uno con l’idea della proprietà dell’uomo sulla donna. Nel momento in cui lei si vuole separare, non le può essere riconosciuta la propria autonomia, quindi questa autonomia viene annientata, addirittura fisicamente. Anche il superamento del gap di genere, per esempio, retributivo è impegnativo. Un Paese, come l’Islanda, l’ha risolto facendo una legge in proposito. Forse anche noi dovremmo cominciare a guardare a questo tipo di strumenti per garantire davvero una parità di trattamento, una parità di riconoscimento sociale, al di là degli stereotipi, al di là di differenze che ormai sanno di Medioevo, non sono più adatte alla contemporaneità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Vorrei provare ad immaginare un intervento diviso in due parti.

La prima parte è quella che non spetta a noi, ovvero la politica, soprattutto quella regionale, è arrivata a un punto fondamentale che è legato all’Osservatorio che la Regione ha come strumento per comprendere i dati, i nostri interventi politici hanno tutti descritto dei dati drammatici, che non ripeterò, dati aggiornati anche rispetto al Covid, e ritengo che il lavoro che l’Osservatorio fino ad oggi ha fatto sia un lavoro fondamentale, per quanto mi riguarda dovrebbe esserci un Osservatorio su tutti gli ambiti della politica, ancora di più su un tema così delicato, perché poi è compito del politico provare a immaginare soluzioni e risposte.

Per quanto riguarda la violenza, credo che ci sia un dato fondamentale, che è l’obbligo perentorio di non lasciare mai sola nessuna, cioè le storie che ci raccontiamo, che guardiamo in televisione, che vengono raccontate sono storie di profonda solitudine, cioè di non avere la capacità di guardare quegli occhi e capire che da quegli occhi c'è la richiesta di un aiuto.

Perché non c’è questa capacità? Perché si lascia soli? Questa è una domanda che molto spesso mi faccio, perché quando ho cominciato a fare questo lavoro io l’ho sempre ritenuta la prima questione, cioè quella di chinarsi verso i bisogni e di capire le cose intelligenti e raccoglierle. Qui – attenzione – entra in gioco la politica, perché quando si tratta questo tema ci provo sempre, provo a immaginare una politica che vada al di là di ogni schieramento, provo, perché questo mi hanno insegnato i miei grandi maestri politici, a immedesimarmi profondamente nelle storie, e, per trovare una soluzione politica, l’unica metodologia è quella di aprirsi e di ascoltare.

Quando ieri la consigliera Mori mi ha chiamato per condividere questa risoluzione, ho fatto poche modifiche, ho chiesto che venisse evidenziato il lavoro fondamentale che l’Osservatorio fa e ho chiesto di istituire una figura, ma su questo si aprirà un dialogo, che è il Garante per le vittime.

Non è contenuto in questa risoluzione. Nonostante dentro questa risoluzione ci siano cose che stridono, cose che non comprendo, c’è una cosa di cui sono certa, che l’unità, l’unità di intenti, porta inevitabilmente almeno a iniziare un percorso. Perché dico questo? Perché ieri io ho partecipato, vi giuro, con un’apertura totale, all’iniziativa che è stata fatta dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Commissione competente, che parlava esattamente di questo tema.

Ho ascoltato con profondo interesse, ci ho provato per la milionesima volta ad ascoltare con profondo interesse le relatrici. Le relatrici sono quelle che io vedo e rivedo in politica da circa vent’anni. Le relatrici appartengono tutte allo stesso partito politico, tranne una, quella di Ferrara che per sbaglio ha vinto le elezioni. Le relatrici sono tutte espressioni di un modo di concepire, giustamente, le soluzioni alla violenza. Ecco, vi chiedo veramente una mano su questo. Abbiamo davanti quattro anni. Lo stupirsi che qualcuno dall’altra parte possa indicare una strada, delle soluzioni, una visione, la capacità di raccogliere una voce inascoltata, uno sguardo solitario, questa cosa stupirà talmente tanto che stupirà anche la maggioranza. Questa dinamica di far politica è l’unica possibile e affascinante per combattere la violenza, perché io vi assicuro che ho delle idee che, a volte, possono cambiare la strada, il percorso, possono raccontare storie diverse. Sono certa che se – per carità, non vorrei mai – fossi invitata a parlare in ambienti che sono sempre quelli, i volti sempre quelli, le storie rischiano di essere sempre quelle e gli aiuti sempre quelli. C’è un nuovo lavoro da fare. C’è l’emergenza, ci sono quelle donne a casa, non solo le donne, ci sono i bambini che guardano quella violenza, ci sono nuove situazioni da poter gestire, e non si può far da soli. Non si può far da soli.

Ci sarà un tema, due temi, mettiamo la violenza sulle donne e l’educazione, che ci possono mettere insieme, che possono aprire la strada a un nuovo modo di comunicare? Io credo in questo, altrimenti abbiamo armi spuntate. Ci mancherebbe, io ascolterò ore e ore i riferimenti che ho sempre sentito all’interno del Partito Democratico sulla violenza di genere, ma fateci dire due cose. Fateci raccontare due storie. Fateci indicare storie nuove, soluzioni nuove. Facciamo che per una volta c’è un’apertura di pensiero, di parola, di azione, che risolleva, che dà una postura. Se ci diciamo che le donne hanno un valore, per me il valore della donna è esattamente questo: quello di mettere insieme, di moderare, di ascoltare, di fermarsi, di pensare, di dire “ma sai che lei, forse, racconta una storia interessante?”. Ecco, io credo a questa azione qua. E proprio per dimostrare quello, voterò assolutamente a favore di una risoluzione che non mi convince. Vi chiedo, però, di fare lo sforzo ‒ ne faccio uno io; fate uno sforzo voi ‒ di provare a capire che, se a volte parliamo, non parliamo per una posizione preconcetta, ma perché vorremmo ogni tanto provare anche noi a sederci sui tavoli, a quei tavoli, e raccontare storie che sono anche le vostre storie.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Altri iscritti a parlare in dibattito generale? Io non ho altri iscritti a parlare in dibattito generale.

A questo punto, passerei alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione. Qualcuno si iscrive a parlare? Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Per tutto quanto discusso, ragionato e riflettuto in quest’aula, esprimiamo parere favorevole.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

A questo punto, metto in votazione la risoluzione 2078.

Dichiaro aperta la votazione.

Sì, certo, vi do tutto il tempo che serve.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 37

 

È approvata all’unanimità.

 

Consigliera Montalti, mi scusi?

 

MONTALTI: Ho problema nell’app e volevo dichiarare voto favorevole, non so se è stato preso alla fine...

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto, grazie. Consigliere Sabattini e Daffadà, quindi c’è qualche problema con la votazione. Prego, consigliere Sabattini.

 

SABATTINI: Anche io, presidente, volevo chiedere conto del mio voto favorevole alla risoluzione, perché ho avuto lo stesso problema. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Consigliere Daffadà?

