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65.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 31 MARZO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2729

Interpellanza sull’eventuale proroga della durata dell’anno scolastico e sulle valutazioni relative alla Didattica a Distanza. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

SALOMONI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 2743

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025”. (40)

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

ZAMBONI (EV)

CASTALDINI (FI)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno e inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3057

Risoluzione per confermare l’adesione alle iniziative di sostegno al Popolo Saharawi e condannare ogni azione che si ponga in contrasto con i diritti riconosciuti ai sensi dei Trattati internazionali. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Costa, Rossi, Daffadà, Bondavalli, Amico, Fabbri, Sabattini, Delmonte, Maletti, Costi, Zamboni, Mastacchi, Taruffi, Castaldini, Zappaterra, Rontini, Mori, Caliandro, Pillati, Barcaiuolo, Piccinini, Petitti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

MUMOLO (PD)

DELMONTE (Lega)

MUMOLO (PD)

BARCAIUOLO (FdI)

COSTA (PD)

MORI (PD)

ZAPPATERRA (PD)

MUMOLO (PD)

TARUFFI (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 2663

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere sia la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili a cui possano partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini, sia l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

OCCHI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

FABBRI (PD)

COSTA (PD)

ZAMBONI (EV)

PICCININI (M5S)

OCCHI (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

PICCININI (M5S)

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 2598

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad intervenire per evitare che nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” siano previste misure che penalizzino le produzioni di carni rosse e trasformate e di vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani

(Ritiro)

 

OGGETTO 2861

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi

 

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (ERCEP)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2743 – Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno - Inversione dell’ordine dei lavori – 3057 - 2663

Emendamento oggetto 2663

Comunicazioni ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,58

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 65 del giorno 31 marzo 2021.

Ha comunicato di non poter partecipare, ai sensi dell’articolo 65 del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Corsini e Donini.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CALIANDRO Stefano
  9. CASTALDINI Valentina
  10. CATELLANI Maura
  11. COSTA Andrea
  12. COSTI Palma
  13. DAFFADÀ Matteo
  14. DELMONTE Gabriele
  15. FABBRI Marco
  16. FACCI Michele
  17. FELICORI Mauro
  18. GIBERTONI Giulia
  19. IOTTI Massimo
  20. LIVERANI Andrea
  21. MALETTI Francesca
  22. MARCHETTI Daniele
  23. MARCHETTI Francesca
  24. MONTALTI Lia
  25. MONTEVECCHI Matteo
  26. MORI Roberta
  27. MUMOLO Antonio
  28. OCCHI Emiliano
  29. PARUOLO Giuseppe
  30. PELLONI Simone
  31. PETITTI Emma
  32. PICCININI Silvia
  33. PIGONI Giulia
  34. PILLATI Marilena
  35. POMPIGNOLI Massimiliano
  36. RAINIERI Fabio
  37. RANCAN Matteo
  38. RONTINI Manuela
  39. ROSSI Nadia
  40. SABATTINI Luca
  41. SONCINI Ottavia
  42. STRAGLIATI Valentina
  43. TAGLIAFERRI Giancarlo
  44. TARASCONI Katia
  45. TARUFFI Igor
  46. ZAMBONI Silvia
  47. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Con 47 presenti riprendiamo i nostri lavori dalla seduta antimeridiana.

 

Svolgimento di interpellanza

 

OGGETTO 2729

Interpellanza sull’eventuale proroga della durata dell’anno scolastico e sulle valutazioni relative alla Didattica a Distanza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori di stamattina con lo svolgimento dell’interpellanza 2729: interpellanza sull’eventuale proroga della durata dell’anno scolastico e sulle valutazioni relative alla Didattica a distanza, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Stanno chiedendo come mai oggi presento questa interpellanza. Vi ringrazio. Ieri ho avuto problemi con il sistema, per cui non ho fatto in tempo a esporre.

Ringrazio di questa possibilità e ringrazio l’assessore Salomoni che sicuramente sarà collegata per rispondere a questa mia interpellanza. Giusto, presidente? Risponderà l’assessore Salomoni? Sì.

 

PRESIDENTE (Petitti): È collegata.

 

CASTALDINI: Vedevo Baruffi e allora dentro di me c’era una domanda.

 

(interruzione)

 

CASTALDINI: No, ma ero contenta. Va bene tutto. L’importante è che venga data risposta. Bene, allora io chiedo in particolare due cose fondamentali. Ieri mi hanno un po’ criticata per la durezza con cui ho posto la questione dei centri estivi nei confronti dell’assessore Schlein. Oggi proviamo un’altra strada, una via importante, secondo me, perché, come ben sappiamo tutti, con la DGR il 7 giugno il ministro Bianchi ha dichiarato che Scuole Aperte proseguirà fino al 30 giugno.

Questo significa che è esclusivamente competenza della Regione Emilia-Romagna prevedere e prorogare l’apertura delle scuole. Quindi, oggi noi ci troviamo a trattare, in prosecuzione rispetto alla domanda che ho fatto ieri, che cosa accadrà tra il 7 giugno e il 30 giugno. Questo è un tema fondamentale, perché se bisogna programmare bisogna farlo adesso. Poi chiedo che cosa accadrà in quelle tre settimane, come verrà gestita la didattica degli studenti e quale sarà il ruolo delle scuole paritarie e pubbliche, insomma tutti gli ordini e gradi.

L’altra domanda che ho posto all’assessore Salomoni, a cui appunto chiedo una risposta, è una valutazione della DAD. Chiaramente io credo che oggi dobbiamo avere più strumenti possibili per valutare come è andata e qual è stato il tipo di lavoro che i ragazzi hanno fatto nell’impattare la DAD. Una valutazione proprio della qualità credo che sia necessaria. Però, perdonatemi, perché io sono certa che non solo l’opposizione, ma anche la maggioranza, e sicuramente la Giunta, oggi ha letto il Corriere di Bologna, ha letto le indiscrezioni e io per la prima volta mi trovo ad affrontare un tema così importante come la scuola sapendo che l’assessore Salomoni e la Giunta hanno già scritto un protocollo per quanto riguarda l’apertura della scuola dopo il giorno di Pasqua.

Noi oggi via stampa, ed è meglio perché ricordo a tutti e a me stessa che l’anno scorso i primi protocolli li ho appresi al mare, a una festa, a una sagra paesana. Una insegnante mi ha fermato dicendo “io ho il protocollo”. Ho spiegato che ero una consigliera regionale a che avrei voluto avere prima degli altri il protocollo, ma non perché appunto eletta, ma semplicemente per aiutare l’organizzazione delle scuole.

Oggi lo apprendiamo dalla stampa, sappiamo che è già pronto il protocollo per la riapertura, sappiamo anche che dentro questo protocollo, che io chiedo come minoranza, ma spero che anche la maggioranza chieda almeno un’udienza all’interno della Commissione di competenza, sappiamo che verranno fatti i tamponi e di fatto la Regione anticipa lo Stato e li farà a campione e non su tutto il territorio emiliano-romagnolo.

Anche su questo mi piacerebbe capire qual è il metodo che si usa, cioè se si fa uno studio approfondito di quello che è successo prima della chiusura, per cui si individuano situazioni di gravi criticità e si decide che quello è un tipo di prevenzione da fare e c’è una sperimentazione dei tamponi, oppure all’interno di questa nota stampa, della quale misteriosamente nessuno sa niente, è anche spiegato come verranno fatti i tamponi e tante altre cose, che da politica, da rappresentante e anche da punto di riferimento di un mondo importante come quello della scuola vorrei sapere nei dettagli. Il giudizio sulla DAD è perché, se nel protocollo che è stato scritto, di cui noi non sappiamo nulla, c’è la specifica sui tamponi e sulla quarantena, è evidente che il timore della Giunta regionale è quello di un rischio di contagio, o comunque di una non sospensione per sempre, cosa che io spero, della didattica a distanza, ed è proprio qui la necessità di capire e di valutare la didattica a distanza e soprattutto l’effetto che ha avuto sui nostri ragazzi, ormai dalle elementari fino alle superiori.

Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

Assessora Salomoni, prego.

 

SALOMONI, assessore: Buongiorno, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Assessore, l’abbiamo sentita.

 

SALOMONI, assessore: Perfetto, quindi posso andare avanti, grazie. Ringrazio lei e ringrazio la consigliera.

Intanto rispondo riguardo all’allungamento dell’anno scolastico. Come la consigliera ha già avuto modo di sottolineare, il ministro Bianchi attraverso l’incremento di risorse previste dalla legge 440... No, scusate, ho letto una riga sbagliata. Lasciatemi andare a braccio, che vado più velocemente.

Il ministro Bianchi ha previsto un incremento di risorse per 150 milioni che approssimativamente calerà su una Regione per una cifra che, a seconda dei diversi parametri in questo momento non chiariti dal Ministero, si aggira intorno ai 10-12 milioni di euro e ha previsto che questo stanziamento vada in direzione delle scuole per tenere attività orientative durante il mese di giugno. Questo significa che azioni di modifica delle date nell’anno scolastico in questo momento interferiscono con una politica ministeriale chiaramente finanziata e delineata. Purtroppo la politica è delineata in termini finanziari, ma non nel dettaglio di come si dispiegherà. Su questo c’è da parte nostra un impegno a suggerire, non solo a comprendere, ma anche a guidare le modalità con cui le attività del Ministero si integreranno con quelle che noi in quanto Giunta regionale avevamo già previsto e presentato come azioni straordinarie erogate a supporto all’orientamento e al recupero da attivare durante l’estate.

Il processo è assolutamente dentro alle attività primarie che sto seguendo in questo momento. Domani il Ministero ha annunciato una riunione con ANCI, UPI e le Regioni. Andremo a proporre una modalità possibile di integrazione delle due misure che ci consenta di fare un intervento regionale in maniera sommativa rispetto a un intervento che il ministro ha già previsto.

Per quanto riguarda la didattica a distanza e la sua valutazione, come la consigliera sa, l’ufficio scolastico regionale ha effettuato una valutazione rispetto alla didattica a distanza dell’anno scolastico scorso. Noi siamo al loro fianco e abbiamo già sollecitato la reiterazione di questa operazione di valutazione, in modo da avere dati aggiornati rispetto a ciò che è accaduto durante questo anno scolastico. Ovviamente, questo per avere una valutazione di tipo numerico, ma siamo ben coscienti dell’impatto e le manovre estive di cui abbiamo parlato hanno l’obiettivo di andare in termini compensativi, in particolare sulle scuole superiori.

Rispetto a questo, garantisco alla consigliera e all’Assemblea tutta aggiornamenti frequenti che eventualmente faremo in Assemblea, ma anche attraverso opportune Commissioni.

Mi sento anche di dire che riguardo alle informazioni che sono state pubblicate oggi, in realtà sono avvenute delle interlocuzioni con l’Ufficio scolastico per il momento di tipo preliminare, stiamo lavorando a individuare modalità che possano potenziare la vigilanza sulle condizioni epidemiologiche nelle scuole e di conseguenza in questo momento esistono delle linee di lavoro, ma non esiste un protocollo, si tratta di indiscrezioni e non di una comunicazione ufficiale, per cui mi sento di dire che non è stato presentato ufficialmente l’insieme delle attività, perché non è ancora ufficiale, sono giorni in cui stiamo alacremente lavorando insieme all’assessore Donini a questa tematica.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Due punti di mia soddisfazione. La prima è che noi non sapevamo della valutazione dell’anno scorso semplicemente perché non è stata mai pubblicata, quindi chiediamo che venga relazionata e portata in Commissione competente. Primo aspetto.

Secondo aspetto. Cerco di pensare alle parole che mi sono state dette, l’articolo di oggi sul Corriere che dettaglia in maniera quasi scientifica l’iter che ci sarà per queste linee guida, ovvero oggi si parlerà con la sanità e l’Ufficio scolastico regionale e poi queste linee guida verranno mandate ai vari territori, per poi declinare le indicazioni nelle varie province.

Qui c’è un dettaglio evidente, non so onestamente a chi credere, mi sembra che la fonte sia molto attendibile, perché i dettagli sono molto interessanti e portano a immaginare che abbiano una certa concretezza d’azione. Bene, allora io vi chiedo veramente, come vi ho sempre chiesto all’inizio della pandemia su tutte le questioni legate alla scuola, non esiste che evidentemente in questi giorni di lavoro molto intenso, i consiglieri regionali sia di maggioranza (mi faccio addirittura portavoce della maggioranza) che di minoranza, non conoscano i dettagli di una proposta come questa, che sostanzialmente determinano la riapertura della scuola attenzione non solamente per le elementari e il primo anno di scuola media, ma evidentemente quelle linee guida saranno il testo base su cui far ripartire tutta la scuola superiore e il secondo e terzo anno di scuola media.

Ragazzi, capisco tutto e scusate il dialogo così schietto, però bisogna avere serietà, bisogna avere una certa postura, bisogna capire che qua si parla di scongiurare la possibilità che le scuole vengano chiuse un’altra volta prima della fine dell’anno.

