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144.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 24 MAGGIO 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 5212

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di sollecitare il Governo italiano ad intervenire con urgenza sul settore pesca, dando seguito a misure di sostegno per tutelare il comparto attivo nel Mar Mediterraneo occidentale. A firma dei Consiglieri: Rossi, Montalti, Rontini, Bulbi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ROSSI (PD)

BARUFFI, sottosegretario

ROSSI (PD)

 

OGGETTO 5220

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al concorso per dirigenti della Regione Emilia-Romagna, con particolare riguardo ai costi sostenuti e ai tempi preventivati per la conclusione dell'intero procedimento. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

BARUFFI, sottosegretario

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 5221

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul Tavolo faunistico provinciale della Prefettura di Ravenna e sui sistemi di contenimento della fauna selvatica, con particolare riguardo ai daini del Lido di Classe e di Volano. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

GIBERTONI (Misto)

BARUFFI, sottosegretario

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 5215

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla predisposizione di forme di sostegno a favore degli Enti Locali impegnati nell'attuazione di progetti ed azioni a favore dell'inclusione sociale, educativa e sportiva dei profughi ucraini ospitati nella nostra regione. A firma della Consigliera: Bondavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

BONDAVALLI (BP)

SCHLEIN, Vicepresidente della Giunta

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 5198

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla prevenzione e il contrasto del fenomeno dell'alcol-dipendenza che in Emilia-Romagna si sta diffondendo in maniera sempre più preoccupante anche tra i giovani. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

DONINI, assessore

ZAMBONI (EV)

 

OGGETTO 5213

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'utilizzo delle due ambulanze in dotazione all'Azienda Ospedaliera di Parma, acquistate con i fondi per l'emergenza Covid. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

MASTACCHI (RCPER)

DONINI, assessore

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 5214

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla possibilità di adottare ulteriori azioni o strumenti per sollecitare i livelli territoriali e le comunità locali a sostenere la figura del caregiver. A firma dei Consiglieri: Soncini, Mori, Costi, Maletti, Costa, Pillati, Rossi, Rontini, Caliandro, Sabattini, Daffadà, Bulbi, Mumolo

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

SONCINI (PD)

DONINI, assessore

SONCINI (PD)

 

OGGETTO 5216

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui dati relativi ad eventuali casi di "vaiolo delle scimmie" nella nostra regione, precisando se e quali misure siano state previste per monitorare e fronteggiare il rischio di diffusione della malattia. A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI (M5S)

DONINI, assessore

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 5217

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda aggiornare il portale SOLE con l'"Estratto di cannabis 15% THC Farmalabor" al fine di garantire l'accesso al farmaco per i pazienti che necessitano di olio di cannabis a fini terapeutici. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

AMICO (ERCEP)

DONINI, assessore

AMICO (ERCEP)

 

OGGETTO 5218

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla carenza di personale medico nelle strutture sanitarie pubbliche dell'Emilia-Romagna, anche in considerazione del cosiddetto "decreto Calabria" che dal 2019 consentiva aumenti del personale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

TAGLIAFERRI (FdI)

DONINI, assessore

TAGLIAFERRI (FdI)

 

OGGETTO 5219

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibile istituzione di una sede o di alcune nuove sezioni a Bologna della Scuola Europea di Parma. A firma del Consigliere: Occhi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

OCCHI (Lega)

SALOMONI, assessora

OCCHI (Lega)

 

OGGETTO 5222

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare per evitare la soppressione dei corsi serali nelle scuole secondarie di secondo grado di Parma, nell'anno scolastico 2022-2023. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

SALOMONI, assessora

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 4741

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente". Testo base (80)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

OGGETTO 3471

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: “Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili”. A firma dei Consiglieri: Occhi, Liverani, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Catellani, Pelloni, Bergamini, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Facci, Rainieri

(Abbinato)

OGGETTO 4530

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Promozione e sostegno della produzione e dell'autoconsumo di energia rinnovabile e misure per il superamento della povertà energetica". A firma della Consigliera: Piccinini

(Abbinato)

PRESIDENTE (Petitti)

PICCININI, relatrice della Commissione

OCCHI, relatore di minoranza

COSTI (PD)

COSTA (PD)

ZAMBONI (EV)

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazione ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,53

 

PRESIDENTE (Petitti): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 144 del 24 maggio 2022.

Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiana e pomeridiana del 10 e 11 maggio 2022.

Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza l’assessora Lori e gli assessori Calvano, Corsini e Mammi.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Petitti): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 5212

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di sollecitare il Governo italiano ad intervenire con urgenza sul settore pesca, dando seguito a misure di sostegno per tutelare il comparto attivo nel Mar Mediterraneo occidentale. A firma delle Consigliere: Rossi, Montalti, Rontini, Bulbi

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’interrogazione 5212: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la necessità di sollecitare il Governo italiano ad intervenire con urgenza nel settore della pesca, dando seguito a misure di sostegno per tutelare il comparto attivo nel Mar Mediterraneo occidentale. L’interrogazione è a firma delle consigliere Rossi e Montalti.

Prego, consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Il settore pesca in Emilia-Romagna rappresenta tradizione e posti di lavoro all’interno delle marinerie e anche di un’intera filiera imprenditoriale importante per il nostro territorio. In questo momento sta vivendo grandi difficoltà causate principalmente dai rincari di gasolio e dalla situazione incerta del mercato.

Come sappiamo tutti, la situazione che si è creata in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina e il venir meno anche delle materie prime, le sanzioni, sta creando confusione in tanti settori economici. Alcuni ne stanno risentendo prima e anche con più concretezza ‒ se vogliamo ‒ rispetto ad altri.

Il settore pesca, in particolare, veniva già prima della guerra e del caro gasolio da anni di difficoltà, visti gli effetti dell’emergenza sanitaria, il verificarsi di fattori ambientali e le conseguenze di una regolamentazione, sia europea che nazionale, spesso restrittiva delle giornate di pesca e poi la mancata rapidità ‒ bisogna ammetterlo ‒ del Governo italiano nell’attuare misure di sostegno al comparto.

Già lo scorso anno ‒ era più o meno maggio 2021 ‒ mi ero occupata del tema chiedendo un intervento per rivalutare le giornate di fermo pesca e rendere le politiche europee e italiane sulla pesca più sostenibile sia per il mare che per le imprese che, allo stato attuale, non riescono a sopravvivere.

Faccio un esempio. Le imprese del settore pesca attive nel mare Adriatico sulle coste emiliano-romagnole già nel 2021 hanno segnalato una flessione importante, circa del 20 per cento del fatturato, e le conseguenze su tutta la filiera, parlo della ristorazione, ma anche del turismo, ad esempio, e sui lavoratori sono preoccupanti. Spinti dalla disperazione per questa nuova crisi causata dal caro gasolio il 14 maggio scorso oltre 80 imbarcazioni attive nel riminese, con circa 200 pescatori imbarcati, hanno chiesto il disarmo degli equipaggi alla Capitaneria di porto di Rimini, interrompendo così l’attività di pesca nel nostro mare.

Ricordo tra l’altro che la marineria riminese è la più numerosa della regione, ma anche oltre oserei dire. L’assessore Mammi, ho letto da un’agenzia, si è immediatamente fatto carico della crisi, interpellando il Ministro delle politiche agricole e alimentari Stefano Patuanelli per sollecitare il Consiglio dei Ministri a dare esecuzione al DL n. 21 del 21 marzo 2022 e anche ad altre misure urgenti a tutela del settore.

Con questa interrogazione di oggi vorrei approfondire l’impegno della Giunta, anche alla luce della richiesta da parte di alcune associazioni di categoria del settore pesca di convocare un tavolo nazionale di crisi insieme ai Ministeri per sollevare e discutere gli elementi problematici e possibili soluzioni. È una situazione comunque che si evolve di ora in ora. Mi risulta che il tavolo sia stato concertato, ci sia stato questo incontro. Attendiamo però dei segnali certi perché quello che chiedono le imprese sono: l’utilizzo del credito d’imposta, la proroga del contributo sotto forma di credito d’imposta anche nel secondo trimestre 2022, l’attivazione dello strumento del CISOA pesca, la sospensione del pagamento dei mutui in capo alle aziende.

Poi c’è anche il tema dell’attivazione da parte del Governo del meccanismo di crisi europeo FEAMPA, previsto dai regolamenti comunitari, che di fatto prevede che, in caso di eventi eccezionali che causano una perturbazione significativa dei mercati, possa essere concesso un sostegno che può riguardare indennizzi agli operatori del settore della pesca e dell’acquacoltura per il mancato guadagno o anche per i costi aggiuntivi, ed è questo anche il caso.

Visto che l’interesse della Giunta sul tema c’è e l’ho toccato con mano, chiedo con questa interrogazione se si abbia intenzione di sollecitare il Governo ad intervenire con urgenza sul settore pesca, dando seguito alle misure di sostegno, già previste o da prevedere per tutelare il comparto attivo nel Mar Mediterraneo occidentale, per salvaguardare la tenuta economica del comparto e delle filiere ad esso collegate e la conseguente difesa dei posti di lavoro, che è molto importante.

Per sapere se c’è la volontà di chiedere una sospensione delle rate dei mutui o di chiedere all’Agenzia delle Entrate di prevedere la possibilità di rateizzazione di tutti gli avvisi bonari delle piccole e medie imprese del settore pesca e acquacoltura, insomma se c’è la volontà di agire, in modo particolare da parte del Governo, e far agire con urgenza per salvare la nostra pesca. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Rossi.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, Sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

La situazione è quella descritta dalla consigliera Rossi, quindi la crisi del settore, acuita in questi mesi ulteriormente dai rincari del gasolio, dovuti alla congiuntura internazionale e alla situazione di crisi che si è creata in seguito al conflitto in Ucraina.

L’assessore Mammi, alla luce di ciò, per conto della Regione naturalmente, lo scorso 13 maggio ha inviato una lettera al Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e alla pesca, Stefano Patuanelli, per metterlo al corrente della situazione nel modo più puntuale e per chiedere un intervento di aiuto tempestivo per il settore.

Nello specifico, la Regione Emilia-Romagna ha chiesto l’attivazione tempestiva delle disposizioni attivate dal Consiglio dei Ministri in particolare per il rapido utilizzo del credito d’imposta, previsto dall’articolo 18 del decreto-legge n. 21/2022, oltre ad un’eventuale proroga del contributo anche per il secondo trimestre 2022.

Come ha sottolineato l’assessore nella lettera, sarebbe inoltre importante che alle imprese della pesca venisse sospeso il pagamento dei mutui (lo diceva la consigliera interrogante) in questa fase eccezionale e che fossero riconosciuti adeguati indennizzi, così come è avvenuto durante il complesso periodo pandemico.

Come riportato anche dalle organizzazioni professionali della pesca, in costante contatto con la Regione, le imprese soffrono pesantemente in questa fase della mancata liquidità, necessaria per continuare ogni giorno ad uscire in mare e a veder garantiti redditi e posti di lavoro per sé e per le proprie famiglie, per quella tradizione d’impresa del nostro territorio regionale e dell’intero Paese che è la piccola pesca artigianale.

Inoltre, il prossimo 26 maggio l’argomento verrà trattato anche nel corso dell’incontro del Distretto di pesca Alto Adriatico, con le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, per conferire ulteriore forza alle richieste di sostegno che le Regioni hanno fatto a favore dei pescatori. L’impegno quindi è confermato, va esattamente nella direzione sollecitata dall’interrogante.

Sarà nostra premura tenere aggiornata l’aula rispetto a un eventuale riscontro che potesse venire dal Governo attraverso atti o impegni assunti a breve.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Prego, consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore Mammi e il sottosegretario Baruffi per aver risposto puntualmente a questo question time.

Io credo che in un momento come questo, quello che serve, quello che conta più di ogni altra cosa sia il tempismo. Tutti abbiamo ben chiare le azioni da compiere a livello regionale, a livello nazionale. Ma il tempo entro cui verranno messe in campo e in atto queste azioni è fondamentale per la tutela e la salvaguardia di un settore per noi strategico, a partire da Rimini, in modo particolare per la nostra Regione, ma per l’Italia intera.

È una difficoltà che respiriamo e viviamo direttamente noi sul campo – lo dico da riminese, da consigliera, da persona che è sempre stata vicina al settore pesca, al mondo della pesca –; come si legge anche dai giornali on line, si stanno muovendo delle iniziative di sensibilizzazione da parte dei pescatori marchigiani e abruzzesi, che questa notte sono arrivati a Cesenatico, dove c’erano i nostri pescatori insieme per cercare di bloccare la pesca, per dare un messaggio forte ed importante rispetto alle loro difficoltà e rispetto alla necessità che richiedono da parte delle Istituzioni.

Sollecito quindi la Regione perché intervenga in modo puntuale e con tempismo, presso il Governo, per attuare queste disposizioni che conosciamo, che sono state sollecitate da tutti, anche durante questa interrogazione a risposta immediata. Penso anche che serva fare una riflessione rispetto a che cosa la Regione Emilia-Romagna possa mettere in campo per questo tipo di settore e per far fronte a quella che io ritengo essere un’emergenza.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5220

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al concorso per dirigenti della Regione Emilia-Romagna, con particolare riguardo ai costi sostenuti e ai tempi preventivati per la conclusione dell'intero procedimento. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5220: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito al concorso per dirigenti della Regione Emilia-Romagna, con particolare riguardo ai costi sostenuti e ai tempi preventivati per la conclusione dell’intero procedimento. L’interrogazione è a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera.

 

CASTALDINI: Grazie, presidente.

So già che non risponderà a questa domanda, perché è giustificato l’assessore Calvano, ma credo che questo sia un tema importante per la Regione Emilia-Romagna, e non è una notizia che tira fuori l’opposizione, ma sul sito della Regione Emilia-Romagna è evidenziato il fatto che andrò a trattare e già un sindacato ha espresso forti perplessità rispetto a quello che è accaduto.

Da oltre vent’anni la Regione non bandisce un concorso da dirigente. Questa attesa è terminata nell’estate dello scorso anno, il 2021, con l’annuncio di una nuova stagione di concorsi per selezionare 39 nuovi dirigenti. La Giunta annunciava trionfante che per la prima volta sarebbero state valutate anche le competenze manageriali, la leadership e la capacità organizzativa, oltre che le specifiche conoscenze tecniche dei candidati. Purtroppo, questa ventata di novità, tanto attesa, rappresentata dall’ingresso di forze nuove, fresche nella pubblica amministrazione, si sta infrangendo in una sequela di atti che ben poco hanno a che vedere con la storia e la tradizione di questa Regione.

Mi riferisco alla determina n. 10211 del 20/05/2022 in cui l’Amministrazione – leggo e cito – dichiara: “Sono emerse possibili anomalie tecniche durante le tre sessioni di prova svolte nella giornata del 16 marzo 2022. Alla luce della potenziale rilevanza delle anomalie segnalate, al fine di procedere con una puntuale verifica circa la correttezza dello svolgimento della prova a distanza, il responsabile del procedimento ha comunicato alle commissioni di aver disposto l’avvio di un’istruttoria tecnica per verificare quanto segnalato, con particolare riguardo alla certezza che tutti i candidati, suddivisi in tre sessioni a causa della loro numerosità, abbiano potuto operare a distanza in condizioni stabili e omogenee, godendo di parità di condizioni di partecipazione alla prova. Gli esiti dell’istruttoria, in data 12 maggio 2022, sono stati trasmessi ai presidenti delle commissioni, al fine di invitarli ad assumere decisioni”. Per questo motivo è stata annullata in autotutela la prima prova scritta. Ma come? Nelle mie interrogazioni precedenti mi era stato detto che tutto andava bene, anche negli incontri con le organizzazioni sindacali, la Regione ha più volte ribadito di aver sentito le commissioni e che i candidati che si lamentavano lo facevano in modo pretestuoso.

Sta di fatto che oggi la Regione è ricorsa a una determina che annulla in autotutela una prova e scarica sulle Commissioni la scelta.

La pezza, vi assicuro, è peggio del buco.

Credo sia evidente anche a chi non ha rudimenti della materia che questa scelta apre una breccia enorme sulla credibilità e rischia di dare avvio ad una campagna lunghissima di ricorsi e controricorsi. Ve lo dico non da politica, ma quasi in maniera materna: l’idea di annullare una prova in mezzo ad altre due prove è un qualcosa che veramente mette a forte rischio sia dal punto di vista economico, evidentemente, per i costi, ma anche dal punto di vista di logica dei ricorsi. Forse sarebbe il caso di riproporre la prova per intero.

Bene. Questo pasticcio porta con sé numerosi interrogativi e quesiti, che probabilmente saranno sviscerati nelle giuste sedi sindacali, non le mie, e nelle querelle con i candidati, ma alla politica credo servano due risposte. In primis, i tempi previsti per la conclusione dell’intero procedimento per l’assunzione, che l’assessore aveva annunciato ad agosto 2021, dei nuovi manager pubblici, giovani preparati per gestire i progetti futuri. Soprattutto, penso al PNRR. La seconda riguarda le modalità di selezione dell’impresa che ha fornito i servizi da remoto, le eventuali azioni intraprese di rapporto tra il costo preventivato e quello effettivamente sostenuto. Non vorrei che, per primeggiare, questa Regione abbia speso un prezzo evidentemente molto alto per una procedura tutta online, che non ha, però, garantito i criteri minimi. Nel vostro atto ‒ quindi il mio non è un commento, ma la citazione puntuale della vostra autotutela ‒ avete dichiarato che ci sono stati problemi che non hanno permesso di assicurare imparzialità e parità di condizioni di partecipazione alle prove tra tutti i candidati.

Credo che questo sia un tema profondamente politico. Ringrazio per la possibilità che mi è stata data nell’esporlo. È evidente che non è un’attenzione, la mia, sindacale, appena, ma è proprio un modo di affrontare la dignità delle persone e il lavoro, e soprattutto la cura che si ha nel selezionare la propria classe dirigente.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Castaldini.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Come ho anticipato a lei nella giornata di ieri e alla consigliera interrogante, ritengo che l’atto in oggetto, per come è formulato, per il suo contenuto, risulti in contrasto con il dettato dell’articolo 114 del Regolamento dell’Assemblea, configurandosi, a mio avviso (ho aggiunto “con ogni evidenza”), come una richiesta di accesso, in base all’articolo 119 del Regolamento, quindi all’articolo 30, comma 3, dello Statuto della Regione.

Per tale ragione, ho provveduto a trasmettere questo atto al direttore generale Francesco Frieri, per una risposta alla consigliera interrogante nei tempi stabiliti. Giacché non volevo comunque che risultasse questa mia presa di posizione come un modo per non rispondere alla consigliera, ho chiesto al direttore di fornire una risposta tecnica, ma resta agli atti che, a parere della Giunta, questo è un accesso agli atti.

Richiesta di accesso ai sensi dell’articolo 30, comma 3 dello Statuto e articolo 19, comma 1 eccetera, in riferimento alla richiesta in oggetto si rileva quanto segue: l’impresa Merito S.r.l. è stata selezionata con una gara finalizzata ad individuare un fornitore qualificato nella gestione tecnica, in presenza e a distanza, di tutte le procedure concorsuali programmate nel piano dei fabbisogni fino a tutto il 2023, per un totale di 33 prove concorsuali riguardanti tutte le qualifiche professionali dalla categoria C alla dirigenza con una base d’asta fissata in 543.000 euro, oltre all’IVA al 22 per cento, pari a 119.460 euro, per un importo complessivo di 662.460 euro.

La procedura di affidamento ha previsto due fasi. La prima, iniziata con l’avviso esplorativo per la raccolta di manifestazioni di interesse pubblicato sul profilo del committente il 1° settembre 2021, ha permesso a tutti gli operatori qualificati di avanzare la propria candidatura a partecipare alla procedura negoziata. Tale manifestazione può essere visionata al seguente link. Nel documento che trasmetto naturalmente è indicato il link.

La seconda, avviata con determinazione n. 19422 del 20 ottobre 2021, ha previsto di attivare una procedura negoziata senza bando, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera b) e comma 5 del decreto legge n. 76/2020, convertito con modifiche dalla legge n. 120/2020, per l’acquisizione del servizio di progettazione, realizzazione, gestione in presenza o mediante piattaforma digitale e servizio di protectoring per l’espletamento delle prove preselettive e selettive relative alle procedure concorsuali pubbliche della Regione Emilia-Romagna.

A seguito della conclusione della raccolta di manifestazioni di interesse e qualificazione in data 21 ottobre 2021 è stata pubblicata, sul mercato elettronico gestito da CONSIP, la richiesta di offerta n. 2878817 per l’acquisizione del servizio, per un importo base di gara pari ad euro 543.000, IVA al 22 per cento esclusa.

L’affidamento alla ditta Merito S.r.l. è avvenuto in seguito alla presentazione di regolare offerta con determinazione n. 24503 del 23 dicembre 2021, per una spesa complessiva pari a 385.530 euro IVA inclusa al 22 per cento, pari a 84.816,60 euro, per un totale di 470.346,60 euro, ribasso percentuale del 29 per cento, mediante applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del rapporto qualità/prezzo, ai sensi dell’articolo 95, comma 3, lettera b) del Codice dei contratti pubblici.

