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45.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 21 DICEMBRE 2020

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1848

Interpellanza in merito all’attuazione delle limitazioni strutturali ed emergenziali alla circolazione dei veicoli, previste dalle disposizioni normative regionali in materia di tutela della qualità̀ dell’aria. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI)

PRIOLO, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 2266

Interpellanza sulla discarica in località Tremonti di Imola (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI)

PRIOLO, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 1919

Interpellanza circa l’esclusione dei servizi di traduzione e di interpretariato dal c.d. “bonus cultura”. A firma dei Consiglieri: Catellani, Rainieri, Delmonte, Pelloni, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Occhi, Bergamini, Montevecchi, Liverani, Rancan, Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CATELLANI (Lega)

FELICORI, assessore

CATELLANI (Lega)

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (14)

(Continuazione discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BONDAVALLI (BP)

TARUFFI (ERCEP)

PARUOLO (PD)

ZAMBONI (EV)

FACCI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

CATELLANI (Lega)

ZAMBONI

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

LISEI (FdI)

PICCININI (M5S)

COSTA (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

LORI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA (PD)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (ERCEP)

POMPIGNOLI (Lega)

PICCININI (M5S)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 2009

Emendamenti oggetto 2009

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,15

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 45 del giorno 21 dicembre 2020.

Ha giustificato la propria assenza l’assessore Donini.

Procediamo con l’appello.

A seguito dell’appello svolto dal Presidente Rainieri risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. CALIANDRO Stefano
  7. CASTALDINI Valentina
  8. CATELLANI Maura
  9. COSTI Palma
  10. FABBRI Marco
  11. GIBERTONI Giulia
  12. IOTTI Massimo
  13. MALETTI Francesca
  14. MARCHETTI Daniele
  15. MARCHETTI Francesca
  16. MONTALTI Lia
  17. MORI Roberta
  18. MUMOLO Antonio
  19. OCCHI Emiliano
  20. PARUOLO Giuseppe
  21. PELLONI Simone
  22. PIGONI Giulia
  23. RAINIERI Fabio
  24. RONTINI Manuela
  25. ROSSI Nadia
  26. SABATTINI Luca
  27. SONCINI Ottavia
  28. STRAGLIATI Valentina
  29. TARASCONI Katia
  30. ZAMBONI Silvia

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se qualcun altro poi arriva, si può naturalmente collegare o in aula dichiararsi presente.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alle interpellanze.

Dell’assessore Priolo abbiamo notizie? Se sono in Giunta dobbiamo sospendere. Deve rispondere a due interpellanze, l’assessore Priolo, e poi invece Felicori a una della consigliera Catellani. 

Assessore, possiamo svolgere la sua? È collegata anche l’assessore Priolo.

Facciamo prima quelle dell’assessore Priolo, poi facciamo le sue.

 

OGGETTO 1848

Interpellanza in merito all’attuazione delle limitazioni strutturali ed emergenziali alla circolazione dei veicoli, previste dalle disposizioni normative regionali in materia di tutela della qualità̀ dell’aria. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Interpellanza 1848 in merito all’attuazione delle limitazioni strutturali ed emergenziali alla circolazione dei veicoli previste dalle disposizioni normative regionali in materia di tutela della qualità dell’aria, a firma della consigliera Castaldini, a cui risponderà l’assessore Priolo.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Questo è un tema che interessa tutti molto da vicino – sta facendo una richiesta l’assessore on line, che mi ha aperto il microfono. È una richiesta che spero essere già nel cuore della Giunta e dell’assessore Priolo, perché se ha intenzione di non far slittare, di non prorogare l’entrata in vigore delle misure antismog l’11 gennaio, la situazione è grave.

È chiaro, per il periodo che stiamo vivendo, che chi non ha cambiato auto non l’ha fatto perché odia l’ambiente, ma non lo ha fatto perché cambiare un’auto costa, costa parecchio e in questo momento il peso di quel costo è evidente sempre di più.

La Regione ha tutte le deroghe per il proprio parco pubblico, annuncia di voler comprare mezzi nei prossimi anni, con un problema: che le stesse deroghe non valgono per il privato cittadino.

I bus pubblici, come sapete meglio di me, macinano milioni di chilometri, consumano e inquinano tantissimo; ci si accanisce contro i veicoli che magari un privato usa per fare poche migliaia di chilometri all’anno.

Quando io cerco di trattare questo tema da un altro punto di vista, ovvero dal punto di vista della praticità della vita quotidiana, e punto di vista del fatto che quelle macchine non sono per niente macchine vecchie, io vorrei far presente che il blocco del traffico riguarda 350.000 mezzi privati, più ulteriori 165.000 che si andrebbero ad aggiungere, se non si proroga questa scadenza, che sono gli euro 5. Ora, o la Regione dimostra che questo tema interessa e interessa sul serio, ma che non vale solo sui privati, ne sono un esempio i luoghi dove noi parcheggiamo, non esiste ancora una colonnina per le macchine elettriche, non esiste, lo sa bene il Presidente di questa Assemblea, la possibilità di fare politiche virtuose dentro i nostri dipendenti. Stavo guardando ieri le macchine parcheggiate nel piano inferiore della Regione, ma anche fuori: la quantità di euro 5 che vengono a lavorare, le ho contate, così, per scuola, sono cinque dipendenti che sostanzialmente dall’11 gennaio non potrebbero venire a lavorare. Si chiama “vita normale”, “vita quotidiana”.

Spero che l’assessore Priolo raccolga questo appello. Abbiamo pochissimo tempo per poterci adeguare. Ricordo che per le norme che sono entrate per questi straordinari decreti legge che ci coinvolgono tutti, se uno per caso volesse andare a comprare una macchina anche fuori provincia, non dico fuori regione, ma sicuramente fuori dal proprio comune di residenza, non può farlo perché non gli viene data la possibilità. Abbiamo bisogno di notizie, oggi, che possano almeno provare a rincuorarci e a procrastinare una spesa che sarebbe così dolorosa per le famiglie.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessore: Ce l’abbiamo fatta. Mi sentite e mi vedete, sì?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. La sentiamo e la vediamo benissimo. Buongiorno, assessore.

 

PRIOLO, assessore: Buongiorno e buon lavoro per la sessione di oggi.

Io sarò abbastanza breve nel dire alla consigliera Castaldini che intanto lo slittamento che abbiamo fatto, in accordo con le Regioni del bacino padano, era proprio uno slittamento legato alla situazione emergenziale che stiamo vivendo, consapevoli di due aspetti. Uno è proprio quello di carattere economico-sociale e l’altro è quello derivante dalla limitazione che in questo momento noi abbiamo sul trasporto pubblico locale, connesso, ovviamente, ai provvedimenti sulla pandemia. Pertanto, sarò molto sintetica nel dirle che, ovviamente, quando abbiamo assunto l’ordinanza, anche in accordo con i Comuni, avevo detto che avremmo tenuto in considerazione i provvedimenti di carattere nazionale che si sarebbero portati avanti sul Covid, perché non possiamo fare finta che non incidano sulla gestione quotidiana.

Contemporaneamente, però, noi dobbiamo lavorare. A gennaio dobbiamo assolutamente orientare l’azione nostra, di carattere regionale, anche al provvedimento di infrazione europea per cui abbiamo ricevuto una condanna. Per cui dovremo costruire, e abbiamo pochissimo tempo per farlo, un provvedimento equilibrato ‒ lo dico alla consigliera ‒ che ci consenta di dare una risposta al procedimento di condanna che abbiamo ricevuto dalla Commissione europea, che contestualmente non ci faccia mettere in campo un provvedimento difficile dal punto di vista attuativo, proprio perché oggi abbiamo cogenti limitazioni di carattere normativo. Io in questo momento ho una norma nazionale che, in quanto tale, rispetto al trasporto pubblico è sovraordinato anche sul mio Piano di settore della qualità dell’aria. Per cui, non possiamo fare finta di questo. Inoltre, è necessario comprendere l’orientamento che anche il Governo assumerà dal punto di vista dei trasporti pubblici.

Consigliera, io credo che proprio i primi di gennaio – tanto nessuno di noi potrà andare in ferie, perché siamo tutti qua rispetto alle ordinanze – saremo pronti, e stiamo lavorando con tutte e quattro le Regioni del bacino padano per portare avanti in maniera coerente un provvedimento che sappia tenere la fase emergenziale che stiamo vivendo e, quindi, tenga in considerazione gli aspetti cogenti che sono determinati con un provvedimento che, però, sappia traghettare dal punto di vista di quelli che sono gli obblighi che noi abbiamo a livello europeo, da una parte, e comunque di mantenimento della qualità dell’aria, dall’altra.

Dal momento che avremo Commissioni, io ho molte udienze conoscitive in III Commissione all’inizio di gennaio, credo che questa sia urgente da portare anche all’attenzione della Commissione per lavorare insieme su questo piano che deve tenere due equilibri molto complessi, perché la qualità e la salute dei cittadini dipendono anche da come noi sapremo coniugare un piano dal punto di vista della misura della qualità dell’aria che ci aiuti anche a uscire dalle misure emergenziali.

Quindi, consigliera, ci possiamo anche riaggiornare a gennaio perché, come si suol dire, non finisce qui. Quindi, dobbiamo assolutamente trovare modo per approfondire ulteriormente questo incontro. Anche perché io devo incontrarmi anche con tutti gli Enti locali per fare il punto sulla situazione, alla luce anche dell’ultimo DPCM, che ha cambiato il panorama di riferimento con il quale stiamo lavorando.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Prego, consigliera Castaldini. Ha cinque minuti.

 

CASTALDINI: Secondo me, questo è un terreno molto scivoloso, assessore. È proprio un consiglio politico. Si può lavorare, per carità, ma nessuno ci vieta di fare una proroga anche di poco tempo per avere notizie chiare. Su quello possiamo almeno fare un tentativo, anche se con quattro Regioni, perché in questo modo abbiamo forza politica. Però, dobbiamo dare delle certezze. Non credo che prorogare di un mese rispetto a sanzioni che l’Europa ci ha fatto, non mica per colpa dei cittadini, ma per chi fino ad oggi ha trattato l’ambiente in maniera del tutto superficiale, nonostante la presenza di tanti ambientalisti anche al Governo, allora in virtù di questo non si può scaricare tutto su chi in questo momento non sa come fare e si trova come scadenza ultima l’11 gennaio. L’11 gennaio non ci aspetta. E nessuno fisicamente ha la possibilità di andare a cambiare macchina.

È difficile essere soddisfatti da una situazione come questa. Secondo me, anche i tecnici stanno aspettando che la politica decida. Non è una decisione di poco conto. Si tratta della mobilità di migliaia di persone.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 2266

Interpellanza sulla discarica in località Tremonti di Imola (BO). A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 2266: interpellanza sulla discarica in località Tremonti di Imola, Bologna, a firma della consigliera Castaldini, a cui risponderà l’assessore Priolo.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Innanzitutto vorrei ringraziare [...] perché questa doveva essere discussa in Commissione e mi è stata data la possibilità, l’opportunità di poter porre questa domanda in maniera più chiara possibile.

È evidente che non sono un’esperta di discariche, mai lo sarò, e non ho una competenza tale. Mi fido di alcuni cittadini e anche delle tante campagne elettorali che abbiamo fatto e delle cose che sono emerse durante la campagna elettorale. Una su tutte è la dichiarazione storica di Bonaccini il 22 gennaio 2020: “Il capitolo ‘discarica di Tremonti’ è chiuso. Punto”. Non è che io dico “punto”. Il presidente Bonaccini disse “punto”. Su questa cosa, in realtà, si sono aggiunte, innestate tantissime cose molto importanti. Credo che i due aspetti che interessano la discarica in particolare, ma anche il ruolo che la Regione ha, è come e se la Regione Emilia-Romagna ha provveduto nell’ambito delle proprie competenze all’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato, quella che è stata depositata il 18 aprile 2019, e poi con quali esiti ARPAE ha verificato la tempestiva rimozione del volume di rifiuti legittimamente smaltiti e il relativo conferimento presso idonei impianti.

Credo che questa storia, cioè la storia di questa discarica, soprattutto dopo una campagna elettorale in quel territorio, sia per quanto riguarda le regionali, ma anche le amministrative, debba avere un punto di chiarezza. Assessore, lei, anche qui, ha una responsabilità importante per dare una traiettoria, un percorso chiaro, definitivo e certo su una storia che ha coinvolto tantissimi comitati, tantissimi comitati, tantissimi cittadini e che rimane dentro un percorso che porta, le assicuro, molte perplessità e anche molte contrarietà.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Assessore Priolo, prego.

Assessore Priolo, non la vediamo più.

 

PRIOLO, assessore: Tutte le volte mi dovete – non so per quale motivo – attivare dall’aula, perché altrimenti non parte la procedura.

Leggerò in maniera un po’ formale la risposta alla consigliera perché ovviamente qua c’è un procedimento in atto, quindi è corretto così.

Com’è noto e come è stato anche ricordato dalla consigliera stessa, con sentenza n. 16 del 2018 del TAR Emilia-Romagna, confermata in secondo grado dalla sentenza n. 2523 del 2019 del Consiglio di Stato, è stata annullata, per ragioni attinenti a vizi procedurali, la deliberazione di Giunta regionale n. 206, avente ad oggetto il procedimento di VIA del progetto per l’ampliamento della discarica Tremonti.

In particolare, tali sentenze hanno rilevato un vizio formale legato alla modalità di superamento del dissenso manifestato dalla Soprintendenza nel corso del procedimento. In base a quanto previsto dalla legge ed in esecuzione di tali pronunciamenti l’Amministrazione regionale ha quindi riattivato i lavori della conferenza di servizi a partire dal momento in cui è stato contestato il vizio affinché lo stesso sia emendato e il procedimento concluso in forma conforme alle normative.

Con riferimento, quindi, a quanto richiesto occorre evidenziare che l’attività di asportazione dei rifiuti conferiti nella porzione di discarica interessata dalla sentenza richiamata e la re-immissione in ripristino dei luoghi non rappresenta, in base alla normativa, una conseguenza automatica di tali sentenze la cui esecuzione, come già rilevato, richiede la previa riedizione del segmento finale del procedimento di cui occorre quindi attendere l’esito conclusivo.

Questo per dire, in parole molto tecniche e anche legali, giuridiche, che su Tremonti c’erano due aspettative, una di ampliamento e una di sopraelevazione. Atteso tutto questo, noi comunque dobbiamo fare in modo che questo procedimento abbia un esito conclusivo perché, a prescindere dallo stesso, noi, ancorché ci siano delle volontà politiche, non possiamo procedere. Come ha detto la consigliera, questo procedimento sta andando avanti da tempo, quindi da questo punto di vista è opportuno, più che mai opportuno che si arrivi a una conclusione anche di carattere giuridico, perché altrimenti anche noi nella nostra azione rischieremmo di intercorrere in errori.

