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53.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 2 FEBBRAIO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2230

Interpellanza circa il ripristino integrale del percorso Natura in sponda sinistra del fiume Panaro. A firma del Consigliere: Pelloni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

PRIOLO, assessore

PELLONI (Lega)

 

OGGETTO 2264

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Bargi, Catellani, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Delmonte, Rainieri, Bergamini, Rancan

(Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

RONTINI (PD)

PELLONI (Lega)

FACCI (Lega)

MALETTI (PD)

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 967

Risoluzione per impegnare la Giunta a limitare e ridurre l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze, come indicato dalla Legge n. 36 del 2001. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

MUMOLO (PD)

ROSSI (PD)

ZAMBONI (EV)

PARUOLO (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 2138

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al rilancio delle linee ferroviarie su cui si snoda il collegamento diretto fra Mantova e Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Costa, Caliandro, Mori, Zappaterra, Costi, Marchetti Francesca, Rontini, Soncini, Tarasconi, Daffadà, Fabbri, Amico, Zamboni, Piccinini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 1925

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il processo di elettrificazione della linea Parma-Suzzara e ad accelerare i collegamenti fra l’area di Mantova e la stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia oltre che con lo scalo di Dinazzano. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Costa

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

COSTA (PD)

DELMONTE (Lega)

PICCININI (M5S)

AMICO (ERCEP)

COSTA (PD)

ZAMBONI (EV)

DELMONTE (Lega)

 

OGGETTO 581

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere un piano straordinario per la definizione delle domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità e sordità civili, di disabilità e di handicap, rimaste in sospeso per l'emergenza sanitaria da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

(Ritiro)

OGGETTO 2573

Risoluzione per impegnare la Giunta a introdurre, per quanto riguarda le commissioni AUSL, protocolli per estendere la visita in presenza per il riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità, sordità civili, di disabilità e di handicap. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Montalti, Maletti, Stragliati

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Daniele (Lega)

MONTALTI (PD)

 

OGGETTO 1809

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere in ogni scuola del territorio regionale momenti di studio e sensibilizzazione sul tema delle Foibe; a invitare ogni amministrazione comunale ad organizzare attività aperte all’intera cittadinanza per la Giornata del Ricordo; a illuminare il palazzo della Regione con luci tricolori nella notte tra il 9 e il 10 febbraio di ogni anno. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri

(Discussione)

OGGETTO 2169

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere iniziative ufficiali a ricordo di Norma Cossetto, Medaglia d'oro al merito civile. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan, Catellani, Gibertoni

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

BARCAIUOLO (FdI)

TARUFFI (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2264 - 967 - 2138 - 1925 - 2573

Emendamenti oggetti 967 - 2138 - 581

 


 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,51

 

PRESIDENTE (Petitti): Buon pomeriggio. Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 53 del giorno 2 febbraio 2021.

Hanno giustificato la propria assenza il presidente Bonaccini e l’assessora Lori.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DAFFADÀ Matteo
  13. DELMONTE Gabriele
  14. FABBRI Marco
  15. FACCI Michele
  16. FELICORI Mauro
  17. GIBERTONI Giulia
  18. IOTTI Massimo
  19. LIVERANI Andrea
  20. MALETTI Francesca
  21. MARCHETTI Daniele
  22. MARCHETTI Francesca
  23. MASTACCHI Marco
  24. MONTALTI Lia
  25. MONTEVECCHI Matteo
  26. MORI Roberta
  27. MUMOLO Antonio
  28. OCCHI Emiliano
  29. PARUOLO Giuseppe
  30. PELLONI Simone
  31. PETITTI Emma
  32. PICCININI Silvia
  33. PIGONI Giulia
  34. PILLATI Marilena
  35. POMPIGNOLI Massimiliano
  36. RAINIERI Fabio
  37. RANCAN Matteo
  38. RONTINI Manuela
  39. ROSSI Nadia
  40. SABATTINI Luca
  41. SONCINI Ottavia
  42. STRAGLIATI Valentina
  43. TAGLIAFERRI Giancarlo
  44. TARASCONI Katia
  45. TARUFFI Igor
  46. ZAMBONI Silvia
  47. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Presenti 47 consiglieri.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interpellanze.

 

OGGETTO 2230

Interpellanza circa il ripristino integrale del percorso Natura in sponda sinistra del fiume Panaro. A firma del Consigliere: Pelloni

 

PRESIDENTE (Petitti): Ne abbiamo una sola: interpellanza 2230 circa il ripristino integrale del percorso Natura in sponda sinistra del fiume Panaro, a firma del consigliere Pelloni.

Prego, consigliere.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Buon pomeriggio a tutti.

Premesso che il percorso Natura interamente sul lato sinistro del fiume Panaro inizia da Modena est sul ponte di Sant’Ambrogio e si svolge per quasi 34 chilometri attraversando San Donnino, Spilamberto e Vignola per giungere a Casona di Marano sul Panaro, è percorribile a piedi o in bicicletta. A Vignola il percorso SOLE, denominazione originaria del primo tratto realizzato del percorso Natura, segue il Panaro costeggiando la zona del centro a nuoto e sulla sinistra del fiume arriva fino al ponte di Marano.

Il sentiero consente un’immersione nel paesaggio fluviale caratterizzato dalla presenza di salici, pioppi o ontani e da una grande varietà di arbusti, tra cui si notano biancospino e sanguinello.

Evito la premessa. La cosa importante è che è stata una valvola di sfogo, soprattutto in periodi come questi, di particolari restrizioni, per poter praticare attività fisica, motoria e sportiva. L’unico problema è che è stato interessato dall’ondata del maltempo dello scorso mese, in cui per circa 500 metri è stato interessato, di fatto, da una perdita della carreggiata originale. Quindi, abbiamo bisogno di interventi. Tenuto conto che ci sono interventi che aspettano da diversi anni, e anche in precedenza tra Vignola e Marano è stato interrotto per sei anni almeno, si chiede con questa interpellanza, riservandomi di ascoltare la risposta, che tempi sono previsti per riuscire a ripristinare un tratto importante, tra cui non vi è solo il percorso natura, ma, legata al turismo slow, una parte del percorso natura interessato anche dalla strada Romea Nonantolana, quindi anche percorsi europei di turismo cosiddetto “dolce”.

Credo sia importante ripristinarlo nel modo opportuno. È già capitato anche in passato che è stato ripristinato in maniera sommaria, riportando ghiaia, ma la ghiaia riportata con la prima piena spesso e volentieri è stata portata via. Quindi, c’è bisogno di investimenti importanti e lungimiranti. In questi casi, chi più spende meno spende.

Chiedo i tempi e se c’è già un cronoprogramma legato al ripristino di questo importante percorso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessora Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessore: Eviterò anch’io, consigliere, il preambolo, perché sarebbero tre pagine di risposta. Provo a entrare subito nel dettaglio.

Come lei sa, l’agenzia di Protezione civile in questo caso agisce in sinergia con l’ente proprietario, deputato anche al ripristino, ossia la Provincia. Per cui c’è un’azione sinergica tra l’ente competente per quanto riguarda gli aspetti di carattere idraulico e l’ente competente per gli aspetti di carattere strutturale, che è appunto l’Ente Provincia, e questa sinergia sta andando avanti sia per gli interventi a monte che per gli interventi a valle.

Diciamo infatti che gli interventi programmati a Vignola, a monte della zona delle piscine, ove è già stato realizzato un primo stralcio ed è in fase di appalto il completamento, dove è stato già possibile ripristinare un lungo tratto di percorso interrotto per un lungo periodo, ci sta vedendo in azione. Parimenti l’agenzia ha collaborato, unitamente all’Amministrazione comunale (ma credo che lei lo sappia) nell’ambito dei lavori di consolidamento della briglia posta a valle del ponte Muratori, a ripristinare e ripulire proprio l’ultimo tratto di Percorso natura, che da Spilamberto conduce a Vignola, e sono programmati ulteriori interventi di ripristino di difese spondali danneggiate, che contribuiranno al consolidamento di un tratto che rischia di essere asportato senza opere di consolidamento.

Anche a ridosso del ponte di Spilamberto l’Agenzia è impegnata in un significativo intervento di ripristino e consolidamento della sponda, fortemente danneggiata dagli eventi di novembre 2019, con asportazione del tracciato del Percorso natura, interrotto da vari mesi.

Anche in questo caso sono state condivise le modalità di intervento con la Provincia di Modena, al fine di consentire loro il ripristino e la riapertura del percorso.

Il caso specifico del danneggiamento più significativo a monte del ponte della nuova Pedemontana, nella zona di Via Confine, fenomeno erosivo attivatosi con la straordinaria piena del 5 giugno 2020 e gravemente peggiorato durante gli eventi di dicembre, è una situazione assai complessa, determinata da ingenti accumuli di materiale in alveo, con conseguenti, brusche deviazioni della corrente in destra e sinistra idraulica, che interessa anche l’area a valle del ponte, peraltro complessivamente già in atto, come lei diceva, da vari anni.

In tale contesto l’intervento di ripristino di una corretta sezione di deflusso, finalizzata a centralizzare la corrente preservando le sponde, è particolarmente complesso, perché necessita di opere contestualmente in un’area molto estesa che arriva a valle del ponte.

È oggetto di finanziamento pari a 600.000 euro e progettazione nell’anno in corso e si auspica di poter dar corso ai lavori, che necessiteranno comunque di vari mesi di attività. È finanziato all’interno del decreto Proteggi Italia, per dare un’informazione precisa al consigliere, perché lì dentro abbiamo anche le modalità attuative e operative.

Al fine di dare rapidità e continuità al percorso, è stata condivisa con la Provincia una soluzione di arretramento dell’attuale Percorso natura, per allontanarlo dalle sponde in erosione. La Provincia ha già presentato istanza di modifica del tracciato del percorso, ha ultimato le verifiche tecniche e sta già procedendo al ripristino. È stato fatto in questa settimana un sopralluogo e probabilmente questo intervento straordinario terminerà nel periodo stimato di un mese.

Ritengo utile evidenziare – questo è utile anche per lei, consigliere, da sapere – che a livello nazionale i percorsi Natura in quanto tali non rientrano tra le tipologie di danneggiamento ammesse a finanziamento nell’ambito delle risorse stanziate ai fini di Protezione civile a seguito delle dichiarazioni di stato d’emergenza, ma il lavoro sinergico operato sul territorio di presidio e governo del fiume messo in atto dall’autorità idraulica, che in primo luogo lavora per la messa in sicurezza idraulica dei tratti interessati, avendo a riferimento anche la fruibilità delle aree demaniali, ha fino ad oggi consentito significativi risultati sui consolidamenti spondali che ho citato e conseguito il ripristino dei percorsi Natura da parte della provincia di Modena. Questo a specificare che, a seconda della tipologia di danneggiamento che abbiamo, interveniamo, come abbiamo fatto, o con ordinanze di Protezione civile nell’ambito delle nostre competenze o con il Proteggi Italia, come stiamo facendo attualmente con questo stanziamento importante di 600.000 euro e per la parte di competenza provvede con proprie risorse di bilancio la provincia di Modena.

Stiamo non soltanto operando, ma dando una risposta significativa e strutturale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Grazie, assessore, per la risposta. In qualche modo ci facciamo un nodo al fazzoletto. La progettazione per un danno così importante e così esteso ovviamente, come dicevo prima, chi più spende e meno spende, proprio perché fare qualcosa magari in fretta potrebbe non essere risolutivo.

Guardando il bilancio della Provincia, ad oggi, non si è ancora stanziato nulla e questo effettivamente preoccupa. Il bilancio presentato dal presidente della Provincia non conteneva nessun investimento in tal senso. Bene che ci sia la prima base già progettuale anche per l’affidamento per i primi lavori. In qualche modo mi ritengo parzialmente soddisfatto per le cose che sono state dette. Credo che ci sarà bisogno di altro e anche di tempi congrui, credo, per riuscire a ripristinare una situazione molto danneggiata. Vedo che anche un po’ più a valle nel Comune di Spilamberto sono stati tanti i settori coinvolti dalle ultime piene. Quindi, forse bisogna fare un ripensamento complessivo, effettivamente, per riuscire a prevenire rispetto che curare, come si sta cercando di mettere in pratica ora.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene, abbiamo chiuso con le interpellanze.

A questo punto, passo la parola alla consigliera Rontini per l’ordine dei lavori. Prego.

La faccio intervenire dopo.

 

OGGETTO 2264

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Bargi, Catellani, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Delmonte, Rainieri, Bergamini, Rancan

(Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori con il procedimento di discussione, il dibattito generale legato alla risoluzione 2264, risoluzione che impegna la Giunta ad adottare in via immediata protocolli ‒ chiedo solo un po’ più di silenzio in aula, per favore ‒ e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali, a firma del consigliere Facci e altri.

Consigliera Rontini, prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Molto velocemente, intervengo anch’io sulla risoluzione 2264. Innanzitutto, parto dal ringraziamento ai colleghi Facci, Pelloni e tutti gli altri consiglieri...

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, chiedo un po’ più di silenzio in aula. Per cortesia. Abbiamo difficoltà ad ascoltare la consigliera.

Prego.

 

RONTINI: Grazie, presidente.

Parto da un ringraziamento ai colleghi Facci, Pelloni e agli altri firmatari del Gruppo Lega per aver portato alla nostra attenzione, anche in quest’aula, la risoluzione 2264, che pone il tema del rischio di isolamento e di costante peggioramento della qualità della vita delle persone ospiti di strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice.