Tutti gli atti relativi alla procedura in oggetto sono pubblicati sul sito Amministrazione trasparente, di cui forniamo il link.

Si rileva, infine, che la ditta aggiudicataria si presenta come particolarmente qualificata, avendo fornito servizi analoghi presso Enti di rilievo, quali il Ministero degli affari esteri, il Ministero della cultura, il Ministero della giustizia, l’Agenzia delle Entrate, Istat, Comune di Milano, Comune di Genova e altri Comuni capoluoghi di Provincia, Università.

Si sottolinea inoltre, come previsto dal bando al paragrafo 17, "Informazioni sul procedimento", il termine entro il quale dovrà concludersi la procedura di selezione con l’adozione del provvedimento di approvazione della graduatoria finale in mesi 6, a decorrere dalla data della prima prova, ivi compresa la presentazione, cioè entro settembre 2022.

Restando a disposizione per eventuali comunicazioni e chiarimenti anche in via informale, si porgono distinti saluti. Naturalmente trasmetto già per le vie brevi quanto arriverà formalmente alla consigliera.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Innanzitutto ringrazio perché non era così scontato avere la possibilità di sentire la risposta già in aula, ma vorrei - ho inviato una lettera su questo alla presidente - e terrei anche a sottolineare l’indipendenza dell’Assemblea legislativa e la prerogativa dei consiglieri regionali, perché lei, come giustamente ha citato, nove ore dopo il deposito della mia interrogazione immediata, sottosegretario, eccepiva la competenza fosse del suo dirigente, in quale mero accesso ai sensi dell’articolo 30.

La definizione dell’ordine dell’Assemblea legislativa non è di competenza della Giunta e con la vostra comunicazione odierna veniva inserita giustamente, secondo me, questa interrogazione. Io non sono particolarmente affascinata dai capricci politici, ma neanche dal relegare l’azione politica a contesti regolamentari. Colgo però l’occasione, vista la richiamata attenzione al Regolamento da parte dell'Esecutivo, per segnalare sugli articoli 30, per chi è un politico responsabile e ha una certa cura a non gravare sull’amministrazione, che si tende ad utilizzare l’unico strumento che noi abbiamo per portare avanti la voce delle opposizioni.

Ringrazio quindi della possibilità che mi è stata data, ma non è una concessione – temo - e avremo modo di discuterne, è semplicemente un atto dovuto, forse uno degli elementi più importanti per portare avanti la voce di chi è stato eletto, quindi una mera distinzione va fatta tra l’Assemblea legislativa e la Giunta, che rispetto in assoluto in tutti i modi e in tutti i termini.

È evidente però che questa partita, soprattutto all’interno di una Regione come l’Emilia-Romagna, che riguarda i propri dipendenti, va discussa esattamente nel luogo dove deve essere discussa, cioè l’Assemblea legislativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5221

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul Tavolo faunistico provinciale della Prefettura di Ravenna e sui sistemi di contenimento della fauna selvatica, con particolare riguardo ai daini del Lido di Classe e di Volano. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5221: Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sul tavolo faunistico provinciale della Prefettura di Ravenna e sui sistemi di contenimento della fauna selvatica, con particolare riguardo ai daini del Lido di Classe e di Volano, a firma della consigliera Gibertoni.

Prego, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Ancora sul tema dei daini, che adesso rischiano addirittura le sparatorie in piena estate, a stagione balneare iniziata.

Cos’è successo? Che a un certo punto, dopo anni di inerzia, di annunci, di progetti sbagliati, annunciati dalla Giunta, e per fortuna mai realizzati, in ogni caso, dopo anni di inerzia, compare un tavolo, a Ravenna, che si definisce “tavolo prefettizio sul tema del contenimento dei daini del Lido di Classe”, che non porta nulla di nuovo, ma porta sicuramente la più totale deregulation, la più totale ignavia, e anche, possibilmente, il tradimento delle normative che proprio un tavolo prefettizio dovrebbe invece dimostrare di conoscere e poi ovviamente applicare, raccomandando l’applicazione anche ad altri.

In tutta questa vicenda, totalmente inerte, che poi fa spuntare dal nulla un tavolo, la Regione ha scelto di non avere nessun ruolo; o meglio, ha scelto di avere un ruolo, ma di dire che non ce l’ha. Manda avanti quindi evidentemente dei suoi tecnici per partecipare a questo tavolo – oggi non c’è l’assessore Mammi a rispondere, mi dispiace che non ci sia, è già successo che delegasse il sottosegretario, però magari in futuro tornerà a rispondere alle mie interrogazioni, e ce ne saranno ancora, su questo tema –l’assessorato dell’assessore Mammi, manda dei suoi tecnici a partecipare a un tavolo.

In questo tavolo si dicono inesattezze incresciose che, sono convinta, i tecnici della Regione possono distinguere come errori marchiani, però tacciono. La prima di queste inesattezze è che il daino è una specie alloctona. Questo viene detto esplicitamente a questo tavolo di Ravenna, e mi stupisco che nessun partecipante, anche tra esperti, persone che conoscono bene l’argomento, altroché specialisti, tacciano tutti e non correggano chi dice che il daino è una specie alloctona, quando invece sappiamo che è una specie para-autoctona, che è ben diverso, perché sono diverse le normative che si applicano, in questo caso. Tanto che l’errore è ancora presente nel comunicato- stampa che c’è sul sito della Prefettura di Ravenna, che cita questo errore marchiano.

Presidente, chiedo un po’ di silenzio, per cortesia. Va bene il mercato, però…

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, un po’ di silenzio in aula. Grazie.

 

GIBERTONI: Dicevo, in questo tavolo non viene invitato nessun rappresentante di associazioni ambientaliste e animaliste. Si promette che poi le si inviterà, ovviamente a cose fatte, quando molto probabilmente verrà cambiato un piano di contenimento che rischia di dare il via alle sparatorie ai danni.

Che cosa dice la legge n. 157 che si applica nel caso, per esempio, di queste specie alloctone? Una cosa molto semplice, che diciamo anche noi in aula da anni, e cioè che quando si vuole evitare il rischio che un esemplare o più esemplari di fauna selvatica possano causare danni di qualche tipo, anche se abbiamo già detto e abbiamo già visto che qui grandi danni non ce ne sono, ma se vogliamo comunque prevenire, come è giusto che sia, ed evitare che ci siano questi rischi, si mettono recinzioni, dissuasori, dissuasori acustici, attraversamenti dedicati, cartelli di limiti di velocità. Stiamo parlando di strade che sono strade limitrofe a un parco protetto, a un parco naturale. E io devo ripetere in continuazione queste banalità, che sono molto, molto sotto il concetto dei fondamentali.

La Regione tace, la Regione non fa nulla, non fa nulla per anni, dice che non è un suo compito. Dice che solleciterà ANAS, Provincia eccetera, ma poi, a quanto pare, non lo fa. E a questo punto sorge, quindi, questo tavolo, che con piglio da vecchio west pensa che sia una cosa buona prendere in mano la situazione e mandare i cacciatori o chi per loro a sparare, in piena stagione balneare, di riproduzione e di cura dei cuccioli, in piena pineta di Ravenna, a degli animali, che lì sono stati, tra l’altro, introdotti dall’uomo, in un periodo in cui, peraltro, la caccia è vietata.

Io vorrei capire su questo cosa mi dice e cosa ne pensa l’assessore Mammi e la Giunta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Gibertoni.

Risponde il sottosegretario Baruffi. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Anche in questo caso le ho trasmesso, nella giornata di ieri, una nota, trasmessa per conoscenza anche alla consigliera Gibertoni, dove ho segnalato come l’atto in oggetto per come è formulato e per il suo contenuto risulta in contrasto con il dettato dell’articolo 114 del Regolamento dell’Assemblea, segnatamente rispetto al comma 2, laddove prevede una domanda formulata in modo chiaro e conciso su un argomento connotato da urgenza e particolare attualità.

Segnalo alla consigliera che nel suo lungo elaborato di tredici cartelle nel quesito ha formulato quattordici quesiti.

 

(interruzione)

 

BARUFFI, sottosegretario: Vorrei dare conto, per costruire un metodo di lavoro concordato, condiviso, rispettoso dell’autonomia dell’Assemblea, ma anche del dettato regolamentare. Quattordici quesiti distinti.

Aggiungo, rispetto sempre alla natura degli atti, ciò che corrisponde a “sindacato ispettivo” inteso come interrogazione urgente, ciò che corrisponde all’accesso agli atti, che su questo insiste anche una richiesta legittima, naturalmente, di accesso agli atti. Ho interloquito con la direzione generale, che mi ha rappresentato che nella giornata di domani sarà caricata la risposta al suo quesito, dando conto ‒ ecco che vengo al merito ‒ anche del sopralluogo che è stato effettuato in data 20 maggio 2021 dai tecnici esperti individuati dalla Regione con gli altri Enti interessati.

Quindi, si è attivato un iter assolutamente visionabile attraverso lo strumento selezionato di accesso agli atti. Si dà conto, nella documentazione che è stata trasmessa, perfezionata, la stanno chiudendo in queste ore, delle cartografie, oltre che della documentazione raccolta.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario Baruffi.

Consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Mi chiedo come non si provi imbarazzo a dare risposte di questo tipo, in cui, se non si risponde neanche soltanto a uno straccio di mezzo quesito, è colpa di quello che ha fatto la domanda.

Dichiaro che il problema della chiarezza non è il mio question time. Il problema della chiarezza è il tavolo di Ravenna, come vengono selezionati i membri di quel tavolo, perché tanti non vengono invitati, per quale motivo i vostri tecnici tacciono quando vengono fatti errori marchiani e scombussolano completamente l’applicazione delle normative. Non credo siano così ignoranti da non sapere che parliamo di specie autoctone. Non è chiaro, per esempio, forse a voi, e in questo caso ve lo dico, che la legge affida nella materia della caccia ben precise responsabilità a soggetti precisamente individuati e, soprattutto, non sostituibili. Non è che si possono sempre cavare le castagne dal fuoco non facendo nulla per anni e poi facendo sorgere un tavolo e delegando ad altri tutte le azioni e nascondendosi in un cantone, come se non si fosse responsabili. La Regione, in questo senso, non è sostituibile. Se poi si nasconde e scappa, allora... A governare la complessità così sono tutti buoni. È facile governare la complessità sparando. È facile governare la complessità abbattendo e azzerando. È facile governare la complessità nascondendosi.

Quindi, a me non resta... Le altre cose le avete lette. Un Piano di controllo della volpe, di cui bisognerebbe discutere in Commissione, mica a un tavolo che non si capisce neanche che tipo esattamente di norma giuridica segua, che ragione giuridica abbia, su quale base agisca e che competenze abbia, e che ruolo abbia. Il tentativo di far passare la situazione come emergenziale non è chiaro, perché “emergenziale” non è. Oltre a porre le premesse per arrivare a una violazione della legge, che mette a nudo l’incapacità di soggetti, tra cui la Regione Emilia-Romagna e l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità del Delta del Po, che si stanno dimostrando soggetti incapaci di assolvere alle responsabilità a loro affidate dalle norme e che non possono essere trasferite. Non si può delegare, trasferire dove non si riesce a capire come ottenere un risultato. Facciamoci delle domande su come mai non riuscite a ottenere un risultato e soprattutto dichiarate e poi rimanete inerti e cercate chi vi risolva il problema, spingendolo lontano da voi. Io credo che voi abbiate avuto paura a rispondere.

Chiudo facendovi grandi complimenti. Molti complimenti alla Giunta, che risolve così la complessità. Molti complimenti alla Giunta, che sa di un tavolo che non si sa bene da dove ricavi la sua autorità e che lo avalla nascondendosi e neppure correggendo errori marchiani, che discenderanno in un’azione sbagliata, marchiana e violenta.

 

OGGETTO 5215

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla predisposizione di forme di sostegno a favore degli Enti Locali impegnati nell’attuazione di progetti ed azioni a favore dell’inclusione sociale, educativa e sportiva dei profughi ucraini ospitati nella nostra regione. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5215: interrogazione di attualità a risposta immediate in aula, sulla predisposizione di forme a sostegno e a favore degli Enti locali impegnati nell’attuazione di progetti e azioni a favore dell’inclusione sociale, educativa e sportiva dei profughi ucraini ospitati nella nostra regione. L’interrogazione è a firma della consigliera Bondavalli. Prego, consigliera.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Riporto in quest’aula il tema drammatico della guerra in Ucraina. Peraltro, sono trascorsi esattamente tre mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina. Questo è un tempo lungo. È un tempo lunghissimo, caratterizzato da un diario quotidiano di operazioni militari, di bombardamenti, di morti, di feriti e di migliaia di persone che fuggono dal loro Paese in cerca di protezione, in cerca di rifugio. Quelle persone sono soprattutto, ricordiamocelo, donne e bambini.

Queste sono pagine di sofferenza a cui non vogliamo abituarci e che, se possibile, aumentano l’incomprensibilità di un conflitto di cui, ad oggi, non si riesce, purtroppo, ancora a vedere la conclusione. Da ogni parte del mondo, anche, naturalmente, dal nostro Paese si levano voci accorate che invocano l’impegno delle diplomazie internazionali per determinare le condizioni funzionali al ritorno alla pace. Il traguardo, tuttavia, non solo non è stato ancora raggiunto, ma lo vediamo ancora troppo lontano.

Nel frattempo, come è noto, l’Italia e in particolare proprio la nostra regione, l’Emilia-Romagna, stanno facendo la loro parte per accogliere coloro che lasciano la loro terra in cerca di accoglienza e anche di salvaguardia della propria vita. Ricordiamo che nella nostra regione sono ospitati circa un quarto sul totale delle persone che fuggono dall’Ucraina. Sono circa 24.000, oltre 24.000 sul nostro territorio. È un dato che occorre ricordare perché testimonia, credo, ancora una volta ed è giusto anche ribadirlo anche per ringraziare, la grande solidarietà, il grande cuore degli emiliano-romagnoli.

Migliaia di persone, dicevo prima, in particolare donne e bambini, nei confronti delle quali si sta provando a fare di tutto.

Questa Regione sta provando con un lavoro importante, che coinvolge peraltro diversi assessori di questa Giunta, a fare di tutto per assicurare cure sanitarie, scolarizzazione, esperienze anche legate al tempo libero, e sono tanti gli Enti locali e le associazioni impegnati nel rendere l’accoglienza ricca anche di umanità, ricca di contenuti, con progetti specifici, con azioni specifiche.

La legge regionale, che abbiamo recentemente approvato qui in Assemblea legislativa, consente di definire misure urgenti di sostegno alla popolazione ucraina, avvalendosi, anche dal punto di vista finanziario, dell’ausilio di parte delle risorse provenienti dalla raccolta fondi che è stata promossa, come ricordate, dalla Regione Emilia-Romagna, che sta confermando ancora una volta il grande senso di responsabilità che anima le nostre comunità.

Sulla base di esse è già stato emanato - lo voglio ricordare - un primo bando a favore delle ONG, delle Organizzazioni non governative, per la presentazione di progetti da attuare in Ucraina oppure nei Paesi e nei territori limitrofi.

Ora cosa è importante? È importante o sarebbe importante conoscere quanto prima la tempistica di predisposizione di forme di sostegno a favore degli Enti locali impegnati, come dicevo poco fa, nell’attuazione di progetti e azioni a favore, ad esempio, dell’inclusione sociale, educativa e anche sportiva dei profughi ucraini ospitati nella nostra Regione.

Sarebbe bene anche conoscerlo anche perché, come dicevo prima, sono trascorsi tre mesi esattamente oggi dall’inizio di quel conflitto, è un conflitto che si protrae, ed è evidente che anche i bisogni hanno necessità di un sostegno concreto e dunque anche gli Enti locali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

Risponde la vicepresidente Schlein. Prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Grazie, consigliera.

In seguito all’approvazione della legge regionale n. 4 del 2022, che lei ha ricordato, sono stati fatti già diversi atti.

Il primo che voglio citare, rivolto proprio al sostegno agli Enti locali, è quello che ha destinato a loro 500.000 euro con la delibera del 9 maggio 2022, la n. 731, come concorso alla copertura - parziale o, laddove si riesca, totale - dei costi per l’accesso alle attività estive di socialità ed educative per i minori e le minori ucraine arrivate in Regione.

Le attività finanziabili vanno appunto anche verso i servizi integrativi di tipo educativo, l’interpretariato, la mediazione linguistica, perché anche su questo versante bisogna aiutare gli Enti locali a fornire un’accoglienza piena e dignitosa. Così come possono essere utilizzati anche per voucher per l’abbattimento proprio dei costi delle rette dei centri estivi, in analogia a quanto facciamo da qualche anno attraverso le risorse del FSE.

Naturalmente, abbiamo basato questa delibera e il suo riparto sui dati di presenza effettiva del target a cui si rivolgono, cioè i minori ucraini dai 3 ai 17 anni.

Con un prossimo provvedimento di Giunta, che sarà adottato entro il mese di giugno, è prevista un’ulteriore destinazione di risorse, sempre tra quelle raccolte grazie alla generosità e alla solidarietà – e voglio ancora una volta ringraziarli – delle cittadine e dei cittadini dell’Emilia-Romagna, ma anche delle imprese, delle associazioni che hanno donato.

Questi altri 500.000 euro andranno sempre agli enti locali per sostenere iniziative di inclusione sociale, ma anche culturale, sportiva e scolastica. Riguardo invece alle attività di aiuto umanitario in Ucraina, è stata già adottata la determina del 3 maggio 2022, la n. 8212, con cui si è proceduto a scorrere quella graduatoria, quel primo bando di progetti umanitari rivolti alle ONG regionali che hanno risposto con straordinaria competenza e reattività alla prima chiamata.

Erano 250.000 euro di progetti, 50.000 dei quali li ha messi la Regione e 200.000, sempre grazie ai fondi raccolti dal conto della Regione, grazie alla generosità della comunità regionale.

La buona notizia che le posso aggiungere oggi è che proprio nella Giunta di ieri abbiamo approvato la graduatoria del secondo bando per progetti umanitari della portata di altri 600.000 euro. Salgono quindi a 800.000 euro i fondi che abbiamo già impegnato sull’aiuto direttamente in loco per bellissimi progetti di aiuto umanitario coordinati da ONG della Regione Emilia-Romagna, sempre con il supporto di qualificati partner locali, che quindi potranno aiutare anche la distribuzione geografica, nei punti più drammatici dove avviene il conflitto.

In questi giorni siamo riusciti a dare una buona copertura di risposta sui punti che c’è bisogno di sostenere dal punto di vista umanitario, beni di prima necessità, medico, ma anche supporto psicologico, supporto educativo per le bambine e per i bambini.

Quello che le posso dire è che abbiamo già impegnato questi 600.000 euro. Complessivamente, per darvi un’idea, a 45 giorni dall’approvazione della legge, delle risorse raccolte dalle cittadine e dai cittadini dell’Emilia-Romagna, che ammontavano a 2,150 milioni di euro è stato già impegnato effettivamente il 61 per cento delle risorse.

Non abbiamo quindi perso un minuto. Ringrazio ancora l’Assemblea per la rapidità con cui ha voluto mettere in campo quella legge che ci ha permesso di destinare velocemente le risorse raccolte dalla solidarietà degli emiliano-romagnoli direttamente alle persone ucraine, sia accolte nei nostri Comuni, sia quelle che stanno subendo ancora il prezzo del conflitto in corso.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente.

Ringrazio la vicepresidente Schlein innanzitutto per l’aggiornamento complessivo sulle risorse e per la trasparenza che è tipica anche di questa Giunta, ed è giusto che sia così, la trasparenza nei confronti degli emiliano-romagnoli che hanno donato e che sanno che, a quarantacinque giorni dall’approvazione di questa legge, è già stato impegnato il 61 per cento delle risorse.

La notizia di oggi mi pare sia anche che entro il mese di giugno questi Enti locali avranno una risposta rispetto alla domanda che ho posto nella mia interrogazione. Devo dire che è una risposta, penso, importante, dal momento che gli Enti locali sono davvero impegnati, insieme anche alle associazioni, nell’accoglienza umanitaria dei profughi e davvero hanno bisogno anche di un riconoscimento non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche di attenzione rispetto al lavoro che stanno facendo, e questa Giunta lo sta facendo.

È un segnale fondamentale, penso, quello che stiamo dando, di prossimità, di vicinanza, di accompagnamento, per chi è impegnato in prima linea in azioni umanitarie di massima rilevanza.

Ringrazio, quindi, la vicepresidente Schlein. Continuiamo così.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli.

 

OGGETTO 5198

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’alcol-dipendenza che in Emilia-Romagna si sta diffondendo in maniera sempre più preoccupante anche tra i giovani. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5198: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sulla prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’alcoldipendenza che in Emilia-Romagna si sta diffondendo in maniera sempre più preoccupante anche tra i giovani. L’interrogazione è a firma della consigliera Zamboni.

Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione Europa Verde intende portare all’attenzione dell’Assemblea legislativa questo fenomeno sempre più preoccupante dell’alcoldipendenza, che non riguarda solo consumatori abituali, ma che si sta diffondendo sempre di più anche tra le giovani generazioni. Per questo, chiediamo alla Giunta di intervenire con misure straordinarie, al di là di quanto già fatto.