 

DAFFADÀ: Stessa cosa io.

 

PREDIDENTE (Petitti): Benissimo, voto favorevole. Consigliera Marchetti?

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente, volevo registrare il mio voto favorevole perché ho avuto problemi con l'app. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto, quindi i voti a favore diventano 40. Benissimo, unanimità sempre.

 

OGGETTO 1863

Proposta recante: “Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019”. (31)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): È stata presentata una richiesta, ai sensi dell’articolo 75, comma 1, del Regolamento interno, di inversione dell’ordine del giorno a firma della consigliera Zappaterra, dell’oggetto 1863. Parliamo del bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2019.

Chiedo un intervento a favore dell’inversione che, ovviamente, viene dalla Capogruppo del PD, consigliera Zappaterra.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

È concordato con tutti i presidenti degli altri Gruppi per gli impegni dell’assessore Calvano con il Governo. Quindi, riteniamo utile lasciarlo libero.

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo.

Se non ci sono interventi contro, mettiamo in votazione l’inversione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 39

 

È approvata.

 

Con 39 voti favorevoli su 39 è stata approvata l’inversione.

 

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passo la parola all’assessore Calvano per l’illustrazione del bilancio consolidato.

Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Solo per dire che […], ma ho avuto problemi. 

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Grazie, consigliera.

Prego, assessore Calvano.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente. Grazie all’aula per aver accordato l’inversione, in quanto non potrò essere presente da una certa ora in avanti nel pomeriggio. Ci tenevo ad illustrare io questo punto, che è relativo al bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna.

Si completa sostanzialmente il percorso collegato al bilancio 2019, in quanto andiamo ad approvare il bilancio della Regione insieme, o consolidato, con i bilanci di tutte le partecipate che fanno parte del perimetro di consolidamento. Complessivamente 17 soggetti.

Anche in questo caso, il risultato di bilancio aggregato ‒ diciamo così ‒ è un risultato economico positivo, per 457 milioni, grazie al fatto che c’è un risultato positivo sostanzialmente tra tutti i soggetti che hanno partecipato al perimetro di consolidamento, ad esclusione dell’Agenzia per il lavoro, di AGREA e IBC, che in realtà hanno presentato un risultato negativo solo a causa dell’applicazione di alcuni princìpi contabili di trasformazione della contabilità da finanziaria a economica. Il patrimonio netto risulta negativo, però in forte miglioramento rispetto allo scorso anno, ossia al triennio precedente, che è determinato dal patrimonio netto negativo della Regione, un patrimonio netto negativo che è della Regione in quanto Istituzione, ma non della Regione in quanto territorio, perché è un patrimonio netto ‒ per semplificarla ‒ negativo che viene fuori perché contribuiamo, come Regione, spesso a finanziare iniziative che non rafforzano il patrimonio della Regione, ma rafforzano, ad esempio, il patrimonio degli enti locali o di altre Istituzioni, e questo ha un effetto negativo sulla nostra patrimonializzazione. Quindi, è un patrimonio netto negativo ‒ ripeto ‒ dell’Istituzione, non della Regione largamente intesa.

C’è anche un rilievo bassissimo di tutti gli oneri finanziari, in quanto per la stragrande maggioranza degli enti facenti parte del perimetro di consolidamento gli oneri finanziari risultano essere di modesta entità.

In sostanza, anche questo atto di carattere economico-finanziario conferma la solidità dei conti della nostra Regione e rappresenta, quindi, sicuramente un elemento che potrà esserci utile per affrontare i futuri passaggi successivi che avranno a che fare con il bilancio della nostra Regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

A questo punto, apro la discussione generale sul provvedimento. Chi si iscrive a parlare?

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente, ringrazio l’assessore Calvano. Alcune brevissime osservazioni, perché purtroppo temo che il documento sia stato congedato in maniera molto agile anche durante la Commissione referente.

Forse si tratta di una mia manchevolezza non aver trovato tutti i dati chiari, anche perché per me è il primo consolidato, però è vero che, se il bilancio consolidato deve sopperire alle carenze informative e valutative dei bilanci degli Enti e deve ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo, qualcosa è mancato.

Parto dalla deliberazione della Giunta n. 1051 del 24 agosto 2020. Si cita l’aver provveduto ad un aggiornamento delle situazioni giuridico-economiche di ogni ente, azienda o partecipata. Orbene, vada per la valutazione economica, non certo per quella giuridica, carente qui, carente nel DEFR e carente anche nella Nota di aggiornamento di quest’ultimo. Va da sé che, laddove voi richiamate una disamina completa, tale la si aspetta.

Faccio un esempio tra tanti. Se nella deliberazione sopra richiamata, la n. 1051, reinserite la Fondazione Marco Biagi e la fondazione Collegio Europeo di Parma, poiché redarguiti a ciò dalla Corte dei conti, al loro reinserimento, ci si aspetta che di questo almeno si faccia voce e si dia contezza, invece riappaiono senza troppi preamboli.

Asseverazione, o meglio doppia asseverazione per quanto attiene la riconciliazione di debiti e crediti con i propri enti strumentali. Per Aipo, Airper, Ferrovie Emilia-Romagna e Lepida indicate che "gli approfondimenti necessari si stanno concludendo", oggi approviamo un consuntivo e forse sarebbe interessante anche avere questi dati, posto che questo documento è del mese di ottobre 2020 e siamo a novembre 2020, approviamo un consuntivo dove mancano delle asseverazioni.

D’altra parte, sulla scelta delle società incluse ed escluse dal GAP, se aveste scelto il criterio di opportunità politica, come da voi indicato all’inizio della relazione, avreste coinvolto tutte le società, restituendo una valutazione complessiva e completa, invece avete preferito, come peraltro nel vostro diritto assoluto, applicare una scelta normativa più riduttiva, però che non si parli di valutazioni estensive, ma ci si limiti a dire che è una vostra opportunità politica.

Sul capitolo Crediti e debiti superiori ai 5 anni, è soprattutto su questi passaggi che ci si aspetta la valutazione economica ma anche quella giuridica, su cui avete fatto l’apertura all’inizio del documento, perché, quando ci si trova davanti a crediti o debiti (e talvolta non si sa cosa sia peggio) superiori ai 5 anni, le osservazioni e le motivazioni dovrebbero sprecarsi. Invece Er.Go. evidenzia crediti superiori ai 5 anni, si indicano crediti per euro 10.252.507,98, di cui 2.300.000 di crediti esigibili oltre cinque anni. È un importo considerevole e non è motivato nel modo, a mio avviso, appropriato.

Ferrovie Emilia-Romagna. Si cita un mutuo passivo acceso dalla Conferente ACT di Reggio Emilia, garantito da atti di delega e non c’è nessuna ulteriore spiegazione.