La collega Francesca Maletti ha già dato atto, in maniera molto compiuta, di quello che è stato l’impegno di questa Regione per garantire, anche nelle fasi più complicate dell’emergenza sanitaria, l’esercizio delle relazioni affettive, naturalmente in condizioni di sicurezza, a queste persone, alle persone più fragili e ai loro familiari.

Ne approfitto per fare una riflessione su un piccolo tema, che riguarda la sollecitazione posta in quest’Aula, quello delle sale o delle stanze degli abbracci, e lo faccio con un doppio obiettivo, da una parte voglio fare un plauso, un ringraziamento a tutti quei soggetti gestori, sia pubblici che privati, che nei mesi e nelle settimane scorse sono riusciti ad organizzarsi e hanno reso possibile la costruzione, che poi è molto semplice, di questi spazi, in cui famiglie e persone assistite hanno potuto ritrovare la quotidianità di un gesto fisico, di un abbraccio, di una “abbracciatona” di cui sappiamo quanto ci sia bisogno, perché sappiamo che la salute e il concetto di benessere hanno naturalmente a che fare con le nostre condizioni legate alla fisicità, ma anche all’aspetto psicologico.

È noto infatti quanto l'apatia, la rassegnazione, il senso di abbandono subiti dalle persone care ospitate in queste strutture abbiano a che fare con fattori di rischio sulla sopravvivenza di queste persone, quanto possano portare a un aggravarsi della loro situazione già precaria dal punto di vista mentale o fisico (a volte le une, a volte le altre) e quanto sia poi difficile recuperare le conseguenze che il senso di solitudine e di sofferenza porta nelle persone.

Un plauso quindi a tutti quei gestori che sono riusciti a farlo, posto che è noto che per la Regione nulla osta in questo senso, ma dall’altra parte voglio fare anche un appello, se mi è consentito, a quelle strutture.

Io vengo da un territorio dove da alcuni mesi familiari che hanno assistiti in alcune strutture stanno cercando, in una relazione con i soggetti gestori, di far sì che si possano sviluppare queste stanze anche in queste strutture, naturalmente comprendo le preoccupazioni dei soggetti gestori, preoccupazioni legate all’evitare di far nascere focolai che hanno effetti così deflagranti poi sulla vita delle persone, ma penso che anche quando la copertura vaccinale sia delle persone ricoverate sia degli operatori sarà completata queste stanze e queste sale potranno aiutare e assistiti e familiari a recuperare la quotidianità di una fisicità di cui, ripeto, tutti hanno sentito il bisogno in queste settimane complicate, in questi mesi complicati. Quindi, auspico che anche laddove fino ad ora non è stato possibile, perché le ragioni legate al farlo in condizioni di sicurezza hanno prevalso sul resto, si creino le condizioni per dar vita a questi luoghi che portano, se realizzati in condizioni di sicurezza, come accade in tante parti del territorio regionale e nazionale, penso che non sia un caso che anche uno dei primi video di comunicazione istituzionale fatto dalla Presidenza del Consiglio sull’importanza dei vaccini si svolga proprio all’interno di una di queste stanze, portino il recupero di una dimensione che poi può evitare che l’apatia, la rassegnazione prendano il sopravvento e quindi ne abbia vantaggio la salute a trecentosessanta gradi delle persone fragili assistite nelle strutture residenziali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rontini.

Si è prenotata a parlare la consigliera Rossi. Prego.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Okay. Proseguiamo con il dibattito. Altri vogliono intervenire in dibattito generale?

Prego, consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Ho ascoltato il dibattito che c’è stato. È una risoluzione che giustamente è stata portata in aula. In Commissione Sanità di questi temi, anche con l’assessore, con l’assessorato prevalentemente alla sanità, ne abbiamo parlato. Però, credo che la mozione a prima firma del consigliere Facci abbia il merito di aver dato una dignità importante, quella di portare questo tema in aula, quindi nell’organo collegiale massimo di questa Istituzione, un tema importantissimo, come quello del bisogno di non morire di solitudine. La dico così, la dico male. In Commissione sono stati usati questi termini. Certo, non si può morire di Covid, o non bisogna morire di Covid, ma non si può neanche morire di solitudine.

Ricordiamo che tra i bisogni primari individuati, con una consapevolezza abbastanza diffusa, in epoca pre-Covid, una delle cosiddette “epidemie dilaganti” era il problema della solitudine. Ricordo questo perché per mesi, e ancora non è chiaro... La risoluzione chiede maggiore uniformità, maggiore chiarezza rispetto a una situazione che non è così chiara, come forse nel dibattito mi sembra di avere percepito. Forse è stata una mia percezione. Il fatto è che se andiamo a vedere le strutture che abbiamo sui nostri territori, che siano pubbliche che siano convenzionate o che siano private, abbiamo un ordine sparso di protocolli differenti, a seconda delle sensibilità, a seconda della proattività degli operatori, dei dirigenti delle strutture, eccetera. Questo non può essere. Abbiamo bisogno che nessuno rimanga indietro. Non ci possono essere ancora strutture con limitazioni forti al bisogno di non lasciare soli i nostri ospiti, i residenti. Le locuzioni sono diverse.

Va dato merito prima di tutto a chi ha sollevato per primo questa questione e l’ha portata in aula. Sarò ridondante su questo tema, proprio perché per mesi... E sappiamo quanto è importante in tante strutture il controllo che esercitano i parenti, i familiari, gli amici sugli ospiti. Non è raro, purtroppo, che senza un controllo da parte dei familiari, dei parenti, degli amici qualche anziano rimanga un po’ troppo allettato. Magari non viene fatto quello che bisogna fare, quindi aumenta qualche piaga da decubito in più. Ma non solo. Al momento dei pasti, che è un momento importante, per noi emiliano-romagnoli il momento di socialità del pasto è importantissimo e abbiamo in tante strutture tanti volontari che aiutavano gli anziani in un momento delicato come quello dei pasti, in cui c’era una preclusione importante ed era un sostegno, non era solo un’esigenza di incontro e di socialità, era un sostegno importante.

Su questo non è ancora chiara la situazione, quindi credo che oggi, al di là del dibattito, possiamo in maniera scritta dare un’indicazione come organo legislativo, di indirizzo alla Giunta, quella di dare, a mio avviso, maggiore uniformità e maggiore chiarezza nei confronti di tutte le strutture, proprio perché purtroppo con questa situazione pandemica dovremo convivere ancora molto purtroppo, spero per poco, ma sarà per molto, quindi dobbiamo progettare e programmare i prossimi mesi, se non il prossimo anno, se non addirittura i prossimi anni.

Credo che da quest’Aula delle indicazioni precise alla Giunta, poi la Giunta ha fatto sicuramente (nessuno lo nega) un lavoro e un’attenzione su questo tema, però credo che anche da parte del Consiglio un’indicazione precisa sia opportuno darla.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere. Altri in dibattito generale? Io non ho altri in dibattito generale, quindi a questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione 2264. Ricordo che ogni Gruppo ha cinque minuti.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie. Trovo le parole dei consiglieri del Partito Democratico per certi aspetti attinenti a quello che è il senso che con questa risoluzione abbiamo voluto dare a un problema sempre più drammatico. Ho colto negli interventi della consigliera Maletti e anche della consigliera Rontini parole di attenzione al tema e, soprattutto nell’ultimo intervento, di apprezzamento allo spirito di questa risoluzione. Poi, sento, però, che l’orientamento della maggioranza è quello di respingere questa risoluzione sul presupposto che la Regione in ogni caso starebbe operando nel senso che questa risoluzione invoca. Niente di più falso, perché se noi prendiamo a riferimento e dobbiamo prendere a riferimento le indicazioni del Ministero della salute, la Regione non ha in alcun modo dato seguito, istituzionalizzando quello che il Ministero dice, dando dei riferimenti precisi, pretendendo dalle varie Direzioni, per esempio, i Piani operativi, i protocolli che tengano conto di quello che il Ministero ha individuato, ha sottolineato e ha, in qualche modo, preteso che venisse fatto. Abbiamo delle soluzioni estemporanee, occasionali, lasciate alla discrezionalità sostanzialmente delle strutture. In realtà, il Ministero ha chiesto altro. Sono d’accordo anche con chi dice – mi riferisco ai miei colleghi che sono intervenuti – che queste disposizioni non erano neanche risolutive del vero problema. Noi diciamo che anche se queste non erano e non sono risolutive, quantomeno rappresentavano un passo avanti.

Io non credo che sia sfuggito ai consiglieri di maggioranza l’appello che ha fatto il Difensore civico della Regione qualche settimana fa, proprio in questo senso nel chiedere, nell’evidenziare un problema che è diffuso a livello regionale su tutto il territorio, dove appunto i parenti delle persone che sono ospitate, loro malgrado, se sono ospitate vuol dire che hanno delle esigenze e hanno delle problematiche importanti per essere ospitate in strutture di questo tipo, i parenti non riescono ad avere un contatto dignitoso. La dignità della persona, quella che spesso e volentieri voi rivendicate ad alta voce nelle varie attività, nelle varie azioni, nei vari proclami, la dignità della persona. Benissimo. Noi oggi chiediamo che la Regione faccia un passo avanti, nel senso di dare seguito a quelle indicazioni, alle indicazioni che il Ministero ha in qualche modo imposto, proprio per mettere al centro la dignità della persona.

Nel momento in cui addirittura una risoluzione, che di fatto chiede che siano adottate delle linee guida, dei protocolli, non dice come devono essere fatte le linee guida e i protocolli, va da sé che prendiamo come riferimento le linee guida ministeriali. Nel momento in cui anche una risoluzione che chiede che sia dato seguito alle linee guida ministeriali viene bocciata, mi fa preoccupare sulla vostra reale volontà di mettere al centro la dignità della persona nelle azioni di questa Amministrazione. Mi fa preoccupare. Se dobbiamo limitarci alle parole di apprezzamento, ma poi, di fatto, non si è consequenziali, vuol dire che c’è una volontà diversa.

Qua, oggi, con questa risoluzione c’è l’opportunità, c’è la possibilità di rimettere al centro la persona. Quindi, trovo veramente deplorevole che non ci sia questa attenzione e questa sensibilità da parte della maggioranza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Proprio perché noi vogliamo mettere al centro la persona, proprio perché teniamo alla dignità della persona e anche al suo benessere fisico, la Regione Emilia-Romagna ha inviato a tutte le strutture, a tutti i distretti, a tutte le aziende USL le direttive fatte a novembre dal Ministero della sanità e ha ribadito e ha chiesto a ogni struttura, a ogni direzione sanitaria delle strutture, che sono, alla fine, gli ultimi che possono decidere rispetto anche alle epidemie che ci sono state in ogni singola struttura e anche alle dinamiche che ci sono in ogni struttura... Non dimentichiamoci che abbiamo avuto, come diceva anche prima la consigliera Rontini, un insieme di persone che hanno vissuto anche settimane in strutture per evitare o quantomeno limitare i contagi. Abbiamo avuto tante persone che hanno fatto delle scelte, tanti soggetti gestori, imprenditori privati, che hanno impiegato un insieme di risorse, fatto investimenti per garantire la salute e anche la dignità di queste persone, proprio perché c’era un livello alto di rischio sanitario. C’è ancora purtroppo un livello alto di rischio sanitario, sono state prese rispetto ad alcune realtà delle decisioni purtroppo molto difficili di chiusura rispetto all’accesso di parenti.

È stato chiesto ad ogni CRA, coordinando a livello distrettuale di azienda USL, di predisporre dei piani visita specifici, individualizzati, ma tenendo conto anche delle direttive nazionali, per cui io auspico che anche adesso che, come ho detto prima, stiamo ultimando la seconda vaccinazione si possa al più presto modificare questi Piani visite, proprio per dare la possibilità a tutti i familiari di poter accedere in sicurezza, di poter accedere con modalità che siano confacenti anche alla possibilità di relazionarsi delle persone ospiti, che dipende dal livello intellettivo, che dipende anche dalle capacità residue che sono rimaste.

Come è scritto anche nella risoluzione presentata, ci sono anche dei numeri che sono in grande calo, adesso si stanno predisponendo dei piani per dare la possibilità ad altre persone di poter entrare in queste strutture per avere dei servizi e soprattutto una qualità di vita migliore, proprio per la loro dignità e per la loro salute.

Noi voteremo contro questa risoluzione, ma non perché non crediamo che queste persone abbiano diritto e bisogno di avere un rapporto con i propri familiari e anche perché crediamo profondamente a quello che ha scritto il Ministero della salute, però tutto questo deve essere fatto in sicurezza, per la sicurezza di quegli ospiti che hanno diritto ad avere la visita del loro familiare, ma anche degli altri ospiti, perché, essendo in una situazione comunitaria e con persone che hanno difese fisiche molto basse, c’è il rischio di contagio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente, per esprimere anche il parere del Gruppo Bonaccini Presidente, con una premessa.

La premessa è che la Regione ha sempre richiamato (lo diceva molto bene chi mi ha preceduto) oltre al rischio per la salute delle persone anziane fragili, non autosufficienti, vorrei ricordare qui e aggiungere anche le persone con disabilità particolarmente vulnerabili rispetto al Covid-19, questa Regione ha sempre richiamato e ha sempre parlato anche di forte rischio di isolamento e ovviamente anche di peggioramento della qualità di vita sia di queste persone sia anche delle loro famiglie.

Questo è un tema molto delicato, che sta a cuore a tutti. È da quando è iniziata questa pandemia che ragioniamo, riflettiamo e pensiamo e che da queste riflessioni sono nate azioni concrete, perché non c’è dubbio che le visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali, socioassistenziali, sociosanitarie, hospice costituiscano un elemento di profondo valore, davvero prima di tutto sul piano strettamente umano.