I dati da cui siamo partiti a sostegno di questa interrogazione parlano chiaro. Nel 2020, in piena pandemia, i sistemi di rilevazione del Ministero della salute hanno registrato 8,6 milioni di consumatori di bevande alcoliche a rischio, in aumento rispetto al 2019, sia per quanto riguarda gli uomini, sia per quanto riguarda le donne. Non va meglio in Emilia-Romagna: i comportamenti a rischio registrano valori superiori alla media nazionale per entrambi i sessi monitorati sia per quanto riguarda l’eccessivo consumo, il 17,9 per cento degli uomini e il 10,7 per cento delle donne fa un consumo di quantitativi di alcol a rischio, sia per quanto riguarda chi beve fuori pasto, il 45,5 per cento di uomini e il 28,6 per cento di donne, sia per chi consuma alcolici malgrado i problemi di salute.

Le donne che bevono in eccesso sono aumentate nel 2020 del 35,9 per cento rispetto all’anno 2019. La situazione di Bologna, in modo particolare, è problematica ed è stata evidenziata anche attraverso i dati aggiornati al primo trimestre di quest’anno raccolti dall’Osservatorio epidemiologico della ASL. In particolare, risulta che nel 2021 330 ragazzi sotto i 25 anni, quasi uno al giorno, sono finiti al pronto soccorso per intossicazione da alcol. Sono dati veramente allarmantissimi. Pensare che quasi un ragazzo al giorno è finito al pronto soccorso per abuso d’alcol. Un dato che si affianca a quello degli 807 alcolisti, in parte detenuti in carcere, in parte in carico ai servizi per le dipendenze patologiche di Bologna e Provincia, e all’Unità operativa complessa di assistenza alla popolazione vulnerabile di Bologna.

In Romagna il consumo degli alcolici non è da meno e registra numeri preoccupanti. Tra i 18 e i 69 anni di età, beve in eccesso il 22 per cento della popolazione ravennate, il 23 per cento di quella forlivese, il 24 per cento di quella cesenate e il 25 per cento di quella riminese.

L’ASL Romagna rileva che il consumo di alcol a maggior rischio in Romagna è più diffuso proprio tra i giovani: il 51 per cento nella classe di età 18-24 anni e il 37 per cento in quella 25-34 anni.

In Emilia-Romagna il sostegno e l’assistenza a persone con dipendenza patologica, in particolare da alcol e gioco d’azzardo, sono assicurati da un sistema integrato di servizi che coinvolge le aziende USL, i servizi per le dipendenze patologiche, le strutture private accreditate, gli Enti locali e il volontariato. Di recente, poi, è stato siglato un protocollo d’intesa che ha lo scopo di creare una rete di soggetti per approfondire la conoscenza delle dipendenze comportamentali da etilismo e gioco d’azzardo patologico nell’ambito dei corsi di studio rivolti a futuri medici, psicologi, infermieri, educatori, assistenti sociali. Anche questo protocollo, che va nella direzione di approfondire la conoscenza tra chi diventerà un operatore sul campo è sicuramente importante.

Però, alla luce di questi dati che ho elencato, dove si vede come si sta diffondendo tra le giovani generazioni l’abuso del consumo di alcol, che ha ripercussioni soprattutto in giovane età sulla formazione del fisico, ma anche sullo stato mentale, questo allarme va colto secondo Europa Verde con provvedimenti straordinari.

Per questo, con questa interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta se, alla luce di questi dati allarmanti sull’eccessivo consumo di alcol, soprattutto tra i più giovani, non ritenga opportuno mettere in campo, in aggiunta al recente protocollo d’intesa e alle misure già in atto, ulteriori misure e risorse straordinarie per supportare Enti locali, ASL, istituti scolastici e le organizzazioni di volontariato in modo particolare anche nel lavoro di prevenzione di questa dipendenza, oltre che di cura.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni. Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio la consigliera Zamboni per aver posto l’accento su un tema che desta molta preoccupazione e per il quale la Regione Emilia-Romagna ha già messo in atto numerose attività per la prevenzione e l’intervento per combattere l’abuso di alcol.

A marzo di quest’anno, nel 2022, si è svolta poi la Conferenza Nazionale Alcol a Roma, organizzata insieme alla Regione Piemonte e al Ministero della salute, conclusione del lavoro di due anni in cui i sette gruppi di professionisti hanno condiviso proposte di nuovi interventi per contrastare i disturbi da abuso.

Alla conclusione si è costituito anche un tavolo tecnico nazionale di esperti allo scopo di produrre documenti, e ovviamente linee guida, su interventi di prevenzione, a cui lei faceva riferimento, in ambito scolastico per il coinvolgimento precoce dei giovani vulnerabili, alcol e guida anche, e formazione reti curanti.

La cura e riabilitazione dei disturbi da uso di alcol in Regione Emilia-Romagna è affidata a una rete di ben 41 centri alcologici, collocati all’interno dei servizi per le dipendenze patologiche delle AUSL, un approccio di rete per intervenire con la cura e intercettare le cause scatenanti. I centri alcologici attivano una rete composta da professionisti, comunità terapeutiche per le dipendenze, Comuni, ovviamente, università, associazioni di auto-mutuo aiuto, ospedalità private e accreditate e anche la scuola.

Nel mese di maggio 2022 è stato sottoscritto anche il protocollo che sancisce la collaborazione effettiva tra la Regione Emilia-Romagna, Servizi per le dipendenze patologiche, Università della Regione e associazioni di auto mutuo aiuto, attive nell’ambito delle dipendenze e gioco d’azzardo. Ulteriori attività sono state organizzate per una formazione specifica, dedicata ai conduttori di gruppi info educativi di primo livello, a cui hanno partecipato quasi 130 professionisti dei servizi per le dipendenze.

All’interno del Piano regionale della prevenzione 2021-2025 c’è ovviamente un programma dipendenze, che mette al centro il tema trasversale dell’intercettazione precoce dell’uso di alcol, dagli interventi di prossimità a quelli nel contesto scolastico, come diceva lei, e in alcuni Pronto soccorso, come ad esempio presso l’Ospedale Maggiore e il Sant’Orsola di Bologna.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Grazie, assessore.

In realtà, non posso dichiararmi soddisfatta di questa risposta, perché ha elencato misure che io già avevo scritto nell’interrogazione, nelle premesse, quindi sono tutti interventi che mi sono noti.

L'interrogazione invece chiedeva se, alla luce dei dati allarmanti che quindi sembrerebbero segnalare una non sufficiente efficacia delle misure già messe in campo, non fosse il caso di intervenire con misure straordinarie e anche risorse straordinarie. Questo non è, da quanto rilevo dalla risposta ricevuta dall’assessore, nel senso che ha riepilogato interventi che già io stessa avevo segnalato nell’interrogazione, di cui quindi sono a conoscenza.

Proprio perché sono a conoscenza di quello che già si sta facendo e confrontando quello che già si sta facendo con la realtà, come Europa Verde ci eravamo domandati se non fosse il caso di intensificare le misure, perché al momento la dipendenza dall’alcol tra i giovani continua a diffondersi.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

 

OGGETTO 5213

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’utilizzo delle due ambulanze in dotazione all’Azienda Ospedaliera di Parma, acquistate con i fondi per l’emergenza Covid. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo con l’interrogazione 5213: "Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’utilizzo delle due ambulanze in dotazione all’Azienda Ospedaliera di Parma, acquistate con i fondi per l’emergenza Covid".

L’interrogazione è a firma del consigliere Mastacchi. Prego, consigliere.

 

MASTACCHI: Buongiorno, presidente. Buongiorno, assessore Donini e grazie.

Parliamo nuovamente delle due ambulanze di Parma, acquistate con fondi per l’emergenza Covid. L’argomento è già stato trattato in diverse occasioni, ma pare non trovi pace.

Premesso che le aziende sanitarie hanno l’obiettivo prioritario di assicurare il pieno utilizzo dei mezzi loro assegnati, per il territorio di Parma è stato approvato a gennaio un progetto di rivalutazione dell’architettura territoriale del sistema dell’emergenza-urgenza, individuando così gli ambiti necessari per un ampliamento dell’offerta territoriale, utilizzando in modo puntuale e costante le risorse presenti.

Visto che l’assessore a marzo 2022 ha risposto al question time della consigliere Piccinini, affermando che a partire dal 21 marzo ultimo scorso sarebbe stata attivata una risorsa integrativa da dedicare ai trasporti inter-ospedalieri urgenti per la rete ospedaliera di Parma e provincia, con mezzi assegnati all’azienda ospedaliera, a conclusione del percorso di inserimento del personale tecnico reclutato dalle selezioni di area vasta; visto che dalle ripetute segnalazioni del territorio ci risulta che le due ambulanze in dotazione all’azienda ospedaliera di Parma, acquistate con fondi per l’emergenza Covid vengono utilizzate solo per il back transfert, disattendendo così il DL n. 34, in quanto manca sia l’unità OTS (operatore tecnico specializzato), sia l’infermiere, necessari per i trasporti ospedalieri urgenti, per integrare la rete d’urgenza cittadina; considerato che si tratta di uno spreco inaudito, che continua da ormai due anni, e che oggi vede anche un ulteriore spostamento in avanti a causa delle imminenti elezioni comunali; considerato anche che l’assessore, sempre a marzo, palesava la costituzione, entro giugno 2022, di un modello organizzativo dinamico delle risorse professionali, ad esempio con unità operative mobili con infermiere su ambulanze e auto infermieristiche già presenti nel territorio provinciale; interroga la Giunta per sapere quale sarà il destino di questi mezzi di trasporto ad oggi inutilizzati per i servizi sanitari e pagati con risorse pubbliche, a fronte di un ulteriore rinnovo di un accordo fino al 2023 con i privati per la gestione onerosa del servizio di soccorso in emergenza-urgenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente, grazie consigliere Mastacchi.

Ovviamente, abbiamo reperito informazioni dall’azienda di Parma. Dal 21 marzo scorso è stato attivato un servizio integrativo di due ambulanze, impiegate prioritariamente per i trasporti inter- ospedalieri urgenti e per l’emergenza extraospedaliera, in caso di ulteriore necessità.

Questo nuovo servizio è stato garantito dalle risorse per l’emergenza Covid assegnate all’azienda ospedaliera universitaria di Parma a conclusione del percorso di inserimento del personale tecnico reclutato tramite le selezioni di area vasta. Ad oggi sono stati svolti 170 trasporti inter ospedalieri e 30 interventi di emergenza.

Le aziende sanitarie, con l’obiettivo di assicurare il pieno utilizzo dei mezzi e delle risorse loro assegnate, hanno effettuato un’analisi del fabbisogno e da giugno verrà inserita una risorsa infermieristica per implementare l’attività sui mezzi di soccorso avanzati nell’area urbana, impiegata per la professionalizzazione dei trasporti inter ospedalieri urgenti, integrata con le unità mobili già presenti sul territorio provinciale.

Il monitoraggio continuo delle attività e dei bisogni da parte delle aziende sanitarie ha l’obiettivo di garantire l’offerta di servizi di trasporto in base ai mutevoli bisogni provinciali, secondo i principi di appropriatezza e omogeneità per una adeguata risposta sanitaria.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Grazie, assessore. Sono parzialmente soddisfatto, perché pare che si parli molto della riorganizzazione per poter utilizzare a pieno queste due ambulanze, ma l’impressione è che i rapporti di forza tra l’utilizzo delle auto di proprietà pubblica e quelle invece convenzionate private sia inversamente proporzionale, cioè che le macchine pubbliche, le autoambulanze pubbliche subentrino in backup a quelle private, senza così avere un pieno utilizzo della loro disponibilità.

Vedremo con questo inserimento di nuovo personale nella nuova organizzazione…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ più di silenzio in aula, per cortesia.

 

MASTACCHI: Approfitto anche per chiedere alla presidente se può far alzare un po’ il volume, perché si sente…

 

PRESIDENTE (Petitti): Ci siamo già attivati anche su quello.

 

MASTACCHI: Rimango in attesa di capire nei prossimi giorni/mesi se questa riorganizzazione per l’utilizzo troverà piena attuazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Mastacchi.

 

OGGETTO 5214

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla possibilità di adottare ulteriori azioni o strumenti per sollecitare i livelli territoriali e le comunità locali a sostenere la figura del caregiver. A firma dei Consiglieri: Soncini, Mori, Costi, Maletti, Costa, Pillati, Rossi, Rontini, Caliandro, Sabattini, Daffadà, Bulbi, Mumolo

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5214: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla possibilità di adottare ulteriori azioni o strumenti per sollecitare i livelli territoriali e le comunità locali a sostenere la figura di caregiver.

L’interrogazione è a firma dei consiglieri Soncini e altri.

Prego, consigliera Soncini.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Il tema di questo question time sono i caregiver, un question time affrontato nel mese del Caregiver Day.

Chi è il caregiver? Chi sceglie di prendersi cura di una persona cara che necessita di un supporto di lunga durata nelle funzioni di vita quotidiana, una persona, quindi, che svolge un ruolo importantissimo, una funzione fondamentale per la vita della persona che viene assistita, per la propria famiglia, ma anche per la società tutta.

È un compito complesso che ogni giorno e minuto impegna energie fisiche, emotive ed economiche, una fatica che si amplia perché ci si sente soli, ma non si è soli. Si è in tanti a causa della crescita delle patologie croniche e delle patologie degenerative, che sono a peggiorare nel tempo e richiedono la continua costante e progressiva attenzione di cura.

I caregiver sono donne, prevalentemente nell’età centrale della vita, uomini, giovani, madri, padri, figli, figlie, sorelle, fratelli, coniugi che spesso fanno passi indietro rispetto ai propri progetti di vita, al lavoro, a speranze per il bene di un familiare, per dare al familiare tutto quello che possono, la migliore qualità di vita.

Il ruolo del caregiver è stato riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna, per la prima volta in Italia, con la legge regionale n. 2 del 2014, Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare, persona che presta volontariamente cura ed assistenza e si è aperto in Italia, a partire dall’Emilia-Romagna, un tema nazionale.

La legge mira a riconoscere, valorizzare, sostenere e dare supporto, dare aiuti. La nostra legge definisce diritti precisi che vanno chiesti e attuati sul territorio dai servizi sociali, sociosanitari e socioassistenziali. Poi sono arrivate le linee attuative, le risorse. Otto Regioni dopo il 2014 hanno legiferato perché c’è stata la battaglia dal basso, con un ruolo importante di ascolto e azione politica delle istituzioni regionali qua in Emilia-Romagna. Intanto è andato avanti il percorso nazionale e, anche se ancora non abbiamo una legge nazionale, abbiamo una definizione.

Assessore Donini, apro una parentesi su questa definizione. Se abbiamo avuto la vaccinazione in via prioritaria al caregiver, lo dobbiamo al fatto che qua in Emilia-Romagna c’è stato questo riconoscimento anni fa. Lo dobbiamo al fatto che le associazioni, l’associazione regionale, la politica hanno chiesto un’attenzione a livello nazionale alla luce di questa definizione per riconoscere il diritto alla salute e al rispetto dei LEA.

Sempre in pandemia, il servizio di assistenza domiciliare, attivato con risorse legate ai caregiver, ha consentito, in caso di ricovero del caregiver, di evitare il ricovero in casa protetta o in ospedale della persona non autosufficiente.

Abbiamo, dicevo, una definizione e un fondo nazionale dedicato ai familiari, risorse che vengono ripartite sui territori, 7 milioni di euro circa che si aggiungono a quelle regionali, perché nel 2019, con la delibera n. 2318, a fianco dei diritti, sono state messe risorse economiche dalla Regione, 7 milioni di euro per finanziare interventi di sostegno ai caregiver dati alle aziende, alle ASL e ai distretti e su queste basi ogni distretto ha risorse specificamente dedicate.

Sono circa 14 milioni di euro per agire e per fare.

Per avere un aiuto bisogna rendersi visibili, dire "io esisto, sono io, colui o colei, con nome e cognome, che nella famiglia si prende cura della persona con disabilità o non autosufficiente". Come? La Regione Emilia-Romagna ha predisposto un modulo di autocertificazione, in cui si dice chi si è caregiver (si trova sul sito della Regione). Si è previsto anche che ogni Azienda sanitaria della Regione Emilia-Romagna abbia identificato due referenti solo per il tema del caregiver.

Dove rivolgersi per fare l’autocertificazione? Si porta ai Servizi sociali il modulo, che si scarica anche dal portale regionale, sotto la voce "Sportelli per il caregiver", ed è possibile trovare una mappa con i punti di riferimento localo in continuo aggiornamento. Cosa chiedere? Un colloquio di informazione e orientamento, in cui esprimere dubbi e perplessità, per una conoscenza delle opportunità esistenti per i caregiver familiari, una valutazione specifica dei propri bisogni, delle difficoltà, delle risorse familiari.

Che tipo di aiuto si riceve? Una sezione del Piano della persona assistita viene dedicata al caregiver, lì vengono inseriti i bisogni, gli strumenti di supporto, i servizi di aiuto, il cosiddetto "sollievo" dell’assistenza con continuità, il supporto pratico, operativo ed economico, il supporto psicologico e relazionale, le informazioni, e ancora la formazione e l’orientamento, la possibilità di partecipare a gruppi di auto mutuo aiuto con altri familiari.

Questo sta facendo la Regione, nei distretti le realtà sono diverse, perché diversi sono l’azione e l’impegno che si stanno sviluppando intorno a questo tema, ma è importante che la Regione, i Comuni, i distretti, le associazioni, il mondo dei pensionati, i sindacati parlino di questo.

Cosa chiediamo quindi alla Giunta regionale con questo question time insieme ai colleghi e alle colleghe? Se preveda di adottare ulteriori azioni e strumenti, per sollecitare i livelli territoriali e le comunità locali a sostenere la figura del caregiver e gli strumenti di cui esso dispone, per esercitare al meglio l’importante ruolo di cura, se necessario promuovendo anche campagne comunicative. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Soncini.

Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio la consigliera Soncini.

La risposta è sì. Io intanto la ringrazio, consigliera, per l’impegno a favore del riconoscimento del valore di queste persone, che lei ha descritto molto bene nella sua introduzione, dei loro diritti, dei loro bisogni. Rappresentano indubbiamente una ricchezza per le nostre famiglie, ma più in generale per la nostra comunità e la nostra società. In questo senso, una sempre più forte consapevolezza e conoscenza da parte di tutti i cittadini del nostro portale regionale è un obiettivo prioritario, tenendo conto dei due referenti individuati sul tema in ogni Azienda sanitaria regionale, da integrare maggiormente nella rete sociosanitaria di ogni territorio.

Dal primo monitoraggio al 31/12/2021 emerge un grande impegno da parte delle AUSL e di Comuni e Unioni per sviluppare una rete locale di sostegno ai caregiver, a partire dall’individuazione di punti di riferimento locali qualificati e in grado di garantire informazioni, orientamento, supporto, raccordando tutti i servizi e gli interventi attivabili, anche con la partecipazione indispensabile del terzo settore.

Il riparto del Fondo nazionale per il caregiver degli ambiti territoriali mette a disposizione importanti risorse aggiuntive che potranno supportare una maggiore strutturazione della rete, assicurando continuità di intervento. Ai 5,3 milioni di euro ripartiti per le tre annualità pregresse si aggiungeranno, quest’anno, ulteriori 1,8 milioni per l’annualità. 2021, e speriamo possa diventare strutturale.

Gli esiti del monitoraggio saranno condivisi con i referenti territoriali caregiver al fine di favorire un’applicazione omogenea degli indirizzi regionali, anche mettendo a disposizione ulteriori strumenti operativi per facilitare la programmazione e l’utilizzo delle risorse disponibili a favore dei caregiver familiari e delle persone non autosufficienti e con disabilità.

In questa direzione dagli incontri di ascolto promossi nell’ambito del percorso di costruzione del nuovo Piano socio-sanitario regionale potranno emergere ulteriori obiettivi prioritari da proporre nell’ambito degli indirizzi per i Piani distrettuali di zona per la salute e per il benessere sociale.

Siamo, quindi, disponibili a valutare, insieme ai territori e anche insieme ai consiglieri, la promozione di nuove campagne comunicative, tenendo conto della maggiore strutturazione che andrà a definirsi nei prossimi mesi per quanto riguarda le richieste dei caregiver, in particolare a fronte del miglioramento dei livelli di informatizzazione degli strumenti, mantenendo, come sempre, il dialogo con le associazioni che rappresentano queste figure, che sono, appunto, fondamentali per il nostro sistema sanitario.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Soncini, prego.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Ringrazio l’assessore per una risposta fattiva, in cui ha sottolineato, ripeto, l’importanza della conoscenza del portale regionale da diffondere, il monitoraggio per un’applicazione omogenea – lo sottolineo, omogenea – degli indirizzi regionali e l’attenzione rispetto al caregiver nel percorso del nuovo Piano sociale-sanitario e la valutazione, insieme ai territori, della promozione di nuove campagne comunicative, tenendo vivo il dialogo con le associazioni.

Vorrei, infine, sottolineare che ritengo sia necessario focalizzarsi su una comunicazione regionale come base per implementare le azioni locali, e questo per evitare che la comunicazione sia frammentata e crei diseguaglianze territoriali.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Soncini.