TPER Spa. Si parla di un adeguato fondo di svalutazione che contenga l’insoddisfazione che potrebbe derivare da ATC che, invece, soffre di un contenzioso tributario che in caso di soccombenza potrebbe compromettere la capacità finanziaria. Quali sono le somme di questo contenzioso e se ci sono rischi concreti alla soccombenza di ATC non se ne fa voce.

IBC. Attese le scelte che si stanno intraprendendo su IBC, che fine faranno i 41.850,78 euro annoverati tra i crediti con anzianità oltre i cinque anni?

IRST. Si cita di debiti superiori ai cinque anni nei confronti di banche e tesorerie per 3 milioni circa e 717.000 euro nei confronti di fornitori. Si lasci passare la specifica su banche e tesorerie abbastanza deduttiva, ma sui privati? Esiste del contenzioso su questi privati? Non si dice nulla.

Tema garanzie. Terme di Salsomaggiore. Se non erro, dovremmo essere alla fine della procedura. Varrebbe la pena prevedere le possibili variabili. Si parla di azioni di rivalsa. Si è certi che il diritto di rivalsa trovi giusta capienza? Non c’è nessun cenno al riguardo, nessun dubbio, nulla di nulla. Qui emerge un dubbio ulteriore. Dalla delibera della Regione n. 2209 del 22.11.2019 il debito registrato sul 2018 era di 14.669.432. Nel 2020, nello specifico nella delibera n. 1519 del 2.11.2020, si dice che la perdita relativa al 2018 è di 17.426,121, una inconferenza numerica che, però, ha una cifra di circa 3 milioni di euro. Quindi, ci piacerebbe capire quale dei due dati è corretto e se ci sono delle errata corrige da mettere in campo.

Sopravvenienze passive. Manca, sempre a mio avviso, un dettaglio specifico per il passaggio da 14.671.528 del 2018 a 37.155.144 del 2019. Posto che la sopravvenienza passiva è una sopravvenuta insussistenza dell’attivo, cosa ha portato a una variazione di oltre il doppio? Le spiegazioni che date a pagina 64 e nella tabella di pagina 65 non sono, a mio avviso, senza ombra di dubbio, esaustive.

Risconti e ratei passivi. Lo cito soltanto per il numero, perché è veramente grosso. Risconti passivi, anno 2019, per l’Agenzia regionale per il lavoro, sono pari a 32.509.286,76. Comprendo che siete abituati a dei numeri enormi, ma limitarsi a una frase pressoché standard nella sua spiegazione, secondo me, è molto riduttivo.

Spese di personale. Soltanto due passaggi su due fusioni: Art-ER Spa, ASTER ed ERVET si uniscono dando vita ad ARTES Spa. ASTER, anno 2018, aveva un valore personale di 4.150.092, mentre ERVET, anno 2018, di 5.276.411. Ebbene, Art-ER registra oggi un totale di 11.157.678, quindi una differenza in più di 1.731.175. Ricordo semplicemente che lo spirito del TUSP, quando si parla di fusioni, è quello di tendere al risparmio della spesa pubblica, quindi non di aumentarla. Stessa sorte, sebbene per un importo molto più ridotto, è successa con [...].

Da ultimo, solo un passaggio sul punto 2.18. Dopo la chiusura del bilancio consolidato per l’esercizio 2019 non si sono verificati eventi significativi. Questo paragrafo per tutti i bilanci ‒ adesso io mi rimetto a chi, ovviamente, ne sa più di me ‒ è stato creato appositamente per indicare i fatti che, pur non avendo inficiato sul bilancio 2019, inficeranno sul 2020. C’è stato un evento, che si chiama Covid, si chiama Covid-19, quindi porta proprio il nome dell’anno di riferimento del bilancio che stiamo valutando, del quale in questo capitolo proprio non si parla. Ci sono indicazioni di Assonime, nonché dell’Ordine dei commercialisti e ci sono numerose pubblicazioni che dicono che, invece, questa citazione dovrebbe essere fatta. Mi rimetto, chiaramente, in questo caso, a chi giustamente ha più competenza di me in materia.

Per quanto riguarda la dichiarazione di voto, rinvio all’intervento che farà il collega Marchetti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Catellani.

Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale.

A questo punto, passerei alle dichiarazioni di voto. Chi si iscrive a parlare in dichiarazione di voto? Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Grazie, presidente.

Il bilancio consolidato ‒ come ha presentato l’assessore ‒ ha l’obiettivo di mettere insieme il consolidato dell’ente Regione con quello dei soggetti partecipanti, in riferimento all’esercizio finanziario del 2019. I riferimenti, i numeri non li ripeto.

Il nostro voto, chiaramente, è positivo. Aggiungo solo che, avendo seguito da relatore tutto il percorso, dal documento finanziario regionale a quello di previsione, l’assestamento, si conclude un lavoro nell’arco delle due legislature. Mi fa molto piacere ringraziare nella dichiarazione di voto l’Ufficio legislativo del Partito Democratico e tutta la maggioranza, l’assessore Petitti, in qualità di assessore nella scorsa legislatura, e tutti i componenti, chiaramente anche il relatore di minoranza, con cui abbiamo svolto questo lavoro nel corso di questi due anni.

Se posso dare un consiglio a qualsiasi componente di questa Assemblea che si occuperà di bilancio, è sicuramente un lavoro importante che vede in maniera profonda e in maniera orizzontale tutto il nostro ente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bessi.

Altri in dichiarazione di voto? C’è qualcuno online? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

A questo punto, dichiaro aperta la votazione del provvedimento “Bilancio consolidato per l’esercizio finanziario 2019”.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 27

Contrari 16

 

È approvato.

 

La proposta è approvata.

Passo la parola alla consigliera Catellani, perché abbiamo avuto un problema con il collegamento. Non si è riuscito a collegare il consigliere Marchetti. Quindi, passo a lei la parola. Prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Abbiamo avuto un problema tecnico, soltanto per dire che chiaramente il nostro voto è contrario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie a lei. A questo punto sono le 13,05... Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Per rettificare il mio voto, che è contrario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene, 13,05, la seduta è chiusa.

Riprendiamo alle ore 14. Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 13,05.

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI, gli assessori Mauro FELICORI, Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

l’assessore Andrea CORSINI e il consigliere Michele BARCAIUOLO.

 

VOTAZIONI ELETTRONICHE

 

OGGETTO 2078 Risoluzione per impegnare la Giunta e l’Assemblea legislativa a continuare a promuovere iniziative per il contrasto alla violenza sulle donne. A firma della presidente Petitti.

 

Votazione richiesta di iscrizione e inversione dell’ordine del giorno

 

Presenti: 31

 

Favorevoli: 31

Maletti Francesca; Caliandro Stefano; Daffadà Matteo; Piccinini Silvia; Costi Palma; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Amico Federico Alessandro; Paruolo Giuseppe; Mori Roberta; Stragliati Valentina; Montalti Lia; Taruffi Igor; Bondavalli Stefania; Felicori Mauro; Bulbi Massimo; Pillati Marilena; Bergamini Fabio; Soncini Ottavia; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Facci Michele; Zamboni Silvia; Marchetti Daniele; Rancan Matteo; Liverani Andrea; Bessi Gianni; Fabbri Marco; Tarasconi Katia; Petitti Emma, Zappaterra Marcella

 

Assenti: 19

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Marchetti Francesca; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo.

