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40.

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2020

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2163

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riorganizzazione dei turni di lavoro alla Lis Group. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

COLLA, assessore

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 2107

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa iniziative volte ad assicurare che i fondi stanziati a ristoro dei danni derivanti dall’interdizione alla circolazione del viadotto Puleto nella SS 3-bis Tiberina E45 siano riallocati anche a favore delle imprese che pur non avendo sospeso l’attività hanno comunque subito danni. A firma dei Consiglieri: Montalti, Bulbi, Rontini, Costi, Caliandro, Rossi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MONTALTI (PD)

COLLA, assessore

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 2143

Interrogazione d'attualità a risposta immediata in Aula sull'allarme legato alla Peste Suina Africana e sulla scelta di considerare l’attività venatoria volta alla specie cinghiale come “attività di pubblico servizio e/o di pubblica utilità”. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

MAMMI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 2155

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la convenzione tra l'AGREA e i professionisti dei CAA (Centri di Assistenza Agricola). A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

MAMMI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 2159

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure intraprese per fare fronte alla fase di riapertura della didattica in presenza nelle scuole superiori. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 2164

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i disservizi nelle reti dati, telefonia e televisivi dell'Appennino Parmense. A firma del Consigliere: Daffada'

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

DAFFADÀ (PD)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

DAFFADÀ (PD)

 

OGGETTO 2165

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle forme di sostegno che si intendono realizzare, nel corso del 2021, a favore degli Enti di promozione sportiva. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Pigoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 2166

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la ripartenza del trasporto locale per garantire la riapertura della scuola il 7 gennaio. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 2167

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di consentire l’anticipo dei pagamenti accoppiati ai coltivatori di barbabietole da zucchero anche per l’attuale annata agricola 2020. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

MAMMI, assessore

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 2151

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle esondazioni nel Modenese avvenute il 6 dicembre 2020. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

PRIOLO, assessore

BARCAIUOLO (FdI)

 

OGGETTO 2161

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la rottura dell'argine del fiume Panaro in provincia di Modena. A firma dei Consiglieri: Bargi, Facci, Bergamini, Occhi, Marchetti Daniele, Montevecchi, Delmonte, Rainieri, Pompignoli, Rancan, Pelloni, Liverani, Catellani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

PRIOLO, assessore

BARGI (Lega)

 

OGGETTO 2160

Comunicazione ai sensi dell’art. 75 comma 3 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa recante: “Informativa dell'assessore Priolo, relativa alla esondazione del fiume Panaro che ha colpito la provincia di Modena”.

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

PRIOLO, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

TAGLIAFERRI (FdI)

PELLONI (Lega)

RAINIERI (Lega)

BARGI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

CASTALDINI (FI)

SABATTINI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,56.

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 40 del giorno 10 dicembre 2020.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 24 novembre 2020 (n. 38 e n. 39).

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

Hanno giustificato la propria assenza l’assessora Lori e l’assessora Salomoni.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono state già inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

Procediamo con l’appello nominale.

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CASTALDINI Valentina
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DAFFADÀ Matteo
  13. FABBRI Marco
  14. FACCI Michele
  15. GIBERTONI Giulia
  16. IOTTI Massimo
  17. LISEI Marco
  18. LIVERANI Andrea
  19. MALETTI Francesca
  20. MARCHETTI Daniele
  21. MARCHETTI Francesca
  22. MASTACCHI Marco
  23. MONTALTI Lia
  24. MONTEVECCHI Matteo
  25. MUMOLO Antonio
  26. PARUOLO Giuseppe
  27. PELLONI Simone
  28. PETITTI Emma
  29. PICCININI Silvia
  30. PIGONI Giulia
  31. PILLATI Marilena
  32. RONTINI Manuela
  33. ROSSI Nadia
  34. SONCINI Ottavia
  35. STRAGLIATI Valentina
  36. TAGLIAFERRI Giancarlo
  37. TARASCONI Katia
  38. TARUFFI Igor
  39. ZAMBONI Silvia
  40. ZAPPATERRA Marcella

 

Con 40 presenti, la seduta è aperta.

 

Svolgimento di interrogazioni di attualità a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Ricordo che ogni consigliere ha sei minuti complessivi e la Giunta tre per la risposta.

 

OGGETTO 2163

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riorganizzazione dei turni di lavoro alla Lis Group. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo dall’interrogazione 2163: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la riorganizzazione dei turni di lavoro alla Lis Group, a firma del consigliere Taruffi.

Prego, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Portiamo all’attenzione dell’assessore Colla, che è il nostro assessore di riferimento per quanto riguarda le interrogazioni, d’altra parte le questioni del lavoro ‒ come è noto ‒ ci sono particolarmente care, portiamo, dicevo, all’attenzione dell’assessore, dell’Assessorato e della Giunta un tema che riguarda la riorganizzazione dei turni all’interno di una realtà che opera nell’interporto di Bologna. Parliamo di logistica. Parliamo di una realtà che lavora per la Yoox in appalto. Quindi, parliamo di un appalto. La società è la Lis Group, appunto, attiva all’interporto ‒ come dicevo ‒ di Bologna, realtà che impiega perlopiù lavoratrici, quindi donne, tra l’altro nella maggior parte dei casi straniere. A seguito della riorganizzazione dei turni che si sono determinati in quella realtà, in un contesto abbastanza particolare, la riorganizzazione ‒ dicevo ‒ ha determinato di fatto l’impossibilità di conciliazione dei tempi casa-lavoro per le lavoratrici di quella realtà che, in un numero significativo, sono state portate, alcune anche nei mesi scorsi, nelle settimane scorse, a lasciare il posto di lavoro e, comunque, in ogni caso, a produrre una difficoltà significativa ‒ come dicevo ‒ nella organizzazione e nella conciliazione dei tempi casa-lavoro.

Portiamo il tema all’attenzione dell’assessore e della Giunta perché riteniamo questo essere uno dei temi concreti sui quali misurare concretamente le dinamiche delle quali spesso ci occupiamo. Stiamo parlando, come ho ricordato, della logistica, di una realtà che lavora in subappalto nel comparto della logistica impiegando per lo più personale, lavoratrici, quindi donne, a cui una riorganizzazione aziendale inibisce o comunque rende più difficoltosa la conciliazione dei tempi casa-lavoro.

Chiediamo alla Giunta di farsi parte attiva e poter intanto accendere un riflettore su questa vicenda emblematica di un comparto, di un settore che di problemi, come quello della logistica, ne ha avuti e ne ha molti e che conosciamo bene purtroppo anche e soprattutto nella nostra regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo.

 

COLLA, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Taruffi.

In riferimento all’interrogazione di attualità del consigliere Taruffi è opportuno precisare che non trattandosi di crisi aziendale non vi è stata alcuna richiesta di attivazione del tavolo regionale, così come eventualmente previsto dal Patto per il lavoro. Evidenziamo, inoltre, che in data 27 dicembre 2019 tra Geodis Spa e Mr Jobs Società Cooperativa, Consorzio CGS, la FILT CGIL, la TIR CISL, la UIL Trasporti e le RSA aziendali è stato sottoscritto specifico accordo sindacale tuttora in vigore.

Inoltre, il 13 luglio 2017 il Comune di Bologna, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e Interporto Bologna hanno sottoscritto specifico protocollo in materia di appalti, legalità e sviluppo. L’accordo del 27 dicembre 2019, sottoscritto da CGIL, CISL e UIL del settore e le RSA aziendali stabilisce il passaggio da soci cooperatori a lavoratori dipendenti con i relativi diritti. In secondo luogo va evidenziato che le parti si erano impegnate, in data 27 dicembre 2019, a mantenere invariato l’orario lavorativo fino a un massimo di sei mesi e pertanto da giugno, e non a causa del Covid, sono stati introdotti i doppi turni lavorativi, così come già avveniva per i lavoratori in appalto dell’azienda MMP, che ha 1.300 dipendenti, e per l’azienda committente Yoox Net-A-Porter.

Rimane sicuramente aperto il tema della conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro, soprattutto con riferimento alle lavoratrici, tema del quale le parti sindacali si stanno facendo carico con l’utilizzo degli strumenti contrattuali vigenti.

Per quanto ci riguarda, con grande attenzione guardiamo ai Tecnopoli. Nello specifico devo dire che, però, sull’interporto metropolitano c’è grande attenzione anche degli assessori di riferimento e del tavolo metropolitano. Per quanto ci riguarda, ci rapporteremo anche con l’assessore competente per capire gli sviluppi dei temi sindacali e anche del punto delicato della conciliazione del rapporto tra tempi di vita e tempi di lavoro, soprattutto delle lavoratrici.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Sulla risposta dell’assessore Colla, che ringrazio, volevo precisare che siamo ben consapevoli che al momento non c’è una vertenza su cui è stato richiesto l’intervento della Regione, nello specifico dell’Assessorato. Ciò non toglie che la condizione sulla quale abbiamo voluto accendere questo riflettore sia abbastanza emblematica e, dal nostro punto di vista, non solo meritevole di attenzione, ma anche di preoccupazione. È evidente che comunque la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in particolar modo in un periodo come questo, in un comparto quale quello della logistica, soprattutto nella misura in cui coinvolge un numero così significativo di lavoratrici, che comunque nei mesi e nelle settimane scorse hanno anche ‒ ripeto ‒ in alcuni casi deciso di lasciare il posto di lavoro, proprio perché non c’era questa possibilità di conciliazione, credo sia un tema estremamente di attualità e meritevole non solo di attenzione, ma anche di preoccupazione.

Sul comparto della logistica, al netto della vicenda dell’interporto di Bologna, credo che sul settore della logistica della nostra regione ben conosciamo le difficoltà e le problematicità che sono emerse negli anni precedenti e anche nei mesi più recenti. La vicenda Covid, in questo caso, c’entra collateralmente. Lo ha ricordato l’assessore, giustamente. Il che, però, è paradossalmente ancora più preoccupante, perché è evidente che siamo di fronte a una situazione in cui, al netto del Covid, diciamo così, al netto, quindi, della drammatica vicenda sanitaria con cui abbiamo a che fare in questo periodo, esiste un problema strutturale, che è quello sul quale vorremmo porre l’attenzione, l’accento e anche richiamare gli interventi di questa Regione e, ovviamente, anche del Governo a livello nazionale.

Ripeto: il comparto della logistica è un comparto in cui troppo spesso vediamo applicare condizioni di lavoro che non solo non consentono la conciliazione dei tempi casa-lavoro, ma anche dinamiche che, come abbiamo visto in alcune province della nostra regione, rasentano perfino qualcosa di peggio e arrivano anche vicine, in certi casi, a forme di moderno sfruttamento.

Detto questo, la nostra attenzione continuerà. Continueremo a richiamare l’attenzione della Giunta e insisteremo sulla definizione di modalità di intervento differenti. È vero che c’è una contrattazione, una dinamica di contrattazione tra le parti che non possiamo far altro che rispettare. È vero che la politica credo debba spendere parole e azioni concrete per dare conto anche di una realtà come quella, che sicuramente non è tra le più garantite e le più sicure dal punto di vista della qualità dei rapporti di lavoro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

 

OGGETTO 2107

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa iniziative volte ad assicurare che i fondi stanziati a ristoro dei danni derivanti dall’interdizione alla circolazione del viadotto Puleto nella SS 3-bis Tiberina E45 siano riallocati anche a favore delle imprese che pur non avendo sospeso l’attività hanno comunque subito danni. A firma dei Consiglieri: Montalti, Bulbi, Rontini, Costi, Caliandro, Rossi

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 2107: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le iniziative volte ad assicurare che i fondi stanziati a ristoro dei danni derivanti dall’interdizione alla circolazione del viadotto Puleto nella Superstrada 3-bis Tiberina E45 siano riallocati anche a favore delle imprese che, pur non avendo sospeso l’attività, hanno comunque subìto dei danni. È a firma dei consiglieri Montalti, Bulbi, Rontini, Costi, Caliandro, Rossi.

Risponde l’assessore Colla.

Prego, consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

[...] che in questa Assemblea, in realtà, sono noti, perché abbiamo avuto occasione di confrontarci più volte sul tema della E45.

Il 16 gennaio 2019 la Procura di Arezzo ha disposto il sequestro preventivo del viadotto Puleto, posto nel Comune di Pieve Santo Stefano, proprio sulla strada E45. Secondo la Procura, alcuni crolli della struttura avevano messo in dubbio la sicurezza della tratta. Conseguentemente al sequestro, ANAS ha, quindi, disposto il fermo del traffico in quella zona per permettere accertamenti.

Dal 16 gennaio 2019 il tratto stradale è stato bloccato per lungo tempo, creando una vera e propria spaccatura dell’intero sistema viario sud-ovest e nord-est dell’Italia centrale.

Le conseguenze per il tessuto economico e sociale circostante hanno assunto tratti emergenziali. Numerose aziende senza l’arteria principale attraverso la quale muovevano le proprie merci si sono trovate fuori dai mercati. Numerose aziende non hanno potuto esercitare pienamente le proprie attività e sono stati colpiti anche i lavoratori e gli studenti che si muovevano all’interno del territorio.

Per questo motivo la Regione Emilia-Romagna ha dichiarato lo stato di crisi dei territori dell’Unione Comuni Valle Savio e dei Comuni di Sogliano al Rubicone, Sant’Agata Feltria e Roncofreddo, intervenendo subito con uno stanziamento di emergenza di 500.000 euro destinato alle imprese in attesa di un intervento del Governo centrale, che è stato più volte chiesto.

L’intervento del Governo è arrivato, prevedendo un’indennità una tantum pari a 15.000 euro per coloro che hanno dovuto sospendere l’attività a causa proprio della chiusura delle 45. La somma assegnata alla nostra Regione è stata pari a 5,5 milioni di euro, ma qui sorge un problema: vincolando i fondi alla sospensione delle attività vengono escluse dall’indennizzo tutte le attività produttive che pur di non far fronte a perdite ancor più ingenti hanno continuato la propria attività subendo comunque gravi danni economici per i costi maggiori che hanno dovuto sostenere.

Uno studio di Unioncamere regionale ha stimato danni per 27 milioni di euro per il settore dell’autotrasporto e per 2,5 milioni di euro per il settore a vocazione turistica, ma non solo, i danni sono stati diffusi e trasversali rispetto a tutte le attività economiche del nostro territorio. A fronte di tali danni economici, le imprese hanno per ora potuto contare quasi esclusivamente sui 500.000 euro stanziati dalla Regione.

Ora è quindi importante sbloccare gli indennizzi previsti dal Governo. È il momento di chiedere la revisione dei criteri di assegnazione dell’indennizzo consentendo a tutte le imprese e ai lavoratori l’accesso ai contributi economici eliminando quindi il vincolo dell’interruzione e sospensione dell’attività. Inoltre, riteniamo sia necessario estendere il contributo anche alle partite IVA, ai professionisti del territorio, ai collaboratori che sono stati penalizzati. Un intervento con un massimale di 15.000 euro può fare davvero la differenza sia per le imprese che per i lavoratori.

Come anche recentemente affermato dall’assessore Colla, dobbiamo ritenere corretto che nella platea degli aventi diritto rientrino anche coloro che abbiano subito danni indiretti, come semplicemente può essere l’incremento delle spese per la mobilità e la logistica.

Sono, dunque, qui a chiedere alla Giunta, congiuntamente con il mio collega di territorio, il consigliere Massimo Bulbi, quali iniziative intende assumere perché i fondi messi a disposizione dal Ministero del lavoro per la nostra Regione siano riallocati tra tutte le attività e i lavoratori penalizzati da questa situazione e in che modo voglia coinvolgere le Amministrazioni locali sulla ripartizione delle risorse.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Risponde l’assessore Colla. Prego, assessore.

 

COLLA, assessore: Grazie. Ringrazio la consigliera Montalti.

In relazione all’interrogazione di attualità a risposta immediata presentata dal Gruppo assembleare del Partito Democratico alla Regione Emilia-Romagna in merito alle iniziative che si intendono assumere affinché i fondi messi a disposizione del Ministero del lavoro possano coprire soluzioni di indennizzo anche per le imprese che non hanno sospeso l’attività, ma che tuttavia hanno subìto danni derivanti dalla chiusura del viadotto Puleto nella Statale 3-bis E45, faccio un esempio. Se noi abbiamo lì diversi trasportatori che possono aver fatto lo stesso fatturato, ma raddoppiato i costi, per esempio, di carburante, quindi vogliamo inserire quelle figure che possono essere attività di impresa, autonomi, che possono vedere un ristoro e aver diritto a questo ristoro, ovviamente l’impianto di riferimento è il decremento del fatturato, incremento dei costi, perdite di commessa, ingaggi, contratti di lavori e forniture.

Si rileva che la Giunta, per mio tramite, ha inviato una proposta di emendamento all’articolo 40 del decreto legge n. 34/2019, precisamente finalizzata a consentire l’utilizzo del fondo per la fattispecie sopraindicata, comprensivo dell’ipotesi dell’incremento dei costi. Questo emendamento andrà in discussione e, se approvato, come mi auguro possa essere anche sostenuto da tutte le forze politiche in Parlamento, considerato anche l’oggetto su cui si pone l’emendamento, se fosse approvato quell’emendamento, ovviamente, andremmo a dare una risposta complessiva a tutto il sistema delle imprese, agli autonomi, ai professionisti, ai lavoratori, fino a un massimale di 15.000 euro. Sono d’accordo: 15.000 euro per quel sistema delle imprese, che sono piccole imprese, microimprese, sarebbe un ristoro non solo dovuto, ma anche molto importante.

Comunico, tra l’altro, una novità: proprio da oggi l’Agenzia del lavoro apre il portale, quindi è in grado di ricevere già le domande con riferimento al ristoro dei 5,6 milioni, quindi le imprese, tramite le loro associazioni, tramite i loro professionisti, possono fare formale richiesta per attivarsi rispetto al ristoro, rispetto alle richieste previste dalla legge.

È ovvio che se venisse approvato l’emendamento andiamo a inserire nel portale anche la possibilità di dare ristoro a quelle imprese che altrimenti rischierebbero di essere escluse. Ma nel frattempo iniziamo a dare una risposta in riferimento alla legge approvata a tutte quelle imprese che ne hanno diritto. Quindi, con oggi, è funzionale il portale e la capacità di ricevere le proposte da parte dei soggetti per dare risposta di ristoro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Colla.

Consigliera Montalti, prego. 

 

MONTALTI: Anch’io ringrazio l’assessore Colla anche per questo aggiornamento rispetto all’apertura del portale e alla possibilità, per chi già avente diritto, di fare domanda. Ovviamente sollecito l’assessore e la Giunta – ma su questo so già che saranno attenti e presidieranno il tema – a far sì che a livello nazionale passi l’emendamento perché l’allargamento della platea degli aventi diritto al ristoro è fondamentale. Le risorse che sono state stanziate per il nostro territorio sono da lungo attese e in questo momento, che è un momento comunque difficile per altri motivi, ma comunque difficile, possono essere veramente risorse importanti per dare aria a delle imprese e a delle attività che continuano a lavorare tenacemente nei territori montani e collinari e che continuano quindi a tenere viva una parte del territorio che è importantissima. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

 

OGGETTO 2143

Interrogazione d’attualità a risposta immediata in Aula sull’allarme legato alla Peste Suina Africana e sulla scelta di considerare l’attività venatoria volta alla specie cinghiale come “attività di pubblico servizio e/o di pubblica utilità”. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 2143: interrogazione d’attualità a risposta immediata in aula sull’allarme legato alla peste suina africana e sulla scelta di considerare l’attività venatoria volta alla specie cinghiale come “attività di pubblico servizio e/o di pubblica utilità”, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Questa interrogazione prende spunto da alcuni fatti di cronaca recenti che sono stati riportati dalla stampa, in particolare due. È stato segnalato pochi giorni fa lo scoppio di un focolaio di Covid-19 nel reggiano a seguito di una battuta di caccia. L’altro caso, invece, è quello del gruppo di cittadini residenti nella campagna di Zola Predosa che ha denunciato di aver vissuto due giorni di vero e proprio Far West provocato dalle sparatorie operate dai cacciatori che hanno ucciso decine di esemplari di colombo nei campi compresi tra Palazzo Albergati e via Piepoli.

C’è poi un’ulteriore notizia di queste ore che riguarda la costituzione di un comitato di cittadini della zona di via Ghiarola a Modena, sempre per gli stessi motivi, ossia cittadini che si trovano a essere coinvolti in sparatorie e quindi esposti anche alla pericolosità dei pallini di piombo delle munizioni.

Fatta questa premessa, l’interrogazione riguarda l’autorizzazione che è stata fatta a cacciatori di spostarsi dai territori anche del proprio comune e andare in altri comuni o passare anche da una regione all’altra per esercitare una un’attività venatoria che mira a realizzare, in termini di prevenzione e controllo sanitario, la diffusione della peste suina africana, unitamente alla tutela dell’agricoltura in particolar modo dalle devastazioni portate dai cinghiali e dalla prevenzione degli incidenti stradali. Quindi, in base a queste tre motivazioni, contrasto alla peste suina, danni all’agricoltura, incidenti stradali è stata autorizzata questa attività venatoria, però limitata alla specie cinghiale ed è stata equiparata a un servizio di pubblica utilità, a un pubblico servizio.

Limitatamente sempre al cinghiale, sono state autorizzate tutte le forme di caccia, quella di selezione, quella girata e quella in braccata.

L’interrogazione chiede alcune spiegazioni che giustificano questa equiparazione a servizio di pubblica utilità, anche perché è proprio la gestione venatoria della fauna che concorre a determinare il manifestarsi di danni alle aziende agricole. Vengono liberati nel territorio animali e specie cacciabili, spesso importate, quindi anche di dimensioni che non corrispondono a quelle delle specie locali, che hanno anche alti tassi di riproduzione.

Adesso ci si trova di fronte a dei problemi. La cosa che colpisce è che, però, guardando le cose con realtà, con spirito di realtà, non sono solo i cinghiali a portare questi danni. Quindi, colpisce il fatto che si sia puntato ad autorizzare la caccia al cinghiale sollevando la problematica della peste suina africana.

Andando a stringere, quello che vorremmo sapere, come Gruppo Europa Verde, è se ci siano delle evidenze documentate nella nostra regione di un reale allarme legato alla peste suina africana, tali da giustificare queste autorizzazioni alla caccia, in braccata, addirittura, con i danni che sappiamo che questo tipo di caccia produce, avendola autorizzata come attività di pubblico servizio, di pubblica utilità, e, se c’è, qual è il soggetto pubblico che organizza, coordina e verifica l’operato dei cacciatori nei casi in cui la loro attività viene, appunto, equiparata ad attività di pubblica utilità e non ricreativa. Considerato che, poi, questi cacciatori, in realtà, gli animali abbattuti li tengono per sé. E se si intenda attivare controlli rigorosi per evitare gli assembramenti che la caccia collettiva in braccata al cinghiale inevitabilmente comporta e se si intenda in qualche modo regolamentare l’attività venatoria, che in questa fase di rigide restrizioni per tutte le attività sportive e ricreative, alla luce dei casi che ho segnalato in apertura, sembra, al contrario, fuori controllo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Mi sentite? Pronto?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo. Buongiorno.

 

MAMMI, assessore: Buongiorno. Grazie, presidente.