È chiaro a ognuno di noi. Nonostante ciò, anche il nostro Gruppo voterà contro questa risoluzione, proprio perché, pur ovviamente dando uno spunto di riflessione rispetto a queste tematiche, avendolo dato anche nei mesi scorsi, bisogna anche riconoscere che già questa Regione ha in atto e ha operato nella direzione sostanzialmente richiesta da questo dispositivo che oggi viene sottoposto alla nostra attenzione, a partire dall’invio delle indicazioni fornite dal Ministero della salute in data 30 novembre. Poi, è stata ribadita anche la necessità da parte di ogni struttura di adottare un piano visite preciso, sensibilizzando i soggetti gestori a richiedere alle aziende USL la possibilità di utilizzare test antigenici rapidi per i visitatori delle proprie strutture.

Ecco perché noi oggi voteremo contro questa risoluzione, pur ribadendo l’impegno di questa Regione. Questo, lo dicevo prima, è un tema delicato. Questo è un tema che merita tutta la nostra attenzione. Ricordiamoci che dobbiamo garantire, però, quelle persone e abbiamo visto purtroppo quello che accade quando il Covid entra in quelle strutture. Dobbiamo garantire anche e soprattutto sicurezza. Poi, c’è anche l’aspetto che riguarda la famiglia, i familiari, che dobbiamo tenere assolutamente in considerazione. È un difficile equilibrio che, però, dobbiamo riuscire a mantenere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Altri in dichiarazione di voto? C’è qualcuno che è prenotato? No. Non abbiamo altri in dichiarazioni di voto. 

A questo punto, mettiamo in votazione il documento, l’atto di indirizzo 2264, la risoluzione che impegna la Giunta ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della salute in data 30 novembre 2020.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 19

Contrari 24

 

È respinta.

 

La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 967

Risoluzione per impegnare la Giunta a limitare e ridurre l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze, come indicato dalla Legge n. 36 del 2001. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 967: risoluzione che impegna la Giunta a limitare e ridurre l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze, come indicato dalla legge n. 36/2001, a firma della consigliera Piccinini.

Ricordo che su questo oggetto insistono tre proposte di emendamento a firma della consigliera Rossi.

Apriamo il dibattito generale.

Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questa risoluzione nasce da un confronto che io ho avuto con persone che in qualche modo soffrono le conseguenze negative legate alla sovraesposizione alle onde elettromagnetiche. Non ci sono questioni ideologiche. Non sono, queste persone, necessariamente contro il 5G, ma chiedono che anche la qualità della loro vita sia salvaguardata. Tra gli anti-5G e quelli che il 5G lo vogliono a tutti i costi, ci sono in mezzo persone con determinate problematiche, che vivono sulla propria pelle, che chiedono di essere considerate.

A questo proposito ho visto che c’è stato un dialogo, un confronto, una collaborazione anche con la collega Rossi, che ha portato a un miglioramento anche del testo, per cui voglio ringraziare, perché è un lavoro che non era scontato e credo che le persone con cui ho interloquito apprezzeranno i passi avanti che oggi facciamo.

Questa risoluzione interviene su una materia da affrontare tenendo assieme due aspetti, da un lato quello dell’innovazione e dello sviluppo, dall’altro quello della tutela, della salute, della sostenibilità, una materia che viene vista e vissuta sia come grande opportunità, sia come una reale preoccupazione, alla base della quale troviamo l’introduzione di un’innovazione tecnologica e in particolare di una tecnologia che agisce nel campo della comunicazione.

Faccio riferimento alla tecnologia di comunicazione 5G, che è stata avviata in fase sperimentale e che si sta aggiungendo agli standard ancora esistenti per le tecnologie 2G, 3G e 4G. È una tecnologia che richiede frequenze più elevate di quelle che hanno caratterizzato gli attuali sistemi di radiotelefonia, rendendo conseguentemente necessaria l’installazione di numerosi micro ripetitori, che consentano di superare, in particolare nelle aree urbanizzate, le difficoltà presenti per la trasmissione lineare dei segnali.

Se da un lato ci si trova di fronte ad emissioni di intensità più ridotta, dall’altro aumenta la numerosità dei punti di emissione e conseguentemente ciò che viene definita densità di esposizione.

Alla luce delle rilevanti modifiche delle modalità di utilizzo delle radiofrequenze e della molteplicità delle applicazioni possibili, dobbiamo considerare che questa tecnologia potrà portare a scenari di esposizione molto complessi, con livelli di campo fortemente variabili nel tempo e nello spazio, e nell’uso delle risorse delle bande di frequenza.

Se lo sviluppo delle telecomunicazioni sta creando grande interesse in tutti i settori per la possibilità, come detto, di nuove applicazioni, è però in crescita anche la preoccupazione per gli effetti sulla salute.

Nello stesso tempo, però, oggi abbiamo l’emergenza Covid, che ha fatto emergere con forza un problema storico per il nostro Paese, quello del digital divide, che si traduce nella disparità di accesso ai servizi telematici, creando esclusione e disuguaglianze. Lo vediamo nelle difficoltà che tante persone incontrano per lavorare in smart working, fare video di lezioni scolastiche o universitarie da casa, partecipare più in generale alla vita sociale, economica e civile. Emergono disuguaglianze tra i territori e persone, in parte coincidenti con altre disparità preesistenti, in parte nuove, che rischiano di diventare incolmabili.

Oggi siamo di fronte a questo problema, la cui soluzione richiede anche interventi tecnologici e infrastrutturali, ai quali ricorrere avendo adeguata consapevolezza degli effetti del loro impiego e della loro diffusione. Così, a fianco della tecnologia 5G abbiamo anche lo sviluppo della banda ultra-larga e serve mettere in campo tutte le precauzioni necessarie per minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici. Tra l’altro, alcuni mesi fa abbiamo accolto, anche favorevolmente, la notizia da parte dell’assessore Donini dell’attivazione di un tavolo regionale per assicurare trasparenza e partecipazione nel confronto con i territori. Da questo confronto io credo che debbano anche arrivare indicazioni per assicurare rapidamente il salto digitale che anche la nostra Regione deve affrontare eliminando ogni condizione infrastrutturale che possa determinare il digital divide e, però, allo stesso tempo, assicurare a tutti condizioni di sicurezza anche rispetto al fenomeno dell’inquinamento elettromagnetico e dell’esposizione alle frequenze.

In questo senso questa risoluzione vuole soprattutto intervenire sulla problematica delle sovraesposizioni alle frequenze, perché il superamento del digital divide, la progressiva ulteriore digitalizzazione delle nostre comunità e del nostro territorio devono assolutamente produrre inclusione e non esclusione alla luce anche degli effetti sulla salute che possono essere prodotti su alcune persone, in particolar modo dalla diffusione e dall’esposizione dell’elettro-frequenze.

Per questo la risoluzione interviene rispetto all’adozione di misure che possono concretamente consentire di potenziare la connettività, senza però incidere sulla salute. In questo senso anche il cablaggio con fibra ottica per esempio dei locali scolastici, delle strutture sanitarie, degli uffici pubblici è un passo in avanti sostenendo anche analoghe operazioni per le strutture private sia adibite a civile abitazione sia se usate come luoghi di lavoro per diminuire, ove possibile, il ricorso al Wi-Fi.

Allo stesso tempo credo che sia opportuno attivare anche una campagna informativa istituzionale sugli effetti della salute delle radiofrequenze e sull’uso corretto degli apparecchi wireless.

Come già detto all’inizio di questo intervento, credo davvero che se oggi arriveremo all’approvazione di questo testo si possa fare qualche passo in avanti anche nei confronti di queste persone che forse saranno anche un numero limitato, ma che però credo meritino comunque attenzione e ascolto da parte delle Istituzioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Mumolo, prego. Consigliere Mumolo, era per rettificare il voto di prima, forse. È vero? Ho letto adesso.

 

MUMOLO: Sì, sì. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Benissimo.

 

MUMOLO: Soltanto per esprimere il mio voto contrario alla risoluzione precedente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Maletti. No.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

In merito a questa risoluzione presentata dalla collega Piccinini, quello che mi preme ricordare e anche sottolineare è che gli impianti di radiotelecomunicazione, che sono, di fatto, considerate opere di urbanizzazione primaria, fanno riferimento a leggi importanti, a leggi europee, al decreto legislativo n. 259/2003, il cosiddetto “Codice delle comunicazioni elettroniche”, e anche al decreto legislativo n. 36/2001, che è la legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, e non prevedono alcuna facoltà in capo alle Regioni, quindi nessuna facoltà di programmare, di pianificare tali impianti, superando, tra l’altro, le disposizioni della legge regionale n. 30/2000, norme che sono volte anche alla tutela della salute e dell’ambiente, che sono basate sul principio di precauzione.

Gli emendamenti che abbiamo presentato su questa risoluzione vogliono dire che la Regione si è premunita e si premunirà, di fatto, di osservare norme che garantiscano la tutela della salute e dell’ambiente, pur non ostacolando l’evoluzione tecnologica e il pubblico servizio. Con il Decreto Semplificazioni del 2020, i Comuni possono adottare un Regolamento per assicurare un corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione delle aree generalizzate del territorio.

Su questo aspetto è importante, così come abbiamo anche sottolineato negli impegni, che la Regione si faccia parte attiva ‒ si dovrà fare parte attiva ‒ affinché i Comuni adottino tale Regolamento, anche con lo sguardo volto al futuro, visto l’inevitabile mutamento della tecnologia, quindi la diffusione anche di altri strumenti. A tal fine, con riferimento agli strumenti di approfondimento e di confronto per garantire uno sviluppo, come si diceva, tecnologico e di innovazione, si specifica anche che con un decreto di Giunta regionale, il n. 818 del 2020, è stato istituito un apposito tavolo regionale sul 5G per lo studio, l’analisi e la condivisione degli aspetti tecnici amministrativi relativi alla diffusione di tale tecnologia sul territorio regionale, tavolo che coinvolge, oltre ai collaboratori del Servizio Tutela aria, acqua, agenti fisici, ARPAE e aziende sanitarie, amministrazioni locai, enti di ricerca, università, gestori di telefonia mobile, così da garantire la massima attenzione e la massima trasparenza sulla prosecuzione del percorso informativo sull’argomento.

Serve anche perseguire altri obiettivi, come ad esempio creare e mettere a disposizione della comunità un patrimonio di conoscenza sul 5G, con enfasi agli aspetti autorizzativi, normativi e sanitari, anche avvalendosi di competenze terze, delineare linee guida a supporto della individuazione dei luoghi idonei per nuovi impianti, dell’accelerazione delle procedure amministrative per il rilascio dell’autorizzazione e sussidi pubblici o privati, concertare la diffusione del sistema 5G a livello territoriale con gli operatori, per consentire la sua diffusione omogenea e capacità adeguata, contenendo e riducendo l’impatto elettromagnetico, raccomandarsi con gli altri eventuali tavoli analoghi per costruire una visione omogenea della pubblica amministrazione e analizzare le istanze dei cittadini, cosa che ritengo piuttosto importante, analizzare le istanze di cittadini e imprese veicolate dagli enti locali, per trovare risposte omogenee.

Con il terzo emendamento abbiamo riscritto gli impegni alla Giunta, in modo che possa continuare ad assicurare costanti ed adeguati strumenti di approfondimento e di confronto sulle misure per garantire sviluppo tecnologico e innovazione, contemperandole con la necessità di contenere l’elettrosmog, promuovere e sostenere l'adozione di regolamenti per l’installazione di radio e stazioni radio base da parte dei Comuni, nella cui competenza rientrano tali strumenti alla luce della legge quadro che citavo prima, attivare le campagne informative istituzionali sugli effetti delle radiofrequenze sulla salute e l’uso corretto degli apparecchi wireless ed esplorare, per quanto di propria competenza, la possibilità di definire specifici elementi di valutazione nel caso di installazione di infrastrutture per impianti di comunicazione elettronica in prossimità di aree particolarmente sensibili. Questo è un punto al quale io tengo particolarmente, perché negli ultimi mesi si è acceso un aspro confronto sul territorio proprio in merito a situazioni di questo tipo.

Segnalo che la questione inerente la cablatura delle scuole, pur considerandola di competenza della Provincia o dei Comuni, la Regione ha comunque proposto che sia oggetto di intervento dei fondi europei del PNRR. Per quanto riguarda il punto che era presente nella risoluzione della collega Piccinini, riferito all’elettro-sensibilità, al momento è stato cassato proprio perché non esistono studi scientifici in merito.

Noi ci dobbiamo occupare e preoccupare di rispettare le norme, di cercare in qualche modo di stare al passo con la tecnologia ed eventualmente di aggiornare anche i nostri strumenti e credo che con tutto il lavoro che è stato messo in campo a partire da questo tavolo di confronto si possano affrontare all’interno di questo tavolo tutti i temi e tutti gli argomenti utili per raggiungere determinati fini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo in dibattito generale. Altri che vogliono intervenire? Per ora non abbiamo altri prenotati. A questo punto apro il dibattito generale sugli emendamenti. Voleva intervenire? Non siamo riusciti a…

Prego, consigliera Zamboni. Nessun problema.

 

ZAMBONI: Intervengo perché, indubbiamente, il dibattito sulla diffusione della tecnologia 5G è uno di quelli anche più sentiti dalla cittadinanza. Non è la classica discussione tra esperti, ma ha creato allarme questa nuova tecnologia perché di nuovo siamo di fronte a una tecnologia che viene applicata senza una previa sperimentazione. In poche parole, la sperimentazione avviene direttamente sulle persone esposte.