 

Votazione risoluzione 2078

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 40

Pigoni Giulia; Mori Roberta; Amico Federico Alessandro; Caliandro Stefano; Fabbri Marco; Tarasconi Katia; Costi Palma; Stragliati Valentina; Mastacchi Marco; Marchetti Daniele; Facci Michele; Costa Andrea; Soncini Ottavia; Mumolo Antonio; Rossi Nadia; Felicori Mauro; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Bessi Gianni; Montalti Lia; Tagliaferri Giancarlo; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Bargi Stefano; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Piccinini Silvia; Paruolo Giuseppe; Rainieri Fabio; Pompignoli Massimiliano; Zappaterra Marcella; Petitti Emma; Occhi Emiliano; Maletti Francesca; Pelloni Simone; Castaldini Valentina; Daffadà Matteo; Marchetti Francesca; Sabattini Luca

 

Assenti: 10

Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo.

 

OGGETTO 1863 Proposta recante: “Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019”. (31)

 

Votazione inversione dell’ordine del giorno

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 40

Pigoni Giulia; Daffadà Matteo; Amico Federico Alessandro; Taruffi Igor; Bondavalli Stefania; Tagliaferri Giancarlo; Maletti Francesca; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bargi Stefano; Soncini Ottavia; Mastacchi Marco; Rontini Manuela; Occhi Emiliano; Fabbri Marco; Rossi Nadia; Piccinini Silvia; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Marchetti Daniele; Mumolo Antonio; Castaldini Valentina; Montalti Lia; Rancan Matteo; Bergamini Fabio; Mori Roberta; Stragliati Valentina; Pompignoli Massimiliano; Bessi Gianni; Costa Andrea; Catellani Maura; Rainieri Fabio; Zamboni Silvia; Paruolo Giuseppe; Felicori Mauro; Facci Michele; Marchetti Francesca; Lisei Marco; Pillati Marilena; Costi Palma.

 

Non votanti: 1

Petitti Emma

 

Assenti: 9

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Sabattini Luca.

 

Votazione oggetto 1863 Proposta recante: “Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019”. (31).

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 26

Fabbri Marco; Rontini Manuela; Soncini Ottavia; Amico Federico Alessandro; Caliandro Stefano; Mori Roberta; Costi Palma; Mumolo Antonio; Costa Andrea; Taruffi Igor; Maletti Francesca; Bulbi Massimo; Marchetti Francesca; Sabattini Luca; Bessi Gianni; Zappaterra Marcella; Rossi Nadia; Montalti Lia; Daffadà Matteo; Felicori Mauro; Pillati Marilena; Pigoni Giulia; Bondavalli Stefania; Tarasconi Katia; Paruolo Giuseppe; Zamboni Silvia

 

Contrari: 17

Bargi Stefano; Mastacchi Marco; Stragliati Valentina; Facci Michele; Tagliaferri Giancarlo; Catellani Maura; Rainieri Fabio; Liverani Andrea; Lisei Marco; Castaldini Valentina; Pompignoli Massimiliano; Bergamini Fabio; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Piccinini Silvia.

 

Non votanti: 1

Petitti Emma

 

Assenti: 6

Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Occhi Emiliano.

 

COMUNICAZIONI PRESCRITTE DALL’ARTICOLO 68 DEL REGOLAMENTO INTERNO

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

1951 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Ulteriori interventi urgenti per il settore agricolo e misure di semplificazione”. (Delibera di Giunta n. 1528 del 02 11 2020)

 

1969 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Sostegno straordinario alle attività produttive nei settori maggiormente coinvolti dalle misure restrittive introdotte per contrastare il COVID–19”. A firma dei Consiglieri: Bargi, Marchetti Daniele, Facci, Stragliati, Occhi, Rancan, Pelloni, Bergamini, Pompignoli, Montevecchi, Catellani, Liverani, Rainieri, Delmonte

 

2009 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (Delibera di Giunta n. 1612 del 16 11 20)

 

2032 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Fondo regionale per la non autosufficienza”. (19 11 20). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Montevecchi, Pompignoli, Liverani, Facci, Bergamini, Rainieri, Pelloni, Rancan, Bargi, Catellani, Delmonte

 

2066 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2021". (Delibera di Giunta n. 1653 del 16 11 20)

 

2067 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021-2023 (legge di stabilità regionale 2021)". (Delibera di Giunta n. 1654 del 16 11 20)

 

2068 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023". (Delibera di Giunta n. 1655 del 16 11 20)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

1970 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla richiesta di refertazione dei risultati dei tamponi eseguiti sui nuovi pazienti in accesso al Pronto Soccorso. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Rancan, Bergamini, Stragliati, Pelloni, Bargi, Liverani, Delmonte, Facci, Montevecchi, Catellani

 

1972 - Interrogazione a risposta scritta circa il rispetto degli accordi riguardanti le Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Bologna e Manutenzione Ciclica Locomotive (OMCL) di Rimini.               A firma dei Consiglieri: Rossi, Caliandro

 

1973 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'istituzione, in collaborazione con la Regione Veneto, del Parco Unico del Delta del Po. A firma della Consigliera: Zamboni

 

1974 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attuale situazione e le prospettive del settore agro-pesca.A firma dei Consiglieri: Bergamini, Facci, Pompignoli, Pelloni, Bargi, Liverani, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Montevecchi, Catellani, Rainieri, Rancan, Delmonte

 

1975 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni a supporto delle strutture socio riabilitative che operano nel settore delle dipendenze, in relazione al rischio di contagio da Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1976 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi di ampliamento dei Pronto soccorso dell’Ospedale di Vaio a Fidenza e dell’Ospedale Santa Maria a Borgo Val di Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

 

1977 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura nei giorni festivi e prefestivi delle grandi strutture di vendita. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico

 

1978 - Interrogazione a risposta scritta circa l’inserimento dei minori nei fascicoli sanitari elettronici (FSE) dei genitori.               A firma dei Consiglieri: Rontini, Tarasconi, Costa, Montalti, Caliandro, Pillati, Zappaterra, Soncini, Bulbi, Rossi, Daffada', Sabattini

 

1979 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi di sostegno degli operatori del settore delle cerimonie, ed in particolare dei fotografi, a seguito della crisi economica dovuta alla diffusione del Coronavirus. A firma della Consigliera: Rontini

 

1982 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di derogare al numero minimo previsto di partecipanti per le battute di caccia al cinghiale. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Rancan, Stragliati

 

1983 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attività finanziaria svolta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. A firma del Consigliere: Bargi

 

