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91.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 21 LUGLIO 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 3588

Proposta d'iniziativa Giunta recante: “Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2022-2024”. (50)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3588/1/2/5 - oggetti 3768/3769/3772 - Reiezione)

(Ordini del giorno 3588/3/4 - oggetti 3770/3771 - Ritiro)

(Ordine del giorno 3588/6 - oggetto 3773 - Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti)

SABATTINI, relatore della Commissione

BARGI, relatore di minoranza

BESSI (PD)

RANCAN (Lega)

MONTEVECCHI (Lega)

CALIANDRO (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

STRAGLIATI (Lega)

PARUOLO (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

PICCININI (M5S)

BARCAIUOLO (FdI)

OCCHI (Lega)

MARCHETTI Daniele (Lega)

ZAMBONI (EV)

MASTACCHI (RCPER)

POMPIGNOLI (Lega)

TAGLIAFERRI (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

FACCI (Lega)

CALVANO, assessore

CASTALDINI (FI)

RANCAN (Lega)

LISEI (FdI)

TARUFFI (ERCEP)

ZAPPATERRA (PD)

TARUFFI (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 2809

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende Usl regionali". A firma dei Consiglieri: Mumolo, Sabattini, Maletti, Mori, Rontini, Montalti, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rossi, Costi, Iotti, Zappaterra, Bulbi, Fabbri, Pillati, Amico, Marchetti Francesca, Zamboni, Paruolo, Taruffi, Daffadà, Soncini, Gerace. (24)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 2809/1 oggetto 3774 – Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti)

MUMOLO, relatore

PELLONI (Lega)

LISEI (FdI)

AMICO (ERCEP)

ZAMBONI (EV)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3646

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la valorizzazione delle forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari”. (25)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 3646/1 oggetto 3775 – Approvazione)

(Ordine del giorno 3646/2 oggetto 3776 - Reiezione

 

PRESIDENTE (Petitti)

MALETTI, relatrice della Commissione

PELLONI, relatore di minoranza

POMPIGNOLI (Lega)

BARCAIUOLO (FdI)

POMPIGNOLI (Lega)

MALETTI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

RANCAN (Lega)

PELLONI (Lega)

MALETTI (PD)

MARCHETTI Daniele (Lega)

FACCI (Lega)

STRAGLIATI (Lega)

PELLONI (Lega)

POMPIGNOLI (Lega)

PICCININI (M5S)

FACCI (Lega)

STRAGLIATI (Lega)

MARCHETTI Daniele (Lega)

RANCAN (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

FACCI (Lega)

RANCAN (Lega)

POMPIGNOLI (Lega)

MALETTI (PD)

POMPIGNOLI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 3606

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: "Ratifica dell’Intesa interregionale tra le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l’attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica e modifica della Legge Regionale 22 novembre 2001, n. 42 e dell’annesso accordo costitutivo". (26)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti)

DAFFADÀ, relatore

RANCAN (Lega)

PRIOLO, assessore

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 3588 - 3768 - 3769 - 3770 - 3771 - 3772 - 3773 - 2809 - 3774 - 3646 -3775 - 3776 - 3606

Emendamenti oggetti 3588 - 2809 - 3646

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,34

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 91 del giorno 21 luglio 2021.

Hanno giustificato la propria assenza i consiglieri Delmonte e Soncini e l’assessore Corsini.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARGI Stefano
  3. BERGAMINI Fabio
  4. BESSI Gianni
  5. BONDAVALLI Stefania
  6. BULBI Massimo
  7. CALIANDRO Stefano
  8. CASTALDINI Valentina
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DAFFADÀ Matteo
  13. FABBRI Marco
  14. FELICORI Mauro
  15. GERACE Pasquale
  16. GIBERTONI Giulia
  17. LISEI Marco
  18. LIVERANI Andrea
  19. MALETTI Francesca
  20. MARCHETTI Daniele
  21. MARCHETTI Francesca
  22. MONTALTI Lia
  23. MONTEVECCHI Matteo
  24. MORI Roberta
  25. MUMOLO Antonio
  26. OCCHI Emiliano
  27. PARUOLO Giuseppe
  28. PELLONI Simone
  29. PETITTI Emma
  30. PICCININI Silvia
  31. PIGONI Giulia
  32. PILLATI Marilena
  33. POMPIGNOLI Massimiliano
  34. RANCAN Matteo
  35. RONTINI Manuela
  36. ROSSI Nadia
  37. SABATTINI Luca
  38. STRAGLIATI Valentina
  39. TAGLIAFERRI Giancarlo
  40. TARASCONI Katia
  41. TARUFFI Igor
  42. ZAMBONI Silvia
  43. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): 43 presenti.

 

OGGETTO 3588

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Documento di economia e finanza regionale ‒ DEFR 2022-2024”. (50)

(Relazione della commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordini del giorno 3588/1/2/5 – oggetti 3768/3769/3772 – Reiezione)

(Ordini del giorno 3588/3/4 – oggetti 3770/3771 – Ritiro)

(Ordine del giorno 3588/6 oggetto 3773 – Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Riprendiamo i lavori dall’oggetto n. 3588.

Chiedo maggiore silenzio in aula.

Ripartiamo dal DEFR, dalla proposta di iniziativa della Giunta recante: “Documento di economia e finanza regionale ‒ DEFR 2022-2024”.

La Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole...

Chiedo un po’ più di silenzio, per favore. Grazie.

Ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 luglio, con la seguente votazione: 27 voti a favore, 16 contrari e nessun astenuto.

Il relatore della Commissione, consigliere Luca Sabattini, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Su questo oggetto insistono 43 proposte di emendamento: 7 a firma del consigliere Barcaiuolo; 4 a firma della consigliera Piccinini; 15 a firma del consigliere Montevecchi; una a firma del consigliere Bargi; 2 a firma del consigliere Occhi; una a firma dei consiglieri Occhi e Rainieri; 4 a firma del consigliere Marchetti; una è ritirata; 2 a firma del consigliere Pelloni; una a firma del consigliere Bargi; una a firma del consigliere Rancan; 4 a firma della consigliera Castaldini; una a firma dei consiglieri Bargi e Sabattini.

Poi abbiamo cinque ordini del giorno, che vedremo successivamente.

A questo punto apriamo la discussione sul documento, sul DEFR.

Passo la parola al relatore della maggioranza, consigliere Luca Sabattini.

Prego, consigliere.

 

SABATTINI, relatore della commissione: Perfetto come argomento per cominciare la discussione post pausa. Grazie. Grazie, Presidente. Questo Documento di economia e finanza si inserisce in una fase economica, politica, sanitaria nuova. Quando approvammo lo scorso Documento lo scorso anno, ai primi di ottobre del 2020, venivamo da diversi mesi molto difficili, per non dire scioccanti, in cui avevamo toccato con mano una situazione assolutamente inedita. Alcuni mesi estivi di leggera tregua ci avevano fatto crescere la speranza di un miglioramento complessivo della situazione, ma all’atto dell’approvazione del Documento avevamo già sentore dell’autunno e inverno che ci saremmo apprestati a vivere: i contagi in crescita un po’ ovunque nel mondo, i vaccini ancora in fase di sperimentazione, la necessità di convogliare molte risorse nel contrasto alla pandemia e alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali.

Oggi il contesto in cui ci troviamo è mutato, non fosse altro perché la campagna vaccinale ha cominciato a dare i suoi importanti risultati. L’emergenza covid-19 non è ovviamente terminata. I dati globali di questi ultimi giorni sono chiari e inequivocabili. L’ennesima variante del virus, Delta, sta mettendo nuovamente in difficoltà gli Stati e se, da un lato, grazie a una poderosa campagna vaccinale di cui anche noi siamo attuatori e testimoni, il virus fa un po’ meno paura, dall’altro, non vediamo ancora del tutto la luce in fondo al tunnel.

Nessuno si immaginava, oltre un anno fa, quando sarebbe stata lunga questa pandemia e quale sarebbe stata la sua evoluzione. Ancora oggi non sappiamo davvero qual è il suo decorso, ma vediamo che il virus continua a circolare, sappiamo che circola e molto probabilmente emergono anche nuove varianti. Quindi, è ancora più importante ribadire quanto sia importante la campagna vaccinale e invitare tutti a fare il vaccino.

Di fronte a questa situazione è necessario dare una spinta ancora più decisa per uscire dalla crisi, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, a partire dai vaccini, ma anche dal rafforzamento del nostro sistema sanitario. Non possiamo nasconderci i costi economici e sociali che questa emergenza ha provocato, con ricadute pesanti sul tessuto produttivo, sulle famiglie, i giovani, le donne, i disabili, le persone che vivevano già in un contesto di fragilità.

Per questo, anche in campo economico l’Emilia-Romagna ha sentito e sente la responsabilità di dare il massimo per sostenere da un lato le attività e i settori maggiormente in difficoltà, integrando la sua azione a quella dei provvedimenti nazionali (ne abbiamo parlato poc’anzi con l’assestamento), dall’altro per rafforzare una stagione di investimenti, che contribuirà ulteriormente la ripartenza economica. Nel DEFR vediamo come monte investimenti oltre 14 miliardi di euro.

Nel 2020 la caduta del PIL, la più alta nell’area euro, ha penalizzato tante aziende manifatturiere, ancora di più i servizi. Alcuni settori come il turismo e la cultura hanno avuto enormi impatti negativi.

Oggi siamo di fronte a uno scenario economico di prudenziale ottimismo, le previsioni del Fondo monetario internazionale vedono il PIL mondiale in recupero del 6 per cento, con un recupero del 50 per cento del calo registrato nel 2020.

Il DEFR nazionale, uscito lo scorso 15 aprile, prospetta una previsione di crescita del PIL italiano del 4,5 e nel 2021 del 4,8, e circa 1 punto in più per quanto riguarda la nostra Regione. Contestualmente, l’Istat ci dice che il 2020 si è chiuso con un dato negativo nazionale leggermente inferiore al previsto, un 8,9 per cento, mentre in Emilia-Romagna il PIL ha subito un calo del 9, in linea con quello del Paese, ma minore rispetto a quello che avevamo previsto nel DEFR dello scorso anno.

Il DEFR 2022-2024 è pertanto un documento che nasce in un contesto ancora molto complesso e ambivalente, un documento che esprime la consapevolezza della necessità di dover continuare a sostenere le categorie in difficoltà per non lasciare nessuno indietro, ma contestualmente vuole segnare il rilancio e la ripartenza della nostra Regione con un forte contenuto di innovazione e di investimenti.

Di conseguenza, se il DEFR dello scorso anno, nato nel pieno della pandemia, ha visto convergere i nostri sforzi principali nella risposta all'emergenza, nella riorganizzazione dei servizi, nel sostegno ai tanti settori in difficoltà, nella salvaguardia dell’occupazione, questo DEFR 2022-2024, pur mantenendo tra le sue priorità i tre elementi che citavo prima, è un documento che rappresenta il rilancio della nostra Regione e ci conduce direttamente al prossimo bilancio 2022. Esprime in maniera concreta, verificabile e misurabile della strategia complessiva, che sta alla base degli obiettivi politici, e costruisce una lettura puntuale delle politiche che si intende introdurre, implementare e rafforzare in questa legislatura. È una strategia integrata, che si basa su alcuni documenti fondamentali, ai quali questo documento è strettamente legato, dal programma di mandato al Patto per il lavoro e per il clima, all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e ovviamente sui due documenti, il DSR e l’S3, che abbiamo discusso qualche settimana fa.

È un documento, il DEFR, che manifesta la convinzione che la nostra Regione si stia giocando una partita fondamentale sulla crescita economica come elemento fondativo della sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria. Come ce la giocheremo questa partita, sia come Paese che come Regione, determinerà il futuro delle prossime generazioni sia per quanto riguarda la coesione sociale sia per quanto riguarda la tenuta del sistema democratico nel lungo periodo.

Abbiamo sfide enormi davanti, per cui occorrono politiche pubbliche radicali e all’altezza della complessità dei problemi. Uno, la crisi demografica, accentuata con la pandemia, considerando che abbiamo avuto un calo demografico mai come nello scorso anno, con perdite demografiche molto forti e con disparità territoriali ancora altrettanto forti. Due, il contrasto. Il contrasto alle disuguaglianze economiche, sociali e territoriali di genere, disuguaglianze acuite dalla crisi e dalla pandemia, ma anche dagli stessi mutamenti climatici, che hanno fatto sì che si generassero nuove povertà e discriminazioni. Tre, l’emergenza climatica. Oggi non dovremmo più stupirci dei fenomeni estremi di cui siamo spettatori, che testimoniano i mutamenti climatici che abbiamo spesso ignorato. Oggi ci troviamo di fronte a rapide trasformazioni ambientali che incidono anche dal punto di vista socioeconomico e che vanno ad accrescere ulteriormente le disuguaglianze secondo una correlazione stretta tra economia, disparità e ambiente. Qui si inseriscono anche le azioni di prevenzione e mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico sia con un piano quinquennale di investimenti senza precedenti, sia dal punto di vista organizzativo. Poi, ovviamente, la transizione digitale, transizione necessaria tanto per le imprese che per i cittadini, quanto per la pubblica amministrazione, su cui si giocherà la capacità dei territori di competere ed essere attrattivi.

Per essere all’altezza di queste sfide non basta lavorare per sostenere lo sviluppo e la ripartenza, non è sufficiente soffermarsi alla lettura dei punti percentuali di PIL, ma occorre che quello sviluppo e quella ripartenza siano condivisi e partecipati da tutti. Occorre che le politiche pubbliche siano eque, capaci di ridistribuire i risultati ottenuti e in grado di accompagnare le persone al cambiamento, ad affrontare la complessità, aiutandole ad acquisire gli strumenti e le conoscenze necessarie. Non esiste cambiamento, che sia transizione ecologica o digitale, se non è popolare, partecipata e condivisa dalle persone.

In quest’ottica il DEFR rappresenta anche lo sforzo con il quale questa Regione ha cercato di cogliere la portata e la complessità dei problemi che ci troviamo ad affrontare.

L’ambizione non è quella di ricostruire, del semplice tornare a ciò che c’era prima, ma quella di una nuova ripartenza, che deve valorizzare le peculiarità della nostra terra, ma non pensare di lasciarle in una fotografia statica. Saper accompagnare il cambiamento e la trasformazione farà la differenza in tutti i campi, da quello ambientale a quello energetico, da quello digitale a quello sanitario, ma le persone necessitano di un tempo più lungo per cambiare. Da qui la centralità delle politiche sociali e sociosanitarie che garantiscano sostegno a tutti, con particolare attenzione alle fragilità e alle nuove povertà. Da qui la centralità della formazione e delle nuove competenze da mettere in campo, azioni per garantire l’opportunità di lavoro e una qualità di vita che non discrimini per età e per genere. Essendo in grado di attrarre investimenti e produzione di alto valore aggiunto, ha senso solo nella misura in cui saremo in grado di valorizzare al massimo e non disperdere il valore di ciascun uomo o donna. Solo così si cresce nella comunità dove non esistono persone che si sentono scartate e dove ognuno può essere in grado di dare il proprio contributo, con diritti e doveri.

Perché sia vero, una nuova ripartenza, un ruolo centrale lo avranno le Istituzioni, non solo dal punto di vista economico e di programmazione, ma anche sui tempi di attuazione, sulla velocità di adattarsi e di governare i cambiamenti. Su questo la nostra Regione ha un elemento fondamentale nel DNA: la capacità di collaborare e supportare i diversi livelli istituzionali, con particolare attenzione ai Comuni e a quei soggetti istituzionali più prossimi ai cittadini, di cui conoscono sicuramente molto meglio i bisogni, ma faticano sempre di più a dare risposte.

In più, una capacità di esprimere e anche di saper rispondere a quelle sfide trasversali più strategiche per il pubblico, quella di riuscire a semplificare le procedure per raggiungere prima e meglio il risultato, garantendo al tempo stesso il rispetto delle regole e della legalità, senza, quindi, scadere in scorciatoie o in deregolamentazioni indiscriminate. In questo senso il Patto per la semplificazione rappresenta un obiettivo strategico fondamentale, su cui anche come Assemblea abbiamo il dovere di impegnarci a fondo.

Perché sia una nuova ripartenza, come dicevo prima, le relazioni tra istituzioni diventano fondamentali e le Istituzioni europee come quelle nazionali hanno rappresentato e rappresentano un ruolo centrale nell’individuare una strategia comune per uscire dalla crisi.

L’Europa è cambiata molto durante questa pandemia. Non era quello che ci aspettavamo. Oggi è molto più affine, ma per perseguire oggi questi obiettivi non può essere solo quello di rafforzare la legittimità democratica dell’Unione. È garantire che le sue politiche e la sua leadership siano espressione dei cittadini europei in una democrazia parlamentare europea a tutti gli effetti. È questa, credo, una delle grandi sfide che abbiamo davanti, dal punto di vista continentale, ma anche come Paese.

Ho finito il mio tempo e ringrazio la Presidenza per la clemenza nel tempo. Ci tengo a ringraziare ovviamente l’assessore Calvano e tutto lo staff, Arianna e Tamara su tutti. Ringrazio il relatore di minoranza, con il quale la collaborazione non è mai mancata, ma siamo ormai una coppia consolidata su questi temi, così come non è mancata a me la collaborazione di tutti quanti i colleghi con i quali ci siamo misurati sui tanti emendamenti.

Ringrazio il presidente Pompignoli e lo staff della prima Commissione. Ringrazio i colleghi di maggioranza per la fiducia e anche tutto lo staff del Gruppo del Partito Democratico, con una particolare menzione alla mia collaboratrice Stefania.

Siamo consapevoli che con l’approvazione di questo documento tracciamo la strada che vogliamo questa Regione percorra concretamente per i prossimi anni, perché sappiamo che quello che saremo domani lo costruiremo oggi con il contributo di tutti, nessuno escluso, e la vittoria o meno di questa partita non sarà dovuta alla fortuna, ma sarà il risultato delle scelte politiche fatte oggi e della tenacia e della perseveranza con cui sapremo portarle avanti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Sabattini.

Qualche minuto in più per il relatore di maggioranza e, ovviamente, anche per il relatore di minoranza.

Prego, consigliere Bargi.

 

BARGI, relatore di minoranza: Sì, grazie Presidente. Parto dove ha concluso il collega, dai ringraziamenti. Il tempo è sempre tiranno, soprattutto quando in quest’aula ci diamo dei tempi molto contingentati e quindi magari ho concesso meno tempo nel mio intervento ai ringraziamenti chiaramente non di rito, perché, come abbiamo detto anche in apertura dei lavori sull’assestamento, questa volta abbiamo dovuto correre e impegnarci di più tutti, è una situazione che vogliamo non si ripeta, ma che ha dimostrato tutta la disponibilità tanto del relatore quanto della relatrice Rontini per quanto riguarda l’assestamento, del collega Sabattini, degli uffici della I Commissione dell’assessore Calvano nell'affrontare nella maniera più diplomatica possibile anche elementi come il DEFR.

Questo, come dicevo anche in Commissione, per sua natura sarebbe un elemento fortemente legato al programma di mandato della maggioranza, quindi, volendo, potrebbe non esserci una grande discussione in termini di emendamenti, invece a questo giro forse abbiamo fatto un record, mettendo alla prova anche la pazienza della maggioranza.

Chiaramente, come detto in Commissione, è tutto buono, ciò che viene passato su un documento di indirizzo di questo tipo lo prendiamo per apertura, per possibilità di trovare un accordo su determinate strategie, però è evidente che gli obiettivi strategici devono fare rima con il programma di mandato della maggioranza.

Venendo al contenuto del documento che andiamo ad affrontare, partendo da uno degli elementi toccati sempre per primi, ovvero l’andamento dell’economia nel nostro Paese, in particolare nella nostra Regione, ovvero questo rimbalzo del PIL su quest’anno, di crescita del PIL che viene vista come un segnale molto positivo, io invito alla cautela. Ho letto una parte anche del DEF nazionale, è evidente come il tendenziale e il programmatico, che sono poi i nostri riferimenti, sulla crescita futura tendono ad essere molto più contenuti sulla crescita nel 2022-2023, perché ovviamente sul rimbalzo ci sono già alcuni aggiornamenti che andranno nella Nadef nazionale, quindi ci sono varie stime dell’OCSE, dell'Istat e via discorrendo, e indicativamente quel 4,5 fa il paio con il 9,5 perso causa Covid, quindi è un rimbalzo, perché dopo due anni abbiamo liberato le persone e l’effetto sull’economia si vede, ma è una crescita che parte da molto lontano e difficilmente a questi ritmi riusciremo a tornare ai livelli pre-crisi.

Sarà interessante capire il livello programmatico, cioè quando metteremo a terra le risorse. Parto proprio dal tema della crescita, dicendo che l’obiettivo della crescita tanto nella nostra Regione quanto nel nostro Paese, come dicevo nell’intervento di chiusura sull’assestamento che era un ponte con questo documento e riparto da lì. Bisogna che con la narrativa ci chiariamo un attimo. Del resto, quando io vedo un DEFR, come ho detto in apertura di discussione, fortemente schiacciato sugli strumenti europei, quasi questa aspettativa che tutto piova e quella sia la strada maestra per ripartire, io non posso far altro che sedermi con la calcolatrice e fare due conti. Mi si dice che la scelta strategica del Recovery Fund, poi tradotta in PNRR e React-EU, è una strada più grande del Piano Marshall, qualcosa di mai visto, mai provato e mai tentato, manovre espansive, però se io prendo in mano la calcolatrice, come dicevo poc’anzi, e prendo le risorse che ci danno, 191 miliardi al nostro Paese sul Recovery Fund, 13 sul React-EU, di questi 191 ce ne sono 121,6 di prestiti e vanno ridati con tanto di interessi, più bassi di quelli che avremmo avuto a livello di mercato, ma dopo ce li mettiamo dentro. Non è che siamo così cattivi da non considerare le componenti positive. Però, questi vanno ridati. È un po’ come le imprese: gli hanno fatto fare debito per passare la crisi e sono soldi che vanno ridati, non sono soldi regalati. Poi, ci sono 68,9 miliardi di grants o fondo perduto, mettiamolo come meglio credete, se non ci piacciono i termini anglosassoni, insomma di fondo perduto. Benissimo, partiamo da questa cifra, quindi, che sono le risorse vere in più per i prossimi sei anni, 68,9 miliardi, a cui io aggiungo gli interessi risparmiati perché non siamo andati al mercato noi, li ha calcolati l’Università Cattolica di Milano nel suo Centro studi dei conti pubblici, dove c’è anche Carlo Cottarelli, che qualcuno indicava come possibile premier qualche tempo fa, non io di sicuro, ma prendo i suoi dati per buoni. Dice: risparmiamo 24 miliardi di interessi. Quindi, aggiungiamoli ai 68. Da qui ci togliamo il netto di quello che diamo all’Europa nei prossimi sei anni. Sapete che noi siamo un contribuente netto, diamo circa l’1,2 per cento del PIL all’Europa. Attenzione, io parlo del minimo, perché con la Brexit c’è chi sta spingendo questa percentuale al 2 per cento, quindi potrebbe essere un dato peggiorativo. Ma vogliamo fare i buoni in questo calcolo: 20 miliardi. È un versamento che noi dobbiamo dare all’Europa per compensare la parte grants di 338 miliardi complessivi del fondo perduto, il Recovery Fund, perché l’Italia deve partecipare, 12,8 per cento. Erano stati calcolati allora sulla versione 350 o 360, li hanno cambiati mille volte, alla fine siamo arrivati a 338. Sono 43 miliardi chiaramente da togliere. Meno altri 6 miliardi. Lo avete già detto più volte: avete messo risorse anche voi sul PSR, perché vengono tagliati sull’agricoltura, in quanto la Gran Bretagna, altro Paese contribuente netto, se n’è andata.

Rimangono 24 miliardi in sei anni, che equivalgono a 4 miliardi l’anno. Questo facendo i conti da bravo e buono, senza considerare tutte le altre componenti negative. Una la citate sempre: dobbiamo essere veloci e bravi entro il 2023 a presentare i progetti, sennò perdiamo dei soldi. Se non siamo in grado di farlo, se semplicemente i tempi sono troppo stringati o i paletti troppo alti... Perché questo non lo dice mai nessuno. Non è sempre detto che sia colpa nostra. Non siamo cattivi sempre noi italiani. Ve lo dico. Succede che perdiamo delle risorse. Se vengono introdotte delle tassazioni nuove, come varie carbon tax, come costi, in questa rivoluzione verde... Già qualcuno ha parlato di rivoluzione dei ricchi, perché viene fatta pesare sul consumatore. Già abbiamo impennato le materie prime. Vedremo come andrà a finire. Come al solito, il potere d’acquisto delle famiglie si assottiglia. Anche questo non lo dice Bargi. Lo dice Draghi nella prefazione del PNRR, che non viene mai citato da nessuno. Però lo dice Draghi, su come è stato l’andamento del potere d’acquisto delle famiglie.

Perché ho fatto questo calcolo? Ho fatto questo calcolo per dire: attenzione alla narrativa che diamo. Appoggiarci totalmente a uno strumento che evidentemente non è la manna, ma è uno strumento che è stato adottato, è stato scelto... Siamo in ballo, dobbiamo ballare. Nessuno dice di no. Ma non prendiamolo come un qualcosa che ci salverà. 24 miliardi, stando a cifre attuali, senza calcolare tutte le componenti negative, in sei anni.

Dicevo, soffriamo molto, soffriremo molto, ma l’abbiamo visto tanto nell’assestamento quanto nel DEFR, questa forte componente ideologica verso il green. Ci metto anche il tema gender, ma su quello interverranno i miei colleghi dopo, anche perché il tempo è quello che è. Sul tema green, però, mi va di spendere qualche parola. L’ho già detto in anticipo. È una rivoluzione che ha dei costi. Si rischia di arrivare a fare quello che io qualche tempo fa, all’indomani della riapertura dei lavori d’aula post Covid, chiamavo “eugenetica aziendale”. Noi ci troveremo a dire: chi si riconverte bene sta al passo... Quando l’assessore Colla, in quel suo modo straordinario di presentarci i treni che passano... O saliamo... Mi pare che sui treni non possano salire tutti, da quello che ho capito, ma questo è un altro discorso. I treni che passano bisogna prenderli al volo perché passano una volta sola. È una narrativa bellissima, affascinante, però non ho capito cosa succede a chi non sale sul treno e soprattutto chi decide chi ha la capacità di salire e chi no. Rischiamo veramente di fare questo tipo di scelta.

Io penso a due comparti, Motor Valley e plastica, che abbiamo qui in Emilia-Romagna... Non ho capito qual è esattamente l’andamento su questi due segmenti, anche perché sono i cinesi che hanno fatto l’investimento sull’elettrico, non noi.

Attenzione, anche qui. Nessuno dice non vogliamo un mondo… Tutti sappiamo che abbiamo solo questo pianeta, tutti vogliamo vivere in un mondo ordinato, pulito, bello, verde, ma le transizioni vanno fatte al passo che sono in grado di avere il proprio tessuto produttivo e i propri cittadini, non al passo che vorremmo avere noi per appuntarci la medaglia con la margheritina sopra, perché altrimenti in questo modo si scarica su di loro, sui cittadini e sulle imprese, tutto il costo di una scelta puramente politica.

Se a questo aggiungiamo che, se noi partiamo con il freno a mano tirato, noi Europa occidentale, che a livello mondiale tra i Paesi più industrializzati è quella messa meglio in termini di emissioni, invece quelli che veramente sono gli emettitori seriali, uso una terminologia da green anch’io, Stati Uniti, Russia, Cina, non fanno questa transizione… Lo diceva l’assessore Calvano ieri: il socialismo non si può fare in un solo Paese. La transizione green idem, ancor di più perché il pianeta è lo stesso per tutti.

Se loro non lo fanno, noi rischiamo di porci dei limiti. Noi diciamo: attenzione a non trasformare la transazione in limiti. Facciamola progressivamente, ma non facciamola diventare dei limiti per chi non è in grado di riconvertirsi oggi. Abbiamo già visto anche dentro il pacchetto “Fit for 55” quanto è forte l’enfasi anche in termini di nuove imposte e di ricadute che avranno sui prezzi, perché la verità è quella, no?

Se noi partiamo e viaggiamo con il freno a mano rispetto ad altri che non lo fanno, noi rischiamo non di essere quelli che vanno sul treno veloce, rischiamo di prendere il treno che ogni tanto arriva tardi dietro casa mia e di arrivare in ritardo rispetto agli altri Paesi. Quindi, la narrativa è sempre bella però, quando arriva il momento di mettere giù le risorse, è importante farlo con un criterio che sia quello di consentire ai cittadini e alle imprese di stare al passo.

Qui abbiamo detto forte schiacciamento sugli strumenti europei, dubbio nostro. Altro grande dubbio, ovviamente, è l’ombra dell’austerità. Ne parlavamo prima. È sempre dietro l’angolo. Nel 2023 si parla già di ritornare al Patto di stabilità, si parla già di obiettivi di medio termine prudenti per l’Italia. Lo dicono le raccomandazioni dell’UE. Anche qui, non è Bargi che parla. Bargi legge, come abbiamo detto tante volte, e cerca di riportare considerazioni che in un ambiente politico bisognerebbe fare.

Cosa proponiamo noi, invece, su questo DEFR? Quali sono i nostri emendamenti, in parte poi accolti in parte no, ma che fanno parte della nostra strategia, proposta al nostro territorio regionale? Misure di maggiore competitività per le PMI. Noi diciamo "cerchiamo di allargare le maglie", lo so, è una terminologia che non piace molto alla maggioranza ma non so come definirla, "facciamo i bandi con minimo 20 assunzioni per le grandi imprese che investono sul nostro territorio, per attrarle", benissimo, lo abbiamo fatto per la montagna, per portare le imprese in montagna (lì poi c'è un altro grande tema nostro, se non facciamo infrastrutture in montagna, l'azienda, con i costi del trasporto, non la vado a fare, quindi c’è anche un altro tema che poi va a cozzare con il green, che bisogna porsi).

Ho presentato un emendamento forzato, se vogliamo, ma è importante portare anche queste realtà ad essere discusse qui dentro. Diciamo montagna, 20 assunzioni, ma esiste un panorama, un tessuto di piccole e medie imprese che magari fanno 5 assunzioni a tempo determinato, e con 5 a tempo determinato si parla di una realtà media, perché difficilmente un piccolo riesce a farlo, ma non è già anche questa meritevole di attenzione per un sostegno dalla Regione in una manovra veramente espansiva, per consentire di andare incontro a un tessuto produttivo che può darci ciò che ci serve, cioè il lavoro?

Abbiamo il tema della sanità, lo abbiamo detto tante volte, sanità di prossimità, più vicina ai territori, più lontana dal centro e più vicina al territorio, abbiamo Province particolari, lunghe, territori periferici, lontani dal centro, e serve dargli i servizi sanitari fondamentali.

Abbiamo notato una forte apertura in questa direzione, però, insomma, signori, lo diciamo da cinque anni, capiamo che il nostro programma fosse interessante, però queste svolte, questi passi indietro bisogna anche ammetterli con un mea culpa quando si fanno. Idem il discorso dei punti nascita.

Queste sono le politiche per la famiglia solidale, un’offerta formativa professionale più intrecciata, più vicina al mondo del nostro tessuto produttivo, sono un raggruppamento per macro temi del blocco di emendamenti, oltre una settantina tra Commissione e Aula, che abbiamo fatto e che rappresentano la nostra visione, la nostra manovra.

Credo di poter terminare il mio intervento, anche perché il tempo è quello che è, ma capiamo che ci sono luci e ombre sul futuro, soprattutto ombre sul futuro dell’impianto di questo DEFR che non passano inosservate e ci lasciano poco soddisfatti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Bargi.

Apriamo la discussione generale. Ho già tra i prenotati il consigliere Bessi. Prego, consigliere.

 

BESSI: Grazie, presidente.

Io farò un intervento sull’economia del mare, sull’economia che genera per l’Emilia-Romagna e produce oltre 3 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 7 per cento del totale nazionale, tra import-export marittimo, e la forza di traino per l’economia regionale va oltre ai 26 miliardi di euro, pari al 37 per cento del totale dell’interscambio, di cui 9 miliardi in import e 17 miliardi in export. Quindi, è una filiera importante, che viene sottolineata da questo DEFR, che vede oltre 10.000 imprese attive nella logistica, nella portualità, e 91.000 persone impegnate in tutta la regione. Questo indica quanto siano importanti i traffici marittimi, traffici che passano dal porto di Ravenna, che è la mia città, ma soprattutto è il porto dell’Emilia-Romagna. C’è già stata una reazione importante in questi mesi. Il periodo da gennaio a maggio di quest’anno ha visto una movimentazione complessiva pari a oltre 10 milioni di tonnellate, con un rimbalzo di oltre il 18 per cento, quasi il 19 per cento, quindi parliamo di 1,6 milioni di tonnellate in più. Ravenna si conferma leader, per esempio, delle rinfuse solide, con oltre 9 milioni di tonnellate.

Tutti questi dati sono stati presentati recentemente da un’analisi del Centro studi del gruppo Intesa nel rapporto dell’economia marittima italiana. Ci sono chiaramente degli aspetti critici nel sistema logistico. Per esempio, è ancora da migliorare l’intermodalità, utilizzata dalle nostre aziende per il 35 per cento. Obiettivi che sono importanti e che riguardano questo periodo di cambiamento anche, come è stato citato dal relatore di maggioranza, che riguardano il Documento economico e finanziario regionale, la digitalizzazione, la sostenibilità, le zone logistiche semplificate, gli investimenti infrastrutturali, fondamentali per raggiungere gli obiettivi del PNRR, che prevede 3,8 miliardi di euro per il sistema portuale italiano. Ecco quanto il settore marittimo sia strategico nelle relazioni nazionali e internazionali.

Il porto di Ravenna ha chiaramente risentito della pandemia, ma in questo momento sta lavorando per una programmazione, che ha visto le sinergie istituzionali, partendo dall’impegno, nella scorsa legislatura, del presidente Bonaccini con i diversi Governi che si sono succeduti e con una comunanza di intenti e di sinergie a livello di maggioranza e di opposizione, che va registrata dal nostro Consiglio regionale fino al Consiglio comunale di Ravenna, per esempio, dove ci sono stati molti ordini del giorno votati da ambo le parti.

Chiaramente digitalizzazione, efficientamento energetico, transizione ecologica. Basta pensare che il porto di Ravenna è il primo porto italiano con un deposito di rifornimento del GNL, che avrà un ruolo cruciale nel cambiamento dei traffici marittimi, passando da questo nuovo sistema di trasporto, di movimentazione. E poi l’home port crocieristico, che si affaccia, visti i limiti delle grandi navi, a Venezia.

Servono tutte queste cose, che si stanno portando avanti nella progettualità in capo all’Autorità portuale, al Comune di Ravenna, alla Regione, e che sono anche importanti snodi logistici nazionali.

È stato approvato recentemente il Piano operativo dell’Autorità portuale, che ha un programma di attività di quasi un miliardo e mezzo di euro, di cui 800 milioni a carico dell’Autorità portuale proprio sugli investimenti per rendere lo scalo dell’Emilia-Romagna con nuovi fondali, nuove banchine, eccetera.

Quindi, è naturale che il Documento economico-finanziario regionale, che mette al centro le infrastrutture strategiche, metta e faccia emergere quanto il porto di Ravenna, il porto dell’Emilia-Romagna veda la sua strategicità, la sua capacità di essere uno snodo importante per la nostra regione, a livello nazionale ed europeo. È anche un porto di natura europea.

Incrementare l’efficienza e la capacità competitiva mediante il rafforzamento dell’accessibilità ferroviaria, l’eliminazione delle interferenze tra viabilità nelle dorsali [...] del porto, l’adeguamento e il potenziamento dello scalo, come ben scritto nel DEFR, sono gli impegni che ci devono vedere continuare su questo filone, su cui lavoreremo e spero si lavori con la stessa sinergia a livello locale, regionale e nazionale, come è stato fino ad oggi.

E poi la realizzazione della Zona logistica semplificata, che rilancia ancora con più forza questa intersezione tra i vari snodi della regione. Proprio l’aula, nella scorsa legislatura, con una dotazione in un bilancio che è stato approvato nel 2019, ha dato il via a questo importante percorso, con uno studio strategico. Credo che l’economia regionale sempre più sostenibile…

 

PRESIDENTE (Petitti): Chiedo un po’ più di silenzio in aula perché è difficile sennò ascoltare gli interventi.

 

BESSI: …ambientalmente, economicamente e socialmente si fondi e abbia una spinta importante da parte dell’economia del mare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie a lei, consigliere Bessi.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, Presidente.

Molto anche celermente perché poi le considerazioni sul Documento di economia e finanza regionale le lascerò alle dichiarazioni di voto, anche perché il consigliere relatore Bargi ha espresso bene quello che è il pensiero della Lega e quello che è il pensiero dell’opposizione su questo Documento di economia e finanza regionale.

Io intervengo in discussione generale per due motivi, per due questioni principali. Il primo. Il primo è un emendamento, che porta la mia prima firma, che chiede di inserire all’interno del Documento di economia e finanza regionale la possibilità di far sì che venga realizzata il prima possibile la quarta corsia tra Piacenza e Modena sull’autostrada A1. Ovviamente so già come andrà a finire con questo emendamento, perché nella discussione che abbiamo fatto in Commissione nelle scorse settimane so bene che la maggioranza boccerà questo mio emendamento, che testualmente dice: “Di prevedere con i medesimi soggetti il potenziamento della rete autostradale esistente con la realizzazione della quarta corsia fra Modena e Piacenza”.

Certo che però il veder bocciato questo emendamento e questo annuncio di bocciatura di questo emendamento mi lasciano abbastanza stupito. Mi lascia stupito perché quando abbiamo adottato il PRIT in quest’aula, il 10 luglio 2019, all’interno di quel PRIT era presente la realizzazione della quarta corsia. Io non ho fatto altro che prendere la medesima dicitura di un’adozione di un PRIT, perché ancora il PRIT non l’abbiamo approvato e chissà quando andremo in approvazione visti i grandi problemi che avete in maggioranza sulla questione infrastrutture. La parte che parla della quarta corsia l’abbiamo presa e l’abbiamo riproposta sul DEFR.