Come sappiamo, le nuove bande per l’uso della tecnologia 5G sono state concesse dal primo Governo Conte, quello a maggioranza Lega-Cinque Stelle. Quindi, è già stata avviata la sperimentazione. È chiaro che, prima di diffondere questo tipo di tecnologie, considerati anche i proventi che fanno le imprese della telefonia cellulare, poteva essere sottoposta, la tecnologia, ad un esame sperimentale preventivo. Così non è stato. Ricordo che proprio nella nostra provincia l’Istituto Ramazzini, nel passato, si è occupato di studi sperimentali sugli effetti delle tecnologie 2G e 3G. I risultati che ha ottenuto sono stati incrociati con quelli epidemiologici dell’università svedese di Örebro e con quelli del National Institute Council di New York. Sulla base di questo, si è visto l’insorgere di una forma di tumore rarissima che ha fatto pensare che queste tecnologie, quindi, abbiano un impatto sulla nostra salute.

Per questo, siccome nessuno pensa di poter abolire l’uso della telefonia cellulare, che ormai è diffuso, è molto importante proprio il lavoro di informazione alla cittadinanza, informazione soprattutto ai giovani, per fare un uso meno invasivo e meno esposto alle esposizioni delle radiofrequenze. Se ne fa un uso improprio. Tenere il cellulare sotto il cuscino, tenere il cellulare nel taschino della giacca ormai sappiamo che sono comportamenti lesivi della salute. Quindi, è molto importante questo lavoro che si chiede di fare nelle scuole.

Un altro indice abbastanza interessante è il cosiddetto “indice SAR”, quello sull’esposizione alle onde elettromagnetiche che provengono dai cellulari. Non tutti i cellulari dispongono di questa informazione nel libretto delle istruzioni. Mi si dice che non tutti i cellulari vengono sottoposti a un previo test di questa capacità cosiddetta “di assorbimento” delle radiazioni. La cosa accertata è che l’uso del cellulare meno lesivo della salute deve essere fatto tenendolo ad un’adeguata distanza dal corpo. Se questi indici SARS venissero esplicitati in maniera corretta, ci potrebbero aiutare, potrebbero aiutare il consumatore a scegliere quei modelli non tanto in funzione del colore o di tutti i servizi collaterali alla telefonia, ma in funzione di una minore diffusività delle radiofrequenze.

Oggi siamo di fronte a una nuova tecnologia, una tecnologia che peraltro ha delle forti interrelazioni con il progetto di modernizzazione Industria 4.0, quindi sembra di essere di fronte a un processo irreversibile.

Da questo punto di vista è molto importante adottare il principio di cautela, fare informazione e, per quanto riguarda la legislazione nazionale, difendere delle soglie di esposizione minime. Purtroppo così non è stato con il Governo Monti, il Governo Monti ha modificato una soglia di esposizione che prevedeva un’esposizione 6 voltmetro sulle 24 ore, invece ora questa esposizione è stata portata sul momento, quindi è chiaro che un conto è spalmarla su 24 ore, un conto sul momento.

Il Governo Monti, portando la spalmatura sulle 24 ore anziché sul prelievo momentaneo, ha diluito questa soglia di protezione, sarebbe interessante che all’interno della Conferenza Stato Regioni la Regione Emilia-Romagna portasse un contributo al ripristino di questa misura di cautela, che è più protettiva della salute dei cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Altri in dibattito generale? A questo punto passiamo al dibattito sugli emendamenti. Qualcuno vuole intervenire? Prego, consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo.

 

PARUOLO: Presidente, le faccio presente che avevo tentato di alzare la mano dall’app Collaborate prima che chiamasse la discussione sugli emendamenti, quindi tentavo di intervenire in discussione generale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Va bene anche in dibattito generale. Non è un problema.

 

PARUOLO: La ringrazio molto.

Volevo un po’ riprendere il tema che credo sia significativo, anche perché dovrebbe indurci a fare una riflessione su quanto è successo della legge regionale n. 30 del 2000.

La legge regionale 30 del 2000 sull’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici era una legge con un forte valore innovativo e aveva avviato una stagione…

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusi, consigliere Paruolo, provi a verificare se riesce lei ad alzare un po’ il volume, altrimenti chiedo un aiuto ai tecnici, perché la sentiamo un po’ basso.

 

PARUOLO: Così va meglio?

 

PRESIDENTE (Petitti): Così è troppo alto. Una via di mezzo.

 

PARUOLO: Provo a parlare in questo modo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Un po’ di più. Mi scusi, stiamo facendo tentativi.

 

PARUOLO: Va bene. Grazie mille, presidente.

Dicevo, l’importanza di riprendere un filo in cui sostanzialmente siamo stati interrotti rispetto alla legge regionale 30 del 2000.

La legge regionale 30 del 2000 aveva avviato una stagione che aveva consentito in alcuni Comuni – ho presente l’esperienza all’interno del Comune di Bologna – di avviare tavoli di concertazione. Quell’esperienza ha cercato di ribaltare la logica, non più in un’ottica difensiva, ci difendiamo dalle antenne che spuntano come funghi senza saperne nulla e con la paura che possano fare male, ma ragioniamo insieme anche coinvolgendo la cittadinanza, non soltanto gli attori istituzionali, su qual è la collocazione migliore per cercare di erogare i servizi nel migliore dei modi e al tempo stesso minimizzare l’impatto sulla popolazione.

Abbiamo la fortuna – è stato anche in parte ricordato – di avere una legislazione abbastanza cautelativa in Italia, che individua un limite di tutela che non sappiamo se sia il migliore in assoluto e su questo evidentemente la scienza ancora sta facendo delle riflessioni, però sappiamo comparativamente che la legislazione italiana è molto più attenta rispetto alle legislazioni di altri Paesi, a partire dai nostri vicini in Europa che hanno tutti i limiti molto più alti del nostro.

Però, l’idea di avere un limite di tutela e di poterci arrivare vicino, come di fatto succede se si lascia completa libertà al mercato di intervenire e regolare la collocazione delle antenne, non è la soluzione ottimale. La soluzione ottimale è quella di cercare di collocare gli impianti nel punto in cui danno meno problemi possibili dal punto di vista dell’impatto potenziale sulla salute e, al tempo stesso, erogano il servizio nel migliore dei modi, sempre ricordando che [...]. A volte ci sono questioni anche controintuitive in questo campo. Per esempio, la soluzione migliore non è quella di avere l’antenna lontanissima, perché se l’antenna è lontanissima il telefono cellulare che, per esempio, utilizziamo per collegarci deve operare alla massima potenza. E quello ce l’abbiamo attaccato all’orecchio. Quindi, un’antenna deve essere sufficientemente distante da non essere invasiva dal punto di vista elettromagnetico sulle persone, ma sufficientemente relativamente vicina da non costringere il cellulare ad operare al massimo della potenza disponibile e potersi collegare all’antenna con un dispendio energetico limitato, in modo da minimizzare anche l’emissione del telefono nel momento in cui parliamo.

La stagione che si è avuta nel Comune di Bologna negli anni tra il 2004 e il 2009 ha consentito di risolvere moltissimi problemi in questo modo, cooperando cittadini, Istituzioni e organismi regolatori per cercare le collocazioni migliori. Diverse situazioni di grande conflitto sono state affrontate e sono state sostanzialmente risolte da questo approccio. L’obiettivo non era collocare l’antenna in modo che fosse entro i limiti dei 6 volt/metro previsti dalla normativa. L’obiettivo era collocare l’antenna in modo tale che impattasse il meno possibile. Quindi, in moltissimi casi siamo riusciti a contenere l’impatto sotto i 2 volt/metro, quindi su valori assolutamente ancora più cautelativi rispetto a quelli previsti dalla normativa.

Tutto questo è stato sostanzialmente interrotto dalla normativa nazionale, che di fatto ha fatto diventare predominante in quest’ambito, in cui c’era una legislazione concorrente, ha fatto diventare predominante ‒ dicevo ‒ l’esigenza del servizio, un’esigenza che fa capo a leggi di tipo nazionale. Questo ha, sostanzialmente, comportato la fine dell’intervento della Regione, dal punto di vista ambientale, nell’ambito delle antenne per la telefonia mobile, quindi delle frequenze, dell’inquinamento elettromagnetico da esse generato e ha provocato anche la fine della stagione di concertazione in molte realtà locali che sulla legge regionale n. 30/2000 avevano fondato la loro operatività.

Credo che dovremmo insieme aprire una riflessione da questo punto di vista e cercare di comprendere come riannodare questo filo.

Non si tratta qui di riaprire una stagione in cui ci si contende la potestà legislativa, però è evidente che gli aspetti sanitari non sono del tutto scollegabili da quelli dell’utilizzo del servizio e secondo me i risultati migliori li abbiamo ottenuti quando siamo riusciti ad affrontare in modo cooperativo, con il coinvolgimento dei cittadini, questo argomento.

Gli esempi potrebbero essere molti, ma mi fermo qui, volevo semplicemente cogliere l’occasione di questa discussione su questo atto di indirizzo per cercare di sottolineare anche l'opportunità a mio avviso di riprendere il filo di questi temi a livello regionale proprio adesso che con il 5G si stanno diffondendo ulteriori preoccupazioni.

In relazione alle ulteriori preoccupazioni c'è anche un grande bisogno di una divulgazione scientifica che sia equilibrata, perché troppo spesso in questo campo assistiamo a voci che sono o iper-allarmistiche oppure iper-rassicuranti, personalmente non mi sono mai sentito rappresentato dagli iper-allarmisti, che hanno un tipo di comunicazione che sembrerebbe preludere al fatto che qualunque onda elettromagnetica possa avere effetti assolutamente nefasti, il che ci porta a volte ad atteggiamenti paradossali come la nascita di comitati all’interno delle scuole per limitare l’utilizzo del Wi-Fi.

Cito appositamente il tema del Wi-Fi, perché il Wi-Fi ha livelli di emissione assolutamente bassissimi rispetto a quelli di altre tecnologie come quella della telefonia mobile, quindi se dovessimo preoccuparci dei livelli di emissioni dello 0 virgola, sicuramente dovremmo evacuare le città, che hanno a volte un’impronta elettromagnetica che si attesta attorno al voltmetro.

Dall’altra parte, accanto a questi elementi di iper allarmismo, abbiamo dei contraltari, che spesso dicono che la situazione negli altri Paesi è molto più permissiva e che quindi le esigenze del servizio dovrebbero avere il sopravvento.

Io credo che una via italiana possa e debba essere perseguita in questo campo, cercando di mettere anche il tema della partecipazione dei cittadini, della buona informazione e delle scelte da fare insieme al centro della nostra azione e in questo contesto anche recuperare un certo protagonismo da parte della Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Altri in dibattito generale? Non ne vediamo vero altri prenotati.

Dichiarazioni di voto congiunte.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intanto ringrazio i colleghi che sono intervenuti. Sottoscrivo sia quello che diceva la collega Zamboni, ma in particolare quello che diceva il collega Paruolo. Effettivamente, anche i Comuni giocano un ruolo importante su queste questioni, in particolar modo sulla redazione del Piano antenne che alcuni Comuni non hanno o a volte se lo hanno magari non sono aggiornati. Sono questioni queste che hanno un impatto diretto sulla vita dei cittadini ed è bene, come si diceva, concertarle proprio con la popolazione. Aggiungo anche che se si volessero intraprendere, anche a livello regionale, approfondimenti in questo senso, il Movimento 5 Stelle supporta e supporterà iniziative in questo senso, perché è bene sgombrare il campo dal tifo sia da una parte che dall’altra. È giusto dire che serve a seguire la scienza fare informazione e credo che sia utile anche fare approfondimenti di merito per poter avere tutti un approccio consapevole su questo tipo di tematica.

Detto questo, naturalmente, avendo avuto un confronto anche nei giorni precedenti con la collega Rossi sugli emendamenti, c’è la volontà di accettarli. Quindi, il mio voto sarà favorevole sia sugli emendamenti che sulla risoluzione finale.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Altri in dichiarazioni di voto congiunte? Non ho nessuno in dichiarazione di voto. A questo punto passiamo alle votazioni.

Partiamo dalla votazione degli emendamenti.

Metto in votazione l’emendamento numero 1, a firma della consigliera Rossi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo, ora, all’emendamento n. 3, sempre a firma della consigliera Rossi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento n. 2, sempre a firma della consigliera Rossi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo alla votazione della risoluzione 967.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 43

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 2138

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al rilancio delle linee ferroviarie su cui si snoda il collegamento diretto fra Mantova e Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Costa, Caliandro, Mori, Zappaterra, Costi, Marchetti Francesca, Rontini, Soncini, Tarasconi, Daffadà, Fabbri, Amico, Zamboni, Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 1925

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il processo di elettrificazione della linea Parma-Suzzara e ad accelerare i collegamenti fra l’area di Mantova e la stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia oltre che con lo scalo di Dinazzano. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Costa

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 2138 per impegnare la Giunta regionale al rilancio delle linee ferroviarie su cui si snoda il collegamento diretto fra Mantova e Reggio Emilia, a firma dei consiglieri Costa, Caliandro, Mori, Zappaterra, Costi, Marchetti Francesca, Rontini, Soncini, Tarasconi, Daffadà, Fabbri.

Su tale oggetto sono state presentate due proposte di emendamento a firma dei consiglieri Delmonte, Ranieri, Catellani ed Occhi e a tale oggetto è abbinata la seguente risoluzione, la 1925, che impegna la Giunta a proseguire il processo di elettrificazione della linea Parma-Suzzara e ad accelerare i collegamenti fra l’area di Mantova e la stazione Mediopadana di Reggio Emilia oltre che lo scalo di Dinazzano, a firma della consigliera Piccinini e del consigliere Costa.

