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78.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 8 GIUGNO 2021

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3514

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni che è possibile intraprendere affinché Trenitalia e Italo rivedano le prospettate modifiche all’orario estivo dei collegamenti dell’Alta Velocità tra Ferrara e Roma. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

ZAPPATERRA (PD)

CORSINI, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 3524

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle tempistiche di manutenzione della SS64 Porrettana presso la galleria in località Signorino. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

CORSINI, assessore

TARUFFI (ERCEP)

 

OGGETTO 3513

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’opportunità di sollecitare il Governo ad attivare tutte le iniziative necessarie a rinforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nelle località turistiche della riviera romagnola, in vista della stagione estiva. A firma dei Consiglieri: Bessi, Zappaterra, Rossi, Montalti, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Bulbi, Daffadà, Fabbri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BESSI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

BESSI (PD)

 

OGGETTO 3516

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la carenza di medici di medicina generale nelle aree montane e le azioni da porre in essere per i corsi di formazione ai nuovi medici in fase d’ingresso. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

DONINI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 3517

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’opportunità di fornire un’indicazione puntuale alle Asl territoriali affinché tutti i soggetti gestori di esperienze diurne non richiedano la sottoposizione al tampone delle persone disabili al rientro da periodi di vacanza trascorsi con la propria famiglia. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

DONINI, assessore

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 3519

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i margini di flessibilità nella scelta della data per la prima e, conseguentemente, per la seconda vaccinazione. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

DONINI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 3522

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche relative alla riduzione delle classi nelle scuole primarie della nostra Regione. A firma del Consigliere: Liverani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LIVERANI (Lega)

SALOMONI, assessore

LIVERANI (Lega)

 

OGGETTO 3523

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo svolgimento, il 2 giugno scorso, del primo open day vaccinale presso l’hub della Fiera di Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

DONINI, assessore

LISEI (FdI)

 

Oggetto 3525

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la sospensione dei tamponi gratuiti in farmacia e l’avvio dei centri estivi per l’estate 2021. A firma della consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 3520

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i controlli effettuati da Arpae Emilia-Romagna sui gessi di defecazione e sui fanghi di depurazione usati in agricoltura in relazione all’indagine in corso sugli spargimenti di fanghi tossici che hanno coinvolto anche terreni agricoli in provincia di Piacenza. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PRIOLO, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 3521

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui tre procedimenti di valutazione di compatibilità ambientale che hanno portato ai Decreti del Ministero della Transizione Ecologica nn. 114, 115 e 117 del 29 marzo 2021, riguardanti concessione di coltivazione di idrocarburi gassosi. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

PRIOLO, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 3518

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’installazione della nuova antenna di telefonia mobile di via Passo della Cisa a Parma e l’informazione preventiva data alla cittadinanza su tale impianto. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

PRIOLO, assessore

RAINIERI (Lega)

 

Dissenso del Presidente del Gruppo assembleare Lega Salvini Emilia-Romagna Matteo Rancan, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, sull’ordine del giorno della presente tornata assembleare

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

RAINIERI (Lega)

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 3503

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliera regionale della signora Simona Caselli. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Pasquale Gerace (42)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3504

Comunicazione della Vicepresidente Schlein sulla strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

RANCAN (Lega)

MONTALTI (PD)

BERGAMINI (Lega)

RANCAN (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

BERGAMINI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche: dissenso – oggetto 3503 – sospensiva 

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,48

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 78 del giorno 8 giugno 2021. È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e pertanto le do per lette.

Procediamo subito con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Zamboni risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. BULBI Massimo
  7. CALIANDRO Stefano
  8. CASTALDINI Valentina
  9. COSTA Andrea
  10. COSTI Palma
  11. DAFFADÀ Matteo
  12. FABBRI Marco
  13. FACCI Michele
  14. FELICORI Mauro
  15. LISEI Marco
  16. LIVERANI Andrea
  17. MALETTI Francesca
  18. MARCHETTI Daniele
  19. MARCHETTI Francesca
  20. MASTACCHI Marco
  21. MONTALTI Lia
  22. MONTEVECCHI Matteo
  23. MORI Roberta
  24. MUMOLO Antonio
  25. PARUOLO Giuseppe
  26. PELLONI Simone
  27. PICCININI Silvia
  28. PIGONI Giulia
  29. PILLATI Marilena
  30. RANCAN Matteo
  31. RONTINI Manuela
  32. ROSSI Nadia
  33. SONCINI Ottavia
  34. STRAGLIATI Valentina
  35. TAGLIAFERRI Giancarlo
  36. TARASCONI Katia
  37. TARUFFI Igor
  38. ZAMBONI Silvia
  39. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro che i presenti sono 39, quindi abbiamo il numero legale per aprire i lavori.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Zamboni): Possiamo iniziare i lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 3514

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni che è possibile intraprendere affinché Trenitalia e Italo rivedano le prospettate modifiche all’orario estivo dei collegamenti dell’Alta Velocità tra Ferrara e Roma. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri

 

PRESIDENTE (Zamboni): La prima interrogazione è la 3514: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le azioni che è possibile intraprendere affinché Trenitalia e Italo rivedano le prospettate modifiche all’orario estivo dei collegamenti dell’alta velocità tra Ferrara e Roma, prima firmataria della interrogazione la consigliera Marcella Zappaterra, che ha la parola per illustrare.

Consigliera, ha la parola.

 

ZAPPATERRA: Grazie. Mi conferma che mi sentite, vero?

 

PRESIDENTE (Zamboni): Sì, confermiamo.

 

ZAPPATERRA: Buongiorno a tutti. Prenderò pochissimo tempo per illustrare questo question-time del cui contenuto ha già dato conto la rassegna stampa e sul quale l’assessore Corsini stesso ha anticipato alcune sue prese di posizioni.

È notizia recente secondo la quale sia Trenitalia che Italo intenderebbero tagliare pesantemente i collegamenti ad alta velocità da e per Ferrara, soprattutto quelli diretti o provenienti da Roma durante il periodo estivo. Non devo credo spendere molte parole per rappresentare il fatto che questo rappresenta un elemento di fortissima penalizzazione per il nostro turismo e per la città d’arte e in un momento di ripresa post-pandemia. Stiamo tutti faticosamente mettendo in campo ogni strumento possibile per far ripartire il turismo. È chiaro che la diminuzione dei treni penalizzerebbe moltissimo Ferrara, ma ho ritenuto di sollevare questo question time e, credo, mi abbiano seguito o anticipato (adesso non so bene la cronologia) i sindacati, perché il taglio delle corse penalizza moltissimo anche i lavoratori pendolari che da Ferrara vanno a Bologna. La stessa informazione ufficiale da parte delle due aziende è stata preceduta, a mio parere, da un atteggiamento abbastanza disdicevole delle stesse, che lasciavano intendere alla biglietteria che avrebbero tagliato le corse mentre i lavoratori si rivolgevano alla biglietteria per il rinnovo degli abbonamenti.

Abbiamo saputo così che intendevano tagliare delle corse nel periodo estivo, perché ce l’hanno riferito i pendolari che, nel tentativo di rinnovare l’abbonamento, si sono sentiti dire “ma siete sicuri che volete rinnovarlo? Perché i treni non ci saranno più”.

Al di là della modalità, il merito è certamente problematico per il nostro territorio, per i cittadini, per i lavoratori pendolari, oltre che per il potenziamento del turismo nella fase in cui adesso possiamo davvero ripartire.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera.

Risponde all’interrogazione l’assessore Andrea Corsini.

Ho chiesto di alzare il volume, perché in effetti si sente malissimo.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie anche alla consigliera Zappaterra, perché, in merito a quanto da lei riportato nell’interrogazione, va premesso innanzitutto che la Regione Emilia-Romagna non è stata preventivamente informata, né tantomeno coinvolta da Trenitalia e da Italo, tant’è vero che abbiamo appreso a mezzo stampa della drastica riduzione dei treni ad alta velocità che fermano a Ferrara.

L’offerta ferroviaria di alta velocità di lunga percorrenza attualmente prevede sulla tratta Roma-Venezia 15 relazioni, di cui 11 fermano a Ferrara. Dal 13 giugno, sulla base dell’orario estivo, dell’entrata in vigore dell’orario estivo, l’offerta sulla tratta Roma-Venezia consisterebbe in quattrodici relazioni, di cui solo due fermerebbero a Ferrara.

È da sottolineare che, anche per quanto riguarda Italo, si prevede una riduzione per il periodo estivo nella relazione Roma-Ferrara da quattro a una sola corsa. Appresa la notizia, la Regione si è immediatamente attivata con una lettera urgente per chiedere a Trenitalia maggiori dettagli e di riconsiderare il quasi azzeramento dell’offerta, trovando soluzioni tecniche diverse da quelle prospettate per risolvere i presunti problemi segnalati da RFI legati ai lavori della galleria del Catajo.

La drastica riduzione delle corse alta velocità, estremamente penalizzante in particolare per il territorio di Ferrara, non tiene conto della situazione post pandemica e, anzi, risulta poco lungimirante. Per rilanciare lavoro e turismo occorre, infatti, rafforzare i collegamenti tra i territori, esattamente come sta facendo la Regione Emilia-Romagna che, con le ferrovie regionali Trenitalia e TPER, ha aumentato le corse dal territorio emiliano-romagnolo verso le destinazioni di vacanza.

Grazie alla dura presa di posizione della Regione, nella giornata di ieri, 7 giugno, Trenitalia ha comunicato l’attivazione urgente di un tavolo tecnico, di cui fanno parte RFI, la stessa Trenitalia a lunga percorrenza e Trenitalia TPER, finalizzato al ripristino, a stretto giro, di alcune delle corse soppresse.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Corsini. Spero davvero che il tavolo possa far tornare Trenitalia e Italo sulle loro decisioni. I lavori alla galleria del Catajo posso comprenderli, ma segnalo che molte corse erano già state tagliate l’inverno scorso, senza adeguati motivi di lavori o di manutenzione. Credo davvero che da parte di Trenitalia e di Italo ci sia l’intenzione di riassestare gli orari penalizzando Ferrara.

Ringrazio l’assessore per l’impegno e per la risposta. Spero che il tavolo tecnico produrrà un esito positivo. Non mancherò di continuare a monitorare il tema proprio per l’importanza che riveste per il nostro territorio, e non solo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

 

OGGETTO 3524

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle tempistiche di manutenzione della SS64 Porrettana presso la galleria in località Signorino. A firma del Consigliere: Taruffi

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 3524: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulle tempistiche di manutenzione della SS64 Porrettana presso la galleria di località Signorino, a firma del consigliere Taruffi.

Prego, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Riportiamo l’attenzione su una vicenda che riguarda ancora una volta le infrastrutture e i collegamenti sull’Appennino, in questo caso sul versante che collega Alto Reno Terme e Pistoia, quindi il tratto della strada statale 64 che collega appunto la provincia di Bologna, l’area metropolitana di Bologna, con la provincia di Pistoia.

L’Anas, l’Azienda nazionale autonoma delle strade ha comunicato la necessità di sottoporre la galleria ad un intervento di manutenzione straordinaria, la galleria del Signorino, che è già in Comune di Pistoia, quindi in provincia di Pistoia e Regione Toscana. Afferisce quindi ovviamente al Dipartimento Anas della Regione Toscana che fa capo a Firenze.

ANAS, dicevo, ha comunicato la necessità di sottoporre ad un intervento di manutenzione straordinaria quella galleria, con tempi di esecuzione dei lavori di diversi mesi, ovviamente, quindi producendo un problema significativo sui collegamenti da e per Pistoia e l’Appennino bolognese, con la necessità di utilizzare una viabilità alternativa alquanto articolata e problematica, con presenza di problemi, purtroppo, sempre sulla strada statale 64, nel versante che dall’Appennino collega Bologna con i lavori di manutenzione straordinaria, anche in questo caso, della galleria di Riola, tra i Comuni di Gaggio e Vergato. Come sappiamo, purtroppo, è presente il problema relativo all’interruzione, alla chiusura del ponte di Sasso, in Comune di Sasso Marconi, che collega la statale 64 con l’autostrada.

La contemporanea presenza quindi di problemi sul ponte di Sasso, con la chiusura della galleria di Riola, e la chiusura della galleria del Signorino produce complessivamente nei collegamenti della statale 64 tra Bologna e Pistoia, problemi molto significativi, che si scaricano su tutto il territorio, soprattutto alle porte della stagione estiva, molto importante per quel comprensorio, ovviamente con quello che ci si augura possa essere l’afflusso di turisti su quel territorio.

L’interrogazione verte quindi su un punto preciso. Chiediamo di sapere i tempi che ANAS speriamo possa aver comunicato nel frattempo, i tempi di esecuzione dei lavori sulla galleria del Signorino che, ripeto, è un’arteria, un passaggio importante sulla Statale 64 nei collegamenti tra Pistoia e l’Appennino bolognese.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Taruffi.

Risponde l’assessore Corsini. Prego.

 

CORSINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il consigliere Taruffi, che mi dà la possibilità di fare brevemente il punto della situazione rispetto al tema più complessivo delle problematiche che in queste settimane stanno complicando i collegamenti con l’Appennino bolognese per tutta una serie di interventi infrastrutturali importanti, ma che inevitabilmente comportano anche alcuni disagi ai cittadini di quel territorio.

Rispetto all’interrogazione specifica abbiamo richiesto nuovamente informazioni ad ANAS, tenendo conto che, naturalmente, stiamo parlando di un tratto di competenza della Regione Toscana, dell’ANAS, del compartimento toscano dell’ANAS, che comunque ci ha comunicato che la fase di progettazione è terminata e quindi la consegna dei lavori è prevista entro il mese in corso.

Naturalmente non abbiamo ancora da ANAS la tempistica di fine lavori. Naturalmente continueremo a insistere per avere una programmazione definita anche rispetto al programma dei lavori, soprattutto al fine lavori. Per il momento ci è stato comunicato che la progettazione è terminata ed entro il mese di giugno avverrà la consegna dei lavori.

Non siamo purtroppo ancora a conoscenza delle soluzioni tecniche adottate da ANAS, in quanto non siamo in possesso degli elaborati del progetto, ma, sulla base della esperienza nel settore, ANAS valuterà, almeno questo è naturalmente il nostro auspicio, le soluzioni strategiche tecnologiche più innovative al fine di abbreviare il più possibile la chiusura al traffico della galleria.

Ricordo, inoltre, che il prefetto di Firenze ha richiesto di predisporre specifici piani operativi per l’adozione di misure immediate a fronte di eventuali criticità o di regolazione della circolazione stradale per gli itinerari alternativi in caso di eventi meteo avversi.

Per quanto attiene il percorso alternativo nel periodo di chiusura della 64 si è concordato, nel corso di un incontro in Prefettura di Pistoia, con gli enti territoriali interessati, di utilizzare la strada comunale Passo della Collina, sulla quale ANAS effettuerà preventivamente opere di risanamento della pavimentazione stradale.

Si precisa inoltre che, in data 23 marzo, questo Assessorato ha richiesto alle Prefetture di Bologna e di Pistoia di essere convocati al tavolo istituzionale di coordinamento, evidenziando i disagi e le problematiche legate ai lavori in argomento. Si è in attesa di una comunicazione da parte delle Prefetture rispetto alla richiesta della Regione Emilia-Romagna.

Ci tenevo anche a ricordare che, nell’ambito più complessivo delle problematiche che interessano il territorio dell’Alto Appennino bolognese relativamente alla chiusura del ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi, fra pochi minuti, su richiesta della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e della Città metropolitana di Bologna, la Prefettura del capoluogo regionale ha convocato un incontro, a cui saranno presenti ovviamente la Regione Emilia-Romagna, la Città metropolitana di Bologna ed ANAS stessa, per fare il punto della situazione soprattutto rispetto alle tempistiche di riqualificazione del ponte Leonardo da Vinci e ovviamente della sua riapertura, dopo che ANAS ha comunicato i tempi di lavorazione e quindi anche i tempi di riapertura del ponte, che a nostro giudizio sono troppo lunghi rispetto alla necessità che quel territorio ha di essere ricollegato e quindi di poter riaprire in un tempo minore di quello che è stato annunciato da ANAS il ponte Leonardo da Vinci.

Oggi, quindi, in Prefettura c’è un incontro chiesto dalla Regione Emilia-Romagna per fare il punto della situazione e chiedere ad ANAS un’accelerazione dei tempi.

Ricordo infine che la Regione Emilia-Romagna, con una nota ufficiale, ha trasmesso al Ministero competente la richiesta di commissariare l’opera di riqualificazione e di ristrutturazione del ponte Leonardo da Vinci, che, se accolta, potrebbe accorciare di un tempo non breve la realizzazione dell’intervento infrastrutturale sul ponte stesso e quindi accorciare di conseguenza i tempi di realizzazione e quindi anche i disagi che sta sopportando in questo momento quel territorio.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Corsini, che so sta seguendo queste vicende con la consueta attenzione e puntigliosità.

Rimane però un fatto che voglio denunciare con tutta la forza di cui sono capace: l’atteggiamento che ANAS, che voglio ricordare è un’azienda nazionale che fa riferimento al Ministero delle infrastrutture, quindi è un’azienda dello Stato in tutto e per tutto, ha nei confronti delle Istituzioni e del territorio è un atteggiamento francamente discutibile, per essere eufemistici.

Ricordavo prima la contemporanea chiusura in questo momento del ponte sempre sulla statale 64, una strada di competenza di ANAS, ponte di collegamento tra la statale e l’autostrada, il Ponte Da Vinci, che è chiuso. Ringrazio, anche qui, l’assessore per aver ribadito l’intenzione della Regione di chiedere il commissariamento sulla realizzazione dell’opera per abbreviare il più possibile i tempi di esecuzione degli stessi. È chiusa la galleria in località Riola e anche qui viene deviato, quindi, il traffico nel paese (diciamo così), con gli evidenti problemi che ci sono. Verrà chiuso, e non sappiamo per quanto… Anche qui, è francamente insostenibile che ANAS non fornisca i tempi di esecuzione e la tempistica di realizzazione di un’opera, perché dalla risposta capiamo che a giugno partiranno i lavori della galleria del Signorino, quindi già regione Toscana, sempre strada statale 64, arteria di collegamento tra Bologna e Pistoia. Non sappiamo, quindi, quando termineranno i lavori. Ricordo, infine, che sempre sulla statale 64, sempre in Toscana, ma a un chilometro dal confine con l’Emilia-Romagna, un chilometro e mezzo, in località Pavana, la strada statale 64 è attualmente ancora oggetto di lavori di intervento su una frana che si è determinata il 4 febbraio 2019. Quindi, dopo oltre due anni ANAS ha riaperto sostanzialmente una corsia e si viaggia a senso unico alternato.

Siamo di fronte a una situazione francamente insostenibile, intollerabile. Io non credo che le aziende pubbliche possano lavorare in questo modo e credo che il Ministero delle infrastrutture abbia responsabilità dirette, vada chiamato in causa. D’altronde, va bene l’impegno della Regione, va bene il fatto che esistano competenze diverse tra Provincia, Area metropolitana e due Regioni che sono interessate in questo caso, ma rimane il fatto che stiamo parlando di una strada statale che, nel raggio di novanta chilometri, ha quattro interruzioni, i cui tempi di risoluzione dei problemi non sono chiari. Io non credo si possa accettare questo e credo che il Ministero debba intervenire, perché parliamo di una strada statale. Poi la Regione ci ha messo, ci sta mettendo e ci metterà anche risorse per ristorare le attività commerciali che hanno subìto i danni di queste chiusure.

Io credo che sarà necessario fare un ulteriore sforzo, però non è possibile che a riparare i danni e le conseguenze di un problema di una strada statale siano chiamati gli enti locali, i Comuni, le Regioni: così non può funzionare. Lo Stato cioè deve organizzarsi in modo differente. Parliamo, ripeto, di una strada statale che ha un rango preciso, che è un’infrastruttura, un’arteria importante di collegamento, attraversa l’Appennino ed è la principale arteria di collegamento, ripeto, tra due Regioni, eccezion fatta per l’autostrada.

Io non credo si possa continuare così, e credo che anche queste risposte che ANAS continua a dare col contagocce, siccome abbiamo partecipato anche direttamente ad incontri in Prefettura a Pistoia, vi posso assicurare che il comportamento dei tecnici di ANAS, non voglio essere offensivo, è persino arrogante.

Io non credo che si possa continuare così. Credo, ripeto e concludo, che il Ministero delle infrastrutture debba far sentire la propria voce. In quel territorio, come in tutto il resto del Paese Vivono dei cittadini, non vivono dei sudditi a cui si comunicano le decisioni un giorno per l’altro, senza sapere quando e come si concluderanno i lavori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 3513

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’opportunità di sollecitare il Governo ad attivare tutte le iniziative necessarie a rinforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nelle località turistiche della riviera romagnola, in vista della stagione estiva. A firma dei Consiglieri: Bessi, Zappaterra, Rossi, Montalti, Tarasconi, Rontini, Sabattini, Bulbi, Daffadà, Fabbri

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 3513, interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa l’opportunità di sollecitare il Governo ad attivare tutte le iniziative necessarie a rinforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nelle località turistiche della riviera romagnola, in vista della stagione estiva, a firma dei consiglieri Bessi e altri.

Prego, consigliere Bessi.

 

BESSI: Grazie, presidente.