Quindi, sicuramente per quanto riguarda l’ampliamento posso confermare alla consigliera Castaldini che c’è una volontà politica molto forte, sulla sopraelevazione c’è questa pendenza, da cui noi non possiamo prescindere. Per cui, agiremo in conseguenza di questo giudizio che stiamo attendendo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Consigliera, se vuole replicare. Prego.

 

CASTALDINI: La domanda finale è, se non si sopreleva, dove vanno i rifiuti. Cioè, la nostra competenza è strettamente legata a questo, a capire dove stanno andando questi rifiuti, e questo è competenza della Regione Emilia-Romagna.

Anche qui, noi possiamo prendere tempo, ma i nodi politici arrivano sempre al pettine, e anche questo, assessore, temo essere un tema altrettanto scivoloso, che va preso subito e domato dall’inizio, perché altrimenti si rischia di cadere in cortocircuiti molto, molto impegnativi.

Ognuno deve fare bene il proprio lavoro. Okay l’indicazione politica, e per questo la ringrazio di aver dato, ancora una volta, come fece il presidente Bonaccini, un’indicazione politica di quali sono le sorti di quella discarica, adesso bisogna fare in modo che tutti gli apparati amministrativi e burocratici lavorino per accontentare la politica, e non il contrario.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 1919

Interpellanza circa l’esclusione dei servizi di traduzione e di interpretariato dal c.d. “bonus cultura”. A firma dei Consiglieri: Catellani, Rainieri, Delmonte, Pelloni, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Occhi, Bergamini, Montevecchi, Liverani, Rancan, Facci

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 1919: interpellanza circa l’esclusione dei servizi di traduzione e interpretariato dal cosiddetto “bonus cultura”, a firma dei consiglieri Catellani, Rainieri, Delmonte, Pelloni, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Occhi, Bergamini, Montevecchi, Liverani, Rancan e Facci.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Si tratta di professionisti che operano nel comparto dell’erogazione di servizi di traduzione e interpretariato, soggetti propriamente a supporto di questo comparto. Sono professionalità spesso e volentieri non valorizzate e che purtroppo inopinatamente hanno subìto l’esclusione dal Bonus Cultura rispetto ai servizi acquistabili e fruibili tramite appunto questo bonus.

La domanda è se si ritiene che questa esclusione sia equa, e laddove chiaramente ciò non fosse, quali sono gli intendimenti che si pensa di adottare a supporto di questo comparto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Assessore Felicori, a lei la parola.

 

FELICORI, assessore: Intanto, buongiorno presidente, buongiorno consiglieri, grazie alla consigliera per l’interpellanza.

Innanzitutto devo ovviamente dire, per ragioni morali, prima ancora che politiche, che quando si tratta di lavoro, di questi tempi e si deve dare una risposta sostanzialmente di impossibilità è sempre una ragione di dispiacere, questa è una necessaria precisazione.

È vero, però, che la norma statale che ha istituito il cosiddetto bonus cultura è la legge 208 del 2015, quella che favoriva i consumi culturali dei diciottenni, non ha previsto servizi di traduzione ed interpretariato fra i beni acquistabili, che infatti sono rappresentazioni teatrali e cinematografiche, acquisto di libri, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e spettacoli dal vivo. Questo era lo scopo della legge, che non prevedeva questo tipo di servizi.

È difficile equiparare questo tipo di servizi ai consumi che la legge prevedeva, che sono i consumi ordinari di tutti i cittadini, in particolare dei giovani. È pur vero però che resta il problema di una categoria professionale particolarmente qualificata, che ovviamente soffre di una situazione nella quale oltretutto, proprio quei movimenti internazionali, il commercio internazionale, il turismo, tutto ciò che è internazionalizzazione, ha subìto un drastico calo, quindi c’è un danno per la categoria molto importante.

Per quanto riguarda noi, cosa possiamo fare? Nei limiti sempre che ci sono dati, è evidente che il lavoro che noi facciamo nel campo culturale ha come ricaduta indiretta, non c’è mai stato nella storia della Regione un’attività, per la parte cultura, di contributi diretti alla categoria. Certamente c’è una ricaduta indiretta: più si sviluppa il lavoro culturale, che di per sé è universale, più c’è una ricaduta su questa categoria, e per quel filo di speranza che bisogna sempre mantenere direi che l’impegno proprio sulla internazionalizzazione delle attività della Regione è un impegno che nel tempo penso che ci darà altri risultati.

Per il resto, penso che per quest’altra categoria si debba fare riferimento prima di tutto ai provvedimenti nazionali del Governo, perché è il Governo che è in grado di avere quei prestiti, quelle risorse che permettono anche di intervenire, i cosiddetti “ristori”. Al riguardo le segnalo che nel Decreto Ristori Bis è stato inserito il codice ATECO 743000, traduzione e interpretariato, tra le attività che possono beneficiare di tutti i provvedimenti previsti. Il decreto disciplina gli aiuti previsti per le imprese che operano in determinati settori in seguito alle restrizioni emanate per far fronte all’emergenza sanitaria. Tra gli aiuti previsti, anche l’erogazione di un contributo a fondo perduto, la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali dei dipendenti relativi al mese di novembre e il rinvio al 30 aprile 2021 del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette, IRES, IRPEF e IRAP, che scadrebbero il 30.11.2020.

Naturalmente, come lei sa e come loro sanno, il grosso dei provvedimenti di riparazione dei danni dell’epidemia sono nelle mani del Governo, che è l’unico che ha la possibilità di un intervento radicale, però la Regione non solo non esclude, ma prevede, lavorando in tutti gli interstizi di bilancio, lavorando in tutti i possibili risparmi, lavorando in tutti gli ambiti dove vi possono essere risorse, di aggiungere ai provvedimenti del Governo provvedimenti regionali che siano essi stessi una specie di addendum dei ristori nazionali, naturalmente consci ‒ come le dicevo ‒ dell’importanza di questa categoria, che è tutt’uno con i processi di globalizzazione e di universalizzazione della nostra economia e della nostra cultura, che forse prima dell’economia è stata globale. Siamo ben consci dell’importanza di questa categoria e siamo anche pronti ad accogliere dalle categorie stesse eventuali suggerimenti su quello che si può fare. Quindi, una risposta capisco che non possa essere certamente non gioiosa, ma neanche preclusiva di rapporti stretti con le finalità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore. Consigliera Catellani, prego. Ha sette minuti.

 

CATELLANI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore Felicori.

Effettivamente il sopraggiungere del decreto Ristori Bis ha reso parzialmente ultronea chiaramente l’interpellanza. La richiesta nostra era anche proprio l’approccio che la Regione aveva rispetto a questa categoria, spesso e volentieri, come dicevo prima, non valorizzata.

Ringrazio l’assessore perché anche senza darci tempi certi dice che se nelle pieghe dei nostri bilanci delle nostre sostanze ci sarà la possibilità il settore e la categoria legata seppure indirettamente chiaramente al mondo della cultura verrà sostenuta. Ringrazio ancora l’assessore perché nei suoi interventi è sempre molto collaborativo e quando è possibile, insomma, garantisce delle aperture. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sono così terminate le interpellanze.

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (14)

(Continuazione discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori, come da ordine del giorno, con il progetto di legge 2009.

Siamo nella fase della discussione generale.

Ricordo che su questo provvedimento insistono 21 proposte di emendamenti. Se non ci sono iscritti in discussione generale… Bondavalli. Prego, consigliera Bondavalli.

 

BONDAVALLI: Grazie, Presidente. Solo due parole, ma soprattutto vorrei partire da una premessa ricordando come in altre stagioni era una prassi diffusa quella di caratterizzare i processi urbanistici con l’espansione dei centri abitati, non considerando complessivamente la prospettiva della rigenerazione urbana, spesso affrontata limitatamente all’ottica del restauro o della conservazione. Poi, nel tempo, il sostantivo “rigenerazione” ha progressivamente connotato nuovi indirizzi in materia e poi la nostra Regione con l’approvazione della legge n. 24 del 17 ne ha costituito un caposaldo su cui fondare una nuova stagione urbanistica conferendo una prospettiva innovativa al sistema di sviluppo degli abitati. Non ci si espande più in modo prioritario, si rigenera, appunto. Questo PdL va proprio nella medesima direzione ovvero quella di non porre ostacoli alla riqualificazione dell’edificato esistente. Il provvedimento di cui stiamo parlando oggi, a mio avviso, è un atto che indirizza lo sviluppo urbano ed economico mediante un contributo apportato dall’accelerazione dei processi degenerativi, e in una fase complessa come questa, in cui è prioritario, credo, evitare l’inerzia, ritengo che essa determini un fondamentale e più semplice accesso ai contributi statali previsti dal Superbonus del 110 per cento contenuto, appunto, nel Decreto Rilancio.

A questo proposito accolgo con favore il via libera alla proroga del Superbonus del 110 per cento per l’efficientamento energetico degli immobili e la sicurezza antisismica per tutto il 2022, come proprio previsto da un emendamento alla manovra approvato in Commissione Bilancio. Poi vorrei ricordare in questa sede anche un’altra buona notizia, e cioè l’estensione del Superbonus del 110 per cento agli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche per persone con disabilità e con più di sessantacinque anni, un emendamento della maggioranza che fa raggiungere davvero un risultato molto importante.

Allora, tornando al progetto di legge della Giunta regionale, alcuni oggetti che si trovano nel testo costituiscono elementi chiave anche nella direzione di favorire l’efficientamento energetico come un’opportunità, una vera opportunità di riqualificazione del patrimonio edilizio regionale sul piano tecnologico e della migliore vivibilità di stati e ambienti, tutto ciò nell’ambito di un tratto generale di semplificazione, la semplificazione da sempre invocata a ogni livello amministrativo e quanto mai indispensabile per generare ripartenza anche attraverso investimenti, che necessitano di tempi adeguati e funzionali all’obiettivo.

Infine, a tutti questi elementi è strettamente legato sul piano regionale il tema cruciale, credo, del lavoro. In una fase storica in cui esso costituisce una priorità senza precedenti nella stagione contemporanea, un comparto significativo come quello legato all’edilizia e alla ristrutturazione deve essere messo nelle condizioni di procedere mediante le appropriate agevolazioni normative possibili. Questo ha un profondo significato politico, anche in relazione alla recente approvazione del Patto per il lavoro e per il clima, sia sul versante occupazionale sia su quello ambientale.

Se intendiamo, infatti, che la nostra Regione attui concretamente uno sviluppo virtuoso come delineato nel Piano strategico che guarda al 2030, con una decisa diminuzione dei livelli di inquinamento e l’apporto della tecnologia in relazione al perseguimento del risparmio energetico, ecco io penso che non si possa non andare nella direzione indicata da questo progetto di legge.

Mi fermo qui. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.  Avevo visto una prenotazione della consigliera Zamboni.

No? Okay.

Se non ci sono altri interventi…

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Abbiamo all’esame dell’aula un progetto di legge, come è stato già detto più volte durante il corso di questa discussione, molto articolato, che modifica tre leggi regionali. Partiva modificando tre leggi regionali il cui impatto è abbastanza significativo, che muove ovviamente dalla necessità di rendere attuativo e di favorire, incentivando anche l’utilizzo dell’ecobonus previsto dalle misure assunte, credo che possiamo dire meritoriamente, dal Governo centrale, anche nella logica di favorire una corretta ripresa e un corretto sostegno all’edilizia, al comparto edilizio.

Dico corretto perché nelle previsioni dell’ecobonus del 110 per cento, c’è quella di indirizzare, di indicare, di segnalare in modo positivo, ribadisco, una direzione di marcia, sostenendo e aiutando un comparto che evidentemente, come altri, ma in particolar modo sappiamo quanto sia necessario il comparto dell’economia, il comparto dell’edilizia, indirizzandolo, dicevo, verso la rigenerazione, la riqualificazione e l’efficientamento energetico.

Proviamo a dire, quindi, che anziché costruire nuovi insediamenti, anziché ampliare e consumare ulteriore suolo, proviamo a dire: rigeneriamo l’esistente, riqualifichiamo l’esistente, efficientiamo l’esistente.

Questo è un punto importante: lo voglio sottolineare perché, ribadisco, nella discussione generale che abbiamo fatto, si è un attimo perso il punto di partenza che invece credo sia opportuno sottolineare. Per quanto ci riguarda, quindi, la necessità di adottare questo progetto di legge in tempi che fossero congrui rispetto all’operatività stessa del combinato tra le leggi nazionali e leggi regionali è stata una ragione indiscutibile dal punto di vista delle procedure per cercare di stare dietro rispetto alla realtà che sappiamo corre molto velocemente.

Detto questo, però, non posso non rilevare come, in effetti, i tempi di approvazione di questo progetto di legge siano stati particolarmente veloci. Considerata la complessità e la delicatezza dei temi trattati, sono tra quelli che ritiene che probabilmente qualche settimana in più non ci avrebbe fatto male. Non ci avrebbe fatto male perché, come dicevo, il progetto di legge insiste e modifica alcune misure che sono particolarmente importanti, con articoli, ogni articolo, che necessitano di un’attenzione particolare, perché modificano altre misure, e il tutto deve essere letto in modo complessivo, tenendo conto dell’insieme delle misure che si vanno a modificare e dell’insieme delle misure. Per valutare il risultato finale, bisogna tenere in conto tutto il percorso e l’insieme delle misure che sono state modificate.

In particolare – lo dico con chiarezza, perché non ci sono segreti, sono uscite anche agenzie e note stampa, per cui non ci sono segreti da svelare né ci sono particolari tensioni a cui richiamarsi – c’è semplicemente una valutazione molto semplice. Chi era presente in quest’aula nella precedente legislatura sa bene che la valutazione sulla legge regionale n. 24/2017, meglio nota come legge urbanistica, ha avuto una valutazione, un lungo percorso, un lungo confronto, che abbiamo dipanato in Commissione, abbiamo dipanato in tante sedute di Commissione, che ha portato alla fine, nonostante questo lavoro di confronto e di interlocuzione costante, a un voto distinto all’interno dell’allora maggioranza, un voto distinto su quel progetto di legge e una valutazione su quella legge che non ha tenuto insieme, in quella circostanza, l’allora maggioranza che sosteneva la Giunta.