L’abbiamo riproposta sul DEFR e, attenzione-attenzione, Documento di economia e finanza regionale per i prossimi anni 2022-2024, avete scelto di non inserirla. Questo io lo leggo politicamente come una retromarcia clamorosa post-elettorale da parte della maggioranza, anche perché quei 1.300 milioni che erano stati previsti ad oggi non sappiamo cosa, come, quando. Quindi, come interpreto il fatto che prima, appena prima delle elezioni regionali, questo punto fu inserito all’interno del PRIT, mentre adesso nel Documento di economia per i prossimi anni non approvate l’emendamento? Come la scomparsa della quarta corsia tra Piacenza e Modena. Lo interpreto in questo modo, perché politicamente vuol dire non avere intenzione di portare avanti questa linea, e ovviamente questo a noi importa tanto e condiziona tanto, perché se noi vediamo i grandi problemi che ci sono soprattutto sulla A1, anche aggravati dal fatto che vi è un flusso maggiore per i vacanzieri che, per fortuna, hanno scelto di venire nella nostra Regione e andare sulla nostra costa romagnola, cosa che pone questo tema in modo importante.

Certo, serve d’estate, ma serve anche durante l’anno per tutto il nostro sistema imprenditoriale e produttivo, quindi sicuramente questo è un tema che poniamo e che purtroppo vedremo bocciato all’interno della discussione di questo documento di economia e finanza regionale. Questo è il primo tema.

Il secondo tema è anch'esso abbastanza attuale, perché in questi giorni, in queste settimane, vediamo un sovraffollamento dei nostri treni, un sovraffollamento dovuto ovviamente per fortuna al fatto che ci siano persone che si muovono per andare verso Ancona, quindi verso la nostra costa romagnola, per poter passare qualche tempo di vacanza. Ovviamente ci sono dei problemi relativi agli affollamenti di questi treni, anche relativamente al Covid e a tutti gli assembramenti successivi.

Mi permetto oggi, e ringrazio anche i colleghi del Centrodestra che hanno voluto firmare questo ordine del giorno, di porre l’attenzione a questo ordine del giorno, in cui chiediamo la possibilità di aumentare il numero di convogli ferroviari nelle giornate di lunedì e venerdì, perché se per qualcuno (magari un assessore alla cultura a caso) la soluzione è quella di fare carrozze divise per i vaccinati e non vaccinati, affermazione pressoché imbarazzante, affermazione pressoché discriminatoria, affermazione pressoché folle, per noi la soluzione non è quella, non è quella di dover dire "tu sei vaccinato vai nella carrozza 1. tu non sei vaccinato vai nella carrozza 6".

La nostra soluzione è quella di aggiungere e non limitare, quindi sicuramente questo ordine del giorno va in quella direzione, spero (mi fa piacere che ci sia anche il presidente) che la posizione dell’assessore Felicori non sia la posizione della Giunta, quindi, se così non fosse, chiedo per piacere una smentita, chiedo per piacere una presa di posizione, anche se comunque mi piacerebbe averla dallo stesso assessore che ha fatto questa affermazione, perché sarebbe necessario prendere una posizione chiara per capire in che linea, in che momento si vuole andare, in che direzione si vuole andare a parare.

Sicuramente questi sono i due temi che voglio porre in discussione generale, perché penso che siano dei temi innanzitutto concreti per risolvere dei problemi, fuori da strumentalizzazioni politiche di qualsiasi tipo. Ma, dall’altra parte, credo che sia necessario che ognuno, quando dice qualcosa, si prenda le responsabilità, sia nel caso della quarta corsia della A1, dove si erano prese delle responsabilità e degli impegni anche votati in questa Assemblea il 10 luglio 2019, sia nel caso di parole e affermazioni che vengono fatte da alcuni membri della Giunta.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

Proseguiamo con gli interventi. Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Io credo sia impossibile non notare come il DEFR sia intriso, impregnato di ideologia. Ci avete raccontato per anni che noi ci siamo inventati tutto, che abbiamo diffuso fake news, che l’ideologia gender non esiste, e poi l’avete infilata dappertutto, ovunque. D’altronde, ho controllato, leggendo il DEFR in tutte le parti relative ai vari Assessorati, e mi sono imbattuto, nella parte riguardo agli impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione, nella seguente frase: “promuovere una diffusa sensibilità verso i temi dell’identità di genere”. Ecco, vi chiedo: che cos’è l’identità di genere? Abbiamo tutti meglio conosciuto questo termine grazie al dibattito del DDL Zan, perché è contenuto nell’articolo 1 del DDL Zan, e secondo questo concetto. secondo il DDL Zan l’identità di genere è quel concetto per cui uno non sarebbe più un maschio o una femmina in base al suo inconfutabile dato naturale, ma sarebbe ciò che si sente di essere al momento, ciò che si percepisce, a prescindere dal sesso biologico, a prescindere dall’aver concluso o meno un percorso di transizione. Mi chiedo come si possa accettare questa continua e martellante propaganda che vuole sostituire un dato biologico, un dato di realtà, con un costrutto ideologico per cui esisterebbero una serie indefinita e in costante crescita di nuovi generi. Soprattutto mi chiedo come sia possibile che questa promozione di questa diffusa sensibilità verso i temi dell’identità di genere sia contenuta perfino nella parte relativa all’Assessorato alla scuola, nella parte relativa all’assessore Salomoni.

Credo che la libertà di educazione sia sacra. Penso che l’educazione sia prerogativa della famiglia e non dello Stato. Penso che queste ideologie dovrebbero stare ben lontane dai bambini, dalle scuole, dai minori. Per questo motivo io ho presentato ben 15 emendamenti ‒ non sto ad illustrarli uno per uno; sono tutti molto simili ‒ proprio per spogliare il DEFR da questa ideologia. Penso che il dibattito sia anche e soprattutto nazionale su questo tema. Non siamo solo noi brutti, cattolici, identitari, leghisti a spiegarvi queste cose. Adesso è arrivata perfino Italia Viva, che ha presentato quattro emendamenti.

Fortunatamente questo disegno di legge liberticida, che è il DDL Zan, che contiene lo stesso principio, è stato rinviato a settembre e speriamo proprio che non abbia possibilità di essere approvato in questo Paese. È troppo facile e scorretto far passare un concetto, una battaglia che ci vede tutti uniti, che è la lotta al bullismo, il rispetto verso qualsiasi persona, quando in realtà dietro questo concetto c’è una maschera ed è semplicemente una propaganda ideologica ciò che si cela dietro.

Per questo motivo ho presentato questi 15 emendamenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Procediamo con gli interventi. Consigliere Caliandro, prego.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente.

Trovo la discussione relativa al Documento di economia e finanza della Regione il vero appuntamento centrale della vita politica di questo Ente, perché effettivamente è quello intorno al quale cerchiamo di ragionare della visione e rivediamo anche gli impegni che in questa visione politico-amministrativa questa Regione mette in campo.

L’ho ricordato nell’intervento di ieri parlando del passante, cioè l’importanza che esiste tra la fase della campagna elettorale, il rapporto che lega la campagna elettorale e il rapporto, poi, che lega la Giunta, il Consiglio al programma di mandato scelto dal presidente, presentato dal presidente e votato successivamente in quest’aula.

Faccio questa precisazione perché trovo di una certa gravità non comprendere che questo Paese, al tempo della pandemia, al tempo delle centinaia di migliaia di morti, al tempo della crisi economica più difficile che vivono il Paese e questa Regione, non si sia interrogato a sufficienza su quanto sia grave che il tasso di crescita della nostra Regione sia stato del 9 per cento in meno nel 2020 rispetto a quello del 2019 e che questa Regione invece, secondo quello che dicono le prime proiezioni, si attesti per il 2021 ad avere un tasso di crescita del 6 per cento.

Questo dato va letto evidentemente con il dato nazionale, un dato nazionale dove le percentuali e i numeri sono di gran lunga inferiori a questo tasso di crescita. Evidentemente molte delle lezioni keynesiane alle quali abbiamo assistito oggi, su manuali non scritti da Keynes, ma forse scritti da qualcun altro, possono essere rilette e riguardate insieme.

Anche la scelta di voler attribuire al presidente Draghi un’idea così retrograda della crescita non credo che sia nella perfetta sintonia europeista, intorno alla quale è stato apprezzato il piano di riorganizzazione nazionale europeo e quindi anche regionale.

Dico questo perché credo che il DEFR ci abbia consegnato un investimento di 14,3 miliardi di euro e che ci consegni soprattutto un’idea di Regione politica amministrativa, intorno alla quale noi pensiamo di costruire – sì - una visione, ma una visione in cui il principio dell’equità sociale, il principio del rilancio del nostro distretto industriale si accompagna con le aree urbane, con lo sviluppo degli ambiti locali, con l’edilizia scolastica, con il trasporto pubblico.

Perdonatemi, quindi, ma gli investimenti in tema di scuola e università sono quelli che ci sono nel DEFR, non quelli che sono raccontati o che vogliamo ignorare, ed è questo il motivo per il quale riflettevo quale sia il senso di un intervento in un dibattito così ampio, così difficile, se vogliamo, talmente difficile che è difficile afferrarlo.

Noi viviamo la stagione più complicata di sempre dal punto di vista amministrativo, allora la scelta di involvere il nostro ragionamento, di imbarbarirlo con depistaggi culturali non credo che ci aiuterà a risolvere i problemi, non lo credo per niente. Anzi, promuovere la cultura della sostenibilità credo non sia un attacco. Promuovere quella che viene considerata un’impostazione ideologica, cioè quella di parlare di green e di quello di cui il mondo oggi si occupa, credo non sia un attacco politico, ma è una consapevolezza, invece, secondo me, che tutti gli amministratori, indistintamente dalla loro estrazione politica e culturale, dovrebbero fare. Nel DEFR, permettetemi, questa discussione c’è. C’è un grande tentativo di emancipare il ragionamento che appartiene ai dibattiti di quest’aula, per trasferirlo in quello che è il futuro di questo territorio. D’altro canto, perdonatemi, se questa regione è stata così attrattiva da saper attrarre i cinesi negli investimenti industriali di cui pure le minoranze hanno parlato, il motivo è molto semplice: c’è una visione, c’è un’idea. Non vengono a produrre macchine a vapore qui, non vengono a portarci esempi di una industrializzazione che apparteneva all’Ottocento, come anche i dibattiti sui temi del genere e delle diversità delle abitudini sessuali […], ma vengono sostanzialmente a dirci che esiste un mondo talmente veloce e talmente di qualità che o questa Regione è in grado di intercettare quella fase, oppure resterà ostaggio senza dubbio del proprio atteggiamento greve, ma che allo stesso tempo non si pone il problema di come strutturare la conoscenza, di come strutturare l’investimento politico e culturale. Una pianificazione, sì. Serve una grande pianificazione.

Questa è una terra in cui la sicurezza dei nostri territori viene minacciata in tanti modi, i terremoti, le alluvioni, le bombe d’acqua, gli agenti chimici, che stanno in questo momento colpendo gran parte dell’agricoltura. Allora, su questo evidentemente il Documento di programmazione e finanza di questa Regione svolge un ruolo chiave, chiave.

Lo dico a me stesso. Tutte le volte che penso di dover amministrare, di dover rappresentare quello che nella vulgata politica certe volte viene ripetuto, “i cittadini, dovete ai cittadini, la volontà dei cittadini”, io penso anche, invece, che il ruolo di un amministratore, così come il ruolo dello Stato, sia quello di emancipare, di dare occasioni, di fornire crescita. Allora, noi ci siamo posti, sì, come obiettivo quello di piantare quattro milioni e mezzo di alberi. Abbiamo fatto una scelta green. Lo abbiamo fatto su un accordo. Ma possiamo fare molto di più. Questo provvedimento, quello che accompagna questa giornata e che introdurrà la seconda fase della vita politica di questo Ente, si propone di tornare su un argomento del quale ci siamo occupati nel 2015, ovverosia l’economia circolare, le strategie di riduzione degli sprechi, della plastica, dei rifiuti e lo facciamo, e lo dico senza nessuna vena polemica, ma facendo evidentemente riferimento alle frasi che mi hanno preceduto, senza minacciare nessuna delle aziende che non si adeguano. Non è una minaccia, perché al tempo dell’economia globale restare indietro su un tema del genere è più un problema di chi si ferma, che non di chi intercetta l’occasione. Allora lo spirito politico e amministrativo è quello di dare un’occasione di evoluzione e di capacità di correre.

Noi, in realtà, cosa facciamo in questa Regione? Con la svolta culturale, con la svolta industriale diamo la possibilità agli operatori dei vari settori, da quello culturale a quello industriale, a quello scolastico, a quello formativo, di poter stare al passo con i tempi.

Il punto è che, purtroppo, il populismo è miope e, quando il populismo è miope, necessita di declinazioni territoriali che debbono essere sempre più miopi, ma lo sforzo, nei contenuti e non solo nelle forme, evidentemente deve essere quello di cogliere il cabaret politico al quale assistiamo sui giornali e sui telegiornali, quando ci sono delle schermaglie inutilmente riprodotte in quest’aula, e pensare invece che esiste un tema di trasporti e mobilità che tutti quanti abbiamo. Esiste un tema di tutela della salute delle persone sul quale noi ci giochiamo la nostra partita. Esiste un tema delle nostre strutture, delle nostre sicurezze.

La dico così, così cerco di stare nei tempi. È importante, è importantissimo concentrarsi e cercare di leggere con le proprie capacità i fenomeni economici, ma è ancora più importante essere in grado di comprendere ciò che si legge perché, se non si è in grado di comprendere ciò che si legge, se non si è in grado di capire qual è il pensiero economico e filosofico che accompagna i provvedimenti, a quel punto restiamo ostaggio delle prime due righe di un titolo e non vediamo lo svolgimento dell’articolo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Caliandro.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Gentile presidente, colleghi tutti, volevo soffermarmi su un aspetto. La situazione, indubbiamente, è quella che è. È grave. Dobbiamo però smetterla di cercare dei capri espiatori per coprire i fallimenti delle campagne vaccinali e dei controlli sulla corretta attuazione delle misure di distanziamento sociale per il contenimento della diffusione del Coronavirus.

Se i mezzi pubblici sono dei pollai, la colpa non è dei non vaccinati, è di una Regione che non è stata in grado di garantire un numero sufficiente di treni per rispettare le norme anti-Covid. È inutile che spendiate milioni di euro in pubblicità per dire alle persone che devono andare in vacanza in Riviera e poi vi lamentiate che la gente si muova per raggiungere le mete turistiche e, non trovando un numero sufficiente di treni, si accalchi in quelli esistenti. Cosa pensate che usino, il teletrasporto del capitano Kirk di Star Trek? Contatteremo Bezos, perché ospiti sulle sue navicelle spaziali chi vuole andare in vacanza, lo faremo.

A dire che i bus sono strapieni e che la colpa è della Regione non è Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia, ma la professoressa Nadia Urbinati, intellettuale di Sinistra senza sospetto di cedimenti al centro, e, come capitava a tutte le persone della Sinistra storica, intellettualmente onesta o presunta tale.

Domenica scorsa, Nadia Urbinati così scriveva sulla sua pagina Facebook, reduce da un viaggio in treno in Riviera: "treno da Bologna diretto ad Ancona, un carnaio. Regione non impara dagli errori, proprio come lo scorso anno. Mi piacerebbe che ci fossero qui i nostri rappresentanti regionali, i membri della Giunta, il Presidente, scommetto che loro hanno maggiori opportunità e altre condizioni di viaggio.

Perché non aggiungono treni, perché non si sono preparati per l’estate? Poi impongono il pass vaccinale. Loro avrebbero bisogno di un pass cognitivo" - cito sempre l'Urbinati, non sono parole mie – "hanno appena annunciato che il treno partirà solo dopo che un altro treno speciale sarà messo sui binari. Risultato: avremo un ritardo di un’ora! Non si erano accorti i geni locali che l’estate è arrivata?", parole della Urbinati.

Ma veniamo al vero motivo del dibattito di oggi, le sciocchezze (passatemi il termine) dette ieri dall’assessore Mauro Felicori, non si offenda, ma io le ritengo tali. Vogliamo ricordare al consigliere e assessore che l’apartheid è finita da oltre trent’anni, che Rosa Parks ha vinto la sua battaglia contro gli autobus per soli bianchi, che il Vaticano ha sciolto il Sant’Uffizio e che anche in Svizzera sono scomparsi i cartelli "locali per cani e stranieri", perché c’erano i cartelli "locali per cani e stranieri".

La proposta di Felicori di treni per soli vaccinati ricorda il peggior razzismo e la più becera cattiveria. Ci sono persone che hanno paura di vaccinarsi, perché le informazioni fornite dalla Regione hanno spaventato più che rassicurare, ci sono persone che non possono vaccinarsi perché troppo fragili o perché reduci da interventi chirurgici. Ecco, speravo che la notte avrebbe portato consiglio, speravo che questa mattina l’assessore Felicori chiarisse o lo facesse il presidente per lui. Così non è stato. Ora è in aula e spero lo faccia tra breve. Chiedo formalmente che il presidente Bonaccini o l’assessore Felicori stesso smentisca e richiami all’ordine, perché così parlandoci offende la pubblica intelligenza e si trasforma una tragedia come il Coronavirus in uno spot elettorale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Intervengo anch’io sulla scorta dell’ottimo intervento del capogruppo Matteo Rancan e poi anche dell’intervento del collega Giancarlo Tagliaferri. Evidentemente c’è un problema della nostra regione che non viene ritenuto una priorità da parte della Giunta ed è un problema che, come si è detto, riguarda i trasporti e le infrastrutture.

Forse per la Giunta regionale non è così determinante il fatto che percorrere la A1 da Piacenza a Bologna, Piacenza-Modena, diciamo così, d’estate è davvero un problema molto importante, ma non è un problema solo dei consiglieri regionali, è un problema delle tante persone che, per motivi di lavoro o per motivi di turismo, si trovano a percorrere questa importante infrastruttura, che evidentemente in un particolare periodo, forse appena prima delle elezioni regionali, ha rappresentato una priorità per la Giunta, ma che adesso non la rappresenta più visto che, comunque, non si arriva alla realizzazione della tanto citata ed evidentemente davvero non ritenuta così importante quarta corsia dell’autostrada A1 Piacenza-Modena. Da Modena devo dire che, in effetti, con la quarta corsia, per la precisione che parte dall’uscita di Campogalliano, la situazione del traffico migliora ulteriormente. Prima è un vero e proprio delirio, non solo per quanto riguarda il traffico congestionato, ma anche per una questione di sicurezza, nel senso che gli incidenti sono veramente all’ordine del giorno. Da Castel San Giovanni per arrivare in Regione ci impiego due ore. Ma, ripeto, non è un problema della consigliera Stragliati, è un problema di tantissime persone, anche dei tanti lombardi che arrivano nella nostra regione per diversi motivi, ed è quindi un’autostrada che mette in collegamento le due regioni che sono tra le più importanti e produttive d’Italia, però davvero, d’estate, c’è proprio un problema, così come si diceva. C’è un importante problema di sovraffollamento sui treni.

Io ho ricevuto alcune foto di qualche giorno fa ed è davvero sconcertante vedere l’assembramento di persone che ci sono sui nostri treni, per cui mi aggiungo all’invito che è stato lanciato sia dal collega Rancan che dal collega Tagliaferri di fare attenzione e di mettere in pratica fattivamente e concretamente quelle che sono state le intenzioni citate nel PRIT e anche le dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Corsini, che, ogni qualvolta un consigliere regionale fa presente la situazione, risponde anche in maniera un po’ piccata dicendo che i posti sui treni sono stati aumentati.

Però dobbiamo dire che nessuno se ne è accorto, tant’è che l’affermazione dell’assessore Felicori, che io stimo, davvero è stata un’affermazione molto forte e che sicuramente può essere smentita. È il caso di riportare la tematica sul vero problema, che riguarda il sovraffollamento dei treni.

Rispetto sempre alle affermazioni dell’assessore Felicori, vorrei anche fare una dovuta considerazione rispetto alla campagna vaccinale, che in Emilia-Romagna ha dei numeri diversi rispetto alla Regione Lombardia. Quando in Regione Lombardia c’è una minima défaillance, i mass media subito gridano al problema. Se succede in altre Regioni governate dal PD, invece, tutto ciò non accade. Questo anche per rimarcare il fatto che vengano utilizzati due pesi e due misure rispetto alle Regioni governate dalla Lega e alle difficoltà delle Regioni governate dal PD.

C’è una fascia di età, che è una fascia di età produttiva, la fascia di età 30-39, che in Emilia-Romagna ha avuto la possibilità di prenotare il vaccino in tempistiche più lunghe rispetto invece alla Regione Lombardia. Dobbiamo essere obiettivi. In Regione Lombardia le prenotazioni per la fascia di età 30-39 sono state aperte il 27 maggio. In Emilia-Romagna la fascia 35-39 ha avuto la possibilità di prenotare il vaccino dal 9 al 10 giugno e 30-34 l’11, il 12 e il 13 giugno.

Quindi, prima di proporre treni speciali per i vaccinati e i non vaccinati o prima di proporre il green pass obbligatorio, direi che è necessario e importante dare a tutti la possibilità di vaccinarsi in tempistiche congrue e adeguate, perché tanti giovani che appartengono alla fascia d’età 30-39 anni non si sono ancora vaccinati perché in Emilia-Romagna non ne hanno avuto la possibilità, ci sono delle tempistiche da rispettare.

Va anche evidenziato che le vaccinazioni per queste persone cadono in periodo di ferie e quindi tutto è reso più complicato e difficile. In Regione Lombardia la vaccinazione ha raggiunto, almeno con la prima dose, il 67 per cento, in Emilia-Romagna mi risulta che le percentuali sfiorino il 60 per cento, quindi siamo su percentuali diverse, però era il caso di intervenire e far notare questo aspetto, perché spesso alcune persone vengono fatte rientrare nella categoria dei no-vax, quando invece non si sono vaccinati semplicemente perché non ne hanno ancora avuto la possibilità.

Evidenzio anche che ci sono problematiche relative alla prenotazione telefonica, è difficile spesso prenotarsi tramite i centralini telefonici, mentre stanno svolgendo un ottimo lavoro le farmacie, e colgo l’occasione per rivolgere loro un plauso perché stanno contribuendo in maniera notevole, fattiva e anche molto efficace alla campagna vaccinale.

Mi sembrava doveroso fare queste considerazioni, perché se si parla di obblighi, se si parla di campagna vaccinale, è anche giusto evidenziare il fatto che tutti devono essere messi nelle condizioni di potersi vaccinare in tempi brevi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Stragliati.

Consigliere Paruolo, prego.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Intervengo a proposito del recente intervento del consigliere Montevecchi sull'uso del termine "identità di genere" all’interno del DEFR. Vorrei rassicurare il collega Montevecchi e i colleghi dell'opposizione, perché il termine "identità di genere" a livello regionale è chiarito in modo inequivocabile dalla legge regionale che abbiamo approvato un paio di anni fa, come ricorderanno i colleghi che erano presenti nella scorsa legislatura, la legge regionale 1° agosto 2019, n. 15, che riporta il termine di identità di genere anche nel titolo, perché la legge è contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, e quando parla di identità di genere dice esplicitamente “secondo quanto disciplinato dalla legge 14 aprile 1982, n. 164”. Quindi, facciamo esplicito riferimento alla legge nazionale che determina le norme in materia di rettificazione e di attribuzione del sesso. Ora, quindi, nel momento in cui in un documento ufficiale della Regione si parla di identità di genere, occorre riferirsi ai documenti ufficiali della Regione, in particolare alla legge che ho citato, che da questo punto di vista è del tutto inequivoca.

È chiaro che c’è un dibattito a livello nazionale sul DDL Zan, che anche noi possiamo seguire su tutti i media, su cui ognuno di noi è legittimo che abbia i propri pareri. Io stesso, a livello personale, sono fra i firmatari di un appello promosso nel centrosinistra per modificare le definizioni contenute a proposito dell’identità di genere nell’articolo 1 di questo progetto di legge che è in discussione in questo momento al Senato, ma quello, appunto, è un dibattito che attiene a una proposta che è in discussione nel Parlamento nazionale. Nel momento in cui noi votiamo un documento a livello regionale in cui si parla di identità di genere, il riferimento è la legge n. 15/2019, nella quale, come ho spiegato poc’anzi, non c’è nessun tipo di appiglio rispetto a interpretazioni, che fanno parte del dibattito politico odierno, ma che non hanno attinenza con i documenti regionali. Quindi, può stare tranquillo, consigliere Montevecchi, che quando si parla di identità di genere nel DEFR è a quel tipo di definizione e di idea che ci si riferisce in modo naturale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Paruolo.

Chiedo se i relatori vogliono replicare. Io non ho iscritti a parlare ancora in dibattito generale. Consigliere Pompignoli, in dibattito generale, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Intervengo, uno, per presentare anche l’ordine del giorno collegato al Documento di economia e finanza regionale e, due, per intervenire, ovviamente, sulle dichiarazioni anche dell’assessore Felicori. Se ci fosse qui Striscia la Notizia le darebbe il Tapiro d’Oro, assessore Felicori, perché ovviamente lei mi va a fare delle dichiarazioni discriminanti rispetto a quella che è una tematica e una problematica che abbiamo evidenziato e che stiamo evidenziando nel corso di questo periodo.

Già, assessore, le dico anche questo, mi avete bocciato l’emendamento sul San Domenico, quando lei stesso a Forlì dichiarò che era importante fare un percorso religioso, integrativo, culturale rispetto al San Domenico. Già partiamo su questo punto. Mi viene bocciato, alzo le mani. Poi le dichiarazioni sue sui treni, mi sembra quanto meno ragionevole chiederle un intervento rispetto a queste dichiarazioni, perché siamo rimasti abbastanza basiti tutti sulla questione.

L’ordine del giorno è sempre legato a un evento culturale. Stiamo parlando dell’Eurovision. Stiamo parlando delle candidature in Italia, visto che spetta all’Italia, di 17 Comuni, tra cui tre della regione Emilia-Romagna. Sappiamo quanta visibilità ha dato l’Eurovision quest’anno, sostanzialmente. La vittoria dei Maneskin è stata ovviamente quella che ha dato più risalto all’Italia rispetto a questo grande evento e a questa grande manifestazione. Auspico, però a questo punto il terzo punto rispetto al quale lei potrebbe intervenire non vorrei che fosse una nuova bocciatura, che la Regione Emilia-Romagna voglia sostenere quanto meno queste candidature. È notizia di poco fa che la Regione Toscana ha comunque sponsorizzato, come Consiglio regionale, la candidatura di Firenze. Quindi, è evidente che da questo punto di vista mi aspetto dalla Regione Emilia-Romagna lo stesso trattamento per le città che hanno manifestato il loro interesse a potersi candidare all’Eurovision.

Su questi punti spero che ci sia qualche nota non di colore, perché mi sembrerebbe un po’… Qualche spinta da questa Giunta rispetto a queste candidature. Quindi, da questo punto di vista, chiedo all’assessore un piccolo intervento, anche sulla base di quelle che sono le critiche che sono state mosse dall’opposizione anche in relazione alle sue dichiarazioni.

Quindi, mi fermo su questo intervento, visto che comunque ho ancora sei minuti. Aspetterò anche l’intervento dell’assessore Felicori per poi eventualmente replicare e capire esattamente cosa dirà. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Sempre in dibattito generale, consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Vorrei sottolineare quelle che sono le priorità di certe forze politiche qui dentro, perché in questo momento noi dovremmo discutere delle politiche della Regione Emilia-Romagna e la priorità della Lega è sottolineare una certa intolleranza verso le persone LGBT, esprimendo questi concetti, anche attraverso questi 15 emendamenti di cui si vantava il collega Montevecchi, che mirano esattamente, come avete fatto per la azzardopatia, che è una legge che funziona, a smantellare le buone leggi che sono state fatte nello scorso mandato.

Fra queste c’è anche la legge contro l’omotransfobia. Lo dico perché è una legge che rivendico con orgoglio, alla quale abbiamo dato il nostro contributo, io stessa avevo un progetto di legge che è stato abbinato e sia quella sulla azzardopatia che quella contro l’omotransfobia sono leggi che oggi stanno esplicando i loro effetti positivi.

L’altra priorità della Lega è quella di concentrarsi sulle dichiarazioni...

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, chiedo più silenzio in aula, perché si fa fatica a sentire. Prego.

 

PICCININI: Come dicevo, l’altra priorità della Lega, quando dovremmo discutere delle politiche di questa Regione, è criticare alcune dichiarazioni che voglio definire colorite dell’assessore Felicori e stigmatizzarle.

Questi sono gli interventi che avete fatto fino ad ora, invece a me preme portare l’attenzione sul contributo che il Movimento 5 Stelle ha voluto dare a questo Documento di economia e finanza, che fa fare dei passi avanti a questa Regione nel processo di transizione ecologica, tema che ci riguarda tutti, come abbiamo detto anche nella discussione sulla manovra di assestamento. Gli stravolgimenti climatici sono all’ordine del giorno e questi miei emendamenti hanno come minimo comun denominatore la sostenibilità ambientale.

Abbiamo fatto una serie di proposte, inserite sia in bilancio che nel DEFR, proprio per cercare di coniugare lo sviluppo e la crescita con il rispetto e la tutela dell’ambiente. Una fra tutte è quella che io chiamo il “bollino green” per le leggi regionali. Fu approvato in sede di Sessione europea un ordine del giorno, che oggi trasformiamo in parte attraverso un emendamento dentro al DEFR e in parte con un emendamento al collegato. Di fatto, la Regione, grazie a noi, d’ora in avanti dovrà valutare, sia prima sia periodicamente dalla loro applicazione, gli impatti ambientali che le nostre leggi che andiamo a scrivere in questa Regione producono, provando anche a prevenire quelli che sono gli eventuali effetti negativi.

Sulle comunità energetiche, di cui finalmente oggi tutti parlano, e la loro diffusione, che deve diventare una priorità. È una misura rivoluzionaria che consentirà di passare da un modello accentrato di produzione dell’energia, che oggi è nelle mani di pochi, ad un modello decentrato e diffuso, dove il cittadino diventa sia consumatore che auto-produttore della propria energia. In questo senso la Regione si impegna, attraverso il nostro emendamento, a produrre una legge che tenga insieme le comunità energetiche, ma anche il reddito energetico, per combattere il problema della povertà energetica.

Un altro emendamento riguarda il superamento delle gabbie. Di questo ne abbiamo parlato tanto. C’è una scadenza, di cui anche l’Unione europea ha preso atto, ed è il 2027, per il superamento delle gabbie e allo stesso modo la Regione deve tenere conto di questi obiettivi e di questa scadenza, cercando anche di sostenere quelle aziende che già oggi sono virtuose in questo senso sul nostro territorio.

Infine, gli incentivi alle imprese che decidono di installare le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. Anche qui c’è un impegno di mesi e mesi del Movimento 5 Stelle in questo senso. Abbiamo promosso anche l’incentivazione alla sostituzione delle auto inquinanti degli Enti locali verso mezzi elettrici. A breve, spero esca, dovrebbe uscire, guardo l’assessore Priolo, il bando. Molti Comuni, tra l’altro, sono anche interessati, quindi lo dico anche con una certa soddisfazione. Anche qui, è un altro passo in avanti, quello di incentivare le colonnine presso le aziende private, che si fa verso la decarbonizzazione e il miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo.

Infine, anche questo è un tema di cui abbiamo parlato più e più volte, quello della promozione delle visite turistiche virtuali, inseriamo anche in questo Documento di economia e finanza questa modalità, prevedendola nelle destinazioni turistiche. I tour di questo tipo possono essere uno strumento integrativo alle visite convenzionali che aiuta la promozione del nostro territorio, ma anche l’inclusione di quelle che sono categorie, se vogliamo definirle, fragili e in difficoltà o impossibilitate comunque a spostarsi fisicamente e la creazione di nuove opportunità di lavoro in un settore che è stato messo in ginocchio dalla pandemia.

Infine, mi dimenticavo, perché questo è un emendamento che è stato approvato in Commissione, anche l’installazione, sempre per tornare sul tema delle energie sostenibili, dei pannelli fotovoltaici, oltre che nelle discariche esaurite, anche sui siti bonificati.

Di questo lavoro, siccome non l’ho ancora fatto, ringrazio ovviamente il relatore di maggioranza, che ha mostrato tutta la disponibilità nell’approfondire le proposte che abbiamo portato avanti, molte delle quali so che verranno approvate e quindi lo ringrazio, così come ringrazio la Giunta. Ancora una volta ne approfitto per ringraziare anche il personale dell’Assemblea e della Presidenza perché davvero abbiamo analizzato documenti, questo in particolar modo che conta all’incirca 500 pagine, e ormai ho perso il conto degli emendamenti. Ero rimasta a 50, non so a che numero siamo arrivati. Quindi è un lavoro anche di organizzazione sicuramente corposo e ovviamente li ringrazio perché ci mettono sempre nelle condizioni di lavorare al meglio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Quando si parla di tematiche come queste, come il DEFR, è un po’ come quando a scuola assegnavano il tema libero. Ognuno sviluppa nel proprio intervento quello che gli sta più a cuore, uno per la vastità degli argomenti trattati in un documento così strategico per l’ente Regione e un po’ perché evidentemente è un documento che va a delineare quella che è la visione, è il documento politico vero, rispetto a chi amministra questa Regione.

Visto che ci consideriamo forza di governo attualmente e momentaneamente all’opposizione sia in sede nazionale che in sede regionale, ho cercato di comprendere quali potrebbero essere state le differenze nel momento in cui - mi auguro presto - saremo chiamati a scrivere un documento così importante.

È chiaro che, al netto di alcuni vizi meramente ideologici (sposo completamente l’intervento del consigliere Montevecchi, tanto per dirne una), è chiaro che molte cose all’interno di un documento così vasto possono essere condivise, ma gli accenti che vengono usati e che dopo si tramutano nello stanziamento reale di fondi rispetto a una dinamica o rispetto a un’altra fanno ovviamente la differenza.

È chiaro che noi contestiamo una visione di questa Regione troppo supina a una narrazione del mainstream in svariate materie, quella delle infrastrutture secondo me è centrale (annuncio ovviamente il voto a favore degli emendamenti annunciati dal consigliere Rancan), perché questa mattina ho fatto una battuta rispetto alla richiesta di rinvio di qualche minuto dell’Assemblea, dicendo che era colpa del traffico, ma è colpa anche delle infrastrutture, ma credo realmente che il resto d’Italia, quando guarda al nodo di Bologna, ci guardi con un sorriso che va oltre il malizioso rispetto ad altre dinamiche. Certo, ci sono situazioni più critiche, ma ci sono anche situazioni che sono state risolte con gli investimenti in altre zone d’Italia.

Su questo credo che forse sarebbe opportuno un atto di coraggio in più, e non lo chiedo al presidente Bonaccini, con il quale condividiamo la visione della bretella Campogalliano-Sassuolo, della Cispadana almeno come strada a scorrimento veloce, della Modena-Lucca.

Prima sentivo parlare dal porto di Ravenna (scusatemi, su questo vado un po’ in crisi), noi siamo una piattaforma all’interno del Mediterraneo (quando dico noi, dico Italia, perché questa è la mia unica identità), ma anche nel PNRR sugli investimenti portuali non c’è nulla.

Abbiamo merci che arrivano dall’Est del mondo e vanno tranquillamente ad Amsterdam, forse, invece di giocare ad essere i secondi, i terzi o i quarti in un campionato di serie C, sarebbe logico che anche sulle infrastrutture portuali si facessero investimenti più importanti, e poco importa se in Emilia-Romagna o in un’altra zona d’Italia, per far sì che l’Italia possa essere realmente sulle infrastrutture portuali un’eccellenza mondiale, perché ne avrebbe tutte le caratteristiche se non altro per collocazione geografica.

Abbiamo sentito parlare anche del PNRR. Il consigliere Bargi ha fatto giustamente riferimento alla differenza tra i prestiti, seppur con interessi minore a quelli di mercato, rispetto ai fondi a fondo perduto, che altro non sono che quello che l’Italia versa all’Europa in 3-4 anni. Giusto per dare il giusto peso alle cose. Altro non sono, il complessivo, che meno di una volta e mezzo del debito pubblico fatto in Italia dai Governi che si sono succeduti nel corso della pandemia in questo anno e mezzo, più di 150 miliardi. Io vi chiedo se i 150 miliardi di debito nuovo fatto in questo anno e mezzo hanno risolto tutti i problemi che la pandemia ha creato. Mi sembra di no, visto che il 40 per cento delle aziende italiane è a rischio chiusura, è a rischio fallimento, come sono a rischio milioni di posti di lavoro. E qualcuno pensa che il problema sia ancora il blocco o meno dei licenziamenti. Noi dobbiamo porci il problema di investire su aziende che possono produrre ricchezza, di investire su aziende che possono offrire lavoro. Il ruolo della Regione è questo, dato dall’articolo 117 della Costituzione, che è quello che determina le competenze tra Stato e Regione, gli dà un ruolo centrale, secondo me usato poco, perché molto si è investito sulla formazione, poco sulla capacità che questa Regione può offrire.

Sulla vicenda della transizione ecologica, di cui tanto si sente parlare, a me piacerebbe più, da questo punto di vista, una clausola intergenerazionale. Io condivido il concetto che tutto quello che abbiamo, in primis il nostro territorio, l’abbiamo ereditato dai nostri padri e lo daremo ai nostri figli, ed è nostro dovere conservarlo al meglio, anzi renderlo migliore. Però, attenzione: non è solo questa la transizione ecologica, non può essere solo questa quando questa, invece, spesso su alcune dinamiche è figlia di operazioni commerciali. L’auto elettrica è una di queste. Questa mattina leggevo in rassegna stampa un articolo ben argomentato che diceva che un’auto elettrica consumerebbe di meno rispetto a un’auto normale solo dopo i quindici anni di uso o almeno 170.000 chilometri rispetto al complessivo che serve per prepararla e all’energia che è necessario produrre per alimentarla. Allora cerchiamo, invece, di mettere ovunque una clausola generazionale, sia quando si fanno investimenti, sia quando si fanno scelte che non vivremo noi, ma che si ripercuoteranno sulle generazioni future. Se in Italia fosse stato fatto questo trenta o quaranta anni fa, probabilmente vivremmo in un mondo migliore. Probabilmente non ci sarebbe stata la legge Fornero per andare a coprire i buchi di chi ha mandato l’Italia e gli italiani in pensione dopo diciotto anni, sei mesi e un giorno di lavoro. Ebbene, io credo che su queste dinamiche si svolga realmente il ruolo della Regione.

Io ho depositato alcuni emendamenti, credo tutti, ovviamente è soggettivo, di assoluto buon senso. Non sono emendamenti strumentali, non sono emendamenti, tanto per essere chiaro, depositati per farmi dire di no e speculare sul no e dire che in Regione sono cattivi e non vogliono fare questo, anche perché gli emendamenti sul DEFR, parliamoci chiaro, impattano molto meno nelle scelte, nelle logiche, nell’amministrazione rispetto a un emendamento al bilancio che va a muovere cifre.

