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77.

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

OGGETTO 2954

Interpellanza circa l’acquisizione delle quote private nella società mista pubblico-privata Ospedale di Sassuolo S.p.A. (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

DONINI, assessore

BARGI (Lega)

 

Interpellanza oggetto 2873 - Ritiro

(Ritiro)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3124

Interpellanza circa l’avvio di screening per i cittadini che usufruiscono di servizi sul nostro territorio da fuori Regione, con particolare riguardo alle azioni da mettere in campo per permettere la pronta ripresa dell’attività delle Università. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 3114

Interpellanza circa la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi (art. 3 della L.R. 18/2016) compreso il contrasto al radicamento nel nostro territorio del reato di finanziamento del terrorismo internazionale. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni, Facci, Catellani, Rainieri, Liverani, Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BARGI (Lega)

BARUFFI, sottosegretario

BARGI (Lega)

 

OGGETTO 2579

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per sollecitare il Governo affinché gli incentivi fiscali del Superbonus 110% previsto dal “decreto rilancio” (art. 119 del D.L. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020) vengano estesi anche alle strutture ricettive permettendo di beneficiare anche delle risorse del “Recovery Fund” dedicate alla rigenerazione urbana. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rainieri, Bargi, Catellani, Bergamini, Liverani, Occhi, Pelloni, Rancan, Montevecchi, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Delmonte

(Continuazione discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3250

Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare affinché le risorse, previste dal “Recovery Fund”, utilizzabili attraverso il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, siano pienamente spendibili, anche per il Superbonus 110%, con la massima tempestività in accordo con le richieste dell’Unione Europea.  A firma dei Consiglieri: Iotti, Zappaterra, Maletti, Mori, Caliandro, Montalti, Rossi, Pillati, Daffadà, Bulbi, Costa, Rontini, Costi, Mumolo, Tarasconi, Sabattini, Fabbri

(Continuazione discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3081

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sostegno alla richiesta al Governo e al Parlamento di allargare la platea dei beneficiari del Superbonus al 110% previsto dal DL n. 34 del 2020 anche alle strutture ricettive e alberghiere. A firma della Consigliera: Piccinini

(Continuazione discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

AMICO (ERCEP)

PICCININI (M5S)

ROSSI (PD)

SABATTINI (PD)

TARUFFI (ERCEP)

COSTA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

POMPIGNOLI (Lega)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

PIGONI (BP)

ROSSI (PD)

MALETTI (PD)

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 2623

Risoluzione sulla modalità di somministrazione della pillola Ru486 in day hospital e per promuovere nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e nella Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome l’adozione di orientamenti comuni per l’applicazione degli indirizzi nazionali. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

MORI (PD)

PELLONI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2579 – 3250 – 3081

Emendamenti oggetti 2579 e 3081

Comunicazioni ai sensi dell’art. 69 del Regolamento Interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,43

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 77 del giorno 27 maggio 2021.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali e ha giustificato la propria assenza l’assessore Corsini.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BONDAVALLI Stefania
  5. BULBI Massimo
  6. CALIANDRO Stefano
  7. CASTALDINI Valentina
  8. CATELLANI Maura
  9. COSTA Andrea
  10. COSTI Palma
  11. DAFFADÀ Matteo
  12. DELMONTE Gabriele
  13. FABBRI Marco
  14. FACCI Michele
  15. GIBERTONI Giulia
  16. LIVERANI Andrea
  17. MALETTI Francesca
  18. MARCHETTI Daniele
  19. MARCHETTI Francesca
  20. MASTACCHI Marco
  21. MONTALTI Lia
  22. MONTEVECCHI Matteo
  23. MORI Roberta
  24. MUMOLO Antonio
  25. OCCHI Emiliano
  26. PARUOLO Giuseppe
  27. PELLONI Simone
  28. PETITTI Emma
  29. PIGONI Giulia
  30. PILLATI Marilena
  31. POMPIGNOLI Massimiliano
  32. RAINIERI Fabio
  33. RONTINI Manuela
  34. ROSSI Nadia
  35. SONCINI Ottavia
  36. STRAGLIATI Valentina
  37. TAGLIAFERRI Giancarlo
  38. TARASCONI Katia
  39. TARUFFI Igor
  40. ZAMBONI Silvia
  41. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Con 41 presenti riprendiamo i nostri lavori dalla seduta antimeridiana.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori con lo svolgimento delle interpellanze e partiamo con l’interpellanza 2873, a firma del consigliere Barcaiuolo, che immagino sia collegato. Perfetto. Interpellanza in merito all’eventuale spreco di dosi vaccinali anti COVID-19, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Prego, consigliere.

Partiamo con l’interrogazione successiva, in attesa del collegamento con Barcaiuolo.

 

OGGETTO 2954

Interpellanza circa l’acquisizione delle quote private nella società mista pubblico-privata Ospedale di Sassuolo S.p.A. (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

 

PRESIDENTE (Petitti): Interpellanza 2954: interpellanza circa l’acquisizione delle quote private nella società mista pubblico-privata Ospedale di Sassuolo S.p.A. (MO), a firma dei consiglieri Bargi e Pelloni.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Non so se l’assessore a questo punto sarà collegato...

 

PRESIDENTE (Petitti): È collegato, sì, le risponderà.

 

BARGI: Non lo vedo presente in aula, quindi immagino che risponderà da remoto.

L’interrogazione in oggetto, come già presentata dalla Presidenza, verte su una notizia che abbiamo appreso a mezzo stampa, tra l’altro in una modalità direi del tutto inadeguata, nel senso che sono qui sì, come membro dell’Assemblea legislativa eletto, ma sono anche stato eletto consigliere comunale nel Comune di Sassuolo e l’Amministrazione comunale apprende della cessione di quote, tra l’altro, io ho saputo, anche alcuni vertici della struttura ospedaliera hanno appreso sulla stampa, all’indomani di un comunicato rilasciato dai sindacati, quindi nemmeno una nota ufficiale dell’ASL, della Regione o comunque di chi viene citato come a conoscenza di questo percorso iniziato qualche mese fa.

A marzo emerge questa notizia, chiaramente sorprende tanti, perché si sentiva nell’aria, ma ancora non se ne era parlato nemmeno all’interno della Conferenza territoriale sociosanitaria, di cui peraltro il Sindaco di Sassuolo è membro.

C’è già una prima anomalia (mi sia consentito dirlo), una prima osservazione, criticità, che è la modalità di comunicazione di questa scelta, quella della cessione delle quote private (il 49 per cento) detenute dalla società Atrikè Spa dell’ospedale.

Quali sono gli altri temi secondo noi importanti e critici da sollevare, per i quali vogliamo capire quali sono gli intendimenti. In parte poi nei comunicati che sono seguiti nel mese successivo qualcosa magari è sfuggito, però giustamente la risposta ufficiale la pretendiamo qui in aula.

In particolare, questa era una sperimentazione che ormai durava da più di 15 anni e che vedeva coinvolti investimenti privati con quelli pubblici per generare una struttura che fosse di eccellenza per il territorio, una sperimentazione più unica che rara nel territorio dell’Emilia-Romagna. Si tratta di una sperimentazione e noi apprendiamo, leggendo quella che siamo riusciti a recuperare, cioè la delibera del Direttore generale dell’ASL di Modena n. 69 del 15 marzo 2021, che è una sperimentazione che termina perché le mutate esigenze di contesto, cito testualmente la delibera, unitamente alla forte caratterizzazione pubblica dell’ospedale di Sassuolo S.p.A. hanno conseguentemente portato a rivalutazione in ordine alla compagine societaria in un’ottica di avvio di una nuova fase nella gestione della società medesima. Una frase, capite bene, vuol dire poco o assolutamente nulla. Quali sono queste mutate esigenze di contesto? Che cos’è capitato in questa sperimentazione, che a questo punto possiamo dire è fallita?

Ci sono alcune considerazioni importanti da fare anche in merito a quello che è il ruolo del socio pubblico. Sappiamo, è stato detto anche in altri interventi, anche da parte del collega cofirmatario Pelloni su altre tematiche, che negli ultimi anni, sicuramente negli ultimi 5 o 6 anni, abbiamo visto una totale mancanza di investimento e di attenzione verso l’area sud del modenese da parte della ASL. Vorrei capire anche da dove mutuano queste contingenze che hanno portato il socio privato a tirarsi indietro. Non è che forse è mancato l’interesse verso una struttura sulla quale probabilmente si sarebbe dovuto puntare un po’ di più?

Spiego anche il perché ed arrivo al terzo macro-tema che un po’ ci lascia perplessi sul futuro della struttura e della società, a cui è stata data una parziale risposta a mezzo stampa, ovvero la formula della società che gestisce l’ospedale. Oggi l’ospedale di Sassuolo è una S.p.A., partecipata, lo abbiamo detto, al 51 per cento dalla ASL e al 49 per cento da Atrikè S.p.A.. Se Atrikè cedesse le sue quote alla ASL, vorremmo capire qual è la struttura societaria che continuerà a gestire l’ospedale. Se rimanesse S.p.A., sia chiaro, non si sta parlando di privatizzazione della sanità. Si sta parlando del coinvolgimento delle risorse private, come del resto avviene in tutte le regioni che ci circondano, nelle strutture ospedaliere. Questa formula, cioè la S.p.A., ha consentito di coinvolgere, al di là di chi è socio, delle professionalità private di grande spessore. A me vengono in mente due unità operative, come dermatologia e oculistica, per citarne solo due, che non servono a livelli di eccellenza solo l’ospedale di Sassuolo, ma che di fatto servono tutta la provincia di Modena, tutta la ASL. Professionalità di alto profilo che, operando in campo privato, possono convenzionarsi e lavorare anche per il pubblico, portando la loro esperienza e la loro qualità e attraendo anche un determinato interesse del paziente.

È inutile citare l’esempio arcinoto a Modena di ortopedia. Nel momento in cui a Suzzara aprono un ospedale pubblico-privato e uno specialista modenese di alto profilo se ne va là perché trova una collocazione occupazionale migliore, noi ci troviamo, parlo a braccio perché vado a memoria, nel periodo pre-Covid con una mobilità passiva della sola ortopedia verso il solo ospedale di Suzzara, verso la sola ASL lombarda confinante, di circa 5 o 6 milioni. Questo succede quando tu, per perseguire un determinato percorso, rischi di tralasciare la qualità in favore forse di una visione più ideologizzata.

Quindi, noi vogliamo capire questo. Siamo di fronte al fallimento di una sperimentazione. Vogliamo capire che cosa non ha funzionato e soprattutto qual è stato il ruolo del socio pubblico in questo fallimento e capire soprattutto che destino si vuole riservare a questa che di fatto è un’eccellenza del nostro territorio e lo si è dimostrato negli anni. Penso, proprio per citare l’appena citata dermatologia, a un convegno internazionale sulla branca medica. Che cosa si vuol fare di quelle maestranze che oggi, in questa forma societaria, possono trovare un determinato contesto occupazionale, mentre invece in un ospedale puramente pubblico, puramente reinserito all’interno della ASL, ovviamente non troverebbero spazio? Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Donini, che è collegato. Prego, assessore.

Ah, è qui con noi. Ci ha raggiunto in diretta, quindi attendiamo.

 

(interruzione dell’assessore Donini: “L’audio non andava”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Va benissimo. La preferiamo anche noi di persona.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Scusate il fiatone. Non andava l’audio, per cui mi sono precipitato qui.

Ho sentito solo l’ultima parte dell’esposizione. Questa risposta all’interpellanza 2954 a me è indicata per il consigliere Bargi e anche per il consigliere Pelloni.

Nel merito rimarco che l’Assessorato politiche per la salute della Regione ha condiviso gli obiettivi della ASL di Modena in merito alla pubblicizzazione dell’ospedale di Sassuolo, il fatto che si facesse un percorso che portasse l’ospedale di Sassuolo ad essere pubblico.

L’accordo preliminare tra azienda e socio privato è esplicitato nella deliberazione del direttore generale n. 69 dello scorso 15 marzo. La scelta dell’azienda ASL di adottare il richiamato atto risponde proprio all’esigenza di rendere trasparente l’operato e le valutazioni della stessa. Questa deliberazione ha reso nota, sia nei confronti delle Istituzioni che della collettività in genere, l’intenzione del privato di vendere le proprie quote e l’interesse all’acquisto da parte dell’azienda sanitaria.

Le intese intercorse fra socio pubblico e socio privato dell’ospedale di Sassuolo hanno ovviamente natura privatistica. L’azienda sanitaria ha motivato, con la sua deliberazione, la scelta di consolidare l’interesse pubblico nella struttura, mentre lo stesso obbligo motivazionale non grava sul soggetto privato che, dunque, può agire secondo scelte adottate in autonomia e riservatezza.

La modalità di comunicazione adottata dall’azienda ASL di Modena risponde quindi al più adeguato bilanciamento delle diverse esigenze o ruoli ricoperti da soggetti coinvolti. In riferimento, nella deliberazione 69, ad “analoghe esperienze di modelli gestionali integrati” è bene chiarire che riguarda in particolare l’Istituto di Montecatone Spa, le cui quote risultano ora detenute dalla ASL di Imola e dal Comune di Imola, a seguito della cessione delle partecipazioni azionarie da parte dei soci privati. Le motivazioni sottese a questo percorso e le relative modalità di attivazione sono quindi abbastanza sovrapponibili, pur nelle peculiarità di ciascuna esperienza rispetto a quella di Sassuolo.

Riguardo alla forma societaria dell’Ospedale di Sassuolo, una volta verificatesi le condizioni per l’effettiva esecuzione dell’operazione intrapresa, sarà mantenuta la natura giuridica di società, sempre però a capitale interamente pubblico. La governance sarà coerente con l’eccellenza dell’attività svolta e con le finalità di integrazione e di pieno inserimento nella rete ospedaliera provinciale, in conformità alle indicazioni e agli indirizzi regionali.

L’obiettivo prioritario per questo Assessorato sarà il mantenimento e anche l’evoluzione degli elevati standard qualitativi e quantitativi già raggiunti, conservando e implementando i servizi e le prestazioni attuali, consolidando il ruolo strategico dell’ospedale per tutta l’area sud.

I risultati raggiunti dalla gestione attuale non potranno che essere confermati, quindi, e costituire la base per una ulteriore valorizzazione e implementazione delle professionalità e dei livelli di performance conseguibili.

L’assetto societario è totalmente pubblico, quindi non comporta ricadute sul personale già operante presso l’ospedale di Sassuolo, che manterrà lo status giuridico ed economico attuale, né tantomeno sul versante dei finanziamenti. Su questi aspetti, infatti, la Regione Emilia-Romagna vuole tranquillizzare dipendenti e pazienti della struttura, eccellenza da sostenere e consolidare al servizio del suo territorio di riferimento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Intanto ringrazio l’assessore di averci raggiunti in presenza, così abbiamo la possibilità di parlare, recuperiamo un po’ la modalità live, che sicuramente nel prossimo futuro, si spera, torneranno quelle ufficiali.

Per quanto riguarda la risposta, devo dire che in parte era già emersa nei comunicati durante il periodo che ci separa dalla notizia della cessione delle quote, perché era già trapelata la notizia del mantenimento della forma giuridica S.p.A. e quindi del mantenimento dei rapporti con le professionalità private che già lavorano e che hanno reso un’eccellenza nel territorio regionale la struttura dell’ospedale di Sassuolo.