A questo punto apriamo il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Buon pomeriggio, presidente. Buon pomeriggio a tutti i colleghi. Il fatto che a questa risoluzione si sia abbinata quella della collega Piccinini che interviene sulla stessa infrastruttura ferroviaria, che è la Parma-Suzzara chiedendo sostanzialmente il completamento degli investimenti riguardanti l’elettrificazione della linea stessa, così come si siano aggiunti pochi minuti fa i due emendamenti dei colleghi dell’opposizione che chiedono un impegno rispetto alla realizzazione di un nuovo ponte ferroviario che colleghi Brescello con Sorbolo, quindi al confine tra le province di Parma e Reggio, testimonia di come ci sia grande attenzione molto trasversale sugli investimenti legati al ferro nei nostri territori e più segnatamente nel territorio regionale nel suo complesso.

Sono interventi che sono già in corso da diverso tempo, da alcuni anni, sui quali la nostra Regione si è impegnata in maniera importante stanziando risorse ingenti e io dico anche con una particolare attenzione rispetto alla celerità di avanzamento dei cantieri, al netto delle tante problematiche che non sempre sono di diretta competenza della Regione, che riguardano, ad esempio, le interferenze sui cantieri rispetto a linee aeree di gestori dell’elettricità piuttosto che della telefonia e non ultimo i ritardi dovuti alla pandemia; ritardi che, però, chi ha avuto modo di visitare i cantieri, come è capitato al sottoscritto, si sono anche parzialmente se non già del tutto recuperati grazie all’attenzione che la Regione e le sue strutture, in particolare FER, stanno mettendo nel dare corpo a questo progetto di progressiva elettrificazione delle linee regionali, che constano 350 chilometri complessivamente e di queste già il 40 per cento elettrificate.

È in corso di ultimazione in questi mesi il completamento dell’elettrificazione per un altro 22 per cento complessivo. Resta, appunto, circa un 38 per cento di linee ferroviarie regionali rispetto alle quali è necessario far partire il percorso della elettrificazione e noi diciamo anche il completamento dell’unificazione. Tra questi e dentro questo 38 per cento insiste la linea Parma-Suzzara che è l’oggetto da cui prende le mosse questa risoluzione che poi però si allarga ad altri ambiti che comunque afferiscono al tema delle infrastrutture legate alle ferrovie regionali.

Il valore del completamento dell’elettrificazione, dell’avvio del completamento dell’elettrificazione della linea Parma-Suzzara-Poggio Rusco, così come del completamento, che avverrà nei prossimi mesi, dell’elettrificazione della Reggio-Guastalla potrei non ricostruirlo e non ricordarlo a tutti quanti noi, dal momento che se ne è già dibattuto diverse volte in quest’aula. Però, così, per onor di cronaca, ricordo che quel collegamento tra la Lombardia e la stazione alta velocità di Mantova in senso verticale, da nord a sud, è in grado di muovere importanti volumi, sia nel traffico merci che nel traffico delle persone, così come l’elettrificazione di tutta la linea Parma-Suzzara-Poggio Rusco è in grado di creare quel collegamento ferroviario da est a ovest verso il porto di Ravenna. Quindi, un importante sbocco nella movimentazione delle merci, togliendole dalla movimentazione attuale, che è su gomma. In maniera importante su gomma.

Sono diversi i soggetti che si sono espressi rispetto all’importanza di questo corridoio elettrico ferroviario, tanto da nord a sud quanto da est a ovest, come ricordavo prima. Associazioni di categoria, Unindustria e anche Amministrazioni comunali, semplici cittadini, comitati di pendolari. Insomma, è un intervento assolutamente necessario.

La Regione ha già annunciato, stanziando con il bilancio che abbiamo approvato alla fine di dicembre, che è quello pluriennale 2021-2023, lo stanziamento di 28 milioni di euro per dare il via all’elettrificazione della linea Parma-Suzzara-Poggio Rusco, prendendosi l’impegno nel corso dell’anno corrente a realizzare una gara unica e poi suddividendo l’intervento per stralci. Noi diciamo che sono risorse importantissime, però riteniamo sia utile valutare altri strumenti finanziari per reperire quelle ulteriori risorse necessarie a completare gli investimenti e poi a progettarne altri, di cui la Regione sta discutendo con le Amministrazioni locali, con i territori. Li cito. Può sembrare banale, ma in realtà sono assolutamente importanti per dare pieno valore agli investimenti in corso: interventi sulla razionalizzazione e riqualificazione delle fermate, da fare sempre di concerto con i territori e con i cittadini; interventi per eliminare, laddove possibile, quelle interferenze tra traffico veicolare e traffico su ferro, cioè i passaggi a livello, prevedendo anche la viabilità alternativa.

Se non si realizzano questi interventi, gli investimenti importanti che stiamo facendo in termini di elettrificazione non dispiegheranno appieno i loro risultati. Avere meno passaggi a livello, meno interferenze, al di là di essere un obbligo normativo dettato dall’aumento della sicurezza sulle ferrovie, anche per gli utenti della strada, significa anche poter avere treni che percorrono più velocemente le linee che ci interessano e quindi ridurre i tempi di spostamento dei cittadini.

C’è però anche un ragionamento che credo si debba e si possa fare rispetto a quelle aree pertinenziali, oltre che sugli immobili che afferiscono alle ferrovie regionali. Non sono più pienamente utilizzate molte delle stazioni che insistono lungo queste linee, però possono essere importanti luoghi, se rifunzionalizzati, per la sistemazione di nuovi servizi.

Cito un paio di esempi, non vogliatemene ma cito quello del mio paese di origine, Luzzara, semplicemente perché lo conosco bene, ma potrei citare Boretto, che ha insediato l’Ufficio di Polizia Municipale nella ex stazione ferroviaria. A Luzzara ci abbiamo realizzato una scuola di musica, perché era un luogo abbandonato, di fatto poco utilizzato se non dai pendolari al mattino che dovevano raggiungere gli istituti scolastici di Guastalla e di Suzzara, adesso è un luogo che vive anche al pomeriggio e alla sera, quindi è diventato anche un luogo più sicuro.

Serviranno quindi ulteriori risorse per realizzare questi ulteriori investimenti, che noi riteniamo utili e che possono anche rappresentare momenti di ricucitura dentro il tessuto urbano. Ci sono molte aree pertinenziali che sono poco utilizzate e quindi diventano anche luoghi in un certo senso di abbandono, che invece possono rappresentare delle opportunità per i nostri territori.

Tutto questo sempre in un dialogo costante con gli amministratori locali dei Comuni che insistono sulle linee ferroviarie, perché la loro voce è essenziale tanto per determinare, al di là dei dati oggettivi di salita e discesa su ogni fermata, quali siano le fermate che si ritengono più strategiche piuttosto che quali possono essere le opere di viabilità alternativa in favore della chiusura di alcuni passaggi a livello.

Ci sono poi alcuni nodi che vanno sciolti rispetto alla sollecitazione che arriva dagli emendamenti dei colleghi dell’opposizione riguardanti il ponte di Sorbolo. Questa mattina il collega Massimo Iotti, che tra l’altro afferisce a quel territorio, ha portato una sua interrogazione rispetto alla necessità di intervenire su quel ponte, che ogni qualvolta c’è una piena anche non trascendentale viene chiuso e interrompe di fatto il collegamento tra le due Province tanto ferroviario quanto veicolare. La risposta è stata affermativa da parte della Regione di presa in carico di quella questione, manifestando anche la volontà di arrivare alla realizzazione di una infrastruttura che possa permetterci di superare i disagi che oggi si registrano.

Per quanto mi consta, quindi, posso dire che sono emendamenti assolutamente accoglibili e che completano il testo della risoluzione per come era stato presentato. Così come credo che sia assolutamente votabile positivamente la risoluzione che si è abbinata, della collega Piccinini, perché, di fatto, richiama l’importanza di quel corridoio che dicevo prima tra la bassa Lombardia, tra Mantova e la stazione alta velocità di Reggio Emilia in quel collegamento elettrico sulla cui importanza – io ero sindaco all’epoca – i territori tanto di Mantova quanto di Reggio Emilia si espressero formando un comitato tra Regioni e tra Province, dando impegno a tutti i Consigli comunali dei Comuni mantovani e reggiani che insistevano su quelle linee ferroviarie a percorrere la strada della richiesta di investimenti per la valorizzazione di quella linea ferroviaria.

Ecco perché ci siamo sentiti in dovere di presentare questa risoluzione dando atto dell’impegno importantissimo che la Regione ha messo in questi anni della decisa accelerazione rispetto all’elettrificazione delle nostre linee, dando conto del fatto che, ad esempio, i nuovi locomotori sono già in possesso dei soggetti gestori partecipati dalla Regione Emilia-Romagna, però noi vogliamo andare avanti perché da queste parti non si è mai abbastanza soddisfatti dei risultati che si ottengono e questo fa sì che siamo una delle regioni più invidiate e osservate d’Italia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa. Si è prenotato il consigliere Delmonte. Prego, consigliere. Dopo Piccinini.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Intanto una nota formale sull’ordine dei lavori, nel senso che sono state abbinate queste due risoluzioni che, in teoria, erano state entrambe segnalate in Capigruppo come due risoluzioni distinte. Chiedo la cortesia di avvisarci un po’ per tempo perché noi avevamo gestito in due flussi differenti le due risoluzioni e abbiamo scoperto adesso che in realtà sono state abbinate aggiungendo pure una firma.

Detto questo, tornando nel merito, ho letto con attenzione la risoluzione del consigliere Costa, che credo sia oltre che meritevole di approvazione, lo dico già, nel senso che è un tema che a noi è caro e che vede sicuramente la nostra approvazione come Gruppo Lega, credo anche sia ben fatta nell’esplicitare molto bene quelli che sono gli stralci, i tre stralci che si dovranno affrontare per completare la Parma-Poggio Rusco dico io, nel senso che è proprio il tratto complessivo.

Il tema, secondo me, è un po’ particolare. Io l’ho rinominato – il consigliere mi permetta la battuta – Andrea Costa Sud e Andrea Costa Nord, perché quando è da una parte o dall’altra del Po interpreta in maniera differente un po’ il suo ruolo di consigliere regionale. Quando abbiamo l’Andrea Costa Sud viene in aula e chiede alla Regione di completare il proprio finanziamento all’interno di 57 milioni. Ne ha stanziati 28. Quindi, chiede alla Regione di impegnarsi per ottenere gli altri che mancano. Quando, invece, abbiamo l’Andrea Costa Nord, fa un articolo, il 26 gennaio, in cui dichiara (leggo il virgolettato): “Quest’anno l’elettrificazione della linea andrà a gara e partiranno i cantieri con i 28 milioni di euro che stanzia la Regione Emilia-Romagna, che però si fermeranno a Suzzara. La quota per arrivare a Poggio poteva essere trovata nel bilancio della Regione Lombardia, che ha scelto diversamente, e non mi spiego il perché”. Questo lo dichiara insieme alla collega lombarda Antonella Forattini e insieme al sindaco di Suzzara Ivan Ongari, a Marco Marcheselli. Insomma, una pletora di personaggi del PD in Lombardia e il nostro Andrea Costa Nord.

Allora ho detto: “Ma come? Qua ci chiede i soldi della Regione Emilia-Romagna. Poi va di là e li chiede alla Regione Lombardia, accusando che non li stanzia”. Chi ce li deve mettere questi soldi? Me lo sono chiesto. Io ero rimasto a una linea FER, cioè emiliano-romagnola. Allora sono andato a prendere la delibera di Giunta regionale dell’Emilia-Romagna n. 93/2012, che dà la concessione a FER di alcune tratte, tra cui ‒ non la leggo, ovviamente, tutta perché è molto lunga ‒ anche le tratte relative alle infrastrutture della linea Parma-Suzzara e Suzzara-Ferrara ricadenti nel territorio della regione Lombardia, elencate nell’accordo di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia, ai sensi dell’articolo 38, comma 9, della legge n. 166/2002, sottoscritto il 15 giugno 2004, estendendo con tale accordo quello già sottoscritto il 9 aprile 2001 tra le due Regioni per i beni inerenti il trasporto. In questo accordo, all’allegato A, articolo 1, si dice che FER avrà la gestione dell’infrastruttura ferroviaria e si intende anche il controllo della circolazione in sicurezza dei convogli, la manutenzione e il rinnovo dell’infrastruttura ferroviaria sul piano tecnico, commerciale e finanziario.

Lo stesso assessore Lombardo ha dovuto chiarire: “Attenzione, è vero che siamo proprietari tecnicamente della linea, però non abbiamo la gestione della linea. Ce l’ha la Regione Emilia-Romagna, che si deve far carico del rinnovo dell’infrastruttura. Quindi, i soldi non ce li dobbiamo mettere noi. È inutile che ce li chiedete con un emendamento al bilancio. Non possiamo metterceli. Quello che possiamo fare, invece, è dare l’okay alla vostra progettualità, che, quando avremo, vi daremo”. Questo lo ha dovuto esplicitare.

Oggi mi trovo assolutamente d’accordo con il consigliere Andrea Costa Sud, perché effettivamente quello che chiediamo oggi è legittimo. Chiediamo alla Regione di stanziare ulteriori soldi. Dove si possono trovare? Si possono trovare dal Recovery Plan? Perfetto. Abbiamo sentito parlare anche stamattina di eventuali progettualità già proposte e altre, invece, che verranno proposte. Quindi, benissimo se arrivano da lì. Benissimo se arrivano dai fondi BEI, benissimo se arrivano dal Ministero delle infrastrutture, quindi per noi è importante che arrivino e che questo rinnovo di linea venga completato.