Ringrazio anche la consigliera Zamboni per aver presentato questa interpellanza, che mi dà la possibilità di spiegare, di rispondere e di far capire la grave emergenza che il nostro Paese rischia, che non è più possibile sottovalutare da nessun punto di vista, cioè quella dell’arrivo, anche sul nostro territorio, della peste suina. È una malattia che potrebbe comportare danni pesantissimi, se non irreversibili, al settore della zootecnia, ai nostri allevamenti, quindi a un settore strategico dell’economia, della storia del nostro territorio.

Noi dobbiamo fare in modo di prevenirlo, cioè di evitare che arrivi la peste suina anche nel nostro Paese. E quando dovessimo trovarla, sarà già troppo tardi, quindi dovremo mettere in campo interventi straordinari ed emergenziali.

La peste suina è già in Europa, segnalata in Germania, in altri Paesi dell’Est Europa, quindi è molto facile che, attraverso gli spostamenti degli animali e in particolar modo dei cinghiali, si possa diffondere. Dobbiamo assolutamente evitarlo. Anche per questo la nostra delibera regionale n. 977 del 3 agosto 2020, che recepisce il Piano nazionale di sorveglianza e di prevenzione in Italia della peste suina africana e anche il piano di eradicazione, specifica che nei distretti a maggior rischio, in ossequio al Piano nazionale, è necessario attuare il contenimento della specie cinghiale con le finalità di prevenzione dell’eventuale diffusione della peste suina.

La necessità di attuare il contenimento, quindi, indicata in atti di pianificazione sanitaria aventi carattere pubblicistico, individua espressamente il pubblico interesse. Conseguentemente assegna allo strumento con cui questo contenimento è normalmente attuato, cioè all’attività venatoria rivolta esclusivamente appunto all’attività della specie cinghiale, la natura di attività di pubblico servizio, di pubblica attività. Tale riconoscimento, che deriva dalla stessa natura giuridica dell’attività, come configurata negli atti di programmazione e pianificazione sanitaria, è stato ulteriormente confermato anche dalla Prefettura di Bologna nell’ambito del coordinamento delle Prefetture regionali. La deroga a poter uscire dal proprio Comune esclusivamente per questo tipo di attività è stata appunto concessa solo per l’attività venatoria legata ai cinghiali e non per le altre attività venatorie e altri tipi di caccia.

Per quanto riguarda il secondo quesito, cioè qual è il soggetto pubblico che organizza, che coordina e che verifica l’operato dei cacciatori, delle attività organizzative concrete sono demandate agli ATC che trasmettono ai Servizi territoriali di agricoltura, caccia e pesca delle nostre Regioni per gli opportuni controlli la composizione delle squadre di braccata, dei gruppi di girata, le zone ad essi assegnate, oltre che le zone assegnate ai cacciatori di selezione, in attuazione della legge nazionale 157 e anche della nostra legge regionale. Questo fa sì che, di fianco ad attività ricreative, gli ATC possono essere anche qualificati come organismo di diritto privato, cioè delle associazioni, a cui però sono demandate delle pubbliche funzioni, tant’è vero che compete agli stessi e non alle Regioni l’indennizzo dei danni all’agricoltura cagionati da fauna selvatica cacciabile sul proprio terreno di competenza.

Per quanto riguarda, invece, i piani di controllo, come sappiamo, sono le Polizie provinciali che devono coordinarli, facendosi ovviamente aiutare anche da soggetti preposti autorizzati che hanno fatto un percorso formativo, che sono i coadiutori. La mera circostanza che il cacciatore trattenga per sé l’animale abbattuto non inficia il fatto che l’attività sia configurabile come attività di servizio pubblico o di pubblica utilità. Anzi, proprio il fatto che, diversamente, l’animale abbattuto andrebbe smaltito con oneri a carico della Regione consente di affermare che questo comporti anche un risparmio per l’erario regionale, di limitare la […] del servizio pubblico effettivamente solo al valore del capo abbattuto senza nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale.

Infine, rispetto al terzo quesito sui controlli per evitare gli assembramenti, la vigilanza in materia venatoria compete alle Polizie provinciali. La vigilanza rispetto alle disposizioni allegate al Covid spetta, ovviamente, a tutte le forze dell’ordine. Però, per la nostra parte noi abbiamo già richiamato i cacciatori al rigoroso rispetto delle norme di prevenzione nell’esercizio della loro attività attraverso apposite circolari del servizio attività faunistico-venatorie e pesca. Questo per quanto riguarda i comportamenti ordinari e quotidiani nello svolgere l’attività venatoria, come tante altre attività.

Per quanto riguarda le restrizioni rispetto allo spostamento tra i Comuni, naturalmente queste sono state superate dal fatto che la nostra regione da arancione sia passata a gialla.

In merito, però, all’episodio del Ventasso, che è stato anche richiamato dalla consigliera, mi preme sottolineare che questo episodio è stato riportato dai giornali qualche giorno fa, ma in realtà fa riferimento a un fatto accaduto più di un mese fa, quindi in tempi antecedenti a quelli del nostro provvedimento di deroga ai confini comunali. Da quello che ci risulta, ad oggi, non sono quelli i numeri delle persone coinvolte da questo episodio, non sono quelli riferiti dalla stampa.

Ho chiesto alla […] locale di farmi pervenire le informazioni ufficiali, anche più precise. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Grazie, assessore, per la documentata risposta che mi ha dato. Naturalmente le mie perplessità rimangono e nessuno credo se ne meraviglierà. In merito al fatto che il focolaio di Covid-19 fosse scoppiato prima del provvedimento non cambia molto la sostanza, cioè il fatto che questo tipo di attività porta con sé anche il rischio di suscitare, di far scoppiare focolai Covid.

Rispetto ad altri punti della risposta mi sembra che non mi abbia risposto sulla richiesta di quale sia la consistenza documentata del pericolo di peste suina in regione.

Per quanto riguarda il ricorso alla caccia in braccata, temo che, rispetto alle indicazioni che sono state date, di prevenzione, dal Piano nazionale, quando si deve ricorrere alla caccia in braccata vuol dire che la prevenzione è saltata. Se la prevenzione è esercitata da questo strumento, è chiaro che tutto quello che si doveva fare prima non è stato fatto, mentre la strategia punta principalmente su azioni di informazione agli stakeholder, di controllo delle misure di biosicurezza e soprattutto di sorveglianza passiva volta ad individuare quanto prima l’ingresso in Italia di capi malati.

Infine, spero che da parte dell’Assessorato ci sia l’impegno a considerare anche il pericolo per l’incolumità dei cittadini. Io ho citato alcuni casi. È noto che la presenza dei cacciatori che girano sui fondi agricoli e sparano crea situazioni di disagio alle persone. Questo è un tema che va affrontato una volta per tutte. Non è possibile che le persone stiano barricate in casa denunciando situazioni da far west.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Zamboni.

 

OGGETTO 2155

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la convenzione tra l’AGREA e i professionisti dei CAA (Centri di Assistenza Agricola). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 2155: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la convenzione tra l’AGREA e i professionisti dei CAA (Centri di assistenza agricola), a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie. Buongiorno.

L’AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, è il principale soggetto erogatore di contributi pubblici al sistema delle imprese agricole. Coordina l’attività degli OPR (Organismi pagatori regionali), rappresentando l’Italia nei rapporti con l’Unione europea.

L’Agea e gli OPR regionali si avvalgono, tra l’altro, dei CAA (Centri di assistenza agricola); le imprese agricole debbono necessariamente recarsi per presentare le domande di ammissione ai contributi pubblici. I CAA, per poter presentare la propria attività, devono obbligatoriamente sottoscrivere ogni due anni una convenzione con l’AGEA e gli OPR regionali. Senza una convenzione, un CAA non può operare.

La convenzione sottoscritta con l’AGEA nel 2020, valevole anche per il 2021, prevede di impiegare solo lavoratori dipendenti dei CAA o delle società con essi convenzionate, cioè le società di servizio tipiche dei sindacati agricoli, escludendo così, di fatto, i liberi professionisti iscritti agli Ordini professionali da ottobre 2021.

Tale disposizione avrebbe l’effetto della chiusura e la messa in liquidazione dei CAA dei liberi professionisti, che sono i dottori agronomi, i dottori forestali, i periti agrari, agrotecnici eccetera, nonché l’interruzione dei rapporti lavorativi dei professionisti che collaborano con i CAA.

AGREA risulta avere sottoscritto, nella primavera 2020, con i CAA operanti nel settore nel territorio della Regione Emilia-Romagna una convenzione di funzionamento, quindi valevole a tutto il 2021, rispettosa dei princìpi di funzionamento della libera concorrenza, prevedendo che anche i liberi professionisti del settore agrario possano operare come sportello CAA, nell’interesse delle imprese agricole regionali. Si interroga, quindi, la Giunta per sapere se è a conoscenza di quanto sopra esposto; se la Regione intende, anche in futuro, consentire ai liberi professionisti di operare direttamente, come è sempre stato, nell’ambito dei CAA; e se non ritenga opportuno tutelare i CAA liberi professionisti attraverso un’azione di convalida dell’operato anche presso il sistema AGEA, data la comprovata professionalità dei CAA liberi professionisti sia nell’ambito delle domande del Piano di sviluppo rurale che in materia di domanda unica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Mammi. Prego, assessore.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente. Grazie anche al consigliere Mastacchi per aver presentato questa interpellanza. Mi preme ricordare che AGREA ha stipulato con i CAA una convenzione triennale che terminerà nel 2022, su delega della Regione per la parte di gestione del fascicolo anagrafe e per proprio conto per le funzioni di diretta responsabilità dell’Agenzia.

Nella convenzione non sono avanzate pregiudiziali in merito alla tipologia contrattuale dei collaboratori dei CAA, tra i quali vi sono anche i CAA liberi professionisti. La convenzione AGEA, che prevede l’esclusione dei collaboratori non dipendenti dai CAA, è stata resa nota nell’ambito del coordinamento degli organismi pagatori dopo che AGREA aveva già stipulato la propria e non si è ritenuto di apportare varianti…

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore Mammi, mi perdoni, riusciamo ad alzare un pochino il volume? Abbiamo difficoltà di ascolto qui in aula. Proviamo, altrimenti chiedo…

 

MAMMI, assessore: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, adesso meglio. Grazie.

 

MAMMI, assessore: Bene. Forse era proprio il microfono.

Dicevo che abbiamo una convenzione con i CAA che terminerà nel 2022 e che nella convenzione appunto non sono avanzate delle pregiudiziali in merito alla tipologia contrattuale dei collaboratori dei CAA, tra i quali vi sono anche i CAA liberi professionisti. La convenzione, che prevede l’esclusione di collaboratori non dipendenti dei CAA, è stata resa nota nell’ambito del coordinamento degli Organismi pagatori, dopo che AGREA aveva già stipulato la propria, e non si è ritenuto di operare variazioni alla convenzione regionale in essere. AGREA, pur non prevedendo esclusioni, chiede dichiarazioni da parte di tutti i soggetti accreditati sull’inesistenza di conflitti di interesse. Qualora questi venissero rilevati, sono previste delle azioni di blocco sui sistemi di pagamento. Tale eventualità, però, non si è mai verificata, almeno ad oggi.

Quindi, allo stato attuale, fino alla scadenza della convenzione nel 2022, i liberi professionisti potranno continuare a operare. Nel frattempo, verrà avviata un’interlocuzione con AGEA, in vista della definizione della nuova convenzione che regolerà i rapporti a partire dal 2023.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Prego, consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore. Al netto del fatto che ho perso tutta la prima parte, perché non si riusciva a comprendere il significato delle parole visto il volume molto basso, ho memorizzato bene l’ultima frase, ossia che potranno continuare ad operare, quindi l’impegno della Regione ad andare nella direzione auspicata nel nostro question time.

Per cui, ringrazio l’assessore e mi dichiaro soddisfatto.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2159

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure intraprese per fare fronte alla fase di riapertura della didattica in presenza nelle scuole superiori. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo. Interrogazione 2159: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le misure intraprese per far fronte alla fase di riapertura della didattica in presenza nelle scuole superiori, a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Con questo question time vogliamo fare chiarezza sullo stato dell’arte delle misure che si stanno mettendo in campo per arrivare a una data a cui, come Movimento 5 Stelle, teniamo particolarmente, che è quella del 7 gennaio del prossimo anno, giorno in cui finalmente la scuola secondaria superiore ripartirà con la didattica in presenza per almeno il 75 per cento della popolazione scolastica. Non è, ovviamente, la totalità, ma è una chiara indicazione della volontà del Ministro per l’Istruzione, Lucia Azzolina, di mettere, nonostante e compatibilmente con le esigenze dettate dalla pandemia, la scuola al centro delle scelte del Governo e del Paese.

Non c’è ripartenza se non si riparte proprio dalla scuola. Garantire la didattica in presenza ogni giorno a circa 150.000 studenti in 311 sedi diverse richiede un impegno coordinato ed unitario di diversi soggetti, molti dei quali esterni, evidentemente, al mondo scolastico.

Partiamo dal tema della mobilità, quindi dei mezzi pubblici per il tragitto casa-scuola e ritorno, utilizzando, quindi, il TPL. Su questo ricordo che a settembre la riapertura dell’anno scolastico, che non è un evento imprevisto e non noto, è stata, da questo punto di vista, quindi quello dei trasporti, come minimo travagliata e accompagnata da criticità reali rispetto alla capienza e agli orari del TPL, peraltro unici aspetti su cui ci si è massimamente concentrati quando era, invece, fondamentale che le Istituzioni agevolassero scelte coordinate tra scuola e trasporti proprio per approntare gli ingressi scaglionati.

Questi sono ovviamente problemi che non devono ripresentarsi a gennaio. Lo abbiamo detto tante volte: serve un intervento straordinario ricorrendo anche a mezzi nati per altre esigenze, ma siccome i bus, qualcuno ce lo ricorda, non si comprano al supermercato, serve (e serviva anche prima) una riorganizzazione degli ingressi e delle uscite e, se fossimo davvero bravi, anche una riorganizzazione degli orari della città, degli uffici e dei servizi. È un’operazione che se vogliamo cogliere appieno questa occasione potrebbe e dovrebbe anche andare oltre l’emergenza.

In secondo luogo abbiamo l’esigenza di assicurare realmente infrastrutture e strumenti per la didattica a distanza, che continuerà a essere utilizzata non solo dal 25 per cento degli studenti, ma potenzialmente da tutti, a turno. Anche in questo caso abbiamo visto criticità infrastrutturali e strumentali che possono creare reali permanenti discriminazioni tra territori e fasce sociali, con un esito, ovviamente, che non è accettabile.

Poi, c’è l’assoluta necessità di tracciare con rapidità e completezza i possibili contagi per evitare che la lentezza che caratterizza ciò che oggi accade per lo più fuori dalla scuola determini nuovi blocchi dell’attività in presenza. Se ai prefetti il Governo ha dato il compito di coordinare le diverse competenze in campo e gli interventi per la riapertura ordinata e sicura delle scuole, alla Regione spettano la programmazione del TPL, il diritto allo studio e le politiche per la salute.

Per questo le chiedo, assessore, quali misure stia mettendo in campo la Regione per far fronte alla fase di riapertura della didattica nelle scuole superiori al 75 per cento della popolazione scolastica rispetto anche ai temi da me sollevati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Rispondo al posto dell’assessore, che è impegnato proprio in queste ore esattamente sui temi posti all’attenzione della Giunta e dell’Assemblea dalla consigliera Piccinini.

In riferimento all’oggetto dell’interrogazione preme precisare che il DPCM è stato firmato il giorno 3 dicembre 2020 e successivamente a ciò i prefetti hanno calendarizzato i tavoli di coordinamento previsti dal DPCM stesso, anche sulla base della circolare del Ministero dell’interno del 5 dicembre del 2020.

Al momento sono stati riuniti i tavoli di coordinamento dei trasporti di Forlì-Cesena, Modena e Rimini mentre proprio oggi sono calendarizzati quelli di Bologna e Piacenza. Domani risulta convocato quello di Ferrara. Con ogni evidenza, non è possibile oggi definire le soluzioni organizzative adottate dalle singole scuole, essendo le stesse oggetto dei tavoli di cui sopra in corso di svolgimento. Abbiamo individuato come termine ultimo i prossimi dieci giorni per fornire le indicazioni, che verranno puntualmente prese in carico per poi riformulare coerentemente il Piano dei trasporti, che sarà operativo dal 7 gennaio.

Come comunicatoci dal Ministero dell’istruzione, le Regioni, inoltre, si impegnano a estendere o rimodulare, per quanto di competenza e in raccordo con gli uffici scolastici regionali, il calendario scolastico delle scuole secondarie di secondo grado, oltre la data del termine delle attività didattiche, con un margine di discrezionalità delle singole Regioni, al fine di ottimizzare e recuperare il tempo scuola non effettivamente compiutamente svolto, fermo restando il termine delle lezioni concernenti gli alunni e gli studenti delle classi terminali delle scuole secondarie di primo e secondo grado; garantire che l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche e condivise verificate con i dicasteri competenti, fermo restando il pieno rispetto delle indicazioni contenute nei decreti del presidente del Consiglio dei ministri, con riferimento allo svolgimento in presenza delle attività didattiche.

Per l’ambito sanitario, lo stesso Ministero ci indica che le Regioni elaborano un Piano operativo recante le seguenti indicazioni: istituire a livello territoriale unità di pronto intervento da dedicare all’ambito scolastico e le circostanze in cui siano accertati casi di contagio all’interno delle istituzioni scolastiche, al fine di procedere immediatamente, anche con l’ausilio delle autorità sanitarie, alla somministrazione dei tamponi rapidi alla persona sintomatica, alla definizione puntuale dei contatti stretti della persona sintomatica, alla somministrazione immediata di tamponi rapidi ai contatti stretti della persona contagiata, al fine di ridurre al massimo situazioni di quarantena di studenti e personale effettivamente non contagiato; costituire un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole sappiano con precisione quali studenti e unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro a scuola; predisporre tempestive e sistematiche forme di monitoraggio riguardanti l’incidenza dei contagi all’interno delle istituzioni scolastiche.

Per concludere, è già oggi possibile affermare che le azioni disposte dai menzionati DPCM e circolari sono positivamente in corso nel nostro territorio, favorite anche da un confronto istruttorio già avviato prima dell’emanazione delle ultime disposizioni richiamate.

Contestualmente, il massimo impegno profuso dalla Regione per il reperimento di ulteriori mezzi configura, ora, la possibilità di estendere la flotta di circa 70-80 autobus rispetto alla dotazione aggiuntiva, già assicurata, di 350 mezzi, rispetto al piano iniziale. Si tratta di un potenziamento consistente teso ad agevolare al massimo l’obiettivo fissato dal DPCM, ma che presuppone in ogni caso uno sforzo organizzativo non meno importante da parte delle scuole circa la necessità di prevedere turni e scaglioni negli orari di ingresso e di uscita, al fine di assicurare anche il rispetto del limite fissato per la capienza dei mezzi, pari al 50 per cento del totale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ringrazio il sottosegretario. Naturalmente è positiva la notizia che ci si sia finalmente attivati. Oggi, però, è il 10 dicembre. La ripartenza è per il 7 gennaio. Il tempo è poco.

Io mi vorrei focalizzare su quello che penso sia il tema dei temi, ovvero gli ingressi scaglionati. Ormai penso sia chiaro a tutti che se non interveniamo in questo senso il rischio dell’aumento dei contagi è oggettivo ed è una problematica con cui dovremo fare i conti.

Mi dispiace ‒ e mi dispiace anche non poterlo dire direttamente all’assessora Salomoni ‒ che si sia messo in discussione a ottobre l’operato della ministra criticando la scelta di ridurre la didattica in presenza per evidenti motivi di contenimento dei contagi. Credo che allora, se queste erano le dichiarazioni, fosse il momento già di intraprendere la strada del coordinamento tra le scuole e i trasporti pubblici, arrivato oggettivamente tardi e solo grazie al fatto che è intervenuto il Governo.

Io, però, non posso fare altro che augurarmi che l’attività della Regione, che si sta preparando al rientro in classe degli studenti, vada il più veloce possibile. Il 7 gennaio è dietro l’angolo e noi dobbiamo garantire una ripartenza del mondo scolastico in totale sicurezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 2164

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i disservizi nelle reti dati, telefonia e televisivi dell’Appennino Parmense. A firma del Consigliere: Daffadà

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con le interrogazioni. Passiamo alla 2164: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i disservizi nelle reti dati, telefonia e televisivi, dell’Appennino Parmense, a firma del consigliere Daffadà.

Prego, consigliere.

 

DAFFADÀ: Buongiorno, presidente.

In questi giorni ci sono stati alcuni disservizi nell’Appennino. Nel fine settimana appena trascorso vi è stata l’interruzione del segnale televisivo nella nostra area, oltre all’interruzione dei sistemi del trasferimento dati e telefonia mobile. Il disservizio, ovviamente, ha portato a una condizione di isolamento grave in quest’area territoriale, che da tempo, però, evidenzia alcune criticità. L’accesso [...] di telecomunicazione è riconosciuto come uno dei bisogni primari per lo sviluppo sostenibile.

Malgrado il lavoro fatto da questa Regione e da diversi enti locali, i fenomeni di interruzione dei servizi suddetti nelle aree montane reca danni economici a liberi professionisti, piccole e medie imprese, ai ragazzi che stanno lavorando in DAD in questo periodo delicato e anche a cittadini che lavorano in smart working. Il tutto limita anche un po’ la circolazione delle idee, il diritto alla conoscenza, all’informazione, alla comunicazione tra i cittadini, finendo per rappresentare anche un disincentivo a volte alla permanenza e all’insediamento delle aree montane.

La Regione è molto attiva nel rimuovere il divario digitale, come dimostrano le tante azioni intraprese per rendere l’Appennino più connesso digitalmente e per evitarne lo spopolamento. Dopo gli investimenti per la realizzazione delle dorsali in fibra, la Regione è intervenuta anche direttamente nei confronti dei cittadini delle zone di montagna a partire dalle fasce di popolazione più in difficoltà economica, aiutandoli nell’acquisto degli strumenti necessari per essere online.

Evitare lo spopolamento dell’Appennino è una delle sfide più importanti presenti nel programma di mandato della Giunta, che punta in modo convinto a colmare il divario digitale con la pianura, specialmente dopo che la pandemia ci ha abituati alla fruizione virtuale di tantissimi servizi, a partire dalla didattica a distanza.

Proprio per questi motivi interrogo la Giunta per chiedere quali siano state le cause dell’interruzione, nell’area territoriale dell’Appennino parmense nel fine settimana appena trascorso e devo dire che anche in questi giorni è accaduto qualcosa del genere, del segnale televisivo oltre all’interruzione dei sistemi di trasferimento dati e della telefonia mobile e quali azioni si intendano attivare per evitare che il fenomeno si riproduca nei prossimi tempi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Rispetto all’interrogazione in oggetto si è a conoscenza di alcune interruzioni di linee elettriche, dovute al forte maltempo, che hanno comportato effetti sui sistemi di telecomunicazioni da essi alimentate, come riferito dal consigliere Daffadà.

Purtroppo non è possibile prevedere in tali sistemi gruppi di continuità di durata sufficiente, considerando che alcuni down elettrici hanno avuto estensione di diverse ore e in alcuni casi i sistemi di continuità hanno mostrato criticità essi stessi.