Quindi, la valutazione su quella legge evidentemente è una valutazione che offre punti di vista differenti e tocca sensibilità differenti anche all’interno dell’attuale maggioranza, poiché una parte significativa, la quasi totalità di quella maggioranza è stata confermata dal voto degli elettori e anche oggi è alla guida di questa Regione. Quindi, noi siamo tra quelli che chiedevano e hanno sempre chiesto di fare una verifica sulla legge urbanistica, sull’efficacia e sui risultati ottenuti, una valutazione sugli obiettivi della legge che ricordiamo tutti erano la riduzione del consumo di suolo, incentivare la rigenerazione anziché i nuovi consumi. Gli obiettivi erano questi. Dal nostro punto di vista quella legge era poi stata declinata in modo non del tutto condivisibile, tant’è che il voto appunto fu quello che dicevo prima. Però, tutto questo avviene nel dicembre del 2017. Oggi siamo a dicembre 2020, è chiaro che in mezzo c’è stato quel fenomeno drammatico che purtroppo stiamo ancora vivendo, che è la pandemia, che ha cambiato chiaramente il volto dell’economia, e quindi ha spostato anche determinati equilibri e determinate modalità di consumo, di produzione, insomma, è un evento che chiaramente non può non avere conseguenze globali, complessive e quindi anche su questo settore, però io penso e noi pensiamo, ed è quello che chiediamo, che sia giunto il momento di fare una verifica puntuale di quelli che sono stati gli obiettivi, i risultati in congruità con gli obiettivi dichiarati di quella legge e dal nostro punto di vista, come abbiamo detto sin dal primo giorno di questa nuova legislatura, si rende opportuna e necessaria una rivisitazione di quella legge, la legge urbanistica n. 24 del 2017, ed è comunque inevitabile affrontare una discussione complessiva su quel testo. Ragione per cui, nel progetto di legge di cui stiamo parlando oggi, che esamineremo successivamente, su questo progetto di legge abbiamo chiesto e abbiamo ritenuto opportuno, come ho segnalato in Commissione, come abbiamo discusso ripeto anche pubblicamente, un surplus di valutazione su quegli articoli che interessavano in maniera più diretta la legge, modificando la legge n. 24 del 2017.

D’altra parte ricorderete anche che in quest’aula a luglio quando ci fu il passaggio sulla variazione di bilancio, anche in quell’occasione modificammo, in quel caso allungando i termini per la redazione dei nuovi PUG, anche in quel caso noi esprimemmo una valutazione differente sulla correttezza dal nostro punto di vista di allungare i termini, come poi invece questo Consiglio regionale ha fatto.

Non è una novità, le cose che sto dicendo non rappresentano delle novità, rappresentano una linea diretta rispetto alle posizioni che abbiamo sempre assunto sul merito di quel testo di legge e quindi, visto che oggi quelle modifiche non sono così cogenti per l’attuazione e per il raggiungimento dello scopo che si prefissa questo testo di legge, cioè semplificare le norme e rendere più facile incentivare l’utilizzo dell’Ecobonus, poiché la modifica della legge urbanistica, quegli articoli non erano esattamente correlati, dal nostro punto di vista, all’efficientamento e alla semplificazione che la legge di cui discutiamo oggi si prefissa come obiettivi è stata valutata e mi fa piacere che la Giunta abbia accolto questa posizione, ovviamente la Giunta che esprime come sintesi complessiva quella delle posizioni chiaramente anche della maggioranza più complessivamente, per cui dentro il testo di legge ci sono cose che probabilmente io avrei scritto, fosse toccato solo a me, diversamente, eppure sono rimaste, invece ci sono altre cose che sono state modificate, come è normale che sia all’interno di un dibattito con sensibilità differenti all’interno di una maggioranza, in cui la Giunta ovviamente ha il compito di sintesi e di portare avanti, quindi, facendo sintesi, i progetti di legge, che come in questo caso sono addirittura proposte direttamente dalla Giunta.

Questo per dire che cosa? Che il progetto di legge di cui parliamo presenta aspetti positivi, che sono quelli che sono stati ricordati e che ha sottolineato il relatore Andrea Costa, che voglio ringraziare non formalmente per l’impegno che ha profuso in questi giorni e in queste settimane, quindi ci sono aspetti positivi che sicuramente condividiamo, mentre ce ne sono altri – ne ho citati alcuni – che condividevamo meno e sui quali esprimevamo un giudizio differente.

Probabilmente ci fosse stato un po’ più di tempo sarebbe stato meglio, perché avremmo avuto la possibilità di fare un ulteriore passo avanti. Sono convinto che ci siano anche adesso, perché si continua a lavorare sino all’ultimo secondo utile, quindi sono convinto che alcune altre modifiche potranno essere introdotte e recepite, migliorando ulteriormente dal nostro punto di vista il testo, che comunque sicuramente da come è partito e come sta arrivando, per quanto ci riguarda, ha assunto punti di vista più avanzati che sicuramente ci soddisfano.

Ho sentito nel corso di questo dibattito, come anche in Commissione, fare riferimento, come dicevo all’inizio, a presunte tensioni o chissà quali elementi da smascherare. Come ho cercato di riassumere in questo intervento non ci sono né tensioni, non ci sono arcani da svelare. C’è semplicemente un dibattito politico che, tra l’altro, è sempre stato condotto alla luce del sole, su posizioni note e stranote. Per cui, diciamo così, non ci sono elementi particolari di novità.

Ovviamente, passato questo progetto di legge, del quale discutiamo e che più tardi incominceremo ad esaminare con il voto sugli articoli, rimane tutta, come dicevo all’inizio, la necessità, dal nostro punto di vista, e su questo concludo, di avviare, a partire dall’inizio del prossimo anno, una verifica più complessiva e puntuale sulla legge regionale n. 24 del 2017 che dal nostro punto di vista, come ho detto in più occasioni, necessita di una complessiva rivisitazione e in alcuni punti una sostanziale modifica.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Spero mi sentiate in aula.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Perfettamente.

 

PARUOLO: Il tema che oggi stiamo discutendo attiene a due argomenti che sono di particolare interesse…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere, non la vediamo, però.

 

PARUOLO: È arrivata una nuova notifica. Mi vedete ora?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Niente. Se vuole continuare l’intervento, prego, però ancora non abbiamo il piacere di vederla.

 

PARUOLO: Mi dispiace. Cerco di cambiare le opzioni. Io ce l’ho accesa. Mi spiace.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Continui pure nella sua esposizione, poi vediamo.

 

PARUOLO: L’argomento è importante. È importante per il nostro Paese e in particolare è importante per la nostra Regione perché ci sono due grossissimi capitoli che hanno assolutamente bisogno della nostra attenzione. Uno è quello dell’efficientamento energetico delle abitazioni, perché è un argomento di assoluta importanza in generale per risparmiare risorse ed energie, ma è vero in particolare per il nostro territorio, che è un territorio inserito nella Pianura Padana, che è una delle aree nel nostro Paese che ha più alto il grado di inquinamento da polveri, e sappiamo che l’inquinamento da polveri sottili è dovuto essenzialmente alla combustione, e uno dei nodi da affrontare è proprio quello di riuscire a diminuire le esigenze di bruciare combustibili di vario genere per il riscaldamento degli edifici, e quindi l’efficientamento energetico è la risposta più adeguata da questo punto di vista.

L’altro aspetto che riguarda il nostro Paese – non possiamo nasconderci questo tipo di tema – è quello riguardante l’adeguamento sismico. Non possiamo far finta di non sapere che viviamo in un territorio, ovvero per gran parte del nostro Paese dal punto di vista geologico per la sistemazione continentale del nostro territorio, ed è vero anche per il nostro territorio… Io ricordo che, quando ero più giovane, si pensava o almeno si diceva – non so quanto fosse suffragato dal punto di vista scientifico – che la Pianura Padana fosse meno esposta di altre zone ai movimenti tellurici, invece purtroppo l’esperienza ci ha dimostrato che anche da questo punto di vista non possiamo pensare di essere esenti da questo problema. Quindi, è assolutamente utile, necessario e indispensabile lavorare nel medio e nel lungo periodo per adeguare il patrimonio abitativo della nostra nazione. Questo è il terzo aspetto che rende particolarmente interessante per noi, perché noi siamo una nazione che non ha una tradizione di costruire case in legno e piattaforme di cemento costruito lì per lì, abbiamo un patrimonio edilizio importante, con case perlopiù in muratura, quindi hanno bisogno di un adeguamento e di interventi che sono anche più significativi.

Questi sono aspetti che mi fanno dare un giudizio positivo sull’iniziativa che è stata assunta a livello nazionale con gli incentivi per procedere nella direzione degli adeguamenti sismici e degli adeguamenti energetici.

Se posso aggiungere, personalmente credo che sarebbe necessario un approccio anche un pochino più aggressivo, nel senso di concentrarsi davvero a far sì che non ci possano essere adeguamenti e interventi edilizi che non mettano come assoluta priorità questi due aspetti, proprio perché abbiamo bisogno che i lavori che vengono fatti servano a consolidare un patrimonio edilizio che deve essere messo al riparo dai problemi della sismicità o quanto meno atto a contenerlo nel migliore dei modi e debba essere adeguato anche dal punto di vista dei consumi energetici che vengono indotti.

Queste sono le premesse in cui si colloca questo provvedimento; un provvedimento che ha l’obiettivo di semplificare le procedure, che interviene pure in un momento in cui, in realtà, in teoria, l’ecobonus, il 110 per cento dovrebbe essere già operativo da sei mesi. Quindi, è evidente l’elemento di dover procedere con urgenza perché solo in Italia si fanno le leggi e poi dopo si adeguano gli strumenti per poter fare in modo che queste leggi siano effettivamente fruibili. Comunque, è importante da questo punto di vista dover dare una risposta in tempi rapidi e quindi questo dal mio punto di vista spiega e giustifica l’iter celere che ha avuto questo provvedimento proprio per poter riuscire a dare ai cittadini uno strumento che sia effettivamente utilizzabile per poter lavorare sull’efficientamento energetico e sismico degli edifici anche attraverso gli incentivi che il Governo ha stabilito di prevedere.

Però, al tempo stesso, ogni volta che si parla di semplificazioni, c’è il rischio ora si corre il rischio di introdurre elementi di semplificazione che possono andare non solo a beneficio dei cittadini onesti che vogliono utilizzare gli strumenti che ci sono per fare quanto è legittimamente previsto per poter migliorare appunto l’efficienza dei propri edifici, ma potrebbe esserci il rischio di inserire norme che possono andare a beneficio di chi, invece, potrebbe voler utilizzare queste aperture che ci sono per poter far passare delle cose che sono meno lodevoli, come appunto quella di dare…

Il rischio è proprio quello che dobbiamo evitare che ci sia una semplificazione che faciliti la vita ai furbi che invece vogliono poter perseguire obiettivi diversi da quelli che ci si prefigge mentre, invece, devono essere effettivamente favoriti i cittadini che perseguono con legittimità e giusto buon senso gli obiettivi che la norma si prefigge.

Quando a un certo punto nella discussione che ha preceduto l’arrivo in aula e nelle Commissioni di questa norma è stato fatto notare da qualcuno che c’erano delle norme che potevano in qualche modo richiedere un supplemento di istruttoria, secondo me va fatta una scelta giusta da parte della Giunta a rimandare quegli aspetti delle norme che erano effettivamente non legati all’urgenza di dare una risposta sul tema dell’Ecobonus e della semplificazione ad esso collegata, in modo da consentire un iter più tranquillo e una discussione più ampia su questi argomenti.

Credo che questa sia stata una scelta giusta. Non ho remore a dire che io personalmente sono favorevole, quindi plaudo a questa disponibilità da parte della Giunta, e anche ad aggiungere che, se fosse dipeso da me, forse avrei stralciato anche qualcos’altro, per rimandarlo nella discussione che potesse essere fatta senza la pressione di dover dare delle risposte di semplificazione a quei provvedimenti su cui in effetti era importante intervenire con tempi molto rapidi.

In ogni caso, avremo questa possibilità. Lo dico anche al consigliere Lisei, che ha detto che ripresenterà gli articoli che sono stati stralciati. Consigliere Lisei, non tema: non è che quegli articoli finiscono nel dimenticatoio. Semplicemente saranno oggetto di una discussione che avverrà senza la fretta di dover dare una risposta immediata, che invece è giustificata per gli aspetti relativi all’Ecobonus. Anche in quell’occasione potremo eventualmente discutere insieme e confrontarci sul raggiungimento di un punto di equilibrio, che deve essere quello di favorire il più possibile i cittadini, però nell’espletamento di procedure che siano finalizzate a fare le cose perbene, e non per altri motivi. In quel contesto credo che potremo tornare su argomenti che, per esempio, anche la consigliera Piccinini ha evocato nel suo intervento. Lo stesso consigliere Taruffi ha sottolineato una preoccupazione che credo debba essere di tutti noi, comunque è anche mia e non è appannaggio soltanto di alcune forze all’interno della maggioranza. Vogliamo fare in modo che questa semplificazione sia effettiva, ma che sia a beneficio dei cittadini, che possono effettivamente portare avanti quanto è di positivo, e non per fare altri tipi di discorsi.

Credo che il tempo che mi era concesso volga al termine. Ringrazio il presidente. Spero che si sia sentito questo mio intervento. Mi scuso se non mi sono fatto vedere, ma non è che abbiate perso chissà cosa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere. L’abbiamo sentita perfettamente. Non abbiamo avuto il piacere di vederla, ma l’abbiamo ascoltata con molta attenzione. Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Innanzitutto vorrei ringraziare sia l’assessore che il relatore di maggioranza.

Il provvedimento che discutiamo oggi è strategico, nel senso che intercetta il bonus del 110 per cento. Come ha ricordato il relatore di maggioranza, il patrimonio edilizio del nostro Paese ha una necessità urgente di essere efficientato dal punto di vista energetico. C’è anche bisogno di favorire quanto più possibile l’impiego delle fonti rinnovabili. Questo bonus, con questa disponibilità appunto del 110 per cento, rende possibile questo genere di interventi anche a famiglie e a soggetti non particolarmente abbienti.

Efficientare è un’esigenza dell’ambiente, è un’esigenza della lotta ai cambiamenti climatici, è un’esigenza anche economica per ridurre la spesa energetica del riscaldamento e del raffreddamento del patrimonio edilizio del nostro Paese, che viene definito normalmente un autentico colabrodo. Prima il relatore di maggioranza ricordava l’enorme quantità di emissioni di gas serra a carico proprio di questi due servizi, riscaldamento e raffreddamento. Quindi, questo bonus è uno strumento straordinario per finanziare questi investimenti dei privati nel settore dell’efficientamento energetico, nell’uso delle fonti rinnovabili, ma è anche una strada per dare ossigeno all’economia del territorio, in particolare al settore edile e al relativo settore occupazionale. È questo un settore particolarmente in crisi, dalla crisi del 2008 in poi. Questo genere di interventi che si vanno appunto a finanziare con il bonus del 110 per cento hanno il grande valore aggiunto di mettere in moto l’economia del territorio, perché si tratta di interventi puntuali. Tutti questi vantaggi sono già stati evidenziati nella relazione del relatore di maggioranza. Quindi, è giusto andare incontro alle esigenze di chi se ne vuole servire cercando di non essere però oberato da tutti gli aspetti burocratici.

Naturalmente, nel fare questo bisogna anche curare gli aspetti che sono già stati ricordati dal consigliere Taruffi e dalla consigliera Piccinini, oltre che dal consigliere Paruolo, della legittimità di quello che si va appunto a consentire.