1984 - Interrogazione a risposta scritta circa il sistema di comunicazione dei casi di positività al Covid-19 tra istituti scolastici ed Aziende Sanitarie Locali (ASL).               A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

1985 - Interrogazione a risposta scritta circa il rimborso agli studenti degli abbonamenti al trasporto pubblico locale a seguito della introduzione della DAD. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1986 - Interrogazione a risposta scritta circa misure di sostegno del settore dentistico-odontoiatrico. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1987 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'opportunità di rinviare il voto per i Consigli di Amministrazione dei Consorzi di Bonifica, causa l'emergenza pandemica in atto. A firma della Consigliera: Zamboni

 

1988 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Villa Maria. A firma del Consigliere: Taruffi

 

1989 - Interrogazione a risposta scritta circa le elezioni degli amministratori dei consorzi di bonifica. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Pelloni, Bergamini, Montevecchi, Facci, Rainieri, Delmonte, Rancan, Bargi, Pompignoli, Catellani, Liverani

 

1991 - Interrogazione a risposta scritta circa la campagna di vaccinazione antinfluenzale. A firma dei Consiglieri: Facci, Catellani, Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni

 

1992 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità di vaccino antinfluenzale per le persone che non rientrano nella c.d. fascia protetta. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1993 - Interrogazione a risposta scritta circa l’accessibilità delle prestazioni medico sanitarie per la prevenzione e cura di patologie oncologiche durante l’emergenza da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

 

1995 - Interrogazione a risposta scritta circa la gestione dell’emergenza Covid nelle Case di Riposo della Romagna. A firma del Consigliere: Liverani

 

1996 - Interrogazione a risposta scritta circa la carenza di DPI riscontrata in particolare dagli odontoiatri. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

1997 - Interrogazione a risposta scritta circa una segnalazione relativa ad un contatto diretto con un soggetto positivo al Covid-19, inoltrata all’Ausl di Piacenza in data 5 novembre 2020. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1998 - Interrogazione a risposta scritta circa misure regionali di sostegno economico ai settori interessati dall’ordinanza del Presidente della Regione n. 216 del 12 novembre 2020. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pompignoli, Marchetti Daniele, Catellani, Rainieri, Pelloni, Liverani, Occhi, Facci, Stragliati, Delmonte, Bargi, Rancan, Montevecchi

 

2000 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino dell'argine storico del torrente Baganza, nella città di Parma, previsto dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e circa la costruzione di un nuovo argine a protezione di alcuni insediamenti privati. A firma della Consigliera: Zamboni

 

2001 - Interrogazione a risposta scritta circa l’iter previsto da parte delle Aziende sanitarie locali per l’effettuazione alle donne in gravidanza degli esami volti alla ricerca del virus Covid–19. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

2003 - Interrogazione a risposta scritta circa la gestione di casi di positività al Covid-19 nelle scuole. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2004 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attività venatoria a seguito dell’ordinanza 13 novembre 2020 del Ministro della salute. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2005 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio dell'operato dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) delle ASL. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2006 - Interrogazione a risposta scritta circa la continuità dell’attività clinica ambulatoriale, nel più scrupoloso rispetto delle regole di sicurezza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2007 - Interrogazione a risposta scritta circa l’adozione di interventi relativi alla disciplina statale inerente lo svolgimento delle assemblee condominiali in videoconferenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2008 - Interrogazione a risposta scritta circa la caccia del cinghiale nell’Oasi di Torriana. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2010 - Interrogazione a risposta scritta circa le linee guida che la Regione intende emanare e porre alla base del proprio intervento in materia di malattie rare, con particolare riferimento alla Sindrome di multisensibilità fattoriale. A firma del Consigliere: Lisei

 

2011 - Interrogazione a risposta scritta circa la cancellazione o la riduzione dell'IVA su tutti i generi da asporto. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri

 

2012 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la nota dell'Azienda Usl di Modena rilasciata in data 10/11/2020 nei riguardi di un consigliere della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Pelloni

 

2014 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'interesse della Regione Emilia-Romagna per l'utilizzo dei tamponi rapidi "Fai da te" per verificare la positività al Covid-19. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Catellani, Marchetti Daniele, Pompignoli, Stragliati, Occhi, Facci, Bergamini, Liverani, Bargi, Pelloni, Delmonte, Rancan, Montevecchi

 

2015 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le azioni da mettere in campo, da parte della Regione, per tutelare le maestranze della Fiac Compressor Spa e salvaguardare lo stabilimento di Pontecchio Marconi (BO). A firma del Consigliere: Taruffi

 

2016 - Interrogazione a risposta scritta circa l’adozione di interventi volti a consentire lo svolgimento dell’attività musicale in presenza negli istituti scolastici e nelle scuole di formazione. A firma dei Consiglieri: Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Bergamini, Rainieri, Bargi, Montevecchi, Pelloni, Pompignoli, Rancan, Catellani, Delmonte, Liverani

 

2018 - Interrogazione a risposta scritta circa i daini della pineta di Classe (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2019 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione degli ambulanti del mercato La Piazzola di Bologna nonché circa la costituzione di una cabina di regia per la gestione dei mercati in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2021 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la risoluzione delle criticità attualmente in essere riguardo il Fascicolo Sanitario Elettronico. A firma del Consigliere: Pelloni

 

2022 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento della medicina territoriale per la presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2024 - Interrogazione a risposta scritta circa le motivazioni del ritardo con il quale è stata disposta la messa in quarantena di un'intera classe nella Scuola Secondaria di Primo Grado di Alseno (Piacenza). A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

2025 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai ritardi nell'erogazione del contributo per i canoni di locazione da parte dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza a soggetti risultanti nella graduatoria definitiva. A firma del Consigliere: Delmonte

 

2027 - Interrogazione a risposta scritta circa l’avvio delle corse del People Mover di Bologna. A firma del Consigliere: Taruffi

 

2028 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impiego di mascherine trasparenti di supporto alle disabilità uditive. A firma del Consigliere: Lisei

 

2029 - Interrogazione a risposta circa le elezioni dei Consigli d’Amministrazione di sette consorzi di bonifica previste per dicembre 2020. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2033 - Interrogazione a risposta scritta circa la discarica Tre Monti di Imola (Bo) ed un cedimento stradale. A firma del Consigliere: Lisei

 

2036 - Interrogazione a risposta scritta circa l’aumento della dotazione organica di personale Usca all'interno della rete di continuità di cura. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2039 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’ordinanza regionale n. 216/2020 e la richiesta di ritiro o revisione della stessa. A firma del Consigliere: Lisei

 

2041 - Interrogazione risposta orale in commissione riguardo ai danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura. A firma dei Consiglieri: Liverani, Montevecchi, Pompignoli

 

2042 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione degli ambulanti del mercato La Piazzola di Bologna a seguito delle misure di prevenzione al Covid-19 del novembre 2020. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2043 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi di ristrutturazione di ponti sulla strada provinciale n. 308 Fondovalle del Taro. A firma del Consigliere: Rainieri