Inoltre, il forte maltempo in alcune occasioni provoca perdita di prestazioni considerevoli nei collegamenti radio punto-punto utilizzati per alimentare i tralicci della parte appenninica, con relativa sospensione dei servizi correlati, ad esempio, di internet sulla telefonia cellulare, come riportato.

Tutto ciò premesso, ne discende come, al momento, l’unica garanzia rispetto alla sicurezza e all’efficienza del servizio dipenda principalmente, se non esclusivamente, da una preventiva corretta e sistematica manutenzione delle linee. In tal senso proseguono dunque le azioni di sensibilizzazione e sollecito da parte della Regione verso il gestore, affinché problematiche di questo tipo non si verifichino o risultino comunque il più contenute possibili.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Ovviamente ringrazio della risposta. Soprattutto nell’ultimo punto mi ritengo soddisfatto, cercando di incentivare e di, non dico “invogliare”, ma obbligare, direi, i gestori del servizio pubblico, quindi Enel piuttosto che altri, a manutenere le linee. Molto spesso so che tutto questo accade, perché vetro-ghiaccio piuttosto che neve fanno cadere alberi e quant’altro. Quindi, sarà molto importante lavorare su quel fronte assieme a tutti gli enti locali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2165

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle forme di sostegno che si intendono realizzare, nel corso del 2021, a favore degli Enti di promozione sportiva. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con le interrogazioni. Passiamo alla 2165: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alle forme di sostegno che si intendono realizzare, nel corso del 2021, a favore degli enti di promozione sportiva, a firma delle consigliere Bondavalli e Pigoni.

Prego, consigliera Bondavalli.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Lo abbiamo purtroppo visto: la pandemia non fa sconti, in quanto a effetti negativi generati, a nessun settore, a nessun ambito della quotidianità, compreso quello della pratica sportiva, su cui mi vorrei concentrare in questa interrogazione. Pratica sportiva da sempre elemento fortemente caratterizzante la vita delle nostre comunità, peraltro assai diffuso sul territorio della nostra regione.

Per questo motivo la Regione Emilia-Romagna ‒ credo lo si possa oggettivamente riconoscere ‒ ha dato corso durante l’anno che si sta concludendo a un forte investimento a sostegno dello sport, articolato in diverse misure specifiche adottate a valle di un processo importante di confronto con le rappresentanze del mondo sportivo e istituzionale regionale, senza dimenticare, peraltro, il costante lavoro effettuato al riguardo in sede di Commissione V.

Il progressivo rafforzamento dell’impegno economico messo in campo, ricordo, passato dai 2,5 milioni di euro inizialmente previsti a bilancio 2020 ai 6,3 milioni di approdo nel corso dello stesso anno, quindi di questo anno, ne è evidente certificazione. Peraltro, famiglie e associazioni sportive sono state giustamente i principali destinatari di queste risorse messe in campo dalla Regione.

Questa interrogazione vuole portare all’attenzione dell’aula e anche della Giunta che tra i soggetti che hanno concorso in modo significativo a sostenere lo sport nella nostra regione vi sono di certo anche gli enti di promozione sportiva ‒ tra gli altri voglio ricordare UISP, CSI, AICS ‒ i quali non solo si sono prestati a un costante lavoro di confronto con l’ente Regione di raccordo con i territori, ma hanno pure, in più occasioni, messo a disposizione risorse finanziarie proprie per attenuare gli effetti generati dalla pandemia sulla gestione ordinaria della quotidianità. Ecco, un esempio in tal senso è costituito dalla scontistica praticata sull’iscrizione ai campionati, a vantaggio delle società sportive. Questo è da considerare anche un prezioso contributo a tutti gli effetti per la loro reggenza, per la loro, in certi casi, sopravvivenza.

Ora il perdurare – per motivi molto comprensibili di protezione sanitaria di atleti, istruttori e responsabili delle associazioni – delle riduzioni o in alcuni casi della chiusura delle attività pone difficoltà anche agli stessi enti di promozione sportiva. Per questo (sta qui l’obiettivo della mia interrogazione) è importante immaginare eventuali misure di intervento a loro sostegno da mettere in campo nel corso del 2021. Ecco perché interrogo la Giunta per sapere proprio quali interventi, quali forme di sostegno intende realizzare a favore degli enti di promozione dello sport, per sostenerli nella prosecuzione del fondamentale ruolo che svolgono nei confronti dello sport regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

Come riconosciuto anche dalla consigliera interrogante, l’impegno della Giunta regionale per il sostegno del sistema sportivo, in particolare nell’anno 2020, è stato molto significativo e ha previsto interventi per sostenere la pratica sportiva di base attraverso l’assegnazione dei voucher alle famiglie, gli eventi e le manifestazioni sportive, nonché i progetti biennali per la promozione e la sensibilizzazione alla pratica dello sport, assegnando contributi previsti dai due bandi annuali alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche e agli Enti locali, ma anche la necessità di garantire liquidità alle associazioni sportive (ricordo l’attivazione del fondo di garanzia).

Infine, ma non da ultimo, la promozione del sostegno all’organizzazione di grandi eventi sportivi che rappresentano un elemento strategico, portatore di valore aggiunto per l’intero sistema territoriale, per il turismo e per l’economia regionale.

La Giunta regionale, consapevole che anche il prossimo anno sarà un anno critico per il sistema sportivo, intende confermare nel bilancio di previsione e nel pluriennale 2021-2023 un forte impegno finanziario. Un impegno che, avendone la possibilità e la necessità, potrà essere ulteriormente rafforzato anche in sede di assestamento di bilancio 2021. La proposta di bilancio che a breve dovrà essere approvata dall’Assemblea legislativa prevede uno stanziamento nel pluriennale di circa 26 milioni di euro, di cui la più parte proprio disponibili nel previsionale del 2021, 10,5 milioni.

Il primo obiettivo da realizzare, come già anticipato dal presidente Bonaccini, sarà quello di affiancare ai ristori governativi ulteriori risorse proprio della Regione Emilia-Romagna a favore dello sport, in particolare, e per la prima volta direi in questo caso, per sostenere le piscine pubbliche, le palestre e i centri fitness privati che stanno vivendo un momento di forte criticità e che rischiano di non poter più sostenere il carico dei costi fissi delle strutture.

Per ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie anche nell’anno 2021 la Regione intende avvalersi della collaborazione del gruppo di lavoro permanente con le rappresentanze di CONI, di CIP e degli enti di promozione sportiva che durante il 2020 hanno dato un contributo essenziale per la costruzione e la condivisione delle proposte regionali.

Gli enti di promozione sportiva in particolare hanno svolto un ruolo essenziale a livello territoriale, non solo per il sostegno organizzativo al sistema delle associazioni affiliate, ma mettendo a disposizione anche risorse finanziarie proprie.

La Regione ritiene che questo ruolo così concreto e così vicino al territorio di appartenenza debba essere riconosciuto e sostenuto. Per questi motivi è in corso un approfondimento da parte delle strutture tecnico-amministrative regionali per verificare procedure, modalità e termini di un eventuale intervento di sostegno dedicato espressamente agli enti di promozione sportiva, questo sia per favorire lo sviluppo delle loro strutture organizzative mediante i progetti realizzati congiuntamente, sia per valorizzare le progettualità di rilevanza regionale finalizzate a favorire la diffusione della pratica sportiva e dei valori educativi di partecipazione e inclusione sociale mediante rapporti di collaborazione e di coordinamento fra gli enti regionali stessi e le organizzazioni ad essi affiliate, che abbiano carattere continuativo e sistematico.

Il quadro sopra descritto – è bene precisarlo – dovrà necessariamente tenere conto dell’evoluzione della situazione emergenziale determinato dal Covid-19, ma rappresenta già, io credo, un impegno che possiamo assumere in questa Assemblea, una traccia di lavoro lungo le direttrici che ho provato ad indicare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente. Grazie soprattutto al sottosegretario Baruffi per la risposta fornita, per l’impegno che sostanzialmente si è deciso di assumere per quello che riguarda il prossimo anno; una risposta peraltro che riconosce l’essenziale contributo fornito proprio dagli enti di promozione sportiva alla reggenza dello sport nella nostra regione, in particolare in questa stagione, in questa complessa stagione della pandemia. Evidenzia, tra l’altro, il reale coordinamento esistente tra loro, cioè tra gli enti di promozione sportiva e le associazioni sportive ad essi affiliate.

Grazie per il lavoro e per l’attenzione che è stata dedicata nel corso di quest’anno, ma non solo, al mondo dello sport e per quello che si potrà fare nel 2021.

Grazie. Mi ritengo soddisfatta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2166

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la ripartenza del trasporto locale per garantire la riapertura della scuola il 7 gennaio. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 2166.

Chiedo un po’ di silenzio in aula. Grazie.

Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la ripartenza del trasporto locale per garantire la riapertura della scuola il 7 gennaio, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie.

Immagino che risponderà il sottosegretario Baruffi, al quale faccio una premessa importante. Io sono felicissima che lei risponda a questa mia domanda se leggerà un po’ più piano di come ha letto prima. Va bene? Facciamo questo patto? Grazie. Questi sono gli accordi che si possono fare tra maggioranza e opposizione.

Faccio una premessa importante. Ieri, con molta attenzione, ho guardato il dibattito in Senato. Mi sono chiesta se Roma sempre di più percepisce la realtà. C’è un dato politico oggettivo. Alla fine, in politica conta il risultato. E il risultato c’è stato. Questo Governo c’è e esiste ancora. C’è, però, un dato: la politica o si misura sul terreno, sulla concretezza dell’agire politico, altrimenti quel risultato rischia nel tempo, secondo me in brevissimo tempo, di svanire.

L’altra cosa che ho notato è che molte volte si possono mettere insieme certe questioni che vedo nella Regione Emilia-Romagna. Minacciare il Governo sempre, certe persone che oggi siedono in quel Governo, minacciare sempre il Governo e cercare di strappare e poi, dopo, alla fine non strappare mai non porta grande consenso. Invece io sono abituata, di solito, ad avere un presidente che minaccia spesso, al quale auguro sempre di più di strappare nei confronti di questo Governo, perché ce n’è bisogno. Molto.

Raccontavamo prima della chiusura delle scuole in didattica a distanza alle superiori ‒ ho sentito prima l’intervento della consigliera Piccinini con grande attenzione ‒ quale era la fotografia delle scuole superiori italiane. Abbiamo chiesto, con le interpellanze, quale era il dato del contagio all’interno delle nostre scuole. Il più basso di tutti gli ambiti dell’Emilia-Romagna. Su 100.000 tamponi ‒ questa è la media totale ‒ 5,43 erano i contagiati all’interno delle scuole. È stata una volontà politica scellerata di un ministro seduto a Roma che ha deciso di mettere in camera migliaia di ragazzi che avevano il desiderio di andare a scuola.

Bene. Giriamo pagina e prepariamoci per il 7 gennaio. In realtà, il presidente era stato l’unico di tutte le Regioni che aveva chiesto di poter tornare al 25 per cento, cosa che avrei sostenuto, votato con le mani e con i piedi.

Andiamo avanti. Prepariamoci, e la mia domanda chiede esattamente qual è il tipo di lavoro che si sta facendo, perché se la risposta che Baruffi mi darà è fra dieci giorni, io vi assicuro che fra dieci giorni le segreterie delle scuole sono già chiuse. Io vi assicuro che la situazione fra dieci giorni sarà drammatica. C’è una novità: in quel tavolo, così come deciso dal DPCM, c’è seduto finalmente il Governo, ci sono i prefetti, che insieme ai trasporti e ai dirigenti scolastici decideranno.

Questo è il dato politico. Oggi in quei tavoli bisogna mediare, bisogna capire o far capire alle varie categorie di lavoratori, da una parte, chi guida gli autobus e chi fa un servizio pubblico importante, dall’altra i dirigenti scolastici e il personale scolastico, che è il tempo dei sacrifici, perché i nostri figli i sacrifici li hanno già fatti. Li hanno fatti tutti. Decidere di non fare sacrifici per le nuove generazioni è scellerato, è scellerato.

Per cui – temo, ed è questa la mia domanda – che più di una preoccupazione al contagio ci sia una preoccupazione a non aprire la scuola del pomeriggio, a non fare turni che non si devono fare. Baruffi, mi rincuori che questo non è, questo non avverrà, non avverrà soprattutto in Emilia-Romagna. Ne va delle generazioni future. Lo dico sul serio, lo dico da madre che ha guardato negli occhi i propri figli e ha ascoltato altre madri che hanno raccontato storie deliranti. Almeno facciamolo per i dati Istat, che ieri sono stati pubblicati, che ci raccontano una situazione di didattica a distanza sulla disabilità vergognosa. Non ho altre parole da dare.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Non leggo, così rispondo guardandola negli occhi e metto agli atti la risposta.

 

(interruzione)

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Preciso anche che il presidente Bonaccini non è abituato a minacciare. Naturalmente, dà calde rassicurazioni di collaborazione al Governo…

 

(interruzione)

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: No, no, certo. Ho fatto riferimento dopo al presidente e naturalmente, anche laddove necessario, prende impegni o indica anche diffide. Ma questo è il contributo che siamo chiamati a dare nel concerto con le altre Regioni e con il Governo.

Dunque, per noi il tema della scuola è questione prioritaria. Lo abbiamo indicato fin dall’inizio. Anche nella fase delle restrizioni maggiori, poter mettere in sicurezza la prosecuzione delle attività produttive e dell’attività scolastica era la questione su cui investire, come hanno fatto altri Paesi. Parzialmente lo si è riusciti a fare in modo non pienamente soddisfacente. Riteniamo che questo tempo vada impiegato affinché il rientro a scuola non solo avvenga in sicurezza, ma possa avvenire in continuità, perché non ci siano più sospensioni al netto, ripeto, delle previsioni di carattere sanitario che possono anche determinare scenari diversi.

Il nostro impegno deve essere assolutamente lungo questo della […]. Io credo che possiamo guardare con un po’ di fiducia al lavoro che si sta facendo, non solo perché siamo attivamente impegnati ai tavoli coordinati dalle prefetture e quindi abbiamo un ritorno diretto degli stati di avanzamento dei lavori, ma perché quel lavoro nella Regione Emilia-Romagna, con la Direzione regionale e con gli Uffici scolastici provinciali, era già stato avviato nelle settimane precedenti. Non abbiamo aspettato il DPCM.

Oggi il decreto fissa nelle prerogative del prefetto quella di coordinare questi tavoli, a cui noi sediamo con spirito di fattiva collaborazione, sapendo di dover conciliare anche le rigidità e le complessità di due sistemi come quelli della scuola e dei trasporti che semplici non sono. Credo che vadano costruiti ragionevoli compromessi, territorio per territorio, che, disturbando un po’ tutti, ho usato questa espressione parlando con gli uni e con gli altri, disturbando un po’ tutti, perché in tempi eccezionali bisogna produrre anche soluzioni diverse, mettano nella condizione di poter avere il rispetto sia di quanto fissato dal DPCM, almeno il 75 per cento di attività scolastica in presenza anche per le superiori, e certamente il rispetto dei limiti di capienza del 50 per cento dei trasporti.

Non aspettiamo dieci giorni a costruire queste soluzioni. I tavoli sono attivati. Ci siamo fatti carico di darci il termine ultimo di dieci giorni per chiudere le soluzioni operative che vanno costruite provincia per provincia, ma anche Direzione scolastica per Direzione scolastica, perché poi alla fine ogni scuola ha bisogno di avere la propria soluzione e l’organizzazione del proprio personale docente e non docente e, laddove questo non fosse possibile, esiste anche una clausola di salvaguardia, cioè è nelle facoltà del Presidente della Regione, con propria ordinanza, fare in modo che sia rispettato non solo il 50 per cento di capienza dentro gli autobus, ma almeno il 75 per cento di didattica in presenza. E noi questo lo assicureremo certamente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, sottosegretario. Chiaramente sono certa, conoscendo il tipo di lavoro che viene fatto nella Commissione che si dedica a questo tema, in particolare la scuola, con una specificità rispetto alla mobilità, per cui spero che un tema così impegnativo, dove viene raccontata solo una parte della storia, perché abbiamo tempi contingentati, chiaramente, e abbiamo altri temi molto più importanti o altrettanto importanti, io sento la necessità di avere un quadro complessivo sia dal punto di vista della capienza, della divisione per provincia, della situazione delle scuole e in particolare del tipo di controllo che verrà fatto, perché questa era la pecca che è stata rilevata già a settembre.

Aspetteremo in Commissione, sono certa in tempi brevi, la presenza dell’assessore di riferimento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2167

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di consentire l’anticipo dei pagamenti accoppiati ai coltivatori di barbabietole da zucchero anche per l’attuale annata agricola 2020. A firma del Consigliere: Rainieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con le interrogazioni. Passiamo alla 2167: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la possibilità di consentire l’anticipo dei pagamenti accoppiati ai coltivatori di barbabietole da zucchero anche per l’annuale annata agricola 2020, a firma del consigliere Rainieri.

Prego, consigliere.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Premesso che la circolare di AGEA del 2020, del 2 dicembre, prevede che le Regioni non possano erogare per la campagna 2020 i premi accoppiati, di cui all’articolo 52 della legge regionale. La Regione in tale disposizione può completare gli accertamenti necessari e le istruttorie vanno fatte entro la primavera del 2021. Si potrebbe anche fare una valutazione diversa rispetto a questo tipo di prassi per i coltivatori delle barbabietole da zucchero. Avendo ‒ diciamo così ‒ la fortuna di avere un unico produttore, i dati sono costantemente resi disponibili. Nell’annata scorsa, nel 2019, AGEA aveva già messo a disposizione dei coltivatori di barbabietole da zucchero, anticipatamente, il premio. Tra l’altro, il 75 per cento di questi premi viene erogato da AGREA, quindi l’Organismo pagatore regionale.

Chiedo all’assessore se non intende intervenire nei termini che dicevo prima, quindi di poter valutare l’anticipo dei pagamenti per l’attuale campagna del 2020, in concomitanza con AGREA, appunto, e il Ministero.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Mammi, prego.

 

MAMMI, assessore: Grazie, presidente.

In base alla circolare di AGEA richiamata nell’interrogazione, i pagamenti dei premi accoppiati possono attivarsi dopo che tutti gli organismi pagatori avranno completato i controlli di competenza e sarà quindi possibile determinare l’aiuto per ettaro.

Per quanto riguarda la barbabietola da zucchero, è vero, come dice l’interrogazione, che la maggioranza degli aiuti accoppiati riguardano la nostra Regione, e proprio per questo, […] in sede di coordinamento degli organismi pagatori, ed era presente ovviamente la stessa AGEA, ha già ribadito la necessità di chiudere i controlli in tempi brevi per poter procedere con i pagamenti di inizio del nuovo anno, come già avvenuto nel 2019. Benché in quella sede non siano state espresse delle difficoltà rispetto alla richiesta di AGREA, ho successivamente però provveduto a sollecitare per iscritto la direzione di AGEA chiedendo che si attivino per il completamento dei controlli in qualità di coordinatore degli organismi pagatori.

Provvederemo a monitorare la situazione e, se del caso, sollecitare direttamente il Ministro dell’agricoltura affinché gli aiuti previsti per l’annualità 2020 possano essere erogati appunto nei primi mesi del 2021, come già avvenuto nel 2020 per l’annualità 2019. Quindi condivido lo spirito e l’obiettivo dell’interpellanza presentata dal consigliere Rainieri, che ovviamente ringrazio, e ci sarà il massimo impegno della nostra Regione per fare in modo che i pagamenti avvengano con i tempi che già abbiamo avuto quest’anno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Mammi.

Consigliere Ranieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente, e grazie all’assessore.

Come ha detto l’assessore, anche lo scorso anno è successo che appunto è stata AGREA (e il Ministero) celere nel pagamento di questa misura, anche perché, come sappiamo, il settore bieticolo-saccarifero è in sofferenza, forse molto più rispetto ad altri settori. Quindi, ringrazio l’assessore per avere dichiarato di fare in modo che anche per l’annata 2020 ai primi mesi del 2021 venga appunto fatto il pagamento, sperando che questi termini vengano rispettati e magari evitando che tutti gli anni di questo periodo si debba intervenire per sollecitare gli uffici dell’Assessorato. 

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Siamo arrivati alle ultime due interrogazioni.

 

OGGETTO 2151

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle esondazioni nel Modenese avvenute il 6 dicembre 2020. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

PRESIDENTE (Petitti): Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulle esondazioni nel Modenese avvenute il 6 dicembre 2020, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Prego, consigliere.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Mi permetta pochi secondi prima dell’illustrazione dell’interrogazione per ringraziare il presidente della Giunta, il presidente dell’Assemblea, gli assessori, i consiglieri e tutti i dipendenti per la vicinanza che mi avete dimostrato rispetto all’incidente che, come sapete, mi ha visto protagonista.

Detto questo, inizio l’illustrazione dell’interrogazione su una giornata che poi vedrà, ovviamente, l’assessore protagonista anche dell’informativa che abbiamo accettato, e ringraziamo per questo, si potesse svolgere rispetto ai fatti che sono accaduti domenica 6 dicembre, che hanno riguardato in modo particolare la provincia di Modena non per la prima volta. Infatti, soltanto a guardare negli ultimi decenni ci sono state alluvioni importanti nella provincia di Modena nel 1966, nel 1969, nel 1972, nel 1973, nel 2014 e oggi quest’altra alluvione sicuramente importante che ha provocato danni, purtroppo, in diversi punti e in diverse zone della provincia, da un lato per “colpa” del fiume Panaro e dall’altro, ovviamente, per la mancata tenuta in altri punti del fiume Secchia.

Credo che, rispetto a questo, abbiamo avuto un importante centro sopra i 15.000 abitanti come Nonantola che, di fatto, è stato uno dei protagonisti che ha avuto i maggiori danni. Solo in quel Comune, pensate, sono state più di tremila le utenze elettriche che si sono dovute sospendere, ci sono circa 400 sfollati, la maggior parte dei quali ha trovato asilo presso i parenti, un centinaio – l’assessore mi correggerà – invece che hanno potuto trovare sistemazione rispetto ai centri che sono stati attrezzati da questo punto di vista. Però, il tema è un altro. Il tema è ovviamente quello della tenuta del sistema idrico del nodo modenese perché, purtroppo, questo tipo di situazioni si stanno verificando con una continuità che lascia, da un certo punto di vista, perplessi. Da un lato l’alluvione del 2014, peraltro, di fatto, anticipata già dal verbale della Commissione grandi rischi nel 2012, successivo al sisma proprio del 2012, ravvisava ed evidenziava che la tenuta degli argini potesse essere a rischio. A seguito di quell’alluvione erano stati stanziati dal Governo centrale 210 milioni di euro esclusivamente per la provincia di Modena. Già nel 2014 facemmo un’interrogazione molto simile, ahimè, a questa, da consigliere comunale di Modena. Temo che dopo sei anni, al netto di capire come siano stati spesi 210 milioni di euro, la situazione è evidentemente questa.

È evidente che non si possono dare colpe dirette a chi oggi guida questo Assessorato, perché sono pochi i mesi dall’inizio del mandato, ma una responsabilità politica chiara rispetto a delle mancate manutenzioni e rispetto anche alla centralità che si è voluto dare alle casse di espansione, che probabilmente, anzi senz’altro il loro lavoro non sono riuscite a compierlo nemmeno in questa occasione, è altresì evidente.