Il titolo che ha annunciato credo spieghi bene l’oggetto di questa interrogazione. Intanto, chiaramente siamo qui; con il miglioramento della situazione a livello sociosanitario regionale, nazionale, la previsione del pass vaccinale per gli spostamenti tra Regioni e tra Stati, e le progressive riaperture sembra, chiaramente con tutte le prudenze del caso, che stanno invogliando molti turisti ad effettuare prenotazioni presso le strutture turistiche del nostro territorio regionale, in particolare della riviera romagnola, da sempre considerata uno dei territori nazionali a maggior vocazione turistica.

Chiaramente, l’aumento della popolazione, a seguito dell’afflusso turistico, inevitabilmente deve comportare il rafforzamento di quelle misure di sicurezza per minimizzare i rischi di contagio e un irrobustimento adeguato dei servizi di ordine pubblico per evitare un incremento delle attività delinquenziali oppure chiaramente quelle dovute ad episodi estemporanei, ma che comunque bisogna sempre prevenire.

Tali ricadute potrebbero essere estremamente gravi non solo sulla cittadinanza, ma anche sul nostro tipo di immagine del territorio locale e della sua attrazione a livello mondiale.

Da una circolare emessa dal Capo della Polizia sembra che sia esplicitato che i presìdi di Polizia estivi per la stagione 2020/2021 sarebbero aperti solo esclusivamente nei Comuni capoluoghi, mentre nelle altre località sarebbero previsti solamente servizi di Polizia dedicati ai momenti di maggiore criticità. Questo è chiaro che pone, proprio per come è strutturata a livello geografico la nostra regione, con tanti comuni, tante realtà sulla costa, ma non sono sulla costa, qualche perplessità.

Veniamo all’interrogazione con altri colleghi e poi credo che la richiesta di ritenere opportuno di sollecitare il Governo e attivare tutte le iniziative necessarie a rinforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nelle località turistiche della riviera romagnola e aggiungo anche e non solo in vista della ripartenza del settore turistico nell’imminente stagione estiva è un po’ la domanda che chiaramente ci fanno anche molti amministratori del nostro territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Dopo le trasmetto una nota più analitica, ma vengo al punto specifico di merito. La situazione è attenzionata. È aperta un’interlocuzione anche con le Amministrazioni locali più coinvolte della riviera emiliano-romagnola.

Con l’assessore Corsini, nei prossimi giorni incontreremo i sindaci. Come l’anno passato, abbiamo già trasmesso una nota puntuale al Ministero dell’interno per segnalare questa situazione e questa criticità.

Ripeto, la situazione si era verificata anche l’anno passato. Noi crediamo che quest’anno ci sia un elemento in più. Ecco, lei lo ha evidenziato, sia nel testo scritto che nella rappresentazione dell’interrogazione. Stiamo assistendo a fenomeni di assembramenti che, più che dal punto di vista del Covid, destano preoccupazione dal punto di vista dei comportamenti collettivi. La situazione va tenuta sotto controllo e per questa ragione, una volta di più, noi riteniamo che sia fondamentale una presenza capillare anche nei Comuni non capoluogo, come è avvenuto in anni passati. Da questo punto di vista, dopo una sollecitazione anche di tipo formale per le vie brevi proveremo a costruire nell’interlocuzione con il Ministero degli Interni qualche risposta soddisfacente. Confermo, però, ripeto, che a fine di questa settimana incontreremo anche i sindaci per avere un quadro d’insieme e confidiamo per quel momento lì di avere già avuto qualche riscontro da parte del Ministero degli Interni per poter dare qualche elemento di rassicurazione in più.

Noi non crediamo che la situazione sia complessivamente fuori controllo e quindi non credo che possiamo dare una rappresentazione di una riviera romagnola che diventa luogo di insicurezza diffusa e collettiva. È altrettanto vero, però, è altrettanto vero però, che gli elementi di attenzione debbono essere più forti in questa fase, in questo momento, per ciò che è stato rappresentato.

Per parte nostra siamo accanto agli Enti locali attraverso gli strumenti che conoscete di prevenzione e anche di supporto alle polizie locali, agli strumenti, alle dotazioni che mettiamo a disposizione. Non possiamo naturalmente sconfinare in un ambito che non è nostro, ma da questo punto di vista siamo ben consapevoli di poter svolgere una funzione di raccordo e coordinamento e anche, perché no, di sollecitazione nei confronti del Governo.

Quindi, accogliamo senz’altro questa sollecitazione che viene da parte del consigliere e degli altri firmatari. Noi siamo già al lavoro da questo punto di vista, spero con qualche buon risultato da poter consegnare nei prossimi giorni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

Consigliere Bessi, prego.

 

BESSI: Grazie, sottosegretario. Sono e siamo soddisfatti della risposta perché non è solo di forma, ma di sostanza. Non solo un ringraziamento al sottosegretario, ma all’assessore Corsini, presente e attivo in queste tematiche da tempo.

Credo che occorra sempre più fare sistema, in particolare tra Enti locali e tutte le Istituzioni che vigilano sulla sicurezza e che sono parte attiva in quella prevenzione che lei ha sostenuto, anche basandoci sulle esperienze che sono state fatte negli anni passati. Ricordo quella di cui l’assessore Corsini è stato uno degli ideatori e attivatori, quella di fare la lotta nelle spiagge contro l’abusivismo. Ci sono tante esperienze e l’esperienza insegna che facendo sistema tra Istituzioni locali e le diverse forze che sono preposte alla vigilanza e alla prevenzione si ottengono i risultati come nel passato.

È chiaro che questo vuole sollecitare esclusivamente la capacità di creare questo tipo di sinergie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 3516

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la carenza di medici di medicina generale nelle aree montane e le azioni da porre in essere per i corsi di formazione ai nuovi medici in fase d’ingresso. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 3516, interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la carenza di medici di medicina generale nelle aree montane e le azioni da porre in essere per i corsi di formazione ai nuovi medici in fase di ingresso, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Buongiorno, assessore. Sappiamo tutti, anche per l’esperienza degli anni passati, quanto sia grande la difficoltà a ricoprire posti in montagna nei territori più marginali con i medici di medicina generale. Quindi, la mia interrogazione va proprio in questa direzione, per capire quali possono essere anche le soluzioni.

Premesso che i medici di medicina generale sono il primo riferimento sanitario per i cittadini, rappresentano l’accesso al servizio sanitario nazionale e per questo la loro presenza capillare sul territorio è di fondamentale importanza; che il decreto del Ministro della salute del 7 marzo 2006 prevede che i corsi di formazione specifica in medicina generale possano essere frequentati a tempo pieno o parziale, e in questo caso decadono le preclusioni e le incompatibilità presenti in caso di formazione a tempo pieno; visto che, nel caso di mancata attivazione da parte della Regione del corso a tempo parziale di medicina generale, il corsista con incarichi provvisori di assistenza primaria da 1.500 pazienti che ha preso la titolarità nella zona con incarico indeterminato a titolo temporaneo e che intenda frequentare il corso sarà costretto a ridurre il numero dei suoi assistiti a soli 500, lasciando gli altri 1.000 pazienti senza alcun medico di riferimento; i territori più fragili e marginali come la montagna sono quelli che subiscono la non copertura dei posti vacanti, notoriamente meno appetibili per i professionisti e tale situazione si aggraverebbe ancor di più se fossero costretti a ridurre i propri assistiti a soli 500 pazienti per poter frequentare corsi di formazione; considerato che attivare il corso a tempo parziale, peraltro già disposto da altre Regioni, significa garantire una continuità assistenziale ad un territorio particolarmente fragile e a mantenere la possibilità per i medici di effettuare il corso di formazione senza alcuna limitazione del numero degli assistiti, garantire i servizi essenziali e dare risposte ai bisogni di una popolazione decentrata e distante dai centri urbani aiuta a migliorare il buon funzionamento di altri servizi sanitari, quali ad esempio gli accessi al pronto soccorso, l’accesso alle consulenze specialistiche, eccetera.

Interroga la Giunta per sapere se non ritenga opportuno intervenire, come già disposto in altre Regioni, attivando in tempi brevissimi corsi di formazione specifica in medicina generale a tempo parziale, come peraltro previsto dalla normativa nazionale vigente, a garanzia di una continuità di erogazione dei servizi pubblici essenziali a tutta la popolazione, compresi i nostri territori più fragili e marginali, come la montagna, dove spesso permangono posti vacanti, data la peculiarità del territorio, ed è quindi assolutamente indispensabile mantenere i professionisti che già vi operano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Mastacchi per questo question-time, che pone un tema strategico, che dovremo affrontare e risolvere, forse non con l’indicazione a cui faceva riferimento lei, ma più in generale con una politica che chieda anche allo Stato una maggiore disponibilità di percorsi volti alla medicina del territorio.

Nel merito, le disposizioni di legge che disciplinano il corso di formazione specifica in medicina generale prevedono la possibilità per le Regioni e le Province autonome di attivare corsi a tempo parziale, pur nel rispetto di specifiche condizioni, compresa la durata complessiva della formazione, pari a quella del tempo pieno.

La formazione a tempo parziale, oltre a prevedere una borsa di studio proporzionalmente ridotta, comporterebbe quindi un’inevitabile estensione dell’intero periodo formativo ben oltre i tre anni previsti, con periodi di formazione a tempo pieno, intervallati da altri a tempo parziale.

Questa diversa articolazione della formazione, se da un lato consentirebbe ai medici frequentanti di poter svolgere altre attività lavorative, dall’altro non ne permetterebbe lo svolgimento in forma continuativa, dato che per determinati periodi il corso rimarrebbe strutturato a tempo pieno.

Tale modalità evidentemente non ha rappresentato per i medici un’opportunità favorevole e un’agevolazione nel percorso formativo, tanto che in questi anni sono pervenute pochissime richieste e non è stata rilevata l’esigenza di attuare una duplice articolazione organizzativa del corso, in linea con la quasi totalità delle Regioni italiane.

Attualmente ci risulta che solo la Regione Umbria abbia attivato il corso a tempo parziale per il triennio 2019/2022, per esigenze diverse da quelle esposte dalla presente interrogazione, per soli tre medici.

Relativamente, infine, al disagio rilevato in merito alla assegnazione di incarichi temporanei, che prevedono non più di 500 assistiti, si evidenzia che le indicazioni sono contenute all’interno del vigente accordo collettivo nazionale per la medicina generale del 18 giugno 2020.

Derivano, pertanto, da norme nazionali alle quali ad oggi non è possibile derogare a livello regionale. Il tema, comunque, che lei pone di come coprire le zone più carenti, soprattutto quelle montane, è un tema che ho intenzione di porre al centro della discussione nella Commissione Salute nazionale, anche confrontandomi con i colleghi delle altre Regioni italiane.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie per la risposta, assessore, e anche per l’interessamento alla soluzione del problema. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto, non tanto per quella che auspico sia una destinazione della soluzione definitiva, ma più che altro per l’analisi che viene purtroppo ahimè fatta sempre sui numeri. Sappiamo bene che i numeri in montagna, come per tutte le altre attività, e alla fine anche per quando si vota, perché poi banalmente, se si ragiona in questi termini, anche in casi elettorali, si ragiona quasi sempre solo sui numeri.

È chiaro che se prendiamo ad esempio un territorio come quello appenninico specifico della città di Bologna, due o tre casi sono numericamente impattanti, perché vanno ad impattare su dei territori dove i problemi sono già tanti.

L’auspicio è che questo interessamento dell’assessore sia determinante per trovare una soluzione definitiva che consenta di risolvere le problematiche dei medici di medicina generale in montagna, parallelamente a tante altre problematiche sanitarie che sappiamo bene essere in discussione in questo periodo.

Grazie ancora.

 

OGGETTO 3517

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’opportunità di fornire un’indicazione puntuale alle Asl territoriali affinché tutti i soggetti gestori di esperienze diurne non richiedano la sottoposizione al tampone delle persone disabili al rientro da periodi di vacanza trascorsi con la propria famiglia. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 3517: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sull’opportunità di fornire un’indicazione puntuale alle ASL territoriali affinché tutti i soggetti gestori di esperienze diurne non richiedano la sottoposizione al tampone delle persone disabili al rientro da periodi di vacanza trascorsi con la propria famiglia, a firma della consigliera Bondavalli.

Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Quello che pongo oggi all’attenzione dell’Assemblea e della Giunta è un tema a mio parere molto importante e anche delicato, un tema che riguarda i disabili, i tamponi a cui sono sottoposti e le vacanze che evidentemente ormai sono alle porte.

Anche nella premessa di questa interrogazione sottolineo il fatto che c’è ed è in corso un costante e progressivo avanzamento del processo di immunizzazione della popolazione emiliano-romagnola e da qui proprio vorrei partire nel presentare il question time. Tra il 7 e il 18 giugno, come sappiamo tutti, possono prenotarsi secondo giornate dedicate le persone dai 12 ai 39 anni di età, poi è partita anche la possibilità di vaccinarsi negli hub aziendali e poi gli open day. Ricordiamo che peraltro, anche nei prossimi giorni, sono in programma in diversi punti di molte province della nostra Regione.

Ecco, questo per dire che il processo di immunizzazione della popolazione della nostra Regione procede davvero in modo consistente. Siamo a oltre un milione di persone completamente vaccinate. Davvero possiamo dire che, se si procederà con questo passo, si riuscirà a raggiungere l’obiettivo di vaccinare tutti gli emiliano-romagnoli entro la fine dell’estate.

L’essere riusciti ad accelerare sulle somministrazioni delle dosi alle categorie più a rischio ha permesso anche un repentino calo dei ricoveri nei reparti ospedalieri e in particolare, poi, nelle terapie intensive. Ha anche permesso un considerevole calo, e questo è il dato che forse ci deve interessare di più, dei morti.

In questo quadro, dunque, stiamo assistendo alla ripartenza di molte delle realtà che hanno subìto davvero delle conseguenze molto serie, naturalmente, a causa degli effetti e delle restrizioni, comunque necessarie per contenere il Covid-19.

Per arrivare all’oggetto dell’interrogazione, ci sono categorie che indubbiamente hanno sofferto più di altre e mi rivolgo in modo particolare proprio alle categorie e alle persone con disabilità. Per loro sono riprese le attività così importanti, così fondamentale che erano state sospese, dai centri diurni ai centri socio-occupazionali. Per la partecipazione settimanale alle attività, per quello che riguarda il weekend trascorso in famiglia, quando rientrano possono frequentare questo tipo di attività e non viene richiesto dalle strutture il tampone, anche perché, è giusto ricordarlo, la maggior parte di queste persone questa Regione è stata in grado di metterle in sicurezza. La maggior parte di queste persone è già state sottoposta a vaccinazione.

Emerge da alcuni territori la richiesta invece di tampone per il ritorno alle attività non residenziali, dopo avere trascorso un periodo di vacanza con la propria famiglia, e ne deriva in questi casi una almeno apparente non omogeneità di richiesta nei confronti di persone, per le quali – ricordiamolo - la sottoposizione al tampone è un’operazione complessa ed è un’operazione anche delicata.

Per questo motivo, essendosi di fatto avviato il periodo delle vacanze, dopo un confronto con associazioni, con famiglie, sono a chiedere alla Giunta se non ritenga utile un’indicazione generale alle ASL territoriali, in modo che nessun gestore di queste esperienze dei centri diurni che accolgono persone disabili richieda il tampone dopo il rientro dalle vacanze con la famiglia, o comunque, nel caso in cui questa indicazione sia già stata data, se è possibile un ulteriore rafforzamento, proprio per evitare comportamenti che poi possono arrivare a disorientare in modo particolare evidentemente le famiglie.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Bondavalli. Sicuramente la risposta alla sua domanda sottesa, quella di cercare di dare dei comportamenti uniformi, è una risposta affermativa, assieme anche alla vicepresidente Schlein cercheremo di fare una ricognizione per capire come vengono applicate queste direttive.

La Direzione generale cura della persona, salute, welfare di questa Regione, che è la Direzione generale sia del sottoscritto, sia della vicepresidente Schlein, ha tempestivamente applicato e diffuso l’ordinanza dell’8 maggio 2021 del Ministero della salute, che recepisce e integra il documento recante Modalità di accesso e uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale, adottato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 5 maggio 2021, come integrato e validato dal Comitato tecnico-scientifico.

Nell’ambito di questo documento sono contenute quindi anche delle indicazioni per il rientro degli ospiti dai soggiorni, che sono un riferimento anche per i centri diurni. In particolare, è ritenuta opportuna una ripresa delle uscite e delle vacanze con la famiglia (lei ha spiegato benissimo il motivo, il valore aggiunto di questa possibilità per la salute e per la tenuta anche psicofisica e morale delle persone), richiedendo però una specifica regolamentazione da parte del referente sanitario della struttura. Questi deve tenere conto, ed è una valutazione che deve sorgere in capo a questi, delle condizioni degli ospiti (situazione clinica, stato vaccinale) e prevedere la formalizzazione di una sorta di patto di reciproca responsabilità con la famiglia.

Questa, ovviamente, è l’indicazione principale.

Per i nuovi inserimenti in strutture residenziali, ad esempio, l’abolizione della quarantena in ingresso e del test iniziale è prevista solo per gli ospiti con protezione vaccinale completa o guariti da pregressa infezione da non più di sei mesi. Per tutti gli altri rimangono ovviamente gli screening periodici, che sono a tutela degli stessi.

Da parte degli uffici dell’Assessorato alle politiche per la salute di questa Regione in ogni caso comunico che sono in fase di avanzata elaborazione ulteriori indicazioni organizzative per i centri diurni, che terranno conto anche del progressivo miglioramento del quadro epidemiologico regionale sul tasso di incidenza per 100.000 abitanti e sulla deospedalizzazione e della sempre più ampia copertura vaccinale della popolazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Donini per questa risposta. Secondo me, è doveroso provare, come diceva l’assessore, a fare una ricognizione per capire effettivamente se c’è omogeneità nel trattare questo tipo di situazione. Ben vengano anche le ulteriori indicazioni rispetto proprio a una situazione che è in continua evoluzione, e mi riferisco all’avanzamento della campagna di vaccinazione.

Grazie.

 

OGGETTO 3519

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i margini di flessibilità nella scelta della data per la prima e, conseguentemente, per la seconda vaccinazione. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 3519: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i margini di flessibilità nella scelta della data per la prima e conseguentemente per la seconda vaccinazione, a firma della consigliera Piccinini.

Prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Ieri abbiamo fatto chiarezza su ciò che è successo all’open day a Bologna. Oggi credo sia importante affrontare un tema che ci riguarda tutti da vicino ed è giusto, anche in questo caso, fare chiarezza, che io spero sia definitiva, sulla modalità della prenotazione delle vaccinazioni e soprattutto dei richiami che in alcuni territori e per alcune classi di età sta diventando, se vogliamo, una corsa ad ostacoli.

Faccio riferimento ad una fascia in particolare, ovvero la popolazione che va dai 40 ai 49 anni. Infatti, nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che costituiscono la ASL unica della Romagna o nelle ASL di Piacenza e di Parma sono stati inviati sms con l’indicazione della modalità di prenotazione dei vaccini, in cui si consentiva la scelta della data, dell’orario e della sede di entrambe le dosi, mentre ci sono altre Province, collocate principalmente nella parte centrale della Regione, quindi penso alle Province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, in cui i messaggi che hanno ricevuto i cittadini hanno indicato da subito una data “imposta” della prima iniezione, senza indicazioni chiare su come eventualmente modificarla e, quindi, senza la possibilità di scelta preventiva.

Questa impossibilità, che noi rileviamo in queste province, di modificare il secondo appuntamento o addirittura l’impossibilità di conoscere la data reca, come prevedibile, disagi su questa fascia di popolazione che più di altre è impegnata in attività lavorative, spesso con carichi familiari caratteristici dell’età e con ripercussioni sulla programmazione delle attività lavorative, degli impegni lavorativi e delle vacanze. In alcuni casi si arriva anche al paradosso che nello stesso nucleo familiare ci siano adolescenti con date di vaccinazioni certe e genitori, invece, che conoscono solo la data della prima somministrazione.

È chiaro che è in questo quadro si rischia, in qualche modo, di produrre ritardi sulla campagna vaccinale e, all’interno di questo quadro, come dicevo, spesso le informazioni contraddittorie che vengono rilasciate dai mass media, ma anche le interviste che abbiamo letto da parte dei dirigenti sanitari non aiutano a fare chiarezza. In alcuni casi si diceva addirittura che l’appuntamento per la seconda dose del vaccino sarebbe arrivato 48 ore dopo la comunicazione della prima e che per spostare la data della prima somministrazione fosse necessario aspettare la comunicazione della prima somministrazione e così via.

Quindi, ricapitolando, oggi purtroppo abbiamo a che fare con informazioni contraddittorie e confuse, che sono in continua evoluzione e probabilmente è una scelta anche fisiologica, soluzioni operative che sono diverse tra Province della stessa Regione e soluzioni diverse pur a fronte dello stesso vaccino per diverse classi di età.

Quindi, in questo mosaico di lettura abbastanza complicata è chiaro che le conseguenze ricadono soprattutto, ripeto, su quella fascia di età di cui parlavo prima e il rischio è anche l’allontanamento del cittadino dalla vaccinazione. Da qui il question time di oggi, che vuole fare chiarezza da questo punto di vista e avere indicazioni precise sui modi per la scelta della prima e della seconda data di vaccinazione, in particolare per i cittadini di età compresa tra i 40 e i 49 anni, e sulla richiesta di massima flessibilità, che peraltro veniva anche da Figliuolo, per lo spostamento delle date, in modo che si venga incontro, come dicevo, alle esigenze dei cittadini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Piccinini. Noi abbiamo avuto una necessità, cioè quella di dover aprire ‒ diciamo così ‒ all’accoglimento delle richieste di vaccinazione della fascia 40-49 anni quando non avevamo ancora aperto le agende, ma in ragione di un’ordinanza della struttura commissariale nazionale. Quindi, abbiamo utilizzato quel sistema di registrazione al sito regionale, che sostanzialmente è stato anche in uso nelle altre Regioni per molte fasce di età, anche precedenti.

