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64.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 31 MARZO 2021

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2878

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. (16)

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordini del giorno 2878/1/3 – oggetti 3068 e 3070 – Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 2878/2 – oggetto 3069 – Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

MARCHETTI Francesca (PD)

PICCININI (M5S)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

ROSSI (PD)

DELMONTE (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

LISEI (FdI)

CASTALDINI (FI)

ROSSI (PD)

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 2763

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Programma regionale per lo sviluppo del settore musicale, ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 2/2018. Priorità, strategie e azioni per il triennio 2021-2023". (39)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Francesca (PD)

LISEI (FdI)

MONTEVECCHI (Lega)

AMICO (ERCEP)

BONDAVALLI (BP)

FELICORI, assessore

PICCININI (M5S)

CASTALDINI (FI)

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 2743

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025". (40)

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BARGI (Lega)

BESSI (PD)

SCHLEIN, vicepresidente

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2878/1/2/3 (3068 - 3069 - 3070) - 2878 - 2763

 

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,48

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno, dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 64 del 31 marzo 2021.

Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini e hanno giustificato la propria assenza gli assessori Donini e Lori.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

1.      AMICO Federico Alessandro

2.      BARCAIUOLO Michele

3.      BARGI Stefano

4.      BERGAMINI Fabio

5.      BESSI Gianni

6.      BONDAVALLI Stefania

7.      BULBI Massimo

8.      CALIANDRO Stefano

9.      CASTALDINI Valentina

10.  CATELLANI Maura

11.  COSTA Andrea

12.  COSTI Palma

13.  DAFFADÀ Matteo

14.  DELMONTE Gabriele

15.  FABBRI Marco

16.  FACCI Michele

17.  GIBERTONI Giulia

18.  IOTTI Massimo

19.  LIVERANI Andrea

20.  MALETTI Francesca

21.  MARCHETTI Daniele

22.  MARCHETTI Francesca

23.  MASTACCHI Marco

24.  MONTALTI Lia

25.  MONTEVECCHI Matteo

26.  MORI Roberta

27.  MUMOLO Antonio

28.  OCCHI Emiliano

29.  PARUOLO Giuseppe

30.  PELLONI Simone

31.  PETITTI Emma

32.  PICCININI Silvia

33.  PILLATI Marilena

34.  POMPIGNOLI Massimiliano

35.  RAINIERI Fabio

36.  RANCAN Matteo

37.  RONTINI Manuela

38.  ROSSI Nadia

39.  SABATTINI Luca

40.  SONCINI Ottavia

41.  STRAGLIATI Valentina

42.  TAGLIAFERRI Giancarlo

43.  TARASCONI Katia

44.  TARUFFI Igor

45.  ZAMBONI Silvia

46.  ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 46 presenti.

 

OGGETTO 2878

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. (16)

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

(Ordini del giorno 2878/1/3 – oggetti 3068 e 3070 – Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 2878/2 – oggetto 3069 – Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori, conclusi ieri, dal progetto di legge 2878: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato ed altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”, e riprendiamo dal dibattito generale sui tre ordini del giorno.

Ricordo che il primo ordine del giorno è l’ordine del giorno 2878/1, a firma dei consiglieri Francesca Marchetti e altri. Poi abbiamo l’ordine del giorno 2878/2, a firma dei consiglieri Facci, Delmonte ed altri, e poi l’ultimo ordine del giorno al 2878/3, a firma delle consigliere Piccinini, Rossi, Zappaterra e Francesca Marchetti.

A questo punto apriamo la discussione generale sui tre ordini del giorno. Chi si iscrive a parlare?

Consigliera Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Presidente, alcune considerazioni per presentare velocemente l’ordine del giorno, che si riferisce in particolar modo al settore del wedding, un settore che gravita attorno alle cerimonie matrimoniali, che a livello nazionale conta circa 50.000 tra imprese e Partite IVA, per oltre 300.000 dipendenti, un settore che, come altri, ha avuto un impatto molto significativo a seguito delle misure restrittive.

Abbiamo quindi cercato con questo ordine del giorno di raccogliere, riconoscere e anche rafforzare le esigenze di un settore, ma anche il lavoro che questa Regione ha fatto. Voglio infatti ricordare che già il DL Ristori, l’ultimo decreto-legge del 22 marzo 2021, istituisce un fondo di 200 milioni di euro, da ripartire tra le regioni e da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza Covid, tra cui un segmento dedicato anche al settore dei matrimoni e degli eventi.

Sappiamo che queste non sono sicuramente risorse sufficienti, più volte sia l’assessore Corsini che il presidente che l’assessore Colla hanno instaurato un dialogo e un percorso di confronto con molti dei rappresentanti di questo settore e vediamo come, oltre la complessità anche perché gravita, come dicevo in premessa, attorno a questo mondo una serie di figure che si stanno organizzando e l’hanno fatto anche in questo periodo, sicuramente grazie al lavoro e all’interlocuzione con il Governo che la nostra Regione ha intrapreso trova nel recente Decreto sostegni riscontro a questo importante lavoro, affinché i sostegni al settore non venissero più riconosciuti in base ai codici ATECO, ma in riferimento alla perdita di fatturato, data la complessità delle filiere coinvolte.

Oggi siamo qui in approvazione di un importante provvedimento di legge, quello regionale, che reca misure di sostegno ad alcuni settori importanti dell’economia regionale, per esigenze e disponibilità di bilancio sappiamo che non siamo riusciti a incidere, ad andare incontro a questo settore, ma con questo ordine del giorno vogliamo richiamare l’attenzione non, come diceva qualcuno ieri, il relatore di minoranza, per lavarci la coscienza, ma per proseguire in quel lavoro di interlocuzione e di confronto che non si vuole limitare solo ad andare incontro alle esigenze delle categorie, ma vuole riprogettare insieme a loro anche la ripartenza e chiedere attenzione al Governo nella definizione dei protocolli, partendo con una proposta che arriva dall’Emilia-Romagna.

In breve è questo che chiediamo con l’ordine del giorno, di continuare questo dialogo a livello istituzionale, anche sollecitando risorse specifiche per il sostegno al settore; proseguire sul monitoraggio della situazione in Emilia-Romagna attraverso il dialogo con gli stakeholder (c’era già una risoluzione a inizio marzo protocollata rispetto a queste esigenze); a prendere in considerazione anche la possibilità di valutare interventi regionali compatibilmente con le esigenze di bilancio e con le nuove opportunità, anche rispetto a questo, che si potranno rendere disponibili.              

Questo è l’impegno che proponiamo. Abbiamo già sentito la relatrice di minoranza ieri rispetto a un emendamento motivare ampiamente, anche durante i lavori di Commissione, articolando le motivazioni che ci hanno portato a respingerlo. Questo non ci limita nel lavoro che vogliamo continuare a proseguire nei confronti e nell’attenzione di queste categorie.

Ricordo anche il proficuo incontro che ieri il presidente Bonaccini ha tenuto con alcune componenti che erano fuori a manifestare. Questo per dire che è un settore che è attenzionato dalla Regione e credo che non sia utile cavalcare le strumentalizzazioni, la rabbia e le difficoltà delle persone che anche in questo settore vivono un momento drammatico, ma casomai di dare un impulso per trovare delle soluzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Marchetti.

Altri in dibattito generale? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo velocemente perché, in realtà, l’ordine del giorno l’ho già presentato anche in discussione generale. Intervengo intanto per ringraziare la relatrice di maggioranza con cui ci siamo confrontati anche in maniera propositiva e siamo arrivati a una formulazione che ci potesse vedere entrambe d’accordo.

Sono intervenuta sul settore coreutico. Lo sapete, è un settore su cui sto insistendo da qualche settimana, anche alla luce del Decreto Sostegni, che in qualche modo ha visto escluse, proprio per la natura di questo settore, delle scuole di danza. Come dicevo anche in diverse occasioni, è un settore composito, che fa riferimento al mondo dello sport sotto varie tipologie. Ci sono state scuole di danza che purtroppo sono rimaste escluse dal decreto sostegni proprio per la loro natura, quindi non avendo partita IVA non hanno potuto accedere a quelle risorse.

In questo senso ho chiesto un impegno, non appena possibile, alla Regione di poter in qualche modo sostenere anche questo tipo di attività, perché anche questo è un settore importante, forse nominato meno di altri, però non meno importante di altri, che merita un’attenzione da parte della Regione, non solo in termini economici perché, sempre in questo ordine del giorno, abbiamo inserito, anche guardando, come dicevo, alla ripartenza, quindi non solo alla contingenza, un sostegno per quanto riguarda le produzioni coreutiche digitali.

So che l’orientamento della Giunta va in questo senso e ne sono felice, perché dobbiamo sfruttare tutte le occasioni anche di innovazione, anche dal punto di vista tecnologico e live streaming, tutte le produzioni digitali per, in qualche modo, diffondere ancora di più quello che è un settore che comunque va, come dicevo, sostenuto per renderlo ancora più fruibile di quanto non sia oggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Altri? Consigliere Facci. Non la sentiamo.

Provi ad alzare un po’ il volume, consigliere, per favore. Pare che sia tutto attivato. No, non la sentiamo. […]

Qualcun altro che vuole intervenire sugli ordini del giorno, mentre viene ripristinato il collegamento con Facci?

 

FACCI: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo, prego.

 

FACCI: Come dicevo, volevo  fare una riflessione su questi tre ordini del giorno, illustrando ulteriormente quello presentato dal Gruppo della Lega che, a differenza degli altri due ordini del giorno, non vuole dare delle indicazioni verso un determinato settore, bensì vuole coinvolgere tutte le categorie che sono rimaste escluse dai ristori, sicuramente da quelli regionali, e soprattutto si rivolge alle categorie escluse, che hanno sofferto in maniera preminente le chiusure forzate in tutti questi mesi, quindi in qualche modo vuole essere di indirizzo a non escludere nessuno, quindi una logica di non escludere nessuno.

Allo stesso tempo chiede che vengano modificate le priorità del bilancio. Come abbiamo detto nella discussione di ieri, a una situazione drammaticamente emergenziale come quella che stiamo vivendo da ormai un anno devono esservi risposte altrettanto eccezionali. Una risposta eccezionale che ci saremmo aspettati dalla Regione sarebbe stata quella della modifica delle priorità e quindi modifiche di variazione di bilancio dedicate; una modifica strutturale a quella che è stata finora l’impostazione del bilancio.

Se in parte l’abbiamo vista, perché i 4 milioni che vengono impegnati per l’emendamento sul settore ristorazione collaterale, ristorazione da asporto, catering, eccetera, quello che è oggetto dell’emendamento che fece la Giunta già in Commissione rispetto a questo pdl, se appunto per quei 4 milioni è stata individuata una copertura eccezionale, che era quella dell’utilizzo del fondo della formazione, noi riteniamo che si doveva fare di più, si poteva e si doveva fare di più andando a riaccertare immediatamente i residui passivi che sono stati interessati dalle economie di spesa di tutti questi mesi, che avrebbe determinato la liberazione a bilancio di ingenti somme, e questo avrebbe dovuto essere il fondamento di un allargamento della platea dei beneficiari. Diciamo che se non è stata fatta ad oggi va fatta comunque per i prossimi mesi una modifica nelle priorità di bilancio, ma non solo, soprattutto una modifica della tempistica, perché i ristori, che non sono tanti, rischiano di arrivare lunghi.

L’assessore Corsini l’ho più volte pungolato e tirato per la giacchetta, passatemi il termine, in queste due giornate chiedendogli spiegazione di quanto da lui dichiarato alla stampa. Ha dichiarato alla stampa che i ristori di questo pdl, che stiamo trattando in queste ore, arriveranno a ottobre. Lo dice l’assessore titolare di questo progetto di legge.

Capite che se questo è vero, noi rischiamo di non dare una risposta a chi appunto ce la chiede. Quindi, vengono frustrate le esigenze primarie che noi con questo pdl stiamo cercando di colmare. I tempi della erogazione dei ristori e le procedure vanno modificate, vanno modificate. Con questo pdl, con questo ordine del giorno chiediamo che venga fatta una modifica in tal senso, oltre naturalmente a rivedere i protocolli e far partire al più presto le attività che possono essere svolte in sicurezza.

Questo è il senso del nostro pdl, che appunto è onnicomprensivo. Non è indirizzato verso nessuna categoria specifica, però parte da un’analisi impietosa di quelli che sono i tanti dati che hanno diffuso, ovviamente, Istat, piuttosto che Confesercenti, Confcommercio e tutti i titolari, tutte le associazioni o comunque gli enti che leggono in tempo reale quella che è la situazione, che è una situazione drammatica, alla quale non possiamo naturalmente non prestare attenzione.

Gli ordini del giorno della maggioranza, quindi il primo collegato e il terzo collegato, il primo collegato ci coglie naturalmente favorevoli, nel senso che il settore del cosiddetto wedding o mondo eventi è un settore che noi abbiamo cercato di coinvolgere con un emendamento specifico, non ritenendo equilibrato e corretto che venisse dimenticato nella fase di erogazione risorse. Quindi, noi diciamo che un ordine del giorno è di per sé insufficiente perché l’occasione era questa. Cioè, la maggioranza per quanto riguarda non solo il settore eventi, ma comunque anche per il settore eventi, ha perso l’occasione di abbracciare anche con i ristori questa platea.

Il fatto che si voglia con un ordine del giorno manifestare una vicinanza può essere, ovviamente, per alcuni sufficiente, però per noi non è sufficiente. La vicinanza in questo caso sarebbe stata quella di accumunare alla politica dei ristori. Quindi è un ordine del giorno sul quale ci asterremo perché lo riteniamo assolutamente sufficiente rispetto a quelle che sono le esigenze che quel settore ha, che ha manifestato e che noi avremmo voluto soddisfare e andare incontro con una manovra di bilancio che la Giunta ha ritenuto di non fare, ha ritenuto politicamente di non doverla fare.

Il terzo ordine del giorno, quello a firma Piccinini ed altri, ci coglie, anche questo, assolutamente favorevoli perché è comunque una attività che necessita di supporto come altre attività.

L’attività musicale è stata anche questa abbandonata in questa pdl con l’obiettivo e con la promessa che arriveranno altri, successivi ristori, ma se dobbiamo guardare ad altri, successivi ristori che arriveranno anche a livello nazionale, rischiamo di lasciare molta gente, molti lavoratori senza ristori per parecchi mesi. Se quindi il criterio deve essere "i denari arriveranno", allora teoricamente non si deve fare nulla per nessuno.

Nel momento in cui l’attività culturale e creativa è stata considerata, a nostro avviso sarebbe stato corretto ed equilibrato inserire anche l'attività musicale, ma non torniamo su una questione di cui abbiamo già discusso ieri.

Il sostegno all’attività coreutica comunque va sostenuto, è un’attività importante, quindi voteremo l’ordine del giorno n. 3 favorevolmente, auspicando (e chiudo) che vi sia convergenza da parte della maggioranza sulla condivisione dei principi che informano il nostro ordine del giorno, che di fatto vuole dare un segnale di equità e di giustizia a tutti i lavoratori. Questa è un’occasione quantomeno per includere chi è stato escluso dalla maggioranza che ha supportato il pdl da queste misure economiche.

Quantomeno a livello di impegni credo che uno sforzo in più questa Amministrazione, questa Giunta, questa maggioranza possano farlo nel sostenere quantomeno questa dichiarazione d’impegno. Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Se non ci sono altri iscritti, consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente, intervengo sugli ordini del giorno che sono stati presentati a inizio mattinata. Vedo che già partiamo in modo piuttosto accelerato, quindi mi adeguerò. Intervengo in modo particolare, ovviamente, sull’ordine del giorno presentato dal collega Facci rispetto a una serie di richieste, un elenco delle esigenze e anche la narrazione di una crisi economica che, come abbiamo più ampiamente detto ieri, ma oramai è diventata la quotidianità per noi, ha colpito ogni settore dell’economia e non solo del nostro territorio regionale, così come quello nazionale. Ci propina e ci dispensa dei consigli rispetto alle azioni da compiere per dare ristoro, conforto e sostegno a tutte queste realtà. Quindi, dare priorità nell’adozione delle misure a sostegno di categorie di lavoratori maggiormente penalizzati, semplificare e snellire procedure a sostegno economico di competenza regionale per garantire tempi certi e rapidi.