Quindi, non dico che sono mere dichiarazioni di principio però, quando si parla, ad esempio, dei nodi idraulici e del nodo idraulico modenese in modo particolare in questi emendamenti, non vorrei che poi tra qualche tempo ci trovassimo di fronte a una tragedia annunciata e non per i cambiamenti climatici, ma per la mancata manutenzione e per i mancati investimenti rispetto a un qualcosa che è assai complicato; così come per cercare di andare incontro a quegli agricoltori che hanno ricevuto, grazie al maltempo, un danno irreparabile nei confronti dei loro prodotti; così come investimenti che chiediamo per combattere tutte le dipendenze, a partire dalle dipendenze dalla droga e con il ruolo che il cosiddetto dark net, cioè la possibilità di approvvigionamento dello stesso in rete, è un qualcosa di assolutamente pericoloso; così come chiediamo semplicemente, che è una delle tante promesse assolutamente non realizzate del presidente Bonaccini, mi riferisco alla gratuità del trasporto pubblico per gli studenti, si possa fare realmente per tutti gli studenti, perché è facile fare le campagne elettorali, sparare missili terra-aria e poi dopo sperare che nessuno vada a vedere dove questi atterrano, che è quello che sistematicamente è avvenuto e avviene in questa Regione; così come valutare anche alcuni sottopassi in determinate zone, perché evidentemente la capacità di poter andare oltre rispetto al collegamento tra alcuni poli industriali e alcune città capoluogo è assolutamente fondamentale, soprattutto laddove si creano nuovi posti di lavoro e non si fa mai la valutazione d’impatto urbanistico, ovvero del carico sia di traffico che di servizi che questo comporta e quindi dopo tutto ciò provoca problemi assai ampi.

Io vedo che ho finito il tempo. È chiaro che in 10 minuti diventa difficile riuscire a fare anche una planata a volo d’angelo su tutto quello che comporta un documento di questo tipo. Una cosa mi sento di dire, sposando ovviamente l’intervento fatto poc’anzi dal mio collega consigliere Tagliaferri rispetto a certe affermazioni che non possiamo accettare possano provenire da una Giunta che si ritiene democratica, che si ritiene rispettosa delle leggi, e mai avrei pensato di dover essere io in quest’Aula a difendere con forza l’articolo 21 e l’articolo 32 della nostra Costituzione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Occhi, prego.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Spero di stare nei 10 minuti, perché in queste settimane e in questi giorni davvero ne abbiamo sentite di tutti i colori.

Innanzitutto parto con gli emendamenti al DEFR, alcuni dei quali sono stati già in Commissione, sono passati, quindi ringrazio il collega Sabattini. Sono emendamenti di puro buonsenso, che hanno una particolarità, hanno la volontà di rafforzare ciò che abbiamo, ovvero puntare su quelli che sono i punti di forza della nostra Regione, quindi, ad esempio, il biometano, la grande filiera agroindustriale, che ha necessità di smaltire, per esempio, i reflui, oppure la montagna, rifinanziare il bando della montagna per sfruttare al massimo le capacità in questo momento con il 110 per cento di rivitalizzare interi borghi e intere zone, oppure per aiutare le spalle nel nostro Appennino che hanno problemi di approvvigionamento idrico, oppure il potenziamento sempre in montagna della rete idrica e della rete fognaria e depurativa. Riuscire a mettere a posto le aree dismesse, con in particolare dei capannoni a lato della via Emilia, che tutti vediamo quando facciamo la principale arteria regionale, vogliamo sfatare il mito del piantare alberi, perché vorrei piantare alberi, ma al netto di una cattiva manutenzione degli alberi esistenti che abbiamo in gran parte dei nostri comuni e delle grandi città e che verranno tagliati nei prossimi anni.

Parlo del recupero energetico dei fanghi, perché anche qua per evitare di spandimenti in agricoltura bisogna cercare di riclassificare, ritrasformare in campo energetico i fanghi, le reti in fibrocemento del servizio idrico integrato, la filiera del recupero delle biomasse all’interno delle aree golenali. Questa è un’idea, tra l’altro, del segretario dell’Autorità di bacino, non certo un esponente della Lega. Anche sul geotermico, puntare su ciò che abbiamo.

Perché dico questo? Perché in questi giorni ho visto giubilo e isteria per quello che è il pacchetto “Fit for 55” dell’Unione europea, ovvero una serie di norme che andranno a cambiare completamente quello che è il nostro orientamento e che come Italia ci apprestiamo, anzi vedo che gran parte dei partiti vedono come un giubilo, sono contenti di questo fatto. Ebbene, io voglio rispondere anche a qualche mio collega che, nei giorni scorsi, ha parlato di questo. Io dico che massacrare il nostro tessuto economico non sarà utile a bloccare gli effetti climatici, perché c’è un’inerzia ambientale, ci vuole tempo. Questo lo capisce anche un bambino. Non serve un geologo che ha ben chiaro il discorso del tempo, l’effetto tempo. Sono fenomeni, quelli climatici e quelli economici, che hanno scale di tempo completamente diverso. Quindi, massacrare il nostro tessuto imprenditoriale, massacrare tutto ciò che non riuscirà a riconvertirsi non gioverà all’ambiente, anzi ci ritroveremo in un terreno desertificato dal punto di vista economico e industriale. È questo che vogliamo? È questo che vogliamo dire alla nostra filiera dell’automotive? È questo che vogliamo dire ai nostri imprenditori che pagano l’energia molto di più già ora e che verranno ancora di più massacrati da queste nuove norme? Vogliamo pensare ai settori hard-to-abate come quello delle ceramiche? Recentemente abbiamo tutti approvato una risoluzione per le ceramiche. Bene, il sistema degli ETS viene ancora più potenziato, reso più cogente. Viene spostato anche tutto ciò che è l’aeroportuale, il navale, e questo senza aver sviluppato ancora le tecnologie.

Il paradosso, colleghi, è che è proprio l’Unione europea, un continente povero, molto povero dal punto di vista delle risorse naturali, dei minerali critici, quelli che appunto l’Agenzia internazionale dell’energia chiama minerali critici, è un paradosso che sia proprio l’Unione europea, che non ha questi materiali, che va a “chinare il capo” alla Cina, il che sposterà completamente gli equilibri geopolitici. Una volta si parlava di Petro-Stati, adesso abbiamo gli Elettro-Stati. In questa cosa gli Stati Uniti non ci sono entrati, neanche con il presidente Biden. Per quale motivo? Perché prima di tutto bisogna tutelare quella che è la nostra economia. La Cina ha firmato, anche lei, degli accordi, ma va al 2060, e sta continuando a costruire centrali a carbone, sta continuando a costruire oleodotti, sta deportando intere popolazioni. Quindi, poi non vogliamo aprire il tema di quella che è la responsabilità e l’impronta ambientale di cosa sta facendo la Cina in Africa, ma non solo, anche nel continente asiatico, per approvvigionarsi di materiali, materiali che noi consideriamo unici per la transizione elettrica.

Ebbene, allora perché noi dobbiamo portare una visione diversa? Noi dobbiamo portare una visione che non va a massacrare la nostra industria, ma che invece rende forte quello che noi abbiamo. Cosa abbiamo noi? Noi abbiamo, come dicevo, il bio-metano. Abbiamo ancora un settore forte dell’oil and gas, quello ravennate, che può essere riconvertito, riconvertito per esempio allo stoccaggio di CO2, ma queste non sono visioni assurde o che ha semplicemente la Lega. Questa è la visione del Ministro Cingolani. Questa è la visione del presidente di Snam Alverà. Questa è la previsione di tutte quelle che sono anche le filiere dell’automotive, l’associazione dei costruttori.

Io mi chiedo: la nostra Motor Valley che fine farà? Che fine farà se non riusciranno a convertirsi al 2035, alla fine, quando ci sarà la fine del motore endotermico? Qua si sta parlando della fine del motore endotermico, che è una follia. Semmai dobbiamo lavorare sui biocarburanti. Dobbiamo lavorare sui biocarburanti che abbassando il tenore di carbonio e possiamo riconvertire e potenziare quella che è una nostra filiera.

Come dicevo, abbiamo un know-how, specialmente in Emilia-Romagna, un know-how che ci invidiano tutti e rischiamo di perderlo, invece dovremmo riconvertirci. Non prendiamo in maniera acritica delle visioni di carattere generale. Noi siamo politici, abbiamo anche a servizio una grande classe di tecnici, di scienziati che sanno bene cosa c’è di buono e cosa c’è di sbagliato e cosa fa bene all’Italia, cosa fa bene alla nostra filiera economica e cosa non le fa bene.

Poi torniamo al discorso solito che si faceva ieri anche nella discussione dei PUG. Io sono convinto o almeno non posso pensare che i nostri assessori, che il nostro presidente Bonaccini, quando programmano, quando si vedono arrivare dall’Europa questo tipo di meccanismi così stringenti, così “folli”… Non posso pensare che chi ci governa in Regione non abbia capito che invece dobbiamo prendere ciò che c’è di buono in questa Regione, ciò che di buono abbiamo.

Questo non significa negare la necessità della transizione ecologica, perché mi immagino già quelle che potranno essere le risposte: la Lega nega la transizione ecologica, nega il problema dell’ambiente. Io mi riferisco a ciò che dice il nostro Ministro, il Ministro dell’ambiente, anzi della transizione ecologica. Meno male che Cingolani si è rivelato molto diverso da quello che forse i 5 Stelle pensavano, ma si è rivelato un Ministro che ha ben chiaro cosa serve. È ben chiaro che il gas sarà ancora fondamentale per la transizione ecologica, che deve essere fatta sulla base di una neutralità tecnologica.

Cosa vuol dire neutralità tecnologica? Vuol dire che, se noi facciamo dei salti tecnologici ai quali le nostre aziende europee non sono pronte sia per un problema tecnico che per un problema di approvvigionamento di materie prime, abbiamo già visto cosa ha portato il 110, che è un’ottima misura, però in un certo modo ha portato a uno stravolgimento del mercato, in poco tempo si alzano le materie prime.

Avete visto il costo della CO2, il sistema degli ETS ha portato a un aumento dei costi della CO2, e il Governo ha dovuto entrare a gamba tesa per cercare di abbassare i costi sui cittadini.

Queste sono transizioni ecologiche così ex abrupto che io non riesco a capire come mai la Sinistra, che dovrebbe avere a cuore i ceti più deboli, non comprenda che a questa transizione i ceti più deboli non possono partecipare, perché le auto elettriche costano ancora troppo e non è chiaro cosa succederà al 2035, non lo sappiamo.

Dobbiamo quindi cercare di puntare - ripeto - su quello che abbiamo, essere chiari anche con i nostri cittadini, non importare ideologie da fuori, perché si andrà davvero contro quelli che sono i nostri interessi nazionali e i nostri interessi regionali.

In questo DEFR, quindi, c’è tanto secondo me da capire, perché è un documento programmatico, però deve essere la base per poter cambiare la nostra impostazione. Spero che davvero questa Giunta, questa Regione sappia muoversi nei prossimi anni capendo ciò che c’è di buono, capendo ciò che fa bene al nostro Paese e all’ambiente, che potrà avere dei risultati positivi.

Io non credo che trasformarsi in un deserto economico e sociale potrà creare un ambiente migliore, perché l’ambiente migliore ci sarà per i nostri figli, ai quali dobbiamo garantire un futuro migliore, ma non una nuova sudditanza verso Paesi che di democratico non hanno nulla. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Cercherò di non ripetere quel che è già stato detto dai colleghi, anche se non sarà semplice, perché in questi giorni di Aula abbiamo già detto tanto anche per via della discussione che c’è stata sugli atti precedenti.

Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un periodo complesso, quindi c’è comunque un collegamento dal rendiconto, passando per l’assestamento, venendo poi al Documento di economia e finanza regionale.

È impossibile non parlare di sanità, soprattutto per via dell’emergenza sanitaria che stiamo tuttora vivendo e anche perché stiamo parlando di un capitolo strategico per quanto riguarda il bilancio di un’economia regionale. Noi leggiamo nel Documento di economia e finanza regionale 2022 una sorta di ammissione, un’ammissione degli errori commessi in passato, legati ai depotenziamenti, ai tagli che ci sono stati nel corso degli anni, venuti poi a galla, purtroppo, con la pandemia che abbiamo dovuto affrontare. Oggi si parla di territorio, si parla di investire sul servizio sanitario, si parla di potenziamento, quando per anni e anni dietro a una finta riorganizzazione non avete fatto altro che approvare dei tagli. Quindi, dico a voi: benvenuti tra le fila di chi per anni è rimasto inascoltato, come il sottoscritto, così come tutti i colleghi che hanno portato avanti questa battaglia, una battaglia per non depotenziare e indebolire il servizio sanitario regionale.

Le vere sfide per il futuro sono quelle di recuperare le liste d’attesa, liste d’attesa aumentate a dismisura per via delle sospensioni delle varie prestazioni programmate, giocoforza, per garantire un’assistenza in un momento di emergenza sanitaria. Ci sono le vaccinazioni, c’è da continuare a gestire il controllo sui contagi. Permettetemi di dire che, se la vostra soluzione – mi riferisco in particolar modo all’assessore Felicori – è quella di andare a individuare, a prevedere dei vagoni speciali per le persone non vaccinate, mi pare che siamo assolutamente fuori strada, perché comunque le azioni da mettere in campo sono ben altre. Bisognerebbe fare investimenti in altri settori, perché oggi ci troviamo ad affrontare un’emergenza sanitaria, come vi dicevo, ma anche un’emergenza legata a tutte quelle prestazioni sanitarie che sono rimaste in sospeso. Pensiamo, ad esempio, a tutti i casi oncologici. Queste sono le emergenze da affrontare, non i treni speciali per chi ha il vaccino, per chi ha il Green Pass o chi non ce l’ha. Quindi, direi che questa è una cosa da mettere bene in chiaro fin da subito.

Così come anche sulla non autosufficienza. Parliamo di oltre 400 milioni di euro che ogni anno la Regione stanzia. Sono sicuramente risorse importanti, ma anche in questi ultimi giorni, comunque, si è detto diverse volte che queste risorse così strategiche e fondamentali non sempre vengono spese adeguatamente e non sempre spesso in alcuni territori vengono spese del tutto. Quindi, questo è un nodo assolutamente da sciogliere al più presto.

Non a caso nel 2016, grazie a un nostro emendamento, venne introdotto un sistema di controllo che dovrebbe coinvolgere comunque le associazioni e i soggetti del terzo settore in generale, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei caregiver per monitorare la spesa di queste risorse, magari anche proporre delle modifiche, una cosa che purtroppo non è mai stata fatta nonostante sia prevista da una legge regionale. Evidentemente quell’articolo di legge non vi piace perché è stato proposto da una forza di opposizione.

Su questo noi continuiamo a non leggere ancora nulla, tant’è che adesso vedremo. Ci sarà un primo banco di prova nei prossimi giorni, quando chiuderà l’iter in Commissione il nostro progetto di legge di riforma del Fondo regionale per la non autosufficienza e lì vedremo che posizione avrete, lì vedremo se realmente voi avete intenzione di mettere mano a questo fondo così importante e così corposo, che spesso non si riesce ad utilizzare al meglio.

Nonostante tutto, comunque, nonostante molti aspetti che non ci convincono all’interno di questo Documento di economia e finanza regionale, non abbiamo fatto mancare le nostre proposte. Ricordo due emendamenti in particolare che sono stati approvati durante la discussione in Commissione referente. Pensiamo, ad esempio, a quello che abbiamo presentato per realizzare finalmente, visto che se ne parla da tanti anni, ma in concreto non c’è ancora nulla, una banca dati regionale per l’accesso dei disabili nelle ZTL di tutti i Comuni della nostra Regione. Pensiamo all’emendamento che abbiamo presentato e che è stato approvato, e per questo ringrazio anche i colleghi della maggioranza, per sostenere e affiancare le strutture socio-assistenziali che oggi devono vivere un’altra emergenza, quella della carenza di personale infermieristico, medico, professionale. Dobbiamo garantire l’assistenza per non ridurre i posti letto in quelle strutture destinate e dedicate ai non autosufficienti, anziani e disabili.

Anche oggi abbiamo comunque presentato degli emendamenti. Ci tengo a dire due parole su questo e poi vedo che il tempo sta per scadere. Abbiamo toccato il tema dei caregiver familiari perché anche su questo crediamo che si debba mettere mano, riformando del tutto questa figura, andando a prevedere un maggior coinvolgimento di queste figure e delle loro rappresentanze nella programmazione sull’utilizzo delle risorse ad essi destinate, così come chiediamo di istituire elenchi di caregiver familiari in ambito territoriale per individuare le modalità più idonee a fornire il sostegno dovuto e richiesto, ma andando anche ad inserire un principio chiave per noi fondamentale, ovvero ogni supporto al caregiver familiare deve essere riconosciuto sotto ogni suo diritto come individuo singolo, con diritti soggettivi, indipendentemente dal congiunto con disabilità di cui si prende cura, e qualsiasi fondo ad esso destinato dovrebbe prevedere un'aggiunta delle risorse già previste, non una sottrazione al disabile o alla persona non autosufficiente che assiste.

C’è anche un emendamento per quanto riguarda la rete ospedaliera, un tema che ho toccato più volte nel corso di questi ultimi anni. Parliamo di Montecatone, l’Ospedale di riabilitazione che si trova nei pressi di Imola, un hub regionale per le mielolesioni. Da anni questa struttura vive delle difficoltà a causa della sua forma giuridica, una S.p.A. al 100 per cento pubblica che fa figurare questo soggetto come privato, ma con soci pubblici, quindi una sorta di ibrido nel panorama sanitario regionale.

Noi chiediamo di inserire nel Documento di economia e finanza tra i destinatari delle azioni della Regione anche società partecipate a capitale interamente pubblico, oltre alle ASL e agli enti del Servizio sanitario regionale, proprio per andare incontro alle necessità di strutture come quella di Montecatone, che, come dicevo prima, rappresenta un unicum a livello regionale, se non a livello nazionale.

Ultimo passaggio sui fondi destinati al sociale. Abbiamo detto più volte che c’è la necessità di affrontare esigenze nuove, perché a seguito della pandemia sono emerse tante nuove povertà, molte persone che fino a poco tempo fa non si rivolgevano agli sportelli delle istituzioni presenti sul territorio oggi invece lo fanno, perché purtroppo si trovano a vivere un momento di difficoltà economico e non solo.

Permettetemi di dire che, quando sento dire che c’è questa consapevolezza da parte vostra, mi viene un po’ da sorridere, perché quando vedo comunque che nel Documento di economia e finanza continuano ad esistere delle schede finalizzate a creare delle micro aree per rom e sinti, permettetemi di dire che siete completamente fuori strada. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Non ho altri in dibattito generale.

Prego, consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Devo dire che sono in un certo senso piacevolmente sorpresa, anche se poi le posizioni sono diverse, che il dibattito sia stato tanto occupato dal tema della transizione ecologica. Mi fa piacere che in quest’aula, anche se da posizioni diverse, si cominci ad affrontare il tema. Ovviamente le posizioni sono diverse, però che stia diventando un tema che infiamma i consiglieri è, comunque, una forma di evoluzione del dibattito verso qualcosa che prima sembrava o il pallino degli ambientalisti da salotto con la pancia piena o altre stravaganze negazioniste, che non devono avere più spazio.

Mi sembra che si cominci a parlare di un approccio diverso alla transizione, sicuramente diverso, diverso anche rispetto alle parole che ho sentito pronunciare dai banchi della minoranza, perché non solo il nostro Gruppo si chiama Europa Verde non per caso, ma perché proprio dall’Europa ci sono venute ultimamente delle indicazioni molto chiare. Quindi, è inutile tergiversare. Questa transizione bisogna veramente metterla in campo in maniera coerente e solida, per poterla affrontare senza quello che il ministro che noi definiamo alla “finzione ecologica”, Roberto Cingolani, ha definito un bagno di sangue. Certo che è surreale che un ministro alla transizione ecologica dica della transizione ecologica che è un bagno di sangue.

Questo naturalmente non nega il fatto che è un processo complesso, che tocca vari aspetti, che non deve perdere di vista gli aspetti sociali e occupazionali, perché per forza ci deve essere una trasformazione. Posti di lavoro che verranno superati dovranno essere sostituiti da nuovi posti di lavoro. Ancora, non è un caso che l’Europa abbia messo dei fondi specifici sulla cosiddetta “Just Transition”. Quindi, sulla difficoltà e la complessità noi non siamo ciechi. Quello, però, che riteniamo sbagliato è procrastinare decisioni da prendere, perché va pianificata questa transizione in maniera credibile. Quindi, le scelte, anche a partire dalla nostra Regione, anche perché è una delle regioni economicamente più sviluppate, devono essere coerenti con questo obiettivo, che è un obiettivo che si riassume nella consapevolezza che non c’è un pianeta B. Quindi, quello che abbiamo lo dobbiamo non solo conservare, ma restituire a chi verrà dopo di noi in maniera che sia vivibile.

Anche per questo nel Documento di economia e finanza regionale 2022-2024 di cui stiamo discutendo, come Europa Verde, abbiamo cercato di inserire elementi che vadano in questa direzione. Ovviamente ce ne sono altri che non condividiamo, ma abbiamo deciso di intraprendere questo cammino all’interno della maggioranza di centrosinistra e di operare all’interno perché è chiaro che stare a bordocampo è più facile. È più facile criticare a bordocampo. È più complesso, invece, stare in campo, fare gioco di squadra, come invocava ieri l’assessore Calvano, e cercare di portare dei contributi che vadano nella direzione che riteniamo quella giusta.

Non a caso, devo dire, la maggioranza ha poi approvato le nostre proposte, che vanno dall’inserire una voce che non c’era nel DEFR, che peraltro però l’assessore Priolo aveva già messo nel documento strategico che ci porterà a definire il Piano dei rifiuti, che è la sistemazione finale delle discariche dei rifiuti con l’installazione di pannelli fotovoltaici, così come abbiamo inserito un tema in maniera un po’ più decisa, quello delle ciclovie. Prima si diceva “valuteremo la possibilità di realizzare”, invece adesso c’è scritto “promuoveremo la realizzazione”.

Così come abbiamo ribadito l’impegno sulle school street e proprio con l’assestamento di bilancio sono stati dedicati 20 milioni alla mobilità ciclistica. Ringrazio per questo l’assessore Calvano e l’assessora Priolo, che si sono impegnati su questa voce. Ci saranno, quindi, anche queste school street, che sono un modo per creare delle aree prive di traffico intorno alle scuole, aumentare quindi la sicurezza dei pedoni, in particolar modo bambini e genitori, favorire l’arrivo a scuola con le biciclette e anche dare un’immagine diversa, perché l’accalcarsi delle automobili con motore acceso intorno alle scuole è quanto di meno educativo ci possa essere.

Così come abbiamo inserito la legge sui bio-distretti, bio-distretti che vanno intesi non come dei consorzi di produttori bio. Sono qualcosa di più complesso. Sono la possibilità di creare dei territori orientati al biologico, ma a 360 gradi, dal turismo alla produzione agricola, anche inserendo elementi di autoproduzione energetica. Su questo Europa Verde ha depositato un progetto di legge. La Giunta sta lavorando al suo, si spera che arriveremo a definire entro l’anno il testo da approvare.

Altro tema che abbiamo inserito, che riguarda i rifiuti, è la revisione della legge n. 16 del 2015, una legge che, quando è stata approvata dall’Assemblea della Regione Emilia-Romagna, era una legge pioniera in Italia, è stata la prima legge sull’economia circolare. Oggi ha qualche elemento di sfasatura rispetto al pacchetto delle direttive dell’Unione europea sull’economia circolare, e con il Patto per il lavoro e per il clima è stato inserito un criterio di misurazione per la riduzione dei rifiuti che fa riferimento al non riciclato, quindi è bene che anche la legge regionale recepisca questi cambiamenti.

Sempre restando in tema di mobilità sostenibile, l’altra cosa che sono soddisfatta che sia stata approvata è l’emendamento che inserisce nel DEFR il completamento del sistema Ferroviario Metropolitano. Questo è un progetto che ha addirittura più di 20 anni, è nato con gli accordi sull’attraversamento veloce di Bologna, il quadruplicamento veloce, era una sorta di riutilizzazione di linee storiche che si andavano a liberare per creare linee passanti e mettere a sistema il trasporto ferroviario non solo dell’area bolognese, ma anche di quelle confinanti, in particolare il versante di Modena e di Ferrara. Stiamo ancora aspettando questo completamento, quindi è importante che la Regione investa.

Da un'interrogazione e soprattutto dalla risposta che mi ha dato l’assessore Corsini sono emersi numeri veri, che riguardano il finanziamento dei servizi, perché è chiaro che più corse fai, più personale deve essere presente sui treni, quindi hai una sorta di spesa corrente per il personale e in più hai la definizione però della infrastruttura dal punto di vista collegamento linee passanti e nuovi mezzi ferroviari.

Questa mattina molti colleghi e colleghe sono rimasti imbottigliati nella congestione del traffico, ci sono stati incidenti. Non lo sto dicendo ai consiglieri a mo' di predica, ma se riusciamo a fare un servizio ferroviario all’altezza dell'offerta che ad esempio c'è al di là delle Alpi, sicuramente ridurremo anche gli incidenti stradali, perché ci saranno meno auto in giro e soprattutto bisogna pensare anche al trasferimento del trasporto delle merci su ferro.

L’altro tema che è stato toccato sempre in tema di rifiuti è la riduzione degli imballaggi legati al packaging e, infine, un tema che riguarda le politiche di integrazione. Non erano citati, purtroppo era già successo anche negli altri due documenti che abbiamo approvato nella scorsa seduta, mancava il tema dell’integrazione dei giovani stranieri, che hanno ormai raggiunto una percentuale del 18 per cento nella fascia d’età 0-14 e 15 per cento nella fascia d’età 15-25. Quindi, sono una componente molto importante della popolazione che risiede nella nostra regione, dunque vanno assolutamente sostenuti, perché bisogna prevenire anche delle forme, che purtroppo anche qui si manifestano, certo non come in altre regioni, di odio razziale e di isolamento.

L’ultima cosa che voglio dire è che, siccome prima è stata citata la questione del superamento delle gabbie negli allevamenti, vorrei ricordare che l’Assemblea ha già votato una risoluzione, sostenuta da Europa Verde, insieme alla consigliera Palma Costi e il Partito Democratico, che continuo a ringraziare per il lavoro che aveva messo in campo. Quindi, direi che il lavoro da questo punto di vista è già fatto. Con l’assessore Mammi ci siamo sentiti proprio per dare attuazione a tutto questo.

Chiudo ringraziando nuovamente il relatore di maggioranza, consigliere Luca Sabattini, per il lavoro che ha fatto rispetto agli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie.

Alcuni passaggi… Funziona, sì? Dicevo, alcuni passaggi velocissimi su alcuni emendamenti che ho presentato. Uno è rafforzativo sul tema delle pari opportunità. Un altro passaggio sempre rafforzativo per il tema del sostegno alla montagna. Ancora, sulla trasformazione digitale e la banda larga. Invece, mi soffermo un attimo sul tema degli strumenti attuativi, in particolare PTM e PTAV.

Faccio riferimento all’emendamento che è stato presentato dal collega Pompignoli relativo alla proroga della presentazione dei PUG dei Comuni. Non si è, però, tenuto conto dell’effetto che questa mancata proroga avrà con certezza sui Comuni che non faranno in tempo a presentare i nuovi strumenti urbanistici al 1° gennaio 2022. Quindi, la domanda è? Che cosa succederà ai Comuni che quel giorno non avranno ancora presentato e approvato i PUG? Saranno completamente ingessati e non saranno più in grado di muovere una foglia nel loro territorio. È una cosa assolutamente grave che io credo si debba sapere e su cui si debba anche intervenire per risolvere.

Quindi, ho aggiunto un emendamento che chiede di coordinare la gestione nel periodo intermedio con le norme transitorie per i Comuni che al 1° gennaio non hanno ancora questo strumento. Se non si vuole la proroga, qualcosa di alternativo deve assolutamente essere fatto.

Una sottolineatura ancora, sempre riferita al PTM, che sapete è uno degli argomenti con i quali sto torturando la maggioranza e spero anche di trovare una soluzione a breve, visto che dovremmo avere una risoluzione, prima portata in Assemblea e adesso trasferita in Commissione, ma ancora non convocata e non calendarizzata. Quindi sottolineo ancora una volta che sarebbe il caso di convocarla entro fine mese. Riguarda il tema dei fabbricati rurali, degli ampliamenti nelle zone rurali e in particolare quelle montane, dove sappiamo bene che, con lo strumento attuale, così come interpretato dagli uffici tecnici dei Comuni, non sarebbero più consentiti.

Qui viene la stortura, che ho già anche in altre sedi sottolineato, fra le normative di pianificazione della Regione che promuove, ho letto in più passaggi del Documento che stiamo per approvare… In più passaggi vengono promosse le giovani coppie ad abitare in montagna, a recuperare il territorio rurale eccetera, mentre dall’altra parte la Città metropolitana le disincentiva, andando a vietare il recupero di questi fabbricati. In particolare per quanto riguarda questo periodo intermedio, credo che sia necessario intervenire aggiungendo qualche norma che consenta ai Comuni di non essere completamente paralizzati, visto che comunque abbiamo l’assoluta certezza che non faranno in tempo tutti i Comuni ad approvarlo.

Poi mi rendo conto che il fatto di continuare a prorogare apre probabilmente al fatto che si premiano coloro che non hanno cominciato, ma ci saranno anche i Comuni che hanno cominciato l’iter e che ancora non sono riusciti a concluderlo. Almeno a quelli una risposta credo che vada data.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Non ho altri in dibattito generale, non si è prenotato nessuno.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Nel sostenere ovviamente l’emendamento proposto dal consigliere Mastacchi, discussione che abbiamo affrontato prima nell’assestamento, nel collegato, ora nel DEFR, chiedo anche questa precisazione. Nel mio intervento in precedenza ho sollecitato l’assessore Felicori a smarcarsi rispetto alle sue dichiarazioni, vedo che tace e di solito chi tace acconsente rispetto a delle dichiarazioni che sono assolutamente fuori da ogni logica.

Da questo punto di vista, quindi, mi aspettavo una replica, ma replica non c’è, quindi diciamo che il sostegno della Regione Emilia-Romagna alle dichiarazioni di Felicori è totale, quindi della Giunta, del presidente e dei suoi assessori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Tagliaferri, prego.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

Anch’io sollecitavo un chiarimento, lo avevo chiesto nel mio intervento, un chiarimento su questa questione che ritengo non di secondaria importanza, perché è giusto fare chiarezza e anche che la posizione della Giunta sia esplicitata o direttamente dall’assessore in questione, o comunque da chi in questo momento, bene o male, rappresenta il presidente Bonaccini.

Avevo chiesto al presidente, il presidente non c’è, quindi vorrei avere contezza di qual è la posizione della Giunta in merito a queste dichiarazioni che anche sui social stanno imperversando, quindi anche gli emiliano-romagnoli vogliono sapere qual è la posizione in merito a questa questione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, ci sarà la replica della Giunta, appena finiamo il dibattito generale passerò la parola alla Giunta. Prego, consigliere Facci. Il consigliere Facci è qui in Regione e sta scendendo.

Ci sono altri che vogliono intervenire? Altrimenti, dopo il consigliere Facci io passo la parola alla Giunta. Consigliere Pompignoli? Al posto del consigliere Facci? Prego, consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Nell’attesa che intervenga il consigliere Facci, prima mi sono dimenticato di dire questo. Se avessimo fatto noi delle dichiarazioni come centrodestra così come fatte dall’assessore Felicori, saremmo stati tacciati di fascisti, di razzisti, di tutto quello che viene in mente al Partito Democratico quando si fanno queste dichiarazioni. Nessuno oggi ha detto nulla del Partito Democratico rispetto alle dichiarazioni, della Lista Bonaccini Presidente, perché è evidente che l’assessore Felicori fa parte della Lista Bonaccini Presidente. Il silenzio assoluto. Questo è. Ne prendiamo atto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliere Facci, a lei la parola.

 

FACCI: Grazie. Volevo dire che da remoto non funziona, quindi ci fate fare le corse, dateci il tempo di scendere almeno.

Volevo appunto intervenire. Non ripeterò quello che hanno detto i miei colleghi, ai quali ovviamente mi unisco nelle osservazioni critiche, ma anche, naturalmente, in quelle che per certi aspetti devono essere sottolineate in termini di adesione propositiva. Ci tengo a sottolineare alcune incongruenze che, nonostante l’intervento che ho già fatto in Commissione, continuano a rimanere nella parte di questo documento che riguarda le politiche per la montagna, perché avevo già evidenziato come tutta la tabella e tutto l’elenco delle opere e delle azioni che erano state previste per la montagna non fosse corretto, per certi aspetti, e fosse in contraddizione con le politiche che in realtà la Giunta dice di voler sostenere e di volere portare avanti.

Per favorire la residenzialità in montagna, ma lo ha detto chi è intervenuto prima da questi banchi, e quindi contrastare lo spopolamento del territorio, occorre mettere in campo delle azioni che abbiano una loro relazione, che abbiano ovviamente una loro coerenza. Non ha senso elargire delle mance in qua e in là, se poi non si mettono in campo e non si realizzano infrastrutture adeguate, se non si individua un piano organico di supporto alla residenzialità da una parte, alle attività lavorative dall’altra.

Quando vedo, per esempio… Perché ho detto che vi sono degli errori che vengono perpetuati? Perché si insiste nell’indicare che, per quanto riguarda il sostegno, ad esempio, prendo questo dato, all’imprenditorialità montana, cioè il famoso bando IRAP, si prevedono 12 milioni di euro all’anno. È vero, originariamente erano previsti, ma sappiamo che questo importo è un importo drammaticamente ridotto, drammaticamente ridotto perché la platea dei beneficiari, astrattamente, i beneficiari astratti, non lo ha utilizzato.

Credo, vado a memoria, se non ricordo male che sia stato, per quanto riguarda il 2020, richiesto per circa un terzo. Non si è arrivati a 5 milioni di euro, il che denota che c’è un problema, c’è un vizio nella trasmissione, nella comunicazione, nel rendere questa misura di sostegno appetibile, interessante.

Perché uno che può avere diritto all’esenzione IRAP, non ne beneficia? Sono fondamentalmente delle risorse a fondo perduto. Allora qui non si indagano le cause e si insiste nel dire che la Regione stanzia 12 milioni di euro, ma in realtà non sono quelli destinati, non sono finalizzati, ci sono, ma in realtà vengono erogati meno della metà, e questo problema andrebbe indagato, ma non si vuole fare.

La questione del segnale di telefonia e della banda ultra larga. Abbiamo votato lunedì un documento presentato dalla maggioranza, in cui è stato evidenziato il drammatico stato in cui si trova il programma di banda ultra larga, tanto da sollecitare tutta una serie di iniziative e di completamenti, segno che siamo drammaticamente in ritardo.

Il fatto che sia indicata l’implementazione come azione da perseguire ci trova d’accordo, ma andrebbe anche qui correttamente indagato e verificato perché siamo ancora indietro, perché durante la pandemia un numero imprecisato di famiglie non è riuscito a garantire ai propri figli la didattica a distanza per via della carenza del sistema informatico.

L’altra mattina, per fare un esempio, visto che qui siamo in modalità da remoto, l’improvvisa assenza del segnale, durata qualche ora nella nostra vallata, mi ha impedito di partecipare alla Commissione, niente di grave, ma le aziende, che magari hanno interessi economici più importanti della mia partecipazione alla Commissione e del contributo politico avrei potuto dare alla Commissione, sicuramente ne hanno risentito di più. Questa è la situazione ad oggi.

Quando si parla di voler garantire le infrastrutture e voler garantire la residenzialità e le opportunità di lavoro, dobbiamo partire dai servizi, è sempre lo stesso leitmotiv che ci ripetiamo da anni, però il fatto che si continui a ripetere dovrebbe porci nella condizione di fare la domanda più banale del mondo: perché parliamo ancora di queste cose? Perché, evidentemente, le azioni messe in campo, che continuano a essere promesse nei documenti di finanza regionale, non sono sufficienti, tanto da indurre la stessa maggioranza a presentare delle risoluzioni. La maggioranza che presenta risoluzioni per incentivare, per aumentare le risorse è significativo. Vuol dire che siamo indietro. Assessori, Giunta, presidente, siamo indietro.

Allora il punto è se la montagna deve essere o no al centro dell’azione di questa legislatura, se deve essere realmente, così come dicono le vostre linee di mandato, una opportunità da sfruttare, se deve essere fondamentalmente un contesto da valorizzare. In questo documento tutto questo non c’è. Per quello dico che non c’è coerenza con le linee guida di partenza, addirittura l’Assessorato. Peccato che in questa discussione l’assessore non ci sia. Magari c’è stata questa mattina, io non sono stato perennemente qua, però io, assessore Lori, una discussione importante sul Documento di economia e finanza regionale dove la montagna viene a parole messa al centro, a parole, le azioni sono un’altra cosa, non ho avuto il piacere di incontrare. Mi fa piacere, senza nulla togliere al sempre presente e al sempre efficace assessore Calvano, ma credo che, se si ritiene la montagna, la periferia, tutto quello che è l’area metropolitana dei grandi centri urbani, quindi tutta la fascia appenninica, tutta la dorsale che va da Piacenza a Rimini, se riteniamo che questa debba essere valorizzata, ebbene credo che oggi una interazione, una interlocuzione con l’assessore alla montagna sarebbe stata quantomeno opportuna.

Ma quello che ritengo veramente incredibile e che evidenzia l’incoerenza con quello che viene detto, la differenza famosa fra il dire e il fare, è quando si parla di rafforzare la rete dei presìdi sociali sanitari entro la legislatura, entro la legislatura. Cioè, in pandemia, in emergenza sanitaria ci siamo resi conto dell’importanza dei presìdi sanitari, specie in periferia, benissimo, avrebbe questo indotto un cambio di passo, un cambio di strategia, e invece no, entro la legislatura. Allora, voi capite che si fa fatica ad aderire a un’impostazione del genere, soprattutto si fa fatica a non evidenziare la contraddizione tra quello che si dice di voler portare avanti per le zone montane e quello che in realtà viene tradotto, con i numeri, all’interno di questo Documento, completamente da bocciare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Io non ho i relatori che chiedono di intervenire per la replica.

A questo punto passo la parola all’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Con il DEFR andiamo a completare un percorso che abbiamo fatto in questi due giorni e che in realtà è il frutto del lavoro di questi mesi, del lavoro della Giunta, del lavoro dell’Assemblea, del lavoro delle strutture della Regione Emilia-Romagna, che ringrazio perché, in un passaggio come quello che stiamo discutendo adesso, come quello del DEFR, c’è un’attività di raccordo da dover fare tra tutti gli assessorati. C’è la dottoressa Simoni qua che sa bene quanto quel raccordo non sia sempre così semplice e immediato perché sono tante le cose da mettere insieme e da tenere tutte dentro allo stesso filo.