Ovviamente, appena c’è stata la possibilità di inserirli nelle agende, abbiamo considerato coloro che si erano iscritti al sito come prioritari rispetto a tutta la platea dei 40-49 anni. Quindi, abbiamo rivolto alle Aziende sanitarie locali l’indicazione di dare loro una data prioritaria.

Per le ragioni che lei ha citato, cioè per le diversificazioni dei sistemi informatici, l’ASL Romagna, l’ASL Piacenza e l’ASL Parma hanno inviato loro un sms con il quale hanno fatto scegliere la data, con i mezzi, ovviamente, soliti in uso, mentre tutte le altre ASL hanno proposto una data secca, che è la prima data utile, dando priorità, ovviamente, a quelli che si erano registrati, che era possibile cambiare nel caso in cui non fosse andata bene con il calendario delle persone richiedenti il vaccino. Di queste, in particolare, su 112.000 date che sono state inviate ai cittadini, 7.000 sono state cambiate. Quindi circa il 6 per cento delle persone hanno cambiato la data in una data che meglio si attagliava a quelle che erano le loro necessità.

Sul fronte della flessibilità, come ho detto anche ieri in Commissione, sia delle prime che delle seconde dosi, siamo stati noi per primi a sollevarlo a livello nazionale, che è stato recepito anche dalla indicazione del Commissario Figliuolo, cioè quello di andare incontro ai cittadini sia per la prima vaccinazione, sia per la prima dose, in particolare in questo periodo, sia per quanto riguarda la seconda dose. Ovviamente la prima dose può essere scelta dal cittadino, come hanno fatto ieri i 12 diciannovenni, come faranno domani i trentacinque-trentanovenni e via di seguito, fino all’esaurimento di tutte le fasce di età entro il 18 giugno. Per coloro invece che dovessero necessitare di una flessibilizzazione della seconda dose, le ASL avranno premura di garantirla nel periodo ovviamente indicato dalla vaccinazione, quindi entro il quarantaduesimo giorno, in modo da poter gestire anche le necessità che i cittadini dovessero rappresentare in ordine ai loro impegni e anche alle loro vacanze.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

È chiaro che le diverse modalità da ASL ad ASL non aiutano a fare chiarezza, però capisco che ci sia un problema anche legato ai sistemi informatici.

Quello che io auspico, anche a fronte delle sollecitazioni che noi come consiglieri riceviamo, è che si possa mettere a disposizione dei cittadini più modalità possibili per potere modificare la data e che queste modalità siano anche facilmente “accessibili”, perché sappiamo che i centralini del CUP sono sempre molto consultati dalla popolazione e a volte si fa fatica a interloquire e spostare la data, a fronte del fatto che, come ci siamo detti, ci sono anche le vacanze e sarebbe auspicabile cercare il più possibile di evitare di fare la seconda somministrazione proprio durante le ferie.

L’auspicio è che si renda il più facile e più semplice possibile la possibilità di variare la seconda dose di vaccino.

Grazie.

 

OGGETTO 3522

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche relative alla riduzione delle classi nelle scuole primarie della nostra Regione. A firma del Consigliere: Liverani

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 3522: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa le problematiche relative alla riduzione delle classi nelle scuole primarie della nostra Regione, a firma del consigliere Liverani.

Prego, consigliere.

 

LIVERANI: Grazie, presidente.

Con nota 13520/2021 del 29 aprile il Ministero dell’istruzione ha trasmesso ai direttori degli uffici scolastici regionali istruzioni operative inerenti allo schema di decreto interministeriale relativo all’organico didattico per l’anno scolastico 2021/2022.

La situazione di instabilità dovuta alla crisi pandemica di quest’ultimo anno ha messo in luce tutti i limiti di un sistema scolastico datato, carente sul piano strumentale, costretto ad adattarsi a tagli decennali, a mancanza di investimenti di ricerca.

Considerato che classi con un numero pari o superiore a 25 alunni, anche ipotizzando uno scenario in cui l’attuale pandemia sia sotto controllo, non consentono un buon livello di apprendimento, in quanto all’interno delle sezioni vengono talvolta inseriti alunni con difficoltà che necessitano di insegnanti di sostegno.

Alla luce della nota inviata dal MIUR, si evidenzia che nell’anno scolastico 2021/2022 il riparto regionale e il numero complessivo dei posti comuni dell’organico di diritto rimane immutato rispetto al precedente anno scolastico in considerazione della situazione di emergenza da Covid-19. Pertanto, vi è necessità di una riduzione di classi, visto che i finanziamenti pare rimangano immutati.

Rilevato che è quanto mai necessario garantire aule e luoghi scolastici adeguati, ma anche classi non sovraffollate, soprattutto in quei segmenti cruciali del percorso scolastico ed in quelle realtà territoriali che registrano oggi maggiori affanni, è altrettanto importante formare classi composte da non più di 20 alunni, come presupposto strategico alla base di ogni intervento pedagogico, didattico e di inclusione sociale.

Rilevato, infine, che alcuni Comuni del ravennate e non solo hanno manifestato tale problematica, anche attraverso articoli su stampa locale e raccolte firme tipo nel Comune di Castel Bolognese, un Comune di 9.000 abitanti, hanno raccolto circa 800 firme, al fine di evitare la riduzione di classi, come previsto dalla disposizione del MIUR.

Interroga la Giunta regionale se non si ritenga opportuno attivarsi quanto prima presso il MIUR al fine di scongiurare la riduzione di classi, soprattutto per quanto riguarda le scuole primarie della nostra regione, sostenendo la didattica in presenza e garantendo al contempo standard ottimali di sicurezza anche per i Comuni di Brisighella e Castel Bolognese, che hanno evidenziato tale problematica.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

Risponde l’assessora Salomoni. Prego.

 

SALOMONI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliere. Riporto alcuni elementi, anche di contesto, rispetto alle indicazioni che sono contenute nella nota del consigliere. Intanto va premesso che le classi iniziali di ciclo delle scuole, con riferimento al numero complessivo degli iscritti, prevedono una forchetta che va da un minimo di 15 studenti fino a un massimo di 27, in funzione di una serie di parametri tra cui, come giustamente sottolineato, anche il numero degli studenti con difficoltà di apprendimento o disabilità. È chiaro dunque che il limite di 20 non è previsto dalla corrente normativa.

Il secondo elemento che vorrei sottolineare è che la nota a cui fa riferimento in realtà tratta del cosiddetto organico di diritto, cioè un organico che viene assegnato in prima fase, ma che poi è in qualche modo aumentato da una serie di azioni sia nazionali che locali, che possono cambiare, in alcuni casi lievemente in altri molto, l’equilibrio. In particolare non tratta dell’organico aggiuntivo covid.

Per dare una misura dell’organico aggiuntivo covid dello scorso anno, in Emilia-Romagna è stato assegnato un budget complessivo di 121 milioni, cifra che ha permesso un incremento di personale docente e non docente, perché questo organico consente anche di aumentare il numero del personale che aiuta gli studenti nella movimentazione tra le aule o nella pulizia. Comunque, complessivamente, è di 5.800 unità. Quindi è particolarmente significativo.

Allo stato attuale non è ancora arrivato via decretazione l’organico aggiuntivo, ma come Regione ci siamo attivati con la X Commissione e il Ministero ha garantito, sia in quella sede sia in altre sedi pubbliche che probabilmente avete visto anche citate sulla stampa, che l’organico aggiuntivo covid verrà assegnato e quindi che sono in arrivo di nuovo queste dotazioni aggiuntive di organico che dovrebbero consentire, tra le varie cose, anche di diminuire i gruppi classe, laddove si sono venute a creare delle classi con delle numerosità alte, soprattutto in condizioni di affollamento anche degli spazi. L’obiettivo l’anno scorso era stato raggiunto e io confido che anche quest’anno sia raggiungibile attraverso questo stanziamento aggiuntivo.

Concludo dicendo che questa è una soluzione temporanea che viene stanziata ogni anno. Come Emilia-Romagna abbiamo già chiesto che ci sia un chiarimento rispetto ai numeri dell’organico e una razionalizzazione della distribuzione nazionale e, dunque, anche che l’organico di diritto possa diventare più robusto, a partire dall’anno prossimo, in una logica anche di uscita dall’emergenza, quindi di valutazione di avere un unico stanziamento, ma complessivamente sufficiente a evitare situazioni di sovraffollamento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Consigliere Liverani, prego.

 

LIVERANI: Sono parzialmente contento della risposta. Mi aspettavo una risposta più concreta e più decisa, ma non è chiaro quello che avverrà a settembre, se le classi diminuiranno o no.

Mi fa piacere comunque che una nostra risoluzione, quest’interrogazione abbia portato l’assessora a rispondere ieri a un genitore che aveva richiesto la possibilità di mantenere il numero delle classi. Se questo question time questa mattina non fosse stato presentato, magari la risposta sarebbe arrivata un pochettino in ritardo. Quindi, a un risultato questa interrogazione è servita.

Grazie.

 

OGGETTO 3523

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo svolgimento, il 2 giugno scorso, del primo open day vaccinale presso l’hub della Fiera di Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 3523: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa lo svolgimento, il 2 giugno scorso, del primo open day vaccinale presso l’hub della Fiera di Bologna, a firma del consigliere Lisei.

Prego, consigliere.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Assessore, ne abbiamo già discusso ieri. La domanda era precedente alla discussione che c’è stata ieri in Commissione. Però l’aula è sempre sovrana e ci consente, magari, di rivolgerci in maniera più diretta anche ai cittadini.

Purtroppo, l’open day del 2 giugno scorso si è trasformato, invece che in un giorno che doveva essere magari di festa, in una cantonata colossale da parte di chi l’ha organizzato. Le situazioni che si sono realizzate (le file, le liti, l’intervento della polizia) sono sotto gli occhi di tutti e sono state sotto gli occhi di tutti. Bene che ci siano state le scuse da parte sua, da parte dell’ASL, che in maniera molto corretta ha ammesso, effettivamente, di aver toppato ‒ possiamo dirlo in maniera molto chiara ‒ e che purtroppo non si prevedeva un afflusso di queste dimensioni.

È altrettanto vero, però, che il tema sul quale dobbiamo confrontarci, così come abbiamo fatto ieri, non è soltanto la giornata del 2... Che ormai si sia toppato e che le scuse ci siano state è stato assodato. Secondo me, questa è anche l’occasione per cercare di capire come dare ulteriore impulso alla campagna vaccinale, perché la nostra Regione, checché se ne dica, non è che sia proprio al top della classifica per quello che riguarda le percentuali di dosi somministrate piuttosto che le dosi somministrate ogni 100.000 abitanti. Diciamo che non siamo in Champions League, siamo forse in Europa League, leggo le classifiche de Il Sole 24 ore e altre classifiche in tempo reale sulle vaccinazioni e non siamo sicuramente tra i primi.

L’importante sarebbe capire ora, a parte come verranno svolti i prossimi open day, che mi pare abbastanza chiaro ed assodato che verranno svolti con prenotazioni, quindi non assisteremo più a queste code disumane. Secondo me, l’open day, come ho detto anche ieri, è stata l’occasione per testare quanta voglia c’è di fare i vaccini, quindi che c’è una larga parte della popolazione che avrebbe voglia di vaccinarsi, ma purtroppo, tramite i canali e le modalità che sono attualmente poste in essere, non ha la possibilità di farlo, quindi ha visto nell’open day una possibilità alla quale aggrapparsi.

Credo che oggi la Regione debba ragionare sulla possibilità di ampliare l’offerta e le modalità con le quali ci si vaccina, anche in considerazione del fatto che andiamo verso l’estate, quindi si va a sovrapporre anche alle vacanze estive degli emiliano-romagnoli, visto che immaginiamo che l’offerta turistica e la domanda turistica sia anche molto interna. In questo senso le abbiamo suggerito ieri alcune possibilità, alcune sono state anche poste dall’assessore del Comune di Bologna Barigazzi, come quella di fare dei camper vaccinali, magari di farli anche nelle località turistiche e anche di implementare gli open day con prenotazione, quindi dare la possibilità anche ai soggetti che hanno meno di 40 anni di prenotarsi.

Da questo punto di vista, se ci fosse un impulso significativo sulle possibilità di vaccinarsi, ovviamente compatibile con le dosi che sono messe a disposizione, ma mi pare che ormai non ci sia più quantomeno un problema così significativo di dosi, sarebbe cosa buona e utile.

Questa è l’occasione di farlo, bene le scuse – ripeto –, non sono sufficienti, nel senso che dobbiamo guardare oltre.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere Lisei. Abbiamo discusso a lungo ieri in Commissione, ma credo che anche in quest’Aula sia giusto che la sintesi della discussione di ieri emerga, seppure in pochissimi minuti.

Ho detto ieri che, per quanto riguarda la vicenda del 2 giugno, ho espresso un rincrescimento e un dispiacere, anche le scuse, per quei disagi che ci sono stati in quella giornata, accanto anche a due ringraziamenti molto forti, però, per quella giornata, uno al personale sanitario che è riuscito a vaccinare quasi il triplo delle dosi che erano state programmate alla vigilia soltanto il giorno prima e a tutto il personale sanitario, Protezione Civile, Croce Rossa e Forze dell’Ordine che hanno gestito quella situazione senza che accadesse sostanzialmente nulla di pericoloso per quello che riguarda l’ordine pubblico.

Dopodiché abbiamo detto che siamo intervenuti. Abbiamo condiviso con le ASL le modalità per svolgere gli open day, che sono su prenotazione. Nei giorni successivi ci sono state 15.000 persone che si sono vaccinate con gli open day in tutta la regione Emilia-Romagna senza alcun problema organizzativo, senza alcuna sbavatura, con l’entusiasmo a cui lei faceva riferimento soprattutto delle generazioni più giovani, che hanno dato una prova di grande maturità e di grande generosità nel richiedere di effettuare la loro vaccinazione.

Per quello che riguarda gli open day non saranno l’unica forma di vaccinazione ulteriore rispetto alla prenotazione delle fasce di età. Lei ha citato il Camper di Bologna, ci saranno altre iniziative che determineremo insieme alle ASL.

Ricordo che il 18 giugno tutte le fasce d’età, tutti i cittadini di tutte le fasce di età che vogliono vaccinarsi avranno una data. Noi poi ci dovremo occupare anche di coloro che non si sono prenotati, facendo sì, come lei giustamente richiamava, che l’attività di vaccinazione in qualche modo vada a seguire i cittadini. Soprattutto non dobbiamo dimenticare il ruolo che possono svolgere i medici di medicina generale e i farmacisti attraverso il rapporto fiduciario con i cittadini e attraverso la loro funzione anche radicata e ramificata sul territorio, affinché si possano convincere a vaccinarsi anche le persone che nel frattempo non si saranno prenotate.

Colgo la sua sollecitazione a studiare tutte le forme possibili e immaginabili per arrivare a una vaccinazione sempre più massiva. Le ricordo solo che non è una gara fra Regioni quella che si sta facendo, ma una corsa contro il tempo rispetto alla infezione da Covid.

Per quello che riguarda la situazione dell’Emilia-Romagna, noi siamo stati citati ad esempio, e anche oggi i dati lo rimarcano, come la prima grande Regione per la vaccinazione over 60 e soprattutto come la Regione che ha compiuto una grande azione per la vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili, ma ripeto, non è una gara fra regioni.

Dobbiamo arrivare a sconfiggere il covid e a vaccinare più persone possibili.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

La ringrazio, assessore. Sono parzialmente soddisfatto, nel senso che è chiaro che non è una gara. È altrettanto chiaro che gli unici parametri che consentono a noi consiglieri e all’opinione pubblica di farsi un’idea di come sta andando il Piano vaccinale regione per regione sono quelli che sono resi pubblici e che quindi dicono più o meno qual è l’andamento. Per questo io ho detto che non siamo sicuramente in Champions League, ma siamo probabilmente un pochettino vicini all’Europa League, anche se in qualche classifica anche peggio. Però, si dà un po’ l’andamento. Questo serve a noi per capire quanto è efficace anche il piano di vaccinazione impostato.

Bene i farmacisti. Quando si implementerà l’offerta tramite i medici di base e i farmacisti, sarà sicuramente utile. Speriamo che con i medici di base ci sia maggiore sintonia di quella che c’è stata negli ultimi tempi perché alcuni hanno avuto difficoltà a rapportarsi o a recepire in maniera immediata le disposizioni della Regione.

Spero che anche le altre iniziative che oggi non ha ancora svelato, ma che probabilmente verranno messe in campo, siano sufficienti. Ad oggi l’impressione è che si sia ancora un po’ work in progress e man mano si pongono e si mettono in essere iniziative nuove. Non ci pare che ci sia una regia complessiva su tutta la Regione, nel senso che ogni ASL procede in maniera diversificata e con iniziative diverse in base alle proprie esigenze. Ci pare che ci sia poca regia.

Ad ogni buon conto, speriamo ovviamente che ci sia questo impulso e che sia stato recepito. La ringrazio per la risposta e ci riaggiorneremo sul tema.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

Oggetto 3525

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la sospensione dei tamponi gratuiti in farmacia e l’avvio dei centri estivi per l’estate 2021. A firma della consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 3525: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la sospensione dei tamponi gratuiti in farmacia e l’avvio dei centri estivi per l’estate 2021, a firma della consigliera Castaldini.

Prego.

 

CASTALDINI: Ero un po’ preoccupata perché vedevo Donini propenso ad andare via, ma invece ci sono ancora io perché da ieri, lunedì 7 giugno, c’è una buona notizia: in Emilia-Romagna sono finalmente aperti i centri estivi. Ci abbiamo messo un po’ quest’anno. L’assessore Schlein ci ha sempre raccontato che noi, giustamente, l’anno scorso eravamo stati una guida sapiente, avevamo scritto protocolli; quest’anno eravamo un po’ più affaticati.

Assessore, perché interrogo lei su un tema che non è suo? Perché, insieme all’apertura dei centri estivi, è uscita il 24/05 una DGR molto interessante, perché la Regione ha modificato l’accordo con le farmacie convenzionate in merito alla lotta alla diffusione del Covid. Devo dire, una delibera scritta molto bene, perché ha recepito tantissime cose che Forza Italia ha chiesto da sempre. In particolare l’eliminazione dell’obbligo della ricetta medica; la possibilità anche per i non assistiti dal Servizio sanitario regionale di sottoporsi al tampone, che è una cosa molto importante, soprattutto ora che si va verso le vacanze; l’estensione della gratuità del tampone in farmacia anche a studenti dell’università fuori sede, stranieri ed Erasmus; la possibilità per le farmacie e i centri analisi di effettuare screening all’esterno delle proprie strutture; inserimento del personale dei servizi educativi, cioè quelli relativi ai centri estivi, aventi diritto al tampone gratuito addirittura ogni 15 giorni.

Però, se si va avanti nel leggere questa DGR, c’è anche qualcosa che a me non convince affatto, soprattutto per il periodo che andremo ad affrontare e soprattutto perché ricordo a me stessa e alla Giunta, che sicuramente sarà edotta di questo, che fino alla fine di luglio i centri estivi saranno operativi; alcuni anche fanno proposte ad agosto e a settembre. Nella stessa DGR viene previsto che nei mesi di luglio e agosto non ci sarà più la possibilità di accedere gratuitamente allo screening in farmacia per il personale scolastico, universitario, gli alunni e i loro familiari. Quindi, a luglio e agosto queste categorie non potranno accedere gratuitamente in farmacia ai tamponi. È un errore.

Chiedo alla Giunta, in primo luogo, di spiegare come mai questa scelta, che trovo profondamente scorretta. Primo: non credo ci sia un risparmio economico così rilevante rispetto ai grandi costi che abbiamo avuto sul Covid per due mesi, soprattutto per categorie che saranno limitate, cioè saranno quelle di riferimento dei centri estivi e chi frequenterà, ad esempio, finalmente, ricomincerà a frequentare aule-studio oppure luoghi che erano stati chiusi per un anno e mezzo.

Secondo: la prego, assessore, ci dia una parola di conforto sulla gestione di eventuali quarantene all’interno dei centri estivi. Almeno a Bologna abbiamo dato il peggio di noi stessi. Possiamo sicuramente fare di più. Per cui le chiedo una notizia anche rispetto alle quarantene relative ai centri estivi.

Grazie, assessore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Castaldini. L’attenzione costante rispetto ai temi che riguardano la popolazione più giovane è sempre molto presente anche in questo assessorato e le dò atto di stimolarci e di incalzarci continuamente.

La delibera citata a cui lei faceva riferimento, la 779 del 2021, prevede esattamente quello che lei ha detto, cioè che nei mesi di luglio e agosto, periodo di sospensione estiva delle attività scolastiche, venga interrotta la condizione di gratuità dei test antigenici rapidi nasali, svolti presso le farmacie convenzionate, non l’attività in sé, ma l’attività gratuita, in quanto viene meno l’attività scolastica sia rispetto agli alunni, sia rispetto a determinate categorie di persone che ruotano attorno al mondo della scuola.