Noi dobbiamo essere seri e rigorosi nel dire ai nostri ragazzi che non torneranno mai più a fare la didattica a distanza. Forse un piccolo contributo, sicuramente non tecnico, non scientifico, spetta alla ASL, ma un contributo politico di visione e di proposta è fondamentale perché altrimenti possiamo tranquillamente chiudere l’Assemblea legislativa, perché non serve. Basta dire questo. Tutta questa storia non può venir fuori da una “povera” interrogazione di una consigliera di opposizione. Non può. Non può assolutamente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera.

 

OGGETTO 2743

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025”. (40)

(Dichiarazioni di voto e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto riprendiamo i lavori dall’oggetto 2743: proposta di iniziativa della Giunta recante l’approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025.

Siamo arrivati alle dichiarazioni di voto sul provvedimento. Chi si iscrive a parlare?

Il consigliere Bargi ha chiesto la parola. Prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Buon pomeriggio.

Abbiamo già declinato questa mattina, nell’intervento che ho fatto, quelle che sono un po’ le tematiche che ci hanno portato in Commissione e ci portano oggi a un voto contrario rispetto al documento di indirizzo. Vorrei, però, riprendere un attimino gli interventi che sono seguiti al mio al termine della seduta antimeridiana nei quali si è avanzato un tema sicuramente chiaro, cioè avere la trasversalità di un documento come questo rispetto ad altri atti. Però, tra questi strumenti si cita il Patto per il lavoro che abbiamo già detto più volte essere proprio uno strumento che bypassa il lavoro di Assemblea, c’è una tendenza, non è che voglia puntare il dito su questa Amministrazione piuttosto che su altre, se non vogliamo dircelo non ce lo diciamo, ma c’è una tendenza a bypassare il lavoro del potere legislativo, abbiamo visto dopo le Bassanini negli enti locali, in particolare nei Comuni, nei Consigli comunali, lo vediamo al Governo con i DPCM, lo vediamo in Regione quando prendiamo l’analisi sul lavoro legislativo della passata legislatura e il 99 per cento dei PdL arriva dalla Giunta. Viene più comodo bypassare il lavoro di Assemblea per lasciare tutto nelle mani della Giunta.

Il Patto per il lavoro è un tavolo in cui la Giunta si va a confrontare con le parti sociali del territorio, vengono presentati progetti di legge definiti come già concordati con il territorio, quindi il lavoro dell’Assemblea potrebbe essere bypassato, salvo poi quando si fanno incontri con il mondo delle associazioni di categoria che ci viene detto che non è proprio così, anche a noi viene presentata l’agenda più che raccogliere quello che chiediamo, quindi creiamo un bypass che va contro la natura democratica e di confronto delle parti sociali ed economiche al di fuori degli organi rappresentativi, e qui dentro, dove ci sono i rappresentanti di varie visioni, vari valori che sono incardinati nei Gruppi consiliari (...)

Questo è quello che noi diciamo ed è un discorso generico, capisco che sia difficile da comprendere, però è un discorso generico. Qui ricade fortemente, perché se questo è un atto che passa veloce e poi viene rimandato e si incrocia con altri atti, come il DEFR e il Patto per il lavoro, al Patto per il lavoro noi non partecipiamo, quando riaprono il DEFR ci viene detto “ragazzi, ma è stato già votato l’atto di indirizzo per cinque anni sulla politiche internazionali, abbiamo già il Patto per il lavoro con cui ci confrontiamo con il territorio, quindi votatecelo e basta”.

Capite bene che la capacità di intervento dell’Assemblea è ridotta al minimo, poi capisco che, come diceva il consigliere Bessi, il discorso delle preferenze, non si preoccupi non ricordo nemmeno uno scarto così così ampio nei voti di lista alle elezioni regionali, quindi un consigliere regionale è qui per rappresentare uno spaccato di territorio in base al suo programma nella campagna elettorale, però per farlo ha bisogno di essere partecipe.

Per questo noi chiediamo se non altro un confronto continuativo, almeno di informazione, cioè almeno che arrivi una mail di informazione su quello che viene fatto rispetto al lavoro della cabina di regia.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

Altri? Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

L’obiettivo strategico dell’azione internazionale della Regione, come emerge chiaramente dall’atto, è proprio quello di migliorare il suo posizionamento anche attraverso le varie realtà del territorio nel suo complesso nel panorama internazionale sia facilitando l’accesso a nuovi mercati sia consolidando i mercati esistenti. Quindi, gli obiettivi dell’azione regionale in questo senso sono da un lato l’accompagnamento all’internazionalizzazione di tutte le componenti del tessuto produttivo regionale e, dall’altro, la promozione delle eccellenze del sistema emiliano-romagnolo, che tutti conosciamo molto bene.

Questo è un atto fondamentale della strategia della Regione nel suo posizionamento, lo diceva bene la Vicepresidente prima, in un quadro che non è certamente quello che avremmo voluto o che ci sarebbe piaciuto avere davanti rispetto al 2021. Il rimbalzo positivo io l’ho previsto per il 2021 e infatti, purtroppo, non sarà sufficiente a recuperare le perdite accumulate. Un pieno recupero rispetto ai livelli di PIL reale nel 2019 è previsto per il nostro Paese, parlo per l’Italia, solo per il 2023.

Certamente un territorio con un livello di apertura pari a quello della nostra Regione è fortemente influenzato da quelle che sono le dinamiche globali.

È importante per il raggiungimento degli obiettivi strategici di posizionamento di questa Regione nel contesto internazionale rendere coerente l’atto che andiamo adesso ad approvare con le linee strategiche e gli obiettivi fissati nel Patto per il lavoro e per il clima, l’integrazione delle attività internazionali del sistema Regione e la focalizzazione dell’impegno regionale su iniziative di sistema ad alto valore aggiunto quale volàno per la crescita inclusiva e sostenibile e per la valorizzazione dell’intero territorio generale sono veramente gli obiettivi che questa Regione si pone e che credo con un atto alla volta di quelli che stiamo approvando in quest’aula dando veramente il segno che abbiamo chiara la direzione verso la quale punta l’azione istituzionale e punta il Governo regionale.

Nei prossimi anni le azioni di riferimento sono molto chiare e molto ben declinate e interesseranno il capitale umano, la ricerca, la cultura e l’innovazione come capacità del territorio regionale di attrarre conoscenze e competenze.

La transizione ecologica. C’è un capitolo sull’Emilia-Romagna dei diritti, del quale andiamo ben fieri per la tradizione che in questa regione esiste da tempo, e c’è la parte di intervento su lavoro, imprese e opportunità. A queste aree di interesse strategico dovrà necessariamente affiancarsi il processo trasversale di realizzazione della trasformazione digitale, che abbiamo ormai inserito nelle premesse e nelle linee di principio di tutti gli altri.

Per assicurare e garantire il contributo della dimensione europea all’Internazionale dell’azione regionale, il Documento di economia e finanza regionale 2021-2023 individua già alcune dimensioni prioritarie dell’azione internazionale della regione, quindi gli strumenti del posizionamento dell’Emilia-Romagna nel panorama globale come esempio di sviluppo inclusivo, sostenibile, aperto e orientato al futuro.

I documenti che abbiamo già citato, il Patto per il lavoro e per il clima, il Documento di economia e finanza regionale, informano quindi le attività di rilievo internazionale cui il presente atto dà concretezza e cui il presente atto fa riferimento, definendone gli obiettivi strategici e gli ambiti d’azione, individuando anche le concrete dimensioni di realizzazione che possono contribuire al raggiungimento di detti obiettivi strategici, soprattutto se caratterizzati da azioni di sistema, a cui concorrono le diverse specificità dell’Amministrazione regionale.

Per questo non posso che dichiarare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Volevo intervenire soprattutto rifacendomi all’intervento del consigliere Bargi, che ha dipinto un’Assemblea legislativa in pratica esautorata dalla Giunta per quanto riguarda l’adozione di atti fondamentali.

È vero che il Patto per il lavoro e il clima è frutto di tavoli che la Giunta ha condotto con i vari soggetti del territorio, però questo Patto fissa una cornice che poi dovrà essere riempita da piani di riposizionamento per quanto riguarda la strategia dei rifiuti, il Piano energetico, il Piano dei trasporti, e saranno questi che vedranno l’Assemblea legislativa in prima persona fissare target, fissare obiettivi e dotarsi (questa è la richiesta di Europa Verde) degli strumenti per monitorare il progressivo adempimento degli obblighi che si fissano con questi documenti e soprattutto il raggiungimento degli obiettivi che si danno.

Quindi, vorrei sgombrare il campo da questa immagine di un’Assemblea legislativa inutile, che funziona più o meno da passacarte. Vero è che, come Europa Verde, avevamo auspicato anche con un emendamento alla mozione che è stata approvata dall’Assemblea rispetto al Patto per il lavoro e il clima, che ci fosse magari un ulteriore ampliamento della platea dei soggetti che agiscono nel mondo ambientalista per condividere con questi soggetti obiettivi ambiziosi.

Per il resto, venendo al tema di questo provvedimento che andiamo a votare, per il quale Europa Verde dichiara fin d’ora voto positivo, è un documento che sottolinea la capacità che ha questa Regione di posizionarsi a livello internazionale, la serietà con cui assume obiettivi che, grazie al fatto di fare parte dell’Unione europea anche dal punto di vista ambientale, sono sempre più stringenti. Pensiamo solo agli obiettivi relativi alla legge sul clima che hanno inasprito ulteriormente i target di riduzione delle emissioni climalteranti.

È un’Unione europea, però, che è anche territorio e cornice per nuove opportunità. Pensiamo ai fondi del Next Generation EU e anche rispetto a questi la Regione Emilia-Romagna, rispetto alle risorse europee, ha sempre dato prova di essere in grado non solo di conquistarne una buona parte, una buona percentuale, ma di essere poi in grado di investirle. Ed è di questo che hanno bisogno i nostri territori, soprattutto in questa fase di grave crisi economica. È inutile ripetere i dati. La disoccupazione aumenta e l’abbiamo visto anche negli ultimi incontri che abbiamo fatto. Siamo oltre la soglia fisiologica precedente. Si annunciano perdite di PIL con un rimbalzo in un certo senso di routine in queste situazioni. Quando il PIL crolla moltissimo non può che esserci un rimbalzo. Però, non riusciranno mai a fare il paio con la situazione di impoverimento generale.

È molto importante che la Regione Emilia-Romagna continui in questa azione di posizionamento internazionale che ci vede tra le Regioni italiane più affermate sui mercati dell’export e che ci vede, ripeto, in grado di acquisire risorse europee e soprattutto poi investirle.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

A questo punto, metto in votazione la proposta di iniziativa della Giunta legata all’approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale 2021-2025.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Favorevoli 24

Contrari 14

 

È approvata.

 

La proposta è approvata.

Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Aggiungo il mio voto contrario. Grazie.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno e inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo alle risoluzioni.

È pervenuta una richiesta di iscrizione di nuovo argomento e inversione dell’ordine del giorno, a firma della consigliera Zappaterra, per trattare il seguente argomento, la risoluzione 3057, risoluzione per confermare l’adesione alle iniziative di sostegno al Popolo Saharawi e per condannare ogni azione che si ponga in contrasto con i diritti riconosciuti ai sensi dei Trattati internazionali, a firma dei consiglieri Mumolo, Costa, Rossi, Daffadà, Bondavalli, Amico, Fabbri, Sabattini, Delmonte, Maletti, Costi, Zamboni, Mastacchi, Taruffi, Castaldini, Zappaterra, Zamboni, Rontini, Mori, Caliandro, Pillati e Petitti.

Un intervento a favore e uno contrario, se ci sono. Altrimenti mettiamo in votazione l’iscrizione della risoluzione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 34

Favorevoli 34

 

A questo punto, è iscritta questa richiesta.

Votiamo l’inversione per trattarla prioritariamente.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 35

Favorevoli 35

 

OGGETTO 3057

Risoluzione per confermare l’adesione alle iniziative di sostegno al Popolo Saharawi e condannare ogni azione che si ponga in contrasto con i diritti riconosciuti ai sensi dei Trattati internazionali. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Costa, Rossi, Daffadà, Bondavalli, Amico, Fabbri, Sabattini, Delmonte, Maletti, Costi, Zamboni, Mastacchi, Taruffi, Castaldini, Zappaterra, Rontini, Mori, Caliandro, Pillati, Barcaiuolo, Piccinini, Petitti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo alla discussione della risoluzione.

Dibattito generale. Chi si iscrive a parlare? Consigliere Mumolo, prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): È un po’ basso il volume. Non so se può alzarlo lei. Oppure chiedo alla regia di alzarlo.

Non la sentiamo in aula. La sentiamo molto bassa.

 

MUMOLO: Provo subito ad alzarlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso va bene. Grazie.

 

MUMOLO: Perfetto. Grazie, presidente.