Devo dire però che, in termini di finanziamenti, l’area sud non è stata l’area più interessata da investimenti da parte della ASL provinciale, anzi. Infatti, alcuni contesti io prima li estrapolavo perché non è che ho letto pari-pari l’interpellanza, la davo per letta, però il contesto che mi interessava un po’ estrapolare è che noi ci troviamo di fronte al fallimento di una sperimentazione che, se era stata iniziata, 15 anni fa ormai, aveva lo scopo di creare, evidentemente, una situazione da poter, nel caso fosse andata a buon fine, esportare.

Ora, la componente privata, cioè Atrikè S.p.A., fondamentalmente è una società costituita da Bper, Unipol e Coop. Non è che stiamo parlando di una sorta di realtà privatistica che nasce per creare strutture ospedaliere. È una componente privata che evidentemente è stata raccolta, portata all’interno del progetto per provare a portare del capitale privato all’interno e agevolare un po’ quella che è la parte di finanziamento dal lato pubblico. Però è anche vero che una struttura di questo tipo può funzionare solo se c’è l’interesse da parte di entrambi i soci.

Mi si passi l’esempio, di una perdita di esercizio su un ospedale totalmente pubblico, come può essere il Policlinico di Modena, non ce ne accorgiamo perché la paghiamo fondamentalmente tutti coi soldi pubblici. Su un ospedale pubblico-privato, il socio privato la sente e quindi, di conseguenza, se da parte del pubblico non c’è stato un interesse negli anni, difficilmente può essere interessato a mantenerlo il privato. Quindi io vorrei capire un po’ come si è svolto questo passaggio e in questa risposta non l’ho sentito. Siamo di fronte a un fallimento di una sperimentazione, vogliamo capire com’è che non ha funzionato e, se vogliamo ripeterla e riprovarci, avere le basi di ragionamento, che qui non mi vengono date.

Per quanto riguarda la proposta di finanziamento e il mantenimento della S.p.A., oltre che dei livelli qualitativi, non posso che fare credito chiaramente e dare fiducia alle parole che ho udito oggi, monitorando la situazione e vedendo quale sarà l’evoluzione. Chiaramente, già il mantenimento della S.p.A. è per noi una strada positiva.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Interpellanza oggetto 2873 - Ritiro

 

PRESIDENTE (Petitti): Abbiamo contattato il consigliere Barcaiuolo, che comunica di ritirare la sua interpellanza.

 

OGGETTO 3124

Interpellanza circa l’avvio di screening per i cittadini che usufruiscono di servizi sul nostro territorio da fuori Regione, con particolare riguardo alle azioni da mettere in campo per permettere la pronta ripresa dell’attività delle Università. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto passiamo all’altra interpellanza sempre rivolta all’assessore Donini, interpellanza 3124 circa l’avvio di screening per i cittadini che usufruiscono di servizi sul nostro territorio da fuori regione, con particolare riguardo alle azioni da mettere in campo per permettere la pronta ripresa delle attività delle Università, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Assessore, è la quarta volta che pongo questo tema e lei sicuramente oggi mi stupirà. Cosa devo fare? Proviamo a trovare una soluzione, perché noi siamo già molto avanti, ovvero noi stiamo trattando un tema importantissimo, che è quello di somministrare addirittura il vaccino ai turisti che arrivano nella nostra regione; turisti che evidentemente non hanno un medico di competenza all’interno della regione Emilia-Romagna.

Io faccio un passo indietro. Oggi non tratterò il tema dei vaccini, anche se poi avremo modo e in queste ore presenterò una proposta secondo me molto interessante da accogliere, ma oggi parliamo di screening.

Anche qui, finalmente, dopo varie sollecitazioni, forse più di quattro volte, siamo arrivati a un punto sullo screening decisivo, ovvero le scuole, la possibilità che le farmacie facciano accordi sia con i centri estivi che con la scuola in presenza, quando sarà, a settembre, e provare anche a immaginare una giornata dedicata allo screening prima di accedere al nuovo anno scolastico.

Bene, mettiamo da parte questo tema e ne affrontiamo un altro fondamentale, che è quello degli studenti universitari. Siamo abituati nelle diatribe politiche a parlare sempre dei fuori corso, ma c’è un mondo che ha voglia di tornare in università. La chiarezza su chi è che coprirà, se il sistema sanitario regionale ha intenzione di fare uno screening massivo di quella categoria, primo aspetto, secondo, se ci sono già degli accordi con l’università per poter far accedere allo screening gli studenti fuori sede, perché ricordo ancora oggi, nonostante varie risposte, che agli studenti fuori sede non è permesso di andare in farmacia e fare un tampone se non hanno un medico di riferimento.

Il punto che pongo oggi è questo: se ci stiamo ponendo la questione dei vaccini, credo che ormai lo screening non possa più essere legato a un problema che, secondo me, è esclusivamente burocratico-amministrativo, non politico, perché se c’è una volontà politica di far accedere tutti allo screening, possiamo farlo, anche perché ricordo che ci sono tantissimi altri casi che possono essere equiparati agli studenti universitari. Mettiamo un turista che al quarto giorno di vacanza non può andare a un concerto in Romagna o un residente fuori regione che visita un proprio parente. Ricordo che proprio ieri abbiamo posto il tema della certificazione verde. Può capitare che chi ha in mano una certificazione verde non sia residente nella nostra regione, ma che deve accendere a una CRA perché ha un parente o deve far visita all’ospedale o ha un parente fuori. Quindi, anche su questo bisogna fare un passo in più. Stiamo parlando di screening e non di vaccini. Il tema “vaccini” è complicato. È chiaro che dobbiamo accelerare di molto e dare certezze sulle date di inizio, qui io credo che si possa tranquillamente risolvere, dopo quattro volte sono certa che lei, assessore, lei mi darà una risposta positiva sullo screening anche per chi è fuori Regione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Le ricordo, consigliera Castaldini, che l’altra volta è stata la quinta volta.

Innanzitutto è necessario un riepilogo sulle certificazioni. Quella verde consentirà ai cittadini italiani di muoversi fra le Regioni del territorio italiano, così come prevede il decreto-legge 52, avrà validità fino all’entrata in vigore del certificato Digital green europeo, atteso per il mese di giugno, che permetterà gli spostamenti all’interno dell’Unione europea, seguendo requisiti che dovrebbero essere molto simili a quelli previsti attualmente in Italia per la cosiddetta certificazione verde.

Il Green pass europeo non sarà più emesso dalle Regioni, ma da una piattaforma nazionale, e conterrà un codice a barre dimensionale.

In previsione della ripresa dell’attività universitaria, a tutela di studenti e personale fuori sede, in attesa della sua quinta question time o interrogazione, resteranno valide per ora le regole legate ai certificati sopra citati.

Infine, è in fase di adozione una delibera all’ordine del giorno della scorsa Giunta regionale, che però prevede alcune importanti novità. Non è più necessaria la ricetta del medico per l’esecuzione del test sierologico, molecolare e antigenico rapido presso un laboratorio autorizzato, sarà inoltre consentito di eseguire il test antigenico rapido nasale anche a coloro che non hanno assistenza sanitaria nella nostra Regione, italiani e stranieri (l’ho superata, ho messo anche gli stranieri), applicando il prezzo calmierato già definito di 15 euro, quindi non abbiamo aumentato il prezzo.

Si allarga quindi il target di popolazione coinvolto nello screening.

Per quanto riguarda la fascia indicata però dalla consigliera, sono quindi coinvolti studenti universitari, anche se fuori sede, o studenti stranieri, comunque iscritti alle università emiliano-romagnole o, ancora, studenti che si trovano a frequentare le Università in Emilia-Romagna grazie al progetto Erasmus, i quali non risultino iscritti al sistema di assistenza sanitaria della Regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Castaldini prego.

 

CASTALDINI: Sono due giorni importanti per me. Sono quasi commossa e sono molto felice che dopo un anno io abbia una soddisfazione come questa. In realtà questa storia nasce da richieste pressanti che hanno avuto sia l’opposizione che la maggioranza. Avevo ragione nel dire, evidentemente, che bastava una volontà politica per arrivare a una delibera di Giunta, evidentemente a tempi più maturi per avere la possibilità di farlo e io sono assolutamente soddisfatta.

Si poteva fare. Ascoltando proprio subito subito, non la quarta volta, ma la prima volta l’opposizione, si poteva fare nove mesi fa, ma va bene. Io oggi sono contenta e credo che sia una opportunità importantissima per tutti. Ben venga anche per studenti Erasmus e stranieri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 3114

Interpellanza circa la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi (art. 3 della L.R. 18/2016) compreso il contrasto al radicamento nel nostro territorio del reato di finanziamento del terrorismo internazionale. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni, Facci, Catellani, Rainieri, Liverani, Occhi, Marchetti Daniele, Stragliati, Bergamini, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Pompignoli

 

PRESIDENTE (Petitti): Come dicevo prima l’altra interrogazione, quella del consigliere Barcaiuolo, è stata ritirata.

Passiamo, quindi, all’interrogazione 3114 circa la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi, compreso il contrasto al radicamento nel nostro territorio del reato di finanziamento del terrorismo internazionale, a firma dei consiglieri Bargi e altri.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Evidentemente mi mancava l’aula in presenza, allora oggi bisso le interpellanze.

Questo è un tema che abbiamo voluto agganciare un po’ per assonanza, un po’ perché dà seguito alla legge regionale o meglio alla clausola valutativa sulla legge regionale 18/2016, Testo unico sulla legalità.

Ricorderete che a dicembre scorso abbiamo affrontato la clausola valutativa, tra l’altro richiesta fortemente dal nostro Gruppo, in quanto, passati i termini del 2019, chiaramente c’è stata la problematica che tutti noi conosciamo legata al Covid, oltre alla campagna elettorale, e quindi ci poteva stare uno slittamento. Però è stato uno slittamento di un anno abbondante e quindi abbiamo sollecitato e ottenuto di poter effettuare la clausola valutativa e ci siamo confrontati su alcune tematiche importanti.

È stato pubblicato lo scorso 31 marzo, ma avviene un po’ tutti gli anni e tutti gli anni seguiamo questo trend non proprio roseo per il nostro territorio regionale, da parte della Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, una raccolta di dati in merito alle segnalazioni sospette di riciclaggio, in particolare legata al secondo semestre 2020, dove vengono pubblicati alcuni dati sul sospetto di utilizzo di fondi da parte dei vari territori del Paese, in particolare viene fatta una classificazione per province, e la Direzione internazionale che prende questo denaro.

In particolare, l’Emilia-Romagna su alcune tematiche… Penso al money transfer verso i paradisi fiscali, dove si trova sul podio tra le regioni italiane con le città più rosse Parma, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna e per i bonifici verso i Paesi a fiscalità privilegiata e non cooperanti, cioè i paradisi fiscali più raffinati, dove troviamo in zona rossa Piacenza, Modena e Reggio, e per un elemento anche questo molto preoccupante, anche perché sono dati che se uno va a ripercorrere lo spaccato annuo da parte della UIF Bankitalia vediamo come, in realtà, sono stati una costante negli anni, molte volte poco citati, per il finanziamento al terrorismo internazionale vede tre delle nostre province tra le prime nel Paese, ovvero Modena, Ravenna e Forlì-Cesena e due vengono classificate in zona arancione, non per motivi di Covid, in questo caso, Parma e Bologna.

Il tema del radicamento della criminalità straniera è uno dei quadri che vanno a complicare ancor di più l’aspetto della legalità sul nostro territorio, soprattutto per gli affari che vengono svolti, affari chiaramente illeciti, anche collegati a quella che può essere definita la malavita autoctona, anche con le realtà nei Paesi di origine di questi gruppi.

Dicevamo questo, rispetto ai dati, che ormai sono una sorta di consolidato dello spaccato del nostro territorio, visto che non si tratta di fenomeni che vanno sottovalutati, rispetto alle tematiche legate alla legalità, vogliamo capire intanto come si pone la Giunta rispetto a questi fenomeni e se intende introdurli nei percorsi di legalità, al pari di quanto già è stato fatto, magari in passato, rispetto alla malavita nostrana. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Grazie, presidente.

La Giunta è a conoscenza dei contenuti del rapporto richiamato elaborato dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia. Per quanto attiene a una sua valutazione, va innanzitutto precisato che i dati citati nell’interpellanza riguardano la massa complessiva delle segnalazioni per operazioni sospette ricevute dall’UIF e dai cosiddetti “soggetti obbligati”.

Dai dati disponibili, pertanto, non è possibile conoscere né il numero di segnalazioni comunicate dall’Unità di informazione finanziaria all’autorità giudiziaria perché valutate effettivamente come operazioni sospette, né quelle per le quali l’autorità giudiziaria ha ritenuto opportuno procedere con indagini mirate.

Alla luce di questa precisazione, è del tutto probabile che la reale e concreta dimensione del fenomeno nella sua componente strettamente criminale sia sostanzialmente inferiore a quella proiettata dall’UIF nel rapporto semestrale, perciò andrebbe ulteriormente analizzata sulla base di altri dati.

Certamente va riconosciuta la crescita di questo fenomeno nella nostra Regione, più 10,7 punti percentuali considerando i secondi semestri del 2019 e del 2020. Tuttavia, occorre anche ricordare come tale andamento si stia manifestando ormai da diverso tempo nella maggior parte delle Regioni italiane.

Si tratta peraltro di una tendenza non necessariamente negativa nella sua manifestazione, cioè se da un lato è vero che l’aumento delle segnalazioni per operazioni sospette può indicare una crescita di interesse da parte di gruppi o singoli soggetti criminali per l’attività di riciclaggio, dall’altro, viceversa, dimostra come vi sia anche un’ampia platea di soggetti (intermediari bancari e finanziari, professionisti) attenti a quanto accade nel territorio e disposti a contrastare tale forma di attività criminale.

Riguardo poi all’incidenza che tale fenomeno ha sulla popolazione residente, va ricordato che la nostra Regione detiene un tasso di 97 ogni 100.000 abitanti, inferiore quindi quello medio italiano. Riguardo poi alle segnalazioni per operazioni sospette, destinate al finanziamento del terrorismo internazionale, nel report UIF non sono disponibili dati in valori assoluti. Non è quindi possibile conoscere realmente né l’entità del fenomeno all’interno della nostra Regione in termini quantitativi, né i suoi aspetti qualitativi.

Ad ogni modo, dalla proiezione geo referenziata dei tassi su 100.000 abitanti, che è l’unica informazione presente nel report, emerge come le Province dove tale fenomeno inciderebbe maggiormente siano effettivamente Modena, Ravenna e Forlì-Cesena. Tuttavia, anche in questo caso occorrerebbe avere contezza di quante di queste segnalazioni siano poi state effettivamente oggetto di un’investigazione giudiziaria.

Va infatti sottolineato che le segnalazioni per sospetto riciclaggio dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia sono atti dovuti di un organo bancario non giudiziario, dunque di media solo in una percentuale assolutamente minoritaria di casi sono poi seguite da un’azione penale.