È tutto legittimo, assolutamente legittimo, e anche condivisibile, senonché, partendo proprio dall’ultimo punto dell’ordine del giorno, l’opposizione dovrebbe sapere benissimo che la Regione Emilia-Romagna non può erogare soldi, finanziamenti, senza bandi che, di fatto, garantiscono l’imparzialità nell’assegnazione, che richiedono tempi tecnici. Anche semplicemente non fare i passaggi che sono stati richiesti, attraverso emendamenti, da parte dell’opposizione nelle Commissioni competenti per noi è un modo di accelerare e di rispettare la questione tempo. Anche questa cosa è stata sottolineata durante la discussione di ieri, ma maggiormente dagli stakeholder che abbiamo audito durante l’udienza conoscitiva organizzata nel percorso della Commissione II. Tutti hanno sottolineato la questione tempo. Per carità, certamente questo metodo che abbiamo adottato, a nostro avviso, aiuta la celerità e quindi aiuta a dare risposte alle realtà che soffrono, pur garantendo la legalità.

Rispetto, per esempio, anche alla questione della tempistica, mi preme sottolineare che, visto che il collega Facci sia nella sua relazione di ieri, così come questa mattina, ha insinuato più volte, pur avendolo letto da un comunicato stampa che ha anche mostrato, che i soldi arriveranno nelle tasche delle persone e delle imprese a ottobre, sono costretta a smentire perché i bandi verranno fatti nel mese di aprile.

L’assessore Corsini ieri sera ha dichiarato lui stesso che i soldi, per esempio, nelle tasche e nei conti correnti dei maestri di sci arriveranno entro l’estate, così come per tutte le altre realtà che sono  oggetto di questo pdl, e qui lo dico in modo tale che si dia un’informazione giusta nei confronti di chi, in questo momento, sta davvero attendendo dei segnali, dei segnali importanti.

Inoltre, mi vien da dire che forse è sfuggito qualche passaggio di ieri perché c’è, come dicevo, una narrazione delle situazioni, una narrazione della realtà, una narrazione dell’incidenza, delle perdite, ma non c’è la narrazione di quello che questa Regione ha messo in campo da inizio pandemia ad oggi, che forse può essere superfluo, superficiale, insufficiente. Possiamo dedicare tutti gli aggettivi che vogliamo, però questa Regione, da inizio pandemia ad oggi, ha messo a disposizione 54 milioni di euro, 54 milioni di euro per cercare di dare risposte a realtà che vi elenco nuovamente: bar e ristoranti, stabilimenti balneari, agenzie di viaggio, imprese ricettive zone montane, agriturismi, gestori di piscine, attività di escursionistica per motonavi, gestori delle edicole, taxi e noleggio con conducente.

La legge attuale, quella in discussione in questa Assemblea legislativa: guide ed accompagnatori turistici, maestri di sci, snowboard e sci di fondo, interventi diretti alle attività culturali e ricreative, attività del volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni del terzo settore, attività di preparazione pasti da asporto, ristorazione sui treni e navi, catering per eventi, 2 milioni di euro per i quattro Comuni del modenese colpiti dall’alluvione, prossimamente. Prossimamente significa domani, probabilmente, se arriveranno i fondi o quando arriveranno i fondi dal Governo, altri 9 milioni e 300.000 euro destinati a sale da ballo e discoteche, palestre, cinema, imprese culturali, spettacolo viaggiante, ambulanti e fiere.

Va bene, non ci saranno tutte le categorie colpite? Nessuno ha mai detto che ci saremmo fermati a queste. È nostra intenzione trovare le risorse, anche dai residui degli altri bandi che non hanno visto l’utilizzo di tutti i fondi messi a disposizione, per dare le risposte alle realtà che non hanno, e ce ne sono anche delle altre, lo abbiamo detto e riconosciuto in tutte le lingue. Non ci spendiamo certamente come la panacea di tutti i mali, però non si può eludere, nascondere, dimenticare il fatto che questa Regione abbia utilizzato 54 milioni di euro dei fondi propri, grazie all’assessore Calvano, che è qui presente e che voglio ringraziare per il lavoro fatto, sia per trovare i capitoli di bilancio sui quali appoggiare anche questo pdl, perché è noto a tutti, missione 20, Fondi e accantonamenti, Programma 3 e altri fondi… leggo le voci di questa missione 20 per cercare di far capire, se ci riesco, quanto possa essere difficile individuare, nelle maglie del bilancio regionale, delle risorse che devono essere tolte spesso ad altre esigenze e ad altre programmazioni, da destinare ad un’urgenza che deve essere più urgente.

Fondo regionale di sanità integrativa extra LEA, interventi contributivi a favore delle ASL, sostegno alle case editrici, interventi urgenti per il contrasto della pandemia, per il rilancio del sostegno al Terzo Settore queste sono alcune delle voci della missione 20, quella dove avete individuato in questo ambito, in mezzo a queste voci, i 7 milioni che avete con gli emendamenti di ieri proposto di individuare e trovare, da destinare ad altre realtà, sulle quali tutti quanti siamo d’accordo che debba essere fatta un’azione, ed è nostra intenzione farlo, lo dimostra anche l’odg che poco fa ha presentato la collega Marchetti, così come quello che abbiamo firmato insieme alla collega Piccinini.

Io non ho la pretesa di raccontare cose impossibili o fasulle, ho la pretesa di raccontare la verità, perché domani, quando esco da questa sala e incontro i miei cittadini, posso tranquillamente girare a testa alta, anche perché c’è una Regione che fino a un anno fa era locomotiva del Paese, è sempre stata governata dal centrosinistra, aveva la più bassa disoccupazione anche delle donne, aveva una serie di dati tali per cui a vostro avviso si sarebbe sempre potuto fare meglio e nel programma elettorale, per esempio, del presidente Bonaccini e di ognuno di noi c’era questa intenzione, che è stata completamente stravolta, ma, se non altro, siamo sempre stati coerenti.

Io non mi faccio dare lezioni rispetto soprattutto alle risorse, io come noi tutti della maggioranza e penso anche della Giunta, rispetto al tema delle risorse, da chi, quando è qui in questa sala dove ci sono le poltrone rosse si spende come “viva gli italiani, prima gli italiani”, e quando è in Europa vota contro i provvedimenti che devono destinare dei fondi all’Italia, proprio per iniziare a coprire delle esigenze e a programmare il nostro futuro. A voi non basta più la foglia di fico, a voi serve l’alocasia. Se non lo sapete, è la pianta con le foglie a orecchie di elefante. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi in discussione generale sugli ordini del giorno? Non ci sono altri interventi. Passiamo alle dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno e sull’intero progetto di legge. Ricordo che sono cinque minuti per Gruppo. Ci sono interventi in dichiarazione di voto?

Collega Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Anche da questo ultimo intervento si capisce quale sia stato l’impegno con cui è stato affrontato questo progetto di legge, soprattutto nei confronti delle minoranze, ma devo dire anche da parte della maggioranza di questa Assemblea. Andiamo per ordine. Intanto partiamo con quei pochi apprezzamenti che vogliamo fare. Il primo è che, ovviamente, ci sono degli stanziamenti, questo è evidente, e diamo delle prime risposte parziali, come è stato ammesso dall’assessore, per quanto riguarda alcune categorie che sono state colpite particolarmente dagli effetti della pandemia. Ci riferiamo soprattutto a guide turistiche, maestri di sci e alcuni comparti della ristorazione che oggi trovano risposta insieme al terzo settore. Quindi è un inizio. È un inizio di alcuni stanziamenti, che però devono far seguito poi a delle risposte su altre categorie che oggi andiamo ad elencare.

Un altro apprezzamento va fatto obiettivamente al lavoro, e qui lo faccio anche in veste di vicepresidente della Commissione, al percorso che è stato fatto nella Commissione, che, pur nei tempi dettati dalla Giunta, sempre comunque con urgenza, che è in questo caso è pure comprensibile dal punto di vista economico, ma mai comprensibile dal punto di vista amministrativo, perché siamo sempre arrivati con gli atti agli ultimi dieci giorni e in quindici giorni dobbiamo fare l’approvazione del percorso in Commissione. Però, devo dire che la Commissione, con la presidente Rontini, si è dimostrata capace di inserire all’interno di un calendario già molto frenetico alcune sedute, alcuni momenti di riflessione per cercare di avere un confronto. Però, qui arriviamo poi alle critiche. È un confronto che, in realtà, non ha portato a nulla perché ci siamo trovati davanti a un testo completamente blindato. Qualunque scelta fatta all’interno di questo progetto di legge è una scelta di Giunta. Punto. L’Assemblea non ha avuto a che dire nulla, né in Commissione, né qui oggi in quest’aula, e questo vale per minoranza e maggioranza.

Quindi, prendiamo atto del fatto che non c’è stata nessuna volontà di confronto, nemmeno quando abbiamo voluto spostare delle piccole cifre, abbiamo anche solo voluto esprimere dei concetti. È stato impossibile inserire in questa norma qualunque tipologia di modifica. E su questo non è possibile pensare che la verità sia solo in mano agli assessori, perché il confronto, guardate, quello uscito anche nell’udienza conoscitiva, quello uscito dallo scambio di idee tra i consiglieri, è stato secondo me, invece, molto utile per capire come alcune esigenze rimanevano completamente scoperte ed è troppo facile arrivare in Commissione e dire “Ah, ma su questo ci sta pensando il Governo”. Non è vero.

Noi stiamo andando a coprire delle esigenze anche dove il Governo sta già lavorando, pensiamo ai maestri di sci, ad esempio, ma dove pensiamo che magari ci sia un’emergenza in più nel nostro territorio. Ecco, allora, che bisognava intervenire in questo modo, scusate, in questo campo anche in modo molto più concreto.

Lo avevamo chiesto con degli emendamenti che andavano in direzioni che, a parole, avete sempre concordato, ma che nei fatti non avete mai poi concretizzato. Pensiamo all’editoria, alle scuole di musica, alle palestre, agli agenti di commercio, ai noleggiatori di sci. Sono tutte categorie che voi a parole avete detto “Sì, in effetti avete ragione, hanno bisogno”, però ogni volta, in ogni provvedimento che esce, questi non trovano mai una copertura, l’aiuto da parte della Regione.

E si fa presto a dire “Guardate però, noi abbiamo già fatto tanto, abbiamo già messo questi milioni”. Tra l’altro dalla frase prima sembrava che li avesse messi Calvano. Con tutto il rispetto e grazie all’assessore per il lavoro che sta facendo, ma questi sono soldi degli emiliano-romagnoli che, in teoria, dovrebbero poter anche contribuire a decidere dove dovrebbero andare.

Invece qua non si ascolta mai nessuno, si va dritti sulle proprie idee, lasciando per strada delle categorie che invece non trovano mai risposta e a volte nemmeno ascolto e devono trovarsi a venire qui davanti prima con degli sci in mano, ieri abbiamo visto con dei tavoli da catering. Ogni volta si deve arrivare a delle proteste plateali qui davanti perché non c’è mai un percorso di ascolto e di condivisione tale che permetta a loro di trovare una sponda in questa Giunta.

Poi arriviamo, ma tanto non c’è problema, arriviamo in aula, facciamo un odg, li sistemiamo tutti e chissenefrega. Arriviamo poi al prossimo provvedimento, quando ancora protesteranno, quando ancora chiederanno ascolto, quando ancora chiederanno dei fondi, e noi presenteremo un nuovo odg per dargli il contentino.

Non funziona così, abbiamo sempre pensato che non possa funzionare così, e, se aveste avuto anche solo la possibilità di ascoltare e di recepire qualche critica, forse oggi non saremmo, anzi non sareste in questa condizione di dover rincorrere delle categorie con degli odg, che nulla hanno come effetti reali fuori da quest’aula.

Siamo al punto in cui ci siamo ritrovati già una volta, ad esempio con le edicole, con delle cifre promesse, quindi il totale diviso per le realtà che dovranno chiederle, che non dà la cifra promessa. Avete promesso 2.000 euro ad ogni maestro di sci, ma basta prendere 1 milione di euro e dividerlo per quasi 600 maestri di sci, ed è evidente che i 2.000 euro non ci saranno.

Tante categorie dimenticate, quindi, tante promesse non mantenute, poi sì, un buon inizio, se lo prendiamo come un inizio di un percorso di risarcimento, di ristoro per le categorie che hanno bisogno, è un ottimo inizio, se lo prendiamo come qualcosa di risolutivo, come oggi è stato detto, elencando una serie di categorie che hanno già ricevuto e che tanto ha fatto la Regione, allora non ci siamo, ed è per questo che il nostro voto sarà di astensione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, non vedo nessun altro iscritto. Consigliere Taruffi, la aspettiamo, non potremmo privarci del suo intervento. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. In conclusione di questo dibattito credo sia utile ripercorrere alcune delle cose che ci siamo detti, perché anche negli interventi che ho sentito stamattina di qualche collega si insiste su alcuni elementi che non corrispondono ai dati di fatto, quindi è utile provare anche a riepilogare.

Intanto un primo elemento: noi oggi affrontiamo questo PdL, sono 9.600.000 euro, lungo tutto il corso di questa discussione, sia in Commissione che in aula, almeno da questa parte dell’aula nessuno di noi ha mai detto che il provvedimento sarebbe stato esaustivo per tutte le categorie che oggi hanno difficoltà. Ci siamo detti che stiamo facendo un pezzo, altri pezzi ne sono stati fatti, altri ne seguiranno. Citavamo ieri, ad esempio, gli interventi a favore del comprensorio dell’Appennino, della montagna, del turismo invernale, che arriveranno anche grazie alle misure stanziate dal Governo. Stiamo in questi giorni liquidando attraverso le Camere di commercio, proprio perché si era scelto, a suo tempo, di erogare i contributi, per snellire i tempi, attraverso le Camere di commercio, stiamo erogando le risorse per bar e ristoranti e altre attività che hanno subito i danni delle chiusure. Anche quelle non sono risorse che di per sé risolvono i problemi. Sono 21 milioni, però, che stanno andando in questo momento alle attività che ne hanno necessità, estrema necessità. Si tratta di una piccola e parziale boccata d’ossigeno. Non è la rivoluzione, ovviamente. Non cambia la sorte purtroppo di nessuno, però è un aiuto concreto, così come è un aiuto concreto quel milione di euro che, attraverso il progetto di legge che stiamo oggi discutendo, arriverà, ad esempio, ai maestri di sci.

Come erroneamente continua a ripetere qualcuno, non sarà a ottobre, ma, come abbiamo detto ieri, i bandi regionali relativi saranno predisposti già nel mese di aprile. Verosimilmente entro giugno avremo le graduatorie e verosimilmente entro la fine di giugno avremo liquidato questo milione di euro per gli oltre 500 maestri di sci della nostra Regione, che hanno dovuto saltare completamente tutta la stagione invernale.

Nelle prossime settimane arriverà il decreto del Governo con il quale verranno stanziati 700 milioni, arriverà nel senso che concretamente arriveranno quelle risorse per il turismo invernale, per la filiera della montagna e lì ci saranno risorse anche per i gestori degli impianti sciistici e per altre categorie che fanno parte della filiera del turismo invernale e del turismo dell’Appennino, come ad esempio le guide ambientali escursionistiche.

Nel frattempo, nel progetto di legge di cui discutiamo, ci sono 4 milioni per le attività d’asporto, 1 milione per il terzo settore, 2 milioni che sono stati citati da alcuni colleghi di quel territorio, ma nel dibattito generale non l’ho sentito risuonare spesso, 2 milioni per il territorio del modenese colpito dalla rotta del Panaro.

Poi ci sono le risorse parziali per le imprese culturali a cui se ne aggiungeranno altre nel provvedimento che la Giunta assumerà subito dopo Pasqua. Tra quelle di oggi e quelle di quel provvedimento saranno circa 2 milioni che vengono stanziati per le imprese culturali; imprese culturali che sono state tra le categorie più colpite in assoluto. Lasciatemi anche qui fare una valutazione a voce alta. Risulta abbastanza incomprensibile capire come mai sia possibile, giustamente, svolgere le funzioni liturgiche nelle chiese e continuare a tenere teatri e cinema chiusi, perché qualcuno un giorno ci dovrà anche spiegare qual è la differenza di rischio tra le due attività.