 

2044 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’Integrazione del bonus una tantum per le edicole, di cui all’art. 2 della Legge regionale n. 6 del 2020. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

2045 - Interrogazione a risposta orale in commissione sulla discarica in località Tre Monti – Imola (Bo). A firma della Consigliera: Castaldini

 

2049 - Interrogazione a risposta scritta circa le sessioni di laurea in presenza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2050 - Interrogazione a risposta scritta circa la erogazione della CIG nonché circa le ricadute del Decreto Ristori sulle imprese ed i lavoratori dell’Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2051 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di rinviare il voto per i Consigli di Amministrazione dei Consorzi di Bonifica, causa l'emergenza pandemica in atto. A firma della Consigliera: Zamboni

 

2052 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche sulle scadenze e nuovi parametri di default bancario. A firma dei Consiglieri: Bessi, Iotti, Montalti, Zappaterra, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Pillati, Fabbri, Costi, Rossi

 

2053 - Interrogazione a risposta scritta sulla "Sindrome da post-Covid". A firma del Consigliere: Lisei

 

2056 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impiego delle risorse di cui al d.l. n. 19 del 17 marzo 2020 per l’erogazione di incentivi in favore del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale in conseguenza della emergenza epidemiologica da COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2057 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di identificazione delle persone sottoposte al test c.d. tampone e comunicazione del suo esito. A firma dei Consiglieri: Liverani, Marchetti Daniele, Montevecchi, Stragliati, Catellani, Occhi, Bargi, Facci, Pelloni, Pompignoli, Bergamini, Rainieri, Rancan, Delmonte

 

2058 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione collettiva a seguito del DPCM 3.11.2020. A firma dei Consiglieri: Facci, Rancan, Bargi

 

2059 - Interrogazione a risposta scritta circa le deroghe alle limitazioni della mobilità per attività venatoria. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2060 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la cessione, da parte di BolognaFiere, di un ramo dell’azienda. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2061 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione del comparto delle attività legate alla filiera logistica del mondo fieristico. A firma del Consigliere: Delmonte

 

2062 - Interrogazione a risposta immediata in Aula in merito al futuro di Villa Levi a Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

2063 - Interrogazione a risposta immediata in Aula sulla ripartenza della scuola in dicembre. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2064 - Interrogazione a risposta immediata in Aula sulla possibilità di prevedere una deroga al divieto di installazione e funzionamento di impianti di climatizzazione invernale e/o estiva negli spazi comuni a più unità abitative. A firma del Consigliere: Rainieri

 

2065 - Interrogazione a risposta immediata in Aula circa l'interruzione dei servizi di interpretariato e segretariato sociale determinatasi all'Ente ENS. A firma delle Consigliere: Tarasconi, Rontini, Zappaterra, Maletti, Montalti

 

INTERPELLANZA

 

1971 - Interpellanza sulla pianificazione distribuzione e somministrazione del vaccino SARS-CoV-2. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

1981 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a proseguire nel confronto, attivato nei mesi scorsi, con i soggetti gestori degli impianti natatori pubblici riguardo i dati sui disavanzi economico-finanziari causati dalle restrizioni legate alla gestione sanitaria della pandemia per individuare misure di sostegno per le attività e i livelli occupazionali, anche intervenendo con mezzi propri a sostegno del settore sportivo. (12 11 20). A firma dei Consiglieri: Costa, Marchetti Francesca, Tarasconi, Mori, Caliandro, Zappaterra, Costi, Soncini, Pillati, Mumolo, Sabattini, Bulbi, Fabbri, Rontini, Paruolo, Montalti, Bondavalli, Rossi, Daffadà

 

1994 - Risoluzione sull'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. A firma dei Consiglieri: Pillati, Mumolo, Daffada', Mori, Costa, Caliandro, Maletti, Marchetti Francesca, Costi, Soncini, Montalti, Fabbri, Paruolo, Tarasconi, Bulbi, Rossi, Zappaterra, Rontini, Sabattini

 

1999 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere ogni tipo di iniziativa volta al contrasto della violenza sulle donne e tutte le associazioni del territorio regionale che sono impegnate in questa battaglia. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Bergamini, Pompignoli, Marchetti Daniele, Pelloni, Catellani, Bargi, Liverani, Occhi, Delmonte, Rainieri, Facci, Rancan, Montevecchi

 

2002 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi affinché vengano garantiti bandi e/o progetti di finanziamento regionali, per la realizzazione di interventi di adeguamento e messa a norma delle fermate dei mezzi pubblici per le persone con disabilità o mobilità ridotta. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

2013 - Risoluzione circa la realizzazione di un Parco Tecnologico per la gestione di rifiuti contenenti amianto in località Rio Vulpazza di Castello di Serravalle nel Comune di Valsamoggia (BO). A firma del Consigliere: Pelloni

 

2017 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale all’adozione di interventi volti a consentire lo svolgimento dell’attività musicale in presenza negli istituti scolastici e nelle scuole di formazione. A firma dei Consiglieri: Facci, Bergamini, Rainieri, Bargi, Montevecchi, Pelloni, Pompignoli, Rancan, Catellani, Delmonte, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Liverani

 

2020 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad approvare un piano regionale per sostenere e potenziare le USCA delle Aziende Sanitarie, sia dal punto di vista dell’organico che della strumentazione. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

2023 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a revocare, con effetto immediato, la propria ordinanza 12 novembre 2020, n. 226, recante “Ulteriore ordinanza ai sensi dell'articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in tema di misure per la gestione dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione della sindrome da covid-19”. A firma dei Consiglieri: Rancan, Montevecchi, Occhi, Stragliati, Marchetti Daniele, Pompignoli, Bergamini, Rainieri, Facci, Bargi, Pelloni, Catellani, Delmonte, Liverani

 

2026 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo, anche attraverso la Conferenza Stato-Regioni, al fine di richiedere la possibilità di considerare l’Unione dei Comuni dell'Appennino Reggiano come un'unica area per gli spostamenti senza autocertificazione dei residenti. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

2030 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivare un tavolo di confronto sul territorio con tutti i soggetti interessati per sostenere la richiesta della cittadinanza di aprire un nuovo presidio di polizia stradale o un commissariato, utile per il territorio dell‘Unione e del Comune di Casalecchio di Reno (BO). A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Lisei, Facci, Castaldini

 

2031 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a dare la possibilità ai MMG e PLS di utilizzare test antigenici per interrompere quarantene e isolamenti fiduciari, in caso di tampone negativo, senza bisogno di attendere la comunicazione del dipartimento di sanità pubblica. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2034 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, presso le Istituzioni coinvolte e l’Ordine dei giornalisti, affinché i mass media si attengano ad una corretta informazione e ad una obiettiva narrazione nei casi di violenza di genere. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Mori, Bondavalli, Amico, Caliandro, Rossi, Zamboni, Fabbri, Zappaterra, Pillati, Sabattini