Analogamente, per mancanza di dati puntuali, non è possibile avanzare considerazioni sul fenomeno del money transfer. Certamente nella nostra Regione il fenomeno è significativo, come dimostra la proiezione geo referenziata all’interno del report, ma è necessario ponderarlo anche alla luce del fatto che l’Emilia-Romagna è la Regione con la più alta incidenza di cittadini stranieri rispetto alla media italiana e molti di essi, come è noto, spediscono le proprie rimesse nei Paesi di origine. Non è un caso, infatti, che nelle regioni del Meridione, per fare un taglio più grosso della suddivisione del Paese dove per note ragioni risiede una quota di stranieri inferiore a quella delle regioni dell’Italia settentrionale, tale fenomeno sembrerebbe essere molto meno accentuato.

Per quanto riguarda poi la competenza in materia di contrasto alla criminalità organizzata e non, occorre sempre rammentare che, ai sensi dell’articolo 117, comma 2, lettera h) della nostra Costituzione, essa è attribuita in via esclusiva allo Stato, che la esercita sia legiferando in materia che attuando le misure organizzative riferite alle diverse forze di polizia.

Per quanto di propria competenza, la Regione intende continuare nella sua azione di promozione di specifiche azioni di tipo educativo-culturale, volte a favorire l’emersione di qualsiasi fenomeno di natura criminale, anche in collaborazione con le Istituzioni e le associazioni economiche e sociali presenti nel territorio regionale.

Per le ragioni richiamate è tuttavia evidente che il contrasto al radicamento del territorio del reato di finanziamento del terrorismo internazionale è un ambito di intervento non riconducibile alle competenze regionali e, di conseguenza, l’inclusione del contrasto del reato di finanziamento del terrorismo internazionale, nell’insieme delle azioni che integrano il Piano integrato delle azioni regionali per la promozione della cultura, della legalità e della cittadinanza responsabile e la prevenzione del crimine organizzato e mafioso dei fenomeni corruttivi, apparirebbe manifestamente ultroneo ed esorbitante le attribuzioni proprie della Regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Ho cercato di seguire tutto, ma analogamente a quanto è accaduto prima con l’assessore Donini ho l’audio che si sente poco dentro l’Assemblea. Non so se sono diventato più sordo io, ma ho fatto fatica a seguire alcuni passaggi. Mi sembrava di sentire meno forte rispetto al passato, poi non so. Ho provato anche ad alzare il volume, ma evidentemente…

 

PRESIDENTE (Petitti): La mascherina non aiuta. Mettiamola così.

 

BARGI: Non va sull’orecchio la mascherina.

 

(interruzione: “È un problema della Giunta. Anche da remoto non si sentiva”)

 

PRESIDENTE (Petitti): Lì c’è l’audio dei microfoni della Giunta.

 

BARGI: Comunque, ho capito il senso – magari poi chiederò la parte scritta – della risposta. Questi sono dati derivanti da segnalazioni, quindi è proprio per questo che noi esortavamo, perché visto che c’è questo fenomeno trova comunque un preoccupante radicamento anche nel nostro territorio regionale. Probabilmente, poterlo inserire… È ovvio che non è una competenza nostra, non è una competenza nostra neanche… Non abbiamo neanche la nostra Polizia da mandare a contrastare direttamente i fenomeni malavitosi di casa nostra. Però, siccome promuoviamo la cultura della legalità all’interno degli studi e delle ricerche che pubblichiamo anche come Regione, poter ampliare il raggio dei fenomeni che si verificano nel nostro territorio, cercando di andare a reperire anche (perché no?) nel rapporto con le forze dell’ordine, come già avviene, in quei percorsi di confronto sulla malavita nostrana, autoctona, anche per queste tipologie di fenomeni. Credo che liquidarla con un “non è competenza nostra, mettiamola sotto il tappeto” mi sembra un po’ riduttivo.

Credo che all’interno dei percorsi di legalità potrebbe tranquillamente trovare spazio anche un approfondimento su queste tematiche, anche per aumentare lo studio e la sicurezza che abbiamo verso questi fenomeni e verso i dati che ci vengono forniti, in questo caso – ripeto anch’io – derivanti da segnalazioni, ma che possiamo andare ad approfondire, perché sono dati che prendiamo per buoni perché magari vuol dire che abbiamo degli operatori attenti sul territorio, che fanno le segnalazioni dovute, ma è molto riduttivo rispetto all’ampiezza di un fenomeno che, se vede così interessata la nostra Regione, meriterebbe un approfondimento sicuramente maggiore.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso con le interpellanze.

 

OGGETTO 2579

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per sollecitare il Governo affinché gli incentivi fiscali del Superbonus 110% previsto dal “decreto rilancio” (art. 119 del D.L. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020) vengano estesi anche alle strutture ricettive permettendo di beneficiare anche delle risorse del “Recovery Fund” dedicate alla rigenerazione urbana. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rainieri, Bargi, Catellani, Bergamini, Liverani, Occhi, Pelloni, Rancan, Montevecchi, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Delmonte

(Continuazione discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3250

Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare affinché le risorse, previste dal “Recovery Fund”, utilizzabili attraverso il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, siano pienamente spendibili, anche per il Superbonus 110%, con la massima tempestività in accordo con le richieste dell’Unione Europea. A firma dei Consiglieri: Iotti, Zappaterra, Maletti, Mori, Caliandro, Montalti, Rossi, Pillati, Daffadà, Bulbi, Costa, Rontini, Costi, Mumolo, Tarasconi, Sabattini, Fabbri

(Continuazione discussione e approvazione)

 

OGGETTO 3081

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sostegno alla richiesta al Governo e al Parlamento di allargare la platea dei beneficiari del Superbonus al 110% previsto dal DL n. 34 del 2020 anche alle strutture ricettive e alberghiere. A firma della Consigliera: Piccinini

(Continuazione discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A questo punto riprendiamo dal dibattito generale sugli emendamenti relativi alle risoluzioni, dove ci siamo interrotti questa mattina.

Siamo al dibattito generale sugli emendamenti e io ho iscritto al momento a parlare il consigliere Pompignoli, se conferma. Prego.

 

POMPIGNOLI: In realtà, era iscritto prima il consigliere Taruffi, ma fa sempre il giochino che stacca e aspetta che gli altri parlino, però non è questo il timore di parlare su questo tema.

Emendamenti. Gli emendamenti proposti dalla consigliera Rossi, di cui uno lo sottoscrivo perché ovviamente è il tema legato allo stralcio, se ricordate, di dicembre dell’articolato della legge Semplificazioni, di cui ero relatore di minoranza ed era stata proposta dall’assessore Lori.

Ovviamente su questi temi noi ci siamo, abbiamo contestato e contrastato la scelta scellerata di stralciare quegli emendamenti al tempo, oggi vengono riproposti e ben venga la discussione su questi temi.

Per cui, a mio modo di vedere, gli emendamenti porteranno il nostro voto favorevole.

Dall’altro lato, faccio alcune considerazioni in merito alla discussione che c’è stata in aula prima. Riprendo un po’ le parole del consigliere Taruffi, che ha attaccato la Lega, in quanto nel 2020 – è là, lo vedo – la Lega avrebbe votato “no” al Superbonus. In teoria, sono un po’ strumentali, insomma, le dichiarazioni del consigliere Taruffi, in quanto la Lega votò contro il pacchetto del Decreto Rilancio ritenuto insufficiente a quel tempo rispetto alle esigenze del Paese. Non voglio però entrare nelle polemiche del 2020. Sappiamo come è andata, sappiamo che oggi siamo al Governo di unità per portarci fuori da questa benedetta crisi. Per cui, non accetto tante strumentalizzazioni in merito alla questione legata al Superbonus, tanto più che, nel corso del tempo, la Lega anche al Governo ha proposto degli emendamenti, tra i quali anche la proroga dei termini. Questo è un tema centrale su cui si è posta molta attenzione.

È altrettanto vero e qui diceva il consigliere Taruffi, che nella risoluzione c’è scritto che la Giunta ha approvato una legge regionale, in realtà io non ho scritto questo, ma è sempre il solito discorso con il consigliere Taruffi. Ho semplicemente detto che la Giunta della Regione Emilia- Romagna ha promosso e non ha approvato alcuna legge, perché giustamente la approva l’Assemblea legislativa. A prescindere da sterili strumentalizzazioni da parte di parte della maggioranza, credo che la maggioranza più sana di questo Consiglio, che ha su questo argomento cercato di convergere su idee e su opinioni legate proprio al Superbonus, tenuto conto che la consigliera Piccinini dice “noi ci siamo su questo tema”, ma ci siamo dopo che ho depositato io la risoluzione e lei l’ha fotocopiata e presentata un mese dopo, però va bene, noi ci siamo, ma su questo bisogna a volte puntare un po’ i puntini sulle i, perché è evidente che i meriti ciascuno se li deve prendere. Qui, però, non si tratta di meriti, non si tratta di mettere delle bandierine. Si tratta di un ragionamento complessivo su un tema che coinvolge ovviamente tutti. Quindi, da questo punto di vista, ovviamente, gli emendamenti sono condivisibili e le risoluzioni tutte condivisibili.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Il mio intervento vuole sottolineare come le risoluzioni che sono state presentate oggi, che troviamo oggi in discussione vadano nella direzione corretta di sostanziare, prorogare o fare la richiesta di proroga per l’estensione del Bonus 110 sulla materia edilizia anche per quanto riguarda la parte turistica.

Questo nella consapevolezza che quell’intervento a livello nazionale abbia iniziato un percorso e una determinazione differente di approccio rispetto al tema della rigenerazione urbana, che tenga insieme finalmente sia l’efficientamento energetico, la riqualificazione degli immobili che anche un aspetto di carattere economico, quindi una semplificazione o modalità attraverso la quale le nuove transizioni, come quelle ecologiche, da affrontare siano insieme anche ad una transizione positiva da un punto di vista di carattere economico.

Conseguentemente anche gli emendamenti  mi trovano d’accordo, tranne quello già segnalato dal mio collega Taruffi che chiede la ripresa di un discorso che avevamo interrotto con lo stralcio in quel di dicembre rispetto alla legge semplificazione, perché va a incidere su una legge, quella urbanistica, che ha visto la nostra parte piuttosto critiche in merito e che crediamo non possa essere riaperto semplicemente attraverso un emendamento, sapendo che la disponibilità a una riflessione rispetto alla legge urbanistica da parte nostra c’è sempre stata, abbiamo sempre cercato di promuovere e di creare le occasioni di confronto per rivedere gli aspetti che, anche dal nostro punto di vista, sono ancora da migliorare, a distanza di qualche anno della sua approvazione.

Vorrei rassicurare il collega Taruffi rispetto al tema della proroga eventuale dei termini per il PUG, la troverei poco conseguente rispetto a degli atti che anche la Giunta stessa ha promosso nel corso di quest’anno, come quello del bando rivolto ai Comuni per finanziare la realizzazione dei Piani urbanistici generali nei Comuni che hanno delle difficoltà operative nel rintracciare figure professionali che li aiutino nella composizione del PUG, che, per quanto mi riguarda, deve rimanere come termine quello del 31/12/2021, anche alla luce dello sforzo che la Regione sta facendo in accompagnamento ai Comuni che si possono trovare maggiormente in difficoltà su questo.

In questo senso, troverei dopo molto contraddittoria una discussione a luglio che inizi a dire “non abbiamo più le condizioni per poter procedere da questo punto di vista”, sapendo che il tema della valutazione sugli impatti urbanistici, che deve essere posto all’interno dei PUG e dello sviluppo delle nostre città, ha bisogno effettivamente di uno studio e di un’attenzione particolare rispetto a una serie di aspetti che non sono solo ed esclusivamente quelli legati all’attenzione [...] produttivi, ma complessivamente alla vivibilità delle nostre città, dei nostri paesi, che hanno bisogno davvero di una riqualificazione, questa sì, molto attenta e precisa, assieme a tutti gli attori presenti sul territorio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Intervengo per fatto personale, visto che il collega Pompignoli mi ha citato. Per rivendicare ancora una volta e ancora più forte il merito di avere messo in campo questa misura, collega Pompignoli. Lo dico perché io ne vado, francamente, molto orgogliosa. Chi, invece, ha votato “no” al DL Rilancio e ha detto “no” al Superbonus è stata proprio la Lega, che adesso cerca di cavalcare il tema dell’estensione alle strutture ricettive. Così, tanto per mettere, giustamente, i puntini sulle “i”, come si diceva prima. Non mi sottraggo.

Sicuramente questa è una misura voluta dal Movimento 5 Stelle. Altrettanto certamente noi diciamo “sì” a queste misure. Non diciamo sicuramente “sì” al tema, per esempio, di cui si sta dibattendo in questi giorni, che è quello dei vitalizi. Così, tanto per fare un esempio.

Sì, collega, io lo rivendico. Come rivendico il provvedimento delle comunità energetiche. Tutti quei temi che hanno un’attenzione all’ambiente, alla sostenibilità ambientale. Così come i 4,5 milioni per il ricambio del parco auto degli Enti locali. Sono tutte misure che hanno un’attenzione particolare all’ambiente, al tema del Green Deal, al tema della transizione ecologica, su cui noi siamo da sempre... Il collega c’era anche nello scorso mandato, quindi sa benissimo quali sono le battaglie che sono state portate avanti dal Movimento 5 Stelle. Diciamo che sul fronte opposto c’era esattamente la Lega. Anche se oggi cerca di parlare un linguaggio un po’ più ambientalista, che io definirei più di green washing più che ambientalista, gli obiettivi non sono evidentemente gli stessi, anche se qualcuno cerca di rincorrere le battaglie giuste portate avanti dal Movimento 5 Stelle.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non ho altri in dibattito generale sugli emendamenti.

Consigliera Rossi, prego.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Rispetto agli emendamenti che ho presentato sulla risoluzione dei colleghi della Lega, rimarco il fatto che intanto, per quanto riguarda il primo emendamento, ho tenuto a precisare il lavoro che questa Giunta, attraverso l’assessore Corsini, in sede di Conferenza Stato-Regioni, ha portato avanti fino a promuovere, di fatto, l’estensione del bonus ristrutturazione al settore ricettivo, presentando questa proposta al Ministero già in data 24 marzo.

È stato fatto un lavoro importante, che speriamo vada verso il fatto di poter essere accolto e di poter dare poi delle risposte ai privati, agli imprenditori di un settore che, come abbiamo sempre detto e ripetuto, è il più colpito a livello economico. Insieme a questa proposta, nel secondo emendamento ho voluto riprendere quello che, di fatto, a dicembre, in questa Assemblea, in quanto ovviamente di nostra competenza, abbiamo adottato per cercare di semplificare il percorso. Visto che, ribadisco, si parla sempre più e sempre spesso di burocratizzazione, credo che quello che questa Assemblea ha approvato nel mese di dicembre, in termini di sburocratizzazione, sia un forte segnale che, però, è stato interrotto in parte però per una fascia che in questo momento, secondo me, era opportuno, fondamentale, necessario riprendere. Quindi, ho riproposto un emendamento in cui chiedo di tornare a discutere rispetto agli articoli stralciati in modo tale da trovare una sintesi, perché credo che quello sia stato comunque un testo importante, di fatto, nei contenuti, dato il focus anche sulla sburocratizzazione, che è una grande questione aperta nel nostro Paese, ma adesso è il tempo di accelerare sull’ampliamento di quanto previsto in particolare sul fronte della riqualificazione del comparto ricettivo.