Detto questo, ci sono tante altre categorie che ovviamente necessitano di sostegno e di supporto. Ci stiamo provando, lo stiamo facendo. Ci sono, come ho detto, diversi step davanti a noi. Quello che però non è possibile, secondo me, seriamente fare tra di noi è continuare a indicare i problemi senza mai indicare le soluzioni, perché anche negli ordini del giorno, e concludo, che avete presentato, mi rivolgo ai colleghi della destra, si dice quello che bisognerebbe fare, non si dice mai da dove bisognerebbe prendere e come bisognerebbe prendere le risorse.

Allora, siccome siamo persone serie, dire che è necessario fare il più uno su tutto è facile ed è sport a cui tutti possono iscriversi. Indicare concretamente le risorse, i capitoli di bilancio e le misure concrete attraverso le quali indicare queste misure è altro discorso.

D’altra parte, per fortuna, c’è chi governa e c’è chi fa opposizione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Intervengo per esprimere il voto favorevole a questo provvedimento. Non ripercorrerò le singole poste di bilancio, che ha già ricordato il consigliere Taruffi. Volevo solo fare una considerazione generale.

È chiaro che vorremmo poter disporre di maggiori risorse per aiutare tutti i soggetti che hanno patito e continuano a patire la situazione di pandemia che ha tolto spazio, agibilità alle attività culturali, alle attività economiche, alle attività sportive. È chiaro che la platea dei soggetti che è stata colpita è vastissima.

Ieri, però, se ho colto bene il senso dell’intervento del consigliere Facci, lui stesso ha riconosciuto che la Regione non può sostituirsi al Governo. Quindi, la Regione sta portando un contributo che è compatibile con le risorse di cui dispone e si appresta a mettere in campo altri contributi.

Io tengo particolarmente a quelli del settore musicale. Il settore musicale vede operatori nel backstage che da mesi non toccano palla, che da mesi non lavorano. Quindi sono, è chiaro, dei degli aiuti che non possono compensare le perdite che hanno avuto queste attività, ma la Regione sta predisponendo dei sostegni che sono compatibili, ripeto, con le risorse di cui dispone. La coperta è quella che è, non si può tirarla più di tanto perché si rischia di lasciare scoperto qualcos’altro. Quindi è chiaro che in una situazione del genere dire che ci vogliono più risorse è la cosa più semplice da affermare, il punto è andare a cercarle nel bilancio, individuarle e utilizzarle in sostituzione di altri impieghi.

Ritengo quindi che, allo stato dei fatti, oggi questo provvedimento sia innanzitutto un segnale anche di solidarietà verso queste categorie che hanno sofferto, deve essere considerato un’integrazione delle risorse che dovrà mettere il Governo, che dispone di molte più risorse, risorse che deve mettere in campo anche con una tempistica che sia davvero di sostegno a chi non ha lavorato per mesi, non possono arrivare quando la gente è già ridotta in condizioni di non sapere come arrivare a fine mese, e sono tante le categorie che si trovano in questa situazione.

Vorrei solo fare un approfondimento veloce sulla questione degli aiuti alle popolazioni che sono state colpite dall’alluvione del Panaro. Spero che ci siano interventi di prevenzione, quindi è giusto in questa situazione aiutare le popolazioni che hanno subìto i danni dell’alluvione, ma bisogna davvero cambiare passo, bisogna invertire la rotta, bisogna fare prevenzione, bisogna fare manutenzione del territorio, bisogna monitorare lo stato delle sponde dei fiumi e bisogna smettere di abbattere gli alberi, che tengono e danno solidità agli argini dei fiumi, o noi ci ritroveremo periodicamente a dover mettere in bilancio aiuti a popolazioni colpite dalle alluvioni.

È giusto quindi intervenire a sostegno delle famiglie, ma bisogna anche intraprendere politiche sistematiche di prevenzione delle alluvioni attraverso una gestione sostenibile del territorio, sostenibile nel senso che, a cominciare dalla gestione delle alberature fluviali, ci deve essere un impegno a impedire che si generino le cause che sono a monte delle alluvioni.

Non bisogna solo intervenire a valle del disastro, ma bisogna intervenire a monte, quindi prevenzione, perché investire nella prevenzione, nella sicurezza idraulica ci aiuta a risparmiare le risorse, che poi devono essere investite per aiutare le popolazioni vittime di questi eventi.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Ha chiesto la parola il consigliere Facci.

Consigliere Facci, il suo collega Delmonte ha già fatto l’intervento in dichiarazione di voto. Non la sentiamo.

Non la sentiamo.

 

FACCI: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Adesso sì, consigliere.

 

FACCI: Ho chiesto la parola, presidente, per fatto personale. Nel suo intervento, il collega Taruffi ha detto che non siamo stati seri nella presentazione di proposte che secondo lui non avevano una copertura economica. È una questione di serietà [...]. Vorrei ricordare [...] dovete leggere quello che scriviamo [...].

 

PRESIDENTE (Rainieri): Questa persona che sta parlando sotto chi è?

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Molto brevemente. Si vede che nelle dichiarazioni finali abbiamo un po’ trasceso nel politichese. Purtroppo, però, qualche risposta bisogna darla. Quando si sentono certe affermazioni, quelle che vengono imputate alle opposizioni, di poca serietà nel discutere i provvedimenti, alcune risposte devono essere date.

La prima è che la serietà è data quando discutiamo il bilancio e l’assestamento. Le proposte le abbiamo fatte. Anche in sede di questo dibattito le abbiamo fatte, dove devono essere reperite le risorse. Quindi, la poca serietà forse vi è da parte della maggioranza nel non leggere con attenzione gli emendamenti e gli ordini del giorno come sono stati presentati.

Vi dico semplicemente una cosa, visto che con grande forza sbandierate questi 54 milioni di euro come se fossero la panacea di tutti i mali. Vi dico che 54 milioni di euro divisi per 4,5 milioni di cittadini emiliano-romagnoli sono 12 euro ad abitante; divisi per 12 mesi sono un euro ad abitante al mese. Questo è il bazooka che Bonaccini ha dispiegato per affrontare la crisi. Quindi, non è che ci sia tanto da vantarsi, soprattutto a fronte di un bilancio della Regione Emilia-Romagna che è di oltre 1,5 miliardi di euro. Non volevo arrivare a questo. È chiaro che, come abbiamo detto in discussione, non diciamo che non è stato fatto niente, ma neanche continuare a vantarsi come se aveste fatto chissà che cosa per risolvere la crisi della pandemia. Cerchiamo di mantenere un equilibrio. Che si potesse fare di più io credo che si possa dire, che si potesse mettere qualche cosa in più, visto che anche nell’ultimo avanzo, visto anche che nell’ultima discussione di bilancio, noi come Regione Emilia-Romagna abbiamo un avanzo di oltre 400 milioni di euro, visto che abbiamo dei bilanci iper floridi, credo che la Regione Emilia-Romagna potesse mettere sul piatto qualcosa di più di 54 milioni di euro. Stiamo dicendo semplicemente questo. Stiamo dicendo semplicemente questo.

Quando ci sarà l’occasione di discuterne diremo anche, come abbiamo fatto in sede di assestamento e come abbiamo fatto in sede di bilancio, dove si potevano reperire quelle risorse. Credo che sia profondamente scorretto dire che le minoranze non indicano dove si possono reperire quelle risorse, anche perché dire dove si può fare il taglio della spesa in alcuni comparti vuol dire indicare dove si possono reperire le risorse. Lo dico perché le risorse, anche a livello nazionale, ci sono e lo dicono alcuni interventi dei colleghi perché, come mi ricordava giustamente il collega Barcaiuolo, è una vergogna che il Governo abbia impiegato 10 miliardi di euro per i ristori e abbia impiegato 5 miliardi di euro per il cashback. È una vergogna, è una vergogna, perché quei 5 miliardi di euro per il cashback, che non è servito a un tubo, potevano essere impiegati per i ristori. Le risorse il pubblico le ha, semplicemente debbono essere investite e impiegate nella maniera corretta, e molto spesso, purtroppo, la pubblica amministrazione nel suo complesso, Governo ed enti locali, non sempre dà buona prova di corretta amministrazione.

Oggi abbiamo la necessità di reindirizzare tutte le risorse sui ristori per quello che crediamo noi, perché oggi c’è uno stato di sofferenza importante e significativo. Non lo diciamo noi, lo dicono le piazze che stanno esplodendo in queste ore, in questi giorni, perché continuano a venire qua sotto a manifestare. Un segnale importante lo dobbiamo dare e lo dobbiamo dare, purtroppo, anche in termini di urgenza e di celerità in cui queste risorse arriveranno nelle tasche dei cittadini.

Per questo ovviamente giungeremo a un voto di astensione di questo provvedimento, perché, per quanto ci riguarda, purtroppo queste risorse a nostro avviso sono insufficienti a coprire le esigenze che oggi tante categorie hanno e queste risorse oggi non coprono,

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Prego, consigliera Nadia Rossi. Consigliera Nadia Rossi, lei non vuol parlare?

 

ROSSI: Do la precedenza alla Castaldini.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Grazie. Vorrei intervenire, provando a delineare quale sarà la mia intenzione.

So che i miei colleghi sono propensi a esprimere l’astensione nei confronti di questo provvedimento, che io ritengo importante. Io non mi sento di astenermi di fronte alla necessità di aiutare una categoria molto fragile in questo momento, però, prima di dichiarare il mio voto, che sarà un voto a favore, ho intenzione di provare a spingere la maggioranza seduta in questa Assemblea, ma anche la Giunta a una riflessione un po’ più ampia.

Vorrei che, una volta votati i ristori, noi provassimo a fare un passo politico in più. Non ho più molta voglia di discutere di ristori, anche se sono assolutamente necessari e mai sufficienti, e capisco il voto di astensione, capisco il voto di chi in questo momento vede poca concretezza e poche risorse rispetto a chi andiamo aiutare, però, scusate, ci sono due temi fondamentali, anzi temo tre.

Il primo: è ora di provare a delineare la riapertura, provare a programmare tutti gli ambiti che stiamo andando a sostenere, dalla cultura (approfitto della presenza dell’assessore Felicori, che so che ha nel cuore questa necessità) a tutto il mondo del commercio, della ristorazione, e c’è un tema fondamentale, quello della vaccinazione, evidentemente cominciare a illuminare questa categoria, a spiegare che o il mondo produttivo ricomincia e riparte o altrimenti la nostra Regione non ha nessuna possibilità di tenuta. Questo è fondamentale.

Quali saranno le categorie che decidiamo di sostenere? O meglio, quand’è che finiremo e firmeremo i protocolli con le aziende? Perché tutte le aziende ci stanno chiedendo questo, cioè di poter fare i vaccini dentro le aziende, attraverso i medici del lavoro che già loro hanno e che sono disponibile a togliere un carico, evidentemente enorme, che la ASL deve andare a sostenere sempre di più in questi mesi e andrà a sostenere sempre più in questi mesi.

Poi c’è un tema, il tema dei temi: i fondi europei, il Recovery Plan, di cui purtroppo oggi in quest’aula nessuno sa nulla, ma il sostegno a quelle categorie passa anche attraverso quello, ai grandi progetti che decideremo di sostenere, non solamente ai fondi europei dei sette anni che ci aspettano, ma intrecciare quelle risorse che sono nuove a quello che abbiamo di consolidato e a spenderle bene.

Allora, io posso ascoltare ancora politiche sui ristori e voterò sempre a favore. Mi dispiace, non riesco per natura, per natura politica, per quello che io sono, a sottrarmi, anche aiuti piccoli che non accontentano, ma non riesco a sottrarmi. Però vi chiedo, da oggi in poi non parliamo del passato, cioè di come aiutare chi è stato male. Proviamo a sostenere in tutti i modi, con tutte le politiche, con tutte le idee che abbiamo, con tutte le risorse disponibili che abbiamo e che abbiamo speso male, ad aiutare esattamente quelle persone a cui oggi noi diamo ristori.

Raccontiamo che cosa pensiamo e che futuro immaginiamo nei prossimi anni nella Regione Emilia-Romagna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Rossi Nadia, vuole intervenire? Prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente. Beh, io direi che questa crisi pandemica di fatto ci ha cambiato. Questa crisi pandemica di fatto ci ha cambiati, non soltanto noi ma tutto il mondo è cambiato e non saranno probabilmente nemmeno gli stessi strumenti di prima a farci ripartire. Io credo che ne servano dei nuovi, servono strumenti che diano l’impronta a una società che vogliamo, di fatto, costruire.

Ripartenza, questa è la parola, secondo me, su cui tutti quanti dobbiamo concentrarci, dobbiamo arrivare pronti. Colgo anche l’appello della consigliera Castaldini, nell’intervento che ha fatto, nell’intervento che mi ha preceduto, individuiamo anche i punti di forza investendo su una progettazione che possa di fatto rilanciare il nostro territorio, in un’ottica, anche, se vogliamo, di cambiamento.

L’ho detto tante volte durante le discussioni in quest’aula, per questo pdl. Tutti noi ogni giorno riceviamo istanze di ogni categoria. Spesso sono tutte istanze motivate e importanti.

Quello di oggi, con l’approvazione di questo pdl, è un passo in avanti rispetto a un quadro più ampio di azioni che saranno necessarie per fare in modo che la nostra Regione sia protagonista dello sviluppo dei prossimi anni. La Giunta, supportata dall’Assemblea legislativa, ha accompagnato questi periodi di chiusura con un confronto continuo con le associazioni di categoria e di rappresentanza. Ecco qual è stato il metodo e il criterio per individuare le categorie oggetto di questo pdl, così come dei provvedimenti passati. Non è la Giunta che si sveglia la mattina e decide “tu sì e tu no”. Capisco che non tutte le Regioni siano organizzate così. Noi ci facciamo fregio ‒ anche nei metodi, non soltanto nelle parole ‒ di aver realizzato, di aver pensato, strutturato e portato avanti non soltanto degli obiettivi, ma anche come metodo di lavoro, già dal 2015, il Patto per il lavoro. Lo abbiamo riproposto con questa nuova legislatura, aggiungendo la parte ambientale, quindi Patto per il lavoro e per il clima, ma non è rimasto ‒ ripeto ‒ escluso il metodo di condivisione che abbiamo con tutti gli stakeholder di rappresentanza del nostro territorio, dalle Istituzioni alle associazioni di categoria, alle associazioni datoriali. Tutti. Ci confrontiamo con il nostro mondo per individuare le azioni da compiere. Non Rossi Nadia perché è la relatrice del pdl o Calvano perché gestisce ‒ scusate, qualcuno lo deve fare, abbiate pazienza ‒ le risorse degli emiliano-romagnoli. Qualcuno lo deve fare. Tocca all’assessore Calvano che, insieme alla Giunta e al presidente, gestisce le risorse degli emiliano-romagnoli.

Detto questo, è un metodo condiviso e partecipato. Non credo, quindi, a meno che non ci siano altri suggerimenti rispetto a come si debba portare avanti questa trattativa, credo che questa sia la migliore che la Regione Emilia-Romagna possa mettere in campo. Questo significa anche che il metodo adottato lo è stato già in precedenza, ma lo è tuttora, e la testimonianza degli stakeholder in Commissione me lo confermano, non so a voi, che è un metodo vincente per intervenire nel modo migliore su chi ha maggiormente sofferto anche nel nostro territorio.

Come Gruppo continueremo, anche come consiglieri, ovviamente, a sollecitare, ma anche a supportare la Giunta in questa azione di emergenza verso i settori economici più colpiti, di fianco alle misure già messe in campo dalla Regione nel 2020 motivati dall’emergenza e dalla necessità di rispondere rapidamente alle persone e ho anche già ricordato, per citarne alcuni, i contributi che sono stati erogati alle imprese turistiche, agenzie di viaggio, stabilimenti balneari, imprese ricettive dell’entroterra. Ci sono le misure di oggi in questo progetto di legge che vanno a rispondere e a sostenere la cultura, il terzo settore, ancora il turismo, una parte, le professioni, i luoghi e le famiglie in difficoltà del nostro territorio.

Vorrei spendere una parola in più per chi già vive una situazione di difficoltà da un anno a causa della pandemia e delle restrizioni necessarie per il contenimento del Coronavirus e in più ha avuto la sfortuna di essere protagonista di una situazione che non auguro a nessuno, almeno dei nostri territori, ma anche di altri, anche di un’alluvione dove davvero in quel contesto presumo che oltre al combinato disposto con la pandemia, penso che uno non si possa altro che sentire impotente.