 

OGGETTO 5216

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui dati relativi ad eventuali casi di “vaiolo delle scimmie” nella nostra regione, precisando se e quali misure siano state previste per monitorare e fronteggiare il rischio di diffusione della malattia. A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo adesso all’interrogazione 5216: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula sui dati relativi ad eventuali casi di “vaiolo delle scimmie” nella nostra regione, precisando se e quali misure siano state previste per monitorare e fronteggiare il rischio di diffusione della malattia. L’interrogazione è a firma della consigliera Piccinini.

Prego, consigliera.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Sono ad oggi meno di un centinaio i casi del cosiddetto vaiolo delle scimmie segnalati dall’Organizzazione mondiale della sanità in Paesi ordinariamente estranei al contagio, come Stati Uniti, Canada, Australia, e otto Stati in Europa, fra i quali, con tre episodi, anche l’Italia.

Si tratta di una malattia infettiva virale causata dall’orthopoxvirus, con un quadro clinico che, fra gli esseri umani, presenta analogie con il vaiolo anche se con un decorso meno severo. La malattia è endemica in alcune parti del pianeta, in particolare in Africa, nelle quali, a quanto risulta, non si sarebbero recati pazienti rientrati nei casi delle nuove infezioni.

Il vaccino contro il vaiolo, praticato in modo diffuso in Italia ai nati fino al 1974, risulta essere efficace anche contro il monkeypox, rendendo quindi più probabile il contagio nella popolazione di età inferiore ai cinquant’anni. La trasmissione fra umani avviene attraverso i droplets, le goccioline, contatti con fluidi corporei o lesioni cutanee.

Rispetto a questo aspetto l’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha, nel suo bollettino epidemiologico del 20 maggio, fornito anche alcune raccomandazioni immediate per sviluppare l’attenzione sulla potenziale diffusione del vaiolo delle scimmie.

A questo proposito, destano perplessità le modalità comunicative utilizzate tese a evidenziare una maggiore esposizione delle persone gay, quando invece a rischio sono tutti coloro che hanno rapporti occasionali, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale. Lo dico perché, se da un lato è senza dubbio necessario assicurare la vigilanza del rischio della diffusione del contagio, al di là della sua limitatissima letalità, è comunque indispensabile evitare che si sviluppi un atteggiamento di sospetto ingiustificato nei confronti delle persone omosessuali e, in generale, della comunità LGBT.

Da qui quest’interrogazione diretta ad avere un quadro ad oggi della diffusione della malattia nella nostra regione e delle misure previste in accordo anche con altre istituzioni sanitarie, con particolare riferimento alle modalità di trasmissione, al fine di evitare allarmismi o alimentare lo stigma nei confronti delle persone LGBT.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini. Risponde l’assessore Donini. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. La ringrazio, consigliera Piccinini, perché questa è proprio una domanda di attualità, nel senso che si sta discutendo in seno alla comunità scientifica di quelle che sono le traiettorie epidemiologiche di questa patologia virale. Lei ha dato molte informazioni, in realtà, nella sua premessa. Quindi non sto a richiamare quello che ha detto lei stessa.

Sicuramente è acclarato che l’infezione è causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo, ma che dalle prime indicazioni della comunità scientifica si differenzia, per fortuna, dallo stesso per la minore diffusività e per la minore gravità.

Ovviamente queste considerazioni sono sempre da prendere in maniera abbastanza prudente, perché sono continuamente oggetto di valutazione di tipo scientifico.

In queste settimane, come lei capirà, sono state avviate interlocuzioni continue con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di sanità, oltre a frequenti contatti con i laboratori di riferimento anche nostri, della rete regionale, che dispongono di tutti i materiali e le attrezzature necessarie in grado di individuare e isolare il virus, quindi le do questa informazione di base.

Attualmente non risultano casi confermati sul nostro territorio, manteniamo ovviamente la massima attenzione e prudenza, monitorando la situazione e le indicazioni che ci darà e che ci stanno dando il Ministero della salute e l’Istituto Superiore di sanità per una forma di prevenzione dei contagi e la gestione degli eventuali casi di malattia.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, assessore, la ringrazio per il quadro della situazione e soprattutto prendo atto che ad oggi in questa Regione non si sono sviluppati casi, e questo è un bene, come è un bene che la situazione sia monitorata anche dall’Assessorato competente e che in qualche modo venga fatta chiarezza anche rispetto alle modalità di trasmissione.

Lo dico perché anche il direttore generale dello Spallanzani ha tenuto a spiegare che la trasmissione uomo-uomo caratterizza buona parte dei casi riscontrati, ma non si può definire come una malattia a trasmissione sessuale, che riguarda in particolare gli omosessuali, perché al momento sappiamo che riguarda i contatti stretti.

Peraltro, vorrei anche ricordare e sottolineare che le persone omosessuali non per forza hanno rapporti occasionali, al pari delle persone eterosessuali. Sembra una banalità da dire, ma questo potrebbe alimentare uno stigma nei confronti di queste persone, proprio come successe ai tempi dell’AIDS, e questo ovviamente è assolutamente da evitare, quindi la ringrazio per la risposta.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5217

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda aggiornare il portale SOLE con l’“Estratto di cannabis 15% THC Farmalabor” al fine di garantire l’accesso al farmaco per i pazienti che necessitano di olio di cannabis a fini terapeutici. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Petitti): Procediamo con l’interrogazione 5217: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda aggiornare il portale SOLE con l’“Estratto di cannabis 15 per cento THC Farmalabor” al fine di garantire l’accesso al farmaco per i pazienti che necessitano di olio di cannabis a fini terapeutici.

L’interrogazione è a firma del consigliere Amico.

Prego, consigliere.

 

AMICO: Grazie, Presidente.

Torniamo in aula con una questione che avevamo già sollevato alla fine di gennaio, perché l’approvvigionamento di cannabis terapeutica, sulla base di quelle che sono le condizioni che ha il sistema italiano, continua a non essere sufficiente per garantire le risposte adeguate ai pazienti che ne hanno bisogno per trattare la propria condizione; una scarsità di approvvigionamento che dura da diverso tempo, che è anche figlia non solo di una mancata programmazione, ma di una mancata capacità produttiva del sistema italiano.

Nel caso specifico, comunque, la Regione Emilia-Romagna già nel 2014 aveva adottato delle disposizioni organizzative per l’erogazione di farmaci a base di cannabinoidi. Quindi, con lungimiranza, aveva già introdotto delle modalità attraverso le quali somministrare questi prodotti. Non solo l’aveva fatto dal punto di vista legislativo, ma lo aveva fatto anche da un punto di vista operativo abilitando tutti i medici emiliano-romagnoli iscritti all’Ordine a prescrivere cannabis terapeutica.

Al contrario delle altre regioni, l’Emilia-Romagna si è sempre contraddistinta per permettere anche al medico di base di prescrivere i preparati in forma mutuabile, senza la necessità di presentare un piano terapeutico redatto da un medico specialista.

Oggi, però, le difficoltà di approvvigionamento della cannabis terapeutica, che erano comunque annunciate e prevedibili, hanno costretto molti pazienti a interrompere le terapie e hanno impedito anche ad altre persone di iniziarne.

Non si può escludere che questi, alcuni di loro, si siano rivolti al mercato illegale, ed è una situazione molto preoccupante, che avremmo potuto prevenire, come sistema italiano, considerato l’andamento progressivamente crescente delle importazioni degli ultimi anni.

La disponibilità della cannabis era già diminuita notevolmente tra il 2020 e il 2021. Secondo i dati ufficiali del Ministero della salute, lo stabilimento chimico-farmaceutico militare avrebbe prodotto e distribuito circa 60 chili di cannabis nel 2017, 150 nel 2018, ma, successivamente, nel 2020, questa produzione è scesa a 37 chilogrammi, nemmeno il 5 per cento del fabbisogno del 2021.

In Emilia-Romagna la cannabis è rimborsata e prescritta anche tramite il portale SOLE, che permette al medico curante di scegliere il tipo di varietà di cannabis e forma farmaceutica, cartine o oli.

Per quanto riguarda gli oli estratti essi sono sempre stati preparati dal farmacista partendo dal fiore, ovvero dall’infiorescenza, effettuando un’estrazione in farmacia e realizzando, appunto, l’estratto olio di cannabis. Da fine dicembre 2021, però, il Ministero ha approvato il primo estratto API semilavorato, ossia l’estratto di cannabis al 15 per cento THC Farmalabor, che il farmacista deve diluire per ottenere la concentrazione richiesta dal medico. Questo estratto permette di sopperire in parte alla carenza di infiorescenze, dato che, utilizzando l’estratto, si risparmiano infiorescenze da destinare a pazienti che ne abbisognino, per esempio per la vaporizzazione.

Ad oggi, tuttavia, il sistema SOLE non prevede la possibilità di selezionare tale estratto né, di conseguenza, di fornirlo a carico del sistema sanitario nazionale. Lo scorso 26 aprile 2022 la Regione Lombardia ha deliberato, mediante circolare, di rendere tale estratto mutuabile, specificando che, trattandosi di un prodotto industriale e non galenico, la cui produzione come qualità e quantità è garantita dal fatto di essere stata autorizzata dalle autorità nazionali nel rispetto delle GMP, non è necessario richiedere l’analisi di titolazione e quindi non si deve inserire nella tariffazione il costo aggiuntivo pari a 15 euro.

In questo senso, l’interrogativo di oggi è per conoscere se la Regione intenda aggiornare il portale SOLE con l’estratto di cannabis al 15 per cento THC Farmalabor, rendendolo selezionabile e quindi fruibile al fine di garantire ed estendere l’accesso al farmaco per i pazienti che necessitano di olio di cannabis a fini terapeutici. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Amico.

Io non posso che confermare che, sentito l’organo del Ministero della salute competente in tema di cannabis per uso terapeutico in Italia, risulta in commercio un confezionamento di una materia prima a base di estratto al 15 per cento con produzione GMP di importazione dalla Spagna. Detto preparato non può essere erogato direttamente ai pazienti, come noto, ma deve essere necessariamente incluso all’interno di una preparazione magistrale finale.

Al momento il ricorso a questa materia prima comporta un costo finale del preparato magistrale pari a circa il doppio di quello derivante dall’impiego del preparato vegetale. Tuttavia, considerate possibili condizioni di carenza sul mercato, è in corso nella nostra Regione la modifica della scheda elettronica prescrittiva, che potrà consentire al medico prescrittore, nel descrivere le modalità di allestimento del preparato medicale finale, di indicare l’impiego dell’estratto cannabis 15 per cento THC.

Si coglie l’occasione, visto che mi ha posto questa domanda, per rappresentare inoltre che nella nostra Regione, a partire da anni fa, dal 2017, le farmacie dell’Emilia-Romagna non hanno più applicato il sovrapprezzo legato alla titolazione della formulazione dell’[..] finale di cannabis, in quanto esso è considerato già incluso nel calcolo totale dei costi a loro carico.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Io mi dichiaro soddisfatto della risposta, perché l’adeguamento del sistema informatico, che consentirà di prescrivere il prodotto in oggetto, cioè il Farmalabor al 15 per cento, credo che vada nella direzione di rendere maggiormente fruibile ai pazienti che ne fanno uso e hanno necessità di utilizzare la cannabis a fini terapeutici, che hanno subito, nel corso degli ultimi mesi, delle difficoltà nel reperimento delle infiorescenze, vada nella direzione di rendere fruibile questa terapia in maniera più semplice ed estesa.

Certo, è un bene che le farmacie abbiano ricompreso nel compenso tutta la parte di etichettatura. Rimane, ma non è facoltà dell’Assessorato alla salute di questa Regione, bensì è un tema più di carattere generale, come il sistema italiano sia in grado e possa essere in grado di sopperire alle carenze di prodotti a base di cannabis terapeutica, sapendo che l’unico stabilimento produttivo situato in Firenze non assolve a quelle che sono le richieste del sistema sanitario, e con tutta probabilità prossimamente presenterò un’ulteriore interrogazione circa un bando, che il Ministero della difesa ha emanato in queste settimane, per una manifestazione di interesse da parte di soggetti che intendano produrre in forma controllata cannabis terapeutica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Amico.

 

OGGETTO 5218

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla carenza di personale medico nelle strutture sanitarie pubbliche dell’Emilia-Romagna, anche in considerazione del cosiddetto “decreto Calabria” che dal 2019 consentiva aumenti del personale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5218: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla carenza di personale medico nelle strutture sanitarie pubbliche dell’Emilia-Romagna, anche in considerazione del cosiddetto “decreto Calabria” che dal 2019 consentiva aumenti del personale, a firma del consigliere Tagliaferri.

Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Grazie, presidente.

In Emilia-Romagna, negli ultimi tre anni, un gran numero di medici ospedalieri avrebbe abbandonato il pubblico, preferendo strutture private, denunciando carichi di lavoro eccessivi e stipendi ormai troppo contenuti rispetto ai sacrifici imposti dall’organizzazione e dalle gravose responsabilità.

Nonostante questa fuga, il principale sindacato dei medici ha denunciato come la Regione non avrebbe sfruttato adeguatamente le leve economiche previste dal cosiddetto decreto Calabria, che dal 2019 consentiva di fronteggiare le carenze di personale con incentivi economici corrispondenti ad aumenti del 5 per cento annuo, più un altro 10 per cento nel triennio, più un ulteriore 5 per cento con particolari misure.

È di oggi la notizia riportata dalla stampa locale piacentina, che non ci sono medici per l’ospedale di Bobbio, in provincia di Piacenza. Si parla tanto di nuovi ambulatori, nuovi servizi e poi ci si scontra sempre con il solito problema: manca il personale.

Visto che i servizi sanitari funzionano solo se ci sono professionisti che ci lavorano, l’assenza del personale significa la mancanza di tutto il servizio e le promesse restano promesse, mancano i fatti. Inoltre, proprio oggi sul Resto del Carlino AIOP ha detto che mette a disposizione i 44 ospedali accreditati in regione per far fronte alle liste d’attesa del pubblico e ha chiesto un piano alla Regione.

Loro, quindi, investono in capitale umano e in nuove tecnologie. Assessore Donini, ci dica se, oltre ai medici, anche la sanità regionale è in fuga verso il privato. Basta dirlo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Tagliaferri.

Risponde l’assessore Donini. Prego, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Grazie al consigliere Tagliaferri che, in realtà, nella sua introduzione ha toccato due temi, anche se, insomma, il primo è quello più rilevante.

Le do i dati, consigliere Tagliaferri, perché la Regione Emilia-Romagna, in questi anni, e in misura ancora maggiore dall’inizio del 2020, almeno da quello che posso riferire di questa nuova Amministrazione, dallo scattare dell’emergenza sanitaria, ha investito fortemente sul rafforzamento degli organici del personale medico, degli ospedali e dei luoghi di cura, sia in termini numerici che di qualità del rapporto di lavoro, cercando sempre di valorizzare le esperienze dei professionisti nell’ambito dei percorsi di stabilizzazione del personale in servizio con contratti di natura flessibile. Quindi, il primo è assumerli, il secondo, dove non sono a tempo indeterminato, stabilizzarli. Questa è la missione che ci siamo posti dal 2020.

Sono stati ampiamente utilizzati tutti gli strumenti, in accordo con le organizzazioni sindacali, tant’è che sono poi iscritti negli accordi, di reclutamento di natura eccezionale, e meno male che c’erano queste enorme, previsti dalla normativa collegata all’emergenza Covid-19, sia la flessibilità prevista dal decreto Calabria, di cui lei giustamente faceva cenno, anche con riferimento all’esigenza di potenziare strutturalmente i servizi sanitari regionali per favorire il recupero delle liste d’attesa.

Vediamo i numeri. Siamo praticamente oltre il 125 per cento del turnover assicurato per il personale medico dal 2019 ad oggi e a oltre 3.350 assunzioni a tempo indeterminato di medici nel periodo oggetto dell’interrogazione, di cui oltre 2.300 sono state effettuate dall’inizio della pandemia. Quindi, quasi tutte dal 2020.

L’impostazione in cui noi crediamo, nonostante le difficoltà di bilancio che lei non ha citato, ma che ci sono per l’Emilia-Romagna come per le altre regioni d’Italia, la nostra impostazione è quella di continuare questa prospettiva, cioè assumere e mantenere il turnover superiore al 100 pe cento.

Nelle specifiche e limitate situazioni in cui si è riscontrata una criticità rispetto alla copertura del fabbisogno, spesso dovuta alla difficoltà di reclutare i professionisti necessari, si sono individuati possibili soluzioni organizzative per garantire l’adeguatezza dei numeri del personale medico e la riorganizzazione della rete. Il grande lavoro e la fondamentale esperienza degli ultimi due anni hanno rafforzato la nostra visione e la necessità di valorizzare e sostenere il nostro personale, dando continuità alle politiche di rafforzamento e qualificazione degli organici.

Chiudo con una battuta. Ho letto anch’io stamattina la disponibilità di AIOP. In realtà, il presidente AIOP fa riferimento a un piano che la Regione intende adottare nel giro di qualche settimana, ovviamente, con l’obiettivo di recuperare tutti i tempi di attesa delle prestazioni monitorate, quindi facendo ricorso a un aumento della produzione della sanità pubblica e anche prendendo atto di questa disponibilità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessore Donini.

Consigliere Tagliaferri.

 

TAGLIAFERRI: Sì, vedo che quindi questa volontà di fidelizzare la presenza dei medici nella sanità pubblica regionale è un tema particolarmente sentito. Ne sono compiaciuto. Risottolineo l’importanza e quindi mi dichiaro parzialmente soddisfatto, in attesa di… Penso che sia un obiettivo estremamente trasversale, estremamente voluto da tutti poter risolvere questa criticità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere.

 

OGGETTO 5219

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibile istituzione di una sede o di alcune nuove sezioni a Bologna della Scuola Europea di Parma. A firma del Consigliere: Occhi

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 5219: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibile istituzione di una sede o di alcune nuove sezioni a Bologna della Scuola Europea di Parma.

L'interrogazione è a firma del consigliere Occhi. Prego, consigliere.

 

OCCHI: Grazie, presidente.

Premesso che, secondo recenti notizie, si vuole istituire una sede secondaria a Bologna della Scuola per l’Europa di Parma, istituita con legge del 2009, collocata a Parma quale sede dell'EFSA, togliendo sezioni e risorse alla Scuola di Parma.

La scuola si articola in tre sezioni linguistiche (anglofona, francofona e italiana), è strutturata in un ciclo materno dell’infanzia di due anni, in un ciclo elementare di cinque anni e in un ciclo secondario di sette anni, che si conclude con l’esame per il conseguimento della licenza liceale europea.

Gli anni di studio compiuti nella scuola con esito positivo, i diplomi e i certificati di studio conseguiti nella stessa hanno valore nei territori degli Stati membri dell’Unione europea, conformemente a quanto previsto per le scuole europee. Gli alunni ammessi alla scuola sono suddivisi in tre categorie, la categoria 1, figli dei funzionari dell’EFSA e delle altre Istituzioni europee, categoria 2 per i figli dei dipendenti di aziende o istituzioni che abbiano stipulato accordi con la scuola, la categoria 3, figli di italiani e non che scelgono di frequentare la scuola, la cui ammissione è subordinata alla disponibilità di posti. Questa categoria residuale è sempre più ridotta.

Premesso anche che le scuole europee sul territorio nazionale sono tre e sono finanziate in parte da fondi europei e in parte da fondi statali, la Scuola di Parma, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del Regolamento del MIUR n. 138 del 2010, si adegua alle prescrizioni di carattere nazionale e regionale dell’ordinamento italiano, nonché a quelle dell’ordinamento delle scuole europee di tipo 1, pertanto segue anche l’ordinamento regionale.

Rilevato che la gestione della scuola è riservata a un Consiglio di amministrazione, che tra i vari membri prevede anche la presenza di un delegato dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, e pertanto anche la Regione Emilia-Romagna è direttamente coinvolta nelle scelte strategiche di gestione, potendo anche erogare fondi e finanziamenti a favore della scuola, tenuto conto che l’istituzione di una nuova sede a Bologna, con nuove sezioni e lo spostamento di alcune sezioni, comporterebbe ovviamente una diminuzione dei fondi stanziati a favore della stessa e altresì una probabile diminuzione dell’offerta formativa per gli studenti iscritti e iscriventi. Posto, infine, che, secondo la normativa europea, tali scuole europee possono essere istituite solo nelle città in cui siano presenti sedi di uffici, autorità o enti istituzionali della UE, come nel caso di Parma quale sede dell’EFSA. Interroghiamo la Giunta per sapere se è a conoscenza della possibile istituzione di una sede o di alcune nuove sezioni a Bologna o comunque fuori dal territorio del Comune di Parma, se intende avallare questa scelta e se intende versare in futuro fondi e finanziamenti per il funzionamento della Scuola europea di Parma e in quale consistenza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Risponde l’assessora Salomoni. Prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Come Regione siamo interessati a incentivare l’offerta di servizi di attrattività internazionale nel territorio attraverso la promozione della mobilità, dell’attrazione e della permanenza dei talenti a elevata specializzazione in Emilia-Romagna, da cui anche il progetto di legge che verso la fine dell’estate prossima arriverà alle Commissioni assembleari e poi in Assemblea. Tra questi servizi è evidente quale sia il ruolo e quindi è evidente che la Giunta pone particolare attenzione sulla portata dei servizi legati al sistema educativo e scolastico, in modo che questi possano essere in linea con l’offerta formativa europea e internazionale.