 

2035 - Risoluzione per impegnare la Giunta a far rientrare nei percorsi di verifica COVID, mediante tamponi rapidi, i volontari delle associazioni del Terzo settore che assistono anziani soli e disabili. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Amico, Bondavalli, Caliandro

 

2037 - Risoluzione per impegnare la Giunta all’incentivazione della produzione di elettricità da fonti rinnovabili mediante l’installazione di impianti fotovoltaici sulle superfici rese disponibili nelle discariche esaurite insistenti sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

 

2038 - Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa e la Giunta a condannare ogni forma di terrorismo e a valorizzare il lascito culturale di Marco Biagi. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2048 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivare un Fondo sperimentale dedicato alla rifunzionalizzazione dei numerosi parchi adiacenti alle strutture sociosanitarie del territorio regionale, verso scopi riabilitativi dei soggetti affetti da disturbi cognitivi e del comportamento. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Rainieri, Pompignoli, Liverani, Facci, Rancan, Bargi, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Pelloni, Catellani, Montevecchi, Delmonte

 

2054 - Risoluzione per impegnare la Giunta Regionale a fissare una aliquota addizionale irpef agevolata per soggetti disabili e contribuenti con un disabile fiscalmente a carico. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Occhi, Rainieri, Liverani, Montevecchi, Facci, Marchetti Daniele, Bargi, Stragliati, Pompignoli, Bergamini, Catellani, Delmonte, Rancan

 

2055 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a supportare al meglio i Medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che decidono di operare nelle aree montane e nelle aree più periferiche. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Costi, Daffada', Tarasconi, Montalti, Zappaterra, Bessi, Mori, Sabattini, Pillati, Maletti

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

1286 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure di prevenzione contro il Covid-19 per i lavoratori stranieri. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Tagliaferri, Lisei

 

1289 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione della quarta corsia dell’autostrada A14 nel tratto Bologna S. Lazzaro – Diramazione per Ravenna, con particolare riguardo alle opere in compensazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1290 - Interrogazione a risposta scritta circa la tratta ferroviaria Ravenna-Rimini. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1291 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione tra AUSL Reggio Emilia e Associazione Croce Verde e circa il servizio di emergenza-urgenza. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1301 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivarsi per sostenere il recupero della Chiesa di San Michele Arcangelo a Roncole Verdi anche in prospettiva di una più ampia valorizzazione dei luoghi verdiani. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1304 - Interrogazione a risposta scritta circa i santuari-rifugi per animali. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1316 - Interrogazione a risposta scritta circa uno sversamento di rifiuti da “pozzo nero” nel comune di Casina (RE). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1320 - Interrogazione a risposta scritta circa l’assistente condiviso/a tra più persone e le misure di prevenzione contro il Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1331 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se intenda tutelare i soggetti elettrosensibili; quali iniziative, anche dal punto di vista informativo, si intendano intraprendere a favore di questi cittadini e se non ritenga opportuno, nel rispetto della risoluzione n.1815/2011 dell’Assemblea del Consiglio d’Europa, proporre il riconoscimento dell’elettrosensibilità come disabilità. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1333 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta a che punto sia il progetto di piscina coperta a Pievepelago (Mo) e con quali tempi sia possibile vederne l’avvio. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1337 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se intenda prendere in considerazione un incremento dei treni nelle tratte ferroviarie Milano-Piacenza-Bologna, Torino-Piacenza, Piacenza-Cremona; se intenda ripristinare la linea ferroviaria Piacenza- Cremona; se intenda incrementare la linea ferroviaria Cremona-Fidenza con treni al posto dei bus. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1342 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se intenda farsi promotrice di una forma di sostegno alle attività commerciali dell’Alta Valtrebbia, in considerazione anche dei comunicati di allerta diramati dalla competente Ausl. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1343 - Interrogazione a risposta scritta in merito al crollo, durante la notte del’11 agosto a Milano Marittima (RA), di un pezzo della ex colonia Varese, proprio vicino alla parte centrale, danneggiata durante la guerra e poi in parte rifatta. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1345 - Interrogazione a risposta scritta in merito al problema degli importanti ritardi dei treni Frecciargento e Intercity, che attraversano il territorio regionale, e che sono utilizzati dai passeggeri anche per raggiungere aeroporti o come coincidenza per poi utilizzare altri mezzi, creando, in tal modo, gravi disagi. A firma del Consigliere: Rainieri

 

1346 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta quali misure intenda adottare per superare le criticità evidenziate dalle organizzazioni dei MMG e consentire la realizzazione dello screening sierologico volontario al personale delle scuole del nostro territorio, a seguito dell’ordinanza n. 17 del 24 luglio 2020 con cui il Ministero della Salute ha stabilito le indicazioni operative per la realizzazione del programma di test sierologici per il Covid-19, da effettuarsi su base volontaria nei confronti del personale docente e non docente delle scuole pubbliche e private nell'intero territorio nazionale, dai nidi alle scuole secondarie al sistema di IeFP. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1357 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche relative alla gestione del Parco Delta del Po. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1362 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche provocate dall'inquinamento del torrente Limentra e del fiume Reno, con le relative conseguenze per l'intero ecosistema locale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1369 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi degli utenti delle comunicazioni stradali e ferroviarie dell'Appennino bolognese. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1404 - Interrogazione a risposta scritta circa il fiume Enza nonché circa la salvaguardia del sito di RETE NATURA 2000 – SIC ZPS IT4030023 “Fontanili di Gattatico e Fiume Enza”. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1459 - Interrogazione a risposta scritta circa gli incidenti stradali con daini e relative misure di prevenzione lungo la Strada Statale Adriatica nel tratto compreso tra Cervia e Ravenna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1460 - Interrogazione a risposta scritta circa l’idrovia ferrarese. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1496 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure seguite per la realizzazione della nuova sede del distaccamento dei vigili del fuoco di Luzzara (RE) nonché circa la distribuzione territoriale dei servizi del sistema di protezione civile con particolare riguardo al territorio appenninico. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1508 - Interrogazione a risposta scritta circa la soppressione in data 15 settembre 2020 di due corse di treni sulla Fidenza - Cremona e utilizzo di bus sostitutivi. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi, Rancan

 

1524 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela, parte dell'Unesco, della zona del silenzio di Ravenna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1526 - Interrogazione a risposta scritta circa il potenziamento del servizio ferroviario regionale, con particolare riguardo alle linee della tratta piacentina. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1535 - Interrogazione a risposta scritta circa il completamento dei lavori per la realizzazione della “Nuova Porrettana”. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

1551 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi per i pendolari che usufruiscono della tratta ferroviaria Piacenza - Cremona. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1565 - Interrogazione a risposta scritta circa la moria di pesci nel fiume Rubicone. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1593 - Interrogazione a risposta scritta circa l’avvio del Progetto Cleanker nello stabilimento del Gruppo Buzzi Unicem nel Comune di Vernasca (Piacenza). A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