Quando ho ascoltato i sindaci dei Comuni interessati in udienza conoscitiva hanno fatto l’elenco delle necessità, l’elenco delle problematiche, in un modo anche dimesso, dove hanno chiesto aiuto, una mano. Se non sbaglio, hanno decine e decine di milioni di euro di danni. Guardate, lo dico proprio fuori dai denti, rispetto ai 2 milioni che diamo loro vogliono un segnale.

Io mi aspetto, ovviamente, che il Governo intervenga quanto prima, mettendo risorse, visto che è stato dichiarato lo stato d’emergenza, ma mi sono io per prima sentita impotente rispetto alle loro richieste e alle loro necessità, non lo nego.

Comunque, nell’ottica di gettare le basi, come dicevo prima, per la ripartenza…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Rossi…

 

ROSSI: … penso sia dovuto e anche fondamentale votare questa legge, che, come dicevo, è un ulteriore passo di un percorso che, dopo i necessari sostegni, sarà in grado anche di dare respiro a politiche di sviluppo e cambiamento dell’Emilia-Romagna utilizzando i fondi nazionali, quelli europei (grazie a noi), applicandoli a un disegno che rimetta al centro lavoratori, giovani, donne, quindi il rinnovamento.

Sono tutti elementi che fanno parte di un’idea di futuro e di ripartenza che non escluda nessuno, perché dopo una crisi viene sempre una rinascita e dobbiamo rinascere imparando dai punti deboli della nostra società...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Rossi, le ho dato molto più tempo dei suoi colleghi.

 

ROSSI: … che la pandemia ha messo in evidenza e risolverli in chiave nuova per questa Regione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie mille. Consigliera Pigoni, prego.

 

PIGONI: Grazie, presidente, sarò rapidissima.

Come lista del presidente voteremo convintamente questo progetto di legge. Mi sento innanzitutto di ringraziare i relatori, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno svolto sicuramente un lavoro molto importante, e mi sento anche di ringraziare la consigliera Castaldini, perché penso abbia fatto un intervento in dichiarazione di voto estremamente condivisibile e puntuale.

Continuiamo a parlare di ristori, che sono importanti, fondamentali e che probabilmente sono ancora insufficienti e per quella che è stata l’azione governativa e per quello che siamo riusciti a mettere in campo come Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Scusatemi, chiedo scusa alla consigliera Pigoni. Grazie.

 

PIGONI: Non c’è problema, sono i meccanismi dell’aula, finché abbiamo la possibilità qualcuno di essere in presenza, almeno conversiamo, è più che comprensibile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Siamo già in troppi in presenza, a dir la verità.

 

PIGONI: Soltanto quindi per dire questo: sono fondamentali i ristori, sono importanti, non sono ancora sufficienti, è vero, ci sono categorie che non siamo riusciti a comprendere in questo progetto di legge e che dovremo coinvolgere nelle prossime misure di sostegno che vogliamo mettere in campo come Regione Emilia-Romagna.

Contemporaneamente, però (è per questo che parlavo dell’intervento della consigliera), è fondamentale pensare alla ripartenza, questo deve essere il nostro faro in questo momento, quindi è chiaro che quando diciamo (l'abbiamo fatto in tante occasioni all’interno di quest’aula, all’interno delle Commissioni) che dobbiamo accelerare sulla campagna vaccinale, dobbiamo assolutamente mettere in campo protocolli chiari per la sicurezza per la riapertura.

Ieri ho fatto un accenno ai musei, ai cinema, ai teatri, che devono avere la possibilità di riaprire in tempi rapidissimi, insieme – speriamo davvero molto presto – alle nostre attività produttive. Ribadisco quindi il nostro voto favorevole, nella speranza che ci sia sempre uno sguardo rivolto al futuro e alla riapertura di tutti i nostri mondi e settori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, consigliere Mastacchi lei vuole intervenire? Okay, bene. Quindi, non ci sono più interventi. Passiamo alle votazioni dei tre ordini del giorno.

L’ordine del giorno numero 1, a firma dei consiglieri Francesca Marchetti, Rossi, Zappaterra, Taruffi, Pigoni, Tarasconi, Montalti, Piccinini, Daffadà, Pillati, Maletti, Rontini, Caliandro, Sabattini, Zamboni e Bondavalli.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Votanti 43

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno numero 1 è approvato.

Passiamo alla votazione dell’ordine del giorno 2.

 

(Interruzione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assolutamente sì. Il suo voto è a favore? Astensione, okay.

Passiamo alla votazione dell’ordine del giorno numero 2, a firma dei consiglieri Facci, Delmonte, Rancan, Bargi, Catellani, Liverani, Montevecchi, Pompignoli, Rainieri, Pelloni, Stragliati, Occhi, Daniele Marchetti e Bergamini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 47

Favorevoli 17

Contrari 28

Astenuti 0

 

È respinto.

 

L’ordine del giorno n. 2 è respinto.

Passiamo, ora, all’ordine del giorno n. 3, a firma dei consiglieri Piccinini, Rossi, Zappaterra, Francesca Marchetti e Rontini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti al voto 42

Favorevoli 42

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

L’ordine del giorno n. 3 è approvato.

Passiamo ora alla votazione del progetto di legge 2878.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Votanti 45

Favorevoli 28

Contrari 0

Astenuti 16

 

È approvato.

 

Il progetto di legge 2878 è approvato.

 

OGGETTO 2763

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Programma regionale per lo sviluppo del settore musicale, ai sensi dell’art. 10 della L.R. n. 2/2018. Priorità, strategie e azioni per il triennio 2021-2023”. (39)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’atto amministrativo 2763: proposta della Giunta “Programma regionale per lo sviluppo del settore musicale, ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale numero 2 del 2018. Priorità, strategie e azioni per il triennio 2021-2023. Delibera di Giunta numero 255 del 22.02.2021”.

La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità ha espresso parere favorevole nella seduta dell’11 marzo 2021 con la seguente votazione: 31 voti a favore, nessun contrario e 15 astenuti.

È aperta la discussione generale. Prego, consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Sull'ordine dei lavori. Chiedo scusa, ma non ha registrato il mio voto sul provvedimento precedente. Voto favorevole, grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera, le tiro le orecchie, perché lei era in giro durante la votazione, ma comunque registriamo il suo voto. Va bene, sarà fatto.

Ripeto, siamo in discussione generale sul provvedimento, se ci sono interventi...

Consigliera Francesca Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente. Alcune considerazioni rispetto al Programma regionale per lo sviluppo del settore musicale, perché è stato citato più volte anche questa mattina l’impatto che questa pandemia sta avendo su un settore molto strategico importante per questa Regione, e lo abbiamo già affermato con l’istituzione della legge delle musiche e con il conseguente Piano triennale che oggi è in discussione.

Un Piano triennale che quindi assume un significato ancora più importante, che può far leva su un importante lavoro e dei dati significativi rispetto alla legislatura precedente e che si inserisce all’interno di un programma di mandato, che ha proprio l’ambizione e vuole sviluppare l'Emilia-Romagna come grande polo della creatività in Italia.

Voglio ricordare qualche numero, perché insieme al settore del cinema, più volte valorizzato anche con apposita legge, anche il settore musicale rappresenta una legge di filiera significativa, basti pensare che solo nel 2019 aveva registrato una crescita sia a livello mondiale, ma anche nella nostra Regione, perché per quanto riguarda l’offerta di spettacoli musicali la nostra Emilia-Romagna si colloca al secondo posto fra le regioni italiane per numero di concerti, con una grande importanza di concerti nel comparto della musica leggera.

L’Emilia-Romagna, come dicevo, ha investito, considera anche il settore musicale un’importante filiera di sviluppo di questo territorio, di sviluppo occupazionale, però questo 2020 ha dovuto fare i conti anche per gli addetti del settore con un impatto molto duro che ha avuto a livello trasversale sul settore.

Però voglio ricordare qualche numero, perché è evidente che il precedente Piano triennale ha risentito, nel 2020 in particolare, per quanto riguarda l’impatto delle misure restrittive dato dall’interruzione forzata di molti progetti, ma quello che si propone è rafforzare e consolidare un’azione significativa che era già in essere.

Cito alcuni degli obiettivi su cui ci sono dei numeri importanti, che vale la pena, dal quadro conoscitivo, sottolineare, sul quale voglio fare alcune accentuazioni e che sono riconducibili a due macro-aree importanti, la qualificazione dell’offerta educativa e formativa e lo sviluppo della produzione e della distribuzione.

Voglio ricordare, a proposito della qualificazione dell’offerta formativa e della qualificazione dell’alfabetizzazione musicale, di cosa stiamo parlando in termini numerici in questa Regione: 470 scuole di musica, 40.000 allievi, di cui circa 2.500 stranieri e 650 ragazzi disabili. Ecco, questo quadro, insieme ai conservatori, agli istituti musicali, ai licei musicali, alle scuole secondarie di primo grado di indirizzo musicale, pongono l’attenzione sull’importanza che noi riserviamo alla diffusione della pratica musicale come accesso e possibilità di accesso per tutti.

Quindi un incentivo e sappiamo oggi, in particolare in questa fase di pandemia, quanto sia importante anche per i ragazzi e gli adolescenti avere degli spazi come quelli che possono permettere la pratica musicale, di essere luoghi di socializzazione, di favorire l’incontro, l’integrazione e anche quello di supportare e di rendere partecipi di una bellissima comunità anche i ragazzi in condizioni di svantaggio.

La musica come linguaggio universale che crea dialogo, che crea ponti, che crea opportunità proprio perché credo che, così come anche affermato dai nuovi programmi europei, ma lo ritroviamo anche nelle linee di mandato di questa Giunta, ritroviamo l’importanza della cultura, come dicevo, come elemento di sviluppo economico, ma anche come elemento di coesione sociale e, aggiungo anche, di possibilità per tutti di accedere alla cultura.

Le esperienze che sono state realizzate e i risultati che sono stati conseguiti parlano di un ampio spettro di opportunità, di creazione di reti coi territori, di un’attivazione sempre maggiore di scuole di musica che collaborino con gli istituti scolastici. Ecco che quell’accesso all’educazione musicale diventa davvero una leva di arricchimento per l’offerta educativa, con quella logica di inclusione, integrazione, pari opportunità che la crescita di una scuola aperta al territorio è capace di mettere in campo, accogliendo proposte.

Voglio, poi, ricordare che c’è stato anche un importante investimento, nell’ambito di questo anno così difficile e complicato, nelle dotazioni tecnologiche. È stata data un’ulteriore possibilità di investire risorse per l’acquisto di dispositivi per la didattica, sempre per qualificare e dare anche la capacità alle scuole di potersi attivare per supportare la Didattica a distanza, resasi necessaria anche in questo aspetto. La qualificazione dell’alfabetizzazione musicale, ma anche promozione e sviluppo di nuove competenze specialistiche per rafforzare e incentivare l’innovazione degli organismi, delle imprese, della produzione artistica presenti nella nostra Regione. E poi il sostegno, credo importante, che ha già portato grandi frutti, rispetto allo sviluppo delle capacità e delle attività imprenditoriali che abbiamo visto realizzarsi nel primo triennio di attuazione, soprattutto attraverso il progetto INCREDIBOL, a cui la Regione ha destinato risorse aggiuntive mirate a sostenere nuove imprese nel settore musicale.

Voglio anche ricordare e mettere l’accento sull’importante lavoro che l’Emilia-Romagna Music Commission ha iniziato a fare, che ha cercato di mettere in rete con risorse dell’assessorato, risorse umane, con le competenze e le qualità che anche da questa Regione riusciamo a esprimere sull’onda di quanto già visto con la legge del cinema. Siamo riusciti a mettere in campo una serie di azioni che volevano sviluppare anche l’accompagnamento e la messa in rete delle figure imprenditoriali, della produzione e della fruizione della musica contemporanea.

Credo che questi obiettivi, che anche con il nuovo Piano triennale vogliamo garantire, dare supporto, sviluppare ulteriormente, vadano incontro anche a quella grandissima platea di lavoratori dello spettacolo, che ricordo che nel 2019 risultano essere complessivamente 11.840, confermando quella tendenza in crescita rispetto agli anni precedenti del 6 per cento circa su base annua. Ecco, proprio a quei lavoratori credo che con un piccolo segnale di attenzione, come i concerti, gli invisibili, si sia voluta richiamare l’attenzione anche a una strategia che va oltre i confini nazionali di un settore e di lavoratori che meritano una risposta e che devono trovare un supporto dopo questo anno così difficile.

Credo che da questi elementi, e aggiungo l’importanza dello streaming e dell’innovazione che si è cercata di mettere in campo utilizzando le nuove tecnologie, quindi una cultura che si sposa con l’innovazione e si possa veramente anche in questo nuovo triennio dare concretezza all’importanza che questa Regione ha sempre dato, e cioè alla consapevolezza che lo sviluppo occupazionale, il benessere, l’equità oggi sono sempre più legate alle dimensioni della cultura nel senso più ampio del termine, l’abbiamo visto, sia con il cinema, con lo spettacolo e oggi anche con la musica.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Marchetti.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente. Grazie, assessore, che è in aula.

L’atto amministrativo di cui trattiamo prevede, dà conto e dà atto di una serie di progetti, di tanti progetti, sicuramente molti dei quali straordinari che hanno ad oggetto un’attività di sostegno sicuramente meritevole rispetto a un tema che è di assoluto interesse, che è quello musicale, che spazia tra tanti generi musicali, spazia ovviamente su tutto il territorio della nostra Regione. Quindi, è di tutta evidenza che meriterebbe un approfondimento rispetto a tutte le attività in esso contenute. Ci sono tanti progetti che riteniamo meritevoli e tanti di questi probabilmente meriterebbero di essere approfonditi e citati, altri che meriterebbero probabilmente un approfondimento maggiore. Lo dico perché ogni progetto credo che meriterebbe di essere raccontato da parte dell’assessore.

Questo è il tema che mi permetto di sottoporre alla sua attenzione. Lo sottopongo alla sua attenzione perché quando un ente eroga dei contributi (ed è qua che purtroppo mi duole rappresentarle una situazione specifica), quando un ente eroga dei contributi e soprattutto eroga dei contributi a dei soggetti privati, ovviamente l’occhio amministrativo deve essere particolarmente vigile, ci deve essere una particolare attenzione, dove ricadono i contributi, quanto sia l’interesse pubblico ed effettivamente quanto importante sia l’attività che viene svolta. Questo è un principio che vale sempre, perché ci deve essere ovviamente un interesse per la collettività complessivamente.

Molte delle attività qua contenute non le conosco, alcune le conosco, molte non le conosco e non sono in grado di esprimermi su tante di queste, ovviamente conosco le competenze dell’assessore, quindi sono certamente in grado di esprimere fiducia nelle competenze dell’assessore, sono certo che l’assessore avrà modo di approfondirle in altre sedi.

Posso però dire (glielo manifesto qua) che ho delle grosse perplessità sul bando INCREDIBOL, non nel complesso del bando, ma ho delle perplessità su alcune modalità con cui alcuni dei soggetti che hanno usufruito o sono risultati vincitori del bando esercitano la propria attività. Sicuramente sono prevenuto, glielo dico molto chiaramente, non dico che ci siano degli spazi di illegalità (assolutamente lungi da me affermare questo), ma delle situazioni di opacità e di poca trasparenza sì, glielo dico molto chiaramente, perché uno dei soggetti vincitori è il Cassero LGBTQ, e sul Cassero LGBTQ ho fatto un esposto alla Corte dei conti, ho fatto un esposto all’ANAC sulle modalità di assegnazione della sede del Cassero, sulle modalità di assegnazione dell’immobile senza il bando, sulle modalità di assegnazione di alcuni finanziamenti, quindi diciamo che complessivamente nutro forti perplessità sulle modalità, capirà, sulle modalità complessive con le quali questo soggetto privato riceve determinati finanziamenti e sulle modalità complessive con le quali dispiega un certo tipo di attività.

Quindi, ci sono altrettante perplessità complessivamente sulle modalità con le quali esercita delle attività, che probabilmente culturalmente hanno un pregio, che io non metto in discussione. Non ho la capacità di metterlo in discussione, magari anche dal punto di vista musicale, però si accumulano finanziamenti pubblici, che sono dati da una sede che riceve a titolo gratuito, che sono dati da questo tipo di finanziamenti, sui quali io credo che, a livello amministrativo, quando poi si ricevono tanti finanziamenti a livello regionale, a livello comunale, una sede a titolo gratuito, credo che ci sia la necessità di maggiori chiarimenti, perché, ripeto, rimangono e sono soggetti privati.