In questo contesto generale e condiviso è al vaglio la possibilità dell’apertura di una sede distaccata della scuola per l’Europa di Parma, a Bologna; Bologna è una città che si candida in quanto sede del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) come potenziale sede di una scuola europea che è sede di una struttura europea.

Questa ipotesi ha trovato il riscontro positivo del consiglio di amministrazione della scuola stessa e tra le motivazioni esplicitate vi è l’opportunità di sviluppo e rafforzamento per la Scuola di Parma, per la sua capacità di attrattività, nonché la potenzialità di ampliamento e miglioramento dei servizi offerti dalla scuola con maggiori prospettive di crescita professionale per il personale docente.

In questo momento è aperto un confronto tra Regione Emilia-Romagna, Scuola europea di Parma, Comune di Bologna e Ministero dell’istruzione per valutare insieme se sussistono le condizioni per dare una concreta attuazione a questa che è ancora un’ipotesi; attuazione che deve essere valutata sia in termini logistici che organizzativi, ma anche finanziari e gestionali.

L’ipotesi, lo ripeto per chiarezza, prevede l’ampliamento a nuove sezioni, quindi non produce nessun elemento di diminuzione di nessuna risorsa rispetto alla struttura attualmente funzionante a Parma.

Le interlocuzioni sono in corso. Non sono ad oggi ancora determinate tutte le condizioni abilitanti di questo progetto, posto l’ovvio assunto che l’eventuale costituzione di una nuova sede a Bologna non dovrà generare oneri che incidano negativamente sulla dotazione assegnata alla Scuola europea di Parma per la gestione della sede principale, che è ovviamente quella di Parma.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Consigliere Occhi.

 

OCCHI: Grazie, presidente. Grazie, assessore. Ovviamente sono molto preoccupato di questa risposta che conferma la domanda, conferma i dubbi che avevamo. Erano solo voci che invece sono state confermate da lei, assessore. Tutte le volte ci viene posta la questione integriamo per migliorare, spostiamo per migliorare, delocalizziamo per migliorare, fondiamo per migliorare.

Un conto è una Scuola europea, perché c’è proprio un’istituzione europea come l’EFSA, un conto è perché ci sono degli uffici distaccati. Chiaramente questo è. I finanziamenti, poi, vengono determinati da leggi, da regolamenti statali ed europei e, quindi, dire che non ci sarà detrimento, non ci sarà suddivisione di questi finanziamenti lo potrà essere nel momento in cui viene alzato e ampliato il monte totale di investimenti e di finanziamenti per questa scuola.

La nostra preoccupazione, ovviamente, da parte di cittadini di Parma, lo potete immaginare, è quella di staccare, spezzettare, fare. A volte si decide che una tale istituzione, una tale opera, un tale investimento, una tale agenzia deve essere su un territorio e in quello deve rimanere. Altre volte, invece, per motivi che noi non riusciamo a capire, o meglio potremmo anche capirli, si decide, per opportunità politica di qualcuno, di spostare, di staccare, spezzettare. Allora, vale l’unitarietà o non vale più l’unitarietà?

Siamo preoccupati perché di queste situazioni ce ne sono spesso in Emilia-Romagna. Attualmente a Parma abbiamo avuto l’attacco, chiamiamolo attacco, per quanto riguarda il Teatro Regio con il coro. C’è un progetto, che continua ad andare avanti, di fusione in un unico hub regionale del TPL regionale. È notizia di oggi e quindi preoccupante. Noi abbiamo un’azienda che va benissimo da sola e non c’è nessun motivo di fonderla in un hub regionale, in una holding regionale, nella quale ci viene detto che invece andrà tutto meglio, ma non è così.

In ultimo arriva quest’altra doccia fredda della Scuola per l’Europa, che anche qua stacchiamo, spezzettiamo, rifacciamo, trovando delle motivazioni come la presenza di un ufficio, di un qualcosa che abbiamo visitato anche ieri ovviamente della ricerca, secondo noi non giustifica appieno.

Queste giustificazioni, quindi, quando servono a qualcuno si trovano, quando servono ai territori davvero, queste giustificazioni non si trovano mai.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 5222

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare per evitare la soppressione dei corsi serali nelle scuole secondarie di secondo grado di Parma, nell’anno scolastico 2022-2023. A firma del Consigliere: Rainieri

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interrogazione, l'interrogazione 5222, Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare per evitare la soppressione dei corsi serali nelle scuole secondarie di secondo grado di Parma, nell’anno scolastico 2022-2023.

L’interrogazione è a firma del consigliere Rainieri. Prego, consigliere.

 

RAINIERI: grazie, presidente.

Assessore, siamo qui come lo scorso anno, cioè il 2021-2022, a riproporre la problematica dei corsi serali.

Pare che sia arrivata nei giorni scorsi a numerosi docenti delle scuole serali secondarie una lettera, un avviso che dice che il loro posto è perdente, invitandoli a presentare domanda in tempi brevissimi come docenti soprannumerari per il trasferimento.

Ricordo che questa problematica era stata già portata in evidenza lo scorso anno con la mia interrogazione n. 3989. Eravamo in un periodo diverso, in un periodo in cui la Regione aveva messo a disposizione dei soldi per finanziare il corso serale in una situazione di emergenza, ora non si può continuare a pensare di portare avanti corsi così importanti per gente che lavora durante il giorno, che si impegna e toglie tempo prezioso alla famiglia per cercare di avere una cultura, continuare tutti gli anni con questa situazione.

Lo scorso anno erano stati trovati fondi sul Covid, ora, con questa interrogazione, noi, assessore, chiediamo a lei e alla Giunta di pensare a un finanziamento strutturale e non sempre emergenziale, per fare in modo che le persone si possano organizzare nella gestione della propria cultura, cultura di cui questa Regione ha fatto un vanto di facciata, invece per chi ha problemi e non è potuto andare a scuola normale, diciamo così, che ha intenzione di fare corsi serali dopo l’attività lavorativa, gli viene negato da questa Regione.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Rainieri.

Risponde l’assessora Salomoni. Prego.

 

SALOMONI, assessora: Grazie, presidente. Grazie, consigliere.

Consigliere, come lei sa, il riparto dell’organico è competenza ministeriale. La Regione viene interpellata nel momento in cui l’organico che arriva all’ufficio scolastico regionale viene ripartito su base provinciale. In questa fase le assicuro che il tema delle scuole serali è stato ribadito come priorità da parte dell’Assessorato e della Giunta.

Ci tengo a dire che non sono solo parole, non è solo una posizione politica. Abbiamo rilevato le criticità che sono avvenute sul territorio lo scorso anno e per tutto questo anno scolastico abbiamo fatto tutte le azioni in nostro potere per cercare di ottenere quest’anno una situazione differente, con la consapevolezza che sarebbe venuto a mancare l’organico Covid che l’anno scorso era riuscito a sanare le situazioni di maggiore difficoltà.

In riferimento specifico alla provincia di Parma, abbiamo chiesto un riscontro, all’arrivo del […], ulteriore all’Ufficio scolastico regionale. Attraverso l’Ufficio di ambito territoriale, abbiamo ottenuto le seguenti due informative, che riporto. Noi avevamo fatto un ragionamento su base regionale e ottenuto rassicurazioni su base regionale. Le informazioni su base locale confermano quanto avevamo ottenuto su base regionale.

Intanto, in fase di determinazione dell’organico di diritto, l’ambito territoriale di Parma ha proceduto all’autorizzazione della copertura di tutte le classi quinte che risultano in provincia di Parma, in particolare al Giordani, al da Vinci, al Bodoni e al Magnaghi, incluse le sezioni carcerarie.

Questa determinazione, che l’anno scorso non c’era stata sull’organico di diritto, è stata resa possibile, appunto, dalle diverse ripartizioni che sono avvenute a priori.

L’anno scorso non si era riusciti ad attribuire nemmeno una insegnante in organico di diritto a causa del fatto che le scuole secondarie di secondo grado in provincia erano aumentate di 400 unità e quindi si era data priorità all’obbligo.

Ora siamo in fase di discussione e di decisione sull’organico di fatto. Per quanto riguarda l’organico di fatto, il dirigente d’ambito territoriale ha reso noto che gli uffici stanno riesaminando la dotazione organica attribuita a ogni istituzione scolastica per procedere in sede di adeguamento di organico di fatto all’attribuzione di nuove risorse finalizzato all’autorizzazione delle classi serali. Abbiamo quindi ottenuto una indicazione scritta del fatto che l’organico di fatto sarà utilizzato per dare continuità a tutte le classi, oltre le quinte, che sono in questo momento già a posto.

Io mi sento di ringraziare gli uffici scolastici sia regionale che di ambito territoriale perché hanno ascoltato quest’istanza che veniva dal territorio. Veniva dal territorio delle Province, ma veniva anche dal territorio regionale. Posso assicurare, consigliere, che continueremo in questa interlocuzione perché si arrivi alla fine di questo processo di attribuzione degli insegnanti avendo coperto tutte le aspettative delle persone che si iscrivono alle classi serali, che lei ha giustamente sottolineato sono persone che vogliono affrontare una crescita personale complessa e quindi investono del proprio per arrivare a questo.

Questa le assicuro è una delle nostre priorità e quindi, fino a che questo processo di attribuzione non sarà completato, saremo attenti a che non si verifichino criticità come quelle che abbiamo avuto l’anno scorso.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, assessora Salomoni.

Consigliere Rainieri, prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Grazie all’assessore per la risposta. Chiedo se poi gentilmente posso avere il testo della sua risposta.

Assessore, mi sembra una risposta interlocutoria. Io avrei voluto da lei parole più chiare, più decise, più concrete, perché il prossimo anno non ci si debba ritrovare in questa stessa situazione. Ripeto, le scuole serali non vanno considerate come una scuola di emergenza. Non vanno considerate come un qualcosa di secondario, ma vanno considerate un impegno gravoso che le persone ci mettono in queste ore serali, dopo aver affrontato molto spesso giornate lavorative.

Credo che la Regione e anche il Governo in questo caso debbano essere più concreti e definitivamente dare una soluzione a questo problema. Mi auguro e auspico che nell’Assessorato regionale ci sia quell’attenzione che lei oggi ha espresso nella risposta, ma altrettanto mi auguro di non dover essere qui l’anno prossimo a riprendere per la terza volta lo stesso argomento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

A questo punto abbiamo concluso le interrogazioni.

 

OGGETTO 4741

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”. (80)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza e discussione)

 

OGGETTO 3471

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili”. A firma dei Consiglieri: Occhi, Liverani, Pompignoli, Marchetti Daniele, Stragliati, Bargi, Catellani, Pelloni, Bergamini, Rancan, Montevecchi, Delmonte, Facci, Rainieri

(Abbinato)

 

OGGETTO 4530

Progetto di legge d’iniziativa Consiglieri recante: “Promozione e sostegno della produzione e dell’autoconsumo di energia rinnovabile e misure per il superamento della povertà energetica”. A firma della Consigliera: Piccinini

(Abbinato)

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’ordine del giorno dell’Assemblea e in modo particolare passiamo all’oggetto 4741, progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”.

A questo oggetto è abbinato anche il progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri recante: “Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili”, a firma dei consiglieri Occhi ed altri e il progetto di legge, oggetto 4530, d’iniziativa dei consiglieri recante: “Promozione e sostegno della produzione e dell’autoconsumo di energia rinnovabile e misure per il superamento della povertà energetica”, a firma della consigliera Piccinini.

La Commissione politiche economiche, nella seduta del 17 maggio, ha licenziato il testo uno, quello che ha il titolo "Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente", un progetto di legge che è composto da nove articoli.

La relatrice della Commissione, la consigliera Silvia Piccinini. ha preannunciato di svolgere relazione orale. Il relatore di minoranza, il consigliere Emiliano Occhi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Ricordo che il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole e poi sono pervenute 19 proposte di emendamento, 5 a firma della consigliera Castaldini, 1 a firma dei consiglieri Zamboni, Piccinini, Taruffi, Costi e Sabattini, 12 a firma dei consiglieri Piccinini, Costi, Sabattini e Costa, 1 a firma dei consiglieri Occhi e Piccinini.

Sono stati presentati 2 ordini del giorno, 1 a firma della consigliera Castaldini e 1 a firma dei consiglieri Zamboni, Piccinini, Taruffi, Costi e Sabattini.

A questo punto apriamo la discussione e passo la parola per la relazione alla relatrice della Commissione, la consigliera Piccinini. Prego, consigliera.

 

PICCININI, relatrice della Commissione: Grazie, presidente.

Arriviamo oggi all’approvazione definitiva di questo progetto di legge, di cui ho l’onore e l’onere di essere relatrice. Per questo vorrei iniziare questa illustrazione con un sentito ringraziamento, non di circostanza, ai Gruppi che compongono la maggioranza di questa Regione, per la fiducia, che spero sia stata ben riposta, nella gestione di un progetto di legge fortemente voluto anche dal Movimento 5 Stelle, che prova a dare una risposta alle sfide del nostro tempo, quali quelle della crisi climatica, ed oggi ancora di più a quella energetica e purtroppo anche economica, che le imprese e i nostri cittadini stanno vivendo, mettendo in campo uno strumento di grande valore come quello delle comunità energetiche rinnovabili e dei gruppi di autoconsumo collettivo. Sono sfide, quelle che citavo, che ci riguardano da vicino e che sono oggi più di prima drammaticamente all’ordine del giorno, anche a causa di un conflitto atroce, quello della Russia nei confronti dell’Ucraina, che sta avendo conseguenze nefaste anche per la nostra economia sul caro prezzi e sul caro bollette.

Allo stesso tempo, oggi siamo tutti più consapevoli che il nostro modello energetico non è più sostenibile così com’è pensato, perché ci siamo legati mani e piedi a quella Russia che domani mattina potrebbe chiudere i rubinetti, come ha già fatto per la Bulgaria, per la Polonia e più recentemente anche per la Finlandia, negandoci quel 43 per cento di forniture, quei 30 miliardi di metri cubi di gas da cui oggi purtroppo dobbiamo dipendere.

Ci siamo legati mani e piedi a quella Russia a cui, indirettamente, attraverso l’acquisto di gas, stiamo anche armando la mano. Questo ci pone anche un problema etico, oltre che di sistema. Però questo si apre anche a una grande opportunità: fare, in tempi brevissimi, quello che questo Paese non ha fatto negli ultimi dieci anni a questa parte, ovvero investire capillarmente e in maniera consistente sulle energie rinnovabili e puntare sull’autonomia energetica come Paese, ma io dico anche già come Regione.

Questo lo vedremo ovviamente nel Piano energetico regionale. Avevamo mille ragioni per farlo prima. Non abbiamo più scuse per non farlo oggi. Questa affermazione è talmente vera e l’urgenza di procedere è talmente forte che anche l’Unione europea, attraverso il Piano REPower EU, sta prevedendo l’obbligo di installare pannelli sui tetti degli edifici pubblici e privati.

Con la EU Solar Rooftops Initiative si dovrebbero raggiungere i 19 terawatt di energia entro un anno e 58 terawatt entro il 2025. Le comunità energetiche in questo scenario rappresentano anche un grande strumento di democrazia, di libertà e di pace, perché non è cambiando il fornitore o i fornitori che risolveremo i nostri problemi, ma è abbandonando il modello centralizzato di produrre energia basato sulle fonti fossili, passando a un modello decentrato e diffuso, dove il cittadino è produttore autonomo e anche consumatore della propria energia sostenibile messa in condivisione.

Tornando a casa nostra, sono anche i dati Istat che ci dicono che come Regione dobbiamo fare di più e dobbiamo fare meglio perché siamo agli ultimi posti per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Non è un dato lusinghiero per una Regione spesso all’avanguardia su molti fronti, com’è la nostra.

Questa legge è più di un segnale per invertire questa tendenza e io penso che dobbiamo essere orgogliosi tutti quanti del lavoro che abbiamo fatto.

È un testo che prende le mosse dalle norme nazionali ed europee che, con le modifiche apportate in Commissione, è stato reso pienamente coerente con il decreto legislativo n. 199 del 2021. Come dicevo, nasce, l’assessore Colla se lo ricorderà, anche dalle sollecitazioni del Movimento 5 Stelle che risalgono ormai a un anno fa, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione ai più fragili in un mercato, come quello dell’energia, che rischia di divenire un ambito di esclusione, di discriminazione e marginalizzazione, escludendo chi vive in condizioni di fragilità o povertà energetica. Questo come società non possiamo permetterlo, perché poi la pagheremo dal punto di vista sociale.

Sono aspetti questi che sono poi stati ripresi e inseriti all’interno del testo di Giunta e per questo devo ringraziare la vicepresidente Schlein, con la quale ci siamo confrontati durante tutto l’iter del progetto di legge, sempre sensibile a queste tematiche. È un iter che è stato molto partecipato e ha visto l’intervento di 24 soggetti in udienza conoscitiva, che voglio ringraziare e che sono espressione delle parti sociali, degli Enti locali, delle loro associazioni, dell’Agenzia per l’energia, del mondo dell’università e della ricerca, di imprese del settore, delle associazioni ambientaliste e di quelle dei consumatori, segno che su questo tema c’è una grande attenzione.

Molti di loro, peraltro, li ho incontrati anche a margine del percorso istituzionale e posso testimoniare la voglia, l’interesse e la volontà da parte di tutti di essere parte attiva in questo percorso, un percorso che non si conclude con l’approvazione del testo da parte dell’Assemblea, ma al contrario inizia oggi e ci porterà a definire tutti quegli strumenti necessari per dare gambe e corpo alla legge, avendo però già creato la cornice con le coperture economiche adeguate per sostenere la messa a terra dei progetti.

Parliamo dei 12 milioni derivanti dai fondi FESR destinati alle comunità energetiche, anche qui ci fu un impegno votato da quest’aula ad un mio ordine del giorno, che andranno a sostenere tutto il percorso che porta alla realizzazione delle comunità energetiche, quindi non solo agli impianti, ma anche alla predisposizione dei progetti, per esempio, senza trascurare gli aspetti formativi, come supporto anche agli Enti locali, e quelli partecipativi, informativi e di promozione di questo strumento.

Non solo, e qui sta una delle novità introdotte in questo progetto di legge, che a quanto è dato sapere non è prevista in nessun’altra legge regionale che legifera su questa materia.  L’avevo detto sin dall’inizio. Affinché la legge fosse completa ed esaustiva sarebbe servito intervenire anche sui condomini e quindi sui gruppi di autoconsumo collettivo, che erano esclusi dalle agevolazioni economiche derivanti dai fondi europei. Oggi, con un emendamento e con un ordine del giorno, andiamo a definire le risorse per sostenere anche le famiglie nell’acquisto, per esempio, dei pannelli solari o delle batterie.

Un’attenzione alle fragilità, intese sia come territori che come persone, è poi stata inserita con le maggiorazioni di cui all’articolo 4 per le comunità energetiche e i gruppi di autoconsumo, che coinvolgono soggetti economicamente svantaggiati, che realizzino progetti di inclusione anche con il terzo settore, che siano situate in zone di montagna o in aree interne o che vedano un ruolo dei Comuni nella redazione dei PAESC o nella messa a disposizione di aree o spazi pubblici per la costituzione appunto di comunità energetiche.

Quella che si va definendo penso sia la legge più avanzata che c’è in Italia, che porta con sé elementi di innovazione e che contempla - lo voglio citare - la presenza e la collaborazione preziosa anche per il futuro dell’RSE, che sarà partner tecnico fondamentale per la Regione.

Parte del merito va però anche ai colleghi, con cui ho avuto un dialogo costante e che hanno contribuito a migliorarne la stesura, partendo dal relatore di minoranza Occhi, che ringrazio, alle migliorie tecniche apportate dai colleghi Costi e Sabattini, alla collega Zamboni, agli spunti delle colleghe Rossi e Montalti e anche a coloro che non hanno presentato emendamenti formali al testo, ma con cui su questo tema ci siamo confrontati più volte. Penso ai colleghi Costa, Bessi e Amico.

Un plauso poi lo voglio fare all’assessore Calvano, che ovviamente guarda anche ai conti e che, su mia richiesta, si è reso disponibile a costituire una comunità energetica nel quartiere fieristico, utilizzando il patrimonio edilizio regionale, e a cui chiedo, esattamente come fanno i Comuni, di mappare i nostri edifici e lavorare per renderli energeticamente sostenibili.

Tutto questo lavoro sulla legge non sarebbe però stato possibile senza il supporto e la preziosa collaborazione della direttrice generale Morena Diazzi, delle dottoresse Cataldi e Zavatti e della Commissione 2, presieduta dalla collega Rontini, e - voglio ricordarlo - un ringraziamento anche per l’instancabile lavoro al mio staff.

Infine, non posso non citare colui che ha creduto in primis in questa novità, che ha visto un consigliere del Movimento 5 Stelle all’opposizione essere indicato come relatore, in questo caso relatrice, della legge, il collega Igor Taruffi.