Questa in realtà era la premessa anche rispetto alla sostenibilità non solo economica, ma anche alla ratio nella legittimità della delibera quando si fece questa delibera. Questa attività di screening gratuita era la possibilità aggiuntiva che la Regione aveva fortemente voluto per individuare eventuali positività in ambito specificamente scolastico, quindi è stata sospesa in coincidenza con la pausa estiva delle lezioni.

Anche se questa possibilità viene temporaneamente interrotta, chiaramente le attività dei Dipartimenti di sanità pubblica non sono interrotte, restano invariate in termini di individuazione dei casi Covid e tracciamento dei contatti, che in questa fase epidemica è più facile svolgere, in quanto l’incidenza di casi e l’RT sono in costante diminuzione e quindi i casi sono pochi.

Laddove emergessero situazioni di criticità in determinati contesti sociali, educativi e lavorativi, i Dipartimenti di sanità pubblica prevedrebbero quindi ad effettuare tutti gli approfondimenti che si renderebbero necessari e inderogabili, anche con attività di screening massivo. Noi questo lo abbiamo già detto più volte, cioè adesso che ci sono le possibilità e che abbiamo più spazio, più capacità di manovra, laddove vediamo un caso, cerchiamo di fare un’attività di tracciamento importante.

Pertanto i frequentatori e gli operatori dei centri estivi, in caso di presenza di un caso Covid o di contatti di caso, verranno gestiti tempestivamente con l’adozione dei provvedimenti conseguenti. Non va poi dimenticato, infine, che la Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera alla campagna vaccinale degli operatori dei centri estivi tramite i medici di medicina generale; un canale preferenziale che consentirà loro di svolgere questa attività ancora in maggiore sicurezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Grazie.

Assessore, quando io, all’inizio del mio intervento, ho descritto le tante cose che sono contenute in quella delibera è perché volevo un po’ raccontare una storia. In un anno io sono riuscita a portare in quella direzione lei e chiaramente lo staff di riferimento della sanità. C’è una frase particolarmente sgradevole che si dice ed è “Te l’avevo detto”. Di solito si dice ai figli. In politica è ancora più sgradevole, però le assicuro che prevedere la gratuità in un periodo così particolare con i centri estivi aperti, soprattutto per una fascia di età che va dai 13 ai 18 anni e gli elevati casi di quarantena che abbiamo visto nella seconda parte Covid, quella forse che nessuno di noi si aspettava, la seconda ondata, credo che sia un’indicazione da tenere seriamente in considerazione. In questo caso forse poter dire “l’avevo detto”, poterlo non dire è una cosa che mi farebbe stare abbastanza tranquilla, almeno fino a settembre. Grazie, assessore.

 

OGGETTO 3520

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i controlli effettuati da Arpae Emilia-Romagna sui gessi di defecazione e sui fanghi di depurazione usati in agricoltura in relazione all’indagine in corso sugli spargimenti di fanghi tossici che hanno coinvolto anche terreni agricoli in provincia di Piacenza. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 3520: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa i confronti effettuati da ARPAE Emilia-Romagna sui gessi di defecazione e sui fanghi di depurazione usati in agricoltura in relazione alle indagini in corso sugli spargimenti di fanghi tossici che hanno coinvolto anche terreni agricoli in provincia di Piacenza, a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Questa interrogazione di attualità prende spunto dalle notizie che sono state pubblicate sia sulla stampa nazionale che locale, su un’indagine che è in corso da parte dei Carabinieri forestali sullo spargimento di fanghi tossici in 12 province del nord Italia, tra cui anche la provincia di Piacenza. Si parla di quattro regioni coinvolte: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

La società che è al centro dell’indagine è la Wte, una società che ha sede a Brescia, che, stando alle prime notizie trapelate da questa indagine, negli anni tra il 2018 e il 2019 avrebbe distribuito come fertilizzanti circa 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, da idrocarburi e altre sostanze inquinanti, che sono stati usati per irrorare 3.000 ettari di terreni agricoli del nord Italia. Il profitto illecito ricavato dallo spandimento di questi fertilizzanti contenenti sostanze tossiche nel solo periodo tra gennaio 2018 e agosto 2020 è stato quantificato in oltre 12 milioni di euro. Quindi siamo, stando allo stato iniziale delle indagini, come nel caso dell’incidente della funivia del Mottarone. Si fanno affari sulla pelle e la salute delle persone.

Questa azienda si occupa di impianti per la gestione di rifiuti. Accoglie scarti solidi o liquidi da impianti di depurazione delle acque reflue urbane e industriali, provenienti quindi da fognature e scarichi, e successivamente dovrebbe sottoporre questo materiale a trattamenti che permettano di ottenere gessi di defecazione, che è un tipo di fertilizzante. Solo che questa procedura finisce per essere una forma di mascheratura di reflui inquinati che vengono poi utilizzati come gessi di defecazione e, quindi, smaltiti su terreni destinati a coltivazioni agricole. Per facilitare lo smistamento venivano forniti gratuitamente agli agricoltori, facendosi carico anche delle successive operazioni di aratura dei campi.

Questo fatto dei gessi di defecazione non è l’unico prodotto che viene smaltito sui campi. Ci sono anche i fanghi di depurazione, che vengono utilizzati come fertilizzanti al posto di sostanze chimiche. È chiaro però che, prima di essere sparsi sui campi dove si coltivano i prodotti che poi noi andiamo a consumare come alimenti, vanno purificati.

Nel caso in questione, si è visto che in realtà c’era dietro una sorta di riciclo di rifiuti sotto forma di gessi di defecazione. C’è il tema più generale, quindi, dei controlli. La Regione Emilia-Romagna per i controlli, in questo caso specifico, quindi anche fanghi di depurazione e gessi di defecazione, per questi controlli di valenza ambientale si serve di ARPAE.

Quindi, la domanda rivolta alla Giunta è con quale modalità e frequenza ARPAE svolga i controlli sul campo, quindi non solo in azienda, dove forse è più facile truccare le carte, ma proprio sui campi, cioè sui luoghi dove si trovano effettivamente questi prodotti. Quindi, con quale modalità e frequenza ARPAE svolge questi controlli sul campo, oltre che in azienda, e che cosa è emerso sulla regolarità sia dei gessi di defecazione, al centro dell’indagine, sia più in generale dei fanghi di depurazione pretrattati per essere usati in agricoltura?

Un’altra domanda: ARPAE raccoglie le segnalazioni che provengono da cittadini anche su esalazioni maleodoranti propagate da questi prodotti? A Europa Verde è stato segnalato che ci sono casi di cittadini che segnalano questo disagio olfattivo, ma poi tutto muore con una segnalazione che non viene raccolta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Assessore Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessore: Darò una risposta puntuale rispetto alla richiesta della consigliera e poi dirò anche che intendiamo muoverci e seguire attentamente quello che sta avvenendo, ovviamente rispetto al caso che ha segnalato.

Per quanto riguarda i gessi di defecazione, si rileva che ARPAE Emilia-Romagna non ha competenze specifiche per il controllo sulla produzione di fertilizzanti o ammendanti, in quanto l’attività di vigilanza sull’applicazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 75/2010, articolo 11, è esercitata dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Per quanto riguarda l’utilizzazione agronomica di questi materiali, la delibera di Giunta n. 1776/2018 prevede che l’utilizzatore di gessi da defecazione e fanghi, ferme restando le condizioni di cui al Regolamento regionale n. 3/2017, sia tenuto a notificare almeno dieci giorni lavorativi effettivi prima dell’inizio delle operazioni di applicazione sul suolo ad ARPAE e ai Comuni interessati una serie di informazioni riguardanti i siti da utilizzare per gli spandimenti e altre informazioni utili al controllo.

Durante gli ultimi due anni ARPAE ha svolto 29 ispezioni, 18 nel 2019 e 11 nel 2020, in seguito alle quali sono state emesse quattro notizie di reato e comminate due sanzioni amministrative.

Per quanto riguarda i fanghi di depurazione, la materia è disciplinata da diversi atti regionali (poi le dò l’elenco degli atti indicati) e ARPAE è un programma annuale di lavoro, che prevede il controllo tramite campionamenti, effettuati presso gli impianti di produzione e tramite ispezioni direttamente in campo durante le operazioni di spandimento.

Il programma prevede il controllo a rotazione di tutti gli impianti di produzione di fanghi presenti sul territorio regionale. Negli anni 2019 e 2020 sono stati prelevati in totale 63 campioni di fanghi, 36 nel 2019 e 27 nel 2020, e 42 campioni di terreno, rispettivamente 29 nel 2019 e 13 nel 2020, svolte 119 ispezioni presso le aziende, con l’emissione di quattro notizie di reato e due sanzioni amministrative.

ARPAE svolge attività di segnalazione di inconvenienti ambientali sia in orari di ufficio che in orario di pronta disponibilità, e nel biennio 2019-2020 sono state effettuate 101 ispezioni su segnalazioni relative all’utilizzo di compost e ammendanti, con l’emissione di due notizie di reato e cinque sanzioni amministrative. Sono state effettuate 19 ispezioni su fanghi di depurazione.

La risposta alle segnalazioni è stato considerato uno degli argomenti indifferibili durante il 2020, purché gli interventi da fare non avessero connotazione di pericolo per la salute degli operatori, e le segnalazioni di eventi all’aperto sono quindi state seguite anche in periodo di lockdown, qualora si ritenesse che la situazione potesse essere di carattere non ripetibile.

Normalmente il tipo di disagio che caratterizza questa matrice è rappresentato dagli odori che si sprigionano delle operazioni di spandimento, oppure dagli eventuali percolamenti. che si possono avere se le lavorazioni non vengono effettuate in maniera corretta. Come è possibile notare dai dati di attività riportati, ARPAE non ha effettuato campionamenti di materiali denominati compost o ammandanti, ai quali sono riconducibili i succitati gessi di defecazione da fanghi, proprio per quanto indicato in premessa. La verifica di tipo merceologico riguarda gli enti di controllo. Le ispezioni, effettuate nella maggior parte dei casi su segnalazione, sono scaturite prevalentemente da situazioni di disagio, provocate da esalazioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, assessore, per questa risposta dettagliata, che naturalmente leggerò con più attenzione.

Sarebbe interessante capire a quale percentuale di quantitativi corrispondano i singoli controlli, cioè alla fine, di tutto il materiale che viene sparso sui campi della nostra Regione, qual è la percentuale controllata, al di là della puntualizzazione dei singoli casi di controllo.

Comunque, si conferma che sono stati rilevati degli illeciti, quindi è chiaro che è un tema che va tenuto assolutamente in evidenza, possibilmente incrementando questi controlli che fa ARPAE, perché bisogna prevenire l’uso illecito di materiali che vanno a danneggiare i prodotti che poi consumiamo sulle nostre tavole.

Grazie.

 

OGGETTO 3521

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui tre procedimenti di valutazione di compatibilità ambientale che hanno portato ai Decreti del Ministero della Transizione Ecologica nn. 114, 115 e 117 del 29 marzo 2021, riguardanti concessione di coltivazione di idrocarburi gassosi. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’oggetto 3521: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sui tre procedimenti di valutazione di compatibilità ambientale che hanno portato i decreti del Ministero della transizione ecologica nn. 114, 115 e 117 del 29 marzo 2021, riguardanti la concessione di coltivazione di idrocarburi gassosi, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

Consigliera Gibertoni, abbiamo un problema con il collegamento. Verifichiamo un attimo.

 

GIBERTONI: Ecco, io ci sono.

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego, la sentiamo.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Non mi davano il contatto, non mi davano la linea.

La mia interrogazione, come già anticipato nel titolo, riguarda tre decreti del Ministero della transizione ecologica che, come ho cercato di spiegare nell’immediata, nulla hanno a che fare con una interpretazione, a mio avviso, sana della transizione ecologica, quella che dovrebbe in qualche modo trovarci tutti allineati. In particolare riguardano tre territori della nostra regione. Il primo è la concessione Barigazzo, che prende il nome da una frazione del comune di Lama Mocogno, quindi è in ambito Appennino modenese. Il secondo riguarda la concessione Vetta, sempre Appennino modenese, il territorio tra i comuni di Montefiorino e di Palanzano, quindi sempre Appennino modenese. E poi la concessione Podere Maiar 1dir, che sta all’interno del Comune di Budrio.

Queste tre concessioni, tramite decreti recenti, molto attivi, molto frenetici, a mio avviso, del ministro della transizione ecologica il 29 marzo 2021 sono diventati decreti. In particolare, per quanto riguarda Barigazzo, si chiede la perforazione di tre nuovi pozzi in un territorio in cui non ci si aspettava di vedere ancora trivellare, visto che si parla appunto tanto di rinnovabili e di transizione ecologica. Però transizione ecologica intesa in senso sano, non come transizione sviluppista industriale che compiace soltanto i grandi gruppi oppure i petrolieri, e di rinnovo e ampliamento della concessione mineraria. Idem per quanto riguarda Vetta, rinnovo e ampliamento della concessione mineraria e tre nuovi pozzi anche lì. Invece, per quanto riguarda il Comune di Budrio la questione è anche più complessa e articolata. Ci sarebbe la messa in produzione di un nuovo pozzo, ma non soltanto. Si valuta anche, infatti, l’installazione di una centrale di trattamento del gas, di un metanodotto di collegamento alla rete nazionale e si parla di una coltivazione per altri 17 anni. Quindi, è una transizione davvero lentissima.

Volevo ricordare, visto che stiamo tutti aspettando il cosiddetto PiTESAI, ovvero il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, ossia quel piano che dirà, mi auguro con l’intervento delle Regioni, quali sono le aree in cui è opportuno continuare a trivellare, secondo me nessuna, ma sicuramente come difendere e come proteggere il nostro territorio già fragile da ulteriori pretese dei gruppi petroliferi.

Non è ancora uscito il PiTESAI, come sappiamo. Forse uscirà a settembre, però, il decreto legge n. 135 del dicembre 2018, convertito in legge nel febbraio 2019, chiariva benissimo che fino all’uscita del PiTESAI ogni permesso di prospezione e di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi e in essere sia su terra ferma che in mare erano sospesi. I procedimenti amministrativi che riguardavano nuovi permessi a loro volta di prospezione e di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, quindi, ad esempio, valutazione di impatto ambientale e e procedimenti analoghi, erano da considerarsi fermi e sospesi.

Però, attenzione. Questo perché ci si aspettava che il PiTESAI entrasse in gioco entro due anni dalla conversione in legge, quindi febbraio 2019, febbraio 2021. Non c’è ancora e quello stesso decreto legge dice che se entro 30 mesi la legge di conversione, quindi agosto/settembre di quest’anno, non avremo il PiTESAI quei procedimenti sospesi, ahimè, proseguiranno, proseguiranno identici e quindi le trivellazioni di fatto riprenderanno in modo impunito e senza nessun intervento, anzi come uno scandaloso silenzio-assenso da parte di Istituzioni inerti, in cui metto anche la Regione Emilia-Romagna, che sta dimostrando un’inerzia, a mio avviso, gravissima.

Questo è il tema dell’interrogazione immediata di oggi. Nelle ultime settimane tra i decreti soltanto il 29 marzo il MiTE ha approvato numerosi decreti di via su rinnovi, concessioni, ampliamenti, nuovi pozzi, nuove trivellazioni sia in mare che su terraferma e ha pubblicato, ahimè, anche una lunga serie di proroghe di concessioni, per la maggior parte relative, tra l’altro, ad attività dell’ENI ed è lecito domandarsi le ragioni reali di questi atti. Soprattutto è lecito, per me, domandarmi e domandare all’assessore Priolo per quale motivo la Regione non abbia agito attivamente e non si sia limitata, invece, a tacere quando avrebbe potuto impugnare questi atti e avrebbe potuto dare una sua interpretazione, quella di come dobbiamo intendere questa transizione ecologica, se come un ridimensionamento delle voracità industriali sul nostro ambiente, sul nostro paesaggio, o se dobbiamo intenderla come un futuro ridimensionamento delle tutele di cui questo PiTESAI, questo Piano delle aree idonee... Che magari potrebbe essere sgradito ai petrolieri perché si propone qualche limite, qualche vincolo. Quindi, di fatto, andiamo verso un ridimensionamento di una tutela che ancora non c’è. Quindi, la prevenzione al contrario. Il mondo alla rovescia rispetto alla tutela del territorio. Qui siamo alla tutela del petroliere, che in qualche modo potrebbe non gradire qualcosa che non c’è neppure, perché è in forte ritardo.

Tra l’altro, le concessioni sono in zone molto fragili. Barigazzo è a 8 chilometri dal Cimone e a 600 metri da un SIC, un Sito di importanza comunitaria. Su questo la Regione non ha mai espresso alcun parere, non ha mai prodotto un’osservazione. Vetta: 11 chilometri dal Cimone e ‒ incredibile ‒ 90 metri da un Sito di interesse comunitario, quello del Poggio Bianco Dragone. “90 metri” significa che praticamente è dentro a questo SIC, a questo Sito di interesse comunitario.

Sappiamo, peraltro, lo sa anche la Regione, perché questo l’ha scritto in una delibera del 2018, che i due pozzi nel Comune di Palagano sono in aree ‒ cito la delibera ‒ a rischio idrogeologico molto elevato, con frane attive. Quindi, si deve tener presente un equilibrio molto precario del versante.

Vorrei sapere, quindi, dall’assessora Priolo, dalla Regione, come mai la Regione non sia mai sostanzialmente intervenuta in questi tre procedimenti di valutazione che hanno a che fare, quindi, con due zone importanti dell’Appennino modenese e un’area del Comune di Budrio, in Provincia di Bologna, che hanno portato ai decreti, e perché si continua a giustificare questo lasciar fare, questa inerzia sempre a favore di interessi economici importanti, ma molto svantaggiosi per il nostro territorio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Assessora Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessore: Relativamente a quanto detto dalla consigliera e diversamente da quanto indicato, la Regione Emilia-Romagna è intervenuta in tutti i procedimenti citati. In particolare, ha formulato pareri e/o richieste di integrazione all’interno dei tre procedimenti di Valutazione di impatto ambientale di competenza statale citati dall’interpellante: rinnovo della concessione di coltivazione Barigazzo; rinnovo della concessione di coltivazione Vetta; messa in produzione del pozzo Podere Maiar, all’interno della concessione Selva Malvezzi.

Le singole istruttorie predisposte dalla Commissione tecnica VIA VAS del Ministero dell’ambiente, ora Ministero della transizione ecologica, hanno tenuto conto dei contributi formulati dalla Regione Emilia-Romagna. Si rileva comunque che, in sede di Commissione VIA VAS presso il Ministero dell’ambiente, la Regione Emilia-Romagna non ha potuto svolgere appieno il proprio ruolo fino alla nomina e convocazione del rappresentante regionale alla relativa seduta, avvenuta a fine 2020, nonostante i numerosi solleciti inviati al Ministero dell’ambiente fin dal 2018.

I progetti menzionati dall’interpellante sono relativi a due rinnovi di concessioni vigenti, Vetta e Barigazzo, e ad un’istanza di messa in produzione di un pozzo esplorativo, Selva Malvezzi, che non sono stati sottoposti alla sospensione prevista dall’articolo 11-ter della legge 11/02/2019 fino all’adozione del PiTESAI.

Non pare pertanto giustificato ed opportuno impugnare i decreti di VIA, poiché la Valutazione di compatibilità ambientale non rilascia alcuna autorizzazione. La Regione Emilia-Romagna potrà esprimersi definitivamente, come sempre avviene, in sede di procedimento per il rilascio autorizzativo di ogni singola concessione all’interno della necessaria intesa Stato Regioni, anche alla luce del PiTESAI, in corso di adozione da parte del Ministero della transizione ecologica, che potrà porre condizionamenti e limitazioni anche per le attività di estrazione di idrocarburi in essere, quali quelli esaminati.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Sono molto insoddisfatta della pur breve risposta dell’assessore Priolo. Tutte le cose che ha specificato erano tra l’altro scritte nell’interrogazione immediata, sono stata la prima a dire che queste sono procedure amministrative, non sono titoli minerari, però dovremmo anche provare a capirci.

La Regione Emilia-Romagna, in questo momento e già da diversi anni, è la prima Regione già ampiamente petrolizzata, lo è talmente tanto che è la prima Regione per numero di permessi a livello nazionale e ed è la seconda Regione per estensione delle aree di ricerca e prospezione di idrocarburi, dopo la Sicilia e ben prima della Lombardia, quindi si sta distinguendo da anni.

Ecco perché il tema delle trivellazioni resta un tema cardine, quando si vuol parlare (ci sono anche deleghe interne alla Regione rispetto alla transizione ecologica) di cosa è una transizione dalle fonti fossili, e la risposta che si dovrebbe dare non è soltanto “a un certo punto interverremo”, ma di dire come mai fino ad ora la percezione che si è avuta è quella di unirsi completamente a questa concezione, invece, di transizione ecologica, che viene data da un Ministero che addirittura sembra anticipare quello che dovrebbe essere, invece, il vero Piano di programmazione.

Peraltro, rispetto ai 30 mesi che dicevo, assessore, io non so quali sono le vostre intenzioni. Però, se il PiTESAI non sarà pronto ad agosto o a settembre, queste trivellazioni proseguiranno, questi permessi di ricerca verranno di nuovo attivati.

In tutto questo vedo comunque una fortissima passività della Regione. Che non voglia sbilanciarsi non ne capisco il motivo, visto che una Regione che è già la prima, la più “petrolizzata” a livello nazionale, insomma, non ci sono ragioni per non farlo. Tra l’altro, ho citato tre territori che, per ammissione in quella delibera della stessa Regione, sono non da sconsigliare, ma sono da vietare per ogni tipo di trivellazione o di ricerca di idrocarburi perché appunto parliamo di aree con frane attive e con equilibri idrogeologici molto precari.