Il limite di dove c’è un finanziamento per un’attività e dove inizia l’altro finanziamento per la sede nella quale lo svolgi, di dove eventualmente vengano presentati i bandi, questo lo spiegherà poi il collega Matteo Montevecchi successivamente a me molto chiaramente.

Ecco, quello che le chiedo, che le dico qua è che spero, ed è il motivo per il quale noi come Gruppo ci asterremo e faccio affidamento nella sua attività, lei è appena stato… Insomma, non è che siede come assessore da tanto tempo e quello che le chiedo è un’opera di approfondimento molto più puntuale di quanto non è stato fatto in passato rispetto alle modalità di erogazione dei finanziamenti complessivamente a soggetti privati.

Glielo chiedo adesso come atto di fede, però quando un soggetto privato riceve dei finanziamenti ci devono essere delle rendicontazioni molto puntuali e deve dare rendicontazione anche degli altri finanziamenti che riceve, del perché li riceve e se già ne riceve, perché non è che si sommano i finanziamenti e i luoghi nei quali hai dei costi. Il Cassero ha già una sede che ha a titolo gratuito, quindi i costi che sostiene sono già ammortizzati da una sede che ha a titolo gratuito, senza peraltro aver fatto neanche un bando pubblico. Riceve già degli altri finanziamenti dal Comune. Quindi non è che, cioè i costi vanno rendicontati in maniera puntuale e precisa.

Questo è un discorso generale che faccio. Questo vale per qualsiasi associazione. Quando diamo dei finanziamenti a delle associazioni, questo vale per il Cassero come per qualsiasi altro soggetto privato, la Regione ha un onere che è quello di controllare in maniera puntuale la rendicontazione dei costi, di qualsiasi soggetto. A maggior ragione, e lo chiedo a lei, visto che queste sono erogazioni tutte a soggetti privati, che devono essere fatti in maniera puntuale e specifica, le chiedo da qua in avanti... Noi su questo atto ci asterremo, glielo dico chiaramente. Le chiedo da qua in avanti, perché questo di fatto riguarda anche in parte il passato, le chiedo da qua in avanti ‒ dicevo ‒ un’opera di approfondimento su questo, necessario e indispensabile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Montevecchi Matteo, prego.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Ho letto con attenzione l’oggetto 2763, il Programma triennale per lo sviluppo del settore musicale, che ci apprestiamo a votare. Devo dire che sicuramente tra gli obiettivi del nuovo triennio 2021-2023 vi sono anche fini giusti e lodevoli, a partire dalla valorizzazione delle realtà locali, la promozione della cultura della legalità e del rispetto dei diritti degli autori, il recupero delle tradizioni musicali locali, nonché la valorizzazione delle tradizioni musicali popolari per quanto concerne la musica corale, ma anche il sostegno della nascita e della crescita delle start up, e così via. Ne elenco solo alcuni.

Ci sono tanti obiettivi positivi, condivisibili, ma il nostro voto, proprio per questo, sarà di astensione. Ci riserviamo di giudicare i fatti e non solo le premesse. Monitoreremo come verranno spese le risorse e in base a questo, e solo a questo, potremo elaborare un giudizio più preciso in merito.

Per quanto riguarda il triennio precedente, invece, avrei una domanda da porre all’assessore Colla e all’assessore Felicori. Sempre in questo oggetto 2763, a pagina 16, al punto b.2.2, si parla di INCREDIBOL, citato già dal collega Lisei, il progetto coordinato dal Comune di Bologna e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che agisce attraverso bandi. Per la precisione, leggo che, per quanto riguarda l’edizione INCREDIBOL 2020, ovvero la nona edizione, i contributi messi a disposizione dagli assessorati alla cultura e allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna ammontano a 400.000 euro.

Leggo anche che questa nona edizione speciale di INCREDIBOL 2020, nello specifico il relativo bando INCREDIBOL è stato lanciato il 22 luglio 2020, con la presentazione ufficiale pubblica del bando presso il Cassero LGBTI Center di Bologna. Questo a titolo informativo. Il bando in questione si era aperto il 1° settembre ed è scaduto il 29 settembre, i vincitori del bando sono stati poi pubblicati il 15 dicembre 2020, ovvero 34 vincitori su 193 progetti pervenuti e ha vinto anche un progetto dello stesso Cassero LGBT Center, che, se non erro. si configurava all’ottava posizione.

Mi chiedo e ovviamente vi chiedo (mi aspetto una risposta a tono) quale sia stato il criterio che è stato utilizzato per scegliere come location della presentazione ufficiale del bando INCREDIBOL proprio il Cassero LGBT Center, passato, per chi non se lo ricordasse, agli onori della cronaca per le foto di quel party blasfemo pubblicate sulla propria pagina Facebook, in cui uomini travestiti da Gesù Cristo mimavano pratiche sessuali con una grossa croce.

Vi chiedo, essendo il Cassero LGBT Center anche un circolo politico, come loro stessi si definiscono nel loro sito, se gli assessori non trovino che in questo modo si sia rischiato di strumentalizzare politicamente la presentazione del bando, dal momento che la presentazione viene lanciata in un circolo politico. Lo chiedo ovviamente anche perché il 22 luglio, assessori Felicori e Colla, eravate presenti tra gli ospiti a questo lancio del bando INCREDIBOL, sostenuto dalla Regione.

Infine, terza ed ultima domanda, mi piacerebbe sapere in qualità di cosa ha parlato il direttore artistico del Gender Bender Festival in occasione della presentazione di questo bando INCREDIBOL 2020, in cui, assessori (lo ricordo ancora), voi eravate presenti.

Vi ringrazio e resto in attesa di ricevere risposte chiare e delucidazioni da parte vostra. Il nostro voto sarà di astensione per il nuovo programma triennale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Ha chiesto la parola il consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente. Vorrei intervenire su questo piano triennale che secondo me ci consente anche di guardare oltre la situazione contingente.

Come giustamente ricordava la consigliera Castaldini, finalmente abbiamo la possibilità di ragionare non solo esclusivamente su argomenti di ristori, ma sul lato della programmazione per un settore così importante e vitale come quello della musica nelle sue varie espressioni e articolazioni, quindi comprendo i consiglieri che mi hanno appena preceduto rispetto all'imbarazzo e alla difficoltà di intendere come si possa programmare e fare un atto di programmazione culturale e si vogliono invece concentrare su delle vicende molto puntuali. Il documento che ha presentato, che presenta oggi la Giunta e l’assessore Felicori in questa sede, invece, vuole non solo fare un resoconto di quanto è avvenuto negli anni passati, ma vuole guardare anche avanti.

Io credo che la lungimiranza che questa Regione ha assunto nell’approvare un disegno di legge e di vincolarlo a dei piani di programmazione triennale e di identificare delle linee di sviluppo importanti all’interno di un comparto, come quello della musica, così centrale per lo sviluppo economico, culturale e sociale della Regione, io credo che sia un elemento assolutamente importante.

È importante oggi, a maggior ragione, non solo per quanto riguarda le difficoltà in cui versa il settore, date le restrizioni dovute alla pandemia, è importante perché non solo dà da lavorare, dà lavoro a molti operatori, musicisti ma anche attrezzisti, ma anche fonici o molte altre professioni, ma perché proprio quello determina la capacità di essere una Regione attrattiva e qualifica anche l’impianto del lavoro all’interno del nostro territorio.

Ecco, io credo che quella legge e poi i suoi atti di indirizzo triennale servano proprio a questo, a dare slancio, un respiro molto più ampio a quello che può essere un ambito come quello musicale. Ricordo che la Regione Emilia-Romagna è una delle poche regioni che ha una legge quadro sulla musica. È una Regione che l’ha intesa in un’ottica di filiera e quindi guardando sia dalla parte più amatoriale fino a salire alla parte più professionale e internazionale, e che quindi cerca di fare in modo che questo ambito possa crescere in chiave positiva.

Alcune cose che sono riportate all’interno della programmazione triennale io le trovo piuttosto interessanti. Le trovo anche visionarie, per certi versi. L’assessore, anche nella sua illustrazione all’interno della Commissione cultura, ha insistito molto su tutto quanto il tema di un’alleanza che possa arrivare a stabilirsi tra una rappresentazione dal vivo, in carne e ossa, dello spettacolo musicale e un supporto con la parte più digitale, che obtorto collo abbiamo dovuto affrontare di corsa nel corso di questo anno, ma che però ci permette anche di pensare a degli scenari innovativi su cui concentrare i nostri sforzi.

È chiaro che le due cose non vanno distinte, non va messa preminenza l’una sull’altra, ma che debbano essere qualificati e introdotti elementi anche di sostegno economico, perché la strumentazione classica canonica della rappresentazione musicale possa utilizzare questi strumenti in una chiave evolutiva e non solamente contrappositiva.

Così come è importante il sostegno che, attraverso la Programmazione triennale che andiamo ad approvare questa mattina, andremo a dare alle scuole di musica, qualificando l’offerta della preparazione musicale per quanto riguarda tanti giovani ragazzi, come ricordava anche prima la consigliera Marchetti.

Credo che questo tipo di intervento stia a testimoniare la qualità del lavoro anche amministrativo della Regione, sia per sostenere tutte quelle realtà che hanno diversa natura... Abbiamo appena sentito come le nature giuridiche a volte siano ostative al raggiungimento o a raccogliere una serie di risorse. La musica in particolare, le professioni musicali e gli organizzatori musicali hanno una pluralità di forme, che vanno dall’impresa alla libera associazione, anche coinvolgendo molto volontariato, che fanno sì che la musica sia uno dei tratti distintivi di questa Regione e che abbia la sua diffusione molto, molto capillare, che tocca tutti quanti i generi, che vanno da quella colta a quella, soprattutto, extra-colta, o extra-liscio, come abbiamo visto anche a Sanremo, per certi momenti.

Proprio attraverso questa programmazione è possibile immaginare un altro tipo di alleanza, che serve a ricostruire lo scenario che la pandemia ha fortemente messo a repentaglio. Lo faranno sicuramente gli elementi di ristoro e sostegno economico, ma lo dovranno fare anche pianificazioni come questa, che dovranno accompagnare una ripresa anche negli spazi fisici che la nostra Regione conosce. [...] club, i teatri, gli spazi fisici all’aperto che, per quanto riguarda l’estate scorsa, qualcosa avevano iniziato a rivedere. Spazi fisici che rischiano, ad oggi, anche con i supporti che stiamo mettendo a disposizione, molto rispetto alla ripartenza e che devono essere, secondo me, accompagnati dalle Istituzioni, sia regionali che locali, perché quella effervescenza, quella pluralità, quella capillarità, quella capacità di arrivare anche nelle zone più remote, nelle frazioni, nella montagna della nostra Regione possa continuare a sopravvivere.

Credo che questo provvedimento di prospettiva triennale ci faccia uscire dalla dinamica del semplice e mero ristoro, ci metta nelle condizioni di iniziare a programmare effettivamente una ripresa dell’attività in un senso positivo.

Per questo annuncio il mio voto favorevole al provvedimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Consigliera Bondavalli, prego,

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente, grazie all’assessore Felicori, che è presente anche qui in aula. C’è stato un confronto molto costruttivo anche nella Commissione V, presieduta dalla collega Marchetti.

Prima di arrivare direttamente ai contenuti del programma regionale per lo sviluppo del settore musicale 2021-2023, io penso sia utile soffermarsi brevemente sugli esiti disponibili inerenti all’attuazione del triennio precedente. Si tratta di dati che sono naturalmente parziali, potremmo però definirli di tendenza, poiché il 2020 è stato inevitabilmente contraddistinto dal depotenziamento, nonché dalla rimodulazione degli obiettivi previsti, a causa dell’emergenza sanitaria che purtroppo è ancora in corso.

I buoni risultati conseguiti, essenzialmente relativi alle due macro aree della qualificazione dell’offerta educativa e formativa e dello sviluppo della produzione e della distribuzione, rendono comunque naturale e condivisibile ritrovare le stesse come parte integrante della nuova programmazione. Insomma, una sorta di continuità sostanziale, con un’ambizione, però, quella di diffonderle e, se possibile, anche rafforzarle ulteriormente.

Penso che in primo luogo vada rimarcata la qualificazione dell’alfabetizzazione musicale, con particolare riferimento all’attività svolta proprio dalle scuole di musica, molto irradiate nel complesso del nostro territorio regionale, contraddistinto anche dalla presenza di numerose esperienze bandistiche e corali.

Come ho già fatto in sede di Commissione V, ritengo opportuno evidenziarne anche qui in aula il valore, poiché appartengono a pieno titolo alla storia e alla tradizione delle nostre comunità, nell’ambito delle quali diffondono la cultura musicale, generando al contempo occasioni importanti di socialità, di relazione e di inclusione. Sappiamo, mai forse come in questo periodo, quanto ci sia davvero bisogno di tutto questo.

Riguardo l’inclusione, essendo la musica un linguaggio nella sostanza universale, si rivela un prezioso strumento, in grado di favorire il dialogo interculturale e l’accoglienza di persone con disabilità, fornendo un contributo, oltre che sul piano culturale, anche su quello dell’equilibrio e della coesione sociale.

Poi, un altro tratto distintivo di questo programma triennale è sicuramente costituito dall’idea della creazione e dello sviluppo di un distretto musicale proprio della Regione Emilia-Romagna. Esso implica, attraverso il convinto sostegno alle imprese culturali e creative, sicuramente il delinearsi di nuove opportunità di occupazione e di sviluppo anche dell’imprenditorialità di settore tale da potere rappresentare, dunque, un’occasione di lavoro in modo particolare, mi viene da dire, per i giovani, a maggior ragione in una fase così complessa come quella che stiamo vivendo.

E ciò risulta, credo ancora più significativo ribadirlo, dopo un fine settimana, in corrispondenza proprio della Giornata mondiale del teatro, in cui i lavoratori del settore della cultura e dello spettacolo sono scesi nelle piazze per riaffermare il valore insieme alle necessità delle riaperture e della ripresa delle attività.

Concludo sottolineando lo spazio riservato nel triennio 21-23 al sistema digitale applicato alla promozione e alla distribuzione musicale, mediante piattaforme e canali appositi. Bene, questo è un elemento che, proprio in questo anno di covid-19, a causa della sostanziale impossibilità di svolgere esibizioni aperte al pubblico, ha visto un’ampia sperimentazione e diffusione, ma che in un mondo nuovamente aperto alla musica dal vivo continuerà, credo certamente, a rivestire un ruolo rilevante, in particolare proprio per quanto riguarda l’accesso ai mercati internazionali.

C’è un patrimonio che molti hanno sperimentato che va, credo, mantenuto, anche se naturalmente guarderemo avanti rispetto a questa fase e torneremo ad esibirci e a vedere naturalmente artisti e protagonisti dello spettacolo e della cultura esibirsi davanti a un pubblico.

Dunque, per chiudere, formazione, innovazione, opportunità di natura occupazionale, questi sono tre elementi qualificanti, in virtù dei quali esprimo naturalmente una piena condivisione dei contenuti di un programma che deve necessariamente guardare al futuro e al superamento di questa fase che stiamo vivendo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Io non ho altri iscritti in discussione generale, quindi passo la parola all’assessore Felicori.

Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Intanto, grazie dei contributi anche se confesso che un po’ mi dispiace che Fratelli d’Italia non ci gratifichi di un voto favorevole, non perché l’unanimismo mi piaccia. Anzi, all’unanimità spesso si fanno un sacco di boiate. Però penso che dobbiamo un pochino, intorno alla cultura, rimettere in moto anche un processo di entusiasmo, di voglia di fare. Come abbiamo più volte detto in questi grandi dibattiti, tra giallo, arancione e rosso, la cultura è da un anno che è in nero. Quindi, riprendere non sarà facile.

