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82.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 GIUGNO 2021

 

(ANTIMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3255

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)”. (44)

(Continuazione discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

MONTEVECCHI (Lega)

CATELLANI (Lega)

MARCHETTI Daniele (Lega)

RAINIERI (Lega)

PELLONI (Lega)

FABBRI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

CASTALDINI (FI)

BONACCINI, Presidente della Giunta

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

CASTALDINI (FI)

FABBRI (PD)

PICCININI (M5S)

TARUFFI (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

RANCAN (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Petitti)

POMPIGNOLI (Lega)

ZAMBONI (EV)

RANCAN (Lega)

TARUFFI (ERCEP)

DELMONTE (Lega)

ZAPPATERRA (PD)

PIGONI (BP)

BARUFFI, sottosegretario

POMPIGNOLI (Lega)

FABBRI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

FABBRI (PD)

RANCAN (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

DAFFADÀ (PD)

FABBRI (PD)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

BARUFFI, sottosegretario

BARCAIUOLO (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

TARASCONI (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 3255

Emendamenti oggetto 3255

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,40.

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 82 del 30 giugno 2021.

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza il consigliere Occhi e gli assessori Donini e Lori.

Procediamo con l’appello nominale.

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. BULBI Massimo
  7. CALIANDRO Stefano
  8. COSTA Andrea
  9. COSTI Palma
  10. DAFFADÀ Matteo
  11. FABBRI Marco
  12. FELICORI Mauro
  13. GERACE Pasquale
  14. GIBERTONI Giulia
  15. MALETTI Francesca
  16. MARCHETTI Daniele
  17. MARCHETTI Francesca
  18. MONTALTI Lia
  19. MONTEVECCHI Matteo
  20. MORI Roberta
  21. MUMOLO Antonio
  22. PARUOLO Giuseppe
  23. PETITTI Emma
  24. PIGONI Giulia
  25. POMPIGNOLI Massimiliano
  26. RONTINI Manuela
  27. ROSSI Nadia
  28. SABATTINI Luca
  29. SONCINI Ottavia
  30. STRAGLIATI Valentina
  31. TAGLIAFERRI Giancarlo
  32. TARASCONI Katia
  33. TARUFFI Igor
  34. ZAMBONI Silvia
  35. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 35 presenti.

 

OGGETTO 3255

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)”. (44)

(Continuazione discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i nostri lavori di ieri dall’oggetto 3255: proposta di iniziativa della Giunta recante l’approvazione del Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027).

Sono pervenute diverse proposte di emendamento, però ripartiamo dalla discussione, dal procedimento di discussione.

Chiedo se ci sono interventi nella discussione generale sul provvedimento. Chi si prenota a parlare in discussione generale? Se nessuno si prenota a parlare, passerei...

Consigliere Montevecchi. Esatto. Abbiamo un problema. Passerei la parola al consigliere Montevecchi. Si è registrato? Ecco, prego.

 

MONTEVECCHI: Sì, grazie, presidente. Per poter giudicare seriamente la proposta per la formazione contenuta nel Documento strategico regionale, ho preso in considerazione le relazioni riguardanti il settennato precedente. Tali relazioni si sono avvalse di indagini con protagonisti i destinatari dei servizi. Questo tipo di valutazioni possono essere utili per conoscere le criticità del passato, poter migliorare quel che è necessario e mantenere saldi i punti di forza del nostro sistema di formazione professionale.

Bisogna innanzitutto riconoscere come la nostra Regione si dimostri giustamente attenta al tema e all’importanza della formazione. Questo lo possiamo dedurre dall’ingente esborso economico, alcune centinaia di milioni di euro, in questo settore. A fronte di questo, però, bisogna notare come questo forte impegno economico troppe volte non porti i risultati sperati.

Prendo, ad esempio, in esame la valutazione riguardante i percorsi volti alle politiche formative per la buona e qualificata occupazione dei giovani, a cui sono destinati oltre 300 milioni di euro nel Programma operativo 2014-2020. I percorsi di istruzione e formazione professionale, che fanno economicamente la parte del leone, presentano ampi margini di miglioramento nei risultati, laddove l’84,5 per cento degli iscritti giunge al termine del terzo anno e solo il 58,9 per cento prende la qualifica. Risultati simili si riscontrano nella formazione per qualifica, dove il percorso e concluso dall’85 per cento dei partecipanti e la qualifica viene perfezionata dal 65 per cento. Inoltre, a sei mesi di distanza dalla conclusione del percorso formativo, il 54,9 per cento dei formati risulta occupato. Tenendo conto che la maggior parte dei contratti ha durata non superiore ai sei mesi, siamo di fronte a feed-back tutt’altro che rosei.

Vorrei far notare come una rilevazione a sei mesi non faccia una fotografia reale della situazione e non permetta di evidenziare con la precisione dovuta quali iniziative siano più incisive, quindi da implementare, e quali meno, quindi da ridimensionare.

Per quanto riguarda, invece, la relazione sulle politiche formative per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro, si può facilmente constatare come i tirocini abbiano delle performance molto interessanti, a differenza di quanto accade nella formazione per qualifica e, soprattutto, nella formazione permanente. Ad esempio, gli occupati a sei mesi, provenienti dai percorsi di tirocinio, sono stati il 78,2 per cento, e soltanto il 48,4 per cento provenienti dalla formazione permanente.

Inoltre, il giudizio dei destinatari riguardante la coerenza degli argomenti dei corsi con l’attività lavorativa dimostra un differenziale altrettanto importante. Per quanto riguarda i tirocini, la percentuale di chi si dichiara molto o abbastanza soddisfatto si aggira intorno al 71 per cento, mentre nell’ambito della formazione permanente il fatto di essere molto o abbastanza soddisfatti si ferma al 43 per cento.

Questi dati suggeriscono quanto sia imprescindibile il rapporto con il mondo del lavoro reale. Perché la formazione compia pienamente il suo ruolo si dovranno quindi agevolare processi di coprogettazione, che coinvolgano pienamente nel progetto formativo le imprese e tutto il mondo del lavoro.

Voglio inoltre segnalare come più del 50 per cento dei destinatari collocati in posizioni di lavoro dipendente, per la stragrande maggioranza a tempo determinato, percepiscano un reddito mensile inferiore ai 1.000 euro, il 22,3 per cento riceve addirittura uno stipendio inferiore ai 600 euro, numeri impietosi, che ci impongono una riflessione comune che possa giungere ad un importante rinnovamento di tutta la formazione, seguendo i suggerimenti che provengono dalle analisi sul pregresso e dall’evolversi del mercato.

Per quanto riguarda la relazione sul tema delle politiche a sostegno dell’innovazione e del riposizionamento strategico del sistema imprenditoriale, saltano subito all’occhio alcune criticità. Innanzitutto al 31 dicembre 2018, data della relazione, sono stati effettivamente stanziati 14.360.000 euro rispetto agli oltre 55 milioni in dotazione.

Questo forse può derivare dalla motivazione implicitamente espressa poche pagine più avanti nella stessa relazione, quando si spiega che l’indagine non ha avuto bisogno di definire un campione rappresentativo dei partecipanti, rivolgendosi all’intera popolazione di riferimento, visto il numero non elevato raggiunto dalle attività di formazione.

Sono stati quindi spesi pochi fondi perché, come recita la relazione, sono stati raggiunti pochi destinatari. Sarebbe interessante sapere a consuntivo quanti sono i destinatari e i relativi fondi erogati.

Mi corre poi l’obbligo di evidenziare un’altra nota dolente che emerge dalle interviste, e prenderò come esempio più lampante le aree di miglioramento delle competenze per i lavoratori autonomi. Laddove vi è un buon risultato nell’aumento delle capacità tecnico-specialistiche (più 64,5 per cento) troviamo ad esempio l’aumento delle competenze digitali (9,7 per cento).

La capacità di pianificare e coordinare e l’attitudine al risparmio energetico e impatto ambientale, entrambe al 3,2 per cento, impensabile in questi tempi.

È evidente che ormai la formazione non possa intervenire esclusivamente sulle conoscenze tecniche, ma debba aggiornarsi, incidere anche e soprattutto sulle competenze trasversali, le cosiddette soft skills, che possono veramente fare la differenza nel mercato del lavoro attuale.

È necessario, quindi, concepire una formazione a 360 gradi. Un dato ricorrente per tutti i temi è il canale attraverso il quale viene effettivamente trovato lavoro. Infatti, in meno del 40 per cento dei casi accade che sia lo stage o il canale formativo utilizzato a reperire il posto di lavoro.

I metodi più diffusi rimangono l’invio personale di curricula o le conoscenze attraverso la famiglia o gli amici. Risulta palese anche in questo caso come vada necessariamente implementato o sistematizzato un rapporto più stretto tra le formazioni e le imprese.

In questo senso abbiamo presentato degli emendamenti che leggo. Nel primo, dopo le parole “il rafforzamento della formazione continua e permanente lungo tutto l’arco della vita” sono integrate le seguenti parole “da realizzarsi favorendo la più ampia partecipazione del tessuto economico produttivo dei territori attraverso forme di coprogettazione dei contenuti e dei percorsi formativi affinché la fase di analisi del fabbisogno di prossimità si traduca in azioni formative efficaci, tempestive e conformi agli effettivi bisogni del mercato del lavoro di riferimento”.

Nel secondo, il periodo che inizia con “si promuoveranno poi nuove sinergie” e si conclude con “dal sistema produttivo per la ripresa e l’innovazione” è integralmente sostituito con il seguente “in continuità con la felice intuizione della coprogettazione degli interventi formativi con il mondo imprenditoriale, che ha consentito di realizzare determinati obiettivi per gli ITS partendo dalle IFP si promuoveranno nuove sinergie per una formazione terziaria avanzata e professionalizzante, confermando e rafforzando, tramite forme di coprogettazione, gli interventi mirati per la formazione di personale qualificato rispondente all’effettivo fabbisogno di professionalità attraverso i cosiddetti avvisi just in time, si attiveranno altresì nuove forme di integrazione fra la formazione post secondaria non accademica sopracitata (ITS e IFTS) e le lauree professionalizzanti”.

L’obiettivo è garantire la continuità dei percorsi, formare professionalità tecniche a diversi livelli, dando risposta al sistema produttivo per la ripresa e l’innovazione. 

Infine, terzo emendamento. Dopo le parole “si tratta di una vera e propria strategia integrata che coinvolge pubblico e privato agendo sulle diverse dimensioni fisiche e immateriali e che può essere ulteriormente rafforzata attraverso l’innovazione delle filiere, come prospettato dalla strategia regionale di specializzazione intelligente” sono integrate le seguenti parole: “Per affrontare le nuove sfide di un mercato del lavoro indebolito dagli effetti della pandemia è fondamentale rafforzare l’agenzia regionale per il lavoro. L’obiettivo è duplice: qualificare l’erogazione dei servizi amministrativi e ampliare il perimetro di intervento della struttura per farne un’agenzia di comunità che attivi nuove reti territoriali per trasformare le situazioni di crisi in azioni per la ripartenza e che pratichi una maggiore integrazione tra politiche attive per il lavoro e politiche formative e tra pubblico e privato accreditato. In tal senso sono confermate premialità ai soggetti della rete attiva per il lavoro, anche in partenariato tra loro, che realizzino inserimenti o reinserimenti stabili e di qualità nel mercato del lavoro, con particolare attenzione, come previsto anche dal PNRR, a disoccupati di lunga durata, giovani, donne, nonché alla platea degli over 50”.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Montevecchi.

Consigliera Catellani, prego.

 

CATELLANI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il relatore di maggioranza e i due relatori di minoranza, nonché il sottosegretario Baruffi, che ci hanno accompagnato permettendoci di addentrarci nel documento DS3. Ringrazio in particolar modo il nostro relatore Pompignoli, perché ha dato voce al nostro Gruppo in modo chiaro e concreto, mettendo in evidenza le criticità del documento in parola, ancorché su alcune revisioni ci siamo trovati concordi.

Certamente siamo tutti concordi ‒ lo dimostra il grande numero di emendamenti presentato ‒ che non era un documento perfetto e probabilmente neppure perfettibile. D’altra parte, è un documento di ampio respiro che riguarderà i prossimi sette anni, quindi è inevitabile l’incedere di molte eccezioni.

Mi soffermo su due tematiche che sono state oggetto dei nostri emendamenti. Semplificazione e innovazione. Innovazione in termini di innovazione funzionale all’attività di impresa. Sulla semplificazione, è dall’inizio del mandato che consumiamo numerosissimi interventi, tutti vocati a sostenere che la semplificazione non può essere soltanto una realtà distopica, ma deve essere ed essere subito.

Ringrazio il collega Fabbri perché, rispetto all’emendamento, che riassumerei sotto il titolo “once only”, si è prodigato parecchio per cercare una mediazione, purtroppo non raggiunta. Sulla once only siamo assolutamente allineati. È sull’applicazione della semplificazione tout-court che ancora non abbiamo raggiunto una condivisione.

La burocrazia, associata all’utilizzo dei fondi europei e non, è testimone, purtroppo, di una pigrizia olimpionica rispetto all’attuazione del concetto di semplificazione. Abbiamo cercato nell’emendamento di inserire il concetto dell’autocertificazione nei casi, ovviamente, consentiti dalla legge, questo per scongiurare che chi partecipa ai bandi debba purtroppo, come capita, allegare carteggio che è già a mani della pubblica amministrazione, con ciò duplicando e duplicando ancora numerosi documenti che invece sarebbero già assolutamente disponibili. Una modalità, questa vigente, purtroppo orpellosa che in realtà potrebbe trovare a tutt’oggi una reale risposta di facilitazione.

Ho letto qualche tempo fa un articolo sul Sole 24 Ore che parlava proprio dell’once only e si faceva una domanda, filosofia o realtà? Purtroppo la risposta che abbiamo anche in Regione è che ancora è tanta filosofia, eppure, eppure si tratterebbe di importanti passi verso un efficientamento della macchina pubblica, facili da attivare perché proprio di competenza regionale e torno al tema dell’autocertificazione. Mi spiace a maggior ragione perché, se non erro, la semplificazione è una delega che dovrebbe essere a mani del nostro Presidente, la cui tenacia e positiva pervicacia sono stati di grande auspicio di aspettativa, soprattutto per il tessuto imprenditoriale regionale.

L’innovazione: innovazione, ripeto, è però tagliata su quella che è la funzionalità del commercio sui prodotti e servizi. È necessario che le risorse pubbliche trovino una traduzione fattiva rispetto a quello che è il concetto della innovazione. La ricerca deve avere una tensione ad un concreto sfruttamento commerciale e industriale. La ricerca e l’innovazione devono votarsi a dei progetti che favoriscono il riposizionamento competitivo delle imprese, nuovi modelli di business e ciò sottende il fatto, e ritorno anche ai finanziamenti, che le imprese hanno esigenza oggi che siano garantiti strumenti di finanziamento chiari e stabili nel tempo, perché competitività vuole anche dire essere in grado di programmarsi nel medio e nel lungo periodo. Non pretendiamo di parlare di seed capital oppure di finanza di rischio ancora, ma almeno che i finanziamenti regionali siano vicini alle logiche industriali, quello sì.

Un ultimo passaggio sulla rete ad alta tecnologia. Anche in questo caso l’innovazione dovrebbe essere sottoposta al rullo della semplificazione. L’assetto organizzativo della rete ha moltiplicato in questi anni i suoi attori, creando inutili sovrapposizioni, che ancora una volta sono ostative ad un incedere leggero e funzionale.

Sulla semplificazione e sull’innovazione funzionale rispetto a ciò che è l’attività di impresa noi ci siamo e siamo pronti ancora una volta a collaborare, perché purtroppo i passi da fare sono ancora tanti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Catellani.

Consigliere Marchetti Daniele, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Ci tenevo a fare un intervento più che altro per approfondire alcuni passaggi contenuti nel DSR, che riguardano in particolar modo i temi della sanità e del sociale, temi che, come tutti gli altri, ovviamente abbiamo approfondito nelle Commissioni competenti.

Lo faccio prendendo spunto da un passaggio fatto ieri dal collega Pompignoli, relatore di minoranza, che ha detto che è giusto vedere gli indirizzi contenuti in questo documento, ma è altrettanto doveroso vedere anche quello che è stato fatto in passato. Parliamo infatti degli ultimi sette anni per quanto riguarda la sanità.