La giornata di ieri e di oggi è stata una giornata in cui, con il rendiconto, ci siamo confrontati su quello che abbiamo fatto, su quello che è stato fatto in Emilia-Romagna nel 2020 e abbiamo ribadito il fatto di questo sforzo importante che c’è stato, in termini di risorse, di un miliardo e 200.000 euro in più che abbiamo messo a disposizione della comunità emiliano-romagnola per affrontare la pandemia.

L’assestamento è stata, invece, l’occasione per confrontarci su come proviamo a completare il 2021 e anche sull’opportunità di riassettare alcune politiche o addirittura di caricare ulteriori risorse su alcune priorità. Ci tengo a dare un dato, onde evitare che poi i dati vengano forniti ognuno cercando di tirarli per la parte che gli piace di più. C’è un dato molto chiaro, molto netto. C’era un bilancio di previsione di 12 miliardi e 583 milioni. C’è un bilancio assestato da domani di 13 miliardi e 548 milioni.

Lo dico perché ho sentito in quest’aula dire un assestamento da 50 milioni. Se fosse un assestamento da 50 milioni, non passeremo da 12,5 miliardi a 13,5 miliardi, invece il bilancio assestato sarà un bilancio di 13,5 miliardi, che era partito 1° gennaio 2021 a 12,5 miliardi.

Non è merito solo dell’Emilia-Romagna, è merito anche di altri soggetti, a partire dal Governo, che ha deciso di mettere in campo politiche di sostegno alle comunità locali, passando anche per il tramite delle Regioni. Spero che questa impostazione possa permanere anche nell’utilizzo di strumenti straordinari come quelli del PNRR, perché penso che potrà essere un elemento di efficacia delle nostre politiche.

Rendiconto 2020. assestamento 2021, DEFR, prospettive 2022-2023, prospettive nelle quali noi confermiamo un approccio, che è un approccio nel quale, in un momento come questo, il ruolo del pubblico è un ruolo fondamentale sia in termini di investimenti che in termini di sostegno ad una spesa che, oltre ad essere produttiva, deve essere finalizzata a far sì che la crescita che ci sarà possa essere distribuita nel miglior modo possibile, in modo tale che non diventi una crescita che aumenta le sperequazioni tra chi ha di più e chi ha di meno, cosa che non ci possiamo permettere in Italia, in Europa, ma che non ci vogliamo certamente per mettere in Emilia-Romagna.

Lo dico perché non mi sento in dovere di giustificare perché abbiamo questo approccio in Emilia-Romagna. perché questo è un approccio dell’Emilia-Romagna, lo è sempre stato, anche nelle fasi più restrittive dell’economia e della finanza pubblica, lo dico al relatore Bargi, non siamo noi che ci dobbiamo giustificare di un approccio keynesiano, è la Lega che si deve giustificare perché sostiene il Governo più europeista della storia, al contempo ha posizioni economiche come quelle di Borghi e come quelle di Bagnai, non siamo noi che ci dobbiamo giustificare, sono altri che devono spiegare! A me però fa piacere se lo si spiega, a me fa piacere se lo si spiega perché è utile, perché un’Europa che fa quello che sta facendo è utile, è il senso per cui è nata, e, se tutti insieme possiamo spingerla in questa direzione, va benissimo, europeisti e meno europeisti, l’importante è che si spinga in quella direzione.

Come dicevo, DEFR, traiettoria 2022-2024, strumento di programmazione economico-finanziaria. Il fatto che si scriva quello che si vuole fare tra il 2022 e il 2024 non significa negare, nel momento in cui non lo si scrive, quello che si vuole fare attraverso gli altri strumenti di pianificazione, perché la programmazione economico-finanziaria è una programmazione triennale 2022-2024, mentre gli strumenti di pianificazione hanno una dimensione temporale molto più ampia. Quando ci sarà modo di ridiscuterli qua dentro, cito il PRIT per venire incontro a uno degli elementi che è stato discusso qua, ne abbiamo uno adottato, affronteremo la discussione lì su quello che vogliamo fare in termini di pianificazione. In termini di programmazione economico-finanziaria su questi aspetti abbiamo caricato già molto su questo documento e lo abbiamo fatto anche nella convinzione che quello che abbiamo caricato si sia nelle condizioni di vederlo partire e realizzare, tenendo conto che una parte consistente di quegli investimenti, di quei 14 miliardi che oggi abbiamo scritto non dipende esclusivamente dall’Emilia-Romagna, dipende più da altri soggetti. Se penso alle grandi infrastrutture, tipo le autostrade, non si passa per il bilancio dell’Emilia-Romagna, che ci piaccia o no, si passa per un’interlocuzione, che è in corso su tanti aspetti, sia quelli che sono nel DEFR, sia quelli che sono nel PRIT, e su cui si continuerà a […]. Poi, avremo modo di confrontarci certamente quando avremo a che fare con il PRIT.

È, quindi, un DEFR 2022-2024 che conferma un approccio, che è quello che dicevo prima, ma che introduce anche elementi nuovi, perché è un DEFR che, a differenza di quello precedente, non aveva ancora recepito il Patto per il lavoro e per il clima, non aveva ancora del tutto recepito la dinamica dell’Agenda 2030, e che, invece, oggi va ad assorbire queste politiche, queste traiettorie. Anch’io cito il collega Colla, come ha fatto anche qualcuno dell’opposizione, credo il consigliere Mastacchi nella giornata di ieri, se non ricordo male, cioè dobbiamo governare la ripresa. È vero, il Patto per il lavoro e per il clima è questo, è governare la ripresa. Per poterlo fare serve un’azione sinergica, lo ha detto molto bene il relatore Sabattini nella sua relazione di presentazione del DEFR. Lo ringrazio, perché quel lavoro che è stato fatto a livello tecnico e che ricordavo prima da parte degli uffici è stato ampiamente accompagnato da un grande lavoro di carattere politico e di raccordo tra quelli che sono stati gli elementi di discussione in quest’aula con i diversi Assessorati, per addivenire ad una sintesi nella quale – mi permetto di dire – nessuno si è sentito escluso dall’opportunità di fare proposte e di vederle anche accolte nel caso in cui stessero dentro una stessa linea. Lo dico anche rispetto all’opposizione. Mi pare che l’atteggiamento, a partire dal relatore, a partire dalla Giunta, non sia stato un atteggiamento preconcetto, ma un atteggiamento volto a cercare di recepire, dentro a una dinamica di programmazione, tutto quello che può essere utile per il futuro dell’Emilia-Romagna.

Su questo mi permetto un’ulteriore nota, sollecitato anche dal dibattito. Tutte le cose che abbiamo scritto nel DEFR e anche una parte di quelle che vogliamo fare per il tramite dell’assestamento, si possono fare nella misura in cui sulle vaccinazioni e sulla lotta alla pandemia si prosegua in maniera forte, ancora più forte. Lo dico perché, guardate, se nello schema che abbiamo avviato oggi, chiedo ancora qualche minuto, presidente, si inserisce di nuovo una ripresa della pandemia, tutte le cose che abbiamo scritto perdono di significato.

Lo dico perché il lavoro che si sta facendo in questa Regione va in quella direzione. Le politiche di vaccinazione sono in capo innanzitutto al collega Donini, che ringrazio per il grande lavoro che sta facendo, lui, nell’indirizzo alle ASL e nell’attuazione, perché il 50 per cento di doppia vaccinazione credo che sia un risultato importante, così come il 70 per cento di prima vaccinazione. Adesso vogliamo andare dritti all’obiettivo e l’obiettivo è arrivare a tutti, arrivare a tutti.

Guardate che anche opinioni come quella del collega Felicori vanno in questa direzione. Cosa sono, se non un incentivo, una spinta a dire vacciniamoci tutti, facciamo in modo che non ci siano differenze tra i diversi soggetti? È un’opinione del collega Felicori, certamente. Le politiche ho già spiegato che ce le avete ben chiare tutti i giorni da quello che i nostri servizi stanno mettendo in campo, ma non dimentichiamo questa necessità.

Lo dico perché, guardate, in Italia si è sviluppato un dibattito anche su un tema come questo. Tutti i capi di tutte le forze politiche dovrebbero sentirsi in dovere di dire ai cittadini: per combattere la pandemia, dobbiamo vaccinarci.

Basta uno che fa un passo indietro su questo e apre un dibattito che confonde i cittadini, nel momento in cui, invece, per lasciarsi alle spalle la pandemia, la vaccinazione è indispensabile.

Su questo raccolgo l’invito della consigliera Stragliati, che ci dice "pretendiamo ancor più velocità per arrivare ad alcune fasce a cui oggi non si è arrivati", e raccogliamo sempre quando ci arriva un invito di questo genere, perché va nella direzione di far sì che l'immunità di gregge possa arrivare il più in fretta possibile e metterci in condizioni di lasciarci la pandemia alle spalle, cosa rispetto alla quale bisogna mantenere un’attenzione sempre molto alta e sulla quale spero davvero possa azzerarsi il dibattito tra le forze politiche, affinché tutte tirino nella stessa direzione.

Mi avvio alla conclusione, ringraziando anche l’Aula per il dibattito, i relatori per il lavoro fatto, in particolare il relatore di maggioranza Sabattini, ma anche Bargi, per gli spunti di discussione che sono emersi.

Penso davvero che ci siano le condizioni per far sì che le cose che abbiamo scritto in questo DEFR possano trovare nell’azione congiunta di tutti i diversi soggetti, la Regione in primis insieme a tutti gli altri, un elemento di realizzazione più rapido possibile. Credo che questo sia interesse di tutti e non un interesse di parte.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Calvano.

A questo punto apriamo il dibattito generale sugli emendamenti. Qualcuno si iscrive a parlare? Non ho iscritti a parlare sugli emendamenti, quindi passiamo al dibattito generale sugli ordini del giorno. Nessuno anche sugli ordini del giorno.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti, ordini del giorno e, ovviamente, sul provvedimento.

Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

Vorrei, in particolare, intervenire su un ordine del giorno e sugli emendamenti che ho presentato, perché da una parte ho ritenuto importante dar voce ai sindaci che molto spesso contatto nel territorio. L’ho fatto per la discussione sui fondi europei, lo rifaccio in questa sede. Però, vorrei partire da un tema che ho già posto, e cioè il Fondo regionale per la non autosufficienza, perché questo fondo è un fiore all’occhiello, o almeno giustamente quando è stato concepito l’idea era proprio quella di voler mettere in luce politiche specifiche, a volte prima che si approvasse anche il bilancio stesso. Ho scoperto, non tramite un accurato studio da parte dell’opposizione, ma la CGIL in Commissione ci ha spiegato che questo fondo non è stato speso per la sua interezza, e credo che sia un fatto molto grave. Se certe ASL non utilizzano questi soldi per fare politiche importanti sulla non autosufficienza e soprattutto per aiutare la disabilità, temo che questo aspetto vada subito corretto. È per questo che ho ripresentato un ordine del giorno per fare un monitoraggio delle risorse impegnate e le spese del Fondo per la non autosufficienza, che ad oggi sono usate male, per un totale di 48 milioni. Immaginate, ho fatto due emendamenti da 50.000 euro e da 3 milioni di euro per aiutare le scuole paritarie, per cui immaginate quante cose si possano fare, tutte e due cose esattamente legate alla disabilità.

Parlerò velocemente degli emendamenti. Presidente, quanto tempo ho?

 

PRESIDENTE (Petitti): Erano 5 minuti complessivi, per cui ha altri 2 minuti e 40 secondi.

 

CASTALDINI: Okay.

Gli emendamenti che ho presentato, invece, sono emendamenti, soprattutto due, che ripropongo e ritengo importanti. Con il primo vorrei far luce sul fatto che noi, giustamente con il Fondo per gli affitti, dando la possibilità a chi si trova in una situazione di disagio per la pandemia, abbiamo aiutato gli inquilini che fanno fatica a pagare gli affitti.

C’è un altro punto su cui vorrei mettere l’attenzione, ma so che la Giunta in un certo senso ha già guardato con grande interesse a questo aspetto, ovvero tutto il mondo che riguarda i proprietari, proprietari che molte volte hanno la casa affittata come unico bene, oltre alla casa di abitazione. Il blocco degli affitti ha portato molti proprietari a non poter avere il corrispettivo che gli spetta, a volte anche per risparmi messi da parte per tutta la vita, e credo che guardare con molta attenzione, certamente, a chi paga l’affitto, ma anche a chi è proprietario di locali commerciali e provare a immaginare un fondo che garantisca in un certo senso la possibilità di mettere a frutto quello che loro hanno e le proprietà che hanno, io credo che sia importante ed è un segno di attenzione anche da parte della Regione Emilia-Romagna.

Il secondo aspetto dei miei emendamenti è di rifinanziare i bandi dove certi Comuni sono rimasti esclusi. Parlo in particolare del Water Front, che, come sapete, è un bando fondamentale, è un bando importante soprattutto per tutta la filiera del turismo e della nostra costa.

Infine, ho avuto una bella notizia, la disponibilità di voto da parte del Partito Democratico e delle forze della maggioranza che ringrazio, e cioè il trasporto pubblico gratuito per giovani fino ai 19 anni. Questo io credo che sia una cosa molto importante, un segno di apertura decisivo. Chiaramente è stato emendato rispetto alle risorse che arriveranno a livello nazionale e accetto questo emendamento di realismo, però è un piccolo passo in più, soprattutto di fronte a una situazione di crisi e a tante battaglie che ho sempre fatto sul trasporto pubblico e sui ragazzi. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazione di voto.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Una dichiarazione di voto che viene a fronte di un dibattito che giudichiamo buono nel suo complesso, visto anche il confronto che c’è stato. Quindi, ovviamente ringrazio in primis il relatore di opposizione, Stefano Bargi, però voglio ringraziare particolarmente anche il relatore di maggioranza e l’assessore Calvano per il lavoro che è stato fatto su determinati temi, temi che noi abbiamo cercato di portare all’attenzione del Consiglio regionale e  della Giunta, perché su questo documento noi voteremo contro, perché ovviamente ci sono questioni che non ci appartengono (penso alla tanta ideologia che c’è all’interno di questo atto, che è anche un atto politico, penso a delle gravi mancanze che abbiamo segnalato durante il dibattito), però credo che ci possa essere riconosciuto un apporto di idee, di proposte e di concretezza, che sicuramente non ci vede bocciare questo documento perché ci siamo messi su posizioni ideologiche, ma solamente su posizioni concrete, di merito, dove legittimamente la si può vedere in modo diverso, dove abbiamo proposto emendamenti che andavano in aiuto ad imprese, dove abbiamo proposto emendamenti, anche parlando di dibattito in Commissione, relativamente all’anticipazione per la riapertura dei punti nascita che sono stati chiusi nella passata legislatura, emendamenti poi accolti, dove abbiamo parlato di vaccini (veniva detto dai consiglieri intervenuti prima di me,  in particolare dalla consigliera Stragliati).

Io sono un consigliere che ha deciso di vaccinarsi ed è vaccinato con la doppia dose, quindi ha finito il ciclo di vaccinazione, e, ribadendo però quello che è stato detto dall'assessore Felicori, da vaccinato dico che spero che sia stata un’uscita estemporanea e abbastanza infelice di un momento e che non sia qualcosa di strutturato all’interno della Giunta.

Abbiamo parlato di trasporto pubblico, abbiamo parlato di quarta corsia tra Piacenza e Modena, abbiamo parlato di genere, abbiamo cercato di dare anche interpretazioni di quelle che secondo noi possono essere le ricette per il futuro, quindi aiuto alle famiglie, aiuto alle imprese, aiuto al nostro sistema commerciale, aiuto anche alla nostra sanità, che sicuramente dal 2022 al 2024, visto che stiamo parlando di quello, avrà bisogno di una spinta diversa, avrà bisogno di una revisione di logica, logica che noi abbiamo portato da tempo all’interno di questa Regione parlando di sanità territoriale, parlando di sanità di prossimità, parlando di investire di più sui nostri ospedali territoriali, e sicuramente le politiche di qualche anno fa e sicuramente di prima di questa legislatura ci vedevano su due fronti contrapposti. Noi però quella battaglia l’abbiamo sempre portata avanti legittimamente.

Non voglio entrare nel merito di quelle che sono state delle prese di posizioni prettamente politiche anche da parte dell’assessore Calvano, anche se una piccola parentesi permettetemi di farla. Quando mi viene detto “è la Lega che è incoerente a essere al Governo”, a questo devo dire di no, perché l’unico freno a una possibile politica ideologica di sinistra che vediamo qui dentro, l’unico possibile freno, perché poi il segretario del PD, che è fondamentalmente il segretario della maggioranza di questa Regione, ha parlato di tassa di successione eccetera, eccetera, probabilmente se non ci fosse stata la Lega al Governo, queste cose sarebbero andate avanti tranquillamente, parlando anche magari di ius soli o altro. Quindi, non siamo incoerenti. Noi semplicemente siamo al Governo perché c’è un Paese che la pensa in modo diverso da qualcuno e siamo lì per cercare di metterci al servizio di questo.

Quindi, al di là di questa piccola parentesi, concludendo e ribadendo quello che ho detto, noi abbiamo dato proposte, cercando concretamente di lavorare sul merito, perché pensiamo che il lavoro del consigliere regionale sia un lavoro importante, vista la centralità che le Regioni hanno assunto anche dopo il periodo di Covid e durante il periodo di Covid, e non sia un lavoro ideologico, ma sia un lavoro di ascolto e di portare qui dentro le reali esigenze del territorio. Questo stiamo facendo e questo abbiamo fatto.

Detto questo, per le motivazioni precedentemente esposte voteremo contro al Documento di economia e finanza regionale.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rancan.

Altri in dichiarazione di voto? Io non ho altri in dichiarazione di voto. A questo punto partiamo con la votazione…

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Anche qua i dovuti ringraziamenti ai relatori e all’assessore. Ciò detto, non entrerò in alcune questioni coniugali, perché tra moglie e marito non bisogna mai mettere il dito. Questo mi hanno insegnato, quindi lascerò le questioni tra PD e Lega a voi e al vostro dibattito in aula. Dico molto brevemente che questo documento è un documento squilibrato, squilibrato nel senso che ha degli squilibri, a nostro avviso, ha degli squilibri significativi nell’affrontare alcuni temi, come è emerso dal dibattito. Molte posizioni venute dalla minoranza le condivido e le potrei fare mie. Non affronta in maniera equilibrata alcune tematiche che saranno fondamentali per i prossimi anni. Alcune sono state giustamente citate, una è sicuramente quella della transizione ecologica. Purtroppo ci si focalizza sempre sull’aspetto green e poco sull’aspetto economy, poco sull’aspetto economico.

Un altro è sicuramente quello della sanità territoriale, nel senso che ad oggi vediamo alcuni annunci rispetto al potenziamento della sanità territoriale, la stessa sanità territoriale che avete destrutturato e quindi oggi paghiamo anche a caro prezzo le conseguenze di depotenziamento della sanità territoriale. Ci fa piacere che siate tornati sui vostri passi e che la pandemia vi abbia fatto tornare sui vostri passi e dico molto semplicemente che ad oggi alcune misure ci paiono tuttora incongrue, come quella della creazione di nuovi posti dirigenziali all’interno della sanità, peraltro particolarmente osteggiata anche da una parte della componente medica.

Così come c’è un tema che, a nostro avviso, non viene assolutamente affrontato e che è quello della natalità, tema che secondo noi sarà fondamentale anche nei prossimi anni, ma che purtroppo vedo che ancora, a parte una dichiarazione di qualche tempo fa del presidente Bonaccini, che aveva aperto a questo tema, è un tema che non si trasfonde all’interno dei documenti di programmazione e che invece dovrebbero trovare proprio all’interno di questi documenti una significativa visione.

Non ho sentito, e mi dispiace perché abbiamo presentato anche noi alcuni emendamenti, come Fratelli d’Italia, non abbiamo contezza di quella che sarà la posizione espressa dalla maggioranza, ad ogni buon conto, il nostro voto sul Documento sarà ovviamente contrario.

Dico anche qua e chiudo una piccola polemica che è stata fatta sull’assessore Felicori, sulle parole infelici dell’assessore Felicori, ma, giustamente, come ha richiamato Calvano, nel clima di colpevolizzazione di quelli che hanno fatto una scelta libera, che può essere giusta, può essere sbagliata, che è quella di non vaccinarsi. Lo dico io da vaccinato perché la seconda dose l’ho fatta oggi e ho ancora il cerotto e sto bene anche. Dico però che non possiamo continuare a lanciare un messaggio di criminalizzazione di chi ha dei dubbi. I dubbi non li sollevano i politici. I dubbi e le perplessità che molti cittadini hanno sono state fatte dalle politiche incoerenti da parte del Governo, dai messaggi incoerenti, contraddittori e sciocchi spesso lanciati dal mondo sanitario e spesso lanciati anche da chi doveva presidiare le modalità con le quali dovevano essere iniettate le dosi dei vaccini. Vediamo, e non per ultimo, le contraddizioni che ci sono state su AstraZeneca, prima dei 50, dopo i 50, prima dei 60.

Oggi le responsabilità è inutile affibbiarle a chi sta magari dall’altra parte, a chi presiede un tema che è quello della libertà, ma sarebbe giusto affibbiarle a chi non è stato in grado di convincere e persuadere in modo adeguato, senza criminalizzarli come è stato fatto oggi, come purtroppo certe dichiarazioni, che io non condivido, come quelle dell’assessore Felicori, fanno tuttora. Chi intende non vaccinarsi va convinto, non va criminalizzato, anche perché, come giustamente ricordava la collega Stragliati, ci sono tanti cittadini che vorrebbero vaccinarsi e non possono farlo, quindi abbiamo chi vuole vaccinarsi e non può essere vaccinato e chi non vuole vaccinarsi e viene trattato come un criminale della peggiore specie!

Facciamo pace con il cervello, cerchiamo di fare una campagna di comunicazione che ovviamente stimoli la possibilità di vaccinarsi, ma che non punti un dito contro chi, per libera scelta, perché capisco che magari oggi, visto che siamo anche vicini alle rivoluzioni cubane, magari ci sia anche un afflato di regime, ma credo che la libertà vada ancora tutelata.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Annuncio ovviamente il voto favorevole del nostro Gruppo al Documento di economia e finanza, però devo dire che oggi abbiamo assistito a un dibattito che ha dei tratti abbastanza surreali, perché parto dalle ultime considerazioni che ho fatto.

Posto che bisognerebbe ogni tanto mettere dei punti fermi, dai quali non muoversi, quando parliamo di sanità e parliamo di sanità pubblica, che siate voi a fare la lezione sulla sanità pubblica, a difendere la sanità, a voler pensare di difendere la sanità pubblica, quando siete quelli che, quando siete al Governo nelle Regioni e al Governo centrale, non avete fatto altro che  tagliare sui servizi sanitari, tagliare il fondo sanitario e privatizzare il sistema sanitario, noi ci chiamiamo Emilia-Romagna Coraggiosa, ma in effetti i coraggiosi siete voi, perché ci vuole un coraggio da leone a sostenere questo!

Non fosse altro perché durante la campagna elettorale abbiamo avuto da una parte chi voleva portare in Emilia-Romagna legittimamente il sistema sanitario lombardo, e abbiamo fatto la campagna elettorale anche su questo, con la candidata del Centrodestra Borgonzoni e il segretario dell’Emilia della Lega di allora che diceva "vogliamo portare in Emilia-Romagna il sistema della sanità lombarda e quindi va privatizzato di più", questo dicevate in campagna elettorale, i cittadini si sono espressi ed è andata come è andata.

Dopodiché, altro paradosso assoluto, che siate voi - scusate - a fare battute sull’afflato e sulla dittatura, io capisco che voi per tradizione abbiate una certa conoscenza del tema storicamente, dal punto di vista politico so che siete pienamente consapevoli, però ci vuole un limite. Ci vuole un limite.

Allora, non è che se parliamo del Documento di economia e finanza della Regione Emilia-Romagna e se parliamo dei milioni che abbiamo messo in campo in questi due giorni approvando gli strumenti che abbiamo approvato, che non sto a rielencare in quanto ci abbiamo passato due giorni sopra, i 100 milioni che muoviamo, lo sblocco del fondo vincolato eccetera, eccetera, le risorse per la sanità pubblica, per le imprese, per il dissesto idrogeologico, per le politiche ambientali eccetera, eccetera, eccetera, per ampliare quella proposta che facemmo in campagna elettorale per estendere la gratuità del servizio del trasporto pubblico locale, non si può passare… Cioè, si può. Ovviamente ognuno fa quello che ritiene. Però, discutere due ore sulle dichiarazioni di un assessore che non c’entrano niente con il Documento di economia e finanza vuol dire forse che gli argomenti di merito mancano. Dopodiché, anche su questo diciamoci le cose con un minimo di franchezza. Vogliamo dire che chi ha ruoli politico-istituzionali e ha un ruolo nelle Assemblee legislative regionali, così come nel Parlamento italiano, dovrebbe dire solo una cosa ai cittadini? Vaccinatevi. Vacciniamoci. Vaccinatevi e vacciniamoci, perché è l’unico strumento che abbiamo per provare a uscire dalla crisi pandemica, che non è finita. Io vi voglio ricordare, giusto en passant, che quando un anno fa c’era qualcuno al Governo che proponeva, in questi giorni, di prorogare lo stato di emergenza, mi risulta che il centrodestra a livello nazionale abbia fatto barricate dicendo che non c’era motivo per prorogare lo stato di emergenza, salvo poi essere smentiti, perché la propaganda ha le gambe non corte, cortissime, da quello che è successo da ottobre in poi, da ottobre in poi.

Vi informo, però, e concludo, che oggi al Governo ci siete anche voi e lo stato di emergenza verrà prorogato, nel vostro imbarazzato silenzio, perché, come sempre, i fatti hanno la testa più dura delle parole, spesso vuote, che vengono pronunciate da quella parte dell’aula, così come in Parlamento.

 

PRESIDENTE (Petitti): Consigliera Zappaterra, prego.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Di squilibrato c’è molto altro. Non credo sia il DEFR il problema. Non credo che gli squilibri siano lì, a partire dalla discussione che abbiamo fatto in quest’aula sulla vaccinazione, sullo stato di emergenza. Adesso mi viene anche da dire che, alla luce delle discussioni che facciamo spesso qui o che facciamo in Capigruppo ogni volta che dobbiamo ragionare del sistema da remoto, delle presenze in aula e ogni volta che sento anche in tv le dichiarazioni dei leader di centrodestra, comincio ad adottare una scaramanzia abbastanza significativa, perché ogni volta che cominciano a dire “Apriamo tutto! Togliamo la mascherina!”, il giorno dopo i contagi salgono.

Anche sulla variante Delta, il giorno dopo che hanno cominciato a dire “Torniamo tutti in presenza”, la variante Delta ha cominciato a imperversare. Adesso dico scaramanzia perché in quest’aula non posso usare un altro lessico, ma chiederei ai colleghi di essere più cauti nelle loro dichiarazioni perché, ogni volta che provano ad allargare, il giorno dopo, ci troviamo in condizioni ancora più critiche.

Sono per affrontare anche il tema della presenza in quest’aula. Io sono per dire che anche per entrare qui deve essere necessario il green pass. A tutela di tutti, così come sui trasporti pubblici, piuttosto che nei cinema o per gli eventi sportivi, io penso che dovremmo aprire anche questo tipo di riflessione. Visto che in quest’aula oggi sul DEFR si è parlato di tutto e ognuno ha detto quello che gli interessava legittimamente, perché nel confronto politico si può affrontare di tutto, mi sento di dire anche, va bene, a partire dalla prossima Conferenza dei Capigruppo ragioniamo anche di come stiamo insieme qui, visto che ci stiamo quattro giorni di fila, a volte anche più assembrati e con numeri più ampi di quelli previsti dalla Presidenza.

A garanzia di tutti, visto che vogliamo andare tutti in vacanza serenamente, sono d’accordo col collega Taruffi che il messaggio dovrebbe essere a tutti “Vaccinatevi, vaccinatevi, siate cauti”, ma vedo che da una parte delle forze politiche continua a essere un messaggio molto complicato.

Per stare al DEFR, presidente, non voglio prendere troppo tempo perché comunque la serata sarà ancora lunga. Gli emendamenti che dovremo discutere sono tanti e anche quelli saranno occasione di ulteriore confronto. Sul DEFR vorrei davvero ringraziare il relatore di maggioranza, collega Sabattini, per il lavoro impegnativo fatto in questi giorni di raccolta degli emendamenti e degli ordini del giorno, di confronto con tutti i Gruppi, così come vorrei ringraziare in modo sentito l’assessore Calvano, la struttura e tutta la Giunta perché credo veramente sia un documento importante, condivisibile, che lancia davvero la prospettiva di questa Regione.

Il DEFR dello scorso anno, lo sappiamo, è nato nel pieno della pandemia e abbiamo visto convergere tutte le risorse che la Regione aveva a disposizione nell’emergenza, nella riorganizzazione dei servizi, nel sostegno ai tanti settori in difficoltà, concentrando l’attenzione di quel DEFR soprattutto alla tutela della salute delle persone, alla salvaguardia dell’occupazione e del tessuto produttivo.

Questo DEFR 2022-2024, pur mantenendo tra le sue priorità questi elementi che ho appena citato, è comunque anche il documento che pone le basi per la ripartenza della nostra Regione nel post pandemia e ci porta direttamente al bilancio preventivo del 2022.

Credo che sia un documento assolutamente equilibrato, che rappresenta bene gli scenari economici di riferimento, quindi quello internazionale, quello europeo, quello nazionale, regionale e locale, credo tracci bene gli obiettivi strategici suddivisi per le deleghe, per ogni obiettivo vengono chiaramente evidenziati finalità, contenuti, destinatari e risultati attesi. È quindi un documento molto serio, perché è assolutamente misurabile nei suoi contenuti e, affianco degli obiettivi strategici, ci sono tutti gli obiettivi di cambiamento e quindi la declinazione in obiettivi tecnici di quelli strategici.

L’ultima parte, che è quella più qualificante, traccia la traiettoria, esprime gli indirizzi strategici anche delle società controllate della Regione, che sono pienamente coinvolte nella fase di ripresa post pandemica e alle quali abbiamo assegnato degli obiettivi specifici, annuali e pluriennali.

Credo davvero che questo sia il DEFR che pone le basi per la ripartenza, capisco chi non lo può condividere, perché chiaramente è un DEFR che abbiamo impostato sulla base dei contenuti del programma di mandato del presidente, che è il presidente del Centrosinistra, non del Centrodestra, sulla base del Patto per il lavoro e per il clima, che abbiamo condiviso con gli stakeholder anche in quest’aula, ma certo sulla base di priorità che a volte i colleghi del Centrodestra non condividono.

È il nostro DEFR, non quello del Centrodestra, ma io penso che sia assolutamente il DEFR che serve alla ripartenza di questa Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zappaterra.

A questo punto partiamo con le votazioni degli emendamenti. Come sapete, ne abbiamo diversi.

Partiamo con l’emendamento 36, a firma della consigliera Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 18

Contrari 25

 

È respinto

 

Passiamo ora all’emendamento 11, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 17

Contrari27

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 1, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 17

Contrari 26

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 12, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 14

Contrari 27

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 13, sempre a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 27

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 37, a firma della consigliera Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 27

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 41, a firma dei consiglieri Bargi e Sabattini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Passiamo, ora, all’emendamento 14, a firma dei consiglieri Bargi e Catellani.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 43

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 8, a firma della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 39

Astenuti 1

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 15, a firma del consigliere Occhi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Passiamo alla votazione del subemendamento 48, a firma dei consiglieri Occhi, Rainieri e Sabattini, che va a sostituire l’emendamento 16, a firma dei consiglieri Occhi e Rainieri, quindi mettiamo in votazione il subemendamento 48.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Il subemendamento è approvato. A questo punto l’emendamento 16 è precluso.

Proseguiamo con l’emendamento 2, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 24

Favorevoli 17

 

È respinto

 

Passiamo ora all’emendamento 35, a firma del consigliere Rancan.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 27

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Ora passiamo al subemendamento 49, a firma del consigliere Sabattini, che è aggiuntivo rispetto all’emendamento 38 a firma della consigliera Castaldini.

Votiamo adesso il subemendamento 49, a firma del consigliere Sabattini.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione l’emendamento 38, a firma della consigliera Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Ora passiamo all’emendamento 3, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 24

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

Mettiamo, adesso, in votazione l’emendamento 10, a firma della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 38

 

È approvato.

 

Ora passiamo all’emendamento 4, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 26

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

L’emendamento 17, a firma del consigliere Daniele Marchetti, è stato ritirato.

Mettiamo in votazione l’emendamento 43, sempre a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 18, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 25

Favorevoli 14

Astenuti 2

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 20, a firma del consigliere Pelloni.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 27

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 40, sempre a firma del consigliere Pelloni.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 25

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 19, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 14

Contrari 26

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 21, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 13

Contrari 27

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 22, a firma sempre del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 27

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Votiamo, adesso, l’emendamento 23, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 27

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 24, sempre a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 27

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 46, a firma del consigliere Mastacchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 24

Favorevoli 16

 

È respinto.

 

Passiamo ora all’emendamento 50, a firma sempre del consigliere Mastacchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 24

Favorevoli 17

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 47, a firma sempre del consigliere Mastacchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Contrari 21

Favorevoli 16

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 51, sempre a firma del consigliere Mastacchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 23

Favorevoli 17

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 45, sempre a firma del consigliere Mastacchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 14

Contrari 26

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 25, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 14

Contrari 26

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 26, sempre a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari 26

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Ora mettiamo in votazione l’emendamento 44, sempre a firma del consigliere Mastacchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 26

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 27, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Contrari 26

Favorevoli 12

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 28, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 27

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 29, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari 26

Favorevoli 12

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 5, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 37

Contrari 24

Favorevoli 12

 

È respinto.

 

Siamo arrivati all’emendamento 9, a firma della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Contrari 15

Favorevoli 26

 

È approvato.

 

Metto in votazione l’emendamento 39, a firma della consigliera Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 30, a firma del consigliere Occhi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari 24

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 42, a firma della consigliera Piccinini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 27

Contrari 13

 

È approvato.

 

Passiamo all’emendamento 31, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 27

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

Passiamo all’emendamento 32, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 36

Contrari 25

Favorevoli 11

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 33, a firma del consigliere Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 38

Contrari 24

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’emendamento 7, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 35

Contrari 24

Favorevoli 11

 

È respinto.

 

Consigliere Taruffi, prego.

 

TARUFFI: Solo per correggere e aggiungere il voto contrario all’emendamento 33, quello precedente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Rettifichiamo il voto del consigliere Taruffi.

Ora passiamo all’emendamento 6, a firma del consigliere Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 36

Contrari 24

Favorevoli 12

 

È respinto.

 

Siamo arrivati all’ultimo emendamento, l’emendamento 34, a firma del consigliere Bargi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 36

Contrari 24

Favorevoli 12

 

È respinto.

 

Abbiamo concluso con gli emendamenti.

Ora passiamo agli ordini del giorno.

Mettiamo in votazione il primo ordine del giorno, il 3588/1, a firma del consigliere Bargi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 25

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno 2, a firma della consigliera Castaldini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Contrari 25

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Esatto, l’ordine del giorno 3 è ritirato.

Mettiamo in votazione l’ordine del giorno 4, a firma dei consiglieri Rancan e altri.

Dichiaro aperta la votazione.

È l’ordine del giorno…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): No: uno è ritirato, anche l’altro. Entrambi.

Passiamo all’ordine del giorno 5, a firma dei consiglieri Rancan, Lisei, Castaldini e Mastacchi. Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 26

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Passiamo all’ordine del giorno 6, a firma dei consiglieri Pompignoli e Rontini.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Siamo arrivati all’ultima votazione, quella che riguarda il documento 3588, la proposta di iniziativa della Giunta recante “Documento di economia e finanza regionale ‒ DEFR 2022-2024”.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 26

Contrari 15

 

È approvato.

 

OGGETTO 2809

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende Usl regionali”. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Sabattini, Maletti, Mori, Rontini, Montalti, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rossi, Costi, Iotti, Zappaterra, Bulbi, Fabbri, Pillati, Amico, Marchetti Francesca, Zamboni, Paruolo, Taruffi, Daffadà, Soncini, Gerace (24)

(Relazione, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 2809/1 oggetto 3774 – Approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo al progetto di legge 2809.

Parliamo del progetto di legge...

Chiedo un po’ più di silenzio in aula, perché è complicato così.

Il progetto di legge, come dicevo, che riguarda la iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende USL regionali della Regione Emilia-Romagna, è a firma di diversi consiglieri comunali, il primo firmatario è il consigliere Mumolo.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Politiche per la salute e politiche sociali nella seduta del 9 luglio, è un progetto di legge composto da 4 articoli e il relatore della Commissione, consigliere Mumolo, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Su questo oggetto insiste anche una proposta di emendamento, sempre a firma del consigliere Mumolo.

A questo punto, apriamo la discussione e lascio la parola al consigliere Antonio Mumolo. Prego.

 

MUMOLO, relatore: Grazie, presidente.

Questo progetto di legge è finalizzato a consentire alle persone senza dimora di poter usufruire di un medico di base, ma anche per chi ci ascolta forse è opportuno chiarire chi sono le persone senza dimora e perché non hanno un medico di medicina generale.

Vorrei innanzitutto sfatare lo stereotipo del senza tetto che, come un hippy degli anni Settanta, ha scelto di vivere sotto le stelle con la chitarra e il sacco a pelo, non è così, è una leggenda metropolitana.  Mi occupo di questo tema delle persone senza dimora da diversi anni, non ne ho incontrato uno che mi dicesse che era contento di vivere strada sotto le stelle.

Possiamo dire che è cambiata negli ultimi anni la composizione delle persone che vivono in strada. Fino a una ventina di anni fa, le persone che erano in strada ovviamente erano persone diventate povere, ma che avevano anche dei problemi di salute personale, problemi di tossicodipendenza, di alcolismo, avevano delle malattie psichiche.

Oggi le persone che sono in strada per la stragrande maggioranza non hanno nessun tipo di problema di salute, sono semplicemente diventate povere, sono persone che fino a poco tempo fa avevano un medico di base, avevano una serie di diritti, sono diventate povere, sono finite in strada e hanno perso tutto, sono diventate invisibili. Parliamo di padri separati, lavoratori licenziati a 50 anni, che con questa normativa non riescono a rientrare nel mondo del lavoro, parliamo di imprenditori falliti, parliamo di pensionati al minimo, che non riescono con la pensione che hanno a pagare l’affitto e le bollette, e finiscono in strada. Sono queste persone che vengono cancellate dall’anagrafe, perdono la residenza e quindi perdono il medico di base e hanno diritto solo a prestazioni di Pronto soccorso. Perdono il diritto alla salute, nonostante l’articolo 32 della nostra Costituzione reciti che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti, ma senza residenza in questo Paese il diritto alla salute viene negato a migliaia di persone.