Mi fa piacere che ci sia un giudizio unanime intanto sul fatto che il primo periodo di applicazione della legge sia stato un periodo buono. Questa è la mia opinione. Io non sono venuto qui a parlar bene di tutto quello che trovo. Anzi, cerco sempre di dire che siamo qui per cambiare, per rinnovare, per migliorare. Dobbiamo essere ambiziosi, non paghi. Però i fatti sono fatti. È una legge che ha dato buoni risultati su tutti i campi, nonostante, a differenza di quella del cinema, abbia contato su un periodo di applicazione molto più basso. In particolare, l’anno scorso doveva essere l’anno in cui doveva esplodere tutta la parte della musica dal vivo, la circolazione dei nostri gruppi e così via, ma è stato l’anno del divieto di tutti gli spettacoli dal vivo. Quindi, i risultati sono minori di quelli che potevano essere.

Ciò detto, sono contento intanto che sia stato apprezzato l’accento che metto con molta forza sul tema dello streaming e del digitale. Questo direi che è il primo punto politico. Cercherò di attenermi ai punti politici, soprattutto visto che siamo in un’Assemblea legislativa, e non è affatto un punto scontato. Il settore musicale si conferma, a livello mondiale, europeo e italiano, come un settore importante. Dobbiamo usare i dati del 2019. Comunque è un settore che è cresciuto economicamente dell’8 per cento, ma è cresciuto grazie al fatto che la musica in streaming è cresciuta del 23 per cento. È lo streaming che sta portando il settore musicale con dei segni “più” davanti nella crescita.

Noi dobbiamo essere attivi in questa sfida. Purtroppo è invalso (è la cosa che io cerco di contrastare anche retoricamente) un atteggiamento un po’ nostalgico, che può essere regressivo sul tema della musica dal vivo, parlo in particolare della musica colta dal vivo.

Dico questo perché è del tutto ovvio che l'esperienza della musica dal vivo è un’esperienza non sostituibile e non raggiungibile da nessuna altra esperienza, non solo per il pubblico, ma soprattutto, più ancora che per il pubblico, per i musicisti, che oggi da oltre un anno suonano davanti a nessuno, davanti a fisicamente nessuno.

Ma perché questa cosa così ovvia si sente il bisogno di dirla così tanto? Temo che sotto ci sia una sottovalutazione del fatto che, mentre resta centrale riprendere la musica dal vivo, l’esperienza che abbiamo fatto in questo anno del digitale è un punto positivo, che, se lo prendiamo sul serio, non solo ovviamente non è alternativo all'esperienza dal vivo, ma apre degli orizzonti formidabili, quelli che peraltro erano già aperti prima dell’epidemia, semplicemente l’epidemia ci ha obbligato a scoprirne la vitalità, che ci permette, se siamo intelligenti, di cogliere la valenza strategica di questo lavoro.

Di qui la necessità, secondo me, di evitare atteggiamenti snob, atteggiamenti nostalgici, una certa tendenza, che c’è sempre nel mondo culturale, a guardare indietro piuttosto che avanti, a vedere quello che si perde, mai quello che si guadagna, e dunque questo tema del digitale, in particolare il tema delle piattaforme, cioè quali sono le piattaforme che permetteranno, ad esempio, ai musicisti dell’Emilia-Romagna di stare nel mondo, quali sono le modalità con cui si eviterà che le piattaforme riproducano gli oligopoli del big business musicale e aprano invece la strada a esperienze di pluralità, a quel tema tipicamente europeo di far sì che nel cosmo musicale siano rappresentate tutte le culture, anche le più piccole, anche quelle minoritarie, e quindi il terreno del digitale e delle piattaforme non diventi le praterie in cui scorrazzano solo le grandi produzioni, ma ci sia spazio per quel pluralismo del mondo che nella musica è ben evidente.

Bellissimo tema, pochi hanno le risposte. Avete visto anche le polemiche che hanno circondato la proposta del ministro Franceschini di fare una piattaforma nazionale. Avete visto il dibattito che c’è sulla RAI, che secondo me sarebbe la prima piattaforma della cultura italiana e dovrebbe essere sviluppato più questo.

Il secondo punto politico è l’intreccio economia-cultura, che nella musica ovviamente ha un punto di vista importante. L’Europa è il secondo continente nel mondo dal punto di vista musicale. È cresciuto nel 2019 il settore del 7 per cento. In Italia è cresciuto dell’8 per cento grazie allo streaming, anche in questo caso, che è cresciuto del 26 per cento. Quindi noi dobbiamo concepire la musica anche come settore economico. Dobbiamo pensare che la politica musicale è una parte della politica industriale della nostra Regione e del nostro Paese.

Di qui le diverse cose che abbiamo fatto e che si stanno facendo. Innanzitutto un grande elogio per la formazione professionale che da anni dà alla formazione professionale di alto livello nel campo artistico un ruolo molto importante, coinvolgendo le principali istituzioni della Regione.

INCREDIBOL, che sostiene le imprese culturali e creative, dove Bologna aveva maturato una notevole esperienza e quindi la Regione si appoggia sul Comune di Bologna per sviluppare queste politiche.

C’è e ci sarà una particolare attenzione a tutta la filiera produttiva. In particolare l’accento che mettiamo nel prossimo mandato è sul fatto che il nostro settore musicale è capace di arrivare fino alla produzione, ma quando siamo fuori dalla musica pop nel senso stretto, abbiamo enormi difficoltà nella commercializzazione.

La nostra musica dell’Emilia-Romagna è un’azienda che produce, ma non vende. Siamo come un’impresa che non ha un ufficio commerciale, che non ha il settore vendite. Capite che c’è qualcosa che non funziona. Di qui la proposta che ho fatto, perentoriamente direi, che ATER sviluppi nel suo seno proprio un’unità dedicata a promuovere a livello nazionale, europeo, mondiale le nostre produzioni, con anche gli strumenti che ci vogliono in questo caso.

Voi sapete che i più avanzati Governi europei permettono ai loro musicisti di stare sulla scena mondiale, aiutandoli nei costi dei viaggi, che sono quelli che impediscono... Sono la principale ragione per cui è difficile che gruppi di rilievo piccolo-medio girino per il mondo, perché i costi dei viaggi sono enormemente superiori ai costi dei cachet artistici. Quindi, l’accento che io metto è l’accento sull’export.

Una novità che incrocia le nostre due leggi, cinema e musica, è di avere più attenzione al tema delle produzioni delle colonne sonore, dei cinema, quindi, sviluppare anche questa offerta, visto che abbiamo una realtà musicale molto importante.

Qual è l’obiettivo? L’obiettivo è che questa politica della musica sia sempre di più parte della politica economica e industriale della nostra Regione. Qui c’è un tema che per i più futurologi del Consiglio penso che appassionerà. È questo: noi in Italia, negli ultimi vent’anni, abbiamo fatto una mezza rivoluzione affermando che la cultura è anche economia. Fino a vent’anni fa e ancora adesso chi si occupa di economia pensa che la cultura sia un costo, un dovere, come quando si porta l’agnello. Il sacerdote, che è la cultura, attende che qualcuno faccia il sacrificio. Però, sostanzialmente, è un costo. Un costo civile, un costo giusto, sacrosanto. Però un costo. Non è economia. Quando si parla di economia, quelli della cultura sono invitati ad andare al bar, e si inizia a parlare delle cose che contano.

Direi che ormai lo abbiamo affermato. La vicenda della musica dimostra che nella nostra Regione abbiamo fatto un salto molto importante e siamo arrivati a dire che la cultura è anche economia. Abbiamo sviluppato delle politiche parallele alle politiche economiche regionali. Il grande salto, quello che ci attende nel futuro, è che non ci sarà più bisogno degli INCREDIBOL per le imprese culturali e creative, perché le imprese culturali e creative saranno considerate a tutti gli effetti imprese come tutte le altre. Le politiche del cinema saranno considerate politiche industriali come tutte le altre. Questo è un po’ quello verso cui tendiamo: far uscire queste politiche culturali da una certa minorità che ancora mantengono e farle entrare dalla porta principale delle politiche economiche.

Il terzo punto politico è il ruolo che la musica ha giocato nell'inclusione.

Quelli che abbiamo fornito sono numeri importanti, ci sono 470 scuole di musica nella nostra Regione, nei tre anni del passato triennio i bambini e i ragazzi che frequentano queste scuole di musica sono passati da 4.000 a 8.600, quindi più che raddoppiati gli utenti di queste scuole, quindi avendo un’idea larga di inclusione è un processo di inclusione formidabile, che può anche non avere limite. Dobbiamo anche trovare le modalità con cui rendere più facile e più snello...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assessore, avrebbe finito abbondantemente il tempo, però...

 

FELICORI, assessore: Due minuti. L’ultimo punto, che è un punto nuovo, non lo trovate neanche tanto ben descritto nel piano, è la questione degli archivi e della conservazione.

Noi abbiamo un patrimonio enorme di musica popolare, di musica dialettale, abbiamo un patrimonio di musica tout-court, un patrimonio enorme che ha bisogno di essere conservato, digitalizzato e messo a disposizione a livello mondiale dei ricercatori o anche degli appassionati quando si abbiano diritti su questi materiali.

Qui c’è un lavoro gigantesco da fare, che rientra nel tema più vasto della conservazione dei beni culturali, degli archivi, delle biblioteche storiche, compito immane a cui arriviamo con una ventina di anni di ritardo e prima o poi bisognerà che ce ne occupiamo.

In ultimo devo una risposta ai consiglieri Lisei e Montevecchi. dunque Il progetto specifico su cui il Cassero ha avuto un contributo di INCREDIBOL è questo. INCREDIBOL quest’anno ha finanziato le modalità con cui le imprese culturali, le associazioni culturali hanno tentato di reagire all’epidemia, quindi è stato finanziato un lavoro per convertire le attività musicali (discoteche e così via) in attività multimediali specifiche del periodo.

Naturalmente di questi progetti (non solo di questi, di tutti i progetti di INCREDIBOL) daremo conto una volta finito il periodo, e non solo, come dice il consigliere Lisei, perché il Cassero è privato, perché io penso che il controllo pubblico debba essere severo sia con i privati, sia anche col pubblico. Anche con noi stessi dobbiamo essere severi.

Non c’è tanto. Questa è la cosa specifica. È stata fatta una scelta. Di questa scelta la Regione, questo lavoro lo fa il Comune di Bologna per conto della Regione, ma noi ovviamente ci riteniamo corresponsabili. Di questa scelta daremo conto. Più in generale, è un fatto che con la concessione di Porta Saragozza… Cosa poteva essere, l’81, l’82? Forse lei Montevecchi non c’era, mi sa. È un fatto che è stato riconosciuto il valore civile dell’associazionismo attivo nel contrasto della sessuofobia in senso generale.

Questo riconoscimento, allora fatto da una Giunta di sinistra, è stato poi confermato a Bologna con l’assegnazione del Cassero, peraltro da una Giunta di centrodestra, ma non lo dico per fare il furbo. Lo dico perché il riconoscimento del fatto che la battaglia, che le battaglie LGBT siano battaglie non solo giuste in sé, ma che qualificano generalmente una civiltà, questo è un riconoscimento ormai unanime, ormai unanime tanto più perché queste realtà si caratterizzano per un’azione che è molto più a livello culturale che a livello politico, essendo il problema molto più profondo e importante a livello culturale di quanto non lo sia a livello politico, dove ci sono delle fenomenologie limitate.

Peraltro, a conferma di questa universalità e anche della serietà con cui si fanno le cose culturali al Cassero, devo dire che proprio di recente ho incontrato i responsabili di “Gender Bender”, che è diventato un progetto europeo, e ho avuto modo di vedere in diretta un lavoro molto buono che si sta svolgendo e che promette molto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Assessore…

 

FELICORI, assessore: Ho finito. Questo esonera il Cassero dai doveri che hanno tutte le altre realtà associative e istituzionali? No. Di quello che fa il Cassero, di quello che facciamo noi con il Cassero, naturalmente si risponde nelle sedi democratiche ed è quello che io farò.

Assolvo dalle colpe l’assessore Colla perché quel giorno era impegnato e quindi mi ha lasciato da solo alla presentazione. Grazie a tutti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo alle dichiarazioni di voto sul provvedimento. Cinque minuti per Gruppo.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intervengo in dichiarazione di voto intanto per ringraziare l’assessore, soprattutto per la sua capacità di voler stare sulle nuove sfide, come quella del digitale, del live streaming, che vale ‒ lo dicevamo stamattina ‒ per la danza, ma vale allo stesso modo per la musica e che apre nuove opportunità. Credo anche, tra l’altro, che i processi di automazione e l’avvento della robotica nel mondo del lavoro porteranno una spinta, una maggiore spinta a quella che possiamo definire “industria creativa”.

Voterò favorevolmente a questa proposta anche per un altro motivo, di cui si è parlato poco, ma che ha sottolineato anche la collega Marchetti: il potere anche di socializzazione che ha la musica, importante soprattutto rispetto al periodo che stiamo vivendo, rispetto alla penalizzazione di questo aspetto in periodo di pandemia. Quindi, è fondamentale, sotto questo aspetto, anche favorire l’inclusione, soprattutto favorire l’inclusione dei portatori di disabilità. Su questo ‒ l’assessore nello scorso mandato non c’era ‒ abbiamo fatto una grande battaglia che riguarda anche il Conservatorio di Bologna, che non era accessibile ai disabili e necessitava di interventi importanti proprio per consentire a tutti l’accesso alla struttura. Su questo, alla fine, siamo riusciti a ottenere anche le risorse per poter permettere alle persone con queste problematiche di frequentare il Conservatorio.

Quindi, per tutti questi motivi e anche, come dicevo prima, per la capacità, la volontà e la voglia, anche, di stare sulle nuove sfide da parte dell’assessore, voteremo favorevolmente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Io ho ascoltato con estrema attenzione tutti gli interventi. C’è un punto che distingue, però, questo progetto rispetto a quello che avevamo votato in precedenza, motivo per cui ho voluto dare un segnale di voto a favore.

C’è un punto che la musica non fa, che è quello di dividere, perché la musica tendenzialmente ha sempre un grande compito, quello di pensare al bello, e quando nella realtà c'è la bellezza, la bellezza affascina sempre, c'è un'oggettività di fronte alla bellezza, che è quella che in teoria dovrebbe anche cercare di raggiungere la politica, ma forse su questo sono un po’ troppo donna e un po’ troppo romantica (per me è una fortuna), però ho sempre la sensazione sulla questione Cassero e contributi...

Io ho vissuto dieci anni in Consiglio comunale a Bologna e ho sentito tutti gli interventi, ho vissuto profondamente quella realtà, e c’era un punto che a me ha sempre colpito, che va al di là della mia appartenenza, al di là della mia tradizione culturale: il fatto che quella fosse una storia che dopo vent’anni non riuscisse ancora mettere insieme la città, proprio il punto che chiede, accoglienza piena, non riesce mai ad accogliere in maniera totale ed essere dentro a una città bella, come quella di Bologna, con i portici, che raccontano esattamente questa storia, quella di unire e non di dividere.

Allora l’intervento del mio collega quando racconta come vengono spesi quei soldi viene sempre derubricato come un senso di appartenenza un po’ distante, sei giovane, quella storia ormai è stata accettata, ci sono anche progetti europei che valorizzano quella storia, però c’è un punto che noi siamo chiamati a fare, quello di valorizzare in assoluto la bellezza, non guardare se sono valorizzati o meno perché raccontano la loro identità, ma se quei progetti sono oggettivamente belli, cioè se un bambino alza la testa, se un adulto smette di guardare il telefono e alza la testa, se qualcuno, ascoltando quel modo di insegnare musica, capisce che c’è un modo bello per affrontare alla fine tutta la vita e tutti i rapporti.

È per questo che in questo caso, quando sento le sollecitazioni forse raccontate in una maniera che a qualcuno stride, perché non fanno parte della propria cultura, ma quando non vengono neanche tenute in conto le perplessità su come utilizzare soldi fondamentali per arti che rendono bella la vita e belle le persone che decidono di dedicarsi a quell’arte, ecco, questa cosa qui alla fine a me non convince mai abbastanza, perché io tendenzialmente provo ad ascoltare, provo a cambiare anche un po’ strada e direzione. Però su questo vi chiedo una grandissima attenzione perché, se prima sui ristori chiedevo di utilizzare al meglio i fondi, non controllarli, utilizzarli al meglio per vedere che frutti hanno, perché noi abbiamo il compito di dare i soldi ai Comuni, agli enti, alle associazioni, alle realtà no profit. Il compito non è controllare appena che quei soldi vengano spesi bene, ma che quei soldi possano dare frutto, possano rendere più belle le cose, più interessante la realtà, più interessante il nostro tessuto. A me quello interessa. Il rischio del passato è questo.