Per quanto riguarda l’eliminazione degli ex articoli 30 e 32, io in realtà sono grata all’assessore Lori di aver affrontato coraggiosamente questo passo, perché sicuramente non è semplice per un esponente della Giunta che ha portato in Commissione un provvedimento così complesso e accettare di mettere da parte per un attimo dal percorso di approvazione del provvedimento questi due articoli, che incidendo sulla legge urbanistica del 2017, che anch’io, come il consigliere Taruffi, ho avuto più volte l’occasione di indicare come una legge particolarmente problematica per il mondo ambientalista che noi tentiamo di rappresentare, ma anche al di là delle appartenenze politiche o di associazione, è proprio una legge che, a nostro parere, andrebbe posta in un percorso di validazione, di ricerca dei risultati veramente ottenuti e, quindi, anche di possibile modifica.

Vorrei ricordare che questa legge urbanistica nasce con il grande obiettivo strategico di ridurre il consumo di suolo, un consumo di suolo che nella nostra regione è particolarmente accentuato. Secondo un dossier presentato quest’anno da Legambiente, dal 1975 ad oggi il territorio urbanizzato della regione Emilia-Romagna è più che raddoppiato, con oltre 100.000 ettari di campagna, di terreno agricolo consumato, con la perdita di produzione agroalimentare sufficiente a sfamare oltre 2,5 milioni di persone.

È noto che la funzione che svolge il suolo libero da impermeabilizzazioni e cementificazioni è plurimo e prezioso, perché riguarda la produzione di cibo, la produzione di materie prime, anche che finiscono come alimenti negli allevamenti, è un filtro, un serbatoio di numerose sostanze, è un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale. Quindi, la sottrazione di suolo a queste funzioni per lo svolgimento delle attività umane, il cosiddetto “consumo di suolo”, preclude la possibilità di esercitare qualsiasi altra funzione non solo nel presente, ma anche nel futuro. Ed è per questo che è giusto operare per limitare il consumo di suolo.

Nonostante i tassi di consumo di suolo siano oggettivamente calati in seguito alla crisi del 2008, secondo il rapporto del sistema nazionale per la protezione ambiente, pubblicato nel 2019, l’Emilia-Romagna rimane tra le regioni italiane in cui il consumo di suolo è più alto. È la quarta dopo Lombardia, Veneto e Campania. Ecco perché ci è sembrato opportuno stralciare da questo provvedimento, che ha l’obiettivo di facilitare l’attingere al bonus 110 per cento ci è sembrato opportuno stralciare gli articoli 30 e 32 per far aprire un percorso di valutazione degli effetti ottenuti dalle leggi urbanistica e valutazione anche dei risultati ottenuti e di come si possa ulteriormente migliorare questa legge. Per cui, pensiamo che, come annunciato anche dal relatore di maggioranza, un riordino della materia legislativa in materia di urbanistica a livello regionale possa migliorare sicuramente le performance della nostra Regione in materia di controllo del consumo di suolo vergine, per tutti i servizi ecosistemici che il suolo ci dà.

Restano alcune perplessità su un paio di articoli in relazione appunto alla questione semplificazione, fino a che punto semplificare può in realtà portare a sanare non i piccoli abusi, ma anche il rischio di sanare grandi abusi, certo non con la volontà malefica di farlo, ma come ricaduta di un’impostazione degli articoli.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Dopo aver sentito gli interventi dei colleghi Taruffi e Zamboni mi trovo un po’ in difficoltà nel fare il mio intervento, che voleva essere sostanzialmente e fondamentalmente di ordine tecnico e nel merito della normativa, dell’articolato in sé, che certamente farò, ma devo prendere atto che nonostante lo stesso relatore di maggioranza nella sua relazione abbia ricordato l’importanza di questo progetto di legge, l’importanza dei numeri che intorno a questo progetto di legge vi sono, quanto è rilevante il settore dell’edilizia per lo sviluppo del nostro territorio, quanta economia si muove intorno alla settore dell’edilizia, soprattutto in una fase che noi vogliamo già individuare come post pandemica, il rilancio dell’edilizia possa costituire un importante traino, sempre nell’ottica della rigenerazione e, quindi, nel seguire il solco che era stato in qualche modo già introdotto con la legge regionale n. 24/2017 dell’arrivare a una progressiva eliminazione del consumo del suolo.

Dicevo, nonostante questi siano gli obiettivi, quindi c’è un obiettivo di andare a dotare la nostra regione, il nostro territorio di uno strumento importante anche in quest’ottica, non necessariamente solo in quest’ottica, ma anche in quest’ottica, noi prendiamo atto che, intorno a questo provvedimento, a questo importante provvedimento, prendiamo atto che assistiamo a uno scontro – ringrazio Taruffi per la sua chiarezza e trasparenza – nella maggioranza che ha determinato la trasformazione di questi originali intendimenti, tanto da costringere l’assessore in fretta e furia a ritirare due articoli di legge, ma sono naturalmente i principali, quelli che indicavano una serie di procedure – dopo entrerò nel merito delle stesse – e sostanzialmente andavano in supporto ai territori, specie i piccoli comuni, specie i comuni montani, per esempio, che tanto noi vogliamo sostenere con altri provvedimenti.

Ebbene, in fretta e furia l’assessore li ritira, tra l’altro stravolgendo – i colleghi che sono intervenuti prima da questi banchi lo hanno detto in maniera molto chiara – il senso stesso del progetto di legge, che voleva andare verso la semplificazione, sempre nell’ottica del rispetto, ovviamente, del suolo e, quindi, nell’ottica della rigenerazione, voleva andare in quella direzione, e se vogliamo leggere la relazione introduttiva del collega Costa ampi paragrafi che declamano l’importanza di questo Capo 3, Capo 3 che con l’eliminazione di questi due articoli è completamente svuotato di contenuto. Allora, si dovrebbe dire, se volessimo essere onesti, non solo che abbiamo fatto le cose in fretta, ma che quando abbiamo fatto gli incontri, avete fatto gli incontri con le categorie interessate, parlavamo di altro, perché gli incontri con i portatori di interesse erano sostanzialmente su un progetto di legge completo nella sua cornice complessiva. Oggi stiamo parlando di qualcosa d’altro, di qualcosa di meno. Allora, io credo che non solo, collega Taruffi, c’era bisogno di più tempo, c’era bisogno di essere chiari e c’era bisogno di essere chiari non tanto con il ruolo nostro di istruttoria nelle Commissioni o comunque di confronto nelle Commissioni, ma con tutti coloro che in qualche modo sono stati coinvolti e che naturalmente pensavano vi fosse un progetto ben differente.

Fretta e soprattutto, nonostante l’importanza delle finalità che con questa legge si vorrebbero perseguire, nonostante questo, si è consumato un conflitto interno alla maggioranza che oggi esplode in tutte le sue contraddizioni.

Taruffi e la collega Zamboni lo hanno detto chiaramente. I messaggi che hanno mandato al PD oggi sono chiarissimi. Non ci stiamo noi a fare gli spettatori silenti di questo conflitto fra di voi e mi fa piacere che sia venuto il presidente Bonaccini che sente anche lui quello che abbiamo da dire intorno a questo aspetto, perché non è un atto di coraggio quello che ha fatto l’assessore Lori nel ritirare i due articoli di legge. È evidente che è stata ricattata, cara collega Zamboni. Avete ricattato la maggioranza.

È tutto legittimo, perché in politica questo ci sta, ma almeno abbiate la coerenza, la chiarezza, la decenza vorrei dire, di chiamare le cose con il proprio nome: fretta e ricatto.

Entro nel merito. Io condivido la parte di questo progetto di legge laddove si voleva veramente andare a semplificare le procedure di rigenerazione urbana per gli interventi di limitate dimensioni. Voglio leggere testualmente quello che scrivete voi nella relazione: “L’esperienza urbanistica degli ultimi anni ha reso evidente che, specialmente nei piccoli comuni, il processo diffuso di rigenerazione urbana si sviluppa anche attraverso interventi di limitate dimensioni e con questi interventi sempre più frequentemente i Comuni, per accelerare e semplificare la fase attuativa dei piani urbanistici, ricorrono alla presentazione di permessi di costruire convenzionati, ai sensi dell’articolo 28-bis del DPR n. 380/2001”. Nel prendere atto di questa esigenza di una maggiore flessibilità circa gli strumenti attuativi della pianificazione urbanistica, il progetto di legge si fonda sulla considerazione che il PUG sostanzialmente deve essere in qualche modo parametrato su queste esigenze. Perché? Perché occorre governare con “criteri di efficacia e di efficienza – leggo le stesse parole – la fase attuativa delle trasformazioni previste, con particolare riguardo alla rigenerazione del territorio urbanizzato”. Poi c’è la previsione per i piccoli comuni montani, dove si dà atto dell’importanza di prevedere per i piccoli comuni il fatto che, laddove naturalmente vi siano nuovi insediamenti adibiti all’esercizio di impresa, vi possa essere il ricorso ai permessi di costruire convenzionati.

Allora il fatto che si voglia andare a dire che questa materia è complessa e che questa materia deve essere oggetto di una trattazione a parte, come sento dalle parole del collega Paruolo, io lo considero assolutamente non pertinente. Certo, potremmo fare un ragionamento complessivo sullo stato dell’arte della legge n. 24/2017, ma il punto è che, se questa esigenza c’è oggi – e c’è oggi – di permettere, soprattutto nei piccoli comuni, questi interventi di queste limitate dimensioni, nell’ottica sempre della rigenerazione urbana, nell’ottica sempre del zero consumo di suolo, devono essere permessi, devono essere fatti oggi, anche perché siamo in ritardo. Siamo in ritardo. Benissimo chiedere con gli ordini del giorno che il Governo proroghi il superbonus, sono d’accordo, come qualcuno ha detto prima, che questa prassi sostanzialmente è abbastanza anomala, di rincorrere con i provvedimenti locali l’adeguamento della nostra legislazione, dei nostri regolamenti a quelle che sono le disposizioni nazionali.

Ma se noi riteniamo, come ho letto e come abbiamo ascoltato dalle parole dello stesso relatore di maggioranza, oggi, per questo impianto nuovo, per questo impianto che possa permettere di sfruttare al meglio quelle che sono le necessità del momento, quelle che sono le possibilità che oggi vi sono, anche nell’ottica, come dicevo, di superare uno stallo che nel settore dell’edilizia è uno stallo per tante questioni, burocratiche, la pastoia di normative, gli uffici che sono in smart working da mesi, e che fanno fatica ovviamente a dare risposte a tutti gli operatori interessati.

C’è una materia che sicuramente è complessa e che necessita di risposte puntuali. Però, proprio perché aderiamo, caro collega Costa, all’impostazione di fondo che aveva portato all’individuazione di questa normativa, noi oggi riteniamo che arretrare, come state arretrando, perché di fatto arretrate, su una parte importante, non certamente sull’intero impianto, ma su una parte importante, sia una clamorosa non solo ammissione di debolezza e del fatto che come dicevo prima siete tenuti sotto scacco da una piccola minoranza all’interno di quest’aula, ma soprattutto perché non si danno ai territori le risposte che i territori chiedono, le risposte che nella stessa vostra relazione introduttiva dicevate di voler dare perché appunto era un’esigenza sentita, un’esigenza che arrivava dai territori, dalle categorie, dalle persone, da un settore economicamente importante.

Che dire oltre, se non che dovete fare chiarezza con voi stessi sui provvedimenti più importanti? Non possiamo essere tutti noi, e soprattutto non possono essere gli emiliano-romagnoli sotto scacco da posizioni ideologiche, posizioni minoritarie, che però, per i vostri rapporti evidentemente più articolati di quello che si può immaginare o vedere da fuori, sono indubbiamente condizionanti a livello tale da snaturare questo progetto di legge. Ecco, io non aggiungo altro, perché credo che altro non vi sia da dire. Si è persa, a questo punto, una grande occasione, un’occasione di dare seguito a quella che era la richiesta che arrivava dagli Ordini professionali, dai portatori di interesse, dai cittadini, da tutti coloro che nei piccoli comuni, nei comuni montani, nei comuni più piccoli in un qualche modo chiedono che ci sia una semplificazione delle procedure, ci sia una semplificazione assoluta in una materia che oggi non può andare avanti in questi termini, e non arriviamo a parlare del fatto che occorra la digitalizzazione, del fatto che le procedure in smart working o comunque oggi della pubblica amministrazione mettono in difficoltà anche le operazioni più normali. Questo sicuramente esiste, ma dovrà essere eventualmente oggetto di un ulteriore approfondimento.

Abbiamo presentato degli emendamenti. Un ultimo emendamento, così lo introduco, è in distribuzione. Non l’ho ancora visto, ma lo abbiamo depositato poco tempo fa, a firma mia e del collega Pelloni, ma naturalmente interpretando il sentimento di tutto il Gruppo della Lega, nel senso di quanto meno, ovviamente condannando, criticando e contestando la scelta che avete operato nell’andare ad eliminare completamente il Capo 3, quanto meno per salvaguardare gli interventi nei piccoli comuni montani, quanto meno mantenere quell’aspetto.

Sicuramente noi voteremo gli emendamenti che i colleghi hanno presentato laddove chiedono che vengano reintrodotti tout-court gli articoli che erano stati originariamente presenti e sono stati appunto ritirati, ma in ogni caso quanto meno riteniamo che visto che da parte di questa Giunta, di questo Assessorato vi è per il momento qualche fatto, molte parole e qualche fatto, ma ovviamente c’è ancora tanta aspettativa. Si parla di sostenere la montagna, si parla di sostenere le politiche abitative della montagna, si parla di chiedere alle famiglie di essere sensibili alla possibilità di trasferirsi o comunque di abitare la montagna. Ebbene, una volta che abbiamo la possibilità di introdurre, in una norma di legge regionale, un sostegno alle politiche abitative della montagna, caspita, portiamola avanti, andiamo fino in fondo, quantomeno quello. Quanto meno, per provare a rimediare in parte, perché chiaramente non è rimediabile oggi, nei termini in cui avete cassato tutta la parte della rigenerazione urbana nelle piccole realtà, quantomeno la parte che riguarda i comuni montani.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale… Consigliere Costa, ma in…

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ho sentito alcuni toni che volevo puntualizzare. Non so perché chi mi ha preceduto in questo intervento abbia voluto utilizzare termini che secondo me non sono corretti, e che soprattutto non rendono quella che è la normale e fisiologica discussione che esiste non solo all’interno della maggioranza, ma anche tra maggioranza e opposizione. L’espressione “ricatti” credo che sia un’espressione che non può essere accolta, anche perché è del tutto proprio fuori dalle logiche. Primo.

Secondo, detta molto sinteticamente: abbiamo ripetuto oggi quello che diciamo da anni. Non è una sorpresa, capisco gli elementi, gli accenti che sono necessari anche nel dibattito, però non abbiamo detto nulla di nuovo. La posizione è sempre la stessa ed è lineare nel tempo.