Oggi, credo che scriviamo una bella pagina per questa Regione, ne sono assolutamente convinta, ed è frutto di un lavoro corale, con tutti gli attori protagonisti di questa piccola e grande, se vogliamo, rivoluzione. Oggi, con questa legge facciamo una scelta molto chiara, quella di affrontare le sfide dell’oggi, guardando però anche al futuro e alle future generazioni.

Grazie a tutti.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Piccinini.

Passiamo adesso alla relazione del relatore di minoranza, il consigliere Occhi. Prego, consigliere.

 

OCCHI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Anch’io inizio subito con i ringraziamenti, alla relatrice di maggioranza, la consigliera Piccinini, a tutti gli uffici e a tutti i colleghi consiglieri che hanno aiutato a migliorare il testo, il testo di base.

Questo è un progetto di legge che unisce maggioranza e minoranza su quella che è l’idea di fondo che vuole portare avanti, ovvero quella di diffondere il più possibile le comunità energetiche sul territorio tra i cittadini, le imprese, gli enti pubblici.

Voi sapete che abbiamo degli obiettivi che sono sfidanti, molto sfidanti e probabilmente non raggiungibili, almeno dal nostro punto di vista, nel periodo che ci è stato dato al 2030, di sviluppo massimo delle energie rinnovabili per liberarci dall’utilizzo delle fonti fossili, nella produzione di energia. Siamo ben coscienti del fatto che questo è un obiettivo che, tolte le differenze di vedute su quella che potrà essere la temporalità, è un obiettivo da raggiungere.

In questi anni abbiamo visto il rallentamento nella diffusione delle energie rinnovabili, che è legato non tanto alla mancanza di finanziamenti che ci sono, ci sarebbero alla mancanza di volontà da parte di cittadini, di imprese di investire perché le idee, i fondi ci sarebbero e la volontà ci sarebbe, ma il più delle volte è legata sicuramente a una normativa molto farraginosa, molto slegata tra regione e regione, cui peraltro si sta provando a migliorarla anche perché i nostri uffici sono lenti nell’adempiere a tutte le pratiche, perché, sappiamo tutti ci sono stati anni e anni di impoverimento dei nostri uffici tecnici. Questa legge va nella direzione di diffondere maggiormente le fonti rinnovabili, le fonti energetiche principalmente di produzione di energia elettrica rinnovabile.

Sappiamo bene, tra l’altro, che noi abbiamo bisogno di tutte le fonti rinnovabili, in particolar modo di quelle disponibili sul nostro territorio e che possono permettere e devono permettere di aumentare la produzione energetica e anche diminuire l’inquinamento. Quindi, pensiamo a energie rinnovabili, come tutte le bioenergie, i biocarburanti, il biometano anche per la produzione di biogas, per esempio, di produzione energetica. Non scordiamo il geotermico di cui la nostra regione è ricca.

Però, per fare questo e poter addivenire a un vero cambiamento di mentalità, è necessario fare una premessa. Noi ci troviamo in questa situazione perché negli ultimi vent’anni abbiamo completamente disinvestito nelle nostre possibilità di differenziare le fonti energetiche. Ci siamo concentrati solo su alcune fonti energetiche, oltretutto non producendole, non producendocele in casa. Abbiamo voluto pensare, l’Italia principalmente perché gli altri Paesi i loro compiti a casa li hanno fatti e i loro interessi nazionali li hanno fatti, ma noi, come sistema Italia, abbiamo pensato che sarebbe stato possibile sganciarsi in un anno, due anni, tre anni completamente dalle fonti fossili, questo senza coinvolgere nel meccanismo i sistemi produttivi, le aziende, le imprese, gli artigiani, i cittadini, tutti quelli che avevano a che fare col mondo energetico.

Noi sappiamo che abbiamo basato la nostra economia energetica sul gas naturale, bene di cui noi producevamo una buona fetta fino agli anni Duemila. Nel tempo, credendo che ci saremmo potuti emancipare dal fossile senza tenere conto delle tecnologie, abbiamo ridotto gli investimenti nelle nostre possibilità di estrarre il nostro gas e la nostra energia. Di pari merito, però, allo stesso modo non abbiamo aumentato le fonti rinnovabili come pensavamo di poter riuscire nel mondo dei sogni. Quindi si è arrivati a questa situazione, a cui la ripresa economica post Covid, unita in maniera più recente alla guerra, ha accelerato, ha messo in luce ancora con più forza e più rapidamente un meccanismo che era già in atto, ovvero che il nostro sistema Paese, la seconda manifattura europea, non ha differenziato le fonti energetiche e ora è in scacco di alcuni Paesi, a cui ha voluto dedicarsi completamente, legarsi mani e piedi, ma è anche in difficoltà rispetto agli altri competitori europei, che – ricordiamoci - sono competitor e comunque continuano a fare i loro interessi.

Lo vediamo nella differenziazione delle fonti energetiche, perché la Germania si appresta a riaprire le miniere di carbone, perché ha messo come primo punto all’ordine del giorno della sua politica economica il fatto di rimanere la prima manifattura europea. Questa è la Germania.

La Francia, che ci è appena dietro, ha saputo differenziare sull’elettrico utilizzando il nucleare, legandosi però anche lei troppo al nucleare, e adesso ha il problema della manutenzione. Questo per dire che questo progetto di legge deve essere visto all’interno di una cornice più grande, perché noi vediamo un progetto di legge con pochi articoli, su cui sostanzialmente siamo tutti d’accordo, perché dice che la Regione Emilia-Romagna, prendendo spunto dalla legislazione europea che è stata recepita dalla normativa italiana, fa quanto in suo potere, quindi finanziamenti, istruzione, formazione, fa quanto in suo potere per accelerare il processo di diffusione delle comunità energetiche, che potrà, secondo le prospettive del legislatore, in una decina d’anni portarci, nelle più rosee aspettative, ad un’installazione di circa 10 gigawatt di energia rinnovabile, 10 sui 70-80 che ci sono stati dati come obiettivo da tutto il pacchetto del Green New Deal e dal "Fit for 55", ma che ancora oggi con REPower EU è in continuo divenire.

Questi obiettivi, che già, secondo me, in questa fase sono abbastanza irrealizzabili, come dicono tantissimi operatori, verranno resi ancora più sfidanti. Certamente, quindi, dobbiamo cercare di raggiungere questo obiettivo di 10 gigawatt al 2030, coinvolgendo tutti gli attori possibili.

Non nascondiamo che questo tema delle comunità energetiche nasce, nasceva all’inizio per garantire anche una fornitura di energia economica alle persone, alle famiglie in difficoltà, a rischio di povertà energetica.

Questa ripresa economica, la guerra e questo ultimo anno e mezzo hanno accelerato ancora di più. I prezzi sono saliti alle stelle, i prezzi del gas hanno aumentato a loro volta i prezzi dell’energia elettrica, perché gran parte dell’energia elettrica viene fatta con il gas, e il prezzo dell’energia elettrica è ancora legato a quello del gas. Anche qui si aprirebbe un’altra parentesi. Sta di fatto che noi dobbiamo fare in modo che tutti riescano a pagare minore energia. È pur vero che il sistema delle comunità energetiche potrà partire veramente se ci sarà un input, ci sarà una vera forza propulsiva da parte di coloro che sono la forza propulsiva di questo Paese, ovvero le aziende e poi anche i singoli cittadini e gli Enti locali, ovviamente.

Non possiamo pensare che saranno le persone, le famiglie in povertà energetica a dare l’input all’idea di sviluppare una comunità energetica o un gruppo di autoconsumo condominiale.

Dovrà essere chi ha la forza economica, ma anche la forza di conoscenze di poter partire. Qui veniamo un po’ al nocciolo della questione, perché in tutti i forum, in tutti i convegni a cui abbiamo assistito, a cui ho partecipato e anche altri nostri colleghi hanno partecipato, in cui si dibatte delle comunità energetiche, tra a cui peraltro anche l’ARERA, il GSE, il MiTE stanno lavorando (dovrebbero lavorare ancora più alacremente, secondo me) per definire più rapidamente possibile i meccanismi di incentivazione, i vari criteri di remunerazione, anche di capitali che vengono investiti.

Questo progetto di legge vuole fare cosa? La Regione fa il massimo in suo potere, come dicevo prima, per accelerare questo processo, perché non nascondiamoci che se oggi noi volessimo dire, qualcuno di noi volesse dire “bene, adesso faccio una comunità energetica”, molto probabilmente, anzi sicuramente non si sa neanche da dove partire. Ne sono partite poche sul territorio, qualche gruppo di aziende, qualche progetto sperimentale da parte di qualche grande multiutility. Quindi, è ancora un processo che potrà richiedere un anno, due, tre. Già stiamo parlando di un anno, due o tre in una road map che andrebbe accelerata il più possibile. Poi, dopo l’approvazione di questo testo che nei contenuti generali abbiamo condiviso perché sono ovviamente obiettivi condivisibili, semplici… Abbiamo fatto degli emendamenti principalmente per vedere di inserire o definire meglio la legge regionale, ma l’impianto normativo ovviamente ci viene dall’Europa e dal Dlgs n. 199 che recepisce la RED II.

Quindi abbiamo cercato anche con gli uffici e con la relatrice Piccinini di rendere il testo in maniera più sintetica, di renderlo più sintetico e più snello, facendo dei grandi rimandi alla normativa nazionale, ma la partita importante si giocherà successivamente ed è qui che la Regione dovrà mettere in campo tutte le proprie forze, collaborando al massimo con gli Enti locali, Province, Comuni e tutti gli altri attori coinvolti,  quindi abbiamo pensato anche alle Agenzie dell’energia, che sono già enti a servizio dei Comuni, per creare un sistema integrato di soggetti che collaborano senza appesantire perché il rischio è quello.

Noi dobbiamo collaborare per semplificare. Più soggetti ci sono, più è facile appesantire. Bisogna fare il processo opposto. Noi facciamo proprio una somma di enti che riescono a garantire la pervasività del processo di costituzione delle comunità energetiche, che dovrà quindi passare dalla volontà di chi ha la possibilità di avere gli incentivi di realizzare degli impianti di fonti rinnovabili.

Poi, la questione è di renderli appetibili alla condivisione, perché è qui un altro nocciolo. Un conto è incentivare l’azienda, il privato, l’ente pubblico a installare dei sistemi di energie rinnovabili, degli impianti di energia rinnovabile, che sono già incentivati e che hanno una loro forma di remunerazione. Un altro tema è rendere incentivabile, incentivare e rendere appetibile per questi soggetti che hanno già la loro fonte rinnovabile o intendono installarla di condividere questa energia. Questo è il tema fondamentale, la condivisione, e la condivisione permetterà anche di gestire meglio i sistemi di accumulo, perché sapete che adesso il tema fondamentale è che, tolto ovviamente l’idroelettrico che ha i suoi problemi anche lui, gran parte delle rinnovabili, quelle che noi conosciamo comunemente, tolto il geotermico ad alta entalpia, che è legato ovviamente a fonti praticamente eterne di energia della terra, non sono programmabili.

Ricordiamoci che la crisi dei prezzi energetici è legata anche al fatto che c’è stata una congiuntura negativa di una stagione estiva, quella dell’anno scorso, che ha prodotto poco fotovoltaico in nord Europa e poco eolico in nord Europa, e questo si è instillato in un meccanismo che ha portato alla tempesta perfetta dell’aumento del prezzo.

Ricordiamoci quindi che le energie rinnovabili non sono programmabili, che è necessaria una quota potenza, superiore rispetto alle fonti fossili. Mi spiego meglio: se io produco 1 gigawatt da una centrale termoelettrica, per sostituire questa centrale termoelettrica con una rinnovabile pura devo utilizzare molti più gigawatt, installare molti più gigawatt, quindi diventano centrali i sistemi di accumulo, ma sistemi di accumulo che ancora oggi non garantiscono quella potenza, quella capacità di accumulo che permetterebbe di sfruttare energia rinnovabile quando i sistemi elettrici non ne necessitano.

La comunità energetica rinnovabile ha anche la funzione di utilizzare, di switchare nel corso della giornata le necessità energetiche, quindi possiamo immaginare che aziende che lavorano e hanno processi notturni abbiano bisogno dell'accumulo, ma utilizzino l’energia prodotta durante il giorno magari in alcune fasce e periodi in cui magari le famiglie e gli Enti pubblici non la utilizzano, quindi si cerca anche di compensare la difficoltà di accumulo, fino a quando non avremo dei sistemi che ci permetteranno di garantire una possibilità di alimentazione dei sistemi energetici durante il corso della giornata, delle stagioni, dei mesi e degli anni.

Questo è un progetto che ha visto e vedrà, a differenza di tanti altri temi di carattere più generale, un’unità di intenti che raramente si vede tra maggioranza e opposizione. Questo però deve farci vedere che su questo tema specifico non poteva essere diversamente, in quanto è un progetto abbastanza snello, con pochi articoli, che replica comunque una legislazione nazionale che è già stata recepita da tante regioni, ma è in una fase di recepimento.

Un’altra cosa che abbiamo pensato con la consigliera Piccinini e gli uffici è di rendere un testo non solo semplice, ma un testo facilmente aggiornabile, anzi, che si autoaggiorni, perché la normativa nazionale, come vedete, è ancora in una fase di recepimento.

Addirittura la normativa europea potrebbe anche cambiare, perché siamo comunque in una fase di sconquasso totale, una fase di revisione della politica energetica europea. Ovviamente, noi auspichiamo che questa revisione non vada nella direzione di rendere ancora più alti gli obiettivi che già sono alti adesso, ma vada nella direzione di creare un periodo, un percorso di transizione che sia davvero una transizione fattibile, ma che non sia nociva per i cittadini, per le imprese e che si arrivi al nocciolo, a uno dei noccioli, ne ho già parlato tanto, ma sono noccioli importanti: diminuire i costi dell’energia. Questo deve essere il faro principale: diminuire costi dell’energia con l’energia rinnovabile. Quindi, auspichiamo che poi, a livello più alto, si lavori in maniera coerente per dare il massimo che questa legge regionale potrà portare. Però, servirà davvero un coinvolgimento, lo dico anche a tutti i colleghi, di tutti gli Enti locali perché davvero si riesca a rendere fattibile e perché si passi dall’installazione di un gigawatt all’anno, questo è quello che abbiamo fatto, ad almeno 10 gigawatt per ogni anno. È già un obiettivo, lo vedete, molto, molto sfidante.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Occhi.

Apriamo il dibattito generale. Qualcuno si iscrive a parlare? Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Grazie, presidente.

Un grazie sentito alla relatrice Piccinini e al relatore Occhi.

Questo progetto di legge si inserisce all’interno di un tema che è sempre stato fondamentale per questa Regione, che sono le tematiche energetiche: risparmio, efficienza energetica, produzione di energia rinnovabile, ricerca ed innovazione rispetto alle tematiche energetiche sono temi che hanno accompagnato da anni le politiche e anche sono stati obiettivi importanti della nostra Regione.

Noi abbiamo legiferato e programmato da tanti anni. Ricordo che la nostra legge n. 26 è del 2004, a cui sono sempre seguite però delle azioni molto puntuali con programmazioni triennali, quindi degli strumenti e dei finanziamenti concreti per avviare dei processi di transizione ecologica, che hanno sempre rappresentato per noi anche un fattore di competitività per il nostro sistema. Abbiamo sempre avuto come riferimento gli obiettivi più avanzati dell’Europa e dei Paesi aderenti al Patto per il clima.

Non è un caso che il nostro Patto per il lavoro del 2015 proprio nel 2020 è diventato il Patto per il lavoro e per il clima, con obiettivi chiaramente molto sfidanti per la nostra società regionale. Oggi ci troviamo di fronte, con questo progetto di legge, a una sfida molto forte. Lo hanno già detto anche i due relatori, perché la sfida è quella di aumentare in modo consistente la produzione delle energie sviluppate da fonti rinnovabili e nello stesso tempo anche prevedere l’autoconsumo in loco.

Quindi è un cambio di paradigma, secondo noi, molto importante, perché noi veniamo da una storia di grandi impianti di produzione di energia, in larga parte energia chiaramente da fonti fossili, che ci ha permesso di arrivare ai risultati che abbiamo ottenuto, ma anche con i problemi e le problematiche ambientali che oggi rileviamo tutti. Quindi, grandi impianti con una diffusa rete di distribuzione. Oggi stiamo facendo un’operazione quasi di ribaltamento. Stiamo parlando di un decentramento della produzione di energia da fonti rinnovabili e di autoconsumo, parlando anche di dimensioni molto diverse rispetto a quello a cui siamo abituati. Certamente questo è possibile grazie anche all’utilizzo di una rete di distribuzione molto, molto capillare.

Un contributo a questi obiettivi che ci siamo posti come Regione e che abbiamo assunto potrà senza dubbio arrivare dall’oggetto di questa nostra legge, che è la costituzione di un crescente numero di comunità energetiche sul nostro territorio e anche di autoconsumo collettivo.

Proprio per animare sostenere questa leva diffusa sul territorio per cittadini, imprese, mondo del terzo settore e tutti quei soggetti che il decreto-legge n. 199 prevede, la nostra Regione ha scelto di dotarsi di questo progetto e di questa proposta.

Diciamo che questo oggi è fattibile anche perché la disciplina europea in materia di comunità energetica rinnovabile si è affinata, è possibile anche perché c’è stato il recepimento della direttiva europea da parte del nostro Stato, con il decreto-legge n. 199 del 2021, perché vorrei ricordare che le nostre politiche energetiche sono sempre state svolte con i poteri che ha una legislazione e il ruolo regionale, sempre all’interno di politiche nazionali non sempre coerenti e non sempre lineari.

In questo caso c’è stato il recepimento con la n. 199 e abbiamo potuto procedere con un progetto di legge regionale, aggiornato alle norme più recenti. Anche questo credo che sia un tema molto importante sulle comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo, che - ripeto - può rappresentare un’azione importante e concreta per accelerare la transizione energetica della nostra Regione in tutte le sue accezioni, come viene riportato dalla n. 199.

Devo dire che la presentazione di tre progetti di legge, che poi sono stati unificati nel testo base presentato dalla Giunta, dimostra comunque l’interesse per un processo già iniziato, ma che oggi ci auguriamo con questa nostra legge di poter accelerare.

Permettetemi di dire però che la parte più straordinaria per me è stato il confronto che si è svolto in audizioni con tantissimi stakeholder. Io devo dire che non ho mai visto una partecipazione così elevata non solo numerica, ma anche dal punto di vista della contenutistica di quello che loro ci hanno detto, era una partecipazione non scontata, e credo che il confronto ci abbia permesso di affrontare in Commissione e nel confronto con i relatori e tra le forze politiche alcuni temi fondamentali per l’efficacia della nostra azione.

Oggi, infatti, abbiamo un’opportunità straordinaria, questi due strumenti contenuti nella legge possono essere elementi di accelerazione fortissima di quella transizione che tutti vorremmo, e devo dire che nel contesto dell’audizione abbiamo constatato un interesse molto alto sulla produzione, sull’autoconsumo, sulla condivisione dell’energia rinnovabile, che ormai, possiamo anche dire, è un tema che è molto più diffuso di quello che io stessa pensavo tra le imprese, tra gli Enti locali e i cittadini.

Certamente un’attenzione accresciuta con le problematiche che oggi ci troviamo a vivere, l’hanno già detto i colleghi, il costo dell’energia, ciò che ha scatenato la guerra di Putin e quello che oggi sta ricadendo chiaramente per le famiglie, per le imprese, per tutti noi. Gli Enti locali e la stessa Regione stanno risentendo di quello che sta accadendo sulla parte energetica. Però, probabilmente, quello che abbiamo visto è che su queste tematiche era già maturata una forte tematica anche da parte delle nostre comunità.

A volte nella società si sviluppano delle consapevolezze che poi, una volta riconosciute anche da parte nostra, anche, come in questo caso, con un progetto di legge, possono effettivamente liberare delle energie…

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, chiedo un po’ di silenzio in aula.

 

COSTI: … che possono essere straordinarie.

Proprio su questa certezza, cioè la sostenibilità energetica, si può giocare davvero in modo strutturato se c’è una diffusa consapevolezza dei cittadini e di tutti i portatori di interesse che va incentivata. Assolutamente. Questo è uno dei punti importanti della nostra legge. Soprattutto incentivata ragionando anche sugli altri due aspetti, quello del risparmio. Questa nostra legge deve essere comunque accompagnata anche da tutte le politiche, da tutte le azioni rispetto al risparmio, al minor consumo e quindi all’efficienza energetica. Anche in questo campo del risparmio e dell’efficienza energetica, vorrei ricordare che le iniziative in corso sono tante.

Allo stesso tempo, però, occorre favorire l’autonomia energetica da fonti rinnovabili per famiglie ed imprese, e questo è l’altro passaggio straordinario: devono diventare essi stessi soggetti attivi del processo di autoconsumo, di condivisione, oltre che di produzione, come nel caso delle comunità energetiche.