Oggi, per quanto riguarda quest’ambito, nel DSR vediamo e leggiamo indirizzi che mirano a potenziare l’assistenza territoriale e la medicina territoriale, la copertura per quanto riguarda il servizio sanitario su tutto il territorio, quando poi dobbiamo fare i conti con almeno sette anni di tagli, posti letto, accentramenti, trasformazione di presìdi ospedalieri in case della salute e OSCO, una logica spinta Hub & Spoke, che non ha fatto altro che depotenziare le strutture più periferiche, e questo non ha fatto altro che impoverire molti territori della nostra Regione.

Credo che siano osservazioni più che doverose da fare, perché, quando si leggono tanti buoni principi, ma poi si guarda a cosa è stato fatto in passato, sinceramente la fiducia viene un po’ meno. È emblematico, infatti, il caso dei punti nascita che sono stati chiusi nelle aree montane, per poi riconoscere l’errore e cercare di mettere una pezza.

Detto questo, visto che ritenevo opportuno evidenziare questi aspetti più critici, devo dire che nel DSR non troviamo parti significative per quanto riguarda la sanità, in quanto dovevamo comunque soddisfare linee d’indirizzo ben precise anche per quanto riguarda i fondi che arrivano dall’Europa e dal Governo nazionale. Troviamo un progetto dedicato alla salute per attività e progetti innovativi per quanto riguarda la prevenzione, la diagnosi e la cura, ma credo che sia assolutamente fondamentale, ed è un tema su cui abbiamo lavorato anche in Commissione, tenere ben presente una possibilità in più che abbiamo con questo documento e con i fondi che arriveranno a livello regionale.

Mi riferisco a quel che riguarda il sociale, altro capitolo fondamentale in un periodo così difficile dal punto di vista socioeconomico come quello attuale.

Stiamo parlando, infatti, delle possibilità di utilizzo del Fondo sociale europeo. Abbiamo presentato un emendamento in Commissione, che è stato accolto, e per questo ringrazio ovviamente tutti i colleghi, che mira a valutare forme di integrazione tra il Fondo sociale regionale e il Fondo sociale europeo. Questo credo che sia assolutamente fondamentale, perché fino ad oggi, tutto sommato, se andiamo a vedere le fonti di finanziamento del Fondo sociale regionale, erano risorse esclusivamente nostre.

Non si è mai ritenuto opportuno, nonostante la legge regionale lo preveda, integrare questi due fondi, queste risorse. Questo perché la maggior parte dei fondi del Fondo sociale europeo, scusate il gioco di parole, era destinata più che altro alla formazione, giustamente.

Oggi il quadro è totalmente cambiato. Il principio che ci ha portati a presentare quell’emendamento accolto in Commissione era proprio quello di cercare di dare nuova linfa al Fondo sociale regionale con le risorse europee, che sono maggiori rispetto al passato, per cercare di liberare risorse regionali da investire sulle aziende, perché possiamo parlare di tirocini, di formazione, ma se alla fine poi non sosteniamo le aziende e le attività economiche ogni sforzo rischierebbe di diventare vano. Le motivazioni che ci hanno portato appunto a presentare quella proposta sono proprio queste.

È chiaro. Nell’emendamento che è stato accolto e inserito nel testo del DSR si parla soltanto di possibile integrazione, ma oggi, con un ordine del giorno abbinato all’oggetto in discussione, intendiamo fare un passo ulteriore: mettere nero su bianco un impegno da dare alla Giunta, sulla traccia di quanto detto poco fa, cioè di investire eventuali risorse, liberate grazie a possibili forme di integrazione tra il Fondo sociale regionale e i fondi straordinari di derivazione europea, sul sostegno al mondo del lavoro. Credo che oggi anche sostenere le imprese significhi fare sociale. Senza lavoro non c’è dignità, non c’è autonomia e anche gli indirizzi che vengono inseriti nel DSR, che dicono chiaramente che per contrastare l’esclusione sociale bisogna spingere sul mondo del lavoro... Se non tuteliamo il mondo del lavoro, vanno a farsi benedire anche quegli indirizzi. Detto in parole povere.

Non sappiamo ancora, non ho ancora compreso quale sia l’intenzione della maggioranza su questo nostro ordine del giorno. Prendiamo atto di un primo accoglimento avvenuto, come dicevo, in Commissione, sulle forme di integrazione di due fondi, ma credo che a questo punto si debba fare un passo ulteriore in questa direzione, altrimenti ogni sforzo risulterebbe vano.

È chiaro. Questa è l’ennesima dimostrazione che, come Lega, pur non condividendo numerosi aspetti contenuti in questo documento, non abbiamo fatto mancare il nostro contributo. Come si diceva ieri, è comunque un documento di indirizzo politico. Stiamo parlando di temi importanti su cui, come Lega, vogliamo dire la nostra. Anche in questo caso, per quanto riguarda il sociale, il sostegno al mondo economico, abbiamo voluto dire la nostra, con proposte concrete, che mirano a dare un sostegno vero al mondo economico.

Tante volte ci siamo sentiti dire in quest’aula, quando abbiamo chiesto di garantire maggiori aiuti alle imprese, all’industria, alle attività artigianali, alle attività agricole: “Diteci dove trovare i fondi”. Ecco, noi con questa proposta cerchiamo di liberare risorse proprie regionali per seguire questo indirizzo, dando per l’ennesima volta dimostrazione di concretezza e spirito costruttivo, pur non condividendo, nel suo impianto complessivo, questo documento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Marchetti. Io non ho altri in questo momento prenotati a parlare in discussione generale.

Prego, consigliere Rainieri. In tempo.

 

RAINIERI: Presidente, posso chiederle gentilmente un minuto solo che devo salire in ufficio a prendere il testo?

 

PRESIDENTE (Petitti): Mi perdoni? Per un tè?

 

RAINIERI: Io sono arrivato di corsa adesso.

 

PRESIDENTE (Petitti): No, va benissimo. Io non ho altri in discussione generale. Dopo ho le repliche dei relatori.

 

RAINIERI: Un minuto solo, che vado su a prendere il testo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ah, il testo! Mi scusi avevo capito il tè, mi perdoni. Ci mancherebbe e infatti non capivo. Un minuto per un tè? Durante la parola si era spento il microfono. Ho detto va bene tutto, però… Va benissimo, va benissimo. Va benissimo, ci mancherebbe.

Intanto che recuperiamo il testo per l’intervento del consigliere Rainieri e non il tè, chiedo se ci sono altri interventi, altri che in discussione generale vogliono intervenire, anche tra chi è collegato in remoto.

Altri non sono iscritti a parlare, quindi intervento di Rainieri e anticipo già che, dopo l’intervento di Rainieri, se non ci sono altri iscritti a parlare, ci sarà la replica dei relatori e poi le conclusioni della Giunta con il Presidente.

Prego, consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Presidente, grazie. Mi scusi per questo ritardo.

Io interverrò in merito a una parte agricoltura, di cui ho sentito parlare poco in quest’aula in questo giorno di dibattito, agricoltura che tra l’altro all’interno del nostro Gruppo è molto sentita, ma anche in questa Regione, e nel documento di cui stiamo parlando abbiamo anche inserito alcuni emendamenti.

L’agricoltura in Europa è ancora la prima politica di spesa, anche se per poco. Questa sua importanza fondamentale soprattutto riguardo alle nuove sfide green è ampiamente riconosciuta nel DSR che ci apprestiamo a votare. Su essa, però, rimangono alcune criticità fondamentali sull’impianto di questo documento, cioè quello di voler proseguire nelle linee di indirizzo strategico dell’impiego delle risorse a disposizione della Regione sulla falsariga delle strategie adottate nel periodo che si sta concludendo.

Il principio, infatti, è quello che si sia fatto bene fino ad oggi, per cui non sia opportuno fare significativi cambiamenti. Però, così non è, perché questo non tiene conto non solo e non tanto che ci sono state delle criticità nella gestione di questi fondi in questi anni, anche alcune piuttosto evidenti, ma che ci troviamo di fronte a un cambiamento di scenario improvviso, dovuto anche al post pandemia, oltre che agli obiettivi molto sfidanti, soprattutto dal punto di vista ambientale, peraltro esasperati da questa Amministrazione regionale con seri dubbi sulla loro piena raggiungibilità.

Proprio per l’agricoltura balza all’occhio l’importanza di investire sul capitale umano, sia sui giovani che si insediano, sia sulle professionalità degli stessi imprenditori e dei tecnici e dei professionisti che forniscono assistenza e consulenza.

Nel DSR, però, questa esigenza è avvertita solo minimamente, non è nemmeno valutata l’opportunità di aumentare il contributo massimo per l’insediamento dei giovani, così come non è avvertita la necessità di semplificare l’iter di quelle misure, né quella di accorciare i tempi di pagamento delle domande. Su questo, infatti, abbiamo presentato un ordine del giorno.

I giovani in agricoltura oggi hanno un serio problema rispetto ad altri giovani che vogliono inserirsi in altre categorie di lavoro. L’impegno economico per chi vuole investire in agricoltura è molto più alto rispetto ad altri tipi di attività. L’acquisto di terreni è oggi quasi proibitivo da parte di un giovane, anche perché le banche vogliono garanzie che, chiaramente, chi si avvicina al mondo del lavoro, difficilmente, in un periodo come questo, o all’inizio dell’attività, può rilasciare.

In questo dovrebbero essere date delle garanzie, perché questo mondo, questo settore, settore nel quale sempre si fa riferimento alla anzianità degli operatori, ha sempre più bisogno di nuova linfa, ma in questo momento non c’è una vera politica giovanile da parte della nostra Regione.

Questa resistenza a cambiare qualcosa è evidente anche per quanto riguarda la forestazione e l’imboschimento, per le quali, pur nella consapevolezza dell’insuccesso evidente delle misure adottate nell’ultimo PSR, non vi è la volontà di attuare una strategia diversa. Ad esempio, nel sostegno alle realtà pubbliche per la concessione delle realtà agricole private, della forestazione e delle cure dei boschi periurbani non si valuta l’opportunità di attrarre le stesse risorse private con la possibilità di agevolazioni fiscali.

La previsione di questa opportunità è quindi, anche qui, oggetto di un emendamento che noi abbiamo proposto e che ci auguriamo possa essere in qualche modo accolto per dare la possibilità alle aziende agricole di diventare partner nella gestione del territorio, soprattutto nelle zone montane, dove c’è una problematica di lavoro e di controllo del territorio molto, molto evidente.

Un problema riconosciuto dalla precedente strategia è stato quello dello scarsissimo successo della misura di sostegno alle aziende agricole per la prevenzione del dissesto idrologico e delle calamità naturali. È chiaro che urgono nuove soluzioni, che abbiamo sintetizzato in un emendamento. Con esso chiediamo, oltre a un auspicabile aumento della disponibilità finanziaria, data l’aumentata importanza strategica di questi interventi nelle zone montane e collinari, una generale maggiore disponibilità nell’attuazione della stessa misura. Con essa proponiamo di concedere sostegni anche per movimenti franosi già in atto, di dare, nell’attribuzione dei punteggi, minore importanza alle vicinanze fabbricati e soprattutto accordare una maggiore durata dei contratti (minimo 10 anni), in modo da consentire di coprire l’arco temporale di custodia dell’opera.

Il passo verso la sovranità alimentare, nazionale ed europea, che è stato fatto con l’approvazione in Commissione del subemendamento che aveva ad oggetto, a fronte dell’aumento vertiginoso delle materie prime che si sta registrando in questa fase seguente chiusura post pandemia, la promozione di azioni volte a ridurre la dipendenza dei mercati internazionali nella fornitura di materie prime, favorendo la riduzione dei costi di produzione e la diffusione delle filiere corte. Questo è un emendamento... Insieme ai colleghi del PD, Palma Costi e altri, abbiamo votato una risoluzione dove si chiedeva un intervento da parte della Regione per l’aumento spropositato delle materie prime nel settore dell’agricoltura. Non solo, naturalmente. Anche gli altri settori hanno visto aumentare i costi della materia prima, ma in agricoltura si evidenzia di più il fatto che poi, chiaramente, i prezzi della distribuzione sono aumentati, mentre il prezzo che viene pagato all’agricoltura e all’agricoltore in fase di produzione non tiene conto dei maggiori aumenti delle materie prime, anche perché il prezzo del latte lo si fa, ad esempio, all’inizio della stagione e poi non si tocca più fino alla fine della durata dello stesso contratto.

Ci vorrebbe un po’ più di autocritica sulla complessità, la rigidità e la farraginosità delle misure a sostegno di questo settore. Ci vorrebbe una vera semplificazione e più flessibilità. Ad esempio, non si può far saltare una domanda perché un fornitore ha dimenticato di scrivere un codice sulla descrizione. I sistemi di pagamento dovrebbero essere uguali per tutti purché siano tracciabili e, soprattutto, ci vorrebbe più disponibilità e quindi più sensibilità da parte dell’apparato amministrativo nel comprendere le esigenze dei singoli, che chiedono, appunto, più sostegno.

Questo è un altro dei punti fondamentali. La burocrazia crea grosse problematiche nell’accesso ai fondi e, se noi non facciamo, come chiesto anche dalle associazioni di categoria e da tutto il mondo agricolo, una semplificazione nelle domande e una ridefinizione del metodo per arrivare a vedersi assegnati i fondi, ho la vaga sensazione che questa misura diventi inefficace rispetto agli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Quindi, speriamo che gli emendamenti proposti dal Gruppo della Lega in materia agricola possano essere valutati positivamente anche dalla maggioranza e che tutto questo serva per dare una nuova linfa al settore agricolo, soprattutto in una Regione in cui i giovani vorrebbero anche avvicinarsi, ma non hanno ancora molte delle certezze che quando qualcuno si avvicina al mondo del lavoro in qualche modo dovrebbe avere almeno dalle autorità competenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Andrò a toccare un tema specifico per la nostra Regione, visto che i miei colleghi del Gruppo Lega hanno già toccato tutti i vari settori in maniera più esaustiva. Quindi, farò un focus preciso su quanto letto nella relazione rispetto al sisma.

Di recente, il 20 e il 29 maggio abbiamo ricordato i nove anni da quel tragico evento e volevo analizzare insieme all’Assemblea e alla Giunta alcuni dati che ci sono stati forniti e che, a mio avviso, sono sostanzialmente simili a quelli di un anno fa, quindi, sembra che dopo i primi anni sia avanzato con buona lena, dopo ci si sia un po’ fermati, perché ci sono dei numeri, a mio avviso assolutamente importanti a livello economico, che potrebbero dare ulteriore slancio a un territorio che ha dimostrato una capacità, un’intraprendenza importantissima, nonostante quello che è successo, che vado ad elencare.

Il totale dei contributi concessi dal 2012 per la ricostruzione abitativa ammonta a 3 miliardi e 100 milioni circa, di cui liquidati solamente 2,5 miliardi e circa 581 milioni ancora da liquidare. È praticamente conclusa la ricostruzione leggera (livelli di danno B e C, con situazioni di inagibilità temporanea o parziale), il cui stato di avanzamento è arrivato quasi al 100% per cento.

Della ricostruzione pesante, invece (danno E, con situazioni di inagibilità totale), lo stato di avanzamento è pari all’80 per cento, e, come dicevo prima, se andiamo a vedere i dati che ci avete fornito l’anno scorso nella relazione sempre sul sisma, siamo rimasti sostanzialmente fermi. È vero che è intervenuta una crisi pandemica importante, ma gli atti amministrativi erano già depositati o sono depositati, quindi anche in smart working si potevano espletare.

Per quanto riguarda la ricostruzione produttiva, industria, agricoltura e commercio, il totale dei contributi concessi dal 2012 ammonta a 1 miliardo e 900 milioni circa concessi, di cui liquidati 1 miliardo e 600 milioni, quindi mancano all’appello 250 milioni ancora da liquidare. Anche qua ci attestiamo a una percentuale vicina all’80 per cento, molto simile ai dati della dello scorso anno.

Il programma delle opere pubbliche e dei beni culturali individua gli interventi necessari per il ripristino del patrimonio immobiliare pubblico e ne stima i costi. Le risorse totali a copertura degli interventi ammontano a 1,4 miliardi, dei quali oggi liquidati solamente 800 milioni, quindi mancano 540 milioni ancora da liquidare.

Facendo una somma di quanto ancora manca da liquidare, inizia quindi a essere una cifra assolutamente rilevante, anche perché ci apprestiamo a parlare dell’assestamento di bilancio di luglio e quindi ragionavamo di cifre che potrebbero aiutare, stimolare una crescita che deve essere sostenuta, che, grazie anche all’intervento pubblico, può essere più vigorosa se c’è l’intervento pubblico. Quindi, leggere di una cifra di 1,4 miliardi circa ferma o ancora da liquidare capite bene che genera un ragionamento: se quei soldi nel prossimo anno o nei prossimi due anni al massimo venissero immessi nella nostra economia cosa si potrebbe generare? Nelle cifre che ci sono state date per l’assestamento sono stati fatti alcuni ragionamenti su cosa delle cifre ben meno rilevanti di questa possono stimolare, ovvero anche 1 o 2 per cento di PIL. Cosa potrebbe stimolare questa cifra immessa nel nostro sistema economico?