Si potrebbe dire che la residenza è un diritto. È vero: la residenza è un diritto soggettivo. Ed è un diritto soggettivo di tutte le persone che vivono in questo Paese, italiani e stranieri con permesso di soggiorno. Tanto è vero che una persona che vive in strada, nonostante non abbia un tetto sulla testa, nonostante non ci sia un numero civico presso il quale darle la residenza, ha diritto ugualmente alla residenza. Ne ha diritto in una via fittizia, di cui ogni Comune deve dotarsi. Una via inesistente.

Nonostante questo, però, ci sono una serie di situazioni che impediscono alle persone di prendere la residenza: non soltanto Comuni che tendono a non dare la residenza, ma ci sono situazioni oggettive che impediscono alle persone senza dimora di prendere la residenza. Per esempio, chi è ospite in una casa di edilizia residenziale pubblica non può prendervi la residenza.

Queste persone, come dicevamo, oggi non hanno un medico e hanno diritto solo a prestazioni di pronto soccorso. Da tanti anni ormai c’è una battaglia portata avanti da tutte le associazioni di volontariato, laiche e cattoliche, la Caritas, Sant’Egidio, Avvocato di strada, Piazza Grande, la fio.PSD, che è la federazione italiana che riunisce tutte le organizzazioni che si occupano di persone senza dimora, una battaglia per ridare loro almeno il diritto alla salute. Almeno dargli un medico.

È stata approvata la strada di riforma della legge n. 833/78, che è la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale, che all’articolo 19 stabilisce che per poter ottenere un medico di base è necessario il requisito della residenza. Io stesso ho scritto una proposta di legge, consegnata a due senatori, per due legislature consecutive, composto da un solo articolo, di riforma dell’articolo 19, che immediatamente dopo la residenza inseriva anche il requisito dell’elezione di domicilio. Sarebbe stato sufficiente approvare quell’articolo e oggi le 60.000 persone in Italia senza dimora avrebbero un medico di base. Ma quell’articolo non è stato approvato.

In Regione abbiamo provato a ovviare a questo problema. Come? Abbiamo provato a supportare le associazioni di volontariato che in tutte le nostre province si occupano di persone senza dimora. Di medici. Associazioni di volontariato composte da medici che curano gratuitamente in Emilia-Romagna le persone senza dimora. Ma questa cosa non è stata sufficiente. Poi è arrivato il Covid. Quando è arrivato il Covid abbiamo visto tutti i limiti del sistema: le associazioni chiuse, nessuna cura disponibile, i pronto soccorso presi d’assalto, focolai di infezione nei dormitori e tra le persone senza tetto.

Se una cosa ci ha insegnato il Covid è che il diritto alla salute non è solo un diritto individuale garantito dalla nostra Costituzione, ma è anche un diritto collettivo ed è interesse della collettività che tutti possano curarsi. Si è finalmente compreso che è necessario curare anche le persone senza dimora per garantire la salute di tutti quanti noi. Visto che non si è riusciti a livello nazionale, ho pensato di presentare questa proposta di legge perché in questa materia è possibile partire dalle Regioni. La legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale è del ‘78, ma nel 2001 c’è stata la riforma del Titolo V, e sulla base della riforma del Titolo V, possiamo agire anche noi come Regione.

Come Regione, possiamo estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti della USL alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale, seppur prive di iscrizione anagrafica.

Ora, io ricordo che nell’attuale emergenza pandemica le persone senza dimora, proprio a causa del fatto che non avevano la residenza, e non avevano un medico di base, a causa del divieto di rivolgersi direttamente agli ospedali e ai pronto soccorso, se non per situazioni gravi, sono di fatto rimaste quasi totalmente prive di assistenza sanitaria. Inoltre, queste persone non hanno potuto eseguire nemmeno i tamponi molecolari, perché voi sapete che se non c’è la prescrizione del medico di medicina generale non è possibile eseguire i tamponi molecolari, prescrizioni necessarie per accedere ai laboratori autorizzati ad eseguire il tampone.

Queste persone oggi non possono vaccinarsi. Noi stiamo facendo una campagna vaccinale, e sappiamo bene che c’è una difficoltà enorme per far vaccinare queste persone. Possiamo andare nei dormitori, mandandoci le USCA, magari, a vaccinare queste persone. Ma nei dormitori ci sono un quarto delle persone senza dimora che vivono in Emilia-Romagna, gli altri tre quarti dobbiamo andarli a prendere, e senza medico di medicina generale, diventa un po’ complicato.

Tra l’altro, il problema oggi – devo firmare un ordine del giorno collegato a questo disegno di legge – si chiama Covid-19, però ieri si chiamava tubercolosi, che è una malattia infettiva, ieri si chiamava epatite, che è una malattia infettiva, e ce ne sono tante altre di malattie infettive che non venivano curate.

Noi con questa legge possiamo risolvere molte di queste criticità, possiamo riparare a un torto che fin ad oggi è stato fatto a chi è più povero, possiamo restringere la forbice sociale, che si allarga sempre nei periodi di crisi. Nei periodi di crisi le persone ricche diventano più ricche, quelle povere diventano più povere. Noi possiamo ridurre le disuguaglianze che ci sono anche in questa Regione.

Avere un medico per queste persone significherà sentirsi di nuovo cittadini, significherà sentire che lo Stato c’è anche per le persone più deboli, significherà avere una speranza, e anche uno stimolo per uscire dalla strada. È importantissimo avere un medico. Forse noi non ci rendiamo conto perché l’abbiamo sempre avuto, ma quando uno perde un medico capisce che di che cosa si tratta, capisce che cosa ha perso.

Approvare questa legge significa affermare che in questo Paese il diritto alla salute non è subordinato al censo. Questa è una legge di civiltà e di solidarietà. E poi, udite-udite, questa è una legge che conviene. Conviene, perché questa legge rientra, può rientrare nelle azioni dirette al rispetto degli obiettivi della finanza pubblica e del contenimento della spesa. E perché questo? Perché le persone senza dimora oggi possono accedere solo a prestazioni di pronto soccorso. Un medico di medicina generale costa mediamente tra i 40 e i 90 euro per ognuno di noi all’anno. Una prestazione di pronto soccorso, una sola, costa tra i 150 e i 400 euro. Per una prestazione. Ma siccome una persona che vive in strada purtroppo, normalmente, ha molte malattie, ha problemi di salute, è impensabile che si rechi al pronto soccorso una volta sola in un anno. Se si reca dieci volte in un anno al pronto soccorso sono spese già di 2.500 euro.

E poi c’è il tema delle degenze. Se uno di noi va in ospedale, a un certo punto ci sono le dimissioni perché a casa ci cura il medico di base. Ma quando una persona non ha il medico di base, la sua degenza è normalmente, in media, doppia di quella di una persona che ha un medico di base. Ogni giorno di degenza costa circa 670 euro.

Quindi, questa legge, oltre a occuparsi di un tema ‒ ripeto ‒ di giustizia sociale, di civiltà e di solidarietà, è una legge che farà anche risparmiare dei soldi alla finanza pubblica.

Nell’iter di questa legge ho sempre informato la maggioranza e l’opposizione degli sviluppi. È una legge che è stata scritta un po’ di tempo fa e depositata a marzo. Ho tenuto sempre un rapporto con gli Assessorati competenti. Gli emendamenti concordati dalla Giunta sicuramente hanno migliorato la legge.

Io mi auguro di arrivare all’approvazione all’unanimità di questa legge. Ho tenuto sempre informati anche i Capigruppo di minoranza e ancora oggi c’è stata un’interlocuzione assolutamente positiva con la minoranza. Guardate, questo sarebbe un segnale importante della vicinanza delle Istituzioni a coloro che sono in difficoltà. Davvero importante. Parliamo, forse, di 2.000-3.000 persone. Sono numeri altissimi, non sono numeri piccoli. Sono numeri altissimi.

Io devo e voglio ringraziare tante persone che hanno collaborato sin dall’inizio per realizzare questa legge. Ringrazio Elena Bastianin e Pietro Lauria, del legislativo del Gruppo del Partito Democratico, che mi hanno aiutato a stendere il testo base e poi hanno seguito con me le varie questioni giuridiche. Ringrazio Annamaria Pontecorvo, della mia segreteria, per il faticoso lavoro di coordinamento. Ringrazio Maurizio Ricciardelli, del legislativo della Giunta, per i suggerimenti preziosi, anche rispetto agli emendamenti. Ringrazio Marilena Fabbri, dell’Assessorato alla sanità, per l’opera di ricucitura finale. Ringrazio i tecnici, i dirigenti, gli Assessorati alla sanità e al welfare, che hanno collaborato attivamente, in particolare l’avvocato Moris Montalti e il settore sanità, per il prezioso contributo giuridico.

Per ultimi, ma non in ordine di importanza, ringrazio gli assessori Donini e Schlein, che da sempre si sono dichiarati favorevoli a questa legge.

Ringrazio tutti quanti i consiglieri di quest’aula, perché ognuno di loro ha dato un apporto positivo. È il risultato di un lavoro collettivo che spero sia di esempio per le altre Regioni italiane ‒ lo scriviamo nell’ordine del giorno ‒ che vorranno seguire la strada che oggi noi stiamo tracciando. È la prima legge in Italia che si occupa del diritto alla salute delle persone senza dimora. Prima legge regionale.

Penso che il compito della politica, alla fine, sia trasformare speranze condivise in sogni realizzati. Perdonate la presunzione, però io credo che oggi noi tutti insieme lo stiamo facendo, o almeno ci stiamo provando.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mumolo.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Abbiamo presentato congiuntamente, un ordine del giorno, di fatto per formalizzare buona parte dell’intervento che feci in Commissione, per dire che certamente questo progetto di legge cerca di dare una risposta, e di dare una risposta politica, con la “P” maiuscola, quella che cerca di rispondere a delle esigenze, a dei problemi concreti di persone, soprattutto quando cadono in situazioni di fragilità.

Anche l’ordine del giorno va a formalizzare una posizione perché nel confronto, anche di realtà diverse, in sostanza l’Assemblea è sicuramente l’espressione di tutto il territorio emiliano-romagnolo. Per quella che è stata la mia esperienza di amministratore locale, noi abbiamo sempre risolto questa problematica dando quanto riportato nell’ordine del giorno, preferendo scrivere le persone senza fissa dimora, come prevede la circolare Istat, alla residenza. Quindi si preferiva la residenza cosiddetta fittizia, cioè “via della casa comunale”, proprio perché insieme a tutta quella che è l’assistenza sanitaria, quindi medico di base, visite specialistiche e ambulatoriali, i cosiddetti LEA contenuti nella proposta di legge, ovviamente si risponde anche a un’altra esigenza. Visto che si parlava di diritti civili, il diritto civile principe, forse al pari, o forse sopra la salute è la possibilità di votare.

Oggi una persona, un cittadino italiano senza fissa dimora, non può votare, non può avere l’accesso, entrare in graduatoria per le case popolari, magari non può avere i cosiddetti buoni pasto che vengono dati nelle situazioni di contingenza.

Nel dibattito è emerso che fino a poco tempo fa, il servizio sociale territoriale o professionale neanche prendeva in carico soggetti che non hanno residenza nelle Unioni, nei Comuni, e comunque sul territorio di competenza. Questo è un problema reale. Noi ci dobbiamo porre il problema sicuramente dell’assistenza medica, sicuramente di non mandare codici bianchi al pronto soccorso. Senz’altro. Ci dobbiamo porre il problema, e ritorno a quanto annunciavo all’inizio, di quelle politiche buone, quelle politiche sane per risolvere problemi concreti. Quindi, di indirizzare quelle politiche per risolvere situazioni di fragilità e uscire dalla fragilità. E attraverso la residenza ci si può arrivare. Senza la residenza il rischio è di essere una misura parziale.

Credo che questo sia condiviso. Ho capito che il consigliere Mumolo, dalla sua esperienza, anche professionale, ha avuto modo di vedere situazioni non così pacifiche come le ho annunciate io, quindi difficoltà nell’iscrizione alla residenza quasi sistematica, dovuta da interpretazioni di Comuni interi, magari Bologna, quindi città importanti. Questo cosa comporta? Che ci sono numeri importanti.

Dalla scheda tecnica oggi leggiamo 1.125 persone stimate, quindi un numero assolutamente rilevante. Quando si parla di sanità, quando si parla di servizi come questi è brutto parlare di numeri. Parliamo di persone, persone che sono in stato di contingenza. Parlavamo della fattispecie dei padri separati, di chi ha perso il lavoro, di chi ha perso l’azienda, quindi ha perso tutto, compresa la residenza, compresa la dimora.

Nell’ordine del giorno dobbiamo ribadire quanto è già stato affermato... I colleghi che erano nella scorsa legislatura, ad esempio il collega Marchetti, mi hanno suggerito una cosa. In questa Assemblea era già stata proposta una risoluzione, votata all’unanimità, che chiedeva alla Conferenza Stato-Regioni ‒ e noi abbiamo avuto per cinque anni il presidente della Conferenza Stato-Regioni ‒ di avere una normativa univoca. Anche nell’ordine del giorno ribadiamo questo, ribadiamo quanto già espresso all’unanimità dalla risoluzione, aggiungendo anche che altre Regioni possano seguire questo esempio, anche eventualmente... Questo poi lo abbiamo stralciato, ma lo voglio dire, almeno nel dibattito. Per evitare, eventualmente, qualche migrazione da una regione all’altra, per qualcuno che è più aperturista, qualcuno meno, ma proprio perché cerchiamo in qualche modo di risolvere un problema, e non solo. Cerchiamo di risolvere un problema, ma se potessimo arrivare a risolvere tutta la situazione di cui si diceva, di fragilità, di inclusione, come si diceva, possiamo seguirvi in questo ragionamento, però arriviamoci soprattutto, appunto, per cittadini italiani o chi ha sicuramente un regolare permesso di soggiorno, magari a tempo indeterminato, o altro, dando una soluzione al problema, a tutti i problemi, non solo a uno.

Questa è in buona parte la posizione che abbiamo tenuto in Commissione. Ci siamo riservati un voto, quest’oggi in aula, proprio per cercare, come tutti i Gruppi di opposizione, di trovare una posizione univoca, e per dare quell’impulso giusto, perché se ci sono già dei testi, o delle proposte di legge ferme magari al Senato o alla Camera, possano trovare la luce. Chiaramente, noi oggi ci dobbiamo dire che facciamo una norma-ponte, una norma parziale, che risolve un problema, ma non li risolve magari tutti: sappiamo anche quanto è importante per chi ha perso il lavoro, poter tornare in quei percorsi di formazione o di avviamento ad una situazione lavorativa per uscire da una situazione di fragilità.

E questo può avvenire solo se si ha una residenza, se si ha maggior stabilità e una presa in carico piena da parte dei servizi sociali, che sono quelli che riescono professionalmente a trattare al meglio le situazioni di fragilità, indicando quei percorsi idonei, perché ovviamente le fattispecie sono tante, di uscita, e anzi, di accompagnamento per una risoluzione piena del problema.

Questa in buona parte è stata la nostra posizione. Speriamo di averla in qualche modo formalizzata al meglio nell’ordine del giorno che abbiamo presentato.

Alla fine, in buona sostanza, appunto, chiediamo queste tre cose: anche collaborazione, chiediamo alla Regione, alla Giunta. insieme all’ANCI e ai Ministeri competenti, un coordinamento univoco, appunto perché non ci siano Comuni che fanno in una maniera e Comuni che fanno in un’altra, quindi c’è bisogno di un coordinamento e di un’interpretazione univoca, o se ci fosse bisogno anche magari di una fonte normativa che chiarisca questo; di attivarci, in sede di Conferenza Stato-Regioni, e già l’Assemblea della scorsa legislatura aveva dato questo impegno alla Giunta. Su questo chiederemo verifiche nel tempo, dove si ferma, magari, il dibattito. E di attivarsi perché a livello nazionale si possa trovare una legge organica che chiarisca una legge quadro, visto che parliamo di una materia soprattutto del servizio sanitario, materia concorrente, quindi certamente... Noi possiamo estendere quelli che sono i livelli minimi, come è stato ricordato dal relatore proponente del progetto di legge, pero se c’è una norma quadro un po’ più chiara aiuta nell’uniformità e, come dicevo, forse a risolvere buona parte dei problemi che abbiamo sui nostri territori. O almeno in alcuni dei nostri territori.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Consigliere Lisei, prego.

 

LISEI: Grazie, presidente.

Molto brevemente, visto anche l’orario. Ringrazio il collega Mumolo per questo progetto di legge. Lo ringrazio soprattutto perché, rispetto alla prima stesura, che avrebbe certamente avuto il voto contrario da parte di questo Gruppo, le modifiche che sono state apportate, invece, fanno tornare e fanno rientrare, secondo me, secondo noi, secondo Fratelli d’Italia, il progetto di legge in un alveo giuridico non soltanto che condividiamo politicamente, ma anche, secondo noi, di aderenza al tessuto normativo, anche nazionale e costituzionale.

Lo dico perché il tema e l’indicazione specifica prevista dall’articolo 1, che è stato introdotto, rispetto ai cittadini italiani è un tema assolutamente importante rispetto a quello che, secondo noi, presidia la normativa sanitaria e consente a questo progetto di legge di avere, a nostro avviso, rispetto alla formulazione originaria, una copertura normativa confacente.

Ovviamente è un tema che condividiamo. Condividiamo l’esistenza delle problematiche, che sono state raccontate in maniera molto precisa dal proponente di questo progetto di legge, ed è il motivo per il quale voteremo a favore del progetto di legge.

Abbiamo anche firmato l’ordine del giorno che è stato presentato assieme ad altri consiglieri, che è stato presentato poco fa dal collega Pelloni, in quanto, pur non condividendo ogni singolo aspetto, perché sulla concessione della residenza, a nostro avviso, permangono delle criticità rispetto all’adozione e alla concessione della residenza fittizia da parte di diversi Comuni, premesso che oggi, in teoria, dalla stessa Regione Emilia-Romagna – è stato oggetto di discussione anche in precedenza, con il collega Mumolo – la residenza potrebbe essere concessa.

Ad ogni buon conto, è evidente che tuttora permangono delle differenze di applicazione rispetto a questa normativa. È per questo che abbiamo voluto cogliere lo spirito dell’ordine del giorno, per cercare di dare uniformità ad una disciplina che oggi viene applicata invece in maniera un po’ disomogenea sul territorio nazionale, che è appunto quella della concessione della residenza fittizia, che comunque è regolata e presidiata da altre normative, che a nostro avviso non doveva, così come non è stato fatto giustamente all’interno del progetto di legge, essere strettamente collegata, invece, al tema del riconoscimento della possibilità di accedere a dei servizi sanitari.

A ogni buon conto voteremo favorevolmente al progetto di legge e all’ordine del giorno che è stato presentato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente, e grazie al consigliere Mumolo, che con tenacia e insistenza ha inteso portare avanti la sua battaglia per le persone senza fissa dimora, e che oggi presenta questo disegno di legge importante, credo. È una legge, appunto, di civiltà, una legge che estende dei diritti a tutela di tutti, perché l’estensione dei diritti è qualcosa che riguarda sicuramente le categorie beneficiare in primo luogo dei diritti, ma, come ha ben ricordato nella sua introduzione, soprattutto per quanto riguarda i temi della salute, nel momento stesso in cui parliamo di senza fissa dimora, e dell’estensione dei diritti di accedere ai servizi di medicina generale, e conseguentemente avere la possibilità non solo di recarsi al pronto soccorso ma di ricevere assistenza medica anche in chiave preventiva, questo impatta definitivamente anche sui diritti degli altri. In una situazione come quella che stiamo vivendo ancora oggi, di pandemia, ma anche senza la condizione pandemica, credo che questo sia un elemento positivo. Così come, lo dicevo in merito alla discussione che abbiamo fatto poc’anzi sull’assestamento, il DEFR, così come ‒ ed è stato richiamato anche da altri colleghi ‒ questo tipo di intervento insiste in ottica redistributiva di quelle che possono essere le risorse, le opportunità nei confronti delle persone, qualunque sia il loro status.

Questo passaggio di oggi è particolarmente importante, colma un vulnus presente sul territorio italiano, mette la Regione Emilia-Romagna in testa nell’ambito dei diritti. Credo anche che l’ordine del giorno collegato al disegno di legge sia un dato positivo, soprattutto nel momento stesso in cui richiama al diritto soggettivo dell’iscrizione anagrafica, cosa che per un certo periodo è rimasta sospesa grazie ai cosiddetti “decreti sicurezza” e che la Corte costituzionale, invece, ha ripristinato. Così come i servizi di medicina generale, così come l’iscrizione anagrafica e poi il domicilio fittizio credo diano alle persone senza fissa dimora la possibilità di usufruire di cure e assistenza non solo per quanto riguarda la riduzione dei costi, che pure è importante, ma proprio in un’ottica di prevenzione e riduzione del contagio.

In alcune città, per esempio, in luoghi dove si ritrovano persone senza fissa dimora, proprio in assenza di medici di medicina generale che possano in una qualche maniera accompagnarli nei percorsi sanitari, si sono sviluppati proprio di recente anche dei focolai. Probabilmente, attraverso l’iscrizione agli albi dell’AUSL, questa situazione poteva essere evitata o perlomeno contenuta maggiormente rispetto all’entità di quello che si è verificato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Molto velocemente. Avevo già sottoscritto il progetto di legge, quindi ne condivido, ovviamente, il testo, le idealità che lo hanno ispirato. Quindi, mi unisco anch’io agli elogi, alla stima per il consigliere Mumolo, che con grande determinazione difende questa parte di società di invisibili ai quali lui cerca di dare visibilità. Io, poi, abito anche al piano di sopra della sede dell’associazione, quindi vedo tutti i giorni queste persone che vanno a cercare una parola di conforto, una parola di aiuto, anche dal punto di vista legale. Quindi, sono testimone diretta di questa umanità che bussa alla porta dell’avvocato di strada per avere il riconoscimento di diritti.

In questo caso, poi, come già ricordava il consigliere Amico, riconoscere questo diritto ad una cura sanitaria è estendere appunto anche il diritto alla salute di tutti quanti. Queste persone, che sono invisibili all’assistenza sanitaria, sono naturalmente una sorta di pericolo anche per la salute pubblica collettiva.

È quindi un provvedimento di giustizia e, come diceva il consigliere Amico come sempre, quando si estendono i diritti, si estendono i diritti per tutti, tutti ne guadagnano. Naturalmente è anche molto positivo che la minoranza abbia deciso di appoggiare questo provvedimento che vede l’Emilia-Romagna, quindi, mettersi alla testa di un movimento di Regioni che cercano di ridare visibilità a queste persone. È quindi positivo che tutta l’Assemblea, a quanto è dato di sapere al momento, approverà questo importante provvedimento, che qualifica tutta la nostra Assemblea come a un’Assemblea che sa guardare anche al diritto degli ultimi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Altri in discussione generale?

Io non ho altri in discussione generale.

A questo punto chiedo al relatore, al consigliere Mumolo, se vuole replicare.

Dalla Giunta, io non ho iscritto nessuno a parlare.

A questo punto, passiamo all’esame dell’articolato.

 

Articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo quindi in votazione l’articolo 1.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Ora passiamo all’articolo 3, dove insiste l’emendamento 1, a firma del consigliere Mumolo.

Dibattito congiunto su entrambi, emendamento e articolo.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 1, a firma del consigliere Mumolo.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Mettiamo in votazione ora l’articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

Articolo 4.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Votiamo l’articolo 4.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 42.

 

È approvato.

 

Ora passiamo all’ordine del giorno.

Dibattito generale sull’ordine del giorno, se qualcuno vuole intervenire.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su ordine del giorno e provvedimento.

Non ho iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

A questo punto, mettiamo in votazione l’ordine del giorno a firma Mumolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 42

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Ora mettiamo in votazione il progetto di legge a prima firma Mumolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

OGGETTO 3646

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la valorizzazione delle forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari”. (25)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 3646/1 oggetto 3775 - Approvazione)

(Ordine del giorno 3646/2 oggetto 3776 - Reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora procediamo con l’oggetto 3646: progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Disposizioni per la valorizzazione delle forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e sociosanitari”.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione politiche per la salute e politiche sociali nella seduta del 13 luglio 2021. È un progetto di legge composto da quattro articoli.

La relatrice della Commissione, consigliera Maletti Francesca, ha preannunciato di svolgere relazione orale; il relatore di minoranza, consigliere Pelloni Simone, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole. Su tale oggetto insistono tre proposte di emendamento: una a firma del consigliere Barcaiuolo, una a firma dei consiglieri Pelloni e Maletti e altri e una a firma dei consiglieri Pompignoli, Rancan e Montevecchi. Poi, due ordini del giorno: uno a firma dei consiglieri Maletti e altri, uno a firma dei consiglieri Pompignoli e altri.

A questo punto, apriamo il procedimento di discussione.

Passo la parola alla consigliera Maletti. Prego.

 

MALETTI, relatrice della commissione: Grazie, presidente.

Nell’anno 2000 il Parlamento italiano si è posto il tema di garantire a tutti i cittadini italiani gli stessi diritti e le stesse risposte rispetto ai loro bisogni, con la legge 328 della riforma dell’assistenza, proprio pensando di fare un percorso analogo a quello che era avvenuto 22 anni prima, con la riforma del Servizio sanitario nazionale.

[…] è stato molto diverso, nel senso che oggi, dopo 21 anni, mancano ancora i decreti attuativi. Per questo motivo le Regioni, iniziando dalla Regione Emilia-Romagna, nell’anno 2003, con la legge regionale 2 si sono definite le regole per cui garantire determinati servizi ai cittadini dell’Emilia-Romagna.

Una delle cose previste da questa riforma, da questa legge n. 2 era proprio la riforma delle IPAB, che erano tutto un insieme di soggetti giuridici che, con patrimoni propri, derivanti dalle comunità, derivanti tante volte da patrimoni di famiglie, determinati anche da patrimoni delle curie, delle parrocchie, ma anche di tutto un insieme di soggetti, garantivano con determinate finalità il soddisfacimento di bisogni di persone in difficoltà.

Poi, la legge regionale 12 del 2013 ulteriormente ha caratterizzato e ha definito le regole per la gestione di queste aziende di servizi alla persona.

Oggi, noi ci troviamo con 36 aziende di servizi alla persona nel territorio della Regione Emilia- Romagna. La maggior parte di questi gestiscono servizi rivolti ad anziani, altri per diversamente abili, altri per minori, e poi diverse che sono multiservizi; 26 di queste hanno interamente il patrimonio, i soci che sono pubblici, prevalentemente Comuni, nove di queste hanno soci privati, con una percentuale al di sotto del 10 per cento e una che ha soci con una quota che supera il 40 per cento.

Gestiscono servizi soprattutto, di quelli accreditati, per cui definiti da altre norme definite dalla Regione Emilia-Romagna proprio per erogare questi servizi alle persone fragili e in difficoltà che riguardano il 20 per cento dei servizi accreditati per anziani e circa il 16 per cento di servizi accreditati verso disabili e poi numerosi servizi rispetto ai minori.

Oggi, nel 2021, anche a fronte della pandemia, che ha messo in difficoltà tutto un insieme di soggetti che erogano questi servizi, l’Emilia-Romagna ha definito anche in queste norme una modalità di erogazione, di gestione di questi servizi molto definita come welfare mix, dove in capo però all’ente locale è fondamentale che rimangano la programmazione e il controllo degli stessi, attraverso un’articolazione regionale suddivisa in 38 distretti sociosanitari, oppure, in alcune realtà definite anche da Unioni dei Comuni che gestiscono in maniera consortile alcuni servizi.

Oggi questi servizi sono in difficoltà, soprattutto per due motivazioni: la prima è il costo del personale. Costo del personale che, in un periodo come quello che abbiamo passato, con la pandemia, dove abbiamo avuto anche molte malattie professionali, molto infortuni, ma anche meno servizi gestiti, nel senso che diversi ospiti purtroppo sono deceduti, con le regole della pandemia si sono dovuti definire anche spazi maggiori, per cui in queste residenze, oppure per servizi semiresidenziali c’erano meno persone e si sono avute determinate difficoltà. Anche perché, mentre i soggetti privati hanno potuto accedere a cassa integrazione, ad altri ammortizzatori sociali messi a disposizione anche dagli istituti previdenziali, rispetto, invece, a queste aziende di servizi alla persona e aziende speciali consortili, questo costo del personale è completamente a carico di questi soggetti.

Di conseguenza, anche per ogni posto hanno dovuto pagare due, tre, fino a quattro operatori, determinando disavanzi di gestione notevoli.

Poi c’è un altro tema, il tema dell’IRAP. Rispetto a questi soggetti c’è un’IRAP che è dell’8,5 per cento e che rispetto all’Emilia-Romagna ha un una consistenza di circa 12 milioni.

La Regione Emilia-Romagna, con diversi atti ha fatto, anche rispetto all’utilizzo del fondo regionale della non autosufficienza e anche attraverso altre misure, un riconoscimento maggiore per i servizi a gestione diretta con personale pubblico, proprio perché si riconosce un maggiore elemento di spesa. Questo però finora ha raggiunto circa l’entità di 4 milioni.

Oggi, con questo progetto di legge, grazie anche all’impegno svolto dagli assessori Calvano, Schlein e Donini, si può mettere a disposizione di questi enti locali, che sono i soci di queste aziende, 4 milioni per tre anni. A che cosa serve? Proprio per pagare una parte di questi servizi, soprattutto rispetto a un tema di IRAP. Questo è fondamentale perché oggi gli enti locali non sono in grado di ripianare i bilanci di questi soggetti economici, di queste aziende che hanno dei disavanzi.

Per cui, da un lato, questo progetto di legge riconosce questi 4 milioni, e uno degli emendamenti prevede, all’articolo 2, secondo comma, di aggiungere “sentita la Commissione competente”. Abbiamo già la disponibilità per venerdì per avere la vicepresidente, o comunque persone dell’assessorato che verranno in Commissione 4 a proporci i criteri di riparto di questa somma per l’anno 2021 – colgo l’occasione per ringraziare.

Rispetto a queste aziende, è fondamentale che rimangano competitive. È fondamentale che la parte pubblica continui a gestire dei servizi, perché solo questo permette agli enti locali veramente di poter fare in maniera consapevole sia la programmazione, sia anche il controllo.

Vuol dire che noi dobbiamo ragionare. Dobbiamo ragionare per rendere più competitive queste aziende rispetto alle altre gestioni. Altrimenti noi rischiamo di trovarci, i prossimi anni, che gli enti locali e queste assemblee soci si troveranno in grande difficoltà. Il rischio è che possono scegliere o di esternalizzare parte di attività, oppure di poter fare altre scelte. Qualcuno, ad esempio, vediamo anche in altre Regioni, utilizzano lavoro somministrato. Noi vogliamo la tutela del lavoro, per tutelare i lavoratori, da un lato, ma anche perché, se il lavoratore è formato e se il lavoratore ha delle prospettive, anche il servizio che dà alle persone che sono ospiti di questi servizi è migliore. Questo vuol dire che noi dobbiamo agire in tal senso.

Anche con l’ordine del giorno che abbiamo presentato diciamo e chiediamo agli assessori, ai consiglieri, ai sindaci, ai Comuni proprio di iniziare e di continuare un progetto di riforma di queste aziende, proprio per renderle più sostenibili, ma anche per rivedere insieme a queste anche le regole dell’accreditamento, alla luce delle esperienze maturate. Anche questi quindici mesi di Covid ci hanno dimostrato che alcune cose vanno migliorate. Anche perché gli ospiti di questi servizi hanno bisogno anche di un maggior sostegno sanitario.

Oggi sappiamo che nei nostri territori una parte di questi servizi rischia di chiudere o di vedere limitata enormemente la propria capacità di dare servizi, perché mancano anche figure professionali. Mi riferisco agli infermieri. Le aziende sanitarie hanno fatto i bandi. Logicamente con il Covid dovevano dare delle risposte. Però abbiamo una mancanza di queste figure professionali.

Noi oggi chiediamo rispetto anche al tema dell’unitarietà gestionale. Questo non vuol dire assolutamente che pezzi di queste gestioni vengono appaltate. Assolutamente no. Anzi, proprio il contrario. Ma vuol dire dare la possibilità, come c’era prima, dell’unitarietà gestionale inserita nell’accreditamento, alle aziende USL per fornire direttamente a questi soggetti gli infermieri.

Anche perché oggi noi ci troviamo in un momento di trasformazione. Sappiamo questa pandemia come è stata fino adesso. Non sappiamo come sarà in futuro. Abbiamo bisogno, come ci dice anche il PNRR, di rivedere un tema di sanità territoriale e anche di risposte verso il domicilio, ma anche di rivedere la rete dei servizi per rispondere meglio ai bisogni dei cittadini.

Io parlo di ASP. Non parlo di altri soggetti. Però in questo caso, avendo le aziende USL che investono, che ci sono dentro, questo permette anche di poter fare un insieme di servizi di maggiore qualità. Sicuramente più coordinati. Ma su questo dobbiamo ragionare insieme e dobbiamo iniziare, però, questi ragionamenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Maletti.

Passo la parola al consigliere Pelloni. Prego, consigliere.

 

PELLONI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Come ho già detto in aula, per me è la prima volta che completo il percorso, l’iter come relatore di una legge. Come ho già detto, spero di aver fatto al meglio delle mie capacità il lavoro soprattutto di sintesi, di cercare di portare quelli che sono pregi e difetti di questa legge, provando a portare correttivi anche importanti, e soprattutto spero di aver stimolato un dibattito.

Senza ombra di dubbio, questa legge ci ha dato la possibilità di riparlare ampiamente e di approfondire ampiamente una tematica che è già stata dibattuta sia in questa legislatura, sia, mi risulta, anche in quella scorsa.

Mettiamo un attimo da una parte la pandemia, ma ci ritornerò sopra. Come ci hanno detto nell’ultima audizione le rappresentanze delle ASP abbiamo diversi problemi che nascono da ben prima della pandemia.

Oggi quindi dobbiamo ovviamente cercare di porre rimedio e dare rilancio, anche alla luce della pandemia, perché ovviamente poi è intercorso qualcosa di straordinario.

Questa legge, parto dall’analisi dell’articolato, come ho già fatto in Commissione, quindi per qualcuno mi ripeterò e mi scuso, però è importante farlo in questa sede, perché deve essere ben chiaro, e credo che gli ordini del giorno rappresentino un problema sentito, che questo provvedimento legislativo sia solo una piccola tappa. Dico piccola, perché certamente ci si aspettava già da tempo un adeguamento normativo importante, che rispondesse a ben più della questione economica, perché la questione economica, come è stato detto non da me, soprattutto dal punto di vista dell’IRAP, è la punta dell’iceberg.

Ci sono diverse fattispecie, condivido appieno, ma devo anche aggiungere altro, condivido quanto detto, e la ringrazio del lavoro che abbiamo fatto insieme. di sintesi, di relazione col relatore di maggioranza, anche l’assessore che mi dato diverse risposte dal punto di vista del bilancio. Ripeto: qui il passo in avanti che è stato fatto è stato quello di garantire 4 milioni per tre anni, cioè 12 milioni di euro. È un passo in avanti. Questo lo abbiamo riconosciuto e per questo abbiamo votato a favore in Commissione e voteremo a favore di tutti gli ordini del giorno, dell’emendamento e del provvedimento finale, con o senza... Speriamo che vengano accolti tutti i correttivi che abbiamo cercato di portare, ma sappiamo che forse non tutti verranno accolti.

Perché se la finalità dell’oggetto ‒ e ritorno all’articolo 1 ‒ è quella di sostenere i percorsi di sviluppo e razionalizzazione delle aziende, l’obiettivo non è completamente centrato. L’ho detto in Commissione. Non è completamente centrato perché questo è un provvedimento economico che va a colmare parte del gap che oggi le nostre aziende pagano rispetto ad altri competitor: un termine che magari non mi piace, però, chiamandole “aziende”... Le aziende normalmente sono abituate a concorrere, a competere.

Se vogliamo veramente sostenere i percorsi di sviluppo... Qua non c’è sviluppo. Qua c’è solo sostegno. O forse un aiuto. Un aiuto oggi contingente.

Prima si è scaldato un attimo il dibattito e si è detto: “Voi siete quelli che volevate tutto privatizzato. Noi sosteniamo il pubblico, e bene”. Arrivando a una fotografia dello stato di fatto, se forse è così per la sanità, per il sociosanitario, oggi, nella nostra regione, è maggiormente agevolato il servizio privato. Oggi gli stessi servizi nel servizio privato... Addirittura ci sono privati che riescono pure a fare reddito. Le nostre aziende pubbliche, se non ci sono i Comuni, quindi la fiscalità generale, a chiudere il bilancio, addirittura anche esercizi in corso, non chiuderebbero il bilancio. Un sindaco che mi ha preceduto andava proprio nelle case residenza a dire: “Mi spiegate come mai voi riuscite a fare reddito dove noi ci perdiamo un sacco di soldi?”. Il motivo è questo. Un motivo normativo. Lo abbiamo detto. C’è una tassazione più alta.

Vengo al tema dello sviluppo. Ulteriormente una delle indicazioni che ci è stata data nell’audizione, sia quella di dicembre, richiesta da noi ad aprile scorso, sia nell’ultima, è che c’è un tema enorme di investimento. Sappiamo com’è diviso il bilancio per gli Enti pubblici. C’è un problema, ovviamente, della parte corrente. C’è una parte del conto capitale. E si è aggravata la parte del conto capitale ancor più per il fatto che c’è stata una pandemia che prevede dei protocolli, un distanziamento, che non ci sia interferenza fra centri diurni, ad esempio, e residenze permanenti.

Su quegli investimenti gli enti locali sapete bene quali difficoltà hanno. Oggi c’è anche il tema del costo delle materie prime, che è in aumento, quindi se parliamo di adeguamenti sismici, quindi c’è da metterci del ferro, e oggi il ferro mi pare sia 140 per cento in più rispetto a solo sei mesi fa, quindi c’è un problema reale di costi. Poi c’è un problema legato, e questo certamente il nazionale, il Parlamento dovrà risolvere, al fatto che le nostre aziende pubbliche non possono accedere al 110 per cento. il 10 per cento dell’IVA delle ASP, che pagano per gli investimenti, per gli adeguamenti sulle ristrutturazioni straordinarie, oggi ancor più necessario alla luce del Covid, sono costi. Sapete che gli enti pubblici sono un utilizzatore finale, mentre la cooperativa piuttosto che la società privata li può scaricare, quindi li detrae dai costi. Così anche tariffa puntuale e altri. Ci sono tante altre agevolazioni che il privato ha, per non parlare, volgarmente, del personale con prescrizioni, con 104, con maternità. Si è aggiunto ulteriormente, cosa che sta vedendo la luce adesso, da luglio, l’assegno unico, un ulteriore aggravio per le nostre aziende pubbliche: per gli enti locali è un costo, mentre il privato ovviamente riesce a mettere nella fiscalità e quindi a riportare a casa qualcosa.