In continuità con le precedenti legislature, con questo atto oggi in discussione noi ricostituiamo in Assemblea l’Intergruppo di amicizia con il popolo Saharawi. L’impegno, al fianco del popolo Saharawi, il popolo del Sahara occidentale, è uno dei più consolidati, radicati nel tempo e sentiti [...] quelli di cooperazione e solidarietà internazionale della nostra Regione. È dal 1999 che proseguono le iniziative promosse e sostenute [...]. Con l’Intergruppo di amicizia con il popolo Saharawi ha approvato [...] a favore di tale popolo.

Il legame di amicizia con il popolo Saharawi, da quarant’anni in attesa di un referendum per la propria indipendenza, è ancora precedente a tali iniziative e nasce sul territorio emiliano-romagnolo, dove sono numerosi gli enti locali, le associazioni e anche gruppi di privati cittadini che in questi anni si sono attivati con progetti di aiuto e di ospitalità.

Lo dico anche a beneficio di chi ci ascolta, perché è nota la condizione, la situazione del popolo Saharawi a tutti i consiglieri e le consigliere di quest’aula, però [...].

 

PRESIDENTE (Petitti): Adesso proprio non sentiamo più. Prima era un po’ basso.

Scusi, consigliere Mumolo.

No, consigliere Mumolo, non la sentiamo.

Le chiedo scusa, consigliere Mumolo. Stanno provando a ripristinare il collegamento audio. Se lei è d’accordo, passerei intanto la parola al consigliere Delmonte, in modo che utilizziamo questi minuti di attesa per il prossimo intervento, e poi le passo la parola. Grazie molte.

Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Intanto esprimo un po’ di perplessità, perché continuare così sta diventando veramente complicato. Nelle prime due parole che ho capito del consigliere Mumolo, è in continuità con le passate legislature. “In continuità con le passate legislature” proprio un bel niente. In realtà, nelle passate legislature l’Intergruppo Saharawi si costruiva subito, lavorava insieme, decideva le cose insieme e si arrivava in aula con una risoluzione coordinata e decisa guardandosi in faccia, confrontandosi con il Fronte Polisario, confrontandosi con le associazioni dei Comuni, con gli enti locali e facendo tutto un percorso che portava quest’aula a evidenziare il proprio impegno, che anche oggi non verrà meno, perché la causa va oltre quello che è il metodo, però il metodo di lavoro non è per nulla in continuità con le passate legislature. Si può dare la colpa al Covid, si può dare la colpa a qualunque cosa, ma una video-call, anche solo visto che piacciono e pare essere il metodo preferito da questa Giunta e da questa regione, per andare avanti su questo tema poteva essere fatta.

In realtà, è stata mandata una mail di richiesta per la volontà di partecipare all’intergruppo Saharawi credo ormai quasi un anno fa, otto mesi fa (adesso non so di preciso quando), io avevo risposto come molti altri colleghi, l’intergruppo Saharawi si è costituito credo due o tre giorni fa, ora non so nemmeno più di preciso quando, tramite delibera di UP, è stata fatta questa risoluzione non so da chi, è stata spedita tramite la segreteria del consigliere Mumolo, non so per quale motivo dal consigliere Mumolo è partita questa risoluzione, che abbiamo comunque condiviso nei contenuti, però non diciamo che il metodo e che il lavoro sia in continuità con quanto fatto fino ad oggi, perché nulla di questo è stato fatto.

Ora, per l’amicizia, per il rapporto che ci lega al popolo Saharawi andiamo oltre, però che non sia così sempre, perché l’intergruppo è un intergruppo se si trova e lavora, altrimenti non è un intergruppo, è la segreteria del consigliere Mumolo che suggerisce delle mozioni e delle risoluzioni a quest’aula e alla presidenza. Credo che non sia questo il metodo di lavoro che nessuno di noi auspica.

Detto questo, nel contenuto – ripeto – siamo perfettamente d’accordo, non voglio neanche dilungarmi troppo, perché abbiamo inserito una risoluzione in corsa ed è giusto dare spazio anche a quelle che ci sono dopo, che la Capigruppo aveva dato come prioritarie, però è chiaro che nei contenuti siamo perfettamente d’accordo a mantenere questo sostegno, ovviamente nelle forme sia di Giunta che di Assemblea (qua ribadisco anche di Assemblea).

Siamo d’accordo che il momento per il popolo Saharawi sia complicato, che si sia inasprito il clima sul territorio anche per colpa di un cessate il fuoco mancato su quel territorio, quindi anche nell’ottica di questi avvenimenti che si sono susseguiti sul territorio algerino, in particolare nei campi profughi, ma anche nei territori liberati e occupati, credo ci si dovesse incontrare più spesso e definire meglio la collaborazione con il Fronte Polisario, con i territori Tifariti, con i territori dei campi profughi.

Tanto c’era da fare, purtroppo sappiamo che le situazioni sono rimaste bloccate, non potendosi spostare fisicamente sui campi, ma che invece la loro attività, per quanto possibile da remoto, o comunque di invio di beni di prima necessità è comunque continuata, quindi lodevole il loro impegno, un po’ meno lodevole il nostro impegno, però oggi siamo qui anche per dare un segnale di ripartenza, di collaborazione.

In quest’ottica, il nostro voto sarà favorevole, auspicando, ripeto, che da qui in poi il metodo cambi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Mumolo, proviamo a vedere se funziona.

 

MUMOLO: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, la sentiamo. Tenga su la voce.

 

MUMOLO: La sentivo benissimo anche prima.

 

PRESIDENTE (Petitti): Okay. C’era un problema con l’ascolto qui in aula. Prego.

 

MUMOLO: Ho perso l’intervento o almeno parte dell’intervento del consigliere che mi ha preceduto. Dico semplicemente questo nel mio intervento. Intanto voglio rappresentare anche a chi ci ascolta la situazione del popolo Saharawi.

Per quanto riguarda noi in Assemblea, dico semplicemente che qualcuno avrebbe dovuto prendere l’iniziativa di proporre una risoluzione. L’ho fatto io, l’avrebbe potuto fare chiunque altro in quest’aula. L’importanza adesso è rimetterci a lavoro in favore del popolo Saharawi e in favore anche di tutte le associazioni del territorio emiliano-romagnolo che si stanno occupando del grave problema di questo popolo.

Il popolo del Sahara occidentale nasce dalla fusione tra le popolazioni locali di lingua berbera e le tribù arabe Maqil, che all’inizio dell’XI secolo hanno invaso questo territorio della parte settentrionale dell’Africa per giungere, verso il XIII secolo, in Sahara occidentale e Mauritania.

L’unione tra le tribù arabe e le tribù berbere ha dato vita a questo popolo di lingua araba, con una cultura tribale beduina, dedito principalmente alla pastorizia.

Il Sahara occidentale si trova nel nord-ovest del continente africano e fa parte di quell’insieme di paesi del Maghreb. È un territorio di circa 260 […]. È il territorio dove sorgono i campi profughi Saharawi, che sono sostanzialmente tra il deserto algerino e il Sahara occidentale.

Sono una delle aree prioritarie di cooperazione per la Regione Emilia-Romagna. La Regione Emilia-Romagna prevede dal 2005 annualmente una quota di fondi da destinare a iniziative in queste aree. Per quanto riguarda poi la vicenda storica di questo popolo e anche la vicenda politica di questo popolo è nota a tutti, sicuramente in quest’aula, ma la riprendo sempre a beneficio di chi ci ascolta.

Il Sahara occidentale è stato occupato dal Marocco nel 1975. Il popolo Saharawi vive in parte in territori occupati e in parte in campi profughi.

La storia di questo popolo è caratterizzata da un muro lungo più di 2.000 chilometri nel deserto africano, da una guerra che dura da tanti anni e si è conclusa da qualche anno, però permane un conflitto che non ha ancora fine, da un referendum per l’indipendenza richiesto dall’ONU che non è mai stato realizzato, da un popolo che vive ormai da più di quarant’anni nei campi profughi.

Ricordo anche che il diritto inalienabile all’autodeterminazione del popolo Saharawi è stato riconosciuto dall’Assemblea generale delle Nazioni unite nel 1963, è stato riconosciuto dalla Corte internazionale di giustizia nel 1975 ed è stato anche riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, che nel 2016 e nel 2018 ha statuito che il Sahara occidentale, in virtù della Carta delle Nazioni unite, gode di uno status distinto e separato rispetto al Regno del Marocco e che il territorio del Sahara occidentale non costituisce parte del territorio del Regno del Marocco.

Ad oggi nessun referendum è stato realizzato, né si intravede all’orizzonte la possibilità di realizzare un referendum, e il dissenso viene represso in maniera violenta dal Marocco. L’ultimo caso di scontro c’è stato nel novembre dello scorso anno, quando forze armate marocchine hanno effettuato un’operazione militare nella zona cuscinetto di Guerguarat, un punto nevralgico nella gestione dei confini tra Sahara occidentale occupato e territori liberati, i cui confini, tra l’altro, dovrebbero essere sorvegliati dalla Missione MINURSO e che il Marocco sfrutta, invece, per il trasporto e il commercio illegale delle risorse provenienti dal Sahara occidentale.

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ‒ lo dico ancora ‒ è impegnata fin dagli anni Novanta, il secolo scorso, per l’attivo riconoscimento dell’autodeterminazione del popolo Saharawi. La Regione Emilia-Romagna, attraverso il Tavolo Paese Saharawi, sostiene e coordina le attività delle numerose associazioni di volontariato attive sul territorio regionale che, con il loro costante impegno, rendono possibili progetti di accoglienza dei bambini Saharawi. Sono stati ospiti tante volte da noi, anche in Assemblea legislativa e nel nostro territorio.

Oggi noi creiamo l’Intergruppo. Lo abbiamo già sostanzialmente formalizzato, però nasce fattivamente oggi, con questa risoluzione. Creiamo l’Intergruppo per questa legislatura. Certamente siamo in ritardo. Certamente non siamo riusciti a farlo all’inizio. Forse c’è stato qualche problema che abbiamo dovuto affrontare tutti quanti insieme e che stiamo ancora affrontando, però la volontà è sempre stata quella di costituire, anche in questa legislatura, un Intergruppo.

Speriamo anche di poter tornare prima o poi, quando questa pandemia avrà fine, quando sarà possibile farlo, come consiglieri e come consigliere in Saharawi per mostrare vicinanza e infondere speranza. Il nostro scopo è quello di tenere accesi i riflettori su questa vicenda, di dare continuità rispetto all’esperienza delle precedenti legislature e di rinnovare l’impegno dell’Assemblea legislativa e di ognuno e ognuna di noi per la tutela dei diritti umani e del diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi.

Con questa risoluzione noi esprimiamo adesione rispetto alle iniziative di cooperazione decentrata a favore del popolo Saharawi realizzate in attuazione della legge regionale n. 12/2002, con il coinvolgimento degli enti locali, delle associazioni, delle organizzazioni di volontariato, delle università presenti sul territorio emiliano-romagnolo.

Esprimiamo adesione rispetto alle iniziative di sostegno al popolo Saharawi anche promosse da associazioni, organizzazioni e altri soggetti appartenenti al Tavolo Paese Saharawi finalizzate a mantenere attiva l’attenzione rispetto alla crisi umanitaria del Sahara occidentale. Condanniamo ogni azione e proclama che si ponga in contrasto con l’affermazione e con il riconoscimento dei diritti umani e del legittimo diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi, come tutelati dalle Carte e dai trattati internazionali, nonché dalla giurisprudenza delle Corti sovranazionali.

Mi auguro, anzi sono certo che questo documento verrà votato all’unanimità dalla nostra Assemblea e sarà un ulteriore segnale della nostra vicinanza per quello che questo popolo sta subendo, ha subìto nella storia e continua a subire.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mumolo.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Onestamente, io sono tra il basito e lo scandalizzato per il modo di operare con cui si è arrivati a trattare oggi questa risoluzione. La ricostruzione che ha fatto poco fa il collega Delmonte è stata fin troppo benevola, per quanto mi riguarda. È chiaro che il significato di Intergruppo è quello di un’associazione informale tra i membri di una medesima Assemblea per coordinarsi su determinati specifici argomenti. Qui non solo non si era arrivato a ‒ tra virgolette ‒ dare nessun tipo di... Neanche “formalità”, perché non sarebbe nemmeno richiesta. Di incontro rispetto a questa associazione informale. Ma nemmeno ci si è coordinati su nulla. Peggio. La segreteria del consigliere Mumolo ha contattato le segreterie dei singoli consiglieri, chiedendo e annunciando che c’era già un accordo sul testo che era stato diffuso. Niente di più falso. Questo testo non è stato condiviso da nessuno.