1609 - Interrogazione a risposta scritta in ordine alle gravi criticità ed ai numerosi disservizi registrati nelle scuole della città metropolitana di Bologna alla ripresa dell'anno scolastico, con particolare riferimento alla garanzia del tempo pieno e dei servizi integrativi pre e post scuola. A firma del Consigliere: Facci

 

1680 - Interrogazione a risposta scritta circa il taglio della vegetazione lungo il canale Navile nel comune di Bologna. A firma del Consigliere: Taruffi

 

1684 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità dei servizi igienici presso la stazione autobus di Maranello (MO). A firma del Consigliere: Bargi

 

1690 - Interrogazione a risposta scritta circa la proposta di applicare un sovrapedaggio ai veicoli in uscita dai caselli autostradali bolognesi. A firma del Consigliere: Lisei

 

1722 - Interrogazione a risposta scritta circa rimedi al problema dell’affollamento dei treni regionali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1723 - Interrogazione a risposta scritta circa presunti controlli di lavoratori-rappresentanti sindacali da parte di incaricati dal datore di lavoro. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1726 - Interrogazione a risposta scritta circa le condizioni del ponte della Veggia tra la frazione di Casalgrande (RE) e Sassuolo (MO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

1740 - Interrogazione a risposta scritta circa iniziative dirette a promuovere una corretta circolazione stradale con monopattini. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1746 - Interrogazione a risposta scritta circa presunti controlli di lavoratori-rappresentanti sindacali da parte di incaricati dal datore di lavoro. A firma del Consigliere: Lisei

 

1785 - Interrogazione a risposta scritta circa lo svolgimento dal 22 ottobre 2020 del concorso straordinario della scuola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1789 - Interrogazione a risposta scritta circa la sanificazione delle vetture ferroviarie con particolare riguardo a quelle in uso sulla tratta Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1792 - Interrogazione a risposta scritta circa il contenimento di specie invasive nel Parco del Delta del PO. A firma del Consigliere: Liverani

 

1794 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi volti a potenziare le misure anticontagio e i relativi controlli nelle attività commerciali delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena a maggior probabilità di frequentazione di clienti provenienti dalla Lombardia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Stragliati, Delmonte, Occhi, Rancan, Catellani, Pelloni, Bargi, Tagliaferri

 

1800 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione "Mi Muovo Tutto Treno" nonché circa le procedure dirette al rimborso degli abbonamenti non fruiti a causa delle restrizioni contro la diffusione del Covid - 19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Tagliaferri, Tarasconi, Stragliati

 

1819 - Interrogazione a risposta scritta circa gli istituti penali di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1822 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche derivanti dalla riorganizzazione degli orari scolastici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1824 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione della Risoluzione n. 1480 volta ad ampliare i casi in cui è possibile ottenere il rimborso degli abbonamenti al trasporto pubblico inutilizzati a causa del “lockdown”. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1831 - Interrogazione a risposta scritta circa la didattica in presenza per gli studenti delle scuole serali.

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1910 - Interrogazione a risposta scritta circa il passaggio alla didattica a distanza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

In data 11 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Politiche economiche, alle interrogazioni oggetti nn. 1533 – 1612 – 1625 – 1630 - 1715:

 

1533 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il sopralluogo relativo ai lavori nell’alveo del fiume Enza nonché circa gli interventi di manutenzione della vegetazione ripariale delle casse di espansione. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1612 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa azioni di sostegno alle attività economiche danneggiate, sul versante bolognese, dall’avvenuta interruzione della SS64 Porrettana nel Comune di Sambuca Pistoiese in località Pavana (PT), per il periodo febbraio-novembre 2019. A firma del Consigliere: Facci

 

1625 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l’erosione degli arenili sul litorale riminese da Cattolica a Bellaria-Igea Marina. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1630 - Interrogazione a risposta orale in Commissione circa la pulizia e manutenzione del letto del fiume Enza in zona Lentigione, nei 5 anni antecedenti l'esondazione del Dicembre 2017. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

1715 - Interrogazione a risposta orale in commissione relativamente ai disagi causati nella frazione di Rastignano a seguito della modifica della viabilità, in relazione alla variante della SP 65 (Nodo di Rastignano). A firma del Consigliere: Facci

 

In data 17 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali alle interrogazioni oggetti nn.  1670 – 1703 – 1731 – 1747:

 

1670 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l’accesso alle terapie ormonali per minorenni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1703 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la diagnosi da positività SARS-CoV-2 a scuola. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1731 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l’accesso al medicinale Ellaone (ulipristal). A firma della Consigliera: Castaldini

 

1747 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la gestione dei pazienti positivi al covid all'interno delle CRA e RSA. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Pelloni, Facci, Bargi, Bergamini, Marchetti Daniele, Stragliati, Liverani, Delmonte, Catellani, Montevecchi, Rancan

 

In data 17 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Politiche economiche, alle interrogazioni oggetti nn. 1709 – 1759:

 

1709 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa gli appostamenti di caccia e la loro classificazione tra "da terraferma" e "in zona umida" nella Provincia di Forlì Cesena. A firma della Consigliera: Zamboni

 

1759 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la situazione relativa alle concessioni nella Sacca di Goro per l’allevamento delle vongole veraci. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

In data 18 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, alle interrogazioni oggetti nn. 1733 – 1754 - 1806 – 1834:

 

1733 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito agli interventi stradali sulla SS309 Romea, nel tratto compreso tra i comuni di Lagosanto e Mesola (FE). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra

 

1754 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il progetto di discarica da realizzare in località Castello di Serravalle, nel comune di Valsamoggia (BO). A firma della Consigliera: Zamboni

 

1806 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il potenziamento del servizio di trasporto pubblico, per garantire maggiore sicurezza di spostamento agli utenti, con particolare riguardo a studenti e lavoratori. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Catellani, Delmonte, Rainieri, Montevecchi, Pelloni, Rancan, Liverani, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Facci, Bargi, Bergamini

 

1834 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la situazione del casello di Rioveggio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

In data 18 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali, alla interrogazione oggetto n. 1841:

 

1841 - Interrogazione a risposta orale in commissione per una maggiore implementazione dei corsi di formazione per i dipendenti pubblici a fronte di un aumento dello smartworking. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Catellani, Bergamini, Pelloni, Bargi, Facci, Rainieri, Marchetti Daniele, Liverani, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Stragliati

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 06/11/2020 al 19/11/2020

 

DPGR n. 217 del 19/11/2020

Procedura per la costituzione dell'elenco dei candidati idonei a ricoprire l'incarico di Direttore generale ai sensi dell'art. 43 della L.R. n. 43/2001 e ss.mm.ii. Nomina commissione esaminatrice

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 13 prot. NP/2020/32990 del 23/11/2020)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini – Montalti

 

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