Penso che rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale, strutture ricettive e servizi debbano essere posti nuovamente al centro di questo dibattito, non solo legato al tema del Bonus edilizio del 110, che comunque rappresenta uno strumento importante di agevolazione fiscale, quindi anche economica, per i diretti interessati, oltre a un’imperdibile, a mio avviso, possibilità e comunque strumento di decarbonizzazione per l’efficientamento energetico, per la questione sismica e comunque per una rigenerazione del nostro territorio in un’ottica di innovazione rispetto all’ambiente, che è il valore della nostra offerta per i cittadini emiliano-romagnoli tutti, ma anche per i turisti e i visitatori, quindi un’opportunità che non può essere sprecata, ma anzi va rilanciata e superata nei suoi limiti attuali.

Questo lo hanno confermato anche le diverse voci a livello nazionale e a livello locale, lanciando proposte al Governo per dare nuovo slancio al settore alberghiero, che ha vissuto nel corso della pandemia momenti indescrivibili. Rappresento il territorio riminese in particolare, ma penso alla riviera romagnola o comunque a tutta la costa emiliano-romagnola, che hanno nel turismo e nei servizi due driver fondamentali della propria economia e hanno quindi bisogno davvero di un intervento propulsivo nella direzione della riqualificazione del prodotto turistico.

Per questo auspico che inizino ad arrivare delle risposte concrete nell’interesse di un’economia e dei territori interi sofferenti. L’allargamento, come chiesto anche nella risoluzione che come Gruppo del Partito Democratico abbiamo presentato, quindi l’allargamento della platea dei beneficiari del 110 anche alle strutture ricettive alberghiere, così come ad altre realtà, potrebbe garantire una riconversione in chiave green, che quando è il momento di dirla, pronunciarla e scriverla siamo tutti pronti e tutti attivi, siamo sul pezzo, e comunque come Regione Emilia-Romagna, ci tengo a rimarcare che siamo indubbiamente avanti sotto tanti aspetti, ma sottolineo con altrettanta forza che possiamo e dobbiamo assolutamente fare di più.

Sono i fondi del Recovery Fund a poter garantire le risorse necessarie per allargare la platea dei beneficiari del Bonus, come abbiamo detto. Gli imprenditori del territorio hanno necessariamente bisogno, per intervenire e riqualificare, di semplificazione, quindi anche di investimenti, anche di fiducia. Serve, per questo, il nostro intervento, proprio per garantire risposte e chiarezza a tutta la platea dei possibili fruitori del Bonus, allargandolo anche, possibilmente.

Negli articoli che, di fatto, sono stati stralciati dalla norma sulla semplificazione al Superbonus 110 di dicembre, chiedo di reinserire in modo particolare i temi, con i miei emendamenti, che riguardano l’argomento di oggi. Si parla, ad esempio, di favorire l’accorpamento delle strutture ricettive e alberghiere, di incentivi per la realizzazione di parcheggi, liberando così spazi urbani oggi occupati da auto e, di conseguenza, aumentando la dotazione di servizi. A mio avviso, dare la possibilità di riqualificare strutture o alberghi che lo richiedono, nell’ambito di un programma così ampio e forte, è indispensabile e sensato. Ci sono ancora troppe situazioni inerenti anche agli anni Ottanta, Novanta o Duemila che non sono mai state risolte e che vorremmo potessero essere risolte, sia con un esito positivo che con un esito negativo. Non importa. L’importante è che si metta un punto a una situazione che per troppi anni... Sono passate generazioni. La nostra generazione... Io negli anni Ottanta avevo 6 anni. Oggi ne ho quasi 50. Quindi, anche le generazioni che si sono succedute, che magari hanno anche ereditato, che hanno acquistato, che hanno voluto investire, che hanno creduto in determinati settori, oggi si trovano impossibilitate ad accedere a fondi, a possibilità di riconversione in termini ecologici, a migliorare i servizi, anche in chiave di sostenibilità. Non possono farlo perché non sanno esattamente, in modo preciso e chiaro, qual è la loro posizione.

Questo si chiede. Si chiede che si metta un punto, o in negativo o in positivo. L’importante è che si sappia da dove si potrà poi partire, perché se non si ha questa certezza io temo che le possibilità che stiamo dando, sia a livello nazionale che a livello regionale, perché abbiamo qui dentro quest’aula nello scorso mandato rivoluzionato la parte turistica e regolamentata in modo nuovo e innovativo la parte turistica della Regione Emilia-Romagna, partendo dalla nuova legge sul turismo, così come la legge sul condhotel, così come la legge, una delle ultime sulla riqualificazione dei lungomari. Quindi, abbiamo dato impulso e possibilità a un settore, che è quello del turismo, che cuba un numero a due cifre del PIL regionale, ma che in questo momento ci sta chiedendo di poter far di più, e non sapere da che parte potersi girare o comunque partire.

Ecco, io credo che qui siamo chiamati a dare delle risposte concrete. Serve una maggiore chiarezza della regolamentazione per una spinta per rilanciare il settore turistico, anche in collaborazione tra pubblico e privato, con un faro, che è quello dell’ambiente e della transizione ecologica, soprattutto per dare la possibilità alle nostre strutture ricettive di riaccendere i motori, necessariamente ovviamente sempre più green, e rimettere in moto un’economia che è fondamentale per tutta la regione, ma mi viene da dire proprio per tutto il nostro territorio nazionale.

Con questi emendamenti chiedo di non temporeggiare più. Dobbiamo definire il quadro dell’intervento delle azioni. Dobbiamo dare delle risposte a chi oggi vuole essere parte integrante di un percorso che noi per primi sposiamo, abbiamo lanciato, al quale non stiamo dando carburante necessario per farlo partire.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Non ho altri in dibattito generale sugli emendamenti.

Consigliere Sabattini, prego.

SABATTINI: Grazie, presidente.

Per come si è sviluppata la discussione di questa mattina su un argomento – poi tornerò su questo – ma anche per la discussione approfondita che abbiamo fatto su questo gruppo di ordini del giorno, credo che ci voglia anche un ringraziamento al consigliere Pompignoli di averci fatto anticipare questa discussione, probabilmente all’interno dell’aula, anche a seguito del dibattito, in qualche momento anche complicato, che abbiamo avuto alla fine dello scorso anno ci sono ancora, come avete sottolineato in tanti, numerosi aspetti che su questa normativa devono essere da una parte fluidificati, ma dall’altra parte hanno la necessità di valutarne gli effetti.

Ho scelto di intervenire anch’io brevemente per sottolineare un aspetto che è collegato indirettamente a quello che ricordava prima il consigliere Rancan, che hanno citato anche altri e che riguarda l’effetto di normative così importanti anche all’interno di mercati corollari come quello delle materie prime. Questa è anche la prova di come per la complessità del mondo nel quale ci troviamo non basti semplicemente analizzare le relazioni causa/effetto, ma la complessità è fatta di grandi interdipendenze, quindi quando introduci all’interno di un sistema elementi di novità così impattanti hanno effetti anche dal punto di vista dell’insieme del sistema produttivo.

Il tema della crescita delle materie prime (richiamo quello che ho sentito alcuni interventi fa) sicuramente richiede anche da parte nostra una presa di consapevolezza, non la derubricherei esclusivamente con un aggiornamento dei prezzi, perché è chiaro che l’effetto che abbiamo visto e anche il repentino aumento degli stessi non può essere trasportato in un’analisi che valuti soltanto un delta tempo troppo ristretto. Abbiamo la necessità probabilmente di adeguare anche degli elementi di prezzo che ovviamente non riguardano il mercato delle materie prime, non soltanto in Italia ma in giro nel nostro continente, quindi non è solo l’elemento del 110 per cento che influenza ovviamente il costo delle materie prime, ma sicuramente in Italia come influenza il costo della materia prime, sta influenzando anche il costo delle varie prestazioni tecniche e progettuali.

C’è, però, un elemento che non ho sentito nel dibattito e ci tenevo a sottolinearlo, che è anche legato al coinvolgimento sempre più importante anche dei sistemi produttivi, come quello ricettivo. La novità introdotta con il 110, ma che poi si è espansa anche sulle altre incentivazioni, come il Sisma Bonus o le ristrutturazioni, è la possibilità di cedere il credito d’imposta anche agli istituti di credito. Guardate, anche questo aspetto, che sulla carta poteva essere quell’elemento che ci permetteva anche di superare elementi di enorme difficoltà, soprattutto sui soggetti incapienti, ovviamente qui stiamo parlando della parte privata, dal punto di vista pratico, sta riscontrando anche nelle procedure applicate dagli istituti di credito non poche difficoltà, anche nell’assunzione degli stessi.

L’apertura, anche, alla possibilità sempre maggiore, anche nei sistemi da una parte recettivi, ma dall’altra parte produttivi, ci aiuta, con l’opportunità del 110 per cento, a raggiungere gli obiettivi che abbiamo richiamato più volte. Alcuni li abbiamo richiamati anche stamattina nel nostro dibattito. Azioni politiche che ci portano al raggiungimento conseguente degli obiettivi ambientali che ci siamo posti, estremamente sfidanti, da una parte. Dall’altra può essere anche un pezzo di una risposta di possibile potenziale accesso al credito che si somma anche ai benefici di risparmio energetico e di generazione di valore diffuso.

In tanti degli interventi è stato sottolineato come questo provvedimento del 110 per cento, oltre che generativo di lavoro, amplifichi quel rimbalzo che la fase post pandemica sta già registrando in alcuni campi della manifattura, ma che può risultare determinante, se non fondamentale, nel settore dell’edilizia. Sappiamo come la catena di subfornitura complessiva del settore edilizio impatti in maniera molto ampia su tutto il sistema produttivo. Anche nella logica richiamata un po’ da tutti gli ordini del giorno, quella, oltre che di sostegno nella manovra, di richiesta il più possibile che questa venga allargata, ma soprattutto messa all’interno di un processo e di un percorso per renderlo più performante anche per quello che riguarda i blocchi, i coni di imbuto che dall’introduzione di questa agevolazione stiamo riscontrando su tanti rapporti anche con le Istituzioni, gli enti locali, ma anche con la difficoltà dal punto di vista del territorio a rispondere a una domanda che probabilmente non era stata quantificata come si immaginava.

Credo che sia stata molto opportuna e utile anche la discussione che abbiamo fatto oggi su questo tema, come credo altrettanto utili possono essere tutte le risoluzioni che abbiamo presentato oggi, che, con sottolineature diverse, schierano, come correttamente deve essere, la nostra Regione all’interno di quel solco che vede ovviamente provvedimenti come questi assolutamente calzanti anche per le proprie strategie di raggiungimento dei propri risultati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Abbiamo sottolineato nel corso del dibattito generale sulle risoluzioni la nostra posizione critica rispetto all’emendamento sottoscritto dalla consigliera Nadia Rossi, sul quale adesso tornerò con un attimo di calma. Prima, però, volevo ricordare al consigliere Pompignoli, che ha voluto provare, diciamo così, a distoglierci da quella che è l’oggettiva realtà dei fatti rispetto al voto in Parlamento da parte della Lega e di tutto il centrodestra. Ci tenevo non tanto per spirito polemico, che almeno in questa occasione, diciamo così, non mi appartiene, ma semplicemente per ricordare come siano andati i fatti. Lo ricordavo prima: Decreto Rilancio approvato dal Governo a maggio, convertito in legge a luglio, sia alla Camera che al Senato la Lega e il centrodestra hanno votato contro.

È ovvio che dentro a un decreto che si chiama “Rilancio” e che prevede diverse misure, perché in quella fase terribile ed emergenziale dell’anno scorso ovviamente il Decreto Rilancio conteneva diverse misure, non conteneva solo il Superbonus ovviamente, aveva diversi elementi, diverse misure.

Quando quindi il consigliere Pompignoli dice “la Lega ha votato contro un provvedimento in cui c’erano diverse cose, anche quella, quindi non abbiamo votato solo contro il Superbonus, ma abbiamo votato anche contro il Superbonus”, rimane il dato di fatto che la Lega e il Centrodestra hanno votato contro e oggi, attraverso questa risoluzione, la Lega chiede l’estensione di una misura contro la quale fino a qualche mese fa si era schierata anche in modo abbastanza vibrante.

Ho ricordato questo passaggio perché mi serve, come dicevo prima (così arrivo all’emendamento della consigliera Rossi) per ricordare quello che è stato il dibattito che abbiamo avuto in seno alla Commissione e all’interno dell’aula all’atto dell’approvazione del PdL cosiddetto Semplificazione.

Nell’emendamento a firma della consigliera Rossi si fa riferimento esplicito alla necessità di riprendere le fila del discorso interrotto a dicembre 2020, quando, in occasione dell’approvazione della legge sulla rigenerazione dei centri storici e gli interventi di semplificazione edilizia, sono state stralciate le disposizioni (vengono addirittura citati gli articoli 33, 34 e 35 del progetto di legge presentato dalla Giunta), quindi si chiede di riprendere il filo di quel discorso.

Noi voteremo contro questo emendamento, non perché ci vogliamo sottrarre al dibattito che inevitabilmente, come ricordavo prima, dovremmo fare su questa materia e su quella affine, sul pacchetto di misure relative alle materie di carattere urbanistico, anzi siamo tra quelli che caldeggiano, hanno sollecitato e continuano a sollecitare la necessità di interventi per modificare la legge regionale n. 24 del 2017, ovvero la legge urbanistica, perché riteniamo che in quella legge esistano degli elementi che non ci hanno convinto allora, non ci convincono oggi, e non a caso votammo contro quel testo di legge, dopo una discussione significativa e un percorso molto articolato nella precedente legislatura.

Allora votammo contro. Oggi chiediamo, coerentemente con quanto dicevamo allora, di tornare su quel testo per modificarlo.

Perché voteremo contro questo emendamento? Perché, nel momento in cui si chiede di riprendere il ragionamento su una parte che non riguarda direttamente ‒ ribadisco ‒ la legge n. 24/2017, ma più in generale... Ovviamente, quando parliamo di semplificazioni in materia edilizia e di disposizioni attigue facciamo riferimento alle politiche urbanistiche della nostra Regione, alla cornice all’interno della quale si sviluppano le disposizioni normative e attuative regionali. Noi crediamo e chiediamo che questa discussione si faccia complessivamente.

Lo dicevo prima. Non a caso in quella sede, a dicembre, quando stralciammo questi e altri articoli, ricordo bene quella discussione, è vero che si disse “ci fermiamo per il momento qui, riprenderemo in seguito”, ma quel “riprenderemo in seguito” per noi vuol dire riprenderemo in seguito in un quadro complessivo generale in cui devono essere comprese anche le modifiche che secondo noi sono necessarie e utili.