Per ora mi fermo qui, anche perché ‒ come sapete ‒ il Regolamento delle interrogazioni a risposta immediata prevede la possibilità di fare esclusivamente una domanda. Io ho depositato un’altra interrogazione gemella a questa, con delle domande più articolate. In questa fase mi limito a chiedere da parte della Giunta, quindi dell’assessore competente che cosa si poteva fare per evitare questo tipo di situazione e secondo la Giunta, quindi da questo punto di vista chiedo esclusivamente una risposta politica, poi nell’informativa magari entreremo in maniera più precisa nella parte tecnica, di chi sono le responsabilità.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Risponde l’assessore Priolo. Prego, assessora.

 

PRIOLO, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consigliere. Buongiorno a tutti i consiglieri qui in aula.

Come ha sottolineato lei, entreremo con dovizia di particolari nel merito nella relazione che farò immediatamente a seguire le due domande a risposta immediata che mi avete posto. Da questo punto di vista, è vero che sono arrivati 210 milioni, come lei ha sottolineato, e dopo spiegherò in che cosa sono stati spesi e in quali ambiti ancora devono essere spesi nelle loro fasi attuative.

Relativamente al tratto che ha subìto questo crollo arginale, perché stiamo parlando di crollo arginale e non di sormonto, ma dopo spiegherò anche questo, non erano destinate specificamente, dal punto di vista di investimenti infrastrutturali, importanti risorse in questo ambito, bensì le opere di manutenzione ordinaria che il soggetto attuatore, che nella fattispecie è AIPo, ha realizzato nel corso del tempo.

Da questo punto di vista, è ovvio ‒ e dopo lo spiegherò meglio ‒ che oggi non discutiamo soltanto di quello che fino adesso è stato fatto, ma di quello che ancora dovrà essere fatto. Il nodo idraulico modenese non si concludeva con i soldi dell’ordinanza. Anche perché sono soldi che vengono dati a seguito degli eventi che in quel momento si sono verificati, quindi per porre rimedio a quei fatti che allora sono avvenuti.

Dopo, consigliere, mi riserverò di specificare in maniera molto puntuale qual è lo stato dell’arte, ma quali sono stati gli aspetti anche di carattere tecnico, che comunque, grazie agli investimenti che sono stati fatti, hanno evitato anche danni peggiori rispetto a quelli che potevano capitare. Immagino che ovviamente una risposta così asciutta e sintetica non possa renderla soddisfatta, anche perché mi riservo, appunto, di entrare un po’ più nel dettaglio a seguire.

Dopodiché politicamente le dico che mi devo assumere la responsabilità anche di quello che è stato fatto prima e il mio Assessorato non guarda a chi c’era prima ma a chi c’è adesso. Per cui adesso dobbiamo lavorare tutti insieme per fare in modo che i problemi vengano risolti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Priolo.

Consigliere Barcaiuolo.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Se già l’assessore sa che io non mi posso considerare soddisfatto, è evidente che la soddisfazione non può esserci. Detto questo, per carità, adesso nell’informativa entreremo meglio, però alcune cose non le ho capite e quindi magari anticipo leggermente, usando il tempo che ho a disposizione, anche l’intervento che farò successivamente nell’informativa. Delle due l’una: o quei 210 milioni servivano per ripristinare i danni fatti dall’alluvione del 2014… E io onestamente non ho la capacità di capire se quella cifra era necessaria e sufficiente semplicemente per ripristinare i danni o se invece doveva essere una cifra che potesse anche consentire, nel corso di questi appena sei anni, una manutenzione non straordinaria ma ordinaria rispetto alla pulizia degli alvei. Se nel 2014 tanto si è parlato della vicenda delle nutrie, che rispetto alle tane indeboliscono gli argini eccetera eccetera, però resta per quanto mi riguarda assolutamente un’ipotesi sicuramente non priva di fondamento ma risibile nel complesso, perché è una situazione quella per cui credo, non dico semplicemente ma sicuramente, mettere in atto delle azioni per far sì che cose di questo tipo non accadano.

Resta il tema – e lo vedremo meglio nell’informativa – delle casse di espansione, del loro collaudo, della loro reale capacità di assorbire ondate “di piena” che derivino da importanti fenomeni di pioggia, che derivino da innalzamenti delle temperature che comportano magari in una stagione successiva anche lo scioglimento in maniera massiccia delle nevi sulle montagne, sull’Appennino. È chiaro che la situazione va monitorata meglio e soprattutto (e veramente chiudo) credo che vada fatta una riflessione oggi. Oggi stanno votando anche per i Consorzi di bonifica, in queste ore, in giro per la Regione, tra l’altro. Forse ci sono alcuni privati, che magari hanno la proprietà attigua agli argini, che, di fatto, non possono mai intervenire in nessun modo sul miglioramento degli stessi.

Lancio questa prima proposta. Iniziamo forse a ragionare su questo, perché il principio della sussidiarietà rispetto al voler bene alla terra che calpestiamo quotidianamente vale anche per i privati che forse potrebbero dare una mano nell’osservazione e nel mantenimento di una sicurezza maggiore per quello che riguarda gli alvei fluviali della nostra regione.

 

OGGETTO 2161

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la rottura dell'argine del fiume Panaro in provincia di Modena. A firma dei Consiglieri: Bargi, Facci, Bergamini, Occhi, Marchetti Daniele, Montevecchi, Delmonte, Rainieri, Pompignoli, Rancan, Pelloni, Liverani, Catellani

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Siamo arrivati all’ultima interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la rottura dell’argine del fiume Panaro in provincia di Modena, a firma dei consiglieri Bargi e altri.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Proseguo sulla stessa linea dell’interrogazione precedente. In questo caso specifico la domanda su un fatto ben preciso che è avvenuto domenica, ovvero la rottura dell’argine in prossimità del Comune di Castelfranco.

Sappiamo che dopo ci sarà l’informativa da parte dell’assessore, che sicuramente scenderà nel dettaglio. Ci piacerebbe – lo anticipo visto che se n’è già parlato durante la discussione dell’interrogazione a risposta veloce precedente – che si potesse andare anche nel dettaglio dei 210 milioni previsti a suo tempo per l’alluvione del 2014, di cui 100, dice la relazione di AIPo di giugno 2020, destinati alla messa in sicurezza del nodo idraulico Secchia-Panaro-Naviglio. Di questi 100, va specificato – lo dice nella relazione AIPo – che 30 sono stati usati fino ad oggi per investimenti primari che riguardavano la costruzione o il consolidamento di barriere in grado di reggere TR20 e TR50, manca il resto delle somme da mettere a terra per poter intervenire su interventi T200 che dovrebbero consentire anche a queste piene, diciamocelo, non più definibili straordinarie, di poter essere assorbite dalle nostre misure di sicurezza del territorio. Questo immagino verrà spero dettagliato, me lo auguro, anche perché è importante andare a fondo, nell’informativa successiva e avremo modo anche di intervenire di nuovo.

Nello specifico del question time andiamo sull’evento culmine, quello della rottura dell’argine, perché anche in quel caso non si parla di una tracimazione, quindi di un superamento della portata di resistenza di quelle barriere di quell’argine, ma si parla di una rottura di un argine, tra l’altro, attenzionato, appunto, dagli interventi che facevano parte dei 30 milioni che citavo prima. In quel caso specifico, vogliamo capire intanto quali sono le cause e quali sono le responsabilità specifiche. Fa onore all’assessore assumersi la responsabilità da parte dell’Esecutivo. Vogliamo capire un pochettino più nel dettaglio se c’è qualcosa che va oltre rispetto ai lavori fatti sull’argine.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, assessora Priolo.

 

PRIOLO, assessore: Il consigliere, che ringrazio, ha già compreso che entreremo nel merito tra cinque minuti, non di più. Però mi fa piacere che lei abbia constatato che oramai ci troviamo di fronte a eventi e cambiamenti climatici rispetto ai quali dobbiamo continuare e progredire rispetto agli investimenti programmati fino ad oggi. Lo dico perché ha sottolineato correttamente che siamo stati di fronte nel caso del Panaro a un tempo di ritorno 50 e nel caso del Secchia a un tempo di ritorno 20. Due eventi straordinari contemporanei dovuti a effetti di piogge che non si erano viste da cento anni a questa parte.

Da questo punto di vista, tutte le volte metteremo in campo investimenti e interventi, ma è evidente che dovremo avere la capacità resiliente di adattarli rispetto anche a come morfologicamente anche il nostro territorio cambia e si modifica.

Ciò detto, e riprendo quello che ho detto al consigliere precedentemente, il tratto in parola non è stato oggetto di investimenti da parte del decreto derivante dall’ordinanza del 2014, ma sono stati finanziati investimenti in tutti i tratti precedenti, soprattutto in opere di investimento strutturale. Nella relazione ve li elenco. Allegherò anche tutti gli elenchi con gli stati di avanzamento, quindi numeri quantitativi, economici e stati d’avanzamento, che AIPo, il soggetto gestore competente per la gestione del reticolo di Secchia e Panaro, ha fatto nel corso di questi anni, di modo che anche voi abbiate contezza puntuale e precisa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Che siamo di fronte a mutamenti climatici lo vediamo, lo tocchiamo con mano tutti i giorni. Non è una questione di cui non ci rendiamo conto. Però bisogna capire che il primo approccio a questi mutamenti è la difesa dell’uomo. Non credo bisogna considerarli straordinari. Prima citava, il consigliere Barcaiuolo, una serie di piene straordinarie avvenute nel corso di quaranta, cinquant’anni nei fiumi interessati. Sappiamo che la regione Emilia-Romagna è forse la regione d’Italia con il rischio idrico più alto. Anzi, è con tutta probabilità la regione con il rischio idrico più alto. Il nodo idraulico Secchia-Naviglio-Panaro è forse quello che necessita di più attenzione, soprattutto negli ultimi anni.

Che sia per una trascuratezza nel tempo, perché gli interventi sono stati più di manutenzione, appunto, che non strutturali, per poterne garantire una capacità di resilienza più forte, resta il fatto che noi dobbiamo non proseguire, probabilmente, su una linea tracciata in passato, ma vertere su una strategia completamente diversa, una strategia che metta in sicurezza prima di tutto il territorio e i cittadini. Oltre al danno delle persone che hanno dovuto evacuare, c’è infatti il danno economico anche delle attività dell’agricoltura interessate da questa rottura.

Sicuramente siamo di fronte a dei fenomeni importanti, ma non possiamo considerarli straordinari. Dal 2014 quante sono state le allerta meteo, quante volte la gente ha dovuto… Chiaramente, la paura dell’evento 2014 determina giocoforza quella per questi eventi. Ma quante volte abbiamo chiesto ai cittadini di spostarsi ai piani alti degli edifici in questi anni? Si contano 6, 7, 8 piene durante un anno. Quella volta che va un pelo oltre, o che succede qualcosa come la rottura di un argine, subiamo poi queste situazioni, perché la rottura dell’argine, ripeto, non ha la piena superato il livello di resistenza delle strutture, ma si è rotto l’argine.

Siamo di fronte quindi a una situazione che in questo caso fa pensare ad una mancata manutenzione ordinaria. Manca la capacità – prima venivano citate le casse di espansione – di mettere i nostri corsi d’acqua in grado di non nuocere in caso anche di queste piene.

Se il cambiamento climatico lo accettiamo per com’è, non si può più parlare di straordinarietà ma di ordinarietà. Quindi, quanto alle nostre infrastrutture idrauliche – penso al Secchia, che scorre a un metro, o forse più rispetto al livello del terreno fuori, quindi scorre sopra le persone, sopra le case, sopra le attività –, dobbiamo considerare un’infrastruttura idraulica e dobbiamo intervenire per evitare che queste situazioni si ripetano, con un piano strutturale ben consolidato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo terminato il tempo per le interrogazioni a risposta immediata in aula.

 

OGGETTO 2160

Comunicazione ai sensi dell’articolo 76, comma 3 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, recante l’informativa dell’assessora Priolo relativa all’esondazione del fiume Panaro che ha colpito la provincia di Modena.

 

PRESIDENTE (Petitti):

Ora, come concordato nella seduta della Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri, 9 dicembre, si procede con la comunicazione, ai sensi dell’articolo 76, comma 3 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, recante l’informativa dell’assessore Priolo relativa all’esondazione del fiume Panaro che ha colpito la provincia di Modena.

Prego, assessora.

 

PRIOLO, assessora: Adesso entriamo un po’ più nel dettaglio.

La possibilità di riferire in aula sugli eventi che si sono succeduti da domenica ad oggi non è solo un atto necessario e dovuto nei confronti delle comunità coinvolte, ma deve essere utile a tutti noi per fare un quadro di quanto è stato fatto e ancora occorre fare.

Non ci appartiene cercare alibi, ma soluzioni e soprattutto non possiamo non renderci conto di trovarsi di fronte a una realtà che in pochi anni è stata messa alla prova dal terremoto, dell’alluvione del 2014, oggi dal Covid e adesso è nuovamente esposta. Questo deve essere un monito per farci impegnare ancora di più e soprattutto per pretendere che il Piano di interventi previsto per il nodo modenese sia finanziato dal Governo nella sua interezza. Quest’anno il Ministero ha finanziato per tutta la Regione opere per il dissesto che, vorrei ricordare, essere interventi di competenza dello Stato in base al decreto legislativo n. 152 del 2006 relativamente a pianificazione, programmazione e finanziamenti, dicevo ha finanziato opere per 15 milioni di euro per tutta la Regione, mentre noi al Recovery solo per Modena ne abbiamo chiesti 115 milioni.

Potete ben comprendere quanto lontane siano le necessità che abbiamo rispetto a quanto ci viene corrisposto. Non possiamo tutte le volte aspettare che avvenga un’emergenza, come in questo caso, per poi avere i finanziamenti ed intervenire con opere strutturali. Lo dico anche alla luce dei tempi di realizzazione che infrastrutture strategiche come le casse di espansione richiedono nella loro realizzazione.

Fondamentale è quindi anche che la normativa sia assolutamente snellita per accelerare i tempi di realizzazione da una parte e la gestione e manutenzione dall’altra, soprattutto per quanto concerne la vegetazione ripariale e la fauna, in particolare le specie fossorie rispetto alle quali il settore agricoltura, caccia e pesca della Regione, previo parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, approva Piani di controlli che vengono attuati da Province o Città Metropolitana che, probabilmente, proprio per i limiti legislativi, non sono sufficienti per debellare completamente il problema.

Tuttavia, quanto abbiamo fatto fino ad oggi probabilmente ha scongiurato il peggio. Proverò a spiegarvi il perché, ma è evidente che non potrò dirlo ai cittadini di Nonantola o agli altri coinvolti e pronuncio queste parole con la stessa amarezza che ho visto domenica mattina alle 7,30 negli occhi dei tecnici in servizio oramai da 48 ore e che si sono impegnati sui cantieri in questi anni.

Guai, però, a pensare che partiamo da zero, perché non è così, così come sta diventando sempre più evidente a tutti che i cambiamenti climatici di cui parlava il consigliere prima, se non affrontati in modo strutturale, ci esporranno sempre di più. Da qui la correttezza e la lungimiranza della costruzione del Patto per il lavoro e per il clima.

Prima di entrare nel dettaglio un po’ più tecnico della relazione di evento, all’interno della quale proverò con maggiore chiarezza a dare risposte anche ai consiglieri rispetto alle domande di prima, ma a tutti noi qui presenti, io vorrei ringraziare ‒ ve lo dico di cuore, perché sono stata lì costantemente ‒ le Amministrazioni comunali, i sindaci, tutti i consiglieri, gli assessori, le forze dell’ordine, con il coordinamento anche del Prefetto, in modo particolare i vigili del fuoco, i carabinieri, l’esercito, la polizia, i volontari della Protezione civile, ma i volontari in genere, che hanno dato assistenza alla popolazione, gli operatori tecnici (abbiamo visto in opera Enel, le telefonie, i servizi pubblici, da Hera, i servizi gestori locali), il Consorzio di bonifica, che è stato richiamato prima, le imprese che hanno lavorato e i dipendenti non soltanto della Regione, ma tutti i dipendenti e i tecnici che si sono adoperati in questi giorni ininterrottamente, giorno e notte.

Passiamo, quindi, agli eventi, ai dati che è opportuno siano conosciuti dall’Assemblea. Sarà una relazione un po’ lunga, ma è doverosa.

Le precipitazioni e le piene che abbiamo avuto. A partire dalla serata del 4 dicembre si sono verificati in Appennino una serie di episodi temporaleschi, insoliti per la stagione, e precipitazioni inizialmente più intense nel settore occidentale, in particolare sul crinale dei bacini di Enza e Reno, per poi farsi più severi per tutta la giornata del 5 dicembre su tutto il settore appenninico centrale, in particolare sui bacini del Secchia e del Panaro, che hanno registrato accumulati tra i 30 e i 200 millimetri in quattro giorni, con punte di oltre 250 millimetri nelle stazioni dei crinali.

Le piogge erano state precedute dalle nevicate tra la notte del 1° dicembre e l’intera giornata del 2 dicembre e avevano portato ad accumuli complessivi sull’Appennino centro-occidentale di 38 centimetri a Lizzano in Belvedere, 36 a Sestola e 25 a Ligonchio. Le precipitazioni associate a flussi d’aria calda provenienti da sud-ovest sono state accompagnate da un progressivo innalzamento delle temperature. Tale concomitanza ha generato il progressivo scioglimento del manto nevoso pressoché totale alle quote più basse, causando un’elevata saturazione iniziale dei suoli e contribuendo ad aumentare il volume delle piene.

A partire dalla mattina di sabato 5, con la ripresa delle precipitazioni, nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici si sono innestati sull’esaurimento dei precedenti tratti montani di Enza, Secchia, Panaro e Reno, con più colmi di piena ravvicinati. Si è così generata una piena di notevole volume con colmi prossimi o superiori alla soglia 3 lungo tutti e quattro i corsi d’acqua, che hanno superato i massimi storici in quasi tutte le sezioni di Secchia e Panaro, nonostante l’opera fondamentale di laminazione esercitata dalle casse di espansione.

Sul fiume Panaro il primo colmo della piena ha raggiunto la sezione di Spilamberto a monte della cassa di espansione, nelle prime ore della giornata del 5 dicembre, con un livello massimo di 2,43 metri. La seconda ondata di piena, nella sera-notte tra il 5 e il 6 dicembre ha raggiunto un valore massimo di 3,33 metri, con una portata dell’ordine di 900-1.000 metri cubi al secondo di acqua.

In questa situazione, la cassa del Panaro ha invasato 17 milioni di metri cubi d’acqua, con un livello raggiunto di 11,7 metri di acqua, massimo mai conseguito dello sbarramento, superando il colmo raggiunto in precedenza (9,46 nel corso dell’evento del 2 febbraio del 2019).

Di fatto, la cassa di laminazione è stata utilizzata al massimo della sua potenzialità, tengo a sottolinearlo, e a differenza di quanto ho letto, sostenere da parte di qualcuno, grazie ad una decisione che è stata assunta da AIPo, di concerto con l’Ufficio dighe nottetempo, ha consentito, alla portata scaricata a valle, di ridursi da 1.000 metri cubi a 525, quindi ha dimezzato la portata. Riguardo invece al Secchia, ha raggiunto un picco di 2,24 metri di poco inferiore al massimo storico del dicembre 2009, pari a 2,78.

Il massimo storico di 11,07 metri è stato raggiunto a Ponte Alto, alle ore 7 del 6 dicembre: 38 centimetri in più rispetto ai 10,69 della piena del dicembre 2017. Il valore al colmo raggiunto dalla cassa di espansione è stato il massimo storico di circa 9,04 metri nelle prime ore dello stesso giorno.

Anche la cassa del Secchia ha invasato al massimo delle sue capacità per 11 milioni di metri cubi, dimostrando il ruolo fondamentale degli interventi portati a termine negli ultimi anni.

A fronte di questa ondata eccezionale di maltempo, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha emesso, dal 3 al 7 dicembre, cinque allerte, di cui una rossa, e il Centro funzionale ha attivato il presidio h24 per il monitoraggio degli eventi in corso a partire dal 4 dicembre, diramando 11 bollettini di monitoraggio meteo idrologico idraulico in corso di evento.

In tutto si sono verificati fenomeni di piena che hanno interessato 21 corsi d’acqua; 38 comuni hanno attivato il COC, a sottolineare la rapidità di risposta e l’estensione del fenomeno. Ora vi descrivo le conseguenze, ovviamente, degli eventi meteo. Gli eventi eccezionali hanno determinato criticità in tutto il territorio regionale, perché oggi ci stiamo concentrando sul modenese, ma abbiamo avuto eventi eccezionali in tutta la regione.

Da Piacenza a Rimini si segnalano riattivazioni di frane e dissesti in Appennino, con conseguenti danni lungo la rete viaria provinciale e comunale, allagamenti diffusi anche in pianura, erosioni spondali e dei litorali, cedimenti e danneggiamenti riguardanti le opere di bonifica.

La situazione più grave, però, è quella che ha interessato la provincia di Modena dove, già dal 4 dicembre, l’Agenzia di Protezione civile aveva evidenziato la gravità dell’allerta a tutti i comuni attraversati da Secchia e Panaro e si è da subito attivato il volontariato per la predisposizione di 35 pallet di sacchetti di sabbia.

È, quindi, iniziato un monitoraggio dei livelli pluvio idrometrici proseguito tutta la notte. A Bologna la macchina della Protezione civile si è immediatamente attivata con l’apertura straordinaria del Centro operativo regionale in modalità h24, per un presidio costante e puntuale del territorio da Piacenza a Rimini.

Alle 8 della mattina del 5 dicembre è stata aperta la sala operativa territoriale dell’Agenzia a Marsaglia e in serata si è presa la decisione di aprire il Centro di coordinamento soccorsi presso la sala operativa con rappresentanti di forze dell’ordine, Carabinieri, Vigili del fuoco, AIPo e attivazione da parte della Prefettura del supporto dell’Esercito. È stata mobilitata da subito anche la Colonna Mobile regionale e nazionale dei Vigili del fuoco con afflusso di mezzi presso le aree a valle della cassa di espansione del Panaro e il Comando di Modena.

Al superamento della soglia 3 in molti idrometri di riferimento per Secchia e Panaro, i Comuni hanno invitato i cittadini di portarsi ai piani alti. Alle 7,30 del 6 dicembre AIPo, competente per quel reticolo, ha comunicato la rottura dell’argine del Panaro con una breccia localizzata tra gli istanti 35 e 36 in località Gaggio e Bagazzano in Comune di Castelfranco.

L’onda di piena delle acque del Panaro determina inoltre allagamenti anche alla Fossalta di Modena per via del rigurgito del Tiepido ed il cedimento di un pilone di sostegno di Ponte Samone tra i comuni di Pavullo nel Frignano.

È così iniziata la gestione dell’emergenza legata all’allagamento che da subito ha avuto un unico e prioritario obiettivo: ristabilire al più presto la normalità. Le prime evacuazioni in comune di Castelfranco e successivamente di Nonantola sono state svolte dai Vigili del fuoco con collocazione delle persone in strutture alberghiere o nelle strutture di accoglienza allestite.