Tengo anche a sottolineare che di ricatti, da questa parte, non se ne fanno. Non se ne fanno, non è costume, non è abitudine, e soprattutto non è modalità. Si discute nel merito, come sempre, e si trova una sintesi, non ci sono ricatti. Lo dico perché siccome sono terminologie che alludono a dinamiche che non hanno nulla a che vedere con il modo con cui facciamo politica, volevo che fosse chiaro e che fosse soprattutto agli atti-

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Farò una brevissima replica. Premetto che condivido completamente l’intervento dei miei colleghi, in particolar modo del collega Facci che ha parlato poc’anzi. Mi limito a dire una cosa: questo progetto di legge è un progetto di legge molto, molto tecnico, che è stato stravolto in queste ultime due o tre ore da diversi emendamenti che si sono susseguiti.

Al di là del fatto che non ritengo, collega Zamboni, che sia coraggiosa l’abrogazione di due articoli e non ritengo, collega Taruffi, che si tratti di sensibilità, perché ogni qualvolta c’è un progetto di legge tecnico la sensibilità non conta, quello che conta è trovare un impianto che fili, un impianto che rappresenti la semplificazione che è alla base di questa legge che è stata tanto attesa.

Al di là di tutto, davanti a un progetto di legge di questo tipo, occorre che il progetto arrivi in aula e sia concreto, definito, senza ombra di dubbio, magari con qualcosa di piccolo da discutere, ma non che si debba rimettere in discussione tutto quanto o che si debba rivedere l’intero impianto con l’abrogazione di articoli, soprattutto perché è tecnico e perché gli operatori del settore, che peraltro si sono spesi, aiutandoci a leggerlo, come hanno fatto con noi e hanno fatto anche con voi, a trovare quelle che erano le pieghe da dover modificare, si troveranno domani a doverlo applicare pedissequamente e guarderanno questi articoli con magari delle manchevolezze; manchevolezze che nascono dal fatto che mancano degli articoli che nell’impianto iniziale erano stati inseriti e perché adesso iniziano ad arrivare emendamenti di ogni tipo che non rispecchiano il percorso sul quale avevano ragionato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo anch’io su questi passaggi che ci sono stati, che onestamente trovo fuori luogo in un dibattito tra forze politiche che possono avere sensibilità diverse, ma che insieme poi concorrono a raggiungere il risultato. Io mi riferivo al fatto che l’assessore Lori abbia tolto dal tavolo gli articoli 30 e 32 semplicemente perché ha riconosciuto che non erano articoli pertinenti con il provvedimento, con lo spirito del provvedimento, che vuole favorire l’uso del bonus 110 per cento. Quei due articoli potevano essere eliminati, senza andare ad incidere sulla finalità del provvedimento.

Ho detto “coraggiosa”, forse avrei dovuto dire “competente”. Ho detto “coraggiosa” perché ho fatto anch’io l’assessore, e so che ti secca se devi modificare un provvedimento che hai portato. Ma se lo modifichi dopo una discussione aperta, è un atto più che legittimo, perché le discussioni si fanno per creare dei provvedimenti che devono regolare la vita di questa Regione, e che devono essere provvedimenti opportuni.

Sulla contrarietà del mondo che qui molto modestamente, sicuramente come microcosmo di questa Assemblea rappresento, è noto che la legge urbanistica non è mai stata nelle nostre corde. Del resto, non a caso tutti i provvedimenti relativi all’urbanistica non sono compresi nel programma elettorale del centrosinistra, ci sarà pure un motivo. Qui quindi non è che oggi abbiamo squadernato delle novità. Abbiamo semplicemente riportato all’attenzione una differenziazione che c’è, ma che non impedisce alla maggioranza di lavorare insieme. Quindi, nessun ricatto. La solo parola, francamente, fa rabbrividire: ma quale ricatto, ma dove siamo? Sull’Aspromonte?

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Zamboni.

Non sono Rainieri Fabio, ma è uguale. Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Vorrei aggiungere solo alcune sottolineature rispetto a quanto hanno già detto i miei colleghi. Riprendo il primo intervento del relatore di minoranza, Pompignoli, fatto anche in Commissione, perché è vero che fino all’ultimo è possibile presentare degli emendamenti, questo lo consentono i vari regolamenti, nulla da dire. Però ci sono, delle volte, anche degli accordi politici, che in questo caso sono stati completamente disattesi. Gli emendamenti sono tanti perché c’era la volontà, soprattutto da parte della minoranza, di dare alcuni spunti. Tra l’altro, molti di questi arrivano e derivano dalle categorie che abbiamo coinvolto per cercare di migliorare qualcosa che tutti hanno detto che è complesso.

Il fine di questa legge, l’obiettivo di questo intervento legislativo, era quello appunto di semplificare e rendere sempre meno complesso. Obiettivo non raggiunto, solo perché c’è un difetto a monte dalla legge nazionale. Nella semplificazione bisognerebbe anche cercare di ridurre quelli che sono i rinvii di legge e questa, sia la legge regionale che quella nazionale, ne sono piene.

Riusciamo ad arrivare alla semplificazione delle norme esistenti? No, perché c’è una stratificazione di norme ulteriori che ha la semplificazione nel titolo, ma non c’è nella realtà, perché, appunto, questa legge non assorbe e va ad abrogare interventi precedenti, ma si somma a tutti gli altri.

Questo è il primo aspetto.

Secondo aspetto, che vorrei sottolineare, ma è già stato ripreso: ai cittadini emiliano-romagnoli e quindi per conto dei loro delegati, cioè i tecnici, i professionisti che operano in questo settore abbiamo tolto della cosiddetta burocrazia? Abbiamo tolto dei modelli per semplificare? Molti professionisti mi hanno detto di no. Questo è il feedback che abbiamo avuto. Anzi, c’è la sensazione che spesso sul professionista, appunto, ma questo anche deriva dal 110, aumentano di molto le responsabilità delle asseverazioni. Quindi, si cerca di accelerare alcuni processi sulla base di responsabilità che rimangono e permangono sui professionisti privati, perché la pubblica amministrazione in tanti casi così non risponde o risponde con un silenzio-assenso e solo successivamente si potrà riservare dei controlli. Così è e così per certi aspetti rimarrà.

Volevo aggiungere che il permesso a costruire convenzionato di cui si è trattato, che è stato stralciato è quell’occasione per recuperare (e mi è capitato di farlo da sindaco) anche in tema ambientale, perché poi dipende dalla pianificazione territoriale e appunto dagli amministratori locali, tramite il permesso a costruire convenzionato in tantissimi casi a poter prevedere le fogne che in tanti casi non ci sono. Dico una cosa che dal punto di vista ambientale è estremamente impattante, perché negli ultimi anni si è fatto molto dal punto di vista del sistema idrico integrato, ma si può fare solo allorquando c’è un intervento nuovo e quando c’è una convenzione che si può scrivere insieme e si può appunto riuscire a metterci mano.

Stralciando tutta quella parte non verrà mai messo mano, la rigenerazione urbana non avverrà e quindi tutta la sfida della rigenerazione, sia urbana che ambientale, che è quello che muove l’impianto originario della norma del 2017 non avverrà, come non è avvenuta negli ultimi tre anni, anche perché, appunto, la situazione economica non è delle migliori.

Oggi col 110 c’è una possibilità importante. Dagli indicatori che abbiamo, il risparmio privato fortunatamente è aumentato, in questo ultimo periodo, e per riuscire a stimolare quel risparmio privato. Magari Emilia Coraggiosa e i Verdi pensano a delle patrimoniali o cose di questo tipo; altre forze politiche pensano invece che la remissione magari del risparmio privato possa avvenire tramite degli investimenti privati. Stralciando quella parte c’è anche il tema di poter ripartire anche economicamente nel 2021, visti i risultati negativi economici del 2020, con la finalità di rigenerare il nostro patrimonio edilizio e urbanistico, di poter risolvere alcune situazioni ambientali, anche effettivamente estremamente impattanti che ci sono nel nostro territorio, purtroppo figlie di altre epoche, di altri tempi.

Credo che oggi alla semplificazione si sia arrivati solo in parte, perché se il ricatto è forte, capite bene che ci eravamo dati delle scadenze per gli emendamenti, perché i relatori di maggioranza e minoranza potessero lavorare al meglio, e cercare loro di fare sintesi. Invece, il tavolo di trattativa, non nelle sedi ufficiali, ma è stato magari in qualche ufficio, o nelle segrete stanze.

Era meglio che avvenisse in Commissione. Stante l’impianto normativo così modificato, come aveva suggerito il relatore di minoranza, il presidente Pompignoli, forse l’udienza conoscitiva andava rifatta. Andava rifatta perché l’impianto normativo è completamente cambiato, e molte delle relazioni che avete visto degli stakeholder vertevano almeno per il 50 per cento su quegli elementi di novità che invece sono stati stralciati.

Il consigliere Paruolo ha accennato che forse non rimarranno nel dimenticatoio. Si è persa però un’occasione, perché se c’è stata fretta nel voler presentare questa legge è perché è assolutamente necessaria, come era necessario ovviamente quell’impianto normativo.

Una volta, appunto, che c’era la disponibilità da parte della minoranza a collaborare, a presentare delle migliorie. Probabilmente il nostro voto sarà di astensione, appunto perché abbiamo trovato molti elementi positivi. Però, non è stato sicuramente positivo per come è stata gestita la norma, per come ci è stata presentata e poi come è cambiata la norma. Mi ripeterò rispetto a quanto è stato già detto dai miei colleghi, ma penso che sul piano anche della correttezza interpersonale effettivamente qualcosa non ha funzionato. Noi siamo qui fino all’ultimo minuto a dover vedere emendamenti su emendamenti che forse ormai non migliorano il danno che è già stato fatto. È stata tolta una parte importante che poteva dare dello sviluppo e una vera semplificazione.

Oggi parliamo di una legge che è completamente diversa rispetto alle premesse, rispetto anche alle relazioni che ci avete presentato.

Concludo dicendo che degli elementi di positività ci sono senz’altro, però sappiate che c’è la volontà, in maniera positiva, di collaborare, ma nelle aule, nelle sedi ufficiali non c’è stata data la possibilità di farlo nel pieno rispetto di tutti. Questo lo devo sottolineare, perché, come diceva il mio collega Facci, effettivamente quelle norme sono state stravolte tra l’altro direttamente in Commissione.

L’emendamento dell’assessore Lori non è arrivato neanche nei termini previsti che ci eravamo dati, ma direttamente in Commissione. Questo dispiace. Capisco il motivo per cui l’assessore - è emerso – ha dovuto stravolgere l’impianto normativo, però capite bene che noi ci dobbiamo riferire agli emiliani-romagnoli e soprattutto a quegli stakeholder che sono stati chiamati la prima volta a cui adesso dovremo dire che molto di quello che gli era stato promesso o presentato è cambiato, ed è cambiato per una manovra interna alla maggioranza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Chiedo al consigliere Iotti se vuole intervenire, perché abbiamo registrato prima una prenotazione. Chiedo se è confermata la richiesta di intervento. Prego.

Faccia con calma, non si preoccupi, consigliere Iotti. Quando è pronto a lei la parola.

 

IOTTI: Non ho chiesto la parola.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non l’aveva chiesta? Bene. Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente. Mi può dire i minuti che mi restano? Sono scritti: 7,54.

Grazie, presidente.  

Volevo fare alcune riflessioni. La prima, secondo me molto importante, è che visto che parliamo di semplificazione, un primo passo verso la semplificazione bisognerebbe farlo prima di tutto in maggioranza e poi anche forse in aula. Stanno continuando a piovere emendamenti su emendamenti; siamo a circa il trentesimo emendamento arrivato in aula; molti nuovi rispetto agli emendamenti presentati nelle Commissioni, e molti presentati dalla stessa maggioranza. Il che lascia intendere quello che abbiamo cercato di evidenziare precedentemente: quello che la stessa maggioranza, su questo provvedimento di legge non ha le idee proprio chiare, o non è arrivato comunque in aula con le idee molto chiare.

In questo ricatto politico – e a questo si riferiva il collega, dicendo che la politica dei ricatti è all’ordine del giorno: se non mi cambi questo, non voto a favore, se non modifichi quest’altro, mi astengo – credo che non ci sia nulla di male. Credo che sia abbastanza evidente, se ci sono state delle modifiche così radicali all’interno del provvedimento legislativo che andremo a votare, è proprio perché qualcuno ha puntato i piedi. Dico anche per l’assessore, perché mi dispiace per l’assessore, che non è stato secondo me molto bello, né nei confronti dell’assessore, né nei confronti dei tecnici che hanno lavorato, perché di solito la maggioranza produce le sintesi prima di produrre i documenti, e non successivamente, ed essere costretti ad estenuanti trattative di aula, anche quelle alle quali stiamo assistendo adesso, last minute per modificare una parola piuttosto che un’altra.

In relazione anche alla difficoltà, visto che giungono tanti emendamenti, chiedo alla presidente se finita la discussione potesse sospendere per qualche minuto l’aula, se ci può fornire l’elenco degli emendamenti in base al numero di votazioni e non in base al numero cronologico pervenuto, perché ci agevolerebbe i lavori, visto che gli emendamenti sono tanti.

Faccio l’ultimo punto ed esprimo l’ultima considerazione. Ho sentito parole che credo siano poco condivisibili e che vadano proprio contro quei princìpi ambientali che qualcuno sbandiera tanto di voler salvaguardare, ovvero, la possibilità e la volontà di imporre di sanare un abuso prima di conseguire il bonus del 110 per cento. Questa condizione imporrebbe, probabilmente, una serie di istruttorie che vanificherebbero la possibilità di conseguire il bonus del 10 per cento.

Noi abbiamo, secondo me, due alternative. Credo che la più logica sia la seconda. La prima è quella che ci viene suggerita dal Movimento 5 Stelle, che è quella di obbligare a sanare l’abuso e dopodiché, eventualmente, consentirgli di conseguire il bonus, cosa che non è detto che accada, quindi abbiamo un’alta probabilità che ci si trovi davanti a una serie di immobili con un abuso non risanati, perché questa è la probabilità che si prospetta.

L’altra possibilità è avere degli immobili con l’abuso, ma quantomeno risanati a livello energetico. Attenzione, non è un condono. L’abuso resterebbe, l’abuso potrebbe essere sanato successivamente. L’abuso potrebbe essere contestato successivamente. Non è che rimettendo a posto un immobile si cancella l’abuso. La differenza è che avremo degli immobili quantomeno rigenerati, con un abuso con il quale comunque dovranno confrontarsi i soggetti privati.

Costringendo, invece, i soggetti privati a sanare l’abuso si rischia che i soggetti privati non procedano a), per scelta, al 110 per cento, perché l’abuso in sé per loro potrebbe essere preclusivo o potrebbe comportare altre sanzioni, quindi “dichiarare” erga omnes l’abuso che hanno compiuto, e b) potrebbe comportare, e quindi perderemmo la possibilità quantomeno di sanare degli immobili, che le pratiche per sanare l’abuso siano talmente lunghe che il soggetto privato non riesce a conseguire il bonus del 10 per cento. Quindi dice: perché devo sanare l’abuso per fare il 110 per cento? Non faccio niente e siamo a posto. Così continueremo ad avere degli immobili con gli abusi e senza la riqualificazione del 110 per cento, cosa secondo me completamente illogica e che va anche contro lo spirito del 110 per cento. Va contro lo spirito della rigenerazione, perché questo è quello che vogliamo conseguire, la rigenerazione e l’efficientamento energetico degli immobili.