In assenza di questo quadro ‒ e in questo emendamento quel quadro non c’è, evidentemente ‒ noi non possiamo essere favorevoli all’interposizione di questo emendamento, che tra l’altro interviene su una risoluzione che, ripeto, nel suo insieme consideriamo positiva, tant’è che ‒ lo preannuncio per le disposizioni di voto ‒ qualora l’emendamento, come temo, dovesse venire accolto dall’aula, chiedo poi di poter accedere alla votazione per parti separate della risoluzione, così come eventualmente emendata. Questo perché ‒ ripeto ‒ il corpo complessivo della risoluzione a firma del consigliere Pompignoli, sulla quale dopo, in dichiarazione di voto, magari torneremo, può anche convincerci. Però non può convincerci questo passaggio.

Tra l’altro, non siamo più nella condizione di poter presentare emendamenti, perché la discussione generale è finita. Mi sono dimenticato di farlo durante il corso dell’aula, però ribadisco che sulla risoluzione a firma Pompignoli sarebbe utile correggere, diciamo così, magari anche solo come errore materiale, la parte in cui si fa riferimento alla legge regionale, come se fosse atto di Giunta, diciamo così, quando appunto sappiamo che è atto approvato da questa Assemblea e non certo dalla Giunta.

Mi sono soffermato in particolar modo su questo emendamento, perché sugli altri, invece, poi motiveremo anche in modo più dettagliato in dichiarazione di voto, siamo favorevoli, non abbiamo preclusioni.

Devo dire che ho qualche elemento di perplessità sul fatto che l’emendamento della collega Rossi sia arrivato in questo frangente, quando, secondo noi, sarebbe stato più opportuno, come ho detto, ricondurlo ad una diversa discussione all’interno della quale magari collocare anche altri elementi di modifica, in una discussione che, è inutile negarlo, quando l’abbiamo fatta, a dicembre, ci ha visti non solo impegnati in una discussione serrata, ma anche, è inutile negarlo, con sensibilità e sfumature che sono emerse in modo chiaro.

Poiché quelle sensibilità e quelle sfumature sono ancora presenti e inevitabilmente non può che essere così, perché le cose non sono mutate, credo, come ci siamo detti anche a microfoni spenti nelle interlocuzioni che sono intercorse in queste ore e in questi giorni, come ho rappresentato questa possibilità di discutere l’emendamento noi avremmo ritenuto fosse stato meglio affrontarla in un contesto e in un modo differente. Ciò detto, ovviamente, non ci sottrarremo alla discussione che inevitabilmente dovremo fare, come sappiamo, anche rispetto al passaggio che pure il consigliere Pompignoli ha sfiorato nel suo intervento in precedenza, che riguarda anche il tema della opportunità o meno di consentire e concedere quindi una proroga per quanto riguarda le scadenze relative alle disposizioni dei Piani urbanistici generali che i Comuni hanno oggi e ad oggi fissato per legge al 31 dicembre 2021.

Non ci sottrarremo a quella discussione, così come non ci sottrarremo alle altre. Ci tenevo, però, a chiarire le ragioni per le quali non voteremo l’emendamento della consigliera Nadia Rossi quando invece, ripeto, c’erano, secondo noi, le condizioni per poter fare un lavoro collegiale congiunto e più compiuto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Parto dalle ultime parole, quelle conclusive dell’intervento del collega Taruffi, alle quali non posso che associarmi laddove lui indica la necessità di un lavoro collegiale di revisione complessiva di una materia molto complessa, come abbiamo potuto testimoniare ogni qualvolta ci siamo addentrati nella materia urbanistica.

Sono contento che, rispetto agli impegni che ci assumemmo a dicembre, quando si concluse in maniera così rocambolesca la vicenda della legge n. 14, e dicemmo che sarebbe stato necessario riprendere il filo del discorso, sono contento che la pensi allo stesso modo a distanza di diversi mesi il collega Taruffi e, sì, per una questione di serietà siamo convinti che la discussione vada ripresa, perché non è una questione di parte, per cui si è partiti in un modo rispetto all’argomento e si è approdati poi, alla fine dei lavori dell’Aula, in un altro, quindi c’è l’esigenza di un gruppo di riprendere in mano alcune questioni che aveva proposto prima in Commissione e poi all’Aula, ma perché è il territorio che ce lo chiede.

Quella discussione che facemmo in una fase un po’ troppo accelerata, attraversata da altre questioni estremamente importanti che l’Assemblea stava trattando in quelle settimane, intendeva però provare a risolvere alcune delle questioni che stanno a macerare sui nostri territori, che hanno a che fare con una normativa urbanistica, con la pianificazione sul territorio, con la risoluzione di alcuni interventi mai conclusi, mai esitati in un percorso di bonifica da un lato del territorio, ma anche di rigenerazione e di riqualificazione del territorio stesso, quindi c’è l’esigenza, come c’era a dicembre c’è ancora oggi, ed è per questo che con grande serietà noi diciamo che va ripresa la discussione.

Non quindi perché si voglia presuntamente avere ristoro rispetto a una diminutio sul testo che presentammo a dicembre, ma perché quelle esigenze sui nostri territori noi le conosciamo molto bene, ci vengono segnalate costantemente da amministratori locali, da cittadini, da imprenditori, da chi ha scommesso sulla valorizzazione del territorio regionale o su una parte di esse, che chiede un aggiornamento delle regole? Un riordino delle regole? Di avere risposte, percorsi certi nella legalità, nella trasparenza, nella giusta valorizzazione di una sensibilità ambientale, che fortunatamente si è sviluppata e che deve sempre più permeare l’azione amministrativa dal nostro livello e quelli sovraordinati fino a quelli sottostanti? Ci mancherebbe altro. Ci chiedono, però, percorsi chiari.

Ha ragione il collega Taruffi. Una rivisitazione complessiva va fatta. La politica non è che di fronte a un tornante devia e svicola perché è arduo da affrontare. La politica seria è quella che si pone di fronte a un problema e, pur nella diversità dei punti di partenza, prova, attraverso un confronto chiaro, leale e trasparente, a trovare una soluzione alle istanze dei territori.

Quindi, sì, andrà ripreso il filo di quell’interlocuzione, andrà aperto un confronto, senza partire con dei pregiudizi ideologici, senza arroccarsi ciascuno nelle proprie posizioni di partenza. Almeno questo è quanto sono sicuro riusciremo a fare in seno alla maggioranza, con la volontà di provare a trovare delle soluzioni condivise ed efficaci, contemperando le esigenze di ciascuno e dei territori stessi.

Però, nel mentre che imbastiamo la tessitura per un intervento complessivo di riordino, di ripensamento, intrecciato anche agli altri livelli di pianificazione che stanno via via venendo avanti... Perché anche sulla materia urbanistica ha inferenza quello di cui stiamo ragionando rispetto al Piano energetico che questa Regione ha in gestazione, piuttosto che sul Piano dell’aria, che ci vedrà impegnati con la sua elaborazione a partire dalla fine di quest’anno in avanti.

Nel mentre ‒ dicevo ‒ che si imbastisce la tessitura di questa discussione molto ampia e molto bella, davvero molto bella, strategica, alcuni segnali si possono dare. Ed è per questo che la collega Rossi ha inteso sfruttare l’occasione della risoluzione presentata dal collega Pompignoli per segnalare comunque un’esigenza. Nella gerarchia delle tante urgenze di cui dovremmo occuparci nell’ambito di questa discussione, dire: attenzione, però, c’è una necessità, che è quella del settore alberghiero e turistico, di poter accedere alla opportunità del Superbonus 110. Nel fare quell’emendamento non ha citato altri articoli della legge 14 dello scorso dicembre che, invece, sì avrebbero potuto ingenerare maggiormente fibrillazioni in seno alla discussione di questa Assemblea, anche all’interno della maggioranza, e che hanno più a che fare con il tema complessivo della rigenerazione urbana che infatti restano, al momento, ancora tra parentesi, in attesa che si possa imbastire di nuovo un tavolo di confronto dentro la maggioranza e, ovviamente, poi in seno a tutta quanta l’Assemblea.

Non è né più né meno lo spirito dell’emendamento della collega Rossi e io credo che meriti di essere accolto, anche perché da parti diverse e quindi da sensibilità differenti, comunque, quella è un’istanza che viene avanzata e che trova grande attenzione sul territorio, tutto il territorio regionale.

Credo che abbiamo fatto un passo avanti con la discussione di oggi, perché l’epilogo della discussione di dicembre ha lasciato delle scorie che andavano sicuramente rimosse per poter riprendere serenamente un percorso di confronto. La discussione che ci ha visti impegnati nella parte finale della seduta di questa mattina e nella parte iniziale di questa seduta pomeridiana era un passaggio utile e necessario per poter così ricreare un contesto positivo nel quale ci si possa confrontare su una materia qual è quella urbanistica, che solo chi non è attento può ritenere che sia materia che ha a che fare solo e soltanto all’interesse degli addetti ai lavori.

In realtà, l’urbanistica è politica, perché come noi pianifichiamo gli interventi sul territorio significa fare politica, perché da quanta attenzione mettiamo, dal punto di vista di partenza e l’indirizzo che diamo discende poi la qualità della vita delle nostre comunità.

Quindi, l’urbanistica è un argomento molto pregnante dal punto di vista del senso politico. Io sono molto convinto che abbia fatto bene la collega Rossi a presentare questo emendamento, perché ci dà un’occasione di ripartire senza voler precludere il percorso. Non indica già un esito, ma dice “Attenzione. Questo è argomento di cui discutere”, lasciando la più ampia possibilità di confronto a tutte le parti che vorranno concorrere alla definizione della sintesi sulla materia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

In dibattito generale sugli emendamenti sono terminati gli interventi.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti e sulle risoluzioni. Qualcuno vuole intervenire? Dichiarazioni di voto, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Come abbiamo detto, sulle risoluzioni a firma Pompignoli voteremo a favore, così come voteremo gli emendamenti 1 e 2, a firma Occhi, voteremo a favore dell’emendamento 3, a firma Rossi, voteremo contro l’emendamento 4, a firma Rossi. Voteremo anche a favore delle risoluzioni 3250, a prima firma collega Iotti, e della risoluzione 3081, a prima firma consigliera Piccinini.

Come dicevo prima e ripeto adesso, sull’emendamento 4 ho ascoltato anche le parole del consigliere Costa... consigliere Rainieri, io sono solito motivare le scelte, non mi limito ad elencarle in modo pedissequo, siccome so che è utile ripetere, lo faccio, perché è meglio dirlo due volte che una.

Chiedo anche la votazione per parti separate, come dicevo, qualora l’emendamento 4 venisse accolto, cosa che immagino accadrà, quindi si andrà a inserire, se non vado errato, nella parte finale della risoluzione, quindi chiedo che il testo finale quindi possa essere votato fino a “dedicate alla rigenerazione urbana” la prima parte, e la seconda parte nell’impegno conclusivo, che è quello contro il quale voteremo, quindi chiedo di poter votare per parti separate questo documento.

Come dicevo, sull’emendamento ho ascoltato le parole del consigliere Costa quando ha fatto riferimento alla necessità e ha motivato le ragioni per le quali è utile riprendere quella discussione, pur sapendo e senza negarci che anche tra di noi ci sono opinioni differenti. Direi una cosa non onesta intellettualmente, e non mi è consono, se dicessi che siamo tutti d’accordo. Evidentemente non lo siamo, così come non lo siamo stati a dicembre.

Ora si tratta di capire il perimetro all’interno del quale si colloca questa discussione e le volontà che vogliamo portare avanti. Ripeto: in modo chiaro il consigliere Pompignoli ha fatto riferimento ad alcuni passaggi sui quali siamo in disaccordo, a partire, come ho ricordato, dalla proroga del termine di scadenza per i Comuni che sono tenuti a redigere i nuovi Piani urbanistici generali. Potrei fare un lungo elenco. Su questi temi, anche nella scorsa legislatura, si sono registrate le differenze più significative. Vorrei evitare di ritrovarmi in quella condizione.

Noi ci siamo detti che lavoreremo per cambiare la legge urbanistica, come dicevo prima, lavoreremo per apportare le modifiche che riteniamo necessarie a quel testo. Pur apprezzando l’approccio e lo spirito con cui si sono posti il collega Costa, la collega Rossi, eccetera, devo dire francamente che i segnali non mi lasciano del tutto tranquillo rispetto all’esito conclusivo di questa discussione. Anche la votazione di oggi, pur circoscritta all’interno di un passaggio, che è comunque quello di una risoluzione e non di un testo di legge o di un atto amministrativo, è un segnale di cui secondo me è utile tener conto. Come dicevo prima, non mi lascia del tutto tranquillo.

Lo dico in modo chiaro ed esplicito. Prima di riprendere questa discussione è utile che, al livello della nostra maggioranza, si capisca bene qual è il perimetro nel quale ci muoviamo. Ovviamente esistono maggioranze ed esistono opposizioni. È bene che i perimetri tra maggioranza e opposizione siano ben distinti, soprattutto su temi così importanti, quali sono quelli relativi alle politiche urbanistiche, alle politiche ambientali, eccetera.

Ovviamente, lo abbiamo detto con chiarezza nel corso di questi due giorni e lo ribadiamo oggi, il precedente c’è già, un precedente che noi non vogliamo rivedere e non vogliamo ripercorrere, rispetto a quanto avvenuto a luglio dell’anno scorso. Lo dico ovviamente non con tono minaccioso, anche perché non è nel nostro stile e non è nelle nostre abitudini, ma credo sia politicamente utile essere chiari fra di noi nel sapere che stiamo maneggiando materie delicate sulle quali esistono sensibilità differenti e sulle quali è bene confrontarsi prima di arrivare eventualmente a prendere posizioni in aula in modo non completamente congruo a quello che è il perimetro e i confini che ci siamo dati nel momento in cui abbiamo sottoscritto un comune programma di mandato e abbiamo votato il programma del presidente della Regione.

Consigliere Rancan, ho terminato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Mi piacciono, presidente, queste minacce all’interno della maggioranza. Adesso è arrivata anche la vicepresidente, quindi rafforza un po’ più il senso del discorso fatto dal consigliere Taruffi. Però, lo vorrei rassicurare.

Certamente noi entreremo all’interno di questa legge, certamente chiederemo e faremo un emendamento per prorogare il PUG, certamente discuteremo nella fase dell’assestamento di bilancio su questa questione.

È evidente, sono temi che ci vedono in disaccordo. Non abbiamo mai trovato con il consigliere Taruffi la sua lista delle convergenze su queste tematiche, però, vedo da un certo punto di vista che il Partito Democratico si sta un po’ distaccando da questo orientamento, tanto che oggi ovviamente credo, visto che l’hanno proposto, voteranno l’emendamento per iniziare un ragionamento complessivo su quella legge.

Da questo punto di vista certamente noi ci saremo e apriremo un confronto costruttivo su quello che potrebbe essere un miglioramento della normativa.

Preso atto di questo, noi voteremo ovviamente gli emendamenti e le risoluzioni tutte a favore, quindi già con le dichiarazioni di voto, ringraziando anche la consigliera Rossi dell’emendamento numero 4, perché è uno di quegli emendamenti sui quali ovviamente noi avevamo posto l’attenzione e sullo stesso, insomma, c’è stata condivisione di intenti e di idee. Speriamo che presto arriveremo alla discussione di questo articolato.

Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Velocemente, Europa Verde vota favorevole all’oggetto 3250, voto favorevole anche all’oggetto 3081, sul quale insistono tre miei semplici emendamenti, che naturalmente voterò.

Per quanto riguarda l’oggetto 2579, il voto è favorevole, compresi i due emendamenti. Sull’emendamento 2579 il voto è favorevole, mentre sull’emendamento 2, che è il 4 in realtà, il voto sarà negativo, perché, come avevo già spiegato in discussione generale, riprende quegli articoli che erano stati problematici per Europa Verde, che avevano poi portato il presidente Bonaccini a stralciare due articoli dal precedente progetto di legge sulla riqualificazione. Li ritroviamo citati tal quali, è vero che si parla di approfondimenti, ma gli approfondimenti vanno fatti in altra sede, quindi, onde evitare di firmare una sorta di assegno in bianco che riporti in auge degli articoli che per noi erano problematici, su questo emendamento daremo voto contrario.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Pigoni, prego.

PIGONI: Grazie, presidente.

Molto brevemente, noi ci troviamo d’accordo con tutte e tre le risoluzioni proposte, in modo particolare pensiamo che il Superbonus 110 stia aiutando a ripartire un settore che è stato in grave difficoltà anche a causa della pandemia.

Anche gli emendamenti parlano di proroghe, parlano di semplificazione, spero anche dell’iter burocratico davvero molto complicato, e parlano di un ampliamento della platea alle strutture ricettive. Sono tutti emendamenti sui quali siamo d’accordo come Lista Bonaccini Presidente, pertanto voteremo a favore di tutti gli emendamenti, quindi i due emendamenti a firma del consigliere Occhi, i due emendamenti a firma della consigliera Rossi e anche gli emendamenti a firma della consigliera Zamboni relativi all’ultima risoluzione, e poi ovviamente a favore delle risoluzioni, così come emendate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto. Prego, consigliere Rossi Nadia.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Anche per rispondere agli interventi che mi hanno preceduta, ci tengo a sottolineare che il lavoro che è stato fatto a dicembre è stato un lavoro importante, un lavoro volto alla semplificazione per l’accesso al 110, un lavoro fatto da questa Regione, dove, lo sottolineo, per la precisione sono stati stralciati cinque articoli da quel progetto iniziale, votato già in sede di Giunta. Di questi cinque articoli, due certamente sono articoli che avrebbero dovuto o voluto una ridiscussione, una riapertura, che ‒ condivido ‒ appare alquanto necessaria, ma non immediata, rispetto alla legge n. 24, che citava anche il collega Taruffi.

Nei tre articoli che io ho indicato in modo specifico in questo emendamento che ho presentato alla risoluzione dei colleghi della Lega sono espressi i tre articoli che, di fatto, non implicano una modifica o un inserimento o la riapertura del discorso della legge n. 24. Certo, possono essere comunque inclusi nel percorso, ma possono essere anche estrapolati. Il fatto di aver presentato questi emendamenti in questa occasione, dove tutti quanti noi... Anche il Governo in queste ore sta discutendo se, come, quando, in che modo, in che termini e in che tempi dovrà inserire le strutture ricettive all’interno della possibilità di utilizzare il Superbonus 110. Anche noi, ovviamente, con delle risoluzioni, con dei testi, con l’intento della Giunta già presentato a marzo di quest’anno in sede di Conferenza Stato-Regioni, con le nostre dichiarazioni ‒ oggi sono anche atti; dopo le votazioni diventeranno anche atti, non soltanto dichiarazioni di intenti ‒ abbiamo voluto e contribuito a un dibattito che tiene caldo il parterre amministrativo e politico a livello nazionale, perché ne siamo assolutamente convinti.

Quello che dicevo prima: il tempismo. In questo caso occorre essere tempestivi. Il tempo in questo caso è veramente denaro. Il tempo in questo caso è veramente risparmio energetico, sicurezza sulla sismica, sull’offerta. Ragazzi, vorrei ricordare una cosa. Lo dico in modo accorato e anche forte, perché provengo da un territorio che ha più del 50 per cento delle strutture alberghiere della Regione Emilia-Romagna intera, un settore colpito al cuore da questa pandemia, e non lo dico perché devo richiamare un discorso per perdere il tempo, lo dico perché è così, lo sappiamo tutti, lo dico anche perché se noi come Regione Emilia-Romagna non vogliamo perdere quote di mercato rispetto ai competitor internazionali, dobbiamo indubbiamente cercare di sostenere il settore, quindi anche i privati. Vi assicuro, ve lo dico perché ne sono a conoscenza, privati che non sono pochi, che ad oggi hanno il coraggio, ancora, nonostante un anno e mezzo di fermo, di investire sulla rigenerazione del polo turistico.

Quindi, nonostante le incertezze legate alla pandemia, c’è voglia e necessità da parte degli imprenditori del settore di scommettere davvero sul futuro. Loro, per far questo, hanno bisogno di noi. C’è un fermento, tra l’altro, che è stimolato anche dal processo di trasformazione urbanistica che ha intrapreso il territorio emiliano-romagnolo e in particolare, e invito tutti a passare, a trascorrere un weekend sulla costa riminese per rendervi conto di quello che sta diventando la costa riminese, a partire dal comune di Rimini, così come la riviera romagnola tutta; un percorso che sta prendendo forma anche grazie ad interventi, a norme che sono state approvate in questa Assemblea qui che citavo prima, norme importanti, finanziamenti importanti. Sono state fatte delle scommesse importanti.

In questo caso, il tempismo, per poter dare delle risposte, visto tutto quello che stiamo mettendo in campo dall’Europa, al Governo, alla Regione è fondamentale e io ho ritenuto necessario e opportuno presentare questo emendamento oggi, pur consapevole che non tutti avremmo visto in un’ottica comune argomenti delicatissimi, come quello dell’urbanistica, ma lo ritengo necessario perché sono passati sei mesi da quando abbiamo discusso la legge, a dicembre, sulla semplificazione. Avevamo detto che all’inizio dell’anno avremmo ripreso le fila del discorso per riuscire a trovare una quadra e spiegarlo meglio. Queste sono le parole della nostra Giunta. Dopo sei mesi io credo che sia arrivato il momento di farlo, almeno per quanto riguarda un settore che in questo momento è un settore al centro del rilancio imprenditoriale della sostenibilità, della sicurezza, dell’energia, dell’Italia intera, di cui la Regione Emilia-Romagna si è sempre fatto portabandiera,

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Non essendoci più iscritti in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione le tre risoluzioni, partendo dalla 2579, su cui insistono 4 emendamenti, 2 a firma Occhi e 2 a firma Rossi.

Partiamo quindi con l’emendamento n. 1, a firma Occhi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 3, a firma Rossi e Bulbi.

Il n. 3 è prima del n. 2. Chiedo al consigliere Pompignoli l’assenso alla votazione. Grazie.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 37

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’emendamento n. 2, a firma Occhi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Votanti 40

Favorevoli 40

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento n. 4, a firma Rossi e Bulbi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Consigliera Piccinini, non disturbi la votazione, per favore.

 

Presenti 40

Favorevoli 35

Contrari 4

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora alla votazione della risoluzione per parti separate, come richiesto.

La prima parte è tutta la risoluzione.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 40

Favorevoli 38

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Mettiamo in votazione la seconda parte della risoluzione, con l’emendamento approvato, il n. 4, a firma Rossi e Bulbi.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 41

Favorevoli 37

Contrari 4

Astenuti 0

 

È approvata.

 

La seconda parte della risoluzione è approvata.

Quindi, la risoluzione 2579 è stata approvata come emendata.

Passiamo ora alla risoluzione 3250, a prima firma del consigliere Iotti.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

Consigliera Maletti, ha chiesto la parola?

 

MALETTI: Sì, signor presidente. Grazie.

Rispetto alla risoluzione 2579, prima parte, io ho votato a favore, ma non mi ha segnato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ne prendiamo atto. Grazie, collega.

Passiamo, quindi, alla risoluzione 3081, su cui insistono tre emendamenti a firma Zamboni.

Chiedo l’assenso alla collega Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Do l’assenso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Partiamo, quindi, con l’emendamento n. 1.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento n. 2, sempre a firma Zamboni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 35

Favorevoli 35

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora all’emendamento n. 3, sempre a firma Zamboni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 36

Favorevoli 34

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo ora alla votazione della risoluzione 3081, a firma Piccinini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 42

Favorevoli 41

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvata.

 

OGGETTO 2623

Risoluzione sulla modalità di somministrazione della pillola Ru486 in day hospital e per promuovere nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e nella Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome l’adozione di orientamenti comuni per l’applicazione degli indirizzi nazionali. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 2623: risoluzione sulla modalità di somministrazione della pillola RU486 in day hospital e per promuovere nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e nella Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome l’adozione di orientamenti comuni per l’applicazione degli indirizzi nazionali, a firma della consigliera Piccinini.

Su questo documento insistono due proposte di emendamento a firma delle consigliere Mori, Piccinini, Costi.

È aperto il dibattito generale.

Ha chiesto la parola la consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Oggi trattiamo un tema particolarmente delicato, che riguarda le donne che si trovano ad affrontare, per diverse ragioni del tutto personali, un aborto volontario.

Questa risoluzione (lo dico in maniera molto trasparente) nasce per contrastare quelle che io trovo prese di posizione pubbliche fuori dalla storia e anche retrograde da parte di alcuni colleghi regionali della Lega in tema di aborto farmacologico, ma anche alcune affermazioni aberranti di colleghi di altre Regioni, che poi citerò anche per capire di cosa stiamo parlando.

Che cosa succede? Succede che 12 agosto 2020, dopo 10 anni, vengono aggiornate, attraverso una circolare del Ministero della salute, le linee guida sulla RU486, la cosiddetta “pillola abortiva”, sull’interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine. Le nuove linee di indirizzo che aggiornano quelle del 24 giugno 2010 sono passati al vaglio del Consiglio superiore di sanità, che il 4 agosto scorso ha espresso parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico con le seguenti modalità: fino a 63 giorni, pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, quindi nona settimana, presso strutture ambulatoriali, consultori pubblici adeguatamente attrezzati, funzionalmente collegati all’ospedale ed autorizzati dalla Regione, pur in regime di day hospital.

Contestualmente, AIFA rivede le proprie determinazioni sulla somministrazione della pillola RU486, superando quindi l’obbligo di ricovero ospedaliero.

In Emilia-Romagna, per parlare di quello che succede qui, l’aborto farmacologico tramite l’utilizzo della RU486 in regime di day hospital esiste almeno da 10 anni, 10 anni e più di esperienza, che confermano che l’aborto farmacologico in questa modalità è sicuro, al contrario dell’intervento chirurgico e di tutti i rischi che questo comporta.

Il 22 settembre viene approvata, la determina 16201 sul primo recepimento riguardante l’aggiornamento delle linee guida nazionali, che estende i giorni entro cui poter far ricorso alle alla RU486 e prevede di definire il passaggio dal regime di ricovero a quello ambulatoriale. Tutto questo sulla base di ciò che già dispone la legge n. 194/1978. Lo dico perché qualcuno ha contestato anche la legittimità delle linee guida nazionali, tant’è che all’articolo 8 si dice esplicitamente che nei primi 90 giorni gli interventi di interruzione di gravidanza dovranno altresì poter essere effettuati, dopo la costituzione delle unità sociosanitarie locali, presso poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati e funzionalmente collegati all’ospedale e autorizzati dalla Regione.

A fronte di questo quadro, però, alcune Regioni, come dicevo all’inizio di questo intervento, a guida del centrodestra rifiutano vergognosamente di adeguarsi alle nuove disposizioni, contestando la somministrazione della pillola sia in regime di day hospital che ambulatoriale, costringendo le donne ad un ricovero obbligato. Nelle Marche addirittura il Capogruppo del Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, per giustificare le limitazioni all’uso della pillola abortiva aveva citato l’imminente pericolo di una sostituzione etnica, sostenendo che in loro assenza aumenterebbero i bambini con genitori stranieri e diminuirebbero, invece, quelli italiani. Penso che chi sostiene queste teorie complottiste sostenga un modo surrettizio per disincentivare il ricorso all’aborto e, forse, limitarne anche l’accesso.

Credo che questo sia un argomento da affrontare al di fuori delle posizioni ideologiche, soprattutto al di fuori di posizioni paternalistiche e patriarcali, che non sono altro che una prevaricazione insopportabile sul corpo delle donne.

Tra l’altro, l’introduzione della RU486 non ha aumentato il numero degli aborti. Da qui la risoluzione e il dispositivo conseguente che chiede a questa Regione di non fare passi indietro rispetto alla somministrazione della pillola RU486 per l’aborto farmacologico e chiede di promuovere, nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, l’adozione di orientamenti comuni per l’applicazione puntuale e coordinata degli indirizzi nazionali, quindi di attenersi a quelle che sono le recenti linee guida nazionali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Mori, prego.

 

MORI: Grazie, presidente.

Il Gruppo del Partito Democratico concorda con le premesse e con l’invito espresso da questa risoluzione, di proseguire con determinazione in Regione Emilia-Romagna il percorso di recepimento delle recenti linee di indirizzo ministeriali sull’interruzione volontaria di gravidanza per via farmacologica, che sono state emanate, ricordiamolo, con il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità e della comunità scientifica tutta e, come anticipava la collega Piccinini, da effettuarsi fino a nove settimane compiute di età gestazionale presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegata all’ospedale, utilizzate dalla Regione, nonché consultori oppure appunto in day hospital.

Siamo altresì concordi nel promuovere, nelle sedi della Conferenza Stato-Regioni, l’adozione di orientamenti comuni per l’applicazione puntuale e coordinata degli indirizzi nazionali. Questo in primis perché riteniamo, sarebbe auspicabile in uno Stato di diritto, che l’esigibilità dei diritti, appunto, fosse tale su tutto il territorio nazionale e per tutte le donne che ne hanno la necessità. Anche perché, a causa dell’approccio restrittivo nazionale precedentemente vigente, tra l’altro per nulla suffragato da evidenze scientifiche dalle autorità europee e a causa della grande disomogeneità tra Regioni in termini di informazione alle donne ed effettiva accessibilità alla metodica in Italia il ricorso a questa metodologia è fermo in media al 20,8 per cento quando in altri Paesi viene praticato con prescrizione medica dalla maggioranza delle donne che compiono questa scelta, ad esempio, 66 per cento in Francia e il 95 per cento in Svezia.

Ricordo, come ha già fatto del resto la collega Piccinini, che il dibattito politico sul tema si è riacceso sulla scia della decisione della Regione Umbria che nel giugno del 2020 ha sostanzialmente impedito alle donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza per via farmacologica in regime di day hospital, per costringerle nuovamente ad un ricovero ospedaliero obbligatorio di tre giorni, con rischi di obiezione di coscienza da un lato, ma anche di contagio da Covid-19 ad esso correlati.

Molte associazioni professionali femminili e di tutela dei diritti, nonché Istituzioni locali, hanno subito rilevato pubblicamente l’impatto negativo di tale obbligo sia in termini di salute psicologica della donna, di riduzione di fatto della sua libera autodeterminazione e del diritto sancito dalla legge n. 194, come del resto ha già anticipato la collega, sia in termini anche di praticabilità e sicurezza nella fase di emergenza sanitaria che purtroppo non abbiamo tuttora lasciato alle spalle.