Anche perché quella popolazione, come dicevo, nonostante la drammaticità della situazione, ha dimostrato che quei soldi sono assolutamente ben investiti, perché, dal punto di vista degli indicatori economici, non si registra un impatto chiaro del sistema sisma, cioè si è recuperato quasi tutto, se non tutto quello che si è perso a causa del sisma, grazie forse anche ai contributi che sono stati liquidati. Quindi, ahinoi, dispiace che un quinto di quei contributi ancora giace fermo ed è da liquidare.

Oltre 40.000 lavoratori, che sono stati interessati, che hanno finito la cassa integrazione, oggi, se ci fosse un’altra immissione, potrebbero ritrovare occupazione, perché la cassa integrazione è esaurita.

Nel sistema produttivo non si riscontrano conseguenze negative sugli indicatori statistici collegabili al sisma. Al contrario, in generale, nei comuni del cratere si registrano negli anni successivi al sisma andamenti migliori della media regionale, sia dal numero di unità locali che di addetti.

Il commercio al dettaglio ha subìto una contrazione maggiore rispetto alla media regionale dei comuni più vicini agli epicentri, mentre nella seconda e terza fascia dei comuni l’andamento è stato addirittura migliore della media regionale.

Il settore della costruzione, direttamente coinvolto nella ricostruzione, fa registrare un aumento degli addetti di quasi il 6 per cento in tre anni, in un quadro di costante contrazione a livello regionale. Dati che mi avete fornito, che sicuramente avete sottomano e di cui avete contezza.

La richiesta, che è stata fatta anche l’anno scorso, è che con questi soldi si faccia presto e bene. Più volte arrivano Decreti Semplificazione, promesse di semplificazione, ammodernamento della macchina pubblica. Capisco che sulle opere pubbliche, i beni culturali, eccetera, ci sono mille permessi, c’è una Sovrintendenza, ci sono tante complicazioni burocratiche che non aiutano, ma qua stiamo ragionando che abbiamo una crisi pandemica, sociale e anche economica che non abbiamo mai visto dal dopoguerra ad oggi e ci sono tanti soldi fermi che, invece, potrebbero essere pronti e potrebbero generare gli indicatori positivi di cui avete scritto, che vi ho ricordato, che ho voluto ricordare all’Assemblea. Una popolazione che ha dimostrato che, se si investe in quei territori, il riscontro è sicuramente positivo per tutta la collettività, per tutte quelle comunità, ma anche per la crescita e il progresso a livello regionale.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

A questo punto, non ho altri prenotati in discussione generale.

Passo la parola, se vogliono intervenire, ai relatori per le repliche.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi consiglieri e a tutte le colleghe consigliere.

Un breve intervento in fase di replica, dopo i diversi interventi fatti dai colleghi, che denotano tutti sicuramente come ci sia stato un forte impegno proprio nella presentazione degli emendamenti e degli atti correlati in aula da parte di tutte le forze politiche presenti nell’analizzare e portare un proprio contributo qualificato a questa importante discussione.

Sono emersi sicuramente apprezzamenti e giudizi politici, ancorché differenti, sul documento. Su alcuni punti abbiamo trovato sicuramente un incontro, una convergenza e abbiamo lavorato, credo, con i due colleghi di minoranza, anche nelle ultime ore, per trovare una riformulazione anche a diverse proposte ed emendamenti che in parte comunque sono stati accolti.

Tocco alcuni punti, nel senso che, al di là delle risorse importanti che arriveranno sul PNRR, siamo, penso, tutti concordi di come sia in primis visibile una nuova visione dell’economia, un’economia sostenibile sul versante sociale, su quello ambientale e dove il lavoro dovrà essere posto al centro di questo Patto che, in un qualche modo, è un patto anche per la ricostruzione post-pandemica.

Comunque i dati ci dicono che un milione di persone ha già perso il lavoro, in gran parte precari, autonomi, giovani e donne. È   per questo che è prioritario in questo documento partire proprio da quei giovani e da quelle donne che hanno particolarmente sofferto questo periodo, partendo da una riforma anche di quelle che sono sicuramente le politiche attive del lavoro e gli ammortizzatori sociali e aiutare anche le imprese in questo periodo molto complicato.

Da queste brevi considerazioni provo a portare a sintesi alcune delle cose che sono state dette e che hanno trovato comunque un punto d’incontro a partire dal metodo con cui questo confronto è stato portato avanti e non poteva essere altrimenti, lo abbiamo detto, su un documento così complesso che impegna la Regione Emilia-Romagna da qui ai prossimi sette anni, quindi al 2027, ma anche che traccia lo sviluppo delle linee guida da qui al 2050, con alcune tappe intermedie, sicuramente, come quella del 2035 con il passaggio al 100 pe cento di energie rinnovabili, oltre che a un’accelerazione, che come Regione ci siamo dati all’interno del Patto, del superamento delle plastiche monouso, per citarne una su tutte.

Da relatore posso dire che, rispetto al metodo, siamo stati molto agevolati dal lavoro fatto dalla Giunta di coinvolgimento e partecipazione preventiva. Il Patto per il lavoro e per il clima ha visto 55 firmatari, Enti locali, sindacati, imprese, i quattro Atenei regionali, l’Ufficio scolastico regionale, le associazioni ambientaliste, il terzo settore, il volontariato, le camere di commercio, l’ABI. Ha sicuramente aiutato e condiviso col sistema territoriale questo nuovo progetto di rilancio e sviluppo, che è stato tradotto poi anche nel Documento strategico regionale, che è volto a generare lavoro di qualità, accompagnando per l’appunto l’Emilia-Romagna in questa transizione ecologica e digitale. Nell’udienza conoscitiva che abbiamo realizzato all’interno della Commissione, sono stati solo 4 gli interventi che sono pervenuti, tutti preziosi, molte delle proposte sono state colte e il documento è stato integrato. Questo numericamente, non certo per disinteresse, ma a testimonianza di come tutti questi stakeholder hanno avuto a più riprese in questi mesi la possibilità di esprimersi e di essere convocati in maniera periodica.

Sulla governance, che è uno degli elementi che fin dalla Commissione è stato maggiormente sollevato sia dalla maggioranza, dal Partito Democratico in particolare, ma anche da tutte le altre forze, comprese quelle di opposizione, dobbiamo chiarire le diverse accezioni, perché su tutte queste ci siamo concentrati, dal ruolo dell’Assemblea legislativa, dalla governance intesa come ruolo degli Enti locali e infine la governance sul PNRR.

Sulla governance legata al DSR fin dalla prima discussione (ci sono stati anche interventi della collega relatrice di minoranza) abbiamo evidenziato la necessità di rafforzare alcuni elementi non certo critici, ma qualificanti. Abbiamo chiesto e ottenuto insieme che la verifica e la valutazione della programmazione dei fondi europei nel loro complesso avvenisse nella maniera più efficace possibile, che venisse ulteriormente specificato che per fare ciò non è solo indispensabile il lavoro istruttorio delle Commissioni, ma anche necessario istituire una specifica sessione dell’Assemblea legislativa, che di norma si svolgerà per l’appunto nell’ambito della sessione europea annuale.

Lo abbiamo chiesto perché (qui magari divergiamo) se la Regione Emilia-Romagna è tra le più virtuose di questo Paese, perché anche nel passato settennato abbiamo dimostrato ancora una volta di saper pianificare, impegnare, destinare le risorse che sono venute dall’Europa, per noi questo è un elemento non solo di giudizio politico incontestabile, basato su dati, indicatori e numeri, ma anche un oggetto sul quale vogliamo continuare a essere i primi e continuare ad esserlo anche per il futuro.

Ecco perché nel documento, attraverso gli emendamenti che sono pervenuti anche dalla minoranza, abbiamo cercato di evidenziare al massimo questo ruolo. Lo stesso dicasi su alcune riforme abilitanti riguardanti la governance. Tra queste, c’è quella legata non solo alla nuova legge sulla montagna, ma anche a una revisione di quella che è la norma legata agli enti di gestione per i parchi e la biodiversità, perché, se vogliamo parlare di transizione ecologica guardando al futuro sicuramente dovremo trovare un nuovo protagonismo da parte dei parchi regionali e una revisione di quella che è la legge quadro.

Anche lo Stato nel PNRR ci ha creduto tanto, a partire dal Po, con 360 milioni dedicati alla rinaturalizzazione del grande fiume, ma anche in chiave di sviluppo turistico e culturale dove il Delta del Po è stato situato tra i 14 attrattori in grado di trascinare l’intero Paese.

Sul coinvolgimento, invece, nella governance degli enti locali, anche qui abbiamo fatto delle sottolineature importanti. C’è anche un emendamento, tra l’altro, dei colleghi della Lega proprio su questo tema, che tra l’altro sarà oggetto di accoglimento.

Mi pare chiara, perlomeno da parte nostra, la volontà della Giunta che è stata espressa più volte sin dalle Commissioni, ribadita anche ieri dal sottosegretario Baruffi, di coinvolgere tutti i 330 Comuni che fanno parte di questa Regione, perché deve essere un’opportunità per tutto il territorio regionale, a partire dai territori più deboli, quelli più sfilacciati; un’opportunità per ricucire queste disuguaglianze, non certo per accentuare tali marginalità.

La volontà è chiara: quella di lavorare su strumenti di governance multilivello, le città, le aree urbane e le aree intermedie, quindi le Unioni mature fino alle aree interne e quelle montane, senza però dimenticare i piccoli Comuni. Quindi, non è eliminando dall’elencazione una di queste categorie che “risolviamo” il problema, ma sicuramente nelle proposte emendative, anche approvate in Commissione, e anche quelle che andremo a discutere, questo rappresenta per noi un elemento in qualche modo abilitante, in grado di fornire ai territori le medesime opportunità, anche magari mettendo a disposizione supporti e strumenti di cui determinati enti per dimensione non possono avere.

Infine, sempre rispetto alla governance, è emerso più volte il tema della governance del PNRR. Ecco, anche su questo, ce lo siamo detti, spendere 200 miliardi in così poco tempo e spenderli bene non è un’operazione semplice, specie, e ci auguriamo di no, se basata su un modello centralistico. Questo perché ci sono dei temi e delle materie, come la realizzazione di nuovi ospedali, la realizzazione di nuovi asili nido, la difesa della costa, il dissesto idrogeologico piuttosto che l’edilizia scolastica, che sono funzioni proprie delle Regioni, degli Enti locali e non di certo dello Stato.

Ecco perché su questi temi, tra l’altro, abbiamo anche condiviso emendamenti con il collega relatore di minoranza sulla costa, sulla portualità, che magari avremmo voluto che nel PNRR, inteso come difesa della costa e portualità, fossero ancor più accentrati, ma su cui comunque la Regione sarà l’Ente che dovrà attuare, mi auguro, e programmare questi interventi, come fa solitamente.

Sul tema della governance, è solamente di fine maggio il Decreto legge Semplificazioni che per la prima volta parla di governance del Piano nazionale di ripresa e di resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative. Lì per la prima volta sappiamo di chi sarà la responsabilità di indirizzo, che sarà in capo alla Presidenza del Consiglio, attraverso questa cabina di regia, dove parteciperanno i presidenti di Regione di volta in volta quando si analizzeranno questioni di competenza regionale.

Ci auguriamo tutti che il ruolo che verrà svolto sia davvero costante. Le preoccupazioni, che condivido, anche di alcuni colleghi sui tempi relativi e sul monitoraggio sicuramente sono importanti.

Vado sul tema delle riforme e della semplificazione. Anche questo è stato un tema toccato da tutti, su cui c’è stata condivisione, anche con vedute diverse, e che crediamo sia il nocciolo della questione per tutte le sfide che ci siamo dati. La transizione ecologica è sicuramente una sfida che richiede cambiamenti strutturali, spesso rallentati da questa burocrazia eccessiva, ma senza dubbio, se si vuole parlare di transizione ecologica, si dovrà di pari passo parlare di una transizione burocratica e, naturalmente, di una transizione digitale. Questo perché, per arrivare ad essere incisivi e davvero arrivare a una transizione verde inclusiva ed equa, che vada a ridurre il divario tra le Regioni italiane, ma anche all’interno degli stessi territori delle stesse Regioni, e noi l’abbiamo ben evidenziato, sarà opportuno adeguare non soltanto le competenze, ma anche il personale tecnico specializzato e anche la presa di coscienza da parte di tutti i cittadini, in particolare i giovani, delle opportunità che ci sono offerte.

Come Regione, e anche come Assemblea, sappiamo che è in atto la redazione del Patto per la semplificazione. Riteniamo che quella sia una sfida assolutamente importantissima da cogliere e che in un qualche modo ci veda coinvolti e impegnati in quello che sicuramente è un percorso fondamentale.

 

PRESIDENTE (Petitti): La invito a concludere perché è largamente scaduto.

 

FABBRI: Concludo. Sempre sulla semplificazione noi abbiamo apportato anche dei contributi migliorativi rispetto a un modello che è anche quello del terremoto, che è un modello che ha portato comunque sulla ricostruzione delle modalità che nel rispetto della legalità possono essere sicuramente replicabili e che non si devono tradurre di certo in una deregolamentazione.

Concludo davvero dicendo che nessuno di noi saprà quanto accadrà in Italia da oggi al 2026, se saremo o meno in grado di utilizzare al meglio queste risorse straordinarie e me lo auguro, ma sarà in qualche modo decisivo anche il nostro impegno e questo è un primo passo, non certo il punto di arrivo.

Come Assemblea, come Regione Emilia-Romagna, come Gruppo consiliare siamo sicuramente pronti a fare la nostra parte. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Solo poche parole in replica a quanto è stato detto dai consiglieri che sono intervenuti e anche da parte del consigliere relatore di maggioranza, che si è tenuto un pochino più di tempo, replicando un po’ la relazione fatta ieri.

Io credo che sia stato fatto, da parte delle opposizioni, un ottimo lavoro, un ottimo lavoro perché, e lo avete visto anche negli interventi di tutti i consiglieri, si è cercato di coprire tutta la materia del Documento strategico regionale dall’agricoltura alla sanità, all’innovazione tecnologica, alla semplificazione, al sisma.

Abbiamo cercato di dare il nostro contributo in maniera costruttiva, tanto che diversi emendamenti sono anche stati oggetto di approvazione da parte del Partito Democratico e della maggioranza. Su altri interverrò dopo nella speranza di poter trovare accoglimento, in ragione del fatto che sono emendamenti di buonsenso e sui quali, appunto, occorre portare molta attenzione.

Nella relazione e negli interventi che si sono succeduti ieri e questa mattina, il relatore di maggioranza ha detto grande attenzione...

Oggi c’è un freddo in quest’aula che ammazza, è una roba allucinante, ti fa calare la voce, anche se forse non è neanche tanto importante quello che dico, è meglio che non si senta neanche quello che dico.

Però, a prescindere da questa digressione, il relatore ha parlato di grossa attenzione sui giovani, sul lavoro, sulle imprese, senza però fare i conti con quelle che sono le problematiche del settennio precedente, come abbiamo evidenziato nella mia relazione e anche negli altri interventi, sulla formazione, non ci sono parole sullo sblocco dei licenziamenti che ci sarà a ottobre, sulla semplificazione tanto osannata dal Presidente, che oggi è qui in aula, ma sulla semplificazione poco c’è. Si dice "si arriverà a fare questo", ma non si comprende come, quando e in che misura.

Andiamo quindi ad approvare un documento politico che detta linee strategiche di qui al 2027 con un testo, come dice il relatore, buono perché pervenuto dalla Giunta, ma in realtà, come abbiamo visto nel corso di quest’ultimo mese anche con gli emendamenti presentati dello stesso Partito Democratico, è un testo che è stato rivisto in maniera sostanziale rispetto a come è arrivato dalla Giunta.

La Giunta voleva blindare perché voleva decidere da sola le sorti di questo documento e dei soldi, ma in realtà, anche grazie agli emendamenti del Partito Democratico e agli emendamenti dell’opposizione, si è arrivati a dare un ruolo centrale all’Assemblea rispetto a quello che era stato fatto e consegnatoci inizialmente come testo originario. Quindi grande attenzione rispetto alle linee strategiche che noi dobbiamo andare ad approvare, grande attenzione alle imprese, al mondo del lavoro, alla formazione, all’innovazione tecnologica, alla transizione cosiddetta "verde", sui quali questi fondi debbono andare.