È chiaro, ripeto, che l’abuso resta tale. Non è che un abuso cessa con la rigenerazione dell’immobile e il 110 per cento. Abuso c’era prima, abuso c’è dopo, abuso può essere contestato dopo da qualsiasi autorità giudiziaria, non giudiziaria o amministrativa e pertanto, comunque, non trattasi, evidentemente, di mettere al “riparo” chi ha fatto un abuso, e che quindi giustamente dovrebbe essere punito per l’abuso che ha fatto. Giustamente gli deve essere richiesta la rimessa in pristino, eventualmente, dell’abuso, cosa che può essere fatta anche successivamente.

Per noi la priorità è la rigenerazione. Per noi la priorità è cercare di creare le condizioni di metodo e di fatto che rendono il più semplice, il più agevole possibile per tutti rigenerare i propri immobili, garantire l’efficientamento energetico e consentire che quanto meno il nostro patrimonio sia più compatibile a livello ambientale. Concedere dei bonus e poi mettere dei paletti sulla strada che ti consente di arrivare a raggiungerlo, di fatto vuol dire non concederlo, di fatto vuol dire vanificarlo, che è una delle ragioni per le quali, all’interno di quest’aula, abbiamo cercato, abbiamo provato a spiegare in diversi modi e in diverse forme, anche con la presentazione di diversi emendamenti il motivo per il quale secondo noi ad oggi sussistono ancora una serie di paletti che rendono complicato, che possono rendere complicato… Paletti, per carità, non messi da questa Regione, ma che spesso vengono messi da enti locali subordinati – siamo a 25 – che non consentono e che bloccano una serie di possibilità e di lavori, che ripetiamo, sono per rigenerare e vanno proprio nella direzione ambientale da tutti tanto auspicata e sbandierata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io non ho altri in discussione generale.

Chiedo se qualcun altro vuole intervenire.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, Presidente.

Intervengo perché sono stata un po’ stimolata dall’intervento del collega Lisei, che però, quando dice che i tempi per sanare gli abusi sono lunghi, bisognerebbe che facesse anche degli esempi. A me non risulta sia così, quindi tutta questa teoria, dal mio punto di vista non sta in piedi, quando io so che le tempistiche non sono di quel tipo lì. Quindi, dire che lo Stato ti deve concedere di rifarti casa e risparmiare anche sulle bollette, dandoti non il 100, ma il 110, mantenendo anche gli abusi è una cosa che non si può francamente sentire.

Poi, capisco le difficoltà, e infatti siamo intervenuti in questo senso, per gli edifici più datati, dove è difficile anche ricostruire lo stato dell’immobile. Purtroppo questo è strettamente connesso anche sulla poca digitalizzazione dei documenti all’interno dei Comuni. Quindi, se lo posso capire per quel pezzo lì, non lo posso comprendere per tutte le tipologie di edifici. Tra l’altro, come dicevo nell’intervento precedente, gli abusi sono affrontabili anche a livello di importi, perché si aggirano intorno ai 1.000 euro, quindi non è neanche uno sforzo economico così importante, quindi non c’è nulla che impedisce di poter sanare un abuso e avere contemporaneamente diritto al 110.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera. Altri in dibattito generale? Non si è collegato nessuno, neanche da remoto. A questo punto chiedo al consigliere di maggioranza, il relatore Costa, se interviene per la replica. Prego.

 

COSTA: Grazie, presidente.

Il dibattito di oggi testimonia come il provvedimento di legge intervenga su una materia che è molto tecnica, ma che è anche politica. A seconda di come noi interpretiamo o tiriamo la tecnica facciamo politica. Credo che nello svolgimento della discussione avvenuta in aula si siano un po’ persi di vista i punti cardinali che stanno dentro questo provvedimento di legge, che ne costituiscono lo spirito, la direzione verso i quali vogliamo andare. Cionondimeno cercherò di rispondere anche alle tante sollecitazioni che sono arrivate pur se non le ritengo strettamente connesse al provvedimento di legge in discussione; provvedimento di legge che, è giusto ricordarlo, vuole recepire le novità introdotte in materia dal decreto-legge semplificazioni, dall’introduzione del superbonus e creare quel contesto normativo armonizzando anche quella stratificazione di norme regionali che si sono susseguite nel tempo al fine di velocizzare la presentazione delle pratiche, la fase istruttoria da parte degli enti pubblici e l’apertura dei cantieri, con un obiettivo: rigenerare un patrimonio immobiliare vetusto, gravemente vecchio, altamente inquinante, enormemente dispendioso anche per le famiglie italiane che hanno la loro residenza dentro quegli immobili.

È un provvedimento di legge che davvero prova a farci fare un passo avanti nell’ottica della realizzazione di quegli obiettivi sfidanti, ambientali e sociali che ci siamo dati come Regione, ed è un provvedimento di legge che va letto nell’insieme dei provvedimenti a cui si è messo mano negli anni scorsi, a cui si sta mettendo mano oggi e ai quali si metterà mano nel prossimo futuro, dentro al mandato legislativo che è iniziato pochi mesi fa, e che in parte è stato stravolto dalla gestione straordinaria legata alla pandemia.

Per cui, non è che se una cosa non c’è in questo testo, allora viene meno tutto il castello del ragionamento. Una cosa c’è in questo testo, come altre ci sono in altri provvedimenti legislativi che si sono fatti, che si stanno facendo o che si faranno.

Se voi mi chiedete se effettivamente il testo che noi licenziamo attraverso la discussione di quest’aula risponde alla richiesta di semplificazione che da più parti arriva, siano i Comuni piuttosto che i tecnici privati, piuttosto che le famiglie stesse, io vi dico: sì. E ve lo dico non sulla scorta di una presa di posizione aprioristica, ma dell’analisi puntuale di questo testo, parola per parola, confrontandomi con chi con questo testo dovrà farci i conti, nell’ambito della propria professione, o perché intende mettere mano alla propria abitazione.

Semplificazione e accelerazione del procedimento amministrativo: ci sono, ad esempio, con il ricorso alla conferenza dei servizi semplificata, e con la regolamentazione dei tempi di gestione di quella Conferenza dei servizi semplificata. Ma anche dando certezza di tempi di gestione di tutti i passaggi lungo tutto l’iter istruttorio che sta in capo all’ente pubblico, e cioè, facendo una metafora sciocca, ma che credo riesca, a titolo esemplificativo, a farci capire subito di che cosa stiamo ragionando, noi non ci accontentiamo di dire che per cambiare le gomme dell’automobile servono x minuti, per cambiare le pastiglie dei freni servono x minuti, per cambiare l’olio servono x minuti, e poi non chiudiamo tutto il percorso perché lasciamo aperta la fase della firma del collaudo del meccanico. Su ogni punto del procedimento amministrativo noi spieghiamo quali possono essere quali devono essere i tempi che l’ente pubblico ha a disposizione per portare avanti e concludere la sua istruttoria, pur salvaguardando quei corretti, sani e necessari presidi di verifica e controllo che stanno in capo all’ente pubblico.

Come interveniamo anche rispetto alla semplificazione e all’accelerazione? Col potenziamento della gestione telematica. È vero, hanno ragione i colleghi, è stato elemento dibattuto anche in Commissione, perché la legge traccia la traiettoria e poi nel corso della Commissione abbiamo anche spiegato come si darà corso a quella traiettoria, ma per legge non si possono mettere sulla testa degli enti locali obblighi che esulano dalle competenze della Regione e che rischiano di mettere in difficoltà gli enti locali stessi con i quali, invece, ci si confronta quotidianamente e anzi più volte al giorno è capitato in queste settimane rispetto a questo testo.

Il potenziamento della gestione telematica dei processi edilizi, per come è scritto in questa legge, avviene prevedendo una piattaforma unitaria regionale, messa a disposizione gratuitamente degli enti locali. Lo avete ricordato anche voi, mi fa piacere, perché è emerso nell’ambito del dibattito in Commissione, come chiarimento dell’ambito tecnico, è già un percorso avviato. Noi contiamo che entro i primi sei mesi del 2021 quel percorso di collaudo, chiamiamolo così, possa trovare compimento e poi metteremo a disposizione la piattaforma degli enti locali dicendo anche che laddove gli enti locali siano stati così virtuosi dal dotarsi in autonomia di una piattaforma omologa non andiamo a scombinare l’organizzazione di quell’ente locale, verifichiamo i requisiti della piattaforma che sta utilizzando e se corrisponde ai requisiti tecnici che come Regione noi diamo alla nostra si può procedere senza sostituzione.

Quella piattaforma unitaria regionale non solo servirà alla presentazione delle pratiche edilizie eliminando il tema del cartaceo e con questo tutto quel lavoro di avanti e indietro che spesso e volentieri i tecnici dovevano fare e ancora in alcuni casi fanno piuttosto che di attesa nei corridoi antistanti gli Uffici tecnici dei nostri Comuni, ma consentirà la possibilità di una gestione della verifica sulla documentazione presentata e le successive comunicazioni dall’ente pubblico ai tecnici e viceversa sempre in formato telematico.

Credo che nel corso del dibattito poi tra l’altro su questo tema potranno esserci interventi sul testo che ulteriormente rafforzano l’impulso verso la digitalizzazione anche degli archivi comunali, altro elemento di cui siamo stati fatti destinatari nell’ambito dell’udienza conoscitiva da parte di diversi addetti ai lavori, chiamiamoli così, e sul quale non potendo agire con degli obblighi che avrebbero rilevanza sulla organizzazione degli enti locali, sulla gestione dei bilanci degli enti locali, diciamo, però, come possiamo metterci a fianco in una fase di accompagnamento per la realizzazione di questo che è un obiettivo sacrosanto. Chi lo chiede ha ragione. Noi abbiamo il dovere di dare l’impulso corretto non esondando rispetto alle nostre prerogative, ma creando il contesto affinché quell’obiettivo possa essere conseguito dagli enti locali.

C’è una serie di chiarimenti rispetto alle attività, dentro questa legge, sempre nell’ambito delle cose chiare che definisce, e che renderanno più facile il lavoro, da domattina: una serie di chiarimenti rispetto alle attività in capo ai tecnici privati, nel rispetto delle prerogative, voglio sottolineare questo, di accertamento che stanno in capo all’ente pubblico, chiedendo a ciascuno di rispondere per ciò che fa, non chiedendogli di rispondere per ciò di cui non deve rispondere, ma al contempo, salvaguardando quell’attività necessaria, che dobbiamo fare.

È importante il recepimento delle innovazioni alle definizioni delle tipologie di interventi edilizi introdotte dal DL 76, che sta in questa legge, in questo testo, e che riguardano le manutenzioni straordinarie, le ristrutturazioni edilizie e le ristrutturazioni ricostruttive. Questa roba c’è, qui dentro.

Da domattina, diciamo chiaramente che cosa si può fare e come lo si può fare, evitando quelle zone grigie interpretative che spesso e volentieri hanno ingenerato della confusione in una materia quale quella urbanistica, con cui non so se abbiate mai avuto a che fare, sono convinto di sì, o come amministratori, come privati cittadini o come professionisti, che complicano l’esistenza. C’è, dentro questo testo di legge, sempre nell’ottica delle cose positive che fa, la possibilità di sistemare in maniera limpida, nell’ottica, fatemelo dire, di una bonifica del territorio, attraverso una regolamentazione in cui definiremo modalità e tempi di esecuzione degli interventi di demolizione degli abusi più gravi, di ripristino dello stato dei luoghi, e qui non ci sono scappatoie per alcuno, definiamo un percorso amministrativo, chiamiamo in causa i lavori della Commissione competente, quindi su come si dovrà scrivere quell’atto. Ma intanto indichiamo una strada. Questo è un valore che sta dentro questo provvedimento di legge.

C’è un’attività, a valle del provvedimento di legge che è andato in discussione, che coinvolgerà il tavolo di monitoraggio. C’è un lavoro a monte e un lavoro a valle. Ecco perché alcune questioni non possono trovare risposta dentro al testo di legge che noi licenziamo. La materia è talmente complessa ed è tanto variegata la casistica, perché si deve tenere conto di una disomogeneità anche di regolamenti che sul nostro territorio insiste che c’è per forza di cose, è naturale che sia così, perché nessun testo di legge potrà mai al cento per cento rispondere ad ogni quesito in materia urbanistica. C’è a valle la necessità di un lavoro che sta in capo al tavolo di monitoraggio sull’urbanistica che questa Regione ha, che ha funzionato, che funziona, che ha collaborato alla redazione di questo testo e che dovrà continuare a fare il suo mestiere, perché il mondo non finisce domani. In quella sede, che è la più opportuna, perché si può entrare nel dettaglio caso per caso, troveranno risoluzione alcune delle situazioni peculiari e locali che sono state oggetto di richiesta di emendamento, che però non potevano essere recepite qui appunto perché definite localmente. Vuol dire che non le teniamo in considerazione? Assolutamente no. Tutto ciò che è arrivato merita la massima attenzione. Alcune cose è giusto e legittimo che trovino risposta dentro il provvedimento, altre è giusto che trovino risposta dentro un tavolo tecnico.

Con questa legge, grazie, io credo, al miglior contesto normativo che creiamo per l’uso del bonus 110, noi avremo edifici più sicuri, penso al tema della sismica, meno energivori e quindi meno inquinanti. Ecco perché questo è un testo che per come è stato modificato, per come è nato e per come ancora sarà oggetto di intervento è estremamente importante. L’interlocuzione con i soggetti interessati alla materia è costante, è continuativa. Anche in queste settimane di lavoro sul testo noi l’abbiamo continuato a fare, come ciascuno di voi, e continuerà anche nel futuro, proprio perché, come dicevo, non è con oggi che finisce il mondo.

Da queste parti, però, si è abituati a dare seguito alle parole. Nel momento in cui diciamo che ci sono ancora ambiti di intervento su cui sarà necessaria un’azione di rivisitazione e armonizzazione più organica, ci stiamo assumendo l’impegno ad aprire un cantiere di riforma. A me questo sembra estremamente corretto, non solo corretto, anche pragmatico, perché non stiamo arretrando su niente, stiamo invece dicendo che facciamo partire in maniera intelligente e pragmatica tutto ciò che può essere semplificato e nel contempo apriamo un percorso di lavoro con i tempi giusti su una materia complessa, quale quella urbanistica, per intervenire su quegli ambiti che ancora necessitano di interventi.

A me questo, da ex amministratore di comune, e cioè da quello abituato al giorno dopo a dare risposta a un’esigenza che un proprio cittadino gli portava, mi sembra il modo non dico intelligente, perché non voglio assolutamente darmi dell’intelligente, ma furbo, di intervenire, furbo in senso positivo; utile, meglio.

Il tema degli emendamenti, dei tanti interventi di cui si è discusso, dei quali ancora si discuterà nel prosieguo della trattazione della materia in oggetto. Io credo che sia elemento arricchente, e soprattutto, che faccia premio alle prerogative del Consiglio regionale e dei consiglieri e alla sovranità dell’Assemblea legislativa in cui noi sediamo.