In considerazione dell’emergenza Covid, si sono concentrati tutti gli interventi effettuati per l’assistenza agli sfollati con il Dipartimento di igiene pubblica dell’Azienda sanitaria locale di Modena, che ha fornito l’elenco aggiornato dei casi positivi e dei casi quarantenati, affinché si potessero svolgere tutte le attività opportune, in particolare per il collocamento in strutture alberghiere dedicate. Si è provveduto, inoltre, a fornire alimenti, farmaci, acqua e presìdi richiesti da chi ha scelto di restare ai piani alti delle proprie abitazioni.

La chiusura della rotta. AIPo ha immediatamente attivato le operazioni di chiusura della rotta, conclusasi nell’arco di ventiquattr’ore, grazie ad un lavoro no stop che ha visto impegnati circa 150 tra bilici, autocarri e motrici per il trasporto di circa 4.500 tonnellate di massi ciclopici, oltre a 80 mezzi per il trasporto di spaccato utilizzato per la formazione delle piste di accesso alla breccia. Le opere sono proseguite con la fornitura di terra e argilla per l’impermeabilizzazione del rilevato ricostruito e la messa in quota rispetto all’argine preesistente.

Le manovre della bonifica. Il Consorzio della bonifica Burana ha svolto un’azione fondamentale nel monitorare l’evoluzione della piena e nel mettere in campo manovre idrauliche per favorire il deflusso delle acque attraverso la rete di competenza, con l’intento di salvaguardare quanto più possibile le aree dell’intero comprensorio di destra Panaro e liberare il prima possibile dalle acque le aree in cui si era accumulata. In particolare, ha favorito lo scarico del volume esondato tra Bagazzano e la tangenziale di Nonantola in meno di 24 ore dalla chiusura della breccia, azionando l’impianto irriguo Zanetti per arginare le acque dirette verso Rubiera e la porzione sud dell’abitato, installando una motopompa per intercettare quelle dirette verso il centro del paese, richiamando tutto il volume a sud della tangenziale, in supporto della rete fognaria sovraccarica. Ancora. Ha azionato l’impianto irriguo Torrazzuolo per convogliare parte delle acque verso il Canal Torbido e si è sollevata l’ondata di piena in arrivo presso l’impianto Bondeno-Palata.

Gli scenari di previsione realizzati dall’università indicavano come il giorno seguente alla rottura le acque avrebbero potuto invadere parzialmente il Comune di Sant’Agata Bolognese e il Comune di Crevalcore, qualora non si fosse intervenuti repentinamente nella chiusura della falla. Dopo aver allertato il giorno stesso i due Comuni e la Prefettura di Bologna, possiamo ben dire che tanto i lavori accelerati di […] quanto le manovre idrauliche concordate con il Consorzio di bonifica hanno evitato lo scenario prospettato, pur avendo attivato tutte le misure atte a fermare l’eventuale arrivo della piena, con la consegna di un bilico di sacchetti di sabbia. 

Le azioni della Protezione civile. Il supporto e l’intervento di AIPo, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha organizzato il trasferimento di sacchi di sabbia, torri faro, sacchi vuoti, mezzi con cisterna acqua e shelter dal magazzino regionale CERPIC del territorio, verso Modena e Bologna.

I volontari di Protezione civile hanno presidiato senza sosta il luogo dell’intervento dalla mattinata del 6 al pomeriggio del 7 dicembre. L’8 dicembre sono iniziate anche le attività di supporto a famiglie e imprese nelle zone liberate dall’acqua del Centro di Nonantola. Secondo una prima stima sono circa 1.846 gli edifici coinvolti dagli allagamenti. Ne abbiamo 1.557 a Nonantola, di cui 1.383 abitazioni e negozi, 170 imprese e 4 chiese, 225 a Modena, di cui 191 abitazioni e negozi, 33 imprese, 59 a Castelfranco e 20 a Campogalliano,

A fronte dell’emergenza sull’intero territorio regionale fino ad oggi hanno operato oltre 400 volontari emiliano-romagnoli. A Modena, in particolare, è inoltre intervenuto un contingente giornaliero di 200 uomini e donne messo a disposizione dalle colonne mobili di Piemonte, 35 volontari con 17 mezzi e 12 pompe, Lombardia, con 85 volontari con 30 mezzi, motopompe, carriole e pale, e Veneto, 80 volontari con otto mobili, 13 motopompe e due idropulitrici.

A ciascuno di loro va un grande ringraziamento. Hanno dimostrato ancora una volta di rappresentare un pilastro del sistema integrato di protezione civile. Permettetemi anche di aggiungere che la solidarietà fattiva e tempestiva dimostrata sempre dagli emiliani-romagnoli, ovunque vi fosse necessità di intervento, anche questa volta non è stata dimenticata, è stata, anzi, prontamente ricambiata, per dire che siamo un Paese e che negli operatori e nei volontari che si adoperano per gli altri, di qualsiasi regione, riconosciamo il volto migliore dell’Italia.

In tutta l’Emilia-Romagna i vigili del fuoco hanno effettuato circa 1.960 interventi tra il 5 e il 9 dicembre, prevalentemente nelle province di Modena e Bologna, con 1.495 uomini e circa 280 mezzi. Presente anche l’esercito, con 14 unità, una mini-pala, una pala caricatrice di media capacità e quattro pompe.

Nella giornata di lunedì, il presidente Bonaccini ha subito firmato la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale e ha anche sentito telefonicamente il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, e il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile Angelo Borrelli, che con tutta la sua struttura è stato particolarmente presente al fianco dell’Emilia-Romagna in queste giornate difficili.

Ci attendiamo che il Governo mantenga l’impegno ad assicurare risorse forti e in tempi rapidi, stanziando le risorse necessarie per riparare i danni ai beni pubblici e assicurare rimborsi a privati e operatori economici colpiti.

Nel frattempo la Regione non si tira indietro e sta facendo la sua parte. Mentre la conta dei danni è in corso e probabilmente terminerà nella giornata di mercoledì, fatta tempestivamente quella sommaria, che potremmo proteggere… Dopo vi racconterò, però dal punto di vista puntuale si farà più avanti, però la ricognizione sommaria, come vi dicevo, la faremo entro mercoledì.

Lunedì la Giunta ha già deliberato un primo stanziamento di 2 milioni di euro per il rapido riavvio delle attività economiche, in particolare i primi ristori per i ristoranti, i pubblici esercizi e la rete commerciale per un rapido riavvio delle attività che erano già state messe duramente alla prova dal Covid.

Si tratta di rimborsi che potranno essere concessi secondo le modalità che verranno rapidamente definite con i sindaci e le associazioni di categoria in sede locale. Io ho già un incontro domani con i sindaci per questi aspetti.

Le cause della rotta, che ovviamente ci riguardano e che mi state chiedendo. La prima domanda che si impone riguarda la causa della rotta. Fino ad oggi il massimo impegno si è giustamente rivolto alla gestione dell’emergenza. È su questo che siamo tutti concentrati e stiamo spendendo il massimo impegno per il soccorso alla popolazione per affrontare le criticità.

Per quanto riguarda le motivazioni dell’accaduto, come già annunciato, stiamo perfezionando una deliberazione di Giunta che individui un’apposita Commissione tecnica speciale composta sicuramente da un componente di ISPRA, da componenti dell’Università e anche dai Vigili del fuoco che in pochi giorni, quindi non mesi o settimane, accerti i fatti, le cause e le responsabilità in sede tecnica.

Cosa è stato fatto dopo l’alluvione del 2014? Me lo chiedete. Per la Regione Secchia, Panaro e Naviglio sono un unico nodo idraulico tra i più che comprende anche gli affluenti pedecollinari di questi corsi d’acqua, perché i problemi che si verificano a monte hanno ripercussioni anche a valle.

Tre sono i pilastri dell’azione che la Regione, d’intesa con gli enti locali, ha seguito per la sua messa in sicurezza; interventi sulle arginature, sul sistema delle casse di espansione e sull’intera asta fluviale dei tre corsi d’acqua e dei loro affluenti. A sei anni dall’alluvione del 18 e 19 gennaio 2014 sfiora i 170 milioni il totale degli investimenti realizzati o programmati dal 2014 tra Secchia, Panaro e Naviglio. Ben 116 milioni fanno riferimento ad opere a cui AIPo… Una somma che per il 56 per cento, pari a 66 milioni, è già utilizzata e spesa. Si riferisce ad opere completate per 14 milioni a interventi in corso e per i restanti 36 milioni a lavori di cui si sta completando l’iter autorizzativo o la progettazione.

Le opere già portate a termine hanno dato un contributo molto importante anche nei giorni scorsi. Cito, ad esempio, le casse di espansione, che tanto sono state richiamate e che hanno invasato al massimo delle loro potenzialità, o i lavori più urgenti di rafforzamento e innalzamento di alcuni tratti critici delle arginature del Secchia, in assenza dei quali le acque avrebbero stavolta certamente tracimato.

Sul Panaro si sono investiti 20 milioni di euro. Al rialzo e al ringrosso delle arginature sono andati 12 milioni. È in corso il primo lotto di interventi da 8,8 milioni, che si concluderà in primavera, nei Comuni di Modena, Bomporto, Nonantola, Ravarino e Crevalcore.

È in progettazione il secondo lotto per la realizzazione di un nuovo argine tra il ponte di Sant’Ambrogio a Modena e la confluenza nel Tiepido. Per le arginature del Secchia ‒ dicevo ‒ sono state finanziate opere per 31,82 milioni, suddivisi in due stralci funzionali. Il primo riguarda il tratto di monte dal Comune di Campogalliano all’attraversamento TAV in Comune di Modena; il secondo il tratto di valle, fino al confine con la provincia di Mantova. Entrambi ad oggi sono in corso di avanzata esecuzione e ultimazione. La conclusione del primo stralcio è prevista entro il 2020. Quella del secondo entro il primo semestre del 2021.

Si prevedono adeguamenti delle quote arginali, ma soprattutto il miglioramento della capacità di deflusso dell’alveo arginato e della stabilità e resistenza strutturale del sistema arginale maestro. È pronto anche il progetto di adeguamento della cassa di espansione per la messa in sicurezza rispetto a piene con tempo di ritorno cinquant’anni. I primi tre lotti sono in corso di valutazione nella procedura di VIA regionale partita lo scorso 7 agosto.

Rispetto al Panaro, invece, l’adeguamento delle arginature è finanziato per 20 milioni, suddivisi in due stralci funzionali. Il primo lotto, con avanzamento dei lavori di circa il 90 per cento, comprende interventi di rialzo e ringrosso arginale e di consolidamento spondale nei tratti di sinistra idraulica nei Comuni di Modena e Bomporto e in destra idraulica nei Comuni di Nonantola, Ravarino e Crevalcore.

È in progettazione il secondo lotto per realizzare un nuovo argine tra il ponte di Sant’Ambrogio a Modena e la confluenza nel Tiepido. Ancora. È stata finanziata la realizzazione di nuovi argini a Fossalta di Modena, a valle della cassa di espansione, per 5 milioni di euro, strategici per proteggere la città, come dimostra l’emergenza di questi giorni. Lo stanziamento delle risorse è avvenuto lo scorso settembre con il nuovo pacchetto di opere da 40 milioni deliberati dalla Regione, che contiene altre opere molto attese, tra cui l’adeguamento del Ponte dell’Uccellino e soprattutto il completamento della cassa, ai Prati di San Clemente, destinata a contenere le acque di piena del canale Naviglio, in concomitanza delle piene del Panaro.

A quest’ultimo intervento sono stati destinati ben 19 milioni. Serviranno per consolidare il nodo idraulico del canale Naviglio e del Panaro, mettendo il più possibile al riparo da eventuali alluvioni territori a nord di Modena. Tra gli altri lavori di recente finanziamento, 2,5 milioni sono stati assegnati per migliorare le difese esistenti in tratti a rischio dai monti dell’abitato di Marano fino al ponte della strada provinciale n. 16 a Spilamberto. Si sono programmate opere di messa in sicurezza del Tiepido e dei suoi affluenti per 13,5 milioni per mitigare gli effetti di rigurgito del fiume Panaro quando è in piena.

In questi anni, quindi, non c’è stato nessun rallentamento, anzi, impegno deciso per continuare nella messa in sicurezza di uno dei nodi idraulici più rilevanti nell’intera regione. Per quanto riguarda le tane, voglio stringere, sono stati fatti più di mille interventi nel tratto del Panaro, a indicare un intervento ogni due giorni.

Le azioni future. Anche gli eventi dei giorni scorsi dimostrano un tema di cui tutti dobbiamo avere sempre più consapevolezza: il cambiamento climatico, lo dicevo in apertura, sta dimostrando sempre più il conto, e non si tratta di rinnegare responsabilità, ma al contrario, si tratta di assumersene. E il primo passo da fare è fare i conti con un fenomeno che in questi anni sta mettendo duramente alla prova l’Emilia-Romagna. Ad ogni nuova emergenza, infatti, viene battuto il record precedente di piogge e precipitazioni, eventi che si fanno sempre più intensi e che hanno bisogno di risposte straordinarie.

La Regione è impegnata su più fronti per mettere in campo azioni di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Nell’ambito del piano predisposto per il Recovery fund, intendiamo candidare interventi di sicurezza territoriale per 869 milioni di euro, dei quali 115 milioni per il territorio di Modena (di cui vi parlavo in premessa) e 86 milioni per il Reno, solo per citare alcuni dei nodi idraulici più critici.

A questo si affianca l’impegno, con le risorse statali, o quelle ordinarie del bilancio, comprese quelle per la manutenzione che stiamo facendo crescere con l’obiettivo di portarle da 50 a 100 milioni entro fine mandato.

È ormai chiaro che in tutta Italia ci troviamo sempre più spesso di fronte a problemi di fragilità e tenuta dei territori, dovuti a eventi meteo sempre più esplosivi per portata e numero. L’impegno della Regione è continuare con la messa in sicurezza dei nodi idraulici attraverso l’utilizzo fino all’ultimo centesimo di tutti i fondi disponibili, per rendere più forte e resistente il territorio, una sfida che possiamo vincere solo avendo al nostro fianco lo Stato.

Faccio questa conclusione, chiudo qua il mio intervento, perché la competenza, ribadisco, è statale. La Regione è il soggetto attuatore degli interventi. La pianificazione, la programmazione e il finanziamento competono allo Stato. Se io ho soltanto 15 milioni di euro all’anno per il dissesto, capite che rispetto a un tema regionale per cui noi presentiamo quasi 1 miliardo di euro di investimenti non è sufficiente, quindi è necessario che lo Stato faccia la sua parte e che noi siamo celeri nella realizzazione degli interventi. Lo ribadisco, perché le competenze devono essere chiare e noi dobbiamo fare la nostra parte. Come dicevo, dobbiamo aumentare e aumenteremo le risorse per la manutenzione.

Ricordiamoci che è una battaglia che vinceremo soltanto insieme e che ci deve vedere uniti in questo confronto ancorché nella diversità delle posizioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora.

Iniziamo il dibattito generale. Ricordo che con i presidenti dei Gruppi abbiamo stabilito che per il dibattito in aula sono a disposizione 15 minuti per ogni Gruppo assembleare.

A questo punto passo la parola alla consigliera Piccinini. Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessora per la puntuale relazione. Innanzitutto ci tengo naturalmente a esprimere vicinanza ai cittadini alluvionati e colpiti e lodi non formali alla Protezione civile.

Chiaro è che l’esigenza espressa anche dalla Commissione ambiente è quella di fare un approfondimento di tipo compiuto per capire esattamente che cosa ha funzionato male, perché non è andato tutto bene e non è sempre e solo colpa dello Stato, per evitare che certe scene si ripetano a ogni inverno. Naturalmente questo approfondimento non lo si può fare in 27 minuti di relazione in aula. Lo dico perché questa informativa è stata fatta ai sensi dell’articolo 75 del Regolamento, che, però, prevede la possibilità di venire in aula a relazionare, previo approfondimento fatto nella Commissione referente, competente. Questa richiesta c’è, è agli atti ed è stata fatta da tutte le minoranze. Quindi, rispettare anche certi passaggi sarebbe opportuno. Lo dico anche per il futuro.

Personalmente, non mi impicco alle procedure, però alcune cose vanno chiaramente dette. Intanto io sarei anche un po’ stanca di sentire parlare sempre di eventi straordinari. Ogni volta ci ritroviamo qui a parlare sempre di questo. È chiaro che non può essere una giustificazione anche per manchevolezze di tipo politico-istituzionale.

Partiamo da quelle che io ho individuato come criticità, anche specifiche, legate a quanto accaduto. Intanto partiamo dal mancato collaudo delle casse di espansione. Questo credo sia il tema dei temi. Dico “delle” perché ci sono due casse non collaudate, quella in linea e quella secondaria, dove le paratoie sullo sbarramento della cassa in linea non sono state chiuse completamente come avrebbero dovuto. Mi pare che nella relazione di questo non si sia fatto cenno. Nonostante le dichiarazioni, che sono state ripetute anche oggi da parte sua, la capienza della cassa in linea non mi pare sia stata completamente sfruttata. Ci sono foto che dimostrano la mancanza di almeno due metri ancora dal margine. Non parliamo, poi, della cassa di espansione secondaria, che è rimasta completamente e inutilmente ‒ aggiungerei ‒ asciutta. Per un volume totale di 32 milioni di metri cubi di acqua, di cui 16 o 17 utilizzati.

Lo dico perché la completa chiusura delle paratoie avrebbe consentito intanto di agevolare ancora di più i lavori di chiusura della breccia che si era aperta, ma soprattutto di evitare completamente la rottura a valle e di contenere i danni. Quindi, quando sento parlare di ristori, davanti a quello che si poteva fare e non si è fatto, non posso essere contenta se sull’altro piatto della bilancia ‒ ripeto, sull’altro piatto della bilancia ‒ c’era la possibilità che quei danni non si verificassero proprio o fossero più contenuti.

Ricordo, se non vado errata, che proprio Errani nel 2014 fece quello che oggi nessuno si è assunto la responsabilità di fare, ovvero chiudere completamente quelle paratoie. Quindi, chiedo all’assessora, nonché presidente di AIPo, perché lei è anche la presidente di AIPo, perché quei collaudi non sono stati fatti. Si parla di un’opera terminata nel 2014. Dal 2014 ad oggi le occasioni per farlo non sono certamente mancate. Le chiedo se corrisponde al vero che per adeguare quei manufatti e quelle paratoie per fare il collaudo si sia speso un milione di euro.

Mi fa piacere che venga fatto questo audit, di cui si parlava, per capire quali sono state le cause della rottura, però, assessore, da parte sua vorrei sapere perché nessuno, né lei come assessora, né lei in qualità di presidente di AIPo, ha dato l’input di chiudere queste paratoie, come fu fatto nel 2014.

In questi giorni abbiamo letto un’intervista del direttore di AIPo, che ci racconta che anche questa volta, purtroppo, istrici, tasse e volpi potrebbero essere stati coinvolti, e che si riproducono, aggiunge, addirittura senza limiti, ed essendo anche animali protetti, AIPo non può nemmeno ucciderli o chiuderli dentro le tane.

Assessore, le chiedo, proprio in qualità di AIPo se le risulta, invece, che a fronte di un monitoraggio puntuale, svolto dalla Protezione civile, i tempi di AIPo nell’intervenire per chiudere le tane e non gli animali nelle tane, come dichiarato in questa intervista – vorrei sperare – siano talmente lunghi da vanificare il monitoraggio stesso.

Mi chiedo quindi se sia colpa degli animali che in quelle tane si riparano, o di chi invece dovrebbe vigilare e fare manutenzione e non la fa. Lo dico perché oltre alla logica dello sparare, cacciare e uccidere gli animali, esiste anche un tema fondamentale: quello della prevenzione.

Sempre in questi giorni, abbiamo letto un’intervista del professor Orlandini che in questi giorni ha spiegato che l’Università di Modena è in possesso di un modello statistico-matematico per prevenire le rotte arginali e i costi che questi disastri generano.

Anche stamattina si legge, invece, dell’Università di Parma, che aveva addirittura depositato un elaborato al Comune di Nonantola, e che avrebbe previsto quello che poi è accaduto. Quindi le chiedo perché non c’è, o se ci sarà, e io credo sia necessario che ci sia, e su questo io oggi non ho voluto chiedere di inserire all’ordine del giorno di questa seduta un oggetto, una risoluzione urgente, potete farlo…

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo, scusate, un po’ di silenzio in aula perché abbiamo difficoltà ad ascoltare. Grazie.

 

PICCININI: Potevo farlo, esattamente come è stata chiesta questa informativa. Non l’ho fatto. Spero però che ci siano margini di discussione almeno in Commissione. Chiedo quindi se c’è questa volontà di collaborare, appunto, con l’Università.

Non mi è piaciuto neanche la dichiarazione fatta dalla presidente della Protezione civile, che a un certo momento ha dichiarato, in un passaggio, che non si possono preventivare cedimenti di un argine. Questi studi però ci dimostrano che non è così. Quindi, a maggior ragione, credo e auspico che sia necessario anche attivare collaborazione con chi ha gli strumenti per prevenire questo tipo di danni.

Sempre il direttore di AIPo in questa intervista accenna finalmente anche ai cambiamenti climatici, che rendono difficile la prevenzione. È un’osservazione che io condivido totalmente, naturalmente. A questo proposito vorrei elencare alcuni dati presi dal report di ISPRA 2020 sul consumo di suolo, dove si dice che gli incrementi maggiori indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno sono avvenuti nelle regioni Veneto, Lombardia, Puglia, Sicilia ed Emilia-Romagna, più 404 ettari nell’ultimo anno. Non va meglio per quanto riguarda la percentuale di suolo consumato nelle aree a pericolosità idraulica che per noi è superiore al 10 per cento per esempio nelle aree a pericolosità media. In termini assoluti, a livello nazionale, nell’ultimo anno 621 ettari sono stati artificializzati in aree a pericolosità media, di cui 325 solo in Emilia-Romagna. A seguire gli 81 della Toscana e gli altri sono tutti inferiori.

Mi piacerebbe anche una considerazione di tipo politico su questo e sulla legge n. 24 del 2017 che si proponeva, a parole, di contenere il consumo di suolo e invece da questi dati sembra così non essere. È una legge da noi molto criticata e che dal mio punto di vista prevedrebbe una modifica. La risposta naturalmente non può essere che adesso piantiamo o mettiamo a dimora 4,5 milioni di alberi, tra l’altro iniziativa che noi supportiamo con i dovuti correttivi, come ho già avuto modo di dire durante un question time, ma naturalmente non può essere questa la risposta ai dati citati.