Io ho molta fiducia in lei, assessore Felicori. La nostra storia comune, anche in quel Consiglio comunale, ci ha aiutato ad aver fiducia uno dell’altro. Su questo però nutro ancora un po’ di riserva e mi permetto di astenermi, nella speranza che lei sappia fare un lavoro grande, raccogliere i frutti e guardare con grande attenzione la bellezza, perché lo sa fare e sicuramente lo farà.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. Non avendo nessun altro, Marchetti Francesca, prego.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie. Nell’esprimere con convinzione il parere favorevole al programma che abbiamo già ampiamente dibattuto e illustrato, credo che tre considerazioni vadano fatte, perché anch’io sono un po’ dispiaciuta, ma colgo anche l’onestà intellettuale del collega Lisei nell’ammettere che c’è, lo riprendeva la collega Castaldini nell’ultimo intervento, un loro vissuto, permettetemi, rispetto al Consiglio comunale di Bologna, che però non ci deve distogliere, io credo, dal grande valore di questo piano triennale, che voglio leggere anche in quei progetti che venivano citati.

Credo che la cultura dell’abbattere lo stereotipo, nel cercare appunto di utilizzare la musica come un linguaggio che unisce, ecco, io lo vedo in questa direzione, lo leggo in questa direzione rispetto anche alle cose importanti che già l’assessore ha illustrato, e che voglio ringraziare non solo per essere in aula oggi, ma per aver accompagnato tutti i dibattiti che riguardano i propri atti durante la Commissione.

Quindi, io credo che oggi ci sia un potenziale importante in questo Piano triennale, di cui i primi frutti abbiamo già visto nel precedente, un po’ condizionato dalla pandemia che stiamo vivendo. Credo che questo driver di sviluppo e innovazione, che tutti abbiamo riconosciuto, il valore della musica rispetto anche al grande lavoro che si è fatto sulla disabilità, ma aggiungo anche sulla collaborazione, e la grande valorizzazione che si è fatta sui cori, le bande e anche su tutto il tema della formazione mi portano a pensare che questo miglior accesso alle opportunità culturali, che anche con questo Piano si vogliono sviluppare, e questa partecipazione a questi momenti di coesione valga la pena veramente di supportarli e riconoscere tutto il valore complessivo, e non solo alcuni segmenti, che ho colto possono destare perplessità. Ma è anche a cura e a carico della maggioranza cogliere quelle perplessità e fare in modo che ci si ritrovi in un voto unanime.

Credo che questo Piano triennale tracci veramente un percorso non solo di sviluppo occupazionale, ma anche di un concetto politico importante, che cioè i luoghi della cultura diventano luoghi, e la musica è uno di questi, come strumento, di coesione e di opportunità a trecentosessanta gradi. Questo è ciò che il Partito Democratico vede e sostiene in questo Piano triennale.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono altri interventi.

Passiamo, quindi, alla votazione del provvedimento 2763.

La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 28

Contrari 0

Astenuti 14

 

È approvato.

 

L’atto 2763 è approvato.

 

OGGETTO 2743

Proposta d'iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025”. (40)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 2743: “Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025” (Delibera di Giunta n. 245 del 22/02/21).

La Commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 17 marzo 2021 con la votazione di 26 voti a favore, 9 contrari e nessun astenuto.

Passiamo alla discussione generale.

Il consigliere Bargi ha chiesto la parola.

 

BARGI: Grazie, presidente. Mi sia concesso in apertura di questo intervento di fare una nota. Visto che si tratta di politiche internazionali ed europee, la digitalizzazione sembra essere al centro dell’agenda politica dei prossimi anni, un appunto su quella che è la gestione, ovviamente scarsa e poco efficace, del nostro sistema di videoconferenza, che rende veramente complicato, se non anche impossibile, il lavoro dell’Assemblea sia per quanto riguarda le Commissioni (penso in particolare alle udienze conoscitive e alle ospitate da fuori), sia anche il lavoro d’aula, tant’è che oggi sono venuto a segnarmi in presenza, perché era impossibile connettersi questa mattina.

Tanta enfasi, quindi, sul tema della digitalizzazione, ma a quanto pare vediamo le difficoltà, dall’altro non credo sia un approdo per alcuni settori, come quello fieristico, che fa parte anche del contesto in oggetto oggi.

Venendo al documento in oggetto, è stato licenziato dalla Commissione Bilancio a maggioranza, dopo una discussione sicuramente sostenuta, che ha visto un intervento di maggioranza e uno di opposizione e si è chiusa lì. Lo dico non per criticare il lavoro dei consiglieri, ma perché è evidente che quando si dà un documento di agevolissime 70 pagine, che possono essere più o meno agevoli per la lettura, e cinque giorni per studiarlo e in esso è contenuto tutto lo scibile delle politiche internazionali della Regione, sarebbe magari più consono fornire ai consiglieri la possibilità di scendere un po’ più nel dettaglio, perché si passa da temi che riguardano la cooperazione internazionale e lo sviluppo di alcuni Paesi più arretrati in difficoltà a temi che riguardano direttamente il mondo del commercio, dell’innovazione, dei partenariati e degli accordi internazionali.

Tutto quello che riguarda la strategia della Regione Emilia-Romagna per i prossimi cinque anni è contenuto in un documento che all’Assemblea legislativa viene passato con un voto veloce e secco in Commissione e ci troviamo oggi al voto finale in aula. Ovviamente, è complesso, se non impossibile, per un consigliere regionale poter addentrarsi nelle specifiche di questo documento, in particolare perché, essendo un atto di indirizzo e il potere di indirizzo, lo ricordiamo ogni volta, spetterebbe all’Assemblea legislativa e non tanto alla Giunta che invece ha il dovere, il compito di mettere in pratica gli indirizzi che dell’Assemblea derivano, un documento come questo meriterebbe un’attenzione totale. Poi avrà le sue declinazioni pratico-tecniche nei documenti operativi. Si parla di una cabina di regia sulla internalizzazione che, di fatto, collabora principalmente con gli Assessorati e con la Giunta e non tanto con l’organo assembleare che magari approva le linee di indirizzo oggi e poi per cinque anni […].

L’abbiamo visto e l’abbiamo segnalato più volte anche nei cinque anni di legislatura passata, parlo per chi c’era, ovviamente, quando ci trovavamo di fronte agli accordi internazionali. A noi arrivava la bozza dell’accordo, ma non avevamo la possibilità di scendere nel dettaglio degli obiettivi raggiunti mediante la collaborazione, degli obiettivi mancati, del perché ci fossero degli scostamenti rispetto alle strategie adottate e su come si potesse fare meglio. È difficile poter intervenire quando ti viene data una […] che rimane superficiale e […].

La sensazione, come già avviene per altri atti, è sempre più quella dei passacarte, del ruolo da passacarte dell’Assemblea legislativa piuttosto che un ruolo attivo, soprattutto se dalla parte dei consiglieri di maggioranza c’è questo nulla osta. Immagino che le riunioni di maggioranza si facciano, spero, almeno quelle, ma se c’è il nulla osta senza colpo ferire su ogni documento ovviamente è difficile anche per noi scendere nel dettaglio.

In particolare abbiamo rilevato alcune questioni legate all’oggetto in discussione oggi, legate anche ai dati. Viene fatta una forte enfasi sui risultati raggiunti in termini di investimenti diretti esteri, che è un indicatore sicuramente interessante. Si dice che rispetto ai 10 anni precedenti presi in esame, se non ricordo male l’ultimo anno è il 2017, si parla di un aumento del 200 per cento degli investimenti diretti esteri, però, diciamo che un dato preso così superficialmente ci dà uno spaccato limitato di quella che è la realtà, di quello che è l’investimento in sé.

Un dato come questo è composto di due grossi tronconi primari, uno sono gli investimenti di capitale. Quindi, se qualcuno dall’estero viene a investire nel nostro territorio per creare nuovo lavoro o nuove strutture, crede in questo territorio perché c’è un sostrato, anche normativo, che è attrattivo, che consente di poter sviluppare bene le proprie politiche aziendali è un conto.

Se si tratta di acquisizioni e fusioni, invece, siamo su tutt’un altro mondo. Può riguardare atti speculativi, può riguardare comunque realtà che vengono acquistate per il know-how che è presente nella nostra Regione per poi magari, nel lungo periodo, delocalizzare o procedere a eliminare qualche esubero, quindi di fatto a lasciarci il territorio più spoglio, più che a vederlo come un vero incentivo.

Su questi numeri bisognerebbe scendere molto più nel dettaglio. È impossibile fermarsi a un’analisi così superficiale, altrimenti ovviamente diventano numeri da bandiera e si va poco lontano, un po’ come alcune indagini che vengono fatte sul territorio nelle prime parti di questo documento, indagini che vorremmo capire più nel dettaglio come si svolgono, come vengono fatte, chi sono gli attori coinvolti del territorio.

C’è tutta la parte che riguarda il capitale umano, la formazione, la scuola. Su questi temi, voglio dire, qui si fa una forte enfasi. C’è quest’apertura adesso alla digitalizzazione, di cui vediamo le grosse difficoltà. Però sappiamo bene, lo abbiamo detto anche ieri nella discussione d’aula, che anche sulla formazione ci sono grosse difficoltà perché in questo anno, questo ormai quasi anno e mezzo, si è fermato praticamente tutto.

Il ritorno alla normalità non sappiamo quando potrà arrivare. Nessuno sa dare una data certa, quindi è anche difficile pensare che in cinque anni si possano raggiungere certi obiettivi sfidanti con una partenza così disastrosa, dovuta, se vogliamo, forse un po’ meno alle politiche locali che non tanto alla situazione cogente, però in qualche modo bisogna forse anche ritarare quelli che sono gli obiettivi che ci si dà.

Sul tema dei rapporti internazionali, non viene citata nei Paesi per cui c’è un interesse la Russia. È vero che in quel capitolo mettiamo dentro quelli che sono i Paesi per i quali c’è un interesse a livello nazionale e quindi la Regione magari si adegua e basta, però ogni tanto, siamo sempre primi in tutto, essere i primi anche per coraggio non farebbe male, al di là di tutta la narrativa sullo Sputnik, sulla quale potremmo aprire un capitolo immenso all’interno di questa Assemblea, e, come ribadito più volte anche quando c’era il tema delle sanzioni, spostare la politica davanti ad economia e salute è qualcosa di sbagliato a prescindere.

Se vogliamo fare i sudditi di qualche accordo internazionale, va bene, però ogni tanto far sentire la propria voce non lo ritengo sbagliato, e anche in questo caso, come sappiamo bene (lo abbiamo fatto noi stessi raccogliendo i dati dell’impatto economico dell’introduzione delle sanzioni e del conseguente embargo russo nel 2014-2015 sulla nostra Regione, lo abbiamo fatto noi, perché la Regione non si è prodigata di valutare il danno, e parlo del primo anno del nostro mandato precedente), tra l'altro fatto qui in Regione e c'era anche il console onorario a Bologna e abbiamo presentato quelli che erano i danni economici che portavano la Regione Emilia-Romagna ad essere la seconda dopo la Lombardia più danneggiata sul territorio italiano per danni di ritorno, oltre alle imprese italiane, emiliano-romagnole, che hanno perso chiaramente il contatto con un mercato che era difficile, ma che stava cominciando finalmente ad aprirsi e a darci anche soddisfazione dal punto di vista economico.

Lì vediamo l'India, vediamo la Cina, vediamo tutta una serie di Paesi per i quali anche negli anni passati abbiamo visto accordi, partenariati, intese con le loro ragioni locali, ma non vediamo uno dei mercati sui quali a fatica eravamo riusciti a prendere una strada, che abbiamo lasciato indietro.

C'è il tema fiere, e questo si ricollega alla mia apertura, cioè non pensate che il digitale risolva tutto, vi sento parlare di digitale, qualche realtà può darsi che possa provare a risolvere così, ma parlavamo con il mondo industriale della ceramica e quello che è il CERSAIE e solo l’altro giorno è emerso quale sia l'impatto dell’indotto di fiere quel tipo sulla realtà bolognese, per esempio, quindi una sola filiera con la capacità di trainare e attrarre persone dall’estero a venire qui a investire, a comprare nei nostri negozi.

La qualità italiana sia per quanto riguarda la ristorazione, che per quanto riguarda il vestiario è riconosciuta a livello internazionale, quindi chi viene da noi per un certo tipo di fiera tende a spendere nei nostri alberghi e nelle nostre strutture ricettive, quindi anche lì va bene la digitalizzazione, ma non fossilizziamoci, non dobbiamo diventare automi seduti su una poltrona a guardare uno schermo, c'è un mondo che vive anche di spostamenti. Quindi, soprattutto sulle fiere c’è questo tema fondamentale di poter ripartire, cercare di ripartire in presenza. Quindi, non cerchiamo di sostituire il mondo vivo con il muro digitale. È vero che la digitalizzazione è un tema importante, noi siamo come Europa indietro rispetto ad altre parti del mondo sicuramente, ma attenzione a dove si vuole arrivare, attenzione a quanta enfasi si mette.

Poi c’è il tema bandi. Sul tema bandi, l’abbiamo detto tante volte, se i bandi sono creati per il nostro tessuto il più ampio possibile, ne parlavamo con l’assessore Colla lunedì, in Commissione, sulla strategia S3 della Regione…

Credo che siano tutte tematiche, su certi punti di vista, incentrate tra di loro. I bandi devono essere creati, ovviamente, per garantire al nostro tessuto produttivo, anche quello piccolo, medio e micro, di poter partecipare e poter in maniera non troppo complicata procedere con tassi di abbandono dovuti alla burocrazia. Questo è uno di quei temi che dobbiamo  imparare a scardinare. Quindi, come vedete, su questo documento i temi sarebbero tanti da sollevare. Bisognerebbe entrare un po’ nel dettaglio, perché è un po’ difficile definire gli indirizzi a cui poi vincolare l’azione della Giunta, per quanto un indirizzo possa essere vincolante. Però, affrontare un documento di questo tipo con una discussione lampo, un intervento qua e un intervento là, giusto per dire che siamo pro o siamo contro, con delle dichiarazioni di voto, ha poco senso. Quindi, vi invito se non altro per il futuro a rafforzare i rapporti tra la cabina di regia sulla internalizzazione all’Assemblea legislativa. C’è un membro dell’Assemblea dentro, un membro funzionario non politico, bisognerebbe cercare di recuperare e costruire un rapporto continuativo anche con la parte […].

Vedo che il presidente ha preso la parola. Credo di aver finito l’intervento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi. Non ci sono altri interventi.

Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Pronto? Mi sentite, presidente?

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo, prego.

 

BESSI: Grazie, presidente Rainieri. Non posso non iniziare da alcune affermazioni che ha detto il collega e consigliere Bargi, che ci ha spiegato anche cosa facciamo noi consiglieri di maggioranza. Lo ringrazio. Al di là del giudizio politico, sul giudizio del lavoro o di essere dei passacarte, personalmente non mi interessa il suo giudizio o il giudizio di altri consiglieri. A me interessa il giudizio dei cittadini e degli elettori dell’Emilia-Romagna, che lo scorso anno hanno confermato in larga maggioranza la fiducia nell’operato a partire dal presidente Bonaccini e di tutti i consiglieri eletti, tra cui molti sono stati anche riletti con larga soddisfazione loro e soddisfazione credo anche da parte di chi li ha sostenuti.

Quindi, credo che questo aspetto ci riguardi tutti, anche sul modo in cui affrontiamo, quindi […] approfondire gli argomenti è chiaramente una necessità di tempo e di organizzazione da parte di ognuno di noi, ma anche di stile.

Per quanto riguarda la legge regionale numero 6 del 2004, che ci dà appunto questa opportunità e che dispone al Consiglio regionale, su proposta della Giunta, di approvare un documento, ma nello stesso tempo di analizzarlo nei suoi indirizzi della materia che riguarda le attività internazionali, legata a una programmazione che è articolata su altri documenti molto importanti, come il Patto per il lavoro e per il clima oppure il Documento economico e finanziario che abbiamo approvato lo scorso anno.