Non tiro fuori di nuovo il tema della subsidenza, ma lo sappiamo bene, i numeri sono spaventosi.

Chiudo ricordando che la Regione, invece, nelle osservazioni che ha inviato al PiTESAI, dice una cosa che è essenzialmente l’argomentazione che usano i petrolieri. Ecco perché io penso che la Regione non stia per nulla difendendo il territorio, ma stia invece dalla parte di chi il territorio lo vuole sfruttare. Dice che alla fine noi inquiniamo di più se importiamo un metro cubo di gas rispetto a produrlo noi. Qui basta fare due conti per capire che sono stupidaggini, perché se anche noi prendiamo tutte le riserve che abbiamo nel nostro Paese al 31 dicembre 2019 c’erano 45.775 milioni di metri cubi di riserve certe e altrettanti di riserve probabili, più un pochino di riserve possibili che non dovremmo neanche contare. Però, diamole tutte per buone e arriviamo – chiudo velocemente – a poco più di 100.000 milioni di metri cubi che anche se, assessore, noi potessimo estrarli tutti contemporaneamente, mi sembra difficile, ma diamo per buono anche questo, confrontandoli con i 73.000 milioni di metri cubi che abbiamo consumato nel 2019, ci basterebbero per circa un anno e mezzo che, paragonato a una transizione ecologica di trent’anni, è il nulla.

La Regione Emilia-Romagna continua a svendere e a non difendere il territorio in cambio di nulla. Questo significa spingere un territorio dalla parte sbagliata della globalizzazione, di chi serve la globalizzazione in modo compiacente e servile.

Grazie, presidente.

 

OGGETTO 3518

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’installazione della nuova antenna di telefonia mobile di via Passo della Cisa a Parma e l’informazione preventiva data alla cittadinanza su tale impianto. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sull’installazione della nuova antenna di telefonia mobile di via Passo della Cisa a Parma e l’informazione preventiva data alla cittadinanza su tale impianto, a firma del consigliere Rainieri. Prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Come ha detto lei, l’interrogazione riguarda i lavori di un’antenna per la telefonia mobile 4G, con l’intenzione poi di adeguarla anche alla 5G, a Parma, in via Passo della Cisa.

La zona in cui dovrebbe, anzi non dovrebbe, dove si insedia l’antenna, anche perché i lavori sono già iniziati, è una zona in cui c’è già una copertura sufficiente per la trasmissione della telefonia. Tra l’altro a 400 metri c’è un’altra antenna come quella che sta per essere montata. Il cantiere è partito quasi in sordina, senza utilizzare quelle disposizioni che la legge regionale n. 30 del 2000 prevedeva, quindi dare massima diffusione della notizia su un quotidiano locale di massima diffusione. A Parma ne abbiamo uno solo.

Chiediamo all’Assessorato e quindi alla Giunta di capire se corrisponde al vero che non è stata data sufficiente informazione alla popolazione, se ritiene che l’installazione dell’antenna sia necessaria effettivamente per migliorare un segnale che è già molto buono in quella zona e se, soprattutto, questa installazione è conforme agli studi e alle analisi effettuate dal tavolo di lavoro regionale sul 5G e rispetti le linee guida di questo tavolo di lavoro sui luoghi idonei alla identificazione del posizionamento di tale antenna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Assessora Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessore: Per quanto riguarda il primo quesito, le previsioni dell’articolo 8, comma 2, della legge n. 30 del 2000 sono state superate dalle disposizioni dell’articolo 8, ultimo capoverso, della delibera di Giunta n. 1138 del 2008, a seguito della sostanziale infrastrutturazione delle reti e dell’accordo tra i gestori, nel 2007, di avviare un processo di co-siting, al fine di razionalizzare e contenere la diffusione delle infrastrutture, torri, pali e tralicci, per l’installazione degli impianti di telefonia mobile.

Infatti, tale articolo prevede, in considerazione del fatto che le reti di telefonia mobile sono state completate e che le richieste avanzate dai gestori in questi ultimi anni hanno riguardato singole installazioni per zone a limitata copertura e riconfigurazione di impianti esistenti, per le medesime trovano applicazione le procedure previste per le installazioni singole.

Pertanto, poiché negli anni a seguire le richieste hanno riguardato singole installazioni e/o riconfigurazioni perlopiù su infrastrutture esistenti, è decaduto l’obbligo di presentazione del programma annuale delle installazioni fisse.

Purtuttavia, con l’avvento delle nuove tecnologie, che a lungo termine richiederanno una diffusione più capillare degli impianti di comunicazione mobile, si sta valutando, in coda al tavolo tecnico da lei citato sul 5G, di cui alla delibera di Giunta n. 818/2020, la possibilità giuridica di introdurre un simile strumento di comunicazione preventiva dello sviluppo delle reti.

Peraltro, va ricordato che le leggi nazionali di settore che disciplinano l’installazione di tali impianti (la legge n. 36/2001, legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, e il decreto legislativo n. 259/2003, Codice delle comunicazioni elettroniche) non prevedono alcuna forma di programmazione e pianificazione, a meno di una forma regolamentare in facoltà dei Comuni.

Il Codice, poi, ha radicalmente modificato lo scenario regolamentare per l’installazione degli impianti di radio e telecomunicazione, definendoli opere di pubblica utilità ed equiparandoli alle opere di urbanizzazione primaria. Infatti, ai sensi dell’articolo 86, comma 3, del Codice, le infrastrutture dirette pubbliche di comunicazione, di cui agli articoli 87 e 88, e le opere di infrastrutturazione per la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica, in grado di fornire il servizio di accesso a banda ultralarga, effettuate anche all’interno degli edifici, sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria.

Quindi, relativamente alla pubblicazione di cui al comma 3, si fa presente che l’articolo 56, comma 1, della legge regionale n. 15/2013, ha modificato le previsioni della legge n. 30, disponendo che gli obblighi di pubblicazione, quindi, in specifico, di avvisi alla stampa quotidiana previsti dalle norme regionali sui procedimenti di pianificazione urbanistica e territoriale, sui procedimenti espropriativi e sui procedimenti di localizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico si intendono assolti con la pubblicazione degli avvisi nei siti informatici delle Amministrazioni e degli Enti pubblici obbligati. Nel caso di specie, l’informazione al pubblico dell’impianto specifico è stata data attraverso l’Albo pretorio online del Comune dal 13 marzo 2021 al 27 marzo 2021, e non sono pervenute opposizioni.

Con riferimento al secondo quesito, si rappresenta che non spetta alla Regione la verifica delle coperture territoriali del segnale mobile, in quanto discende da accordi tra gestori e MiSE.

Relativamente al terzo ed ultimo quesito, premesso che allo stato non ci sono linee guida, la conformità che gli impianti devono rispettare è quella della esposizione ai campi elettromagnetici, in cui limiti sono disposti con legge dello Stato.

Per quanto riguarda la legge regionale 30, è fatto obbligo ai Comuni, ai sensi dell’articolo 8, comma 4, di acquisire preventivamente autorizzazioni e il parere di ARPAE e AUSL, che in questo caso è stato richiesto con espressione positiva in data 6 aprile.

Infine, è stata prevista dalla normativa la facoltà di consentire ai Comuni di regolamentare l’individuazione di siti sensibili, nel caso di specie il Comune ha in iter questo procedimento regolamentatorio, però poiché, come dicevo, è addivenuto alla richiesta di autorizzazione ed è nell’ambito della normativa, ha comunque ottemperato, in base alla legge regionale, anche all’uniformità e quindi alla conformità dei siti sensibili.

Per quanto ci è dato sapere, quindi, limitatamente agli estremi di legge sono stati rispettati. Se poi per proprie facoltà, il Comune volesse andare oltre, è però una facoltà del Comune.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, assessore. Grazie, presidente, della parola.

Io sono parzialmente soddisfatto della sua risposta, anche perché, come ha detto lei nell’ultima fase del suo intervento, è una grave mancanza quella del Comune.

Come si nota anche dal ritardo nella consegna della documentazione e dal confronto non avuto con i cittadini di Parma, il Comune di Parma si è fregato di quelle che sono le posizioni dei cittadini in merito a quella antenna e anche in merito alle preoccupazioni di questi cittadini, che si vedono in uno spazio di 400 metri due antenne, che possono creare particolari problemi alla popolazione di quel quartiere.

Ritengo quindi che, come lei ha detto, la Regione possa aver assolto ai propri obblighi, ritengo anche che però la Regione debba vigilare per il fatto che i Comuni debbano fare altrimenti, perché altrimenti ci si trova nella situazione in cui un Comune, per motivazioni di difficoltà ad avere rapporti con la cittadinanza, possa andare contro quella che è la direttiva della legge regionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso le interrogazioni.

 

Dissenso del Presidente del Gruppo assembleare Lega Salvini Emilia-Romagna Matteo Rancan, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, sull’ordine del giorno della presente tornata assembleare

 

PRESIDENTE (Petitti): Continuiamo con l’ordine del giorno e partiamo dal punto che riguarda il dissenso del Presidente del Gruppo assembleare della Lega Matteo Rancan, ai sensi dell’articolo 18, comma 3, del Regolamento interno sull’ordine del giorno della presente tornata assembleare.

È previsto, come da procedimento, un intervento del dissenziente, così è definito dal Regolamento, e poi, ovviamente un oratore a favore e un oratore contro.

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Perché abbiamo formulato il dissenso all’ordine del giorno dell’Assemblea di oggi? Perché in sede di Capigruppo, come Lega, ma anche insieme a qualche altro amico dell’opposizione, avevamo chiesto che oggi si potesse avere in aula un’informativa della Giunta riguardante la situazione del Piano vaccinale, per poter avere un quadro chiaro e che ci potesse essere un confronto libero e aperto in aula, considerando l’aula come il posto sovrano dove avvengono le discussioni in questa regione. C’è stato risposto che si sarebbe tenuta una discussione in Commissione, però che giustamente avrebbe riguardato solamente l’hub di Bologna, e così è stato messo all’ordine del giorno della Commissione Sanità. Peccato che però, dopo, in quella sede, si è parlato anche di tutto il Piano vaccinale. Questo non ci sembra un comportamento corretto. Non ci sembra un comportamento corretto, intanto, dal punto di vista anche di correttezza, perché se i Gruppi chiedono un’informativa in aula, intanto mi pareva di ricordare che non solo il Gruppo della Lega e non solo l’opposizione fosse d’accordo ad avere questa informativa sulle vaccinazioni, però c’è stato risposto da più parti che bisognava attendere quelle che potevano essere le indicazioni della Giunta.

Quello che rilevo, però, in questa fase è che è stata richiesta ai Capigruppo e all’aula un’informativa che si potesse tenere, quindi un’informativa da parte della vicepresidente Schlein sull’agenda 2030, benissimo, ma a fronte di una richiesta dei Gruppi di poter avere un’informativa sul piano vaccinale ci è stato risposto di no. Questo per noi è molto grave. Questo è molto grave, prima a livello di correttezza istituzionale tra di noi e, secondo, anche dal punto di vista politico perché noi avevamo tante domande da fare alla Giunta.  Ci è stato detto che l’assessore Donini non poteva essere presente e di fatti qui non c’è, ma oggi è degnamente rappresentato dalla vicepresidente della Regione e dal sottosegretario Baruffi, che quindi potevano tranquillamente fare al suo posto un’informativa sul Piano vaccinale.

Quindi, lo prendiamo come un atto politico. Prendiamo un atto politico che oggi non si è voluto tenere un’informativa sul Piano vaccinale in Aula, con un dibattito aperto in questa sede. Le domande che avevamo da fare sono tante e, ripeto, non diteci che dovevamo farle ieri in Commissione perché ieri, come ordine del giorno, era incentrata specificatamente su Bologna.

Noi volevamo sapere anche come stavano andando gli open day di Johnson & Johnson, visto che comunque quel vaccino è autorizzato ufficialmente e consigliato come somministrazione agli over 60 e invece tante altre persone che sono under 60 si sono prenotate.

Volevamo sapere come mai è stata concepita la suddivisione delle fasce dai 12 ai 39 anni in un modo così diverso rispetto ad altre Regioni che sono anche a noi vicine e limitrofe. Qui sono state date delle date differenti, mentre in altre Regioni vi è una prenotazione molto libera.

Volevamo sapere, per esempio, ai medici di base che hanno deciso di non vaccinarsi cosa succederà perché, ovviamente, quei medici di base non possono a loro volta vaccinare. Quindi, cosa succede? Cosa potrebbe succedere?

Volevamo sapere qual è il punto relativamente alle vaccinazioni in azienda. Ad oggi non risulta esserci un protocollo ufficiale, ma siamo rimasti ancora alla bozza di qualche settimana fa e, se ci sono delle novità, noi non le sappiamo.

I temi sulla campagna vaccinale sono tanti, erano tanti. Noi abbiamo posto questo dissenso all’ordine del giorno perché pensiamo che sia scorretto non fare un’informativa oggi sul Piano vaccinale, che sia stato scorretto dal punto di vista anche del Regolamento o comunque di correttezza nei rapporti tra di noi non consentire ai Gruppi di avere un dibattito all’interno dell’Aula con la Giunta su questo punto.

Quello che devo dire io è che sicuramente il dibattito che c’è stato ieri in Commissione non può essere considerato un dibattito aperto perché, ripeto ancora una volta, se all’ordine del giorno c’è scritto che si parla dell’hub Bologna, ovviamente i consiglieri che sono in Commissione non si preparano anche su tutto il resto, come penso sia normale che sia.

Detto questo, rinnovo eventualmente l’invito alla Giunta, se vuole anche in extremis, a fare un’informativa sul piano vaccinale, essendo qui rappresentata dalla vicepresidente e dal sottosegretario, perché in ogni caso pensiamo possa essere utile fare un dibattito in quest’aula.

Ringrazio per l’attenzione. Mi spiace aver dovuto formulare il dissenso, perché questo è un punto che in questa legislatura viene per la prima volta e che, secondo noi, è stata una grossa mancanza in questa convocazione dell’Assemblea.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

Adesso procediamo con un intervento a favore e uno contro. A favore, ovviamente, del dissenso e contro.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Ovviamente contro il dissenso. Grazie, presidente.

Credo davvero che non si ponga in questa situazione un problema di correttezza istituzionale. Innanzitutto perché la Capigruppo ha discusso moltissimo. È la prima volta che ci troviamo con il dissenso sull’ordine del giorno, a dimostrazione di quanto quest’anno abbiamo, anche da posizioni diverse, sempre cercato, con l’aiuto della Presidenza, di condividere l’ordine del giorno all’unanimità.

È chiaro che, quando qualcuno pone un’impuntatura sulla quale è difficile convenire, può anche essere che l’ordine del giorno si debba fare a maggioranza. Qual è l’impuntatura? Guardate, noi siamo stati molto chiari, anche in Capigruppo, nel dire che non avevamo nulla in contrario all’informativa, che per noi va sempre bene discutere, però non a tutti i costi, che non ci pareva opportuno accettare la proposta, che pure veniva fatta dal collega Rancan, che a fare l’informativa fosse chiunque della Giunta.

Con il massimo rispetto per tutti gli esponenti della Giunta e anche del sottosegretario, che non ho dubbi che siano abbastanza aggiornati sul piano vaccinale. Ci siamo sentiti dire che non pareva rispettoso nei nostri confronti, ma neanche nei confronti dell’assessore pensare che per l’informativa sul piano vaccinale, che adesso sta entrando nel vivo, nella sua fase clou, potesse venire qualcuno privo della delega alla Sanità.

Pensare di poter fare l’informativa senza il coinvolgimento dell’Assessorato alla Sanità, questo davvero non ci pareva corretto dal punto di vista istituzionale. Innanzitutto perché non c’era l’urgenza di fare oggi l’informativa. A noi va bene. Come sarà certamente disponibile l’assessore a venirla a fare nelle prossime sedute, ci tengo a rimarcare che l’assessore, almeno una volta al mese, è in Commissione e l’aggiornamento sul piano vaccinale lo fa e anche in quest’aula nessuno si è mai sottratto, a partire dal presidente.

È chiaro che se per una volta l’assessore ha un impedimento vanno riconosciute anche le prerogative della Giunta. Noi facciamo l’ordine del giorno. Credo sia legittimo che l’assessore, se ha un problema personale, possa venire per il tempo disponibile oggi per rispondere al question time. Non possiamo vincolarlo a partecipare, se non può, ma soprattutto io ritengo inopportuno dare al Piano vaccinale una questione di urgenza, tenuto conto che lo seguiamo comunque in tempo reale, la discussione in IV Commissione ieri sull’inciampo che c’è stato a Bologna è stata assolutamente approfondita, è stata l’occasione anche per discutere di Piano vaccinale e non solo del problema che c’è stato a Bologna, perché è servita per ritarare l’informazione sugli open day, ma soprattutto sulla disponibilità e sui destinatari dei vaccini AstraZeneca piuttosto che Johnson&Johnson piuttosto che sulla disponibilità dei medici di base.

Non esiste solo l’aula, esistono anche le Commissioni, e non possiamo far finta che tutto quello che viene detto in Commissione non sia sufficientemente rappresentativo, perché altrimenti potremmo smettere di fare le Commissioni e venire solo in aula, perché è un lavoro corale anche quello delle Commissioni.

Ciò detto, mi associo alla richiesta dei Gruppi di minoranza di fare al più presto un’informativa in Aula per recuperare un po’ di discussione, io l’ho detto anche in Conferenza dei Capigruppo, ma ritengo sia necessario farla alla presenza dell’assessore alla sanità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

Consigliere Ranieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Vorrei però fare alcune precisazioni su come sono andate le cose all’ultima Capigruppo e magari anche mettere l’accento su alcuni termini che sono stati usati della presidente del Gruppo del PD.

L’altro giorno, quando abbiamo fatto la Capigruppo, e lei, presidente, mi insegna che in quel momento viene stabilito l’ordine dei lavori dell’Assemblea successiva, ci è stato chiesto, come ha già detto il mio Capogruppo, dalla Giunta un’informativa, Comunicazione della Vicepresidente Schlein sulla strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, i Capigruppo assolutamente hanno detto tutti d’accordo, nel momento in cui però noi abbiamo chiesto un’informativa altrettanto importante, se non di più, a discapito anche di quello che ha detto adesso la presidente del Gruppo del PD, “è inopportuna una informativa sul Piano vaccinale”, ma di cosa stiamo parlando?

Detto questo, noi abbiamo accettato volentieri e speravamo, pensavamo ed eravamo convinti che l’Assemblea dei presidenti, sovrana sulla decisione dell’ordine del giorno, venisse accontentata dalla Giunta. Ho usato il termine “accontentato” perché il termine giusto sarebbe “obbligata” la Giunta a venire, perché è l’Assemblea che decide l’ordine dei lavori e la Giunta si adegua alla decisione dell’Assemblea.

Poi c’è un’altra cosa, che ha dato ancora più fastidio. È vero che l’assessore aveva degli impegni personali, per carità, nessuno vuole mettere in dubbio le sue richieste, l’assessore si è assentato da quest’aula oggi alle 11,30. Noi avevamo dato la disponibilità, e lei sa benissimo, presidente, che l’ordine dei lavori può essere ed è stato cambiato in altre occasioni, quindi prima di fare le interrogazioni si sarebbe potuto fare, per andare incontro all’assessore, l’informativa e lui alle 11,30 sarebbe stato allo stesso modo libero di fare le sue cose.

La presidente del Gruppo del PD ha detto un’altra cosa pesante, che la Giunta è inadeguata a dare risposte su una delle competenze di un assessore. Ma di cosa stiamo parlando? Quante volte il sottosegretario o altri assessori o il presidente hanno risposto in nome e per conto di un assessore che non c’era? Stamattina avevamo anche l’onore e il piacere di avere qua fino a poco tempo fa il presidente Bonaccini. Abbiamo adesso in aula la vicepresidente Schlein, che è arrivata in aula già più di un’ora e mezza fa. Il sottosegretario Baruffi è persona che per noi andava benissimo a svolgere l’informativa dell’assessore Donini. Quindi, tutto quello che è stato detto purtroppo nei confronti di questa nostra richiesta sono delle scuse, semplicemente perché la Giunta non aveva il coraggio di venire in quest’aula a dire quello che sta succedendo, soprattutto su una materia così importante come quella della vaccinazione che sta andando avanti in questa nostra regione.

Presidente, spero da vicepresidente del Consiglio, che questa cosa non debba più succedere e che anche l’Ufficio di Presidenza dia un segnale alla Giunta che noi in quest’aula decidiamo l’ordine dei lavori, in accordo con i Capigruppo, ma è la Giunta che si deve adeguare a noi e non noi alla Giunta.

Se noi decidiamo che la Giunta può venire a fare un’informativa è perché siamo in grado, siamo magnanimi e siamo sicuri che questo possa aiutare la popolazione dell’Emilia-Romagna e non solamente una parte di questa popolazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Abbiamo concluso gli interventi a favore e contro.

A questo punto passiamo alla votazione sul dissenso proposto dal consigliere Rancan.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 25

Favorevoli 16

 

È respinto.

 

Procediamo con il punto all’ordine del giorno 3503.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Chiedo di aggiungere il mio voto contrario perché non sono riuscita a registrarlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Un voto in più contrario. Va bene.