Ecco perché convintamente credo che il lavoro fatto in queste settimane sia estremamente positivo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa. Adesso passo la parola al relatore di minoranza, Consigliere Pompignoli. Prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intanto, è finita la discussione? È terminata? Perché se no la consigliera Piccinini avrebbe depositato altri emendamenti abrogativi, quindi vorrei stare tranquillo sul punto che non si possono più depositare emendamenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Dopo ci sono le conclusioni della Giunta e dopo parliamo degli emendamenti.

 

POMPIGNOLI: L’importante è che non ne depositi più, anche perché vorrei dire…

 

PRESIDENTE (Petitti): Comunque, mi stanno dicendo giustamente, è fino alle conclusioni della Giunta il tempo a disposizione per gli emendamenti, anche ora.

 

POMPIGNOLI: Allora parlerò pochissimo, sennò faccio venire in mente al Movimento 5 Stelle altri emendamenti. Anche perché, ovviamente dovrei capire, anche sugli emendamenti depositati dalla consigliera Piccinini, quali votare e come votarli, perché sono uno il contrario dell’altro, non si capisce esattamente che cosa abbia scritto. Quantomeno, se li facesse scrivere dal relatore di maggioranza, così sappiamo benissimo che poi verranno approvati.

A prescindere da questo, la discussione è stata molto particolare. È un PDL che comunque ha creato entusiasmo nella discussione, perché di fatto tutti sono intervenuti, hanno relazionato quelli di maggioranza e quelli di opposizione. Sta di fatto che, sentendo l’ultimo intervento del relatore di maggioranza, credo che a quello che ha detto non ci crede neanche lui. Perché? Ha detto: “abbiamo raggiunto l’obiettivo di semplificare”. Cosa? Abbiamo raggiunto l’obiettivo di semplificare producendo una trentina di emendamenti ulteriori rispetto a quelli che sono stati poi bocciati in Commissione.

Abbiamo raggiunto l’obiettivo di semplificare senza, però, ascoltare nuovamente quegli stakeholder che hanno relazionato e hanno fatto le osservazioni in Commissione rispetto a un testo completamente diverso.

Sarei veramente curioso di rifare questa udienza conoscitiva, perché ho sentito l’Ordine degli architetti che sono intervenuti in Commissione proprio l’altro ieri dicendogli che sono stati abrogati, perché loro non lo sapevano, gli articoli 30 e 32, e gli stessi mi hanno detto: “Allora, a questo punto, è cambiato tutto”. Perché non sono stati neanche informati. Chi è intervenuto? Non so Confindustria rispetto agli altri, chi è intervenuto in udienza conoscitiva a dire quelle cose che hanno detto dopo che sono stati abrogati degli articoli o che sono stati modificati, perché se prima c’era un minimo plauso oggi, secondo me, se vi presentate, non c’è un plauso con le mani, forse c’è qualcos’altro.

Eravamo anche convinti che questo progetto potesse comunque dare una spinta a quell’incentivo che è il superbonus del 110 a tutti i cittadini e agli operatori che poi dovranno realizzare materialmente la pratica e depositarla agli enti locali. Oggi si è completamente fermi.

Dovevate semplificare il percorso. La semplificazione, caro assessore, lascia un po’ il tempo che trova. Probabilmente, sulla carta stiamo semplificando, sul concreto no. Questa benedetta conferenza dei servizi semplificate asincrona, che deve essere comunque istituita entro cinque giorni e deve comunque decidere su pareri appartenenti anche ad altri enti è una conferenza di servizi che, secondo lei, può portare ad una semplificazione? 

La piattaforma unica regionale, che partirà tra un anno, dopo che abbiamo sperimentato Ravenna, dopo che abbiamo sperimentato Reggio Emilia, può garantire quei servizi che oggi noi ci diamo come obiettivo su questa legge?

Lo stato legittimo. Ho visto che la consigliera Piccinini ha depositato, penso, tre emendamenti sullo stato legittimo, uno diverso dall’altro. Alla fine il relatore di maggioranza ne deposita uno uguale per gli immobili ante ’67. Poi abbiamo detto: diamo degli incentivi ai Comuni che digitalizzano, lo abbiamo detto in Commissione, lo abbiamo detto da tutte le parti; ovviamente, la consigliera Piccinini fa un emendamento in questo senso. Però, prevalentemente per l’ante ’67. Invece, bisognerebbe farlo per tutto.

Ora: abbiamo affrontato un ragionamento e una discussione sicuramente buona. Abbiamo evidenziato le varie criticità che comunque mostra questa legge, stravolta nell’aspetto iniziale del termine. Abbiamo comunque portato il nostro contributo, facendo delle osservazioni puntuali, in quanto comunque tecniche; per chi non è operatore del settore, è anche difficile comprenderle in maniera puntuale, quindi non so se questa sia la miglior legge che noi andiamo ad approvare. Tant’è, e mi riporto un po’ alle parole del relatore di maggioranza, che siamo in corso di costruzione. Cioè, non è solo questa: noi dovremmo andare a modificare la legge del 2017, dovremmo andare a modificare la legge 13 del 2015… Cioè, siamo in progressione.

Questo era un progetto derivante dal decreto semplificazioni, quindi, si doveva giustamente chiamare una presa d’atto rispetto alle modifiche che il decreto semplificazione a livello nazionale dà. Sicuramente questa legge non darà la spinta per dare il via al superbonus 110. Insomma, io ho trovato la discussione stimolante, ho trovato comunque un percorso che è stato modificato notevolmente in corso d’opera rispetto alla presentazione. A mio avviso abbiamo perso un’occasione. Potevamo tranquillamente mettere in atto tutta quella serie di correttivi indicati per andare incontro alle esigenze di chi materialmente opera nel settore, che ci è stato chiesto, che ci veniva richiesto, ma in realtà, invece, abbiamo dato seguito ad una parte della maggioranza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

A questo punto passo per le conclusioni al dibattito generale la parola alla Giunta, all’assessora Barbara Lori. Prego.

 

LORI, assessore: Grazie, presidente.

Vorrei iniziare questo breve intervento ringraziando l’Assemblea, perché, a differenza di quanto è stato appena esposto dal relatore di minoranza, credo che oggi siamo invece nella condizione di offrire ai nostri cittadini, alle nostre imprese, ai nostri professionisti un testo di legge che certamente agevolerà e farà fare dei passi in avanti rispetto alla possibilità di fruire del superbonus. Sono molto convinta di questo. È evidente che siamo alle porte di un’esperienza nuova. Lo testimoniano anche i recentissimi emendamenti approvati nella discussione parlamentare. È giusto di ieri l’approvazione di un emendamento che, dal mio punto di vista, ha grandissimo significato e che riguarda la possibilità di inserire tra le possibilità previste dal superbonus anche quella riferita all’abbattimento delle barriere architettoniche, in particolare riguardo l’installazione di ascensori e di dispositivi per la mobilità laddove ci sono casi gravi di disabilità e per gli over 65.

È di questi giorni – è stato citato – anche la proroga di questa misura. Quindi, è evidente che noi stiamo facendo i conti con una situazione assolutamente nuova, ma che riteniamo possa rappresentare per il nostro territorio una grandissima opportunità, un’opportunità che ha a che fare con la messa in sicurezza sismica e su questo abbiamo lavorato e stiamo lavorando, perché ci sono anche altre norme specifiche di settore che riguardano l’edilizia e naturalmente la normativa antisismica che andremo a modificare, rispetto alle quali è stato avviato un iter in Giunta.

Abbiamo contezza, e se ne è parlato anche in quest’aula, con un’interrogazione, se non ricordo male, proposta proprio dai banchi della minoranza, relativamente al Piano per la qualità dell’aria, alle norme tecniche che sono state prontamente modificate. Questo per dire che questo dibattito che è assolutamente legittimo, io lo comprendo bene, ci ha di fatto offerto la possibilità di fare tutto quello che è nelle nostre possibilità, in questo momento, per approvare, per portare davvero a termine una legge che determinerà degli impatti.

Io sono convinta che gli impatti saranno positivi. Per questo davvero tengo molto a ringraziare Andrea Costa, come relatore di maggioranza, Massimiliano Pompignoli e tutti quelli che sono intervenuti, le strutture, il presidente della Commissione, Stefano Caliandro, che ci ha aiutati in questo percorso, che è stato sicuramente un percorso breve, forse troppo breve rispetto alla complessità della materia tecnica. Non lo so.

Io credo che ci siamo assunti la responsabilità, in una situazione in cui i tempi per il superbonus parevano essere della durata di un anno. Poi, naturalmente tutti abbiamo auspicato un percorso diverso che si stia realizzando; noi abbiamo fatto tutto quello che serviva, credo con grande responsabilità, per accelerare e contenere al massimo i tempi. Su questo c’è stata una partecipazione, seppur in una complessità che io comprendo, e che è oggettiva, nel cercare di migliorare il provvedimento.

Certo, lo abbiamo fatto fino all’aula, perché i tempi sono stati così compressi da portare integrazioni e possibili miglioramenti fino all’ultimo minuto.

Rispetto all’articolo 32, io vorrei chiarire questa vicenda. È evidente che questo tipo di articolo, diciamo il 32 perché sappiamo bene che l’articolo 30 è riferito a una norma di raccordo che fa capo al 32, quindi abbiamo stralciato un articolo. È un articolo che non è che proprio non interessava, ma non aveva un impatto così diretto rispetto al tema del superbonus. È emersa la necessità di un approfondimento, ce ne siamo fatti carico in un dibattito che in politica credo che sia più che normale e legittimo. Riprenderemo quel filo di ragionamento e di confronto che ci è proprio, che ci appartiene e che abbiamo portato avanti con forza anche in queste settimane, invitando tutti gli stakeholder a tavoli di lavoro estenuanti, anche della durata di parecchie ore, ma dove si è raccolto un contributo positivo da parte di tutti. Quindi, non è vero che non abbiamo ascoltato i nostri interlocutori. Anzi, lo abbiamo fatto e continueremo a farlo. Così come abbiamo ascoltato – anche questo credo meriti una puntualizzazione – chi ha partecipato all’attività della Commissione portando e sollecitando alcune modifiche, perché diverse delle proposte che sono arrivate in fase già di lavori della Commissione da parte degli stakeholder sono state valutate e in gran parte acquisite. Non credo che si possa dire che questo è stato un lavoro che in qualche modo non ci consente di ottenere un risultato. Il risultato l’abbiamo, lo abbiamo ricercato con tempestività, credo che siamo tra le poche Regioni che hanno atteso la conversione del decreto-legge n. 76 in una legge che, tra l’altro, in fase di conversione ha visto delle modifiche, quindi non lo si poteva avviare prima questo confronto, e poi da subito si è messa al lavoro per fare quell’attività di adeguamento anche delle leggi regionali che possa davvero massimizzare questo beneficio.

I tempi certi, anche un rafforzamento sul tema della piattaforma unitaria che si sta sperimentando e rispetto alla quale siamo impegnati ad accelerare, la condizione, soprattutto per i professionisti, che vuol dire cittadini e imprese, di poter attestare lo stato legittimo nella condizione migliore possibile per agevolare la maggior fruizione possibile del superbonus, non credo siano cose da poco. Ripeto, non credo siano cose da poco.

È evidente che questo è un percorso che andrà accompagnato, che andrà monitorato. Non è escluso che anche dai prossimi passaggi possano esserci altre normative che in qualche modo impattano, quelle della sismica ne sono un esempio, ma ci potranno essere ulteriori evoluzioni. Noi siamo in campo, siamo in campo con tempestività, mi sentirei di dire con competenza.

Voglio ringraziare anche la struttura tecnica dell’Assessorato perché, naturalmente, c’è stato un lavoro molto assiduo e impegnativo per riuscire ad elaborare questa proposta di legge di cui davvero io sono soddisfatta. 

È vero, oggi abbiamo tanti emendamenti, ma consentitemi: sappiamo bene che tanta parte di questi emendamenti sono gli stessi di cui abbiamo già discusso in Commissione. È legittimo portarli in aula, ci mancherebbe altro. Il lavoro di arricchimento e di integrazione di questo provvedimento, però, ci consegna davvero una condizione, la migliore possibile, allo stato attuale. C’è un lavoro che ci impegniamo a fare su quella che dovrà essere non una nuova revisione, questo mi sembra senz’altro eccessivo, ma una valutazione dell’efficacia dello stato dell’arte sulla legge 24.

Abbiamo aperto, come forse saprete, un confronto con i Comuni, lo stiamo facendo con l’aiuto e con la condivisione delle Province. Alla fine di questo percorso tireremo un po’ le somme e cercheremo davvero di fare tutto il possibile perché la legge urbanistica possa essere pienamente attuata. Gli obiettivi di quella legge infatti non sono venuti meno, e c’è ha bisogno di un accompagnamento in una fase, che evidentemente, è particolarmente difficile e complessa anche naturalmente a causa di una serie di complessità che a partire dagli enti locali ma non solo sono conseguenti alla pandemia.

Nel frattempo, abbiamo da poco proposto un bando per essere ancora una volta a fianco dei Comuni nella fase di avvio delle elaborazioni dei PUG comunali e dell’attivazione degli uffici di piano. Questo a testimoniare come questa materia sia presidiata.

Oggi lavoriamo di più sulla dimensione edilizia, molto meno per le norme che si propone di modificare su quella urbanistica e che riguarda la legge 24. Ma questo lavoro, naturalmente, va avanti, ci impegnerà, e naturalmente presuppone anche un confronto che porteremo avanti.

Sul testo di legge, non credo di dover intervenire ulteriormente, perché il dibattito è stato ampio e articolato. Ci sono una serie di elementi che credo davvero offrano grandi opportunità ai nostri cittadini, quindi ringrazio davvero ancora tutti per il lavoro che, seppur in tempi ravvicinati e ristretti è stato fatto, e che nella differenza di posizioni ci consente comunque di offrire importanti risposte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Lori.

Io adesso chiederei che fossero tutti distribuiti i venticinque emendamenti, perché abbiamo ricevuto anche nei minuti scorsi gli ultimi emendamenti. Quindi, distribuzione e lettura di tutti gli emendamenti. Cinque o dieci minuti per fare questo. Poi partiamo con l’esame dell’articolato.

Grazie.

 

(La seduta, sospesa alle ore 16,42, è ripresa alle ore 16,59)

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene, io direi di riprendere i lavori.

Partiamo dall’esame dell’articolato, dalla discussione generale congiunta su ciascun articolo e sugli emendamenti relativi che sono stati presentati.

Partiamo, quindi, dall’articolo 1.

Discussione generale. Qualcuno vuole intervenire?

Dichiarazioni di voto. Non abbiamo nessuno, neanche collegato. Io non ho nessuno né in discussione generale né in dichiarazione di voto.

Metto quindi in votazione l’articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 28

Astenuti 13

Contrari 0

 

È approvato.