Grande attenzione, con un passaggio ovviamente anche in Assemblea, perché gli stessi consiglieri hanno diritto di dire la loro, noi l’abbiamo fatto attraverso la proposizione di emendamenti. Sappiamo benissimo che è un documento scritto dalla maggioranza, sappiamo benissimo che questo documento troverà accoglimento. Noi l’avremmo sicuramente scritto in maniera diversa, ma da questo punto di vista abbiamo cercato di dare il nostro contributo e credo che questo contributo si sia visto nel corso di questo mese di discussione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Sarò brevissima, anche perché ci sono molti emendamenti e molti ordini del giorno. Giustamente, come ha indicato il consigliere Pompignoli, relatore di opposizione, relatore della minoranza, questo è stato un testo che è nato forse da un modo di concepire il lavoro che è un po’ vecchio, che rispecchia i vecchi sette anni della gestione dei fondi europei. Io credo che sia stata una fortuna, anzi sia stato veramente un esempio il modo di lavorare in questo documento e insieme, perché si è presa una direzione nuova, si è cercato di ascoltare l’opposizione che ha portato in realtà dei contributi fondamentali non personalistici, ma ha voluto ribadire, ancora una volta, che l’Assemblea legislativa ha un senso.

Il senso supremo dell’Assemblea legislativa è che difficilmente le istanze che vengono portate qui e la voce che viene portata qui non è la voce dei territori. Anzi, lo è quasi sempre. Sono esigenze che si sono sentite soprattutto in questo momento di pandemia. Guardate, lo ridico, lo ridico alla fine di questo lungo lavoro e delle votazioni che porteranno anche a una modifica per me sostanziale, che è quella del nostro coinvolgimento, che è stata una spinta fortemente voluta dal mio Gruppo, fortemente voluta da me e soprattutto avevo colto la grande occasione di rendere utile, piena di contenuti, all’altezza della sfida che andremo ad affrontare in questi anni, la Sessione Europea.

Il punto supremo di tutti i fondi europei è quanto investimento pubblico poi si riverserà sul nostro territorio. Per un euro proveniente dall’Europa, qual è il volano che porta sui nostri territori? Lo ridico, io credo sia la questione politica centrale, la variabile del tempo.

Il tempo oggi, soprattutto dopo il Covid, diventa il vero tema del nostro agire politico: fare in fretta. Ce l’ha insegnato una pandemia, ci ha dato un metodo di lavoro, che è quello di provare, insieme alle categorie, agli stakeholder, a chi ha una forza produttiva sull’Emilia-Romagna, trovarsi, scrivere protocolli e pensare a come ricominciare, a quale strategia, a quale Regione ci immaginiamo.

Poi c’è la realtà, e la fotografo. Siamo indietro su molti aspetti ancora, purtroppo. Sulle vaccinazioni per i giovani, per i giovanissimi. La Regione deve avere un ruolo fondamentale di informazione, esortare il più possibile alla possibilità che la scuola e l’università non vengano richiuse. È un appello che faccio. È un appello che faccio al presidente Bonaccini. Io sento l’esigenza che, se ci sono genitori irresponsabili, che non portano, di fatto, anche volendo dimostrare la bontà della nostra sanità, soprattutto per chi in questo momento governa, i propri figli alle vaccinazioni... Noi abbiamo il compito importante, primo, di far ripartire l’economia; secondo, di spendere bene questi soldi, di spenderli al meglio, pensando che non è lo Stato quello che li spende meglio. Lo Stato molte volte rischia di far perdere tempo.

Il PNRR ci dà le linee guida di come spendere i soldi del settennato, facendo riforme. Ci sono leggi regionali che ormai non hanno più la risposta a un tempo come questo. Ci sono alcune leggi, le formazioni, i caregiver; una legge, un testo unico per la famiglia. Ci sono cose coraggiose che oggi si possono fare.

Noi, credo, abbiamo dimostrato in questa circostanza di poter dare un contributo serio. Poi la struttura non ci permette di arrivare fino in fondo, fino alla condivisione di un testo così importante, ma abbiamo finalmente dimostrato di essere all’altezza non solo di fare opposizione, ma di essere capaci anche di immaginare un governo della Regione Emilia-Romagna.

Oggi è una bella giornata. Oggi, finalmente, credo che il centrodestra abbia dimostrato di essere all’altezza delle aspettative del proprio elettorato e anche ‒ penso a Bologna, penso a chi ci vede come nemici e non come avversari ‒ di essere avversari competenti.

Grazie per questo lavoro. Speriamo che il tempo venga usato bene.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Adesso passo la parola al presidente Bonaccini. Prego.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie.

Noi con i due documenti del DSR e della Strategia di specializzazione intelligente, riferiti al periodo di programmazione dei prossimi sette anni, compreso questo, diamo una prospettiva diretta al territorio e all’Emilia-Romagna.

Noi abbiamo fatto un confronto molto ampio, non solo con voi, ma con tutte le parti sociali.

Oltre 50 soggetti nel Patto per il lavoro e per il clima. Senza tema di smentite, unico caso in Italia tra le Regioni in cui addirittura la strategia regionale e ciò che accade tra due letture viene condiviso e discusso con tutte le parti sociali. Se mi trovate un altro caso, vi pago la cena per tre mesi. Guardate che lo dico perché dà valore al ragionamento che ha appena fatto Pompignoli, cioè il fatto che, proprio come dice lui, è necessario.

Io ringrazio l’aula, le Commissioni, il lavoro della maggioranza e dell’opposizione, i due relatori, tutti quanti, nessuno escluso per il confronto e anche parte di modifiche che ci sono e ci saranno. Ed è importante perché noi ci stiamo giocando non la prospettiva di una Amministrazione che tanto le elezioni le ha già vinte. È andata così, per altri quattro anni ci sopporterebbe o ci applaudirete. Non abbiamo necessità nemmeno, qualora sia sbagliato in ogni caso, ma ogni tanto la tentazione di chi fa politica e amministra, a partire da me, cade lì, non abbiamo neanche bisogno di propaganda.

Noi adesso stiamo preparando e progettando una prospettiva per chi verrà dopo di noi che garantisca all’Emilia-Romagna, e soprattutto ai più giovani, la garanzia che, dentro all’incubo che da oltre un anno stiamo vivendo e che ha veramente cambiato il mondo e sta cambiando il mondo, ci sia una prospettiva di certezza, se non altro, dove il mondo oggi certezze non ne ha per tempi relativamente lunghi perché la globalizzazione anche a questo ci ha portati e addirittura dentro la pandemia abbiamo visto cosa può succedere.

Io penso sia stato un confronto vero, responsabile. Vi ringrazio tutti. L’obiettivo era approvare il miglior documento possibile e orientare la programmazione 2021-2027. Noi abbiamo presentato il DSR prima dell’invio a Bruxelles del PNRR, ricordatevelo sempre. Prima, e l’abbiamo fatto prima della chiusura dell’accordo di partenariato, che è ancora da perfezionare, per non perder tempo ed essere pronti a procedere speditamente sia con l’approvazione dei programmi operativi e quindi con i primi bandi, che vogliamo accelerare; dall’altra parte, anche per un confronto con il Governo in merito alle risorse che il PNRR straordinarie mette a disposizione. E l’abbiamo voluto fare con il supporto, come dicevo, non solo condiviso con voi, ma con tutta la parte economica, sociale e di rappresentanza di questa Regione.

Noi abbiamo ottime performance di spesa dei fondi europei, è stato il Governo giallo verde che ci ha indicato, attraverso il MEF, come prima Regione per capacità di programmazione di spesa dei fondi europei, noi avevamo già impegnato (vado a memoria) e programmato il 98 per cento delle risorse alla fine del 2019, addirittura un anno prima che terminasse il settennato 2014-2020.

Sapete cosa penso da tempo e spero che un giorno possa davvero cambiare ciò che oggi non sembra modificabile, cioè il fatto che le Regioni che spendono tutti i fondi europei nella programmazione settennale possano accedere a quelli che altre Regioni, augurandoci che in futuro tutti spendano fino all’ultimo euro, ma, se così non fosse, invece che tornare indietro a Bruxelles o a Roma ed essere inutilizzati, cosa che è un problema per il Paese, possano essere messi a disposizione di chi li sa spendere.

Vi garantisco che se noi, invece, dai 2,4 miliardi, avessimo avuto 3-4 miliardi di euro, li avremmo messi tutti a disposizione delle imprese, dei Comuni, delle università, e chi è in grado di smentirmi ci provi, ma non ce la farà mai, basta parlare con le imprese, con le università, con i Comuni di qualsiasi colore politico.

Abbiamo una dotazione di risorse senza precedenti, l’accordo di riparto tra Regione e tra le Regioni, che abbiamo pressoché concluso, ci vede avanzare in maniera considerevole.

Solo per la parte FESR più FSE supererà i 2 miliardi di euro, con un aumento incredibile rispetto alla precedente programmazione. L’accordo sul biennio 2021-2022 del PSR potrà contare su 408,8 milioni di euro, cioè il 35 per cento in più rispetto allo stesso range della programmazione precedente. È probabile che, rispetto ai 2,4 miliardi complessivi, al termine avremo una cifra attorno ai 3 miliardi di euro, euro più euro meno.

Questo ciclo di programmazione che avviene in un momento di grande incertezza è comunque un momento per l’economia mondiale di grandi trasformazioni attese, per l’Italia un’opportunità straordinaria, da un lato quello che molti hanno definito persino più di un Piano Marshall, e credo che il Governo Draghi abbia fatto un lavoro straordinario da questo punto di vista, perché l’Europa ha già detto che è un programma coerente quello che è arrivato a Bruxelles. Dall’altro, noi ci mettiamo dentro… Perché non vengono mai citate nel dibattito, se ci pensate. Si parla dei 230 miliardi di euro e non si ricordano gli oltre 40 miliardi a disposizione delle Regioni. Questi possono essere utilizzati sulla programmazione regionale e per noi sono circa 3 miliardi di euro in più per l’Emilia-Romagna, regione della conoscenza e dei saperi, della transizione ecologica, dei diritti e dei doveri, del lavoro delle imprese, delle opportunità.

Perdonatemi, penso sia motivo d’orgoglio che la mediazione che il Governo Draghi ha trovato con le parti sociali sul tema dei licenziamenti ricalchi non dico coincidentalmente, ma quasi ciò che è stato scritto nel Patto per il lavoro e per il clima dell’Emilia-Romagna. Non so se vi è chiaro, se qualcuno lo sa, se ha studiato. Ciò che oggi diventa mediazione nel Paese è ciò che hanno preso dal Patto per il lavoro e per il clima dell’Emilia-Romagna, che avevamo condiviso con le parti sociali, persino con chi ha interessi contrapposti spesso comprensibilmente e questa diventa la mediazione del Governo. Perché è importante? Non perché hanno preso quel testo, non è così, ma è quell’indirizzo, è quella filosofia, è quell’ipotesi di lavoro per il quale cerchi di non lasciare solo nessuno da un lato, la difesa del lavoro, ma dall’altro permette alle imprese di fare il loro mestiere senza penalizzazioni ulteriori.

Credo davvero che quello che è accaduto in questi anni qui abbia fatto la differenza nel rapporto di relazione sociale e territoriale, per essere non i primi della classe, saremo gli ultimi, ma con numeri che obiettivamente sono numeri che dovrebbero inorgoglirci.

Sappiamo la fatica che ci vuole a mantenere livelli di posizioni ottimali. Sappiamo quanto sarà faticoso rimontare migliaia di posti di lavoro perduti, anche qui, imprese che hanno abbassato la saracinesca e non la rialzeranno più. Ma non l’ho scritto io che le previsioni del prossimo anno dicono che potremmo addirittura superare il PIL del 2019, che fu l’anno record nei cinque anni di crescita, prima tra tutte le Regioni italiane. Io non so se arriveremo lì, dissi pubblicamente che mi bastava avvicinarmi a quella cifra, perché vorrebbe dire recuperare 10 punti di PIL in meno di due anni. Lavoriamo perché si possa addirittura raggiungere e superare quell’obiettivo.

Fa bene a tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche. Ma chi se ne frega? Stiamo parlando del lavoro delle persone, della loro dignità, del futuro delle famiglie, dei nostri figli. Ecco, io penso che lì dentro, nella discussione, nel lavoro che abbiamo fatto e che avete contribuito, ognuno di voi, a migliorare ci siano tutte le condizioni perché questa Regione sia posizionata ad arrivare esattamente dove vuole arrivare e dov’è.

Al 2030, Agenda ONU, transizione ecologica e digitale. Con il ministro Colao, per farvi un esempio, non abbiamo discusso del tema… Ieri ho sentito parlare delle “Valley”. Ma le Valley non ce le assegniamo noi. Di Data Valley ha parlato il Sole24Ore, ha parlato l’Unione europea. Quando tu in questa terra metti a disposizione del Paese l’83 per cento della capacità di calcolo sui Big Data e il 21 per cento dell’Unione europea, è evidente che viene il presidente del Consiglio Draghi. Perché non è l’Emilia-Romagna in sé che è importante. È che l’Emilia-Romagna, con il Tecnopolo e con dentro il Centro meteo europeo e il super computer di calcolo tra i primi dieci più veloci al mondo, ci permette di dire all’Italia che ci giochiamo con l’Europa, finalmente, la competizione con la Cina e gli Stati Uniti.

Ragazzi, se non facciamo questo salto di qualità nella discussione per il futuro, noi rischiamo di battibeccarci su cose che fanno bene ai titoli dei giornali, ma non aiutano l’Emilia-Romagna a posizionarsi dove merita, cioè competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo.

Con il ministro Colao segnalo che abbiamo discusso di come ottenere risorse al PNRR, mentre eravamo al CINECA, per acquistare già il super computer di calcolo tra quattro anni che sostituisca quello che arriva adesso e che è tra i primi dieci super computer del mondo. Non so se è chiaro qual è la discussione. Altro che le beghe di cortile o il battibecco di un teatrino della politica, che ha stancato anche me. Davvero credo che tutti quanti insieme dobbiamo sforzarci di guardare complessivamente a cosa dicono questi due documenti, qual è la posizione dell’Emilia-Romagna, a vantaggio di ognuno di noi e chi ci sarà dopo di noi, indipendentemente da chi governerà questa Regione.

Credo, e concludo, che la stiamo mettendo al riparo da scosse telluriche che sono arrivate, purtroppo, per tutto ciò che abbiamo vissuto, anche da un punto di vista di vera e propria tragedia. Credo che affiancare a questo il tema dell’S3, che dopo discuterete con l’assessore Colla, ci aiuti, se è vero che... Prendo un’agenzia di qualche giorno fa: “L’Emilia-Romagna si conferma come forte innovatore in Unione europea. Arriva prima tra le Regioni italiane in fatto di innovazione, superando anche la media nazionale e quella europea. Lo rileva la Commissione europea nel suo indice annuale sull’innovazione”. Anche qui, non me ne frega niente del primo, del secondo, del terzo, del quarto, del quinto posto. Mi interessa che veniamo riconosciuti perché dal punto di vista della attrattività e della competitività ci fa fare un salto di qualità ulteriore dentro gli elementi di “riconoscimento di responsabilità”; che ci permetta, attraverso gli investimenti e la spesa di queste grandi risorse che avremo a disposizione, di essere una terra in grado, come gli indicatori dicono, di tornare al 4.5-5 per cento di disoccupazione entro la legislatura, che appariva un miracolo nella transizione drammatica in cui stavamo giocando.

Dentro i pilastri del PNRR, dentro ad altri ulteriori 5 miliardi di euro nei prossimi sette anni, che possiamo attivare nell’ambito degli investimenti, se facciamo una somma complessiva di quello che avremo a disposizione tra fondi europei, fondi nazionali, fondi regionali attivati, il Patto per il lavoro e il clima, io credo davvero stiamo facendo un lavoro di grandissima qualità, di cui forse non abbiamo nemmeno consapevolezza oggi, che dovremmo tutti quanti, a partire da me, dimostrare di saper attivare.

Io lo so che questa è carta. Sono documenti, ma è pur vero che noi siamo forti di atti. Veniva giustamente detto della semplificazione. Segnalo che tra poche settimane firmeremo, come primo atto del nuovo Patto per il lavoro e per il clima, un documento sulla semplificazione delle norme, laddove la legislazione ce lo consente, che dovrebbe, questo è l’obiettivo a cui stiamo lavorando, ottenere l’okay di tutte le 55 parti sociali che firmano quel Patto per il lavoro e per il clima, anche perché eravamo obiettivamente, l’ho sempre detto io, in ritardo rispetto a elementi di aiuto e di sburocratizzazione che possano favorire complessivamente il lavoro di questa Regione.