Le risparmio, anche per economicità dei lavori, la nostra posizione sui cambiamenti climatici, che è nota e ovviamente ha a che fare con scelte radicali che questa Regione deve avere il coraggio di fare, perché non si può sempre dire che dobbiamo intervenire in emergenza e che questi sono eventi emergenziali. La prevenzione e le scelte politiche sono fondamentali in questo senso. Anche per avere un tono propositivo, ciò che ritengo utile è fissare obiettivi che siano misurabili, misurabili come lo è il consumo di suolo. In questi cinque anni abbiamo, avete, la possibilità di fissare degli obiettivi che vadano nel senso da me auspicato, e che spero sia un auspicio condiviso anche dall’Assemblea legislativa tutta, per capire esattamente in che direzione volete portare questa nave, che è la nostra Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Presidente, colleghi, assessore Priolo, comincerò questo mio intervento citando non un bieco rappresentante della destra, un fiero oppositore di questa Amministrazione, ma un rappresentante della più grande federazione del più grande partito della coalizione. Mi riferisco alle parole, non smentite, riportate ieri dal Corriere di Bologna di Andrea De Pasquale, dirigente del Partito Democratico di Bologna. Rivolgendosi direttamente al presidente Bonaccini e alla sua vice Schlein, De Pasquale ha candidamente detto che le politiche pubbliche messe in campo in questi ultimi anni, ovvero da Bonaccini, dalla Regione, sono dannose per l’ambiente. Così come ha criticato, riferendosi espressamente alla bassa bolognese, alcuni progetti ben visti dall’Amministrazione Bonaccini.

Non è detto che noi, ovviamente, si condividano tutte le parole di De Pasquale, ma quello che è certo è che se un vostro esponente dice quelle cose, trova il coraggio di dirle, ben sapendo i rischi che corre, vuol dire che comincia a rafforzarsi un clima di rabbia e di delusione verso un’Amministrazione regionale che, dietro un paravento di finto ambientalismo, è in realtà non troppo amica dell’ambiente, o perlomeno non così tanto come vorrebbe far credere.

Approviamo da anni leggi cosiddette “a sostegno” dell’ambiente e regolarmente ci ritroviamo a fare la conta dei danni ogni volta che piove. Delle due l’una: o le vostre politiche sono sbagliate o non le sapete applicare. Di sicuro l’Emilia-Romagna sta diventando una zona rossa dal punto di vista della tenuta del territorio, e questo perché avete abbandonato, a mio avviso, il territorio. I piccoli paesi si spopolano perché viverci è diventato infernale. Così nessuno si occupa più di manutenzione del territorio.

Lo stesso discorso può valere per l’agricoltura. Solo grandi aziende, che non hanno certo nel loro core business la cura dei fossi e degli alvei dei fiumi. Da quant’è che non viene fatto un piano straordinario di manutenzione degli alberi e dei fiumi, magari piantandoci un po’ dei 500.000 alberi di cui tanto parlate? Voglio rivelare un segreto alla Giunta. In montagna, come in pianura, le radici degli alberi sono i migliori nemici di frane e cedimenti strutturali.

L’altra sera ascoltavo un TG regionale e, se ho ben capito, tra le cause dei cedimenti degli argini in questi giorni ci potrebbero essere anche le tane degli istrici. Peccato – così almeno mi pare di aver capito dalla tv, dove parlavano i soliti esperti – che gli istrici non si possano cacciare, ma solo catturare e spostare altrove.

Sembra la storia di un’altra alluvione, qualche anno fa, a Piacenza. Quella in cui la “colpa” era delle nutrie. Anche qui, delle due l’una: o gli istrici non c’entrano nulla, e lasciamoli in pace; o se il loro scavare lungo gli argini dei fiumi per fare una tana ha dei collegamenti con i disastri di questi giorni, allora si doveva per tempo intervenire per permettere la caccia di selezione agli istrici. Ma questo non è avvenuto. Perché?

Perché da decenni, e in questa legislatura ancora più che in quella passata, questa regione è ostaggio di un piccolo partito che si proclama ecologista, ma che in verità è il più grande nemico dell’ambiente. Contadini, cacciatori, montanari erano tutte persone che amavano e amano l’ambiente, e che facendone parte ne garantivano l’equilibrio e la cura. In due decenni gli avete fatto la guerra, quasi colpevolizzandoli, come se l’inquinamento globale fosse colpa dei nostri allevatori di mucche e maiali e non della follia di quei Paesi che – penso ovviamente alla Cina –   hanno invaso i nostri mercati con la complicità dei nostri Governi, con i loro prodotti a basso costo. A basso costo perché non rispettano una che sia una delle più banali regole di rispetto dell’ambiente. Mentre si costringevano i contadini ad abbandonare le loro terre perché strozzati da burocrazia e multinazionali, si aprivano i collegi di Cina per inseguire il dragone, senza però chiedergli di non scaricare nell’aria gas inquinanti e veleni tossici,

Ed ora, eccoci qui: la nostra terra si sta sgretolando e la litania di numeri sgranati a mo’ di rosario in questi giorni dalla Giunta e dalla maggioranza non fanno che aggravare la vostra situazione di responsabili della devastante situazione del nostro territorio.

Serve quindi un cambio di passo. Basta slogan e favolette. I prossimi tre mesi devono servire per individuare tutti gli interventi di prevenzione e di cura del nostro territorio, e i successivi tre mesi per realizzarli. Abbiamo sei mesi di tempo per salvare l’Emilia-Romagna. Faccio una proposta, che penso condivida anche la consigliera Piccinini, che ama gli strumenti che segnano il tempo. Mettiamo un bell’orologio, bello grande, che segni la scansione di queste date. Sono pronto a contribuire di tasca mia per vederlo in azione, in modo che ogni giorno i responsabili dell’ambiente capiscano che devono sgobbare notte e giorno per recuperare gli anni persi.

Così come al capitolo velocità, dobbiamo iscrivere l’impegno di questa amministrazione per aiutare chi ha subìto gravi danni in questa alluvione. Abbiamo visto case e aziende allagate, persone che si sono rimboccate le maniche per pulire e ricominciare. Il tutto nel periodo più drammatico della nostra storia repubblicana, con il Coronavirus che ha messo in ginocchio famiglie e aziende. Su questo tema sarò sintetico, perché non voglio fare della retorica sulla pelle di chi soffre, non la voglio fare assolutamente: ristori subito, ristori in fretta e tutti i ristori che servono.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Avrò pochissimo tempo perché, da come mi è stato detto, abbiamo un quarto d’ora a Gruppo. Noi siamo 14 consiglieri, capite bene che non c’è neanche il tempo del confronto, del dibattito.

Vado immediatamente nel merito, perché, come ha già accennato la consigliera Piccinini, abbiamo, assessore, Giunta, presidente e colleghi, depositato in Commissione III la richiesta di audizione di AIPo, Protezione civile, dell’assessore stesso e chi riterrà più opportuno intervenire per ovviamente arrivare a un livello di approfondimento maggiore rispetto a una relazione di venti minuti o venticinque minuti, ovviamente, perché credo che meriti, una questione così importante, un approfondimento maggiore per non ripetere più gli stessi errori. Oggi siamo in qualche modo a fare considerazioni su un errore che si è ripetuto, perché si è avuto nel 2014 sempre nel modenese, ma parliamo anche dell’alluvione di Piacenza, come ha accennato il mio collega Tagliaferri prima, nel 2015, alluvione dovuta alla non difesa della costa in Romagna sempre nel 2015, tra il 2017 e il 2018 tra il reggiano e il parmense il fiume Enza, nel 2019 il fiume Reno e nel 2020 di nuovo il fiume Panaro.

Credo che il tema ormai non sia più straordinario, ma è diventato ordinario, perché se ogni anno commentiamo o purtroppo dobbiamo parlare di un’alluvione, di sfollati e di situazioni emergenziali, per fortuna non dobbiamo parlare di morti, perché in altre occasioni purtroppo, invece, ci sono stati pure dei decessi…

Sicuramente la prima considerazione che si può fare è che i fatti dimostrano che dopo il 2014 nel modenese non è stato fatto abbastanza. Oggi l’assessore ci ha detto che non è stato fatto abbastanza e la responsabilità è da imputare… È chiaro, noi non siamo un organo giudicante, quindi non mi permetto di fare giudizi, ma solo considerazioni. Oggi, però, mi sembra che la Giunta abbia detto che è colpa del Governo che non ha dato abbastanza risorse e invece, anzi tutte quelle che sono state date sono state impiegate al meglio e in tempi brevi. La contraddizione che trovo è quella che se un’opera come quella della cassa di espansione, la seconda cassa di espansione di San Cesario, mi pare iniziata nel 1974, ancora non è collaudata nel 2020, qualcuno, anche lì, poi ci spiegherà in Commissione o nella replica, effettivamente dove stanno le responsabilità e l’utilizzo, anche lì, di denari pubblici come mai non è andato a buon fine.

L’altro elemento è già stato annunciato. Non c’è solo l’Università di Modena e Reggio Emilia, ma c’è anche l’Università di Parma nella Gazzetta di oggi, che ha preannunciato e in qualche modo ha... Non “profetizzato”, perché ovviamente fanno un calcolo matematico-scientifico. Hanno preannunciato in maniera scientifica che l’evento era prevedibile. Questa è la seconda considerazione.

Quanto esposto dall’assessore, che mancano risorse a livello nazionale, è in contraddizione con la strategia nazionale di adattamento degli impianti ai cambiamenti climatici varata nel 2015 e il Piano nazionale di previsione e contrasto del dissesto idrogeologico, in cui il Governo annunciava risorse ingenti. Non solo. C’è il Piano Italia Sicura e il Piano nazionale di opere e interventi, il Piano finanziario per la riduzione del rischio idrogeologico ‒ che immagino avrete letto con la prefazione dell’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i ministri, ovviamente, aderenti a quel Governo ‒ in cui, proprio per la difesa dell’argine in questione, quindi quello del Panaro, si prevedevano ingenti risorse. Però mi pare che annunciasse lo studio di fattibilità. Sappiamo che dal 2017 ‒ uno studio di fattibilità ‒ difficilmente quelle opere possono essere già state realizzate per i tempi. Anche se d’altro canto leggiamo già dichiarazioni di membri del Parlamento, e forse anche di area governativa, in cui danno responsabilità importanti al presidente della Regione, in quanto commissario straordinario sulla realizzazione di queste emergenze.

Capite bene che c’è un cortocircuito istituzionale che, ovviamente, non possiamo dare ai nostri cittadini. Oggi ha funzionato bene la macchina emergenziale. Dovremo approfondire sul piano della sicurezza dei comuni: forse qualcosa non ha funzionato perché ci risulta, invece, da diversi cittadini, che sull’allerta non ha funzionato benissimo la macchina.

Fortunatamente non era un’ondata di piena straordinaria e si sono evitati dei morti. Fosse stata una piena straordinaria, in Veneto son caduti quasi 600 millimetri, non 300, come da noi…

 

(interruzione)

 

PELLONI: Vado avanti, continuo. Io ho detto che non è il momento di tirare le somme e di dare dei giudizi. Sto solo dicendo in maniera molto pacata e anche collaborativa che qualcosa non ha funzionato.

Non ci possiamo, ovviamente, prendere la scusa che è colpa del Governo. Il rimpallo di competenze capite bene che non è serio nel momento in cui ogni anno ci sono delle persone che vengono sfollate. Questo non è certamente accettabile. Compito dell’Assemblea e ovviamente della politica è trovare delle soluzioni affinché si possa prevenire e non solo, come purtroppo avviene troppo nel nostro Paese, arrivare dopo, con un’opera emergenziale e straordinaria.

Oggi ci aspettavamo, e concludo, anche un po’ di sana autocritica da parte di un’Amministrazione regionale. Non lo dico io, ma lo dicono le varie Università che l’evento era prevedibile. Anche membri dell’area governativa dicono che ci sono delle responsabilità da parte delle Regioni. Non è oggi che dobbiamo tirare dei giudizi, dobbiamo fare tesoro di alcuni errori, ovviamente, perché non ricapitino più, perché questi eventi purtroppo si replicano troppo spesso e troppo frequentemente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Io sarò molto più breve del mio collega. Vorrei togliere un attimo l’attenzione da Modena, che sicuramente ha bisogno di tutta l’attenzione e la discussione che verranno fatte in quest’aula, per concentrarci anche su Parma.

Parma è stata la seconda provincia più colpita da questa alluvione. Voglio ricordare le frane a Borgotaro, e l’erosione della golena del Ceno, dove ci sono anche delle case coinvolte, a Berceto ci sono state due frane, la Bassa sta ancora adesso pompando acqua. Volevo ricordare all’assessore e alla Giunta che non ci sono soltanto, appunto, i problemi di Modena.

Lei nella relazione ha fatto un excursus di tutto, senza soffermarsi troppo sulle altre province, ma ricordo che soprattutto in due comuni, Lesignano e Traversetolo, ci sono stati dei grossi problemi, con l’attenzione dei tecnici di AIPo e della Regione che hanno dato possibilità ai sindaci con la somma urgenza di intervenire e fare le prime opere di emergenza, ma che però adesso anche la Provincia di Parma ha bisogno di un’attenzione molto, molto importante.

Volevo ringraziare la Protezione civile di Parma, aggiungermi ai ringraziamenti che ha fatto l’assessore, però porre anche l’attenzione sulla questione degli istrici, delle nutrie. Io non so se vanno uccise, se vanno catturate, se vanno tutelate, però sicuramente è un problema che riguarda il buon utilizzo degli argini e dei canali, perché in questo momento ci sono molte problematicità all’interno di questo settore.

Non parlo della questione di cosa bisognerebbe fare. Io ho una mia idea molto da agricoltore, molto drastica su questo tipo di animali.

L’assessore ha puntualizzato il fatto che c’è una disparità di trattamento tra i soldi che lo Stato eroga e quelli che arrivano alla Regione. Non voglio fare polemica, ma voglio ricordare all’assessore che è lo stesso colore politico che sta alla Regione, per metà, chi governa la Regione e il Governo nazionale.

Chiedo di mantenere una forte attenzione anche sui comuni della provincia parmense e di iniziare una programmazione che forse in questa Regione è mancata da troppo tempo, ma che però se non la si riprende in questa fase rischiamo di avere veramente tante di quelle situazioni che poi non possono più essere, come hanno anche definito da alcuni colleghi, emergenziali, perché a questo punto non lo saranno più, ma saranno di natura ordinaria.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Ho ascoltato con attenzione l’informativa sicuramente dettagliata, sicuramente importante, però non ho trovato una risposta a un quesito, anche perché direi che per buoni venti minuti, guardando l’orologio che scorreva, si è parlato della gestione in emergenza. Sicuramente è importante, sicuramente la Regione ci qualifica da questo punto di vista, però noi continuiamo a insistere sui due temi che vengono prima dell’emergenza, le due fasi che vengono prima dell’emergenza, che sono la prevenzione e la manutenzione.

Sul tema dell’argine siamo già intervenuti, l’argine specifico dovuto all’alluvione di domenica. Siamo intervenuti sul question time ed è emersa, quindi, di fatto, la mancata manutenzione che ha portato al cedimento dell’argine. Ricordo: una piena straordinaria, sì, ma che non avrebbe esondato se non avesse ceduto l’argine. Dall’altra parte c’è il tema della prevenzione. Non è stato risposto in merito a quei 70 milioni che in sei anni, sui 100 previsti dallo Stato, come giustamente diceva l’assessore, ma che spetta alla Regione mettere a terra... Non sono stati spesi in questi sei anni. Non ho ben capito per quali interventi saranno destinati in futuro, se devo essere sincero. Magari se ci fosse la possibilità di avere per iscritto l’informativa, me la leggo. A volte si perdono dei passaggi.

Cito molto rapidamente, e magari lascio spazio a qualche minuto anche ad altri interventi... So che avete avuto un incontro con i Comitati. Li abbiamo incontrati anche noi qui per i corridoi, per caso. Li conoscevamo già, ma ci siamo incontrati. Era il 30 novembre, mi sembra. Si parla di qualche tempo fa. Vi era stata l’ennesima sollecitazione rispetto alla messa in sicurezza di questi fiumi. AIPo, da quanto mi è stato riportato in quell’occasione, ha specificato che per arrivare a un TR200 servirebbero interventi importanti sulle casse di espansione, fino a 50 milioni di metri cubi in più. Bisogna capire se questo è un qualcosa che vogliamo fare. Bisogna anche risagomare l’alveo e abbassare le golene. Questo è stato definito da AIPo.

Ci chiediamo, rispetto al PAI, il piano... Non ricordo più il nome esatto. Il Piano per l’assetto idrogeologico. Rispetto a questo, è prevista una modifica di strategia rispetto al futuro, quindi investimenti di attuazione, di messa a terra delle risorse... Poche, è giusto segnalarlo ed è giusto anche ribadirlo presso il Governo. È prevista una strategia che vada a mettere in sicurezza e a raggiungere questi livelli di sicurezza richiesti anche dall’autorità di bacino? Questa, forse, è la domanda su cui in Commissione bisognerà andare nel dettaglio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Voglio partire da una domanda che resta un pochino inevasa. Per carità, non siamo in sede di sindacato ispettivo. Siamo in sede informativa. Però se l’assessore su questo riuscisse a fare chiarezza credo che in molti le saremmo grati. Chiedo in modo particolare se questi certificati di collaudo delle casse di espansione ci siano o meno. Questo è un primo dubbio. Anche perché, qualora non ci fossero, diventa difficile immaginare che i pagamenti effettuati verso le ditte che hanno operato i lavori siano “non attaccabili” anche da un punto di vista, eventualmente, di danno erariale.

Rispetto alle casse di espansione, non è assolutamente accettabile che dei lavori e dei progetti di 45 anni fa, e mi riferisco alle casse di espansione del Secchia del 1974, o di quasi vent’anni fa, quelli del Panaro, ancora oggi non diano i risultati che avrebbero dovuto dare. Questo perché era insufficiente quel tipo di visione, o perché manca la manutenzione ordinaria che permetta ovviamente ai tratti fluviali di essere puliti e di far sì che gli argini non cedano, come purtroppo è accaduto più volte nel corso del tempo. Già nel mio intervento precedente ho citato tutte le volte che questo è accaduto riguardo, in modo particolare, la provincia di Modena.

Rispetto all’altra cosa che ha citato l’assessora nel suo intervento, nella sua informativa rispetto alle casse di espansione del Naviglio, che è uno degli affluenti minori ai fiumi modenesi, ha detto che questi lavori stanno andando avanti. Io ho qui una risposta ad un’interrogazione della fine 2014. L’allora assessore all’ambiente del comune di Modena, spiegava che il 2 febbraio 2015 sarebbero iniziati i lavori e sarebbero durati circa sei mesi.

Per carità, tutti noi sappiamo che quando si tratta di lavori pubblici non sempre e i tempi vengono mantenuti all’istante. Ma una variabile di oltre cinque anni, anzi, sei, ormai, praticamente, francamente mi lascia assolutamente perplesso.

L’altra vicenda, ripeto. che ho citato anche prima, nell’interrogazione, era la segnalazione della Commissione della presidenza del Consiglio dei ministri, la Commissione grandi rischi, che in maniera chiara e inequivocabile, fin dal 2012 sottolinea lo stato deficitario degli argini del Panaro. Anche su questo vorrei capire qual è stata la conseguenza diretta rispetto a questo tipo di segnalazione. Nell’informativa, per ora non ha dato risposta.

Altra cosa. Non ricordo se è stato citato il ponte di Samone. Del ponte di Samone ha ceduto una pila portante rispetto alla sua struttura fatta a sei campate. I lavori di ristrutturazione erano stati ultimati dalla Provincia di Modena nel giugno del 2019. Non è oggettivamente accettabile vedere risorse pubbliche spese per la messa in sicurezza di un’opera primaria qual è quel ponte, e dopo un anno e mezzo, per quanto di fronte, come ha detto il presidente, ad una piena molto grossa vedere cedere una pila. È assolutamente insostenibile e non accettabile.

È chiaro, quindi, che su questo ci sono tantissimi aspetti deficitari, su cui è evidente che ci sono altrettante responsabilità rispetto a cose che non hanno funzionato, perché nessuno chiede e nessuno chiederà mai che chi amministra questa Regione, chi amministra AIPo con la bacchetta magica permetta che non ci sia nessun tipo di disfunzione, però qui le cose vengono segnalate, dette e nel tempo si ripetono costantemente, su cui evidentemente non c’è un intervento successivo, iniziano a essere troppe. Iniziano a essere troppe le cose che assolutamente non tornano e che non si possono far passare rispetto a un’eccezionalità dell’evento, perché anche qualora fosse così i risultati e i disastri che sono avvenuti lo scorso 6 dicembre avrebbero dovuto essere sicuramente minori.

L’ultima vicenda è quella riguardo ai ristori. Ho sentito l’assessore, giustamente, parlare delle attività commerciali, i ristoranti. Alla Fossalta ci sono alcuni ristoranti che finalmente proprio nel giorno del 6 dicembre stavano per riaprire la propria attività dopo le limitazioni dei vari DPCM del vostro Governo e si sono trovati nella condizione in cui, purtroppo, le immagini hanno credo colpito tutti quanti noi.

Rispetto a questo, non dimentichiamoci che ci sono tantissimi privati che hanno avuto, ovviamente, danni alle loro abitazioni e non parliamo di ristori, perché qua non c’è da parlare di ristori. Qua c’è da parlare di risarcimenti, che anche da un punto di vista civilistico ha tutto un altro tipo di portata e tutto un altro tipo di rapporto giuridico, perché è evidente che quando c’è una responsabilità che fa sì che si determinino determinati eventi le attività colpite e i cittadini colpiti hanno diritto a un risarcimento, non a un ristoro che, per quanto eventualmente anche particolarmente benevolo, assomiglia un po’ troppo alla pacca sulle spalle o all’elemosina.

Questi cittadini hanno bisogno, ed è assolutamente giusto che sia così, di un risarcimento al 100 per cento dei danni subiti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Barcaiuolo.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente. Faccio questo intervento partendo dall’aver ascoltato, telefonato ed essendomi confrontata con chi localmente rappresenta la mia parte politica e che da tanto tempo ormai si occupa di quell’area.

Proverò a descrivere i fatti. Assessore, alle 5,30, tra le 5,30 e le 6 si apre la falla. Alle 9,30 la Protezione civile invita ad andare nei piani alti. Passano tre ore.

Ore 15,30 arriva la prima ruspa sull’argine e si inizia a chiudere la falla. Si usano massi ciclopici portati da Brescia, dove a 25 chilometri ne avevamo in abbondanza, e ci sono un sacco di foto che lo testimoniano. Questa è una prima parte che vorrei chiederle per chiarire un attimo la situazione.

In tutto questo discorso io faccio una premessa importantissima. Conosco lei da tantissimo tempo. Conosco il suo valore. Conosco la sua capacità di amministrare. Conosco la sua pacatezza e la sua gentilezza, che secondo me sono elementi fondamentali per fare politica. Oggi lei è chiamato a un ruolo molto impegnativo. Ha un cerino molto impegnativo in mano. Sicuramente lei non è responsabile delle azioni politiche del passato. Come i figli non sono responsabili delle colpe dei propri padri, così lei non è responsabile di quello che è accaduto fino ad oggi. E questo va scritto in lettere grandi. Però lei ha la grande potenzialità di cambiare il passo. Io in questo credo, perché la conosco. Questa è la premessa del mio discorso.

Nei vari interventi c’è una questione che lei ha citato nella sua relazione iniziale, e secondo me va chiarita con maggiore forza nella sua replica finale, ovvero la questione della cassa di espansione di 5 milioni di metri cubi a monte della diga, costata negli anni Ottanta una marea di denaro pubblico, che è asciutta. In questi quarant’anni non è mai entrata una goccia d’acqua del Panaro. Ci sono stati tanti tagli di nastro. Secondo me, va messa una luce particolare a questa situazione.