 

OGGETTO 3503

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliera regionale della signora Simona Caselli. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Pasquale Gerace

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con il punto 3503, che riguarda la presa d’atto delle dimissioni della consigliera regionale Simona Caselli e la proclamazione dell’elezione a consigliere regionale dell’Emilia-Romagna per surrogazione di Pasquale Gerace.

In data 28 maggio sono pervenute le dimissioni della consigliera Simona Caselli e protocollate al 13205. È doveroso ora procedere alla proclamazione del consigliere subentrante e pertanto richiamo alcune delle disposizioni contenute nell’articolo 14, comma 1, della legge regionale 23 luglio 2014, n. 21.

Se in corso di legislatura, per qualunque causa anche sopravvenuta, si rende vacante un seggio dell’Assemblea legislativa, questo è attribuito al candidato che, nella graduatoria delle cifre individuali della medesima lista circoscrizionale cui il seggio era stato assegnato, segue immediatamente l’ultimo eletto.

Do atto che dal verbale dell’Ufficio circoscrizionale presso il Tribunale di Parma, relativo all’elezione dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, anno 2020, risulta primo dei candidati non eletti nella Lista 12 di quella circoscrizione, avente il contrassegno Partito Democratico, per la quale fu eletta la consigliera Caselli, il signor Pasquale Gerace.

Invito l’Assemblea a prendere atto delle dimissioni della consigliera Caselli e della relativa surroga.

Adesso procediamo con il voto.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

Proclamo, dunque, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, in sostituzione della consigliera Simona Caselli, Pasquale Gerace.

Rammento, inoltre, che l’articolo 17 (convalida degli eletti), secondo comma, della legge 17 febbraio 1968, n. 108, così dispone: “Nessuna elezione può essere convalidata prima che siano trascorsi 15 giorni dalla data della proclamazione”.

Rammento, inoltre, che i consiglieri regionali divengono titolari dei diritti, dei doveri e delle prerogative inerenti alla loro funzione, secondo le leggi e lo Statuto regionali. Ovviamente, parliamo dell’articolo 1 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa.

 

OGGETTO 3504

Comunicazione della Vicepresidente Schlein sulla strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo al punto all’ordine del giorno 3504: comunicazione della vicepresidente Schlein sulla strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Prego, vicepresidente.

 

SCHLEIN, vicepresidente: Grazie molte, presidente. Buongiorno a tutte e a tutti, consiglieri.

Era il 2015 quando è stata approvata l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il segretario generale delle Nazioni Unite, che allora era ancora Ban Ki-moon, disse che si trattava della più grande dichiarazione di interdipendenza della storia, interdipendenza perché i due elementi di grande novità di questa agenda sono la sua interconnessione, cioè il fatto che è in grado di intrecciare perfettamente gli obiettivi di contrasto alle povertà e alle diseguaglianze e di accesso pieno ai servizi universali e di qualità in merito all’istruzione e alla salute delle persone, quelli che riguardano la parità di genere con quelli che riguardano la necessità di contrastare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni climalteranti, di costruire città che siano più resilienti, più sostenibili, di avere imprese innovative e di avere buona occupazione, lavoro di qualità, con quelli che riguardano la tutela della biodiversità, delle risorse naturali, di quelle dell’acqua, della terra e naturalmente con quelli che riguardano la partecipazione, diciamo lo stato di diritto.

Una cornice complessiva che rappresenta senz’altro la sfida più innovativa, più ambiziosa e più urgente del nostro secolo e per le nostre generazioni. Con quei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile l’Agenda 2030 rappresenta quindi il nuovo quadro di riferimento a livello globale, volto a eliminare la povertà e a conseguire uno sviluppo sostenibile entro il 2030 a livello mondiale. Uno degli slogan più efficaci, più forti, anche più utilizzati dell’Agenda 2030 è “non lasciare indietro nessuno”, Leave no one behind, cioè l’idea è che, marciando verso lo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni, quella economica, quella sociale e quella ambientale, inscindibilmente intrecciate, bisogna attivare dei processi che siano inclusivi, cioè che abbiano lo sforzo di accompagnare tutta la società e tutti i suoi attori.

In particolare, viene ribadito, a distanza di oltre vent’anni dalla prima Conferenza mondiale dell’ONU sull’ambiente, il summit della Terra di Rio de Janeiro del 1992, in cui veniva definito il concetto di questo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni, rimarcando anche che va perseguito con urgenza un equilibrio tra queste dimensioni, e i 17 obiettivi hanno anche un approccio trasversale rispetto ai diritti umani, ai diritti fondamentali. Questi 17 obiettivi sono infatti incentrati sulla dignità umana, sulla stabilità regionale e mondiale, su un pianeta sano, su società eque e resistenti, sulla prosperità economica.

Questa agenda, come dicevo, è fortemente trasformativa, perché intreccia questi temi che siamo abituati negli ultimi anni, negli ultimi decenni ad aver visto trattare in maniera troppo settoriale, troppo verticale. Questo è il motivo per cui riteniamo che ci sia una sfida in più, insita in quell’Agenda, che è una sfida di governance, che investe tutti i livelli di governo e che li investe in tutti quanti i Paesi ONU. Questo vuol dire che ad ogni livello di governo spetta il compito di tentare di riorientare le proprie politiche a trecentosessanta gradi in modo coerente ai 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile.

Sappiamo che, a livello globale, i Paesi più poveri sono anche quelli che stanno pagando il prezzo più alto in termini di povertà, di accesso ai servizi essenziali, alla disponibilità di formazione, lavoro anche a causa dell’emergenza climatica e dell’inquinamento ambientale, pur essendo i Paesi che hanno meno contribuito a produrre i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale.

Oggi questa situazione di crisi sta interessando fasce sempre più ampie, anche della nostra popolazione. Un’Agenda ONU che sembrava essere nata soprattutto perché i Millennium Goals che, ricorderete, precedevano l’Agenda 2030, erano stati approvati nella stessa sede nel 2000, sembravano più un contributo volto ai Paesi più poveri, ai Paesi in via di sviluppo.

L’altro carattere di estrema novità di questa Agenda è che si tratta di un’Agenda universale. Tutti i Governi sono tenuti a raggiungere questi obiettivi al 2030, e questo vuol dire che l’Agenda, in ultima istanza, è uno strumento formidabile nelle mani di tutte le cittadine e i cittadini per pretendere di più anzitutto da noi Istituzioni, da chi governa. L’Agenda tiene in sé un obiettivo specifico, il 16, che riguarda anche la necessità di una partnership, di quella che si chiama una stakeholder governance. Cosa vuol dire? È un po’ quello che abbiamo fatto con il Patto per il lavoro e per il clima, cioè coinvolgere tutto il sistema regionale, nella consapevolezza che la migliore strategia, se calata dall’alto, non sarà efficace, ma che deve vivere nei territori, nelle comunità e deve vedere ciascuno nel suo ruolo nella società fare la propria parte per raggiungere questi stessi obiettivi.

Non è un caso se il Patto per il lavoro e per il clima è anche esso ancorato al 2030. Abbiamo voluto allinearlo in questo senso all’ambizione dell’Agenda e vuole essere il contributo della Regione Emilia-Romagna, con azioni precise e concrete che ci siamo assunti con tutti i nostri partner regionali a contribuire a questi goals.

Già nel programma di mandato di questa legislatura è evidente l’investimento che la Giunta si è impegnata a fare, ovvero ad assumere questi obiettivi dell’Agenda quale punto di riferimento e paradigma per tutte le politiche settoriali. Ricordo che nel programma di mandato all’introduzione è scritto “Assumiamo i 17 obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite per farne un nuovo paradigma di sviluppo. L’emergenza Covid-19 ha segnato punti di rottura su tutti i fronti della sostenibilità, indicando una volta di più i fattori di fragilità su cui poggia la nostra capacità di creare ricchezza, di redistribuirla in modo razionale ed equo, di preservare e rinnovare le risorse a cui attingiamo per vivere. La pandemia enfatizza il bisogno di ridefinire il nostro modello di sviluppo e il nostro contratto sociale. Abbiamo indicato i problemi e le possibili soluzioni, perché uscirne migliori non resti uno slogan, ma la reazione è possibile e necessaria dell’intero sistema regionale, intesa come Regione della sostenibilità”.

Quindi una volontà politica che è stata espressa in modo chiaro di abbracciare una direzione diversa, un approccio sostenibile e pervasivo di tutte le politiche regionali e che affronti tutti quei 17 obiettivi insieme, ovviamente declinati in base alle priorità, alle esigenze, alle specificità del nostro territorio, secondo una visione che però sia coerente, sia integrata e sia condivisa con tutti i livelli di governo del territorio, sia pubblici che privati, quale unica garanzia di attuazione di quegli obiettivi di sostenibilità.

È quello che abbiamo cominciato a fare con il Patto sottoscritto a dicembre con tutti gli attori economici, le università, il terzo settore, i sindacati, le Province, i Comuni e alcune associazioni ambientaliste del territorio. Il Patto per il lavoro e per il clima ha come orizzonte temporale lo stesso. Non risolve, lo voglio sottolineare, immediatamente tutte le contraddizioni che ci portiamo avanti da decenni in cui il modello economico e sociale è stato chiaramente insostenibile, ma indica una direzione nuova e, per la prima volta, vede sedersi allo stesso tavolo di discussione e orientare le risorse verso questi obiettivi strategici condivisi tutti i soggetti, facendo anche la scelta netta di dire che gli argomenti che portano le associazioni che si occupano tutti i giorni di emergenza climatica non sono argomenti di serie B rispetto a chi rappresenta il lavoro e a chi rappresenta l’impresa e il governo del territorio.

Ecco il percorso. Noi abbiamo deciso quindi, e l’abbiamo deciso sin dall’inizio del mandato, non solo di informare il programma di mandato stesso agli obiettivi dell’Agenda, ma anche di costruire una strategia regionale di attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Già nel mandato precedente c’era stato l’avvio di un progetto, che era stato finanziato positivamente dall’allora Ministero dell’Ambiente, per impostare la governance interna e la messa a valore delle azioni per la sostenibilità già avviate dalla Regione Emilia-Romagna, quali, ad esempio, i finanziamenti alle Unioni dei Comuni per la pianificazione territoriale in ottica di Agenda 2030 o il finanziamento a progetti di partecipazione locali ai sensi della legge regionale n. 15 del 2018, ma soprattutto, con il contributo di ASviS, era stata avviata già allora un’attività di raccolta e di analisi dei dati e degli indicatori che ci ha consentito di avere e raccogliere piano piano il posizionamento della nostra Regione rispetto a tutti i 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile, in confronto naturalmente anche alle altre Regioni italiane, sulla base del quale costruire questo nostro documento di strategia dell’Agenda 2030.

Nel 2020, con l’avvio di questa legislatura, chiaramente abbiamo voluto, e lo ricorderete, nel programma di mandato collegare i singoli obiettivi dei vari Assessorati ai goal di riferimento dell’Agenda. Voglio sottolineare che l’Agenda non è fatta solo dei 17 obiettivi, che sicuramente conoscete già, ma è fatta anche dei 169 target che declinano nel concreto ogni singolo obiettivo.

La medesima attività è stata svolta non solo nel programma di mandato, ma anche nel DEFR 2020-2023, dove si correlano gli obiettivi strategici agli obiettivi globali nazionali di sviluppo sostenibile. Si definisce, inoltre, anche la governance esterna e i percorsi di partecipazione. Il Ministero dell’ambiente finanzia un ulteriore progetto, che si chiama “Educare all’Agenda 2030”, realizzato in collaborazione con ARPAE. I primi mesi del 2021 abbiamo posto le basi, approfondendo alcune metodologie di analisi e i relativi strumenti per la definizione e l’articolazione di questa strategia regionale dell’Agenda, che oggi sono qui ad illustrarvi e che avremmo intenzione di chiudere entro la fine del mese di giugno.

Per gestire questo percorso per lo sviluppo del documento di strategia regionale è stata definita una governance interna, il cui coordinamento è affidato al direttore della struttura organizzativa del Gabinetto del presidente della Giunta, proprio per la trasversalità, per quella sfida interna anche di governance che ci deve far uscire dalla verticalità quando si tratta di obiettivi trasversali da portare avanti, coordinando strettamente le azioni di tutta la struttura regionale, di tutte le sue direzioni e Assessorati.

Sono stati istituiti, inoltre, un gruppo di lavoro tecnico interdirezionale composto da rappresentanti di tutte le direzioni generali, che ha il compito di portare le conoscenze e le competenze più tecniche e settoriali al tavolo che ha il compito di scrivere questo documento di strategia, e una cabina di coordinamento operativo composta da esperti delle strutture competenti per il supporto metodologico e l’allineamento con il Documento di economia e finanza regionale, a cui ho fatto riferimento prima. Nel percorso per la definizione di questo documento voglio ringraziarli. Non solo c’è stato un coinvolgimento attivo dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (ASviS), l’Ente forse più attivo e competente in termini di quantificazione, di misurazione dei progressi sull’Agenda 2030, ma anche degli Atenei della Regione, di EmiliaLab, di ART-ER e anche di ARPAE.

Il documento in quanto tale. La strategia regionale vuole essere uno strumento attraverso cui i 17 obiettivi globali vengono correlati, declinati e territorializzati con quella che è la specificità del territorio. Il posizionamento è stato lo strumento attraverso il quale abbiamo potuto visualizzare concretamente quali sono gli ambiti in cui una politica di sviluppo deve fare ancora di più e quali, invece, sono gli obiettivi su cui la Regione Emilia-Romagna vanta già dei risultati estremamente positivi, vicini già, se non avendo già raggiunto addirittura gli obiettivi e i target fissati dall’Agenda 2030.

L’obiettivo della strategia è, da un lato, quello di illustrare il posizionamento attuale. Vedetela come una fotografia di dove siamo oggi come Regione Emilia-Romagna rispetto ai 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile. A questo vuole aggiungere le linee di intervento, cioè vuole ricondurre le linee di intervento del programma di mandato e le azioni condivise con tutto il sistema regionale nel Patto per il lavoro e per il clima a quei singoli obiettivi dell’Agenda 2030.

La strategia trae questi obiettivi e linee d’azione proprio da questi documenti e, insieme agli attori della governance territoriale, vogliamo mettere in campo quelle azioni e capire, con la strategia regionale dell’Agenda 2030, come queste azioni, già condivise nel programma di mandato e nel Patto, contribuiscano a quegli obiettivi dell’Agenda 2030. Diciamo che è anche uno strumento di misurazione di qual è il contributo regionale al raggiungimento di questi obiettivi.

Questo è un altro punto di valore che vorrei sottolineare, perché, per misurare il raggiungimento dei risultati, abbiamo bisogno (non è uno sforzo banale) di dotarci di indicatori precisi, che si affianchino a quelli nazionali già stabiliti da ASviS per tutto il territorio italiano.

Noi stiamo facendo uno sforzo ulteriore, che è quello di individuare anche alcuni indicatori specifici regionali. Questo serve, perché non sarà facile dotarci e lavorare con tutto il sistema regionale e tutti i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima, per assicurare che ci sia una misurazione uniforme. È a questo che servono gli indicatori e anche strumenti di misurazione uniforme dei risultati che vogliamo raggiungere.

Saranno definiti nella strategia per ciascun goal i target da raggiungere entro il 2025 o il 2030, e i relativi indicatori per monitorare il posizionamento dell’Emilia-Romagna rispetto a queste sfide globali, ma anche per valutare l’impatto del contributo delle politiche regionali ed eventualmente riorientarle al raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi che sono stati definiti.

Nella proposta di documento della strategia regionale Agenda 2030, dopo alcuni brevi capitoli di introduzione e di inquadramento dell’Agenda nel contesto globale, noi riporteremo per ciascuno dei 17 goal le linee di attività del programma di mandato, gli obiettivi strategici del DEFR e dei processi trasversali del Patto per il clima e per il lavoro.

Il documento quindi prevede questi elementi per ciascuno dei 17 obiettivi, che non sto qui a ricordarvi per motivi di tempo, inserisce per ognuno di questi goal qual è oggi il posizionamento regionale, qual è l’individuazione dei target al 2025 e al 2030, e quali sono gli indicatori di impatto e di realizzazione al 2025 e al 2030 rispetto alle linee di intervento.

In questa strategia regionale si introduce anche il monitoraggio periodico, a cui si intende sottoporre la strategia. Se il Patto per il lavoro e per il clima delinea la cornice strategica e le direttrici di un progetto di posizionamento che assume come proprio orizzonte il 2030, questa strategia non è un documento in più, è un documento che fornisce la chiave di lettura che serve a misurare come quello che faremo secondo il programma di mandato e secondo il Patto contribuisce al raggiungimento di quei goal.

Non sarà l’unico strumento di monitoraggio e misurazione che ci serve, nel Patto per il lavoro e per il clima – voglio ricordare – è inserito anche il percorso regionale per la neutralità carbonica prima del 2050, ma molti degli indicatori che stiamo mettendo a terra per questa strategia regionale dell’Agenda 2030 saranno utili e saranno utilizzati anche per il percorso per la neutralità carbonica. Naturalmente per quello che è un percorso specifico che dovrà stabilire target intermedi e strategie attuative di riduzione delle emissioni avremo bisogno anche di alcuni indicatori specifici. Ricordo che anche su questo sarà importante lavorare con tutti i territori, con tutti i Comuni, affinché ci diamo degli uniformi strumenti di misurazione, delle azioni di riduzione delle emissioni che andremo a fare.

Gli obiettivi della strategia andranno quindi misurati sia a livello regionale che a livello territoriale. Definiremo gli strumenti per orientare le azioni dell’Amministrazione regionale, la localizzazione integrata negli strumenti di governo della Regione. In particolare, riteniamo che il monitoraggio periodico della strategia regionale Agenda 2030 possa diventare il cruscotto attraverso cui la Regione possa ridefinire e riorientare le proprie politiche in linea con il risultato del monitoraggio.

In occasione del monitoraggio annuale sarà valutata anche la necessità, eventualmente, di aggiornare la strategia stessa, di integrarla o di modificarla, a partire dai nuovi scenari, dalle nuove criticità e dalle nuove opportunità o da eventuali aggiornamenti del sistema nazionale degli indicatori.

Saranno previste anche azioni di accompagnamento per la territorializzazione degli SDGs. Crediamo che la Regione possa e debba affiancarsi ai territori per individuare interventi e progetti per arrivare quanto più vicino possibile alle cittadine e ai cittadini, alla società civile, per contribuire a realizzare questi obiettivi.

Abbiamo bisogno del contributo di tutte e di tutti per realizzarli. Non deve essere un alibi certo per la Regione, ma una reale condivisione con le Province, con i Comuni, con la Città Metropolitana di questi obiettivi e azioni è fondamentale per il raggiungimento degli stessi.

Serve uno sforzo di responsabilità condivisa. Siamo partiti dal Patto per il lavoro e per il clima, perché già condiviso con una molteplicità di attori regionali, ma serve anche una maggiore condivisione e compartecipazione dei territori, e ne siamo perfettamente consapevoli. Anche per questo abbiamo già avviato nelle scorse settimane una campagna di comunicazione sulla strategia regionale dell’Agenda 2030.

Il sito internet sarà concepito per essere quanto più semplice ed aggiornato possibile, al fine di rappresentare la complessità e lo sforzo che stiamo cercando di compiere per disegnare una policy multilivello integrata ed efficace davvero. Il sito deve essere altresì uno strumento accessibile di informazione e di formazione, in grado di consentire una partecipazione fattiva del più ampio numero di rappresentanze di attori sociali che in questi mesi hanno dimostrato sempre maggiore attenzione a queste tematiche e la volontà di una partecipazione reale alle varie iniziative che verranno sviluppate, ma allo stesso tempo devono poter acquisire facilmente tutte le informazioni necessarie per essere aggiornati sui risultati ottenuti rispetto ai target definiti.

La strategia è una sfida importante, ma è soprattutto un fantastico strumento con cui il Governo regionale può parlare con la società civile e, naturalmente, con tutte le persone che, come dicevo prima, grazie all’Agenda 2030 devono sapere che hanno il diritto di chiedere a tutti i livelli di governo locale, regionale, nazionale, europeo e globale di fare di più per raggiungere questi obiettivi.

Il Forum. C’è un elemento fondamentale per noi. Lo sviluppo di questo documento è anche la governance esterna, oltre che quella interna che vi ho già descritto, e la partecipazione. La governance esterna che intendiamo sviluppare è composta dal coinvolgimento multilivello delle Istituzioni locali e della società civile, anche attraverso la condivisione del Documento di strategia con i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima per definire gli impegni e le responsabilità condivise. Questo è tanto più importante in quanto sappiamo che alcuni degli indicatori che ci saranno nella strategia regionale varranno naturalmente anche per il percorso di neutralità climatica a cui tutti i firmatari si sono impegnati.

Sappiamo che il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda non può prescindere dal contributo di tutti gli attori economici, sociali e degli Enti locali territoriali. Non a caso, nell’evoluzione dal Patto per il lavoro del 2015 al nuovo Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto a dicembre 2020 con gli stakeholder regionali, si assume l’obiettivo temporale al 2030 e si condividono tutti questi principi, la sostenibilità nelle sue tre componenti inscindibili, ma anche l’obiettivo di ridurre le fratture economiche, sociali, ambientali e territoriali e raggiungere una piena parità di genere.