Io vi ringrazio davvero. Scusate se ho sforato qualche minuto. Scusate per la passione che ci metto, ma guardate che io veramente sono convinto che noi, pur dentro la pandemia, non abbiamo perso un solo minuto e abbiamo tutte le condizioni, ognuno rimanga, ci mancherebbe, con le proprie idee, per fare un lavoro che è stato, ripeto, arricchito da questo dibattito, dalla discussione di queste settimane e di questi mesi e che io credo davvero ci ponga e ci candidi, dentro alla discussione di quella che sarà l’attivazione anche di risorse ulteriori, come protagonisti per i prossimi anni.

Questo è l’obiettivo. È il mandato che avevamo chiesto, anche in campagna elettorale, cioè quello di garantire che l’Emilia-Romagna possa davvero essere una terra nella quale andare orgogliosi di viverci, di lavorarci, di studiarci. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, presidente.

A questo punto passiamo agli emendamenti. Sono pervenute 33 proposte di emendamento e voglio ricordarle tutte. Tre a firma della consigliera Piccinini, una a firma dei consiglieri Francesca Marchetti e altri, una a firma dei consiglieri Fabbri, Zappaterra e altri… Però questo è stato ritirato, mi sembra. Questo emendamento è stato ritirato. Sette a firma del consigliere Pompignoli, due a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri, cinque a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani, quattro a firma dei consiglieri Pompignoli e Catellani, tre a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi, cinque a firma della consigliera Castaldini, uno a firma della consigliera Zamboni, uno a firma dei consiglieri Fabbri, Zappaterra, Costi e Montalti.

Poi abbiamo anche ordini del giorno, tre ordini del giorno, uno a firma della consigliera Piccinini, uno a firma del consigliere Daniele Marchetti e uno a firma della consigliera Castaldini. Sono tre.

A questo punto passiamo alla discussione generale sul complesso delle proposte di emendamenti, che – ricordo - sono 32, perché uno è stato ritirato. Ricordo anche che ogni consigliere ha 10 minuti. Chi si iscrive a intervenire sugli emendamenti? Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Provo io, presidente, a intervenire sugli emendamenti, anche in ragione del fatto che credo che su questi emendamenti che andrò a discutere adesso si debba trovare una sorta di condivisione.

Gli emendamenti in discussione sono quelli legati sia alla costa, che hanno trovato già accoglimento da parte della maggioranza, sia quelli dell’agricoltura e del porto di Ravenna.

Sul porto di Ravenna mi soffermo soprattutto sull’ultimo, quello che è stato sottoscritto anche dal consigliere Liverani, "in tal senso, la Regione assicurerà la riqualificazione della Darsena Città, della Cittadella della nautica, affinché si possa consentire la navigabilità dal centro di Ravenna fino a Marina. Sul punto si rende necessario dare attuazione all’accordo operativo sottoscritto dal Comune di Ravenna (...) la Rete Ferroviaria Italiana, l'Autorità portuale, attuando il sottopassaggio ferroviario carrabile, sostitutivo del passaggio a livello del canale Molinetto, il prolungamento del dorsale ferroviario di raccordo da destra del canale Candiano".

L'ho letto velocemente perché su questo non abbiamo trovato condivisione con il Partito Democratico, però è singolare che sul DEFR ci sia questo riferimento, cioè il DEFR dice "promuovere lo sviluppo del porto di Ravenna, azioni di supporto alle strategie per lo sviluppo dei piani e programmi dell’Autorità di sistema portuale e degli Enti territoriali interessati relativamente al porto di Ravenna, con particolare riferimento ai lavori di approfondimento dei fondali dei canali Candiano e Baiona, adeguamento delle banchine esistenti in relazione ai nuovi terminal container della Penisola Trattaroli".

Capisco tutto, probabilmente siamo arrivati anche un po’ troppo lunghi rispetto a quella che è stata la trattazione degli emendamenti, perché veramente fino a ieri eravamo ancora su come individuarli e su come trattarli. Però, mi sembra molto singolare il fatto che non si trovi condivisione su questo testo, mentre nel DEFR, invece, è già inserito. C’è qualcosa che non va.

È anche vero che molto spesso è capitato che se li fa il PD, se li approva. È stato il PD e si bocciano quelli della minoranza. Questo va bene, sta nel gioco delle parti.

Altri emendamenti, sui quali ovviamente noi cerchiamo una condivisione, sono quelli che riguardano i danni cagionati dalle gelate all’agricoltura, sempre sul concetto di capire e comprendere le esigenze dei territori, sul concetto dell’ascolto. È stato detto dal presidente che le 55 associazioni o interlocutori della sottoscrizione del Patto per il lavoro e per il clima sono state sentite e hanno condiviso questo percorso. Forse gli agricoltori non sono stati molto sentiti su questo tema.

In questo emendamento, sostanzialmente, si auspica di ottenere una copertura assicurativa per tutti gli agricoltori volta a coprire i danni provocati alle colture, andando così a sanare l’attuale situazione di disparità che vede beneficiare di pubbliche provvidenze e parziale ristoro del danno subito proprio quegli operatori che hanno deciso di non stipulare polizze. Risulta indispensabile prevedere un finanziamento finalizzato a sostenere l’introduzione di sistemi atti a prevenire o mitigare gli effetti nefasti alle colture, provocati da eventi eccezionali o eventi atmosferici.

Questo è un auspicio che tiene conto anche delle richieste degli agricoltori. Anche su questo tema noi cerchiamo di capire, di comprendere se si può, nell’arco della discussione che andiamo intavolare sugli emendamenti, trovare una condivisione. Abbiamo tempo comunque fino alla votazione per singolo emendamento per poter trovare qualche condivisione e qualche approvazione rispetto agli emendamenti sui quali non abbiamo trovato un accordo.

Questi sono comunque temi sui quali credo sia opportuno soffermarsi. Nell’ottica dello spirito di condivisione di un percorso che è stato fatto fino a questo momento, si possa poi riuscire a trovare quell’accordo che possa sempre di più migliorare un testo ‒ lo abbiamo ripetuto in precedenza ‒ arrivato dalla Giunta un po’ blindato e poi modificato in corso d’opera in maniera sostanziale.

Bene il ragionamento legato anche alla difesa della costa. Io, con il consigliere Fabbri, ho fatto l’esempio dei ripascimenti. Noi spendiamo 5 milioni di euro all’anno per l’erosione delle coste e per i ripascimenti quando potremmo, comunque, sulla base di innovazioni tecnologiche, trovare strumenti alternativi che possono consentire di evitare questo sperpero di risorse e sanare una situazione che da anni non riesce a trovare una soluzione definitiva. Su questo c’è stata condivisione, ma su tanti altri temi ancora condivisione non c’è.

Confido in questo periodo di tempo ancora che ci distanzia dall’approvazione di questo DSR, degli emendamenti, per trovare un accordo su temi che, a mio modo di vedere, devono essere inseriti all’interno di questo documento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Non userò i toni vigorosi del nostro presidente, che ho visto con una visione del futuro aggressiva. Mi sono rivista la grande federazione possibile, molto più democristiana del nostro presidente, che in questo momento ho visto essere particolarmente vivace nell’interpretare il ruolo importante che avrà e forse le fatiche che evidentemente ha.

Ritorniamo nell’ambito, nell’alveo di una discussione che fino adesso ha avuto toni, in realtà, assolutamente moderati e non credo abbia visto noi dell’opposizione particolarmente agguerriti su qualche tema, ma totalmente disponibili. Lo dico perché, in realtà, mi ha molto impressionato l’ardore... Non trovo più aggettivi per esprimermi. Giustamente, la preoccupazione che sente il presidente è la stessa che sentiamo noi.

Vorrei presentare questi emendamenti proprio per sottolineare quella preoccupazione. Oltre al tono, in politica è fondamentale la comunicazione, è importante, lo abbiamo imparato molto bene grazie al presidente Bonaccini e alla vicepresidente Schlein, che sono ottimi comunicatori, c’è anche il tema dei contenuti. Presento brevemente i miei emendamenti perché hanno proprio un punto, quello del contenuto, ovvero dare un ruolo centrale all’Assemblea e togliere anche un potere, che io vedo eccessivo, rispetto ad alcune figure che sono dentro la governance di questo documento.

I miei cinque emendamenti in prima parte, quindi, l’emendamento 1, l’emendamento 2 che è stato bocciato, l’emendamento 3 e anche il 4, hanno come preoccupazione, il primo, quella di immaginare una cabina di regia che possa valutare l’efficacia delle politiche contenute all’interno del Documento strategico e, soprattutto, che abbia come riferimento la II Commissione consiliare. Mi sfugge ancora un po’ il perché, in effetti, questo emendamento non sia stato accettato, proprio perché io, come riferimento, ho dato la Commissione che ha seguito tutti i lavori del nostro lungo percorso.

Il secondo emendamento ha la volontà di dimezzare i tempi sulla verifica proprio perché il PNRR, qui introduco il tema del PNRR, ci dà l’obbligo di rispettare alcuni tempi, che è un po’ il refrain che ho utilizzato in tutti gli interventi. Avevo indicato un termine per arrivare a una rendicontazione e una valutazione rispetto a quello che succede nelle politiche europee. Io qui chiedo che i tempi vengano dimezzati se si tratta di fondi di PNRR. Anche questo in Commissione non ha avuto un esito positivo.

Poi c’è un terzo emendamento dove chiedo una aggiunta rispetto al ruolo fondamentale che la Vicepresidente Schlein ha nel gestire i fondi del settennato. Avevo chiesto di poter aggiungere la frase “di concerto con tutti gli assessori competenti in materia”. Non mi sembra così eversiva come proposta, ma io ritengo che ci siano certi Assessorati che vivono quasi esclusivamente di quei fondi europei e, oltre alla voce importante, importantissima, centrale evidentemente per la Giunta e per i contributi che l’Europa ci dà, avevo la necessità di coinvolgere anche gli Assessorati. Immaginiamo l’agricoltura, che vive di quei fondi.

Bene. Io ho un punto fondamentale che mi preoccupa profondamente. Anche qui, io di solito racconto storie e dico che vorrei evitare di dire “lo avevo detto”. L’ho detto, lo dirò ed è quello che accadrà. In particolare nella pagina 101 del Documento c’è una volontà di dedicare i fondi europei all’area urbana con almeno 50.000 abitanti residenti in unico Comune o in un’Unione di Comuni. Questo criterio dimensionale la Regione Emilia-Romagna (e non l’Europa) lo fa coincidere con Horizon Europe. Ho chiesto e chiedo, perché qui intravedo un rischio importante dal punto di vista politico e strategico, lo stralcio di questo pezzo in particolare, perché temo che molti Comuni potranno continuare ad essere esclusi su un tema fondamentale come questo, di ripartenza soprattutto dopo un periodo come quello del Covid.

Li ho ripresentati, perché li ritengo strategicamente e politicamente significativi, e spero in un ripensamento in aula, perché credo molto nei miracoli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini. Altri sugli emendamenti? Prego, consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente, molto velocemente.

Il lavoro di confronto è stato davvero non solo corposo, ma anche molto complesso, c’è stata una discussione molto lunga, c’è stata un’interlocuzione legata alla riformulazione di tanti testi, su molti abbiamo trovato l’accordo, su altri no.

Quello che tenevo a sottolineare è che comunque già in Commissione credo che ci siano state, tra emendamenti presentati e riformulazioni anche seduta stante (ringrazio per questo la disponibilità della presidente, Manuela Rontini, ma anche di tutti i tecnici e di tutta la segreteria) una trentina di riformulazioni complessivamente, devo dire che come Partito Democratico ne abbiamo il presentati in Commissione un numero molto corposo e in aula sono due precisazioni, tra cui quella che mi preme evidenziare, che riprende anche i contenuti della strategia di specializzazione, è la previsione di attivare un hub di ricerca e innovazione dedicato, che rafforzi l’intero ecosistema dell’innovazione regionale.

Questo è uno dei due emendamenti, sulla restante parte la strategia detta la linea generale, tra cui alcuni esempi sono stati citati, come quello relativo all’impegno, già peraltro parzialmente comunque avviato e in atto sul porto di Ravenna. Ecco, ci sono anche alcuni emendamenti sicuramente più generali, come quello relativo alla difesa della costa. Condividiamo che servano strumenti strutturali e non interventi continui di ripascimento. Quindi, su molti di questi temi, ripeto, abbiamo già condiviso in Commissione e sono stati più di 35 gli emendamenti della Commissione, di cui circa la metà accolti.

La discussione c’è stata, è stata molto positiva e, ovviamente, su molti di questi, che sono la ripresentazione di quelli poi già ampiamente discussi in Commissione, il nostro voto verrà riconfermato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Fabbri. Altri sugli emendamenti? Io non ho altri sugli emendamenti.

A questo punto passo alla discussione sugli ordini del giorno. Qualcuno vuole intervenire sui tre ordini del giorno? Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Questo ordine del giorno ha a che fare con la produzione di energia da fonti rinnovabili. Come abbiamo detto, questa è la direzione su cui anche questa Regione deve puntare in maniera decisa. A livello nazionale sono state introdotte misure importanti come il Superbonus 110, le comunità energetiche. Dobbiamo anche qui perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione individuati anche dall’Unione europea. Anche in questa Regione lo dobbiamo fare percorrendo strade innovative, nuove e innovative, che sono state introdotte anche in alcuni Paesi europei, come la solarizzazione dei canali e dei corsi d’acqua superficiali. Questa operazione potrebbe corrispondere a diversi obiettivi, come quello di alimentare in modo assolutamente ecologico e rinnovabile gli stessi impianti di pompaggio e distribuzione delle reti idriche artificiali, consentire la produzione di energia elettrica da fonti, come dicevo, rinnovabili su larga scala e utilizzando superfici non destinabili alla coltivazione e ridurre in modo drastico l’evaporazione dell’acqua lungo i canali, contribuendo, quindi, in modo diretto all’ottimizzazione della risorsa.

Gli aspetti positivi di questa operazione potrebbero essere vari e molteplici. Come sappiamo, l’Emilia-Romagna, come tutto il bacino padano, è attraversata da una fitta rete di canali di irrigazione che potrebbero rivelarsi utili allo scopo e prestarsi molto bene a questo fine, a cominciare dal CER, il Canale Emiliano-Romagnolo, con i suoi 135 chilometri, che è la lastra irrigua italiana più lunga che ci sia, gestita da un Consorzio di bonifica di secondo grado, cioè un organismo di diritto pubblico regolato da norme regionali.

Credo che questa possa essere un’innovazione e una strada che questa Regione deve avere il coraggio e la volontà di perseguire, una strada ‒ come dicevo ‒ innovativa che dal punto di vista ambientale ci può far compiere passi in avanti.

Questo ordine del giorno chiede di prevedere che il processo di attuazione delle strategie definite dal DSR preveda anche un’analisi e uno studio di fattibilità e la conseguente realizzazione, sulla base delle soluzioni più appropriate, naturalmente compatibili con il territorio, dell’attrezzaggio con coperture fotovoltaiche dell’impianto di captazione e distribuzione delle aste dei canali a fini irrigui, in particolare per il CER che, come dicevo, si presta molto bene a questo scopo, come parte altamente qualificante del percorso per la transizione ecologica della regione.

So che da questo punto di vista c’è una disponibilità a lavorarci anche da parte dell’Assessorato. Volevo anche ringraziare, in qualche modo... L’interlocuzione su questo progetto è avvenuta inizialmente con l’assessore Felicori. Lo volevo ringraziare perché, da questo punto di vista, c’è stata ‒ forse lui ha anticipato questa cosa ‒ un’apertura in questo senso molto positiva, che ha facilitato anche la stesura di questo ordine del giorno, su cui io stavo già lavorando da tempo.

Credo che queste siano le sinergie utili che possiamo mettere in campo e che fanno del bene, sono positive sia per l’ambiente, ma soprattutto per la collettività e per i cittadini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Altri sugli ordini del giorno? Io non ho nessuno che vuole intervenire sull’ordine del giorno. A questo punto apro le dichiarazioni di voto.

Dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti, ordini del giorno e sul provvedimento, ricordando che ci sono cinque minuti per ogni intervento per Gruppo.

Chi si iscrive a parlare nelle dichiarazioni di voto?