Io credo che, messi sulla carta, sono tutti temi molto semplici e molto lineari, però credo che siamo tutti consapevoli che la sfida sia molto alta, sia perché si parla di energie rinnovabili e quindi, in generale, non stiamo parlando solo di energia elettrica, ma anche perché stiamo parlando della costituzione di comunità energetiche o di soggetti che si mettono insieme per autoconsumo collettivo e siamo perfettamente consapevoli della complessità di questo processo.

Non sono, come si dice, due o tre soggetti che si mettono lì assieme e in modo semplice e banale costituiscono qualche cosa. Proprio perché siamo consapevoli della complessità, io credo che il lavoro che è stato svolto dalle forze politiche, dai relatori, dalla Giunta sia stato un lavoro di approfondimento molto forte, molto costruttivo proprio per accompagnare questo percorso, perché questa volta si realizzi, perché il nostro obiettivo è che si realizzino concretamente.

Con la presentazione degli emendamenti che abbiamo condiviso all’unanimità abbiamo cercato di aderire il più possibile a quanto stabilito dal decreto legislativo n. 199 e nello stesso tempo anche definire quegli strumenti e gli incentivi al fine di promuovere e incentivare la nascita delle comunità energetiche, prevedendo in questo un ruolo fondamentale dei Comuni e anche della stessa Regione. Anche questo non è scontato.

Credo che questo sia uno degli altri elementi fondamentali della nostra impostazione, così come è stato, credo, corretta e giusta, anche se è un tema complicatissimo anche questo, su cui c’è stato un dibattito, un confronto e alla fine siamo arrivati ad una giusta mediazione, l’attenzione anche verso le famiglie più fragili. Questo è uno degli altri compiti che compete alla nostra azione politica, quello di riuscire a fornire, oltre ai benefici ambientali e economici, anche quei benefici sociali di cui le nostre comunità hanno assolutamente bisogno.

Io termino con alcune considerazioni più generali. La legge rappresenta per noi un punto fondamentale e davvero ringrazio di cuore i due relatori, tutti i consiglieri, la Giunta per il lavoro e anche tutti i tecnici della Giunta e della Commissione, perché credo che il testo che esce è un testo molto, molto importante. Poi credo che l’attenzione di questa Assemblea però, una volta definita e votata la legge, dovrà essere molto forte rispetto ad alcuni punti: la fattibilità tecnica e anche procedurale, soprattutto delle comunità energetiche. Io credo che sull’autoconsumo collettivo, forse, anche se anche su questo occorre lavorare, sia non dico più semplice, però i meccanismi sono più automatici o in linea con esperienze che comunque si sono già fatte sull’autoconsumo non collettivo.

È per questo che noi riteniamo che occorra una forte attenzione per cercare di capire che cosa sono le comunità energetiche concretamente. Quindi, noi parliamo anche di modellazione al fine di comprenderne la modalità di costruzione, tutti i soggetti che entrano in questa costruzione e, soprattutto, anche le problematiche che la costituzione di una comunità energetica piò porre, sia per la parte gestionale che per la parte della continuità della comunità energetica, compresa la parte manutentiva e tutto il resto.

Credo che occorra avere un’attenzione molto forte, con verifiche puntuali su tutto ciò che è autorizzazione e procedure. È vero che molto viene definito e stabilito dalla n. 199 e dai decreti attuativi, però credo che questo sia un tema sul quale noi dobbiamo porre molta attenzione, quindi proprio un’attenzione puntuale ai casi. Non potremo arrivare ad avere soggetti che vogliono costituire e sono pronti per partire e trovare che ci sono degli orpelli (li chiamo orpelli, ma spesso non sono orpelli, sono questioni anche importanti), credo che dobbiamo essere pronti, in modo molto dinamico, ad accompagnare la costituzione delle comunità energetiche, cercando sempre di trovare le modifiche necessarie affinché le comunità energetiche, certamente nella perfetta regolarità (sto parlando sempre di comunità energetiche perfettamente regolari), possano esplicitare la loro forza.

L’altro tema. Io credo che un’altra attenzione dovremo porla alle piccole e medie imprese, che possono essere uno dei motori delle comunità energetiche. Noi l’abbiamo messo, la legge lo prevede, però è chiaro che le piccole e medie imprese, per impostazione, per fondi, per capacità di vedere un processo così complesso, possono essere fondamentali per costruire e aiutare questi processi....

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, un po' più di silenzio, per cortesia, altrimenti è davvero complicato per chi parla...

 

COSTI: Termino con un ultimo punto, che abbiamo già trattato quando abbiamo parlato dei fondi europei, soprattutto quando abbiamo parlato della strategia di specializzazione intelligente.

Io credo che l’altra azione che noi dovremo assolutamente tenere monitorata e agganciare a questo processo è tutto il tema della ricerca e dell’innovazione, che abbiamo profondamente bisogno di sostenere. Noi oggi abbiamo visto che in pochissimo tempo disponiamo di tecnologie che alcuni anni fa neanche ci sognavamo. Stiamo parlando di energia, che è fondamentale per tutto, stiamo parlando di rinnovabili, quindi io credo che uno sforzo enorme, già previsto dall'S3. Quindi, non sto parlando di una cosa nuova. Però, mi piace citarla perché credo che sul tema della ricerca, sia per quanto riguarda le fonti, ma anche e soprattutto per quanto riguarda le modalità di produzione, i processi produttivi, possa svolgere un ruolo fondamentale.

Detto questo, credo che la sfida sia molto alta. Credo, però, che sia perfettamente alla portata della nostra Regione, perché mi permetto di dire che quello che noi stiamo facendo è un processo di democrazia, è un grande processo di democrazia. Se c’è una cosa che questa Regione è capace di fare, scusatemi vengo dal sisma e vengo dai dieci anni del sisma, è proprio essere in grado, con sistemi democratici e metodi democratici, di far nascere dal basso le esperienze migliori che i nostri cittadini e le nostre cittadine possono esprimere. Siamo in questo solco.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi. Altri in dibattito generale?

Consigliere Costa Andrea, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente. Sono già stati molto esaustivi gli interventi dei colleghi relatori del progetto di legge, la collega Piccinini, il collega Occhi e poi la collega Palma Costi, che ha richiamato molti degli aspetti che abbiamo approfondito come Gruppo del Partito Democratico nel confronto con la relatrice di maggioranza, che anch’io voglio ringraziare per la disponibilità e l’apertura al lavoro di modifica e miglioramento del testo iniziale.

Dicevo che la collega Palma Costi ha già svolto una importante sintesi delle riflessioni che, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo elaborato nell’approcciare il tema di questo progetto di legge.

Le comunità energetiche saranno un pezzo importante, penso, auspico e sono certo sarà così, del futuro Piano energetico che questa Regione ha in corso di elaborazione, che nelle prossime settimane e mesi vedrà impegnata nel dibattito anche quest’aula per arrivare all’approvazione quanto prima, dentro all’urgenza di intervenire nel settore, quello energetico, che da sempre è elemento essenziale di competitività e che lo è a maggior ragione in questa particolare fase storica, ma le comunità energetiche sono anche qualcosa d’altro. La stessa parola è formata da due sostantivi, secondo me, di pari importanza, energetiche da un lato, ma dall’altro comunità.

Nel richiamare l’importanza che queste strutture potranno avere nella produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili e quindi aiutarci a conseguire quegli obiettivi così sfidanti che inseriremo nel Piano energetico, aiutarci nel dare risposta alle emergenze dell’attualità, aiutarci a dare risposta alle criticità storiche che anche a queste latitudini riscontriamo nell’ambito della produzione energetica, nell’aiutarci ad accompagnare la fase di transizione.

Le comunità energetiche, però, faranno anche qualcosa di diverso e di più. Sta nel fatto che si chiamino comunità, cioè sono soggetti che non nascono solo e soltanto per la produzione di energia elettrica, o meglio nascono per quel fine, ma anche per dare risposta in ambito sociale. Da questo punto di vista, l’energia diventa lo strumento, non l’obiettivo della comunità energetica.

Sarà molto importante che, a valle dell’approvazione di questo provvedimento di legge, la Regione continui quel percorso così virtuoso e importante di confronto, di partecipazione allargata con gli Enti locali, perché si intuisca che le comunità energetiche non sono soltanto l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica sugli edifici in maniera diffusa, ma devono produrre energia elettrica per dare anche risposte in ambito sociale. Dovranno diventare anche un pezzo del nuovo welfare di questa Regione Emilia-Romagna, di questa regione.

Del resto, gli esempi che si trovano in giro per il territorio, raccontano molto bene di come, se gestite in maniera intelligente, i flussi finanziari e i flussi prodotti di energia elettrica, distribuiti in maniera opportuna e intelligente, riescono a generare profitti attraverso i quali si possono mettere in campo nuove azioni sociali. Ci sono esempi in cui comunità energetiche hanno generato sufficienti profitti per comprare lo scuolabus in un paese che era in difficoltà sul servizio di trasporto scolastico per gli studenti delle scuole elementari e delle scuole medie.

In ugual misura saranno un elemento essenziale per intervenire e aggredire il fenomeno della povertà energetica, che anche a queste latitudini sta diventando un problema. Lo era già prima per tante cause, tra le quali anche la vetustà di parte del patrimonio immobiliare che in questa regione insiste, quindi molto energivoro, molto dispendioso dal punto di vista economico, e che non può che essere aggravata, come è abbastanza ovvio e intuibile da parte di tutti, dalla contingenza attuale e quindi dalla lievitazione spropositata e speculativa dei costi dell’energia.

Approvare un provvedimento di legge sulle comunità energetiche, quindi, non significa solo e soltanto avere gli occhi puntati sul tema dell’energia, ma averli anche su quello sociale. Ecco perché, come richiamavano molto bene entrambi i colleghi relatori del provvedimento di legge e ha ricordato anche la collega Palma Costi, sarà molto importante il processo di accompagnamento, che la Regione metterà in campo successivamente all’approvazione del progetto di legge, perché si intuiscano i reali obiettivi e le straordinarie potenzialità di questo strumento e perché gli Enti locali, e non solo quel diffuso mondo dell’associazionismo così capillare e distintivo del nostro territorio regionale, possa intuire l’opportunità, l’occasione che stiamo creando e di conseguenza modellare le comunità energetiche nel modo più intelligente possibile a favore delle nostre comunità.

Sarà anche molto importante – credo – il modo con cui noi scriveremo i bandi per la distribuzione dei finanziamenti e la profilazione della modellazione delle comunità energetiche, che si realizzeranno nel territorio emiliano-romagnolo. Sarà importante - credo - trovare soggetti partner tecnici, che ci garantiscano quella gestione non tanto nell’installazione, non tanto nella fase iniziale di avvio della comunità energetica, ma nella successiva gestione, come sottolineava molto bene la collega Palma Costi prima, perché una comunità energetica che funziona è una comunità energetica che fa arrivare all’energia prodotta nel posto in cui serve, nel momento esatto in cui serve, quindi la gestione dei flussi energetici per generare quei profitti, che da Statuto, di cui si dovranno dotare le comunità energetiche, saranno destinati quegli interventi di ambito sociale che tutti abbiamo richiamato essere così importanti.

Io credo che il provvedimento di legge sia scritto in maniera intelligente perché è sufficientemente sintetico, ma già semina traccia in maniera molto chiara degli indirizzi degli atti conseguenti al provvedimento di legge. L’importanza che alcuni articoli mettono nel ruolo che i territori, che gli Enti locali e i soggetti diffusi sul territorio dovranno e potranno esercitare nella fase di progettazione, nascita e successiva gestione delle comunità energetiche è fondamentale.

Anche quella parte, che può sembrare superflua e non lo è, dedicata alla formazione di figure specifiche, che potranno accompagnare i territori nel percorso di progettazione, nascita e poi esistono delle comunità energetiche credo che sia elemento di valore dentro questo provvedimento di legge. Quindi, non è solo il metterci i soldi, non è solo la dotazione finanziaria dentro questo provvedimento di legge, ma è anche già la traiettoria che traccia nell’individuare quei soggetti che dovranno fare da traino, potenzialmente, senza escludere niente e nessuno, nella fase di applicazione del provvedimento di legge.

Credo che torneremo a parlare di questi temi, non solo e soltanto per il Piano energetico di cui le comunità energetiche saranno uno dei segmenti, ma anche perché della questione della povertà collegata all’incremento dei prezzi energetici si dovrà, per forza di cose, tornare a parlare anche magari immaginando altri tipi di intervento legislativo. Leggevo proprio adesso che, ad esempio, la Regione Puglia ha ragionato di un reddito energetico e quindi è un work in progress. È talmente tanto importante, ed è esploso clamorosamente nella sua importanza, il tema, che nel mentre che si dà una risposta già si individuano altre tracce di lavoro futuro, ma futuro immediato, futuro prossimo.

Oggi, comunque, facciamo un passo in avanti importante. È un provvedimento che ci permetterà anche di cogliere a pieno le possibilità che il PNRR offrirà. Ci sono 2,2 miliardi di euro, se la memoria non mi fa difetto, dentro il PNRR per il sostegno alla nascita, alla creazione delle comunità energetiche. Quindi, era importante che la Regione Emilia-Romagna si facesse trovare alla linea di start con tutti gli strumenti legislativi pronti e utili a recepire le potenzialità che i nuovi strumenti finanziari ci metteranno a disposizione.

C’è un tema che è stato richiamato, che è quello della gestione snella dei provvedimenti. Ecco perché alcuni ordini del giorno intercettano anche questo tema. Io sono convinto che, oltre agli ordini del giorno, che fissano in maniera molto intelligente la questione, ci sarà poi un lavoro anche qui di accompagnamento della struttura tecnica, con tutti i soggetti che potranno essere chiamati in causa nella fase di progettazione, realizzazione e successiva gestione che le comunità energetiche potranno avanzare perché ci sarà bisogno che una volta creata, banalmente, gli impianti possano essere collaudati e messi in produzione rapidamente e l’energia prodotta diffusa attraverso la rete di distribuzione pubblica nel più breve tempo possibile, proprio per incominciare a generare quegli effetti benefici che noi ci attendiamo dalle comunità energetiche.

Oggi facciamo un passo avanti importante, ma che ci apre tantissimo altro lavoro che dovremo fare nei prossimi mesi.

Chiudo su una considerazione che, secondo me, è un ulteriore valore aggiunto al lavoro fatto da tutti i colleghi che maggiormente hanno seguito la gestazione di questo provvedimento, dalla vicepresidente Elly Schlein ai colleghi Occhi e Piccinini che richiamavo prima, così come i colleghi Palma Costi e Luca Sabattini per il Gruppo del Partito Democratico, oltre a chi ha prodotto degli ordini del giorno.

C’è stato un interesse trasversale molto ampio e l’apporto di contributi intelligenti da ciascuno dei Gruppi che sono rappresentati in quest’aula. La discussione anche in Commissione è sempre stata molto proficua. Io credo che davvero il testo sia migliorato in maniera importante in queste settimane e mesi e questo, per chi è alla prima esperienza come me, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra Gruppi che spero possa proseguire anche nelle altre questioni che richiamavo prima, dal Piano energetico in giù.

Grazie a tutti per il lavoro fatto.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Anch’io voglio esprimere la soddisfazione di Europa Verde per l’approvazione, che sicuramente ci sarà, di questo provvedimento che rappresenta una svolta davvero. Questa volta la parola svolta non è usata solo in modo retorico, ma è una svolta sostanziale nella politica energetica della nostra Regione.

Lo è perché stiamo parlando di un provvedimento che ha una copertura finanziaria di tutto rispetto. I 2 milioni del fondo rotativo a sostegno degli autoconsumatori, soprattutto anche come forma di contrasto alla povertà energetica, e i 12 milioni che erano già stati stanziati nell’ambito della discussione sull’utilizzazione dei fondi europei. Quindi, non è una legge di buoni principi o, per lo meno, non solo di buoni principi, ma è una legge che mette in campo risorse importanti e viene a seguito di un provvedimento nazionale, uno dei pochi, possiamo dire, che caratterizzano la politica energetica del Governo italiano, un Governo italiano che, anche nel caso del Governo “dei migliori” presieduto da Mario Draghi, sta dimostrando di non essere in grado o di non avere la volontà di sfruttare al meglio le opportunità dei fondi straordinari del Next Generation EU, che in Italia, sappiamo bene, sono confluiti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Perché faccio questa critica? Perché dal monitoraggio frutto dei giorni scorsi fatto dagli organismi preposti a questo a Bruxelles, dal monitoraggio sui vari piani nazionali presentati l’Italia è penultima, davanti solo alla Lituania, per investimento di fondi nella transizione energetica, cioè noi siamo fermi a quel 37,5 per cento, che è il minimo sindacale richiesto per poter aderire ai fondi.

Gli altri Paesi hanno fatto molto di più, quindi è come se il Governo desse un’ennesima manifestazione di incapacità di comprendere l’importanza della crisi energetica, l’importanza dell’emergenza climatica, che devono trovare soluzione insieme, in un piano concreto di transizione ecologica ed energetica,

Purtroppo alle rinnovabili il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina solo il 13,8 delle risorse, incurante di un altro dato negativo che è emerso nella settimana in corso, ossia che anche per gli investimenti nell’eolico l’Italia è fanalino di coda in Europa. I 600 milioni che abbiamo speso nel 2021 ci mettono infatti al penultimo posto, davanti solo al Portogallo, che ha speso 500 milioni, ma lontanissimi dal Regno Unito, che ha investito il 9,4 miliardi, dalla Germania, che ne ha investiti 8, dalla Francia che ne ha investiti 4,6.

Questo è lo stato dell’arte, è sperabile quindi che dalle Regioni, e dalla nostra in particolare, venga una spinta nuova ed energica a favore delle fonti di energie rinnovabili, che sono la risposta che va data sia per superare la dipendenza che non si supera dalla sera alla mattina (qui nessuno è così sprovveduto da pensare che le transizioni si facciano dalla sera alla mattina, si chiamano transizioni proprio perché prevedono dei passaggi graduali).

Il problema è che a livello di Governo questa gradualità non è ancora stata fissata, invece va fissata, perché deve rispondere agli obiettivi europei della nuova legge sul clima, cioè di riduzione delle emissioni climalteranti, che al 2030 è stata fissata al 55 per cento, e delle nuove disposizioni in materia di efficienza energetica.

Per questo il provvedimento oggi dell’Assemblea legislativa è assolutamente in assonanza con queste sfide che abbiamo di fronte; sfide che vanno viste non solo come una gara ad ostacoli, ma anche come un percorso per creare nuove possibilità occupazionali, per decentrare il sistema della produzione di energia e quindi trasformare sempre di più i consumatori in autoproduttori, i famosi prosumer, e metterci quindi al passo con i Paesi d’Europa più avanzati.

Per cui, trovo davvero che oggi si stia scrivendo una pagina importante. Anch’io rinnovo i ringraziamenti alla vicepresidente Schlein, alla relatrice di maggioranza, Silvia Piccinini, al relatore di minoranza, Emiliano Occhi, e a tutti i consiglieri che hanno portato un contributo per migliorare questo provvedimento.

Europa Verde, oltre a una serie di emendamenti già presentati e approvati in Commissione, oggi in aula porta un ordine del giorno che puntualizza tre questioni. Poiché mancano ancora i decreti attuativi da parte del Governo, della legge nazionale, decreti che ci auguriamo arrivino al più presto, sennò, come sempre, facciamo dei provvedimenti meravigliosi, ma poi ci mancano i decreti attuativi per farli marciare questi provvedimenti, per dare loro applicabilità.

Quindi, per quanto riguarda l’eventuale cumulabilità e non cumulabilità dei contributi concessi ai sensi dell’articolo 3 della legge che andiamo ad approvare, con altre agevolazioni pubbliche previste o in norme comunitarie o in norme statali o in norme regionali, in questo caso si tenga conto di quanto disposto a livello nazionale dai decreti applicativi e dal decreto legislativo; decreti che, ripeto, stiamo aspettando.

Per quanto riguarda, invece, la composizione del tavolo tecnico permanente di cui si parla all’articolo 6 della legge che adesso è in discussione, chiediamo che vengano coinvolte, tra le associazioni invitate a partecipare ai lavori, le associazioni ambientaliste, quelle dei consumatori, per garantire anche una maggiore capillarità nella diffusione di queste comunità energetiche. Perché, ricordiamo, come è emerso anche dalle audizioni, sarà importantissimo il lavoro di promozione e di comunicazione per far sapere cosa sono, che vantaggi danno, come si formano e quindi sarà importantissimo, dopo l’approvazione del provvedimento, mettere subito in moto il processo di informazione, di promozione, di comunicazione.

Infine, siccome sappiamo che la nostra Regione è meritoriamente in prima fila nel sostenere gli interventi di bonifica dall’amianto, per evitare che con i pannelli fotovoltaici si realizzi la situazione tipica per cui si nasconde la polvere sotto il tappeto, in questo caso si nasconde l’amianto sotto i pannelli fotovoltaici, con questo ordine del giorno impegniamo la Giunta a prevedere, nel caso di finanziamenti regionali volti all’installazione di impianti da fonte rinnovabile su coperture di amianto, di includere tra le spese ammissibili anche la rimozione o la bonifica delle fibre di amianto dalle superfici destinate a essere sede degli impianti, qualora queste previdenze siano previste dalle programmazioni; questo, appunto, per evitare che meritoriamente mettiamo dei meravigliosi pannelli fotovoltaici o anche dei collettori solari termici, e poi però sotto resta l’amianto.