 

Il primo articolo è approvato.

Prego, consigliere Tagliaferri. Astenuto, uno in più, quindi, tra gli astenuti.

Passiamo all’articolo 2.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto. Non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto dichiaro aperta la votazione sull’articolo 2.

 

Favorevoli 29

Astenuti 15

Contrari 0

 

È approvato.

 

L’articolo 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3.

Discussione generale. Dichiarazioni di voto.

Io non ho nessuno sull’articolo 3.

A questo punto dichiaro aperta la votazione sull’articolo 3.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 29

Astenuti 16

Contrari 0

 

È approvato.

 

L’articolo 3 è approvato.

Passiamo ora all’articolo 4.

Discussione generale. È successivo. 

Dichiarazioni di voto. È un 4-bis, esatto, quindi è successivo.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 4.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 29

Astenuti 16

Contrari 0

 

È approvato.

 

L’articolo 4 è approvato.

Adesso passiamo al primo emendamento, emendamento 6, a firma del consigliere Andrea Costa. È un emendamento che istituisce un nuovo articolo, il 4-bis.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’emendamento 6, a firma Costa.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 41

Astenuti 0

Contrari 0

 

È approvato.

 

L’emendamento 6 è approvato.

Passiamo ora all’articolo 5.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 5.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 29

Astenuti 14

 

È approvato.

 

L’articolo 5 è approvato.

Ora abbiamo due emendamenti.

Emendamento 11, a firma del consigliere Lisei che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’emendamento 11.

Dichiaro aperta la votazione

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Contrari 28

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

L’emendamento 11 è respinto.

Ora passiamo all’emendamento 12, sempre a firma del consigliere Lisei.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Metto in votazione l’emendamento 12.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Contrari 28

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

PRESIDENTE (Petitti): L’emendamento 12 è respinto.

Ora passiamo all’articolo 6, su cui insistono diversi emendamenti, molti dei quali però sono stati anche ritirati.

Partiamo dal primo emendamento. Emendamento 1 a firma del consigliere Pompignoli. Dibattito generale. Quindi, va bene.

Emendamento 15 è ritirato. Facciamo così il punto sugli emendamenti, che sono tanti.

Emendamento 23 del consigliere Costa.

Emendamento 7 del consigliere Costa.

Emendamento 20 della consigliera Piccinini, ritirato.

Emendamento 16, sempre a firma della consigliera Piccinini, ritirato.

Emendamento 24 a firma Piccinini ritirato.

Altri due, emendamento 17 ed emendamento 25, entrambi a firma Piccinini: il 17 ritirato e il 25 confermato.

Quindi ora apriamo il dibattito generale congiunto sugli emendamenti. Qualcuno vuole intervenire?

Consigliere Costa, prego. 

 

COSTA: Per spiegare la ratio dei due emendamenti che sono presentati a firma mia rispetto a questo articolo. Nascono dal dibattito che abbiamo avuto prima in Commissione e poi ancora ascoltando i colleghi oggi in aula.

In particolare, uno degli interventi specifica quanto resti impregiudicata ogni attività di accertamento, nonostante ai tecnici privati che gestiranno le pratiche relative al bonus 110 venga chiesto di attivarsi solo ed esclusivamente nell’ambito delle prerogative per le quali sono stati chiamati dal committente privato.

Il secondo, invece, è il recepimento di una sollecitazione che è arrivata dalla collega Piccinini, che credo sia assolutamente opportuno inserire, perché migliora complessivamente la lettura dell’articolo 6 e credo faciliti anche i lavori dei tecnici.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Mi ricollego a ciò che diceva il collega Costa rispetto al suo emendamento 23, perché effettivamente recepisce in qualche modo le obiezioni che avevamo sollevato rispetto a una criticità che può anche esistere, che riguarda come dicevamo gli edifici più datati. Abbiamo voluto presentare un ulteriore emendamento che ricalca in qualche modo quello che è stato fatto anche a livello nazionale, ovvero dare la possibilità ai Comuni di potere usufruire di personale aggiuntivo dedicato esclusivamente alle pratiche del 110 per cento. Quindi, con questo emendamento prevediamo che la Regione possa fare ricorso anche a forme di lavoro flessibile di cui all’articolo 36 del decreto legislativo 165 del 2001. Diciamo che oggi c’è stato un confronto anche, se vogliamo, serrato, che però ha portato al miglioramento della legge. Nonostante i tempi brevi di esame di questo progetto di legge, alla fine credo che siamo arrivati tutti a una soluzione ragionevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Questo, se ricordate, era uno degli articoli su cui eravamo intervenuti anche in Commissione, appunto segnalando la necessità di un ulteriore approfondimento e di un ulteriore momento di riflessione. Voglio ringraziare, anche in questo caso, il relatore Costa che si è fatto interprete di una sintesi che credo rappresenti un avanzamento, insomma, un elemento di avanzamento al testo. Devo anche dire che il confronto con gli altri Gruppi, anche con la consigliera Piccinini, è stato un confronto positivo, serrato ma positivo, e credo che il combinato disposto dei due emendamenti che sono stati presentati rappresenti appunto un elemento di avanzamento al testo su un tema importante su cui avevamo posto l’attenzione anche in Commissione. Dalla Commissione a oggi c’è stato… anche se effettivamente siamo arrivati utilizzando tutto il tempo necessario che era a disposizione, però siamo arrivati a un elemento di avanzamento che noi consideriamo soddisfacente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie. Oggi si è svelato l’arcano mistero. Abbiamo visto che la consigliera Piccinini vota a favore del provvedimento, almeno per quanto riguarda l’articolato, quindi abbiamo capito i motivi per i quali si è stravolto un po’ il progetto di legge.

Su questo emendamento, consigliere Costa, io chiedo una specifica, perché lei mi va a cambiare il comma 6 di questo articolo – emendamento Costa 23, che sarebbe quello ripreso dalla consigliera Piccinini che poi ha ritirato, perché giustamente lo presenta lei, consigliere Costa – dove sostanzialmente mi dice che “le asseverazioni dei tecnici abilitati in merito allo stato legittimo degli immobili iniziati prima del primo settembre 1967 e i relativi accertamenti dello sportello unico sono riferiti esclusivamente alle parti di edifici interessati ai medesimi interventi”. E quelli successivi del ’67, punto di domanda?

Questo andrebbe a snaturare completamente quella che è la previsione del 119, cioè lo si fa solo su immobili iniziati prima del 1967, così come leggo l’emendamento.

Mentre, per quanto riguarda l’emendamento che ho proposto, anche per capire effettivamente se poi questo emendamento venga approvato oppure no, si fa riferimento alle opere iniziate… quindi introduce un nuovo comma rispetto al 4, dove si dice sostanzialmente che per le opere iniziate anteriormente al primo settembre ’67, in luogo degli estremi della licenza edilizia può essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio eccetera eccetera. Ovviamente per andare ad agevolare quella che è la pratica collegata allo stato legittimo degli immobili.

Vorrei capire, anche su questo emendamento, qual è la posizione della maggioranza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo perché è la prima versione dell’emendamento. Sono due emendamenti simili, ma non sono uguali. Per rispondere a quello che diceva il collega Pompignoli, che citava anche la normativa nazionale, come avevo già detto in discussione generale, forse il collega non è stato così attento, a livello nazionale questa sorta di deroga si fa solamente per i condomini. L’asseverazione sulle parti comuni viene fatta per i condomini e ho anche spiegato perché. C’è una ratio perché altrimenti quegli interventi non sarebbero mai partiti. Se, come dicevo, il mio vicino ha un abuso e io no, e l’asseverazione deve fare fatta sull’immobile complessivo, l’intervento non partirà mai, motivo per cui è stato deciso di fare l’asseverazione per le parti comuni. Ora, prendere quel principio ed estenderlo su tutte le tipologie di immobili era, dal mio punto di vista, troppo forte come formulazione e quindi siccome i Comuni hanno sollevato delle perplessità rispetto agli edifici ante 1967 per la problematica legata alla mancata digitalizzazione degli archivi e quindi il recupero delle pratiche, soprattutto quelle più datate, oggi, con questo emendamento, si interviene su quella determinata parte e non su tutto, quindi dal 1967 in avanti vale l’asseverazione su tutto l’immobile. Mi sembra molto chiaro.

La norma nazionale che lei citava – lo risottolineo perché forse non era chiaro – è riferita solamente ai condomini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Io non ho altri in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto. Nessuno in dichiarazioni di voto.

A questo punto mettiamo in votazione l’emendamento 1, a firma del consigliere Pompignoli.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 17

Contrari 28

 

È respinto.

 

L’emendamento 1 è respinto.

Passiamo all’emendamento 23, a firma Costa.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 29

Contrari 17

 

È approvato.

 

L’emendamento 23 è approvato.

Consigliere Pompignoli? Niente. Va bene.

Passiamo all’emendamento 7, sempre a firma Costa.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 45

 

È approvato.

 

L’emendamento 7 è approvato.

Passiamo ora all’ultimo emendamento che insiste sull’articolo 6, l’emendamento 25, a firma della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 23

Astenuti 19

 

È approvato.

 

L’emendamento 25 è approvato.

Passiamo alla votazione sull’articolo 6.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 29

Astenuti 16

Contrari 0

 

È approvato.

 

L’articolo 6 è approvato.

Sono le ore 17,30. Dichiaro chiusa la sessione pomeridiana.

Continueremo con l’esame dell’articolato mercoledì mattina.

Ci vediamo domani alle ore 9,30 con la sessione di bilancio.

Buona serata a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,30

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Andrea CORSINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Irene PRIOLO.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Raffaele DONINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (14)

 

Votazione art. 1

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 28

Astenuti: 14

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo;

 

 

Votazione art. 2

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 29

Astenuti: 15

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

 

 

Votazione art. 3

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 29

Astenuti: 16

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo


Votazione art. 4

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 29

Astenuti: 16

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo


 

Votazione em. 6

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Petitti Emma; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Marchetti Daniele; Mastacchi Marco


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

 

Votazione art. 5

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 29

Astenuti: 14

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

Votazione em. 11

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

Votazione em. 12

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo

 

 

Votazione em. 1

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo;  Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Rainieri Fabio


 

Votazione em. 23

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 29

Contrari/No: 17

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


Votazione em. 7

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 45

Non votanti: 1

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio


 

Votazione em. 25

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 23

Astenuti: 19

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

 

Votazione art. 6

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 29

Astenuti: 16

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Assenti

Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo


 

Emendamenti

 

OGGETTO 2009

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”. (14)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Pompignoli

«All'art. 6 del progetto di legge all'art. 10 bis della legge regionale 15 del 2013 è inserito il comma 4bis. Per le opere iniziate anteriormente al 1° settembre 1967 in luogo degli estremi della licenza edilizia può essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dal proprietario o altro avente titolo ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge 4 gennaio 1968 nr. 15 attestante che l'opera risulti iniziata in data anteriore al 1° settembre 1967. Tale dichiarazione può essere ricevuta e inserita nello stesso atto ovvero in documento separato da allegarsi all'atto medesimo. Per gli edifici di proprietà comunale in luogo degli estremi della licenza edilizia o della concessione di edificare possono essere prodotti quelli della deliberazione con la quale il progetto è stato approvato o l'opera autorizzata.»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Costa

«Articolo 4

Dopo l'articolo 4 del progetto di legge è aggiunto il seguente:

“Articolo 4 bis

Modifiche all'articolo 6 della legge regionale n. 15 del 2013

1. Dopo il comma 2 dell'articolo 6 della legge regionale n. 15 del 2013 sono aggiunti i seguenti:

"2 bis. Il parere della Commissione è rilasciato:

a)      in caso di interventi soggetti a CILA o a SCIA, entro il termine di venticinque giorni dalla data di efficacia delle stesse;

b)      in caso di interventi soggetti a permesso di costruire, entro cinquanta giorni dalla data di presentazione della domanda di rilascio;

c)      in caso di convocazione della conferenza di servizi, entro il termine previsto dall'art. 14-bis, comma 2, lettera c), della legge n. 241 del 1990.

2 ter. Scaduti i termini di cui al comma 2 bis si prescinde dal parere della Commissione. I pareri rilasciati dopo la scadenza sono inefficaci, ai sensi dell'articolo 2, comma 8-bis, della legge n. 241 del 1990.".»

(Approvato)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Costa

«Articolo 6

All'articolo 10-bis, comma 6, della legge regionale n. 15 del 2013, introdotto dall'articolo 6 del progetto di legge, sono aggiunte in fine le seguenti parole: “ , rimanendo impregiudicata ogni valutazione circa la legittimità delle restanti parti dei medesimi edifici.»

(Approvato)

 

 

Emendamento 11, a firma del consigliere Lisei

«Dopo l'art.5 è aggiunto il seguente art.5 bis:

"Articolo 5 bis

Modifiche all'articolo 6 della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15

1. All'articolo 6 comma 2, lettera b), della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15 (Semplificazione della disciplina edilizia), dopo le parole "di valore storico-architettonico", sono aggiunte le seguenti: "sulle opere esterne degli edifici di valore".»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Lisei

«Dopo l'art. 5 è aggiunto il seguente art.5 ter:

"Articolo 5 ter

Modifiche all'articolo 6 della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15

1. All'articolo 6 comma 2, della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15 (Semplificazione della disciplina edilizia), dopo la lettera c) viene aggiunto la seguente lettera:

d) La Commissione si esprime sulle deroghe alle prescrizioni dei regolamenti edilizi locali per interventi su fabbricati esistenti classificati come di interesse documentale o testimoniale, deroghe legate all'ammissibilità di interventi di riqualificazione energetica o di miglioramento sismico, incluso il mutamento della destinazione d'uso e la riqualificazione di locali seminterrati che presentino i requisiti di agibilità.".

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma del consigliere Costa

«Articolo 6 del pdl

All'articolo 10 bis, comma 6, introdotto dall'articolo 6 del progetto di legge, dopo le parole "stato legittimo degli immobili" sono inserite le seguenti: "iniziati prima del 1° settembre 1967".»

(Approvato)

 

Emendamento 25, a firma della consigliera Piccinini

«Nell'articolo 6, che inserisce nella legge regionale n. 15 del 2013 l’articolo 10-bis "Stato legittimo degli immobili" è aggiunto, in quest'ultimo, il comma seguente:

"7. La Regione può fornire ai Comuni e alle loro Unioni a richiesta, supporto tecnico progettuale e amministrativo per accelerare lo svolgimento dei procedimenti connessi agli interventi che beneficiano degli incentivi di cui all'art. 119 del DL 34/2020 convertito con L. 77/2020. Ai fini del presente comma la Regione può prevedere misure specifiche di sostegno ai Comuni e alle loro Unioni per permettere agli enti di fare ricorso alle forme di lavoro flessibile di cui all'art. 36 del D. lgs, 165/2001 ovvero a forme di collaborazione esterna di cui all'art. 7, commi 6 e seguenti del D.lgs. 165/2001."»

(Approvato)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti – Rainieri

Bergamini – Montalti

 

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