Dopo le votazioni. Prima facciamo le nostre dichiarazioni di voto, che sono congiunte su tutto, su tutto il blocco, emendamenti, ordini del giorno, provvedimento. Poi, votazioni degli emendamenti, votazioni degli ordini del giorno e votazione del provvedimento. Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: […] dei lavori, perché, nel caso in cui alcuni emendamenti fossero accolti, per esempio, il voto potrebbe cambiare anche in virtù della… Solitamente prima si fanno le votazioni sugli ordini del giorno e poi si fa la dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE (Petitti): No, le dichiarazioni di voto vengono fatte prima. Io capisco il suo ragionamento logico, ma adesso il Regolamento dice questo.

 

TARUFFI: Poi mi taccio. Siccome è un atto amministrativo di una certa rilevanza e non è un atto amministrativo qualunque, non avevo precisato durante la Capigruppo questa cosa e me ne scuso, però lo dico anche per l’atto successivo. Non è irrilevante se alcuni emendamenti vengano accolti o meno per il voto finale e per la dichiarazione di voto finale. Quindi, di norma, su un atto così importante prima si fa il voto sugli emendamenti e alla fine la dichiarazione di voto sul complesso, stessa cosa sugli ordini del giorno.

Dopodiché io chiedo scusa per non aver precisato ulteriormente questo passaggio durante la riunione dei Capigruppo, però...

 

PRESIDENTE (Petitti): Il Regolamento dice come vi abbiamo proposto. Se poi c’è una volontà evidente, chiara che condiziona il voto sul provvedimento e quindi anche le dichiarazioni di voto, in base a come andranno gli emendamenti, se siamo tutti d’accordo, consigliere Rancan e consigliera Zappaterra, chiedo...

Prego.

 

RANCAN: Noi saremmo anche d’accordo nel fare le dichiarazioni di voto dopo la votazione degli emendamenti. C'è da dire che, siccome c’è stata un po’ di confusione, a quanto pare, su quanto deciso in Capigruppo, dobbiamo convocare una Capigruppo volante un secondo, sospendiamo due minuti e facciamo il punto della situazione, perché mi sembra importante definirlo bene, senza creare un precedente di decisioni prese così, all’ultimo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Se siamo tutti d’accordo (per questo ho chiesto anche il parere di altri Capigruppo), possiamo anche decidere adesso.

Consigliera Zappaterra, prego. 

 

ZAPPATERRA: Possiamo fare le dichiarazioni in qualunque momento, non ho problemi anche di fare la riunione, io mi adeguo, lo facciamo subito, lo facciamo dopo, cioè quello che serve alla funzionalità dell’aula e a tutti per prendere una posizione consapevole a me va bene.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Piccinini, prego. 

 

PICCININI: Grazie, presidente. Ritengo che per buonsenso, anche senso logico, sia giusto fare dichiarazioni di voto dopo l’approvazione degli emendamenti, capisco il Regolamento, però credo che tutti insieme potremmo decidere che forse questa è la strada migliore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Qualcun altro? Vi chiedo se siete tutti d’accordo, se qualcuno non è d’accordo ad accogliere la proposta, mi sembra che il PD abbia detto che è d’accordo, chiedo a questo punto anche agli altri Gruppi, magari interviene chi non è d’accordo a votare prima gli emendamenti e poi tutto il resto, quindi sostanzialmente le dichiarazioni di voto sono successive alla votazione del blocco dei 32 emendamenti.

Se siete tutti d’accordo, chiedo a questo punto se qualcuno non è d’accordo di intervenire. A questo punto passiamo alla votazione degli emendamenti, eccezionalmente per le questioni che....

Quindi, vi chiedo di passare alla votazione degli emendamenti, di passarmeli uno a uno.

Cominciamo con l’emendamento 15, dei consiglieri Pompignoli e Rainieri.

Dichiaro aperta la votazione.

Il primo, esatto. Andiamo in ordine, ovviamente, degli emendamenti. È il primo, emendamento 15. È il primo inserito nel testo, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri.

È il primo inserito nel testo. Mi passate anche il testo, per favore? A pagina 34 si inserisce il primo emendamento, che appunto è l’emendamento 15.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 45

Contrari 26

Favorevoli 17

Astenuti 1

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Andiamo con calma, così capiamo tutti quale emendamento stiamo votando di volta in volta.

Il secondo emendamento è l’emendamento 23, a firma del consigliere Pompignoli, se riusciamo anche a dire in quale punto magari della pagina del testo si inserisce diamo elementi a tutti per… È lì. A pagina 40 del testo si inserisce l’emendamento 23. 

Dichiaro aperta la votazione. Vedo che il collega Fabbri ha chiedo l’intervento, Fabbri e Marchetti. Perfetto, infatti avevamo perso due o tre voti.

Stiamo votando l’emendamento 23, a firma del consigliere Pompignoli.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 45

Contrari 26

Favorevoli 17

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Passiamo all’emendamento successivo, l’emendamento 5, a firma del consigliere Pompignoli, che si inserisce a pagina 48 del testo.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 5, a firma del consigliere Pompignoli.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 43

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Ora passiamo all’emendamento 6, che insiste sempre sulla pagina 48 del testo. L’emendamento è a firma del consigliere Pompignoli.

Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 43

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Continuiamo con l’emendamento 8, a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi, che incide sempre su una parte di testo a pagina 48.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 8.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 41

Astenuti 1

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento 4, a firma del consigliere Pompignoli. L’emendamento 4 insiste sempre sulla pag. 48 del testo, è la frase successiva, il capoverso successivo a quello precedente.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento 14, emendamento a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani, che inserisce un periodo sempre a pag. 48 del testo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 23

Favorevoli 18

Astenuti 1

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Sull’ordine dei lavori, presidente.

Sugli emendamenti, su ogni singola votazione, possiamo intervenire? Visto che è stato detto che abbiamo fatto interventi su emendamenti e discussione, io non è che posso oggi semplicemente votarli. Su questo tema, ad esempio, che è inserito nel DEFR tale e quale, mi posso far dire dalla maggioranza il motivo per cui me lo boccia? Su altri emendamenti mi posso far dire dalla maggioranza il motivo per cui me lo boccia? Perché sennò se facciamo solamente la votazione, facciamo solo la votazione. Era giusto per avere un’interlocuzione tra maggioranza e opposizione. Lo chiedo. Se non è possibile, perché il Regolamento prevede una questione diversa, eccetera, eccetera, va bene. Mi adeguo, ne prendo atto e amen.

 

PRESIDENTE (Petitti): Lei ha posto un tema, però il tema è che abbiamo fatto già tutti gli interventi e abbiamo deciso prima insieme di passare ad anticipare la votazione sugli emendamenti e quindi rimangono le dichiarazioni di voto, che voi potete ovviamente fare però successivamente.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: C’è stato un errore nella votazione sull’emendamento 14. Anche il mio voto è contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Presidente, noi riteniamo utile, però, visto che c’è stato l’accordo per poter fare le dichiarazioni di voto dopo la votazione degli emendamenti e quindi, nei fatti, essendo un atto amministrativo complesso, viene trattato in modo diverso, con relatori e altro, a questo punto, come i progetti di legge, in questo caso, ci deve essere la possibilità di intervenire sugli emendamenti. Almeno per una dichiarazione di voto.

Questo non significa ‒ per dare una comunicazione alla maggioranza e anche ai relatori ‒ che noi vogliamo fare ostruzionismo. Attenzione. Non vogliamo fare ostruzionismo sul DSR. Vogliamo solamente, in questo caso, avere la possibilità di intervenire su qualche emendamento, anche in modo breve, per capire anche perché alcuni vengono bocciati oppure, dalla stessa parte, perché alcuni vengano approvati.

Per questo avevamo chiesto anche la convocazione di una Capigruppo, per poter approfondire il tema su come trattare l’oggetto da qui alla fine delle votazioni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sentiamo la maggioranza su questa questione.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Sull’ordine dei lavori. Siccome avevo chiesto esplicitamente la Capigruppo... Ci eravamo detti che sugli emendamenti, quando si iniziava la discussione sugli emendamenti, c’erano dieci minuti per poter dire quello che uno voleva. Sugli emendamenti questo ci siamo detti.

Io prima ho chiesto che la dichiarazione di voto finale fosse fatta dopo, ovviamente, il voto sugli emendamenti, ma sono due cose distinte. Questo ci eravamo detti nella Capigruppo. Io rimango lì. Né più, né meno.

Dopodiché, se si tratta di qualche intervento su qualche emendamento... Non lo so. Noi in Capigruppo avevamo detto: dieci minuti di discussione generale, dieci minuti sugli emendamenti, cinque minuti in dichiarazione di voto. Punto.

Io prima ho chiesto solo che le dichiarazioni di voto, come è normale che sia, fossero fatte dopo il voto sugli emendamenti, perché ovviamente è utile sapere come sono andati gli emendamenti per poter dichiarare il voto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Delmonte, prego.

 

DELMONTE: Intervengo perché nella Capigruppo avevamo chiarito come questo oggetto venga trattato, di fatto, come un pdl per la sua complessità.

Noi siamo d’accordo a spostare le dichiarazioni di voto a dopo gli emendamenti, ma le dichiarazioni di voto sugli emendamenti quando le facciamo? Quelle devono esistere e non possiamo farle dopo gli emendamenti, ovviamente. Quindi, se spostiamo le dichiarazioni di voto sull’atto e sugli ODG a dopo gli emendamenti, okay, siamo tutti d’accordo, ma le dichiarazioni di voto sugli emendamenti non possiamo che farle adesso. Non possiamo farle dopo averli votati, sennò non ha alcun senso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Però voglio ricordare che noi il dibattito generale sugli emendamenti l’abbiamo aperto, fatto e anche concluso.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Dopo avremmo le dichiarazioni di voto complessive. Prima vi ho chiesto...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): A me è chiaro. Per quello prima vi ho chiesto se eravate tutti d’accordo rispetto a quella richiesta.

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: [...] le decisioni che prenderemo un punto di chiarezza vada fatto.

In Capigruppo si è deciso di equiparare i tempi di questi atti amministrativi, che atti amministrativi sono, non ai pdl, ma alla Sessione Europea. Questo abbiamo deciso.

Che poi il collega Taruffi non abbia approfondito il fatto che da Regolamento gli atti amministrativi sulle dichiarazioni di voto funzionano diversamente dai pdl ci può stare. Io sono sempre disponibile a fare delle scelte di buonsenso che vadano incontro a tutti. Abbiamo chiuso il dibattito sugli emendamenti. Sarei per non esagerare, soprattutto considerato che sono due mesi che lavoriamo su questi temi e molti emendamenti sono arrivati all’ultimo minuto. Credo che l’interlocuzione sia stata comunque approfondita e impegnata, così come il confronto. Allora nessuno pretende che sugli emendamenti che sono arrivati all’ultimo minuto noi facciamo presentazione, dichiarazioni di voto e quant’altro. Se poi ritengono di farlo, ne discutiamo, però a quel punto ci fermiamo come Capigruppo, perché abbiamo già fatto una scelta diversa da quella fatta in Capigruppo solo per non stravolgere comunque l’ordine dei lavori.

 

PRESIDENTE (Petitti): Ha chiesto questo, consigliera Zappaterra? Lo avevate chiesto anche voi. Facciamo il punto di chiarezza, altrimenti ci annodiamo. A me sembra tutto molto lineare rispetto alle cose che adesso ha anche riportato all’attenzione Zappaterra, però se vogliamo mettere in fila questa cosa facciamo una Capigruppo per mettere in fila tutto questo.

Io direi che andiamo in sala A con i Capigruppo e l’Ufficio di Presidenza.

Grazie.

 

(La seduta, sospesa alle ore 12,06, è ripresa alle ore 12,16)

 

PRESIDENTE (Petitti): Bene. Riprendiamo i lavori d’aula. Abbiamo fatto una Capigruppo volante per definire, nell’eccezionalità, le regole con cui stiamo procedendo e, su richiesta del Gruppo della Lega, di avanzare, durante la votazione degli emendamenti, un paio di interventi rispetto a un paio di emendamenti in votazione.

È stato accolto dalla Capigruppo e quindi procediamo con l’ordine della votazione dei vari emendamenti.

Siamo arrivati all’emendamento 21, emendamento a firma del consigliere Pompignoli, che insiste sulla parte finale del testo a pagina 48 ed è una parte aggiuntiva.

Consigliera Pigoni?

 

PIGONI: Presidente, solo sull’ordine dei lavori rapidissimamente. È chiaro che non succede nulla, però l’accordo è stato trovato all’interno di alcuni Capigruppo qui a margine dell’aula, non durante una Capigruppo, perché io e il consigliere Capogruppo Marco Mastacchi eravamo in attesa in sala A come era stato dichiarato e richiesto dalla Presidenza.

Quindi, cerchiamo di coordinarsi. Poi ci va bene, vero consigliere? Però, rimaniamo un attimo coordinati nelle comunicazioni, altrimenti ci impantaniamo tutti.

 

PRESIDENTE (Petitti): La comunicazione è molto chiara, nel senso che c’era un problema se continuare con la votazione oppure no e abbiamo trovato ovviamente un accordo. È tutto chiaro. Non l’abbiamo fatta di là perché abbiamo fatto prima. Chiarissimo. Chiarissimo.

Procediamo con l’emendamento 21. Mettiamo in votazione l’emendamento 21, a firma del consigliere Pompignoli.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 25

Favorevoli 14

Astenuti 1

 

È respinto.

 

L'emendamento è respinto.

Proseguiamo con l’emendamento 13, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani. L’emendamento insiste sul testo a pagina 49, è aggiuntivo di una parte del testo.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 13.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Contrari 26

Favorevoli 16

 

È respinto.

 

L'emendamento è respinto.

Proseguiamo con l’emendamento 20, a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi, che insiste sul testo a pagina 59, sul primo periodo della pagina.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 20.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 25

Favorevoli 16

Astenuti 1

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Proseguiamo con l’emendamento 2, a firma di vari consiglieri: Francesca Marchetti, Costi, Zappaterra, Fabbri, Sabattini, Maletti, Bessi, Montalti, Rossi.

Insiste su pagina 61, primo capoverso.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 2.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 26

Contrari 17

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Proseguiamo con l’emendamento 19, emendamento a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi, che insiste su una parte del testo a pagina 61.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 19.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Contrari 26

Favorevoli 17

Astenuti 1

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Passiamo all’emendamento 22, a firma dei consiglieri Pompignoli e Catellani, che insiste su pagina 63, nel blocco centrale.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 22.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Contrari 26

Favorevoli 16

Astenuti 1

 

È respinto.

 

Quando ci sono dei problemi nella votazione, invito a scrivere nella chat perché poi da qui prendiamo nota di tutte le rettifiche o le votazioni che volete fare.

Procediamo.

L’emendamento 22 è stato respinto.

Procediamo con l’emendamento 17, a firma del consigliere Pompignoli, che insiste a pagina 68. È un’integrazione del testo.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 17. Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 39

Contrari 1

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Prego, sottosegretario.  

 

BARUFFI, sottosegretario di Giunta: Trattandosi di un documento di programmazione, dove determiniamo che cosa andiamo a fare, non che cosa sarebbe bello fare, le chiedo poi, nel coordinamento formale del testo, di togliere il ricorso ai condizionali e ai congiuntivi in favore dell’indicativo: “Risulta opportuno che la Regione preveda forme di…”. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Prendiamo nota e sarà fatto.

Procediamo con l’emendamento 30, a firma della consigliera Piccinini. L'emendamento insiste a pag. 68 e inserisce un paragrafo.

Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 30.

Dichiaro chiusa la votazione,

 

Votanti 45

Contrari 22

Favorevoli 6

Astenuti 16

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Proseguiamo con gli emendamenti e passiamo all’emendamento 32, a firma della consigliera Zamboni. Insiste a pag. 68 sul testo. Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 32.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 39

Contrari 1

Astenuti 1

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo ora all’emendamento 9, a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani, emendamento che insiste sulla pagina 69 del testo. Su questo chiede di intervenire il consigliere Pompignoli, come avevamo previsto.