Abbiamo presentato un emendamento che, come ha già detto anche il consigliere, verrà approvato, quindi apprezzo questa apertura, e che semplicemente va a completare un ragionamento che è già stato fatto stamattina dall’Assessore, nel senso di dare priorità alla realizzazione di quel ponte, perché è sotto gli occhi di tutti che, se andiamo ad elettrificare e ammodernare una linea completa, avere una struttura di quel tipo, in un’area così delicata soprattutto per le esondazioni e soprattutto all’inizio della linea, quando si parte da Parma, è chiaro che sarebbe un collo di bottiglia che non permetterebbe un ammodernamento completo, quindi abbiamo chiesto di dare priorità a questo intervento.

Sappiamo che sono state fatte richieste prima bocciate e oggi re-inoltrate al Ministero, quindi confidiamo che questo avvenga.

Chiudo sul discorso invece della risoluzione 1925 della consigliera Piccinini, che di fatto crediamo sia molto in linea anche con quanto espresso nel mio discorso precedente, quindi anche a questa il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. È chiaro che questa risoluzione è stata abbinata a quella del collega Costa, però effettivamente era una risoluzione nuova, iscritta, quindi bisogna che in Capigruppo concordiamo l’ordine di iscrizione, perché altrimenti succede che qualcuno si deve bruciare poi le risoluzioni.

Devo dire che sono particolarmente soddisfatta che ci sia una convergenza trasversale per quanto riguarda il tema dell’elettrificazione delle linee regionali, chi c’era nello scorso mandato sa molto bene che quello era un mio pallino in particolar modo, mi sono spesa su questo tema anche con qualche soddisfazione, perché diciamo che questo impegno sta portando (lo riconosco) ad impegni importanti per un asset che per la Regione (guardo l’assessore Corsini non a caso) deve rimanere strategico, come sono strategiche le linee, la Parma-Suzzara, la Ferrara-Suzzara.

La Ferrara-Suzzara è questa linea di 81 chilometri, dei quali sono già elettrificati i primi 46 fra il capoluogo e Poggio Rusco, mentre i restanti 35 fino a Suzzara sono ancora percorribili solo con treni a diesel. La linea che va da Suzzara a Parma è di 44 chilometri, quasi tutti ad oggi privi di elettrificazione, compresi i primi 13 fino a Guastalla, capolinea della linea per Reggio Emilia, sulla quale sono in corso lavori per consentire il passaggio dei treni ad alimentazione elettrica.

Se in tempi rapidi fossero elettrificati in maniera prioritaria i tratti fra Guastalla e Suzzara e fra Suzzara e Poggio Rusco, che complessivamente sono di poco sotto i 50 chilometri, sarebbe possibile far viaggiare treni ad alimentazione elettrica fra il porto di Ravenna collegato con rete RFI a Ferrara e l’area del distretto delle ceramiche fino allo scalo di Dinazzano oppure alla stazione di alta velocità Mediopadana che incrocia la linea FER Reggio Emilia-Guastalla. Si tratterebbe di un’operazione di enorme impatto per la logistica delle merci della nostra regione e nell’intero bacino padano, perché consentirebbe sia di togliere dalle strade migliaia di camion, sia di eliminare il ricorso alle inquinanti motrici a diesel. Inoltre, riuscirebbe a migliorare in modo decisivo anche la mobilità delle persone, per esempio, rendendo più fluidi e veloci i collegamenti fra Mantova in Lombardia e Reggio Emilia anche in funzione dell’interscambio con la rete ad alta velocità con la stazione Mediopadana servita anche dalla linea Reggio Emilia-Guastalla.

In altri termini, un intervento che comunque di per sé è limitato determinerebbe, però, un immediato, tangibile e rilevante vantaggio costituendo un tassello ineludibile della svolta green da assicurare con decisione e tempestività.

Sul fronte della mobilità è chiaro che una ripartenza completamente nuova deve essere fondata sulla mobilità elettrica sia delle persone che delle merci. Questo è un impegno che stiamo cercando di portare avanti il più possibile. Si è visto in sede di bilancio quando abbiamo chiesto di stanziare risorse anche per la riconversione del parco auto dei Comuni come è importante farlo anche per quanto riguarda i privati cittadini.

L’elettrificazione delle due tratte da Guastalla a Suzzara e da Suzzara a Poggio Rusco rappresenta un atto fondamentale per la ripartenza green, per la nuova mobilità elettrica e per la mobilità e la logistica sostenibile, che deve rappresentare una delle principali conquiste della durissima lezione che ci sta impartendo la pandemia.

Assegnare, quindi, priorità all’elettrificazione del collegamento che va da Guastalla a Suzzara significa rendere collegabili con treni ad alimentazione elettrica il principale porto industriale dell’Adriatico settentrionale, che costituisce il naturale scalo marittimo e industriale del bacino padano e i distretti dell’Emilia centrale e occidentale e l’asse del Brennero con l’Emilia occidentale.

Significa unire fra loro, con collegamenti veloci e sostenibili, città come Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Mantova, Verona, Parma. Significa creare corridoi alternativi a quello nord-sud dell’asse del Brennero e a quello est-ovest della linea ferroviaria parallela alla via Emilia da Milano a Rimini. Significa anche valorizzare, come si diceva anche prima, il nostro patrimonio, perché quelle linee allora pensate per treni a trazione diesel sono il risultato di interventi e lavori effettuati nei decenni e in qualche anno addirittura all’inizio del Novecento.

Oggi noi dobbiamo comunque, qui e ora, fare la nostra parte. È questo il senso della risoluzione che abbiamo presentato, che è finalizzata a impegnare la Giunta a tenere sempre alta l’attenzione sul tema dell’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali e in particolare a definire priorità all’interno del quadro di interventi che sono necessari, operando per garantire al più presto l’elettrificazione delle tratte ‒ come si diceva ‒ tra Guastalla e Suzzara, rendendo al più presto percorribile interamente con treni ad alimentazione elettrica il percorso tra Mantova, Poggio Rusco e Reggio Emilia.

Naturalmente, siccome la risoluzione della maggioranza va nello stesso senso della nostra risoluzione e si pone gli stessi obiettivi, sottolineando anche l’importanza di elettrificare le nostre linee, come Movimento 5 Stelle la voteremo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

Forse c’è un problema. Prego, consigliere.

Non la sentiamo. C’è un problema di audio. Provi adesso. No. Non c’è proprio l’audio. Provi adesso, alzando un po’ il volume, per cortesia.

Sennò chiedo alla regia di aiutarci.

 

AMICO: Va meglio adesso?

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso va bene. Grazie.

 

AMICO: Grazie, presidente.

In relazione alla risoluzione presentata dal collega Costa, vorrei sottolineare alcuni aspetti, data la positività della risoluzione stessa, anche per quanto riguarda soprattutto la relazione con lo snodo centrale di Mediopadana dell’alta velocità.

Sappiamo, per esempio, che ad oggi, prima della pandemia, il transito dei passeggeri all’interno della stazione era di circa 1.100.000 persone ogni anno, il 60 per cento delle quali ‒ lo riporta la stessa risoluzione all’interno del suo testo ‒ proveniva da fuori provincia di Reggio Emilia, e rendere maggiormente fruibile per esempio la stazione Mediopadana attraverso le reti elettrificate, credo che vada proprio in quella direzione di intermodalità che stiamo faticosamente, ma con determinazione cercando di perseguire all’interno di questa legislatura e complessivamente con l’azione dell’Emilia-Romagna.

Un raccordo attraverso le linee elettriche che metta meglio in relazione Mantova, Guastalla, Suzzara e la stazione Mediopadana, così come il bacino di Parma, significa anche (lo ricordava la collega Piccinini) muovere del transito di locomotori a trazione diesel, ma ricordo anche che molto del transito dei passeggeri per esempio per quanto riguarda i servizi di alcune compagnie ferroviarie avviene attraverso il trasporto dei passeggeri su pullman, su gomma.

Rendere, con gli interventi indicati anche dalla risoluzione del collega Costa, una stazione come quella di Reggio Emilia dell’alta velocità significa rendere maggiormente attrattivo complessivamente il sistema di trasporto regionale e rendere più semplice il raggiungimento di questo snodo importante, che nel corso degli ultimi anni ha dimostrato di essere centrale e che credo che, quando sarà risolto il problema della pandemia, tornerà ad essere centrale per quanto riguarda gli spostamenti.

Come dicevo, un’intermodalità, una possibilità di collegare per quanto riguarda le merci, come diceva la consigliera Piccinini, ma soprattutto anche l’utenza dei passeggeri che lo utilizzano, per cui diverrebbe in questo modo un trasporto più sostenibile per quanto riguarda il bacino padano, interconnesso agli altri servizi presenti sul territorio regionale, che probabilmente riusciranno a rendere maggiormente attrattivo lo spostamento non più su gomma, bensì attraverso questo sistema di trasporto.

Molto bene, quindi, per quanto riguarda la risoluzione della collega Costa, altrettanto per quanto riguarda (se ci sarà modo, lo esprimerò anche dopo) la risoluzione della collega Piccinini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico. Non ho altri in dibattito generale, quindi a questo punto passiamo al dibattito generale sugli emendamenti. Qualcuno vuole intervenire?

A questo punto, non avendo nessuno neanche in dibattito sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente. Avevo già anticipato prima il voto favorevole, ovviamente, alla risoluzione di cui sono primo firmatario, così come a quella che è stata abbinata, della collega Piccinini e agli emendamenti che sono giunti poco fa dai colleghi dell’opposizione. Colgo l’occasione di questi pochi minuti per rassicurare il collega Delmonte. Magari c’è tanta confusione interna, ma di Andrea Costa ce n’è uno solo e non per quello che riguarda il lavoro. Lo sa benissimo il collega, siamo di fronte a un investimento che è strutturale, non è né di manutenzione ordinaria, né di manutenzione straordinaria. È qualcosa di diverso.

Credevo, come credevano anche molti cittadini lombardi, che nell’ambito di un intervento così importante, che interessa settori economici della provincia di Mantova, che è una delle più importanti a livello lombardo, che interessa moltissimi cittadini che fanno i pendolari verso la stazione alta velocità di Mantova, che la Regione Lombardia potesse in qualche modo trovare la formula per compartecipare agli investimenti che questa Regione sta compiendo.

Medesima risoluzione è stata presentata, scritta in maniera diversa, ovviamente, ma con i medesimi impegni, dai colleghi consiglieri anche in Consiglio regionale a Milano. Anche lì si era tentata la strada che stiamo tentando oggi, di mettere a disposizione della Regione qualche strumento di riflessione rispetto all’importanza di questo investimento che non riguarda, è vero, una infrastruttura regionale dell’Emilia-Romagna, ma che riguarda molto il territorio lombardo e segnatamente quello della provincia di Mantova.

Del resto, che ci fosse quell’attenzione lo dimostra quel Comitato interprovinciale che richiamavo prima, che è datato 2015, che ha chiamato a sé anche molti amministratori locali della vicina provincia mantovana vicino per quanto sta alla provincia di Reggio Emilia, quindi alle parti dove vivo io.

Di fronte a un investimento di questo genere credevo che la politica potesse trovare utile un terreno di condivisione così come stiamo facendo del resto su molte altre questioni. L’assessore Priolo solo ieri ci ha ricordato in Commissione Ambiente di come ci sia una cabina di regia aperta per intervenire rispetto alla qualità dell’aria e che molti investimenti strutturali che ci aiuteranno a migliorare radicalmente la qualità dell’aria da queste parti si stanno costruendo insieme tra le quattro regioni che insistono nel cosiddetto “bacino padano”; chiederemo quasi 2 miliardi di euro dentro il Recovery Plan per poterli realizzare. Quindi, anche lì non si guarda tanto, solo e soltanto ai confini amministrativi, ma si sta cercando di trovare spazio per intervenire insieme in maniera importante.

Credo che questo intervento sia uno di quelli che ci può aiutare in quell’obiettivo di raggiungimento del miglioramento della qualità dell’aria. Quindi, se è vero che c’è quel tavolo di regia che non si ferma all’analisi dei confini amministrativi e delle carte, credevo potesse esserci quella disponibilità. Non c’è. Almeno fino a questo momento non c’è stata.

Credo che il fatto che oggi, da queste parti, si voti ‒ mi sembra di poter anticipare ‒ in maniera convinta da parte di tutti i partiti rispetto alla necessità di ulteriori impegni per completare gli investimenti, anzi per qualificarli in maniera più compiuta, possa essere un ulteriore elemento di stimolo e di riflessione anche per le altre Regioni che, pur non essendo le titolari sulla carta delle infrastrutture, potrebbero trovare spazio per un loro protagonismo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo per esprimere subito il voto favorevole a entrambe le risoluzioni. È noto che per Europa Verde gli investimenti che vanno a vantaggio dello sviluppo del ferro, in questo caso dell’elettrificazione, quindi elettrificazione completa di tutte le linee della regione, sono nel mandato della Giunta, mandato che noi abbiamo sottoscritto specificatamente anche per questa parte. Per cui, non posso che associarmi alla richiesta che si proceda il più celermente possibile con l’elettrificazione.