C’è un tema, invece, che possiamo anche condividere. Abbiamo l’esigenza di mantenere il know-how, si è detto anche in Commissione, quindi cerco anche di fare un po’ di sintesi di quello che si è detto, e lo condividiamo. Dove abbiamo amministrato c’è bisogno di indirizzare, controllare e di conoscere. Se non si conosce, non si riesce a controllare. Questo è il vero tema.

Ebbene, oggi non dobbiamo mettere alle strette i nostri amministratori locali a fargli fare la scelta di dire: mi costa troppo, e non posso più continuare a fornire dei servizi, oppure a fornire minori servizi, oppure, passo appalto, vado al privato o, come è già stato detto, e l’avevo rilevato anche in Commissione, andate a vedere, abbiamo nostre aziende pubbliche che ormai prendono a larghe mani quello che è l’interinale. Quindi, il paradosso è che abbiamo più persone a tempo indeterminato, magari all’interno di cooperative, e poi invece abbiamo molta più precarietà all’interno delle aziende pubbliche.

Capite bene che alcune ASP, anche in provincia di Modena, furono richiamate all’ordine proprio perché eccedevano il 20 per cento ed erano anche al 30 per cento. Forse alcuni di questi, alla luce della pandemia hanno perso il lavoro perché il numero di ospiti sono diminuiti. Oggi c’è una gravissima…. Avevo presentato due emendamenti al DEFR proprio per insistere sul fatto che oggi noi dobbiamo sopperire soprattutto al personale infermieristico, in un qualche modo. Avevo indicato anche come: specializzando maggiormente le OSS, ci sono dei balzelli normativi che comprendo, ma oggi noi stiamo diminuendo l’offerta del sociosanitario, ci dobbiamo render conto, in ragione del fatto che vengono anche da un periodo, appunto, che i centri diurni sono stati chiusi, o comunque con parziali chiusure fino a poco tempo fa, alcuni non hanno riaperto perché non hanno, appunto, come dicevo prima, gli spazi adeguati.

Miei colleghi dicevano, abbiam parlato, è stata oggi giornata di bilancio, quindi ovviamente ci dobbiamo confrontare col bilancio: quasi tutte le amministrazioni locali, le amministrazioni regionali non abbiamo diminuito le tariffe, in generale, non abbiamo diminuito le tasse, stiamo chiedendo le stesse tasse, le stesse tariffe, ma stiamo diminuendo i servizi erogati perché ci costano di più alla luce della pandemia, me ne rendo conto. Però, col contribuente il patto è questo: a fronte di tasse, tariffe che pago, vi devono ritornare in termini di servizi. Se non mi tornano, o pago sempre lo stesso e diminuisco i servizi erogati, un problema c’è, reale, soprattutto in una fascia che oggi è estremamente fragile. Vi cito l’esempio appunto solo di Montese: per il fatto che non ci sono infermieri, ci sono 19 ospiti in meno nella CRA di Montese. Sapete bene cosa vuol dire: 19 famiglie che oggi non possono accedere ad un servizio dove, mediamente, nel distretto di Vignola, ci sono 170 persone in lista d’attesa.

Quando si arriva a chiedere un posto permanente in una CRA vuol dire che la situazione è estremamente grave. Se quindi come pubblico non riusciamo ad andare incontro, è un problema. Se le liste d’attesa aumentano perché i posti diminuiscono è un problema ancor più grave.

L’ordine del giorno sia a prima firma del collega Pompignoli, che a prima firma della collega Maletti, l’abbiamo firmato convintamente, però dobbiamo dire una cosa, e qua una critica bisogna che me la concediate. Il 31.12.2022, noi in Commissione avevamo fatto un’apertura di credito votando a favore, dicendo che entro il 31.12.21 arrivavamo con l’impianto normativo nuovo che dava una risposta, facesse un ulteriore passo. Darci un altro anno e mezzo avanti solo per avere magari un’eventuale bozza è troppo, perché delle modifiche importanti in questo settore sappiamo che vanno concordate con le parti sociali, che vanno concordate con gli enti locali, che vanno concordate… Se cioè noi arriviamo fra un anno e mezzo, finisce la legislatura che non cambierà niente, ce lo dobbiamo dire molto chiaramente.

Certe riforme o si fanno all’inizio della legislatura, o durante, o non si fanno più. Oggi la Giunta, vorrei che ci dicesse se veramente si ha voglia di impegnarsi, perché io devo dire: qua hanno lavorato tre assessori per questo progetto di legge, e vi ho già detto che il bicchiere è mezzo pieno. Però vedo che l’assessore Calvano i soldi li ha trovati dall’assessorato, qua adesso manca Donini, da parte ma dell’assessorato al welfare, dall’assessorato alla sanità, di qualcosa in più abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno che anche loro ci mettano maggiormente del proprio. Una riforma, un cambio di passo perché, altrimenti tra un anno e mezzo siamo solo lì a chiedere ulteriori soldi, ma può darsi che la coperta sia corta, fra un anno e mezzo. Speriamo di no.

Chiudo dicendo che se guardiamo l’oggetto e le finalità ci trovano d’accordo, però se realmente andiamo a leggere il progetto di legge, oggi c’è solo la parte economica. Ripeto ancora: se metto sul piatto della bilancia, pende dal punto di vista del favore, però quanto ad andare al 31.12.2021, noi faremo ulteriori proposte. Già una l’abbiamo fatta oggi. Faremo ulteriori proposte per dare una risposta a un comparto che non può più aspettare.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Mi tolgo anche gli occhiali.

Presidente, cercherò di essere veramente breve, perché ormai l’ora è tarda, e siamo stanchi tutti. Questo è un tema che merita comunque un approfondimento non sicuramente questa sera, rispetto al progetto di legge, ma un approfondimento che dovrà iniziare ovviamente come discussione nella Commissione competente; di qui, appunto, anche gli ordini del giorno che mirano a rivedere questa normativa. È argomento complesso, non tanto dal punto di vista del progetto di legge, che stanzia risorse, ed è chiusa la partita; è un provvedimento complesso per quanto riguarda la normativa delle ASP, normativa che è cambiata nel 2003, quando la Regione decise di dare una spinta alle IPAB, ex IPAB, dicendo: “O vi trasformate in aziende pubbliche oppure vi trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato”. Questo è il tema che noi dovremmo affrontare.

Si è parlato ampiamente all’interno di questa Regione negli anni precedenti di poter trovare una soluzione che potesse consentire alle ex IPAB di diventare e di sollecitare di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Chiaro è che l’obiettivo della Regione Emilia-Romagna è unico e solo, cioè quello di rendere pubbliche tutte le ex IPAB. Questo ce l’ha detto anche la consigliera Maletti. L’obiettivo principale è: le aziende di servizi alla persona devono essere pubbliche.

La norma, però, ti dice un’altra cosa. Ti dice che possono essere pubbliche o possono trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Il problema principale qual è? È che i criteri previsti dall’articolo 23 della norma non consentono di poter fare questa trasformazione. Quindi, devono essere rivisti. Anche perché sono datati, in quanto prevedono anche criteri di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 1990, superato in ragione del fatto che con la riforma del Titolo V la competenza sui servizi alla persona è prettamente legata alla Regione. In questo caso, alla Regione Emilia-Romagna.

Se vogliamo affrontare un ragionamento di questo tipo, cioè chi vuole diventare fondazione di diritto privato o associazione di diritto privato lo può fare, non deve trovare ostacolo dalla Regione Emilia-Romagna. Chi vuole diventare azienda pubblica lo può fare, ma lo potrebbe fare chi oggi è ASP e vuole diventare fondazione di diritto privato. Questo è il tema centrale sul quale occorre fare delle riflessioni. Non questa sera. È stato detto in apertura. Però è chiaro che su questa partita dobbiamo esserci tutti. Io ricordo il presidente della Commissione sanità della scorsa legislatura che su questa tematica, raffrontandosi anche con l’assessore alla sanità competente, era veramente in difficoltà nel capire, nel comprendere quale percorso la Regione dovesse fare rispetto a fondazione di diritto privato, ad associazione di diritto privato o ASP pubbliche. Tanto che è un tema che non è stato mai discusso in Regione, pubblicamente in assise.

Credo che sia opportuno ragionare su questa tematica, credo che sia opportuno affrontare questa tematica. La normativa è complessa perché associazioni o fondazioni di diritto privato, piuttosto che aziende pubbliche, il criterio di scelta è difficile. Sappiamo già però alcune cose. Le ASP godono di benefici fiscali che oggi noi andiamo a compensare attraverso lo stanziamento di risorse sull’IRAP. È altrettanto vero che le aziende di diritto privato godono delle prerogative dell’impresa, dell’imprenditore privato: quindi snellezza, semplificazione, non soggetti ad appalti pubblici, non soggetti a norme di diritto pubblico. Sull’onda di questo, se andiamo a dire che le aziende devono essere comunque riviste nella loro funzione, è evidente che se le trasformiamo in aziende di diritto privato, questa possibilità è ulteriore rispetto invece ad aziende di diritto pubblico che oggi non funzionano. Ci è stato detto, e sarebbe anche l’oggetto dell’ordine del giorno della consigliera Maletti, che ovviamente dice: rivediamo tutto l’impianto normativo. Bene, lo rivediamo, ma mettiamo dentro anche questa tematica.

Di qui, e mi fermo sulla questione giuridica, perché sennò andrei a tediare un po’ tutti su questo ragionamento, l’emendamento che invece va incentrato sul pdl, dove si dice perché andiamo a discriminare le ex IPAB, cioè quelle aziende che oggi non si sono trasformate in azienda pubblica. Inseriamo, nello stanziamento delle risorse, anche queste aziende, che comunque sono allo stato istituti pubblici. Se quindi le diamo alle ASP, non si comprende il motivo per cui non si debbano dare alle IPAB.

Questa valutazione che avete fatto come ragionamento, mi è stato detto che non è possibile stanziare risorse, nonostante comunque anche le IPAB paghino l’8,5 per cento di IRAP, però, per le ASP sì, per le IPAB no. Quindi, la volontà di questa Regione è chiara, è determinata. Ci stiamo un po’ nascondendo dietro un dito. Dovete trasformarvi tutte in aziende pubbliche. Diversamente, vi ostacoleremo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pompignoli.

Consigliere Barcaiuolo, prego.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Anche per la gioia di chi ha fretta, dico che in questo intervento condenserò, ovviamente, l’intervento sul PDL, sul mio emendamento, sugli altri emendamenti e le contestuali dichiarazioni di voto, anche perché mi dicono che il traffico intorno a [...] Bologna è quello di tutti i giorni.

È chiaro che questo tipo di prospettiva è assolutamente condivisibile. Va nella direzione giusta rispetto a quegli Enti, le ASP, che sono stati in prima linea anche durante la fase più critica della vicenda pandemica. Quindi, queste risorse aggiuntive sono assolutamente necessarie e non si possono che guardare di buon occhio.

Tuttavia, quello che ha detto ora il consigliere Pompignoli e quello che è stato detto anche precedentemente dal consigliere Pelloni non possono che trovarci fondamentalmente d’accordo. Uno per una equità complessiva di tutti quei servizi che fanno del vero sociale, a prescindere dalla loro natura giuridica, perché evidentemente la legge che ha istituito le ASP è una legge, e credo che su questo ci sia condivisione anche in larga parte della maggioranza, che va sicuramente riattuata, una legge che va assolutamente aggiornata. Una legge che vada a disegnare meglio quelle che sono le prospettive in un campo che è il campo più vicino alla prossimità di chi è spesso in difficoltà.

Però, per andare proprio incontro, e da qui nasce il mio emendamento, a chi è più spesso in difficoltà, proprio perché siamo in ambito e nell’ambito di chi svolge servizi spesso nelle CRA o in altri Enti sociosanitari, la lacuna degli OSS nella nostra regione, e non solo, ma evidentemente parlo di questo, è una lacuna importante. Ed è per questo che, prendendo esempio da altre Regioni, qua sto parlando dell’emendamento a mia firma, c’è la richiesta di uno stanziamento parziale rispetto al contributo complessivo delle ASP, in un’ottica mi auguro vicina nel tempo a una riforma complessiva, di stanziare una parte di questi fondi previsti per la formazione degli OSS, che è un qualcosa di cui la nostra Regione ha assolutamente bisogno. Su questo si innesta un’altra tematica importante in cui parzialmente viene data risposta in un ordine del giorno a prima firma Maletti, che ho sottoscritto, ed è quello del personale. Ovvero, il personale che spesso si trova sì, in una sorta di concorrenza in cui le ASP rispetto alle strutture pubbliche tradizionali non riescono a garantire lo stesso compenso. Questo sta portando in diverse ASP la difficoltà a reperire personale.

Credo che su questo bisogna fare un ragionamento a monte. Non si può semplicemente pensare che 4 milioni di euro, o i 3, visto che io propongo nell’emendamento di stanziare un milione per la formazione degli OSS, possa essere salvifico rispetto a questo: uno, perché quei fondi non possono essere usati evidentemente esclusivamente per rielaborare eventuali contratti; due, perché la prospettiva è quella di un cerotto su una gamba di legno. È chiaro che il cerotto tende a curare una ferita, ma per essere tale la ferita deve essere viva, non deve essere appunto su una gamba di legno. Io su questo quindi invito realmente ad una riflessione complessiva e mi unisco ai colleghi che mi hanno preceduto rispetto alla vicenda di ridisegnare un sistema di servizi assolutamente necessari ai cittadini, ma che forse iniziano a risentire di una struttura temporale, di una visione temporale che non è assolutamente più attuale.

Sulla vicenda degli OSS, vi invito, anche qua… Io so già che arriverà il voto contrario da parte della maggioranza, perché oggi avete votato contro anche ad emendamenti in cui dicevo che l’acqua era bagnata, quindi figuriamoci quando chiedo di spostare un milione di euro. Però da questo punto di vista invito realmente ad una riflessione su un problema reale che c’è, ovvero quello della carenza di OSS. Su questo la Regione, anche per le proprie competenze costituzionali, deve sia sulla formazione, sia ovviamente sulla sanità nel suo complesso, cercare di fare qualcosa.

Chiudo, quindi credo di essere stato molto veloce, annunciando i voti, che saranno comunque un voto favorevole al progetto di legge, un voto favorevole all’ordine del giorno a prima firma Pompignoli, un voto favorevole all’ordine del giorno a prima firma Maletti, che abbiamo comunque sottoscritto anche come Fratelli d’Italia, e per quanto pleonastico, ovviamente il voto sarà a favore dell’emendamento posto da Fratelli d’Italia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Io non ho altri iscritti a parlare.

A questo punto, chiedo ai relatori se c’è una replica, da parte dei relatori di maggioranza e di minoranza. Altrimenti passiamo all’esame dell’articolato.

Partiamo con l’emendamento che insiste sull’articolo 1, emendamento a firma Pompignoli, Rancan e Montevecchi.

Dibattito generale congiunto, emendamento e articolo 1.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Va bene tutto per essere celeri, ma quantomeno una riposta al diniego all’emendamento, al diniego all’ordine del giorno, all’accoglimento o meno credo sia doverosa. Non ha risposto l’assessore Felicori, e sappiamo tutti il motivo. Però su questo progetto di legge, sugli emendamenti, chiedo almeno alla relatrice di maggioranza di esporsi un attimo rispetto a questi temi.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Sull’esame dell’articolato, dicevamo.

Emendamento 1 e articolo 1.

Dibattito generale.

Prego, consigliera Maletti.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

Io non ero intervenuta e non avevo chiesto di intervenire perché la Capogruppo ci ha detto che da vostra richiesta voi dovete andare via. Se vogliamo arrivare alla votazione, abbiamo bisogno di contingentare i tempi.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Un attimo. Il consigliere Pompignoli ha sollecitato un intervento nel merito.

Quindi, passo la parola alla consigliera Maletti, che ha chiesto la parola. Prego, consigliera Maletti, nel merito dell’emendamento e dell’articolo 1. Prego.

 

MALETTI: Nel merito dell’emendamento presentato e dell’articolo 1, di ampliare questa attività anche alle ex IPAB, noi siamo contrari perché nella legge regionale n. 2/2003 e anche nella legge n. 12 si definisce un percorso a cui vengono chiamati tutti i territori, cioè che, in base ai criteri definiti dalle norme, c’era la trasformazione o in azienda di servizi alla persona o, se c’erano altri requisiti, verso un tema di fondazione.

Se questo percorso alcuni territori non l’hanno fatto, per tutto un insieme di scelte territoriali definite anche dai distretti sociosanitari, questo vuol dire che non è stato fatto un percorso definito dalle norme. Di conseguenza, su questo noi non siamo d’accordo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Maletti.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Consigliera Maletti, l’articolo 23 della legge del 2003 prevede che le trasformazioni dovessero essere eseguite entro 15 mesi dall’entrata in vigore della presente legge. Diversamente, ci sarebbe stato il commissariamento. Lei è sicura che entro 15 mesi tutte le ex IPAB siano state convertite in ASP? Perché a questo punto, se lei mi dice questo, vuol dire che non è a conoscenza di quello che è stato il percorso, o evidentemente la legge non ha funzionato, o non è stata applicata. Non essendo stata applicata, la legge, a questo punto non è che mi può dire che la Regione ha individuato un percorso. Lo ha individuato, ma oggi non tutte lo hanno completato. Con questo ragionamento quindi lei mi dice: noi vogliamo le ASP pubbliche, punto. Cioè, non si parla neanche di associazioni e fondazioni di diritto privato.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Al di là dell’affermazione iniziale della consigliera Maletti, che mi ha lasciato alquanto perplesso, nel senso che nessuno ha chiesto di finire prima o dopo, assolutamente, si parlava, anzi, di come sarebbero andati avanti i lavori, quindi non ho capito l’esternazione perché voi volete andare via, perché potrei dire la stessa cosa al Partito democratico ma non la dico per eleganza.

Detto questo, io penso che il dibattito sulle ASP sia un dibattito importante, soprattutto perché il servizio sociosanitario della nostra Regione ha bisogno di un’importanza di un certo rigore Il ragionamento che viene fatto, soprattutto a livello territoriale, è un ragionamento che deve comprendere anche IPAB. Sappiamo bene anche, per esempio, nella provincia di Piacenza, piuttosto che in Romagna, ci sono, nei fatti, delle IPAB non ancora convertite. Ovviamente quello è un tema principe, è un tema cardine che sicuramente deve essere posto all’attenzione di questo Consiglio, all’attenzione della Giunta.

Ciò che nei fatti abbiamo cercato di fare e che stiamo cercando di fare, è capire, però, come ci si vuole comportare su questo tema. Noi abbiamo detto che arriveremo poi a un voto favorevole a questo progetto di legge. Però io ricordo anche, per beneficio d’inventario, che la Lega da quanto tempo chiede, e ha chiesto l’audizione di tutti i presidenti delle ASP? Da quanto tempo poniamo questo tema? Da quanto tempo chiediamo di rimborsare l’IRAP alle ASP? Da quanto tempo poniamo temi di questo tipo? Tantissimo. Anche perché noi pensiamo che a livello politico... Faceva bene prima il consigliere Pelloni a dire che noi, in sostanza, abbiamo una parte privata forte in questa Regione. Abbiamo certamente anche una parte regolamentata in altro tipo, ma dobbiamo cercare di arrivare a capire dove vogliamo arrivare.

Il tema delle fondazioni, ovviamente, che è un tema sensibile, un tema che viene posto sui territori... Perché noi abbiamo avuto la possibilità, come penso anche i consiglieri di maggioranza, di parlare con vari presidenti di vari soggetti. Il tema delle fondazioni è un tema reale e concreto. Noi abbiamo negli scorsi anni, parlo da piacentino, avuto a che fare con due soggetti, che erano quelli di Cortemaggiore e di Castell’Arquato, che facevano una fatica enorme per cercare di poter essere anche tramutati in fondazioni. Questo è un tema che io mi pongo.

Qui parliamo, ovviamente, non di questo progetto di legge. Io parlo di un progetto più ampio, della possibilità di andare a riformare. Avete parlato più volte di questa riforma. Anche noi ne abbiamo parlato. Certo che, come veniva detto in precedenza, alcune riforme o si fanno adesso o non si fanno più. Perché io voglio vedere a un anno dal voto, perché poi dobbiamo parlarci chiaro, se si va a riformare qualcosa in modo costante, se si va a riformare qualcosa in modo strutturale.

Sicuramente noi pensiamo che qualcosa debba essere fatto. Questo progetto di legge è un primo punto. Questo progetto di legge, che ci vedrà favorevoli, sicuramente, anche con questi emendamenti, con questo ordine del giorno che abbiamo cercato di presentare... Quello di concertare il più possibile per fare qualcosa di utile a fini economici, di fare qualcosa di utile a fini legislativi, di fare qualcosa di utile per il nostro territorio.

Noi non ci siamo sottratti al dialogo. Sicuramente non ci sottrarremo al dialogo. Anche perché qui abbiamo altri tre articoli, poi c’è la dichiarazione di voto, la dichiarazione sull’ordine del giorno. Abbiamo tanto tempo, tra poco, per esprimere il nostro parere. Sicuramente cercheremo di far capire alla maggioranza quello che abbiamo fatto, come l’abbiamo fatto e dove vogliamo arrivare, perché pensiamo che possa essere utile.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Volevo solo aggiungere una cosa alla discussione. Quei territori, prevalentemente Rimini, Piacenza e Forlì, le cui attuali amministrazioni hanno ereditato scelte, o non scelte di chi ha amministrato. Sicuramente fino al 2019 erano amministrazioni ex Pds, Ds, Pd, eccetera, quindi quelle non scelte sono state fatte anche da amministratori della vostra parte politica.

Oggi, chi amministra quei territori, e si è trovato un problema, vorrebbe capire dove deve andare. Se da quest’aula dovesse arrivare un’indicazione di bocciatura di quegli emendamenti, rispondo io al consigliere Pompignoli, dicendo che è chiaro che è meglio che vada verso una figura di diritto privato. Oggi, non perché, badate bene… Da Sindaco io ho messo gli asili nido dentro l’ASP, quindi azienda pubblica, mentre attualmente il Comune di Modena, il colore politico penso che sappiate qual è, i nidi a gestione diretta li sta mettendo sotto una fondazione di diritto privato. Quindi, tra quello che si diceva prima, che si vuole i servizi sanitari pubblici, e questi sono sociosanitari, oggi è importante questa parte di questi servizi, perché non diventino sanitari, o diventino sanitari il più tardi possibile, mettiamola in questo modo, dobbiamo dare delle indicazioni chiare, e dobbiamo dare dei modelli di riferimento strutturali, perché appunto se si crede appunto nel modello pubblico, il modello pubblico deve essere efficiente, deve essere efficace, deve essere economico, le famose tre “E” della pubblica amministrazione. Altrimenti è abbastanza pacifico, è abbastanza chiaro che per questa Regione, ogni tanto si trovi un qualche soldo a tappare. Ripeto: le nostre ASP spendono, nell’audizione ci hanno detto, 14 milioni di euro che la Regione introita dalle casse, pagando l’IRAP, noi gliene riconosciamo 4. Il mondo cooperativo, se ha personale a tempo indeterminato paga 0.

In questo progetto di legge quindi per equiparare le cose bisognava mettere 12 milioni all’anno, per equiparare le cose. In più c’è tutto il tema normativo di cui dicevamo. Quindi, abbiam detto, c’è il bicchiere mezzo pieno, però non facciamo l’errore di fare ulteriormente delle non scelte, e sulle IPAB, appunto, dobbiamo aiutare quei territori, perché attenzione: al netto delle scelte che hanno fatto quei territori, o non fatto, stanno erogando dei servizi fondamentali. Non possiamo lasciarli a piedi. Non possiamo lasciarli da soli. Vuoi perché forse adesso magari hanno un colore politico diverso. Quella non scelta è stata fatta da altri e oggi stanno chiedendo indicazioni su dove andare, e dobbiamo essere molto chiari.

Peccato, perché questa legge nasce per dei servizi, come sono già stati ricordati... Su questo non andrò oltre, anzi volevo essere più corto di quanto sono stato. Sono servizi fondamentali. Se ci crediamo, comunque l’IPAB... Il know how è pubblico. Ad oggi se li lasciamo da soli è chiaro che la scelta è abbastanza tracciata: o appaltano o vanno verso fondazioni di diritto privato.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Maletti, prego.

 

MALETTI: Grazie, presidente.

La legge n. 2 del 12 marzo 2003, agli articoli 22 e 23, dice che le trasformazioni delle IPAB possono avvenire in base a dei parametri definiti entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge; che la Regione Emilia-Romagna deve fare una direttiva che definisce i parametri, comprese le dimensioni, per la trasformazione delle istituzioni in aziende o in fondazioni. Per cui, non è solo diritto pubblico, ma è anche diritto privato.

Diverse IPAB che avevano allora i requisiti definiti dalla direttiva si sono trasformate anche in fondazioni. Per cui, non è che questa trasformazione definita dalla legge regionale n. 2 è andata solo verso una dimensione pubblica. Tutti i territori hanno fatto dei percorsi, definiti anche all’interno dei territori, definiti dai distretti sociosanitari, dove i soggetti soci hanno fatto delle valutazioni dei percorsi. Sono stati dei percorsi facili? No. Le IPAB che non si sono trasformate vanno abbandonate? No, assolutamente. Sono una risorsa dei nostri territori, però non hanno fatto questo tipo di percorso, e noi abbiamo definito che questo progetto di legge riconosce un insieme di percorsi fatti. Punto.

Non è che i territori che hanno deciso di non ultimare questi percorsi sono brutti e cattivi e vanno abbandonati. Sono soggetti che sono comunque accreditati, sono soggetti che hanno dei requisiti. Però, in questo pdl non c’entrano niente. Devono essere però oggetto di quel ragionamento molto più ampio che noi dobbiamo fare, perché sono comunque dei soggetti che sono delle risorse nel nostro territorio, nei nostri territori, per dare delle risposte alle persone che sono più in difficoltà. Punto.

Il ragionamento è solo questo. Per cui, rispetto ad un ragionamento molto più ampio di verifica dei percorsi fatti, o dei percorsi non fatti, o fatti in modo diverso, e rispetto anche a come vengono gestiti questi servizi, noi dobbiamo fare un ragionamento a 360 gradi. Punto. Con le caratteristiche diverse che sono nei singoli territori. Tutto qua.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Marchetti Daniele, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Non volevo portar via tempo durante la discussione generale, ma approfitto di questi minuti che ho a disposizione per quanto riguarda l’esame dell’articolato, perché credo che comunque sia un tema che è al centro del dibattito dall’inizio di questa legislatura, ma anche precedentemente, nella passata Legislatura. Tant’è che come Lega, come hanno ricordato i colleghi che mi hanno preceduto, abbiamo cercato di portare all’ordine del giorno, soprattutto della Commissione sanità, e qui parlo anche da vicepresidente di quella la Commissione, il tema delle ASP-

ASP che soffrono per una situazione che non è a loro favorevole, problema assolutamente da affrontare, perché stiamo parlando di servizi presenti su tutto il territorio. Anche durante la discussione dei punti precedenti, più di una volta abbiamo toccato infatti temi che riguardano direttamente o indirettamente questi soggetti. Nel momento in cui ci sono poi problemi di competitività di sostegno a questi soggetti, i servizi vengono meno.

Noi abbiamo cercato di intervenire con diversi emendamenti, in diversi documenti dall’inizio della legislatura ad oggi. È chiaro però che i passaggi contenuti in questo progetto di legge, come è stato detto da diversi consiglieri, devono rappresentare soltanto il primo passo. Quello che serve è assolutamente una riforma complessiva di tutto il quadro normativo che regolamenta e comunque detta le linee per la gestione di questi soggetti.

Soprattutto bisogna garantire alle ASP una sostenibilità dal punto di vista economico. Questo lo dobbiamo come Istituzione, lo dobbiamo come rappresentanti istituzionali, perché continuiamo a ricevere segnalazioni dal territorio per quanto riguarda i servizi che vengono meno.

Abbiamo toccato, infatti, anche in precedenza, per quanto riguarda la competitività di questi soggetti, anche il tema del personale. È un tema assolutamente centrale, che va affrontato. Però è chiaro che con interventi spot, seppur importanti, come sono quelli contenuti in questo progetto di legge, che voteremo, non si andrà da nessuna parte. Mettere delle pezze in continuazione non è assolutamente la soluzione ideale. Servono riforme strutturali, ma queste vanno portate avanti con decisione. È più di una volta che sentiamo dire dai banchi della maggioranza che c’è l’intenzione di riformare le ASP, ma al di là delle promesse e delle parole sinceramente di concreto non abbiamo ancora visto nulla. Ricordo che, ad esempio, anche solo per organizzare un’audizione, lo ribadisco come vicepresidente, ci abbiamo messo mesi, abbiamo dovuto sollecitare diverse volte la maggioranza che presiede, di fatto, la Commissione competente. Già questo è significativo e dimostra che, in realtà, non c’è tutta questa intenzione di risolvere questa problematica nel giro di poco tempo.

Come hanno detto già diversi colleghi, non veniteci poi a raccontare che c’è l’intenzione di riformarle più avanti, perché sappiamo benissimo tutti che quando arriviamo verso fine legislatura le riforme, in realtà, non vengono fatte. Quindi, il momento di agire è assolutamente questo.

Noi sicuramente sosterremo questo progetto di legge, perché riconosciamo che rappresenta un primo passo, però è bene ribadire, è bene ricordare a tutti i colleghi, e ricordiamocelo tra di noi, che le cose da fare sono ancora tante. Quindi, ben vengano azioni di questo tipo, però non sono ancora sufficienti per risolvere tutti quei problemi che continuiamo a raccontarci all’interno di quest’aula, ma che poi di fatto non vengono assolutamente risolti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Io credo che questo progetto di legge e la discussione che stiamo affrontando in queste ore, in questi momenti offra però lo spunto anche per fare una discussione un po’ più ampia. È vero che abbiamo solo due articoli di legge; ma è altrettanto vero… Io ho il Green Pass; siccome ci hanno detto che dobbiamo essere selezionati, preciso alla collega Zappaterra che io ho il Green Pass.

Due articoli, quindi, però sono importanti. L’articolo 1 parla dell’oggetto della finalità, l’articolo 2 delle misure. Io credo questo: è vero, è giusto sostenere i percorsi delle forme pubbliche di gestione dei servizi; ma qui faccio una digressione dicendo che seppure anche solo a livello di riferimento generale, non dimentichiamoci le forme integrative dei servizi, specie quelli alle persone, specie quelli educativi, non dimentichiamoci le forme integrative pubblico-private nelle forme educative.

Vogliamo dire naturalmente che il pubblico riveste un ruolo principale? Certo, il pubblico riveste un ruolo principale. Ma non vorrei che anche in questo tipo di dichiarazione di intenti noi dimenticassimo l’importanza del ruolo integrativo, senza il quale non vi sarebbero neanche tanti servizi, specie quelli educativi. Questo vorrei ricordarlo molto chiaramente.

Come però hanno detto anche i miei colleghi che mi hanno preceduto, all’articolo 2 non troviamo in questa misura la corrispondenza e la coerenza con quella che in realtà è la finalità che si dichiara di voler raggiungere. Se realmente quella è l’intenzione dell’Amministrazione regionale, in armonia, come si dice, con la legge n. 12/13, allora dovremmo vedere indicate maggiori risorse, ben altre risorse, ben altre misure di supporto dal punto di vista economico, magari dal punto di vista fiscale.

Se si ritiene che realmente queste siano azioni per sostenere quelle aziende che hanno un ruolo importante a livello sociale, se realmente si ritiene che la Regione debba sostenere lo sviluppo e la razionalizzazione, allora ci saremmo aspettati, oltre magari anche un articolato un po’ più descrittivo e un pochettino più preciso, anche una allocazione di risorse proporzionali, una coerenza anche per quanto riguarda le contribuzioni e la copertura finanziaria.

4 milioni per ogni esercizio ai Comuni, alle Unioni di Comuni capofila, perché siano destinati alle aziende di servizi. Chiediamoci se effettivamente in questo modo noi stiamo rispondendo alle finalità della legge regionale. Chiediamoci se effettivamente stiamo sostenendo aziende che hanno un ruolo che noi diciamo essere fondamentale per tutelare le persone.

Vorrei anche sottolineare l’importanza, lo dico per l’ennesima volta, dell’aspetto educativo che hanno questo tipo di aziende, perché svolgono un ruolo di estrema importanza. Ci saremmo tutti aspettati in questo progetto di legge di leggere altre cifre, altre azioni, altre misure di supporto. Sembra per l’ennesima volta la dichiarazione di intenti, come abbiamo visto oggi con il DEFR, e non vediamo poi in realtà individuate azioni concrete e azioni proporzionate.

Riteniamo che sia indubbiamente insufficiente rispetto alla finalità che vogliamo raggiungere.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Intervengo su una tematica che ritengo davvero molto importante. Tanto è stato detto, ma essendo io alla mia prima esperienza in Assemblea legislativa e avendo seguito da amministratore locale, essendo stata assessore per 11 anni, la partita, l’importante partita delle ASP, chiedo come mai il presidente Stefano Bonaccini in un post su Twitter del 2018, visto che la collega Piccinini oggi ha citato il post su Facebook di Matteo Salvini, e mi spiace che non sia più presente qui in aula la collega, cito anch’io un post del Presidente Bonaccini del 9 aprile 2018, in cui, testuali parole, dichiarava “in Regione Emilia- Romagna il convegno sul contributo delle aziende di servizi alla persona ASP al nuovo welfare di comunità dell’Emilia-Romagna. Lavoriamo per affinamento dell’accreditamento, per qualità nostra stella polare, ma si può semplificare. Poi, azzeramento IRAP”. Ripeto: post del Presidente Bonaccini del 9 aprile 2018. Non mi risulta che l’IRAP per le ASP però sia mai stata azzerata, per cui chiedo contezza rispetto a questa dichiarazione pubblica del Presidente Bonaccini.

Oggi siamo qui a discutere un progetto di legge che prevede sicuramente lo stanziamento di risorse in favore delle ASP. Però, per quanto mi riguarda, questo è solamente un palliativo, non è di certo un’azione di riforma strutturale che va a riformare le ASP e anche a consentire delle significative agevolazioni fiscali. Tanto è già stato detto, ma una riforma sicuramente più strutturata e più efficace sarebbe oggi quanto mai necessaria.

Del resto, le ASP pagano un’IRAP dell’8,5 per cento, che cuba circa 14 milioni di euro all’anno, e noi ne restituiamo 4 milioni per tre anni, contro un’IRAP praticamente azzerata per le cooperative se hanno personale assunto a tempo indeterminato e circa l’1 per cento di IRAP per le cooperative che hanno personale a tempo determinato. È evidente quindi che vi è una discrepanza dal punto di vista fiscale tra ASP e cooperative, che non è di certo a vantaggio di queste aziende, che svolgono un ruolo sociale importantissimo, come già è stato detto dal collega Michele Facci, sia per quanto riguarda i servizi educativi, ma soprattutto i servizi rivolti alle fasce più deboli, agli anziani e alle persone diversamente abili.

Come Gruppo Lega abbiamo già dichiarato di esprimerci favorevolmente rispetto a questa proposta di legge. Sicuramente ci saremmo aspettati qualcosa di più strutturale, qualcosa che la Lega chiede da diverso tempo, da diversi anni. Ci siamo sempre resi disponibili a collaborare. Sinceramente, alla maggioranza chiedo conto rispetto a queste dichiarazioni del 2018 del presidente Bonaccini rispetto al totale azzeramento dell’IRAP per le ASP. Ripeto: sono alla mia prima esperienza, quindi probabilmente mi sono persa qualche passaggio, però, cercando, facendo una ricerca, quindi documentandomi, questo post compare ancora. Quindi, evidentemente non è una fake news. Il presidente Bonaccini evidentemente aveva questo tipo di intenzione, sicuramente lodevole, meritevole, che avremmo appoggiato volentieri, ma che, evidentemente, vedendo anche come stanno le cose oggi, non è stata perseguita e non è stata portata a termine.

Chiedo che mi vengano date delle risposte. Secondo noi, come Gruppo Lega, sarebbe sicuramente stata un’azione, una misura efficace a sostenere le ASP, ad aiutarle, ad avere importanti sgravi dal punto di vista fiscale, che vanno ad appesantire i bilanci di queste realtà pubbliche, che spesso devono essere supportati dagli Enti locali, che sappiamo benissimo essere in difficoltà e non godere di chissà quali bilanci floridi.

Ripeto: chiedo conto rispetto a questa dichiarazione pubblica del presidente Bonaccini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Siamo all’emendamento 3 dell’articolo 1.

Abbiamo chiuso il dibattito generale.

Passiamo alle dichiarazioni di voto.

Mettiamo, a questo punto, in votazione l’emendamento 3 che insiste sull’articolo 1. Emendamento 3, a firma dei consiglieri Pompignoli, Rancan e Montevecchi.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 26

Favorevoli 15

 

È respinto.

 

Ora mettiamo in votazione l’articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 41

 

È approvato.

 

Ora passiamo agli emendamenti che insistono sull’articolo 2.

Sono due emendamenti, uno a firma del consigliere Barcaiuolo, l’altro a firma dei consiglieri Pelloni, Maletti, Zappaterra.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Consigliere Pelloni, prego.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Sull’emendamento, anche un attimo per fare il quadro. L’emendamento era inizialmente sul comma 1 dell’articolo 2. Poi abbiamo deciso, insieme alla relatrice di maggioranza, di applicarlo al comma 2, è stato annunciato prima nella relazione, per, come Commissione sanità, avere la possibilità anche di dare alcune indicazioni alla Giunta sui criteri da applicare nella distribuzione di queste risorse, che ‒ ricordo ‒ sono 4 milioni per ogni esercizio per i prossimi tre anni, a fronte di 14 milioni circa, tra i 12 e i 14 milioni che oggi invece le ASP versano nelle casse comunali.

Comunque rimane un delta di quasi 10 milioni di euro l’anno. Però preferiremmo dare già anche oggi alcune indicazioni. L’avevo messo nel primo emendamento, poi l’abbiamo rivisto e ci siamo riservati una discussione più puntuale in aula. Non in aula. In Commissione. È giusto che anche in aula... Dobbiamo chiarire. Magari non tutti i colleghi sanno che l’IRAP per il privato, soprattutto il mondo cooperativo, è il 3,25 per cento, già per norma di fatto azzerabile al 100 per cento se a tempo indeterminato. Invece c’è un rimborso di fatto dell’80 per cento se a tempo determinato, quindi ben sotto l’1 per cento. Oggi, con questi 4 milioni più i soldi che sono stati messi a inizio anno, è stato detto che si arriva a circa il 3,5 per cento, quindi comunque ben più alto di quello che è per norma rispetto al mondo cooperativo.