Successivamente, c’è da dire, ad onor del vero e con onestà intellettuale, che la Regione Umbria si è adeguata alle linee guida nazionali con deliberazione nel dicembre 2020. Quindi, la salute e il corpo delle donne non può essere un terreno di scontro ideologico e di strumentalizzazione, ma un legittimo ambito di confronto, nel rispetto di temi sensibilissimi e nel rispetto delle leggi e – perdonatemi – anche dell’evoluzione scientifica.

Se alcune Regioni hanno ritardato l’attuazione delle linee guida, altre sono in cammino, altre ancora hanno già adottato protocolli operativi, atti a garantire la gestione farmacologica ambulatoriale e consultoriale dell’interruzione volontaria di gravidanza in piena sicurezza e gratuità.

In Emilia-Romagna, l’ultimo rapporto 2019 conferma un trend in costante calo dal 2004, il ricorso al trattamento farmacologico svolto in sicurezza non ha mai comportato, dal punto di vista statistico, un aumento del numero totale delle interruzioni volontarie di gravidanza e, dove associato all’informazione piena e consapevole delle pratiche farmacologiche, consente alle pazienti di compiere le proprie scelte sulla procreazione responsabile, di ridurre il numero di aborti cosiddetti unsafe, insicuri, o clandestini, rendendo anche più sicure le metodiche, più le metodiche vengono praticate ed esercitate, più diventano sicure.

Del resto, tutte le scelte e i relativi investimenti della Regione Emilia-Romagna in campo sociosanitario vanno nella direzione di servizi sempre più accessibili e universalistici. Nella scorsa legislatura, in particolare (lo ricordo a me stessa) è stata rafforzata l’offerta dei consultori pubblici ed estesa la gratuità delle prestazioni anche contraccettive, nel pieno rispetto della legge 194, del benessere femminile, della necessaria presa in carico della salute riproduttiva e sessuale delle persone.

Non basta, abbiamo un obiettivo di prossimità da perseguire con forza, per valorizzare e rafforzare la rete dei servizi, certo, ma anche delle competenze, che nei consultori si sono formate attraverso personale medico e ostetrico fondamentale per l’appropriatezza di una prestazione sanitaria che deve essere anche profondamente umana, empatica, consapevole ed esperienziale.

Con gli emendamenti depositati e firmati dalle colleghe Piccinini, la proponente, e Costi, invitiamo pertanto la Giunta a garantire la somministrazione della RU486 secondo l’implementazione prevista dalle linee di indirizzo ministeriali sull’interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, al fine di rendere più appropriate e sicure le metodiche, nonché sempre più qualificata e di prossimità la rete consultoriale a supporto di scelte informate e consapevoli sulla procreazione responsabile.

Un gruppo di lavoro regionale formato da professionisti delle aziende sanitarie, su mandato della direzione generale cura della persona, salute e welfare, ha pertanto aggiornato i profili di assistenza per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza per via farmacologica in ambiente ospedaliero, approvato nel 2009 e nel 2010, ribadendo che il regime di ricovero per l’esecuzione dell’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica è il day hospital ed estendendo la possibilità di eseguirlo anche in regime ambulatoriale.

Il gruppo di lavoro ha, inoltre, predisposto un progetto sperimentale per l’offerta di questa via farmacologica, di questa metodica in consultorio familiare, che è all’attenzione della direzione dell’assessorato e che, siamo certe, quanto prima assicurerà alle donne l’accessibilità informata a queste metodiche, attraverso la rete dei consultori, per la tutela della salute delle donne e per il pieno esercizio dei propri diritti.

Credo che questo connubio in uno Stato di diritto, e non in uno Stato etico, sia davvero l’obiettivo fondamentale che ci dobbiamo prefiggere. Lo dico perché il dibattito, sempre legittimo, democratico su questi temi, è un dibattito che a volte nei toni rasenta la barbarie. Quando si è in uno Stato di diritto la barbarie... Non do patenti a nessuno, ma a volte si rasenta la barbarie. In uno Stato di diritto bisogna che le voci democratiche, rispettose della soggettività femminile, si levino senza retorica, con i dati, con il senso di libertà che ci è proprio e con la volontà di rappresentare sempre e comunque, anche in situazioni dolorose, ciò che le donne faticano quotidianamente, anche in questi passaggi così drammatici.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Vorrei partire da alcuni fatti accaduti meno di un anno fa in questa regione. Il Carlino, articolo di Daniela Verlicchi, 12 agosto 2020, titolo: “Tra dolore e solitudine, il mio aborto con la pillola. Due anni fa la gravidanza, interrotta con la RU486 in day hospital. Fu l’inizio di un calvario fisico e psicologico, ma dopo la campagna sulle nuove linee guida ora Katia ‒ nome di fantasia ‒ si è decisa a parlare. La storia di Katia, medico ortopedico, purtroppo lo conferma”.

Quindi, visto che anche chi ha presentato ha parlato di diritti delle donne, di sentimenti, cerco di riportare fatti realmente accaduti e non, magari, frutto di ideologia.

“Non sono stata preparata – leggo il virgolettato – e forse il mio mestiere ha giocato a sfavore. La collega ginecologa ha dato per scontato che sapessi a cosa andavo incontro. Spero che alle donne sia spiegato meglio, ma ne dubito”. La ginecologa che le ha prescritto la Ru486 le aveva consigliato di rifiutare il ricovero ospedaliero, pur previsto nella regione dove abita, “perché il dolore sarà poco più intenso di un normale ciclo mestruale”.

Prima dell’aborto farmacologico aveva già avuto una figlia e quindi continua dicendo “È stato molto più simile al dolore del travaglio. Non due giorni, ma sono stata male dieci e sono un medico. Mi sono spaventata fino a un certo punto, anche perché poteva controllare le mie condizioni. Ho perso due punti di emoglobina, senza considerare le possibili complicanze”.

Ha dovuto affrontare tutto da sola, l’aborto e anche quel che ne è conseguito: gli attacchi di panico, la depressione, mesi di terapia psicologica a Ravenna in cura da Cinzia Baccaglini, una delle psicoterapeute più esperte a livello italiano sui casi di sindrome post aborto.

“Ho deciso di parlare oggi dopo l’annuncio del Ministro sulle nuove linee guida. Credo che dietro ci siano ragioni economiche”. Lo dice un medico, non lo sostiene qualche patriarca o misogino o eccetera, eccetera, quello che è stato detto prima.

“Un ricovero allo Stato costa centinaia di euro al giorno. Nel mio campo, interventi più semplici, come l’artroscopia, sono stati progressivamente passati in regime di day hospital, ma per l’artroscopia ha un senso, per l’aborto no. L’economia è più importante della persona. Abbiamo visto nel Covid-19 quanti danni ha fatto questa logica. Prima di decidere bisognerebbe calarsi nel dolore delle donne; un dolore che è così profondo e senza speranza, perché deriva dal vivere e rivivere la morte di un essere umano, un figlio. Oggi – spiega ‒ faccio solo attività ambulatoriale. Ho dovuto ridurre lo stress e la fatica per riprendermi la mia vita. Ero arrivata a pesare 39 chili”.

Poi continua l’articolo: “All’inizio avevo la percezione di essere più indurita sul lavoro, ma con il tempo è tornata la mia abituale empatia. Anzi, cerco di dare una parola, un sorriso in più, un modo per mettere a frutto quel dolore”.

Resta il senso di colpa e la rabbia verso chi non ha saputo accoglierla e proteggerla in quelle maledette due settimane nelle quali ha dovuto decidere di sé e di suo figlio, ma anche un’amara consapevolezza: “Se non fossi stata sola, se avessi saputo a chi rivolgermi, avrei scelto la vita, perché la vita è la vita, sempre”.

Ho citato questo articolo perché parla, non più di un anno fa, di un medico, che penso sia un’esperienza assolutamente qualificata e, visto che si è parlato di donne, di dolore, di sofferenza, credo che questo articolo possa in qualche modo confermare. Non è l’unico, troverete altre esperienze simili, quindi questo anche per introdurre come affrontare questi temi, perché si è discusso prima sul metodo, sul merito, su tante altre questioni, ma alcuni temi non possono essere trattati, a mio avviso, con una risoluzione, questi più che mai, anche perché derivano da una legge primaria nazionale e non possono essere bypassati da linee guida, anche le linee guida del Ministro.

La legge 194, per la sua natura, come norma non prevede la promulgazione di linee-guida, sono tante le leggi nel nostro Paese che prevedono e rimandano a circolari, a decreti attuativi, a linee guida, la 194 no.

Dirò di più. Visto che è stato citato prima dalla consigliera Mori ed è vero quello che ha detto, nel senso che ho anche l’articolo della ex sottosegretario bolognese, Eugenia Roccella, sottosegretario al Ministero della salute, che a suo tempo aveva dato al Ministero, tra il 2008 e il 2011, delle linee guida, disattese da Regione Emilia-Romagna, quindi oggi (era nell’intervento della consigliera Piccinini) una Regione che aveva in un qualche modo disatteso, perché per legge si può fare ma non è una legge che prevede linee guida, cioè non sono linee guida che hanno valore di legge e possono essere vincolanti, tant’è vero che lo faceva Emilia-Romagna, quindi adesso si punta il dito magari contro altre Regioni, ma è chiaro che l’unico che possa intervenire che abbia valore legale può essere esclusivamente il Parlamento, che può modificare l’impianto normativo.

Alla discussione quest’oggi non mi sono sottratto, ci sono varie sensibilità nel Gruppo, il mio pensiero personale con alcune citazioni ve lo posso anche introdurre, però io chiedo maggiore attenzione, proprio perché anche su questo tema si è strumentalizzato molto. Si parla di diritti, si parla di dolore, si parla di vita. Spero si possa trattare tramite legge e non con delle risoluzioni o emendamenti. Anche una risoluzione, a mio avviso, ma gliel’ho detto tranquillamente, scritta male. Posso dire che è un gergo particolarmente verbale. A non consentire passi indietro rispetto alla somministrazione. Questo normalmente si fa in un intervento orale, ma in teoria questo è un contenuto positivo, nel senso che stiamo scrivendo un indirizzo politico. Un indirizzo politico richiederebbe maggiore formalità.

Non sono un formalista, però, visto che parliamo di una cosa estremamente importante, almeno cerchiamo di trattarla al meglio.

Vorrei solo dire un’altra cosa. La Regione Emilia-Romagna deve verificare dal punto di vista legislativo un po’ meglio, effettivamente, le norme e le fonti. All’articolo 8, che è stato citato... Lo leggo testualmente: “L’interruzione della gravidanza è praticata da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale”. È abbastanza chiaro. Non lascia particolari interpretazioni.

Nella risposta che ha dato a un’interrogazione a prima firma, Montevecchi, l’assessore, mi preoccupa il fatto che si sia fatto un doppio passaggio. È vero che la legge consente a un poliambulatorio pubblico adeguatamente attrezzato e funzionalmente collegato agli ospedali anche la trattazione dell’interruzione della gravidanza, ma non per questo c’è l’ulteriore passaggio che da lì, da un ambulatorio funzionalmente collegato alla rete ospedaliera, si passi immediatamente ai consultori. Quasi la totalità della rete dei consultori emiliano-romagnoli non è collegata alla rete ospedaliera. Spesso non c’è neanche il medico. Ed è il medico che può decidere dell’interruzione di gravidanza.

Dopo continua, l’assessore, dicendo: “La proposta di un’offerta sperimentale”. Sperimentale. Presidente, ho quasi finito il mio tempo, però “sperimentale”... È un tema che abbiamo già... Anche dove si intendono aprire, ad esempio, i parti a Pavullo piuttosto che a Porretta. Sempre Donini parla di “sperimentale”. Lei, presidente, si farebbe operare dove sono in regime di sperimentazione? Questa è la mia domanda. La legge stabilisce, appunto, per legge, e sappiamo una legge quanto è stata discussa e come si sia cercato di trovare una mediazione tra tanti interessi, e oggi si va a offrire un’offerta sperimentale.

Se parliamo di salute della donna, non ci può essere un’offerta sperimentale in Emilia-Romagna.

Vado alla conclusione e rubo solo un secondo citando Papa Francesco, perché spesso è stato citato anche in questa sede e allora bisogna citarlo nella sua complessità, non solo quando fa comodo. “Papa Francesco è contro l’aborto: è come affittare un sicario per risolvere il problema”. Un’altra citazione, sempre del Pontefice ai fedeli in Piazza San Pietro: “Interrompere una gravidanza è come far fuori uno”.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie a lei.

Lei si è rivolto alla Presidenza per chiedere un parere. Ricordo che la Presidenza è sempre sterile in queste fasi.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Due premesse. La prima premessa è che mi sarebbe piaciuto che a rappresentare Fratelli d’Italia in questo intervento ci fosse una donna, per evitare penose strumentalizzazioni che anche nel corso del dibattito di oggi ho sentito. Ahimè, come sapete, siamo l’unico partito nazionale che ha un leader donna. Non esprime attualmente consiglieri regionali di sesso femminile in Emilia-Romagna, quindi vi dovete accontentare del sottoscritto, con la certezza che tutte le donne di Fratelli d’Italia condividono quello che dirò nel corso di questo intervento. Ed è importante questo per chi cerca, invece, di introdurre una sorta di battaglia di genere, quando si parla di qualcos’altro. Si parla di valori, si parla di visioni del mondo, si parla di ideali di riferimento, su cui è evidente che siano giuste e libere le opinioni e le visioni più differenti, ma, secondo me, è raccapricciante chi cerca di trasformarle in una battaglia di genere.

La seconda premessa è che nel 1978, quando gli italiani furono chiamati a un referendum abrogativo sulla legge per l’interruzione di gravidanza, il sottoscritto non era nato. Non c’ero, quindi si fa sempre fatica a vivere tempi diversi da provarsi a immaginare.

Mi viene da dire che sarebbe stato molto più probabile che, qualora avessi avuto un’età abile al voto, avrei votato a favore dell’abrogazione. Tuttavia, io rispetto le leggi anche quando non le condivido integralmente, e così bisogna fare con la 194 del 1978, di cui vorrei leggere alcuni passi, perché è la legge che disciplina in Italia la cosiddetta interruzione volontaria di gravidanza.

L’articolo 1 di questa legge dice che “lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.

L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è un mezzo per il controllo delle nascite. A tale scopo, lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze”, che sappiamo sono anche mutate a causa della modifica della Costituzione da quando è stata promulgata questa legge, “promuovono e sviluppano i servizi sociosanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”.

L’articolo 2 recita, tra l’altro, che sempre i soggetti di istituzioni di cui sopra devono “contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione volontaria di gravidanza”.

“I consultori familiari che sono stati istituiti da una legge del 1975, fermo restando quanto stabilito dalla 194 nel complesso” dice anche questa legge “sulla base di appositi regolamenti e convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del mondo del volontariato che possano aiutare la maternità difficile dopo la nascita”.