A partire dal 2014, a seguito della rottura dell’argine del Secchia e dell’alluvione di Bomporto e Bastiglia, anche lì tanti consiglieri comunali e anche vite che se ne sono andate, c’erano state varie rassicurazioni che quello non sarebbe mai più accaduto. I fiumi non sono dragati. Si scava il letto del fiume per abbassarlo e vengono alzati i ponti. Questo non ci aiuta. Abbiamo una grande occasione, e su questo le chiedo di rispondere perché ritengo questo tema fondamentale. Abbiamo l’occasione del Recovery fund. Sono pronti i progetti per i tre scenari previsti dall’Unione europea? Questa è una domanda che le faccio, perché i tre progetti sono quelli della piena frequente TR20, poco frequente TR100 o 200 e rara TR fino a 500 anni. Noi su questo ci giochiamo una partita fondamentale. Se i progetti non sono pronti, queste situazioni non vengono finanziate. Che sia chiaro.

A me oggi in Assemblea legislativa interessa sapere un dato. Abbiamo descritto molto bene l’emergenza. Molti miei colleghi, soprattutto del territorio, l’hanno descritta, adesso c’è la responsabilità della politica nella premessa che le dicevo prima.

Le persone arrivano prima di tutto. Lo sa l’opposizione, lo sa la maggioranza, l’abbiamo imparato in questi mesi gravissimi, e l’alluvione si somma al Covid: dramma nel dramma. Chi abita al pianoterra di quelle case ha perso tutto: cucina, mobili, ricordi. Deve essere risarcito, non ristorato, ha ragione il consigliere che mi ha preceduto col suo intervento. Le case sono ammalorate, e per sanificare occorreranno mesi e mesi.

Ci vuole un buono immediato a queste famiglie, ci vuole una cifra economica che poi può essere tranquillamente scontata all’indennizzo che gli verrà dato. Ma è evidente che in certe situazioni di dramma personale, umano, di isolamento che già c’è stato, a cui si aggiunge questo dramma, noi abbiamo la responsabilità di fare in fretta, cioè di non ammalarci di burocrazia, ma di rispondere come la politica a volte, in rari esempi sa fare.

Chi ha un negozio o un’impresa ha danni ingentissimi, ed il lavoro deve ripartire prontamente. Anche qui va dato un primo bonus per potersi rialzare. Abbiamo già imparato le lezioni romane, abbiamo già imparato i ritardi romani. Noi sappiamo fare sicuramente meglio.

Buon lavoro, assessore Priolo. Le assicuro che le parole che le ho rivolto non sono parole formali – raramente uso e utilizzo parole se non le sento nel cuore – ma chiare: la responsabilità non è sua, però abbiamo chiaro anche il fatto che il lavoro da adesso in avanti è tutto suo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini. Consigliere Sabattini.

Non la sentiamo. Provi ad alzare un po’, consigliere perché è basso.

 

SABATTINI: Colleghi, vi parlo dal COC di Nonantola, sono qui da domenica.

Voglio partire, prima di qualunque cosa, sottolineando – lo dico in premessa – che non ero virologo la scorsa settimana e non sono diventato un esperto di nodi idraulici in questi giorni. Però, volevo sottolineare il grandissimo lavoro degli amministratori sul territorio. Nonantola è il comune più colpito, ma anche Castelfranco e altri.

In questi giorni, nonostante un metro di acqua nelle loro case [...] assessore, sono stati qui oggi ogni ora, ogni momento a cercare di affrontare questo che è oggettivamente un dramma per queste comunità. Il territorio è stato colpito per quasi due terzi. Ci sono ancora aree [...] defluita fortunatamente molto velocemente in alcune parti, ma nelle parti più basse [...].

Vorrei sottolineare anche ai consiglieri [...] questa alluvione che non è una alluvione normale [...] si somma con la pandemia.

Anche io ci tengo a ringraziare tutti gli intervenuti sul campo per le varie funzioni. [...]elementi di intervento anche diversi, vista la necessità di separare [...] da parte di tanti volontari che hanno aiutato anche da fuori comune [...]trasporti non di competenza dei Vigili del fuoco o della Protezione civile.

Testimonio anche io da qui che il sistema di Protezione civile [...] quello nazionale ha dato ancora una grande prova non solo di organizzazione, ma anche di grande umanità. Aver visto veramente la cavalleria di oltre 300 volontari, che sono ancora sul campo anche oggi a svolgere centinaia di interventi di sostegno alla popolazione [...] ha sicuramente, da un certo punto di vista, dato anche coraggio e ristoro ai cittadini duramente colpiti.

Nella tarda mattinata di oggi tutte le forze si sono principalmente concentrate in quei quartieri che [...], che ancora hanno una buona dose di acqua. Però ci tengo a sottolineare anche come [...] spostando la quantità d’acqua [...] si è concentrata [...] che sono ancora le zone in cui ci sono le maggiori difficoltà.

Non torno sui numeri che ha citato l’assessore Priolo, ma ci tenevo a fare questa sottolineatura, anche perché, come potete immaginare, la grande forza messa in campo, nonostante vi sia anche una grande disponibilità da parte dei Comuni limitrofi [...] sul territorio presenta ancora diverse criticità. Si sommano anche [...] falde acquifere sono abbastanza elevate [...] particolarmente [...]. Parliamo di zone costruite lontano nel tempo.

Ci tengo a sottolineare anche la fondamentale collaborazione con il soggetto gestore dell’elettricità, che nel giro di [...] ha riconsentito i collegamenti con le centraline. [...] che richiedono [...] stanno accorrendo sul territorio, anche grazie a un lavoro di  […] che provando a mettere in campo.

Oggi, sulla questione dell’assistenza alla popolazione […] dei servizi del comune, ci terrei anche a sottolineare come […] hanno consentito alle loro maestranze, anche […] l’evento della piena, quindi non interessato dall’acqua, di rimanere a casa […] gli altri concittadini, come bar, ristoranti e attività commerciali, sia nelle zone colpite, dove si sono prodigati […] per essere vicini ai loro concittadini, anche offrendo pasti, bevande […] senza sosta, anche dimostrando questa grande generosità, mettendo a disposizione camere gratuitamente, per coloro che ne erano appunto sprovvisti.

Abbiamo dato di nuovo, credo, in questa fase di emergenza, una grande prova della […] di queste comunità. Io le ho viste direttamente, sono state quasi, in alcuni momenti, addirittura commoventi. La grande capacità di reagire dei cittadini e delle attività commerciali non è affatto indifferente. Credo che sia davvero una scelta corretta quella dello stanziamento di 2 milioni di euro […]. È veramente importante procedere al più presto con i […] locali interessati, le associazioni di categoria. […] innanzitutto le risorse che sono sicuro […] lo stato di emergenza questi contributi aggiuntivi, perché servono per far sentire anche in una fase di grande difficoltà, sia fisico, ma ovviamente anche dal punto di vista psicologico. Veniamo da un momento nel quale [...] che si apprestavano a poter provare ad avere qualche elemento di positività nei confronti degli acquisti natalizi.

Poi c’è un tema altrettanto importante, che riguarda gli aiuti che vanno al di là dei sostegni alle piccole attività commerciali anche per quanto riguarda le aziende agricole del territorio. Danni molto differenziati, molto forti [...].

[...] territorio molto agricolo. A seconda della pressione con cui è arrivata l’acqua rischiano [...]. Considerate che i tre supermercati di Nonantola sono andati sotto l’acqua. Ci sono una serie di difficoltà [...] industriali, che hanno interessato purtroppo anche le stesse imprese che erano state colpite a fine aprile 2014 anche dalla tromba d’aria.

Non lo voglio [...] negli elementi delle cause anche perché non li conosco. [...] venga fatta luce al più presto sia per quello che è avvenuto che per le scelte che sono state fatte, come [...] che sia. L’unica cosa che dico anche ai colleghi è che il tratto principale di cui stiamo parlando era stato sfalciato dieci giorni prima ed era [...] giorni passati. Si vede anche dalle fotografie.

Gli interventi che sono stati fatti [...] sono stati tanti, ma ovviamente non sufficienti, ma sono stati fondamentali. Vi assicuro che sono stati fondamentali. [...] se avete contatti con persone che stanno [...]  

Non voglio entrare nel dibattito [...] un evento, una rottura assolutamente prevedibile [...].

[...] che è successo e soprattutto, come hanno richiamato anche altri, [...] è necessario che...

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Sabattini, la invito a chiudere. Sta finendo il tempo del PD. E poi abbiamo anche una difficoltà di audio, purtroppo.

 

SABATTINI: Faccio molto presto. Credo sia assolutamente necessario [...] non soltanto la richiesta giusta delle risorse, ma anche una task force dedicata [...] idraulico, che è un elemento strategico della regione Emilia-Romagna. Dall’altra parte dobbiamo garantire a queste comunità una possibile normalità perché gli eventi frequenti che si sono succeduti in questi anni non possono [...].

Ultimissima cosa, e chiudo. In questi giorni [...] sarà ancora più forte. È necessario [...] con l’intermediazione della Regione [...] alle Amministrazioni [...] la gestione delle pratiche [...] informazioni puntuali [...].

Abbiamo dato [...] 

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Sono le 13,10. Interrompiamo per la pausa.

Ci rivediamo alle 14.

Due interrogazioni e continuiamo il dibattito. Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 13,12.

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Barbara LORI e Paola SALOMONI.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

2087 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Incremento della partecipazione regionale alla Società PIACENZA EXPO S.P.A.". (Delibera di Giunta n. 1708 del 23 11 20)

 

2118 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante “Ratifica della variazione di bilancio adottata dalla Giunta regionale in deroga all’art. 51 del D.lgs. n. 118/2011, ai sensi dell’art. 109, comma 2-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27”. (Delibera di Giunta n. 1784 del 30 11 20)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

2086 - Interrogazione a risposta scritta circa l'individuazione di una nuova forma di governance per l’Ospedale di Montecatone.              A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2088 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di riaprire virtualmente i teatri regionali, per permettere agli artisti di esibirsi in sicurezza sul palcoscenico, mentre il pubblico potrà presenziare agli spettacoli in streaming. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Occhi, Marchetti Daniele, Montevecchi, Pelloni, Catellani, Rancan, Rainieri, Pompignoli, Bargi, Bergamini, Liverani, Delmonte, Facci

 

2089 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure di appalto eseguite al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, anche a seguito della risposta alla interrogazione oggetto n. 1389.A firma del Consigliere: Lisei

 

2090 - Interrogazione a risposta scritta circa la tempistica della esecuzione degli esami c.d. tampone e del tracciamento. A firma del Consigliere: Lisei

 

2091 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa lo stato della concessione della A22 Autobrennero e delle opere Campogalliano-Sassuolo e Cispadana. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2093 - Interrogazione a risposta scritta circa gli istituti di partecipazione previsti dalla Legge Regionale 21 dicembre 2017, n. 24, recante “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio” con particolare riguardo al Piano Urbanistico Regionale ed al Regolamento Edilizio del Comune di Bologna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2095 - Interrogazione a risposta scritta circa gli spostamenti tra aree di confine in vigenza delle limitazioni alla mobilità. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2096 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi volti ad una riapertura sostenibile degli impianti di sci. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2097 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi volti a garantire la sicurezza delle persone presenti nelle aree interessate da piani di abbattimento della fauna volatile con armi da fuoco con particolare riguardo al comune di Zola Predosa (BO). A firma della Consigliera: Piccinini

 

2098 - Interrogazione a risposta scritta circa provvedimenti a favore del piccolo commercio.A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2099 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione del comprensorio sciistico del Cimone. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2101 - Interrogazione a risposta scritta circa le donazioni di plasma iperimmune. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2102 - Interrogazione a risposta scritta circa provvedimenti ed azioni volti alla ripresa della didattica in presenza nelle scuole. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2103 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di un Polo Logistico presso il Policlinico Sant’Orsola Malpighi in Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

 

2104 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi volti a mitigare i disagi di lavoratori turnisti e pendolari a seguito delle misure adottate con i recenti DPCM diretti a fronteggiare la pandemia. A firma del Consigliere: Lisei

 

2105 - Interrogazione a risposta scritta circa l’opportunità di rinviare le elezioni dei consigli di amministrazione dei consorzi di bonifica emiliano-romagnoli. A firma del Consigliere: Lisei

 

2107 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa iniziative volte ad assicurare che i fondi stanziati a ristoro dei danni derivanti dall’interdizione alla circolazione del viadotto Puleto nella SS 3-bis Tiberina E45 siano riallocati anche a favore delle imprese che pur non avendo sospeso l’attività hanno comunque subito danni. A firma dei Consiglieri: Montalti, Bulbi, Rontini, Costi, Caliandro, Rossi

 

2108 - Interrogazione a risposta scritta circa la terapia con plasma iperimmune e discriminazioni nelle cure. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2109 - Interrogazione a risposta scritta circa i contributi per i danni derivanti dagli eccezionali eventi meteoclimatici di maggio e giugno 2019. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2111 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione dell’Ausl Piacenza, con particolare riguardo alla disponibilità di Medici di medicina generale (MMG) ed alla fruibilità di visite specialistiche ed interventi presso strutture pubbliche. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2112 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi e le modalità di esecuzione degli esami c.d. “tampone”. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2116 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di effettuare tamponi rapidi presso le farmacie. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2119 - Interrogazione a risposta scritta circa misure di sostegno per RSA, CRA e case di riposo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2120 - Interrogazione a risposta scritta circa misure di sostegno al sistema di trasporto pubblico locale e sua riorganizzazione in previsione della ripresa delle lezioni scolastiche in presenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2121 - Interrogazione a risposta scritta circa lo svolgimento del campionato “Superbike” 2021 presso l’autodromo di Imola, l’individuazione ed il finanziamento dei grandi eventi per l’anno 2021. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2122 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure a sostegno della popolazione e delle imprese danneggiate a seguito del sequestro del viadotto Puleto lungo l’asse viario E 45. A firma del Consigliere: Lisei

 

2123 - Interrogazione a risposta scritta circa l'assimilazione dei farmacisti agli operatori sanitari all'interno del rinnovo contrattuale della categoria. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini

 

2125 - Interrogazione a risposta scritta circa l'urbanizzazione nei pressi del castello di Torrechiara (Parma). A firma del Consigliere: Taruffi

 

2126 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le problematiche relative ai lavori di manutenzione sulla linea ferroviaria “Direttissima Bologna Prato” e gli effetti sui tempi di percorrenza per i passeggeri. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

2127 - Interrogazione a risposta scritta circa le varianti al Piano Strutturale Comunale (PSC) concernenti il territorio del Castello di Torrechiara in Langhirano (PR). A firma della Consigliera: Piccinini

 

2128 - Interrogazione a risposta scritta circa l’utilizzo dei tamponi molecolari e il fabbisogno dei reagenti per il loro impiego. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

2129 - Interrogazione a risposta scritta sull'eventuale rinvio delle elezioni dei consorzi bonifica. A firma del Consigliere: Lisei

 

2130 - Interrogazione a risposta scritta per sapere i motivi per cui non è stato formalizzato il contratto per la concessione del chiosco della Cittadella di Parma tra il comune e il suo assegnatario. A firma del Consigliere: Rainieri

 

2132 - Interrogazione a risposta scritta circa l’obbligo di presentazione dell’autodichiarazione presso le strutture sanitarie, ai fini di contenere la diffusione del virus Sars Cov-2. A firma del Consigliere: Lisei

 

2133 - Interrogazione a risposta scritta circa la concessione relativa al chiosco all’interno del parco della Cittadella in Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

 

2134 - Interrogazione a risposta orale in commissione riguardante la proposta di riaprire virtualmente i teatri regionali, per permettere agli artisti di esibirsi in sicurezza sul palcoscenico. A firma della Consigliera: Stragliati

 

2135 - Interrogazione a risposta scritta circa i disagi per la circolazione stradale verificatisi sulla tangenziale nord di Parma in occasione della nevicata avvenuta lo scorso 2 dicembre 2020.               A firma del Consigliere: Rainieri

 

2136 - Interrogazione a risposta scritta sulle possibili modalità di svolgimento della stagione sciistica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2137 - Interrogazione a risposta scritta sulla tutela dei pazienti oncologici nella seconda ondata Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2139 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il progetto di realizzazione di un nuovo Hospice nell'Area Sud di Fiorano Modenese (MO). A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi

 

2140 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della LR 24/2017 "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio". A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2143 - Interrogazione d'attualità a risposta immediata in Aula sull'allarme legato alla Peste Suina Africana e sulla scelta di considerare l’attività venatoria volta alla specie cinghiale come “attività di pubblico servizio e/o di pubblica utilità”. A firma della Consigliera: Zamboni

 

2144 - Interrogazione a risposta scritta circa le unificazioni di aziende sanitarie in Emilia-Romagna, con particolare riguardo alle unificazioni delle aziende di Parma e Ferrara. A firma del Consigliere: Pelloni

 

2145 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità per le regioni, o al limite per le prefetture, di identificare ulteriori esercizi di ristorazione posti su vie di grande comunicazione idonei a prestare la propria attività nei confronti degli operatori della logistica. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pelloni, Pompignoli, Facci, Delmonte

 

2146 - Interrogazione a risposta scritta sull'esondazione del Panaro del 6 dicembre 2020. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2147 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione tra l'AGREA e i professionisti dei CAA (Centri di Assistenza Agricola). A firma della Consigliera: Piccinini

 

2148 - Interrogazione a risposta scritta sullo stato delle recinzioni e dei dissuasori per la fauna selvatica presso la Pineta di Classe (RA). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2149 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure che si intendono adottare per garantire da parte delle Aziende sanitarie la tempestività delle comunicazioni di fine isolamento o di fine quarantena in soggetti positivi, o venuti a contatto con positivi, al COVID-19. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Caliandro, Daffada', Rossi, Montalti, Fabbri, Rontini, Tarasconi

 

2150 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'intenzione di distribuire gli utili conseguiti per l'esercizio 2019 da parte di Emiliambiente s.p.a.. A firma del Consigliere: Occhi

 

2151 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle esondazioni nel Modenese avvenute il 6 dicembre 2020. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2152 - Interrogazione a risposta scritta circa l'intenzione di prorogare l’accreditamento dell’importo non speso del buono celiachia sul mese successivo, sino al termine dell’emergenza sanitaria da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Rancan, Pelloni, Liverani, Catellani, Pompignoli, Bergamini, Bargi, Facci, Montevecchi, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Delmonte, Rainieri

 

2153 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le problematiche causate da un guasto all'impianto termico della scuola elementare De Amicis di Forlimpopoli (FC). A firma del Consigliere: Pompignoli

 

2154 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'eventuale abrogazione dell'art. 842 del codice civile, sul divieto di impedire ai cacciatori l'accesso nei fondi agricoli non chiusi. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Stragliati, Liverani, Pompignoli, Montevecchi, Bergamini, Delmonte, Bargi, Facci, Pelloni, Rancan, Catellani

 

2155 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la convenzione tra l'AGREA e i professionisti dei CAA (Centri di Assistenza Agricola). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

2156 - Interrogazione a risposta scritta circa la riforma del reddito di cittadinanza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2157 - Interrogazione a risposta scritta circa il superamento dei limiti agli spostamenti per i residenti nei piccoli comuni nell'ambito delle misure prese per il contenimento del contagio pandemico.                            A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2158 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure a sostegno di bar e ristoranti durante la fase pandemica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2159 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure intraprese per fare fronte alla fase di riapertura della didattica in presenza nelle scuole superiori. A firma della Consigliera: Piccinini

 

2161 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la rottura dell'argine del fiume Panaro in provincia di Modena. A firma dei Consiglieri: Bargi, Facci, Bergamini, Occhi, Marchetti Daniele, Montevecchi, Delmonte, Rainieri, Pompignoli, Rancan, Pelloni, Liverani, Catellani

 

2162 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione tra l'AGREA e i professionisti dei CAA (Centri di Assistenza Agricola). A firma della Consigliera: Piccinini

 

2163 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la riorganizzazione dei turni di lavoro alla Lis Group. A firma del Consigliere: Taruffi

 

2164 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i disservizi nelle reti dati, telefonia e televisivi dell'Appennino Parmense. A firma del Consigliere: Daffada'

 

2165 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alle forme di sostegno che si intendono realizzare, nel corso del 2021, a favore degli Enti di promozione sportiva. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

2166 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la ripartenza del trasporto locale per garantire la riapertura della scuola il 7 gennaio. A firma della Consigliera: Castaldini

 

2167 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibilità di consentire l’anticipo dei pagamenti accoppiati ai coltivatori di barbabietole da zucchero anche per l’attuale annata agricola 2020. A firma del Consigliere: Rainieri

 

RISOLUZIONI

 

2094 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale e l'Assemblea legislativa ad intraprendere iniziative per i diritti del popolo Saharawi. (26 11 20). A firma dei Consiglieri: Mumolo, Caliandro, Rossi, Zappaterra, Montalti, Daffada', Fabbri, Amico, Pillati, Taruffi

 

2106 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad intraprendere iniziative a sostegno dei gestori di servizi educativi e scuole paritarie. (30 11 20). A firma dei Consiglieri: Pillati, Montalti, Daffada', Zappaterra, Costa, Mori, Tarasconi, Paruolo, Fabbri, Costi, Caliandro, Marchetti Francesca, Sabattini, Rossi, Soncini, Bulbi, Rontini

 

2113 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad incentivare la diffusione di App che indichino la capienza sugli autobus aiutando a pianificare il momento migliore in cui viaggiare durante il giorno, a potenziare i sistemi elettronici di conteggio ingressi/uscite, ad estendere su tutto il territorio regionale il controllo congiunto suddetto sui mezzi di trasporto pubblico locale. (30 11 20). A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Pillati, Caliandro, Zappaterra, Fabbri, Marchetti Francesca, Costi, Montalti, Rontini, Paruolo, Bulbi, Daffada', Rossi

 

2114 - Risoluzione per impegnare la Giunta a possibili azioni da porre in essere per il rispetto dei DPCM e Ordinanze regionali riguardanti la pandemia in atto. (30 11 20) A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Pillati, Caliandro, Fabbri, Costi, Montalti, Rontini, Zappaterra, Paruolo, Bulbi, Daffada', Rossi, Mori, Soncini

 

2115 - Risoluzione per impegnare ad un superamento del PAI, favorendo un passaggio ad un sistema assicurativo basato sullo “Standard Value”, riducendo di conseguenza gli appesantimenti burocratici a carico delle aziende. (30 11 20). A firma dei Consiglieri: Bergamini, Bargi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Occhi, Stragliati, Montevecchi, Delmonte, Facci, Catellani, Pelloni, Liverani, Rainieri, Rancan

 

2117 - Risoluzione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a manifestare la propria contrarietà rispetto al progetto di costruzione del parco eolico offshore al Governo, in particolar modo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in tutte le sedi competenti. (01 12 20) A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Bergamini, Marchetti Daniele, Pelloni, Occhi, Catellani, Stragliati, Pompignoli, Rainieri, Liverani, Facci, Bargi, Delmonte, Rancan

 

2124 - Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la possibilità di includere nel percorso previsto dalla campagna di tracciamento, mediante test sierologici da effettuare nelle farmacie del territorio regionale, anche i disabili non studenti e i loro famigliari. (02 12 20). A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Pigoni, Zappaterra, Caliandro, Rossi, Marchetti Francesca, Taruffi, Amico, Soncini, Fabbri, Tarasconi, Rontini, Daffada', Montalti, Mumolo, Pillati