Sui criteri sarà importante, a mio avviso, soprattutto riconoscere per chi anche in tempo di pandemia ha personale a tempo indeterminato. Come dicevo nella relazione prima, noi abbiamo ASP che forse hanno anche abusato o abusano di personale interinale. Apriamo un attimo una piccola parentesi sul personale interinale. Per me che magari conosco il mondo dell’agroalimentare, del disosso prosciutti, l’interinale forse può anche andare bene. Capite bene che, invece, quando parliamo di persone e servizi alla persona, sull’interinale, percentuali importanti di interinale... Non vorrei che le ASP che hanno abusato o hanno tanto interinale effettivamente fossero quelle che ne beneficiano maggiormente, perché durante il tema della pandemia, quando gli accessi erano bloccati, hanno potuto lasciare a casa queste persone, invece a chi ha magari maggior personale a tempo indeterminato viene fatto un riparto o per posti letto, o per popolazione, o per popolazione anziana, eccetera. Quindi, su questi criteri, anche come consiglieri, pensando di svolgere al meglio il nostro compito, vorremmo poter almeno dire la nostra. Poi, certamente è la stessa legge che di fatto demanda, delega la Giunta regionale a stabilire modalità e criteri, come previsto al comma 2, ma ripeto, essendo eletti direttamente dai cittadini, ci sentiamo di poter dire, anche al netto delle esperienze che abbiamo avuto, e delle professionalità che ci sono, anche all’interno della Commissione sanità, di poter dire la nostra.

Io quindi credo che l’emendamento sia opportuno e che possiamo dire la nostra. Non vado avanti oltre: sull’emendamento voteremo a favore e voteremo a favore dell’articolato così emendato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pompignoli, prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Solo alcune considerazioni, anche in ordine al percorso legato a questo progetto di legge. Adesso abbiamo qui la vicepresidente Schlein, che ha portato questo pdl in fretta e furia: in una settimana si è dovuto discuterne in Commissione per poi andarlo a votare.

Vede, vicepresidente, oggi la discussione sulle ASP è molto più allargata rispetto ad un pdl che invece lei ha voluto inserire all’interno di giornate di bilancio, assestamento e quant’altro, così, in fretta e furia.

È ovvio che da questo punto di vista non si sia giunti ad una connotazione amplia del tema. Mi rivolgo anche alla consigliera Maletti, che prima mi ha letto l’articolo 23, che però ha omesso di indicare i commi 5 e 6 dell’articolo 23, che prevedono i requisiti per i quali le ex IPAB, o le IPAB di allora, potevano trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Uno dei requisiti è quello secondo il quale tu ti puoi trasformare in fondazione di diritto privato o associazione, se non svolgi prioritariamente attività socioassistenziali ed educative rispetto ad altre attività.

Ora, consigliera Maletti, mi dica quale IPAB non svolga prioritariamente questo tipo di servizio. Quindi è in sé, nella legge come è stata costruita nel 2003, che la volontà chiara era quella: delineare una possibilità ampia nella trasformazione in ASP e quella di limitare fortemente, se non quasi escludere, la possibilità di trasformarsi in fondazione di diritto privato.

Questo è il dato fondamentale. Ma da qui dobbiamo partire. A me va bene il ragionamento di dire: stanziamo 4 milioni di euro per le ASP, che servirebbero poi a compensare quell’IRAP rispetto ad un’agevolazione fiscale che le ASP stesse hanno. Però, dall’altro lato ne escludiamo alcune, quindi discriminiamo rispetto ad un percorso naturale che poteva comunque introdurre risorse aggiuntive per tutti. Ma qui andiamo a discriminare.

Ma non è questo l’oggetto del contendere, cioè non vogliamo oggi disquisire su quanti soldi, come e quant’altro. Dobbiamo essere chiari nel dire: ampliamo il percorso, chiaro, rispetto ad un tema particolare complesso e complicato sul quale evidentemente la Regione, la Giunta regionale deve essere molto attenta su come qualificarlo giuridicamente, e da qui parliamo. Però il tema è: ripartiamo con dei preconcetti. Partiamo cioè col preconcetto che o ti trasformi, o sennò ti penalizzo. Questo è chiaro: a) nel disegno del 2003, quando fu istituita la legge, furono scelti quei criteri e quei requisiti; b) nella scelta di finanziare, di stanziare risorse solo per chi ha seguito quel percorso e per altri no. Su questo mi pare che sia evidente che si debba fare un tipo di ragionamento.

Adesso, fortunatamente interviene un altro pezzo della maggioranza, dopo di me, che è la consigliera Piccinini, del Movimento 5 Stelle, che su questo tema ha fatto dei ragionamenti complessi nello scorso mandato. Io però credo che il dibattito debba essere aperto sostanzialmente a tutti, deve essere condiviso, deve essere un percorso unitario, perché questo tipo di ragionamento deve portare ad una conclusione, cioè ad una chiara direzione su cui la Regione Emilia-Romagna vuole andare rispetto al tipo di scelta giuridico-legislativa che vuole dare appunto alle ASP, cioè alle ex IPAB e non alle ASP.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Piccinini prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Intervengo solamente per lasciare agli atti un intervento.

Siccome la collega Stragliati prima si dispiaceva del fatto che io non fossi in aula, io non ero fisicamente in aula, ma, come tutti sappiamo, per la pandemia, abbiamo installato una modalità nuova per seguire le sessioni del Consiglio. Io ero in ufficio e seguivo, al pari di altri colleghi, anche della Lega che sono collegati, quindi ho ascoltato il suo intervento ed ero presente, ho preso parte alle votazioni. Lo dico perché non vorrei che passasse il concetto che il Movimento 5 Stelle non era presente in aula, semplicemente perché non era qui fisicamente.

Esiste la possibilità di seguire da remoto, con cui stiamo lavorando da mesi, ormai, quindi, il Movimento 5 Stelle era presente. Lo voglio ricordare alla collega perché non vorrei che passasse il messaggio che noi non ci siamo.

Ci siamo, anche quando seguiamo da remoto, una modalità che abbiamo previsto per la pandemia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Piccinini, adesso c’è il green pass, aggiornati.

Giusto un intervento anche su questo nostro emendamento e sull’articolo che riguarda la parte economica e le modalità con cui si devono concedere e sostenere queste aziende.

Prima, però, di rientrare nel merito della questione legata al fatto che riteniamo che sia sempre sinonimo di trasparenza e di correttezza conoscere prioritariamente le modalità con cui poi l’Amministrazione regionale intende concretamente operare, quindi il coinvolgimento della Commissione competente è una modalità che abbiamo sempre richiamato in tutti i provvedimenti che riteniamo più importanti. Se può essere giusto, in qualche modo, riconoscere, e oltre che giusto, se vogliamo la giusta distinzione di funzioni, ma se è corretto che la Giunta possa procedere in autonomia, con propri atti a quelle che sono le determinazioni delle modalità, va da sé che il ruolo del Consiglio, anche in forma conoscitiva di tipo preventivo, noi riteniamo debba essere valorizzato, che debba essere riconosciuto. Quindi, il passaggio nella Commissione competente crediamo che sia assolutamente doveroso e che sia in qualche modo in linea anche con le prerogative che questo Consiglio ha. Spesso e volentieri, infatti, si pensa che il Consiglio non debba essere portato a conoscenza, o che debba comunque conoscere solo tardivamente i provvedimenti e gli atti, anche quelli più importanti, dell’Amministrazione.

È giusto quindi sostenere e rivendicare questo tipo di procedimento. Voglio però fare un altro ragionamento, in aggiunta a quello che dicevo nel mio precedente intervento, e cioè il fatto che non dobbiamo dimenticare come affianco a tutto il settore pubblico, nell’ambito dei servizi sociali, dei servizi sociosanitari, dei servizi educativi vi sia un’importante realtà di tipo privato, che naturalmente compartecipa e interagisce con il pubblico, e anch’essa merita supporto, merita attenzione.

Indubbiamente questa legge non la contempla, ma allo stesso tempo non la deve dimenticare. Voglio però dire questo: non vorrei, e allora un po’ di malizia a questo punto interviene, che il fatto che ci sia questo manifesto a favore dell’intervento pubblico, ma poi, nella concretezza, nel dettaglio, abbiamo semplicemente una misura economica del tutto sproporzionata, non vorrei che questo tradisse in realtà un altro tipo di volontà: quella di sostenere, o di maggiormente supportare, magari anche non con erogazioni dirette, ma con erogazioni indirette, tutto un mondo privato nell’ambito della cooperazione, che magari è più funzionale a un’idea politica rispetto ad un’altra, è più funzionale ad un’Amministrazione, a un modo di amministrare rispetto ad altri, è più funzionale, magari ad interessi che sono a metà strada fra il privato e il pubblico.

Il dubbio ci viene. Se fosse diversamente, cioè se realmente ci fosse la volontà di sostenere in pieno il sistema pubblico, allora, come dicevo prima, come stiamo dicendo oramai da un po’ di tempo, vi sarebbero state allocate risorse proporzionate, risorse coerenti, anche sottoforma di supporto indiretto, contribuzione indiretta, uno sgravio. Non vorrei che qua si nascondesse, in maniera neanche troppo nascosta, neanche troppo furba, la volontà di sostenere qualche cooperativa amica che fa lo stesso tipo di servizio. Questo, ovviamente, andrebbe anche a mettere un po’ di dubbio sull’effettiva bontà delle finalità che la legge intende a parole perseguire.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Stragliati, prego.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Io volevo rassicurare la collega Piccinini rispetto all’affermazione che ho fatto durante il mio intervento precedente. Non volevo accusare nessuno di essere assente. Semplicemente ho fatto riferimento a un intervento della collega di questo pomeriggio, dispiacendomi del fatto che non fosse nel mio campo visivo fisicamente, ma non voleva essere assolutamente un’accusa, collega Piccinini. Mi fa piacere che abbia voluto dedicare un intervento rispondendo alla mia considerazione. Mi aspettavo da parte della collega, magari, un intervento relativo al progetto di legge così importante che stiamo discutendo. Ci tenevo a rassicurarla. Non volevo accusare di assenteismo proprio nessuno.

Rispetto all’emendamento che ci apprestiamo a votare, condivido con i colleghi che mi hanno preceduto l’importanza del passaggio relativo alla Commissione competente. Abbiamo visto come il percorso intrapreso rispetto a questo progetto di legge, che noi, come Gruppo Lega, abbiamo voluto e caldeggiato, sia stato utile. Abbiamo richiesto in illo tempore un confronto e l’audizione delle ASP in Commissione, soprattutto per merito del collega Simone Pelloni, audizione che è stata concessa dopo diversi mesi dalla nostra richiesta, formulata peraltro per iscritto, alla Presidenza della Commissione IV.

Quindi, ribadiamo l’importanza di un confronto costante con la IV Commissione. Proporremo sicuramente altre audizioni delle ASP, anche per verificare l’effettiva messa a terra di questo progetto di legge, per verificarne la reale efficacia nel tempo, e sicuramente anche per proporre correttivi e nuovi miglioramenti. Per cui, riteniamo che questo emendamento sia sicuramente molto importante, che sia dirimente, e lo portiamo avanti con convinzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Marchetti, prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Credo che sia importantissimo intervenire su questo articolo, anche perché stiamo parlando di quel passaggio del progetto di legge che contiene la sostanza di questo testo: un contenuto che abbiamo detto che condividiamo certamente perché rappresenta un primo passo, un aiuto che va nella direzione che noi auspichiamo già da parecchio tempo. È proprio per questo che abbiamo ritenuto opportuno intervenire con una nostra proposta presentata a prima firma del collega Pelloni, che è anche relatore di minoranza, sottoscritta anche da altri colleghi, anche di maggioranza, che intende proprio mettere le cose in chiaro. Ovvero, cercare di mantenere il controllo come Assemblea, ma soprattutto come Commissione, sui criteri per il riparto di queste risorse.

Inizialmente, il testo prevedeva un passaggio soltanto in Giunta per quanto riguarda l’individuazione degli strumenti e dei criteri, uno o più passaggi, addirittura si diceva. Ma proprio perché come consiglieri, come Gruppo politico, come Lega, abbiamo sempre dato dimostrazione di voler dare il nostro contributo, abbiamo deciso di cercare di rimettere al centro il nostro ruolo e cercare di continuare di rimanere al centro del dibattito, cercare di indirizzare un minimo l’utilizzo di queste risorse. Stiamo parlando comunque di 4 milioni per ogni esercizio.

Come diceva anche il collega Facci, giustamente, è importante monitorare anche l’utilizzo di queste risorse, altrimenti, al di là dei sani princìpi contenuti nella normativa, può essere anche che l’utilizzo effettivo di queste risorse non sia dei più ideali per quanto riguarda l’utilità che dovrebbero avere, un’utilità che noi ci auguriamo possano avere per sostenere questi soggetti.

Credo sia opportuno anche, come ha detto la consigliera Stragliati, fare passaggi intermedi per monitorare effettivamente l’utilizzo di queste risorse e monitorare se i criteri di riparto individuati sono utili oppure no. Ma è un lavoro che dobbiamo fare con costanza, non con interventi così sporadici come sono stati fatti più volte, non con le promesse, come abbiamo fatto più volte, come avete fatto più volte.

Crediamo sia assolutamente importante cercare di mantenere al centro del dibattito politico questo tema. Non è un tema assolutamente secondario. La bontà dei servizi offerti dalle ASP credo sia assolutamente fuori discussione. Siamo tutti consapevoli, ovviamente, che con questi 4 milioni per ogni esercizio non possiamo sicuramente fare miracoli. Certamente possono rappresentare una boccata d’ossigeno, ma non risolveranno sicuramente i problemi che denunciamo da tempo.

È per questo che è assolutamente strategico cercare di monitorare l’utilizzo di queste risorse. Ma soprattutto è strategico individuare dei criteri di riparto davvero efficienti. L’obiettivo di un’Assemblea come la nostra deve proprio essere quello di dare risposte ai territori, cosa che fino ad oggi purtroppo non abbiamo dato. È chiaro che è da tempo che questi soggetti richiedono degli interventi normativi, ed è altrettanto chiaro che è da tempo che la nostra Assemblea legislativa, ma soprattutto la Giunta regionale, temporeggia. Il tempo delle promesse quindi ormai è scaduto. Sarebbe ora di passare ai fatti.

Con questo emendamento che noi abbiamo presentato, intendiamo cercare di riportare al centro della discussione politica un tema così importante.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Come anticipato, è un tema che suscita in noi grande interesse, quello delle ASP, tanto che i consiglieri intervengono perché proprio sentono loro questo tema, e giustamente non ci si può esimere dal parlare di questa tematica importante per la nostra Regione, soprattutto quando si parla di articolo 2.

L’articolo 2 comunque ha una sua valenza. Se noi andiamo a pensare a quanti fondi sono stanziati per le ASP in questo progetto di legge, perché in ogni caso l’Emilia-Romagna decide con questo articolo di concedere contributi nel limite massimo complessivo di 4 milioni, per ciascun esercizio del triennio 21, 22. 23, il tema qual è? Il tema vero è che probabilmente si sarebbe potuto fare uno sforzo in più rispetto a questi fondi. Noi lo condividiamo, difatti voteremo perché “piuttosto che niente è meglio piuttosto”, si dice. Però ovviamente più lo sforzo economico è importante, più noi pensiamo che sia importante anche a livello di peso politico, e soprattutto anche di peso amministrativo.

Oltretutto, se consideriamo che prima, all’interno di queste erano presenti anche le IPAB… Mi fa piacere vedere che ci sono dei consiglieri che sentono al bar, in questo momento. Mi fa piacere capire, captare… Vedo che il messaggio non è stato recepito… Sto aspettando, presidente un suo intervento…

 

PRESIDENTE (Petitti): Prego.

 

RANCAN: Prego… Va bene, okay.

 

PRESIDENTE (Petitti): È stato recepito, il messaggio.

 

RANCAN: Sì, perfetto. Ricordo che in quest’aula vige ancora il stanziamento per Covid, visto che tanti consiglieri del Partito democratico sono in ufficio, o a casa, non lo so.

Detto questo, il tema è che il nostro sistema sanitario ha bisogno di fondi. Ne ha bisogno perché? Perché noi abbiamo un sistema sanitario in cui le ASP hanno un’importanza, come tutte le strutture per anziani. Hanno un’importanza perché quando si amministrano i Comuni... Vedo qui in aula tante persone che sono state sindaci e assessori di vari Comuni della nostra regione. Sappiamo anche che queste ASP, oltre ad aver fatto uno sforzo, hanno fatto uno sforzo in più anche durante la pandemia Covid-19. Sappiamo bene, nelle ASP e poi via tutto collateralmente, il tema anche delle CRA, di tutto ciò che è successo all’interno di queste residenze per anziani... Che poi dobbiamo anche andare ad approfondire in maniera importante. Sappiamo bene sulle CRA che tema si è aperto. Purtroppo, i familiari di coloro che sono deceduti nelle CRA hanno creato un movimento importante. Di questo sicuramente va tenuto conto, perché forse qualcosa non è andato, essendo la nostra regione Emilia-Romagna, indicativamente parlando, una delle prime per decessi nelle CRA.

Sappiamo bene che in queste CRA vi è stata la chiusura delle visite ai parenti. Gli anziani in queste CRA hanno avuto grandi problemi anche di rapporto con i propri familiari.

Tornando alle ASP, penso sia necessario, visto quello che è successo, visto quello di cui si sta dibattendo, visto quello di cui si sta parlando in queste ore, andare al più presto a riformare la legge.

Ringrazio veramente per il dibattito che c’è stato in queste settimane. È stato un dibattito franco, è stato un dibattito nel merito, è stato un dibattito che ha visto la Lega in prima persona proporre soluzioni concretamente, tanto che il nostro ordine del giorno, a prima firma, poi è stato sottoscritto anche da tante altre forze politiche. Ringraziamo, ovviamente, i relatori per il lavoro.

Certo, il nostro sistema sanitario ha bisogno delle ASP, ma ha bisogno anche che IPAB e fondazioni allo stesso tempo vengano inglobate al più presto in un sistema che deve comprendere anche loro in una forma normativa importante, soprattutto perché non possiamo pensare di lasciare da solo nessuno. La nostra ASP a Piacenza... Parlo di Piacenza. Abbiamo inaugurato pochi giorni fa un centro di aggregazione giovanile dove l’ASP ha un ruolo fondamentale, che è quello di organizzare e di gestire il tutto. Quindi, l’ASP può essere vista... Molti dicono che l’ASP è solo per anziani. In realtà l’ASP è un’azienda di servizi alla persona che gestisce tanti aspetti. Sicuramente noi vogliamo che con quei fondi che verranno dati alla Regione, speriamo il prima possibile, sempre di più, si possa andare ad aprire anche le ASP fuori solamente dalla parte anziana, passatemi il termine tra virgolette, ma anche per tutti quanti possano aver bisogno di un’azienda di servizi alla persona. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Bene.

Ricordo che siamo in dibattito generale sull’articolo 2 e gli emendamenti. Se non ci sono altre richieste di intervento.

Dichiarazioni di voto. Uno per Gruppo. Consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie. Siamo sull’articolo 2, sul quale insiste l’emendamento di cui abbiamo parlato.

Credo che sia un articolo, come abbiamo detto, estremamente importante, perché dà contenuto a quelle che sono le dichiarazioni di intenti, le finalità della legge. Noi abbiamo criticato, però, questo articolo, abbiamo criticato il fatto che non ci siano sufficienti risorse per una finalità, per un tipo di realtà che riteniamo essere centrali nel sistema sociosanitario, educativo del nostro contesto territoriale.

È chiaro quindi che per coerenza, chiedo al Capogruppo un cenno di assenso, ritenendo che questo contenuto sia di fatto insufficiente, noi non possiamo aderire a questa misura. Noi sicuramente, ma questo toccherà ovviamente o al Capogruppo, o comunque al consigliere che si è occupato in Commissione, il relatore di questo progetto certamente siamo a favore, ma abbiamo sollevato delle critiche. Abbiamo sollevato delle critiche, le avete sentite, da più parti, con modalità differenti, ma sempre nell’ambito della stessa linea.

Riteniamo che questa somma sia insufficiente, quindi non possiamo ritenere di dare un’adesione totale e acritica per questo importo. Lo abbiamo criticato perché riteniamo che se si vuole essere coerenti, questo importo non deve essere di 4 milioni, ma deve essere 4 alla n potenza. Oppure, avrebbe dovuto essere eventualmente compensato o collegato ad altre azioni o ad altre misure egualmente significative, egualmente articolate, ma di contenuto, di sostanza. Quindi, su questo articolo non possiamo dare una condivisione,

Su questo articolo, quindi, ci sarà il nostro voto di astensione.

Crediamo si possa fare di più. Questa Amministrazione deve fare di più.

Poi abbiamo detto anche perché riteniamo che non sia stato fatto di più. Se ci sono o meno delle finalità differenti, se c’è la volontà di sostenere qualcuno anziché qualcun altro. Per quale motivo? Ci aspettavamo che venisse da parte vostra questo tipo di spiegazione. Ci aspettavamo una risposta chiara sul perché in realtà non vi è questo tipo di sostegno totale. Dovrebbe essere incondizionato se realmente si ritiene che il manifesto programmatico, la petizione di principio di cui all’articolo 1 della legge regionale, il richiamo alla legge regionale n. 12/13 sia effettivamente un punto di riferimento. Se questo fosse stato... Se questa realmente è l’intenzione, uno si aspetta un comportamento consequenziale. Ma ci aspettavamo anche una spiegazione del perché non si è voluto o non si è potuto. Mi pare di non aver sentito grandi parole in merito a questo tipo di scelta. Le richieste sono state fatte. Una spiegazione nel merito è stata fatta.

Crediamo che la valorizzazione di queste forme pubbliche di gestione possa ricevere e debba ricevere ben altro supporto, ben altre azioni. Questa misura risulta assolutamente insufficiente. Magari nelle intenzioni dell’Amministrazione regionale vi sono ipotesi di successive integrazioni o di successive misure. Può anche darsi...

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Facci, mi scusi, la invito a chiudere il suo intervento, perché il tempo è scaduto.

 

FACCI: Certo.

Di fatto può darsi che così sia, però dovrebbe essere oggi esplicitato.

Quindi, su questo articolo ci sarà l’astensione per la misura assolutamente insufficiente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ci sono altre richieste di dichiarazione di voto? Sennò passiamo alla votazione. Non vedo richieste di dichiarazione di voto.

Passiamo alla votazione dell’emendamento 1.

Ricordo che stiamo votando l’emendamento 1 a firma del consigliere Barcaiuolo.

Scusi, consigliere Rancan.

 

Favorevoli 15

Contrari 22

 

È respinto.

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Pelloni, Maletti, Zappaterra ed altri.

Mettiamo in votazione l’emendamento (quindi, dopo passiamo all’articolo 3, giusto? Dopo l’articolo 2).

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 37

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Mettiamo, adesso, ai voti l’articolo 2.

Dichiarazioni di voto.

Si vota.

Apriamo la votazione sull’articolo 2.

È aperta la votazione sull’articolo 2.

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 33

Contrari 0

Astenuti 3

 

È approvato.

 

Articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Anche se voleva chiudere celermente i lavori, non è ancora ora.

Prendo questi cinque minuti per fare un punto sulla situazione a livello procedimentale e a livello di ordine dei lavori. Siccome abbiamo iniziato a parlare sugli emendamenti alle 20,20 e sono un quarto alle 22, questa è la dimostrazione che il Gruppo della Lega non deve andare a casa. Questa è la dimostrazione che quando succedono queste cose, nei fatti, c’è una parte che è sempre disposta a lavorare. Questa è la dimostrazione, però, che noi siamo un po’ stufi di vedere affibbiate all’opposizione delle decisioni di un certo tipo, quando magari in altre sedi vengono prese decisioni all’unanimità. Quando succede questo, noi un po’ ci arrabbiamo: anche nelle scorse settimane sono girate voci per le quali dovevano essere fatte sedute prima perché qualcuno doveva andare in vacanza. Non cito nessuno, neanche me stesso, non cito nessuno. Però queste cose, per dirla in piacentino “mi salgono su un po’ per una braga”.

Oggi quindi vi abbiamo dato la dimostrazione che o c’è correttezza tra le parti, oppure la correttezza viene meno anche dalla nostra parte nei vostri confronti. Anche perché noi qua siamo presenti in 9 su 14, quindi problemi di presenza noi non ne abbiamo.

Chiudo dicendo che io mi aspettavo delle scuse, consigliera Maletti, per quello che lei ha detto. Quello che ha detto è molto grave. Però mi permetto, siccome il Gruppo della Lega è un Gruppo responsabile, è un Gruppo che voterà a favore di questo progetto di legge, è un Gruppo, probabilmente, che si sta spendendo tanto, su questo tema delle ASP, ebbene, noi adesso smetteremo di fare ostruzionismo, perché vi abbiamo dato la prova che se vogliamo, possiamo fare ostruzionismo. Ma abbiamo più interesse ad approvare questo progetto di legge che a fare ostruzionismo; abbiamo più interesse a far sì che le ASP ricevano quei soldi, piuttosto che dire cose e stare qui, anche se diciamo delle cose importanti e interessanti nel merito, e giuste, ma poi i soldi devono arrivare.

Ora quindi smetteremo, ripeto, di fare ostruzionismo, ma deve essere ben chiaro che i rapporti devono essere chiari, specchiati fra tutti, e non vogliamo più sentir girare voci strane, oltretutto, magari, su accordi, certe volte, che son stati fatti all’unanimità. Penso che questo sia chiaro, penso che sia corretto nei rapporti di colleganza, mi dice l’avvocato Catellani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Pompignoli.

 

POMPIGNOLI: Uso questi quattro minuti e 56 secondi… A parte gli scherzi.

Il consigliere, Capogruppo Rancan ha già detto tutto, quindi di fatto abbiamo dimostrato di poter comunque contrastare i provvedimenti, di poter portare la nostra capacità di costruire su determinati progetti di legge determinate scelte.

È anche vero, e qui aggiungo a chiosa rispetto a quello che ha detto il Capogruppo Rancan, che il silenzio imbarazzante del Partito Democratico su questi argomenti la fa da padrona rispetto a un provvedimento che avrebbe comunque dovuto essere discusso in maniera molto più complessa, più ampia, a 360 gradi, non solo sul testo economico dello stesso provvedimento.

È inutile che interloquiamo solo noi e non abbiamo dall’altra parte alcun riscontro. Questa è la voce, ovviamente, di chi intende affrontare i provvedimenti nel merito e, dall’altra parte, di chi, invece, con protervia vuole andare avanti per poter comunque votare a prescindere provvedimenti senza discussione.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste in dibattito generale? Sennò dichiarazioni di voto.

Nessuno chiede di fare dichiarazioni di voto.

Passiamo alla votazione dell’articolo 3.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 36

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Ha chiesto la parola la consigliera Maletti.

 

MALETTI: Grazie.

Io non ho nessun problema a chiedere scusa o a dire che mi sono espressa male, però il fatto che mi si venga a dire che non si gioca con correttezza, che non ci sia coinvolgimento, che non ci sia dibattito... Guardate, credo anche solo oggi di avere dimostrato di avere coinvolto e parlato con le maggioranze e con le minoranze, proprio sul tema di presentare un emendamento, e anche un ordine del giorno.

Io ho la consapevolezza, come voi, che questo progetto di legge è importante. È importante. Se nel mese di luglio sono state convocate sei o sette Commissioni, IV Commissione, è perché sono cose importanti. Altrimenti, nessuno di noi, il vicepresidente Marchetti, in primis, Pelloni: perché avremmo dovuto fare tutto questo? Perché sappiamo che sono cose importanti, punto.

Volevo dire solo questo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Apriamo allora il dibattito generale sull’articolo 4.

Ci sono richieste di intervento?

Richieste di dichiarazione di voto?

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

La votazione è chiusa.

 

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Passiamo adesso ai due ordini del giorno.

Ordine del giorno 3646/1, a firma dei consiglieri Maletti, Costi, Pillati, Zamboni, Costa ed altri, e ordine del giorno 3646/2, a firma dei consiglieri Pompignoli, Rancan, Liverani ed altri.

È aperto il dibattito generale.

Non vedo richieste di intervento in dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Non vedo richieste.

Consigliere Pompignoli, lei ha chiesto di fare una dichiarazione di voto?

 

POMPIGNOLI: Solo trenta secondi, presidente, per dichiarare il voto favorevole all’ordine del giorno presentato dalla consigliera Maletti, che va nella medesima direzione dell’ordine del giorno presentato dal sottoscritto.

Credo che da questo punto di vista si riconosca che un dibattito si deve affrontare, che una modifica alla legge debba essere fatta, anche, forse, molto sostanziale rispetto alle piccole modifiche che si cercano di introdurre. Lascio aperto il dibattito e la discussione in Commissione spero già da settembre.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliere Pompignoli.

In effetti, tra i firmatari dell’ordine del giorno 3646/1 c’erano anche i consiglieri Stragliati, Pelloni, Daniele Marchetti.

Non ci sono altre richieste di dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione il primo ordine del giorno, il 3646/1, a firma dei consiglieri Maletti, Costi, Pillati, Zamboni, Costa, Zappaterra, Pigoni, Bondavalli, Piccinini, Taruffi, Mastacchi, Bulbi, Stragliati, Pelloni, Daniele Marchetti e Rontini.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Favorevoli 39

Contrari 0

Astenuti 0

 

È approvato.

 

Mettiamo adesso in votazione l’ordine del giorno 3646/2 a firma dei consiglieri Pompignoli, Rancan, Liverani, Montevecchi, Stragliati, Bargi, Catellani, Bergamini, Delmonte, Occhi.

La votazione è aperta.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari 25

Favorevoli 14

 

È respinto.

 

Ora passiamo alla votazione del progetto di legge 3646.

Dichiaro aperta la votazione.

Consigliere Pelloni, prima della votazione.

 

PELLONI: Sarò breve, ma non perché dobbiamo andare a casa, solo per fare un attimo di chiarezza. Effettivamente, credo che anche in Commissione noi abbiamo dimostrato la responsabilità della presenza, dell’apporto sia dal punto di vista numerico, delle presenze, del numero legale, sia sicuramente, per gli spunti e i consigli per questi servizi per i quali dobbiamo sicuramente fare la nostra parte.

Chiudo dicendo che il nostro voto sarà…

 

PRESIDENTE (Petitti): Le dichiarazioni di voto le abbiamo già concluse.

 

PELLONI: Sul provvedimento finale non c’è…?

 

PRESIDENTE (Petitti): Erano dichiarazioni di voto congiunte, prima, su tutto. Prima, sì.

Prego, termini pure. Solo per essere precisa.

 

PELLONI: Non rubo oltre. Il dialogo è stato costruttivo. Sono entrate altre dinamiche. Questa mattina gli animi si erano accesi su altre dinamiche.

Chiedo solo questo alla maggioranza: di non perdere il punto, l’obiettivo. Oggi noi dobbiamo dare maggiori servizi alla nostra collettività, alle nostre comunità. Con questo PDL noi non diamo maggiori servizi alle nostre comunità. Quindi, impieghiamo alcune risorse che le ASP ci stanno pagando, non aumenteremo di un posto letto, non aumenteremo di un posto nel semiresidenziale o nei servizi educativi. Negli importantissimi servizi erogati noi non aumenteremo l’offerta.

Quindi, entro la fine dell’anno... Altrimenti il voto che oggi è stato favorevole sicuramente si tradurrà in una battaglia molto più serrata di quella che c’è stata questa sera, perché la collettività ha bisogno di risposte, di una maggiore offerta di servizi.

Grazie. Voteremo a favore.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: In dichiarazione di voto sul provvedimento. Non avevo compreso fosse possibile.

 

PRESIDENTE (Petitti): Scusate, sono rientrata adesso, ma mi dicono che prima sono state fatte le dichiarazioni di voto ed erano congiunte: ordini del giorno, emendamenti e progetto di legge.

 

AMICO: Come sono stati concessi... Sennò mi fermo. Mi dica lei.

Presidente, mi rimetto a lei.

 

PRESIDENTE (Petitti): Se è una cosa veloce, visto che Pelloni l’ho fatto intervenire... Vi prego, però...

Prego.

 

AMICO: Cerco di essere breve. Non siamo intervenuti nella discussione dei singoli articoli. Credevo si potesse intervenire rispetto al documento nella sua fase finale.

Per dichiarare un voto favorevole rispetto al provvedimento che è stato fin qui presentato.

Sono particolarmente contento che l’Assemblea tutta sostenga un sistema pubblico per quanto riguarda i servizi alla persona, soprattutto per quanto riguarda anziani e disabili. Ho sentito cose nel dibattito precedente che, tuttavia, credo debbano avere degli approfondimenti successivi.

Penso che questo provvedimento non arrivi a risolvere tutti i problemi per quanto riguarda le ASP, però sicuramente ci mette nelle condizioni di avere davanti un lasso di tempo necessario per fare gli approfondimenti complessi e complicati che sono determinati dalla trasformazione di questi soggetti, soggetti che già da diversi anni ‒ il caso delle IPAB lo dimostra ‒ non hanno compiuto la loro trasformazione, e questo testimonia come e quanto l’orizzonte che nel primo ordine del giorno che abbiamo approvato, alla fine del 2022, di arrivare a una formulazione diversa sia assolutamente necessario.

Il nostro voto quindi è assolutamente favorevole in questo senso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Mettiamo in votazione il progetto di legge 3646.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

OGGETTO 3606

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Ratifica dell’Intesa interregionale tra le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l’attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica e modifica della Legge Regionale 22 novembre 2001, n. 42 e dell’annesso accordo costitutivo”. (26)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’ultimo punto all’ordine del giorno, oggetto 3606: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante Ratifica dell’intesa interregionale tra le Regioni Emilia- Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l’attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica e modifica della legge regionale 22 novembre 2001 n. 42 e dell’annesso accordo costitutivo”.

Il testo è stato licenziato in Commissione territorio nella seduta del 14 luglio. È un progetto di legge composto da quattro articoli.

Il relatore della Commissione, il consigliere Daffadà Matteo, ha preannunciato di svolgere relazione orale. A questo punto passo la parola al relatore della Commissione, consigliere Daffadà. Prego, consigliere.

 

DAFFADÀ, relatore: Grazie, presidente.

Con l’obiettivo di favorire la crescita di un turismo sostenibile, capace di valorizzare gli itinerari storici, culturali e ambientali lungo tutta la penisola, il Ministero delle infrastrutture ha da tempo incentivato la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche. Il nostro territorio regionale è percorso da tre di queste grandi importanti infrastrutture: la Ciclovia del Sole, che va da Verona a Firenze; la Ciclovia Adriatica, che va da Brindisi a Trieste; la Ciclovia del Vento, che va da Venezia a Torino e che fa parte anche della rete ciclabile europea.

Come già accennato in Commissione, l’iter di questo progetto di legge è un percorso che ha accompagnato la Ciclovia del Vento in un cammino molto partecipato che ha coinvolto Istituzioni, associazioni e cittadini di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Un percorso di 705 chilometri che vanno da Venezia a Torino, lungo il fiume Po, il cui progetto originale nasceva con l’obiettivo di collegare l’area dell’Esposizione internazionale (Expo 2015) al fiume Po, oggi strumento capace di mettere a sistema anche le diverse ciclabili regionali, come la ciclabile enogastronomica che accompagna il turista della Food Valley, la terra da cui provengo, passando per Parma, Sorbolo, Mezzani, Brescello, Colorno, Sissa, Roccabianca, Polesine e Zibello, che arriva fino a Busseto. È stata, tra l’altro, inaugurata nei giorni scorsi. Devo dire che è un percorso veramente suggestivo.

Un turismo lento che risponde alle esigenze di chi è alla ricerca di destinazioni che sappiano offrire infrastrutture e percorsi adeguati tra paesaggi naturali e storia e anche enogastronomia da assaporare con calma. Dal 2003, anno in cui è stata istituita, con quattro leggi approvate dai Consigli delle Regioni del Po, la legge dell’Emilia-Romagna n. 42/2001, AIPO ha gestito il demanio idrico, si è occupata della realizzazione e della relativa gestione di opere relative alla difesa idraulica, di opere atte a consentire e migliorare la navigazione fluviale ed è stata in prima linea quando si sono presentati eventi estremi.

Oggi, a seguito della previsione di ulteriori e ingenti stanziamenti da parte dello Stato per la realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo della mobilità ciclistica, si rende necessario ampliare le funzioni già attribuite ad AIPO. Le iniziative progettuali in corso prevedono l’uso di opere idrauliche e in particolare del sistema arginale del fiume Po in gestione ad AIPO, appunto. È, dunque, opportuno e necessario garantire la compatibilità con gli usi primari, provvedendo all’attribuzione delle attività di progettazione, costruzione, manutenzione e gestione di detti percorsi e ciclovie alla stessa AIPO.

AIPO, grazie a questa innovazione legislativa, amplia le proprie competenze. Oltre alla sicurezza idraulica, acquisisce competenze volte a rendere più attrattivi i territori rivieraschi, integrando la sicurezza con la fruibilità e la tutela dell’ambiente, competenze utili alla valorizzazione dei territori attraversati dal Po.

Con il PDL che ci apprestiamo ad approvare, mi auguro condiviso dai colleghi delle forze politiche qui rappresentate, come già fatto in Commissione, la Commissione III, competente, apportiamo le opportune modifiche alla legge regionale istitutiva di AIPO, e dell’annesso accordo costitutivo, per attualizzarla e rendere le attività dell’Agenzia compatibile alle esigenze di realizzazione delle infrastrutture per la ciclabilità oggetto di programmazione nazionale, in considerazione delle sue funzioni di salvaguardia degli argini, e poter disporre anche dei finanziamenti nazionali previsti.

La ratifica dell’intesa viene proposta all’Assemblea legislativa in applicazione dell’articolo 117, comma ottavo della Costituzione e degli articoli 25 e 28, comma 4 dello Statuto regionale, e dell’articolo 21 della legge regionale 16/2008.

Il progetto di legge si compone di quattro articoli. L’articolo 1, concernente l’oggetto e finalità della legge, ratifica l’intesa sottoscritta fra le quattro Regioni, al fine di integrare le funzioni, già esercitate da AIPO, con quelle espressamente indicate al successivo articolo 2, in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica. L’articolo 2 è concernente le modifiche alla legge regionale 42 del 2001, nelle quali sono espressamente attribuite ad AIPO e disciplinate le modalità di esercizio delle nuove funzioni di progettazione, costruzione, manutenzione, gestione delle infrastrutture per la mobilità ciclistica, che interessano prevalentemente le pertinenze idrauliche di propria competenza, relative al bacino idrografico del fiume Po. L’articolo 3 è concernente le modifiche all’articolo 4 (funzioni) dell’accordo costitutivo dell’Agenzia regionale per il fiume Po, AIPO, appunto, annesso alla legge regionale 22/2001 n. 42. Recepisce nell’accordo stesso le nuove funzioni attribuite ad AIPO con il precedente articolo.