Intendiamo, inoltre, intraprendere un percorso partecipativo attraverso la costituzione di un Forum della strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che è stato già avviato con un primo incontro avvenuto proprio lo scorso 27 maggio. Vogliamo costruire un Forum che sia aperto, integrato, sistemico e multilivello, che vada anche ben oltre i confini dei firmatari del Patto, ma non è un nuovo forum. È la messa in rete di sistemi partecipativi regionali già esistenti e attivi, quali ad esempio il Forum dell’economia solidale, il Forum per i cambiamenti climatici, il Forum dell’economia circolare, la cabina di regia plastic free e la rete dei centri Ceas di educazione alla sostenibilità. Il Forum ha l’obiettivo di favorire la massima partecipazione in merito agli ambiti strategici, con la specificazione del contributo alla realizzazione degli stessi da parte delle Amministrazioni locali e del sistema territoriale.

Crediamo infatti che, come la strategia regionale ha avuto quale riferimento la strategia ONU e la strategia nazionale, così le strategie locali degli Enti locali sull’Agenda 2030 potranno essere in qualche modo raccordate e guidate dalla strategia regionale.

Inoltre, questo forum ha l’obiettivo di favorire il posizionamento e il sistema di monitoraggio, una partecipazione attiva su questi aspetti, le azioni di promozione degli obiettivi di sostenibilità e la partecipazione ai lavori del Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile.

L’incontro del 27/05 scorso è stata l’occasione, oltre che per presentare gli obiettivi del Forum, anche per proporre alcune linee e tipologie di attività che il Forum intende realizzare, eventi in plenaria, gruppi di lavoro e workshop, condivisione dei risultati delle attività dei processi tematici, interazione sondaggi online, ma anche produzioni di report relativi agli esiti delle fasi del processo partecipativo.

Concludo indicandovi quali sono i prossimi passi che abbiamo davanti per quanto riguarda la definizione della strategia regionale dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Oltre a questo momento per noi importante, di informativa e di condivisione con voi di questo lungo percorso che sta arrivando a compimento, noi vorremmo arrivare all’approvazione finale, dopo aver condiviso questo documento anche con il Patto per il lavoro e per il clima, entro l’estate del 2021.

È già previsto, inoltre, un evento pubblico di presentazione del lavoro per la strategia dell’Agenda regionale per il prossimo 21 giugno.

Vi ringrazio molto per l’attenzione e anche per il contributo che vorrete dare a questo percorso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

Iniziamo la discussione generale. Ricordo che ogni Gruppo ha dieci minuti.

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Partiamo dal presupposto che sull’Agenda 2030 vi sono obiettivi importanti e, allo stesso momento, molto ambiziosi, che sono stati comunque inseriti all’interno del Patto per il lavoro piuttosto che di altri documenti che venivano citati precedentemente. Ovviamente, però, non posso dire di aver sentito qualcosa di concreto stamattina.

Mi spiego meglio. Abbiamo tutti presenti i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Abbiamo tutti presente ciò che vi è all’interno dell’Agenda 2030, però mi sarebbe piaciuto avere ciò che concretamente la Giunta ha in testa e vuole mettere in campo calato sulla nostra regione. Mi sarebbe piaciuto vedere nero su bianco in primis... Tanto che la nostra richiesta in sede di Capigruppo era quella di avere almeno una bozza di documento da poter leggere, guardare, su cui poter lavorare, per arrivare anche preparati nel merito di quello che la Giunta vuol fare. Ma non abbiamo nulla oggi in mano. Non abbiamo nulla, anche se l’avevamo richiesto.

Noi siamo abituati a fare discussioni sul merito, ma soprattutto ragionando punto per punto. Questo è stato fatto per il Patto per il lavoro e per il clima. Rendiamo merito che il Patto per il lavoro e per il clima ci è stato dato in bozza. Noi abbiamo potuto guardare quel documento, abbiamo potuto apportare eventuali suggerimenti di modifiche e integrazioni, ma ad oggi in realtà, siccome si parla di strategia regionale sull’Agenda 2030, a noi nulla risulta, quindi troviamo molto difficoltoso riuscire a proporre modifiche o integrazioni.

Possiamo dire quali sono i nostri temi, i temi che ci stanno molto a cuore (penso alle imprese, penso alle Partite IVA, penso al mondo della sanità, che deve rilanciarsi dopo il Covid, penso la lotta a tutte quelle che possono essere le disuguaglianze sociali piuttosto che parità di genere, pari opportunità, tanti sono i temi che ci stanno a cuore), però a noi servirebbe capire realmente, in modo più inquadrato, in modo più specifico, dove e come concretamente la Regione voglia andare a intervenire, altrimenti facciamo molta fatica a proporre sia modifiche che integrazioni.

Per carità, le parole che ha detto la vicepresidente sono parole, bellissime, inclusione, gioco di squadra, tutti devono fare la propria parte, coordiniamoci insieme, noi siamo pronti a coordinarci, siamo pronti a fare la nostra parte, siamo pronti a prendere parte ad un eventuale processo, che speriamo possa coinvolgere l’aula, perché ad oggi è stata fatta una proposta o comunque una presentazione di intenzioni, sulle quali però noi vorremmo vedere qualcosa di concreto, perché altrimenti la discussione diventa molto difficoltosa.

Chiedo però alla Presidenza se c’è margine per avere questa documentazione almeno per studiarla anche oggi. Non so se si possa avere o meno, perché in alternativa saremo costretti a chiedere una sospensiva di due ore, se c’è un documento, per capire se possiamo leggerlo, guardarlo, studiarlo. Metteremo tutto il Gruppo in due ore, perché immagino sia un lavoro abbastanza corposo, per almeno guardare ciò di cui si sta parlando, perché le parole volano, ma lo scritto rimane, quindi, nel caso in cui ci fosse un documento, chiederemo la sospensiva alla presidenza di un paio d’ore per poter leggere, guardare e studiare ciò di cui stiamo parlando, altrimenti siamo effettivamente in grossa difficoltà.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Intanto devo chiedere, e credo che questo sia l’interesse di tutti i Gruppi presenti in aula, ma credo anche che sia l’intento della vicepresidente, di garantire che questo sia un primo momento in cui, come Assemblea, ci confrontiamo e avviamo un percorso rispetto all’Agenda 2030, anche se, in tutta sincerità, lo strumento dell’Agenda 2030, con i suoi 17 obiettivi, permea tutto il Patto per il lavoro e per il clima. Questo è un momento di approfondimento dedicato che cerca di inserire in quel quadro il percorso che abbiamo avviato a livello regionale, ma tutta una parte consistente di discussione e di confronto l’abbiamo affrontata quando abbiamo discusso e ci siamo confrontati sul Patto per il lavoro e per il clima.

Evidenzio questo perché, nel momento in cui abbiamo assunto gli obiettivi dell’Agenda 2030 come obiettivi trasversali a tutta quella che è l’azione politica e istituzionale che la Regione porta avanti in questo mandato, ci siamo assunti una responsabilità rilevante, ma soprattutto ci siamo inseriti in quella che è una grande politica mondiale, perché dobbiamo ricordarci che l’Agenda 2030 dell’ONU è stata firmata e quindi hanno aderito tutti i Paesi che in questo momento siedono all’interno dell’ONU, quindi la maggior parte dei Paesi mondiali. Questa è una sottolineatura dovuta perché molto spesso, nel momento in cui si mettono in campo delle grandi politiche mondiali, il rischio è quello di tenere una distanza tra il livello regionale e territoriale e la dimensione globale, perché non è semplice declinare grandi obiettivi globali a livello regionale e locale. Io penso anche che questo sia il vero impegno e la vera sfida del nostro livello istituzionale, perché sono le Regioni che possono davvero tradurre questi obiettivi a livello locale, ma non per mero esercizio di forma, ma per da un lato inserire il territorio, la Regione, le comunità, in un percorso e in una sfida globale, una sfida che mette al centro i grandi temi dell’umanità, a partire dallo sviluppo sostenibile e dalla lotta al cambiamento climatico; dall’altro, declina quelle che sono queste grandi sfide a livello territoriale per cercare di dare concretezza e per cercare soprattutto di agire sulla dimensione locale.

Cerco di attraversare alcune delle parole chiave che sono emerse oggi, anche cercando di fare questo passaggio tra la dimensione globale e quella locale. Intanto, lo sviluppo sostenibile, che è l’obiettivo trasversale. Lo sviluppo sostenibile, che finalmente con l’Agenda 2030 diventa un obiettivo mondiale e trasversale, nasce nei territori, nasce fortemente nei territori perché la sostenibilità non è solo ambientale, ma sostenibilità significa cercare di tutelare le risorse, cercare di tutelare le tipicità, per esempio, che è una grande battaglia che come Emilia-Romagna portiamo sempre avanti quando pensiamo ai nostri prodotti e alla nostra agricoltura, e cercare di tutelare le comunità. Faccio degli esempi molto rapidi per declinare quello che significa sviluppo sostenibile in chiave locale.

Questa è l’azione che come Regione noi portiamo avanti costantemente perché, quando valorizziamo le nostre produzioni, quando, per esempio, nell’S3 noi parliamo di quelli che sono i pilastri economici emiliano-romagnoli o quando, ragionando e confrontandoci sulla nuova strategia della programmazione europea, pensiamo a come rafforzare la nostra economia o a quali sono gli elementi forti e identitari emiliano-romagnoli su cui pensare, non facciamo altro che tradurre a livello locale, a livello di strategia regionale il concetto di sviluppo sostenibile, che ovviamente è fortemente legato ai temi ambientali, nel senso di tutela delle risorse e di corretto utilizzo delle risorse.

È, quindi, anche fortemente legato alla nostra strategia per l’economia circolare, ma all’interno dell’Agenda 2030 dell’ONU è tanto altro, così come la parola universale. Anche questo è un valore forte, che noi ritroviamo all’interno delle nostre politiche. Lo ritroviamo quando parliamo di istruzione, di accesso all’istruzione e di formazione. Stiamo lavorando molto per far sì che i percorsi formativi siano sempre più trasversali, aperti a tutte le età. Questa è anche la grande sfida che ci troviamo davanti nel post-Covid. In un’economia che sarà cambiata, in un mercato del lavoro che avrà maggiori, forse, fragilità, riuscire ad accompagnare le persone, anche di diverse età, a nuove competenze e nuove professionalità significa proprio guardare a quella dimensione universale che il mercato del lavoro deve avere, anche in termini di diritti da garantire e da sostenere.

Poi c’è il tema, per esempio, della coesione. Anche questo è un modo di declinare l’Agenda 2030 a livello regionale. È un tema trasversale, anche questo, alle nostre politiche, che guarda, per esempio, alla possibilità di accompagnare territori, aree territoriali diverse all’accesso ai finanziamenti. Questo nel DSR noi lo abbiamo inserito, lo stiamo discutendo. Aree interne, aree montane, così come aree periferiche e aree di pianura. Usare strumenti diversi per dare a tutti la possibilità di uno sviluppo sostenibile, la possibilità di avere e attrarre investimenti. La coesione è anche uno di quei pilastri forti nella dimensione sociale, sociosanitaria e sanitaria. Questo è uno degli obiettivi. Uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 riguarda tutto il tema dell’accesso ai servizi sanitari. L’emergenza sanitaria e il Covid, che abbiamo vissuto, ci danno in mano la responsabilità di veramente riportare e rendere ancora più forte la presenza capillare della sanità nel territorio, elaborare una medicina del territorio. Parole chiave su cui, in realtà, come Assemblea legislativa, nelle Commissioni, nei confronti con la Giunta, noi stiamo lavorando costantemente e in maniera profonda. Questi saranno i pilastri dell’azione che dovremo portare avanti nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

Un’altra parola chiave dell’Agenda 2030 è “equità”. La parola “equità” ha una valenza, in questo momento, fortissima sulla dimensione sociale. Il Covid ha fatto emergere tutte le fragilità della nostra società. Penso, per esempio, al ruolo e alla presenza delle donne nella società, nel mondo del lavoro.

Qui l’impegno della nostra Regione si sta già esprimendo e sta crescendo con azioni che abbiamo portato avanti e che stiamo portando avanti per rendere più eque le politiche regionali, per avere maggiore equilibrio e maggiore attenzione alla dimensione di genere e alle politiche di genere.

Questa mattina ci tenevo ad attraversare una serie di elementi, di aspetti valoriali, di pilastri di questa Agenda 2030 per dire in fondo una cosa molto semplice: l’impegno della Regione, l’impegno delle Istituzioni regionali e poi anche di quelle locali, è un impegno fondamentale, perché si riesce a tradurre una dimensione globale a livello territoriale, locale, ma soprattutto la responsabilità che abbiamo è quella di dare voce alle nostre comunità e di creare un percorso che vada a intervenire su quelli che sono i disequilibri, in modo che questo sviluppo sostenibile, a cui il mondo deve sempre più tendere, sia poi declinato e dia risposta ai bisogni, alle criticità e alle opportunità anche per i cittadini emiliano-romagnoli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Montalti.

Consigliere Bergamini, sull’ordine dei lavori, prego.

 

BERGAMINI: Presidente, mi rivolgo naturalmente a lei, ma implicitamente anche alla vicepresidente Schlein. Forse non si è capita la richiesta del capogruppo Matteo Rancan, che era molto concreta e attuale. Se esiste un documento, avremmo piacere di saperlo, se esiste, vorremmo poter votare la sospensiva per poterlo leggere e discutere concretamente nell’aula di oggi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, io avevo accolto la richiesta del consigliere Rancan, tant’è che ho fatto già richiesta alla Giunta di fornirci un documento e del materiale e, appena mi arriverà, lo girerò immediatamente a tutti i consiglieri, quindi la richiesta è arrivata e questo è.

Prego, consigliere Rancan, sempre sull’ordine dei lavori.

 

RANCAN: Quindi, vorrei capire, noi continuiamo la discussione su un documento che ci arriverà probabilmente dopo la discussione?

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Oggi c’è una comunicazione e la discussione va avanti sulla comunicazione, non interrompiamo ovviamente la discussione e i lavori dell’aula. Questo mi sembra evidente. Io, però, ho chiesto. Alla richiesta che mi è arrivata ho subito dato corso, perché abbiamo avanzato questa richiesta del materiale e il materiale io mi auguro che arrivi molto presto.

Chiedo alla Giunta se qualcuno ha il piacere di dire qualcosa di più preciso.

Prego, consigliere Rancan.

 

RANCAN: Sempre sull’ordine dei lavori. Io chiedo che, però, venga messa in votazione la sospensiva.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Mettiamo in votazione.

Leggiamo il comma 6, articolo 74, che pone anche questa richiesta di sospendere l’aula.

A questo punto mettiamo in votazione la richiesta del consigliere Rancan di sospensione dell’aula.

Un consigliere a favore e un consigliere contro.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Intervengo contro la richiesta del consigliere Rancan di sospensiva dei lavori dell’aula, anche perché trovo abbastanza irrituale questa modalità, questa richiesta da parte del consigliere Rancan. È legittima, si intende, ma irrituale. L’informativa che ha lo scopo, alle volte anche pleonastico, però, è utile stare anche sugli oggetti, non sulle parole, l’informativa esattamente ha questa caratteristica. Visto che non è richiesto un voto da parte dell’aula, non è richiesto un voto oggi da parte dell’aula, stiamo facendo un’informativa da parte della Giunta su un tema così come calendarizzato dalla Capigruppo. Ovviamente, se dovessimo votare un documento, la richiesta del consigliere Rancan sarebbe non solo legittima, ma del tutto pertinente. Poiché la discussione di oggi non si concluderà con il voto su un documento, non si capisce esattamente di che cosa stiamo parlando.

Tra l’altro, non per essere strumentali, ma sempre per essere cogenti con il principio di lealtà, sono le 12,54, tra sei minuti, quando avremo finito di fare gli interventi a favore e contro la sospensiva e dopo che l’avremo votata, si sospenderanno i lavori dell’aula, perché saranno le 13. Riprenderemo alle 14,30 con le interpellanze. Dopo le interpellanze proseguiremo con questa discussione. Quindi, ci sono comunque due ore e mezzo di discussione. Ripeto, la discussione di oggi non si conclude, non deve concludersi con un voto su alcun documento. Trattasi di informativa, come altre volte abbiamo fatto. Mi pare per questo irrituale la richiesta di sospensiva da parte del consigliere Rancan.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Un intervento a favore della richiesta di sospensiva. Prego, consigliere Bergamini.

 

BERGAMINI: Sì, nel merito perché naturalmente stiamo parlando di progetti che porteranno a cambiamenti epocali della nostra società e quindi anche a importanti cessioni di sovranità per poter raggiungere gli obiettivi di cui parlava il vicepresidente prima. Ci potrebbero essere risvolti anche fiscali impattanti e importanti per i nostri cittadini e anche risvolti lavorativi importanti, in più o in meno, riguardo a questi cambiamenti epocali di cui stiamo parlando.

C’è il problema degli indicatori, come diceva la vicepresidente Schlein. Quindi, noi vogliamo approfondire questi temi importantissimi. Gli indicatori, sappiamo che, quando sono sbagliati a leggere la realtà, poi causano errori anche nella gestione e nell’amministrazione della stessa. Quindi noi davvero vogliamo poter partecipare a questo dibattito, che riteniamo importante per il futuro naturalmente e prima di tutto dell’Emilia-Romagna, ma non solo, con documenti alla mano. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto metto in votazione la richiesta di sospensiva del consigliere Rancan.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 37

Contrari 22

Favorevoli 15

 

È respinta.

 

Sono le ore 12,59. Chiudiamo la seduta e riprendiamo alle ore 14,30 con le interrogazioni.

Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Barbara LORI. Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena SCHLEIN.

 

Votazioni elettroniche

 

Dissenso del Presidente del Gruppo assembleare Lega Salvini Emilia-Romagna Matteo Rancan, ai sensi dell’art. 18 comma 3 del Regolamento interno, sull’ordine del giorno della presente tornata assembleare

 

Titolo: Dissenso

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:16

Contrari/No: 26

Non votanti:1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Zamboni Silvia

 

Non votante

Petitti Emma


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Facci Michele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina;

 

OGGETTO 3503

Presa d’atto delle dimissioni da Consigliera regionale della signora Simona Caselli. Proclamazione della elezione a Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, del signor Pasquale Gerace (42)

 

Titolo: 3503 - Presa d'atto dimissioni consigliera Simona Caselli

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:41

Non votanti:1

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca;  Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votante

Petitti Emma


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Caselli Simona; Catellani Maura; Facci Michele;  Gibertoni Giulia; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano

 

Titolo: Sospensiva

 

Presenti al voto:38

Favorevoli/Si:15

Contrari/No:22

Non votanti:2

Assenti:11

 

Favorevoli/Si

Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo


Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votante

Daffadà Matteo; Petitti Emma


Assenti


Barcaiuolo Michele; Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Francesca; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Zamboni Silvia

 

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento Interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

3471 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili”. (28 05 21) A firma dei Consiglieri: Occhi, Liverani, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Catellani, Pelloni, Bergamini, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Facci, Rainieri

 

3505 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Modifiche alla legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 (Statuto della Regione Emilia-Romagna)”. (04 06 21)               A firma della Consigliera: Piccinini

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

3472 - Interrogazione a risposta scritta circa le nuove piste ciclabili presenti nei comuni dell’Unione Reno Galliera che, secondo alcune segnalazioni, metterebbero a rischio l’incolumità degli automobilisti in caso di forti precipitazioni. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

3474 - Interrogazione a risposta scritta circa il reperimento delle risorse necessarie per scongiurare la formazione di due pluriclassi all’interno delle scuole di Gropparello e Vigolo Marchese. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

3475 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la decisione assunta da alcuni istituti scolastici di ripristinare la DAD, per i maturandi, nelle ultime settimane di scuola. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3476 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di presentare domanda di part-time per i dipendenti del Policlinico Sant’Orsola – Malpighi. A firma del Consigliere: Lisei

 

3478 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il personale medico ed infermieristico assunto con contratti COVID in scadenza il 30 giugno.              A firma della Consigliera: Castaldini

 

3479 - Interrogazione a risposta scritta in riferimento all'assenza di Medici di Base nel Comune di Cotignola A firma del Consigliere: Liverani

3480 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire le lezioni scolastiche in presenza, anche in relazione al considerevole calo dei contagi nella fascia di età 0-18 anni. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

3481 - Interrogazione a risposta scritta sulla mancanza di un regolamento che disciplini la presenza delle antenne di telefonia mobile nel comune di Gatteo (FC). A firma della Consigliera: Montalti

 

3482 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per incentivare la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso la prevenzione aziendale. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni

 

3483 - Interrogazione a risposta orale in commissione in ordine all'Osservatorio Regionale del sistema abitativo (art.16 L.R 24/2001). A firma dei Consiglieri: Facci, Marchetti Daniele

 

3484 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli dei passeggeri provenienti da paesi con alta diffusione di varianti Covid quali, ad esempio, l’India. A firma del Consigliere: Lisei

 

3485 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a tutela dell’intero settore agricolo dal pericolo, per i terreni e le falde acquifere, causato dallo spandimento dei liquami. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3487 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere volte a garantire la vaccinazione contro il Covid-19 ai donatori regolari di sangue. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3488 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere per fronteggiare il pensionamento anticipato dei medici di base e le conseguenti carenze nella continuità assistenziale sul territorio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3489 - Interrogazione a risposta scritta circa l'accesso alle vaccinazioni per i cittadini ricompresi nella fascia d'età 40 - 50 anni. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3490 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno sollecitare il Governo per attivare tutte le iniziative necessarie a rinforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nelle località turistiche della riviera romagnola, in vista della ripartenza del settore turistico nell'imminente stagione estiva. A firma dei Consiglieri: Bessi, Zappaterra, Rossi, Montalti, Tarasconi, Daffada', Fabbri