Per quanto riguarda la soppressione dei passaggi a livello, è vero che questa soppressione contribuisce a livelli di maggiore sicurezza, però è anche vero che, soprattutto, porta benefici alla circolazione stradale. Quindi, sarebbe opportuno che, quando si fanno questi investimenti di soppressione dei passaggi a livello, a differenza di quanto è avvenuto per quanto riguarda la linea Bologna-Portomaggiore, si tenesse conto, però, di farli ‒ questi interventi ‒ senza diminuire la potenzialità di sviluppo della linea ferroviaria. Purtroppo così non è stato nel tratto bolognese Bologna-Portomaggiore, perché in questo caso la soppressione dei passaggi a livello ha portato a incanalare la direttrice in un unico binario, il che, quindi, renderà problematico lo sviluppo ulteriore di questa linea.

In ogni caso, su questo come Europa Verde siamo impegnati anche con i funzionari dell’Assessorato a trovare una soluzione, che consenta comunque di garantire le corse a 15 minuti nel tratto bolognese, trovando una soluzione alternativa a quella che avevamo auspicato di un interramento della linea a doppio binario e non a binario unico.

Per il resto, quindi, in questo caso si tratta di un’elettrificazione, non comporta questo tipo di disagio, quindi non possiamo che essere favorevoli.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliere Delmonte, prego. 

 

DELMONTE: Grazie. Brevemente, in dichiarazione di voto, solo per specificare una cosa: belli i giri di parole del consigliere Costa, però non è che la Regione Lombardia ha detto che non ha intenzione, non ha voglia di fare questo investimento, non ha questo spirito collaborativo per fare questo investimento: non può farlo, è una linea data in gestione alla Regione Emilia-Romagna con un contratto, un’intesa di servizi con il Ministero, la Regione si deve occupare di quella linea, le è stata data a costo zero, quindi la Regione Emilia-Romagna ha quella linea e quel tratto di linea a costo zero, se non per la manutenzione ordinaria e straordinaria e gli investimenti di innovazione. Questo è l’accordo, quindi dire che per spirito caritatevole la Lombardia doveva accogliere un emendamento al bilancio, perché non era una risoluzione, era un emendamento al bilancio che stanziava 21 milioni di euro su una linea che non ha, capite che non è spirito benevolo, semplicemente avete chiesto di violare un’intesa fatta con il Ministero, un’intesa fatta con la nostra Regione.

Se facciamo un’intesa e il presidente o l’assessore dell’epoca si è seduto al tavolo con la Regione Lombardia e ha preso degli accordi, questi accordi hanno un’importanza per entrambe le parti, c’è una linea data in concessione gratuita, perché non c’è una spesa per averla, di cui noi ci dobbiamo occupare del mantenimento. È vero che è strategico anche per Mantova, per la Lombardia, certo che sì, è strategico, però credo che proprio la strategicità sia stata evidenziata nel darlo in concessione gratuita.

Detto questo, l’emendamento non è stato accolto in Regione Lombardia perché era inammissibile, la risoluzione è stata respinta, immagino perché proponeva qualcosa di infattibile, la Regione Lombardia ha dichiarato con il suo assessore che quando arriverà il progetto, per il compito che loro hanno, che è quello di approvarlo nei tempi più rapidi possibili, lo faranno, perché reputano strategica quella elettrificazione e quella linea, così come lo è per noi e soprattutto per noi reggiani, perché avendo l’alta velocità, a Reggio sicuramente può portare attrattività nella zona imprenditoriale, nella zona artigianale e in tutto l’indotto di quell’area, che sicuramente è importante.

Ribadisco il voto comunque favorevole a tutti gli atti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Altri in dichiarazione di voto? Non ho altri in dichiarazioni di voto. A questo punto, mettiamo in votazione prima gli emendamenti e partiamo dall’emendamento 1.

Chiediamo l’assenso al consigliere Costa per votare. Grazie, consigliere Costa.

Emendamento a firma del consigliere Delmonte, del consigliere Rainieri e della consigliera Catellani e Occhi.

Mettiamo in votazione l’emendamento 1.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 43

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento 2, sempre a firma dei consiglieri Delmonte, Rainieri, Catellani e Occhi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 43

 

È approvato.

 

L’emendamento 2 è approvato.

 

Passiamo ora alla votazione delle risoluzioni.

Cominciamo dalla risoluzione 2138, risoluzione a firma dei consiglieri Costa e altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 41

 

È approvata.

 

La risoluzione 2138 è approvata.

Passiamo ora al voto della risoluzione 1925, a firma dei consiglieri Piccinini e Costa.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 40

 

È approvata.

 

La risoluzione è approvata.

Proseguiamo con le risoluzioni.

 

OGGETTO 581

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere un piano straordinario per la definizione delle domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità e sordità civili, di disabilità e di handicap, rimaste in sospeso per l’emergenza sanitaria da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

(Ritiro)

 

OGGETTO 2573

Risoluzione per impegnare la Giunta a introdurre, per quanto riguarda le commissioni AUSL, protocolli per estendere la visita in presenza per il riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità, sordità civili, di disabilità e di handicap. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Montalti, Maletti, Stragliati

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati alla risoluzione 581: risoluzione che impegna la Giunta a prevedere un piano straordinario per la definizione delle domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità e sordità civili, di disabilità e di handicap, rimaste in sospeso per l’emergenza sanitaria da Covid, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini e Pelloni.

Su tale oggetto insistono tre proposte di emendamento, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

A tale oggetto è abbinato il seguente argomento analogo, cioè la risoluzione 2573 che impegna la Giunta a prevedere, in accordo con le associazioni rappresentative dei disabili che hanno facoltà di integrare le Commissioni mediche, protocolli per l’estensione della visita in presenza, anche nei casi più complessi, facilitando così l’accesso al servizio, a firma dei consiglieri Daniele Marchetti, Montalti, Maletti e Stragliati.

A questo punto, apriamo il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni.

Chi si prenota a parlare? Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Come ha giustamente anticipato, alla risoluzione 581 è stato abbinato un altro testo, il n. 2573, perché l’oggetto depositato ormai diversi mesi fa, già nel 2020, quando eravamo nel pieno della prima ondata, nella prima fase della pandemia, era ormai superato e da aggiornare.

Avevo preparato degli emendamenti per andare in questa direzione, ma da questo confronto e questo dialogo comunque è nato un nuovo documento, che è stato abbinato e che rende più attuale il tema trattato oggi in Aula.

Stiamo parlando di un tema importantissimo, cioè le Commissioni mediche per l’accertamento e l’aggravamento delle invalidità, è un tema molto caldo soprattutto in questo momento e per questo ringrazio in primis la consigliera Montalti del Partito Democratico per aver garantito il massimo confronto e la massima disponibilità a sviluppare un ragionamento trasversale su questo tema.

Purtroppo, infatti, per via dell’emergenza sanitaria tuttora in corso, molti servizi sanitari (tutti in pratica) hanno in prima battuta subito uno stop, per poi vedere una rimodulazione di tutti i servizi offerti. Tra queste riorganizzazioni (se vi ricordate, abbiamo parlato più volte anche dei vari piani aziendali per garantire comunque i servizi ai cittadini) sono rientrate anche le Commissioni mediche, che sono oggetto appunto di questa risoluzione, quelle per l’accertamento e la revisione delle invalidità.

Era comprensibile il tentativo di tutelare (lo è tuttora) la salute di chi si rivolge a queste Commissioni, che già di per sé rappresentano le fasce più deboli della nostra comunità. Dopo una prima battuta d’arresto, infatti, quando le Commissioni videro uno stop della loro attività, si sono introdotte delle nuove modalità per esaminare le richieste che venivano avanzate dai cittadini, perché ovviamente gli emiliano-romagnoli continuavano a richiedere in caso di bisogno il riconoscimento di un’invalidità a queste Commissioni e c’era un arretrato importante, che era oggetto della prima risoluzione che oggi lascerà il posto al nuovo testo che è stato presentato.

Le nuove modalità, per lo più basate sulle modalità telematiche su base documentale, hanno sicuramente il vantaggio di velocizzare le varie procedure e smaltire anche le varie richieste avanzate, ma al tempo stesso, però, allontanano ovviamente il richiedente dalla Commissione. Per alcuni casi questo può diventare un problema, perché su alcune richieste può bastare l’esame su base documentale o per via telematica, ma per i casi più complessi è necessario comunque garantire un esame in presenza nel pieno rispetto ovviamente di tutti i criteri di sicurezza, perché questo non deve assolutamente passare in secondo piano. Infatti, con questa risoluzione chiediamo proprio di andare in questa direzione: non disconoscere quello che è stato fatto finora, cioè tenere buono come metodo comunque la procedura per via telematica e su base documentale, ma impegniamo la Giunta, però, ad introdurre e a prevedere più che altro un protocollo per quanto riguarda le ASL, le Commissioni delle ASL, un accordo elaborato magari in accordo con le associazioni rappresentative dei disabili che hanno facoltà di integrare le Commissioni mediche, protocolli per estendere la visita in presenza non solo qualora non sia completa la documentazione, cosa che accade oggi, ma anche ai casi più complessi, facilitando l’accesso delle persone con le problematiche più gravi a questo servizio.

Inoltre, al di là dell’ambito delle Commissioni di competenza delle aziende sanitarie regionali, chiediamo anche di coinvolgere l’INPS per garantire il miglioramento del servizio e una sempre maggiore tempestività nei tempi di risposta ai cittadini. Questo è assolutamente necessario perché chi ha avuto modo di vedere come funzionano queste Commissioni, di esaminare tutto l’iter delle varie richieste che vengono presentate, c’è una forte integrazione tra le Commissioni della ASL e le Commissioni dell’INPS. Quindi, è assolutamente necessario coinvolgere anche questo soggetto.

Credo che questa risoluzione rappresenti comunque un’occasione importante, rilevante, perché, purtroppo, in questo periodo, dove per ovvie ragioni si è andati verso un allontanamento dei servizi per tutelare la salute pubblica. A rimetterci spesso sono magari le fasce più deboli.

Noi quindi con questa risoluzione che cosa chiediamo? Di garantire tutti i criteri di sicurezza, ma di garantire un giusto e adeguato accesso a questi servizi, perché purtroppo tante volte l’esame a distanza di queste richieste può compromettere il buon esito dell’intero iter.

Ringrazio quindi nuovamente, ripeto, in primis la consigliera Montalti, del Partito democratico per la disponibilità e il confronto sviluppato tra ieri e oggi. Mi auguro che questo impegno che noi avanziamo con questa risoluzione possa raccogliere il più ampio consenso possibile, perché va a soddisfare le richieste di tantissimi emiliano-romagnoli che hanno presentato domanda di riconoscimento di invalidità, ma va anche a sostenere le battaglie avanzate dalle varie associazioni che sul nostro territorio sono molto attive.

Mi auguro quindi che ci possa essere il voto più ampio possibile.

Dopo, presidente, dal punto di vista procedurale, visto che sono due documenti abbinati, chiedo come devo procedere con l’oggetto 581. Io chiederei di porre in votazione soltanto il documento abbinato, visto che è più aggiornato rispetto al precedente, e di conseguenza anche gli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto, va bene. Per noi risulta ritirato, quindi va bene. Grazie.

Consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Anch’io parto con i ringraziamenti al collega consigliere Marchetti, che ha portato in Assemblea un tema importante, che ci sta a cuore, perché in un momento difficile come questo è importante interrogarsi sul funzionamento dei servizi, ancor di più quando questi servizi riguardino delle persone fragili, quindi le persone che hanno un’invalidità, le persone con disabilità, e anche chi, per esempio, sta affrontando una malattia oncologica.

Durante la prima fase della pandemia per poter continuare a garantire risposte rispetto alle richieste sul tema dell’invalidità, dello stato di invalidità, di disabilità, si è scelto di portare ad un livello digitale i servizi, quindi di permettere alle persone di presentare la propria documentazione per via telematica. Questa è una scelta che in questi mesi ha garantito la continuità di un servizio fondamentale.

Il collega Marchetti ha portato un tema importante. Ed è per questo che gli abbiamo proposto di provare a lavorare insieme ad un testo aggiornato, ovvero il fatto che quando ci si trova di fronte a questi iter, soprattutto in caso di situazioni particolarmente complesse, è importante anche avere la possibilità di discutere in presenza con la Commissione medica e con la presenza dell’INPS il proprio caso, la propria situazione.

Da tante associazioni di invalidi e di disabili è una richiesta che ci è pervenuta e che è emersa e ci è sembrato importante dar loro attenzione, cercando di provare a identificare un percorso che potesse, da un lato, comunque continuare a garantire il percorso digitale, quindi di presentazione dei documenti in via telematica, questo anche per garantire nei casi più gravi meno esposizione al Covid, quindi più sicurezza rispetto all’erogazione del servizio; d’altro canto, ci sembra anche importante che venga garantita la presenza nei casi più complessi, qualora venga richiesto anche dalla persona che attiva il percorso. Per questo nella nostra risoluzione chiediamo alla Giunta di studiare un apposito protocollo, insieme alle ASL, in modo da chiarire quali casi possono accedere alle Commissioni in presenza.

In tutto questo ci è sembrato importante rimarcare come la nostra Regione debba continuare a mantenere alta l’attenzione rispetto alla qualità e alle tempistiche dell’erogazione di questi servizi e come la Regione si debba fare interlocutrice in particolare con l’INPS, che è un soggetto portante rispetto a questo tipo di servizio e questo ambito, affinché davvero, anche in una situazione difficile, si tenda a un sempre maggiore miglioramento, proprio perché molto spesso per chi si trova in difficoltà, chi si trova a vivere un’invalidità, chi si trova a vivere ‒ come dicevo prima ‒ anche una malattia oncologica, il poter contare su servizi rapidi, su risposte certe e sull’efficienza da parte di quelle che sono le realtà che devono poi garantire delle sicurezze significa migliorare la qualità della vita di queste persone e anche la qualità della vita delle loro famiglie.