L’articolo 4 è relativo all’efficacia dell’intesa ratificata e stabilisce che questa decorre dall’entrata in vigore dell’ultima legge di ratifica delle Regioni partecipanti all’intesa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Daffadà.

Consigliere Rancan, prego.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

Molto brevemente. Questo progetto di legge noi pensiamo che sia un progetto di legge che nel concreto possa aiutare la nostra Regione.

Guardo l’assessore Priolo perché lei sa bene il tema della ciclovia Vento, che mi è molto caro, e penso che quindi si possa andare con l’approvazione di questo progetto di legge in una direzione: quella, al di là delle appartenenze politiche, di fare il bene dei territori e di fare il bene anche di chi magari pratica uno sport che sicuramente è utile e legittimo.

Far confluire, anche se poi nei fatti questo pdl è più tecnico che politico, in realtà, queste competenze in capo ad AIPO sicuramente può aiutare tutto quanto il nostro sistema emiliano-romagnolo per accelerare su determinati progetti che secondo noi sono prioritari. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri in dibattito generale?

Se nessuno interviene, a questo punto passo la parola all’assessora Priolo. Prego.

 

PRIOLO, assessore: Mi volevo riservare venti minuti, ma credo che non sia opportuna, la serata.

A parte una battuta, che credo sia lecita, visti l’orario, la serata e lo svolgimento del dibattito, raccolgo con apprezzamento le parole del consigliere Rancan, con il quale effettivamente ci siamo in questo breve periodo confrontati sulla realizzazione, nella fattispecie dell’anello ovviamente di Piacenza-Cremona. Come ho potuto riscontrare attraverso un’interlocuzione con diversi consiglieri, c’è molto interesse, in questo momento, sulla realizzazione di questa ciclovia. È vero che è un aspetto tecnico, ma è un aspetto tecnico che delinea una governance che può rivelarsi, nel corso del tempo, ideale per la gestione di un’infrastruttura che diventerà valorizzazione territoriale da tanti punti di vista: dal punto di vista turistico, della mobilità sostenibile, dal punto di vista della capacità di creare effetti positivi sul nostro territorio. Per cui, non vado oltre.

Dico solo che ritengo opportuno, nel corso del tempo, cercare l’opportunità e la modalità per poterci aggiornare su questa infrastruttura, perché siamo in attesa di ricevere i finanziamenti dal Piano nazionale di resilienza, ma anche i finanziamenti che devono derivare dal decreto ministeriale 517 dal quale sono stati finanziati diverse ciclovie del nostro territorio nazionale.

Una volta compresa bene la cifra destinata alla nostra ciclovia Vento, potremo fare una discussione appropriata nel contenuto, nello sviluppo del nostro lotto, dei nostri 114 chilometri per poi puntualmente poter vedere come questo potrà connettersi a tutto il sistema regionale che oggi ci sta chiedendo sempre più di potersi annettere a Vento, dal punto di vista delle infrastrutture della mobilità sostenibile.

Lo ritengo quindi un buon avvio, e credo che questa sarà un’ottima opportunità per la nostra regione, ma non soltanto, per tutto il bacino padano.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Priolo.

A questo punto passiamo all’esame dell’articolato.

Articolo 1.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 2.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 2.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Favorevoli 39

 

È approvato 

 

Passiamo all’articolo 3.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 3.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Passiamo all’articolo 4.

Dibattito generale.

Dichiarazioni di voto.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 4.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Ora passiamo alle dichiarazioni di voto finali sul progetto di legge.

Qualcuno vuole intervenire? Non ho nessuno iscritto a parlare.

A questo punto mettiamo in votazione il progetto di legge 3606.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Favorevoli 40

 

È approvato.

 

Buonanotte a tutti. Ci vediamo domani alle ore 09,30. Grazie.

 

La seduta ha termine alle ore 22,24

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI; Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Irene PRIOLO.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Paola SALOMONI, i consiglieri Gabriele DELMONTE e Ottavia SONCINI.

 

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 3588

Proposta d'iniziativa Giunta recante: “Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2022-2024”.

 

Titolo:3588 - votazione EM. 36 (cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 18

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Delmonte Gabriele; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 11 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 46

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 4

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti

Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia


 

Titolo:3588 - votazione EM. 1 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


 

Assenti


Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rontini Manuela; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 12 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco;  Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 13 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 37 (cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 41 (cons. Bargi e Sabattini)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 14 (cons. Bargi e Catellani)

 

Presenti al voto: 45

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 2

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 8 (cons. Piccinini)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 40

Astenuti: 1

Non votanti: 3

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi  Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Castaldini Valentina


Non votanti

Barcaiuolo Michele; Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 15 (cons. Occhi)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 48 (cons. Occhi e altri)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi  Palma;  Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 2 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 25

Astenuti: 1

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Taruffi Igor


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Soncini Ottavia; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 35 (cons. Rancan)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 28

Non votanti: 2

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano;

 

Non votanti

Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 49 (cons. Sabattini)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 2

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi Matteo; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 38 (cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Gerace Pasquale; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 3 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 25

Astenuti: 1

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Taruffi Igor


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Pigoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 10 (cons. Piccinini)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 4

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano


 

Non votanti

Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 4 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 43 (cons. Marchetti D.)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 18 (cons. Marchetti D.)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 26

Astenuti: 2

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Piccinini Silvia; Zamboni Silvia


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 20 (cons. Pelloni)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 40 (cons. Pelloni)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 19 (cons. Marchetti D.)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Astenuti: 1

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 21 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 22 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 23 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco;  Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 24 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 46 (cons. Mastacchi)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 16

Contrari/No: 25

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor

 

Contrari/No


Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Occhi Emiliano; Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 50 (cons. Mastacchi)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Contrari/No


Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 47 (cons. Mastacchi)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 16

Contrari/No: 22

Non votanti: 2

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Felicori Mauro; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Contrari/No


Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Marchetti Daniele; Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 51 (cons. Mastacchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 17

Contrari/No: 24

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor; Zamboni Silvia

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 45 (cons. Mastacchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Francesca; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 25 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Marchetti Francesca; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 26 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gerace Pasquale; Gibertoni Giulia; Marchetti Daniele; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 44 (cons. Mastacchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Montevecchi  Matteo; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 27 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 12

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Zappaterra Marcella

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 28 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 29 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 12

Contrari/No: 27

Non votanti: 2

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco;  Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Tagliaferri Giancarlo; Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 5 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 39

Favorevoli/Si: 12

Contrari/No: 25

Non votanti: 2

Assenti: 11

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Stragliati Valentina

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Bulbi Massimo; Petitti Emma;


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 9 (cons. Piccinini)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 27

Contrari/No: 15

Non votanti: 2

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Non votanti

Paruolo Giuseppe; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 39 (cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 44

Favorevoli/Si: 43

Non votanti: 1

Assenti: 6

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano;

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 30 (cons. Occhi)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 25

Astenuti: 2

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Amico Federico Alessandro; Taruffi Igor


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Costi Palma; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 42 (cons. Piccinini)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 28

Contrari/No: 13

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 31 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 28

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma;


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 32 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 11

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Liverani Andrea; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 33 (cons. Montevecchi)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 13

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano; Taruffi Igor


 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Stragliati Valentina; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 7 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 37

Favorevoli/Si: 11

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 13

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 6 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 12

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano;

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

 

Titolo:3588 - votazione EM. 34 (cons. Bargi)

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 12

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi  Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588/1 - votazione ODG (cons. Bargi)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia; Zamboni Silvia

 

 

Titolo:3588/2 - votazione ODG (cons. Castaldini)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 26

Non votanti: 2

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Zamboni Silvia; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588/5 - votazione ODG (cons. Rancan e altri)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 27

Astenuti: 1

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Astenuti

Piccinini Silvia


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3588/6 - votazione ODG (cons. Pompignoli e Rontini)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

Titolo:3588 - votazione proposta (DEFR 2022-2024)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 27

Contrari/No: 15

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Bonaccini Stefano

 

Contrari/No


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Castaldini Valentina; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo

 

 

 

OGGETTO 2809

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende Usl regionali". A firma dei Consiglieri: Mumolo, Sabattini, Maletti, Mori, Rontini, Montalti, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rossi, Costi, Iotti, Zappaterra, Bulbi, Fabbri, Pillati, Amico, Marchetti Francesca, Zamboni, Paruolo, Taruffi, Daffadà, Soncini, Gerace (24)

 

Titolo:2809 - votazione ART. 1

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella; Gerace Pasquale

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:2809 - votazione ART. 2

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:2809 - votazione EM. 1 (cons. Mumolo)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:2809 - votazione ART. 3

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca;  Stragliati  Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bonaccini Stefano; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:2809 - votazione ART. 4

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 42

Non votanti: 1

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:2809/1 - votazione ODG (cons. Pelloni e altri)

 

Presenti al voto: 43

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 2

Assenti: 7

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Marchetti Daniele; Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:2809 - votazione pdl (Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti aziende USL)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rossi Nadia; Soncini Ottavia

 

 

OGGETTO 3646

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la valorizzazione delle forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari”. (25)

 

Titolo:3646 - votazione EM. 3 (cons. Pompignoli e altri)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Pigoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3646 - votazione ART. 1

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 41

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia;  Taruffi  Igor;  Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Facci Michele; Gibertoni Giulia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3646 - votazione EM. 1 (cons. Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 15

Contrari/No: 22

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Montalti Lia; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Petitti Emma; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia;

 

 

Titolo:3646 - votazione EM. 2 (cons. Pelloni e altri)

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 37

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Petitti Emma; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia;

 

 

 

Titolo:3646 - votazione ART. 2

 

Presenti al voto: 38

Favorevoli/Si: 34

Astenuti: 3

Non votanti: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella; Pelloni Simone;


Astenuti

Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Facci Michele


Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti

Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Petitti Emma; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia


 

Titolo:3646 - votazione ART. 3

 

Presenti al voto: 37

Favorevoli/Si: 36

Non votanti: 1

Assenti: 13

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Felicori Mauro; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Petitti Emma; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3646 - votazione ART. 4

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Petitti Emma; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3646/1 - votazione ODG (cons. Maletti e altri)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Petitti Emma; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3646/2 - votazione ODG (cons. Pompignoli e altri)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 14

Contrari/No: 25

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Catellani Maura; Facci Michele; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Zamboni Silvia


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Petitti Emma; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3646 - votazione pdl (valorizzazione forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Catellani Maura; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

 

OGGETTO 3606

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: "Ratifica dell’Intesa interregionale tra le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l’attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica e modifica della Legge Regionale 22 novembre 2001, n. 42 e dell’annesso accordo costitutivo". (26)

 

Titolo:3606 - votazione ART. 1

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Mori Roberta; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3606 - votazione ART. 2

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si: 39

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Lisei Marco; Marchetti Francesca; Mori Roberta; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3606 - votazione ART. 3

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Mori Roberta; Occhi Emiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3606 - votazione ART. 4

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si: 40

Non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Mori Roberta; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

 

Titolo:3606 - votazione pdl (Ratifica d'intesa attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture)

 

Presenti al voto: 42

Favorevoli/Si: 40

Contrari/No: 1

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Gerace Pasquale; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Contrari/No

Gibertoni Giulia


Non votanti

Petitti Emma


Assenti


Bergamini Fabio; Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Mori Roberta; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Soncini Ottavia

 

Emendamenti

 

OGGETTO 3588

Proposta d'iniziativa Giunta recante: “Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2022-2024”. (50)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 159 inserire, dopo la frase "Monitoraggio delle Linee guida per l'attività dei Centri per le Famiglie. Rafforzamento della rete dei Centri per le famiglie quale servizio di informazione e sostegno alla genitorialità", le seguenti due frasi "Avvio di convenzioni con le associazioni pro-life, al fine di dare sostegno alle donne in gravidanza." e "Valutare la destinazione di fondi per tentare di arginare le motivazioni economiche quale causa di interruzione volontaria di gravidanza, implementando gli sportelli di ascolto e offrendo alternative e aiuto concreto alle gestanti."»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 242 aggiungere alla fine del punto Interventi di qualificazione delle linee ferroviarie regionali la seguente frase "Si valuterà, inoltre, la realizzazione di sottopassaggi, in sostituzione dei passaggi a livello maggiormente trafficati, sulla linea ferroviaria Modena-Sassuolo".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 258, al punto Trasporto pubblico gratuito per i giovani fino a 19 anni, sostituire la frase "Successivamente, verrà valutata la fattibilità di estendere l'iniziativa anche ai ragazzi che frequentano l'Università (25 anni)"con la frase "Successivamente, la Regione si impegnerà ad estendere l'iniziativa ai ragazzi che frequentano l’Università e corsi di specializzazione post laurea (30 anni)".»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 270, al termine del paragrafo Adeguamento ed innovazione della rete ospedaliera e delle sue performance alle nuove necessità assistenziali, inserire il seguente periodo "La dipendenza patologica (con o senza l'uso di sostanze) è un problema sociale e sanitario molto diffuso con conseguenze dirette e indirette sui singoli individui che ne sono affetti, sulle loro famiglie, sugli ambienti di lavoro, sull'intera società, sull'ordine pubblico e sulla spesa pubblica. L'impatto sanitario ed economico del covid-19 è stato immenso e ha toccato le vite di tutti. Un mercato che invece è rimasto al riparo è quello delle droghe illegali. Anzi, in alcuni paesi il settore è in espansione, grazie anche alla grande capacità di adattamento di questo tipo di commercio. Nella gravissima emergenza sanitaria che il nostro Paese sta vivendo da febbraio 2020, le regole sul "rimanere in casa" impostate dalle autorità hanno determinato un sensibile calo dello spaccio degli stupefacenti su strada. Uno scenario che apre all'ipotesi che i consumatori di sostanze d'abuso si stiano rivolgendo al mercato illecito presente nel dark web, per procurarsi droghe classiche come la cocaina, I 'hashish o l'eroina. La Regione dovrà pertanto rivedere l'assetto dei fondi destinati alle dipendenze patologiche predisponendo somme per il contrasto al traffico di droghe sulle piattaforme on line, in particolare il web, la darknet (la rete nera privata) e i social network, per prevenire e reprimere la commercializzazione illegale delle sostanze stupefacenti sul mercato virtuali della rete, preservando gli utenti più vulnerabili ai rischi socio sanitari connessi all'uso delle sostanze psicoattive".»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 344 inserire, al punto Le azioni/ll rilancio dell'ortofrutta dopo la frase "Si prevede di sostenere l'introduzione di sistemi atti a prevenire o mitigare gli effetti nefasti alle colture provocati da detti eccezionali eventi atmosferici, con particolare riferimento alle gelate tardive, tramite appositi finanziamenti", la frase "La Regione valuterà, attraverso le risorse europee (PSR) stanziate per il 2021 e il 2022, il ripristino del potenziale produttivo, danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici".»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 525 alla fine del paragrafo Indirizzi strategici inserire la frase "La Regione Emilia-Romagna sarà orientata alla realizzazione, in collaborazione con i vari Enti competenti in materia di Difesa del suolo e di Gestione delle opere, di un progetto che consenta di adeguare le opere idraulicamente critiche in modo da consentire il transito della portata in riferimento a TR200 (Tempo di Ritorno 200 anni)".»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma del consigliere Barcaiuolo

«A pagina 525 sostituire, alla fine del paragrafo Presentazione dopo le parole "fiume Po", il punto di sospensione (“.”) con una virgola (“,”) ed inserire la frase "nel rispetto della sicurezza idraulica e delle attività produttive pre-esistenti sui tratti che verranno presi in esame per la realizzazione di percorsi ciclopedonali".»

(Respinto)

 

Emendamento 8, a firma della consigliera Piccinini

«A pagina 223 del DEFR nel capitolo "4. ENERGIE RINNOVABILI, ECONOMIA CIRCOLARE E PLASTIC-FREE", dopo le parole: "con le risorse delle diverse programmazioni europee" sono aggiunte le seguenti:

"attraverso anche provvedimenti normativi diretti alla promozione e al sostegno delle comunità energetiche e dell'autoconsumo di energie rinnovabili, valutando forme di integrazione con gli strumenti del reddito energetico per i soggetti in condizione (o a rischio) di povertà energetica,".»

(Approvato)

 

Emendamento 9, a firma della consigliera Piccinini

«A pagina 353 del DEFR capitolo "3. SOSTENIBILITÀ' AMBIENTALE E SISTEMI PRODUTTIVI, EDUCAZIONE ALIMENTARE E LOTTA ALLO SPRECO", al termine del secondo paragrafo, dopo le parole: "con il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020', aggiungere la frase seguente:

"La nostra Regione deve essere del tutto preparata rispetto alla scadenza del 2027, data in cui l'Unione Europea dirà definitivamente addio alle gabbie. ln Emilia-Romagna esistono già aziende che sono esempi virtuosi di come sia possibile conciliare le logiche produttive con la condizione essenziale del rispetto del benessere animale, in tutti gli ambiti dell'allevamento".»

(Approvato)

 

Emendamento 10, a firma della consigliera Piccinini

«Nella sezione "TERRITORIALE", nel capitolo "11. SOSTENERE E PROMUOVERE LA MOBILITÀ CICLABILE E LA MOBILITÀ ELETTRICA", a pagina 260, dopo il quarto punto elenco è inserito il seguente:

"- incentivazione punti di ricarica elettrica per la mobilità privata (in particolare preso imprese piccolissime, piccole e medie).

La facilità di accesso ai punti di ricarica rappresenta una condizione fondamentale per la rapida ed effettiva diffusione della riconversione del parco veicolare in uso nella regione. A questo riguardo è particolarmente importante agire sulla mobilità aziendale, in considerazione dell'importanza che il traffico determinato da esigenze lavorative riveste nel quadro complessivo dei flussi di mobilità. ln questo senso può risultare decisivo incentivare l'installazione e la manutenzione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in particolare per la mobilità privata nelle imprese medie, piccole e piccolissime, anche con progetti di rivolti alle aziende private”.

e, contestualmente, è inserito dopo il punto 4 della Tabella a pagina 261, il punto 4-bis così articolato:

 

Risultati attesi

2022

Triennio

Intera legislatura

4-bis incentivazione dell'installazione e della manutenzione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici per la mobilità privata nelle imprese medie, piccole e piccolissime, anche con progetti rivolti alle aziende private

(Approvato)

 

Emendamento 11, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 155, nel paragrafo "Emilia Romagna, regione dei diritti e dei doveri", la seguente frase "il contrasto a tutte le discriminazioni e alla violenza di genere e omobitransfobica" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 12, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 160, nel paragrafo "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", le seguenti parole "indipendentemente dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 13, a firma del consigliere Montevecchi

«Alla terza riga di pag. 161, le seguenti parole "e della LR 15/2019" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 14, a firma dei consiglieri Bargi e Catellani

«A pag. 214, nel punto "2. Lavoro, Competenze, Formazione", dopo le parole "servizi di collocamento mirato e l'adattamento dei luoghi di lavoro." aggiungere il seguente capoverso: "Per quanto attiene le persone con disabilità, in analogia con gli interventi normativi statali, occorre coinvolgere anche le imprese private, in aggiunta alle cooperative sociali, per ampliare le opportunità di inserimento attraverso lo strumento della convenzione (v. art. 22, l.r. 17/2005)."»

(Approvato)

 

Emendamento 15, a firma del consigliere Occhi

«A pag. 223, capitolo 4 ENERGIA RINNOVABILE, ECONOMIA CIRCOLARE E PLASTIC FREE, all'interno della tabella "strumenti attuativi", dopo le parole 2022-2027" aggiungere il seguente punto: “Prevedere, tra le modalità di ripristino delle cave, l'installazione di impianti agrovoltaici e, con particolare riferimento ai laghi di cava, l'installazione di impianti fotovoltaici flottanti".»

(Approvato)

 

Emendamento 16, a firma dei consiglieri Occhi e Rainieri

«DEFR 2022-2024 pag. 233 paragrafo 1. STRATEGIE E MISURE PER LA RIPRESA Dl UN TURISMO QUALIFICATO E SOSTENIBILE POST COVID dopo le parole "serenità del turista" inserire un ulteriore punto: "APT servizi e le Destinazioni turistiche, in sinergia tra loro, collaboreranno per sviluppare opportunità trasversali di valorizzazione dell'intero territorio regionale, con particolare attenzione alla rete dei Castelli, dell'Appennino e delle colline coinvolgendo anche le attività economiche di nicchia presenti sul territorio Regionale. A tal fine dovranno essere connessi fra loro i portali delle singole Destinazioni turistiche per incentivare la fruizione di pacchetti trasversali che possano intercettare le più svariate tipologie di turismo connettendole con le offerte peculiari di ciascun territorio in un'ottica di valorizzazione dell'intera offerta turistica regionale".»

(Precluso)

 

Emendamento 17, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 271, nella sezione "destinatari - Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale, Università, CTSS, Organizzazioni Sindacali, Rappresentati per la sanità privata, Rappresentanti, associazioni degli utenti/pazienti, Commissioni ed Associazioni professionali" si aggiunge:

"società partecipate a capitale interamente pubblico, come nel caso del Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A.".»

(Ritirato)

 

Emendamento 18, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 289, dopo le parole "sarà l'occasione per verificare l'opportunità di strutturare il sostegno economico anche integrando le risorse rese disponibili da fondi nazionali" si aggiunge:

" Istituire elenchi di caregiver familiari per ambito territoriale e individuare la modalità più idonea a fornire il sostegno dovuto e richiesto al caregiver familiare, cui va garantita la dignità della libera scelta in ogni intervento richiesto e concordato. Punto chiave di ogni supporto al caregiver familiare deve essere il riconoscimento di ogni suo diritto come individuo singolo con diritti soggettivi, indipendentemente dal congiunto con disabilità di cui si prende cura. Qualsiasi fondo riconosciuto e diretto al caregiver familiare non può intendersi per sottrazione a quanto riconosciuto e diretto alla persona con disabilità e viceversa".»

(Respinto)

 

Emendamento 19, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 290, tra gli "Altri soggetti che concorrono all'azione - Enti Locali, AUSL, OO.SS. Federazioni FISH e FAND, Enti Gestori, Soggetti del Terzo Settore" si aggiungono:

"rappresentanze dei caregiver familiari".»

(Respinto)

 

Emendamento 20, a firma del consigliere Pelloni

«A pagina 289 al paragrafo 9. SOSTEGNO ALLE PERSONE PIÙ FRAGILI E A CHI SE NE PRENDE CURA dopo la frase:

"L'emergenza COVID-19 ha messo in luce la necessità di potenziare la rete dei servizi socio-sanitari accreditati e dei servizi socio-assistenziali, evidenziando la necessità di introdurre delle innovazioni per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, infermieristica e medica, e la responsabilità organizzativa sanitaria." è inserita la seguente frase:

"Regione Emilia-Romagna consentirà, in via sperimentale, agli operatori socio-sanitari (OSS) lo svolgimento di mansioni infermieristiche previo superamento di un corso di formazione abilitante."»

(Respinto)

 

Emendamento 21, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 310, al punto " Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase: "Il ricco sistema dell'offerta culturale, in termini di servizi e di azioni, contribuisce a promuovere una diffusa sensibilità verso i temi dell'identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 22, a firma del consigliere Montevecchi

«A pagina 311, al punto "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase: "Il ricco sistema dell'offerta culturale, in termini di servizi e di azioni, contribuisce a promuovere una diffusa sensibilità verso i temi dell'identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 23, a firma del consigliere Montevecchi

«A pagina 313, al punto "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase: "11 ricco sistema dell'offerta culturale, in termini di servizi e di azioni, contribuisce a promuovere una diffusa sensibilità verso i temi dell'identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 24, a firma del consigliere Montevecchi

«Alla pagina 315, al punto "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase: "Il ricco sistema dell'offerta culturale, in termini di servizi e di azioni, contribuisce a promuovere una diffusa sensibilità verso i temi dell'identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 25, a firma del consigliere Montevecchi

«Alla seconda riga di pag. 337, dopo le parole "Contrasto alla violenza di genere", la seguente frase "alle discriminazioni e alle violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" è abrogata.»

(Respinto)

 

 

Emendamento 26, a firma del consigliere Montevecchi

«Alla decima riga di pag. 337, abrogare la seguente frase: "Attuazione della LR, 15/2019 "Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere": attivazione di una rete di relazioni con le associazioni LGBT, potenziamento delle funzioni dell'Osservatorio regionale".»

(Respinto)

 

Emendamento 27, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 337, al punto "Strumenti attuativi" le parole: "LR. 15/2019" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 28, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 338, nel punto "Destinatari", le parole "Associazioni LGBTQ+" sono soppresse.»

(Respinto)

 

Emendamento 29, a firma del consigliere Montevecchi

«
A pag. 339, alla fine del paragrafo "Emilia Romagna, regione dei diritti e dei doveri", la frase "il contrasto a tutte le discriminazioni e alla violenza di genere e omobitransfobica" è abrogata.»

(Respinto)

 

 

Emendamento 30, a firma del consigliere Occhi

«“A pag. 386, paragrafo 5. “MIGLIORARE LA QUALITÀ E LA DISPONIBILITÀ DELLE ACQUE”, DOPO IL PUNTO 3) “Ridurre i carichi inquinanti”, inserire il seguente punto: “- si ritiene necessario investire in nuove tecnologie e sperimentazioni nel trattamento dei fanghi di depurazione che ne prevedano il riscaldamento e la relativa essicazione in modo da ridurne il volume e diminuirne i costi di smaltimento. ln un'ottica di economia circolare e relativamente allo smaltimento dei fanghi si ritiene inoltre opportuno implementare modalità di recupero energetico degli stessi".»

(Respinto)

 

Emendamento 31, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 405, nel paragrafo "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase "In generale il ricco sistema formativo, in termini di servizi e di azioni, contiene una diffusa sensibilità verso i temi dell'identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 32, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 408, nel paragrafo "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase "In generale il ricco sistema formativo, in termini di servizi e di azioni, contiene una diffusa sensibilità verso i temi dell'identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 33, a firma del consigliere Montevecchi

«A pag. 411, nel paragrafo "Impatti in termini di pari opportunità e non discriminazione", la seguente frase "In generale il ricco sistema formativo, in termini di servizi e di azioni, contiene una diffusa sensibilità verso i temi dell’identità di genere e di lotta allo stereotipo" è abrogata.»

(Respinto)

 

Emendamento 34, a firma del consigliere Bargi

«A pag. 578 al termine della tabella "Infrastrutture" viene inserita la seguente riga:

 

Studio di Fattibilità prolungamento Nuova Estense da Pratolino (Pavullo) a Strettara (Montecreto)

 

0,10

Fondi Regionali

Bilancio di Previsione 2022 - 2024

(Respinto)

 

Emendamento 35, a firma del consigliere Rancan

«A pagina 250, punto "7. PROMUOVERE LO SVILUPPO E IL MIGLIORAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE STRADALI STRATEGICHE Dl INTERESSE NAZIONALE - REGIONALE E DELLA SICUREZZA STRADALE", dopo le parole "varianti alla SS 16 Adriatica, con priorità alla variante di Argenta." Sono integrate le parole "e di prevedere, con i medesimi soggetti, il potenziamento della rete autostradale esistente con la realizzazione della IV corsia A1 fra Modena (interconnessione con A22) e il confine regionale (Piacenza)."»

(Respinto)

 

Emendamento 36, a firma della consigliera Castaldini

«A pag. 34, primo capoverso inserire il seguente testo:

"Tale intervento, oltre a finanziare il bando 2021, dovrà prevedere adeguate risorse per consentire l'accesso ai contributi agli aventi diritto del bando precedente, ammessi in graduatoria ma non finanziati".»

(Respinto)

 

Emendamento 37, a firma della consigliera Castaldini

«A pag.168 Paragrafo "7. SOSTENERE IL DIRITTO ALLA CASA", sostituire il quarto capoverso con il seguente testo:

"Oltre a proseguire la gestione dei bandi e dei finanziamenti già erogati, nonché a rinnovare ed aumentare i fondi per il sostengo alla locazione (fondo locazione e fondo morosità incolpevole), saranno rivisti i criteri di assegnazione concertandoli con i comuni, sarà istituito un fondo ad hoc per tutelare i proprietari e saranno messe a sistema alcune azioni a carattere pluriennale, la cui attuazione dovrà costituire il driver principale nel raggiungimento dell'obiettivo."»

(Respinto)

 

Emendamento 38, a firma della consigliera Castaldini

«A pag. 258 Paragrafo “10. SOSTENERE E PROMUOVERE IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, L'INTEGRAZIONE DEL TPL E L'ACCESSO GRATUITO PER I GIOVANI”, quarto capoverso dell'elenco puntato modificare il testo come segue:

"Trasporto pubblico gratuito per i giovani fino a 19 anni. Si promuoverà l'uso del trasporto pubblico tra i ragazzi della scuola dell'obbligo attraverso un abbonamento gratuito al servizio urbano, ove presente, oltre a fornire un abbonamento gratuito, per il servizio ferroviario o gomma, per il tragitto casa-scuola agli studenti delle scuole medie superiori. Verrà valutata la fattibilità di estendere l'iniziativa anche ai ragazzi che frequentano l'Università (25 anni) e si attiverà un percorso per il rimborso degli abbonamenti non fruiti causa Covid-19 negli ultimi due anni.»

(Approvato)

 

Emendamento 39, a firma della consigliera Castaldini

«A pag. 371, Paragrafo "Prevenzione e Mitigazione", al quarto capoverso inserire il seguente testo:

"La Regione si impegna a riaprire i bandi relativi ai progetti "Waterfront" per la tutela e il ripristino delle zone costiere, valutando eventuali integrazioni di fondi".»

(Approvato)

 

Emendamento 40, a firma del consigliere Pelloni

«A pagina 289, al punto 9. SOSTEGNO ALLE PERSONE PIÙ FRAGILI E A CHI SE NE PRENDE CURA, dopo la frase: '"L'emergenza COVID-19 ha messo in luce la necessità di potenziare la rete dei servizi sociosanitari accreditati e dei servizi socio-assistenziali, evidenziando la necessità di introdurre delle innovazioni per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, infermieristica e medica, e la responsabilità organizzativa sanitaria." è inserita la seguente frase:

"Regione E.R. — sulla scorta della drammatica esperienza pandemica e post pandemica - prevederà la formulazione di corsi di formazione di idoneità cui vocare gli operatori socio sanitari eventualmente interessati, affinché - laddove necessario - i soggetti all'uopo formati possano essere impiegati per sopperire ad eventuali carenze di personale, anche al fine di scongiurare la possibile riduzione dei posti letto."»

(Respinto)

 

Emendamento 41, a firma dei consiglieri Bargi e Sabattini

«A pag. 185, nel capitolo 1. PATTO PER LA SEMPLIFICAZIONE, al termine del terzo capoverso, dopo le parole "interventi di breve e lungo periodo." aggiungere la seguente frase: "L'Assemblea legislativa partecipa anche attraverso apposite sessioni per semplificazione, come previsto dalla LR 18/2011".»

(Approvato)

 

Emendamento 42, a firma della consigliera Piccinini

«Nella sezione "TERRITORIALE", nel capitolo "8. PROMUOVERE LA CONOSCENZA E LA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ", a pagina 396, al termine della descrizione Introduttiva è aggiunto il testo seguente: "Si intende altresì migliorare la qualità e l'efficacia delle leggi regionali al fine di assicurare adeguati strumenti di analisi dell'impatto della regolamentazione (A/R) in materia ambientale sulle norme e sul loro effetto rispetto al processo di Transizione ecologica, effettuando, di norma e salvo motivate ragioni d'urgenza, l'analisi dell'impatto della regolamentazione ex ante„ Per questa operazione, in coerenza con le finalità e i principi di cui alla legge regionale 7 dicembre 2011, n. 18 (Misure per l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale). la Regione individua gli ambiti prioritari a cui applicare l'analisi dell'impatto della regolamentazione in materia ambientale ex ante.":

e, conseguentemente:

-          nella riga relativa a: "Altri Assessorati coinvolti" sono aggiunte le parole: "Assessorato al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale";

-          nella riga relativa a: "Strumenti attuativi" è aggiunto un nuovo punto elenco con questo testo: "inserimento nella programmazione legislativa degli ambiti nei quali effettuare l'analisi di impatto della regolamentazione (AIR) in materia ambientale;

dopo il punto 3 della Tabella, è inserito il punto 4 così articolato:

 

Risultati attesi

2022

Triennio

Intera legislatura

4. Analisi dell'impatto della regolamentazione ex ante in materia ambientale sulle leggi regionali che abbiano una notevole rilevanza suv tema; per l'attuazione dell'analisi dell'impatto della regolamentazione pin materia ambientale sono adottati specifici strumenti procedurali

(Approvato)

 

Emendamento 43, a firma del consigliere Marchetti Daniele

«A pagina 265, nella sezione "destinatari - Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale,

Università, CTSS, Organizzazioni Sindacali, Rappresentati per la sanità privata, Rappresentanti /associazioni degli utenti/pazienti, Commissioni ed Associazioni professionali" si aggiunge:

"società partecipate a capitale interamente pubblico"»

(Approvato)

 

Emendamento 44, a firma del consigliere Mastacchi

«A pag. 337 dopo le parole "pari opportunità" inserire il seguente testo come segue:

"e il sostegno di azioni che impegnano ad un cambiamento culturale, sociale urgente e necessario"»

(Respinto)

 

Emendamento 45, a firma del consigliere Mastacchi

«A pag. 333 nella sezione strumenti attuativi, nel secondo punto dopo le parole "(PTM e PTAV)"

inserire il seguente testo come segue: "e per coordinare la gestione del periodo intermedio con norme transitorie per i comuni che al 01 gennaio 2022 non hanno ancora adottato i PUG,"»

(Respinto)

 

Emendamento 46, a firma del consigliere Mastacchi

«A pag. 320 nel primo capoverso dopo le parole "ormai mutata" inserire il seguente testo come segue: "con un'azione puntuale e complessiva che vada a declinare i programmi regionali in misure concrete a sostegno della montagna, per tutelarla, promuoverla e renderla sempre più protagonista,"»

(Respinto)

 

Emendamento 47, a firma del consigliere Mastacchi

«A pag. 323 nella sezione trasformazione digitale dopo le parole "al 100%"

inserire il seguente testo come segue: “perché tutti devono essere messi nelle condizioni di usufruire delle nuove tecnologie, nella quotidianità, nello studio, nel lavoro e nel fare impresa."»

(Respinto)

 

Emendamento 48, a firma dei consiglieri Occhi, Rainieri, Sabattini

«Il testo dell'emendamento 16 è sostituito dal seguente:

“Dopo le parole "serenità del turista" inserire un ulteriore punto: "APT servizi e le Destinazioni turistiche, in sinergia tra loro, collaboreranno per sviluppare opportunità trasversali di valorizzazione dell'intero territorio regionale, con particolare attenzione alla rete dei Castelli, dell'Appennino e delle colline. A tal fine dovranno essere connessi i portali delle singole destinazioni turistiche con il portale regionale Emilia-Romagna Turismo gestito da APT per incentivare la fruizione di pacchetti trasversali che possano intercettare le più svariate tipologie di turismo connettendole con le offerte peculiari di ciascun territorio in un'ottica di valorizzazione dell'intera offerta turistica regionale.”»

(Approvato)

 

Emendamento 49, a firma del consigliere Sabattini

«Alla fine del testo come modificato dall'emendamento 38, dopo le parole: "negli ultimi due anni" è aggiunto il seguente periodo: "nei limiti dell'accordo Stato-Regioni.”»

(Approvato)

 

Emendamento 50, a firma del consigliere Mastacchi

«A pag. 323 nella sezione Emilia-Romagna, regione del lavoro, delle imprese e delle opportunità

inserire dopo le parole "cooperative di comunità" il seguente testo come segue: "anche attraverso specifici finanziamenti dedicati"»

(Respinto)

 

Emendamento 51, a firma del consigliere Mastacchi

«A pag. 326 nella sezione territoriale, inserire dopo le parole "valore aggiunto " il seguente testo come segue: “anche attraverso specifici finanziamenti del PSR alle Cooperative di comunità volti a favorire la manutenzione, l’imboschimento per migliorare la biodiversità e favorire il sequestro di anidride carbonica”.»

(Respinto)

 

OGGETTO 2809

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle aziende Usl regionali". A firma dei Consiglieri: Mumolo, Sabattini, Maletti, Mori, Rontini, Montalti, Caliandro, Costa, Tarasconi, Rossi, Costi, Iotti, Zappaterra, Bulbi, Fabbri, Pillati, Amico, Marchetti Francesca, Zamboni, Paruolo, Taruffi, Daffadà, Soncini, Gerace. (24)

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Mumolo

«Nell'articolo 3 (Norma finanziaria) del progetto di legge, le parole: "articolo 4, comma 3, della legge regionale 16 luglio 2018, n. 9" sono sostituite dalle parole: "articolo 3, comma 4, della legge regionale 16 luglio 2018, n. 9"»

(Approvato)

 

OGGETTO 3646

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per la valorizzazione delle forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari”. (25)

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Barcaiuolo

«All'articolo 2 comma 1 sostituire la cifra di euro "4.000.000,00" con la cifra di euro "3.000.000,00";

Alla fine dell'articolo 2 comma 1, inserire il comma 1 bis recante la seguente frase "La regione Emilia-Romagna concede contributi nel limite massimo complessivo di euro 1.000.000,00 per ciascun esercizio 2021, 2022 e 2023 ai Comuni o alle Unioni dei comuni capofila degli ambiti distrettuali, per il riconoscimento di voucher formativi a sostegno della frequenza di soggetti disoccupati a percorsi formativi per Operatore Socio Sanitario".»

(Respinto)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Pelloni, Maletti, Zappaterra, Piccinini, Taruffi, Zamboni, Pigoni, Barcaiuolo, Stragliati, Marchetti Daniele, Mastacchi, Castaldini

«All'art.2, comma 2, dopo le parole "Giunta Regionale" si aggiunge: "sentita la commissione competente"»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Pompignoli, Rancan, Montevecchi

«All'articolo 1, comma 1, del presente progetto di legge, dopo le parole “razionalizzazione delle Aziende di servizi alla persona (ASP)" sono integrate le parole "nonché IPAB che non hanno ancora ultimato il percorso di trasformazione".»

(Respinto)

 

 

LE PRESIDENTI

 

I SEGRETARI

Petitti – Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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