Sono contenuti principi e modalità che coordinano un’attività di rilievo internazionale molto complessa e qui sono d’accordo con il consigliere Bargi, ma è anche emerso in Commissione quando il vicepresidente Schlein ha esposto le priorità non solo di tutta la Regione, ma anche territoriali e anche di filiere non solo produttive, ma anche di temi che toccano la rappresentanza socio-culturale e ciò che l’Emilia-Romagna con un certo orgoglio ha costruito, non certo per la mia presenza, ma per le sue aziende, per le sue imprese, per il suo mondo culturale, economico e sociale.

Chiaramente il periodo Covid c’è, ce ne siamo accorti. Voglio tranquillizzare tutti coloro che pensano che non ce ne siamo accorti, però occorre anche produrre una visione che non solo fotografi, perché una parte del documento fa un monitoraggio su ciò che è stato fatto, ma chiaramente iniziare a mettere una serie di punti e di tasselli per prepararci poi a ciò che non deve terminare a causa di una vicenda come quella della pandemia che ci sta toccando tutti da vicino.

Sicuramente i numeri e quindi l’analisi di tutto ciò che il crollo del commercio mondiale (solo per parlare di questo aspetto) ha toccato sia l’area euro, sia l’Italia, l'area euro ha registrato una media del meno 8 per cento del PIL reale, mentre l’Italia si è attestata purtroppo sopra questa media, al 9,6 per cento.

Con fiducia dobbiamo guardare all’analisi e alle prospettive del possibile rimbalzo previsto nel 2021, che poi si concretizzerà sicuramente nel 2022 e 2023. Passatemi l’ottimismo, ma occorre ricordare come la nostra fiducia nel futuro abbia sempre rappresentato uno dei tratti di caratteristici della nostra Regione, una Regione che da una contrazione del PIL reale del 9,9 per cento nel 2020 vede la possibilità di un rimbalzo attorno al 7 per cento nel 2021 e chiaramente il pieno recupero (speriamo chiaramente) nel 2023.

Previsioni occorre farne, perché per la dinamica futura, come ho detto, dobbiamo attrezzarci, e la crisi pandemica chiude quasi metaforicamente una dinamica invece estremamente positiva, che ha caratterizzato il periodo 2014-2019, che ha visto una forte crescita di flussi commerciali da parte dell’Emilia-Romagna e, di conseguenza, un tasso di apertura internazionale dell’economia regionale nel 2019 del 63 per cento.

Credo che gli alti tassi di export della Regione Emilia-Romagna nella scorsa legislatura (va dato atto al lavoro fatto dalla Giunta precedente, da chi ha avuto responsabilità) siano un valore aggiunto industriale che rimane in tutte le difficoltà. Occorre intrecciare questo documento, che nella sua presentazione è anche articolato, ma dà segni precisi e puntuali, ho trovato indirizzi su quali sono i driver, le parole chiave.

Se posso fare una piccola e modesta critica, la presenza di inglesismi può essere in alcuni casi superata con altri termini più italiani, più dell’italiano.

Il Patto per il lavoro e per il clima e il documento economico finanziario regionale del 2021-2023, come citavo prima, danno una serie di azioni di riferimento anche a questo documento. Quindi, chiaramente, il capitale umano, la ricerca, la cultura e l’innovazione definiscono poi non solo la ricchezza del territorio, ma anche come noi ci presentiamo e ci proponiamo nelle nostre attività e nelle nostre azioni, quindi con la capacità di promuovere e di svolgere attività nel campo economico, ma anche nel campo sociale, culturale, ripeto, sulla catena alta del valore aggiunto.

La transizione ecologica è un altro aspetto chiaramente presente non solo nell’attualità, ma anche credo nel futuro. Poi c’è il tema dei diritti e il tema del lavoro delle imprese, delle opportunità non solo nella valorizzazione delle eccellenze del sistema regionale e del suo sviluppo nel contesto europeo internazionale, ma credo anche che superi questo tipo di importanza, che chiaramente è la performance economica del sistema, ma anche di definizione di presentazione a livello mondiale del nostro sistema e del nostro modello di lavoro e anche di stile di vita. Quindi, il tema chiaramente dell’innovazione, della trasformazione digitale. 

Tornando al documento economico e finanziario regionale 2021, esso individua delle priorità dell’azione internazionale della Regione Emilia-Romagna, strumenti di posizionamento nel panorama globale, ma anche, chiaramente, quei temi che dicevo prima di modello, sviluppo inclusivo, sostenibile, aperto e orientato chiaramente al futuro e quindi alle nuove generazioni.

Alcune specializzazioni territoriali che abbiamo portato avanti dal food al wellness, alle moto, alla fashion valley, alla data valley, portano a questo tipo di percorso da continuare, il patrimonio dell’Unesco, le nostre ricchezze ambientali e naturalistiche. Chiaramente dobbiamo promuovere l’intero sistema regionale della conoscenza. Parliamo delle università, dei centri di ricerca, sempre più importanti in questo tipo di sviluppo, di posizionamento che vogliamo portare avanti, grazie anche al nostro modello di creatività.

Occorrono chiaramente piattaforme intermodali, essere agganciati ai corridoi europei, essere al centro dell’Europa. Faccio un esempio che conosco meglio o almeno io penso e mi propongo anche così, passatemi la battuta, del porto di Ravenna, inserito nel corridoio TEN europeo verso il Baltico e quindi chiaramente raccordando ed essendo terminale e, grazie a un sinergico lavoro tra Regione e Governi, perché si sono succeduti diversi Governi anche di diversi orientamenti e colori, quindi bisogna dare atto di questo, si sta concretizzando il tema dell’approfondimento e dello sviluppo di questo gate e di questo hub importante per tutta la Regione Emilia-Romagna.

Vi si lega anche, quando si parla di questi tipi di collegamento, uno dei settori principali, che è quello primario, appunto quello agricolo e agroalimentare, su cui chiaramente occorre sempre avere un occhio di riguardo non per storie personali ed esperienze, ma perché determinano poi quel bottom up di crescita sia in alto sia in basso sul tema, per esempio, delle tecnologie per la sua coltivazione, per la sua commercializzazione eccetera eccetera.

Quindi vado a delle conclusioni, che in un intervento in aula non possono essere, mi rendo conto e confermo, esaustive e toccare tutti i punti, ma credo che il posizionamento verso le principali macro-regioni geografiche presentato sia da parte nostra giudicato positivo per il consolidamento, da una parte, con molti partner storici attivi, su cui ci sono già profondi legami, come per esempio la condivisione con diverse regioni europee dell’ufficio di Bruxelles, con la capacità chiaramente di presentare un lavoro comune e di essere attivi nella progettazione dell’Europa. Adesso poi arriviamo alla prossima programmazione europea, che verrà in visione fra poco tempo e quindi ci sarà occasione anche su questo di approfondire e di essere più sull’argomento, come è stato ricordato dal collega Bargi puntualmente prima.

Tra queste macroregioni, quella adriatico-ionica che citavo prima è legata ai Balcani, al Mediterraneo. Al ruolo del Mediterraneo chiaramente ci lega la situazione geografica, culturale, storica, ma anche lo snodo di percorsi di internazionalizzazione verso aree più ampie e chiaramente questo ci porta a quello che è stato anche sviluppato nella scorsa legislatura, per esempio con lo Stato della California, e quello che vuol dire la California nell’innovazione della cosiddetta digital revolution, la Pennsylvania, lo Stato di New York, la parte del Canada, che giudico molto positivo.

Concludo con le aree della Cina, del Sudafrica, dell’India, del Giappone, del Vietnam.  Brevemente, credo che questa apertura, questa visione sia positiva e quindi credo che ci saranno anche altre occasioni, che ci sia la disponibilità per approfondire questi temi anche successivamente, quindi ringrazio anche del tempo che il presidente pazientemente mi ha concesso in più.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei. Se non ci sono altri interventi in discussione generale, a questo punto cedo la parola all’assessore Schlein, prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente, grazie a tutte e tutti  i consiglieri, grazie a chi è intervenuto per il contributo di riflessione che ha portato.

Ci eravamo già confrontati su questo documento di indirizzi per le attività di rilievo internazionale, che ci accompagnerà fino alla fine di questa legislatura, di questo mandato, in Commissione, dove già alcuni di questi temi erano emersi nel corso del dibattito il 17 marzo, quindi è un po’ che riflettiamo insieme su come interpretare il ruolo che l’Emilia-Romagna vuole avere nel mondo e in Europa, in un momento in cui non ci nascondiamo che non è banale, né semplice lavorare sulle relazioni internazionali quando vi sono ancora queste restrizioni alla mobilità.

Non per questo, però, dobbiamo rinunciare a tessere fili sempre più stretti con tutti i nostri partner europei e internazionali e a guardare anche alle sfide del futuro. Non abbiamo scelta su questo, lo dobbiamo dire con nettezza: l’unica scelta che l’Emilia-Romagna vuole portare avanti e mettersi, insieme ai suoi partner europei e internazionali, alla guida delle grandi trasformazioni che stanno sconvolgendo le nostre società, anziché subirne gli effetti.

È per questo che abbiamo voluto imprimere a questo documento di indirizzo gli obiettivi strategici, a lungo anche con questa Assemblea discussi sia nell’ambito del programma di mandato che del DEFR, sia nell’ambito del documento di grande rilevanza che è per noi il Patto per il lavoro e per il clima, firmato a dicembre 2020 con tutto il sistema territoriale.

A quello abbiamo informato e vogliamo informare anche come si svilupperanno, come si andranno a intensificare, ma anche come apriremo nuove partnership nel corso dei prossimi anni, proprio guardando a quali sono i partner con cui abbracciare le grandi sfide della ripresa inclusiva, della occupazione di qualità, della trasformazione digitale, della transizione ecologica, che vuol dire anche essa nuove opportunità di impresa di qualità e di lavoro e occupazione altrettanto, anzi, se è possibile, di più di qualità, perché sappiamo che il tema è esattamente questo, come ripartire e ripartire insieme dopo questa crisi importante.

Non voglio farla lunga. Volevo solo ringraziarvi per i contributi di cui naturalmente terremo conto. Vorrei ricordare che questo documento è il frutto di un percorso di consultazione ampio svolto coinvolgendo il Comitato di direzione e la cabina di regia per le attività internazionali, che è un organismo tecnico inter-direzionale a cui partecipano tutte le Direzioni e gli Assessorati che io ho l’onore e la fortuna di poter presiedere e coordinare, ma che vede partecipare anche un rappresentante dell’Assemblea con cui naturalmente raccordare, un confronto che immaginiamo essere costante con voi, con le consigliere e i consiglieri, perché è un percorso da costruire passo-passo, partendo dall’ottimo lavoro già fatto fino a qui e proiettandolo verso le nuove sfide del futuro.

In quella consultazione abbiamo voluto sentire anche il Patto per il lavoro e per il clima. Abbiamo fatto una consultazione degli stakeholder regionali e abbiamo chiesto anche ai Comuni con più di 30.000 abitanti e quelli attivi in campo internazionale anche sotto i 30.000 abitanti di darci dei contributi che ci sono pervenuti, che hanno arricchito proprio questo documento, che avete visto e che avete ricevuto.

Quali sono gli assi fondamentali? L’internazionalizzazione come motore di sviluppo e di lavoro, generazione di nuove opportunità per riattivare il tessuto economico e sociale; un impegno coerente e forte per sostenere l’azione univoca della UE nella cooperazione internazionale e nelle relazioni internazionali; la transizione ecologica e digitale; la ripresa inclusiva e la lotta alle diseguaglianze che richiamavo poc’anzi. Non vi suoneranno nuovi. Sono proprio gli obiettivi al centro del Patto per il lavoro e per il clima.

I quattro macro ambiti di interesse strategico che abbiamo individuato abbracciano appunto questi obiettivi e sono il capitale umano, la ricerca, la cultura, l’innovazione, cioè come potenziamo le capacità del nostro territorio regionale di attrarre conoscenze e competenze, cicli produttivi e progetti ad alto valore aggiunto, come già pure in un anno difficile come il 2020, abbiamo iniziato a fare. La transizione ecologica per allineare le nostre prospettive all’Agenda 2030 e agli obiettivi molto ambiziosi dell’Unione europea, compreso sulla riduzione delle emissioni climalteranti. La proiezione europea ed internazionale dell’Emilia-Romagna come Regione dei diritti, ad esempio, di ripresa inclusiva e, naturalmente, la valorizzazione delle eccellenze del sistema regionale, del suo patrimonio sociale, culturale ed economico nel contesto sia europeo che internazionale.

Lo sappiamo, non abbiamo una visione verticale delle relazioni internazionali di questa Regione, perché sappiamo che le sue relazioni internazionali vivono proprio attraverso quelle che hanno anche sul nostro territorio il tessuto economico sociale, gli enti locali, naturalmente, e anche il terzo settore, il mondo dell’università e della ricerca, con cui costruiremo relazioni sempre più forti.

Volevo concludere ricordandovi che tra le priorità geografiche, che saranno individuate secondo un modello dinamico, noi abbiamo inserito i partner storici con cui proprio settimana scorsa ho potuto effettuare incontri per rilanciare e rafforzare le nostre relazioni, specie in un momento dove le nostre comunità affrontano le stesse difficoltà e proprio per questo abbiamo bisogno di affrontarle insieme con soluzioni nuove.

Ci siamo incontrati con la Ministra per l’Europa del land Hessen, dell’Assia, in Germania, Lucia Puttrich, ci siamo incontrati con l’assessora Paulina Stochniałek della Wielkopolska, regione della Polonia con cui siamo partner con un’amicizia consolidata da tempo, e ci siamo incontrati anche con la vicepresidente Isabelle Boudineau della Nouvelle Aquitaine.

Con queste regioni partner abbiamo affrontato i tanti temi, dalla gestione della pandemia al tema del welfare e del sostegno alle persone giovani e alle persone anziane, perché sono risposte diverse, ma in contesti diversi sono simili anche i tipi di strumenti che ci vogliamo dare per dare una risposta che sia più vicina ai bisogni delle persone, come stanno cambiando, e naturalmente i temi dei big data, delle nuove energie pulite e come vogliamo intensificare i nostri scambi di competenze ed esperienze per reagire insieme a questa crisi.

Ecco, questo è un po’ quello che ci tenevo a condividere con voi, anche su come stiamo procedendo, naturalmente per ora in forma on line, sperando che presto e insieme potremo riprendere anche a muoverci, spostarci, interagire, invitare i nostri partner e scoprire anche nuovi partner con cui provare a scrivere una pagina di futuro, naturalmente migliore di quella che il nostro sistema regionale e la nostra comunità purtroppo stanno vivendo oggi. Vi ringrazio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Sono così conclusi i lavori della seduta antimeridiana, che riprenderanno alle 14,30 con le dichiarazioni di voto. Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 12.59

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Irene PRIOOLO, Elena Ethel SCHLEIN.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI.

 

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3068

Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto assembleare 2878 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Rossi, Zappaterra, Taruffi, Pigoni, Tarasconi, Montalti, Zamboni, Piccinini, Bondavalli, Bulbi, Sabattini, Daffadà, Pillati

 

Titolo:2878/1 - Votazione ODG

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 26

Astenuti: 17

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti  Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Castaldini Valentina


 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Felicori Mauro; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 3069

Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto assembleare 2878 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. A firma dei Consiglieri: Facci, Delmonte, Rancan, Bargi, Catellani, Liverani, Montevecchi, Pompignoli, Rainieri, Pelloni, Stragliati, Occhi, Marchetti Daniele, Bergamini

 

Titolo:2878/2 - Votazione ODG

 

Presenti al voto: 47

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 28

Non votanti: 2

Assenti: 3

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 3070

Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto assembleare 2878 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Rossi, Zappaterra, Marchetti Francesca, Bulbi

 

Titolo:2878/3 - Votazione ODG

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Petitti Emma; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

 

OGGETTO 2878

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. (16)

 

Titolo:2878 - Votazione pdl

 

Presenti al voto: 47

Favorevoli/Si: 29

Astenuti: 16

Non votanti: 2

Assenti: 3

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia;  Sabattini  Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Piccinini Silvia

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti


Mastacchi Marco; Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

 

OGGETTO 2763

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Programma regionale per lo sviluppo del settore musicale, ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 2/2018. Priorità, strategie e azioni per il triennio 2021-2023". (39)

 

 

Titolo:2763 - Votazione proposta

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 28

Astenuti: 14

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Petitti Emma; Rancan Matteo

 

 

 

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

 

 

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