Se è questo il modo di operare in un Intergruppo, beh, signori, io, come ci sono entrato, ci esco e ne creerò un altro, proporrò di crearne un altro sempre sul medesimo tema. Diventa veramente ridicolo cercare di collaborare su un argomento, su un tema che è probabilmente oggetto di condivisione. Sono contento che il consigliere Mumolo ci abbia annunciato la storia del popolo Saharawi, non si preoccupi, la Destra italiana è amica del popolo Saharawi da decenni, molti di noi sono stati nei loro campi, condividono la loro lotta per l’autodeterminazione, condividono la loro lotta per la difesa della loro identità.

Rispetto a questo anche nel documento, per cui già annuncio comunque il voto favorevole di Fratelli d’Italia per il dispositivo, c’è nelle premesse oggettivamente tanta di quella retorica e tanta di quella speculazione che definirla assurda è poco. A me va benissimo citare le parole dell’allora Presidente degli Stati Uniti Trump di vicinanza al Marocco, ma vogliamo parlare della politica estera dell’Italia, del Governo italiano, che il Partito Democratico da 12 anni guida, rispetto alle iniziative che ha fatto nei confronti del Marocco e dei Saharawi? Allora, se dobbiamo mettere le premesse, mettiamole tutte o non mettiamone nessuna, che forse sarebbe più comodo a tutti.

È chiaro quindi che questo tipo di monito, perdonatemi, non sono nessuno per poterlo fare, ma da membro di questo intergruppo mi sono sentito veramente umiliato dal modo con cui è stato condotto questo tipo di operazione.

Il voto a favore c’è per il dispositivo, non chiederò il voto per parti separate, perché la causa del popolo Saharawi non merita nessun tipo di distinguo quando ci può essere la condivisione sul dispositivo, è chiaro che se questi dispositivi li facessimo arrivare ai ministri degli esteri che si sono succeduti in Italia, non negli Stati Uniti, in Italia, negli ultimi anni, forse saremmo tutti un pochino più trasparenti e ci potremmo guardare allo specchio un po’ meglio.

Veramente non ho capito qual era l’operazione che era celata rispetto a una condotta che è lapalissiano definire scorretta. Biasimo inoltre il consigliere Mumolo, che, visto che voleva fare l’intervento, almeno poteva presentarsi in Aula oggi, per evitare i problemi di collegamento che costantemente ci accompagnano in ogni seduta dell’Assemblea legislativa e in ogni seduta delle nostre Commissioni.

Credo che oggi dobbiamo guardare avanti, noi siamo disposti e sono disposto a mettere una pietra sopra quanto è accaduto, se questi tipi di modalità verranno messi in un cassetto e quel cassetto verrà chiuso a chiave. Perché se di Intergruppo si tratta, l’Intergruppo discute, si sceglie un metodo per scrivere insieme una risoluzione. Si sceglie, con qualsiasi tipo di criterio, anche a maggioranza, per carità, chi presenta la mozione. Si sceglie magari chi interviene in aula, si lavora insieme. Questo è quello che fanno tutti gli intergruppi in tutte le Assemblee elettive del mondo. Sennò non si parla di intergruppo, si parla di iniziativa, per carità, legittima ai fini del Regolamento di un singolo consigliere che tenta di raccattare firme di adesione su un documento che non proviene da un intergruppo. Mi pare veramente evidente.

Io mi auguro che su questo possiamo cercare di guardare avanti. Mi auguro, inoltre, che anche i comunicati stampa che usciranno su questo abbiano lo stesso tipo di principio e di criterio. Mi auguro che l’ufficio stampa dell’Assemblea legislativa riporti le dichiarazioni di chi è intervenuto in Aula e non di chi in aula non è intervenuto, come è già accaduto stamattina.

Mi auguro che ci sia un pochino di trasparenza a tutti i livelli, perché, se volete giocare con la trasparenza, sappiate che avrete di fronte qualcuno e diversi di noi che alzeranno il muro. Sulla trasparenza e sulla correttezza non si può scherzare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Mi sentite, presidente?

 

PRESIDENTE (Petitti): La sentiamo benissimo.

 

COSTA: Bene, grazie.

Non mi dilungherò troppo, anche perché c’è da dare spazio alle altre soluzioni, come richiamava il collega Delmonte, che sono all’ordine del giorno della convocazione dell’Assemblea in corso. Però, ci tenevo a portare a mia volta una testimonianza rispetto all’argomento oggetto della risoluzione che è stata presentata dal collega Mumolo. Do anche, in via preliminare, la disponibilità a trovare, insieme a tutti quanti i colleghi che hanno deciso di aderire all’intergruppo, le modalità perché si possa lavorare insieme superando ogni inciampo eventuale che possa esserci così come è stato rimarcato dagli interventi dei due colleghi Delmonte e Barcaiuolo.

Ci tengo anche io tantissimo che rispetto a un argomento come questo si possa trovare la massima condivisione sia nel metodo che nella forma. Sono sicuro che ci sarà l’intendimento anche del collega Mumolo, conoscendo il mio modo di lavorare, animato semplicemente dalla volontà di portare il prima possibile all’attenzione della nostra Assemblea l’argomento della oppressione che sta vivendo il popolo Saharawi da ormai quarant’anni.

Io sono a disposizione di tutti quanti i colleghi perché quanto prima ci si possa incontrare per definire le modalità di lavoro dell’Intergruppo che si è appena costituito e, facendolo lavorare nel miglior modo possibile, trovare anche dei contenuti che siano incisivi e possano aiutarci a contribuire alla soluzione della situazione del popolo Saharawi.

Dicevo, però, che avevo piacere di portare una testimonianza rispetto al legame che i nostri territori hanno con il popolo Saharawi. Per molti anni sono stato sindaco del mio paese, che è Luzzara, che ha un patto di gemellaggio con il popolo Saharawi, in virtù del quale ogni estate si ospitavano piccoli gruppi di bambini provenienti dai campi profughi, ai quali non solo si offrivano alcuni mesi di svago, di vita normale fuori dal campo profughi, ma diventava anche l’occasione per sottoporli a una serie di visite mediche e, magari, aiutarli anche a risolvere alcuni problemi fisici. La pandemia e il blocco degli spostamenti che abbiamo vissuto nel 2020, e che tuttora stiamo vivendo, l’anno scorso ci ha impedito di dare seguito, continuità a questa esperienza molto intensa sul piano umano.

Auspico che quanto prima si possa superare l’emergenza sanitaria, che è un auspicio a beneficio di tutti, perché ciascuno di noi sta vivendo una sospensione della propria vita, ma anche perché si possano riprendere alcune esperienze di solidarietà, come quelle che stavo richiamando.

Volevo anche ringraziare l’associazione reggiana Jaima Saharawi, che storicamente ha portato all’attenzione delle Amministrazioni comunali e della cittadinanza la situazione del popolo Saharawi e che non ha desistito nella sua opera di relazioni nemmeno in questo difficilissimo anno, in cui stiamo convivendo con l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia. L’associazione Jaima Saharawi ha fatto un importantissimo lavoro di sensibilizzazione dentro le Istituzioni. È grazie a lei che si sono sottoscritti tanti patti di gemellaggio tra le nostre Amministrazioni comunali e il popolo Saharawi e si sono avviate esperienze di scambio, come quelle che raccontavo prima. Ha fatto un importante lavoro di tessitura di relazioni sociali, cioè di costruzione di reti in mezzo alla cittadinanza. I bambini, che ogni estate ospitavamo, non venivano accolti solo e soltanto in strutture pubbliche o di associazioni, ma con il coinvolgimento di una vasta rete di famiglie. Erano tantissimi i privati cittadini che si mettevano a disposizione nelle settimane estive per ospitare a casa propria questi bambini oppure per accompagnarli e fare tutto quel lavoro di organizzazione della loro permanenza alle nostre latitudini. Anche quello è un modo straordinario di creare consapevolezza. Dobbiamo stare attenti che non si disperda a causa della sospensione delle attività che stiamo vivendo a causa del Coronavirus.

Ci tenevo, poi, a dire anche che, se qualcuno potesse essere perplesso del fatto che stiamo discutendo, in un momento in cui tantissimi enormi problemi stanno minando anche le nostre esistenze, di che cosa accade nel popolo Saharawi, faccio una riflessione, alla luce proprio della pandemia, che ci ha dimostrato una volta di più come siamo tutti connessi e che ciò che accade dall’altra parte del mondo produce effetti anche nelle nostre vite. Quindi, è assolutamente corretto, giusto, pur essendo noi pienamente coinvolti con le nostre comunità in enormi difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, che poi ha portato dietro di sé tantissime altre emergenze, quella economica e quant’altro, essere comunque attenti a ciò che accade anche in altre parti del mondo, anche sulle violazioni dei diritti, quelli che stanno vivendo tutti gli appartenenti al popolo Saharawi.

Io ho personalmente sottoscritto, quando l’associazione Jaima Saharawi me l’ha proposta, così come so moltissimi altri colleghi di ogni parte politica, e questo per me è molto bello, la lettera che l’associazione Jaima Saharawi ha proposto di mandare al presidente Joe Biden, perché quel proclama del dicembre 2020 fatto dall’allora presidente uscente americano Trump, di sostegno rispetto alle rivendicazioni che il Marocco faceva sulle terre del popolo Saharawi, era un atto estremamente grave.

Ma ha ragione anche il collega Barcaiuolo. Errori rispetto alla mancata possibilità all’autodeterminazione del popolo Saharawi ne sono stati fatti tanti in questi anni. Non sarebbe, altrimenti, così, che da quarant’anni il popolo Saharawi vive questa condizione di oppressione, se non ci fossero stati errori ripetuti di più Governi di diversi continenti e anche delle organizzazioni internazionali. Ecco perché mi trova pienamente convinto il ragionamento tale per cui è il momento non tanto di sottolineare chi e cosa ha detto o ha fatto di sbagliato, ma insieme trovare delle azioni comuni e condivise, perché si possa arrivare una volta per tutte a risolvere la situazione drammatica che sta vivendo il popolo Saharawi e prima di tutto garantire loro ciò che dovrebbe già essere garantito, a seguito dei tanti pronunciamenti che rispetto a questo sono stati fatti, cioè il diritto all’autodeterminazione.

La pandemia ha dimostrato anche a noi quanto sia complicato vivere con delle limitazioni, e le nostre non sono nemmeno lontanamente parenti di quelle che da quarant’anni il popolo Saharawi sta vivendo. Ecco perché credo che oggi, a maggior ragione, potremmo sentire le motivazioni giuste per agire azioni concrete ed efficaci a sostegno del popolo Saharawi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Mi scuso, sono scesa, perché effettivamente non c’era il collegamento, quindi ci siamo organizzati in modo tale che sia rispettata comunque l’indicazione del Regolamento.

Volevo esprimermi ed esprimere un ringraziamento sentito ai colleghi e alle colleghe che fanno parte dell’intergruppo e che da oggi, anche grazie a questa risoluzione, come dicevano il collega Delmonte, il collega Mumolo e il collega Costa, procederanno a rafforzare consapevolezza, conoscenza e solidarietà nei confronti di un popolo fiero, impegnato per la propria autodeterminazione la cui storia viene da lontano, e l’intergruppo è di per sé testimonianza di un lavoro comune per una causa comune.

Devo dire che la causa Saharawi è molto interessante non soltanto per la sofferenza che attraversa quel popolo, ma anche per le modalità della convivenza che ci viene raccontata, perché se è vero che ci sono tanti elementi di fragilità in un popolo che non ha un luogo, uno spazio e quindi la propria dignità, un elemento che ci racconta chi ha avuto l’esperienza di fare questo viaggio e quindi di conoscere questi territori è la forza delle donne Saharawi, la forza di coloro che sono l’ossatura fiera di questo popolo.

Sono donne allegre e forti, ma non potenti. Questa è stata una frase che mi è stata riferita e che mi ha molto colpito, nel senso che nella loro forza sta anche l’importanza di cucire e di tenere insieme tanti strappi che hanno subito nella loro vita e che ha subito questo popolo.

Per cui credo, ed è per questo che li ringrazio, che l’impegno delle colleghe e dei colleghi nell’intergruppo sarà molteplice, non soltanto di solidarietà, ma anche proprio culturale per sottolineare e valorizzare tutti gli aspetti di questa esperienza e di questa storia così ancora poco conosciuta, perché appunto non è una storia di potere. È una storia di persone, è una storia di un popolo che, come tanti popoli, cerca la propria identità, la propria autodeterminazione attraverso una quotidianità molto impegnativa.

Una cosa che volevo sottolineare, che mi appartiene molto, è l’ultima riflessione che il consigliere Costa ci consegnava.

A volte nella vulgata si ha l’impressione che occuparsi del mondo, stare nel mondo direbbe l’assessore Colla, vuol dire distrarsi dal proprio mondo, dal proprio piccolo mondo.

In realtà, la pandemia e la sofferenza che l’accompagna ci insegna che ciò che accade molto lontano da qui può effettivamente esplicare i propri effetti proprio su di noi, proprio oggi, proprio in questo momento. Ecco perché l’interesse per il mondo e per ciò che accade intorno a noi, se fatto con serietà, giustizia e impegno, credo sia un anticorpo fortissimo per i mali dei tempi moderni.