 

3491 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’accordo triennale fra la Regione Emilia-Romagna e la Prefettura di Bologna- UGT per la promozione della sicurezza integrata. A firma della Consigliera: Piccinini

 

3492 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'opportunità di incrementare le risorse destinate ai Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (PSAL) delle Ausl, anche a fronte della segnalata contrazione del personale, nonostante gli obiettivi e i compiti da assolvere. A firma del Consigliere: Pompignoli

3493 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione del centro storico di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3496 - Interrogazione a risposta scritta sul ritardo dei lavori di realizzazione del ponte Lenzino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3497 - Interrogazione a risposta scritta circa la campagna vaccinale durante la stagione turistica. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3498 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alle scorte di vaccini in relazione alla possibilità per i cittadini di ogni età di prenotare la vaccinazione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3499 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche esistenti tra ASP della Romagna Faentina e cooperativa Il Cammino. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3500 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'iter di realizzazione della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3502 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative in essere a sostegno degli operatori della salute mentale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3506 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'effettiva realizzazione della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3507 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere affinché ai gestori di Bed & Breakfast familiari venga data possibilità di aumentare il numero di camere massime disponibili per gli ospiti da 3 a 4. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Liverani, Facci, Catellani, Delmonte, Pompignoli, Bargi, Rancan, Rainieri

 

3508 - Interrogazione a risposta scritta in relazione all'organizzazione e completamento, entro settembre, del piano vaccinale per la pandemia da COVID.19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3509 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa il progetto di gestione del lago di Santa Maria nel Comune di Castiglione dei Pepoli (BO). A firma del Consigliere: Taruffi

 

3511 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per concertare con Anas un tipo di intervento in grado di limitare l’impatto nei confronti del transito veicolare sulla Ferrara Mare. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Occhi, Pelloni, Pompignoli, Delmonte, Rainieri, Facci

 

3512 - Interrogazione a risposta scritta circa gli attraversamenti semaforizzati per le esigenze dei cittadini con disabilità visiva. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3513 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di sollecitare il Governo ad attivare tutte le iniziative necessarie a rinforzare la sicurezza e l’ordine pubblico nelle località turistiche della riviera romagnola, in vista della stagione estiva. A firma dei Consiglieri: Bessi, Zappaterra, Rossi, Montalti, Tarasconi, Rontini

 

3514 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni che è possibile intraprendere affinché Trenitalia e Italo rivedano le prospettate modifiche all’orario estivo dei collegamenti dell’Alta Velocità tra Ferrara e Roma. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri

 

3515 - Interrogazione a risposta orale orale in commissione circa la congruità dell'accordo operativo relativo all'ambito AL34 Orti di Piacenza in ragione dell'art. 7 della L.R. 24/2017. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

 

3516 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la carenza di medici di medicina generale nelle aree montane e le azioni da porre in essere per i corsi di formazione ai nuovi medici in fase d’ingresso. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

3517 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’opportunità di fornire un’indicazione puntuale alle Asl territoriali affinché tutti i soggetti gestori di esperienze diurne non richiedano la sottoposizione al tampone delle persone disabili al rientro da periodi di vacanza trascorsi con la propria famiglia. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

3518 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sull’installazione della nuova antenna di telefonia mobile di via Passo della Cisa a Parma e l'informazione preventiva data alla cittadinanza sul tale impianto. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

3519 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i margini di flessibilità nella scelta della data per la prima e, conseguentemente, per la seconda vaccinazione. A firma della Consigliera: Piccinini

 

3520 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa i controlli effettuati da Arpae Emilia-Romagna sui gessi di defecazione e sui fanghi di depurazione usati in agricoltura in relazione all'indagine in corso sugli spargimenti di fanghi tossici che hanno coinvolto anche terreni agricoli in provincia di Piacenza. A firma della Consigliera: Zamboni

 

3521 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui tre procedimenti di valutazione di compatibilità ambientale che hanno portato ai Decreti del Ministero della Transizione Ecologica nn. 114, 115 e 117 del 29 marzo 2021, riguardanti concessione di coltivazione di idrocarburi gassosi. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

3522 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le problematiche relative alla riduzione delle classi nelle scuole primarie della nostra Regione. A firma del Consigliere: Liverani

 

3523 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo svolgimento, il 2 giugno scorso, del primo open day vaccinale presso l'hub della Fiera di Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

 

3524 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulle tempistiche di manutenzione della SS64 Porrettana presso la galleria in località Signorino. A firma del Consigliere: Taruffi

 

3525 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la sospensione dei tamponi gratuiti in farmacia ed avvio dei centri estivi per l’estate 2021. A firma della Consigliera: Castaldini

 

INTERPELLANZE

 

3473 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere per assicurare un numero congruo di posti letto ai pazienti in età pediatrica malati di cancro in tutte le province del territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Pompignoli, Delmonte, Marchetti Daniele, Liverani, Stragliati, Occhi, Catellani, Pelloni, Bargi, Montevecchi, Facci, Rancan, Rainieri

 

3477 - Interpellanza circa i decreti del ministro per la Transizione Ecologica riguardanti la messa in produzione del giacimento di gas "Teodorico" e il pozzo esplorativo di Masi Torello. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

RISOLUZIONI

 

3486 - Risoluzione per impegnare la Giunta a stabilire le procedure per la gratuità dei tamponi per i visitatori degli ospiti nelle strutture residenziali della rete territoriale emiliano-romagnola. (31 05 21) A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3494 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Ministero dell'Istruzione a garantire per il 2021/22 dotazioni di organico aggiuntivo per le scuole. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Zappaterra, Pillati, Costa, Caliandro, Marchetti Francesca, Mori, Rontini, Rossi, Maletti, Daffada', Montalti, Bulbi

 

3495 - Risoluzione riguardante il calo delle sezioni delle scuole di Castel Bolognese. A firma dei Consiglieri: Liverani, Montevecchi, Stragliati, Bergamini, Rancan

 

3501 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere agli organi competenti il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco per la Via Vandelli, percorso militare/commerciale che collegava e collega Modena a Marina di Massa, sul Tirreno.(03 06 21) A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3510 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare, con il coinvolgimento di Club Alpino Italiano e il Coordinamento Escursionisti su Ruote (CER), la realizzazione degli “Sos Virtuali”, consistenti nella mappatura di aree di ricezione del segnale telefonico, al fine di consentirne l’inserimento nelle mappe cartacee e nelle applicazioni sentieristiche, al fine di aumentare il grado di sicurezza e di supporto ai soccorsi in caso di intervento. (04 06 21) A firma dei Consiglieri: Delmonte, Catellani

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

2872 - Interrogazione a risposta scritta circa l’inserimento dei professionisti sanitari ostetrici, fra le persone da reclutare, per il Piano vaccinale anti COVID-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2879 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come viene gestita l'attività di screening sul personale “esterno” operativo all'interno delle strutture dell'Ausl di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2880 - Interrogazione a risposta scritta sulle azioni da intraprendere a seguito dell'approvazione della risoluzione oggetto 2020 sul sostegno e potenziamento delle USCA delle Aziende Sanitarie del nostro territorio. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati, Pelloni

 

2884 - Interrogazione a risposta scritta sul protocollo per gestione di dosi residue di vaccino anti Covid-19. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2885 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno aprire un punto vaccinale nella Vallata del Santerno. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2886 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se presso il punto vaccinale di Imola è prevista una modalità di somministrazione domiciliare del vaccino per chi è impossibilitato a spostarsi per motivi di salute. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

 

2887 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata fruizione del servizio mensa da parte di infermieri che prestano la loro attività in turni superiori alle sei ore. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Bergamini

 

2893 - Interrogazione a risposta scritta sul potenziamento del numero verde dedicato al Coronavirus.

A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2897 - Interrogazione a risposta scritta sulle difficoltà riscontrate da una famiglia affidataria di un minore risultato positivo al Covid. A firma del Consigliere: Lisei

 

2898 - Interrogazione a risposta scritta sulla vaccinazione del personale sanitario affetto da gravi patologie. A firma del Consigliere: Lisei

 

2902 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'implementazione dell'attività di medicina specialistica in montagna. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2904 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intende indicare alle Ausl territoriali, come categoria prioritaria da vaccinare nel tempo più rapido possibile, i caregiver dei minori con disabilità. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Caliandro, Tarasconi, Rossi, Sabattini, Rontini, Daffada', Bulbi, Mumolo, Paruolo, Fabbri

 

2906 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai lotti ritirati del vaccino AstraZeneca. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2907 - Interrogazione a risposta scritta sui disturbi del comportamento alimentare, con particolare riguardo all’insorgenza dei sintomi. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Caliandro, Tarasconi, Montalti, Bulbi, Bondavalli, Sabattini, Mori, Rontini, Daffada', Soncini, Fabbri

 

2908 - Interrogazione a risposta scritta sulla mancanza di medici di medicina generale, con particolare riguardo alla provincia di Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2910 - Interrogazione a risposta scritta sulla necessità di adeguare l'interoperabilità del fascicolo sanitario elettronico per quanto riguarda i certificati vaccinali rilasciati dall'azienda AUSL di Modena per soggetti residenti nella AUSL di Bologna. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Rontini, Fabbri, Sabattini

 

2913 - Interrogazione a risposta scritta circa la vaccinazione anti COVID-19 di coloro che fanno assistenza come caregiver. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2916 - Interrogazione a risposta scritta in merito al monitoraggio delle vaccinazioni effettuate in regione con la somministrazione di AstraZeneca. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2917 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di realizzazione della vaccinazione anti COVID-19 per personale docente e scolastico, che lavora in Emilia-Romagna, ma è residente in altre regioni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2919 - Interrogazione a risposta scritta relativamente ai punti vaccinali individuati nella provincia di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

2921 - Interrogazione a risposta scritta sulla situazione del Punto nascita dell'ospedale di Mirandola (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2926 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla riapertura del Punto Prelievi di Camposanto (MO).

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2927 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda dare mandato alle Ausl di aprire un bando per avviare convenzioni con le associazioni pro-life, al fine di dare sostegno alle donne in gravidanza. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2935 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia possibile riconoscere priorità nella vaccinazione ai lavoratori del settore autoferrotranviario e agli addetti ai supermercati, che hanno garantito e continuano a garantire servizi fondamentali per i cittadini in ogni fase dell’emergenza sanitaria.              A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2937 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’approvvigionamento e alla somministrazione dei vaccini anti Covid 19 con particolare riferimento a luogo, categorie e fasce d’età, prima e seconda somministrazione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2938 - Interrogazione a risposta scritta sulle iniziative messe in campo per dare piena attuazione alle Risoluzioni approvate negli anni passati sulla Fibromialgia.              A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2940 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda impegnarsi affinché vengano mantenuti gli standard raggiunti negli anni dall’Ospedale di Sassuolo e se l’acquisto delle quote da parte dell’Azienda usl di Modena comporterà maggiori oneri. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2941 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative si intendono adottare per evitare il rischio di sprecare vaccini anti Covid. A firma dei Consiglieri: Daffada', Costa, Rontini, Caliandro, Zappaterra, Montalti, Bulbi, Bondavalli, Tarasconi, Marchetti Francesca, Mori, Mumolo, Fabbri, Soncini, Rossi

 

2944 - Interrogazione a risposta scritta circa il protocollo per le cure a domicilio dei malati da SARS-COV2. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2945 - Interrogazione a risposta scritta circa la richiesta di un provvedimento urgente che tuteli gli operatori sanitari impiegati nella campagna massiva di vaccinazione anti-covid da eventuali avvenimenti avversi conseguenti all'inoculazione del vaccino. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2946 - Interrogazione a risposta scritta circa la vaccinazione del personale docente non residente in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Lisei

 

2948 - Interrogazione a risposta scritta circa la permanenza a Parma del club di Rugby professionistico "Zebre Rugby Club". A firma dei Consiglieri: Rainieri, Facci, Delmonte, Occhi, Rancan, Catellani, Marchetti Daniele, Stragliati

 

2949 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure intenda adottare l’Amministrazione regionale al fine di assicurare la massima trasparenza nella gestione della Sanità ferrarese ed emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Bergamini

 

2951 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione dell’Ostello Galletti Abbiosi situato a Ravenna.

A firma del Consigliere: Mastacchi

 

2953 - Interrogazione a risposta scritta circa eventuali aumenti salariali o premi per il personale sanitario. A firma del Consigliere: Lisei

 

2958 - Interrogazione a risposta scritta circa le emissioni climalteranti prodotte dall’inceneritore di Forlì e in generale da ciascun inceneritore dell’Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2960 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione dell’attività chirurgica programmata in regione, con particolare riferimento a Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2962 - Interrogazione a risposta scritta sulle disposizioni in materia di macellazione per il consumo domestico privato. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

2965 - Interrogazione a risposta scritta sulla presenza del padre al parto e durante le ecografie svolte in gravidanza. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

2968 - Interrogazione a risposta scritta sull'assistenza dei pazienti pediatrici oncologici all’interno dell'Ospedale di Cona (FE). A firma dei Consiglieri: Bergamini, Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni

 

2969 - Interrogazione a risposta scritta in ordine ad affidamenti diretti, da parte della Regione e di società ed enti partecipati, per la fornitura di servizi e consulenze. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

2974 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia possibile organizzare un’attività di farmacovigilanza e introdurre la possibilità di test sierologici pre e post vaccinazione, comunque gratuiti per le categorie fragili e per tutti i cittadini che vivono sotto la soglia di povertà. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

2976 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se si ritenga necessario intervenire per rimuovere gli ostacoli di natura burocratica che di fatto impediscono al personale sanitario disponibile di collaborare alla campagna vaccinale. A firma del Consigliere: Lisei

 

2977 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'acquisizione, da parte dell'Azienda USL di Modena, delle quote di minoranza detenute dai soci privati dell'Ospedale di Sassuolo S.p.A. A firma della Consigliera: Pigoni

 

2989 - Interrogazione a risposta scritta circa l'andamento epidemiologico presso il carcere di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Amico

 

2990 - Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di sostenere progetti di efficientamento e di estensione della rete di videosorveglianza urbana e di aumento della dotazione organica della polizia locale di Parma, in considerazione dei frequenti atti vandalici a danno delle auto. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

2997 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se si intende prevedere un sostegno a favore della donna e della coppia in caso di diagnosi di patologie fetali, fino al parto e in età pediatrica (da 0 a 14 anni). A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Liverani, Catellani, Pelloni, Stragliati, Facci, Rancan

 

3002 - Interrogazione a risposta scritta sulla situazione di difficoltà dei due centri privati accreditati eroganti prestazioni di ossigenoterapia iperbarica operanti in Regione e sulle misure da prendere per superare tali difficoltà e dare continuità alle prestazioni. A firma dei Consiglieri: Paruolo, Fabbri

 

3004 - Interrogazione a risposta scritta sulla tassazione di terreni non edificabili nel Comune di Medesano. A firma della Consigliera: Piccinini

 

3005 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai tempi del piano vaccinale riguardante le Forze dell'Ordine. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3006 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle vaccinazioni presso i Medici di Medicina Generale.

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3009 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di riaprire i Centri Diurni Integrati per Anziani.

A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3010 - Interrogazione a risposta scritta in ordine all'inserimento nella campagna vaccinale degli italiani residenti all’estero. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3017 - Interrogazione a risposta scritta sui motivi della mancata vaccinazione di alcuni volontari della Misericordia di Pievepelago (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

 

3019 - Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare in caso di perdurante positività al Covid-19, al termine della quarantena, dei lavoratori che debbano riprendere l'attività. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci, Montevecchi, Pompignoli, Catellani, Pelloni, Rainieri, Stragliati, Occhi, Bergamini, Liverani, Delmonte, Bargi, Rancan

 

3020 - Interrogazione a risposta scritta circa quantità e tempistiche di somministrazione dei vaccini a studenti e docenti. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3027 - Interrogazione a risposta scritta in merito allo screening per le varianti del Coronavirus.

A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3028 - Interrogazione a risposta scritta sui disservizi e sulle carenze di organico negli uffici postali.

A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3029 - Interrogazione a risposta scritta per sapere dalla Giunta se e come intenda contattare i cittadini ultraottantenni per verificare che la mancata adesione al piano vaccinale non sia dovuta all’assenza delle condizioni o capacità per poter procedere alla manifestazione del proprio interesse a ricevere la vaccinazione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3030 - Interrogazione a risposta scritta sul punto nascita nell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda.

A firma della Consigliera: Piccinini

 

3032 - Interrogazione a risposta scritta in merito al protocollo per la riapertura dei Centri Diurni per anziani. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3033 - Interrogazione a risposta scritta sull'utilizzo del test salivare in Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

3040 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla proposta di alcune aziende sanitarie di ridurre il salario accessorio del personale sanitario, a causa del blocco delle risorse. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Rancan

 

3048 - Interrogazione a risposta scritta sul punto nascita dell'Ospedale di Fiorenzuola. A firma della Consigliera: Piccinini

 

3050 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative sia necessario porre in essere per aiutare gli anziani soli e bisognosi a raggiungere i centri vaccinali e quali siano i requisiti e i criteri per richiedere la somministrazione domiciliare del vaccino. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3053 - Interrogazione a risposta scritta circa le possibilità di riuso per gli apparecchi televisivi che verranno dismessi in occasione della transizione dal digitale terrestre all'alta definizione prevista a settembre 2021. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3055 - Interrogazione a risposta scritta in merito allo stanziamento di fondi per la riapertura in sicurezza dei Centri Diurni. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3059 - Interrogazione a risposta scritta riguardo ad un'eventuale chiusura del reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Faenza. A firma del Consigliere: Liverani

 

3064 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di avanzamento dei lavori del cantiere AIPO (Agenzia interregionale per il fiume Po) a San Cesario sul Panaro (MO), per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Panaro. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3066 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione di un protocollo per il richiamo vaccinale e la tempistica per l'effettuazione del suddetto richiamo. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3147 - Interrogazione a risposta scritta sul monitoraggio della situazione, anche igienico-sanitaria, presente nel campo nomadi di Baggiovara (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3150 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione degli incentivi previsti dal “Bando Montagna” anche ai comuni della Provincia di Rimini della zona della Valconca come Gemmano, Mondaino, Saludecio, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo-Montecolombo. A firma del Consigliere: Montevecchi

 

3154 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla chiusura dell'unica filiale bancaria di Montecreto.

A firma della Consigliera: Gibertoni

 

3159 - Interrogazione a risposta scritta sulla richiesta di rimozione del vincolo paesaggistico, istituito nel 1965, relativo all’area a ridosso del Condominio di Via Marconi a Casalecchio di Reno (BO). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

3163 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di un tavolo regionale per la crisi di Unifer Navale di Finale Emilia (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni

 

3166 - Interrogazione a risposta scritta circa la fusione annunciata di BPER (Banca Popolare dell’Emilia- Romagna) e Banco BPM. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi, Occhi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Catellani, Rancan

 

3189 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere le ragioni dei ritardi nell’inizio dei lavori di allargamento e adeguamento della Cerredolo Ponte Dolo, s.p. 486. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pelloni, Delmonte, Catellani

 

3194 - Interrogazione a risposta scritta circa le opportune azioni di controllo della fauna selvatica, inclusa la specie “cinghiale”. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

3200 - Interrogazione a risposta scritta sull'aumento degli incidenti causati da ungulati sulle strade molto trafficate e a veloce percorrenza dell'Emilia-Romagna e per il potenziamento delle attività di selezione e censimento di quelle specie animali. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Rancan, Liverani, Pompignoli, Facci, Catellani, Bargi, Delmonte, Montevecchi

 

3206 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di anticipare anche ai locali con ambienti chiusi, nel rispetto dei protocolli di sicurezza esistenti o, all'occorrenza, prevedendone di nuovi, l'avvio dei servizi di ristorazione al tavolo. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3210 - Interrogazione a risposta scritta riguardo all'attività di vigilanza sulla Centrale a biomasse di Russi.

A firma del Consigliere: Liverani

 

3214 - Interrogazione a risposta scritta circa il piano e le policy per garantire solidità ai dati informatici dei dipendenti regionali. A firma della Consigliera: Castaldini

 

3224 - Interrogazione a risposta scritta circa i Servizi Territoriali Agricoltura, Caccia e Pesca (STACP).

A firma dei Consiglieri: Bulbi, Sabattini, Daffada', Costi, Fabbri, Rontini, Zappaterra, Caliandro, Marchetti Francesca

 

3225 - Interrogazione a risposta scritta circa la pista ciclopedonale di collegamento tra il Lido di Spina e le valli di Comacchio. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

3245 - Interrogazione a risposta scritta sul Tecnopolo dell'Unione Terre di Castelli. A firma del Consigliere: Pelloni

 

3249 - Interrogazione a risposta scritta sul sistema informatico della Regione, con particolare riguardo per l'Assemblea legislativa a server, loro gerarchia, collocazione e funzioni.              A firma della Consigliera: Gibertoni

 

3253 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai nuovi orari del trasporto scolastico attuati da Seta in Provincia di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

 

3286 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai ritardi nell'elargizione dei bonus auto ibride 2020. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3354 - Interrogazione a risposta scritta sui criteri di gestione del fondo regionale per l’accesso all’abitazione in locazione. A firma del Consigliere: Lisei

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 10 prot. NP/2021/1777 del 07/06/2021)

 

I PRESIDENTI

 

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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