Prego, consigliere.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Probabilmente mi sono espresso male io nell’illustrazione dell’emendamento, quando sono intervenuto in precedenza. Il senso di questo emendamento è quello che credo vada nella direzione anche dell’Assessorato all’agricoltura. Si vuole evitare il pagamento degli indennizzi del risarcimento dei danni dovuti alle gelate su due fronti. Uno è istituire degli stanziamenti di risorse per i sistemi contro le gelate, faccio l’esempio delle reti, dei “ventoloni”, cioè tutti quei sistemi che possono comunque dare quel contributo maggiore affinché, soprattutto in tempi di cambiamenti climatici importanti, non si provochino questi danni alle colture. Dall’altro lato, c’è il ragionamento legato alle polizze assicurative. È un unico emendamento poggiato su due principi. Cerchiamo di far assicurare più agricoltori possibili, per garantire a loro un minor costo dell’assicurazione e, dall’altro lato, cercare di trovare quei sistemi e incentivare quei sistemi che possano evitare danni alle colture. Questo è il senso dell’emendamento. Probabilmente prima mi sono un po’ espresso male, ma direi che questa è l’impronta che noi vogliamo dare sull’agricoltura.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

In maniera telegrafica, ma poi avremo modo di parlarci successivamente. Rispetto alla seconda parte, formulazione dell’ultimo periodo, siamo assolutamente d’accordo, nel senso che già si fanno oggi interventi, che abbiamo anche visto insieme, concordato, che vanno nella direzione proprio di sostenere l’introduzione di sistemi atti per l’appunto a prevenire o mitigare gli effetti derivanti da eventi eccezionali. Quindi, sulla parte degli investimenti non possiamo che essere d’accordo. È ovvio che la prima parte, invece, legata alla copertura, ma lo ha già chiarito, così come formulata, non ci trova d’accordo.

La proposta che posso fare, visto che evidentemente ci potrebbe essere un’ulteriore interlocuzione, è quella di lavorare magari congiuntamente, insieme, anche a un ordine del giorno. Ripeto: su quello che ha detto sul secondo periodo, che è anche scritto, dato che non si può procedere comunque in votazione per parti separate, possiamo concordare un ordine del giorno da portare in discussione quanto prima.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto, mettiamo in votazione l’emendamento 9, a firma...

Consigliere Pompignoli, mi scusi. Prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Ringrazio anche il relatore di maggioranza, Fabbri. Credo si possa votare per parti separate. Non è mica un abominio. Lo abbiamo fatto tantissime volte. Poi sulla parte iniziale si può lavorare su un ordine del giorno. Semmai arrivare fino a “polizze” il primo punto, la prima votazione, e “risulta indispensabile provvedere a finanziamenti”, eccetera, la seconda votazione. Chiedo.

Sennò, diversamente, faccio un subemendamento io, stralcio questa parte qui e votiamo il subemendamento...

 

PRESIDENTE (Petitti): Lei ha fatto una proposta. Aspettiamo.

Prego, consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Se ho ben capito, riformulato sarebbe così: “Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da eccezionali eventi atmosferici dovuti al mutamento climatico, che hanno provocato gravi e ripetuti danni alle produzioni agricole, obbligando l’erogazione di cospicui, sebbene parziali, indennizzi alle attività colpite.” e si riprende con “risulta indispensabile prevedere un finanziamento finalizzato a sostenere l’introduzione di sistemi atti a prevenire o mitigare gli effetti nefasti alle colture provocati da eccezionali eventi atmosferici”.

Se è così, per noi è voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene, a questo punto procediamo con le votazioni. La prima parte l’ha già letta e illustrata alla lettera il consigliere Fabbri e ovviamente ha trovato il consenso e la risposta favorevole del consigliere Pompignoli. Quindi, mettiamo in votazione la prima parte dell’emendamento 9.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

FABBRI: Scusi, chiedevamo una rilettura del periodo della prima parte.

 

PRESIDENTE (Petitti): La parola al consigliere Fabbri. Passo la parola al consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Esatto, esatto, nel senso che il periodo da togliere è quello che ho detto prima da “nell’auspicio” fino “a polizze”, ma a questo punto evidentemente è diviso in tre periodi, avendo inserito quel punto, perché altrimenti non riusciremmo a votarli, il primo periodo da "gli ultimi anni" fino ad "attività colpite", il secondo periodo "nell’auspicio" fino a "polizze", dove mettiamo un punto, e il terzo periodo da "risulta indispensabile" fino a "atmosferici".

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora, la prima parte lega il primo pezzo all’ultima frase, "indennizzi alle attività colpite, risulta indispensabile prevedere", poi c’è il blocco centrale, che è la seconda parte e prevede una seconda espressione del voto, quindi evidentemente bisogna correggere sulla base di quello che lei intendeva.

 

FABBRI: Quello che non ho capito è se votiamo per tre parti separate o per due.

 

PRESIDENTE (Petitti): Due, la prima che si lega all’ultima e poi quella centrale.

 

FABBRI: Okay, la prima che si lega all’ultima e poi quella centrale. Grazie per la chiarezza.

 

PRESIDENTE (Petitti): Abbiamo votato una parte che non era compresa in quella richiesta che aveva accolto il consigliere Fabbri.

Consigliere Rancan.

 

RANCAN: Presidente, mi scusi, ma secondo le logiche mi sembra di capire che il relatore di maggioranza chieda di rivotare l’emendamento, perché, vogliono votare a favore per caso? Perché con 21 voti a favore, 21 contrari e 1 astenuto, l’emendamento non è passato, perché l’astensione vale voto contrario, quindi, teoricamente, se il voto era contrario, non c’è da rifare la votazione. Questo vorrei dire.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Barcaiuolo.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente. Solo per ribadire che io posso comprendere ogni tipo di possibilità per risolvere problemi, però non è che la forma può essere sempre accantonata come se non esistesse. C’è stata una votazione in quest’aula che è sovrana e quindi io chiedo di registrare la votazione che è avvenuta.

Dopodiché, se si vuole ampliare un altro discorso, o si convoca una Capigruppo o si convoca la Giunta per Regolamento per capire cosa è successo, perché così oggettivamente siamo dentro a una nuvola in cui la chiarezza, perdonatemi, io non la vedo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Non esageriamo, nel senso che adesso ritorniamo a un elemento di chiarezza.

Il consigliere Fabbri è intervenuto dicendo per cosa avevano espresso la votazione, quindi c’è stato – è evidente – un fraintendimento.

Detto questo, non c’è già il risultato del voto, perché tra l’altro molti non hanno votato proprio per questo fraintendimento…

Un attimo, un attimo, per favore. Ci sono delle persone, come vi ho chiesto prima, in chat, che hanno chiesto di prendere la parola e che non hanno votato.

Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Eccomi.

Io ho sbagliato, volevo votare contrario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Scusate, giusto per chiarezza sulla volontà di voto. Io prima ho letto il periodo completo che ritenevo fosse votabile, che è parte di questa mediazione: “gli ultimi anni sono stati caratterizzati da eccezionali eventi atmosferici dovuti al mutamento climatico che hanno provocato gravi e ripetuti danni alla produzione agricola obbligando l’erogazione di cospicui, sebbene parziali, indennizzi alle attività colpite. Risulta indispensabile prevedere un finanziamento finalizzato a sostenere l’introduzione di sistemi atti a prevenire o a mitigare gli effetti nefasti alle colture provocate da eventi eccezionali o eventi atmosferici”.

Questa è la chiara volontà che ho espresso. Poi, evidentemente, nella modalità anche di voto non ci siamo capiti. Però, mi sembra che sia un modo per venire incontro anche a una vostra esigenza sulla base, ripeto, di un emendamento che è stato poi presentato ieri. La mole di emendamenti era tanta, però vedo che questa disponibilità non è compresa.

 

PRESIDENTE (Petitti): Mi sembra chiarissimo, anche alla luce, ripeto, di alcuni che stanno intervenendo proprio per fare chiarimento sulle intenzioni di voto.

A questo punto, dopo questo chiarimento, rimetto in votazione le due parti di emendamento, la prima parte dell’emendamento.

L’espressione del voto di prima non…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Votiamo la prima parte dell’emendamento, come è stato...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Mi scusi, no...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Il consigliere Daffadà ha rettificato il voto. Al di là di tutto, che lo abbiamo fatto anche altre volte, rettificare un voto con il voto elettronico è una cosa pressoché assurda, detto questo, io sono intervenuto prima dicendo che l’emendamento non è passato. A buon intenditor poche parole.

Volete rimetterlo lo stesso in votazione? Se volete rimetterlo in votazione, sappiate che andate contro il Regolamento. Andate contro il Regolamento nel senso che avete già votato. Io poi non so quali siano i problemi della maggioranza per dire “rivotiamo”. Se volete votare a favore, capisco. Ma se l’emendamento è già bocciato non capisco quale sia il problema.

 

(interruzione)

 

RANCAN: Non ho capito.

 

(interruzione)

 

RANCAN: Basta. Finita. Passiamo alla seconda parte dell’emendamento, sennò tutte le volte... Io, presidente, le dico che tutte le volte che votiamo qualcosa d’ora in poi noi chiediamo di rimettere in votazione tutto. Qualsiasi votazione sia, rimettiamo in votazione tutto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io ho capito quello che lei ha detto, però a me...

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate. Credo di essere una persona estremamente corretta. Io ho il Regolamento alla mano. Non faccio preferenze da nessuna parte. L’articolo 84 del Regolamento, a cui lei fa riferimento, giustamente, facciamo riferimento sempre al Regolamento, dice: “Se, svoltasi una votazione, prima della proclamazione del suo esito finale scrutatori, segretari o questori segnalano eventuali irregolarità, il presidente, valutate le circostanze, senza dar luogo al dibattito, può annullare la votazione e disporne l’immediata ripetizione”.

È stato spiegato che ci sono stati errori e irregolarità. Io a quel punto rimetto in votazione l’emendamento...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): ...ai sensi del Regolamento. Quindi...

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ci sono i questori. Ci sono i questori in aula.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, ma questo diventa un ricatto perché non vogliamo rispettare il Regolamento?

Sottosegretario, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario alla Presidenza: Se posso dare un contributo, non certo al rispetto del Regolamento e come l’aula intenda procedere, io vorrei tranquillizzare sul contenuto, sul merito, nel senso che nella riformulazione o nel voto per parti separate proposte dal relatore di maggioranza c’è quanto la Giunta sta facendo, ha fatto e si sente impegnata a fare. Quindi la sollecitazione del proponente dell’emendamento, del presidente Pompignoli, è condivisibile e per quanto ci riguarda rientra nelle priorità e negli atti programmati attraverso il PSR.

Ci sono poi una serie di considerazioni legate, invece, al regime assicurativo e quant’altro che meriterebbero un approfondimento a parte, anche se io comprendo bene lo spirito positivo con cui anche quella proposta è stata formulata e meglio chiarita di quanto non fosse nel testo. Questo per dire che, lo dico a vantaggio di tutta l’aula, già per il PSR noi siamo impegnati e ci sentiamo impegnati oggi a proseguire su questa azione. Interpreto questa sollecitazione e questa discussione che è avvenuta come uno stimolo a potenziare ulteriormente le misure di sostegno per la protezione attiva e passiva dagli eventi calamitosi delle nostre colture. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Barcaiuolo.

 

BARCAIUOLO: Presidente, io semplicemente, visto che non condivido l’interpretazione che lei ha dato all’articolo 84 del Regolamento, che ha letto ora, rispetto alla possibilità di rimettere in votazione un qualcosa che è già stato votato, quantomeno chiedo la convocazione della Giunta per il Regolamento, che è l’organo che serve a interpretare il Regolamento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Rancan?

Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Presidente, grazie. È chiaro che non è un problema di Regolamento. Siamo di fronte a una situazione dove i relatori si sono accordati su un’impostazione e la Presidenza ha messo in votazione un altro pezzo. Quindi non credo ci sia niente di scandaloso. Può succedere. Considerato che con il remoto abbastanza sovente rettifichiamo i voti perché ci sono degli errori, francamente non capisco questo incaponimento e fa davvero venir voglia di non guardare mai nel merito gli emendamenti all’ultimo minuto o di essere disponibili a votare per parti separate perché siamo di fronte a una polemica capziosa.

Quindi, noi abbiamo fatto l’errore di dare la disponibilità fino all’ultimo minuto a fare delle valutazioni. Lo dico al mio relatore di maggioranza. Le prossime volte la disponibilità non ci sarà più, piuttosto li respingiamo subito. C’era la disponibilità a rifare la votazione perché il voto fosse pienamente coerente con l’intenzione che abbiamo e magari avrebbe anche cambiato l’esito. Non lo cambierà.

Possiamo anche non rifare la votazione, però voglio che sia chiaro in quest’aula che di un errore si tratta, prendiamo atto che da parte delle minoranze è un errore insormontabile, ci faremo carico, quando ricapita, di assumere lo stesso atteggiamento, però, presidente, mi creda, non capisco questa ostinazione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Semplicemente per evitare di stare ulteriormente a discutere, io prenderei atto, presidente (ascoltiamoci un secondo), del fatto che la votazione è andata come è andata e, se dobbiamo convocare Giunte e altre cose, semplicemente procederei con il resto delle votazioni, perché forse riusciamo a concludere.

Il voto è andato così, l’emendamento è stato respinto, pace, per le prossime volte valuteremo, faremo, brigheremo, ma nel frattempo io procederei con il resto delle votazioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io voglio sottolineare un aspetto, che ha detto anche il consigliere Rancan: nel merito della votazione non cambierebbe nulla, perché con le rettifiche, comunque la prima parte sarebbe contraria.

Lo hanno spiegato bene i consiglieri che vogliono rivotare, proprio perché c’è stato un fraintendimento che il consigliere Fabbri ha spiegato bene, il Regolamento lo permette, io credo che sia a livello istituzionale corretto far esprimere i consiglieri rispetto alla propria volontà, che non va ad inficiare o cambiare una votazione, quindi non stiamo facendo qualcosa che andrebbe a modificare il senso del voto.

Per questo chiedo questo rispetto, permettendo ai consiglieri di esprimersi. Solo questo, tutto qui.

Consigliera Tarasconi, prego.

 

TARASCONI: Grazie, presidente. Credo che il tema fosse ovvio, nel momento in cui stavamo votando si è creata confusione, stando qui dentro può succedere, anche perché ci sono altri che invece sono connessi da casa, quindi era evidente che c’era qualcosa che non era andato nel modo corretto e che c’è stato un fraintendimento.

Detto ciò, la richiesta era quella di rivotarlo per avere un senso compiuto, se è possibile credo che sia doveroso farlo, se non è possibile, perché non ci troviamo d’accordo, non si rivota.

 

(interruzione)

 

TARASCONI: Lo sto chiedendo. Allora, la consigliera questore, Katia Tarasconi, chiede, se è possibile, di poter riformulare la votazione, in quanto è evidente che qualcosa non ha funzionato nel migliore dei modi. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Credo che sia stato chiarito in tutti i modi.

Metto in votazione la parte dell’emendamento, la prima parte, come è stata illustrata bene dal consigliere Fabbri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvata.

 

La prima parte complessiva è stata approvata.

Adesso votiamo quella parte che ancora una volta ha illustrato bene il consigliere Fabbri da “nell’auspicio” fino a “polizze”.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro aperta la votazione della seconda parte. Lo avevo detto.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Contrari 25

Favorevoli 18

 

È respinta.

 

La seconda parte dell’emendamento è respinta.

Sono le ore 13. Dichiaro chiusa la seduta del mattino. Ci vediamo alle ore 14,30 per proseguire con i lavori.

Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 13,03.