Mi chiedo e vi chiedo, perché veramente questo è un discorso di logica prima ancora che di visione del mondo differente, che evidentemente c’è, non voglio nasconderlo, per me il diritto naturale viene prima del diritto positivo, ciò che sentiamo dentro di noi viene prima di ciò che viene eventualmente legiferato, e per me l’aborto non può considerarsi (adesso la dico in maniera forte, perché poi sussistono le eccezioni) come un fatto semplicemente lecito, naturale, senza che abbia altre implicazioni. Questa è la mia visione.

Rispetto al disposto normativo che ho detto poc’anzi, mi chiedo e vi chiedo come si possa mettere a sistema quello che dice la 194 con la somministrazione della RU486 in day hospital o, peggio ancora, in ambulatorio.

Per me non sta insieme, ve lo dico onestamente. Non sta insieme. Anche questa direttiva del Ministero della sanità rispetto alla liceità di questo tipo di somministrazione del 486 veramente credo sia un salto indietro rispetto alla difesa delle donne. Veramente credo sia, questa, una sorta di barbarie. Veramente andare in questa direzione mina i princìpi della 194/78. Mina quei due articoli in maniera oggettiva, secondo me.

Io sono contento che il mio amico Maurizio Marrone, assessore in Piemonte, voglia impugnare questo tipo di direttiva. Credo sia lecito, visto che, grazie al 117 voluto da qualcuno, la modifica della Costituzione, abbiamo la Corte costituzionale intoppata di ricorsi tra Regioni e Governo, a seconda di chi governa. Anche su questo credo sia un’azione giusta. Su questo io vedo un’iniziativa di Regione Marche, di Regione Umbria, di Regione Piemonte: futuro, vita, non un passo indietro. Penso che vadano nella direzione giusta e auspicata. Nessuno mi toglierà mai dalla testa che, fermo restando quello che dice la 194/78, che io rispetto, il soggetto più debole resta sempre e comunque il nascituro. Sempre e comunque.

È chiaro che io ho una visione del mondo per cui per me la vita va difesa dal momento del concepimento alla morte naturale. Qualcuno ha visioni del mondo differenti. Su questo è evidente che, vivaddio, viviamo in libertà e pretendo che le mie opinioni vengano rispettate, così come io rispetto chi la pensa in maniera diversa da me. Ma io qua non sto facendo un ragionamento rispetto a quello che penso io. Sto facendo un ragionamento rispetto a quello che dicono la 194/78 e questa direttiva, che secondo me non possono stare insieme. Non possono stare insieme perché manca tutto quell’esercizio che la 194 prevede, tutti gli approfondimenti che la 194 prevede e mancano tutti gli aiuti a una donna che ha deciso un passo comunque difficile e che evidentemente la segnerà, e che viene in questo modo, invece, lasciata completamente sola e abbandonata.

Questo è il tema, non se siamo pro o contro l’aborto. È un altro discorso. Io resto contrario. Credo che gran parte della maggioranza sia favorevole, se così si può sintetizzare, perché credo non sia neanche corretto questo. Ma guardiamo le normative, guardiamo se queste normative sono lecite rispetto al sistema giuridico in cui noi viviamo, guardiamo se le cose stanno insieme, guardiamo se chi dice, ripeto, Maurizio Marrone, la circolare del ministro Speranza è illegittima, ma non sulla base di princìpi valoriali, che comunque difendo, ma sulla base della normativa giuridica che è disciplinata dalla legge n. 194/1978. Io credo onestamente di no e invito tutti voi a riflettere, perché, se non siete d’accordo su questo, allora voi dovreste avere il coraggio di dire che bisognerebbe modificare anche la legge n. 194 del 1978, perché insieme non ci stanno, signori. Non ci stanno.

Signor presidente, concludo perché credo che siamo arrivati al termine.

È chiaro che approcciare queste tematiche, che evidentemente sviscerano in ognuno di noi le passioni… Fratelli d’Italia, al contrario degli amici della Lega, su questo non ha diverse sensibilità perché, ripeto, la difesa della vita dal momento del concepimento è per noi un qualcosa che determina anche la nostra identità, ma, ripeto, noi non siamo qui oggi per fare filosofia rispetto al fatto che il nascituro sia tale e diventa persona prima o dopo il terzo mese dal concepimento. Sarebbe un dibattito bellissimo, che sono pronto ad affrontare, ma non è il tema di oggi. Il tema di oggi è un altro. Il tema di oggi è capire se le donne si aiutano veramente lasciandole sole con la pratica ambulatoriale o di day hospital rispetto alla procedura prevista e rispetto alla decisione che, grazie al cielo, per quanto mi riguarda, alcune Regioni hanno preso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sono le ore 17,29. Chiudo l’Assemblea di oggi.

 

La seduta ha termine alle ore 17,29

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI; Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADA’, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI; Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Elena SCHLEIN.

È assente per motivi istituzionali ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Andrea CORSINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2579

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per sollecitare il Governo affinché gli incentivi fiscali del Superbonus 110% previsto dal “decreto rilancio” (art. 119 del D.L. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020) vengano estesi anche alle strutture ricettive permettendo di beneficiare anche delle risorse del “Recovery Fund” dedicate alla rigenerazione urbana. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rainieri, Bargi, Catellani, Bergamini, Liverani, Occhi, Pelloni, Rancan, Montevecchi, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Delmonte

 

Titolo: 2579 - votazione Emendamento 1 (a firma consigliere Occhi)

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:38

Non votanti:1

Assenti:11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo:2579 - votazione Emendamento 3 (a firma consigliera Rossi)

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:37

Non votanti: 2

Assenti:11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Bessi Gianni; Rainieri Fabio


Assenti

Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo


Titolo: 2579 - votazione Emendamento 2 (a firma consigliere Occhi)

 

Presenti al voto:41

Favorevoli/Si:40

Non votanti:1

Assenti:9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 2579 - votazione Emendamento 4 (a firma consigliera Rossi)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:35

Contrari/No:4

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Piccinini Silvia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 2579 - votazione risoluzione I parte (incentivi fiscali superbonus 110% estesi a strutture ricettive)

 

Presenti al voto:40

Favorevoli/Si:39

Non votanti:1

Assenti:10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Maletti Francesca

 

Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 2579 - votazione risoluzione II parte (incentivi fiscali superbonus 110% estesi a strutture ricettive)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:37

Contrari/No:4

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Piccinini Silvia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia


Non votanti

Rainieri Fabio;


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3250 - votazione risoluzione (superbonus 110%)

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:39

Assenti:11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo; Zappaterra Marcella

 

Titolo: 3081 - votazione Emendamento 1 (a firma consigliera Zamboni)

 

Presenti al voto:39

Favorevoli/Si:36

Non votanti:3

Assenti:11

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3081 - votazione Emendamento 2 (a firma consigliera Zamboni)

 

Presenti al voto:36

Favorevoli/Si:35

Non votanti: 1

Assenti: 14

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti:

Rainieri Fabio

 

Assenti


Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3081 - votazione Emendamento 3 (a firma consigliera Zamboni)

 

Presenti al voto:36

Favorevoli/Si:34

Non votanti:2

Assenti:14

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Paruolo Giuseppe; Rainieri Fabio


Assenti


Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Montevecchi Matteo; Petitti Emma; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3081 - votazione risoluzione (superbonus 110%)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:41

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella


Non votanti

Rainieri Fabio


Assenti


Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Petitti Emma; Tagliaferri Giancarlo

 

Emendamenti

 

OGGETTO 2579

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per sollecitare il Governo affinché gli incentivi fiscali del Superbonus 110% previsto dal “decreto rilancio” (art. 119 del D.L. 34/2020, convertito con modificazioni dalla L. 77/2020) vengano estesi anche alle strutture ricettive permettendo di beneficiare anche delle risorse del “Recovery Fund” dedicate alla rigenerazione urbana. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rainieri, Bargi, Catellani, Bergamini, Liverani, Occhi, Pelloni, Rancan, Montevecchi, Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Delmonte

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Occhi

«Nelle premesse, dopo le parole: "private e condomini;" aggiungere:

Ad oggi le scadenze del provvedimento sono quelle decise nell'ultima legge di bilancio:

1. case unifamiliari: purché i lavori siano terminati entro il 30 giugno 2022;

2. condomini: termine al 31 dicembre 2022 purché al 30 giugno gli interventi siano realizzati al 60%;

3. case popolari IACP: termine al 30 giugno 2023 purché al 31 dicembre 2022 gli interventi siano realizzati al 60%.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Occhi

«Negli impegni alla Giunta, dopo le parole "rigenerazione urbana" aggiungere: ad attivarsi per sollecitare con tempestività il Governo affinché gli incentivi fiscali del superbonus 110% previsto dal "decreto rilancio" vengano prorogati fino a fine 2023.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dei consiglieri Rossi e Bulbi

«Dopo il "Sottolineato che" è aggiunto il seguente periodo:

"Evidenziato che:

-          La Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, su iniziativa e sollecitazione dell'Assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna, ha inserito la proposta di estendere il bonus ristrutturazioni al settore ricettivo nel documento illustrato al Ministro nell' incontro del 24 marzo 2021 ("Documento Regione Emilia-Romagna con argomenti e priorità da sottoporre al Ministro da parte della Commissione turismo);

-          La proposta di estensione del superbonus ristrutturazioni alle strutture ricettive si inquadra nel più ampio pacchetto di proposte già formalmente sottoposte al Ministro, attinenti a temi quali lo sviluppo digitale dell'intero settore turistico, l'aggiornamento della normativa e regolamentazione turistica italiana (tra cui la risoluzione delle problematiche connesse alle concessioni demaniali marittime), il Piano di promozione turistica del brand Italia, la costituzione di un nuovo Fondo Europeo Speciale per il Turismo da attivarsi nella Programmazione 2021-2027, forme di sostegno e agevolazioni fiscali per il settore turismo ed il bonus vacanze;"»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Rossi e Bulbi

«Nell’“lmpegna la Giunta" è aggiunto, alla fine, il seguente periodo:

"A riprendere le fila del discorso interrotto a dicembre 2020, quando, in occasione dell'approvazione della legge sulla promozione della rigenerazione urbana dei centri storici e degli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano del superbonus 110%, sono state stralciate le disposizioni (artt. 33, 34 e 35 del progetto di legge presentato dalla Giunta) volte alla riqualificazione del prodotto turistico, uno dei settori maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia".»

(Approvato)

 

OGGETTO 3081

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel sostegno alla richiesta al Governo e al Parlamento di allargare la platea dei beneficiari del Superbonus al 110% previsto dal DL n. 34 del 2020 anche alle strutture ricettive e alberghiere. A firma della Consigliera: Piccinini

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Zamboni

«Nelle premesse all'ultimo capoverso:

tale operazione favorirebbe ulteriormente il riorientamento del settore delle costruzioni verso interventi di rigenerazione e riqualificazione, garantendo un complessivo ammodernamento ed efficientamento delle strutture ricettive, riducendone l'impatto energetico, abbattendone i costi di gestione;

dopo la parola efficientamento è inserita la parola energetico.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Zamboni

«Nell'impegno alla Giunta al primo capoverso:

proseguire nel sostegno alla richiesta al Governo e al Parlamento di allargare la platea dei beneficiari del superbonus al 110% previsto dal DL n. 34 del 2020 anche alle strutture ricettive e alberghiere, favorendo in questo modo sia un settore particolarmente colpito dagli effetti economici, sociali ed occupazionali della pandemia da Covid-19 sia la svolta green del comparto turistico e la qualificazione del patrimonio edilizio nelle realtà a più elevata vocazione turistica;

dopo la parola qualificazione è inserita la parola energetica.»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Zamboni

«All'ultimo capoverso:

a continuare inoltre gli approfondimenti per la messa a disposizione, anche attraverso accordi con la BEI e la CdP, strumenti di finanziamento di carattere innovativo diretti ai fini della qualificazione e del recupero delle strutture ricettive;

dopo la parola qualificazione è inserita la parola energetica.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

RISOLUZIONE

 

3445 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la ricerca nel campo dell’adattamento ai cambiamenti climatici e a predisporre un cronoprogramma di obiettivi e azioni per integrare il tema dell’adattamento e della mitigazione nelle politiche di piano regionali. (25 05 21). A firma della Consigliera: Zamboni

 

INTERPELLANZA

 

3446 - Interpellanza sul piano di prelievo del cinghiale in selezione e in forma collettiva per la stagione venatoria 2021/2022. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

INTERROGAZIONI

 

3447 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela e l'incentivazione della biodiversità e del patrimonio genetico di interesse agrario regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

3449 - Interrogazione a risposta scritta circa la proroga dei termini per la presentazione dei PUG. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3450 - Interrogazione a risposta scritta circa le competenze e abilitazioni degli infermieri del 118, in relazione alle procedure per ambulanza con infermiere a bordo. A firma del Consigliere: Lisei

 

3451 - Interrogazione a risposta scritta sul sostegno ai disegni di legge relativi al riconoscimento e alla valorizzazione della figura dell'autista soccorritore. A firma della Consigliera: Piccinini

 

3452 - Interrogazione a risposta scritta circa il personale medico ed infermieristico assunto con contratti COVID in scadenza il 30 giugno. A firma della Consigliera: Castaldini

 

3453 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata vaccinazione di un cittadino che aveva rifiutato in precedenza AstraZeneca presso l'hub vaccinale di Bologna Fiera. A firma del Consigliere: Lisei

 

3454 - Interrogazione a risposta scritta sul rinvio a lungo termine dell'appuntamento per la vaccinazione anti covid-19 presso l'Ospedale di Vaio a Fidenza di una anziana allergica. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

3455 - Interrogazione a risposta scritta riguardo i risarcimenti per le gelate tardive del 2021. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3456 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le cause della carenza di personale infermieristico nella regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3457 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere affinché venga garantito il tempo - scuola strutturato su quaranta ore settimanali (ossia dalle 8:30 alle 16:30 dal lunedì al venerdì, escludendo la frequentazione al sabato mattina) per le future classi prime della scuola primaria di Caorso (Piacenza). A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

3458 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per superare la problematica legata all’organizzazione e alla tenuta dei corsi/esami in tempi di Covid 19 per le figure del mondo venatorio. A firma dei Consiglieri: Bargi, Rainieri, Occhi, Liverani, Montevecchi, Catellani, Delmonte, Facci, Pompignoli, Rancan

 

3459 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione debitoria delle Terme di Salsomaggiore e Tabiano s.p.a. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3460 - Interrogazione a risposta scritta circa la presenza di un possibile conflitto di interessi presso una Unità Operativa Complessa del Policlinico Sant'Orsola in Bologna. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri

 

3463 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità e i tempi di attesa dei cittadini cinquantenni e più giovani per la vaccinazione anticovid. A firma del Consigliere: Lisei

 

3468 - Interrogazione a risposta scritta circa un incontro, tenuto in una classe quarta dell’Istituto Professionale “Grazia Deledda” di Modena, a favore del DDL Zan. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3469 - Interrogazione a risposta scritta sui sanitari guariti da Covid 19 e obbligo vaccinale. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3470 - Interrogazione a risposta scritta circa le tempistiche dell'apertura della nuova Casa della Salute in Val d’Arda. A firma dei Consiglieri: Rancan, Stragliati

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 9 prot. NP/2021/1745 del 28/05/2021)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Rainieri

Bergamini - Montalti

 

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