Infine, con un emendamento chiediamo di inserire, tra i servizi di ricarica dei veicoli elettrici, i cosiddetti community charger, ossia le colonnine di ricarica autorganizzate. C’è già un esempio proprio connesso a una comunità energetica a Medicina. Questi community charger, che già avevamo inserito nel DEFR e in altri provvedimenti, servono appunto offrire energia elettrica a chi deve fare la ricarica delle batterie dei propri veicoli a un costo infinitamente inferiore a quello praticato normalmente nelle colonnine elettriche gestite dai provider commerciali.

Quindi, riteniamo che sia utile questa chiusura del cerchio, per cui dentro la comunità energetica rinnovabile si produce elettricità da fonte rinnovabile e si usa questa stessa elettricità a prezzo non elevato come nelle colonnine tradizionali su strada. Si chiuda, quindi, il cerchio utilizzando queste elettricità per ricaricare i veicoli elettrici della comunità.

Sarebbe naturalmente auspicabile, anzi è auspicabile che questo procedimento vada di pari passo anche con un car sharing di comunità energetica, quindi per ridurre il numero delle auto, portarle tutte a trazione elettrica e condividerle nell’ambito della comunità.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Ci sono altri interventi? Sono le 12.53.

Prima di passare la parola per la replica ai relatori e poi alla Giunta, che, come sapete, hanno tutti venti minuti, se non ci sono altri interventi di pochi minuti, riterrei chiusa la seduta.

Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Volevo confermare di voler intervenire, ma, essendo il tempo....

 

PRESIDENTE (Petitti): Esatto. Riprendiamo alle 14.30, dando a tutti la possibilità di esprimersi nel tempo a loro disposizione. Grazie a tutti.

 

La seduta ha termine alle ore 12,54

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE; Giulia GIBERTONI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Vincenzo COLLA, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori: Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Barbara LORI e Alessio MAMMI.

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano Bonaccini.

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

È stato presentato il seguente progetto di legge:

 

5177 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni generali sull'eliminazione delle barriere architettoniche in ambito pubblico". (11 05 22). A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Liverani, Catellani, Bergamini, Facci, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Delmonte, Occhi, Rainieri, Pelloni, Stragliati, Montevecchi

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

5181 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla cessione del ramo d'azienda di un Gruppo che gestisce strutture sanitarie e assistenziali e alla relativa vertenza sindacale riguardante i dipendenti di tre strutture emiliano-romagnole. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Bargi, Pelloni, Occhi, Liverani

 

5182 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda avviare un monitoraggio sul territorio regionale al fine di ottenere la situazione aggiornata sugli spazi teatrali e cinematografici non più attivi e se e come questi dati siano cambiati rispetto al periodo precedente alla pandemia. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5183 - Interrogazione a risposta scritta circa il diniego alla realizzazione di interventi diretti alla produzione di energia rinnovabile nel comune di Cento (FE). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5184 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per evitare la soppressione dei corsi serali nelle scuole secondarie di secondo grado di Parma per l'a. s. 2022/2023. A firma del Consigliere: Rainieri

 

5186 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere di posticipare al periodo autunnale le iniziative di pulizia degli alvei di fiumi e torrenti emiliano-romagnoli, al fine di evitare un impatto negativo sulla nidificazione dell'avifauna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5187 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle criticità riscontrate nel recupero degli importi corrispondenti ai libri forniti agli alunni delle scuole primarie non residenti, ma frequentanti scuole in Emilia-Romagna e alle misure da adottare per superarle. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5189 - Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali misure la Giunta intenda adottare per garantire l'efficientamento e la qualificazione energetica del patrimonio regionale, precisando, anche in riferimento al D.Lgs 199/2021, quali prospettive si possano aprire rispetto all'utilizzo di fonti rinnovabili. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5190 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'incremento delle competenze dei medici del Pronto Soccorso di Porretta Terme (BO) e al conseguente aumento del carico di lavoro. A firma del Consigliere: Lisei

 

5191 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'opportunità di adeguare i finanziamenti regionali per l'Area Culturale all'ingente patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5192 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno agire affinché si giunga all'abolizione del numero chiuso o programmato per l'immatricolazione ai corsi di laurea in medicina, odontoiatria e delle professioni sanitarie e, in generale, del numero chiuso per l'accesso alle facoltà universitarie. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5195 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta abbia informazioni in merito al possibile acquisto dell'azienda Bio-On di Castel San Pietro Terme (BO) e all'eventuale conversione dei cinque bioreattori dell'azienda per la produzione di vaccini anti-covid in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Lisei

 

5198 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla prevenzione e il contrasto del fenomeno dell'alcol-dipendenza che in Emilia-Romagna si sta diffondendo in maniera sempre più preoccupante anche tra i giovani. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5199 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla procedura di selezione e nomina del Direttore delle Attività Socio-Sanitarie delle Aziende e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

5200 - Interrogazione a risposta scritta circa limitazioni all'accesso al Consultorio familiare di Vignola (MO) per alcuni utenti che necessitavano di informazioni e modifiche di appuntamenti. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

5201 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda adeguare le proprie pubblicazioni al fine di fornire tutti i dati richiesti dal Governo per il corretto monitoraggio del proprio sistema sanitario e se sia in grado di fornire le tempistiche necessarie per il recupero di tutte le prestazioni sanitarie sospese durante la pandemia da Covid-19. A firma del Consigliere: Lisei

 

5202 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda sollecitare il Ministro della Salute, nelle sedi istituzionali opportune ed anche attraverso la Conferenza delle Regioni, ad impegnarsi al più presto per riconoscere le fratture da fragilità ossee come emergenza e priorità di sanità pubblica, istituendo delle unità di frattura sul modello FLS (Fracture Liasion Service). A firma dei Consiglieri: Soncini, Caliandro, Rontini, Daffada', Pillati, Gerace, Mumolo

 

5203 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla possibilità di stabilizzare gli operatori amministrativi della sanità che si trovano in situazione di precariato. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5204 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per la riapertura dell'uscita autostradale A14 di Borgo Panigale, anche in vista dell'imminente inizio della stagione balneare. A firma dei Consiglieri: Barcaiuolo, Lisei

 

5206 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'Ospedale Cesare Magati di Scandiano (RE), con particolare riguardo alla riapertura del Pronto Soccorso h24, al servizio di soccorso notturno con automedica, alla carenza di organico e alle motivazioni a supporto della decisione di chiudere il punto nascita. A firma dei Consiglieri: Catellani, Delmonte

 

5207 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere il cronoprogramma aggiornato degli interventi previsti per la messa in sicurezza del territorio attraversato dal fiume Lamone. A firma del Consigliere: Liverani

 

5208 - Interrogazione a risposta scritta in merito al potenziamento delle Consulte comunali del verde, con particolare riguardo a quella istituita dal comune di Bologna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5209 - Interrogazione a risposta scritta circa la modifica delle condizioni per ottenere il tesserino di raccolta dei funghi gratuito e il divieto di raccolta funghi in alcune giornate, con particolare riguardo alla provincia di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

 

5210 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa le ipotesi di modifica della normativa vigente in materia di protezione dall'inquinamento elettromagnetico e di innalzamento dei valori di esposizione ammessi. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5211 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se i canili e i gattili presenti sul territorio regionale rispettino tutte le normative in tema di sicurezza e, in particolare, se debbano essere dotati dei relativi documenti obbligatori. A firma dei Consiglieri: Bargi, Catellani

 

5212 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la necessità di sollecitare il Governo italiano ad intervenire con urgenza sul settore pesca, dando seguito a misure di sostegno per tutelare il comparto attivo nel Mar Mediterraneo occidentale. A firma della Consigliera: Rossi

 

5213 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'utilizzo delle due ambulanze in dotazione all'Azienda Ospedaliera di Parma, acquistate con i fondi per l'emergenza Covid. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5214 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla possibilità di adottare ulteriori azioni o strumenti per sollecitare i livelli territoriali e le comunità locali a sostenere la figura del caregiver. A firma dei Consiglieri: Soncini, Mori, Costi, Maletti, Costa

 

5215 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla predisposizione di forme di sostegno a favore degli Enti Locali impegnati nell'attuazione di progetti ed azioni a favore dell'inclusione sociale, educativa e sportiva dei profughi ucraini ospitati nella nostra regione. A firma della Consigliera: Bondavalli

 

5216 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sui dati relativi ad eventuali casi di "vaiolo delle scimmie" nella nostra regione, precisando se e quali misure siano state previste per monitorare e fronteggiare il rischio di diffusione della malattia. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5217 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda aggiornare il portale SOLE con l'"Estratto di cannabis 15% THC Farmalabor" al fine di garantire l'accesso al farmaco per i pazienti che necessitano di olio di cannabis a fini terapeutici. A firma del Consigliere: Amico

 

5218 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sulla carenza di personale medico nelle strutture sanitarie pubbliche dell'Emilia-Romagna, anche in considerazione del cosiddetto "decreto Calabria" che dal 2019 consentiva aumenti del personale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5219 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibile istituzione di una sede o di alcune nuove sezioni a Bologna della Scuola Europea di Parma. A firma del Consigliere: Occhi

 

5220 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito al concorso per dirigenti della Regione Emilia-Romagna, con particolare riguardo ai costi sostenuti e ai tempi preventivati per la conclusione dell'intero procedimento. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5221 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula sul Tavolo faunistico provinciale della Prefettura di Ravenna e sui sistemi di contenimento della fauna selvatica, con particolare riguardo ai daini del Lido di Classe e di Volano. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5222 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare per evitare la soppressione dei corsi serali nelle scuole secondarie di secondo grado di Parma, nell'anno scolastico 2022-2023. A firma del Consigliere: Rainieri

 

RISOLUZIONI

 

5185 - Risoluzione relativa ai fatti accaduti durante la 93esima adunata del Corpo degli Alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all'8 maggio 2022. (16 05 22). A firma del Consigliere: Lisei

 

5188 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adoperarsi affinché l'installazione di un terminale di rigassificazione galleggiante nell'area marina antistante la costa di Ravenna funzioni solo a "circuito chiuso" a tutela dell'ambiente e per evitare possibili effetti negativi sull'industria ittica. (16 05 22). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5193 - Risoluzione per impegnare la Giunta a destinare i fondi necessari ad attivare corsi di formazione alle manovre di disostruzione pediatrica per il personale scolastico e per i familiari interessati. (17 05 22). A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Facci, Bergamini

 

INTERPELLANZA

 

5194 - Interpellanza in merito al fabbisogno di risorse e di personale per le case della salute. A firma della Consigliera: Castaldini

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

4783 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per superare le criticità rilevate nell'attuazione del progetto BLQ-Checkpoint, finalizzato a implementare l'offerta di test per l'HIV, attraverso l'utilizzo di test rapidi a prelievo capillare, in particolare per persone ad alto rischio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4786 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle ricadute dei progetti di ricerca sui metodi alternativi all'utilizzo di animali a fini scientifici e alla possibilità di aumentare il livello dei finanziamenti, al fine di poter abbandonare o, quanto meno, ridurre la pratica della sperimentazione su animali. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4787 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle problematiche rilevate nell'attribuzione di ticket agli utenti presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Sant'Orsola-Malpighi di Bologna e alle conseguenti azioni di recupero crediti. A firma del Consigliere: Lisei

 

4792 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere lo stato di aggiornamento del Registro regionale tumori. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini, Facci

 

4794 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere i motivi che hanno determinato l'interruzione delle attività degli ambulatori di medicina integrata nell'ospedale di Bazzano e nell'ospedale Bellaria di Bologna e la tempistica prevista per il loro ripristino e potenziamento. A firma della Consigliera: Piccinini

 

4797 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere la tempistica prevista per il termine dei lavori e la successiva riapertura del pronto soccorso del San Sebastiano di Correggio (RE). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4802 - Interrogazione a risposta scritta in merito agli accordi riguardanti la collaborazione tra Ior e Ospedale "Mazzolani-Vandini" di Argenta. A firma del Consigliere: Bergamini

 

4809 - Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato saldo dei lavori per la struttura di psichiatria a Carpi (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

4813 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'opportunità di semplificare le attuali normative per la formazione all'uso del defibrillatore. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4814 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per integrare la figura professionale dell'infermiere nell'equipaggio delle automediche in servizio nella provincia di Ravenna, al fine di garantire un sistema di emergenza omogeneo a tutti i cittadini residenti nell'Area Vasta Romagna. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4816 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da intraprendere al fine di procedere al recupero e alla riqualificazione dell'ex Ospedale di Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Bargi

 

4817 - Interrogazione a risposta scritta circa l'impossibilità segnalata da alcuni utenti della provincia di Parma ad effettuare prenotazioni di visite e prestazioni specialistiche attraverso il portale del fascicolo sanitario elettronico e le misure e le tempistiche previste per risolvere il problema. A firma del Consigliere: Occhi

 

4819 - Interrogazione a risposta scritta circa i motivi che hanno determinato la parziale sospensione dell'analisi delle urine presso l'Ospedale di Baggiovara (MO) e le tempistiche stimate per il ripristino a pieno regime della prestazione. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4821 - Interrogazione a risposta scritta circa la qualità dei cibi somministrati nelle mense scolastiche. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4823 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda affidare agli enti locali un ruolo attivo di coordinamento territoriale nella mappatura e rimozione dell'amianto da tutti gli edifici scolastici e di uso pubblico e nella mappatura attiva degli edifici civili e per conoscere il quadro esatto della situazione di bonifica. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

 

4825 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Regione intenda somministrare il vaccino anti-Covid ai profughi ucraini destinati al nostro territorio e come si ponga nei confronti di coloro che hanno ricevuto vaccini non autorizzati dall'Unione europea. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4831 - Interrogazione a risposta scritta in merito all'introduzione di tecniche di preparazione dei pasti destinati alle mense scolastiche utili ad eliminare o ridurre il rischio di soffocamento, promuovendo inoltre percorsi formativi circa le manovre salvavita. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini, Facci

 

4859 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere i motivi della diminuzione del numero dei tamponi effettuati in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4860 - Interrogazione a risposta scritta in merito al metodo di conservazione delle scorte regionali dei vaccini anti-covid, in particolare nella prospettiva di cedere gratuitamente i vaccini prossimi alla scadenza a quegli Stati che, per motivi economici, non hanno potuto acquistarli. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4861 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire alle persone non vedenti e ipovedenti maggiore accessibilità ai servizi pubblici considerati nel loro complesso. A firma dei Consiglieri: Montevecchi, Pelloni, Stragliati

 

4862 - Interrogazione a risposta scritta per conoscere i motivi della mancata riapertura del Centro Dialisi di Loiano. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4872 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di attesa delle visite mediche specialistiche pubbliche in provincia di Modena. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi

 

4877 - Interrogazione a risposta scritta in merito agli interventi necessari per aumentare la sicurezza nelle strutture sanitarie, con particolare riferimento ai Pronto Soccorso, ai servizi di emergenza urgenza del 118 e ai reparti di psichiatria. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4879 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono i punti prelievo che intendono riaprire la propria attività, data la possibilità di effettuare i prelievi venosi anche con solo personale infermieristico. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

4888 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per far fronte alla carenza di Medici di Medicina Generale in alcuni comuni dell'Unione delle Terre d'Argine (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4889 - Interrogazione a risposta scritta in merito a un questionario sottoposto agli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado del territorio regionale, focalizzato sulle emozioni e i comportamenti legati alla pandemia da Covid-19. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4892 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla possibilità di rendere fruibile l'informazione a livello regionale a soggetti non udenti, introducendo il servizio di traduzione in LIS (Lingua Italiana dei Segni) in alcune edizioni del TGR. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Bergamini, Stragliati, Pelloni, Facci

 

4898 - Interrogazione a risposta scritta relativa alle criticità nella realizzazione della Casa della Salute di Lugagnano Val d'Arda (PC). A firma del Consigliere: Rancan

 

4902 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare a sostegno dei gestori dei centri diurni che dovranno tornare al sistema tariffario pre-pandemia, nonostante l'aumento dei costi di gestione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4903 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda avvalersi, di concerto con altre realtà territoriali regionali, della possibilità di avviare gare d'acquisto interregionali per l'acquisto di beni e servizi in ambito sanitario, al fine di ottenere risparmi utili a ripianare le maggiori spese sostenute a causa della pandemia e a realizzare futuri investimenti senza tuttavia ridurre i servizi. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Facci, Bergamini

 

4905 - Interrogazione a risposta scritta in merito al mancato recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna della normativa dell'AIFA del 30 marzo 2020 per consentire ai pazienti affetti da malattia di Pompe di praticare presso il proprio domicilio le necessarie terapie salvavita. A firma del Consigliere: Lisei

 

4913 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia attualmente il numero di Medici di Continuità Assistenziale presenti sul territorio regionale a fronte della difficoltà a reperire nuovi professionisti, e quante le prestazioni sanitarie che si sono registrate a loro carico durante il 2021 e il primo scorcio del 2022. A firma dei Consiglieri: Bergamini, Zappaterra

 

4914 - Interrogazione a risposta scritta sulle misure necessarie per tutelare le strutture sanitarie, già provate dalla crisi economica connessa alla pandemia e per evitare che l'inflazione gravi sul budget destinato agli investimenti, ai nuovi macchinari e alle attività necessarie per rendere il sistema sanitario più efficiente. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4917 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da intraprendere per estendere le misure anti-Covid ai profughi ucraini giunti sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

4929 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla distribuzione, funzionamento e gestione sul territorio regionale dei Servizi di Aiuto Personale previsti dall'art. 3 della L.R. 29/1997 e istituiti con la DGR 778/98. A firma dei Consiglieri: Soncini, Montalti, Mori, Zappaterra, Costi, Rontini, Caliandro, Paruolo, Bondavalli, Bulbi, Daffada', Gerace

 

4930 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle attuali difficoltà della Cooperativa Sociale Quattro Castelli di Castel San Pietro Terme (BO) e alle possibili azioni da adottare per risolverle. A firma della Consigliera: Marchetti Francesca

 

4931 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla presunta esclusione degli alberghi dell'associazione "Riviera Sicura" dalle sovvenzioni regionali previste per gli hotel che accolgono profughi ucraini. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4932 - Interrogazione a risposta scritta circa la presunta sospensione del servizio dell'automedica nel Distretto di Vignola (MO). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4936 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se sia in corso un procedimento nei confronti della Regione Emilia-Romagna in materia di privacy per la partecipazione ad un progetto ministeriale per lo sviluppo di metodologie predittive dell'evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione.              A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4937 - Interrogazione a risposta scritta sulla fornitura dei servizi di pulizia e sanificazione delle AUSL di Reggio Emilia e Modena. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4940 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai danni provocati alla salute e all'ambiente dalla coltivazione di OGM e di prodotti frutto della nuova tecnologia di editing genetico NBT. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

4942 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Regione stia mettendo in campo per sostenere il settore edile, fortemente colpito dalla crisi economica in corso. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

4946 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Regione intenda mettere in campo per garantire la sicurezza dei lavoratori dello stabilimento BASF di Pontecchio Marconi (BO). A firma del Consigliere: Taruffi

 

5023 - Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per concludere in tempi rapidi la ricostruzione successiva al sisma del 2012. A firma dei Consiglieri: Costi, Gerace, Paruolo, Bulbi, Caliandro, Sabattini, Soncini, Rontini, Zappaterra, Daffada', Fabbri

 

In data 9 maggio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alla interrogazione oggetto n. 4974:

 

4974 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa gli incendi che hanno interessato diversi comuni della Val Ceno, nell'Appennino parmense, tra il 20 e il 27 marzo scorsi e, più in generale, quali misure si possano adottare per prevenire gli incendi in Appennino. A firma dei Consiglieri: Occhi, Rainieri

 

In data 18 maggio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”, alla interrogazione oggetto n. 5189:

 

5189 - Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere quali misure la Giunta intenda adottare per garantire l'efficientamento e la qualificazione energetica del patrimonio regionale, precisando, anche in riferimento al D.Lgs 199/2021, quali prospettive si possano aprire rispetto all'utilizzo di fonti rinnovabili. A firma della Consigliera: Piccinini

 

In data 19 maggio 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio, Ambiente, Mobilità”, alle interrogazioni oggetti nn. 4901, 4933, 4984:

 

4901 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla regolamentazione dell'inchiesta pubblica nelle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e alla promozione di pratiche partecipative deliberative. A firma della Consigliera: Zamboni

 

4933 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la reperibilità di pezzi di ricambio e la disponibilità dell'infrastruttura People Mover – Marconi Express. A firma della Consigliera: Castaldini

 

4984 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito all'istanza di avvio del Procedimento Unico di Valutazione di Impatto Ambientale relativa al rinnovo della concessione mineraria per l'estrazione di marna da cemento denominata Albarola nei comuni di Vigolzone e Rivergaro (PC). A firma della Consigliera: Zamboni

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 06/05/2022 al 19/05/2022

 

DPGR n. 72 del 09/05/2022

Nomina dei componenti il Consiglio della Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno - n. 9 prot. NP/2022/1161 del 23 maggio 2022)

 

LA PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Petitti

Bergamini

 

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