 

2131 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivare un tavolo di confronto permanente con le altre istituzioni interessate del territorio regionale, per valutare le migliori e più adatte iniziative mirate al sostegno del Terzo settore. (03 12 20). A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Costi, Mori, Montalti, Paruolo, Maletti, Caliandro, Tarasconi, Pillati, Amico, Taruffi, Pigoni, Daffada', Sabattini, Bondavalli, Costa, Rossi, Mumolo, Bulbi, Marchetti Francesca, Soncini, Fabbri, Zamboni

 

2138 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al rilancio delle linee ferroviarie su cui si snoda il collegamento diretto fra Mantova e Reggio Emilia. (04 12 20). A firma dei Consiglieri: Costa, Caliandro, Mori, Zappaterra, Costi, Marchetti Francesca, Rontini, Soncini, Tarasconi, Daffada', Fabbri

 

2142 - Risoluzione per sollecitare il Governo affinché si sblocchino i fondi ministeriali a sostegno delle attività economiche e produttive del territorio danneggiate dalla chiusura del Viadotto del Puleto. (04 12 20). A firma del Consigliere: Pompignoli

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

1288 - Interrogazione a risposta scritta circa la ristrutturazione dell'ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna. A firma del Consigliere: Mumolo

 

1292 - Interrogazione a risposta scritta circa la tratta ferroviaria Pontremolese. A firma del Consigliere: Daffada'

 

1297 - Interrogazione a risposta scritta circa gioco d'azzardo e criminalità organizzata. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1311 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'istituzione dello psicologo di base. A firma dei Consiglieri Barcaiuolo, Tagliaferri, Lisei

 

1313 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura del distaccamento della Polizia stradale di Casalecchio di Reno (Bo). A firma del Consigliere: Lisei

 

1324 - Interrogazione a risposta scritta interrogazione circa il distaccamento della Polizia Stradale in Casalecchio di Reno (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

 

1347 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se intenda ripristinare il ruolo di Direttore di Struttura Semplice di Anestesia (B1) in seno al Dipartimento delle Terapie Intensive a fronte della mancanza di una figura medica di coordinamento delle sale operatorie presso il P.O. di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1348 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se e in che modo intenda intervenire affinché il ventilato trasferimento alla Casa della Salute di Salsomaggiore Terme del servizio radiologia non comporti pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali e in termini di riduzione dei servizi sanitari locali. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1350 - Interrogazione a risposta scritta circa la manutenzione dell'alveo e degli argini del torrente Riglio e del canale Rio in Località Riglio di Bettola (Pc). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1353 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di svolgimento degli esami di laboratorio nelle aziende sanitarie e identificazione univoca dei campioni biologici da esaminare. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1354 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura dei punti nascita nella provincia di Reggio Emilia. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1358 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sollecitare la conclusione dell'iter parlamentare del disegno di legge sui “defibrillatori ovunque”. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1361 - Interrogazione a risposta scritta circa la predisposizione di piani operativi di intervento per arginare una eventuale seconda ondata della pandemia da COVID-19 da parte della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1364 - Interrogazione a risposta scritta circa la ridefinizione delle competenze, in materia sanitaria, tra Stato e Regioni. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1365 - Interrogazione a risposta scritta circa la disciplina delle visite dei parenti ai residenti nelle RSA. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1376 - Interrogazione a risposta scritta circa iniziative volte al contenimento del contagio da virus West Nile nel territorio regionale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1378 - Interrogazione a risposta scritta circa l'obbligo di isolamento fiduciario per i soggetti che rientrano da paesi considerati a rischio in attesa di tampone o di suo esito. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1381 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure di appalto per la gestione di servizi integrati di supporto alla persona eseguite al Policlinico Sant'Orsola di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1384 - Interrogazione a risposta scritta circa la riapertura del “Punto Bianco” di Parma. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1386 - Interrogazione a risposta scritta circa i fondi destinati ai programmi e alle residenze DCA. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1388 - Interrogazione a risposta scritta sul gattile di Rimini. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1389 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure di appalto per la gestione di servizi integrati di supporto alla persona eseguite al Policlinico Sant'Orsola di Bologna. A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

1391 - Interrogazione a risposta scritta circa la effettuazione del tampone nasofaringeo per l’individuazione del virus Covid-19, senza preventiva prenotazione presso le Aziende USL per determinate categorie di soggetti. A firma del Consigliere: Pelloni

 

1393 - Interrogazione a risposta scritta circa il conteggio dei decessi da Covid-19 in provincia di Parma nonché circa aiuti ai territori più colpiti dall'epidemia nella medesima provincia. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1397 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di effettuazione degli esami del sangue con particolare riguardo alle fasce più deboli della popolazione. A firma del Consigliere: Lisei

 

1399 - Interrogazione a risposta scritta circa l'allagamento dell'ospedale di Mirandola (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1405 - Interrogazione a risposta scritta circa il reperimento dei vaccini antinfluenzali. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Barcaiuolo, Lisei

 

1408 - Interrogazione a risposta scritta circa le visite dei parenti ai residenti nelle RSA. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

 

1415 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione dell’Hub di terapia intensiva al Policlinico Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1418 - Interrogazione a risposta scritta circa la sosta gratuita a favore dei dipendenti dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. A firma del Consigliere: Lisei

 

1420 - Interrogazione a risposta scritta circa i titoli necessari per l’esercizio di attività clinica radiologica RM o TC. A firma del Consigliere: Lisei

 

1425 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impiego dei fondi di cui al decreto-legge n. 104/2020. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1426 - Interrogazione a risposta scritta circa il fascicolo sanitario elettronico per i degenti delle RSA e CRA. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

 

1430 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavoratori dipendenti delle farmacie private. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1435 - Interrogazione a risposta scritta circa i Piani Terapeutici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1437 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di effettuare la ricarica degli stroller per l'ossigenoterapia presso la rete delle farmacie dell’Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Fabbri

 

1439 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi necessari per l’esito dell’esame tramite tampone nasofaringeo presso l’Ausl Bologna A firma del Consigliere: Lisei

 

1447 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripresa dell'attività del Punto Nascite all'Ospedale Franchini di Montecchio Emilia (RE), chiuso a seguito dell'emergenza Covid-19. A firma del Consigliere: Delmonte

 

1448 - Interrogazione a risposta scritta circa il conferimento dell’incarico di Direttore della Struttura Complessa “U.O. Ostetricia e Ginecologia (SC)” nell’ambito del dipartimento materno infantile dell’azienda Usl di Bologna”. A firma del Consigliere: Lisei

 

1449 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni di prevenzione dei fenomeni delinquenziali tipici della mafia nigeriana. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1451 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzo di test antigeni (“tamponi rapidi"). A firma del Consigliere: Tagliaferri. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1455 - Interrogazione a risposta scritta circa visite medico sportive in provincia di Parma. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

1461 - Interrogazione a risposta scritta circa il trasferimento del Centro Prelievi di Pavullo nel Frignano (Mo). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1465 - Interrogazione a risposta scritta circa disservizi dei CUP. A firma del Consigliere: Lisei

 

1466 - Interrogazione a risposta scritta circa il servizio di trasporto degli utenti dei centri diurni disabili. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1469 - Interrogazione a risposta scritta circa gli orari di apertura del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Montecchio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

 

1475 - Interrogazione a risposta scritta circa incentivi economici diretti ad operatori sanitari delle aree interne e montane. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1479 - Interrogazione a risposta scritta circa i livelli essenziali di assistenza (LEA) e rette presso RSA. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Barcaiuolo, Lisei

 

1486 - Interrogazione a risposta scritta circa la durata del periodo di quarantena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1488 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi dei tamponi per le società sportive non professionistiche e dilettantistiche. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1489 - Interrogazione a risposta scritta circa eventuali casi nosocomiali di Covid 19 in setting ospedaliero e territoriale. A firma del Consigliere: Lisei

 

1491 - Interrogazione a risposta scritta circa il numero di tamponi effettuati in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1492 - Interrogazione a risposta scritta circa il costo dei tamponi nelle strutture private. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Barcaiuolo

 

1494 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione dei servizi sociali, a seguito delle segnalazioni per reati commessi da un minorenne a Salsomaggiore Terme. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1498 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi di soccorso sanitario, codice giallo e rosso, registrati domenica 16 agosto 2020 nella fascia oraria 08.00 – 20.00 nei Comuni di Riolunato, Fiumalbo e Pievepelago. A firma del Consigliere: Pelloni

 

1505 - Interrogazione a risposta scritta circa l’individuazione dell’area di realizzazione del Nuovo Ospedale nel Comune di Piacenza. A firma del Consigliere: Amico

 

1511 - Interrogazione a risposta scritta circa azioni dirette alla bonifica della discarica in località Bornaccino nel Comune di Santarcangelo di Romagna. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

1519 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela della salute mentale della popolazione in relazione all'impatto della pandemia da COVID-19. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1522 - Interrogazione a risposta scritta circa i test per il rilevamento della positività da COVID-19 e l’impiego di tecniche innovative in tale contesto. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1534 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto della nuova seggiovia esaposto "Polla - Lago Scaffaiolo" all'interno del comprensorio sciistico di Corno alle Scale. A firma della Consigliera: Zamboni

 

1536 - Interrogazione a risposta scritta circa la sperimentazione del test salivare per il rilevamento della positività da COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1538 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di attesa per gli screening oncologici. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pelloni, Marchetti Daniele, Catellani, Stragliati, Pompignoli, Rainieri, Facci, Bergamini, Rancan, Liverani, Montevecchi, Delmonte

 

1542 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impiego di farmaci abortivi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1552 - Interrogazione a risposta scritta relativamente al tracciamento rapido dei contagi da COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1555 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di approvvigionamento dei dispositivi medici monouso per le persone stomizzate ed il cateterismo intermittente. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1557 - Interrogazione a risposta scritta circa il fenomeno delle baby gang ed iniziative dirette al suo contrasto. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Facci, Bergamini, Pelloni, Pompignoli, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Bargi, Rancan, Catellani, Marchetti Daniele, Stragliati

 

1564 - Interrogazione a risposta scritta circa il caso di una persona risultata positiva al Covid-19 dopo il ricovero presso il Policlinico di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1566 - Interrogazione a risposta scritta circa la disponibilità di vaccini anti-influenzali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1567 - Interrogazione a risposta scritta circa la tratta ferroviaria Piacenza-Voghera. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1571 - Interrogazione a risposta scritta circa lo studio di fattibilità tecnica ambientale ed economica relativo all'invaso del fiume Enza ed il rispetto del Piano di Tutela Acque (PTA). A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi, Zamboni

 

1573 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di seggiovia esaposto al Corno alle Scale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1576 - Interrogazione a risposta scritta circa le possibilità di visita e di contatto telefonico con i degenti delle RSA, RSD e delle strutture ospedaliere. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1579 - Interrogazione a risposta scritta circa l'inquinamento del torrente Rossenna nel Comune di Polinago (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1583 - Interrogazione a risposta scritta circa criticità dei servizi svolti dai Medici di base nel Comune di Bagno di Romagna (FC). A firma del Consigliere: Lisei

 

1588 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interruzione della radioterapia presso il Policlinico di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1595 - Interrogazione a risposta scritta circa misure straordinarie di sostegno al consumo delle famiglie e al commercio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1596 - Interrogazione a risposta scritta circa le risultanze dello studio di fattibilità per le esigenze idriche del bacino dell'Enza elaborato dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po nonché circa la richiesta di finanziamento di un piano di fattibilità per un invaso medio grande a Vetto (RE). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Catellani, Occhi, Delmonte

 

1598 - Interrogazione a risposta scritta circa i previsti tagli vegetazionali Idice e Lavino lungo i corsi dei fiumi Idice e Lavino nel territorio dei Comuni di Castenaso, San Lazzaro di Savena e Zola Predosa in provincia di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1603 - Interrogazione a risposta scritta circa l’Ufficio preposto all’assistenza protesica di via Montebello a Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

 

1604 - Interrogazione a risposta scritta circa le operazioni di sfalcio del patrimonio arboreo demaniale nell’area del Cavo Napoleonico, canale artificiale che si estende tra i comuni di Bondeno (FE) e Terre del Reno (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

1606 - Interrogazione a risposta scritta sulla grave carenza di impianti per gli sport acquatici al chiuso nella città di Parma a causa della contemporanea chiusura di tre delle maggiori piscine di proprietà comunale. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1615 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di ampliamento produttivo e sviluppo industriale nell’area della ex Cartiera “Burgo” di Lama di Reno nel Comune di Marzabotto (BO) per il trattamento di fanghi derivanti in particolare dal trattamento delle acque reflue urbane. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1616 - Interrogazione a risposta scritta circa il percorso ormonale per la disforia di genere con riguardo alle persone minori di 18 anni. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1620 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto di sviluppo industriale nell’area della ex Cartiera “Burgo” di Lama di Reno nel Comune di Marzabotto (BO) e il trattamento di fanghi derivanti in particolare dalla lavorazione delle acque reflue urbane. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1624 - Interrogazione a risposta scritta circa lo smaltimento degli pneumatici. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

1634 - Interrogazione a risposta scritta circa le cure ormonali gratuite per persone con disforia di genere. A firma del Consigliere: Lisei

 

1646 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impianto di depurazione di Pavullo (MO) nonché circa le tempistiche per il completamento del progetto proposto da HERA sulla rete fognaria dell’abitato di Pavullo nel Frignano e l’importo dei lavori. A firma del Consigliere: Bargi

 

1647 - Interrogazione a risposta scritta circa la incentivazione, nei capitolati di appalto pubblici inerenti lavori edili e stradali, dell’utilizzo di materiale recuperato.               A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Montalti

 

1650 - Interrogazione a risposta scritta circa eventuali campagne informative per la promozione dell’”App Immuni” nonché circa fondi per il sostegno all’editoria locale. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1651 - Interrogazione a risposta scritta circa la soppressione di servizi ambulatoriali prestati presso l’ospedale di Borgo Val di Taro “Borgotaro” (PR). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1654 - Interrogazione a risposta scritta circa l'inceneritore di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1662 - Interrogazione a risposta scritta circa la reperibilità e la somministrazione dei vaccini antinfluenzali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1663 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi per la tutela della salute e delle condizioni di lavoro dei c.d. "lavoratori fragili". A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte, Rainieri, Marchetti Daniele, Bargi, Facci, Pelloni, Montevecchi, Rancan, Pompignoli, Stragliati, Occhi, Bergamini, Liverani

 

1671 - Interrogazione a risposta scritta per intervenire sul Comune di Parma affinché allinei il proprio regolamento comunale sui costi dei servizi assistenziali ai disabili alla normativa regionale. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1672 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di un impianto di compostaggio di fanghi nella località Lama di Reno del Comune di Marzabotto (BO). A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

1689 - Interrogazione a risposta scritta circa azioni per la salvaguardia delle attività a carattere culturale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1696 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino dei confini originali dell’Oasi di Torriana e Montebello (RN) nonché circa le modalità di controllo della popolazione di cinghiali.              A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1697 - Interrogazione a risposta scritta circa l’intervento della Regione inerente la gratuità dei servizi di trasporto pubblico per i minori under 14 anni. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1698 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripresa dell’attività dei Musei del polo museale dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Lisei

 

1699 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione economica in Emilia-Romagna ed eventuali azioni di sostegno. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1701 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di implementazione della banda larga sull'appennino bolognese e gli obiettivi dell’Agenda digitale regionale. A firma del Consigliere: Lisei

 

1714 - Interrogazione a risposta scritta circa l'abbattimento di un albero secolare a Brisighella (RA).A firma della Consigliera: Piccinini

 

1721 - Interrogazione a risposta scritta circa ritardi nell’erogazione di integrazioni salariali derivanti da “emergenza sanitaria COVID-19” nonché circa l’ammontare delle relative domande autorizzate/accolte ma non liquidate. A firma dei Consiglieri: Catellani, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Bergamini, Pompignoli, Pelloni, Facci, Rainieri, Bargi, Rancan, Montevecchi, Liverani, Delmonte

 

1725 - Interrogazione a risposta scritta circa le conseguenze sugli esercizi commerciali delle nuove limitazioni orarie dell’attività.               A firma dei Consiglieri: Lisei, Barcaiuolo, Tagliaferri

 

1735 - Interrogazione a risposta scritta circa i possibili danni ambientali o all’habitat acquatico determinati dagli abbassamenti dei livelli idrici nei canali irrigui del territorio regionale.A firma del Consigliere: Bergamini

 

1748 - Interrogazione a risposta scritta circa l’estensione della tariffazione dell'acqua per uso domiciliare basato su fasce di consumo pro-capite agli studenti iscritti all’Università e domiciliati nel territorio con un regolare contratto d’affitto e ad altre categorie quali i lavoratori stagionali.              A firma del Consigliere: Paruolo

 

1758 - Interrogazione a risposta scritta circa il reddito di cittadinanza in Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Castaldini

 

1760 - Interrogazione a risposta scritta circa le criticità dei ponti presenti nella bassa Parmense. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1763 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attivazione di un tavolo regionale di concertazione per la soluzione della crisi alla Ondulati Spa di Maranello (MO). A firma del Consigliere: Pelloni

 

1764 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi diretti alla copertura di zone periferiche e di montagna con infrastrutture per la telefonia mobile ed internet. A firma dei Consiglieri: Rancan, Bargi, Bergamini, Marchetti Daniele, Stragliati, Occhi, Pelloni, Montevecchi, Pompignoli, Facci, Liverani, Delmonte, Catellani, Rainieri

 

1765 - Interrogazione a risposta scritta circa l’Azienda valliva particolare di caccia Valli di Comacchio. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1766 - Interrogazione a risposta scritta circa l’insediamento universitario del comparto Lazzaretto-Bertalia di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1777 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione del Parco Delta del Po. A firma del Consigliere: Fabbri

 

1782 - Interrogazione a risposta scritta circa l’impiego di pesticidi ritenuti pericolosi per le api. A firma della Consigliera: Piccinini

 

1784 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi a sostegno degli operatori del trasporto pubblico non di linea. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1786 - Interrogazione a risposta scritta circa la moria di fauna ittica del 14 ottobre 2020 in alcuni canali del ferrarese. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1791 - Interrogazione a risposta scritta circa la viabilità degli autobus di linea in Corso Canalchiaro e Corso Duomo nel Comune di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

1795 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di applicazione della tariffa rifiuti (TARI) e circa la conseguente richiesta di pagamento alle aziende agricole da parte del comune di Baricella (BO). A firma del Consigliere: Lisei

 

1801 - Interrogazione a risposta scritta circa il sostegno al comparto lattiero caseario. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1821 - Interrogazione a risposta scritta circa le uccisioni del cervo nel territorio regionale relativamente alle ultime tre stagioni faunistico-venatorie, suddivisi per provincia e per classi di età dei cervi. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1828 - Interrogazione a risposta scritta circa il ponte Verdi tra il Comune di San Daniele Po (CR) e Ragazzola nel Comune di Roccabianca (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1837 - Interrogazione a risposta scritta circa le ripercussioni sul territorio della Regione Emilia-Romagna delle ordinanze della Regione Lombardia inerenti la chiusura dei centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

1860 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità, per i bar/caffè che svolgono piccola ristorazione, di accedere al ‘bonus ristorazione’ nazionale. A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Montalti, Rossi, Pillati, Zappaterra, Sabattini, Bulbi, Tarasconi, Mumolo, Daffada'

 

1862 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come la Giunta regionale intende attivarsi a sostegno del comparto fieristico in crisi. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

1895 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi relativi a ripascimenti oppure a nuove barriere di difesa del litorale ferrarese. A firma del Consigliere: Fabbri

 

1902 - Interrogazione a risposta scritta circa l’edizione 2020 della borsa regionale del turismo (Buy Emilia-Romagna), l’organizzazione di ulteriori eventi analoghi e provvidenze per il settore turistico. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Bargi, Pelloni, Montevecchi, Bergamini, Rancan, Occhi, Stragliati, Marchetti Daniele, Facci, Delmonte, Catellani, Pompignoli, Liverani

 

1959 - Interrogazione a risposta scritta circa il progetto del fumetto Acerman per il contrasto delle tensioni e del disagio sociale all’interno delle case popolari. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

1961 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure esecutive immobiliari conseguenti alla crisi economica da pandemia. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

1965 - Interrogazione a risposta scritta circa gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2049 - Interrogazione a risposta scritta circa le sessioni di laurea in presenza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

2007 - Interrogazione a risposta scritta circa l’adozione di interventi relativi alla disciplina statale inerente lo svolgimento delle assemblee condominiali in videoconferenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

In data 25 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità alle interrogazioni oggetti nn.  1855 – 1879:

 

1855 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa lo stato dei lavori di completamento della strada provinciale Nuova Pedemontana di Modena. A firma del Consigliere: Pelloni

 

1879 - Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali iniziative ed azioni concrete la Giunta intenda assumere per il potenziamento della linea ferroviaria Porrettana, a seguito della risoluzione approvata dall'Assemblea legislativa in data 27 ottobre 2020. A firma del Consigliere: Facci

 

In data 26 novembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Politiche economiche, alle interrogazioni oggetti nn. 1937 – 1939:

 

1937 - Interrogazione a risposta orale in Commissione in merito alla quantificazione delle risorse economiche da destinare agli ambiti della piccola e grande ristorazione.               A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro, Daffada', Rontini, Zappaterra, Sabattini, Mori, Rossi, Bulbi, Montalti, Fabbri

 

1939 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il comprensorio sciistico di Verghereto (FC). A firma del Consigliere: Pompignoli

 

 

In data 1 dicembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Politiche economiche, alle interrogazioni oggetti nn. 1982 -2041:

 

1982 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di derogare al numero minimo previsto di partecipanti per le battute di caccia al cinghiale. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri, Rancan, Stragliati

 

2041 - Interrogazione risposta orale in commissione riguardo ai danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura. A firma dei Consiglieri: Liverani, Montevecchi, Pompignoli

 

In data 2 dicembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali, alla interrogazione oggetto n. 1918:

 

1918 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la sospensione dei pagamenti del bollo auto, stante il perdurare dello stato di emergenza nazionale da pandemia virale. A firma del Consigliere: Pompignoli

 

In data 3 dicembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sporte e Legalità alla interrogazione oggetto n. 1931:

 

1931 - Interrogazione a risposta orale in commissione sulle campagne di comunicazione istituzionale della Regione su temi inerenti al Covid 19 come previsto da bando regionale (delibera 785/2020). A firma della Consigliera: Zamboni

 

In data 7 dicembre 2020 è stata data risposta orale, presso la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità alle interrogazioni oggetti nn. 1933 - 1973:

 

1933 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la possibilità di inserire nella rete di trasporto pubblico regionale (TPL) il collegamento rivolto agli studenti del plesso superiore “Remo Brindisi” di Lido Estensi e provenienti dalla Provincia di Ravenna. A firma del Consigliere: Fabbri

 

1973 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'istituzione, in collaborazione con la Regione Veneto, del Parco Unico del Delta del Po. A firma della Consigliera: Zamboni

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 14 prot. NP/2020/3519 del 09/12/2020)

 

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

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