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Mauro FELICORI, Barbara LORI. Irene PRIOLO.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI e Raffaele DONINI e i consiglieri Emiliano OCCHI e Marilena PILLATI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3255

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)”. (44)

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 15 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Rainieri)

 

Presenti al voto:46

Favorevoli/Si:17

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:4

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Gibertoni Giulia, Petitti Emma;


Assenti

Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Pillati Marilena


 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 23 (a firma del consigliere Pompignoli)

 

Presenti al voto:46

Favorevoli/Si:17

Contrari/No: 26

Astenuti:1

Non votanti: 2

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma;


Assenti

Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Pillati Marilena


Titolo: 3255 - votazione Emendamento 5 (a firma del consigliere Pompignoli)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:43

Non votanti: 2

Assenti:5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma


Assenti

Bonaccini Stefano; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Rancan Matteo


Titolo: 3255 - votazione Emendamento 6 (a firma del consigliere Pompignoli)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:43

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio;  Rancan  Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

 

Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Costi Palma; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Pillati Marilena

 

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 8 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:42

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Paruolo Giuseppe

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 4 (a firma del consigliere Pompignoli)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:42

Non votanti:2

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi  Stefano;  Bergamini  Fabio;  Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia;  Stragliati  Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Bessi Gianni; Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 14 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:17

Contrari/No:25

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina;

 

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Pigoni Giulia; Rontini


Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Zamboni Silvia; Paruolo Giuseppe

 

Astenuti

Piccinini Silvia


 

Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 21 (a firma del consigliere Pompignoli)

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:14

Contrari/No:25

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Delmonte Gabriele; Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Rainieri Fabio; Sabattini Luca; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 13 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 20 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:25

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Facci Michele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 2 (a firma della consigliera Marchetti Francesca e altri)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:26

Contrari/No:17

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

 

Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 19 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Montevecchi)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:17

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:5

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina


 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3255 - votazione Emendamento 22 (a firma dei consiglieri Pompignoli e Catellani)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:16

Contrari/No:26

Astenuti:1

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Petitti Emma; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 17 (a firma del consigliere Pompignoli)

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:40

Non votanti:2

Assenti:8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca

 

Non votanti

Mastacchi Marco; Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 30 (a firma della consigliera Piccinini)

 

Presenti al voto:46

Favorevoli/Si:5

Contrari/No:23

Astenuti:16

Non votanti:2

Assenti:4

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Piccinini Silvia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Contrari/No

Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca


Astenuti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Gibertoni Giulia; Petitti Emma


Assenti

Bonaccini Stefano; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo


Titolo: 3255 - votazione Emendamento 32 (a firma della consigliera Zamboni)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:40

Astenuti:1

Non votanti:2

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Marchetti Francesca

 

Astenuti

Barcaiuolo Michele


Non votanti

Lisei Marco; Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Gibertoni Giulia; Maletti Francesca; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 9 - I parte (a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani)

 

Presenti al voto:43

Favorevoli/Si:42

Non votanti:1

Assenti:7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Tagliaferri Giancarlo

 

Titolo: 3255 - votazione Emendamento 9 II parte (a firma dei consiglieri Pompignoli e Liverani)

 

Presenti al voto:44

Favorevoli/Si:18

Contrari/No:25

Non votanti:1

Assenti:6

 

Favorevoli/Si

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Taruffi Igor


 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bonaccini Stefano; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Pillati Marilena; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3255

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Approvazione del Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)”. (44)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Francesca Marchetti, Costi, Fabbri, Bessi, Montalti, Rossi, Daffadà, Bulbi

«A pagina 70 di 268, al capitolo 4.1.2, Orientamenti per la programmazione operativa regionale, dopo il primo capoverso sono aggiunti i seguenti periodi:

“Per ridurre il crescente mismatch tra domanda e offerte di competenze, anche in ottica di genere, occorre un policy mix che promuova un più forte collegamento tra competenze e innovazione.

Di seguito le principali sfide che l'Emilia-Romagna intende perseguire nell'ambito della strategia di specializzazione intelligente 2021-2027 per lo sviluppo di competenze basate su una cooperazione multistakeholder, dinamica e interattiva, che prenda decisioni strategiche attraverso analisi efficaci in grado di integrare strumenti e offerta. È necessario prevedere un'azione molto attenta al genere, alle nuove competenze STEAM e in grado di operare per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda ONU 2030. Con riferimento alle imprese, sarà inoltre importante favorire l'adozione di modelli in grado di assicurare comportamenti rispettosi della parità di genere.

Per allineare il più possibile i cambiamenti industriali, che avvengono molto velocemente, i tempi delle politiche educative e formative - spesso caratterizzate da risposte differite nel tempo e da una generale frammentazione dell'offerta - occorre agire a tutti i livelli educativi e formativi (dalla scuola primaria all'Università), adeguando curricula e metodologie didattiche con inclusione di uno standard minimo di competenze digitali, green e trasversali. Inoltre, è necessario potenziare la collaborazione tra i diversi attori del sistema formativo, della ricerca e dell'impresa per rafforzare le reti regionali degli attori e la cooperazione.”.»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Pompignoli

«Alla pagina 48 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "Sarà strategica l'individuazione di uno strumento di programmazione unitario in grado di aggiornare il Piano costa e difesa del litorale con l'obiettivo di integrare la manutenzione ordinaria e gli interventi strutturali complessi e di area vasta, riconducendo a obiettivi comuni gli interventi effettuati dalle diverse strutture regionali e sovraregionali, che a diverso titolo e con diverse finalità partecipano alla gestione della costa e delle acque interne. E inoltre fondamentale prevedere investimenti strutturati per quanto riguarda il dragaggio e la manutenzione ordinaria e straordinaria dei porti regionali." è integrato il seguente periodo:

"Le attività di monitoraggio, analisi e sviluppo di dati hanno permesso alla Regione di realizzare un Sistema Informativo geografico specifico per la Costa e un Sistema Gestionale per Celle Litoranee, finalizzate allo sviluppo delle conoscenze e alla gestione ottimale degli interventi di difesa del litorale."»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Pompignoli

«Alla pagina 48 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", è soppressa la ripetizione del periodo "Si tratta di una vera e propria strategia integrata che coinvolge pubblico e privati agendo sulle diverse dimensioni fisiche e immateriali, e che può essere ulteriormente rafforzata attraverso l'innovazione delle filiere come prospettato dalla Strategia regionale di specializzazione intelligente."»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Pompignoli

«Alla pagina 48 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "Si tratta di una vera e propria strategia integrata che coinvolge pubblico e privati agendo sulle diverse dimensioni fisiche e immateriali, e che può essere ulteriormente rafforzata attraverso l'innovazione delle filiere come prospettato dalla Strategia regionale di specializzazione intelligente" sono integrate le seguenti parole:

"affinché si valutino, sulla base di proposte progettuali sorrette da studi specifici o sperimentali e opportune modellazioni che mettano le strutture tecniche regionali in condizioni di verificarne l'adeguatezza, le migliori soluzioni tecniche proposte anche innovative finalizzate a ridurre l'esposizione a rischio dei litorali e l'aumento del livello di sicurezza degli arenili e dei territori retrostanti, e quindi di meglio garantire l'integrità dei lidi emiliano-romagnoli: affetti dal fenomeno dell'erosione costiera."»

(Approvato)

 

Emendamento 8, a firma dei consiglieri Pompignoli, Montevecchi

«Alla pagina 48 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "Si tratta di una vera e propria strategia integrata che coinvolge pubblico e privati agendo sulle diverse dimensioni fisiche e immateriali, e che può essere ulteriormente rafforzata attraverso l'innovazione delle filiere come prospettato dalla Strategia regionale di specializzazione intelligente" sono integrate le seguenti parole:

"Per affrontare le nuove sfide di un mercato del lavoro indebolito dagli effetti della pandemia è fondamentale rafforzare l'Agenzia Regionale per il Lavoro. L'obiettivo è duplice: qualificare l'erogazione dei servizi amministrativi e ampliare il perimetro d'intervento della struttura per farne un'Agenzia di comunità che attiva nuove reti territoriali per trasformare le situazioni di crisi in azioni per la ripartenza e che pratica una maggiore integrazione tra politiche attive per il lavoro e politiche formative e tra pubblico e privato accreditato. ln tal senso sono confermate premialità ai soggetti della Rete Attiva per il Lavoro, anche in partenariato tra loro che realizzano inserimenti o reinserimenti stabili e di qualità nel mercato del lavoro, con particolare attenzione - come previsto anche dal PNRR - a disoccupati di lunga durata, giovani e donne, nonché alla platea degli over 50."»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani, Rainieri

«A pagina 69 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "Più in generale, si proseguirà con le azioni di valorizzazione e tutela per accrescere la resilienza degli ecosistemi forestali, di prevenzione dei danni da incendi, calamità naturali e da eventi catastrofici." sono integrati i seguenti capoversi:

"Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da eccezionali eventi atmosferici dovuti al mutamento climatico che hanno provocato gravi e ripetuti danni alle produzioni agricole, obbligando all'erogazione di cospicui, sebbene parziali, indennizzi alle attività colpite.

Nell'auspicio di ottenere una copertura assicurativa per tutti gli agricoltori volta a coprire i danni provocati alle colture, andando-così a sanare l'attuale situazione di disparità che vede beneficiare di pubbliche provvidenze a parziale ristoro del danno subito proprio quegli operatori che hanno deciso di non stipulare polizze risulta indispensabile prevedere un finanziamento finalizzato a sostenere l'introduzione di sistemi atti prevenire o mitigare gli effetti nefasti alle colture provocati da detti eccezionali eventi atmosferici.”.»

(Approvazione della prima parte)

 

Emendamento 13, a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«A pagina 49 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", al termine del secondo capoverso, dopo le parole "assolutamente rilevante nelle province costiere della regione"." è integrato il seguente periodo:

"La Regione Emilia-Romagna, nell'ambito del programmi europei Life, Green Deal, Horizion Europe e Missione Starfish, assicurerà l'impegno alla lotta all'inquinamento e alla riqualifica delle acque e del territorio costiero determinanti per la salute e la conservazione degli ecosistemi marini e delle specie ittiche oltre che alla valorizzazione stessa dell'area portuale di Ravenna."»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Pompignoli, Liverani

«A pagina 48 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", al termine dell'ultimo capoverso, dopo le parole "ricadenti in queste aree”. È integrato il seguente periodo:

"ln tal senso la Regione assicurerà la riqualificazione della "Darsena di città" e la "Cittadella della nautica" affinché si possa consentire la navigabilità dal centro di Ravenna fino a Marina. Sul punto si rende necessario dare attuazione all'accordo operativo sottoscritto dal Comune di Ravenna, la Regione, la Rete ferroviaria italiana e l'Autorità portuale, attuando il sottopassaggio ferroviario carrabile sostitutivo del passaggio a livello in via Canale Molinetto, il prolungamento della dorsale ferroviaria di raccordo sulla destra del canale Candiano."»

(Respinto)

 

Emendamento 15, a firma dei consiglieri Pompignoli, Rainieri

«A pagina 34 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "l'accumulo di carbonio in forma organica nel suolo." è integrato il seguente periodo:

"La diminuzione di terreni marginali da imboschire fa ritenere utile indirizzare il sostegno a realtà pubbliche, prevedendo la realizzazione di boschi su terreni demaniali, non coltivati, dati in concessione alle realtà agricole con la finalità di realizzare anche boschi periurbani per forestazione urbana avendo cura di: aumentare i costi di impianto che in queste realtà sono più alti e fare in modo che i costi di manutenzione (non riconosciuti dal Feasr ai soggetti pubblici) siano sostenuti dai soggetti pubblici medesimi, ovvero che i costi sostenuti dalle realtà agricole private, possano essere successivamente sgravati attraverso agevolazioni fiscali equivalenti".»

(Respinto)

 

Emendamento 17, a firma del consigliere Pompignoli

«A pagina 68 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "la diffusione di edifici a emissioni zero." sono integrati i seguenti periodi:

"Per cogliere appieno le opportunità offerte, alla luce delle difficoltà in cui sono incorsi molti piccoli comuni nella partecipazione ai bandi dello scorso settennato, soprattutto a causa della mancanza di personale adeguatamente specializzato, risulterebbe opportuno che la Regione prevedesse forme di supporto, anche avvalendosi di un soggetto terzo specializzato, al fine di assistere le amministrazioni locali nelle difficili fasi di redazione delle domande, presentazione dei progetti e loro rendicontazione."»

(Approvato)

 

Emendamento 19, a firma dei consiglieri Pompignoli, Montevecchi

«A pagina 61 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", il periodo "Si promuoveranno poi nuove sinergie per una formazione terziaria avanzata e professionalizzante, attivando nuove forme di integrazione tra la formazione post secondaria non accademica (ITS e IFTS) e le lauree professionalizzanti, con l'obiettivo di garantire la continuità dei percorsi, formare professionalità tecniche ai diversi livelli richiesti dal sistema produttivo per la ripresa e l'innovazione." è integralmente sostituito con il seguente:

"ln continuità con la felice intuizione della co-progettazione degli interventi formativi con il mondo imprenditoriale che ha consentito di realizzare determinati obiettivi per gli ITS, partendo dalla leFP si promuoveranno nuove sinergie per una formazione terziaria avanzata e professionalizzante, confermando e rafforzando tramite forme di co-progettazione gli interventi mirati per la formazione di personale qualificato rispondente all'effettivo fabbisogno di professionalità attraverso i C.d. Avvisi "Just in Time"; si attiveranno altresì nuove forme di integrazione fra le formazione post secondaria non accademica sopra  citata (ITS e IFTS) e le lauree professionalizzanti: l'obiettivo è garantire la continuità dei percorsi, formare professionalità tecniche ai diversi livelli, dando risposta al sistema produttivo per la ripresa e l'innovazione."»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma dei consiglieri Pompignoli, Montevecchi

«A pagina 59 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole: "il rafforzamento della formazione continua e permanente lungo tutto l'arco della vita" sono integrate le seguenti parole "da realizzarsi favorendo la più ampia partecipazione del tessuto economico-produttivo dei territori attraverso forme di co-progettazione dei contenuti dei percorsi formativi, affinché la fase di analisi del fabbisogno di prossimità si traduca in azioni formative efficaci, tempestive e conformi agli effettivi bisogni del mercato del lavoro di riferimento;"»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma del consigliere Pompignoli

«A pagina 48 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo il periodo "A tale riguardo, nei bandi regionali per il sostegno e l'attrattività degli investimenti, potranno essere definite priorità per quelli del settore logistico ricadenti in queste aree" è integrato il seguente periodo:

"Premesso che le aziende dichiarano residuale le opportunità raccoglibili dagli incentivi pubblici (14,5% fonte 14ER Confindustria) occorre ripensare come conferire i finanziamenti, nello specifico con riferimento agli investimenti sulla sostenibilità. Il primo investimento cui tendono le aziende è correlato alla scelta di intraprendere una politica di sviluppo sostenibile volto al miglioramento della competitività.”»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma dei consiglieri Pompignoli, Catellani

«A pagina 63 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", il seguente periodo "Saranno previste azioni di sistema per il rafforzamento della Rete Alta Tecnologia, per sviluppare e potenziare gli strumenti di comunicazione e collaborazione fra la Rete e gli altri attori dell'ecosistema, e in particolare le PMI, e per intensificare le azioni per la connessione fra la Rete e il sistema delle alte competenze." è così modificato "Nel tentativo di avvicinare la domanda e l'offerta di ricerca e innovazione si sono alimentate moltiplicazioni di strati organizzativi, frammentazione e circuiti autoreferenziali. Ad oggi in nodi della Rete hanno superato la soglia di 100 organizzazioni. Questi attori, sebbene centrali nei processi di aggregazione della domanda di ricerca industriale, non hanno avuto un chiaro impatto sul sistema economico regionale, rispondendo solo in parte alle esigenze di sviluppo e trasferimento tecnologico a sostegno della progettualità delle imprese. Se da un lato saranno previste azioni di sistema per il rafforzamento della Rete Alta Tecnologia, per sviluppare e potenziare gli strumenti di comunicazione e collaborazione fra la Rete e gli altri attori dell'ecosistema, e in particolare le PMI, e per intensificare le azioni per la connessione fra la Rete e il sistema delle alte competenze, dall'altro lato diviene prioritario procedere ad una semplificazione dell'assetto organizzativo della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna eliminando le sovrapposizioni esistenti."»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma del consigliere Pompignoli

«A pagina 40 dell'Allegato A, "Documento Strategico Regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027", dopo le parole "capacità istituzionale per uno sviluppo sostenibile, equo e duraturo;" è integrato il seguente periodo:

"La discontinuità rispetto al settennio appena concluso deve prioritariamente concretarsi attraverso un nuovo approccio che, partendo delle tante criticità emerse in sede di stesura del Piano unitario delle valutazioni 2014-20, possa tradursi in un diverso utilizzo delle risorse favorendo un maggiore ascolto ed una migliore interazione con le rappresentanze organizzate dei beneficiari delle diverse misure, nonché nell'attenta analisi dei suggerimenti avanzati dai valutatori indipendenti che hanno realizzato il Compendio delle valutazioni ed i rispettivi approfondimenti tematici."»

(Respinto)

 

Emendamento 30, a firma della consigliera Piccinini

«Nel punto 4.2.2 Orientamenti per la programmazione operativa regionale, dopo il quarto capoverso, che si conclude con le parole: "adatte a ricevere e gestire le crescenti produzioni non programmabili." è inserito il seguente paragrafo:

"Non saranno invece in alcun modo finanziati progetti relativi a fonti fossili o all'idrogeno blu, prodotto dal metano, nonché a progetti connessi a operazioni di CCS (Carbon capture and storage). ".»

(Respinto)

 

Emendamento 32, a firma della consigliera Zamboni

«capitolo "4.2.2 Orientamenti per la programmazione operativa regionale" al quinto capoverso, dopo le parole: "colonnine di ricarica per le auto" sono aggiunte le seguenti parole: “promuovere la riduzione del costo dell'elettricità erogata nelle colonnine, favorire la diffusione delle community charger”.»

(Approvato)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini – Montalti

 

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