Ecco perché sono di nuovo e sinceramente a ringraziare i colleghi e le colleghe che si adopereranno per questa causa, chiedendo loro di tenerci costantemente informati rispetto all’evoluzione del loro lavoro e cercando di impegnare l’Assemblea legislativa in tante altre cause che ragioneremo, la causa della Birmania piuttosto che il recesso della Turchia dalla Convenzione di Istanbul. Questo per dire che l’Emilia-Romagna è ciò che è anche perché sa stare nel mondo, e di solito sta dalla parte giusta.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Mori.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Solo per un punto di chiarezza rispetto alla procedura con la quale siamo arrivati a decidere oggi di discutere questa risoluzione.

Io non intendo entrare nel merito, perché il collega Mumolo, la collega Mori, così come gli altri consiglieri che decideranno di intervenire, avranno modo di farlo, però, rispetto alle considerazioni del consigliere Barcaiuolo, perché l’Aula sappia ritengo doveroso precisare che la risoluzione sul Saharawi, così come confezionata nel testo, è arrivata su proposta della presidente alla Conferenza dei Capigruppo, la quale ha dato l’assenso ad inserirla all’ordine del giorno e a discuterla, l’ha mandata ai membri dell’intergruppo Saharawi.

Se quindi ci fossero stati problemi di emendamenti, non condivisione, di proposte di modifica del testo, avremmo potuto discutere anche di quello, ma non è pervenuta nessuna osservazione, non c’è stato nessun motivo di decisione diversa, quindi si può anche non essere d’accordo, ma moderiamo i toni, e soprattutto chiedo ai colleghi di minoranza di smetterla con l’attacco a chi è collegato da remoto, perché non voglio tutte le volte rifare la stessa discussione, posso venire in Aula solo io o al massimo può venire qualcun altro, non abbiamo molti margini.

Ho fatto stare collegato dall’ufficio anche l’Ufficio di Presidenza, per far venire la consigliera Mori, perché il sistema non funzionava, continuare su questa discussione francamente, presidente, preferirei evitare, considerato che abbiamo molto lavoro da fare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Non ho altri iscritti a parlare, quindi il dibattito generale è concluso.

Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione. Chi si iscrive a parlare? Io non ho nessuno in dichiarazione di voto. Consigliere Mumolo, prego.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Mi auguro mi sentiate bene questa volta.

 

PRESIDENTE (Petitti): La sentiamo benissimo, prego.

 

MUMOLO: Presidente, davvero poche parole, perché io reputo veramente avvilente che anche quando si discute il dramma di un intero popolo si debba fare una polemica, sinceramente non mi sarei aspettato questo.

Dico semplicemente che si è costituito finalmente l’intergruppo, una volta costituito l’intergruppo qualcuno avrebbe dovuto prendere l’iniziativa, se fosse stato qualcuno degli intervenuti ne sarei stato lieto. L’iniziativa invece di scrivere quella risoluzione è stata presa da me, a mia firma, questa risoluzione è stata inviata dalla Presidenza a tutti i Capigruppo, non so se i capigruppo che sono intervenuti non l’hanno comunicato ai consiglieri facenti parte del loro Gruppo, però è stata inviata la risoluzione a tutti i capigruppo e tutti i capigruppo hanno convenuto che bisognasse presentarla subito questa risoluzione, proprio perché siamo tutti intenzionati a ricominciare a lavorare in Assemblea in favore del popolo Saharawi, a ricominciare a lavorare con i Comuni e con le associazioni di volontariato in tutto il territorio in favore del popolo Saharawi, perché altrimenti qualcuno non avrebbe votato l’iscrizione o qualcuno non avrebbe votato l’inversione. Invece l’abbiamo votata tutti.

Non ci sono state proposte di emendamento, non ho ricevuto nemmeno una mail in cui mi si chiedeva, mi si proponeva un emendamento a questa risoluzione.

Dopodiché arriviamo agli interventi che ci sono stati in aula. Sinceramente io rimando […] correttezza. Io non sono […]. Sto cercando semplicemente di fare insieme a voi qualcosa di buono per il popolo Saharawi, certamente non di fare delle scorrettezze a qualcuno. Rimando al mittente l’accusa di non essere in aula. Se non sono in aula ci sono motivi molto gravi per cui non sono in aula, oltre al fatto che del nostro Gruppo non tutti possono essere in aula. Fare queste considerazioni non mi sembra che sia il massimo del […] in queste condizioni […] pensiero.

Detto questo, annuncio il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico a questa risoluzione. Rinnovo l’invito a votare questa risoluzione all’unanimità. Rinnovo l’invito a tutti di iniziare a lavorare a favore del popolo Saharawi evitando le polemiche che non sono utili per noi e non saranno utili nemmeno per la causa per la quale ci vogliamo battere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Rapidamente solo per annunciare il convinto voto favorevole da parte del nostro Gruppo su un tema sul quale la nostra Regione è impegnata da anni. Il lavoro di solidarietà e di vicinanza, con iniziative concrete, a favore del popolo Saharawi ci vede impegnati come Istituzione da decenni. Quindi, è una tradizione importante quella che ereditiamo e sulla quale vogliamo continuare a lavorare, così come abbiamo fatto anche nella precedente legislatura, quando l’intergruppo non era formalizzato, non era istituzionalizzato, ma esisteva, lavorava, ha prodotto iniziative, viaggi di vicinanza, iniziative concrete, come dicevo prima, in un percorso che ci vede impegnati da anni.

È bene proseguire, è bene farlo con il massimo della condivisione. Il testo che votiamo oggi, se non sbaglio, ci è stato girato e lo abbiamo potuto visionare già da giorni.

Credo che tutti abbiano avuto la possibilità di condividerlo.

In ogni caso, siamo d’accordo ‒ e credo che questo sia l’aspetto più importante ‒ tutti insieme per portare avanti questa nostra vicinanza, questa solidarietà, attraverso progetti concreti, al popolo Saharawi, di cui la nostra Regione, come ho detto...

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo solo un po’ più di silenzio.

Prego. Mi scusi.

 

TARUFFI: Ho concluso.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Annuncio il voto favorevole a questo provvedimento. Io non ho partecipato notoriamente ai lavori dello scorso mandato, ma i Verdi che mi hanno preceduto in quest’aula sono sempre stati dalla parte delle iniziative prese a difesa e a sostegno del popolo Saharawi.

È giusto che la nostra Regione sostenga questa causa. Quindi, come Gruppo Europa Verde, parteciperemo a tutte le iniziative che verranno messe in campo. Al di là di alcuni screzi che si sono manifestati adesso negli interventi, penso che l’elemento fondamentale sia la condivisione dell’obiettivo dei lavori di questo Intergruppo. Quindi, do fin d’ora, naturalmente, la disponibilità a farne parte.

Penso, anzi, che, al di là della vicenda del popolo Saharawi, come Assemblea, saremo interessati presto da altre vicende, a cominciare da quella del popolo birmano, dove una presa del potere da parte dei militari sta sovvertendo l’ordine democratico, crea ogni giorno vittime, anche fisiche, di una persecuzione che non è più solo contro la minoranza religiosa, con la quale, peraltro, la stessa Aung San Suu Kyi non era stata di grande sensibilità, ma oggi ormai di tutta la popolazione birmana.

Credo che, come Regione, dobbiamo tenere gli occhi aperti su tutte queste situazioni di grave crisi dei diritti umani.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Io non ho altri in dichiarazione di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione la risoluzione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvata.

 

OGGETTO 2663

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere sia la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili a cui possano partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini, sia l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso alla risoluzione 2663: risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere sia la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili a cui possano partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini, sia l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, a firma della consigliera Piccinini.

Su questo documento insiste una proposta di emendamento a firma del consigliere Occhi. Apriamo il dibattito generale.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Parliamo oggi di energia rinnovabile sostenibile, è un tema che deve essere all’ordine del giorno dell’agenda politica di questa regione.

Questa risoluzione ha come obiettivo l’incentivazione alla diffusione anche in Emilia-Romagna delle comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo, dando la possibilità a famiglie in condominio, singole unità abitative, ad enti pubblici e imprese di attivarsi per produrre e auto consumare localmente e collettivamente l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile, entrata in esercizio dopo il 1° marzo 2020.

Questo oggi lo possiamo fare grazie al fatto che nel 2019 è stata inserita in legge questa previsione normativa, anticipando il recepimento integrale della direttiva UE RED 2 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che favorisce appunto l’autoconsumo collettivo.

Si tratta di una possibilità che oggi è partita in via sperimentale e, se opportunamente supportata, rivoluzionerà il sistema energetico del nostro Paese, una strada che non era percorribile prima, in quanto esisteva un limite normativo, che prevedeva che l’energia prodotta da un impianto alimentato da fonte rinnovabile fosse auto consumata al massimo dall’utente presso il quale l’impianto era installato.

Oggi parliamo invece di nuove opportunità, l’autoconsumo collettivo, che può essere attivato da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, purché soggetti diversi dalle famiglie non producano energia come attività principale e le comunità energetiche a cui possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali, autorità locali, comprese le Amministrazioni comunali, ubicate in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale. Quindi, parliamo di più edifici e di più impianti, purché siano tutti collegati dalla medesima cabina di trasformazione.

Questo ha indubbi vantaggi sia sul lato economico sia sul lato ambientale. I vantaggi economici derivano dagli incentivi, quindi energia prodotta che non viene mandata in rete, ma auto-consumata, su cui si ha uno sconto in bolletta di 100 euro a megawattora, e dalla vendita dell’energia immessa in rete e dalla restituzione di parte degli oneri di rete.

Poi, ovviamente, questa è una spinta anche per agire sui vantaggi che, come dicevo prima, sono anche e soprattutto di tipo ambientale: una minore dispersione di energia, parliamo di una minore dispersione che si aggira intorno al 6-7 per cento, e una riduzione del fabbisogno di energia fossile dall’estero e dalle minori emissioni inquinanti.

Sono modelli di produzione e condivisione di energia pulita, che vanno sostenuti, conosciuti e diffusi. Alcuni Comuni, anche in questa Regione, si stanno attivando in questo senso e l’auspicio che abbiamo voluto inserire anche in questa risoluzione è che possano prendere sempre più piede anche nella nostra Regione, perché il vero sviluppo passa anche dall’autoproduzione e dall’autoconsumo.

È una sfida che come Regione dobbiamo saper giocare. Le norme ci sono, bisogna semplicemente stimolare la messa a terra dei progetti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Scusi, non ho chiesto di intervenire. Era forse da prima.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Non ho chiesto di intervenire.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ah, mi scusi. A noi è risultata prenotata. Altri?

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Questa risoluzione mi dà l’opportunità di fare anche un cenno sull’importanza dell’innovazione tecnologica che negli ultimi anni è stata portata nel mondo dell’energia dal sistema delle smart grid, che hanno portato alla possibilità di fare queste comunità energetiche.

Queste smart grid hanno portato queste comunità energetiche alla loro massima espressione, si chiamano le reti intelligenti e la tecnologia ci porta questa possibilità.

La direttiva europea, la RED 2, quella che il nostro Stato dovrà recepire entro il mese di giugno, prevede un sostegno di tutti i Governi a tutte le modalità per il recepimento della massima spinta sulle energie rinnovabili. Il nostro Governo, il nostro Stato l’ha recepito per esempio nel Milleproroghe nel 2019, che all’articolo 42-bis istituisce dei meccanismi di premialità per coloro che decidano di condividere l’energia elettrica, sia come condomini, sia come gruppi di cittadini, sia come comunità energetiche. Si inserisce quindi una nuova possibilità, che è quella di costituire queste comunità, che ovviamente non hanno scopo di lucro, ma di condividere l’energia.

Abbiamo degli obiettivi all’interno del contesto europeo, che sono tra l’altro cogenti, proprio in questi giorni, in queste ore al Senato stanno parlando del Piano nazionale di resilienza, abbiamo degli obiettivi sfidanti, però su questi obiettivi sfidanti non bisogna abbassare la guardia, ma nemmeno fare dei voli pindarici. Per esempio, la nostra vicepresidente ieri avrebbe dichiarato a un evento di Legambiente che l’Emilia-Romagna punta ad avere il 100 per cento di rinnovabili nel 2030. Ecco, secondo me sono obiettivi abbastanza difficili da raggiungere, se consideriamo che nel 2020 in Italia sono stati installati 785 megawatt di rinnovabili, cioè il 35 per cento in meno del 2019, andiamo molto a rilento negli obiettivi del Piano nazionale, il PNIEC.