Credo quindi che questa proposta debba essere accolta da tutta l’Assemblea, perché bisogna dare un segnale di attenzione e di presenza, e poi ovviamente tradurlo in concretezza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Altri in dibattito generale? Consigliera Zappaterra? No, è colpa di Taruffi che stava lì...

Non ho altri in dibattito generale, a questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione. Non ho nessuno in dichiarazioni di voto, c’è qualcuno in dichiarazione di voto? No, quindi a questo punto io metto in votazione la risoluzione 2573, a firma dei consiglieri Marchetti, Montalti, Maletti e Stragliati.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Favorevoli 39

 

È approvata.

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 1809

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere in ogni scuola del territorio regionale momenti di studio e sensibilizzazione sul tema delle Foibe; a invitare ogni amministrazione comunale ad organizzare attività aperte all’intera cittadinanza per la Giornata del Ricordo; a illuminare il palazzo della Regione con luci tricolori nella notte tra il 9 e il 10 febbraio di ogni anno. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei, Tagliaferri

(Discussione)

 

OGGETTO 2169

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere iniziative ufficiali a ricordo di Norma Cossetto, Medaglia d'oro al merito civile. A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan, Catellani, Gibertoni

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alla risoluzione 1809: risoluzione che impegna la Giunta a prevedere in ogni scuola del territorio regionale momenti di studio e sensibilizzazione sul tema delle Foibe; a invitare ogni Amministrazione comunale ad organizzare attività aperte all’intera cittadinanza per la Giornata del Ricordo; a illuminare il palazzo della Regione con luci tricolori nella notte tra il 9 e il 10 febbraio di ogni anno, a firma dei consiglieri Barcaiuolo, Lisei e Tagliaferri.

A questo oggetto è abbinato un altro oggetto, la risoluzione 2169, che impegna la Giunta a promuovere iniziative ufficiali a ricordo di Norma Cossetto, Medaglia d’oro al merito civile, a firma dei consiglieri Facci, Marchetti Daniele, Stragliati, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Delmonte, Rancan, Catellani e Gibertoni.

A questo punto apro il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

La risoluzione evidentemente tratta del Giorno del Ricordo, che celebreremo il prossimo 10 febbraio. È inutile ricordare come stiamo parlando di fatto del più grande dramma della storia italiana post-bellica, ovvero delle decine di migliaia di italiani assassinati dalla pulizia etnica compiuta dai partigiani comunisti titini sul confine nord orientale e del conseguente esodo di oltre 350.000 connazionali che hanno dovuto compiere una scelta di libertà e di amore verso la propria patria, lasciando non solo la loro terra natia, le loro case, il loro lavoro, spesso prima di partire passando finanche dai propri cimiteri per portare con sé anche i propri cari estinti.

È chiaro che all’interno di questa vicenda, per motivi storici e politici c’è stato un velo di silenzio che ha coperto tutte queste vicende per lunghi decenni nel periodo post-bellico. Non entro nel merito del perché e del per come i due più grandi partiti italiani, per esigenze e interessi differenti avevano voluto coprire questa parte, ahimè significativa, anche per il numero di persone coinvolte, non solo per l’atrocità e la barbarie da essi subìti rispetto a questa vicenda.

Grazie alla bontà del Parlamento italiano, dal 2004 una legge istituisce ufficialmente il Giorno del Ricordo, che lo inquadra come solennità civile. Da esso si determina ovviamente tutta una serie di doveri, anche nei confronti delle amministrazioni dello Stato, quindi delle Regioni e degli enti locali, per far sì che il Giorno del Ricordo venga celebrato con iniziative consone alla tragicità di quei fatti.

La risoluzione ho cercato di scriverla nel modo più bipartisan possibile. Non a caso, le uniche persone citate all’interno della risoluzione sono il presidente Ciampi, il presidente Napolitano, il presidente Mattarella, nonché il presidente Stefano Bonaccini, a cui riconosco, sul tema, di essersi spinto in maniera inequivocabile, fin dalla prima Giornata del Ricordo, quando invece, ahimè, altre amministrazioni locali della nostra regione, purtroppo sono cadute su una buccia di banana, e soltanto negli anni successivi le cose sono andate via via migliorando, perché è evidente che il Giorno del Ricordo non può essere un giorno di parte di qualcuno, è un giorno in cui si celebra, ahimè, la tragedia, appunto, degli istriani giuliani, fiumani e dalmati, morti nelle foibe, trucidati, oppure, che hanno dovuto affrontare l’esodo.

Nella parte dispositiva si chiede onestamente ben poco. Ovvero, il primo punto è già previsto di fatto dalla legge nazionale, quindi non si fa altro che richiamare a far sì che la legge nazionale venga applicata anche nella nostra Regione, così come il punto 2; il punto 3 è una proposta che ha già trovato riscontro in moltissime istituzioni italiane, ovvero quello di illuminare il palazzo sede istituzionale della Regione Emilia-Romagna, con le luci del tricolore che richiamano la nostra bandiera, nella notte tra il 9 e 10 febbraio. È evidente che è un semplice e piccolo gesto che, però, potrebbe servire anche e soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, che magari non sempre hanno trovato nei libri di storia queste pagine, che erano state stralciate dal sentimento della nostra comunità nazionale, per avere un’attenzione in più al riguardo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale? Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Presidente, visto che i miei dieci minuti andrebbero oltre il tempo, chiedo di poter svolgere l’intervento intero domani.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, esatto. C’è un intervento previsto. Sono le ore 17,26, quindi riuscirebbe a farlo parziale. Va bene. A questo punto, mancano pochi minuti alle ore 17,30, chiudiamo la seduta e riprendiamo da qui il dibattito domani.

Grazie a tutti e buona serata.

 

La seduta ha termine alle ore 17,26

 

Allegato

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI.

Hanno giustificato la loro assenza il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI e l’assessore Barbara LORI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2264

Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Facci, Pelloni, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Bargi, Catellani, Stragliati, Marchetti Daniele, Occhi, Delmonte, Rainieri, Bergamini, Rancan

 

Titolo:2264 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:19

Contrari/No:25

Non votanti:1

Assenti:5

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Taruffi Igor

 

 

OGGETTO 967

Risoluzione per impegnare la Giunta a limitare e ridurre l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze, come indicato dalla Legge n. 36 del 2001. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Titolo:967 - votazione em. 1 a firma Rossi

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Costi Palma; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Paruolo Giuseppe; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:967 - votazione em. 3 a firma Rossi

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:967 - votazione em. 2 a firma Rossi

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 2

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

 

Titolo:967 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

 

OGGETTO 2138

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al rilancio delle linee ferroviarie su cui si snoda il collegamento diretto fra Mantova e Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Costa, Caliandro, Mori, Zappaterra, Costi, Marchetti Francesca, Rontini, Soncini, Tarasconi, Daffadà, Fabbri, Amico, Zamboni, Piccinini

 

Titolo:2138 - votazione em. 1 a firma Delmonte e altri

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Rancan Matteo

 

 

Titolo:2138 - votazione em. 2 a firma Delmonte e altri

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti

Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Rancan Matteo


 

 

Titolo:2138 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 1925

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il processo di elettrificazione della linea Parma-Suzzara e ad accelerare i collegamenti fra l’area di Mantova e la stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia oltre che con lo scalo di Dinazzano. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Costa

 

1925 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Pelloni Simone; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 2573

Risoluzione per impegnare la Giunta a introdurre, per quanto riguarda le commissioni AUSL, protocolli per estendere la visita in presenza per il riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità, sordità civili, di disabilità e di handicap. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Montalti, Maletti, Stragliati

 

Titolo:2573 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio

 

 

 

Emendamenti

 

 

OGGETTO 967

Risoluzione per impegnare la Giunta a limitare e ridurre l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze, come indicato dalla Legge n. 36 del 2001. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Emendamento 1 a firma della consigliera Rossi

 

«Al “Premesso che” sono apportate le seguenti modifiche:

a) Nel primo punto del “Premesso che” le parole: 5G è in fase di sperimentazione dal 2017 e si aggiungerà” sono sostituite dalle parole: “5G, avviata in fase di sperimentale pre-commerciale nel 2017 e si sta aggiungendo”, e le parole “nell’arco di pochissimo tempo” sono sostituite dalle parole: “in un futuro prossimo”;

 

b) Nel secondo punto del “Premesso che” le parole: con un incremento della densità espositiva” sono sostituite dalle parole: “con il rischio, in una prima fase, di incremento delle emissioni complessive”;

 

c) Nell’ultimo punto del “Premesso che”, dopo le parole: “limite di esposizione: 20 V/m” sono aggiunte le parole: “(per frequenze inferiori a 3000 MHz) e 40 V/m (per frequenze superiori a 3000 MHz)”;»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma della consigliera Rossi

 

«L’”Impegna la Giunta regionale a” è sostituito dal seguente:

“Impegna la Giunta regionale a

-          Continuare ad assicurare costanti ed adeguati strumenti di approfondimento e di confronto sulle misure per garantire sviluppo tecnologico e innovazione, contemperandoli con la necessità di contenere l'elettrosmog;

-          Promuovere e sostenere l'adozione di regolamenti per l'installazione di Stazioni Radio Base da parte dei Comuni, nella cui competenza rientrano tali strumenti alla luce della "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" L. 36/2001, al fine di minimizzare l'esposizione della popolazione alle radiofrequenze;

-          Attivare campagne informative istituzionali sugli effetti delle radiofrequenze sulla salute e sull’uso corretto degli apparecchi wireless;

-          Esplorare, per quanto di propria competenza, la possibilità di definire specifici elementi di valutazione nel caso di installazione di infrastrutture per impianti di comunicazione elettronica in prossimità di aree particolarmente sensibili (castelli, zone archeologiche, siti monumentali, etc.).»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma della consigliera Rossi

 

«Nel “Considerato necessario” sono apportate le seguenti modifiche:

a) Nel primo punto, le parole “limitare e ridurre” sono sostituite dalla parola: “minimizzare”;

b) Nel terzo punto le parole “perseguire il processo diretto al riconoscimento” sono sostituite dalle parole: “promuovere studi e ricerche al fine del riconoscimento”.»

(Approvato)

 

 

OGGETTO 2138

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al rilancio delle linee ferroviarie su cui si snoda il collegamento diretto fra Mantova e Reggio Emilia. A firma dei Consiglieri: Costa, Caliandro, Mori, Zappaterra, Costi, Marchetti Francesca, Rontini, Soncini, Tarasconi, Daffadà, Fabbri, Amico, Zamboni, Piccinini

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Delmonte, Rainieri, Catellani, Occhi

 

«Nella parte che inizia con “rilevato che” inserire il seguente paragrafo come terzo della serie:

-          In particolare, l’intervento di elettrificazione presuppone la ricostruzione, da effettuare con assoluta priorità, dell’attraversamento del torrente Enza, ad oggi molto difficoltoso in quanto insiste su un ponte promiscuo stradale ferroviario tra Sorbolo e Sorbolo Levante, costruito su più arcate in mattoni portanti oltre 70 anni fa, le condizioni precarie del quale costringono ad interrompervi la circolazione ogniqualvolta si verifichi un evento di piena, anche solo ordinaria, del suddetto torrente;»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Delmonte, Rainieri, Catellani, Occhi

 

«Negli impegni da attribuire alla Giunta regionale aggiungere il seguente:

-          A dare assoluta priorità alla realizzazione dell’attraversamento del torrente Enza, in modo da evitare che il percorso dell’elettrificazione della linea da Parma a Suzzara debba subire notevoli ritardi per l’impossibilità di attuarlo sull’attuale ponte esistente tra Sorbolo e Sorbolo Levante.»

(Approvato)

 

 

OGGETTO 581

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere un piano straordinario per la definizione delle domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità e sordità civili, di disabilità e di handicap, rimaste in sospeso per l'emergenza sanitaria da Covid-19. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Pelloni

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Daniele Marchetti

 

«Il “Considerato che” viene così sostituito:

-          L’emergenza sanitaria tuttora in corso, ha portato ad una sostanziale revisione delle modalità di esame delle domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, puntando maggiormente allo svolgimento su base documentale;

-          I cittadini che inoltrano le domande di riconoscimento/aggravamento dello stato di invalidità, cecità e sordità civili, di disabilità e di handicap, sono soggetti fragili che necessitano di particolari tutele soprattutto in un momento così delicato dal punto di vista sanitario.»

(Ritirato)

 

Emendamento 2 a firma del consigliere Daniele Marchetti

 

«Il “Ritenuto che” viene così sostituito:

-          L’esame delle domande inoltrate, effettuato su base documentale o in modalità telematica, potrebbe velocizzare i tempi garantendo al tempo stesso la massima sicurezza, pur tenendo conto che su casi più complessi l’accertamento de visu in sicurezza andrebbe per quanto possibile privilegiato per non compromettere il buon esito della richiesta;»

(Ritirato)

 

Emendamento 3 a firma del consigliere Daniele Marchetti

 

«Il dispositivo finale “Impegna la Giunta regionale” viene così sostituito:

-          A introdurre, per quanto riguarda le commissioni AUSL, in accordo con le associazioni rappresentative dei disabili che hanno facoltà di integrare le commissioni mediche con un proprio medico, protocolli per cui i cittadini che ne facciano richiesta possano prevedere, in sicurezza, visite di accertamento de visu anziché in modalità telematica.

-          Ad avviare un confronto con l’INPS per superare le criticità descritte in premessa.»

(Ritirato)

 

 

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini – Montalti

 

 

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