Noi dovremmo installare 4 gigawatt di rinnovabili entro il 2030, e con questi obiettivi poi il PNIEC dovrà essere rimodernato ancora. Tuttavia vediamo che il quadro conoscitivo che stiamo affrontando per la sessione europea del 2021, preparato dagli uffici della Regione, obiettivamente pone obiettivi più sulla terra, nel senso che si comincia a parlare, per esempio, non solo di rinnovabili come il fotovoltaico, ma si incomincia a parlare anche, per esempio, di gas, di stoccaggio di CO2, di reti innovative, ma sicuramente comunque di capacità che noi abbiamo anche in questa Regione, di tecnologie che noi abbiamo in questa Regione senza darsi la zappa sui piedi, perché sappiamo benissimo che noi dobbiamo tendere all’innovazione tecnologica, ma dobbiamo tendere alla neutralità tecnologica, ovvero promuovere tutte le tecnologie disponibili per arrivare all’obiettivo che ci poniamo. Bene.

Questo per dire che le comunità energetiche sono un piccolo passo, ma che deve essere spinto al massimo, e noi abbiamo dei problemi che sono principalmente burocratici. Se noi pensiamo che… Io avevo proposto, per esempio, di installare più fotovoltaico. C’era un piccolo emendamento nella risoluzione dell’anno scorso per pensare di incentivare i fotovoltaici, come già previsto dalla legge nazionale sulle cave ripristinate. Non è stato approvato, ma comunque mi chiedo dove poi si vuole andare, perché nel momento in cui noi facciamo le comunità energetiche queste si pongono sul fotovoltaico. Se non installiamo il fotovoltaico diventa sempre più difficile arrivare a questi obiettivi. È la burocrazia che ci ferma.

Per esempio, si fa un parlare del 110 per cento. Infatti, anche in questa risoluzione si associa il fatto che anche il 110 per cento può avere degli incentivi da associare alla possibilità delle comunità energetiche. Sappiamo benissimo che, però, nei condomini noi abbiamo una particolarità ed è una peculiarità: nel nostro Paese, per esempio, la proprietà privata diffusa nei condomini… Gli anziani come fanno ad accedere, per esempio, a questi nuovi meccanismi?

In altri Paesi dell’Unione europea è molto più facile, perché sappiamo che là abbiamo grossi gruppi che possiedono tanti appartamenti e hanno in breve tempo sia la capacità di installare energia rinnovabile che la capacità di distribuirla ai loro affittuari, perché sono quasi tutti affittuari.

Noi pensiamo alla burocrazia solo per il recepimento della normativa RED, della direttiva RED dell’Unione europea. In Italia abbiamo dovuto fare un Milleproroghe a cui è succeduta un’altra delibera del GSE. C’è dovuta essere una delibera di ARERA e recentemente è uscita anche una nuova circolare dell’Agenzia delle entrate, che esplica ancora meglio quali sono gli incentivi e come districarsi in questa giungla di incentivi, quindi immaginiamo quale sia la difficoltà in questo Paese di arrivare a fare qualsiasi cosa.

Il senso del nostro emendamento. Sicuramente questa è una risoluzione che ci potrebbe trovare parzialmente uniti nella parte del dispositivo, però noi chiediamo una semplificazione, perché vediamo difficile già con tutta la burocrazia di cui parlavo precedentemente arrivare a una parte in cui si sostengono prioritariamente le forme di configurazione che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta solo sui cittadini con maggior disagio economico. Questa diventerebbe un’ulteriore problematica da affrontare a livello tecnico, quindi secondo noi questa è una parte da togliere dal dispositivo e questo è il senso del nostro emendamento.

Ricordo, inoltre, che comunque stiamo parlando di comunità energetiche, che dai dati che vengono per esempio dagli studi di vari politecnici italiani potrebbero portare con una penetrazione nel nostro Paese del 5 per cento di adesione a queste comunità energetiche si potrebbe arrivare a una riduzione di CO2 di 3,6 milioni di tonnellate annue.

Un po’ di dati, però, per capire di cosa stiamo parlando. Un 5 per cento, che vorrebbe dire andare a fondo in questa cosa, 3,6 milioni di tonnellate di risparmio di CO2. L’Italia nel 2017 (i dati sono obsoleti, ma sono quelli che si trovano facilmente per tutti in rete) ha emesso 355 milioni di tonnellate di CO2 e risparmio di prima era 3,6 milioni, quindi stiamo parlando dell’1 per cento.

Bene, volete sapere quanto ha emesso la Cina nel 2017? Noi 355 milioni, la Cina circa 10 miliardi di tonnellate di CO2, la Germania 800 milioni, quindi dobbiamo sempre capire, quando si fa una risoluzione di questo tipo, le misure quanto vanno ad impattare, qual è l’impegno che danno e quindi è giusto renderle più rapide possibile, più rapidamente applicabili.

Chiudo dicendo che auspico che, oltre a creare degli uffici, sappiamo benissimo che ognuno ragiona diversamente dall’altro, questi uffici siano davvero dei centri che accompagnano qualunque cittadino o gruppo di cittadini che voglia costituire queste comunità energetiche, che li seguono dall’inizio alla fine, perché già è pochissimo l’impatto che si potrà avere. Se poi, addirittura, non si riesce a portarle a casa, davvero saranno attività del tutto inutili.

Grazie

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi in discussione generale? Non ho prenotazioni.

Passiamo alla discussione generale sull’emendamento a firma Occhi. Cinque minuti.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Pensavo dovessero intervenire anche da remoto. Non so se hanno problemi di collegamento, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): C’è la prenotazione del collega Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Buon pomeriggio. Mi sento, quindi mi sentite anche voi.

Volevo innanzitutto ringraziare la collega Piccinini per aver presentato questa risoluzione che ci impegna a un confronto per me importante, nel senso che come qualcuno che mi ha preceduto ha evidenziato si tratta sì di un piccolo passo, ma anche di un grande cambio nell’approccio culturale rispetto ad alcune scadenze importanti come quella del 2050 legata, per l’appunto, all’obiettivo che si è data l’Unione europea nel Green New Deal, legata per l’appunto alla cosiddetta decarbonificazione europea.

Parto dalla svolta culturale perché sicuramente in termini di educazione e alfabetizzazione dei nostri cittadini è importante che questa transizione sia basata sul coinvolgimento e sulla partecipazione degli stessi nostri cittadini, perché il cambio di paradigma che stiamo in qualche modo vivendo anche sul mercato energetico europeo è importante e vede in qualche modo la necessità di passare da un sistema che è basato essenzialmente su energia fossile, nucleare a uno che invece va verso quella sostenibile, efficiente, rinnovabile, con l’auspicio che si possa passare da un sistema più centralizzato e caratterizzato da grandi impianti ad uno invece più distribuito, delocalizzato tra milioni di utenti, di cittadini attivi.

Il Milleproroghe che citava la collega Piccinini è importante, perché ha sancito formalmente l’ingresso nel nostro ordinamento, nel nostro Paese di due misure importanti, come quelle delle Comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo. È importante perché si tratta di gruppi di soggetti, dai semplici cittadini che magari vivono in condominio, ai Comuni, alle cooperative, alle famiglie, che vengono responsabilizzati nel consumo, ma anche e soprattutto nella produzione e nella condivisione di energia.

Questa svolta rappresenta una incredibile opportunità di cambiamento per le motivazioni principali dei benefici economici per tutti i cittadini che partecipano a queste comunità, che vedono ridursi i consumi in bolletta e vedono anche specifici incentivi da parte del GSE, ma anche benefici di natura ambientale, aumentando in maniera collettiva l’efficienza energetica, riducendo la dispersione legata ai trasporti, perché si produce energia a centimetro zero, ma anche per un forte traino per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi europei al 2030 e al 2050.

Non meno importanti i benefici sociali che derivano da questa operazione, perché il concetto di cittadinanza attiva viene declinato in un centralismo e in una maggiore partecipazione diretta degli utenti, basata sul senso civico e anche sul fatto di appartenere a una comunità di questo tipo.

Lo si è detto, è un modello sicuramente sfidante, complesso, sicuramente innovativo di approvvigionamento, di distribuzione e di consumo di energia, che abbiamo in qualche modo anche declinato nel recente Patto per il lavoro e per il clima in cui abbiamo progettato il futuro dei prossimi anni con le fonti rinnovabili e tentato di posizionare quegli asset strategici per intercettare i fondi del Green New Deal e anche del Next Generation EU.

L’ho evidenziato anche prima, è un modello sicuramente più partecipato, più consapevole e più responsabile, che deve partire anche dal mondo dell’istruzione, dal mondo delle scuole, perché comunque porre i cittadini al centro di questa transizione energetica è sicuramente per il risultato finale indispensabile ed essenziale. Non soltanto in questa chiave sarà importante anche coinvolgere e responsabilizzare i cittadini sull’opportunità legata all’uso e al controllo, perché, comunque, attraverso queste comunità energetiche, i cittadini saranno proprietari e controllori ed eserciteranno anche un potere decisionale così come mai in passato hanno potuto fare. Attraverso una governance la partecipazione è aperta e democratica. Credo che questa sia una sfida importante che ci permette anche di superare dei gap e di mettere sullo stesso piano tutti i cittadini, a partire da quelli più deboli, che hanno magari un minor reddito, ma che beneficeranno degli stessi benefici attraverso forme di solidarietà per far fronte a questa nuova forma.

Le sperimentazioni non mancano, non mancano nella nostra Regione attraverso anche la proposta che è stata finanziata dalla stessa Regione che vedrà la partenza nel 2022 su Scandiano. Stiamo parlando di un palazzo di proprietà ACER, quindi pubblica, con 48 unità abitative in tutto, così come seppure sia un qualcosa di differente già dieci anni fa, nel 2011, in questa Regione era nata questa intuizione legata alla prima comunità solare italiana.

Credo che così come l’Unione europea sta portando avanti, parallelamente, sul programma Horizon 2020, questo progetto che si chiama, per l’appunto, Rinascimento e che vede quattro siti pilota in tutta Europa (Belgio, Grecia, Paesi Bassi e Spagna), allo stesso modo, questo impegno lo dobbiamo prendere anche noi, al di là dei numeri e delle considerazioni che sono importanti, è proprio partendo da questi piccoli passi che possiamo contribuire davvero a ridurre l’impatto ambientale e a rivitalizzare l’economia locale magari di piccole realtà.

Credo che serva questo sforzo collettivo dei singoli cittadini e dei singoli consumatori, che devono acquisire questa consapevolezza dei propri comportamenti e del proprio agire quotidiano in senso sostenibile. Con questa risoluzione si chiede quindi un maggior protagonismo dei nostri cittadini, ma anche dei Comuni e della stessa Regione, e credo che questo sia importantissimo in vista del 2030, data importante perché scadranno le concessioni per la distruzione locale di energia elettrica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie.

Chiedo scusa ai colleghi, mi ero prenotato inizialmente come intervento utilizzando Collaborate e non l’app, adesso mi sono prenotato ovunque per non sbagliarmi. Ringrazio la presidenza per aver recuperato la mia richiesta di intervento e chiedo scusa a tutti i colleghi che avevano immaginato che fosse già concluso il dibattito generale.

La risoluzione ci offre l’occasione di parlare delle comunità energetiche, che sono uno dei grandi temi che troverà spazio nell’elaborazione del nuovo Piano energetico della regione Emilia-Romagna, che sta ragionando in maniera importante di sostegni alle fonti rinnovabili, in particolare sull’elettrico e l’idrogeno.

Le comunità energetiche perché? Perché offrono l’occasione di costruire delle reti di consumatori e di produttori di energia elettrica pulita sui territori, utilizzando l’infrastruttura pubblica (poi sul pubblico dirò qualcosa per capire cosa si intende quando utilizziamo questo argomento), quindi hanno un grande valore non solo dal punto di vista della produzione di energia pulita, non solo dal punto di vista della riduzione dell’inquinamento, non solo dal punto di vista del potenziale risparmio che producono in sede di bilancio delle famiglie, ma anche dal punto di vista sociale. Creare queste opportunità di collegamento tra più soggetti che vengono messi in connessione con l’occasione della creazione di una comunità energetica è un valore estremamente importante. Poggiano, dicevo, le comunità energetiche, su una regia ben precisa. Possono agire i Comuni, ma possono agire anche le Città metropolitane. Su questo, cioè su chi è il regista pubblico che ha l’onere di condurre in porto la creazione di una comunità energetica, c’è una riflessione che lo stesso GSE ha aperto. Nell’audizione che ha fatto qualche settimana fa, all’inizio del mese di marzo, si è posto il tema di meglio definire chi siano i soggetti pubblici che possono fare questo lavoro di regia. Non sono solo gli Enti locali. Una delle riflessioni che si è aperta è che potrebbe estendersi il concetto di “autorità locale” anche alle Camere di commercio, ma anche alle Aziende sanitarie locali, oltre agli altri Enti locali che, ad esempio, sono a completa partecipazione pubblica e che hanno un capitale sociale incedibile. Magari consorziate, municipalizzate che lavorano nei nostri territori, dove queste esistono, come esistono in Emilia-Romagna. Davvero le comunità energetiche possono essere una grande occasione. Dalle nostre parti possono poggiarsi su una importante infrastruttura pubblica che nel tempo si è costruita nei nostri territori.

Il Piano energetico regionale, uno esistente e pienamente attivo e uno in procinto di essere redatto, come ci ha raccontato anche l’assessore Colla, come ci ha già annunciato l’assessore Colla, sarà orientato anche nella maniera più utile a intercettare i fondi europei del Green Deal sul periodo 2021-2027, con particolare attenzione a finanziare tutti gli interventi, come la creazione delle comunità energetiche, tra gli altri, che possono portarci a raggiungere gli obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione che sul nostro territorio ci siamo dati.

La risoluzione che ci viene proposta ha, io credo, il pregio di sottolineare la necessità di un confronto, di relazione con i soggetti anche di rappresentanza, come l’ANCI e come l’UPI, nella definizione di quelle che sono poi le regole del gioco attraverso cui arrivare a mettere a terra la programmazione che noi potremmo fare dentro il Piano energetico regionale. È un confronto estremamente importante. Lo stesso GSE si è posto il tema di come possa fungere da attore sui territori, utile, positivo per la risoluzione di ogni tipo di controversia burocratica, come veniva richiamata, ad esempio, dall’intervento del collega Occhi, come promuovere la nascita di sportelli presso i quali la cittadinanza, piuttosto che le imprese, possono rivolgersi per essere accompagnate nello sfruttare a pieno potenziale questi nuovi strumenti che discendono da una legislazione europea che poi sono stati tradotti in una normativa nazionale.

Da questo punto di vista la risoluzione io credo non solo centri il tema delle comunità energetiche rispetto al quale questa Regione ha già deciso di farle diventare potenzialmente un tratto distintivo di quella transizione che vogliamo realizzare alle nostre latitudini, ma ha il pregio di chiamare alla concertazione tra tutti quei soggetti che possono aiutarci poi a dare seguito pratico alle nostre programmazioni. Il tema che veniva così sottolineato prima come potenzialmente ostativo, in realtà io credo di no, della priorità a quei soggetti economicamente fragili che vengono citati nella risoluzione, invece ci offre l’occasione, questa precisazione, di richiamare un fenomeno che si sta registrando anche in Europa, anche nel nostro Paese. Sono 34 milioni gli europei che l’anno scorso sono stati annoverati tra i soggetti vittime del fenomeno emergente della povertà energetica.

Che cos’è la povertà energetica? Significa non avere sufficiente reddito per poter scaldare la propria abitazione o acquistare i servizi elettrici essenziali. Se voi pensate, traducendolo in Italia, che negli ultimi dieci anni le famiglie italiane hanno visto, a causa di molteplici fattori, l’aumento del costo delle materie prime, un aumento del 35 per cento dei costi di approvvigionamento di energia elettrica a fini domestici si capisce che è un fenomeno destinato a incidere in maniera molto pesante anche nelle nostre comunità, rispetto al quale è assolutamente utile e intelligente avere occhio.

Dire che nel favorire e sostenere la nascita delle comunità energetiche si dà anche una priorità ai soggetti che rischiano di essere vittime del fenomeno della povertà energetica non significa dimenticarsi dell’importanza di sostenere, invece, le piccole e medie imprese, che hanno nel costo dell’approvvigionamento di energia elettrica un fattore non competitivo, anzi una zavorra rispetto al mercato e ad altri competitor internazionali, ma significa appunto ricordarsi che anche in Italia, come in tutta Europa, come raccontavo prima, con quei 34 milioni di cittadini europei che sono vittime della [...] energetica, anche in Italia va messa una particolare attenzione a contrastare questo fenomeno.

Non solo dico quindi che la risoluzione, per quanto ci riguarda, trova pieno sostegno, lo trova perché è assolutamente in scia con quanto questa regione ha già cominciato a fare con gli obiettivi che ha messo nel mirino con la stesura del prossimo Piano energetico regionale. Andrà fatto un lavoro piuttosto importante, che coinvolgerà (colgo l’occasione per ringraziare la presidente, Manuela Rontini) la II Commissione, lo dovremo fare in tempi piuttosto rapidi, a scavalco anche con la Commissione III, non dimenticando anche un altro titolo, rispetto al quale una riflessione andrà aperta, che non è alternativo, ma io penso possa essere integrativo rispetto a quello delle comunità energetiche, che è quello del reddito energetico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Ovviamente Europa Verde è favorevole a questo provvedimento, che apre la strada alla realizzazione anche nella nostra regione, peraltro in continuità con quanto era già stato deliberato nel mandato scorso, alla realizzazione delle comunità energetiche, quindi dà una spinta al percorso di decarbonizzazione.

Ricordo che il già citato in un intervento precedente Patto per il lavoro e il clima pone come obiettivo al 2035 il 100 per cento di energia rinnovabile in questa regione, un obiettivo ambiziosissimo, che quindi richiede che si pongano in campo gli strumenti e le misure per poterlo raggiungere, considerato che oggi di rinnovabile nella nostra regione si produce circa il 25 per cento, quindi ci manca un 75 per cento al 2035 per arrivare all’obiettivo.

Indubbiamente le comunità energetiche possono dare un contributo utile, innanzitutto anche proprio per la loro conformazione, cioè sono la configurazione che meglio si sposa con una delle caratteristiche base dell’uso delle fonti rinnovabili, che è la decentralizzazione della produzione di elettricità. A differenza delle mega centrali a cui eravamo abituati prima, quelle alimentate da fonti fossili, gli impianti che sfruttano le fonti rinnovabili sono per loro natura decentrati. Cosa c’è di più decentrato, quindi, del creare tante comunità energetiche che vedano tanti soggetti che contribuiscono al raggiungimento di questo obiettivo, sfruttando anche la nuova legislazione, che apre la strada?

Da sorvegliare, naturalmente, come veniva già ricordato, che la burocrazia, invece, non metta degli ostacoli su questa strada. In certe scelte fatte dal GSE si intravedono già questi rischi. Sarebbe veramente un danno, considerato che a dicembre dell’anno scorso Legambiente ha presentato uno studio fatto da un ente di ricerca, che si chiama Elemens, uno studio intitolato “Il contributo delle comunità energetiche alla decarbonizzazione in Italia”, dal quale emerge che un pieno recepimento delle direttive europee in materia porterebbe già entro il 2030, attraverso il contributo delle comunità energetiche, alla produzione di 17,2 gigawatt di nuova capacità rinnovabile, permettendo così di incrementare in maniera decisiva la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, arrivando a coprire il 30 per cento dell’incremento dell’energia verde che prevede l’attuale Piano nazionale dell’energia.

A questo, naturalmente, si aggiungono altri benefici. Si metterebbe in moto una mole di investimenti in nuova capacità rinnovabile, stimata in oltre 13 miliardi di euro, per il periodo 2021-2030. Quindi, enormi ricadute dal punto di vista economico, oltre che, naturalmente, vantaggi ambientali e vantaggi anche in termini occupazionali. In una fase depressiva come questa, aprire nuovi cantieri, per di più che ci portano anche risultati di natura ambientale e di produzione di fonti rinnovabili, è quantomai opportuno.

Nella risoluzione che andremo a votare, molto opportunamente si indicano dei soggetti collettivi che possono contribuire alla diffusione di queste comunità, essendone soggetti portanti, e si pone anche in rilievo la necessità di fare informazione. L’informazione in questo campo... Soprattutto se vogliamo diffondere produttori locali in autoconsumo, dobbiamo porre le basi proprio dell’informazione e della comunicazione, far sapere dell’esistenza di queste opportunità.

Avevo preparato un emendamento che proponeva l’istituzione di un fondo per poter contribuire al sostegno, alla diffusione delle comunità energetiche. In realtà, di questo fondo si sta parlando a livello nazionale. Quindi, per il momento non presento l’emendamento, in quanto sono in cantiere provvedimenti di carattere nazionale.

Resta, comunque, l’importanza, come Regione, di sostenere questi percorsi. Già era stata approvata una risoluzione, che avevo proposto, per l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle ex discariche, quindi le discariche che non sono più attive come tali, ma che sono già state in parte bonificate. Questo deve essere. Non possiamo fare campi energetici su terreni contaminati.

Prima è stato ricordato che non ho recepito la proposta di un emendamento che inseriva anche le cave in questo contesto. Il discorso delle cave è, da un punto di vista paesistico, molto più complesso. La rinaturazione delle cave è sicuramente più delicata che non piantare pannelli fotovoltaici su una ex discarica, che è molto più semplice da riportare a uno stato utilizzabile.

Detto tutto questo, spero che anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza si dia spazio a questo tipo di investimenti. È importantissimo, dal punto di vista delle fonti rinnovabili, sviluppare smart grid e sistemi di accumulo di quell’energia che produciamo di giorno e che ci deve servire anche di sera, quando il sole non c’è più. È anche un mondo tecnologico che si presta a offrire nuovi stimoli anche alla ricerca tecnologica.

Noi qui a Bologna stiamo per ospitare un hub che è fondamentale, proprio perché collega questioni tecnologiche al controllo delle questioni legate ai cambiamenti climatici. Quindi, siamo anche geopoliticamente una Regione vocata ad approfondire questo tipo di ricerca, ad approfondire questo campo di produzione da fonti rinnovabili.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intanto io vorrei ringraziare naturalmente i colleghi che sono intervenuti per sostenere questa proposta. Mi viene in mente una citazione del presidente di questa Regione che si augurava che Conte fosse il carburante ecologico del Movimento 5 Stelle. È chiaro che abbiamo avuto diverse occasioni proprio come Movimento 5 Stelle per portare idee ambientalmente innovative in questi anni, penso all’ecobonus, al reddito energetico, alle comunità energetiche. Tutti questi provvedimenti credo debbano essere davvero patrimonio di tutti.

Sento spesso parlare di laboratori politici. Credo che questi davvero siano i veri laboratori politici su cui investire. Il collega Occhi parlava delle difficoltà burocratiche, che è un tema che emerge in maniera ricorrente sul superbonus 110, per esempio.

Ci sono delle criticità specifiche. Io questo non lo nego, però sono criticità che non sono insormontabili. Lo dimostrano anche i dati. Il superbonus ha prodotto in questa Regione 596 cantieri per più di 60 milioni di investimenti. Questi sono dati oggettivi non smentibili.

Per quanto riguarda le comunità energetiche, è stato detto da più persone che sono intervenute, i vantaggi, come dicevo, sono molteplici e lo saranno a maggior ragione se le Istituzioni sapranno accompagnare e supportare questi cambiamenti; cambiamenti che sono di modello, qualcuno lo diceva, come il collega Fabbri. Passiamo a un modello decentralizzato che responsabilizza ancora di più i cittadini. I vantaggi sono economici, sono ambientali. Qualcuno ricordava gli obiettivi da raggiungere che tutti conosciamo. Sono vantaggi anche in termini sociali.

Vorrei dire qualcosa per quanto riguarda l’emendamento del collega Occhi, che chiedeva di togliere la parte che riguardava i criteri di priorità per le fasce più deboli, in povertà, non in condizione di poter accedere facilmente a questa misura.

Io, però, credo che davvero la transizione ecologica non può che essere equa, inclusiva, giusta, solidale e non elitaria. Lo dico perché, se non sarà così, pagheremo le conseguenze di questa scelta dal punto di vista sociale. Quindi, questo è un tema che ci riguarda e ci deve riguardare tutti, motivo per cui io sono per rigettare questo emendamento, anzi credo che in questa regione si possa giocare davvero una sfida innovativa, che sarà quella di cercare (mi impegnerò per questo) di mettere insieme quelle che sono due misure innovative del Movimento 5 Stelle, ma che, come dicevo prima, devono essere patrimonio di tutti, che sono quella del reddito energetico e quella delle comunità energetiche.

Se riuscissimo a mettere insieme queste due misure, faremmo davvero da apripista rispetto alla transizione ecologica, che, come dicevo, non può che andare di pari passo con misure solidali che non lascino indietro nessuno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono altri interventi, quindi chiudiamo la discussione generale e passiamo al dibattito sull’emendamento. Cinque minuti per consigliere.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Specifico meglio il senso dell’emendamento. Ovviamente non è un emendamento che va contro le fasce di reddito più basse, queste smart grid, queste comunità energetiche hanno permesso una democratizzazione della possibilità di avere l’energia. Il tema è semmai poi applicativo, nel momento in cui andiamo a dare degli impegni alla Giunta per andare a promuovere, a dare degli incentivi, e li andiamo addirittura a concentrare esclusivamente su una categoria comincio a vedere delle problematiche in più.

Fortunatamente abbiamo anche delle città che non sono ghettizzate, come può essere, per esempio, in altri Paesi del mondo, possiamo avere delle città in cui i cittadini di tutte le estrazioni sociali possono vivere più o meno vicino, quindi possono esserci condomini in cui magari abitano persone più o meno facoltose, persone che hanno più o meno difficoltà, quindi non c’è fortunatamente una netta separazione di quartieri, quindi andare a individuare, per cui magari voglio fare una comunità energetica, però la devo limitare o dare degli incentivi esclusivamente a quello che... la vedo una complicazione in più.

Questo era il senso dell’emendamento. Secondo me, già ci sono difficoltà implicite burocratiche, come si diceva, nell’andare a realizzare effettivamente queste comunità. Io mi pongo già nei panni di un cittadino che legge un articolo sul giornale e dice: “Bene, oggi io voglio partecipare a una comunità energetica”. Sappiamo benissimo che non si sa neanche da che parte iniziare. Non lo saprebbe nemmeno. Ad oggi ci sono delle sperimentazioni. Una facoltà molto residuale. Abbiamo appena iniziato, però sappiamo benissimo come sia difficile arrivare agli incentivi e poter applicare, poter usufruire di tutte quelle che sono le possibilità.

Questo era il senso dell’emendamento, che andava, secondo me, a rendere questa risoluzione più facilmente applicabile, anche da parte di chi si impegna ad applicarla.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi sull’emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione e sull’emendamento. Cinque minuti per Gruppo.

Non ci sono interventi? Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Molto rapidamente. Solo per annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo convintamente alla risoluzione a prima firma Piccinini. Il contenuto è stato illustrato durante il dibattito. Non sono temi per noi nuovi. Sono temi sui quali insistiamo, per quanto possiamo, da tempo.

Come è stato ricordato e come ricordiamo spesso quando interveniamo anche da questi banchi, la transizione ecologica è una pratica che va sostenuta e alimentata anche con iniziative come queste, che ovviamente di per sé non sono risolutive dei problemi che abbiamo di fronte, ma indicano una strada verso la quale credo sia indiscutibile indirizzarsi. Tutti gli atti, tutti i provvedimenti, tutte le misure, tutte le risoluzioni che vanno in questa direzione ci trovano, ovviamente, quando non direttamente propositori, comunque tra i sostenitori.

Voteremo a favore.

Prima la consigliera Piccinini ha ringraziato tutti quelli che sono intervenuti. Avrebbe dovuto anche ringraziare quelli che non sono intervenuti, cosicché riusciremo a votare la risoluzione, che altrimenti non avremmo, forse, portato a casa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Volevo intervenire, ovviamente, per ringraziare coloro che sono intervenuti adesso e anche quelli che non sono intervenuti, ma voteranno la risoluzione.

Seriamente. Giusto per rispondere anche al collega Occhi, per tentare di spiegarmi, qui non si dice che la misura deve andare esclusivamente alle fasce fragili. C’è scritto “prioritariamente”, quindi si chiede di dare una priorità.

Sono convinta che le comunità energetiche si debbano diffondere il più possibile, quindi non è una misura che inseriamo che è restrittiva, ma cerca di tenere insieme tutti quanti, anche chi non ha o fa fatica ad avere gli strumenti per accedere alle comunità energetiche e quindi a questi provvedimenti. Era semplicemente questo il senso, fermo restando che per me la sfida è quella che dicevo prima, cioè cercare di tenere insieme reddito energetico e comunità energetiche.

Credo che la Regione da questo punto di vista possa davvero giocare una partita importante. Quindi, naturalmente voterò a favore della mia risoluzione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Presumo, quindi, che non verrà approvata questa modifica emendativa.

Noi riteniamo che sia una risoluzione che sarebbe potuta essere migliorata da questo emendamento. Quindi, il Gruppo della Lega si asterrà su questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo, quindi, alla votazione dell’emendamento.

Chiedo alla consigliera Piccinini l’assenso alla votazione. Grazie. Assenso accordato.

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 1, a firma del consigliere Occhi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 37

Favorevoli 12

Contrari 25

 

È respinto.

 

Passiamo ora alla votazione della risoluzione 2663, a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 26

Contrari 0

Astenuti 12

 

È approvata.

 

OGGETTO 2598

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad intervenire per evitare che nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” siano previste misure che penalizzino le produzioni di carni rosse e trasformate e di vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani (Ritiro)

 

OGGETTO 2861

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora alla risoluzione 2598, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino, a firma dei consiglieri Rainieri, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani, a cui è stata abbinata la risoluzione 2861, che impegna la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino, a firma dei consiglieri Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi, Rossi, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani.

Ricordo che il primo firmatario della risoluzione 2598 ha ritirato la prima risoluzione, quindi rimane la risoluzione 2861. La discussione è aperta.

Non ci sono interventi in discussione generale. Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): È un piacere.

 

TARUFFI: Ci mancherebbe.

Non volevo privarla del piacere di ascoltare il mio intervento su questa risoluzione, perché, come ho visto, è a sua prima firma. D’altra parte mi sarei anche aspettato una presentazione, devo dire, della risoluzione stessa. Visti l’oggetto, il tema e anche l’importanza, mi sarebbe sembrato opportuno una presentazione, non dandola solo per letta e per acquisita.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se vuole, per non privarla di questo piacere, possiamo sospendere i lavori, visto che mancano cinque minuti, e la prossima volta gliela illustrerò nei dieci minuti di tempo che ogni consigliere ha a disposizione.

 

TARUFFI: Va bene. Sono per accedere a questa proposta, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio per l’invito che mi ha fatto. Accetto il suo invito.

Sospendiamo i lavori, che riprenderanno la prossima volta con la risoluzione 2861, e avrà l’onore e il piacere di ascoltare il mio intervento, come credo, a quel punto, anche altri. Grazie a lei. Buona serata.

Concludiamo così i lavori della seduta pomeridiana.

Arrivederci. Grazie. Buonasera a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 17,27

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Mauro FELICORI; Barbara LORI; Paola SALOMONI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Raffaele DONINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2743

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento pluriennale di indirizzi in materia di attività internazionale della Regione Emilia-Romagna 2021-2025”.

 

Titolo: 2743 - votazione proposta

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:24

Contrari/No: 15

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà

Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia;

Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Castaldini Valentina.

 

Non votante

Petitti Emma;

 

Assenti

Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Bondavalli Stefania; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Rainieri Fabio

 

Titolo: votazione iscrizione di nuovo argomento all'Ordine del Giorno

 

Presenti al voto:34

Favorevoli/Si:34

Assenti:16

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bulbi Massimo; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Iotti Massimo; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Petitti Emma; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Assenti


Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Sabattini Luca

 

Titolo: votazione inversione dell'ordine dei lavori

 

Presenti al voto:35

Favorevoli/Si:35

Assenti:15

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Petitti Emma; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Assenti


Amico Federico Alessandro; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Bondavalli Stefania; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Iotti Massimo; Lisei Marco; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor

 

OGGETTO 3057

Risoluzione per confermare l’adesione alle iniziative di sostegno al Popolo Saharawi e condannare ogni azione che si ponga in contrasto con i diritti riconosciuti ai sensi dei Trattati internazionali. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Costa, Rossi, Daffadà, Bondavalli, Amico, Fabbri, Sabattini, Delmonte, Maletti, Costi, Zamboni, Mastacchi, Taruffi, Castaldini, Petitti, Zappaterra, Rontini, Mori, Caliandro, Pillati

 

Titolo: 3057 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:40

Assenti:10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia;  Pillati  Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini  Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Zappaterra Marcella

 

OGGETTO 2663

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere sia la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili a cui possano partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini, sia l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Titolo 2663 - votazione emendamento 1 (a firma cons. Occhi)

 

Presenti al voto:38

Favorevoli/Si:12

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti:12

 

Favorevoli/Si


Bargi Stefano; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votante

Rainieri Fabio


 

Assenti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Mastacchi Marco; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

Titolo 2663 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:26

Astenuti:12

Non votanti:1

Assenti:11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Bargi Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti


Rainieri Fabio

 

Assenti


Barcaiuolo Michele; Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Mastacchi Marco; Paruolo Giuseppe; Petitti Emma; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Zamboni Silvia

 

 

Emendamento

 

OGGETTO 2663

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere sia la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili a cui possano partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini, sia l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Occhi

 

Nell’impegno alla Giunta, al punto a) dopo le parole “privati interessati” eliminare le seguenti parole “sostenendo prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica”.

(Respinto)

 

COMUNICAZIONE PRESCRITTA DALL’ARTICOLO 69

DEL REGOLAMENTO INTERNO

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

3050 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative sia necessario porre in essere per aiutare gli anziani soli e bisognosi a raggiungere i centri vaccinali e quali siano i requisiti e i criteri per richiedere la somministrazione domiciliare del vaccino.               A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3051 - Interrogazione a risposta scritta sui sostegni del comparto wedding. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3052 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la semplificazione dell’iter necessario per la revisione degli strumenti cartografici relativi al dissesto del territorio. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pelloni, Facci, Rainieri, Pompignoli, Delmonte

 

3053 - Interrogazione a risposta scritta circa le possibilità di riuso per gli apparecchi televisivi che verranno dismessi in occasione della transizione dal digitale terrestre all'alta definizione prevista a settembre 2021. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3055 - Interrogazione a risposta scritta in merito allo stanziamento di fondi per la riapertura in sicurezza dei Centri Diurni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3056 - Interrogazione a risposta scritta circa le richieste provenienti dai cittadini dell'Alta Val Trebbia (PC) per far fronte alla mobilità sul territorio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3058 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attivare per l'apertura di un confronto volto ad affrontare la crisi aperta da Fincantieri su Unifer Navale di Finale Emilia (MO). A firma dei Consiglieri: Costi, Zappaterra

 

3059 - Interrogazione a risposta scritta riguardo ad un'eventuale chiusura del reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Faenza. A firma del Consigliere: Liverani

 

3060 - Interrogazione a risposta scritta circa la necessità di garantire una uniformità di servizio sul trasporto pubblico extraurbano. A firma del Consigliere: Lisei

 

3062 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di attuazione delle attività di "landfill mining" sulla discarica di Finale Emilia (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

3063 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'estensione delle Zone Logistiche Speciali (ZLS) ad altre aree della nostra regione tra cui anche il comune di Parma. A firma dei Consiglieri: Occhi, Pompignoli, Facci, Delmonte, Rainieri, Pelloni

 

3064 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di avanzamento dei lavori del cantiere AIPO (Agenzia interregionale per il fiume Po) a San Cesario sul Panaro (MO), per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Panaro.  A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3065 - Interrogazione a risposta scritta circa l'apertura, anche a livello regionale, di un tavolo di lavoro sulla crisi di Douglas Italia s.p.a.. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Liverani, Rainieri, Bargi, Catellani, Occhi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Facci, Delmonte, Pelloni, Rancan, Montevecchi

 

3066 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione di un protocollo per il richiamo vaccinale e la tempistica per l'effettuazione del suddetto richiamo. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3071 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla possibilità di rinviare le prossime elezioni del Consorzio di Bonifica di Piacenza. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Piccinini, Amico

 

3072 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa l'impiego dei tamponi nella ripresa della didattica in presenza. A firma della Consigliera: Castaldini

 

RISOLUZIONI

 

3054 - Risoluzione circa l'applicazione delle tariffe per il consumo dell'acqua negli impianti natatori. (29 03 21). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3057 - Risoluzione per confermare l’adesione alle iniziative di sostegno al Popolo Saharawi e condannare ogni azione che si ponga in contrasto con i diritti riconosciuti ai sensi dei Trattati internazionali. (30 03 21). A firma dei Consiglieri: Mumolo, Costa, Rossi, Daffada', Bondavalli, Amico, Fabbri, Sabattini, Delmonte, Maletti, Costi, Zamboni, Mastacchi, Taruffi, Castaldini, Zappaterra, Rontini, Mori, Caliandro, Pillati, Barcaiuolo, Piccinini, Petitti

 

3061 - Risoluzione in merito alla revisione degli assetti istituzionali e ai fondi perequativi, attuati conseguentemente alla legge delega 42/2009 sul federalismo fiscale, con una particolare attenzione alla montagna ed alle aree interne. (30 03 21). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Costi, Zappaterra, Costa, Caliandro, Mori, Rontini, Rossi, Daffada', Iotti, Montalti, Tarasconi, Pillati, Bulbi, Maletti

 

3067 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi affinché vengano previsti ulteriori stanziamenti per riaprire al transito la strada comunale Morsiano – Romanoro. (31 03 21). A firma della Consigliera: Bondavalli

 

3073 - Risoluzione sulla definizione di strumenti di conciliazione (congedi parentali, bonus baby sitting) nelle situazioni di emergenza sanitaria che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza. (31 03 21). A firma dei Consiglieri: Pillati, Zappaterra, Zamboni, Taruffi, Pigoni, Costi, Bondavalli, Costa, Tarasconi, Amico, Mori, Marchetti Francesca, Rontini, Maletti, Montalti, Caliandro

 

3074 - Risoluzione sulla situazione determinatasi in Myanmar dopo il golpe militare. (31 03 21). A firma dei Consiglieri: Mori, Zappaterra, Costi, Pillati, Costa, Rossi, Zamboni, Amico

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 6 prot. NP/2021/1223 del 14/04/2021)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

 

 

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